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febbraio-marzo 2018 / february-march 2018
n n° 136
Il cubo della cultura Culture cube
editoriale Editorial
Cari Passeggeri, questo numero di febbraio-marzo accoglie una novità per quanto riguarda i nostri progetti del 2018. Con piacere vi informo che abbiamo stretto una nuova collaborazione con Masi Agricola, partner storico di Air Dolomiti, e che per tutto l’anno verranno distribuite a bordo le pregiate etichette di questa cantina. L’incontro tra le due aziende è nato proprio dal nostro desiderio di arricchire l’esperienza del volo valorizzando ancora una volta il servizio di bordo con eccellenze del territorio veronese ed italiano. Sembrerà di essere all’interno di una piccola cantina ad alta quota e per questo lascio ora la parola a Sandro Boscaini, Presidente di Masi. “Siamo lieti di contribuire a un’esperienza di volo esclusiva che può essere ampliata a destinazione, attraverso la visita della nostra Tenuta Canova sul Lago di Garda: un luogo accogliente dove apprezzare il clima e il panorama dell’ambiente lacustre assieme alla ricchezza della gastronomia e dei vini locali. È una grande opportunità che Air Dolomiti offre ai viaggiatori e a noi appassionati interpreti e promotori del territorio”. Ringrazio Sandro Boscaini per aver condiviso con me questo editoriale e mi auguro che anche voi, cari passeggeri, possiate apprezzare i profumi e i sapori della tradizione veneta. Buon proseguimento di volo!
Dear Passengers, This February-March edition of our magazine heralds a new Air Dolomiti project for 2018. We are delighted to communicate that we have reached a new agreement with our long-term partner Masi Agricola, and that we will be serving their prestigious wines on board for the rest of this year. The partnership between the two companies springs from our determination to ensure that your in-flight experience with Air Dolomiti is superlative, by serving you the best Verona and Italy has to offer. Which is why we have installed what is to all intents and purposes a miniature winery on board our aircraft. Sandro Boscaini, Chair of Masi, comments: “We are delighted to contribute our own special flair to such a top quality in-flight experience. An experience you can further enhance once you reach your destination with a visit to our Tenuta Canova estate on Lake Garda. Just the place to revel in the wonderful climate of the lake, the stunning views, the superb food and delicious wines of this privileged area”. I’d like to thank Sandro Boscaini for sharing this editorial with me and hope you will all appreciate the chance to savour the traditional excellencies of the Veneto tradition. I hope you have a nice flight.
Da sinistra: il Presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini, con Joerg Eberhart, Presidente di Air Dolomiti From the left: the Chair of Masi Agricola, Sandro Boscaini, with Joerg Eberhart, President of Air Dolomiti
Joerg Eberhart, Presidente / The President
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sommario / Contents
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CULTURA Stregati dalla biblioteca Bewitched by the Stadtbibliothek 04 Il poeta della verticalità Hymning the heights 10 Il magico mondo di Meiko Yokoyama The magic world of Meiko Yokoyama 18 Prove tecniche di rivoluzione Rehearsals of revolution 24
Obiettivo Gressoney Focus on Gressoney 28 Crossroads, la maratona del jazz Crossroads, the jazz marathon 32
IN VIAGGIO
Originale, autentica, unica: la Baviera è un tesoro da scoprire Original, authentic, distintive: Bavaria is a treasure to discover 36
Charming Mediterraneo Mediterranean moods 42
cultura MEIKO YOKOYAMA Le creazioni dell’artista nipponica, oggi trapiantata a Firenze, sono un ponte fra Occidente ed Oriente, che unisce Rinascimento italiano e arte tradizionale giapponese The creations of this Florence-based Japanese artist are a link between East and West, combining elements of the Italian Renaissance and traditional Japanese art
fascino Schladming: sport, benessere e stile Schladming: sport, wellness and style 52
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Arte da indossare Wearable art 56
Dalida, una vita sotto i riflettori Dalida, a life in the limelight 62 Valle d’Aosta: terme, storia e miniere d’oro Val d’Aosta: thermal springs, history and gold mines 64
TEMPO LIBERO Scusi ha visto un Pechinese? Sorry, have you seen my Pekinese? 68
in viaggio baviera felix
Sacrifici mondiali / World sacrifices 72
RUBRICHE Otium et negotium 47 Cantina a bordo / Cellar on board 48 La cantina dell’anno / Winery of the year 51 L’operativo di Air Dolomiti Air Dolomiti’s time table 77 Informazioni passeggeri / Passenger information 78 I nostri partner / Partnership 80 Spazio Italia magazine Anno XXVII - n. 136 Febbraio-Marzo 2018 Autorizzazione Tribunale di Verona n.1900 del 21/01/2011 Proprietà Air Dolomiti spa Direttore responsabile Claudia Palamini
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Le città di questo meraviglioso Land hanno un fascino particolare, tutto da scoprire Original, authentic, distinctive: Bavaria is a treasure to discover
Editore Terqua Terque srl Largo Molina 4 - 40138 Bologna
In redazione Alessandro Amadei (amadei.spazioitalia@gmail.com)
Concessionaria esclusiva per la pubblicità in Italia Cantelli.Net s.u.r.l. Via Saliceto 22/e 40013 Castelmaggiore (BO) Tel. 051 4129700 - fax 051 4853359 info@cantellinet.it www.cantellinet.it
Progetto grafico MV Consulting - Roma
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Tedesca di Colonia, Bettina Buttgen ha scelto Ischia per dare sfogo alla sua creatività Spazio Italia meets Bettina Buttgen in her studio in Forio d’Ischia
Copertina / Cover: ph. Jens Goepfert / Ag. Shutterstock
Direttore editoriale Giovanni De Luca (deluca.spazioitalia@gmail.com)
Grafica Garden di Lorena Lombroso
fascino arte da indossare
Stampa Omnimedia srl Piazza della Ferriera, 1 00015 Monterotondo Scalo - Roma Stampato realizzato in carta certificata, di pura cellulosa ecologica, con elevato contenuto di riciclo selezionato
Pubblicità inferiore al 45%. Non si restituiscono testi e materiali illustrativi non espressamente richiesti. Riproduzione, anche parziale, vietata senza autorizzazione scritta dall’Editore. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Le opinioni e più in genere quanto espresso dai singoli autori non comportano responsabilità alcuna per l’Editore. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa, con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’editore. Per quanto riguarda le immagini, l’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
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cultura Culture
Stregati dalla biblioteca Viaggio a Stoccarda per visitare la Stadtbibliothek, un gigantesco cubo al centro della Mailänder Platz. Tempio moderno dedicato alla cultura con più di 500mila fra libri, cd, dvd, riviste e oggetti multimediali Bewitched by the Stadtbibliothek. A journey to Stuttgart to explore the town’s library, a gigantic cube set in the middle of the Mailänder Platz. A modern temple of culture with over half a million books, CDs, DVDs, magazines, journals and multimedia content Storia/story GIOVANNI DE LUCA
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Cubo quasi perfetto Vital statistics La biblioteca misura 44 x 44 x 40 metri ed è costata 79milioni di euro The library measures 44 x 44 x 40 metres and cost 79 million euros
a biblioteca di Stoccarda non può passare inosservata. D’altro canto, sarebbe stato difficile dissimulare nel tessuto urbano della cittadina tedesca il gigantesco cubo progettato dallo studio Yi Architects, per diventare un simbolo della cultura, nelle sue multiformi espressioni. Ma se dall’esterno l’edificio non passa inosservato, la vera magia inizia appena si entra e ci si immerge in un mondo interamente giocato sul colore bianco. Il foyer centrale, quasi asettico nella sua struttura, è interrotto da finestrature che si aprono sulle scale, quasi del tutto invisibili. Di libri nemmeno una traccia. Poi si prende l’ascensore, si seleziona l’ultimo piano e appena usciti inizia la meraviglia perché si palesa l’intera biblioteca nel suo splendore minimalista: un gigantesco imbuto a pianta quadrata, scandito dalle scale a vista che collegano fra loro i piani. Tutto
It’s hard to miss Stuttgart’s library. The gigantic cube designed by YiArchitects as a symbol of culture would have been difficult to tuck away discreetly anywhere in the city’s streets. And while the outside of the building is undeniably high impact, it’s nothing on what awaits visitors once through the door. The austere foyer is a welter of white walls punctuated by regular rows of windows opening onto semi-concealed staircases. With not even a sniff of a book in sight. Then you get into the lift and go up to the top floor, and as soon as
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bianco a parte i libri, ordinatamente collocati nelle scansie. La prima immagine che viene a mente sono i gironi dell’inferno dantesco, nella classica rappresentazione a cui siamo abituati. A qualcuno ricorda invece “Il Libro della Rosa” e la gigantesca biblioteca che è al centro del romanzo, con le sue scale dotate di vita propria. Forse è più simile ad una miniera di diamanti a cielo aperto. Il dibattito è aperto. Quello che colpisce è l’effetto di insieme, l’ordine assoluto, le infinite aree in cui le persone possono sedersi in relax a leggere il libro prescelto, avvolte dalle migliaia di volumi che sembrano guardare discrete gli umani che interagiscono con loro. In realtà quello che noi vediamo è un cubo, inserito in un cubo più grande. In mezzo, fra le due strutture ci sono le aree di servizio: sale lettura, guardaroba, spazi per presentazioni multimediali. Un mondo a parte che non si
you get out you realise what this is all about, as the whole library is revealed in all its minimalist splendour: a huge square funnel punctuated by open flights of steps connecting the floors. Everything is white bar the books, neatly stacked in rows on the shelves. The first thing that springs to mind is the traditional representation of Dante’s hell. Or perhaps the mysterious library building in Umberto Eco’s wellknown novel “The Name of the Rose”. Or an open-air diamond mine. You can take your pick. What strikes you is the overall
effect, the overwhelming orderliness, the vast lounges for comfortably settling down for a read cocooned by thousands of books benignly bending their glance on those seeking their sustenance. What we are actually looking at is a cube inside another, larger, cube. In the space between the two structures lie the building’s various amenities: reading rooms, cloakrooms and multimedia presentation areas. A separate world wholly imperceptible to those browsing in the library proper. The funnel terminates at its narrowest point in a quadrangle of glass bricks; the membrane be-
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8 percepisce quando ti trovi all’interno della biblioteca vera e propria. L’imbuto termina nella sua parte più stretta in un quadrato formato da vetro mattoni, che collega il mondo superiore a quello inferiore, vale a dire il foyer attraverso il quale siamo entrati. Un gioco di simmetrie che non si coglie subito, ma che colpisce nel profondo appena il visitatore se ne rende conto, superando l’inevitabile senso di smarrimento che si ha all’inizio nel comprendere la propria posizione in questo mondo cubico. Consigliata la visita della terrazza panoramica, alla quale si accede dall’ottavo
La casa della cultura Culture cube Il progetto è stato approvato nel 1998, mentre l’edificio è stato inaugurato nell’ottobre 2011 The original project was approved in 1998 and the building was officially opened in October 2011
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piano e che permette una interessante vista di Stoccarda, da una prospettiva inconsueta. I libri, veri protagonisti di una biblioteca, passano quasi in secondo piano, perché la Stadtbibliothek è nata per essere il tempio laico della cultura, uno spazio ricco di suggestioni nel quale ospitare non solo volumi, ma offrire infinite opportunità interculturali, in una città dove vivono persone provenienti da 170 Paesi diversi. In ogni caso, se passate da Stoccarda inserite la Stadtbibliothek nel vostro programma. Non resterete delusi. n
Il cubo vi attende / Calling in on the cube Dal lunedì al sabato, dalle 9 di mattina alle 9 di sera, la Stadtbibliothek vi aspetta con le sue geometrie regolari e piene di fascino. Per conoscere gli eventi in programma o per pianificare una visita, l’indirizzo è www1.stuttgart.de/stadtbibliothek
The fascinating geometries of Stadtbibliothek are open to the public 9 am - 9 pm from Monday to Saturday. Check out events and plan your visit at www1.stuttgart.de/stadtbibliothek
tween its upper and lower layers, the latter being the entrance foyer. A play on symmetries that might not be immediately apparent, but is devastatingly effective once visitors manage to get over their initial bewilderment and work out where they are in this cubic world. The view from the panoramic
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terrace on the 8th floor is definitely something to see, giving you an unusual take on the whole of Stuttgart. Books are, of course, the true protagonists of any library. Yet here they almost seem to play a secondary role, because the Stadtbibliothek was designed as a lay temple of culture in its broadest
sense. It is a space with so much to offer other than books, an infinite number of multicultural opportunities in a city which is home to a population from over 170 different countries. So if you happen to be in Stuttgart, try to fit in the Stadtbibliothek. You won’t regret it.n
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Il poeta della verticalitĂ Fotografo di lunga carriera, lo svizzero Ulrich Ackermann ha utilizzato una Hasselblad X-Pan, per scattare le immagini del suo recente libro dedicato agli alberi. E ha scelto il formato verticale per celebrare il legame fra terra e cielo Hymning the Heights With a long career to his credit, Swiss photographer Ulrich Ackermann thrills once again with a new book dedicated to trees. Shot with his Hasselblad X-Pan camera, Ackermann chooses the vertical view of his subjects to celebrate the link between earth and sky Storia/story Sante Bonelli Foto/photo courtesy ULRICH ACKERMANN
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lrich Ackermann è un vecchio amico di Spazio Italia. Lo abbiamo conosciuto qualche anno fa quando uscì il suo libro dedicato alle Dolomiti, un libro spettacolare perché il fotografo svizzero ama scattare le sue immagini in verticale e nel caso delle montagne questa scelta ha enfatizzato il fascino delle vette alpine, unitamente alle riprese effettuate da un aereo. Oggi torna a trovarci con una nuova opera, sempre in verticale, ma questa volta dedicata alla maestosità della natura. Un volume dal titolo “Arbres – Bäume” ed edito da Infolio, dove la fotografia verticale trova forse la sua massima espressione, consentendoci di vivere nella sua dimensione naturale un tema che spesso soffre per il taglio orizzontale a cui è costretto dai vincoli classici dell’editoria: gli alberi. Nei secoli gli alberi hanno ispirato poeti e scrittori, ma c’è una frase del poeta libanese Khalil Gibran che sintetizza splendidamente il loro ruolo nel creato: “gli alberi sono poesie che la terra ha scritto sul cielo”, come ricorda Silva Semadeni, presidentessa di Pro Natura Switzerland, nella introduzione.
Ulrich Ackermann is an old friend here at Spazio Italia. We first met him a few years ago when his book dedicated to the Dolomites came out, a spectacular volume using this Swiss photographer’s favourite vertical technique which proved a perfect fit for the Dolomites’ majestic alpine peaks, further enhanced by aerial photography.
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Now Ulrich is back with a new volume of vertical photography, this time dedicated to different marvels of nature. Entitled “Arbres – Bäume” and published by Infolio, its vertical shots effectively hymn the glories of one of nature’s masterpieces all too often truncated in print by the horizontal nature of the page: trees. Over the centuries trees have in-
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14 Per realizzare questo impegnativo libro Ulrich Ackermann ha girato la Svizzera per quasi due anni, alla scoperta dei suoi modelli, che ha ritratto in ogni stagione, cercando non tanto la spettacolarità dell’immagine, quanto l’interpretazione di una bellezza che non sempre l’occhio umano riesce a percepire nella sua complessità ed imponenza. Il risultato è un volume di 144 pagine che affascina per la bellezza delle immagini, vero testo narrante dell’opera, un obiettivo che non sarebbe stato possibile senza la Hasselblad X-Pan, una fotocamera panoramica analogica che scatta su pellicola nel formato 24x65 mm, offrendo la possibilità di realizzare fotografie panoramiche uniche. Classe ’47, il fotografo bernese ha alle sue spalle una carriera che lo ha portato in tutto il mondo a realizzare i suoi reportage. Ma dopo l’Alaska e gli altri Paesi lontani, negli ultimi anni
spired any number of writers and poets, but the Lebanese poet Khalil Gibran summed up their role in creation splendidly when he wrote “Trees are the poems the earth writes upon the sky”, as remembered in the foreword of the book by Silva Semadeni, president of Pro Natura Switzerland. Ulrich Ackermann spent two years scouring the whole of Switzerland for the models he wanted to use, painstakingly photographing them in all four seasons.
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His mission was not so much to produce spectacular images as to interpret a particular type of beauty, not always visible to the naked eye, in all its complexity and majesty. The result is a 144-page work that fascinates with the sheer splendour of its images, which tell their own tale. A work which would have been impossible without Ackermann’s trusty Hasselblad X-Pan, a panoramic, analogue camera that uses 24x65
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ULRICH ACKERMANN
textes de / mit Texten von cal Ansermoz
ULRICH ACKERMANN
H ACKERMANN
s sont des poèmes que la terre écrit » Il n’y a guère de plus belle définile du poète libanais Khalil Gibran. tir de racines profondément ancrées qu’ils s’élancent en hauteur ; chaque ropre personnalité et sa propre histoire. ort existe entre les arbres et les ux-ci trouvent dans les arbres force et ..
