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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

LITÀ INTERMODA

mion Quando il care sceglie il ma

PEDAGGI

i Acconto per 9 rimborsi 200

· n.143 Novembre 2011

INTERVISTA

pegno Giachino, imcomparto totale per il

Costi minimi di sicurezza:

le nuove tabelle dell’Osservatorio DCOOS3417 NAZ/278/2008

L’ORGANISMO DELLA CONSULTA VARA I NUOVI PARAMETRI DI RIFERIMENTO PER LA CATEGORIA. E INTANTO PARTONO I PRIMI TAVOLI DI SETTORE SU CONTAINER E GDO. PER L’AUTOTRASPORTO 400 MILIONI DAL GOVERNO



ANNO XII N° 143 - Novembre 2011 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi REALIZZAZIONE Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato CAPO REDATTORE Lucia Angeloni REDATTORE Yari Selvetella GRAFICA Stefania Cinquini FOTO Luciano Tramontano SEGRETERIA Milva Pistoni

In copertina MAN TGS

Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

P

er molti di noi non è semplice

orientarsi tra lo spread e i Btp, tra i responsi della Bce e quelli della Fmi: questo, però, è il mondo con cui anche il settore dell’autotrasporto deve confrontarsi, districandosi tra i problemi quotidiani e la ricerca di soluzioni plausibili. Tutti i segnali che ci provengono dalle turbolenze economiche e politiche, nazionali e internazionali, lasciano intendere che, domani, dovremo misurarci con nuove sfide, non sempre facili. Per l’autotrasporto, molto probabilmente, si tratterà di proiettarsi con decisione verso l’implementazione dei servizi logistici, di confrontarsi con il tema dell’intermodalità, con un’agguerrita competizione internazionale. Ma anche di accettare l’idea - non facile da digerire - che il mercato porterà inevitabilmente

Una crisi da affrontare uniti nei prossimi mesi ad una ulteriore razionalizzazione del sistema italiano dell’autotrasporto, con la conseguente chiusura di molte aziende. Un altro dato che emerge con chiarezza dagli avvenimenti di queste

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Michele Latorre, Antonella Romano, Fabrizio Serafini, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini PUBBLICITÀ CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA Nuovi Periodici Milanesi s.r.l. Via Molise, 3 - 20085 Locate Triulzi (Milano) Tel 029048111 - Fax 02904811210 info@nuoviperiodicimilanesi.com www.nuoviperiodicimilanesi.com Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@nuoviperiodicimilanesi.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@nuoviperiodicimilanesi.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@nuoviperiodicimilanesi.com

ultime settimane è che, di fronte a questi scenari, l’autotrasporto deve presentarsi il più possibile unito, a livello imprenditoriale, sindacale, istituzionale. Dal Governo sono arrivate le risposte che molti attendevano: anzitutto sono confermati i 400 milioni di stanziamenti per il settore ma la notizia più importante è che, nella riunione dell’Osservatorio del 2 novembre scorso, si è sbloccata la trattativa sui costi minimi di sicurezza. Con la pubblicazione delle tabelle e un calendario di riunioni da qui al 15 dicembre per la loro ulteriore definizione, si avvia ora una fase nuova, che consentirà anche di incentivare le trattative sugli accordi di settore, la sede in cui possono trovare spazio le esigenze dei comparti specifici e l’equilibrio tra le richieste dei vettori e quelle dei committenti.

STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa - Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

Massimo De Donato dedonato.tir@alboautotrasporto.it

Tiratura 120.000 copie interamente distribuite

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Sommario n. 143 - Novembre 2011 Un settore in movimento contro la crisi

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Confermati dal Governo, i 400 milioni di stanziamento per il sostegno all’autotrasporto. Intanto l’Osservatorio vara i costi minimi di sicurezza e si sbloccano gli accordi di settore di Yari Selvetella

Intesa sui costi minimi

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Dopo la riunione dell’Osservatorio pubblicate le tabelle sul sito del Ministero

Impegno a tutto campo per l’autotrasporto

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Intervista con il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino. Dai pedaggi al Fondo di Garanzia, passando dai costi minimi, le novità per il settore

Sistri: al via le prove tecniche

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Mentre sono partiti i primi test di sperimentazione del nuovo sistema digitale di controllo e tracciabilità dei rifiuti, il Comitato di Vigilanza e controllo del Sistri ha già approvato alcune modifiche

Quando il camion sceglie il mare

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Il trasporto combinato strada-mare ha resistito alla crisi globale, grazie ai benefici che offre, soprattutto in termini di risparmio di ore di guida e di usura degli autoveicoli. Resta sempre importante il contributo dell'ecobonus di Michele Latorre

Daily -Ducato: confronto all’italiana

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Le versioni aggiornate al 2011 dei due veicoli, profondamente diversi tra loro, al centro di un test stradale che ha messo in evidenza i rispettivi aspetti innovativi di Ferdinando Tagliabue

Sviluppare insieme le risposte migliori

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L’Unrae nel corso di un convegno a Roma ha sottolineato gli sforzi dei produttori per consentire l’evoluzione tecnologica dei prodotti, mentre il settore soffre di infrastrutture insufficienti

Ha 40 anni il Santuario del Cristo della Strada

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Il 9 ottobre si è tenuta la cerimonia a Brentino Belluno, in concomitanza con la festa organizzata dall’Unione Provinciale degli autotrasportatori veronesi

Rubriche Editoriale Albo Consulta Scadenze e divieti di circolazione Europa

3 6 8 9 12

Notizie Fisco Logistica Normative Costi di esercizio In viaggio con

27 36 38 41 46 50

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Albo

Sulla buona strada… dell’informazione Il Comitato Centrale dell’Albo sta lanciando nuove iniziative che verranno trasmesse in radio e in tv da Rai 1. La parola torna ai protagonisti della strada e dell’economia italiana

V

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca

iviamo nell’era della comunicazione globale e per un settore così importante e delicato dell’economia italiana, come l’autotrasporto, è sempre più necessario approfondire il dialogo con la società civile e sviluppare un intervento efficace sui media. Non nascondiamocelo: i famosi “bisonti della strada”, a causa di una stampa spesso disattenta alla realtà del trasporto merci, non hanno goduto di una buona fama. Per il Comitato Centrale è arrivato, e già da tempo, il momento di ribaltare questa immagine, porgendo al pubblico i nostri valori di professionisti della strada e mostrando a tutti la vitalità delle nostre aziende, le eccellenze del nostro autotrasporto, che spesso vanno ben al di là degli schemi di settore. Per questo il Comitato Centrale ha deciso di rilanciare le sue attività di comunicazione e informazione – in cui peraltro è impegnato da almeno un decennio – con progetti innovativi e di grande impatto sul pubblico.

Sono infatti partite alcune nuove trasmissioni, radiofoniche e televisive, realizzate con il nostro contributo, sui canali della Rai. Si tratta di un progetto importante, che segna un deciso passo in avanti per le ragioni dell’autotrasporto italiano, rispetto alle operazioni di comunicazione realizzate negli scorsi anni. Ad ospitare i nuovi programmi saranno infatti le “ammiraglie” del servizio pubblico italiano: Rai 1 per quanto riguarda la tv e Radio Rai 1 per quanto riguarda il servizio radiofonico. Un’evoluzione molto significativa poiché permetterà di veicolare i nostri messaggi verso un pubblico ben più ampio degli addetti ai lavori. L’intervento televisivo verrà realizzato nell’ambito del programma di Rai 1 Easy Driver, storico appuntamento in tv per il mondo dei motori, in una fascia oraria – quella della domenica mattina – che, secondo i recenti dati auditel, convoglia davanti al video, su Rai 1, circa tre milioni di persone.

Le novità sui pedaggi Il saldo delle riduzioni compensate dei pedaggi 2008 è attualmente in corso di pagamento, ma intanto il Comitato Centrale, grazie all’interessamento del Sottosegretario Giachino, ha avviato la procedura anche per il 2009, prevedendo un primo anticipo secondo le percentuali riportate. Con un fatturato da 51.646,00 a 206.583,00 l’acconto 2009 è di 2,3800 Con un fatturato da 206.583,00 a 516.457,00 l’acconto 2009 è di 3,5728 Con un fatturato da 516.457,01 a 1.032.914,00 l’acconto 2009 è di 4,7655 Con un fatturato da 1.032.914,01 a 2.582.284,00 l’acconto 2009 è di 5,9528 Con un fatturato oltre 2.582.284,01 l’acconto 2009 è di 7,1455

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Sarà invece un interessante viaggio nel settore dell’autotrasporto e nel territorio italiano il programma radiofonico “Sulla buona strada…l’Italia in movimento”. La trasmissione, della durata di circa mezz’ora, andrà in onda ogni venerdì alle 12.35 su Rai Radio 1 con ampio spazio dedicato a informazione e comunicazioni di servizio utili alla categoria (è previsto anche un “giornale radio Tir”), ma anche con musica e momenti di intrattenimento. In ogni puntata una giornalista inviata in tutta Italia darà voce agli autotrasportatori, per poi concludere con un ospite famoso, che racconterà delle sue esperienze di viaggio e anche del suo rapporto con gli autotrasportatori. L’appuntamento è settimanale, ma la trasmissione avrà anche delle finestre quotidiane, con “pillole” di informazione all’interno del programma “Tornando a casa”, condotto da Enrica Bonaccorti. Insomma un intervento che finalmente permetterà di dialogare in modo ampio e ragionato con il pubblico italiano, sfatando pregiudizi, proponendo approfondimenti e diffondendo l’immagine di una categoria professionale che può fornire un contributo decisivo alla ripresa dell’economia italiana. Inoltre, come si usa dire “non finisce tutto qui” perché è in preparazione uno spot promozionale finalizzato ad informare i cittadini circa il ruolo non solo economico ma anche sociale che svolge il settore dell’autotrasporto, ma questa è un’altra storia e ne parleremo nei prossimi mesi. Francesco Del Boca


Accesso: gruppo di lavoro sui quesiti per l’esame Il Comitato Centrale chiamato a collaborare con il Dipartimento per assicurare la continuità degli esami per dimostrare il requisito di capacità professionale

C

ome è noto, si è in attesa dell'entrata in vigore del provvedimento attuativo del Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 n. 1071/09/CE in materia di norme e condizioni da rispettare per esercitare l'attività di autotrasportatore su strada, con particolare riguardo a quelle situazioni derogative previste dallo stesso Regolamento. A prescindere dalle regole che verranno attuate, occorre assicurare la continuità dell'espletamento degli esami ai quali è legata la dimostrazione del requisito di capacità professionale. Secondo l'art.8 della direttiva, il requisito è dimostrato da chi possiede le dovute conoscenze delle materie previste nell'allegato 1 della stessa direttiva, in particolare: diritto civile, diritto commerciale, norme tecniche e di gestione tecnica, sicurezza stradale, ecc. La stessa direttiva prevede che l'esame scritto sia composto da due prove: la prima con domande scritte con risposte a scelta multipla fra quattro opzioni, secondo una formula già presente nell'attuale svolgimento degli esami; la seconda con esercizi scritti e studi di casi. Per l'insieme delle prove i candidati devono ottenere una media di almeno il 60% del punteggio complessivo attribuibile e la percentuale dei punti ottenuti in una prova non deve essere inferiore al 50% del punteggio totalizzabile. Come si può vedere sia le materie sia lo svolgimento degli esami sono sostanzialmente in linea con quanto previsto dalla precedente normativa. Rimane da affrontare il problema del passaggio dall'attuale prova d'esame alle suc-

cessive. Con il superamento di problematiche legate anche allo svolgimento dei precedenti corsi di formazione e l'attuazione di nuovi corsi. I quesiti per l’esame La prima fase da affrontare è quella relativa alla riformulazione dei quesiti che, pur riguardando gruppi di materie già previsti, deve tener conto delle nuove normative entrate in vigore e delle modifiche avvenute. Il Dipartimento e la Direzione Generale hanno, in linea con la collaborazione già attivata in tutto il settore dell'autotrasporto, richiesto al Comitato Centrale di attivare un apposito gruppo di lavoro per la riformulazione di tutti i quesiti necessari da somministrare ai candidati dopo l'entrata in vigore del Regolamento 1071/09. La Direzione ha altresì messo a disposizione del gruppo di lavoro i funzionari in servizio esperti in alcune specifiche

materie previste dal citato allegato 1. Il compito da svolgere è di rilevante importanza; appare infatti necessaria la riformulazione dei quesiti tenendo conto della complessità delle materie previste, ma anche del livello di istruzione necessario. Bisogna inoltre privilegiare la funzione tecnica che il gestore dei trasporti deve svolgere nell'ambito dell'impresa. I quesiti dovranno essere in numero tale da assicurare il maggior numero possibile di combinazioni di prove d'esame. Ci si augura che possa essere trovato anche un sistema di somministrazione dei quesiti omogeneo per tutte le commissioni d'esame. Il Comitato Centrale è quindi chiamato a collaborare con il Dipartimento e a mettere in campo tutte le forze disponibili per realizzare in tempi brevi il progetto descritto finalizzato a consentire la prosecuzione dello svolgimento degli esami.

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba

Gabriella Gamba

Iscrizione all’Albo: nessun aumento Non cambia l’importo della quota per l’iscrizione all’Albo degli autotrasportatori. Lo ha deciso il Comitato Centrale nella seduta del 25 ottobre. Eccone un prospetto delle quote dovute 1) quota fissa, dovuta da tutte le imprese iscritte all’albo degli autotrasportatori: €. 20,66 2) quota aggiuntiva in funzione del numero di veicoli in dotazione dell’impresa: €. 10,33; €. 5,16; a) da 2 a 5: b) da 6 a 10: €. 103,29; €. 25,82; c) da 11 a 50: d) da 51 a 100: €. 258,23; e) da 101 a 200: f) superiore a 200 mezzi: €. 516,46. 3) ulteriore quota aggiuntiva dovuta dall’impresa per ogni mezzo in dotazione, di massa complessiva superiore a 6 tonnellate: a) per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva tra 6 ed 11,5 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 6 ad 11,5 ton: €. 5,16; b) per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva tra 11,501 e 26 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 11,501 a 26 ton: € 7,75; c) per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva superiore a 26 ton, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile oltre 26 ton.: €. 10,33. Il pagamento deve avvenire entro il 31 Dicembre 2011, via web o tramite bollettino da compilare all’ufficio postale e registrare sul sito. Maggiori informazioni su www.alboautotrasporto.it.

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O

Consulta

ltre ai lavori dell’Osservatorio sui costi minimi, di cui parliamo nelle prossime pagine di Tir, due gli appuntamenti che hanno caratterizzato l’attività della Consulta a ottobre. Il primo ha riguardato la ripresa del Tavolo della filiera agroalimentare, sotto la direzione del Presidente della Consulta, Bartolomeo Giachino, con l’obiettivo di studiare degli interventi per agevolare la filiera agroalimentare. Il 90% delle merci di questo comparto viene trasportato su gomma e, nella maggior parte dei casi, i vet-

più di 3000 trasportatori rimangono imbottigliati nei punti di imbarco. La Rete Autostrade Mediterranee ha evidenziato il successo incontrato dall’ecobonus tra gli operatori del settore, soprattutto siciliani, a cui è andato circa 1/3 dei fondi complessivi stanziati. La diminuzione dei fondi prevista per il 2010 non ha influito sul numero delle imprese che hanno beneficiato delle autostrade del mare, che è aumentato del 27%. Un dato che ha spinto il Governo a farsi promotore in ambito

to di filiera. Inoltre, un ruolo molto importante sarà ricoperto dalle cosiddette piattaforme di rilancio, che consentiranno di “rilanciare” la merce in arrivo, riallocandola a seconda dei vari mercati di destinazione. La costruzione di queste piattaforme riceverà un sicuro impulso grazie alla nuova legge quadro sugli interporti.

UE di una proposta per istituire un incentivo europeo all’utilizzo delle autostrade del mare. Trenitalia, invece, ha evidenziato che le merci agroalimentari trasportate con la modalità ferroviaria sono state 2.600.000 ton, equamente ripartite tra trasporto nazionale e internazionale.

cuzione del Codice della Strada, per i trasporti eccezionali. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha predisposto una bozza con la quale ha tentato di mettere ordine alle varie proposte di modifica succedutesi nel corso di questi anni e ha eliminato alcuni difetti di coordinamento tra l’art. 10 del Cds e le disposizioni regolamentari. La bozza ministeriale prevede interessanti novità, quali: l’eliminazione, tra i requisiti per il rilascio delle autorizzazioni periodiche, del riferimento alla natura del materiale trasportato; la precisazione che l’autorizzazione periodica può rilasciarsi anche per i carichi che sporgano lateralmente; l’aumento della durata di tutte le autorizzazioni, con le periodiche che passerebbero da 6 a 12 mesi. Su questa bozza si è aperta una di-

Codice della Strada Altra questione affrontata dalla Consulta, le modifiche alle norme del regolamento di ese-

Rilancio per la filiera alimentare e agricola Non solo costi minimi nell’attività della Consulta, incentrata anche sulle modifiche alle norme del regolamento di esecuzione del Codice della Strada relative ai trasporti eccezionali tori riescono a riempire soltanto in parte i loro automezzi. Tutto ciò contribuisce a un quadro non certo esaltante della distribuzione dell’agroalimentare, e proprio per questo motivo la Consulta ha deciso di mettere intorno allo stesso tavolo tutti i protagonisti di questa tipologia di trasporto per avere suggerimenti utili all’elaborazione di misure di sostegno. Durante l’incontro sono stati rimarcati i problemi con cui sono costretti a confrontarsi quotidianamente i vettori siciliani per far giungere con puntualità la loro merce nei mercati ortofrutticoli del Centro/Nord Italia e all’estero. Il più importante sembra essere quello legato agli orari di partenza delle navi, identici per tutte le compagnie di navigazione, con la conseguenza che 8

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Misure allo studio del Governo Tra le misure allo studio del Governo, il rifinanziamento dell’ecobonus e dell’incentivo al combinato ferroviario, con attenzione alle imprese di autotrasporto che hanno siglato dei contratti di rete (o di filiera). Lo stesso vale per l’accesso al Fondo di Garanzia, per il quale verrebbe previsto un canale preferenziale, sempre per le aziende che hanno stipulato un contrat-


Scadenze e divieti

Novembre 2011 1 2 GIO 3 VEN 4 SAB 5 DOM 6 LUN 7 MAR 8 MER 9 GIO 10 VEN 11 SAB 12 DOM 13 LUN 14 MAR 15 MER 16 GIO 17 VEN 18 SAB 19 DOM 20 LUN 21 MAR 22 MER 23 GIO 24 VEN 25 SAB 26 DOM 27 LUN 28 MAR 29 MER 30 MAR

8-22

IVA Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione. IVA Annotazione, anche cumulativa, nel registro dei corrispettivi delle operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, effettuate nel mese solare precedente.

MER

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IVA Liquidazione e versamento dell’IVA dovuta per il mese precedente; Liquidazione e versamento dell’IVA dovuta per il secondo mese precedente; Liquidazione e versamento dell’IVA dovuta per il terzo trimestre; Versamento della 9a rata dell’IVA dovuta in base alla dichiarazione per l’anno precedente. COMUNICAZIONE in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente. VERSAMENTO ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente o assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, corrisposti nel mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell’addizionale regionale all’IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell’addizionale comunale all’IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO 8a rata in acconto dell’addizionale comunale all’IRPEF relativa all’anno in corso trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. IRPEF e addizionali, IRAP, IVA, IRES Versamento 6a rata ovvero 5a rata delle imposte dovute a saldo per l’anno precedente e in acconto per l’anno in corso. INPS Contributi previdenziali e assistenziali per lavoratori dipendenti e co.co.co., Artigiani e Commercianti. Contributi previdenziali e assistenziali sul minimale di reddito - 3° trimestre 2011. INAIL Autoliquidazione 2011 - Se rateazione, pagamento 4a rata più interessi provvisori calcolati al tasso legale vigente al momento del pagamento.

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IVA Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni e acquisti nonché prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente.

