LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
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ANNO XII N° 151 - Luglio/Agosto 2012
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PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
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COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi REALIZZAZIONE Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato CAPO REDATTORE Lucia Angeloni GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Camillo Lobina, Elisa Muzi, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini CHIUSO IN REDAZIONE IL 04.7.2012
CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA Editoriale C&C srl via Molise 3 - 20085 Locate Triulzi (MI) tel 02 9048111 - fax 02 90481120 info@editorialecec.com www.editorialecec.it Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@editorialecec.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@editorialecec.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@editorialecec.com STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa - Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
¡ n.151 Luglio/Agosto 2012
rima Spagna, seconda Italia. No, non è il doloroso ricordo della finale degli Europei di calcio, ma il risultato finale di una classifica molto piÚ vicina al nostro mondo: quella dei Paesi europei dove è piÚ alta la percentuale di trasporto delle merci su strada. Costi minimi: il Tar rimanda tutto a ottobre In Spagna il volume totale delle merci trasportate su gomma è infatti pari al 96,6% del totale; in Italia è del 91%. Seguono Gran Bretagna (86,7%), Francia (81%) e Germania (67,0%). Tante le motivazioni alla base di questa condizione: le caratteristiche della rete infrastrutturale, la necessità di flessibilità , la sostanziale inerzia -almeno in Italia- della modalità ferroviaria, i costi‌ In una sola parola, la legge del mercato. LI ELETTRICI
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INTANTO IL GOVERNO DECIDE LA SOSPENSIONE DEL SISTRI E IL RECUPERO DI CINQUE GIORNATE DI DIVIETI DI CIRCOLAZIONE. IL PUNTO CON LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Campioni d’Europa Ecco perchÊ è lo stesso mondo dell’autotrasporto a spingere anche su altre modalità , come le autostrade del mare e il programma Ecobonus. Un successo dimostrato dai numeri, oltre che dalla massiccia adesione da parte delle imprese di autotrasporto. Un’idea italiana vincente, cosÏ come ci è stato riconosciuto dall’Europa, che oggi però rischia di essere depotenziata da una parte della burocrazia europea. Nelle prossime settimane conosceremo l’esito della trattativa in corso - a cui tutti guardiamo con grande attenzione - ma resta comunque quella definizione di best practice comunitaria che non cosÏ spesso viene attribuita ai progetti italiani. Intanto l’Italia porta a casa altri due successi sul fronte europeo dei trasporti. A Lipsia la Conferenza Biennale dei ministri dei Trasporti dei Paesi Alpini ha potuto esaminare analisi e studi approfonditi sui reali effetti delle limitazioni al traffico grazie alle precise richieste avanzate dall’Italia, studi che hanno consentito di differire date e decisioni che sarebbero state pesanti per il nostro Paese (vedi articolo a pagina 9). A Bruxelles i saggi nominati dal Commissario Europeo ai Trasporti Kallas per analizzare lo stato del mercato europeo dell’autotrasporto - e che hanno stabilito che oggi non si può liberalizzare il cabotaggio - hanno utilizzato per le loro analisi anche gli studi prodotti dal Comitato Centrale dell’Albo (vedi articoli a pagina 6 e 14). Insomma, se l’Italia calcistica è arrivata seconda in Europa, quella dei trasporti ha dimostrato che in Europa possiamo competere tra i primi. Massimo De Donato dedonato.tir@alboautotrasporto.it
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In copertina il nuovo Iveco Stralis Hi-Way
Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
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Sommario n. 151 - Luglio/Agosto 2012
Lombardia
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Veneto
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Costi minimi: il Tar rinvia tutto a ottobre
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Intanto il Governo decide la sospensione del Sistri e il recupero di cinque giornate di divieti di circolazione. Il punto con le principali associazioni di categoria. di Lucia Angeloni
Anita: creare le condizioni per la crescita in Italia
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Nel corso dell’assemblea generale a Taormina, il presidente Arcese ha chiesto interventi sulla pressione fiscale e sul costo del lavoro. Improta: basta assistenzialismo.
Friuli Venezia Giulia
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Toscana
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Umbria
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Il Fondo di garanzia apre ai pedaggi e all’ecobonus 20 Arriva anche la revisione dei criteri di valutazione economico-finanziaria per agevolare l’accesso al Fondo. Le novità operative a partire dalle richieste presentate al gestore dal 16 luglio.
Veicoli elettrici: siamo all’anno di svolta?
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Molte amministrazioni cittadine stanno lanciando piani di logistica sperimentale che coinvolgono veicoli elettrici. E le immatricolazioni di veicoli commerciali e autocarri sono in aumento. di Elisa Muzi
Lazio
Aria nuova e pulita per i commerciali
Abruzzo-Molise
Molti i costruttori che hanno immesso sul mercato veicoli elettrici, che annoverano tra i vantaggi la silenziosità e le emissioni zero. di Ferdinando Tagliabue
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Campania
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Puglia
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Sicilia
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Sardegna
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Iveco Stralis Hi-Way: rinnovare senza rivoluzionare
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Le soluzioni innovative che caratterizzano il nuovo Iveco Stralis sono soprattutto orientate nel comfort, nell’ergonomia e nei sistemi di sicurezza.
Rubriche
Scadenze e divieti
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Editoriale
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Europa
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Albo
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Fisco
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Amministrazione
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Normative
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Costi di esercizio
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Consulta
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Albo
L’Europa decide sul Cabotaggio. Anche grazie all’Albo Confermata l'analisi dei costi delle imprese commissionata dall'Albo nel 2008, che dimostrava un forte divario tra costo chilometrico in Italia e negli altri Paesi
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca
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el rapporto presentato dai “saggi” nominati dal Commissario europeo ai Trasporti Kallas per valutare lo stato del mercato comunitario dell’autotrasporto (vedi anche pag. 14) sono stati presi in considerazione anche i dati delle analisi dei costi relativi alle imprese di autotrasporto commissionate dal Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori. La risposta de-
gli esperti europei è stata chiara: in questo momento il divario nei costi e nelle condizioni del trasporto fra Europa dell’Est e Ovest è ancora troppo grande e dunque il cabotaggio non può essere liberalizzato. Finalmente un documento europeo ufficiale menziona espressamente problemi quali il dumping sociale e le distorsioni di mercato. Dirò brevemente che si parla di nuove forme di cabotaggio distinte secondo il loro legame con trasporti internazionali; di co-responsabilità vettore-committentespedizioniere; di armonizzazione dei controlli e sanzioni; di formazione degli autisti”. I costi di esercizio in Europa Ho voluto che fossero inoltrati a Bruxelles gli studi dell’Albo. Le risposte non hanno tardato ad arrivare: molti degli esperti hanno elogiato la completezza dell’informazione. E l’hanno utilizzata.
Rimettiamo in moto l’Italia
La Campagna dell’Albo
Il mondo dell’autotrasporto, con le sue oltre 100mila imprese, come protagonista della ripresa economica italiana grazie al suo ruolo di postino di beni e valori. Questo il senso della campagna istituzionale promossa dall’Albo degli Autotrasportatori, con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri, andata in onda sulle reti Mediaset, con lo slogan “Rimettiamo in moto l’Italia”. Ogni giorno l’autotrasporto assicura alle famiglie italiane la movimentazione di tutti i beni di cui hanno bisogno. Il costo del trasporto incide in modo irrisorio sul costo finale dei prodotti, come emerso anche da recenti inchieste promosse da commercianti e consumatori, ma incide invece sulla qualità della vita di tutti i cittadini, che grazie all’autotrasporto possono trovare negli esercizi commerciali sotto casa prodotti alimentari, farmaceutici e ogni altro bene di utilizzo quotidiano.
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Il rapporto conferma ad esempio l'analisi dei costi delle imprese di autotrasporto commissionata dal Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori nel 2008, che dimostrava un forte divario tra costo chilometrico in Italia negli altri Paesi. È stato dimostrato quindi quello che l’Albo ha sempre sostenuto, vale a dire che le sue indagini comparative “rappresentano un importante stimolo al dibattito nelle competenti sedi istituzionali e politiche, italiane e comunitarie”. In particolare, il documento europeo riprende le nostre tabelle sui livelli e percentuali d’incidenza dei costi di esercizio in Italia, Germania, Francia, Spagna, Austria, Slovenia, Polonia, Ungheria, Romania (con l’Italia purtroppo in testa, con i costi di esercizio più alti). Un dato che a noi è sempre parso scontato, ma che è rilevantissimo che venga adesso comunicato da un documento europeo: “una voce davvero significativa è il costo dell’autista sui costi totali di esercizio, da cui le grandi differenze fra paesi della Vecchia e Nuova Europa”. Adesso si fissa finalmente un paletto per le future politiche comunitarie dell’autotrasporto. Infine voglio mandare un messaggio ai pochi detrattori del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori per conto di terzi: tutto ciò che è elaborato e prodotto dal Comitato è fatto solo esclusivamente nell’interesse delle imprese che ne fanno parte ma in modo molto professionale senza barare come sostengono coloro che, in perfetta mala fede, vorrebbero una categoria debole e senza guida per poterne abusare al fine di aumentare i propri guadagni.
Formazione, qualità ma soprattutto Albo Il Comitato Centrale ha messo a punto un programma di formazione ben preciso, per migliorare professionalità e qualità. Ma il ruolo principale resta la tenuta dell’Albo
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l Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori è l’organo di massima rappresentanza delle imprese di autotrasporto e fin dalla sua nascita si è impegnato a favore del rilancio della categoria. Oggi l’Albo, che rappresenta circa 100.000 imprese di autotrasporto, può vantare un dialogo costante con le associazione del trasporto, con le quali vengono pensate e ideate le linee politiche che vengono poi sostenute di fronte ai rappresentanti della politica. In tale ottica il Comitato Centrale ha messo a punto un programma di formazione ben preciso, per migliorare la professionalità e la qualità degli autotrasportatori.
Formazione e qualità L’attività dell’Albo è in continuo fermento. Il Comitato Centrale ha infatti messo a punto un programma di formazione con l’obiettivo di portare le imprese di autotrasporto e gli autotrasportatori ad essere professionalmente più preparati e consapevoli del ruolo che viene svolto. È stata così attivata una procedura di formazione a pieno campo, con corsi che abbracciano diversi ambiti, al fine di dare una conoscenza dettagliata sia nel settore specifico, sia nel proprio settore economico di riferimento, nonché nella logistica. È sempre più importante assicurare infatti un servizio completo da parte delle imprese di autotrasporto italiane, che devono diventare più competitive nei confronti delle altre imprese, comunitarie ed extracomunitarie. Un altro tema ugualmente importante è quello della qualità. Anche su questo ambito l’Albo nel passato ha svolto un ruolo di supporto per le imprese, metten-
do a disposizione dei fondi idonei per garantire la certificazione di qualità delle aziende del settore. Le imprese certificate sono inserite in apposito elenco consultabile sul sito del Comitato Centrale. È attualmente in previsione anche l’elaborazione di un progetto volto ad incentivare le imprese alla certificazione di qualità anche in vista di sgravi contributivi assistenziali a favore delle stesse imprese. L’Albo è adesso un soggetto capace di interloquire con le diverse realtà istituzionali, tanto da ottenere che tutti i più importanti provvedimenti concernenti la categoria degli autotrasportatori passassero attraverso il suo Comitato Centrale, come è avvenuto, ad esempio, per l'accesso alla professione e per la materia delle tariffe obbligatorie. Campagna per la sicurezza Un altro punto sul quale l’Albo auspica di raggiungere una piena attuazione è quello della comunicazione all’esterno. In questo caso l’intento è quello di far conoscere meglio alle famiglie italiane la figura dell’autotrasportatore. Per questo sono state promosse delle campagne per la sicurezza, che hanno anche un risvolto sociale: rendere la popolazione consapevole del ruolo essenziale svolto dall’autotrasporto. Un servizio che, in caso di interruzione, metterebbe il Paese in una seria criticità. È stata infine promossa la realizzazione di una campagna pubblicitaria che porta l’autotrasportatore ad essere considerato come il vicino di casa, colui che, grazie alla sua esperienza, sulla strada ci può dare un aiuto. Ma anche una persona che con il suo lavoro, e
con grandi sacrifici, fa sì che beni di prima necessità arrivino presso ospedali, supermercati, negozi. E da lì sulle nostre tavole. Tenuta dell’Albo Uno dei compiti principali del Comitato Centrale è sicuramente quello della tenuta dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, anche alla luce delle ultime novità normative e dell’essenziale rapporto con il Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione e i Sistemi Informativi e Statistici e tutte le altre istituzioni attivando ogni possibile sinergia e collegamento, anche informatico, tra l’Albo stesso e altre banche dati pubbliche (quali INAIL, INPS, CCIAA) in grado di fornire dati di riscontro, al fine della tutela della regolarità del settore dell’autotrasporto. Al Comitato Centrale spetta in conclusione il compito, di curare la pubblicazione dell'Albo Nazionale "delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l'autotrasporto di cose per conto di terzi", oltre a quello di indirizzo e coordinamento in merito alla formazione, tenuta e pubblicazione degli albi provinciali che nel loro insieme formano l'Albo Nazionale
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba
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Pedaggi
’è tempo fino al 3 agosto per presentare le domande per ottenere gli sconti sui pedaggi autostradali. Il Comitato Centrale dell’Albo ha infatti approvato nella riunione del 20 giugno la delibera che prevede modalità e termini per la presentazione delle domande da parte delle imprese, cooperative e consorzi, per l’ottenimento del rimborso parziale dei pedaggi relativi ai transiti autostradali effettuati nello scorso anno 2011. Come negli anni precedenti, la domanda va presentata esclusivamente in via telematica, sul sito del-
Pedaggi: entro il 3 agosto le domande Il Comitato Centrale dell’Albo ha approvato la delibera che prevede i modi e i termini per presentare le domande per ottenere gli sconti sui pedaggi autostradali 2011 l’Albo Autotrasportatori e riguarda i pedaggi autostradali eseguiti con autoveicoli di categoria Euro2, Euro3, Euro4 o superiori, appartenenti alle classi B, 3, 4 e 5.
Sito Albo: la sezione quote e pedaggi
Presentazione Quest’anno la domanda andava presentata, a pena di esclusione dal diritto alla riduzione, a partire dalle ore 9.00 di lunedì 2 luglio e ci sarà tempo fino alle ore 14.00 di venerdì 3 agosto 2012. L’entità dello sconto è commisurata al volume dell’ammontare annuo di pedaggi pagati dall’impresa, cooperativa o consorzio, con il minimo di 100mila euro e varia secondo gli importi dei nuovi scaglioni come indicato nella tabella.
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Transiti 2010 Sempre nella seduta del 20 TIR151-2012
Gli importi dei nuovi scaglioni Ammontare annuo Da 100.000 a 300.000 euro Da 300.001 a 800.000 euro Da 800.001 a 1.500.000 euro Da 1.500.001 a 3.500.000 euro Oltre 3.500.000 euro
Percentuale sconto 4,33% 6,50% 8,67% 10,83% 13%
% per scaglioni di fatturato 2,30 % 3,46 % 4,61 % 5,76 % 6,92 %
Da 51.646 a 206.583 euro Da 206.583 a 516.457 euro Da 516.457 a 1.032.914 euro Da 1.032.914 a 2.582.284 euro Oltre 2.582.284 euro
giugno scorso, il Comitato Centrale ha approvato altre delibere relative ai pedaggi, in particolare sugli sconti relativi ai transiti 2010, per i quali è stata approvata la destinazione della somma di 98 milioni di euro, l’elenco degli oltre 400 imprese, cooperative e consorzi ammessi al beneficio e di quelli esclusi. A seguito di tali delibere, alle imprese aventi titolo potranno essere erogati, nei prossimi mesi, gli sconti dei pedaggi 2010 a titolo di acconto e con le seguenti
percentuali per scaglioni di fatturato. Queste percentuali sono suscettibili di aumento se – come negli scorsi due anni – verranno stanziati ulteriori fondi per il pagamento delle riduzioni compensate sui pedaggi autostradali mediante le prossime leggi di spesa. Il Ministro dei trasporti ha inoltre emanato la nuova direttiva pedaggi per gli sconti 2012, che le imprese potranno richiedere nel prossimo anno. Sul sito dell’Albo maggiori particolari.