Per chi ama la natura For nature lovers Per avere informazioni su “Arbres – Bäume” (ISBN 9782884743839 - 18x36 cm), basta collegarsi al sito di Infolio éditions www.infolio.ch
avec des textes de / mit Texten von Jean-Pascal Ansermoz
DE SUISSE EIZER SICHTEN
Ackermann ha focalizzato la sua attenzione a paesaggi più vicini a casa, riuscendo però sempre a stupire per la capacità interpretativa delle sue immagini e per la scelta non certo facile sotto il profilo tecnico, di guardare al mondo in verticale. Un traguardo raggiunto con leggerezza e intensità. n
nd Gedichte, die die Erde in den hreibt. » Keine Definition ist schöese vom libanesich-amerikanischen alil Gibran. Tief in den Boden verchsen sie in die Höhe, jeder Baum ichkeit mit einer eigenen Geschichte. Bäumen und Menschen besteht eine indung. Bäume spenden Kraft und ..
adeni nationale et présidente de Pro Natura in und Präsidentin Pro Natura
VUES DE SUISSE SCHWEIZER SICHTEN
8474-383-9
For further information on “Arbres – Bäume” (ISBN 9782884743839 - 18x36 cm), see the Swiss publisher’s Infolio Éditions website www.infolio.ch
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mm film. Born in 1947, this photographer from Bern boasts a career that has taken him all over the world to shoot various reportages. But in recent years, after Alaska and other equally remote locations, Ackermann has focused on landscapes closer to
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home, although he continues to delight thanks to his stunning interpretation of his subjects and his use of a particularly demanding technique in his vertical view of the world. A goal achieved with seemingly effortless intensity. n
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Il magico mondo di Meiko Yokoyama
Le creazioni dell’artista nipponica, oggi trapiantata a Firenze, sono interamente realizzate con carta Washi. Un ponte fra occidente ed oriente, che unisce rinascimento italiano e arte tradizionale giapponese in un gioco di incredibili trasparenze The Magic World of Meiko Yokoyama. The creations of this Florence-based Japanese artist are entirely made of Washi paper. A link between East and West combining elements of the Italian Renaissance and traditional Japanese art in a game of tantalizing transparencies Storia/story GIOVANNI DE LuCA
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La ricetta perfetta The perfect recipe Carta Washi, colla vegetale e ore di attento lavoro: la meraviglia è garantita. A destra: Meiko Yokoyama al lavoro nel suo atelier di Firenze Washi paper, vegetable glue and hours of painstaking work produce the perfect effect. Right: Meiko Yokoyama at work in her studio in Florence
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eiko Yokoyama ama profondamente l’arte rinascimentale italiana e dopo la laurea alla facoltà d’arte dell’università di Kochi, non ha potuto fare a meno di visitare il nostro Paese ed iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si è specializzata in decorazione. Ma l’immersione totalizzante nella nostra cultura ha anche spinto Meiko a riscoprire l’arte giapponese, vista con nuovi occhi e con una sensibilità ampliata dai tratti caratteristici del Rinascimento. L’abbiamo incontrata nella sua casa di Coverciano, un vero e proprio atelier dove l’artista da forma alle sue creazioni utilizzando esclusivamente carta Washi, prodotta dalla lavorazione del kozo, pianta simile al gelso e utilizzata da secoli in Giappone dai maestri cartai. La tecnica messa a punto da Meiko e denominata Washi-arte consiste nell’utilizzare centinaia di pezzettini di carta,
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ridotti quasi a singole fibre e di incollarli con abilità da amanuense sino a dar vita al soggetto delle sue opere. Poi inizia la magia, perché Meiko Yokoyama sovrappone due fogli di carta con due soggetti diversi e complementari fra loro, che una volta retroilluminati si fondono in un’unica immagine. L’effetto è stupefacente: compaiono paesaggi dal nulla, appare una figura umana intera là dove c’era solo un particolare o si materializzano delle carpe Koi (tema classico della pittura giapponese) in punti del quadro dove prima non c’era alcun dettaglio. Sulla carta Washi Meiko potrebbe scrivere un trattato, raccontando ogni dettaglio della tecnica produttiva, soffermandosi sull’abilità dei maestri cartai, alcuni dei quali in Giappone hanno raggiunto una notorietà inconcepibile in Occidente, arrivando a spuntare anche 100 euro per singolo foglio realizzato.
Magia pura / Sheer magic Per realizzare le sue opere Meiko non utilizza tempere o acquerelli, ma unicamente carta giapponese colorata No oils or watercolours. Meiko only uses coloured Japanese paper to produce her creations
Meiko Yokoyama had always nurtured a deep-rooted passion for Renaissance art so, after graduating from Kochi University in art, she made a beeline for Italy and enrolled at the Academy of Fine Arts in Florence, where she specialized in decoration. This immersive experience of all things Italian led her to rediscover Japanese art, seeing it through new eyes and with the added dimension of her studies on the Renaissance. Spazio Italia met Meiko in her home in Coverciano, where the artist also has her studio and where she makes her creations in
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Washi paper, produced from the fibres of the Kozo plant, a sort of mulberry tree which has been used by Japanese paper makers for centuries. Meiko has invented a technique she calls Washi-art. She uses hundreds of shreds of Washi paper, some of them mere threads, patiently glued together with infinite dexterity to form pictures. Next comes the magic. Meiko places two completed works with different, albeit complementary, subjects one over the other, and backlights them to form a single picture. The effect is stunning. Land-
scapes materialise from nowhere, a full-length human figure suddenly fleshes out what had been a trifling detail, or Koi carp (a classic theme in Japanese art) appear where there had been a blank space. Meiko could write a treatise on Washi paper. She is familiar with every detail of its production and waxes enthusiastic over the ability of the master craftsmen who make it, some of whom enjoy a level of fame in Japan unthinkable in the West, commanding up to 100 Euros for a single, precious sheet of their paper. To put all this into its correct
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21 Elementi tradizionali Traditional elements Le carpe Koi, un classico della pittura giapponese tornano nei lavori di Meiko Sotto: “Rinascita”, una delle opere dell’artista giapponese con e senza retroilluminazione (ph. Carmeli+Belli/Bedarumica) Koi carp, a classic element from Japanese art, also plays a role in Meiko’s works Below: “Rinascita”, one of Yokoyama’s works, with and without backlighting (ph. Carmeli+Belli/Bedarumica)
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Prodotto artigianale Craftwork La scheda tecnica che accompagna i fogli di carta Washi ed alcuni campioni presenti nell’atelier della Yokoyama prodotti dalla Moriki paper The specifications that accompany sheets of Washi paper and some samples in Meiko’s studio produced by Moriki paper
Tanto per darvi una idea, la carta utilizzata per la stampa di Spazio Italia pesa 80 grammi per metro quadrato, mentre quella dei migliori produttori di carta Washi può arrivare a pesare solo 2 grammi. Quasi un velo trasparente, dove le minutissime fibre che compongono il foglio sono distese le une vicine alle altre con un ordine assoluto, semplicemente perfette. La carta più pregiata? È quella di Tosa, città di provenienza di Meiko, prodotta utilizzando le fibre della pianta di Kozo coltivata in Giappone. Nell’atelier di Firenze il tavolo sul quale nascono i quadri dell’artista è coperto di centinaia di frammenti di carta di tinte diverse, che Meiko seleziona con una cura maniacale. Per facilitare il lavoro prima si traccia un semplice bozzetto del futuro disegno, poi vi si inizia ad incollare sopra la carta Washi, con pazienza certosina, pezzettino dopo pezzettino. Spesso sono immagini ispirate a Leonardo e Raffaello, i maestri indiscussi della Yokoyama, altre volte il soggetto è naturalistico o figurativo. La mano esperta di Meiko emerge con forza sia nel tratto a china che nella successiva interpre-
tazione con la carta giapponese, che alla ricchezza cromatica unisce una tridimensionalità capace di toccare l’apice nei capelli di molte figure femminili. Poi c’è una parte nascosta, ma non meno complessa, perché per essere fruibile al meglio il quadro deve essere retroilluminato in maniera uniforme, con un delicato passaggio fra acceso e spento, progressivo e non troppo rapido. Oggi con la tecnologia led è tutto più semplice, ma sino a poco tempo Meiko si è dovuta destreggiare con lampade ad incandescenza e neon cercando la soluzione migliore per i suoi quadri. Ride con garbo quando ci racconta i viaggi di rientro dal Giappone con 80 kg di bagaglio imbarcato composti principalmente da carta e dolcetti dorayaki, un classico della pasticceria nipponica, destinati al marito italiano. D’altro canto essere un ponte fra due culture così lontane non è facile e richiede molta dedizione. Anche di fronte ad un perplesso funzionario della dogana italiana, che non si spiega a cosa serva tutta quella carta Washi. n
Antiche tradizioni / Ancient traditions Basta una visita su www.meikoyokoyama.it per scoprire il fascino della carta Washi attraverso le creazioni dell’artista giapponese. La mail è invece info@meikoyokoyama.com
Check out www.meikoyokoyama.it to explore Meiko’s Washi paper creations The email is info@meikoyokoyama.com
perspective, the paper used to print Spazio Italia weighs 80 grams per square metre, while top Washi paper makers can produce sheets of the same size weighing a negligible 2 grams. A translucent veil of tiny fibres arranged side by side in ordered rows of simple perfection. The most sought-after paper comes from Tosa, Meiko’s native town, and is produced using fibres from Kozo plants grown exclusively in Japan. In her Florence atelier Meiko’s table is bestrewn with hundreds of fragments of different-coloured papers, which she sorts through and selects with a maniacal attention to detail. To simplify her work she first sketches an outline of what she wants to achieve and then starts to glue on the Washi
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paper shred by painstaking shred. Often her subjects are inspired by Leonardo and Raphael, Yokoyama’s personal deities in the Renaissance firmament, but she also works with figurative or naturalistic images. All Meiko’s expertise and dexterity is forcefully to the fore as she uses India ink to trace her outlines and then delicately applies the Japanese paper. The paper supplies both colour and a third dimension to her works, a technique which verges on the sublime when it comes to the hairstyles of her female subjects. Then comes the hidden part, which is equally complex. To show to their best advantage the pictures have to be uniformly backlit, with a delicate transition from off to on – progressive
and not too fast. Led technology has made this phase much simpler, but until very recently Meiko had to fiddle around with light bulbs and neon to find the best solution for each picture. She gives a tinkling laugh as she describes her journeys back to Italy after a visit to Japan with 80 kg of luggage mainly comprising paper and Dorayaki cakes, a classic Japanese speciality, for her Italian husband. Being a living link between two cultures which are so distant is no sinecure and sometimes requires huge dedication. An ongoing commitment unwaveringly upheld even when faced with a very puzzled Italian customs officer who can’t quite grasp what she wants all that Washi paper for. n
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Prove tecniche di rivoluzione
Storia/story Giulia Liverani
L’arte delle avanguardie russe della prima metà del Novecento è la protagonista assoluta della mostra in corso a Bologna fino al 13 maggio Rehearsals in Revolution. Russian Avant-garde art from the first half of the 20th century is the protagonist of an exhibition in Bologna on until 13 May
Insurrezione fallita The failed insurrection In alto: Ilja Repin, “17 ottobre 1905” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Above: Ilja Repin, “17 October 1905” (©State Russian Museum, St. Petersburg)
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l periodo compreso tra l’inizio del ’900 e la fine degli anni ’30 fu per la Russia un’epoca di grandi sconvolgimenti storici. Dopo l’insurrezione del 1905, brutalmente repressa dal governo degli Zar, fu infatti la volta della The period between the beginning of the 20th century and the end of the 1930s was one of considerable upheaval for Russia. The
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Prima guerra mondiale e della famosa Rivoluzione d’ottobre, a cui fece seguito la pace di Brest-Litovsk, la sanguinosa guerra civile, la nascita dell’Unione Sovietica e infine il passaggio alla dittatura di Stalin.
insurrection of 1905, brutally suppressed the government of Storia/storybyGIOVANNI DE LuCA the Tsar, was followed by the WWI and the famous October
revolution, the peace of BrestLitovsk, a bloody civil war, the birth of the Soviet Union and finally Stalin’s dictatorship.
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Realismo / Realism In alto: Valentin Serov, “Ritratto della ballerina Ida Rubinstein” (©State Russian Museum, St. Petersburg) A sinistra: echi futuristi con “Ciclista”, Natalia Goncharova (©State Russian Museum, St. Petersburg) Above: Valentin Serov, “Portrait of the Ballerina Ida Rubinstein” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Left: futurist echoes in “Cyclist”, .Natalia Goncharova (©State Russian Museum, St. Petersburg)
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Maestro dimenticato Forgotten Maestro A sinistra: Ilja Repin, “Che libertà!” (©State Russian Museum, St. Petersburg) A destra: Kazimir Malevich, “Sportsmen” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Left: Ilja Repin, “What Freedom!” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Right: Kazimir Malevich, “Sportsmen” (©State Russian Museum, St. Petersburg)
Sullo sfondo di questi drammatici eventi e ispirati dalle avanguardie occidentali come il futurismo italiano e il cubismo francese, anche gli artisti russi ebbero modo di dare sfogo alla loro creatività, sfornando a ritmo vertiginoso nuove scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia. Ed è proprio per mettere in luce le diverse correnti artistiche sviluppatesi in Russia tra i primi del Novecento e l’avvento del regime stalinista che fino al 13 maggio 2018 il Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita la mostra “Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky”. Realizzata in collaborazione con il Museo di Stato russo di San Pietroburgo, l’esposizione intende anche – ha dichiarato il vice-direttore di questo museo, Evgenia Petrova – “riportare all’attenzione non tanto della critica o degli addetti ai lavori, quanto del pubblico, artisti
tipo Repin, Petrov-Vodkin o Kustodiev, rimasti un po’ nell’ombra a causa dell’enorme successo avuto da altri quali Chagall, Malevich o Kandinsky, che pure sono presenti in mostra”. Attraverso 70 capolavori provenienti dal museo di San Pietroburgo, il visitatore ha così l’opportunità di familiarizzare con la straordinaria modernità dei movimenti culturali russi dell’epoca, dal raggismo di Michael Larionov e dal primitivismo di Natalia Goncharova e Aleksandr Drevin, fino al suprematismo di Kazimir Malevich e al costruttivismo di Vladimir Tatlin, per approdare infine al realismo socialista e al neoverismo sovietico del periodo staliniano. Ma c’è anche l’opportunità di assistere a un indovinato parallelo cronologico tra l’espressionismo figurativo e il puro astrattismo che hanno caratterizzato l’arte russa della prima metà del Novecento. n
Vademecum La mostra “Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky” è in corso fino al 13 maggio presso il Museo d’Arte Moderna di Bologna. Per informazioni: www.mostrarevolutija.it The exhibition “Revolutija. From Chagall to Malevich, from Repin to Kandinsky” is open until 13 May at the Museum of Modern Art in Bologna. Info: www.mostrarevolutija.it
Omaggio al regista Homage to a Director In alto: Boris Grigoriev, “Ritratto di Meyerhold” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Above: Boris Grigoriev, “Portrait of Meyerhold” (©State Russian Museum, St. Petersburg)
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Against the background of these dramatic events, and inspired by western Avant-garde movements such as Italian Futurism and French Cubism, Russian artistic creativity flourished, producing a host of new schools, associations and Avant-garde movements. “Revolutija. From Chagall to Malevich, from Repin to Kandinsky” at Bologna’s Museum of Modern Art until 13 May 2018 sheds light on the different currents that emerged in Russian art between the opening years of the 20th century and the advent of Stalin’s regime. Realised in
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collaboration with the Russian State Museum of St Petersburg, the exhibition also aims to “remind the public, as opposed to critics or professionals, of artists like Repin, Petrov-Vodkin or Kustodiev, who have been somewhat overshadowed by the immense success of Chagall, Malevich and Kandinsky, also represented in the exhibition,” explains Evgenia Petrova, deputy director of the Russian institute. Visitors can trace the extraordinary modernity of the Russian cultural movements of the pe-
riod through the 70 masterpieces from the St Petersburg museum; from Michael Larionov’s Rayonism and the Primitivism of Natalia Goncharova and Aleksandr Drevin to Kazimir Malevich’s Suprematism and Vladimir Tatlin’s Constructivism, through to the Socialist Realism and Soviet Neo-realism of Stalin’s days. Another clever thread is provided by a path illustrating the parallel development of the figurative expressionism and pure abstract trends that characterised Russian art in the first half of the 20th century. n
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Opera cult / Cult work In alto: Vasilij Kandinsky, “Su Bianco” (©State Russian Museum, St. Petersburg) A sinistra: “Ritratto della poetessa Anna Akhmatova”, Natan Altman (©State Russian Museum, St. Petersburg) Sotto: Marc Chagall, “Promenade” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Above: Vasilij Kandinsky, “On White” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Left: Natan Altman, “Portrait of the Poetess Anna Akhmatova” (©State Russian Museum, St. Petersburg) Below: Marc Chagall, “Promenade” (©State Russian Museum, St. Petersburg)
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Obiettivo Gressoney La famosa località valdostana vista da due maestri della fotografia, l’italiano Franco Pagetti e il polacco Michal Korta. Questa l’idea che ha dato vita alla mostra “Highsight - Fotografia ad alta quota” Focus on Gressoney. “Highsight – Altitude Photography” documents the famous Val d’Aosta alpine resort as seen through the lenses of two great photographers, Italian Franco Pagetti and Pole Michal Korta Storia/story Luigi Ambrosetti Atmosfera intima Intimate atmospheres Protagonisti delle fotografie di Franco Pagetti l’ambiente, l’architettura e il capitale umano di Gressoney Franco Pagetti’s photographs mainly feature the village of Gressoney, its architecture and its people
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L
