Adriaeco gennaio/febbraio 2011

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Gennaio · Febbraio 2011 · n°17

Poste Italiane s.p.a - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 N. 46) art.1 comma 1 - Commerciale Business Ancona n. 45/2008. Euro 3,00

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Adriaeco · Adriatic Economy Observer ·

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Anno IV · numero 17 · Gennaio/Febbraio 2011 · www.adriaeco.eu


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EDITORIALE

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BUON COMPLEANNO ITALIA! La ripresa? Ci si aspettava molto di più, almeno stando alle dichiarazioni pubbliche di governo e governanti, ma forse si trattava soltanto della solita favoletta di Natale, perché la realtà ritrovata a inizio anno parla ancora di salite da affrontare, sperando, come sempre, che siano le ultime, mentre tutto intorno regna un immobilismo da paura. La disoccupazione giovanile è a livelli quasi indecenti, le famiglie arrancano e non parliamo delle aziende che stanno ancora aspettando una boccata di ossigeno. Tra le tante ricette che si trovano in questo periodo, somministrate da quello o quell’altro economista e dottore, non sembra sia stata ancora individuata la formula magica che sia in grado di farci uscire dal pantano. Certo è che appare sempre più ovvio che questa società ha una forte necessità di ritornare a essere credibile, sotto molti punti di vista e quindi, in ambito di credibilità, è opportuno giocarsi la carta della qualità, dell’etica, delle scelte migliori. Forse è una tiritera vecchia come il mondo, ma è opportuno ricordare che il made in Italy deve tornare a essere made in Italy, dall’idea, alla realizzazione e fino al confezionamento: non si può partire subito da una bugia, spacciando per italiano ciò che, invece, di italiano ha solo un packaging e a volte nemmeno quello, ma soltanto il nome di un’azienda. La fierezza di ciò che siamo stati e la volontà di tornare ad esserlo. La genialità degli avi che torna forte nel nostro bagaglio genetico. Il Belpaese e gli italiani che si riappacificano, tornando l’uno orgoglioso degli altri. E viceversa. Approfittiamo di questo compleanno della nostra Italia per “rientrare nei nostri panni”, per riconquistare stima e consensi dei Paesi che lavorano con noi, quelli vicini, come quelli, ad esempio, della macroregione adriatico – ionica, o quelli che con l’Italia hanno rapporti commerciali e di scambi di know how. O soltanto di quelli che ci guardano, da lontano, pensando ormai che siamo solo un bluff, perché totalmente diversi da ciò che dipinge la pubblicità.

Cristiana Carnevali

“Adriaeco – Adriatic Economy Observer” non è responsabile per la qualità, provenienza o veridicità delle inserzioni. La direzione di “Adriaeco” si riserva di modificare, rifiutare o sospendere la pubblicazione dei testi o delle inserzioni a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione per qualsiasi motivo. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa da esso eventualmente supportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazione di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. È vietata la riproduzione totale o parziale di tutti i testi, i disegni, le foto riprodotte su questo numero della rivista. Manoscritti, disegni, foto anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Tutti i diritti riservati.

Happy birthday Italy! The recover? We had more expectations, at least after the public declarations of government and governors. Unfortunately the reality of the beginning of the year talks again about rises to face. It’s more and more obvious that this society has a real necessity to be believable again, and therefore it’s right to play the card of the quality, ethics, of the better choices. Perhaps it is a rigmarole old as the hills, but it’s correct to remember that the made in Italy trademark must remain made in Italy, from the idea, to the realization and till the confection. We can use the birthday of our nation “to put again in our shoes”, in order to conquer again respect and consents of the countries that work with us, those neighbours, like those of the Adriatic- Ionic macro regions, or those that have trade relations with Italy and exchanges of know how. Only for those who are watching us, from abroad, they think by now, that we are only a bluff, because completely different from what the advertising shows.

Adriaeco Adriatic Economy Observer · n. 17 - Anno IV Gennaio/Febbraio 2011 Registrazione Tribunale di Ancona n°26/07 del Registro Periodici del 22 dicembre 2007 Iscrizione al ROC · numero 16575 Direttore responsabile

Cristiana Carnevali - direttore@adriaeco.eu Editore · Gabbiano-Srl - Via Valenti, 1 - 60131 Ancona

T. 071 2868257 Redazione · Via Valenti, 1 - 60131 Ancona 071 2868257 - info@adriaeco.eu - www.adriaeco.eu Hanno collaborato: Silvia Badon, Rachele Bifolchi, Gabriele Costantini, Leone di San Marco, Luigi Gagliardi, Raffaella Onorati, Nicole Pelizzon, Gian Mario Spacca, Fabio Travagliati, Francesco Vitali Ufficio grafico · Clizia Pavani, grafica@adriaeco.eu Ufficio commerciale · marketing@adriaeco.eu Segreteria · segreteria@adriaeco.eu

Stampa · Bieffe srl - Recanati (Mc) - www.graficabieffe.it Traduzioni · Raffaella Onorati Poste Italiane s.p.a - spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art.1 comma 1 Commerciale Business Ancona n. 45/2008. Distribuzione: in abbonamento postale 6 edizioni Euro 15,00. Per informazioni: 071.2868257. Versamento a mezzo bonifico bancario c/o Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana Spa Agenzia Ancona 2 - Via Totti - IBan IT80 I 06140 02601 050570030286 Chiuso in redazione: 8/02/2011

PRECISAZIONE Si precisa che nell’articolo relativo all’azienda Bufarini srl di Falconara Marittima, apparso nel numero 16/2010 di Adriaeco, l’autorizzazione AIA del Ministero dell’Ambiente è stata rilasciata all’azienda dalla Provincia di Ancona.

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1 gennaio 1894 Nasce la Banca d'Italia. 1948 Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. Enrico De Nicola diventa il primo presidente della repubblica. 1958 Fondazione della Comunità Europea. 1995 Prende vita la World Trade Organization. 2002 L'Euro diventa moneta corrente in 12 paesi dell'Unione europea (tra cui l'Italia) sostituendo le vecchie monete nazionali. 2007 L'Italia diventa membro non permanente, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. 2011 Entrata in vigore della nuova carta d'identità elettronica; vietato produrre e distribuire buste non biodegradabili. 3 gennaio 1925 Benito Mussolini annuncia la presa dei poteri dittatoriali in Italia. 1954 Iniziano ufficialmente le trasmissioni televisive della Rai. 1986 L'Unione Europea adotta la bandiera europea. 2004 Iniziano le trasmissioni televisive sul digitale terrestre della Rai. 4 gennaio 2010 Il Burj Khalifa è il grattacielo più alto del mondo (828 m.) 5 gennaio 1919 Viene fondato in Germania il nazionalsocialismo. 1968 Alexander Dubček sale al potere, in Cecoslovacchia comincia la Primavera di Praga. 1980 Hewlett-Packard annuncia la messa in vendita del suo primo pc. 1984 Giuseppe Fava viene assassinato da Cosa Nostra. 6 gennaio 1896 Viene proiettato per la prima volta “L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat” di Auguste e Louis Lumière. 1907 Maria Montessori apre la sua prima scuola e centro di cura per la classe operaia a Roma. 1911 La Nazionale di calcio dell'Italia indossa per la prima volta una divisa azzurra che diverrà il colore della nazionale italiana di ogni sport. 7 gennaio 2007 Un pool di scienziati, comprendenti l'italiano Paolo De Coppi, annuncia di aver scoperto cellule staminali nel liquido amniotico 9 gennaio 1878 Umberto I di Savoia sale al trono d'Italia. 10 gennaio 1920 La Società delle Nazioni si riunisce per la prima volta e ratifica il Trattato di Versailles ponendo fine alla Prima guerra mondiale. 11 gennaio 1944 Fucilazione di Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi, condannati a morte per aver sfiduciato Mussolini nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943. 12 gennaio 1943 In Russia, sul fronte del Don che provocherà la ritirata del Corpo d'armata alpino dell'ARMIR. 2009 Cessa le attività operative Alitalia Linee Aeree Italiane. 13 gennaio 1915 Sono 29.800 le vittime del terremoto fra Avezzano, Sora e la Marsica. 1930 Viene pubblicata la prima striscia di Topolino. 1953 Il Maresciallo Tito diventa presidente della Jugoslavia. 14 gennaio 1968 La notte tra il 14 ed il 15 gennaio il terremoto del Belice provoca vittime, ingenti danni e la distruzione parziale o totale di alcuni paesi. 15 gennaio 1945 Viene fondata l'agenzia di stampa ANSA. 1992 La CE riconosce formalmente la Slovenia e la Croazia. 1993 Viene catturato e arrestato Salvatore Riina. 16 gennaio 1916 Nasce l'Associazione Scouts Cattolici Italiani. 1994 Il Presidente Oscar Luigi Scalfaro scioglie le Camere, finisce la Prima Repubblica. 2003 Varata la legge che impedisce di fumare negli spazi pubblici. 17 gennaio 1991 Inizia l’operazione Desert Storm. 18 gennaio 1919 Prima guerra mondiale: inizia la conferenza di pace a Versailles. 1919 Fondato a Roma il Partito Popolare Italiano da don Luigi Sturzo. 19 gennaio 1939 Il fascismo scioglie il Parlamento, sostituendolo con la Camera dei Fasci e delle Corporazioni. 1983 Presentato Apple Lisa il primo pc con interfaccia grafica ed mouse. 20 gennaio 1942 Seconda guerra mondiale: i Nazisti alla conferenza di Wannsee decidono di risolvere la questione ebraica con la soluzione finale.

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BUON COMPLEANNO ITALIA! Come è noto quest’anno si festeggiano i 150 anni trascorsi dall’unificazione dell’Italia. Un secolo e mezzo durante il quale il Paese è cambiato profondamente: ha modificato i propri modelli di riferimento, ha vissuto importanti fenomeni migratori, ha conquistato un posto di primo piano nel panorama internazionale, ha affrontato e superato momenti di crisi molto forti. Adriaeco vuole commemorare questo lasso di tempo inserendo, di numero in numero e seguendo la sua pubblicazione bimestrale, una serie di date. Non è un elenco esaustivo, ma qui sono raccolti gli eventi accaduti sul territorio nazionale, ma anche su quello internazionale che hanno contraddistinto e modificato il vivere e l’agire degli italiani. Storia politica, sociale ed economica dal Risorgimento alla Resistenza fino ad arrivare ai giorni nostri con l’obiettivo di far scaturire una riflessione sul nostro senso di appartenenza al popolo italiano e di quante e quali siano state le grandi trasformazioni in questo relativamente breve periodo storico. Anche solo scorrendo con gli occhi i primi due mesi dell’anno notia-

21 gennaio 1871 La capitale viene trasferita da Firenze a Roma. 1925 L'Albania si proclama repubblica. 22 gennaio 1944 Seconda guerra mondiale: gli Alleati iniziano l'Operazione Shingle (lo sbarco ad Anzio). 23 gennaio 1933 Nasce l'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), con decreto regio, a capo del quale Benito Mussolini chiama Alberto Beneduce. 24 gennaio 2009 È il 25º anniversario della nascita del Macintosh 25 gennaio 1919 Viene fondata la Società delle Nazioni. 26 gennaio 1992 La Russia di Boris Yeltsin cessa di puntare le armi nucleari sulle città USA. 1994 Silvio Berlusconi annuncia la sua discesa in politica. 27 gennaio 1861 Prime Elezioni politiche generali dopo l’unità del Paese. 1880 Thomas Edison richiede il brevetto per la lampadina ad incandescenza. 1924 Il Trattato di Roma assegna Fiume all'Italia. 1939 Enrico Fermi inizia a progettare della prima pila atomica. 1945 Il campo di sterminio di Auschwitz viene liberato dall'Armata Rossa. 1948 Il governo italiano ratifica l'Atto costitutivo dell'UNESCO e l'Italia ne entra a far parte. 2010 Viene presentato l'iPad, tablet prodotto da Apple. 29 gennaio 1933 Il presidente tedesco Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler cancelliere. 1958 La Legge Merlin abolisce le case di tolleranza in Italia. 30 gennaio 1948 Mahatma Gandhi viene ucciso da un estremista indù. 31 gennaio 1946 La nuova costituzione della Jugoslavia istituisce sei repubbliche costituenti (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia). 1963 Il Friuli Venezia Giulia diventa regione a statuto speciale.


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mo la logica fertilità di eventi che produce il primo giorno dell’anno con il suo ruolo istituzionale, ma andando avanti con la lettura ci accorgiamo di come la storia, a volte, riesca a stupirci regalando il ricordo di questioni ancora oggi di grandissima attualità. Con la speranza di aver fatto una cosa gradita a tutti i lettori non possiamo che augurarci… Buon compleanno Italia!

1 febbraio 1945 Con il Suffragio Universale le donne hanno diritto al voto. 1990 Entra in vigore il Trattato di Nizza. 2 febbraio 1944 I partigiani istituiscono la Repubblica del Corniolo. 1990 Ucciso a Roma il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis. 3 febbraio 1957 Prende avvio sulla rete RAI il contenitore Carosello. 1991 Viene sciolto il Partito Comunista Italiano, dividendosi in Partito Democratico della Sinistra e Partito della Rifondazione Comunista. 4 febbraio 1945 Inizia la Conferenza di Yalta, cui partecipano i capi alleati Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill, e Josif Stalin. 2004 Nasce Facebook. 5 febbraio 1949 Negli USA il rapporto Hoffman avanza critiche durissime circa l'utilizzo dei fondi del Piano Marshall da parte dell'Italia. 1971 La navetta Apollo 14 sbarca sulla Luna. 6 febbraio 1908 A Milano viene inaugurata la Borsa. 1922 Elezione a papa di Achille Ratti col nome di Pio XI. 7 febbraio 1878 Muore a Roma Pio IX l’ultimo Papa Re. 1990 Unione Sovietica: il Comitato Centrale del Partito Comunista Sovietico accetta di cedere il monopolio del potere. 1992 I dodici Stati della CEE firmano il Trattato di Maastricht. 8 febbraio 1971 Debutta un nuovo mercato borsistico statunitense: il Nasdaq. 9 febbraio 1994 Annunciato il piano di pace “Vance-Owen” per la Bosnia-Erzegovina. 10 febbraio 1947 L'Italia cede buona parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia e Tenda e Briga alla Francia. 1986 Incomincia il Maxiprocesso ideato da Giovanni Falcone con oltre 400 imputati. 2005 Si commemora per la prima volta il Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, istituito il 30 marzo 2004.

11 febbraio 1918 Gabriele D'Annunzio, Luigi Rizzo e Costanzo Ciano nella notte tra il 10 e l'11 febbraio compiono la così detta Beffa di Buccari. 1929 Il cardinale Pietro Gasparri e Benito Mussolini firmano i Patti Lateranensi tra Vaticano e Regno d'Italia. 12 febbraio 1924 Esce il primo numero del giornale l'Unità, fondato da Antonio Gramsci e organo del Partito Comunista d'Italia. 1976 Francesco Cossiga a 48 anni è il più giovane ministro dell'interno. 13 febbraio 1861 La capitolazione della fortezza di Gaeta e la fine del Regno di Napoli. 1927 Italia: istituita la tassa sul celibato 14 Febbraio 1924 Viene fondata la IBM. 1943 Seconda guerra mondiale: Battaglia del Passo di Kasserine. Il generale tedesco Erwin Rommel e i suoi Afrika Korps lanciano un'offensiva contro le difese alleate in Tunisia 1946 L’Università di Pennsylvania svela ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer) primo calcolatore elettronico polifunzionale. 1989 Il primo di 24 satelliti del sistema GPS viene messo in orbita 15 Febbraio 1936 Guerra d'Etiopia: le truppe del maresciallo Pietro Badoglio occupano l'Amba Aradam; è aperta la via verso l'Amba Alagi. 1944 Seconda guerra mondiale: gli Alleati assaltano l'Abbazia di Montecassino. 2005 Viene fondato Youtube. 16 Febbraio 2005 Entra in vigore il trattato di Kyoto. 17 Febbraio 1867 La prima nave attraversa il Canale di Suez. 1925 Esce la prima edizione dell'Enciclopedia Treccani. 1992 A Milano il socialista Mario Chiesa viene arrestato dopo aver incassato una tangente. Comincia l'inchiesta Mani pulite. 2008 Il governo provvisorio del Kosovo autoproclama la propria indipendenza dalla Serbia, dando vita alla Repubblica del Kosovo. 18 Febbraio 1861 Vittorio Emanuele II di Savoia convoca il primo parlamento del Regno d'Italia. 1953 Unione Europea: nell'ambito della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio viene aperto il mercato del carbone. 1984 A Villa Madama firmato il nuovo concordato tra Italia e Santa Sede. 19 febbraio 1878 Thomas Edison ottiene il brevetto per il fonografo. 20 Febbraio 1872 Viene inaugurato a New York il Metropolitan Museum of Art. 1878 Leone XIII viene eletto 256º papa della Chiesa cattolica. 1952 La Grecia aderisce alla NATO. 21 febbraio 1917 Prima guerra mondiale: Mercoledì delle Ceneri, in Svizzera il controspionaggio italiano mette a segno l'operazione ricordata come il "colpo di Zurigo". 1947 A New York Edwin Land tiene una dimostrazione della prima "macchina fotografica istantanea", la Polaroid Land Camera. 1953 Francis Crick e James D. Watson scoprono la struttura della molecola del DNA. 1992 Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite istituisce l'UNPROFOR, la Forza di Protezione per la ex Jugoslavia, dando inizio alla più imponente e costosa operazione di caschi blu della storia. 2008 Estonia, Italia, Danimarca e Lussemburgo riconoscono ufficialmente l'indipendenza della provincia del Kosovo. 22 Febbraio 1931 Viene varata la Amerigo Vespucci, tuttora in servizio, ed utilizzata per l'addestramento degli allievi dell'Accademia Navale di Livorno. 1997 A Roslin (Scozia) scienziati annunciano la prima clonazione di un mammifero da cellule di un individuo adulto, la pecora Dolly. 23 febbraio 1917 Inizia la Rivoluzione Russa 1919 Benito Mussolini fonda il Partito Fascista 24 febbraio 2010 iTunes Store vende la 10 miliardesima canzone 25 febbraio 1964 Cassius Clay diventa campione mondiale dei pesi massimi a soli 22 anni. 26 febbraio 2001 I 15 stati dell'Unione Europea firmano il Trattato di Nizza. 27 febbraio 1991 Il presidente USA George W. Bush annuncia la liberazione del Kuwait. 28 febbraio 1935 Wallace Carothers prepara per la prima volta il nylon. 1991 Si conclude la Guerra del Golfo tra Iraq e Kuwait.

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EDITORIALE

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Buona compleanno Italia!

OPPORTUNITÀ DALL’UE

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Bandi e notizie dall’Europa

AIC FORUM

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Forum, l’importanza di far parte di Eurochambres

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ADRIATIC IONIAN MACROREGION

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Una Fondazione per il Segretariato IAI Spacca relatore della richiesta di parere sulla pesca

NUOVE NORME CINA

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Studio Zunarelli: scambi con la Cina, CR Number obbligatorio

TURISMO RELIGIOSO

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Pellegrini in overflow, Blu Line raddoppia

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BILANCI E PROSPETTIVE Il futuro del sito api di Falconara

FOCUS VENETO E ABRUZZO

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L’Abruzzo, a due anni dal sisma, resta ferito Massimo Cialente: “È il prezzario la pietra dello scandalo” Federalberghi Abruzzo: “Dopo i ritardi, deroga sulle tasse” De Santis: “Manca una vera programmazione economica” Due giorni di pioggia e 140 kmq di fango... Veneto, esempio di autosufficienza

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NUCLEARE SÌ O NO?

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Nucleare, che fare? Chicco Testa, il perché di un sì al nucleare Eusebi: più sicurezza, più responsabilità

IL DECENNIO DELLE DONNE

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Si apre un secondo decennio... Sarà rosa? AIDDA, unite per essere invincibili! Cantori: La famiglia? Una palestra per riuscire in azienda Michelacci: cultura e agire morale come unica via

AREE DELL’ADRIATICO

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Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Repubblica di San Marino, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia

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MARCHE FLEXI Rete territoriale per l’occupazione

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Rubrica OPPORTUNITÀ DALL’UE

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pagine a cura di Fabio Travagliati

ENERGIA 2020: LA COMMISSIONE PRESENTA UNA NUOVA STRATEGIA

Gli obiettivi UE in materia energetica sono stati integrati nella "strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", adottata dal Consiglio europeo nel giugno 2010. In particolare, l'UE mira a raggiungere gli obiettivi in materia di energia e di cambiamenti climatici fissati per il 2020: ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20%, aumentare la quota di energie rinnovabili al 20% e migliorare l'efficienza energetica del 20%. La Commissione ha presentato il 10 novembre una nuova strategia per un'energia competitiva, sostenibile e sicura. La Comunicazione "Energia 2020" definisce le priorità energetiche per il prossimo decennio e delinea le azioni da adottare per affrontare le sfide del risparmio energetico, della realizzazione di un mercato caratterizzato da prezzi competitivi e forniture sicure, della promozione del primato tecnologico e di negoziati effettivi con i partner internazionali. La Commissione ha individuato cinque priorità principali: il raggiungimento del risparmio energetico; la costruzione di mercati e infrastrutture energetici paneuropei integrati; un'energia sicura e a basso prezzo,

grazie a consumatori attivi; il ruolo guida dell'Europa nelle tecnologie e nell'innovazione energetiche; il rafforzamento della politica energetica europea nei confronti dei Paesi terzi. Sulla base di queste priorità verranno proposte iniziative e proposte legislative concrete entro i prossimi 18 mesi. 1. Il raggiungimento del risparmio energetico. La Commissione propone di concentrare le sue iniziative su due settori che presentano le maggiori potenzialità di risparmio energetico: i settori dei trasporti e dell'edilizia. Per aiutare i proprietari di abitazioni e le autorità locali a finanziare le misure di ristrutturazione e di risparmio energetico, la Commissione proporrà incentivi agli investimenti e strumenti di finanziamento innovativi entro la metà del 2011. Il settore pubblico dovrebbe tener conto degli aspetti relativi all'efficienza energetica nell'acquisizione di lavori, servizi e prodotti. 2. La costruzione di mercati e infrastrutture energetici paneuropei integrati La Commissione fissa un termine per il completamento del mercato interno dell'energia: entro il 2015 nessuno Stato membro dovrà rimanere isolato. Nei prossimi dieci anni sono necessari nell'UE investimenti infrastrutturali complessivi per un valore di 1.000 miliardi di euro. Per accelerare i principali progetti strategici UE, la Commissione propone di semplificare e accorciare la procedura di rilascio dei permessi, fissando un termine massimo per

l'ottenimento dell'autorizzazione definitiva e dei finanziamenti UE. Uno sportello unico dovrebbe coordinare tutti i permessi necessari per la realizzazione del progetto. 3. Un'energia sicura e a basso prezzo grazie a consumatori attivi La Commissione propone nuove misure sul confronto dei prezzi, il cambio di fornitore e la fatturazione chiara e trasparente. 4. Il ruolo guida dell'Europa nelle tecnologie e nell'innovazione energetiche Saranno lanciati quattro progetti in settori chiave per la competitività dell'Europa: nuove tecnologie per le reti intelligenti e stoccaggio dell'energia elettrica, ricerca sui biocarburanti di seconda generazione e partenariato "città intelligenti" per promuovere il risparmio energetico a livello locale. 5. Il rafforzamento della politica energetica europea nei confronti dei Paesi terzi Si propone che l'UE coordini la politica energetica nei confronti dei Paesi terzi, specialmente nelle relazioni con i partner fondamentali. Nel quadro della politica di vicinato, la Commissione propone di estendere e di approfondire il trattato che istituisce la Comunità dell'energia ad altri Paesi che vogliono partecipare al mercato UE dell'energia. Viene anche annunciata un'importante cooperazione con l'Africa, mirante a fornire energia sostenibile a tutti i cittadini di quel continente. Per maggiori informazioni sulla strategia Energia 2020: ec.europa.eu/energy/strategies/2010/2020_en.htm

FONDI UE NON SPESI: FINANZIARE PROGETTI SU EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ ENERGETICA Il Parlamento europeo ha approvato nel corso della mini sessione plenaria dell’11 novembre un accordo raggiunto col Consiglio per liberare 146 milioni di euro di fondi non impegnati per finanziare una serie di progetti per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili. I fondi si concentreranno sul sostegno alle autorità locali e regionali su progetti che dovranno essere economicamente e finanziariamente efficienti, cosi da poter garantire il rimborso dell'investimento in tempi giusti. Un totale di 146.34 milioni di euro sarà messo a disposizione fino al 31 marzo 2014. Questo emendamento permetterà di utilizzare i fondi disponibili per finanziare progetti come:

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• ristrutturazioni di edifici pubblici e privati per migliorare l'efficienza energetica o il passaggio alle energie rinnovabili; • la costruzione di impianti basati su fonti rinnovabili di calore e energia, con canali di distribuzione, e la loro integrazione nelle reti elettriche; • soluzioni di trasporto pubblico urbano "verde", come veicoli elettrici e a idrogeno; • infrastrutture locali, compresa l'illuminazione stradale efficiente, lo stoccaggio di energia elettrica e la predisposizione di contatori e griglie intelligenti. Per ulteriori informazioni: www.europarl.europa.eu/activities/plenary/home.do


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ITALIA A DIFESA DEI FONDI EUROPEI La crisi economica internazionale ha smascherato tutte le difficoltà della politica di coesione, ha messo in luce l'efficacia limitata del sistema dei fondi distribuiti ai Paesi membri per ridurre gli squilibri territoriali. Un'occasione in più per rimettere tutto in discussione e riformare. La Commissione europea è partita da qui per mettere a punto la quinta relazione sulla coesione economica presentata il 25 gennaio alla Camera dal commissario per la Politica regionale Johannes Hahn alla presenza del ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto. Gli Stati membri hanno avuto tempo fino al 31 gennaio per presentare il proprio parere: l'Italia, appena definito il testo, lo ha sottoposto alle osservazioni di Regioni, enti locali e del partenariato economicosociale. Spicca il no alla proposta dell'Unione europea di cambiare, a partire dal prossimo ciclo di programmazione, quindi dopo il 2013, l'attuale architettura finanziaria della politica di coesione. Attualmente il sostegno alle Regioni è differenziato in base al loro livello di sviluppo economico (misurato in PIL pro capite). Per attenuare la cesura tra queste due categorie, la Commissione propone di introdurne una terza intermedia in cui confluirebbero anche Regioni attualmente

beneficiarie del programma in funzione dell'obiettivo "convergenza", ma il cui Pil pro capite risulterebbe maggiore del 75% rispetto alla media comunitaria delle ultime statistiche. Per le Regioni dell'Italia meridionale l'impatto sarebbe solo indiretto, ma ugualmente pesante. In base alle proiezioni di diversi centri studi, infatti, le nostre Regioni resterebbero comunque sotto la soglia del 75% e quindi nell'obiettivo "convergenza", ma la creazione di una nuova categoria, in cui potrebbero entrare Regioni di altri Stati (forse tedesche o spagnole), finirebbe per aumentare il numero di quote in cui dividere l'ammontare di risorse complessivo. Insomma, alla fine l'Italia potrebbe avere solo da rimetterci. Non a caso nel suo parere, preparato dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS), il governo scrive: “Le regole attuali di eleggibilità dei territori e di allocazione delle risorse, che assicurano la concentrazione delle risorse sulle Regioni più arretrate, vanno mantenute”. Solo “nelle dotazioni assegnate a ciascuno Stato membro a titolo di ciascuno obiettivo – sottolinea l'Italia – ogni Paese potrà trovare le migliori chiavi di ripartizione delle risorse per assicurare che le Regioni possano essere sostenute in modo adeguato rispetto alle diverse condizioni di contesto”. Su quasi tutti gli altri punti della relazione, ispirati anche dal dibattito sulla revisione del bilancio dell'Unione europea, il parere dell'Italia è positivo. Il documento della Commissione, del resto, riprende in diversi aspetti le proposte del rapporto preparato nel 2009 dall'esperto italiano Fabrizio Barca, tra i "padri" della politica di coesione e del DPS. Ci sono inoltre diverse convergenze con i principi inseriti nel piano per il sud licenziato dal governo lo scorso novembre: orientamento alle priorità

della Strategia Europa 2020 (a partire da inclusione sociale, ricerca, istruzione) e concentrazione su pochi grandi obiettivi; maggiore definizione ex ante di target e indicatori misurabili. Il piano sud ha "importato" dalla relazione della Commissione anche lo strumento del contratto di partnership sullo sviluppo e gli investimenti, in cui Bruxelles e gli Stati membri (ma le Regioni chiedono di essere incluse) stabiliscono le priorità di investimento, l'allocazione delle risorse tra i settori e i programmi prioritari, le condizioni concordate e gli obiettivi da raggiungere. Nel parere, l'Italia concorda poi sull'esigenza di introdurre specifiche condizionalità per l'utilizzo dei fondi strutturali: in sostanza bisognerebbe verificare ex ante che siano presenti una serie di “requisiti – istituzionali, amministrativi, regolatori, pianificatori e progettuali – necessari a un'attuazione efficace dei programmi, per conseguire risultati tangibili”. Spendere tutto, nei tempi stabiliti, ma anche con efficacia: questa l'aspirazione. Al dibattito ora seguiranno le decisioni europee. Esaminati i pareri dei singoli Stati, nel primo semestre dovranno arrivare le proposte legislative.

