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TEATRO: “NOTRE DAME DE PARIS” TORNA A MESSINA E PALERMO MESSINA (ITALPRESS) - “Notre Dame de Paris”, il piu’ grande successo di sempre nella storia dello spettacolo in Italia, torna a grande richiesta in Sicilia. Si tratta dell’ultima occasione per assistere in Sicilia allo spettacolo che ha stregato milioni di persone e che, dopo la finale di settembre in scena all’Arena di Verona, si fermera’ per un lungo periodo di pausa. Il musical prodotto dal grande David Zard, dopo aver toccato le piu’ importanti citta’ italiane in occasione di un acclamato tour di ritorno, approda nuovamente nell’isola: torna a Messina dopo ben 15 anni (lo spettacolo visito’ la citta’ nell’anno del suo debutto, il 2002), e sara’ nuovamente a Palermo dopo i bagni di folla della scorsa estate. Tre le repliche alla Fiera di Messina (dal 28 al 30 giugno), e cinque quelle al Teatro Verdura di Palermo (dal 4 all’8 luglio), tutte quante serali. Per il produttore David Zard, presente a Messina per presentare le date estive siciliane insieme al promoter Giuseppe Rapisarda al Commissario Straordinario dell’Autorita’ Portuale Antonino De Simone ed ai protagonisti del cast originale Gio’ Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo) e Graziano Galatone (Febo) “tenere conto del pubblico e’ l’obiettivo principale nel nostro lavoro. Dare certezze al pubblico e’ fondamentale. Notre Dame de Paris ha questo enorme successo perche’ e’ onesto, e mantiene cio’ che promette. Sono legato a Messina, a Palermo ed a tutta la Sicilia - conclude Zard - perche’ il pubblico dell’Isola riesce a far esprimere al meglio gli artisti sul palco come testimoniano le nove repliche sold out dello scorso anno al Teatro di Verdura di Palermo ed il successo registrato a Messina nel 2002. Un appello che faccio agli amministratori - conclude Zard e’ quello di creare i presupposti per ospitare grandi eventi. Solo cosi’ l’economia si potra’ rimettere in moto”. (ITALPRESS). mgg/com 30-Mag-17 19:18 NNNN


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Notre Dame de Paris’ torna in Sicilia. A Palermo e Messina in luglio Dopo il grande successo di pubblico nel 2016, a grande richiesta ‘Notre Dame de Paris’ torna in Sicilia. Lo spettacolo, firmato da Riccardo Cocciante, sarà dal 28 al 30 giugno nell’area fronte mare della Fiera di Messina e al Teatro di Verdura di Palermo dal 4 all’8 luglio. I biglietti sono già in vendita nel circuito di prevendite abituali e su internet agli indirizzi ticketone.it e ctbox.it. Nuove date che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, il successo di quest’opera musicale che nel 2016 ha fatto impennare le vendite dei biglietti a teatro, capitanato la classifica dei titoli e superato le presenze dei più grandi live della musica rock e pop. Da marzo 2016 sono stati infatti 830mila i biglietti venduti e ben 24 le città visitate (da Trieste a Reggio Calabria passando per la Sicilia e la Sardegna) per un totale di 205 repliche. “Notre Dame de Paris ha cambiato il modo di fare un certo tipo di spettacolo – afferma Riccardo Cocciante – Il mio intento era quello di creare un’espressione popolare moderna, recuperare la nostra cultura europea e lo strumento della voce, e inserirle in un contesto moderno. Quest’opera non è una fotografia ma un’immagine in movimento che vive nel tempo e diventa ogni volta qualcosa di diverso, grazie alla forza attrattiva di una scrittura che ti porta dentro alla storia”. E il produttore David Zard aggiunge: “Tenere conto del pubblico è la prima cosa nel nostro lavoro. Dare certezze al pubblico è fondamentale. Notre Dame de Paris ha questo enorme successo perché è onesto, mantiene ciò che promette”. In scena il cast d’eccezione composto da Lola Ponce nel ruole di Esmeralda, Giò Di Tonno per Quasimodo, Vittorio Matteucci in Frollo, Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso), assieme al secondo cast e agli oltre 30 ballerini e acrobati. (Man/AdnKronos)


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L’ultimo tour “Notre Dame de Paris” tra Messina e Palermo

MESSINA. Torna in Sicilia “Notre Dame de Paris”. Si tratta dell’ultima occasione per assistere nell’Isola allo spettacolo che ha stregato milioni di persone e che, dopo la finale di settembre in scena all’Arena di Verona, si fermerà per un lungo periodo di pausa. Il musical prodotto da David Zard, dopo aver toccato le più importanti città italiane in occasione di un acclamato tour di ritorno, approda nuovamente nell’Isola: torna a Messina dopo ben 15 anni (lo spettacolo visitò la città nell’anno del suo debutto, il 2002) e sarà nuovamente a Palermo dopo i bagni di folla della scorsa estate. Tre le repliche alla Fiera di Messina (dal 28 al 30 giugno), e cinque quelle al Teatro Verdura di Palermo (dal 4 all’8 luglio), tutte quante serali.

grafia e talenti under 35

al King di Catania la rassegna “TDC On Screen”

one da Igue alle la sezioesentato mminile ente in-

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te americano, presente in sala per le proiezioni di Carol, nomination Oscar 2016, e Io non sono qui, film biografico sulla vita di Bob Dylan. Dedicata invece agli emergenti la sezione New Cinematographers, con film in concorso e premio finale attribuito dalla giuria presieduta dal regista David Grieco. Si chiude il 5 con un altro appuntamento di rilievo, la proiezione della copia restaurata di Il Mistero di Oberwald di Antonioni, con la presenza in sala del direttore della fotografia Luciano Tovoli, presidente onorario TDC. «Abbiamo un obiettivo ambizioso – spiega il direttore della fotografia Vincenzo Condorelli, che ha ideato e dirige la manifestazione coadiuvato al management dalla regista Cecilia Grasso - stabilizzare in Sici-

mm numero posti 18,00 -

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- 18,30 35 igitale 3D matizzate, tuito dalle 98. Ci troi vostri aIl Marte0euro (eo). Biglietotto feriali tivi : 6,50 5,00 euro. giorno di

IL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA VINCENZO CONDORELLI CON GLI STUDENTI DEL CINECAMPUS

lia un polo internazionale di incontro tra grandi Autori della fotografia cinematografica mondiale e talenti under 35 chiamati a misurarsi anche con la realizzazione di cortometraggi». Quest'anno hanno partecipato in trenta, provenienti da tutto il mondo, e tra loro i tredici vincitori delle borse di studio Extended Cinecampus TDC messe a disposizione da Siae Sillumina. Copia privata per i giovani, per la cultura, che ha selezionato il progetto nell’ambito del bando 2016. Lavorando in squadra, hanno realizzato a Catania e sull’Etna 10 cortometraggi utilizzando la pellicola 35mm fornita da Kodak, partner tecnico di TDC, presente a Catania con il vicepresidente Chris Ritcher. Terre di Cinema ha la collaborazione accademica del Centro Sperimentale di Cinematografia, di scuole pubbliche di cinema d'Europa e del Mediterraneo, il sostegno della Sicilia Film Commission, il patrocinio e la collaborazione di numerosi organismi tra cui il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici/ Nastri D'argento e l’azienda Murgo con Pietro ed Emanuele Scammacca, conquistati da questa straordinaria iniziativa basata in Sicilia e aperta al mondo.

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MOVIENGLISH.

Ogni mercoledì film in inglese con sottotitoli in italiano: 31/05 Pirati DEI Caraibi 5. Intero da lun a merc non festivi euro 6 da giov a dom e festivi euro 7. Ridotto da lun a merc non festivi euro 4,50 da giov a dom e festivi euro 5,50. Film IN 3D: Intero euro 8,50 Ridotto euro 7,50 (sospesi tessere sconto e biglietti omaggio). Exclusive Card, Universitari E Studenti tariffe a partire da euro 3,50 (info su www.multisalaplanet.it). Martedi non festivi biglietto ridotto per tutti euro 4,50 e film in 3D a euro 7. Movie Card: 10 Ingressi euro 45 validi tutti i giorni, e ricevi subito 1 biglietto omaggio. Raccolta Punti: vinci biglietti omaggio! Cinema E Pizza Party: la tua festa di compleanno è al Planet! Info 095/222685, prenotazioni alle casse.

