LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
ORTO AUTOTRASP
misura, Controlli su ania come in Germ
PRIO CONTO PRO
· n.149 Maggio 2012
Un esercito evasori di potenziali
EASY DRIVER
rica Arriva la rubporto sull’autotras
Regole e risorse per il futuro del settore DCOOS3417 NAZ/278/2008
UNA LETTERA DEL MINISTERO DEI TRASPORTI CHIARISCE GLI IMPEGNI A FAVORE DELL’AUTOTRASPORTO. TRA I PUNTI QUALIFICANTI IL SOSTEGNO AI COSTI DI SICUREZZA. SOSPESA LA PROTESTA DI UNATRAS, TRASPORTOUNITO MANTIENE IL FERMO
Un marchio della Daimler AG
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Editoriale
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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
a notizia è di quelle
Mensile
che lasciano il segno perché rappresenta un’inversione di tendenza rispetto a quella che era diventata la”normalità”. Un noto
La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
gruppo svedese dell’arredamento
ANNO XII N° 149 - Maggio 2012
produzioni dall’Asia al nord Italia,
ha deciso di spostare alcune sue
ORTO AUTOTRASP
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firmando una serie di contratti
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Un esercito evasori di potenziali
EASY DRIVER
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Regole e risorse per il futuro del settore DCOOS3417 NAZ/278/2008
COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi
· n.149 Maggio 2012
UNA LETTERA DEL MINISTERO DEI TRASPORTI CHIARISCE GLI IMPEGNI A FAVORE DELL’AUTOTRASPORTO. TRA I PUNTI QUALIFICANTI IL SOSTEGNO AI COSTI DI SICUREZZA. SOSPESA LA PROTESTA DI UNATRAS, TRASPORTOUNITO MANTIENE IL FERMO
con aziende locali. Alla base della scelta, l’eccellenza dei prodotti italiani e la vicinanza con le sedi distributive. Insomma, una sorta di chilometro zero della qualità. Una sfida che non riguarda solo il mondo produttivo, chiamato a confrontarsi con la competitività economica dei prodotti asiatici, ma riguarda l’intero sistema logistico dell’area, che dovrà garantire efficienza e valore alle consegne. Rubinetti, cassettiere e giocattoli italiani dovranno
REALIZZAZIONE Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it
raggiungere i mercati europei, e per farlo avranno bisogno
GRAFICA Giuliana Caniglia
Quando l’Italia attrae investitori
SEGRETERIA Adele Maddonni
anche della qualità offerta dal trasporto italiano.
DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato CAPO REDATTORE Lucia Angeloni
Una piccola soddisfazione per un settore, quello della HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Angela Iantosca, Andrea Giuli, Michele Latorre, Fabrizio Serafini, Marco Tempestini CHIUSO IN REDAZIONE IL 4.5.2012
logistica, che proprio sulla qualità deve puntare per vincere la sfida del “low cost”, sia esso legale o illegale. Mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir arrivano alcune importanti novità per il settore, che saranno sicuramente approfondite sul prossimo numero di Tir. Come la
CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA Editoriale C&C srl via Molise 3 - 20085 Locate Triulzi (MI) tel 02 9048111 - fax 02 90481120 info@editorialecec.com www.editorialecec.it Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@editorialecec.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@editorialecec.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@editorialecec.com STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa - Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
dispensa dall’esame per quanti hanno diretto un’attività di autotrasporto per dieci anni. O come i chiarimenti sull’accesso alla professione contenuti nella circolare del ministero del 30 aprile, di cui trovate comunque alcune anticipazioni nella prima parte di questo numero. Ma arriva anche la notizia della pubblicazione del decreto interministeriale sull’applicazione delle sanzioni legate all’83bis ai committenti. Un altro tassello importante per un autotrasporto sicuro ed efficiente. Massimo De Donato dedonato.tir@alboautotrasporto.it
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Sommario n. 149 - Maggio 2012
Regole e risorse per il futuro del settore
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Una lettera del ministero chiarisce gli impegni del Governo a sostegno dell’autotrasporto alle prese con gli effetti della crisi. Sospesa la protesta di Unatras, TrasportoUnito mantiene il fermo
Conto proprio: un esercito di potenziali abusivi
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La legge stabilisce i limiti e le differenze dal conto terzi. Sullo sfondo la prospettiva di un trasporto sempre più professionalizzato
Autotrasporto: controlli su misura, come in Germania
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Per le particolari esigenze del trasporto merci su strada servono controlli specifici e accurati. Nella Repubblica federale tedesca se ne occupa una polizia specializzata, la Bag. Con spunti interessanti anche per la situazione italiana
Easy Driver: da dodici anni con il mondo delle “ruote”
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Quest’anno, grazie alla collaborazione tra l’Albo degli Autotrasportatori e la Rai, il programma contiene anche un importante spazio legato al trasporto su gomma, in cui vengono affrontate le problematiche dell’autotrasporto
Previsioni di crescita per il trasporto in Europa
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Per Hubertus Troska, head of Mercedes-Benz Truck Europe & Latin America, entro il 2030 i volumi cresceranno del 36%. E tra le sfide per i prossimi anni c’è l’Euro 6
Rubriche
Europa
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Editoriale
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Fisco
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Albo
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Normative
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Costi di esercizio
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Logistica
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Consulta Scadenze e divieti
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Albo
Gli eurodeputati dalla parte degli autotrasportatori Il Parlamento europeo ha votato a favore del mantenimento del gasolio professionale, contrastando la proposta della Commissione
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca
A
pro questo nuovo numero di TIR annunciando una notizia estremamente positiva per gli autotrasportatori: il Parlamento europeo ha votato a favore del mantenimento del gasolio professionale, contrastando la proposta della Commissione. L’argomento rientra nella cosiddetta revisione della direttiva comunitaria sulla tassazione energetica: l’idea dei burocrati è quella di eliminare qualunque forma di ristorno economico sui combustibili per le imprese di autotrasporto, per incentivare le energie alternative. Inaccettabile la proposta dell’esecutivo A parte l’assoluta incoerenza (per essere diplomatici…) di un’istituzione comunitaria che
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da un lato chiama il nostro settore “la spina dorsale dell’economia” e dall’altro presenta politiche che sembrano fatte apposta per affossarlo, mille motivi rendono la proposta dell’Esecutivo dell’Unione Europea assolutamente inaccettabile: la crisi economica, il problema dei prezzi, l’assoluta insostituibilità dei carburanti fossili nel settore (ad oggi nessuna altra fonte è uguale per performance a livello di motore), l’assoluta mancanza di infrastrutture energetiche alternative (banalmente: le stazioni di rifornimento di elettricità o altro), l’inaffidabilità del sistema di scambio di emissioni (si vorrebbe includervi il settore) e da ultimo il fatto che il trasporto stradale di merci già paga per le emissioni che genera, è già “verde”, a differenza di altre modalità come quella aerea o marittima, grandissimi inquinatori. Gli eurodeputati queste cose le hanno comprese ed hanno deciso di contrastare la proposta dei funzionari europei. La carbon tax in Italia Peraltro, in Italia la delega fiscale da poco approvata dal Consiglio dei Ministri contiene anche una disposizione proprio sulla (eventuale) carbon tax, che è passata nella formulazione che rimanda, per le scelte di attuazione, a Bruxelles. Dunque il cerchio si chiude, non poteva esservi migliore “coordinamento” nei risultati. Sull’annosa questione dei carburanti nonché della cosiddetta “carbon tax” euro-
pea, la partita è comunque ancora tutta da giocare. Megacamion Termino con due parole su una questione, sempre europea, sulla quale sono recentemente circolate informazioni inesatte che possono aver creato apprensione negli operatori: mi riferisco alla notizia secondo la quale il Commissario ai Trasporti, nonchè vicepresidente della Commissione Europea Siim Kallas avrebbe autorizzato la circolazione transfrontaliera dei megacamion e quindi alla prospettiva di un’Italia costretta a subire unilateralmente sul suo territorio i camion giganti dei Paesi del Nord, con danni alla nostra economia e al sistema intermodale, oltre che alle nostre imprese di trasporto. Le cose non stanno proprio così, ed anzi segnalo che giusto lo scorso numero di TIR, (n. 148 di aprile) chiariva in maniera esatta i termini della questione. In sostanza, la circolazione di tali mezzi potrebbe (il condizionale è d’obbligo, visto che comunque si tratta di un’interpretazione, e sulla direttiva dell’Unione Europea “pesi e dimensioni” è ancora in corso un lunghissimo e dibattutissimo lavoro, siamo ancora ben lontani da esiti legislativi certi) avvenire solamente se c’è il consenso espresso di entrambi i Paesi transfrontalieri, che comunque devono già aver ammesso sul loro territorio gli (eventuali) megacamion “nazionali”. Rimando all’ottimo articolo di aprile che, sono certo, rassicurerà un poco gli animi.
Accesso: le nuove regole chiarite in una circolare Tra le ultime novità, anche la dispensa dall’esame per le persone che dimostrino di aver diretto l’attività di autotrasporto per almeno 10 anni prima del 4 dicembre 2009
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l 4 aprile è stato convertito in legge il decreto del febbraio scorso, che prevede importanti variazioni ed integrazioni delle disposizioni relative all’accesso alla professione e al mercato. In particolare il comma 6 (art. 11 della legge) prevede la dispensa dall’esame per l’idoneità professionale per le persone che mostrino di aver diretto, in maniera continuativa, l’attività di autotrasporto di una o più imprese da almeno 10 anni precedenti al 4 dicembre 2009 (vedi approfondimenti nell’area normative di quesot numero di Tir).
Chi può chiedere l’attestato di esenzione Con il Decreto Dirigenziale 20.4.2012 sono stati definiti i soggetti aventi titolo a richiedere l’attestato di esenzione e le condizioni per richiederlo. In particolare i soggetti sono: a) amministratore unico, ovvero membro del consiglio di amministrazione, per le persone giuridiche pubbliche, per le persone giuridiche private e, salvo disposto della lettera b), per ogni altro tipo di ente; b) socio illimitatamente responsabile per le società di persone; c) titolare dell’impresa individuale o familiare o collaboratore dell’impresa familiare; d) persona, legata da rapporto di lavoro subordinato, alla quale le relative attribuzioni sono state espressamente conferite. Nel computo dei dieci anni precedenti il 4 dicembre 2009 necessari per dimostrare di aver esercitato in maniera continuativa la direzione esclusiva dell’attività di trasporto di persone
o di merci, sono incluse eventuali interruzioni, anche non consecutive, nella direzione stessa, per un massimo del 20 per cento del periodo decennale. I soggetti interessati devono comunque dimostrare di dirigere l’attività di trasporto al 10 febbraio 2012, data di entrata in vigore del decreto legge 9 febbraio 2012 n.5. Il successivo comma 6 bis della legge di conversione include nell’ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 1071/2009, anche le imprese che esercitano o che intendono esercitare la professione di trasportatore di merci su strada con veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate o con complessi formati da questi veicoli. Queste imprese dovranno dimostrare gli stessi requisiti previsti all’art.3 del regolamento CE 1071/09 con la specifica che, per le sole imprese che esercitano la professione unicamente con veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 ton., il requisti di idoneità pro-
vità alla data del 4 dicembre 2011, e autorizzate provvisoriamente all’esercizio della professione, ove non soddisfino i requisiti per l’accesso alla professione entro i termini stabiliti (4 giugno 2012) verranno
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba
«I soggetti interessati devono dimostrare di dirigere l’attività di trasporto al 10 febbraio 2012» fessionale è soddisfatto frequentando uno specifico corso di formazione, fermo restando l’obbligo di un corso di formazione periodica ogni dieci anni. Il successivo comma 6ter dispone inoltre che le imprese di trasporto su strada già in atti-
cancellate dal Registro Elettronico Nazionale delle imprese che esercitano la professione di autotrasportatore su strada e dall’Albo nazionale per le persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto di terzi. TIR149-2012 7
Invece, le imprese che esercitano la professione solo con veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 ton devono dimostrare i requisiti entro 12 mesi dalla data dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto (7 aprile 2013). Viene poi previsto (comma 6quater) che i soggetti che svolgono le funzioni di gestore dei trasporti in possesso dei requisiti di onorabilità e idoneità professionale, possono essere designati a svolgere tali funzioni presso una sola impresa. I soggetti che svolgono le funzioni di gestore dei trasporti ai sensi dello stesso art. 4 (lettera b) del paragrafo 2) possono essere designati da una sola impresa con un parco complessivo al massimo di 50 veicoli e non possono avere legami con nessuna altra impresa di trasporto su strada. Da ultimo, il comma 6-quinquies prevede che, in materia di accesso al mercato, le imprese che intendono esercitare la professione solo con veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 tonnellate, per accedere al mercato sono tenute a dimostrare di avere acquisito, per cessione di azienda, altra impresa di autotrasporto, o l’intero parco veicolare, purchè composto di categoria non inferiore a Euro 5, o ancora con l’immissione in circolazione di almeno 2 autoveicoli “Euro 5”. Viene anche previsto (comma 6-sexies) che tutte le altre tipologie di imprese conto terzi devono dimostrare l’acquisizione di veicoli di categoria non inferiore a “Euro5”. Infatti viene modificata all’art. 2, comma 277, la legge 24 dicembre 2007, n.244, sostituendo le parole Euro 3 con Euro 5.