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AIC Forum

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FORUM , L’IMPORTANZA DI FAR PARTE DI EUROCHAMBRES Jadranka Radovanic president Croatian Chamber of Economy - County Chamber Split, Croatia, AIC Forum President Rodolfo Giampieri, president Chamber of Commerce of Ancona, Italy

La posizione strategica della città di Ancona, baricentrica nel mare Adriatico, la rende protagonista di azioni di promozione e cooperazione verso i Paesi transfrontalieri e nell’intera macroarea. In dieci anni di attività il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio è divenuto una realtà sempre più strategica, inserita anche nel contesto del Segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, che contribuisce attivamente alla realizzazione di iniziative progettuali a favore dei sistemi produttivi delle due sponde dell’Adriatico. Il Forum ha, in questi ultimi anni, intensificato la sua attività e visibilità nei confronti del Parlamento europeo e delle varie Commissioni, in un percorso di accreditamento e legittimazione istituzionale all’interno dell’Euroregione Adriatica. Si è lavorato con grande impe-

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gno per la prospettiva europea, gli incontri e le audizioni con i parlamentari e le commissioni europee realizzate a Bruxelles, i patrocini ottenuti dal Presidente del Parlamento europeo per le ultime tre edizioni del Forum confortano e legittimano la vocazione europea del Forum e stimolano a proseguire in questa direzione anche per il 2011. Durante l’ultima assemblea di Eurochambres, l’Associazione Europea delle Camere di Commercio nazionali uno dei pilastri per le attività di lobbying del sistema camerale presso le istituzioni comunitarie - è stata favorevolmente accolta la richiesta del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio di entrare a far parte della prestigiosa rete internazionale. Si è, dunque, concluso con successo il processo di adesione avviato nel novembre 2009, quando una delegazione mista italo –

Forum the importance to join to Eurochambres Ten years of sustained activity, the Forum of the Adriatic and Ionian Chambers of Commerce that promotes the economic development of the Adriatic and Ionian area, concurs actively to the realization of plans and initiatives in favour of the productive systems of the Adriatic borders. During the last meeting of Eurochambres, the European Association of Chambers of Commerce has been positively approved the Forum application for membership in the prestigious international network. The long procedure envisaged for new members foresaw the appointment of a rapporteur who had the task to assess check that the AIC Forum mission and activities are in line with the ones of Eurochambres. The rapporteur appointed by Eurochambres Pierre Gramegna,


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croata - montenegrina si era recata in visita presso la sede di Eurochambres a Bruxelles per incontrare il segretario generale, Arnaldo Abruzzini. Il lungo iter previsto per l’ingresso di nuovi associati ha previsto, dopo la formulazione della richiesta ufficiale di adesione, la nomina di un rapporteur che ha valutato la coerenza della mission e delle attività del Forum con quelle della rete europea: coerenza pienamente dimostrata nella relazione finale di approfondimento presentata all’assemblea degli associati. Il valutatore scelto da Eurochambres, il dott. Pierre Gramegna - direttore generale della Camera di Commercio del Gran Ducato di Lussemburgo e Deputy President all’interno della struttura organizzativa di Eurochambres - durante la visita di giugno alla Camera di Commercio di Ancona, ha avuto l’occasione di collegarsi in video conferenza con la Camera dell’Economia di Spalato e confrontarsi con la presidente del Forum Jadranka Radovanic, con il vicepresidente Rodolfo Giampieri, il segretario generale Michele De Vita e con la dirigente della Camera di Commercio di Ancona, Luciana Frontini. Durante il percorso di accreditamento sono state analizzate mission del Forum, progetti realizzati e quelli ancora in corso, edizioni annuali e Tavoli di lavoro tematici, nonché compagine associativa dell’organismo e solidità finanziaria. Dalla relazione è emerso un quadro molto dettagliato e ben articolato che ha soddisfatto pienamente l’assemblea di

Eurochambres. L’accettazione dell’adesione del Forum riveste particolare importanza perché è il riconoscimento formale della prima rete di Camere territoriali locali a carattere transfrontaliero che risulta ammessa in qualità di socio nella compagine di Eurochambres, che già conta tra le proprie fila i sistemi camerali di livello regionale europeo, come ad esempio le Camere di Commercio della Francia o della Germania. Con l’adesione ad Eurochambres, il Forum potrà usufruire di servizi e assistenza come comunicazioni e scambio di esperienze, informazioni e best practice tra le Camere di Commercio socie, formazione specialistica e opportunità di networking per lo sviluppo di un ambiente sempre più favorevole alle imprese europee, vetrina web multilingue per la promozione di servizi alla comunità globale, scambi periodici tra i funzionari della DG Imprese per far conoscere il sistema imprenditoriale locale, rappresentanza degli interessi delle imprese nei confronti delle istituzioni europee ed assistenza per l’organizzazione di incontri istituzionali. Tali attività risultano importanti ed essenziali per una maggiore visibilità del sistema camerale dell’area adriaticoionica, per il consolidamento del network del Forum, nonché per lo sviluppo dell’attività di progettazione dell’associazione, per rispondere in modo più puntuale ed efficace ai bisogni delle imprese e dei territori del bacino di riferimento.

who is the General Director of the Chamber of Commerce of the Grand Duchy of Luxembourg and Deputy President of Eurochambres had the occasion to meet talk the AIC Forum President, connected in videoconferencing mode from the Split Chamber of Economy, as well as with the president of the Forum Jadranka Radovanic , the AIC Forum Deputy President Rodolfo Giampieri, the Secretary-General Michele De Vita, the Head of Unit for Economic Development of the Ancona Chamber of Commerce Luciana Frontini. The approval of the AIC Forum application for membership plays a particularly important role, because is the first network of cross border local chambers of commerce that has been admitted as members within Eurochambres, with the latter representing European chambers of commerce acting at a regional level, i.e. the chambers of commerce of France or Germany. The AIC Forum will have the opportunity to take advantage of a number of services and assistance, like: information exchanges and best practices among chambers of commerce, partners and special training, networking opportunities in order to develop a world always more favourable at the European enterprises, multilingual web with the aim to promote services to the global community, recurrent exchanges among the diplomatic of DG enterprises with the aim to introduce the local system and support in the international meeting.

Segreteria organizzativa Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio presso la Camera di Commercio di Ancona, Piazza XXIV Maggio, 1 60124 Ancona, Italy - Tel: +39 071 5898249 - +39 071 5898266 Fax: +39 071 5898255 - www.forumaic.org - segreteria.forum@an.camcom.it 11


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AIC Forum

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CORTE INTERNAZIONALE

DEL FORUM DELL’ ADRIATICO E DELLO IONIO Patras, at the right side Mr Kostas Raftopoulos, director of the Chamber of Achaia and in the middle Mr Trifonas Fotopoulos, vicepresident of the Chamber of Patras

La Corte Internazionale dell’Adriatico e dello Ionio è un organo interno al Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, di cui condivide appieno lo spirito di collaborazione e di condivisione che ne caratterizza l’attività. Si pone l’obiettivo di fronteggiare i problemi derivanti dalla presenza di ordinamenti differenti, basati su principi giuridici eterogenei che possono risultare un ostacolo allo sviluppo delle relazioni e dei traffici. La Corte offre qualificati servizi di conciliazione, arbitrato, arbitraggio e perizia contrattuale per una più rapida e agevole risoluzione del contenzioso tra operatori appartenenti a Paesi diversi del bacino adriatico - ionico, modellati sulle specifiche esigenze della macroregione. Tali servizi sono gestiti avvalendosi di una struttura ben organizzata e caratterizzata da competenze altamente specialistiche. Ogni Paese ha un proprio rappresentante all’interno dell’organismo. Patrasso: incontro formativo su mediazione e arbitrato A dicembre 2010 si è tenuto a Patrasso (Grecia) un seminario formativo sul tema “La mediazione e l’arbitrato per risolvere i conflitti nell’area adriatico - ionica”. All’incontro hanno partecipato avvocati, professionisti nel settore fiscale, imprese e funzionari camerali. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e le Camere di Commercio di Ancona e di Patrasso, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una cultura conciliativa e arbitrale nella macroregione adriatico - ionica. La giornata di

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International court of Adriatic and Ionian forum. The International Court is an internal body of the Forum with the aim to face the problems linked to the different legal orders. The Court offers specific services of arbitration, conciliation, arbitrage and contractual expertise in order to solve the disputes between different countries of Adriatic and Ionian sea, according to specific requirements of macroregion. Patras: training meeting on conciliation and arbitration Last December held in Patras (Greece) a training seminar on “Conciliation and arbitration for dispute settlement in the Adriatic and Ionian Area”. At the meeting there were lawyers, expert professionals in fiscal matters. The initiative stems from the collaboration between the Forum of the Adriatic and Ionian Chambers of Commerce and the Chambers of Commerce of Ancona and Patras with the aim to contribute to the development of a conciliation and arbitration culture in the Adriatic-Ionian macro-region. Zagreb: planning of future activities The Croatian Chamber of Economy has been the venue for a meeting between a delegation of the AIC Forum, Jasminka Trzun from the Croatian Chamber of Economy and Mihajlo Dika from the Croatian Arbitration Court about the updating of future activities of the International Court of the Adriatic and Ionian Area. After the meeting they have decided to realize: · the Italian translation of official regulation of Zagreb Court and then an information campaign · targeted to the enterprises/business consultants of the Marche Region · mutual commitment by the Croatian Arbitration Court and the Leone Levi Arbitration Court of Ancona to promote specific “clauses of reciprocity” in order to enter in the transnational commercial agreements.

formazione è stata l’occasione per conoscere da vicino le procedure di mediazione e arbitrato, preziosi strumenti per risolvere rapidamente ed efficacemente le controversie transfrontaliere nonché incrementare il numero delle transazioni tra gli operatori delle due sponde dell’Adriatico. I relatori hanno sapientemente coniugato l’approfondimento teorico con la gestione pratica di casi e la risoluzione delle problematiche più ricorrenti in un contesto internazionale, suscitando notevole interesse tra i partecipanti. Zagabria: pianificazione delle attività future Una rappresentanza del Forum ha incontrato, a ottobre 2010, presso la sede della Camera dell’Economia di Zagabria, la dott.ssa Jasminka Trzun della Camera dell’Economia di Zagabria e il dott. Mihajlo Dika della Corte Arbitrale Internazionale di Zagabria, per un aggiornamento e una pianificazione dei prossimi lavori riguardanti la Corte Arbitrale Internazionale dell’Adriatico e dello Ionio. Dall’incontro si è stabilito di realizzare congiuntamente: - la traduzione in lingua italiana del Regolamento ufficiale della Corte di Zagabria e la campagna di informazione - promozione destinata alle imprese e ai consulenti delle Marche; - reciproco impegno della Corte arbitrale di Zagabria e della Camera Leone Levi di Ancona per promuovere nelle sedi opportune le specifiche “clausole di reciprocità” da inserire nei contratti commerciali sottoscritti dalle reciproche aziende e aventi rilievo transnazionale (con particolare attenzione a quelli tra Italia e Croazia, Italia e Bosnia Erzegovina, Italia e Montenegro, Italia e Serbia).


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Ph: Maurizio Rillo

Macroregione ADRIATICO IONICA

UNA FONDAZIONE PER

IL SEGRETARIATO IAI Il primo consiglio di amministrazione della Fondazione di partecipazione “Segretariato permanente dell’Iniziativa adriatico - ionica onlus” del 31 gennaio scorso ha espresso alcune figure fondamentali per il funzionamento dell’organismo, ribadendo il forte orientamento verso la realizzazione della Macroregione adriatico - ionica. “La Fondazione – ha spiegato, infatti, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che ha assunto la carica di vicepresidente dell’organismo – sarà impegnata prioritariamente nell’obiettivo di ottenere il riconoscimento, da parte dell’Unione europea, della strategia per la Macroregione adriatico – ionica che potrà interagire e realizzare sinergie e collaborazioni con le altre Macroregioni europee, senza la creazione di nuove strutture e senza sovrapposizioni. L’area dell’Adriatico e dello Ionio possiede tutti i requisiti per configurarsi come Macroregione omogenea nella quale sviluppare una strategia che si basi sulla comunanza di prospettive e problematiche”. Un obiettivo, sottolineato e confermato anche dal rappresentante della

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Farnesina, ministro plenipotenziario Michele Baiano, che ha comunicato la redazione, da parte del ministero degli Affari esteri, di un documento proprio sulle aree di intervento della macroregione. La Fondazione, costituita il 14 dicembre 2010 tra Regione Marche, Ministero degli Affari esteri, Camera di Commercio di Ancona e Università Politecnica delle Marche, rappresenta il braccio operativo del Segretariato per attuare il coordinamento delle politiche dei Paesi partecipanti all’IAI, finalizzate al rafforzamento della cooperazione regionale nell’area, attraverso la gestione dei fondi stanziati per la partecipazione italiana. La Fondazione, senza fini di lucro, è un soggetto abilitato alla partecipazione a bandi europei nei settori relativi a PMI, trasporti, cooperazione marittima e interuniversitaria, turismo, cultura, ambiente e protezione civile. Proprio per questi motivi nel primo consiglio di amministrazione sono stati confermati bilancio e attività e si è stabilito di destinare un 50% dei 330 mila complessivi alla progettazione e la restante parte (tolti 30 mila euro lasciati come riserva) per le spese di funzionamento del Segretariato permanente dell’IAI.

c.c.

A Foundation for AII Secretariat On the occasion of the first administrative committee of the onlus Foundation "Permanent secretariat of Adriatic-ionic initiative", the vice president, Gian Mario Spacca, said that will be not created other institutions, beyond the Foundation in order to promote the Adriatic-ionic Macroregion. The Foundation, created on 14th December 2010 between Marches Region, Ministry of Foreign Affairs, Chamber of Commerce of Ancona and Marche Polytechnic University, represents the operating body of the Secretariat, in order to coordinate the policies of the Countries members to the AII, through the management of the funds allocated for the Italian participation. For this reasons in the first administrative committee has been confirmed budget and activity and has been decided to assign 50% of 330 thousands for planning and the remaining part (30 thousand euros used as stock) about the operation costs of the permanent AII Secretariat.


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Gian Mario Spacca President of Marche Region

IL PRESIDENTE SPACCA RELATORE DELLA RICHIESTA

DI PARERE SULLA PESCA Chiamato a relazionare a Bruxelles, alla riunione del Comitato delle Regioni del 26 gennaio scorso, dopo il commissario per la Pesca, Maria Damanaki a proposito dello sviluppo di una politica marittima integrata e di conoscenze oceanografiche, in ottica anche di piani di gestione locali per la pesca che possano tracciare, per il comparto marittimo, quanto già successo con il protocollo di sviluppo rurale, Gian Mario Spacca è stato formalmente nominato dalla Coter (Commissione Politica di coesione territoriale) del Comitato delle Regioni, relatore della proposta di parere sulla “Cooperazione territoriale nel Mediterraneo attraverso la Macroregione Adriatico Ionica”. Secondo l’iter previsto, il presidente Spacca, il 19 maggio prossimo, illustrerà la proposta, in prima lettura, alla Coter, dove sarà votata per l’approvazione il 4 luglio. A quel punto il parere approderà, tra il 10 e il 15 ottobre, alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni che si riunirà nell’ambito degli Open Days. In questa fase si svolgeranno incontri con tutti i rappresentanti istituzionali, sia nell’ambito del Comitato delle Regioni sia in sede di Parlamento europeo.

“Il percorso di avvicinamento al 2014, quando con la presidenza italiana dell’UE contiamo di avere l’istituzione ufficiale della Macroregione adriatico ionica – ha spiegato il presidente Spacca – si sta consolidando. Aver assegnato alle Marche l’illustrazione della richiesta di parere, rappresenta un riconoscimento per l’impegno che la nostra Regione da tempo spende per questo obiettivo. Un impegno che condividiamo con tutte le altre Regioni dell’area adriatico - ionica. La sfida è alta: la macroregione rappresenta, infatti, lo strumento per accelerare i processi di integrazione, per far accrescere la cooperazione territoriale su problemi di comune interesse, in linea con gli obiettivi europei dell’integrazione nei Balcani e per realizzare una governance multilivello sulla base dell’esperienza e delle strutture governative già esistenti, come l’Iniziativa Adriatico - Ionica. Ma per noi significa anche avere una linea preferenziale per accedere ai grandi progetti infrastrutturali dell’UE. In questo processo il ruolo del Comitato delle Regioni è centrale e il parere che sarà espresso a ottobre diviene un passaggio molto importante per la nascita della macroregione”.

The President Spacca speaker of the request about fishing. Gian Mario Spacca has been formally named by Coter, speaker of the proposal about the “Territorial Cooperation in the Mediterranean sea through the Adriatic - Ionic macroregion”, on the occasion of the meeting of the Committee of 26 regions last January. According to the measures previewed, the president Spacca, next 19th May, will illustrate the proposal to the Coter, on 4th July will be voted for the approval. Than, the opinion will pass, among 10th and 15th October, to the plenary session of the Committee of the Regions that will meet on the occasion of the Open Days. In this phase will be the meetings with all the institutional delegates, or in the Committee of the Regions or during European Parliament. “The approaching to 2014 and with the Italian presidency of the EU is going to strengthen, we have the official institution of the Adriatic ionic Macroregion - Spacca has explained -. To have assigned to the Marche the request of opinion, represents an acknowledgment for the engagement that our Region for a long time, involves for this aim".

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Nuove NORME CINA

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SCAMBI CON LA CINA: CR NUMBER OBBLIGATORIO Il 2011 si è aperto con una novità in termini di esportazioni/importazioni con la Cina. Dal primo gennaio, infatti, è in vigore una nuova norma che impone a tutti gli importatori ed esportatori cinesi (sono escluse dall’obbligo le società straniere anche se stabilmente operanti in Cina) di registrarsi presso le autorità doganali e ottenere un numero identificativo che va riportato su tutte le dichiarazioni doganali. Dal primo gennaio è, quindi, obbligatorio indicare nelle fatture sia il Codice di Nomenclatura Combinata (HS Code), sia il Numero di Registrazione Doganale (CR Number). Prima del 1979 gli scambi internazionali erano monopolio di una dozzina di grandi società statali (le cosiddette Foreign Trade Companies FTCs), le uniche titolari del diritto a commerciare con l’estero (il Foreign Trade Privilege). Tali società agivano sotto il diretto controllo del MofTec (Ministry of Foreign Trade and Economic Cooperation): ciascuna di esse era autorizzata a trattare solo determinate categorie merceologiche e ciò sulla base di quote di volta in volta fissate dal governo cinese. Dalla fine degli anni Novanta la comunità internazionale ha subordinato l’ingresso della Cina nella WTO a diverse condizioni, tra le quali la riduzione dei dazi doganali; sebbene da allora la pressione dei dazi sia sensibilmente calata, ancora oggi rappresenta un ostacolo al libero scambio tra Cina e resto del mondo. La massima autorità cinese in materia di dazi è la General Administration of Customs (GAC), avente uffici statali e locali ubicati nei luoghi di entrata o di uscita delle merci dalla Cina. Il principale testo normativo è la New Custom Law, entrata in vigore il 1 gennaio 2001 che aveva rafforzato, rispetto al passato, i poteri di controllo e vigilanza attribuiti

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alle autorità doganali. In pratica la merce in transito in Cina deve essere presentata dall’importatore (per la merce in entrata) o dall’esportatore (per la merce in uscita) all’autorità doganale; le formalità per autorizzare l’ingresso o l’uscita di prodotti dalla Cina devono essere espletate dall’ufficio del luogo di destinazione (per le importazioni) o di produzione (per le esportazioni). Le operazioni di sdoganamento devono essere ultimate entro due settimane decorrenti dall’ingresso della merce sul territorio cinese o 24 ore prima della loro uscita (se si tratta di prodotti destinati all’esportazione). Nel caso di merci di importazione, la mancata presentazione della custom declaration entro tre mesi dalla data di ingresso del prodotto sul territorio cinese, autorizza l’ufficio doganale a procedere alla confisca della merce e alla successiva vendita coattiva per recuperare il dazio non versato. Il dazio deve essere pagato entro 7 giorni dalla richiesta inviata dall’autorità doganale: trascorso inutilmente tale termine, alla somma dovuta si applica un tasso di interesse giornaliero pari allo 0,1%. L’ammontare del dazio è calcolato in base al prezzo CIF per le merci importate, o secondo il prezzo FOB per quelle esportate. In presenza di taluni indici di “non veridicità” del prezzo, la legge cinese autorizza l’autorità doganale a determinare il “giusto prezzo”. A questo quadro si è aggiunta la novità normativa entrata in vigore il primo gennaio scorso e destinata a suscitare scalpore. Il "Custom Registration Number" (CR Number) che grave esclusivamente sulle aziende cinesi e legal-

Avv. Stefano Zunarelli

Exchanges with China: CR Number obligatory The first January is come into force a new low that imposes to all Chinese importers and exporter to register thyself to the customs authorities in order to obtain an identification number that must be brought on all customs documents. Therefore, it’s obligatory to indicate on the invoices or the Harmonized System Code (HS Code), or the central registration number (CR Number). Now there is also the new law since first January that are causing a uproar. The CR Number that is applied


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Il team dello studio Zunarelli e Associati

mente registrate in Cina, deve essere obbligatoriamente indicato sulle dichiarazioni doganali relative a ogni spedizione da/per la Cina, con la sola esclusione di plichi contenenti documenti e/o effetti personali. Per spedire la merce in Cina o dalla Cina è pertanto obbligatorio indicare nelle fatture sia il codice di nomenclatura combinata (“Harmonized System Code”, ovvero HS Code) sia il numero di registrazione (CR Number) che la dogana assegna all’operatore cinese (sia importatore che esportatore). In mancanza del CR Number, l’unica possibilità per sdoganare la merce è nominare, quale ricevente o mittente, un agente cinese import/export che possegga il CR Number. Poiché quest’ultima procedura è piuttosto lunga, è consigliabile a chiunque abbia rapporti commerciali con la Cina di verificare per tempo che i propri clienti cinesi dispongano di un CR Number. Il CR Number è una sorta di nuova edizione del Trade Foreign Privilege che la Cina era stata costretta ad abolire nelle riforme a cui era stato subordinato l’ingresso nella WTO: attraverso il CR Number, infatti, il governo cinese può agevolmente controllare il flusso di merci da/per la Cina. Questa nuova norma è l’ennesima dimostrazione che la Cina ha preso piena consapevolezza della propria importanza sul piano internazionale sotto il profilo economico e conseguentemente si arroga il diritto di regolamentare i rapporti con il resto del mondo a proprio piacimento.

only on the Chinese companies, legal enrolled in China, must be obligatorily indicated on the custom documents for each shipment from/for China, with the exception of envelops containing effects or personal documents. In order to send goods in/from China it’s therefore obligatory to indicate in the invoices the “Harmonized System codes”, that is HS codes or the CR Number that customs assign to the Chinese worker (importer or exporter). In absence of the CR Number, the only E’ stata inaugurata il 1° febbraio scorso, alla presenza way in order to clear di esponenti di Camera e Senato e delle istituzioni, through custom the armatori, imprenditori e associazioni di categoria industriale, la sede romana dello Studio Zunarelli in goods is to appoint via della Scrofa 64. receiver or sender, a “Una sede prestigiosa, la nostra – dichiara l’avv. Chinese agent Alessandra Giordano, responsabile della sede – perimport/export that ché si trova alle spalle del Senato e in uno dei luoghi had the CR Number. più rappresentativi della Capitale. E la logistica è Opened the new office importante: siamo vicini alle Istituzioni e al Tribunale in Rome Lavoro e proprio il diritto del lavoro - comune e nauIt has been opened tico - è al centro della nostra attività. Lo Studio last 1st February the Zunarelli e Associati, da anni operativo nei settori del new Zunarelli lawyer's diritto delle assicurazioni, dei trasporti e della navioffice in Rome, 64, via gazione e del diritto commerciale, ha ora anche un della Scrofa, there Labour Department. Era il solo tassello - in particolawere some delegates re, il diritto del lavoro nautico - che mancava a un’asof Chamber and sistenza al 100% in materia marittima: ora siamo gli Senate, ship-owners, unici a garantire alle imprese amatoriali un’assistenentrepreneurs and za “totalizzante”. Il livello di know how, anche con industrial professional l’esperienza di quest’ultimo tassello inserito, non si associations. “A prepossiede facilmente, ma è frutto di anni di esperienstigious office - declaza e di lavoro anche come consulenti di Confitarma, res the lawyer and ad esempio, per il rinnovo dei contratti nazionali collettivi, o del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, office manager come pure dell’allora IPSEMA – l’Ente assicurativo dei Alessandra Giordano marittimi ora confluito nell’INAIL - nella elaborazione because it’s situated di progetti di legge. Fermo restando che la sede in back of the Senate romana fornisce assistenza nell’ambito di tutto il and in one of most diritto del lavoro, curando la gestione delle relazioni representative places industriali, dei rapporti individuali di lavoro ed il conof the Capital. The c.c. tenzioso su campo nazionale”. lawyer's office Zunarelli &Co, from many years working SEDI in the fields of the Bologna, Milano, Palermo, Piacenza, Rimini insurance and comRoma, Trieste, Genova, Verona, Mosca, Shanghai mercial law, maritime, air and transpor· diritto del turismo ATTIVITA’ tation law, now there · diritto del diporto nautico is also a Labour · diritto dei trasporti · tutela della proprietà Department. Now the e della navigazione lawyer’s study guaintellettuale · diritto delle assicurazioni rantee a total mariti· assistenza in Cina · diritto del commercio me assistance: at the · arbitrati e contenzioso · diritto societario moment we are the · diritto del lavoro · antitrust, concorrenza only ones to assuran· diritto del lavoro nautico ed aiuti di Stato ce to the enterprises · diritto fallimentare · diritto amministrativo “a total” support.

INAUGURATA LA SEDE ROMANA

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turismo RELIGIOSO

www.marittimamauro.it

PELLEGRINI IN OVERFLOW , BLU LINE RADDOPPIA Numeri che fanno impressione, tanto sono costantemente in crescita. Sono quelli del turismo religioso e, per quanto riguarda il mare Adriatico, quelli dei pellegrini che riempiono le navi che salpano quotidianamente dal porto di Ancona con destinazione Spalato e, quindi, Medjugorje. Se si calcola che ogni anno oltre 40 milioni di persone si muovono nel mondo per raggiungere i luoghi dei santuari mariani (la Madonna di

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Guadalupe può contare su 22 milioni di pellegrini, il Santuario di Lourdes ne accoglie 12 milioni, mentre quelli di Fatima, Medjugorje e Loreto si aggirano ciascuno sui 2 milioni e mezzo di persone ogni anno) e che questi numeri sono costantemente in crescita, c’è una necessità sempre più forte di adeguare strutture e mezzi di trasporto per far fronte a un fenomeno che vanta numeri sempre più imponenti. Fermandoci ai soli spostamenti che

Pilgrims in overflow, Blue Line doubles Every year beyond 40 million people reach the Marian sanctuaries, the numbers are ever growing. For this reason it is need to adept the means of carrying. Analysing only the ship traffic on the Adriatic route Loreto – Medjugorje, the first semester 2011 has already checked 67 thousand bookings in addition, if compared to the year 2010, in all 95 thousand passengers - pilgrims! The package tour “ship - coach -


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avvengono sul mare Adriatico, nell’asse Loreto – Medjugorje, il primo semestre 2011 ha già registrato 67 mila prenotazioni in più rispetto al 2010, anno che già aveva rappresentato un piccolo miracolo, raddoppiando il proprio fatturato rispetto all’anno precedente e raggiungendo un totale di 95 mila passeggeri - pellegrini! Sono numeri importanti se si pensa al collegamento che avviene giornalmente attraverso una nave e sono numeri talmente in crescita che decidere un pellegrinaggio oggi, ormai significa organizzarlo con largo, larghissimo anticipo. In pratica il pacchetto “nave – pullman – alberghi” che viene organizzato puntualmente dall’Agenzia marittima Mauro, attraverso l’armatore Blu Line, per tutto quest’anno è già al completo, ma anche il primo semestre 2012 è full booking. Inoltre per il 25 giugno prossimo, giornata nella quale si celebra il trentesimo anniversario della prima apparizione della Madonna ai ragazzi di Medjugorje e giornata nella quale verrà posta la prima pietra per la realizzazione di una nuova basilica che sarà destinata a essere la più grande d’Europa, coprendo un’area che è due volte quella di San Pietro a Roma, ci sono già 15 mila pellegrini in overflow, un’eccedenza che, se vogliamo quantificarla, è capace di riempire qualcosa come 15 navi, ma le compagnie di navigazione Blu Line e Jadrolinija non possono fare di più. “Abbiamo proposto ai pellegrini di partire una o due settimane prima dell’evento o di posticipare la partenza – dichiara Giovanni Mauro che con la sua agenzia marittima è il braccio operativo della Blu Line – perché non abbiamo materialmente la possibilità di mettere a disposizione altri posti in nave, dopo il pieno della Regina della Pace e della nuova nave Dalmatia! Anche per quanto riguarda i posti in albergo, con le prenotazioni ormai completate nelle strutture di Medjugorje e dintorni, stiamo provvedendo ad affittare gli hotel della costa, a cominciare da Spalato. La strada di collegamento tra Spalato e Medjugorje e questo va detto a beneficio di chi l’ha già percorsa negli anni passati, non è più sconnessa e di difficile percorrenza come un tempo!”. La Blu Line, intanto, dal 1° aprile

Some photos of motorship “Pomerania”, renamed “Dalmatia”

2011 metterà a disposizione una nuova motonave, la Pomerania, che è stata di proprietà della Polferries, la flotta di Stato polacca e che sarà ribattezzata Dalmatia, prima di entrare in servizio sulla rotta adriatica tra Ancona e la Croazia. La nave, costruita nel 1978 e rinnovata nel 1997, è lunga 127 metri e mezzo, è registrata a Nassau e battente bandiera delle Bahamas, ha una capacità di mille passeggeri, con 478 letti e 237 posti auto. C’è una seconda nave in trattativa di acquisto, ma tutto è ancora in corso e non vengono forniti dati ulteriori, anche se appare quanto mai scontato domandarsi perché una nave da mille passeggeri appena acquistata e un’altra in fase di trattativa, piuttosto che un’opzione per una nave più grande, in grado di garantire il doppio dei passeggeri, come la Regina della Pace, già in servizio sulla stessa rotta dallo scorso anno. La risposta c’è ed è relativa alla bassa stagione. Anche in questo caso una sorpresa! “La scelta da parte dell’armatore della Blu Line di acquistare due navi da mille passeggeri anziché una da duemila – chiarisce Giovanni Mauro è tutta relativa alla necessità di giostrare al meglio le unità tra l’alta (febbraio – novembre) e la bassa stagione (dicembre – gennaio)”.

hotels” organized early by Mauro, Maritime Agency is already in overbooking this year, such the first semester 2012. Moreover the next 25th June, thirtieth anniversary of the first Virgin Mary apparition to the boys of Medjugorje, there are already 15 thousand pilgrims in overflow. “We have suggested to the pilgrims to leave one or two weeks before the anniversary or to postpone the departure or to postpone the departure because we haven’t the chance to guarantee places on the ship because of overflow on the ships Regina della Pace and Dalmatia! About the hotel booking, there is an overbooking in Medjugorje hotels and also somewhere about, at the moment we are renting the rooms in the coast hotels, beginning from Split”. The Blue Linens company, since 1st April 2011 will provide a new motor-ship, the Pomerania, that will be renamed Dalmatia, before serving on the Adriatic route between Ancona and Croatia. The ship, built in 1978 and renewed in 1997, is 127,5 meters in length can contain one thousand passengers, with 478 sleeping and 237 parking cars. “The choice to buy two ships for one thousand passengers rather than one for two thousand made by Blue Line ship owner Giovanni Mauro explains - is linked to the best manage of high (February November) and low off season (December - January)”.