a magnifica cittadina di GressoneySaint-Jean è conosciuta non soltanto per il suo maestoso panorama di montagne, dominate dai ghiacciai del Monte Rosa, ma anche per essere una delle culle della cultura Walser, antico popolo di origine germanica migrato in questa e in altre vallate nel corso del tredicesimo secolo dopo Cristo. Ed è per raccontare l’ambiente, l’architettura e il capitale umano di una località montana che vanta anche un’importante tradizione fotografica, che è nato il progetto “Highsight - Fotografia ad alta quota”. Protagonisti due fotografi di caratura internazionale, l’italiano Franco Pagetti, stimato fotoreporter di guerra ma più recentemente autore anche di una famosa campagna pubblicitaria per Dolce & Gabbana, e il polacco Michal Korta, collaboratore di numerose testate, agenzie pubblicitarie e istituzioni culturali internazionali. Le loro opere scattate a Gressoney sono in
mostra fino al 2 aprile presso il locale Museo regionale della fauna alpina Beck Peccoz e offrono due differenti interpretazioni della valle: Franco Pagetti, nei paesaggi immersi nella nebbia di ottobre, ne ha colto l’atmosfera ovattata, intima e di raccoglimento; Michal Korta, invece, ha fotografato la cittadina rivelandone i contrasti e i giochi di luce e ombra. In entrambi i casi, però, i loro obiettivi sono stati puntati sulle tradizioni della valle: dai ritratti dei pastori in alpeggio, al falegname; dalle sarte che confezionano i copricapo tipici, alle donne immerse nei preparativi per la processione in costume del 24 giugno. Le immagini dei due fotografi dialogano con le foto d’archivio di alcuni interpreti locali, come Marco Beck Peccoz, Alice Benessia, Alessandro Caré, Roberto Cilenti e Marco Milani, e con i tre finalisti del contest “Scatta in Alto”, la competizione fotografica che ha coinvolto i ragazzi delle scuole di Gressoney. n
Appuntamento da non perdere / Diary Date La mostra “Highsight - Fotografia ad alta quota” è in corso fino al 2 aprile a Gressoney-Saint-Jean, presso il Museo regionale della fauna alpina Beck Peccoz. Per informazioni: www.highsight.it
The exhibition “Highsight – Altitude Photography” is on at the Beck Peccoz Alpine Fauna Regional Museum until 2 April. Info: www.highsight.it
The stunning alpine village of Gressoney-Saint-Jean is wellknown both for its magnificent mountain views, dominated by the glaciers of Monte Rosa, and its traditional Walser culture as descendants of the Germanic peoples who settled here and in the adjacent valleys in the 14th century. This mountain village, its architecture and its people, noted for their photography, are all narrated in the “Highsight – Altitude Photography” project. The protagonists are two international names; the Italian Franco Pagetti, well-known for his photographic reports from the front in war zones, but more recently also the author of a pres-
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tigious advertising campaign for Dolce & Gabbana, and the Pole Michal Korta, who works with numerous newspapers and magazines, advertising agencies and international cultural institutions. Their photographs of Gressoney are on show at the Beck Peccoz Alpine Fauna Regional Museum until 2 April and offer two different interpretations of the valley: Franco Pagetti’s landscapes wreathed in October mists reveal the village’s intimate cosiness, while Michal Korta plays with the contrasts between light and shade. Both focus on the valley’s traditions, with portraits of shepherds and cowherds grazing their livestock on alpine
pastures, carpenters, seamstresses making typical local headdresses and women busy preparing for the parade in traditional local costume which takes place on 24 June each year. The shots by the two photographers are juxtaposed with others by local talents, such as Marco Beck Peccoz, Alice Benessia, Alessandro Caré, Roberto Cilenti and Marco Milani, and the three finalists in the “Scatta in Alto” contest open to the pupils of Gressoney’s schools. n
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Contrasti / Contrasts Gli scatti di Michal Korta hanno cercato di mettere in risalto gli spettacolari giochi di luci e ombre che si possono godere da Gressoney-Saint-Jean Michal Korta has focused on the spectacular light in the valley where Gressoney-Saint-Jean nestles
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Crossroads, la maratona del jazz È uno dei festival più seguiti dagli amanti del jazz nei suoi multiformi aspetti. Invaderà l’Emilia Romagna per più di tre mesi sino al 1° giugno. Un cartellone da non perdere Crossroads, the Jazz Marathon One of Italy’s most popular jazz festivals takes over the Emilia Romagna region for over three months until June. With a programme to die for Storia/story NATALINO RIVELLI - Foto/photo courtesy CROSSROADS
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egnatevi questi numeri: 500 artisti coinvolti, 65 concerti e quasi 100 giorni di programmazione. Una festa per la buona musica con ampio spazio al jazz, ma con libero accesso a tutte le contaminazioni etniche o elettroniche. Ecco come si presenta la diciannovesima edizione di Crossroads, il festival itinerante che dal 24 febbraio al 1° giugno monopolizzerà il cartellone musicale
Francia e Africa France and Africa Le sonorità di Camille Berthault (ph. Arthur Wollenweber) e Jazzmeia Horn, da non perdere The sounds of Camille Berthault (ph. Arthur Wollenweber) and must-see Jazzmeia Horn
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Check out the numbers. 500 performers, 65 concerts and almost 100 days of cool sounds. A moveable feast for jazz lovers, but with ample space accorded to influences from ethnic and electronic music. All this and more is on offer at the 19th edition of Crossroads, the itinerant festival set to dominate Emilia Romagna’s music scene from 24 February
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dell’Emilia-Romagna. Emblema della voracità stilistica della kermesse sarà la presenza di Cory Henry & The Funk Apostles: una miscela di gospel, funk, fusion, un vorticoso pianeta appartenente alla galassia Snarky Puppy (Bologna, Estragon Club, 27 aprile). Negli anni Crossroads è diventato un punto di riferimento per i big della tromba jazz italiana e anche quest’anno Paolo Fresu, Enrico Rava e
to 1 June this year. An apt representative of the eclectic range of styles at the festival is Cory Henry & The Funk Apostles: a powerful mixture of gospel, funk and fusion which is part of the renowned Snarky Puppy project (Bologna, Estragon Club, 27 April). Over the years Crossroads has become a hub for well-known trumpet players from the Italian
jazz scene, and this year sees Paolo Fresu, Enrico Rava and Fabrizio Bossovi all booked for multiple performances with different line-ups, including some original and extremely rare productions. Paolo Fresu opens Crossroads 2018 with his Devil Quartet on 24 February at the De André Theatre in Casalgrande, where he will showcase his new “Carpe
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Gradito ritorno Welcome back In alto: Paolo Fresu sarĂ presente a Crossroads in piĂš date e con formazioni diverse (ph. Roberto Cifarelli) A sinistra: gospel, funk & fusion con Cory Henry & The Funk Apostles Paolo Fresu is scheduled to perform at Crossroads on a number of dates with different line-ups (ph. Roberto Cifarelli) Left: gospel, funk & fusion with Cory Henry & The Funk Apostles
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34 Linda Oh Le nuove frontiere del contrabbasso New frontiers for the contrabass
Fabrizio Bosso vi prenderanno parte tornando in più occasioni con gruppi sempre diversi, comprese produzioni originali e progetti di raro ascolto. Paolo Fresu terrà a battesimo Crossroads 2018 con il suo Devil Quartet il 24 febbraio al Teatro De André di Casalgrande, dove proporrà il nuovo repertorio “Carpe Diem”. Fresu tornerà poi per un duetto d’eccezione con il pianista Danilo Rea: due dei più amati jazzisti nazionali, che ben raramente si sono fatti ascoltare in tale contesto (Rimini, Teatro Novelli, 26 marzo). Anche le presenze di Enrico Rava saranno caratterizzate dal valore degli interlocutori musicali. Il 14 aprile darà vita a un prezioso dialogo con la pianista giapponese Makiko Hirabayashi (Castel San Pietro Terme, “Cassero” Teatro Comunale). Il 30 aprile sarà invece lo special guest di un trio che taglia
Kurt Elling Per chi ama il jazz vocale (ph. Elliot Mandel) Singing the blues (ph. ElliotMandel)
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Diem” repertoire. Fresu makes a further appearance in a prestige duet with pianist Danilo Rea; two of Italy’s best-loved jazz players who can rarely be persuaded to perform at this sort of event (Rimini, Teatro Novelli, 26 March). Enrico Rava will also be making his bow in some impressive company. On 14 April he is billed with the Japanese pianist Makiko Hirabayashi at the “Cassero” Teatro Comunale in Castel San Pietro Terme, while on 30 April he stars as a special
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trasversalmente la storia del jazz italiano: Giovanni Tommaso al basso, Rita Marcotulli al pianoforte e Alessandro Paternesi alla batteria, pure loro sulle note di Gershwin (Russi, Teatro Comunale). Sul fronte del jazz statunitense e internazionale ci sarà un via vai di grandi nomi, a partire dal duo che affianca il trombettista Dave Douglas e il pianista Uri Caine, due tra le più altolocate voci del modernismo jazz (Piacenza, Conservatorio “G. Nicolini”, 3 marzo). Poi una tripletta di decani che hanno attraversato sempre sulla cresta dell’onda la storia musicale di tutta la seconda metà del Novecento: il sassofonista Michel Portal, ambasciatore per antonomasia del jazz francese (in quartetto a Rimini, Teatro degli Atti, 15 marzo); Lee Konitz, indomito col suo sax alto anche oltre la soglia dei novant’anni (in quartetto a Piacenza, Milestone, 20 marzo); il
guest with a trio cut across the bias of all the best in Italian jazz: Giovanni Tommaso on bass guitar, Rita Marcotulli at the piano and Alessandro Paternesi on the drums, all to the notes of Gershwin (Teatro Comunale, Russi). US and international jazz is also well to the fore at the festival, with some big names in the line up, starting with the duo performing with trumpeter Dave Douglas and pianist Uri Caine, two stars in the jazz modernism firmament (Conservatorio “G.
Nicolini”, Piacenza, 3 March). Next come three evergreen stellar performers who surged through the latter half of the twentiethcentury musical history on the crest of a successful wave: saxophonist Michel Portal, the doyen of French jazz (with a quartet at the Teatro degli Atti, Rimini, 15 March); Lee Konitz, still making his alto sax sing magic at over 90 years old (with a quartet at Milestone in Piacenza, 20 March); the Polish trumpeter Tomasz Stanko, one of the first to have tuned Europe-
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35 Tom Harrel La sua tromba in versione quartetto With his trumpet and a quartet
trombettista polacco Tomasz Stanko, uno dei primi a far sintonizzare il jazz europeo sulle frequenze moderne (Parma, WoPa Temporary, 4 aprile). E poi ancora un altro tris d’assi d’oltre oceano: il trio all stars Children of the Light, con nomi dall’enorme peso specifico come Danilo Perez al pianoforte, John Patitucci al contrabbasso e Brian Blade alla batteria (San Lazzaro di Savena, Sala Paradiso, 16 aprile); Kurt Elling, la voce maschile che da inizio millennio stabilisce lo standard alto del jazz cantato (Imola, Teatro Ebe Stignani, 20 aprile); la tromba adamantina di Tom Harrell, (in quartetto a Castelfranco Emilia, Teatro Dadà, 22 aprile). Vorremmo anche parlar-
vi del sax di Chris Speed, del piano di Greg Burk, della tromba di Rob Mazurek o della voce della texana Jazzmeia Horn. Allo stesso modo in cui ci dispiace davvero non aver più spazio per anticiparvi le performance di Ambrose Akinmusire, Silvia Bolognesi, Griffin Rodriguez o dei Manhattan Transfer. E che dire di Sarah McKenzie, del Tingvall Trio, o di Camille Bertault, Linda May Han Oh, Derek Brown e di tutti gli altri artisti che saranno i protagonisti di Crossroads. Un consiglio? Scaricate il programma del festival e venite a divertirvi con i più spumeggianti, creativi, innovativi, funambolici protagonisti del jazz del ventunesimo secolo. n
Solo buona musica / Great Music Il programma, gli artisti, le info pratiche, i biglietti. È tutto su www.crossroads-it.org
For tickets, the programme, performers and further info check out www.crossroads-it.org
an jazz into modern frequencies (WoPaTemporary, Parma, 4 April). Then another hat trick of famous names from the other side of the pond: the all stars trio Children of the Light, with heavyweights like Danilo Perez on piano, John Patitucci on the contrabass and Brian Blade on the drums (Sala Paradiso, San Lazzaro di Savena, 16 April); Kurt Elling, the male vocalist who has set the bar for the new millennium so high in the field
of sung jazz (Teatro Ebe Stignani, Imola, 20 April); Tom Harrell’s adamantine trumpet (in a quartet at the Teatro Dadà, Castelfranco Emilia, 22 April). We’d also like to mention Chris Speed’s sax, Greg Burk’s piano, Rob Mazurek’s trumpet and the voice of Texan star Jazzmeia Horn. Unfortunately we’re too short on space to go into performances by Ambrose Akinmusire, Silvia Bolognesi, Griffin
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Rodriguez and the Manhattan Transfer. And then there’s Sarah McKenzie, the Tingvall Trio, Camille Bertault, Linda May Han Oh, Derek Brown and all the other artists appearing at Crossroads. Probably your best bet is to download the festival programme and head to Emilia Romagna to join in with all the fun and great music from some of the most creative jazz of the new millennium. n
Fabrizio Bosso Aperto alle contaminazioni (ph. Andrea Boccalini) Open to influence (ph. Andrea Boccalini)
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IN VIAGGIO Travel
ORIGINALE, AUTENTICA, UNICA: LA BAVIERA è UN TESORO da scoprire Spazio
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Qui Norimberga / Nuremberg Nella storica piazza del Tiergärtnertor (a sinistra), il “Bieramt” promuove la cultura francone servendo fino a 20 tipi di birre regionali (sotto) In the historical Tiergärtnertor Square, the “Bieramt” flies the flag for Franconian culture with 20 different types of local beers
Locali tipici / Traditional Biergärten Durante la stagione estiva le birrerie all’aperto della Baviera offrono momenti di autentico relax (© Bayerischer Brauerbund e.V.) During the summer months Bavaria’s open-air beer gardens offer a welcome break (© Bayerischer Brauerbund e.V.)
Le città di questo meraviglioso Land hanno un fascino particolare grazie alle loro straordinarie storie e alle loro particolarità culturali e gastronomiche ORIGINAL, AUTHENTIC, DISTINCTIVE: BAVARIA IS A TREASURE TO DISCOVER The cities of Bavaria have a very special attitude to life thanks to their unique history and their cultural and culinary highlights Storia/story Dina Ambrosi
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vviso ai turisti in cerca di emozioni: la Baviera vi aspetta. Partiamo da Norimberga, splendida città un’ora a nord di Monaco. Qui non c’è solo il Mercatino di Gesù Bambino da vedere: la piazza storica del Tiergärtnertor è uno dei luoghi più belli in cui sedersi all’aperto. Ecco il locale “Bieramt” che promuove la cultura francone servendo fino a 20 tipi di birre regionali. E a proposito di birra, l’intera Baviera è costellata di Biergärten, locali estivi molto rilassanti. Sulle panche di legno assolate, chiunque è il benvenuto. Si brinda con birra chiara, aromatizzata, torbida “della cantina”, con una bianca al frumento o con una “radler”. Nelle birrerie all’aperto il tempo si ferma. Già nel diciannovesimo secolo gli escursionisti portavano la propria merenda nelle birrerie. Questa usanza è tutt’oggi un privilegio molto apprezzato, anche se ormai tutte le birrerie all’aperto servono sia piatti caldi che freddi. Ma eccoci a Lindau, sul Lago di Costanza, cit-
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In auto o in moto Freewheeling Per un tour sulle Alpi bavaresi non c’è nulla di meglio che percorrere la mitica Deutsche Alpenstrasse, la “Strada Tedesca delle Alpi” (© Deutsche Alpenstraße) Take a tour of the Bavarian Alps along the legendary German Alpine Road (© Deutsche Alpenstraße)
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Bavaria calling all visitors looking for the perfect break! Starting from the charming Nuremberg, just an hour north of Munich, with its famous Christmas Market: the square around the historic Tiergärtnertor is a lovely place to sit and watch the world go by. Its “Bieramt” bar sells up to 20 different regional beers and is a beacon of Franconian culture. Life here is as vibrant as any southern piazza. Bavaria’s Biergärten (beer gardens) are particularly convivial in summer. People sitting on sunwarmed wooden benches are happy to “budge up” when another guest arrives. They hoist glasses of aromatic blond beer, naturally cloudy cellar beer, tangy Weißbier (Bavarian Wheat beer) and refreshing shandy. The golden sheen of the beer is set off to perfection by the lush, sparkling
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tà decisamente pittoresca: l’acqua trasparente, le montagne innevate e, nel mezzo, un’isola storica. Da non perdere l’ingresso al porto, dall’aspetto sontuoso, con i leoni bavaresi e il faro bianco. La sera è bello passeggiare nei vicoletti tortuosi e cenare nei ristoranti tipici. Senza dimenticare che dal 24 marzo al 26 agosto 2018 lo Stadtmuseum di Lindau presenta le opere dell’espressionista August Macke intitolate “Flâneur nel giardino dell’arte”. Ma la città insulare è un paradiso segreto anche in autunno e inverno, in primis per il “Natale sul Porto di Lindau” (22 novembre - 16 dicembre 2018). Da Lindau imbocchiamo la “Strada Tedesca delle Alpi”, che estendendosi per 450 chilometri ci porta fino a Schönau, sul lago Königssee. A due o a quattro ruote, percorrere la strada lungo il castello di Neuschwanstein e Herrenchiemsee, lo Zugspitze e i monasteri di Ettal e Benediktbeuern è un’esperienza irrinunciabile per chi ama le guide vertiginose. Strade tortuose affacciate su dolci colline
white froth. Time stands still in Bavaria’s Biergärten. Back in the 19th century, day-trippers brought their snacks into the Biergärten. This custom became a much-loved privilege, which guests of today can still enjoy – even though all Biergärten have long been serving hot and cold meals. A picturesque atmosphere of a different kind is found in Lindau at Lake Constance: crystal clear water, snow-topped mountains and a historic island. One highlight here is the magnificent harbour entrance with its Bavarian Lion and the the New Lighthouse. The town’s narrow, winding streets and charming restaurants are the perfect place to relax at the end of the day. From 24 March to 26 August 2018, the Lindau City Museum is exhibiting works by the expressionist August Macke, en-
titled “A Flâneur in the Garden of Art”. This island town is lovely in autumn and winter too, especially during the Lindauer Hafenweihnacht (Advent celebrations) from 22 November to 16 December 2018. Running 450 kilometres from Lindau to Schönau on Lake Königssee, the German Alpine Road connects all the sights along the Bavarian Alps. Whether you are travelling on two wheels or four, you can enjoy the thrill of passing the castles of Neuschwanstein and Herrenchiemsee, the Zugspitze mountain and the abbeys of Ettal and Benediktbeuern. The winding roads are lined by gently rolling hills, steep mountain peaks, glittering lakes and spectacular towns and villages. Bad Hindelang, Pfronten, Füssen, Oberammergau, Garmisch-Partenkirchen,
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Sul Lago di Costanza / Lake Constance In alto: da non perdere una visita a Lindau, col suo spettacolare ingresso al porto (© Hari Pulko/Lindau Tourismus) Above: a visit to Lindau with its famous harbour entrance is a must (© Hari Pulko/Lindau Tourismus)
© Bayerischer Brauerbund e.V.
