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SPERIMENTAZIONE ANIMALE
SPERIMENTAZIONE ANIMALE Il percorso legislativo
Ultimi mesi utili per risolvere un problema annoso
L’introduzione, nella legge italiana, di divieti non previsti dalla legislazione europea ha dato origine a una procedura di infrazione che ora dovrà essere sanata, soprattutto per non danneggiare i risultati della scienza italiana
a cura della REDAZIONE Per difendere meglio gli animali oggetto di ricerca e, allo stesso tempo, garantire il supporto necessario alla ricerca scientifica che salva vidi infrazione n. 2016/2013 nei confronti del nostro Paese. Malgrado questa mossa, in tutti questi anni la normativa nazionale non è stata adeguata, ma solo sospesa, anche per via della consapevolezza che l’applicazione in toto della legge te umane, è necessario che l’Italia si ade- fermerebbe importanti settori della rigui alle normative europee in materia cerca e metterebbe a rischio vite umane. di sperimentazione animale. È questo Nel parere motivato che la Commisil messaggio che Giuliano Grignaschi, sione europea ha inviato all’Italia soportavoce di Research4Life (la piatta- no segnalati decine punti di non conforma italiana che dal 2015 riunisce en- formità tra la direttiva europea e il deti non profit come AIRC, università, IRCCS, Il Governo si creto legislativo italiano, a riprova del fatto ospedali, società scientifiche e associazioni di pazienti impegnati è impegnato a sanare che è necessario mettere mano con urgenza al testo. nell’attività di ricerca biomedica), ha portato l’infrazione Per esempio, il divieto di allevamento ai rappresentanti del Parlamento italia- sul territorio italiano di alcune specie no nel corso di una audizione sul tema. non è presente nella direttiva europea,
La Commissione europea, infatti, proprio perché entra in conflitto con la ha prodotto la direttiva 2010/63/UE, necessità di dare la massima protezioche rappresenta il miglior compromes- ne possibile agli animali. L’Europa, inso possibile tra la necessità di tutelare fatti, impone che tutti gli animali proil benessere animale e le indispensabi- vengano da allevamenti autorizzati e li esigenze della ricerca biomedica. L’o- controllati. biettivo della direttiva è la graduale ma I ricercatori italiani hanno quindi la completa sostituzione del modello ani- facoltà di comprare gli animali necesmale, man mano che vengono messi a sari per le sperimentazioni da allevapunto nuovi metodi affidabili in gra- menti che si trovano in altri Paesi ma do di sostituire in tutto e per tutto gli non in Italia. Ciò non solo non miglioanimali negli esperimenti. “Sono stati ra il benessere degli animali (sottoposti fatti molti passi avanti in questa dire- così a lunghi viaggi) ma mina la comzione” spiega Grignaschi “ma purtrop- petitività della ricerca italiana, che depo al momento non siamo in grado di ve far fronte a un notevole aumento fare completamente a meno della spe- delle spese e ingegnarsi a individuare rimentazione animale, se non rinun- venditori autorizzati. ciando ad alcuni ambiti importanti Inoltre, il decreto legge italiano viedella ricerca medica, inclusi ampi set- ta l’uso di animali per le ricerche su xetori di quella oncologica.” notrapianti d’organo, per gli studi sulle sostanze d’abuso e per le esercitazioRisolvere le infrazioni ni didattiche, salvo alcune eccezioni. Si tratta di limitazioni che non sono presenti negli altri Paesi europei e che non
Come Fondamentale ha raccontato hanno motivazioni scientifiche, ma più volte nel corso di questi anni, l’Ita- ideologiche. lia, nel recepire la legge europea, ha in- “I divieti di sperimentazione animatrodotto norme più restrittive che met- le per gli studi su xenotrapianti d’orgatono in seria difficoltà gli scienziati e i no e sostanze d’abuso sono stati fin da risultati della ricerca biomedica italia- subito messi in moratoria (cioè di na, e che hanno condotto la Commis- fatto sospesi con leggi rinnovate sione europea ad avviare la procedura di anno in anno), principalmen-
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te perché, allo stato attuale, non esistono metodi alternativi al modello animale applicabili in questi ambiti di ricerca” dice Grignaschi. La prossima scadenza è fissata al 30 giugno 2022, data entro la quale il Governo dovrà risolvere le incongruenze di legge per evitare di subire sanzioni dalla Comunità europea. E l’attuale Governo ha accolto un ordine del giorno con il quale si è impegnato a sanare l’infrazione nel prossimo disegno di legge europea 2021-2022, nonché a finanziare lo sviluppo di nuovi approcci metodologici per la ricerca senza uso di animali.
L’uso didattico
Anche l’uso degli animali nella formazione didattica è un punto critico dell’attuale normativa italiana, perché per assicurare il minore impatto possibile delle sperimentazioni è necessario che gli operatori siano stati adeguatamente formati, e le lezioni teoriche non sono sufficienti. La formazione interessa un gran numero di professionisti, dai veterinari responsabili del benessere animale negli stabulari a biologi, farmacisti, biotecnologi, medici e tanti altri che lavorano in laboratorio.
I lunghi anni di moratoria hanno già prodotto danni alla ricerca italiana: alcune istituzioni straniere che finanziano la ricerca scientifica a lungo termine tendono a escludere progetti italiani che prevedono l’utilizzo di animali per un lungo periodo (dai tre ai cinque anni, durata media di un progetto di ricerca) perché temono che gli scienziati italiani siano obbligati a interrompere gli studi, perdendo tutto il lavoro fatto fino a quel momento.