RASSEGNA STAMPA
ACIREALE - NOVEMBRE 2018 - MARZO 2019
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crei e porti avanti non può che essere speciale, sopra le righe, magico. “Equilibri - Tutti siamo diversi” è il festival che prende Avola e la rivolta come un calzino, prima mentalmente e poi con azioni messi in pratica. Quest’anno la madrina dell’evento è la cantautrice toscana Irene Grandi. E’ il festival che stimola il dibattito su un progetto di società e di città capace di rispettare le esigenze di tutti e di abbattere le barriere architettoniche, mentali e culturali che emarginano ed escludono chiunque sia diverso. E’ il festival ideato da Giovanni Parentignoti. La sua esperienza umana è la forza motrice dell’evento. Un catalizzatore di empatia. Di energia. Di forza di volontà. Giovanni ha un bambino disabile e ha avuto modo di sperimentare in prima persona le carenze di assistenza nei loro confronti. «Per me - dice Parentignoti - è stato un atto dovuto fare qualcosa di concreto. “Equilibri” nasce nel 2014 come un “voto” laico, mio e di mia moglie Cinzia, per nostro figlio, bambino nato con una gravissima disabilità dovuta a un errore medico. Nei viaggi tra ospedali e visite specialistiche, abbiamo conosciuto tantissimi genitori e ci siamo resi conto delle enormi difficoltà che quotidianamente vive chi deve affrontare la disabilità. Da quello che doveva essere solo un convegno con specialisti del settore, nacque una manifestazione con artisti che vollero sposare subito la causa. Dobbiamo eliminare la commiserazione e imparare la diversità come valore». “Equilibri - Tutti siamo diversi” è il festival che è contro le barriere architettoniche, ma ancor di più contro le barriere mentali e culturali che emarginano ed escludono chiunque sia diverso. Concerti, iniziative per gli studenti, spettacoli teatrali, workshop di scrittura creativa e tante altre attività fanno di “Equilibri – Tutti siamo diversi” un festival unico nel suo genere. Unico anche per la disponibilità degli ospiti che prestano la loro arte al servizio di una
CLAUDIA FASCIA
ROMA. Era il 1968. Un Claudio Baglioni 17enne, nascosto dietro i suoi spessi occhiali scuri, dietro la sua timidezza di adolescente solitario, cominciava a scrivere e a registrare le sue prime canzoni. Nascono, ad esempio, Signora Lia e Interludio. Da allora sono passati cinquanta anni di musica, con 20 milioni di singoli, 35 milioni di album in Italia, più di 55 milioni di copie vendute in tutto il mondo. E una passione che non si è mai spenta. E in nome di quella passione, e di un anniversario che non può passare sotto silenzio, il cantautore romano - che nel frattempo ha accettato la sfida di diventare direttore artistico del prossimo festival di Sa-
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Garibaldi, Mauro Ermanno Giovanardi presenta “La Mia Generazione”, con i live di Cristina Doná, Mara Redeghieri, Cesare Basile e Sorge. Domenica 3 dicembre alle 19, “Equilibri On The Rocks”, l’aperitivo musicale con Gianluca Runza (Rumore), Irene Grandi ed i Pastis. Gran finale al-
Giovanni Parentignoti:
Qualcosa di concreto per nostro figlio. Contro le enormi difficoltà che vive chi deve affrontare la disabilità Gli artisti hanno sposato subito la causa. Dobbiamo eliminare la commiserazione e imparare la diversità come valore
nobile causa: tutti i ricavati degli eventi a pagamento saranno rendicontati e utilizzati per abbattere barriere architettoniche nella città di Avola. Si parte oggi con Equilibri Bambini, una serie d’incontri mattutini e di spettacoli dedicati agli alunni delle scuole con Oreste Castagna
le 21 al Teatro Garibaldi, con “Il lungo viaggio”, il live di Irene Grandi ed i Pastis. Sposa l’iniziativa e la sostiene il sindaco di Avola Luca Cannata. «Credo fermamente che l'attuazione del principio di uguaglianza sostanziale, passi necessariamente dall'abbattimento di tutte le barriere architettoniche e soprattutto mentali che impediscono pari opportunità ai disabili. Per questo motivo, anche quest'anno il Comune di Avola ha sposato il progetto di “Equilibri”, perfettamente in linea con le azioni già intraprese nella logica della sensibilizzazione sociale su queste tematiche».
Nelle foto, in senso orario: Irene Grandi da sola e con i Pastis, Cristina Donà e Mauro Ermanno Giovanardi: alcuni dei protagonisti musicali della due giorni di musica e solidarietà ad Avola
Tour da ottobre
Baglioni “Al centro” per festeggiare 50 anni di musica nremo ed è al lavoro per scegliere i 20 big che si sfideranno all’Ariston - ha deciso di festeggiare nel modo più naturale
possibile per lui: in tour. Una serie di concerti nei palazzetti dello sport, il prossimo ottobre, che ripercorreranno la sua sto-
ria e che avranno il palco «al centro» (come nel 1991 e nel 1998), definizione che dà anche il nome al tour. Perché la musica è sempre «al centro» per il capitano coraggioso. Musicista, autore, interprete: una carriera lunga e irripetibile: dalla fine degli anni Sessanta a oggi, ha conquistato una generazione dopo l’altra, ha saputo rinnovarsi, è stato capace di mescolare pop e melodico, canzone d’autore e rock, world music e jazz. Senza mai adagiarsi sui traguardi raggiunti: La vita è adesso, uscito nel 1985, è ad oggi il disco più venduto della discografia italiana e lo stesso anno Questo piccolo grande amore, del 1972, è decretata da una giuria popolare Canzone del secolo. In dieci lustri, Baglioni si è an-
rio sperimentale per gli artisti del territorio - e sono tanti - differenti tra loro per genere e linguaggio. Perché proprio quando si leggono storie di decadenza culturale e minacce di chiusura di luoghi-simbolo della città etnea, c’è chi vuole provare ancora a scommettere nell’arte teatrale, intesa come strumento di crescita sociale. Così nel cuore della città di Catania, ri-sorge in nuova veste il Teatro Angelo Musco, grazie all’impegno del regista Giuseppe Dipasquale e dell’attrice Valeria Contadino uniti da un sodalizio sentimentale e artistico sancito proprio da quella passione per il palcoscenico - che insieme a tanti altri hanno deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Un’impresa coraggiosa e ambiziosa battezzata con il nome di MusT Musco Teatro; un progetto culturale, che verrà presentato insieme a un cartellone artistico di ampio respiro firmato da Dipasquale, venerdì 1 dicembre, alle ore 11, in via Umberto 312. «MusT vuole essere un progetto che attiri i giovani attraverso forme disparate di comunicazione artistica - spiega il direttore artistico Giuseppe Dipasquale – affinché si recuperi un modo di stare a teatro con la gioia e l’energia primordiale del condividere l’arte: un nuovo incubatore artistico contagioso e virale». Consapevoli della magia di questo luogo così caro ai catanesi e carico di memorie, MusT alzerà il sipario su una ricca stagione di appuntamenti. «La riapertura di questo teatro – dice Valeria Contadino, in prima linea sul progetto – rappresenta per la comunità un evento importante e irripetibile. MusT vuole essere una convergenza di intenti che propone alla città un nuovo modello di libertà creativa». MusT riuscirà a legare insieme storia e futuro, la musica con la prosa, la letteratura con la formazione, il food con le arti visive.
che distinto per il grande impegno sociale, dando vita nel 2003, e fino al 2012, a Lampedusa al festival di musica e arti popolari, O'Scià, per promuovere il dialogo interculturale come strumento di convivenza pacifica e solidale. L’idea che la musica è sempre “al centro” è quella che lo ha guidato anche nell’accettare la direzione artistica del Festival, che segna il ritorno sul piccolo schermo dopo Anima Mia con Fabio Fazio nel 1997. Queste le date del tour: 16 ottobre Firenze, 19 ottobre Roma, 23 ottobre Ancona, 26 ottobre Milano, 2 novembre Acireale (Ct), 6 novembre Bari, 10 novembre Eboli (SA), 13 novembre Bologna, 16 novembre Padova, 20 novembre Montichiari (BS), 23 novembre Torino.
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Cultura & Spettacoli 33
GIORNALE DI SICILIA
Mercoledì 29 novembre 2017
musica. Al via da ottobre i live nei palazzetti. Una tappa il 2 novembre ad Acireale. E intanto il cantautore ha accettato la sfida della conduzione artistica di Sanremo
Baglioni, un tour per i 50 anni di carriera
0 Era il ‘68: un timido adolescente, nascosto dietro gli spessi occhiali da miope, cominciava a scrivere i suoi primi successi «La vita è adesso», uscito nel 1985, è ad oggi il disco più venduto della discografia italiana. «Questo piccolo grande amore», del 1972, è stata decretata da una giuria popolare Canzone del secolo Claudia Fascia ROMA
OOO Era il 1968. Un Claudio Baglioni 17enne, nascosto dietro i suoi spessi occhiali scuri, dietro la sua timidezza di adolescente solitario, cominciava a scrivere e a registrare le sue prime canzoni. Nascono, ad esempio, Signora Lia e Interludio. Da allora sono passati cinquanta anni di musica, con 20 milioni di singoli, 35 milioni di album in Italia, più di 55 milioni di copie vendute in tutto il mondo. E una passione che non si è mai spenta. E in nome di quella passione, e di un anniversario che non può passare sotto silenzio, il cantautore romano - che nel frattempo ha accettato la sfida di diventare direttore artistico del prossimo festival di Sanremo ed è al lavoro per scegliere i 20 big che si sfideranno all’Ariston ha deciso di festeggiare nel modo
Claudio Baglioni festeggia il prossimo anno i 50 anni di carriera più naturale possibile per lui: in tour. Una serie di concerti nei palazzetti dello sport, il prossimo ottobre, che ripercorreranno la sua sto-
ria e che avranno il palco «al centro» (come nel 1991 e nel 1998), definizione che dà anche il nome al tour. Perché la musica è sempre «al centro» per il capitano coraggioso.
Musicista, autore, interprete: una carriera lunga e irripetibile: dalla fine degli anni Sessanta a oggi, ha conquistato una generazione dopo l’altra, ha saputo rinnovarsi, è
stato capace di mescolare pop e melodico, canzone d’autore e rock, world music e jazz. Senza mai adagiarsi sui traguardi raggiunti: «La vita è adesso», uscito nel 1985, è ad oggi il disco più venduto della discografia italiana e lo stesso anno «Questo piccolo grande amore», del 1972, è decretata da una giuria popolare Canzone del secolo. In dieci lustri, Baglioni si è anche distinto per il grande impegno sociale, dando vita nel 2003, e fino al 2012, a Lampedusa al festival di musica e arti popolari, O’Scià, per promuovere il dialogo interculturale come strumento di convivenza pacifica e solidale. L’idea che la musica è sempre “al centro” è quella che lo ha guidato anche nell’accettare la direzione artistica del Festival, che segna il ritorno sul piccolo schermo dopo Anima Mia con Fabio Fazio nel 1997. Queste le date del tour: 16 ottobre Firenze, 19 ottobre Roma, 23 ottobre Ancona, 26 ottobre Milano, 2 novembre Acireale (CT), 6 novembre Bari, 10 novembre Eboli (SA), 13 novembre Bologna, 16 novembre Padova, 20 novembre Montichiari (BS), 23 novembre Torino.