In stile barocco / Baroque Sopra: nel Duomo di Passau vi è il più grande organo al mondo, composto da 18.000 canne (© Passau Tourismus und Stadtmarketing) Above: the Passau Cathedral organ is the largest in the world, with almost 18,000 pipes (© Passau Tourismus und Stadtmarketing)
Affascinante Straubing / Straubing glamour Durante il Gäubodenvolksfest di agosto, Straubing accoglie ogni anno oltre un milione di visitatori (© Amt für Tourismus Straubing) Straubing welcomes over a million visitors every year during its Gäubodenvolksfest in August (© Amt für Tourismus Straubing)
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40 Per informazioni/ Further information • Baviera Turismo / Bavaria Tourism www.bavieraturismo.it/diversa-pertradizione; www.bavaria.by/traditionally-different • Bayerischer Brauerbund e.V. www.bayrisch-bier.de • Lindau Tourismus www.lindau.de • Strada Tedesca delle Alpi German Alpine Road www.deutsche-alpenstrasse.de • Città della Baviera orientale Cities of Eastern Bavaria www.ostbayern-tourismus.de/ Erlebnisse/Staedte-und-Kultur/Cittain-Baviera-orientale
Collezione unica Unique collection Neumarkt è conosciuta anche per il Museo dei veicoli storici Maybach (© Stadt Neumarkt) A destra: al museo civico di Dingolfing è possibile ripercorrere la storia della BMW (© Stadt Dingolfing) Neumarkt is well-known for its museum of historical Maybach-vehicles (© Stadt Neumarkt). Right: the local museum in Dingolfing narrates the history of BMW (© Stadt Dingolfing)
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e vette scoscese, laghi scintillanti e villaggi pittoreschi. Bad Hindelang, Pfronten, Füssen, Oberammergau, Garmisch-Partenkirchen, Bad Tölz, Oberaudorf, Reit im Winkl e Bad Reichenhall vi aspettano. E poi c’è tutta la Baviera orientale, con le sue città storiche ricche di sfaccettature e uno stile di vita moderno. Neumarkt nell’Alto Palatinato, Amberg e Weiden sono note per la varietà di birre. Neumarkt ospita anche il Museo dei veicoli storici Maybach, la più grande collezione di auto storiche di lusso. Ad Amberg, città medievale, c’è il primo (e finora unico) museo dell’aria tedesco, dove è possibile ammirare le docce ad aria oppure l’aria densa e sottile. A Weiden, famosa per la produzione di vetro e porcellana, è possibile acquistare prodotti in porcellana, capi di abbigliamento e cioccolato. Il Danubio, un tempo confine nordico dell’Impero Romano, unisce città, Paesi e comunità. Dove questo grande fiume incontra l’Ilz e l’Inn, ecco la città barocca di Passau, nel cui Duomo vi è il più grande organo al mondo composto da 18.000 canne. Deggendorf, città universitaria affacciata sul Danubio e sui pen-
Bad Tölz, Oberaudorf, Reit im Winkl and Bad Reichenhall are all waiting to be discovered. The historic towns in Eastern Bavaria astound visitors with their diverse features and modern lifestyle. Neumarkt in the Upper Palatinate, Amberg and Weiden are famous for their wide variety of beers. Neumarkt is also home to the museum of Historical Maybach-vehicles, with the world’s biggest collection of these legendary cars. Medieval Amberg is where you will find Germany’s first Air Museum, with fascinating exhibits including air showers and thick and thin air. The historical porcelain and glass centre of Weiden offers attractive shopping opportuni-
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dii della Foresta Bavarese, vanta nel proprio territorio una differenza di altitudine di 800 metri. Straubing, con la sua piazza storica e le sue case mercantili imponenti, accoglie ogni anno oltre un milione di visitatori durante la grande festa popolare di agosto (Gäubodenvolksfest), la seconda per importanza dopo l’Oktoberfest. A Ratisbona, Landshut e Dingolfing, la BMW produce veicoli e componenti per la vendita. Ratisbona, dichiarata patrimonio dell’UNESCO, è la più grande città medioevale della Germania, con i suoi vicoletti, le grandi piazze soleggiate e i negozi invitanti. Landshut, conosciuta per il più grande evento all’aperto, “Le nozze di Landshut 1475” che si svolge ogni quattro anni, è una città storica dall’atmosfera vivace. A Dingolfing potrete osservare l’evoluzione della BMW, lo sviluppo di diversi tipi di veicoli e molte altre raffinatezze nello Stadmuseum interattivo. Un consiglio? Volate a Monaco di Baviera con Air Dolomiti e scoprite sul luogo la diversità culturale e le tante bellissime città della Baviera. n
ties for porcelain, clothing and chocolate. The Danube, once the northernmost border of the Roman Empire, now connects towns, countries and people. Where this mighty river meets the Ilz and the Inn, the cathedral in the Baroque city of Passau boasts the largest organ in the world with almost 18,000 pipes. The university town of Deggendorf climbs 800 metres from its beautiful setting on the Danube up to the steep slopes of the Bavarian Forest. Straubing, with its historic town square and stately merchants’ houses, welcomes well over a million visitors each August to the second largest folk festival of its kind. In Regensburg, Landshut and Dingolf-
ing, BMW produces vehicles and components. The UNESCO World Heritage City of Regensburg is also Germany’s largest medieval city, offering pretty little streets, sunny squares and inviting shops Landshut, known for Europe’s largest open-air play, the Landshut Wedding, which is held every four years, is steeped in history but still very vibrant. The interactive museum in Dingolfing traces the rise of BMW, follows the development of various vehicle types and explores many technical refinements. Fly to Munich with Air Dolomiti and discover the cultural diversity and city highlights that Bavaria has to offer. n
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Shopping a Weiden / Shopping in Weiden Per gli amanti dello shopping Weiden è una sosta obbligata (© Stadt Weiden) Weiden is a must for shopping (© Stadt Weiden)
Di origine medioevale / Medieval marvels In alto: la Nabburger Tor di Amberg (© Tourst-Information Amberg) The Nabburger Tor in Amberg (© Tourst-Information Amberg)
Patrimonio dell’UNESCO / UNESCO Heritage Site Con i suoi vicoletti, le piazze soleggiate e le sue boutiques, Ratisbona non mancherà di affascinarvi (© Stadt Regensburg) With its winding lanes, sunny squares and charming little shops, Regensburg is a magnet for discerning visitors (© Stadt Regensburg)
Sul Danubio / The Blue Danube In alto: Deggendorf è una vivace città universitaria (© Stadt Deggendorf) Above: Deggendorf is a lively university town (© Stadt Deggendorf)
Il fascino di Landshut Landshut glamour A sinistra: Landshut è una città storica dall’atmosfera vivace (© Verkehrsverein Landshut e.V.) Left: Landshut is a town with plenty of history to explore (© Verkehrsverein Landshut e.V.)
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IN VIAGGIO Travel
Antica masseria “Il Melograno” di Monopoli (Bari) è immerso nel verde, tra agrumeti e ulivi secolari di rara bellezza. Con le sue camere sobrie ed eleganti, e gli spazi comuni accoglienti, sa conquistare il turista alla ricerca di tranquillità “Il Melograno” near Monopoli (Bari) is set amidst the lush beauty of ancient olive and citrus groves. The sober elegance of the rooms, together with its overall charm, make this a go-to option for those seeking peace and quiet
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Charming mediterraneo Nei dintorni di Bari, ecco i resort dove l’eccellente gastronomia e la squisita ospitalità uniscono tradizioni e buon gusto Mediterranean Moods. Resorts near Bari where great food and warm hospitality come with tradition and style
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elle masserie che abbracciano i dintorni di Bari, non lontano da quel “blu dipinto di blu” che Modugno cantava al mondo, resta ancor oggi l’atmosfera di un tempo. Nel calore della terra che ogni anno accoglie turisti e viaggiatori, non è andata perduta la consapevolezza di tale ricchezza, nemmeno dopo mode, tendenze e In the masserie – the traditional farmhouses of Puglia – dotted around Bari within hailing distance of the “Blu Dipinto di Blu” hymned by Modugno, time often seems to have stood still. In the glowing warmth of
costanti contaminazioni. Oggi fra le mura di molte di queste dimore ristrutturate e riportate in vita, restano ricordi e testimonianze, in ogni arredo, in ogni portata in tavola, in ogni pietra levigata dallo sforzo e dal tempo. Fra questi piccoli tesori, la masseria “Il Melograno” di Monopoli è senza dubbio particolare. Tra agrumeti e ulivi secolari di rara
a land that welcomes travellers and tourists every year the past is still precious, despite passing fashions, trends and imported novelties. Within the thick walls of these renovated farmhouses you can still find mementoes and cen-
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Storia/story Antonella Tereo
turies’ old customs in a wealth of objects, traditional recipes and weathered stones. A good example of one of these little gems is the masseria “Il Melograno” near Monopoli. Set amidst the lush beauty of ancient
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Delizie del palato Fine Food A “Il Melograno” il team capitanato dallo chef Vito Catulli propone una cucina fresca e gustosa The team at “Il Melograno”, under the aegis of chef Vito Catulli, offer delicately delicious fare
bellezza, un patio ora accoglie gli ospiti per la colazione e i pasti e racchiude, fra i suoi archi e le sue candide volte, strumenti dei mestieri più antichi e duri, lavori dettati dai campi e dai ritmi della natura. Nelle camere ogni pezzo d’arredo ha un fascino a sé, accostato al resto degli ambienti grazie al buon gusto della proprietà che ha assemblato per ciascuna delle 40 camere complementi e décor delicati, lasciando così all’atmosfera il giusto spazio da protagonista. La cucina, sotto la regia di Vito Catulli, è un’eccellenza di fresca generazione olive and citrus groves, a delightful patio offers the perfect place for breakfast, lunch or dinner. Its dazzling white walls and picturesque arches are decorated with tools used in a harsher past, when fields were tilled by the sweat of the farmer’s brow and nature dictated the rhythms of the day. The 40 rooms here are all furnished individually with fascinating antiques, blending in perfectly with the hotel’s more modern amenities, thanks to the excellent taste and unceasing endeavours of the masseria’s owner.
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per il giusto equilibrio fra tradizione e ricerca personale, ma fatto anche di aspetti emozionali sempre alla base dell’ospitalità locale. “La Peschiera”, altro autentico bijoux in pietra bianca non lontano da Alberobello, si lascia letteralmente lambire invece dalle acque del mare circostante. Rappresenta una dimora in puro stile locale senza nulla togliere al comfort e al piacere di un po’ di privacy. Grazie al suo lido riservato e con accesso diretto, il Tamerici Beach Club, La Peschiera è infatti un rifugio ideale proprio per chi cerca
Chef Vito Catulli reigns supreme in the kitchen, bringing his own innovative take on traditional local cuisine, where local custom dictates that hospitality must be an emotional, as much as a material, experience. “La Peschiera”, another authentic treasure in white stone not far from Alberobello, is literally lapped by the crystal clear waters of the Adriatic. A traditional local building, a former fishery, transformed into a haven of peace and hedonistic comfort. Privacy is the premium here, with the re-
served beach club, Tamerici, accessed directly from the hotel. Just the ticket if you want to keep the madding crowds at bay and enjoy a pristine beach just a stone’s throw from your über-luxury room, something you can do for a goodly number of months a year, thanks to the sunny Puglia climate. Catulli is in charge of the kitchen here too, overseeing a succession of succulent haute cuisine courses where the protagonist is frequently the exquisite local extra-virgin olive oil. Newer, and perhaps a bit live-
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pochi ombrelloni davanti ad acque mozzafiato, molti mesi all’anno e a due passi dalla propria, lussuosa stanza. Ed anche qui la cucina guidata da Catulli si traduce in piatti di raffinato gusto, dove l’olio di questa terra resta protagonista. Più nuova e forse più frizzante un’altra proprietà che gode dell’incanto di Polignano a Mare. Proprio a pochi passi dal recente yacht club che la località ha aperto per far fronte ad un nuovo turismo slow (un porticciolo ideale per attraccare e per permettersi di godere poi
dell’ospitalità pugliese) si svela Cala Ponte, altro hotel in cui prevale il blu negli interiors che si fonde con la semplicità dell’essenziale, il design più funzionale, a tratti sobrio come lo stile locale. Torna il connubio con il mare e con la vita marina, altra ricchezza di questa costa. Lo charme del Mediterraneo c’è tutto, declinando, fra ambiente naturale, materie prime, ottima cucina e servizio, le stesse prerogative che premiano ogni anno la Puglia, dove il calore della gente si aggiunge all’incantevole bellezza dei luoghi. n
Indirizzi utili / Where Per informazioni sui resort pugliesi segnalati in questo articolo: www.melograno.com; www.peschierahotel.com; wwwcalapontehotel.com
For info on the resorts mentioned in this article check out www.melograno.com; www.peschierahotel.com; www.calapontehotel.com
lier, is another resort in enchanting Polignano a Mare. Located virtually next door to the recently-completed yacht club Polignano has opened to cater for recent growth in the slow tourism ethos (the ideal place to berth on your Mediterranean travels and savour the warmth of local hos-
pitality), lies Cala Ponte. The hotel’s predominantly blue interiors are engagingly essential in their functional design, echoing the sobriety that is a feature of local style. Again the dominant note is the sea and marine life, part of the riches of this coast.
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Carte vincenti Top treats at “La Peschiera” In alto: le camere con vista mare e la cucina dello chef Catulli sono tra i punti di forza de “La Peschiera”. Bagnati dalle acque del mare o della piscina, è possibile godere di autentici momenti di relax. Sotto: gli ospiti de “La Peschiera” possono desinare direttamente in riva al mare Our vote goes to the sea views from the rooms and chef Catulli’s cooking. Lapped by the crystal clear waters of the Adriatic and its swimming pools, La Peschiera is the perfect place to relax. Below: dining directly on the sea
The Mediterranean mood is keyed by charm, the materials used, the superb cuisine and service. Those same prerogatives which attract so many people to Puglia each year, rendered perfect by the rare natural beauty of the place and its open-hearted people. n
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Per una vita hi-tech, ma senza eccessi
OTIUM et negotium
A cura di Giovanni De Luca
For hi-tech life, but without excess By Giovanni De Luca
L’intelligenza artificiale sbarca in cucina Forni capaci di dialogare con il vostro smartphone e di mandarvi fotografie di quello che è in cottura. Tirate fuori il vostro animo “nerd” e fatevi tentare Poco importa se in cucina siete chef provetti o imbranati totali, l’importante è che abbiate uno spirito da “nerd” e non possiate resistere al gadget perfetto per migliorare la vostra vita ai fornelli (o almeno, che non smettiate mai di sperarci). E allora ecco il forno perfetto, connesso con il wi-fi domestico, in grado di parlare con il vostro inseparabile smartphone, ricco di sensori e dotato di intelligenza artificiale, capace di imparare, cottura dopo cottura, dai suoi stessi errori. Si chiama June (www. juneoven.com) ed all’apparenza è un normale forno elettrico, ma al suo interno c’è una fotocamera ad alta risoluzione collegata ad un sistema esperto capace di riconoscere l’alimento che avete appena inserito e di cuocerlo perfettamente seguendo una serie di programmi preinstallati, senza che voi dobbiate far nulla (almeno in teoria). June vi vuole però coinvolgere: condividerà con voi sullo smartphone l’andamento della cottura e vi farà vedere dal vivo come sta venendo il piatto preferito. Forse tutto questo si rivelerà totalmente inutile, ma sapere che esiste per qualcuno può essere già di conforto. Se non fosse così, lasciate perdere e passate in rosticceria. Più semplice e meno “intelligente” è invece HyperCool, un sistema ideato dal giovane inventore finlandese Sami Sarkkinen, capace di raffreddare due lattine da 33 cl in 90 secondi. Come funziona? Si appoggiano le bibite su un blocco di ghiaccio sagomato ad hoc (basta lasciare lo speciale contenitore termico una notte in freezer) e un motorino elettrico alimentato con due batterie a stilo vi farà ruotare sopra le lattine, abbassandone in pochi istanti la temperatura. E in un minuto e mezzo il gioco è fatto. Un progetto molto “cool” che sino a qualche mese fa stava cercando finanziatori sul web. Se avete voglia di sostenere i suoi creatori questo è il momento. n
In alto e sotto: June, un concentrato di tecnologia a portata di forchetta Above and below: June, the newest technology is just a forkful away
Artificial intelligence directly to your kitchen Ovens that send cooking updates and pictures straight to your smartphone. Embrace your inner nerd and let technology become your sous-chef. Regardless of your culinary prowess, whether you can whip up the perfect soufflé in your sleep or struggle to boil an egg, if you are a tech enthusiast and cannot resist adding the latest gadget to your kitchen, in the hopes of making life a little easier, prepare to be amazed. The oven of your dreams is here and it connects to your Wi-Fi, sends updates to your smart phone and, thanks to its sensors and artificial intelligence, is even capable of learning from its mistakes. This wonder is called the June Oven (www. juneoven.com) and at first glance may look like any other electric oven, but don’t let appearances fool you, inside it has a high-resolution camera connected to a highly sophisticated system able to recognise, and therefore cook to perfection thanks to its preinstalled programs, whatever dish you pop in the oven, without you lifting a finger (at least in theory). But June wants to keep you in the loop so it will send regular updates to your phone and share pictures of your meal as it cooks. Some might feel this is a bit over the top, others like to know the option is there. If you don’t care either way you can always opt for a takeaway. Less sophisticated and simpler is the HyperCool, brainchild of Finnish inventor Sami Sarkkinen. Hypercool will ensure that you will never have to drink warm Coke again, as it can cool two 33 cl cans in an astonishing 90 seconds. So how does this mini-marvel work? It’s rather simple really, just put your cans on the ad hoc shaped ice block (you have to remember to leave the special thermal mould in the freezer overnight) and a small electric motor, powered by two batteries, will rotate your cans, cooling them to perfection in just a minute and a half. An extremely “cool” project which until recently was searching for potential backers online. So, if you fancy a financial flutter on a techie future now is your chance. n
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In alto e sotto: HyperCool, per avere bibite ghiacciate in 90 secondi. Massimo isolamento termico, può raffreddare due lattine da 33 cl, o una da 50 cl Above and below: HyperCool, ice-cold drinks in just 90 seconds
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cantina a bordo Cellar on board Dai pendii del Triveneto, passando sulle dolci colline toscane, attraverso il tacco pugliese fino all’assolata terra siciliana: questo ed altri affascinanti scenari ospitano alcune delle tenute più suggestive che abbiamo selezionato per voi. Lasciatevi emozionare da questi vini, dalla loro storia, dal loro sapore e dalla tradizione della terra che rappresentano, chiedendo ai nostri assistenti di volo i vini in rotazione
From the mountain slopes in the Triveneto to the sweet tuscan hills, by way of the heel of Italy in Apulia and as far as sunny Sicily: this and other fascinating scenarios are home to some of the most evocative estates we have selected for you. Be enticed by these wines, their history, taste and traditions of the lands they represent. Ask our cabin crew about the wines in rotation
Gli spumanti Sparkling wines
Veneto VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE D.O.C.G SPUMANTE EXTRA DRY MOLERA Cantina: BISOL DESIDERIO & FIGLI S.R.L. - Glera; 11,5%; 8 °C Il colore è giallo paglierino con leggeri riflessi verdi, il perlage è fine e persistente. Il profumo è delicato, ampio, con sentore di fiori di campo. Contraddistinto da una delicata mineralità, è molto piacevole per accompagnare primi piatti a base di pesce e verdure. Si rivela ideale per una “cucina speziata” ed è perfetto come aperitivo.
