ADRIAWET 2000 ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
SOMMARIO 1
IL PROGETTO 7
1.1
Il progetto AdriaWet 2000 - Introduzione 8 1.1.1 Gli obiettivi 8 1.1.2 I risultati raggiunti 10
1.2 I partner del progetto 11 1.2.1 Il Comune di Staranzano 11 1.2.2 L’Azienda Regionale Veneto Agricoltura 12 1.2.3 DOPPS BirdLife Slovenia 13 1.2.4 Il Mosaico - Consorzio di cooperative sociali 13 1.3 Le aree protette 14 1.3.1 La Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo 15 1.3.2 L’Area Naturale di Valle Vecchia 16 1.3.3 La Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio 17 1.3.4 L’Oasi di Ca’Mello 18 1.3.5 La Riserva di Val Stagnon 19 2
LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ 21
2.1
La condivisione di un protocollo di monitoraggio e tutela della biodiversità 22 2.1.1 Il protocollo di monitoraggio dell’avifauna 24 2.1.2 Il protocollo di monitoraggio per l’erpetofauna 25
2.2
Un database faunistico per condividere informazioni e ricerca
3
LA GESTIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE 27
3.1
L’analisi delle potenzialità per lo sviluppo delle aree protette
28
3.2
L’uso delle energie rinnovabili nell’ambito delle aree Natura 2000
30
25
3.3 Il percorso formativo 30 3.4
La promozione di clausole sociali e ambientali nei servizi pubblici
3.5
Il master plan: un programma comune di riferimento per la gestione
32
integrata delle aree 33 4
L’EDUCAZIONE AMBIENTALE 35
4.1
La didattica e l’educazione ambientale
36
4.2 Il programma didattico comune 36 4.2.1 Gli strumenti per la didattica e la promozione 37 4.3
Il livello di conoscenza della rete Natura 2000
39
5
IL PIANO DI COMUNICAZIONE 41
5.1 La strategia di comunicazione 42 5.2
Il piano di comunicazione operativo
44
5
1
IL PROGETTO
1.1.
Il progetto AdriaWet 2000 - Introduzione
L’area transfrontaliera tra l’Italia e la Slovenia è una delle più ricche di biodiversità di tutta Europa nonché una delle più preservate. Piante ed animali vivono in quest’area alimentando e componendo un patrimonio naturale di valore e pregio assoluto. Italia e Slovenia hanno unito i loro sforzi per la tutela di questa ricchezza comune sulla base di una consapevolezza: la natura non conosce confini. Il progetto AdriaWet 2000 è la cornice di questa collaborazione: inizia il suo cammino nel 2009 quando i partner, provenienti da precedenti esperienze di cooperazione, candidano il progetto al bando indetto dal Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Nel Novembre 2011 si cominciano a muovere i primi passi con l’avvio della fase d’implementazione e l’attivazione di tutte le risorse umane e tecniche necessarie alla realizzazione delle attività programmate. Nel Febbraio 2015 si chiude quest’esperienza con la raccolta e disseminazione dei tanti risultati raggiunti. Questa breve pubblicazione vuole raccontare il percorso e rilanciare l’iniziativa per nuove progettualità.
1.1.1
Gli obiettivi
La biodiversità è l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati e comprende tutta la variabilità biologica di geni, specie, habitat ed ecosistemi. Gli esseri viventi finora conosciuti sono raccolti in circa due milioni di specie frutto di tre miliardi e mezzo di evoluzione: è facile capire perché la biodiversità venga definita un patrimonio universale per tutta l’umanità e per tutte le generazioni, passate e future. Una delle più grandi sfide che il genere umano sta affrontando è fermare la perdita di biodiversità. Per raccogliere questa sfida e trasformarla in un progetto nel quale coinvolgere le comunità locali, alla base di AdriaWet 2000 è stata posta la questione generale di come la tutela della biodiversità possa non essere un limite, bensì un’opportunità per lo sviluppo socioeconomico sostenibile dei territori. L’obiettivo principale per AdriaWet 2000 è stato quindi lo sviluppo di un sistema di gestione integrata dei territori che renda la tutela della biodiversità un elemento di attrattività e crescita sostenibile. Per perseguire tale finalità, il progetto si è concentrato su una serie di obiettivi specifici: • favorire lo sviluppo di una base comune di conoscenze tecniche e scientifiche legate alla biodiversità mettendo a punto metodi di rilevamento confrontabili, definendo regole comuni di monitoraggio e creando apposite piattaforme di gestione e diffusione dei dati e delle conoscenze; • approfondire la conoscenza delle diverse risorse presenti nelle aree progetto (ambiente, turismo, agricoltura, artigianato, energia, servizi, economia sociale) al fine di favorire l’integrazione delle misure di conservazione della biodiversità con la pianificazione ai diversi livelli di governo e con le azioni di sviluppo socioeconomico dell’area;
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ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
• favorire l’attivazione di tutte le risorse finanziarie pubbliche e private che possono concorrere a favorire gli obiettivi di progetto; • approfondire e diffondere la conoscenza di buone pratiche di gestione di zone umide in Natura 2000 presenti a livello europeo favorendo l’attivazione di modalità stabili di confronto con i relativi organi di gestione; • intraprendere iniziative comuni per migliorare la qualità dei servizi resi nelle aree progetto anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane coinvolte; • mettere a punto modalità comuni di programmazione e gestione dello sviluppo sostenibile delle aree di progetto che tengano conto dei piani di gestione già esistenti, e che sviluppino modalità di coinvolgimento di diversi attori pubblici e privati sul territorio; • progettare e mettere in atto iniziative comuni in tema di didattica, educazione ambientale, sensibilizzazione e animazione culturale in grado rappresentare un investimento educativo, soprattutto sulle nuove generazioni, anche attraverso la progressiva armonizzazione di materiali divulgativi, attrezzature e infrastrutture; • sensibilizzare le comunità locali nelle aree progetto in relazione all’importanza di considerare la biodiversità come una grande opportunità in termini di sviluppo economico, sociale ed occupazionale sostenibile anche in relazione alle esigenze di inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate ai sensi del reg. CE 800/2008; • sperimentare nuovi modelli di cooperazione locale basati sulla diffusione di clausole sociali e ambientali in grado di sostenere l’azione di enti pubblici e soggetti privati a favore della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, e di orientare nuovi servizi a favore delle persone e delle organizzazioni che operano per lo sviluppo sostenibile in aree Natura 2000; • sviluppare programmi e azioni comuni di sensibilizzazione e comunicazione, articolati sui diversi target di riferimento, in grado di valorizzare i temi della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, e di qualificare l’offerta complessiva delle aree progetto.
9
1.1.2
I risultati raggiunti
Per raggiungere gli obiettivi precedentemente elencati, sono state definite e programmate le attività progettuali riassunte e descritte in questa pubblicazione. Grazie alle azioni e agli interventi portati avanti dai partner, AdriaWet 2000 ha conseguito risultati significativi e preziosi come base per future collaborazioni: la costituzione di un gruppo scientifico transfrontaliero e una base comune di conoscenze tecniche e scientifiche legate alla biodiversità, la diffusione di conoscenze per la gestione integrata e sostenibile delle aree target, le definizione di misure integrate di conservazione della biodiversità e dello sviluppo socioeconomico, l’attivazione di modalità stabili di confronto con organi di gestione esperti e il miglioramento della qualità dei servizi resi, il miglioramento dei livelli di conoscenza della rete Natura 2000, la crescita di competenze specifiche di tecnici e amministratori locali, lo sviluppo di forme di economia sociale e sostenibile, la costituzione di un partenariato stabile nel settore della gestione delle risorse naturali. Grazie ad AdriaWet 2000 sono stati inoltre prodotti: - una mappa delle tipologie di risorse naturali comuni alle aree target; - un protocollo comune di monitoraggio faunistico; - una piattaforma informatica per la gestione dei dati faunistici; - un documento di analisi delle potenzialità di sviluppo delle aree target; - un programma formativo e di assistenza tecnica per i partner di progetto sul management di aree naturali; - un master plan per la gestione integrata delle aree protette; - un programma educativo comune alle aree Natura2000; - strumenti didattici per l’applicazione dei programmi di educazione ambientale; - seminari sulle risorse delle aree protette a favore degli stakeholder locali; - delle linee guida per l’applicazione di clausole sociali e ambientali in aree Natura 2000; - delle linee guida per la pianificazione energetica delle aree progetto. Grazie infine ad attività specifiche per la diffusione dei principali contenuti di progetto, questi risultati e materiali sono stati messi a disposizione di tutti i soggetti operanti nella gestione delle aree protette o di chi, in qualche modo, si riconosce in quei gruppi target che possono concorrere alla tutela e valorizzazione della biodiversità.