la gara canora. I due piccoli siciliani secondo e terzo classificato dopo la prova di sabato. L’8 dicembre sulla Rai spettacolo in prima serata
Gabriele e Alessandro, piccole star dello Zecchino Vincenzo Burgio palermo
OOO Gabriele ha la passione per le automobili. Alessandro, invece, vuole fare il giocatore di basket ed il dj. Questi sono i sogni dei nostri due piccoli eroi, scelti insieme ad altri 14 bambini da tutta Italia, che da sabato 18 novembre hanno iniziato la loro avventura nella finale della 60^ edizione dello Zecchino D’oro che andrà in onda su Rai 1. Gabriele Meli ha sette anni, vive a Palermo e va in seconda elementare, seguito sempre da suo nonno Salvatore, il bambino si è presentato all’Antoniano con il brano “Canzone scanzonata”. Gabriele, che non ha mai studiato musica, ha colpito tutti durante le selezioni. «A tal punto che Carlo Conti, direttore artistico dello Zecchino D’oro è uscito dall’auditorium dell’Antoniano canticchiando
la sua canzone», ha confessato nonno Salvatore. «Gabriele è straordinario, sapere che lui è l’unico palermitano arrivato alle finalissime mi rende fiero. – continua il nonno – la sua scuola, a livello musicale s’intende, sono stato io penso di aver trasmesso questa passione a mio nipote. Sin da bambino è sempre stato insieme a me e alla mia tastiera». Alessandro Gibilisco, ragusano di dieci anni, non è nuovo in questo mondo, infatti questo è il terzo anno che partecipa alle finalissime dello Zecchino D’Oro. «Il primo ingrediente a casa nostra è la musica». Ha dichiarato mamma Laura, «Io suono il pianoforte, mio marito la chitarra ed i miei figli cantano. Cerco sempre di far capire a mio figlio che lui ha già vinto, come tutti i bambini partecipanti. Non è una competizione è un gioco. – continua la mamma Laura Ogni anno a Bologna si crea un al-
Gabriele Meli
Foto Burgio)
Alessandro Gibilisco
chimia particolare, come se si entra a far parte di una grande famiglia e soprattutto non dimentichiamo che è un concorso per gli autori, non c’è competizione tra i bambini». Alessandro durante le finali ha cantanto la canzone “Mediterraneamente”, un brano che parla dell’immigrazione «dei migranti che ogni giorno rischiano la vita, con la speranza di raggiungere l’Italia» ha detto Alessandro. I nostri bambini siciliani hanno cantato le loro canzoni sabato 25 e continueranno a cantare anche durante i prossimi appuntamenti. Dopo aver cantato, i due siciliani si sono piazzati al secondo (Gabriele) e terzo (Alessandro) posto in classifica. Gli organizzatori, in occasione dell’anniversario, hanno preparato una serata speciale che andrà in onda venerdì 8 dicembre in prima serata diretta da Carlo Conti. (*VIBU*)
narrativa. Il giornalista ed ex deputato debutta con il romanzo «Task Force 45». Focus sulla personalità di chi combatte il terrorismo
Quei soldati dimenticati per l’esordio di Cannella palermo
OOO I modelli alti, altissimi, del genere sono l’americano Tom Clancy e l’inglese Andy McNab. A loro si è ispirato, per il suo esordio nella narrativa, il giornalista palermitano Giampiero Cannella, già deputato, componente della Commissione Difesa e di quella straordinaria d’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Milan Hrovatin. In «Task Force 45. Scacco al califfo» (160 pagine, 15 euro), pubblicato da Luca Poggiali editore, Cannella racconta
pano trafiletti di giornale quando muoiono, eppure hanno un ruolo straordinario nella lotta al terrore. Conosco alcuni di loro, anche palermitani, che mi hanno raccontato storie e personaggi. Io ho romanzato tutto, ma c’è più di un fondo di verità. Il puzzle complessivo è un’opera di fantasia, ma molte tessere sono verissime…». Protagonisti del romanzo di Cannella sono gli uomini della Task Force 45, alcune centinaia di militari delle
aderente alla realtà, pur con alcune licenze fantasiose legate all’intreccio». Il ritmo e la coerenza narrativa del romanzo sono apprezzabili. Inevitabilmente si fanno i conti, leggendo «Task Force 45. Scacco al califfo» con molti tecnicismi militari: problema aggirato da Cannella, con la stesura di un glossario dettagliato alla fine del volume. Un modo per non circoscrivere il proprio pubblico a un nugolo di specialisti. «Da quando il libro è uscito, in ef-
NUOVI TALENTI
Dave Monaco Un siciliano in gara per Sarà Sanremo
palermo
OOO Dave Monaco è uno dei 16 finalisti di “Sarà Sanremo” che andrà in onda su Rai 1 il 15 dicembre. Il cantante siciliano, vive a Siracusa, si presenterà con il brano “L’eternità è di chi sa volare” e si contenderà l’ingresso a “Nuove proposte - Sanremo 2018”. Il giovane cantante ha soli 21 anni e con la passione per la musica è capace di passare, senza problemi, dalla musica lirica al pop. Dave Monaco è la carta musicale della scuderia MT Opera & Blues , che ha laureato più star internazionali tra gli artisti italiani. Dopo le storiche vittorie a Sanremo con Bocelli, Giorgia e Il Volo, ecco che questo attivissimo management punta oggi su Dave Monaco, un nuovo talento dalla voce unica. Alle finali parteciperà anche la pianista di Castelvetrano, Sade Mangiaracina, che accompagnerà la cantante Silvia Aprile. (*VIBU*)
Palermo
L’Orchestra Sinfonica licenzia Bernardini palermo
OOO L'Orchestra sinfonica siciliana "licenzia" il direttore che aveva avviato la riscossa dell'istituzione musicale. In un comunicato della Sinfonica si legge infatti che «si è esaurito il rapporto di fiducia reciproca che legava il maestro Simone Bernardini alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. L'operato del Maestro Bernardini non rientrava più nello spirito originario che aveva inaugurato il suo rapporto di collaborazione instaurato lo scorso anno. Pertanto dalla data odierna Bernardini non è più il direttore stabile». E così il concerto del 9 e 10 dicembre sarà diretto da Oleg Caetani. A incrinare il rapporto di fiducia è stata
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GIORNALE DI SICILIA
Sabato 23 giugno 2018
ugno all’8 luglio. Il regista Solari racconta: politica e demagogia al tempo dei greci
te, parola di Aristofane
ta Roy Paci: sarà uno spettacolo vivace e pieno di ritmo
aci, Gigio Alberti, Pier Francesco Pinelli
oggi sfidano se stessi su un teatro unico, anomalo, che li ha costretti ad un avoro duro e impegnativo. I personaggi, veraci, crudi: il salsicciaio impersonato da Pannofino, un ruolo «faicosissimo –confessa –ma reso efficace grazie anche al supporto del coro, bravissimi i ragazzi dell’Accademia». Mentre Demo, Antonio Catania, è ’emblema del politico corrotto, che
finge di «accontentare i desideri del popolo per ottenere solo profitti personali». I Cavalieri sono deputati e senatori, spiega ancora il regista, e questa è la storia di servi e politici. Tutto è reso senza alterazioni, e insiste sul linguaggio Gigio Alberti: «Demo ha un linguaggio forte, contemporaneo, diretto. Ma anche questa caratteristica dà forza al racconto, ai personaggi. Giusta la scelta di assoluta fedeltà al testo». L’Atene del tempo, spiega ancora il regista «rivive in chiave grottesca e paradossalmente visionaria, mostrandoci una vicenda tanto analoga alla nostra attualità da non rendere necessaria nessuna operazione di scrittura che ne cambi l’ambientazione». L’ambientazione, un Teatro greco dove la naturale scenografia ha permesso di ricostruire un panorama semplice ma efficace «che andrà incontro al pubblico, come ad accoglierlo» - ancora Solari - e dove le scene di Angelo Linzalata e i costumi di Daniela Cernigliaro ricostruiranno l’habitat fra gli alberi, gli scavi nascosti, la pietra bianca. Il coro come gli altri personaggi, vestirà costumi ispirati ai pupi siciliani, ai fumetti e a enormi maschere; le coreografie sono di Lara Guidetti, il coordinamento del Coro, di Simonetta Cartia. «Uno spettacolo che è un formidabile mix di poesia e comicità – dice Pier Francesco Pinelli, consigliere delegato dell’Inda – un invito, questo, al pubblico a partecipare per stupirsi e ridere di una nuova esperienza teatrale». (*mt*)
an, uno scenario straordinario per ricordare Corrao
ma suona nel Cretto che tra le fenditure del sudario di cemento candido. Il suono guida chi partecipa alla ricerca della propria stella. Il titolo della perfomance è tratto dal «Canzoniere di Hafez», celebre classico della letteratura persiana, mentre le ceramiche hanno fatto un lungo viaggio visto che arrivano da Lalejin, nella provincia di Hamadan, in Iran. Da qui arriva anche Shiva Derakhshan che, dopo essersi diplomata all’Università dell’Arte di Teheran, è arrivata a Firenze per studiare scultura e progettazione plastica per la scenografia teatrale all’Accademia di Belle Arti. Giovanni Sollima non ha bisogno di presentazioni: il violoncello è il suo naturale braccio e la sua anima, suonare per lui è vita concreta, che viaggia sulle note. È un compositore fuori dal comune, che grazie all'empatia
show a novembre
Baglioni si fa in tre, altra data ad Acireale Acireale
OOOUn’altra data ad Acireale per il tour di Claudio Baglioni «Al Centro», che prenderà il via ad ottobre e toccherà tante località da nord a sud, nelle arene indoor, dove grazie al palco ubicato al centro il pubblico sarà disposto a 360 gradi rispetto all’artista. Il tour ripercorrerà i 50 anni di successi del cantautore romano, sempre molto acclamato dal pubblico di ogni età. Sono state aggiunte tre nuove date ai concerti già in calendario: Perugia (30 ottobre), Bari (8 novembre) e soprattutto Acireale che avrà una tre giorni, infatti alle date del 2 e 3 novembre, quasi in sold out, è stato aggiunto anche il nuovo appuntamento del 4 novembre, sempre al Pal’Art Hotel. (*LMA*)
ricerche artistiche
Uno scanner catanese per il dipinto di Norwich catania
OOO Dimenticata per più di 4 secoli, nascosta sotto un orologio da parete, una misteriosa figura «riappare» in un quadro inglese. È un’elegante donna vestita di rosso dipinta da un pittore fiammingo del XVII secolo e poi coperta per un ripensamento dell’artista. A svelarne il mistero, grazie a uno scanner italiano a raggi X, sono stati i ricercatori dell’Ibam del consiglio nazionale delle ricerche e dei laboratori nazionali del sud, entrambi a Catania. Il pubblico potrà ammirare il dipinto restaurato, denominato «The Paston Treasure» in una mostra allestita al museo del castello inglese di Norwich, che verrà inaugurata oggi.
cinema
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30 Cultura & Spettacoli
GIORNALE DI SICILIA
Sabato 1 settembre 2018
i grandi concerti A novembre tappa in sicilia
di Maria Elena Vittorietti
C
inquant’anni di musica e 60 milioni di dischi venduti sono ottimi spunti per far esplodere il tour «Al centro», un tour che già dal nome racconta se stesso e il suo creatore: un architetto romano di 67 anni, tale Claudio Baglioni. «Al Centro» perché il palco sarà al centro e il pubblico disposto intorno a 360 gradi; «Al Centro» perché la musica s’insinuerà dal centro per riannodare ricordi, canzoni, racconti nella mente dei tanti, nella testa di tutti. Il battesimo sarà celebrato il 14 settembre (con repliche il 15 e il 16) all’Arena di Verona. In Sicilia, Baglioni e band suoneranno al 2 al 4 novembre al Pal’Art di Acireale. Se c’è una cifra stilistica di questi cinquant’anni di note targate Baglioni, di certo, è la coerenza. Il 1968 è stato anno di rivoluzioni e i piombati anni 70 sono stati campi di battaglia per rocker, hard band e cantautori impegnati. Che posto doveva esserci per uno che la cosa più rivoluzionaria che cantava erano le corna della fidanzata immortalate in Porta Portese o un’erotica maglietta fina possibilmente bagnata? Eppure, le sue canzoni di maggior successo da QPGA a Sabato pomeriggio, da E tu a Poster ed altre ancora, sono nate tutte nel decennio di piombo. E si sono sistemate nello scaffale del cuore di milioni di persone, anche di quelle che ascoltavano le storie d’amore e di vita di Baglioni clandestinamente, quasi vergognati da questa debolezza, perché i tempi era quelli raccontati mirabilmente da Moretti in Ecce Bombo. E oggi l’uomo, nato nel ’51 nel quartiere di Montesacro a Roma, si racconta così.
