Tir - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Gennaio 2022 - n. 244

#Trasporti #Innovazione #Rete

CARGO CRIME: SOTTO ATTACCO ANCHE I MAGAZZINI

ECCEZIONALI TRA VECCHIE REGOLE E NUOVE LINEE GUIDA

GALILEO: CRESCONO I SERVIZI OFFERTI DAL SISTEMA SATELLITARE

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Guardare avanti, con un occhio al passato: inizia così ogni nuovo anno. Se il 2021 è stato denso di difficoltà, sfide e nuove opportunità, come quelle rappresentate dal PNRR, il 2022 sarà un anno chiave per dare corpo alle politiche avviate nei mesi scorsi. Il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili avrà un ruolo centrale per ridisegnare in chiave green e più moderna tutto il settore dei trasporti e della logistica. Con esso, sarà in prima linea il Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori: un organismo riformato alla fine del 2021 che proseguirà percorsi già avviati e s’impegnerà lungo nuove strade. Regolarità, sicurezza e formazione restano al centro delle iniziative dell’Albo che, oltre alla consueta attività di verifica sulle imprese, ai progetti già in corso, ai protocolli siglati con Inail e con Anpal, porterà avanti anche altre attività legate a studi, ricerche, comunicazione. Ma soprattutto, nei prossimi giorni inizieranno i lavori del tavolo che si occuperà del tema della carenza di autisti, su cui il Governo si è impegnato a intervenire chiedendo la piena collaborazione proprio del Comitato Centrale dell’Albo. È, infatti, ormai chiaro a tutti come la ripresa del settore e del sistema produttivo nazionale dipenda anche dalla disponibilità di professionisti nuovi e motivati. Al tavolo dell’Albo parteciperanno tutti i soggetti interessati alla problematica, compreso il Miur. Un impegno comune per affrontare insieme il futuro.

EDITORIALE


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Politica Manovre per il nuovo anno La Legge di Bilancio ha istituito il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile: 2 miliardi di euro per una serie di interventi tra cui rinnovo del parco veicolare e intermodalità. Prime riunioni per i tavoli tecnici

p.8

Logistica Agire su più fronti per ridurre le emissioni Intervista con Ennio Cascetta, ordinario di infrastrutture e sistemi di trasporto all’Università Mercatorum e presidente Cluster Trasporti Italia

p.14

Furti Cargo crime, un fenomeno sommerso Nei primi sei mesi del 2021 nella zona EMEA sono stati registrati oltre 1.500 furti, con perdite per più di 72 milioni di euro. Thorsten Neumann presidente e Ceo di Tapa EMEA, racconta come avvengono le rapine

p.18

ITS Galileo: trasporti sempre più sicuri Con i due satelliti lanciati a inizio dicembre, la costellazione del sistema di navigazione satellitare europeo può considerarsi pressoché terminata. E intanto crescono i servizi offerti, anche nei trasporti

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TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XX N° 244 - Gennaio 2022 Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Arrivano le regole per lo Sportello unico doganale Il sistema consentirà di semplificare le procedure di importazione ed esportazione e le formalità doganali

Transizione green: le strade da percorrere In un convegno Unrae i punti su cui intervenire per proseguire sulla strada della decarbonizzazione

Retromarcia sugli eccezionali Un emendamento al Decreto Fiscale ripristina fino al 31 marzo 2022 le norme vigenti prima del 9 novembre e prevede nuove linee guida

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p.20

p.22

Rentri: partita la sperimentazione Circa duecento imprese hanno iniziato a testare il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti con l’inserimento dei dati di carico e scarico

Sulla neve in sicurezza Viabilità Italia ha pubblicato il Piano Neve per la stagione invernale 20212022 con le disposizioni operative da attuare in caso di necessità

Il 2021 in pillole Ripercorriamo, mese per mese attraverso le pagine di TIR, le principali novità e gli avvenimenti che hanno caratterizzato l’anno appena concluso

p.26

p.28

p.34

Editoriale p.1 Europa p.6 Normative p.42

Albo p.5

News p.38 Fisco p.40 Divieti p.47

Numeri p.48

CHIUSO IN REDAZIONE IL 4.1.2022 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

ROBERTA DE SANTIS Vicepresidente Comitato Centrale Albo

UNA COMMISSIONE PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA CARENZA DI AUTISTI L’obiettivo sarà quello di definire proposte da presentare al tavolo tecnico con la Viceministra Bellanova

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l problema della carenza dei conducenti nell’autotrasporto sarà al centro di una nuova iniziativa del Comitato Centrale dell’Albo. Nelle scorse settimane era emersa la necessità di istituire una Commissione temporanea a cui attribuire la competenza nella realizzazione, indirizzo e monitoraggio delle iniziative per affrontare un tema tanto importante per le imprese del settore e per l’economia nazionale. La Commissione Conducenti avrà la durata di un anno dalla sua costituzione e suoi lavori inizieranno già il 20 gennaio con l’obiettivo di definire proposte da presentare al Tavolo tecnico, annunciato dalla Viceministra Teresa Bellanova, incaricato di affrontare questo problema dal punto di vista politico: più volte infatti è emersa l’esigenza di dare vita a misure volte a incentivare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro in un settore che soffre la carenza strutturale di autisti. Il gruppo di lavoro vedrà la presenza di membri del Comitato Centrale e di esperti del mondo dell’autotrasporto e della formazione. Sarà infatti composta dal presidente e dai due vice presidenti del Comitato Centrale, dai componenti effettivi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e delle associazioni di categoria, un rappresentante del Ministero dell’Istruzione, un rappresentante dell’Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza), di Confarca (Confederazione autoscuole riunite e consulenti automobilistici), di Anfia, di Unrae, il capo segreteria e la segreteria della Commissione.

GENNAIO2022

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EUROPA

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FIT FOR 55: L’UE PREPARA NUOVE MISURE La Commissione ha lanciato una seconda serie di proposte mettendo al centro la revisione del settore del gas, con l’obiettivo di dare un ruolo di primo piano all’idrogeno

di Marco Tempestini

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on il suo Pacchetto di proposte “Fit for 55”, presentato a luglio, la Commissione europea ha individuato una serie molto articolata di misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra in Europa di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. L’autotrasporto è uno dei settori impattati, e pur condividendo pienamente gli obiettivi ambientali, ha sollevato tutta una serie di criticità. L’inclusione dell’autotrasporto nel sistema di quote ETS (cfr. Tir 240, pag. 8-9) potrebbe ad esempio generare un sensibile aumento del prezzo dei carburanti tradizionali, con ripercussioni a catena su clienti, consumatori ed economia reale. Al fine di facilitare la transizione ecologica e mitigare gli impatti di

breve e medio termine di queste nuove politiche ambientali, la Commissione ha proposto la creazione di un “Fondo sociale per il clima” che stanzia finanziamenti per gli Stati dell’Ue al fine di sostenere i cittadini e le imprese più vulnerabili. Il Fondo verrebbe finanziato attraverso il bilancio dell’Ue, utilizzando poi un importo equivalente al 25% delle entrate previste dallo ETS per il trasporto stradale. Insomma una parte di quello che dovrebbe essere pagato sotto ETS tornerebbe sotto forma di sostegno economico. Si prevedono 72,2 miliardi di euro di finanziamenti ai governi per il periodo 2025-2032. Secondo varie associazioni europee l’effettività del Fondo (sia in termini di importi che di meccanismi) resta comunque tutta

da verificare. Lo stesso vice presidente della CE Frans Timmermans ha recentemente affermato che per la transizione climatica c’è bisogno di molti più soldi di quelli previsti. Le discussioni sul Pacchetto sono attualmente in corso, sia a livello di Parlamento che di Consiglio (Stati membri). Le opinioni sono divergenti, sia in seno all’Europarlamento che fra i governi. Oltre all’ETS, molti dubbi e osservazioni riguardano la proposta di regolamento per l’infrastruttura di rifornimento Carburanti Alternativi (cosiddetto AFIR), sempre parte del Fit for 55. In discussione la capacità di sostenere il fabbisogno energetico dei veicoli, i tipi di carburante, gli obiettivi e le tempistiche di


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realizzazione (che in teoria dovrebbero andare di pari passo, se non precedere, l’attuazione dell’ETS). A cinque mesi dal Fit for 55, la Commissione ha adesso lanciato una seconda serie di proposte (da alcuni definita “secondo Fit for 55”) che dà ulteriore spinta e direzione alla strategia di luglio, stavolta con un focus sul settore del gas naturale. La continuità con le prime proposte riguarda anche gli aspetti socio-economici del passaggio al Green Deal. La CE, che evidentemente comprende che la posta in gioco è alta, ha presentato una raccomandazione per gli Stati, con misure per garantire una transizione che sia “equa e giusta” verso la neutralità climatica – sia in relazione al Green Deal che al pilastro europeo dei diritti sociali. Passare ad un’economia ad emissioni ridotte

e quindi nulle avrà certo dei costi, è chiaro per tutti. Come è chiaro che non si può puntare tutto sull’istituzione del Fondo sociale per il clima del Fit for 55 n. 1, perché essa dipende dall’approvazione finale dell’estensione dell’EU ETS al trasporto su strada; cosa tutt’altro che scontata. Se l’estensione ETS verrà rigettata allora anche il Fondo verrà meno. Ecco perché è necessario pensare anche ad altre soluzioni, molte già esistenti (il meccanismo per una giusta transizione, il Fondo Sociale Europeo, il dispositivo per riprese a resilienza). Si stima che la transizione verde creerà 1 milione di posti di lavoro nell’Ue entro il 2030 e 2 milioni entro il 2050, posizioni certo mediamente qualificate e mediamente retribuite ma, comunque nuovo lavoro. Ci si può chiedere come leggere il dato alla luce del problema sempre più grave della carenza di autisti in Europa. Si raccomanda ai governi di introdurre sostegno finanziario mirato e sussidi. Di sostenere la formazione individuale e l’orientamento professionale, l’imprenditorialità, e varare azioni specifiche a favore delle micro e piccole imprese. Si raccomanda l’uso di appalti socialmente responsabili,

EUROPA

attraverso criteri di aggiudicazione sociale per persone e imprese che saranno più colpite dalla transizione ecologica. Gli Stati devono inoltre sviluppare sistemi fiscali e previdenziali e di protezione sociale nel contesto della transizione verde, anche guardando ai lavoratori autonomi (in cui ricadono molti autotrasportatori). L’Esecutivo comunitario suggerisce di ridurre l’onere fiscale. Infine, viene sottolineato il ruolo chiave ed attivo che devono giocare le autorità locali e regionali e delle parti sociali nel dare concreto seguito alle varie raccomandazioni. Vari osservatori, pur condividendo il contenuto della raccomandazione, hanno criticato lo strumento (una raccomandazione), che non è vincolate, e chiedono l’adozione di un quadro legislativo vincolante. In generale, la seconda serie di proposte Fit for 55 ha al centro la revisione del settore del gas, con l’obiettivo di dare un ruolo di primo piano all’idrogeno, di cui molto ad oggi si parla anche per l’autotrazione. Qui si torna alla proposta AFIR, che da più parti si vuole improntata alla neutralità energetica: si devono favorire tutti i carburanti alternativi. L’idrogeno è promettente ma non ancora maturo, rispetto ad altre fonti (ad esempio il gas naturale non solo il “classico” LNG ma anche bio LNG, CNG, NGV, bio NGV). In tal caso si dovranno coniugare gli obiettivi di questa nuova proposta n. 2 con l’attuale impiego del gas nell’autotrasporto, che pare tutt’altro da buttar via almeno come soluzione di transizione.

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POLITICA

MANOVRE PER IL NUOVO ANNO La Legge di Bilancio ha istituito il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile: 2 miliardi di euro per una serie di interventi tra cui rinnovo del parco veicolare e intermodalità. Prime riunioni per i tavoli tecnici

di Lucia Angeloni

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l Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, lo ha ripetuto più volte: nei prossimi anni il sistema dei trasporti subirà una profonda trasformazione, grazie ai fondi stanziati dal PNRR ma anche ad una serie di altri provvedimenti a supporto della mobilità sostenibile. E infatti la Legge di Bilancio 2022, approvata proprio mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir, prevede ingenti investimenti per potenziare e modernizzare infrastrutture e trasporti. In particolare, la Legge prevede l’istituzione di un Fondo per la strategia di mobilità sostenibile che destina 2 miliardi di euro a una serie di interventi, tra cui lo sviluppo del trasporto merci intermodale su ferro e il rinnovo

dei mezzi adibiti all’autotrasporto, oltre che l’adozione di carburanti alternativi per l’alimentazione di navi e aerei, l’acquisto di treni a idrogeno sulle linee ferroviarie non elettrificate e la realizzazione di ciclovie urbane e turistiche. Il Fondo avrà una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2027 e 2028, 200 milioni di euro per l’anno 2029, 300 milioni di euro per l’anno 2030 e 250 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2031 al 2034. La Legge di Bilancio contiene anche altre misure che interessano il settore dell’autotrasporto. Da un primo sommario esame, che sarà approfondito poi sul prossimo numero di Tir, emerge infatti sia

il rifinanziamento della Nuova Sabatini sia la proroga della disciplina straordinaria del Fondo di Garanzia per le Pmi. Per quanto riguarda la Nuova Sabatini, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle Pmi, attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto o acquisizione in leasing di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica

NUOVA PROROGA PER PATENTI, CQC E PATENTINI ADR Con la proroga al 31 marzo 2022 dello stato di emergenza, motivata dal perdurare della pandemia, slittano anche una serie di scadenze relative a documenti e attestati, tra cui patenti di guida, CQC, e patentino ADR. In linea generale la proroga è fissata fino al 29 giugno 2022, con alcuni distinguo che possono essere verificati sul nostro sito www.rivistatir.it, anche tramite Qr Code.


e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo, la Manovra ne prevede il rifinanzimento con 900 milioni di euro. Nel dettaglio, è stabilita una spesa di 240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 60 milioni di euro per l’anno 2027. Per quanto riguarda invece il Fondo di Garanzia viene prevista la proroga fino al 30 giugno 2022 della disciplina straordinaria, a partire dal 1° aprile 2022, però, le garanzie saranno concesse previo pagamento di una commissione da versare al Fondo. Viene inoltre disposto che, dal 1° gennaio 2022, la copertura del Fondo sui finanziamenti fino a 30 mila euro passa dal 90 all’80%. Ma l’inizio del 2022 dovrebbe essere caratterizzato anche da un serrato confronto tra il Governo e la categoria dell’autotrasporto per cercare di risolvere le problematiche che segnano il settore. Lo scorso novembre la Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova aveva annunciato l’apertura di una serie di tavoli tecnici: il primo appuntamento, che affronterà la questione della carenza degli autisti, si terrà già il 20 gennaio (vedi intervento a pag. 5) e vedrà protagonista il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, che ha dato vita alla Commissione Conducenti, con il compito di definire proposte da presentare al tavolo con la Viceministra Bellanova. Il Mims ha anche già istituito il Tavolo del Mare, con lo scopo di aprire un confronto permanente con le associazioni di categoria e sindacali e approfondire temi

LA SCOMPARSA DI SILVIO FAGGI

LAVORO

Il 2021 si è purtroppo concluso con una triste notizia: Silvio Faggi ci ha lasciato. Classe 1955, Faggi per oltre trent’anni anni è stato Segretario generale della Fiap, fino al Silvio Faggi dicembre dello scorso anno, e ha combattuto importanti battaglie per l’autotrasporto come Vice Presidente del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori. Con questo ruolo ha firmato numerosi interventi sulle pagine di questa rivista, mettendo in luce tutti i temi più caldi e importanti

generali e specifici che riguardano i porti e la loro sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il Tavolo affonterà una serie di temi, dagli effetti della crisi climatica all’occupazione e parità di genere, dalla formazione alla qualità del lavoro e sicurezza, fino alle concessioni e tassazione.

