RASSEGNA STAMPA
del
27/05/2017
MAGGIO 2017
Un tris d’assi Il 6 agosto a Taormina Panariello-Conti-Pieraccioni
FIRENZE. Dopo aver conquistato il pubblico nei principali palasport italiani con ben 17 spettacoli solo nel palasport della città di Firenze e in due date straordinarie all’Arena di Verona, quest’estate Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni saranno in scena con il loro spettacolo in due location d’eccezione. Alla già annunciata data del 29 luglio a Lucca (Piazza Napoleone), si aggiunge il 6 agosto al Teatro Antico di Taormina. Uno spettacolo a 360 gradi in cui cinema, teatro e tv si intrecciano per un varietà che vede Panariello, Conti e Pieraccioni insieme di nuovo sul palco, a oltre vent'anni di distanza dal loro debutto.
sinna passa al contrattacco
poi lancia frecciate agli amici “traditori” e a Striscia la Notizia
ioni così poco urbane. «Mi chiedo scusa a tutti, senza a inutili ma. Proprio a tutti, ma all’ultima, dal primo al- si legge – le mie scuse soe anche a chi ha fornito imal Teatro delle Vittorie e re-
a
«Pornografia televisiva con filmatini e vendetta incorporata fatta per cercare qualche straccio di punto di ascolto in più» FLAVIO INSINNA. A SINISTRA LA CONCORRENTE INSULTATA AD “AFFARI TUOI”
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CARAIBI
gistrazioni audio prese dalle scale, fra camerini e le nostre stanze. Sì, voglio davvero scusarmi, anche con chi ha tradito la mia fiducia perché, purtroppo senza volerlo, li ho costretti a dare il peggio di loro stessi. Quasi quanto me. Mi spiace davve-
ro. Sono sempre io, nel bene e nel male». «Un’altra cosa che mi fa infinitamente tristezza, quanto le mie scenate, - continua - è che tutta questa pornografia televisiva con filmatini e vendetta incorporata sia fatta per cercare qualche straccio di punto di ascolto in più. Adesso però siamo saliti, anzi scesi di livello. Gli insulti, l’odio, i filmati rubati dal buco della serratura sono soltanto contro di me. Odio allo stato puro. Chi crede di distruggermi, mi ha in realtà fatto un grande regalo. La libertà. La libertà di essere ai vostri occhi e ai miei occhi semplicemente una persona. Ha, una cosa che non potete sapere, i miei amici sì, è che un minuto dopo la sfuriata sono il primo ad essere mortificato, il primo a tornare indietro e chiedere scusa: “Daje! Domani faremo meglio, io per primo. Grazie a tutti, Buonanotte”». Le scuse rivolte, sono un chiaro attacco a chi ha fornito un assist (verso un giocatore davanti ad una porta vuota) ad Antonio Ricci creatore di “Striscia la notizia” che non cercava occasione migliore di questa per distruggere mediaticamente un volto della concorrenza Rai.
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TRECASTAGNI METROPOLITAN
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34 Cultura & Spettacoli
GIORNALE DI SICILIA
Giovedì 1 giugno 2017
gli eventi. Il dj star Martin Garrix il 29 luglio sarà in concerto ai templi di Selinunte. A Taormina annunciato a sorpresa lo show di Panariello, Pieraccioni e Conti
Estate a teatro, brillano le star della musica 0 Attesa per il cantautore Michael Bolton che il 2 agosto al «Verdura» di Palermo farà l’unica tappa italiana del suo tour Il 31 luglio di scena a Taormina J-AX & Fedez, una tappa attesa dai fans siciliani che, nelle scorse settimane, avevano bombardato i social chiedendo il ritorno in Sicilia dei due artisti. Simonetta Trovato PALERMO
OOO Quando cantò «Nessun dorma» a fianco di Luciano Pavarotti, venne da accapponare la pelle; ma quell’Ave Maria con Placido Domingo non fu da meno: era il 1996, e Michael Bolton era un re incontrastato. A distanza di oltre vent’anni, è ancora straordinario. Lo si potrà ascoltare al Teatro di Verdura per la sua unica tappa italiana di quest’anno, il 2 agosto. Ma non sarà l’unica star internazionale a piombare in una Sicilia che in queste ultime settimane è stata al centro dei riflettori mondiali: il dj olandese Martin Garrix annuncia infatti una session inedita nel parco archeologico di Selinunte il 29 luglio, mentre la carovana di Panariello, Pieraccioni e Conti è già in marcia per il Teatro Antico di Taormina, dove arriverà il 6 agosto. Doppia data siciliana anche per J-AX & Fedez: il 30 giugno saranno a Palermo al concertone di «Radio Italia», il 31 luglio minvece di scena a Taormina, una tappa attesa dai fans siciliani che, nelle scorse settimane, avevano bombardato i social chiedendo il ritorno in Sicilia dei due artisti. Insomma, questa estate non mancherà nessuno, i nomi si sommano gli uni sugli altri. Ritorniamo a Bolton. Il suo concerto, prodotto da D’Alessandro e Galli ed organizzato a Palermo da Show Biz, permetterà di ascoltare le sue «Songs Of Cinema», dall’ultimo cd dedicato al cinema in cui l’artista, nato 64 anni fa
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1. Il cantautore americano Michael Bolton: per lui tappa unica al «Verdura». 2. Il dj star Martin Garrix sarà a Selinunte. 3. Fedez e J-Ax insieme a Taormina a New Heaven (Connecticut), offre atmosfere soul, un po’ fumose, adattamenti eleganti e nostalgici di canzoni che hanno superato come fama, gli stessi film epr le quali sono state composte: da «I will always love you», portata al successo da Whitney Houston in «Guardia del corpo» ma nata e composta da Dolly Parton; a «Somewhere over the rainbow» dal «Mago di Oz», fi-
no ad «As time goes by» scritta per «Casablanca». Michael Bolton ha sempre dimostrato duttilità, calore e intensità di una voce che ha indossato quasi tutti gli abiti delle sette note: dall’easy listening al soul, dal rock al blues, dal jazz al crossover classico. Ha firmato pezzi cult come «How I’m supposed to live without you», o le sue uniche reinterpretazioni di «When a
man loves a woman» e «(Sittin’ on) the Dock of the Bay»; ha rivisitato Otis Redding, Percy Sledge, Ray Charles, B.B. King e di recente Frank Sinatra. Ha vinto due Grammy, sei American Music Award e ha una stella sulla Walk of Fame di Hollywood. (biglietti: 70/60/50 e 40 euro). Un passo indietro, ed ecco Martin Garrix per un’operazione abbastanza
straordinaria: il dj olandese, un ventenne da milioni di like, proporrà un concerto tra i templi di Selinunte. Garrix è sicuramente tra i dieci dj mondiali più ambiti del momento, la sua hit «Animals» ha quasi un miliardo di visualizzazioni su YouTube, occupa la posizione il primo posto su djmag.com. Dal canto suo, questo ragazzo dall’aria sbarazzina e ciuffo ri-
belle, collabora con Justin Bieber e Tiesto. Il suo ultimo singolo, «Scared to Be Lonely» è nella Top100 mondiale dei brani più ascoltati e scaricati. La pagina Facebook di Garrix conta oltre 14 milioni di fan e ed è seguita da 11 milioni e mezzo di addicted su Instagram. La produzione di Martin Garrix, sarà affidata anche alla Wonder di Napoli e alla palermitana Unlocked che proprio in queste ore firma il concerto di Paul Kalkbrenner al Castello a Mare di Palermo. Infine, eccoci allo show «sciacquato in Arno» dei tre amici toscani, ovvero Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti, che saranno al Teatro Antico di Taormina il 6 agosto con «Il Tour», unica data del sud Italia, visto che il 29 luglio il trio sarà a Lucca. Panariello, Pieraccioni e Conti sono amici da sempre, questo è noto: ma difficilmente si son visti sullo stesso palco. «Due bianchi e uno nero», aveva scherzato tempo fa Pieraccioni ammiccando verso l’abbronzatura di Carlo Conti. Ma, a vent’anni dal successo di «Fratelli d’Italia» – che li vie per la prima volta insieme in uno stesso spettacolo – lo show dei tre artisti toscani promette di continuare a sbancare i botteghini di tutta Italia. Un successo che ha convinto Panariello, Conti e Pieraccioni a lanciarsi in una nuova tournée estiva. Dalla televisione al teatro passando per il cinema, Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni ripercorreranno le loro incredibili carriere con uno spettacolo che torna alle origini della loro storia. Tra sketch e battute. E risate, loro e di chi li applaudirà. Infine sempre a Taormina è stato annullato il concerto di Charles Aznavour previsto per il 21 luglio . I biglietti venduti saranno rimborsati negli stessi punti ove sono stati acquistati entro e non oltre il giorno 11 agosto. (*sit*)
il libro. «Diario di un parroco del lago» è il nuovo romanzo del giornalista-scrittore: mi chiedo cosa accada dopo la morte. Su questo fede e ragione non coincidono
Clerici: il mio prete di paese turbato da una battelliera Guido Fiorito palermo
Non è la prima volta che Gianni Clerici scrive un romanzo che non parla di tennis, mai aveva però descritto i luoghi familiari del lago di Como, città dov'è nato 86 anni fa. «È vero - dice Clerici -, non c'ero mai riuscito. Il punto di partenza è stato un mio amico, un grande esperto di dialetto, che mi ha detto: immagina di essere il parroco di Lezzeno e fallo parlare in prima persona». Nasce così il «Diario di un parroco del lago» (Mondadori, 180 pagine, 18 euro), un romanzo ambientato nel primo dopoguerra. Protagonista don Giovanni, un giovane prete, parroco di un piccolo paese del lago, dove tanti vivono di contrabbando di sigarette con la Svizzera. Un prete che, si trova a decidere cosa sia peccato e cosa no, cosa sia la giustizia, a in-
terrogarsi sul rapporto con il mondo femminile, rappresentato da Carmen, una affascinante battelliera. Celebre giornalista di tennis, di cui è storico tra i migliori al mondo, Clerici, che vive in una casa piena di amati libri, in effetti ha scritto tanti romanzi che non parlano di sport, rifugiandosi, tra un torneo e l'altro, a Lugano «dove posso lavorare senza essere disturbato». Il «Diario di un parroco del lago» è uno dei migliori. La sua dote principale è la sensibilità con cui descrive gli stati d'animo e il tono sempre diretto e sincero; grande letteratura lacustre dove l'acqua si muove lievemente e vanno colte le sfumature piuttosto che i moti violenti del mare. Con l'aiuto a volte del dialetto «che non ho appreso in famiglia ma leggendo le poesie di Carlo Porta».
OOO Sono pochi i preti protagonisti di romanzi italiani: «Il prete bello» di Parise, il don Cirillo del «Cappello del prete» di De Marchi... Come ti sei immedesimato? «Ho letto cinque-sei libri di religione - risponde Clerici -. Ho incontrato un parroco delle mie parti ma non mi ha potuto aiutare: mi ha spiegato che il modo di essere prete è cambiato dal 1950 ad oggi. Forse tutto inizia con la mia laurea in storia della religione romana. Poi mi interesso al tema della morte, a cosa succede dopo. Su questo fede e ragione non coincidono». OOO Hai dedicato il libro, a Georges Bernanos, l'autore del Diario di un curato di campagna... «Un'opera che ho riletto e che mostra in ogni pagina come Bernanos, diversamente da me, fosse un grande intellettuale. Il mio roman-
zo parla di storie e di fatti, di esseri umani. Una passione che si è accesa un giorno lontano a Marrakech in Marocco, dov'ero andato per giocare a tennis. A una festa in un magnifico palazzo, di notte con i fuochi accesi, mi fu chiesto di raccontare una storia. Allora era sotto il governo francese, lingua che conosco bene. Credo che inizi lì la mia passione per storie in cui realtà e finzione si uniscono».
Gianni Clerici
OOO I contrabbandieri di cui parli nel libro li hai conosciuti bene... «Si, alcuni mi hanno aiutato a rimettere a posto la casa di famiglia. Tra contrabbandieri e finanzieri in quell'epoca c'erano rapporti particolari. Qualche volta il finanziere chiudeva gli occhi. Venivano dalle stesse famiglie povere, avevano storie comuni. Il grande sciatore di fondo Franco Nones mi racconta-
va di aver sfidato un contrabbandiere caricandosi un'identica sacca di sigarette di 35 chili e di averlo preso. Quasi una gara sportiva». OOO Cosa rappresenta per te questo ritorno alle origini? «Sono nato sul lago ma per molti anni ho vissuto ad Alassio. In effetti c'è uno strano rapporto tra Como e il suo lago, perché c'era molta povertà e le ville costruite sulle rive erano di ricchi milanesi e stranieri. Io ero di famiglia borghese agiata, mio padre era un uomo d'affari». OOO Come il padre di don Giovanni che è proprietario di una grande seteria... «Ci sono cose che stanno nascoste dentro di noi e che riemergono scrivendo...». E riemerge anche Palermo, che Clerici, un avo garibaldino, conosce bene per essere venuto per raccontare i tornei al Circolo del tennis della Favorita. Città di origine di un finanziere dove Carmen descrive «una montagna alta come le nostre, ma secca secca, il monte Pellegrino». (*gf*)
la stagione. Il comico messinese attore di «Don Matteo» avrà il ruolo del carceriere nell’allestimento diretto da Zubin Mehta. Ecco gli altri spettacoli in calendario
Debutto alla Scala per Frassica, sarà Frosch nel Pipistrello di Strauss PALERMO
OOO Sarà un carceriere un po’ alticcio, per giunta dal nome che è tutto un programma: lo stralunato e impossibile Frosch (ranocchio) segnerà il debutto di Nino Frassica in un’opera buffa, «Il Pipistrello», per giunta alla Scala: è stato infatti annunciato il
nuovo cartellone che si aprirà con «Andrea Chenier» diretto da Riccardo Chailly che festeggerà sul podio i suoi primi 40 anni alla Scala, dove ha debuttato con «Masnadieri» nel 1978; regia di Mario Martone, protagonista Anna Netrebko con il (meno famoso) marito Yusif Eyvazov.
Stagione maxi con 15 opere di cui 8 produzioni: da «Fin de Partie» ispirata alla pièce di Beckett, opera che il novantunenne Gyorgy Kurtag ha terminato dopo anni di ritardi; poi «Die Fledermaus (il Pipistrello)», l'opera buffa di Johann Strauss, mai rappresentata alla Scala, appunto
Nino Frassica: l’attore messinese debutterà alla Scala di Milano
con Nino Frassica, il comico, attore di Don Matteo. L’opera buffa sarà diretta da Zubin Mehta. Poi «Orphèe et Eurydice» diretta da Michele Mariotti con Juan Diego Florez e Fatma Said; «Don Pasquale», «Francesca da Rimini» con Daniel Harding, la ripresa di «Fidelio» e «Simon Boccanegra», dirette da Myung Whun Chung, «Il Pirata», «Ernani», «Elektra» e «La Finta giardiniera» di Mozart, «Ali babà e i 40 ladroni», regia di Liliana Cavani e la storica «Aida» di Zeffirelli. (*sit*)
o decolla concerti
nd, quelle inserite negli album lista Into the wild e Ukulele sone cover più disparate, da Heroes avid Bowie a Trouble di Cat Ste, da You’ve Got to Hide Your Love y dei Beatles a Masters of War di Dylan. A Taormina suonerà il 27 giugno. die Vedder sarà preceduto il 21 no dal concerto dei Placebo - la inglese, per la prima volta in a, ripercorrerà vent’anni di era in un concerto che si ania molto emozionante - ed il uglio sarà seguito dal debutto onale del tour dei britannici bian. Aggiungiamo l’ultranoenne Charles Aznavour (21 lua Taormina), l’ormai collaudato grock Festival di Castelbuono gosto e, nello stesso mese, l’egente Indiegeno Festival di Patndari, poi restano tante (troprepliche estive di concerti inali, tromboni sfiatati, compadi giro, show riciclati o rattoptanto per prendere l’obolo pub. Latitano l’originalità, il coragi osare. Siamo ancora agli speti perfetti per feste di piazza, on certo per far fare un salto di tà al turismo siciliano.
Da stasera a Taormina tre “Notti magiche” dedicate ai Tre Tenori 01/06/2017 Al via del una stagione senza picchi L’eccezione Eddie Vedder Il calendario GIUGNO
1. Il Volo (Taormina) 3. Il Volo (Taormina) 4. Il Volo (Taormina) 8. Carmen Consoli (Catania) 9. Carmen Consoli (Catania) 10. Carmen Consoli (Catania) 16. Mario Venuti (Catania); Planet Funk (Catania) 21. Placebo (Taormina) 23. Franco Battiato (Palermo) 26. Eddie Vedder (Taormina)
AGOSTO
27. Eddie Vedder (Taormina) 28. Notre Dame (Me) 29. Maldestro (Salina); Notre Dame (Me) 30. Notre Dame (Me); RadioItaliaLive (Palermo)
2. Michael Bolton (Palermo) 4. The Giornalisti (Catania); Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Festival N. I. M. (Alcamo) 5. Cammariere-Paoli-Rea (Zafferana); Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Festival N. I. M. (Alcamo) 6. Niccolò Fabi (Zafferana); Antonello Venditti (Tindari); Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Panariello-Conti-Pieraccioni (Taormina) 7. Indiegeno Festival (Patti-Tindari)
LUGLIO
2014. TAORMINA TRAMPOLINO DI LANCIO
«Taormina è il nostro punto di svolta» commentava Piero Barone, il più “anziano” degli de Il Volo, alla vigilia dei concerti dell'estate 2014 al Teatro Antico, augurandosi che «Taormina diventasse l’inizio di una lunga serie di concerti in Italia». Forse Taormina non fu il vero “punto di svolta”, ma quei due show all’insegna del “tutto esaurito” portarono fortuna a Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. Poi arrivò il trionfo al Festival di Sanremo.
4. Notre Dame (Palermo) 5. Notre Dame (Palermo) 6. Notre Dame (Palermo) 7. Notre Dame (Palermo); Tiromancino (Catania); Mario Venuti (Siracusa) 8. Tiziano Ferro (Messina); Notre Dame (Palermo) 9. Hollywood Music Movie (Taormina) 16. Burns-Golinelli-Hunt (Catania)
19. Kasabian (Taormina) 21. Charles Aznavour (Taormina); Zanne Festival (Nicolosi) 22. Benij & Fede (Catania); Zanne Festival (Nicolosi); Nek (Palermo); Capo d’Orlando Blues
ATA DA TEMPO, ERA DEFINITA LA “NUVOLA BIONDA”
ria Gambineri, “signorina buonasera” Rai
OLETTA TAMBERLICH
L
23. Zanne Festival (Nicolosi); Nek (Taormina);Capo d’Orlando Blues 24. Capo d’Orlando Blues 25. Capo d’Orlando Blues 26. Ermal Meta (Palermo); Capo d’Orlando Blues 28. Ermal Meta (Zafferana); Francesco Gabbani (Palermo); Capo d’Orlando Blues; Coez (Catania) 29. Francesco Gabbani (Zafferana); Capo d’Orlando Blues 30. Capo d’Orlando Blues 31. J-Ax e Fedez (Taormina)
a chiamavano la “Nuvola bionda”. Anna Maria Gambineri, storica “signorina buonasera” della Rai, è morta ieri a Roma, aveva 81 anni ed era malata da tempo. Suo era uno degli amatissimi volti per anni hanno annunciato i programmi della tv bblica, ed anche il segnale orario. Nata a Roma il 22 rzo del 1936. Proprio per motivi di salute aveva laato la Rai dove aveva lavorato dal 1958 al 1994. lta, magra, fisico da indossatrice, Anna Maria Gameri era particolarmente bella. Dotata di grande dolza che l’ha fatta molto amare dal pubblico. È stata le più longeve annunciatrici in video (preceduta soa Nicoletta Orsomando, Rosanna Vaudetti e Maria zia Picchetti). Nel corso degli anni ha condotto andiverse trasmissioni, tra le più importanti, Un’ora voi, con Corrado, nel 1968; Il pomeriggio, nel 1982, iretta su Rai2; Cinque ore con noi, con Paolo Valenti
nel 1976, cui si aggiungono le apparizioni al fianco di Nino Manfredi nella Canzonissima del 1960, decine di cerimonie di assegnazione di premi, galà musicali in Eurovisione e trasmissioni del pomeriggio. Il suo debutto in tv in realtà avvenne come concorrente nel 1957 assieme ad un’amica, nel “gioco dei mimi” inserito in Telematch, condotto da Silvio Noto ed Enzo Tortora. Qualcuno la notò e nel 1958 venne scritturata in qualità di annunciatrice. Divenne così, negli anni Sessanta e Settanta, una delle signorine buonasera più popolari della Rai e per via della sua capigliatura fluente e chiara, le fu attribuito il nomignolo vezzeggiativo di “Nuvola bionda”. Nel 1965 ha interpretato se stessa nel film musicale Non son degno di te con Gianni Morandi e Laura Efrikian. Per molti anni fu la voce del segnale orario della sera. Nel 1994 si è ritirata definitivamente dal video per problemi di salute anche legati a dolorose esperienze personali.