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THE DINNER KING ARTHUR

GIARRE EDEN mm200|f|h|R|U|M|DTS|DD Via A. De Gasperi, 45 t095.932690 DA GIOVEDI' 01GIUGNO: BAYWATCH L'Adattamento cinematografico dell'omonima serie televisiva degli anni novanta interpretata da David Hasselhoff e Pamela Anderson. ORE - 17.45 - 20.00 - 22.15 Mercoledi' 31 Maggio Sala Riservata MASCALUCIA MODERNO mm392|f|h|P|DS|R|U|M|DBS Via Li Pani, 38 t095.5878785 Oggi chiuso per serata riservata. Da domani: Wonder Woman Regia di Patty Jenkins, con Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, David Thewlis, Elena Anaya, Dan-

sempre irrisorio. Da lunedì a giovedì euro 2,00.da lunedì a giovedì per tutti i bambini dai 3 anni e per gli studenti compresi gli universitari euro 1,50. Vi aspettiamo. CINESTAR MULTIPLEX (I PORTALI) mm2500|f|h|f|DS|R|U|M|DTS|DDEX|DBS|DD Via Montello, 62 t095.7515163 I PIRATI DEI CARAIBI - LA VENDETTA DI SALAZAR CON Johnny Depp ORE - 17.20 18.00 - 19.00 - 20.00 - 21.40 - 22.45 FORTUNATA UN Film DI Sergio Castellitto CON Stefano Accorsi ORE - 18.05 - 20.20 - 22.35 47 METRI ORE - 17.35 - 20.40 - 22.25 THE DINNER CON Richard Gere ORE - 17.30 - 20.00 THE BEATLES: SGT. PEPPER & BEYOND Intero


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lo decolla i concerti

Da stasera a Taormina tre “Notti magiche” dedicate ai Tre Tenori 01/06/2017 Al viadel una stagione senza picchi L’eccezione Eddie Vedder Il calendario GIUGNO

1. Il Volo (Taormina) 3. Il Volo (Taormina) 4. Il Volo (Taormina) 8. Carmen Consoli (Catania) 9. Carmen Consoli (Catania) 10. Carmen Consoli (Catania) 16. Mario Venuti (Catania); Planet Funk (Catania) 21. Placebo (Taormina) 23. Franco Battiato (Palermo) 26. Eddie Vedder (Taormina)

23. Zanne Festival (Nicolosi); Nek (Taormina);Capo d’Orlando Blues 24. Capo d’Orlando Blues 25. Capo d’Orlando Blues 26. Ermal Meta (Palermo); Capo d’Orlando Blues 28. Ermal Meta (Zafferana); Francesco Gabbani (Palermo); Capo d’Orlando Blues; Coez (Catania) 29. Francesco Gabbani (Zafferana); Capo d’Orlando Blues 30. Capo d’Orlando Blues 31. J-Ax e Fedez (Taormina)

AGOSTO

a band, quelle inserite negli album da solista Into the wild e Ukulele sons e le cover più disparate, da Heroes di David Bowie a Trouble di Cat Steens, da You’ve Got to Hide Your Love Away dei Beatles a Masters of War di Bob Dylan. A Taormina suonerà il 26 e 27 giugno. Eddie Vedder sarà preceduto il 21 iugno dal concerto dei Placebo - la band inglese, per la prima volta in icilia, ripercorrerà vent’anni di arriera in un concerto che si annuncia molto emozionante - ed il 19 luglio sarà seguito dal debutto nazionale del tour dei britannici Kasabian. Aggiungiamo l’ultranoantenne Charles Aznavour (21 lulio a Taormina), l’ormai collaudato Ypsigrock Festival di Castelbuono n agosto e, nello stesso mese, l’emergente Indiegeno Festival di Pati-Tindari, poi restano tante (troppe) repliche estive di concerti inernali, tromboni sfiatati, companie di giro, show riciclati o rattoppati tanto per prendere l’obolo pubblico. Latitano l’originalità, il coragio di osare. Siamo ancora agli spetacoli perfetti per feste di piazza, ma non certo per far fare un salto di qualità al turismo siciliano.

27. Eddie Vedder (Taormina) 28. Notre Dame (Me) 29. Maldestro (Salina); Notre Dame (Me) 30. Notre Dame (Me); RadioItaliaLive (Palermo)

LUGLIO

2014. TAORMINA TRAMPOLINO DI LANCIO

«Taormina è il nostro punto di svolta» commentava Piero Barone, il più “anziano” degli de Il Volo, alla vigilia dei concerti dell'estate 2014 al Teatro Antico, augurandosi che «Taormina diventasse l’inizio di una lunga serie di concerti in Italia». Forse Taormina non fu il vero “punto di svolta”, ma quei due show all’insegna del “tutto esaurito” portarono fortuna a Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Poi arrivò il trionfo al Festival di Sanremo.

4. Notre Dame (Palermo) 5. Notre Dame (Palermo) 6. Notre Dame (Palermo) 7. Notre Dame (Palermo); Tiromancino (Catania); Mario Venuti (Siracusa) 8. Tiziano Ferro (Messina); Notre Dame (Palermo) 9. Hollywood Music Movie (Taormina) 16. Burns-Golinelli-Hunt (Catania)

19. Kasabian (Taormina) 21. Charles Aznavour (Taormina); Zanne Festival (Nicolosi) 22. Benij & Fede (Catania); Zanne Festival (Nicolosi); Nek (Palermo); Capo d’Orlando Blues

LATA DA TEMPO, ERA DEFINITA LA “NUVOLA BIONDA”

Maria Gambineri, “signorina buonasera” Rai NICOLETTA TAMBERLICH

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2. Michael Bolton (Palermo) 4. The Giornalisti (Catania); Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Festival N. I. M. (Alcamo) 5. Cammariere-Paoli-Rea (Zafferana); Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Festival N. I. M. (Alcamo) 6. Niccolò Fabi (Zafferana); Antonello Venditti (Tindari); Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Panariello-Conti-Pieraccioni (Taormina) 7. Indiegeno Festival (Patti-Tindari)

a chiamavano la “Nuvola bionda”. Anna Maria Gambineri, storica “signorina buonasera” della Rai, è morta ieri a Roma, aveva 81 anni ed era malata da tempo. Suo era uno degli amatissimi volti che per anni hanno annunciato i programmi della tv pubblica, ed anche il segnale orario. Nata a Roma il 22 marzo del 1936. Proprio per motivi di salute aveva lasciato la Rai dove aveva lavorato dal 1958 al 1994. Alta, magra, fisico da indossatrice, Anna Maria Gambineri era particolarmente bella. Dotata di grande dolcezza che l’ha fatta molto amare dal pubblico. È stata tra le più longeve annunciatrici in video (preceduta solo da Nicoletta Orsomando, Rosanna Vaudetti e Maria Grazia Picchetti). Nel corso degli anni ha condotto anche diverse trasmissioni, tra le più importanti, Un’ora per voi, con Corrado, nel 1968; Il pomeriggio, nel 1982, in diretta su Rai2; Cinque ore con noi, con Paolo Valenti

nel 1976, cui si aggiungono le apparizioni al fianco di Nino Manfredi nella Canzonissima del 1960, decine di cerimonie di assegnazione di premi, galà musicali in Eurovisione e trasmissioni del pomeriggio. Il suo debutto in tv in realtà avvenne come concorrente nel 1957 assieme ad un’amica, nel “gioco dei mimi” inserito in Telematch, condotto da Silvio Noto ed Enzo Tortora. Qualcuno la notò e nel 1958 venne scritturata in qualità di annunciatrice. Divenne così, negli anni Sessanta e Settanta, una delle signorine buonasera più popolari della Rai e per via della sua capigliatura fluente e chiara, le fu attribuito il nomignolo vezzeggiativo di “Nuvola bionda”. Nel 1965 ha interpretato se stessa nel film musicale Non son degno di te con Gianni Morandi e Laura Efrikian. Per molti anni fu la voce del segnale orario della sera. Nel 1994 si è ritirata definitivamente dal video per problemi di salute anche legati a dolorose esperienze personali.

