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rassegna “Play rtista Donas con o in the dark”. Tempo”, domani ecilia, salirà sul nas. Un evento l Brass, non solo virtuoso che per la ncerto che si
svolgerà completamente al buio creando condizioni d'ascolto notevolmente suggestive. Il concerto è frutto di una collaborazione tra la Fondazione The Brass Group e Curva Minore. Sarà un'esperienza incredibile ascoltare Thollem McDonas suonare il piano. McDonas, infatti, è dotato di un’innata capacità di comporre musica che trascende la bidimensionalità dell’ascolto. Utilizza il pianoforte come propria voce espressiva per esplorare la profondità
dell’anima del mondo, osservato nella sua infinita gamma di forme e colori. La sua musica ci trasporta in un caleidoscopico viaggio attraverso variegati e vivissimi paesaggi che scorrono quasi come lungo le assolate strade americane di Easy Rider. Riesce a far emergere scenari apparentemente agli antipodi anche se del l’immediatezza dell’ascolto evidenzia una logica compositiva ineccepibile pur nella sua vorticosa imprevedibilità.
LO SPETTACOLO
La Scortecata di Emma Dante, che firma anche gli elementi scenici e i costumi (luci di Cristian Zucaro), tratto da “Lo cunto de li cunti” di Basile. Con Carmine Maringola e Salvatore D’Onofrio (a sinistra). Prodotto dal Teatro Biondo e dal Festival di Spoleto con Atto Unico Compagnia Sud Costa Occidentale
a famiglia del cuore»
“Le sorelle Macaluso»
asi qualcuua a vivere re presen. È un racmorte, tra i erato. Racmente forte acolo: che rti quando mo? È il dinon sanno si trovano ti sembra-
no più vivi di gente che respira ma è già morta da tempo». Dopo le riprese, l’attende un calendario fittissimo di appuntamenti. Sarà al Teatro dell’Opera di Roma con “L’angelo di fuoco” di Prokofiev - «sono felice di tornare alla lirica dopo un paio di anni», commenta - e con la ripresa de “La Cenerentola” di Rossini, quindi il debutto a Spoleto con uno spettacolo nuovo, «una riscrittura di Edipo affidata agli allievi della mia scuola», poi riprenderà allo Sferisterio di Macerata un “Macbeth” andato in scena al Massimo di Palermo e al Festival di Edimburgo. Nella sua Palermo, al Teatro Biondo, dove dirige la scuola, una realtà affermata, e dove è stata in questi anni l’artista di riferimento, si attende la scelta del nuovo direttore artistico. Accetterebbe se glielo chiedessero? «Solo se si trattasse di una direzione artistica, non posso occuparmi della burocrazia, delle banche, dei problemi sindacali. Per tutto questo ci vorrebbe un tecnico. Un artista deve poter essere anche fuori dagli schemi, fare un cartellone classico ma avere idee pazze e dare al pubblico nuovi stimoli. Un artista non va contenuto, va lasciato libero. Se il teatro non dà nuovi stimoli l’arte muore, si seppellisce, si ammuffisce».
IL FILM
“Le sorelle Macaluso”: Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusatieri, Donatella Finocchiaro, Serena Barone, Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna e Ileana Rigano. In alto, Emma Dante
27/03/2019
TAORMINA
I Jethro Tull il 23 giugno in concerto al Teatro antico
D
opo il grande successo del lungo tour del 2018, Ian Anderson, la leggenda del rock progressive, tornerà in Italia in estate per le celebrazioni dell’anniversario d’oro dei Jethro Tull. La prima data, in esclusiva per il Sud, sarà a Taormina domenica 23 giugno al Teatro antico, dove Ian Anderson - accompagnato dalla sua band - presenterà al pubblico il meglio della leggendaria carriera del gruppo che ha fatto la storia del rock, per far rivivere le inconfondibili e suggestive atmosfere che hanno segnato l’incredibile avventura dei Jethro Tull. L'uomo che ha reso popolare il flauto nel rock continua ad attrarre le platee di tutto il mondo, in un viaggio musicale instancabile, accompagnandole sui sentieri del suo lungo passato e del repertorio storico della band e del rock progressive di qualità. Jethro Tull è una delle band più importanti e influenti di tutti i tempi, e il loro immenso e variegato catalogo di lavori comprende folk, blues, musica classica e heavy rock. Il concerto sarà caratterizzato da un ampio mix di materiali, alcuni dei quali incentrati sul periodo formativo precedente e soprattutto sui “heavy hitters” del catalogo Tull dagli album “This Was”, “Stand Up”, “Benefit”, “Aqualung”, “Thick As A Brick”, “Too Old to Rock And Roll: Too Young To Die”, “Songs From The Wood”, “Heavy Horses”, “Crest Of A Knave” e persino un tocco di “TAAB2” del 2012. Ian Anderson sarà sul palco con gli eccellenti musicisti della Tull band che lo accompagnano da anni: David Goodier (basso), John O'Hara (tastiere), Florian Opahle (chitarra), Scott Hammond (batteria), oltre che con special guests virtuali. Appuntamento a giugno con la storia della musica, per un’esperienza affascinante e intensa, che coinvolgerà tutti i sensi dello spettatore.