Claudio Baglioni e il gusto della sfida «Il successo bisogna meritarselo»
OOO La sua storia musicale è stata sempre un guardare «oltre». Dai palchi alle location ai programmi tele-
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visivi ai festival. La sfida e il superarsi sembrano essere linfa vitale: pensa mai «più di cosi non posso»… «Sì, lo penso sempre. Ed è proprio quello che mi dà la voglia di provarci di nuovo. Anche perché, in certi casi, temi che sia stata più la concomitanza di eventi fortunati che non la vera bravura. Uno, in fondo, il successo avuto lo vive cercando di meritarselo per tutta la vita. La prima volta è un fatto anche casuale. Poi, però, più che la sfida è forse una specie di ricerca: ti misuri con qualcuno che ti somiglia e magari pensi che sia più bravo e cerchi di eguagliarlo. Mettersi in gioco, è un gioco che non finisce mai. Ma è l’unico modo di concedere la rivincita al successo». OOO Lei è ancora orgoglioso della sua nazione? Lei che ha acceso i riflettori su Lampedusa quando per molti era solo un pezzo di terra meta dei disperati del mare, cosa prova quando sente «prima gli italiani». «Tutta l’esperienza dei dieci anni di Lampedusa – O’Scia’, i festival e tutti quei luoghi visitati per porre l’attenzione su quello che stava avvenendo su quelle isole – tra l’altro non sotto l’occhio dell’opinione pubblica, né italiana né mondiale - era un servizio al quale io e altri trecento artisti ci siamo prestati per dire: “Sta
OOO Vecchioni in «Luci a San Siro» quasi implora, «ma dammi indietro la mia 600, i miei 20 anni…». Se potesse usare una macchina del tempo a bordo della sua Camilla, cosa non rifarebbe e cosa farebbe che, all’epoca, non ha avuto il coraggio o l’opportunità di fare? «Se non altro, per non buttare via la seconda chance, non rifarei niente. Se avessi una seconda chance, credo che andrei in un’altra direzione. Non perché questa non mi sia piaciuta, ma perché tutte le opzioni richiedono una alternativa». OOODa 50 anni sempre «al centro» con la musica dentro. Non male per l’uomo della storia accanto. Ma la gente l’ha mai delusa? I fischi durante il concerto di Amnesty 30 e passa anni fa cosa le hanno insegnato? «La cosiddetta “gente”, cioè tutti gli altri, non possono non provocare delusioni: è una moltitudine sterminata e ognuno può farlo in una maniera differente. Siamo noi che facciamo di quella moltitudine un insieme informe… nel caso di Torino c’è una ferita personale, per essere stato su quel palco quasi un’ora con un inizio difficile, con un contrasto da parte di un gruppo di persone – molto piccolo, per altro. Non solo: qualcuno equivocò l’intervento di Peter Gabriel, che salì sul palco accanto a me per cantare “Ninnananna” come un tentativo di aiuto e di protezione, mentre quell’intervento era stato ampiamente concordato e provato… Più che altro la delusione fu constatare come, in quell’occasione, vennero accolti nello stesso modo anche i filmati di Amnesty dei torturati del mondo: la causa che era alla base del progetto. Non sempre il senso delle cose viene colto e compreso. Anzi. Senza con-
OOO In un’intervista lei ha dichiarato: «da piccolo più che cantare volevo contare, uscire dall’anonimato». Adesso che, da molti anni, l’anonimato non la riguarda più, le manca o non le manca affatto essere a volte invisibile nel vivere quotidiano? «Essere una persona che ha avuto dei privilegi, e che partendo anche da una famiglia non particolarmente agiata – ha goduto di un benessere notevole, ha preteso un “affitto” alla popolarità: affitto che ho pagato volentieri. C’è un rovescio della medaglia, ovviamente: non si smette mai di essere conosciuti, in qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi luogo si arrivi. Qualche volta, il desiderio o anche il bisogno di non essere guardati e indagati c’è. Non so, però, fino a che punto sarebbe piacevole se, un giorno, accadesse davvero. E, soprattutto, se la nuova condizione diventasse irreversibile».
Con O’ Scià, assieme ad altri 300 musicisti, volevamo accendere i riflettori su Lampedusa, ma l’arte non basta a salvare il mondo
Diodato nel suo Sanremo di quest’anno che «torneremo a guardare il cielo e alzeremo la testa dai cellulari e che torneremo a parlare davvero senza bisogno di una tastiera»? «Per quello che mi riguarda, questa domanda me l’ero posta qualche anno fa scrivendo una canzone che si chiama “Chi c’è in ascolto” e che si chiedeva esattamente queste cose. Confesso di non avere una risposta: bisognerebbe avere capacità di preveggenza, essere futurologi. Temo, però, che ci troviamo su una via senza ritorno. A meno che non ci sia un black-out: qualcosa di dirompente che ci costringa a rinunciare a queste tecnologie. In mancanza di questo, penso sia un sistema culturale e un’abitudine che saranno sempre più percorse».
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Se tornassi indietro nel tempo percorrerei altre strade, non perché questa non mi sia piaciuta... È la vita che richiede un’alternativa
Il 14 settembre all’Arena di Verona battesimo del «Al Centro», il tour di Claudio Baglioni
accadendo qualcosa. Voi classi dirigenti, governi - italiano e degli altri Paesi europei – istituzioni internazionali, siete chiamati a accorgervene e a cercare delle soluzioni”. “Prima gli italiani”, in un certo senso lo abbiamo pensato anche noi. Le storture e le brutture della situazione si avvertivano già allora, e noi pensavamo che fosse urgente intervenire con delle leggi: cercare di governare il fenomeno e non abbandonarlo a se stesso. Il deficit politico e amministrativo, invece, hanno reso quel fenomeno una tragedia epocale, una situazione che danneggia tutti. Negli anni passati, c’era chi diceva: “La musica salverà il mondo”. Neanche la musica e l’arte, invece, sono in grado di fare più di tanto. E ora non ci resta che constatare, anche con una certa malinconia, tristezza e senso di fallimento, che quello speravamo - cioè che la buona volontà di tutti potesse consentire di risolvere le questioni - era una chimera. Oggi la malattia è più grave, la medicina, molto più amara e i rimedi sempre più difficili». OOO Lei che ha cucito i testi e la musica con il filo di seta delle emozioni vere, che rapporto ha con l’invasione e l’invadenza dei social? Conta i like? In fondo il libro «Non smettere di trasmettere» - pubblicato con
La Nave di Teseo - è una raccolta di riflessioni sull’attualità postate sui social… «Quel libro - come pure il precedente, che si chiamava “Inter Nos” - sono state due palestre. Due occasioni per trasmettere a chi leggeva le impressioni, le emozioni di una giornata. Come se fosse un diverso tipo di teatro, o una sorta di lunga intervista senza domande. Quindi credo di aver utilizzato il sistema social media come uno che ha un cellulare con la ‘rotella’. C’è un che di antico - con delle specie di lettere - e un che di moderno, con la trasmissione attraverso la rete. Per il resto, sono abbastanza disadatto all’idea di questa mostra - quasi eucaristica - di se stessi, nella quale viviamo questa assurda febbre di far sapere al mondo cosa stiamo facendo in qualsiasi istante della giornata. I like sono un vizio e una misurazione sotto la quale, per fortuna, non sono mai caduto». OOO Tim Cook, ceo di Apple, ha fatto mea culpa per l’uso smodato che la gente fa dello smartphone; Zuckenberg ha ammesso che Facebook è sfuggito al controllo ed Eco, poco prima di morire, ha definito i social il luogo in cui «idiozia e cattiveria umana hanno trovato le luci della ribalta». Crede, come ha intonato
tare che, nella macchina dello show-biz, qualche volta anche le buone cause vengono tritate dall’ingorda macchina degli interessi». OOO Fra le sue canzoni quali scandiscono i momenti più importanti dell’uomo Baglioni. «Con molta ovvietà, direi: la prima canzone che si scrive per intero. Nel mio caso, “Annabel Lee”, ispirata all’omonima poesia di Edgar Allan Poe… Poi potrei dire la mia prima canzone di successo: “Questo piccolo grande amore” e alcune fortunate canzoni degli anni ’70. Poi “Strada facendo”, che ha cambiato il corso delle cose; quindi “La vita è adesso”e “Mille giorni di te e di me”. Da ultimo, c’è una canzone che è servita al rifacimento di QPGA che si chiama “Niente più”; poi “Io sono qui” e forse “Dieci dita”». OOO Ha un luogo dell’anima? «Ne ho alcuni. I due che mi vengono in mente per primi sono: la piana di Castelluccio di Norcia, che, dalla mia esperienza di cantore per “Fratello Sole, sorella Luna”, è un po’ il mio Tibet, e poi Lampedusa, che è tuttora un posto molto affine… ancora più del cuore che dell’anima…». (*MEV*)
palermo. Spettacolo stasera alla Gam. Diciotto famosi brani della band arrangiati da Alberto Maniaci. Le voci di due vocalist e un soprano e la chitarra di Buzzurro
Beatles Symphony, la musica colta incontra il pop PALERMO
OOO È il concetto di pop ad essere messo in discussione: perché se pop sta per popular, che è la sua vera essenza, non c’è nulla di più popolare di una voce lirica. E allora perché una canzone non può diventare uno spunto per arrangiamenti inediti e fuori dal comune? Capiterà stasera, quando le più belle canzoni dei Beatles verranno proposte da un’orchestra sinfoni-
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ca e affettuosamente imbracate in un arrangiamento per voci liriche. È questo il nuovo progetto di Palermo Classica: alle 21 nel cortile della Galleria d’arte Modern, la Palermo Classica Symphony Orchestra, diretta da Alberto Maniaci, si getterà (senza paracadute) in una cavalcata attraverso diciotto tra i pezzi più famosi dei Beatles, arrangiate per soprano lirico, voci pop e
orchestra sinfonica da compositori siciliani del calibro di Giovanni D’Aquila, Antonio Fortunato, Giuseppe Vasapolli, e dallo stesso Maniaci. Che non è di certo nuovo ad operazioni come questa. Le voci pop saranno quelle dei vocalist Ezio e Giuliana Di Liberto, unite al soprano Mariia Elizarova. Un tocco particolare ai pezzi dei quattro «baronetti» sarà offerto dalla chitarra di Francesco Buzzur-
ro. «BeatleSymphony»“ racchiude gli arrangiamenti di «Can’t buy me love», «Here come the sun», «Come together», «All my lovin», «All you need is love», «Let it be», «And I love her», «A hardy day’s night», «Michelle», «She loves you», «Ticket to ride», «Something», «A day in the life», «Yellow Submarine», «The long and winding road», «Yesterday», «Girl», «Good night».
Il compositore Alberto Maniaci, che ha arrangiato i brani dei Beatles
che la ripresa si sia fermata a Genova. Sì, è crollato un ponte, vi sono state 43 vittime, non può essere, però una tragedia, per quanto terribile sia, a fermare la ripresa di una regione, come la Liguria, che sino adesso, assieme a Lombardia e Veneto, ha un po’ guidato lo sviluppo. Il suo porto, i suoi cantieri, la sua proverbiale parsimoniadel economica, hanno fatto da anello di congiunzione con quella parte meridionale del Paese. Apprendere ora che Cristo abbia alzato l’asticella e si sia fermato in Liguria invece che a Eboli, non è piacevole per tutti. Un’Italia economicamente a macchia di leopardo non conviene a nessuno. Aumenta il desiderio di quelle regioni dove ancora c’è sviluppo, di rendersi più autonome. Anche se non siamo d’accordo con quei 2700 intellettuali e insegnanti meridionali che vedono nella richiesta di autonomia di Veneto e Lombardia una specie di “secessione dei ricchi”. Certo il rischio vi può essere, sta a noi e a chi ci governa agganciarci a quelle locomotive che ancora producono. Come pensiamo che anche la Liguria, data la forza economica che possiede, tornerà a riprendere la marcia dello sviluppo. Semmai è il Sud che continua a preoccupare. Specie se si appiattisce alla moda corrente di continuare a considerarsi povero tra i
impegnato in una operazione di “attacco” per guadagnare più consensi possibili e si prepara a invadere non solo l’Italia ma l’Europa; Di Maio e i suoi pentastellati da parte loro sono in “difesa” di quei voti guadagnati il 4 marzo scorso. Non vogliono deludere il loro elettore che per rancore verso il passato, non certamente felice, li ha votati. Non vanno oltre a quei tanti no che hanno fatto ottenere milioni di consensi. Così si spiegano le indecisioni sulla Tav, Ilva, Tap e qualsiasi altra cosa che potrebbe allontanare da loro quegli elettori presi dal fanatismo giustizialista da vecchi tempi. La stessa ricostruzione del ponte di Genova, vive questo dramma. E avendo difficoltà di scelta, si gioca al sì e al no. L’idea di nazionalizzare le autostrade e altra roba appartenente allo Stato, è una “distrazione di massa”. Anche perché i proponenti M5S non sanno da dove cominciare. Ricordiamo che per molti di loro la pericolosità del ponte era solo una favoletta. Le favole sono belle quando si raccontano. Se poi nella realtà diventano tragedie, spiegarle è difficile. E la Sicilia? Facciamo in modo che Cristo finalmente da Eboli scenda quaggiù. La ripresa l’attendiamo anche qui. Anche se per Genova sono già in molti a darsi da fare. Sarà la stessa cosa per la Sicilia?