8. Antonello Venditti (Partanna); Indiegeno Festival (Patti-Tindari) 9. Indiegeno Festival (Patti-Tindari) 10. Antonello Venditti (Zafferana), Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Baustelle (Palermo); Ypsigrock Festival (Castelbuono) 11. Baustelle (Zafferana); Ypsigrock Festival (Castelbuono) 12. Ypsigrock Festival (Castelbuono) 13. Ypsigrock Festival (Castelbuono) 16. Alex Britti (Zafferana) 17. Alvaro Soler (Taormina) 18. The Kolors (Zafferana) 19. Fabrizio Moro (Zafferana); The Kolors (Palermo) 22. Afterhours (Taormina) 23. Francesco Renga (Taormina), Sfera Ebbasta (Catania) 24. Mario Biondi (Taormina); Francesco Renga (Palermo) 25. Daniele Silvestri (Taormina) 26. Daniele Silvestri (Palermo); Fiorella Mannoia (Taormina) 27. Fiorella Mannoia (Palermo); Massimo Ranieri (Taormina) 28. Massimo Ranieri (Palermo) 31. Alessandro Mannarino (Palermo)

SETTEMBRE

1. Alessandro Mannarino (Taormina) 7. Renato Zero (Taormina) 9. Renato Zero (Taormina)

15. Jarabe De Palo (San Vito lo Capo) 16. Maria Callas memoria (Taormina) 22. Francesco Gabbani (San Vito lo Capo) 23. Jo Bastianich band (San Vito lo Capo)


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GIORNALE DI SICILIA Lunedì 5 giugno 2017

La Sicilia dei porti

quarta puntata: da pozzallo a Punta Secca e Scoglitti

Un approdo ogni 20 chilometri fa ricca la costa del Ragusano 0Raddoppiati negli ultimi dieci anni i passeggeri e le merci in transito. Il caso di Marina di Ragusa dichiarato a vocazione extraregionale per la posizione strategica Pinella Drago ragusa

OOO Una linea costiera lunga cento chilometri da cui si guarda il Mar Mediterraneo come da una terrazza. La foce del fiume Dirillo ad ovest ed i pantani Longarini ad est sono i confini di questo lungo litorale. Su di esso, sabbioso e solo in alcuni tratti roccioso, si incontrano cinque porti: Pozzallo, Donnalucata, Marina di Ragusa, Punta Secca e Scoglitti. Ognuno di questi, per le proprie caratteristiche, garantisce il traffico marittimo nell'area iblea, turistico e commerciale. Da piccoli approdi dell'antica marineria, carica di storia e di sofferenze, negli ultimi anni hanno cambiato volto. Pozzallo è a forte vocazione commerciale, il più grande della provincia, è diventato nel 2001 sede di Capitaneria di porto, con giurisdizione su tutta la fascia costiera iblea. Ciò si deve allo sviluppo turistico e commerciale degli ultimi quindici anni. Intenso il traffico di navi mercantili ma anche di passeggeri. Grazie alla contenuta distanza che lo separa dall'isola di Malta, appena 90 chilometri, è attivo un collegamento di linea giornaliero con partenza il mattino ed arrivo la sera con catamarano. Se nel 2004 il transito passeggeri contava 117.183 unità, nel 2015 si è passati a 283.187; il totale di merci movimentate nel 2004 era di 669.975 tonnellate e nel 2015 invece 1.581.783 tonnellate

con un aumento di quasi il 7 per cento fra il 2014 ed il 2015. Nel porto piccolo destinato al flusso turistico ed alla piccola marineria vi sono ricavati 450 posti barca. La sua sofferenza è di ordinaria attualità ed è la causa della riduzione della flottiglia della piccola marineria pozzallese che negli ultimi anni ha dovuto cercare altrove approdi più sicuri. Stesso destino per i diportisti che un tempo affollavano Pozzallo e che oggi ormeggiano a Marzamemi o a Marina di Ragusa con spese non indifferenti. Quasi perennemente insabbiato, il porto piccolo da giorni è og-

4 collegamenti

intensi con malta si guarda a grecia, turchia e spagna getto di bonifica grazie all’utilizzo della draga di proprietà dell’ex provincia di Ragusa acquistata qualche anno fa con fondi comunitari nell’ambito di un finanziamento europeo per lo sviluppo della piccola pesca di Donnalucata. Un restyling, in vista dell'inizio della stagione estiva quando il flusso dei diportisti è maggiore, si riteneva necessario ed è in atto dopo precisi ac-

cordi assunti nei mesi scorsi in Prefettura a Ragusa. Sul porto, grande e piccolo, a breve sono attesi lavori, con l'impiego dei fondi ex Insicem, per un importo pari a 370 mila euro. Somme assegnate dall’ex Provincia regionale di Ragusa, oggi Libero consorzio comunale, per interventi migliorativi negli impianti tecnologici, nella viabilità interna ed esterna e nel mantenimento e la protezione del canale d’ingresso al porto piccolo. Per ripristinare la praticabilità del porticciolo di Donnalucata, sulla costa sciclitana, uno dei più antichi approdi assieme a quello piccolissimo di Sampieri, dove la storia racconta della presenza di San Paolo nel suo viaggio da Gerusalemme a Roma fra il 50 ed il 60 dopo Cristo, arriverà, a giorni, la draga attualmente impegnata a Pozzallo. Quaranta i posti barca nello scalo di alaggio rappresentato da un “braccio” grande e da uno di minori dimensioni adiacente ad uno scivolo utilizzato dai quei pochi pescatori che lo vivono quotidianamente. Attende la riqualificazione con fondi della 433/91, del dopo terremoto di Santa Lucia, per assumere il ruolo di via di fuga in caso di calamità naturali in un'area ad alto rischio sismico; la Regione nel lontano 2002 ha destinato 8 miliardi delle vecchie lire, oggi quattro milioni di euro. Finanziamento rimasto sulla carta per incomprensioni progettuali che hanno mantenuto lo status quo del piccolo approdo scicli-

Uno dei pontili minori del porto di Pozzallo tano, inalgato ed insabbiato per diversi mesi dell'anno a causa di correnti non adeguatamente studiate. A qualche chilometro di distanza c’è il grande porto turistico di Marina di Ragusa. Su un’area di 238.000 metri quadrati vi sono ricavati pontili con 723 posti barca. Due diverse aree garantiscono i servizi ai viaggiatori in quella di levante, ed i servizi ai natanti in quella di ponente. Tutto quello che occorre lo si trova in questo porto turistico realizzato in stile mediterraneo e con materiali tipici come la pietra di Comiso, costato 62 milioni di euro. Inaugurato nel luglio del 2009 è stato completato, dopo la sua lunga storia scritta a partire dai primi anni Ottanta, utilizzando la formula del progetto di finanza ed il concorso di fondi euro-

pei. La Regione lo ha riconosciuto, nel piano regionale della nautica da diporto in Sicilia, come «Porto Hub», cioè a vocazione extraregionale. Per la sua ubicazione strategica può attrarre flussi da sud e intercettare rotte che puntano verso la Grecia, la Turchia, l’arcipelago maltese, il Nord Africa e la penisola iberica. In esso amano trascorrere i mesi invernali, a bordo delle loro imbarcazioni, turisti del nord Europa. A Punta Secca, piccola frazione di Santa Croce Camerina, si trova il secondo approdo piccolo della costa iblea dopo quello di Donnalucata. Situato quasi sotto il Faro che segnala il litorale ed a poche decine di metri dalla casa del commissario Moltalbano, della fiction televisiva ispirata ai rac-

conti di Andrea Camilleri, conta una quarantina di posti barca. Tutti rigorosamente occupati da diportisti che garantiscono, comunque, il posto a quei pochi pescatori rimasti in attività. Scoglitti, frazione di Vittoria, ospita un approdo turistico ed uno per pescherecci locali. La navigazione portuale è interdetta solo per quei natanti con pescaggio superiore ad un metro e mezzo mentre i pericoli derivano dai bassi fondali all'imboccatura della darsena. Dei quaranta posti destinati alla marineria peschereccia ne sono occupati appena quindici vista la crisi del settore ittico. In aumento invece il flusso del diportismo estivo: all'approdo turistico sono destinati 400 posti barca ricavati, in estate, anche con pontili galleggianti. (*PID*)


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Cultura & Spettacoli 33

GIORNALE DI SICILIA

Martedì 6 giugno 2017

Le mostre. Originale proposta a Palazzo Corvaja: si potrà vivere «dentro» le celeberrime opere del pittore olandese. L’iniziativa ha anche uno scopo benefico