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Bilanci E PROSPETTIVE

www.gruppoapi.com

SICUREZZA AMBIENTE EFFICIENZA ENERGETICA IL FUTURO DEL SITO API DI FALCONARA “La percezione che il territorio ha della raffineria api dovrebbe cambiare. Fatti concreti e numeri parlano chiaro. Pur con le peculiarità del nostro comparto lavoriamo in maniera responsabile rispettando tutto quanto legato alla sicurezza sul lavoro ed alla tutela dell’ambiente”. Con queste parole l’amministratore delegato di api raffineria, Giancarlo Cogliati, ha esordito al workshop che si è tenuto a Falconara lo scorso mese di novembre e ha chiesto attenzione, come è giusto che sia, durante la presentazione dell’ultimo rapporto ambientale di sito, forte di avere in mano buoni numeri. “Rimanendo nel nostro settore il sito produttivo api di Falconara – ha continuato Cogliati - rimane uno tra i migliori in Italia ed in Europa. Senza dimenticare che siamo utili alla nostra Regione per il suo fabbisogno energetico. Il comportamento virtuoso dell’azienda ha fatto sì che si arri-

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vasse a corrispondere al massimo alle aspettative del territorio. Questo non significa che non possiamo ancora migliorare da un punto di vista economico, ambientale e anche relazionale. Continueremo infatti a lavorare per avere un colloquio franco, spontaneo e trasparente con il territorio e la comunità che ci ospita”. Il workshop di presentazione delle performance della raffineria api di Falconara Marittima per l’anno 2009 si intitolava significativamente “Sicurezza e Ambiente. Un percorso in continuo nel sito api di Falconara”. Un momento di confronto fra azienda, istituzioni ed enti preposti e l’occasione per ribadire come sicurezza e ambiente siano due fattori alla base di un percorso concreto di sostenibilità all’interno del quale le vocazioni naturali del territorio possono e devono sposarsi con quelle del tessuto industriale. Concetti strategici, tanto da essere ribaditi anche dal presidente di api

Emergency, atmosphere and energetic efficiency, the future of api area “The cognition of the territory about the api refinery would have to change. Also with the features of our sector, we are working in rational way respecting what is linked to the safety at work and the safeguard of the environment”. These are the words of the executive general manager of api refinery, Giancarlo Cogliati, at the workshop that has taken place in Falconara last November. “About our sector the productive area api of Falconara - is the best in Italy and Europe- Cogliati continued. The right behaviour of the company answers perfectly at all the expectations of the territory". The workshop on the performances of api refinery of Falconara Marittima for year 2009 was titled “Safety and Environment”. A continuous route in the api area of Falconara”. An occasion


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raffineria, Ugo Brachetti Peretti, al quale è stata affidata l’apertura dei lavori. “Le buone performance del sito produttivo di Falconara ci hanno permesso di ottenere importanti certificazioni in campo ambientale e della sicurezza e ci spingono a fare ancora di più. E nella forte volontà di migliorarci continuamente non è da trascurare che nel periodo di forte crisi economica, che ha toccato anche il Gruppo api, l’azienda ha elaborato un piano di riorganizzazione aziendale che non ha portato alcun taglio al personale”. Anche l’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati ha voluto puntare sulle tematiche della sicurezza e ambiente, due priorità da rispettare in un sito industriale complesso come quello api di Falconara: “Questa – ha detto - è un’occasione di confronto per elaborare opportunità di una corretta gestione del sito e di un minimo impatto anche in termini di sicurezza. Ogni azione che facciamo, dobbiamo rendercene conto, così come in ogni decisione che prendiamo, non possiamo trascurare la considerazione degli esiti finali. Tutte le nostre scelte devono tenere ben presenti gli impatti che avranno sulle future generazioni. Si rispecchia in questo anche la volontà di potenziare il nostro PEAR (Piano energetico ambientale regionale), affinché tutte le iniziative di sviluppo puntino su innovazione, efficienza energetica, fattibilità socio-economica e crescita occupazionale. Il tutto perché l’ambiente e le attività ad esso connesse siano opportunità per una nuova e più attenta economia. D’altronde il PEAR, nato nel 2005, ha avuto un approccio alla programmazione con due variabili: tempo e sostenibilità. Ma a cinque anni di distanza dalla sua nascita va cambiato e adeguato a quanto è mutato a livello normativo, non ultima la strategia dell’Europa 2020”. All’amministratore delegato di api raffineria Giancarlo Cogliati è toccato il commento dei dati del rapporto di sito 2009, con alcune anticipazioni degli obiettivi per le performance del 2010. “Il 2009 – ha detto – ha segnato l’inizio di un periodo disastroso che ha colpito tutti i settori, compreso il petrolifero il quale, a differenza di tutti gli altri, ha risentito gli effetti di una doppia crisi, quella economica e quella dei prodotti petroliferi in sé. Sono state chiuse decine di raffinerie nel mondo e non ci sono segnali di ripresa a breve. Le difficoltà che abbiamo incontrato nel corso del 2009 hanno richiesto operazioni di risparmio: abbia-

LE PERFORMANCE 2009 Dal rapporto di sito, le prestazioni sono eccellenti in ogni comparto. Per la sicurezza, il numero di infortuni del personale api è sceso a due unità, il valore più basso degli ultimi dieci anni. Quattro gli infortuni per dipendenti di ditte esterne. Per migliorare l’aspetto sicurezza, in cui l’elemento umano è fondamentale, sono state 8.609 le ore di formazione, oltre alle numerose verifiche di sicurezza eseguite dai diversi reparti. Raffineria e IGCC hanno ottenuto l’AIA raggiungendo obiettivi molto al di sotto dei limiti previsti dalla legge. Tanto per fare esempi, le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) in atmosfera sono state pari a 969 tonnellate in un anno, il limite della legge prevede le 1.927 tonnellate. Stesso dicasi per gli ossidi di azoto (NOx), la cui quota di emissioni è stata di 848 tonnellate rispetto a un limite di 1.079. Si allineano anche i risultati relativi al monossido di carbonio (CO) con emissioni per 365 tonnellate l’anno a fronte del limite di legge di 506. Il particolato sospeso (PST), invece, ha fatto registrare 22 tonnellate in un anno con emissioni inferiori di quasi 5 volte il limite previsto di 91 tonnellate. Ma l’ambiente ringrazia anche per l’enorme diminuzione di rifiuti prodotti, passati dalle 25.525 tonnellate del 2008 alle 7.915 del 2009. Lavoro a buon fine anche per quanto riguarda il risparmio energetico: l’ottimizzazione ha permesso un risparmio di seimila tonnellate di combustibile. Performances 2009. About the area, the performances are excellent in each sector as the data show. About safety the number of api staff accidents is come down to two unit, the lower value of the last ten years. Four accidents for outside employers. In order to improve the safety sphere, there has been organized a training course of 8,609, besides the several safety tests made by different divisions. Refinery and IGCC have obtained the AAI catching up many aims under the limits established by the law. For examples, the sulphur oxide emissions (SOx) in atmosphere have been 969 tons in one year, the limit preview by the law is 1,927 tons. The same results for nitrogen oxides (NOx), whose emissions data have been 848 tons compared with a limit of 1.079. The result of the Carbon monoxide (CO) with yearly emissions of 365 tons are lined up if compared to the limit established by the law (506). The particulates matter (PM10), instead, has recorded 22 tons per year with emissions nearly 5 times lower than the limit of 91 tons previewed. But the environment thanks also for the massive lessening of produced wastes, from 25,525 tons in 2008 to7,915 in 2009. Good news about the energetic saving also: the optimization has allowed a fuel saving of 6000 tons.

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Bilanci E PROSPETTIVE

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A moment of the round table

mo innanzitutto ottimizzato il risparmio energetico e migliorato l’organizzazione interna. Nonostante questo scenario, sicurezza e ambiente per l’api hanno rappresentato importanti margini di crescita”. Forte di questi risultati il Gruppo api guarda oggi con fiducia al futuro, nella piena convinzione di voler proseguire sulla strada di una sempre maggiore affidabilità ed efficienza energetica degli impianti. Questo grazie anche alla possibilità di poter realizzare i progetti previsti all’interno del Piano Industriale (nuova centrale elettrica e rigassificatore) che completerebbero l’evoluzione del sito api in un polo energetico ambientalmente avanzato secondo il Protocollo di Intesa firmato con la Regione nel 2003. Tutto ciò in considerazione di un incremento degli investimenti che accrescerebbero ancora di più la sicurezza del sito e garantirebbero un’ulteriore riduzione delle emissioni in atmosfera. Attestato di grande merito è stato poi per tutto il gruppo api aver ottenuto l’AIA, ovvero l’Autorizzazione Integrata Ambientale, un provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto o di una parte di esso a determinate condizioni che devono garantire la conformità ai requisiti previsti dal Decreto legislativo n.59/2005, di recepimento della

of comparison among company, institutions and agencies and the occasion in order to confirm that safety and environment are at the base of a concrete way of sustainability in which the natural and territorial leanings can and must link with those of the industrial area. Also the regional environment councillor member, Sandro Donati has intentional betted on environment and safety themes. "This - he said - is an occasion of comparison in order to elaborate opportunity of a correct management of the area and of a minimal impact also in terms of safety. All ours choices must considerer the impacts that they will have on the future generations. For this reason we want to develop our REEP (Regional Environmental Energy Plan), so that all the development initiatives bet on innovation, energetic efficiency, socio-economic possibility and employ-

direttiva europea relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. I dati numerici veri e propri che illustrano le performance raggiunte dall’api sono stati lasciati al Responsabile api per la Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità, Paolo Buscemi: “Il 2009 – ha dichiarato - è stato caratterizzato da un miglioramento continuo. Ecco perché la campagna

The managing director of api refinery, Giancarlo Cogliati, while talking to the audience

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ment growth". Api Group looks today with confidence to the future, sure to give always greater reliability and energetic efficiency about the systems. This also thanks to the possibility to realize the plans previewed in the Industrial Plan (new electrical station and gas station) that would complete the evolution of the api district in an environment energetic developed area according to the Protocol Agreement signed with the Region in 2003. The api Group, moreover, has obtained the AAI (Integrated Environmental Authorization), a measure that authorizes the work of a system or a part of it following specific conditions that must guarantee the conformity to requirement previewed by the legislative Decree n.59/2005, about the prevention and total reduction of the pollution.

di presentazione si chiama “Continuamente in sicurezza”. E il concetto sembra evidente. Il grafico proiettato sullo schermo luminoso volge costantemente verso il basso ed evidenzia come le buone prestazioni non sono solo da parte api ma anche da parte delle ditte appaltatrici. I dati che più saltano all’occhio sono quelli che riguardano gli incidenti sul lavoro: due per i dipendenti diretti e quattro per le ditte esterne. Se tanto è stato fatto in termini di sicurezza sul lavoro, lo stesso discorso vale anche per l’ambiente. I dati sono estremamente precisi e registrano valori inferiori rispetto ai limiti consentiti dalla legge, sia per le emissioni di ossidi di zolfo e di azoto sia per monossido di carbonio e le polveri (PST). Risultato dei 35 milioni di euro spesi negli ultimi anni per interventi di miglioramento degli impianti. Allo stesso modo non sono emerse criticità dalle analisi Arpam ed Ispra sulla qualità del mare. L’impegno profuso per garantire condizioni di sempre maggiore efficienza su sicurezza e ambiente e gli ottimi risultati del sito produttivo di Falconara Marittima per l’anno 2009 confermano dunque come il Gruppo api abbia saputo fronteggiare le difficoltà in contesto economico generale di persistente crisi che ha interessato e non poco, anche il settore petrolifero”.

From the left: Sandro Donati environment councillor of Marche Region and Ugo Brachetti Peretti president of api refinery

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Focus VENETO E ABRUZZO

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L’ ABRUZZO, A DUE ANNI DAL SISMA, RESTA FERITO Gianni Chiodi president of Abruzzi Region

una conferenza stampa a Palazzo Chigi, alla presenza di Silvio Berlusconi per fare il punto, in qualità di Commissario della ricostruzione, cercando di rispondere alle domande incessanti che arrivano da Comuni, professionisti del settore costruzioni, cittadini. E in definitiva ha ribadito che i soldi ci sono e ce ne sono tanti: 14 miliardi di euro con due contabilità, emergenza e ricostruzione. Addirittura oltre tre miliardi disponibili e spendibili subito. Ma allora perché Massimo Cialente, sindaco de L'Aquila, afferma pubblicamente di avere un sito dove, nella massima trasparenza, sono documentate tutte le spese, anche quelle sostenute per le brioches nei campi di accoglienza, ma nonostante tutte que-

Difficile capire dove sta la verità. Certo, come dicevano gli antichi e anche i saggi, la verità sta sempre nel mezzo e senza scomodare la storia del sentire tutte le campane, noi abbiamo dato la parola a tutti. Documentiamo quello che abbiamo raccolto tra eventi e dichiarazioni ufficiali. Ci eravamo presi l'impegno di non spegnere i riflettori sull'Abruzzo, sulla sua ricostruzione e sulle mille promesse. Avevamo suggerito a modello le ricostruzioni di Marche, Umbria e Friuli, siamo stati prontissimi a celebrare la nascita delle prime strutture, quelle però a iniziativa privata, che hanno battuto tutti sul tempo. Dal terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009 sono passati quasi due anni. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha dovuto organizzare

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The Abruzzi region, after two years from the seism, remains hurts We had taken the commitment to not switch off the reflectors about the reconstruction of Abruzzi, we have done it, proving declarations and public events. The president of the Region, Gianni Chiodi, has organized a press conference at Palazzo Chigi in order to examine the situation, asserting that the money are soon available. Massimo Cialente, mayor of L'Aquila, affirms that on the website in the total transparency everything is documented, but in spite of all, he declares that the Municipality has been refunded of 62% of the arranged sum and it’s


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Report sulla situazione della popolazione post-sisma al 1 Febbraio 2011*

*I dati sono relativi al Comune dell’Aquila e agli altri 56 Comuni del cratere. 1 Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili: 85 edifici (4.449 alloggi) realizzati su 19 aree del Comune dell’Aquila. 2 Abitazioni acquistate dal Fondo immobiliare AQ e concesse in affitto (oneri a carico dello Stato, con fondi trasferiti al Commissario e poi al Comune di L’Aquila). 3 Abitazioni in affitto con contratto concordato con Protezione Civile (oneri a carico dello Stato, con fondi trasferiti al Commissario e poi al Comune). 4 Contributo istituito con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3754 del 9 aprile (art. 11), ammonta fino a un massimo di 600 euro mensili per nucleo familiare e, comunque, nel limite di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare; ricevono, invece, 300 euro i nuclei monocomponente. Inoltre, per ogni anziano ultra 65enne e per ogni persona con disabilità o invalidità almeno al 67%, è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro. I nuclei che hanno espresso preferenza per il contributo hanno provveduto a trovare una sistemazione autonomamente.

ste spese rendicontate, dichiara che il Comune è stato rimborsato solo del 62% della cifra approntata e si trova sotto di 68 milioni? Per Gianni Chiodi si attendono i Piani di ricostruzione, che ciascun Comune ha richiesto, ma poi ha disatteso. Per il sindaco del Comune de L'Aquila questo è solo un falso problema per fare scaricabarile, perché tanto la ricostruzione, quella vera, quella degli edifici classificati come "e" non è ancora partita. A questo proposito si deve precisare che tutti gli edifici del territorio colpito dal sisma sono stati classificati secondo le prime cinque lettere dell'alfabeto. Quelli "a" sono quelli agibili, cioè che non hanno avuto alcun problema, per gli edifici "b" e "c" ci sono stati danni lievi (e in questo senso la ricostruzione è partita, perché molti di questi danni lievi sono stati riparati), poi ci sono gli edifici classificati come "d" che sono edifici con pochi danni, ma con rischi indotti dalle case vicine pericolanti. Poi c'è tutta la mole di edifici classificati come "e", ovvero tutti quelli che hanno riportato danni seri che sono crollati o che sono totalmente da demolire: per questa categoria di edifici la ricostruzione è ferma al 6 aprile 2009. E' stata organizzata, nel novembre scorso, una manifestazione chiamata "L'Aquila chiama Italia" per sensibilizzare i cittadini dell’intero Paese sulle problematiche che stanno vivendo in Abruzzo e per lanciare una legge a iniziativa popolare, per la quale è stata avviata la raccolta di firme. La proposta chiede un ritorno dei poteri ordinari agli enti territoriali, scongiurando l'inutile pre-

senza dispendiosa di figure commissariali e l'illegittimità della gestione in deroga di assunzioni, contratti, appalti, piani territoriali e viabilità che portano (secondo quanto si legge) a uno stravolgimento del territorio, con decisioni non condivise e non condivisibili. Addirittura è stato lanciato l'allarme di "pericolose vicinanze a centrali di malaffare". La legge a iniziativa popolare proposta dall'Abruzzo dovrebbe, secondo le intenzioni, tornare utile anche in altre catastrofi che in Italia si presentano con una certa ciclicità, far sì che i cittadini siano coinvolti da subito nelle scelte e nelle decisioni necessarie al superamento dell'emergenza e al ripristino dello status; una legge in cui la protezione civile e le istituzioni collegate si limitino al soccorso e all'aiuto alla popolazione, coordinandosi e non prevaricando gli enti locali competenti. Nella bozza si chiede che prima di stanziare denaro si debba quantificare la reale entità del danno, programmando la sua copertura e il reperimento dei fondi necessari e in questo lo Stato deve garantire il massimo controllo per prevenire ogni azione illegale, anche a tutela di chi invia denaro a titolo di donazione. Proprio per questo ogni entrata e ogni spesa deve essere documentata con la massima trasparenza. Venti gli articoli della bozza di legge in cui vengono stabiliti criteri e modalità, strumenti e poteri. E anche a questo, il presidente della Regione Chiodi ha risposto che una legge organica sul terremoto esiste già e non ne servono altre.

Cristiana Carnevali

under 68 million. Gianni Chiodi waits the reconstruction plans, while Cialente thinks that this is a false problem, because the real reconstruction of the buildings classified as" e "is not started yet. While it has been organized, last November, a demonstration" L'Aquila chiama Italia" in order to awaken the citizens of the whole Country about the problematic of the Abruzzi people in order suggest a law by popular initiative, for which it has been started the collection of signatures. The proposal requires a return at the ordinary powers to the territorial institutions, without the expensive presence of commissioner and the territorial illegitimate of the management dispensation of assumptions, contracts, competitive tenders, territorial plans and practicability that create an upsetting of the territory, with decisions nether shared nor sharable. The warning of "dangerous proximity to bad stations" has been done. In the bill is required that before allocate money it’s need to quantified the damage, planning its coverage and the finding of needed funds so the State must guarantee the total control in order to avert every illegal action, also for people that send money as a donation. Furthermore the president of the Region, Chiodi has affirmed that a law about the earthquake already exists and at the moment other laws are not needed.

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www.comune.laquila.it

MASSIMO CIALENTE: “E' IL PREZZARIO LA PIETRA DELLO SCANDALO” Dopo un anno e mezzo dal terremoto, non si spengono le polemiche sulla ricostruzione de L'Aquila che, contrariamente alle promesse post-sisma, cammina a rilento. I cittadini organizzano cortei di protesta a Roma, le attività commerciali faticano a riprendere il via a causa di un blocco del pagamento delle tasse poco deciso e ancora il centro storico della città aspetta i primi interventi. "A differenza di quello che ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi, alla conferenza del 26 novembre scorso – afferma il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente - la mancata presentazione dei piani di ricostruzione è un falso problema. Il blocco della ricostruzione non è nemmeno dovuto alla mancanza di fondi stanziati che, fortunatamente, sono arrivati a quasi due miliardi di euro. Il vero problema è l'assenza di un prezzario chiaro e definito". Ci può spiegare meglio? "I prezzi informativi delle opere edili della Regione Abruzzo hanno subito una serie di modifiche per far fronte all'emergenza - terremoto. Il primo adeguamento è stato approvato il 7 luglio 2009, pubblicato sul B.U.R.A (Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo) dieci giorni dopo e prevedeva l'inserimento di 15 nuove tariffe, prese dal prezzario della Regione Marche e 23 dalla Regione Umbria. Un secondo adeguamento è stato approvato il 12 ottobre e reso ufficiale il 28/10/2009 con l'inserimento di 84 nuovi prezzi. Un terzo adeguamento è stato deciso addirittura l' 8 febbraio 2010, quasi un anno dopo il terremoto, con l'inserimento di 19 nuove tariffe. Come si

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vede, le date parlano da sole e i ritardi sono inevitabili. Ricominciare la ricostruzione dopo due o tre anni significa riuscire a terminare i lavori almeno dieci anni dopo. In questa maniera si bloccano tutte le attività commerciali, spingendo i cittadini a trasferirsi. Gli eccessivi tempi della ricostruzione rischiano di trasformare L'Aquila in una città fantasma. Ma che cosa sta a monte di questi rallentamenti burocratici? “A mio parere, sono solo due le possibili risposte: o di fronte al sisma gli aquilani sono stati vittime di un'inspiegabile mancanza di governance, oppure i rallentamenti sono stati causati volontariamente con l'obiettivo di rallentare la ricostruzione fino al 2011”. Quali sono le prossime mosse per superare l'impasse? "La prima cosa da fare è quella di riu-

Massimo Cialente “It’s the price list the cause of the scandal” An year and half after the earthquake, the controversies about the reconstruction are not finished, contrarily to the promises after-seism, go slowly. “The lack of a reconstruction plans it’s a wrong problem. – Massimo Cialente, mayor of L’Aquila asserts, - the real problem is the absence of a clear price list”. Can you explain to us better? “The informative prices of the buildings works of the Abruzzi Region have had many modifications in order to face the earthquake emergency . The first adaptation has been approved on 7th July 2009, published on the B.U.R.A ten days after and previewed the addition of 15 new rates, taken from the Marche Region price list and 23 from the Umbria Region. The second version has been appro-


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ved on 12th October and became official on 28/10/2009 with the addition of 84 new prices. A third adaptation has been approved on 8th February 2010. In this way the delays are unavoidable and become more and more real the probability that L’Aquila become a ghost town”. Which are the next actions in order to through the deadlock? "The first thing to do is to organize the task force of engineers and technicians specialized, about the most innovative reconstruction building techniques. The second point on which working it’s that one to encourage the strong activities on the "public side" of the city that is public squares, roads and offices, so as to give again an identity to L’Aquila people in order to start again the economy. Obviously without to lose sight of the essential aspect that is the reconstruction of the homes that will allow to all evacuated people to star again an ordinary life. Within the end of January end the beginning of February our aim is that one to start the reconstruction in the six perimeter areas of the historical centre, giving the priority to the east area, in the area of Villa Comunale and Porta Naples. As it happened in Friuli Venezia Giulia, our maxim is "Where did it is, how did it is" for this reason we can’t wait anymore".

scire a convogliare a L'Aquila i migliori ingegneri e tecnici specializzati per la creazione di una task force aggiornata sulle più innovative tecniche di ricostruzione edilizia. Richiesta questa che era stata avallata alla Provincia de L'Aquila subito dopo il sisma, ma che ancora non ha trovato risposta. Il secondo punto su cui lavorare è quello di incentivare i lavori sulla "parte pubblica" della città ossia piazze, strade e uffici, in modo da ridare un'identità agli aquilani e far ripartire l'economia. Ovviamente senza perdere di vista l'aspetto essenziale ossia la ricostruzione delle abitazioni che permetteranno a tutti i cittadini, che ancora oggi sono alloggiati negli alberghi

della costa abruzzese, di ricominciare una vita normale. Entro la fine di gennaio - inizio febbraio il nostro obiettivo è quello di far partire la ricostruzione nelle sei aree perimetrali del centro storico, dando la precedenza all'area est, nella zona di Villa Comunale e Porta Napoli. C'è ancora molto da fare: le case costruite nella periferia della città sono insufficienti, parecchie zone del centro storico sono cumuli di macerie dove ancora aleggia lo spettro delle tendopoli. Proprio come avvenne in Friuli Venezia Giulia, il nostro motto è "dov'era, com'era" ed è per questo che non siamo più disposti ad aspettare”.

Rachele Bifolchi


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Focus VENETO E ABRUZZO

www.federalberghi.it

FEDERALBERGHI ABRUZZO: “DOPO I RITARDI, DEROGA SULLE TASSE” La protesta degli albergatori di Federalberghi Abruzzo del 14 ottobre 2010 aveva riacceso i riflettori sulla ricostruzione, mostrandone le crepe. Gli albergatori minacciavano di sospendere il servizio di distribuzione dei pasti, di cambio biancheria e di pulizia, a causa dei pesanti arretrati maturati. In molti si sono dichiarati sull’orlo del lastrico, incolpando il governo e l’amministrazione regionale di non essere riusciti a mantenere gli impegni presi. La minaccia annunciata ha messo con le spalle al muro il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che ha definito “inaccettabile e disumano” l’atteggiamento degli albergatori che avevano aderito allo stop di protesta. Ma sopratutto la minaccia ha messo in allarme tutti quegli aquilani che, ancora dopo un anno e mezzo dal terremoto, erano costretti ad alloggiare in camere d’albergo, come eterni ospiti. Fortunatamente la situazione drammatica è rientrata poco dopo, quando Chiodi ha firmato i pagamenti per un importo pari a 2 milioni e 600 mila euro per la copertura relativa ai mesi di gennaio e febbraio. “L’oggetto della protesta è perfettamente condivisibile – afferma Gianmarco Giovannelli, vicepresidente di Federalberghi Abruzzo - seppure non concordo con il modo con cui alcuni albergatori hanno fanno valere le loro richieste. Sebbene nessun albergatore sia andato in bancarotta, non sono mancate le difficoltà. Le aziende alberghiere infatti sono solo un nodo di una com-

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plessa filiera che conta di fornitori e di dipendenti che devono essere pagati mensilmente. Questi ritardi nei pagamenti sono per noi non solo fonte di imbarazzo, ma anche una perdita di credibilità”. Ad oggi, qual è il quadro della situazione? “Attualmente sono circa seicento le persone ancora alloggiate negli alberghi situati lungo la costa abruzzese. Stiamo cercando di avvicinarli gradualmente a L’Aquila. Per quanto riguarda i pagamenti, la situazione si sta lentamente risolvendo in quanto un 80% Guido Bertolaso, Head of Civil Protection dell’importo relativo a in 2010 and Gianmarco Giovannelli, gennaio e un 75% di vice president of Federalberghi Abruzzo quello di febbraio 2010 sono stati liquidati. La situazione Federalberghi Abruzzo: “After the delays, dispennon è così nera come è stata sation on the taxes”. Last 14th October many hoteldipinta. Anzi, nella tragedia, quekeepers of Aquila Federalberghi threatened to suspend sta circostanza è stata un’opporthe catering and cleaning services, to damage of tunità per gli albergatori di Aquila hosts, till that the Region had not paid the back ristrutturare gli immobili e percepays. The situation is soon come back to ordinariness pire profitti anche nella stagione after the President of the Region Giovanni Chiodi has signed the payments for 2 million and 600 thousand invernale. euros in order to cover of the months of January and Il problema più grave è il dover February. “In spite of many difficulties, no hotelkeeper pagare le tasse su delle fatture have gone bankrupt” - Gianmarco Giovannelli vice prenon riscosse, quindi non solo sident of Federalberghi Abruzzi, has said. Today, which dobbiamo sostenere tutta una is the situation? “Currently there are about 600 people seria di costi fissi che gravano sui still lodged in the hotels along the Abruzzi coast. About bilanci, ma dobbiamo anche antithe payments, have been paid 80% of the amount of cipare l’IVA. Ciò che ci auspichiaJanuary and 75% of February 2010. The most serious mo è che il governo ci conceda problem is to have pay the taxes on the invoices not una deroga per il pagamento collected, therefore we wish to ourselves that the delle tasse in relazione al ritardo government grants an exception to us about the paydelle riscossioni che sia continuo, ment of the taxes with relation to the delay of the colalmeno fino a che la situazione lections, at least till the situation will not be completenon si sarà completamente norly standardized”. r. b. malizzata”.


