RASSEGNA STAMPA
CATANIA | TEATRO METROPOLITAN | 17 MAGGIO 2018
stero e poi il giallo si addice a Napoli , città che adoro e alle donne” chiosa il regista. E, accanto a lui, Giovanna Mezzogiorno confessa: “Sono di fatto tornata a lavorare con lo stesso team de ‘La finestra di fronte’, e in una storia incredibile e diversa da ogni storia che ho mai letto, oltre che in un ruolo complesso che comprende tanti aspetti della femminilità, dalla passione fisica alla solitudine al disturbo mentale, il tutto dentro luoghi carichi di storia, sfarzosi e magici ,dentro cui il personaggio naviga con la sua follia e la sua passione. E anche la scena d’amore molto lunga dell’inizio l’ho vissuta facendo molta attenzione perché era fondamentale , nessun imbarazzo o fastidio o pudore o tensione fisica con Alessandro e questo ha aiutato per l’intero film, perché ha creato un’ottima atmosfera sul set”. E Borghi le fa eco: “Da subito ho capito che era l’occasione per me di fare qualcosa di diverso e da subito ho capito che si trattava di un thriller con grandi ambizioni dentro cui dovevo dare il massimo e nulla doveva essere fatto a caso. Insomma sono salito sul treno e mi son fatto guidare da Ferzan che aveva le idee molto più chiare di me, dato che il film è un meccanismo a incastro, in cui tutto deve andare al meglio, perché tutto funzioni ogni tassello deve funzionare”. Funzionare al femminile perché, dice Ozpetek, «io volevo un film tutto
Misteriosa, femmina e... velata E’ la Napoli di Ferzan Ozpetek del del 19/12/2017 Il nuovo film regista turco con Mezzogiorno, Borghi e Ranieri
Nel cast anche Lina Sastri Isabella Ferrari e Maria Pia Calzone
al femminile, perché Napoli è donna e tutti qui, anche gli uomini, sono portatori di spirito femminile». E Peppe Barra, sempre viscerale interprete, conferma: «Cosa è più femminile di Napoli? E poi per un napoletano vedere l’amore di uno straniero come Ferzan per una città che è stata capitale d’Europa è bellissimo. Anche perché lui fa vedere ai napoletani cose che i napoletani non conoscono, persino a me ha fatto vedere parti di Napoli che non conoscevo e che ho scoperto, una cosa bellissima. Finalmente vedremo un film in cui Napoli è amata e non bistrattata». «Anche per me, che qui faccio un lavoro maschile, sono un poliziotto in cerca di verità, la femminilità del film è tutto» dice Mária Pia Calzone, mentre ringrazia Lina Sastri «per avermi messo in una vera situazione di disagio, in un personaggio lontanissimo da me che spesso sono abituata a ruoli
comodi e lo ringrazio anche per aver guardato la mia città, Napoli, come una domanda, sempre senza risposte». «Per me questa è una Napoli insolita e da napoletana non posso che essere felice di esserci dentro» aggiunge Luisa Ranieri. E chiosa Anna Bonaiuto: «È una Napoli pagana, misteriosa, religiosa e laica insieme, con
“VASAME”
E’ il titolo della canzone interpretata da Arisa e inserita nel film di Ozpetek
tanti richiami cinematografici dentro». E in tanto affaccendarsi dei personaggi tra passioni e misteri, «di certo dice Ozpetek - tutto si fa per scacciare la morte, per non pensarci come tutte le cose della vita ma qui a Napoli anche la morte si vive diversamente, ci si scherza, ci si gioca, è una presenza quotidiana. E infatti questo film non sarebbe stato possibile fuori da Napoli, credo sia l’unico film in cui la storia è legata strettamente ad un luogo». E, a sigillare il tutto, Arisa (che secondo Ferzan è una «splendida pazza con cui voglio fare un film in futuro»), che ha questo da dire: «Sono onorata di aver potuto interpretare un frammento di un grande film. La canzone “Vasame” che canto è viscerale e io l’ho interpretata con grande trasporto perché io ci credo in questo tipo di amore che non lascia spazio, che è tutto o niente».
Elio e le Storie Tese, un «addio» a passo lento L’ANNUNCIO.
Sanremo, quindi un tour e un ultimo disco prima di sciogliersi definitivamente MARIELLA CARUSO
ELIO E LE STORIE TESE
MILANO. Come per quei prodotti da tenere nella credenza perché la data di scadenza recita «Consumare preferibilmente entro», anche gli Elii hanno deciso di allungare la propria “shelf life”. Così il Concerto d’addio, in programma oggi al Forum di Assago, sarà soltanto un assaggio di un lungo «Arrivedorci» che, senza parafrasare il titolo del brano con il quale concorreranno al prossimo Sanremo, comincerà dall’amato (per la band) palco dell’Ariston dove, nel 1996, si fecero conoscere al grande pubblico con “La terra dei cachi” e dove torneranno fra due mesi su invito di Claudio Baglioni. «Baglioni ci ha chiesto di dare il nostro ultimo addio al pubblico dal palco dell'Ariston, al quale siamo molto legati, e dove vogliamo arrivare penultimi», ha raccontato ieri Elio insieme alla band della quale, attualmente, oltre al musicista a Stefano Belisari (questo il
nome all’anagrafe del leader degli Elii) fanno parte Faso (basso), Cesareo (chitarra), Christian Meyer (batteria), Jantoman (tastiere), Diego Maggi (tastiere), Paola Folli (voce) e Mangoni (artista a sé). «Per noi partecipare a Sanremo è una ciliegina sulla torta, ci dà l'occasione di sottolineare ancora una volta che la nostra è una storia molto strana che non assomiglia a nessun'altra e di scriverne la fine». L’addio, quindi, non sarebbe una fake news anche se, con la “strana” band, tutto è possibile. «Sciogliersi è talmente bello che ci piacerebbe farlo ogni anno! Ma stavolta siamo seri. Dopo il 30 giugno non sentirete più parlare degli Elio e le Storie Tese. Ma questo non vuol dire che moriremo: siamo pieni di idee. E poi ci sono gli spin-off della band come Mangoni che stiamo allevando da 40 anni e che potrebbe farlo nel 2018», hanno detto senza dimenticare l’ironia. Poi, più seriamente (per quanto possibile), han-
UNA LUNGA CARRIERA
m.c.) Elio e le Storie Tese sono stati fondati nel 1996 da Elio, all’anagrafe Stefano Belisario. Hanno partecipato tre volte a Sanremo: nel 1998 con “La terra dei cachi” e nel 2013 con “La canzone mononota” (in entrambi i casi classificandosi al secondo posto e conquistando il Premio della critica “Mia Martini”), e nel 2016 con “Vincere l’odio”. Dopo aver annunciato lo scioglimento e l’ultimo concerto, è stata annunciata la loro partecipazione a Sanremo 2018 con il pezzo “Arrivedorci”.
no ricostruito la storia degli ultimi mesi. «Avevamo annunciato lo scioglimento già a marzo del 2017 ma nessuno ci ha dato retta fino all’intervista delle Iene. Da quel momento si è aperto il vaso di Pandora e si è affacciata l’ipotesi di un tour d’addio»». Tra le undici date del tour ce n’è anche una al Pal’ArtHotel di Acireale dove Elio e i suoi sodali passeranno il prossimo 17 maggio. Altre sorprese, però, sono in preparazione: un ultimo album, con la sanremese “Arrivedorci”, il singolo-cover “Licantropo vegano”, e altro materiale sul quale la band è già al lavoro. E poi un ultimo concerto milanese a chiudere il tour dedicato a Feiez (componente della band scomparso nel 1998) magari al Parco Lambro o, come sogna Ferdinando Salzano di Friends & Partner (già artefice del lungo addio dei Pooh) a San Siro. Per mettere, stavolta, davvero – o meglio, forse – una data di scadenza reale agli Elii.