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PARTITI I PRIMI 50 VEICOLI Nelle prossime settimane un totale di 300 veicoli brandizzati con i messaggi della IV Campagna sulla sicurezza stradale, promossa dal Comitato Centrale dell’Albo, viaggeranno sulle strade italiane È entrata nel vivo delle iniziative “TrasporTiAmo”, la IV Campagna sulla sicurezza stradale promossa dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori e presentata a Roma lo scorso 7 febbraio. I primi 50 veicoli brandizzati con i messaggi della campagna sono partiti infatti da Catania il 26 aprile scorso e durante le prossime settimane si arriverà ad un totale di 300 veicoli, appartenenti ad aziende italiane dell’autotrasporto leader nel proprio settore. In questo modo gli autotrasportatori daranno vita ad un vero e proprio network per la sicurezza stradale. L’attività “Carichi di Sicurezza” è parte di una serie di iniziative messe in campo per diffondere i messaggi della Campagna TrasporTiAmo; l’obiettivo è quello di offrire ai cittadini un coinvolgimento con il mondo dell’autotrasporto, fondato su rispetto, vicinanza e fiducia reciproca. Valori che consentiranno all’autotrasportatore di essere accolto con consapevolezza nella vita della gente, non come fonte di disagi, ma come anello fondamentale della catena della vita quotidiana, primo ed indispensabile pilastro su cui costruire il mondo che ci circonda. Da qui i messaggi chiave della campagna che presentano l’autotrasportatore come «un fratello più grande», «un compagno di viaggio», «un postino del nostro mondo» ed «un ambasciatore della sicurezza». L’autotrasporto, infatti, non è sinonimo solo di movimento, ma anche di dedizione, che si realizza in lunghi viaggi solitari, gesti dettati dalla passione per il proprio lavoro. Un lavoro fatto di sacrifici e responsabilità, impossibile da realizzare senza un reale e tangibile «trasporto». Ma non si tratta dell’unica iniziativa messa in atto dalla Campagna per la sicurezza. L’attività “Trasportiamo valori” prevede la trasformazione di 30 veicoli in altrettante opere d’arte in movimento. Le aziende di settore offriranno i propri mezzi sui quali un gruppo di giovani artisti rappresenterà il proprio ideale di sicurezza stradale. Inoltre per l’attività “Cartoline dal nostro mondo” saranno distribuite nelle grandi città, soprattutto ai giovani che frequentano i locali serali, le cartoline “TrasporTiAmo”, con un focus sulla sicurezza stradale nel rientro a casa. La Campagna per la sicurezza ha anche un proprio sito web (www.trasportiamo.eu) e una pagina Facebook (www.facebook.com/trasportiamo.eu) che contiene tutte le informazioni aggiornate sulle attività e le iniziative della Campagna. Infine, attraverso il cinema e le fiction TV, la Campagna verrà portata nelle case di tutti gli italiani sfruttando il potenziale comunicativo della cinematografia italiana nonché le numerose opportunità di comunicazione offerte dai media. Il sito della Campagna
Emanata una circolare esplicativa Data la complessità della normativa introdotta è stata emanata una circolare esplicativa il 30/4/2012 che specifica dettagliatamente alcuni profili della nuova normativa in via sintetica e con riserva di una più organica sistemazione delle disposizioni emanate si riportano alcune precisazioni contenute nella circolare. - Le imprese che esercitano con autoveicoli di massa complessiva oltre 1,5 ton e non su-
periore a 3,5 ton devono, entro 12 mesi (7/4/2013) documentare i requisiti di idoneità finanziaria e professionale, compreso il requisito di stabilimento. Il termine si applica alle imprese attive al 4 dicembre 2011 e a quelle che hanno richiesto l’iscrizione all’Albo entro il 6 aprile 2012. - Il requisito relativo all’idoneità professionale si ottine solo dimostrando la frequenza di uno specifico corso di formazione iniziato entro il 7 aprile 2013. - Per l’iscrizione all’Albo sono validi in via provvisoria gli attestati di frequenza relativi ai corsi per l’accesso all’esame di autotrasportatore di merci, iniziati entro il 6 aprile 2012. -I corsi potranno essere tenuti solo dopo l’emanazione delle disposizioni previste in materia all’art.8, comma 6, del Decreto del Capo Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici. - Le imprese già in possesso dei requisiti di onorabilità, idoneità finanziaria e professionale, devono presentare la documentazione per il requisito di stabilimento entro il 4 dicembre 2012. Entro questa data sarà effettuata la ricognizione, da parte degli Albi provinciali degli Autotrasportatori, sui requisiti di idoneità finanziaria e professionale alla luce delle nuove disposizioni. Nel frattempo, l’idoneità finanziaria posseduta in base alle precedenti disposizioni vale e va considerata secondo la misura del Regolamento comunitario. - Per la dimostrazione del requisito dello stabilimento si possono indicare più officine che rappresentano le sezioni prescritte. Il rapporto con queste si può verificare con l’esibizione di fatture o ricevute fiscali. - In modalità provvisoria, le imprese che hanno già presentato domanda di autorizzazione all’esercizio, possono ottenere un documento di autorizzazione con il numero e la data di iscrizione al Registro Elettronico Nazionale relativi alla domanda originaria di iscrizione. Sul documento, nel caso in cui i requisiti debbano ancora essere comprovati, risulterà iscritto “provvisoriamente”. Sul prossimo numero di Tir, un’ampia analisi di questi ultimi provvedimenti.
Consulta
di Fabrizio Serafini
G
li incidenti stradali costano il 2% del Prodotto interno lordo, pari a trenta miliardi in un anno. Si tratta di un dato allarmante che è stato riferito dal presidente della Consulta generale per l’autotrasporto, Bartolomeo Giachino, intervenendo alla presentazione della settima edizione della Guida alla sicurezza, realizzata da Viasat. Questo dato così preoccupante, ha affermato il presidente, è largamente imputabile alla cronica carenza di infrastrutture in Italia, alla quale fa da contraltare
“Le grandi infrastrutture del Nord Ovest e il nuovo piano nazionale della logistica 2011– 2020”, ha evidenziato che l’abbattimento delle inefficienze logistiche permetterebbe al nostro Paese di recuperare mezzo punto di Pil di crescita economica. Tenuto con-
a Cesena di quella dedicata ai prodotti alimentari freschi, rispetto alla quale si è insediato presso la Consulta un gruppo di lavoro. Scopo di questo gruppo è quello di elaborare, nel giro di qualche mese, le iniziative necessarie per migliorare il ciclo
to che l’area del Nord Ovest movimenta quasi un terzo del totale delle merci, deve far riflettere il dato che è emerso dal convegno, secondo il quale le inefficienze logistiche nel Nord Ovest si riflettono negativamente sul Pil per 12 miliardi di euro all’anno. La soluzione per implementare l’efficienza di quest’area risiede nel dar vita a una piattaforma logistica interregionale, tenuto conto delle grandi potenzialità che presenta questa macrozona anche grazie ai porti della Liguria ed al retro porto piemontese.
operativo e commerciale dei prodotti del settore agroalimentare, attraverso delle azioni quali: la valorizzazione delle relazioni di rete e di distretto sul territorio; l’ottimizzazione delle procedure di assegnazione dei carichi ai vettori; il rafforzamento del combinato ferroviario; il consolidamento della relazione fra le imprese e i distretti.
Piano logistica: attenzione ad Automotive e Alimentare E intanto gli incidenti stradali costano all’Italia trenta miliardi l’anno. Tra le cause principali la mancanza di infrastrutture e un parco veicolare tra i più vecchi in Europa un parco veicolare tra i più numerosi e vecchi in tutta Europa. Nel corso del 2009, in Italia si sono verificati 215.405 incidenti (numero che ci colloca al secondo posto tra tutti i Paesi dell’Unione europea, dopo la Germania), di cui il 6,9 % hanno visto il coinvolgimento dei mezzi pesanti per un costo sociale di 2,1 miliardi di euro. La Consulta si è inoltre occupata del Piano nazionale della logistica, a proposito del quale vanno segnalati tre eventi molto importanti: Il nuovo sito della Consulta
Le inefficienze del Nord Ovest Il presidente Giachino, intervenuto durante il convegno organizzato da Uniontrasporti in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, intitolato
Piattaforma logistica a Cesena Sempre a proposito di piattaforme logistiche, passi in avanti si registrano per la creazione
Il settore automotive Infine, altro settore legato sempre al piano della logistica, sul quale si sono concentrate le attenzioni della Consulta, è quello dell’automotive, per il quale la Consulta ha commissionato uno studio specifico per capire meglio le criticità del settore ed il modo in cui la filiera può essere resa più efficiente e competitiva. TIR149-2012 9
maggio/giugno2012 MAR 1 8-22 maggio MER 2 GIO 3 VEN 4 SAB 5 DOM 6 LUN 7 MAR 8 MER 9 GIO 10 VEN 11 SAB 12 DOM 13 LUN 14 MAR 15 MER 16 GIO 17 VEN 18 SAB 19 DOM 20 LUN 21 MAR 22 MER 23 GIO 24 VEN 25 SAB 26 DOM 27 LUN 28 MAR 29 MER 30 GIO 31
8-22 IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente. IVA Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente o al 1° trimestre.
8-22
IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente o al primo trimestre. INPS pagamento prima rata dei contributi dovuti sul minimale di reddito alla gestione arigiani/commercianti (quota fissa)
8-22
INAIL (autoliquidazione) versamento seconda rata.
MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di aprile.
8-22 BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black-List nel mese di aprile.
Scadenze e divieti VEN 1 SAB 2 DOM 3 LUN 4 MAR 5 MER 6 GIO 7 VEN 8 SAB 9 DOM 10 LUN 11 MAR 12 MER 13 GIO 14 VEN 15 SAB 16 DOM 17 LUN 18 MAR 19 MER 20 GIO 21 VEN 22 SAB 23 DOM 24 LUN 25 MAR 26 MER 27 GIO 28 VEN 29 SAB 30
7-23 7-24
7-24
giugno
IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente; Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente, saldo 2011 e 1° acconto dei contributi dovuti sul reddito eccedente il minimale di reddito da parte degli artigiani.
7-24
IMU Versamento acconto imposta per il 2012. CCIAA Pagamento dei diritti alle Camere di Commercio. IRPEF IRES IVA IRAP Versamento del saldo e del 1°acconto.
7-24
MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese maggio.
Divieti di circolazione Paesi Europei maggio AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA giugno AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA
10 TIR149-2012
sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -
domenica notte 00,00-22,00 22/23-05/06 1-17-28/5 00,00-22,00 00,00-22,00 1-17-28/5 00,00-22,00 00,00-21,45 1-17-28/5 00,00-21,45 2-26/5 18,00-22,00 18,00-21,00 il venerdì 18,00 - 21,00 06,00-22,00 1/5 06,00-22,00 13,00-22,00 1-8/5 13,00-22,00 00,00-22,00 1-8/5 00,00-22,00 08,00-21,00 1-2/5 08,00-21,00 00,00-24,00 22,00-05,00 17-28/5 00,00-24,00 00,00-22,00 27/5 00,00-24,00 00,00-22,00 1-8-17-28/5 00,00-22,00 15,00-21,00 1/5 16,00-23,00
giorni di restrizione 16-27/5 21,30-24,00 1-27/5 08,00-22,00 1/5 18,00 - 21,00 1-28/5 00,00-22,00 7-16/5 22,00-24,00 -
sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -
domenica notte 00,00-22,00 22/23-05/06 7/6 00,00-22,00 7/6 00,00-21,45 7/6 22-29/06 18,00-21,00 il venerdì 06,00-22,00 3-4/6 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 25/6 00,00-24,00 22,00-05,00 00,00-22,00 00,00-22,00 15,00-21,00 4/6
giorni di restrizione 23-30/6 08,00-14,00 7-24/6 08,00-22,00 6-7/6 18,00-21,00 15/6 15,00-21,00 -
00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-21,45 18,00-22,00 18,00 - 21,00 06,00-22,00 08,00-21,00 16,00-23,00
26/5 22,00-24,00 -
Europa
di Marco Tempestini
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l trasporto di animali vivi è disciplinato dal regolamento comunitario n. 1/2005, che fissa norme molto precise sia in tema di trasporto in senso stretto, che di filiera. Lo scorso anno erano emerse molte polemiche sulle cattive condizioni in cui gli animali vivi sono tenuti nonostante la norma europea. In particolare, alcuni Paesi del Nord Europa si erano spinti a chiedere una riduzione delle ore di guida. Ma la maggioranza dei governi in Consiglio era stata scettica.
Trasporto animali vivi: si discute sul regolamento La Commissione europea ha presentato il suo rapporto sullo stato del regolamento comunitario. L’opzione di intervenire sui tempi di guida è stata esclusa, dopo attenta valutazione Ai sensi del regolamento, la Commissione doveva presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sulle ripercussioni della disciplina sul benessere degli animali trasportati e sui flussi commerciali di animali vivi (in particolare tenendo conto del sistema di navigazione satellitare nonché delle implicazioni socioeconomiche della disciplina). Cosa dice la Commissione europea Il rapporto della CE (presentato con tre mesi di ritardo rispetto al termine fissato dal regolamento, cioè gennaio 2012) riguarda il trasporto di animali d'allevamento quali bovini, suini ed equini. Innanzitutto occorre dire che il numero di animali trasporta12 TIR149-2012
ti all’interno dell’UE è notevole: circa 37 milioni di bovini, suini, ovini, caprini ed equini vivi nel 2009, all'interno degli Stati membri e verso e da Paesi terzi. Tra il 2005 e il 2009 si è registrato un aumento del numero complessivo di partite di animali vivi per le importazioni/esportazioni e per gli scambi all’interno dell’UE. È il trasporto a breve e a lunga distanza ad essere aumentato, mentre sono rimasti più o meno gli stessi i trasporti di lunga durata, che richiedono lo scarico e 24 ore di riposo degli animali prima di continuare il viaggio. La Commissione ci dice che il 65 - 70% del trasporto transfrontaliero di animali è rappresentato da viaggi di breve durata, il 25 - 30% delle partite consiste in viaggi a lunga di-
stanza, mentre i viaggi di distanza molto grande rappresentano il 5%. Nel raffronto tra il 2005 e il 2009 tali percentuali sono rimaste più o meno invariate. Il numero di partite di equini è però aumentato del 31% mentre nello stesso tempo è diminuito il numero di equini trasportati (secondo la CE ciò può essere un effetto della prescrizione, introdotta dal regolamento, di separare gli equini durante il trasporto, che ha comportato probabilmente una riduzione del numero medio di animali trasportati per veicolo). Pesanti implicazioni economiche Da apprezzare la franchezza con cui la Commissione riconosce che il regolamento ha avuto pesanti implicazioni econo-
Accise europee: la UE chiede di mantenere il gasolio professionale L’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha votato a Strasburgo, il 19 aprile (374 voti a favore, 217 contrari e 73 astenuti), la sua relazione sulla proposta della Commissione europea di modifica della Direttiva 2003/96/CE sulla tassazione dei prodotti energetici. In particolare, il PE si è opposto all’eliminazione della possibilità per uno Stato membro di distinguere il gasolio per usi commerciali dal punto di vista del regime fiscale. La posizione del Parlamento europeo se da un lato sostiene l'obiettivo di combattere il cambiamento climatico, dall’altro afferma che la cosiddetta “neutralità fiscale” non è ammissibile, e che comporterebbe peraltro un aumento del prezzo del diesel. La proposta della Commissione vedrebbe le tasse sui prodotti energetici calcolate sulla base di due principi: l'emissione di CO2 e il contenuto energetico del prodotto (carbon tax) ed inoltre la parificazione totale dei prodotti energetici senza distinguere fra uso commerciale o meno (autotrazione)- vedi TIR di Maggio 2011 per un’analisi dettagliata del contenuto della proposta. Il voto del Parlamento europeo ha spiazzato. Decisamente molto stizzita la reazione del Commissario europeo responsabile, Semeta, di fronte alle raccomandazioni dei deputati, che rompono le uova nel paniere. La proposta di modifica della direttiva richiede l'unanimità degli Stati membri al Consiglio, a cui adesso passa il dossier.
