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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

IBRIDI

rto L’autotraspo turo guarda al fu

LOGISTICA

Il container cambia rotta

· n.147 Marzo 2012

SICUREZZA

rTiAmo, o p s a r T ia v Al passione guidati dalla

Tornare alla crescita, tra proposte e difficoltà DCOOS3417 NAZ/278/2008

FRA PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI E VENTI DI PROTESTA L’AUTOTRASPORTO ITALIANO CERCA LA STRADA PER LA RIPRESA. FIRMATO IL DECRETO SUI FONDI PER IL SETTORE, IN ARRIVO NOVITÀ PER ALBO E ACCESSO


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ANNO XII N° 147 - Marzo 2012

PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

IBRIDI

L’autotrasporto o guarda al futur

DCOOS3417 NAZ/278/2008

COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi REALIZZAZIONE Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it

CAPO REDATTORE Lucia Angeloni REDATTORE Yari Selvetella

FOTO Luciano Tramontano SEGRETERIA Milva Pistoni HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Angela Iantosca, Michele Latorre, Gianpiero Massai, Fabrizio Serafini, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini

STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa - Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

Il container cambia rotta

SICUREZZA

orTiAmo, Al via Trasp passione guidati dalla

FRA PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI E VENTI DI PROTESTA L’AUTOTRASPORTO ITALIANO CERCA LA STRADA PER LA RIPRESA. FIRMATO IL DECRETO SUI FONDI PER IL SETTORE, IN ARRIVO NOVITÀ PER ALBO E ACCESSO

stradale ed economico: bloccato l’accesso sulla A14 e sulla E45 le strade del cesenate sono piombate nel caos. L’Albo degli Autotrasportatori sta svolgendo un ruolo importantissimo nel divulgare informazioni corrette, nel promuovere un’immagine positiva degli autotrasportatori ma anche una sempre maggior consapevolezza e professionalità della categoria. Basti pensare alla collaborazione avviata con la Rai, ma anche alla campagna “TrasporTiAmo”, la quarta promossa dal Comitato Centrale dell’Albo, a cui diamo ampio spazio in questo numero di Tir e che già sta avendo ottimi riconoscimenti dal popolo di internet e dei social network. Infine i corsi di formazione, perché la qualità dei servizi e la responsabilità di chi li gestisce o effettua siano un valore reale, non una semplice dichiarazione d’intenti. Alboautotrasporto.it

CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA Editoriale C&C srl via Molise 3 - 20085 Locate Triulzi (MI) tel 02 9048111 - fax 02 90481120 info@editorialecec.com www.editorialecec.it Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@editorialecec.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@editorialecec.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@editorialecec.com

LOGISTICA

E se l’Italia si scoprisse dalla parte dei tir?

DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato

GRAFICA Giuliana Caniglia

· n.147 Marzo 2012

econdo un aforisma attribuito al grande scienziato Albert Einstein “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. Gli autotrasportatori ne sanno qualcosa: ignoranza, luoghi comuni, superficialità hanno costruito attorno a questa categoria un’immagine – soprattutto mediatica – di pericolo e perfino di danno. Qualcosa, Tornare alla crescita, tuttavia, sembra cambiare e nelle settimane tra proposte e difficoltà appena trascorse sono stati vari i segnali in questa direzione. A cominciare dall’atteggiamento assunto dagli italiani rispetto alle proteste degli autotrasportatori, che pure tanti disagi hanno creato in molti territori. Ebbene, secondo le rilevazioni pubblicate dal sondaggista Renato Mannheimer sul Corriere della Sera del 30 gennaio scorso, circa il 90% degli italiani intervistati solidarizza con gli autotrasportatori, visti come simbolo delle difficoltà attraversate dalle categorie più deboli. Certo il 57%, pur condividendone le ragioni, dissente dalle modalità della protesta, ma questo aspetto è comune a ogni tipologia di sciopero. Subito dopo è stata la volta dell’emergenza neve, ed è toccato agli amministratori locali della Romagna constatare piuttosto traumaticamente l’importanza del ruolo svolto dai camion nel nostro sistema

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Massimo De Donato dedonato.tir@alboautotrasporto.it

CHE COS’È IL QR CODE Il QR Code (Quick Response Code - codice a risposta rapida) è un codice che può essere facilmente letto da qualsiasi smartphone dotato di fotocamera e che permette di accedere a un’enorme quantità di informazioni e contenuti che arrivano direttamente da internet sullo schermo del telefonino. Per poter leggere il codice occorre installare sullo smartphone un software adatto distribuito gratuitamente per tutti gli smartphone oggi in commercio: dagli iPhone ai dispositivi Android, ai nuovi apparati Windows Mobile.

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In copertina Iveco Eurocargo Hybrid

Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO


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Sommario n. 147 - Marzo 2012

Tornare a crescere, tra proposte e difficoltà

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Dal Parlamento le novità legislative: tra le proposte la cancellazione dall’Albo per le aziende senza veicoli da oltre due mesi. Intanto continuano le proteste: stavolta si fermano i bisarchisti di Yari Selvetella

Un settore al lavoro per la ripresa e la sicurezza

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Le Associazioni di categoria fanno il punto sulle trattative con il Governo

Carta di Qualificazione del Conducente: obiettivo 2014

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Mentre si avvicinano le nuove scadenze, abbiamo incontrato Maurizio Vitelli, direttore generale della MCTC e Liliana Scarpato, dirigente della divisione 5 di Yari Selvetella

Al via TrasporTiAmo, guidati dalla passione

22

È partita da Roma la IV campagna per la sicurezza promossa dal Comitato Centrale dell’Albo. Molte le iniziative: 300 i camion ambasciatori di sicurezza, 30 quelli trasformati in opere d’arte

Pedaggi senza barriere con il sistema free flow

26

Entro ottobre 2012 i mezzi pesanti per pagare il pedaggio autostradale in Europa dovranno adottare un sistema unico di pagamento

Infrastrutture e investimenti sui porti del Nord-Ovest

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Un convegno a Milano su Le grandi infrastrutture del Nord-Ovest e il piano nazionale della logistica 2011-2020

Ibridi: puliti, intelligenti e a basso consumo

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I veicoli a doppia trazione sono la soluzione a molteplici problemi di circolazione urbana e di inquinamento, con tutti i vantaggi della motorizzazione elettrica ma anche quelli del diesel di Ferdinando Tagliabue

Il container cambia rotta e la Cina rallenta la crescita

36

Nel 2011 sono aumentati i volumi trasportati dalle portacontainer di tutto il mondo ma la precaria situazione finanziaria dell’Eurozona spinge verso il basso le previsioni di Michele Latorre

Rubriche Editoriale Albo Amministrazione Consulta Scadenze e divieti

3 6 8 9 11

Europa Logistica Fisco Normative Costi di esercizio In viaggio con

14 35 38 40 46 50

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Albo

L’Albo: una risorsa insostituibile per l’autotrasporto È in grado di rappresentare in un unico mosaico tutte le tessere che compongono il settore e di spingere il comparto verso la crescita, investendo in formazione, qualità e informazione

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca

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e grandi incertezze e le sfide del nostro tempo impongono a tutte le categorie produttive scelte strategiche molto importanti. Anche noi siamo chiamati a misurarci con questa difficile fase e dobbiamo farlo, credo, con grande intelligenza e senso di responsabilità. Altrettanto devono fare però, guardando al nostro settore, le Istituzioni, il Governo e i partiti, consapevoli di un fatto molto chiaro: l’autotrasporto è decisivo per le sorti dell’economia. Lo dicono anzitutto i dati, le statistiche, che vedono più dell’80 per cento delle merci trasportate su gomma e, soprattutto, lo dicono tante e tante famiglie in tutta Italia il cui futuro dipende da questo settore. Lo dice, cioè, l’Albo degli Autotrasportatori, che rappresenta circa 150mila aziende da Aosta a Ragusa, (tra le quali le 42mila circa prive di veicoli che saranno presto cancellate se non provvederanno all’acquisto di mezzi) e che è un baluardo insostituibile dell’unità e delle prospettive di crescita di tutto il comparto.

Unità della categoria Vale la pena soffermarsi su entrambi questi due aspetti. Quanto al primo, l’unità della categoria, basta richiamarsi alla recentissima attualità. Le nostre aziende sono allo stremo e in questa situazione la via della protesta diventa un’opzione sempre plausibile e talvolta si finisce addirittura per essere preda di avventure politico-sindacali che tanto possono nuocere al Paese e a chi vi prende parte. Dove tentare di ricomporre questo disagio se non all’interno di un ente che, come l’Albo, rappresenta tutte le molteplici declinazioni del nostro mondo imprenditoriale? Il quadro del nostro autotrasporto è estremamente frammentato; solo all’interno dell’Albo queste migliaia di frammenti possono diventare un unico razionale mosaico. L’Albo e il suo Comitato Centrale sono, e possono essere sempre di più, la camera di compensazione in cui cercare il dialogo, nell’interesse della categoria e dell’Italia. Se, inopinatamente, questa struttura dovesse risultare trascurata o depotenziata, cosa impedirebbe alle spinte disgregatrici di prevalere, sottoponendo il Paese a momenti di grande difficoltà? Credo che le Istituzioni dovrebbero tenere nel massimo conto questo fattore. Al tempo stesso, le associazioni rappresentative della categoria devono ricordare sempre che l’Albo è una nostra conquista, che risale ormai a quasi quarant’anni fa e non dobbiamo mai darla per scontata, ma fare del tutto per continuare a valorizzarla al massimo.

Prospettive di crescita E questo ci porta al secondo punto: quello delle prospettive di crescita del settore. Di fronte a una crisi sempre più grave, a un’insicurezza che si insinua come un veleno nei progetti – ancor prima che nella realtà – della nostra vita d’impresa, si corre il rischio di rinunciare agli investimenti, alla qualità, alla sicurezza. In una parola rischiamo di rinunciare al futuro e ad essere protagonisti della ripresa economica che, ci auguriamo presto, risolleverà l’Italia e l’Europa. Il Comitato Centrale dell’Albo può essere un argine a questa tendenza. L’Albo investe in formazione, finanziando in tutta Italia corsi gratuiti che modernizzano il settore grazie a professionisti sempre più al passo coi tempi, con la razionalizzazione logistica, con le nuove tecnologie, con le normative e con il management. L’Albo investe in sicurezza, promuovendo ad esempio campagne come la recente “TrasporTiAmo” che diffondono, ben oltre i confini della categoria, il nostro impegno di professionisti e di ambasciatori della sicurezza. L’Albo investe in certificazione di qualità, in tecnologie telematiche, in studi statistici che rivelano la realtà economica e sociale del nostro settore. L’Albo investe in informazione, diffondendo il mensile TIR e collaborando con la Rai (Radio e Tv) con programmi che aiutano a comprendere meglio questo settore e a denunciarne le criticità. L’Albo è la casa dell’autotrasporto italiano e come tale va curato e preservato al meglio.


Campagna Sicurezza: l’autotrasporto si proietta nel sociale Nuova ottica per l’immagine del camionista, l’amico che consente la normalità della nostra vita, ci rifornisce di tutti i beni di consumo e permette all’economia di evolversi

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l 7 febbraio è stata presentata la quarta Campagna per la Sicurezza che ha la grossa ambizione di proiettare il settore nel “sociale”. Negli anni abbiamo assistito a una continua evoluzione partita dalla creazione dell’Albo Nazionale, istituito con la legge 6 giugno 1974 n. 298, al quale l’aspirante autotrasportatore era (ed è) obbligato ad iscriversi per poter esercitare la professione. Negli anni si sono poi succedute varie Direttive Comunitarie che hanno integrato ulteriormente i requisiti da dimostrare: la capacità professionale che si ottiene con il superamento di esami di notevole complessità, una capacità finanziaria, che in Italia è stata sempre di notevole entità, ed ovviamente il possesso dell’onorabilità nel rispetto di regole necessarie a rendere il settore sempre più qualificato. Ciò ha portato il trasportatore a diventare negli anni un vero “imprenditore” e in tale veste ha dovuto affrontare tutte le crisi del mercato di cui è un attore importante anche se, a volte, inconsapevole. Un camionista per amico Sono proprio i vari momenti di crisi hanno portato il settore anche ad atti di protesta estrema come il “fermo dei servizi” al quale abbiamo assistito negli anni. Ed è proprio in questi momenti che l’opinione pubblica è stata negativamente colpita. E’ il trasportatore il colpevole dei supermercati vuoti, dei carburanti che si esauriscono e della mancanza di tutti quei beni di consumo ai quali siamo abituati. Ma proviamo per un momento a riflettere sulla normalità di una giornata qualunque nella quale tutti noi tro-

viamo ciò che ci serve nei supermercati, nelle farmacie, ecc. e allora appare evidente che proprio il trasportatore è colui che ci consente la normalità della nostra vita. E’ colui che nonostante le difficoltà è sempre al nostro servizio e ci permette di poter soddisfare le nostre esigenze. Per chi, come me, da anni svolge il suo lavoro nell’amministrazione nel settore dell’autotrasporto merci, e che ha sempre creduto nella grande potenzialità ed umanità di detto settore, è una grande soddisfazione vedere che finalmente si punta su un’immagine diversa. L’attività dell’autotrasportatore si pone come le altre attività socialmente utili: il camionista non è più “sporco e cattivo” alla guida un “bisonte” della strada, ma è un amico che ci aiuta nei nostri bisogni primari. Ancora di più l’autotrasportatore è un messaggero di sicurezza, è una persona alla quale ci possiamo rivolgere sulla strada se abbiamo una difficoltà. Questa nuova ottica implica un sempre maggior impegno nel rispetto delle regole al fine di trasmettere un’immagine di sicurezza. Il programma della Campagna andrà anche nelle scuole per avvicinare i ragazzi e le loro famiglie a un mestiere a volte non conosciuto proprio nell’aspetto sociale.

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba

Imprese iscritte all’Albo al 16/02/2011

Senza veicoli Con veicoli da 1 a 5 veicoli da 6 a 10 veicoli da 11 a 50 veicoli da 51 a 100 veicoli da 101 a 200 veicoli più di 200 veicoli TOTALE IMPRESE

N. IMPRESE 42.691 106.852 79.919 12.764 12.515 1.095 376 183 149.541

Albo: approvata la direttiva pedaggi 2012 Nella riunione di fine febbraio, il Comitato Centrale ha dato parere favorevole sulla bozza di direttiva pedaggi 2012, che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti emanerà al fine di suddividere le somme utilizzabili nell’anno 2012 per la protezione ambientale e la sicurezza stradale. L’approva-

zione della nuova direttiva giunge in anticipo rispetto a quelle degli anni precedenti, che venivano invece adottate solo nella seconda parte dell’anno, e ciò consentirà di provvedere prima all’erogazione degli sconti autostradali alle imprese aventi diritto, quali il saldo del 2009 e le riduzioni compensate del 2010.

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Amministrazione

di Enrico Finocchi

A

febbraio è stato firmato il decreto interministeriale che ripartisce i 400 milioni destinati dalla Legge di Stabilità 2012 a misure di sostegno dell’autotrasporto di merci (vedi approfondimento a pag. 42, n.d.r.). Ci si augura quindi che a breve possano essere portati a compimento da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze gli adempimenti amministrativi necessari per l’effettiva spendibilità delle risorse. La tempestività con cui è stato definito il riparto delle risorse conferma la particolare attenzione

so di emanazione il decreto ministeriale che definisce le procedure per la richiesta del contributo “Ecobonus” sui viaggi intermodali strada mare effettuati nel 2011. Particolare attenzione, inoltre, sarà destinata all’importante misura prevista nel decreto, che assegna fino a 15 milioni di euro per le iniziative per la formazione professionale nel settore. Al riguardo è necessario avviare tempestivamente il confronto con le associazioni di categoria per definire nel dettaglio gli interventi di formazione e le procedure.

dal Comitato Centrale per l’Albo con l’attivazione di ogni possibile sinergia e collegamento, anche informatico, tra l’Albo stesso e altre banche dati pubbliche in grado di fornire dati di riscontro al fine della tutela della regolarità del settore dell’autotrasporto, appare necessario rendere strutturali alcune misure, quali la riduzione del costo del lavoro anche attraverso l’applicazione diretta di tassi di premio Inail correlati ai valori effettivi derivanti dall’andamento infortunistico del settore.

Risorse per interventi strutturali Il da fare, quindi, non manca, ma ciò non deve far perdere l’attenzione al futuro. Quest’anno, purtroppo, non sono destinate risorse a interventi strutturali finalizzati a incidere sul settore che, se da un lato è caratterizzato da grande dinamicità per la presenza di un gran numero di piccole imprese, dall’altro, sconta gravi carenze, che rendono problematica la competitività delle nostre imprese di fronte a quelle straniere, e, quindi, la loro stessa possibilità di sopravvivere in un mercato ormai liberalizzato. Al di là dei possibili interventi normativi in corso di definizione (costi minimi, accesso alla professione), e delle attività che potranno essere poste in essere

Occorre evitare, per quanto possibile, contributi indifferenziati e liberare risorse che possano essere indirizzate a interventi strutturali in grado di incidere sulla competitività e sulla organizzazione del settore. In particolare bisognerebbe finalizzare le risorse agli aiuti di Stato che possono essere concessi senza necessità di alcuna notifica “ex ante” alla Commissione europea, sulla base di quanto previsto dal Regolamento (CE) 800/2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune. Si dovrà pertanto lavorare per definire misure di sostegno, oltre che nel settore della formazione, anche per investimenti, per l’occupazione a favore delle PMI, a favore dei lavoratori svantaggiati e quant’altro.

Autotrasporto: Governo attento al settore A breve disponibili i fondi per l’autotrasporto. Necessario rendere strutturali alcune misure, quali la riduzione del costo del lavoro, ed evitare contributi indifferenziati che il Governo riserva al settore dell’autotrasporto, e prosegue le azioni già messe in atto, con i decreti legge in materia di liberalizzazioni e di semplificazione, sulla base degli impegni assunti con il confronto delle associazioni di categoria per dare soluzione alle principali problematiche del settore. L’Amministrazione, in attesa della registrazione del decreto, ha avviato i contatti con gli Enti interessati per sollecitare l’attivazione delle misure previste, con particolare riferimento alla riduzione dei tassi di premio Inail. E’ inoltre già stata definita la Direttiva ministeriale annuale al Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori, necessaria per la concreta erogazione dei rimborsi dovuti per la riduzione dei pedaggi autostradali (Vedi box pagina precedente, n.d.r.). Nello stesso tempo è in cor8

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Consulta

di Fabrizio Serafini

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el corso del mese di febbraio l’attività della Consulta si è svolta prevalentemente all’interno del Comitato esecutivo, e si è concentrata su alcune questioni tra cui, in primo piano, la gestione dell’emergenza neve operata dalle Prefetture e dagli enti titolari delle strade nelle prime due settimane di febbraio, che ha generato molte polemiche tra gli autotrasportatori. Questi, infatti, hanno lamentato delle chiusure generalizzate al traffico dei mezzi pesanti di strade sul-

che la Consulta, nell’ambito della rivisitazione del Piano Nazionale della Logistica, si faccia promotore di una proposta per migliorare la manutenzione delle strade e delle aree di servizio, affinché queste emergenze possano essere affrontate con strumenti più adeguati. Il Piano della Logistica A proposito della rivisitazione del Piano della Logistica, si tratta di un altro argomento sul quale si sono concentrate le attenzioni del Comitato. Questa

net, ovvero della piattaforma per la logistica integrata voluta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, allo scopo di migliorare la sicurezza e l’efficienza del sistema trasportistico italiano. Sono state illustrate le opportunità che potranno scaturire da questa piattaforma per le imprese di autotrasporto e l’intera catena logistica, sia per quanto concerne la conoscenza, in tempo reale, dello stato del traffico in corrispondenza dei principali nodi stradali, sia sotto il profi-

Anche strade e aree di servizio nel Piano della Logistica Il Comitato esecutivo della Consulta chiede miglioramenti per le infrastrutture, affinchè in futuro le emergenze, come nel caso della neve, possano essere affrontate con strumenti adeguati

La pagina della Consulta

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(* vedi istruzioni a pag.3)

le quali, a quanto pare, era assente qualsiasi pericolo per la circolazione stradale visto che non vi era neve né, tantomeno, quest’ultima era prevista a breve. Il danno al sistema Paese originato da queste decisioni è stato stimato in circa 250 milioni di euro al giorno, tenuto conto che l’ondata di freddo del 17 dicembre 2010 costò all’Italia tra il 5 e il 6 % del PIL, ovvero circa 250 milioni di euro al giorno. Le associazioni presenti in Comitato esecutivo hanno lamentato anche la scarsa assistenza prestata agli autotrasportatori che sono stati costretti a fermarsi, in alcuni casi, in punti di raccolta totalmente inadeguati a gestire l’emergenza; per questo motivo, il Comitato esecutivo ha ritenuto

rivisitazione, infatti, è diventata necessaria a seguito della decisione presa dalla Commissione europea nello scorso mese di ottobre, che ha inserito il corridoio Baltico-Adriatico tra i progetti prioritari finanziabili nel quadro delle grandi rete transeuropee; questo corridoio collegherà i porti dell’Adriatico all’Europa centrale, ed attraverserà la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Austria, oltre, chiaramente, all’Italia, con un tracciato che dovrebbe toccare Danzica, Vienna, Venezia e Bologna, per saldarsi con il corridoio 5 a Trieste. Piattaforma Uirnet Il Comitato esecutivo si è anche occupato della presentazione della piattaforma Uir-

lo del disbrigo degli adempimenti amministrativi legati al trasporto intermodale (quindi, per velocizzare le pratiche nei porti, ecc..). Infine, un altro argomento oggetto di attenzione da parte del Comitato esecutivo è stato quello del Soccorso stradale, sul quale il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta predisponendo una circolare che dovrebbe far cessare tutte quelle situazioni in cui autocarri attrezzi omologati per uso speciale per l’attività di soccorso stradale (che sono quindi sottratti all’obbligo di iscrizione all’Albo ai sensi dell’articolo 30, lettera d della Legge 298/1974), vengono utilizzati per finalità diverse, ad esempio per spostare veicoli nuovi o usati da/presso un rivenditore. TIR147-2012 9



Scadenze e divieti

Marzo 2012 GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB

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8-22

8-22

IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente; Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente e di quella annuale. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente. ENTRANO IN VIGORE LE DISPOSIZIONI PREVISTE DALLA DIRETTIVA 2008/117/CE Le prestazioni di servizi generiche scambiate con soggetti passivi non residenti in Italia si considerano effettuate: - nel momento di ultimazione della prestazione, se di carattere periodico o continuativo alla data di maturazione dei corrispettivi, fatto salvo l’eventuale pagamento anticipato; - al 31 dicembre di ogni anno, se si tratta di prestazioni a carattere continuativo o di durata ultra annuale, senza che intervengano pagamenti parziali, fino a quando non siano ultimante

8-22

8-22 MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di febbraio.