Taormina, Van Gogh e la realtà aumentata 0 «Sosta» al Mandralisca di Cefalù per l’«Annunciata» di Antonello da Messina che era stata esposta nella cittadina jonica per il G7 La stanza ad Arles sarà messa all’asta e il ricavato donato all’Unicef a favore dei tanti minori immigrati che giungono in Italia non accompagnati dai genitori. Si partirà da cinquemila euro. Laura Grimaldi Palermo

OOO La riproduzione reale della camera da letto della «casa gialla» ad Arles del pittore Vincent van Gogh si annuncia tra le maggiori attrattive della mostra dedicata al geniale artista olandese. Sarà ricreata con mobili e suppellettili così come ritratta dallo stesso autore nel celebre dipinto di fine Ottocento oggi esposto ad Amsterdam. La stanza con gli arredi sarà messa all’asta e il ricavato donato all’Unicef a favore dei tanti minori immigrati che giungono in Italia non accompagnati dai genitori. Si partirà da una base d’asta di cinquemila euro. La camera di Arles si potrà visitare dall’11 giugno, giorno dell’inaugurazione dell’esposizione promossa dalla Società Bicubo digital media di Milano e ospitata a Palazzo Corvaja di Taormina. La vita e le opere del grande artista del post-impressionismo si potranno ammirare attraverso un articolato percorso multimediale che in parte si potrà visitare indossando gli «oculus», un visore per realtà virtuale. La rassegna è composta da quindici totem, trenta schermi, venticinque video, cinquecento immagini del pittore olandese, duemila opere su touch

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1. «L’Annunciata» di Antonello da Messina in esposizione al Museo Mandralisca di Cefalù 2. «La camera di Arles» di Van Gogh nella mostra di Taormina screen, gigantografie, una sala multimediale e una virtuale. Il tutto ospitato sino al 17 settembre su due piani dello storico edificio di proprietà del Comune. «Il progetto «Van Gogh Multimedia Experience» è un viaggio multimediale strutturato con un sapiente mix di tecnologia digitale e contenuti storici e culturali per coinvolgere i visitatori in un’esperienza spettacolare e indimenticabile” – dice Salvatore Lacagnina, art promoter –». Dalle 22 dell’11

giugno, tra luci e suggestive proiezioni sulle facciate dell’antico Palazzo Corvaja, l’attore Sebastiano Lo Monaco leggerà alcuni brani delle toccanti lettere che Vincent scrisse al fratello Theo, con sottofondo musicale live all’arpa celtica di Rosellina Guzzo mentre la sand artist Stefania Bruno, sulle note di «Vincent», celebre brano dedicato all’artista, creerà con la sabbia, in una vera e propria performance, la storia del più famoso pittore di tutti i tempi. Palazzo Corvaja ha ospi-

tato dal 7 aprile la mostra multimediale «Unescosites – Italian Heritage and Arts» ideata dalla Società Beni Culturali e dedicata ai luoghi italiani patrimonio dell’Unesco, e in occasione del G7 anche tre capolavori di Antonello da Messina (l’«Annunciata» di Palazzo Abatellis di Palermo, «Il ritratto d’uomo» del museo Mandralisca di Cefalù e la «Tavoletta bifronte» del Museo regionale di Messina) e un dipinto del Caravaggio (il seicentesco «Ecce Homo», custodito nel museo di Palazzo

Bianco). L’«Annunciata» e «Il ritratto d’uomo» hanno già lasciato Palazzo Corvaja - in anticipo in verità rispetto alla data del 30 giugno in un primo tempo fissata -. Entrambe queste opere d’arte del Rinascimento saranno esposte in una mostra allestita al Museo Mandralisca dal 7 giugno al 3 luglio. Un evento che si replica a distanza di dieci anni e grazie alla collaborazione tra le istituzioni museali e l’Assessorato regionale dei Beni Culturali. Conclusa la rasse-

gna, l’«Annunciata» ritornerà nella sua sede originaria, il Museo Abatellis di Palermo. «Abbiamo voluto arricchire il percorso della mostra con la preziosa edizione seicentesca delle “Vite” di Giorgio Vasari» spiega Antonio Purpura, presidente della Fondazione Mandralisca. E già si annuncia che il Museo Mandralisca ospiterà una nuova iniziativa culturale con opere provenienti dal Museo archeologico regionale Salinas e dal Church Heritage Museum di Vilnius in Lituania. (*lag*)

oggi le nomination. Rivelata una sola cinquina, di film con forti tematiche sociali. Un riconoscimento speciale anche a Daniele Vicari. Serata finale a Taormina l’1 luglio

Assegnati i primi Nastri d’argento Premiati Placido e Sorrentino taormina

OOO Attori e registi protagonisti del cinema italiano di questa stagione, ma anche operatori dell’industria cinematografica, e un immancabile tocco di glamour, si ritroveranno insieme al Maxxi di Roma per l’attesa serata dello «svelamento» delle cinquine dei Nastri d’Argento, da cui

verranno fuori i film e gli artisti premiati il prossimo 1 luglio al Teatro antico di Taormina. Una sola cinquina conosciamo già: è nuova, mostra interesse al racconto sociale e segnala i titoli più attenti a tematiche giovanili. Ecco i film: «L’estate addosso» di Gabriele Muccino, «Non è un

paese per giovani» di Giovanni Veronesi, «Piuma» di Roan Johnson, «Slam. Tutto per una ragazza» di Andrea Molaioli e «The start up-Accendi il tuo futuro» di Alessandro D’Alatri. Non solo cinquine, però. Stasera, infatti, verranno assegnati due premi speciali a «7 minuti» di Michele Placido e «Sole cuore

Paolo Sorrentino

amore» di Daniele Vicari, che nel panorama della produzione 2017 hanno lasciato un segno importante per qualità cinematografica attenzione ai temi del lavoro. «Segnano un significativo ritorno al cinema civile – spiega Laura Delli Colli, presidente del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici che organizza l’appuntamento annuale giunto quest’anno all’edizione numero 71 - raccontando la realtà sociale con uno sguardo forte, come nel film di Placido, alle dinamiche dei rapporti umani. Ma soprattutto sono due opere che parlano

della quotidianità nella crisi sociale del lavoro che non c’è o è precario, soprattutto nel caso di Vicari, regista capace di tratteggiare una protagonista che entra con forza nella galleria dei più significativi personaggi di un nuovo neorealismo». Sempre stasera Paolo Sorrentino riceverà il «Nastro dell’anno» per «Young Pope» – sì c’è anche la tv - Roberto Faenza ritirerà il «Nastro alla carriera» 2017, mentre un «Nastro speciale» andrà a Giuliano Montaldo, per il film di Francesco Bruni «Tutto quello che vuoi». (*anfi*)


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07/06/2017

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Cultura & Spettacoli 33

GIORNALE DI SICILIA

Mercoledì 7 giugno 2017

penne alla siciliana Il giornalista chiappisi vive in barca. Prima di una operazione scrive «horus», una lunga cronaca esistenziale

Storia e sogno, esperienze del quotidiano 0 Le vicende di una famiglia nel «Cortile Nostalgia» della Torregrossa. Fede e paganesimo nelle «Stelle ossee» di Labbate

Orazio Labbate, autore delle novelle «Stelle ossee»

Giuseppina Torregrossa conferma il suo talento con «Cortile Nostalgia»

Giovanni Chiappisi e il suo divertissement «Horus. La libertà e una barca»