Its colour is straw yellow with slightly green highlights, its perlage is fine and persistent. Its bouquet is delicate, full with nuances of wild flowers. Distinguished by its delicate minerality this wine is ideal with seafood and vegetable-based first courses as well as “spicy cuisine” and is perfect as an aperitif. Referenze/Reviews: Wine Enthusiast 2017: 88/100
Lazio BEST BRUT - Cantina: FAMIGLIA COTARELLA Trebbiano 40%, Roscetto 30%, Malvasia 30%; 12%; 10 °C Best Brut, prodotto con metodo Charmat e presentato in anteprima nell’estate 2015, è la prima versione spumantizzata dell’Est! Est!! Est!!!: il tipico vino bianco di Montefiascone. Dalla zona di Montefiascone che si affaccia sul Lago di Bolsena vengono raccolte le uve destinate alla produzione di questo vino. Il tipico clima dell’area consente di raccogliere uve particolarmente adatte ad ottenere uno spumante con metodo Charmat. Bassa gradazione ed acidità sostenuta caratterizzano le uve del Best Brut. Di colore giallo chiaro con riflessi verdognoli, al gusto è diretto, fruttato con note di mela. La spuma è delicata e gradevole, al gusto presenta una buona nota acida con finale sapido e piacevole. Perfetto per un aperitivo o per un light lunch. Best Brut, made with Charmat Method and premiered in the summer 2015, is the first sparkling version of the Est!Est!!Est!!!: the typical white wine of Montefiascone. From the Montefiascone area overlooking Lake Bolsena are collected the grapes destined for the production of this wine. The typical climate of the area allows to harvest grapes particularly suitable for obtaining a sparkling wine with the Charmat method. Low alcohol gradation and sustained acidity characterize the Best Brut grapes. The color of the wine is light yellow with greenish reflections, the taste is direct, fruity with apple notes. The froth is delicate and pleasant, with a good acid note with a savory and pleasant finish. It is the perfect wine for an aperitif or a light lunch.
Campania DUBL BRUT - Cantina: FEUDI DI SAN GREGORIO - Falanghina; 12,5%; 8 °C Piacevole, fresco, versatile. I profumi immediati e croccanti di pesca, mela golden matura e camomilla, si alternano a note più rotonde di albicocca, esaltati dalla vivacità della bollicina. Al gusto intriga per la sua fragranza e dinamicità: l’ingresso al palato è agile e tonico, lasciando spazio agli aromi varietali, tipici della Falanghina, che ritornano delicati dopo la deglutizione. Particolarmente indicato per l’aperitivo, DUBL Brut da uve Falanghina mette tutti d’accordo con la sua cordialità gustativa mai scontata, che predispone con un sorriso alla giovialità della tavola. Piatti consigliati: sushi e sashimi.
Pleasing, fresh, versatile. The immediate and crispy aromas of peach, ripe golden delicious apples and camomile alternate with rounder apricot notes, enhanced by lively bubbles. Referenze/Reviews: Robert Parker: 88, Wine Enthusiast: 90, Wine Spectator: 88
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49 I vini rossi red wines
Friuli Venezia Giulia FANTINEL TENUTA SANT’HELENA CABERNET SAUVIGNON - Cantina: FANTINEL Cabernet Sauvignon; 13%; 18-20 °C Colore: rosso rubino intenso, tendente al granato. Profumo: intenso, caratteristico, ricorda i frutti di sottobosco e con l’età assume ricordi di spezie. Sapore: di ottimo corpo, pieno, vellutato. Abbinamenti: arrosti, pollame nobile, selvaggina, straordinario il brasato preparato con questo vino.
Deep ruby red, tending to garnet. Nose: powerful, characteristic, redolent of forest fruits and, with age, of spicy hints. Palate: full-bodied, velvety. Pairings: roast meat, poultry, game; meat braised in this wine is extraordinarily good. Referenze/Reviews: James Suckling 2017: 93; James Suckling 2015: 92; Vini d’Italia 2017: 2 bicchieri.
Toscana PÈPPOLI CHIANTI CLASSICO D.O.C.G. - Cantina: ANTINORI NEL CHIANTI CLASSICO Sangiovese, Merlot, Syrah; 13,5%; 16-18 °C Di colore rosso rubino con riflessi violacei, al naso spiccano intense note fruttate di ciliegia e ribes che ben si legano a quelle floreali di viola, tipiche del Sangiovese; molto delicata e ben integrata la lieve nota fumè data dall’affinamento in legno. Al palato è molto sapido, con una buona vena acidica e tannini morbidi e setosi. Abbinato con carne alla brace, salumi e insaccati freschi (non stagionati), quaglie e piccoli volatili, pasta al pomodoro.
Ruby red in color with purple highlights, the wine shows intensely fruity notes of cherries and red currants on the nose which fuse very well with the typical sensations of violets which characterize Chianti Classico. Very delicate and quite well integrated the smoky sensations created by the oak aging. The palate is savory with a tasty vein of acidity together with silky and polished tannins. Paired with grilled meat, cold cuts, pasta with tomato sauce, wild birds. Referenze/Reviews: Vini d’Italia: 2 bicchieri; Wine Spectator 2017-18: 90; Wine Enthusiast 2017-18: 90.
Puglia PRIMITIVO DI MANDURIA DOC - Cantina: OGNISSOLE - Primitivo, 14%, 16-18 °C Il vino al naso rivela note fruttate, sentori di mora e ciliegia, oltre a una certa speziatura. In bocca è caldo, ricco e vellutato. Abbinamenti gastronomici: pasta con sughi di carne, eccellente con carni rosse; altro abbinamento ideale è il formaggio stagionato.
Full bodied, the nose reveals a rich perfume of fruity hints as plum and sour black cherries and also spices as ginger and vanilla. In the mouth it is warm, full and velvety. Pairings Pasta with rich meat sauces, excellent with red meat and in particular lamb. An ideal pairing for moderately aged as well as intense ripe cheeses. Referenze/Reviews: Wine Enthusiast 89 (2013)
occhio al logo / A look at the logo Air Dolomiti ha sempre fatto della propria cantina di bordo un vanto. La collaborazione ultra-ventennale con alcune tra le più importanti realtà vitivinicole italiane ha permesso di allietare negli anni milioni di passeggeri. La scelta delle etichette periodicamente offerte si basa su opinioni di enologi, su proposte di importanti produttori e da qualche anno anche su un meccanismo di selezione interna. Air Dolomiti riceve continuamente campioni di vini da cantine di tutta Italia e su base periodica vengono organizzate degustazioni il cui panel giudicante è composto proprio da dipendenti della compagnia provenienti da ogni reparto: amministrazione, marketing, operazioni, servizi informatici e così via. Dunque non necessariamente ‘esperti’, ma semplici consumatori rappresentativi della platea dei passeggeri a bordo, che partecipano con lo scopo di contribuire a eleggere il vino più buono tra quelli assaggiati. I vincitori di queste selezioni sono spesso vini che non sono conosciuti dal grande pubblico, ma che Air Dolomiti ha deciso di proporre ai passeggeri perché valutati come prodotti di qualità ed eccellenza nazionale, meritevoli di farsi conoscere e apprezzare da un maggior numero di persone, curiose e capaci di apprezzare le novità ben consigliate. Da oggi potrete identificare i vini selezionati attraverso questo sistema dal bollino “Staff Selection” che viene apposto sulla rivista e sulla nuova sezione del sito dedicata alla “Cantina a Bordo”. Salute!
Air Dolomiti has always been proud of its selection of wines. It has worked for over 20 years with some of Italy’s top wine producers to bring millions of passengers the pleasure of a good glass of wine. Over the years our choice of labels has been based on the opinion of experts, wineries’ premium selections and, more recently, our in-house panel of wine tasters. Air Dolomiti receives a constant flow of wines to try from all over Italy, and periodically organises tastings with a panel of staff from a whole range of departments, from administration to marketing, operations, ITC and so on. Not necessarily “experts”, but a sort of consumer focus group representing our passengers, who help choose the wine they like best. Often the wines selected by this process may not be household names, but are picked for their quality and acknowledged status in Italy. These are wines which deserve to be better known to a wider public of discerning consumers, capable of appreciating something new under expert guidance. We have now flagged the wines chosen through this system with a “Staff Selection” logo in our in-flight magazine and the new section of our website dedicated to our selection of wines. Cheers!
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i vini bianchi White wines
Toscana IGT TOSCANA BIANCO ORIOLUS - Cantina: BINDI SERGARDI Bianco carta con riflessi dorati. Ha un bouquet intenso con sentori di pesca e pera. In bocca è fresco, sapido, minerale, con buona acidità. Vino da bere giovane per poterne assaporare al meglio la freschezza. Adatto come aperitivo, ottimo accompagnato al pesce come da tradizione.
Paper white with golden highlights. An intense bouquet with hins of peach and pear. Fresh and tasty, mineral with good acidity. A good aperitif wine and a traditional accompaniment to fish.
Liguria “ETICHETTA GRIGIA” COLLI DI LUNI VERMENTINO DOC 2017 Cantina: LVNAE BOSONI - Vermentino; 12,5%; 10 °C Di colore giallo paglierino con giovani riflessi verdolini. Profumo intenso, persistente, fine e di grande eleganza, con note di biancospino, pompelmo, mela renetta, pesca bianca e piacevole sottofondo di miele d’acacia. In bocca si presenta fresco equilibrato e giustamente bilanciato, regalando evoluzioni gustative interessanti. La struttura del vino lo rende particolarmente adatto ai piatti della cucina tradizionale ligure come i testaroli ai funghi, ripieni alla ligure, le tortine di acciughe e i totani ripieni. Non disdegna tuttavia, gli abbinamenti con carni bianche e verdure.Straw-yellow colour with youthful greenish highlights. Intense, persistent, sophisticated aroma of great elegance, with hints of hawthorn, grapefruit, rennet apple, white peach and a pleasing undertone of acacia honey. Fresh and properly balanced on the palate, it rewards with interesting developments of taste. The wine’s structure makes it particularly suitable for the dishes of traditional Ligurian cuisine, such as “testarolo” pancakes with mushrooms, Ligurian-style stuffed pasta, anchovy and squid pies. It also goes well with white meats and vegetables. Referenze/Reviews: Vini d’Italia 2016: due bicchieri; Wine Spectator 2015: 90; Decanter World Wine Awards 2015 medaglia di bronzo/bronze medal (2014)
Umbria SAN GIOVANNI DELLA SALA ORVIETO DOC CLASSICO SUPERIORE Cantina: CASTELLO DELLA SALA - Grechetto, Procanico, Pinot Bianco e Viognier; 12,5%; 10-12 °C Dal colore giallo scarico con riflessi verdognoli, al naso si percepiscono le note fruttate di agrumi, pesca e ananas. Il vino è equilibrato con una buona armonia tra struttura e acidità. Il finale è vivace e di buona persistenza. Abbinato con pesce mediterraneo (azzurro), con delle verdure cotte e carni bianche.
A light straw yellow with greenish highlights, the nose offers notes of peaches, citrus fruit, and pineapple. The wine is a balanced one with a fine harmony between structure and acidity. The finish is lively and of good length and persistence. Paired with Mediterranean fish, cooked vegetables, white meats. Referenze/Reviews: Vini d’Italia: 2 bicchieri; Veronelli 2017-18: 2 stelle; Daniele Cernilli 2017-18: 88
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LA CANTINA DELL’ANNO Winery of the year La guida “Vini d’Italia 2018 – Gambero Rosso” ha eletto “Cantina dell’anno” l’azienda vinicola Masi di Gargnano di Valpolicella (Verona). Nel corso di tutto il 2018 i passeggeri dei voli Air Dolomiti potranno gustare alcuni grandi vini di questa rinomata cantina.
“Gambero Rosso – Italian Wines 2018” has chosen the Masi winery in Gargnano di Valpolicella, near Verona, as its “Winery of the Year” and over the following months Air Dolomiti is offering passengers a chance to taste some of the great wines from this renowned winery. Veneto TOAR VALPOLICELLA CLASSICO SUPERIORE DOC Uvaggio: 80% Corvina, 10% Rondinella, 10% Oseleta Grado alcolico: 13% - Temperatura di servizio: 18 °C Colore rosso rubino intenso con riflessi porpora. Regala intensi ed eleganti profumi di ciliegia matura e frutti rossi, e delicate note speziate di liquirizia. Al palato ha una struttura decisa, caratterizzata da tannini robusti ma avvolgenti, una vivace acidità e l’alcol ben integrato. Persistente il finale con sentori di frutta rossa e pepe nero. Il Toar è un vino rosso asciutto, intenso e consistente. È particolarmente adatto a carni rosse grigliate o arrosto, roastbeef, cacciagione o selvaggina, formaggi di media stagionatura.
Deep ruby red in colour with purple reflections. Intense and elegant bouquet of ripe cherries and plums with delicate hints of spicy liquorice. Full bodied on the palate with strong, pervasive tannins, lively acidity and wellintegrated alcohol. Long finish with hints of plums and black pepper. This full-bodied red wine goes well with grilled or roasted meat, roast beef, game, and moderately matured cheeses.
Friuli Venezia Giulia MOXXÈ PINOT GRIGIO & VERDUZZO SPUMANTE BRUT 2016 Uvaggio: 80% Pinot Grigio, 20% Verduzzo Grado alcolico: 12% - Temperatura di servizio: 10-12 °C Colore giallo paglierino chiaro e brillante con spuma e perlage fine ed elegante. Profumo intenso, caratterizzato da note floreali e fruttate, con aromi di mela e pompelmo. Al palato si distingue per la freschezza, la vivace acidità e per la struttura morbida ed elegante. Ottima persistenza del finale secco e caratterizzato da spiccati aromi fruttati. Ottimo come aperitivo. Piacevole con leggeri e freschi antipasti estivi, crudités di verdura e pesce e insalate.
Pale straw yellow in colour, bright toned with good mousse and a fine-bubbled elegant perlage. Intense nose with hints of flowers and fruitiness on the nose, aromas of apple and grapefruit. Stands out for freshness, lively acidity, soft structure and elegance on the palate. Excellent length to the finish: dry with notable fruitiness. Excellent aperitif. Good with fresh, light summer antipasti, vegetable crudités, fish and salads.
Veneto COLBARACA SOAVE CLASSICO DOC Uvaggio: Garganega Grado alcolico: 13% - Temperatura di servizio: 8-10 °C Colore giallo paglierino brillante. Al naso presenta aromi di frutta tropicale, come ananas e mango e sentori agrumati di pompelmo, con una delicata nota speziata. In bocca ha una buona struttura elegante e cremosa, con il tipico sentore di pera ravvivato da una sostenuta acidità. Eccellente come aperitivo o come antipasto, con frutti di mare e pesce in genere, risotti e pasta con condimenti leggeri o a base di verdure, uova e asparagi, carni bianche.
Bright pale straw yellow in colour. Tropical fruit on the nose: bananas and mango with hints of grapefruit peel, together with a delicate spiciness. Good structure on the palate, creamy and elegant, with hints of pears enlivened by supporting acidity. Excellent as an aperitif or served with hors d’oeuvres, seafood or fish, risotto and pasta dishes with vegetable or other light sauces. Also good with asparagus with eggs, and white meats.
