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il limone sgrassa

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Sai a che cosa serve il limone? Lo dice il titolo stesso: il limone sgrassa. Lo si usa così, impunemente. Si spera con ardore che, facendoci ritrarre a braccetto con l’agrume, la nostra figura si snellisca per miracolo, le maniglie dell’amore si trasformino in sodi addominali e i glutei si tonifichino.

C’è anche una pratica devastante, quella della dieta del limone: si deve berne il succo fino a cinque volte al giorno: appena svegli, a metà mattina, a merenda e prima di addormentarsi. Risultato? Di solito una gastrite cronica. Ma di dimagrimento non ne parliamo proprio.

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Lo dico per esperienza: io con i limoni ci vivo da quando ero piccolo. Non facevo in tempo a metter su un chilo che mia madre, povera, mi spremeva il succo in un bicchiere e mi costringeva a berlo. Non paga, bolliva la scorza nell’acqua e mi dava da bere pure quella. Non sognavo fantasmi, ma limonaie siciliane sotto il sole cocente, mi svegliavo urlando madido di sudore una notte sì e una notte no. Sonnambulo sì, magro mai.

Eppure, a rigor di logica, tutto quel limone avrebbe dovuto sgrassarmi! Lo metti sul fritto perché te lo rende più leggero, lo spremi nei sorbetti per spazzar via l’intero pasto, lo riscaldi con un po’ d’acqua per digerire… Ecco, il limone è il dio dei rutti: appena cominciavo a mitragliare dallo stomaco, mia mamma mi guardava soddisfatta e diceva “Ecco, vedi, hai digerito tutto!”. Che, per come la vedeva lei, digerire era sinonimo di disintegrare il cibo e farlo evaporare dallo stomaco, in modo che non si trasformasse in adipe.

No, davvero, non sono mai riuscito a dimagrire con i limoni. Mi sarebbe piaciuto, ma secondo me ci sta sotto un complotto, ordito non so da chi. So che, tra le mani di mia madre, il limone si trasformava in una bomba a mano. Lo metteva dappertutto e poi me lo faceva bere. Avevo la nausea? Giù un bel caffè amaro con mezzo limone spremuto. E quanto correvo in bagno a vomitare l’anima, lei sorrideva contenta, perché “avevo proprio bisogno di liberarmi”. Avevo per madre l’Idraulico Liquido, cavolo!

Che il limone sgrassi, tutto sommato, al di là del complotto predisposto dalle Madri (quelle con la M maiuscola), è senz’altro vero: merito dell’acidità robusta che pulisce le papille gustative anestetizzandole. Si ottiene lo stesso effetto anche con l’anidride carbonica delle bevande gassate, Champagne compreso.

Se ne aggiungi un po’ a una ricetta ricca di grassi, t’invoglia a mangiarne ancora, invece di costringerti a un paio di forchettate. È il “segreto dello chef” (sempre che ne esista uno) sui primi piatti di pesce, dal risotto agli spaghetti. Il fatto che i limoni siano l’unica cosa che davvero disseta, ti fa pensare che Dio li faccia crescere di proposito nei paesi più torridi. Però non fanno dimagrire, questo no. Vita vissuta, credimi!

Giorgio Giorgetti

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