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ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
1.2
I partner del progetto
I partner di AdriaWet 2000 sono responsabili, a vario titolo, della gestione scientifica ed operativa di zone umide in aree Natura 2000 e, con le loro specificità, affrontano la sfida della tutela della biodiversità come opportunità di sviluppo sociale ed economico sostenibile. I quattro partner sono: Friuli Venezia Giulia - Italia 1. Comune di Staranzano, gestore della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo e Lead Partner del progetto AdriaWet 2000 2. Consorzio di Cooperative Sociali il Mosaico, gestore operativo della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo dal 2002 al 2012 Veneto - Italia 3. Azienda Regionale Veneto Agricoltura, gestore della Riserva Naturale Integrale Bosco Nordio, l’Oasi di Ca’Mello e l’Area naturale Valle Vecchia Litorale-Carso - Slovenia 4. DOPPS - BirdLife Slovenia, gestore della Riserva Naturale di Val Stagnon
1.2.1
Il Comune di Staranzano
Il Comune di Staranzano opera in qualità di capofila dell’Organo Gestore della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo che comprende i Comuni di Grado, San Canzian d’Isonzo e Fiumicello, ai sensi dell’accordo di programma stipulato con la Regione Friuli Venezia Giulia in attuazione della L.R. 42/1996. Secondo tali accordi l’Organo Gestore gestisce la Riserva mediante: l’attuazione delle leggi istitutive, del Piano di Conservazione e Sviluppo e del regolamento dell’area protetta; la predisposizione di piani per la gestione della fauna e degli habitat naturali; la programmazione pluriennale per la fruizione turistico-naturalistica, la divulgazione e l’educazione ambientale delle aree protette; l’attuazione delle misure di conservazione e dei piani di gestione dei siti della rete Natura 2000; l’attuazione di atti riguardanti i parchi regionali, le riserve regionali e i siti Natura 2000, su richiesta dell’Amministrazione regionale; lo sviluppo e l’implementazione di progetti per la conservazione e valorizzazione della biodiversità, anche attraverso collaborazioni di livello internazionale. Contatti:
COMUNE DI STARANZANO Piazza Dante Alighieri 26, 34079 Staranzano (GO), Italia Tel: +39 0481 71 69 11 Fax: +39 0481 71 69 19 e-mail: comune.staranzano@certgov.fvg.it; affari.generali@com-staranzano.regione.fvg.it www.comunedistaranzano.it
11
1.2.2
L’Azienda Regionale Veneto Agricoltura
Veneto Agricoltura è l’Azienda della Regione Veneto per i Settori Agricolo, Forestale ed Agroalimentare. L’Azinda gestisce sul territorio regionale tredici aree naturali, dalla Foresta del Cansiglio al Monte Baldo e alla Foresta di Giazza, dalla Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio, all’isola di Valle Vecchia, la Riserva Bocche di Po e l’Oasi di Ca’Mello, per un totale di oltre 16.000 ettari. Su questi territori insistono venticinque siti della rete Natura 2000 a tutela della conservazione della diversità biologica, degli habitat e delle specie. L’obiettivo che Veneto Agricoltura si è data nella gestione del patrimonio forestale regionale, delle Riserve Naturali regionali e nella realizzazione di progetti-pilota di riqualificazione ambientale è quello di garantire la conservazione degli equilibri naturali mediante l’applicazione di principi e scelte tecniche ecocompatibili. L’adozione di criteri sostenibili nell’uso delle risorse naturali, in linea con i principi stabiliti a livello mondiale dal documento “Agenda 21”, si concretizza nell’impegno di ricercare forme ed opportunità di sviluppo che consentano uno sfruttamento economico delle risorse primarie dell’ambiente, garantendone l’utilizzo anche alle generazioni future. Per questo dal 2004, Veneto Agricoltura, ha definito un Sistema di Gestione Ambientale in conformità alla norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004. La Politica Ambientale di Veneto Agricoltura si pone i seguenti obiettivi: 1) realizzare interventi che consentano una RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI ed un razionale utilizzo delle risorse agricole e forestali; 2) dedicare tutte le attenzioni necessarie agli aspetti legati alla fauna ed alla flora nei diversi ambienti per TUTELARE E FAVORIRE LA BIODIVERSITÀ; 3) RIDURRE GLI IMPATTI AMBIENTALI sul territorio derivanti dalle attività lavorative, attuando anche tecniche innovative rispettose dell’ambiente; 4) INCENTIVARE E CONSOLIDARE LE IMPRESE FORESTALI ED AGRICOLE anche mediante azioni di formazione rivolte alle varie professionalità e con specifiche azioni di sostegno alla certificazione della catena di custodia del legno certificato PEFC; 5) stimolare i concessionari delle attività produttive verso l’adozione di modelli di UTILIZZO DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE ECOCOMPATIBILI; 6) coinvolgere i destinatari delle iniziative di educazione naturalistica in UN PROCESSO DI CRESCITA CULTURALE e di sensibilizzazione anche mediante la promozione di una corretta fruizione turistica dei territori; 7) riconoscere nel GPP (Green Public Procurement) o ACQUISTI PUBBLICI VERDI un utile strumento di sviluppo sostenibile e adottare principi e criteri applicativi per l’approvvigionamento di beni e servizi. Contatti:
VENETO AGRICOLTURA Azienda Regionale per i settori Agricolo, Forestale e Agro-Alimentare Viale dell’Università 14, 35020 Legnaro (PD), Italia Tel: +39 0498 29 37 11 Fax: +39 0498 29 38 15 e-mail: info@venetoagricoltura.org; e-mail PEC: venetoagricoltura@pecveneto.it www.venetoagricoltura.org
12
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
1.2.3
DOPPS - BirdLife Slovenia
La associazione DOPPS - BirdLife Slovenia è una tra le prime organizzazioni non governative naturalistiche della Slovenia. Fondata nel 1979, oggi conta oltre 1.000 soci, amanti dell’avifauna e della natura di tutta la Slovenia. Il DOPPS è una società che opera per l’interesse pubblico nel campo della tutela della natura e nel settore della tutela ambientale ed è, inoltre, partner paritetico dell’associazione mondiale per la protezione dell’avifauna BirdLife International, che solo in Europa conta oltre due milioni di affiliati. Contatti:
DOPPS - BirdLife Slovenia Tržaška cesta 2, 1000 Ljubljana, Slovenia Tel: +386 1 426 58 75 Fax: +386 1 425 11 81 e-mail: dopps@dopps.si www.ptice.si
1.2.4
Il Mosaico - Consorzio di cooperative sociali
Il Mosaico è un consorzio di cooperative sociali che opera nelle province di Gorizia e di Udine. E’ nato nel 1994 ed è attualmente costituito da quindici cooperative sociali. Dal 2003 al 2012, è stato il soggetto gestore operativo della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo: si è occupato della gestione del verde, della programmazione delle attività didattiche, della gestione commerciale e turistica, dei progetti di innovazione e di cooperazione internazionale. Contatti:
IL MOSAICO - Consorzio di cooperative sociali s.c.s. Via Roma 54/A, 33050 San Vito al Torre (UD), Italia Tel: +39 0432 99 82 18 Fax: +39 0432 99 70 21 e-mail: segreteria@consorzioilmosaico.org www.consorzioilmosaico.org
13
1.3
Le aree protette
Le aree protette coinvolte nel progetto fanno tutte parte della rete Natura 2000. Si tratta dell’iniziativa più ambiziosa che sia mai stata intrapresa per conservare la ricchezza del patrimonio naturale; permette ai 25 paesi dell’Unione di unire i loro sforzi per proteggere centinaia di specie e habitat rari nei loro areali di distribuzione in Europa, ignorando i confini nazionali. La creazione di una rete ecologica di siti, denominata rete Natura 2000, costituisce il cardine di questa iniziativa. Attualmente questa rete comprende 18.000 siti sparsi su tutto il territorio europeo. Fanno parte di AdriaWet 2000: IT3330005 - Foce dell’Isonzo - Isola della Cona SI5000008 - Škocjanski zatok SI3000252 - Škocjanski zatok IT3250041 - Valle Vecchia - Zumelle - Valli di Bibione IT3250032 - Bosco Nordio IT3270023 - Delta del Po Le zone umide in Natura 2000 interessate dal progetto sono la Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo, l’area denominata Valle Vecchia, la Riserva Naturale integrale Bosco Nordio, l’Oasi di Ca’Mello e la Riserva Naturale di Val Stagnon.