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Focus VENETO E ABRUZZO

CAPODANNO A L’AQUILA… Pubblicata dal quotidiano La Provincia di Lecco, domenica 9 gennaio 2011, la lettera di Michele Speca, giovane volontario di Emergency, è rimbalzata poi su diversi siti e blog, da “Ul Tapelon” a www.ilcapoluogo.it. Perché? Be’ perché è il racconto di un italiano qualunque che, invece di farsi un’idea sbagliata in base a ciò che gli viene raccontato, legge o vede in tv, decide di passare il Capodanno a L’Aquila e accertare con i propri occhi la situazione. Questo il testo: “Gentile Direttore buon anno! Come ha passato il Capodanno? Io l'ho passato in un posto che qualcuno riterrebbe "alternativo" o "fuori-moda": non mi sono concesso le Canarie, non ho oziato a Sharm, non ho ammirato le nostre città d'arte, ma sono stato a L'Aquila. Perché questa scelta? Dopo la sovraesposizione mediatica del 2009, quando il capoluogo abruzzese era centro della nostra attenzione - protagonista di gare di solidarietà, servizi giornalistici con musiche strazianti di sottofondo e notizie trionfalistiche di chi si vantava d'aver ricostruito una città a tempi record - ho voluto constatare coi miei occhi e con le mie orecchie com'era realmente la situazione, osservando a che punto fosse la ricostruzione tanto decantata e ascoltando il parere degli aquilani e di chi ha vissuto in prima persona il tragico evento del terremoto. Nessuna intenzione morbosa alla

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"Avetrana" per intenderci, solo una sana voglia di stare, nel mio piccolo, al fianco di alcuni connazionali in difficoltà e di testimoniare come stanno le cose, a un anno e mezzo da quel 6 aprile 2009, trasformandomi - se mi permette, una volta tanto - in "cittadino-giornalista". Le dirò di più, con questa lettera mantengo un impegno con la popolazione: sa che, andando verso il centro storico, un cartello invitava turisti e forestieri a non scattare irrispettose foto in posa, ma chiedeva di raccontare e diffondere la realtà di ciò che si vedeva? Il centro storico, appunto. Ovvero il cuore di ogni città. Parto col dire che

New Year's Day in L’Aquila Published by the daily paper La Provincia di Lecco, on Sunday 9th January 2011, the letter of Michele Speca, young Emergency volunteer is spread on many websites and blog. It’s the story of an ordinary Italian that, instead to get a wrong idea based only on what people tell him, or law or sees on tv, decides to spend the New Year's Day in L’Aquila and to check with own eyes the situation. This the text: “Dear Director, how did you spend the New Year's Day? I spent it in L'Aquila. I have made this choice. I have been intentionally there with my relatives, in order to see with my eyes the situation.


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Focus VENETO E ABRUZZO

il centro storico de L'Aquila (sarà 5 - 6 volte il centro di Lecco) è aperto solamente per la via principale, quella che dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio porta alla Fontana Luminosa. Tutte le vie limitrofe, una moltitudine di vicoli e stradine, sono chiuse e sbarrate da transenne ove campeggia la scritta "Zona rossa", cioè zona invalicabile da chiunque, poiché considerata pericolosa e pericolante. Per questo, a ogni monumento della città, si poteva notare, oltre all'inaccessibilità (era aperta solo Collemaggio, col tetto sfasciato e le sedie di plastica) la presenza dei militari: una camionetta con tre - quattro giovanotti in mimetica, lì per verificare che nessuno valicasse le "zone rosse" o trafugasse qualche reperto di valore artistico. A metà del percorso del centro storico c'era piazza Duomo, con la sua fontana, con la cattedrale di San Massimo e con la chiesa delle Anime Sante: anche loro, come tutte le case e i negozi, puntellate e non visitabili all'interno. Il Forte Spagnolo, cioè il Castello de L'Aquila, era solo "circumnavigabile", sbarrata e sorvegliata la via d'accesso verso il portone. Per vedere il Palazzo del Governo, invece, dovevi mantenerti a cento metri di distanza, poiché completamente rivolto su se stesso, con le macerie ancora in "bella" mostra. La Fontana delle 99 cannelle, altro luogo-simbolo, sta meglio: rimessa a posto dal FAI, anche se il vicino convento di Santa Chiara e la chiesa di Porta Rivera mostravano ancora mura crepate e tetti inesistenti. Ero d'altronde nei pressi dell'epicentro del sisma, nell'ex via XX Settembre, oggi rinominata via 6 aprile 2009: la Casa dello Studente e l'istituto religioso adiacente sono come li avevamo visti il 10 aprile 2009. Sventrati, senza mura, con unica differenza una ruspa (ferma) sopra le macerie. Identico il ricordo fatto di messaggi, magliette e fiori in ricordo di chi lì ha perso la vita. I messaggi, altro punto-chiave del mio viaggio: ce n'era ovunque. Tanti. Dai 309 nastri nero-verdi - uno per ogni morto - alle poesie e ai cuori appesi sulle transenne verso i propri cari, sino ai molti cartelli di "protesta": da quello degli studenti aquilani che lamentano l'assenza di ricostruzione a quello che denuncia la "svendita" de L'Aquila da parte di Comune, Provincia, Regione e Governo; da quello di sdegno verso chi racconta bugie

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su bugie (in sintesi "non è vero ciò che vedete ai TG, è vero ciò che vedete qui.) a quelli densi di dignità ("Riprendiamoci la città" citava uno striscione in piazza Palazzo, dove la statua di Sallustio aveva in mano pala e secchiello). Possibile tutta questa "arrabbiatura" in una città che qualcuno diceva rimessa in piedi? Per sapere ciò, non restava che chiederlo direttamente agli aquilani. E nel mio percorso - dal centro a Paganica, da Tempera a Coppito - ad onor del vero, non ne ho incontrati a flotte. Immagini, Direttore, di girare Milano in pieno agosto. Oppure, se ha più fantasia, le vecchie città del Far-West descritte nelle pellicole di Sergio Leone. La situazione era più o meno quella: edifici distrutti, puntellati o disabitati. Perché gli aquilani non stanno più a L'Aquila: sono andati via i giovani, che non hanno più scuole (chiuse) e polo universitario (uno dei principali d'Italia) o che decidono di fare la propria vita altrove; sono andati via coloro che, nonostante tutto, avevano un gruzzoletto per permettersi una nuova casa; sono andati via gli ospiti delle C.A.S.E. (che stanno in periferia a L'Aquila), ovvero le abitazioni in legno messe a disposizione dal governo per tappare l'emergenza di chi ha avuto la dimora distrutta dal sisma; sono andati via coloro che non hanno avuto assegnate le C.A.S.E. e che sono stati ospitati da parenti e amici (nel mio ostello a Paganica, ad esempio, c'erano tre famiglie imparentate fra loro, più altri ospiti); sono andati via, per forza, anche coloro che

The historical centre of L'Aquila is only opened through the main way, from the Basilica of S. Maria di Collemaggio to the luminous fountain. All the neighbouring streets are crossed from crush barrier where there is the sign "Red Zone", considered dangerous and unsafe. For this reason there are the soldiers. In the mid of the way of the historical centre there was Piazza Duomo, with its fountain, the cathedral of S. Massimo and the church of the Anime Sante: like all the houses and the stores, they are supported and not visible from the inner. The Spanish fort, that is the Castle of L'Aquila, was "bypassed" only, the main entrance crossed and controlled. In order to see the Palace of the Government, instead, you had to hold at one hundred meters of distance, because completely collapsed, with the ruins still "showed" at the open sky. About another symbol place, the Fountain of 99 cinnamons, the situation is better tanks to FAI, even if the close convent of S. Chiara and the church of Porta Riviera showed walls cracked and nonexistent roofs. The Campus and the next religious institute are like we had seen on 10th April 2009: demolished. What think L’Aquila people? During my walk I have not met numerous because they have been gone away. There are only old and poor people. I have counted the business activities in the centre: seven. After an esteem more or less the 5%. Two bar, two restaurants, a typical foods shop, a tobacconist and a dress shop. I think that it’s not enough for a city "completely working". "If the State doesn’t help you to start again, we ask to the banks"


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non hanno avuto le C.A.S.E. e che sono stati ospitati dagli alberghi, fino a quando non si sa. "Chi resterà a L'Aquila dopo la ricostruzione (tra quanti anni, chissà)?". La risposta è: solo i vecchi e i poveri. O chi avrà ancora da mangiarci sopra. Questa appena descritta sembra essere la cosa più preoccupante degli abitanti: "L'Aquila non ha futuro". L'impressione è che L'Aquila è stata un affare per molti, ora non lo è più: nell'immediato si è fatto quello che si doveva fare di fronte a un’emergenza, cioè un tetto per tutti e messa in sicurezza della città; poi, lentamente e in maniera poco trasparente, sono partiti i fondi per gli aquilani, ma non si capisce molto su come siano stati distribuiti e con che quale criterio: c'è chi lamenta d'aver avuto poco o nulla a vantaggio dei "soliti noti" e c'è chi spiega che contava avere gli "amici giusti" o conveniva "essere furbi e non guardare in faccia alla disperazione degli altri" ("Siamo in Italia".); dopo il G8 (un anno fa), poi, sono scomparsi i riflettori dei giornalisti e con loro Protezioni civili, addetti alle ricostruzioni, politici in visita e fondi per ricominciare una vita normale. Perché la vita "normale" dei cittadini aquilani è giorno per giorno e fa ormai affidamento solo sulle proprie forze. Ho contato le attività commerciali in centro L'Aquila: sette. Più o meno il cinque per cento, facendo una stima. Due bar, due ristoranti, un negozio di prodotti tipici, una tabaccheria e un negozio di vestiti. Non mi pare molto per una città "completamente funzionante". In realtà una via commerciale è stata ricreata - seppur più in periferia ed è viale Croce Rossa, ovvero una serie di quindici - venti case di legno e mini containers dove si potevano trovare

attività commerciali gestite da grosse catene industriali (difficile trovarne a gestione familiare). "Se lo Stato non t'aiuta a ricominciare, chiediamo alle banche" è l'idea di riserva degli aquilani. Ma gli istituti bancari per dar credito vogliono una garanzia immobiliare, che di norma è la propria casa; ma siccome la propria casa è un rudere devastato da un sisma, allora la garanzia non c'è e quindi nemmeno il prestito. Logica schiacciante... "Se lo Stato non t'aiuta e le banche nemmeno, ci tocca fare tutto da noi" è l'ultima spiaggia degli aquilani. E c'è chi costruisce senza avere l'ok dagli ingegneri comunali o chi s'indebita per cercare di risistemare la propria casa. Tutto questo non è giusto, mi fa rabbia, ma una rabbia impotente e desolante. In fondo, non mi riesce affatto di dar loro torto. Cercare colpe e mancanze, sbugiardare promesse non mantenute, smascherare false propagande, agli aquilani serve meno. Andare avanti da sé, chiedere una mano a parenti, amici e conoscenti per cercare di ripartire. Da soli. Accompagnati solo dalla propria dignità e dal proprio orgoglio. E' il loro motto: "Forti e gentili". Lo sono davvero. Ed è l'insegnamento più grande che mi hanno lasciato in questo viaggio di Capodanno”.

it is the spare idea of L’Aquila people. But the banks in order to give credit want a real estate guarantee, that usually is the house; but as own house is a ruin destroyed by seism, then there is not a guarantee and therefore not even the loan. Damning logic… "If the State and the bank don’t help you, we make all by ourselves" It’s the last chance. There is who construct without having the assent by the communal engineers or who undue itself in order to reconstruct again own home. This is not right, what a damned, large and desolating anger. I can’t to affirm that they are wrong. To find fault and mistakes, to belie promised never maintained, to unmask false propaganda, but Aquila people need less. To go ahead from himself, to ask a hand to relatives, friends in order to try to start again. By themselves. Only by own dignity and own pride. It’s their maxim: “Strong and kind". It is the greater lesson that they have left me in my New Year's Day trip.

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www.ordingaq.it

DE SANTIS: “MANCA UNA VERA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA” Paolo De Santis, ingegnere e presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia de L’Aquila, è la persona che più di qualsiasi altro ha il polso della situazione del territorio dopo il sisma del 6 aprile 2009, anche da un punto di vista tecnico. “Si sta procedendo – dichiara – con le riparazioni degli edifici classificati “B” e “C” che dovrebbero terminare entro inizio primavera, momento nel quale molte famiglie potranno rientrare nelle loro case. Il 30 giugno prossimo è la data di scadenza per la presentazione dei progetti per la ricostruzione “E”… Ma non so se ha presente il centro storico de L’Aquila. E’ grandissimo ed è ancora tutto fermo, come sono fermi tutti i centri storici dei 49 Comuni coinvolti e dei tanti paesi che sono stati interessati dal sisma. Quello che costituisce il vero problema, grande e più importante di tutti, è che manca una vera programmazione economica. Senza questa non si può far partire la ricostruzione e pensare di risolvere i problemi abitativi del territorio da qui a venti anni”. Esiste una stima precisa dei danni? “Che cosa significa precisa? Difficile stimare fino al centesimo, ma ci sono state valutazioni diverse che circoscrivono l’intero danno tra i 15 e i 18 miliardi di euro. Ma serve a poco se non ci sono i soldi per affrontare una pianificazione del da farsi. Ci sono molte variabili da tenere pre-

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senti. Ad esempio tutto il denaro convogliato nelle abitazioni del Progetto CASE che sono provvisorie e non solo per i problemi in ordine alle infiltrazioni di acqua e alle ovvie conseguenze di cartongesso deteriorato e ai crolli parziali che documentano nei giornali e in televisione, ma proprio per un fatto di capovolgimento delle abitudini sociali. Qualcuno rivuole il confort che aveva nella sua casa prima del sisma. L’edilizia, pur se non di lusso, era ed è sicuramente più confortevole, con i suoi condomini medio - piccoli e una qualità del vivere che adesso non c’è più. Ma forse le CASE sono servite a riattivare (vi hanno lavorato un 20% di ditte locali e un 80% del nord) aziende che stavano versando in cattive acque: in pratica i soldi arrivati in Abruzzo hanno anche finanziato, con il Progetto CASE, la ripresa di molte industrie del nord”. Presidente, ma quali sono le difficoltà che incontrate ogni giorno, nel vostro lavoro? “Le difficoltà in realtà sono dentro tutte le procedure e i limiti di costi. Per rimuovere gli ostacoli ci vuole sempre troppo tempo e la burocrazia impera. Ieri (8 febbraio 2011 – ndr) siamo riusciti a ottenere le check list (che sono le liste della documentazione progettuale necessaria) e sempre ieri è stato chiarito, con una circolare, che possono essere ricompresi negli interventi anche gli impianti danneggiati e che quindi si può pro-

De Santis: “We have not a real economic planning” Paolo De Santis, engineer and president of the engineers association of the province of L’Aquila, is the person who more than other know the situation of the territory after the seism of 6th April 2009, also through a technical point of view. “It is being proceeding- he declares - with the repairs of the building classified as “B” and “C”, would have to finish within beginning spring, time in which many families will be able to enter in their homes again.The reconstruction of the “E” buildings is stopped. The real problem is that we haven't a real economic planning. There is an exact valuation of the damages? “It’s difficult to value until the last cent, but there has been different valuations that estimate the total damage between 15 and 18 billions euro. But it is not useful if there aren’t money in order to face a planning. Someone want again the comfort that had in its house before the seism, but the building measure can not absolve this desire. Another important problem is linked to the long terms of the bureaucracy. We are not still able to


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cedere alla richiesta di riparazione. Stesso dicasi per il foglio di calcolo sul limite di convenienza economica e l’importo del contributo ammissibile in caso di sostituzione edilizia per tutti gli edifici classificati come “E”. Sono, in definitiva, problemi di carattere operativo, in grado di far perdere tempo prezioso. Per esempio non riusciamo dopo tanto tempo a far partire lo Sportello unificato!”. La richiesta dello Sportello unificato, struttura utile alla semplificazione delle procedure per la ricostruzione, tra l’altro parte da lontano. Lo stesso ing. De Santis aveva scritto al ministro Renato Brunetta qualche mese fa: “L’Ordine, che mi onoro presiedere – afferma nella lettera - le rivolge nuovamente l’invito a far attivare un progetto pilota nell’area del cratere per lo snellimento delle procedure e introdurre i moderni sistemi di ICT per superare le criticità rappresentate. Le manifesto la piena disponibilità dell’Ordine e di tutti i suoi iscritti a cooperare attivamente alla realizzazione di tale progetto”. In pratica gli ingegneri dell’Ordine, con tanto di Posta Elettronica Certificata (PEC), come vuole la legge 2/2009 art.16, ogni giorno si trovano in grandi difficoltà nel dialogo, pur obbligatorio, con la pubblica amministrazione. C’è stata anche la questione della diffida da parte del Consiglio nazionale dell’Ordine degli ingegneri… “La difficoltà non era relativa ai problemi operativi, ma era diretta a contrastare l’affidamento, di cui si era parlato, degli incarichi di progettazione e di gestione dei piani di ricostruzione all’Università che si trovava così a prendere il posto dei professionisti veri della ricostruzione. Come è stato possibile ribadire in un incontro pubblico, la mission dell’Università dovrebbe essere quella di fare didattica, insegnare a progettare, non fare direttamente progetti o la direzione dei lavori e soprattutto qui non si fa didattica, questa non è un’esercitazione: si tratta di ricostruire L’Aquila! E se il presidente della Regione Chiodi afferma che sono gli ingegneri che bloccano

The map of L'Aquila (updaterom January, 20): the red zones ar the part of the historical downtown where it cannot be approached because barred and watched by soldiers

la ricostruzione, io dichiaro, invece, che sono 22 mesi che siamo in trincea. Ma ribadisco che non può esserci una ricostruzione chiara e veloce senza una vera programmazione economica e regole certe”. Insomma, ogni schermaglia burocratica si trasforma in una battaglia campale... “Ad ogni scadenza fiscale bisogna fare un diavolerio affinché possa essere spostata e arriva sempre all’ultimo momento Gianni Letta che ci salva. Ecco, se proprio dobbiamo ringraziare una persona, una persona unica e seria, quella è il sottosegretario Gianni Letta che non ci ha mai abbandonato. Forse perché è nato qui!”.

Cristiana Carnevali

create the unified office”. The demand for the unified office is an useful structure for the simplification of the procedures for the reconstruction. Engineer De Santis had written to the minister Renato Brunetta some month ago asking him to begin the system of simplification of the procedures. The Association of the engineers guaranteed the full collaboration. Practically,every day the engineers had many problem because was impossible to speak with the Public Administration. “The difficulty was not linked to the working problems, but directed to contrast the confidence for the entrust of works, about the assignments and management of planning for recostruction to the University that could not take the place of the real experts of the reconstruction. As it has been possible toasserts during a meeting, the mission of the University should be to teach not to produce plans or manage the works”.

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DUE GIORNI DI PIOGGIA E 140 KMQ DI FANGO… Sono bastati due giorni per ridurre il Veneto in un enorme stagno. Due giorni, dal 31 ottobre al 2 novembre, in cui sono piovuti dal cielo due milioni e mezzo di metri cubi d’acqua che hanno devastato abitazioni, aziende, scuole, edifici commerciali, parchi e strade. Un totale di 140 chilometri quadrati di acqua e fango. E mentre i media erano impegnati sul crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei, i veneti si infilavano gli stivali di gomma e con fatica cercavano di tornare alla

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Two raining days and 140 sq.km of mud… Only two days have been sufficient to transform the region in an enormous pond. Two days, from 31st October to 2nd November, in which there have been about two million and half of cubic meters of water devastating homes, companies, schools, buildings, parks and roads. A total of 140 square kilometres of water and mud. While the media were engaged on the Domus collapsed, Veneto people have worn the rubber boots and with hard work they have tried to return to normality. During the disaster, the regional administration has not been to watch, in fact, one month later, the president of Veneto Region, Luca Zaia, has introduced during the Council of Ministers a draft of damages and has obtained the first government funds. The money come from private authorities and citizens that from everywhere have given two euro in order to help the flooded. At the moment, there are the solidarity funds of the European union available in case of natural calamities.


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normalità. Anzi, ancora una volta hanno dato prova del loro profondo senso civico raccogliendo in forma differenziata le tonnellate di rifiuti e di immondizia che l’acqua ha trascinato via con sé. Nel disastro, l’amministrazione regionale non è stata a guardare. Nel giro di pochi giorni ha allestito un sito (www.venetoalluvionato.it) contenente un vademecum per cittadini e imprese comprensivo di modulistica, un servizio di sms per raccogliere fondi e una sezione per contattare direttamente il Commissario per l’emergenza e i suoi

uffici. Risultato? Dopo un mese il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha presentato in Consiglio dei ministri una prima stima dei danni e ha ottenuto i primi fondi governativi. I soldi sono arrivati da enti privati, come Comieco e BancaAntonveneta e dai singoli cittadini che, da tutte le parti d’Italia, hanno donato due euro per aiutare gli alluvionati. Ora, in ballo ci sono i fondi di solidarietà dell’Unione europea, utilizzabili in caso di calamità naturali.

“Se c’è anche un solo furbetto in questa vicenda, è bene che sia scovato nell’interesse degli alluvionati”. Così il presidente della Regione Veneto e commissario delegato per il superamento dell’emergenza, Luca Zaia, ha commento la sottoscrizione del protocollo d’intesa con il generale Walter Lombardo Cretella, comandante regionale Veneto della Guardia di Finanza. Il documento sancisce le verifiche della effettiva titolarità a ricevere i finanziamenti, i contributi e le agevolazioni previsti dall’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da garantire l’efficiente e trasparente impiego della risorse finanziarie. Specificatamente i controlli saranno indirizzati sui: - soggetti privati che beneficeranno dei contributi per la ricostruzione degli immobili danneggiati; - imprenditori che riceveranno fondi a sostegno delle attività produttive; - tutti gli altri soggetti che otterranno rimborsi. Saranno effettuati controlli a campione, cui si aggiungeranno controlli mirati sui beneficiari che abbiano percepito acconti senza aver fornito rendicontazione della spesa e in relazione ad eventuali altre anomalie.

REGIONE

E GUARDIA DI FINANZA

CONTRO LA SPECULAZIONE

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Luca Zaia, President of Veneto Region Commissioner for overcoming the emergency flood in the Veneto

VENETO, ESEMPIO DI AUTOSUFFICIENZA Se qualcuno passasse per i Comuni veneti disastrati dall’alluvione dell’ottobre – novembre dell’anno passato, avrebbe la netta sensazione che non sia accaduto nulla. Tutto è stato ripulito e rimesso in ordine, quasi tutte le attività hanno ripreso a pieno ritmo. Le ferite, insomma, non si vedono, ma fanno male e lasciano uno strascico molto forte rispetto al quale abbiamo ancora bisogno di tutti: per ristorare i danni subiti e per evitare che una simile devastazione si ripeta. In ogni caso i veneti e i loro amministratori, a ogni livello, non sono rimasti ad aspettare, ma si sono dati una mano fin dal giorno dopo, dando un esempio di dignità e di capacità di azione davvero degno di nota. L’esatta quantificazione del danno, intesa come sommatoria delle richieste di risarcimento, l’avremo verso dopo il 21 febbraio, termine per la presentazione di even-

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tuali domande dell’ultima ora da parte dei Comuni. Ma già adesso possiamo fissare in circa 460 milioni di euro l’entità delle segnalazioni pervenuteci da parte di oltre trecento amministrazioni comunali e dalle Province. Abbiamo la certezza che il danno effettivo sia stato molto più elevato, ma sappiamo che molte imprese e cittadini si sono, per così dire, arrangiati in proprio, evitando di “perdere tempo” con la burocrazia. E’ esemplare, a questo proposito, l’episodio di una signora di Monteforte d’Alpone, cui l’acqua ha devastato l’abitazione e i negozi suo e della sorella che, nel ricevere da una ditta veneta una nuova lavasciuga in omaggio, ha sussurrato di sentirsi ferita nella sua dignità. Per un motivo analogo non siamo ancora in grado di quantificare con esattezza il danno “indiretto” in termini di mancato

Veneto, an example of self-sufficiency If somebody walk along the damaged countries of the region destroyed by the alluvium of the last October - November, could think that anything had happened. There are still the wounds but they are not evident. The valued damages are about 460 million euro, but we will have the correct data towards on 21st February. We are sure that the real damage has been much more high, but we know that many enterprises and citizens are managed themselves, avoiding “to lose time” with the bureaucracy. For a similar reason we are not still able to quantifying with correctness “the indirect” damage in


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reddito, nonostante siano state 3.931 le imprese che hanno dovuto momentaneamente fermarsi. La nostra gente si è, infatti, impegnata immediatamente per ricominciare al più presto a lavorare, con l’aiuto di tutti, piuttosto che a conteggiare gli introiti perduti. In ogni caso, per il solo settore turistico la stima effettuata per richiedere l’intervento dell’Unione Europea parla di 800 milioni di danno. Nel computo complessivo vanno conteggiati anche i circa 2 miliardi e mezzo di euro che servono per realizzare gli interventi indispensabili per le opere di prevenzione: bacini di espansione, vasche di laminazione, ricalibratura di alvei e di argini, nuove canalizzazioni di fuga, così via. Ricordo, per inciso, che l’alluvione ha interessato 140 km quadrati di territorio allagati, cioè 14 mila ettari; ha coinvolto comunità per un totale di circa 550 mila cittadini; il numero delle persone evacuate è arrivato a 14.113 persone. Rispetto a questa situazione, il Governo è intervenuto immediatamente: un’ordinanza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ci ha messo a disposizione 300 milioni. Di questa somma, abbiamo già utilizzato 118 milioni per erogare acconti tramite Comuni e Province. Ai sindaci è stata data totale libertà di stabilire i criteri di assegnazione e utilizzo. Le erogazioni sono state calcolate in percentuale rispetto al danno segnalato, suddividendo in quattro fasce i Comuni alluvionati sulla base dell’entità delle segnalazioni. In pratica, ai 26 Comuni con un danno superiore ai 500 mila euro è stato dato, ancora il 17 dicembre scorso, un acconto pari al 30 per cento del segnalato, per un totale di circa 94 milioni sui 118 già assegnati. Le altre fasce hanno avuto il 20, il 15 e il 10 per cento del segnalato. Ora attendiamo il conteggio finale e la verifica delle carte e delle fatture per provvedere a ulteriori

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erogazioni, che comunque non potranno superare il 75 per cento del valore del danno subito. Per quanto riguarda invece le somme necessarie alle opere di mitigazione, il Governo si è impegnato a reperirle nell’ambito degli investimenti in sede CIPE. Quanto alle contribuzioni europee, dobbiamo attendere il completamento dell’istruttoria e le decisioni finali. Ammontano invece, al momento attuale, a circa 4 milioni di euro i contributi versati in solidarietà da privati cittadini, imprese, istituzioni e così via. Gli sms di solidarietà, attivi fino al 10 gennaio scorso, sono stati 907.794, per un versamento complessivo di 1.815.408 euro, mentre continuano i versamenti nel conto corrente Unicredit SpA intestato a “Regione Veneto – Emergenza Alluvione Novembre 2010”; Codice IBAN: IT62D0200802017000101116078; Codice BIC SWIFT UNCRITM1VF2. Gli introiti da solidarietà saranno destinati a opere collettive e sociali, interventi simbolo, a livello locale, per i quali resti la testimonianza che sono stati realizzati grazie alla generosità di tutti. Per dare respiro alle Comunità alluvionate, il Governo ha anche prorogato a giugno le scadenze fiscali della fine dell’anno scorso relative agli acconti IRPEF e ai versamenti INPS. Era un provvedimento indispensabile: a fine novembre le imprese danneggiate, comprese quelle che hanno perso tutto, avrebbero dovuto versare l’acconto sul reddito del 2010, acconto che di fatto copre la quasi totalità del reddito presunto calcolato sulla dichiarazione del 2009. Per un imprenditore che si è vista devastata l’impresa e doveva ripartire, sarebbe stata una beffa.