Agli incontri partecipano, oltre al Ministero e alle Capitanerie di porto, i principali stakeholder della logistica e le associazioni di rappresentanza delle autorità portuali, dei lavoratori, dei terminalisti, degli armatori e degli ormeggiatori.

TRASPORTI: INFORTUNI IN CALO DEL 34% RISPETTO AL 2019 Il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili ha pubblicato il Rapporto 2021 con le statistiche sull’incidentalità nei trasporti stradali. Il volume contiene anche un report dell’Inail sugli infortuni sul lavoro con mezzo di trasporto coinvolti che mostra come nei primi otto mesi del 2021, nonostante la ripresa delle attività economico-sociali, ci sia stato un calo delle denunce rispetto al 2019, anno paragonabile come attività a quello in corso. Tra gennaio e agosto le denunce complessive sono state infatti 35.663, in calo del 27,6% rispetto al 2019. La maggior parte degli infortuni sono avvenuti nel tragitto casa-lavoro, dunque in itinere. Focalizzando invece l’attenzione sui soli casi in occasione di lavoro, il settore Trasporti e magazzinaggio si conferma nei primi otto mesi del 2021 come il più interessato da infortuni (circa 1.500 le denunce), ma il confronto con lo stesso periodo 2019 restituisce un dato molto importante. Il settore registra infatti un calo delle denunce del 34%.

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TIR

ASSOCIAZIONI

CONFARTIGIANATO TRASPORTI: GENEDANI RIELETTO PRESIDENTE Durante l’assemblea dell’associazione, la Viceministra Teresa Bellanova ha sottolineato la necessità di sviluppare il settore rendendolo attrattivo, competitivo, resiliente e sostenibile

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medeo Genedani è stato rieletto alla presidenza di Confartigianato Trasporti per i prossimi quattro anni. La riconferma è avvenuta nel corso dell’assemblea dell’associazione, che si è svolta a Roma l’11 dicembre scorso e durante la quale sono stati eletti come vicepresidenti Stefano Boco, Claudio Riva e Roberto Tegas. Durante l’assemblea pubblica, alla quale hanno partecipato anche la Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova, il presidente di Confartigianato Marco Granelli e il segretario generale di Confartigianato Trasporti, Sergio Lomonte, Genedani ha sottolineato il dialogo costruttivo avviato dalla Viceministra Bellanova con la categoria. Ha poi ricordato le gravi difficoltà che stanno vivendo le imprese del settore e ha sollecitato crediti d’imposta che consentano di recuperare i maggiori costi sopportati dagli autotrasportatori per i rifornimenti, in particolare di metano e per l’acquisto di AdBlue, e misure di sostegno per l’acquisto

dei veicoli elettrici il cui prezzo è troppo elevato rispetto a quello dei veicoli tradizionali. Per favorire il reperimento di manodopera, Genedani ha invece sostenuto la necessità sia di convocare un tavolo ad hoc sia di aumentare il cosiddetto ‘bonus patente’. Disponibilità al confronto è stata espressa dalla Viceministra Bellanova che ha parlato della necessità di sviluppare il settore, rendendolo “attrattivo e inclusivo, competitivo e resiliente, sostenibile, puntando sull’innovazione tecnologica e l’ammodernamento del parco veicoli, sulla tutela del lavoro e

Sergio Lomonte

Amedeo Genedani

portando energie giovani”. A questo proposito ha citato le risorse previste nella Legge di bilancio, pari a 32 miliardi, per nuovi investimenti su infrastrutture e mobilità e ha ricordato gli stanziamenti per il settore di 235 milioni per il 20202021, di 55 milioni per il trasporto intermodale, oltre agli incentivi Ferrobonus e Marebonus che dovranno essere resi strutturali. Sui rincari dei carburanti, la Viceministra ha annunciato l’intenzione di valutare specifiche misure per abbattere i costi a carico degli imprenditori. Per quanto riguarda la carenza di autisti, ha detto di considerare necessario il coinvolgimento del Ministero dell’Istruzione in un tavolo tecnico per affrontare il tema dell’orientamento e della preparazione dei ragazzi all’ingresso nel mercato del lavoro fin dalla scuola secondaria.

Marco Granelli

Teresa Bellanova

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TRASPORTI GREEN: OTTO RACCOMANDAZIONI PER L’ITALIA 12

Un gruppo di lavoro composto da aziende, associazioni, università ed esperti ha presentato un elenco di azioni fondamentali per raggiungere la neutralità climatica attraverso la decarbonizzazione del trasporto merci su strada

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tto raccomandazioni per decarbonizzare i trasporti. È stato questo il risultato dell’analisi portata avanti dal gruppo di lavoro composto da Confartigianato Imprese, Confartigianato Trasporti, Kyoto Club, Motus-E, Politecnico di Milano, Cambridge Econometrics, Transport & Environment Italia, ABB, Scania, Tesla, UPS Italia. Si tratta del primo gruppo di

lavoro sul tema della sostenibilità dei trasporti di cui fanno parte anche associazioni non abitualmente impegnate nel settore dell’autotrasporto e che, dunque, costituiscono un osservatorio esterno sul settore. Il team ha prodotto il summary report “Conclusioni e raccomandazioni per l’Italia” che ha sintetizzato i principali risultati del Rapporto promosso dalla European Climate Foundation, elaborato di Cambridge Econometrics, Potential Options and Technology Pathways for Delivering Zero-Carbon Freight in Italy. All’interno del rapporto, presentato lo scorso 7 dicembre in un webinar alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, sono state raccolte le problematiche tecniche, economiche ed ambientali collegate allo sviluppo di veicoli merci verso zero emissioni al 2050, e soprattutto le raccomandazioni necessarie per l’Italia. Tra queste la necessità di accelerare la

realizzazione di infrastrutture di ricarica, l’investimento in tecnologie delle batterie, gli incentivi destinati agli autotrasportatori, il riorientamento progressivo dei sussidi ambientalmente dannosi, il potenziamento dello shift modale. “Tutto il settore è in grande fermento, correttamente – ha dichiarato il Ministro Giovannini –. Nei prossimi mesi con la discussione del pacchetto europeo Fit for 55 sarà infatti necessario avere chiara la posizione da assumere. Non è importante solo cosa fare, ma quando farlo. Bisogna evitare che chi compra veicoli a zero emissioni si trovi in difficoltà”. Il Ministro ha sottolineato che non si può pensare alla transizione in assenza di reti e senza tener conto della sostenibilità anche economica e sociale. La sfida imposta dal pacchetto Fit for 55 – ha proseguito il titolare del Mims “è una sfida senza paragoni per il numero di soggetti coinvolti, per gli interventi necessari, per l’incertezza tecnologica che in alcuni settori ancora abbiamo”.


TIR

DOGANE

ARRIVANO LE REGOLE PER LO SPORTELLO UNICO DOGANALE Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica che introduce la disciplina del nuovo Sportello. Il Regolamento entra il vigore il 15 gennaio e consente di semplificare le procedure di importazione ed esportazione di Maurizio Bassi

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o Sportello unico doganale sarà presto operativo. Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica con cui si adotta definitivamente il regolamento che introduce la disciplina del nuovo Sportello. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sarà l’ente preposto al coordinamento mediante il portale SUDOCO, strumento che fungerà da interfaccia unica per la gestione delle procedure doganali. L’utilizzo del portale avrà il vantaggio per gli operatori e le autorità competenti di doversi interfacciare con un’unica piattaforma per l’attivazione dei procedimenti prodromici. L’obiettivo dello Sportello è infatti quello di semplificare l’espletamento delle procedure doganali e rendere trasparente l’azione delle

amministrazioni, riducendo i tempi e i costi di sdoganamento e migliorando al tempo stesso la qualità dei controlli. Le associazioni di categoria, che lamentano da tempo grandi difficoltà e lunghi tempi di attesa, hanno espresso soddisfazione in vista di riduzioni degli oneri per le amministrazioni e le imprese. Lo Sportello unico verrà gestito tramite il Sistema pubblico di connettività e cooperazione (SPC) tra il sistema informativo dell’Agenzia delle Dogane e quelli della Pubblica Amministrazione, che dovranno garantire l’interoperabilità necessaria al coordinamento e alla conclusione dei procedimenti e dei controlli. Il regolamento definitivo, che entra in vigore dal 15 gennaio GENNAIO2022

2022, prevede semplificazioni amministrative per agevolare le imprese che operano nelle Zone economiche speciali (Zes) e nelle Zone logistiche semplificate (Zls). Inoltre, le Autorità di sistema portuale e le società di gestione aeroportuale potranno fornire a titolo gratuito, ove necessario, il supporto logistico e infrastrutturale per agevolare il traffico delle merci e per l’espletamento dei compiti dello Sportello. Il progetto era in cantiere da oltre dieci anni. Già nel 2010 era stato emanato un DPCM che stabiliva l’attivazione dello Sportello unico doganale entro luglio 2011, con un completamento da ultimare entro tre anni. Dopo diversi rinvii, l’intervento, inserito tra le riforme del PNRR per la logistica integrata da ultimare entro la fine del 2021, verrà ora finalmente realizzato.

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LOGISTICA

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AGIRE SU PIÙ FRONTI PER RIDURRE LE EMISSIONI Non esiste un silver bullet che risolva il problema con un colpo ma una serie di soluzioni che possono essere applicate per cercare di ridurre le emissioni inquinanti: intervista con Ennio Cascetta, ordinario di infrastrutture e sistemi di trasporto all’Università Mercatorum e presidente Cluster Trasporti Italia

Ennio Cascetta

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L

a logistica è uno dei settori fra i più energivori che deve affrontare la dura sfida per la sostenibilità e per la riduzione delle emissioni provenienti dai trasporti e dalle procedure di lavoro. Allo stesso tempo è uno fra i più importanti comparti per lo sviluppo economico di ogni Paese e per questo irrinunciabile. Ennio Cascetta - dallo scorso novembre ordinario di infrastrutture e sistemi di trasporto, all’Università Mercatorum e presidente Cluster Trasporti Italia - nei suoi lavori sottolinea da tempo come, per vincere questa sfida, sia necessario un approccio d’insieme, considerando tutti gli aspetti su cui agire per favorire una transizione sostenibile per il settore e declinandola come sostenibilità

ambientale, sociale ed economica. “Quello dei trasporti e della logistica – spiega Ennio Cascetta – è un settore chiamato molto in causa dagli obiettivi ambientali che giustamente il mondo si è dato. In Italia, abbiamo circa il 25% delle emissioni di anidride carbonica prodotte dai trasporti, questa percentuale era meno del 19% dieci anni fa: l’aumento non è dovuto al fatto che sono cresciute le emissioni inquinanti dei trasporti, ma al fatto che i trasporti non hanno ridotto le proprie emissioni inquinanti”. Una delle caratteristiche della distribuzione delle merci è l’indiscusso primato del trasporto merci su strada; un primato destinato a rimanere tale anche se si rispettassero gli obiettivi posti dall’Unione europea di raggiungere GENNAIO2022

il 30% delle merci trasportato su ferrovia entro il 2030. “Mentre sul trasporto individuale si sono già individuate da tempo delle traiettorie tecnologiche che vanno verso una riduzione delle emissioni inquinanti - penso alla mobilità elettrica, agli ibridi, ma anche al fatto che tra Alta velocità e trasporti regionali c’è la possibilità di viaggiare in modo diverso dall’auto - per il trasporto merci questo è molto meno vero”, spiega ancora il professor Cascetta. “Gran parte del trasporto delle merci via terra – prosegue – avviene su strada. Parliamo di una percentuale superiore all’80%, e questo trasporto si svolge principalmente su distanze di breve e medio raggio. Il 90% è rappresentato,


TIR infatti, da spostamenti al di sotto dei 300 chilometri. Si tratta quindi di movimentazioni che non hanno alternative modali. Non è conveniente usare la ferrovia per spostamenti così brevi. Per la transizione energetica degli autocarri e delle navi si è ancora lontani da una transizione tecnologica che sia soddisfacente con autonomia e pesi delle batterie