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FASCINO Glamour
Schladming, sport benessere e stile
Piste di sci adatte ad ogni livello e hotellerie di gran classe, in un contesto paesaggistico spettacolare. Sarà per questo che la località austriaca richiama ogni anno turisti da Germania e Italia Schladming: Sport, Wellness and Style. Ski slopes for all levels and swish hotels in a stunning natural setting. It’s not hard to see why this Austrian resort complex is so popular with German and Italian tourists Storia/story PAOLO ANGELINI
Divertimento garantito Fun, fun, fun Vi aspettano le vette di Hauser Kaibling, Planai, Hochwurzen e Reiteralm Discover the four peaks of Hauser Kaibling, Planai, Hochwurzen and Reiteralm
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chladming è un luogo di culto per gli appassionati di sci alpino, noto ai più per l’appuntamento con la Coppa del Mondo. Posizionata nel centro dell’Austria, nell’area detta delle “4 Montagne” e dominata dal ghiacciaio del Dachstein e dalle sue vette che culminano a quota 3.000, Schladming è il comprensorio turistico più attrezzato della Stiria, oltre a rientrare nella “top list” europea Schladming is virtually a cult site for Alpine skiing enthusiasts, known to many because it hosts the World Cup. Set in the centre of Austria, in the so-called “Four Mountain” area and dominated by the Dachstein glacier with its 3000 metre high peaks, Schladming is the best-equipped winter sports resort complex in Styria, as well as being high in the Euro-
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del turismo outdoor più esclusivo, sia estivo che invernale, grazie ai costanti investimenti di enti ed imprese turistiche locali. Fulcro vitale della città l’elegante centro storico, con la via pedonale ricca di negozi tradizionali, ristoranti e caffetterie in stile viennese. Nelle vetrine dominano loden e lane cotte dai colori caldi, tagli classici e interpretazioni trendy di tessuti senza tempo.
pean leader board of exclusive resorts for summer and winter outdoor holidays, thanks to a steady level of investment both by local authorities and businesses. The thriving hub of the town is its very smart historic centre, with its pedestrian area packed with traditional shops and boutiques, restaurants and Viennese-style cafés. The shops
windows are full of timeless brightly-coloured felts, woollens and local loden in classic styles and trendy interpretations. Just behind the Fußgängerzone is the Planai chairlift station, access hub for high altitude thrills. The chairlifts are designed to cater to growing numbers of customers in an orderly fashion. A stone’s throw away lies the
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Per ogni esigenza / Something for everyone Anche chi non scia può godere delle infinite attrazioni offerte dalla montagna e dal ghiacciaio del Dachstein. Sotto: la Stiria e la sua calda accoglienza vi aspettano a Schladming Non-skiers will find plenty to do on the Dachstein glacier and mountains. Below: a warm Styrian welcome awaits visitors in Schladming
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Spazio al legno Wooden heart In alto: una suite e la spa. Sotto: all’interno del Falkensteiner Hotel Schladming, la boiserie profuma di larice, abete rosso e pino cembro Larch, spruce and Swiss pine scent the air at the Schladming Falkensteiner
Alle spalle della Fußgängerzone, la stazione di partenza delle funivie del Planai, porta di accesso alle attività sportive in quota, capace di accogliere ogni anno un crescente numero di ospiti, in maniera discreta e ordinata. A pochi passi il profilo del Falkensteiner Hotel Schladming, punto di riferimento dell’hotellerie d’eccellenza del comprensorio, un affascinante mix di tradizione alpina e moderno life-style, creato dal gruppo di architetti Hohensinn, Zeytinoglu e Köck. Agli antipodi dell’ostentazione, un’atmosfera dedicata a chi cerca un lusso raffinato senza rinunciare all’esser parte integrante dello spirito montano. Il profumo del legno che accoglie gli ospiti è inebriante, larice, abete rosso e pino cembro, a formare le strutture illuminate dalle grandi vetrate, come nelle suite, dove la boiserie color miele lascia apprezzare il sapiente lavoro manuale dei mastri carpentieri. Al legno si alterna l’uso elegante della roccia e dei marmi di Sölk, particolarmente nell’area wellness, dove
i toni del grigio contrastano con la lucentezza delle piscine e delle vasche in acciaio. Rigenerarsi, rilassarsi, abbandonandosi ai trattamenti rivitalizzanti; concedersi i piaceri dello shopping e poi quelli dell’esclusiva cucina gourmet del Falkensteiner Hotel Schladming, dove sostanza, territorialità ed innovazione trovano il proprio equilibrio. Oppure sport a 360 gradi. Le piste del Planai sono capaci di emozionare gli sciatori di ogni livello, esperienza e spirito agonistico, ma c’è spazio per camminare fra abeti e radure, senza dimenticare gli anelli dedicati agli amanti dello sci di fondo. Una full immersion adrenalinica che, sul far della sera, rende ancora più piacevole tornare e abbandonarsi a saune e vapori. Un piacere che può essere totalmente esclusivo, all’interno delle suite con spa privata, magari davanti al caminetto crepitante, sorseggiando un calice di bollicine: un lusso che va oltre alle apparenze, ma avvolge i sensi riequilibrando lo spirito. n
Territorio da scoprire / Explore Un comprensorio ideale per lo sci e il relax. Potete conoscerlo su www.schladming-dachstein.at Agli amanti dell’hotellerie di classe consigliamo invece www.falkensteiner.com/it/hotel/schladming
The ideal winter sports and fun complex. Check it out on www.schladming-dachstein.at while luxury hotel buffs can find out more at www.falkensteiner.com/it/hotel/schladming.
Schladming Falkensteiner, one of the resort’s leading hotels, offering a fascinating combination of Alpine tradition and modern life-style, created by architects Hohensinn, Zeytinoglu & Köck. Shunning ostentation, this is the place for people seeking refined luxury without renouncing a true taste of mountain atmosphere. Guests are greeted by a giddy scent of wood from the larch, spruce and Swiss pine structure with its huge windows, flooding the hotel with natural light. The suites feature honey-coloured natural wood design carefully crafted by master carpenters.
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Wood finish alternates with rock and Sölk marble, particularly in the wellness area, where shadeon-shade greys contrast with the light reflecting off the swimming pools and steel whirlpools. The ideal place to relax and unwind, pamper yourself with some regenerating wellness treatments, enjoy a spot of retail therapy and then revel in the Schladming Falkensteiner gourmet cuisine, where innovation, substance and local produce are balanced to perfection. Or you could go for the winter sports scene. The Planai slopes have plenty of challenges for ski-
ers of all levels of proficiency and experience, but a walk through the pine woods and glades can be equally enjoyable, without forgetting the cross-country ski trails. You can pack your days with adrenalin and then come back to enjoy a soothing steam in the sauna. And if you opt for the suite with the private spa you could revel in your own private sauna, before sipping a glass of bubbly in front of a roaring fire. The sort of luxury that isn’t about appearances, but a sensual experience to reset mind and body. n
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Arte da indossare
Tedesca di Colonia, Bettina Buttgen ha scelto Ischia per dare sfogo alla sua creatività di artista tessile. Spazio Italia l’ha incontrata nel suo atelier di Forio, in una selva di colori e stoffe degna di un museo d’arte moderna Storia/story GIOVANNI DE LuCA
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Tutto a mano / Handcrafted Ogni fase della lavorazione, tintura inclusa, viene svolta all’interno dell’atelier (ph. Giuseppe Greco) Every step of the production is carried out in Bettina’s studio, including dyeing the fabrics (ph. Giuseppe Greco)
Wearable art Originally from Cologne, Bettina Buttgen now lives and works in Ischia. Spazio Italia met her in her studio in Forio, where she designs and creates rainbow fabrics worthy of a modern art museum
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ettina Buttgen è una donna d’aria, eterea nei modi e nel parlare. D’altro canto le sue creazioni sono leggere, lievi al tatto, sufficientemente materiche per essere indossate, ma ricche di quella leggerezza che le rende uniche.Tedesca di nascita, Bettina nella sua vita ha sempre vissuto di arte e di tessuti, in qualità di costumista per il teatro e il cinema, poi complice una pausa forzata a Ischia durante la lavorazione di un film ha scoperto l’isola. Qui ha trovato l’amore ed è diventata madre, lasciando per sempre Colonia e la Ger-
Una vita per l’arte A lifetime in the arts Bettina ha alle spalle un passato di costumista per il teatro e per il cinema (ph. Giuseppe Greco) Bettina used to work as a costume designer for films and the theatre (ph. Giuseppe Greco)
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Bettina Buttgen is a creature of the air, ethereal in her ways and speech. A mien which perfectly matches her creations, soft and silky fine, substantial enough to be worn comfortably, yet uniquely light. German by birth, Bettina’s whole working life has revolved around art and fabrics. She was a successful costume designer working in films and the theatre when she spent a period of enforced idleness on
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mania per l’Italia. Il suo atelier è in una strada litoranea fra la spiaggia di Citàra e Forìo, in uno dei punti più belli e tranquilli di Ischia, con il mare del Tirreno che si apre a pochi metri dalla sua bottega in un’esplosione di profumi che vengono dalla macchia mediterranea. È qui che Bettina dà vita alle sue creazioni in un laboratorio che sembra uscito da un manuale per alchimisti. Da un lato le stoffe, di tutti i colori e di tutte le fatture possibili. Dall’altro i colori, i pennelli, le stufe a caldo per fissare il suo lavoro e renderlo durevole. Poi ci sono
the island of Ischia during the making of a film. Bettina fell in love, with the island and someone she met, had a baby and left Cologne and Germany for Italy. Her studio is set back from the seafront between the beaches of Citàra and Forìo, one of the loveliest and quietest parts of Ischia, with the Tyrrhenian Sea just a stone’s throw away and the intense scent of the Mediterranean scrub wafting
through the open door. This is where Bettina works her magic, in a laboratory that looks like an illustration from a handbook for alchemists. On one side are the fabrics, in all the colours of the rainbow and a welter of different textures. On the other are the dyes and paintbrushes, together with the stoves she uses to fix the colours. Then there are the looms, machines for combing textiles and presses to mould the
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Creazioni uniche / Unique creations Ogni pezzo è frutto di una ricerca artigianale che sconfina nella produzione artistica Each single item is totally handmade, a perfect blend of art and crafts
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60 i telai, le macchine per sfibrare i tessuti e le presse per fondere insieme i vari materiali e creare scialli leggeri e vaporosi nei quali i fili di lana si fondono nella seta. Impossibile descrivere la sensazione che si ha a prendere in mano queste opere di arte tessile, che starebbero bene in una galleria di arte moderna, se solo non fosse un vero peccato non indossarle. Ci sono foulard che brillano di tutti i colori caldi del sole, altri che sono stati dipinti in ogni tonalità del verde, allineati a fianco di una serie che invece ripropone il blu in tutte le sue sfumature. A Bettina piace questa vita ischitana, totalmente fuori dalla mischia. Ed è quasi infastidita dall’idea di spostare il suo mondo creativo in una grande città dove poter far conoscere
la sua arte ad un pubblico “meno di nicchia”. Se la sua boutique fosse in centro a Milano il successo commerciale sarebbe garantito, qui a Ischia tutto è più difficile, ma l’artista non ha dubbi sulle sue scelte. Poi, mentre ti racconta di sé e della sua creatività apre gli infiniti cassetti della sua bottega e tira fuori orecchini, collane, bottoni, spille. Gioielli tessili, fatti a mano con gli stessi tessuti che la Buttgen lavora ogni giorno. Una produzione fortemente etica, visto che Bettina utilizza le lane merinos più pregiate, a patto che provengano da allevamenti dove il benessere animale è garantito e dove non si mutilano gli animali in alcun modo. È il suo contributo a rendere il mondo più bello e più sostenibile. n
Arte da indossare / Wearable art L’atelier di Bettina Buttgen è in Via Giovanni Mazzella 210 a Forio, ad Ischia Tel. +39 338 573 1242, www.bettinabuttgen.com
Bettina Buttgen’s studio is in Via Giovanni Mazzella 210 in Forio, Ischia Tel. +39 338 573 1242, www.bettinabuttgen.com
Leggerezza assoluta Feather-light Tre capi che esprimono in pieno la creatività di Bettina (ph. Martin Blume) Three examples of Bettina’s creative magic (ph. Martin Blume)
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materials together. The finished works are feather-light shawls with strands of wool sunk in sumptuous silk. It’s almost impossible to describe the feel of these compact masterpieces of the textile art, which would hardly look out of place in a museum of modern art, except that it would be such a shame not to be able to wear them. There are scarves alight with the brilliant colours of the Mediterranean sun, others that have been painted in every imaginable shade of green, next
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to another series in a cool range of tones of blue. Bettina loves her life on Ischia, far from the madding crowds of the big cities. She wrinkles her nose at the idea of moving her studio to a metropolis and seeking a broader clientele for her superb works of art. If her boutique were in the centre of Milan she could be assured of success, while here on Ischia everything is more difficult, but Bettina knows her own mind and never doubts that she has made the right choice. As
she talks about herself and her work she pulls open drawer after drawer, each packed with an alluring assortment of earrings, necklaces, buttons and brooches. Handcrafted textile jewellery made from the same materials Buttgen works with every day. She is also fiercely ethical, working in merino wool sourced solely from flocks guaranteeing animal welfare and where the sheep are not mutilated in any way. Her contribution to a better, more sustainable world. n
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Dalida, una vita sotto i riflettori Celebre cantante esplosa musicalmente sul finire degli anni ’50 e protagonista delle scene mondiali per più di un ventennio, Yolanda Gigliotti, questo il suo vero nome, è stata una star capace di superare Edith Piaf e Jacques Brel nelle classifiche discografiche Storia/story ELISABETTA SEVERINO
Total black L’artista è stata vestita dai migliori stilisti della sua epoca (ph. courtesy Asia DujoBulic) In alto: un’immagine del 1961, quando già la sua carriera stava decollando Dalida was dressed by the greatest designers of the time (ph. courtesy Asia DujoBulic) Above: a picture from 1961, when fame was within her grasp
Dalida, a Life in the Limelight. With a musical career that took off towards the end of the fifties Yolanda Gigliotti, stage name Dalida, dominated world stages for over 20 years, a star whose records managed to outsell the likes of Edith Piaf and Jacques Brel
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hi non ha vissuto intensamente la musica degli anni ’60, conoscerà appena Yolanda Gigliotti, in arte Dalida. Una star italiana, nata in Egitto nel 1933 e ben presto diventata un idolo delle folle in Francia, sua terra di adozione. La sua è stata una vita unica, costellata da incontri professionali e sentimentali con i protagonisti della scena musicale e culturale dell’epoca, da Alain Delon a Luigi Tenco, ma altrettanto sfortunata, visto che il tema del suicidio ha sempre costellato la sua If you weren’t around or weren’t interested in music in the 1960s you may only be vaguely aware of Yolanda Gigliotti, stage name Dalida, the Italian star born in Egypt in 1933 who became an icon in her adopted French homeland. Dalida’s career was unique, it saw her name coupled both professionally and sentimentally with many of the protagonists of the cultural and musical scene of her day, from Alain
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vita, sino alla fatale notte del 2 maggio 1987, quando la cantante lascerà questo mondo, lasciando scritte queste parole: “Perdonatemi, la vita mi è insopportabile”. Se in Italia Dalida può contare ancora oggi su un ristretto pubblico di veri aficionados, in Francia la sua stella sembra non essere mai tramontata a tal punto che hanno da poco dedicato all’artista una grande mostra organizzata a Parigi al Palais Galliera – Musée de la Mode, una raccolta di oltre duecento pezzi prove-
Delon to Luigi Tenco, but it was also overshadowed by the threat of suicide, until that fatal night on 2 May 1987 when Dalida finally took her own life, leaving behind a simple note saying: “Please forgive me, my life is unbearable”. In Italy Dalida is still popular with a small circle of fans, but in France herGIOVANNI legend lives InStoria/story DEon. LuCA deed she has recently been the focus of a large exhibition in Paris
at the Palais Galliera – Musée de la Mode, with a collection of over 200 pieces from her immense wardrobe, painting a picture of a lively, eclectic woman who coexisted with another, more tormented self. During the course of her career Dalida was the darling of haute couture, becoming a style icon. Cleverly dressed by Jean Dessès as a young singer, the designer followed her as she rocketed to
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63 Montparnasse La casa di rue d’Orchampt nel 18 arrondissement di Parigi A sinistra: Place Dalida, nel cuore di Parigi Dalida’s home in Rue d’Orchampt in the 18° arrondissement in Paris Left: Place Dalida, in the heart of Paris
nienti dal vasto guardaroba della vedette. Ne viene fuori una donna eclettica, spumeggiante, ma anche tormentata. Nel corso della sua carriere Dalida è stata colmata di attenzioni dai grandi della moda, diventando una icona di stile. Jean Dessès ne ha esaltato gli anni della gioventù, seguendola nell’inarrestabile ascesa verso il successo. Dal 1956 al 1965 dominano le atmosfere hollywoodiane richiamate da Dessès, lo stile fresco di Jacques Esterel e gli abiti bon ton dalle tinte pastello di Pierre Balmaine. Nel decennio 1966-1977 Dalida continua a fare breccia nel cuore dei suoi fan. Oramai alle luci della ribalta, con “Gigi l‘amoroso”, numero uno nelle classifiche di dodici paesi, con “Paroles, Paroles”, interpretata insieme all’affascinante Alain Delon e con altri grandi successi, Dalida fa sfoggio di sé in lunghi vestiti da sera affidandosi al genio creativo di Loris
Azzaro. Ma c’è anche la cultura hippie e quella indiana che spingono. Lo testimoniano i completi firmati da Saint Laurent che abbina ad una camicetta a motivi floreali, un gilet rosso e una lunga gonna a pieghe. Strass, paillettes, spacchi vertiginosi e pelli di animali sono i tratti distintivi dell’apice del successo della star. Gli stilisti haute couture lasciano spazio ai costumisti Michel Fresnay e Mine Barral, artefici delle esuberanti mise che la diva indossa nelle fortunate sere del 1980 al Palais des Sports. Una vita sotto i riflettori quella di Dalida, ma dal retrogusto amaro. Con molte delusioni e scandita dal suicidio di tre suoi grandi amori (tra questi quello del nostro Luigi Tenco) e concluso tragicamente dalla stessa artista, che con la sua morte ha definitivamente eternato la sua vita, lasciando ai suoi fan un vuoto incolmabile. n
La vita continua sul web / Second life Il mito di Dalida rivive on line in un sito ufficiale che ne onora la carriera, ricco di suggestioni e ricordi: http://dalida.com
Dalida’s legend lives on with her official site tracing her career and celebrating a great singer: http://dalida.com
fame. From 1956 to 1965 she modelled the Hollywood atmospheres created by Dessès, Jacques Esterel’s fresh style and Pierre Balmaine’s bon ton outfits in delicate pastels. In the following decade, from 1966-1977 Dalida continued to enchant her fans. Now constantly in the limelight she had a series of hits such as “Gigi l‘Amoroso”, top of the charts at number one in 12 countries, “Paroles, Paroles” with the fascinating Alain Delon and a host of other successes. During these
years she was frequently seen in long evening dresses created by the brilliant designer Loris Azzaro. But there was also a tendency to channel the hippie and Indian cultures popular at the time. Suits from Saint Laurent would be paired with flower print shirts, a red waistcoat and a long pleated skirt. Rhinestones, sequins, teetering high heels and furs are part and parcel of her look at the height of her success. Haute couture was left on hold in favour of costume designers Michel Fresnay and
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Per sempre / Forever Il francobollo commemorativo dedicato alla cantante dalle Poste Francesi Sotto: le spoglie di Dalida riposano nel cimitero di Montmartre The commemorative stamp issued by the French post office Below: Dalida is buried in the Montmartre cemetery
Mine Barral, who crafted the exuberant costumes the diva wore during a series of wildly successful evenings at the Palais des Sports in 1980. Dalida certainly lived her life in the limelight, but success proved bittersweet. She was dogged by disappointment and suffered through the three suicides of her great loves, one of them the Italian Luigi Tenco. A life she finally, and tragically, decided to end, enshrining her legacy as an artist for all time, and leaving her fans to mourn her. n