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Il matrimonio da favola TRA TU visto soltanto sui social L’Ars INDIGESTO Al matrimonio di #Fedez e #Ferragni la gente fuori dalla chiesa lanciava chicchi di like #fulviomarranzan
Il matrimonio da favola tra la influencer Chiara Ferragni e il rapper Fedez, celebrato ieri dal sindado di Noto nelle campagne del Sud Est siciliano, è stata il trionfo dei social. La caccia ai vip, protetti dall’ organizzazione, è stata infruttuosa per tv e altri media in cerca di scoop. Tutto (o quasi) è stato veicolato dalla Rete. Ma per Noto, ora alla ribalta di un nuovo pubblico, va bene così. O, CAPPELLANI. A. CATAUDELLA, O. GINTOLI, A. ZERMO PAGINE 4-5
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Martedì pro giorno stori solenne sarà numentale d Un moment lico. Il presid mo tanto bis
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INTERVISTA AL CANTAUTORE IN AUTUNNO AD ACIREALE
F1: OGGI IL GP D’ITALIA, RAIK
Una carriera lunga cinquant’anni con 60 milioni di dischi venduti e una popolarità cresciuta ancora, se possibile, dopo la conduzione del Festival di Sanremo, sul palco dell’Ariston che il prossimo anno lo aspetta per il bis. Claudio Baglioni, in novembre ad Acireale per tre tappe del suo tour, in un’intervista al nostro giornale si racconta e svela un aneddoto: «Suono e sono diventato un cantautore grazie alla chitarra che mi regalò uno zio siciliano».
Qualifiche spettacolari sul curcuito di Monza dove oggi andrà in scena il Gran premio d’Italia. Le Ferrari volano e con un ultimo giro esaltante conquistano la prima fila. Primo Raikkonen (1'19"119, mai nessuno così veloce nella storia della Formula 1), secondo Vettel. Le Mercedes sono costrette a inseguire: Hamilton parte con il terzo tempo, Bottas subito dietro. Insomma, ci sono i presupposti per una domenica di grandi emozioni. Il via è alle 15,10, diretta tv su Raiuno e Sky. CAPPELLERI PAGINA 22
Baglioni: «Grazie allo zio siciliano» Le Ferrari fanno
LEONARDO LODATO PAGINA 13
LA LETTURA DI BABELE
La pernacchia di un sagace giullare di strada PIERO ISGRÒ PAGINA 14
SERIE A
La Ju CR7 L’Int tris a
DOMENICA 2 SETTEMBRE 2018
del
life&style cultura, spettacoli, società, tendenze
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02/09/2018
e personaggi
A NOVEMBRE TRE DATE AL PAL’ART DI ACIREALE
Cresce l’attesa per le tre date del tour “Al centro” che vedranno protagonista Claudio Baglioni il 2, 3 e 4 novembre al Pal’Art di Acireale. Cinquant’ anni vissuti in musica, 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Sono i numeri essenziali di una carriera unica e irripetibile: quella di Claudio Baglioni, musicista, autore, interprete, che, dalla fine degli anni Sessanta a oggi, è riuscito a conquistare una generazione dopo l’altra, grazie a un repertorio pop, melodico e raffinato, nel quale ha saputo fondere canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz, rivoluzionando il concetto stesso di performance live – il primo a inaugurare la stagione dei grandi raduni negli stadi e ancora il primo, nel 1996, a “far scomparire il palco” e portare la scena al centro delle Arene più importanti e prestigiose d’Italia.
BAGLIONI «Io, cantautore grazie alla chitarra che mi regalò uno zio siciliano»
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a rilanciato il Festival di Sanremo. Lo ha rivoluzionato. Gli ha restituito la Musica. non è un mago, ma un architetto-musicicista. E risponde al nome di Claudio Baglioni. La sua passione per questo mestiere fatto di note e parole, è ricambiata dall’amore incondizionato di milioni di ammiratori. E la sua musica, piaccia o non piaccia, ha lasciato e continua a lasciare il segno nella storia d’Italia e nel costume dei nostri compatrioti. Senza l’arroganza di voler lanciare messaggi, di voler fare politica a tutti i costi e dimostrando che, ancora oggi, la parola amore può fare rima con cuore. Ma senza quella necessaria banalità. Se volessimo condensare mezzo secolo di
carriera in tre canzoni tra le più significative o, comunque, alle quali si sente più legato: quali indicherebbe? “Quelle che danno più l’idea del percorso e del tempo: “Strada facendo”, “La vita è adesso” e “Mille giorni di me e di te”. Dopo 50 anni e 60 milioni di dischi venduti, dove e come si trovano gli stimoli per fare musica, soprattutto musica di qualità? «Credo che un motivo nasca dalla necessità o forse addirittura da una condizione: non sai fare bene quasi nient’altro e dunque fai questo, che è quello che hai imparato in questi cinquant’anni incredibili, colmi di emozioni, soddisfazioni e successo. Un altro motivo è che il mestiere della musica e delle parole non è esattamente un lavoro. Nel senso che, per quanto impegnativo, non è certo usurante e così uno non smette mai di immaginare che la prossima cosa che farà sarà ancora più bella di quella che ha appena fatto». La musica oggi si consuma alla velocità della luce. Eppure, c’è un ritorno ad esempio del vinile che pare abbia superato le vendite dei cd. Puntine scricchiolanti e magliette fine che si scontrano con la tecnologia. Torneremo a riassa-
porare la musica con lentezza, ad ascoltare grandi hit in grado di superare gli ostacoli generazionali come accade ancora adesso con la sua musica? «Non credo si tornerà a questo, perché nessuna cosa torna nello stesso identico modo. Qualcuno lo farà, aumenteranno le persone forse che dedicheranno una parte della loro vita all’ascolto attraverso il vinile, perché, in fondo, la musica registrata è nata proprio intorno al vinile. Quell’oggetto è molto più di un semplice supporto. È un simbolo: un po’ come il pesce per i primi cristiani. Un simbolo e anche un segno di riconoscimento, di appartenenza. Vedi qualcuno che ha un 33 giri avvolto nella sua preziosa busta quadrata – copertina artistica, booklet con foto e testi – e pensi subito che sia qualcuno che ama la musica e che le dedica del tempo; la ascolta e non si accontenta di sentirla. Tutto il resto, invece, viene consumato molto più velocemente: come quando accendi un fiammifero: la fiammata è immediata e luminosissima, ma dura solo il tempo di quel lampo. E non lascia traccia: un istante dopo, infatti, è di nuovo tutto come prima». Veniamo ai concerti. Un momento totalmente rivoluzionario all’Arena di Verona. Rivoluzione musicale e o anche teatrale? «Più teatrale, scenica e spettacolare che musicale. E certo non perché in questo progetto la musica sarà meno importante. Sono architetto, è vero, ma il mio primo mestiere è e resta la musica. Lo dico, perché è evidente che - in un tour che nasce per celebrare cinquant’anni di carriera - la musica guardi più al passato che al futuro e la “scaletta”, quindi, abbia un taglio più antologico. Parliamo di una quarantina di brani – brano più brano meno – con i quali cercherò di raccontare sia la mia vita musicale che personale. E lo farò, pescando - tra le oltre 400 canzoni scritte – non solo quelle che amo di più, ma anche quelle che il pubblico non ha mai smesso di sottolineare con energia, passione e affetto. Diciamo che la scaletta l’abbiamo fatta insieme. L’aspetto scenico, invece, si annuncia come una vera e propria rivoluzione. Grazie al palco al centro e al pubblico disposto intorno sulle gradinate, infatti, riporteremo l’Arena di Verona alla sua natura e destinazione originali. Nessun occhio vivente l’ha mai vista così. Spettacolo nello spettacolo». Dopo Verona la Sicilia. Una terra che non lesina nei suoi confronti. Una volta Luca Toni - centravanti del Palermo e della Nazionale - disse che la prima cosa che lo aveva colpito in città era che dovunque andasse sentiva dire “Minchia Toni!”. Questa parola è finita anche in una can-
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Porto in giro un tour con un cambiamento più teatrale, scenico e spettacolare che musicale. Il mio primo mestiere è e resta la musica Avevo uno zio, l’unico parente “esotico” della famiglia. Cantava delle filastrocche bellissime. Tutto quello che è successo dopo, in un certo senso, è merito suo Il palco al centro della scena è una vera e propria scarica di adrenalina. L’emozione che ne ricavi non la raggiungi con nessun’altra attività»
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LEONARDO LODATO
zone di Frank Zappa. Lei, a parte questa parola che ormai è nel linguaggio mondiale, da cosa è rimasto colpito da questa terra e della sua gente? Ma vorremo anche sapere se c’è qualcosa che non le piace... «Ricordo, innanzitutto, un mio zio siciliano: l’unico parente “esotico” della famiglia. Cantava delle filastrocche bellissime, e faceva delle gag molto divertenti. Fu lui a regalarmi la mia prima chitarra: dunque tutto quello che è successo dopo, in un certo senso, è merito suo. Suo e di mio papà, che qualche tempo prima, mi aveva regalato un organetto. È a questo zio siciliano e a mio papà, dunque, che devo dire grazie. Un grazie davvero grande a giudicare da come sono andate le cose. Per quanto riguarda, invece, la terra di Sicilia, la cosa che mi colpì di più durante la mia prima visita (perdonatemi ma non ricordo più esattamente quando) fu la luce. Una luce che non avevo mai visto: intensa, lucida, sconfinata. Ricordo dei pomeriggi interminabili: sembrava che non finissero mai. E poi i profumi: inebriavano al punto da farti girare la testa. Ricordo ancora la sensazione di stordimento, una volta attraversato lo Stretto, per essere entrato in un mondo di profumi intensissimi. E, ogni volta che torno, ritrovo le stesse emozioni. Una cosa che non mi piace, però, della Sicilia c’è: quelli che non la amano». Ancora una volta si esibirà con palco centrale circondato dal pubblico. Che emozione le da ancora il contatto col pubblico? «L’emozione indescrivibile del contatto; l’incontro ravvicinato e la replica immediata: un abbraccio fisico, reale, immediato e non a distanza. L’emozione è fortissima. Anche perché la risposta arriva subito, non devi aspettare classifiche, dati di vendita o l’auditel del giorno dopo. È emozione pura, diretta, immediata e non è paragonabile a nient’altro. E la scarica di adrenalina che ne ricavi non la raggiungi con nessun’altra attività». Lei che ha rivoluzionato il modo di fare musica in tv, che ha rianimato e rivitalizzato il Festival di Sanremo, che ne pensa dei talent? Li ritiene una strada obbligata per i giovani, cantanti e non, che vogliono intraprendere la carriera artistica? «I talent hanno avuto - e hanno ancora - il merito di aver fatto capire al pubblico che la musica è un lavoro; un lavoro che richiede mestiere. Bisogna, cioè, imparare a farlo: studiare, esercitarsi e affidarsi a insegnanti e professionisti seri e preparati. Il limite, invece, è nell’idea che a un talent ne debba seguire sempre un altro, un po’ come ogni anno si vendemmia l’uva
nuova per fare un nuovo vino. È un limite, perché non è affatto detto che ogni annata sia buona e, soprattutto, non è detto che il vino dell’anno precedente non vada più bene e debba per forza essere buttato via. E così con i talent capita che dei buoni talenti non abbiano il tempo per potersi affermare o, viceversa, che venga offerto del tempo a talenti non altrettanto buoni che, in realtà, non lo meritano. Mi sembra una formula – se non da cambiare – almeno da aggiornare. Anche perché, di solito a pagare il prezzo più alto per queste storture sono proprio i giovani artisti». Ha raccontato che una volta sua mamma le ha detto di smettere di scrivere canzoni per compiacere i giornalisti. Cosa pensa di questa categoria? «Tutto il bene possibile: dico sul serio. Ho un grandissimo rispetto per chi combatte
con le parole. Lo faccio anche io e so bene cosa significa. Il giornalista è uno scrittore quotidiano, che ogni giorno lotta con le parole, spesso sottoposto a forti pressioni, con troppo poco tempo a disposizione e con spazi in pagina non sempre adeguati alle cose che deve raccontare. Ne penso più che bene, dunque. Un vizio dell’informazione italiana in ambito musicale, invece, è che - per come sono strutturate le redazioni - spesso il “cronista” è anche il “critico”. E così ti può capitare di essere intervistato dalla stessa penna alla quale poi sarà affidata la recensione del tuo disco o del tuo live. C’è un certo “conflitto di interessi”, che a volte ti favorisce, a volte ti penalizza. E non è mai un bene. Io credo che la situazione ideale nel rapporto tra “artista” e “critico” sia di non conoscersi, così non ci sono condizionamenti e ognuno è libero di fare al meglio il proprio mestiere. Penso che, quando mia mamma diceva quelle cose, si riferisse a questo. Aveva ragione: ascoltavo troppo i giornalisti. In questi 50 anni, però, devo riconoscere di aver letto cose non sempre positive ma tutte scritte con attenzione e, nella stragrande maggioranza dei casi, con onestà intellettuale. E mi è servito. Molto».