14
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
1.3.1
La Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo
Luogo: Isola della Cona (Staranzano - GO), Italia Superficie: 2.338,00 ettari Partner di progetto legati all’area: Comune di Staranzano (capofila dell’Organo Gestore della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo); Il Mosaico - Consorzio di cooperative sociali s.c.s. (gestore operativo della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo dal 2003 al 2012). Gestore dell’area: Organo Gestore della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo (associazione dei Comuni di Fiumicello, Grado, San Canzian d’Isonzo, Staranzano). La riserva naturale regionale La Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo, situata nella parte orientale della regione Friuli Venezia Giulia lungo l’ultimo tratto del corso dell’omonimo fiume, si sviluppa su un territorio compreso nei comuni di Staranzano, San Canzian d’Isonzo, Fiumicello e Grado e copre una superficie di 2.338 ettari, 1.154 dei quali in ambiti marini. L’area si estende nell’estremo orientale della pianura padana (Pianura Isontina) e comprende l’ultima parte del settore fluviale di alta pianura, caratterizzato dalle evidenti alluvioni ghiaiose, e i settori di bassa pianura con suoli prevalentemente limosi, sede delle vaste bonifiche del ‘900. In questo tratto sono ancora presenti alcuni residui di bosco golenale e corsi d’acqua canalizzati di risorgiva. Nella parte più meridionale dell’area si trova l’intero ambito di foce, ancora in buona parte palustre, caratterizzato dalle alluvioni argillose salmastre e salse (di golena, barena e velma) e dai depositi sabbiosi della barra di foce che emergono con alcuni isolotti. La Riserva coincide in larga parte con il SIC “Foce dell’Isonzo - Isola della Cona” IT3330005 e con l’omonima ZPS. Contatti:
Riserva Naturale Foce dell’Isonzo Isola della Cona, 34070 Staranzano, Italia Tel. +39 333 405 6800 e-mail: inforogos@gmail.com www.riservafoceisonzo.it 15
1.3.2
L’Area Naturale di Valle Vecchia
Luogo: Valle Vecchia (Caorle - VE), Italia Superficie: 950 ettari Partner di progetto legati all’area: Veneto Agricoltura La zona di protezione speciale La storia del territorio di Vallevecchia si inserisce in quella più generale della politica europea nel comparto dell’agricoltura che, nell’arco di cinquant’anni, è passata dalla necessità di acquisire aree per la produzione estensiva a forme di produzione sempre più di qualità ed ecocompatibili. Oggi, dopo quasi 20 anni di interventi di riqualificazione ambientale, l’azienda agricola pilota dimostrativa rappresenta un esempio di un territorio in cui convivono attività agricole, turistiche e di tutela e gestione ambientale. Il paesaggio risulta oggi un mosaico di ambienti: circa 500 ettari di superfici coltivate, una rete di siepi campestri di circa 20 chilometri, oltre 170 ettari di bosco, 60 ettari di zone umide di acqua dolce e salmastra. Gli alvei lagunari che circondano Valle Vecchia, con le loro barene e velme, distese fangose e sabbiose emergenti durante le basse maree, completano questo ricco comprensorio naturalistico. Contatti:
Veneto Agricoltura Unità Complessa Riserve ed Aree Naturali Protette Tel: +39 049 829 3761 www.venetoagricoltura.org www.vallevecchia.it
16
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
1.3.3
La Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio
Luogo: Bosco Nordio (Sant’Anna di Chioggia - VE), Italia Superficie: 113 ettari Partner di progetto legati all’area: Veneto Agricoltura La riserva naturale integrale La Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio è stata istituita nel 1971 ed è gestita da Veneto Agricoltura dal 1997. E’ Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale. Bosco Nordio rappresenta un importante sito di interesse naturalistico in ambiente planiziale. La vegetazione, sviluppatasi su dune sabbiose originatesi lungo la linea di costa circa un migliaio di anni fa, rappresenta un interessante relitto delle tipologie vegetazionali che si sviluppavano in tali ambiti litoranei, presentando al suo interno testimonianze degli habitat tipici delle dune costiere. Il bosco è rappresentato da una fitta lecceta alternata a zone di pineta e altre con prevalenza di farnia. Particolarmente importanti per la biodiversità floro-faunistica sono le aree di radura, i piccoli stagni ed il sistema relitto delle dune. Contatti:
Veneto Agricoltura Unità Complessa Riserve ed Aree Naturali Protette Tel: +39 049 82 93 761 Per la visita alla Riserva: educazione.bosconordio@venetoagricoltura.org Fax: +39 041 49 75 67 Hyla s.c.a.r.l. naturalisti Associati info@hylacoop.it Altre informazioni: www.venetoagricoltura.org www.parks.it/riserva.bosco.nordio/edu.php
17
1.3.4
L’Oasi di Ca’Mello
Luogo: Ca’ Mello (Porto Tolle - RO), Italia Superficie: 150 ettari Partner di progetto legati all’area: Veneto Agricoltura L’area Dal 1999 Veneto Agricoltura gestisce l’Oasi di Ca’ Mello, un’area situata nell’Isola della Donzella, nel Delta del Po, all’interno dei confini del Parco Regionale e del Sito di Importanza Comunitaria denominato Delta del Po: tratto terminale e delta veneto (IT3270017). L’area, un tempo in larga parte coltivata, grazie a ripetuti interventi di riqualificazione ambientale si presenta oggi come un ecosistema ricco di biodiversità, suddivisibile in quattro zone: 1. zona dell’Oasi di Ca’ Mello, di circa 30 ettari di superficie; 2. zona del Biotopo Bonello, di circa 45 ettari; 3. zona del bosco litoraneo di neoformazione della Donzella, di circa 80 ettari; 4. zona della pineta di Cassella, di circa 1,5 ettari. Contatti:
Veneto Agricoltura Unità Complessa Riserve ed Aree Naturali Protette Tel. +39 049 82 93 761 Per la visita all’Oasi di Ca’ Mello e al Bosco della Donzella: Aqua s.r.l. info@aqua-deltadelpo.com Altre informazioni: www.venetoagricoltura.org
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ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
1.3.5
La Riserva Naturale di Val Stagnon
Luogo: Val Stagnon (Capodistria), Slovenia Superficie: 122 ettari Partner di progetto legati all’area: DOPPS - BirdLife Slovenia La riserva naturale La Riserva Naturale di Val Stagnon è una zona palustre mediterranea e costituisce la più grande palude salmastra della Slovenia, con un’estensione di 122 ettari. La ricchezza di flora e fauna rendono l’area una delle più importanti in Slovenia dal punto di vista naturalistico. La Riserva naturale di Val Stagnon è un piccolo tesoro in termini di biodiversità, con le caratteristiche peculiari delle aree umide della fascia mediterranea. Val Stagnon è composta da due zone: una laguna salmastra con isolotti per la nidificazione, pozze d’acqua salsa e barene dove prosperano varie specie di piante alofite, ed una palude d’acqua dolce con prati acquitrinosi e vasti specchi d’acqua privi di vegetazione, circondata da canneti e arbusti termofili nell’area della bonifica di Bertocchi. Val Stagnon è, malgrado la sua piccola superficie, un ambiente vario composto dall’intreccio di zone d’habitat salmastre e d’acqua dolce. Denominata Zona di Protezione Speciale, l’area fa parte della rete Natura 2000 (SPA e SAC), ed è considerata zona di importanza ecologica e valore naturale. Contatti:
DOPPS - BirdLife Slovenia Ufficio informazioni provvisorio: Riserva Naturale di Val Stagnon Piazzetta Stanič 16, 6000 Capodistria, Slovenia Tel: +386 5 62 60 370 Fax: + 386 5 62 60 369 Cell: + 386 5 16 80 442 e-mail: skocjanski@skocjanski-zatok.org www.skocjanski-zatok.org
19
2
LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
I partner di AdriaWet 2000 hanno individuato, tra le problematiche da affrontare per rendere maggiormente efficaci ed efficienti gli interventi di tutela del patrimonio naturale, l’assenza di una base comune di conoscenze tecniche e scientifiche legate alla biodiversità che possano valorizzarla come fattore di attrattività delle aree progetto in una logica di network transfrontaliero. Uno degli obiettivi specifici di AdriaWet 2000 è stato quindi lo sviluppo di metodi di monitoraggio confrontabili, definendo regole comuni e creando apposite piattaforme di gestione e diffusione dei dati e delle conoscenze. Il Work Package 2, intitolato “Programma di monitoraggio e tutela della biodiversità”, ha costituito una tappa propedeutica per le successive attività del progetto di messa a punto di processi di gestione integrata e sostenibile delle aree Natura 2000 ed ha avuto come obiettivo principale quello di fornire strumenti comuni e condivisi di monitoraggio e tutela della biodiversità. L’attività svolta nell’ambito di questo WP è stata in primo luogo quella di sintesi delle conoscenze bibliografiche relative al patrimonio della biodiversità di ciascuna area di progetto. A questa fase di studio è seguita quella di messa a punto della metodologia e degli strumenti di monitoraggio e la definizione di un protocollo comune, del quale si è di seguito attuata la fase applicativa e sperimentale. L’azione ha previsto infine la realizzazione di una piattaforma informatica dedicata che consente di archiviare ed elaborare le informazioni raccolte utili a tutti coloro che concorrono alla gestione tecnico scientifica delle aree protette tra l’Italia e la Slovenia.