Divieti di circolazione Paesi Europei AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA

Sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -

Domenica 00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-21,45 18,00-21,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 00,00-22,00 00,00-22,00 15,00-21,00

Notte 22/23-05/06 22,00-05,00 -

Giorni di restrizione tutti i venerdì 18,00 - 21,00 15/3 00,00-22,00 23/3 16,00/21,00 -

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Scadenze e divieti

Aprile 2012 DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

8-22 BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese febbraio.

14-22 8-16 8-22 8-22 8-14

8-22

IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente; Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente e di quella annuale. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente.

8-22

8-22 MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di di marzo o del 1° trimestre.

8-22

BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di marzo o del 1°trimestre. MUD Invio telematico, da parte delle imprese che producono (o gestiscono) rifiuti pericolosi e/o speciali, del Mud, relativo al 2011, alla Camera di Commercio.

Divieti di circolazione Paesi Europei AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA

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Sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -

Domenica Notte 00,00-22,00 22/23-05/06 9-25/4 00,00-22,00 6-9/4 00,00-21,45 9-30/4 7-30/4 18,00-21,00 il venerdì 06,00-22,00 16/4 13,00-22,00 9/4 00,00-22,00 6-9/4 08,00-21,00 6/4 00,00-24,00 22,00-05,00 6-9/4 00,00-22,00 7/4 00,00-22,00 8/4 15,00-21,00 12-16/4

00,00-22,00 00,00-22,00 21,30-24,00 18,00-22,00 18,00 - 21,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 14,00-21,00 00,00-24,00 08,00-24,00 00,00-24,00 15,00/22,00

Giorni di restrizione 8-9/4 08,00-22,00 6-25/4 18,00 - 21,00 9-27/4 08,00-21,00 8/4 00,00-24,00 9/4 00,00-22,00 13/4 06,00-16,00

9/4 00,00-22,00 30/4 22,00-24,00 -


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Europa

di Marco Tempestini

L

a Commissione europea sta procedendo ad un riesame della situazione del mercato del trasporto merci su strada dell'Unione europea, in vista della stesura di una relazione sul tema, a fine del 2013, che potrà anche (eventualmente) contenere nuove misure per un’apertura ulteriore dei mercati nazionali dell’autotrasporto, incluso il cabotaggio - ma ciò solamente se si saranno fatti progressi tali da giustificarlo, nell’ambito dell’armonizzazione delle regole (legislazione socia-

Cabotaggio È sul cabotaggio che si sono registrate le opinioni più diverse. Interessante come un Paese come il Regno Unito, generalmente liberista (presente sia come associazione di categoria che come Paese membro) si sia detto alquanto riluttante quanto all’apertura totale del cabotaggio. Stessa cosa per la Germania che, inoltre, ha espresso riserve sul presunto risultato (più volte menzionato dalla Commissione) della diminuzione dei viaggi a vuoto ottenibile attraverso l’elimi-

di mantenere l’attuale normativa di contingentamento del cabotaggio stradale, che prevede all’interno del Paese di cabotaggio un massimo di tre trasporti in sette giorni a partire dallo scarico della merce in traffico internazionale, almeno fino a quando non saranno armonizzate le condizioni di mercato nei diversi Paesi dell’Unione europea.

nazione del limite di tre operazioni di trasporto in una settimana. Inoltre, ha chiesto che la CE dica una volta per tutte cosa intende esattamente per “ulteriore apertura”. In effetti non è stato condotto un preciso studio sugli impatti previsti sulla riduzione dei viaggi a vuoto. Per alcuni addirittura i mercati nazionali sono già liberalizzati (con il cabotaggio si può entrare senza problemi in un altro Paese ed effettuare trasporti nazionali). La posizione dell’Italia (presenti i rappresentanti di Anita e Confartigianato Trasporti) è stata che il trasporto italiano va tutelato da qualsiasi forma di concorrenza sleale e che la liberalizzazione del cabotaggio non può prescindere da un’armonizzazione europea dei costi di esercizio delle imprese e dei controlli che vengono effettuati. Per questo ha proposto

taggio, oltre a quelle sui tempi di guida e di riposo e dell’autotrasporto in generale. Manca l’armonizzazione, ciò è stato assodato da parte di pressochè tutti i presenti. Grosso problema è poi la mancanza non solo di armonizzazione delle procedure di controllo e gravità delle infrazioni, ma soprattutto dell’entità delle sanzioni. Si è parlato di trasparenza dei controlli: la prossima istituzione dell’ERRU (l’interconnessione elettronica degli “albi autotrasportatori” dei 27 Paesi dell’UE) aiuterà molto in tal senso. Le norme europee non sono chiare, le lacune interpretative non aiutano. Molte informazioni ad oggi non sono accessibili alla polizia in fase di controllo di vettori stranieri. Sulla direttiva distacco dei lavori, è sempre stato chiaro che essa si applica al cabotaggio ma nella re-

Controlli La parte del leone l’ha svolta la discussione sul rispetto e l’applicazione delle norme sul cabo-

Cabotaggio: l’Europa si prepara ad aprire i mercati Un Gruppo di Alto Livello lavora per fare il punto sul mercato comunitario dell’autotrasporto. Il cabotaggio fra gli argomenti più “caldi” discussi a Bruxelles ad un’importante audizione

L’audizione a Bruxelles

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(* vedi istruzioni a pag.3)

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le e di sicurezza) e relativa attuazione. Al fine di preparare la stesura di tale rapporto, la CE ha riunito un Gruppo ad alto livello composto da esperti accademici per fornire una prima serie di raccomandazioni. Un’audizione pubblica si è tenuta a Bruxelles a fine febbraio con lo scopo di aiutare il Gruppo a raccogliere informazioni direttamente dagli attori del settore (che peraltro si sono già espressi per iscritto nell’ambito di una consultazione aperta dalla CE nel 2011). Presenti anche vari rappresentati degli Stati, oltre a rappresentanti di categoria nazionali ed europei, costruttori, sindacati dei lavoratori etc. L’audizione ha affrontato quattro temi “pilastro”: cabotaggio, controlli, autisti, produttività.


altà dei fatti un’ attuazione concreta non si è quasi mai vista. Il tema della responsabilità della catena del trasporto è sempre più trattato: si è chiesto da più parti che venga disciplinata/controllata anche la responsabilità del committente che ordina il trasporto di cabotaggio, su esempio della Germania dove il committente deve assicurarsi che chi effettua cabotaggio abbia la licenza comunitaria e tutti gli altri documenti in regola, rispetti i limiti delle tre operazioni di viaggio; inoltre il contratto non può essere in-

Notizie dall’Europa Germania: aumento pedaggi dal 1 agosto 2012 Dal 1° agosto 2012 i mezzi pesanti sulle autostrade a quattro corsie in Germania dovranno pagare un pedaggio di circa 17 centesimi di euro a chilometro, con un nuovo sistema di registrazione e calcolo del pedaggio definito “Toll Collect” che unisce localizzazione satellitare e telefonia cellulare. Non è un fulmine a ciel sereno: l'introduzione della nuova tassazione era stata approvata dal Parlamento tedesco nel 2011, ma il ministero dei Trasporti e la società Toll Collect, responsabile per l'istituzione e il funzionamento di questo sistema, hanno dovuto negoziare a lungo per raggiungere un accordo sulla data di partenza. Verranno tassati circa 1.000 km di infrastruttura stradale e l'importo da pagare sarà di 17 centesimi per chilometro, con un guadagno per lo Stato tedesco stimato in circa 100 milioni di euro annui da utilizzare per la costruzione o la manutenzione stradale. Un sistema di pedaggio per i camion è già presente sulle autostrade tedesche, la LKW-Maut, fin dal 2005: dalla sua introduzione, il sistema ha raccolto 25 miliardi di euro di fatturato, secondo Toll Collect.

Francia: camion a sei assi nel 2014? In Francia è allo studio un progetto per introdurre nel 2014 camion a sei assi sulle strade. Nel Paese, i mezzi pesanti di 44 ton (a 5 assi) sono già stati introdotti, in base anche ad obiettivi di riduzione delle emissioni e ottimizzazione dei trasporti (meno viaggi, meno veicoli, più merce caricata). Secondo il ministro dei trasporti Thierry Mariai comunque, il sesto asse non è una finalità in sé ma va inquadrato in un’ottica più ampia, che vede ad esempio anche l’introduzione della c.d. “Grenelle” (o Ecotassa per i pedaggi - sistema che, peraltro, sarà gestito dalla nostra Autostrade). L’attenzione del Paese ai mezzi pesanti è anche legata alle sempre più scarse performance e capacità delle ferrovie per il trasporto merci, lamentata da molti.

Portogallo: trasportatori in grosse difficoltà

Per l’Italia la liberalizzazione del cabotaggio non può prescindere da un’armonizzazione europea dei costi di esercizio delle imprese

feriore ad un certo importo dal punto di vista del corrispettivo. Autisti Il tema della mancanza di autisti è ben presente e noto a livello comunitario. L’età media risulta elevata, e l’attività attrae sempre meno giovani a causa delle difficoltà sia di carattere regolamentare (numero eccessivo di norme da rispettare, complesse e pervasive), la concorrenza sleale, il lavoro spesso duro e che tiene gli autisti (che nel caso dei padroncini - va ricordato - coincidono con gli imprenditori) molto tempo lontano da casa. Le risorse esistenti sono poi poco professionalizzate (anzi, vi è notevole differenza fra professionalità di paesi dell’Est). È chiaro che il ruolo della formazione è fondamentale: ad esempio camion tecnologica-

Gli autotrasportatori portoghesi vivono momenti difficilissimi. Alla generale situazione di crisi economica e finanziaria del Paese si aggiungono difficoltà legate alla concorrenza sleale di oltre 5000 imprese di autotrasporto che operano sul mercato in maniera poco trasparente e frutto molto spesso di aperture e immediate chiusure “ad hoc” da parte degli imprenditori per non pagare le tasse. I prezzi del trasporto sono poi molto bassi e i pagamenti vengono effettuati con un ritardo fino a 120 giorni. Anche il prezzo del carburante è un grosso problema, il gasolio professionale, di cui si discute da anni, non è mai stato attuato dal governo. Forme di rimborso dei pedaggi sono state introdotte di recente, ma solo per i vettori nazionali - circostanza questa contraria al diritto comunitario e che ha visto le proteste dei vettori non portoghesi (ad. es. quelli spagnoli) che hanno denunciato un grave caso di disparità di trattamento e concorrenza sleale nei loro confronti.

Spagna: accordo sui tempi di pagamento e gasolio in fattura Siglato in Spagna un accordo tripartito fra il Governo, le associazioni dell’autotrasporto e quelle dei caricatori per garantire da parte di questi ultimi pagamenti entro 30 giorni (la media attuale è di oltre 60) oltre al recupero del gasolio in fattura. La debolezza contrattuale dei trasportatori spagnoli nei confronti dei caricatori è un grosso problema; con la committenza in generale si registrano problemi analoghi a quelli italiani circa l’entità dei prezzi del trasporto, motivo per cui la categoria iberica ha sempre guardato alla legge italiana sui costi minimi della sicurezza come modello di riferimento da raggiungere.

mente più avanzati richiederanno conducenti più qualificati. E poi c’è il dumping sociale. Ma chi paga la formazione? Aumento della Produttività A Bruxelles si è anche discusso del potenziale di miglioramento e innovazione nella tecnologia dei veicoli, gestione delle flotte (per le imprese più grandi), ostacoli all'innovazione, ruolo della logistica e delle infrastrutture. Per alcuni la soluzione è nei partenariati pubblicoprivati ma questo certo dovrà essere fatto evitando un aumento dei co-

sti per l’utente finale Alcuni attori hanno collegato alla discussione il tema dei mega camion, che consentirebbero una maggiore produttività ed efficienza con riduzione delle emissioni. L’ammissibilità dell’impiego transfrontaliero di tali “gigaliners” non è chiaro (qualcuno ha lamentato che i Commissari ai Trasporti Barrot, Tajani e Kallas abbiano dato tre diverse posizioni, sempre più restrittive). Conclusioni A più riprese nel corso dell’audizione si è avuta l’impressione che si desse oramai come certa la

liberalizzazione dopo il 2013: così non è. È stata condivisa fondamentalmente da tutti gli attori presenti l’esistenza di differenze nelle condizioni sociali fra Paesi europei. La progressiva armonizzazione è un obiettivo a monte. Lo stesso chairman del Gruppo ha parlato di efficienza non solo economica ma “sociale”: dato molto significativo. Le raccomandazioni dei “saggi” dovrebbero essere presentate verosimilmente in giugno, e secondo alcuni osservatori il loro contenuto potrebbe non essere scontato. I giochi non sono ancora fatti... TIR147-2012 15


T Politica

ornare a crescere e dare nuovo slancio a un’economia duramente provata dalla crisi degli ultimi anni. È questa la sfida lanciata dal Governo Monti sin dall’inizio del 2011, con la cosiddetta “fase 2” che, proprio in queste settimane dovrebbe entrare nel vivo, con i decreti sulle liberalizzazioni e sulle semplificazioni. Anche il settore dell’autotrasporto, ancora attraversato da turbolenze e proteste come quelle messe in atto dai bisarchisti, spera nella crescita e guarda con attenzione a quanto accade tra Monte Citorio e Palaz-

zo Chigi, cercando di ritagliarsi un ruolo da protagonista nell’iter che vede le proposte trasformarsi in provvedimenti operativi. Buone notizie per quanto riguarda le risorse: è stato infatti firmato il decreto sulla ripartizione dei fondi per il settore, quei 400 milioni frutto di un’intesa raggiunta col Governo Berlusconi e confermata dall’attuale Esecutivo. Via dall’Albo chi è senza veicoli Durante l’esame in aula dei decreti sono emerse alcune proposte

suo intero parco veicolare o di aver acquistato almeno due veicoli per trasporto di cose (almeno euro 5). Da segnalare anche un ricorso del Codacons sulle giornate di divieto di circolazione dei mezzi pesanti. L’audizione dell’Autotrasporto Alla metà di febbraio, intanto, si è svolta, presso la Commissione Trasporti della Camera, l’Audizione del Presidente della Consulta Bartolomeo Giachino e delle associazioni rappresentative

Tornare a crescere, tra proposte e difficoltà Tra le novità al vaglio del Parlamento la cancellazione dall’Albo per le aziende senza veicoli da oltre due mesi. Per l’accesso alla professione limite minimo a 1,5 tonnellate che riguardano direttamente e indirettamente il settore. È prevista la cancellazione dall'Albo degli autotrasportatori per le imprese che per oltre due mesi restano senza autoveicoli adibiti al trasporto merci. Il Parlamento fa così propria la strategia adottata già da tempo dall’Albo stesso per quanto riguarda l’estromissione di chi opera senza veicoli.

Scomparso Massimo Dolciami In chiusura di questo numero della rivista è giunta la notizia della scomparsa, in circostanze ancora da accertare, di Massimo Dolciami. Per oltre quindici anni Dolciami è stato presidente dell’Unitai, associazione presente nel Comitato Centrale, ma ha anche ricoperto la carica di vice presidente di Conftrasporto e legale rappresentante di una nota impresa specializzata nel trasporto dei rifiuti e dei carichi eccezionali. Alla famiglia le condoglianze della redazione di Tir.

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Cambia l’accesso alla professione Dal decreto semplificazioni novità anche per l’accesso alla professione. Il limite minimo del carico dei mezzi viene stabilito in 1,5 ton. Per le imprese fino a 3,5 ton basterà frequentare un corso preliminare e un aggiornamento ogni dieci anni, senza alcun esame. Dovranno inoltre dimostrare di aver acquisito un’altra azienda o il

dell’autotrasporto. Giachino ha presentato una nota in cui riepiloga lo stato attuale del comparto e i risultati raggiunti nel corso degli ultimi anni. “Dal 2008 al 2012 – ha dichiarato l’ex sottosegretario – i fondi cosiddetti a pioggia sono diminuiti, mentre sono aumentati i fondi con destinazione di politica industriale (riduzione costo del lavoro, formazione, investimenti etc.)”. Giachino ha inoltre ricordato i successi del metodo concertativo: “Con il tavolo a tre, che mette a confronto tutti gli interlocutori della politica dei trasporti , il Governo è in grado di fare sintesi nell’interesse del Paese”. “Gli interventi che avvengono in Europa ci stanno costringendo a confrontarci con realtà estremamente complesse – dichiara a TIR il presidente della Fai Paolo


Uggè, subito dopo l’audizione perché il problema del gasolio, delle autostrade, dell’accesso alla professione, temi fondamentali, devono rientrare in una logica di sistema. Serve un vero progetto sui trasporti del nostro Paese”. Sempre in primo piano anche la questione che riguarda i costi della sicurezza. È intervenuto al riguardo il presidente nazionale di Confartigianato Trasporti, Francesco del Boca. ''Ci aspettiamo entro fine marzo – ha detto all'assemblea di categoria del Friuli Venezia Giulia – risposte concre-

Al centro delle proteste dei bisarchisti, un livello tariffario ritenuto sottocosto e la richiesta di tabelle ministeriali specifiche

te sul decreto per l'applicazione delle sanzioni da parte del Governo. È l'ultimo tassello che manca. Confindustria e Confetra hanno presentato ricorso contro il decreto al Tar del Lazio ma da parte nostra confidiamo nel Governo, che ha sposato questo provvedimento. Se non vedrà la luce, siamo pronti a proclamare nuovamente lo stato di agitazione e a intraprendere una nuova campagna di protesta''. Protestano le bisarche Mentre in Parlamento si cerca la quadratura del cerchio, anche il mese di febbraio è stato all’insegna della protesta. Stavolta è stata l’associazione Bisarche italiane, che fa riferimento a TrasportoUnito, ad avviare la mobilitazione, con un fermo a oltranza del trasporto di autovetture, presidi dei manifestanti in prossimità di aree strategiche per la movimentazione delle autovetture, come i principali porti italiani, strutture logistiche e stabilimenti, tra cui quello della Fiat a Cassino. “Questo stato di cose – si legge in un comunicato di Bisarche Italiane – è destinato a proseguire a lungo o comunque fin quando le istituzioni e la committenza non decideranno di confrontarsi con la categoria per definire corrette modalità operative in un settore cronicamente privato di potere contrattuale e costretto ad operare ai limiti della sopravvivenza". Critica l’Anita. “Non ammettiamo che chi voglia continuare a svolgere il proprio lavoro non pos-

Futuro ad alta velocità Il presidente della Consulta Giachino interviene in favore della Tav del congresso del Pdl di Torino, l ’ex sottosegretario ha infatti presentato una mozione a favore della Tav approvata con un applauso. Per Giachino “la Tav è l’opera più importante per il futuro del territorio piemontese e per la sua crescita. L’obiettivo principale del Paese è la crescita economica, unico modo per ridurre il debito pubblico e per creare nuova occupazione per i giovani e per coloro che sono ai margini del processo produttivo. Tra l’altro Il Piemonte e Torino negli ultimi anni sono cresciuti meno della media nazionale con effetti pesanti per le classi più povere e per i giovani”.