Novelle dal sapore onirico Nel cuore dell’Albergheria Quella vita in viaggio di un bocconiano del Sud la città materna e solidale del narratore-marinaio OOO Non è semplice issarsi sulle spalle dei giganti ma il minimo è guardarli come esempi virtuosi, provando a percorrere il loro solco. I giganti che ha in mente il nisseno Orazio Labbate – nato a Mazzarino, cresciuto a Butera, bocconiano laureato in Giurisprudenza – sono espliciti, basta leggere le sue pagine: Poe, Hawthorne, Faulkner, McCarthy, da una parte, e dall’altra molto del meglio del secondo Novecento siciliano, Bufalino, D’Arrigo, Consolo. Così la sua scrittura e la sua poetica finiscono per essere un interessante ibrido tra l’Isola di nascita e l’America letta sui libri. Poco più che trentenne, Labbate – tatuaggio di Kafka sul petto – è una delle più belle promesse della letteratura di casa nostra. Si era rivelato qualche anno fa, promosso unanimemente dalla critica, con il romanzo «Lo scuru» (prima parte di una trilogia), per i tipi da Tunué, e si conferma con «Stelle ossee» (112 pagine, 10 euro), raccolta di racconti editi e inediti, pubblicata ora da LiberAria. La forma breve, anzi brevissima delle sue diciassette novelle ne esalta l’anima onirica ed evocativa. I racconti – con qualche incursione a Corsico, nel Milanese – sono principalmente ambientati in America e in una Sicilia lugubre e primordiale, qua-

si un unico Sud, dove si mescolano religione e paganesimo, realismo e visionarietà, prosaico e simbolico, con tanto di corvi e cani ululanti. A Labbate non importa solo cosa si scrive, ma come: lo stile e la sua applicazione linguistica (lessico quasi del tutto italiano, ma di una musica stridente, in «Stelle ossee», più febbrile e impastato di dialetto ne «Lo scuru») sono fondamentali; così anche la scrittura di questi racconti , in prima persona, è originalissima e ha pochi eguali alle nostre latitudini. I suoi personaggi si muovono tra cimiteri e atmosfere gotiche, spesso nottetempo, hanno una fede tormentata in Dio e s’interrogano sulla sua esistenza, sul lato oscuro degli uomini, sulla perdita delle persone care. Il dialogo tra un nipote e un nonno morente, il sinistro passatempo di Horace e Malcolm, due amici piromani, la scelta di Salvatore, religioso di Butera, che mette alle spalle la vocazione per amore di una donna, Rufus Wright – becchino come il fratello, il padre e il nonno – che corteggia la morte, le peripezie di Vinny Butera, emigrato di inizio Novecento a Little Italy, e l’antefatto di una scena d’amore dopo una lunga notte sono solo alcune tessere del mondo di Labbate. (*SLI*) Salvatore Lo Iacono

OOO Nulla di nuovo nell’universo narrativo di Giuseppina Torregrossa. Chi lo sceglie sa cosa troverà. I suoi tanti lettori non saranno delusi da «Cortile Nostalgia» (317 pagine, 19 euro), sua ultima opera edita da Rizzoli. Il romanzo copre uno spaccato temporale di circa un terzo di secolo, dal dopoguerra agli anni Settanta. Attraverso la storia di una famiglia, quella di Mario, Melina e Maruzza, la loro figlia, e tramite il ritratto di un quartiere, quello dell’Albergheria, nei vicoli attorno a Santa Chiara, Torregrossa si regala un inno alla città di Palermo, solidale, materna, multiculturale. La stessa città di «porte spalancate» che, una quarantina d’anni fa, cominciò ad accogliere migranti dal sud del mondo, incarnati nel romanzo dalla carismatica figura di Mamma Africa, capace di alleviare sofferenza del corpo e dell’anima, con parole di conforto e intingoli esotici. Presto orfano di genitori e poi abbandonato anche dalla zia Ninetta, che aveva preso a occuparsi di lui, Mario Mancuso sceglie di studiare e diventare carabiniere, piuttosto che continuare la strada in compagnia di Taccitedda e Aranciu Pilusu: strada che conduce i compagni di scorribande adolescenziali al contrabbando di

sigarette, nel cono d’ombra del boss di turno. L’amore per Melina, le nozze, la distanza (Mario inizialmente lavora a Roma) e certa malinconia di fondo intessono gran parte del romanzo, scritto in modo semplice, pulito, geometrico, con un messaggio rassicurante e qualche strizzata d’occhio a chi di Palermo e della Sicilia vede principalmente colori, odori e sapori. In «Cortile Nostalgia» s’indugia troppo su certo dialetto di moda – non reinvenzioni linguistiche rivoluzionarie alla Consolo e alla Gadda, ma un periodico insaporimento della prosa con vocaboli siciliani – non mancano spruzzate di realismo magico, ed è forte (ma forse un po’ meno preponderante rispetto ai precedenti romanzi dell’autrice palermitana) l’elemento passionale; la Torregrossa regala una lettura accessibile e piacevole, di alto intrattenimento, una trama solida che non accenna a pause o cali d’interesse, una vicenda dipanata sapientemente che permette di entrare nel cuore e nella testa dei personaggi. Sullo sfondo delle storie minime spira anche il vento della Storia – pur piegato a qualche esigenza narrativa – con il terremoto del Belice, gli antefatti che culminarono nel delitto Moro, la rivoluzione culturale e il femminismo. (*SLI*)

OOO «È il marinaio che decide la rotta, non il vento». Questo l’assunto del nuovo libro di Giovanni Chiappisi, «Horus la liberta e una barca», Qanat editore. L’autore, con vezzo svagato, confessa che è ormai un ex. Ha fatto tutto nella vita: pilota di rally, cronista del Giornale di Sicilia, proprietario di un ristorante in Brasile. Il suo impegno adesso è quello di non fare nulla. Da cinque anni si divide tra l’aggrottamento indolente nella pancia della sua barca e ardite navigazioni. La protagonista del libro è Jeanneau Sun Odissey, una barca a vela di dieci metri. Una casa con terrazza vista mare cangiante. Il libro è stato scritto in venti giorni, alla vigilia di un delicato intervento a cuore aperto. È una lunga cronaca di vita, non un diario di bordo. Racconta il periplo della Sicilia. Novanta giorni di navigazione in senso antiorario per scrutare l’Isola dal mare. Cinquecento miglia lontano dai clangori metallici, dai frastuoni visivi e sonori. Base di partenza San Nicola l’Arena, un borgo talmente minuscolo da non meritare nemmeno il rango di Comune. Il libro è un divertissement eccentrico. A cominciare dalla decisione di stamparlo con due copertine diverse. Addirittura quattro le prefazioni, due

di mare e due di terra. L’editing è stato curato da Marina Finettino. Giovanni Chiappisi è un autentico personaggio. Dichiara schernendosi che è stato premiato cronista dell’anno per duecento righe prive di notizie. Un reportage che ha segnato un epoca giornalistica, raccontando truccato da «negro» non il razzismo ma l’indifferenza dei palermitani. Ha intervistato grandi autori della letteratura europea come Günter Grass. In verità Chiappisi è un narratore-marinaio. Non c’è narrazione senza mare. Momenti fondanti del libro sono l’approdo a Sciacca. La lenta risalita a piedi del monte Kronio dove, in un cimitero che guarda il mare, riposano i suoi genitori. Mirabile la cronaca della fonda al largo di Capo Granitola, quando ritto alla cappa, depone fiori nel cimitero blu per dirla con Tahar Ben Jelloun, il mare dei disperati. Tra le pagine trovano asilo ormeggi arditi, attraversamenti burrascosi dello Stretto di Messina, incontri balzachiani nei porti guadagnati. Elenca un glossario ipnotico di andature al lasco, onde di mascone, abbisciamenti di cime. Il finale di partita è la memoria di un pescatore siciliano. Un lungo silenzio, poi la confessione: dopo la sua morte, ha chiesto di essere dato in pasto ai pesci. Concetto Prestifilippo


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08/06/2017

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Cultura & Spettacoli 33

GIORNALE DI SICILIA Giovedì 8 giugno 2017

il festival dell’editoria indipendente Da oggi all’orto botanico di palermo la rassegna culturale: fino a domenica lungo week end con 250 appuntamenti

Marina di libri, torna il giardino letterario

0 Letture, incontri con gli autori, laboratori e spettacoli. Il tema di quest’anno è l’educazione con sguardi anche poco ortodossi kermesse a Ragusa

La Marina dei Libri è promossa dal CCN Piazza Marina & Dintorni con le case editrici Navarra e Sellerio. Oggi inaugurazione gratuita da domani biglietto d’ingresso di 3 euro: un contributo per tenere in vita l’Orto Botanico.