Amministrazone
di Camillo Lobina
Valichi alpini: passa la linea italiana. Limitazioni rinviate Dagli studi presentati nel corso degli incontri dei “seguiti di Zurigo” emergono conseguenze pesanti per l’economia. Dubbi anche sulla compatibilità giuridica
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La conferenza di Lipsia
ministri dei Trasporti dei Paesi alpini hanno tenuto a Lipsia la Conferenza biennale di collaborazione internazionale “Seguiti di Zurigo”, sulla sicurezza dei tunnel e della circolazione nelle Alpi, sul riequilibrio modale e sulle problematiche ambientali. Particolare delicatezza ha assunto la materia dei sistemi di gestione del traffico pesante. Sotto la presidenza elvetica sono stati approfonditi la Borsa dei transiti (ACE o BTA), lo Scambio di diritti di emissione (AETS) e un sistema di pedaggi al fine di internalizzare i costi (TOLL+). Un primo studio (Albatras) aveva confrontato le misure, ipotizzando soglie (contingenti o tariffe) per verificare l’impatto della loro introduzione sui flussi di traffico, i cui risultati sono alla base degli studi economico (Effinalp) e di compatibilità giuridica (Legalp). Per quanto gli effetti complessivi risultino in media non elevati,
si avrebbero effetti pesanti specie per il Nord-Italia. Lo studio Effinalp Effinalp ha valutato le ricadute sulle economie nazionali e regionali, sui settori del trasporto (strada e rotaia) e ad alta intensità di trasporto (fra cui agricoltura e industria) e le ripercussioni su occupazione e trasferimento modale. Gli scenari sono proposti agli orizzonti 2020 e 2030, con valori soglia più o meno rigidi (cosiddetti “tolleranti” e “restrittivi”). L’analisi evidenzia cali del valore aggiunto per il trasporto stradale da 189 a 340 milioni di euro (scenari “tollerante” e “restrittivo” 2020) e da 685 a 1051 milioni di euro nel 2030. Per gli altri settori, il calo nel 2020 va da 306 a 597 milioni di euro e nel 2030 da 847 a 1496 milioni di euro. Gli oneri addizionali, nel settore dell’energia e manifatturiero, sono dello 0,1% del valore aggiunto nel 2020 e
dello 0,25% nel 2030. Il trasporto stradale oscilla nel 2020 fra 0,45 e 0,83% e nel 2030, fra 1,7 e 2,6%. Gli impatti regionali mostrano una perdita di valore aggiunto più alta in Germania e Italia. Al 2020, nel Nord Italia, l’autotrasporto avrebbe oneri sopra l’1% (la provincia di Bolzano l’1,98%). Gli oneri relativi massimi del settore energia e manifatturiero nel Nord Italia, Toscana, Calabria e Campania sarebbero, in media, sopra lo 0,08%, ma il Friuli Venezia Giulia raggiungerebbe lo 0,4%. Il modello dinamico mostra al 2020 (scenario tollerante), un calo del PIL di circa 700 milioni di euro (circa 0,05%) e al 2030 (scenario restrittivo), un calo di 4000 milioni (circa 0,25%). Il calo dell’occupazione nel 2020 sarebbe di 20.000 posti, circa 0,09% (scenario tollerante) e nel 2030 (scenario restrittivo), di 80.000 posti (circa 0,35%). L’Italia sarebbe la più colpita (il calo negli altri Paesi si atTIR151-2012 9
testerebbe, in media, sullo 0,06%). L’export arretrerebbe di circa 0,5%. Lo studio ritiene che I‘impatto possa essere ridotto con misure di accompagnamento, ad esempio incentivi o deroghe. Lo studio Legalp Legalp, invece, ha incentrato l’analisi sul diritto dell’Ue, accordi internazionali e normative nazionali, rilevando che ACE e AETS presentano vari aspetti di incompatibilità giuridica. TOLL+, invece, ha più limitati profili di divergenza con il quadro legale. Per l’ordinamento italiano è stato rilevato il possibile contrasto con disposizioni di legge, obblighi con-
tratti con entità giuridiche e accordi sull’autotrasporto. Lo studio formula anche raccomandazioni su come attenuare i profili di contrasto giuridico. In ogni caso, l‘impiego di ACE o AETS risulterebbe di difficile giustificazione, salvo che nell’ordinamento svizzero. L’adozione nell’Arco alpino B+ (Ventimiglia - Tauro), e non sull’intero Arco, sarebbe fonte di deviazione del traffico verso Est, con spostamento delle emissioni. AETS riguarda le emissioni di CO2, ma non quelle prodotte al di fuori dell’area, mentre la CO2 non è un’inquinante locale, ma “globale”. Una differenza di trattamento emerge fra i tragitti che non valicano la “linea alpina principale” (non assoggettati al sistema) e quelli interni all‘arco alpino e poiché l’obiettivo può essere ottenuto con misure meno restrittive (es.: con tariffe), AETS e ACE violerebbero il principio di proporzionalità. Infine, l‘accordo sui tra10 TIR151-2012
sporti terrestri Svizzera - Ue non consente, salvo emendamenti, il contingentamento dei trasporti. Le due misure richiederebbero modifiche normative, perfino costituzionali e la prova della minore restrittività graverebbe su chi intende avvalersene, che deve indicare alternative di trasporto e criteri congrui dei valori soglia per i valichi. TOLL+, strumento tariffario, non operando una regolazione/riduzione diretta del traffico, necessiterebbe di minori adeguamenti. Obiettivi futuri I ministri hanno ribadito gli obiettivi di sicurezza e sostenibilità dei trasporti transalpini e la valenza dei concetti di intermodalità e comodalità. Rimarcata la crisi in atto e la specificità delle economie dei Paesi alpini, condizionate dagli itinerari transfrontalieri, è stato confermato l’interesse ad interventi graduali di gestione del traffico pesante, per produrre, nel lungo periodo, un trasferimento modale significativo, se del caso con misure limitative, previa, comunque, creazione di infrastrutture e servizi alternativi. I mandati del prossimo biennio riguardano, nel breve, l’approfondimento di TOLL+, (con Eurovignette), con focus sulle specificità dei Paesi e sull’area di applicazione (studiata, finora, per l’Arco alpino B+) per evitare i traffici di aggiramento. Per il medio/lungo termine, invece, si verificherà la praticabilità di una road – map, all’orizzonte dal 2020 al 2025/30, per l’eventuale introduzione di sistemi più incisivi. Il Processo di Zurigo, ormai, opera da più di un decennio, con negoziati complessi a causa degli interessi contrapposti. Svizzera e Austria, Paesi di transito, ma anche Francia, mirano a ridurre il traffico pesante. La Germania ha preoccupazioni simili a quelle italiane, ma non coincidenti, essendo le Alpi per essa una direttrice importante, ma non vitale. L’adesione dell’Italia L’Italia ha aderito ai “Seguiti” per fornire apporti su temi fondamentali come sicurezza e promozione dell’alternativa modale. L’adesione ha consentito di stemperare le iniziative dei Paesi centrali, propensi anche a misure unilaterali incidenti sul traffico pesante, permanendo, in tali casi, solo le azioni, di esito non scon-
tato, in Corte di Giustizia (come fatto, ad esempio, per i “divieti settoriali”). Il coinvolgimento ha permesso di mitigare le aspirazioni di tali Paesi e di rinviarle nel tempo, nonostante mandati impegnativi. Malgrado i profili di fondo apprezzabili dei “Seguiti” (sicurezza, ambiente, riequilibrio modale etc.), le misure sarebbero gravose e la loro eventuale attuazione non potrà prescindere dalla radicale evoluzione delle condizioni dei trasporti alternativi. La linea italiana, che ha preteso indagini serie sulle conseguenze, si è rivelata proficua, consentendo di differire azioni date quasi per scontate e di procedere ad approfondimenti congiunti, con risultati di obiettività maggiori, pur con i rilievi critici premessi al Rapporto Effinalp. È emersa così la criticità delle misure di “contingentamento”, con utili spunti per la redazione della Dichiarazione ministeriale, ampiamente revisionata rispetto alla proposta della presidenza. Naturalmente, nel procedere dei negoziati, si palesano difficoltà oggettive, stante le aspettative di
risultato dei Paesi, con esiti al momento non prevedibili. Prudenza vuole che le imprese nazionali di trasporto, nonostante la crisi, mettano in conto la necessità di cambiamenti organizzativi e logistici, almeno nel medio - lungo termine, per mettersi nelle condizioni di affrontare eventuali nuovi scenari. Il principio europeo della libera circolazione delle merci, infatti, viene sempre più a confrontarsi con altri principi di rango similare. La Dichiarazione di Lipsia, con i mandati per i gruppi di lavoro, e i Rapporti finali degli studi, possono essere consultati nel sito del MIT, all’indirizzo www.mit.gov.it, autotrasporto, merci, argomenti.
Seguiti di Zurigo: la storia Il Processo “Seguiti di Zurigo” è stato costituito il 30 novembre 2001, su iniziativa della Svizzera, in base alla “Dichiarazione congiunta di Zurigo per il miglioramento della sicurezza dei trasporti, in particolare nelle gallerie della regione alpina”, adottata in conseguenza dei gravi incidenti occorsi nei trafori alpini del Monte Bianco, San Gottardo e dei Tauri. L’organismo comprende i Ministri dei trasporti di Germania, Austria, Francia, Italia, Svizzera, Slovenia e ora anche Liechtenstein. La Commissione europea partecipa come “Osservatore”. L’organismo opera con la seguente struttura: • Conferenza dei Ministri (biennale), con presidenza a turno dei paesi; • Comitato direttivo, che coordina lo svolgimento dei lavori; • gruppi di lavoro specifici articolati per materia: a) Comitato consultivo, per lo studio dei sistemi di gestione del traffico pesante transalpino – coordinato dall’Austria; b) Gestione degli incidenti – coordinato dalla Svizzera; c) Mobilità nella regione (Raccolta dati statistici) - coordinato dall’Italia; d) Sicurezza delle gallerie ferroviarie – coordinato dalla Francia. e) Situazione ambientale (da costituire in base alla Dichiarazione di Lipsia).
Consulta
di Elisa Muzi
prodotto economico di 27,5 miliardi di euro (il 32,3% di quello dell’intero autotrasporto merci nazionale) composto per l’87% dal conto proprio (23,9 miliardi) e per il 13% dal conto terzi (3,6 miliardi). Linee d’azione Il primo problema analizzato dalla Consulta è la mancanza di un piano unico che regoli la distribuzione urbana. Per ovviare a questa situazione sono necessari ambiti di intervento e norme di indirizzo centrale,
E i centri urbani diventano smart Tanti gli eventi che nell’ultimo mese hanno focalizzato, in tutta Italia, l’attenzione su una nuova idea di mobilità sostenibile e su un accesso regolamentato e intelligente ai centri urbani. A cominciare dalla prima edizione di Torino Smart City, serie di incontri all’insegna del miglioramento del centro urbano che ha fornito anche l’occasione di confronto tra il settore del trasporto merci e le case costruttrici di veicoli elettrici (tra cui Iveco). Anche Napoli ha accolto i concetti di innovazione e cambiamento con la settima edizione del Mobility Tech, dove hanno trovato ampio spazio dibattiti sui sistemi e i veicoli per la mobilità e i trasporti, pubblici e individuali.
Merci: piano unico per la distribuzione in città Una delle quattro proposte approvate dalla Consulta e presentate al Governo riguarda la mobilità urbana. Le linee prevedono provvedimenti normativi e incentivi agli enti locali competenti
L
o scorso mese vi abbiamo illustrato le quattro proposte approvate dalla Consulta, che ricordiamo ha il compito di lavorare al Piano nazionale della logistica per un rilancio del settore, e che il presidente Bartolomeo Giachino ha presentato al ministro Passera. Prendiamo ora in esame la prima di queste proposte, che riguarda la distribuzione urbana delle merci. Il 70% del PIL europeo viene prodotto all’interno delle città, congestionarle significa bloccare il flusso veicolare ed economico. Per questo diventa fondamentale un piano logistico nazionale che regoli lo scarico-carico merci nei centri urbani, che in Italia ammonta a 606 milioni di tonnellate e a 12,5 miliardi di ton/km l’anno, con un
che nel rispetto delle autonomie locali garantiscano una base nazionale di intervento. La linea d’azione riguarda innanzitutto provvedimenti normativi di diretta competenza statale, con specifici interventi legislativi, tra cui l’emendamento per l’articolo 2, comma 2, del disegno di legge di riforma del Codice della Strada (AC 4662 - Delega al Governo per la revisione e il riordino della disciplina concernente la motorizzazione e la circolazione stradale), in corso di esame in Commissione. Scopo dell’emendamento è “applicare alla pianificazione del traffico delle merci nei centri abitati i principi e gli obiettivi […] volti a favorire la definizione di sistemi di mobilità urbana delle merci meno differenziati territo-
rialmente, più efficienti, efficaci e sostenibili”. Fondamentali i principi cui si ispira: - promuovere un coordinamento concertato su scala regionale; - affermare la neutralità degli interventi (operatori pubblici o privati); - contemperare le esigenze di approvvigionamento delle merci con gli obiettivi di riduzione del traffico e dell’inquinamento atmosferico; - coinvolgere gli operatori interessati alla distribuzione urbana nella redazione dei piani urbani e di traffico della mobilità; - regolamentare la distribuzione urbana secondo criteri premianti o penalizzanti in funzione degli standard emissivi dei veicoli;
- stimolare il graduale rinnovo del parco veicolare verso più elevati standard tecnologici; - prevedere la facoltà, per i mezzi rispondenti ai citati criteri premianti, di utilizzare assi viari di scorrimento dedicati alle merci; - promuovere e presidiare reti di piazzole per il carico/scarico su aree liberate da sosta di auto. Una seconda linea di azione si concentra poi sulle misure di orientamento e incentivazione rivolte ai singoli enti locali competenti, “attraverso la subordinazione della possibilità di accesso ai finanziamenti per la mobilità sostenibile, resi disponibili dalle Amministrazioni Centrali, all’approvazione ed adozione di un Piano della Distribuzione Urbana, coerente con le linee guida”. TIR151-2012 11
Scadenze e divieti 7-24
DOM 1 LUN 2 MAR 3 MER 4 GIO 5 VEN 6 SAB 7 DOM 8 LUN 9 MAR 10 MER 11 GIO 12 VEN 13 SAB 14 DOM 15 LUN 16 MAR 17 MER 18 GIO 19 VEN 20 SAB 21 DOM 22 LUN 23 MAR 24 MER 25 GIO 26 VEN 27 SAB 28 DOM 29 LUN 30 MAR 31
luglio BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di giugno.
7-23 7-24
7-23 7-24
IRPEF-IVA-IRAP Presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti non obbligati all'invio telematico.
IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente. Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente. IRPEF IRES IVA IRAP Versamento del saldo e dell'acconto con maggiorazione 0,40%.
7-23 7-24
14-23 7-23 7-24
CCIAA Pagamento dei diritti alle Camere di Commercio con maggiorazione 0,40%.
MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese giugno o del 2° trimestre. BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di giugno o del 2°trimestre. IRPEF Invio telematico del Modello 770.
MER 1 GIO 2 VEN 3 SAB 4 DOM 5 LUN 6 MAR 7 MER 8 GIO 9 VEN 10 SAB 11 DOM 12 LUN 13 MAR 14 MER 15 GIO 16 VEN 17 SAB 18 DOM 19 LUN 20 MAR 21 MER 22 GIO 23 VEN 24 SAB 25 DOM 26 LUN 27 MAR 28 MER 29 GIO 30 VEN 31
agosto 16-24 0-23 7-24
14-23 7-23 7-24
7-23
7-23 7-24
16-23 7-23 7-24
IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente. Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente o al 2°trimestre. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente o al 2°trimestre e 2° acconto dei contributi dovuti sul minimale di reddito da parte degli artigiani.
INAIL versamento rata. MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese luglio.
BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di luglio.