LOGISTICA

che siano compatibili. Si è presa la strada dell’idrogeno, ma ancora non sappiamo quanto idrogeno riusciremo a produrre e soprattutto l’impronta ambientale dei vari tipi di idrogeno. Ci sono quindi molte incertezze perché da una parte abbiamo una domanda incomprimibile e dall’altra l’autotrasporto che non ha pronta una soluzione tecnologica che nel

giro di 10-15 anni possa consentire un rinnovo significativo del parco. C’è bisogno di una serie di soluzioni. Non c’è un silver bullet che risolva il problema con un colpo. La logistica ha bisogno di più iniziative per raggiungere gli obiettivi molto ambiziosi posti dall’Unione europea e dal consesso internazionale mondiale”. Considerando che il peso del

EMISSIONI DELLA LOGISTICA Emissioni trasporto merci per diverse modalità in Europa Valore medio WTW* (g CO2 equivalente/t km)

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Load factor e percorrenza a vuoto incidono in modo determinante, spesso più dei miglioramenti tecnologici

680 80

Air Cargo medio raggio (1.000/3.700km)

Furgone <3,5 ton

Autoarticolato 40 ton

74

Nave RO-RO (solo rimorchi)

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Nave porta container

Fonte: GLEC Framework 2019 - calcolato tenendo conto di carico e percorrenza a vuoto * Consumo energetico dal pozzo alla ruota

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Treno trazione diesel

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LOGISTICA

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trasporto merci sulle emissioni di gas serra è destinato a crescere, visto pure che la delocalizzazione dei siti produttivi comporta l’allungamento della supply chain, è necessario considerare tutti gli aspetti che concorrono a produrre i gas ad effetto serra: i vari elementi della catena logistica, la reale sostenibilità dei servizi erogati dai fornitori, i costi energetici di estrazione, lavorazione e trasporto dei carburanti. Un sistema complesso, dunque. Un’altra variabile su cui agire sono i carichi; i viaggi a vuoto incidono infatti in modo determinante sulla sostenibilità di tutto il settore. “La merce più trasportata su gomma – sottolinea Cascetta – è l’aria. Il 30% dei camion è vuoto e i camion che sono pieni lo sono al 50%. Il primo passaggio, è l’ottimizzazione dei carichi, quindi cercare di trovare organizzazioni, piattaforme, capaci di incrociare domanda e offerta anche per le merci (come avviene già per il trasporto persone, NdR), in modo da ridurre i viaggi a vuoto e aumentare i carichi dei camion, quindi ridurre il numero di mezzi e in questo modo limitare le

TIR emissioni inquinanti”. C’è poi il tema del rinnovo del parco. “In questo momento, il miglior investimento che possiamo fare è nella rottamazione degli autocarri vecchi. Un autocarro Euro 1 – Euro 2 produce quattro volte la CO2 di un Euro 6. È quindi importante incentivare al massimo la rottamazione dei vecchi autocarri per acquistarne di nuovi; anche a sperimentazione di idrogeno, metano, biocarburanti. In questo momento ancora non sappiamo quali di queste soluzioni avranno un mercato più ampio. Quindi più che puntare su una singola tecnologia in questo momento credo che sia necessario puntare sull’eliminazione dei mezzi vecchi e sulla sperimentazione di più tecnologia possibile”. Cascetta evidenzia come quella che stiamo vivendo sia la settima rivoluzione dei trasporti che vede al centro proprio la tecnologia e si sviluppa lungo tre diverse direttrici: “Secondo gli storici dei trasporti, nella storia dell’umanità ci sono state 6 rivoluzioni, cioè 6 innovazioni tecnologiche, che hanno accelerato molto il progresso economico, sociale dell’uomo”. “Con la pastorizia – chiarisce –

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nasce la prima rivoluzione che è quella della trazione animale che ha rappresentato la prima forma di tecnologia che consentiva di spostare persone e cose con una forza diversa da quella delle gambe dell’uomo e della donna. D’allora in poi si contano 6 rivoluzioni: l’ultima è stata quella della logistica del container, nella seconda metà del Novecento. Oggi siamo proprio nel pieno della settimana rivoluzione, che praticamente mette insieme almeno tre driver. Una di queste forze è sicuramente la decarbonizzazione, quindi la ricerca di energie e sistemi di trazione che superino l’uso del petrolio e dei suoi derivati. Un secondo importantissimo elemento è rappresentato dalle innovazioni che sono in corso sui sistemi di guida assistita e autonoma. Al di là del veicolo completamente autonomo sono già presenti tecnologie come gli ADAS Advance Driver Assistance System. Quindi già c’è la capacità di azionare da solo acceleratore, freno e sterzo, rilevando gli altri veicoli, ostacoli, pedoni attorno a sé attraverso dei radar e dei laser a breve raggio. Già siamo, dunque, in questa fase della guida assistita. Il terzo filone innovativo è quello dei nuovi servizi per la mobilità. Anche il noleggio dei monopattini è figlio di questo terzo filone cioè quello della mobility as a service. Un mondo in cui ci si muoverà sempre meno in “autoproduzione; si userà un sistema di incontro di domanda - offerta su piattaforme di mobilità che ci consentiranno di muoverci risparmiando tempo e danaro”.



PORTO MERCI NEGLI OTTO LE PERDITE CAUSATE DAI REATI CONNESSI AL TRAS

L

o scorso novembre con una risoluzione, adottata a stragrande maggioranza, il Parlamento europeo ha chiesto che siano migliorate le condizioni di sicurezza dei parcheggi per il trasporto merci in Unione europea. Il tema è particolarmente importante considerando che dalla sicurezza di queste aree dipende anche la sicurezza di autisti, carichi e mezzi e la solidità economica delle imprese. Basti pensare che secondo quanto elaborato da Europol le perdite causate dai reati connessi al trasporto merci negli otto Stati membri più colpiti

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hanno superato i 75 milioni di euro nel 2019 con ripercussioni significative sulle catene di approvvigionamento. Una catena di approvvigionamento che attualmente registra già una serie di criticità a livello globale (vedi Tir n. 243, pag. 28 – 31). Secondo quando evidenziato nella risoluzione dell’Europarlamento, i crimini contro i conducenti e il loro carico sono sempre più organizzati e di natura transfrontaliera. Ed è per questo necessaria un’azione coordinata, possibile solo se si ricevono segnalazioni sistematiche di

questi fatti. Questo invece spesso non avviene. Anche per questa ragione diviene difficile stimare la vera entità del fenomeno e prendere adeguate misure per contrastarlo. A sottolinearlo è anche Tapa, Transported Asset Protection Association, l’associazione internazionale che si occupa della protezione delle merci destinate al trasporto a livello globale. Spesso, infatti, le aziende sono riluttanti a mostrare di essere state vittime di furti, altre volte le stesse forze dell’ordine classificano i cargo crime in categorie di reati generici o

CARGO CRIME, 21,7% UN FENOMENO SOMMERSO Furti in parcheggi non sicuri

di Antonella Vicini

Nei primi sei mesi del 2021 nella zona EMEA sono stati registrati oltre 1.500 furti in 43 Paesi, con perdite per più di 72 milioni di euro. Thorsten Neumann presidente e Ceo di Tapa EMEA, ci racconta come avvengono le rapine GENNAIO2022

Perdite nella zona EMEA

72 MLN


MILIONI DI EURO NEL 2019 STATI MEMBRI PIÙ COLPITI HANNO SUPERATO I 75 differenti, come i reati contro i veicoli o i reati contro la proprietà commerciale. Sulla base di quanto riportato dalla sezione dell’associazione che riunisce le aree di Europa, Medio Oriente e Africa (Tapa EMEA), comunque, più dell’80% degli episodi inseriti nel loro database è rappresentato da attacchi a tir. I dati dei primi sei mesi del 2021 della zona EMEA mostrano perdite per più di 72 milioni di euro, con media giornaliera di 399 mila euro, per un totale di 1.565 furti registrati in 43 Paesi. La più grande perdita segnalata

- 50 milioni di euro - è stata per una rapina di gioielli e metalli preziosi nei Paesi Bassi, avvenuta lo scorso 19 maggio. Dal punto di vista del modus operandi, in linea generale, si compiono soprattutto intrusioni (nel 48,1% dei casi), in alcune occasioni violente o con minacce di violenza (12,4%). Thorsten Neumann presidente e Ceo di Tapa EMEA, ci racconta come avvengono. “Per lo più – spiega – assistiamo a furti di camion mentre sono in viaggio verso la loro destinazione o quando sono parcheggiati, di solito in luoghi non protetti,

399.257 Perdita media giornaliera

DATI DEI PRIMI SEI MESI DEL 2021

Numero dei reati riportati nella zona EMEA

1.565 GENNAIO2022

mentre i conducenti si prendono le pause. A volte questi crimini coinvolgono veicoli parcheggiati in piazzole remote e altre volte possono trovarsi in luoghi pubblici molto trafficati come le aree di servizio autostradali. Più comunemente, i ladri tagliano i lati delle tende dei camion per identificare la merce all’interno o aprono le serrature delle porte posteriori e i sigilli di sicurezza. I sequestri di camion sono un altro tipo di reato frequente, anche in Italia”. Per questo motivo è particolarmente importante avere parcheggi protetti. “Stimiamo che siano necessari 400mila stalli in oltre 2.000 siti in Europa per soddisfare l’attuale livello di domanda”, sottolinea ancora Neumann. Anche i magazzini, sono spesso sotto attacco, ma in maniera minore. “Le strutture – prosegue – hanno più persone e sicurezza in loco, quindi il rischio per i ladri di essere scoperti è molto maggiore. Ma gli attacchi ai magazzini sono ancora una grande preoccupazione. In uno degli ultimi casi registrati in Italia, sono stati rubati oltre 300.000 euro di guanti da un magazzino nelle Marche. Nel complesso, tuttavia, quelli che in genere classifichiamo come crimini di furto in strutture, ora rappresentano meno del 5% di tutte le perdite segnalate all’Incident Information Service (IIS) di Tapa EMEA”. Il problema, come si diceva, è che tutti questi numeri rappresentano solo una parte degli eventi realmente accaduti. Una situazione che, secondo Tapa, riguarda anche il nostro Paese.

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SOSTENIBILITÀ

TIR

TRANSIZIONE GREEN: LE STRADE DA PERCORRERE Rinnovo del parco veicolare, revisione del quadro fiscale e riforma del Codice della Strada sono solo alcuni dei punti su cui intervenire per proseguire sulla strada della decarbonizzazione. Il punto della situazione in un convegno organizzato da Unrae 20

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l punto sulla situazione del mercato dei veicoli industriali, sulle possibilità offerte dalla tecnologia e sull’attuale normativa alla luce dell’imperativo ormai irrinunciabile della decarbonizzazione. Questi i temi affrontati a Roma, nella sede dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri. All’evento, aperto da Paolo Starace, presidente della sezione veicoli industriale di Unrae, hanno preso parte anche Enrico Finocchi, presidente del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, Marc Aguettaz, country manager Italia di GiPa, e Pasquale D’Anzi, direttore generale per la Motorizzazione del Mims. Come ha ricordato Enrico Finocchi, “il mondo dell’autotrasporto vive una fase di difficoltà e di

trasformazioni epocali ed è necessario lavorare assieme”. “I veicoli dovranno cambiare – ha detto – ma per poter pensare a una transizione reale del parco bisogna avere una programmazione e dare modo a costruttori e trasportatori di poter investire secondo un piano da organizzare”. C’è anche un altro tema centrale per il settore, quello della carenza di autisti che diventa ancora più urgente ora che l’Italia sta vivendo un momento di ripresa economica con la necessità di avere un numero sufficiente di conducenti per rispondere alle richieste dei committenti. “Su questo l’Albo – ha spiegato Finocchi – aprirà un tavolo tecnico. Vorrei che ne facessero parte anche i costruttori dei veicoli pesanti, perché insieme al mondo dell’autotrasporto e delle autoscuole si può creare una GENNAIO2022

sinergia per definire misure da portare avanti assieme per risolvere questa questione molto grave in Italia e in Europa. E coinvolgeremo anche il Ministero dell’Istruzione”. Allo stesso tempo, ha ricordato il presidente del Comitato Centrale, “stiamo lavorando su una campagna di comunicazione per far capire il ruolo dell’autotrasporto dal punto di vista economico e sociale”. Sinergia è la parola al centro dei lavori, dal momento che per ottenere una transizione ecologica del settore è indispensabile lavorare su più punti. Da quanto emerso dallo studio commissionato da Unrae e GiPA, la prima questione su cui agire è lo svecchiamento del parco veicolare. Innanzitutto, bisognerebbe sostituire quasi 430mila mezzi ante Euro 5. Realisticamente, calcolando un rinnovo spalmato nei prossimi 10 anni, si potrebbe pensare a 42.918 nuove immatricolazioni l’anno. Questo porterebbe l’età media dei mezzi dagli attuali 13 anni a 10 anni, con un risparmio medio di carburante per mezzo del 10% e con corrispettivi tagli delle emissioni di CO2 di 87 miliardi di chilogrammi e di costi di 49 miliardi. Ovviamente, mezzi più nuovi significano anche


TIR internazionali. Su quest’ultimo punto il Governo sta già lavorando. Pasquale D’Anzi, direttore generale per la Motorizzazione del Mims, ha ricordato infatti le novità introdotte dal cosiddetto DL Infrastrutture Enrico Finocchi che, fra le altre cose, ha adeguato le sagome degli autoarticolati a 18 metri e ha autorizzato la revisione dei mezzi pesanti, rimorchi e semirimorchi, anche presso le officine private autorizzate. Ad oggi, ha ricordato D’Anzi, “circa il 92-94% dei mezzi circolanti è in regola con la revisione. Un restante 6-8% circola invece con la Paolo Starace prenotazione di revisione oltre la scadenza. Il decreto attuativo, emanato a novembre, prevede l’istituzione di un registro unico degli ispettori, a valle di un esame che sarà disciplinato con decreto dirigenziale, atteso entro la fine dell’anno o inizio del prossimo”. Pasquale D’Anzi Le officine private chiederanno l’autorizzazione a sedute maggior di revisione, sicurezza. la Pubblica Con il rinnovo amministrazione Marc Aguettaz totale delle flotte darà l’autorizzazione nei prossimi 10 anni e assegnerà loro l’ispettore si dimezzerebbero anche gli di revisione selezionato dal incidenti stradali. registro unico (dove saranno Importante, però, intervenire anche presenti o i dipendenti tecnici sulla revisione del quadro fiscale del della Motorizzazione o i settore e sulla riforma del Codice professionisti privati che avranno della Strada, per adeguare norme sostenuto l’esame o ex dipendenti ormai obsolete alle evoluzioni dell’amministrazione ancora tecnologiche e alle norme operativi per il 2022). GENNAIO2022

SOSTENIBILITÀ

“Tutto questo – ha sottolineato D’Anzi – potrà dare un grosso impulso al settore e sarà in grado di colmare il gap fra il numero dei veicoli circolanti e quelli in regola con la revisione. Si punta così ad avere l’intero parco dei mezzi circolanti revisionato; molto importante dal punto di vista della sicurezza stradale”. Infine, Paolo Starace ha concluso sottolineando che “per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del settore trasporto merci a lunga distanza e per la logistica urbana, sarà fondamentale il contributo di tutte le tecnologie”. Già oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, i veicoli sono sempre meno inquinanti e più sicuri, ma tra i veicoli industriali circolanti solo il 21,6% è dotato di dispositivi obbligatori come la frenata autonoma d’emergenza e il mantenimento di corsia, il 51,8% è dotato di tachigrafo elettronico e il 6% di tachigrafo intelligente. Starace, ha evidenziato che sarebbe necessario un cronoprogramma per bloccare la circolazione dei veicoli più inquinanti e meno sicuri, compresi i veicoli rimorchiati. Importante anche defiscalizzare i biocarburanti (come biodiesel, HVO, bioLNG), sviluppare la rete di ricarica per veicoli elettrici destinati al trasporto merci, aumentare la diffusione di infrastrutture per veicoli industriali anche per biocarburanti e idrogeno, prorogare e ampliare il credito di imposta dal 1° gennaio 2022, rifinanziare senza soluzione di continuità la Nuova Sabatini, incentivando allo stesso tempo l’adozione di sistemi innovativi per la logistica e il trasporto intelligente.