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IRPEF, IRES Versamento 7a rata ovvero 6a rata delle imposte dovute a saldo per l’anno precedente ed in acconto per l’anno in corso. IRPEF e addizionali Versamento 6a rata ovvero 5a rata delle imposte dovute a saldo per l’anno precedente ed in acconto per l’anno in corso. CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI Versamento 6a rata ovvero 5a rata del primo acconto per l’anno in corso relativo ai contratti di affitto in corso al 31 maggio 2011. IRPEF, IRAP, IRES Versamento 2a rata acconto per l’anno in corso. CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI Versamento in unica soluzione (se importo inferiore a euro 257,52) o versamento secondo acconto per l’anno in corso relativo ai contratti di affitto in corso al 31 maggio 2011. VERSAMENTO in unica soluzione acconto per contratti con decorrenza successiva al 31 maggio e fino al 31 ottobre 2011. IVA Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate nel mese precedente con soggetti aventi sede, domiciliati o residenti nei paesi c.d. “Black list”. INPS Artigiani e Commercianti. Contributi previdenziali e assistenziali sul reddito oltre il minimale - 2°acconto 2011. INPS invio DM10 ed E-Mens (ottobre 2011).

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Divieti di circolazione Paesi Europei AUSTRIA CROAZIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO INGHILTERRA ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA SPAGNA GRECIA

Sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 -

Domenica 00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-21,45 -

21,00-07,00 06,00-22,00

22,00-24,00 22,00-24,00 -

13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 00,00-22,00 22,00-24,00 15,00-21,00

Notte 22/23-05/06 -

1/11 1/11 1/11 1/11 1/11

08,00-22,00 15,00-23,00 00,00-22,00 00,00-21,45 00,00-22,00

22,00-05,00 -

1/11 30/11 17/11 1/11 1/11 1/11 1/11 1/11 -

05,00-22,00 21,00-07,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-24,00 -

Giorni di restrizione 2/11 15,00-23,00 10/11 18,00-22,00 11/11 08,00-22,00 17/11 00,00-22,00 10-11/11 00,00-22,00 11/11 00,00-22,00 -

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Scadenze e divieti

Dicembre 2011 1 2 SAB 3 DOM 4 LUN 5 MAR 6 MER 7 GIO 8 VEN 9 SAB 10 DOM 11 LUN 12 MAR 13 MER 14 GIO 15 VEN 16 SAB 17 DOM 18 LUN 19 MAR 20 MER 21 GIO 22 VEN 23 SAB 24 DOM 25 LUN 26 MAR 27 MER 28 GIO 29 VEN 30 SAB 31 GIO

VEN

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16-22 IVA Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione. ANNOTAZIONE anche cumulativa, nel registro dei corrispettivi delle operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, effettuate nel mese solare precedente.

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8-22 IVA Liquidazione e versamento dell'IVA dovuta per il mese precedente; liquidazione e versamento dell' IVA dovuta per il secondo mese precedente. COMUNICAZIONE in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente. RITENUTE ALLA FONTE Versamento ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni corrisposti nel mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell'addizionale regionale all'IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell'addizionale comunale all'IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO 9a rata in acconto dell’addizionale comunale all’IRPEF relativa all’anno in corso trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. ICI Pagamento saldo per l'anno in corso. INPS Contributi previdenziali e assistenziali per lavoratori dipendenti e co.co.co.

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IVA Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni e acquisti nonché prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente.

16-22 8-22 8-22

IVA Versamento acconto.

8-22 IVA Annotazione delle fatture emesse nel trimestre solare precedente per le prestazioni di servizi rese dagli autotrasportatori di cose per conto terzi; invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate nel mese precedente con soggetti aventi sede, domiciliati o residenti nei paesi c.d."Black list".

CONTRIBUTO Pagamento quota iscrizione albo autotrasportatori anno 2012.

Divieti di circolazione Paesi Europei AUSTRIA CROAZIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO INGHILTERRA ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA

Sabato Domenica 15,00-24,00 00,00-22,00 00,00-22,00 21,30-24,00 00,00-21,45 21,00-07,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 22,00-24,00 00,00-22,00

FRANCIA SPAGNA GRECIA

22,00-24,00 -

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00,00-22,00 08,00-24,00 15,00-21,00

Notte 22/23-05/06 22,00-05,00 -

8/12 24-31/12 26/12 25-26/12 1-8-25/12 25-26-27/12 1-25-26/12 24-26/12 24-26/12 26/12 26/12 25/12

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6-8/12 23-30/12

Giorni di restrizione 08,00-22,00 26/12 00,00-22,00 15,00-23,00 25-26/12 14,00-23,00 00,00-22,00 08,00-22,00 05,00-22,00 21,00-07,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 00,00-24,00 26/12 00,00-22,00 31/12 08,00-24,00 00,00-24,00 25/12 00,00-24,00 16,00-21,00 26/12 15,00-22,00



Europa

Marco Tempestini

I

l mercato del trasporto merci su strada nell'Unione Europea è stato uno dei primi ad essersi ripreso dalla profonda crisi economica del 2008/09. Nel 2010 era circa il 3% in più rispetto al 2009, un segnale positivo, anche se si resta ancora circa il 9% al di sotto dei livelli precrisi del 2007. La grande importanza dell’autotrasporto per mantenere l’Europa competitiva è stata ribadita recentemente anche dal Commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas, durante un in-

Trasporto guida per l'economia reale Il Commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas riconosce il ruolo del settore e presenta il quadro futuro. Per la competitivita dell’intero continente contro a Bruxelles. E se fino ad oggi gli investimenti nei trasporti terrestri sono stati in costante declino – nel 1975 assommavano appena all’1,5% del PIL e nel 2008 erano scesi addirittura al di sotto dello 0,8%, un record negativo – adesso il Commissario ritiene che i trasporti abbiano ritrovato il loro giusto posto nell'agenda politica dell'Europa come un fattore primario di crescita e occupazione. L’autotrasporto è sempre stato più performante dell’economia reale, essendo sinora cresciuto dell’1,5 all’anno contro l’1% del PIL. L’obiettivo di scindere i due, un vecchio sogno di Bruxelles (“disaccoppiamento”, in termini tecnici, fra gli elementi principali del vecchio Libro Bianco del 2001) è fallito. Se cresce l’autotrasporto cre12 TIR143-2011

sce l’economia, se l’autotrasporto va male, andrà male anche l’economia. La ricetta di Kallas si concentra su "tre i": innovazione, investimenti e infrastrutture. Per questo la CE ha deciso di sostenere finanziariamente il settore, in particolare nelle infrastrutture (vedi Box), per il prossimo periodo di bilancio, 2014-2020. Ciò rafforzerà la spina dorsale del mercato interno, come la CE chiama l’autotrasporto. Gli oltre 31 miliardi di euro messi a disposizione sono quattro volte di più di quanto stanziato sinora. Il trasporto è altrettanto importante per l'economia europea e per il mercato unico, oggi come lo era nel 1950: un dato importante, se consideriamo che il nuovo Libro Bianco stima che al 2050 la ripartizione delle di-

verse modalità saranno le stesse di oggi. A tale data si potrà dunque dire che in 100 anni la gomma ha sempre rappresentato la stragrande maggioranza del trasporto di merci (dal 70 all’80%). Oggi – e post crisi – il settore impiega circa 10 milioni di persone, pari al 4,5% dell'occupazione totale nell'UE e circa la stessa percentuale del PIL. Nel trasporto l'Europa rimane (per adesso) leader mondiale, in un momento in cui stiamo perdendo terreno competitivo in altri settori. Ma il Commissario non nasconde che rischiamo di perdere terreno a favore dei competitors globali, soprattutto quelli a basso costo. Gli operatori europei del trasporto dovranno dunque essere in grado di assorbire nuovi modelli di business creati


Tachigrafo digitale: al via le modifiche sulla base delle esperienze dei Paesi I ministri dei Trasporti dell’UE hanno iniziato l’esame del dossier di modifica del regolamento sul tachigrafo digitale. Per il momento, il Consiglio ha incentrato il dibattito più che altro sulle esperienze degli Stati membri con il sistema attuale anziché sui singoli dettagli del testo. Sicuramente sarà importante fornire come Italia (soprattutto da parte delle associazioni di categoria dell’autotrasporto) tutti gli elementi e illustrare le problematiche che le aziende riscontrano nell’utilizzo del dispositivo di controllo. Anche se l'attuale sistema sembra funzionare, i ministri hanno sottolineato che è necessaria una serie di miglioramenti. A tal proposito è importante rilevare che sinora le discussioni hanno sempre evidenziato la necessità di migliorare sicurezza e legalità (ad es. si è indicata la necessità di rimediare alla vulnerabilità dei sistemi attuali, che rende possibile la manipolazione e la frode) ma mai la competitività e le performance delle aziende. Rilevanti le conclusioni che il Consiglio ha adottato in risposta ad una comunicazione della Commissione europea presentata nel mese di luglio (vedi Tir di settembre 2011), che delinea misure per rafforzare i collegamenti con gli Stati confinanti con l'UE che rientrano nell’allargamento europeo o politiche di vicinato. Il Consiglio raccomanda il miglioramento delle infrastrutture di trasporto e maggiore integrazione dei mercati. A tal proposito, l’applicazione del tachigrafo digitale da parte di vettori esteri extracomunitari allo stesso modo di quelli UE dovrà costituire un punto fermo. Secondo la proposta della Commissione, le misure normative si applicheranno un anno dopo la pubblicazione del regolamento nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, mentre l'applicazione della tecnologia satellitare sarà obbligatoria dopo quattro anni, dunque probabilmente dal 2017.

del mercato interno, per garantire il libero flusso di persone, beni e servizi, per contribuire a creare posti di lavoro, stimolare la crescita economica e mantenere l'Europa competitiva nel mercato globale. Oggi il settore impiega in Europa circa 10 milioni di persone, pari al 4,5% dell'occupazione totale nell'UE e circa la stessa percentuale del PIL

da altri, al di fuori dell'Europa. “Nel mondo oggi in rapida evoluzione commerciale, non possiamo permetterci di restare indietro – dice Kallas. Se perdiamo il nostro profilo competitivo, allora le imprese europee non saranno più sostenibili”.Oggi Bruxelles deve poi ancora eliminare molti ostacoli nel mercato interno: carichi amministrativi, formalità doganali lunghe, “anelli mancanti” numerosi in tutta la rete di trasporto. Per l’intermodale, ci sono addirittura ancora incompatibilità tecniche delle ferrovie nazionali, ad esempio per gli scartamenti diversi. L'idea originale di tanti anni fa di creare una politica comune dei trasporti per l'Europa ritorna forte: mettere in atto le infrastrutture e le interconnessioni necessarie al buon funzionamento

Il piano di investimenti Il 19 ottobre la Commissione europea ha presentato il suo grande piano di investimenti, 50 miliardi di euro, destinato a migliorare le reti europee di trasporto, di energia e digitali. Il "meccanismo per collegare l'Europa" finanzierà progetti per completare i collegamenti mancanti delle reti e rendere l’economia europea più pulita. Un sistema di prestiti obbligazionari consentirà la facilitazione degli stanziamenti: la fase pilota partirà già il prossimo anno, e sarà uno degli strumenti di condivisione dei rischi al quale il meccanismo potrà attingere per attrarre finanziamenti privati per i progetti. Dando credibilità ai progetti infrastrutturali nei quali gli ulteriori investimenti stanziati dall'UE potranno risultare più redditizi, si diminuirà il profilo di rischio, e gli investimenti potranno attrarre ulteriori finanziamenti da parte del settore pubblico e privato. Per quanto riguarda i trasporti, si prevede un investimento di 31,7 miliardi di euro per ammodernare le infrastrutture europee, costruire i collegamenti man-

canti ed eliminare le strozzature nella circolazione di mezzi e merci. Nel Vecchio Continente i sistemi di trasporto si sono sinora sempre sviluppati lungo assi nazionali: adesso, al momento della pianificazione, gestione e finanziamento dei progetti transfrontalieri l'UE dovrà svolgere un ruolo cruciale di coordinamento tra Stati. La Commissione ha proposto di creare corridoi per coprire i più importanti progetti, prevedendo che, entro il 2020, saranno necessari 500 miliardi di euro per realizzare una rete veramente europea (adesso chiamata “rete centrale”), di cui 250 miliardi saranno destinati a eliminare le strozzature e a completare i collegamenti mancanti nella rete principale. Tale rete centrale, che sarà alimentata a livello regionale e nazionale, sarà realizzata entro il 2030, e fungerà da struttura portante dei trasporti nel mercato unico. Le proposte di finanziamento appena pubblicate sono per il periodo 20142020. Lo scopo, ambizioso, è quello di garantire che progressivamente, entro il 2050, la grande maggioranza dei cittadini e dei trasportatori non debbano impiegare più di 30 minuti per raggiungere la rete globale. L’infrastruttura dovrà essere finanziata principalmente dagli Stati membri, con la possibilità, in alcuni casi, di attingere a fondi UE della politica dei trasporti e della politica regionale.

I 31,7 milioni di euro stanziati per i trasporti agiranno, insomma, come "capitale di avviamento" per stimolare ulteriori investimenti da parte degli Stati membri volti a completare collegamenti transfrontalieri difficili, che altrimenti potrebbero non essere realizzati. Ogni milione di euro speso a livello europeo genererà 5 milioni dai governi degli Stati membri e (auspicabilmente) 20 milioni dal settore privato. Per quanto riguarda l’Italia, Bruxelles ha inserito nel suo pacchetto il completamento dell’Alta Velocità Torino-Lione ma ha anche escluso il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Dei dieci “corridoi” quelli che toccano il nostro Paese rimangono confermati: il Corridoio 1 (collegamento Mar Baltico-Adriatico), il Corridoio Mediterraneo, il Corridoio 5 (Helsinki-La Valletta), e il corridoio 6 Genova-Rotterdam. Anche le linee ferroviarie ad alta capacità Napoli-Bari, Napoli-Reggio e Messina-Palermo sono fra i progetti interessati dai finanziamenti comunitari. Dunque il nostro Paese ha adesso veramente la grande opportunità per ammodernare la propria rete infrastrutturale (che va comunque vista in un contesto “europeo” di rete) per rispondere alle sfide future, realizzando quanto da molto tempo vanno chiedendo a gran voce associazioni e confederazioni di categoria tutte. TIR143-2011 13


Politica

Yari Selvetella

“È

autorizzata la spesa di 400 milioni di euro per l’anno 2012 da destinare a misure di sostegno al settore dell’autotrasporto merci”. Poche righe in apertura dell’art.8 del Disegno di “legge di stabilità” (come adesso si chiama la Finanziaria), presentato dal Governo alla metà di ottobre, confermano il sostegno all’autotrasporto “in coerenza con gli interventi già previsti a legislazione vigente e con le esigenze del settore”. L’articolo 8 riprende la decisione del Consiglio dei Ministri del 13 settem-

sti. Le nuove tabelle sono pubblicate nella sezione Costi di questo numero di Tir. Pareri contrari dall’opposizione I fondi previsti dal Disegno di Legge hanno provocato forti critiche da parte dell’opposizione, che hanno anche presentato degli emendamenti al Disegno di Legge di stabilità che puntano a deviare questi fondi verso altre iniziative (mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir il dibattito sugli emendamenti è

particolare, le mozioni presentate al Senato. La prima, risalente alla fine di luglio, porta come primo firmatario il sen. Marco Filippi del Pd. “La scelta di effettuare finanziamenti a pioggia ha determinato il mantenimento della struttura del settore – argomenta Filippi – con imprese sempre più deboli e indebitate e il ricorso alla violazione delle regole per comprimere i costi e competere sul mercato”. Molte le proposte contenute nella mozione: si va dalla cancellazione dall’Albo delle imprese senza vei-

Un settore in movimento contro la crisi Confermati dal Governo i 400 milioni di stanziamento per il sostegno al settore. Intanto l’Osservatorio vara i costi minimi di sicurezza e si sbloccano gli accordi di settore bre 2011 che aveva dato il via libera allo stanziamento per misure a sostegno degli autotrasportatori in conto terzi. Si tratta sostanzialmente di una conferma delle cifre previste negli scorsi anni. “Abbiamo mantenuto la stessa somma del 2010 – afferma il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino – e questo è l’unico settore che non ha subito tagli di risorse, ma che anzi le vede aumentare”. Sulla distribuzione dei fondi si conferma il metodo concertativo: è stato infatti convocato per metà novembre un tavolo di confronto con le associazioni rappresentative dell’autotrasporto. Novità importanti anche per quanto concerne i costi minimi di sicurezza. Una svolta è venuta dalla riunione del 2 novembre dell’Osservatorio sui co14 TIR143-2011

ancora in corso). “Nei 400 milioni destinati al settore e che verranno ripartiti entro trenta giorni dall’approvazione in Parlamento – afferma intanto il sottosegretario ai Trasporti Giachino – vi sono anche i fondi per le autostrade del mare, un’operazione definita in Europa la migliore tra gli interventi di natura intermodale e che, in questi anni, ha tolto dalle strade oltre 500.000 tir, diminuendo la congestione del traffico e abbattendo l'inquinamento atmosferico”. Mozione autotrasporto Negli ultimi mesi le problematiche legate al trasporto di merci sono state al centro del dibattito politico, con interventi dell’opposizione e precisazioni del Governo. Sono state due, in

coli (peraltro già perorata dall’Albo stesso e, vedremo tra poco, sposata anche da una mozione Idv), agli incentivi per le imprese che chiudono, fino alla previsione della confisca della merce in caso di trasporto abusivo o in spregio ai costi minimi di sicurezza. Ma la proposta ha respiro più ampio; non a caso il suo primo punto è quello di favorire una revisione delle competenze normative che riaffermi il ruolo del Ministero al fine di garantire uniformità di comportamenti nel Paese ed evitare il “dumping” territoriale. Il “sistema degli incentivi a pioggia” si rivela poco efficace anche per il sen. Gianpiero De Toni (Idv) che invece propone la definizione di “misure necessarie ad una definitiva liberalizzazione del mercato”.