Luca Zaia Presidente Regione del Veneto Commissario per il superamento dell’emergenza alluvione nel Veneto

terms of lost income, although about 3,931 enterprises have momentarily had to stop the activities. In any case, only for the tourist sector the valuation in order to require the participation of the European Union are about 800 million euro. In the total calculation it is important to count also approximately 2 billion and half of euros useful in order to realize the important interventions for the prevention actions: developing basins, lamination bathtubs, re-calibration of river beds and embanks, new canalizations for escaping, etc. For this situation, the Government is immediately arisen: a decree of the Prime Minister Silvio Berlusconi, has provided 300 million. About this sum, we have already used 118 million in order to distribute accounts through Municipalities and Province. The allocations have been calculated in percentage according to the demanage caused by the alluvium, dividing in four parts the flooded Municipalities according to the entity of the warnings. Instead the sums about the mitigation of the works, the Government would rise the sum within during the ICEP meeting. About the European cooperation, we must wait the completion of preliminary enquiry and decisions. At the moment, approximately are 4 million euro the contributions that come from private citizens, enterprises, authorities etc.. The sms of solidarity, activated till last 10th January, have been 907,794, to the total of 1.815.408 euro, while the deposits in the banking account still continue. In order to give life to the flooded Communities, the Government has also deferred to June the fiscal terms of the last year about IRPEF accounts and INPS deposits.


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Nucleare SÌ O NO?

NUCLEARE, CHE FARE? Nuclear what can we do? It’s natural that Enrico Mattei, had already understood that Italy would have needed so much energy that methane and oil products would not have been enough. In 1956 Enrico Mattei began already to suppose an admission of ENI in the sector of electric power production by nuclear, in fact one year later, constitute the “Agip Nucleare”, but after the first test, Italy has refused the nuclear, by now seems a lost occasion. Moreover in Italy nobody wants a station near own home. The referendum, recently declared permissible by Constitutional Court, will ask to the Italian people the chance to install a new power station in the Italian territory What could be our nuclear? To restore the structures disused placed in Latina (Borgo Sabotino), Garigliano (CE), Enrico Fermi of Trino (VC) and the power station of Carso (PC) does not seem to be a far-sighted request.

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Normale che un uomo lungimirante, quale è stato Enrico Mattei, avesse già capito, sin da metà degli Anni Cinquanta che l’Italia avrebbe avuto bisogno di energia, talmente tanta energia che non sarebbero bastati metano e prodotti petroliferi per sopperire all’aumento delle richieste. Già nel 1956, scrive Giuseppe Accorinti nel suo libro “Quando Mattei era l’impresa energetica – io c’ero”, Enrico Mattei “cominciò a ipotizzare un ingresso dell’ENI nel settore della produzione di energia elettrica da nucleare”, tanto da costituire un anno dopo la “Agip Nucleare” a cui si deve la progettazione della centrale elettronucleare, a grafite e uranio naturale, di Latina, realizzata dopo 4 anni e che era “collocata a distanza utile per portare energia elettrica a Roma”. Il primo test, il 27 dicembre 1962, arrivò due mesi dopo la morte di Mattei. Da lì in poi l’Italia ha sempre detto no al nucleare. Tanto che ormai sembra più che altro un’occasione persa, nonostante i costanti “ritorni di fiamma”. Il tempo perduto è ormai irrecuperabile, le riserve di uranio del mondo non sono poi così illimitate e l’Italia non è ovviamente tra i Paesi che hanno giacimenti nel proprio territorio. Come dire: si ricomincia con le dipendenze dagli altri Paesi! Inoltre e questo sembra essere l’aspetto fondamentale, sopra ogni altra cosa, in Italia nessuno vuole una centrale vicino casa. Un po’ come succede per le antenne delle radiocomunicazioni o per le discariche, o per i termovalorizzatori… Su questo, infatti, si dovrebbe fare attenzione, prima di imbarcarsi in avventure che servono solo a sperperare denaro. Il referendum che recentemente la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile chiederà (anche se con una formula poco chiara) agli italiani di esprimersi sulla possibilità o meno di installare nuove centrali nel territorio italiano. Che nucleare potrebbe essere, allora, il nostro? Ripristinare le strutture dismesse di Latina (a Borgo Sabotino), Garigliano (CE), la Enrico Fermi di Trino (VC) e quella di Caorso (PC) non sembra essere una richiesta lungimirante.


L'uranio è una risorsa che va acquistata sul mercato estero, scarsa e perciò destinata a divenire sempre più costosa e oggetto di competizione internazionale

Ha costi di produzione del KwH elettrico difficilmente definibili (anche per smantellamento e gestione scorie) e comunque superiori rispetto ad altre fonti energetiche realmente pulite e rinnovabili

PRO

Gli impianti di terza generazione sono molto più sicuri di quelli di seconda.

Il nucleare contribuisce a ridurre la nostra dipendenza energetica dall'estero.

CONTRO PRO

Il nucleare di terza generazione utilizza una tecnologia complessa che non mette al riparo da gravi rischi sanitari, non solo in condizioni incidentali, ma neanche nel normale funzionamento di una centrale

CONTRO

PRO

CONTRO PRO

CONTRO

Il nucleare è un'energia di base che viene fornita con continuità, mentre quella dal vento e dal sole è aleatoria ed ha bisogno di una adeguata "riserva" di energia programmabile da combustibili fossili o dal nucleare.

Il nucleare è indispensabile perché le energie rinnovabili non bastano (Il 40% dei circa 19 mila TWh prodotti nel mondo nel ‘07 viene dal carbone - destinato ad aumentare per gli sviluppi di India e Cina - , il 17% dal gas, il 15% dal nucleare,l’1% dall’eolico e un mero 0,05% dal fotovoltaico. Nell’Europa dei 27 il carbone fornisce il 32%, il gas il 21%, il nucleare il 30% , l’eolico il 4% ed il fotovoltaico lo 0,1% dei 3200 TWh di fabbisogno europeo)

PRO

PRO

In caso di incidente nelle centra- Difficoltà nella localizzazione li alpine, l’Italia verrebbe comun- delle centrali nucleari o del que interessata (nell’86 la nube deposito di scorie di Cernobyl arrivò sino da noi) quindi tanto varrebbe averne anche qui.

Paghiamo dagli anni ‘60 all’ENEL una “quota atomica”per la dismissione delle vecchie centrali. Ma ad oggi non esiste ancora una reale soluzione (nonostante le centrali siano state dismesse nell'87, ancora ci sono 80 mila metri quadri di scorie radioattive situate in depositi superficiali e ogni anno ospedali e industria producono 500 tonnellate radioattive)

I PRO E I CONTRO DEL NUCLEARE

CONTRO

L'uranio è destinato a finire (le riserve di uranio sono destinate a finire entro 35-40 anni)

PRO

CONTRO

CONTRO

In Italia il settore nucleare è fermo all'87. Mancano innovazione tecnica e professionalità

Le scorie sono difficilmente eliminabili e rimangono radioattive e quindi pericolose, per migliaia di anni

Le centrali nucleari possono essere prese come bersaglio per atti terroristici

Il nucleare è una fonte energetica a zero emissioni di CO2.

PRO

Il nucleare è un tecnologia avanzata che richiede molti capitali e professionalità specifiche. Pertanto è un settore in grado di stimolare la ricerca e la formazione avanzata.

Il nucleare produce enormi quantità di energia con una quantità minima di materia prima (uranio)

CONTRO

Sebbene la quantità di scorie per centrale sia ridotto rispetto alle centrali di vecchia generazione, tutte sommate insieme sono un numero considerevole

CONTRO PRO

Le energie rinnovabili sono care (Ad ora le fonti adottabili sono solo quelli che usufruiscono di forti incentivazioni. Tenendo conto di tutti i fattori implicati nel bilancio della convenienza energetica come capitale, ore di utilizzazione, combustibile, operation and maintenance, danni per l’ambiente cioè CO2 e considerando anche valori “estremi” e superiori a quanto verificatosi nel recente passato per i combustibili

L'unico nucleare competitivo è quello militare al plutonio (gli Stati Uniti hanno dato avvio ad un programma di ricerca, denominato Generation IV, con lo scopo di progettare dei reattori nucleari più competitivi, dal punto di vista economico e di sicurezza rispetto a quello di terza generazione)

Energia pulita e utilizzabile per un lungo lasso di tempo.

CONTRO PRO

PRO

L'Europa ha smesso di costruire centrali nucleari (nessun Paese progetta di rilanciare attualmente il settore nucleare)

CONTRO

Le scorie radioattive, con i nuovi reattori, si sono incredibilmente ridotte e possono essere gestite in sicurezza (il volume totale delle scorie ad alta radioattività prodotte per 60 anni da eventuali 13 mila MW di nucleare in Italia - tali da dare nel 2030 il 25-30% di energia elettrica dal nucleare - sarebbe inferiore a quello di un cubo di 25 mt di lato, anche senza un riprocessamento che ne ridurrebbe ulteriormente i volumi di cinque volte).

CONTRO

PRO

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“Non è possibile un’altra Chernobyl, il cui incidente si è verificato per l’arretratezza delle tecnologie (reattore instabile e realizzato per altri scopi e sistema informatico primitivo), impreparazione dei tecnici ad affrontare le emergenze, sequenza di errori”

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Nucleare SÌ O NO?

www.forumnucleare.it

CHICCO TESTA, IL PERCHÉ DI UN SÌ AL NUCLEARE Fondatore di Legambiente e come tale anche acceso sostenitore della dismissione del nucleare in Italia, Chicco Testa è ora a favore dell’energia nucleare. Un testimonial importante, quindi, per far capire all’Italia che cambiare idea si può. Quale è stato il percorso che ha seguito e come è avvenuta questa totale inversione di rotta? “Sicuramente non è successo improvvisamente da un giorno all’altro, ma è stato il frutto di una riflessione. Un ragionamento che ho avuto modo di esporre in un libro dal titolo “Tornare al nucleare?”; dove il punto interrogativo del titolo non è a caso, ma ha una funzione volutamente provocatoria, oltre che necessaria. Penso, infatti, che sia vitale interrogarci su qual è il futuro che desideriamo per noi e per i nostri figli e sulla necessità di salire su un treno dove viaggiano ormai speditamente tutti i Paesi sviluppati e ormai anche quelli in via di sviluppo. I motivi per cui ritengo questa scelta obbligata sono sostanzialmente tre: rispetto a 25 anni fa, ci sono nel mondo tre miliardi di nuovi consumatori di energia elettrica, soprattutto cinesi e indiani; l’energia viene ancora prodotta al 70% da combustibili fossili, carbone, gas e olio, altamente inquinanti per l’atmosfera; e infine le rinnovabili non rappresentano ancora una alternativa del tutto sufficiente. Di certo non sono il solo che ha fatto questo tipo di percorso, ma moltissimi altri autorevoli esponenti del mondo ambientalista sostengono oggi attivamente l’opzione nucleare”. Si parla di “sindrome di nimby” con

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le Regioni, non solo per le centrali, ma anche per un problema di smaltimento scorie che non sembra essere risolto. In Italia, per altro, si pagano ancora molti milioni di euro per quelle accumulate in passato… “Ci si dimentica troppo facilmente che i rifiuti radioattivi non sono un’esclusiva delle centrali nucleari. Gli ospedali, le industrie e i laboratori di ricerca producono, infatti, grandi quantità di rifiuti radioattivi ogni anno. Questo avviene in Italia come in qualsiasi altro Paese al mondo, sia che produca energia dal nucleare, sia che invece non abbia centrali nel territorio. Nella realtà consideriamo quello dei rifiuti come un problema irrisolvibile, mentre in tutto il mondo viene affrontato tranquillamente. Detto ciò, nel mondo vengono adottati diversi approcci per risolvere questo problema per i rifiuti radioattivi a vita più lunga. In Svezia e Finlandia hanno cominciato a scavare depositi geologici alla profondità di circa 500 metri in cui il combustibile esaurito, posto in speciali contenitori in grado di rimanere intatti per almeno 100 mila anni, potranno essere separate dall’ambiente fino a che la loro pericolosità diventerà trascurabile. I rifiuti nucleari prodotti nel mondo negli ultimi 40 anni sono conservati presso le centrali o in appositi depositi di superficie e non hanno mai causato incidenti per la popolazione. Ed è probabile che nei prossimi decenni la ricerca renderà disponibili soluzioni più economiche e ancora più sicure”. Qual è stato l’obiettivo e quale il risultato raggiunto, dopo l’heavy rotation dello spot della partita a

Chicco Testa, why to adhere to the nuclear Founder of Legambiente, for this reason great supporter of the elimination of the nuclear in Italy, Chicco Testa is now in favor of the nuclear energy. An important testimonial, therefore, in order to understand that in Italy everyone can change idea. Why and how is happened this turnabout? “Surely it has not happened suddenly, but it has been the result of a reflection. The reasons why I think this choice as obliged for me are three: compared to 25 years ago, there are in the world three billions of new consumers of electric power, Chinese and Indian above all; the energy is still produced for 70% from combustibles, coal, gas and oil highly polluting for the atmosphere; furthermore the renewable energies are not still a sufficient alternative”. It is spoken about “syndrome of nimby” with the Regions, not only for power stations, but also for the slag disposal that doesn’t seem to be resol-


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scacchi? “L’obiettivo dello spot era quello di far riprendere un discorso bruscamente interrotto 24 anni fa col referendum del 1987 e sicuramente il fatto che questa iniziativa sia stata portata avanti da una associazione che da statuto sostiene i vantaggi dell’opzione nucleare ha spiazzato. Non ci siamo mai nascosti dietro un dito, ma abbiamo apertamente e da subito, dichiarato chi siamo e per cosa ci battiamo: per togliere il silenzio sulla questione nucleare e sull’enorme sviluppo che questa tecnologia ha avuto nel resto del mondo. Il dibattito su questo tema in Italia è, infatti, stato per troppo tempo monopolio degli ambientalisti”. Siamo veramente in ritardo per il nucleare e che cosa potrebbe succedere con il referendum che la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile? “Non possiamo più permetterci di lasciare che l’agenda sul dibattito nucleare sia in mano alle associazioni ambientaliste o ai partiti politici e che la discussione si concentri sempre sui soliti luoghi comuni senza alcun fondamento scientifico. Certo è che il Forum non si butterà nella mischia, ma cercherà di portare il discorso su un piano pacato e intelligente. Una nuova generazione di italiani è cresciuta rispetto a 25 anni fa e ha tutto il diritto di dire ciò che pensa purché si tratti di opinioni basate su fatti scientifici e non su supposizioni idealistiche. Occorre capire che il quadro economico, sociale, demografico e ambientale è molto cambiato e che non è più possibile continuare a far finta che il problema della differenziazione energetica non esista”.

ved. In Italy, people is still paying million euro for all the slag build in the past… “In the world this problem is faced in different ways for the radioactive wastes with more long life. In Sweden and Finland people have begun to dig geologic warehouses with a depth of about 500 meters; in the other countries the wastes are near the station or in appropriate surface warehouses. The research is going on, we hope that will be possible to realize new economic and safety solutions”. We are late about the nuclear, what could happened after the referendum that the Constitutional Court has declared admissible? “We can’t more allow that the nuclear debate is a matter of environmental associations or the political parties. A new Italian generation has grown compared to 25 years ago and now has all the right to say all the opinions if based on scientific facts and not on idealistic suppositions”.

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Nucleare SÌ O NO?

www.eusebi-impianti.it

EUSEBI: PIÙ SICUREZZA, PIÙ RESPONSABILITÀ Eusebi Impianti, azienda principale del Gruppo Eusebi di Ancona da oltre 30 anni si occupa di antincendio. Un team propositivo di ingegneri e tecnici specializzati lavora per fornire impianti tecnologicamente sempre più innovativi e sicuri, come dimostrano le certificazioni ISO 9001, ISO 14001, BS OHSAS 18001, SA 8000, ATEX 94/9/CE e PED97/23 CE. L’alta professionalità ha portato l’azienda a varcare i confini nazionali, lavorando in Europa in ambiziosi progetti fra i quali la realizzazione di impianti antincendio nella centrale nucleare della Slovenske Elektrarne a Mochovce, nella Repubblica di Slovacchia. “La centrale di Mochovce - spiega Giacomo Simonetti, responsabile del progetto per Eusebi Impianti - si trova a sud della Slovacchia, tra le città di Nitra e Levice. E’ stata costruita nel 1998 ed è composta da due reattori nucleari del tipo WWER in grado di generare 880 MW di potenza. Nel 2008 sono iniziati i lavori per il raddoppio della centrale, con la costruzione delle unità 3 e 4 che entreranno in funzione nel 2013. Si tratta, pertanto, di un sito importante, la cui produzione deve essere tutelata da un efficiente sistema di sicurezza antincendio. Infatti, il rischio più grave, in cui una centrale può incappare, è quello di un malfunzionamento all’interno del sito che generi una combustione. Se l’incendio si estendesse fino alla zona di processo di produzione, all’area del nucleo, gli effetti sarebbero disastrosi. Ecco perché un efficace sistema antincendio è indispensabile per proteggere l’isola nucleare, non solo dal fuoco, ma anche in caso di terremoti o urti violenti. Proprio a questo proposito - continua Simonetti - la nostra azienda propone una vasta gamma di impianti in grado di rispondere alle aspettative, come il sistema a estinguente gassoso C02, destinato a proteggere le aree di stoccaggio del materiale radioattivo e il sistema FM200

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destinato alla salvaguardia dell’isola nucleare”. “Un discorso a parte - afferma Massimo Ferretti, proposal manager del progetto si deve fare per i tunnel cavi della centrale nucleare che costituiscono aree estese, distribuite capillarmente e particolarmente sensibili al rischio d’incendio. Il sistema Water Mist, un impianto progettato e installato dalla Eusebi Impianti s.r.l., è risultato il più idoneo per la messa in sicurezza di questa area.

Eusebi: more safety, more responsibility Eusebi Impianti, the main company of the Eusebi Group, with more than 30 years of experience in the field of fire fighting. The high professionalism has carried the company to cross the national borders, working in Europe in ambitiousness plans for example the fire fighting systems in the power station of Slovenske Elektrarne in Mochovce, in the Republic of Slovakia. “The central of Mochovce - Giacomo Simonetti explains, manager for Eusebi Systems plans- is at south of Slovakia, among the cities of Nitra and Levice and is composed from two nuclear reactors WWER type, generating 880 MW of power. In 2008 the intense activities for the doubling of the station are begun,


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Si tratta di un sistema ad acqua nebulizzata che lavora a una pressione compresa tra i 100 e 120 bar ed è dotato di un particolare sistema di ugelli erogatori in grado di nebulizzare l’acqua in gocce piccolissime. Queste riescono a spegnere il fuoco attraverso la combinazione di tre effetti principali quali l’azione di raffreddamento ad opera delle particelle d’acqua che, per effetto delle loro dimensioni ridotte evaporano velocemente sottraendo energia termica; l’azione di inertizzazione dovuta al vapore acqueo che, come gas inerte partecipa al controllo e alla soppressione dell’incendio e infine l’azione di schermatura operata proprio dalle particelle d’acqua nebulizzata che sono in grado di assorbire l’energia radiante sprigionata dal fuoco e, quindi, impedire il propagarsi dell’incendio. Oltre che un sistema fortemente innovativo - aggiunge ancora

Ferretti - il Water Mist rispetta tutti gli standard di sicurezza imposti dal governo slovacco, standard che sono estremamente più restrittivi di quelli del nostro Paese. Specificatamente, il Water Mist ha ottenuto le certificazioni della Safety Class per garantire le tubature all’interno dell’area nucleare e del Sismic Resistant che assicura la persistenza dell’impianto anche dopo un terremoto. Da non dimenticare i vantaggi dal punto di vista economico e ambientale. Il sistema Water Mist utilizza molta meno acqua rispetto ad altri impianti di sicurezza e ciò permette di eliminare il costo e l’ingombro di grandi serbatoi di stoccaggio. Inoltre, in caso di azione di agente estinguente, la quantità d’acqua contaminata è ridotta. Quindi più sicurezza per le persone e rispetto dell’ambiente e territorio”.

Rachele Bifolchi

with the construction of 3 and 4 units that will be in use in 2013. For this reason the fire fighting system must be safe. About this matter - Simonetti continues our company proposes a great range of systems that can answer to all the expectations, as the gas extinguishing agent C02, that is able to protect the storage areas of the radioactive material and the system FM200 for the safeguard of the nuclear island". "A separate speech – Massimo Ferretti proposal manager of the plan, asserts - for the hollow tunnels of nuclear station that create wide areas, widespread and particularly sensitive at the fire risk. The Water Mist system is planned and installed by Eusebi Systems s.r.l., it’s most suitable for the safety of this area. It’s a system that operates at a pressure of between 100 and 120 bar, and is fitted with special distributor nozzles which sprinkle water in tiny droplets. The spraying of micro drops of water have a total extinguishing action on the fire. “The system is very innovativeFerretti adds – in fact the Water Mist has obtained the certifications of Safety Class to guarantee the piping in the nuclear area and the Seismic resistant certificate that assures the stability of system also after the earthquake".

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Nucleare SÌ O NO?

NUCLEARE SENZA SCORIE, YES WE CAN! “Per fare un tavolo ci vuole il legno”, recitava una famosissima canzone scritta da Gianni Rodari. Per generare energia nucleare ci vuole l’uranio, si potrebbe aggiungere. Ma non è sempre così. Un esperimento portato avanti da due fisici italiani, Roberto Mignani, docente di fisica teorica all’Università Roma Tre e Fabio Cardone, fisico nucleare del CNR, ha dimostrato che è possibile generare energia atomica da materiali non radioattivi, quali liquidi e solidi, attraverso reazioni piezonucleari. “Queste reazioni - spiega Mignani sono scatenate dagli ultrasuoni che esercitano pressione su una soluzione di acqua e sali ferrosi. La reazione induce il ferro, paradossalmente l’elemento più stabile in natura, a rilasciare neutroni e, quindi, energia”. Quali sono i risultati ottenuti? “In un’ora e mezzo, a temperatura ambiente, trecento grammi di sali ferrosi hanno prodotto il doppio dei neutroni generati da trenta chilogrammi di uranio in un reattore nucleare. Nel 2008 abbiamo abbandonato i liquidi per lavorare sui solidi. In collaborazione con il Politecnico di Torino siamo riusciti a ottenere energia pulita frantumando un blocco di granito con una semplice pressa meccanica. Ora stiamo sperimentando l’efficacia di questo metodo direttamente su delle barre di ferro e siamo decisi a non fermarci. Questi esperimenti sono di un’importanza straordinaria

perché aprono a nuovi scenari: grandi quantità di energia nucleare a basso costo, senza l’incubo delle scorie radioattive”. Quale è stata la reazione della comunità scientifica e quali le prospettive future? “Nel 2009 abbiamo presentato la nostra ricerca ad Albuquerque, in Nuovo Messico, in occasione della rassegna mondiale di novità scientifiche sulla meccanica sperimentale applicata, suscitando enorme successo. In Italia, sia il Parlamento che il Consiglio regionale d’Abruzzo hanno approvato un documento che attesta l’impegno di finanziare gli esperimenti sulle piezonucleari. Precedentemente la sperimentazione sui liquidi era stata finanziata dall’esercito italiano, mentre ora è entrata in campo l’ENEA che collabora con noi e ci supporta nella sperimentazione che va avanti presso il Politecnico di Torino”.

Rachele Bifolchi

Nuclear energy without slag, yes we can! An experiment of two Italian physicists, Roberto Mignani, teacher of theoretical philosophy at Roma tre University and Fabio Cardone, nuclear physicist of the CNR, has demonstrated that it is possible to generate nuclear energy from not radioactive materials, solid liquids and through piezonuclear reactions. "These reactions Mignani explains - are caused by ultrasounds that create pressure on a water and ferrous solution. The reaction induces the iron, paradoxically the most stable element in nature, to release neutrons and therefore energy. In one hour and half, at room temperature, three hundred grams of ferrous salts have produced the double quantity of neutrons generated by thirty kilograms of uranium in a nuclear reactor. In 2008 we have left the liquids in order to work on the solid ones. With Turin Polytechnic we have been able to obtain clean energy crushing a simple granite block of with a punch press. Now we are experimenting the effectiveness of this method on the iron bars and we will not stop. This experiments are very important because open new scenes: many low cost nuclear energy, without fear of radioactive slag”.

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Il decennio DELLE DONNE

SI APRE UN SECONDO DECENNIO...

SARA’ ROSA? The second decade is just started… will it be pink? A new year is just begun with many hopes and good intentions. In spite of the general scepticism, we want to be hopeful and positive. Looking to the decade just closed some remarks seems to be needed. For example: we will remember the last ten years as those in which more attention has been placed to the environmental and energetic themes in order to protect our planet. It’s difficult to establish if we are just in time. But we want to be optimist… So, why in the next decade we can not think that, following the "green" though and obtaining also some serious result for the planet wealth, we couldn’t include also a touch of pink? Thinking about women, we would like that all rumours about the women’s world can be addressed in an equal space for the women. There is no intention to take revenge, but why we can not to try the effectiveness of a woman in the lead position? In the institutions, in the companies, as top manager of the important acts of our society. What I wish to myself and at the same time at the world, is that really in the this decade, the women can say what they think, with vigour and determination. At last!

Un nuovo anno è appena cominciato con tutto il suo carico di speranze e buoni propositi. Certo nello scetticismo generale, dovuto a qualche anno di pesante crisi, è piuttosto difficile vedere spiragli, ma noi vogliamo essere propositivi e positivi. Soprattutto, pensando che sta cominciando il secondo decennio di questo terzo millennio. Guardando con interesse al primo che si è appena concluso, alcune riflessioni ci sono sembrate spontanee. Per esempio: ricorderemo i passati dieci anni come quelli in cui, più di qualsiasi altro periodo dell'esistenza umana, si è posta attenzione e finalmente, alle tematiche ambientali ed energetiche, alla volontà di fare a meno del petrolio e di salvaguardare questo nostro pianeta. Siamo arrivati in tempo? Difficile dirlo, anche se tutto (e a volte le catastrofi naturali sembrano proprio la conferma di ciò) farebbe pensare che ormai siamo nel più classico punto di non ritorno... ma vogliamo pensare positivo... E allora perché non pensare che nel prossimo decennio, oltre a proseguire nel cammino virtuoso "verde", magari ottenendo anche qualche risultato serio e consistente per il bene del pianeta, non si possa dar spazio a una pennellata di rosa? Pensando alle donne. Già, ci

piacerebbe che tutto quello che si dice da tempo sul genere femminile, tutti i risultati esaltanti di mille ricerche diverse, tutte le capacità dimostrate, conciliando professione e vita privata, si possano convogliare in uno spazio finalmente paritario per le donne. Non c'è nessuna intenzione di rivalsa, nessuna voglia di vendicare secoli di cattiva storia, di forzata inesistenza, ma perché non farci mettere alla prova? Perché non possiamo sperimentare sul serio l'efficacia di una donna ai posti di comando? Nelle istituzioni, nelle aziende, come top manager, nella gestione delle cose importanti di questa nostra società. Ma che sia un potere effettivo, non nominale! Certo che di fronte al ritenere non opportuno rispondere alle nostre domande di Mara Carfagna (ministro alle Pari Opportunità), Emma Marcegaglia (presidente Confindustria), Federica Guidi (presidente Giovani Imprenditori Confindustria) e Susanna Camusso (segretario generale CGIL), in un momento di crisi economica, istituzionale e occupazionale, non abbiamo molto da sperare… Quello che dobbiamo augurare a questo mondo è che, davvero, in questo decennio che verrà, le donne possano dire la loro, con forza e con determinazione.