2.1
La condivisione di un protocollo di monitoraggio e tutela della biodiversità
Una base di dati affidabili, confrontabili e sufficientemente numerosi su cui lavorare è indispensabile per qualsiasi ricerca sperimentale dedicata alla fauna. È proprio sulla base di tali considerazioni che è stata promossa l’attività di monitoraggio su aree ampie e con metodi congruenti. Nella WP2, uno sforzo particolare è stato, perciò, dedicato alla condivisione dei criteri sia per quanto riguarda il metodo di raccolta dei dati sul campo che la relativa archiviazione. Lo scopo ultimo è stato quello di elaborare un documento comune in grado di proporre metodologie di monitoraggio utili a raccogliere informazioni finalizzate alla gestione delle differenti specie e dei diversi habitat presenti nelle aree oggetto di studio. Nel progettare questo protocollo si è partiti da un’analisi dei metodi e degli strumenti per il monitoraggio utilizzati nei differenti siti per poter poi mettere a punto un protocollo generale per le singole azioni di monitoraggio. Sono poi state scelte delle specie target verso cui focalizzare alcune delle attività di monitoraggio; queste specie sono state individuate sulla base di criteri che evidenziassero la connessione delle medesime con gli obiettivi generali del progetto, come l’attività didattica ed i programmi di valorizzazione del territorio svolti in relazione alle specie target. Per definire le specie target è stata fatta una scelta in base alle entità segnalate nei formulari standard dei vari siti d’interesse comunitario coinvolti nel progetto. Le specie, infatti, che vengono segnalate in questi documenti sono oggetto di particolare attenzione per quanto concerne la conservazione delle stesse e dei rispettivi habitat e sono state individuate secondo criteri condivisi a livello europeo. Il passaggio successivo è stato quello di individuare, attraverso criteri oggettivi, quali tra queste specie rivestissero un ruolo significativo a livello locale considerando differenti parametri, non ultimi gli obiettivi di sviluppo socioeconomico e sostenibile delle comunità locali del presente progetto. 22
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
Sono state poi eliminate dalle liste delle specie tutte le entità accidentali, considerando quindi unicamente le specie per le quali il sito ha un ruolo significativo in termini di conservazione e per le quali siano presenti delle popolazioni almeno in una fase del ciclo biologico e scartando quelle specie per le quali vengono osservati singoli individui. Al fine di definire poi una gerarchia tra le specie individuate con questa prima cernita, l’approccio utilizzato è stato quello di attribuire ad ogni entità vari indici in funzione del loro valore ai fini della conservazione e degli scopi del progetto. Nella tabella successiva vengono riportate le specie target individuate per ciascuna delle aree che partecipano al progetto.
Species
Riserva naturale regionale Foce dell’Isonzo
Anser anser
X
Anser albifrons
X
Circus aeruginosus
X
Riserva Naturale di Val Stagnon
Area Naturale di Valle Vecchia
Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio
X X
X X
Accipiter nisus
X
Himantopus himantopus
X
X
Ixobrychus minutus
X
X
Grus grus
X
Sternula albifrons
X
X
X
Sterna hirundo
X
Rallus acquaticus
X
X
Merops apiaster
X
Pelobates fuscus
X
Emys orbicularis
X
X
Triturus carnifex
X
X
Rana latastei
X
Natrix natrix Natrix tessellata
Oasi di Cà Mello
X
X
X
X X
Genere Pelophylax
X
Genere Libellula
X
Oltre a definire le specie sito per sito su cui effettuare il monitoraggio, il protocollo ha definito i criteri metodologici generali e specifici di raccolta dei dati, come di seguito specificato. Sono stati quindi previsti due differenti livelli di monitoraggio, uno più generale, pensato per la raccolta di informazioni di presenza/assenza di specie avifaunistiche in alcuni ambiti utilizzando anche le informazioni raccolte da visitatori, birdwatchers, appassionati, etc. ed uno più specifico rivolto ad alcune specie target (dell’avifauna e dell’erpetofauna) individuate secondo i criteri precedentemente descritti congruenti con gli obiettivi del progetto e da effettuarsi mediante l’ausilio di professionisti. Il primo livello presenta il vantaggio di essere relativamente economico, in quanto si basa 23
anche sulla raccolta volontaria di dati da parte dei visitatori dei siti e può essere effettuato con una certa facilità anche dopo la fine del progetto. Il secondo livello richiede invece delle metodologie più accurate e soprattutto dei rilevatori specializzati ed è stato successivamente sperimentato ed affinato nel corso del progetto. Il monitoraggio generale che consente la raccolta d’informazioni relative alla presenza delle specie in alcuni ambiti con un minor impegno economico, si è basato sula realizzazione di una scheda di rilevamento delle specie messa a disposizione di osservatori volontari in alcuni punti d’osservazione definiti (capanni, osservatori). I dati raccolti attraverso la compilazione delle schede non consentono sempre adeguate elaborazioni ma possono fornire informazioni sulle specie presenti nel lungo periodo (qualitative e quantitative e tendenze a livello di più anni di osservazione) in funzione dell’elevato numero di ore di osservazione che solitamente vengono effettuate dai birdwatcher. I principali limiti sono connessi all’affidabilità ed alla competenza dei differenti rilevatori (con la necessità di un sistema di validazione) ed all’assenza di una standardizzazione per quanto riguarda lo sforzo d’indagine e le modalità di rilevamento. Il protocollo prevede l’individuazione dei punti di osservazione in cui porre le schede a disposizione dei visitatori e la definizione di zone a cui riferire i dati. Sarà poi cura dell’ente gestore del sito inserire i dati raccolti nelle schede di campagna nel database in cui verranno previsti i campi specifici. Il protocollo di monitoraggio specifico è stato pianificato sia per l’avifauna che per l’erpetofauna, e successivamente sperimentato sul campo da rilevatori specializzati come di seguito specificato.
2.1.1
Il protocollo di monitoraggio dell’avifauna
Il protocollo di monitoraggio sull’avifauna è stato articolato in monitoraggi rivolti a tutte le specie e monitoraggi specifici nei confronti di alcune specie target. Per il monitoraggio rivolto a tutte le specie è stata prevista la raccolta di dati da punti di osservazione/ascolto (Fornasari et al., 1998; Bibby et al., 2000) posizionati in ambiti rappresentativi degli habitat presenti in ciascuna area di progetto. In ogni punto il rilevatore annota tutte le specie contattate (viste o sentite) in 10 minuti di osservazione/ascolto. I dati raccolti sono stati riferiti a zone omogenee dal punto di vista ambientale ed alla griglia 1x1 km ETRS89-LAEA 52N 10E. I risultati attesi sono: 1) Lista delle specie per zone/maglie della griglia; 2) Distribuzione delle specie per zone/maglie della griglia 3) Ricchezza specifica per zona e per maglia della griglia 4) Eventuali relazioni sulla distribuzione specie/habitat. Per il monitoraggio rivolto alle specie target si è proceduto come descritto in seguito: per le specie del genere Anser l’obiettivo è stato quello di effettuare dei censimenti in contemporanea in tutti i siti; i conteggi degli stormi sono stati effettuati nei siti di alimentazione nel periodo compreso tra l’inizio di ottobre e la fine di febbraio (Bibby et al., 2000). I dati raccolti verranno riferiti alla griglia 1x1 km ETRS89-LAEA 52N 10E; per il Falco di Palude (Circus aeruginosus) sono state effettuate osservazioni da punti di vantaggio (Agostini e Lagozzo, 2000; Agostini e Panuccio 2010) marzo - maggio con tre uscite per decade; ogni uscita prevede quattro ore di osservazione. I dati raccolti sono stati riferiti alla griglia 1x1 km ETRS89-LAEA 52N 10E; 24
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
per il Tarabusino (Ixobrychus minutus), l’Usignolo di fiume (Cettia cetti), ed il Porciglione (Rallus aquaticus) sono state effettuate osservazioni ed ascolto passivo per punti, seguiti da stimolazione con l’utilizzo del playback; tale metodologia risulta coerente con il protocollo previsto nel Nord America per gli uccelli di palude poco contattabili visivamente (Conway 2011) che prevede per ogni stazione 5 minuti di ascolto passivo, seguito da sessioni di richiamo ed ascolto di 30 secondi per ogni specie da monitorare. I censimenti sono stati effettuati per quanto possibile negli orari idonei alle specie target prescelte. I dati relativi al canto spontaneo sono stati raccolti in un campo separato rispetto ai dati ottenuti con l’utilizzo del playback e sono stati riferiti a zone omogenee da un punto di vista ambientale ed alla griglia 1x1 km ETRS89-LAEA 52N 10E. Le informazioni raccolte vengono, infine, inserite nei diversi campi informativi previsti dal database faunistico comune.