8. Antonello Venditti (Partanna); Indiegeno Festival (Patti-Tindari) 9. Indiegeno Festival (Patti-Tindari) 10. Antonello Venditti (Zafferana), Indiegeno Festival (Patti-Tindari); Baustelle (Palermo); Ypsigrock Festival (Castelbuono) 11. Baustelle (Zafferana); Ypsigrock Festival (Castelbuono) 12. Ypsigrock Festival (Castelbuono) 13. Ypsigrock Festival (Castelbuono) 16. Alex Britti (Zafferana) 17. Alvaro Soler (Taormina) 18. The Kolors (Zafferana) 19. Fabrizio Moro (Zafferana); The Kolors (Palermo) 22. Afterhours (Taormina) 23. Francesco Renga (Taormina), Sfera Ebbasta (Catania) 24. Mario Biondi (Taormina); Francesco Renga (Palermo) 25. Daniele Silvestri (Taormina) 26. Daniele Silvestri (Palermo); Fiorella Mannoia (Taormina) 27. Fiorella Mannoia (Palermo); Massimo Ranieri (Taormina) 28. Massimo Ranieri (Palermo) 31. Alessandro Mannarino (Palermo)
SETTEMBRE
1. Alessandro Mannarino (Taormina) 7. Renato Zero (Taormina) 9. Renato Zero (Taormina)
15. Jarabe De Palo (San Vito lo Capo) 16. Maria Callas memoria (Taormina) 22. Francesco Gabbani (San Vito lo Capo) 23. Jo Bastianich band (San Vito lo Capo)
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14/07/2017 VENERDÌ 14 LUGLIO 2017
spettacolo IL PRIMO ITALIANO
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“The Young Pope” candidato agli Emmy LOS ANGELES. C'è anche The Young Pope di Paolo Sorrentino fra i candidati agli Emmy, gli Oscar della televisione che verranno consegnati il 17 settembre. La serie Sky prodotta da Wil-
Jude Law in una scena della serie “The Young Pope”
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dside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani, interpretata da Jude Law, ha ottenuto una candidatura per il miglior production design (per Ludovica Ferrario) e la migliore fotografia (per Luca Bigazzi). E’ la prima volta che una serie di una società italiana riceve nomination agli Emmy. Pioggia di candidature per Westworld, tra cui Anthony Hopkins, Even Rachel Wood, Jeffrey Wright e Thandie Newton, e per This is Us, 10 candidature per Genius tra cui Geoffrey Rush che interpreta Einstein.
I “Fratelli d’Italia” chiudono al Teatro Antico il tour che li rivede insieme dopo oltre vent’anni
CARLO CONTI
Firenze 13 marzo del 1961. Dopo un breve periodo di lavoro in banca decide di dedicarsi alla propria passione e inizia a lavorare come dj nelle discoteche e nelle radio e tv private locali. Il debutto in Rai avviene nel 1985 quando approda a “Discoring”. Dal 2015 al 2017 è stato conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo. GIORGIO PANARIELLO
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Firenze 30 settembre 1960, ma versiliese di adozione. Inizia la sua carriera nelle tv private toscane a fianco di Carlo Conti, si dedica al teatro con l'amico e regista Giampiero Solari. I riconoscimenti al suo talento, alla sua carica espressiva, al trasformismo, del quale è maestro, non tardano ad arrivare, permettendogli una carriera fatta di teatro, cinema, televisione ma anche libri, pubblicità e radio. LEONARDO PIERACCIONI
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Firenze 17 febbraio 1965. Nel 1986 con Conti conduce su Teleregione, il varietà “Succo d'arancia” e insieme anche a Giorgio Panariello forma il trio comico “Fratelli d'Italia” che furoreggia nei teatri toscani. Fa il suo esordio nel grande schermo con “I laureati”, campione d'incassi nel 1995. Seguono altri successi: “Il ciclone”, “Fuochi d'artificio”. L'ultimo film, "Il professor Cenerentolo", è del 2015.
«Noi come tre tenori comici» GIUSEPPE ATTARDI
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i divertiamo noi, prima di divertire il pubblico», dice convinto Carlo Conti. Ed è difficile confutarlo nell’incrocio di battute, scherzi e risate durante l’intervista a tre voci assieme ai sodali Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. Il primo beato al mare per conservare il suo color Obama, gli altri due più bianchicci: Panariello a preparare il nuovo spettacolo teatrale, Pieraccioni a casa a Firenze. Il presentatore, l’attore e il regista. “Fratelli d’Italia” vent’anni dopo. I grandi comici toscani prima di ContiPanariello-Pieraccioni & Co. - basta pensare ai Giancattivi e a Benigni - avevano mosso i primi passi nelle case del popolo. «Noi invece - spiega Carlo Conti - nelle tv private. Aria fresca, ma prima c’ erano state Succo d’ arancia e Vernice fresca, andò in onda su Teleregione e, una puntata, su Telemontecarlo». Sono nati tutti e tre a Firenze, Panariello nel 1960, Conti nel 1961, Pieraccioni nel 1965. Tre amici che intraprendono parecchi anni fa un’avventura artistica che all’inizio condividono per poi prendere strade diverse, anche se complementari e contigue. Leonardo Pieraccioni, il regista di film commedia di successo e di cassetta; Carlo Conti, il presentatore di successo e di cassetta. Forse solo Giorgio Panariello è quello che, fra i tre, ha sperimentato il ruolo d’attore non solo in contesti di facile consumo, ma in maniera più ampia cimentandosi nel teatro classico più impegnato. Adesso sono di nuovo insieme, come ai vecchi tempi, con lo spettacolo Fratelli d’Italia vent’anni dopo, 2.0. Si ritrovano, si riconoscono perché i tre amici hanno in comune una vecchia passione: il rapporto con il pubblico dal vivo. E l’atteggiamento è un po’ quello del «dove eravamo rimasti?». L’idea è nata un paio di anni fa, quando si incontrarono dal comune amico Francesco Nuti per il suo compleanno, dedicandogli proprio uno spettacolino per fare festa. E fu allora che «ci giurammo che lo avremmo rifatto», ricorda Pieraccioni. «Un successo inaspettato. Lo spettacolo era nato un po’ per celebrare noi stessi - racconta il regista de Il ciclone - Pensavamo a una data a Firenze, nella nostra città, poi ci hanno offerto l’occasione dell’Arena di Vero-
«Il 6 agosto a Taormina vi portiamo anche ribollita e pane con il lampredotto» IL TOUR
Due soli appuntamenti estivi, Lucca e Taormina, per lo show live che vede insieme Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni. Dopo il successo de “Il Tour” con 30 date nei palasport di tutta Italia i tre amici di sempre saranno in scena al Lucca Summer Festival il 29 luglio e al Teatro Antico di Taormina il 6 agosto. I tre big saranno per la prima volta insieme sul palcoscenico più importante dell’estate siciliana.
na. Una data, una seconda e, alla fine, è diventato un tour che abbiamo voluto chiudere al Teatro Antico di Taormina il prossimo 6 agosto». È un gran varietà cabarettistico dove i tre protagonisti snocciolano in due ore filate di rappresentazione tutto o quasi tutto il loro repertorio di gag, scenette, travestimenti, sketch, imitazioni, bischerate. Insomma i cavalli di battaglia della loro carriera finora intrapresa, che ognuno di loro ha declinato nella propria specifica esperienza. Ridono, si prendono in giro, motteggiano senza sosta in un clima da allegra rimpatriata cameratesca. «Sul palco c’è la gioia di ritrovarci insieme dopo vent’anni - interviene Conti - e poi c’è la curiosità da parte del pubblico di vederci assieme. Lo spettacolo nasce dalla voglia di tornare insieme, di fare un happening». Ma, attenzione, non credete a tre cavalli di razza dello spettacolo che parlano di improvvisazione. I tre hanno curato tutto dalla A alla Zeta, rispettando ognuno le proprie caratteristiche, per portare sul palco se stessi e la loro amicizia, in uno show la cui struttura ha il sapore delle cose di una volta: allontanandosi dalla “fretta” della comicità contemporanea, hanno creato un varietà vecchio stile tra cinema, teatro e tv, offrendo una carrellata di lunghi sketch che si prendono il giusto tempo per costruire il contatto col pubblico. Anche se le battute
Nuove produzioni
Tv2000, selfie per il Papa Arrivano Laudadio e Bocci ROMA. Entra tra le 20 televisioni più viste d’Italia, Tv2000, l’emittente della Cei diretta da Paolo Ruffini. Tra i nuovi programmi «Caro, virgola», i video selfie per il Papa, «Credo per sempre», sul matrimonio condotto da Beatrice Fazi. Nella squadra entrano a far parte l’ex inviato di Striscia, Max Laudadio, alla scoperta delle periferie del mondo e l’attore Cesare Bocci con “Segreti, i misteri della storia”.
Intervista a tre voci
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È uno spettacolo teatrale che sì, potrebbe andare anche in tv. Ma più avanti
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CARLO CONTI
Questo spettacolo per noi è rilassante, non c'è ansia di prestazione GIORGIO PANARIELLO
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Con l'aiuto di mia figlia, ché sua madre è di Giarre, traduco le frasi in siciliano LEONARDO PIERACCIONI
fulminanti non mancano. E i primi a riderne sono proprio loro, che in scena, come nella intervista a tre, si divertono come ragazzini. «Il segreto è salire sul palco senza le paure e le incertezze che si hanno nei nostri singoli lavori. Noi tre insieme ci distacchiamo da tutto: è terapeutico», spiega Panariello. «Proveniamo da tre mondi differenti, cinema, tv e teatro, questo spettacolo per noi è rilassante, non c’è ansia di prestazione, tutto avviene con leggerezza». «A Taormina vi faremo trovare anche ribollita e panino con il lampredotto - se la ride Pieraccioni - Con l’aiuto di mia figlia, ché sua madre è di Giarre (l’attrice Laura Torrisi, ex compagna del regista, nda), sto traducendo in siciliano alcune frasi. Perché noi siam soprattutto vernacolieri. Lo spettacolo è un varietà, facciamo la parodia della tv, dei talent show. E poi ci sono i nostri monologhi e c’è un Carlo Conti inedito». «Come non lo vedrete mai più» sottolinea l'interessato. È il momento “Maranda”, quello che Panariello ama di più. «Leonardo ha avuto un rarissimo lampo di acutezza senile, mettendo in scena un riassunto parodistico di un’ipotetica opera teatrale russa - sottolinea il comico - è un momento costruito molto bene, che richiede la partecipazione del pubblico: poi vedere Carlo Conti vestito da Maranda ripaga di tutti gli sforzi». E Pieraccioni insiste: «Ci sarà anche un po’ di gossip: finalmente sveleremo chi è il vero padre del figlio di Conti. Come indizio vi do le iniziali: P. B.». E chi sarà? Paolo Bonolis? E Renzi? Vi ha condizionato in qualche modo? Tutti: «Noi s’era fiorentini prima di lui». Pieraccioni: «E certo che c’ha condizionato. Io quando ho visto questo fuoriclasse dell'intrattenimento, ho pensato che ci stracciava. Ha parlato per quattro giorni di fila alla Leopolda, anche quando non c’era nessuno, sono andato a controllare. Mi son detto: questo ci stronca. Prima c’era solo Grillo, ora anche lui. Voleva venirci a dare una mano in palcoscenico, ma facendo le parti di tutti e tre». C’è tanta tv in questo spettacolo, potrebbe trasferirsi sul piccolo schermo? Sulla tv tutti zitti, parla Conti: «È uno spettacolo teatrale che sì, potrebbe andare anche in tv. Ma più avanti. Adesso è come una fuoriserie da tenere in garage e tirare fuori ogni tanto, quando ci va».
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17/07/2017 © LA RIPRODUZIONE E LA UTILIZZAZIONE DEGLI ARTICOLI E DEGLI ALTRI MATERIALI PUBBLICATI NEL PRESENTE GIORNALE SONO ESPRESSAMENTE RISERVATE
20 Cultura & Spettacoli
GIORNALE DI SICILIA Lunedì 17 luglio 2017
musica. Due tappe a Roma per il tour dedicato a «The Joshua Tree», a trent’anni dalla pubblicazione del capolavoro della band irlandese. Molti i siciliani sugli spalti
Rock e politica, gli U2 scuotono l’Olimpico 0 «Grazie alla Guardia costiera italiana, ha salvato migliaia di vite», urla Bono davanti a 60 mila fan giunti da tutta la penisola Musica e impegno: Bono Vox non si smentisce a Roma, dove ha scandito canzoni e interventi politici. «Siete fantastici, la più bella notte di sempre», ha poi detto al pubblico italiano, «una famiglia». Claudia Fascia ROMA
OOO«La più bella notte di sempre», urla Bono Vox dal palco dello Stadio Olimpico all’inizio della prima delle due date romane (ieri il bis) degli U2, le uniche previste in Italia per i festeggiamenti dei 30 anni dall’uscita di «The Joshua Tree». La più bella notte di sempre, e lo è stata per i 58 mila che sono arrivati sabato da tutta Italia. «Siete fantastici, siete una famiglia», ringrazia in italiano il cantante e in italiano proverà a esprimersi più volte durante la serata. «Grazie Guardia costiera, avete salvato migliaia di vite», dice tra l’altro Bono. «Siete il meglio dell’Europa», ha aggiunto, sulle note di «Miss Sarajevo», trasformata in «Miss Syria», mentre sul maxischermo scorre in un video la storia di Omaima, una bambina siriana ospitata nel campo profughi di Zaatari, in Giordania.
Quello verso il pubblico romano, del resto, è un amore, ricambiato, di lunga data. E quando poco prima di salire sul palco, la band incontra alcuni giornalisti, privilegio riservato finora solo all’Italia, spiega che la differenza rispetto agli show tenuti in Nord America e in Europa, qui, è proprio «il pubblico». I 58 mila lo sanno, e vogliono continuare a guadagnarsi questa privilegio, vogliono stupire: sugli spalti, durante «With or without you» appaiono migliaia di fogli colorati a comporre la scritta «30» e la sagoma del Joshua Tree, l’albero del deserto californiano che ha dato il nome al disco uscito nel 1987. Il concerto, del resto, è tutto costruito attorno all’album, pietra miliare nella storia degli U2 e della musica, suonato per intero e con i brani nello stesso ordine in cui sono stati pubblicati 30 anni fa, per tutta la parte centrale dello show. Dopo l’intro, che è il riassunto della loro storia pre-Joshua e che in omaggio agli inizi la band suona su un palco in mezzo al pubblico con i maxischemi spenti e sul quale i 4 ragazzi di Dublino arrivano senza farsi annunciare alla spicciolata: Sunday Bloody Sunday, New Year’s Day, Bad, che sfocia in Heroes di David Bowie (e che Bono dedica all’amico Luciano Pavarotti scomparso giusto 10 anni fa), Pride.
Bono Vox e compagni sul palco all’Olimpico di Roma: ieri il bis Quando parte Where The Streets have no names, sull’enorme maxischermo alle spalle della band appare l’inconfondibile sagoma del Joshua Tree, su un sanguinario sfondo rosso. In un paio di passaggi, più politici,
il bersaglio è il presidente degli Stati Uniti. Ma ci sono, soprattutto nei numerosi bis, anche richiami ai diritti civili, democrazia negata, cambiamenti climatici, migrazioni (con il ringraziamento all’Italia), l’omaggio alle donne con una sfilata di foto di figure
femminili da Rosa Parks a Patti Smith, affiancate ad Angela Merkel e Christine Lagarde. Il finale è un crescendo con Beautiful Day, Elevation, Vertigo, Ultraviolet, One, Litte Things. L’acustica dell’Olimpico non rende giustizia al
rock degli U2, ma il pubblico balla e canta comunque a squarciagola per tutto il concerto. E tra il pubblico anche numerosissimi siciliani che non si sono persi l’appuntamento. C’è il palermitano Francesco Citarrella che aveva assistito 24 anni fa con gli amici al concerto di Napoli e ora ha deciso di portare all’Olimpico il figlio Davide, di sedici anni. «È passata un’epoca da allora - commenta - e il cambio generazionale è ben visibile in tanti aspetti, dall’abbigliamento al comportamento, dalla gestualità alle relazioni interpersonali. Ma l’emozione resta sempre la stessa». A Roma, con un gruppo di amici, anche la ventottenne Gisella Lo Gerfo, di Misilmeri, che qualche ora prima del concerto ha fatto tappa al Colosseo per festeggiare il compleanno del suo ragazzo, Domenico. Gisella è un’appassionata di musica e proprio a Roma a giugno ha già visto il live dei Depeche Mode. C’è chi è arrivato a Roma dopo tante peripezie. Il palermitano Johnny Calì aveva programmato la partenza per le 8,50 del mattino di sabato, ma per un guasto all’aereo ha dovuto rimandare il decollo alle 17,45, giusto in tempo per spostarsi all’Olimpico. Una volta entrato allo stadio, però, è passato tutto. «Concerto stupendo, una grande emozione. Mi ha sorpreso la presenza di Noel Gallagher», racconta.
palermo. J-Ax e Fedez «trasferiti» a Taormina, Mannarino e Benji & Fede al Teatro di Verdura: complicato applicare nella struttura le norme di sicurezza antiterrorismo
Castello a mare, controlli difficili: spostati 3 concerti Simonetta Trovato PALERMO
OOO I primi problemi provocati dall’ormai noto decreto Gabrielli, ovvero le norme di sicurezza antiterrorismo che stanno mettendo alla prova gli organizzatori italiani. Cambiano sede, infatti, sia il concerto che vede insieme J-Ax e Fedez, che i live di Mannarino e di Benji e Fede. Palermo ha finora superato i primi grandi eventi da centinaia di migliaia di persone, ma sono le manifestazioni in luoghi non facilmente controllabili a destare attenzione e preoccupazioni. Così Andrea Peria,
che cura la rassegna Porto d’Arte al Castello a mare, ha deciso di spostare tre dei concerti in programma, rimandando a fine agosto altri appuntamenti, e sperando che per quelle date siano rese note le norme e consolidato un nuovo protocollo di collaborazione tra l’Autorità portuale – da pochi giorni guidata dal’ex presidente di Assoporti, Pasqualino Monti – e la soprintendenza. Resta confermato al Castello a Mare lo spettacolo del Teatro del Fuoco, l’1 agosto, mentre migra al Teatro Antico di Taormina, il live di J-Ax e Fedez il 31 luglio: molto atteso dai fan dei rapper, il concerto è sotto osservazione perché atti-
rerà di certo moltissimi spettatori. E il Castello a mare ha di certo problemi con le vie d’accesso, visto che è possibile scavalcare le cancellate per arrivare all’area spettacoli, magari calpestando i reperti archeologici (cosa, questa, successa di recente, e che ha scatenato le ire della soprintendenza); impossibile, d’altronde, chiudere via Patti, visto che si creerebbero problemi alle attività commerciali della zona. Cambiano quindi sede, ma restano a Palermo, anche i concerti del duo Benji & Fede, in programma inizialmente il 21 luglio al Castello a mare e spostato invece al 30
Niente Castello a mare per J-Ax e Fedez: si esibiranno a Taormina il 31 luglio
agosto al Teatro di Verdura; e di Mannarino che invece, conferma la data del 31 agosto, ma è anche lui al Teatro di Verdura. Nel primo caso, il duo di giovanissimi (neanche venticinquenni) modenesi che si sono conosciuti su Internet, è attesissimo dai fan: Benjamin Mascolo e Federico Rossi sono tra i più seguiti su YouTube. Nel caso di Mannarino, sono stati gli organizzatori, Vivo Concerti e Giuseppe Rapisarda Management, a decidere di spostare il live proprio in accordo con il decreto Gabrielli. Mannarino propone «Apriti cielo», il suo quarto album, un disco intenso e controcorrente nella sua genuina verità, e Mannarino promette un live tutto da ascoltare. I biglietti per tutti gli show sono sui circuiti di prevendite abituali. Infoline: 0957167186. (*sit*)
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18/07/2017
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Cultura & Spettacoli 39
GIORNALE DI SICILIA
Martedì 18 luglio 2017
teatro. La commedia di Fournier, con la regia di Alfio Scuderi, apre la stagione estiva del «Biondo». Una chiave surreale per raccontare il nostro quotidiano
Se Dio viene a cercare lavoro a Palermo: a Villa Filippina si ride con Benassai e Bologna 0 Analfino, gli Akkura e Bondì eseguono le musiche dal vivo La nuova produzione dello Stabile siciliano resterà in scena - con una piccola pausa - fino a mercoledì 26. Benassai è un Dio molto «terrestre», mentre Bologna ricopre il ruolo del suo esaminatore. Simonetta Trovato PALERMO
OOO Dopo aver creato il cielo, la terra, le mosche e i cristiani, Dio il settimo giorno si riposò. Ma poi fu preso dalla noia: cosa fare? Come passare la giornata? Insomma, bisogna reinventarsi, trovare un’occupazione interessante, rimettersi in gioco. E quindi, come potrebbe fare un qualsiasi giovane dei nostri giorni, eccolo mandare curriculum, proporsi ai colloqui, cominciare a sperare di trovare un lavoro… a Palermo. Nasce da qui «Il curriculum di Dio», commedia, ironica e divertente, e nuova produzione del Teatro Biondo che la porta in scena da
stasera alle 21 a Villa Filippina, dove si replica fino al domenica e poi da lunedì 24 a mercoledì 26. In scena, due cavalieri del palcoscenico leggero come Paride Benassai – sarà Dio, poco maestoso e più terragno, uno zolfanello nostrano – e Maurizio Bologna che invece ricopre il ruolo dell’esaminatore. La regia è di Alfio Scuderi che, con Benassai, ha adattato per il teatro dall’omonimo racconto, ironico e surreale, dello scrittore francese Jean-Louis Fournier. Una scelta particolare riguarda le musiche, eseguite dal vivo dal trio di Lello Analfino (stasera, poi il 22, 23 e 27 luglio), oppure dagli Akkura (domani, il 20 e 21 luglio) e da Alessio Bondì (le ultime tre repliche): un modo nuovo per rileggere ogni sera lo spettacolo in maniera diversa, giostrando su un tappeto sonoro differente, secondo i canoni stilistici di ciascun gruppo. Divertente, leggero, surreale, sagace e ironico, a tratti dissacrante
ma mai volgare né irridente, il testo di Fournier porta lo spettatore a riflettere e a porsi domande complesse sull’esistenza e sull’essenza del mondo, sempre col sorriso sulle labbra. La paradossale situazione prende quindi spunto dal fatto che Dio, stanco di non far nulla dopo aver creato tutte le cose, si metta alla ricerca di un lavoro, e per di più proprio a Palermo. Di certo nessun’altra persona al mondo potrebbe vantare un curriculum vitae tanto vasto, eppure davanti alle domande impertinenti e brillanti del datore di lavoro e davanti ai classici test psico attitudinali anche Dio finisce col trovarsi in difficoltà: se è contrario alla pena di morte, perché ha inventato la vecchiaia? E le guerre, perché si combattono? Persino i funghi velenosi, perché crearli? Sarà buffo vederlo imbarazzato di fronte alle disarmanti domande sulla creazione e sulla vita. Alla fine il Creatore non sembrerà essere così convinto di tutto ciò che ha crea-
Paride Benassai e Maurizio Bologna in un momento di «Il curriculum di Dio»
4 quesiti complessi
sull’esistenza e sul mondo ma col sorriso sulle labbra
to… «Un Dio matto, un Dio bambino che ha bisogno dell’uomo, che lo usa per realizzare i propri piani – spiega Paride Benassai -; per tutto lo spettacolo ci si chiede se sia veramente lui, oppure no, e anche il personaggio di Maurizio Bologna sottolinea questa impossibilità di crederci. Vederlo rimproverare Dio… è straordinario. La battuta più bella? Signor mio… no, signor Dio». Alla fine l’uomo/Bologna si lascerà trascinare da questo personaggio abbastanza surreale. «Sì, e
alla fine si riuscirà anche a riflettere». «Abbiamo lavorato sulla linea della commedia contemporanea – spiega il regista Alfio Scuderi –, trovando una chiave surreale che racconta la storia in maniera originale, adattandola alla nostra cultura senza tradire il testo e l’autore. La musica dal vivo renderà lo spettacolo ancor più unico e l’alternarsi delle formazioni musicali nel corso delle diverse recite, permetterà allo spettatore di scegliere la replica con il suono che ama di più». (*sit*)
balletto. La stella mondiale della danza incanta il teatro di Verdura con la sua interpretazione dell’eroina romantica. Al suo fianco Denis Rodkin. Platea entusiasta
Svetlana Zakharova è Giselle, struggente e leggera Palermo
OOO Danzare la vita e anche la morte: è l'impulso che domina il personaggio di Giselle. L'impulso irresistibile che s'intreccia con l'amore. Ed ecco lei, protagonista, ingenuamente protesa verso la vita, poi tenace ancora nel difendere la vita non più sua, ma del giovane che ha amato adesso preso nelle spire del rimorso. Al Teatro di Verdura «Giselle» di Adam, coreografia di Ricardo Nunez
ripresa da Patrizia Manieri, domenica sera (repliche stasera, martedì e domani alle 21,30) ha dato a Svetlana Zakhanova ancora una volta l'occasione di narrare con sublimità di tecnica la romantica vicenda della protagonista. La naturalezza dell'esordio, timida e ritrosa con dolci ripulse agli slanci del giovane innamorato, il bell'Albrecht di Denis Rodkin, ha già aerea impalpabilità e il dominio di una fisicità al superlativo si tramuta
in accattivante freschezza di giovinetta che nella scena della margherita come nella conclusiva scena della pazzia disegna un profilo di stilizzata incisività. E gioca bene a segnarne la distanza il contesto di vignaiole e contadini nella loro gioiosa spensieratezza, tra scene mimiche e quadriglie, entro cui s'inserisce il quartetto dei contadini, Alessandro Cascioli, Michele Morelli, Yuriko Nishihara, Marta Marigliani, di dedito impegno.