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TIR

SULLA STRADA

RETROMARCIA SUGLI ECCEZIONALI 22

Un emendamento al Decreto Fiscale ripristina fino al 31 marzo 2022 le norme vigenti prima del 9 novembre e prevede nuove linee guida che andranno recepite con un decreto entro il 30 aprile 2022

C

olpo di scena sui trasporti eccezionali, dopo l’approvazione in Senato del disegno di legge di conversione in legge del Decreto Legge 146 del 21 ottobre 2021, recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. Infatti, proprio nel passaggio in Senato è stato approvato un emendamento che fa cadere, almeno in parte, le disposizioni che erano state introdotte, con efficacia dal 10 novembre scorso, all’interno del DL Infrastrutture e Trasporti (DL 121 del 10 settembre, convertito con Legge 156 del 9 novembre) e che avevano provocato un vero terremoto soprattutto tra gli operatori della filiera del siderurgico, per il trasporto dei coils. Facciamo quindi un passo indietro, all’entrata in vigore delle modifiche del DL Trasporti che aveva riscritto la lettera b), comma 2 art. 10 del CdS agendo essenzialmente su due fronti: • reintroduzione del pezzo unico indivisibile, per effettuare un trasporto eccezionale con le specifiche stabilite da questa norma;


TIR • limitazione dei trasporti eccezionali fino a 108 Ton, fissando in 86 Ton la massa limite per le integrazioni del carico stabilite dalla medesima norma, con complessi di veicoli a 6 o più assi. Ebbene questo impianto, a distanza di neanche un mese, è stato completamente stravolto dalla norma inserita nel DL Fisco e Lavoro, che per l’ennesima volta riscrive la lettera b, comma 2 art. 10 CdS, introducendo poi, sempre all’interno dell’art. 10, un nuovo comma, il 10 bis. In particolare, con il nuovo testo, viene ripristinata la formulazione della lettera b, comma 2 art. 10 CdS antecedente all’intervento del Decreto Legge Trasporti, con l’aggiunta che per i trasporti eccezionali per massa fino a 108 Ton, eseguiti con complessi veicolari a otto o più assi, entro il 30 aprile 2022 dovrà essere emanato un decreto ministeriale di recepimento delle linee guida descritte nel nuovo comma 10 bis della norma, con l’indicazione delle specifiche tecniche e delle modalità indispensabili per il rilascio della relativa autorizzazione. Nel ripristino della precedente

formulazione della disposizione, scompare qualsiasi riferimento alla necessità del pezzo unico indivisibile, per l’integrazione del carico secondo quanto stabilisce la norma in esame. Pertanto, le integrazioni del carico ammesse dalla disposizione non saranno più condizionate dalla presenza necessaria di almeno un pezzo che, a causa del suo peso, deve trasportarsi con un mezzo eccezionale. Come anticipato, il comma 10 bis fissa i principi delle linee guida che andranno recepite con decreto da adottarsi entro il 30 aprile 2022. Le linee guida hanno l’obiettivo di “assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, nonché della valutazione della compatibilità dei trasporti in condizioni di eccezionalità con la conservazione delle sovrastrutture stradali, con la stabilità dei manufatti e con la sicurezza della circolazione”. Le linee guida inoltre definiscono le modalità di verifica della compatibilità del trasporto in condizioni di eccezionalità con la conservazione delle sovrastrutture stradali, con la stabilità dei manufatti e con la sicurezza della circolazione; le modalità di rilascio dell’autorizzazione per il trasporto

SULLA STRADA

in condizioni di eccezionalità per massa complessiva fino a 108 tonnellate ed oltre; le verifiche preventive sulle condizioni e la stabilità dei manufatti interessati, che l’ente titolare è chiamato a fare anche tenendo conto della frequenza di questi trasporti. Infine, viene introdotto un regime transitorio che prevede che fino all’entrata in vigore del decreto sulle linee guida e, comunque non oltre il 30 aprile 2022, ai trasporti in condizioni di eccezionalità per massa fino alle 108 Ton continui ad applicarsi la disciplina dell’art. 10 CdS in vigore fino al 9 novembre scorso. Conservano altresì efficacia le autorizzazioni alla circolazione già rilasciate alla data di entrata in vigore del medesimo decreto e, comunque, non oltre il 30 aprile 2022. Inoltre, fino all’entrata in vigore di questo decreto, fermo restando quanto previsto dall’art. 10, comma 2, lett.b) quarto periodo (sulla possibilità di superare i richiamati limiti di massa, trasportando un unico pezzo indivisibile), l’autorizzazione può essere rilasciata solo entro i limiti di massa di 38 Ton (autoveicolo isolato a 3 assi), 48 Ton (autoveicolo isolato a 4 assi), e di 86 Ton (se eseguito con complessi di veicoli a 6 assi).

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UN TRASPORTO DA RECORD Foto racconto di un viaggio intermodale/eccezionale compiuto da un generatore di energia elettrica da Genova a Milano attraverso tre modalità: mare, fiume e strada

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termini “elettricità” e “trasporti” non sono mai stati così vicini. Nella fase di transizione ecologica che il settore sta vivendo – e con il ricorso maggioritario alla tecnologia elettrica – i due mondi hanno iniziato a sovrapporsi. E arrivano ad avvicinarsi ancora di più quando società come Ansaldo Energia hanno necessità di movimentare e trasportare i propri macchinari. A questo punto il binomio si inverte: dall’energia per i trasporti a “i trasporti per l’energia”. Attraverso questo foto-racconto, tracciamo il viaggio intermodale che un generatore di energia elettrica ha compiuto, partendo da Genova per arrivare a Milano, attraverso le risorse trasportistiche offerte dal mare, dal fiume e dalla strada. Il generatore di Ansaldo, che è stato costruito nella sede dell’azienda a Genova e che ha dovuto raggiungere Turbigo, un comune situato lungo il Naviglio Grande in provincia di Milano (a circa 100 km di distanza), ha dovuto compiere un tragitto tutto sommato breve reso tuttavia complicato dal peso e dalle dimensioni dell’alternatore che non rendevano possibile un semplice trasporto su gomma. È per questo che è stato ideato e realizzato


TIR un piano di trasporto intermodale in grado di assicurare l’arrivo e il montaggio nei tempi definiti. Il trasporto è avvenuto in due fasi distinte in quanto, a causa del peso - il generatore, un TRX-L-63 raffreddato ad aria, pesa ben 375 tonnellate - lo statore e il rotore (le due parti che compongono il generatore) hanno viaggiato disaccoppiati. Il singolo rotore (65 tonnellate) è stato trasportato via gomma; lo statore, invece, il cui peso supera le 300 tonnellate, a causa dei limiti di sagoma e di peso, ha avuto

ECCEZIONALI

bisogno di un convoglio a spalle ossia di un mezzo che si compone di due motrici e due carrelli modulari, da quindici assi ciascuno, la cui lunghezza totale arriva a 74 metri. Lo statore, però, ha prima usufruito della modalità marittima e fluviale: la porzione di macchinario è stata prima imbarcata a Genova su una nave dotata di bighi che, a causa di tappe tecniche, ha circumnavigato in 10 giorni l’Italia fino a Porto Marghera, e poi trasbordata dai bighi di bordo e ancorata su una chiatta fluviale. La chiatta ha iniziato poi il trasferimento, via fiume Po, fino al porto fluviale di Cremona, in un viaggio della durata di 2 giorni. All’arrivo il pezzo è stato trasferito, con l’ausilio di una gru a cavalletto, sul convoglio a spalle. Da qui lo statore ha iniziato il trasferimento finale, via gomma, da Cremona a Turbigo attraverso la viabilità ordinaria, in quanto quella autostradale non ne consentiva il passaggio. Il convoglio ha raggiunto quindi l’area di trasbordo di cava Seratoni a Turbigo, dove è stato trasbordato per mezzo di sollevatori idraulici e trasferito su un “Self Propelled Modular Trailer” (SPMT), un veicolo piattaforma con un’ampia serie di ruote, che ne ha consentito il passaggio attraverso la città di Turbigo fino alla meta.

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RENTRI: PARTITA LA Circa duecento imprese hanno iniziato a testare il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti inserendo sulla piattaforma i dati dei rifiuti da movimentare relativi ai registri di carico e scarico. Il prossimo passo sarà la sperimentazione del formulario, che simulerà il trasporto dei rifiuti su strada

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egli ultimi mesi del 2021, l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali ha avviato la sperimentazione del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, denominato Rentri. Istituito con la stessa disposizione che nel 2019 abolì il Sistri (articolo 6, della Legge 11 febbraio 2019, n. 12), il Rentri si basa su di un Registro elettronico nazionale delle imprese che operano nella gestione dei rifiuti e su di una piattaforma, in cui vanno inseriti digitalmente i dati relativi alle movimentazioni degli stessi, a partire da quelli relativi ai registri di carico e scarico fino a quelli dei formulari d’identificazione durante il trasporto (cd. FIR) ed alla denuncia ambientale annuale (MUD). Non vengono più previsti dispositivi elettronici da montare sugli automezzi, come le vecchie black-box oppure

le pennette USB per il passaggio dei dati ambientali. Nonostante non fossero stati ancora emanati i decreti attuativi previsti dalla sua legge istitutiva, in particolare quelli con le disposizioni sull’iscrizione delle imprese al Registro, con gli importi del diritto annuale da versare e le modalità sul suo funzionamento, il Rentri (acronimo di Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) è stato nuovamente disciplinato con la completa


A SPERIMENTAZIONE sostituzione dell’articolo 188-bis del Testo unico ambientale (rubricato sistema di tracciabilità dei rifiuti), operata con il Decreto Legislativo 3 settembre 2020, n. 116, di attuazione delle ultime direttive comunitarie sui rifiuti. Il nuovo articolo 188-bis prevede che il sistema di tracciabilità venga gestito dal Ministero dell’Ambiente (ora della Transizione Ecologica), con il supporto tecnico operativo dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, e che si articoli in due sezioni: - la prima Anagrafica, degli operatori del settore; - la seconda attinente alla tracciabilità vera e propria dei rifiuti, comprensiva dei dati ambientali relativi agli adempimenti di cui agli articoli 190, sul registro di carico e scarico, e 193, sul formulario d’identificazione dei rifiuti durante il trasporto, con i dati dei percorsi dei mezzi di trasporto.

Nell’organizzazione del nuovo Rentri, l’articolo 188-bis stabilisce, proprio per evitare gli errori commessi con il vecchio Sistri, che il nuovo sistema dovrà essere attuato solo dopo un congruo periodo preliminare di sperimentazione, in cui si verifichi la sua capacità di colloquiare con i sistemi gestionali degli utenti, la sua idoneità alla semplificazione amministrativa e la sua sostenibilità in termini di costi a carico degli aderenti al sistema. Posti questi caposaldi, l’Albo Gestori ha avviato la sperimentazione facendo leva, da un lato, sulla società Ecocerved (società informatica che opera in convenzione con il Ministero della Transizione Ecologica) incaricata della realizzazione della piattaforma su cui funzionerà il sistema, dall’altro, stipulando con le maggiori associazioni degli operatori del settore e le principali software house specializzate, apposite convenzioni per testare il sistema. Il primo passo della sperimentazione è stato quello di realizzare, per ora solo come prototipo, la piattaforma, su cui dovranno essere realizzati gli adempimenti telematici del nuovo sistema di tracciabilità. La piattaforma è raggiungibile al seguente link: https://prototipo. rentri.it/. In essa si possono già verificare i macro obiettivi del Rentri e la sua architettura

funzionale. In secondo luogo, è stata avviata la sperimentazione con le imprese di produzione dei rifiuti, quelle di trasporto e gli impianti di loro destinazione finale, che nel corso dello scorso anno si sono dichiarate disponibili a testare il nuovo sistema (oltre duecento aziende). Queste, dopo aver registrato i propri dati sul sistema, al quale si accede esclusivamente con lo SPID (acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale), hanno provato ad inserire i dati dei rifiuti da movimentare relativi ai Registri di carico e scarico. Per far questo sono state aiutate anche da un tutorial, realizzato proprio dall’Albo Gestori con Ecocerved, su come inviare i dati tramite excel, (scaricabile al seguente link https://prototipo. rentri.it/videos). Nei primi mesi del 2022 il sistema passerà alla sperimentazione del formulario, che simulerà il trasporto dei rifiuti su strada, con tutte le situazioni anomale che in tale attività si possono verificare, come ad esempio: un percorso diverso da quello programmato; il cambio dell’autista o dell’automezzo; il trasbordo dei rifiuti su altro veicolo, il trasporto intermodale, il carico accettato parzialmente o una nuova destinazione allo stesso. Questa fase della sperimentazione sarà fondamentale per la scrittura dei decreti attuativi del nuovo Rentri, sulla cui data di partenza non si possono ancora fare previsioni.