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03/09/2018
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SABATO 15 SETTEMBRE 2018
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spettacolo del 15/09/2018 Il nuovo cd in autunno
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MILANO. In attesa del nuovo album e del primo singolo ufficiale, Elisa torna con “Quelli che restano”, un duetto intenso e intimo con Francesco De Gregori, scritto interamente dalla stessa artista. Si tratta di un piccolo assaggio del prossimo lavoro discografico in uscita in autunno, il primo realizzato per Island Records. La canzone, disponibile da ieri su tutte le piattaforme digitali, ha debuttato direttamente in vetta alla classifica di iTunes. Atmosfere calde e personali seguono l'intreccio delle due voci che vibrano e conducono dentro uno dei brani più ispirati della cantautrice, i cui versi possono essere considerati pura poesia. Il brano è accompagnato da un video, in bianco e nero, diretto da Younuts! e girato in un piccolo teatro di Roma con Elisa e Francesco De Gregori.
Elisa in duetto con De Gregori nel singolo “Quelli che restano”
L’evento
Baglioni “Al centro” dell’Arena di Verona e stasera in diretta su Rai1
Claudio, romanzo musicale «Mi racconto in 33 brani, e di qualche dolorosa assenza ce ne faremo una ragione» MARIELLA CARUSO
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ignora Lia”, la sua prima incisione a 45 giri, come intro d’accoglienza. Poi una scaletta di 33 pezzi per tre ore e mezza di musica in ordine cronologico – dall’apertura con “Questo piccolo grande amore” datata 1972 fino a “Con Voi”, anno di grazia 2013, passando per “Sabato pomeriggio”, “Solo”, “Strada facendo” e “Mille giorni di te e di me” - con cui Claudio Baglioni festeggerà fino a domani sera all’Arena di Verona i suoi 50 anni di musica. Lo show, che lo vedrà non solo metaforicamente in un palco posizionato in mezzo all’anfiteatro scaligero, non poteva che essere battezzato “Al centro”. «Questo non è un concerto qualsiasi, non è neanche un concerto: è una specie di festa», confessa, infatti, il cantautore romano. «”Al Centro” è una sorta di romanzo musicale tratto da una storia vera. Ho cercato di condensarlo in 33 brani e di qualche dolorosa assenza ce ne faremo una ragione, perché dopo tre ore anche il cantante puzza - spiegava ieri a poche ore dal debutto -. La grande novità è che sarà un total show. Questa era già una mia velleità: dopo il mio periodo di Centocelle, passai con alcuni amici a una sorta di spettacolo che univa tante discipline. Lo facevamo con grande dilettantismo, stavolta ho chiamato Peparini, uno dei migliori. Molti artisti hanno vagheggiato l’opera totale, Wagner su tutti, per dare una suggestione definitiva al pubblico, una storia per ogni canzone». Anche per questo “Al centro” sarà una festa per la quale, lo stesso Baglioni con la sua Bag insieme con F&P di
LA FESTA
«Questo non è un concerto qualsiasi, non è neanche un concerto: è una specie di festa», spiega il cantautore romano che torna così a esibirsi su un palco montato al centro dell’Arena, per raccogliere l’abbraccio del suo pubblico
Ferdinando Salzano, non ha badato a spese. Nello spettacolo dell’Arena Baglioni si muove su un palco di 450 metri quadri in continua evoluzione grazie a otto pedane computerizzate nella parte centrale. Ad affiancarlo 22 polistrumentisti capitanati dal fido Paolo Gianolio, 26 ballerini tra cui l’etnea Virginia Tomarchio, performer e acrobati, e 100 performer le cui coreografie insieme alla regia teatrale sono affidate a Giuliano Peparini. La regia televisiva per la diretta di questa sera su Raiuno, invece, è affidata a Duccio Forzano, già alla guida delle telecamere di Sanremo 2018. «Con Claudio abbiamo sviluppato un sodalizio artistico», ha ammesso il responsabile all’intrattenimento di Raiuno, Claudio Fasulo. Il “divo” Claudio, infatti, sarà il direttore artistico e il conduttore anche della prossima edizione del Festi-
val di Sanremo. «quest’anno si divide in due parti: ci sarà un primo Sanremo in cui proveremo a dare spazio al talento dei giovani», ha ribadito il cantautore che si è fatto convincere a tornare all’Ariston. E non certo perché circuito dal mazzo di rose rosse donatogli dal direttore di Raiuno Angelo Teodoli, imitato ieri da Salzano, che ha fatto recapitare a Baglioni un mazzo di margherite per invitarlo a tornare all’Arena di Verona dove per queste tre date sono stati staccati oltre 50.000 tagliandi. «Quando il direttore di Raiuno cavandosela con un mazzo di fiori, mi chiese di essere al Festival anche nel 2019, risposi che non sarebbe successo mai più. Poi pensai che la prima volta era quella più difficile. Ho capito invece che avevo sbagliato - ha ammesso sorridendo Baglioni -. Ho accettato di tornare per non dare l’i-
IN SICILIA
Il tour proseguirà fino al 24 novembre nei palazzetti dello sport. Al Pal’Art Hotel di Acireale arriverà per tre repliche dal 2 al 4 novembre. «Avere qualcosa da fare la sera servirà a non pensare in maniera ossessiva a Sanremo»
IL NUOVO FILM DI COSTANZA QUATRIGLIO
Ismail, la guerra e la persecuzione un messaggio d’amore all’umanità
I
smail e la guerra afghana. Ismail e la persecuzione del suo popolo di etnia hazara. Ismail e la madre perduta. Ma il bel film di Costanza Quatriglio, “Sembra mio figlio”, (dal 20 settembre in sala, di cui la Quatriglio firma anche la sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e in collaborazione con Mohammad Jan Azad.) parte da una soluzione sentimentale: dalla prima conversazione di Ismail
con la madre dopo averla creduta perduta a lungo e averla ritrovata. Punto di arrivo per il giovane minorenne fuggito all'orrore della guerra e arrivato in Italia molti anni fa ma punto di partenza per la regista che cuce il suo film andando a ritroso nel tempo, nelle fughe, nelle lotte per la sopravvivenza, nei dolori. E, se Ismail è un personaggio, il protagonista vero della storia è il giovanissimo Moham-
“Sembra mio figlio”, dal 20 settembre in sala, per la regia di Costanza Quatriglio che firma la sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Mohammad Jan Azad
dea che la passata edizione sia stata una botta di fortuna. E avrò più tempo per lavorarci, in termini musicali ci saranno molte novità ma non ho altri spoiler», anticipa il già “dittatore artistico” sanremese, che spera di avere accanto a sé Peparini, rimandando ogni altra novità al prossimo dicembre. Difficile, quindi, sapere se qualcuno tra Ambra Angiolini, Luca Argentero, Marco Giallini, Edoardo Leo o Paola Cortellesi, alcuni degli attori comparsi nel video, da ieri on line, di Al Centro, «brano strumentale con un accenno di coro» composto da Baglioni per celebrare il cinquantennale di carriera, lo affiancherà all’Ariston. «Il video è stato girato a mia insaputa, ma non sono il primo Claudio cui accade (sorride). Io li inviterei tutti, ma significherebbe una puntata di cinque ore». Adesso, però, non è tempo di pensa-
re al Festival perché fino al 24 novembre andrà avanti la prima parte del tour Al Centro, che sarà replicato con più sobrietà nei palazzetti dello sport, al Pal’Art Hotel di Acireale arriverà per tre repliche dal 2 al 4 novembre. «Avere qualcosa da fare la sera servirà a non pensare in maniera ossessiva a Sanremo. Sarà una bellissima distrazione dedicarmi ai concerti e al mio mestiere. Saprò che un lavoro l’avrò anche dopo il Festival». Il tour, infatti, riprenderà il 16 marzo al Modigliani Forum di Livorno. Non ci sarà, invece, almeno per il momento l’uscita di un nuovo disco di inediti. «Ho un album in lavorazione insieme a Celso Valli. Ma per una questione di tempo e di opportunità legata al Festival di Sanremo - chiude Baglioni - è stato fermato dal punto di vista della pubblicazione».
mad Jan Azad che abbiamo già incontrato in chiusura del film documentario della Quatriglio “Il mondo addosso” girato a Roma tra il 2005 e il 2006. E' lui che chiude quel film dicendo: «Quando incontro per le strade i ragazzi afghani, io chiedo come sono arrivati qui, da quale parte dell’Afghanistan provengono, se vengono proprio dalla mia zona... cerco sempre qualcuno a cui chiedere dove sta la mia famiglia». Ed è da qui che parte questo nuovo film. Come racconta la regista: «Jan era arrivato in Italia dopo aver attraversato il Pakistan, l’Iran, la Turchia e la Grecia e viveva in un centro per minori stranieri non accompagnati. Era partito a piedi dall’Afghanistan quando era ancora bambino, come tanti suoi coetanei
sfuggiti alla furia dei Talebani e non aveva avuto piu notizie della madre. Nell’estate del 2010 Jan mi racconta che la sua vita e cambiata dal momento in cui ha avuto il primo contatto telefonico con sua mamma. E' cominciato per me un viaggio nella trascrizione dei suoi racconti: pagine e pagine da cui è nata questa storia che entra ed esce dalla realta, tutt’intorno a un giovane uomo chiamato Ismail, a due fratelli, a una famiglia, a un popolo». Una storia alla ricerca di cosa parliamo quando parliamo di umano perché, dice la regista, «bisogna interrompere il flusso di crudeltà di oggi e il film parla di ogni popolo, non solo di quello afghano, parla dell'umanità tutta». SILVIA DI PAOLA
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GIOVEDÌ 18 OTTOBRE 2018
spettacolo
Sanremo Giovani
ROMA. Sanremo Giovani mette a segno il record di richieste di ammissioni. Alla Commissione musicale del Festival, presieduta dal direttore artistico Claudio Baglioni, per l’edizione 2018 sono arrivate 677 domande. Un incremento del 5% rispetto allo scorso anno. Di queste, quasi 700 richieste di artisti in cerca di popolarità e successo, 84 sono relative a gruppi, le altre 593 a singoli artisti. A selezionare i 60 artisti che parteciperanno alle audizioni dal vivo, sarà la Commissione musicale presieduta da Baglioni. Dopo le au-
Dalla Sicilia arrivano 63 speranze della musica
dizioni dei 60 giovani e di quelli selezionati da Area Sanremo, saranno individuati i 24 finalisti che parteciperanno, il 20 e il 21 dicembre, alle due prime serate su Rai1 di “Sanremo Giovani” in cui saranno selezionati i due artisti, uno per ciascuna delle serate, che si esibiranno a febbraio sul palco dell’Ariston, in gara insieme ai 22 artisti che Baglioni ha definito «seniores». In particolare, in base alla provenienza geografica, il Sud è primatista con 253 domande di ammissione, seguito dal Centro con 214 e dal Nord con
191. Tra le Regioni è il Lazio a farla da padrone con 140 richieste. Ben distanziate le altre con la Campania a quota 77 e la Lombardia a quota 67. La Sicilia ne conta 63, mentre la Puglia 54. Seguono poi Toscana con 47, Emilia Romagna con 46, Piemonte con 32; Calabria con 30, Veneto con 23, Abruzzo e Marche con 16, Liguria con 14, Umbria con 11. Fanalini di coda Sardegna e Trentino con 6, Molise con 4, Basilicata e Friuli Venezia Giulia con 3. Sono arrivate anche 19 candidature dall’estero.
Baglioni dal palco assapora l’ipotesi Baudo-Rovazzi
L’evento
Il “decano” e il giovane artista potrebbero salire sul palco sanremese MARIELLA CARUSO
L
a suggestione della “strana coppia” formata da Pippo Baudo-Fabio Rovazzi alla conduzione di “Sanremo Giovani” fa capolino nella notte fiorentina post debutto nei palasport del suo nuovo tour “Al Centro” con il quale Claudio Baglioni celebra i suoi 50 anni di storia musicale. Nella pancia del Mandela Forum il “dittatore artistico” del Festival di Sanremo non smentisce le voci che vogliono il decano dell’Ariston, Pippo Baudo, e il giovane youtuber-cantante-attore Fabio Rovazzi (quello di “Andiamo a comandare” per intenderci), al timone di una rassegna che, secondo la visione baglioniana, stavolta dovrebbe brillare di luce propria. «Mi piacerebbe che fossero i conduttori, e li abbiamo incontrati. Ma ne abbiamo incontrati anche altri. I cantanti, in fondo, potrebbero anche presentarsi da soli. Se fossero loro e passassero le selezioni, perché noi siamo molto esigenti, però, potremmo portarli con noi anche a feb-
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«Mi piacerebbe che fossero loro due i conduttori, e li abbiamo incontrati. Ma ne abbiamo contattati anche altri
CONCERTI AD ACIREALE DAL 2 AL 4 NOVEMBRE
«Sono felice di aver fatto da cavia al nuovo impianto sonoro ideale per chi ascolta, un po’ meno per il cantante che sta al centro che, notoriamente, è il punto in cui nei palazzetti si sente peggio».