dalla musica d’autore
ontinua -
risce dire «la pacchia è finita» piut-
Fiorella
l’amore, che non è una parola buo-
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Cultura Spettacoli l
Giornale di Sicilia Martedì 2 Aprile 2019
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I grandi concerti dell’estate Il Teatro Antico pronto agli eventi musicali. La storica band degli America festeggia i 50 anni di carriera. Fra gli italiani fissate già le date per Il Volo, Renga, Venditti, Mannoia e Ramazzotti
A Taormina arriva anche Andrea Bocelli
C Alessandra Bonaccorsi
«Il nostro primo concerto in Italia fu in questo teatro, un’esperienza indimenticabile, un pubblico dal calore raro È un posto magico», spiegano i tre cantanti del Volo
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antanti italiani e stranieri, star di casa nostra e nomi altisonanti della musica internazionale. La stagione al Teatro Antico di Taormina è già disegnata. Nell’ambito di TAOmusica 2019, organizzata da Puntoeacapo con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita, sono cinque i concerti previsti. Si apre con Francesco Renga che il 13 giugno calcherà le scene del suggestivo teatro siciliano per una delle due esclusive anteprime live del tour del prossimo autunno, insieme all’Arena di Verona. Uniche date in tutta Italia. «Sono davvero felice di tornare a esibirmi in due luoghi così magici e prestigiosi per la musica italiana come l’Arena di Verona e il Teatro Antico di Taormina. Sarà fantastico farlo ancora una volta insieme» spiega l’artista. Il secondo dei cinque spettacoli vedrà sul palco Francesco De Gregori & Orchestra – Greatest Hits Live il 14 giugno, in collaborazione con Fondazione Taormina Arte Sicilia. L’orchestra, composta da quaranta elementi, avrà come nucleo centrale il quartetto degli Gnu Quartet (composto da Raffaele Rebaudengo alla viola, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Stefano Cabrera al violoncello) oltre alla band che accompagna De Gregori ormai da lungo tempo. Il cantautore presenta per la prima volta in un contesto sinfonico i suoi più grandi successi. Nel cartellone messo a punto da Nuccio La Ferlita c’è anche Massimo Ranieri in Malìa napoletana. L’artista propone l’1 agosto un viaggio attraverso i grandi classici della canzone napoletana rivisitati con nuove sonorità accompagnato in questo inedito percorso da una formazione composta da Stefano Di Battista ai sassofoni, Enrico Rava alla tromba e al flicorno, Rita Marcotulli al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Israel Varela alla batteria. Da «Malafemmina» di Totò a «Dove sta Zazà», passando per «Strada ‘nfosa» di Modugno e «Torero» di Carosone. Il 17 agosto sarà la volta di Fiorella Mannoia con il suo «Personal tour». La cantante proporrà al pubblico siciliano i brani del suo ultimo album «Personale» composto da 13 brani. L’album è stato anticipato in radio dal singolo «Il peso del coraggio» scritto da Amara e Marialuisa De Prisco, brano con un forte messaggio di rispetto e umanità; un invito a non perdere mai la speranza e la forza di mettersi in gioco. Si chiude il programma di TAOmusica con Antonello Venditti e «Sotto il segno dei pesci outdoor», nell’ambito della serie di eventi unici nei palazzetti per celebrare i 40 anni di questo album. Venditti sarà accompagnato dalla sua band storica, dando vita a un concerto intergenerazionale, con i brani dell’album inseriti al centro di 45 anni di canzoni. Al Teatro Antico di Taormina ci saranno anche i concerti programmati da Giuseppe Rapisarda Management e da Show Biz. I Jethro Tull 50th Anniversary Tour si esibiranno il 23 giugno. Ian Anderson sarà sul palco con i musicisti della Tull band che lo accompagnano da anni: David Goodier (basso), John O’Hara (tastiere), Florian Opahle (chitarra), Scott Hammond (batteria), oltre che con special guest virtuali. Tornano il 23 luglio anche i tre cantanti de Il Volo che, a loro dire, fremono al pensiero di esibirsi nuovamente nella preziosa cornice dove tutto è cominciato. «Il nostro primo concerto in Italia fu proprio al Teatro Antico di Taormina, un’esperienza indimenticabile, un pubblico dal calore raro, unico. Non vediamo l’ora di tornare su quel palco che, oltre ad essere indelebile nei nostri ricordi, è un posto magico – spiegano Questo album raccoglie tutti i nostri gusti musicali, è un disco pensato per il mercato mondiale e Michele Canova ci ha aiutato a renderlo contemporaneo proprio come lo avevamo immaginato fin dall’inizio, dando risalto alla personalità delle nostre tre voci che sono molto differenti». Festeggeranno in Italia i 50 anni di carriera gli America. La band anglo-statunitense si esibirà giovedì 11 luglio al Teatro Antico proponendo al pubblico siciliano brani come «A horse with no name», «Ventura highway», «I need you», e ancora «Tin man», «Don’t cross the river», «You can do magic», «Lonely People» e «Sister Golden