e Pierfrancesco è ancora aperto Argentero. In zioni di Lino sandro Gassm contratto - a q - è stato ancor Il brano di An Bertè, le era s dallo stesso ca settimana pri mente avevo d
LOREDANA BERTÈ
Sul palco
Baglioni, s Hunziker
dogli che già a candidatura uf to avrebbe do canzone «in po la, impararla, r ne ho deciso di mia scelta artis vrei dovuto ri val». «Ho prefer Sanremo e no mondo artistic sere in gara con mi somigliava» Snai già scom tore dell’edizi lanciando su tu tra Mario Bion partecipazione nedita coppia Meta e Fabrizi Noemi. L’ascol delle canzoni è scolare le cart vittoria. Quel Baglioni sta dis val pronto a fa che ai divi holl incapaci di «fo tezza», ai talen Con l’autore di more” al com potrebbe fare c pitano coraggio di. Il trio Pezza trebbe sfruttar in quella settim saggio al Fest anche Laura Pa facci sul palco
da salaparuta a new orleans. Nuova vita per l’epopea di Nick La Rocca, figlio di una famiglia del Trapanese: un viaggio con la musica di Paci e i gesti di Cuticchio
Un siciliano autodidatta alle origini del jazz del diretto 19/12/2017 0 Torna in un dvd arricchito da un cd il film da Michele Cinque, protagonista ai Nastri d’argento e al Salina Doc Fest Musicista leggendario e ante-litteram formò l'Original Dixieland Jass Band, che con il primo pezzo, «Livery Stable Blues», vendette più di un milione e mezzo di copie nel giro di poche settimane. Simonetta Trovato palermo
OOO Alla fine dell’Ottocento, le campagne siciliane erano quanto di più lontano potesse esserci da «Nuova York»: nel Trapanese, tra Poggioreale e Salaparuta, in quei paesi che ottant’anni dopo sarebbero stati spazzati via dal terremoto, un cornettista di nuove speranze aveva conosciuto una ragazza e insieme aveva deciso di affrontare l’oceano: Girolamo La Rocca e Vita De Nina, nel 1880 salirono su un piroscafo per l’America e raggiunsero fortunosamente New Orleans, dove si unirono alla già numerosissima comunità di immigrati siciliani. La vita non era per nulla facile e Girolamo dovette abbandonare velleità da musicista. E proibì anche al figlio, Nick, di dedicarsi alla musica. Ma Nick era fatto di coccio, e dopo la morte del padre, nel 1904, decise
che nella vita avrebbe fatto il musicista. Aveva quindici anni, la sua prima ascoltatrice fu la cassiera del teatro vicino casa sua. A ventisei anni entrò a far parte del gruppo di Johnny Stein, nel 1916 era già allo Schiller’s Cafè di Chicago, poco dopo formò con due colleghi, l'Original Dixieland Jass Band. A loro si deve - 26 febbraio 1917 – «Livery Stable Blues» («Il blues della scuderia dei cavalli»), che è considerato in assoluto il primo disco di jazz (o jass, come nasceva) e che vende più di un milione e mezzo di copie nel giro di poche settimane. E a questo musicista ante litteram è dedicato «Sicily Jass - The world's first man in Jazz», il film diretto da Michele Cinque che segue il primo documentario che a Nick la Rocca dedicò pochi anni fa, Renzo Arbore. Ma torniamo alla band: dopo il primo disco, la strada fu in discesa e la portò, tre anni e tantissimi concerti dopo, al Savoy Hotel di Londra al ricevimento della Victor per festeggiare la firma del Trattato di Versailles: tra gli spettatori, re Giorgio V che rimase affascinato da questo stile nuovo. Dal 1922 al 1925 scattò una campagna con il jazz – la musica del diavolo, le note dell’al-
Una scena del film «Sicily Jass - The world's first man in Jazz», a destra Roy Paci col e della prostituzione … - e anche Nick La Rocca sciolse il suo gruppo. Ritentò di tornare in auge dieci anni dopo, ma il pubblico non lo riconobbe e lui ritornò dalla sfavillante New York alla francesissima New Orleans dove morì nel 1961. «Sicily
Jass - The world's first man in Jazz», il film diretto da Michele Cinque e prodotto da MRF5 e Ga&a, con Rai Cinema, Lazy Film, e con il sostegno della Sicilia Film Commission, l’anno scorso è stato finalista ai Nastri d’argento e ha ricevuto una men-
zione speciale al Salina Doc Fest e al Seeyousound di Torino. Il dvd è accompagnato da un cd - curato dal ricercatore Mark Berresford, uno dei maggiori esperti e collezionisti di jazz e blues delle origini – che contiene le storiche incisioni della
Original Dixieland Jazz band, insieme ad alcuni brani dell’ensemble eseguiti da Louis Armstrong, Fletcher Henderson, Joe Venuti, Bix Beiderbeck, Frankie Trumbauer. Tutti i pezzi sono stati interamente rimasterizzati dall’ingegnere del suono Nick Dellow. Un tributo alle origini del jazz, un’antologia di grande valore che, come spiega Berresford, «permette di confrontare le migliori registrazioni originali della ODJB dal 1917 al 1918, realizzate con apparecchiature di registrazione primitive, senza l'ausilio di microfoni e amplificazioni, con le versioni degli anni Venti di grandi e piccoli gruppi». Il film, muovendosi tra elementi di finzione e cinema del reale, racconta la moderna favola di La Rocca da cornettista autodidatta a musicista di successo nella musica “nera” per eccellenza, fondatore della band di jazz più pagata al mondo. Dal ritmo incessante del Jazz Dixieland, alla colonna sonora di Sal Bonafede, «Sicily Jass» è un viaggio narrato dalla tromba di Roy Paci, dal gesto e dai pupi di Mimmo Cuticchio. Sullo sfondo, la voce dello stesso Nick La Rocca ferma nel tempo del «jass». (*SIT*)
gli ultimi concerti dopo sanremo. Ultima tappa siciliana ad Acireale il 17 maggio. Il cantante: «È vero, diamo l’addio, ma da marzo nessuno ci prende sul serio»
Elio e le Storie Tese: «Fra sei mesi ci scioglieremo» Milano
OOO Sanremo, quindi un tour e un ultimo disco prima di sciogliersi definitivamente: questo è il lungo addio che Elio e Le Storie Tese hanno preparato per i propri aficionados. Un progetto presentato ieri alla vigilia di quello che era già stato definito «Concerto d’addio», in programma al Forum di Assago e tutto esaurito. «Noi avevamo annunciato lo scioglimento già a marzo del 2017 ma nessuno ci ha dato retta, poi un giorno l’han detto quelli delle Iene e allora è diventato vero - ha detto Elio, ricostruendo la cronologia della loro separazione - Dopo l’intervista siamo stati sommersi da un’ondata di affetto. Giorno dopo giorno si è affacciata l’ipotesi di fare un tour d’ad-
dio accanto al concerto». Con lo show di quasi tre ore previsto oggi la band vuole comunque stupire, ma non sarà l’ultima occasione di vedere insieme gli Elii, concorrenti del prossimo Festival di Sanremo. L’invito alla kermesse è arrivato proprio dopo l’annuncio in tv dello scioglimento, a ottobre, dopo il quale la band spiega di aver realizzato in tempo record il brano «Arrivedorci». «Claudio Baglioni ci ha chiesto di dare il nostro ultimo addio al pubblico dal palco dell’Ariston, al quale siamo molto legati - racconta Elio -. Per noi è una ciliegina sulla torta, ci dà l’occasione di sottolineare ancora una volta che la nostra è una storia molto strana, di scrivere la fine di una bellissima storia che non assomiglia a
nessun’altra». Prima di separarsi per davvero, quindi, la band tornerà in tour per 11 date nei palazzetti: a Montichiari (20/4), Padova (21/4), Torino (3/5), Firenze (5/5), Genova (8/5), Bologna (10/5), Roma (12/5), Napoli (14/5), Acireale (17/5), Bari (19/5) e Rimini (23/5). Gli acquirenti del biglietto del Concerto d’addio potranno richiedere entro il 31 dicembre (fino a esaurimento) un ingresso omaggio a una data nella propria regione di residenza. Il tour, che sarà dedicato a Feiez a 20 anni dalla morte, farà ancora a meno di Rocco Tanica ma potrebbe chiudersi con una sorpresa. Entro il 30 giugno, dichiarata come «data di scadenza» degli Elii, potrebbe ad esempio tenersi un ultimo