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Il decennio DELLE DONNE

www.aidda.org

AIDDA, UNITE PER ESSERE INVINCIBILI! Un articolo pubblicato dalla rivista americana Newsweek del novembre scorso dipinge l’Italia come uno dei Paesi dove la disparità tra uomo e donna, all’interno del mondo del lavoro è molto accentuata. Addirittura la nostra nazione si posiziona all’87° posto per occupazione femminile, al 121° per parità salariale e con solo un 4% di donne che occupa ruolo di leadership nei consigli di amministrazione. E’ la presidente nazionale di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda), Laura Frati Gucci, a commentare il quadro, cercando di individuarne le cause. “Gli americani – afferma - non riescono tutt’oggi a voler comprendere la gran-

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de differenza di sistema imprenditoriale che esiste fra i nostri due Paesi. Le loro aziende sono multinazionali, mentre il nostro tessuto imprenditoriale è basato su una dimensione di meno di 30 dipendenti per il 90% delle imprese. Due sistemi di fare impresa molto diversi e sarebbe necessario far notare al Newsweek che 3 su 4 nuove imprese in Italia sono costituite da donne. Il grave problema che affligge le donne che lavorano è che la parità salariale in Italia è iniqua, ma il vero “male” sta in quel 4% di presenze di donne nei CdA. Le donne non vengono purtroppo nominate dal mondo della politica, forse perché ritenute meno “suddite” delle logiche della politica, ma anche perché fino ad oggi siamo state poco capaci di fare completamente “lobbing”. È per questo motivo che è importante che le donne si muovano all’unisono per promuovere in un momento complesso come questo la partecipazione di più donne nei ruoli strategici. Questa necessità è ancor più necessaria in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Le cause di questo quadro si possono ritrovare nell’esserci fatte addomesticare da un leit-motiv scontato che dice le donne “non vanno d’accordo”. Oggi le donne sono nella condizione di dovere e volere fare squadra, aldilà dei ruoli delle professionalità e delle diverse fedi politiche. In un momento di difficoltà generale, ma di mancanza di stabilità nel nostro Paese, le donne potranno apportare una visione diversa e complementare, indispensabile per ridisegnare uno scenario più stabi-

AIDDA, joined team to be unbeatable! An article published by Newsweek, an American weekly magazine, last November, describes Italy like one of the Countries in which there is a strong disparity in the job’s world, between man and woman. Our nation is on 87° position for woman employment, at 121° position for salary equality and only 4% of women who have a place of direction leadership. The president of AIDDA (association of women entrepreneurs and women company managers) Laura Frati Gucci remarks the situation trying to find the causes. “In Italy we have an entrepreneurial system based on SME not on multinational companies, it’s for this reason that the numbers are unbalanced. The greater problem is that the women are not named from the politics world till now, because we have not been able to create the “lobbing”. For this reason it’s important that the women are joined in order to promote the involvement in the strategic roles”. What are the aims and the activities of AIDDA association? “AIDDA is no profit entrepreneur association, gives support to the women entrepreneurs. Our activity is based on the increase of international relationship as many events show : the agreement signed with the association of Arabic women (AWIU) and with the Mexican colleagues, the competition IDEA and the


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le o maggiormente innovativo”. Lei, da alcuni anni è presidente nazionale dell'associazione Aidda, la più importante associazione in Italia di donne imprenditrici. Quali sono le finalità dell'associazione e che tipo di supporto fornisce alle piccole medie imprese, soprattutto in questo momento di crisi economica? ”La nostra associazione nel 2011 compie i 50 di vita, un traguardo importante che ripercorre tutte le tappe socioeconomiche del nostro Paese. AIDDA è nata quando le donne non avevano ancora diritto di voto, ma oggi, come dimostrano le sue domande, la nostra realtà ha ancora bisogno di un’associazione che si occupi specificatamente di genere. AIDDA non è un’associazione sindacale, ma si occupa di dare sostegno alle imprenditrici e alle aspiranti imprenditrici. Gli accordi internazionali sono per noi uno strumento importante di assistenza al sistema di microimprese che fanno capo alle nostre associate. Ad agosto abbiamo firmato un accordo con l’associazione delle donne arabe (AWIU) che riunisce 16 Paesi arabi e un accordo con le nostre colleghe messicane. I tavoli di settore rappresentano un progetto pensato da AIDDA per creare un filiera monotematica innovativa. Ad esempio nel settore turismo abbiamo inserito non soltanto le albergatrici e le agenzie di viaggio, ma anche tutta la filiera dei fornitori per favorire relazioni di business privilegiate. Abbiamo pronto un concorso insieme a 22 università italiane, denominato I-DEA, per premiare tre idee imprenditoriali innovative. La nostra organizzazione si contraddistingue da vivacità creativa e operativa in tutte le regioni italiane, grazie alla presenza di delegazioni regionali. La carta della pari opportunità (www.cartadellepariopportunita.it) ha visto AIDDA come interlocutore privilegiato del Ministero del Lavoro per la realizzazione di un progetto importante anche a livello europeo”. Donne, casa e lavoro. Nel nostro Paese sembra un trinomio impossibile da concretizzare. Alla luce della sua esperienza, quali sono le possibili soluzioni? Quali consigli darebbe a una donna che si affaccia nel mondo del lavoro con impegno e alte aspettative? ”Le donne non si risparmiano mai e nella corsa quotidiana “tentano” di riparare a tutto, sia casa che al lavoro. Purtroppo la struttura sociale del nostro Paese risulta quanto mai obsoleta e inade-

guata per rispondere alle necessità ordinarie delle donne che lavorano a qualsiasi livello. Occorrere con urgenza ripensare al “Sistema Paese”, affinché i bisogni delle cittadine possano trovare risposta nei servizi del Paese in cui viviamo, una maggiore presenza di donne nel mondo della politica potrà sicuramente fare emergere con maggiore evidenza i bisogni concreti di un sistema in cui le donne italiane soffrono di servizi inadeguati, mantenere la nostra cultura e le nostre tradizioni è importante, ma è necessario un passo congiunto affinché il 53% delle cittadi-

paper of equal opportunities”. Women, house and job. In our Country could be an impossible situation to realize. In the light of your experience, which are the hypothetical solutions? “It’s need to think about the “The System of our Country”, so that the needs of the citizens can be satisfied by services that now are not enough. A greater number of women in politics could help to focus about the real needs of the working women”.

ne possano trovare servizi necessari anche alla propria realizzazione professionale. È evidente che tra un bambino da riprendere da scuola alle quattro e un lavoro che termina alle sei, una donna coscienziosa e ragionevole, scelga di prendere il bambino. I consigli si danno male e alle giovani donne che iniziano a lavorare ripeto sempre: Siamo tante, rappresentiamo la maggioranza e molte di noi sono bravissime, seppur non riconosciute da adeguate qualifiche, andiamo avanti insieme con determinazione e coraggio. Come dice la nostra presidente mondiale, l’imprenditrice camerunese Françoise Foning: “Separate siamo trasparenti, unite siamo invincibili”.

Rachele Bifolchi 55


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Il decennio DELLE DONNE

www.cantoricontract.it

LA FAMIGLIA ? UNA PALESTRA PER RIUSCIRE IN AZIENDA

Fiorella Cantori Orlandini with the daughter Maria Silvia Orlandini and grandson Margherita Frontini

La Cantori S.p.A., nata nel 1976 per mano dei fratelli Sante, Fabio e Fiorella Cantori, è oggi un’azienda leader nel mondo per il settore arredamento. “La famiglia – ha sottolineato Fiorella Cantori, vicepresidente e responsabile amministrativa dell’azienda – non deve essere vissuta come un handicap per le donne indirizzate verso una brillante carriera, ma è l’esatto contrario. La famiglia è il perno della società italiana e la complementarietà dei ruoli può e deve essere un bene prezioso per la vita privata e quella lavorativa. Lavoro da anni con i miei fratelli, ho sempre cercato di fare la mamma e tutto ciò che era di mia competenza. Certo, è ovvio, essere donne e soprattutto mamme ci carica di responsabilità e di attività in maniera superiore rispetto agli uomini, ma io ho sempre visto nella famiglia una vera e propria palestra indispensabile anche nell’attività lavorativa. Fra i miei migliori collaboratori ci sono donne e mamme che meglio di altri riescono a risolvere i problemi che quotidianamente vengono affrontati in azienda. Le donne hanno una capacità migliore di utilizzare la diplomazia, mettono in campo la loro dolcezza nello smussare gli angoli e nel risolvere i problemi, a differenza magari dell’irruenza con cui certe situazioni vengono affrontate dagli uomini. Sono dotate di un tale senso pratico (pensiamo solo alla gestione dei bilanci familiari molto spesso affidati alle donne) che spesso riescono a sopperire a criticità aziendali. Tutto questo per dire che l’intelligenza non è né maschile né femminile, ma se le donne vogliono riuscire nel lavoro possono farlo con la collaborazione dei familiari e dei propri compagni di vita”. g.c.

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The family? A training in order to succeed in the company Cantori s.p.a., was born in 1976 thanks to Sante, Fabio and Fiorella Cantori, now is an important company leader of furnishing sector. “The family - Fiorella Cantori, vice president and administrative manager of the company, said - must not be considered as a handicap for the women but it’s just the opposite. To be women means above all mothers, this is for us a great responsibility but I have always seen in the family a real essential team also in the working activity. The women have a better skill to use diplomacy, using their gentleness in order to resolve the problems. If the women want to have succeed in the job can make it by the cooperation with relatives and own friends of life”.


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Il decennio DELLE DONNE

www.michelacci.com

CULTURA E AGIRE MORALE COME UNICA VIA Culture and ethic as the only way Crosstalk with Paola Michelacci, great entrepreneurs of the tourist field and always active in the world of the institutions from AIDDA to Confindustria. An article published by American magazine Newsweek talks about Italy like one of the countries where is very stressed the gap between man and woman about the working sector. Which are the causes of this situation? “The woman in Italy has had for many centuries, a secondary position if compared to the man’s role. This gap is very hard to recover this is the reason of the data published by Newsweek”. Women, house and job, a trinomial impossible to realize? “It is need to improve the quality of the time that we spent with sons and family. Moreover, for a good son’s politeness it’s need to impose to all women to act moral of highest level”. Which are the advices that would you give to a woman who approaches on the working world with care and high hopes? “Studying! Culture and continuous training are the real solution in order to obtain the equal role between woman and man and encourage the generation gap in the company”.

Botta e risposta con la dottoressa Paola Michelacci, grande imprenditrice del settore turistico e da sempre attiva nel mondo delle istituzioni da AIDDA a Confidustria. Un articolo pubblicato dalla rivista americana Newsweek del novembre scorso dipinge l’Italia come uno dei Paesi dove la disparità tra uomo e donna, all’interno del mondo del lavoro è molto accentuata. Addirittura la nostra nazione si posiziona 87° posto per occupazione femminile, al 121° per parità salariale e solo un 4% occupa ruolo di leadership nei consigli di amministrazione. Quali sono, secondo lei, le cause di questo quadro? “Le cause di questo quadro si possono far assurgere a una questione storica del nostro Paese. La donna in Italia ha vissuto per molti secoli come figura secondaria rispetto l’uomo. Questo gap è molto, molto duro da recuperare e, quindi, i dati sopra esposti si giustificano così”. Donne, casa e lavoro. Nel nostro Paese sembra un trinomio impossibile da concretizzare. Alla luce della sua esperienza, quali sono

le possibili soluzioni? “I ritmi del lavoro di oggi sono molto sostenuti. E’ necessario, quindi, migliorare la qualità del tempo che si passa con i propri figli e compagni. Inoltre, per una buona educazione dei figli è necessario imporre a tutte noi donne un agire morale di altissimo livello. E fondamentale non abbassare la soglia morale di vita professionale e privata al fine di dare il buon esempio a propri figli”. Quali consigli darebbe a una donna che si affaccia sul mondo del lavoro con impegno e alte aspettative? “Nella vita ho conosciuto molte donne capaci, ma sono ancora poche quelle che sono intestatarie delle licenze di attività che, di fatto, mandano avanti loro! Questo è un dato che meriterebbe una lettura approfondita. Un consiglio? Studiare, studiare, studiare! La cultura e la formazione continua sono la strada obbligata al fine di vera parificazione di opportunità, inoltre, lo studio è un altro elemento sostanziale per agevolare i ricambi generazionali in azienda, anche questo un grande problema delle imprese italiane”.

Gabriele Costantini

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Aree dell’Adriatico PUGLIA

www.regione.puglia.it

NUOVI FONDI PER IL SETTORE AGRICOLO A seguito della proposta dell’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, sono stati stanziati altri 66 milioni di euro per il settore agricolo. E’ stato approvato l’utilizzo delle “risorse liberate”, generate cioè da progetti rendicontati alla Commissione Europea per il Fondo FEOGA, nell’ambito del POR 20002006, valutati come coerenti con la programmazione regionale e finanziati con altre risorse pubbliche, diverse da quelle comunitarie. Stefàno ha dichiarato: “Oltre a lavorare con grande determinazione per il migliore e più efficace utilizzo delle risorse PSR nei termini prescritti, abbiamo recuperato una mole straordinaria di risorse che sarebbero andate perdute e che serviranno, a riaccendere la speranza e una prospettiva alle tante aziende i cui progetti erano stati esclusi dalla programmazione 2000-2006”. New funds for the agricultural sector After the proposal of the regional councillor in Agricultural Resources, Dario Stefàno, it has been allocated 66 million euro for the agricultural field. Stefàno has declared: “We have recovered many resources and it’s very important for all the enterprises that had been excluded from 2000-2006 planning”.

BUSINESS GATE: PROGRAMMA DI COOPERAZIONE IN MOLDAVIA

STRETTI EUROPEI: FIRMATO IL PROTOCOLLO L’accordo firmato tra Provincia di Lecce e gli enti aderenti alla Rete degli Stretti Europei, è finalizzato alla realizzazione di progetti comuni in materia di politiche territoriali, economia, ambiente, migrazione e trasporto. La rete degli Stretti europei comprende tutti territori che si affacciano su stretti e canali di mare che intendono cooperare per uno sviluppo coordinato ai fini della partecipazione a bandi europei relativi alla misura Interreg IV - Cultura, Turismo, Ambiente, Innovazione, Rifiuti, Trasporti. La firma dell’accordo apporterà notevoli vantaggi al territorio salentino, in termini di scambi di esperienze di governance, di know-how e di opportunità di carattere economico - produttivo. European network of Channels Signed the Protocol The agreement signed between the province of Lecce and the members of European straits net is finalized to the realization of common plans in matter of territorial policies, economy, atmosphere, migration and transport. With this agreement there will be many economic advantages for the region.

La ricerca di nuove opportunità economiche all’estero potrebbe essere la soluzione per uscire fuori dalla crisi: per questo motivo il presidente provinciale di Confartigianato Antonio Ignone e il direttore Antonio Solidoro si sono recati in Moldavia per partecipare a un incontro economico internazionale con le rappresentanze istituzionali della Regione del Penza. Al meeting è stato presentato il programma “Business Gate”che ha come obiettivo quello di sviluppare le infrastrutture, il settore agroalimentare, la logistica e la produzione industriale. Saranno effettuati grandi investimenti che potranno dare alle piccole e medie imprese ottime opportunità di lavoro e cooperazione. Nuove prospettive, quindi, a livello internazionale per la ripresa economica delle aree meridionali italiane. Business gate: cooperation with Moldavia The research of new economic opportunities abroad, could be the solution in order to face the crisis, for this reason the president of Confartigianato, Antonio Ignone and the director, Antonio Solidoro, have been in Moldavia to an international and economic meeting where has been showed the business gate plan.

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Aree dell’Adriatico MOLISE

www.regione.molise.it

PERICOLO PER LE PICCOLE IMPRESE REGIONALI Nelle aree comprese tra Campobasso e Isernia molte attività rischiano di essere travolte dalla crisi economica che diventa sempre più intensa, soprattutto per le piccole imprese. Il direttore regionale di Confesercenti, Graziano D’Agostino, ha espresso la sua preoccupazione anche in merito alla difficoltà delle banche nella concessione del credito alle imprese. Tra i dati più allarmanti quello relativo al PIL regionale, con stime che segnalano un ulteriore calo. D’Agostino afferma: “Il 2010 si è chiuso con un pesante passivo, con tutte le conseguenze immaginabili in un'economia - quella molisana - che alle difficoltà del ciclo aggiunge una serie di debolezze strutturali che si riflettono sulla produttività del lavoro, soprattutto nei settori più esposti alla concorrenza”.

MILANO: SUCCESSO PER LA BANCA POPOLARE DELLE PROVINCE MOLISANE

Danger for regional small enterprises In the areas among Campobasso and Isernia the situation of small enterprises damaged by the economic crisis it’s very difficult. For this reason the regional manager of Confesercenti, Graziano D'Agostino, has declared his worries about the bank’s activities that are enable to allow credit.

PROROGATI GLI AIUTI PER LE IMPRESE AGRICOLE La Commissione europea ha accolto le istanze presentate dal ministro per le Politiche europee in merito alla proroga (31 dicembre 2011) degli aiuti economici alle imprese agricole regionali. L’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, ha affermato: “Le imprese agricole colpite dalla crisi finanziaria potranno beneficiare anche di finanziamenti fino a 15.000 euro, il doppio rispetto a quanto stabilito in precedenza. Non si tratta di nuovi finanziamenti, ma di una deroga alle norme sugli aiuti di Stato in agricoltura. La proroga è concessa a condizione che le domande di aiuto siano presentate entro il 31 marzo 2011. Si tratta di un provvedimento che punta a offrire un supporto alle imprese agricole per affrontare gli effetti negativi della crisi in atto e puntare all'avvio di una fase di riorganizzazione e riconversione produttiva”. Support for the agricultural enterprises The agricultural enterprises, hit by the economic crisis, will be able to benefit also of financings till 15,000 euros, the sum is doubled if compared with the amount that has been established previously. It’s not about new financings but it’s a dispensation.

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Importante riconoscimento quello ricevuto all’Università Bocconi di Milano dalla Banca Popolare delle Province Molisane, come esempio di successo emergente nella complicata realtà bancaria italiana. Il direttore generale dell’istituto, Pompeo Fanelli, ha tenuto un meeting al corso intensivo di Gestione bancaria organizzato per dirigenti e quadri operanti nel settore finanziario con responsabilità di livello elevato. Fanelli ha focalizzato il suo intervento sulle opportunità e le minacce che caratterizzano la fase iniziale di una nuova banca, su tutti gli aspetti organizzativi e gestionali prendendo come riferimento le eccellenti attività svolte dalla Banca Popolare delle Province Molisane che è riuscita a adeguare localismo e professionalità con il territorio di riferimento. Milan: great success of Banca Popolare delle Province Molisane Important award received in Bocconi University of Milan by Banca Popolare delle Province Molisane as great example of emerging success in the complicate Italian banking reality. The general manager of the institute, Pompeo Fanelli, during the prize giving, has talked about all bank’s phases.


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Aree dell’Adriatico ABRUZZO

www.regione.abruzzo.it

NUOVI FONDI PER LE IMPRESE

Per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei progetti relativi alla fornitura di servizi qualificati, la Regione ha stanziato quasi dieci milioni di euro, utilizzando il bando comunitario POR FERS, composto da due linee guida. La prima mette a disposizione 2.744.129 euro, destinati alle micro, piccole e medie imprese che svolgono attività diretta alla produzione di beni e servizi, con un investimento totale finanziabile non inferiore a 50.000 mila euro e non superiore a 150.000 mila euro. La seconda linea dispone, invece, di una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro, destinata alle micro, piccole e grandi imprese, l'investimento non potrà essere inferiore a 80 mila euro e superiore a 250 mila euro. New funds for the enterprises In order to favour the development of small and medium enterprises, the Region has allocated nearly ten million euro, using community ban POR FERS for all the companies that have as direct activity the production of goods and services. The amount payable must not be over 150 thousand euros.

TERAMO: CONTRIBUTI PER INCORAGGIARE IL TURISMO

RICERCA E SVILUPPO: NASCE TECHNOVALLEY La Silicon Valley italiana, inaugurata nella zona industriale di Chieti, ha come obiettivo quello di accrescere il ruolo industriale provinciale della Val di Sangro, area compresa tra le prime quattro zone produttive d'Italia. Technovalley è concepita come una rete di innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico, un polo unico per la regione a metà strada tra quello di Ancona (a 210 km) e quello di Bari (271 km). Promotore dell’iniziativa è il Cisi Service spa, società del Consorzio Cisi (Consorzio Italiano Subfornitura Industriale). All’interno dell’area sono presenti aziende, enti e associazioni che offrono servizi e competenze, dalla logistica, all'assistenza amministrativa, commerciale e legale. Research & development: Technovalley was born. Italian Silicon Valley is just opened in the industrial area of Chieti, with the aim to increase the industrial role of Val di Sangro. Technovalley in fact, born as an innovation, researches and technological net. In this area there are companies, agencies and associations that offer services.

La Camera di commercio di Teramo, al fine di favorire il turismo invernale nelle aree di Prati di Tivo e Prato Selva, ha stanziato dei contributi ai turisti per soggiorni e skipass. Per incentivare il turismo è stato disposto un bando che stanzia 90 mila euro per la concessione di contributi a gruppi di turisti, composti almeno da 10 partecipanti, che soggiornano nelle strutture dei Comuni di Pietracamela e Fano Adriano in periodi di bassa stagione (dal 5 al 23 dicembre e dal 7 gennaio al 22 aprile), a condizione che il soggiorno sia di almeno 3 pernottamenti consecutivi. Il contributo ammesso sarà di 40 euro a partecipante. Mentre per l'acquisto di skipass sarà pari al 10% della spesa sostenuta. Teramo: subsidies for tourism Teramo Chamber of Commerce has with the aim to face the crisis and increase the winter tourism in the areas of Prati di Tivo and Prato Selva, has given contributions (90,000 euros)to group of tourists composed at least by 10 participants for stay and skipass in the low season.

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Aree dell’Adriatico MARCHE

AL PORTO DI ANCONA L’INQUINAMENTO NON ESISTE…

Giovanni Mauro

“Tanto tuonò che alla fine piovve”… e sul bagnato, verrebbe da dire! Inevitabilmente la pessima situazione della piccola città marchigiana, capoluogo di Regione, che è Ancona, ha attirato l’attenzione anche a Bruxelles dove erano già pronti a colpire i Comuni italiani più inquinati. D’altronde Ancona, così piccola, con così pochi abitanti e così inquinata, si è guadagnata, come ben si sa, un terzo posto nella graduatoria italiana di Legambiente, classifica di maglie nere capitanata da centri decisamente molto più grandi, come Napoli e Torino! Ecco, infatti, che, a tutela della salute dei cittadini, arriva la mannaia dell’infrazione europea aperta nei confronti dell’Italia e delle sue Regioni, Marche comprese che impone alle autorità l’adozione in tempi brevi di misure atte all’abbattimento dei livelli di inquinamento. E sono proprio i Comuni che devono adottare azioni virtuose nei propri territori, secondo quanto stabilisce un accordo tra la Regione, l’ANCI e l’UPI delle Marche (associazioni che racchiudono i Comuni e le Province del ter-

ritorio). E’ previsto un limite alla circolazione di veicoli privati e commerciali diesel euro 0, euro 1 e 2 senza filtro anti-particolato, ma non quelli a benzina, i taxi, le vetture a noleggio, i mezzi delle forze di polizia, i veicoli sanitari, ecc.. Il divieto di circolazione è previsto dal lunedì al venerdì nelle fasce orarie 8.30-12 e 14.30-18, entro dieci giorni dall’emanazioni delle ordinanze dei Comuni. Stessa attenzione è stata posta per le emissioni relative al riscaldamento in edificio residenziali, industriali, artigianali e nelle strutture adibite a uffici, negozi o centri sportivi e anche agli esercizi pubblici con forno a legna che sono già stati invitati a provvedere, spegnendo quello che rappresenta una tradizione di alcune pizzerie locali. Nel provvedimento tutto è compreso, quindi. Perché non il porto di Ancona? “Nonostante le innumerevoli volte in cui si è andato ben oltre i limiti – dichiara Giovanni Mauro, portavoce dell’associazione Dedalus, che da tempo denuncia l’inquinamento dell’area portuale di Ancona e di tutti i porti dell’Adriatico – nonostante il porto sia un’area fortemente inquinata al pari di via Conca e via Bocconi ad Ancona, il porto resta fuori dal perimetro previsto dall’ordinanza, nel senso che l’amministrazione comunale ha deciso che in questa area possono continuare a circolare tutti! Che beneficio ne trarrà l’area e il centro

The pollution does not exist in the port of Ancona… Ancona has sadly earned the third place in the ranking of the more polluted Italian cities, attracting the attention of Brussels. The European community imposes to the authorities of all regions, Marche included, the creation of measures in order to discourage the levels of pollution. The Municipalities must adopt the right measures in each territory. A circulation limit is previewed for private and commercial diesel vehicles euro 0, euro 1 and 2 without anti-particulate filter, from Monday to Friday in the time slot: 8,30-12,00 and 14,30-18,00 within ten days from the emanation of the municipals decrees. The same consideration has been given for the building heating, included the public activities with wood stove. Why not the port of Ancona? “In spite of the many times in which we have exceed the limits - Giovanni


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della città così vicino? Curioso che nonostante da tempo stiamo segnalando le problematiche relative all’inquinamento del porto e dell’intera area Zipa, nell’incontro che l’amministrazione comunale di Ancona ha avuto con le associazioni di categoria e i rappresentanti del porto, non è stato invitato nessuno degli aderenti all’associazione Dedalus. Insomma, tanti i presenti, ma non tutti… Un “parterre royale”, secondo quanto riportato da tutte le testate locali, che ha deciso che l’inquinamento del porto deve restare lo stesso: dal sindaco Gramillano all’assessore alla Viabilità, Fabio Borgognoni, al comandante della polizia municipale e poi il presidente dell’Autorità portuale Luciano Canepa con il segretario Vespasiani, la Capitaneria di porto e Renato Morandi per la Fratelli Morandi & C., Stefania Vago per l’Adriatic Shipping Lines, Alessandro Pavlidi per Fmg/Minoan, Alessandro Archibugi per la Archibugi e Guido Giambuzzi per l’agenzia Marittimi, oltre ai rappresentanti degli autotrasportatori Gilberto Gasparoni (CGIA Trasporti) e Fausto Bianchelli (CNA)”. Dopo la minaccia di sanzioni UE (per l’Italia di tratterebbe di multe dai cento milioni a oltre un miliardo di euro), molte delle regioni italiane “bocciate” dalla Commissione, hanno avviato piani in cui sono stati messi al bando i mezzi pesanti provenienti dall’estero, sprovvisti di filtri e ogni accorgimento anti - inquinamento. Ma se i tir provenienti da Germania, Olanda e tutto il nord dell’Europa sono già “euro 5”, altrimenti non avrebbero il permesso di entrare e uscire dai porti del nord, ad Ancona circolano in totale 450 mila tir, dei quali 250 mila diretti alle

navi e i restanti che entrano ed escono continuamente dal porto con le merci e i containers. Si tratta di un transito formato nella stragrande maggioranza dei casi dei cosiddetti PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna), ovvero mezzi provenienti dai Paesi che hanno avuto fin qui scarsa attenzione alla qualità dell’aria e all’inquinamento. “Chissà cosa ne penseranno a Bruxelles?”, si chiede Giovanni Mauro, che poi aggiunge: “Si vocifera che potrebbe arrivare un ispettore per stabilire le cause di inquinamento di Ancona e se si stanno rispettando tutti gli accordi per far sì che l’inquinamento da PM 10 rientri, dando sollievo all’aria e ai cittadini. La sanzione, in cambio di comportamenti riscontrati non corretti, potrebbe arrivare anche a cinque milioni di euro.

Mauro spokesman of Dedalus association – declares, the port remains out from the perimeter previewed by the decree, in fact the local administration has decided that in this area there are not limits about vehicles circulation! After the sanctions warned by EU, many Italian regions “rejected” by the Commission, have banned all the vehicles that come from abroad, without anti pollution filters. But if all the tracks coming from Germany, Holland and the north of Europe are already “euro 5”, in the city of Ancona circulate about 450 thousand tracks. A transit composed by all the vehicles coming from Portugal, Italy, Ireland,

Ma il buffo è che non sarà certo la Regione a pagare, ma il Comune di Ancona che potrebbe anche decidere di mettere una tassa “una tantum”, ripartendo i cinque milioni sui cittadini. Ancora più buffo è il fatto che rientreranno tra quelli “costretti” alla multa anche i cittadini già tartassati dall’inquinamento di via Bocconi, via Conca e dell’area Zipa!”.

Greece, Spain, countries that have had till now, low attention to the quality of the air and the pollution. “Brussels could send an inspector in order to establish if the level of PM 10 is within the limits. Otherwise, the sanctions could reach also five million euro”, Giovanni Mauro asserts.