La risposta del Governo Alle mozioni provenienti dal centro-sinistra ha risposto il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Bartolomeo Giachino nella seduta del 6 ottobre. “Da un lato abbiamo difeso il settore, con tutta una serie di risorse. Abbiamo diminuito il costo del lavoro per evitare la delocalizzazione delle imprese. Il paradosso del nostro sistema trasportistico, a causa di chi ha aperto improvvisamente l'Europa a 27 senza fasi di transizione, è che, mentre facciamo fatica a ri-

I fondi previsti dal Disegno di legge hanno provocato forti critiche da parte dell’opposizione

durre la frammentazione, le nostre aziende più belle rischiano di delocalizzare per andare a cercare un minor costo del lavoro allo scopo di competere con i nuovi Paesi entrati in Europa, tutto e subito”. “La nostra situazione di infrastrutture stradali – prosegue il sottosegretario – è del quaranta per cento inferiore al resto dell'Europa. Quando siamo arrivati in questa legislatura, lo Stato spendeva per l'autotrasporto 500 milioni di euro: 300 milioni nel bilancio strutturale dello Stato e 200 milioni come manovra finanziaria. In detta legislatura abbiamo aumentato le risorse a favore del settore di 200 milioni di euro, per un totale di 600 milioni. Il costo di un solo giorno di blocco dei tir ammonta a un miliardo e mezzo di euro di man-

cata produzione, di cui la metà sarebbero soldi pubblici che entrerebbero nelle casse dello Stato. Quindi, abbiamo guadagnato a gestire in questo modo la politica dell'autotrasporto?”. L'assemblea di Palazzo Madama, e lo stesso sottosegretario Giachino, hanno comunque accolto alcune delle proposte delle mozioni su cui c’è stata una larga identità di vedute, tanto che sono state approvate con voto bipartisan. Approvato anche un ordine del giorno del senatore Pdl Giulio Camber, con cui si chiede l'applicazione al Friuli Venezia Giulia della clausola di salvaguardia europea sul cabotaggio. E intanto aumentano i costi … Si discute di risorse, ma intanto i costi crescono: dallo scorso 7 settembre è diventato operativo il nuovo sistema di gestione degli pneumatici fuori uso (Pfu). Incentrato su un contributo ambientale per finanziare i costi della raccolta e del recupero di questi pneumatici, esso prevede un pagamento dell’utente finale al momento della loro sostituzione. Un ulteriore balzello che va ad appesantire i costi d’esercizio delle aziende di settore (tutti gli approfondimenti nella sezione Normative). Continua anche il complesso iter d’introduzione del sistema di tracciabilità dei rifiuti, il Sistri. Per il 15 dicembre è fissata la conclusione della fase sperimentale: dal 24 ottobre in poi sono previsti quattro test su specifici aspetti; entro il 10 novembre sarà effettuato un maxi-test con le aziende con oltre 50 dipendenti cui ne seguirà, sempre entro novembre, un altro per le aziende da 11 a 50 dipendenti. Una procedura che sta trovando però resistenze da parte del settore. L’Asstri Conftrasporto ha già fatto sapere che non parteciperà ai test finché non verranno prese in considerazione le modifiche ritenute necessarie. (Maggiori approfondimenti nelle prossime pagine) Confronto aperto per container, Gdo e agroalimentare Si lavora intanto nelle varie filiere del trasporto alla ricerca di un percorso comune tra committenza e trasportatori, tema sempre sullo sfondo del dibatti-

to politico del settore specie dopo il rilancio dello strumento degli accordi volontari, inserito nella cosiddetta “manovra di ferragosto”. Il 14 novembre si riapre a Milano, presso la Federspedi, il tavolo per il trasporto di contenitori marittimi: committenza e autotrasportatori cercheranno di trovare un’intesa per giungere a un accordo volontario di settore. Il confronto vedrà protagonisti i rappresentanti delle associazioni dell'autotrasporto da un lato e quelli della confederazione degli armatori Confitarma, dall’altro. Novità anche per la Grande Distribuzione, con la convocazione delle prime riunioni sempre a metà novembre. Va segnalato inoltre l’incontro svoltosi agli inizi di ottobre presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, promosso dal sottosegretario Giachino, a partire dalle linee d’intervento prospettate dal Piano nazionale della logistica: è stato presentato un vero e proprio “patto di filiera” del settore agroalimentare. (Vedi anche approfondimento nella rubrica “Consulta”). L’obiettivo è un ciclo produt-

tivo che minimizzi i ritardi e i tempi morti, utilizzi e crei nuove piattaforme logistiche e ottimizzi la distribuzione nel cosiddetto ultimo miglio. All’incontro hanno preso parte le rappresentanze degli autotrasportatori assieme a Coldiretti, Federdistribuzione, Unionalimentari, Invitalia oltre alle Ferrovie e alle regioni Sicilia ed Emilia Romagna. Secondo Angelo Nascenzi di Anita occorre armonizzare i divieti di circolazione a livello eruopeo e guardare con attenzione al modello austriaco. “Il transito notturno per le merci fresche costa il doppio, ma è efficace”. Il rappresentante di Confcooperative Andrea Gioeni propone una cabina di regia con tutti i ministeri interessati. Per Giuseppe Richichi del consorzio siciliano Aias bisogna privilegiare la filiera corta per evitare i doppi passaggi nella distribuzione e potenziare i corridoi adriatici”. Domenico Bosco di Coldiretti propone di organizzare piattaforme d’interscambio per evitare i lunghi tragitti, difendendo così la filiera nazionale e contrastando la concorrenza dei paesi dell’est.

Associazioni in fermento Doveva durare quattro giorni ma, all’indomani della prima giornata di mobilitazione del 24 ottobre scorso, l’associazione TrasportoUnito – l’unica che aveva indetto il fermo – ha sospeso le proteste fino alla fine di novembre. Decisiva l’apertura, da parte del Governo, di una verifica sulla funzionalità della legge 127/10 e sui problemi emergenziali dell'autotrasporto italiano. La mobilitazione si è concretizzata in attività di presidio in alcuni porti di Liguria, Puglia e Calabria, e interporti in Piemonte, Lombardia, Umbria e Veneto. Niente fermo, invece, in Sicilia, dove gli stessi dirigenti regionali di TrasportoUnito non hanno aderito all’iniziativa. Disagi si sono registrati invece al porto di Genova, dove un centinaio di Tir, in prevalenza austriaci e tedeschi, sono stati bloccati nel porto e nell'interporto di Rivalta Scrivia. La protesta proclamata da TrasportoUnito è stata stigmatizzata da diverse altre associazioni di categoria. “Un atto irresponsabile” lo ha definito Eleuterio Arcese, presidente di Anita. “Un’iniziativa inutile e dannosa” secondo il segretario di Unatras Pasquale Russo. “Un flop ampiamente prevedibile” si legge in un comunicato diramato dalla Fedit. Anche dopo il fermo di TrasportoUnito, tuttavia, si segnala un certo fermento da parte delle rappresentanze di settore. La Cna Fita ha deciso infatti di proclamare lo stato di agitazione contro eventuali nuove disposizioni sull’accesso alla professione. La presidente Cinzia Franchini, a Pesaro in occasione del locale Salone dei veicoli industriali, ha incontrato anche il ministro per le Poltiche Europee Anna Maria Bernini, rilanciando le richieste della sua associazione: “Più controlli anche sulla committenza e regole più stringenti contro la liberalizzazione selvaggia”.


Politica

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i è sbloccata la complessa vicenda che riguarda i costi minimi di sicurezza per l’autotrasporto. Dopo il dibattito – in cui non sono mancate le polemiche – degli scorsi mesi, la riunione dell'Osservatorio della Consulta del Trasporto e della Logistica del 2 novembre scorso, convocata dal sottosegretario Bartolomeo Giachino, ha fatto segnare un significativo passo in avanti. Le nuove tabelle, pubblicate sul sito internet del ministero dei Trasporti www.mit.gov.it (e riportate anche nelle ultime pagine di questo nu-

Osservatorio: intesa sui costi minimi Pubblicate le tabelle sul sito del Ministero: saranno la base di riferimento per i contratti nel settore dell’autotrasporto sia scritti sia verbali mero di Tir), prevedono un costo di riferimento ma anche alcune importanti variazioni legate alla tipologia di trasporto e al tonnellaggio. Si tratta dei trasporti con veicoli frigoriferi; del trasporto in cisterna di petroliferi, alimentari, cemento sfuso, mangimi, materiali pericolosi; del trasporto collettame; dei trasporti effettuati da vettori frazionisti. Sono stati elaborati i costi generici per tutte e cinque le tipologie di veicoli (fino a 3,5 tonnellate, da 3,5 a 7,5 da 7,5 a 11,5 , da 11,5 a 26 e oltre 26 tonnellate). Per le filiere già individuate, nel corso delle prossime riunioni dell’Osservatorio verranno elaborati i costi relativi ai veicoli di peso inferiore alle 26 tonnellate. I nuovi costi minimi di sicurezza costituiranno la base di riferimento per i contratti nel settore dell'autotrasporto. 16 TIR143-2011

Il parere delle associazioni “Finalmente l’Osservatorio, così come previsto dalla legge, ha pubblicato in maniera precisa e chiara quelli che sono i costi minimi – afferma Pasquale Russo, segretario generale di Unatras – ma ha anche stabilito alcuni principi importanti: è stata cioè definita la formula in base alla quale, al variare del costo del gasolio, corrisponde un adeguamento dei costi. L’altro principio importante è che c’è una diversificazione per settore, quindi un metodo di costi congrui per varie tipologie. Infine prevista e disciplinata la possibilità di subvezione, da ricomprendere all’interno di imprese di autotrasporto iscritte all’Albo”. “È stato fatto un buon lavoro – afferma Silvio Faggi, segretario nazionale di Fiap – ancora incompleto perché dobbiamo sviluppare i costi minimi per portate più piccole: questo sarà il primo impegno, già nella riunione del 15 novembre, in cui speriamo di poter completare il quadro. Prima i dati forniti dal ministero erano ancora un po’ rozzi: la classica taglia unica che non può calzare alla perfezione a tutti, specie in presenza di tante specificità. Il lavoro dell’Osservatorio riesce in parte a coglierle. Questo per noi non è il punto di arrivo ma quello di partenza. Il traguardo è la stipula degli accordi di settore. Sarà quella la sede per cogliere tutte le peculiarità. Il mio augurio è che anche da parte della committenza ci sia la consapevolezza che vale la pena sedersi attorno a un tavolo e trovare accordi dignitosi per tutti”. Eleuterio Arcese, presidente di Anita, sottolinea la necessità ormai improrogabile di aumentare il prezzo del trasporto, al di là del dibattito sui costi minimi. “Fino ad

oggi siamo riusciti a tirare avanti riducendo i margini - già bassi per assecondare i clienti nelle continue richieste di abbattimento dei prezzi dovute alla crisi. Nella situazione attuale non riusciamo più a garantire i servizi richiesti dai nostri committenti”. “La pubblicazione delle tabelle sui costi minimi segna un passo avanti – osserva Francesco Del Boca, presidente di Confartigianato Trasporti – perché i costi pubblicati dal Ministero erano troppo vaghi e potevano essere messi in discussione. Oggi invece i costi generici sono più vicini alla realtà e si è incominciato a introdurre costi specifici che rendono tutto più credibile. Speriamo che il risultato sia un minor ostruzionismo da parte della committenza e che questo passaggio sia un incentivo ad aprire tavoli per gli accordi di settore. Un passo in avanti che rimane, al di là delle turbolenze politiche, nel processo di riassetto dell’autotrasporto, che stiamo faticosamente realizzando”. “Un passaggio importante – commenta Cinzia Franchini, presidente di Cna Fita – ma il lavoro non è ancora terminato. Va sviluppato anche per altre fasce di veicoli e ci auguriamo che questo possa accadere nelle prossime riunioni dell’Osservatorio. Rimane importante, tuttavia, definire un quadro sanzionatorio per l’eventuale mancato rispetto da parte dei committenti”. “L’accordo raggiunto presso l’Osservatorio il 2 novembre, che è sicuramente un passo in avanti – commenta Alberto Armuzzi, vice presidente di Legacoop servizi – prevede che entro il 15 dicembre le tabelle dovranno andranno comunque riaggiornate, mi sarei quindi aspettato una pubblicazione con tempi più cauti”.


Politica

Impegno totale per il settore Intervista con il sottosegretario Bartolomeo Giachino. Dai pedaggi al Fondo di Garanzia, passando per i costi minimi, le novità per il mondo dell’autotrasporto

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ottosegretario Giachino, la crisi continua a farsi sentire e anche per l’autotrasporto il momento è molto critico… È per questo che il Governo ha stanziato 400 milioni, di cui 120 destinati ai fondi per i pedaggi autostradali 2008 e 2009, a cui vanno ad aggiungersi altri 20 milioni recuperati dai fondi del Bilancio dello Stato per arrivare ad un totale di 140 milioni destinati ai pedaggi. Le ipotesi di utilizzo della restante cifra saranno valutate nel corso di un incontro con le associazioni dell’autotrasporto convocato per metà novembre. Sono stati i tre anni più difficili per l'economia mondiale del dopoguerra. L'autotrasporto subisce la crisi più degli altri settori a causa del calo della domanda e del forte aumento del costo di gasolio e assicurazioni. Malgrado la congiuntura sfavorevole il Governo in questi anni non solo non ha tagliato risorse al settore ma le ha aumentate considerevolmente, nella convinzione che l'autotrasporto sia fondamentale per il funzionamento del sistema economico. Con la riunione del 2 novembre,dall’Osservatorio è arrivata una svolta sui costi minimi. Un passaggio molto atteso… Con la pubblicazione dei costi minimi arriviamo alla fine di un tragitto iniziato nell'agosto 2008 con l’articolo 83 bis. Ora, salvo errori che correggeremo prima del 15 dicembre, il mercato e la committenza riconoscono i costi effettivi di esercizio. È stato un lavoro lungo, con tante discussioni. Definiti i costi, si potranno stabilire meglio le condizioni (trasporti di quantità e durata, viaggio di ritorno etc.) negli accor-

Il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino

di di settore, secondo le specificità di ogni comparto. Con i nuovi costi minimi l’autotrasporto è ad una svolta. Si tratta della decisione più importante degli ultimi anni. Se gli autotrasportatori la smetteranno di farsi concorrenza tra di loro, proponendo o concordando condizioni al di sotto dei costi di esercizio, avremo più sicurezza stradale e aziende più sane. Un sostegno arriva anche dal Fondo di garanzia.. Ritengo che sia la cosa migliore che abbiamo fatto in questi anni: l’autotrasporto era sempre visto con diffidenza dalle banche; oggi invece sono circa 2500 le imprese che hanno beneficiato del fondo, per un totale di 300 milioni di credito. I soldi che abbiamo messo a disposizione consentono altri 700 milioni di credito, con l’adesione di 140 banche. Il settore chiede anche più controlli… Dovremo continuare a lavorare per premiare i comportamenti corretti e sanzionare duramente le infrazioni, in particolare ai vettori esteri. Fondamentale diventa ora il lavoro del nuo-

vo Piano Nazionale della logistica. Se recuperiamo competitività ai nostri porti e ai nostri interporti potremo far arrivate più merce ai nostri porti e aumenterà il lavoro per le nostre aziende di trasporto e di logistica. Un passaggio importante delle scorse settimane riguarda proprio la riforma degli interporti… Dopo l’approvazione della Commissione trasporti, c’è il via libera alla legge quadro. Il ministero coordinerà la realizza-

«Il Fondo di Garanzia per il settore la nostra migliore conquista» zione degli interporti e l’individuazione dei parametri urbanistici a cui devono conformarsi le strutture. L’intermodalità è un tema chiave per il futuro: svilupperemo anch’esso attraverso un piano generale, con il coinvolgimento dei protagonisti del settore, in seno alla Consulta. TIR143-2011 17


Politica

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ottobre sono iniziati, tanto al ministero dell’Ambiente, quanto presso il concessionario Sistri, i lavori di semplificazione normativa e di sperimentazione operativa del nuovo sistema digitale di controllo e tracciabilità dei rifiuti. I lavori si stanno svolgendo in attuazione dell’articolo 6 della Legge 14 settembre 2011 n.148 che “per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nonché l'efficacia del funzionamento delle

29 settembre 2011, lo specifico Comitato di vigilanza e controllo del Sistri, istituito con D.M. 17.12.2009 ed ora disciplinato con il Decreto Ministeriale 18 febbraio 2011 n.52 (cosiddetto Testo Unico Sistri). Nelle riunioni del Comitato, che si sono svolte nel mese di ottobre, sono state in primo luogo illustrate le modifiche, che già prima dell’estate le categorie interessate avevano chiesto di apportare al menzionato D.M. 52/2011, una serie di semplificazioni al vecchio sistema digi-

stri il verificarsi delle condizioni, specificando gli estremi identificativi dei soggetti coinvolti. In questo caso le informazioni sulle movimentazioni dei rifiuti sono annotate su un’apposita scheda Sistri in bianco (già scaricata dal sito) e vanno poi inserite nel sistema entro le 72 ore successive alla cessazione delle condizioni che hanno generato la mancata compilazione della scheda; • la possibilità di indicare la quantità dei rifiuti da movimentare anziché in peso (chilogrammi) in volume (metri cubi o an-

Sistri: al via le prove tecniche per semplificare Mentre sono partiti i primi test di sperimentazione del nuovo sistema digitale di controllo e tracciabilità dei rifiuti, il Comitato di vigilanza e controllo del Sistri ha già approvato alcune modifiche. tecnologie connesse al Sistri”, richiede al ministero dell'Ambiente “di effettuare una verifica tecnica delle componenti software e hardware del sistema, anche ai fini dell'eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplici rispetto a quelle attualmente previste” e di organizzare entro il 15 dicembre 2011 dei test e delle sperimentazioni del nuovo sistema “in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative” degli operatori del ciclo della gestione dei rifiuti, in vista dell’entrata in vigore del 9 febbraio 2012. La semplificazione normativa è partita per impulso del ministero dell’Ambiente, che già nella settimana successiva all’approvazione della Legge 148/2011 ha convocato, per il 18 TIR143-2011

Tra le modifiche approvate la possibilità di indicare la quantità dei rifiuti da movimentare in volume

tale, che sono state successivamente presentate e ora approvate, al fine di renderlo più semplice nell’utilizzo e più efficace nel suo funzionamento. Modifiche già approvate Tra le modifiche al D.M. 52/2011 già approvate si segnalano: • a possibilità che le imprese di gestione dei rifiuti, in particolare quelle di trasporto, possano avere più dispositivi USB aziendali, anziché l’unica “chiavetta” prevista dal decreto iniziale sul Sistri; • la procedura da seguire in assenza temporanea di mezzi informatici: viene prevista l’introduzione di una procedura ausiliaria, in base alla quale uno dei soggetti del ciclo di gestione dei rifiuti deve comunicare al Si-

che in litri); • la possibilità per il trasportatore di annullare la scheda Sistri movimentazione anche dopo la firma digitale, ma prima della presa in carico del rifiuto. Ciò al fine di rettificare i dati relativi al conducente, ai veicoli e al percorso già inseriti e successivamente variati per qualsiasi circostanza; • la possibilità di creare, salvare e riutilizzare percorsi predefiniti per la movimentazione dei rifiuti ovvero costituiti da sole tappe, per i casi di micro raccolta. Le semplificazioni proposte Tra le semplificazioni proposte invece al ministero dell’Ambiente nello specifico tavolo del Comitato di Vigilanza, si evi-


Mercedes-Benz è un marchio Daimler.

Una sostituzione che conviene.

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Politica

denziano le seguenti: • la trasposizione in digitale dell’attuale modello cartaceo del Formulario di identificazione dei rifiuti (FIR), poiché già conosciuto ed utilizzato da oltre dieci anni dalle imprese del settore; • l’eliminazione dell’indicazione del percorso da qualsiasi tipologia di trasporto dei rifiuti, e in particolare per i casi di micro raccolta, in quanto il tragitto compiuto dagli autoveicoli è controllato mediante il dispositivo black-box, installato a bordo dei mezzi; • la possibilità che gli adempimenti (iscrizione, movimentazione, registrazione) a carico dei soggetti obbligati possano essere delegati agli operatori professionali (trasportatori, soggetti che effettuano lo smaltimento o il recupero o commercianti e intermediari non detentori); • l’eliminazione dell’obbligo, per i rifiuti pericolosi, delle quatto ore di notifica anticipata della loro movimentazione per i produttori e delle due ore per i trasportatori; • l’eliminazione dei dispositivi USB autisti, che sono superflui ai fini del controllo della tracciabilità dei rifiuti, sorvegliato dall’apparato satellitare GPS della menzionata black-box. Concorrenza sleale Durante i lavori del Comitato di vigilanza è stata più volte sottolineata la discriminazione che

le imprese estere di trasporto effettuano a danno dei vettori nazionali, non essendo le prime assoggettate agli adempimenti, ai contributi e ai pesanti costi del Sistri. Per evitare tale concorrenza sleale è stata chiesto di assoggettare anche i vettori esteri ad una piena iscrizione all’Albo Gestori Ambientali e al Sistri. Tra le sperimentazioni operative, invece, si sottolineano le modifiche che la Selex Spa, quale società che gestisce il Sistri, ha apportato al sistema digitale nelle ultime settimane, come ad esempio: • la riduzione della scheda Sistri - Aera movimentazione ad una sola pagina (formato A4), ri-

spetto alle due del precedente sistema; • l’archiviazione dei percorsi indicati dal vettore, con la possibilità di richiamarli in trasporti successivi e identici al primo; • una maggior velocità di compilazione e salvataggio delle diverse sezioni del sistema. In base alle ricordate semplificazioni normative e operative, il ministero dell’Ambiente ha anche iniziato a svolgere, negli ultimi giorni del mese di ottobre, i primi test di sperimentazione del nuovo sistema, con pochi operatori aggiornati, riservandosi di compiere quelli più generali e complessi a novembre e dicembre.