I missili di Comiso, Bocchieri apre «A tutto volume»

Simonetta Trovato palermo

OOO Un meraviglioso giardino letterario di dieci ettari. Ritorna puntuale anche quest’anno il festival dell’editoria indipendente, La Marina dei Libri promossa dal CCN Piazza Marina & Dintorni con le case editrici Navarra e Sellerio. All’Orto Botanico saranno 250 gli appuntamenti da oggi a domenica, tra presentazioni, letture, laboratori e spettacoli; in fiera ci saranno 90 editori indipendenti (20 le new entry), con un focus sull’editoria per l’infanzia con le dieci migliori case editrici nazionali del settore mentre la libreria Dudi proporrà un vasto programma dedicato ai più piccini. Tutto ruoterà attorno al tema dell’educazione, declinato nelle sue variabili più e meno ortodosse. Per ciascuna giornata, «Una marina di libri» propone sei appuntamenti fissi che costituiranno l’ossatura del festival, e si integreranno con le proposte dei diversi editori. Inaugurazione oggi alle 17,30 a ingresso libero; da domani in poi si pagherà un contributo di 3 euro per tenere in vita l’Orto Botanico. Al-

La scrittrice Alessandra Sarchi

OOO La lunga lotta contro i nuovi missili nucleari a Comiso: era la fine degli anni Settanta e in quel lembo di Sicilia si chiedeva a gran voce la pace, come nel resto d’Europa. Ma nel 1984 a Comiso furono installati 112 Cruise e decine di manifestanti giunsero per formare uno scudo umano contro le armi atomiche. Partendo dagli atti e documenti inediti su un processo contro dodici pacifiste che furono arrestate negli anni delle lotte a Comiso, il giornalista Davide Bocchieri ha allargato la sua inchiesta – nata dalla sua tesi di laurea in Scienze Filosofiche – e pubblicato «Centododici fiori, sorrisi e politica contro i missili Cruise a Comiso» edito da Press H24 con la prefazione di Raniero La Valle. La ricerca di Bocchieri - vicedirettore di Ragusah24 e cronista del Giornale di Sicilia – guarda alla componente cattolica del movimento pacifista negli anni ’80 e a tutte le implicazioni storiche del periodo. Il libro sarà presentato il 17 giugno nell’aula consiliare del Comune di Ragusa, per «A tutto volume», il festival letterario in programma dal 16 al 18 giugno. Previsti oltre 40 incontri, presentazioni e anticipazioni. Tra gli ospiti in arrivo a Ragusa, Serena Dandini, Gad Lerner e Piero Dorfles. Attesa la prima presentazione italiana di «Domina» di Lisa Hilton. secondo volume della trilogia inaugurata con il best seller «Maestra» pubblicato in 42 Paesi e che ha venduto solo in Italia più di 100.000 copie. (*SIT*)

21 «Il bambino Giovanni Falcone. Un ricordo d’infanzia» di Angelo Di Liberto, «Bombardamenti su Palermo. Un racconto per immagini» a cura di Samuel Romeo e Wilfried Rothier. Dalle 21 il concerto dei Cuori siciliani e il recital della Compagnia dei pupi Brigliadoro. Alle 22 il concerto "(Un)Cage the Piano" di Ornella Cerniglia e l’happening «Dedicato a Rilke», regia di Claudio

Collovà. Tra gli ospiti della Marina: il giallista Maurizio de Giovanni, con «I bastardi di Pizzofalcone», Vanni Santoni con «La stanza profonda» (finalista allo Strega), Demetrio Paolincon «Conforme alla gloria», Alessandra Sarchi con «La notte ha la mia voce» (vincitrice Premio Mondello), e Federico Zampaglione dei Tiromancino. (*sit*)

Il «giallista» Maurizio De Giovanni

Federico Zampaglione

4 Focus sui libri per l’infanzia con le dieci migliori case editrici del settore

La scorsa edizione di «Marina di Libri»: il parco letterario si estende per dieci ettari

le18, via alle prime presentazioni: «Pensieri anarchici» di Antonio Di Grado; «Lutero traduttore 500 anni dopo»; «Garibaldi e il Cavaliere» di Stefano Vilardo, «Stelle ossee» di Orazio Labbate; «Le Società Operaie di Mutuo Soccorso e la lotta per la democrazia in Italia. Storia di una sperimentazione politica» di Michelangelo Ingrassia. E l’inaugurazione delle mostre

«Libri ed illustrazioni» a cura dell’Accademia di Belle Arti; «Uncensored Photobooks» a cura di Natasha Christia a cura di MINIMUM Studio. Bottega delle Percussioni e libreria Dudi aprono il focus su Gianni Rodari con al lettura animata «A toccare il naso del re». Alle 19, si apre una parentesi sull’arte con la presentazione del catalogo «Sacrosanctum» che

prende le mosse dalle mostre realizzate a San Mercurio; poi il volume «Il trionfo della morte di Palermo» di Michele Cometa, Maria Accanto di Matteo B. Bianchi; poi «Cronaca di un delitto annunciato» di Adriana Pannitteri e «Una storia nera» di Antonella Lattanzi. Alle 20 gli incontri del Festival Letterature migranti, per proseguire con «Ars sana in mente insana»

di Gino Pantaleone e «La follia nell’arte e la droga nell’arte» di Pino Clemente; «Anna sta mentendo» di Federico Baccomo, «Una vita senza vita. Pirandello in cinquant'anni di lettere» di Arianna Fioravanti; «Pulce non c’è» di Gaia Rayneri, «Cortile Nostalgia» di Giuseppina Torregrossa, «Graffiti. Arte e ordine pubblico» di Alessandro Dal Lago e Serena Giordano. Dalle


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09/06/2017

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GIORNALE DI SICILIA

Venerdì 9 giugno 2017

Cultura & Spettacoli 35

la mostra. Alla galleria Contini di Venezia, fino al 30 novembre, 40 opere dell’artista spagnolo: grandi dipinti, collage e sculture che percorrono il suo universo creativo

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Le «visioni» di Valdes, tra classico e modernità 0 Manolo si racconta: «Noi ricostruiamo ciò che la storia dell’arte ha messo nelle nostre mani... Ed è un po’ come cantare» Antonella Filippi OOO Lui fa così: si impossessa dei più celebri capolavori della storia dell’arte per poi associarli a una realizzazione contemporanea. Il linguaggio visivo vivido e vitale, lo studio della materia, il personale realismo pittorico, il ricorso a stratificazioni multidimensionali e le opere in grande scala, sono solo alcuni dei tratti distintivi dello spagnolo Manolo Valdés, uno degli artisti contemporanei più significativi, capaci di rendere il suo stile, che allaccia tradizione e avanguardia, immediatamente riconoscibile. Alla Galleria d’Arte Contini di Venezia (fino al 30 novembre), la scena è occupata dai suoi grandi dipinti e collage accompagnati da sculture con volti di donne, statue equestri e altri soggetti, riprodotti in alluminio, bronzo, ferro, legno, alabastro, tutti sparsi in un suggestivo allestimento. Un traduttore di «dettagli luminosi» lo definisce, nell’introduzione al catalogo lo storico dell’arte spagnolo Kosme de Barañano. Ecco allora «Perfil II» che mischia i ritratti di profilo del Pollaiolo e la tecnica del collage di Matisse. Ecco «Odali-

sca», opera recente, del 2016, una citazione delle teste di Picasso. Ecco le sculture della serie «Las Meninas» che sembrano volate fuori dal dipinto di Diego Velàzquez «Reina Mariana» ma arricchite di una vitalità sconosciuta all’originale, pur mantenendo una intrinseca regalità. Quindi, se volete fare un viaggio nella storia dell’arte, lasciatevi tra-

4 In dissenso con il regime franchista fondò il gruppo Equipo Crònica sportare da Valdés che ama esplicitamente collegarsi alla tradizione pittorica, seguendo le tracce di antichi maestri come Velazquez, Rembrandt, Rubens, Matisse, Manet, Picasso, punto di partenza per uno stile personale. «Noi costruiamo ciò che la storia dell’arte ha messo nelle nostre mani», ama ripetere il poliedrico artista, il cui lavoro spazia dai dipinti al-