È uno degli argomenti di stretta attualità della politica italiana, e riguarda da vicino anche il settore del trasporto merci. Parliamo del progetto di treno ad alta velocità tra Torino e Lione. Il presidente della Consulta (piemontese doc) Bartolomeo Giachino è assolutamente a favore. Nel corso

sa farlo perché ostacolato o minacciato dai manifestanti”, dichiara il presidente Eleuterio Arcese. Al centro delle proteste, un livello tariffario ritenuto sottocosto: 1-1,10 euro al chilometro, contro un costo di almeno 1,85 euro al chilometro. I bisarchisti chiedono che le tabelle ministeriali riportino valori specifici sulla loro attività.

portante. Si è infatti svolta a Bruxelles l’audizione europea sul mercato dell'autotrasporto e sul futuro del cabotaggio, (vedi articolo a pag 14). E su questo tema, prende posizione l’Anita. “Il trasporto italiano va tutelato da qualsiasi forma di concorrenza sleale e la liberalizzazione del cabotaggio non può prescindere da un’armonizzazione europea dei costi di esercizio delle imprese”.

Audizione europea Intanto, lontano da Roma, si discute un’altra questione im-

Al Porto di Napoli il fermo “selettivo” I trasportatori hanno protestato per il rispetto dei costi di sicurezza Senza costi di sicurezza, niente trasporto: non sono difficili da sintetizzare i contenuti della protesta che, a partire dall’8 febbraio, ha visto di nuovo protagonisti gli autotrasportatori impegnati nella movimentazione di container al Porto di Napoli. Stavolta a mobilitarsi è stata la Fai-Conftrasporto che ha adottato la modalità del cosiddetto fermo “selettivo”. Anziché bloccare l’attività del porto e magari la viabilità circostante con picchetti e invasione delle carreggiate, gli autotrasportatori si sono rifiutati di realizzare i loro

servizi per conto di quei committenti che non volevano adeguarsi ai costi minimi della sicurezza. Infatti è ormai noto che questa soglia è da considerarsi obbligatoria per legge (in base all’art 83 bis della legge 127/’10), ma nella pratica quotidiana le tariffe non sempre la raggiungono. Qualche giorno prima dell’inizio della protesta era prevista una riunione per cercare di arrivare a un accordo, ma le associazioni che rappresentano la committenza non hanno partecipato all’incontro. Cominciava così la sospensio-

ne dei servizi da parte dei trasportatori. Al terzo giorno arrivava la replica dei committenti (Assospena, Assoaenti, Accsea e Consiglio Compartimentale degli spedizionieri doganali), con una lettera alle autorità in cui si auspicava un intervento per “ripristinare normali condizioni per l’esercizio dell’attività presso i terminal container”. Dopo qualche giorno di protesta, tuttavia, dal muro contro muro si è passati alla collaborazione fattiva. Secondo quando riporta la Fai, sono stati siglati in meno di due giorni più di duecento contratti di trasporto merci. “Dimo-

striamo così – afferma il segretario nazionale Pasquale Russo – la reale volontà dell’autotrasporto, che non è quella di fare fermi selvaggi e vandalici ma solo quella di fare impresa rispettando la sicurezza”. “Quando i trasportatori agiscono insieme i risultati sono positivi – commenta Ciro Russo, segretario provinciale di Napoli della Fai – e lo dimostra anche la solidarietà ricevuta dagli operatori del porto di Salerno, che si stanno muovendo nella nostra stessa direzione. E a quanto ci risulta anche a Genova i colleghi si stanno organizzando…”

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Politica

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opo le turbolenze di gennaio e le risposte fornite dal Governo alle richieste della categoria, abbiamo chiesto agli esponenti delle associazioni più rappresentative dell’autotrasporto a che punto è la trattativa con l’Esecutivo.

Giuseppina Della Pepa, segretario generale Anita Il confronto con l’Esecutivo è stato sin da subito molto positivo e costruttivo, e ha fatto registrare i primi risultati concreti con l’inserimento dei provvedi-

grafo, che finora era annuale. Si tratta di un importante risultato che chiedevamo da tempo per allineare tale termine alle norme comunitarie.Superato questo periodo di emergenza, occorrerà guardare al futuro. Il tempo passa, e la dimensione europea, alla quale dobbiamo tendere, diventa sempre più importante. L’autotrasporto italiano rischia di scomparire anche a causa di politiche limitate al nostro Paese. Nel corso degli anni, il settore si è indebolito, tanto che oggi ci troviamo con un numero ridotto di

gata, più che consolidata, con un’unica certezza. Quella di allontanare le posizioni tra clienti e fornitori più che favorirne un rapporto paritetico, che invece rappresenta la condizione essenziale per rendere le nostre imprese più competitive.

imprese che hanno una struttura in grado di competere sul mercato europeo. Tra pochi anni, se non cambieranno gli indirizzi comunitari, ci troveremo con la liberalizzazione del cabotaggio che ci trova del tutto impreparati. Per quanto riguarda i costi della sicurezza sono sicuramente una realtà. Che sia consolidata è tutto da verificare. Lo dimostra il fatto che sul mercato assistiamo ad una varietà di comportamenti: chi dice di applicarli e non lo fa (e a quanto sembra sono i più diffusi); chi vorrebbe applicarli ma non ne ha ancora compreso i meccanismi; chi non li applica, forte del fatto che i meccanismi sono poco chiari; chi aspetta la pronuncia del Tar e nel frattempo non li applica; chi li applica perché rispetto al passato ne trae dei vantaggi. Ne risulta una realtà varie-

associazioni che rappresentano il trasporto. Il confronto è sostenuto dai dirigenti del ministero con i quali ci misuriamo sulle esigenze e sul mantenimento delle intese intercorse. Per certi versi ci confrontiamo con persone che conoscono bene gli argomenti sul tappeto, e questo è positivo; sussiste però il rischio che con i tempi lunghi possano sorgere delle incomprensioni. Le scelte annunciate dal ministro Passera in Parlamento, devono divenire rapidamente provvedimenti, se si vuole evitare di cadere nella solita spirale di tensioni. Le responsabilità, si deve sapere, non sono addebitabili ai dirigenti ma sempre e solo a chi governa. Per quanto riguarda i costi della sicurezza, la realtà è e resta comunque consolidata, anche se vi fosse una pronuncia del Tar fa-

Paolo Uggè presidente Fai - Conftrasporto Sostenere che vi sia un confronto con l’Esecutivo sarebbe dire una cosa irreale. Nessun esponente dell’Esecutivo intrattiene rapporti costanti e continui con le

Un settore al lavoro per la ripresa e per la sicurezza I rappresentanti delle associazioni di categoria fanno il punto sulle trattative con il Governo. Con un focus importante: i costi della sicurezza. In attesa della pronuncia del Tar... menti nei decreti sulle liberalizzazioni e sulle semplificazioni. Abbiamo ottenuto il rimborso trimestrale delle accise sul gasolio, che prima era annuale, con l’esclusione del credito dal limite dei 250 mila euro. Sulle assicurazioni, dopo aver denunciato il rincaro delle polizze, anche in presenza di una bassa rischiosità, e una distorsione del mercato assicurativo, il governo ha fatto una segnalazione all’Ania e all’Antitrust per verificare l’esistenza di un possibile cartello tra compagnie assicurative. Ci auguriamo che venga convocato presto un tavolo con Ania e le associazioni di categoria per affrontare tale problematica e che ci porti ad individuare soluzioni. Un altro risultato raggiunto è stato l’inserimento nel decreto sulle Semplificazioni della revisione biennale del tachi18 TIR147-2012


vorevole alle istanze della committenza. L’impugnativa sarebbe sulle delibere dell’Osservatorio e non sulla legge, che resterebbe in vigore. Certo che la cocciutaggine con la quale la committenza affronta la questione dimostra che le norme tutelano realmente la sicurezza e coloro che non intendono operare al di fuori delle regole. Aggiungo che le sentenze favorevoli alle richieste degli operatori, in alcuni casi, dimostrano quanto invece siano necessarie queste disposizioni che garantiscono il rispetto – da parte di tut-

ti i componenti della filiera – delle regole sulla sicurezza. Riconoscere cinque euro all’ora per chi effettua consegne o corrispettivi molto lontani dai costi incomprimibili della sicurezza non deve essere più consentito. Cinzia Franchini presidente nazionale Cna-Fita Il caro gasolio rimane l’emergenza delle emergenze. Il Governo ha accolto la nostra proposta sulla trimestralizzazione delle accise ma su quel fronte si può e si deve fare di più. Da giugno ad oggi siamo passati da 1,301 a 1,741 con 0,40 centesimi di differenza in 8 mesi. Non possiamo resistere così. La CnaFita propone l’immediata sterilizzazione dell’Iva sulle accise. In questo modo, oltre che limitare la tassazione, si cancellerebbe lo

scandaloso fenomeno del pagamento delle tasse sulle tasse. Sui costi della sicurezza, di consolidato ormai vi è solo la certezza che quei costi sono poco applicati. Se funzionassero, non saremmo ridotti così male dal caro gasolio. Pensare di dover andare sino in tribunale per farseli riconoscere non è esaltante. Direi invece avvilente per un imprenditore. In questa drammatica situazione l’autotrasporto italiano sta scivolando pericolosamente nella morsa dell’illegalità diffusa e nel peggiore dei casi in mano alle organizzazioni malavitose. È chiaro che l’autotrasporto italiano non si autodenuncia e continua a girare sotto costo finché può. Maurizio Longo segretario nazionale TrasportoUnito Siamo in una situazione assolutamente paradossale: i rappresentanti del Governo sembrano assenti o comunque distanti. Nel corso dell’audizione della rappresentanza dell’autotrasporto presso la Commissione della Camera dei Deputati è stato evidente il grado di distrazione dei parlamentari, che evidentemente hanno altro a cui pensare. Solo i dirigenti del Dipartimento Trasporti Terrestri dimostrano una certa attenzione verso le istanze della categoria, senza avere però le competenze decisionali. Comunque, per quanto riguarda la nostra organizzazione, la scadenza fissata è quella dell’assemblea generale che si terrà a Roma alla metà di marzo. In tale contesto saranno valutate le eventuali risposte ricevute e, di conseguenza, saranno assunte le proporzionate azioni di protesta. Sui costi di sicurezza, ci siamo, forse, in linea di principio. Nell’applicabilità esistono problemi di carattere normativo che non vogliono essere affrontati e superati. In verità, a nostro giudizio, andrebbe modificato l’impianto che disciplina il settore. Tuttavia, considerata l’emergenza in cui si trova il settore, occorre urgentemente modificarne il contenuto, affinché le leggi a favore delle imprese di autotrasporto funzionino in modo concreto ed effettivo, senza discriminazioni ed eliminando tutte le procedure complesse che indeboliscono le imprese di autotrasporto nel rapporto con la committenza.

Silvio Faggi segretario nazionale Fiap Il confronto con il Governo prosegue, a dire il vero, un po’ a rilento; però prosegue. All’ordine del giorno degli incontri è soprattutto la madre di tutte le questioni, i costi della sicurezza e la loro effettiva applicazione. Per quanto ci riguarda come Federazione rimaniamo dell’avviso che sarebbe di gran lunga preferibile trovare un accordo in grado di garantire il rispetto delle regole piuttosto che dover ricorrere al giudice. Questo però non può significare né lo stravolgimento delle regole date né, come gran parte della committenza pretenderebbe, la soppressione delle stesse. Confindustria nei mesi scorsi ha occupato gran parte dell’informazione grazie all’iniziativa coraggiosa di espellere dall’organizzazione imprese colluse con le varie mafie operanti nel Paese. Noi crediamo che dovrebbe essere la stessa Confindustria a pretendere di lavorare con imprese di trasporto “regolari”. Vale a dire in grado di onorare i loro debiti con il fisco, con la previdenza sociale, con i loro fornitori; intendiamo riferirci ad imprese che non siano costrette a violare costantemente la legge per far quadrare i conti. Se la sicurezza è interesse di tutti, anche dei committenti, dobbiamo tutti convincerci che i servizi offerti dagli autotrasportatori devono essere adeguatamente remunerati. I costi della sicurezza, però, sono tutt’altro che una realtà consolidata. Come Federazione abbiamo costituito un pool di avvocati che ha il compito di assistere le imprese che vogliono rivolgersi al giudice per far valere i propri diritti. Sono decine e decine le cause che stiamo approntando anche se, è evidente, preferiremmo di gran lunga trovare accordi con le nostre controparti contrattuali. Francesco Del Boca presidente Confartigianato Trasporti Per quanto riguarda il confronto con il Governo stiamo valutando i risultati delle trattative svolte negli scorsi mesi. Anche se non tutti i provvedimenti votati sono esattamente come li volevamo, ci sembra di poter valutare positivamente molti aspetti, tra cui l’emendamento sull’accesso alla professione che accoglie – sia pur parzialmente – le nostre proposte, innalzan-

do a 1,5 ton il limite minimo. È nostra intenzione scrivere al ministro su un’altra questione importante, quella delle sanzioni ai committenti che non rispettano la legge. E dunque, sullo sfondo, rimane la questione dell’83bis e dei costi della sicurezza. Stiamo avviando un tavolo per incrementare l’applicabilità della normativa, ma intanto i costi della sicurezza iniziano davvero a proporre i loro risultati, sia pure in modo eterogeneo. Quindi gli ostacoli non mancano, ma si nota, in generale, un approccio diverso da parte dei committenti, termini di pagamento migliorati e un avvicinamento alle soglie previste dai costi della sicurezza. Del resto molte aziende di autotrasporto stanno fallendo, e la loro applicazione dei minimi è una necessità inderogabile. Non so quanto tempo ci vorrà, ma di sicuro andremo avanti. Intanto stiamo lavorando a una nuova definizione delle tabelle. Entro il 15 giugno saranno pubblicati i nuovi parametri con attenzione un po’ a tutte le tipologie del trasporto, come container, bisarche, grande distribuzione. Alberto Armuzzi vicepresidente Legacoop servizi Dobbiamo ricordare che il Governo ha deliberato l’effettiva spendibilità delle risorse già stanziate in precedenza. E questa era la nostra prima preoccupazione, poiché temevamo che con il cambio dell’Esecutivo fossero a rischio. Il problema vero, adesso, è che sappiamo bene le difficoltà in cui siamo e bisogna cominciare a guardare alla ripresa. Se non si cresce, il rischio è quello di non trovarsi pronti e di non arrivare mai a un cambiamento positivo. Sui costi della sicurezza, vale la delibera dell’Osservatorio e registriamo la volontà del ministro di andare avanti così come la sospensiva del Tar che non ha deliberato la loro illegittimità. Di sicuro non si vuole tornare alle tariffe obbligatorie: non funzionavano e il mercato non può avere delle briglie. Ma occorre fare chiarezza tra costi commerciali e costi della sicurezza. Quei minimi sono inderogabili. Rimane sullo sfondo l’incidenza del costo del carburante: oltre il 30% per i costi dell’impresa. Bisogna che l’autotrasporto non sia il soggetto della filiera chiamato sempre a pagare. TIR147-2012 19


Le regole

Mentre si avvicinano le nuove scadenze, abbiamo incontrato Maurizio Vitelli, direttore generale della MCTC e Liliana Scarpato, dirigente della divisione 5. Vitelli: “Costante confronto con gli autotrasportatori” di Yari Selvetella

Carta di Qualificazione del Conducente: obiettivo 2014 T

ra due anni la carta di qualificazione del conducente diventerà obbligatoria in tutta la Ue. Ma per gli autotrasportatori italiani, già coinvolti nella fase transitoria, a partire dal marzo 2013 sarà già tempo di seguire i corsi di formazione, in vista del rinnovo, fissato per il 9 settembre del 2014. Intanto, dal 7 maggio prossimo in poi, gli esami per i nuovi conducenti che richiedano la CQC si effettueranno tramite quiz. Sono dunque diverse le novità di cui tener conto per quanto riguarda la Carta di qualificazione del conducente, la cui introduzione – giova ricordarlo – si basa su una normativa comunitaria, con ampi margini di interventi degli stati membri. Dal settembre del 2008 per il trasporto persone e dall’anno successivo per quello di merci si dava infatti il via alla “fase transitoria”. È stata l’Europa stessa, quindi, a demandare ai singoli stati la facoltà di scegliere varie opzioni per la gestione di questa fase. L’Ue, in buona sostanza, ha chiesto che agli autisti professionali venisse rilasciato un documento apposito o che, in alternativa, fosse apposto un codice (il numero 95) alla patente professionale già in dotazione all’autista. Lavoro comune Prima della scadenza del 2013-2014, gli Stati si sono organizzati secondo le loro tempistiche e problematiche: in alcuni paesi, ad esempio è stato ritenuto sufficiente il possesso di patente C o D. L’Italia, invece, ha optato per la prima soluzione con una carta ‘rilasciata per docu20 TIR147-2012

Il direttore generale della MCTC Maurizio Vitelli insieme con Liliana Scarpato, dirigente della divisione 5

mentazione’, da subito, ai conducenti professionali; e con un apposito esame ai nuovi autisti. Come ci ricorda il direttore della Mctc Maurizio Vitelli, la decisione è stata assunta anche tenendo presenti le esigenze del settore: “In Italia la gestione di questa fase è frutto di un costante confronto con i rappresentanti degli autotrasportatori – afferma Vitelli – e con l’introduzione della carta di qualificazione si è andati incontro alle esigenze manifestate dalla categoria di avere due documenti separati tra l’attività professionale e quella personale. In gioco c’era la questione della decurtazione dei punti-patente. La nostra scelta, estesa poi anche ai conducenti di taxi, è stata quella di tenere distinti i due ambiti. Ma ancora oggi il confronto con le rappresentanze degli autotrasportatori prosegue su altri temi: nel settembre del 2014, ad esempio, scadrà la carta di qualificazione rilasciata “per documentazione”. Ci stiamo attrezzando affinché le pratiche di rinnovo gravino il meno possibile sulla vita delle azien-

de. E dunque sarà possibile effettuare i corsi, della durata di 140 ore, già a partire dal marzo 2013”. Conducenti stranieri Molto particolare la situazione che si viene a creare per quanto riguarda i conducenti stranieri, di cui Liliana Scarpato, dirigente della sezione 5 della Mctc, ci chiarisce i vari aspetti. “In un primo momento è stato imposto anche ai conducenti comunitari che lavorano presso aziende italiane l’obbligo di possedere la CQC. A un successivo approfondimento e più attenta valutazione della normativa comunitaria – ricorda Scarpato – abbiamo modificato questo aspetto. Con una circolare dell’ottobre 2010 si stabilisce che per i conducenti stranieri, ma facenti parti della Ue, non è necessaria la CQC, in quanto la loro patente C o D risponde alle scelte liberamente assunte da uno Stato membro, su cui noi non possiamo intervenire. Questo principio dev’essere chiaro a tutte le aziende di trasporto e naturalmente anche a chi effettua i con-


ESAMI PER LA CQC dal 7 maggio 2012 al via il sistema a quiz

trolli. Inoltre, dal momento in cui richiesta la CQC – documento eminentemente italiano – questa va associata a una patente italiana e quindi anche la patente comunitaria andrà convertita. La CQC è invece necessaria per gli extracomunitari. Ma attenzione; per quanto riguarda i paesi fuori dall’Ue, valgono gli accordi bilaterali: non tutti gli Stati rilasciano patenti di guida che possono essere convertite in Italia” (vedi grafica in basso). Pronti agli esami Ma intanto si comincia a pensare alle modalità dei corsi per il rinnovo per il quali saranno autorizzati, oltre alle autoscuole, anche gli enti di formazione accreditati presso il ministero. Tutti i conducenti professionali che finora hanno circolato con la CQC per documentazione, dovranno partecipare a un corso della durata di 35 ore di lezioni teoriche, divise in moduli di sette ore ciascuna, da ripartire in liezione della durata minima di due ore. Molte le materie previste, spesso in comune tra gli autisti del trasporto merci e del trasporto persone. Non bisogna dimenticare, infatti, che la ratio generale di tutta la normativa è proprio quella di garantire la migliore professionalità possibile, da tradurre in maggiore sicurezza. Si studieranno quindi i dispositivi del veicolo e si lavorerà sulla condotta di guida, sulle norme di comportamento, ma anche sui rischi professionali. In base a una recente nota ministeriale col rinnovo di una CQC per una tipologia di trasporto, non è più necessario frequentare un corso per un’altra tipologia.