Un protocollo per la legalità Un importante progetto di collaborazione tra istituzioni e imprese, nel segno della legalità e della sicurezza, è stato avviato alla fine di ottobre tra il ministero dell’Interno e Confcommercio Intercettare reati sommersi e preservare il mondo produttivo dall’infiltrazione della malavita organizzata. Sono questi i punti principali del protocollo siglato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e dai rappresentanti di Confcommercio (il presidente Carlo Sangalli e il vicepresidente Paolo Uggè). “Il protocollo – afferma Maroni - è uno strumento straordinario di lotta al crimine e consente agli imprenditori di operare serenamente ed in sicurezza”. All’interno dell’accordo quadro trova spazio un documento specificamente dedicato alle esigenze dell’autotrasporto di merci che fissa alcuni punti di grande valore. Il ministero dell’Interno, infatti, riconosce la fondatezza del punto di vista di molti autotrasportatori sulle questioni della sicurezza: anzitutto si afferma che essa riguarda tutta la filiera del trasporto (vettore, committente, caricatore e proprietario della merce), come elemento essenziale per scongiurare l’ingerenza della criminalità organizzata nella gestione aziendale. Vi è poi un riconoscimento di alcuni “elementi meritevoli di attenzione” nel quadro della lotta contro le infiltrazioni mafiose nel settore dell’autotrasporto merci. Tra questi spicca il rispetto, da parte vettoriale, dei costi minimi di riferimento della sicurezza, ma è degna di nota anche l’individuazione di una fattispecie che sta inquinando il mercato del trasporto: la chiusura dell’impresa seguita, a breve tempo, dalla riapertura sotto nuove vesti da parte dei medesimi soggetti (o da persone ad essi collegate) che, nella prima, occupavano incarichi di vertice. In caso di mancato rispetto di condizioni di legge o in presenza di comportamenti sospetti il ministero avvierà verifiche e comminerà sanzioni.

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Logistica

Michele Latorre

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al 2007 al 2009, l'utilizzo del trasporto combinato stradamare ha consentito un risparmio di 411 milioni di euro in termini d'impatto sociale e ambientale dell'autotrasporto, grazie al trasferimento di almeno 500mila veicoli industriali l'anno dalla rete stradale alle stive delle navi. Questo risultato – annunciato da Rete Autostrade Mediterranee – deriva dagli 1,43 milioni di viaggi effettuati nel triennio dai camion o dai soli semirimorchi nelle stive dei traghetti che servono il cabotaggio marittimo

Quando il camion sceglie il mare Il trasporto combinato strada-mare ha resistito alla crisi globale, grazie ai benefici che offre, soprattutto in termini di risparmio di ore di guida e di usura degli autoveicoli. Resta sempre importante il contributo dell'ecobonus italiano. I numeri evidenziano il successo che le autostrade del mare stanno ottenendo presso molti autotrasportatori italiani, grazie anche agli incentivi stabiliti e mantenuti dal Governo per il loro utilizzo, il cosiddetto ecobonus. Per chiarire la situazione del combinato strada-mare, la Consulta per l'Autotrasporto e la Logistica ha commissionato al Centro Italiano d'Eccellenza sulla Logistica Integrata (Cieli) uno studio sulle autostrade del mare, che è stato inserito tra le ricerche che supportano il Piano Nazionale della Logistica. Partita aperta in Sardegna Nell'ambito del trasporto combinato strada-mare nazionale, la ricerca del Cieli evidenzia che avviene quasi esclusivamente sul versante tirrenico, verso Sardegna 22 TIR143-2011

e Sicilia. La Sardegna non ha alternative all'imbarco di complessi veicolari o semirimorchi sui traghetti, che dai porti sardi raggiungono gli scali dell'intero arco tirrenico, da Palermo a Savona. Questa necessità avrebbe dovuto produrre un servizio efficiente e competitivo, ma il condizionale è d'obbligo, perché proprio la scorsa estate sono emerse tensioni tra gli autotrasportatori dell'isola e gli operatori marittimi, innescate dal forte aumento delle tariffe dei traghetti. L'aumento dei costi ha spinto gli autotrasportatori sardi ad alcune proteste e a sostenere l'azione della Regione Sardegna, che nella stagione estiva ha posto in servizio due traghetti, attraverso la controllata

Saremar. Le navi dovrebbero proseguire la loro attività per i rotabili anche durante l'inverno, mentre la Regione ha annunciato un piano ancora più ambizioso: costituire una nuova compagnia marittima, denominata Flotta Sarda, aperta anche a soci esterni. L'evoluzione del panorama sardo è condizionata anche dagli sviluppi della privatizzazione della Tirrenia, finita nelle mani di una società formata da tre armatori italiani che già operano nei traghetti (Gianluigi Aponte, Manuel Grimaldi e Vincenzo Onorato) e che è attualmente al vaglio della Commissione Europea, che ha aperto un'indagine conoscitiva. Insomma, la partita del combinato strada-mare con


Dal 2007 al 2009, l'utilizzo del trasporto combinato strada-mare ha consentito un risparmio di 411 milioni di euro

la Sardegna è ancora aperta e potrebbe portare sviluppi interessanti. Il successo siciliano Il panorama siciliano è diverso, soprattutto perché esiste un'alternativa stradale. Ma l'introduzione dell'ecobonus e l'aumento dei controlli su strada hanno spinto da un lato gli armatori a offrire collegamenti dedicati al traffico accompagnato e dall'altro gli autotrasportatori a utilizzarli. Lo studio del Cieli mostra che nel triennio 2007-2009 le rotte maggiormente utilizzate da chi ha ottenuto l'ecobonus sono proprio quelle che fanno capo alla Sicilia: Messina-Salerno (27%), Palermo-Napoli (19%) e Catania-Napoli (15%).

Angelo Spalletta è un autotrasportatore monoveicolare di Acireale che ha colto già da qualche anno le opportunità offerte dalle autostrade del mare. Trasporta prodotti ortofrutticoli e utilizza in prevalenza la linea tra Messina e Salerno, che secondo lui offre il miglior rapporto tra costo ed efficacia. "Ma ci sono ancora alcune questioni da affrontare sulle rotte tra la Sicilia e il continente, riguardo a prezzi, orari e servizi per gli autisti – afferma. È vero che in Sicilia operano diverse compagnie marittime, ma sulle singole rotte non esiste concorrenza e ciò mantiene elevate le tariffe di traghettamento". La questione degli orari interessa soprattutto chi trasporta prodotti ortofrutticoli in uscita dall'isola. "Quando carichiamo la mattina non troviamo un traghetto prima del pomeriggio e il successivo parte in tarda serata. Ciò significa restare fermi per qualche ora in attesa dell'imbarco, sapendo poi che i tempi della consegna dallo sbarco sono strettissimi”, conclude Spalletta. La Sud Trasporti di Catania effettua trasporti industriali e utilizza le autostrade del mare in modo diverso dai padroncini alla guida dei frigoriferi. L'azienda è strutturata a livello nazionale, quindi invia sul canale intermodale unità di carico non accompagnate. "Abbiamo iniziato oltre quarant'anni fa, operando soprattutto con la ferrovia – spiega il presidente Angelo Ercolano. Ma dall'inizio degli anni Novanta la qualità e la quantità dei treni è continuamente peggiorata, quindi ci siamo rivolti alle autostrade del mare”. Ercolano è convinto della scelta intermodale, che porta vantaggi sia agli operatori – per la maggiore sicurezza dei carichi e la minore usura dei veicoli – sia alla società, per il minore inquinamento e la maggiore sicurezza stradale. Ma l'imprenditore siciliano evidenzia alcuni nodi da risolvere, che non coincidono con quelli espressi dai vettori di piccole dimensioni. Chi invia le unità di carico non accompagnate è molto più sensibile ai servizi in banchina e, in particolare, a come vengono movimentati i semirimorchi: "Gli armatori hanno interesse a caricare e scaricare i semirimorchi il più velocemente possibile e a volte ciò avviene a discapito dei nostri

mezzi e del carico, che possono subire danni. E in questo caso è difficile farsi rimborsare, perché non abbiamo sempre nostro personale in banchina che può rilevare il danno subito dopo lo sbarco". Crescono le rotte per il Maghreb La crescita delle automare è avvenuta anche lungo le rotte internazionalii. Lo studio del Cieli individua due flussi: uno lungo l'asse est-ovest – che interessa soprattutto Livorno (verso la Spagna) e Bari (verso Grecia ed Albania) – e uno lungo l'asse nordsud, dove emergono Genova (per Tunisia e Libia), Livorno (per la Tunisia) e Trieste (per Turchia ed Albania). Sul versante tirrenico, Genova vuole affermarsi come riferimento per le relazioni con la Tunisia e la Libia. Parteno Group è specializzata nel trasporto di prodotti deperibili tra Italia e area occidentale del Maghreb, che effettua con una flotta di 140 semirimorchi frigoriferi, 14 trattori sul versante italiano e un'affiliata (Parteno Tunisi) sulla costa nordafricana. "Usiamo diverse rotte, secondo le esigenze organizzative e la disponibilità di stiva – spiega Giuseppe Bossa, responsabile tecnico e logistico dell'impresa – ci sono partenze dirette per la Tunisia da Genova, Livorno e Civitavecchia, oppure l'alternativa del Genova-Palermo e Palermo-Tunisi. A volte, letteralmente rincorriamo gli orari delle navi". In tutti i casi, Parteno invia i semirimorchi non accompagnati, che comunque hanno bisogno di particolari cure a bordo, perché la merce necessita di temperatura controllata. "Sugli ordini polizza segnaliamo l'esigenza di mantenere la temperatura e l'equipaggio della nave controlla il funzionamento dei refrigeratori. Solo un paio di volte in quattro anni abbiamo riscontrato problemi, dovuti ad un errore nell'impostare la temperatura del semirimorchio". Prospettive ad ovest Un'altra autostrada del mare internazionale che si è sviluppata in questi ultimi anni collega l'Italia con la Spagna. Il porto italiano di riferimento è Livorno, da cui partono rotte per Barcellona, Malaga, Tarragona e Valencia.

La ricerca del Cieli mostra che il traffico medio trimestrale dello scalo toscano su tali relazioni ammonta a 116.100.000 ton, ma è squilibrato verso l'import (84.300.000 ton). Molti autotrasportatori inviano in Spagna veicolo e autista perché il risparmio di guida consente di partire per la consegna immediatamente dopo lo sbarco sulle banchine spagnole. Questa possibilità crea anche interessanti opportunità di triangolazione internazionale. È il caso della Fulvi Trasporti, azienda d'autotrasporto perugina specializzata nel trasporto con autosilo di sfusi in diversi Paesi europei, tra cui la Spagna. "Fin da quando abbiamo avviato il servizio nella Penisola Iberica, abbiamo pensato di usare le autostrade del mare in partenza da Livorno o Civitavecchia per Barcellona” – afferma Vittore Fulvi, titolare della società”. L'articolato carica nel Centro Italia e si dirige verso uno dei due porti tirrenici, dove s'imbarca alle 22 o alle 23 per giungere a Barcellona venti ore dopo. Lo scarico avviene entro 50 chilometri dalla città e il veicolo è pronto per un altro servizio internazionale. Il traghetto consente di effettuare questa triangolazione risparmiando diverse ore di guida e, quindi, riducendo costi e tempi". Fulvi è soddisfatto del servizio dal punto di vista della puntualità e della disponibilità delle compagnie. "Il combinato strada-mare è conveniente se riusciamo ad usare il camion sia nella giornata precedente l'imbarco, sia in quella successiva allo sbarco, usando quindi la navigazione come pausa per l'autista. Ma l'ecobonus è comunque una componente importante della nostra scelta e se non sarà rinnovato in futuro, potremmo riconsiderare l'utilizzo delle autostrade del mare". TIR143-2011 23


Logistica

Ecobonus: eccellenza italiana da esportazione Il meccanismo dell’ecobonus potrebbe estendersi a livello internazionale. Ne parliamo con Francesco Benevolo, direttore generale di Ram (Rete autostrade mediterranee)

L’

incentivo dell’ecobonus ha ottenuto grande attenzione a livello internazionale. Quali sono i suoi punti di forza? Effettivamente da quando fu introdotto, nel 2002, l’ecobonus ha conquistato molti consensi. Già nel 2005 l’Europa autorizzò l’incentivo per la sua funzione di abbassamento dei costi sociali. Grazie a uno studio degli “Amici della Terra” siamo in grado anche di quantificare il risparmio generato dal trasporto combinato strada-mare. Solo dal 2007 al 2009 la stima è di oltre 400 milioni di euro. Nel 2010, quindi, è arrivato il riconoscimento dell’ecobonus come “best practice” a livello europeo. Credo che il suo primo punto di forza sia stato quello di aver ribaltato la prospettiva dell’incentivo. A livello europeo, infatti, si procede agendo sull’offerta. Ci sono fondi Ten per l’infrastrutture e incentivi agli armatori e, in quest’ultimo caso, non manca una problema di contenzioso tra le varie linee. Il nostro ecobonus, al contrario, agisce sulla domanda. Sostiene i vantaggi dell’intermodalità coinvolgendo l’utente. Siamo in contatto con molti paesi del Mediterraneo per studiare una sorta di “eurobonus” da inserire in un nuovo programma europeo. Un meccanismo, quindi, che potrebbe essere esteso anche ad altri Paesi? Potrebbe essere anche una buona occasione per fare dell’Italia una capofila anche nel meccanismo di gestione del progetto. Del resto i dati parlano chiaro. Il 2010 ha fatto segnare un +27% di viaggi sulle autostrade del mare e questo malgrado una crisi e un impegno 24 TIR143-2011

economico più ridotto. Si dice che un meccanismo di incentivo funziona quando, nel giro di qualche anno, il mercato non ne ha più bisogno... Guardi, in Italia abbiamo spostato il 5,5% del trasporto dalla strada all’intermodalità. È un segno chiaro di interesse che va al di là degli incentivi. Speriamo, tra l’altro, di ottenere successi analoghi anche dal ferrobonus. A questo proposito il 28 ottobre scade il termine per presentare le rendicontazioni, ma abbiamo già motivo di credere nel buon esito di questo provvedimento. Ma insomma: l’Italia può o potrà fare a meno del camion? Assolutamente no. Le condi-

zioni geografiche del nostro Paese e la struttura del nostro tessuto imprenditoriale fanno sì che del camion ci sarà sempre bisogno. Certo abbiamo bisogno di un autotrasporto sempre più organizzato e di una seria politica per l’intermodalità, ma è inutile guardare a modelli che hanno poco a che fare con le nostre esigenze. Non saremo mai la Germania o l’Olanda. Il modello italiano è e può essere sempre più valido, con incentivi efficaci e trasparenti, possibilmente con un consenso politico bipartisan e proseguendo anche la strada degli incentivi alla formazione. Il sottosegretario Giachino sta portando avanti una politica responsabile di dialogo tra le modalità che spero ci porterà a risultati importanti.

Accordo Grimaldi-DKV DKV Euroservice e Gruppo Grimaldi hanno siglato un accordo volto al potenziamento delle Autostrade del Mare. “Negli ultimi anni, il costante impegno da parte del Gruppo Grimaldi nell’aprire nuove linee marittime, attraverso il progressivo impiego di nuove e moderne navi, ha fatto registrare un notevole aumento del numero degli imbarchi di camion, sia di grandi flotte sia di piccoli padroncini, diretti pressoché verso tutte le nostre destinazioni – ha spiegato Guido Grimaldi, commercial manager short sea lines . Abbiamo quindi ritenuto opportuno dare un ulteriore vantaggio alla nostra clientela, prevedendo soluzioni agevolate di pagamento attraverso la carta DKV. Tutti i trasportatori che devono imbarcarsi su una delle nostre linee, possono recarsi al porto e pagare la tariffa marittima esibendo la carta DKV”. Sono interessate all’accordo tutte le linee per Sicilia, Sardegna, Spagna, Tunisia, Malta, Marocco e Libia. “Oggi imbarcare a bordo delle linee Grimaldi significa risparmiare rispetto ai costi del trasporto via strada. Il costo del trasporto marittimo è infatti inferiore di circa il 50% in confronto alla strada e consente agli autisti di poter riposare in cabina dopo le faticose ore di guida e di riprendere, una volta sbarcati, il viaggio in ottemperanza delle norme del Codice della Strada”.


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ilanciare il settore dell’autotrasporto in dieci semplici mosse e a costo zero. Questo lo scopo del decalogo stilato a fine ottobre da Fai Conftrasporto per consentire ai servizi di trasporto e logistica di assicurare il necessario sviluppo per l’economia del Paese. “La linea della nostra federazione è quella di tutelare gli imprenditori che hanno voglia di crescere, ma che devono decidere la strada da intraprendere - commenta Paolo Uggè, presidente di Fai Contrasporto. Vogliamo favorire la cre-

Un decalogo per rilanciare il settore Dal Congresso della Fai dieci misure per lo sviluppo dell’autotrasporto. Uggè: “Favorire la crescita e il recupero della competitività” scita, la formazione, il recupero della competitività e abbandonare la logica degli interventi, come quelli attuali, che hanno soltanto l’obiettivo di ridurre i costi. Vogliamo puntare sul combinato via mare ma – ha continuato – privilegiare le imprese di trasporto e non gli armatori”. Il tutto con un’attenzione costante al tema della sicurezza. “Uno dei punti – prosegue Uggè – prevede ad esempio che i controlli sui committenti siano pari almeno al numero degli incidenti con feriti gravi o morti sulle strade”. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le proposte. Innanzitutto l’abolizione del Sistri e la sua sostituzione con un sistema di tracciabilità basato sull’utilizzo informatico del formulario di identificazione dei rifiuti e i precedenti registri di carico. Secondo, vincolare la concessione dei bene26 TIR143-2011

fici alla imprese (riduzione pedaggi, rimborso del contributo al SSN sulla RC Auto) al mantenimento dei livelli occupazionali. Terzo: l’eliminazione dell’IPT limitatamente ai casi di trasformazione d’azienda, fusione di due o più imprese, aggregazione di diverse realtà in cooperative o consorzi al fine di agevolare l’esercizio dell’autotrasporto. Il quarto punto come già anticipato chiede che i controlli sui committenti siano almeno pari al numero degli incidenti con feriti gravi o morti sulle strade in cui siano coinvolti velivoli industriali. I punti seguenti prevedono di limitare i divieti di circolazione per veicoli industriali ai soli giorni festivi dell’anno; liberalizzare le attività di noleggio con conducente; liberalizzare il trasporto ferroviario e dare incentivi per lo sviluppo combinato ferro-strada; dare vita a un patto per la mobilità urbana. Infine gli ultimi due punti prevedono che il Piano Generale dei Trasporti venga reso un impegno vincolante e che la Consulta per trasporto e logistica venga reso un organo di governo. Il nuovo Consiglio nazionale della Fai Per il prossimo triennio è stato rieletto il Presidente uscente Paolo Uggè, ed inoltre: Giancarlo Aghemo (Piemonte), Silvano Baldin (Veneto), Fernando, Battazza (Lombardia), Maurizio Bencivenni (Piemonte), Luciano Bergadano (Piemonte), Si-

mone Boldini (Lombardia), Paolo Bordignon (Piemonte),Federico Brunetta D’Amato (Puglia), Giorgio Calza (Lombardia), Simona Carturan (Veneto), Maurizio Codognotto (Veneto), Giuseppe Cristinelli (Lombardia), Matteo Cucchiarale (Piemonte), Andrea Currò (Sicilia), Luigi D’Auria (Campania), Matteo Lorenzo De Campo (Lombardia), Claudio Fraconti (Lombardia), Valter Giupponi (Lombardia), Bruno Graglia (Piemonte), Camillo Grande (Abruzzo), Roberto Grechi (Emilia Romagna), Stefania Iorio (Campania), Leonardo Lanzi (Emilia Romagna), Luca Loris (Veneto), Maurizio Lucci (Lazio), Valter Luini (Lombardia), Giampiero Mangoni (Lazio), Mario Mairone (Piemonte), Ugo Mambri (Campania), Fabio Marini (Lombardia), Silvio Mazzarello (Piemonte), Giuseppe Montagnese (Emilia Romagna), Ferdinando Montanino (Campania), Gionata Parodi (Liguria), Giovanni Pellegrini (Veneto), Antonio Petrogalli (Lombardia), Sergio Piardi (Lombardia), Tiziana Revelli (Piemonte), Luciano Ricotto (Piemonte), William Rizzato (Lazio), Angelo Roncadori (Lombardia), Fabrizio Rottoli (Lombardia), Valter Samogin (Veneto), Primo Santini (Piemonte), Luca Sartori (Lazio), Lorenzo Scaccabarozzi (Lombardia), Angelo Sirtori (Lombardia), Marco Stucchi (Lombardia), Gianluca Torti (Piemonte), Gennaro Troiano (Campania), Marzia Venturini (Friuli Venezia Giulia).