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TIR

NEVE

SULLA NEVE IN SICUREZZA Viabilità Italia ha pubblicato il Piano Neve per la stagione invernale 2021-2022. Al suo interno, disposizioni operative e indicazioni utili per la prevenzione e il contrasto delle insidie del maltempo di Maria Teresa Cipollone

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gni anno, l’arrivo dell’inverno moltiplica i fattori di rischio connessi alla circolazione stradale. Temporali, grandinate e neve rendono problematiche le condizioni dell’asfalto, ostacolando sia la viabilità ordinaria che quella autostradale, soprattutto lungo quei tratti ove le condizioni del manto stradale non sono ottimali o che sono soggetti a restringimenti di carreggiata a causa della presenza di cantieri. Il maltempo, tuttavia, non ci troverà impreparati. Lo scorso 1° dicembre, Viabilità Italia, il coordinamento nazionale incaricato della prevenzione e gestione delle criticità legate alla circolazione, ha pubblicato il Piano Neve per l’anno 2021-2022. Il documento contiene

le indicazioni operative a cui forze dell’ordine, Anas, i concessionari autostradali e gli utenti della strada devono attenersi prima, durante e dopo eventi meteorologici avversi. Il Piano Neve viene redatto ogni anno tenendo conto degli aggiornamenti delle “Linee guida per la gestione coordinata delle emergenze invernali su aree geografiche vaste con interessamento di più

concessionarie autostradali”, delle pianificazioni di dettaglio stilate a livello locale dalle Prefetture insieme ai concessionari e agli organi di Polizia Stradale e del “Protocollo Operativo per la regolamentazione della circolazione dei veicoli pesanti in autostrada in presenza di neve” (con i relativi allegati), siglato nel 2005 dall’allora Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dal Ministero dell’Interno, dall’Anas, dalle società autostradali e delle associazioni degli autotrasportatori. Ricordiamo che il Protocollo prevede, a seconda del grado di intensità delle precipitazioni nevose, l’adozione di misure di sicurezza specifiche per i veicoli di massa superiore alle 7,5 tonnellate, in transito lungo la rete autostradale. Le misure scattano in caso di codice “giallo” (precipitazione


TIR in atto, con tendenza all’aumento), o “rosso” (precipitazione intensa) e possono comportare il fermo temporaneo dei mezzi (anche detto filtraggio dinamico) o l’obbligo di circolare con pneumatici invernali installati o catene a bordo. Misure analoghe possono essere adottate, oltre che in caso di neve, anche in caso di pioggia congelantesi (la così detta “freezing rain”, ossia pioggia che si trasforma in ghiaccio appena si posa a terra) o di pioggia gelata. La gestione delle operazioni previste in caso di blocco della circolazione è di competenza dei Comitati Operativi per la Viabilità, istituiti presso le Prefetture e formati da rappresentanti della Polizia Stradale e degli enti concessionari, che devono monitorare la situazione meteo e lanciare l’allerta in caso di raggiungimento della soglia di criticità; collocare su strada, con congruo anticipo, il personale addetto alla gestione dei flussi e la segnaletica specifica; adeguare i provvedimenti in base all’eventuale aggravarsi delle circostanze. All’attività primaria dei C.O.V., si affiancano, poi, gli interventi di supporto esterno da parte di Protezione Civile, forze dell’ordine,

Anas e organi di informazione (RAI Isoradio e C.C.I.S.S.). Il Piano Neve individua preventivamente anche i percorsi che, essendo più esposti a rischio precipitazioni nevose, sono potenzialmente soggetti a provvedimenti di filtraggio dinamico, e fornisce indicazioni sulla localizzazione delle aree limitrofe di stoccaggio temporaneo dei mezzi e sui tratti della viabilità ordinaria e autostradale dove vige l’obbligo di pneumatici invernali o catene da neve. L’elenco delle tratte che possono essere interessate dal blocco viene stilata sulla base dei dati storici relativi all’abbondanza delle precipitazioni e al congestionamento del traffico nella zona, ma può subire variazioni ed aggiornamenti a seconda delle circostanze. Tra di esse, si annoverano alcune arterie stradali di importanza cruciale: nel Nord-Ovest, ad esempio, la A7 tra Genova e Serravalle, la A26 tra Genova-Voltri e Predosa, la A15 tra Parma e La Spezia, mentre, nel Nord-Est la A23 tra Amaro e il confine di Stato con l’Austria (Tarvisio) e buona parte della Grande

NEVE

Viabilità Triestina, fino al confine con la Slovenia (Fernetti). A proposito dei confini di Stato, possono essere soggetti a blocchi i valichi frontalieri del Frejus, del Monte Bianco, del Gran San Bernardo e del Brennero. Per quanto riguarda il Centro-Nord, è da segnalare, in particolare, lo snodo autostradale intorno all’area metropolitana di Bologna, che comprende la tangenziale nord e ampi tratti della A1, della A13 e della A14. Nel Centro-Sud, invece, potrebbe essere interrotta la circolazione lungo la quasi totalità della A24 e della A25 e lungo parte della A14 tra cui il tratto compreso tra Pescara e Poggio Imperiale. Per quanto concerne il Meridione, il Piano indica la possibile chiusura della A16 tra Baiano e Cerignola e alcuni tratti della SalernoReggio Calabria. Il Piano Neve è, quindi, non solo uno strumento indispensabile a chi è chiamato a fronteggiare in prima linea le situazioni di emergenza, ma anche un vademecum utile a chiunque voglia mettersi alla guida. Conviene dargli un’occhiata, prima di programmare una trasferta.

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TIR

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GALILEO: TRASPORTI SEMPRE PIÙ SICURI 30

Con i due satelliti lanciati a inizio dicembre, la costellazione del sistema di navigazione satellitare europeo può considerarsi pressoché terminata. E intanto crescono i servizi offerti dal sistema, anche nel campo dei trasporti e della logistica

di Marco Lisi

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uasi come un segno della ripresa economica e industriale europea dopo i mesi più bui della pandemia, l’ultimo scorcio del 2021 ha visto il lancio e la messa in orbita di due satelliti del sistema di navigazione europeo Galileo. Il lancio, pienamente riuscito, è avvenuto nelle prime ore del 5 dicembre dalla base di lancio europea di Kourou, nella Guyana

francese. I due ultimi satelliti si vanno ad aggiungere agli altri simili già in orbita e con essi la costellazione ne conta ventotto complessivi e può considerarsi pressoché terminata e pienamente operativa. Il sistema Galileo, insieme al ben noto GPS americano e ai sistemi Glonass e Beidou, rispettivamente russo e cinese, GENNAIO2022

fa parte della infrastruttura globale di localizzazione, navigazione e sincronizzazione (“Positioning, Navigation, and Timing”, PNT) entrata in modo pervasivo in tutte le infrastrutture critiche della nostra società (telecomunicazioni, trasporti, logistica, energia, finanza, gestione delle emergenze) nonché nella nostra vita quotidiana, attraverso gli


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smartphone e i navigatori delle automobili. Negli ultimi mesi sistemi e applicazioni basati sulla navigazione satellitare stanno vivendo una fase particolarmente effervescente, soprattutto nei settori industriali che più avevano sofferto la crisi del 2020, cioè la logistica e i trasporti. Il merito di questa ripresa, almeno in Europa, è anche da attribuirsi all’introduzione di nuovi servizi tra quelli offerti dal sistema Galileo. Uno tra questi, potenzialmente in grado di rivoluzionare il mercato, è il cosiddetto OS-NMA (“Open Service – Navigation Message Authentication”), che fornirà un servizio di autenticazione della posizione e del tempo completamente gratuito e disponibile a tutti gli utenti. Ma prima di descriverlo in maggiore dettaglio, è necessario fare una premessa. Tutti i sistemi globali di navigazione via satellite (GNSS: “Global Navigation Satellite Systems”) hanno architetture

simili: satelliti in orbita intorno alla Terra, che trasmettono segnali opportunamente codificati e criptati; segmenti terrestri molto complessi, che includono numerose stazioni, linee di comunicazione sicure e centri di processamento e controllo. Sono sistemi altamente affidabili, ma anche intrinsecamente vulnerabili. Le vulnerabilità di questi sistemi sono essenzialmente di tre tipi: “jamming”, “spoofing” e attacchi cibernetici. Per “jamming” si intendono le interferenze, intenzionali e non, che possano sovrastare i segnali GNSS e impedirne una ricezione corretta. In senso lato, si possono ascrivere a questa tipologia anche le perturbazioni della propagazione ionosferica causate da tempeste solari. Lo “spoofing” è una forma più sofisticata (e sicuramente intenzionale e malevola) di attentato alla funzionalità dei sistemi GNSS. Grazie agli sviluppi delle tecnologie digitali, è oggi possibile, ad un malintenzionato tecnicamente preparato, con un GENNAIO2022

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investimento economico ormai molto limitato, trasmettere verso obiettivi mirati, ovvero in certa regione, segnali GNSS falsificati, che riescono, ad esempio, a deviare un aereo o una nave dalla loro rotta, portandoli fuori strada. È evidente che la falsificazione dei segnali può avere effetti disastrosi, sia in termini economici che in termini di vite umane, su tutte le applicazioni e i settori di mercato che dipendono da un’accurata localizzazione, quali il trasporto aereo e marittimo o i droni. La terza area di vulnerabilità, quella dovuta ad attacchi cibernetici, deriva dalla tecnologia stessa del segmento terrestre dei sistemi GNSS, tipicamente basata su programmi software molto complessi, centri di processamento e calcolo e linee di comunicazione dati. La possibilità di attacchi “cyber”, interni ed esterni, è, come in tutte le grandi architetture informatiche di questo tipo, molto elevata. In relazione allo “spoofing”, cioè al rischio di ricevere segnali GNSS falsificati, l’agenzia EUSPA (European Union Space Programs Agency) della Commissione europea ha promosso lo sviluppo del già citato servizio di autenticazione OS-NMA, il merito del quale, almeno da un punto di vista tecnico, è in gran parte ascrivibile ad un’innovativa azienda italiana, la Qascom di Bassano del Grappa. Le ricadute positive di questo nuovo servizio sono

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potenzialmente molto significative: l’autenticazione giocherà un peso fondamentale nelle applicazioni geomatiche, in particolare quelle che coinvolgono aspetti legali (per esempio, il catasto elettronico); nelle applicazioni legate al trasporto di merci sensibili (medicinali), deperibili (catena del freddo, denominazione di origine) e pericolose (esplosivi, scorie velenose o radioattive); nella certificazione temporale di transazioni contrattuali e finanziarie. Una prima applicazione pratica, relativa al trasporto su strada, è quella sviluppata da EUSPA nel progetto PATROL (Position Authenticated Tacograph for OSNMA Launch). L’obiettivo principale del progetto PATROL è quello d’implementare il servizio OSNMA in moderno e miniaturizzato ricevitore, orientato alle applicazioni “automotive” e “mass-market”. In particolare, PATROL cercherà di dimostrare la fattibilità di una versione autenticata di tachigrafo digitale di ultima generazione, in accordo con i regolamenti europei. Nonostante la disponibilità per gli utenti di quattro costellazioni indipendenti crei una ridondanza intrinseca nell’infrastruttura PNT (Positioning, Navigation & Timing) globale, l’applicazione da parte dei vari governi responsabili di misure di sicurezza molto stringenti e, non ultima, l’introduzione di protezioni

TIR innovative come l’OS-NMA, ci si pone tuttavia la domanda: è possibile integrare i sistemi GNSS con sistemi terrestri, anche locali, e rendere l’intera infrastruttura più affidabile e resiliente? Uno tra i sistemi di navigazione

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terrestri presi in considerazione è quello denominato eLORAN. Esso è la versione moderna e aggiornata, con l’utilizzo delle moderne tecnologie digitali, del vecchio sistema di navigazione LORAN (LOng RAnge Navigation),


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Il lancio degli ultimi satellitidi Galileo dalla base spaziale di Kourou, in Guyana Francese

sviluppato dagli Stati Uniti e dal Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale, rimasto operativo, soprattutto per la navigazione marittima, per oltre sessanta anni. Nel sistema eLORAN l’utente riceve i segnali da una serie di stazioni di terra delle quali è nota la posizione. Con un minimo di tre stazioni ricevute, l’utente è in grado di calcolare la propria posizione orizzontale. Pur essendo un sistema regionale e adatto soprattutto alla navigazione terrestre e marittima, il sistema eLORAN ha una serie di caratteristiche positive, che lo rendono un candidato ideale per integrare e rendere più resilienti i sistemi GNSS. In particolare, i suoi segnali possono essere da 3 a 5 milioni di volte più forti dei segnali GNSS, e quindi molto più resistenti al “jamming”. Inoltre, l’utilizzo di frequenze molto basse, rispetto a quelle utilizzate, ad esempio da GPS e Galileo, permette la navigazione all’interno di edifici e in aree urbane densamente popolate. L’accuratezza di posizionamento ottenibile con eLORAN (+/- 8 metri) non raggiunge GENNAIO2022

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quella dei sistemi GNSS, ma con l’ausilio di tecniche di correzione si riescono ad ottenere risultati molto migliori, utilizzabili nella maggior parte delle applicazioni. Un’altra famiglia di sistemi di posizionamento terrestri è quella basata sui cosiddetti “segnali di opportunità” (Signals of OPportunity, SOP), cioè di segnali disponibili sul territorio (radio FM, DAB, HDTV, 4G e 5G, Wi-Fi, etc.), non destinati alla localizzazione. Il principio è simile a quello prima descritto per il sistema LORAN: si basa sull’utilizzo di stazioni terrestri la cui posizione è ben nota e delle quali si utilizzano i segnali per effettuare la localizzazione dell’utente con varie tecniche. Le soluzioni basate su “hotspots” Wi-Fi pubblici sembrano molto promettenti e vengono attualmente perseguite dalle più importanti aziende informatiche mondiali, quali Google, Microsoft ed IBM. Concludendo, i sistemi GNSS, GPS e Galileo in primis, rimarranno negli anni a venire le colonne portanti dell’infrastruttura globale di PNT. Tuttavia le sempre più sofisticate applicazioni e la sempre maggiore dipendenza da essi delle varie altre infrastrutture critiche richiedono un’infrastruttura PNT globale più affidabile, ridondata e resiliente. La soluzione che si va nei fatti affermando è quella di una sempre maggiore integrazione di piattaforme differenti e complementari: sistemi satellitari globali e sistemi terrestri (eLORAN, “Signals of OPportunity”).

