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Unstoppable Lamborghini

Impossibile tener ferma la Lamborghini

Nato per correre

Stefano Domenicali, dal 2016 alla guida di Lamborghini

Born fast

Stefano Domenicali has headed Lamborghini since 2016

Ci ha provato il Coronavirus, ma l’azienda di Sant’Agata Bolognese ha risposto a colpi di mascherine chirurgiche, visiere protettive in policarbonato e simulatori polmonari. E liberando gli 819 CV della più potente Lamborghini mai prodotta, la Sián Roadster. Unstoppable Lamborghini Coronavirus tried to put a spoke in the wheels, but the Sant’Agata Bolognese based company came bouncing right back with a slew of surgical masks, polycarbonate protective visors and ventilators into the bargain. All while unleashing the 819 HP of the most powerful Lamborghini ever produced, the Sián Roadster by GIOVANNI DE LUCA

Chirurgiche, ma con stile

La selleria della Lamborghini impegnata nella produzione di mascherine destinate all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna

Surgical, but stylish

The Lamborghini saddlery department busy making masks for the Sant’Orsola Hospital in Bologna

Chi vola sull’aeroporto di Bologna oggi viene accolto da questa Huracán EVO in servizio sulle piste If you fly into Bologna Airport you are now welcomed by this Huracán EVO in service on the runways

Quando l’ultimo modello prodotto in azienda è un giocattolino ibrido da 819

cavalli, con una velocità massima di oltre 350 km/h, il solo pensiero di essere bloccati in garage da un Coronavirus è contro ogni logica. “Ma abbiamo dovuto affrontare un evento imprevisto e imprevedibile e lo abbiamo fatto, chiudendo la Lamborghini per 7 settimane e ripartendo alla massima velocità, nel rispetto della sicurezza e della salute di tutte le persone con cui ogni giorno teniamo alto un marchio importante per il made in Italy”.

When your latest toy

is a hybrid thoroughbred packing 819 HP with a top speed of 350 km/h, it’s extremely galling to think it’s going to have to just sit in the garage due to the Coronavirus. “But we all had to suddenly face this exceptional event, so we battened down the hatches and shut Lamborghini down for seven weeks before getting back up and running at full throttle, while still carefully safeguarding the health and safety of all those people who contribute to making this glorious marque one of the symbols of Italian excellence.” This, from Stefano Domenicali, President and

A parlare è Stefano Domenicali, Presidente e Amministratore Delegato di Lamborghini, un professionista delle corse su pista, che da 4 anni è a capo dell’azienda di Sant’Agata Bolognese, contribuendo a farne schizzare il fatturato con una progressione da Gran Premio. L’auto a cui facevamo riferimento all’inizio dell’articolo è la Sián Roadster, un gioiello che è riduttivo definire una supercar, perché è disponibile in soli 19 pezzi e compendia il top della tecnologia attuale applicata ad un oggetto dotato di ruote. “È il futuro del nostro segmento - dice Domenicali - figlia di una ricerca continua, che non si ferma mai. Pur limitati dalle restrizioni del lockdown - continua il Presidente – abbiamo anche trovato il modo di lanciare in grande stile la Huracán EVO RWD Spyder, sfruttando le opportunità della realtà aumentata, una strada tutta digitale, dove è mancato certamente il contatto fisico, ma non sono mancate le emozioni. Sono però profondamente convinto che il desiderio delle persone di tornare ad incontrarsi e di viaggiare sia il miglior rimedio per riprendere una vita normale, nella consapevolezza che stiamo vivendo un momento di discontinuità fra com’era ieri e come sarà domani. La speranza? Che la pandemia abbia dimostrato come una simile emergenza vada affrontata in maniera globale e non nazionale, perché altrimenti non ne verremo fuori”. Ma Domenicali di star fermo non ne aveva una gran voglia e appena in alcuni reparti si è ripreso a lavorare, l’azienda ha riconvertito la produzione della selleria, che normalmente cuce gli interni delle Lamborghini, per fornire all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna un migliaio di mascherine chirurgiche al giorno. Il colore? Scordatevi l’azzurrino medicale a cui il Covid ci ha abituato, perché quelle che sono uscite da Sant’Agata Bolognese erano di un arancione in perfetto stile Lamborghini. Allo stesso modo l’azienda ha iniziato a produrre visiere in policarbonato per il personale