Due leader del gruppo, Rocco Tanica ed Elio. Niente tour finale per il primo
concerto milanese, magari a Parco Lambro dove si esibirono i miti del prog cari alla band, o addirittura a San Siro. «A Milano ci piacerebbe fare una data molto ma molto speciale», dice senza sbilanciarsi Ferdinando Salzano, che produrrà i prossimi live. Entro quella data il gruppo pubblicherà un ultimo album, che includerà la sanremese «Arrivedorci» e il singolo-cover «Licantropo vegano», oltre ad altro materiale sul quale la band si è già messa al lavoro: «Le cover le facevamo all’inizio e l’abbiamo fatto anche con la Dandini, è qualcosa che ci piace fare e ci viene bene, ma poi bisogna vedere se avrà degli esiti interessanti», spiega Elio. Un ultimo ricordo prima di lasciare il campo a eventuali eredi: «Ma io non vedo giovani a cui piaccia suonare cose difficili - dice sconsolato il frontman - Forse bisognerebbe correggere il tiro sulla scuola». Federico Pucci
in breve 0 Cinema
0 Aveva 58 anni
OOO Il regista palermitano Daniele Ciprì, classe 1962, girerà il film tratto da «Stalin+Bianca», il romanzo di Iacopo Barison, pubblicato dalla casa editrice Tunué, nella collana diretta da Vanni Santoni nel 2014 e candidato al Premio Strega nel 2015. Per Ciprì sarà il quarto film dopo la fine del sodalizio con Franco Maresco. «Il romanzo dichiara Ciprì a Cinematographe - mi è piaciuto molto, mi ha dato un grande input per costruire una storia di adolescenti, ci lavoravo da tempo, ora mi sento carico per potermici dedicare. Non sono uno di quelli che fa un film all’anno. Mi serve concentrarmi, trovare il giusto equilibrio, la giusta misura». Nel romanzo di Barison i luoghi non sono mai una cornice o lo sfondo che accompagna l’esistenza di un ragazzo con problemi di gestione della rabbia e di una ragazza cieca, ma sono cooprotagonisti dello sfaldarsi delle cose, di un viaggio che è al contempo esistenziale e materiale.
OOO È scomparso domenica sera a Torino all'età di 58 anni il chitarrista palermitano Maurizio Norrito. Docente ordinario di chitarra, cattedra per la quale era stato vincitore di concorso, al Conservatorio di Palermo, Norrito si era diplomato con lode dopo gli studi con Nuccio D' Angelo. Determinante per la sua formazione era stato Alberto Ponce. Sotto la sua guida aveva conseguito presso l' Ecole «Alfred Cortot» a Parigi il Diplome Superieur d' execution" e dal '98 aveva organizzato il Corso internazionale di perfezionamento chitarristico in Sicilia tenuto da Ponce di cui è stato assistente. Molteplice la sua attività concertistica , solistica e da camera, in Italia e all' estero e in festival e rassegne internazionali, tra cui il Festival dei Due Mondi. In duo con il chitarrista milanese Guido Ficthner e con il violoncellista Carmelo Nicotra, ha suonato con il direttore d' orchestra Spiros Argiris,
Ciprì prepara film tratto da «Stalin+Bianca»
album&tour la pausini svela i piani per il 2018
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Un nuovo album nel 2018 e un tour mondiale che partirà da Roma con due date al Circo Massimo il 21 e il 22 luglio. Laura Pausini ha annunciato sui social le importanti novità per l’anno prossimo, dopo aver creato l’attesa con una serie di post con degli scatti fatti con una Polaroid e l’annuncio «A MEZZANOTTE ti dico tutto». La cantante romagnola ha annunciato di avere
già in programma una ventina di date concentrate soprattutto in America Latina e negli Stati Uniti, dove si esibirà a Miami (il 26 luglio), Los Angeles (il 28 luglio) e a New York (il 31 agosto). In ottobre però Laura Pausini tornerà in Europa con concerti già previsti a Madrid (il 18), Parigi (il 20), Bruxelles (il 21), Stoccarda (il 23) e Zurigo (il 24).
È morto Norrito, chitarrista palermitano
Maurizio Norrito con il baritono Franz Ferdinand Nentwig, l' oboista Schoellenberger, il violoncellista Vadim Pavlov, con Milva e i chitarristi Marcotulli e Zanetti. Direttore artistico a Palermo di varie rassegne musicali, è stato anche consulente artistico per «Le sei corde» degli Amici della Musica. Recente il suo cd "Guitar Tangos Works". Un appassionato impegno sulle corde del suo strumento parigino Daniel Friederich adesso bruscamente interrotto. (*SPA*)
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tv Top Chef. La palermitana Bonetta dell’O-
chef palermitana
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TEATRO BRANCATI. Debutta domani alle 21 il lavoro del commediografo inglese Alan Ayckbou
28/02/2018 Con “Sinceramente bugiardi” si ride osservando le piccolezze umane del
Debutta domani, alle 21, al Teatro Brancati, la commedia di Alan Ayckbourn “Sinceramente bugiardi”, per la regia di Vittorio Rosa, con Alessandra Cacialli, Debora Bernardi, Sebastiano Tringali, Filippo Brazzaventre. Ayckbourn, commediografo inglese, comincia giovanissimo a praticare “l’arte della commedia” e negli anni ‘60/’70 raggiunge il successo, prima in patria e poi, tradotto in numerose lingue, viene rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo. La sua scrittura raffinata e lieve, sotto la maschera della “sofisticatezza” nasconde vizi e
miserie del genere umano, ma con consumata sapienza, l’autore consegna al pubblico la lente di ingrandimento che gli permette di osservare con distacco le piccolezze umane e riderne. Naturalmente il dubbio rimane: “Chissà, stiamo forse ridendo di noi?”. La sfumata e lontana pace della campagna inglese, la frenetica Londra, le minigonne, i complessi rock e i figli dei fiori rappresentano il mondo e l’atmosfera, nei quali il racconto si svolge. Un mondo lontano, ma così impresso nella nostra memoria da farci sentire
che, forse, ieri o l’altro ieri, c’eravamo anche noi o, sennò, ne abbiamo, almeno, sentito parlare. “Sinceramente bugiardi” è fra le più riuscite commedie di Ayckbourn, nella quale l’autore riproduce i meccanismi della comicità, che si ripetono, mai invecchiati, fin dai tempi di Plauto. Intrigo e gelosia… Il telefono squilla e forse non c’è risposta. Si perdono treni, si arriva inattesi, c’è chi zappa nell’orto e chi prepara pranzi. Un paio di pantofole, ecco chi è il protagonista del racconto e gli equivoci e i colpi di scena che si susseguono non stupiranno lo
Un’immagine simpatica che ritrae insieme i protagonisti della commedia
spettatore, perché ne sarà div complice, di volta in volta, a sp questo o di quel personaggio. Personaggi/interpreti: Aless Cacialli/Sheila, Debora Bernard ny, Sebastiano Tringali/Philip, F Brazzaventre/Greg.
CONTO ALLA ROVESCIA. Il 10 marzo ad Acireale unica tappa siciliana per l’artista emiliano
“Wanted”, l’altra storia di Zucchero E il 17 maggio grande attesa per il “Tour d’addio” di Elio e Le Storie Tese INCONTRO CON ULTIMO
Ultimo, vincitore delle nuove proposte di Sanremo, oggi alle 17,30 incontra i suoi fan al Centro Sicilia, dove presenta il suo nuovo album “Peter Pan”. Ventiduenne romano, l’artista mescola canzone d’autore e hip hop e ama definirsi cantautorap. Al festival sanremese ha trionfato con “Il ballo delle incertezze”, per il cui testo Ultimo ha vinto il “Premio Lunezia 2018” perché “il più interessante tra i giovani”.