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Quello appena concluso è stato un anno difficile per il mondo dell’autotrasporto ma anche ricco di novità. Ripercorriamole, mese per mese, attraverso le pagine della nostra rivista

IL 2021

di Ertilia Giordano

IN PILLOLE

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Febbraio, numero 234

l 2021 è stato un anno complicato. La pandemia ha continuato a preoccupare, sebbene in misura diversa e per fortuna più contenuta, e i cambiamenti sono stati tanti, anche nel settore dell’autotrasporto. Ripercorriamo dunque, mese per mese, gli eventi che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso e, ovviamente, le nostre pagine.

Gennaio, numero 233 Il 2021 si apre con l’atteso accordo sui rapporti commerciali e di cooperazione tra l’Unione europea e il Regno Unito. Scongiurato il pericolo di una “hard Brexit”, il deal prevede l’assenza di dazi e quote sulle merci, la prosecuzione della connettività nei trasporti e dell’accesso al mercato senza autorizzazioni Cemt. Anche il trasporto su strada se la cava con poche differenze rispetto al passato, relative soprattutto al riconoscimento delle patenti e al cabotaggio. Gennaio è anche il

momento in cui si tirano le somme sulla Legge di Bilancio. Il Governo decide di finanziare fino al 2026 il Marebonus e il Ferrobonus, ovvero gli incentivi volti a favorire lo shift modale strada-mare e strada-ferro, prevedendo stanziamenti definiti per ciascun anno. Nel frattempo, si continua a investire sulla formazione: il MIT stanzia allo scopo cinque milioni e l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori continua le attività del progetto “Guidiamo Sicuro”.

Febbraio è il mese della nomina di molti dei nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale italiane: a cinque anni dalla riforma, si formalizzano dunque i cambiamenti in capo alle AdSP, considerate nodi chiave nella rete logistica nazionale. Nel frattempo, sul fronte autotrasporto e valichi alpini, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e il suo omologo tedesco Scheuer scrivono alla Commissaria europea ai Trasporti, Adina Valean, per


denunciare le restrizioni al Brennero e richiedere un intervento da parte delle istituzioni Ue. Sullo sfondo, continua, esponenziale, la crescita dell’e-commerce: durante la pandemia gli acquisti online sono arrivati a valere un terzo della spesa degli italiani e l’avanzata pare destinata a continuare, ponendo questioni sulla distribuzione urbana, sull’ultimo miglio e sui modelli logistici più adeguati alle nuove esigenze. Kamaz, la casa produttrice di autocarri russa, si piazza su tutti e tre i primi gradini del podio della Dakar.

Marzo, numero 235 Durante il terzo mese dell’anno il nuovo Governo, il 67esimo della Repubblica Italiana, è già al lavoro. A guidare il Ministero di Porta Pia, che cambia nome in Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, è il neoministro Enrico Giovanni,

al posto di Paola De Micheli, affiancato dai Viceministri Teresa Bellanova e Alessandro Morelli e dal Sottosegretario Giancarlo Cancelleri. Giovannini si impegna subito sul fronte Brennero, chiedendo alla commissaria Valean di garantire la libera circolazione. Nel mondo dei rider, poi, qualcosa si muove: alcune

aziende iniziano ad assumere queste figure che lavorano attraverso le App di food delivery come lavoratori dipendenti, applicando peraltro il Contratto Nazionale di Logistica, Trasporto merci e Spedizione. Nel frattempo, diventa operativa l’African Continental Free Trade Area (AFCFTA), l’area di scambio più grande del mondo che riunisce 54 Paesi e che rende l’Africa un importante terreno di interesse per gli investimenti soprattutto sul fronte infrastrutture.

Aprile, numero 236 Il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili si riorganizza e si articola, per la prima volta, in tre dipartimenti: per la programmazione, le infrastrutture di trasporto a rete e sistemi informativi; per le opere pubbliche, le risorse umane e strumentali; per i trasporti e la navigazione. L’Italia si prepara a presentare all’Unione europea il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), uno strumento di politica economica fondamentale che orienterà il Paese almeno per i prossimi dieci anni. Intanto la Polizia Stradale introduce una nuova tecnologia che permette di effettuare ispezioni a distanza sui veicoli in movimento, utilizzando uno strumento che interagisce con i tachigrafi intelligenti montati sui camion. Arrivano inoltre, a partire da

Verona, le prime aree di sosta sicure del progetto europeo Pass4core (Parking Areas Implementing Safety and Security for Core network corridors in Italy) che prevede la realizzazione e il miglioramento di circa 1.500 parcheggi per i mezzi pesanti.

Maggio, numero 237 Il mondo dei trasporti sconta gli effetti del blocco della portacontainer Ever Given nel canale di Suez: la fase di stallo innescata dalla nave incagliata mostra al mondo i limiti della supply chain legata principalmente all’Estremo Oriente e i rischi connessi al gigantismo navale. All’interno dei confini nazionali, l’Italia inaugura una

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nuova era, quella della transizione ecologica, anche sulla scia dei 62 miliardi di euro previsti dal PNRR e destinati ad interventi su infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili. La Viceministra Teresa Bellanova è al lavoro dopo aver ricevuto la delega all’autotrasporto, oltre che alla Direzione Generale per la Sicurezza Stradale, alla Direzione Generale per la Motorizzazione e allo sviluppo dell’intermodalità e dell’accessibilità ai porti. Nel frattempo, l’Albo Nazionale degli


Autotrasportatori sigla un accordo con Anpal, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, per la definizione dei bandi di affidamento di attività di formazione e per attuare politiche per il settore trasporti, tra cui il reclutamento di giovani conducenti.

Giugno, numero 238

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Giugno si caratterizza per alcuni cambiamenti che riguardano le imprese di autotrasporto: il Comitato Centrale dell’Albo ha infatti aggiornato i requisiti per ottenere il certificato di qualità (Codice di Pratica) per le imprese che effettuano trasporti di merci pericolose, derrate deperibili, rifiuti industriali e prodotti farmaceutici e per la qualificazione degli ispettori e l’accreditamento degli organismi di certificazione. Novità, dopo una lunga attesa, sul Contratto collettivo nazionale di Logistica, Trasporto Merci e Spedizione: è rinnovata all’unanimità la parte economica del CCNL che scadrà il 31 marzo 2024. Intanto entra in vigore il regolamento europeo che prevede l’obbligo di nuove etichettature su tutti gli pneumatici con l’obiettivo di migliorare la sicurezza sulle strade e ridurre l’inquinamento, con particolare attenzione sul fronte del recupero degli pneumatici fuori uso. La Piattaforma Logistica Nazionale, infine, trova nuovo slancio: Uirnet

cambia nome in Digitalog e si pone come attore chiave della spinta verso l’innovazione e la sostenibilità del Paese.

Luglio, numero 239 A luglio entra nel vivo il protocollo di intesa tra l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e l’Inail con lo scopo di informare e formare gli attori dell’autotrasporto sui rischi connessi all’esercizio della professione e sulle migliori pratiche da attuare per la tutela della salute e della sicurezza degli operatori. Sempre l’Albo si rende protagonista, insieme con l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del progetto Logistica Smart per studiare proposte concrete per una logistica urbana meno impattante e individuare una serie di azioni per

favorire la decarbonizzazione. Nel frattempo, il Mims cambia il suo logo e in Italia si contano i fondi arrivati per il Sud attraverso il PNRR (ben 82 miliardi di euro). Nel Paese ancora non libero dalla pandemia, la logistica diventa fondamentale anche per l’approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini: il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 illustra la sua

strategia di vaccinazione capillare e punta su una logistica efficiente e al servizio della società. Infine, per quanto riguarda la sfera prodotti, Daf svela la sua nuova gamma: XF, XG e XG+.

Agosto/Settembre, numero 240 Nell’estate dell’anno appena trascorso la carenza di autisti, tema più che noto agli addetti del settore, infiamma il dibattito anche

sulla stampa generalista: le aziende europee continuano a perdere professionisti e in tutta Europa si teme per il mancato funzionamento del trasporto stradale e delle catene di approvvigionamento. Contestualmente, il Comitato Centrale dell’Albo cambia i suoi criteri di rappresentanza, come previsto dal Decreto 121/2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre. Il Decreto in questione introduce anche la possibilità di affidare ai privati le revisioni di rimorchi e semirimorchi e l’aumento delle dimensioni per le sagome degli autoarticolati. Dal punto di vista della tecnica si concludono con successo i test di impiego di camion a guida automatizzata presso l’HHLA Container Terminal di Amburgo, un progetto Man Truck&Bus che apre le


strade all’uso dell’automazione nelle attività logistiche. Anfia, Federauto e Unrae fanno fronte comune per tracciare una roadmap utile a rilanciare e rendere più sostenibile il settore dell’autotrasporto.

Ottobre, numero 241 A partire dal mese di ottobre si inizia ad applicare in Italia la nuova disciplina sulla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC). Le principali novità riguardano il rinnovo quinquennale: il corso può essere frazionato, ossia organizzato in cinque moduli da sette ore ciascuno da svolgersi in tutto il quinquennio di validità della CQC. Il Brennero continua a preoccupare e Italia e Germania, in una conferenza, affrontano la questione del divieto notturno entrato in vigore a inizio anno presentando un parere legale sulla sua legittimità. L’Albo continua a impegnarsi sul fronte sicurezza e sulle aree di sosta: il Comitato Centrale firma un accordo con RAM e con Sogesid per sviluppare aree protette per i veicoli pesanti in Italia. Nel frattempo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblica un report sul distacco transnazionale: il settore dei trasporti e della logistica si conferma uno dei più interessati dal fenomeno, con 71.366 distacchi riferibili al trasporto su strada nei primi sei mesi dell’anno.

Novembre, numero 242

generazione di Xcient Fuel Cell, il suo camion a idrogeno.

Il Decreto Infrastrutture e Trasporti, ormai convertito in Legge, comincia a produrre i suoi effetti sul settore dell’autotrasporto che si concentra anche su altre tematiche cruciali: dalla questione Brennero all’impennata dei costi dei carburanti che, insieme all’annoso problema della carenza di autisti, comincia ad essere avvertita come una delle principali

Dicembre, numero 243

emergenze da affrontare. Viene inoltre firmato il decreto del Mims (n.432 del 3 novembre) che ricostituisce il Comitato Centrale dell’Albo, indicando i componenti che resteranno in carica per i prossimi tre anni. In Italia, a Rimini, va in scena Ecomondo 2021, l’evento dedicato all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità cui prendono parte quasi tutte le case costruttrici di mezzi commerciali con proposte di prodotto a basse emissioni. All’estero, la Turchia continua a imporsi come punto di riferimento per l’industria automotive, posizionandosi al secondo posto in Europa per la produzione di veicoli commerciali e al settimo per le auto. Intanto, tornando alle case costruttrici e alla sostenibilità, Hyundai introduce la nuova

L’anno si chiude con il settore dei trasporti alle prese con obiettivi sfidanti. Riprende il confronto con il Governo sia sul fronte dell’autotrasporto sia su quello della logistica, mentre la Viceministra Teresa Bellanova annuncia l’apertura di nuovi tavoli tecnici. Intanto, il Ministro Enrico Giovannini firma due decreti che stanziano 100 milioni di euro per il rinnovo del parco mezzi. Arrivano nel frattempo i fondi per le Zone Economiche Speciali (ZES): 630 milioni di euro che saranno utilizzati per investimenti infrastrutturali mirati a creare un collegamento adeguato delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti TEN-T. Sul fronte rifiuti, l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, col suo nuovo presidente Daniele Gizzi, intraprende una nuova strada verso la digitalizzazione e la sostenibilità. A livello europeo, invece, si assiste al via libera della nuova direttiva eurobollo: la normativa comprende un nuovo sistema di calcolo dei pedaggi in base alla distanza percorsa. Per quanto riguarda i prodotti, infine, Scania presenta nel suo quartier generale di Södertälje il motore da 13 litri che permette un risparmio dell’8% sui carburanti.

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TIR

NOTIZIE

POLO MERCITALIA AVVIA TEST DI SMART TRAIN PER IL TRASPORTO COMBINATO

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Test pilota per migliorare e rendere smart il trasporto combinato. Questa l’iniziativa del Polo Mercitalia, del Gruppo FS, che attraverso le società Mercitalia Intermodal e TX Logistik sperimenterà composizioni di carri merci smart, dotati di innovativi sensori e tecnologie di comunicazione, per ottenere un campione significativo di dati e valutare l’integrazione ottimale della tecnologia digitale nel trasporto combinato. Saranno valutati gli aspetti relativi ai processi operativi, manutentivi e sicurezza d’esercizio. I carri merce, equipaggiati con una vasta gamma di sensori e tecnologie di comunicazione di diversi produttori, raccoglieranno dati su, ad esempio, il monitoraggio del sistema del freno durante la marcia del treno, la percorrenza chilometrica e la geolocalizzazione; dati che

successivamente potranno essere usati come modelli di manutenzione predittiva e per migliorare l’efficienza operativa. La sperimentazione durerà quindici mesi e i risultati sono previsti per la primavera del 2023. L’obiettivo finale è passare dal carro merci smart allo smart train, attivando la comunicazione tra carri merce e locomotore. Grazie ai dati ricavati durante il test, inoltre, sarà possibile identificare ulteriori campi di applicazione delle tecnologie per il miglioramento dei processi del trasporto combinato.