Simulatori polmonari

L’azienda di Sant’Agata Bolognese ha messo a disposizione le proprie stampanti 3D per realizzare componenti utilizzati nella produzione di attrezzature di ventilazione assistita

Ventilators

Sant’Agata Bolognese’s 3D printers were pressed into service to produce ventilators CEO at Lamborghini, a former professional track racer who has headed up the company for the past four years, helping to rev up turnover at the sort of rate you usually associate with a grand prix. The car we mentioned at the beginning of this article is the Sián Roadster, a piece of perfection the term supercar just can’t begin to describe, because only 19 are up for sale and because it is a compendium of all the most advanced technology currently available applied to an object on wheels. “This is the future in our field” explains Domenicali “the upshot of cuttingedge research that rolls on relentlessly. Despite the constraints of the lockdown we nevertheless came up with a way of launching the Huracán EVO RWD Spyder in style, pushing the envelope with enhanced reality and an all-digital road. Of course, the actual physical dimension was lacking, but I think we managed to convey the car’s emotional impact.” The President continues “I’m absolutely convinced that people’s need to meet and to travel again is the best remedy to get back to a normal lifestyle, albeit with an awareness that we’re living through a moment of disruption between the sort of life we used to lead and the way things are going to be in future. My hope? That the pandemic has shown that we need to deal with this sort of emergency on a global, rather than national, level, otherwise we won’t make it.” Domenicali had no intention of sitting back during the crisis, and as soon as some departments opened up again the company converted their saddlery section, which usually sews the upholstery for Lamborghinis, into producing a thousand medical masks a day for the Sant’Orsola Hospital complex in Bologna. And forget the uniform pale blue that has become so familiar during the Covid-19 crisis, the masks

Icone Un francobollo digitale per celebrare la Huracan EVO RWD Spyder ‘ Icon A digital stamp celebrates the Huracan EVO RWD Spyder ‘

sanitario, funzionali quanto “stilose”. D’altro canto quando hai nel sangue lo stile, anche in tempi di Coronavirus non si ammettono deroghe. E come se non bastasse le modernissime stampanti 3D della Lamborghini hanno collaborato con la Siare, una importante realtà emiliana all’avanguardia nelle attrezzature per la respirazione assistita, per produrre dei simulatori polmonari, indispensabili nello sviluppo di questi sistemi, resi purtroppo celebri durante le settimane più devastanti dell’emergenza Covid. “Lamborghini è un’azienda di nicchia – dice Domenicali – me ne rendo perfettamente conto e so altrettanto bene che la nostra clientela ha un reddito che la mette al riparo dagli effetti più pesanti che il Coronavirus sta scaricando su un’ampia fetta della popolazione mondiale, ma restiamo sempre una realtà profondamente legata al territorio in cui abbiamo sede e dare un segnale concreto in un momento di emergenza fa parte del nostro Dna, non è marketing”. Allo stesso modo in cui all’aeroporto di Bologna è in servizio una Huracán EVO, dalla livrea tricolore come “follow me car”, per guidare gli aeromobili alla loro piazzola. “È anche questo un segnale - conclude Stefano Domenicali - è il nostro modo di dire che abbiamo voglia di tornare a correre, di viaggiare. Fa parte del sogno che c’è dentro ad ognuno di noi e quello non c’è Covid che lo possa fermare”.