La UE ha riconosciuto che il regolamento comunitario sul trasporto di animali vivi ha aumentato i costi per le imprese di trasporto
miche, in particolare per le imprese di trasporto. I costi sono connessi a misure amministrative e a investimenti per adeguare i veicoli per viaggi di lunga durata. In particolare è di estremo interesse (anche nell’ottica della disciplina italiana sui costi minimi) come il report ammetta che i trasportatori non sono in grado di scaricare tali costi su altri operatori del settore alimentare, laddove invece i prezzi di mercato per il trasporto di animali vivi siano rimasti costanti o addirittura diminuiti nel periodo tra il 2005 e il 2009. “Di conseguenza, i margini di profitto delle imprese di trasporto sono stati ridotti” afferma chiaramente la Commissione. Ai costi del regolamento si aggiungono quelli, ad esempio,
per acquisito del veicolo o del gasolio. La CE ammette espressamente poi (poche volte si è visto un riconoscimento ed una franchezza così espliciti) la sussistenza di grosse differenze nei costi e di problemi di concorrenza sleale, per esempio il costo per ottenere le autorizzazioni per il trasporto: per ottenere la stessa autorizzazione un trasportatore paga 605 euro in Francia e 33 euro in Bulgaria (18 volte di più). Anche i costi per l’adeguamento dei veicoli sono in causa, e anche qui, disparità inaccettabili: secondo l’indagine, per l'installazione del sistema di navigazione satellitare si va da 250 a 6.000 euro a seconda del Paese. Nessuna riduzione delle ore di guida Sul benessere degli animali durante il trasporto, la Commissione conclude che, grazie al regolamento, esso è aumentato e non ritiene di dover modificare la norma in generale, nè tantomeno introdurre una riduzione delle ore di guida nel settore rispetto alla disciplina generale del regolamento n. 561/2006. Il vero problema, afferma, è l’applicazione uniforme delle disposizioni su tutto il territorio dell’UE: questa è la vera sfida, in parte a causa delle divergenze di interpretazione delle prescrizioni e della mancanza di control-
li da parte degli Stati membri. Inoltre, la qualità dei dati di controllo, trasmessi dagli Stati membri alla Commissione, è spesso insufficiente a fornire un chiaro quadro della situazione e a consentire la programmazione di misure correttive specifiche a livello dell'UE. Nella sua strategia sulla salute e benessere degli animali 2012-2015 si limita quindi a proporre linee guida. Il Parlamento Le risposte della Commissione non hanno convinto alcuni. Un deputato polacco (Commissione parlamentare Agricoltura) ha presentato un progetto di risoluzione (in discussione) critico: il benessere degli animali non è ancora garantito dal regolamento. Inoltre, secondo il relatore il documento della CE non contiene una valutazione completa di tutti gli aspetti economici, sociali e i costi ambientali del trasporto di animali. Il relatore ritiene che il trasporto di prodotti di origine animale a base di carne è tecnicamente la soluzione più semplice ed economicamente più ragionevole rispetto al trasporto di animali vivi. Ma a molti non è sfuggito come forse il vero obiettivo, al di là delle nobili intenzioni, possa essere favorire l’industria della macellazione di alcuni Paesi (es. Europa centro orientale). Uno degli obiettivi sarebbe di sostenere l'elaborazione locale,
i macelli locali e gli impianti di lavorazione delle carni, sulla base di alimentazione degli animali da macello nelle immediate vicinanze. Il relatore chiede dunque alla CE un’iniziativa legislativa volta a limitare il tempo di trasporto degli animali destinati alla macellazione a otto ore, con alcune eccezioni in base alla zona geografica e le specie animali, a condizione che le norme in materia di benessere degli animali siano rispettate. Il relatore fa anche riferimento ad una petizione firmata da “oltre un milione di cittadini europei” che chiedono che la durata massima del trasporto per gli animali destinati al macello sia limitata a otto ore: sembrano tanti ma in realtà è una cifra ben trascurabile - la totalità dei cittadini dell’UE assomma infatti a mezzo miliardo di persone. Di positivo, la relazione chiede che i costi del trasporto debbano essere sostenuti da altri enti coinvolti nella produzione animale. Ritiene poi che l'attuazione di misure di controllo sia necessaria, insieme a sanzioni armonizzate. Pare che il relatore-ombra (spagnolo) della Commissione parlamentare Trasporti del PE non sia invece dello stesso avviso, specie sull’idea della riduzione dei tempi di guida. Più concreto, la giudica molto poco realistica e sottolinea piuttosto il problema dei controlli. TIR149-2012 13
Politica
Lucia Angeloni
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nche per questo mese, ragionando sulle questioni relative all’autotrasporto, risulta molto difficile slegare gli elementi specifici dalla situazione complessiva del Paese. E non si può dire che le buone notizie siano all’ordine del giorno: nel quadro internazionale abbondano angosce, fibrillazioni elettorali e la via d’uscita alla crisi economica rimane piuttosto accidentata. Da sottolineare, tuttavia, qualche segnale in controtendenza. Si fa sempre più strada tra le forze politiche e sociali la convinzione che, al di là del-
Regole e risorse per il futuro del settore L’impegno del governo a favore dell’autotrasporto ricapitolato in sette punti tra cui il sostegno ai costi della sicurezza
Il ministero chiarisce gli impegni del Governo a sostegno dell’autotrasporto. Sospesa la protesta di Unatras, TrasportoUnito mantiene il fermo. Improta: protesta ingiustificata le misure destinate a far quadrare i bilanci, sia necessario pensare di nuovo alla crescita. Il settore ci prova anzitutto rafforzando le regole e i sistemi sanzionatori in grado di conciliare la sicurezza e lo sviluppo economico del trasporto di merci su strada. Non era cominciato bene, il mese di aprile, con gran parte delle associazioni rappresentative della categoria spinte alla mobilitazione dalla necessità di ottenere risposte urgenti da parte dell’Esecutivo. Il coordinamento di Unatras aveva pertanto lanciato una serie di manifestazioni da svolgere in dieci città italiane. Le risposte sono arrivate nella seconda metà del mese, con alcune importanti precisazioni sui punti chiave della vertenza. Una lettera del ministero dei Trasporti a firma del Capo Dipartimento 14 TIR149-2012
Trasporti Terrestri Amedeo Fumero ha infatti ricapitolato gli interventi compiuti e quelli in via di approvazione per l’autotrasporto, definito “settore vitale per l’economia del Paese al quale il Governo riserva particolare attenzione”. Ed è arrivato, nella stessa missiva, anche un appello dell’Esecutivo al senso di responsabilità della categoria. La mobilitazione di Unatras è stata quindi annullata. Rimane ancora, invece, la proclamazione del fermo da parte di TrasportoUnito per la fine di maggio (vedi Box).
''Gli annunciati nuovi fermi dell'autotrasporto per il prossimo 28 maggio appaiono assolutamente ingiustificati –ha affermato in un'audizione alla IX Commissione della Camera il sottosegretario ai Trasporti Guido Improta-. Tutte le problematiche poste dal settore sono state affrontare e in massima parte risolte. Resta da affrontare il tema del rinnovo del parco circolante dei veicoli industriali, circa 543 mila unità, per l'80% di categoria precedente a Euro 4. Per questo stiamo vagliando
«L’autotrasporto è un settore vitale per l’economia del Paese al quale il Governo riserva particolare attenzione»
contributi per il Servizio Sanitario Nazionale sulle assicurazioni RCA e la deduzione forfettaria delle spese non documentate per i monoveicolari. È stata anche adottata la trimestralizzazione delle accise, la determinazione Inail per la riduzione dei tassi di premio e sono stati avviati gli adempimenti necessari per comunicare i nuovi tassi a tutte le imprese interessate al beneficio e le modalità di recupero dei maggiori premi versati al 16 febbraio 2012”. Partita ancora aperta ma, si spera, in dirittura d’arrivo, quella relativa all’Ecobonus. Il ministero dell’Economia, infatti “sta disponendo le variazioni di bilancio necessarie per l’assegnazione dei fondi per la riduzione per l’Ecobonus”. Allo stesso punto anche il rimborso dei pedaggi autostradali, con la direttiva annuale già firmata dal ministro Passera. Tra gli otto e i quindici milioni sono previsti per l’attivazione di progetti di formazione”. Ancora sul piano dei rimborsi – ma stavolta quelli delle accise sul gasolio – si ricorderà il dibattito in corso
qualche mese addietro sulle difficoltà delle imprese rispetto alla cadenza annuale. Dal 2012 il Governo ha accelerato i tempi burocratici riducendola a tre mesi. Ma anche su questo punto ci sono delle novità più recenti. “In occasione della conversione in legge del Dl in materia fiscale, è stata abrogata la previsione della decadenza dal beneficio ove l’impresa non rispetti i termini per chiedere il rimborso”. Gli altri interventi Anche sul piano non strettamente economico vengono segnalate diverse azioni da parte del Governo. Tra queste i recenti provvedimenti che “recepiscono le richieste di molte associazioni”. In particolare per quanto concerne l’esenzione dall’esame di capacità professionale in caso di esperienza decennale. Da ricordare anche l’intervento presso l’Ania (associazione che rappresenta le assicurazioni), con diversi incontri tecnici per verificare la possibile esistenza d’intese o comunque di operazioni restrittive della concorrenza tra compagnie
TrasportoUnito: pronti al fermo L’associazione ha proclamato il blocco dei servizi dal 28 maggio al 1 giugno alcuni provvedimenti come i pedaggi autostradali ridotti per i veicoli meno inquinanti, con rimborsi aboliti per i veicoli di categoria fino a Euro 2”. Ancora un sì ai costi della sicurezza Nella lettera che Fumero ha inviato alle associazioni, l’impegno del Governo in favore del settore viene ricapitolato in sette punti tra cui il sostegno ai costi della sicurezza. Ancora una volta l’Esecutivo si schiera a favore di questa norma ampiamente sostenuta dagli autotrasportatori, nonostante il parere contrario di alcuni enti e parti sociali. Ed è lo stesso ministero a sottolinearlo, evidenziando che il suo sostegno all’impianto e all’operatività dell’83bis è da intendersi “anche in relazione al
recente parere negativo dell’Antitrust”. Il ministero ricorda quindi la recente firma del decreto interministeriale (il 20 aprile 2012) che definisce le procedure per erogare le sanzioni per il mancato rispetto dei costi della sicurezza. Una norma che dunque trova il beneplacito del ministero della Giustizia e dell’Interno. Il nodo risorse Anche per quanto riguarda gli stanziamenti per l’anno 2012 il Governo rivendica le sue scelte in favore del settore, tra provvedimenti divenuti ormai operativi e norme che – assicura la lettera di Fumero – sono in via di approvazione. Già dalla fine di febbraio “sono attive le misure di competenza dell'Agenzia delle Entrate su recupero del
Trasportounito non ci sta. Per l’associazione degli autotrasportatori che già negli scorsi mesi si è resa protagonista di proteste in tutta Italia, anche stavolta è arrivato il momento della mobilitazione e del fermo. In questo modo, dunque, Trasportounito risulta l’unica compagine sindacale nazionale dell’autotrasporto orientata a bloccare i servizi. E c’è già una data: dal 28 maggio al 1° giugno prossimi. Il Consiglio nazionale di Trasportounito, parla di “assenza di risposte concrete da parte del Governo”. “La protesta – si legge in una nota dell’associazione – trova ulteriore motivazione in un quadro in cui il Governo, impegnato ad esercitare la massima imposizione con il minimo consenso, nei fatti
consente che il calo del lavoro diventi strumento e giustificazione per consentire lo sfruttamento e l’elusione delle norme”. Secondo Trasportounito per l’autotrasporto di merci, da cui dipende tutta l’economia reale del Paese, occorrono atti urgenti e concreti; occorre correggere le disposizioni di natura finanziaria - operativa (accise e costo industriale del carburante, assicurazioni, pedaggi) e perfezionare le misure normative del settore (tempi di pagamento, costi incomprimibili per la sicurezza, sanzioni, codice della strada).Viene dunque confermata la decisione già assunta dall’assemblea nazionale il 14 aprile scorso in cui i delegati si erano già espressi per un nuovo ricorso ai mezzi della protesta.
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Solidarietà contro la mafia Dopo le intimidazioni alla Presidente di Cna-Fita Cinzia Franchini e al responsabile modenese Mirko Valente, il settore respinge le minacce e chiede legalità Un’escalation di violenza, da fermare subito, contrapponendo gli aspetti più puliti del settore alle insidiose infiltrazioni della malavita organizzata. Chi denuncia le mafie, paga, ed è una vecchia regola a cui nel nostro paese siamo fin troppo abituati. Prima telefonate anonime, minacce. Poi arrivano tre proiettili in una busta, ed ecco che la consistenza di quelle ombre diventa drammaticamente più concreta. Come è successo a Cinzia Franchini (presidente nazionale di Cna Fita) e Mirko Valente, responsabile modenese dell’associazione. L’episodio è tanto più grave in quanto proviene da un territorio, quello dell’Emilia Romagna che, tradizionalmente, si riteneva al riparo da questo tipo di problemi e che invece, negli ultimi tempi, vive in una sorta di escalation dell’intimidazione mafiosa. Fortunatamente il settore sembra aver reagito in modo molto compatto, con tutte le altre sigle sindacali pronte ad esprimere solidarietà alla Cna-Fita. “In quegli attimi d’angoscia - scrive la stessa Cinzia Franchini in una nota di rigraziamento – la migliore risposta possibile sono state le telefonate e le tante email che da subito sono cominciate ad arrivare. La definirei una ‘piena’ di solidarietà che mi ha completamente travolto”. Previsto un incontro con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Torino Gian Carlo Caselli e l’associazione antimafia Libera. “Questo tentativo di intimidazione – si legge in una nota della Cna nazionale - ha avuto un effetto certo e concreto: la Fita sarà ancora più determinata nel difendere le rivendicazioni dei trasportatori di fronte a tutti gli interlocutori”.
d'assicurazione riguardo ai costi della Rca. Da menzionare infine il passaggio dalla cadenza annuale a quella biennale per quanto concerne i controlli sul cronotachigrafo. Una semplificazione che dovrebbe produrre, secondo i calcoli del ministero, un risparmio di circa dodicimila euro per un’impresa di medie dimensioni. Iniziative a breve termine Al di là dei provvedimenti sin qui emanati, vi sono altre iniziative in corso d’opera. Particolarmente importante è la questione relativa ai divieti di circolazione, 16 TIR149-2012
con un calendario che verrà sottoposto a modifiche sulla base di incontri con le associazioni dell’autotrasporto. Novità anche per quanto concerne la responsabilità dell’autista: i ministeri competenti (Trasporti, Lavoro e Interno) hanno predisposto la modifica agli articoli 174 e 178 del Codice della Strada sulla responsabilità dell’impresa d’autotrasporto in caso di violazione da parte dell'autista delle norme sui tempi di guida e di riposo. Toccherà ora al Parlamento approvarla, alla prima occasione utile. Modifiche al codi-
ce anche sui trasporti eccezionali. La bozza di modifica è stata trasmessa alla Consulta per l’autotrasporto e la logistica. Impegni mantenuti Positiva la reazione di Unatras – sintetizzata in un comunicato stampa – alla lettera del ministero. Le manifestazioni di fine aprile sono state annullate, si legge nel comunicato, “alla luce degli impegni mantenuti dal Governo con la categoria, sintetizzati nella lettera inviata dal ministero dei Trasporti alle associazioni del settore, ed in particolare a seguito della firma del decreto interministeriale per l’applicazione delle sanzioni previste dall’art. 83 bis Legge 133/2008 e seguenti modifiche”. “A questo punto – si legge ancora – si può ritenere concluso l’iter amministrativo per rendere operativo l’art.83 bis; ora non resta che insistere affinché i competenti uffici si attivino per sanzionare, in concreto, coloro che violino le disposizioni sui costi minimi della sicurezza”. E per concludere un richiamo alla responsabilità della committenza: “Il Governo ha fatto la sua parte, dimostrando con i fatti la volontà di proseguire nella strada tracciata
nel 2008 con l’art. 83 bis; ci auguriamo ora che anche la committenza prenda atto di questa volontà dell’Esecutivo, adottando dei comportamenti rispettosi della normativa”. Unica eccezione sarà la Sicilia, in cui per ragioni legate all’Ecobonus, la protesta – sia pur simbolicamente – verrà attuata (vedi box). Resta da vedere quanto l’opera del nuovo commissario Bondi, nominato dal Governo per attuare la cosiddetta “spending review” e cioè per limitare le spese nei vari settori, andrà a incidere sui delicati equilibri sin qui conquistati. Incidere sul quadro europeo Le questioni da affrontare, tuttavia, non sono limitate alle dinamiche nazionali. E questo è ormai un dato di grande evidenza per tutti, ma l’autotrasporto ha individuato tale problematica sicuramente con anticipo rispetto all’agenda della politica generalista. Viviamo in un contesto in cui il destino di un Paese è legato a quello degli altri e per questo, le azioni svolte in sede di politica comunitaria, rimangono particolarmente rilevanti. Su questo fronte vanno segnalate diverse iniziative da parte di europarlamentari italiani. A cominciare da Mara Bizzotto della Lega Nord,
Problema Ecobonus in Sicilia Gli autotrasportatori isolani sono più esposti al rischio di ripensamenti sul provvedimento. La Fai protesta Al di là delle dinamiche nazionali, il caso Sicilia rimane molto delicato per molti aspetti. Anche nell’autotrasporto sono diversi gli elementi di preoccupazione che, anche negli ultimi mesi, hanno spinto alla protesta imprenditori e non solo. Tra le questioni più importanti per il settore c’è quella delle autostrade le mare. Il via libera da Bruxelles tarda ad arrivare e in Sicilia scatta l’allarme “autostrade del mare”. A cominciare dai ritardi in sede comunitaria. “Siamo alle solite ancora una volta la burocrazia impedisce che una risorsa indispensabile, soprattutto per l’autotrasporto siciliano, venga erogata in tempi rapidi - denuncia Angelo Ercolano, vice presidente della Fai Si-
cilia -. Una situazione che ci preoccupa particolarmente soprattutto in questo momento di crisi, in cui le imprese faticano ad ottenere credito dalle banche”. Senza questi fondi, infatti, l’autotrasporto siciliano rischia di precipitare nel baratro. La sezione regionale della Federazione Autotrasportatori Italiani chiede per questo “il tempestivo intervento dell’Esecutivo per lo sblocco delle risorse legate all’incentivo per le autostrade del mare”. Per tutti questi motivi, nonostante la protesta nazionale sia stata annullata, rimane in piedi, anche per la Fai, la mobilitazione dell’autotrasporto siciliano.