Il calendario In alto Andrea Bocelli che approderà sul palcoscenico siciliano per una doppia data, il 30 e 31 agosto. A destra, Fiorella Mannoia: il 17 la tappa del suo «Personal tour». La cantante proporrà al pubblico siciliano i brani dell’ultimo album
Il calendario In alto a destra, Francesco Renga che il 13 giugno calcherà il palco del Teatro Antico Sopra Eros Ramazzotti, tre le date previste per il suo live: il 3, 4 e 6 agosto; a destra, i tre cantanti de «Il Volo», che saranno sul palco il 23 luglio
Hair». Il gruppo è formato da Gerry Beckley e Dewey Bunnell (il terzo membro, Dan Peek, è scomparso anni fa). Conferma la sua presenza anche Andrea Bocelli che approderà sul magico palcoscenico siciliano per una doppia data, il 30 e 31 agosto, in uno spettacolo che lo vedrà impegnato nelle più celebri arie d’opera e nelle sue hit più famose, accompagnato da voce soprano e alcune guest star. Il celebre cantante ha deciso di venire incontro alle richieste dei fan raddoppiando le date siciliane, promosse da Fondazione Taormina Arte Sicilia, con l’organizzazione di Due Punti Eventi e Live Spettacoli. Il programma per l’estate al Teatro Antico di Taormina comprende anche la data siciliana di Nick Mason’s Saucerful Of Secrets per il tributo ai Pink Floyd, previsto per il 12 luglio. Sul palco Nick Mason, Gary Kemp, Guy Pratt, Lee Harris e Dom Beken. Sono invece tre le date previste per il live di Eros Ramazzotti «Vita ce n’è» che sarà a Taormina il 3, 4 e 6 agosto. Completa l’offerta musicale della stagione estiva l’opera Carmen in programma il 21 e il 24 agosto. (*ALBO*)
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LUNEDÌ 10 GIUGNO 2019
24.
spettacolo
“Bisogni primari”
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Il singolo della cantautrice siciliana Roberta De Gaetano
L’intervista
“Bisogni primari” (Orfeodischi/Distrokid) è il secondo singolo della cantautrice siciliana Roberta de Gaetano, in rotazione radiofonica e disponibile negli store digitali a partire dal 14 giugno. Il brano, caratterizzato da sonorità pop e dalla presenza di sintetizzatori analogici che rimandano a scenari anni ’80, è prodotto dal cantautore e produttore siciliano Toti Poeta. È prevista l’uscita di un singolo ogni mese fino a novembre, periodo in cui partirà un intenso tour autunnale. Roberta De Gaetano, finalista nel 2018 al Premio Bindi e al Premio Bianca D’Aponte, racconta
così il brano: «La canzone, rivaluta quelli che da sempre definiamo bisogni primari. Il senso di libertà, l'emancipazione, l'affermazione personale, sono necessari tanto quanto dormire, mangiare, respirare». Al brano, scritto da Roberta De Gaetano (voce, chitarre acustiche) e Toti Poeta (chitarre elettriche, wurlitzer, sintetizzatori), hanno partecipato Milo Isgrò alla batteria, Antonio Donato al basso. Registrato presso il RecOnBlack studio (Roccalumera – Me) da Ottavio Leo, missato al BlackStar Studio (Milano).
Jethro Tull. La band torna dopo dieci anni. In concerto il 23 giugno al Teatro antico di Taormina
Ian Anderson «La nostra storia vive nel presente»
Una cavalcata tra i più grandi successi che hanno segnato una lunga carriera a cavallo tra ’ 60 e ’70 fino ai giorni nostri Da sinistra: il bassista David Goodier, il batterista Scott Hammond, Ian Anderson, il tastierista John O'Hara e il chitarrista Florian Ophale
GIANNI NICOLA CARACOGLIA
“L
a data ufficiale del loro primo show al Marquee con il nuovo nome fu quella del 2 febbraio; e in quella location avrebbero tenuto 23 concerti, fino al 20 dicembre di quell’anno”. Il nome della band era Jethro Tull, l’anno era il 1968, la città Londra. La citazione è dal libro “Incroci del rock” nuova fatica letteraria del musicista etneo Giuseppe Scaravilli, leader della prog rock band Malibran, volume uscito in questi giorni, pubblicato da Arcana. Da quei concerti iniziò una delle poche leggende del rock ancora esistenti, grazie alla costanza del leader di sempre, il flautista e cantante Ian Anderson, scozzese di nascita, inglese dai 22 anni in poi, tra i grandi protagonisti della scena progressive della fine degli Anni 60 e dei 70, quella più vicina alle radici della classica e del folk. Dopo il grande successo del lungo tour del 2018, i Jethro Tull tornano in Italia in estate per il proseguimento delle celebrazioni dell’anniversario d’oro della band. La prima data, in esclusiva per il Sud, sarà al teatro antico di Taormina domenica 23 giugno, dove tornano esattamente dopo 10 anni, e dove Ian Anderson - accompagnato da David Goodier al basso, John O'Hara alle tastiere, Florian Opahle alla chitarra, Scott Hammond alla batteria, oltre che da altri special guest virtuali - presenterà al pubblico il meglio della leggendaria carriera del gruppo. Neil Young cantava “Rock’nroll is here to stay” e tu l’hai preso alla lettera. Hai 71 anni, questa è la tua terza o quarta giovinezza rock. «Quando ero un teenager, ascoltavo musica jazz o blues o classica o folk