Divieti di circolazione Paesi Europei luglio AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA agosto AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA
sabato 15,00-24,00 07,00-20,00 21,30-24,00 08,00-14,00 06,00-22,00 07,00-11,00 07,00-19,00 06,00-16,00 15,00-24,00 07,00-19,00 04,00-14,00
domenica notte 00,00-22,00 22,00-06,00 00,00-22,00 00,00-21,45 08,00-22,00 il venerdì 18,00-22,00 18,00-21,00 il venerdì 18,00-21,00 06,00-22,00 15,00-21,00 il venerdì 15,00-21,00 00,00-22,00 05/7 00,00-22,00 08,00-22,00 00,00-24,00 22,00-05,00 31/7 22,00-24,00 00,00-22,00 00,00-22,00 14/7 00,00-24,00 15,00-22,00 il venerdì 16,00- 21,00 12,00-23,00 -
giorni di restrizione 4/7 15,00-21,00 7-13/7 22,00-24,00 -
- 5/6 07,00-22,00 -
sabato 15,00-24,00 07,00-20,00 21,30-24,00 08,00-14,00 06,00-22,00 07,00-11,00 07,00-19,00 06,00-16,00 15,00-24,00 07,00-19,00* 04,00-14,00
domenica notte 00,00-22,00 22,00-06,00 15/8 00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-21,45 14/8 21,30-24,00 08,00-22,00 il venerdì 18,00-22,00 18,00-21,00 il venerdì 18,00-21,00 06,00-22,00 15/8 06,00-22,00 15,00-21,00 il venerdì 15,00-21,00 00,00-22,00 29/8 00,00-22,00 08,00-22,00 15/8 08,00-22,00 00,00-24,00 22,00-05,00 1/8 00,00-24,00 00,00-22,00 19/8 22,00-24,00 00,00-22,00 14/8 22,00-24,00 15,00-22,00 il venerdì 16,00-21,00 12,00-23,00 3/8 15,00-23,00
giorni di restrizione 15/8 08,00-22,00 15/8 18,00-22,00 14-15/8 18,00-21,00 2/8 00,00-05,00 20/8 00,00-22,00 15/8 00,00-24,00 15/8 16,00-23,00 15/8 14,00-23,00
15/8 08,00-22,00 -
*dal 25 agosto l'orario cambia dalle 22,00 alle 24,00
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luglio/agosto/settembre2012 7-23 SAB 1 settembre Pubblicato il nuovo 7-24 DOM 2 calendario dei divieti di circolazione in vigore dal 1° luglio il nuovo calendario dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti per il 2012 già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno 2012
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IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente. Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente.
7-24 MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese agosto.
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A seguito della modifica del Regolamento d’esecuzione del Codice della Strada è stata abolita la specifica previsione di divieto nei giorni precedenti o successivi ai festivi e prefestivi. In particolare, il nuovo calendario ha abolito le seguenti giornate di divieto: venerdì 6, 13 e 20 luglio, in cui erano previsti divieti dalle ore 16 alle ore 23; venerdì 7 dicembre, in cui era previsito il divieto dalle 16 alle 22 Inoltre è stato ridotto l’orario del divieto di sabato 22 dicembre dalle 8.00 alle ore 14.00 (prima era 8.00-22.00).
Il decreto pubblicato in Gazzetta
LUN 3 MAR 4 MER 5 GIO 6 VEN 7 SAB 8 DOM 9 LUN 10 MAR 11 MER 12 GIO 13 VEN 14 SAB 15 DOM 16 LUN 17 MAR 18 MER 19 GIO 20 VEN 21 SAB 22 DOM 23 LUN 24 MAR 25 MER 26 GIO 27 VEN 28 SAB 29 DOM 30
Divieti di circolazione Paesi Europei settembre AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA
sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 06,00-16,00 22,00-24,00 22,00-24,00 04,00-14,00
domenica notte giorni di restrizione 00,00-22,00 22,00-06,00 00,00-22,00 00,00-21,45 1/9 08,14,00 2/9 08,00-22,00 18,00-21,00 il venerdì 18,00-21,00 06,00-22,00 15,00-21,00 28/9 15,00-21,00 00,00-22,00 1/9 00,00-22,00 15/9 00,00-22,00 08,00-22,00 00,00-24,00 22,00-05,00 00,00-22,00 00,00-22,00 15,00-22,00 fino al 15/9 il venerdì 16,00-21,00 12,00-23,00 -
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• ripristinare l'attrattività del lavoro di autista (carenza di autisti che siano inoltre professionalizzati); • garantire condizioni di concorrenza leale, attraverso un’applicazione trasparente e efficiente delle norme; • ripensare il cabotaggio e obbligare coloro che effettuano attività di cabotaggio non collegate con trasporti inter-
Europa
di Marco Tempestini
nazionali ad applicare la medesima legislazione in materia di lavoro del loro concorrente locale secondo gli stessi principi contenuti nella direttiva sul distacco dei lavoratori; • promuovere l'innovazione nel settore dei trasporti su strada per conseguire l'obiettivo di un trasporto di merci su strada più efficiente e sostenibile.
Mercato e cabotaggio: non è tempo di aprire L’autotrasporto comunitario deve ancora svilupparsi in modo armonizzato e il cabotaggio non può ad oggi essere liberalizzato. Le conclusioni del Gruppo europeo di “saggi” voluto da Kallas
I
l Gruppo ad alto livello di rappresentanti del mondo accademico, incaricato dal Commissario europeo ai Trasporti Kallas nel giugno del 2011 di redigere una relazione sulla situazione del mercato comunitario del trasporto di merci su strada, ha finalmente presentato le sue raccomandazioni, dopo un anno di consultazioni con le parti interessate e di ricerche. Il gruppo ritiene che una graduale apertura del mercato possa potenzialmente aumentare la flessibilità delle operazioni e la competitività sui mercati nazionali: questo però deve avvenire rispettando la concorrenza leale ed evitando il dumping sociale. Queste affermazioni sono già di grandissima importanza, dal momento che sinora i documenti ufficiali della Commissione europea 14 TIR151-2012
in materia avevano francamente glissato sul tema (addirittura, erano stati tolti dalla versione finale dell’attuale Libro Bianco sui Trasporti). Le raccomandazioni si concentrano sui benefici economici, sociali e ambientali necessari nel mercato del trasporto su strada, laddove le operazioni di cabotaggio sono ancora limitate a circa il 2% di tutte le operazioni di trasporto nazionale per conto terzi. Le eventuali aperture devono essere “graduali” e “flessibili”, ed avvenire all’insegna dell’armonizzazione dei costi: questo è il nocciolo duro del rapporto.L’approccio deve essere accompagnato da misure volte a garantire sufficienti forze lavoro, la corretta applicazione delle norme e la promozione dell’innovazione, fra cui:
Specchietti: buoni i risultati della direttiva La Commissione europea ha sottolineato in una relazione il successo della campagna contro gli angoli ciechi e la bontà dei risultati ottenuti con l’introduzione della direttiva 2007/38/CE sull’installazione a posteriori di specchi sui veicoli commerciali pesanti. Sono circa 3,7 milioni i veicoli sul territorio dell’UE che nel 2009 risultano essere stati attrezzati a posteriori in conseguenza della direttiva. Il numero di decessi causati dagli incidenti stradali risulterebbe notevolmente diminuito negli ultimi due anni, anzi le cifre sarebbero addirittura migliori del previsto: il numero reale di vittime di questo tipo di incidenti è diminuito del 27,5% fra il 2005 e il 2009, laddove le stime si attendevano il 21,5% nello stesso periodo. Il documento evidenzia anche che per ridurre ancora di più i pericoli legati agli angoli ciechi sarebbero necessarie ulteriori provvedimenti su dispositivi di visione assistita, sensori e segnali o anche lunghi specchi lungo l’infrastruttura stradale. La CE insiste inoltre sull’importanza delle formazione. Ricordiamo che l’Italia ha recepito la norma nel marzo del 2008.
Due tipi di cabotaggio L'apertura del cabotaggio nella sua forma attuale non viene considerata in grado di raggiungere quanto auspicato dai saggi. Il gruppo raccomanda dunque l'introduzione di due diversi tipi di cabotaggio: - connesso (linked cabotage), limitato a un breve periodo di tempo e collegato (connesso, appunto) ad un trasporto in-
fondamentali (retribuzioni, diritti, contributi, etc). devono essere applicate in modo efficace a tutte le operazioni di trasporto nazionale e senza riguardo alla condizione del rapporto contrattuale tra l'operatore e il destinatario finale della merce/committente. In altre parole, non importa quale forma contrattuale l'operazione abbia (ad esempio tramite spedizionieri, sub-ap-
Megacamion: le precisazioni di Kallas Ulteriori precisazioni sull'ammissibilità della circolazione dei megacamion (mezzi più lunghi di 18.75 metri) sono arrivate dal Commissario europeo ai Trasporti Kallas al Consiglio dei Ministri UE e al Parlamento europeo. Tre deroghe consentirebbero l'impiego dei Gigaliners: trasporto che non possa essere effettuato con carichi più piccoli, progetti pilota e veicoli modulari. Quest'ultima è l'ipotesi più problematica. L’uso dei veicoli modulari (ad oggi impiegati in Paesi nordici come Svezia e Finlandia), potrebbe essere consentito in altri stati transfrontalieri, ma solo se l'infrastruttura sia in grado di sostenerli e se il loro uso non generi una concorrenza sleale. Il Commissario ha spiegato chiaramente che spetta solo agli Stati membri la decisione se consentire o meno questi mezzi all'interno del loro Paese. L'approccio di Kallas ha suscitato le proteste del Parlamento europeo, invero più per motivi di forma che di sostanza: l'accusa è di essere stati scavalcati e di causare ancora più incertezza giuridica, dal momento che il Commissario avrebbe interpretato nel 2010 la direttiva 96/53 sui pesi e dimensioni in modo esattamente contrario (nel senso cioè che questi mezzi non possono attraversare le frontiere) . Allo stato delle discussioni, i cambiamenti attesi alla direttiva potranno riguardare probabilmente solo le performance aerodinamiche e non modifiche normative radicali né interventi legislativi nuovi.
Tachigrafo: arriva il si del Parlamento
ternazionale. I trasporti di cabotaggio sarebbero limitati a quattro giorni dal momento di attraversamento della frontiera del Paese in cui il cabotaggio deve essere effettuato; - non connesso (non-linked cabotage), indipendentemente dal trasporto internazionale esistente e che dovrebbe essere soggetto a una procedura di registrazione per assicurare che i conducenti coinvolti rispettino le norme in materia di diritto del lavoro applicate dal loro concorrente locale. Vediamo in dettaglio il cabotaggio “non connesso”, dal momento che questa dovrebbe essere la forma “fisiologica” di cabotaggio, il cabotaggio puro e semplice. Per tali operazioni, e in linea con la direttiva sul distacco dei lavoratori, le condizioni
paltatrici o nessuna) - le condizioni principali del distacco dei lavoratori devono essere applicate. Le operazioni di cabotaggio dovranno essere limitate a 50 giorni all'anno e purché siano impiegati veicoli Euro5. Nel caso in cui i veicoli siano di classe di emissioni inferiore il numero di giorni dovrebbe essere limitato a 30 (il sistema riprende il meccanismo che lega le quote di permessi al tipo di mezzo nella CEMT/ITF). Inoltre, il vettore dovrebbe essere soggetto a pre-registrazione in specifico data base nel Paese dove effettua viaggi, con gravi sanzioni in caso di violazioni. La co-responsabilità della filiera Altro fatto notevolissimo è che, per la prima volta in anni di
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui alcuni eurodeputati hanno chiesto l’introduzione di tachigrafi intelligenti sui camion per contrastare la concorrenza sleale e allo stesso tempo migliorare la sicurezza stradale. Dal 2020, infatti, tutti i veicoli pesanti dovranno avere un sistema di tecnologie satellitari collegate al tachigrafo, allo scopo di registrare con precisione l’inizio e la fine di un percorso. A giugno la Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato la sua relazione sulle modifiche al regolamento sul tachigrafo digitale proposto dalla Commissione Ue lo scorso luglio con l’obiettivo di sfruttare le nuove tecnologie come il GPS, rendere più difficile le frodi e ridurre gli oneri amministrativi per le imprese di autotrasporto. Nel prossimo numero di TIR il tema verrà approfondito più nel dettaglio.
discussioni a Bruxelles, si parla di co-responsabilità di filiera. Partendo dalla norma già esistente del regolamento n. 561/2006 sulla co-responsabilità quanto al rispetto dei tempi di guida e di riposo di “imprese, caricatori, spedizionieri, operatori turistici, i capifila, subappaltatori e agenzie di collocamento di conducenti...”, i saggi chiedono non solo che tale norma venga fatta rispettare (dunque controlli effettivi e armonizzati) ma anche che venga estesa alle altre norme vigenti in materia di autotrasporto. Anche
il cabotaggio (come già avviene in Germania) e tutte le altre disposizioni che vigono sul territorio nazionale... “Questo incoraggerà la legalità, la cooperazione ed il dialogo tra le parti stimolando una maggiore efficienza” dicono i saggi. Prossime tappe La relazione del gruppo ad alto livello si inserirà nella relazione che la Commissione deve pubblicare entro la fine del 2013 sulla situazione del mercato del trasporto di merci su strada nell'UE. TIR151-2012 15
Politica
di Lucia Angeloni
C
on l’inizio dell’estate sono arrivate anche diverse buone notizie per l’autotrasporto italiano. A partire dal recupero di cinque giornate per quanto riguarda i divieti di circolazione fino alla decisione del Governo di sospendere l’entrata in vigore del Sistri fino al 30 giugno del prossimo anno. Ma è stato soprattutto il dibattito sui costi minimi, per i quali era atteso il pronunciamento del Tar del Lazio, ad attrarre l’attenzione delle associazioni di categoria in questo
Costi minimi: il Tar rinvia tutto ad ottobre Intanto il Governo decide la sospensione del Sistri e il recupero di cinque giornate di divieti di circolazione. Sospeso il fermo di TrasportoUnito primo periodo estivo. Ma vediamo nel dettaglio i vari provvedimenti. Costi minimi: il rinvio del Tar Il 28 giugno doveva essere un giorno importante per le sorti dell’autotrasporto italiano. Invece il Tar del Lazio ha rinviato al prossimo 25 ottobre la discussione sui costi incomprimibili per la sicurezza - per i quali Confindustria, Confetra e Antitrust avevano chiesto la sospensione - sia in relazione alle delibere assunte dall’Osservatorio a novembre che sulla compatibilità della norma con i principi comunitari ed europei. Le norme sui costi di sicurezza quindi restano in vigore. Vediamo cosa ne pensano le principali associazioni di categoria. 16 TIR151-2012
Unatras “Il Tar del Lazio ha confermato la bontà del meccanismo di determinazione dei costi stabilito dall’Osservatorio sui costi minimi dell’autotrasporto e, più in generale, ha riconosciuto le finalità di tutela della sicurezza stradale e sociale fortemente volute e difese dalla categoria dell’autotrasporto per garantire una sana competitività e combattere il dumping sociale e lo sfruttamento - ha sottolineato il presidente di Unatras, Francesco Del Boca -. Senza i costi minimi l’Italia rischia di diventare terra di nessuno in cui combattere una guerra fra poveri, italiani e stranieri, per il trasporto al prezzo più basso e svincolato da qualunque regola. Non è con le gare al ribasso che l’Italia potrà recuperare competitività, bensì
con la qualità del trasporto in un mercato libero, senza disfunzioni e nel pieno rispetto della legalità”. Legacoop “Non vogliamo fare trionfalismi o cantare vittoria. Prendiamo atto della scelta del Tar di rinviare ad ottobre ogni decisione sui costi minimi di sicurezza, una decisione che non sconfessa ciò che è stato fatto in Osservatorio- ha sottolineato Alessandro Massarelli, responsabile Trasporto Legacoop Servizi -. Continueremo nelle sedi opportune a fare il nostro lavoro e ad aggiornare le tabelle, almeno fino a che non verrà presa una decisione contraria”. Anita “Quello che conta per le
Sebastiani presidente Autorità dei Trasporti La nuova Autorità dei Trasporti ha adesso un suo presidente. È Mario Sebastiani, nominato presidente dell’Autorità ai primi di giugno, dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per lo Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera. Membri della stessa Autorità sono stati nominati Pasquale De Lise e Barbara Marinali. Nato a Roma nel 1944, Sebastiani è dal 1987 Professore ordinario di Economia Politi-
ca, presso la Facoltà di Economia dell’Università di "Tor Vergata". Dal 1994 al 2001 è stato consigliere economico del ministero dei Trasporti (ministri Burlando, Treu, Bersani). Nella sua prima audizione in Commissione Trasporti, Sebastiani ha indicato come priorità della Autorità il trasporto pubblico locale e il trasporto merci e ha parlato una “spaventosa arretratezza del trasporto merci, soprattutto su rotaia”.