Da lunedì 7 maggio 2012, gli esami per il conseguimento iniziale della carta di qualificazione del conducente (CQC) si svolgeranno in tutta Italia con il sistema a quiz. È quanto ha disposto la Direzione Generale per la Motorizzazione, con la circolare del 16 febbraio 2012 inviata a tutti i propri uffici provinciali ed a quelli delle regioni e provincie autonome, al fine di rendere uniforme su tutto il territorio nazionale la procedura degli esami, che in molte zone si svolgono ancora con il sistema orale, mentre in alcune sono già in uso dei quiz, che tuttavia non avevano ancora avuto il riconoscimento nazionale. Con la stessa circolare, difatti, la Motorizzazione comunica di aver predisposto ed approvato i quiz, che sono stati pubblicati sul sito www.ilportaledellautomobilista.it e raccolti in un database suddiviso in tre parti: una con domande comuni e le altre due con quesiti specifici, rispettivamente per il conseguimento della CQC per il trasporto cose e di quella per trasporto di passeggeri. La circolare detta infine le procedure e le modalità per lo svolgimento degli esami, che si fa riserva di trattare in un successivo numero della rivista, facendo sin d’ora presente che le prove di esame sono due: una comune, basata su 60 quiz attinenti alle materie comuni ai trasportatori di entrambi i settori, ed una specialistica, relativa o al trasporto di cose o al trasporto di persone (anche per tale prova i quiz sono 60, con venti domande per ciascuna delle tre materie specifiche di settore). Per superare l’esame il candidato non deve commettere oltre sei errori in ciascuna prova.

Gli stati le cui autorità rilasciano patenti di guida che possono essere convertite in Italia. In bianco e nero gli Stati in corso di riconoscimento TIR147-2012 21


L’

Sicurezza

iniziativa unisce arte, comunicazione e ricerca all’insegna della sicurezza sulla strada e dell’autotrasporto, che si candida a così a interpretarne il ruolo di protagonista e ambasciatore. È partita, ai primi di febbraio, la quarta campagna di sensibilizzazione e informazione promossa dal Comitato Centrale dell’Albo: si chiama TrasporTiAmo e, nel solco dei progetti portati avanti dall’Albo ormai da un decennio, ha tra i suoi scopi anche quello di fornire un’immagine della categoria il più

Al via TrasporTiAmo, guidati dalla passione È partita da Roma la IV campagna per la sicurezza promossa dal Comitato Centrale dell’Albo. Molte le iniziative: 300 i camion ambasciatori di sicurezza, 30 quelli trasformati in opere d’arte possibile lontana dagli stereotipi, condividere i suoi valori positivi di professionalità, ristabilire la verità sui dati statistici, aprire un dialogo costruttivo con tutti gli utenti della strada. Stavolta, la campagna per la sicurezza, è particolarmente creativa, a cominciare da un sottoti-

tolo, “Guidati dalla passione”, che la dice lunga su un mestiere che non è solo impegno, fatica, viabilità, confronto sindacale ma anche – come sa chi conosce più da vicino il settore – una scelta di vita. Laddove questo legame tra professionalità e passione viene meno – sembra

suggerire la campagna – nascono i problemi sulle strade. Il vice presidente dell’Albo Francesco Del Boca, durante la presentazione della campagna, ha sottolineato proprio questo elemento: “Quello di autotrasportatore non può essere un semplice mestiere, ma è anche pas-

Comparazione veicoli/vittime tra i diversi mezzi di trasporto 2010 Categoria di veicolo

Il sito della Campagna

QR Code *

Autovetture Autocarri e motocarri Biciclette Ciclomotori Motocicli Quadricicli Altri veicoli Totale *esclusi pedoni che sono 268

(* vedi istruzioni a pag.3)

22 TIR147-2012

Valori assoluti Veicoli Morti* Feriti 267.481 1.817 178.309 27.346 202 10.144 15.565 263 14.655 22.208 203 21.940 52.159 943 52.026 744 10 625 9.181 38 3.669 394.684 3.476 281.368

Composizioni percentuali Veicoli Morti Feriti 67,8 52,3 63,4 6,9 5,8 3,6 3,9 7,6 5,2 5,6 5,8 7,8 13,2 27,1 18,5 0,2 0,3 0,2 2,3 1,1 1,3 100,0 100,0 100,0


Amoroso: la vita umana prima di tutto

Trecento veicoli saranno brandizzati dal logo TrasporTiAmo e da messaggi che aiuteranno a riflettere sul ruolo dell’autotrasporto

sione. Quando, nel 1972, salii per la prima volta su un autotreno fu soprattutto per passione. Per conoscere meglio l’Italia e il mondo. Certo, le prospettive economiche di allora erano anche più invitanti, ma sicuramente il primo motore era la passione. Da allora i mezzi su cui ci muoviamo sono cambiati moltissimo, ma la velocità commerciale invece di essere aumentata è diminuita. Le nostre infrastrutture non ci consentono di superare i 40 km/h e questo la dice lunga sui problemi del settore. Ma la cosa che più ci dispiace è di essere considerati ancora ‘brutti sporchi e cattivi’. Speriamo che gli italiani, anche con questa campagna, imparino a conoscere meglio questo settore vitale per l’economia italiana”.

Arte e sicurezza in viaggio La campagna prevede molte iniziative che si dispiegheranno nel corso dei mesi: arte e sicurezza in viaggio, con il camion come protagonista. Trecento veicoli di aziende italiane saranno brandizzati sul retro dal logo TrasporTiAmo e da messaggi che aiuteranno gli altri utenti della strada a riflettere sul ruolo dell’autotrasporto. “Anche la strada ha bisogno dei suoi giganti buoni” o “Fidati di me, nessuno conosce meglio la strada”. Dalla comunicazione alla vera e propria creatività grazie al progetto “trasportiamo valori”. Trenta camion si trasformeranno in opere d'arte in movimento, gigantesche finestre sulla vita quotidiana del paese per un insolito e spettacolare dialogo. Le aziende di settore offriranno i propri mezzi sui

Durante la presentazione della campagna TrasporTiAmo, avvenuta presso la Direzione centrale della Motorizzazione civile il 7 febbraio scorso, il Presidente del Comitato Centrale dell’Albo e Consigliere di Stato Bruno Amoroso ha preso la parola per illustrare valori e intenti dell’iniziativa: “Ci muoviamo in continuità con il lavoro svolto nelle precedenti campagne, ma stavolta abbiamo voluto aggiungere alcuni elementi di novità, ampliando al massimo le nostre prospettive. In particolare la quarta campagna intende rivolgersi non solo al settore dell’autotrasporto, ma a tutti gli utenti della strada. E il suo messaggio è molto chiaro: sicurezza sulla strada è anzitutto salvaguardia della vita umana. È proprio questo il contenuto, al tempo stesso semplice e importantissimo, da cui vogliamo partire per un lavoro che si dispiegherà nel corso dei mesi prossimi. Grazie ai veicoli che si muoveranno su strade e autostrade il nostro messaggio raggiungerà tutta l’Italia. Crediamo che questo settore così importante per la nostra economia non debba essere più visto come un pericolo, ma come un’opportunità per il Paese. E nel contempo intendiamo promuovere, all’interno del settore, esperienze che aiutino la qualità dei servizi. Per questo, anche al di là della campagna, siamo impegnati nei corsi di formazione, che rivolgiamo gratuitamente a tutti i protagonisti dell’autotrasporto. Dalla formazione alle infrastrutture, dall’impegno quotidiano degli autotrasportatori a quello delle istituzioni preposte, la sicurezza può e deve essere un valore da condividere e raggiungere insieme”.

quali un gruppo di giovani artisti rappresenteranno su tela il loro ideale di sicurezza stradale. Un’opportunità non comune di mettere in relazione due mondi apparentemente tanto distanti. Ci saranno poi le cartoline distribuite nelle grandi città, soprattutto ai giovani che frequentano i locali serali, con un focus sulla sicurezza stradale nel rientro a casa. Con il web i messaggi “TrasporTiAmo” avranno una diffusione “virale”, a partire dal sito www.trasportiamo.eu, che conterrà tutte le informazioni aggiornate sulle attività. Per entrare nelle case degli italiani è previsto anche il cosiddetto “product placement”: il marchio della campagna sarà cioè pubblicizzato all’interno di una produzione cinematografica importante.

Il presidente del Comitato Centrale dell’Albo, Bruno Amoroso

Il fattore umano In rappresentanza delle associazioni degli autotrasportatori TIR147-2012 23


Al via TrasporTiAmo, guidati dalla passione

Da sinistra Ludovico Di Meo, vicedirettore di Rai1, Bruno Amoroso, presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Rocco Giordano, coordinatore scientifico Comitato Centrale dell’Albo, Francesco Del Boca, vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo, Fabrizio Rametto, presidente T Communication

presenti nell’Albo è intervenuta Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita. “Trovo molto appropriato aver messo il fattore umano al centro della campagna – ha affermato Della Pepa – e riteniamo che la sicurezza possa rappresentare un investimento oltre che un costo. Come sappiamo l’autotrasporto è fondamentale per la nostra economia e dobbiamo ricordare che alla guida c’è

Accanto, Bartolomeo Giachino, presidente della Consulta e Giuseppina Della Pepa, segretario generale dell’Anita

una persona in carne e ossa. Forse partendo da questo dato è più facile avviare una collaborazione per la sicurezza tra tutti gli utenti della strada” Giachino: risultati importanti “L’Italia – ha ricordato il Presidente della Consulta Bartolomeo Giachino ed ex Sottosegre24 TIR147-2012

tario Trasporti chiudendo la conferenza – a partire dal 2003 è il Paese che ha avuto i migliori risultati sulla sicurezza stradale. Dalla patente a punti alla normativa che prevede il sequestro del mezzo in caso di incidente grave, fino al divieto assoluto di consumare alcolici per gli autisti professionali e per i neopatentati, molto è stato fatto e ci auguriamo che il settore proseguirà su questa strada. Si tratta di risultati preziosi e importanti che non esauriscono il loro valore nell’attualità, ma che hanno segnato dei traguardi da preservare anche in futuro”. Incidenti in calo Durante la conferenza stampa il prof. Rocco Giordano, coordinatore scientifico del Comitato Centrale ha fornito i dati sull’incidentalità nell’autotrasporto. “Il nostro è gioco di squadra a partire dal 2000. Allora avevamo a che fare con dati enfatici, ma che non spiegavano la verità. Ci siamo così impegnati negli anni per modificare l’idea dell’autotrasporto nell’immaginario collettivo e promuovendo controlli su strada, formazione, un osservatorio sull’autotrasporto, la certificazione di qualità”. I dati sull’incidentalità sono molto importanti. Le vittime da incidenti con il coinvolgimento di veicoli industriali sono quasi dimezzate dal 1991 ad oggi, passando da 502 a 268 (-46,6%). L’autotrasporto italiano tra il 1991 e il 2010, ha ridotto del 46,6 il nu-

mero di vittime negli incidenti in cui è stato coinvolto scendendo - nei 20 anni considerati - da 502 a 268 deceduti. Gli incidenti e feriti sono in diminuzione negli ultimi 10 anni: i primi del 17,9% (da 15.721 del 2000 ai 12.897 del 2010) i secondi dell’1,7 (dai 10.936 a 10.749). “Il dato dimostra l’impegno del settore – prosegue Giordano – sia attraverso la regolamentazione e le strumentazioni di sicurezza introdotti dalle case, sia attraverso l’avvio di programmi di formazione degli autisti, sia attraverso il miglioramento dell’organizzazione del trasporto. Il traguardo di sicurezza è stato raggiunto ancor prima che, nel 2001, l’Unione europea lanciasse il programma di dimezzamento delle vittime della strada che in Italia ha portato, nel decennio, ad una riduzione del 42,4% delle vittime, assai vicina 42,8% della media europea”. I dati del 2010 Nel 2010, gli autocarri e i motocarri, coinvolti - il che non significa responsabili - in incidenti stradali è stato del 6,9% del totale (27.346 in valore assoluto), contro il 67,8% delle autovetture (267.481) e il 13,2% dei motocicli (52.159). Un rapporto che si rispecchia nella statistica sulle persone: gli incidenti con autocarri e motocarri hanno registrato il 5,8% delle vittime e il 3,6% dei feriti totali, contro il 52,3% e il 63,5% di vittime e feriti che si trovavano a bordo di autovetture (la statistica non comprende i pedoni). Se il rapporto tra incidenti e danni alle persone per i veicoli industriali e le autovetture è inferiore alla quota di incidenti, il rapporto si inverte per i motocicli che, pur rappresentando una percentuale più bassa di veicoli coinvolti in incidente stradale rispetto alle autovetture, hanno registrato il 27,1% dei decessi. Le biciclette infine hanno segnato una percentuale del 7,6% dei decessi ed il 5,2 dei feriti Nel 2010 l’indice di mortalità per categoria del veicoli, calcolato come rapporto tra il numero dei morti e il numero dei veicoli, distinti per categoria, coinvolti in incidente stradale (moltiplicato 100), presenta una diminuzione, se confrontato con il livello registrato per il 2009, per mezzi pesanti (autocarri e mo-


Dieci anni: un impegno nel tempo Quello di realizzare campagne di comunicazione in grado di promuovere l’immagine degli autotrasportatori come messaggeri di sicurezza e di diffondere buone pratiche nel settore e fra gli utenti della strada, è un compito che il Comitato Centrale dell’Albo porta avanti già da dieci anni e che oggi si rinnova con un nuovo importante tassello:

Indice di mortalità per i vari mezzi di trasporto anni 2009-2010 2

1,9

anno 2009 anno 2010

1,9 1,8

1,8

1,7

1,6 1,4

1,3

1,2

1,1

1

0,9

0,8

0,7 0,7

0,8

0,8

0,7

0,6

2001: Siamo tutti sulla stessa strada La prima campagna sulla sicurezza promossa dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori si proponeva di raggiungere la crescita di un atteggiamento responsabile sulla strada come migliore garanzia di un viaggio più sicuro. La strada è: un contesto comune a tutti i cittadini: autotrasportatori, automobilisti, motociclisti, insieme per un messaggio positivo di collaborazione. Attraverso i mezzi di comunicazione, l’organizzazione di convegni e momenti di aggregazione, questi valori hanno raggiunto milioni di utenti in tutta Italia. 2006: TIRispetto Uno slogan, un valore: il rispetto reciproco come base per un lavoro comune sulla sicurezza, dal Tir al pedone. La seconda campagna sulla sicurezza ha proposto un road show lungo 20.000 km. L’Italia girata in un lungo e in largo da sei Tir «brandizzati» con convegni e presentazioni, per diffondere i valori di competenza e utilità per il Paese rivestito dagli autotrasportatori. Un dialogo aperto con rappresentanti del governo, amministratori locali, autorità di controllo, associazioni, docenti universitari, operatori del settore, cittadinanza, giovani. 2009: La sicurezza per gemellare l’Europa Sicurezza come consapevolezza degli operatori, come sensibilità degli utenti della strada, come impegno delle istituzioni, come comunicazione e ricerca. Non più in una prospettiva nazionale, ma in tutta Europa, compresi i «nuovi» Paesi membri. La sicurezza: un elemento unificante di un sistema economico e politico internazionale. Un messaggio condiviso con appuntamenti nelle principali capitali europee, con rappresentanti politici, giornalisti, operatori stranieri, costruttori.

0,4

0,4

0,3

0,2 0 autovetture

autocarri e motocarri

biciclette

ciclomotori

motocicli

quadricicli

altri veicoli

Incidenti di veicoli pesanti anni 2000-2005-2010 20.000

15.721

15.000

14.400 12.897

10.000

5.000

0 2000

2005

2010

Decessi in incidenti di veicoli pesanti anni 2000-2005-2010 500 447

400

383

300

268

200

tocarri), biciclette e motocicli. I livelli più elevati degli indici di mortalità si registrano, comunque, in corrispondenza di biciclette e motocicli (1,7 e 1,8 nel 2010). Per quanto riguarda, infine, la tipologia degli incidenti nei quali sono rimasti coinvolti veicoli industriali, quello più frequente è stato, nel 2010, lo scontro con autovetture (5.771), seguito da quello con motocicli (1.490) e da quello con altri veicoli industriali (1.416). Più basse le cifre di incidenti a veicoli isolati, costituiti quasi esclusivamente da fuoriuscite di strada (1.203) o investimento di pedone (1.133) Gli incidenti di settore nel periodo 2000-2010 Il trend dei sinistri dal 2000 al 2010 ha fatto registrare una di-

minuzione da 15.721 nel 2000 a 12.987 nel 2010 mentre il numero di decessi da 447 nel 2000 è sceso a 268 nel 2010 con una diminuzione del 5,8%. Il numero dei feriti per incidenti che vedono coinvolti veicoli pesanti, infine, è passato da 10.936 nel 2000 a 10.749 nel 2010 con una leggera impennata nel 2005 a 11.974 feriti. Analogamente, in percentuale sul totale di sinistri, decessi e ferimenti, il trend dell’ultimo decennio ha registrato una lenta ma costante diminuzione degli incidenti (dal 7,0% al 6,1%) e una diminuzione ancor più sensibile delle vittime (dal 7,4% al 3,6%), mentre i ferimenti hanno avuto nel 2005 un picco del 7,0%, per poi ridiscendere a fino periodo al 5,8%.

100

0 2000

2005

2010

Ferimenti in incidenti di veicoli pesanti anni 2000-2005-2010 12.000 10.936 11.974

10.749

11.000

10.000 2000

2005

2010

TIR147-2012 25


Sulla strada

L

a nuova frontiera per il pagamento del pedaggio è il free flow. Un sistema che consente di pagare il pedaggio senza soste, durante il viaggio, riducendo i tempi e abbattendo sensibilmente anche l’impatto ambientale per le soste al casello. Nel 2004, in Austria, è partito il primo sistema di esazione dinamica per i veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate, attivo su circa 2.000 km di rete autostradale. Un servizio basato su tecnologia a microonde (DSRC 5.8 GHz), con un apparato di

Dal punto di vista tecnologico il progetto francese ci aiuta a capire qual è la prossima frontiera dei sistemi di pedaggio: la tecnologia satellitare, che è caratterizzata da un’infrastruttura stradale limitata e quindi molto flessibile. L’apparato di bordo, di cui dovranno munirsi tutti i mezzi, è di facile e rapida installazione. È lo strumento attraverso il quale il sistema sarà in grado di rilevare il transito dei veicoli lungo la rete stradale e attivare le procedure di pagamento e fatturazione; sarà di-

tiva fiscale non sono stati in grado di rispettare, facendo slittare la scadenza al prossimo ottobre. Per quella data i mezzi pesanti per pagare il pedaggio autostradale in Europa dovranno adottare un sistema unico di pagamento. Oggi dal Portogallo alla Danimarca è necessaria la presenza di oltre cinque o più unità di bordo. Un viaggio dal Portogallo fino a Zagabria, attraversando Spagna, Francia, Italia e Slovenia è una piccola odissea di soste per i pagamenti.

stribuito attraverso una rete di consegna capillare (nel territorio francese e in prossimità delle frontiere) attraverso cui gli utenti potranno registrarsi e munirsi dell’apparato di bordo in tempi ridotti. Il mercato mondiale è caratterizzato da una progressiva introduzione di soluzioni più avanzate ed efficienti orientate verso sistemi di pedaggio e/o di una tassa proporzionali alla effettiva distanza percorsa.

Entro ottobre ogni trasportatore potrà optare per la scelta del proprio sistema, l’interoperabilità verrà realizzata per corridoi e con una sorta di “roaming” tra i vari operatori del comparto autostradale. In questo contesto il futuro è decisamente orientato al free flow. Oggi il presente in Austria, Germania, Slovacchia, Inghilterra e altri Paesi e il futuro prossimo in Francia. Anche in Italia per il pedaggiamento di strade e autostrade gestite dall’Anas il sistema free flow è stato identificato come il più efficace e razionale. E proprio in questi giorni la Regione Lombardia ha lanciato la sfida per l’abbattimento dei caselli, almeno per le nuove autostrade che si dovranno realizzare: Pedemontana, Tem e Brebemi.