Interporti, la Camera approva la legge
Anita, Sistri: il rinvio non risolve il problema “Prendiamo atto di questo segnale e accogliamo l’invito del ministro Clini a valutare insieme le modalità per rendere finalmente operativo il sistema. Tuttavia, crediamo che questo ennesimo rinvio non risolva il problema e non risponda alle nostre richieste”. Questo il commento di Carlo Coppola, presidente della sezione trasporto rifiuti di Anita, alla notizia dell’ennesimo differimento, al 30 novembre,
componente della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo che ha lanciato un grido di allarme, con una interrogazione che evidenzia la grande sofferenza delle nostre aziende. “La concorrenza sleale delle aziende straniere che offrono trasporti a prezzi stracciati continua a mietere vittime tra le imprese dell'autotrasporto italiano – denuncia Bizzotto – è ora di fare chiarezza, perché questo fenomeno presenta non pochi lati oscuri”. Nel primo trimestre dell'anno il numero delle aziende costrette a chiudere i battenti è triplicato ri-
del termine per il pagamento del contributo Sistri per quest’anno. Rinvio accompagnato dall’impegno del ministero dell’Ambiente ad una revisione del sistema. “Ad oggi i contributi pagati nel 2010 e nel 2011 sono andati persi e non vorremmo dover pagare anche quest’anno, seppure in data posticipata, per un sistema ancora in sperimentazione”, conclude la nota di Anita.
spetto allo stesso periodo del 2011. Sempre i dati Unioncamere confermano che, nel trimestre considerato, a fronte della nascita di 253 nuove società di capitale operanti nel settore trasporti (+0,77%), hanno cessato l’attività 115 società di persone (-0,47%) e ben 972 imprese individuali (-0,91%)”. “Il sospetto è che qualcuno, pur di accaparrarsi le commesse, sia disposto a lavorare fuori dal rispetto delle regole della strada e dai tempi di riposo, limando così al ribasso le tariffe ed assicurandosi i clienti: contro questi furbetti ci vuole fer-
Lo scorso 28 marzo la Commissione Trasporti della Camera ha approvavato definitivamente in sede referente la proposta di “Legge quadro in materia di interporti e di piattaforme territoriali logistiche”. Il 12 aprile 2012 la proposta è stata poi approvata dalla Camera dei Deputati con una maggioranza schiacciante di 418 voti favorevoli e un solo contrario. La proposta di legge in materia di “interporti e di piattaforme logistiche territoriali”, approvata dalla Camera dei Deputati, definisce il concetto di “piattaforma logistica territoriale”, di “interporto” e di “infrastruttura intermodale” e ne indica i requisiti “minimi” infrastrutturali e gestionali, superando la grande confusione anche terminologica in cui il settore si trova a vivere da troppo tempo. La proposta
mezza e tolleranza zero”. Ed è stato un altro parlamentare europeo, Mario Mauro, capogruppo del Pdl, a sostenere la battaglia per evitare un incremento sul prezzo del diesel, respingendo la proposta della Commissione europea che intendeva eliminarne i vantaggi fiscali. “I cittadini europei non possono veder aumentare ulteriormente il peso della tassazione sull'energia – dichiara Mauro. Le conseguenze per il trasporto di merci e persone, totalmente dipendente dal diesel, e per il settore automobilistico europeo,
intende allinearsi al nuovo Piano Nazionale della Logistica. Ma proprio su questo aspetto sono nate delle rimostranze da parte di alcune associaizioni, come Fai Conftrasporto, che in una nota scrive: “I contenuti del provvedimento non possono che essere condivisi ma presentano una evidente discrasia. Escludono il piano dei trasporti e della logistica come documento di riferimento e riducono il ruolo della Consulta. Il testo iniziale infatti prevedeva che “in attuazione del Piano della logistica, la Consulta dovesse elaborare il Piano della intermodalità”. Oggi tale compito è assegnato al ministero ed alla Consulta viene assegnata solo la possibilità di esprimere un parere. Non ci pare il modo più razionale e utile al Paese per determinare un “sistema di trasporti”.
sarebbero catastrofiche”. Dall’Europa all’Italia per la priorità di interventi destinati alla crescita, ritenuti sempre più urgenti. Dichiara Silvia Velo, deputata del Pd: “È il momento che il Governo metta in campo subito misure a sostegno della crescita e dello sviluppo. Dopo gli interventi in difesa dei conti pubblici che hanno consentito di evitare il fallimento del nostro Paese, è adesso necessario pensare a mettere in campo investimenti: infrastrutture, misure di accesso al credito, modernizzazione della Pubblica Amministrazione”. TIR149-2012 17
Sicurezza
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a legge è chiara nel definire la differenza tra conto proprio e conto terzi. Ma i “furbetti” non mancano mai e c’è chi, non rispettando limiti e differenze, invade il campo dell’altro, compiendo dei veri e propri abusi. Secondo la legge 298/1974 siamo nell’ambito del conto proprio quando il trasporto è un semplice completamento dell’attività svolta e soprattutto quando essa non è prevalente dal punto di vista economico. Ma non basta. È necessario an-
capacità finanziaria, etc.), trasportare in conto proprio è decisamente più semplice. Serve un documento rilasciato dall’amministrazione provinciale sulla base dell’iscrizione al registro delle imprese e alle formalità ad esso collegate. Regole da rispettare Tutto molto chiaro, dunque. Almeno per quanto riguarda le regole. Ma nella pratica tutto si fa più confuso e la situazione che si viene a creare è presto detta: c’è chi, avendo a dispo-
mento. Ci si chiede cioè se, contando su un autotrasporto professionale sempre più specializzato e marginalizzando il ricorso al conto proprio, non sarebbe più facile assicurare una maggiore attenzione ai rischi di guida e una maggiore sostenibilità della movimentazione di merci anche e soprattutto in ambito urbano. Inoltre la sperimentazione di nuove tecnologie e una profonda razionalizzazione anche in senso logistico del trasporto non sembrano compatibili con forme di abusi-
Conto proprio: un esercito di potenziali abusivi La legge stabilisce limiti e differenze dal conto terzi, ma nella pratica non mancano casi di abusivismo. Sullo sfondo la prospettiva di un trasporto sempre più professionalizzato, sicuro e sostenibile che che le merci trasportate siano di proprietà di chi effettua il trasporto o che sia stato proprio lui a produrle, venderle, modificarle o ripararle. Di proprietà dev’essere anche il camion, guidato da un dipendente o dall’imprenditore in persona. Qualora non siano soddisfatti questi requisiti si invade il campo dell’autotrasporto professionale, di quegli imprenditori che svolgono il trasporto per conto di terzi, iscritti all’apposito Albo e la cui attività è delimitata da un sistema di regole particolareggiato, da una deontologia professionale sempre più definita, da fattori tecnici più avanzati. Rispetto alle molte garanzie e incombenze necessarie per iscriversi all’albo degli autotrasportatori (capacità professionale, onorabilità, 18 TIR149-2012
sizione un camion per il conto proprio, decide di utilizzarlo abusivamente, compiendo trasporti per conto di terzi. L’aneddotica su quest’argomento è molto ampia e talvolta può persino far sorridere. Solo un esempio: a un recente convegno dell’associazione Fiap si raccontava del titolare di un esercizio commerciale di giardinaggio che, col suo camion, trasportava per conto di terzi vettovaglie di ogni genere, senza nemmeno preoccuparsi di “mascherare” il suo vero carico, fino a che non è stato denunciato.Ma l’abusivismo è solo la punta dell’iceberg. A ben vedere la questione conto proprio/conto terzi fornisce elementi di riflessione ben più ampia, che toccano temi strategici quali la sicurezza stradale e l’inquina-
vismo, che siano di provenienza internazionale o maturate “in casa”, all’ombra di un’attività dissimulata. L’esercito del conto proprio Può sembrare paradossale, ma le cifre disponibili sulla consistenza del fenomeno del conto proprio e soprattutto dei suoi effetti sul mercato del trasporto e sulla sicurezza non sono così univoche e dettagliate (vedi Box). Secondo l’analisi strutturale sul trasporto combinato presentata negli scorsi mesi dalla Consulta, ogni anno circolano su strada 1,5 miliardi di tonnellate di merci, di cui un terzo circa da parte di imprese che operano in conto proprio. In termini di tonnellate-chilometro, il movimen-
to totale è risultato pari a oltre 179 miliardi, attribuibile per il 10,1 per cento al trasporto in conto proprio e per l’89,9 per cento a quello in conto terzi. La distanza media degli spostamenti è pari a 38,8 km per il conto proprio ed a 134,4 km per il conto terzi con una media complessiva intorno ai 100 km (aggiornamento dati al 2007). Ma per rendersi conto dell’impatto del conto proprio, è un valido riscontro la stima dei veicoli immatricolati. E qui le cifre sono davvero impressionanti.
Su un totale di più di quattro milioni e mezzo di veicoli commerciali, quelli in conto proprio sono quasi quattro milioni, circa l’86%. Chiaramente la forbice va a restringersi man mano che si sale di categoria. Sotto le 3,5 tonnellate l’uso proprio è oltre il 90% con tutti gli effetti di difficile gestione del traffico e dell’inquinamento che vedremo tra poco. Ma anche fino alle 12 ton, il conto proprio è circa i due terzi del totale. E infine, nel segmento più alto, siamo ancora oltre la metà. Difficile, tuttavia, dalle statistiche risalire alla qualità di questi veicoli. Più facile da intuire, tuttavia, le condizioni in cui versa il parco circolante di operatori che non hanno, comunque, nel camion il fulcro della loro attività. Senza considerare l’altro aspetto fondamentale della sicurezza, e cioè il fattore umano. Un autotrasporto professionalizzato costituisce anche sotto questo punto di vista una garanzia più appropriata per tutti gli utenti della strada. Ambiente e città L’altro problema riguarda l’ambiente. L’impatto del trasporto su gomma, si sa, è significativo, e soprattutto in città. “L’impatto dei veicoli adibiti al trasporto merci – ha affermato in un recente convegno il prof. Rocco Giordano, responsabile scientifico, tra l’altro, del Piano nazionale della logistica – è rilevante se si considera che essi percorrono ogni anno qua-
si 75 miliardi di chilometri, ma all’interno di questa cifra c’è un forte squilibrio: i furgoni (quasi tutti per trasporto in conto proprio e in città) coprono i due terzi del chilometraggio”. E allora? Molto interessante l’esperimento che si sta conducendo a Bologna. Nel capoluogo emiliano, infatti, è stato avviato, già da qualche anno il piano Merci BO2 per ridurre i chilometri percorsi a parità di servizio e mediante l’utilizzo di veicoli meno inquinanti, con conseguente riduzione della congestione e degli impatti da traffico in città. Sono molti gli strumenti adottati, dal miglioramento delle procedure di rilascio e una maggiore flessibilità della Ztl al miglioramento della sosta. La riorganizzazione della distribuzione delle merci intende ridurre il fenomeno di un numero elevato di vetture abilitate al conto proprio, che occupano improduttivamente spazi pubblici scarsi a fronte di una modesta contribuzione alla distribuzione delle merci. Come evidenziato da un apposito studio, alla sostanziale parità di accessi in Ztl, tra conto terzi e conto proprio le consegne effettuate dal conto terzi sono in numero doppio rispetto alle altre. Più efficienza, meno impatto ambientale. Senza contare che gli operatori del trasporto potrebbero essere incentivati a rinnovare le loro flotte sostituendo con mezzi meno inquinanti i veicoli più vecchi. I dati parlano chiaro: il 67% dei veicoli che entrano in
Furgoni pericolosi La denuncia della campagna sulla sicurezza TrasporTiAmo, promossa dal Comitato Centrale dell’Albo: mancano le statistiche sui veicoli leggeri, affidati soprattutto al conto proprio Per una corretta valutazione del fenomeno dell’incidentalità nel trasporto commerciale manca, nelle rilevazioni disponibili in Italia, un parametro importante: la distinzione tra conto proprio e conto terzi. A denunciare questa lacuna è TrasporTiAmo, la quarta campagna sulla sicurezza stradale promossa dal Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori, con la prima delle sue “schede” che, periodicamente, individueranno un argomento su cui richiamare l’attenzione e proporre al settore
momenti di riflessione. Si parte proprio dal problema dei veicoli leggeri: “Il trasporto in conto proprio impiega nella maggior parte dei casi un furgone – si legge nella scheda – utilizzato da artigiani manutentori, su tratte di medio-breve percorrenza, prevalentemente urbane”. Un’analisi statistica basata su rilevazioni più dettagliate permetterebbe di precisare meglio le aree di intervento nel settore dell’autotrasporto, per promuovere e migliorare la sicurezza sulle strade. “È evidente – prosegue la
scheda – che il numero di incidenti in cui è coinvolto il trasporto in conto terzi è molto inferiore a quel 6,9% attribuito genericamente a tutto il settore degli autocarri e che la maggiore attenzione va rivolta al trasporto in conto proprio che, attualmente sfugge a quei vincoli normativi e a quei controlli rigorosi a cui è soggetto il trasporto professionale”. L’Istat, dal canto suo, dallo scorso dicembre ha avviato una riflessione per rinnovare il suo schema di raccolta dei dati sul settore del trasporto.