Tipi al top

Sián Roadster, quando l’ibrido decolla

Top types

The Sián Roadster - when hybrid is a true highflyer coming out of Sant’Agata Bolognese were a trendy, bright Lambo orange. Lamborghini also weighed in with the production of polycarbonate protective visors for medical staff, as functional as they were stylish. Apparently the Coronavirus was not a good enough excuse to let your standards slip by so much as a millimetre. And if all that wasn’t enough Lamborghini teamed up with Siare, a well-known local company specialising in medical respiratory equipment, and tasked their ultra-modern 3D printers with the production of ventilators, a specialist item that has become all too familiar to the general public during the devastating weeks of the Covid-19 emergency. “I’m well aware that Lamborghini is a niche company” observes Domenicali, “and I’m equally well aware that our customers are wealthy enough to be buffered against the worst of the negative economic impact the Coronavirus is having on so much of the world’s population, but we’re very much part of our local community and we’ll always be here in an emergency - it’s part of who we are, not some marketing initiative.” By the same logic a Huracán EVO, patriotically liveried in the green, white and red of the Italian flag, does duty as the Follow Me car on the runways of Bologna airport, guiding aircraft to their parking slots. “Another signal” concludes Stefano Domenicali “our way of saying we want to get back into gear, back to travelling. That’s part of everyone’s dream, something that no Covid will ever take away from us.”

Giorgetti: quando la sartorialità si fa arredo

È una delle aziende italiane più conosciute nel mondo del mobile. Un mix di tradizione, artigianalità e stile aperto alle proposte dei designer più innovativi presenti sul mercato. Spazio Italia ne parla con il suo amministratore delegato Giovanni del Vecchio Giorgetti: bespoke craftsmanship One of Italy’s leading cabinet and furniture makers, with a mix of tradition, craftsmanship and style at the service of some of the most innovative designers on the market. Spazio Italia talks to Giorgetti CEO Giovanni del Vecchio

by GIOVANNI DE LUCA

Con stile

Giovanni del Vecchio, amministratore delegato di Giorgetti

With Style

Giovanni del Vecchio, CEO at Giorgetti

Essenze pregiate

Pagina a sinistra: i braccioli delle poltrone della serie Progetti sono in legno di pau ferro rifinito a mano

Precious woods

Left page: the armrests of the armchairs in this famous Giorgetti series are in beautifully hand finished pau ferro wood

Giovanni del Vecchio compendia in sé le diverse anime dello stile italiano.

Il suo curriculum professionale parla da solo e annovera significative esperienze manageriali in Poltrona Frau, Molteni&C, Prada, Ferragamo, nonché nella Ermini Automobili Italia, tanto per non lasciare indietro il brivido delle auto sportive. Oggi è l’amministratore delegato della Giorgetti di Meda, una delle più celebri firme italiane nel settore del mobile. Spazio Italia lo incontra nella sede storica dell’azienda lombarda pochi giorni dopo la fine del lockdown, un momento delicato viste le difficoltà che il coronavirus ha causato all’industria manifatturiera, compresa la cancellazione del Salone del Mobile di Milano, una fiera più vicina ad una sfilata di moda che ad un evento di settore. Un vero peccato perché Giorgetti avrebbe avuto più di una novità da proporre al suo pubblico internazionale: “Viviamo tempi eccezionali - commenta del Vecchio - e mai come in questi mesi occorre essere aperti al cambiamento. Fra le altre attività pianificate per la prima metà del 2020 avevamo in calendario l’apertura il nostro primo negozio monomarca a Londra, ma ovviamente i tempi si sono dilatati perché avremmo dovuto inviare personale specializzato dall’Italia per alcuni allestimenti e non abbiamo voluto mettere in discussione la sicurezza dei nostri collaboratori. Se mi è dispiaciuto? Certo. Ma anziché lasciare spazio alla rabbia, abbiamo preferito investire tempo e risorse su nuove attività digitali, cercando di trasmettere con modalità diverse, ma con la stessa passione di sempre il nostro prodotto principale, che non sono tanto i mobili, quanto le emozioni. Il lavoro dei nostri artigiani è quello di dare forma ai sogni, ma è difficile raccontare un’emozione senza che il cliente abbia modo di accarezzare un bracciolo in legno, un tessuto o un pellame con le sue mani. È una sfida importante per tutta l’azienda, perché il nostro mercato è il mondo e per un po’ non sarà così facile entrare in contatto con i clienti che scelgono Giorgetti”. Quando hai un brand presente in più di 100 Paesi e l’80% della produzione è destinata all’export è chiaro che il Coronavirus rappresenti un oggettivo problema, ma Giovanni del Vecchio è convinto che la sartorialità offerta da Giorgetti sia un valore capace di superare anche le pandemia: “ci vantiamo di dare prevalenza alla cultura del progetto, più che alla cultura del prodotto. Per noi arredare significa far parte di un progetto di architettura e non tanto vendere il singolo pezzo, per quanto unico possa essere. Preferisco