Pedaggi senza barriere con il sistema free flow Entro ottobre 2012 i mezzi pesanti per pagare il pedaggio autostradale in Europa dovranno adottare un sistema unico di pagamento. Ogni trasportatore potrà scegliere il proprio sistema bordo obbligatorio, in grado di dialogare e fornire le indicazioni per la riscossione del pedaggio, con portali installati lungo il tracciato autostradale. E’ la seconda grande rivoluzione, dopo quella introdotta negli anni ’90 con il Telepass. Un’innovazione importante che sarà la soluzione futura dell’esazione del pedaggio. Il progetto francese di Autostrade Di recente Autostrade/Atlantia grazie all’esperienza maturata negli anni in Italia con il Telepass e in Austria con il sistema di free flow, si è imposta in un mercato competitivo e ostico come quello francese, vincendo la gara per l’ eco-pedaggiamento dei veicoli pesanti su 15 mila chilometri di rete stradale francese. 26 TIR147-2012

Sistema unico di pagamento in Europa Lo scenario è quello di estendere il più possibile il sistema a tutta la rete stradale europea, come ha stabilito la Ue nel 2004, fissando una serie di scadenze che via via il comparto autostradale europeo e la norma-


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.



Logistica

di Ferdinando Tagliabue

L

e grandi infrastrutture del Nord Ovest e il nuovo piano nazionale della logistica 20112020: questo il tema del convegno organizzato a Milano dalla Consulta per la Logistica e l’Autotrasporto e da Uniontrasporti in collaborazione con la camera di commercio di Milano. I numerosi operatori presenti hanno potuto approfondire la conoscenza sul piano della logistica e sullo scenario offerto dalle infrastrutture, illustrato dal presidente della Consulta Bartolomeo Giachino che si è

del totale nazionale, cui si aggiungono 76 milioni di tonnellate (il 16% sul totale italiano) attraverso la rete ferroviaria e 557 mila tonnellate nei poli aeroportuali (ottava regione in Europa per trasporti via aerea e prima in Italia); il volume di commercio estero della regione genera inoltre un flusso di circa 91 milioni di tonnellate. Il valore dell’inefficienza logistica è, per il solo Nord Ovest (Piemonte, Liguria e Lombardia) di 12 miliardi di euro l’anno e se è vero che le tre regioni sono bene ac-

tà di movimentazione di 6 milioni di TEU. Rocco Giordano, responsabile del Comitato Scientifico della Consulta, ha posto l’accento sulla necessità di migliorare la produttività e l’accessibilità dei territori, tenendo ben presente l’esigenza di fare di più con le stesse risorse, come impone il momento. Nel suo intervento Paolo Uggè, presidente di FAI Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio, ha sottolineato come oggi in Italia manchi una vera politica dei trasporti e che si sia sostanzialmen-

cessibili, i tecnici delle Consulta sono anche dell’opinione che esse risultano mal connesse. E se da sole le regioni possono fare 1, insieme, collegate in una piattaforma logistica interregionale di tutto il Nord Ovest, possono fare 10. Da qui la necessità di puntare non più sulle logiche di corridoio ma “su quelle di rete - ha sottolineato l’ex sottosegretario - affinché nei nostri territori vi sia una ricaduta di valore aggiunto derivante dalla movimentazione delle merci”.

te rimasti fermi al 2006, ovvero al Piano che venne approvato all’epoca dal CIPE. Uggè ha poi proseguito indicando il rischio che “tutto il lavoro fatto dalla Consulta e dal suo presidente Giachino vada nel nulla se il Governo non si impegna maggiormente su questo fronte”. Nell’intervento dell'assessore alle Infrastrutture e alla mobilità della regione Lombardia Raffaele Cattaneo sono stati elencati i numerosi interventi in programma (alcuni dei quali pronti già il prossimo anno) per potenziare le infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali della Lombardia. Cattaneo si è anche detto disposto a trasformare il tavolo regionale della mobilità delle merci aprendolo alla partecipazione di Piemonte e Liguria e abbandonando “la logica del campanile”.

Infrastrutture e investimenti sui porti per il Nord-Ovest Un convegno a Milano sulle grandi infrastrutture del Nord-Ovest e il piano nazionale della logistica 2011-2020. In evidenza la necessità di connettere tra loro Piemonte, Liguria e Lombardia soffermato sui quattro corridoi europei Ten T che faranno del Nord Italia la più importante zona logistica del Sud Europa. I costi dell’inefficienza logistica “L’abbattimento dell’inefficienza logistica e lo sviluppo delle infrastrutture potrebbero far recuperare mezzo punto di PIL all’anno di crescita economica conferendo maggiore competitività al sistema economico produttivo”, ha affermato Giachino, che ha tenuto a sottolineare che il Nord-Ovest rappresenta la macroarea in cui viene messo in movimento quasi un terzo del traffico merci su strada in Italia e circa il 66% di quello aereo. Sul territorio lombardo transitano su strada ogni anno 379 milioni di tonnellate, un quarto

Investimenti per i porti Oliviero Baccelli, direttore del CERTeT-Università Bocconi ha sottolineato l’importanza del sistema portuale ligure e di Genova in particolare e degli investimenti previsti per i tre porti di Genova, Savona e La Spezia che porteranno ad una capaci-

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Prova tecnica

I veicoli a doppia trazione sono la soluzione a molteplici problemi di circolazione urbana e di inquinamento, con tutti i vantaggi della motorizzazione elettrica ma anche quelli del diesel di Ferdinando Tagliabue

Ibridi: puliti, intelligenti e a basso consumo Daf LF

B

assi consumi, rispetto ambientale, accesso alle zone a traffico limitato (o vietato) ma con l’affidabilità e l’autonomia di un veicolo convenzionale. Non è un sogno ma realtà, almeno se parliamo di veicoli ibridi, soluzione semplice, moderna e rispettosa, che sfrutta due sistemi di trazione complementari che forniscono ottimi risultati per consumi e inquinamento senza rinunciare ad autonomia e affidabilità. Unico limite, almeno per ora, è il costo, ancora elevato ma destinato a ridursi col tempo e con i numeri. I veicoli tradizionali sono stati considerevolmente migliorati nei motori e nelle catene cinematiche e questi miglioramenti, anche se con qualche compromesso, hanno permesso importanti riduzioni nei consumi. Nel caso dell’ibrido il compromesso vincente è scegliere il motore più adatto a situazioni di basso rendimento ma con la possibilità di disporre di grandi prestazioni per soddisfare ogni condizione operativa. I veicoli ibridi paralleli possiedono due importanti punti di forza: bassi consumi, grazie alle cilindrate ottimizzate dei diesel; possibilità di ottenere elevata efficienza energetica conservando e trasformando l’energia cinetica sviluppata in fase di moto del veicolo, evitando che l’energia cinetica del moto si converta in energia termica (dal sistema frenante) disperdendosi ma trasformandola in carica per le batterie. La diffusione della tecnologia ibrida parallela è ancora modesta sui veicoli industriali a causa del maggior costo; nonostante ciò i veicoli ibridi hanno buone potenzialità grazie alla maggior versatilità rispetto agli elettrici puri, e alla possibilità di soddisfare sia le esigenze urbane sia quelle di chi deve affrontare anche percorsi extraurbani. Un affidabile piccolo Daf vanta una lunga esperienza nella tecnologia ibrida (Kenworth e Peterbilt, marchi Paccar che da tempo offrono modelli ibridi). L’ibrido Daf LF è stato sviluppato in collaborazione con Eaton, University of Technology di Eindhoven e Leyland Trucks Ltd. L’LF Hybrid dispone di un motore diesel Paccar FR da 4,5 litri EEV, senza il filtro antiparticolato che sviluppa una potenza massima di 118 kW (160 CV) con cambio automatico a 6 marce Eaton. Il motore elettrico, montato tra frizione e cambio, fornisce la trazione e funge da generatore. Secondo il livello di carica delle batterie agli ioni di litio, il computer centrale stabilisce quando è il motore diesel a dover fornire potenza e quando la potenza deve essere fornita dal motore elettrico. 100 chili di batterie Il gruppo batterie pesa circa 100 kg ed è composto da 96 celle al litio da 3,4 volt. Quando le batterie sono completamente cariche, l'LF Hybrid può viaggiare per circa due chilometri con il motore elettrico senza ricorrere al

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Iveco Daily

Il gruppo batterie la necessità di prestazioni o diesel, potendo quindi viagpesa circa 100 kg portate maggiori, ecco l’ingiare anche nelle "zone vered è composto sostituibilità del diesel. di"; in questi casi il motore da 96 celle L’ibrido Iveco è l’Eurocargo, diesel gira al minimo per gaal litio da 3,4 volt un veicolo di grande succesrantire il funzionamento di so per le sue immense doti ulcomponenti come la pompa teriormente cresciute con la versterzo o il compressore pneusione ibrida, in commercio dal 2010. matico. Oltre al gruppo batterie, la La gamma comprende tre modelli da 7,5 tecnologia ibrida Daf dispone anche di – 12 e 15 ton di MTT (rispetto all’Eurocargo traun trasformatore che converte la corrente aldizionale il carico utile si riduce di soli 200 kg); ternata (fornita dal generatore) in corrente continua per le batterie. Sul telaio si trova anche le due versioni più leggere sono indicate per trasporto e distribuzione urbana mentre la versione l'impianto di raffreddamento del trasformatore di corrente. Il veicolo pesa circa 300 kg in da 15 ton è più indicata per missioni municipiù rispetto al tradizionale LF ma, grazie alla tara pali. Il modello da 7,5 ton adotta il motore Tector Diesel FPT Industrial 4 cilindr a 16 valvole Euro contenuta, la capacità di carico è di 7,5 t. I test eseguiti hanno fatto registrare consumi V, con 160 CV (118 kW) di potenza massima; inferiori del 10-20% e una maggior durata dei componenti frenanti soggetti ad usura grazie all’azione frenante del motore elettrico.

Il Daily, uno dei pochi al diesel è commerciali ibridi sul associato mercato. Sotto l’Eurocargo, un sistela cui gamma comprende ma di tratre modelli da 7,5 zione frut12 e 15 ton to della collaborazione con Eaton, che prevede un motogeneratore elettrico da 60 CV (44 kW), un cambio automatizzato a 6 rapporti ed un pacco batterie aglio ioni di litio. Il modello da 12 ton è invece equipaggiato con un motore EEV FPT Industrial Tector 4 cilindri a 16 valvole che sviluppa una potenza massima di 180 CV (132 kW), associato ad un moto-generatore elettrico da 60

Iveco Eurocargo

Iveco ibridi: la soluzione ottimale L’impegno di Iveco nei confronti di ambiente e mobilità sostenibile sono ampiamente noti e dimostrati dalla ricerca verso nuove tecnologie di trazione alternativa. Se guardiamo alla tecnologia elettrica scopriamo che già nel 1986 Iveco era presente con un Daily interamente progettato da Iveco. Per gli ibridi l’impegno Iveco risale al 1994 con il Turbocity, autobus ibrido progenitore dell’attuale Citelis. Per i tecnici Iveco è del 25% il risparmio di carburante rispetto a soluzioni convenzionali, risultato ottenuto grazie al sistema frenante rigenerativo, alla funzione start & stop e al diesel downsized. Il motore diesel downsized La presenza di un motore elettrico che “lavora” in parallelo con il diesel, garantisce le stesse prestazioni del veicolo tradizionale riducendo però cilindrata, consumi ed emissioni del diesel. Questa soluzione “combinata” mette poi a disposizione la grande coppia del motore elettrico in avvio e la funzionalità Electricboost per raggiungere picchi prestazionali. Operando esclusivamente in ambito urbano, la trazione elettrica assicura vantaggi ambientali e la possibilità di accedere in ogni zona ma nei tragitti extraurbani o nelTIR147-2012 31


Ibridi: puliti, intelligenti e a basso consumo

CV (44 kW), cambio automatizzato a 6 rapporti e batterie agli ioni di litio.

regolazione dei sistemi ibridi.” I test Man procedono con prove pratiche della durata di alcuni mesi, aspetti considerati fondamentali per lo sviluppo di prodotti di serie. I prototipi TGL in prova sono equipaggiati con specifici strumenti di misura, costantemente controllati con l’obiettivo di ottimizzare l’interazione fra i componenti della trasmissione ed il sistema globale. I due veicoli in prova sono stati affidati a un’azienda che opera quotidianamente su percorrenze di corto raggio nella fornitura di alberghi. I due MAN TGL 12.220 Hybrid in prova sono equipaggiati con batterie ad alto voltaggio che sviluppano una potenza elettrica di 60 kW (82 CV) e che affiancano il 4 cilindri D08 da 220 CV (162 kW). I due veicoli sottoposti al test hanno superato i 10 mila km fornendo risultati positivi, il risparmio di carburante varia, secondo il tipo di impiego, dal 5 al 15%.

A sinistra il cuore del Man TGL ibrido e, a destra, motore e strumentazione del Mercedes Atego Hybrid

Il piccolo ibrido Tra gli ibridi Iveco c’è anche l’ECODaily, un diesel-elettrico parallelo con motore FPT a 16 valvole, di 2,3 litri da 116 CV (85 kW) e un moto-generatore sincrono trifase con potenza di 43 CV (32 kW). Il cambio è l’Agile che consente di automatizzare le operazioni del cambio e della frizione. L’ECODaily ibrido sviluppa una velocità massima di 130 km/h e ciò lo rende adatto alla circolazione urbana come ai trasferimenti extraurbani.

Man ibrido: dopo i test via libera Man sta eseguendo da tempo sui suoi TGL Hybrid una serie di test nell’impiego reale nell’area di Monaco di Baviera. La necessità di ridurre rumore ed emissioni inquinanti è sempre più sentita in tante città e Man si è impegnata in questa impresa, forte anche dell’esperienza già maturata con gli autobus urbani ibridi. Al “Center of Competence Hybrid” è Stefan Kerschl a dirigere il progetto che vede il primo impiego della tecnologia ibrida da parte di un cliente. “Eseguire dei test in condizioni reali è, secondo Kerschl, estremamente importante in quanto fornisce informazioni decisive sulla

Atego Hybrid: una soluzione brillante ed ecosostenibile Gli autocarri a trazione ibrida che operano nel campo della distribuzione consentono risparmi di carburante (e di emissioni di CO2) valutabili tra il 10 e il 15%. Secondo i tecnici Mercedes i vantaggi della trazione ibrida sono anche legati al tipo di impiego del veicolo, e nel

MAN TGL

caso di percorsi con fondo sconnesso, variazioni altimetriche e frequenti soste, vi sono maggiori risparmi di carburante. La prima presentazione dell’Atego BlueTec Hybrid risale al novembre 2007 e da allora lo sviluppo degli autocarri è progredito costantemente. L’Atego adotta un sistema ibrido parallelo che prevede la disposizione del motore elettrico dietro al motore a combustione e alla frizione ma a monte del cambio, soluzione che permette il funzionamento singolo o parallelo del motore elettrico e di quello termico. Oltre all’avviamento con motore elettrico e al recupero dell’energia frenante, va segnalata la funzione «Boost» con il motore elettrico. Rispetto ad un propulsore tradizionale questa architettura presenta componenti supplementari come la batteria per alimentare il motore elettrico e un convertitore di frequenza. Motore EEV La costruzione dell’Atego BlueTec Hybrid si basa sulla meccanica dell’Atego 1222 L EEV con PTT di 11,99 ton e rispetto al modello tradizionale, pesa circa 350 kg in più. Il 4 cilindri diesel OM 924 LA Euro V EEV da 4,8 l sviluppa una potenza di 160 kW (218 CV) a 2.200 giri/min con una coppia massima di 810 Nm. Il motore elettrico trifase a magnete permanente raffreddato ad acqua sviluppa 44 kW di potenza massima ed è posto tra la frizione ed il cambio automatizzato Telligent a 6 marce; l’energia per il motore elettrico è assicurata da un potente pacco batteria agli ioni di litio alimentato dall’energia recuperata in fase di frenata. Il motore elettrico garantisce un’ottima ripresa poiché tutta la coppia è disponibile sin dalla fase di spunto; quando è necessario il

Man stà eseguendo una serie di test sui suoi TGL Hybrid nella zona di Monaco di Baviera 32 TIR147-2012


Mercedes Atego

Volvo FE

motore elettrico supporta il motore diesel, anche in base allo stato di carico della batteria. Soluzioni ibride per la città Il contenimento dei consumi e delle emissioni rappresenta da tempo un obiettivo prioritario per Renault Trucks; non deve quindi stupire l’impegno nella tecnologia ibrida ma nei veicoli elettrici e a gas naturale (tutti riuniti sotto il marchio Clean Tech). Per lo sviluppo degli ibridi Renault Trucks si è avvalsa anche della collaborazione clienti come Sita (Gruppo Suez), Grand Lyon (comunità urbana di Lione), Colas (società di manutenzione per infrastrutture) e Coca-Cola EnterprisesBelgio, in modo da testare i veicoli nelle reali condizioni di impiego e in molteplici comparti (raccolta rifiuti, rifornimento cantieri urbani, distribuzione cittadina). Il Premium Distribuzione Hybrys Tech, questo il nome dell’ibrido francese, in versione raccolta rifiuti urbani e in quella per Coca-Cola, si basa su un Premium Distribuzione in configurazione 6x2*4 con asse posteriore

chiama FE Hybrid, primo veicolo a tecnologia ibrida da 26 ton di MTT destinato a svolgere attività di distribuzione e raccolta rifiuti nelle aree urbane. Il veicolo prevede anche il contrat"Truck of the Year 2011". to di servizio Volvo Gold per il completo controllo di tutti i costi dei servizi e per L’Atego 1222 L EEV evitare il rischio di dover affrontare coBlueTec Hybrid, è stato sti di riparazione imprevisti. La “base” del veicolo costituita da una il primo ibrido ad essere stato insignito del titolo vecchia conoscenza, il diesel Volvo da 7,2 litri 6 cilindri turbo intercooler con albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro e iniesterzante (apprezzabile nel traffico urzione common rail da 340 CV e 1300 Nm (per bano), mentre il veicolo per Colas è un 4x2. la versione destinata alla raccolta rifiuti) e 300 L’ibrido per il servizio di raccolta rifiuti è equiCV e 1160 Nm (per la distribuzione); la trapaggiato con un motore diesel DXi7 EuroV smissione è l’I-Shift automatizzato, ideale in amIncentive da 320 CV mentre gli altri due veibito urbano mentre il motore a magnete percolo adottano la stessa motorizzazione con manente assolve anche alla funzione di genetaratura da 340 CV. Il motore elettrico ha ratore. Il cambio I-Shift può essere fornito con una potenza massima di 120 kW (continua presa di forza, rallentatore integrato, pompa ser70 kW) ed è collegato ad una batteria di vosterzo di emergenza e radiatore dell’olio. Il trazione (posta dietro la ruota anteriore demotore elettrico sviluppa una potenza di 120 stra) connessa all’elettronica di cokW, ha una coppia massima di 800 Nm e si avmando, ai circuiti di distrivale di batterie da 600 V CC agli ioni di litio di buzione della potenza e ultima generazione. A completare anche un al sistema di raffreddaconvertitore di energia e le batterie. Il cuore del mento; questo insieme è sistema è costituito dalla centralina PMU che associato al cambio Opcontrolla l'attivazione e la disattivazione del motidriver+. Diverse anche le tore elettrico e del diesel, le impostazioni del sospensioni (pneumaticambio ed il sistema di ricarica. che per il veicolo Coca Cola e miste pneumatiElettrico in partenza che/meccaniche per gli In fase di avvio si aziona il motore elettrico, foraltri). te della sua coppia elevata; il cambio I-Shift e la centralina della trasmissione, gestiscono Ibridi in evoluzione automaticamente il cambio, l’innesto delle fonI primi test hanno riti di potenza e la ricarica. Aumentando la veguardato la raccolta rilocità entra in funzione anche il motore diesel fiuti e in seguito, dal e così entrambi i motori funzionano in paral2010, le altre attività. lelo. Quando si utilizza il freno motore, il moL’ibrido fornito a Colas tore elettrico fa da generatore trasferendo enerera con passo ridotto gia alle batterie. E’ proprio per questa ragione da 3900 a 3700 mm, che il sistema di propulsione ibrido risulta parpiù maneggevole e ticolarmente indicato per lo svolgimento di opesemplice negli interrazioni di distribuzione urbana o di raccolta di venti di manutenziorifiuti, attività con frequenti frenate e basse vene. Sul veicolo per la locità medie. Due le varianti di cabina, quella raccolta rifiuti, si sono adottati nuovi softcorta (L1H1) da 1600 mm di lunghezza e la ware che hanno migliorato il comfort nel comfort (L2H1) da 2000 mm. passaggio dalla trazione elettrica a quella termica. I test hanno interessato anche le emissioni acustiche, infatti in trazione elettrica i veicoli sono equipaggiati con diversi dispositivi (come il servosterzo o la gestione dell’aria) più silenziosi grazie all’elettrificazione. La tecnologia ibrida parallela di Renault vede l’abbinamento tra un motore termico e uno elettrico che danno potenza, secondo diversi scenari, entrambi in parallelo o separatamente. La funzione Idle shut down arresta automaticamente il motore termico quando il veicolo è in sosta.