Stefania Pezzetti nuovo presidente di Fedit Stefania Pezzetti, Commercial & Finance Director di TNT Express Italy, è stata eletta nuovo presidente di Fedit, l’associazione di rappresentanza dei corrieri espresso in Italia. Pezzetti, 43 anni, succede a Rosario Ambrosino, che l’assemblea ha ringraziato per il contributo dato a Fedit. “È un incarico di grande responsabilità che assumo in un contesto economico particolarmente difficile - ha commentato il nuovo presidente -. Mi auguro di poter dare alla Federazione un contributo costruttivo in tutti gli ambiti in cui sarò chiamata ad operare. Credo altresì che il mondo dei trasporti debba rivedere alcune logiche proprio sulla base dello scenario in continua evoluzione che le imprese del settore affrontano ogni giorno”.


Notizie

Iveco: nasce il primo laboratorio tecnologico per veicoli industriali È nato a Fossano, in provincia di Cuneo, presso l’Istituto Salesiano, il primo laboratorio tecnologico dedicato ai veicoli industriali. Nato dalla collaborazione tra Iveco e il CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Sale-

L’amministratore delegato di Iveco, Alfredo Altavilla, e l’assessore al Lavoro e Formazione Professionale della Regione Piemonte Claudia Porchietto

Il tavolo dei relatori durante il Forum Internazionale della Logistica e dell’Autotrsporto

siane – Formazione Aggiornamento Professionale), il laboratorio è stato inaugurato ad ottobre, alla presenza dell’amministratore delegato di Iveco, Alfredo Altavilla, e dell’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Regione Piemonte, Claudia Porchietto. L’iniziativa, nata dalla positiva esperienza del progetto attivato negli anni passati con Fiat Group Automobiles, pone le basi per la specializzazione e per il perfezionamento degli allievi del comparto “automotive”, dando vita a uno specifico programma di sviluppo professionale per il settore dei veicoli industriali. La collaborazione tra Iveco e il CNOS-FAP, con il coinvolgimento anche di FPT Industrial, uno dei più importanti player mondiali nel settore dei motopro-

pulsori, e di BASF, una delle più grandi aziende chimiche del mondo, prevede infatti uno specifico programma di sviluppo professionale, che ha lo scopo di formare e inserire nel mondo del lavoro giovani altamente qualificati dal punto di vista tecnico. Con “TechPro2 Iveco” infatti sarà possibile rispondere alla crescente domanda di manodopera specializzata da parte dei concessionari e delle officine autorizzate di Iveco e, contemporaneamente, fornire un valido strumento di riqualificazione per gli occupati del settore. Il percorso formativo prevede che una parte del programma si svolga presso il Centro di Formazione Professionale (CFP) Salesiano, mentre la fase pratica sarà effettuata anche direttamente presso le officine Iveco.

A Canale un convegno sul trasporto di acqua, vino e liquori Il trasporto di acqua, vino e liquori è stato il tema del convegno che si è svolto a Canale, in provincia di Cuneo, il 21 ottobre scorso. Aperto dal sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, il convegno ha visto la partecipazione di molti relatori che hanno affrontato sia problematiche specifiche del settore beverage, sia i temi più generali del trasporto in Italia, tan-

to da fare dell’incontro un momento del lavoro sul Piano Nazionale della Logistica. Acqua, vino e liquori hanno esigenze di distribuzione diverse: se acqua e liquori vengono spostati tramite ferrovia verso magazzini di distribuzione primari, e poi portati su strada verso i supermercati, per i vini le partite da consegnare sono più piccole e spesso indirizzate al consumatore finale, con una

frammentazione che porta un’alta incidenza dei costi di trasporto (spesso gestiti da vettori espressi) ed esigenze particolari come quella di incassare alla consegna il prezzo della merce. Tutti hanno fatto riferimento ai problemi legati alla puntualità, alla sicurezza e alla tracciabilità del trasporto, e ai rapporti con la Grande Distribuzione Organizzata per orari e modalità di consegna della merce.

A Milano il Forum Internazionale della Logistica e dell’Autotrasporto Oltre 60 relatori e ben 800 addetti al settore hanno partecipato il 4 novembre, al Forum Internazionale della Logistica e

dell’Autotrasporto, presso la Fiera Milano – Rho, durante il quale è stato presentato lo studio “Infrastrutture e logistica per lo sviluppo”, presentato da Andrea Boitani, Ordinario di Economia Politica dell’Università Cattolica di Milano. Boitani ha sottolineato come “la logistica costituisca un problema di politica economica, e non un problema meramente settoriale, perché la sua inefficienza si trasforma in maggiori costi per l’industria, problemi di congestione e inquinamento per il territorio e ridotta capaci-

tà di attrarre attività in grado di produrre valore aggiunto”. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ha lanciato un allarme: le infrastrutture in Italia non si possono più realizzare con i soldi dello Stato. “Se fino a poco tempo fa il 95% delle infrastrutture era realizzato con i fondi pubblici, oggi questo non è più possibile. “Per fare fronte a questa situazione – ha detto - è necessario puntare sul rapporto con le regioni e sul coinvolgimento dei privati con il project financing''. TIR143-2011 27


Prova tecnica

Le versioni aggiornate al 2011 dei due veicoli, profondamente diversi tra loro, sono state oggetto di un test stradale che ha messo in evidenza i rispettivi aspetti innovativi Ferdinando Tagliabue

Daily-Ducato: due leggeri di successo a confronto Iveco Daily

L’

Iveco Daily e il Fiat Ducato rappresentano due pilastri nel mondo del trasporto leggero europeo, due veicoli di grandissimo successo, venduti in milioni di esemplari ma attualissimi e sempre pronti a rinnovarsi e migliorarsi, per fornire al mondo del trasporto una risposta pronta, efficiente, economica e costantemente attuale. I due veicoli, di cui sono state presentate le versioni aggiornate al 2011, sono stati oggetto di un test stradale nel quale abbiamo voluto mettere in evidenza i rispettivi aspetti innovativi. Non si è trattato però di un confronto tra i due mezzi, accomunati dall’appartenenza alla categoria dei veicoli commerciali e dalla nazionalità, ma in realtà profondamente diversi tra loro. Tanti anni di successi Il Ducato del 2011, commercializzato dal mese di maggio, è giunto alla sua quinta generazione e rappresenta un esempio di longevità visto che, da oltre trent’anni, raccoglie successi in termini di vendita (oltre 2,2 milioni di esemplari venduti) e di riconoscimenti internazionali. Questa nuova versione non differisce molto dalla precedente, almeno nelle linee e nello stile, ma presenta un totale rinnovamento in termini di motorizzazioni, che da sempre costituiscono un importante punto di forza nell’insieme del veicolo. E così il nuovo Ducato ha ampliato la propria offerta motoristica con 4 nuovi propulsori, puliti e parsimoniosi, in esecuzione Euro 5 turbodiesel a iniezione diretta Multijet, le cui potenze vanno da 115 a 177 CV e che vengono abbinati a cambi a 5 o 6 marce. 205 CV per il nuovo Daily La versione 2011 del Daily Iveco ha visto, oltre al nuovo design, l’introduzione dei nuovi motori Euro 5 di FTP Industrial nelle versioni da 3 litri da 205 CV, Twin Turbo, 2,3 litri da 146 CV Multijet II e 3 litri da 146 CV EEV. Esteriormente il nuovo modello si riconosce per il frontale ridisegnato per accogliere la nuova calandra, un più evoluto sistema di raffreddamento, i nuovi gruppi ottici anteriori che integrano le luci diurne (DRL) e i fendinebbia con funzione Fog Cornering, soluzione che consente di illuminare la strada seguendo il raggio di sterzata fino alla velocità di 40 km/h, a tutto vantaggio di una maggior visibilità e sicurezza. Non vi sono state dunque rivoluzioni estetiche, ma è doveroso ricordare che questo commerciale, fin dalla sua prima apparizione avvenuta nel lontano 1978, ha saputo costantemente evolversi e anticipare il mercato, come del


resto è dimostrato dagli olDucato: Il vano davanti Migliorata la motricità. al posto del passeggero tre 2 milioni di veicoli venIl Ducato della prova era permette di ospitare duti. Come abbiamo già equipaggiato con il motore documenti accennato brevemente, il da 115 CV, propulsore che e piccoli oggetti nuovo Daily è tale soprattutto si caratterizza per i consumi personali. per i motori che, ancora una ridotti e la notevole elasticità, volta, tengono fede alle capacità aspetti che lo rendono particodi brillantezza nelle prestazioni larmente adatto per molteplici tipi ma anche di bassi consumi, che valgono di impiego su percorrenze medio-coranche per il nuovo Ducato e in particolare per te. Più specificamente, ricordiamo che si quelli equipaggiati con il “piccolo” 2 litri da tratta di un 4 cilindri in linea di 1956 cc a 16 115 CV, come nel caso del veicolo da noi pro- valvole, che sviluppa una potenza massima di vato. 115 CV (85 kW) a 3700 giri/min e dispone di una coppia massima di 28,5 kgm (280Nm) a 1500 giri/min. Nel confronto con il precedente Più potenza meno consumi Tutti i motori che equipaggiano il nuovo motore entry level di 2,2 litri da 100 CV Euro Ducato sono dei quattro cilindri in linea con 4, il nuovo 2 litri Multijet da 115 CV esce larquattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa. Il 2.0 ed il 2.3 da 130 CV fanno affidamento su una turbina a geometria fissa con intercooler, mentre i due motori più potenti, e cioè il 2.3 da 148 CV e il 3.0 da 177 CV, sono dotati di turbina a geometria variabile. La testata dei motori è realizzata in lega di alluminio, mentre il basamento è in ghisa; i pistoni sono dotati di galleria di raffreddamento e la geometria dei condotti di aspirazione e di scarico è stata ottimizzata. Allo scopo di agevolare un rapido avviamento a freddo, la pompa elettrica di alimentazione carburante (il cui rendimento è stato sensibilmente migliorato) è immersa nel serbatoio: una soluzione che contribuisce ad aumentare la durata del filtro gasolio e, nel caso di esaurimento completo del carburante, permette il re-innesco immediato dell’alimentazione senza la necessità di dover effettuare interventi assistenziali. Inoltre, tutti i motori si avvalgono del sistema EGR con raffreddamento dei gas di scarico in ricircolo, controllato direttamente dalla centralina motore.

Fiat Ducato

gamente vincitore, non solo per la maggior potenza (un 15% in più) ma anche per la coppia massima (+12%), valori che assicurano non solo una maggior ripresa ma anche una accelerazione più brillante e una miglior capacità di spunto in salita. Tra le novità introdotte sul modello 2011 ricordiamo il sistema di controllo della trazione “Traction +”, che consente un sensibile incremento della motricità del veicolo in situazioni di scarsa aderenza e su terreni difficili. Da segnalare ancora la notevole leggerezza di questo propulsore che, con i suoi 180 kg, contribuisce all’incremento della portata utile e il sensibile aumento degli intervalli di manutenzione che possono arrivare fino a 48 mila chilometri.


Daily-Ducato un confronto tutto all’italiana

La manovrabilità mai eccessiva o fastidiosa, per il Daily) Il vano di carico è ben Una grande coppia del Daily elettrico sfruttabile e offre che però scompare comnon hanno riAmpio rinnovamento in è eccellente grazie possibilità di fissaggio pletamente viaggiando in guardato solo termini motoristici anche anche all’ottimo del carico. L’ampio autostrada, anche ad anle motorizzaper il Daily che, tenendo lavoro svolto portellone posteriore dature sostenute ma su fonzioni ma anfede alla sua fama di grandall’idroguida può essere aperto di di miglior qualità. che gli interni. de motricità, bassi consumi e a 270° La visibilità è sempre molto Nel caso del Duridotti costi di gestione, ha buona, sia nel traffico cittadino sia cato siamo in preampliato la propria offerta con tre viaggiando sulle strette strade di senza di tre differenti linuovi motori FTP Industrial, tra cui ancollina. In città, soprattutto in curva o in prevelli di allestimento, che comunque partono che il motore che equipaggia il modello in senza del passaggio di pedoni, è comunque da una “base” improntata all’ergonomia e prova. Si tratta di un 3 litri Euro 5 Twin Turnecessaria una certa attenzione a causa al comfort. bo, intercooler e EGR con gruppo di iniezione delle generose dimensioni del montante; anE che il lavoro sia stato ben fatto ce ne acCommon Rail Multijet in grado di sviluppache le manovre di avvicinamento e di parcorgiamo man mano che il nostro percorso re una potenza massima di 205 CV (150 kW) con una coppia massima di 470 Nm. Quecheggio non presentano problemi. si allontana da Milano. Aumenta la velocità sto motore è il primo 4 cilindri diesel della sua ma non le vibrazioni e anche a livello climaRinnovamento interno categoria a superare i 200 CV, valore che è tizzazione si viaggia molto bene. EsteticaLe novità per il Ducato (ma ciò vale anche stato reso possibile mediante l’adozione di un mente l’interno del Ducato è piacevole, conuovo doppio turbocompressore interrefrigerato. Si tratta di un propulsore decisamente brillante, quasi esuberante anche perché comincia a mostrare i muscoli già a 1300-1400 giri/min e non molla mai fino al quasi raggiungimento del regime massimo, senza mai I motori Multijet II che equipaggiano i nuovi modelli della gamma Fiat Ducato sono un’incertezza. Il cambio contribuisce sicurain grado di assicurare eccellenti prestazioni in termini di economia, ecologia e premente al piacere di guida; è l’FTP 2850.6 a stazioni. 6 marce. È rapido e preciso negli innesti, riRispetto alla precedente generazione di motori Multijet è stato cambiato il sistema chiede uno sforzo moderato, dà subito condi alimentazione, che ora si avvale di iniettori più veloci e in grado di eseguire iniefidenza e anche la frizione mostra un comzioni multiple ravvicinate; in particolare, è possibile effettuare un’iniezione principortamento amichevole, pur senza essere ecpale di carburante modulata in più fasi distinte e anticipare quelle successive. cessivamente morbida. Il sistema Multijet II è in grado di gestire fino a 8 iniezioni per ciclo, cosa che è resa La guida non presenta alcun problema e possibile grazie alla nuova servovalvola con otturatore bilanciato, offrendo maggiore la posizione risulta naturale, con il volante sufvelocità, flessibilità e precisione nelle diverse fasi di funzionamento. Inoltre il tutto rificientemente grande ma non eccessivo, sulta anche essere più economico e affidabile grazie alla maggior semplicità costrutche offre una impugnatura sicura. Viaggiando tiva e alla presenza di un buon 40% in meno di componenti. a vuoto lo sterzo può apparire quasi leggeCon il Multijet II la pressione di iniezione del carburante passa dai 1600 bar del siro, ma è solo una sensazione, mentre viagstema Multijet della generazione precedente agli attuali 1800 bar e, grazie alla nuova giando a carico la precisione è assoluta. tipologia di iniettori, è possibile realizzare strategie volte all’ottimizzazione della Il sedile di guida è sufficientemente concombustione sempre più avanzate, come ad esempio quella dell’injection Rate Shafortevole e offre qualche possibilità di regoping che prevede due iniezioni consecutive così ravvicinate da generare un profilo lazione, mentre la panchina biposto per i pascontinuo e modulato dell’erogazione del combustibile nei cilindri. seggeri è fissa e a lungo risulta non particoCon questa modalità è possibile migliorare il processo di combustione a vantaggio larmente comoda; inoltre, quando vi sono della silenziosità e delle emissioni di particolato e di ossidi di azoto (Nox). Oggi i Muldue ospiti, agganciare la cintura di sicureztijet II soddisfano ampiamente la normativa Euro 5, segnando al tempo stesso un imza è impresa tutt’altro che semplice. portante passo in direzione di futuri e più severi livelli normativi. Anche sui fondi dissestati le sospensioni sono all’altezza della situazione ma in cabina si avverte una certa rumorosità, anche se

Ducato: seconda generazione per la tecnologia multijet

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modo e funzionale e pur senza nessuna concessione al lusso, confortevole e accogliente. L’insonorizzazione è eccellente e anche a velocità sostenute si può parlare senza dover alzare il tono della voce. Le indicazioni vocali del navigatore arrivano chiare e ben udibili e il suo controllo visivo risulta perfettamente naturale grazie ad un corretto posizionamento del monitor. Al 2 litri da 115 CV è abbinato un cambio meccanico a 5 marce di buon carattere, anche se in più di una occasione accenna a qualche impuntamento che ci lascia una certa nostalgia di un bel cambio tipo Comfort Matic, senza dubbio più indicato per impieghi strettamente urbani. La strumentazione è ospitata sotto un’ampia palpebra antiriflesso che facilita la lettura, indipendentemente dalle condizioni di luminosità che vi sono all’esterno. Il sedile di guida consente di trovare facilmente la posizione di conduzione ideale grazie alle ampie possibilità di regolazione, mentre il passeggero ha a disposizione una panchetta biposto (nel nostro caso) che però può anche essere singola. Una guida sempre sicura Grande attenzione anche alla sicurezza, e non poteva essere altrimenti. Nel corso della prova i freni del Ducato sono stati chiamati in causa in poche occasioni ma, in quei casi il loro funzionamento ci è parso all’altezza della situazione e i quattro dischi (due anteriori autoventilanti) risultano potenti e pronti. L’equipaggiamento di serie prevede anche l’ABS con correttore elettronico della frenata EBD mentre l’ESP è fornito a richiesta.

Il volante del Ducato offre una buona presa e consente una agevole lettura della strumentazione.

Parte del percorso di prova si è snodato sulle colline dell’Oltrepò pavese, su strade abbastanza strette, con numerose curve e frequenti salite e discese. Il fondo stradale è abbastanza buono ma non mancano i tratti in cui sono le buche a farla da padrone. Il comportamento del Ducato però è buono anche in condizioni di fondo stradale rovinato, il comparto sospensioni (anteriori tipo Mc

Daily elettrico: pulito e silenzioso Siamo nel pieno centro di Torino, in una giornata di inizio autunno. Traffico intenso, sole pallido, inquinamento quanto basta, divieti e limitazioni alla circolazione in abbondanza ma noi ci stiamo muovendo con un Daily Electric 35S Van e il problema dei divieti di circolazione per inquinamento non è un nostro problema. Ci muoviamo in silenzio, nel più assoluto silenzio, sia all’interno dell’abitacolo sia al suo esterno tanto che un veicolo di questo genere può essere considerato pericoloso in quanto non lo si sente arrivare. Oltre alla soddisfazione di poter circolare anche laddove gli altri sono costretti a fermarsi, quello che ci lascia stupiti di questo Daily sono le prestazioni. Le accelerazioni sono fulminee e la cosa appare ancor più strana in quanto il tutto avviene nel più assoluto silenzio, all’interno come all’esterno. Non c’è bisogno di cambiare, basta pigiare sul pedale dell’acceleratore e il veicolo chiama al lavoro il motore asincrono trifase MES_DEA raffreddato ad acqua e controllato da inverter che sviluppa una potenza massima di 60 kW con una coppia massima allo spunto di 230 Nm, potenza che viene trasmessa all’assale posteriore, cosa che del resto non deve stupire in quanto ci troviamo pur sempre su un vero Daily. Quello che invece stupisce è la frenata, potente, pronta ma non violenta, grazie ai freni a disco autoventilanti su tutte le ruote e al rallentatore con funzionalità di recupero di energia in frenata: al rilascio del pedale dell’acceleratore il motore elettrico lavora come un generatore mandando energia alle batterie, energia che aumenta se si preme il pedale del freno. Le prestazioni sono di tutto rispetto, certo la velocità massima (70 km/h) non è quella del fulmine ma considerando dove un veicolo di questo genere deve operare e cioè in ambito urbano con basse velocità e frequenti stop & go, è più che sufficiente; un po’ meno l’autonomia che con le due batterie (riservate al 35 S) arriva a un massimo di 90 chilometri che salgono a 120 in presenza di tre batterie. Per il modello 50 C, disponibile anch’esso in esecuzione cabinato e furgone, sono invece previste da tre a quattro batterie (sempre posizionate nella parte inferiore del veicolo) che assicurano rispettivamente una percorrenza di 100 e 130 chilometri. Ricordiamo infine che il Daily elettrico è equipaggiato con un sistema telematico di bordo che consente il monitoraggio in remoto del veicolo, con possibilità di eseguire diagnosi in caso di anomalia.