Dopo aver incantato durante il “Black Cat World Tour” oltre 1 milione di spettatori in tutto il mondo con 137 concerti in 5 continenti e aver realizzato il record di ben 22 show all’Arena di Verona in 12 mesi, da febbraio Zucchero torna live in Italia con “Wanted – Un’altra storia”, il tour nei Palasport delle principali città italiane. Zucchero sarà anche in Sicilia in un’unica data il 10 marzo al Pal’Art Hotel di Acireale, organizzata da Giuseppe Rapisarda Management. Tra i maggiori interpreti del blues in Italia, Zucchero (all’anagrafe Adelmo Fornaciari) nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui 8 milioni con l’album “Oro, incenso & birra”. Oltre a essere il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino, Zucchero è anche l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, al Freddie Mercury Tribute nel 1992 e a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela. È, inoltre, uno dei pochi artisti italiani nominato ai Grammy, con Billy Preston ed Eric Clapton come best "R&B Traditional Vocal Collaboration”. Il suo concerto nel dicembre 2012 all'Istituto Superiore di Arte di L'Avana è stato ritenuto il più grande live mai tenuto da un
Sopra, il gruppo Elio e Le Storie Tese che sarà ad Acireale il 17 maggio come unica data siciliana del loro “Tour d’addio”. E accanto Zucchero, atteso sabato 10 marzo ad Acireale con il concerto del tour “Wanted un’altra storia”
cantante straniero a Cuba sotto embargo. La sua musica si è estesa oltre i confini nazionali grazie anche alle numerose collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Bryan Adams, The Blues Brothers, Bono, Jeff Beck, Ray Charles, Eric Clapton, Joe Cocker, Elvis Costello, Miles Davis, Peter Gabriel, John Lee Hooker, B.B. King, Mark Knopfler, Brian May, Luciano Pavarotti, Iggy Pop, Alejandro Sanz, Sting e molti altri. Oltre al live di Zucchero il Pal’Art Hotel di Acireale ospiterà anche i concerti di Gianni Morandi (17 marzo), Gianna Nannini (21 aprile) e Jo-
vanotti (8 e 9 maggio). Acireale si conferma così la città della musica e punto di riferimento per i tour degli artisti italiani più importanti. Passerà da lì infatti anche il "Tour d’Addio" di Elio e Le Storie Tese, il 17 maggio. Nel 2018, addio a parte, c’è anche un nuovo album, di cui il singolo sanremese è stato l’apripista, e poi la tournée dal vivo, che partirà il 20 aprile dal Pala George di Montichiari (Bs), e toccherà Padova, Torino, Firenze, Genova, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Rimini. I biglietti per tutti i concerti sono disponibili in prevendita su TicketOne.
IL MUSICAL DI SCENA VENERDÌ E SABATO AL TEATRO METROPOLITAN
“Dirty dancing”, il sogno si materializza Il sogno di Dirty Dancing arriva a Catania. Dopo aver debuttato con un incredibile e meritato successo a Milano, grazie ad un’iniziativa di Agave Spettacoli, il musical andrà in scena venerdì e sabato al Teatro Metropolitan, con inizio previsto per le 21.15. Trent’anni di successi e di record, in cui nessuno è mai riuscito a mettere Baby in un angolo. “Dirty Dancing, The Classic Story on stage”, quest’anno in occasione del trentennale dell’indimenticabile film è tornato a teatro per un lungo tour con una speciale versione firmata dal regista Federico Bellone. Dirty Dancing è un titolo da record ancora oggi: un successo planetario al cinema, un Golden Globe e un Oscar per il brano (I’ve Had) The Time of My Life”, oltre 40 milioni di copie della colonna sonora vendute e, solo ne-
APPRODA ANCHE A CATANIA IL CAMPIONE D’INCASSI DIRTY DANCING
gli Stati Uniti, oltre 11 milioni di dvd e Blu-ray. A teatro, in paesi di consolidata tradizione di spettacoli musicali come Inghilterra e Germania, ha ottenuto i più alti incassi nella storia del teatro europeo. In Italia lo spettacolo ha
debuttato per la prima volta in assoluto nel 2014, al Teatro Nazionale di Milano, e ha registrato il record d’incassi con oltre 115mila presenze nei primi 3 mesi di rappresentazione; ben 8mila persone hanno inoltre assistito
alla speciale rappresentazione all’Arena di Verona nell’agosto del 2015. Per il pubblico la versione teatrale è oramai, come succede per il film, un classico da vedere e rivedere, per vivere ogni volta tutte le emozioni e la magia di una storia senza tempo. E ora sarà possibile vederlo anche a Catania al Teatro Metropolitan. “Dirty Dancing, the Classic Story on Stage” ha la capacità di conquistare e coinvolgere non solo gli habitué del genere, ma di avvicinare al teatro tutta una nuova ed eterogenea parte di pubblico, impaziente di assistere “dal vivo” alla storia d’amore tra Johnny e Baby raccontata da musiche e coreografie indimenticabili, fedelmente riprese dalla versione cinematografica. SIMONE RUSSO
oggi dove
Teatro Coppola. Alle 21 “M showcase di “Ultimo pia senza ascensore”, con Giovanni Timpanaro voc chitarra, Mario Giuffrida e batteria, Gaetano Sant chitarre e lap steel. Libreria Vicolo Stretto. A 19,30 “Viaggio nel paese stereotipi”, presentazion editoriale di Graziella Pr Castello Ursino. Aperto or 19. Mostra “Da Giotto a D Chirico. I tesori nascosti al 20 maggio. Palazzo della Cultura. M “Toulouse Lautrec. La Vi Lumière”. In esposizione opere provenienti dall’Herakleidon Museu Atene. Aperta dalle 10 al Acireale. Da GaP Arte (via De Gasperi 107/109) la m personale d’arte contemporanea “Liquef di Salvatore Difranco. Visitabile martedì/sabat 9.30-13 e 17-20.30, lune 17-20.30. Galleria di arte moderna convento di Santa Chiar Castello Ursino 26, è ape lunedì al sabato dalle 9 a Visitabile la mostra “Tot genio”. Fondazione Brodbeck. In Gramignani 93, mostra personale di Carmelo Ni curata da Gianluca Collic titolo “Japan, flight map Aperta sino all’8 aprile. Ciminiere. Il Museo storic sbarco in Sicilia-1943 e i Museo del Cinema sono dalle 9 alle 17. Gli ultimi ingressi sono alle 15 per Museo storico dello Sba alle 16 per il Museo del Cinema. Museo Belliniano. Aperto 9 alle 19. Ingresso a pagamento. Teatro Antico. Aperto dal alle 19; ultimo ingresso 18,30. La domenica aper dalle 13,30 alle 22, con chiusura la mattina.
Segnalazioni al fax 095 cronaca@l
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Messe Solennelle di Rossini, solista d’eccezione il grande pianista catanese Francesco Nicolosi. È quanto riserva l’appuntamento di domenica 19, alle 17.30 al Teatro Massimo che segna - dopo sei anni . l’atteso ritorno di Nicolosi nel cartellone concertistico del Bellini, di cui è direttore artistico dal 2015. Il pomeriggio musicale (posto unico 10 euro, info: teatromassimobellini.it) vuole essere un tributo all’anniversario del centocinquantenario rossiniano della morte e propone la composizione sacra che il pesarese scrisse nel 1863 nel suo ritiro parigino di Passy. La partitura rappresenta un autentico gioiello tra le creazioni che illuminarono gli ultimi anni di Rossini da lui stesso defi-
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nite “péchés de vieillesse”. La Petite Messe Solennelle sarà eseguita nella prima, originaria versione per soli, coro, due piano-
Francesco Nicolosi torna ad esibirsi al Bellini dopo sei anni
Accanto a Francesco Nicolosi (primo pianoforte), spiccano i solisti Gaetano Costa (secondo pianoforte), Paola Selvaggio (armonium), Alexandra Oikonomou (soprano), Sonia Fortunato (mezzosoprano), Saverio Pugliese (tenore), Francesco Leone (basso) e il Coro del Teatro Massimo Bellini. Sul podio Gea Garatti Ansini, maestra del coro dell'ente lirico catanese. Ad aprire il concerto, sarà un’autentica chicca: Francesco Nicolosi, suonerà infatti il Capriccio per pianoforte del Sig. Vincenzo Bellini per uso della Signorina donna Luisella D’Andreana, composto da Bellini a Napoli tra il 1819 e il 1825, durante gli studi al Real Collegio di Musica di San Sebastiano.