Vindici d'oltretomba, le Villi, che coinvolgono in mutevoli ensemble il Corpo di Ballo del Teatro Massimo, nel secondo atto, perseguono compattezza in file che s'incrociano e in temibile schieramento, insensibili a concessioni, guidate dalla regina Myrtha, cui Maria Grazia Grisafi conferisce un rilievo non proprio autoritario anche se inflessibile e coinvolta nel suo rito evocativo. Il virtuosismo che dà evanescente leggerezza a Giselle ha in Svetlana Zakharova
un'interprete così eterea nella saldezza dei suoi eccezionali mezzi da suggerire l'impressione che potrebbe all'improvviso anche volar via. Nel suo apparire e disparire, nella decisa protezione del giovane Albrecht c'è una perfezione di stile, un nitore, un'essenzialità che si desidera che torni ogni volta che scompare. Denis Rodkin ne è partecipe interprete e in accorta sintonia con la protagonista. Guizzante Hilarion, Riccardo Ric-
cio incide un significativo, interessante profilo del personaggio. Chiara Sgnaolin e Jessica Tranchina sono le due Villi impegnate negli assoli. Elisa Arnone è Berthe, una madre scenicamente espressiva con il Wilfred di Fabio Correnti, l'imponente Gaetano La Mantia, duca di Curlandia e Noemi Ferrante - Bathilde. Attento e consapevole sul podio dell'Orchestra del Massimo Aleksej Baklan. Ben inserito nel contesto del Teatro di Verdura l' allestimento scenico del San Carlo di Napoli con le luci di Bruno Ciulli. Pubblico ben numeroso e applausi naturalmente entusiasti per la protagonista. (*spa*) Sara Patera
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19/07/2017
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Cultura & Spettacoli 37
GIORNALE DI SICILIA
Mercoledì 19 luglio 2017
mostra. All’Albergo delle Povere le opere dell’artista, un rendiconto empatico sulla catastrofe che stiamo vivendo: «Siamo essere umani, non dimentichiamolo»
Migranti, vite spezzate raccontate da Lauricella 0 Così il mare dà e toglie la vita: resti di barche, salvagenti neri allineati e una performance che «sfida» il visitatore L’artista riberese Carlo Lauricella (classe 1948, vive e lavora a Palermo) da più di dieci anni ormai è impegnato sul tema scottante della migrazione: «I materiali e le opere parlano da soli». Valentina Di Miceli
«Endless Migration» autore Carlo Lauricella A cura di Enrico Crispolti dove Real Albergo delle Povere Fino al 3 settembre quando dal Martedì al sabato 9,30 - 18,30Domenica e festivi solo al mattino. Lunedì chiuso. Ingresso Gratuito
«N
on sono in grado di descrivere ciò che è successo negli ultimi minuti. Il gommone si stava sgonfiando in fretta, e stava imbarcando acqua. In qualche modo, quelli del MOAS sono riusciti a salvarli. Il caos era totale. Una vera situazione a cavallo fra la vita e la morte. Corpi che vengono portati a forza da una barca all’altra. Un bambino che vomita, un altro che urla per i suoi genitori». Così Patrick Kingsley, (uno dei più competenti e affidabili giornalisti di The Guardian, che ha raccontato storie e contesti dei migranti diretti verso l’Europa), a bordo di una barca dell’associazione no profit MOAS («Migrant Offshore Aid Sta-
tion») nel Mare Egeo, racconta in diretta su Twitter una delle ormai consuete, e ogni volta da brivido, operazioni di salvataggio di migranti sulla rotta Balcanica. Alcune vanno a buon fine, altre no! Sta di fatto che la crisi dei profughi non è un fenomeno recente. Lo è solo per l’Europa e l’occidente, che risvegliandosi in un incubo si rendono conto, forse ancora solo parzialmente, dell’immane catastrofe umana. Giornalisti, scrittori, registi, artisti si mobilitano allora per rendere ancora più trasparente la situazione, nella sua tragicità disarmante. L’artista riberese Carlo Lauricella (classe 1948, vive e lavora a Palermo) è tra questi. Da più di dieci anni ormai è impegnato sul tema scottante della migrazione, e, come Kingsley sulle pagine di The Guardian, ci offre il suo resoconto puntuale di una «migrazione senza fine» sulle pagine del grande libro dell’arte contemporanea. «Endless Migration – opere dal 2006 al 2017» è la mostra che raccoglie le migliori opere di Carlo Lauricella sul tema della migrazione, esposte negli spazi del Real Albergo delle Povere, in una grande installazione ambientale che sorprende, come ogni volta, per la sua grande forza empatica. A cura di Enrico Crispolti, voluta dal Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, in collaborazione con l’Accademia di Belle Ar-
«Avvistamento» una delle opere di Carlo Lauricella esposte all’Albergo delle Povere a Palermo ti Palermo, la mostra ripercorre le tappe più salienti del cammino dell’artista attraverso storie di profughi e di salvataggi, di naufragi e vite spezzate, sul filo rosso di un mare che unisce e divide, che dà e toglie la vita. Nelle cinque sale espositive si alternano dipinti, installazioni sospese, a pavimento, a parete e perfo-
mance, in un’unica grande istantanea della reale tragedia in cui tutti siamo coinvolti. Ed è proprio sul coinvolgimento che l’artista punta, con opere come «Recuperi» del 2006 (donata alla collezione permanente di Museo Riso) in cui il pubblico salva simbolicamente dall’acqua chi ancora fluttua tra le onde, e performance come «Via Lido» in cui
invece il pubblico è invitato a partecipare con il proprio fiato alla realizzazione dell’azione in cui l’artista ripercorre il calvario dei migranti prima come profughi, poi carichi come somari sulle spiagge a vendere gonfiabili. Alla tragedia di Porto Palo del 1996, insabbiata dalla giustizia e riscoperta dal libro/inchiesta di Giovanni Maria Bellu, l’artista
dedica l’opera «Ex Migranti» (2006): 283 volti dei naufraghi di Porto Palo ritratti con la tecnica del monotipo, funzionale a rendere la sensazione della corrosione dell’acqua, dell’evanescenza di quei volti dimenticati. 60 dipinti installativi rappresentano invece i «Punti» (2016), le coordinate esatte dei disastri in mare, che devono essere scolpite nella memoria collettiva . Se «Avvistamenti», la grande installazione di zattere del 2006, apre la mostra, la grande onda di salvagente neri dell’installazione «Orizzonti» (2017) conclude il percorso, mette fine alla fuga con l’intrusione di un salvagente bianco che lascia aperta una possibilità affinché venga dato il giusto valore alla vita di ogni singolo uomo. «Siamo esseri umani innanzitutto – dichiara l’artista - questo dimostrano le mie opere, vogliono sensibilizzare, dare un pugno nello stomaco a chi le osserva per rendere viva sulla pelle la tragicità di questi eventi. Non ho voluto aggiungere nessuna spiegazione – continua L’arte contemporanea non ha bisogno di spiegazioni perché toglie la possibilità al pubblico di fruire liberamente di un’opera. La mia comunicazione è diretta, i materiali e le opere parlano da sé. Ho pensato a questa mostra come un mappamondo al contrario dove il fruitore si trova al centro e viene coinvolto fisicamente dalle coordinate delle opere intorno». (*VDM*)
sicilian sound. Il quartetto degli «091» ha vinto il contest al festival toscano. Vaccarello, voce e chitarra: «Nei brani mettiamo le nostre radici e il pubblico apprezza»
Il blues in dialetto di una band di Palermo trionfa a Pistoia Tancredi Bua Palermo
OOO Il blues in siciliano va alla conquista dell’Italia e inizia vincendo la «battaglia» più difficile, quella per il palco del Pistoia Blues. Ad aver combattuto – e vinto – nel contest interno del festival, Obiettivo BluesIn 2017, sono stati i palermitani 091Blues, il quartetto guidato da Piero Vaccarello (voce, chitarra e armonica) che vede poi alla batteria e alla voce Filippo Patti, al basso Dario
Capostagno e al pianoforte Roberto Clesceri. Il 7 luglio la band si è esibita in apertura del concerto di Alex Britti, mentre questo venerdì sbarca al Calabria Blues Passion di Rossano Calabro, per poi spostarsi al Pignola Blues Festival, il palco su cui apriranno il concerto del chitarrista Scott Henderson. «Gli 091Blues attraversano i palchi della Sicilia – e del resto dello Stivale, come spiega Piero Vaccarello – dal 1991. Non è mai cambiato il nucleo della band, ma
due anni fa abbiamo subito qualche rimaneggiamento in formazione. Avevamo voglia di cambiare anche il sound da proporre, così abbiamo pensato di aggiungere dei nostri brani, in siciliano». Un esperimento iniziale che ha portato tanta fortuna al gruppo: dal tributo ai grandi artisti del passato a veri mostri da palco, gli 091 sono diventati dei grandi intrattenitori capaci di trasformare il ritmo e le battute tradizionali del blues-rock in un’irrefrenabile raffica di adrenalina tutta siciliana. «Prendi
per esempio – continua Vaccarello – uno dei nostri brani di punta, Vicè. Lì usiamo come strofe le rime di una vecchia filastrocca siciliana. Un’altra canzone (si trovano tutte nel loro album di debutto, intitolato proprio Vicè, uscito ad aprile e registrato negli studi della CFM di Palermo, ndr.) che amiamo suonare è Tirati ‘à panza, in cui esasperiamo il tipico siciliano tarchiato e grasso. Al Nord la gente ama queste particolarità, battono tutti i piedi quando parte un brano in siciliano, perché il blues ci
si sposa benissimo. È un fatto di sangue: il blues è quello che tu sei. Noi 091 siamo siciliani e ci mettiamo dentro le nostre radici. Bo Diddley ci metteva i ritmi africani, quel martellamento tipico dei suoi pezzi è forse più comune qui in Sicilia, o in Nord Africa, che in America». Forse è questo l’aspetto che ha stregato la giuria del Pistoia Blues: «C’erano 400 band iscritte – continua il cantante del gruppo – . Arrivare primi era difficilissimo, ma per noi era importante tanto quanto. Il Pistoia Blues è il pal-
co su cui sono passati i nomi più importanti del blues e del rock and roll mondiale. Van Morrison, B.B. King, Bob Dylan, Ben Harper… potremmo continuare per ore. Noi il 7 luglio abbiamo aperto il concerto di Alex Britti con quattro brani che hanno fatto ballare la platea con la lingua siciliana. La vittoria è stata doppia: siamo saliti su quel palco e l’abbiamo fatto con una versione del blues “corretta” con la nostra terra». L’aneddoto più divertente? «Il momento in cui un’altra band lombarda, anche loro in finale, ha sentito la nostra Tirati ‘à panza e ci ha chiesto di inserirla nella loro scaletta». (*TABUA*)
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20/07/2017
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Cultura & Spettacoli 37
GIORNALE DI SICILIA Venerdì 21 luglio 2017
notti di scena. Regia di Andrea Elodie Moretti, che con Claudia Tinaro ha curato l’adattamento e la traduzione. Musiche di Andrea Tassinari. Stasera il debutto
Amleto si muove sul filo dei rapporti familiari 0 Il Teatro Romano di Catania, poi Morgantina e Tindari: tre luoghi antichi per una rivisitazione del dramma shakesperiano Il regista: «Ci lavoriamo da tempo. È una versione del dramma shakespeariano interamente giocata sul filo dei rapporti familiari. E ha origine da quattro anni di scambi creativi tra attori». Simonetta Trovato palermo
OOO Gianni Policardi si era laureato il 15 dicembre del 2003 in economia e commercio. Non faceva il pescatore, anzi soffriva il mal di mare, ma la sua famiglia amava l’acqua di Lampedusa. Ed era partita per portare il Pegasus, il loro nuovo peschereccio, dalla Sicilia a Rimini. L’imbarcazione affondò al largo di Napoli, Gianni rimase sott’acqua. A lui, e ai tanti figli, è dedicato «Amleto figlio di Amleto», lo spettacolo che va in scena stasera al Teatro Romano di Catania, domani sera a Morgantina e chiude la sua tournée siciliana domenica a Tindari, sempre nell’ambito di Anfiteatro Sicilia, un progetto di TaoArte, frutto di una collaborazione tra glia assessorati regionali al Turismo e ai Beni Culturali, nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei. Sempre in questo
weekend, pescando dal medesimo cartellone, ecco anche «Suggestioni al chiaro di luna», recital di Mario Galeani al piano, stasera a Morgantina e domenica alla Villa del Casale. Poi il 13 agosto a Tindari e il 24 agosto a Catania. Alla Villa del Casale nelle domeniche estive (23 e 30 luglio, 13 e 20 agosto) sono previsti anche giochi d’acqua nel peristilium. «Amleto figlio di Amleto» è una versione del dramma shakespeariano interamente giocata sul filo dei rapporti familiari. E ha origine da quattro anni di scambi creativi tra attori provenienti dall’esperienza de Les Bouffes du Nord di Parigi, con il centro Policardia di Viareggio, appunto dedicato al giovane non-pescatore, amico del creatore del centro, Andrea Elodie Moretti. «Lavoriamo su Amleto da tre anni – spiega il regista – e lo spettacolo ha debuttato l’anno scorso. Anche se il testo resta assolutamente quello di Shakespeare, abbiamo cercato al suo interno rivoli e temi sui rapporti familiari. Polonio è un padre vero e stra-ama sua figlia: noi sappiamo che Ofelia si uccider, anche per colpa della
Pietro Anastasi interpreta il ruolo di Amleto nella rappresentazione di stasera a Catania morte del padre, ma è l’amore di Polonio ad averci interessato, le sue aspettative sul futuro della figlia. E Amleto, che non ha un padre vero ma deve accontentarsi di
uno spettro, seguirà la sorte della sua amata. Il ruolo del genitore, se è fondato solo su un riverbero sui figli, non porta al bene». Il Policardia Teatro Centro di creazione del-
la Versilia un anno fa aveva proposto a TaoArte, uan riduzione teatrale di «The sunset unlimited», ma adesso è proprio al suo debutto.