suonata da uomini di una certa età ed io amavo quella musica, la giudicavo la migliore possibile anche se suonata da questi “vecchietti”. Non c’è nulla di strano nel crescere suonando musica, se avessi fatto il tennista professionista mi sarei dovuto ritirare già 35 anni fa. Sono fortunato, sono come un eroe cowboy del West, che morirà con i suoi stivaletti addosso. So che devo andare avanti, fino alla fine…». Saltellando sul palco come sempre. Con la tua band stai celebrando il 50º anniversario dei Jethro tull, anche se di anni in effetti ne sono passati 51 dal primo concerto al Marquee di Londra. Che live vedremo in questo tour? «Cominceremo proprio dall’inizio, dalla musica che suonavamo nelle prime settimane dei Jethro Tull, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo del 1968. Faremo tre o quattro brani di quella prima era della band al Marquee, per poi spostarci verso le can-
zoni più iconiche dei Jethro Tull, concentrandoci sui primi 10, 15 anni della band. E’ quella la musica che ci ha introdotto nella vita di tanti futuri fan, la musica che sarebbe diventata familiare per loro, e quella che conoscono anche i nuovi fan, nati alla fine dello scorso millennio o anche in questo, perché grazie a internet questi ragazzi hanno scoperto il rock classico degli Anni 60 e 70, dei Led Zeppellin, di Jimi Hendrix, dei Cream e anche dei Jethro Tull, la musica che ascoltavano i loro genitori o nonni». Parafrasando il titolo di una vostra raccolta di successo, “Living in the past”, senti il tuo passato che rivive, o senti queste canzoni come nuove ogni volta che le suoni dal vivo di fronte all’entusiasmo del pubblico, fan di tutte le età? «Se ascolti la London Philarmonic Orchestra o i Berliner Philarmoniker, e chiedi ai musicisti “voi vivete nel passato?”, la risposta è: no. Noi viviamo nel presente, suoniamo la grande
Cinema
“D
entro Caravaggio”, il docu-film firmato da Francesco Fei sul grande Michelangelo Merisi, considerato il considerevole afflusso di pubblico e le altisonanti critiche verrà replicato nei cinema il 12 giugno (in alcune sale italiane la programmazione è prevista per il 24 luglio). Una lettura di particolar fascino sul tormentato e discusso pittore lombardo, autore di capolavori di straordinaria bellezza e irripetibile struttura che hanno fatto la storia dell'arte, mutando nella sostanza la pittura rinascimentale e spingendo l’atto creativo sino alla contemporaneità: con il Caravaggio si aprono gli argini a un impulso creativo fuori dagli schemi imposti dalle tendenze della sua
musica dell’era classica. E quando la suoni per le nuove generazioni è sempre nuova. Per me non sono canzoni di 50 anni fa, sono canzoni che ho suonato solo la sera prima. E’ così che la musica continua a vivere. Io non mi sento un pezzo di storia, ma d’altra parte porto sul palcoscenico un’eredità enorme con cui ho avuto a che fare in tutto questo tempo». Negli ultimi mesi hai annunciato l’uscita del primo libro ufficiale sulla band, scritto da Mark Blak, “The ballad of Jethro Tull” che hai definito una storia orale della band. Quando sarà disponibile? «In questi giorni sto visionando il pdf definitivo. Nel libro ci sarà tanto materiale dei membri della band Dee/Dave Palmer, John Evan, Jeffrey Hammond, Barrie Barlow, Martin Barre e altri -, ci saranno loro citazioni. Ci sono 36 persone più il sottoscritto, compresi gli ospiti speciali che hanno suonato con i Jethro Tull in qualche tour importante o hanno
preso parte a qualche registrazione. Sono parte della mia grande famiglia musicale, è bello celebrare con loro questa parte della storia dei Jethro Tull. Sono contento del loro contributo, perché hanno grandi storie da raccontare che neanch’io conoscevo, quindi sarà interessante anche per me leggere questo libro». Dove si può comprare? «Solo on line, non arriverà nelle librerie. Ci saranno mille copie firmate, con un box speciale che conterrà un paio di brani che io ho realizzato per il libro, “The ballad of Jethro Tull”, una ballata recitata, e un altro brano, “Marmion”, ispirato al poema scozzese di Walter Scott. Non vedo l’ora che sia finito». Cinquant’anni fa, ispirata dalla lezione eterna di Johan Sebastian Bach, la santa alleanza tra la colta musica classica, il folk delle radici, e l’istintivo rock ha creato il rock progressivo. C’è ancora un futuro per questa pagina musicale?