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FAHRENHEIT 11/9 il nuovo film di Michael Moore, in
CATANIA
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braio», cerca di frenare, senza troppa convinzione, il cantautore che a “Sanremo Giovani” lavorerà esclusivamente da direttore artistico. «L’ambizione – spiega – è di dare alla rassegna un’attenzione privilegiata, unica. Vogliamo concedere possibilità a questo talento giovane che esiste, ma non ha formule per essere conosciuto». La formula giusta, Baglioni, l’ha identificata in una gara con 24 finalisti («Sono quasi 900divisi in due serate che produrranno ognuna un vincitore. «I due vincitori parteciperanno al Festival di Sanremo insieme ai 22 scelti dalla commissione», ha continuato Baglioni capace, anche, di dirimere la questione tra le selezioni dei Giovani di Sanremo Rai («Le iscrizioni sono notevolmente aumentate, abbiamo 800/900 canzoni da ascoltare») e quelle di Area Sanremo. «Tutti potranno partecipare gratuitamente con un inedito», sottolinea l’inesauribile cantautore. Reduce da oltre tre ore e mezza di un concerto-spettacolo che porterà in giro per le arene indoor di tutta
programma solo lunedì 22 ore 18,30 - 21,15 e mercoledì 23 ore 18,30 TRANSFERT di Massimiliano Russo, girato a Catania; ultima replica mercoledì 24 ore - 21,00 - sala1 Sala1: 280 posti; sala 2: 66 posti; lunedì e mercoledì under 26 euro 3,00 (escluso film Fahrenheit 11/9) www.cinestudio.eu LO PO' MULTISALA mm700|f|DS|R|U|M|DTS Via Etnea, 256 t095.316798 NESSUNO COME NOI Commedia 16,30 - 18,30 - 20,30 - 22,30 E' NATA UNA STELLA Drammatico 17,00 - 20,15 22,30 PICCOLI BRIVIDI Commedia 16,30 - 18,30 VENOM Azione 20,30 - 22,30 Dolby Digital Sr D.E.X. Cinema digitale 3D in sala 1 Antonioni. 3 sale climatizzate, servizio di tele prenotazione gratuito dalle 17.00 alle 22.00 allo : 095/316798. Ci trovate su facebook, aggiungete ai vostri amici "multisala Lo pò Catania". Il Martedì,Il cinema per tutti a soli 3,50euro (escluso festivi e periodo Natalizio). Biglietti: Intero feriali 5,00 euro - Ridotto feriali 4,00 euro. Intero Sabato e festivi : 6,50 euro - Ridotto Sabato e festivi: 5,00 euro. Da Lun. Al Ven. (escluso primo giorno di programmazione e proiezioni 3D) universitari 4,00euro. Listino 3D (valevole tutti i giorni) Intero 8,00 euro - Ridotto 6,50 (valido solo per bambini fino a 10 anni, militari e senior). Per ogni aggiornamento consulta sempre il sito : www.multisalalopo.it www.lopomultisala.it ODEON mm600|f|DS|R|U|M|DTS|DBS Via F. Corridoni, 19 t095.326324 GLI INCREDIBILI 2. H 1,58. con le voci di Bebe Vio, Amanda Lear, Isabella Rossellini, Ambra Angiolini, tornano sullo schermo dopo 14 anni le avventure della famiglia Pixar più "incredibile" del grande schermo!! Ore - 17,00 IL COMPLICATO MONDO DI NATHALIE. H 1,42 diretto da David e Stéphane Foenkinos con Karin Viard e Anne Dorval. Tra commedia graffiante e suspense psicologica, l'inaspettato ritratto di una donna sulla soglia dei cinquant'anni... Ore - 19,15 - 21,15 CINE CLUB AMBASCIATORE Dal 25/10 al Cinema Odeon. Abbonamenti in vendita al botteghino. Per informazioni chiamare lo 095/326324 o il 336923920 o visita la pagina dedicata al cineclub sul sito www.cineteatroodeon.it Prezzo Biglietti Odeon: Intero Feriali euro 6 - Sab, Dom e Festivi euro 6,50. Ridotto Feriali euro 4 Sab, Dom e Festivi euro 5. Martedì non festivi prezzo unico euro 4. Mercoledì non festivi ed escluso prime ingresso euro 3,50 per donne ed universitari muniti di libretto.- www.cineteatroodeon.it - Lunedi Chiuso PER Riposo Settimanale PLANET MULTISALA mm1048|f|h|f|R|U|M|DTS|DD V.le della Costituzione, 47 t095.334866 SOLDADO. H. 2,00. Dal regista di "gomorra, La Serie", Stefano Sollima, azione con Benicio Del Toro, Josh Brolin e Catherine Keener. Ore - 17,30 - 20,15 - 22,40.
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Italia (al Pal’ArtHotel di Acireale dal 2 al 4 novembre dove tornerà il 23 marzo alla ripresa dopo la sosta per le due rassegne sanremesi prevista dal 25 novembre al 15 marzo), infatti, Baglioni ha ancora voglia di scherzare. «Sono felice di aver fatto da cavia al nuovo impianto sonoro ideale per chi ascolta, un po’ meno per il cantante che sta al centro che, notoriamente, è il punto in cui nei palazzetti si sente peggio. Per questo mi ci hanno messo, ma io sono temerario», ha detto riferendosi al palco centrale, senza quinte, sul quale si esibisce insieme a 26 tra ballerini e acrobati accompagnato da un’orchestra con 21 musicisti. Lo spettacolo è una replica, quasi fedele, di quello dell’Arena di Verona («Avrei voluto portarmela dietro, ma non era trasportabile»). Di fatto “Al Centro” è «un canzoniere lungo 50 anni ripercorso cronologicamante. Qualcuna anche un po’ anacronistica: Viva l’Inghilterra, per esempio, è una canzone scaduta, oggi la mano morta sarebbe diventata viva e io in periodo di #metoo accusato di molestie», ha continuato Baglioni che si sta avvale dei “quadri” cui dà vita Giuliano Peparini. «L’avessi conosciuto prima forse oggi sarei un ballerino, ho un collo del piede che promette bene», ha continuato ridendo togliendosi la scarpa. Poi, più seriamente, ha spiegato l’assenza quasi totale (fatti salvi i saluti iniziali e finali) delle parole. «I concerti non sono dibattiti o indagini sociologiche. Sono intrattenimento e fabbrica di visioni».
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settimana che, da oggi al 4 novembre, porteranno alla scoperta o riscoperta di 32 luoghi-gioiello del cuore antico della città. Il prestigioso festival del patrimonio culturale è organizzato dall’associazione “Le Vie dei Tesori Onlus” con la promozione degli assessorati regionali al Turismo e ai Beni culturali. A Catania è realizzato con il partenariato di Wondertime e la collaborazione di istituzioni pubbliche e private a partire dal Comune, che ha presentato il progetto con il sindaco Salvo Pogliese e l'assessore Barbara Mirabella. Coindel volti pure Diocesi, Università, Polo museale, Sovrintendenza. Il circuito culturale - tra archeologia e barocco, scienza e storia, tradizioni e sapori, camminamenti segreti e vedute panoramiche - si aprirà ai visitatori oggi, domani e domenica con orari compresi tra le 9 e le 18, per proporre un racconto dei luoghi attraverso la voce dei volontari e degli studenti dei progetti di alternanza scuola-lavoro. La formula di adesione prevede coupon da 10 euro per 10 visite guidate (1 euro ciascuna), da 5 euro per 4 visite oppure singoli da 2 euro. In sei luoghi si potrà accedere con prenotazione su www.leviedeitesori.it. I coupon, dotati di QR code, potranno essere acquistati attraverso il web o anche all'info point che sarà allestito in piazza Stesicoro con la collaborazione della Dusty. Ad ogni ingresso le carte saranno “smarcate”. Sui siti sarà possibile acquistare ticket da 2 euro. Il circuito dei luoghi annovera il palazzo degli Elefanti, l'anfiteatro romano (nella foto), l'antica bottega dei fratelli Napoli, l'archivio storico dell'Università, la cappella Bonajuto, il castello Ursino con il fossato e la corte, la Cattedrale con la cappella della Madonna e inoltre con la sagrestia monumentale e il salone Bonadies, la chiesa di San Giuliano con la cantoria e la terrazza (su prenotazione), la chiesa di San Nicolò l'Arena, le collezioni di scienze della Terra dell'Università in corso Italia, il convitto Cutelli, la cripta di Sant'Euplio, la cupola del-
oggidove
19/10/2018
la Badia di Sant'Agata (prenotazione), l'ex manifattura Tabacchi, l'istituto di incremento ippico, il mausoleo romano di villa Modica in viale regina Margherita (prenotazione). E ancora, il museo della fabbrica del monastero dei Benedettini (prenotazione), il museo Belliniano, l'Orto botanico, il museo di rappresentanza dell'Università in via Etnea, il museo Emilio Greco, il palazzo Asmundo di Gisira, il palazzo Biscari, il palazzo centrale dell'Università, il palazzo Platamone, il museo diocesano con il camminamento di porta Uzeda (prenotazione), il sepolcro di Stesicoro nella caserma di piazza Carlo Alberto, le terme Achilleane (prenotazione), le terme dell'Indirizzo in piazza Currò e quelle di Sant'Antonio nell'omonima piazza.
TRE DATE A NOVEMBRE E UNA A MARZO AL PAL’ART HOTEL
Acireale attende Claudio Baglioni Acireale mantiene la propria centralità nell’ambito dell’attività artistica di Claudio Baglioni, impegnato dai giorni scorsi nel suo “Al centro tour”, partito da Firenze martedì 16 ottobre. Ben quattro i concerti previsti al Pal’Art Hotel della zona Tupparello, i primi tre dal 2 al 4 novembre, l’altro il 23 marzo. Il celebre cantautore ha previsto quattro date solo a Roma e ad Acireale, a testimonianza del forte legame con la piazza che puntualmente ha fatto registrare la folla delle grandi occasioni davanti alle sue esibizioni. Per il “poker” di appuntamenti ad Acireale, organizzazione Giuseppe Rapisarda Management, sono disponibili soltanto pochi biglietti, in prevalenza per l’evento primaverile. Per i tre concerti di novembre solo pochi tagliandi ancora in vendita e tutti di platea. Un tour particolare quello appena avviato, che coincide con i 50
anni di carriera del Claudio nazionale. Mezzo secolo di attività vissuto attraverso una musica sempreverde e anche per questo largamente apprezza-
OGGI A PALAZZO DELLA CULTURA
Anteprima sull’Impressionismo i suoi percorsi e i suoi segreti Oggi alle 11, nel cortile del Palazzo della Cultura, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore alla Cultura e ai Grandi Eventi Barbara Mirabella, verrà presentata alla stampa la mostra “Percorsi e segreti dell’Impressionismo”. L'esposizione propone un percorso artistico e didattico di circa duecento capolavori dell’arte con opere di Renoir, Cézanne, Manet, Monet, Gauguin, Van Gogh, Degas, Pissarro, Delacroix e di quasi tutti gli artisti che parteciparono alle otto UN QUADRO DI MANET mostre ufficiali dell’Impressionismo. La visita, in anteprima per la stampa, sarà guidata da Gilles Chazal (ex direttore del Petit Palais di Parigi) e da Fiorella Minervino (critica d’arte de La Stampa) con Daniela Arionte, responsabile del progetto.
Quasi sold out i tre concerti in programma a Novembre
ta, come si può evincere dagli oltre 30 milioni di dischi venduti nel mondo. Nelle tre date dei concerti di Verona ha registrato quasi 60mila spettatori; analogo riscontro di pubblico anche nelle due date di Firenze. Acireale, dicono gli addetti ai lavori, non sarà da meno, nel senso che anche qui è atteso il “sold out”. Attraverso la disposizione del palco al centro, il pubblico potrà ripercorrere con l’artista mezzo secolo di grande musica, grazie a una scaletta di prim’ordine con i successi di maggiore rilievo del cantante, per la prima volta eseguiti in ordine cronologico. Curati in maniera impeccabile, i concerti di Claudio Baglioni sono attesi a un ulteriore banco di prova, considerato che il celebre artista ha annunciato di volere celebrare i 50 anni di carriera nel migliore dei modi. Poi, potrà dedicarsi al Festival di Sanremo. GAETANO RIZZO
Teatro del Tre Oggi alle 19, in viale Africa 31, “Nel segno dell’Etna”: incontri mensili con scrittori catanesi contemporanei. I narratori Mario Condorelli, Francesco Raguni e Salvo Zito saranno intervistati da Stefania Calabrò, Gabriella Canfarelli e Massimiliano Magnano. Coordinerà Mario Grasso. Ciminiere. Il Museo storico dello sbarco in Sicilia1943 (nella foto) e il Museo del Cinema sono aperti da martedì fino a domenica dalle 9 alle 17. Gli ultimi ingressi sono fissati alle 15 per il Museo storico dello Sbarco, e alle 16 per il Museo del Cinema. Biblioteca regionale universitaria. Visitabile, nei locali di piazza Università 2, la mostra “Catania scomparsa”. Aperta sino al 30 ottobre, oggi con orario dalle 9 alle 13,45. S. Nicolò l’Arena. Ogni giorno, dalle 9 alle 12,30, nella chiesa San Nicolò l'Arena, è aperto il percorso di gronda “Belvedere”. Ingresso 3 euro, gruppi (max 10 persone) 15 euro.