Ecobonus: sbloccare al più presto le risorse Sblocco per i fondi Ecobonus 2010 e 2011 e prolungamento per il 2012 e gli anni a venire. E’ quanto ha chiesto l’europarlamentare del PD Debora Serracchiani in un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea. Il Commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia ha risposto che la notifica del regime Ecobonus è considerata ancora incompleta e che l'ultima richiesta di informazioni supplementari è stata inviata alle autorità italiane il 16 maggio 2012. Solo una volta che tutte le informazioni necessarie saranno pervenute, la Commissione adotterà una decisione il prima possibile. La risposta ha spinto Unatras ad inviare una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture
imprese in questo momento è la chiarezza - ha affermato Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita -. Pertanto, se il rinvio ad ottobre del giudizio del Tar sui costi minimi servirà a fre chiarezza su un tema che col passare del tempo rischia solo di distogliere l’attenzione da quelli che sono i reali problemi delle imprese, allora attenderemo. L’importante è non perdere di vista le priorità del Paese che sono crescita, sviluppo e com-
e Trasporti, in cui viene ricordato che “a distanza di quasi due anni, l’autotrasporto è ancora in attesa di ottenere il contributo previsto e finanziato da una legge dello Stato ed è avvilente apprendere, attraverso la risposta fornita dal commissario Almunia che la Commissione europea non ha ancora deciso se prorogare la misura perché le autorità italiane non hanno ancora inviato le informazioni richieste”. Unatras ha concluso la lettera chiedendo “un autorevole e deciso intervento affinché la situazione sia velocemente risolta, consentendo così alle imprese di autotrasporto di poter beneficiare almeno delle risorse che erano già state stanziate” .
petitività, poiché con un’economia in recessione e il conseguente calo dei volumi e dei traffici, di certo non basterà una sentenza per rilanciare l’autotrasporto italiano”. CNA-Fita “Rilanciamo un dialogo con la committenza per trasformare l’83-bis in una concreta piattaforma di regolazione condivisa, che porti l’intera filiera fuori dalle secche dell’impasse istituzionale che l’attuale impianto ha generato”. Questo
Costi minimi: perché il Tar ha rinviato la decisione Natale Callipari*
All’udienza del 28 giugno dinnanzi alla Sezione Terza ter del Tar del Lazio, sono stati discussi, in via cumulativa, i diversi ricorsi promossi dalla committenza organizzata (e da ultimo dall’Autorità Antitrust) contro le delibere dell’Osservatorio della Consulta che, a partire dal novembre del 2011, in attuazione dell’art. 83 bis del d.l. 112/2008 (convertito con l. 133/08), hanno fissato le tabelle dei costi incomprimibili di sicurezza dell’autotrasporto di merci. Il confronto tra le parti si è concentrato in via preliminare sugli effetti sulla materia del contendere della recente delibera dell’Osservatorio della Consulta del 13 giugno scorso, con la quale è stata disposta la revoca della precedenti statuizioni attualmente sub iudice. I ricorrenti hanno nell’oc-
casione insistito per la sospensione delle delibere impugnate, giustificando tale loro posizione con l’asserita irretroattività della revoca disposta dall’Osservatorio, la quale, a loro dire, lascerebbe in vita le impugnate statuizioni sui costi di sicurezza in relazione ai contratti e ai contenziosi ai quali si applichino in ragione del tempo. L’avvocatura dello Stato, in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, unitamente alle numerose organizzazioni trasportistiche intervenute ad opponendum, ha, invece, eccepito la sopravvenuta cessazione della materia del contendere, opponendosi in ogni caso all’accoglimento dell’istanza cautelare avversaria, di cui ha contestato la mancanza dei presupposti richiesti dalla legge.
*Consulente giuridico del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori
invece quanto ha chiesto invece il presidente di CNA-Fita, Cinzia Franchini. “Non un semplice tavolo ma la dimostrazione di saper rappresentare le nostre imprese garantendogli utili strumenti anziché costosi quanto inutili contenziosi legali. Un dialogo che la CNA-Fita sta portando avanti da alcuni mesi e che ha da sempre proposto a tutti come unica via possibile per sbloccare l’inerzia di una legge che non sta dando i risultati sperati”. Fiap “La decisione del TAR del Lazio non si presta, come qualcuno vorrebbe far credere, ad interpretazioni ambigue”- ha detto invece Silvio Faggi, segretario Fiap -. “La volontà dei giudici è chiara, la tanto agognata sospensiva richiesta da Confindustria & Co. non è stata concessa per la seconda volta nel giro di pochi mesi e nel merito se ne riparlerà ad ottobre. Autorevoli esperti hanno a più riprese dimostrato
come il rispetto di questa norma si traduce in un aumento del costo finale del prodotto di percentuali, nella maggior parte dei casi, insignificanti per cui riesce difficile comprendere l’atteggiamento di chiusura totale assunto da una parte della committenza. Per quanto ci riguarda, come Fiap, non siamo disponibili a rimettere in discussione questo strumento - ha concluso - se non in presenza di regole ancora più stringenti, come ad esempio l’obbligo del contratto scritto”. TrasportoUnito “Mantenere uno stato di attesa non favorisce le nostre imprese - ha commentato Maurizio Longo, segretario generale di Trasporto Unito -. La politica ed il Governo devono urgentemente decidere da che parte stare: o modificare la norma dei costi minimi in modo che la stessa possa funzionare direttamente nel mercato (non davanti ai giudici), rafforzando regole efficaci sui tempi di pagamento e TIR151-2012 17
certezza del credito; oppure viceversa cancellare il principio dei costi minimi e lasciare che prevalga in maniera esplicita la volontà liberalizzatrice della committenza, affamata di irregolari a basso costo. Al Tar i ricorrenti notificheranno altri ricorsi ai quali occorrerà replicare e controdedurre, nel frattempo la crisi morde, il disorientamento diluisce notevolmente l'interesse degli imprenditori dell'autotrasporto e, con esso, la credibilità nei confronti dei rappresentanti”.
Sistri sospeso Già preannunciata dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti Passera, il 15 giugno il Consiglio dei Ministri ha assunto la decisione di sospendere l’entrata in vigore del Sistri fino al 30 giugno 2012 (vedi anche approfondimento a pag. 31). Si tratta dell’ottava proroga prevista per il sistema di tracciabilità dei rifiuti ed è dovuta alla necessità di “consentire i necessari accertamenti sul funzionamento del sistema". Con la sospen-
deva divieto dalle 16 alle 22) e ha ridotto l’orario del divieto di sabato 22 dicembre dalle 8.00 alle ore 14.00 (in precedenza il divieto era 8-22). Revisione della spesa Ancora nulla di decisivo al monento di chiudere il giornale invece per quanto riguarda la riduzione delle spese per il settore dell’autotrasporto, su cui si sono tenuti soltanto contatti informali senza nessuna decisione. Molte sono le ipotesi al vaglio, ma almeno per il momento i tagli non sembrano intaccare il settore. TrasportoUnito sospende il fermo Intanto TrasportoUnito ha deciso di sospendere il fermo nazionale dell’autotrasporto, che era in programma dall’8
all’11 luglio, in seguito all’apertura di un tavolo di confronto da parte del sottosegretario ai Trasporti Guido Improta. Il rappresentante del Governo ha dato la sua disponibilità a discutere e ad aprire un confronto sulla verifica della funzionalità delle regole e su diversi temi, quali costi minimi, tempi di pagamento, remunerazione dei tempi di attesa carico e scarico e codice della strada. “Non è stato per nulla facile per noi convincere i nostri associati a dare ancora fiducia al Governo - ha sottolineato Franco Pensiero, presidente nazionale di TrasportoUnito-. Ma, sia chiaro, il deterioramento del mercato e delle condizioni delle imprese di autotrasporto non consente certo l’emissione di cambiali in bianco”.
Allarme infiltrazioni mafiose nell’autotrasporto
La posizione della committenza “Si ritiene opportuno precisare che nell’udienza del 28 giugno non si è svolta la discussione né nel merito, né sulla richiesta della misura cautelare – ha precisato Confetra in una nota. “Il Tar ha preferito rinviare il dibattito al 25 ottobre alla luce della nuova delibera dell’Osservatorio del 15 giugno che non è chiaro come debba essere interpretata, se cioè essa sostituisca le delibere precedenti anche con effetto retroattivo. Le parti ricorrenti, tra cui Confetra, hanno accettato il rinvio al 25 ottobre prossimo, ma hanno chiesto che il Collegio pubblichi il dispositivo di sentenza lo stesso giorno. Il Tar ha accettato la richiesta, confermando che pronuncerà immediatamente il dispositivo, ovvero un’ordinanza di sospensiva cautelare”. 18 TIR151-2012
sione del sistema sono stati anche sospesi tutti gli adempimenti che le imprese avrebbero dovuto svolgere per usarlo e naturalmente anche i pagamenti dei contributi relativi al 2012. Divieti di circolazione Come annunciato il mese scorso, è stato emanato anche il decreto sui divieti di circolazione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 giugno. Il nuovo calendario è entrato in vigore il 1° luglio e, a seguito della modifica del Regolamento d’esecuzione, ha abolito la specifica previsione di divieto nei giorni precedenti o successivi ai festivi e prefestivi. In particolare, il nuovo calendario ha abolito cinque giornate di divieto: tre venerdì di luglio (il 6, il 13 e il 20) in cui erano previsti divieti dalle ore 16 alle ore 23; venerdì 7 dicembre (che preve-
Organizzato da Cna-Fita e Corriere dei Trasporti, e patrocinato dal ministero dell’Interno, il forum “Perché tacere? Legalità – trasporti – logistica” ha puntato l’attenzione sulle infiltrazioni malavitose nel settore dei trasporti e sulle soluzioni possibili per contrastarle. Non solo quindi un’occasione di analisi dei dati ma, soprattutto, un incontro per proporre azioni concrete e rompere il silenzio. Necessità sottolineata proprio da Cinzia Franchini, presidente di Cna-Fita: “Sulle infiltrazioni c'è un colpevole silenzio. Nei trasporti e nella logistica Cosa Nostra c'è e c'è da tempo e oggi a rischio non sono solo le imprese, ma anche il sistema di rappresentanza. Ma non vi sono dati, non vi sono prove e non vi sono denunce, se non quelle generiche, fatte se messi alle strette. Perché tacere ancora?”. I dati emersi L’allarme lanciato da Cinzia Franchini acquista ancora più risonanza di fronte al dato dei 20 miliardi di euro che, grazie allo strumento della confisca dei beni, sono stati sottratti negli ultimi anni alla malavita. I dati forniti dal ministero della Giustizia, ed elaborati in occasione del-
l’incontro, segnano 43.118 beni confiscati tra il 2007 e il 2011, sequestrati per il 45,73% nelle Isole (19.716), per il 40,57% a Sud (17.079) e in percentuali minori al Centro (5,09%) e al Nord (9,57%). Tra questi il 51,40% è rappresentato da aziende, cui seguono beni mobili registrati (17,97%). Cosa fare? Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, non ha partecipato al forum ma ha voluto esprimere il suo parere sui temi trattati: ''Certamente positiva l'iniziativa sulla presenza delle infiltrazioni mafiose nel mondo del trasporto. Quello che serve, tuttavia, non sono passerelle per far vedere chi è più bravo. Il fenomeno va affrontato con decisione. Proprio per questo Conftrasporto-Confcommercio ha voluto sottoscrivere un protocollo di legalità con il ministero dell'Interno al quale intende attenersi. Sarebbe un forte elemento di positività che anche altre federazioni sottoscrivano protocolli simili e collaborino con le forze dell'ordine a far sì che personaggi, collegati con i fatti alla malavita, siano messi in disparte''.
Assemblea
restino in Italia”. Anita ha posto l’accento sulla pressione fiscale delle imprese che nel 2011 ha raggiunto un livello del 68,5%. “Il nostro Paese – ha sottolineato Arcese – ha il primato della pressione fiscale sul costo del lavoro, ormai vicina al 45% a fronte di una media europea di circa il 33%. Sono anni che chiediamo di ristrutturare il settore insieme alla riforma fiscale e interventi sul costo del lavoro, anche per la salvaguardia dell’occupazione; che denunciamo la sofferenza delle imprese ri-
sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Guido Improta, ha sottolineato che l’autotrasporto non ha bisogno di assistenzialismo. “Basta essere autoreferenziali. Se questo settore continua a perseguire l’assistenzialismo politico ed economico non ha prospettive – ha affermato -. Lo dico agli imprenditori riuniti in questa sala, che rappresentano le grandi imprese di autotrasporto che hanno imparato a confrontarsi sul mercato internazionale, accettandone la
Anita: creare le condizioni per la crescita in Italia Nel corso dell’assemblea generale a Taormina, il presidente Arcese ha chiesto interventi sulla pressione fiscale e sul costo del lavoro. Improta: basta assistenzialismo
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idurre la pressione fiscale, intervenire sul costo del lavoro, aprire tavoli di confronto con la committenza e mettere a disposizione risorse strutturali e selettive. È questo ciò che ha chiesto Eleuterio Arcese, presidente di Anita, nel corso dell’assemblea generale dell’associazione che si è svolta a Taormina. Arcese ha sollecitato interventi concreti, per cercare di trattenere le imprese in Italia e non costringerle ad andare all’estero, dove “l’Iva viene rimborsata ogni trenta giorni”, dove “i clienti pagano nei tempi comportanti” e la competizione “si gioca sul mercato e non nelle aule dei tribunali”. “Non possiamo accettare che ciò avvenga – ha detto Arcese – dobbiamo invece creare le condizioni affinchè le imprese forti
spetto alla concorrenza dei Paesi dell’Est, che chiediamo di realizzare impianti completamente automatizzati per il rifornimento del carburante. Invece abbiamo perso solo tempo”. Anita ha avanzato ancora una volta le sue proposte: rendere strutturali le misure già in atto, che da sole risultano insufficienti; prevedere sgravi contributivi per tre anni alle imprese che assumono padroncini che vogliono lasciare l’attività e per le aziende che si impegnano a rendere stabile l’occupazione o incrementare i livelli occupazionali; fare il possibile per ottenere l’autorizzazione comunitaria per sbloccare i fondi 2010 e 2011 sull’Ecobonus. Le regole del mercato Presente all’assemblea, il
competizione e la selezione che ne deriva”. Improta ha sottolineato di condividere molte delle richieste avanzate nel corso dell’assemblea e ha ricordato le varie azioni intraprese dal Governo a favore dell’autotrasporto, dal rimborso trimestrale delle accise ai divieti di circolazione. “Finora abbiamo tamponato le emergenze. Ma, sono emergenze che il governo Monti si è trovato di fronte e che in parte ha risolto. Ora – ha concluso dobbiamo guardare avanti”.
Il segretario generale di Anita Giuseppina Della Pepa. Sotto il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Guido Improta
Improta: cercheremo il dialogo Sistri-Uirnet
“Il periodo di sospensione del Sistri, fino a giugno 2013, sarà utilizzato per verificare la validità o meno del sistema. Inoltre, con il ministero dell’Ambiente, abbiamo deciso di utilizzare il tempo a disposizione per cercare di far “parlare” il Sistri con Uirnet (la piattaforma telematica dedicata all’ottimizzazione della logistica del trasporto stradale NdR)”. Lo ha dichiarato il sot-
tosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Guido Improta, a margine dell’assemblea dell’Anita che si è tenuta a Taormina. La Consulta ha presentato quattro proposte per avviare l’attuazione del Piano nazionale della logistica. Cosa succederà adesso? Su alcune proposte siamo già pronti. Abbiamo già fatto un incontro per quanto riguarda lo sportello unico doganale per far partire la sperimentazione entro fine anno. Mentre per quanto riguarda la distribuzione urbana delle merci deve essere recepita la direttiva comunitaria. Siamo già pronti con il decreto legislativo e a settembre-ottobre ci sarà l’action plan.