«E’ indubbiamente difficile 50 anni dopo reinventare il rock. L’era d’oro della musica classica abbraccia un secolo circa che va dal Settecento al Novecento ma la musica classica più popolare è quella di 200 anni fa circa. Lo stesso è per il rock, la sua era d’oro va dagli Anni 60 fino alla fine degli Anni 70. Oggi il rock è più o meno lo stesso di 50 anni fa, è difficile da reinventare. Noi ci ricordiamo dei due uomini che atterrarono sulla luna, e anche se negli anni a venire ci furono tante missioni più importanti dal punto di vista scientifico noi ci ricordiamo gli originali. Un mio flauto nel 2011 è stato suonato nello spazio dall’astronauta Cady Coleman che ha duettato con me sulla terra. Possibilmente questo avverrà anche altre volte ma poi diremo, “Sì, questa cosa l’abbiamo già sentita”». Ci saranno nuovi brani o album dei Jethro Tull nel prossimo futuro? «Ho dei brani nuovi già finiti, ed alcuni li registrerò alla fine dell’anno. Un nuovo album dovrebbe uscire tra settembre e ottobre del 2020. Non so se saranno a nome mio o Jethro Tull ma per me in fondo è la stessa cosa». Dieci anni fa hai chiuso il concerto di Taormina cantando “no way to slow down”, non possiamo rallentare, l’inno senza tempo di “Locomotive breath”, brano del 1971 che esprimeva la tua preoccupazione per le conseguenze della sovrapopolazione della terra. Quasi mezzo secolo dopo, la situazione è peggiorata, e noi siciliani conosciamo bene che vuol dire l’urgenza della emigrazione per la parte povera del mondo. Che ne pensi? «Rispetto a quando sono nato, nel 1947, la popolazione mondiale è cresciuta più di tre volte. Lottiamo ogni giorno per dar da mangiare a sette miliardi di persone nel mondo. Le proiezioni danno una popolazione a fine secolo di 11 o forse 13 miliardi di persone. E le menti piatte della società, gli idioti che si rifiutano di crederci, non si rendono conto dei danni dei mutamenti climatici, il primo fra tutti Donald Trump. Ci stiamo abituando a convivere con i danni ambientali permanenti delle mutazioni climatiche. Non si riesce coltivare cibo in tante parti del mondo, ed è normale che tante persone vadano via da questi luoghi per salvare le proprie vite. Il populismo di destra che sta crescendo in Europa, e anche nel mio Paese, vuole riconosciuta la sovranità nazionale dagli altri nell’Unione europea, dove io personalmente vorrei rimanere anche se il popolo britannico ha chiesto di uscire, un’Unione Europea, però, che andrebbe riformata per fronteggiare i prossimi 30/40 anni. Dovemmo stare più uniti, in Europa, per fronteggiare i cambiamenti e i desideri e le volontà della gente».
“Dentro Caravaggio”, docu-film che segue le orme del genio LA LOCANDINA DEL DOCUFILM
Nexo Digital. Un viaggio itinerante nei luoghi dove operò il grande artista Nelle sale il 12 giugno
epoca, dando linfa propulsiva all’invenzione pura, alla sperimentazione sino alla discussa scelta dei soggetti selezionati per le rappresentazioni - da tantissimi ambienti anche ferocemente stigmatizzati - con una composizione di particolar pregio che domina il contrasto fra luce e ombra, regalando paesaggi unici e irripetibili. Un docu-film, che si compone di uno staff di rilievo che contempla altresì la sceneggiatura di Jacopo Ghilardotti, prodotto per Italia Classica da Piero Maranghi e Massimo Vitta Zelman, Skira editore, con la collaborazione di Intesa San Paolo; con Marco Colombo e Francesco Melzi d’Eril e la partecipazione straordinaria di Sandro Lombardi, fondamentale ispiratore del film. Un viaggio itinerante con la conduzione di
Sandro Lombardi che ci accompagna nei tantissimi luoghi nei quali ritroviamo il Caravaggio per alterne vicende, ove realizza le sue straordinarie opere, con gli interventi di Rossella Vodret, Marco Carminati, Alessandro Morandotti, Milo Manara, Gennaro Carillo, Giovanna Cassese, Caterina Di Giacomo, Achille Mauri e i Masbedo. Alla riscoperta non solo dell'artista ma anche dell'uomo certamente originale, la cui inquietudine e il carattere tormentato sono prerogative cui tutti gli attribuiamo e che – forse – han determinato la sua creatività, impareggiabile, ineffabile. Difatti l’esistenza di Michelangelo Merisi, le sue profonde contraddizioni, la sua personale visione delle tante incongruenze della
sua epoca, lo spiccato “Io”, l’egocentrismo ribelle e indomabile, l’eccessiva carica espressiva - così come trasgressiva - hanno determinato la sua personalissima visione creativa; a volte feroce, in altri frangenti più rilassata se pur sempre “selvaggia” e spinta da un’energia “insopprimibile”; quell’intensità profonda che dai meandri del nostro spirito e dell’emotività determina quella forza creativa che in fondo tende a fotografare la nostra più oscura personalità. Consigliato. Il film è inserito nella rassegna “La Grande Arte al Cinema”, un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital, coadiuvato dai media partner Radio Capital, Sky Arte e Mymovies.it. FILIPPO BONACCORSI
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Eventi & Spettacoli Opera in scena dal 15 al 23 giugno con la regia di Lorenzo Mariani