«Amleto figlio di Amleto» scivola sulle musiche di Andrea Tassinari, adattamento e traduzione sono di Andrea Elodie Moretti e Claudia Tinaro. In scena ci saranno Pietro Anastasi, Cecilia delle Fratte, Gabriele Finzi, Dario Impicciatore, Elena Tagliagambe, Andrea Tassinari, Filippo Cancellotti, Andrea Aquilante, Simone Sommariva. Hanno tutti studiato con Mamadou Dioume, Bruce Myers, Corinne Jaber e Jean Paul Denizon, attori delle Bouffes du Nord di Peter Brook. Policardia Teatro nasce infatti nel 1994 con lo scopo di diffondere l’arte del teatro tra i bambini e i ragazzi a Viareggio. Dal 2008 Doiume, Mayers e Jaber si avvicendano nella pratica della ricerca teatrale in Versilia. La Policardia ha ospitato per i primi tre anni i tre attori delle Bouffes, in workshop aperti a tutti con cadenza trimestrale. Dopo si è trasformato tutto in un percorso completo che ha coinvolto anche i giovanissimi del centro teatrale. «Lavorare con i grandi maestri, ha reso i nostri ragazzi di livello eccezionale – spiega Moretti - oggi lavorano a Macao, in Senegal, in altri paesi. E sono apprezzati ovunque». (*sit*)
Villa Filippina. La comicità di Paride Benassai e Maurizio Bologna: «Il Signore è annoiato e sta cercando un lavoro in Sicilia. Il curriculum all’ufficio di collocamento»
Ma quanto è umano questo Dio che fa pure lo spiritoso... OOO Ma quanto è umano questo Dio che si attorciglia nelle parole. Che gioca con le frasi, ammorbidisce i contorni, è pure ironico quanto basta, porta la scalzetta come un muezzin e ha sete, proprio come un uomo. Ecco, come un uomo, fatto e finito, con i suoi dissapori, le amicizie, la voglia di riuscire. Paride Benassai è tutto il contrario di come ciascuno di noi si potrebbe immaginare il buon Dio: non ha la barba fluente, non è maestoso, non è ieratico, non è accondiscendente e neanche pietoso. È un bravo cristiano, potremmo dire, ma non ne lascia passare una. Soprattutto se deve convincere il suo interlocutore che sì, lui ha tutte le carte in rego-
la per ottenere un lavoro. Perché Dio ormai è annoiato e sta cercando un impiego… in Sicilia, a Palermo. E si presenta ad un ufficio di collocamento dove un solerte impiegato lo interroga sul suo curriculum. Ha creato il mare? Certo, ma perché anche le tempeste che provocano naufragi e fanno morire gli innocenti? Ha creato il sole? Bene, ma la gente ha sete. Ha creato le donne, i bambini e le zanzare, ma le guerre, le pestilenze, i suicidi, che ci stanno a fare? Se il mondo – che è rotondo, per carità, vuoi mettere gli spigoli … - è stato un Eden, perché adesso si è trasformato in un pianeta mefitico, complesso, vanaglorioso? Questa commedia «Il curricu-
Paride Benassai e Maurizio Bologna nel «Il curriculum di Dio»
lum di Dio» sembra un piano d’accusa giocato sulla falsariga della risata, non dà risposte ma pone tantissime domande: lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo e portato in scena a Villa Filippina, è tratto dal un testo ironico di Jean-Louis Fournier che Alfio Scuderi e Paride Benassai hanno adattato ad una lingua saporosa, intinta nell’Oreto, delicata come una carezza, ma che strappa parecchie risate. Non stiamo lì a cercare sottotesti o goliardie, è uno spettacolo leggero leggero e come tale va preso, un pò come gli adattamenti estivi delle opere classiche. Ed è interamente basato sul feeling che si è creato tra i due protagonisti, ambedue ottimi interpreti: lo stesso Benassai (ov-
viamente fa Dio, volevate lasciarglielo scappare?) e Maurizio Bologna che invece ricopre (molto bene) il ruolo dell’esaminatore. Scambi frequenti, belle battute, un ritmo serrato che si sfalda un po’ nel finale dove prevale invece qualche pesantezza: «Il curriculum di Dio» è un lavoro che fa passare un’ora e mezzo veloce e irridente, senza farsi problemi. Bella e indovinata la scelta di affidare le musiche a gruppi diversi: al debutto c’era il trio di Lello Analfino, ironico ad orecchio, con quel «Cocciu d’amuri» che è una carezza ben spesa. Nelle altre sere, fino al prossimo week end, si alternano invece gli Akkura con il loro sound martellante, giocato soprattutto su percussioni mediterranee; e Alessio Bondì, padrone di un live più intimo e riflessivo. Tanti applausi e pubblico contento. (*SIT*)
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22/07/2017
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44 Sport
GIORNALE DI SICILIA
Sabato 22 luglio 2017
Il ritiro rosanero/il mercato L’ex Catania dice sì: «Il mio passato non è un problema»
Bellusci è pronto per il Palermo Goldaniga-Genoa, ormai ci siamo 0Spunta l’uruguayano Lopez per la fascia sinistra, accordo ad un passo. Il polacco Murawski è già arrivato a Bad Il ds Lupo: «Con lui abbiamo completato il centrocampo» Giorgio Elia Benedetto Giardina Bad Kleinkirchheim
OOO Il rimpiazzo per Ingegneri è stato trovato. Il Palermo ha chiuso l’accordo con Giuseppe Bellusci per il trasferimento in Sicilia, il difensore arriverà oggi in ritiro e inizierà ad allenarsi agli ordini di Tedino una volta rientrati alla base per la ripresa della preparazione. «L’ipotesi di poter disputare un campionato cadetto con l’obiettivo della promozione è senza dubbio un aspetto stimolante - ammette il centrale con un passato tra le fila del Catania -. Nella passata stagione ho giocato in Serie A, ma alla mia età ho deciso di non far influenzare le mie decisioni dalla categoria». Il difensore ha risolto il proprio contratto col Leeds ed è pronto a tuffarsi nell’avventura in rosanero, pur consapevole di dover affrontare la diffidenza dei tifosi relativa ai suoi trascorsi nei rivali etnei: «Già in altre circostanze alcuni ex del Catania sono passati al Palermo e viceversa. Non credo che le scelte di un calciatore possano esser influenzate da questi aspetti. Se fossi nato a Catania, magari, il discorso sarebbe stato diverso. Ho giocato tanti derby. Si tratta di partite speciali, che provocano grandi emozioni fin dalla settimana nella quale le si prepara. Ricordarne uno sarebbe ri-
duttivo, anche se mi dispiace per l’errore commesso nell’ultimo, terminato 1-1. Nel calcio però certe cose possono accadere, ma quello ormai è il passato». Bellusci è quindi l’uomo chiamato a risolvere l’emergenza difensiva dopo l’infortunio di Ingegneri, ma che potrebbe anche risolvere la sempre più probabile lacuna che si verrà a creare con l’addio di Goldaniga. Il difensore rimane vicinissimo al Genoa, pronto ad offrire una cifra che si aggira sui 4 milioni tra conguaglio e bonus. Una trattativa che va avanti, per ammissione del ds ro-
4 Il Perugia Chiama Diamanti, ma alino aspetta una squadra di A sanero Fabio Lupo: «Da vari giorni hanno mostrato un interesse concreto per lui, dovuto anche alle pressioni dell’agente. Noi cercheremo di trattenerlo, ma qualora dovesse arrivare l’offerta giusta cercheremo di non farci trovare impreparati». Bellusci potrebbe risultare una sorta di «rimedio» per una nuova perdita nel reparto arretrato, dove il Palermo
deve fronteggiare anche i corteggiamenti per Rispoli. «È un ragazzo perbene - prosegue Lupo - oltre che un ottimo professionista, il rendimento non è certo il suo problema. Cercheremo di trattenerlo, ma conosciamo le dinamiche del mercato». Sugli esterni, seppur sul versante mancino, il dirigente pescarese si muove anche in entrata: passata al vaglio la candidatura di Del Grosso, i rosa starebbero monitorando con attenzione l’uruguaiano Walter Lopez, in uscita dal Benevento: il giocatore sta trattando la risoluzione del contratto con il club sannita e il suo agente Caliandro ha incontrato Lupo nei giorni scorsi in ritiro. Adesso si attende di concludere l’operazione nella prossima settimana, quando il giocatore sarà libero da vincoli contrattuali con i giallorossi. La certezza sul fronte entrate, però, si chiama Murawski: il centrocampista polacco, acquistato dal Piast Gliwice, è giunto in tarda serata all’hotel che ospita il Palermo a Bad Kleinkirchheim. Costo totale dell’operazione 650 mila euro. «Stiamo parlando del capitano dell'Under 21 polacca - lo presenta così Lupo -. Si tratta di un giocatore maturo e non di un rincalzo. In linea di massima, con lui chiudiamo il mercato in entrata a centrocampo». Non quello in uscita, seppur avanzando di qualche metro. Diamanti rimane
Diamanti e Goldaniga sorridenti durante l’allenamento di ieri, entrambi sono in uscita dal Palermo
Coppa Italia. In caso di qualificazione c’è il Cagliari
L’esordio il 6 agosto al «Barbera» contro Virtus Francavilla o Imolese OOO Comunque vada, sarà un inedito. Il Palermo affronterà al secondo turno di Coppa Italia una tra Virtus Francavilla e Imolese, entrambe sorteggiate nel primo turno e accoppiate ai rosanero nella sfida del turno successivo, quello che segnerà l’esordio ufficiale di Bruno Tedino sulla panchina del club di viale del Fante. Il prossimo 30 luglio allo stadio «Giovanni Paolo II» di Francavilla Fontana si conoscerà il nome della prima avversaria stagionale dei rosa: la data del match
non è ancora ufficiale, anche se il secondo turno è in programma nel weekend che inizierà il 6 agosto. Il primo match di Coppa Italia si giocherà al «Barbera», mentre in caso di qualificazione al terzo turno bisognerà affrontare la sfida successiva in trasferta. Qualora il Palermo dovesse superare il primo ostacolo di Coppa, infatti, arriverà la prima avversaria della Serie A. Un eventuale passaggio al terzo turno sarebbe infatti contro il Cagliari al Sant’Elia. (*BEGI*)
nella lista degli esuberi e, nonostante l’insistenza del Perugia, la sua volontà rimane quella di giocare in Serie A. «Ha soprattutto richieste dall’estero - precisa il direttore sportivo rosanero - ma ha anche la legittima aspirazione a rimanere in massima serie». Intanto circola il nome dello svedese Armenteros per l’attacco. Il ventisettenne di origini cubane, autore di 19 gol in Eredivisie con l’Heracles Almelo, potrebbe essere il vice Nestorovski, per il quale Lupo continua a giocare di rimessa: «La nostra volontà è quella di trattenerlo, lo vedo coinvolto e motivato, anche se nel mercato tutte le soluzioni possono variare in breve tempo». E infatti la Fiorentina è sempre alla finestra. (*GIE*-*BEGI*)
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24/07/2017
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SERIE D Lunedì Sport 33
GIORNALE DI SICILIA Lunedì 24 luglio 2017
La nuova stagione/La matricola L’avventura della formazione di Di Gaetano inizia oggi con il raduno a bagheria e il primo allenamento a casteldaccia
Il Paceco accende i motori, ore decisive per Terlizzi 0 Il direttore generale punta a raggiungere l’accordo con il difensore. Ancora aperte le trattative con Barraco e Lo Bue Il sogno del Paceco porta a Terlizzi che potrebbe vestire la maglia rosso argento. Ci conta il direttore generale Asciutto che lavora anche al rinnovo dell’intesa con Barraco e Lo Bue. Salvatore Morselli Paceco
OOO Oggi inizia l’avventura della Polisportiva Paceco 1976 nel campionato di Serie D. La squadra, promossa per prima volta in assoluto in questa categoria, si raduna a Bagheria agli ordini del tecnico Ciccio Di Gaetano per poi trasferirsi al campo comunale «Fiorilli» di Casteldaccia dove terrà gli allenamenti. Una preparazione pre campionato che verrà poi ultimata, a partire dal 4 agosto, sul campo sintetico del «Mancuso» di Paceco. Oggi a rispondere presente, regolarmente convocati dalla società, saranno in trenta con i riconfermati Keba Jaber, classe 1997, lo scorso anno il portiere meno battuto in Italia dalla Serie A all’Eccellenza, il capitano Renzo Parisi, l’esterno Patric D’Aguanno, il metronomo di centrocampo Simone Bognanni, l’esterno d’attacco, unico
pacecoto doc, Pierino Terranova oltre al difensore esterno Giacomo Fricano che la società ha dichiarato incedibile. Del gruppo fanno parte le new entry, i due portieri Riina (2000), Compagno (1999), i difensori Beninati(1997), Acquaviva (1995), Cosentino (1998), Rodrigo (2000), Accardo (1994), Chiazzese (1996); i centrocampisti, Marino (1992), Russo (1996), Vitale (1996), Di Peri (1988), Sciara (1996), Nocera (1999), Tinnirello (1994); gli esterni Parisi (2000) e Portovenero (1996) e gli attaccanti Stassi (1996), Galici (1998), Giannuso (1995), Blandina (1998), Gastone (1997), Tinnirello ( 1998). Una folta pattuglia degli juniores, atteso che per regolamento ne debbono essere schierati almeno quattro (un ’97, due ’98 ed un ’99 a salire). Ma oggi è fissato un altro importante appuntamento della dirigenza rosso argento, ed è quello con Cristian Terlizzi. Il direttore generale Giovanni Asciutto conta in un esito positivo. «Da parte del giocatore - dice Asciutto - c’è la voglia di tornare a giocare, dopo due anni di stop. Dopo essersi tolto tutte le soddisfazioni sportive che il calcio può dare, arrivando anche in Nazionale, c’è
Il difensore Christian Terlizzi dopo due anni di stop potrebbe tornare a giocare col Paceco
ancora il desiderio del campo da gioco. Ci ha chiesto di avere accanto giocatori che garantiscano un buon livello tecnico alla squadra, e noi pensiamo di avere preso calciatori che rispondano a queste caratteristiche». Un progetto che porta la società a rimanere vigile sul mercato non avendo abbandonato la pista per un rinnovo dell’intesa con Dario Barraco e Francesco Lo Bue, il primo protagonista della seconda parte del campionato scorso con dieci reti in 14 gare, il secondo con due fugaci apparizioni, di qualità, in campo e poi scomparso dai radar per una controversa questione legata al tesseramento che peraltro gli è costata due giornate di squalifica da scontare con la nuova stagione. Barraco, che attualmente si allena di buona lena a Paceco, ha visto risalire, e di molto, le sue quotazioni ed ha contatti con società di Serie C, probabile un ritorno a Latina, e di D. Stesso discorso per Lo Bue. «Di fronte a società professionistiche è logico che i ragazzi facciano queste scelte. Noi abbiamo parlato sia con l’uno che con l’altro e sanno - dice Asciutto - che le porte per loro sono aperte». (*SAMO*)
La rosa è da completare. Il presidente Mendola ha risvegliato l’entusiasmo attorno alla squadra. Fa discutere la decisione di non confermare l’attaccante Nassi
Romano «porta» il Gela sull’Etna, il punto fermo è Bonaffini Gela
OOO La macchina sportiva del Gela si è messa in moto e con essa anche la voglia di fare bene della nuova dirigenza targata Angelo Mendola. La settimana appena trascorsa è stata quella dedicata alla presentazione del nuovo organico dirigenziale e del nuovo allenatore biancazzurro Pippo Romano. Tanto entusiasmo da parte della nuova proprietà che ha spiegato le ragioni che hanno portato i fratelli Mendola a sposare la causa Gela calcio dopo settimane logorate da incertezze e tiri e molla. «Dopo aver preso la decisione di lasciare la società cedendo il nostro quaranta per cento al costo di un euro- spiega il nuovo presidente Mendola - mi
sono reso conto che l’idea di consegnare la società ad altri mi turbava molto di più che andare via. Il nostro dietrofront è un atto di amore nei confronti della città, ma in particolare dei tifosi che sono legati a questa maglia ed a questi colori. Gela ha il diritto di avere una realtà calcistica così importante. Lo scorso anno siamo subentrati in extremis per salvare il titolo. Grazie all’ingegnere Tuccio e alla sua passione viscerale per questa maglia abbiamo imparato ad amare questa affascinate realtà ed abbiamo tutta l’intenzione di preservare l’eredità che ci ha lasciato nel migliore dei modi. Siamo ambiziosi, l’obiettivo è di fare meglio dello scorso anno».
Il tecnico del Gela Pippo Romano
Detto questo il direttore sportivo Giovanni Martello si è messo subito in moto per sciogliere quanto meno i nodi legati alle riconferme. Ad oggi della rosa dello scorso anno sono stati riconfermati in sei, ovvero Alessandro Bonaffini (che è il punto fermo della squadra), Fabio Campanaro, Simone Brugaletta, Tommaso Bonanno, Costantino Chidichimo e Angelo Bruno. Il resto è da costruire. Di certo in città ha fatto discutere la mancata riconferma dell’attaccante Maurizio Nassi. Un addio che ha fatto molto parlare soprattutto a suon di post sui social con Nassi che di sicuro non ha preso bene la decisione della nuova proprietà. Non solo Nassi, ma anche l’esperto difensore Raf-
faele Gambuzza che ha deciso di puntare altrove. Insomma un bel da fare per il ds Martello che sta lavorando senza sosta, viaggiando molto e incontrando calciatori e procuratori. Sono stati chiusi accordi importanti, che verranno ufficializzati già nelle prossime ore. Il portiere sarà sicuramente un classe ’98. Quest’anno, infatti, la regola degli under prevede un classe ’99, due ’98 ed un ’97. La rosa dovrebbe essere quasi al completo a partire dal prossimo venerdì, data prevista per la partenza del ritiro pre-campionato che anche quest’anno si svolgerà ai piedi dell’Etna. Promossa, nel frattempo, anche la campagna abbonamenti con prezzi stracciati: 140 euro per accaparrarsi una tessera in tribuna e 60 euro in curva per assistere a tutte le gare della stagione. (*FLAC*) Flavio Centamore
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Cultura & Spettacoli 37
GIORNALE DI SICILIA
Mercoledì 26 luglio 2017
La kermesse. Si è conclusa l’edizione di MareFestival. Luigi Dal Cin e Catena Fiorello hanno vinto la sezione letteratura. Omaggio a Borsellino con un docufilm
Salina, il premio Troisi ad Alessandro Haber 0 La consegna dalle mani di Maria Grazia Cucinotta, riconoscimenti anche a Barbora Bobulova e Sabrina Impacciatore Nel corso della kermesse, presentato il cortometraggio sul bullismo «Il compleanno di Alice», firmato dalla madrina del Festival Maria Grazia Cucinotta e prodotto da Giulio Violati. Francesca Alascia salina
OOO Cala il sipario sulla sesta edizione di «MareFestival – Premio Troisi», kermesse di cinema, cultura, musica e moda , andata in scena a Salina dal 18 al 23 luglio. La manifestazione, ideata da Massimiliano Cavaleri e Patrizia Casale per ricordare la figura di Massimo Troisi e che ha visto alternarsi in questi anni, nella suggestiva cornice dell'isola, attori del calibro di Matt Dillon, Sergio Castellitto, Serena Autieri, Giorgio Pasotti, Nicolas Vaporidis, Ninni Bruschetta e tanti altri attori del piccolo e del grande schermo, ha avuto quest’anno come protagonisti Ezio Greggio, presente per il secondo anno consecutivo, Alessandro Haber e in veste di madrina l’attrice e regista Maria Grazia Cucinotta, lanciata nel firmamento delle stelle proprio da Troisi, nel film – cult «Il Postino». Maria Grazia Cucinotta ha consegnato il premio Troisi ad Alessandro
Haber, che ha festeggiato i cinquant'anni di carriera con oltre ottanta film all’attivo e un David di Donatello. Sull’isola del “Postino” Greggio, dal palco della piazza di Malfa, gremita di spettatori, ha raccontato la sua vita al fianco dell’amico e collega Haber e ricevuto il Premio «Cral Città Metropolitana di Messina». Una sesta edizione all’insegna della comicità, grazie alla partecipazione diFrancesca Reggianie del duo comico palermitano«I Soldi Spicci», che sono stati insigniti del Premio Troisi insieme a un’altra attrice fra le più apprezzate del cinema italiano:Barbora Bobulova. Esilaranti le performance di Gabriella Germani, che ha deliziato i presenti con delle divertenti imitazioni di Sabrina Ferilli, Mara Venier, Monica Bellucci e delle donne impegnate in politica come Maria Elena Boschi, Daniela Santanchè e Virginia Raggi. Tanti bambini invece hanno partecipato alla serata che ha visto protagonista lo scrittore Luigi dal Cin, autore di oltre cento libri per ragazzi, vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio Andersen 2013 , che si è aggiudicato il premio Troisi, per la categoria Letteratura, insieme a Catena Fiorello, che ha raccontato , con il cuore in mano, la propria vita personale e professionale attraverso
La premiazione: da sinistra Nadia La Malfa, Alessandro Haber, Massimiliano Cavaleri ed Ezio Greggio la lettura di alcuni brani dei romanzi «Piciridda», «Casca il mondo, Casca la terra», «Un padre è un padre», «Amore a due passi». Nel corso della kermesse non sono mancati anche i
momenti dedicati all'impegno civico e sociale con la presentazione di un corto sul bullismo «Il compleanno di Alice», firmato dalla madrina del Festival Maria Grazia Cucinotta e
prodotto da Giulio Violati, e con l'ultimo film di Simona Izzo «Lasciami per sempre». Lungometraggi, corti, documentari, CineAperitivi, concerti, fashion party, esposizioni, eventi
collaterali hanno animato anche quest’anno le location, ospitanti l’evento, tra le quali le piazze di Santa Marina Salina e Malfa (due dei comuni di Salina). MareFestival ha reso omaggio anche alla memoria di Paolo Borsellino con la proiezione speciale del docu-film «1367 – La Tela strappata», firmato da Giancarlo Licata che, attraverso i tg andati in onda sulla tv nazionale, ripercorre i 57 giorni che trascorsero tra l’uccisione di Giovanni Falcone e quella di Borsellino in via D’Amelio. Ogni sera è stato celebrato l’indimenticabile Troisi con l’attore Carlo Fabianointerprete live di alcune delle scene più celebri dei suoi capolavori. Ma questa edizione sarà ricordata soprattutto per le presenze femminili, insignite del prestigioso riconoscimento, tra queste, oltre alla Bobulova, spicca il nome di Sabrina Impacciatore, che nel suo discorso di ringraziamento, ha lanciato un intenso messaggio contro la violenza sulle donne. Premio Troisi anche ad Edoardo Leo, interprete del film «I Perfetti Sconosciuti». Il festival si è concluso con la presentazione del nuovo logo «MareFestival SalinaPremio Troisi» che rievoca l’immagine dell'attore de «Il Postino», in sella alla sua immancabile bicicletta. (*FALA*)
La mostra. Terminata nei giorni scorsi l’esperienza romana. Ora spazio alle pitture di Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza, Francesco Lauretta e Andrea Di Marco
Le opere degli artisti siciliani approdano al Noto Museum Noto
OOO Dopo l’esperienza romana, quella siciliana. Le opere di Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza, Francesco Lauretta e Andrea Di Marco sono protagoniste del secondo segmento di «Et Et (sia l’una che l’altra)», la mostra che si propone di ricreare la dialettica tra due retroterra culturali nell’elaborazione individuale del processo creativo. «Et Et», curata da Giuseppe Stagnitta con il patrocinio del Comune di Noto e prodotta da Fenice Company Ideas, è un progetto collettivo che ogni artista declina poi lungo un percorso personale. Ciascuno lo fa nella sala a lui riservata all’interno del complesso del Convitto delle Arti-Noto Museum,
l’ex Convitto Ragusa che l’amministrazione comunale di Noto ha trasformato nel nuovo polmone artistico-culturale-museale della città. Da qualche settimana, quattro locali del complesso (che da aprile ospita anche la mostra «Chagall e Missoni – Sogno e Colore») hanno aperto le porte alle opere della mostra intrecciata fra le proposte di Roma e della Sicilia: negli stessi ambienti che dal 17 giugno al 21 luglio hanno accolto infatti i dipinti di Danilo Bucchi, Alessandro Cannistrà, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, oggi (e fino al 31 agosto) si trovano quelle degli artisti siciliani, formatisi fra Palermo e Siracusa. Linguaggi pittorici diversi che tuttavia non rischiano la
contraddizione. Alessandro Bazan con le sue scene brulicanti di vita quotidiana; Fulvio Di Piazza con i suoi soggetti fra l’onirico e l’apocalittico; Andrea Di Marco con la sua pittura che celebra scorci e dettagli urbani al caldo sole siciliano, ma tende a rifuggire il protagonismo dell’uomo, che invece è presente nelle opere di Francesco Lauretta, che spesso si rivolge a materiali eterogenei e di recupero. Narrative difformi ma non inconciliabili, quelle dei quattro siciliani, che danno corpo all’intuizione della mostra stessa: un itinerario fra espressioni artistiche differenti ma capaci di convivere nelle sale del Convitto delle Arti, come spiega Sta-
Due opere di Andrea Di Marco
(foto VR)
gnitta. «La dialettica è uno dei principali metodi argomentativi della filosofia, e consiste nell’interazione tra due tesi o princìpi contrapposti, che classifica secondo logica ogni realtà descrivendola non solo in sé, ma anche in rapporto al suo contrario. Secondo il principio di non contraddizione, in un sistema di logica sono vere tanto una affermazione quanto la sua negazione. Bianco e nero non scaturiscono quindi da una superiore e comune Idea di Colore, ma l’uno dall'altro, per dare luogo soltanto alla fine, attraverso la loro contrapposizione, all'Idea che li comprende. Tesi e antitesi possono quindi logicamente convivere in un et et (sia l’una che l’altra)». Intensi ricordi, vive testimonianze, forti emozioni, antichi sentimenti che lievitano lontano dal grigiore della quotidianità. (*VR*) Vincenzo Rosana
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Cultura & Spettacoli 39
GIORNALE DI SICILIA Giovedì 27 luglio 2017
La mostra. Tra una ventina di opere c’è un corpus di quattro olii su tela e gli schizzi preparatori per «La spiaggia». E si apre il dibattito sull’attualità del maestro
Il Guttuso nascosto delle collezioni private 0 Tele, disegni e chine dell’artista bagherese saranno esposti da oggi e fino al 19 agosto alla Galleria «XXS» di Palermo L’intento di XXS aperto al contemporaneo - che organizza la mostra con la Costantini Art Gallery di Milano – è quello di aprire un dibattito sull’attualità, oggi, di Renato Guttuso. Simonetta Trovato PALERMO
OOO Una spanna in avanti, forse di più: Renato Guttuso ha sempre guardato con estrema attenzione a chi gli cresceva attorno, ai nuovi linguaggi, alla velocità dei mutamenti in campo artistico; fosse nato mezzo secolo dopo, oggi navigherebbe su internet. Attento e preciso, entrava ed usciva dalla vita e dal dibattito politico con la stessa allegra baldanza con cui passava dalle nature morte ai paesaggi, dalle tele di impegno sociale ai nudi domestici. Una ventina di sue opere raccontano in breve un percorso artistico totalizzante: pesca da collezioni private la mostra che XXS aperto al contemporaneo dedica all’artista di Bagheria, forse la prima mostra personale che una galleria privata palermitana dedica a Guttuso da dieci anni a questa parte. L’inaugurazione si svolgerà oggi, alle 19. Le opere resteranno esposte fino al 19 agosto. Sue tele, disegni e chine ovviamente, si affaccia-
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Alcune delle opere di Guttuso esposte. 1 Bicchiere, 1946 2 Marta, 1978 3 Anacapri, 1954
no spesso da collettive e retrospettive, ma è un po’ di tempo che non veniva organizzata un’intera mostra privata dedicata a Guttuso. Una ventina di opere in tutto, tra cui un corpus di quattro olii su tela, tecniche miste su carta, disegni preparatori a china e a matita che in seguito sarebbero diventati opere finite – schizzi per “La spiaggia”, olio su tela eseguito tra il 1955 e il 1956, conservato alla Galleria nazionale di Parma, padroni di quei colori pastosi che Guttuso utilizzava con attenzione, quasi con malignità per una vita che, probabilmente, non lo aveva mai soddisfatto del tutto. L’intento di XXS aperto al contemporaneo - che organizza la mostra con la Costantini Art Gallery di Milano – è quello di aprire un dibattito sull’attualità, oggi, di Guttuso. D’altronde, basta fare pochi chilometri per immergersi in un museo che ne racconta la storia artistica, le sfumature dell’anima, i viaggi, i personaggi che ha incontrato. Questa mostra palermitana, al contrario, cerca i particolari: appunti e cahier de voyages – soprattutto di un viaggio in Egitto, raccolti in una cartella -critiche e ritagli, alcuni pensieri e considerazioni sulla contemporaneità. Neorealista? Se lo chiedono in tanti. Fatto sta che Guttuso ha attraversato il secolo breve, lasciando sul percorso i suoi sogni ed i suoi incubi. (*SIT*)
il festival. Eventi al via domani con «Edipo e Tebe». In serata l’orchestra del Teatro Massimo con le musiche di Schumann e Beethoven. Lina Prosa dirige «Troiane»
Segesta, week-end fra tragedie greche e concerti SEGESTA
OOO Entra nel pieno il festival di Segesta che miscela, come ogni anno, spettacoli di matrice classica a concerti e manifestazioni diverse, in questo caso allestimenti che pescano dalle tragedie greche, un concerto sinfonico e una lettura all’alba. Questo lungo week end – le Dionisiache sono dirette da Nicasio Anzelmo - si apre già domani alle 19,15 con «Edipo e Tebe: la tragedia del destino», drammaturgia che l’attore Sergio Basile (vecchia conoscenza del Teatro Biondo) ha composto partendo dai testi greco-latini del ciclo tebano, dalla vicenda di Edipo al suo esilio a Colono,
dalla guerra fratricida di Eteocle e Polinice, dal sacrificio di Antigone, fino alla dissoluzione della città cadmea. Sono così intrecciati nella nuova narrazione brani da “Tebaide”di Papinio Stazio, “Edipo Re”, “Edipo a Colono” e “Antigone di Sofocle”, “I sette contro Tebe” di Eschilo, “Le Fenicie” di Euripide, ovvero un viaggio senza paracadute nel dramma di Edipo vista attraverso letture e schemi differenti. Domani sera saranno invece le note di Schumann e Beethoven ad essere protagoniste: al Teatro Antico di Segesta arriva infatti, alle 20,30, l'orchestra del Teatro Massimo in trasferta. Daniel Smith sul podio dirigerà infatti la Sin-
L’Anfitrione sul palco di Segesta nei giorni scorsi
fonia n. 1 op. 38 in Si bemolle maggiore «La primavera» di Robert Schumann e la Sinfonia n. 5 op. 67 in Do minore di Beethoven. Sabato e domenica al tramonto, alle 19,15, di nuovo teatro: stavolta Lina Prosa dirige «Troiane. Variazione con barca», che riprende le atmosfere de «Le Troiane» di Euripide per parlare in forma originale del crollo umano in una società contemporanea votata al consumismo. In un Troia Fashion Show, si muove Lei/Bella, Emanuela Muniè ugualmente Ecuba, Andromaca, Cassandra… Infine, alle prime luci dell'alba del sabato, alle 5, ecco una lettura recitata di «Maruzza Musumeci», tratta dal romanzo di Andrea Camilleri e diretta da Daniela Ardini. L’attore Pietro Montandon proporrà le atmosfere e gli intrecci del libro, ma in forma di cunto, di favola. (*SIT*)
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28/07/2017
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Cultura & Spettacoli 41
GIORNALE DI SICILIA
Venerdì 28 luglio 2017
la rassegna. Presentata l’edizione numero 74 al via il 30 agosto, 21 i lungometraggi che si contenderanno il Leone d'Oro fra mostri sacri e dissidenti al debutto
Migranti e famiglia, a Venezia il «ritorno» del cinema italiano
i film in concorso OOO Downsizing
di Alexander Payne (Usa) Film d'apertura
OOO Human Flow
di Ai Weiwei (Germania, Usa)
OOO Mother!
