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Trasferta golosa a Fico

Trasferta golosa A Bologna tutto il bello e il buono del food italiano

di Marco Offredi

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COSA NON PERDERSI AL PARCO DEL CIBO TRA FABBRICHE DEL GUSTO E RISTORANTI ALFIERI DEL “MADE IN ITALY”

All’inaugurazione nel 2017 l’avevano definito la nuova Disneyland del cibo. Ma di fatto è molto di più. Non tutti, infatti, sanno che alle porte di Bologna esiste un luogo di produzione di valori, prima che di prodotti, nel segno del “made in Italy”. E ovviamente in chiave contadina, intesa come pratica connessa alla terra. Già perché la poesia ha inizio proprio lì, nell’unicità del nostro territorio, e nelle mani sapienti di chi, i prodotti di madre natura, sa curarli, trasformarli e cucinarli. Tutto questo è Fico, acronimo di Fabbrica Italiana Contadina, ma anche Eataly World unico al mondo nato dalla passione per il patrimonio della biodiversità agroalimentare italiana. Fico mette in scena infatti la filiera del food italico dall’A alla Z: agricoltura, trasformazione, ristorazione, mercato e apprendimento. Abbiamo visitato il parco del cibo più grande del mondo in occasione della “trasferta golosa” di Ascom Formazione che il 29 ottobre scorso ha organizzato un tour guidato alla scoperta di Fico e dei suoi segreti, a cominciare dall’arte della trasformazione alimentare nelle piccole industrie che in loco lavorano carne, pesce, formaggi, pasta ma anche biscotti, miele e caramelle. Ad alternare le tante piccole fabbriche produttive lungo la galleria centrale, con tanto di stradine riservate da percorrere in bicicletta, decine e decine di chioschi, stand e laboratori, oltre a un’area mercato ricca di golosità tutte italiane e prodotti realizzati direttamente all’interno del parco. E sono proprio questi gli elementi che arricchiscono Fico distinguendolo da uno dei punti vendita Eataly. In scena c’è appunto la biodiversità agroalimentare italiana e non pensate sia un enorme “food court”: Fico è un laboratorio di educazione sensoriale al cibo e alla biodiversità, dove tutto il bello e il buono dell’agroalimentare e dell’enogastronomia italiana sono presentati e narrati dalla nascita nella terra fino all’arrivo nel piatto e nel bicchiere. Anche i numeri sono impressionanti: 10 ettari, di cui 2 dedicati a campi e stalle (con 200 animali e 2 mila cultivar tipici), 40 fabbriche di trasformazione, 45 ristoranti, 6 mercati, 6 aule didattiche, un teatro arena, cinema, centro congressi e 6 giostre tematiche per divertirsi e imparare.

QUANDO IL REGALO È FICO

Fico è tanta cultura ma anche shopping. Il Parco offre infatti l’occasione di portarsi a casa il meglio dei prodotti italiani grazie a botteghe e stand che attirano l’attenzione dei buongustai. È il caso della cioccolateria Venchi dove tra cioccolato in tazza, in barattolo, “sfuso” o in praline, c’è l’imbarazzo della scelta. A colpire è una parete interamente coperta di cioccolatini: per realizzarla ci sono voluti due anni e 35 mila cubetti Venchi. E se i numeri contano, provate a chiederlo a chi ha il coraggio di mettere in un piatto il Carolina Reaper, il peperoncino americano più piccante al mondo, con un grado di piccantezza di oltre 2,2 milioni Shu (Scoville Heat Units) della Scala Scoville. Ma la “bomba” della Carolina del Sud non è la sola: nell’area market della galleria centrale di Fico fanno bella mostra di sè decine e decine di peperoncini di tutto il mondo, tra cui diverse varietà di Habanero, Trinidad e un'altra tipologia davvero piccante il cui nome è tutto un programma: Armaggedon.

A lato, Giuseppe Lanzeni, chef patron del ristorante L'Allegra Compagnia di Caravaggio in visita a Fico con Ascom Formazione

DUE ANNI DI FICO: I NUMERI

I VISITATORI 5 MILIONI

i visitatori dall’apertura

70%

i visitatori provenienti da fuori Bologna, di cui il 20% dall’estero (principalmente da Francia, Olanda, Germania, USA, UK e Cina)

250.000

i visitatori business che hanno utilizzato gli spazi per eventi e congressi

300.000

le persone che hanno preso parte a corsi, tour guidati, esperienze dal vivo

90.000.000 DI EURO

il fatturato dall’apertura

IL LAVORO 900

le persone occupate nel Parco, in gran parte giovani

3.000

gli occupati complessivi anche nell’indotto

LA SOSTENIBILITÀ 6 MILIONI

i kwh di energia pulita utilizzata grazie all’impianto fotovoltaico sul tetto del parco

20.000

i chili di alimenti invenduti donati ad associazioni che si occupano di persone bisognose

20.000.000

i piatti, bicchieri e posate in materiali biodegradabili utilizzati

LA DIDATTICA 150.000

gli studenti di elementari, medie e superiori che hanno visitato FICO dall’apertura del parco

6

le giostre multimediali per imparare divertendosi

GLI EVENTI 1.400

gli eventi culturali e di intrattenimento organizzati da FICO Eataly World

448

gli eventi culturali della Fondazione FICO

Gli amanti dei sapori più delicati possono invece trovare nelle perle con “Aceto Balsamico di Modena Igp”, un regalo che unisce gusto ed estetica. Ottime per un aperitivo su tartine, insalate formaggi e per molte altre ricette, le perle di Modena

sono ideali per portare in tavola un tocco di modernità e raffinatezza e, oltretutto, si presentano con un packaging molto curato ed elegante che richiama il mondo dei profumi. Insomma, l’ideale per un regalo bello e pure buono.

ALLA SCOPERTA DELLA REGINA ROSA DEI SALUMI ITALIANI

Profumo intenso, leggermente speziato e una morbidezza vel lutata: appena tagliata, poi, dà il meglio di sé. Non poteva che essere dedicata alla Mortadella Bologna Igp garantita dal Con sorzio Mortadella Bologna la visita guidata a una delle fabbriche di produzione e trasformazione di Fico. Accompagnati da Fede rica Solazo, responsabile della Fabbrica dove tutti i giorni si pre parano 250 kg di mortadella (in due formati da 1e 15 kg) abbia mo assistito dal vivo alle fasi più importanti della produzione della Mortadella Bologna Igp prodot ta con la ricetta di tradizione bolognese: insacco, legatura, la lenta cottura nelle apposite stufe ad aria secca fino a raggiunge re i 70° al cuore, la docciatura e il raffreddamento. Entrati nello stabilimento, abbiamo indossato i panni del produttore, affiancato i tecnici esperti e seguito da vicino come nasce la Mortadella Bologna Igp insieme a Nicola De Fazio, storico insac catore del Consorzio che ha dispensato aneddoti e le curiosità sulla “regina rosa dei salumi”.

insacco

legatura

packaging eliminazione bolle aria

stagionatura

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