I “Pagliacci” di Leoncavallo 13/06/2019 tornano al Teatro Massimo del
PALERMO - Torna in scena al Teatro Massimo dal 15 al 23 giugno l’opera “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo con la regia di Lorenzo Mariani, scene e costumi di Maurizio Balò, la coreografia di Luciano Cannito ripresa da Luigi Neri e le luci curate da Roberto Venturi, in un
allestimento del Teatro Massimo. Il direttore Daniel Oren salirà nuovamente sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, tornando a Palermo dopo il grande successo de “La bohème” che ha concluso la stagione 2018, e per la recita del 21 giugno Alessandro d’Agostini, che nella scorsa stagione
Foto Rosellina Garbo
ha diretto al Teatro Massimo L’elisir d’amore. Composta da Ruggero Leoncavallo, che ne scrisse anche il libretto, nel 1892 sull’onda del successo di “Cavalleria rusticana” che aveva aperto la nuova strada del verismo musicale, “Pagliacci” è da un lato più verista, perché si presenta come opera ispirata a un tragico fatto di cronaca avvenuto in un paesino calabrese, dall’altro più intellettuale, poiché la presenza del teatro nel teatro crea una situazione metateatrale: il prologo di “Cavalleria rusticana”, con la serenata fuori scena, è lontanissimo dalla riflessione letteraria che Leoncavallo affida all’interprete di Tonio all’inizio di “Pagliacci”. L’allestimento con la regia di Lorenzo Mariani, nato al Teatro Massimo nel 2007 e portato poi in tournée in Finlandia, ambienta la tragedia di Canio e Nedda negli anni Sessanta, in un paese in cui la festa dell’arrivo del circo, segnata da danze che coinvolgono anche gli abitanti del paese, si muta poi repentinamente in tragedia: una tragedia che un decennio fa sem-
Foto Rosellina Garbo
brava appartenere a un’Italia remota e superata e che invece ogni giorno occupa ancora le prime pagine dei quotidiani. Nel ruolo del protagonista Canio, il pagliaccio geloso che uccide la moglie che vuole lasciarlo per un altro uomo, si alterneranno il tenore brasiliano Martin Muehle, che nel 2017 al Teatro Massimo è stato Maurizio di Sassonia in Adriana Lecouvreur, e Carlo Ventre, che ritorna dopo aver intepretato Turiddu in “Cavalleria rusticana”. Nel ruolo di Nedda il soprano Valeria Sepe, acclamata Liù nella “Turandot” che ha inaugurato la stagione del Teatro Massimo dopo essere stata anche Mimì ne “La bohème” diretta da Oren, e il soprano russo Evgenia Muraveva. A interpretare Tonio, colui che scatena la gelosia di Canio, vi sarà il baritono mongolo Amartuvshin En-
khbat, che al Teatro Massimo aveva debuttato con grande successo ad ottobre nel ruolo di un altro famoso gobbo, il protagonista di “Rigoletto” con la regia di John Turturro, mentre tre recite saranno interpretate da Federico Longhi. Nel ruolo di Beppe vi sarà Matteo Mezzaro, in quello di Silvio, l’amante di Nedda, saranno in scena Elia Fabbian e Italo Proferisce, mentre i due contadini saranno affidati a Francesco Polizzi e Paolo Cutolo. Si tratta dell’ultimo impegno alla guida del Coro del Teatro Massimo per il maestro Piero Monti, che da settembre andrà a dirigere il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, da dove verrà invece a Palermo Ciro Visco come nuovo maestro del Coro. In scena anche il Coro di voci bianche diretto da Salvatore Punturo e il Corpo di ballo del Teatro Massimo.
Attesa per i concerti di Jethro Tull e America in programma il 23 giugno e l’11 luglio
A Taormina due serate nel segno del rock TAORMINA (ME) - Due appuntamenti imperdibili questa estate con due band che hanno fatto la storia della musica. I Jethro Tull e gli America saranno al Teatro Antico il 23 giugno e l’11 luglio ed entrambe celebreranno i cinquant’anni di carriera in due date organizzate da Show Biz. Dopo il grande successo del lungo tour del 2018, la leggenda del rock progressive tornerà in Italia in estate per le celebrazioni dell’anniversario d’oro dei Jethro Tull. La prima data, in esclusiva per il Sud, sarà a Taormina domenica 23 giugno, nella splendida cornice del Teatro Antico, dove Ian
Anderson -accompagnato dalla sua band- presenterà al pubblico il meglio della leggendaria carriera del gruppo che ha fatto la storia del rock, per far rivivere le inconfondibili e suggestive atmosfere che hanno segnato l’incredibile avventura dei Jethro Tull. L’uomo che ha reso popolare il flauto nel rock continua ad attrarre le platee di tutto il mondo, in un viaggio musicale instancabile, accompagnandole sui sentieri del suo lungo passato e del repertorio storico della band e del rock progressive di qualità.
loro immenso e variegato catalogo di lavori comprende folk, blues, musica classica e heavy rock. Il concerto sarà caratterizzato da un ampio mix di materiali, alcuni dei quali incentrati sul periodo formativo precedente e soprattutto sui “heavy hitters” del catalogo Tull dagli album “This Was”, “Stand Up”, “Benefit”, “Aqualung”, “Thick As A Brick”, “Too Old to Rock And Roll: Too Young To Die”, “Songs From The Wood”, “Heavy Horses”, “Crest Of A Knave” e persino un tocco di “TAAB2” del 2012.