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Fondo di garanzia
mento del consorziato, che non restituisca al Consorzio le somme di cui è debitore per i transiti autostradali o per i passaggi sulle autostrade del mare effettuati a nome del Consorzio medesimo e fatturati dagli enti gestori in capo a quest’ultimo. Dalla data di inadempimento - precisa MCC in una nota del 25 Maggio - “decorrono i termini previsti dalle disposizioni operative per l’avvio delle azioni di recupero mediante l’invio da parte della banca fideiubente dell’intimazione di pagamento nei confronti dell’impresa,
Il Fondo di garanzia apre ai pedaggi e all’ecobonus
Sempre più sostegno alle imprese di Gianluigi Bassi*
Arriva anche la revisione dei criteri di valutazione economico-finanziaria per agevolare l’accesso al Fondo. Le novità operative a partire dalle richieste presentate al gestore dal 16 luglio
D
al Medio Credito Centrale (organismo che gestisce il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese dove, com’è noto, è operativa la sezione speciale per l’autotrasporto merci), arrivano due importanti novità per le imprese del settore: l’estensione dell’operatività del Fondo di garanzia alle fidejussioni richieste dai Consorzi di autotrasporto e la revisione dei criteri di valutazione economico – finanziaria per agevolare l’accesso al Fondo. Quanto alla prima, l’intervento del Fondo è legato alle fidejussioni che vengono richieste dai consorzi di autotrasporto ai rispettivi consorziati, per ottenere le riduzioni compensate dei pedaggi autostradali e l’ecobonus legato alle autostrade del mare. Il presupposto per l’intervento del Fondo è dato dall’inadempi20 TIR151-2012
che contenga come prescritto l’ammontare dell’importo escusso, maggiorato degli interessi legali. Successivamente, nei termini previsti dalle disposizioni operative, potrà essere richiesta l’attivazione della garanzia del fondo”. Peraltro, sempre a proposito di queste fidejussioni, MCC ha ricordato che le stesse possono utilizzarsi per comprovare la capacità finanziaria dell’impresa di autotrasporto, ai fini dell’accesso alla professione. L’altra novità è legata alla modifica dei criteri di valutazione economico finanziaria delle imprese di autotrasporto merci, per agevolarne l’accesso al Fondo soprattutto in un contesto economico di crisi come quello attuale. Tutte i cambiamenti saranno operative a partire dalle richieste presentate al gestore del Fondo dal 16 luglio.
Dall'indagine effettuata dal Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori si evince come la crisi economica in atto abbia deteriorato la situazione economico-finanziaria delle imprese dell'autotrasporto. Emerge infatti che oltre il 54% delle aziende ha subito nell'ultimo triennio un sensibile abbassamento dei livelli di fatturato. Dal confronto con i risultati emersi dalla stessa indagine nel 2008 si rileva che la quota di imprese che hanno registrato una riduzione del proprio giro d'affari è quasi raddoppiata. Analizzando le caratteristiche del comparto dell'autotrasporto merci per sostenere l'accesso al credito del settore, il Comitato di gestione del Fondo ha adeguato i modelli di valutazione economicofinanziaria delle imprese per l'ammissione delle operazioni a valere sulla Sezione autotrasporto. Tale decisione scaturisce anche da incontri tenuti nell'ambito della Consulta Generale per l'autotrasporto e per la logistica che hanno visto l'intervento dei rappresentanti delle associazioni di categoria, dei ministeri di competenza, dei membri del Comitato di gestione del Fondo e del mondo bancario. L'indirizzo emerso dai tavoli tecnici è stato quello di prevedere un significativo sostegno alle imprese dell'autotrasporto, che rappresenta un settore strategico per il Paese, nell'accesso al Fondo di Garanzia. In tale contesto è stato adottato l’adeguamento dei criteri di valutazione individuando nuovi valori di riferimento degli indici e dei relativi punteggi, nonchè l'utilizzo di elementi caratteristici del settore per rilevare l'effettiva capacità economico-finanziaria delle imprese. Personalmente ritengo importantissimo l'obiettivo raggiunto e devo ringraziare quanti, pur tra le mille difficoltà e resistenze, hanno contribuito fattivamente al suo conseguimento. Tra questi il presidente della Consulta, i dirigenti del ministero dei Trasporti e dello Sviluppo Economico e i funzionari del gestore del Fondo di garanzia. * Rappresentante per l’autotrasporto nel Fondo di Garanzia
Tecnica
Molte amministrazioni cittadine stanno lanciando piani di logistica sperimentale che coinvolgono veicoli elettrici. E le immatricolazioni di veicoli commerciali e autocarri elettrici sono in aumento di Elisa Muzi
Veicoli elettrici: siamo all’anno della svolta? T
ema caldo degli ultimi mesi, il veicolo elettrico è al centro di un dibattito e di una serie di iniziative, politiche ed economiche, che puntano l’attenzione sulla necessità di cambiamenti nel campo della mobilità. L’interesse non ruota solo intorno alle vetture private ma anche ai veicoli commerciali e alla ricerca di soluzioni sostenibili per il trasporto merci.
Incentivi dalla Secondo politica… lo studio condotto Il quadro dalla Commissione italiano che europea, l’uso di veicoli si sta delielettrici garantirebbe, neando nei al 2030, una riduzione primi mesi delle emissioni di CO2 del 2012 del 20-30%. presenta Accanto l’Alkè due aspetti XT ben definiti. Da una parte la voglia di cambiamento e l’attenzione a nuove strategie di logistica e trasporto che vadano a incrementare l’uso di veicoli elettrici, dall’altra le iniziative politiche che potrebbero incentivare l’uso dell’elettrico. È infatti in corso di approvazione il testo unico delle proposte di legge sull’auto elettrica delle Commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera. Il disegno di legge, nato da proposte bipartisan che hanno trovato forma in un testo unico, racchiude in sé vari aspetti della questione, dagli incentivi per l’acquisto a un piano infrastrutturale per la ricarica, passando per le tariffe “promozionali” in fase di start up. Il te-
sto prevede lo stanziamento di 420 milioni di euro totali, proveniente dal Fondo del ministero dell’Ambiente, per un’infrastruttura nazionale di rifornimento dei veicoli elettrici e per incentivare il loro acquisto sia da parte dei privati che delle imprese di trasporto. …e dalla logistica Nel frattempo varie amministrazioni cittadine stanno lanciando piani di logistica sperimentale che coinvolgono veicoli elettrici. Torino, per esempio, ha presentato l’E-Park, piattaforma logistica interportuale elettrica, ideata da SiTo e Politecnico di Torino, che ospiterà stazioni di ricarica per i mezzi elettrici destinati alla distribuzione urbana delle merci. A Vicenza dal 30 giugno sono in vigore le nuove regole, più restrittive, per l’ingresso nelle zone ZTL ed è stato attivato il Logistic City Center con veicoli elettrici per la distribuzione dell’ultimo miglio. A Roma intanto prosegue il progetto LOgeco, grazie ai veicoli commerciali a emissioni zero messi a disposizione da Renault. L’indagine sui rapporti tra mobilità e qualità dell’aria condotta proprio da Renault, con il supporto tecnico di ARIA Technologies e Arianet e la collaborazione di Roma Capitale, ha evidenziato come, in uno scenario virtuoso ipotetico che vedrebbe nel 2020 il 25%
dei veicoli elettrici in entrata nelle Ztl, si assisterebbe alla diminuzione del 30% del monossido di carbonio e benzene, del 14% di monossido e biossido d’azoto e del 5% dell’impatto dei trasporti sulle emissioni globali. Secondo lo studio condotto dalla Direzione Clima della Commissione europea, l’uso di veicoli elettrici garantirebbe, al 2030, una riduzione delle emissioni di CO2 del 2030%. Questi i dati citati dal Gruppo E-mobility della Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche (Anie), nato proprio con l’intento di promuovere progetti in tema di mobilità e trasporto sostenibile. La situazione attuale Prima di pensare a scenari virtuosi e ipotetici, però, cerchiamo di capire la situazione attuale. Secondo le elaborazioni Anfia (Associazione nazionale fra industrie automobilistiche), su dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 2012 sembrerebbe promettere bene per quanto riguarda i veicoli commerciali elettrici. I dati provvisori del primo trimestre, sulle immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici e ibridi elettrici leggeri (fino a 3500 kg di portata), si attestano sulle 32 unità (puramente elettriche) contro le 9 del 2011. I dati sono ancora provvisori, così come quelli elaborati da Unrae che segnano nei primi tre mesi del 2012 un incremento del 26,4% nelle immatricolazioni di autocarri con peso fino a 3,5 ton rispetto allo stesso periodo del 2011. Cifre ancora molto esigue che sottolineano la necessità di interventi concreti, affinché l’impatto elettrico dei trasporti possa cominciare ad avere una reale consistenza. TIR151-2012 21
Tecnica
Molti i costruttori che hanno immesso sul mercato veicoli elettrici, che annoverano tra i vantaggi la silenziosità e le emissioni zero. Un aspetto controverso è il costo che però è destinato a diminuire
Aria nuova e pulita per i commerciali di Ferdinando Tagliabue
E
La velocità, rispetto a quella dei missioni zero: è questo l’obiettivo principale veicoli termici è inferiore ma in dei veicoli elettrici e per i commerciali non ambito urbano non è penalizsi fanno certo eccezioni. Ma anche la silenziozante; del resto le città europee sità rappresenta un aspetto importante di non consentono velocità superiori ai 50 questi veicoli. Un veicolo elettrico può svolgekm/h ma in pratica le velocità operative diffire servizi di distribuzione, trasporto persone o cilmente superano i 40 km/h. di raccolta (rifiuti e altro) e lo può fare anche in zone densamente popolate e nelle ore notturAlkè ne. Per contro la loro circolazione così silenziosa Alkè è un costruttore italiano specializzato nei può rappresentare un rischio per pedoni e alveicoli elettrici dove è presente dal 2004 con i tri utenti della strada che non li “sentono”. Alveicoli da lavoro Atx, tra cui il modello ATX200E tri aspetti controversi dei veicoli elettrici sono il con una portata di circa 600 kg. Questo mocosto, sicuramente ancora elevato e la limitadello ha un motore ad eccitazione separata, ta autonomia. Ma i costi sono destinati a didoppia velocità e celle di trazione da 8x6 V con minuire vista l’evoluzione tecnologiun caricabatterie che gli permette di conca delle batterie e l’autonomia In alto nettersi ovunque. Da segnalare anche risulta a nostro avviso più che il Nissan NV200; i due modelli XT320 e sufficiente per operazioni in accanto a destra XT420, che ambito urbano. il Porter electric svilupcon sistema pano 60mila punti di guida una di ricarica senza pilota Attualmente in Euroe a sinistra il Renault pa si ritiene vi siano circa Kangoo Z.E 60mila punti di ricarica; un dato in crescita grazie anche al moltiplicarsi di auto elettriche.
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velocità massima di 63 km/h, 1000 kg di capacità di carico; batterie di piombo da 13 kWt; motori AC 12 kWh elettrici; servosterzo; carica batterie ad alta frequenza; freni a disco anteriori e a tamburo posteriori. L’XT320 è disponibile in due versioni (entrambe a trazione posteriore): la E con piano di carico da 220 x 123 cm e la EL con piano di carico da 270 x 143 cm. Daily Iveco La prima apparizione del Daily risale al 1978 e da allora il piccolo di Casa Iveco ha sempre giocato di anticipo. Le più recenti versioni sono orientate al rispetto ambientale con i modelli Natural Power Bifuel e con quelli a zero emissioni con motore elettrico. E nel segmento dei veicoli elettrici Iveco può essere considerata una antesignana potendo vantare il primo Daily elettrico nel 1986. Il nuovo Daily elettrico si avvale di un sistema di accumulo ad alta energia specifica di tipo plug-in che alimenta, attraverso un inverter, un motore elettrico di tipo asincrono trifase, a cui è affidato l’incarico di muovere direttamente il veicolo e di recuperare energia in fase di frenata. Il veicolo è disponibile nelle versioni 35S con motorizzazione da 30 kW nominali (60 kW di picco) e 50C, con motorizzazione da 40 kW nominali (80 kW di picco); entrambi i modelli sono proposti in esecuzione furgone e cabinato. Le batterie di trazione del veicolo sono sigillate e con tecnologia Na/NiCl2 (Sodio Nichel Cloro); non producono emissioni gassose, non necessitano di interventi di manu-
dotto raggio di sterzata (solo 3,7 metri), massima manovrabilità e grande portata. Porter Electric Power, fin dai suoi esordi del1995, rappresenta un importante punto di riferimento nel panorama dei veicoli commerciali ad emissioni zero. Il veicolo dispone di un nuovo nuovo motore elettrico con circuito di eccitazione separata. Il driver di controllo, i cablaggi ed il software per la trasmissione segnali assicurano eccellente fluidità e comfort di marcia con partenze e riprese perfettamente dosabili, minore generazione di calore e gestione più efficiente dell’energia disponibile.
Il Ford Transit Connect Electric
Il Vito Blu Efficenty Zero Emission
La versione elettrica del Daily Iveco
L’Atx 200E della specialista Alkè
Il Porter elettrico al rifornimento
tenzione e sono totalmente riciclabili. La velocità è limitata elettronicamente a 70 km/h, mentre l’autonomia può variare da 90 a 130 km. Ford Transit (Connect Electric) Anche Ford ha il suo commerciale elettrico, il Transit Connect Elettric, un veicolo del tutto identico a quello tradizionale da cui si differenzia solo per la motorizzazione alimentata da batterie. Il veicolo, presentato al Salone di Birmingham, è frutto della collaborazione con Azure Dynamics Corporation, Force e Drive (motore elettrico che sviluppa una potenza media di 28 kW) e Johnson Controls-Saft (batterie che hanno un tempo di ricarica di circa 8 ore). Il Transit elettrico ha un’autonomia di circa 130 km e raggiunge i 120 km/h. 650mila per km per Vito E-Cell I Vito E-Cell, il commerciale elettrico Mercedes, già prodotto in serie, sono al lavoro dal 2010 nella zona di Berlino e dall’inizio dello scorso anno in quella di Stoccarda. Sperimentazioni della durata di 4 anni (e 80 mila km), basate su reali condizioni di utilizzo; vi sono però anche altre sperimentazioni in diverse aree della Germania che interessano 230 Vito E-Cell che hanno già percorso 650 mila km in diverse condizioni operative. Le impressioni di guida ottenute dai diversi conducenti sono state positive. L’autonomia media nei servizi urbani è di circa 80 km anche in pre-
senza di dislivelli e proprio per garantire l’autonomia, la velocità massima del Vito elettrico è limitata elettronicamente a 89 km. Dai test svolti è però emerso che solo un terzo dei veicoli operanti a Berlino raggiungono tale velocità mentre la stragrande maggioranza non supera i 55 km/h. Le batterie del Vito E-Cell utilizzano energia elettrica a 380/400 Volt ed il processo di ricarica ha una durata massima di 6 ore ma in caso di necessità è possibile utilizzare per la ricarica anche una rete da 230 V; inoltre le batterie del veicolo si ricaricano anche in fase di marcia mediante la trasformazione dell’energia frenante in elettricità. Nissan Fra i costruttori che hanno creduto da subito alla trazione elettrica Nissan è impegnato nella ricerca con veicoli commerciali elettrici come nel caso del suo NV200 che potrebbe entrare a breve in produzione di serie. Secondo i tecnici della Casa giapponese in termini di capacità di carico e di praticità l’NV 200 elettrico non ha nulla da invidiare al modello tradizionale ma anzi può vantare un maggior comfort di guida in virtù della pressoché totale assenza di rumore e di vibrazioni meccaniche. Piaggio Porter Il Porter in versione Electric Power può vantare le stesse doti che ne hanno decretato il successo mondiale cioè dimensioni compatte, ri-
Van dell’anno ma elettrico La proposta Renault nel segmento dei commerciali elettrici è stata molto apprezzata, almeno dalla “critica” tanto da ottenere il riconoscimento di Van of the year 2012 per il Kangoo Z.E. Ha una portata di 650 kg e sviluppa una potenza di 44 kW che gli assicura un’autonomia di circa 160 km. Il veicolo base ha un prezzo di circa 20 mila euro mentre il costo del noleggio della batteria parte da 75 euro mensili che garantisce l’assistenza per 15 mila km all’anno per 4 anni. Il Kangoo Maxi è disponibile nella versione a 2 posti con portellone laterale che permette di accedere ad un vano di carico da 3,5 mc e avente una lunghezza di 2,5 metri ma c’è anche la versione 5 posti. La ricarica può essere effettuata da apposite colonnine di ricarica o da casa grazie alla modalità Wall Box che consente l’installazione di un apparecchio per la ricarica notturna della batteria. La rivoluzione elettrica targata VW Il prototipo eT! di Volkswagen, recentemente presentato al Design Center di Potsdam, è stato progettato dal Volkswagen Group Research insieme a Deutsche Post e all’Accademia di Arti Figurative di Braunschweig, tre realtà che hanno creato un gruppo di lavoro che ha definito un veicolo rivoluzionario. Secondo Wolfgang Schreiber, portavoce di Volkswagen Veicoli Commerciali, “Il prototipo eT! coniuga un insieme di funzioni innovative che in futuro saranno determinanti per le imprese del settore logistico, specialmente la possibilità di far viaggiare il veicolo nei centri città in modo semi-automatizzato ed elettrico”. In determinate occasioni, specifiche per impegni postali, l'eT! può essere azionato in modo semi-automatizzato. In questo modo il veicolo “segue” l'operatore di casa in casa o, su richiesta, si dirige verso di lui. Il guidatore può anche manovrarlo con un joystick, posto sul lato passeggero. Sempre sul lato marciapiede c’è una porta scorrevole elettrica, a doppio stadio di attivazione, per il rapido accesso al veicolo e al materiale da consegnare. L'eT!, che rientra nella categoria di peso fino a 2.500 kg ha una lunghezza di 4.090 mm, una larghezza di 1.850 mm ed è alto 1.980 mm; il passo è di 2.780 mm e pertanto presenta sbalzi molto corti (anteriore 622 mm, posteriore 688 mm). Il volume di carico è di 3,6 mc e, grazie alla speciale configurazione degli assi, il veicolo è in grado di assicurare un diametro di sterzata di 8,5 m. Il veicolo può raggiungere i 110 km/h con trazione posteriore e 2 leggeri motori (da 34 kg) montati sui mozzi ruota. TIR151-2012 23
Tecnica
Le soluzioni innovative che caratterizzano il nuovo Iveco Stralis sono soprattutto orientate nel comfort, nell’ergonomia e nei sistemi di sicurezza. Proposti i motori Euro 6 con l’esclusiva tecnologia HI-eSCR di Ferdinando Tagliabue
Iveco Stralis Hi-Way: rinnovare senza rivoluzionare Il nuovo Stralis ha interni migliorati nella qualità e nel design. In basso a sinistra il motore Euro5, ma è disponibile anche l’Euro6
C
hi si aspettava una rivoluzione dal nuovo pesante Iveco sarà rimasto deluso perché lo Stralis Hi-Way, è certamente nuovo ma non certo rivoluzionario, almeno nell’aspetto generale. Il messaggio che Iveco ha inteso trasmettere con Hi-Way è un messaggio di efficienza, qualità e valore. Iveco ha tenuto ad assicurare ridotti consumi di carburante, costi di manutenzione contenuti, maggior affidabilità e qualità ma anche ottimizzazione della gestione operativa della flotta, una cabina profondamente migliorata nel24 TIR151-2012
l’estetica e nell’ergonomia, a tutto vantaggio del comfort e dell’efficienza di chi guida. Uno degli aspetti innovativi è rappresentato dal motore ed in particolare dal sistema (brevettato) HI-eSCR, messo a punto da FPT, in grado di rispettare i limiti della normativa Euro6, mantenendo consumi competitivi. Più prestazioni, meno consumi Il nuovo pesante Iveco è equipaggiato con motori Cursor FPT a 6 cilindri in linea, in tre cilindrate (8, 10 e 13 litri per gli Euro 5 e 9, 11
Il sistema High efficiency SCR I motori Euro6 del nuovo Stralis sono caratterizzati dalla maggior cilindrata e coppia (a parità di consumi), merito del sistema HI-eSCR di FTP. I limiti di emissione Euro6 possono essere raggiunti con il sistema SCR con o senza l’uso combinato dell’EGR. L'utilizzo dell’EGR consente una riduzione delle emissioni di NOx nella camera di combustione mediante ricircolo dei gas di scarico, con l’aumento della produzione di particolato e la riduzione dell'efficienza di combustione. L'aumento delle emissioni di particolato prodotte, necessita della rigenerazione più frequente del filtro DPF. La scelta di FPT consiste nell'aumentare l'efficienza del motore e nel ridurre il particolato prodotto dalla combustione, a causa dell'assenza dei gas di scarico ricircolati. La restante quantità di particolato viene ridotta nel filtro DPF, mentre gli ossidi di azoto vengono ridotti nell'impianto di scarico, migliorando così consumi, prestazioni e affidabilità. Il sistema Hi-eSCR di FPT permette di ridurre i livelli di ossido di azoto di oltre il 95%.