2.1.2
Il protocollo di monitoraggio per l’erpetofauna
La metodologia utilizzata è quella del Visual Census (Sutherland 2006; Mazzotti e Cavalieri d’oro, 2007), tramite l’identificazione di transetti in modo da esplorare tutte le tipologie ambientali presenti, avendo cura di comprendere le raccolte d’acqua. I transetti vengono visitati nei mesi compresi tra Febbraio e Ottobre, con circa metà delle uscite totali durante la notte (almeno un’ora e mezza dopo il tramonto), registrando il numero di animali osservati e la loro posizione. Nelle raccolte d’acqua devono essere effettuate delle pescate con retino (indicativamente una decina per raccolta d’acqua) per verificare la presenza, in particolare, di anfibi urodeli e delle larve e devono essere ricercate e censite le ovature degli anfibi anuri. Nel caso di Emys orbicularis, particolare attenzione viene riservata alla ricerca degli esemplari giovani (neonati a settembre oppure giovani dell’anno precedente in primavera) o di tracce di siti di deposizione. I risultati attesi sono: 1) Lista delle specie presenti ed indicazione sulla loro diffusione (rara o poco comune, comune, molto comune); 2) Distribuzione delle specie per zone/maglie della griglia 3) Identificazione dei siti riproduttivi (anfibi). Nello specifico, ai fini del Progetto, per questa specie dovevano essere indicati interventi che potessero facilitarne l’osservazione da parte dei visitatori dell’area (localizzazione e ipotesi progettuali per la realizzazione di percorsi e punti di osservazione in prossimità dei siti di presenza).
2.2
Un database faunistico per condividere informazioni e ricerca
Per la gestione dei dati raccolti nei monitoraggi è stata, infine, sviluppata una piattaforma informatica dedicata in grado di archiviare e elaborare le informazioni raccolte in modo funzionale allo svolgimento delle attività. Tale piattaforma è costituita da un database integrato ad un software GIS (Georeferentiate Informatic System) predisposto per l’accoglimento dei dati sopra descritti e consultabile dal sito web di progetto. I tecnici faunisti e i volontari autorizzati, dotati di una password di accesso, possono aggiornare in continuo il database, mentre chiunque può accedere al sito per acquisire informazioni sulle specie presenti nelle diverse stagioni dell’anno nelle aree monitorate. 25
3
LA GESTIONE INTEGRATA DELLE AREE PROTETTE
I partner del progetto AdriaWet 2000, sulla base della loro esperienza nella gestione di siti Natura 2000, hanno comunemente riconosciuto l’importanza della tutela della biodiversità non solo come una concreta opportunità di conservazione e recupero ambientale ma anche come occasione di sviluppo economico ed occupazionale di tipo sostenibile. È emersa quindi la necessità di integrare i sistemi di gestione delle aree protette con conoscenze ed interventi in materia di ambiente, turismo, agricoltura, artigianato, energia ed inclusione sociale affinché la tutela della biodiversità potesse effettivamente diventare ed essere percepita come motore di sviluppo sostenibile. Il progetto AdriaWet 2000 si è quindi posto i seguenti obiettivi operativi: approfondire la conoscenza delle diverse risorse presenti nelle aree progetto; intraprendere iniziative comuni per migliorare la qualità dei servizi resi nelle aree progetto anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane coinvolte; individuare e diffondere la conoscenza di buone pratiche di gestione di aree protette a livello europeo favorendo l’attivazione di modalità stabili di confronto con i relativi organi di gestione; mettere a punto modalità comuni di programmazione e gestione dello sviluppo sostenibile delle aree di progetto che tengano conto dei piani di gestione già esistenti e che sviluppino modalità di coinvolgimento di diversi attori pubblici e privati sul territorio; favorire l’attivazione di tutte le risorse finanziarie pubbliche e private che possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi di progetto. I partner hanno così individuato ed esaminato le risorse che concorrono a valorizzare la gestione delle aree protette in un documento di analisi delle potenzialità di sviluppo per ciascuna area. Sulla base delle informazioni raccolte, AdriaWet 2000 ha quindi avviato un percorso formativo a favore degli operatori dei siti Natura 2000 al fine di trasmettere le nuove conoscenze tecniche necessarie per l’attivazione degli strumenti di gestione integrata delle aree protette. Sulla base degli elementi raccolti, i partner di AdriaWet 2000 hanno infine realizzato un programma comune di riferimento (master plan) per la gestione integrata e sostenibile delle aree di progetto che rappresenta un riferimento non solo per i percorsi di gestione integrata ma anche per la definizione di comuni standard qualitativi dei servizi offerti.
3.1
L’analisi delle potenzialità per lo sviluppo delle aree protette
Ai sensi della politica comunitaria, lavorare per la realizzazione della rete Natura 2000 significa far in modo che la conservazione della biodiversità sia parte integrante dello sviluppo economico e sociale degli stati membri. Il principale tema sul quale lavorare in chiave transfrontaliera per la rete Natura 2000 è il collegamento tra gli obiettivi di conservazione della natura e lo sviluppo socioeconomico e sostenibile delle comunità locali. Le zone dunali costiere, le lagune, le valli e le zone umide in genere, oltre ad essere tra gli ambienti acquicoli più produttivi, presentano anche un indubbio valore ambientale. Questi particolari habitat sono caratterizzati da un’elevata diversità biologica e paesaggistica e sono il risultato di interazioni fisiche, chimiche e climatiche, oltreché di natura antropica. 28
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
Questi ambiti sono sede di diverse attività produttive (agricoltura, pesca, caccia, artigianato minore), tutte accomunate da una forte dipendenza dall’ambiente e da una reciproca compatibilità di funzioni. Queste attività rappresentano, per il territorio circostante, un’importante fonte di reddito che, nella quasi totalità dei casi, non può prescindere dai caratteri di naturalità dell’habitat. È da ritenersi che l’obiettivo fondamentale, nella gestione di queste zone, sia quello di tendere alla massima utilità sociale, intendendo con ciò un insieme di benefici netti che coinvolgono diversi soggetti, quali: i PRIVATI DIRETTI FRUITORI (gestori e/o proprietari, agricoltori, vallicoltori, pescatori e cacciatori); i PRIVATI INDIRETTI FRUITORI (operatori del terziario, dell’artigianato e dei servizi vari); la COLLETTIVITÀ (fruitori dei patrimoni ambientali e naturalistici). Il fatto che le zone a forte valenza ambientale possano fornire benefici sia ai privati che alla collettività, implica che il loro valore vada oltre a quello strettamente economico legato ai valori d’uso e comprenda anche aspetti di non uso, inclusi in quello che viene definito dall’estimo come Valore Economico Totale (VET). Gli studi realizzati dai partner di AdriaWet 2000, attraverso un approccio sperimentale, hanno così definito: i Servizi Ecosistemici (SE) offerti, con descrizione territoriale ed inquadramento normativo, identificazione delle risorse naturali presenti, delle funzioni e tipologia di SE offerti; il Valore Economico Totale con la quantificazione dei SE/funzioni offerti; l’organizzazione delle forme di valorizzazione e mercato e la tipologia di Payment for Ecosystem Services (PES) applicabile; gli stakeholder coinvolti nella gestione delle aree protette.
29
3.2
L’uso delle energie rinnovabili nell’ambito delle aree Natura 2000
Grazie agli studi realizzati dal progetto AdriaWet 2000 per l’analisi delle potenzialità di sviluppo delle aree protette si è evidenziato come, nelle aree rete Natura 2000 coinvolte, oltre alla tutela della biodiversità, vengono promosse attività e azioni indirizzate a contenere l’impatto ambientale delle attività antropiche a diversi livelli. Dal punto di vista energetico, i gestori delle diverse aree operano in un’ottica di risparmio, aumento dell’efficienza e ricorso a fonti rinnovabili. In tre delle aree analizzate nel progetto sono stati realizzati impianti a fonti rinnovabili ed in particolare: Nell’Area Naturale di Valle Vecchia è stato realizzato: un impianto a biomassa; un impianto per la produzione di olio vegetale di colza. Nella Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio è stato realizzato: un impianto a legna funzionante con biomassa prodotta all’interno della Riserva. Nella Riserva Naturale Regionale della Foce dell’Isonzo è stato realizzato: un impianto a biomassa in parte funzionante con biomassa prodotta all’interno della Riserva; un impianto solare termico collegato al circuito di riscaldamento principale; un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Nella Riserva Naturale di Val Stagnon, dove le opere infrastrutturali non sono ancora state edificate, è stato realizzato uno studio preliminare per l’installazione degli impianti per l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili su tali opere. I risultati dello studio sono stati integrati nella progettazione delle opere infrastrutturali affinché quest’ultime risultino energeticamente più efficienti ed efficaci e beneficino delle soluzione più avanzate nell’ambito dello sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. Le analisi realizzate da AdriaWet 2000 hanno avuto lo scopo, oltre a descrivere gli impianti esistenti, di evidenziare da un lato la fattibilità di potenziali azioni volte all’aumento della quota di produzione di energia da fonti rinnovabili e dall’altro possibili interventi volti a razionalizzare e ridurre i consumi energetici nell’ambito della gestione delle aree protette.
