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In marcia per la storia Marching into history

Massimo Stano ha vinto Olimpiadi e Mondiali ma la fame è ancora tanta: Parigi 2024 è la prossima “gara della vita” Marching into History Massimo Stano has won the Olympics and the World Cup, but has no intention of resting on his laurels and has his sights firmly set on Paris 2024 In marcia per la storia

by ALESSIO CAPRODOSSI - Photo credits: FIDAL FOTO COLOMBO

Testa e gambe

“Per provare la marcia bisogna essere predisposti alla fatica”

Head and legs

“If you want to do racewalking you have to be ready for a tough slog”

Se vuoi, puoi. Per molti è un motto relegato ai sogni, per Massimo Stano, invece, è la regola

di vita con cui ha superato gli ostacoli fino ad arrivare in cima, all’oro olimpico nei 20 km di marcia a Tokyo 2020. Bissato con la più ambita medaglia iridata l’anno seguente nella 35 km ai Mondiali Oregon 2022. Con il 31enne pugliese, l’Italia ha rinverdito i fasti di un tempo e riscoperto la gioia della fatica, in una disciplina poco pubblicizzata quanto salutare per il corpo e la mente. Non a caso, Stano allena prima la testa e poi le gambe, non solo perché divora i libri dedicatis alla mindfulness. La sfida vive dentro di lui costantemente, così, dopo aver centrato l’oro a cinque cerchi e quello mondiale, appare naturale alzare il livello e raddoppiare l’ambizione: 20 km e 35 km a Budapest, dove dal 19 al 27 agosto 2023 sono in programma i Mondiali di atletica leggera.

You can if you want. For many this is merely the wishful stuff of dreams, but for Massimo Stano it’s

a motto, the mindset that has seen him overcome all obstacles to reach the heights of a career that includes an Olympic gold for the 20 km racewalking event at Tokyo 2020 followed by another gold medal at the Oregon World Championships in 2022 for the 35km event. This 31-year-old from Puglia in southern Italy has seen the country hark back to former glories and rediscover the joys of sustained effort in a little-known sport which epitomises the concept of mens sana in corpore sano. And Stano feeds his mind first and foremost, devouring books on mindfulness, before focusing on his formidable leg power. His

“L’oro olimpico ha acceso i fari su di me, mentre il Mondiale è stato poco considerato. Non ho raccolto quanto dovuto in visibilità e interesse dagli sponsor, ma non mi lamento” “The Olympic gold put me in the spotlight, whereas winning the World Championships went almost unnoticed. I didn’t get very much coverage out of it, or offers of sponsorship, but that’s OK”

Massimo, come stai e a cosa ti stai preparando?

“Sono nel pieno della preparazione invernale, che è la parte più importante dell’anno, il periodo in cui si costruiscono le fondamenta della stagione. Una parte dura ma cruciale, anche perché quest’anno ad agosto ci sono i Mondiali a Budapest, dove gareggerò nella 20 km e nella 35 km di marcia. Sono gare fissate a 5 giorni di distanza ma voglio la doppietta e il mio allenatore Patrick Parcesepe è convinto che possa farcela”.

Quando ti sei avvicinato alla marcia?

“A 10 anni ho iniziato con l’atletica, perché nelle gare a scuola vincevo spesso, così ho chiesto ai miei genitori di farmi provare. Al mio paese, Palo del Colle, vicino Bari, potevo scegliere tra marcia o corsa, così dopo un primo rifiuto ho fatto la prima gara arrivando quarto ma primo della mia palestra. Da lì non mi sono più fermato”.

Cosa significa essere il più forte nelle gare più importanti?

“Grande soddisfazione, perché vincere una volta può capitare, ma vincere due volte di fila significa che non è un caso. Quando vinci cresce la fiducia in te stesso e capisci che sei uno dei più forti. Alle Olimpiadi a Tokyo ho fatto una gara d’attacco, partendo forte e ho avuto lucidità per portarla a termine. Ai Mondiali successivi ero convinto quest for new challenges is unceasing, and having won the Olympic and World Championship golds, he would now like to double up and bag both the 20 km and 35 km top medals in Budapest, where the World Athletics Championships are being held from 19 to 27 August 2023.

Massimo, how are you and what are you preparing for next?

“I’m in the middle of my winter training programme now, which is the most important part of the year, because it lays the foundations for the rest of the season. It’s tough but crucial, because this year at the World Championships in Budapest I’m competing in both the 20 km and 35 km racewalking events. They’re held 5 days apart, but I’d really love to win them both and my coach Patrick Parcesepe is convinced I can do it.”

When did you start racewalking?