di Darren Aronofsky (Usa)
OOO Suburbicon
di George Clooney (Usa)
OOO The Shape Of Water
di Guillermo Del Toro (Usa)
0 Quattro i titoli in gara pronti a sfidare i big internazionali Tra i film più attesi «Suburbicon» di George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore. Grande spazio anche alle serie tv, alle pellicole restaurate e ai documentari sul cinema. Alessandra Magliaro VENEZIA
Non celebra alcun anniversario come capitato quest’anno a Cannes, ma l’edizione 2017 della Mostra del cinema di Venezia (30 agosto - 9 settembre) tra film molto attesi, mostri sacri in arrivo, ricchezza di titoli e varietà di generi, con in ultimo l’apripista del concorso sulle frontiere della realtà virtuale, si presenta, almeno dal cartellone presentato ieri a Roma dal direttore del festival Alberto Barbera e dal presidente Paolo Baratta, come un’edizione decisamente «monstre». Tutti i film in prima mondiale (tranne uno), 15 su 21 opere del concorso da autori in concorso per la prima volta al Leone d’oro, 71 lungometraggi nella selezione ufficiale, 16 corti, 2 serie tv (entrambe Netflix), 18 film restaurati a «Venezia Classici», 7 documentari sul cinema, 31 opere di cui 22 in concorso Virtual Reality: una messe abbondante per fare non una ma due festival con un senso che consiste non tanto in «fotoricordo di una stagione del cinema ma in una riflessione, testimonianza,
sguardo verso l’orizzonte», sintetizza Barbera. Capitolo a parte il cinema italiano, a cominciare dai quattro titoli in concorso, diversi tra loro ma tutti nel segno di una «svolta generazionale», di una nascita di una «piccola novelle vague»: «Hannah» di Andrea Pallaoro, «Una famiglia» di Sebastiano Riso, «Ammore e Malavita» dei Manetti Bros, «The Leisure Seek» di Paolo Virzì. «Non siamo alla ricerca di capolavori ma di quanto di nuovo c’è nel cinema italiano: tante promesse per il futuro», spiega Barbera. Nel concorso molti film tra i più attesi tra cui «Suburbicon» di George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore, «Mother!» di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence, l’infinito «Mektoub my love» di Kechiche, «The Shape of water» di Guillermo Del Toro, il documentario «Human Flow» del dissidente cinese Ai Weiwei, «La Villa» di Robert Guediguian, «First Reformed» di Paul Schrader con Ethan Hawke, «Ex Libris» di Fredercik Wiseman, oltre all’apertura con «Downsizing» di Alexander Payne già nei rumors pre Oscar. E fuori concorso la «chicca» Michael Jackson con «Thriller» in 3d restaurato da John Landis, evento speciale; «Victoria e Abdul» sulla passione senile della regina inglese raccontata con lo stile di Stephen Frears, «Loving Pablo» di Fernando Leon de Aranoa
OOO L'insulte
di Ziad Doueiri (Francia, Libano)
OOO La Villa
di Robert Guèdiguian (Francia)
Fuori concorso
OOO Lean On Pete
di Andrew Haigh (Gran Bretagna)
Mare e capanne, anche Mondello sbarca al Lido OOO Girato sulla spiaggia di Mondello, tra le cabine azzurro cielo: «Buon inverno – Happy winter», il lungometraggio d'esordio del giovane regista palermitano Giovanni Totaro, cofinanziato dalla Sicilia Film Commission, nel programma «Sensi Contemporanei» e prodotto da Indyca, Zenit Arti Audiovisive e Rai Cinema, sarà presentato fuori concorso, alla Mostra del cinema di Venezia. Un bel traguardo per il giovane regista, ex allievo del CSC, che ha trascorso mesi sulla spiaggia, con il supporto della Mondello Italo Belga, per raccontare la diversa umanità che «abita» le cabine. «Il cinema siciliano continua a ricevere importanti apprezzamenti nei festival più prestigiosi», spiega Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo; «L’emergere di tante professionalità - aggiunge Alessandro Rais, direttore dell’ufficio speciale Cinema / Sicilia Film Commission - è il segno che il lavoro che portiamo avanti con convinzione e continuità, va nella giusta direzione».
OOO Mektoub, My Love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche (Francia, Italia)
OOO Sandome No Satsujin (THE Third Murder)
di Koreeda Hirokazu (Giappone)
OOO Jusqùà La Garde
di Xavier Legrand (Francia)
OOO Ammore E Malavita di Manetti Bros. (Italia)
OOO Foxtrot
di Samuel Maoz (Israele, Germania, Francia, Svizzera)
OOO Three Billboards Outside Helen Mirren e Donald Sutherland protagonisti del film di Paolo Virzì con Javier Bardem nei panni del boss Escobar, «Zama» l’ultimo film di Lucrecia Martel, «Brawl in cell block 99» di S. Craigh Zahler con Vince Vaughn (uno dei due film «disturbanti» ultra violenti) per citare solo pochi titoli. Nonostante tanta varietà di titoli si possono rintracciare dei temi forti, dominanti. «Senza dubbio il fenomeno migratorio, un tema che si riverbera in tantissime opere, elaborato intensamente a dimostrazione che la forza del cinema è riuscire ad avere antenne sensibili sul contemporaneo», ha aggiunto Barbera. E inoltre «la famiglia, o meglio la crisi dell’istituzione famiglia attraverso cui si riflette una crisi più
generale di valori». E se c’è una cosa che sembra marcare ulteriormente l’identità di questa «Venezia 74» è la presenza, accanto a molte star come Clooney, Damon, Lawrence, Jim Carrey, Sienna Miller, di mostri sacri che hanno fatto la storia del cinema: dai due Leoni d’oro alla carriera Robert Redford-Jane Fonda, una reunion al Lido che vale 1000 punti, a lady Judi Dench (la regina Vittoria di Frears), Helen Mirren e Donald Sutherland i due protagonisti del primo film internazionale di Paolo Virzì, Michael Caine che accompagna «My Generation» di David Batty sulla swinging London.
Ebbing, Missouri
di Martin Mcdonagh (Gran Bretagna)
OOO Hannah
di Andrea Pallaoro (Italia, Belgio, Francia)
OOO Jia Nian Hua
(ANGELS Wear White)
di Vivian Qu (Cina, Francia)
OOO Una Famiglia
di Sebastiano Riso (Italia)
OOO First Reformed
di Paul Schrader (Usa)
OOO Sweet Country
di Warwick Thornton (Australia)
OOO The Leisure Seeker di Paolo Virzì (Italia)
OOO Ex Libris.
The New York Public Library
di Frederick Wiseman (Usa).
Musica. Stasera nel chiostro della Galleria d’arte moderna primo concerto con la star Valentina Igoshina: «Questa città riserva sempre nuove scoperte ed emozioni»
«Palermo Classica», inaugurazione nel segno della Russia Palermo
OOO Valentina Igoshina, solista nel «Concerto in la minore per pianoforte e orchestra» di Grieg, con Nikolay Lalov sul podio della Palermo Classica Symphony Orchestra, inaugura stasera alle 21,30 nel chiostro della Galleria d' Arte Moderna la settima edizione del Festival Palermo Classica. In pro-
gramma nel concerto anche la phantasy ouverture «Romeo & Juliet» di Ciaikovski e l'«Ungarian Rapsody n.2» di Liszt nella versione per orchestra. Primi passi sul pianoforte iniziati a quattro anni con la guida della mamma che «è stata un' insegnante comprensiva e severa, forse un po' più severa. Ma ora che sono sia madre che
insegnante penso che non bisogna essere eccessivamente rigidi, anche se è necessario osservare le regole. Gli insegnamenti sono importanti ma ancor più lo sono gli insegnanti. La loro personalità e il loro modo di porsi risultano assai formativi rispetto alla mera forma d' insegnare. Ho avuto molti insegnanti di cui ancora mi ri-
cordo ma la più importante di tutti è Larissa Dedova. I suoi insegnamenti ancora oggi mi tornano in mente e non credo di poter mai finire d' imparare. Come pianista vengo influenzata da ogni esperienza di vita, ascoltando i suoni che mi circondano, la gente che incontro e osservando il mondo che mi gira attorno». L’artista russa ha re-
gistrato dei brani per i film di Tony Palmer, «un' esperienza unica nel suo genere. Mi è capitato di associare suoni a esperienze visive e mi piacerebbe continuare, sperimentando nuovi modi di comunicare». Il concerto di stasera segna per lei anche un ritorno a Palermo, con bei ricordi: «Ogni volta che torno qui scopro cose nuove che mi fanno
amare la città sempre di più e che porto con me quando torno a casa. Lo staff di Palermo Classica è fantastico e sostiene i suoi ospiti in ogni fase. Questo mi fa sentire meno sola e per questo è sempre un piacere tornare in questa splendida città». Fra i suoi autori Chopin occupa un posto particolare: «Ma già da tempo mi sono aperta a tanti altri autori. Il concerto di Grieg di stasera ne è un esempio». Per gli abbonati navetta gratuita da piazza Croci e da via Mariano Stabile. (*SPA*) Sara Patera
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29/07/2017
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Cultura & Spettacoli 41
GIORNALE DI SICILIA Sabato 29 luglio 2017
musica. Il concerto era previsto al Castello a Mare, a Palermo: le norme contro il rischio attentati hanno indotto gli organizzatori allo spostamento dello spettacolo
J-Ax e Fedez portano il rap al Teatro Antico 0 Il duo fa tappa lunedì a Taormina e si annuncia il gran pienone: «Una location incredibile, faremo uno show pazzesco» L’ex Pooh su facebook ai fan. «Tornerò presto»
Continuano le critiche sulla scelta di puntare su un pubblico sempre più giovane: «Ma quando mai, ci seguono giovani e famiglie intere: arrivare a un pubblico così trasversale sembra facile, ma non lo è affatto»
Dodi Battaglia in tour ma salta Palermo
Tancredi Bua Palermo
OOO I «Comunisti col Rolex» di J-Ax e Fedez hanno già conquistato le radio nazionali e i palchi di mezza Italia, registrando il tutto esaurito quasi dappertutto: a Taormina, per il concerto di lunedì sera al Teatro Antico (era stato programmato al Castello a mare di Palermo, ma le nuove norme di sicurezza contro il rischio attentati hanno indotto gli organizzatori a spostarsi nella Perla dello Jonio), i due rapper arrivano certi di aver venduto anche qui ogni singolo biglietto disponibile. Dalla loro hanno un pubblico di fedelissimi, i produttori del momento e quel sottile fare polemico sempre in bilico tra il «pophoolismo» da hooligan di Fedez e la furbata alla J-Ax. «Stavolta suoniamo in una location incredibile – racconta entusiasta proprio l’ex-Articolo 31 – . Non vediamo davvero l’ora. Io ci sono già stato ed è un posto magico, ti lascia davvero senza parole. Siamo più felici e carichi che mai, pronti per regalare uno show pazzesco a tutti i nostri fan». Volendo assegnare una data all’inizio dell’avventura targata J-Ax e Fedez bisogna fare un salto indietro di quattro anni, quando entrambi cominciarono a mettere le mani in pasta su Newtopia, l’etichetta dietro Pop-Hoolista di Fedez (2014), Il bello d’esser brutti di J-Ax (2015) e i singoli di Fabio Rovazzi, ma il vero punto zero è un altro: «Collaboriamo già da un po’ con Newtopia, l’etichetta indipendente che abbiamo deciso di creare nel 2013. L’anno scorso però ci siamo
Palermo
J-Ax e Fedez un mese fa hanno già scaldato i cuori dei fan durante il concerto di Radio Italia a Palermo detti: pubblichiamo una canzone e vediamo come va. Dati alla mano, direi che è andata bene, «Vorrei ma non posto» è stata un grande successo, una delle hit estive per eccellenza. Nel frattempo ci siamo trovati a scrivere nuovo materiale e un po’ alla volta il disco ha preso forma, in modo molto naturale. Tra noi due – continua J-Ax – c’è una bella intesa, ci ispiriamo l’uno con l’altro». E una bella intesa si è creata anche con gli ospiti del disco, da Stash dei The Kolors alla calatina Levante, da Giusy Ferreri a Loredana Berté, da Alessandra Amoroso all’astro nascente della musica soul Alessia Cara: «Ci faceva piacere ospitare nel
disco artisti che stimiamo e con cui abbiamo instaurato un buon rapporto nel tempo. Le collaborazioni nella musica portano sempre a un confronto interessante e la nostra carriera ci ha dato la possibilità di incontrare tanti artisti di primo piano. Poi sappiamo che tutti loro piacciono molto anche ai nostri fan». E alle spalle dell’intero progetto, dal punto di vista tecnico (ma anche artistico), ci sono i due nomi che stanno plasmando il panorama sonoro italiano degli ultimi due anni, Takagi e Ketra: «Sono dei veri professionisti – commenta J-Ax – . Lavorare al loro fianco è stato molto stimolante». Diverse le accuse che
arrivano invece dalla critica musicale nazionale nei confronti del lavoro dei due rapper. C’è chi parla di un’involuzione di Fedez, chi sostiene che il loro obiettivo sia raggiungere un pubblico composto prevalentemente da ragazzini. Ma loro smentiscono categoricamente: «In realtà la gente che ci segue è talmente varia che siamo i primi a sorprenderci. Ci sono i fan di Fedez, chi segue me dai primi album con gli Articolo 31 e chi si è avvicinato alla nostra musica nell’ultimo anno. Questo significa ragazzini, giovani e famiglie intere: arrivare a un pubblico così trasversale sembra facile, ma non lo è affatto». (*TABUA*)
OOO Doveva esibirsi ieri sera al Giotto Park Village di Palermo, ma il suo concerto è stato annullato qualche settimana fa per motivi di sicurezza. E Dodi Battaglia, chitarra e voce dello storico gruppo dei Pooh, ne parla con rammarico alla diretta Facebook della redazione del Giornale di Sicilia. La decisione è frutto della nuova normativa sulla sicurezza delle grandi manifestazioni, varata all’indomani dell’attentato terroristico di Manchester. «Abbiamo fatto tanti concerti a Palermo con più di centomila persone - racconta Battaglia, parlando dell’epoca d’oro dei Pooh - pronte a vibrare sulle note della nostra musica. Una piazza bellissima che merita tutta la mia stima ed il mio rispetto. Il concerto che doveva farsi purtroppo non si farà. Farò comunque dei concerti a Ragusa e vicino a Catania, ma spero di riuscire a fare qualcosa a Palermo prima di finire la mia tournée». Nato e cresciuto in una famiglia di musicisti, Donato Battaglia, in arte Dodi, è cantante, compositore, ma soprattutto un grande strumentista, che vanta il prestigioso premio di «Miglior chitarrista europeo» dei primi anni 80. E in questi giorni il Conservatorio di Matera ha voluto premiare l’artista per la sua carriera, attribuendogli una laurea honoris causa come strumentista. «Ricevere questa onorificenza per
Dodi Battaglia me è qualcosa di straordinario, non succedeva dai tempi di Mozart. Questa iniziativa del conservatorio fa capire che le grandi istituzioni si sono avvicinate molto alla musica quotidiana, dando ai nostri ragazzi la possibilità e la speranza di fare della loro passione un lavoro. Pensate che un riconoscimento simile era andato prima a un solo musicista. Chi? Ennio Morricone». Durante la diretta Facebook, aggiunge: «Noi ci siamo ritirati a dicembre 2016, ma, per quanto mi riguarda, se dovesse arrivare una persona con tanti soldi da dare in beneficenza, per me una “reunion” si potrebbe fare. Io non chiedo alcun compenso». (*VIBU*) Vincenzo Burgio
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30/07/2017
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30/07/2017
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32 Cultura & Spettacoli
GIORNALE DI SICILIA
Domenica 30 luglio 2017
Teatro antico. Lo spettacolo si è già rivelato un’idea vincente, un filo invisibile fatto di amicizia e gag farà da filo conduttore tra gli scketh. E non mancheranno gli ospiti
Tre «toscanacci» in tour fra comicità e burle 0 Conti, Pieraccioni e Panariello sbarcano il 6 agosto a Taormina con il loro show nato dietro le quinte di Sanremo Ogni giorno su rgs
A vent’anni da «Fratelli d’Italia», i tre showman ci riprovano. Le prime idee sono venute fuori a casa di Nuti, al Teatro Ariston la decisione di riprendere questa strada.