3.3
Il percorso formativo
Il percorso formativo a favore degli operatori dei siti Natura 2000 mira a trasmettere le conoscenze tecniche necessarie per la gestione integrata delle aree protette. Il termine “integrato” fa riferimento ad un modello di gestione che pone tra i suoi obiettivi il coordinamento e la programmazione congiunta con gli attori, le politiche e gli interventi per la protezione e lo sviluppo sostenibile del territorio. Adriawet 2000 ha identificato alcune tematiche strategiche per il raggiungimento di questi obiettivi ed ha realizzato una serie di workshop di approfondimento nei quali sono stati coinvolti alcuni tra i maggiori esperti di rilievo nazionale ed internazionale. I partner del progetto hanno potuto ancora una volta confrontare le relative 30
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
esperienze per il rafforzamento della rete transfrontaliera ma, soprattutto, arricchire la proprie conoscenze rispetto ai seguenti argomenti: la comunicazione e l’interpretazione ambientale, il park labelling, l’economia sociale, le partnership pubblico-privato a sostegno delle attività d’impresa, i sistemi di marketing e di finanziamento delle aree protette, i servizi ecosistemici e il management effectiveness & planning. A consolidamento di quanto appreso durante il percorso formativo sono state realizzate delle esperienze dirette sul campo che hanno compreso l’organizzazione di due visite studio a tre realtà di rilievo a livello internazionale per quanto riguarda la loro esperienza nella gestione integrata delle aree protette. Queste azioni di mobilità hanno offerto ai partecipanti l’occasione di osservare soluzioni organizzative e gestionali innovative e di stimolare la collaborazione con le realtà del territorio verso un modello condiviso di sviluppo e di promozione. Il percorso formativo a favore degli operatori dei siti Natura 2000 mira a trasmettere le conoscenze tecniche necessarie per la gestione integrata delle aree protette. Il termine “integrato” fa riferimento ad un modello di gestione che pone tra i suoi obiettivi il coordinamento e la programmazione congiunta con gli attori, le politiche e gli interventi per la protezione e lo sviluppo sostenibile del territorio. AdriaWet 2000 ha identificato alcune tematiche strategiche per il raggiungimento di questi obiettivi ed ha realizzato una serie di workshop di approfondimento nei quali sono stati coinvolti alcuni tra i maggiori esperti di rilievo nazionale ed internazionale. I partner del progetto hanno potuto ancora una volta confrontare le relative esperienze per il rafforzamento della rete transfrontaliera ma, soprattutto, arricchire la proprie conoscenze rispetto ai seguenti argomenti: la comunicazione e l’interpretazione ambientale, il park labelling, l’economia sociale, le partnership pubblico-privato a sostegno delle attività d’impresa, i sistemi di marketing e di finanziamento delle aree protette e la progettazione e l’implementazione dei piani di gestione. A consolidamento di quanto appreso durante il percorso formativo sono state realizzate delle esperienze dirette sul campo che hanno compreso l’organizzazione di due visite studio a tre realtà di rilievo a livello internazionale per quanto riguarda la loro esperienza nella gestione integrata delle aree protette. Queste azioni di mobilità hanno offerto ai partecipanti l’occasione di osservare soluzioni organizzative e gestionali innovative e di stimolare la collaborazione con le realtà del territorio verso un modello condiviso di sviluppo e di promozione. Workshop: MARCHI D’AREA ED AREE PROTETTE La qualità ambientale dell’area protetta per ottenere un marchio d’area e l’eco label; altri strumenti di gestione ed offerta dei beni e servizi ambientali. ECONOMIA SOCIALE E GESTIONE DELLE AREE PROTETTE Il modello d’inclusione sociale sviluppato dal Consorzio Il Mosaico nella gestione di un’area protetta. Un approccio innovativo nella gestione dei beni pubblici e nello specifico delle aree protette. COME AVVICINARE LA NATURA ALL’UOMO - LA COMUNICAZIONE, L’INTERPRETAZIONE E L’EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLA GESTIONE DELLE AREE PROTETTE Comunicazione, interpretazione e educazione ambientale nella gestione delle aree protette - Aree protette come fornitori di esperienze: attrazioni, servizi turistici, eventi, packaging delle risorse delle aree protette - Analisi del Programma di educazione ambientale comune al progetto AdriaWet 2000. 31
STRUMENTI FINANZIARI PER LA GESTIONE DELLE AREE PROTETTE Il bilancio economico e finanziario delle aree protette - Strumenti finanziari per i manager delle aree protette - Autofinanziamento. STRUMENTI DI MARKETING PER LA GESTIONE DELLE AREE PROTETTE Attività di marketing e promozione del territorio in zone considerate marginali dal punto di vista produttivo e minori come visibilità, ma che posseggono elevate potenzialità di sviluppo legate all’importanza ambientale e paesaggistica. PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO A SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ D’IMPRESA PER LA CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ Private-public partnerships - individuazione di attività di impresa, strumenti ed opzioni di finanziamento per produrre benefici economici e ambientali di lungo termine sul territorio. ELABORAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DEI PIANI DI GESTIONE Il workshop ha approfondito le fasi dell’intero processo di pianificazione della gestione delle aree protette: dalla raccolta delle informazioni e dei dati alla formulazione degli obiettivi fin agli strumenti di gestione; i meccanismi di feedback e monitoraggio che garantiscono l’efficacia del modello di gestione e il raggiungimento del massimo benefit dal punto di vista della conservazione. Inoltre, sono stati esposti i casi studio: il modello RSPB utilizzato nel Regno Unito; la standardizzazione dei piani di gestione (ISEA);il laboratorio hand-on con MIRADI (software per la redazione del piano di gestione). Visite studio: IN SPAGNA Parco del Delta dell’Ebro - 18-22 Febbraio Parc Natural del Delta de l’Ebre Departament d’Agricultura, Ramaderia, Pesca, Alimentació i Medi Natural Direcció General del Medi Natural i Biodiversitat. IN AUSTRIA Parco Nazionale Neusiedlersee-Seewinkel e Parco Nazionale Donau Auen - 12. - 16. Maggio 2014 (NP NeusiedlerseeSeewinkel, Illmitz e NP Donau Auen Park, Orth an der Donau).
3.4
La promozione di clausole sociali e ambientali nei servizi pubblici
La tutela della biodiversità in un contesto di sostenibilità richiede interventi di responsabilizzazione dei diversi attori di un territorio, a cominciare dagli enti pubblici. L’ordinamento europeo in materia di affidamento ed esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture afferma che si deve garantire la qualità delle prestazioni e il loro svolgimento nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza. Tuttavia, stabilisce anche che il principio di economicità può essere subordinato a criteri ispirati ad esigenze sociali nonché alla tutela della salute e dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile. Per promuovere la diffusione di tali criteri sul versante della pubblica amministrazione è stato realizzato un coordinamento tra le amministrazioni e i servizi pubblici nelle aree progetto. Nello specifico è stata predisposta una guida alle clausole sociali e ambientali in aree Natura 2000, successivamente divulgata grazie a seminari tecnici a favore di amministratori pubblici e personale amministrativo che operano nelle aree Natura 2000. 32
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Questo importante documento prodotto da AdriaWet 2000 comprende un’analisi dell’evoluzione giuridica e dell’applicazione pratica delle clausole sociali e ambientali nell’ordinamento italiano con particolare riguardo alla situazione della regione Friuli Venezia Giulia e delle aree protette che ricadono sotto la denominazione Natura 2000 nonché una vera e propria guida alle clausole sociali e ambientali negli appalti pubblici e alla loro applicazione. La ricerca ha avuto lo scopo di elaborare un modello utile per favorire la collaborazione tra mondo profit, non profit e la pubblica amministrazione. Un modello i cui presupposti si fondano sulla compartecipazione e la cooperazione, sullo scambio di saperi ed esperienze e sulla partecipazione a progetti di sviluppo locale, transfrontaliero e transnazionale. La Guida, promossa dal Consorzio di Cooperative Sociali “Il Mosaico” di San Vito al Torre, offre agli operatori una più profonda comprensione di questo approccio innovativo nella politica degli acquisti pubblici, analizzando le diverse possibilità di attuazione, che vanno dal recepimento del Green Public Procurement, all’inserimento lavorativo di persone con disabilità, dall’utilizzo dello strumento delle clausole sociali negli appalti, all’attuazione di modelli innovativi di collaborazione tra enti locali e imprese. Queste linee guida rappresentano un utile contributo alla diffusione della pratica degli acquisti sociali, con lo scopo di rendere più agevole il lavoro di operatori sociali, amministratori e pubblici funzionari, attraverso la conoscenza degli strumenti oggi disponibili e delle “best practice” già attuate sul territorio.