SAN GIOVANNI LA PUNTA
Il teatro di “Sotto il Tocco” Riapre il sipario della stagione teatrale di “Sotto il Tocco”. “I segreti della Toilette,” scritta da Salvatore Sottile, andrà in scena domani alle 20.30, domenica prossima, alle 18 e domenica 28 ottobre, alle 18 al teatro di via Ravanusa a San Giovanni La Punta. In un ristorante a cinque stelle, in una serata di fine settimana, si trovano a convergere, per uno strano scherzo del destino, amanti, rispettivi coniugi, anziani in cerca di qualche forte emozione, e altri esponenti di un ''bestiario'' umano. Si snodano delle vicende che siamo soliti leggerle nei settimanali rosa che diventano argomenti dei più accesi “rumors” tra amici e conoscenti. Chiunque si potrà riconoscere nei personaggi della commedia, che, nell'ansia di comunicare tra loro, non potendolo fare in sala, alla luce del sole, devono correre necessariamente alla toilette. Ed è proprio qui che si consumano liti, riap-
pacificazioni, sorprendenti rivelazioni e quant'altro. Un'occasione, quindi, per dare rappresentazione alle piccole miserie degli uomini che, tra equivoci, bugie e maldestri tentativi di occultare il tradimento, danno luogo a situazioni paradossali ed esilaranti. Quindi, tutto all'insegna del più assoluto divertimento, come è nella tradizione della commedia degli equivoci, genere al quale questa commedia si iscrive a pieno titolo. La commedia, che vede la regia di Salvatore Sottile, porterà in scena lo stesso autore, Enzo Tringale, Emanuele Leotta, Pippo Del Popolo, Luigi Pace, Marco Legname, Serena Lo Bue, Mary Fichera, Francesca Tringali e Gisella Nicolosi. Scene di Franco Sardo. Tecnici audio e luci, Luca Coco e Michele Oliveri. Direttore di scena, Giuseppe Riolo. Direzione artistica di Michele Russo. SIMONE RUSSO
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giorno &notte
TEATRO METROPOLITAN
“Una stagione a 4 Stelle” nel segno di Gilberto
Non è trascorso ancora un mese dalla prematura scomparsa di Gilberto Idonea, il grande attore e mattatore della scena catanese che da anni organizzava “Una stagione a 4 Stelle”. E anche quest’anno, prima che la malattia lo portasse via dai suoi cari e dall’affetto del suo pubblico, Gilberto Idonea aveva già messo a punto la nuova stagione, come sempre nel segno della tradizione del teatro e che vedrà impegnati attori del calibro di Pippo Pattavina, Gino Astorina e Giovanna Criscuolo.
Claudio Baglioni in concerto al via la tre giorni di Acireale Stasera alle 21 al Pal’Art, poi repliche domani e domenica Prende il via, stasera alle 21, ad Acireale, la “tre giorni” siciliana di Claudio Baglioni, impegnato nel suo nuovo tour “Al Centro”, partito da Firenze a metà del mese scorso e con un prologo a Verona, anche in questo caso su tre date. Il celebre artista capitolino, dopo i tre concerti da oggi a domenica prossima, tornerà al Pal’Art Hotel il prossimo 23 marzo, nell’ambito dello stesso tour che ha fatto registrare, sin qui, sempre il tutto esaurito. I concerti in programma ad Acireale, a partire da oggi, organizzati da Giuseppe Rapisarda Management, coincidono con i 50 anni di carriera di Baglioni, ricorrenza che il cantautore originario del quartiere romano di Centocelle intende celebrare nel migliore dei modi e con lo scrupolo che ha sempre contraddistinto il suo lavoro. La cura dei particolari emerge anche dall’allestimento del palco, con una superficie di 450 metri quadrati, è installato in posizione centrale e con il pubblico disposto a 360 gradi. Maestose le scenografie previste che comprendono, tra l’altro, una pedana computerizzata collocata nella parte centrale, destinata a creare movimenti verticali di diverse misure e forme. Lo stesso palco dispone di un meccanismo capace di trasfor-
marlo nel corso del concerto, a secondo dei brani eseguiti. In perfetta sintonia con lo stile presente in tutti i concerti dell’artista romano, con gli elementi visivi e scenografici che vengono tenuti nella massima considerazione. L’artista racconterà, attraverso i brani inseriti in scaletta la sua storia musicale in ordine cronologico: un ulteriore elemento di novità assoluta. Ai quattro angoli del palco verranno posizionati i 21 musicisti polistrumentisti che, grazie alla presenza di fiati e archi, impreziosiranno le canzoni con arrangiamenti nuovi e straordinari. Lo spettacolo, poi, verrà arricchito da 26 artisti di altre discipline, performer e acrobati, selezionati tra professionisti di comprovata fama ed esperienza, per una epocale prima volta musicale, artistica e scenografica. Tra gli innumerevoli elementi scenografici spiccherà la valigia, simbolo del viaggio, ma non verranno trascurati gli aspetti legati alle luci e agli effetti speciali, come il video mapping. Previsti venti cambi d’abito per gli artisti in scena, coreografie, scenografie mobili e movimenti innovativi in un contesto davvero spettacolare la cui regia teatrale e coreografica è curata da Giuliano Peparini, un autentico gigante nel suo ambito. GAETANO RIZZO
VISITE GUIDATE DA OGGI A DOMENICA
Le “Vie dei Tesori”, ultimo giro Sarà Palazzo Biscari il cuore del terzo e ultimo weekend catanese de “Le Vie dei Tesori”, da oggi a domenica. Si entrerà di soppiatto, guidati dal proprietario, il nobile Ruggero Moncada, per scoprire il salone delle feste, lungo 20 metri e largo 11, stucchi a profusione su tre livelli. Al terzo, la loggia della musica, guardata a vista dal dio Vulcano, dove i musicisti arrivavano salendo un'ardimentosa scala a forma "di fiocco di nuvola" in stucco bianco, che pare sospesa. Domani, alle 19, si potrà anche partecipare a una visita d’autore con degustazione finale di vini. Volendo proseguire nella scoperta della Catania nobiliare, ecco Palazzo Asmundo di Gisira, costruito nel 1704, tra i primi edifici a essere eretto nella piazza (all’epoca di San Filippo, oggi Mazzini) su cui si affaccia. Nato su progetto dell’architetto Giuseppe Palazzotto e per volere di Adamo Asmundo, oggi è
stato trasformato in albergo di charme. Ospita in questi giorni una personale pop di Max Ferrigno. Anche questo weekend (su preno-
La scala di Palazzo Biscari a forma di “fiocco di nuvola”
tazione e a gruppi) aperti i camminamenti segreti delle monache a Santa Chiara a San Giuliano. Chi invece vuole percorrere il camminamento sopra Porta Uzeda può farlo domani dalle 9,30 alle 13. Un ultimo posto da riscoprire (aperto oggi e domani, solo la mattina fino alle 13) è la cappella romana all’interno della caserma “Santangelo Fulci”, nell’ex convento carmelitano di Maria Santissima dell’Annunziata: è il più grande edificio funerario antico della città, per tradizione indicato come il sepolcro consacrato al poeta greco Stesicoro. Ha una storia controversa, per parecchio tempo è stato inaccessibile perché occupato come magazzino dai commercianti della vicina a fera ‘o luni. È possibile acquistare un unico coupon da 10 euro per dieci visite guidate, da 5 euro per quattro visite guidate, un solo ingresso costa 2 euro.
oggidove Teatro Massimo Bellini. Alle 20,30, “Andrea Chenier” di Umberto Giordano. Direttore Antonio Pirolli, regia di Giandomenico Vaccari. Teatro Verga. Alle 18, “Pensaci, Giacomino!” con Leo Gullotta. Regia Fabio Grossi. Teatro Brancati. Alle 21, “Filippo Mancuso e Don Lollò”, con Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina. Centro Zo. Alle 21, “Il cantico dei cantici” con Roberto Latini. Castello Ursino. Mostra “AdrianoFederico: due imperatori a confronto”, a cura del prof. Raffaele Mambella. Palazzo della Cultura. Visitabile la mostra “Percorsi e segreti dell’impressionismo”. Aperta sino al 21 aprile. Galleria Verticalista. In via S.M. Mazzarello 12, mostra d'arte "Luce del Movimento Verticalismo". Fino al 17 novembre, tutti i giorni dalle 9,30 alle 13. Biblioteca regionale universitaria. Oggi chiusa per disinfezione e derattizzazione.
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catania
giorno &notte
Palazzo Biscari
AL Lyceum il Quartetto Goffriller e Comis
Un’occasione da non perdere: due capolavori della musica classica di tutti i tempi nella cornice più aristocratica: oggi alle 17 a Palazzo Biscari concerto del quartetto d’archi Goffriller organizzato dal Lyceum club (presieduto da Maria Santagati), con la direzione artistica di Giovanni Cultrera: saranno eseguiti i quartetti K 478/ di Mozart e l’op. 44 di Schumann. Al pianoforte Epifanio Comis
OMNIBUS
Convegno s
Baglioni ha celebrato i suoi 50 anni di carriera al Pal’Art Hotel, dove da venerdì a ieri ha fatto tappa con il suo nuovo tour “Al Centro” Foto Consoli
Baglioni, colonna sonora di una vita ACIREALE. Tre concerti sould out e c’è chi è già prenotato per il quarto, il prossimo 23 marzo rato che quando ci siamo conosciuti era l’epoca di “E tu”, canzone ancora attualissima. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e noi siamo ancora qui, pronti ad emozionarci non solo con i brani di un tempo». E nell’allestire la scaletta, il cantautore è partito proprio dagli albori. “Signora Lia” cantato in coro da tutto il pubblico. «Non ero ancora nata – osserva Graziella Bella – ma quella canzone mi ritorna sempre in mente, perché era la preferita della mia amata zia. Ha fatto bene Claudio a privilegiare i brani di un tempo, quelli sempreverdi, come “Sabato pomeriggio” e “Poster”, ma “Mille giorni di te e di me” resta la mia preferita in assoluto». Con tanto di dedica a Marcello che, per lavoro, vive in Liguria ed ha approfittato del ponte dedicato ai defunti per ricongiungersi alla compagna e, al tempo stesso, assistere al concerto del proprio artista preferito. Schivo e ti-
GAETANO RIZZO
Tre giorni intensi, tutti all’insegna del “sold out”. Tutto secondo copione per la serie di concerti tenuti da Claudio Baglioni ad Acireale nell’ambito del suo nuovo tour “Al Centro”. Al Pal’Art Hotel folla delle grandi occasioni, come era prevedibile, e meccanismi curati a puntino da Giuseppe Rapisarda Management, pronto ad annunciare la quarta data acese, il prossimo 23 marzo, dopo la pausa che lui stesso si prenderà per l’organizzazione del Festival di Sanremo 2019. Baglioni ha celebrato in Sicilia i suoi 50 anni di carriera con uno spettacolo di prim’ordine, molto di più di un concerto. Tre ore di fila nel corso delle quali i fan hanno potuto compiere un tuffo nel passato. «Claudio è stato e continua ad essere la colonna sonora del nostro amore – dicono in tandem i siracusani Luigi ed Emma – conside-
oggi dove Feltrinelli. Alle 17, in via Etnea 285, presentazione de “I colori del sipario” di Francesco Diego Tosto. Con Leo Gullotta e Rosario Castelli. Castello Ursino. Mostra permanente “Adriano-Federico: due imperatori a confronto” (nella foto), a cura del prof. Raffaele Mambella. Palazzo della Cultura. “Memoriae loci”, mostra fotografica di Emanuela Minaldi, sino al 25 novembre. Aperta da lunedì a domenica dalle 9 alle 19. Visitabile anche la mostra “Percorsi e
PLESSO VERGINELLE
“Libri per l’infanzia” domani seminario
SALA DE CURTIS
segreti dell’impressionismo”. Aperta sino al 21 aprile. Galleria Verticalista. In via S.M. Mazzarello 12, mostra d'arte "Luce del Movimento Verticalismo". Fino al 17 novembre, tutti i giorni dalle 9,30 alle 13. Palazzo Asmundo di Gisira. Visitabile l’art show “School girl - work in progress”, di Max Ferrigno a cura di Laura Francesca Di Trapani. Sino al 25 novembre, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18. Archivio di Stato. Mostra "Victoria Nobs Vita. Le ripercussioni della Grande Guerra su Catania e Provincia",
mido all’inverosimile, si limita a precisare: «Chi apprezza Baglioni apprezza l’amore». E il pubblico di Acireale, proveniente dall’intera Sicilia, dalla Calabria e dalla vicina Malta ha dimostrato di apprezzare l’autore di “Questo piccolo grande amore”; qualcuno dei fan ha perfino assistito ai tre concerti del Pal’Art Hotel. È il caso di Maria Grazia Torrisi, prima sera con le amiche, seconda e terza con il marito Antonino; pare che si sia già prenotata per la data primaverile. «Non so quale artista – osserva Luigi Belfiore – sia capace di reggere il palco per tre ore e passa, come riesce a fare Claudio. E, poi, definire concerto quello al quale abbiamo assistito mi pare fin troppo riduttivo. La scenografia e tutti gli allestimenti costituiscono uno spettacolo nello spettacolo: diceva bene la mia consorte». Baglioni riesce a indurre un marito a dare ragione alla moglie: e scusate se è poco!
visitabile fino al 23 febbraio 2019 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30, sabato dalle 9 alle 12,30. Torre Allegra. Nel centro polifunzionale della Riserva “Oasi del Simeto”, mostra didattica dei fossili siciliani. fON Art Gallery. Allo Sheraton visitabile tutti i giorni, dalle 10 alle 19, la mostra “Utòpia, singolare femminile”. Ingresso libero. Ciminiere. Il Museo storico dello sbarco in Sicilia-1943 e il Museo del Cinema sono aperti da martedì a domenica, dalle 9 alle 17. Gli ultimi ingressi sono alle ore 15 per il Museo storico dello Sbarco e alle 16 per il Museo del Cinema.