Un’ora di risate per una settimana con i 3 showman
Simonetta Trovato TAORMINA
OOO Galeotto fu Sanremo. Perché quei tre si divertono sul serio, sono amici da sempre e non vedevano l’ora di ritornare a lavorare insieme. Da quella serata a Sanremo – Carlo Conti conduceva il Festival e chiamò i due amici per un’ospitata – tra i tre comici si fa avanti l’idea di un tour estivo in cui proporre, ciascuno, i propri sketch salvo scambiarsi idee e duetti. L’idea è vincente sin da subito: il pubblico li ama, riempie i teatri e lo spettacolo è un successo. E lo sarà anche al Teatro Antico di Taormina dove il trio arriverà il 6 agosto con il loro show live «Il Tour». Insomma, cosa succede se metti sullo stesso palco Giorgio Panariello, Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti? Semplice, una reazione a catena di risate dal quale sarà impossibile sottrarsi e che rinnova, a vent’anni da «Fratelli d’Italia», il successo dei tre showman. «Ci eravamo ritrovati per il compleanno di Francesco Nuti e già avevamo buttato qualche idea sul tavolo – racconta Giorgio Panariello -, ma da Sanremo ci siamo messi a lavorare». Ma se Panariello dovesse raccontare i difetti e i pregi degli altri? E al contrario. Insomma, facciamo il gioco. «Leonardo è troppo bello e non si è mai visto un comico bello. Non mi fa ridere perché lo guardo troppo – è Panariello a cominciare –. Il difetto di Carlo sta nel colore
Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni con il conduttore di Rgs Filippo Marsala della sua pelle, se per caso sei accanto, sembri un malato. I pregi? Boh, vediamo. Insieme hanno avuto l’intuizione di mettersi accanto uno come me di grande successo, tra poco mi metteranno in una teca e mi porteranno in processione». Tocca a Leonardo Pieraccioni. «Pregi Panariello non ne ha, tranne
il piacere di leggere
uno, che riconosce la mia bellezza. Difetti… più che un articolo, è un’enciclopedia: il più evidente è che si veste Alvaro Vitali in «Pierino la peste», ma si dimentica la sua età. E lo “intortano” con pantaloni che manco le scimmiette nei circhi. Ma di difetti ce ne sarebbero altri mille, anche dopo anni di terapia intensi-
va, con lui i selfie vengono mossi perché i colori sono troppo accesi. Conti, invece, è un grande professionista e un grandissimo millantatore. Sono 40 anni che dice di essere un formidabile pescatore, ma noi abbiamo passato una settimana in catamarano, e l’unico pesce l’ha preso la mia figliola piccola. Da 40
OOO Un’ora intera di risate, per una settimana. È la promessa di Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e Carlo Conti agli affezionati ascoltatori di RGS. Sì, perché Radio Giornale di Sicilia da domani ospita, ogni giorno alle 13, con replica alle 23 e l’indomani mattina alle 6, per una settimana intera, fino a domenica, una striscia quotidiana con i tre comici, pronti a scambiarsi fulminanti battute «on air». La stessa striscia sarà anche pubblicata quotidianamente, in formato video, anche sul sito www.gds.it. L’idea è la stessa che ha portato negli studi di RGS, Ficarra e Picone l’anno scorso, ma anche Giovanni Cacioppo, Pintus e Claudio Amendola: un botta e risposta di risate che gli ascoltatori hanno dimostrato di avere apprezzato moltissimo ad ogni nuovo protagonista. La «striscia» che parte domani con i tre showman toscani Conti, Panariello e Pieraccioni sarà una vera e propria anticipazione dello spettacolo di giorno 6 agosto a Taormina, condotta in studio da Filippo Marsala. «Non ci faremo mancare nulla – hanno anticipato i tre – voi credete di ricordare solo Giorgio Panariello e le file per comprare i biglietti anni fa, ma non avete ancora visto nulla: noi siamo molto, molto, molto meglio». Insomma, un appuntamento quotidiano «on air» tutto da gustare, da ridere e da non perdere. (*SIT*)
di Antonio Calabrò
Donne, famiglie, cibo e amarcord: racconti fra ironia e memoria
«K
erestetíl». Bizzarra parola, a leggerla così. Campeggia su una copertina rosso lacca, tutt’attorno a una foto di William Klein del 1952, con una donna elegantissima tra sculture espressioniste in bianco e nero. Ma a dirla, «Kerestetíl», fa tutto un altro effetto. Rimanda a una struggente canzone di Charles Trenet, «Que restet-il de nos amours?». E si capisce perché Irene Bignardi l’ha scelta come titolo del suo libro, edito da Astoria, per tenere insieme ricordi, esperienze, sentimenti, persone che segnano la vita. La forma è il romanzo. La sostanza, un «piccolo catalogo» di storie vissute, ascoltate, viste accadere da vicino. Lungo tutto il corso della seconda metà del Novecento italiano. Milano, sullo sfondo. Bambine che diventano donne. L’innocenza perduta. La ruvidità della vita. Che comunque scorre, in parole ben scelte per un racconto denso di sapienti suggestioni. Il narratore «non è onnisciente». Le vite degli altri vanno avanti, autonome. E nella fatica e nel dolore del diventare adulti, talvolta non vince il cinismo figlio dei sogni infranti. «I buoni sono fragili», dice Giorgio, regista di successo, alla giovane Carla, regalandole una copia di «Lord Jim» di Conrad. La bellezza di Carla non si spreca. L’amore, talvolta, è
anni sostengo che i pesci lui li va a comprare: insomma, è un millantatore totale di pescheria. Il pregio, è che è bipolare: se ha un ospite in scena e succede qualcosa, lui va avanti come un treno e nessuno si accorge di nulla. Secondo me di Carlo Conti ce ne sono due, e uno guarda sempre la telecamera». «Io sono Carlo Conti e sono un fuoriclasse – non si lascia mettere i piedi sulla testa lo showman -, certo questi due che non ammettono la mia grandezza come pescatore, mi fanno un po’ incazzare, ma alla fine a Letojanni li porto al ristorante, così poi la smettono. Giorgio Panariello è sempre in crescendo, la comicità toscana può anche non piacere, ma lui riesce sempre a fidelizzare il pubblico. E qui al Sud, la gente ci ama tutti». Conti, non sia così serio… «Allora, Panariello rosica dentro ogni volta che una vecchietta mi chiede un selfie. A Leonardo non viene mai detto che organizziamo pubblico che gli chiede autografi e alle 3 di notte noi andiamo a pagarli». Ci sarà un filo invisibile tra uno sketch e l’altro: un filo fatto di amicizia, risate, preparazione comune e una linguaccia sciacquata in Arno, sulla falsariga di «Tale e quale show» con tanto di ospiti, amici in visita e monologhi. Sono passati vent’anni dal vostro debutto insieme. E nel 2037, come sarete? «Stiamo lavorando io, Leonardo e Panariello ad uno spettacolo teatrale nuovo – dice Carlo Conti – ma è anche vero che io non li voglio vedere nei prossimi vent’anni». «Stiamo preparando la festa per le 6 mila ore di tv di Carlo Conti… siete tutti invitati. E poi faremo un film. Insieme», chiudono Panariello e Pieraccioni. (*sit*)
Le quattro copertine dei libri recensiti dall’attuale responsabile del gruppo Cultura di Confindustria
4 quattro volumi
a spasso nel tempo parlano di un’italia che non esiste più saper rinunciare e restare possibilità non colta, sogno. Il gioco dell’Amarcord ha un sapore amarognolo. E ironico. Come rivela Livia Aymonino in «La lunga notte di Adele in cucina», Giunti. Memoria di cose accadute, cariche di fantasie e suggestioni. Come fosse un romanzo. I sapori del cibo da preparare si mescolano ai ricordi. E dicono che la vita non hai mai una ricetta esatta
e buona per tutti. Esperienze, piuttosto. Generose e sapide. Famiglia d’aristocrazia intellettuale di sinistra. Abitudini e consumi benestanti degli anni Sessanta, con i marchi e le pubblicità di Carosello. Via vai tra Milano, Roma, New York e Londra. I libri e le canzoni. Le ansie libertarie dei Settanta e la violenza del terrorismo. Il cinema e la Tv. Le famiglie «allargate». E la politica. Tutto affidato alla scrittura di donna, fantasiosa e generosa, che in un dettaglio d’un abito, un gesto, una parola, un ingrediente di cucina, sa rivelare sorprendentemente un mondo intero. Si attraversa in modo originale la stagione degli ultimi quarant’anni italiani anche nel libro di Lidia Ravera, «Il
terzo tempo», Bompiani. E si fanno i conti con esperienze, ferite e forza residua d’una generazione che, dal Sessantotto in poi, riteneva di dover cambiare il mondo. Non ci si è riusciti. Ma l’eredità di libertà e di voglia sincera di cambiamento comunque resta. Pur se controversa. In scena c’è Costanza, professoressa universitaria, ben più di sessant’anni intensamente vissuti. Che si ritrova orfana d’una madre sempre infelice e d’un padre, figura mitica e assente: il «comandante Athos», partigiano valoroso e poi austero professore comunista che, nel testamento, si rivelerà sorprendentemente un abile speculatore finanziario. L’eredità è ricca: «un mi-
lioncino» di euro e un ex antico convento a Civita di Bagnoregio. Che farne? Costanza ha un sogno: riunire lì i compagni con cui, da ragazza, ha diviso tempi e sogni in una «comune» a Milano. Invecchiare insieme, al meglio. Un sogno difficile. Da cui la mettono in guardia il figlio Matteo, lucido e sarcastico, promettente intelligenza in cerca di miglior destino negli Usa. E l’ex marito Dom, che le insegna pazientemente come l’amore sia sottrarsi al conflitto per il primato, anche nella vita di coppia, e cercare affettuosamente composizioni, mediazioni, parziali integrazioni. Costanza non s’arrende. E riunisce gli ex ragazzi e ragazze d’un tempo, lì, nel convento. Disordini. Contraddizioni.
«Tutti parlano in affanno, come se dovessero arrivare prima degli altri a imprimere una forma alla nostra vita comune. Non quella passata, della vita passata non si parla. Il passato pesa dietro di noi… Difficile da metabolizzare. Il futuro era quello che ci teneva insieme… Li guardo, i miei ospiti, i miei antichi compagni, sono ancora quello che erano, fedeli ciascuno alla sua nevrosi dominante, quella di cui non ti liberi davvero mai. Rassomigliano a se stessi quanto basta perché i miei ricordi si moltiplichino da un momento all’altro, travolgendomi». Poi, si vive quel che resta, insieme come si può e ognuno solo con la sua malinconia. L’ultima parte, con la necessaria ironia, ha per titolo «Happy Aging». Le famiglie, già. Luoghi taglienti dell’anima, amore e conflitti. Se ne fa ancora una volta brillante interprete Stefano Jacini in «L’invidia degli dei», Bompiani. Sempre Milano, anni Trenta. Le rivalità di due famiglie dell’aristocrazia lombarda, per soldi e primati nelle collezioni d’arte. Palazzi severi e passioni clandestine. Un omicidio per gelosia. Un rubino scomparso che diventa lucido e spietato «io narrante». Il civettare con il fascismo e poi ritrarsene, pur apprezzando D’Annunzio. Nobiltà distratta che non intravvede la guerra e borghesia industriale che fa buoni affari. Privilegi. Ma non esibiti troppo. L’eleganza raccontata da Jacini ha, nonostante tutto, un lucido senso della misura.
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8 Il Caso
GIORNALE DI SICILIA
Lunedì 31 luglio 2017
genova. Perquisito l’appartamento di un sudamericano indicato come il pusher che avrebbe fornito l’ecstasy. Si indaga anche sulla tempestività dei soccorsi prestati
Morta per droga, il fidanzato: volevamo divertirci 0 Il ragazzo della sedicenne rivela: «Lo facevamo per sballarci nel fine settimana». Il padre di Adele ora chiede silenzio In carcere il fidanzato della giovane Adele, Sergio Bernardin, 21 anni, e l’amico Gabriele Rigotti, 19 anni: sono accusati di spaccio aggravato e morte come conseguenza di altro reato. Filippo Nero GENOVA
OOO Silenzio: questo adesso vuole Paolo De Vincenzi, padre di Adele, la ragazzina di 16 anni morta per strada a Genova a causa di una pasticca di ecstasy presa a casa di un amico assieme al suo fidanzato e ad una coetanea prima di tuffarsi nella movida genovese. Silenzio. Paolo De Vincenzi lo ha chiesto con calma e con determinazione, sconvolto da quel dolore terribile che può provare solo un genitore che sopravvive al figlio. «La notizia è stata data, adesso chiediamo rispetto per il dolore e per la privacy. Chiediamo silenzio». Un silenzio che rispettano gli inquirenti: mentre decidono di ascoltare Paolo De Vincenzi, la polizia parte per la periferia genovese con in mano un decreto di perquisizione a carico di un ragazzo sudamericano indicato dall’amico come il pusher che avrebbe ceduto materialmente la droga al fidanzato e all’amico di Adele. Una perquisizione nell’appartamento di Busalla che non è andata a buon fine: in casa del ragazzo non c’erano droghe o stupefacenti ma lui, 20 anni di origini ecuadoriane, è indagato per gli stessi reati che hanno portato in carcere il fidanzato di Adele Sergio Bernardin, 21 anni, e l’amico Gabriele Rigotti, 19 anni: spaccio aggravato e morte come conseguenza di altro reato. La polizia non si ferma: mentre
la Mobile è a Busalla, altri agenti visionano i filmati della videosorveglianza cittadina per capire se Adele, che si è accasciata per strada in via San Vincenzo, avrebbe potuto essere soccorsa prima. Il netturbino che ha visto Adele stare male ha infatti detto che attorno aveva «amici che cercavano di aiutarla ma sembravano confusi». E non si ferma la macchina delle indagini, coordinate dal pm Michele Stagno. Oggi verrà conferito l’incarico al medico legale, fissata la data dell’autopsia e poi verranno interrogati in carcere i due arrestati, Bernardin e Rigotti: probabilmente sarà sentita anche la ragazzina minorenne che era con loro. Silenzio, ancora: la casa dove abita quel che resta della famiglia De Vincenzi è deserta, chiusa. Chiavari s’interroga, parla a bassa
l’intervento. Presidente della comunità S. Patrignano
Tinelli: va riscoperto il dialogo con i giovani rimini
4 il sert cittadino ha in carico un centinaio di giovani Una pasticca di ecstasy ha provocato la morte di una ragazza a Genova voce. Nessuno vuol commentare. È sui social che scoppia la rabbia della gente comune: sul profilo di uno dei due arrestati è una sequela di insulti, maledizioni, filippiche morali. La ragazza, secondo quanto appreso, avrebbe assunto la droga a casa di Rigotti in via Corridoni insieme al fidanzato a un’altra amica di 16 anni. Poi sarebbero usciti per proseguire la serata in centro. Arrivati in via San Vincenzo Adele si è sentita male ed è arrivata all’ospedale Galliera in co-
ma profondo, morendo 40 minuti dopo. Bernardin e Rigotti hanno riferito agli investigatori che «non era la prima volta che il gruppetto abusava di Mdma. Lo facevamo ogni tanto per sballarci nel fine settimana, ma non eravamo mai stati male». Il padre di Gabriele Rigotti, uno dei due giovani arrestati per la morte di Adele De Vincenzi, si è detto «sconvolto» per quanto accaduto e anche «preoccupato per
il figlio». Lo rivela uno dei suoi legali. I due giovani sono assistiti dagli avvocati Luigi Sannino, Nicola Devoto e Matteo Groppo. Intanto si scopre che al Sert di Genova ci sono in carico 100 ragazzi sotto i 19 anni per problemi legati all’abuso di alcol e droga, hashish soprattutto. «Un fenomeno grande e in continua crescita - sottolinea il direttore del Sert, Giorgio Schiappacasse - che noi denunciamo da anni e che non deve essere sottovalutato».
OOO «Difficile, di fronte alla morte di Adele, dire come questa ennesima tragedia si sarebbe potuta evitare. Ci sentiamo solo di suggerire il dialogo, ben consci di quanto sia difficile il ruolo di genitore e quello di educatore. Vediamo sempre più adolescenti che trovano rifugio nelle sostanze per nascondere e seppellire i loro problemi. Noi adulti dobbiamo fargli capire che la normalità non può essere calarsi una pillola per fuggire da un problema, ma fargli scoprire la bellezza del guardarlo in faccia e risolverlo magari con l’aiuto di qualcuno». Il presidente della Comunità di San Patrignano, Antonio Tinelli, interviene dopo la morte di Adele De Vincenzi, la 16enne stroncata dall’ecstasy a Genova venerdì notte. «La scorsa settimana - racconta - è entrata in comunità una ragazzina di 14 anni. La sua fortuna aver avuto una famiglia in grado di chiedere aiuto. Come lei nel 2016 sono entrati 32 minorenni, tutti con il principale bisogno di essere ascoltati. Non che sia così semplice, per ognuno di loro va cercata la chiave che ti permetta di aprire la porta ed entrare nel loro mondo. Una ricerca però da cui nessuno di noi si può sottrarre». «Dovremmo tutti, tutti, inter-
Antonio Tinelli rogarci - continua il responsabile di Sanpa - circa un male di vivere che mina inesorabilmente l’esistenza di questi giovani e fragili ragazzi. Dobbiamo proteggerli, garantire il loro futuro, il futuro della nostra società. Un appello alla responsabilità delle istituzioni che mai sottovalutino questi terribili eventi e che pongano riparo subito, investimenti e risorse per la prevenzione, per l'indirizzo al recupero favorendo interventi tempestivi, osservatori stabili e competenti nelle scuole, nei luoghi di aggregazione. Noi siamo a disposizione per aiutare genitori e ragazzi in difficoltà, siamo vicini nel dolore della famiglia e speriamo sia l’ultima volta a dover esprimere tutto il nostro cordoglio e le nostre più sentite condoglianze per questa incolmabile perdita».
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GIORNALE DI SICILIA
Martedì 1 agosto 2017
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Mercoledì 2 agosto 2017
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GIOVEDÌ 3 AGOSTO 2017
spettacolo
“I Malavoglia”
CATANIA. Domani alle 21.15, al Palazzo della cultura Mario Pupella presenta il suo allestimento de “I Malavoglia” tratto da Verga «un atto d’amore verso un capolavoro della letteratura, una entusiasmante fatica, ho chiesto agli attori una recitazione di verità che faccia sentire l’aumento del battito cardiaco del personaggio all’esplodere di una emozione. In scena con lo stesso regista nel ruolo di Padroni Ntoni ci sono: Benedetto Raneli, Daniela Pupella Melluso, Assunta Battaglia, Mirko Ingrassia, Antonio Ribisi La Spina, Francesco Grisafi, Massimiliano Sciascia, Paola Di Marco, Agnese Rincione, Martina Galione, Alessio Corso e Francesco Russo.
Mario Pupella in scena domani a Catania
Anfiteatro Sicilia
Mario Venuti stasera in concerto a Santa Lucia del Mela (Messina) MESSINA. Prosegue con grande riscontro di pubblico il “Motore di vita tour” di Mario Venuti, che sta attraversando l’Italia per presentare live al suo pubblico i suoi più grandi successi e i nuovi brani. Stasera sarà nella Piazza Milite Ignoto di Santa Lucia del Mela (Me).