PORTI ITALIANI: CRESCE IL TRAFFICO MERCI Il 2021 è stato un buon anno per il traffico delle merci nei porti italiani. Almeno questo è quanto emerge nei primi nove mesi dell’anno appena concluso e documentato da Assoporti. Con 345.924.815 tonnellate movimentate (fra rinfuse solide, liquide e merci varie), pari a un +9,5% rispetto allo stesso periodo 2020, 8.508.767 Teu (pari a un +7,5%) e 3.753.751 (pari a un +21,5%) Ro-

Ro, si è registrata una netta ripresa. Anche rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, i primi nove mesi dell’anno in corso, seppur con una riduzione delle percentuali nella movimentazione di rinfuse liquide, evidenziano significativi segnali di crescita nel settore delle merci varie e nei movimenti di contenitori. Il 2022 è l’anno in cui si dovrebbero vedere dati di crescita più significativi.

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TIR

NOTIZIE

MOBILITÀ GREEN: L’INDUZIONE DINAMICA PER RICARICARE Rimanendo in tema di decarbonizzazione e tecnologia, è terminata la costruzione e l’implementazione tecnica di Arena del Futuro, il circuito costruito da A35 Brebemi realizzato con la collaborazione di partner internazionali, istituzioni pubbliche e università, per favorire una mobilità a zero emissioni delle persone e delle merci. I primi test effettuati stanno dimostrando l’efficacia della ricarica elettrica a induzione dinamica senza contatto attraverso il sistema DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) per automobili, autobus e veicoli commerciali. Il circuito della lunghezza di 1.050 metri è alimentato con una potenza elettrica di 1 megawatt. Grazie al DWPT, i veicoli elettrici possono ricaricarsi viaggiando su corsie cablate attraverso un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto. Si tratta di una tecnologia adattabile a tutti i veicoli dotati di un apposito ricevente che trasferisce direttamente l’energia necessaria a far caricare. La pavimentazione stradale è stata studiata e realizzata per renderla durevole senza alterare l’efficienza e l’efficacia della carica induttiva. I primi veicoli alimentati hanno ottenuto risultati incoraggianti. La sperimentazione consentirà anche ai partner universitari di valutare attentamente i possibili vantaggi ambientali e i benefici economici che deriveranno dalla DWPT e dalla ricarica statica, sperimentata per veicoli fermi o parcheggiati.

UNA SOLUZIONE INNOVATIVA PER MIGLIORARE I CARICHI Un nuovo progetto per migliorare l’organizzazione delle spedizioni di merci, l’ottimizzazione dei carichi sia dei mezzi pesanti, sia dei veicoli impegnati nella consegna dell’ultimo miglio. OptiPack è il nome della start up che ha da poco ricevuto un contributo da 30mila euro da parte di MOVYON, operatore tecnologico per la mobilità sostenibile del Gruppo Autostrade per l’Italia, che ha avviato un percorso di investimenti e promozione d’iniziative innovative a favore della sostenibilità. È in quest’ottica che, in occasione della XIII edizione di Switch2Product Innovation Challenge (programma che valorizza soluzioni innovative, nuove tecnologie e idee di impresa di studenti, laureati, ricercatori, studenti e docenti del Politecnico di Milano), OptiPack è stata premiata per la sua soluzione per il packaging adattivo. Il progetto parte da un’analisi del contesto che vede le flotte della logistica circolare solitamente con carichi utilizzati in maniera non ottimale. Si stima, infatti, che ogni veicolo possa trasportare il 25% delle merci in più rispetto a quanto effettivamente accada. Oltre a determinare una spesa maggiore per le aziende (+46 miliardi di euro stimati), tutto questo causa anche un considerevole aumento delle emissioni. Sfruttando tecniche di intelligenza artificiale e meccanismi di robotica avanzata, invece, si punta a creare un packaging adattivo per ridurre lo spreco di materiale da imballaggio e ottimizzare le spedizioni, con benefici anche per l’ambiente.

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TIR

FISCO

INDICI DI SOSTENIBILITÀ: COME RIMEDIARE AGLI ERRORI Gli autotrasportatori informati di eventuali discrepanze nei dati possono fornire chiarimenti utili a giustificarle. Se le pretese del Fisco sono fondate è possibile utilizzare il ravvedimento operoso di Angelo Ciaravolo

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’Agenzia delle Entrate, lo scorso novembre, ha definito le modalità per correggere inesattezze o incompletezze nella compilazione dei modelli Isa. Modalità utili ai tanti autotrasportatori che, nell’ultimo periodo del 2021, hanno ricevuto sulla propria Pec una comunicazione da parte del Fisco che, in caso di riscontrate anomalie, li invitava a regolarizzare gli eventuali errori beneficiando delle sanzioni ridotte tramite l’istituto del ravvedimento operoso. In particolare, per il triennio d’imposta 2016-2018, gli autotrasportatori sottoposti agli Isa (indici sintetici di affidabilità fiscale), informati di eventuali discrepanze nei dati forniti nelle relative dichiarazioni fiscali ai fini degli studi di settore e degli Isa, hanno la

possibilità di fornire chiarimenti utili a giustificarla, aggiungendo elementi in più rispetto ai dati in possesso dell’amministrazione finanziaria. In tal caso, possono utilizzare uno specifico software gratuito disponibile sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, denominato “Comunicazioni anomalie 2021” (l’operazione può essere fatta direttamente dai contribuenti oppure attraverso i loro intermediari delegati). Le incongruenze possono essere comunicate anche per il tramite di Entratel all’intermediario, se il contribuente ha effettuato questo tipo di scelta nel momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

All’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia di ciascun utente, accessibile con le credenziali Spid, Cie, Cns o tramite quelle rilasciate dall’Agenzia, viene visualizzato un avviso personalizzato nell’area autenticata e inviato un SMS di posta elettronica con cui l’amministrazione comunica la pubblicazione della lettera delle anomalie nel cassetto fiscale del contribuente. Chi invece ritiene fondate le pretese del Fisco, può regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commesse, usufruendo del ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs n. 472/1997) e beneficiando della riduzione delle sanzioni in base al tempo trascorso dalla violazione fino alla regolarizzazione degli errori ed al contestuale versamento delle sanzioni e degli interessi.

TASS


TASSE

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FISCO

INTERNAZIONALI: STOP ACCERTAMENTI IVA FINO AL 2021 A partire dal 1° gennaio 2022 si riduce il perimetro della non imponibilità Iva sui trasporti internazionali a seguito di una modifica introdotta nel collegato fiscale al Bilancio

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ella conversione in legge del collegato fiscale al Bilancio, tra le tante novità spiccano quelle relative alle modifiche in materia di Iva per adeguare la normativa nazionale a quella comunitaria. A seguito di una pronuncia della Corte di Giustizia Ue del 2017 nella causa C-288/16, infatti, è stata ribadita l’illegittimità dell’art. 9, comma 1 e 2 del D.P.R. n. 633/1972, considerando

i servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali operazioni non imponibili ai fini Iva. Per i trasportatori risulta quindi di particolare interesse il nuovo articolo 5-septies del collegato fiscale che, relativamente ai servizi internazionali connessi agli scambi internazionali adegua la norma interna con effetto dal 1° gennaio di quest’anno. Pertanto, da questa data, non rientrano più tra le prestazioni non imponibili i servizi di trasporto resi a soggetti diversi dall’esportatore, dal titolare del regime di transito, dall’importatore, dal destinatario dei beni, dal prestatore di servizi di spedizione relativi a trasporti di persone eseguiti in parte nel territorio nazionale e in parte in territorio estero in dipendenza di un unico contratto, a trasporti di beni in esportazione, in transito o in temporanea importazione

nonché a trasporti di beni in importazione sempre ché i corrispettivi dei servizi di spedizione siano inclusi nella base imponibile e dal prestatore di servizi relativi ad operazioni doganali. Restano quindi esclusi dal beneficio di non imponibilità i servizi resi dalle imprese di trasporto a committenti diversi da quelli appena citati (cosiddetti sub vettori o subcontraenti). È utile precisare anche che queste disposizioni impatteranno unicamente i servizi che rilevano territorialmente in Italia. In particolare, per i servizi resi alle imprese committenti stabilite in Italia, la regola generale considera come luogo di tassazione per i trasporti di beni in ambito B2B, quello di stabilimento del committente. Invece, i servizi resi a committenti esteri resteranno non soggetti ad IVA in Italia come per il passato. Ricordiamo infine che, a tutela del legittimo affidamento dei contribuenti, viene esclusa l’applicazione non solo dell’imposta, ma anche delle sanzioni, per i trasporti internazionali di beni effettuati fino al 31 dicembre dello scorso anno.

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NORMATIVE

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INVESTIMENTI: TUTTI GLI IMPORTI DEI CONTRIBUTI Il Mims ha stanziato 100 milioni di euro per il rinnovo del parco veicolare con due decreti che hanno fissato gli importi dei singoli contributi per le diverse tipologie di veicoli sovvenzionati, nonché le modalità generali per la loro richiesta

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l Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, con due decreti firmati dal Ministro Enrico Giovannini nello scorso mese di novembre, ha stanziato 100 milioni di euro per sovvenzionare gli investimenti delle imprese italiane di autotrasporto, finalizzati al ricambio del parco veicolare con veicoli a trazione alternativa o più ecologici e per incrementare la quota del loro traffico intermodale. Al momento in cui scriviamo solo uno dei due provvedimenti, quello sul rinnovo del parco veicolare, è stato pubblicato in Gazzetta e ciò rende possibile procedere con gli ordinativi a partire dalla data del 16 dicembre 2021, mentre per il decreto sugli automezzi ad elevata sostenibilità occorre attendere la sua pubblicazione. Sono stati invece fissati, con

entrambi i decreti, gli importi dei singoli contributi previsti per le diverse tipologie di veicoli sovvenzionati, nonché le modalità generali per la loro richiesta, suddivisi nei due decreti denominati: Incentivi per automezzi ad elevata sostenibilità; Investimenti

per il rinnovo e l’adeguamento tecnologico del parco veicoli.

Incentivi per automezzi ad elevata sostenibilità Con questo provvedimento si incentivano due gruppi di investimenti: a) l’acquisizione, anche a leasing, di automezzi (leggeri) nuovi di fabbrica a trazione alternativa: cioè a metano CNG, ibridi (diesel/elettrico) o elettrica (full electric) di massa complessiva pari o superiore a 3,5 e fino a 7 tonnellate, nonché veicoli a trazione elettrica di massa superiore a 7 tonnellate. Il contributo stabilito è pari a: ✓ 4.000 euro per ogni veicolo CNG o con motorizzazione ibrida; ✓ 14.000 euro per ogni veicolo elettrico di massa pari o superiore a 3,5 e fino a 7 tonnellate; ✓ 24.000 euro per ogni veicolo elettrico superiore a 7 tonnellate. b) l’acquisizione, anche a leasing,


TIR di autoveicoli (pesanti) nuovi di fabbrica a trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico), a metano CNG e LNG di massa complessiva superiore a 7 tonnellate. Per questi ultimi mezzi il contributo fissato risulta pari a:  9.000 euro per ogni veicolo a trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico) e a metano CNG di massa tra le 7 e le 16 ton;  24.000 euro per ogni veicolo a trazione alternativa a gas naturale liquefatto LNG e CNG e a motorizzazione ibrida (diesel/ elettrico) di massa superiore a 16 Ton. Per incentivare il ricambio del parco, questo provvedimento stabilisce che nel caso vi sia una contestuale radiazione per rottamazione di veicoli di classe inferiore ad Euro 6 viene

riconosciuto un aumento del contributo di 1.000 euro per ogni veicolo ad alimentazione diesel rottamato (si stabilisce anche che i veicoli rottamati devono, a pena di inammissibilità essere stati detenuti in proprietà o ad altro titolo per almeno un anno antecedente all’entrata in vigore del provvedimento). Il decreto dispone inoltre una maggiorazione del beneficio del 10%, in caso di acquisizioni fatte da piccole e medie imprese (PMI). L’importo massimo del contributo erogabile a un’azienda per tutti questi investimenti non può eccedere i 700.000 euro, e in caso di superamento si procede alla sua riduzione fino al raggiungimento della soglia ammessa. Le modalità generali per la richiesta dei contributi ricalcano quelle del precedente DM 12 maggio 2020, per gli investimenti 2020-2021, per cui i benefici saranno erogabili fino ad esaurimento delle risorse, con una graduatoria delle domande in ordine cronologico (cd. click-day) e la verifica del raggiungimento dello stanziamento massimo, con dei “contatori” pubblicati sul sito ministeriale o quello della RAM (cui è demandata la fase dell’istruttoria delle domande e la verifica della loro rendicontazione). La procedura prevede in particolare due fasi: ✓ la prima di prenotazione delle risorse, che avviene presentando la domanda insieme al contratto di acquisizione del bene oggetto dell’investimento; ✓ la seconda di rendicontazione, nella quale chi ha presentato la domanda per tempo dovrà

NORMATIVE

fornire la dimostrazione dei costi di acquisizione sostenuti. In caso contrario, le risorse accantonate per l’impresa beneficiaria saranno devolute ad altra impresa, in base allo scorrimento della graduatoria. Tutta questa disciplina verrà dettagliata con successivo decreto direttoriale attuativo, da emanarsi nei 30 giorni seguenti all’entrata in vigore del provvedimento. Investimenti per il rinnovo e l’adeguamento tecnologico del parco veicoli Con questo secondo decreto si sovvenzionano tre tipologie di investimenti, con i seguenti stanziamenti: a) 5 milioni per l’acquisizione di autoveicoli, anche a leasing, adibiti al trasporto di merci di massa complessiva pari o superiore a 3,5 tonnellate a trazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, ibrida (diesel/elettrico) e elettrica (Full Electric), nonché per l’acquisizione di dispositivi idonei a operare la riconversione di autoveicoli per il trasporto merci a motorizzazione termica in veicoli a trazione elettrica; b) 35 milioni per la radiazione per rottamazione di autoveicoli di massa complessiva pari o superiore a 3,5 tonnellate con contestuale acquisizione, anche a leasing, di automezzi commerciali nuovi di fabbrica conformi alla normativa Euro 6, di massa complessiva a partire da 3,5 tonnellate, nonché per l’acquisizione di autoveicoli leggeri Euro 6 D-final (massa pari o superiore a 3,5 e fino a

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44

00 .0 24

14

.0

0 00 9.