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Aree dell’Adriatico MARCHE

www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBando.asp?IdNotizia=866&idArea=0

MARCHE FLEXI, RETE TERRITORIALE PER L’OCCUPAZIONE Il Progetto Marche FLEXI che fa riferimento al “Protocollo d’intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale e il sostegno allo sviluppo”, accordo siglato tra il presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e le segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL (DGR n. 1867 del 16/11/2009), rappresenta un progetto per la realizzazione di una rete territoriale per l’occupazione e ha l’obiettivo di difendere il lavoro e la coesione sociale, indicando anche le priorità per fuoriuscire dallo stato di crisi, sostenendo lo sviluppo. Al momento in fase di sperimentazione, Marche FLEXI prevede l’attivazione di una rete territoriale di almeno quindici imprese che possono rappresentare un unico settore o più comparti produttivi, ma che diano garanzie occupazionali ad almeno cinquanta lavoratori inseriti in una “lista di bacino territoriale”, stanziando un importo di 400mila euro per 2 progetti sperimentali. La Regione, con successiva DGR (la n.1458

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dell’11 ottobre 2010), ha aumentato l’importo fino a 650 mila euro, per consentire il finanziamento di 5 progetti (uno per ciascuna provincia) e il coinvolgimento di almeno 20 imprese e 40 ragazzi, al fine di rafforzare le finalità innovative del programma e potenziarne l’efficacia. Marche FLEXI rientra nell’ambito della cosiddetta “flexicurity”, termine con il quale la Commissione europea definisce la combinazione tra flessibilità e sicurezza nel mercato del lavoro. La connotazione di iniziativa sperimentale (è una novità anche nel panorama nazionale) rappresenta anche l’opportunità di trarre da questa esperienza indicazioni capaci di creare misure ad ampio impatto sul territorio. Finalità di Marche FLEXI, oltre la difesa dell’occupazione e della coesione sociale, è, quindi, il proporre un progetto mirato, sostenibile e replicabile che, recependo le indicazioni della politica comunitaria, raccordi il mondo datoriale e quello dei lavoratori, perché un reciproco rafforzamento delle parti possa rappresentare la leva di un rinnovato miglioramento socio – economico. L’attivazione della collaborazione tra la Regione Marche e le associazioni di categoria e le parti sociali, è risolutiva per dare attuazione ai principi e alle indicazioni della flexicurity. In particolare è volta a pianificare gli interventi e gli investimenti verso le aziende e le filiere maggiormente rispondenti alle esigenze reali delle imprese, al fine di garantire una maggiore efficacia delle azioni intraprese. L’iniziativa si prefigge anche di individuare una modalità innovativa per favorire nuovi inserimenti lavorativi nell’ottica delle politiche tese a conciliare stabilità per i lavoratori e flessibilità per le imprese. In linea con gli obiettivi politici di avviare una fattiva integrazione degli interventi finanziati con i Fondi strutturali (soprattutto FESR e FSE), considerato anche il perdurare della crisi economico-finanzia-

Marche FLEXI, territorial network for employment Marche FLEXI is a plan about the realization of a territorial network for the employment with the aim to uphold the job and the social cohesion. At the moment the plan is still begin tested, Marche FLEXI plan, foresee the activation of a territorial network at least fifteen enterprises that can represent one of the most productive sectors, but that give employment guarantees at least fifty workers included in a “list of territorial river basin”, allocating an amount of 400 thousand euro for 2 experimental plans. Marche FLEXI belongs to “flexicurity”, word that the European Commission use to define the combination between flexibility and emergency in the working market. Purpose of Marche FLEXI, beyond the defence of the employment and the social cohesion, it’s about to propose a targeted and sustainable plan, that, after receiving the indications of communitarian politics,


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From the right: Marco Luchetti, work councillor, Marche Region, Terzoni Mauro, manager department of training, Marche Region, Marisa Fabietti, project manager Marche FLEXI

ria, agli interventi attuati con il progetto Marche FLEXI sono collegati quelli finanziati con il bando “Innovazione dei processi aziendali” (approvato con DDS n. 267/IRE_11 del 9 novembre 2010) che si avvale delle risorse POR FESR 2007/2013. “L’intervento – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti che ha presentato le condizioni necessarie alla partecipazione all’avviso pubblico Marche FLEXI, insieme al dirigente della Formazione professionale Mauro Terzoni e alla responsabile del procedimento Marisa Fabietti - vuole individuare una modalità innovativa, anche nel panorama nazionale, per favorire gli inserimenti lavorativi e conciliare la stabilità per i lavoratori e la flessibilità per le imprese. In pratica è una sollecitazione per le imprese ad aggregarsi per realizzare, attraverso gli incentivi e le borse di studio previsti dal bando, corsi di formazione adeguati ai loro obiettivi produttivi per poter poi disporre di figure professionalmente qualificate. Altra novità consiste nel fatto che questi lavoratori potranno sperimentare percorsi di crescita professionale volti allo sviluppo di capacità trasversali attraverso il passaggio in più aziende della rete che aderirà al bando. Misure di questo genere sono fondamentali in una situazione di scarsezza del lavoro dovuta ad una crisi che, nonostante alcuni timidi segnali di ripresa, perdura. Aggregarsi e concentrare gli sforzi è l’unica strategia vincente per affrontare una concorrenza globale che ha stravolto gli scenari del mondo del lavoro e impone la ricerca di soluzioni alternative a quelle prospettate finora. In questo contesto è fondamentale il supporto delle associazioni di categoria e dei sindacati nella sensibilizzazione su questo tipo di progetti più complicati da dire che da fare”. Il bando completo che scade il 3 marzo prossimo è disponibile all’indirizzo: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Notizie/singolaBa ndo.asp?IdNotizia=866&idArea=0

joined with employer and workers world, because a mutual support can represent the lever of a renewed social-economic improvement. The collaboration between Marche Region and the professional associations, is a solution in order to effect to the values and indications of the flexicurity. The initiative wants also to create an innovative modality in order to favour new working engagement in the optics of the policies that want guarantee stability for all the workers and flexibility for the enterprises. Coherent with the political aims in order to start an effective integration of the actions financed with structural funds (ERDF and ESF), considered also the lasting of the economic-financial crisis, to the actions realized with Marche FLEXI plan are linked with the ban “Innovation of the business processes” (approved by DDS n. 267/IRE_11 on 9th November 2010) that uses the resources POR FESR 2007/2013.

PROGETTO

MARCHE FLEXI in breve

Cos’è – un’azione sperimentale per la creazione di reti territoriali mono o plurisettoriali con l’obiettivo di garantire occupazione. Destinatari – Filiere e reti di impresa marchigiane; giovani adulti diplomati e/o laureati; associazioni di categoria e parti sociali. Beneficiari – ATS (Associazioni Temporanea di Scopo) costituite da almeno 4 imprese; un Centro per l’impiego; una struttura formativa pubblica o privata. Progetti – Dovranno garantire stabilità occupazionale; crescita professionale nella flessibilità; crescita della competitività dell’impresa nella flessibilità. Scadenza del bando – 03/03/2011 Il bando con i relativi allegati è scaricabile dal sito www.istruzioneformazionelavoro.marche.it La domanda - Dovrà essere inviata, tramite raccomandata A/R a: Regione Marche - P.F. Formazione Professionale Via Tiziano 44, 60125 ANCONA Responsabile del procedimento Marisa Fabietti, tel. 071.8063808, e.mail: marisa.fabietti@regione.marche.it

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Aree dell’Adriatico EMILIA ROMAGNA

www.regione.emilia-romagna.it

PREMIO “I PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO" Sesta edizione del premio “I Protagonisti dello Sviluppo”, presso il Teatro Rossini di Lugo e organizzato con il patrocinio e la collaborazione di Provincia e Camera di Commercio di Ravenna. Sono state premiate dodici imprese, operanti sul territorio provinciale, che hanno partecipato al concorso. Trattasi di PMI che, nell'arco degli ultimi 2 anni, si sono distinte e, in un momento di crisi e sfiducia nel futuro, hanno continuato e continuano a riconoscersi nel valore del fare impresa e a credere nelle capacità dell'uomo di costruire un futuro migliore attraverso gli strumenti del lavoro e dell'impresa. Daniele Rondinelli, presidente provinciale di Confartigianato, ha espresso la sua soddisfazione nel riconoscere 4.000 imprese provinciali come le vere protagoniste dell’economia regionale. Prize “The Protagonists of the Development" Sixth edition of the prize “The Protagonists of the Development”, in collaboration with Province and Ravenna Chamber of Commerce, in which have been rewarded twelve enterprises that during the year 2010 have believed in the future improving the production.

SOSTEGNI ECONOMICI PER IL RILANCIO DELLE PMI

La Provincia di Modena ha attuato una serie di interventi volti a supportare le PMI regionali. Sono stati, infatti, stanziati finanziamenti agevolati per un importo complessivo di oltre 46 milioni di euro in 18 mesi, così come l’attivazione del Fondo innovazione per 10 milioni di euro. Questi provvedimenti sono stati illustrati dall’assessore provinciale alle Politiche per l’economia locale, Daniela Sirotti Mattioli. Inoltre, sarà attuata la riedizione del progetto “Intraprendere” che mette a disposizione dei neo imprenditori formazione e assistenza gratuite e l’accesso a finanziamenti agevolati. A breve si attuerà la trasformazione di 4 aree industriali in aree produttive ecologicamente attrezzate. Economic supports for SME relaunch About 46 million euro in 18 months as special financings, have been allocated by the province of Modena in order to improve the economic situation of SME. This measure has been showed by Daniela Sirotti Mattioli, provincial councillor to policies for local economy.

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OPPORTUNITÀ ECONOMICHE CON IL LIBANO Molte le aziende regionali presenti a Beirut, al meeting con le imprese libanesi per discutere sui futuri accordi commerciali relativi alla vendita di macchinari e impianti, al trasferimento di know - how nel design, così come la commercializzazione di componenti e prodotti per l’edilizia e le costruzioni. L’Italia risulta essere il primo partner commerciale europeo del Libano e si propone come centro di propulsione di traffici verso tutta l’area del vicino Medio Oriente. La delegazione italiana ha incontrato il presidente dell’Autorità portuale di Beirut, Hasan Kraytem, con il quale si è discusso sulle prospettive di ampliamento delle relazioni tra i sistemi portuali di Ravenna e di Beirut, per il quale il porto italiano rappresenta un quinto dei traffici con il Libano. Economic chances with Lebanon Many regional companies were presents in Beirut, to the meeting with the Lebanon enterprises in order to discuss on the future agreements trade about the sale of machines, systems and building products. Our nation will have very important trade perspectives also in the maritime sector.


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Aree dell’Adriatico REPUBBLICA DI SAN MARINO

www.visitsanmarino.com

L’ENOGASTRONOMIA NELLA PIÙ ANTICA REPUBBLICA DEL MONDO

Se è vero, come è vero, che la conoscenza di un territorio passa anche attraverso il palato, ecco che la Repubblica di San Marino offre a tutti l’ennesimo spunto per visitarla e trarre nuove sensazioni dai suoi sapori e dalle sue tavole. La sua posizione dominante offre un panorama mozzafiato che spazia dall’orizzonte della costa Adriatica fino alle bellezze dell’entroterra, nella Valmarecchia. Tutti questi paesaggi finiscono puntualmente per rispecchiarsi anche nella tradizione culinaria locale che si presenta ricchissima e capace di fondere armoniosamente le tipicità delle due regioni italiane confinanti, Emilia Romagna e Marche. La saporita cucina si arricchisce della

bontà del territorio, dell’accorto lavoro e della maestria delle sue genti. Ecco, quindi, il trionfo delle pietanze più caratteristiche, come la sfoglia tirata a mano dalla quale nascono cappelletti, tagliatelle e ravioli che possono esprimersi in abbinamenti con sapori meno consueti, più particolari. O, ancora, le carni provenienti dalla nutrita selezione degli allevamenti locali. Nella Repubblica del Titano le associazioni professionali e le cooperative di settore hanno costituito il Consorzio Terra di San Marino che mette a valore il rispetto dell’ambiente, la qualità delle produzioni, la tutela del consumatore, la promozione e valorizzazione del territorio, nonché la salvaguardia del patrimo-

Food and wine in the oldest Republic of the world In addition to the monuments and the wonderful landscape, San Marino boasts a savoury kitchen from the fresh pasta to the meats selected in the regional breeding. In order to protect this food and wine heritage, the professional associations and the cooperatives expert in the sector have created the Consortium Terra di San Marino in order to protect the environment and consumers and to safeguard the rural heritage and its traditions. But especially the several excellences in the Titan’s Republic like: the bread, the several types of honey

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Aree dell’Adriatico REPUBBLICA DI SAN MARINO

nio rurale e delle sue tradizioni. Le eccellenze qualitative cominciano dal pane. E difatti la volontà del Consorzio di mantener viva la tradizione ha fatto sì che, ora, ben tutelata e valorizzata sia presente sulle tavole sammarinesi la Coppia Terra di San Marino, contrassegnata dal bollino che ne certifica l’intera filiera. Nel territorio sammarinese ci sono circa mille arnie. Se ne origina prelibato miele, dai millefiori all’acacia, al castagno, fino al meno comune miele di sulla, che proviene dal nettare di una leguminosa erbacea che cresce spontaneamente sulle pendici dei caratteristici calanchi sammarinesi. L’olio extravergine di oliva è prodotto da olive di varietà tradizionali del territorio sammarinese: Correggiolo, Brugnolo, Capolga, Sursina e altre varietà più diffuse, principalmente Frantoio e Leccino. Naturalmente anche l’offerta enologica è decisamente al passo con questa ricchezza: San Marino vanta da sempre, nel suo territorio, la presenza di molti vigneti e in particolare modo negli ultimi anni, in cui pare si sia intensificata l’attenzione anche del grande pubblico verso un consumo più consapevole e piacevole del vino. Ecco che i produttori sammarinesi hanno saputo rispondere in maniera pronta, con una qualità e una varietà di vini davvero sorprendente, grazie anche all’operato del Consorzio Vini tipici, l’unico produttore di vini a Identificazione d’Origine, l’equivalente della Docg italiana. I ristoranti sammarinesi hanno in carta i vini locali: ottimi bianchi, quali il Biancale, dell’autoctono vitigno, il Caldese e il Roncale, ottenuto soprattutto da uva Ribolla. Tra i vini rossi, vero fiore all’occhiello della produzione del Consorzio Vini Tipici, segnaliamo il fruttato Brugneto che ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali, il Sangiovese e il prestigioso Tessano, invecchiato in barrique e anche con l’anima di Sangiovese. E infine sono ideali per il brindisi e per accompagnare i dolci tipici che

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www.visitsanmarino.com

concludono il pranzo – la Torta Titano e la Torta Tremonti (prodotte con le stesse tecniche artigianali fin dal 1942) - il Moscato Spumante o il pregiato passito di uve moscato Oro dei Goti. Una proposta decisamente stuzzicante, quindi, che trova posto nei tantissimi luoghi di ristorazione del territorio sammarinese: se si pensa che in un’area di circa 60 km quadrati si possono trovare oltre 50 ristoranti e una trentina di hotel con ristorante all’interno, per densità la piccola Repubblica è quasi da Guinnes dei primati! A San Marino è presente la prestigiosa Euro-Toques, l’associazione europea dei cuochi che riunisce i più famosi chef europei da Gianfranco Vissani a Ferran Adrià, da Gualtiero Marchesi a Paul Bocouse. Il marchio Euro-Toques esposto all’entrata dei ristorante è senza dubbio un elemento importante di garanzia e un sinonimo di qualità. Certamente la cordialità e l’ospitalità che hanno sempre contraddistinto San Marino ben aiutano a completare la ricca offerta rivolta ai visitatori di questa antica Repubblica che per l’unicità della sua storia e la bellezza della sua terra è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità.

and the extra virgin olive oil. Naturally also the oenological offer is absolutely keep up with this wealth: San Marino boasts all along the presence of many vineyards, protected and promoted by the Consortium typical Wines, the only wine producer of Origin Identification, like Italian Docg. Among most famous white wines: the Biancale, the Caldese and the Roncale. Between red wines we mark the flowery Brugneto, the Sangiovese and the famous Toscano, aged in oak wine barrels and also with Sangiovese wine. They are perfect for a toast and for typical cakes that conclude the lunch - Titano Cake and Tremonti Cake (since 1942 produced with the same traditional techniques) - the Moscato Sparkling wine or the valuable moscato raisin wine of grapes Oro dei Goti. Moreover in San Marino, there is the famous Euro-Toques, European association of the chefs that includes the most famous European chefs like Gianfranco Vissani, Ferran Adrià, Gualtiero Marchesi, Paul Bocouse. The brand Euro-Toques exposed at the entrance of the restaurant is without doubt an important element of guarantee and a synonym of quality. Sure the politeness and the hospitality that have always characterized San Marino, complete the rich offer towards the visitors of this old Republic also for the oneness of its history and the beauty of its earth it has been recognized as Human Heritage.


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Aree dell’Adriatico VENETO

www.greenport.com

Energy for green ports As a response to the challenges faced by ports and their stakeholders to develop a sustainable logistics chain and to make more efficient use of energy in ports, has been organized an important meeting that will take place on the 23rd and 24th February 2011 there will be practitioners and specific decision makers from Europe and further afield. Both conferences, Energy for Green Ports and GreenPort Logistics, will take place at Martima, Terminal 103, Venice Passenger Terminal in Venice, one about “energy for green ports” the other one about “logistic”. The meeting will be an important event for many enterprises that could share theirs best practice on the methods used in order to reduce the consumptions and the damaging air emission. Many practical examples of how sustainable logistics chains meet the needs of shippers will be shared by companies such as IKEA, MARS and Maersk Line. The World Ports Climate Initiative and MedCruise open the Energy for Green Ports stream by sharing their progress in addressing the energy challenge whilst Enel provide a view from the global power industry.

GREEN PORTS, DUE CONFERENZE A VENEZIA Come risposta alle sfide affrontate dai porti e da tutti i loro stakeholders al fine di sviluppare una catena sostenibile di logistica e un uso più efficiente dell’energia, è stato organizzato un importante appuntamento che si terrà a Venezia il 23 e 24 febbraio e nel quale dove saranno riuniti insieme professionisti e responsabili del settore da tutta Europa e oltre. Due le conferenze che si svolgeranno in contemporanea al Terminal 103 del Venezia Terminal passeggeri, una dedicata al tema dell’energia per i “porti verdi” e l’altra alla logistica, sempre in ottica di porti ecosostenibili. L'evento costituirà, senza dubbio, un’occasione per molte aziende e organizzazioni che potranno condividere le loro best practice sui metodi adottati per la riduzione dei consumi e delle emissioni nocive nell’aria. Molti esempi pratici di come le cate-

ne sostenibili di logistica soddisfanno le esigenze degli spedizionieri marittimi saranno portati da aziende quali IKEA, MARS e la Maersk Line. La “World Ports Climate Iniziative” e la “MedCruise” apriranno invece la conferenza per l’energia nei green ports, condividendo la loro esperienza e i loro progressi e richiamando alla sfida dell’energia. L’Enel fornirà invece il suo punto di vista industriale. L’evento sarà, quindi, occasione per evidenziare soluzioni pratiche ed economicamente possibili al fine di ottenere una pratica ambientale sostenibile anche nelle aree portuali, attraverso applicazioni e studi finalizzati al raggiungimento di obiettivi energetici e di logistica integrata per i green ports. Organizzato in collaborazione con l'Autorità portuale, il congresso è sostenuto da ESPO, ECOPORTS, EFIP e dalla stessa Autorità portuale di Venezia, il cui presidente Paolo Costa evidenzierà la necessità di comprendere l’importanza di cooperazione e partnership. Dopo il saluto delle autorità locali, le due conferenze saranno introdotte da Victor Schoenmakers, presidente di ESPO (European Sea Ports Organization) sul ruolo di supporto dell’organizzazione che racchiude i porti degli Stati membri dell’Unione Europea e sul fondamentale indirizzo industriale verso i porti verdi e le relative catene logistiche.

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Aree dell’Adriatico VENETO

www.regione.veneto.it

FINANZIAMENTI PER INTERVENTI DI RESTAURO La Giunta regionale, a seguito della proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Massimo Giorgetti e a precise esigenze segnalate dai Comuni veneti, ha approvato lo stanziamento di 1,3 milioni di euro per il restauro, la manutenzione straordinaria, il risanamento conservativo e la ristrutturazione di edifici dedicati al culto e di strutture dedicate alla socializzazione come oratori, sale parrocchiali, spazi per l’attività dell’associazionismo. Giorgetti ha dichiarato: “Il Veneto è l’unica Regione in Italia che finanzia sistematicamente questo tipo di interventi nella convinzione che tali luoghi, al di là dell’aspetto religioso, siano importanti momenti di incontro e aggregazione sociale. Finanziare questi interventi conferma ancora una volta la nostra vicinanza al territorio e alle sue esigenze”. Financings for restore activities The regional Committee has approved the allocation of 1,3 million euro for the restore, the extraordinary maintenance and the reorganization of buildings dedicated to the cult and socialisation, like oratories and parish church room important places for social aggregation.

AGRICOLTURA: VALORE DA TUTELARE L'assessore del Veneto, Franco Manzato, intervenuto alla Commissione Politiche Agricole a Roma, in merito alla possibile autorizzazione per la coltivazione di organismi geneticamente modificati, ha espresso il suo parere contrario: “Come possiamo conciliare e difendere il riconoscimento di patrimonio dell'umanità dato alla dieta mediterranea e operare per aprire in maniera generalizzata a colture di organismi geneticamente modificati che non appartengono al nostro territorio e che ci rendono di fatto dipendenti dall'estero? L'agricoltura nazionale siamo noi, le Regioni con le loro imprese, non si tratta di libertà di commercio, ma di lungimiranza e di salvaguardia della nostra libertà e della nostra identità!”. Agriculture: value to protect The regional councillor of Veneto, Franco Manzato, about the future authorization for the cultivation of organisms genetically modified, showing his disapproval, has said: “We are the national agriculture, for this reason all the enterprises want to safeguard freedom and identity without OGM products”.

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L’IMPEGNO DELLE IMPRESE VERONESI CONTRO LA CRISI Il presidente della Camera di commercio di Verona, Alessandro Bianchi, durante la cerimonia di consegna del premio per la fedeltà al lavoro e al progresso economico denominato “Domus mercatorum”, ha fatto un bilancio dell’economia regionale sottolineando la grande volontà delle imprese veronesi di fronteggiare la crisi attraverso la riorganizzazione del personale. Anche se i dati relativi alla disoccupazione non mostrano miglioramenti, il presidente è ottimista: “Se ci sono aziende che chiudono, è altrettanto vero che ci sono tanti giovani che si mettono in gioco e affrontano il mercato con impegno e determinazione”. Positivi i dati relativi all’export a livello provinciale e la tenuta dei flussi turistici. Nel periodo gennaio - agosto 2010 nel Veronese si sono registrati 2,5 milioni di arrivi, il 5 % in più rispetto al 2009. The engagement of Verona enterprises against the crisis Alessandro Bianchi, president of Verona Chamber of Commerce, during the ceremony called “Domus mercatorum” has underlined the perseverance and the bravery of many regional enterprises that in order to face the crisis decide to stake themselves.


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Aree dell’Adriatico FRIULI VENEZIA GIULIA

www.regione.fvg.it

INCREMENTO RICHIESTE PER AGEVOLAZIONI EDILI Circa 16 mila contribuenti delle quattro province del Friuli Venezia Giulia hanno inviato all'Agenzia delle Entrate una comunicazione di inizio attività per poter usufruire della detrazione del 36% sulle spese sostenute per attività di ristrutturazione edile. Nella provincia di Udine le richieste sono state 8.066, a cui seguono le 4.335 richieste dalla provincia di Pordenone, le 2.409 di Trieste e le 1.640 della provincia isontina. Attraverso l’agevolazione fiscale è possibile scontare sulle imposte il 36% delle spese sostenute per ristrutturazione edilizia, fino a un massimo di 48mila euro con una novità: dal 1 luglio 2010 le banche e le Poste devono applicare una ritenuta del 10% a titolo di acconto d'imposta. Increased request for building renovations Approximately 16 thousand contributors have sent to the Internal Revenue Service a request to make use a deduction of 36% for building renovations till a maximum of 48.000 euros. Since 1 July 2010 banks and post offices must apply a deduction of 10% as income tax.

PROGETTO METROPOLITANA TRANSFRONTALIERA

PORTO VECCHIO: NUOVA EREDITÀ PER I CITTADINI Il porto vecchio di Trieste ritorna, dopo molti anni, a essere considerato fonte di ricchezza cittadina. E’ stata, infatti, firmata una concessione, della durata di 70 anni, alla società Portocittà, costituita da Maltauro, Rizzani De Eccher, Sinloc e Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo. In questo modo molte aree portuali, circa 65 ettari, rimaste inutilizzate da anni, saranno rivalutate. Il presidente dell’Autorità portuale, Claudio Boniciolli, ha affermato orgoglioso che entro la prima metà del 2011 partiranno i primi cantieri. L’area in oggetto sarà costituita da insediamenti portuali e attività per la nautica, legate al turismo, alla cultura e al commercio, oltre a centri direzionali.

Collegare le aree urbane di Trieste e di Capodistria e i loro due porti, Gorizia con Nova Gorica e l'entroterra sloveno, insieme ai tre aeroporti di Venezia, Ronchi dei Legionari e Lubiana: questo è il fine del progetto relativo alla costruzione di una metropolitana transfrontaliera su un’area ferroviaria già esistente. Il progetto chiamato “Adria A” è inserito nella programmazione 2007 - 2013 dei Fondi europei Interregionali Italia - Slovenia. Riccardo Riccardi, assessore regionale alle Infrastrutture e l'ambasciatore Gerhard Pfanzelter, segretario generale dell'INCE (Iniziativa Centro Europea), sono i maggiori sostenitori del progetto. Riccardi ha affermato: “Una pagina nuova che si apre e ci consentirà di passare davvero dal confine al centro dell'Europa, di costruire una forte alleanza tra Italia e Slovenia per evitare il rischio di marginalità dell’area”. Transfrontier metro projectThe To connect the city areas of Trieste and Koper and theirs two ports, Gorizia with Nova Gorica and Slovenian hinterland, with three airports of Venice, Ronchi dei Legionari and Lubiana: this is the aim of the plan about the building of a transfrontier metro over an existing railway area.

Old port: new wealth for the citizens The old port of Trieste after many years, could be again an important wealth for all citizens. In fact, it has been signed an agreement that gives to Portocittà company the concession for 70 years, in this way, many areas until now disused will be valued.

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Aree dell’Adriatico FRIULI VENEZIA GIULIA

www.triestefilmfestival.it

TAGLI E CRISI: IL TRIESTE FILM FESTIVAL

SOFFRE Dal 20 al 26 gennaio, il Trieste Film Festival ha portato in Italia il cinema dell'Est. La manifestazione è stata organizzata dall'associazione Alpe Adria Cinema che, dal 1989, promuove le opere cinematografiche provenienti dall'Europa orientale e centro-meridionale. Oggi il festival presenta tre sezioni di concorso (lungometraggi, cortometraggi e documentari), oltre a retrospettive, rassegne monografiche e meeting. Sulla ventiduesima edizione del Festival e sull'evoluzione dei rapporti con le cinematografie dell'Est Europa, la direttrice artistica, Annamaria Percavassi ha affermato: "A Est sono nati numerosi Stati indipendenti, così la nostra area di interesse non si è più limitata alla parte centro-orientale, ma si è estesa dal Baltico al Mediterraneo, fino alle Repubbliche ex-sovietiche. Ci sono stati cambiamenti politici e sociali, ma il rapporto con le singole cinematografie è sempre costante. Una caratteristica del nostro lavoro è la frequentazione delle manifestazioni cinematografiche nazionali, per avere un aggiornamento sulle novità annuali. Nonostante l'ampliamento dell'area, non abbiamo mai tralasciato alcuna cinematografia, perché una volta accolta nel nostro programma, ogni nuova produzione è diventata un campo di ricerca. Non solo la nostra conoscenza delle opere è sempre più profonda, ma migliorano anche i rapporti con istituzioni, case di produzione e autori. Oggi è più complicato avere certi film di registi che abbiamo scoperto noi, ma che ormai si sono imposti a livello internazionale e le case di produzione decidono di far partecipare il film dove il premio è più remunerativo". Che rapporto hanno l'Italia e il Festival di Trieste con gli altri festival europei?

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Up: Fanny Ardant, guest star of 22nd edition To side: Annamaria Percavassi

"Quando vent'anni fa ho cominciato a interessarmi di cinema dell'Est Europa, ero l'unica italiana ad andare ai festival della zona. C'era un atteggiamento disinteressato. Ora gli italiani sono molto più presenti: sia come autori, con i propri film, sia come giornalisti, critici. Con i festival dell'Europa orientale ci rapporti di collaborazione, uno scambio reciproco per progetti e retrospettive, inoltre cerchiamo appoggio da ministeri, ambasciate e produttori. Con i festival occidentali il rapporto è meno intenso, ma siamo presenti in grandi manifestazioni come Cannes e Berlino. In Italia siamo in sintonia con Bergamo Film Meeting e alcune persone del nostro staff lavorano


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Cuts and crisis: difficulties for Trieste Film Festival From 20th to 26th January, Trieste Film Festival has carried in Italy the cinema of the East nations. About the twenty-second edition of the Festival and about the progression of the relationships with the cinematography of the East Europe, the artistic director, Annamaria Percavassi has said "At East born many independent region, so our area of interest has not limited to the central east area, but it has been extended from the Baltic Sea to the Mediterranean sea, till the ex-Soviet Republics. Although the widening of the area, we have never omitted some cinematography, because after receiving in our program, each new production has become a field of research". What is the relation between Italy and Trieste Film Festival with the European festival? "With the Eastern European festival there is an important cooperation, a reciprocal exchange about plans and film show; with western festival the relationship is less strong, but we are present at many important events like Cannes and Berlin. In Italy we are in tune with

temporaneamente anche a Venezia e Torino". Con i tagli alla cultura, ci sono state delle ripercussioni su questa edizione? "Le ripercussioni sono molto forti: una riduzione delle giornate del festival e del programma. Le sezioni in concorso sono meno ricche di film, soprattutto per ragioni di spazio delle proiezioni. Teniamo il teatro Miela, ma per il cinema Ariston speriamo nella disponibilità dell'esercente per le tre giornate dopo il week-end. Cerchiamo di mantenere un programma di qualità, ma a causa dei tagli abbiamo dovuto abbandonare alcune rassegne e la pubblicazione dei volumi abbinati. La Regione è sempre stata il nostro finanziatore più importante: fino alla ventesima edizione ci ha erogato un anticipo del contributo entro la fine dell'estate. Da quella successiva, oltre a una riduzione di budget del 70%, non abbiamo più ricevuto alcun contributo. Abbiamo qualche finanziamento privato e un fondo dal programma MEDIA, segnale che il

nostro festival è stimato all'estero, ma senza il contributo della Regione non possiamo farcela". Che effetti sta avendo la crisi economica globale sugli investimenti e sul mercato cinematografico dell'area est europea? "Si è creato il fenomeno delle coproduzioni. Il produttore del Paese di provenienza del film investe una somma sul progetto e poi ricerca altri finanziatori o produttori, provenienti da Paesi limitrofi o occidentali, come Francia e Germania. Oggi sono rarissimi i film dell'est europeo che non vengano realizzati così. I Paesi coinvolti nella coproduzione sono i primi ad acquisire i diritti e a richiedere una percentuale dalla vendita del film. Tale fenomeno ha dato vita a un cinema europeo molto più adatto a una distribuzione internazionale e ha creato un reale mercato per la produzione cinematografica di questi Paesi. Sono stati i giovani i primi a destreggiarsi in tale sistema, con originalità identitaria. Hanno fondato le prime case indipendenti, capendo che occor-

Bergamo Film Meeting and some people of ours staff work temporary also to Venice and Turin". After the cuts to the culture, there have been the aftermaths on this edition? " The aftermaths are very strong: there has been a reduction of the days and the program of the festival. The Region has always been our more important backer: till the twentieth edition the region has given us in advance the financial contribution within the end of the summer. By the next summer, in addition of a reduction on the budget of 70%, we have not received any financial contribution. We have some private financing and a fund received by Media program”. What are the effects of the economic crisis on the investments and on the cinematographic market of European eastern area? "The phenomenon of the co-productions has been created. The producer of the nation of origin of the film invests a sum on the plan then he searches other backers or producers, coming from neighbouring or western countries, like France and Germany, creating a wide net of international relationships".

reva lavorare anche alla promozione delle proprie opere, per superare le barriere mentali del mercato occidentale". Tra le novità di questa edizione il meeting When East meets West, a proposito del quale Elena Giuffrida ha affermato: “E' un'iniziativa nata insieme al Fondo Regionale per l'Audiovisivo, con EAVE, ANTENNA MEDIA TORINO, MEDIA Desk Italia e il patrocinio di EURIMAGES. L'intento è quello di creare, durante le giornate del festival, un incontro per favorire le coproduzioni tra Europa orientale, Italia e un Paese dell'Europa occidentale, quest'anno la Francia. Dopo aver presentato il proprio progetto, 14 produttori selezionati incontreranno responsabili di fondi ed esperti dell’industria cinematografica di entrambe le aree europee, per trovare dei coproduttori. Inoltre uno tra loro vincerà una borsa di studio per il corso EAVE European Producers workshop. Con questa iniziativa il festival può avere nuova energia".