ZTL impegnano meno del 25% della capacità; il 12% dei veicoli mpegnano più del 50% della capacità; esistono quindi margini di miglioramento nell’attività di rifornimento della ZTL da ricercare in un maggior grado di riempimento dei veicoli e nel trasferimento di quote di mercato da conto proprio a conto terzi. Stringendo poi le maglie del sistema logistico in un proficuo rapporto con interporti e piattaforme per il carico e scarico. Questione europea Su questa lunghezza d’onde anche la Confartigianato Trasporti che rispetto ai progetti del Libro Bianco dell’Ue sui trasporti ha ricordato alla commissione, nel corso di un’audizione, che per risolvere le inefficienze bisogna considerare che il conto proprio " è causa di gran parte della congestione urbana e che rispetto al conto terzi non è sostanzialmente regolamentato". Anche Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto ha recentemente denunciato la mancanza di volontà nell’affrontare lo sviluppo della logistica, che metta fuori mercato il trasporto in conto proprio per i veicoli di portata superiore alle 12 tonnellate che percorrono chilometri a vuoto. Sì, perché il problema non sono solo i furgoni, ma anche i cosiddetti giganti della strada, i cui movimenti, se non adeguatamente razionalizzati, producono sull’ambiente gravi danni. Niente Sistri per il conto proprio Un altro ambito in cui si è registrata una differenza di trattamento tra conto proprio e conto terzi riguarda il sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri, che viene applicato solo ai trasportatori professionali per cui, ad esempio, nel caso di produzione di rifiuti di imballaggi non pericolosi, derivanti dalle attività di costruzione o demolizione, l’impresa non è tenuta all’iscrizione al Sistri, a meno che non rientri in una delle altre categorie di soggetti obbligati. Al riguardo si è pronunciata anche la Cna Fita che, tramite il presidente Cinzia Franchini, chiede di estendere al conto proprio l’applicazione del sistema, attualmente rimandata a giugno 2012. TIR149-2012 19
Inchiesta
Per le particolari esigenze del trasporto merci su strada servono controlli specifici e accurati. Nella Repubblica federale tedesca se ne occupa una polizia specializzata, la Bag. Con spunti interessanti anche per la situazione italiana di Lucia Angeloni
Autotrasporto: controlli su misura, come in Germania C
ronotachigrafo, tempi di guida e di riposo, documentazione di bordo, abusivismo: i controlli sugli autotrasportatori richiedono una conoscenza ben precisa e dettagliata della materia. Non solo, le difficoltà sono accentuate dalla competizione internazionale, dalle numerose differenze che intercorrono tra Paese e Paese anche nell’ambito dell’Unione europea, dalla concorrenza agguerrita dei Paesi extracomunitari. Non basta quindi chiedere più controlli nei confronti degli autotrasportatori. Occorre anche domandarsi come fare per migliorare le verifiche sulla sicurezza del trasporto merci su strada, rendendo i controlli sempre più specifici e accurati. I vari Paesi europei si sono attrezzati in diversi modi per far fronte a questa necessità di controllo. Noi vogliamo soffermarci in particolare sulla Germania, perché il metodo adottato potrebbe essere d’esempio e fornire indicazioni utili anche per l’autotrasporto italiano.
Il caso tedesco La polizia tedesca non scherza, è risaputo. Le multe forse sono un po’ meno salate rispetto a quelle italiane, ma i controlli sono molto più frequenti. E se non si è perfettamente in regola, non c’è scampo. Chiunque si sia trovato a guidare una macchina, o una moto, in quel Paese ne sa qualcosa. E anche per i controlli sul trasporto merci su strada la Germania non si smentisce. I controlli sono infatti affidati a una struttura specializzata, ben 20 TIR148-2012
nota a tutti i camionisti che effettuano rotte internazionali e che potremmo definire come una sorta di “polizia dell’autotrasporto” che risponde al nome di Bundesamt für Gesundheit, meglio nota con l’acronimo Bag. Si tratta in realtà di un particolare dipartimento di controllo stradale di camion e bus (letteralmente Ufficio federale per il trasporto merci) presente in Germania con undici sedi e 216 controllori suddivisi in 16 unità specializzate. Civili, ma con licenza di fermare e controllare autorizzazioni e licenze, caratteristiche tecniche e tempi di guida, e con la possibilità di sanzionare gli illeciti commessi anche in altri Stati. Insomma una vera e propria task force del controllo che però non si limita all’accertamento e alla repressione degli illeciti, ma ha tra i suoi compiti anche quello di raccogliere dati e formulare studi e proiezioni sull’andamento del trasporto di merci. La storia Già dal 1953 la Germania occidentale, di fronte al grande boom economico postbellico, si è dotata di un’agenzia federale per il trasporto merci, ma è nel 1994 che si è avviato il lavoro della moderna Bag che arriva a contare, oggi, ben 1700 dipendenti. Il controllo viene effettuato sulle autostrade (comprese le aree di servizio) e, dal 2007, anche sulle strade statali. La Bag ha un centro di controllo a Colonia diviso in quattro dipartimenti e le sue aree di intervento sono molteplici: si
va dal monitoraggio dell’evoluzione normativa alla pianificazione dei processi di controllo su strada e di gestione delle emergenze, fino alla produzione di statistiche sul traffico. La Bag può contare su una serie di sedi territoriali sparse in tutta la Germania, da Dresda a Stoccarda, da Hannover a Monaco, con un alto livello di delocalizzazione delle funzioni. L’impegno dell’Albo Questo dunque il caso tedesco. E in Italia? È stato proprio il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, negli scorsi anni, ad avviare con la Bag un confronto su pratiche e finalità del controllo su strada. In occasione, infatti, della terza campagna sulla sicurezza, dal titolo “La sicurezza per gemellare l’Europa”, tenuta nel 2009, si è svolto a Berlino un incontro tra la Bag e i rappresentanti dell’autotrasporto italiano in cui l’Albo ha non solo preso atto sul campo delle attività dell’ufficio federale tedesco, ma anche riportato alcune buone pratiche in atto in Italia, proprio su impulso dell’Albo e delle associazioni che lo compongono. Può suonare infatti singolare, ma nel corso degli anni la richiesta di controlli quantitativamente e qualitativamente più accurati è venuta proprio dall’interno della categoria: la richiesta di combattere l’abusivismo, le infiltrazioni mafiose, l’impegno per un riequilibrio delle responsabilità all’interno della filiera del trasporto, le verifiche sul campo. Non bisogna infatti dimenticare che sul piano normativo,
Non solo controlli La Bag ha presentato le statistiche sulla situazione dei trasporti
già con la Legge 32/2005 e col Decreto Legislativo 284/2005 si è avuto il rafforzamento delle pattuglie miste e l’inizio dell’attività dei Centri mobili di revisione (Cmr), tutte esperienze ancora oggi da valorizzare e da portare all’attenzione del confronto europeo. L’esempio dei Cmr I Centri mobili di revisione hanno rappresentato, nel corso degli ultimi anni, un esempio interessante di sinergia istituzionale e di impegno da parte delle categorie produttive ai fini della sicurezza. Grazie al contributo dell’Albo degli Autotrasportatori, infatti, sono state realizzate queste stazioni di controllo mobile che hanno agito e che agiscono un po’ su tutto il territorio nazionale grazie alle pattuglie miste della Polizia stradale e della Motorizzazione civile. Un controllo sulla sicurezza del mezzo, sulla regolarità amministrativa, una presenza che in molti casi ha permesso di fermare mezzi davvero insicuri che avrebbero potuto dare luogo anche a gravi incidenti. Si tratta di un’esperienza che, sicuramente, andrebbe approfondita, diffusa, pure in tempi in cui la crisi economica certo non sembra favorire lo sviluppo di iniziative strategiche, ma che invece possono rappresentare una possibilità di lasciarsi alle spalle l’attuale periodo negativo e puntare su una ripresa. La collaborazione tra la Polizia Stradale e gli autotrasportatori non si esaurisce certo ai Cmr, basti pensare ai corsi specifici che l’Albo organizza
Non solo controlli. O meglio, in base ai controlli trarre anche indicazioni sull’andamento del mercato: la Bag, oltre a effettuare le verifiche sul campo, svolge un interessante ruolo di elaborazione statistica in qualche modo assimilabile a quello che in Italia viene spesso svolto dal Comitato centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, con studi dedicati al trasporto di merci. Dai dati elaborati dalla Bag emerge un incremento di un miliardo di chilometri percorsi sulle autostrade tedesche nel 2011, un dato che sicuramente va tenuto nel debito conto in questo periodo di crisi internazionale. I camion oltre le 12 tonnellate hanno percorso in Germania, nel 2011, 26,7 miliardi di chilometri, facendo segnare un incoraggiante incremento del 3,7%. Una buona performance che però non raggiunge i livelli pre-crisi (nel 2008 i chilometri percorsi erano stati 27,6 miliardi). L’aumento del traffico è dovuto soprattutto ai camion stranieri con +6,5% contro il +2,1% dei camion locali. Ma è proprio in questo dato che si nasconde una realtà molto interessante, e certo preoccupante, anche per l’Italia: andando infatti a guardare meglio si nota che sono i “nuovi” paesi Europei (Polonia, Repubblica Ceca, Romania etc) a farla da padrone con più 10.8%, mentre la vecchia Europa, Italia compresa, si ferma a un meno entusiasmante +1,2%. 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10
25,8 23,9
27,4
27,6
25,7
26,7
24,4
I chilometri percorsi in Germania, nei vari anni, dai camion sopra le 12 tonnellate
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
per aggiornare le forze dell’ordine sul controllo specifico ai mezzi pesanti o alle numerose iniziative di sensibilizzazione organizzate insieme. Certo rimane intrigante l’obiettivo di avvicinarsi a un modello tedesco di alta specializzazione per il controllo del traffico commerciale. Ne è convinto, tra gli altri, anche Paolo Uggè, presidente nazionale della Fai. “In
Germania – ha dichiarato Uggè – ci sono dieci milioni di mezzi pesanti che vengono controllati ogni anno. In Italia siamo circa a un milione. Risulta evidente che dobbiamo completare le riforme avviate nel 2004 e 2005, in modo da tale da poter dare al cittadino la certezza che ovunque i veicoli corrispondono alla sicurezza tecnica”. TIR148-2012 21
Informazione
Quest’anno, grazie alla collaborazione tra l’Albo degli Autotrasportatori e la Rai, il programma contiene anche un importante spazio legato al trasporto su gomma, in cui vengono affrontate le problematiche dell’autotrasporto
Easy Driver: da dodici anni con il mondo delle “ruote” C
he la televisione sia magica non è una novità. Soprattutto quando informa e intrattiene con programmi di qualità. Come Easy Driver, la trasmissione di Rai 1 in onda ogni domenica mattina, alle 9,30. Una produzione televisiva che permette di scoprire e vivere i luoghi più belli d’Italia e al tempo stesso di informarsi sul mondo che si muove con le ruote. Da quelle delle moto a quelle degli autoarticolati. Easy Driver nasce più di dieci anni fa e subito si impone come trasmissione di infor-
22 TIR146-2012
mazione e intrattenimento, cosa di non facile realizzazione, ma che se riesce, come nel caso di questa produzione Rai, oltre ad ottenere grande successo, fidelizza il pubblico per lungo tempo e al tempo stesso permette una crescita costante di audience. Come appunto è accaduto in tutti questi dodici anni e anche in questo biennio 2011 e 2012, con punte superiori al 20% di share. Spazio all’autotrasporto E adesso, grazie alla collaborazione tra
l’Albo degli Autotrasportatori e la Rai, il programma contiene anche un importante spazio legato al trasporto su gomma. Dopo le pillole quotidiane inserite lo scorso anno nella trasmissione “Tornando a casa” di Radio Rai Uno, il legame tra Albo e servizio pubblico si rafforza così ulteriormente con l’obiettivo di fornire un’immagine dell’autotrasporto non viziata da pregiudizi e stereotipi e utilizzando come veicolo proprio il camion. In quanto realtà importantissima per la società italiana, l’autotrasporto non poteva del resto rimanere fuori dal programma sulla mobilità più seguito dagli italiani. Tutte le tematiche legate all’autotrasporto vengono settimanalmente messe sotto la lente d’ingrandimento per informare gli addetti ai lavori ma anche per avvicinare a questo mondo chi lo conosce poco, seppur ne usufruisca quotidianamente, oltre ovviamente a chi ci vive e convive sulla strada. La rubrica ha un approccio semplice, in modo da avvicinare la grande massa di telespettatori al mondo dell’autotrasporto cercando di mostrare quanto fa, come lavora e con quali strumenti. Il fine? Arrivare a creare un rispetto reciproco, far comprendere che tanto dipende da questo mondo ancora troppo sconosciuto ai più. Far sapere che anche le più semplici abitudini della vita quotidiana sono direttamente legate al mondo che si muove con carichi importanti di giorno e di notte. E allo stesso tempo affrontare le varie tematiche legate all’autotrasporto, quindi le attività delle associazioni e del Governo. Perché ormai è chiaro a tutti che la società si modella con il trasporto che accorcia le distanze, mette in contatto gli uomini e i loro prodotti, spalanca nuovi orizzonti. Sempre con l’assoluta volontà del rispetto e, come piace al mondo dell’autotrasporto, del “tirispettiamo”.