3.5
Il master plan: un programma comune di riferimento per la gestione integrata delle aree
I partner di AdriaWet 2000 hanno messo in comune i principali elementi ritenuti prioritari per una gestione integrata delle aree Natura 2000 di progetto realizzando così un programma comune di riferimento (master plan). Il master plan parte dall’analisi dei Piani di Gestione delle aree coinvolte nel progetto per evidenziarne i tratti comuni e le buone pratiche da condividere all’interno del network. In particolare, il master plan ha evidenziato le procedure e gli obiettivi dell’analisi delle risorse presenti nell’area e gli elementi gestionali sui quali concentrare la programmazione, quali: gli obiettivi operativi, conservativi, le relative attività e gli incarichi gestionali; l’identificazione e gestione delle diverse professionalità coinvolte; la gestione finanziaria; i piani operativi; la gestione dei visitatori dell’area protetta; la prevenzione e gestione degli impatti sulle risorse naturali; i sistemi di monitoraggio e valutazione interna.
33
4
L’EDUCAZIONE AMBIENTALE
4.1
La didattica e l’educazione ambientale
L’ambiente in cui viviamo deve oggi affrontare molteplici minacce che ne minano l’integrità e la sopravvivenza, almeno nelle forme che conosciamo e sulle quali abbiamo costruito il nostro attuale sistema di vita. Alcune di queste minacce sono a livello globale, altre hanno una dimensione locale anche se non va dimenticato che, in un macro-ecosistema quale è la Terra, gli effetti di quest’ultime potrebbero manifestarsi in luoghi e periodi diversi con intensità maggiori di quelle che potremmo affrontare ora. Per questo durante il Summit della Terra organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 venne lanciata l’iniziativa globale chiamata Agenda 21 la quale mirava a definire un programma unico internazionale di azione per la conservazione e la difesa dell’ambiente. Al motto di “pensa globalmente, agisci localmente”, Agenda 21 rilancia il concetto di sviluppo sostenibile, inteso come “un insieme di attività volte a rispondere alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”. Assieme alla formazione, l’educazione ambientale gioca un ruolo critico nel raggiungimento di questi obiettivi, in quanto il loro scopo principale è quello di produrre negli studenti un aumento del livello di conoscenza e consapevolezza e, di conseguenza, influire sui loro comportamenti fino a diventare dei cittadini che siano in grado di contribuire ad un cambiamento di mentalità e di comportamento generale, in accordo con l’obiettivo di migliorare la qualità della la vita e la realizzazione di una società sostenibile. Questa è stata anche la ragione per cui l’UNECE (United Nations Economic Comission for Europe Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite) ha dichiarato il periodo 2005-14 come “il decennio dell’educazione e della formazione per lo sviluppo sostenibile”. Lo sviluppo sostenibile, nella sua definizione principale, si riferisce ad un tipo di sviluppo che soddisfa le esigenze dell’uomo senza compromettere le possibilità delle future generazioni di appagare le proprie (Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (WCED), 1987). Per avviare o portare a compimento questa strategia di sviluppo bisogna definire degli strumenti adeguati per la tutela della natura e della biodiversità così come stimolare una migliore e più attiva partecipazione dei singoli portatori d’interesse affinché il sistema di protezione dell’ambiente venga riconosciuto come un valore aggiunto e non come un insieme di restrizioni.
4.2
Il programma didattico comune
“L’educazione ambientale è un processo permanente in cui sia l’individuo che la comunità si rendono pienamente consapevoli del loro ambiente grazie al fatto che, durante tale processo, si acquisiscono conoscenze, valori, competenze, esperienze e la determinazione ad agire individualmente e collettivamente per affrontare i problemi ambientali attuali e futuri” (Benedict, 1991). Attraverso l’educazione ambientale e la conservazione della natura, gli studenti acquisiscono conoscenze e abilità necessarie per formulare analisi, giudizi e valutazioni sulle soluzioni ecologicamente più sostenibili, per sviluppare un comportamento impegnato e responsabile verso la natura, per partecipare ai processi decisionali sul tema dell’ambiente o addirittura per partecipare attivamente alla sua gestione. L’educazione ambientale è di tipo interdisciplinare, giacché riesce ad integrare le materie ambientali, quelle tecniche e sociologiche, e sta diventando, per questi motivi, una parte sempre più importante del curriculum scolastico. 36
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In relazione a quanto appena descritto e in conformità con quanto richiesto dal curriculum scolastico, è stato predisposto, nell’ambito del progetto AdraWet 2000, un programma educativo comune il cui obiettivo principale è trasmettere ai giovani le informazioni e le conoscenze necessarie per capire la ricchezza e la fragilità della natura, per vivere in armonia con l’ambiente, per approfondire la conoscenza della rete Natura 2000 e per gestire le risorse naturali in maniera sostenibile. Il programma educativo comprende le seguenti attività formative: una riunione preparatoria con gli insegnanti indirizzata alla presentazione dei programmi, allo scambio di opinioni sul contenuto delle proposte didattiche, al controllo del livello iniziale di conoscenza degli alunni e alla programmazione di una serie di interventi di tipo propedeutico; una lezione in aula agli studenti finalizzata ad integrare le loro competenze di base e ad affrontare nel modo migliore la visita sul campo; un’escursione sul campo che rappresenta il momento centrale e più importante della proposta didattica in quanto consente di stimolare in modo semplice e diretto l’interesse e l’entusiasmo per la natura da parte degli allievi; un campo ornitologico invernale nell’ambito del quale gli allievi imparano in maniera approdonfita i metodi del lavoro di ricerca, l’identificazione di diverse specie di uccelli attraverso il riconoscimento dei i loro caratteri distintivi e il riconoscimento dei loro habitat, l’elaborazione dei dati raccolti sul campo, nonché le problematiche generali legate alla protezione della natura.
4.2.1
Gli strumenti per la didattica e la promozione
Per raggiungere l’obiettivo del programma educativo e per garantire il miglior svolgimento delle attività di apprendimento, sono stati sviluppati e prodotti materiali didattici specifici con lo scopo di consentire agli alunni una migliore preparazione e un maggior sostegno durante il lavoro sul campo offrendo, inoltre, agli insegnanti un ulteriore strumento di verifica sui risultati raggiunti dagli studenti. Gli strumenti didattici prodotti da AdriaWet 2000 sono: fogli plastificati contenenti la descrizione di 10 specie tipiche che vivono nelle aree protette coinvolte nel progetto. Le specie scielte sono il Germano Reale (Anas platyrhynchos), Cigno reale (Cygnus olor), Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), Sterna Comune (Sterna hirundo), Oca Selvatica (Anser anser), Libellula Fulva (Libellula fulva), Macaone (Papilio machaon), Natrice dal collare (Natrix natrix), Rana verde maggiore (Rana ridibunda) e la Volpe (Vulpes vulpes); quaderni di ricerca per la registrazione dei dati e lo svolgimento delle prove didattiche, predisposti per le diverse fasce di età degli studenti (6-7 anni, 8-10 anni e 11-14 anni). Per la fascia di età 6-7 anni, il quaderno si presenta come un libro da colorare. Per le altre due fasce d’età, i quaderni si dividono in quattro diverse sezioni tematiche: nella prima parte troviamo l’introduzione alla rete Natura 2000; nella seconda parte le specie tipiche di uccelli nel periodo invernale, nella terza parte le specie tipiche di uccelli nel periodo primaverile, infine la quarta ed ultima parte contenente le attività e le domande. Dopo le 37
escursioni sul campo, i quaderni di ricerca vengono portati dagli studenti a casa come traccia di quanto appreso e potranno, quindi, essere utilizzati sia nello studio che per trasmettere i valori e le esperienze vissute alla famiglia. materiale didattico di supporto, pannelli interpretativi e mostre/esposizioni installate presso i centri visite e le altre strutture delle aree protette coinvolte nel progetto. Oltre alle attività formative appena descritte e ai relativi strumenti didattici, il programma didattico comune fornisce indicazioni sui servizi e sulle attività promozionali verso i vari portatori d’interesse. Il programma presenta, infatti, indicazioni per la creazione di partnership con i vari soggetti attivi nel campo naturalistico e ambientale (enti parco, scuole, enti pubblici, uffici del turismo, aziende private, fornitori di servizi, associazioni) con lo scopo di creare forti e stabili collaborazioni tra i diversi attori: ambientalisti, insegnanti, ricercatori, funzionari e visitatori delle aree protette. Al fine di migliorare i servizi offerti, oltre all’attuazione del programma in maniera continuativa, è altrettanto importante l’attività di valutazione e monitoraggio condotta per mezzo delle “schede per la valutazione dei servizi” e delle “schede per la valutazione delle guide naturalistiche” somministrate ai vari utenti dell’area interessata. Questa attività di valutazione e monitoraggio consente di raccogliere informazioni significative circa le diverse tipologie di visitatori e le attività più richieste, nonché la creazione di una banca dati utile per le attività di comunicazione e marketing. Grazie a questo tipo di dati è possibile una progettazione più sistematica delle diverse attività educative, culturali e di ricerca e quindi, nel lungo periodo, migliorare le condizioni di sviluppo economico dell’area.