Renault Hibrys Tech

Due cabine per l’ibrido svedese L’impegno Volvo nel settore degli ibridi si TIR147-2012 33


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Logistica

Semirimorchi sui treni Schenker per Polonia e Belgio DB Schenker amplia l'offerta di trasporto intermodale inserendo carri che possono caricare semirimorchi su due importanti collegamenti internazionali. Il primo parte dal Quadrante Europa di Verona per il terminal polacco di Ostrava Paskov, da dove le unità di carico proseguono via strada per le destinazioni polacche. Il servizio è gestito dalla con-

trollata DB SCHENKERhangartner, che dispone di dodici carri specializzati per ciascun convoglio. Il secondo servizio per semirimorchi collega l'Interporto di Novara con il porto belga di Anversa e viene attuato con quattro carri a tasca per ciascun convoglio. La resa porta-a-porta è di due giorni e la frequenza del servizio è di cinque viaggi la settimana.

Hupac chiede interventi su linea di Luino La società intermodale svizzera interviene sulla strategia di potenziamento delle linee ferroviarie transalpine, criticando la scelta di dare la precedenza a quella che transita da Chiasso, rispetto alla direttrice attraverso Luino. Già oggi, quest'ultima raccoglie l'80% del traffico merci

“Lean & Green” FLC guida la logistica sostenibile È partito anche in Italia Lean & Green, un programma che ha l’obiettivo di promuovere la logistica sostenibile, attraverso un riconoscimento alle aziende che adottano programmi di riduzione del CO2 e di contenimento dei costi. Lean & Green è nato in Olanda dove è già attivo dal 2007 con la partecipazione di oltre 200 enti o aziende tra produttori, trasportatori e enti locali. In Italia il programma verrà gestito dal Freight Leaders

Council che riunirà, coordinerà e supporterà le aziende nella formulazione ed integrazione di obiettivi di sostenibilità nella gestione delle operazioni delle loro Supply Chain. Le prime aziende che hanno aderito a Lean & Green Italia sono TNT Global Express, Huntsman, IMCD, Heinz, SCA, CHEP. L’obiettivo è quello di accompagnare aziende leader della supply chain nel campo della logistica sostenibile, aiutandole a ridurre le loro emissioni di CO2 di al-

meno il 20% in un periodo di 5 anni, aumentando allo stesso tempo la loro redditività. Le aziende possono partecipare al programma proponendo un piano dettagliato che descriva come intendono procedere verso tali obiettivi. “Vivo apprezzamento” per il programma è stato espresso anche dal vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, con una lettera inviata alla presidente del Freight Leaders Council, Roberta Gili.

Porto di Taranto pronto al rilancio La nomina di Mario Prete a Commissario dell'Autorità portuale di Taranto è un importante passaggio per l'avvio dei cantieri per le opere di potenziamento dello scalo pugliese, per cui sono già stati stanziati 400 milioni di euro. Il nuovo Commissario – che in passato era stato già alla presidenza dell'Autorità Portuale – ha il compito di attuare la costruzione della nuova diga foranea, l'ampliamento della banchina di Levante, il raccordo ferroviario, il dragaggio dei fondali e la realizzazione della piattaforma logistica retroportuale. Altri cento milioni sono stati previsti da Hutchison ed Evergreen per il potenziamento del terminal container gestito congiuntamente dalle due compagnie.

proveniente dall'asse del Gottardo e serve i principali terminal intermodali del nordovest dell'Italia, ossia Busto Arsizio-Gallarate, Novara e Oleggio. La linea di Luino ha una pendenza inferiore rispetto a quella di Chiasso e dopo l'apertura della nuova galleria di base del Gottardo tale vantaggio le consentirà di accogliere convogli da 1800 tonnellate trainati da un solo locomotore. Quindi, per potenziare la crescita del trasporto combinato non accompagnato, Hupac propone di dare la priorità alla Bellinzona-Luino-Novara, che richiede solamente un “modesto potenziamento”.

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Logistica

Nel 2011, sono aumentati i volumi trasportati dalle portacontainer in tutto il mondo, ma la precaria situazione finanziaria dell’Eurozona spinge verso il basso le previsioni. I porti atlantici restano la principale porta di ingresso e uscita dall’Europa di Michele Latorre

Il container cambia rotta e la Cina rallenta la crescita D

opo il tracollo dei traffici del 2009, causato dalla crisi macroeconomica, e la ripresa registrata l'anno successivo, il 2011 è stato caratterizzato dall'incertezza: nel primo semestre ha fatto sperare in una continua crescita, speranza però frustrata nella seconda parte dell'anno. E ora, la precaria situazione finanziaria dell'Eurozona spinge verso il basso le previsioni, tanto che le principali compagnie hanno improvvisamente accelerato le collaborazioni e le aggregazioni, per affrontare unite una possibile tempesta. Secondo uno dei più autorevoli rapporti sul mondo del container, il Drewry Container Forecaster, il traffico marittimo globale dei contenitori è aumentato nel 2011 del 6,5% rispetto all'anno precedente, che a sua volta aveva segnato un netto recupero rispetto ad un 2009 tormentato dalla crisi macroeconomica. La principale spinta sui container viene sempre dalla Cina, anche se il Paese asiatico mostra negli ultimi mesi un evidente rallentamento delle esportazioni, soprattutto verso l'Europa. Il porto di Shanghai mantiene la sua posizione al vertice della movimentazione mondiale dei contenitori, conquistata un paio di anni fa a spese di Singapore. Nel 2011, le banchine dello scalo cinese hanno superato per la prima volta la soglia dei trenta milioni di teu, mentre Singapore resta sotto, seppur di poco, con 29,9 milioni. Al terzo posto troviamo un altro porto cinese, Hong Kong, con 24,4 milioni di teu. Sono cifre che spiegano da sole l'importanza di questi nodi per il traffico globale. Basti pensare che il principale scalo europeo, quello di Rotter36 TIR147-2012

dam, muove annualmente circa dodici milioni di teu, ossia poco più di un terzo del solo sistema portuale di Shanghai. Diminuisce il traffico in Cina Alla base del trasporto marittimo dei container c'è quindi l'economia cinese e, in particolare, il commercio estero dell'economia asiatica, che finora ha mostrato un incessante ritmo di crescita. Ma qualche preoccupazione sta emergendo per l'anno in corso. Lo stesso viceministro del Commercio Estero cinese, Zhong Shan, ha recentemente affermato che il 2012 sarà “complesso e difficile” per il commercio estero del suo Paese, a causa del calo della domanda internazionale di merci. Un fenomeno già emerso nel terzo trimestre dello scorso anno, quando si è registrata una riduzione dello scambio dell'1,3% con gli Stati Uniti e dello 0,6% con l'Europa. Il Governo cinese intende rilanciare il commercio estero, ma questa volontà si scontra, almeno per quanto riguarda l'Eurozona, con una crisi finanziaria che si ripercuote sull'economia reale. I dati di gennaio relativi alla movimentazione dei porti cinesi mostrano già la tendenza sulla riduzione del tasso di crescita. Nel primo mese del 2012, infatti, queste banchine hanno movimentato 12.309.600 teu, con un incremento dello 0,7% sullo stesso mese dell'anno precedente. Valore estremamente basso, considerando i tassi di crescita cui ci aveva abituato il Paese asiatico. Non solo: i due porti più importanti, ossia Shanghai e Shenzhen, mostrano addirittura una regressione (rispettivamente del 3,3% e del 2,8%).

L'Europa arretra L'Europa sembra essere nello stesso tempo causa e vittima di questa flessione dei traffici. La causa è la crisi finanziaria del continente, che ha scatenato una recessione, che a sua volta deprime i consumi e, quindi, le importazioni dall'Asia. Ciò provoca il calo del numero dei contenitori provenienti da est. La tendenza al calo dei volumi emerge chiaramente dall'andamento dei traffici container da e per il Vecchio Continente nel 2011 elaborato da Container Trade Statistics. Complessivamente, nell'anno i porti europei hanno movimentato 17.317.200 teu in uscita (+8,62% rispetto all'anno precedente) e 22.428.600 teu in ingresso (+4,67%). Come si vede, è un andamento positivo. Ma se scorporiamo i dati per trimestri, confrontandoli con gli stessi periodi del 2010, emerge che nel primo il traffico import (che è quello più rilevante) è cresciuto dell'8,41%, nel secondo del 7,15%, nel terzo del 3,96% e nel quarto è addirittura diminuito dello 0,63%. Il flusso dell'export è più costante, perché non risente del calo dei consumi interni: abbiamo, in sequenza, +10,27%, +6,08%, +9,05% e + 9,19%. La stessa rilevazione di Container Trade Statistics mette in luce l'importanza che hanno per l'Europa i traffici che fanno capo all'Asia: infatti, da quel continente arriva oltre la metà dei container che sbarcano in Europa (13.920.700 teu), mentre solo circa un terzo di quelli in uscita dal Vecchio Continente (6.052.500) vanno verso destinazioni asiatiche. I porti atlantici restano la principale porta d'ingresso ed uscita dei container dall'Europa e tra questi lo scalo di Rotterdam ha mante-


nuto lo scettro anche nel 2011, sfiorando i 12 milioni di teu (11,9) e mostrando un incremento del sei percento rispetto all'anno precedente. Ma al secondo posto, Amburgo ha superato Anversa: sulle banchine del porto tedesco sono passati 9 milioni di teu (con un aumento del 14,2%), mentre su quelle dello scalo belga 8,6 milioni (+2%). Segue un altro porto tedesco, quello di Brema/Bremerhaven, che con i 5.915.487 teu mostra una crescita percentuale record (+21%). Sul versante mediterraneo dell'Europa, il traffico di container resta polarizza-

to su Spagna ed Italia. Il sistema portuale spagnolo si basa sugli scali di Valencia ed Algeciras, quest'ultimo dedicato soprattutto alle attività di transhipment. Valencia mantiene la prima posizione con 4.327.371 teu (+2,9% rispetto al 2010), ma Algeciras ha mostrato nel 2011 un tasso di crescita record del 28,20%, raggiungendo i 3.602.631 teu. Bisogna però tenere conto che il porto spagnolo ha beneficiato di alcuni scioperi del vicino scalo marocchino TangerMed, che non si ripeteranno nel 2012, grazie agli accordi sindacali siglati recentemente.

Lotta fra giganti La danese Maersk Line mantiene anche nel 2011 la posizione al vertice della classifica sulla flotta portacontainer, ma la rivale Mediterranean Shipping Company – di proprietà dell'armatore italiano Gianluigi Aponte e con sede in Svizzera – sta riducendo le distanze e nel 2012 lo farà ancora, perché sta aumentando la sua flotta di portacontainer ad alta capacità, mentre Maersk ha annunciato la riduzione del 9% della sua stiva globale. A marzo 2012, MSC mette in servizio la sua 43a portacontainer con capacità superiore a 12.500 teu, e entro la fine di quest'anno riceverà altre grandi navi cellulari, portando a 52 il numero di quelle superiori a 12.500 teu. Ovviamente, la maggior parte di queste nuove navi sostituiranno scafi più piccoli, in particolare quelli da 11.500 teu, che già entro la fine di quest'anno potrebbero sparire dalla flotta MSC. Grazie a questo incremento di stiva, la compagnia dovrebbe aumentare la sua quota lungo le rotte fra Asia ed Europa, che sono quelle dove le grandi portacontainer sono più produttive. Maersk, tuttavia, nel 2013 varerà il primo colosso al mondo da 18mila teu e negli anni successivi ne riceverà altri nove gemelli. Sono i cosiddetti scafi della categoria Tripla-E, che dovrebbero rivoluzionare il trasporto di container tra Asia ed Europa, mettendo fuori gioco le compagnie che non potranno permetterseli e i porti che non potranno accoglierli.

La situazione in Italia In Italia, Gioia Tauro mantiene la posizione predominante nelle attività di transhipment, con circa 2,3 milioni di teu, mentre Genova si conferma saldamente al primo posto nel gateway (1.847.102 teu), seguito dal vicino La Spezia (1.285.155 teu). Il porto greco del Pireo nel 2011 ha raddoppiato i volumi rispetto all'anno precedente, toccando 1.680.133 teu. Una prestazione ottenuta anche a scapito di Taranto, a causa del trasferimento dal porto pugliese a quello greco d'importanti traffici della compagnia asiatica Evergreen. Questo caso mostra chiaramente la dura competizione tra gli scali di transhipment del Mediterraneo, che negli ultimi anni è alimentata dalla nascita di nuovi porti specializzati lungo le coste dell'Africa. Una situazione che sta mettendo in crisi il ruolo degli scali italiani, che ora cercano di reagire convertendosi in parte alle attività di gateway e di logistica. Per il 2012 appare già qualche previsione, che non è incoraggiante. La società di consulenza Hackett Associates e l'Istituto di Logistica ed Economia Marittima dell'Università di Brema hanno aggiornato il rapporto Global Port Tracker, che riguarda solo i porti del Nord Europa. La ricerca sostiene che l'insieme di questi scali mostrerà alla fine di quest'anno un traffico analogo a quello del 2011. Insomma, crescita zero, che però non sarà tale per tutti: alcuni terminal perderanno volumi, mentre altri ne guadagneranno. Tra i primi ci sono quello francese di Le Havre e quello belga di Anversa, mentre tra i secondi ci sono soprattutto gli scali tedeschi. TIR147-2012 37


Fisco

di Angelo Ciaravolo

S

empre più affilati gli strumenti a disposizione del Fisco per combattere l’evasione fiscale. Per stanare i disonesti, già a partire dalla prossima primavera, verranno incrociati i movimenti sui conti correnti bancari con il nuovo redditometro. Questo meccanismo antievasione è basato sull’analisi di sette categorie di beni sensibili e oltre 100 voci di spesa. Dalle case alle auto di lusso, alla scuola privata per i figli, assicurazioni, bollette, fino alle spese del parrucchiere e dei centri fitness esclusivi. Il nuovo redditometro si

Caccia all’evasore: al via la crociata del Fisco Verranno incrociati i movimenti sui conti correnti bancari con il nuovo redditometro, basato sull’analisi di sette categorie di beni sensibili e oltre 100 voci di spesa

Il test del redditometro

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(* vedi istruzioni a pag.3)

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applica esclusivamente alle persone fisiche (artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati). Per le società, invece, l’amministrazione finanziaria utilizza strumenti diversi in grado di stimare i ricavi e i compensi (per le piccole e medie società si applicano gli studi di settore mentre per le grandi società si applica il cosiddetto "tutoraggio"). Intanto scendono in campo anche i sindaci che punteranno i fari non solo nei confronti dei possessori di beni immobili non dichiarati al catasto ma anche nei confronti delle imprese che evadono i contributi previdenziali, l’Ici, la Tarsu e la Tosap. La loro partecipazione, nelle attività di accertamento e controllo, durante il triennio 2012-2014, è incentivata mediante il riconoscimento del 100 per cento delle somme di tributi

statali riscossi a titolo definitivo. E da quest’anno, per recuperare più tasse, il Fisco si affida alla Tau. Si tratta di un nuovo strumento che, mettendo insieme gli elenchi di possessori di auto e immobili, consentirà al Fisco di verificare se il contribuente effettua spese eccessive rispetto al reddito dichiarato all’amministrazione fiscale. La lista Tau verrà utilizzata per emettere accertamenti sintetici, nell’attesa del debutto di giugno del nuovo redditometro. Ma non solo. Grazie anche al controllo dei conti correnti bancari e postali che sta partendo in questi giorni, sarà possibile stanare i cosiddetti “prestanome”, ossia coloro che risultano in modo fittizio essere intestatari di beni di lusso (con i nuovi strumenti si colpirà quindi chi, di fatto, li utilizza evitando di intestarseli).

L’occhio del Fisco sulle spese sospette Dopo il collaudo del nuovo redditometro, attraverso il software “Redditest”, è tutto pronto per far partire la macchina del Fisco a caccia degli evasori. Accertare la coerenza tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa è l'obiettivo principale del nuovo redditometro. Sotto osservazione finiranno le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2010 relative all'anno d'imposta 2009 (per i periodi d’imposta compresi tra il 2005 e il 2008, continueranno ad essere applicate le disposizioni antecedenti alla manovra correttiva facendo perno sul possesso di alcuni beni). Ma il nuovo redditometro, oltre ad essere uno strumento di selezione e accertamento per il Fisco, è anche un mezzo per orientare il contribuente a dichiarare un reddito con-


IN P RIMAVE RA, IL F ISC O INIZIE RA’ A INC ROCIA RE I CON TI COR RE N TI BANCAR I CON IL NUOV O RE DDITOME

TR O.

SAR ANNO CON TR OL LA TE LE DIC HIARA ZIONI DE I RE DDITI P RE SE N TA TE NE L 2010 RE LA TIVE AL L’A NNO D’I MP OS TA 2009 IL NUOVO RE DDITOME TR O VIE NE A T TIVA TO IN P RE SE NZ A DI ANOM AL IE RIS CON TR A TE GR AZ IE AL SO TWAR E “RE DDI TES T” CH E INDICA L’A MMON TAR E DE GL I SC OS TAME N TI TR A QUAN TO IL CON TR IBU E N TE HA INDICA TO NE LLA DIC HIA RA ZIONE E QUAN TO HA SP ESO P E R IL SUO TE NORE DI VITA.

Accertare la coerenza tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa è l’obiettivo principale del nuovo redditometro

gruo con le spese effettuate. Il contribuente, inserendo i propri indici di capacità contributiva nel software messo a disposizione dall’amministrazione finanziaria (automobili, immobili, bollette, ecc.), potrà verificare il livello di reddito atteso. E sulla base di tale risultato potrà già in sede di dichiarazione adeguare la propria posizione fiscale. Si darà quindi la possibilità a tutti di valutare in autonomia la coerenza tra il reddito familiare effettivamente speso e quello dichiarato al Fisco. Accertamento fondato su qualsiasi impresa Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate possono determinare sinteticamente il reddito del contribuente sulla base di spese di qualunque genere, sostenute nel periodo d’imposta e di elementi in-

dicativi di capacità contributiva (viaggi turistici, iscrizione a centri benessere o in circoli esclusivi, gli acquisti in case d’aste, premi assicurativi, le scuole private per i figli, ecc.). Le nuove disposizioni confermano il principio secondo il quale l’accertamento sintetico si fonda su presunzioni legali relative, contro le quali il contribuente ha la facoltà di opporre la prova contraria. Inoltre, le spese sostenute dal contribuente si presumono finanziate con i redditi conseguiti nello stesso periodo d’imposta, salva ovviamente la possibilità per il contribuente di dimostrare che la spesa è stata sostenuta con redditi relativi a periodi d’imposta diversi. Nella determinazione sintetica del reddito gli uffici finanziari potranno scegliere la spesa su cui ricostruire il reddito e mettere in correlazione la spesa stessa con il reddito complessivo dichiarato dal contribuente. Quando si attiva il redditometro Il nuovo redditometro viene attivato dal Fisco in presenza di anomalie riscontrate grazie al software “Redditest” che indica l’ammontare degli scostamenti tra quanto il contribuente ha indicato in dichiarazione dei redditi e quanto ha speso effettivamente per il suo tenore di vita nel corso dell’ anno considerato. Tre i livelli di guardia: se lo scostamento è lieve il Fisco non interviene; se invece il livello di errore è medio (oltre il 20 per cento), chiede spiegazioni e convoca per un contraddittorio il soggetto sottoposto a controllo. Se il rischio evasione è invece molto alto, il Fisco attiva immediatamente controlli mirati e fa scattare un vero e proprio accertamento. Inoltre, con la nuova normativa, non è più necessario che la differenza tra i due redditi si manifesti per

Le vostre domande

COSA R ICOR DAR E

Tir risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione.tir@tin.it oppure Tir, Via Tevere 44 - 00198 Roma

Fatture senza numero di targa La Guardia di Finanza, durante una verifica eseguita presso la mia azienda di autotrasporto, non mi ha riconosciuto i costi di riparazione e manutenzione degli automezzi perché, su alcune fatture, non era stato riportato il numero di targa. Volevo sapere l’orientamento della giurisprudenza, per un eventuale ricorso. Andrea Malerba Napoli La giurisprudenza prevalente è in linea con l’operato della Guardia di Finanza. In un caso simile, la Cassazione ha infatti disconosciuto i costi di riparazione poiché in fattura non era possibile individuare il singolo mezzo oggetto di manutenzione o riparazione (la mera indicazione in bilancio della spesa ed il titolo giustificativo del costo, non è stato sufficiente a dimostrare l’inerenza del costo).

giorni successivi alla scadenza (la sanzione è pari allo,0,2% al giorno, fino al 2,8% per 14 giorni di ritardo). Addio allo spesometro? E’ vero che con l’approvazione del nuovo decreto sulle semplificazioni, lo spesometro lascia il posto al vecchio elenco clienti e fornitori? Massimo Zanetti Verona Sì, è stata eliminata la soglia dei 3 mila euro per le operazioni tra soggetti Iva. Il decreto sulle semplificazioni obbliga le imprese a trasmettere in via telematica, per ciascun cliente e fornitore, l’importo di tutte le fatture (attive e passive) emesse e ricevute dal 1° gennaio 2012.