Elio & C. salutano la Sicilia dal palco del Metropolitan Il concerto dell’addio spostato da Acireale a Catania “ARRIVEDORCI”
g. r.) Il ritiro dalle scene venne annunciato il 17 ottobre scorso, a “Le Iene” e l’ultimo concerto si sarebbe dovuto tenere al Forum di Assago il 19 dicembre. Lo scioglimento della band, però, venne posticipato, perché emerse la possibilità di partecipare al Festival di Sanremo. Il gruppo si è presentato con il brano “Arrivedorci”, finito all’ultimo posto.
Tappa catanese domani per il “Tour d’Addio” di “Elio e le storie tese”, di scena al Metropolitan – inizio alle 21 - nell’unico spettacolo previsto in Sicilia, organizzato da Giuseppe Rapisarda Management. La band milanese fondata da Stefano Belisari (in arte Elio) ha deciso di ritirarsi dopo 38 anni di onorata attività, nel corso dei quali si è distinta per il proprio stile rivoluzionario ed eclettico. Un tour di addio anche se l’ultimo lavoro discografico di Elio e le storie tese si intitola “Arrivedorci”, che contiene l’omonimo brano proposto al Festival di Sanremo più recente e la registrazione dei successi proposti nel “Concerto d’Addio” che si è tenuto il 19 dicembre scorso al Mediolanum Forum di Assago (Milano), per l’occasione gremito. Da qualche settimana, inoltre, è in rotazione sulle radio il singolo “Il circo discutibile”, scritto da Rocco Tanica, che contiene i frammenti di un’intervista a Federico Fellini risalente al 1992. In scaletta 34 brani e tra questi gli storici “Servi della gleba”, “La visione”, “La vendetta del fantasma formaggino”, “Fossi figo”, “Pipppero”, “Il vitello dai piedi balsa”, “El pube”, “Uomini col borsello”, “Gargaroz”, “Parco Sempione”, “La canzone mononota” e “La terra dei cachi”. Tre ore che si preannunciano coinvolgenti al pari della band conosciuta per i suoi modi stravaganti, ironici e anticonformisti, capace di affrontare temi di scottante attualità, sdrammatizzando il tutto e ren-
La foto ufficiale del tour d’addio per la band “Elio e le storie tese” che quest’anno si ritirerà dalle scene
dendolo accessibile grazie a una grande ironia e una tecnica strumentale impeccabile. Il concerto era stato previsto inizialmente al Pal’Art Hotel di Acireale, ma è stato spostato al Metropolitan di Catania. I biglietti acquistati restano validi e il nuovo posto sarà indicato sul “segnaposto” distribuito il giorno dello spettacolo, dalle 17, nella biglietteria del Metropolitan. GAETANO RIZZO
oggid
Teatro Bra Alle 17,3 “Addio v Sangiorg varietà e avanspe regia Gia Salvo, co Musume Centro Zo «Stereo racconti contro la violenza genere, dell’Asso Thamaia regia Fra Fichera Starrant Ingresso fino ad esaurim posti. Palazzo de Cultura “Toulou Lautrec. Lumière dal lune domenic 10 alle 2 “(s/t + i/ generaz Scuole d e nuovi della pit cura dell’Acc belle art Giusepp Frazzett sino al 2 lunedì-s dalle 9 a domenic alle 13. Castello U Aperto d a venerd 19, saba domenic 21. Mos Giotto a Chirico. nascosti 20 magg
cronac
IL CORTO DI FABIO FAGONE CECILIA’S AFFAIR
Se la lotta alla mafia parte da una bambina Applauditissima l’altra sera al Lo Po’ di Catania la proiezione dell’opera prima del regista Fabio Fagone, “Cecilia’s Affair”, un cortometraggio contro la mafiosità, con protagonista la piccola Alice Accolla; al suo fianco Gino Astorina, Fabio Boga e Antonio Spitalieri. Tra gli altri interpreti Martina Escher, Giuseppe Calaciura, Cristiano Di Stefano e la piccola Costanza Scaringi. É la storia di una bambina, Cecilia, la cui quotidianità viene con-
«Col termine mafioso – spiega Fabio Fagone - non intendiamo puntare il dito solo contro gli ambienti legati alla criminalità organizzata, ma anche contro tutti quegli atteggiamenti che spesso vediamo nella vita quotidiana: la raccomandazione che un ragazzo deve elemosinare per poter lavorare, il frequente abuso d’ufficio perpetrato ai danni di un commerciante, la prevaricazione nei riguardi dei più deboli, l’abusivismo che prolifera perché non è
Una Cecilia/Sicilia un modo per rendere malfattori e sconfigg vamente risvegliand lazione l’orgoglio e il ribellarsi. Finale a questo corto non ci s ma è tutto incentrato ca facciale e gestuale tagonisti. «Il corto è stato gira lio di camere da ripr guardia – ha specifica re di produzione Erik
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GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018
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1705/2018 Gianna Nannini
il Fenomenale Tour il 21 agosto a Palermo
spettacolo Dopo il successo dei concerti in Germania e nei palasport italiani, Fenomenale – Il tour di Gianna Nannini continuerà con nuove date estive. A grande richiesta, si aggiungono due nuovi appuntamenti al calendario già annunciato: il 10 agosto a Francavilla al mare (Piazza Sant’Alfonso), e il 21 agosto a Palermo (Teatro di Verdura). Fenomenale – Il Tour vede una formazione d’eccezione composta da Davide Tagliapietra e Thomas Festa alle chitarre, Will Medini
alle tastiere, sequenze e progr Daniel Weber al basso, Moritz batteria, Isabella Casucci, Ann Camporeale e Roberta Montan questi speciali concerti estivi, Nannini riproporrà le canzoni album di inediti “Amore Gigan crescendo in cui si alterneran successi, tra cui “I maschi”, “R dell’Europa”, “Fotoromanza”, creatura”.