Hug

Uno degli oggetti iconici dello stile Giorgetti, una poltrona con struttura in noce canaletto massiccio An iconic example of Giorgetti’s style, an armchair fashioned from solid canaletto walnut

Giovanni del Vecchio is a living compendium

of Italian style in all its incarnations. His professional curriculum speaks for itself, with a managerial career in Poltrona Frau, Molteni&C, Prada, Ferragamo and Ermini Automobili Italia, just to include the thrill of motor racing in the mix. He is now CEO at Giorgetti di Meda, one of Italy’s top names in the field of furniture. Spazio Italia went to interview del Vecchio at the Lombardybased firm’s headquarters just a few days after the end of the lockdown. A delicate moment, given the difficulties the coronavirus emergency has caused manufacturers, among them the cancellation of Milan’s Salone del Mobile, an event which is more like a fashion week than a trade fair. A pity, because Giorgetti had several interesting new products ready to present to their international clients. “These are exceptional times” del Vecchio comments, “and never has it been so important to be openminded about change as it has been in these months. Among the other activities we had scheduled for the first semester of 2020 was the opening of our first brand shop in London, but obviously everything has been put on hold, because we needed to send highlyspecialised people over from Italy to carry out some of the work, and we didn’t want to put our staff at risk. Was I disappointed? Certainly. But there’s no point in getting angry, so we decided to invest the time and resources on new digital tools. The aim being to convey the same passion for our key product through a different channel, and that key product isn’t furniture; it’s an emotion. Our craftspeople work to shape dreams, but it’s hard to communicate the same feeling without clients being able to physically stroke a wooden armrest, a fabric or the leather we use with their own hands. This is an important challenge for the whole company, because our market is global and in the immediate future it’s not going to be easy to maintain contact with Giorgetti clients.” When your brand is present in over a hundred countries and 80% of your production is exported, the Coronavirus situation

parlare di ambientazioni complete, perché il vero valore del design, della manifattura e del confronto con il cliente si vede in queste realizzazioni. Il mondo dell’hospitality, del retail e del residenziale ha bisogno di stile, design e sartorialità e Giorgetti è in grado di personalizzare la sua proposta a livelli impensabili. Può essere un aereo privato, uno yacht, una residenza privata o un condominio di lusso, come nel caso del “Giorgetti building” a Houston, un edificio di 7 piani e 32 appartamenti in cui sia il palazzo che le singole dimore sono state disegnate da noi. Ed è, lo dico con orgoglio, l’investimento real estate con più alto valore al metro quadrato del Texas ad oggi”. D’altro canto in 122 anni di storia Giorgetti ha saputo creare uno stile riconoscibile, arricchendo le proprie competenze per poter dar vita a progetti importanti come quello di Houston o di altre realizzazioni esclusive in giro per il mondo, come l’ufficio (4.000 metri quadrati) del Presidente di una celebre multinazionale russa, comprensivo di appartamento, lounge e spa. “La Brianza – spiega del Vecchio - offre ancora oggi le stesse capacità artigianali di un tempo e questo fa la differenza quando si punta ad un livello di finitura di altissimo livello. Nel nostro stabilimento ci sono macchine a controllo numerico a 5 assi di ultima generazione, ma è sempre l’occhio esperto dell’ebanista a controllare i singoli pezzi e a farsi guidare dalle venature del legno prima di assemblare e lucidare uno dei nostri mobili. Un lavoro che nessun computer potrà mai fare e che occorre trasmettere alle nuove generazioni investendo sulla formazione e sull’affiancamento fra studenti e maestri artigiani. La trasmissione di questo sapere immateriale, ma allo stesso tempo così materico, diventa essenziale quando diamo vita a collaborazioni con designer di fama mondiale, per interpretare la loro idee e farle diventare oggetto. Essere Giorgetti è anche questo e siamo fieri di avere nel nostro Dna questa cultura aziendale in un’era in cui la globalizzazione sembra voler standardizzare tutto. La sartorialità? È la nostra risposta”.