Inail, al via la dichiarazione on line

Sanare omessi versamenti E' vero che è possibile sanare gli omessi versamenti delle imposte, pagando una sanzione minima entro pochi giorni dalla scadenza naturale? Gianni Miccio Roma Sì, è possibile con il ravvedimento “sprint“. Il pagamento deve essere effettuato entro 14

almeno due anni, ma è sufficiente che si manifesti uno scostamento annuale. Come difendersi In sede di contraddittorio il contribuente potrà innanzitutto contestare, se ne ricorrono i presupposti, che il reddito accertabile non è superiore di almeno il 20 per cento di quello dichiarato oppure l’errata applicazione dei coefficienti redditometrici ed il mancato sostenimento delle spese contestate. Inoltre, il contribuente potrà smontare le presunzioni dell’ufficio dimostrando, ad esempio, che le eventuali spese straordinarie sono state sostenute grazie ad una eredità o ad una donazione ricevuta. Oppure anche

Libretti di deposito Oltre ad un conto corrente, su cui transitano le operazioni della mia azienda, possiedo un libretto di deposito al portatore con un saldo superiore a mille euro. E’ vero che devo estinguerlo al più presto? Francesco Calabrese Ancona Sì, entro il 31 marzo di quest’anno dovrà decidere se estinguerlo definitivamente oppure trasformarlo in libretto nominativo. Se vuole, potrà anche ridurre il saldo al di sotto della soglia minima (999,99 euro).

grazie a redditi esenti o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o, comunque, a redditi per i quali non vi era l’obbligo dell’esposizione nella dichiarazione dei redditi. Nella seconda fase l’ufficio dovrà avviare il procedimento di accertamento con adesione ai sensi dell’articolo 5 del decreto amministrativo n. 218 del 1997, nel caso in cui ritenga, sulla base dei nuovi elementi acquisiti, di dover proseguire il controllo. Soltanto nell’ipotesi in cui l’accertamento con adesione non vada a buon fine, per il mancato raggiungimento di un accordo tra il contribuente ed il fisco, l’ufficio potrà emettere l’avviso di accertamento. Contro tale atto è tuttavia possibile ricorrere alla Commissione tributaria. TIR147-2012 39


Normative

di Andrea Giuli

A

gennaio è arrivato il nuovo Decreto Dirigenziale sulla dimostrazione del requisito dello stabilimento, il nuovo elemento introdotto dall’art.5 del Regolamento UE 1071/2009 che detta nuove norme sull’accesso alla professione, fondamentale affinché le imprese di autotrasporto vengano autorizzate all’esercizio della professione mediante l’iscrizione al Registro elettronico nazionale (REN) del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Decreto Dirigenziale del 25 novembre scorso, infatti,

questi elementi, a cominciare da quello della sede effettiva e stabile. In linea generale, tutte le imprese dimostrano di avere una sede effettiva grazie ad uno o più locali ad uso ufficio in loro possesso a titolo di proprietà, usufrutto, leasing, locazione o comodato (in questi ultimi due casi, il contratto deve essere stato regolarmente registrato). Peraltro, la norma prevede una serie di eccezioni che restano confinate alla dimostrazione dello stabilimento, che tengono conto di alcune

che l’elezione di domicilio venga confermata dal legale rappresentante della cooperativa o del consorzio, utilizzando il modello di cui all’allegato B del Decreto. Il legale rappresentante dell’impresa è chiamato ad autocertificare il requisito della sede effettiva e stabile, utilizzando il modello di cui all’allegato A del Decreto.

specificità dove, oggettivamente, appare difficile per l’impresa disporre di locali da dedicare all’esercizio dell’autotrasporto. Pertanto, l’art.2, comma 1, lett. b del Decreto stabilisce che in alternativa al criterio prima detto, la sede dell’impresa può coincidere: - per le imprese individuali, con la residenza anagrafica del titolare; - per le società di persone, con la residenza anagrafica italiana del legale rappresentante; - per le società a responsabilità limitata unipersonali, con la residenza anagrafica italiana di un amministratore se questi è anche l’unico socio; - per le imprese iscritte a consorzi o a cooperative a proprietà divisa, con la sede del citato raggruppamento a condizione

contabili da custodire a norma di Legge: a) i documenti fiscali sull’assolvimento delle imposte dirette e dell’Iva (registri delle fatture emesse e delle fatture d’acquisto); b) i documenti di gestione del personale (Libro unico per i lavoratori subordinati); c) i documenti sui tempi di guida e di riposo dei conducenti, quali i fogli di registrazione del tachigrafo analogico e i supporti informatici per quello digitale; d) i documenti di trasporto come, ad esempio, l’originale della licenza comunitaria; e) qualsiasi altra documentazione utile per verificare le condizioni del reg. 1071/2009. Anche per la conservazione della citata documentazione, il Decreto introduce alcune agevolazioni. In particolare, in al-

Documenti da custodire Presso la sede effettiva, l’impresa deve conservare i documenti

Accesso: arriva il decreto sul requisito di stabilimento Le imprese hanno tempo fino ad agosto per dimostrare il possesso del requisito dello stabilimento: sede in Italia, almeno un veicolo, manutenzione dei mezzi

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Il decreto (* vedi istruzioni a pag.3)

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non è entrato nel merito della dimostrazione di questo requisito, rinviando all’emanazione di un successivo Decreto che, per l’appunto, è quello del 25 gennaio. Il Decreto prevede all’art. 1 gli elementi portanti dello stabilimento, stabilendo che viene soddisfatto dall’impresa quando: disponga di una sede effettiva e stabile in Italia; ottenuta l’autorizzazione all’esercizio della professione con l’iscrizione al REN, abbia in disponibilità almeno un veicolo rientrante nel campo di applicazione del Reg. 1071/2009; svolga in maniera efficace e continuativa la manutenzione dei mezzi, presso una sede operativa situata in Italia. La sede L’art. 2 del Decreto Dirigenziale approfondisce ognuno di


ternativa ai locali in disponibilità dell’impresa, i documenti indicati nelle precedenti lettere a, b, c, possono conservarsi anche presso la sede di un domiciliatario fiscale, mentre la documentazione sui tempi di guida e di riposo (lett.d) possono conservarsi, a titolo gratuito, anche presso la sede di una delle associazioni provinciali di categoria degli autotrasportatori presente in Comitato Centrale, oppure presso la sede di un’impresa di consulenza per la circolazione dei mezzi di traspor-

Disponibilità di mezzi Occupiamoci ora della dimostrazione della disponibilità di uno o più mezzi per l’esercizio dell’attività di autotrasportatore. L’impresa deve avere uno o più autoveicoli con le modalità previste dall’art.9, commi 9, 10 e 12 del Decreto del 25 novembre, tra le quali è compresa anche la locazione senza conducente ed il comodato (purché, per almeno un mezzo, il contratto abbia una durata minima di due anni, e ad esclusione dei mezzi utilizzati per l’accesso al mercato come impre-

tenzione dei veicoli, il requisito è soddisfatto quando l’impresa abbia in disponibilità un locale riconosciuto come officina interna (che può coincidere anche con la sede effettiva), ai sensi dell’art.10, comma 1 secondo periodo, del Decreto Presidente Repubblica 14 dicembre 1999, n. 558; in tal caso, il rappresentante legale dell’impresa effettua una dichiarazione sostitutiva conforme all’allegato A del Decreto Dirigenziale. In alternativa, la sede operativa può essere individuata presso un’officina di riparazione esterna

L’impresa deve documentare all’Albo di poter disporre di veicoli immatricolati per il trasporto di cose in conto terzi

to di cui alla Legge 264/1991. Per le imprese iscritte a consorzi o a cooperative a proprietà divisa, tutti i documenti prima elencati possono essere custoditi presso la sede del raggruppamento di appartenenza, il quale dovrà a sua volta rendere la dichiarazione di cui all’allegato B del Decreto. Tuttavia, se la cooperativa o il consorzio si avvalgono di un domiciliatario fiscale per conservare i documenti di cui alle precedenti lettere a, b, c, il Decreto vieta alle imprese del consorzio o della cooperativa sia di avvalersi dello stesso domiciliatario del raggruppamento, sia di utilizzare (sempre limitatamente al luogo dove conservare la propria documentazione) gli uffici del medesimo raggruppamento.

sa nuova – quindi di quelli che hanno concorso al raggiungimento delle 80 ton di massa). Pertanto, l’impresa deve documentare all’Albo di poter disporre di veicoli immatricolati per il trasporto di cose in conto terzi, esibendo le copie dei libretti di circolazione; l’Albo, a sua volta, per le imprese nuove rilascerà una ricevuta con indicata la targa dei mezzi e la data di immatricolazione, che l’interessato dovrà poi consegnare al Registro delle imprese per segnalare l’inizio attività. Per i consorzi e le cooperative privi di mezzi, il requisito è dimostrato con gli autoveicoli immessi in circolazione dalle rispettive imprese consorziate o associate. Sede per la manutenzione In merito, invece, alla sede operativa in cui viene svolta la manu-

c h e esercita l’attività ai sensi della Legge122/1992, almeno per la sezione meccanica-motoristica ed elettrauto, utilizzando sempre l’allegato A. Inoltre, le impresa associate a consorzi o cooperative, possono indicare come sede operativa l’officina del raggruppamento di appartenenza attraverso un’autocertificazione conforme all’allegato A, nonché una dichiarazione del legale rappresentante del consorzio o della cooperativa redatta sul modello allegato B. Le modifiche della sede effettiva, della sede operativa, nonché la cessazione del rapporto di domiciliazione/conservazione della documentazione vanno comunicate all’Ufficio pro-

vinciale della motorizzazione competente, entro 30 giorni dal verificarsi. Disposizioni transitorie Infine un’occhiata alle disposizioni transitorie dell’art.3. La norma fissa un termine inderogabile di 6 mesi dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni (quindi, fino al 4 agosto 2012), per dimostrare il possesso del requisito dello stabilimento, riferendosi espressamente alle imprese che hanno chiesto l’autorizzazione all’esercizio della professione mediante la dichiarazione sostitutiva di atto notorio allegata al Decreto del 25 novembre 2011, dove si sono impegnate a dimostrare il possesso del requisito dello stabilimento nelle forme e nei termini che, all’epoca, dovevano ancora essere decisi da un apposito Decreto. Dal tenore della norma sembra proprio che, per il momento, le imprese interessate da questa scadenza siano soltanto quelle iscrittesi all’Albo dall’entrata in vigore della nuova normativa sull’accesso alla professione (quindi dal 4 dicembre scorso), fino al 4 febbraio scorso, data da cui sono diventate operative le nuove disposizioni che abbiamo commentato sullo stabilimento; esse, pertanto, dovranno mettersi in regola con questo requisito entro il 4 agosto altrimenti – come recita questa disposizione transitoria – “l’autorità competente all’autorizzazione all’esercizio della professione applica l’art. 13 (procedura di sospensione e di revoca delle autorizzazioni) del suddetto regolamento (CE) n. 1071/2009”. Per i soggetti già iscritti all’Albo alla data del 4 dcembre (e che, per effetto dell’art. 12, comma 2 del Decreto Dirigenziale del 25 novembre scorso, sono state tutte autorizzate provvisoriamente all’esercizio della professione), il comma 5 dell’art. 12 prescrive che le Province possano attivare dei controlli sui requisiti per l’accesso alla professione a partire dal giugno prossimo. In ogni caso dovrebbe essere emanato un provvedimento ad hoc da parte del Dipartimento per i trasporti del ministero. TIR147-2012 41


C

Normative

on la legge di stabilità per il 2012 (legge 12 novembre 2011, n. 183) il Parlamento ha assegnato all’autotrasporto risorse aggiuntive pari a 400 milioni di euro. A differenza dello scorso anno, durante il quale il settore ha goduto comunque di uno stanziamento di pari importo, derivante dalla legge di stabilità 2011 (legge n. 220/2010) e dal decreto legge “mille proroghe” (D.L. 225/2010, come convertito in Legge 10/2011), per il 2012 la misura è stata espressamente prevista da una sola disposizione:

Le misure per l’autotrasporto nella legge di stabilità 2012 I 400 milioni di euro messi a disposizione saranno ripartiti tra sovvenzioni, riduzione dei premi Inail, sconto pedaggi, investimenti ed Ecobonus l’articolo 33, comma 10 della legge, che ha demandato ad uno specifico decreto interministeriale la suddivisione delle risorse tra le diverse agevolazioni fruibili dalle imprese di autotrasporto, anziché ad un generale decreto del Presidente del Consiglio, valido per diversi settori. La norma di quest’anno stabilisce difatti che: “È autorizzata la spesa di 400 milioni di euro per l'anno 2012 da destinare a misure di sostegno al settore dell'autotrasporto merci. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, sono ripartite le risorse tra le diverse misure in coerenza con gli interventi già previsti a legislazione vigente e con le esigenze del settore”.Al 40 TIR147-2012

momento in cui scriviamo il decreto di ripartizione delle risorse non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma siamo comunque in grado di anticiparne il contenuto, anche al fine di informare le aziende dei benefici che potranno utilizzare nel corso del corrente anno. Le risorse riguardano, da un lato, agevolazioni già previste dalle ultime leggi finanziarie, quali il recupero del contributo al servizio sanitario nazionale, che le imprese versano insieme al pagamento del premio per l’assicurazione dei propri veicoli e le deduzioni forfetarie delle spese giornaliere non documentate delle spese minori di autotrasporto; d’altro lato, benefici previsti per la prima volta con la legge 133/08, introdotti solo da tre anni a questa parte. In particolare, le risorse previste dalla Legge di Stabili-

tà finanziaria per ridurre i costi di esercizio delle imprese di trasporto di merci su strada nel 2012 vengono ripartite in varie voci. Spese non documentate e rimborso SSN 135 milioni di euro, per sovvenzionare complessivamente: a) le deduzioni forfetarie delle spese non documentate da parte delle imprese minori di autotrasporto, per i viaggi giornalmente effettuati. Si tratta di una misura che da diversi anni viene riconosciuta alle imprese minori di autotrasporto: cioè alle imprese aventi un volume di affari annuo non superiore (secondo l’ultima modifica) a circa 400 mila euro l’anno, i cui titolari o soci conducano direttamente il veicolo o i veicoli aziendali. Come per gli anni passati, la concreta attuazione di


Come per gli anni precedenti, il rimborso non spetta per intero, ma fino ad un massimo di 300 euro a veicolo, da utilizzare come credito d’imposta nel versamento di tasse ed altri oneri mediante il modello F24. Per la sua concreta operatività è necessario che l’Agenzia delle Entrate chiarisca, mediante propria nota, se il codice tributo da usare per il credito nel citato modello F24 sia lo stesso dello scorso anno o, invece, venga istituito uno specifico codice. Il beneficio è comunque utilizzabile nel corso di tutto l’anno 2012. Riduzione premi Inail 91 milioni di euro per la riduzione dei premi Inail: la maggior parte dei quali (circa 80 milioni di euro) ai dipendenti inquadrati come autisti e la parte minore (11 milioni circa) agli artigiani titolari di imprese che guidano il proprio automezzo. Non essendo ancora entrato in vigore il decreto di suddivisione delle risorse e di previsione specifica di questo beneficio, l’Inail non ha potuto applicare la riduzione alla scadenza del premio 2012 del 16 febbraio scorso. Tuttavia, non appena il beneficio sarà concretamente utilizzabile, l’Istituto provvederà a emanare una specifica nota, con cui riconoscerà la riduzione alle imprese che anziché pagare in unica soluzione il premio 2012, hanno chiesto una sua rateizzazione ovvero riconoscerà un credito d’imposta a quelle che lo avessero già pagato per intero.

questo beneficio avverrà con l’emanazione delle istruzioni alla compilazione del modello Unico, per il pagamento dell’Irpef, da parte dell’Agenzia delle Entrate (verosimilmente entro primavera), nelle quali sarà specificata la cifra che le imprese potranno dedurre per ogni giorno in cui hanno svolto dei viaggi di trasporto rispettivamente: nel territorio del Comune ove hanno sede; nella Regione ove hanno sede o in quelle confinanti con essa o infine oltre quest’ultimo ambito territoriale; b) il rimborso del contributo al servizio sanitario nazionale, pagato dalle imprese di trasporto unitamente ai premi per l’assicurazione RC Auto del 2011 dei propri autoveicoli di massa complessiva non inferiore a 11,5 tonnellate e categoria ecologica “euro 2” o superiore.

Sconto pedaggi 102,6 milioni di euro per lo sconto sui pedaggi. Questo importo si aggiungerà a quello che ogni anno, in via strutturale, viene riconosciuto alle imprese o raggruppamenti di imprese che pagano i pedaggi autostradali con sistemi automatici di pagamento, che prevedono una fattura differita (sistema Viacard con fattura o telepass), e superano l’importo annuo minimo di 50mila euro. Verosimilmente questo importo andrà a vantaggio dei primi sconti autostradali in corso di erogazione alle imprese beneficiarie, che attengono ai pedaggi del 2010 e, in caso di avanzo, alle riduzioni dei pedaggi pagati nel 2011. Investimenti 41,4 milioni di euro per investimenti, di cui 15 milioni per rimborsare le attività di formazione effettuate dalle imprese di autotra-

Agenzia delle Dogane su rimborso accise Il 24 febbraio l'Agenzia delle Dogane ha emanato una nota relativa al rimborso trimestrale delle accise, che chiarisce le disposizioni contenute nel decreto legge n. 1/2012 (art. 61), in attesa di conversione. Secondo la nota il rimborso dovrà essere richiesto entro il mese successivo al trimestre, a pena di decadenza. Il credito spettante potrà essere utilizzato in compensazione fino al 31 dicembre dell’anno solare successivo a quello in cui è sorto. A partire dai crediti spettanti sui consumi di gasolio del 2012 non trova più applicazione ai fini della compensazione il limite annuale di 250 euro. Infine, la nota evidenzia la disposizione che rende strutturale il meccanismo che neutralizza qualsiasi aumento delle accise a favore delle imprese di autotrasporto merci.

Accordo sulle nuove misure per il credito Sostenere le società che si trovano a fronteggiare l’emergenza credito e individuare misure strutturali in grado di creare le condizioni per la crescita del Paese. Questo l’obiettivo dell’intesa firmata il 28 febbraio scorso tra Governo, Confindustria, Abi e associazioni di rappresentanza delle imprese, relativa alle "Nuove misure per il credito alle Pmi". L’accordo resterà valido fino al 31 dicembre 2012 e prevede la sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e delle operazioni di leasing immobiliare - per il leasing mobiliare la sospensione sarà invece di 6 mesi - e l’allungamento della durata dei finanziamenti a medio-lungo termine: fino ad un massimo di 2 anni per i mutui chirografari e di 3 anni per quelli ipotecari, potrà essere richiesto anche per i finanziamenti sospesi. L’allungamento, in caso di insoluti, delle scadenze delle anticipazioni su crediti verso clienti è previsto fino ad un massimo di 270 giorni. Le imprese che vogliono usufruire delle agevolazioni sono tenute a presentare le domande di attivazione delle operazioni entro il 31 dicembre 2012; potranno presentare le domande di allungamento dei mutui, che a tale data dovessero trovarsi ancora in fase di sospensione, entro il 30 giugno 2013. Le banche che intendono aderire all’Accordo potranno comunicarlo all’Abi impegnandosi a rendere operativo l’accordo stesso entro 30 giorni lavorativi dalla data di adesione.

sporto nel corso del 2012 (cfr. specifico articolo in questo numero). E’ molto probabile che quasi tutto lo stanziamento per investimenti, al netto di quello per i contributi alla formazione, cioè 26,4 milioni di euro, venga utilizzato per abbattere l’onere finanziario di costo che lo Stato sopporterà per consentire il recupero trimestrale, anziché annuale, delle accise sul gasolio pagate della imprese nel 2012 e recentemente disposto con il decreto legge liberalizzazioni. L’anticipazione è stata difatti quantificata in 26,4 milioni di euro da parte del ministero dell’Economia.