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4.3
Il livello di conoscenza della rete Natura 2000
Le informazioni di base, sulle quali è stato sviluppato il programma educativo AdriaWet 2000, sono state raccolte grazie ad un’indagine sul livello di conoscenza della rete Natura 2000, rivolta al personale docente impiegato nelle scuole situate nell’area del progetto. Sono stati analizzati 52 questionari compilati prevalentemente da insegnanti di materie scientifiche. I risultati hanno mostrato che la maggior parte degli insegnanti (circa l’85%), durante il loro percorso formativo, non aveva ricevuto alcuna informazione sull’esistenza e il funzionamento della rete Natura 2000 e, dove ciò si era verificato, si trattava di un evento puramente casuale o dovuto all’interessamento del singolo. Questo è anche il motivo per cui, a loro volta,più della metà degli insegnanti intervistati non affronta il tema della rete Natura 2000 con i propri studenti durante le ore di lezione. Per affrontare questo problema, la maggior parte degli insegnanti ha espresso il desiderio di poter accedere ad una migliore conoscenza della rete Natura 2000 sia attraverso l’organizzazione di conferenze tecniche-scientifiche e la predisposizione di materiali didattici, sia grazie all’ aggiornamento e miglioramento complessivo del programma formativo nel quale si potrebbe dare più spazio alla tematica.
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IL PIANO DI COMUNICAZIONE
Le attività di comunicazione legate al progetto AdriaWet 2000 sono volte a indirizzare le informazioni e il bagaglio di conoscenze acquisite durante l’implementazione di AdriaWet 2000 verso gli stakeholder pubblici e privati affinché possano partecipare alla gestione integrata delle zone umide della rete Natura 2000 e contribuire allo sviluppo socio-economico di tali aree. Il fine delle attività di comunicazione, supportate dalla Strategia di Comunicazione, è quello di introdurre e presentare il significato del progetto AdriaWet 2000 all’interno del territorio ammissibile del Programma Italia-Slovenia. Le azioni di comunicazione vogliono far conoscere non solo il progetto in sé ma anche i principali obiettivi che si desidera raggiungere attraverso le attività previste. Gli obiettivi principali delle attività di comunicazione sono: educare e sensibilizzare - Far conoscere e comunicare l’importanza e il valore delle aree naturali protette coinvolte e dei sistemi per la conservazione della biodiversità in generale ai pubblici di riferimento al fine di rafforzare la conoscenza e la consapevolezza sulle tematiche di tipo ambientale; partecipare - Coinvolgere attivamente i pubblici target nelle attività svolte all’interno delle aree protette partner di progetto al fine di sensibilizzarli al tema della conservazione del patrimonio naturale e dello sviluppo sostenibile e fornire loro gli strumenti per contribuire attivamente alla gestione delle aree naturali; sviluppare - Presentare le opportunità di gestione del territorio compatibili con i principi dello sviluppo sostenibile come vantaggi competitivi e strategici per il territorio e le comunità locali; conservare e valorizzare - Assicurare la tutela e la conservazione delle specie in una prospettiva di medio-lungo periodo, con un’attenzione particolare alla tutela delle specie maggiormente a rischio e dei loro habitat. Valorizzare la biodiversità, trasformandola in volano economico per le comunità locali. Le attività di comunicazione relative al progetto AdriaWet 2000 sono comprese entro le seguenti aree: Stampa e media Comunicazione on line Pubblicazioni e materiali informativi Eventi e seminari
5.1
La strategia di comunicazione
Lo scopo della Strategia di Comunicazione (Communication Strategy) è indirizzare le informazioni e il bagaglio di conoscenze acquisite durante l’implementazione di AdriaWet 2000 verso gli stakeholder pubblici e privati affinché possano partecipare alla gestione integrata delle zone umide in Natura 2000 e contribuire allo sviluppo socio-economico di tali aree. Per questo motivo la Communication Strategy identifica gli interessi e i bisogni dei diversi target, i messaggi chiave, le attività di comunicazione e i relativi risultati attesi nonché gli indicatori e gli strumenti di verifica per il monitoraggio e la valutazione del progetto relativamente alla comunicazione. 42
ADRIAWET 2000 - ADRIATIC WETLANDS FOR NATURA 2000
La Communication Strategy si sviluppa su due livelli distinti: 1. livello generale, per definire e pianificare le azioni di comunicazione migliori per introdurre e presentare il significato del progetto AdriaWet 2000 all’interno del territorio ammissibile del Programma Italia-Slovenia avendo cura di far conoscere non solo il progetto in sé ma anche i principali obiettivi raggiunti attraverso le attività previste. Tutto ciò in relazione ed ottemperanza ai principali obiettivi definiti a livello comunitario in materia di sviluppo sostenibile (obiettivi della Direttiva 79/409/CEE relativa alla “Conservazione degli uccelli selvatici”, della Direttiva 92/43/CEE relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”, della Strategia Europea per lo Sviluppo Sostenibile -‐ Göteborg, 2001); 2. livello specifico, per definire e pianificare, con riferimento ad ogni partner di progetto ed ai relativi contesti di azione, le azioni di comunicazione migliori per raggiungere i target e gli obiettivi di disseminazione dei risultati progettuali. Gli obiettivi di comunicazione Obiettivo: educativo e di sensibilizzazione Target: economia ed imprese, decision makers ed altri enti pubblici, scuole insegnanti e ragazzi, pubblico in generale, comunità locale, ecoturisti e media Descrizione: far conoscere e comunicare l’importanza e il valore delle aree naturali protette partner di progetto, e dei sistemi per la conservazione della biodiversità in generale, ai pubblici di riferimento al fine di rafforzare la conoscenza e la consapevolezza sulle tematiche di tipo “ambientale” dei target stessi. Obiettivo: partecipativo Target: scuole insegnanti e ragazzi, pubblico in generale, comunità locale, media e ecoturisti Descrizione: coinvolgere attivamente i pubblici target nelle attività svolte all’interno delle aree protette partner di progetto al fine di sensibilizzarli al tema della conservazione del patrimonio naturale e dello sviluppo sostenibile e fornire loro gli strumenti per contribuire attivamente alla gestione delle aree naturali. Obiettivo: di sviluppo Target: economia ed imprese, decision makers ed altri enti pubblici, comunità locale e personale tecnico Descrizione: presentare le opportunità di gestione del territorio compatibili con i principi dello sviluppo sostenibile come vantaggi competitivi e strategici per il territorio e le comunità locali. Obiettivo: di conservazione e valorizzazione Target: decision makers ed altri enti pubblici, comunità locale, personale tecnico e media Descrizione: assicurare la tutela e la conservazione delle specie naturali in una prospettiva di medio‐lungo periodo, con un’attenzione particolare alla tutela delle specie maggiormente a rischio e dei loro habitat. Valorizzare la biodiversità e trasformare questa in volano economico per le comunità locali.
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5.2
Il piano di comunicazione operativo
Il piano di comunicazione operativo per l’applicazione della Communication Strategy fornisce ai partner le indicazioni per l’implementazione delle attività di comunicazione con lo scopo di attivare i canali più appropriati e rendere effettivo il sistema di comunicazione attiva. Il piano di comunicazione operativo definisce: la programmazione delle attività, dei tempi, delle modalità di realizzazione, degli strumenti, l’attuazione della strategia, suddividendoli per target di intervento; le attività d’informazione e disseminazione rivolta ai gruppi target (policy makers, PMI locali, aziende agricole, operatori turistici e altri stakeholders) e relative al progetto AdriaWet 2000; l’organizzazione e realizzazione di attività seminariali per la diffusione dei risultati conseguiti attraverso il progetto e il coordinamento delle attività di comunicazione delle altre WP (Work Package) al fine di garantire l’adesione al coordinato d’immagine del progetto; l’organizzazione e realizzazione degli eventi plenari di comunicazione (in itinere e di chiusura) del progetto AdriaWet 2000. lo sviluppo e stampa di pubblicazioni e materiale informativo bilingue per la diffusione dei risultati; la predisposizione dei format utili alle attività di valorizzazione delle aree di progetto (spot radiotelevisivi, materiale divulgativo, attività di pubbliche relazioni, tour educational con giornalisti ed operatori di settore); l’implementazione e gestione del sito web istituzionale (trilingue: italiano, sloveno e inglese) per la gestione e messa in rete delle risorse informative dei partner e dei risultati di progetto.
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www.adriawet2000.eu info@adriawet2000.eu