e 13 litri per gli Euro6) con 8 livelli di potenza per i Diesel (da 310 a 560 CV) e 3 versioni CNG (da 270 a 330 CV). Si tratta di motori caratterizzati da bassi consumi e in grado di offrire il massimo di coppia a partire dai 1000 giri/min assicurando grande elasticità di marcia a vantaggio del comfort di guida. Per la nuova cabina si è pensato soprattutto all’aerodinamica e da qui l’adozione di soluzioni estetiche molto personali; il frontale si caratterizza per la griglia centrale e i cantonali riprogettati, la nuova visiera parasole con luci a LED, il design ottimizzato dei paraurti, i gruppi ottici dotati di Daytime Running Lights a LED e i proiettori Xenon. Le linee della nuova cabina hanno permesso di migliorare (del 3%) il Cx. Massima sicurezza Essere alla guida di un nuovo Stralis significa disporre di un sistema frenante efficiente, affidabile e con numerosi sistemi di sicurezza come l’EBS che integra le funzioni ABS, ASR ed EBL. Il sistema combina l'azione del freno motore e dell’Intarder, che vengono attivati automaticamente allo scopo di aumentare l’efficacia e minimizzare l’utilizzo dei freni di servizio. Da ricordare, il sistema Hill Holder per le partenze in salita e l’ACC, Adaptive Cruise Control, sistema “intelligente” che mantiene costante la velocità di crociera al livello scelto, e in grado di valutare l’eccessiva vicinanza al veicolo che precede; se la distanza di sicurezza non viene mantenuta, si attivano automaticamente freno motore, Intarder e freno di servizio. L’AEBS, sistema disponibile per i veicoli con motore Euro 6, avverte della possibilità di una collisione e aziona automaticamente i sistemi di frenatura.
Tecnica
Il 9 giugno si è svolta a Trento la finale italiana del YETD 2012, manifestazione che concorre alla selezione del giovane Camionista d’Europa 2012 che avrà luogo a Södertälje, in Svezia, il 7 e 8 settembre
E Scania elegge il miglior autista italiano
Il nuovo AD di Italscania, Franco Fenoglio, premia il bellunese Edy De Rocco che ha vinto lo Young European Truck Driver 2012
L
a finale italiana dello Young European Truck Driver 2012, che si è svolta presso la sede italiana della Scania, ha visto prevalere il bellunese Edy De Rocco, trentatreenne di Arsié, che in passato aveva conquistato due secondi posti nelle edizioni del 2007 e del 2010. La manifestazione, che ricordiamo si rivolge a camionisti under 35, pone da sempre gli autisti al centro dell’attenzione, promuovendo la loro competenza e professionalità, mettendone in risalto il ruolo fondamentale per la società e per l’industria globale dei tra-
sporti. Del resto un camionista abile e preparato ha sicuramente più possibilità di evitare incidenti salvando vite umane; a ciò si deve anche aggiungere la capacità di ottenere minori consumi di carburante e più bassi costi di manutenzione, a tutto vantaggio della società e dell’azienda di trasporto. De Rocco rappresenterà l’Italia in occasione della finale europea, in programma il 7 e 8 settembre prossimi presso il quartier generale di Scania a Södertälje. Per la finale europea De Rocco dovrà vedersela con i vincitori degli altri 24
Paesi partecipanti con i quali si contenderà il titolo di miglior giovane Camionista d’Europa 2012. E il vincitore si aggiudicherà anche un camion Scania personalizzato nuovo fiammante. Il nuovo ad di Italscania Alla premiazione ha preso parte Franco Fenoglio, che dal 1° giugno è il nuovo amministratore delegato di Italscania. Fenoglio, 59 anni, laureato in Scienze Politiche ad indirizzo economico presso l’Università di Torino, vanta un’esperienza ultra venticinquennale nel comparto automotive dove ha ricoperto molteplici ruoli dirigenziali presso Iveco (dal 1991 al 2005) prima in qualità di capo della Direzione Commerciale, poi come Senior Vice President Sales and Marketing ed infine come Executive Vice President International Operations and Business Development. Dal 2005 al 2007 è stato Presidente e Amministratore Delegato di New Holland Construction Equipment S.p.A. e dal 2007 al 2012 ha ricoperto il ruolo di Direttore Divisione Veicoli Commerciali di Piaggio & C. S.p.A. Nel corso del primo incontro (in veste di ad Italscania), Fenoglio ha dichiarato non solo di essere stato favorevolmente colpito dalla professionalità riscontrata nel Gruppo Scania ma anche dall’aver trovato “una squadra altamente professionale, che lavora con grande passione e dedizione ed è garanzia assoluta della qualità dei servizi offerti, accanto a quella assodata del prodotto”. Fenoglio ha poi tenuto a sottolineare la qualità del prodotto Scania, un prodotto fortemente orientato al contenimento dei consumi, all’ecologia, alla modularità. In particolare questo ultimo aspetto, consente di proporre all’utenza un prodotto su misura e rispondente alle reali necessità.
Martin Lundstedt nuovo Ceo Scania A partire dal 1° settembre Martin Lundstedt sarà il nuovo Presidente e Chief Executive Officer di Scania AB. Lundstedt prende il posto di Leif Östling che entra nel Consiglio di Gestione di Volkswagen AG. Martin Lundstedt, classe 1967, laureato in Scienze, ha riporto l’incarico di Executive Vice President di Scania, a Capo di Franchise and Factory Sales. È entrato in Scania nel 1992 e da allora ha ricoperto diversi incarichi fra i quali quello di responsabile dello stabilimento di Angers dal 2001 al 2005 e di Senior Vice President Trucks fino al 2007.
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Fisco
di Angelo Ciaravolo
A
nche per l’anno 2012 sono stati differiti i termini per effettuare i versamenti risultanti dalle dichiarazioni fiscali. Le persone fisiche e tutti i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono previsti gli studi di settore, potranno effettuare regolarmente i versamenti dovuti entro il 9 luglio, senza alcuna maggiorazione. Invece, dal 10 luglio al 20 agosto, le somme dovranno essere maggiorate dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo. Tuttavia, le imprese di
Intanto va ricordato che con il ravvedimento operoso è possibile regolarizzare ogni e qualsiasi violazione di natura tributaria compiute nell’assolvimento, in modo non fraudolento, degli adempimenti fiscali. In linea generale è possibile quindi rimediare all’omesso o insufficiente versamento di imposte e tributi (Irpef, Ires, Iva, imposte sostitutive, addizionali regionali e comunali, Ici/Imu, imposta sulla vidimazione sui libri sociali, ecc.), ad errori sostanziali che incidono sulla determinazione della
giorni dalla scadenza del versamento con una percentuale ridottissima che aumenta di giorno in giorno (dal primo giorno di ritardo fino al quattordicesimo si pagherà una sanzione dello 0,2 per cento per ogni giorno di ritardo). Con quello breve, è invece possibile sistemare la propria posizione versando le imposte dovute dal quindicesimo giorno fino al trentesimo dalla scadenza naturale. In tal modo la sanzione da pagare è pari al 3 per cento (riduzione ad un decimo della sanzione ordinaria del
base imponibile su cui si pagano le relative imposte, alla mancata esposizione in dichiarazione di taluni redditi, all’omessa presentazione della dichiarazione, alle violazioni formali, agli errori relativi alla compilazione del modello di pagamento F24. Ravvedimento sprint, breve o lungo sono dunque le tre strade che gli imprenditori possono percorrere per beneficiare della riduzione delle sanzioni amministrative. Ecco allora in dettaglio le conseguenze e i rimedi per sanare eventuali errori fiscali tra quelli più frequenti.
30 per cento) del tributo omesso, oltre gli interessi nella misura legale (dal 1° gennaio 2012 la misura è fissata al 2,5 per cento in ragione d’anno). In alternativa, è possibile utilizzare il ravvedimento lungo. In tal caso i versamenti devono essere effettuati entro il termine della presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione. La sanzione è pari al 3,75 per cento (riduzione ad un ottavo della sanzione ordinaria del 30 per cento), oltre gli interessi legali.
Ravvedimento operoso per chi è a corto di liquidità Le imprese che non riescono ad onorare gli appuntamenti con il fisco possono sanare spontaneamente la propria posizione. Ecco una guida agli errori fiscali più frequenti autotrasporto che, per mancanza di liquidità, non riusciranno tempestivamente ad onorare gli appuntamenti col fisco, potranno sanare spontaneamente la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso. Con questo utile strumento si potrà evitare di pagare sanzioni salate o di entrare in lite con l’amministrazione finanziaria, una volta che sono scaduti i termini ordinari. Ma gli autotrasportatori potranno, ad esempio, sanare anche eventuali utilizzi del credito d’imposta (caro petrolio) non spettante o spettante in misura inferiore. La regolarizzazione dovrà però avvenire entro determinati limiti di tempo e bisognerà versare le imposte dovute sulle quali vanno calcolate le sanzioni ridotte. 26 TIR151-2012
Violazioni commesse dal 1 febbraio 2011 Con il ravvedimento sprint si possono sanare le violazioni commesse nei primi quindici
Tardiva presentazione della dichiarazione Sempre con il ravvedimento operoso, da utilizzare se il ritardo non supera i 90 giorni, è possibile sanare anche l’omessa pre-
Le vostre domande
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione.tir@tin.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Indennizzo ferie Sono un padroncino con due dipendenti. Volevo avere notizie più dettagliate sulla fruizione delle ferie maturate negli anni passati e non godute dai miei lavoratori. È possibile indennizzarle? Francesco Occhipinti Grosseto Sulle ferie non fruite dai lavoratori vige il divieto di monetizzazione. Tuttavia, è possibile retribuire solo quelle maturate e non godute fino al 29 aprile del 2003 o anche quelle maturate e non godute dal lavoratore il cui rapporto di lavoro cessi entro l’anno. Chi disattende queste regole è sanzionato, per ogni dipendente, con una multa da 130 a 780 euro. Rischi per la sicurezza Volevo sapere se un’azienda con quattro dipendenti è obbligata o meno alla valutazione dei rischi per la sicurezza dei lavoratori ed il termine per redigere il relativo documento. Antonella Floris Milano Con il ravvedimento operoso è possibile regolarizzare violazioni di natura tributaria compiute nell’assolvimento degli adempimenti fiscali
sentazione della dichiarazione dei redditi. L’attuale sanzione, quando non sono dovute imposte, varia da 258,00 a 1.032,00 euro, aumentabile fino al doppio nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. In tal caso, quindi, si regolarizza la propria posizione fiscale presentando nei 90 giorni la dichiarazione dei redditi e versando, entro lo stesso termine, una sanzione ridotta pari a 32,00 euro per ogni dichiarazione presente nel modello unificato. Ricordiamo che andando oltre i 90 giorni non c’è più la possibilità di sanare l’omessa presentazione e, anche se dovesse essere presentata, l’amministrazione finanziaria la considererà nulla a tutti gli effetti, pur costituendo titolo per la riscossione delle imposte dovute in essa riportate.
Utilizzo in compensazione crediti inesistenti Anche i crediti d’imposta inesistenti utilizzati in compensazione possono essere sanati con il ravvedimento operoso. L’attuale sanzione è pari al 30 per cento delle somme dovute. Con il ravvedimento sprint, se il ritardo non supera i primi quindici giorni (dal primo giorno di ritardo fino al quattordicesimo si pagherà una sanzione dello 0,2 per cento per ogni giorno di ritardo). Con il ravvedimento breve la sanzione ridotta è pari a un decimo del massimo (3 per cento). Sale invece ad un ottavo del minimo (3,75 per cento), se si utilizza il ravvedimento lungo. Regolarizzazone ritenute Gli autotrasportatori che hanno omesso di versare le ritenu-
teizzare i pagamenti risultanti dal modello Unico 2012. Francesco Rigano Siracusa Sì, è possibile pagando gli interessi del 4 per cento annuo che decorrono dal primo giorno successivo alla scadenza della prima rata. Le rate successive devono essere versate entro il giorno 16 di ciascun mese. In ogni caso, il pagamento rateale deve essere completato entro il prossimo mese di novembre. Dilazione pagamenti Sono un autotrasportatore in gravi difficoltà finanziarie dovute soprattutto alla dilatazione dei termini di pagamento dei miei clienti che mi costringono a pagare interessi alle banche. Volevo sapere se esistono norme a tutela degli autotrasportatori. Marco Belli Firenze
Unico 2012 Sono un piccolo autotrasportatore con problemi di liquidità dovuti alla forte crisi del settore. Volevo chiedervi se posso ra-
Sì, esistono delle norme a favore degli autotrasportatori. Relativamente ai pagamenti, l’art.83 bis, comma 12, del decreto legge n. 112/2008 impone il termine di trenta giorni dalla data della fattura, oltre il quale decorrono gli interessi moratori. Ma c’è di più. Sulla G.U. del 18 giugno scorso è stato pubblicato l’atteso Dm Trasporti del 20 aprile che prevede la sospensione per un anno dei benefici fiscali, finanziari e previdenziali a carico delle imprese che pagano in maniera insufficiente o con notevole ritardo gli autotrasportatori. Inoltre, verrà applicata anche la sospensione dagli appalti pubblici (da 30 giorni a sei mesi), a seconda della gravità dell’illecito commesso.
te operate, con il ravvedimento operoso, possono sanare la propria posizione. Ricordiamo che la violazione comporta il pagamento della sanzione intera del 30 per cento. Per evitare la misura piena, il sostituto d’imposta dovrà versare gli importi trattenuti, maggiorati degli interessi legali, e la sanzione ridotta (dal primo giorno di ritardo fino al quattordicesimo si pagherà una sanzione dello 0,2
per cento per ogni giorno di ritardo) se si avvale del ravvedimento sprint; del 3 per cento, se si utilizza il ravvedimento breve (dal quindicesimo al trentesimo giorno dalla scadenza naturale) oppure pagando la sanzione del 3,75 per cento in caso di utilizzo del ravvedimento lungo (entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui ha commesso la violazione).