L’intervista
L’EVENTO
Quando J e la sua ch conquist i fans ital
GIANLUCA SANTISI
U
ltima volta per gli Elio e Le Storie Tese in Sicilia. Il tour di addio della popolarissima band lombarda farà tappa questa sera al Metropolitan di Catania. Tre ore di concerto per rivivere una carriera di straordinari successi e che volge al termine dopo 38 anni di attività. «Tutte le volte che siamo venuti per concerti in Sicilia - racconta Elio sono state per noi delle sorprese piacevolissime. Quando è uscito il nostro primo disco pensavamo di interessare solo il pubblico del Nord e abbiamo affrontato la tournée come un’avventura, non ci aspettavamo niente. E invece abbiamo trovato al Sud un sacco di gente che ci apprezzava e questo ci ha meravigliato tantissimo. Quest’affetto è continuato negli anni e non possiamo che esserne grati». Con il concertone d'addio sembrava tutto finito e invece no. C'è stato Sanremo, un disco e un nuovo tour. Non è che ci state prendendo in giro? «No. Anche se capisco che questa cosa ha condizionato gli ultimi incontri perché questo dubbio c’è in tanta gente. Ci siamo accorti adesso, con le prime date del tour che abbiamo fatto, di quanto affetto, allegria e malinconia ci sia in questi ultimi appuntamenti. Sono concerti indimenticabili per noi e speriamo che anche quello di Catania lo sia. È una pagina che si chiude, ma non significa che non esistiamo più. Siamo persone creative, originali, abbiamo voglia di fare un sacco di cose. La gabbia bellissima di Elio e le Storie Tese ci obbliga a fare solo quelle cose lì. E noi, parlo a nome di tutti, siamo tanto di più. Non sappiamo cosa andremo a fare ma è una cosa che è accaduta sempre nella nostra storia. Non abbiamo mai programmato niente. Il nostro denominatore comune è sempre stata la voglia di fare delle cose originali, nuove, inattese». Negli ultimi anni ti abbiamo visto anche condurre X-Factor. Cos'è che ti incuriosisce oggi? «Fortunatamente mi interessano ancora tante cose. Mi arrivano di continuo offerte di lavoro e quindi qualcosa farò, o da solo o insieme agli altri. E la stessa cosa vale per il resto della band. Sono sicuro che ci aspetta un futuro altrettanto interessante». Due secondi posti a Sanremo, vari premi della critica e quest'anno invece è arrivato l'ultimo posto. Un po' v'è dispiaciuto? «Beh no, l’ultimo posto è un obiettivo raggiunto. Noi siamo sempre andati al Festival con l’obiettivo di arrivare
Elio e le storie tese l’ultimo concerto Stasera al Metropolitan di Catania tre ore di spettacolo
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Quanto affetto, allegria e malinconia. Questi show sono indimenticabili
ultimi. All’inizio eravamo inesperti e abbiamo fatto lo stesso errore commesso quest’anno da Lo Stato Sociale: hanno sempre dichiarato che volevano arrivare ultimi e invece hanno quasi vinto. Ma vedrai che con l’esperienza anche loro ce la faranno ad arrivare ultimi». (ride, ndA) Al concerto Primo Maggio del 1991 siete stati censurati per un rap dedicato agli scandali insabbiati della Prima Repubblica. Poi siete tornati su temi scomodi con “La Terra dei
Cachi”. In 38 anni l'Italia è cambiata molto: in meglio o in peggio? «“Su questo non ho alcun dubbio: in peggio!». Perché? «Perché vale sempre la meravigliosa intuizione di Freak Antoni: quando pensi di essere arrivato al fondo si inizia a scavare. Siamo in questa condizione, attualmente». Anche a livello musicale? «Anche. C’è una differenza abissale soprattutto in chi ascolta. Quando
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L’Italia? Va peggio, è un Paese indifferente, che non si accende su temi seri IN ALTO, LA FORMAZIONE AL COMPLETO. SOPRA, DURANTE IL TOUR DI ADDIO
abbiamo iniziato ricordo che uno degli obiettivi che avevo era di radunare intorno a me persone che avessero a cuore l’aspetto qualitativo. Quella roba lì venne apprezzata, il voler tendere a realizzare qualcosa di qualità. Oggi mi sembra che nel pubblico non ci siamo più questa attenzione o esigenza. Ci si accontenta e gli ascolti diventano sempre più veloci. È un po’ scoraggiante». Da genitore di un figlio autistico hai messo la faccia come testimonial per una campagna di sensibilizzazione sul tema. Siamo indietro anche sotto questo profilo? «È per quello che ti ho risposto che l’Italia va peggio. È un Paese indifferente. Bisogna riaccendere gli animi ma su temi seri non sulle vaccate. Perché a fronte di questa indifferenza vedo delle improvvise fiammate di indignazione per delle caz… abissali. Il problema dell’autismo era ignoto anche a me. Ma sta per cascarci addosso dato che l’incidenza, secondo gli studi più recenti, è di un caso ogni 70 bambini. Se ci pensi è una cosa impressionante. Vuol dire che tra dieci, venti o trent’anni avrà assunto delle dimensioni insostenibili. Per cui bisogna muoversi ora. Questa cosa, invece, viene ignorata, è come se non esistesse».
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LA SCALETTA
Trentaquattro brani di filato. Un concerto che è un excursus lungo una carriera fatta di tanti successi. Si parte con Servi Della Gleba, Burattino Senza Fichi, La Vendetta Del Fantasma Formaggino, Cateto La Follia Della Donna, per chiudere con Nubi Di Ieri Sul Nostro Domani Odierno (Abitudinario), Tapparella, Il Ritmo Della Sala Prove, Ritmo Sbilenco, Piattaforma e, ovviamente, Arrivedorci. Ma sarà davvero un addio? Se lo chiedono in tanti...
inquant'anni Jimi Hendrix primo ed uni Per ripercorr gli aneddoti di quell lata di date dal vivo inglese, alla Trienna riva la mostra “Hei J Experience 1968”, c Gentile e Roberto C dai materiali che i du assieme per il loro 68, The Italian Exper L’esposizione, ded più grandi chitarrist rock, presenta una materiali raccolti ne cato a quella prima cui Jimi Hendrix e i s (ovvero Noel Reddin chell) vennero in to maggio 1968, a Mila logna. Proprio a Mila band si esibirono in Piper Club, situato spazi adiacenti alla T tre date italiane non strazioni audio e vid solo il ricordo di chi scoltare dal vivo que quali Gentile e Crem to le testimonianze, libro (da Renzo Arbo glia, passando per Ri bio Treves, Maurizio ti altri artisti). «Que Hendrix al Brancacc tato Carlo Verdone, sionato hendrixiano parte delle esperie una di quelle serate trascorse insieme al artista che all’epoca delle nostre giornat manti del rock e as tà». In mostra, aperta d gno negli spazi milan inedite, una selezio riviste originali, bigl morabilia, accompag buti che fanno emer musicale dell’epoca, e italiano, insieme a e sociale di tutta u storia italiana.