Ecobonus 30 milioni di euro per l’ecobonus 2011, vale a dire per rimborsare in parte i noli marittimi pagati dalle imprese per effettuare il trasporto intermodale strada-mare su alcune tratte italiane o anche internazionali, decongestionando in tal modo il traffico stradale e riducendo così sinistri ed inquinamento. Anche per questa finalità si attende comunque, oltre l’entrata in vigore del decreto di ripartizione delle risorse, anche il provvedimento attuativo che dica alle imprese come presentare le domande e quali documentazioni allegare al riguardo. TIR147-2012 41


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Veneto

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Friuli Venezia Giulia

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Normative

Piemonte - Valle d'Aosta

I

l ministro dello Sviluppo, Infrastrutture e Trasporti ha approvato il decreto che fissa le condizioni per sovvenzionare la formazione che le aziende di autotrasporto vorranno realizzare nel 2012. Le risorse sono pari a poco più di 8 milioni di euro, che potrebbero essere aumentati fino a 15, in forza del decreto di ripartizione dello stanziamento di 400 milioni assegnato al settore della recente legge di stabilità. Come negli anni passati, possono beneficiare dei contributi per la formazione le imprese di au-

2012: più di 8 milioni di euro per la formazione

Toscana

L.NARDI SRL Via dei Casoni, 3 55016 Porcari (LU) T 0587-484288 F 0587-483077 nardiufficio@nardiricambi.it www.lnardisrl.com

Umbria

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Lazio

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Abruzzo-Molise

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Campania

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Puglia

CONTEGIACOMO AUTOACCESSORI SNC S.P. 231 - KM 4,270 70032 Bitonto (BA) T 080-3714093 F 080-3746602 carvei@iol.it www.carvei.com

Sicilia

MAURELLI SPA - CATANIA C. Da Torre Allegra 95121 Catania T 095-591321 F 095-7357307 infocatania@maurelli.it www.maurelli.it

Sardegna

FIB SRL Z.I. Predda Niedda Nord - Str. 5 07100 Sassari T 079-262702 F 079-2678585 info@fibsrl.biz

Approvato il decreto che fissa le condizioni per sovvenzionare la formazione. Possono beneficiarne le imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi iscritte all’Albo totrasporto di cose per conto di terzi aventi sede in Italia ed iscritte all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, i cui titolari, soci, amministratori, dipendenti o addetti partecipino a piani formativi o di aggiornamento professionale. Soggetti beneficiari dei contributi possono anche essere i raggruppamenti d’imprese di autotrasporto, cioè le cooperative a proprietà divisa, i consorzi e le società consortili o cooperative di aziende di autotrasporto, purché iscritti nell’apposita sezione dell’Albo degli Autotrasportatori, prevista dal DPR 155 del 1990. I piani sovvenzionabili Piani di formazione sovvenzionabili sono quelli avviati dopo la presentazione della domanda di ammissione al contributo, e comunque dopo l’entrata in vigore

del nuovo decreto, e realizzati entro il 31 ottobre 2012, consistenti in piani formativi: aziendali (cioè corsi di formazione riservati ai dipendenti di una sola azienda), interaziendali (riservati ai dipendenti di due o più aziende), territoriali (aperti ai dipendenti delle aziende stesso territorio) e piani formativi strutturati per filiera. Il contributo alla formazione si concretizza in una sovvenzione diretta all’impresa beneficiaria o al raggruppamento di imprese, che verrà erogata dal ministero al termine del piano formativo e successivamente alla sua rendicontazione finale. Contributi Ciascun piano formativo potrà ottenere un contributo pari al 25% dei costi ammissibili per la formazione specifica e al 60% per la formazione generale. Le percentuali possono essere aumentate fino all’80%, nei seguenti casi: 10% in più se la formazione è destinata a lavoratori svantaggiati o disabili; 10% in più se i contributi riguardano le imprese medie; 20% in più se riguardano le imprese piccole. Tra i costi ammissibili rientrano: i costi del personale docente, le spese di trasferta e di alloggio del personale docente e dei destinatari della formazione, altre voci di spesa correnti, quali materiali e forniture, nonché l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature, per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione ed infine i costi dei servizi di consulenza per l’iniziativa formativa e quelli del personale partecipante al progetto di formazione. I soggetti che realizzeranno i piani formativi, e che dovranno essere indicati nelle domande di contributo, sono gli Enti o Istituti di formazione di diretta emanazione delle associazioni degli autotrasportatori presenti nel Comitato Centrale dell’Albo. Sono anche ammessi soggetti attuatori costituiti da ATI (associazioni temporanee di impresa) o ATS (associazioni temporanee di scopo) purché comprendenti gli Enti o Istituti appena sopra indicati. Le imprese o i raggruppamenti beneficiari debbono presentare, anche per il tramite dell’Ente attuatore delegato, una specifica domanda di richiesta del contributo alla Direzione generale per il trasporto stradale e l’intermodalità, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto. TIR147-2012 45


Costi di sicurezza

I nuovi costi di sicurezza dell’Osservatorio L’

Osservatorio sulle attività di autotrasporto, nella riunione del 15 febbraio 2012, ai sensi dell’articolo 83 bis legge 6 agosto 2008, n.133 di conversione del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i., ha deliberato l’adeguamento per il mese di gennaio 2012, dei valori dei costi minimi di cui ai commi 1 e 2 ed ai commi 4 e 4-bis, dell’articolo stesso, in relazione all’andamento economico del costo del carburante, così come rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico (vedi anche rubrica a pag 8) . Si precisa, inoltre, che: a. i dati relativi al prezzo del gasolio

sono riferiti all’ultima rilevazione disponibile (mese di gennaio 2012) sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico; b. per i veicoli di massa complessiva pari o superiore alle 26 tonnellate, e per quelli di massa complessiva inferiore alle 26 tonnellate e superiore alle 7,5 tonnellate, i dati relativi al prezzo del gasolio sono stati depurati dell’Iva e dello sconto sull’accisa, pari complessivamente a 19,786 euro/1000 litri, cui si aggiunge il rimborso di 49,200 euro/litro (legge 75/2011), di 8,90 euro/1000 litri (legge 225/2011), e 112,10 euro (art. 15, comma 4 del

D.L. 201/2011), con decorrenza 7 dicdmbre 2011, che si riducono a 90,4 euro/1000 litri per effetto dell’applicazione del calcolo della media ponderata, nonchè di 21,7 euro/1000 litri (art. 15, comma 4 del D.L. 201/2011 convertito con modificazioni, della legge 214/2011, entrato in vigore il 28/12/2011). c. per i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 tonnellate, i dati stessi sono stati depurati della sola Iva; d. non si è tenuto conto dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete).

Veicoli fino a 3,5 ton.

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, così come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,138

13,601

1,015

0,138

14,924

0,925

da 151 a 250 km

0,138

16,545

0,835

0,138

18,545

0,745

da 251 a 350 km

0,138

18,509

0,746

0,138

20,732

0,666

da 351 a 500 km

0,138

20,795

0,664

0,138

23,246

0,594

oltre 501 km

0,138

22,470

0,615

0,138

24,901

0,555

Veicoli da 3,5 a 7,5 ton. da 101 a 150 km

0,197

15,877

1,243

0,197

17,893

1,103

da 151 a 250 km

0,197

18,093

1,033

0,197

21,368

0,923

da 251 a 350 km

0,197

20,681

0,954

0,197

23,103

0,854

da 351 a 500 km

0,197

23,931

0,824

0,197

26,864

0,734

oltre 501 km

0,197

26,389

0,748

0,197

29,551

0,668

Veicoli da 7,5 a 11,5 ton. da 101 a 150 km

0,217

15,770

1,374

0,217

17,702

1,224

da 151 a 250 km

0,217

18,883

1,148

0,217

21,295

1,018

da 251 a 350 km

0,217

20,800

1,042

0,217

23,507

0,922

da 351 a 500 km

0,217

24,062

0,901

0,217

27,067

0,801

oltre 501 km

0,217

25,793

0,840

0,217

28,887

0,750

Veicoli da 11,5 a 26 ton. da 101 a 150 km

0,265

16,633

1,593

0,265

18,620

1,423

da 151 a 250 km

0,265

19,919

1,330

0,265

22,451

1,180

da 251 a 350 km

0,265

21,675

1,222

0,265

24,480

1,082

da 351 a 500 km

0,265

24,556

1,079

0,265

27,921

0,949

oltre 501 km

0,265

26,475

1,001

0,265

30,083

0,881

46 TIR147-2012


Costi minimi di esercizio che garantiscano il rispetto dei parametri di sicurezza (Articolo 83 bis, commi 1 e 2, commi 4 e 4-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i.).

Determinazione mensile del costo medio del carburante per chilometro di percorrenza e della relativa incidenza. Fonte Osservatorio sui costi presso Consulta Autotrasporto e Logistica

Veicoli massa sup. a 26 ton.

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, cosÏ come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,397

20,562

1,932

0,397

23,069

1,722

da 151 a 250 km

0,397

22,022

1,804

0,397

24,767

1,604

da 251 a 350 km

0,397

24,167

1,644

0,397

27,325

1,454

da 351 a 500 km

0,397

29,828

1,332

0,397

33,613

1,182

oltre 501 km

0,397

31,957

1,243

0,397

36,012

1,103

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato adr - a/r da 101 a 150 km

0,397

19,499

2,038

0,397

21,859

1,818

da 151 a 250 km

0,397

21,012

1,891

0,397

23,497

1,691

da 251 a 350 km

0,397

23,006

1,727

0,397

25,849

1,537

da 351 a 500 km

0,397

25,680

1,547

0,397

28,849

1,337

oltre 501 km

0,397

28,978

1,371

0,397

32,537

1,221

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato adr - andata da 101 a 150 km

0,397

12,187

3,260

0,397

13,662

2,908

da 151 a 250 km

0,397

13,132

3,026

0,397

14,686

2,706

da 251 a 350 km

0,397

14,379

2,763

0,397

16,156

2,459

da 351 a 500 km

0,397

16,050

2,476

0,397

18,031

2,204

oltre 501 km

0,397

18,111

2,194

0,397

20,336

1,954

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - a/r da 101 a 150 km

0,397

17,296

2,297

0,397

19,128

2,077

da 151 a 250 km

0,397

20,956

1,896

0,397

23,428

1,696

da 251 a 350 km

0,397

23,006

1,727

0,397

25,849

1,537

da 351 a 500 km

0,397

25,597

1,552

0,397

28,745

1,382

oltre 501 km

0,397

28,768

1,381

0,397

32,273

1,231

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - andata da 101 a 150 km

0,397

10,810

3,676

0,397

11,955

da 151 a 250 km

0,397

13,098

3,034

0,397

14,642

3,324 2,714

da 251 a 350 km

0,397

14,379

2,763

0,397

16,156

2,459

da 351 a 500 km

0,397

15,998

2,484

0,397

17,966

2,212

oltre 501 km

0,397

17,980

2,210

0,397

20,171

1,970

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - a/r da 101 a 150 km

0,397

17,820

2,230

0,397

20,070

1,980

da 151 a 250 km

0,397

22,266

1,785

0,397

25,076

1,585

da 251 a 350 km

0,397

24,105

1,648

0,397

27,173

1,462

da 351 a 500 km

0,397

26,515

1,499

0,397

29,908

1,329

oltre 501 km

0,397

29,772

1,335

0,397

33,542

1,185

TIR147-2012 47


Costi di sicurezza febbraio 2012 Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - andata

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, cosÏ come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,397

11,137

3,568

0,397

12,544

3,168

da 151 a 250 km

0,397

13,916

2,855

0,397

15,673

2,535

da 251 a 350 km

0,397

15,066

2,637

0,397

16,983

2,340

da 351 a 500 km

0,397

16,572

2,398

0,397

18,693

2,126

oltre 501 km

0,397

18,608

2,135

0,397

20,964

1,895

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna - a/r da 101 a 150 km

0,397

17,900

2,220

0,397

20,172

1,970

da 151 a 250 km

0,397

22,391

1,775

0,397

25,236

1,575

da 251 a 350 km

0,397

24,252

1,638

0,397

27,434

1,448

da 351 a 500 km

0,397

26,694

1,489

0,397

30,135

1,319

oltre 501 km

0,397

29,997

1,325

0,397

33,828

1,175

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto Trasporto mangimi in cisterna - andata da 101 a 150 km

0,397

11,187

3,552

0,397

12,607

da 151 a 250 km

0,397

13,995

2,839

0,397

15,772

3,152 2,519

da 251 a 350 km

0,397

15,158

2,621

0,397

17,146

2,317

da 351 a 500 km

0,397

16,683

2,382

0,397

18,835

2,110

oltre 501 km

0,397

18,748

2,119

0,397

21,142

1,879

9

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto collettame e messaggerie

da 101 a 150 km

0,397

22,316

1,781

0,397

25,140

1,581

da 151 a 250 km

0,397

26,395

1,505

0,397

29,755

1,335

da 251 a 350 km

0,397

28,502

1,394

0,397

31,939

1,244

da 351 a 500 km

0,397

31,887

1,246

0,397

35,924

1,106

oltre 501 km

0,397

34,155

1,163

0,397

38,452

1,033

Veicoli massa sup. a 26 ton. Frigoriferi da 101 a 150 km

0,397

16,635

2,389

0,397

18,667

2,129

da 151 a 250 km

0,397

21,094

1,884

0,397

23,599

1,684

da 251 a 350 km

0,397

22,961

1,730

0,397

25,794

1,540

da 351 a 500 km

0,397

25,004

1,589

0,397

28,199

1,409

oltre 501 km

0,397

27,647

1,437

0,397

31,110

1,277

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi - a/r da 101 a 150 km

0,397

15,646

2,540

0,397

17,508

2,270

da 151 a 250 km

0,397

18,012

2,206

0,397

20,007

1,986

da 251 a 350 km

0,397

22,028

1,804

0,397

24,775

1,604

da 351 a 500 km

0,397

23,484

1,692

0,397

26,454

1,502

oltre 501 km

0,397

26,368

1,507

0,397

29,721

1,337

Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi - andata da 101 a 150 km

0,397

9,779

4,063

0,397

10,942

3,631

da 151 a 250 km

0,397

11,257

3,530

0,397

12,504

3,178

da 251 a 350 km

0,397

13,767

2,886

0,397

15,484

2,566

da 351 a 500 km

0,397

14,677

2,707

0,397

16,534

2,403

oltre 501 km

0,397

16,480

2,411

0,397

18,576

2,139

48 TIR147-2012


Veicoli massa sup. a 26 ton. Ribaltabili

Lunghezza tratta

costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)

Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, cosÏ come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)

costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km

d

% costo carburante Costo km totale

da 101 a 150 km

0,397

16,416

2,420

0,397

18,477

2,150

da 151 a 250 km

0,397

22,106

1,797

0,397

24,719

1,607

da 251 a 350 km

0,397

25,586

1,553

0,397

28,732

1,383

da 351 a 500 km

0,397

26,669

1,490

0,397

29,878

1,330

oltre 501 km

0,397

30,653

1,296

0,397

34,664

1,146

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione - a/r a 101 a 150 km

0,397

23,426

1,696

0,397

26,381

1,506

da 151 a 250 km

0,397

27,580

1,441

0,397

31,026

1,281

da 251 a 350 km

0,397

32,149

1,236

0,397

36,256

1,096

da 351 a 500 km

0,397

35,408

1,122

0,397

40,048

0,992

oltre 501 km

0,397

37,901

1,048

0,397

42,800

0,928

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione - andata da 101 a 150 km

0,397

14,641

2,714

0,397

16,488

2,410

da 151 a 250 km

0,397

17,237

2,305

0,397

19,391

2,049

da 251 a 350 km

0,397

20,093

1,977

0,397

22,660

1,753

da 351 a 500 km

0,397

22,130

1,795

0,397

25,030

1,587

oltre 501 km

0,397

23,688

1,677

0,397

26,750

1,485

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione veicoli ADR - a/r da 101 a 150 km

0,397

19,429

2,045

0,397

20,629

1,926

da 151 a 250 km

0,397

22,482

1,767

0,397

24,250

1,639

da 251 a 350 km

0,397

25,776

1,541

0,397

28,325

1,403

da 351 a 500 km

0,397

27,806

1,429

0,397

31,276

1,270

oltre 501 km

0,397

28,849

1,377

0,397

33,417

1,189

Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione veicoli ADR - andata da 101 a 150 km

0,397

12,143

3,272

0,397

12,893

3,082

da 151 a 250 km

0,397

14,051

2,828

0,397

15,156

2,622

da 251 a 350 km

0,397

16,110

2,466

0,397

17,703

2,244

da 351 a 500 km

0,397

17,379

2,286

0,397

19,548

2,033

oltre 501Km

0,397

18,031

2,204

0,397

20,885

1,902

TIR147-2012 49


In viaggio con...

di Angela Iantosca

C

aparbia, fragile, grintosa, Federica Pellegrini è la donna che tutte vorrebbero essere: detentrice del record del mondo nei 200 e 400 metri femminile stile libero, è la prima italiana ad aver vinto una medaglia d'oro nel nuoto alle Olimpiadi di Pechino 2008 (200 metri stile libero) ed è la prima donna al mondo ad essere scesa sotto i 4 minuti nei 400 metri stile libero. Ora il suo obiettivo sono le prossime Olimpiadi.

l’ultimo appuntamento prima dei Giochi Olimpici, con il Trofeo Settecolli a Roma. Come ti senti fisicamente? Gli allenamenti sono duri, ma la mia forma fisica e i primi riscontri cronometrici danno buone sensazioni.

Leghi il viaggio allo stress delle trasferte o al piacere del cambiamento? Cerco sempre di ricavare il meglio anche dai viaggi di lavoro. Controllo lo stress con una bella passeggiata in giro per godermi l’atmosfera del luogo… anche se per pochissimo tempo.

In viaggio verso le Olimpiadi di Londra La record-woman Federica Pellegrini si allena duramente tra Roma, Ostia e Verona. Viaggia in aereo, treno e macchina: al camion non ha mai pensato, ma sarebbe una cosa curiosa… Come ti stai preparando ai Giochi Olimpici di Londra 2012? Sono molto soddisfatta del lavoro che sto facendo, sto lavorando sodo e spero di poter ottenere anche degli ottimi risultati. Nel ritiro in altura a Flagstaff negli Stati Uniti ho lavorato bene anche con le ragazze della 4×200, ed è stato un allenamento duro ma molto utile. Nei prossimi mesi, in vista di Londra, farò base a Roma, ma farò sedute di allenamento anche ai Centri Federali di Ostia e Verona. Quali altri impegni e gare davanti a te? Dal 6 al 10 marzo sono in programma gli Assoluti a Riccione e dal 21 al 27 di maggio gli Europei ad Anversa. Infine, dal 14 al 16 giugno, ci sarà 50 TIR147-2012

Riti scaramantici? Odio gli “in bocca al lupo” e, prima di entrare in vasca, ho un rituale: un colpetto alla testa e due pugni al cuore. I tuoi familiari ti hanno sempre sostenuta? Sono fantastici e sono rimasti al mio fianco in ogni momento, soprattutto in quelli più difficili. Un giorno vorrei essere un genitore come loro. La tua vita è fatta di molti spostamenti: che rapporto hai con il viaggio? Ovviamente viaggio moltissimo per lavoro e mi piace. Quando ho la possibilità di fare una piccola pausa, amo tornare in quelle città che mi fanno sentire a casa, come Verona o Roma.

I tuoi mezzi di trasporto preferiti? Ovviamente per i miei viaggi prendo spesso l’aereo, ma, tutte le volte che posso, amo guidare l’automobile o viaggiare in treno”. Viaggio fisico o mentale? Entrambi! Cosa ti fa "viaggiare" con la mente? Più di ogni cosa l’ascolto di una canzone. Quando non ti muovi per dovere, dove ami rifugiarti? A casa dei miei a Spinea. Hai mai sognato da piccola di guidare un camion? Sinceramente no, ma la trovo una cosa curiosa!


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