Jethro Tull è una delle band più importanti e influenti di tutti i tempi, e il
Ian Anderson sarà sul palco con gli eccellenti musicisti della Tull band che lo accompagnano da anni: David Goodier (basso), John O'Hara (tastiere), Florian Opahle (chitarra), Scott Hammond (batteria), oltre che con special guests virtuali.
Gli America
Dopo il partecipatissimo tour italiano del 2018, gli America tornano nel nostro Paese in estate per celebrare i 50 anni di carriera. Un’occasione unica per vedere dal vivo, nella magica cornice di due tra le più prestigiose arene del nostro Paese, la band anglo-statu-
Jehtro Tull
nitense che ha fatto la storia di un genere, sancendo usi e costumi di una generazione ed influenzando inevitabilmente le altre a seguire. Gli America si esibiranno giovedì 11 luglio al Teatro Antico di Taormina. “A horse with no name”, “Ventura highway”, “I need you”, “Tin man”, “Don’t cross the river”, “You can do magic”, “Lonely People” e “Sister Golden Hair” sono alcuni dei loro più grandi successi riconoscibili al primo accordo, che, oggi come allora, invadono le playlist radiofoniche di tutto il mondo. Un mix di folk e rock inconfondibile, capace di accendere l'entusiasmo di coloro che hanno "vissuto" gli America in quegli anni e in chi li scopre ogni volta che si avvicina al loro repertorio "west coast", unico per quantità e qualità, che sconfina in tanti generi musicali. Solo “Ventura highway” ha uno degli intro più campionati nella storia
della musica più recente... Da sempre, gli America sono Gerry Beckley e Dewey Bunnell (il terzo membro, Dan Peek, è scomparso anni fa), compagni di liceo nella Londra di fine anni Sessanta, capaci di scrivere alcune delle pagine più armoniose del rock e di trovarsi, cinquant’anni dopo, a fare musica insieme, girando il mondo ed entusiasmando il pubblico con il loro suono senza tempo. Vincitori di Grammy (nel 1972 come “Migliore Nuovo Artista”) e di innumerevoli dischi d’oro e di platino, gli America debuttano con “A horse with no name” alla fine del 1971, che arriva al primo posto in Usa e in mezzo mondo. Segue “I need you”, un altro grande successo. “Ventura highway” è il primo singolo realizzato con la collaborazione di Neil Young, numero uno nel dicembre 1972. Da lì una serie di dischi memorabili e di tour mondiali.
Cinema d’estate PETS 2 Regia di Chris Renaud. Usa 2019, 86’. Distribuzione: Universal Pictures Pregi e difetti sono gli stessi del precedente film della saga (e un po’ di tutte le produzioni Illumination): da un lato una trama spoglia, poco articolata e per nulla stratificata, dall’altra gag molto divertenti. “Pets 2”, che continua a seguire le disavventure di alcuni animali domestici di Manhattan mentre i loro proprietari si ©
trovano fuori casa, porta stavolta il protagonista Max, cane di città, in campagna. Qui scopre il proprio lato più “animalesco”, se così si può dire, sotto la guida di un cane pastore brizzolato di nome Rooster. Succede, però, anche che il coniglietto sfacciato Snowball si trasformi in un supereroe per salvare una tigre da un circo itinerante gestito da un uomo violento (ovviamente un russo!). Altro? Sì, le avventure di Gidget l’infiltrato, all’interno di una colonia felina. Storie che camminano (quasi) separatamente per ricongiungersi in un climax fi-
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nale. Convenzionale e senza sostanza, la trama non è certo il punto forte del film. Ma le trovate umoristiche sono tante e funzionano quasi tutte, per cui il tempo passa con il sorriso sulle labbra. Soprattutto per chi ha esperienza di animali in casa e riconosce vizi e virtù, circostanze divertenti e a volte anche un po’ imbarazzanti dei nostri amici a quattro zampe nei contesti domestici. Voto: ☺☺☻☻☻ Francesco Torre
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racconta Sanou sono storie che parlano di batterie di automobili utilizzate per alimentare le chitarre elettriche
GIANLUCA SANTISI
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a ragione Cesare Basile. Una cosa fa la musica: mischia le storie e le persone. E sono storie di vita vissuta quelle che stasera, per la prima volta in assoluto, si incroceranno sul palco del Monastero dei Benedettini. Sono le storie del cantautore catanese e di Sanou Ag Ahmed, leader dei Terakaft, musicisti tuareg del Sahara. L’occasione è l’attesissimo concerto conclusivo del Marranzano World Fest, manifestazione diretta da Luca Recupero e prodotta dall’Associazione Musicale Etnea di Biagio Guerrera. “Ci piace