“La Zia di Carlo”, Schillirò mattatore
Al Castello Leuc Legittima difesa Giustizia e Pace culturale Patern ridici a confront offesa, discrezio so, detenzione d stema efficace d l’ing. U. Tomase derato da V. Bar Il dibattito, intro dal prof. di Dirit
gue due linee di prescindibile da e necessaria la di tro invece il “gra casa e minaccia c so e una maggio dersi senza dove quest’ultima lin vrintendente ca L’avvocato Beret ti Rubino e il prim simino, puntan maggiori risorse rollario la disam vede l’antica sic mano. Una realt assiste ad involu li. A chiudere il c del circolo cultu riflessione sull’e
Chiuso il 3°
Si è concluso l’ev na - Sicilia”, tem regionale del “G dal Dipartiment ambiente dell’U nate sono state tutti gli aspetti u Un settore che n fetta di mercato stime del fattura di dollari. La Sic fica intermedia può svolgere un
prodotti halal ch peo. Anche per appr scerne le potenz network di impr to, sono stati inv a dialogare con kshop moderati relazione con il t delle nostre imp imprese siciliane
0511_GDS_11 - Nazionale - Stampato da: mcuce_gds - 04/11/2018 22:10:06
Gazzetta del Sud Lunedì 5 Novembre 2018
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Cultura Spettacoli }
In questo mondo che copia tutto, l’unica cosa che non si può copiare è un’emozione. Claudio Bagli
Contatto I cultura@gazzettadelsud.it
Emozionante il concerto (tre date sold out) di Acireale per “Al centro tour”
Mille anni di noi e di Baglioni La celebrazione d’una carriera che passa per la storia sentimentale dell’intera Italia. Un megaspettacolo ma anche un amarcord perfetto Maria Mascali
C
ACIREALE inquant'anni da sentire, sessantasette anni e non sentirli: quando l'età aggiunge esperienza senza sottrarre energia. Fa impressione Claudio Baglioni, il giovane adulto della musica italiana che nella tre giorni di Acireale (2, 3, 4 novembre) ha piazzato il palco al centro e il pubblico a tutto tondo, ma stavolta letteralmente. Ad effetto avvolgente. Travolgente. Una versione inedita del Pala Tupparello (inaugurata all'Arena di Verona il 14 settembre scorso), teatro di "Al Centro Tour 2018", il giro celebrativo di una carriera intera, tra un Sanremo e l'altro, tra un'epoca e le altre. «Avevo 17 o 18 anni, praticamente l'età media delle persone qui stasera – ha ironizzato – quando stavo seduto dalla vostra parte. E perciò mi sembra strano, specialmente in questo giro, trovarmi al centro. È stata, come abbiamo cercato di raccontare tutti noi a voi questa sera, una cavalcata fantastica. Non ci avrei mai creduto che sarebbe andata così. Considerate che all'inizio, più di cinquant'anni fa, io pensavo che non sarebbe accaduto niente. Poi, quando è arrivato il successo ho detto: finirà subito. Praticamente non ci ho mai preso, nessuna delle due volte! Invece è durato fino a questo tempo ancora insieme. Io, tutte le persone che mi hanno accompagnato in questa vicenda e voi... l'abbiamo combinata veramente grossa! Mi avete fatto un grande regalo». Ha detto tutto alla fine. E per il resto ha parlato l'indispensabile, ha cantato, suonato, creato legami, suscitato ricordi e basta. Il tempo di un saluto en passant e via con una scaletta di successi costruita per spingere e dare fiato, pescata tra gli oltre quattrocento brani infiniti di una vita che pare altrettanto. Trentatré canzoni, ordine rigorosamente cronologico, per rappresentare ciascuno dei dischi pubblicati (da “Questo pic-
Grande regia, grande passione Alcune delle immagini di una delle serate al PalArt di Acireale (dove Claudio Baglioni tornerà il 23 marzo prossimo): un divo Claudio in stato di grazia a raccontare una straordinaria carriera
colo grande amore” del 1972 a “Con voi”, 2013). E uno spettacolo didascalico, dalla direzione artistica di Giuliano Peparini (in memory of Amici) alla danza del corpo di ballo che ha arredato di quadri suggestivi l'intero show. Ma la casa è lui. E quelli di Acireale (sold out per tutte e tre le date) ci sono entrati dentro, ci sono tornati e ritornerebbero anche la sera dopo e quella dopo ancora. Come in famiglia. Accolti da una band in assetto orchestrale (22 elementi) ad ogni angolo e da un padrone di casa in maniche di camicia, come chi si sbraccia per i suoi ospiti. Il palco, le pedane mobili, gli oggetti di scena e gli ef-
Trentatré canzoni per rappresentare ciascuno degli album dall’esordio nel 1972 fino ad oggi
fetti di luci sono le sue stanze intrise di qualità che, senza le sue le variazioni sul tema (arrangiamenti riscritti alla sua maniera e stacchi tonici), si fatica a credere che sia tutto live. Con quei suoi giri armonici non "convenzionali" che sembrano semplici, poi provi a suonarli e ti accorgi che i conti non tornano. Vero che l'impronta dello spettacolo potrebbe risultare tanto televisiva, che gli capita di confondersi nella materia dei ballerini, vero pure che la maggior parte dei brani risale al primo Baglioni, mentre c'è meno dal '95 in poi. Ma la narrazione risulta comunque intensa e iperbolica, mentre la sua voce rimane sempre su un altopiano naturale e il risultato è un concertone colossale (di tre ore filate) che sconfina nel musical. "Questo piccolo grande amore", probabilmente il brano più venduto nella storia della discografia italiana, decretata da una giuria popolare “Canzone del secolo” (Baglioni la esegue sul palco dell’Ariston in versione piano e voce, riportando, dopo molti anni, la musica live a Sanremo. Presagio). Il «mercatino d'illusioni e chimere» di "Porta Portese". Sono il la su cui si accorda la prima parte ininterrotta di show, tra "Amore bello", "Viva l'Inghilterra", "Io me ne andrei", "E tu", "Poster", "Sabato Pomeriggio", "E tu come stai" e "Via". Un colpo solo a leggerle. «Benarrivati alla metà di questo viaggio, ma l'importante non è arrivare, è coprire la distanza». Allora "Strada facendo", accompagnati da xilofoni, funamboli, scale cromatiche e tavolozze di colori, ci trovi quello che "Avrai", storie di "Uomini Persi", che "La vita è adesso", in "Mille giorni di te e di me". Fino alla fine, quando è mezzanotte, l'ora in cui si rompono gli incantesimi. Il momento in cui "Io sono qui", "Le vie dei colori", "Cuore d'aliante", "Sono io", "Tutti qui" e "Con" le mani rosse e la voce bassa, andare. Tanto torna a fine marzo. Tanto che, piaccia o meno, quando si scriverà la storia di questo tempo, lui ci sarà.
Il pittore siciliano è morto a Roma, aveva 91 anni
Addio a Bruno Caruso, dipinse la Sicilia che resiste Cstanza Villari PALERMO
S
compare uno dei protagonisti della scena artistica della Sicilia. E’ morto a Roma, dove viveva da tempo, Bruno Caruso. Aveva 91 anni. Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, è stato l’interprete di una linea artistica caratterizzata da una complessa vena creativa e fortemente influenzata dall’impegno civile. Nei suoi dipinti e nei suoi disegni ha raccontato le inquietudini, i mali antichi della Sicilia, le lotte sociali. Caruso evitava comunque di dare alla sua produzione una precisa connotazione artistica. «La mia opera – diceva – non è
assimilabile ad alcuno stile canonico». Intenso il suo rapporto con il giornalismo che lo ha talvolta trascinato nel fuoco delle polemiche. Accadde per un disegno, «Evviva la Sicilia», pubblicato dal giornale L’Ora dopo l’uccisione nel 1971 del procuratore Pietro Scaglione. Il disegno affiancava alla figura del boss Luciano Liggio cinque personaggi della vita pubblica siciliana tra cui Vito Ciancimino e Scaglione. Il disegno provocò alcune querele dalle quali scaturì un processo celebrato a Genova e concluso con lievi condanne per Caruso e per il direttore del giornale. Nella sua attenzione verso i temi civili e politici Caruso aveva affronta-
Uno dei suoi celebri, grandi ficus Una delle opere di Bruno Caruso
to anche questioni globali come la guerra, i manicomi (lavorò a lungo al manicomio di Palermo, realizzando un ciclo di disegni che denunciavano le condizioni terribili del ricoverati), la natura (celebri le palme, i ficus dalle foglie dipinte una a una). Interessato al mondo dell’editoria, del giornalismo e della fotografia, nell’arco della sua vita ha collaborato con diverse testate italiane fino a fondare lui stesso riviste intellettuali, come «Sicilia» del 1953. Famosa dagli anni Sessanta la sua attiva partecipazione alla rivista L’Ora. Dagli anni Sessanta risiedeva a Roma, dove aveva proseguito la sua attività con una forza creativa che sembrava inesauribile.
Il crooner canade
Michael Bublè: non smett di cantare Carlo Mandelli MILANO
E’
una composizione di d’amore, il nuovo albu Michael Bublé che per porta il simbolo di un da leggere come “Love”, in uscit novembre. La superstar mondi 60 milioni di album venduti, c sera è stata ospite di Fabio F “Che tempo che fa”, è tornata in con un nuovo album dopo la presa per dedicarsi al figlio, il p Noah, al quale i medici avevan gnosticato un cancro al panc che oggi sta meglio. «La mia visione del mon cambiata completamente in q ultimi due anni - ha detto B ma non smetterò con la m Continuerò a cantare fino a do sarò anziano». La conferm crooner canadese di voler p guire la sua carriera tra palch bum arriva qualche tempo do notizia trapelata a proposito sua intenzione di attaccare crofono al chiodo. «La notizia è stata diffusa tabloid che ha spacciato per vista quella che invece non lo ha spiegato Bublé - e creata zando vecchie dichiarazioni sono sorpreso perché anche q cose fanno parte dei giochi p personaggio pubblico, sono rattristato dal fatto che qua abbia pensato di sfruttare un mento difficile come quell stavo passando, solo per ve più copie di un giornale». La realizzazione del capito scografico per Bublè è stata l’occasione per spiegare le pr versioni dell’amore, visto al di chi, in due anni difficili, è cr to da un punto di vista perso «A tutti capita di avere mo difficili - ha raccontato - e anch prezzo da pagare è alto, ques riodi possono anche essere l sione per cambiare la propria ne del mondo. La mia risposta te le domande che mi sono fat gli ultimi anni è sempre stata l re, al quale ho voluto dedica album nella sua completezza In scaletta diversi classici d pertorio americano, tra i “When I Fall in Love”, “My F Valentine”, lo swing di “Such ght”, oltre ad un brano in composto dallo stesso Bublé tolato “Forever Now”, dedica che alle sue recenti vicende p nali. «Tornerò presto anche in ha confessato Bublé - ma n quando farò questo brano da Non sono ancora sicuro di ess grado di cantarlo fino alla fine
Michael Bublè Ieri sera e ospite di Fabio Fazio su R
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