Pherson e posteriori ad assale rigido con molle a balestra) fa il suo dovere e la stabilità di marcia è sempre assicurata. Le manovre di parcheggio sono piuttosto agevoli nonostante le dimensioni, che sono comunque generose, e la visibilità fornita dai retrovisori facilita le operazioni; l’accesso al vano di carico, peraltro molto ben sfruttabile), avviene attraverso l’ampia porta scorrevole o attraverso le due porte posteriori apribili a 90 -180 e (a richiesta) 270°, quest’ultima presente sul veicolo della nostra prova e sicuramente utile specialmente nelle consegne in città e in presenza di traffico.

me veicolo-rimorchio). Due parole in conclusione anche sul vano di carico, che non ha subito modifiche rispetto alla precedente versione, del resto non ve ne era bisogno, visto che l’apertura della porta posteriore arriva a quasi due metri, permettendo il carico anche di merci particolarmente voluminose e l’altezza massima interna di 210 centimetri non crea problemi di movimento all’interno del vano anche alle persone più alte. Daily: il nuovo motore da 3 litri e 205 CV è tra i più potenti di questo segmento di veicoli.

Anche l’ESP Volendo parlare di sicurezza il Daily non è certo da meno, vista la presenza del sistema ESP 9 di ultima generazione con sensori attivi che comprende, oltre a ABS, EBD, ASR (il controllo di trazione) e MSR (il sistema di regolazione della coppia motore in fase di rilascio), Hill Holder (il sistema elettronico per le partenze in salita) e LAC (il sistema di riconoscimento della distribuzione longitudinale del carico trasportato), anche nuove funzionalità come l’HFC (il sistema di compensazione dell’affaticamento dell’impianto frenante), il RMI&ROM (il sistema di attenuazione del rollio) e il TSM (il sistema di ottimizzazione della dinamica dell’insieTIR143-2011 31


Assemblea ANFIA

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evisione della fiscalità di settore, aumento delle infrastrutture, supporto alla ricerca e sviluppo e finanza agevolata: sono questi i punti di intervento richiesti dall’Anfia, l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica, per rilanciare il settore dell’automotive in Italia. Un settore che nei primi nove mesi del 2011 ha registrato una contrazione dell’11,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente e che nel 2012 registrerà dati ancora peggiori se non si interverrà in maniera decisa.

Rivedere la fiscalità per rilanciare l’automotive L’Anfia, nel corso dell’assemblea annuale, ha indicato le aree su cui intervenire per una ripresa del settore, che nei primi nove mesi del 2011 ha registrato una contrazione dell’11,3% ''Per il rilancio del comparto automotive in Italia – ha affermato Eugenio Razzelli, presidente dell’Anfia, nel corso dell’assemblea pubblica annuale dell’associazione - proponiamo una revisione della fiscalità che, facendo leva sulla riforma del federalismo fiscale, ridisegni un sistema di prelievo il più semplice e sostenibile per gli automobilisti, allineando la pressione fiscale alla media europea. In particolare proponiamo l’abolizione dell’IPT, imposta unica in Europa, e l’individuazione di un meccanismo fiscale che faccia sì che buona parte del gettito proveniente dal settore possa essere reinvestito nel settore stesso”. Sul fronte delle infrastrutture Razelli ha chiesto poi lo sviluppo di una rete di distribuzione dei carburanti alternativi e una mag32 TIR143-2011

giore diffusione di infrastrutture telematiche (ITS). L'Anfia ha anche rilevato la necessità di armonizzare a livello nazionale la disciplina di accesso ai centri storici per i veicoli ecologici oggi disponibili (metano, Gpl, elettrici, ibridi) e di sviluppare e migliorare le aree di sosta per lo scambio di merci. Passando al supporto alla ricerca e sviluppo Razelli ha chiesto una chiara quantificazione degli stanziamenti nazionali in una logica pluriennale, ''con risorse non solo concentrate nelle regioni del Sud, visto che gran parte del nostro sistema produttivo si trova al Nord''. In questa logica, ha precisato Razelli ''noi riteniamo indispensabile l'introduzione di un credito d'imposta strutturale per le attività di ricerca sviluppate dalle imprese nella forma di bonus fiscale, che in Francia è al 30%''. Infine, per la finanza agevolata, Anfia chiede di favorire l’acquisto di veicoli ecologici per il trasporto pubblico locale e una defiscalizzazione degli utili reinvestiti per l'acquisto di veicoli innovativi a beneficio, in particolare, dei veicoli industriali e rimorchiati. Solo con una serie di interventi come questi, secondo l’associazione, sarà possibile risollevare lo stato della filiera automotive, che sta attraversando un periodo molto difficile. Nei primi nove mesi del 2011, la quota delle vetture ad alimentazione alternativa, che nel 2009 aveva raggiunto il 21,5% del venduto, è scesa del 5%, mentre le vendite di vetture ai priva-

ti sono scese al 66% della domanda totale. A settembre la raccolta ordini è risultata in calo del 6,5% rispetto a settembre 2010, che riportava già un calo del 19,2% rispetto a settembre 2009. Oltre alle automobili anche gli altri comparti della filiera italiana risultano in flessione nel 2011, tranne gli autocarri, che dovrebbero chiudere con un +18,6% e i rimorchi e semirimorchi, che dovrebbero ottenere un +10,2%, poiché stanno recuperando le forti perdite subite negli ultimi anni. Presente all’assemblea anche Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, che dopo avere annunciato l’uscita da Anfia, dopo quella da Confindustria, ha sottolineato che “la natura di questo business in Europa non è più sostenibile a lungo, specialmente di fronte ai livelli della domanda attuale. Il tempo sta per scadere. I capi di governo e i costruttori di auto – ha concluso – devono trovare insieme la volontà e il coraggio per affrontare e risolvere la mancanza di competitività del sistema nel suo complesso”.

Eugenio Razzelli, presidente Anfia e Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat


Assemblea Unrae

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costruttori di veicoli industriali, così come i produttori di rimorchi e di allestimenti speciali per i vari tipi di trasporto, hanno sostenuto e sostengono rilevanti investimenti – circa 800 milioni di euro l’anno – per assicurare l’evoluzione tecnologica dei prodotti. Mentre il settore dell’autotrasporto soffre ancora di un’eccessiva polverizzazione e di infrastrutture insufficienti. Le aziende di autotrasporto emigrano e il mercato italiano del trasporto e dei mezzi è mor-

L’anzianità media del parco circolante superiore ai 35 quintali è in Italia di 15 anni, contro i 10 della media europea. In Europa circa il 44% del parco in oggetto avrebbe più di 10 anni, mentre in Italia salirebbe ad oltre il 60%. Questo significa che quattro quinti del circolante producono più del triplo di particolari e ossidi di azoto dell’ultima generazione di veicoli e mancano di importanti apparati di sicurezza quali l’EBS. Allo stesso tempo, le infrastrutture stradali, tra le più

e sulle emissioni dei veicoli (bonus-malus della tassa di proprietà e delle tariffe assicurative e autostradali, defiscalizzazione degli utili reinvestiti dalle aziende per il rinnovo del parco e defiscalizzazione del lavoro a favore dell’assunzione di giovani conducenti che abbiano partecipato a corsi di formazione specifici). “È urgente che il legislatore assuma il ruolo di guida che gli compete – ha concluso Costa – per orientare la concentrazione degli operatori, colpendo in

Sviluppare insieme le risposte migliori In un convegno a Roma l’Unrae ha sottolineato gli sforzi dei produttori per consentire l’evoluzione tecnologica dei prodotti, mentre il settore soffre di infrastrutture insufficienti tificato. Per questo occorre che tutte le componenti del sistema lavorino insieme per sviluppare le migliori risorse esistenti e dare efficienza ad una filiera fondamentale per l’economia del Paese. Questo in sintesi il messaggio lanciato dal presidente della sezione veicoli industriali di Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), Gino Costa, nel corso del convengo “Uomini e mezzi protagonisti del trasporto merci – Tecniche d’avanguardia e coraggio delle scelte” che si è tenuto a fine ottobre a Roma. “Il parco circolante italiano di veicoli industriali superiori ai 60 quintali, secondo le fonti ACI – ha detto Costa – ammonta oggi a 543.355 unità, l’80% delle quali a normativa Euro 4.

Gino Costa, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae e il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino

avanzate d’Europa fino agli anni ’70, hanno goduto di scarsissimi investimenti nell’ultimo trentennio, incapaci di far fronte alla crescita esponenziale della domanda di trasporto. Tra il 1970 e il 2000 – ha continuato Costa – il parco circolante per il trasporti merci è quadruplicato mentre tra il 1970 e il 2006 la rete autostradale italiana è passato da 3913 km a 6554. Al contrario quella tedesca è passato da 6061 a 12531 km e quella spagnola da 378 a 12.073 km”. Unrae ha proposto misure “a costo zero”, quali – tra l’altro – interventi normativi e tecnici per il controllo del rispetto delle norme di circolazione e delle condizioni tecniche dei veicoli, nonché interventi economici e fiscali parametrati sulla sicurezza

maniera sempre più mirata l’inefficienza e l’illegalità; stato di fatto che permette di operare anche a chi non si aggiorna, a chi non rispetta le regole, creando una situazione concorrenziale che punisce le aziende virtuose e spingendo sempre più aziende a trasferire parte della loro flotta all’estero”. A concludere i lavori il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che ha illustrato le due fasi di impegno del Governo nei tre anni di lavoro: difesa del settore tramite aumento dei fondi e adozione di misure innovative, come l’istituzione del fondo di garanzia e gli incentivi al rinnovo del parco circolante, e il Piano Nazionale della Logistica, per ridurre l’inefficienza logistica del Paese e per l’aumento dei traffici. TIR143-2011 33


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.


Appuntamenti

È

stata la tenacia degli autotrasportatori che ha permesso di realizzare, nel 1971, il Santuario del Cristo della Strada, a Brentino Belluno, proprio sotto l’autostrada A22. Oggi, 40 anni dopo, gli autotrasportatori devono ritrovare la stessa tenacia di allora, restare uniti e fare quadrato, per poter ritrovare la fiducia nel futuro e superare la crisi. Questo il messaggio delle autorità civili, militari e religiose che la seconda domenica di ottobre si sono ritrovate alla chiesa di fronte alla

Ha 40 anni il Santuario del Cristo della Strada Il 9 ottobre si è tenuta la festa a Brentino Belluno, in concomitanza con la festa organizzata dall’Unione Provinciale degli autotrasportatori veronesi

Autorità civili, militari e religiose si sono ritrovate alla chiesa di fronte alla Cappella col Crocifisso.

Cappella col Crocifisso, per festeggiare i 40 anni dalla sua costruzione e la Festa degli autotrasportatori, organizzata dall’Unione provinciale autotrasportatori veronesi (Upav). Dopo la messa, celebrata dal vescovo, monsignor Giuseppe Zenti, uno stuolo di autorità si sono succedute sul palco: dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino, alla senatrice Maria Pia Garavaglia, dai sindaci di Brentino Belluno e di Verona Virgilio Asileppi e Flavio Tosi, al prefetto Perla Stancari, dal comandante nazionale della Polizia Stradale, Roberto Sgalla, al presidente di Confindustria Verona, Andrea Bolla, dal presidente della Cna-Fita Angiolina Mignoli, al presidente di Anita, Eleuterio Arcese. “Dobbiamo tornare alla tenacia, lungimiranza e sana incoscienza che hanno accompagnato la crescita delle aziende e la realizzazione del Santuario ha detto Giorgio Adami, presidente dell’Anai e della sezione logistica e trasporti di Confindustria. Dobbiamo essere quelli che non si arrendono. Momenti di difficoltà come questi sono propellente per sviluppare il futuro. Ricorre il 150° anniversario dell’Unità d’Italia: in modo un po’ azzardato ci possiamo paragonare ai Garibaldi-

ni. Gli autotrasportatori hanno unito l’Italia, da Nord a Sud, da Est a Ovest e hanno permesso il trasferimento del frutto del lavoro di tanti italiani. Mi appello alle autorità che hanno la responsabilità di gestire la nostra attività e il territorio. La loro presenza qui è importante per le nostre aziende e le famiglie”. E Andrea Bolle ha sottolineato che “in questi momenti bisogna imparare a guardare al passato per trovare la fiducia per affrontare il futuro. La fiducia è fondamentale per riprendere a costruire un futuro da quello che siamo stati. Abbiamo la responsabilità di costruire qualcosa per chi verrà dopo di noi”. Da ultimo è intervenuto il sottosegretario Giachino, premiato con una targa dall’Upav per “l’impegno, la passione e la competenza profusi verso la categoria”. Giachino ha sottolineato quanto è stato fatto dal governo per la categoria degli autotrasportatori. “Stiamo attraversando un momento difficile, perché ci troviamo ad affrontare una crisi che si è abbattuta in particolar modo sull’economia europea e americana. Ma l’unica categoria rispetto a cui il governo non ha tolto risorse, anzi le ha aumentate, è l’autotrasporto. Abbiamo fatto cose importanti che sono state frutto di fatica, di battaglie parlamentari. Abbiamo approvato un nuovo Codice della Strada con norme importanti richieste dal settore, tanto che il nostro è il paese in Europa con il numero più basso di incidenti con mezzi pesanti. E ancora di più possiamo fare con il Piano Nazionale della Logistica per rendere più competitivo il Paese, perché si lavori meglio e cresca la domanda dell’autotrasporto”. TIR143-2011 35


Fisco

Angelo Ciaravolo

A

utotrasportatori alla cassa per l’appuntamento autunnale con l’acconto delle imposte sui redditi (Irpef e Ires) e l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Entro il 30 novembre (salvo eventuale proroga) scade infatti l’ultimo giorno utile per il versamento della seconda o unica rata degli acconti d’imposta relativi all’esercizio in corso. Le società di capitali, il cui esercizio non chiude al 31 dicembre, versano invece l’acconto entro la fine dell’undicesimo mese del periodo d’imposta sfal-

sato. Ricordiamo che l’acconto è obbligatorio anche se il contribuente non ha presentato la dichiarazione dei redditi (Unico 2011) e che il versamento del secondo acconto non è in alcun caso rateizzabile. Ecco allora come calcolare gli importi esatti dovuti al Fisco. Chi deve pagare e chi no Sono obbligati al versamento dell’acconto Irpef e Irap coloro che hanno presentato o comunque avrebbero dovuto presentare il modello Unico 2011

per il periodo d’imposta precedente e che hanno indicato un debito d’imposta superiore a 51,65 euro per l’Irpef e per l’Irap. Non sono obbligati i contribuenti che si trovano nelle seguenti condizioni: - nel 2010 non hanno avuto reddito (ad es. per inizio di un’attività d’impresa); - nel 2011 non hanno avuto, o non avranno, redditi per cessata attività; - non hanno presentato il modello Unico per l’anno precedente, perché non obbligati;

Fisco, alla cassa per gli acconti d’imposta Il 30 novembre è l’ultimo giorno utile per il versamento della seconda o unica data degli acconti d’imposta, Irpef e Irap, relativi all’esercizio in corso

Iva, tempi più lunghi per sanare le posizioni Gli autotrasportatori che, a seguito dell’aumento dell’aliquota Iva dal 20 al 21%, hanno emesso fatture in modo non corretto, potranno approfittare dell’allungamento del termine al 27 dicembre per sanare la propria posizione. Entro tale data infatti, sia i contribuenti mensili sia quelli trimestrali potranno regolarizzare le fatture erroneamente emesse a novembre o nel terzo trimestre con la minor aliquota del 20% (variazioni in aumento, ai sensi dell’art. 26, primo comma, del D.P.R. 26 ottobre 1972, n.633). Oltre al versamento della maggior imposta, eventualmente dovuta, dovranno corrispondere gli interessi nella misura dell’1,5% annuo, senza il pagamento di alcuna sanzione. Ed entro il termine di liquidazione annuale potranno regolarizzare le fatture emesse nel mese di dicembre (mensili) o nell’ultimo trimestre del 2011 (trimestrali). Ricordiamo che chi riesce a regolarizzare prima del termine ordinario della liquidazione a cui è riferito il versamento integrato non deve né sanzioni né interessi.

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- hanno versato a giugno o ad agosto, per libera scelta o per errore, l’intero acconto anziché soltanto la prima rata (chi ha versato più del dovuto ora potrà approfittare per scalare l’eccedenza con l’acconto di novembre). Come si calcola l’acconto Ai fini Irpef, la quota di acconto complessivo, a carico delle persone fisiche, è pari al 99% dell’importo che risulta alla voce “Differenza” del rigo RN33 del modello Unico 2011. L’importo eventualmente pagato come prima rata (40%) va sottratto da questo importo e la differenza va versata entro la fine di novembre (60%). Ricordiamo che se la prima rata è stata versata con la maggiorazione dello 0,40%, questo importo deve essere scomputato. Chi invece ha ver-


sato dopo il 5 agosto, sfruttando il ravvedimento operoso e ha pagato la sanzione relativa, non deve sottrarre alcunché perché le sanzioni e gli interessi andavano pagati con codice tributo a parte. Va ricordato che se al rigo RN33 l’importo non è superiore a 51,65 euro non è dovuto alcun acconto. Se invece è superiore a 51,65 ma non a 257,52 euro, il versamento è dovuto in unica soluzione al 30 novembre. Ai fini Ires, la quota di acconto complessivo, a carico delle società di capitali, è pari al 100% dell’im-

L’acconto è obbligatorio anche se il contribuente non ha presentato la dichiarazione dei redditi

posta evidenziata al rigo RN17 del modello Unico 2011 (la prima rata non andava versata se non superiore a 257,52 euro). Come pagare di meno L’art.2 della Legge 23 marzo 1977, n. 97 consente ai contribuenti di commisurare l’acconto sull’imposta che presumibilmente è dovuta per l’anno 2011, al netto delle detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto. In pratica, chi quest’anno ha cessato la propria attività, o comunque ha conseguito ricavi inferiori rispetto al 2010 o prevede di dichiarare una minore imposta nella prossima dichiarazione dei redditi, può calcolare l’acconto di novembre sull’Irpef che prevede sia dovuta per l’anno 2011, anziché sulla base di quanto si è pagato per i redditi

del 2010. In questo caso, però, il calcolo del minor acconto deve essere effettuato con molta attenzione, per evitare di incorrere nella sanzione del 30%, oltre al pagamento degli interessi di mora, applicata nel caso di versamento insufficiente. Acconto Irap L’acconto complessivo, ai fini Irap per le persone fisiche e le società di persone, è del 99%. L’acconto Irap dovuto va determinato e versato con le modalità e nei termini previsti per le imposte sui redditi (art. 30, D.Lgs. 15 novembre 1997, n.446). Pertanto, il contribuente dovrà calcolare l’acconto nella misura del 99% del debito d’imposta risultante dalla dichiarazione relativa al periodo d’imposta precedente (semprechè tale importo sia superiore a euro 51,65) ed effettuare il versamento dello stesso in due rate: - la prima rata, dovuta nel termine dei versamenti a saldo dell’Unico per l’anno precedente, nella misura del 40% dell’acconto; - la seconda rata, che scade a fine novembre, è pari al 60% dell’acconto complessivo dovuto. La base di calcolo dell’acconto Irap deve essere desunta dai seguenti righi dei vari quadri IQ e IP della dichiarazione Irap: Modello Irap - Persone Fisiche: rigo IR22; Modello Irap - Società di Persone ed equiparate: rigo IR22. Le società di capitali (S.p.A., s.r.l., s.a.p.a., cooperative e consorzi), il cui acconto complessivo è del 100% del debito d’imposta risultante dalla dichiarazione relativa al periodo d’imposta precedente (sempreché tale importo sia superiore a euro 20,66), devono effettuare il versamento in due rate: - la prima rata, dovuta nel termine dei versamenti a saldo dell’Unico per l’anno precedente, nella misura del 40% dell’acconto; - la seconda rata, che scade a fine novembre, è pari al 60% dell’acconto complessivo dovuto. La base di calcolo dell’acconto Irap deve essere desunta dai seguenti righi dei vari quadri IC della dichiarazione Irap: Modello Irap - Società di capitali: rigo IR22.

