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CONGRESSI INTERNAZIONALI Molte buone notizie (e alcune meno buone dagli esperti di oncologia medica

CONGRESSI INTERNAZIONALI ESMO 2021

Molte buone notizie (e alcune meno buone) dagli esperti di oncologia medica

Dall’impatto della pandemia alle diseguaglianze nelle cure, passando per le ultime scoperte cliniche, sono stati tanti e vari i temi affrontati al congresso annuale della Società europea di oncologia medica

a cura di CRISTINA FERRARIO Circa 2.000 ricerche presentate, 450 relatori, 22.700 partecipanti da 143 diversi Paesi del mondo e 200 ore di presentazioni. Per il secondo anno consecutivo il congresso della Società europea di oncologia medica (ESMO) si è svolto in modalità virtuale, ma a guardare i numeri si comprende come nemmeno la pandemia di Covid-19 sia riuscita a bloccare il lavoro e l’entusiasmo dei tanti ricercatori che si occupano di tumori. “Siamo di fronte a una rinascita della ricerca oncologica dopo lo stop legato alla pandemia” ha spiegato Antonio Passaro, addetto stampa di ESMO. “Molti degli studi presentati quest’anno cambieranno o infl uenzeranno la pratica clinica attuale” ha aggiunto Pasi Jänne, co-coordinatore scientifi co dell’evento, sottolineando in particolare i grandi progressi compiuti nel campo della medicina di precisione.

LA PAROLA AI NUMERI

Prima di entrare nel vivo della ricerca medica e dei suoi risultati, vale la pena scoprire le previsioni degli epidemiologi in ambito oncologico per i prossimi anni. Secondo le stime dei ricercatori del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea (Ispra, Varese), nei Paesi dell’Unione e in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera il numero di nuovi casi raggiungerà i 3,4 milioni nel 2040, con un aumento del 21,4 per cento rispetto ai numeri attuali. Ancora maggiore l’incremento della mortalità, con i decessi che potrebbero arrivare a 1,7 milioni, aumentando del 32,2 per cento. Come hanno spiegato gli autori, i numeri del cancro in Europa non sono affatto omogenei: cambiano in base al tumore (si va da un aumento di incidenza superiore al 35 per cento per il mesotelioma a una diminuzione del 5 per cento per il tumore del testicolo), in base al Paese e soprattutto in base alla composizione della popolazione e ai suoi cambiamenti nel corso del tempo. “La strategia più importante e semplice per ridurre il peso del cancro in Europa è senza dubbio la prevenzione, perché circa il 40 per cento dei tumori è prevenibile riducendo l’esposizione a fattori di rischio ambientali e legati allo stile di vita” ha spiegato Manola Bettio, una delle autrici del lavoro.

LA PANDEMIA ANCORA AL CENTRO

Dopo quasi due anni di pandemia, gli oncologi europei hanno fatto il punto sull’impatto che questa situazione tanto particolare ha avuto, sta avendo e avrà sulla comunità oncologica. A

ESMO, il tema è stato protagonista più o meno diretto di numerosi dibattiti e presentazioni dai quali sono emersi messaggi importanti. Uno di questi arriva dai registri creati in tutto il mondo, che confermano come l’essere malati di cancro e sottoposti ad alcuni trattamenti oncologici (in particolare quelli che riducono le risposte immunitarie) aumenti le probabilità di andare incontro a forme gravi o letali di Covid-19. Ma gli stessi registri mostrano anche che la situazione è estremamente dinamica, in seguito ai progressi nella conoscenza del virus e delle sue conseguenze e alla modifi ca nelle strategie di contenimento e cura nel corso dei mesi.

Un altro lavoro ha invece valutato gli effetti a lungo termine dell’infezione nei pazienti con cancro: il 15 per cento dei malati oncologici mostra sintomi a lungo termine dopo la guarigione dall’infezione. “La percentuale è simile a quella riscontrata nella popolazione generale” ha affermato Alessio Cortellini, dell’Imperial College di Londra, che ha presentato i dati.

Infi ne, ma non certo meno importante, a ESMO si è parlato di vaccini anti-SARSCov-2 nei pazienti oncologici. “In generale i dati ci dicono che la vaccinazione è sicura ed effi cace nei pazienti con cancro, e che la risposta è migliore dopo la seconda dose o dopo aver contratto Covid-19. Un risultato che conferma l’importanza del richiamo in questa popolazione” ha detto Marina Chiara Garassino, recentemente trasferitasi dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano all’Università di Chicago, negli Stati Uniti.

NOVITÀ INCORAGGIANTI PER TUTTI

Nei cinque giorni di congresso, sono stati presentati dati estremamente importanti su diversi tumori, dai più comuni ai più rari, sui nuovi approcci terapeutici disponibili e sulle strategie migliori per portare i progressi della ricerca il più velocemente possibile al letto del paziente.

Tra le buone notizie, in evidenza alcune legate al tumore al seno, per il quale si è discusso di riduzione graduale dei trattamenti in alcune

Covid-19 epidemiologia cancro al seno

categorie di pazienti, di “cronicizzazione” della malattia in donne post menopausa e di tanto altro ancora. Per il tumore della prostata sono stati presentati risultati che potrebbero portare a un cambiamento nello standard di trattamento e per quello del polmone si è parlato di terapie che, somministrate dopo l’intervento chirurgico, sembrano ridurre il rischio che la malattia ritorni. L’elenco delle novità interessa però anche tumori rari e diffi cili da studiare e curare. Quando si vogliono studiare queste neoplasie servono grandi collaborazioni internazionali, come quella che, a ESMO, ha dedicato una presentazione a feocromocitoma e paraganglioma.

SFIDE FUTURE OLTRE I CONFINI DELL’EUROPA

Il cancro è una sfi da globale e come tale deve essere affrontato. “ESMO ha la responsabilità di fare il possibile per rallentare l’aumento del numero di casi previsto nei prossimi anni” ha spiegato Solange Peters, presidente di ESMO, che nel corso del congresso 2021 ha presentato l’International Cancer Foundation. La fondazione nasce per sostenere diverse attività di prevenzione, diagnosi, trattamento e follow-up ovunque siano necessarie, anche oltre i confi ni del Vecchio Continente. “L’obiettivo fi nale è quello di salvare vite facendo in modo che ogni paziente in qualunque angolo del pianeta abbia a disposizione le migliori cure possibili” ha detto Peters.

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