Tecnica
Per Hubertus Troska, head of Mercedes-Benz Truck Europe & Latin America, per la prima volta in Italia, entro il 2030 i volumi cresceranno del 36%. E tra le sfide per i prossimi anni c’è l’Euro 6 di Angela Iantosca
Previsioni di crescita per il trasporto in Europa
Koinè riceve il neo eletto Truck of the Year, alla presenza di Hubertus Troska, head of Mercedes-Benz Truck Europe & Latin America
C
onsegnati a Koinè Spa, una delle più importanti realtà del trasporto italiano, le chiavi dei nuovi Actros 1845 LS NR Flat Floor. Alla cerimonia era presente il responsabile di Mercedes-Benz Truck Europe & Latin America, Hubertus Troska, e Andreas Schmid, direttore generale veicoli industriali e commerciali Mercedes-Benz Italia. L’ospite d’onore, Hubertus Troska, per la prima volta in Italia, ha approfondito il tema “Evoluzione dei mercati del truck in Europa e nel mondo. Impatto stra-
tegico di Daimler e Mercedes-Benz Trucks quale global player”. “Tenere un discorso sui trasporti oggi, rispetto al 2009, quando l’Europa era in piena crisi, è sicuramente più semplice, ha sottolineato Torska -. Alcuni mercati faticano a riprendersi, ma noi intendiamo continuare ad investire. Come Daimler Trucks, ancora una volta, abbiamo incrementato significativamente le vendite per un totale di 426mila unità nel 2011. Stiamo lavorando anche per migliorare la
cooperazione globale tra approvvigionamento, produzione e pianificazione. Oggi nel mondo abbiamo 77mila dipendenti, 50 sedi, 5 gruppi culturali diversi, 8 lingue e stiamo anche incrementando la nostra presenza in Russia, India, Cina”. Volumi in crescita Troska è fiducioso sulla crescita del volume dei trasporti. “Secondo le nostre previsioni, tra il 2010 e il 2030 ci sarà un incremento del 36% e, nonostante il mercato del truck in Europa risulti volatile, nel 2011 c’è stata una buona ripresa. Ma non possiamo negare il momento particolarmente difficile, anche per l’Italia dove, dal 2007 ad oggi, c’è stato un forte calo nelle vendite, con una leggera ripresa a partire dal 2010. Per il 2012 i dati saranno simili al 2011. Comunque la situazione non dovrebbe peggiorare ed io sono un ottimista per natura”. Euro6 E tra le grandi sfide per i prossimi anni, c’è quella dell’Euro6. “Le normative antinquinamento europee hanno chiaramente ridotto il consumo di carburante, ma per quanto riguarda l’Euro6 abbiamo come obiettivo quello di compensare alcuni suoi svantaggi: a fronte di una riduzione delle emissioni di particolato del 97,5% e di NOx del 95%, si registra un incremento nel consumo di carburante del 4-6%. Per questo vogliamo realizzare un nuovo veicolo per ottenere il truck più efficiente sui consumi con i più bassi costi di esercizio, realizzando il truck più desiderato dagli autisti”. Collaudo senza precedenti Neo-eletto Truck of the Year il nuovo Actros 1845 è stato collaudato come nessun altro veicolo industriale fino ad oggi. “Lo abbiamo sottoposto a più di 25milioni di km di strada, 10mila test specifici, abbiamo impiegato 180 veicoli di test, 7 sessioni di test estive ed invernali, da - 40 gradi Centigradi a + 42 gradi Centigradi, e gli abbiamo fatto percorrere circa 625 volte il giro del mondo. Il nuovo Actros – ha concluso Torska - è sinonimo di confort, dinamica di marcia e redditività, oltre ad offrire situazioni ottimali per il cliente. A fronte di un costo del gasolio di 1,35 euro al litro, il nuovo Euro5 in 5 anni farà risparmiare 20mila euro, il nuovo Euro6 10mila euro”. Ad aumentare la redditività del nuovo Actros concorrono anche innovativi sistemi telematici come, ad esempio, il FleetBoard che è oggi incluso nella dotazione di serie. Per i primi quattro mesi, inoltre, anche i servizi di FleetBoard sono gratuiti: registrazione percorsi, analisi d’impiego, telediagnosi, gestione della manutenzione e analisi dello stile di guida. Con FleetBoard è possibile ottenere un risparmio dal 5 al 15% sui costi di trasporto su ogni singolo veicolo. TIR141-2011 23
A
Fisco
lleggerire il peso delle tasse si può. E gli autotrasportatori potranno farlo, oltre che con le agevolazioni riservate al settore, anche con gli sconti e i bonus previsti nel quadro RP del modello Unico 2012. Intanto è utile ricordare che c’è tempo fino al prossimo 18 giugno (il 16 giugno è sabato ed il 17 domenica) per effettuare i versamenti a saldo, compresi quelli relativi al primo acconto, che risultano dall’Unico 2012. Tuttavia è possibile differire il pagamento al 18 luglio, con la maggiorazione dello 0,40 per
mercialisti, Caf, ecc.). Nel compilare il modello F24 si deve tener presente che gli interessi relativi agli importi a debito rateizzati di ciascuna sezione vanno esposti separatamente dall’imposta, utilizzando l’apposito codice tributo. Va ricordato inoltre che, per presentare in via telematica le dichiarazioni (redditi, Iva e Irap), c’è tempo fino al prossimo 1° ottobre (poiché il 30 settembre è domenica). Versamenti a rate Le somme dovute a titolo di
novembre. La rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi ma può riguardare anche soltanto alcune delle imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni. I dati relativi alla rateazione devono essere inseriti nello spazio “Rateazione/Regione/Provincia” del modello di versamento F24 on line. Sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi nella misura del 4 per cento annuo, da calcolarsi secondo il metodo commerciale, tenendo conto del periodo decorrente dal giorno successivo
Pagare meno tasse con agevolazioni e sconti C’è tempo fino al prossimo 18 giugno per effettuare i versamenti a saldo che risultano dall’Unico 2012. Occhio alle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni
Il sito dell’Agenzia delle Entrate
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cento, a titolo di interesse corrispettivo. Ricordiamo che nulla è dovuto al Fisco nel caso in cui le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi non superino ciascuna l’importo di euro 12,00 per le somme dovute a titolo di Irpef e addizionali regionali e comunali o se è inferiore a 10,33 euro per le somme da versare a titolo di Iva e Irap. Come di consueto gli autotrasportatori sono obbligati ad effettuare i versamenti in via telematica direttamente (mediante il servizio telematico utilizzato per la presentazione telematica delle dichiarazioni fiscali; oppure ricorrendo ai servizi di home banking delle banche e di Poste Italiane o anche utilizzando i servizi di remote banking offerti dal sistema bancario). In alternativa è possibile tramite gli intermediari abilitati al servizio telematico Entratel (com-
I PRINCIPALI CODICI TRIBUTO 4001: IRPEF saldo 4033: IRPEF acconto prima rata 4034: IRPEF acconto seconda rata o acconto in unica soluzione 6099: IVA annuale saldo 1668: Interessi pagamento dilazionato Importi rateizzabili Sez. Erario 3801: Addizionale regionale 3844: Addizionale comunale 3843: Addizionale comunale acconto
saldo e di acconto delle imposte (compresi i contributi risultanti dal quadro RR relativi alla quota eccedente il minimale), ad eccezione dell’acconto di novembre che deve essere versato tassativamente in un’unica soluzione, si possono versare anche in rate mensili. In ogni caso il pagamento rateale deve essere completato entro il prossimo mese di
a quello di scadenza della prima rata fino alla data di scadenza della seconda. Si ricorda che gli interessi da rateazione non devono essere cumulati all’imposta, ma devono essere versati separatamente. È utile ricordare che è possibile effettuare il pagamento della prima rata entro il 18 giugno 2012, ovvero entro il 18 luglio 2012, maggiorando l’im-
EN TRO IL 18 GIUGNO DOVRANNO ESSE RE EF F E TTUA TI I VE RSAM EN TI A SALDO, COMP RESI QUEL LI RELA TIVI AL P RIMO ACCONTO, CHE RISUL TANO DAL L’U NICO 2012. E’ POSSIBILE DIF F ER IR E IL PAGAME NTO AL 18 LUGLIO, CON LA MA GGIORAZIONE DELLO 0,40%, A TITOLO DI IN TE RESS E COR RISP E TTIVO. IN CASO DI PAGAME NT O A RA TE, CHI VE RSA LA P RIMA RA TA EN TR O IL 18 GIUGNO, DE VE EF F E TTUARE IL PAGA ME NTO DELLA SE COND A RA TA EN TRO IL 16 LU GLIO 2012 CON L’AP PLICAZIONE DEGL I IN TE RESSI DELLO 0,31 %.
di Angelo Ciaravolo
Occhio alle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni che però devono essere state sostenute nell’anno 2011
porto dovuto dello 0,40 per cento a titolo d’interesse corrispettivo. Chi versa la prima rata entro il 18 giugno, deve effettuare il pagamento della seconda rata entro il 16 luglio 2012 con l’applicazione degli interessi dello 0,31 per cento. Chi invece versa la prima rata entro il 18 luglio, con la maggiorazione dello 0,40 per cento, deve versare la seconda rata entro il 16 agosto 2011 con l’applicazione degli interessi dello 0,31 per cento. Sugli importi da versare con le rate mensili successive, si applicano gli interessi dello 0,33 per cento in misura forfettaria, a prescindere dal giorno in cui è eseguito il versamento. Compensazione Come di consueto gli autotrasportatori hanno la facoltà di
compensare nei confronti dei diversi enti impositori (Stato, Inps, Enti Locali, Inail) i crediti e i debiti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive. Va tuttavia ricordato che l’utilizzo in compensazione del credito Iva annuale in misura superiore a 10.000,00 euro può essere effettuato soltanto a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della relativa dichiarazione. E sempre in tema di credito Iva annuale va ricordato che, per gli importi superiori a 15.000,00 euro, l’utilizzo in compensazione è subordinato al visto di conformità nella dichiarazione. Il modello F24 va comunque presentato anche se, per effetto della compensazione, il saldo finale è uguale a zero. Come alleggerire il peso delle tasse Per pagare meno tasse occhio alle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni. Occorre ricordare però che, per essere deducibili o detraibili, le spese devono essere state sostenute nell’anno 2011. In pratica gli oneri possono essere fatti valere in due diversi modi (quelli detraibili consentono di detrarre dall’imposta una percentuale della spesa sostenuta, quelli deducibili consentono invece di ridurre il reddito su cui si calcola l’imposta). Inoltre, le spese devono essere rimaste a carico del dichiarante (per alcune tipologie, la deduzione è concessa anche quando è sostenuta nell’interesse di familiari fiscalmente a carico, ossia con un reddito inferiore a 2.840,51 euro). Va anche ricordato che la relativa documentazione (ricevute, fatture e scontrini fiscali) deve essere conservata fino al 31 dicembre 2016. Tra i
Le vostre domande
COSA R ICOR DAR E
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione.tir@tin.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Studi di settore Sono un padroncino con tre dipendenti. Il mio commercialista mi ha anticipato che, applicando all’anno 2011 gli studi di settore previsti per l’anno precedente, non risulto congruo. Vorrei sapere cosa posso fare. Carlo Biagioni Pisa Per valutare correttamente la sua posizione fiscale occorre attendere il nuovo software denominato “Gerico 2012”. Si tenga conto che, per il periodo d’imposta 2011, sono state apportate delle modifiche agli studi di settore. In particolare, per gli autotrasportatori sono stati approvati nuovi correttivi anticrisi. Per i contribuenti “non congrui” sarà quindi possibile applicare, oltre i correttivi specifici (credito d’imposta per caro petrolio e familiare che svolge attività di segreteria), anche quelli “congiunturali di settore”. Dilazioni a Equitalia Ho, come molte imprese di autotrasporto, problemi di liquidità. Vorrei sapere se è vero che è possibile richiedere ad Equitalia un’ulteriore dilazione delle rate da pagare. Francesco Assisi Firenze
tal caso si potrà richiedere la proroga della rateizzazione già concessa fino a un massimo di sei anni. Accertamenti Agenzia delle Entrate Ad aprile ho ricevuto un avviso di accertamento dall’agenzia delle entrate che, contestandomi una serie di irregolarità, mi ha richiesto il pagamento di 15 mila euro. Posso rivolgermi alla commissione tributaria per fare valere le mie ragioni contro un atto che ritengo ingiusto? Valerio Cossu Cagliari No, non è possibile adire subito la commissione tributaria perchè dal primo aprile è scattata la mediazione anche in campo fiscale. Pertanto, considerato che si intende contestare un atto del valore inferiore a 20 mila euro, si dovrà presentare reclamo (ovvero, istanza di mediazione) alla Direzione regionale o provinciale delle entrate entro 60 giorni dalla notifica dell’atto. Compensazione crediti Entro quale termine è possibile utilizzare i crediti sorti con riferimento ai consumi di gasolio relativi al primo trimestre di quest’anno? Angelo Silvestri Bergamo
Sì, è possibile. Occorre però dimostrare un peggioramento della propria situazione economica. In
Con le nuove regole, i crediti potranno essere utilizzati in compensazione entro il 31/12/2013.
principali oneri che riducono il reddito ricordiamo i contributi previdenziali e assistenziali (obbligatori e/o facoltativi), l’Inail versata per le casalinghe, la quota del SSN pagata sui premi di assicurazione delle autovetture, ecc.. Sono inoltre interamente deducibili le spese mediche generiche e di assistenza specifica per i portatori di handicap, gli assegni periodici corrisposti al coniuge in caso di separazione, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, le erogazioni liberali a favore delle organizzazioni non governative, ecc.. Tra gli oneri che invece riducono l’imposta vanno rammentate le spese sanitarie per un importo di spesa che eccede
129,11 euro (sono interamente deducibili le spese sanitarie sostenute per i disabili), le spese per acquisto e riparazione veicoli per i disabili (spesa massima detraibile per un solo veicolo è pari a 18.075,99 euro), le spese per l’acquisto di cani guida dei non vedenti (senza limite di importo), le spese per l’istruzione secondaria e universitaria,ecc.. Sono infine detraibili, tra le altre, tutte quelle spese sostenute nell’interesse del contribuente quali le spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria pubblica, le spese funebri, le spese per intermediazione immobiliare, le spese veterinarie, ecc. TIR149-2012 25
Normative
È
stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 aprile il Decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 24 /10/ 2011, che attua il sistema di classificazione del rischio delle imprese di autotrasporto, legato alla gravità ed al numero delle violazioni commesse in materia di tempi di guida e di riposo, e di cronotachigrafo. Le origini del provvedimento Facciamo un passo indietro per capire le origini di questo prov-
Nel 2009, al quadro normativo appena visto, si è poi aggiunto un ulteriore tassello rappresentato dalla direttiva europea 2009/5 del 30 gennaio 2009 che, nel sostituire l’allegato III della precedente direttiva 2006/22, ha specificato in maniera puntuale le violazioni in tema di tempi di guida e di riposo e di cronotachigrafo rilevanti ai fini della normativa in esame, raggruppandole in 3 categorie in funzione della loro gravità: infrazioni molto gravi, gravi e meno gravi. Anche questa direttiva è stata
targa del veicolo o del complesso veicolare; indicazione dell’infrazione e della sua gravità, secondo la classificazione indicata nell’allegato III), che poi sono comunicate, con modalità telematiche, dall’Ufficio da cui dipende l’agente accertatore al Centro elaborazione dati del ministero dei Trasporti (CED), entro 30 giorni dalla definizione della contestazione (quindi, ad esempio, dal momento in cui il verbale non è più ricorribile davanti al Prefetto perchè sono scaduti 60 giorni dalla notifica, oppure da quando il ri-
poi recepita in Italia con il Decreto Legislativo 245 del 23 dicembre 2010 che, per l’appunto, ha sostituito il precedente allegato del Decreto 144/2008. Veniamo ai giorni nostri. C’è voluto più di un anno per mettere a punto questo nuovo sistema ma alla fine il decreto ministeriale attuativo è approdato sulla Gazzetta Ufficiale. Analizziamo gli elementi più importanti.
corso è stato respinto con provvedimento non più impugnabile).