LA SERIE SU SKY
“Il Miracolo” di Ammaniti scatena la febbre dei fan
«# Da Jovanotti a De Cataldo cresce il consenso: +7% sul debutto
IlMiracolo crea dipendenza!!! davvero #Ammaniti in full effect», parola di Lorenzo Jovanotti. È solo l’ultimo in ordine di tempo dei commenti social su Il Miracolo, la serie Sky firmata da Niccolò Ammaniti, in onda ogni martedì sera su Sky Atlantic HD. È la na statuetta della Madonna che inizia a piangere sangue nella tana di un boss calabrese, nove litri l'ora. Messa al sicuro in una piscina vuota, che diventa il suo santuario, travolge tutti quelli che incontra. Ma Lorenzo non è l’unico fan della serie, che ha appassionato, tra gli altri, anche lo scrittore
sce «fan incondizionato» di un «miracolo di scrittura, regia, recitazione e produzione». Stregato dalla serie anche Marco D’Amore, l’attore (e nella prossima stagione regista) di un altro successo tv come Gomorra: «Complimenti @Ammaniti_NL per #IlMiracolo. Cast e troupe eccezionali per un racconto nuovo, intenso e sorprendente!», così come il suo collega e amico Salvatore Esposito che si definisce «Curiosissimo dei prossimi episodi». Si unisce al coro di apprezzamenti Luca Argentero «#IlMiracolo è un miracolo...», mentre Francesco Montanari ha twittato: «Ho visto le prime due puntate de #IlMiracolo, che gran-
collega di Romanzo Criminale - La serie, Alessandro Roja, «attori e attrici bravissimi, registi super e un grande autore per una storia affascinante e profonda». Cinguettii di approvazione anche da parte di Diletta Leotta e di Andrea Delogu, conduttrice e speaker radiofonica, che commenta: «#IlMiracolo spacca. Davvero. Ormai con le serie siamo competitivi ai massimi livelli. Che soddisfazione!». E anche Frank Matano, attualmente al cinema con Tonno Spiaggiato, esprime il suo apprezzamento: «Che bello quando le serie italiane non hanno nulla da invidiare al resto del mondo!». Ai commenti dei nomi più cele-
blico che continua a si al racconto di Am dei social anche il mentone «Dio è Fed torno al mistero che rie sul volto gener genetica del sangue nina, che assomigli to a quello del tenn Federer. Positivo anche il ascolti della serie, sera con una med spettatori su Sky, +7 media del debutto d E nei sette giorni la pia arrivando a 720 medi. I prossimi ep in onda martedì 2
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34 Cultura & Spettacoli
GIORNALE DI SICILIA
Giovedì 17 maggio 2018
musica. Stasera tappa a Catania per Elio e le Storie Tese con il loro tour che chiude una lunga esperienza: «Ormai annoiati da ciò che era diventato prevedibile»
Gli Elii: con Arrivedorci scaletta lunga 38 anni 0 «Nati al Nord, ma nei primi mesi del ’90 scoprimmo proprio in Sicilia che le nostre cavolate piacevano anche fuori casa» Alle spalle della band ci sono trentotto anni di carriera, migliaia di concerti e l’intelligente ironia che li ha portati dal pubblico di poche decine di pensionati del primo concerto all’odierno successo nazionale. Tancredi Bua Palermo
OOO Il lungo tour di arrivederci – anzi, di Arrivedorci – che gli Elio e le Storie Tese stanno riservando a tutta l’Italia sbarca stasera in Sicilia, con la tappa, l’unica nell’isola, al Teatro Metropolitan di Catania. Alle spalle della band ci sono trentotto anni di carriera, migliaia di concerti e l’intelligente ironia che li ha portati dal pubblico di poche decine di pensionati del primo concerto all’odierno successo nazionale. Cosa che gli Elii intuirono di poter raggiungere proprio in Sicilia, nei primi mesi del 1990: «Siamo nati al Nord – racconta Stefano Belisari, in arte Elio, durante una pausa dalla tournée – e qui ci siamo sviluppati all’inizio (tra fine anni ’70 e la metà degli ’80, ndr.), prima che uscisse il nostro album di debutto. Quello ci ha fatto conoscere anche nel Centro-Sud: mi ricordo bene che dopo la pubblicazione del disco, nei primi mesi del ’90 arrivammo per la prima volta a Palermo. E lì ci mera-
vigliammo e gioimmo tutti insieme nel vedere che imprevedibilmente le cavolate che ci eravamo inventati e che pensavamo avrebbero forse interessato qualcuno intorno a noi, su, in Lombardia, risultavano interessanti anche a chi abitava lontanissimo». Per riattraversare le tappe della loro carriera e i ricordi che le si legano, gli Elii hanno messo a punto una scaletta lunga trentotto anni, ma anche un brano – il loro ultimo singolo, estratto proprio da Arrivedorci, Il circo discutibile: «Arrivedorci, la canzone (con cui quest’anno si sono presentati a Sanremo, ndr), è un saluto. Il circo discutibile, invece, è un bellissimo brano che è tutta farina del sacco di Rocco Tanica (il tastierista degli Elii, attivo con loro in studio ma lontano dai palchi da un paio d’anni, ndr). Lui è più critico rispetto a questa scelta un po’ strana di scioglierci, il che quindi prova il fatto che è parte integrante della band. È un bellissimo brano, è poetico, molto sentito, malinconico, ma è anche vero, perché spiega tutto quello che è successo in questi quasi quarant’anni. Non avrei saputo fare di meglio». E proprio Tanica, insieme a una lunga sequela di ospiti, dovrebbe salutare i suoi fan nell’ultima data del tour, la «superfesta d’addio a Baro-
Elio e le Storie Tese: oggi a Catania l’unica tappa del tour in Sicilia
lo»: «Non posso confermarlo – precisa Elio – perché stiamo raccogliendo tutte le adesioni prima di annunciarlo ufficialmente. Dobbiamo essere sicuri che queste persone verranno, non vorremmo mai fare dei brutti scherzi (ride, ndr)». Dopo lo scioglimento, annunciato a fine 2017, gli Elii non si fermeranno. Almeno singolarmente: «Proprio ieri sera mi è capitato per caso di vedere un’intervista a John Lennon. Gli chiedevano perché lui e i Beatles si fossero sciolti, se erano ancora amici, e la risposta di Lennon fu “Per la noia”. E noia non vuol dire “la noia”, la vera noia. Come ha spiegato poi lui, s’intende la prevedibilità e l’impossibilità di esprimersi in un altro modo che non fosse quello dei Beatles. Questo assomiglia tantissimo a quello che è accaduto a noi. Ci siamo accorti di essere un tale concentrato di persone creative, attive, originali e interessanti che chiuderci nella seppur bellissima “gabbia” di Elio e le Storie Tese vuol dire porre dei limiti. Cerchiamo stimoli adesso, come Spamalot (l’audace traduzione di un’opera dei Monty Python in italiano, con Elio e Rocco Tanica, ndr) o I cittadini, il programma su Radio2 che dalla prossima settimana prende il posto de I provinciali di Pif e Michele Astori». (*TABUA*)
Biografie. A Palazzo Branciforte si presenta Autocurriculum. L’artista: l’ho chiamato così per dare un messaggio di speranza ai giovani
Da Kennedy alla Magnani gli incontri di Isgrò, il cancellatore Antonella Filippi Palermo
OOO Esistono, secondo voi, segni premonitori di un destino da cancellatore? Secondo Emilio Isgrò, sì. «Una delle mie opere più conosciute – spiega - è la cancellazione dell’Enciclopedia Treccani. Quando vivevo a Barcellona ci fu uno sciopero di contadini e disoccupati che distrussero due circoli di notabili: ricordo di aver camminato per ore sulle pagine della Treccani che volavano al vento. Oggi i libri sono tutti cancellati, e non sono stato io ma le nuove tecnologie». Il Gran Cancellatore, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea, artista concettuale e pittore, ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista, partito da Barcellona Pozzo di Gotto per stabilirsi a Milano, sarà oggi a Palermo per presentare, nella Sala dei 99 di Palazzo Branciforte (ore 18.30), il suo libro «Autocurriculum» (Sellerio ed., già esaurita la seconda edizione), e di-
scuterne con Salvatore Silvano Nigro, nell’ambito di «Una marina di libri». «Se per titolo avessi scelto “autobiografia”, avrei marcato l’avvio della conclusione della carriera; curriculum, invece, sa di inizio, di ricerca di lavoro a tempo indeterminato. Volevo dare un segnale ai giovani che non vanno incontro a un futuro troppo luminoso: tutti cerchiamo un lavoro, anch’io». I suoi «tableaux vivants» sono siparietti con protagonisti illustri, quelli incontrati lungo tutta la vita, un elenco infinito. Di cosa vuoi parlare con Toni Negri? Di rivoluzione, ovviamente: «Io convinto che le mie cancellature fossero più che sufficienti per abbattere definitivamente il capitalismo, lui persuaso che fosse più utile la lotta armata con il passamontagna calato sulla testa. Così l’incomprensione fu tale che non sentimmo mai più il bisogno di rivederci». Non poteva mancare Sciascia: «Voleva conoscermi, me lo dis-