Sì, può farlo con l’autocertificazione. Relativamente al termine, la procedura semplificata di valutazione dei rischi è stata prorogata recentemente di sei mesi per le piccole imprese che occupano fino a 10 dipendenti. Pertanto, ha tempo fino al 31 dicembre di quest’anno per adempiere all’effettuazione della valutazione dei rischi con la procedura semplificata.
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Normative
di Andrea Giuli
F
ino al 31 luglio è aperto il termine per la presentazione delle istanze di rimborso delle accise sul gasolio, relative ai consumi effettuati nel secondo trimestre. Lo ricorda l’Agenzia delle Dogane che ha anche continuato a chiarire alcuni aspetti legati alla domanda per il recupero delle accise. Procediamo con ordine. Abolizione della pena di decadenza Con una nota del 31 maggio scorso, l’Agenzia delle Dogane
Termine per il recupero Il problema che si è posto dopo il venir meno di questa decadenza, era quale fosse il termine ultimo per richiedere la misura. A rigor di logica, si sarebbe dovuti ritornare all’orientamento espresso dalle Dogane in una nota del 20 marzo 2009 (quindi molto tempo prima che il decreto sulle liberalizzazioni introducesse la novità della decadenza dal beneficio), quando la domanda aveva periodicità annuale ed andava presentata entro il 30 giugno dell’anno suc-
giorno successivo alla scadenza del trimestre di riferimento, con la conseguenza che, per il primo trimestre di quest’anno, il biennio è scattato dallo scorso 1/4 e terminerà il 1/4/2014.
cessivo a quello di riferimento. Ed è quanto avvenuto grazie alla circolare dello scorso 31 maggio in cui l’Agenzia, riprendendo i contenuti della suddetta nota del 2009, ha affermato che l’impresa di autotrasporto “ha l’onere di presentare comunque l’apposita dichiarazione entro il termine di decadenza biennale fissato, a valenza generale, dall’art. 14, comma 2 del D.lgvo 504/1995, decorrente dal giorno in cui il rimborso avrebbe potuto essere richiesto”. Il rimborso può essere chiesto nel momento in cui, tecnicamente, l’impresa è in condizione di conoscere l’ammontare del credito d’imposta a cui ha diritto, in relazione al gasolio acquistato nel periodo di riferimento; con la trimestralizzazione della domanda ciò è possibile dal primo
cembre dell’anno successivo a quello in cui è sorto. Poiché il credito sorge o per effetto del silenzio assenso (trascorsi 60 giorni da quando l’Agenzia ha ricevuto l’istanza per ottenere il beneficio oppure i chiarimenti richiesti, senza emettere un provvedimento di diniego) o a seguito di un provvedimento espresso di accoglimento dell’Agenzia, se la domanda del primo trimestre 2012 è stata presentata, ad esempio, nell’aprile 2013, l’impresa potrà compensare il beneficio entro il 31 dicembre 2014. Addirittura, per le domande presentate a ridosso del 2014 (esempio il 1° dicembre 2013), laddove il credito fosse sorto con la procedura del silenzio assenso (trascorsi 60 giorni) e, quindi, sia diventato certo nel febbraio 2014, l’impresa
Utilizzo in compensazione Per quanto riguarda l’utilizzo in compensazione, l’altra novità introdotta sempre dal decreto sulle liberalizzazioni, riguarda l’allungamento di un anno del periodo in cui ciò è consentito: le imprese potranno così usufruire di questo credito fino al 31 di-
Accise: spiegazioni dall’Agenzia delle Dogane Fino al 31 luglio il termine per la richiesta di rimborso delle accise. Ma in seguito all’abolizione della pena di decadenza, i ritardatari potranno presentarle anche nei mesi successivi ha descritto le implicazioni derivanti dalla norma inserita nel decreto legge 16/2012 (art. 3, comma 13 ter), convertito in Legge n. 44 del 26 aprile scorso, che ha abolito la presentazione, a pena di decadenza, della domanda di recupero trimestrale delle accise sul gasolio da parte delle imprese di autotrasporto aventi titolo, entro la fine del mese successivo al trimestre di riferimento (decadenza che, come si ricorderà, era stata introdotta dall’art. 61 del decreto legge n.1/2012 in materia di liberalizzazioni). Pertanto, l’impresa può decidere se rispettare questa scadenza oppure attendere tutta la documentazione comprovante gli acquisti di gasolio effettuati nel trimestre, per poi presentare la domanda di recupero delle accise nei mesi successivi. 28 TIR151-2012
Aumento delle accise L’altra novità legata all’evento drammatico del terremoto che ha colpito soprattutto l’Emilia Romagna nel mese di maggio, è quella dell’aumento delle accise sui carburanti di due centesimi di
di Andrea Giuli
Normative
avrà tempo fino al 31 dicembre 2015 per utilizzarlo in compensazione. Il rimborso in denaro dell’eccedenza non utilizzata, invece, dovrà richiedersi entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il credito era compensabile.
P
rosegue l’attività del ministero dei Trasporti diretta a chiarire gli aspetti della nuova disciplina sull’accesso alla professione, ancora avvolti da incertezza. Nel numero precedente della rivista ci siamo soffermati sulle spiegazioni della Direzione generale per il trasporto e l’intermodalità, contenute nelle circolari del 30 aprile e dell’11 maggio. Tuttavia, queste spiegazioni hanno originato alcuni dubbi che hanno costretto lo stesso ministero a tornare sull’argomento con una nuova nota del 7 giugno, con la quale, a questo punto, dovreb-
Chiarimenti su Accesso e licenze comunitarie Il ministero dei Trasporti ha dissipato gli ultimi dubbi sull’accesso alla professione. Spiegazioni anche sulla licenza comunitaria e le autorizzazioni al trasporto con i Paesi extra Ue euro al litro, che resterà in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno per finanziare una parte degli interventi previsti a sostegno delle popolazioni colpite. Pertanto, le nuove aliquote dell’accisa ammontano a 613,20 €/1000 litri per il gasolio ed a 724,2o /1000 litri per la benzina; le imprese di autotrasporto, tuttavia, non avranno particolari ripercussioni in quanto il decreto sulle liberalizzazioni (art.61, comma 4), ha previsto che tutti i futuri aumenti delle accise sul gasolio vengano sterilizzati per il nostro settore, riconoscendo alle imprese il diritto di richiedere all’Agenzia delle Dogane il recupero della maggiore accise sul gasolio acquistato per i veicoli di massa non inferiore alle 7,5 ton, attraverso la domanda di recupero trimestrale.
bero essere stati dissipati gli interrogativi più importanti che erano sorti fin’ora tra gli addetti ai lavori. Negli stessi giorni, il ministero si è occupato anche dei risvolti provocati dalla nuova normativa sull’accesso alla professione in tema di rilascio delle licenze comunitarie e delle autorizzazioni al trasporto internazionale, emanando la circolare del 28 maggio per la licenza comunitaria e la nota n. 6 del 7 giugno per le autorizzazioni al trasporto con Paesi extra Ue. In merito alla nota del 7 giugno, le spiegazioni del ministero hanno riguardato:
totrasporto (amministratore unico o membro del cda per le persone giuridiche; socio illimitatamente responsabile nella società di persone; titolare dell’impresa individuale o collaboratore dell’impresa familiare; rapporto di lavoro subordinato), stabilito dalla circolare del 30 aprile scorso nei confronti del gestore dei trasporti sia interno che esterno, nonostante la norma che ha previsto tale limitazione (si tratta della comma 6 quater, art. 11 della Legge 35/2012), faccia riferimento esplicito soltanto alla figura del gestore esterno. Il ministero ha giustamente rivisto questo passaggio della nota del 30 aprile, visto che si poneva in aperto contrasto con il dettato normativo, ed ha quindi affermato che il divieto in questione riguarda soltanto la figura del gestore esterno, mentre non interessa in alcun modo il gestore interno (il quale, invece, resta sottoposto all’altro divieto - comune con la figura del gestore esterno - di esercitare questa funzione in più imprese di autotrasporto di merci in conto terzi). Capacità finanziaria La dimostrazione del requisito della capacità finanziaria, mediante fidejussione bancaria o assicurativa. La precisazione ha interessato il passaggio della circolare dell’11 maggio, in cui è stato affermato che la dichiarazione utilizzabile per dimostrare questo requisito doveva attestare l’esistenza di una fidejussione stipulata tra l’impresa di autotrasporto ed uno o più creditori. In realtà, la fidejussione viene stipulata dalla banca o dall’assicurazione con l’impresa di autotrasporto ed a favore di un terzo garantito, per cui la circolare del 7 giugno corregge questa imprecisione.
Incarichi direttivi Il divieto di poter ricoprire incarichi direttivi in altre imprese di auTIR151-2012 29
Normative Dimostrazione dei requisiti Le imprese che, pur in possesso dei requisiti sull’accesso e sullo stabilimento alla data del 4 giugno scorso, non li abbiano dimostrati entro questa data nonostante fossero obbligati a farlo. A queste imprese, le Province e gli Uffici della motorizzazione possono assegnare un termine per mettersi in regola, tenendo conto anche della loro situazione effettiva dopo la scadenza sopraindicata. Per quelle imprese che invece, alla data del 4 giugno erano sprovvisti di questi requisiti, il ministero ha demandato alle Autorità competenti il compito di attivarne la cancellazione, nel rispetto delle disposizioni in materia. Accesso al mercato L’accesso al mercato (per il quale, com’è noto, il comma 6 quinquies, art.11 della Legge 35/2012 ha elevato la categoria ecologica per le ipotesi di in30 TIR151-2012
gresso tramite cessione del parco veicolare o impresa nuova, portandola da euro 3 ad euro 5). La circolare ha previsto che può effettuarsi anche quando l’impresa cedente: • non si sia adeguata ai requisiti sull’accesso alla professione entro lo scorso 4 giugno; • sia ancora in corso o sospeso il procedimento di cancellazione dall’Albo degli Autotrasportatori o dal REN; • si trovi in sospensione massima biennale dell’iscrizione
- ai sensi della circolare del 30 aprile scorso, hanno tempo fino al 4 dicembre prossimo per dimostrare lo stabilimento. - Essendosi iscritte all’Albo degli Autotrasportatori tra il 4 dicembre 2011 ed il 4 febbraio 2012 (data di entrata in vigore del D.D. del 25 gennaio 2012 sullo stabilimento), hanno tempo fino al 4 agosto per dimostrare lo stabilimento. Se il gestore dell’impresa ha chiesto il rilascio dell’attestato di capacità professionale in esen-
dell’Albo stesso, o in liquidazione. Naturalmente, prosegue la circolare, l’impresa cedente non deve essersi cancellata dal registro delle imprese mentre quella cessionaria deve essere in regola con le norme sull’accesso alla professione.
zione dall’esame (per aver maturato un’esperienza decennale, alla data del 4 dicembre 2009, alla direzione di imprese di autotrasporto), entro lo scorso 4 giugno, la predetta capacità sarà dimostrata in via provvisoria producendo copia della suddetta domanda di rilascio dell’attestato; in questo caso anche la licenza comunitaria verrà rilasciata a titolo provvisorio, con
Rilascio della licenza comunitaria La seconda circolare su cui ci soffermiamo è la n. 3 del 28 maggio, sul rilascio della licenza comunitaria ed il rinnovo quinquennale (incluse le copie conformi). Il ministero ha stabilito che, a partire dallo scorso 4 giugno, il rilascio ed il rinnovo della licenza comunitaria può essere chiesto soltanto dall’impresa in regola con i requisiti previsti per l’accesso alla professione (onorabilità, capacità professionale per i trasporti internazionali e capacità finanziaria) e con lo stabilimento. Ciò vale anche per le imprese che:
possibilità per l’Amministrazione di attivare gli opportuni controlli per verificare se, nel frattempo, il requisito mancante sia stato o meno integrato, provvedendo, in caso di esito negativo, a revocare la licenza stessa. Sempre dal 4 giugno scorso, la licenza comunitaria non viene più assegnata alle imprese un tempo dispensate dalla dimostrazione dei requisiti per l’accesso alla professione (imprese esercenti prima del 1978 e quelle iscritte all’Albo ai sensi del D.M. 198/1991, art.1 – autobetoniere, spurghisti, compattatori per i rifiuti e esercenti con veicoli di portata non superiore a 3,5 ton o massa fino a 6 ton), ed a quelle iscritte all’Albo tra il 1978 ed il 31 maggio 1987 che abbiano ricevuto la valutazione positiva della Commissione di valutazione, istituita all’epoca presso il ministero dei Trasporti; ovviamente, fanno eccezione le imprese che, nel frattempo, si siano adeguate ai requisiti per l’accesso alla professione ed allo stabilimento. La domanda di rilascio della licenza comunitaria deve presentarsi utilizzando, o ricopiando, il fac simile del nuovo modello introdotto dalla circolare in commento. Per le copie conformi richieste per veicoli presi in locazione senza conducente, l’impresa deve esibire una copia registrata del contratto di locazione da cui risulti chiaramente la data di scadenza della locazione; in questo caso, la durata della copia conforme non potrà superare quella del contratto. Le formalità appena viste valgono anche per le domande di rilascio delle autorizzazioni al trasporto internazione per Paesi extracomunitari, per le quali è stata emanata la circolare n. 6 del 7 giugno scorso.
Pubblicato il decreto per i contributi alla formazione Mentre andiamo in stampa con questo numero della rivista è stato pubblicato, sulla gazzetta ufficiale, il Decreto del ministro Infrastrutture e Trasporti 3 maggio 2012 che prevede le modalità operative per l'erogazione dei contributi alla formazione delle imprese di autotrasporto del cor-
rente anno e dei primi tre mesi del 2013, con uno stanziamento pari a 23 milioni di euro. Le domande per la richiesta dei contributi vanno presentate al ministero entro il 31 agosto 2012. Sul sito dell'Albo degli autotrasportatori il testo completo del Decreto.