Classificazione del rischio delle imprese: nuovo sistema Quando la Polizia contesta una violazione deve comunicare le informazioni al CED del ministero dei Trasporti, che compilerà un elenco delle imprese segnalate vedimento. La direttiva UE 2006/22 ha stabilito che gli Stati membri introducano un sistema di classificazione del rischio che tenga conto della gravità e del numero delle violazioni commesse su queste materie dall’impresa di autotrasporto, affinché quelle che presentino un fattore di rischio elevato vengano assoggettate a controlli più rigorosi e frequenti. Anche la normativa italiana di recepimento (il decreto legislativo 144/2008), all’articolo 11, ha previsto altrettanto, demandando a un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (di concerto con quello dell’Interno e del Lavoro) il compito di definire i criteri e le modalità per classificare il rischio delle imprese di autotrasporto, tenendo conto del numero e della gravità delle violazioni commesse. 26 TIR149-2012
Inizio della procedura La procedura ha inizio nel momento in cui l’organo di Polizia stradale contesta, su strada, una delle violazioni previste dal sopracitato allegato 3. In questo caso, l’autore dell’accertamento è tenuto ad annotare una serie di informazioni (denominazione, sede e, per le imprese estere, lo Stato di stabilimento; numero di
Il punteggio del CED Il CED iscrive l’impresa segnalata in un elenco, che comprende tutte le imprese di autotrasporto (italiane ed estere) che sono state segnalate allo stesso CED nel corso dell’anno solare, assegnandogli un punteggio calcolato con le tabelle che sono state allegate al Decreto in commento (allegato 1 per le imprese italiane e allegato 2 per quelle estere). In particolare, per le imprese italiane il punteggio tiene conto di due fattori: la gravità della violazione contestata ed il parco veicolare. Per quanto riguarda l’infrazione contestata, è previsto un punteggio legato alla minore o maggiore gravità dell’infrazione:
L’elenco delle imprese a rischio elevato Sulla base di tutte le comunicazioni pervenute al CED nell’anno solare (quindi, a prescindere dalla data di contestazione della violazione), le imprese che superano il punteggio di 100 punti, calcolato come sopra, sono considerato a rischio elevato. Esse vengono inserite in un elenco che, entro il 31 gennaio di ogni anno, viene reso disponibile mediante strumenti informatici all’Ufficio di coordinamento per l’attività di controllo che fa capo al ministero dei Trasporti, il quale, a sua volta, dopo le opportune verifiche lo trasmette alla Direzione Generale del ministero del Lavoro affinché attivi gli opportuni controlli presso le sedi di queste imprese. Per le aziende estere, l’Ufficio di coordinamento provvede a trasmettere l’elenco di cui sopra alle competenti autorità dei rispetti Paesi.
Normative
Infrazioni meno gravi 5 Infrazioni gravi 10 Infrazioni molto gravi 25 È inoltre previsto un coefficiente matematico da applicare al punteggio scaturito che tiene conto della consistenza del parco veicolare in dotazione dell’impresa, al fine di attenuare l’impatto della normativa soprattutto quando, vista l’elevato numero di mezzi di cui dispone l’impresa, è più elevata la probabilità di commettere delle violazioni in tema di tempi di guida e di riposo: Da 0 a 3 veicoli il coefficente di trasformazione è 2 Da 4 a 10 veicoli 0,78 Da 11 a 30 veicoli 0,35 Da 31 a 50 veicoli 0,13 0,07 Da 51 a 100 veicoli Da 101 a 250 veicoli 0,03 Oltre 251 veicoli 0,02 Facciamo un esempio per chiarire meglio la disposizione. L’impresa Tizio ha commesso un’infrazione molto grave, e presenta un parco veicolare di 50 veicoli. Ebbene il punteggio con il quale sarà inserita nell’elenco del CED, scaturirà dal seguente calcolo: 25 x 0,13 = 3,25. Quindi, l’impatto dell’infrazione viene attenuato tento conto della considerazione appena fatta, ovvero che più alto è il numero dei mezzi in disponibilità, maggiore è la probabilità di incappare in queste infrazioni. Per le imprese estere, invece, vale solo la prima delle tabelle appena viste e, quindi, non opera il coefficiente moltiplicatore.
C
on la legge 4 aprile 2012, n. 35, di conversione del decreto semplificazione, il Parlamento ha introdotto importanti disposizioni in materia di accesso alla professione e al mercato dell’autotrasporto di cose per conto di terzi. Disposizioni che sono entrate in vigore il 7 aprile scorso e riguardano sia le imprese che già esercitano l’autotrasporto, sia quelle che intendono esercitarlo a partire da quella data. Accesso alla professione Innanzitutto, il Parlamento ha
Accesso: le novità della legge di semplificazione Le disposizioni sono entrate in vigore il 7 aprile. Si abbassa la soglia del campo di applicazione della disciplina fino a comprendere anche le imprese che esercitano con veicoli da 1,5 tonnellate ritenuto opportuno abbassare la soglia del campo di applicazione della disciplina per l’accesso alla professione da 3,5 a 1,5 tonnellate, con la conseguenza di assoggettare ai requisiti di accesso anche le imprese che esercitano con autoveicoli di massa complessiva compresa tra 1,5 e 3,5 tonnellate. Con tale disposizione l’Italia ha esercitato una specifica facoltà, riconosciuta dal regolamento comunitario 1071/2009 al diritto interno di ogni Stato membro, ripristinando in tal modo il campo di applicazione già previsto per la disciplina dell’accesso alla professione dall’agosto 2005 (con il regolamento attuativo del Decreto legislativo 395/2000). Unica agevolazione concessa,
alle imprese che esercitano o intendono esercitare l’autotrasporto con veicoli di massa a pieno carico compresa tra 1,5 e 3,5 tonnellate (art. 11, comma 6-bis, legge 35/2012), è quella di soddisfare il requisito d’idoneità professionale attraverso la frequenza di uno specifico corso di formazione, senza l’obbligo di sostenere e superare l’esame di merito. Le materie e la durata del corso devono ancora essere dettate dalla Direzione generale competente. Per gli altri requisiti (onorabilità, idoneità finanziaria e stabilimento), invece, valgono le stesse condizioni previste per le imprese che esercitano con autoveicoli di massa superiore, come prescritte dal decreto dirigenziale 25 novembre 2011 e, per il requisito dello stabilimento, dal decreto dirigenziale 25 gennaio 2012 (si vedano i numeri di TIR di gennaio e marzo 2012). Requisiti per l’accesso Anche sui termini di dimostrazione dei requisiti, le nuove disposizioni operano una discriminazione a favore delle imprese che esercitano con veicoli fino a 3,5 tonnellate rispetto alle altre: le prime hanno tempo un anno (cioè fino al 7 aprile 2013), mentre le altre devono rispettare le scadenze previste dai decreti dirigenziali già emanati, come specificate con circolare ministeriale del 30 aprile 2012: - 4 giugno 2012 per le imprese “ante ‘78” o comunque prima dispensate dalla dimostrazione dei requisiti; - 4 dicembre 2012 per tutte le altre imprese a regime. In caso di inosservanza di questi termini o di mancata soddisfazione dei requisiti di accesso alla professione, le imprese ad esso soggette verranno cancellate, a cura del Dipartimento per i Trasporti del ministero, dal REN (Registro Elettronico Nazionale delle imprese di autotrasporto) e dall’Albo degli Autotrasportatori (art. 11, comma 6-ter, legge 35/2012). Altra importante novità è quella relativa alla prescrizione che il gestore dei trasporti può svolgere questa funzione solo ed esclusivamente presso una sola impresa (comma 6-quater, art. 11, legge 35/2012). Come si ricorderà, con il decreto dirigenziale del 25 novembre 2011, TIR149-2012 27
l’Italia non ha potuto far altro che attuare il Regolamento comunitario 1071/2009 che consentiva al gestore di svolgere la propria funzione anche presso più di un’impresa e fino a un massimo di quattro, che avessero un parco complessivo comprendente al massimo 50 veicoli. Con la nuova legge, invece, il nostro Stato - esercitando la prerogativa concessagli dal regolamento stesso - ha limitato questa possibilità, stabilendo espressamente che il gestore debba essere interno all’impresa e possa svolgere tale funzione solo presso una sola impresa. L’Italia ha peraltro ammesso anche il gestore esterno all’azienda, limitando in questo caso non solo ad una sola impresa, ma anche al fatto che questa non abbia un parco superiore a 50 veicoli. Corsi per l’accesso alla professione Diverse disposizioni sono state dettate, talune fin dal decreto legge iniziale ed altre nella fase di conversione, dalla legge in esame sui corsi per l’accesso alla professione. La prima l’abbiamo già esaminata, parlando delle imprese che esercitano esclusivamente con veicoli di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate, per le quali la sola frequenza di un corso di formazione potrà loro consentire di dimostrare l’idoneità professionale, senza dover superare il relativo esame di merito. Un’altra è stata prevista, fin dal 10 febbraio scorso, e riguarda l’esenzione dal corso obbligatorio di preparazione all’esame d’idoneità professionale per le persone che hanno un diploma di scuola media superiore (comma 6, art. 11, D.L. 5/2012). Va tuttavia precisato che una norma analoga era già in vigore, in forza del precedente decreto legislativo 395/2000: entrambe queste disposizioni, peraltro, non esentano i soggetti diplomati dall’obbligo di sostenere e superare l’esame di merito per la dimostrazione dell’idoneità professionale. Altra disposizione già fissata con il decreto legge iniziale è quella che, in attuazione della facoltà prevista dall’articolo 9 del citato regolamento comunitario, prevede la dispensa completa dall’esame per le persone che dimostrano di aver diretto, in ma28 TIR147-2012
niera continuativa, l’attività di una o più imprese di trasporto italiane o di altro Stato UE, da almeno dieci anni precedenti il 4 dicembre 2009, e che siano rimaste in attività fino al 10 febbraio 2012 (data di entrata in vigore del decreto legge). Nell’ultima parte del comma 6 dell’articolo 11 è infine contenuta la disposizione che prevede ora l’avvio di ulteriori due tipi corsi per l’accesso alla pro-
sexies, dell’articolo 11, sono state dettate due nuove disposizioni per l’accesso al mercato dell’autotrasporto: la prima attiene alle imprese che intendono esercitare la professione solo con veicoli di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate; la seconda a tutte le altre. Al riguardo è innanzitutto importante precisare che queste norme si applicano solo alle imprese nuove e non anche
cessione di azienda, altra impresa di autotrasporto, o l'intero parco veicolare, purché composto di veicoli di categoria non inferiore a Euro 5, da altra impresa che cessa l'attività' di autotrasporto di cose per conto di terzi, oppure di aver acquisito e immatricolato almeno due veicoli adibiti al trasporto di cose di categoria non inferiore a Euro 5”. Per tutte le altre imprese, fer-
fessione: entrambi consentiti dal regolamento comunitario. Il primo riguarda l’aggiornamento obbligatorio dei soggetti che sono titolari dell’attestato d’idoneità professionale; il secondo concerne invece la riabilitazione degli stessi soggetti, nei casi in cui non abbiano svolto la funzione di gestore dei trasporti da oltre cinque anni. Anche per tali corsi si attendono ora le necessarie disposizioni attuative da parte del ministero (ad es. sulla durata, le materie di insegnamento, ecc...), in particolare sul primo che, considerato che in Italia gli attestati si rilasciano fin dal 1989, si ritiene possa interessate diverse migliaia di persone.
quelle che già esercitavano alla data del 6 aprile scorso. Detto questo, va anche brevemente ricordato che l’accesso al mercato, da soddisfare dopo aver dimostrato i requisiti per l’accesso alla professione ed essersi iscritti all’Albo, sono state articolare dalle legge finanziaria 2008 (art. 2, comma 227, legge 244/12007) in tre forme: cessione di azienda già esercente che si cancella dall’Albo, cessione del parco veicolare di un’azienda che si cancella dall’Albo e ingresso diretto con l’acquisizione di un certo numero e tipologia di autoveicoli. Per le imprese minori (con veicoli fino a 3,5 ton.) la nuova legge ha ora espressamente stabilito che “sono tenute a dimostrare di aver acquisito, per
ma restando la cessione di azienda, la nuova disposizione prevede ora che i veicoli oggetto delle altre due forme di accesso al mercato siano di categoria non inferiore ad Euro 5 e quindi consentono di entrare nel mercato all’impresa che: - acquisisce l’intero parco veicolare, purché composto di veicoli di categoria non inferiore a Euro 5, di altra impresa già iscritta all’albo degli autotrasportatori che cessa l’attività e si cancelli dal predetto albo; - acquisisca ed immatricoli, singolarmente o in forma associata, veicoli adibiti al trasporto di cose di categoria non inferiore a Euro 5 e aventi massa complessiva a pieno carico non inferiore a 80 tonnellate.
Accesso al mercato Con i commi 6 quinquies e 6-
Normative
D
ietrofront del ministero degli Interni sull’importo che deve essere prestato a titolo di cauzione da parte degli autisti italiani, ai sensi del comma 2 ter, art. 202 del Codice della Strada, per quelle violazioni che dall’agosto del 2010 comportano quest’onere, ovvero: - eccesso di velocità superiore a 40 Km/h; - sovraccarico superiore al 10 % della massa a pieno carico del mezzo; - infrazione al divieto di sorpasso;
Cauzioni: i chiarimenti del ministero degli Interni Per i conducenti che non pagano immediatamente la sanzione, la cauzione per evitare il fermo del mezzo ammonta alla metà del massimo previsto dalla norma violata - mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo in misura maggiore del 10%. L’equivoco, se così lo possiamo chiamare, nasce dal modo in cui è stata scritta la disposizione, che ricalca lo stesso meccanismo previsto per le infrazioni del CdS commesse con veicoli immatricolati all’estero dall’art. 207 del CdS, per obbligare al pagamento immediato anche le imprese italiane (seppur limitatamente alle infrazione sopracitate). In particolare, la disposizione stabilisce che se il trasgressore non effettua il pagamento immediato della sanzione nelle mani dell’agente accertatore, se intende evitare il fermo del mezzo per 60 giorni, è tenuto a prestare una cauzione (grazie alla quale può anche ricorrere
contro il verbale di infrazione) di importo pari alla metà del massimo edittale. La sentenza della Corte UE La norma, come detto, ricalca in tutto e per tutto il meccanismo stabilito dall’art. 207 del CdS, ma non ha tenuto conto tuttavia di una circostanza non secondaria: nel 2002 la Corte di Giustizia della UE, con una sentenza del 19 marzo, ha condannato l’Italia perché con questa disposizione ha discriminato le imprese stabilite nella UE rispetto a quelle italiane, costringendo le prime a versare una somma (pari alla metà del massimo) superiore a quella che viene pagata dalle seconde (il minimo edittale), quando pagano la sanzione nei canonici 60 giorni dalla violazione (o dalla notifica del verbale). Proprio per questo motivo, l’art. 207 è stato poi integrato nel 2003 con un nuovo comma (il 2 bis), dove si stabilisce che per i veicoli immatricolati nella UE, la cauzione è identica a quella necessaria per il pagamento in misura ridotta (quindi, il minimo edittale). Ebbene, il legislatore nel 2010 si è dimenticato di questa aggiunta ed ha previsto che, per le violazioni sopra indicate per le quali anche le imprese italiane sono tenute al pagamento immediato, la cauzione ammonta alla metà del massimo. L’effetto perverso di questa norma è stato chiaro sin dal principio: mentre per la violazione commessa alla guida di un veicolo immatricolato in Italia la cauzione era pari alla metà del massimo edittale, per quella compiuta alla guida di un
veicolo immatricolato nella UE, alla luce della Sentenza della Corte di Giustizia sopra accennata, non poteva che coincidere con il minimo di legge con la conseguenza che le imprese italiane risultavano penalizzate. I chiarimenti del ministero Il ministero dell’Interno, conscio di questo problema, ha provato a correggere l’impostazione della norma con una circolare del 29 dicembre 2010, in cui ha sostenuto che nonostante la dizione letterale della norma, la cauzione, anche per le imprese italiane, poteva ammontare al minimo edittale proprio per evitare discriminazioni con quelle aventi sede nella UE. Questa interpretazione, tuttavia, da sempre ha destato molte perplessità anche tra gli esperti del diritto visto che la norma, purtroppo, prevede una cosa diversa e che, secondo i principi generali in tema di interpretazione delle leggi, la stessa non può interpretarsi in modo diverso da quello risultante dalle parole utilizzate (art.12 delle cd. Preleggi). Per questo motivo il ministero dell’Interno è dovuto tornare sui suoi passi e, con una circolare del 26 marzo scorso, ha affermato che fino a quando questa norma non verrà modificata dal Parlamento, non è possibile fornirne un’interpretazione che si discosti dal dettato normativo; quindi, per i conducenti alla guida di veicoli immatricolati in Italia che non paghino immediatamente la sanzione nelle mani dell’agente accertatore, la cauzione da prestare per evitare il fermo del mezzo per 60 giorni ammonta alla metà del massimo previsto dalla norma violata.