Un weekend ricco di eventi nei teatri di pietra dell’Isola Stasera a Taormina “I sette contro Tebe”, a Catania Peppe Servillo
CORRADO GARAI
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n weekend fitto di eventi e grandi attori in scena per Anfiteatro Sicilia, la rassegna nei teatri di pietra siciliani realizzata dagli assessorati regionali al Turismo, Sport e Spettacolo e quello ai Beni Culturali, in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte. Stasera al Teatro antico di Taormina, ore 21.30, sarà in scena la tragedia Sette contro Tebe di Eschilo, lo spettacolo prodotto dall’Inda che ha aperto il ciclo di rappresentazioni classiche a Siracusa con la regia di Marco Baliani e l’adattamento del testo a cura di Giorgio Ieranò. Tebe è rappresentata come Sarajevo ieri, come Aleppo oggi: una città assediata, in preda al panico, contesa tra eserciti fratelli, come tutte le città contemporanee assediate dalla guerra. La paura, fo-
mentata dai suoni, dal clamore e dagli echi dell’esercito nemico, è protagonista dell’intera opera. È una città svuotata, abitata per lo più da donne, consapevoli che il loro destino sarà essere stuprate e ridotte schiave, il cui unico conforto dal terrore è nella preghiera. In scena Gianni Salvo, Marco Foschi, Aldo Ottobrino, Anna Della Rosa, i danzatori Massimo Frascà, Liber Dorizzi e il coro formato dagli allievi Accademia d’arte del Dramma Antico; scene e costumi di Carlo Sala, musiche di Mirto Baliani, coreografie di Alessandra Fazzino Peppe Servillo è il protagonista dello spettacolo Un canto mediterraneo alle 21 al Teatro antico di Catania Una carrellata musicale sulle sonorità del Mediterraneo dedicata alla pace e alla fratellanza tra i popoli. Nenie, tarantelle, canzoni di protesta, atmosfere intimiste e diversi momenti
al cinema CATANIA
ALFIERI MULTISALA
mm677|f|R|U|M|DTS|DBS
Via Duca degli Abruzzi, 8 t095.373760 CHIUSURA ESTIVA. Ci rivediamo presto con una nuova stagione di cinema e grandi eventi. Buone vacanze! CATTIVISSIMO ME 3. DA Giov 24/08. Un'Imperdibile avventura per i mitici Minions e Gru. Con le voci di Max Giusti, Arisa e Paolo Ruffini. DAVID GILMOUR - LIVE AT POMPEII. Solo IL 13 E 14/09. 46 anni dopo la storica esibizione ai piedi del vulcano, arriva al cinema lo straodinario concerto in 4K e audio Dolby Atmos. LA GRANDE ARTE AL CINEMA. Da settembre torna l'appuntamento con i bellissimi documentari sull'arte e i suoi maestri. Visitate il sito ufficiale www.alfierimultisala.it Intero feriali euro 6 - sab, dom e festivi euro 6,50. Per 3D euro 7. Ridotto feriali euro 4 sab, dom e festivi euro 5. Per 3D euro 5. Martedi non festivi prezzo unico euro 4. Per 3D euro 5. Mercoledi non festivi ed escluso prime ingresso euro 3,50 per donne e universitari muniti di libretto. No 3D. Film Evento: la tariffa non fa parte del listino ordinario e varia in base ai film e agli accordi con le distribuzioni. CINECITY ARISTON mm600|f|h|P|R|U|M|DTS|DBS Via Balduino, 15/A t095/430657 ANNABELLE 2: CREATION. H. 1,49. Thriller horror, dall'universo di "the Conjuring". Ore - 17,00 20,00 - 22,30. SPIDER-MAN: HOMECOMING. H. 2,10. Torna il supereroe più famoso, con Tom Holland, Marisa Tomei, Robert Downey Jr., Michael Keaton. Ore - 17,00 19,30 - 22,15. THE WAR - IL PIANETA DELLE SCIMMIE. H. 2,25. Azione e avventura, con Woody Harrelson. Ore - 19,00 - 22,00. Quattro sale totalmente rinnovate con tecnologie e comfort di ultima generazione. Sistema 3D passivo Depth Q. Servizi di preacquisto del posto assegnato on-line e alle casse. www. cinecityariston.it KING MULTISALA CINESTUDIO mm290|f|h|DS|U|M Via A. De Curtis, 14 t095.530218 CHIUSURA ESTIVA arrivederci al 24 agosto Sala 1: 280 posti; sala 2: 66 posti; dall'1 agosto all'arena argentina si possono acquistare le tessere per la rassegna Cinestudio 39 www.cinestudio.eu LO PO' MULTISALA mm700|f|DS|R|U|M|DTS Via Etnea, 256 t095.316798 Dolby Digital Sr D.E.X. Cinema digitale 3D in sala 1 Antonioni. 3 sale climatizzate, servizio di tele prenotazione gratuito dalle 17.00 alle 22.00 allo : 095/316798. Ci trovate su facebook, aggiungete ai vostri amici "multisala Lo pò Catania". Il Martedì,Il cinema per tutti a soli 3,50euro (escluso festivi e periodo Natalizio). Biglietti: Intero feriali 5,00 euro - Ridotto feriali 4,00 euro. Intero Sabato e festivi : 6,50 euro - Ridotto Sabato e festivi: 5,00 euro. Da Lun. Al Ven. (escluso primo giorno di programmazione e proiezioni 3D) universitari 4,00euro. Listino 3D (valevole tutti i giorni) Intero 8,00 euro - Ridotto 6,50 (valido solo per bambini fino a 10 anni, militari e senior). Per ogni aggiornamento consulta sempre il sito : www.lopomultisala.it www.lopomultisala.it
di canto a cappella (produzione Teatro Mandanici e TaoArte). Ulisse, l'esploratore dei mari è lo spettacolo in scena al Teatro antico di Morgantina , ore 19.30 con Alfio Zappalà e Ilenia Maccarrone. Un viaggio tra il libro IX e il libro XII dell’Odissea di Omero, uno spettacolo teatrale che fonde tre linguaggi artistici: recitazione, musica live, video mapping. Domani il grande protagonista della scena sarà Gabriele Lavia con uno spettacolo diventato un vero cavallo di battaglia, applaudito in ogni tappa, Il sogno di un uomo ridicolo. Dostoevskij racconta la storia di un uomo, abbandonato da tutti, che ripercorre in un viaggio onirico la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società. Giunto all’età di 46 anni medita il suicidio. E’ un mondo che si è condannato alla sofferen-
mm numero posti
PLANET MULTISALA mm1048|f|h|f|R|U|M|DTS|DD V.le della Costituzione, 47 t095.334866 ANNABELLE 2: CREATION. H. 1,49. Thriller horror dall'universo di "the Conjuring". Ore - 17,30 - . 20,00 - 21,00 - 22,35. SPIDER-MAN: HOMECOMING. H. 2,10. Torna il famoso supereroe, con Tom Holland, Marisa Tomei, Robert Downey Jr., Michael Keaton. Ore - 17,30 20,10 - 22,40. THE WAR - IL PIANETA DELLE SCIMMIE. H. 2,25. Azione e avventura con Woody Harrelson. Ore - 19,00 - 22,00. ATOMICA BIONDA. Anteprima 5 e 15/08. Con Charlize Theron. BABY DRIVER - IL GENIO DELLA FUGA. Anteprima 9/08. Con Jamie Foxx. LA PRINCIPESSA E L'AQUILA. Anteprima 16/08. CINEMINI. Ogni domenica mattina ore 11 il cinema per i più piccoli. MOVIENGLISH. Ogni mercoledì film in inglese con sottotitoli in italiano. 23/08 Atomica Bionda; 30/08 Cattivissimo ME 3. Intero da lun a merc non festivi euro 6 da giov a dom e festivi euro 7. Ridotto da lun a merc non festivi euro 4,50 da giov a dom e festivi euro 5,50. Film IN 3D: Intero euro 8,50 Ridotto euro 7,50 (sospesi tessere sconto e biglietti omaggio). Exclusive Card, Universitari E Studenti tariffe a partire da euro 3,50 (info su www.multisalaplanet.it). Martedi non festivi biglietto ridotto per tutti euro 4,50 e film in 3D a euro 7. Movie Card: 10 Ingressi euro 45 validi tutti i giorni, e ricevi subito 1 biglietto omaggio. Raccolta Punti: vinci biglietti omaggio! Cinema E Pizza Party: la tua festa di compleanno è al Planet! Info 095/222685, prenotazioni alle casse. Consulta sempre www.multisalaplanet.it. www.multisalaplanet.it
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SARAH |f Via A. di Sangiuliano, 128 t095.535353 Oggi 2 films: Modelle molto disponibili con Rebecca Lord e Come fossi una bambola - trans. Apertura ore 9/22 proiezione no stop sempre buio in sala Ingresso vietato minori di 18 anni
ACIREALE MARGHERITA MULTISALA mm512|f|X|A|h|P|U|M|DBS|DD Via Cavour, 26 t095.601265 Oggi Chiuso PER IL Programma Dell'Arena Eden Consultare Www.Margheritamultisala.It www.margheritamultisala.it
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Domani e sabato “Il sogno di un uomo ridicolo” e “Medea”, domenica lo show di Panariello, Conti e Pieraccioni
Una scena dello spettacolo “Sette contro Tebe” dell’Inda stasera a Taormina (Foto Franca Centaro)
za, serrato e costretto in una metaforica camicia di forza, che impedisce ogni buona azione. Lo spettacolo sarà sabato al Teatro antico di Catania, ore 21. Domani al Teatro antico di Taormina, ore 21.30 Medea di Seneca, traduzione e adattamento di Filippo Amoroso, regia di Walter Pagliaro, con un bel cast: Micaela Esdra protagonista nel ruolo di Medea, Luciano Virgilio è Creonte, Blas Roca Rey nei panni di Giasone, Marina Zanchi è la nutrice. Musiche di Germano Mazzocchetti. Al Teatro antico di Catania, ore 21 il concerto dell’Orchestra a plettro di Taormina composta da mandolini, mandole, mandoloncelli, chitarre e contrabbassi, diretta dal maestro Antonino Pellitteri. L’Orchestra sarà sabato al Teatro antico di Tindari, ore 21.30 A Morgantina sabato alle 18 Tra mito e storia... Morgantina rivive, da un’idea dell’Archeo Club di Aidone – Morgantina, regia di Calogero Matina. A Taormina Sicily All Stars, ore 21.30 i migliori solisti siciliani saranno accompagnati dall'Orchestra del Brass Group. Domenica 6 agosto al Teatro antico di Taormina, ore 21.30, lo show di Panariello, Conti e Pieraccioni che i tre amici stanno portando con grande successo in giro per l’Italia.
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BELPASSO THE SPACE CINEMA mm2500|f|h|f|R|U|M|DTS|DDEX|DD 2.22 IL DESTINO DI UN GUERRIERO -1h40 - Thriller ore 18.00 - 20.20 ANNABELLE 2 - CREATION -1h40 - Horror ore 19.20 - 21.50 - 22.30 BABY BOSS Happy Summer -1h40 - Animazione ore 19.50 WISH UPON -1h40 - Horror ore 22.40 PRIMA DI DOMANI -1h40 - Drammatico ore 17.50 20.10 - 22.35 SAVVA -1h20 - Animazione ore 17.50 - 19.55 THE WAR - IL PIANETA DELLE SCIMMIE -1h40 - Fantasy ore 17.55 - 18.25 - 21.00 - 21.30 - 22.00 USS INDIANAPOLIS 2h 00 - Azione ore 19.45 22.20 FAST & FURIOUS 8 Happy Summer -2h 00 - Azione ore 22.10 TRANSFORMERS - L'ULTIMO CAVALIERE -2h30 - Fantasy ore 21.50 19.15 SPIDERMAN HOMECOMING -2h10 - Fantasy ore 18.10 - 18.40 - 19.10 - 21.10 - 21.40 - 22.05 Per informazioni e prenotazioni: 892.111(senza prefisso) servizio con sovrapprezzo e sul sito www.thespacecinema.it Apertura Cinema: tutti i giorni ore 17.50 Domenica ore 16.50 Biglietti: in-
tero da lunedì a venerdì (esclusi martedì, festivi e prefestivi) euro 7.30, festivi e prefestivi 8.30 euro, ridotto per tutti martedì euro6,00 e martedì rosa per le donne a euro 4,90; ragazzi fino a 10 anni e over 65 euro 6,20, ridotto spettacoli dopo le 23:00 solo sabato euro4,50 no 3D e euro 7,50 3D escluse anteprime ed eventi speciali (sospeso per il periodo estivo), Studenti da lunedì a venerdì euro 4,50; intero 3D da lunedì a venerdì (esclusi festivi e prefestivi)euro9.00, festivi e prefestivi euro9,20;ridotto 3D tutti i giorni euro8,00,ridotto festivi e prefestivi euro8,20,(la tariffa non comprende il costo degli occhialini 3D di euro 1). Biglietto Famiglia 2D (due adulti + due bambini fino a 10 anni=quattro biglietti ridotto bambini) da lunedì a venerdì euro 6,20 escluso martedì, Biglietti Famiglia 3D (due adulti + due bambini fino a 10 anni=quattro biglietti ridotto bambini) da lunedì a venerdì euro 8,00 escluso martedì. Il film inizierà circa 20 minuti dopo l'orario indicato www.thespacecinema.it CALTAGIRONE MULTISALA POLITEAMA mm500|f|P|R|U|M|DTS Via Giardini Pubblici, 4 t0933.21508 IL PIANETA DELLE SCIMMIE: THE WAR ore - 18,30 -
21,00 martedì ridotto, mercoledì riposo www.cineteatropoliteam.com FIUMEFREDDO MULTISALA MACHERIONE mm600|f|h|DS|R|U Via Princ. di Piemonte, 90 t095.7762103 CHIUSO PER FERIE DAL 26 LUGLIO AL 16 AGOSTO Lunedi NON Festivo Prezzo Ridotto euro.3,00. Martedi Ridotto Donna euro.4,00. Mercoledi Chiuso PER Riposo. www.multisalamacherione.com MASCALUCIA MODERNO mm392|f|h|P|DS|R|U|M|DBS Via Li Pani, 38 t095.5878785 Chiusura stagionale. Listino: lunedi euro 3,50 martedì euro 3,00 - mercoledì euro 3,50 - giovedì venerdì sabato domenica festivi e prefestivi intero euro 4,50 e ridotto euro 3,50. Per info aggiornate digita www.cinemamodernomascalucia.it oppure facebook cine moderno mascalucia. MISTERBIANCO
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SAN GIOVANNI LA PUNTA CINESTAR MULTIPLEX (I PORTALI) mm2500|f|h|f|DS|R|U|M|DTS|DDEX|DBS|DD Via Montello, 62 t095.7515163 THE WAR - IL PIANETA DELLE SCIMMIE ORE - 18.45 21.15 - 22.10 ANNABELLE 2 - CREATION ORE - 18.30 - 20.40 21.40 - 22.50 ATOMICA BIONDA CON Charlize Theron - IN Anteprima Nazionale IL 5 Agosto ORE - 18.40 - 20.10 22.35 BABY DRIVER IN Anteprima Nazionale IL 9 Agosto ORE - 18.40 - 20.10 - 22.35 SPIDERMAN HOMECOMING ORE - 18.30 - 20.00 22.45 TRANSFORMERS - L'ULTIMO CAVALIERE ORE 18.40 USS INDIANAPOLIS ORE - 18.25 - 20.10 - 22.45 PRIMA DI DOMANI ORE - 18.25 - 20.40 - 22.45 Il massimo della tecnologia e del comfort con lo schermo più grande del sud Italia. Apertura cinema tutti i giorni ore 18.15. Vendita on line attiva 24 ore su 24. Lunedì e mercoledì (esclusi festivi, prefestivi e anteprime) ingresso unico euro 6.50, per studenti euro 5.00; martedì (esclusi festivi, prefestivi e anteprime) ingresso unico euro 6.00; giovedì e venerdì euro 7.00, proiezioni 3D tutti i giorni intero euro 9.50, ridotto euro 8.00; lunedì e mercoledì possessore di Ikea Family euro 5.00 per film 2d(esclusi festivi, prefestivi e anteprime). Scopri la convenienza dell'abbonamento, 10 ingressi a soli 50 euro, validi tutti i giorni, festivi e
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GIORNALE DI SICILIA Giovedì 3 agosto 2017
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24 Cronaca di Palermo
GIORNALE DI SICILIA
Venerdì 4 agosto 2017
comune. I vertici decaduti fanno ricorso. Il responsabile Li Castri sostituito dal tandem Basile-Di Bartolomeo, alle Infrastrutture Rizzotto, a Di Peri la Protezione civile
Area tecnica azzerata, turnover dei dirigenti Orlando prende tempo e nomina gli «interni»
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0 Intanto uffici nel caos: dieci milioni di fatture bloccate Il Coime è fermo: 480 maestranze e un altro paio di centinaia fra tecnici e operai senza indicazioni operative. In ballo tutte le «normali» emergenze d’autunno: scuole, fognature e caditoie. Salvatore Ferro OOO Dirigenza in frantumi, si contano i primi cocci. Uno: partono in formazione massiccia, da parte di tutti i dirigenti a tempo «scaduti», i ricorsi al giudice del lavoro. Due: in appena una settimana o poco più - da lunedì scorso a mezzanotte il vuoto burocratico almeno dieci milioni di euro di fatture non verificate e autorizzate per il pagamento dei fornitori. Tre: Coime senza timone. Ma prima la notizia meno aspra, a seconda dei gusti: il sindaco Leoluca Orlando sforna ufficialmente la decina di determine annunciate che rimpolpano ad interim, fino al 31 ottobre, i quadri di vertice decapitati dell’Area tecnica del Comune, in testa il già capo area della Riqualificazione urbana Mario Li Castri. Dal 3 agosto, l’architetto a lungo braccio destro dell’assessore Emilio Arcuri, è tornato al suo lavoro part time nello staff dell’assessorato. Orlando nomina attingendo a piene mani ai ranghi amministrativi, come un allenatore alle prese con il turnover della malasorte. Non ci vuole la patente del complottista, fra i corridoi degli uffici, per tratteggiare i contorni di una battaglia in-
testina, e da oggi in campo più aperto, in seno alla burocrazia comunale. E, al limite, fra la sua componente amministrativa di ruolo - gli «interni», insomma - e la stessa amministrazione. Il sindaco, in sostanza, pur gradendo ancora i dirigenti esterni «scaduti» - ne fa fede il sostanziale atto di indirizzo fra le righe dell’ultima proroga - si troverebbe con le mani legate, a bilancio non ancora approvato. Ora le prime righe della lista danni, quelli freschi: di quelli all’orizzonte, come il riassetto definitivo della dirigenza e la sorte dei fondi extracomunali messi verosimilmente in bilico dal frettoloso cambio di guardia, si dirà, anzi si ripeterà, fra poco. In una sola settimana di vacatio, confermano a occhi bassi dagli uffici, il Coime è fermo: 480 maestranze e un altro paio di centinaia fra tecnici e operai senza indicazioni operative. In ballo tutte le «normali» emergenze d’autunno: scuole, fognature, caditoie. Da oltre una settimana, cioè dalla scadenza dei contratti già prorogati dei dirigenti a tempo, non c’è un capo area che vidimi e liquidi le fatture: nubi di contenziosi e ritardi. Ecco gli interim: al posto di Li Castri - che aveva anche le «sottodeleghe» al Coime e all’ufficio Infrastrutture - come capo area tecnica e della Riqualificazione urbana, nominato Paolo Bohuslav Basile; Antonella Ferrara sarà responsabile di Edilizia pubblica, cantiere comunale, autoparco; alle Infrastrutture va Antonino Rizzotto, a
Serafino Di Peri la Protezione civile già compito di Francesco Mereu. Ancora: Giuseppina Taffaro alla Città storica, Margherita Amato all’Edilizia scolastica, Rosa Vicari all’Edilizia privata, Letizia Frasca ai Servizi pubblici a rete. In altro settore (Bilancio, roba amministrativa questa) Leonardo Brucato responsabile del servizio Bilancio e tributi e Stefano Puleo per il servizio Economato. Con il ricorso in canna tornano invece nei ranghi, ed eventualmente alle precedenti (e inferiori) mansioni, oltre a Li Castri e Mereu, Maria Santa Bellomo (Edilizia pubblica), Tonino Martelli (Città storica), Sergio Romano (Servizi a rete), Paolo Porretto (Edilizia privata), Roberta Romeo (Edilizia scolastica). Esclusi dallo «sfratto» soltanto il dirigente Condono edilizio Mauro Galvano che è di ruolo, e Concetto Di Mauro, che si è dimesso per motivi personali dall’ufficio Infrastrutture. All’elenco degli «scaduti» vanno aggiunti i dirigenti amministrativi Roberto Biondo (Traffico), Antonino Cipriani (Sistemi informativi), Antonino Rera (Economato), Luigi Mortillaro (Bilancio). Proprio per la nomina più rilevante, quella a capo area, salta all’occhio una curiosità: l’incarico a Basile è notificato anche al capo area Pianificazione Nicola Di Bartolomeo. Un tecnico, che sarà il coordinatore del Comitato Pon Metro e del Comitato per l’attuazione del Po Fesr e del Pac Metro. E qui casca il problema della continuità: lunedì
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1. Paolo Bohuslav Basile nominato capo area tecnica e della Riqualificazione urbana. 2. Il capoarea uscente Mario Li Castri. 3. A Serafino Di Peri la dirigenza del settore Protezione Civile
sala delle lapidi. M5s: pronti a votare scheda bianca
Consiglio, summit per trovare l’intesa Spunta Anello per la vicepresidenza OOO Dai banchi - ancora virtuali dell’opposizione (grillini esclusi) spunta Alessandro Anello per la vicepresidenza, mentre non tramonta il ticket Evola-Forello in contrapposizione a Totò Orlando-Tantillo. Giornata di vertici febbrili - e in sostanza ancora reticenti - per trovare convergenze oppure nuovi bisticci sui nomi dei papabili presidente e vicepresidente del consiglio comunale. Due i summit, da separati sotto lo stesso tetto del colorato fronte antiorlandiano. A mezzogiorno tocca ai Cinquestelle. La nota finale scatena un giallo: prima i lanci di agenzia stralciano Igor
Gelarda dall’inciso «il presidente, la cui scelta spetta alla maggioranza, sia una figura in netta discontinuità rispetto al passato. Per la vicepresidenza, è necessaria la scelta Forello». Le rettifiche e poi il senso «ufficiale», cioè quello inteso da Gelarda, della discontinuità invocata: «Scheda bianca per la presidenza, Forello vice». Se è vera armonia, lo dirà l’aula. Pomeriggio a otto in sala Rostagno: assenti Tantillo e Caronia, c’erano Ferrandelli, Sabrina Figuccia, Cancilia, Mattaliano, Volante, Ficarra, Mineo. E Anello, che si sarebbe detto pronto a persuadere pezzi di maggioranza. sa. fe.
all’appuntamento con l’Agenzia per la Coesione, mancavano ovviamente il presidente decaduto del comitato tecnico Li Castri e altrettanto ovviamente anche Basile, che firmerà lunedì. I milioni in ballo, qui, sono 330. Novantotto, invece, quelli messi sul tavolo dell’amministrazione in termini di opere appaltate dalla gestione dei dirigenti decaduti. Li Castri fa ricorso, e con lui gli altri, ma precisa, nel considerare «illegittima» la revoca, di essere «grato al sindaco per la straordinaria opportunità che mi ha consentito, in una squadra coesa e motivata di colleghi dirigenti tecnici, di raggiungere straordinari risultati. Tra l’altro, oltre 700 milioni di fondi extracomunali per rigenerazione urbana». L’ultima parola, adesso, al tempo, al bilancio, ai giudici. E a Orlando. Che non commenta ma dei tecnici decaduti, s’intende, non esclude il ritorno.