“I started doing athletics when I was 10, because I used to win races at my school sports days, so I asked my parents to try. In the village where I lived, Palo del Colle, near Bari, I had the choice of either doing running or racewalking, I wasn’t that keen at first but I came fourth in my first race, and first out of the others from my club. I’ve never looked back.”

What’s it like to win the world’s leading races?

“Great, because if you win once it might be down to luck, but when you win twice running it’s obviously down to something more solid. Winning makes you more confident and you realise you’re up there with other leading athletes. At the Olympics in Tokyo I opted for an aggressive strategy, starting off fast and keeping my cool enough to see it successfully through to the end. At the World Championships I was confident about my strength and abilities, but it was a tough fight right through to the finishing line.”

“Sento molto la pressione di difendere i colori della mia patria. Sentir suonare l’inno è orgoglio e soddisfazione” “I feel the pressure of defending the national flag. When I hear the national anthem, it makes me feel really proud and satisfied.”

Paris 2024 and the dream of an Olympic double are your next objective: how have you managed to stay at the top for so long?

“I feel as if I’m under more pressure now than in the past because people expect me to win. Personally I’ve

Parigi 2024 e il sogno di una doppietta olimpica sono i prossimi obiettivi: come si riesce a restare al vertice per tanto tempo?

“Sento maggiore pressione rispetto al passato, perché tutti si aspettano il massimo risultato da me. Io invece lavoro con la fame di sempre, come se non avessi vinto nulla. Ho grandi motivazioni e amo le sfide, per questo ho deciso di alzare l’asticella gareggiando sia nella 20 km, sia nella 35 km di marcia. Mi ispiro a Robert Korzeniowski, il migliore di tutti, che ha vinto più volte Olimpiadi, Mondiali ed Europei”.

A proposito della conversione all’Islam per sposare tua moglie Fatima Lotfi, hai dichiarato che il Ramadan ti ha aiutato a superare quel che sembra impossibile. Cosa intendevi dire?

“Pensavo fosse impossibile non poter mangiare e bere fino al tramonto, specie quando il digiuno cade ad agosto. In realtà ho scoperto che è difficile ma poi ti abitui, si può fare. Il punto è che se prima non provi, non puoi dire che sia impossibile, un concetto che per me vale per ogni cosa. In questo senso il Ramadan mi ha fatto fare un salto di qualità mentale”.

Come ti carichi prima di una gara?

“Ascolto musica dance degli anni Novanta e, tutte le volte, mi isolo per guardare il video del successo del mio idolo Ivano Brugnetti, nella 20 km olimpica di Atene nel 2004. Pur conoscendolo a memoria, ogni volta mi dà una scarica di adrenalina”.

Come ti piacerebbe essere ricordato tra 100 anni?

“Per essere un esempio di fatica e per aver dato lustro a una disciplina spesso dimenticata”.

Sol Levante

“Il viaggio della vita lo farò a fine carriera in Giappone, paese che amo in ogni sua sfaccettatura”

The land of the Rising Sun

“When I retire from athletics I want to travel around Japan, a country I adore from every point of view”

Lavoro duro

“Vado in mountain bike, nuoto, lavoro tanto in palestra: quasi tutti i giorni faccio due allenamenti, con sessioni tra 90 minuti e 3 ore e mezza”

Hard work

“I cycle, using a mountain bike, swim and sweat it out in the gym. I do two training sessions almost every day, varying in length from anhour and a half to three and a half hours.” stayed hungry, just as if I’d never won a single thing. I’m very motivated and love challenges, which is why I’ve decided to set the bar high and go for gold in both the 20 km and 35 km racewalking events. My inspiration is Robert Korzeniowski, the best ever, who won the Olympics, the World Championships and the European Championships several times.”

Moving on to your conversion to Islam to marry your wife Fatima Lotfi, you have said that observing Ramadan helped you to do what seemed impossible. What did you mean?

“I thought it would have been impossible not to eat or drink until sunset, especially when Ramadan is in August. But actually I discovered that it was difficult but doable, you get used to it. The point is that if you don’t try something you can’t say it’s impossible, and that goes for everything as far as I’m concerned. So, in this sense Ramadan spurred me on to overcome a mental block.”

How do you psyche yourself up before a race?

“Listening to nineties dance music, and then each and every time I go off alone to watch the video of my idol Ivano Brugnetti winning the 20 km Olympic race in Athens in 2004. I know it off by heart, but it still gives me an adrenalin rush.”

How would you like to be remembered in 100 years’ time?

“As someone who worked incredibly hard and shone a spotlight on a sport that is often forgotten.”

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