4.

00

0

7 tonnellate), con contestuale rottamazione di veicoli della stessa tipologia. c) 10 milioni per l’acquisizione, anche con leasing, di rimorchi e semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa UIC 596-5 e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO, dotati di dispositivi innovativi indicati nell’allegato uno al decreto, volti a conseguire maggiori standard di sicurezza e di efficienza energetica. Si sovvenzionano anche le acquisizioni di rimorchi e semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici

00

DM AUTOMEZZI ELEVATA SOSTENIBILITÀ

NORMATIVE

CNG e Ibrido tra 3,5 e 7 tonnellate CNG e Ibrido da 7 a 16 tonnellate

Elettrico tra 3,5 e 7 tonnellate

Elettrico > 7 ton.; CNG e LNg e

N.B. 1000: Per ogni veicolo diesel rottamato e sostituito con automezzo a trazione alternativa

10% in più PMI

24 .0 00

15 .0 00

14 .0 00

9. 00 0

7. 00 0

4. 00 0

3. 00 0

2. 00 0

DM RINNOVO E ADEGUAMENTO DEL PARCO

Riconversione in elettrici furgoni fino a Euro 6-D final 3,5 ton ed Euro 6 leggeri (fino a 7 ton.) CNG e Ibrido tra 3,5 e 7 tonnellate

EURO 6 CNG e Ibrido tra 7 e 16 da 7 a 16 tonnellate tonnellate

N.B. 1000: Per ogni veicolo diesel rottamato e sostituito con automezzo a trazione alternativa 5.000 Rimorchi e S/R (10% medie e 20%piccole) 3.000 per imprese Grandi 7.000 se con rottamazione PMI; 5mila grandi

10% in più PMI

Elettrico tra 3,5 e 7 EURO 6 > 16 tonnellate tonnellate Elettrico > 7 ton.; CNG e LNg e Ibrido> 16 ton.


TIR superiori a 7 tonnellate, allestiti per trasporti in regime ATP, rispondenti a criteri avanzati di risparmio energetico e rispetto ambientale. Anche per questo secondo provvedimento, i contributi verranno erogati fino a esaurimento delle risorse disponibili, per ciascuna tipologia, in base all’ordine di presentazione delle domande (cd. click-day), fatta salva l’eventuale rimodulazione decisa con decreto direttoriale, qualora uno degli stanziamenti non venga pienamente richiesto. A differenza del primo decreto, l’importo massimo del contributo erogabile ad un’azienda per tutti questi investimenti non può eccedere i 550.000 euro. I beni sovvenzionati non possono essere alienati, concessi in locazione o noleggio e devono rimanere nella piena disponibilità del beneficiario del contributo entro il triennio decorrente dalla data di erogazione del contributo stesso, a pena di revoca. Nel ricordare che gli investimenti sono finanziabili solo se avviati dal 16 dicembre 2021 (cioè dopo l’entrata in vigore del provvedimento), si stabiliscono come segue gli importi dei singoli benefici concessi: A) Autoveicoli a trazione alternativa, quali autoveicoli a trazione alternativa a metano CNG, ibrida (diesel/elettrico) e elettrica (full electric) di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 e fino a 7 tonnellate, veicoli a trazione elettrica superiori a 7 tonnellate, il contributo è determinato in 4.000 euro per ogni veicolo CNG e a motorizzazione ibrida;

in 14.000 euro per ogni veicolo elettrico di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 e fino a 7 tonnellate e in 24.000 euro per ogni veicolo elettrico superiore a 7 tonnellate; in 9.000 euro per gli automezzi ibridi (diesel/ elettrico), a metano CNG e gas naturale liquefatto LNG di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 7 e fino a 16 tonnellate, e in 24 mila euro per ogni veicolo a trazione alternativa a gas naturale liquefatto LNG e CNG ovvero a motorizzazione ibrida (diesel/elettrico) di massa superiore a 16 tonnellate. Sono finanziati anche i dispositivi idonei ad operare la riconversione di autoveicoli di massa complessiva fino a 3,5 tonnellate per il trasporto merci, come veicoli elettrici, con un contributo di 2000 euro. Alle imprese che, contestualmente all’acquisizione di un autoveicolo sopra indicato dimostrino la rottamazione di veicoli obsoleti, viene riconosciuto un aumento del contributo di 1.000 euro per ciascun veicolo rottamato (sempreché sia stato detenuto in proprietà o ad altro titolo da almeno un anno precedente l’entrata in vigore del provvedimento in esame). B) Autoveicoli Euro 6 con contestuale rottamazione per radiazione – È finanziabile l’acquisizione, anche a leasing, di autoveicoli nuovi di categoria Euro 6 di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 7 tonnellate, con contestuale rottamazione di automezzi

NORMATIVE

di pari massa. Il beneficio per singolo automezzo è determinato in 7.000 euro, per ogni veicolo fino a 16 tonnellate e in 15mila euro per ogni veicolo Euro 6 di massa complessiva superiore a 16 tonnellate. Con lo stanziamento di questa tipologia si finanziano anche i veicoli commerciali leggeri euro 6 D-Final ed Euro 6 (con massa pari o superiore a 3,5 e inferiore a 7 tonnellate), con contestuale rottamazione di analoghi automezzi, con 3.000 euro per ogni autoveicolo. C) Rimorchi e semirimorchi per il trasporto intermodale. Per questi veicoli, il contributo è pari al 10% del loro valore, se l’acquisizione viene fatta da un’impresa media, e al 20% se effettuata da un’impresa piccola (fino a 50 dipendenti o 10 milioni di fatturato annuo), con un tetto massimo di 5.000 euro per ogni rimorchio o semirimorchio. In caso di rottamazione di rimorchi e/o semirimorchi obsoleti, il contributo unitario aumenta fino a 7.000 euro. Per le acquisizioni effettuate da imprese grandi (che non rientrano nella definizione di PMI) il contributo è limitato a 3.000 euro ed anche in questo caso, in presenza di rottamazione di rimorchi e/o semirimorchi più anziani, il contributo unitario sale di 2mila euro, arrivando a 5.000. Anche per questo secondo provvedimento è atteso un successivo decreto direttoriale attuativo da emanarsi nei 30 giorni seguenti all’entrata in vigore del decreto.

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NORMATIVE

TIR

DISTACCO: UN REGOLAMENTO UE PER GESTIRE LE DICHIARAZIONI Il Regolamento sarà applicabile dal 2 febbraio 2022. Le informazioni diverranno parte del sistema di Informazione del Mercato Interno (IMI) dell’Unione. 46

I

l Regolamento di esecuzione emanato dalla Commissione europea il 9 dicembre completa il quadro delle disposizioni sul distacco degli autisti per quanto concerne “La funzionalità dell’interfaccia pubblica connessa al sistema informativo per il distacco nel settore dei trasporti su strada”. A norma della Direttiva del 2020 che fa parte del Pacchetto mobilità e che ha modificato e innovato le norme sul distacco da recepire entro il 2 febbraio dell’anno prossimo, “i trasportatori su strada possono essere tenuti a trasmettere alle autorità competenti di uno Stato membro in cui il conducente è distaccato, o lo è stato, una dichiarazione di distacco, al più tardi all’inizio del distacco, utilizzando un formulario tipo multilingue dell’interfaccia

pubblica connessa al sistema di informazione del mercato interno (IMI), istituito dal regolamento (UE) n. 1024/2012”. La dichiarazione di distacco contiene le informazioni atte a verificare inizio e durata del distacco. In particolare le informazioni devono essere relative ad un periodo compreso fra un minimo di un giorno ed un massimo di 6 mesi. Dato che i trasportatori sono tenuti a conservare i fogli di registrazione del tachigrafo, i tabulati e i dati scaricati in forma leggibile per almeno un anno dopo il loro utilizzo,

l’interfaccia pubblica connessa all’IMI dovrebbe consentire loro di rispondere a eventuali richieste di documenti da parte delle autorità competenti dello Stato membro in cui ha avuto luogo il distacco per un periodo fino a dodici mesi prima della data della richiesta. Il trasportatore invia la documentazione mediante l’interfaccia pubblica connessa all’IMI entro otto settimane dalla data della richiesta. Qualora il trasportatore non presenti la documentazione richiesta entro questo termine, le autorità competenti dello Stato membro in cui ha avuto luogo il distacco possono chiedere, tramite l’IMI, l’assistenza delle autorità competenti dello Stato membro di stabilimento, in conformità degli articoli 6 e 7 della Direttiva 2014/67/ UE. Ove sia presentata tale richiesta di assistenza reciproca, le autorità competenti degli Stati membri di stabilimento del trasportatore hanno accesso alla dichiarazione di distacco e le informazioni contenute nelle dichiarazioni di distacco sono conservate nel repertorio dell’IMI, ai fini dei controlli, per un periodo di 24 mesi.


DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2022 FEBBRAIO

GENNAIO

L 14 28

L 10 24

APRILE

GIUGNO

MARZO

L 11 25

MAGGIO

L 13 27

M 1 15

L 14 28

M 12 26

L 9 23

M 14 28

M 11 25

M 2 16

M 1 15 28

M 13 27

M 10 24

M 1 15 29

M 12 26

G 3 17

M 2 16 30

G 14 28

M 11 25

G 2 16 30

G 13 27

V 4 18

G 3 17 31

V 1 15 29

G 12 26

V 3 17

V 14 28

S 5 19

V 4 18

S 2 16 30

V 13 27

S 4 18

S 1 15 29

D 6 20

S 5 19

D 3 17

S 14 28

D 5 19

D 2 16 30

L 7 21

D 6 20

L 4 18

D 1 15 29

L 6 20

L 3 17 31

M 8 22

L 7 21

M 5 19

L 2 16 30

M 7 21

M 4 18

M 9 23

M 8 22

M 6 20

M 3 17 31

M 8 22

M 5 19

G 10 24

M 9 23

G 7 21

M 4 18

G 9 23

G 6 20

V 11 25

G 10 24

V 8 22

G 5 19

V 0 24

V 7 21

S 12 26

V 11 25

S 9 23

V 6 20

S 11 25

S 8 22

D 13 27

S 12 26

D 10 24

S 7 21

D 12 26

D 9 23

D 13 27

D 8 22

9,00-22,00

7,00-22,00

14,00-22,00

8,00-16,00

9,00-16,00

16,00-22,00

9,00-14,00

8,00-22,00

AGOSTO

OTTOBRE

DICEMBRE

LUGLIO

L 1 15 29

SETTEMBRE

L 10 24

NOVEMBRE

L 11 25

M 2 16 30

L 12 26

M 11 25

L 14 28

M 13 27

M 12 26

M 3 17 31

M 13 27

M 12 26

M 1 15 29

M 14 28

M 13 27

G 4 18

M 14 28

G 13 27

M 2 16 30

G 1 15 29

G 14 28

V 5 19

G 1 15 29

V 14 28

G 3 17

V 2 16 30

V 1 15 29

S 6 20

V 2 16 30

S 1 15 29

V 4 18

S 3 17 31

S 2 16 30

D 7 21

S 3 17

D 2 16 30

S 5 19

D 4 18

D 3 17 31

L 8 22

D 4 18

L 3 17 31

D 6 20

L 5 19

L 4 18

M 9 23

L 5 19

M 4 18

L 7 21

M 6 20

M 5 19

M 10 24

M 6 20

M 5 19

M 8 22

M 7 21

M 6 20

G 11 25

M 7 21

G 6 20

M 9 23

G 8 22

G 7 21

V 12 26

G 8 22

V 7 21

G 10 24

V 9 23

V 8 22

S 13 27

V 9 23

S 8 22

V 11 25

S 10 24

S 9 23

D 14 28

S 10 24

D 9 23

S 12 26

D 11 25

D 10 24

D 11 25

D 13 27

L 12 26


TIR

CONSUMI DI ENERGIA PER SETTORE ANNI 2000 E 2019 Milioni di ton di petrolio equivalenti; valori assoluti e percentuali; variazioni % 100,0%

31,7%

119,74

22,0%

39,69

27,5% 113,12

37,59 35,86

16,1% 31,14 27,59

48

2,6%

29,3%

24,93

0,1%

18,19 33,14

11,54 3,16

36,88

2000

2019

2000

2019

-33,7

-9,7

Industria

Trasporti

-10,1

2000

2019

+12,9 Trasp. stradali Uso domestico

2000

2019

+57,6 Servizi

2000

2,93 2019

-7,4 Agricoltura e pesca

0,17 0,07 2000

2019

2000

2019

-57,7

-5,5

Altro

Totale

L'analisi dei consumi finali di energia mostra che nel 2019 il peso del settore trasporti è preponderante nella composizione percentuale (31,7% del totale) e quasi totalmente attribuibile alla componente stradale (29,3% del totale). Tuttavia, il confronto 2000-2019 mostra una contrazione per i trasporti del 9,7%, con un calo del 10,1% per quanto riguarda il trasporto su strada. Importante è invece la crescita dei consumi finali di energia per il settore domestico (+12,9%) anche in considerazione del peso complessivo del settore (27,5% del totale). Composizione % % del trasporto su strada sul totale

Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna GENNAIO2022




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