Emilio Isgrò se Vincenzo Consolo – devo a lui parecchi incontri importanti – e voleva acquistare una mia opera. A pranzo la conversazione all’inizio stentò a decollare si andò avanti a monosillabi e raschiamenti di gola in un silenzio da sordomuti». Il dialogo si intensificò quando lo scrittore chiese informazioni sul dialetto siciliano
che Isgrò aveva utilizzato per la sua Orestea di Gibellina e, alla risposta, «gli occhi gli brillarono di un sorriso contenutissimo». Indimenticabile la battuta di Sciascia: «Beato te che da ragazzo vedevi Lipari dalla tua finestra!». Andiamo avanti. C’è Alighiero Boetti, conosciuto nei primi anni Novanta: «Anche lui un cane sciolto, che si sfogava con me sui guai della solitudine». C’è Anna Magnani, incontrata al Lido di Venezia, insieme a Pasolini per la proiezione di «Mamma Roma» che, a un’amica che le si getta al collo esclamando «Anna m’hai fatto piagne», risponde: «E a me che me ne frega?». Ecco Peggy Guggenheim che si cruccia per l’indifferenza dei veneziani, e poi lui John Fitzgerald Kennedy incontrato alla Casa Bianca nel maggio 1963: «Seguii un mese intero JFK in giro per gli States, poi quel giorno alla Casa Bianca – presenti anche i coniugi filippini Marcos - il presidente capì che ero italiano. “Come ha fatto?”, gli chiesi. La sua ri-
sposta: “Dalla cravatta”, quella che avevo comprato in via Montenapoleone prima di partire. Insomma, ho aperto la via agli stilisti italiani che sarebbero arrivati dopo. Ma nessuno mi ha mai ricompensato…”» Ah, appare anche Virna Lisi «alla ricerca di un progetto abbastanza acido da affrancarla dal suo ruolo di vamp acqua e sapone». E Gillo Dorfles, scomparso da pochi mesi a 107 anni: «Decideva sempre dove portare al bar me e mia moglie Scilla – lui abitava a piazzale Lavater, noi in corso Buenos Aires - perché da buon triestino era un intenditore di tostature». Un aggettivo per tutti: Aldo Palazzeschi è «trotterellante», Giò Ponti è «pontificale», Italo Calvino «spocchioso», Giancarlo Menotti «frustratissimo». Chiarisce il significato delle sue cancellature, cancellare la parola «non significava distruggerla, ma salvaguardarla per tempi migliori; per quando cioè la capacità di riflettere si sarebbe finalmente saldata alla necessità di creare». (*anfi*)
l’intervista. Al debutto exploit da mezzo milione di copie, oggi la scrittrice presenta la sua seconda opera sugli eroi fragili dell’antichità
Marcolongo: «Con gli Argonauti racconto la paura di fallire» Salvatore Lo Iacono PALERMO
Andrea Marcolongo è una giovane donna che dopo un primo libro di successo (tradotto in 24 Paesi, venduto in mezzo milione di esemplari), non ha ceduto alla tentazione di percorrere un solco già conosciuto. «La macchina editoriale? Nessuno credeva nel
eroica. Il mito degli argonauti e il coraggio che spinge gli uomini ad amare» (216 pagine, 17 euro), pubblicato da Mondadori. Marcolongo lo presenterà oggi alle 18 a Palermo, al caffè del teatro Massimo, dialogando con la giornalista Adriana Falsone, in un incontro organizzato dalla libreria Flaccovio Mondadori. La scintilla è un mito classico, più antico dei poemi ome-
prendermi sul serio come scrittrice, a lottare per restare una persona piuttosto che un caso editoriale, a farmi dire tanti no». OOO Ne «La misura eroica» fa anche i conti col dolore... «Come dico spesso, non so scrivere di cose che non amo. Ma scrivendo degli Argonauti ho finito per rivolgermi al
un tabù da nascondere». OOO Cosa la lega alla Sicilia, dove torna per incontrare i lettori? «Palermitano è un mio buon amico, Alessandro D’Avenia. Palermo è la mia città del cuore, la presentazione dello scorso anno doveva concludersi alle venti, tanto più che c’era una partita di Champions, ed è andata avanti
cronista ucciso
Su Rai Uno la fiction sul giornalista Pippo Fava
roma
OOO «A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare?». Sono parole di Pippo Fava, ucciso 34 anni fa dalla mafia e protagonista della fiction «Prima che la notte», che ha fatto da perno alla giornata in difesa della libertà di stampa organizzata in Rai. Il film tv Prima che la notte diretto da Daniele Vicari, è stato proiettato in anteprima ieri e andrà in onda mercoledì 23 in prima serata su Rai1, in occasione della Giornata della legalità. Nei panni del protagonista l’attore Fabrizio Gifuni (nella foto).
Sicilian sound
Il Pascoli per la musica, Salamone tra i finalisti palermo
OOO Il palermitano Salamone è tra i sette finalisti del Premio Pascoli per la musica. Il cantautore si è presentato al concorso con il brano «Sandali» che parla di una libertà assoluta che solo un bambino può provare. Scelta azzeccata visto l’autore voleva rifarsi proprio al «fanciullino» di Pascoli. Le finali si terranno l’otto agosto a Villa Torlonia a San Mauro Pascoli dove ogni finalista, avendo ricevuto una poesia di Pascoli, dovrà presentare un brano inedito che rispecchi quella tematica. (*VIBU*)
Musica
Giuseppina Torre in concerto a Milano milano
OOO La compositrice e pianista di Vittoria, Giuseppina Torre, pluripremiata in America, domenica sera terrà un concerto a Milano, alla terrazza Aperol
agenti del Commissariato a fermare in tempo un uomo trovato n casa con cinque bombole di gas acquistate per far saltare in aria la palazzina dove risiedeva. Nello specifico, personale del Commissariato di Nesima, dopo aver appreso dell’imminente pericolo corso dai condomini di una palazzina, dove viveva l’anziano mentalmente instabile che in più occasioni aveva ma-
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gnalazioni fatte dai vicini di casa dell’uomo, le aveva acquistate con il preciso intento di «far saltare in aria» tutto il palazzo. Grazie all’intervento tempestivo dei poliziotti lodelstabile è stato 1705/2018 messo in sicurezza e l’uomo, un anziano signore in evidente stato confusionale, è stato affidato al personale sanitario per un Tso, trattamento sanitario obbligatorio. Le forze dell’ordine
Il commissariato di Polizia di Nesima
vedere & sentire 0 Caltanissetta Stasera al centro Abbate il chitarrista Marchione
0 Catania L’arte del silenzio, si presenta il libro
OOO Stasera alle 20, al Centro Culturale Michele Abbate, è in programma un concerto con l’esibizione del chitarrista Carlo Marchione, docente all’Academy of Music di Maastricht. L’iniziativa culturale rientra nel carnet di eventi della Stagione Concertistica Concerti del Bellini. Organizzazione a cura dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini. (*MAC*)
OOO Domani alle ore 17, alle Ciminiere (Sala C3), sarà presentato il volume di Sebastiano Gesù, L’arte del silenzio. Le origini del cinema in Sicilia. Sono previste relazioni di Luciano Granozzi, Rosario Castelli e Alessandro De Filippo, docenti dell’Università degli Studi di Catania. Saranno proiettati alcuni filmati sul tema della pubblicazione. (*ALBO*)
0 Caltanisetta La vita in miniera, volume della Garbato
0 Catania Street Food Festival, inizia la prima edizione
OOO Appuntamento nella sala convegni del Museo Diocesano Giovanni Speciale, in viale Regina Margherita 29, a Caltanissetta, dove è in programma stasera alle 18, la presentazione del volume dal titolo: Vita in miniera tra XIX e XX sec., scritto da Anna Garbato. All’incontro sono previsti gli interventi di Fiorella Falci, Salvatore Vizzini, Enrico Curcuruto. (*MAC*)
metropolitan di catania oggi elio e le storie tese
OOO CATANIA. Elio e le Storie Tese stasera alle 21 saranno al Teatro Metropolitan di via Sant’Euplio per il loro tour di addio alle scene musicali. Il loro ultimo progetto discografico “Arrivedorci” contiene l’omonimo brano sanremese e la registrazione dei più grandi successi suonati durante il Concerto d’Addio che si è tenuto in un Mediolanum Forum sold out il 19 dicembre 2017. (*ALBO*)
OOO Inizia oggi la prima edizione di Street Food Fest, il festival del cibo di strada. Il centro storico di Catania, in via Etnea, dalla Villa Bellini ai Quattro Canti, sarà location per 32 aziende del settore. Saranno quattro giorni di spettacoli, musica, cooking show e approfondimenti culturali. Gli orari: giovedì e venerdì dalle 17 fino a tarda sera; sabato e domenica dalle 11 fino a sera. (*ALBO*)
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