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Valle d’Aosta, terme, storia e miniere d’oro
Viaggio in una delle regioni più amate dagli sciatori a bordo della Peugeot 3008 alla scoperta di alcuni fra i siti più suggestivi di cui è ricco questo territorio di montagna Val d’Aosta, Thermal Springs, History and Gold Mines A journey in a Peugeot 3008 through an Italian region beloved of winter sports enthusiasts to explore some of the most alluring sights so lavishly scattered around these mountains Storia/story GUIDO CASETTA (Twitter: @Casettaguido) Foto/Photo courtesy ALESSANDRO ALTAVILLA per Autoappassionati.it
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a Valle d’Aosta è una regione capace di cambiare forma in ogni stagione, senza “spegnersi”, anzi, proponendo attività sane e coinvolgenti. Ovviamente, durante l’inverno è una delle mete più ambite dagli appassionati di sci e di alpinismo, ma noi abbiamo scelto di visitare alcuni dei luoghi più famosi The Val d’Aosta may mute with the seasons, but it never has a downtime – there’s always something fascinating and healthy to get involved in around these parts. Obviously winter is dominated by skiing and winter sports, but we’re here to check out some of the area’s best-known
di questa splendida regione, a prescindere dalla stagione, e abbiamo scelto di farlo affidandoci alle prestazioni della Peugeot 3008 2.0 BlueHDi da 180 CV. La vettura targata Peugeot, colpisce per un’estetica fuori dal comune, segnata da linee decise, ma armoniose e da un look moderno,
things to see whatever the season, and we’re doing it in a Peugeot 3008 2.0 Blue HDi 180 HP. This Peugeot is definitely easy on the eye, with an unusual look characterised by bold, harmonious lines and stylish LED headlights. The result is a pleasing design matched by an equally
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cutting edge interior. The infotainment system has a multimedia 8” touch display flanked by a 12.3” digital TFT instrument panel which together set the tone of the whole car. Our journey starts in Bard, a little village in the steep-sided valley of the same name which
Imperdibile Must see Il forte di Bard, oggi sede di mostre ed eventi Pagina a sinistra: Il Suv è stato insignito dell’ambito riconoscimento di Auto dell’anno 2017 da una giuria di giornalisti specializzati europei The Fortress of Bard, now an events and exhibition venue Left page: An SUV that managed to convince a jury of top European motor journalists as Car of the Year 2017
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Come nel Klondike Klondike-in-the-Alps La Miniera d’oro di Chamousira, oggi non è più attiva, ma attira migliaia di visitatori ogni anno The former Chamousira gold mine, now a tourist attraction
dato dai gruppi ottici a LED. Il risultato è un design ben riuscito che si unisce a un abitacolo altrettanto all’avanguardia. Il merito è del sistema di infotainment, dotato di display touch multimediale da 8 pollici al quale si aggiunge un quadro strumenti digitale TFT da 12,3 pollici, capace di caratterizzare tutto l’abitacolo. Il nostro itinerario parte da Bard, un piccolo borgo sorto nell’omonima gola, formata dallo scioglimento dell’enorme ghiacciaio che circa 10.000 anni fa occupava tutto questo territorio. Da qualsiasi punto di vista si guardino queste zone è impossibile non notare il Forte di Bard, uno dei simboli di questa parte della Valle d’Aosta. Si tratta di un’imponente struttura militare realizzata nella prima metà del XIX secolo, posta alla sommità di una rocca. Grazie ad un articolato intervento di recupero, la fortezza è oggi un polo culturale e turistico
sede di musei, esposizioni di respiro internazionale, eventi, servizi informativi e di accoglienza all’avanguardia. Dopo questa interessante visita riprendiamo il controllo della nostra 3008 e decidiamo di “arrampicarci” sulle montagne della Valle d’Aosta. Tra una curva e l’altra ci godiamo il nuovo i-cockpit del SUV francese, con il suo volante piccolo e diretto, l’assetto sportivo e il gran tiro del 2.0 diesel da 180 CV, tutti elementi che ci permettono di salire a oltre 1.500 metri sul livello del mare, per incontrare la Miniera d’oro di Chamousira, la più importante dell’intera regione, un sito ricco di storia che aprì i battenti nel 1899 e vide il suo massimo sviluppo nel primo decennio del XX secolo. Dopo aver visitato un forte e una miniera, questa volta è il momento di dirigerci verso un castello – la sola Valle d’Aosta ne conta
Un SUV grintoso / A gritty SUV La Peugeot 3008 2.0 BlueHDi da 180 CV viene proposta al pubblico ad un prezzo di 37.800 euro ed un ricca dotazione di base
The Peugeot 3008 2.0 Blue HDi 180 HP is listed at €37,800 complete with a wealth of standard accessories
Potente e confortevole Powerful and comfortable La Peugeot 3008 2.0 BlueHDi da 180 CV utilizzata nella nostra prova The Peugeot 3008 2.0 Blue HDi 180 HP we test drove
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was carved by the huge glacier that once covered this whole area roughly 10,000 years ago. Whichever way you approach Bard you can’t miss its fortress, one of the symbols of this part of the Aosta region, an imposing military structure built on a towering rock during the first half of the 19th century. Thanks to careful renovation
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work the fortress has now been transformed into a cultural and tourist hub, housing museums and international exhibitions, events and tourist information resources with thoroughly modern aplomb and efficiency. After this interesting visit we hop back into our sprightly 3008 and decide to try climbing some of the Val d’Aosta moun-
tains. Snaking round the bends we get the opportunity to appreciate the new i-cockpit on this French SUV, with its compact, direct steering wheel, sporty driving mode and the powerful purr of the 180 HP 2.0 diesel engine, all of which whisk us up in no time at all to an altitude of over 1500 metres to explore the Chamousira gold mine, the
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più di 20, considerando solo i principali. Raggiungiamo, quindi, il comune di Fénis, sede dell’omonimo Castello, il più scenografico dell’intera regione, contornato da prati e radure pianeggianti. È il momento di riprendere il controllo della Peugeot 3008, il SUV che ha vinto il prestigioso premio di Auto dell’anno 2017, e imboccare l’autostrada in direzione Courmayeur, ma prima di arrivare nella piccola e affascinante cittadina ai piedi del Monte Bianco, abbiamo previsto una sosta alle Terme di Pré Saint Didier, uno dei centri termali più scenografici di tutta Italia, poiché è capace di unire ore di relax puro – tra percorsi benessere, massaggi e idromassaggi – a una vista mozzafiato. Per chi preferisse passare la giornata sugli sci, le proposte di questa zona sono varie, come la stessa Courmayeur o come il comprensorio
most important in the whole region, a site rich in history. The mine was originally opened in 1899 and enjoyed its heyday in the first decade of the 20th century. After a fortress and a gold mine we head for a castle – the Val d’Aosta alone has over 20 of them, and that’s only counting the main ones. We arrive in Fénis, home to the castle of the same name, the most picturesque in the whole region, surrounded by meadows and glades. With the castle duly explored we get back into our trusty Peugeot 3008, the SUV that won the prestigious Car of the Year Award in 2017, and take the
sciistico di La Thuile, giusto per citarne alcuni. Ricca di alberghi e locande, Courmayeur oggi vanta un’organizzazione turistica di livello internazionale, capace di competere con le mete alpine più importanti d’Europa. Molto caratteristica la passeggiata tra i negozi della centralissima via Roma e, in una delle traverse, vi consigliamo di fare visita al Museo transfrontaliero del Monte Bianco, che offre un attento approfondimento sull’identità delle popolazioni regionali. Questa non è altro che una piccola proposta di itinerario tra le tante possibili all’interno di una regione come la Valle d’Aosta, piccola sì, ma capace di proporre attrazioni di ogni tipo per vivere giornate diverse, proprio come la Peugeot 3008, versatile e in grado di offrire divertimento o comfort in base alle proprie esigenze. n
motorway towards Courmayeur. But before arriving in the charming little town at the foot of Mont Blanc we thought we’d stop off at the hot springs of Pré Saint Didier, one of Italy’s most scenographic spas, where you can enjoy hours of wellness, pampering, massages and simple soaking, all with an amazing view. And more energetic winter sports enthusiasts will also have plenty to keep them busy hereabouts, with great skiing and more at Courmayeur itself and the La Thuile complex, just to mention a couple of locations. With a plethora of hotels and inns, Courmayeur today boasts an international tourist or-
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ganization which can compete with the most important alpine destinations in Europe. A stroll down the characteristic Via Roma with its fascinating shops is always a pleasure and we suggest you might also like to visit the Mont Blanc Cross-border Museum, with its in-depth study on the identity of local populations. Our journey was just a taste of the many things to see and do on offer in a region like the Val d’Aosta, which might not be huge, but manages to pack a lot in. Rather like the Peugeot 3008, a versatile vehicle providing comfort or fun according to your needs. n
Paradiso dello sci Ski paradise A sinistra: La Thuile, chilometri di piste in un panorama unico A destra: le Terme di Pré Saint Didier Left: La Thuile, kilometres of slopes in stunning surroundings Right: the Pré Saint Didier spa
Assetto sportivo Sport mode L’auto progettata dalla Peugeot non mancherà di piacere agli amanti della guida scattante A Peugeot that won’t disappoint drivers who want a bit of oomph
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tempo libero Free time
Scusi ha visto un pechinese?
È il titolo di una delle recenti produzioni delle Sorelle Marinetti, ovvero Scintilla, Turbina ed Elica. Un gruppo canoro “en travesti” che riporta sul palco i fasti del trio Lescano con senso di ironia e voglia di swing Sorry, Have you Seen my Pekinese? Is the title of one of the latest productions from the Sorelle Marinetti – the vocalist drag trio Scintilla, Turbina and Elica who have revamped the stage successes of the Lescano trio with their very own sense of irony to the sound of swing Storia/story BARBARA RIGHINI
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ncarnano la femminilità anni ‘30-’40 del secolo scorso, nonostante siano un trio en travesti. Sul palco compiono la magia di riportare in vita le atmosfere di quel periodo non solo con la musica, che attinge a piene mani dal repertorio delle Lescano, ma anche con gli atteggiamenti, i movimenti, gli sguardi: sono Le Sorelle Marinetti ovvero Scintilla, Turbina ed Elica. Con loro tornano le eleganti “sale per danze”, la rivista e il varietà e il ritmo swing delle orchestre, un tempo e una musica a lungo dimenticati. Il progetto compie 10 anni, il debutto infatti risale all’8 marzo 2008, con una formazione che, inizialmente, includeva Mercuria, inter-
A drag trio channelling feminine elegance from the 1930s and 40s to perfection. On stage Scintilla, Turbina and Elica, aka Le Sorelle Marinetti, manage to magic up the atmosphere of the period both through their sound, which draws heavily on the repertoire of the Lescano trio, and with their attitudes, movements and looks. Walking the walk and talking the talk, they bring back to life the forgotten splendours of the age of ritzy dance halls, reviews and swing bands.
pretata da Andrea Allione. “Vedersi in abiti da donna, truccati e trasformati, è una sensazione molto forte – ci ha raccontato Nicola Olivieri, la sorella maggiore. La prima volta che siamo entrati in questi panni – ha continuato - eravamo molto concentrati sulla tecnica, poi è arrivata la potenza dei personaggi che ha investito prima di tutto noi e di conseguenza anche il pubblico. Magicamente, quando ci trasformiamo nelle Sorelle Marinetti, riportiamo in vita le donne di quel tempo, con i loro sogni, le loro speranze, la loro spensieratezza”. In principio fu “Non ce ne importa niente” (titolo del primo album e del primo spettacolo: si va da “Ma le gambe” a “Il pinguino innamorato”) poi arrivarono gli altri show e gli altri dischi:
The group are currently celebrating their tenth anniversary, having first made their debut on 8 March 2008, with a line-up that originally included Mercuria, interpreted by Andrea Allione. “It’s really exciting to see yourself transformed into a woman, with all the clothes, accessories and make-up,” explains Nicola Olivieri, the Trio’s senior “sister”. “The first time we performed in drag we were really concentrating on technique, but then we got into the characters and they just took over, just
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as they do with our audiences. When we morph into the Sorelle Marinetti, we magic back into life the women who lived through that period, with all their hopes, dreams and joys”. Their first production was “Non ce ne importa niente” (We Really Couldn’t Care), also the title of their first album, and included numbers such as “Ma le gambe” (But the Legs) and “Il pinguino innamorato” (Penguin in Love). Other shows and albums soon followed: “Signorine Novecento” (20th Century Misses), “Risate
La famiglia canterina The songster family Pagina a sinistra: le sorelle Marinetti e i loro musicisti Sotto: il maestro Christian Schmitz, compagno di viaggio del trio (ph. Luca Rossato) Left page: the Sorelle Marinetti and their musicians Below: Maestro Christian Schmitz, the trio’s travel companion (ph. Luca Rossato)
Come il trio Lescano Channelling the Lescano Trio Abiti vintage, repertorio retrò e la voglia di divertire il pubblico Vintage costumes, a retro repertoire and entertainment galore
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70 “Signorine Novecento”, “Risate sotto le Bombe”, “La Famiglia Canterina”. Sorelle lo sono diventate con il tempo: “In questi anni – ci ha raccontato Matteo Minerva, in arte Elica – abbiamo condiviso moltissime sala prove, sappiamo quando lasciar perdere e quando discutere, aspetti del nostro carattere si sono fusi con quelli dei personaggi”. Turbina (Olivieri) è la donna forte, decisa, la più anziana; Elica la più sognatrice ed eterea; Scintilla (Marco Lugli) è la più esplosiva e d’avanguardia. Nella vita però i tre attori non sono esattamente così: “Lei è autoritaria e decisa - ha detto ancora Olivieri a proposito di Turbina - io sono molto più timido. Le invidio il coraggio e interpretarla mi ha aiutato nella vita”. Per tutti e tre gli attori spunti e ispirazione per i personaggi sono arrivati dalle donne della vita reale: la madre, la zia Marietta, le amiche. Si è trattato di un processo inconscio: “Non ne ero consapevole – ha detto ancora Minerva – ma riguardando foto di mia madre da giovane mi sono reso conto di assomigliarle moltissimo. Il collegamento è evidente”. La passione per il teatro è iniziata mol-
to presto per tutti, ai tempi della scuola. “Ciò che mi ha sempre affascinato – ci ha raccontato Lugli – è il gioco delle possibilità: immaginare di poter essere qualcun altro. Scintilla la vedo come una bambina ancora inconsapevole, che si diverte moltissimo e che non ha chiare molte cose della vita. Per esempio, che io sappia, non si è mai innamorata”. Il 2018, anno che segna l’importante anniversario del trio, sarà anche quello in cui saranno portati in scena, in momenti diversi e in occasioni diverse, tutti gli spettacoli ideati in questi 10 anni. In particolare, la formazione si concentrerà su “Topolini, mici e pinguini innamorati” e sull’ultima creazione, un nuovo show che, al momento dell’intervista era in fase di prove. “In questo periodo siamo nell’antro del maestro Christian Schmitz – ci hanno detto – è in quello studio, traboccante di spartiti e vinili, che proviamo. Stiamo scegliendo il materiale che servirà per il nostro nuovo varietà. Si tratta di uno spettacolo d’arte varia con soubrette e attori comici”. Il titolo è tutto un programma: Scusi, ha visto un pechinese? n
Futuristiche visioni / Futuristic visions Dove scoprire fasti, lazzi e frizzi di Scintilla, Turbina ed Elica? Semplice, su internet. L’indirizzo è: www.lesorellemarinetti.it
For a taste of Scintilla, Turbina and Elica check out www.lesorellemarinetti.it
Caratteri diversi Different dames Dall’alto: Scintilla, il personaggio interpretato da Marco Lugli, è il più esplosivo del trio; Minerva è l’anima di Elica, eterea e sognatrice; Nicola Olivieri, in arte Turbina (ph. Luca Rossato) From above: Scintilla, the character interpreted by Marco Lugli, is the peppiest of the three; Matteo Minerva plays Elica, the dreamy, ethereal sister; Nicola Olivieri, in art Turbina (ph. Luca Rossato)
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sotto le Bombe” (Laughing under the Bombs), “La Famiglia Canterina” (The Songster Family). The Sisters bonded over time. “Over the years we’ve shared infinite dressing rooms and rehearsals, now we know when to hold back and when to thrash things out, we’ve even picked up some of our characters personalities,” says Matteo Minerva, in art Elica. Turbina (Olivieri) is the strongest character, decisive, the eldest of the three; Elica is a dreamier, more ethereal type, while Scintilla (Marco Lugli) is the peppiest, always on the lookout for what’s new. But in real life the three actors don’t mirror their characters. “Turbina’s authoritative and determined,” claims Olivieri, “while I’m much shyer. I envy her her courage and playing her has
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actually helped me in real life”. All three actors modelled their characters and were inspired by women from their own lives: mums, aunt Marietta, friends. A process which was probably unconscious. “I didn’t realise, but looking at photos of my mother when she was young I can see how like her I am, so obviously there’s a link there,” remarks Minerva. All three have been passionate about the theatre since their schooldays. “What I’ve always been fascinated by is the opportunities involved, you can be anyone you like,” marvels Lugli. “I see Scintilla as being rather childlike, still intent on having fun and relatively unaware of what the adult world is all about. For example I don’t think she’s ever been in love”.
In 2018 to celebrate their tenth anniversary the trio will be performing at various times and on various occasions all the shows they have created over the last decade. However their main efforts will be concentrated on “Topolini, mici e pinguini innamorati” (Mice, Pussies and Penguins in Love) and their latest show, still in rehearsal at the time of our interview. “At the moment we’re rehearsing in Maestro Christian Schmitz’s lair, amidst a sea of vinyl and scores,” they explain. “We’re choosing the material for our new variety. It’s going to include a range of different performances with showgirls and comics”. The title says it all: “Scusi, ha visto un pechinese?” (Sorry, have you seen my Pekinese?) n
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SACRIFICI MONDIALI Il ring è la sua casa, la tenacia il segno distintivo, la passione la miccia che ha aperto la strada del successo a Joseph Lasiri, il giovane monzese pluricampione di Muay Thai WORLD SACRIFICES. The ring is his second home, tenacity his watchword and passion the key to his success. Spazio Italia interviews Joseph Lasiri, the young Muay Thai champion from Monza Storia/story Alessio Caprodossi Ad alta intensità High Intensity Il programma di allenamento di Joseph Lasiri prevede durante la settimana due sedute giornaliere, più una corsa di 15 chilometri il sabato Joseph Lasiri’s training schedule includes two daily sessions on weekdays and a 15 km run on Saturdays
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fidare lo scetticismo per arrivare in cima è la molla che fa scattare Joseph Lasiri, 26enne di origini marocchine nato e cresciuto a Monza, dove è diventato l’azzurro più rappresentativo del Muay Thai. Parliamo dell’antica arte marziale nata in Tailandia e nota come l’arte delle “otto armi” perché a differenza di boxe e kick boxing prevede la combinazione di pugni, calci, ginocchiate e gomitate (quindi otto parti del corpo). Allenato e allevato da Diego Calzolari, ex atleta e figura principe in Italia della boxe thailandese, Lasiri ha già messo in bacheca titoli europei, mon-
A challenge is just so much catnip to Joseph Lasiri, the 26 year-old Italian Muay Thai champion, born and raised in Monza, with parents originally from Morocco. Muay Thai is an ancient martial art that originated in Thailand and is known as “the art of eight limbs” because unlike boxing or kickboxing it uses fists, feet, elbows and knees – eight parts of the
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diali e la prima vittoria italiana del Ring War, manifestazione tra i migliori del mondo che proprio a Monza ha confermato la sua grandezza: nei pesi leggeri è il più forte di tutti. Come e quando hai scoperto il Muay Thai? E quando hai capito che sarebbe potuto essere parte integrante della tua vita? “Il mio primo desiderio sportivo era diventare calciatore ma ero considerato troppo piccolo e leggero, non c’erano sbocchi. Così un amico mi ha convinto a entrare in palestra per provare. Prima ero titubante, poi invece è stata una
body. Trained and mentored by Diego Calzolari, former athlete and leading expert on Thai boxing in Italy, Lasiri has already conquered European and world champion titles as well as the first Italian Ring War win, one of the most prestigious competitions in the world, when he walked off with the lightweight title at the edition held in his native Monza.