LA SCHEDA

Acconto di imposta Che cos’è Il 30 novembre scade il secondo (o unico) accont o delle imposte obbligatorio e non rateizzabile.

Chi deve pagare

Deve pagare l’acconto Irpef e Irap - chi ha presen tato il modello unico 2011 ind icando un debito d’impos ta superiore a 51,65 euro.

Come pagare meno

È possibile, per chi ha cessato l’attività nel cor so del 2011 oppure ha conseg uito ricavi inferiori rispetto al 2010, pagare un acconto inferior e, facendo il calcolo del dovuto non in base a quanto ha pagato per il 2010 ma in base a quanto prevede sia dov uto per il 2011.

o ai versamenti omessi L’approssimarsi della scadenza del versamento degli acconti apre la questione delle sanzioni applicabili in caso di errori o omissioni e alla possibilità di rimediare pagando una sanzione piuttosto lieve. Ricordiamo innanzitutto che in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento dell’acconto si applica una sanzione amministrativa del 30% degli importi non versati, oltre gli interessi di mora. Tuttavia, il contribuente ha la facoltà di utilizzare il ravvedimento operoso di cui all’art. 13 del D.Lgs. 15 novembre 1997, n.446. Per avvalersi di questo strumento preventivo che consente di pagare una leggera sanzione, è necessario eseguire il versamento entro 30 giorni (cioè entro il prossimo 30 dicembre) dell’imposta o della dif-

ferenza non versata, della sanzione ridotta del 3% (cioè 1/10 del 30%) oltre gli interessi moratori da calcolare nella misura dell’ 1,5% annuo con maturazione giorno per giorno. Oppure, eseguire il versamento dell’imposta o della differenza non versata, della sanzione ridotta del 3,75% (cioè 1/8 del 30%) più gli interessi moratori nella misura dell’ 1,5% annuo con maturazione giorno per giorno. Ricordiamo che il ravvedimento non può essere utilizzato quando è stata contestata e notificata la violazione; quando sono iniziati accessi, ispezioni e verifiche e quando sono iniziate altre attività di accertamento formalmente comunicate all’autore (notifica di inviti a comparire, richiesta di esibizioni di documenti, invio di questionari).

I codici tributo da utilizzare per il versamento dell’acconto IRPEF 4034 - IRPEF ACCONTO SECONDA RATA O IN UNICA SOLUZIONE 1989 - INTERESSI SUL RAVVEDIMENTO IRPEF 8901 - SANZIONE PECUNIARIA IRPEF IRES 2002 - IRES ACCONTO SECONDA RATA O IN UNICA SOLUZIONE 1990 - INTERESSI SUL RAVVEDIMENTO IRES 8918 - SANZIONE PECUNIARIA IRES IRAP 3813 - IRAP ACCONTO SECONDA RATA O IN UNICA SOLUZIONE 1993 - INTERESSI SUL RAVVEDIMENTO IRAP 8907 - SANZIONE PECUNIARIA IRAP

Come rimediare agli errori TIR143-2011 37


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Notizie

Venezia aprirà una banchina per l’Egitto

Trieste allarga la logistica

L’Autorità Portuale di Venezia annuncia che dal 2013 dedicherà una delle quattro nuove banchine del Terminal Mediterraneo ai traghetti che operano sulle rotte per l’Egitto. È uno dei frutti dell’accordo siglato recentemente con il porto di Alessandria d’Egitto. Le nuove relazioni marittime tra l’alto Adriatico e il Paese nord africano riguardano soprattutto prodotti ortofrutticoli in import e beni di consumo in export.

L’Autorità Portuale giuliana ha deciso di stanziare cento milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri 30 dai privati, per realizzare una nuova piattaforma logistica di 250mila metri quadrati, buona parte dei quali (140mila metri quadrati) saranno ricavati da riempimenti del mare. La struttura sarà raccordata a strada e ferrovia e avrà un nuovo attracco per navi ro-ro. L’Autorità ha anche annunciato la nascita di un nuovo terminal dedicato alle autostrade del mare, che sorgerà su 59mila metri quadrati nell’area ex Aquila. Il progetto prevede nuove banchine e un ampio parcheggio per i veicoli industriali.

Brescia sperimenta logistica verde Il Comune di Brescia intende riorganizzare la distribuzione delle merci in città, concentrando le partenze in una piattaforma logistica, da cui partiranno veicoli a basso impatto ambientale. La prima fase sperimentale, che dovrebbe iniziare a primavera, beneficerà di contributi della Regione Lombardia (50mila euro) e del Comune di Brescia (100mila euro). Il progetto prevede un’adesione volontaria da parte dei trasportatori e dei destinatari delle merci, che potrebbe essere incentivata da una revisione delle fasce orarie d'accesso alla ZTL. Al progetto collaborerà anche l’Interporto di Padova. 38 TIR143-2011

Terminal frigo nel porto di Livorno

Porto di Genova potenzia la ferrovia

Ha aperto il Livorno Reefer Terminal, una struttura posta nello scalo toscano, per lo stoccaggio di prodotti che richiedono la temperatura controllata. Su un’area di 30mila metri quadrati sorge un magazzino refrigerato di 10.670 metri quadrati, che può ospitare fino a 9000 pallet. La società che gestisce l’impianto (costato 25 milioni di euro) è una joint venture tra la Compagnia dei Portuali di Livorno (che ha il 40%), gli Spedizionieri Agroalimentari Riuniti (29%), l’Immobiliare Saffi (25%) e Baccini Ortofrutta (6%). È prevista l’installazione sul tetto del magazzino di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da 0,8 megawatt.

Rete Ferroviaria Italiana ha siglato un accordo con l’Autorità Portuale genovese per attuare alcuni importanti interventi di miglioramento della rete ferroviaria all’interno dello scalo. I principali interventi riguardano i collegamenti tra Sanità-Bettolo e il parco ferroviario Campasso, l’ammodernamento dell’infrastruttura a Voltri Mare e San Benigno e l’avvio della prima fase d'adeguamento del fascio binari di Fuori Muro. Lo scopo è aumentare i convogli intermodali diretti verso l’entroterra, con l’obiettivo di aumentare al 40% la quota della ferrovia nel trasferimento delle merci movimentate in porto.


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Normative

Andrea Giuli

I

l 14 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge di stabilità per il triennio 2012-2014 nel quale, insieme a numerosi tagli di spesa per la Pubblica Amministrazione, prevede uno stanziamento di 400 milioni di euro per l’anno 2012 da destinare a misure di sostegno al settore dell’autotrasporto. Nel presentare il Disegno di Legge alle Camere, il Governo ha anche stabilito (cfr. Atto Senato 2968, articolo 5, comma 8) che entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Legge di sta-

sorse dovrebbero essere suddivise sulle consuete agevolazioni riconosciute alle imprese del settore: la riduzione dei premi Inail dei conducenti; le spese non documentate per le imprese minori di autotrasporto; il rimborso del contributo per il servizio sanitario nazionale pagato sull’assicurazione RC auto dell’anno precedente; lo sconto sui pedaggi autostradali versati con il sistema di fatturazione e pagamento differito, per il quale la somma a disposizione è di 120 milioni di euro. Tra gli incentivi che po-

cizio inferiore a 10 milioni di euro. Meno probabile è invece che siano ricompresi nel provvedimento gli incentivi all’aggregazione delle imprese, considerato che negli ultimi due anni sono state presentate meno di venti domande per tali benefici. Più richiesto è stato invece il beneficio per l’ecobonus, cioè il rimborso di quota parte dei noli marittimi per l’utilizzo delle autostrade del mare. Tra i benefici che difficilmente potranno essere riconosciuti con il provvedimento di ripartizione rientra quello del-

trebbero essere riconosciuti anche per il 2012, ci potrebbero essere quelli per la formazione delle imprese di autotrasporto, in base ai piani formativi da queste presentati al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti entro un certa data e dallo stesso riconosciuti ammissibili. Detta formazione dovrebbe svolgersi nel corso del 2012, mentre il contributo alle imprese si attesta sulle percentuali riconosciute dal regolamento comunitario n.800 del 2008: cioè del 60% dei costi ammissibili del piano formativo alle imprese grandi (con oltre 250 dipendenti o un bilancio superiore a 50 milioni di euro); 70% alle imprese medie (con numero di dipendenti fino a 250 o bilancio inferiore ai 50 milioni) e l’80% alle imprese piccole, con meno di 50 dipendenti o un bilancio di eser-

la riduzione delle tasse auto, in quanto su questa agevolazione ha posto di recente la lente di ingrandimento l’Unione Europea, che lo ritiene un aiuto non compatibile con il mercato europeo. Nessun beneficio potrà essere riconosciuto per l’acquisto, in proprietà o a leasing, degli autoveicoli Euro 5, sia in quanto detti veicoli sono obbligatori per le nuove immatricolazioni dal 1° ottobre 2010, sia perché nessuna richiesta di agevolazione in tal senso è stata notifica alla Commissione europea, trattandosi in questo caso di aiuto concedibile solo dopo espressa autorizzazione. Probabilmente questo tipo di aiuto potrà essere accordato quando usciranno nuovi veicoli di categoria Euro 6, sempre previa notifica della misura all’Unione Europea.

Dal Governo 400 milioni per il trasporto Il provvedimento per la ripartizione delle risorse dovrebbe essere varato nel prossimo mese di gennaio. Tra gli incentivi che potrebbero essere riconosciuti, quelli per la formazione delle imprese di autotrasporto. bilità, saranno ripartite con Decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze le risorse tra le diverse misure, in coerenza con gli interventi già previsti a legislazione vigente e le esigenze del settore. Siccome è indispensabile che la legge di stabilità sia approvata entro la fine del corrente anno, è verosimile che il provvedimento di ripartizione delle risorse venga varato nel prossimo mese di gennaio, in modo tale da rendere successivamente spendibili e fruibili dalle imprese i benefici ad esse concessi. Quali le agevolazioni? Al momento in cui scriviamo possiamo soltanto dire che è in programma una riunione a metà novembre. Probabilmente, le ri-

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Normative

I

chiarimenti sui tempi di guida e riposo dati dai ministeri di Interni e Trasporti con una circolare del 22 luglio, di cui vi abbiamo informato nel numero scorso, sono stati fatti propri dal ministero del Lavoro con una circolare del 5 ottobre. La circolare fornisce istruzioni agli addetti ai controlli affinché evitino di sanzionare una serie di comportamenti, quali: - l’interruzione di una pausa o di un riposo giornaliero o settimanale, dovuta a ragioni di oggettiva emergenza o per circo-

Tempi di guida: ecco i chiarimenti sulle sanzioni Il ministero del Lavoro ha recepito con una circolare del 5 ottobre i chiarimenti sui tempi di guida e riposo forniti dai ministeri di Interni e Trasporti il 22 luglio. Le istruzioni per gli addetti ai controlli stanze straordinarie, o su ordine specifico di un organo di polizia o di un’altra autorità che impongano di spostare il veicolo. La circolare Interni/Trasporti pone come condizione necessaria per fruire di quest’agevolazione, l’annotazione manuale a cura dell’autista della causa che ha comportato l’interruzione della pausa o del riposo giornaliero. L’annotazione deve effettuarsi sul disco del tachigrafo analogico o sullo stampato rilasciato dall’apparecchio digitale, per essere poi vistata dall’autorità che ha impartito l’ordine di spostamento. - il superamento del limite del periodo di guida giornaliero, quando il riposo svolto sia stato di almeno 7 ore e ferma restando, in ogni caso, la sanzione legata al riposo insufficiente. Una 42 TIR143-2011

novità molto importante che discende da una decisione della Commissione UE del 7 giugno, che ha raccomandato agli Stati membri di sommare il periodo di guida antecedente e quello successivo al riposo irregolare, soltanto quando quest’ultimo sia stato inferiore alle 7 ore. Pertanto, l’autista che nell’arco delle 24 ore dal termine del precedente riposo giornaliero, effettui una sosta inferiore al minimo legale ma comunque non inferiore alle 7 ore, non sarà punito per aver guidato più del consentito ma soltanto per l’irregolarità legata al riposo. La regola del minuto Inoltre, la Nota del 5 ottobre recepisce l’agevolazione introdotta dalla circolare interministeriale legata all’arrotondamento del periodo di guida al minuto operato dal tachigrafo digitale di vecchia generazione, in tutti gli spostamenti del mezzo di durata superiore ai 5“. Una tolleranza che consiste nel sottrarre un minuto per ogni periodo di guida continuato, dopo una sosta, fino ad un massimo di 15 su un periodo di 4 ore e mezzo. Su questa agevolazione il ministero del Lavoro è ritornato con una nota successiva del 13 ottobre per risolvere un equivoco che poteva essere ori-

ginato dalla lettura di quella del 5 ottobre, dove afferma che questa tolleranza “potrà essere applicata soltanto per il periodo di coesistenza dei tachigrafi analogici con quelli digitali, e quindi fino alla data dell’entrata in vigore della modifica prevista dal Reg. CE 1266/2009”. L’affermazione contiene un’imprecisione, visto che l’agevolazione appena descritta prosegue ad applicarsi anche dopo il 1° ottobre per i tachigrafi digitali di vecchia generazione, quelli toccati dal problema dell’arrotondamento; per quelli di nuova generazione, non trova applicazione semplicemente perché su di essi il problema è stato risolto, prevedendo che l’arrotondamento al minuto superiore del periodo di guida scatti soltanto per gli spostamenti del mezzo di durata maggiore di 30”. La nota del 13 ottobre risolve questo equivoco, affermando che questa tolleranza “continua ad applicarsi nel caso di veicoli muniti di tachigrafo analogico o digitale di vecchia concezione, che possono liberamente circolare atteso che i tachigrafi di nuova concezione, obbligatori per i veicoli immatricolati a partire dal 1 ottobre 2011, calcolano automaticamente la tolleranza in questione”.


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Pneumatici: arriva la stangata sul recupero È di 23 euro circa il contributo a carico delll’impresa di autotrasporto per lo smaltimento degli pneumatici fuori uso (Pfu). Dal 2012 il costo sarà rideterminato dal ministero dell’Ambiente

È

diventato operativo, con l’entrata in vigore dal 7 settembre delle disposizioni del Decreto del ministero dell’Ambiente dell’11 aprile 2011, n. 82, il nuovo sistema di gestione degli pneumatici fuori uso (PFU). Le norme stabiliscono che i produttori e gli importatori di pneumatici sono tenuti a raccogliere e gestire annualmente una quantità di PFU (di qualsiasi marca) almeno equivalente a quella di pneumatici che hanno immesso sul mercato nazionale del ricambio, nell’anno solare precedente. Quest’obiettivo dovrà essere raggiunto con le gradualità stabilite nelle disposizioni transitorie e finali del provvedimento: almeno il 25% entro il 31 dicembre del 2011; almeno l’80% entro il 31 dicembre 2012; al 100% entro il 31 dicembre 2013 e negli anni seguenti. Per lo svolgimento di questo compito, i soggetti più importanti stanno dando vita ad una serie di consorzi, ai quali potranno rivolgersi coloro che effettuano la sostituzione di pneumatici, per il ritiro gratuito delle gomme sostituite. Tutto questo sistema è incentrato su un contributo ambientale per finanziare i costi della raccolta e del recupero di questi pneumatici, che l’utente finale dovrà pagare all’atto della loro sostituzione e che il rivenditore dovrà esporre in modo chiaro e distinto sulla fattura, scorporandolo dal prezzo d’acquisto. Non solo: dallo scorso 7 ottobre, il contributo ambientale in parola deve essere corrisposto anche all’atto dell’acquisto di un veicolo nuovo; in questo caso, il rivenditore dovrà riversare l’importo in un fondo apposita44 TIR143-2011

mente costituito presso l’ACI, per la copertura dei costi di raccolta e gestione degli PFU dei veicoli a fine vita. Si tratta di un’anticipazione del contributo, nell’ipotesi in cui sul veicolo avviato a rottamazione le gomme non fossero mai state sostituite; qualora, invece, nel corso della vita dell’automezzo gli pneumatici fossero stati cambiati in più di un’occasione, il contributo è dovuto per ciascuna sostituzione. A quanto ammonta l’importo Ad oggi, il ministero dell’Ambiente ha emesso 16 decreti di approvazione ma, per quanto concerne il settore dell’autotrasporto, le tariffe da prendere in esame sono quelle fissate dai due principali consorzi di recupero, ovvero Ecopneus (costituito da Bridgestone, Michelin, Pirelli, Goodyear, Dunlop, Marangoni, Continental) ed Ecotyre che, per la raccolta e la gestione delle gomme di categoria C2 (peso compreso tra i 41 e i 70 Kg),

chiedono un importo pari, rispettivamente, a 23,50 e a 23 euro a gomma. Si tratta di importi provvisori che valgono fino alla fine di quest’anno, dal momento che per il 2012 dovranno essere rideterminati dal ministero dell’Ambiente, in base a delle stime che sono state trasmesse dai soggetti abilitati allo svolgimento di queste operazioni entro il 30 settembre scorso. Il peso di queste cifre non ha lasciato indifferenti le imprese di autotrasporto visto che, da una prima stima effettuata, superano del 200% gli importi che in precedenza venivano praticati per la gestione dei PFU: più precisamente, per ogni pneumatico sostituito, la spesa richiesta precedentemente ammontava a circa 7 euro a gomma mentre, adesso, è necessario spendere tra i 23 ed i 23,50 euro. Insomma, in tempi di crisi come quelli attuali, si tratta di un ulteriore sacrificio a cui devono sottoporsi anche le imprese di autotrasporto.