4 Q Alcune delle opere esposte alla Galleria d’Arte Contini di Venezia fino al 30 novembre. 1. «Perfil», collage 2013. 2. «Mariposas Azules», bronzo 2016. 3. «Iris», ottone 2013. 4. «Dama a Caballo», collage 2013

le stampe, passando per i disegni e le sculture. La mostra veneziana riunisce le sue ultime realizzazioni, quaranta lavori che esplorano il suo universo creativo: «Ho conosciuto Manolo e Rosa molti anni fa – racconta Stefano Contini - e subito con la loro semplicità e simpatia mi sono entrati nel cuore. Oggi che ci frequentiamo più spesso posso confermare che la grandezza dell’uomo è pari a quella dell’artista. E cosa c’è di più bello che cullare un sogno per tanti anni e poi, tutto ad un tratto, vederlo realizzato? Manolo Valdés è uno dei pochi artisti al mondo di cui avrei voluto fare una mostra ed ora, finalmente, realizzo il mio sogno portando nella mia galleria di Venezia una sua grande esposizione. Pittura e scultura dialogano insieme per un trionfo della grande arte, poiché Valdés è già nell’Olimpo dei grandi del secolo. La sua ricerca rimarrà ben oltre le mode del momento». E lui, Manolo Valdés, che dal 2016 collabora con la Galleria d’Arte Contini in esclusiva per l’Italia, ricambia: «È un progetto a cui lavoravamo da tempo. Sono soddisfatto per averlo finalmente realizzato in

questa Galleria e a Venezia, nei giorni della Biennale. Mi auguro che Contini sia felice quanto lo sono io». Valdés - le cui opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private, dal Metropolitan al Moma di New York, al Centre Pompidou di Parigi al Museo Reina Sofia di Madrid - fondò Equipo Crónica che negli anni Sessanta, utilizzando il linguaggio della pop art statunitense, mostrò il suo dissenso nei confronti della dittatura di Franco. Dopo lo scioglimento della Equipo Crónica, ha continuato la sua carriera da solista a partire dal 1982 e dato vita alla nuova produzione. Diventando un cacciatore d’immagini che sceglie un soggetto, un tema centrale e ne declina i diversi significati sviluppandolo in serie, restituendoci così un’immagine unica e attuale. Tra echi classicheggianti e allo stesso tempo di rottura con gli archetipi del passato, con un gusto preciso per la ripetizione di certe serie o canti: «Mi piace molto avere dei temi di repertorio, come i cantanti lirici». Che è un po’ «come cantare scrive de Barañano - su un altro canto che viene dal passato». (*anfi*)


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10/06/2017

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Cultura & Spettacoli 39

GIORNALE DI SICILIA

Sabato 10 giugno 2017

«MuMe». Ben 17 mila metri quadrati di spazio espositivo, il secondo del Sud Italia. È costato 15 milioni di euro e contiene capolavori assoluti come alcuni Antonello

Messina riacquista la memoria: apre il Museo 0 Sabato prossimo la struttura interdisciplinare regionale sarà finalmente inaugurata: a 22 anni dalla fine dei lavori Ospitato in quello che una volta era il monastero dei Santissimo Salvatore dei Greci, il «Museo interdisciplinare regionale di Messina» è denominato, più agilmente, «MuMe». Giusi Parisi MESSINA

OOO Era ora. Adesso è ufficiale: in riva allo Stretto, sabato prossimo, apre il MuMe, acronimo per la nuovissima sede del Museo interdisciplinare regionale di Messina, struttura finalmente consegnata alla città dopo ventidue anni dalla fine dei lavori. Una moderna sistemazione per quella che si configura come la più ampia realtà espositiva del Meridione (dopo il Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli) che vanta una superficie di complessivi 17.000 mq in quella che, un tempo, era l’ex monastero di S. Salvatore dei Greci. Dal 17 giugno per Messina non ci saranno più alibi: dopo un terremoto, due guerre mondiali e un mare di soldi spesi (doveva costare 7 miliardi di lire, sono stati quasi 15 milioni di euro), la città metropolitana avrà un luogo per (ri)conoscere, non dimenticare e rispettare il proprio fiorente passato. Il nuovo complesso architettoni-

co, formato da tre corpi sfalsati a pianta quadrata, si caratterizzano per le grandi finestre verticali mentre l’area esterna (di 5300 metri quadrati che ospita già reperti architettonici recuperati e ricomposti) è stata pensata e progettata come un altro grande museo all’aperto. L’importanza del MuMe, al di là dei numeri, è che riconsegna alla città il suo patrimonio artistico faticosamente recuperato tra le macerie post-terremoto e quanto rimasto della collezione dello storico Museo civico peloritano. Ovvero tutte le testimonianze d’opere d’arte e pezzi d’una antica architettura urbana che il terribile evento naturale del 1908 non era riuscito a distruggere. Ora, quel senso di smarrimento tipico messinese che dura da centonove anni, potrà finalmente smettere d’esistere e si potrà trovare un punto di (ri) partenza proprio dal nuovo Museo, «priorità assoluta» della ricostruzione della città già all’indomani del terremoto. Quella che si è creata negli ultimi anni tra l’Assessore regionale ai beni culturali Carlo Vermiglio, gli uffici del dipartimento Beni culturali diretti da Gaetano Pennino, Caterina Di Giacomo, direttrice del Polo regionale di Messina, Gianfranco Anastasio, responsabile del progetto di completamento tecnico ed espositi-

Restauratori alle prese con preziosi polittici ospitati nel museo messinese vo del museo, Grazia Musolino (che ha monitorato lo stato di conservazione delle opere destinate all’esposizione) ed Ernesto Geraci, tra i decani dei restauratori italiani, è una perfetta sinergia Già dallo scorso dicem-

bre, comunque, erano stati aperti alle visite del numeroso pubblico, il settore archeologico e l’ala nord con l’esposizione dei Manieristi, dei due Caravaggio («Resurrezione di Lazzaro» e «Adorazione dei Pastori») e il

magnifico complesso statuario del Montorsoli con il Nettuno e Scilla. Tra pochi giorni si potrà fruire dei restanti 2500 mq d’allestimento che, attraverso un percorso cronologico, mostreranno opere dal Medioevo al

Trecento, Antonello e gli antonelliani, i fiamminghi e tutto l’arco temporale che, da dopo Caravaggio arriva all’Ottocento. Con l’apertura della nuova sede, si potranno ammirare la «Madonna della Ciambretta» (storpiatura sicula dal francese «chambrette», cameretta): recuperato dopo il terremoto, questo mosaico italo-greco del XIII secolo è stato rimontato nelle sale del Museo. Tra le sculture, «La Madonna degli storpi», opera del 1300 del senese Goro di Gregorio, che serviva al monumento funebre di Guidotto d’Abbiate, arcivescovo di Messina dal 1304 al 1333. Di sicuro richiamo e valore anche il «Crocifisso ligneo» di autore e provenienza ignota. E poi c’è l’Antonello orgoglio della città col «Polittico di san Gregorio», datato 1473, dove chiara appare in Antonello da Messina l’influenza della pittura fiamminga. Mentre, tra le tante opere del Settecento, c’è un altro simbolo della città ovvero «La Berlina del Senato messinese» (o carrozza senatoria), opera in legno intagliato e dorato, realizzata da Domenico Biondo e decorata da Letterio Paladino, un anno prima che morisse. A un passo dall’estate, quindi, il tuffo più desiderato sarà quello nel mare della memoria della città, alla ricerca del suo passato più nobile. (*giup*)

in breve 0 Taormina

Quel pasticcio sulle mostre su Van Gogh OOO «La mostra multimediale su Van Gogh programmata a Taormina non ha nulla a che vedere con “Van Gogh Alive - The experience”, a Bologna fino al 30 luglio». Lo scrivono in una nota le società Grande Exhibitions e Ninetynine, confermando quanto scritto già ieri dal Giornale di Sicilia sul pasticcio di Palazzo Corvaja a Taormina. Gli organizzatori di «Van Gogh Alive» hanno annunciato azioni legali «a tutela dei loro diritti». (*GEM*)

0 Documentari

0 Taormina FilmFest

«Pellegrino» proposto domani a Bologna OOO Ancora una ribalta di rilievo per un film siciliano: «Pellegrino», il documentario dei registi Ruben Monterosso e Federico Savonitto, sarà presentato in concorso in prima proiezione assoluta (nella sezione Biografilm Italia), domani a Bologna, in quello che viene considerato un evento di spessore internazionale per la promozione del cinema documentario, il Biografilm Festival

Tutti i luoghi della «Notte bianca»

Uno scorcio della locandina di «Pellegrino»