Silvia Badon 73


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Aree dell’Adriatico SLOVENIA

www.slovenia.info

IL NUOVO WELLNESS PARK LASKO CONVENTION CENTRE La certificazione di hotel congressuale è stata conferita al Wellness Park Lasko Centre, una nuova realtà che si aggiunge a quelle esistenti già sul posto. Trattasi di un grande centro congressuale in cui potranno svolgersi importanti convegni, seminari e conferenze stampa. Le sale potranno ospitare fino a 1.100 persone divise in 8 grandi halls con una sala plenaria per eventi che potrà ospitare fino a 490 persone. La zona in cui sorge l'hotel congressuale è già conosciuta per le sue terme e i suoi centri di riabilitazione. La nuova certificazione certamente darà un nuovo impulso al settore turistico. New Wellness Park Lasko Convention Centre The certification of conference hotel has been given to the Wellness Park Lasko Centre, a new reality in addition of those already existing on the area, very famous for thermal spa. It’s an important meeting centre in which conventions, courses and press conferences, will be able to take place.

PIÙ COOPERAZIONE PER UN NUOVO RILANCIO ECONOMICO Il ministro degli Esteri sloveno Samuel Zbogar ha incontrato il suo omologo austriaco Michael Spindelegger a Vienna. Molti i temi affrontati: le questioni relative alle minoranze slovene in Austria e i loro diritti e soprattutto la cooperazione politica e commerciale tra i due Paesi. Al fine di promuovere una collaborazione tra l’economia slovena e quella austriaca, sarà organizzata una conferenza sul business ad alta tecnologia che rafforzerà la cooperazione tra le maggiori aziende high-tech. Ulteriori discussioni dell’incontro hanno riguardato l'allargamento dell'Unione Europea e la liberalizzazione dei visti. More cooperation for an economic development Slovenian Foreign Minister Samuel Zbogar met his Austrian counterpart Michael Spindelegger in Vienna. The pair voiced interest in boosting political cooperation and trade between the two countries. They also discussed European issues and the problems of the Slovenian minority in Austria.

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CRISI PER IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI Sull'onda della crisi generale anche il settore delle costruzioni sta subendo una forte crisi. La contrazione del settore a livello annuale è pari al 18,5%. Il presidente dell'associazione costruttori sloveni, Roko Zarnic, ha affermato che il governo, colpevole del peggioramento della situazione del settore per riuscire a fronteggiare la situazione dovrà cambiare le sue politiche. Inoltre Zarnic ha dichiarato: “Non è possibile che per ridurre le spese di bilancio lo Stato non costruisca più nulla e che soprattutto paghi con enorme ritardo le opere già consegnate”. Construction sector in crisis The Slovenian building sector is undergoing a serious crisis. Roko Zarnic, president of constructors association, has declared that urges the restructuring and the government, guilty of the decline of the sector, must be able to change domestic policy in order to face the crisis.


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Aree dell’Adriatico CROAZIA

www.croatia.hr

PRESENTATO NUOVO PROGETTO PER CENTRO BENESSERE FONDI EUROPEI PER SVILUPPARE L’IMPRENDITORIA FEMMINILE “Donne sul mercato del lavoro” è il titolo del progetto sostenuto dalla premier Jadranka Kosor e il capo della delegazione UE in Croazia Paul Vandoren. Il progetto si svolge nell’ambito del programma “Sviluppo delle risorse umane”. Sono stati assegnati più di due milioni di euro ai fondi di preadesione dell’UE. Dei 55 progetti partecipanti,18 hanno ricevuto finanziamenti per 2 milioni di euro. Obiettivo del progetto quello di inserire sul mercato del lavoro donne che hanno difficoltà a trovarlo. Le statistiche dimostrano che mentre in Europa nel mese di agosto 2010 il tasso di disoccupazione femminile ha raggiunto il 9.6%, in Croazia risultava essere del 12.6%. European funds in order to develop the women enterprises "Women in the labour market" project has been presented and supported by the Premier Jadranka Kosor and the head of EU Delegation in Zagreb Paul Vandoren . It is within the Human Resource Development operational programme and it is implemented with EU funding.

CROLLO VENDITE AUTO

Al fine di trasformare la contea di Lussingrande in centro turistico specializzato in medicina riabilitativa, è stato presentato un invito pubblico per un investimento in un centro benessere di 15 milioni di euro, una struttura di 12.500 metri quadri che includerà anche una parte del Parco di Cikat. I posti letto a disposizione saranno circa 300. La Contea non parteciperà all’investimento, tuttavia potrà donare il terreno in concessione per 30 o 35 anni, il nuovo partner si occuperà anche della gestione del nuovo centro benessere. Tale investimento potrà incentivare un nuovo turismo improntato alla cura e al benessere personale. New project for well-being centre In order to transform the county of Lussingrande in a big tourist centre, specialized in rehabilitation medicine, it will be built an important centre for well-being. The County will give the land in concession for 30 or 35 years, the new partner will manage the new well-being centre.

L’agenzia Promocija Plus ha pubblicato i dati relativi alla vendita delle auto nel periodo gennaio - ottobre 2010. Sono state vendute in Croazia 31.983 nuove autovetture, dato che segna un calo del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2009. Il marchio maggiormente acquistato dagli acquirenti croati è stato Opel (4025 auto vendute). Seguono Volkswagen (3.553 unità vendute), Renault (2.694 unità), Chevrolet (2.689 unità vendute) e Peugeot (2.295 unità). Nel solo mese di ottobre sono state vendute 2.917 auto nuove, il 2,8% in meno rispetto al mese di settembre Sempre nello scorso ottobre la Renault è diventata leader del mercato con 303 autovetture vendute. Cars sector dropped The agency Promocija Plus has published the data about the sale of cars in the period January- October 2010. About 31,983 cars have been sold, with a decrease of 16,9% according the same period of 2009.The brand mainly acquired by Croatian purchasers is Opel with 4,025 cars sold followed by Volkswagen (3,553), Renault (2,694 units) and Chevrolet (2,689 sold units).

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Aree dell’Adriatico MONTENEGRO

www.vlada.cg.yu/eng

COOPERAZIONE CON LA MACEDONIA A seguito di un incontro tra il primo ministro Milo Djucanovic e il presidente macedone Gjorge Ivanov, sono stati confermati gli accordi commerciali tra i due Paesi. La cooperazione a livello globale, sia in ambito economico che in quello delle istituzioni euro-atlantiche, è stata oggetto dell’incontro. Il presidente macedone ha confermato che la cooperazione riveste un ruolo fondamentale, soprattutto in vista delle membership NATO e UE per consentire la promozione dello sviluppo sociale e la realizzazione di progetti comuni come quello infrastrutturale dell’autostrada ionica che faciliterà il movimento di turisti e beni nella regione macedone. Cooperation with Macedonia As a result of a meeting between the first minister Milo Djucanovic and the Macedonia president Gjorge Ivanov, has been confirmed the trade agreements between Macedonia and Montenegro. A total cooperation in order to realize common plans, like the Ionic freeway, that will develop the tourist sector.

PRONTI PER IL PRIMO PONTE ELETTRICO La società Terna e le istituzioni montenegrine hanno stipulato un accordo in base al quale la società italiana, inizierà la fase di sviluppo del primo “ponte elettrico” con l’area dei Balcani. Si tratta di un accordo finalizzato a realizzare tra l’Italia e il Montenegro l’interconnessione elettrica nell’ambito di un accordo di cooperazione industriale cominciato nel 2007. L’intesa è stata firmata in presenza di Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico e la “CGES” (CrnoGorski Elektroprenosni Sistem AD). La volontà espressa dal governo italiano nell’implementazione della partnership con gli operatori nazionali per la trasmissione di energia elettrica, sottolinea il consolidamento dell’intesa economica tra i due Paesi. Ready for the first electrical bridge Terna, an italian society, signed the final agreement of strategic partnership in order to build a new underwater electrical interconnection with Balkan area for implementing the partnership between the national transmissional operators. The italian cooperation with Balkan will be very important for the regional economic development.

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FONDI BERS A SOSTEGNO DEL TRASPORTO FERROVIARIO La modernizzazione del trasporto ferroviario è il principale obiettivo della Railway Passenger (ZPCG), società montenegrina per il trasporto passeggeri. Per questo motivo la BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) ha deciso di supportarla con un prestito di 13,55 milioni di euro. Tra gli interventi previsti dalla società vi sono: la stipula di un contratto di pubblico servizio e l’assistenza nell’adozione di procedure formali per il business planning all’interno di ZPCG, per tutelare la pianificazione trasparente di operazioni e investimenti da attuare. Il supporto della BERS in Montenegro è notevole: ha già investito oltre 100 milioni di euro in vari settori economici del Paese. Bers funds to support the rail transport The modernization of the rail transport is the main aim of the Railway Passenger (ZPCG), Montenegrin society for the passengers transport. For this reason the EBRD (European Bank for Reconstrution and Development) has decided to support it with a loan of 13,55 million euro.


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Aree dell’Adriatico ALBANIA

www.albaniatourism.com

INVESTIMENTI ESTERI: NECESSARI PER L’ECONOMIA REGIONALE Sali Berisha, primo ministro albanese, in un incontro con gli investitori esteri, nonostante la crisi politica degli ultimi mesi, ha ribadito l’importanza di investimenti esteri per l’economia della regione. Berisha ha espresso la volontà del governo di attirare gli investitori esteri con riforme istituzionali anche attraverso la creazione di una nuova agenzia per gli investimenti chiamata AIDA. Tale istituzione sarà dedicata agli investimenti stranieri in Albania e sarà presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri insieme ai rappresentanti delle imprese private. Foreign investments: essential to the regional economy Prime Minister Sali Berisha has illustrated the government’s interest to make the country more attractive to foreign capitals with the institutional changes, by the creation of a new investment agency, AIDA, headed by Chairman of the Council of Ministers and several ministers and representatives of the private business.

ACCORDO SU DIFFUSIONE FIBRA OTTICA È stato firmato da UNIFI Communication e Alcatel – Lucent (una delle aziende leader nel settore della posa di cavi di comunicazione sottomarini), il contratto di fornitura per la fase 1 della rte Balcani – Italia. La Alcatel dovrà fornire il primo sistema di fibra ottica albanese che collegherà Tirana a Bari a fine 2011. Inoltre la medesima azienda svilupperà anche i nodi terrestri della rete che permetteranno la connessione al Balkans Internet eXchange (BIX) a Tirana, in questo modo l’Albania si collegherà a tutti i principali nodi di telecomunicazioni dell’Europa occidentale. UNIFI diventerà il primo provider della regione a offrire tecnologia a 40 GB per secondo e tra i vari servizi venderà anche venderà la connessione su fibra ottica con l’Italia e altre zone d’Europa. Agreement about diffusion of optical fibre UNIFI Communication and Alcatel – Lucent will provide turn-key implementation of Albania’s first private undersea optical fibre, which will connect Tirana to Bari by the end of 2011. Alcatel-Lucent will develop optical equipment too, which will link Italy to the newly created Balkans Internet eXchange (BIX) in Tirana.

ECONOMIA A FAVORE DELL’ECOLOGIA La Camera di Commercio italiana in Albania ha tenuto una conferenza a Tirana sul tema “Investimenti per il trattamento delle acque di scarico nelle aree costiere”. Al meeting erano presenti i rappresentanti delle istituzioni albanesi e delle imprese locali e italiane. Il primo ministro Berisha ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa ecologica anche per lo sviluppo economico regionale, infatti il governo albanese ha, tra i suoi obiettivi, l’osservazione di principi ecologici, in accordo con la nuova visione globale dell’economia improntata all’ecologia. Anche i principi ispirati al settore turistico potranno subire nuove trasformazioni perché sempre più improntate verso la green economy. Economy in favour of ecology The institutional conference “Investments for the treatment of waste waters in coastal areas” has been promoted by Italian Chamber of Commerce in Albania. At the meeting there were the representatives of Albanian institutions and the local and Italian enterprises. The Prime Minister Berisha has emphasized the importance of the ecological initiative for regional economic development.

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Aree dell’Adriatico GRECIA

www.ente-turismoellenico.com

PRODUTTIVITÀ: AZIENDE SI TRASFERISCONO ALL’ESTERO La crisi finanziaria seguita dall’instabilità politica ha messo in fuga circa 1.500 aziende che hanno deciso di lasciare il Paese alla ricerca di situazioni economiche più stabili. E’ quanto emerge da un sondaggio della Confederazione Nazionale Ellenica del Commercio (ESEE). Molte aziende manifatturiere hanno spostato forza lavoro e capitali nei Paesi vicini, alla ricerca soprattutto di un più semplice accesso ai prestiti bancari e minori vincoli burocratici. Nel report del Doing business pubblicato da Banca Mondiale, la Grecia si è classificata 109esima su 183 nazioni. La crisi economica ha portato a chiudere, secondo l´ESEE, due aziende su dieci, mentre sette su dieci stanno affrontando gravi problemi di liquidità. Productivity: companies go abroad After the financial crisis, according to the date published by Greek National Confederation of Commerce (ESEE), approximately 1.500 enterprises have decided to leave the Country with the aim to search more stable economic situations and less cash flow problems.

NUOVE MISURE PER FRONTEGGIARE LA CRISI Uno degli obiettivi principali del governo ellenico è l’abbattimento della spesa e dell’evasione fiscale in modo da ridurre il deficit nazionale senza aumentare le tasse, è quanto sostiene la Banca Centrale greca che vorrebbe portare il deficit al 7,8% del PIL rispetto al 13,8% dello scorso anno, seguendo quanto concordato con le organizzazioni internazionali in cambio di aiuti economici pari a 110 miliardi di euro. Analizzando i dati sotto il profilo fiscale, a seguito del programma concordato con UE, FMI e BCE ci sono stati progressi significativi anche se il raggiungimento di molti obiettivi risulta ancora di difficile attuazione visto che le prime stime del deficit fatte dal Ministero delle Finanze, risultano pari a 14% del PIL. New measures in order to face the crisis One of the main aims of Greek government is the lowering of the expenses and the tax evasion, so that to reduce the national deficit without to increase the taxes. After the agreements with international organizations, the Greek Bank would to reduce the deficit to 7.8% of the GDP compared to 13.8% of the last year.

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DATI INTERSCAMBI COMMERCIALI I dati forniti dall’Autorità Ellenica di Statistica sottolineano quanto gli scambi commerciali della Grecia con il resto del mondo, a seguito della crisi economica, abbiano subito un decremento rispetto al precedente anno nel periodo gennaio - agosto (-14,9%), i dati mostrano una diminuzione delle importazioni (-20,9%) e un aumento delle esportazioni (+5,5%). I maggiori Paesi coinvolti nelle importazioni sono la Germania e l’Italia che possiedono il 25% delle quote di mercato e hanno esportato nei primi 8 mesi del 2010, rispettivamente 3,39 e 3,05 miliardi di euro. Seguono la Cina, i Paesi Bassi, la Francia e il Belgio. Le esportazioni elleniche verso il resto del mondo vedono la Germania come cliente principale con acquisti di 1,16 miliardi di euro. Data trade exchange The data of Hellenic Statistics Authority emphasize that Greece exchanges with the rest of the world have suffered the economic crisis, in fact there has been a decrease of 14.9%, the data show a lessening of the imports 20.9% and an increase of exports +5.5%. Italy and Germany are the most important countries involved in the exports.


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Rubrica LIBRI

www.adriaeco.eu

TURISMO INTEGRATO ALLE EMOZIONI, TURISMO VINCENTE! E’ ancora un volume dedicato al turismo quello che ci propone in questo numero l’editore Franco Angeli. “Il turismo enogastronomico – Progettare, gestire, vivere l’integrazione tra cibo, viaggio e territorio” è un interessante manuale, affascinante già dal titolo, scritto a quattro mani da Erica Croce e Giovanni Perri. Pur se rivolto a Università, addetti ai lavori e professionisti del settore, rappresenta comunque una valida lettura anche per un semplice turista. E sono proprio gli italiani che dovrebbero farne tesoro, scoprendo come tutto il nostro territorio sia un patrimonio inestimabile di occasioni e ricchezze ancora sottovalutate o inespresse. Il volume di Croce e Perri è ora edito nella sua versione aggiornata e ampliata con nuove case histories e con una sezione specifica dedicata all’accoglienza dei bambini. Il tutto nell’ottica di suggerire validi esempi per una programmazione e una progettazione di vacanze integrate con l’enogastronomia e la riscoperta sensoriale di un territorio e delle sue caratteristiche. Qualità e antichi e autentici sapori hanno spalancato le porte alle emozioni che non rappresentano soltanto l’appagamento dello spirito e il suo arricchimento emozionale, anche visivo, attraverso uno scorcio mozzafiato, un panorama ameno o un angolo di storia, ma rappresentano anche il mondo dei sapori, dei profumi, della ricerca di abbinamenti sempre più affinati e affascinanti. “Il turismo – si legge nella premessa – può diventare un fattore strategico di crescita e una delle voci più importanti dell’economia in Paesi, regioni, località che abbiano risorse da valorizzare e sappiano ideare, programmare, gestire, tutelare, aggiornare e riqualificare il loro prodotto turistico con lucidità, tempismo e costanza”. Fare mente locale che già nel I secolo a.C. Orazio parlasse di vini, di olio di prima spremitura o di aceto, chiarisce le idee sul significato dell’emozione di un sapore che si lega indissolubilmente anche alla “location” che l’ha generato. Ma dall’epoca classica in poi, numerosi sono stati gli esempi in letteratura “per intraprendere un viaggio virtuale tra le tavole imbandite dell’antichità” e nel volume è possibile rintracciare questo e molto altro ancora!

Tourism integrated towards emotions is a winner tourism! It’s again a book dedicated to the tourism this number written by Franco Angeli publisher. “The wine and food tourism - to plan, to manage, to live integration between food, travel and region” it’s an interesting book, written by Erica Croce and Giovanni Perri. Also if it is addressed to university, experts and professionals, it represents however a convincing reading also for a simple tourist. The book of Croce and Perri has the aim to suggest good examples for a holidays planning integrated with food and wine and the rediscovery sense of a territory and its features because “the tourism – as we can read in the foreword - can become a strategic growth feature in countries, regions, places that have resources to value”. It’s important to remember that already in the first century B.C. Horace spoke about wines, first oil pressing or vinegar, this clarify the ideas about the meaning of the emotion of a testing that is linked to the place that has produced it. In this book it’s possible to find it and some more!

Gian Mario Spacca 79


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Rubrica ILLUSIONI

www.tangherlini.it

IL VIRAL MARKETING: DA MINACCIA A NUOVA OPPORTUNITA’ DI COMUNICAZIONE “Le imprese devono scendere dalla loro torre d’avorio e parlare con la gente con la quale vogliono entrare in contatto” (“The Cluetrain Manifesto”). Perché il marketing sta cambiando? Perché i consumatori stanno cambiando. Ancora: perché i consumatori stanno cambiando? Perché quello che i consumatori chiedono al bene di consumo è diverso rispetto a qualche anno fa. I consumatori attraverso l’acquisto cercano un’esperienza, un’identità. Meglio ancora se condivisa. E’ impossibile oggi pensare al target in accezione classica: prima il target era determinato da una classe di età, d’istruzione e di provenienza (relativamente stabile e prevedibile); oggi il target è un gruppo che condivide un luogo e una situazione in un certo momento. Il concetto è diventato fluido, ciascuno di noi appartiene a tanti gruppi di consumo in funzione delle innumerevoli situazioni che vive. Il neo-marketing è caratterizzato da: · Contenuto creato dall’utente · Conversazione biunivoca · Marca interpretata dai clienti · Utenza selezionata e ristretta · Feedback degli utenti · Il passaparola è vincente Le imprese non si devono spaventare dal confronto con i consumatori (attivi), non dovrebbero avere paura di eventuali “intromissioni” del consumatore sul prodotto o sulla marca, bisogna resistere alla tentazione di “fare marketing” e passare a una concezione di co-costruzione di valore e prodotto. Perché le aziende dovrebbero interagire con il

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Viral marketing: from threat to new communication chance Marketing is changing because the consumers are changed. Now, in fact they search in the consumer goods an experience, an identity. Better if shared. For this reason the classic meaning of target leaves the place at the idea of a group that shares a place and a situation in a specific moment. The new-marketing is characterized by: Themes created by the customer; Conversation one to one; Brand read by customers; Selected users; Feedback by customers; The word of mouth advertising is right. The enterprises do not have to be scared by the comparison with the consumers, indeed they would have render them active subject about the communication. At this point that come into play the viral marketing that it is finalized to the realization of products, services or advertising that they have the pretension to diffuse itself between people like virus. Opposite to the classic advertising the Viral Marketing want to communicate to a niche of innovators, persons that are able to diffuse ideas and innovation, also about new products and services. People who compose the majority listen these vanguards and for belongings motivations let to contaminate themselves. The content of a spot, in order to be viral, must be: funny, provocative, subversive history; new and innovative themes; association with indirect brand; format that allows online spread; references at present events. About the spread of the advertising the most reagents social network at the emotional focus of the message are selected, suggest the viral behaviours and the conversations, creating in this way, new viral potential through initiatives of creative seeding. This type of activity produces more efficient results, as the persons are more inclined to trust itself in a communication through the word of mouth. The advice is to talk to consumers using clear and respectful language, to participate with them at brand growth.


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consumatore? Perché è lui che ha tutto il potere, bisogna conquistarlo, emozionarlo e provocarlo per ottenere la sua fiducia. Perché è necessario osare? Perché le comunità di marca danno ai loro membri un senso più intenso alla loro vita, un modo per legarsi ad altri e sviluppare rapporti interpersonali reali o immaginari. E’ a questo punto che entra in gioco il marketing virale. Il marketing virale è finalizzato alla realizzazione di prodotti, servizi o comunicazioni commerciali che abbiano in sé la propensione a diffondersi fra le persone come virus. Al contrario della pubblicità classica, il Viral Marketing punta a comunicare a una nicchia di innovatori/influenzatori. Innovatori e adattatori precoci sono persone disposte a diffondere idee e novità, anche rispetto a nuovi prodotti e servizi. Le persone che compongono la maggioranza prestano ascolto a queste avanguardie e per motivazioni di appartenenza si lasciano contagiare. Virale è quando s’innesca la condivisione di emozioni. Il contenuto di una campagna, per essere virale, deve avere una buona dose di: 1) Storia divertente, provocatoria, sovversiva 2) Contenuto fresco, nuovo o innovativo 3) Associazione con la marca sottile e indiretta 4) Format che consenta la diffusione online 5) Riferimenti ad avvenimenti attuali Per la diffusione della campagna si selezionano i social network più reattivi al focus emotivo del messaggio, si suggeriscono i comportamenti virali e le conversazioni, generando così nuovo potenziale virale attraverso iniziative di creative seeding (inseminazione creativa). Il seeding creativo è la chiave di successo di una campagna virale, avendo l’obiettivo di generare relazioni fondate sull’entusiasmo per il contenuto virale. Il metodo proposto, in contrapposizione al bombardamento a tappeto del target, produce risultati più efficienti, rinforzati da conversa-

zioni genuine e re-inseminazioni spontanee. Le persone, infatti, sono più propense a fidarsi di una comunicazione che avviene attraverso il passaparola a causa della forte attendibilità della fonte, ritenuta attendibile non avendo un interesse diretto alla vendita. Un’operazione di passaparola ben riuscita genera l’effetto buzz (ronzio), una forma intensa e interattiva di passaparola.

Dove video virale

Cito ancora Cluetrain, una delle tesi del suo Manifesto per comprendere i toni che la comunicazione virale dovrebbe tenere: “Avere senso dell’umorismo non significa mettere le barzellette nel sito web aziendale. Piuttosto, richiede grandi valori, un po’ di umiltà, un discorso onesto e un sincero punto di vista”. Quindi il consiglio è di parlare ai consumatori con un linguaggio vicino e rispettoso, partecipare insieme a loro al processo di crescita del brand. Alcuni esempi di marketing virale, che potete vedere anche attraverso Qrcode: http://www.youtube.com/watch?v=iYhCn 0jf46U (Dove video virale) http://www.youtube.com/watch?v=9vk4_ 2xboOE (Mentos video virale) http://www.youtube.com/watch?v=2H8W K5XtM6U (Firefox video virale)

Mirco Tangherlini

Mentos video virale

Firefox video virale

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Rubrica AVVISO AI NAVIGANTI

Non è la prima volta che in questo spazio si parla di inquinamento e quello dei porti poi merita una menzione speciale! Ma sembra che il mondo si stia svegliando e dalla California, proprio a inizio anno, giunge una notizia interessante in merito alla riduzione di emissioni di sostanze nocive del comparto marittimo. Già dalla primavera 2011 nei porti di Long Beach e di Los Angeles saranno sperimentati due “seawater scrubbing”, letteralmente “impianti di lavaggio con

l’olio… della frittura di pesce. In pratica l’eco-imbarcazione è alimentata con oli vegetali esausti. In questa carrellata di novità che tentano di salvaguardare il mare dall’inquinamento, non possiamo dimenticare che proprio sul finire dello scorso anno l’UCINA (Unione dei Cantieri e delle Industrie Nautiche e Affini) ha lanciato l’iniziativa di mettere in piedi dei centri di raccolta per le barche dimesse, per far sì che invece che finire in discariche o inceneritori, i materiali di cui sono composte possa-

ECOSOLUZIONI PER PORTI MENO INQUINATI acqua di mare”, ovvero sistemi innovativi di filtraggio che sono in grado di ridurre le emissioni di ossido di zolfo dagli scarichi delle navi. In pratica, gli inquinanti prodotti dall’utilizzo di carburanti come il diesel, raccolti dall’impianto in appositi contenitori, vengono eliminati dall’acqua che passa attraverso i motori prima di finire in mare. Una prima buona notizia, considerando che la panoramica internazionale presentata dall’Organizzazione marittima internazionale non lascia grosso spazio all’interpretazione: pur se il marittimo è il comparto a minore impatto ambientale tra tutti i sistemi di trasporto, si rischia, però, un aumento del 150-200% di emissioni di inquinanti entro il 2050, in assenza di una normativa europea specifica che obblighi alla riduzione dello zolfo contenuto nei carburanti (emissioni che in alcune aree del mar Baltico sono state limitate). Intanto un cantiere australiano ha messo in acqua uno yacht alimentato con

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no essere recuperati, riciclati e riconvertiti in altri beni di consumo o imballaggi. La vetroresina, ad esempio, triturata, macinata e trasformata in granuli può essere utilizzata per la produzione di componenti hi-tech e d’arredo. Roba da matti!

Leone di San Marco

Eco solutions for less polluted ports It is not first time that we speak about pollution, and about it, is important to remark the situation of the ports! But it seems that the world is waking up as the California show us, in fact in the spring 2011, the region will test two “seawater scrubbing”, literally “washing systems with seawater”, that is innovative system of filtering able to reduce the sulphur oxide emission from the drainages of the ships. Although the maritime sector is the transportation system with less bad impact, without a specific European law, the risks of increasing the emission of 150%-200% within 2050, are real. In the meantime an Australian yard has crated a yacht fed with vegetables oils worm-out. It’s important to remembers moreover the initiative of the last year of UCINA to create the collecting centres for boats disused, in this way instead to go into the rubbish dumps or incinerator, the materials of which they are composed can be recovered, recycled and transformed in many consumer goods or packing.


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Gennaio · Febbraio 2011 · n°17

Poste Italiane s.p.a - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 N. 46) art.1 comma 1 - Commerciale Business Ancona n. 45/2008. Euro 3,00

www.adriaeco.eu

Adriaeco · Adriatic Economy Observer ·

ad17-COP-84pp_battente cop 17/02/11 08.57 Pagina 1

Anno IV · numero 17 · Gennaio/Febbraio 2011 · www.adriaeco.eu


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