Normative

L’

Unione Europea si muove per facilitare l’accertamento e l’applicazione delle sanzioni per alcune delle violazioni più gravi del Codice della Strada, commesse in un Paese UE diverso da quello di stabilimento. Secondo alcune statistiche della UE, infatti, le violazioni compiute da soggetti esteri in un altro Stato della UE ammontano nel complesso al 5%, con punte del 15% per quanto riguarda l’eccesso di velocità. La direttiva interviene su quattro tipologie di infrazioni: eccesso di velocità, mancato uso

Niente più confini per le sanzioni stradali Eccesso di velocità, mancato uso delle cinture di sicurezza, guida in stato di ebbrezza, mancato rispetto delle segnalazioni semaforiche: scambi di dati tra Stati europei delle cinture di sicurezza, guida in stato di ebbrezza o sotto l’influsso di stupefacenti e mancato rispetto delle segnalazioni semaforiche. La direttiva non unifica le sanzioni né la tipologia dell’infrazione (che, quindi, rimangono di esclusiva competenza dei singoli Stati), ma rimuove quegli ostacoli che impediscono ai trasgressori di poter essere sanzionati, accrescendo di conseguenza l’effetto deterrente delle norme del CdS.L’art. 4 stabilisce che ciascun Stato membro autorizzi l’autorità appositamente designata dal singolo Paese della UE alla consultazione in automatico della propria banca dati sui veicoli immatricolati, per reperire i dati di immatricolazione del mezzo, come la targa e l’intestazione. Quindi, uno Stato che intenda sanzionare un illecito com-

piuto sulle proprie strade da un veicolo immatricolato in un altro Paese, ha diritto a consultare il registro automobilistico di quest’ultimo Paese per conoscere tutte quelle informazioni indispensabili per notificare correttamente il verbale di accertamento. Reperite le informazioni, la pubblica autorità di quello Stato è in condizione di contattare direttamente il proprietario, il titolare del veicolo o la persona altrimenti identificata senza l’intermediazione del Paese UE di immatricolazione, per informarli delle procedure applicabili e delle sanzioni collegate alla violazione commessa. La procedura Al diretto interessato sarà spedita una lettera d’informazione, redatta nella lingua dei documenti d’immatricolazione (se disponibile), o in una delle lingue ufficiali dello Stato membro di immatricolazione, dove saranno inseriti una serie di dati, quali: la natura dell’infrazione accertata; luogo, data e ora dell’accertamento; l’indicazione delle disposizioni di diritto nazionale violate e delle relative sanzioni nonché i dati riguardanti il dispositivo elettronico che ha rilevato la violazione e, per quanto concerne l’eccesso di velocità, la velocità massima, quella misurata e quella contestata dopo la correzione di legge (in Italia, l’art. 345 del Regolamento di esecuzione del CdS, prevede la correzione del 5%, con il limite di 5 Km/h). Il proprietario del mezzo, entro 60 gg dal ricevimento della lettera, potrà decidere se pagare la sanzione all’autorità competente del Paese dove ha commesso la violazione, oppure, se inviare un modulo di risposta in cui dichiararsi estraneo alla violazione contestata (specificandone i motivi), fornendo eventualmente le generalità di colui che ha materialmente commesso l’infrazione. Nel primo caso, le motivazioni indicate nel modello sono sottoposte al vaglio dell’autorità competente del Paese procedente, che potrebbe accoglierle senza avviare alcun procedimento (di ciò, deve darne notizia all’intestatario entro 60 gg dal ricevimento del modulo di risposta), oppure respingerle (ma,

in tal caso, nel modello di risposta va specificato l’iter successivo da seguire con tutte le informazioni utili alla presentazione del ricorso. Nel secondo caso lo Stato procedente dovrà ricominciare l’iter prima descritto, inviando una lettera d’informazione al soggetto indicato dall’intestatario del veicolo. Tempi di applicazione La direttiva è ancora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea; da quel momento, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per introdurre le nuove regole nei rispettivi ordinamenti. Inoltre, entro 30 mesi dalla fine del periodo di recepimento (in seguito, ogni 2 anni), gli Stati dovranno informare la Commissione con una relazione esaustiva, in cui indicare il numero di consultazioni automatizzate effettuate presso i vari Stati membri della UE per infrazioni al Codice della Strada commesse nel proprio territorio, specificando le tipologie di violazioni contestate ed il numero di richieste non andate a buon fine. Quanto alla Commissione UE, entro 36 mesi dall’entrata in vigore della direttiva dovrà presentare al Parlamento europeo una relazione nella quale, tra le altre cose, potrà proporre: l’estensione della nuova procedura a ulteriori infrazioni in materia di sicurezza stradale; la definizione di norme comuni per le apparecchiature e le procedure automatiche di controllo, elaborando linee guida per rendere il più possibile omogenee le disposizioni dei vari Stati Membri in materia di rispetto dei limiti di velocità; l’armonizzazione, ove opportuno dei Codici della Strada; delle procedure comuni a tutti gli Stati, in caso di mancato pagamento della sanzione pecuniaria. TIR143-2011 45


Costi di sicurezza

I nuovi costi minimi dell’Osservatorio L’

Osservatorio sulle attività di autotrasporto, nella riunione del 2 novembre 2011, ai sensi dell’articolo 83 bis legge 6 agosto 2008, n.133 di conversione del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i., ha assunto le determinazioni di cui ai commi 1 e 2 ed ai commi4 e 4-bis, dell’articolo stesso, come risulta dalle seguenti tabelle. Le voci di costo chilometrico prese in considerazione sono state individuate per 5 classi di veicoli a seconda della massa massima complessiva a pieno carico, per ciascuna delle quali è stato individuato un consumo medio di gasolio a chilometro. Nell’ambito della classe di massa superiore a 26 tonnellate, oltre alla categoria generica, sono state individuate diverse tipologie di veicolo in funzione della categoria merceologica trasportata.Trattandosi delle prime determinazioni sui

costi di esercizio, in sede di Osservatorio è stata evidenziata la possibilità di affinare la metodologia posta alla base del calcolo dei costi ed i relativi parametri, soprattutto in relazione ai valori riferiti alle diverse fasce di percorrenza, che evidenziano un andamento non lineare per percorrenze fino a 350 km, nonché di individuare eventuali altre tipologie di veicoli anche per le classi di massa inferiore alle 26 tonnellate. L’Osservatorio ha pertanto delibe ar to che le tabe le l di cui alla determinazione del 2 novembre 2011 saranno sottoposte a verifica in occasione dell’aggiornamento dei costi previsto per il 15 dicembre ai sensi del comma 2 del citato articolo 83 bis. L’Osservatorio, infine, ha deliberato che l’adeguamento dei costi di esercizio (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008) e dei costi minimi di

esercizio che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008), in relazione all’andamento del costo del carburante, così come rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dovrà essere pubblicato mensilmente dal Ministero dei Trasporti, sul sito del Ministero stesso, secondo la seguente formula: costo carburante per km incidenza = x100 altri costi + costo carburante per km

Gli “altri costi” sono quelli determinati con la determinazione del 2 novembre, ed adeguati entro il 15 dicembre, ovvero il 15 giugno, di ogni anno dall’Osservatorio secondo il disposto dell’art. 83 bis.

Veicoli fino a 3,5 ton.

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, calcolati con riferimento all’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altro vettore così come definito dall’art. 2 del decreto legislativo 286/2005 senza vincoli e limiti di esercizio (commi 4 e 4-bis L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,122

12,209

0,999

0,122

13,417

0,909

da 151 a 250 km

0,122

14,904

0,819

0,122

16,745

0,729

da 251 a 350 km

0,122

16,712

0,730

0,122

18,769

0,650

da 351 a 500 km

0,122

18,828

0,648

0,122

21,108

0,578

oltre 501 km

0,122

20,384

0,599

0,122

22,655

0,539

Veicoli da 3,5 a 7,5 ton. da 101 a 150 km

0,175

14,341

1,220

0,175

16,199

1,080

da 151 a 250 km

0,175

17,310

1,011

0,175

19,423

0,901

da 251 a 350 km

0,175

18,784

0,932

0,175

21,043

0,832

da 351 a 500 km

0,175

21,818

0,802

0,175

24,575

0,712

oltre 501 km

0,175

24,127

0,725

0,175

27,118

0,645

Veicoli da 7,5 a 11,5 ton. da 101 a 150 km

0,219

15,892

1,376

0,219

17,836

1,226

da 151 a 250 km

0,219

19,024

1,150

0,219

21,45

1,020

da 251 a 350 km

0,219

20,951

1,044

0,219

23,672

0,924

da 351 a 500 km

0,219

24,230

0,903

0,219

27,249

0,803

oltre 501 km

0,219

25,969

0,843

0,219

29,076

0,752

46 TIR143-2011


Costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi - costi minimi di esercizio che garantiscano il rispetto dei parametri di sicurezza (Articolo 83 bis, commi 1 e 2, commi 4 e 4-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i.) Fonte Osservatorio sui costi presso Consulta Autotrasporto e Logistica

Veicoli da 11,5 a 26 ton.

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, calcolati con riferimento all’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altro vettore così come definito dall’art. 2 del decreto legislativo 286/2005 senza vincoli e limiti di esercizio (commi 4 e 4-bis L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,267

16,761

1,595

0,267

18,76

1,423

da 151 a 250 km

0,267

20,066

1,332

0,267

22,612

1,182

da 251 a 350 km

0,267

21,832

1,225

0,267

24,650

1,085

da 351 a 500 km

0,267

24,727

1,081

0,267

28,170

0,951

oltre 501 km

0,267

26,654

1,003

0,267

30,227

0,883

1,726

Veicoli massa sup. a 26 ton. da 101 a 150 km

0,401

20,712

1,936

0,401

23,232

da 151 a 250 km

0,401

22,180

1,808

0,401

24,939

1,608

da 251 a 350 km

0,401

24,336

1,648

0,401

27,508

1,458

da 351 a 500 km

0,401

30,021

1,336

0,401

33,818

1,186

oltre 501 km

0,401

32,158

1,247

0,401

36,224

1,107

Veicoli massa sup. a 26 ton. Frigoriferi da 101 a 150 km

0,401

16,76

2,392

0,401

18,807

2,132

da 151 a 250 km

0,401

da 251 a 350 km

0,401

21,247

1,887

0,401

23,765

1,687

23,12

1,734

0,401

25,970

da 351 a 500 km

1,544

0,401

25,18

1,593

0,401

28,385

oltre 501 km

1,413

0,401

27,831

1,441

0,401

31,307

1,281

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi - a/r da 101 a 150 km

0,401

15,768

2,543

0,401

17,641

2,273

da 151 a 250 km

0,401

18,148

2,210

0,401

20,154

1,990

da 251 a 350 km

0,401

22,186

1,807

0,401

24,947

1,607

da 351 a 500 km

0,401

23,649

1,696

0,401

26,633

1,506

oltre 501 km

0,401

26,547

1,511

0,401

29,913

1,341

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi - andata da 101 a 150 km

0,401

9,855

4,069

0,401

11,026

3,637

da 151 a 250 km

0,401

11,343

3,535

0,401

12,596

3,183

da 251 a 350 km

0,401

13,866

2,892

0,401

15,592

2,572

da 351 a 500 km

0,401

14,781

2,713

0,401

16,646

2,409

oltre 501 km

0,401

16,592

2,417

0,401

18,696

2,145

18,616

2,154

Veicoli massa sup. a 26 ton. Ribaltabili da 101 a 150 km

0,401

16,542

2,424

0,401

da 151 a 250 km

0,401

da 251 a 350 km

0,401

22,264

1,801

0,401

24,89

1,611

25,762

1,557

0,401

28,920

da 351 a 500 km

1,387

0,401

26,849

1,494

0,401

30,070

oltre 501 km

1,334

0,401

30,848

1,300

0,401

34,872

1,150

TIR143-2011 47


Costi di sicurezza novembre 2011 Veicoli superiori a 26 ton. Trasporto collettame e messaggerie

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, calcolati con riferimento all’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altro vettore così come definito dall’art. 2 del decreto legislativo 286/2005 senza vincoli e limiti di esercizio (commi 4 e 4-bis L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,401

22,475

1,784

0,401

25,313

1,584

da 151 a 250 km

0,401

26,574

1,509

0,401

29,948

1,339

da 251 a 350 km

0,401

28,690

1,398

0,401

32,139

1,248

da 351 a 500 km

0,401

32,087

1,250

0,401

36,135

1,110

oltre 501 km

0,401

34,362

1,167

0,401

38,669

1,037

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna - a/r da 101 a 150 km

0,401

18,035

2,223

0,401

20,32

1,973

da 151 a 250 km

0,401

22,551

1,778

0,401

25,409

1,578

da 251 a 350 km

0,401

24,421

1,642

0,401

27,617

1,452

da 351 a 500 km

0,401

26,874

1,492

0,401

30,329

1,322

oltre 501 km

0,401

30,190

1,328

0,401

34,034

1,178

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna - andata da 101 a 150 km

0,401

11,222

3,573

0,401

12,636

3,173

da 151 a 250 km

0,401

14,016

2,861

0,401

16,149

2,483

da 251 a 350 km

0,401

15,135

2,649

0,401

17,097

2,345

da 351 a 500 km

0,401

16,684

2,403

0,401

18,813

2,131

oltre 501 km

0,401

19,012

2,109

0,401

21,458

1,869

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - a/r da 101 a 150 km

0,401

17,955

2,233

0,401

20,218

1,983

da 151 a 250 km

0,401

22,425

1,788

0,401

25,249

1,552

da 251 a 350 km

0,401

24,216

1,656

0,401

27,355

1,466

da 351 a 500 km

0,401

26,695

1,502

0,401

30,101

1,332

oltre 501 km

0,401

29,965

1,338

0,401

33,747

1,188

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - andata da 101 a 150 km

0,401

11,222

3,573

0,401

12,636

3,173

da 151 a 250 km

0,401

14,016

2,861

0,401

16,149

2,483

da 251 a 350 km

0,401

15,135

2,649

0,401

17,097

2,345

da 351 a 500 km

0,401

16,684

2,403

0,401

18,813

2,131

oltre 501 km

0,401

18,730

2,141

0,401

21,094

1,901

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - a/r da 101 a 150 km

0,401

17,428

2,301

0,401

19,27

2,081

da 151 a 250 km

0,401

21,109

1,900

0,401

23,593

1,700

da 251 a 350 km

0,401

23,169

1,731

0,401

26,026

1,541

da 351 a 500 km

0,401

25,772

1,556

0,401

28,933

1,386

oltre 501 km

0,401

28,957

1,385

0,401

32,474

1,235

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - andata da 101 a 150 km

0,401

10,893

3,681

0,401

12,044

3,330

da 151 a 250 km

0,401

13,193

3,039

0,401

14,746

2,719

da 251 a 350 km

0,401

14,481

2,769

0,401

16,266

2,465

da 351 a 500 km

0,401

16,108

2,490

0,401

18,083

2,218

oltre 501 km

0,401

18,098

2,216

0,401

20,296

1,976

48 TIR143-2011


Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato ADR - viaggio a/r

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, calcolati con riferimento all’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altro vettore così come definito dall’art. 2 del decreto legislativo 286/2005 senza vincoli e limiti di esercizio (commi 4 e 4-bis L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,401

19,644

2,041

0,401

22,017

1,821

da 151 a 250 km

0,401

21,165

1,895

0,401

23,662

1,552

da 251 a 350 km

0,401

23,169

1,731

0,401

26,026

1,541

da 351 a 500 km

0,401

25,855

1,551

0,401

29,038

1,381

oltre 501 km

0,401

29,167

1,375

0,401

32,739

1,225

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato ADR - andata da 101 a 150 km

0,401

12,278

3,266

0,401

13,761

2,914

da 151 a 250 km

0,401

13,228

3,031

0,401

16,149

2,483

da 251 a 350 km

0,401

14,481

2,769

0,401

16,266

2,465

da 351 a 500 km

0,401

16,159

2,482

0,401

18,149

2,210

oltre 501 km

0,401

18,229

2,200

0,401

20,462

1,960

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione - a/r da 101 a 150 km

0,401

23,591

1,700

0,401

26,56

1,510

da 151 a 250 km

0,401

27,764

1,444

0,401

31,222

1,284

da 251 a 350 km

0,401

32,350

1,240

0,401

36,5

1,100

da 351 a 500 km

0,401

35,619

1,126

0,401

40,3

0,996

oltre 501 km

0,401

38,117

1,052

0,401

43,025

0,932

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione - andata da 101 a 150 km

0,401

14,744

2,720

0,401

16,600

2,416

da 151 a 250 km

0,401

17,353

2,311

0,401

19,514

2,055

da 251 a 350 km

0,401

20,219

1,983

0,401

22,793

1,759

da 351 a 500 km

0,401

22,262

1,801

0,401

25,168

1,593

oltre 501 km

0,401

23,823

1,683

0,401

26,891

1,491

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione di veicoli ADR - a/r da 101 a 150 km

0,401

19,429

2,064

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da 151 a 250 km

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da 251 a 350 km

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da 351 a 500 km

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oltre 501 km

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Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione di veicoli ADR - andata da 101 a 150 km

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da 151 a 250 km

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da 251 a 350 km

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da 351 a 500 km

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oltre 501 km

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In viaggio con...

Antonella Romano

A

nche quest’anno il Festival Internazionale del Film, tenutosi a Roma dal 27 ottobre al 4 novembre, ha presentato pellicole di notevole interesse. Nella sezione eventi speciali è stato presentato il film di Salvatore Nocita La strada di Paolo, prodotto da Officina della Comunicazione e FAI service (Federazione Autotrasportatori Italiana), in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura e Rai Cinema. Un film girato in poco più di un mese in Puglia, Palestina e

Nel film lei interpreta Lucio, un fotoreporter, che incontra in Terra Santa un autotrasportatore. Che tipo è Lucio? Questo è un film che fa riflettere, è incentrato sul tema del bene e del male. Il male oggi lo vediamo dappertutto in ogni angolo del mondo, non c’è bisogno di andare in Siria, è come un fungo che non ha radici. Lucio rappresenta il male, Paolo è un agnostico che di mestiere fa l’autotrasportatore e consegna merci a Gerusalemme, il luogo

davo in giro con un camion e due autisti che ogni volta dovevo recuperare da qualche parte. È stato molto divertente e piacevole e insieme abbiamo viaggiato tantissimo, siamo andati in Algeria, in Francia, in Belgio, in Russia. Posso dire di essere stato l’unico a entrare nella Piazza Rossa alla guida di un monumentale Tir con un cambio a nove marce. L’altro risale a quando vivevo a Cetona, in Toscana: un amico camionista mi ha fatto guidare il suo camion fino a Firenze per circa cento chilometri.

dove avviene il nostro incontro. I dialoghi tra me e il camionista sono molto tesi. La strada di Paolo è una metafora sulla vera conversione di Paolo. Lui è consapevole che esistono due realtà, il bene e il male. Il nostro sembra un’incontro casuale ma in realtà è come se io lo stessi aspettando da sempre.

Quindi ha una certa dimestichezza con i tir… le piace guidarli? Mi piace guidarli, soprattutto perché mi diverte guardare la strada dall’alto. Io mi sento un camionista, mi sento vicino a loro, come se fossi uno di loro perché anch’io con la mia macchina ho percorso la bellezza di 875.000 chilometri. Quando vado a Parigi impiego 15 ore, come un vero camionista!

Philippe Leroy: “Adoro guidare i tir” Protagonista del film La strada di Paolo, appena presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, l’attore francese racconta le sue esperienze come autista di Tir LA STRADA DI PAOLO Regista: Salvatore Nocita Produzione: Officina della Comunicazione e FAI Service in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura e Rai Cinema Attori principali: Marcello Mazzarella, Philippe Leroy, Valentina Valsania, David Brandon, Milena Miconi, Gianni Bissaca Trama: Il film racconta dell’autotrasportatore Paolo che in Terra Santa per lavoro incontra persone che lo fanno riflettere sui temi della vita, della morte e del destino dell’anima.

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Israele che racconta il viaggio di un autotrasportatore, che a contatto con realtà diverse e personaggi particolari maturerà decisioni importanti per la propria vita. Uno dei protagonisti del film è l’attore francese Philippe Leroy. Una lunghissima carriera la sua, divisa tra Italia e Francia, coronata da una serie di successi come La vita di Leonardo da Vinci e Sandokan, dove Leroy interpretava Yanez de Gomena. Recentemente ha vestito i panni di un vescovo nelle ultime serie di Don Matteo. Di essere un grande attore Leroy lo ha dimostrato in tutte le sue interpretazioni; ne La strada di Paolo con grande maestria ha posto in evidenza le peculiarità di un personaggio non facile, come ci ha raccontato.

Lei viaggia spesso per lavoro: ha mai incontrato dei camionisti? Spesso, nei miei viaggi, mi è capitato di incontrare camionisti e mi hanno sempre accolto con affetto e simpatia, salutandomi e chiamandomi “Philippe!”. Loro fanno un mestiere molto faticoso e impegnativo. Ricordo due episodi significativi: uno è avvenuto nel 1987 quando giravo la serie Due assi per un turbo. An-

Ha mai fatto l’autostop? A 17 anni mi sono imbarcato su una nave come mozzo alla volta degli Stati Uniti. Quando sono arrivato ho fatto l’autostop per nove mesi ed ho viaggiato per tutta l’America, percorrendo 20.000 chilometri.


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