Joseph, how and when did you discover Muay Thai? And when did you realise it was going to play an important role in your life? “My first ambition was to be a footballer but I was considered too small and light, so no luck there. Then a friend took me along to the gym to try Muay Thai. I wasn’t too sure at first, but soon got
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73 Pace interiore Inner harmony “Cosa cerco? Stimoli e pace interiore per vivere col sorriso e centrare i miei obiettivi” “What do I want? Stimulus and inner harmony to face life with a smile and achieve my goals”
Tra i grandi / The big time Grazie a Joseph Lasiri che ha dominato la categoria pesi leggeri, l’Italia ha conquistato per la prima volta una vittoria nel Ring War. Le vittorie di Joseph sono il frutto di tanta passione e sacrificio With Joseph Lasiri’s win in t he lightweights, Italy notched up its first victory in the Ring War. Joseph Lasiri’s wins are down to passion and hard work
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74 goduria. Ho iniziato da amatore e ho vinto subito, così ho capito subito che sarebbe stata la mia strada”. Quali sono le doti necessarie per praticare questa disciplina? “Due sono fondamentali: da una parte la passione, dall’altra il sacrificio, specie per chi arriva ad alti livelli. Bisogna mettere in conto sacrifici e rinunce importanti per dedicarsi anima e corpo alla disciplina”. Fame di vittorie Staying hungry “Finora ho conquistato nove titoli, ma non voglio fermarmi sul più bello” “I’ve won 9 titles so far and I want to keep going while the going’s good”
Giornata tipo tra lavoro e allenamento? “Ci si divide tra le due attività. La mattina sveglia alle sei e palestra dalle 7 alle 8.45, con corsa ad alta intensità ed esercizi di potenziamento muscolare con pesi, sacchi e colpitori. Dopo mi dirigo al lavoro e torno in palestra alle 17.30 per la sessione più pesante: insieme ad altri otto professionisti del team Depro si lavora sulla velocità, poi tre round di lotta da cinque minuti e chiusura con esercizi di combattimento. Il sabato, di mattina o sera in base al turno lavorativo, corro per quindici chilometri, la domenica finalmente si riposa”. Quali sono oggi i numeri del Muay Thai in Italia?
hooked. I started as an amateur and won straight off. That was when I realised that this was my future”. What do you need to do Muay Thai? “Two things really: passion and sacrifice, especially if you’re serious about it. You have to give up a lot and dedicate yourself heart and soul”.
Otto armi / Eight limbs Il Muay Thai prevede la combinazione di pugni, calci, ginocchiate e gomitate, e dunque l’intervento di otto parti del corpo Muay Thai uses fists, feet, elbows and knees to fight – eight different parts of the body
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What does your typical day look like in terms of training and work? “Well, it splits into two parts. In the morning I get up at six and go to the gym from 7 to 8.45, doing high intensity runs and muscle development with weights and punch bag sparring exercises. Then I go to work and am back in the gym at 5.30 for the more gruelling session of the day. With the other eight pros on the Depro
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“Ci sono circa 22mila praticanti nella Federazione, ma tra le varie organizzazioni si calcola che il numero arrivi sui 120mila praticanti. Bisogna però considerare che parliamo di un’arte marziale molto dura a livello sportivo, infatti tra gli agonisti non si arriva a 500, con la maggior parte che fa pratica per difesa personale o per tenersi in forma”. Cosa serve per ottenere maggior visibilità e sponsor? “La via della difesa personale è molto in voga, infatti come movimento siamo in costante crescita e le palestre si sono riempite rispetto al passato. Soprattutto oggi ci sono tanti bambini che si avvicinano alle arti marziali, e al Muay Thai in particolare, disciplina dura ma armonica, basata sul rispetto dell’avversario. L’obiettivo è diventare più popolari, trovare maggiore spazio sui media e attirare sponsor, cosa non semplice quest’ultima poiché i grandi brand non vogliono legarsi a un’attività dove le ferite degli atleti sono evidenti”. Come ti piacerebbe essere ricordato tra 100 anni? “Come una persona arrivata in alto per i suoi meriti, senza regali ma con tanti sacrifici”. n
team we work on speed, then do three five-minute rounds and end up with combat exercises. On Saturdays I do a 15 kilometre run in the mornings or evenings, depending on my shifts at work and Sundays I have free”. How popular is Muay Thai in Italy? “There are roughly 22 thousand active members of the Federation, but if we take into account all the other organisations it’s probably closer to 120k all told. But you have to bear in mind that this is a very tough, demanding martial art, and fewer than 500 people actually practise it at competition level, all the others do it for personal defence or as a way of keeping fit”. How could you raise Muay Thai’s profile and attract sponsors?
“Personal defence disciplines are trendy at the moment, it’s a growing phenomenon and the gyms that offer courses are thriving. Lots of children are interested in martial arts and Muay Thai in particular. It’s tough, but harmonious, and based on respect for your opponent. We want to become more popular, raise our profile in the media and attract sponsors. Finding sponsors is the tricky bit, because big brands hesitate to back a sport where the knocks the athletes take are all too evident”. How would you like to be remembered a hundred years from now? “As someone who made it through his own efforts, who had nothing handed to him on a plate, but earned it all through hard work and talent”. n
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Air Dolomiti insieme all’agenzia Texter-Millot di Monaco di Baviera e Lufthansa organizza i seminari per volare rilassati. Nella tranquilla atmosfera di un gruppo di 6-12 persone è possibile apprendere, con la guida di esperti, nuove strategie per combattere lo stress e la paura grazie ad un programma di rilassamento mirato e metodi di autocontrollo. A fine corso, le conoscenze acquisite vengono messe in pratica nella realtà di un volo insieme al trainer. I prossimi seminari si terranno a Verona il 24-25 febbraio e a Malpensa il 17-18 marzo.
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informazioni passeggeri Passenger information Per garantire la vostra sicurezza ed il massimo comfort a bordo dei nostri aerei, Vi invitiamo a seguire le seguenti procedure Air Dolomiti Bagaglio a mano
è consentito 1 solo bagaglio a mano (max 55 x 40 x 20 cm) del peso di massimo 7 kg per la tariffa Light, con le tariffe Plus ed Emotion il peso consentito per il bagaglio a mano è di 10 kg. Il bagaglio a mano può essere posizionato nella cappelliera o sotto il sedile di fronte a voi; aprite i vari spazi con cautela affinché non cada nulla.
Oggetti pericolosi
Norme internazionali di sicurezza proibiscono di trasportare armi o altri oggetti pericolosi sia nel bagaglio spedito che in quello a mano. Sono compresi: gas compressi, corrosivi, liquidi e solidi infiammabili come ad esempio i fiammiferi.* Vi preghiamo di tener inoltre presente che, secondo le disposizioni locali, alcuni oggetti che possono provocare lesioni non vengono accettati a bordo; tra questi rientrano anche forbici, coltelli tascabili e lime per unghie. Informazioni dettagliate sugli oggetti pericolosi sono esposte in aeroporto (zona check-in). *Tranne armi e munizioni da caccia o sportive. Per ulteriori informazioni si prega di verificare direttamente con la compagnia.
DISPOSITIVI elettronici
Tutti i dispositivi elettronici mobili devono rimanere spenti o in modalità “uso aereo” dal momento della chiusura del portellone dopo l’imbarco fino alla riapertura al termine del volo. Dispositivi quali cellulari, lettori di eBook, videogiochi e tablet possono essere tenuti con sé durante il decollo e l’atterraggio, mentre i laptop devono essere riposti nella cappelliera o sotto il sedile di fronte nelle fasi di rullaggio, decollo e atterraggio. I dispositivi elettronici per i quali la funzione trasmittente non può essere disabilitata (es. giocattoli telecomandati) devono rimanere spenti per l’intera permanenza a bordo. Vi preghiamo di prestare la massima attenzione a tutti gli avvisi del personale di cabina.
Alcolici e superalcolici
Il consumo di bevande alcoliche acquistate a terra non è consentito a bordo. Ci riserviamo inoltre il diritto di non servire alcolici e superalcolici a passeggeri minorenni o a persone che ne hanno già fatto uso.
Divieto di fumare
Tutti i voli Air Dolomiti sono “non-smoking flights”.
For safety reasons and for your comfort on board, we kindly ask you to follow the Air Dolomiti procedures Please be aware that, depending on local regulations, certain items which may cause injuries may not be taken on board; this includes scissors, knives and nail files. Detailed information about prohibited items is displayed at the airport (check-in area).
Cabin baggage One piece of hand baggage per passenger (max 55x40x20cm) weighing not more than 7 kg is allowed for Light fares. With a Plus or Emotion fare the maximum weight allowed on board is 10 kg for 1 piece of hand baggage. The hand baggage can be stowed in the overhead bin or under the seat in front of you; please be careful when opening the compartments so that nothing falls out.
* Except arms and ammunitions for hunting or sporting. For further information please contact directly the Airline.
Dangerous articles International safety regulations prohibit the transportation of weapons or any other dangerous item in carry-on or checked baggage. These includes: compressed gases, corrosives, explosives, flammable liquids and solids such as matches.*
Electronic devices All transmission modes of mobile devices must be switched off (flight/airplane mode ON) from door closing after boarding, until reopening at the end of the flight. Devices such as cell phones, eBook readers, e-Games and tablets, may be held during take off and landing.
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During taxi, take off and landing phases, laptops must be stowed in the overhead bin or under the seat in front. Devices without a transmission disabling function, such as remote control toys, must be switched off for the entire time on board. Please pay attention to crew announcements.
Alcohol Passengers are not permitted to consume alcohol they purchased on ground. We reserve the right to refuse to serve alcohol to young passengers (under 18 years) or to intoxicated passengers. Smoking All Air Dolomiti flights are “non-smoking flights”.
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79 Regole di Sicurezza negli Aeroporti dell’Unione Europea per i bagagli a mano I passeggeri in partenza da tutti gli aeroporti dell’Unione Europea dovranno osservare alcune regole di sicurezza durante la preparazione del proprio bagaglio a mano. In particolare, per quanto riguarda il trasporto di liquidi e prodotti in gel (articoli da toilette e cosmetici) dovranno essere trattati come segue: • dovranno essere contenuti in recipienti aventi ciascuno la capacità massima di 100 millilitri (1/10 di litro) o equivalenti (es: 100 grammi); • i recipienti dovranno essere inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile, di capacità non superiore ad 1 litro (ovvero con dimensioni pari ad esempio a circa cm 18 x 20); • dovrà essere possibile chiudere il sacchetto con il rispettivo contenuto (cioè i recipienti dovranno poter entrare comodamente in esso); • per ogni passeggero (infanti compresi) sarà permesso il trasporto di una busta;
• possono essere trasportati al di fuori del sacchetto, e non sono soggetti a limitazione di volume, le medicine ed i liquidi prescritti a fini dietetici, come gli alimenti per bambini. Tali articoli dovranno comunque essere presentati al controllo di sicurezza; • gli articoli di duty free acquistati negli aeroporti europei o a bordo di aeromobili registrati nell’UE possono essere trasportati a bordo in una busta sigillata, a condizione che venga prodotta una prova d’acquisto con la data di quel giorno. La busta viene sigillata nel punto vendita. Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio: • presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati; • estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione.
security measures for hand luggage at European Union Airports
All passengers departing from all EU airports must follow specific safety regulations regarding hand luggage preparation. Detailed guidelines regarding transportation of liquids and gel based products (healthcare and cosmetics) must be followed: • liquids must be in containers with maximum capacity of 100 millilitres each (1/10 litre) or equivalent; • all containers must be carried in a
transparent, re-sealable plastic bag with a maximum capacity of one litre (e.g. a bag with dimensions cm 18 x 20); • only one bag per passengers (included infant) is permitted; • medication and special foodstuffs needed during the flight can be carried outside the plastic bag. However they must still be checked at the security point; • duty-free articles purchased in a Eu-
ropean airport or on board an aircraft registered in the EU may be carried on board inside a special bag that must be sealed by the duty-free shop staff. To ensure smooth checkpoint procedures passengers are required to: • present all liquids at the checkpoint for examination; • remove laptop computers and large electrical devices from hand baggage for security screening.
vegETARIAN & gluten free A bordo dei voli Air Dolomiti sono disponibili, salvo esaurimento scorte, snack vegetariani e gluten free da richiedere al personale di cabina durante il servizio di bordo. Per i passeggeri di business class il pasto speciale può essere richiesto in fase di prenotazione.
Please ask our cabin crew for vegetarian and gluten free snacks during meal services. These are available on Air Dolomiti flights while stocks last. Business Class passengers are kindly requested to specify any particular dietary requirements when booking.
Vi auguriamo “Buon Volo”! / Air Dolomiti wishes you “Buon Volo”!
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I nostri Partner Partnership Funivia Malcesine Monte Baldo Un viaggio in verticale fra natura e sport. La Funivia Malcesine Monte Baldo è stato il primo impianto al mondo con cabine interamente rotanti e collega in pochi minuti il Lago di Garda alla cima del Monte Baldo. Durante la salita è possibile ammirare il panorama a 360 gradi, partendo dal borgo medievale di Malcesine, sorvolando oliveti e vegetazione mediterranea, fino a raggiungere la flora montana dei 1800 e più s.l.m. del Giardino d’Europa, con la meravigliosa terrazza a picco sulle acque del Lago che regala la sensazione di essere sospesi tra cielo e terra. Il Monte Baldo è anche una stupenda palestra naturale, dove si possono praticare innumerevoli sport, adatti ad ogni tipo di pubblico, durante tutte le stagioni: bike, trekking, nordic walking, parapendio, sci, snowboard e ciaspole. Per informazioni: tel. +39 0457400206 - info@funiviedelbaldo.it
A vertical ride surrounded by nature and sport. The Malcesine Monte Baldo Cableway, the first installation in the world to feature completely rotating cabins, connects Lake Garda with the top of Monte Baldo in just a few minutes, affording 360-degree panoramic views on the way up. Starting out from the little medieval town of Malcesine, the cable cars float over olive groves and Mediterranean vegetation rising up to the mountain flora of the Garden of Europe at a height in excess of 1800 above sea level. Here the spectacular terrace overlooking Lake Garda gives a sensation of being suspended between the sky and the earth. Monte Baldo is also an outstanding natural outdoor gym, where a huge number of sports, suitable for all abilities, can be practised throughout the year: biking, trekking, Nordic walking, paragliding, skiing, snowboarding and snow shoe hiking. Further information: ph. +39 0457400206 - info@funiviedelbaldo.it
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Marcegaglia Hotels & Resort
Situato in posizione centrale a Stiglmaierplatz, nel cuore della vivace vita di Monaco di Baviera, il Ruby Lilly Hotel Munich offre il punto di partenza ideale per un tour della città. Grazie alle finestre panoramiche, la maggior parte delle sue elegantissime camere offre una splendida vista sulla città. Dopo una giornata entusiasmante in giro per la città, i letti di lusso e le lenzuola offrono un riposo rigenerante. La doccia a pioggia in vetro, grazie a Ruby Care Facilities, garantisce un’esperienza di doccia rinfrescante. L’esclusivo design interno di questo “Lean Luxury” hotel riflette lo stile di vita glitter di Monaco degli anni Ottanta. Presso il Ruby Lilly Bar potrete gustare squisite bevande e spuntini 24 ore su 24, così come la prima colazione biologica che include una varietà di prodotti regionali e caffè appena preparato. Per informazioni: tel. +49 899545708-20 lilly@ruby-hotels.co: www.ruby-hotels.com
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Lilly Hotel Munich offers the ideal starting point for a tour of Munich. With their panoramic windows, most of the high-quality furnished rooms offer a great view of the city. After an exciting day of touring the city, luxurious beds with pocket spring mattresses and high-quality linen offer regenerative sleep. The glass rain shower with Ruby Care Amenities guarantees a refreshing shower experience. The unique interior design of the Lean Luxury-hotel reflects the lifestyle of Munich’s glitterati society of the 80ies. At Ruby Lilly Bar, guests can enjoy delicious drinks and snacks 24/7 as well as the organic breakfast, which includes a variety of reginal products and freshly brewed Barista coffee. Further information: ph. +49 899545708-20 lilly@ruby-hotels.co: www.ruby-hotels.com
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We like to imagine exclusive Italian destinations, where one can enjoy active holidays within natural settings in a secure environment. And we like to make them a reality. Albarella, the private Island immersed within the uncontaminated nature of the northern Adriatic. A holiday of discovery, open-air activities, the sea and Italian flavours. At only a short distance from the most romantic city in the world, Venice. Pugnochiuso, embedded in the promontory of the Gargano National Park overlooking the perfect sea of the bays of Pugnochiuso and Portopiatto. Much more than a Resort, a wonderful natural terrace overlooking the Mediterranean. The Tonnare Village built on the ancient Tonnar of northern Sardinia, retains all the characteristics of the ancient Mediterranean maritime traditions. Further information: ph. +39 0426 / 332600 - fax +39 0426 / 332270 www.marcegagliahotelsandresorts.com
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