Normative
rendere definitivamente utilizzabile da parte degli operatori. Riconosciuto il non funzionamento A differenza di prima, però, è stato ora espressamente riconosciuto che non funziona e che così come è progettato non può funzionare, tanto da sospenderlo “fino al compimento delle anzidette verifiche”, sospendendo anche tutti gli adempimenti informatici che le imprese avrebbero dovuto svolgere per usarlo (ad esempio utilizzo del relativo sito
gamento del contributo 2012, con una sospensione a tempo indeterminato, nulla si dice circa i pagamenti dei due anni precedenti, né si ipotizza nulla per quelli a venire. Sotto il primo profilo, va messo in evidenza che il maggior termine di rinvio ora previsto rispetto ai precedenti (di sei mesi al massimo), è stato concesso proprio per avere il tempo necessario di fare tutte le verifiche sul funzionamento del vecchio progetto Sistri e di abbandonarlo o rivederlo completamente,
dazione dei registri di carico e scarico richiesti, oltre che a produttori e gestori impianti, anche ai trasportatori di rifiuti. Pagamento dei contributi Relativamente al pagamento dei contributi al Sistri del biennio precedente, si fa notare che una volta che verrà riconosciuto il mancato funzionamento del “vecchio Sistri”, molte imprese potranno intentare azioni legali contro il ministero dell’Ambiente, colpevole di aver preteso un contributo per l’iscrizione ad un si-
Sistri: sospensione fino al 30 giugno 2013 Il Governo ha riconosciuto che così come è stato progettato non può funzionare. Sospesi anche i contributi 2012 mentre non si sa ancora nulla su quelli dei due anni precedenti
C
on il provvedimento d’urgenza approvato nella riunione del 15 giugno, il Governo ha deciso di sospendere fino al 30 giugno 2013 l’operatività del Sistri, unitamente ad ogni adempimento informatico richiesto alle imprese per avviare il sistema di tracciabilità. Si tratta dell’ottava proroga disposta per questo travagliato sistema di controllo nell’arco dei due anni dalla sua istituzione, avvenuta con decreto del ministro dell’Ambiente del 17 dicembre 2009, a causa dei notevoli problemi legati al suo malfunzionamento e alle difficoltà che crea agli operatori del settore. Come per i precedenti provvedimenti, anche quello attuale è stato disposto allo scopo di procedere alle ulteriori verifiche amministrative e funzionali del sistema, per poterlo semplificare e
internet, inserimento della token USB nel computer, installazione ed utilizzo della black-box a bordo dell’autoveicolo, ecc…). Ma c’è di più. La norma attuale è andata oltre, poiché ha sospeso, fino all’entrata in operatività del sistema Sistri, anche gli effetti del contratto stipulato, nel dicembre del 2009, tra il ministero dell’Ambiente e la Selex per la costituzione ed il funzionamento del sistema, definendo come “inesigibili” le relative prestazioni e sospendendo, di conseguenza, i pagamenti dovuti dalle imprese al Sistri per il corrente anno 2012. Se le ragioni del rinvio sono chiare, meno evidenti appaiono le motivazioni che hanno mosso il Governo a decretare la sospensione del sistema progettato dalla Selex. Se viene al momento risolta la questione del pa-
laddove non dia garanzie di efficace funzionamento. Solo in tal modo si può spiegare la “sospensione di ogni adempimento informativo relativo al Sistri”, contenuta nella norma. Convalida del sistema cartaceo A tale sospensione, si accompagna la piena convalida del sistema cartaceo di tracciamento dei rifiuti, che quindi continua ad essere obbligatorio e ad operare, mediante il formulario di identificazione dei rifiuti (FIR), che il produttore emette in quattro copie, consegnandone tre al vettore, che ha l’obbligo di portarle sull’automezzo fino all’impianto finale di smaltimento o recupero. Su queste tre copie si riportano le dichiarazioni del gestore dell’impianto per la corretta gestione dei rifiuti: una viene trattenuta dal vettore, una dal gestore e l’ultima viene rispedita al produttore iniziale. Completa l’attuale sistema cartaceo, la re-
stema mai operante. Nulla invece è al momento ipotizzabile circa eventuali contributi per gli anni a venire, a partire dal 2013, quando questo o il prossimo Governo dovranno assumere decisioni sull’avvio di un sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Un accenno infine ai dispositivi elettronici previsti per il funzionamento dell’attuale Sistri, cioè le token USB e le black-box, già installate a bordo degli automezzi adibiti al trasporto dei rifiuti. Stante la sospensione di ogni adempimento informatico è corretto ritenere che gli stessi debbano essere custoditi da parte delle imprese di trasporto, avendo cura di sospendere ad esempio le carte SIM inserite all’interno della black-box, fino a quando non verrà assunta una decisione. Decisione che il nuovo decreto legge affida al ministero dell’Ambiente e che lo stesso emanerà, con proprio decreto, dopo aver effettuato ogni verifica tecnica in materia. TIR151-2012 31
Costi di sicurezza
I nuovi costi minimi dell’Osservatorio L’Osservatorio sui costi presso la Consulta dell’Autotrasporto e della Logistica ha determinato i costi di esercizio delle imprese di autotrasporto, dopo una revisione della metodologia di calcolo basata su un test di validazione effettuato dal Comitato scientifico
Le tabelle complete
di Andrea Ricci
32 TIR151-2012
La decisione di pubblicare, in occasione della revisione di giugno, tutte le voci di costo e la loro composizione, anziché solo il riepilogo finale, ha il pregio di aver reso trasparente l’attività dell’Osservatorio. E la scelta è rafforzata dalla validazione della metodologia di calcolo adottata da parte del Comitato scientifico della Consulta che, sulla base di una banca dati del Comitato Centrale dell’Albo, e di studi pregressi operati per attività analoghe, ha posto sotto osservazione circa 1.000 delle 8.000 relazioni disponibili e i risultati ottenuti dalle simulazioni operate hanno prodotto valori che sono da ritenersi in linea con le percorrenze annue stimate dall’Osservatorio. Un elemento valorizzato dal Comitato scientifico è l’incidenza delle percorrenze in autostrada rispetto al monte delle percorrenze nel corso di un anno, sulla base dei dati forniti da Aiscat come da richiesta dell’Osservatorio. L’Osservatorio ha scelto infatti di inserire il costo dei pedaggi autostradali riconoscendo che l’utilizzo di strade generalmente più sicure e con maggior velocità commerciale consente una maggior produttività delle imprese di autotrasporto ma anche una maggiore possibilità di rispettare le norme in tema di tempi di guida e di riposo, tutti elementi questi strettamente intrecciati sulla sicurezza della circolazione stradale. I costi di ammortamento dei veicoli sono stati calcolati prendendo a riferimento veicoli di nuova costruzione. Tale scelta, oltre ad essere coerente con il quadro normativo vigente in materia di accesso al mercato, ha consentito di definire i costi effettivi calcolati sulla manutenzione programmata, su minori consumi di carburante e sulla vita media del veicolo. E’ fuori dubbio, infatti, che solo l’utilizzo di un veicolo nuovo consente di prevedere percorrenze di 3 km
con un litro di carburante come emerge dai calcoli dell’Osservatorio nonché l’imputazione di costi di manutenzione in linea con quelli previsti come manutenzione programmata dalle stesse case costruttrici. Un altro elemento di costo importante riguarda la remunerazione del conducente. La scelta dell’Osservatorio è stata quella di prendere a riferimento un’impresa mediamente strutturata, capace di un’efficiente ottimizzazione delle risorse e in grado di operare in sicurezza. Ovvio, pertanto, che gli elementi più appropriati per il calcolo non potevano che essere il contratto collettivo di lavoro, le giornate complessive di lavoro nell’arco dell’anno nonché le percorrenze massime consentite nel rispetto sia delle norme in materia di tempi di guida e di riposo dettate dal Reg. 561/2006 sia di quelle in materia di tempi massimi di lavoro dettati dal D.lgs 234/07. Molto più semplice il calcolo del costo del carburante in quanto i dati da prendere in considerazione sono quelli delle rilevazioni ufficiali del MISE relative al mese di aprile. Nella prossima seduta dell’Osservatorio che si terrà a luglio verranno valutati i costi di esercizio di altre tipologie di veicoli non ancora prese in considerazione quali gli autocarri allestiti con alcune tipologie di carrozzerie fra le più ricorrenti, i veicoli porta container ed eventuali altre particolari e significative tipologie di veicoli presenti sul mercato.
L’Osservatorio sulle attività dell’autotrasporto della Consulta per l’autotrasporto e la logistica, nella riunione del 12 e 13 giugno, ha determinato i costi di esercizio delle imprese di autotrasporto, dopo una revisione della metodologia di calcolo basata su un test di validazione ef-
fettuato dal Comitato scientifico della Consulta stessa. L’Osservatorio ha deliberato l’adozione delle tabelle relative ai veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore alle 26 ton., suddividendoli nelle seguenti categorie: - Veicolo generico, composto da trattore e semirimorchio, ovvero da motrice e rimorchio; - Veicolo allestito con cisterna per trasporto di prodotti in ADR; - Veicolo allestito con cisterna per trasporto di prodotti petroliferi; - Veicolo allestito con cisterna per trasporto di prodotti alimentari; - Veicolo allestito con cisterna per trasporto di leganti idraulici e prodotti affini; - Veicolo allestito con cisterna per trasporto di mangimi e prodotti affini; - Veicolo adibito al trasporto di collettame e messaggerie; - Veicolo allestito con cella frigorifera ed impianto di refrigerazione, per trasporto in ATP; - Veicolo allestito con cassone ribaltabile. I costi di esercizio sono composti dalle voci: costo km del trattore (d), costo km del semirimorchio (h), manutenzioni (i), costo km del lavoro (m), costo km delle assicurazioni (o), costo km dei pneumatici (q), costo pedaggi (r), costo km carburante (s), costi di organizzazione (t). I costi di esercizio saranno pertanto dati dalla seguente formula: COSTO DI ESERCIZIO = D+H+I+M+O+Q+R+S+T. I costi di esercizio relativi ai servizi di trasporto svolti da un’impresa di autotrasporto per conto terzi iscritta nell’apposito Albo effettuati in favore di altra impresa di autotrasporto per
Costi di sicurezza giugno 2012 conto di terzi pure essa iscritta nell’apposito Albo dovranno essere calcolati secondo la seguente formula: COSTI DI ESERCIZIO VEICOLI SUPERIORI ALLE 26 TON = D+H+I+M+O+Q+R+S COSTI DI ESERCIZIO VEICOLI PARI O INFERIORI ALLE 26 TON = D+E+G+I+M+N+O. L’Osservatorio ha inoltre deliberato l’adozione delle tabelle relative ai veicoli delle seguenti macrocategorie: - Veicolo generico, di massa complessiva a pieno carico pari o inferiore alle 3,5 ton; - Veicolo generico, di massa complessiva a pieno carico superiore alle 3,5 ton e pari o inferiore alle 7,5 ton; - Veicolo generico, di massa complessiva a pieno carico superiore alle 7,5 ton e pari o
inferiore alle 11,5 ton; - Veicolo generico, di massa complessiva a pieno carico superiore alle 11,5 ton e pari o inferiore alle 26 ton. I costi di esercizio sono composti dalle voci: costo km autocarro (d), e manutenzioni (e), costo km del lavoro (g), costo km delle assicurazioni (i), costo km dei pneumatici (m), costo km carburante (n), costo pedaggi (o), costi di organizzazione (p). I costi di esercizio saranno pertanto dati dalla seguente formula: COSTO DI ESERCIZIO = D+E+G+I+M+N+O+P. Ancora, l’Osservatorio ha determinato le tabelle relative ai costi riferibili al cosiddetto trazionismo:
- Trazionisti - Trazionisti ADR I costi di esercizio sono composti dalle voci: costo km del trattore (d), manutenzioni (e), costo km del lavoro (g), costo km delle assicurazioni (i), costo km dei Pneumatici (m), costo pedaggi (n), costo km carburante (o). I costi di esercizio applicabili ai servizi di trasporto svolti con complesso veicolare in cui solo il trattore sia in disponibilità del vettore devono essere calcolati secondo la seguente formula: COSTO DI ESERCIZIO = D+E+G+I+M+N+O L’Osservatorio ha deliberato, da ultimo, che l’adeguamento mensile dei costi di esercizio, in relazione all’andamento del costo del carburante, dovrà avvenire sulla base della seguente formula:
COSTO DEL CARBURANTE PER KM INCIDENZA = ------------- X 100 Costi diversi dal carburante + costo del carburante per km ove per: costo del carburante per km si intende il costo del carburante mediamente consumato per percorrere un km (sulla base della tipologia di veicolo) estrapolato partendo dalle rilevazioni del costo del carburante rese disponibili dal Ministero dello Sviluppo Economico; costi diversi dal carburante la somma delle voci di costo diverse dal carburante che concorrono a determinare i costi di esercizio; incidenza il rapporto espresso in percentuale fra il costo del carburante e il costo di esercizio.
costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008) fino a 3,5 ton. lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
da 101 a 150 km
0,143
da 151 a 250 km
da 3,5 a 7,5 ton. costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
13,974
1,020
da 101 a 150 km
0,204
16,300
1,249
0,143
16,983
0,839
da 151 a 250 km
0,204
19,582
1,040
da 251 a 350 km
0,143
18,987
0,751
da 251 a 350 km
0,204
21,201
0,960
da 351 a 500 km
0,143
21,317
0,668
da 351 a 500 km
0,204
27,485
0,741
oltre 501 km
0,143
23,021
0,619
oltre 501 km
0,204
27,002
0,754
da 11,5 a 26 ton.
da 7,5 a 11,5 ton. lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,225
16,246
1,382
da 101 a 150 km
0,277
17,245
1,604
da 151 a 250 km
0,225
19,432
1,156
da 151 a 250 km
0,277
20,622
1,342
da 251 a 350 km
0,225
21,389
1,050
da 251 a 350 km
0,277
22,423
1,234
da 351 a 500 km
0,225
24,716
0,909
da 351 a 500 km
0,277
25,371
1,090
oltre 501 km
0,225
26,477
0,848
oltre 501 km
0,277
27,331
1,012
massa sup. a 26 ton. Motrice e simirimorchio
massa sup. a 26 ton. Cisterna I Adr
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,412
21,141
1,949
da 101 a 150 km
0,412
20,062
2,052
da 151 a 250 km
0,412
23,142
1,780
da 151 a 250 km
0,412
21,606
1,905
da 251 a 350 km
0,412
25,830
1,595
da 251 a 350 km
0,412
23,639
1,741
da 351 a 500 km
0,412
30,568
1,348
da 351 a 500 km
0,412
26,362
1,562
oltre 501 km
0,412
32,750
1,258
oltre 501 km
0,412
29,712
1,386 TIR151-2012 33
Costi di sicurezza giugno 2012
massa sup. a 26 ton. Cisterna I Alimentare
massa sup. a 26 ton. Cisterna I Leganti idraulici e affini
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,415
17,927
2,315
da 101 a 150 km
0,415
18,466
2,247
da 151 a 250 km
0,415
21,686
1,914
da 151 a 250 km
0,415
23,028
1,802
da 251 a 350 km
0,415
23,785
1,745
da 251 a 350 km
0,415
24,910
1,666
da 351 a 500 km
0,415
26,434
1,570
da 351 a 500 km
0,415
27,372
1,516
oltre 501 km
0,415
29,668
1,399
oltre 501 km
0,415
30,690
1,352
massa sup. a 26 ton. Cisterna I Mangimi e affini
massa sup. a 26 ton. Cisterna I Collettame e messaggerie
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,412
18,427
2,234
da 101 a 150 km
0,412
22,936
1,795
da 151 a 250 km
0,412
23,013
1,789
da 151 a 250 km
0,412
27,089
1,520
da 251 a 350 km
0,412
24,909
1,653
da 251 a 350 km
0,412
29,230
1,408
da 351 a 500 km
0,412
27,393
1,503
da 351 a 500 km
0,412
32,662
1,260
oltre 501 km
0,412
30,746
1,339
oltre 501 km
0,412
34,956
1,178
massa sup. a 26 ton. Frigoriferi e imp ref. I trasp. in Apt
massa sup. a 26 ton. Cisterna I Trasp. prodotti petroliferi
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,412
19,636
2,097
da 101 a 150 km
0,412
15,768
2,554
da 151 a 250 km
0,412
22,667
1,816
da 151 a 250 km
0,412
18,148
2,220
da 251 a 350 km
0,412
24,089
1,709
da 251 a 350 km
0,412
22,186
1,818
da 351 a 500 km
0,412
25,675
1,603
da 351 a 500 km
0,412
23,649
1,706
oltre 501 km
0,412
28,361
1,452
oltre 501 km
0,412
26,547
1,521
massa sup. a 26 ton. I Cassone ribaltabile
complessi veicolari massa comp. sup. a 26 ton.1
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,412
16,908
2,435
da 101 a 150 km
0,412
25,073
1,642
da 151 a 250 km
0,412
22,722
1,812
da 151 a 250 km
0,412
29,640
1,389
da 251 a 350 km
0,412
26,267
1,567
da 251 a 350 km
0,412
34,776
1,184
da 351 a 500 km
0,412
27,368
1,504
da 351 a 500 km
0,412
37,050
1,111
oltre 501 km
0,412
31,411
1,311
oltre 501 km
0,412
37,773
1,090
semirimorchi. I Sola trazione2 lunghezza tratta
costo carb. per km
costo carb. %
costo tot. per km
da 101 a 150 km
0,412
27,242
1,512
da 151 a 250 km
0,412
31,971
1,289
da 251 a 350 km
0,412
37,232
1,107
da 351 a 500 km
0,412
40,975
1,005
oltre 501 km
0,412
43,689
0,943
34 TIR151-2012
1. sola trazione di semirimorchio adibito a trasporti Adr, che non rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente. 2. trazione di semirimorchio che non rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente.
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