Linee ondulate

Dalla creatività dei designer giapponesi Setsu & Shinobu Ito nasce il mobile bar Kiri, caratterizzato da un esterno in listelli verticali in noce canaletto sagomati ad arte uno per uno

Flowing lines

Japanese designers Setsu & Shinobu Ito were the creative force behind the Kiri bar, characterised by its cladding in vertical individually-moulded strips of canaletto walnut

Artigianalità

Nell’azienda brianzola le mani dell’ebanista operano a fianco di impianti a controllo numerico di ultima generazione

Craftsmanship

At Brianza-based Giorgetti expert cabinet makers work side by side with cutting-edge CNC machines

is clearly a problem, but Giovanni del Vecchio is confident that the sheer level of craftsmanship Giorgetti provides is a value which will carry them through the crisis. “We are proud of the fact that our firm has a project culture, rather than a product culture. For us interior design means being part of a harmonious architectural project, rather than selling a single item, however unique it may be. I prefer to talk about complete interiors, because that’s where we can fully express the true value of our design, manufacturing and customer relations. The hospitality, retail and residential fields all need style, design and craftsmanship and Giorgetti can deliver a truly breathtaking level of bespoke products. Whether we’re talking about a private plane, a yacht, a private residence or a luxury condo, like the “Giorgetti building” in Houston, a 7-floor condo building with 32 apartments, where we designed both the building itself and the individual homes. And I’m proud to say this is the highest value real estate investment per square metre in Texas today.” On the other hand, in its 122 years of tradition Giorgetti has created its own, highly recognisable style, building up know-how to the point where it can lead and work on important projects like the one in Houston or other exclusive developments around the world, such as the four thousand square metre office for the president of a well-known Russian multinational, complete with an apartment, lounge and spa. “The Brianza area in northern Italy” explains del Vecchio “has long been justly famed for its furniture and can still boast incredible levels of craftsmanship, which really makes a difference when you aim to produce a very high-quality finish. In our factory we have ultra-modern 5-axes CNC machines, but it’s the expert eye of the cabinet maker who evaluates each single piece and weighs up the grain of the wood before assembling and polishing one of our pieces of furniture. That’s a job no computer will ever be able to do and one we have a responsibility to hand down to the next generation by investing in training and traineeships, where students can learn directly from master craftspeople. The transmission of this immaterial knowledge, so rooted in solid material, is particularly essential when we collaborate with world famous designers, interpreting their ideas and transforming them into physical objects. This is part of what Giorgetti stands for and we’re proud of our tradition in an age when globalisation seems to be standardising more or less everything. Craftsmanship? It’s our answer.”

Operazione Houston

Ognuna delle 32 unità abitative del Giorgetti Building a Houston è stata arredata in sintonia con le esigenze del committente

At Home in Houston

The interiors of each of the 32 apartments in the Giorgetti Building in Houston were designed individually in line with the clients’ requirements

La lobby del Giorgetti Building: stile italiano per una clientela top The Lobby in the Giorgetti Building: Italian style for top clients

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