creare occasioni di incontro tra mondi musicali diversi - spiega quedel st’ultimo - ed è da un po’ che stavamo dietro a questa idea. Volevamo scommettere sulle differenze ma anche sulle affinità tra la musica di Terakast e quella di Cesare”. Quelle che racconta Sanou sono storie che partono da lontano, dagli accampamenti polverosi del deserto maliano. Storie che parlano di batterie di automobili utilizzate per alimentare le chitarre elettriche. “Se ti metti lì nell’accampamento - racconta - e accendi un amplificatore, per quella che è l’acustica del deserto, tu suoni e la gente ti ascolta anche da molto lontano e poi ti raggiunge. È come un richiamo. La musica, le canzoni, quindi, servono anche a trasmettere storie e informazioni da un villaggio all’altro”. Sanou ha conosciuto Cesare Basile solo qualche giorno fa. Un paio di intense sessioni in sala prove e adesso sono pronti a calcare lo stesso palco. Con loro ci sarà anche il fidato percussionista di Basile, Massimo Ferrarotto. “È bello questo incontro tra tradizioni diverse, questa ricerca comune”, aggiunge Sanou. “Stiamo cercando di mischiare un po’ le carte, di fare un concerto che unisca i due repertori e che non si presenti alla gente come due set distinti. Sarà un dialogo fra di noi. O almeno speriamo di riuscirci…”, fa eco il cantautore catanese. Il suo viaggio musicale ha ormai raggiunto
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23/06/2019 CESARE BASILE
Stiamo cercando di mischiare un po’ le carte, di fare un concerto che unisca i due repertori e che non si presenti alla gente come due set distinti. Sarà, speriamo, un dialogo fra di noi
le esibizioni, la Classe di Canto con docente Annalisa Sprovieri. Poi, la Classe di Sassofoni che vede come docente Claudio Giambruno. Tanti brani proposti per la Classe di Musica d’Insieme Pop che vede come Docente Fabio Lannino. il cuore del continente nero. “Sì, ma guardando sempre il mondo da via Armando Diaz - scherza - Uno sceglie il proprio centro e poi da lì si allarga verso i centri degli altri”. Basile racconta che del blues africano l’ha colpito sin da subito “la facilità con cui riuscivo a coniugare i suoi moduli ritmici e armonici alla poetica sonora legata all’uso della lingua siciliana”. Un esperimento che aveva già fatto con il blues del Mississippi. “Quando ho scoperto questo sterminato mondo della musica del Mali, e non solo del Mali, a partire da Ali Farka Touré arrivando ai Tineriwen, e passando dai Terakaft, mi sono detto che lì c’era qualcosa in più che poteva dialogare in maniera naturale con la potenza sonora del siciliano. Questo è stato il salto che ho fatto nella mia testa”. Il desert blues che incontra l’Etna Blues, verrebbe da dire, anche se Basile non ama le classificazioni. “La musica, forse per troppo tempo, ha avuto bisogno di denominazioni e siccome io sono uno che ormai con le identità ha grossi problemi, forse è proprio attraverso le identità degli altri che cerco di sfuggire ai nomi. Fondamentalmente, sarà un incontro di musicisti e di due centri che andranno a intersecarsi”. A settembre uscirà il suo nuovo album. “Sarà una nuova esplorazione del continente africano - anticipa - ma anche del nostro, con suggestioni particolari e molta psichedelia…”. l
VITO GIORDANO
La festa continua con la Classe di Piano Jazz che vede come Docente Giovanni Conte. Infine, la Classe di Canto Repertorio Jazz che ha come Docente Lucy Garsia con diverse esibizioni. L’idea portante - dichiara Vito Giordano, direttore della Scuola Popolare di Musica del Brass - è quella di creare un luogo di incontro dove discutere e creare musica, un momento di riflessione da dare a tutti gli artisti ed i musicisti della città di Palermo affinché possano usufruire di uno spazio perfettamente attrezzato». l
L’EVENTO STASERA AL TEATRO ANTICO DI TAORMINA
Un viaggio musicale sui sentieri di un lungo passato e del repertorio storico della band e del progressive di qualità
Ian Anderson scatena i suoi Jethro Tull per una notte piena di rock
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ebutto italiano domani per il tour estivo dei Jethro Tull. Ian Anderson e la sua band saranno questa sera al Teatro Antico di Taormina e presenteranno al pubblico il meglio della leggendaria carriera del gruppo che ha fatto la storia del rock. L'uomo che ha reso popolare il flauto nel rock continua ad attrarre le platee di tutto il mondo, in un viaggio musicale instancabile, accompagnandole sui sentieri del suo lungo passato e del repertorio storico della band e del
rock progressive di qualità. Jethro Tull è una delle band più importanti e influenti di tutti i tempi, e il loro immenso e variegato catalogo di lavori comprende folk, blues, musica classica e heavy rock. Il concerto sarà caratterizzato da un ampio mix di materiali, alcuni dei quali incentrati sul periodo formativo precedente e soprattutto sui "heavy hitters" del catalogo Tull dagli album ‘This Was’, ‘Stand Up’, ‘Benefit’, ‘Aqualung’, ‘Thick As A Brick’, ‘Too Old to Rock And Roll: Too Young To Die’, ‘Songs From The Wood’, ‘Heavy Horses’, ‘Crest Of A Knave’ e persino un tocco di ‘TAAB2’ del 2012. Ian Anderson sarà sul palco con David Goodier (basso), John O'Hara (tastiere), Florian Opahle (chitarra), Scott Hammond (batteria), oltre che con special guests virtuali. l
A sinistra, i Jethro Tull. Sopra, Ian Anderson