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24 Cronaca di Palermo
GIORNALE DI SICILIA Sabato 5 agosto 2017
la tragedia in emilia romagna. Inutili i soccorsi per l’operaio, padre di tre figli. Una di loro l’ha ricordato con un post su Facebook: «Rimarrai sempre dentro di me»
Incidente a Sassuolo, muore un palermitano 0 Pietro Gallidoro, 46 anni, ha perso il controllo dell’auto ed è finito contro una staccionata: trafitto da un palo in legno OOO L’auto che finisce fuori strada travolgendo i pali della segnaletica stradale, uno dei sostegni di legno che si conficca nel parabrezza. Una tragedia, una beffa del destino, quella avvenuta giovedì sera a Sassuolo (provincia di Modena, in Emilia Romagna), dove un operaio originario di Palermo, Pietro Gallidoro, 46 anni, è morto in un drammatico incidente stradale. Secondo quanto ricostruito l’uomo, padre di tre figli, era a bordo di una Nissan Micra che è finita fuori strada lungo la circonvallazione Sud Est da Mezzavia, in direzione Pontenuovo. L’incidente è avvenuto all’altezza dell’ospedale, poco prima della rotatoria dell’ingresso al nosocomio. L’auto con alla guida Gallidoro avrebbe cominciato a sbandare finendo fuori strada, sul marciapiede, travolgendo pali della segnaletica e anche la staccionata di legno di
protezione sul lato della strada. Uno dei sostegni di legno si è così conficcato nel parabrezza della macchina. L’uomo è stato soccorso dal 118 ma per lui non c'è stato nulla da fare. Un incidente all’apparenza banale, come hanno poi spiegato le forze dell’ordine, ma che si è assurdamente trasformato in tragedia. Molte persone ieri mattina si sono fermate ad osservare i segni sulla strada e qualcuno ha ricordato la vittima con un mazzo di fiori. Gallido è stato anche ricordato su Facebook, dove in molti hanno lasciato un messaggio di cordoglio. Anche la figlia gli ha dedicato uno struggente post: «Rimarrai sempre dentro di me». Un’altra vittima palermitana sulle strade, dunque, anche se l’incidente è avvenuto lontano dalla Sicilia. In città, invece, l’ultima vittima è stata, qualche giorno fa, Rosa Ferruzza, di 86 anni,
morta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico. L’anziana era stata investita il 24 luglio scorso all’incrocio tra via Roma e via Bentivegna da un’auto, una Mini Minor, guidata da un giovane. I sanitari del 118 l’avevano soccorsa e trasportata in ospedale. La
4 paura sull’a19 e rallentamenti per lo scontro tra due macchine
Pietro Gallidoro, 46 anni, è morto in un incidente in provincia di Modena
donna ha lottato per sette giorni tra la vita e la morte, ma purtroppo per lei non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nell’incidente. Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell’infortunistica della polizia municipale,
che indagano sull’accaduto, l’autista non avrebbe frenato in tempo, colpendo inevitabilmente la vittima che stava attraversando la strada. Tra città e provincia, sono ben diciassette le vittime sulla strada quest’anno. Un’altra tragedia è stata sfiorata giovedì sera sull’autostrada A19 Palermo-Catania, all’altezza dello svincolo di Termini Imerese, in direzione della cittadina etnea. Nel tratto che precede una galleria, infatti, si sono scontrate una Fiat Panda e una Jeep che stava trasportando, con un rimorchio, una barca. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito gravemente. Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia stradale di Buonfornello per eseguire i rilievi. Il traffico, nella zona, a causa dell’incidente, è stato molto rallentato per circa due ore, con parecchi disagi per gli automobilisti. cr. pa.
disavventura sul monte pollino. Nel gruppo anche cinque minorenni. Apprensione per i genitori che hanno seguito le ricerche dei carabinieri dalla Sicilia
Otto scout si perdono in Calabria Ritrovate grazie a un telefonino OOO Si erano perse ieri mattina e le hanno trovate solo dopo alcune ore di ricerche estenuanti tra i sentieri del Monte Pollino, in Calabria. Un’avventura da dimenticare, per fortuna comunque a lieto fine, quella che ha coinvolto otto ragazze scout palermitane, tra cui anche cinque minorenni. I volontari della sezione Pollino del Soccorso alpino le hanno recuperate e messe in salvo nel pomeriggio di ieri. Le giovani stanno tutte bene, alcune
erano impaurite, ma nessuna ha avuto comunque bisogno di cure. L’allarme era stato lanciato da una delle ragazze con una telefonata dal cellulare, che però si era subito interrotta. La zona in cui si trovava, infatti, non è ben coperta dal segnale, ma alla fine le malcapitate sono riuscite a comunicare solo poche informazioni alle forze dell’ordine. I carabinieri, tramite il numero di cellulare, sono risaliti al titolare della scheda telefonica e a contattare i fami-
liari della giovane scout. Soltanto così sono riusciti poi ad individuare il gruppo di cui la ragazza faceva parte e l’itinerario che avrebbe seguito. Sono partite immediatamente le ricerche da parte dei militari, ma anche degli uomini della forestale. Nel primo pomeriggio è stata attivata anche la stazione del Pollino del Soccorso alpino Calabria e alle 16.30 il gruppo di scout, in buone condizioni fisiche, è stato ritrovato sulla strada che dal rifu-
Un gruppo di giovani scout si è perso ieri lungo i sentieri del Monte Pollino
gio Conte Orlando porta al rifugio Biagio Longo, in territorio del comune di Mormanno. Le ricerche hanno visto impegnati numerosi militari e forestali di Morano Calabro e Castrovillari e una quindicina di unità della stazione del Pollino del Soccorso alpino Calabria. Sollievo delle famiglie, che hanno seguito a distanza e con apprensione le ricerche. Non è la prima volta che accadono fatti del genere tra i sentieri del Pollino: tre anni fa due scout di 16 e 17 anni provenienti da Sorrento si persero e furono ritrovati soltanto dopo una notte passata all’addiaccio e tanta paura. Per fortuna in entrambi i casi la tempestività dei soccorsi ha scongiurato il peggio.
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DOMENICA 6 AGOSTO 2017
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spettacolo TRE DATE NELL’ISOLA
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Venditti unplugged da stasera in Sicilia CATANIA. Antonello Venditti unplugged. L’artista con il suo pianoforte, accompagnato da un quartetto di musicisti, con i suoi grandi successi in versione unplugged, sarà protagoni-
Antonello Venditti: tre date in Sicilia
sta di tre concerti rigorosamente in acustico e fuori dai circuiti tradizionali dei tour: stasera al Teatro greco di Tindari; martedì 8 agosto nell’Anfiteatro di Partanna e giovedì 10 agosto all’ anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana Etnea. Un’esclusiva assoluta per la Sicilia, un concerto evento straordinario, un regalo destinato ai numerosi fan del cantautore ai quali è dedicata questa selezionatissima serie di date, pochissime in tutta Italia.
EVENTI. STASERA CONTI-PANARIELLO-PIERACCIONI AL TEATRO ANTICO
CARLO CONTI E LEONARDO PIERACCIONI A PASSEGGIO PER TAORMINA
L’IMMANCABILE RITO DELLA GRANITA AL BAMBAR (AL CENTRO IL PADRONE DI CASA SARETTO BAMBARA)
Full immersion taorminese per i tre toscani della risata
Dopo 32 anni
In crisi il trio Aldo Giovanni e Giacomo MILANO. Il trio si spezza? Fuga da Reuma Park potrebbe essere l'ultimo film insieme per Aldo, Giovanni e Giacomo che dopo 32 anni di vita comica e umana condivise potrebbero prendere strade diverse. L'indiscrezione era stata lanciata da Novella 2000: «Il trio più famoso d'Italia sta per scoppiare. Aldo, Giovanni e Giacomo sarebbero ai ferri corti e tra loro il feeling non è più quello che li ha fatti diventare i comici più seguiti degli ultimi 30 anni. I tre attori, che lavorando insieme dal 1985, stanno pensando di dividersi e la colpa, se così si può dire, sembra legata al difficile rapporto che hanno Aldo Baglio e Giovanni Storti. Pare che il secondo voglia sempre imporre le sue scelte a discapito
E prime battute: «L’Etna fuma, ma meno di Massimo Ceccherini» SARO LAGANÀ
TAORMINA. «L’Etna fuma, ma meno di Ceccherini». Inizia con questa simpaticissima battuta, riferita all’amico attore Massimo, l’avventura taorminese di Leonardo Pieraccioni, che su Facebook ha postato una foto mentre osserva, dalla terrazza di uno dei ristoranti di lusso della capitale siciliana del turismo, Sua Maestà il Vulcano, in attesa dello show di stasera (ore 21.30) al Teatro Antico di Taormina con gli amici di sempre Carlo Conti e Giorgio Panariello. I tre big saranno per la prima volta insieme sul palcoscenico più importante dell’estate siciliana, nell’unica tappa nel Sud Italia. Pieraccioni e Conti sono arrivati nella “Perla dello Jonio” nella giornata di venerdì. Dopo alcune ore trascorse in spiaggia, tra un tuffo nelle meravigliose acque azzurre del nostro mare e un ottimo pranzo a base di pesce, i due artisti, insieme ad amici e familiari, nel pomeriggio sono saliti a Taormina centro. Ad accoglierli, nel bar dei vip, il padrone di casa Saretto Bambara, grande amico di Rosario Fiorello, dei tre ragazzi de “Il Volo” e del comico barese Uccio De Santis. Immersi in una cornice fantastica, Conti e Pieraccioni hanno assaggiato diversi gusti di grani-
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ent'anni di musica alle spalle gli sono valsi l'ingresso nell'olimpo dei più importanti cantautori italiani. Un traguardo che Niccolò Fabi, artista romano con una laurea in filologia romanza, sta celebrando con un tour che lo porta in giro per l'Italia con successo di pubblico. Unica data siciliana di Diventi Inventi 1997-2017 - questo il titolo della tournée e della raccolta in uscita in autunno - stasera alle 21.30 all’anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea, nell'ambito della rassegna “Etna in scena”. Era il 1997, il primo disco di Niccolò Fabi arrivava nei negozi e canzoni come Dica e Capelli finivano in radio. «E io avevo già 28 anni, quindi quel disco era la somma di molte cose - ricorda oggi il cantautore - Fu un album eterogeneo che
IL POST
«L’Etna fuma, ma meno di Ceccherini». Inizia con questa simpaticissima battuta l’avventura taorminese di Leonardo Pieraccioni, che su Facebook ha postato una foto mentre osserva, da una terrazza Sua Maestà il Vulcano
ta prima di essere assaliti dai fan per foto e autografi all’esterno del bar e poi sul Corso Umberto, la via principale della città. Con molta cordialità, entrambi si sono intrattenuti con tutti, posando per i tradizionali selfie anche con una coppia di turisti con gli occhi a mandorla, con una giovane coppia di sposi (Pietro e
Antonella, lui di Roccalumera e lei di Itala) e con le dottoresse della Farmacia di Piazza Duomo. In serata Conti e Pieraccioni sono stati a cena in un ristorante “de luxe”, accolti con garbo da Salvo e Pancrazio Parisi. Qui, Pieraccioni è rimasto incantato, oltre che dalle pietanze deliziose a base di pesce
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Stasera
Niccolò Fabi festeggia 20 anni di canzoni a Zafferana CRISTINA ROSSETTI
preparate dallo chef Giorgio Spinella, anche dal meraviglioso panorama che è possibile ammirare dalla terrazza, con la baia di Naxos e l’Etna a fare da splendida cornice alla centralissima Piazza IX Aprile e alla Torre dell’Orologio. Anche ieri, per i due famosi artisti, è stata una giornata trascorsa in
Alla fine sono riuscito a fare la parabola artistica che volevo raccoglieva i miei estremi, ma il percorso che è seguito allora sembrava insperato. Alla fine sono riuscito a fare la parabola artistica che volevo, alle mie condizioni, portando la barca nella direzione
che mi era congeniale. In questo mestiere si possono fare scelte molto diverse, io ho scelto un approccio coerente col mio carattere. Sono sempre stato contrario a un certo tipo di spettacolarizza-
pieno relax, in attesa dell’arrivo a Taormina di Giorgio Panariello per Il Tour, titolo dello show-varietà di stasera nella storica cavea, dove i tre ripercorreranno le loro incredibili carriere con uno spettacolo dalle risate assicurate. «A Taormina vi faremo trovare anche ribollita e panino con il lampredotto - se la ride Pieraccioni Con l'aiuto di mia figlia, ché sua madre è di Giarre (l'attrice Laura Torrisi, ex compagna del regista, nda), sto traducendo in siciliano alcune frasi. Perché noi siam soprattutto vernacolieri. Lo spettacolo è un varietà, facciamo la parodia della tv, dei talent show, del teatro russo. E poi ci sono i nostri monologhi e c'è un Carlo Conti inedito». «Come non lo vedrete mai più» sottolinea l'interessato. E Pieraccioni insiste: «Ci sarà anche un po' di gossip: finalmente sveleremo chi è il vero padre del figlio di Conti. Come indizio vi do le iniziali: P. B.». E chi sarà? Paolo Bonolis? I biglietti per lo show live di Taormina, organizzato da Giuseppe Rapisarda Management, fino a metà giornata saranno disponibili nel circuito di prevendite abituali e su internet. Dal pomeriggio di oggi, sarà possibile acquistare i ticket direttamente alla biglietteria del Palazzo dei congressi di Taormina.
zione, non fa parte di me». Eppure non scendere mai a compromessi alla fine ha pagato. «E infatti più che la semplice ricorrenza, con questi concerti voglio celebrare la libertà che ho ottenuto, anche compositiva. In questi vent'anni ho fatto il percorso opposto di molti cantautori». In che senso? «Spesso sono i primi dischi i migliori, nel mio caso è accaduto il contrario: album dopo album ho raggiunto quello a cui ambivo, penso agli ultimi due, Ecco e Una somma di piccole cose. Col passare del tempo sono riuscito a trasformare i miei difetti in punti di forza». Anche dal punto di vista dell'uso della lingua italiana, da Capelli, del 1997, a Ha perso la città il percorso è stato lungo. «Non sono andato a leggermi un manuale, semplice-
ALDO, GIOVANNI E GIACOMO
di quelle degli altri e se Giacomo Poretti, il più tranquillo e tollerante del trio sopporta, Aldo non è certo uno disposto a rinunciare a esprimere il suo estro». Detto, fatto. Aldo, insieme con la moglie Silvana Fallisi, sta già lavorando da qualche tempo a un progetto suo, la sceneggiatura (già consegnata ai produttori) di un film che sancirebbe il suo debutto alla regia in solitaria, slegato dunque dagli altri due compagni. La moglie - gli addetti ai lavori l'hanno già soprannominata la Yoko Ono del trio - fa a suo modo parte della squadra dai tempi di Chiedimi se sono felice (2000) e condivide, se non spinge, i propositi di libertà del marito. In teoria il trio ha un contratto che li lega a fare ancora un film insieme. Ma non si tratta di un obbligo, non c'è nessuna penale, quindi l'accordo potrebbe naturalmente decadere. Forse la miniera comica nata ricca 32 anni fa si è andata esaurendo e via via si è svuotata.
mente negli anni ho selezionato una serie di parole adatte al mio modo di metterle in musica, che fossero complesse, profonde, ma allo stesso tempo non ostiche, non pesanti. È stato un processo lungo che aveva la radice nella mia insoddisfazione». Capelli stasera però è in scaletta. «Dopo anni di latitanza: in fondo trasformava un mio punto debole in una forza». Il concerto però non sarà celebrativo. «Non riesco a fare una scaletta che non abbia un filo narrativo, non mi sembrava giusto prendere cose del passato e buttarle dentro, così ci sarà qualcosa, ma la celebrazione sta nel fatto che giro l'Italia per salutare gli amici che mi seguono da tanti anni e invitarli all'evento del 26 novembre a Roma».
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8 In Sicilia
GIORNALE DI SICILIA
Domenica 6 agosto 2017
la campagna del giornale di sicilia. Conclusi i lavori. Dopo la denuncia dei danni al monumento, salvato uno dei simboli di Siracusa
Ortigia e la sua dea, finito il restauro 0 L’esperto che ha curato la fontana di Diana: «Usati nuovi materiali per resistere alla corrosione» I lavori di restauro hanno permesso di collocare anche un pezzo che era andato perduto. Si tratta di un arpione ricostruito e posizionato secondo quanto riportato dalle foto d’epoca. Gaspare Urso siracusa
OOO Nessuna crepa ad annunciare crolli, ciascun pezzo al proprio posto e anche un elemento in più, recuperato dopo anni. La fontana di Diana in piazza Archimede a Siracusa è finalmente libera dalle laceranti ferite che hanno segnato un pezzo, fin troppo lungo, della storia di uno dei monumenti simbolo della città, nel cuore del centro storico di Ortigia. Sono serviti due mesi e mezzi di lavoro, e una campagna del Giornale di Sicilia andata avanti per 113 giorni fino all’apertura del cantiere, per restituire a Siracusa la «sua fontana». Da poco più di due giorni i restauratori che si sono presi cura del monumento costruito nel 1907 hanno riposto tutti i propri attrezzi perché anche l’ultimo dei pezzi che si erano staccati dall’opera è stato recuperato e sistemato al proprio posto. Rimosso anche il ponteggio utilizzato per arrivare fino alla vetta della fontana, la statua di Diana, resta adesso da effettuare la pulizia di tutto il sito e da azionare nuovamente l’impianto idrico. Poi, almeno per il momento, la fontana potrà «respirare» per un po’ in attesa che si elaborino un progetto di restauro complessivo e una manutenzione più regolare. A sanare le crepe della fontana è stato Gerlando Pantano, esperto restauratore messo a disposizione dal Polo regionale di Siracusa per i siti e i musei archeologici. Pantano, insieme a Pippo Bennardo, hanno dato anche un cuore nuovo al monumento costruito in ferro e cemento armato. «Dove possibile - racconta Pantano -
L’intervento è stato eseguito da un restauratore messo a disposizione dal Polo regionale per i siti e i musei archeologici
la scheda. L’opera commissionata a Moschetti
Fu costruita in 10 mesi per 19 mila lire OOO La Fontana di Diana in piazza Archimede a Siracusa è stata realizzata nel 1907 dallo scultore catanese Giulio Moschetti. L’opera, dopo il via libera nel 1906 da parte del consiglio comunale fu costruita in 10 mesi ed è costata 19 mila lire. È realizzata interamente in cemento armato e in ferro. La fontana ritrae la dea Diana, protettrice di Ortigia. Ai suoi piedi c’è Aretusa che si sta trasformando in fonte e al suo lato Alfeo, stupefatto per quanto sta accadendo alla sua amata. A com-
pletare l’opera 4 tritoni, due cavalli marini e due pistrici. Il cuore in ferro della fontana è il problema più grosso: l’acqua che abbellisce la fontana, infatti, fa gonfiare il ferro che poi spacca le strutture in cemento armato. Un primo restauro fu eseguito nel 1996. Da allora non sono più stati effettuati interventi di manutenzione e recupero dell’opera. Nel 2016 lo zoccolo di uno dei cavalli marini si è distaccato. Altri crolli si sono verificati tra febbraio e aprile del 2017. (*GAUR*)
abbiamo sostituito il ferro, ormai marcio e corroso dall’acqua, con dell’acciaio inox, un materiale decisamente più resistente». Il progetto originariamente prevedeva la sistemazione degli zoccoli di due cavalli marini della fontana ma poi sono state trovate molte altre crepe, compresa quella sulla spalla di Diana che, come raccontato dallo stesso Pantano, rischiava di crollare al suolo e provocare seri danni anche agli altri pezzi di fontana sottostanti. L’intervento ha anche consentito di rimettere al suo posto uno dei pezzi della fontana. «Partendo da una vecchia immagine - aggiunge Pantano - abbiamo ricostruito l’ar-
pione di una tritonessa e lo abbiamo rimesso al suo posto in maniera tale da completare la composizione. Il progetto ci ha consentito anche di sistemare molte altre parti della fontana che erano ammalorate». Grande soddisfazione per il completamento del restauro è stata espressa dal vicesindaco Francesco Italia che nei mesi scorsi è stato tra coloro che si è mosso con grande decisione, insieme a tutta l’amministrazione comunale, per recuperare la fontana. «È l’ennesima dimostrazione - ha dichiarato Italia - che la città funziona quando riesce a fare squadra. Istituzioni, cittadini, associazioni e imprese insieme per il patrimonio comune. È stato importantissimo essere intervenuti per mettere in sicurezza anche altre parti della fontana». Il percorso verso l’avvio dei lavori non è stato dei più semplici e a spingere in maniera forte per un incontro tra Comune e sovrintendenza e consentire così di completare il progetto di restauro sono stati i componenti di Alternativa libera Siracusa. Gli stessi che, quando tutto sembrava bloccato in attesa di capire quanto costasse l’intervento, una spesa poi rivelatasi irrisoria, 2.500 euro, si erano detti pronti a fare una colletta pur di dare il via ai lavori. «Siamo riusciti a far dialogare Comune e sovrintendenza - dice Salvatore Russo, presidente di Alternativa libera Siracusa - Questi lavori dovrebbero esser di ordinaria programmazione e invece spesso in Italia sono "straordinari" per cui lievitano i costi. Bisogna che il pubblico programmi e se non ci sono i fondi si apra al privato disponibile a finanziare. Infine vorrei far notare a quei detrattori che nel tempo hanno parlato contro questi lavori che questi sono stati fatti e coordinati da chi è tenuto a soprintendere ad essi e non è certo con il "chiacchierare" che le cose si fanno». (*gaur*)
la rettifica OOO Riceviamo dall’ingegnere Salvo Cocina, responsabile dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata dei rifiuti in Sicilia - Presidenza della Regione la seguente richiesta di rettifica: «L’articolo dal titolo “In Sicilia cresce la differenziata ma finisce in discarica” di Giacinto Pipitone, pubblicato martedì 18 Luglio 2017 sul Giornale di Sicilia riporta dei fatti che non corrispondono alla realtà in quanto non è vero che la differenziata finisce in discarica ma solo una parte dell’umido di pochi comuni da qualche mese finisce in discarica. A pag.1: “Regione. Il disservizio-beffa emerge in una relazione presentata all’assessorato”, “Raccolta differenziata ma finisce in discarica”, “In oltre 50 Comuni siciliani il vetro, la carta e la plastica lasciati nelle campane vengono poi gettati con tutta l’altra spazzatura” non risultano corrispondere al vero in quanto non sono frasi presenti nella suddetta relazione dell’Ufficio Speciale Differenziata; il vetro, la carta e la plastica vengono conferiti normalmente alle piattaforme del riciclo. A pag.4: “Più differenziata, niente impianti. Vetro e plastica mischiati ai rifiuti” e la frase «I cittadini hanno imparato a separare la plastica dal vetro, la carta dall’umido, il secco dall’organico ma poi l’immondizia separata finisce insieme a quella indifferenziata: altro che riciclo, mancano gli impianti” e il titolo del capoverso “Il grande bluff” e a seguire l’attacco “Ma dietro questo dato si nasconde un bluff. Lo stesso Cocina nella sua relazione scrive che in almeno 50 Comuni, soprattutto nella Sicilia orientale, l’immondizia separata in casa dagli abitanti viene poi confusa con l’indifferenziata al momento di essere smaltita” sono affermazioni che non risultano corrispondere al vero e non sono presenti nella suddetta relazione; è vero invece che alcuni comuni hanno rappresentato gravi difficoltà o l’impossibilità di reperire impianti disponibili ad accogliere la frazione organica negli ultimi mesi poiché finalmente la differenziata in Sicilia è cresciuta». ... Confermo quanto scritto, perché contenuto nella relazione. G.P.