OOO Mentre il Comitato Taormina Arte Cinema e il gruppo di lavoro coordinato da Ninni Panzera continuano a lavorare senza sosta per un’edizione che punta sulla qualità e l'impegno sociale e che darà spazio ai talenti siciliani, ecco i luoghi scelti per la «Notte Bianca», prevista l’8 luglio dal programma del Taormina FilmFest, che si aprirà il 6 luglio. A essere coinvolti saranno la Villa comunale, il Palazzo del Cinema, il Palazzo dei Congressi, Casa Cuseni, piazza IX aprile, l’Archivio storico e il cinema Olimpia. Gli spazi ospiteranno film e documentari: si parlerà di Beethoven – collegato alla presenza al Teatro antico di Zubin Mehta che dirigerà la IX Sinfonia - di Nastri d’Argento e di Taoarte, ma anche di arte e jazz. Al Palazzo dei Congressi verranno proiettati «Arancia meccanica» di Kubrik e «Lezione 21» di Alessandro Baricco. A metà della prossima settimana il programma assumerà una fisionomia più completa e sapremo i nomi che si aggiungeranno a quelli già confermati di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia e Isabella Ragonese che terranno una masterclass. (*ANFI*)


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11/06/2017

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Cultura & Spettacoli 33

GIORNALE DI SICILIA

Domenica 11 giugno 2017

siracusa. I due famosi comici palermitani hanno cominciato le prove delle «Rane» che porteranno in scena al teatro antico: saremo Dionisio e Xantia, non Salvo e Valentino

Ficarra e Picone: «Che risate con Aristofane» 0 Entusiasta il regista Giorgio Barberio Corsetti: tutto il corpo umano è intriso di comicità e loro riescono a dimostrarlo Il commissario straordinario Pier Francesco Pinelli: «È falsa la notizia che non ci sono più biglietti, i posti sono disponibili e in particolare quelli numerati, il pubblico può acquistarli anche online» Marilena Toscano Siracusa

OOO «Diciamolo subito. Noi, non vogliamo fare “Ficarra e Picone”, non quelli di ‘Striscia’ o del cabaret, qui rispetteremo la forma, partiremo da Aristofane e lì rimaniamo, il linguaggio è quello di Aristofane e tutto verrà fatto con molta prudenza», così Valentino Picone, ieri, alla presentazione delle «Rane» di Aristofane, con il regista Giorgio Barberio Corsetti. Dioniso e Xantia, Ficarra e Picone, attesissimi protagonisti della commedia in scena al Teatro greco di Siracusa dal 29 giugno al 9 luglio. Il successo è già annunciato, ma «è falsa la notizia che non ci sono più biglietti – lo dichiara il commissario straordinario Pier Francesco Pinelli -, i posti sono disponibili, e in particolare quelli numerati, il pubblico può acquistarli alla biglietteria di Palazzo Greco o sul sito dedicato alle prenotazioni e vendita on line”. Al via dunque la seconda parte di questo cinquantatreesimo ciclo di

spettacoli classici; dopo le due tragedie – Sette contro Tebe e Fenicie spazio alla commedia: che pare sia tutto un divertimento, a partire dalle prove – che si svolgono nell’ex aula bunker concessa dalla Regione all’ Istituto nazionale del Dramma Antico grazie soprattutto all’impegno del compianto sovrintendente Fernando Balestra, e dove lavorano anche gli allievi dell’Accademia - , durante le quali «persino il regista si diverte fino a notte tardi – racconta con la sua verve irresistibile Salvo Ficarra – e non vuole smettere, costringendoci a turni durissimi. Ma in fondo - chiosano i due attori palermitani – siamo felici(anche perché ci pagano, diciamolo), e non vedevamo l’ora – aggiunge Picone – di cominciare le prove: stiamo bene, andiamo in giro per la città e ci divertiamo davvero tanto». In questo spazio ritrovato, dunque, la grande aula bunker dove si sono celebrati processi di mafia, la vita è ritornata nella sua forma migliore, il teatro, e la metafora si adatta perfettamente alla circostanza perché, lo spiega bene Corsetti, «il teatro deve tornare ad essere il centro della città, nuovo e sempre diverso». Sulla scelta di Ficarra e Picone come protagonisti, ha molto e poco da dire il regista che sembra averli accolti con la naturalezza di chi si ritrova la soluzione giusta al momento giusto:

Un momento di pausa durante le prove delle «Rane» con Ficarra e Picone a Siracusa «Sono due attori comici – spiega – e come tali hanno accettato la mia proposta. Si trattava di far funzionare i meccanismi comici di Aristofane ma tutto il corpo umano è intriso di comicità, e su questo stiamo lavorando». Nelle Rane si raccontano le vicende di una città in crisi, del crollo dei valori e della politica corrotta: il presente, dunque, si mesco-

la al passato millenario, comico e tragico; il regista parla di «impennate di cambi repentini», e di «paesaggio livido, da incubo, estremo ma pieno di sorprese. Lo spettacolo avviene adesso, i costumi sono moderni, Dioniso e Xantia sono due maschere popolari… marionette giganti corrispondono al mondo di Eschilo, immagini del mondo ven-

gono proiettate – ci saranno schermi sullo sfondo della scena - , la lingua diretta e scurrile…un mondo fuori asse, dove saltano i valori, i mediocri e i corrotti prendono il potere». Il gioco è fatto. Siamo qui e ora. «Rane» , tradotta da Olimpia Imperio, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, avrà musiche a cura del

gruppo palermitano dei “SeiOttavi”: sono loro a dare un piccolo saggio cantato a cappella prima della presentazione, ieri a Siracusa. Dei costumi si occuperà Francesco Esposito, delle scene Massimo Troncanetti. Si vedranno fra gli attori, le marionette ispirate alle sculture di Gianni Dessi, realizzate da Einat Landais, i movimenti diretti da Marzia Gambardella. Oltre Salvo Ficarra e Valentino Picone, protagonisti sulla scena del Teatro greco saranno Roberto Salemi, Dario Iubatti, Giovanni Prosperi, Francesco Russo, Francesca Ciocchetti, Valeria Almerighi, Dario Iubatti, Gabriele Benedetti, Roberto Rustioni e Gabriele Portoghese. Il coro delle rane e dei sacri iniziati ai Misteri Eleusini Dannati e Marionettisti, gli attori dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico sezione Giusto Monaco. Prima dell’esordio della commedia, importante appuntamento al Teatro greco con la Giornata Mondiale del Rifugiato: 19 giugno ore 20,30 con Leo Gullotta, Red Canzian, Micha Van Hoecke, Moni Ovadia, Peppe Servillo, Mario Incudine, Chiara Canzian, Anita Vitale, Rita Abela e gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Il biglietto costa solo 10 euro e sarà devoluto in beneficenza. ( per vendita on line, vivaticket. 800 54 26 44. Info 0931. 487248). (*mt*)

in breve 0 Musica e memoria

0 Firenze

0 La memoria

0 Stati Uniti

OOO «Togliatti era un mio ammiratore. Una simpatia, la sua, che mi creò problemi per un viaggio negli Usa. Mi chiamarono all’ambasciata per il visto e mi chiesero se fossi comunista. Dovettero intervenire i miei genitori,che votavano Dc, per chiarire tutto». Così Rita Pavone, una delle protagoniste di «Nessuno ci può giudicare» di Steve Della Casa e Chiara Ronchini, in sala con l’Istituto Luce, parla del documentario che racconta i «musicarelli».

OOO Il Grande Museo del Duomo di Firenze si dota di un nuovo percorso tattile chiamato TouchAbile, pensato non solo per le persone non vedenti e ipovedenti, ma per regalare un’esperienza emozionante a tutti. «La scultura vera, importante deve essere toccata - ha spiegato il direttore Timothy Verdon - e ora questo diventa possibile non solo per i non-vedenti ma anche per tutti i visitatori».

OOO Nell’anniversario della morte di Enrico Berlinguer, a Padova l’11 giugno 1984, Rai Cultura ricorda il segretario generale del Partito Comunista Italiano con il doc «La voce di Berlinguer», di Mario Sesti e Teho Teardo, in onda stasera alle 19 su Rai Storia. In primo piano, non solo la personalità e il pensiero di uno dei leader politici dell’Italia contemporanea più amati, ma anche una riflessione sui luoghi e i soggetti della scena politica.

OOO Adam West, primo protagonista della serie tv Batman, è morto a 88 anni dopo «una breve ma coraggiosa» battaglia contro la leucemia. L’annuncio è stato dato dalla famiglia su Facebook: «Nostro padre si è sempre visto come il Cavaliere luminoso, aspirava a influenzare in modo positivo la vita dei suoi ammiratori, è stato e resterà il nostro eroe». Era nato a Walla Walla, Washington.

Rita Pavone: Togliatti era mio ammiratore

Al Grande Museo del Duomo le opere si devono toccare

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