Francia: novità per il pagamento dei pedaggi I veicoli per il trasporto merci non dotati di apparecchiature per l’identificazione della classe Euro e di riscossione del pedaggio riconosciuto dalla società percettrice del pedaggio, saranno assegnati alla classe Euro che prevede un pedaggio con la tariffa più elevata. Lo stabilisce il Decreto 314/2012 del 5 marzo scorso, pubblicato nella Gazzetta ufficiale (JORF) 0057 del 7 marzo. Sarà possibile richiedere alla società che gestisce la riscossione del pedaggio, il rimborso dell’importo pagato in più – cioè la differenza del pedaggio più elevato della categoria Euro e quello relativo alla classe effettiva del veicolo - sulla base di giustificativi ben dettagliati.
TIR149-2012 29
Costi di sicurezza
I costi di sicurezza dell’Osservatorio L’
Osservatorio sulle attività di autotrasporto, nella riunione del 8 maggio 2012, ai sensi dell’articolo 83 bis legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i., ha deliberato l’adeguamento per il mese di marzo 2012, dei valori dei costi minimi di cui ai commi 1 e 2 ed ai commi 4 e 4-bis, dell’articolo stesso, in relazione all’andamento del costo del carburante, così come rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Si precisa, inoltre, che:
a. i dati relativi al prezzo del gasolio sono riferiti all’ultima rilevazione disponibile (mese di marzo 2012) sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico; b. per i veicoli di massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate, i dati relativi al prezzo al consumo del gasolio sono stati depurati dello sconto sull’accisa (il valore dello sconto dell’accisa risulta complessivamente pari a 189,98609 euro/1000 litri per effetto delle disposizioni che, di volta in volta, hanno riconosciuto agli esercenti l’attività di autotrasporto
il diritto al rimborso degli aumenti dell’aliquota di accisa sul gasolio usato come carburante) e del valore dell’IVA (pari al 21% applicato all’importo derivante dalla somma del prezzo industriale e del valore dell’accisa). c. per i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 tonnellate, i dati stessi sono stati depurati della sola IVA; d. non si è tenuto conto dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete).
Veicoli fino a 3,5 ton.
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, così come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,143
13,974
1,020
0,143
15,326
0,930
da 151 a 250 km
0,143
16,983
0,839
0,143
19,023
0,749
da 251 a 350 km
0,143
18,987
0,751
0,143
21,252
0,671
da 351 a 500 km
0,143
21,317
0,668
0,143
23,810
0,598
oltre 501 km
0,143
23,021
0,619
0,143
25,492
0,559
Veicoli da 3,5 a 7,5 ton. da 101 a 150 km
0,204
16,300
1,249
0,204
18,358
1,109
da 151 a 250 km
0,204
19,582
1,040
0,204
21,899
0,930
da 251 a 350 km
0,204
21,201
0,960
0,204
23,665
0,860
da 351 a 500 km
0,204
24,507
0,831
0,204
27,485
0,741
oltre 501 km
0,204
27,002
0,754
0,204
30,208
0,674
Veicoli da 7,5 a 11,5 ton. da 101 a 150 km
0,225
16,246
1,382
0,225
18,224
1,232
da 151 a 250 km
0,225
19,432
1,156
0,225
21,895
1,026
da 251 a 350 km
0,225
21,389
1,050
0,225
24,150
0,930
da 351 a 500 km
0,225
24,716
0,909
0,225
27,772
0,809
oltre 501 km
0,225
26,477
0,848
0,225
29,620
0,758
Veicoli da 11,5 a 26 ton. da 101 a 150 km
0,274
17,130
1,602
0,274
19,163
1,432
da 151 a 250 km
0,274
20,490
1,339
0,274
23,074
1,189
da 251 a 350 km
0,274
22,283
1,232
0,274
25,141
1,092
da 351 a 500 km
0,274
25,219
1,088
0,274
28,640
0,958
oltre 501 km
0,274
27,171
1,010
0,274
30,834
0,890
30 TIR149-2012
Costi minimi di esercizio che garantiscano il rispetto dei parametri di sicurezza (Articolo 83 bis, commi 1 e 2, e commi 4 e 4-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i.).
Determinazione mensile del costo medio del carburante per chilometro di percorrenza e della relativa incidenza. Fonte Osservatorio sui costi presso Consulta Autotrasporto e Logistica
Veicoli massa sup. a 26 ton.
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, cosÏ come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,412
21,146
1,947
0,412
23,703
1 ,737
da 151 a 250 km
0,412
22,636
1,819
0,412
25,433
1,619
da 251 a 350 km
0,412
24,822
1,658
0,412
28,034
1,468
da 351 a 500 km
0,412
30,575
1,346
0,412
34,408
1,196
oltre 501 km
0,412
32,733
1,258
0,412
36,833
1,118
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato adr - a/r da 101 a 150 km
0,412
20,062
2,052
0,412
22,471
1,832
da 151 a 250 km
0,412
21,606
1,905
0,412
24,140
1,705
da 251 a 350 km
0,412
23,639
1,741
0,412
26,534
1,551
da 351 a 500 km
0,412
26,362
1,562
0,412
29,582
1,392
oltre 501 km
0,412
29,712
1,386
0,412
33,320
1,236
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato adr - andata da 101 a 150 km
0,412
12,538
3,283
0,412
14,044
2,931
da 151 a 250 km
0,412
13,504
3,049
0,412
15,087
2,729
da 251 a 350 km
0,412
14,775
2,786
0,412
16,584
2,482
da 351 a 500 km
0,412
16,476
2,499
0,412
18,489
2,227
oltre 501 km
0,412
18,570
2,217
0,412
20,825
1,977
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - a/r da 101 a 150 km
0,412
17,809
2,312
0,412
19,682
2,092
da 151 a 250 km
0,412
21,549
1,910
0,412
24,069
1,710
da 251 a 350 km
0,412
23,639
1,741
0,412
26,534
1,551
da 351 a 500 km
0,412
26,278
1,567
0,412
29,476
1,397
oltre 501 km
0,412
29,500
1,396
0,412
33,052
1,246
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - andata da 101 a 150 km
0,412
11,130
3,699
0,412
12,301
3,347
da 151 a 250 km
0,412
13,468
3,057
0,412
15,043
2,737
da 251 a 350 km
0,412
14,775
2,786
0,412
16,584
2,482
da 351 a 500 km
0,412
16,423
2,507
0,412
18,423
2,235
oltre 501 km
0,412
18,437
2,233
0,412
20,658
1,993
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - a/r da 101 a 150 km
0,412
18,345
2,244
0,412
20,644
1,994
da 151 a 250 km
0,412
22,885
1,799
0,412
25,748
1,599
da 251 a 350 km
0,412
24,759
1,663
0,412
27,880
1,477
da 351 a 500 km
0,412
27,212
1,513
0,412
30,657
1,343
oltre 501 km
0,412
30,518
1,349
0,412
34,337
1,199
TIR149-2012 31
Costi di sicurezza aprile 2012 Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - andata
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, cosÏ come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,412
11,465
3,591
0,412
12,903
3,191
da 151 a 250 km
0,412
14,303
2,878
0,412
16,092
2,558
da 251 a 350 km
0,412
15,474
2,660
0,412
17,425
2,363
da 351 a 500 km
0,412
17,007
2,421
0,412
19,160
2,149
oltre 501 km
0,412
19,074
2,158
0,412
21,460
1,918
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna - a/r da 101 a 150 km
0,412
18,427
2,234
0,412
20,748
1,984
da 151 a 250 km
0,412
23,013
1,789
0,412
25,910
1,589
da 251 a 350 km
0,412
24,909
1,653
0,412
28,145
1,463
da 351 a 500 km
0,412
27,393
1,503
0,412
30,887
1,333
oltre 501 km
0,412
30,746
1,339
0,412
34,625
1,189
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto Trasporto mangimi in cisterna - andata da 101 a 150 km
0,412
11,517
3,575
0,412
12,968
3,175
da 151 a 250 km
0,412
14,383
2,862
0,412
16,194
2,542
da 251 a 350 km
0,412
15,568
2,644
0,412
17,590
2,340
da 351 a 500 km
0,412
17,120
2,405
0,412
19,304
2,133
oltre 501 km
0,412
19,216
2,142
0,412
21,641
1,902
9
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto collettame e messaggerie
da 101 a 150 km
0,412
22,936
1,795
0,412
25,812
1,595
da 151 a 250 km
0,412
27,089
1,520
0,412
30,501
1,350
da 251 a 350 km
0,412
29,230
1,408
0,412
32,714
1,258
da 351 a 500 km
0,412
32,662
1,260
0,412
36,743
1,120
oltre 501 km
0,412
34,956
1,178
0,412
39,294
1,048
Veicoli massa sup. a 26 ton. Frigoriferi da 101 a 150 km
0,412
17,133
2,403
0,412
19,211
2,143
da 151 a 250 km
0,412
21,689
1,898
0,412
24,244
1,698
da 251 a 350 km
0,412
23,594
1,745
0,412
26,478
1,555
da 351 a 500 km
0,412
25,675
1,603
0,412
28,922
1,423
oltre 501 km
0,412
28,361
1,452
0,412
31,875
1,292
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi - a/r da 101 a 150 km
0,412
16,120
2,554
0,412
18,025
2,284
da 151 a 250 km
0,412
18,541
2,220
0,412
20,580
2,000
da 251 a 350 km
0,412
22,643
1,818
0,412
25,441
1,618
da 351 a 500 km
0,412
24,126
1,706
0,412
27,150
1,516
oltre 501 km
0,412
27,062
1,521
0,412
30,466
1,351
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi - andata da 101 a 150 km
0,412
10,075
4,086
0,412
11,266
3,654
da 151 a 250 km
0,412
11,588
3,552
0,412
12,863
3,200
da 251 a 350 km
0,412
14,152
2,909
0,412
15,901
2,589
da 351 a 500 km
0,412
15,079
2,730
0,412
16,968
2,426
oltre 501 km
0,412
16,914
2,434
0,412
1 9,042
2,162
32 TIR149-2012
Veicoli massa sup. a 26 ton. Ribaltabili
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, relativi a contratti di trasporto stipulati in forma scritta fra primo e secondo vettore, cosÏ come definiti dall’art. 2 del D.Lsg. 286/2005 (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
d
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,412
16,908
2,435
0,412
19,017
2,165
da 151 a 250 km
0,412
22,722
1,812
0,412
25,384
1,622
da 251 a 350 km
0,412
26,267
1,567
0,412
29,463
1,397
da 351 a 500 km
0,412
27,368
1,504
0,412
30,625
1,344
oltre 501 km
0,412
31,411
1,311
0,412
35,471
1,161
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione - a/r da 101 a 150 km
0,412
24,068
1,710
0,412
27,075
1,520
da 151 a 250 km
0,412
28,293
1,455
0,412
31,789
1,295
da 251 a 350 km
0,412
32,927
1,250
0,412
37,079
1,110
da 351 a 500 km
0,412
36,223
1,136
0,412
40,902
1,006
oltre 501 km
0,412
38,738
1,063
0,412
43,669
0,943
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione - andata da 101 a 150 km
0,412
15,042
2,737
0,412
16,922
2,433
da 151 a 250 km
0,412
17,683
2,328
0,412
19,868
2,072
da 251 a 350 km
0,412
20,579
2,000
0,412
23,174
1,776
da 351 a 500 km
0,412
22,639
1,818
0,412
25,563
1,610
oltre 501 km
0,412
24,211
1,700
0,412
27,293
1,508
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione veicoli ADR - a/r da 101 a 150 km
0,412
19,429
2,119
0,412
20,629
1,996
da 151 a 250 km
0,412
22,482
1,831
0,412
24,250
1,698
da 251 a 350 km
0,412
25,776
1,597
0,412
28,325
1,453
da 351 a 500 km
0,412
27,806
1,480
0,412
31,276
1,316
oltre 501 km
0,412
28,849
1,427
0,412
33,417
1,232
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola trazione veicoli ADR - andata da 101 a 150 km
0,412
12,143
3,390
0,412
12,893
3,193
da 151 a 250 km
0,412
14,051
2,930
0,412
15,156
2,716
da 251 a 350 km
0,412
16,110
2,555
0,412
17,703
2,325
da 351 a 500 km
0,412
17,379
2,369
0,412
19,548
2,106
oltre 501 km
0,412
18,031
2,283
0,412
20,885
1,971
TIR149-2012 33
Logistica
Operativa la compagnia ferroviaria Oceanogate Italia
Geodis Wilson Italia potenzia attività Industrial Projects La società francese Geodis Wilson ha aperto una struttura a Roma per seguire le attività dedicate ai progetti industriali nel Centro e Sud Italia, attraverso una presenza diretta sul territorio. In parti-
DHL apre hub a Milano DHL Global Forwarding ha inaugurato una grande piattaforma a Pozzuolo Martesana, località posta alle porte di Milano, che impiegherà 500 persone e servirà da centro di smistamento per l’intera Penisola. L’impianto occupa una superficie complessiva di 83mila metri quadrati, di cui 26mila per lo stoccaggio e 10mila per gli uffici. I magazzini
hanno 116 baie di carico e scarico ed ospitano spazi a temperatura controllata, per le merci pericolose e per la gestione di abiti appesi. Per questi ultimi opera un impianto di movimentazione interna semiautomatico. La piattaforma milanese gestirà ogni settimana 730 spedizioni ed un traffico quotidiano di 120 veicoli industriali.
colare, l’azienda intende stare vicina ai clienti dei settori dell’engineering, delle costruzioni e delle infrastrutture. La divisione Industrial Projects è ospitata nella sede della Geodis Wilson Overseas.
Trieste potenzia le banchine per i container Il Comitato Portuale di Trieste investe tre milioni di euro per potenziare due gru di banchine del terminal container del Molo VII, col fine di renderle adatte per servire le portacontainer dell’ultima generazione. Sul versante dell’intermodalità, il Comitato ha attuato le variazioni del bilancio necessarie per
pareggiare il bilancio della società Alpe Adria, che gestisce alcuni treni intermodali che servono il porto. Infine, l’organismo portuale ha esteso la concessione al Genoa Metal Terminal ed ha modificato il canone dell’Europa Multipurpose Terminal per consentire la ristrutturazione del Molo VI.
Sogemar potenzia terminal di Melzo La società intermodale del Gruppo Contship Italia ha ampliato la struttura posta alle porte di Milano, che diventa un “porto interno”per accogliere i container dagli scali marittimi italiani e rilanciarli in tutta Europa. Il rilancio della struttura ha richiesto lavori per cinque milioni di euro, intervenendo soprattutto sulla sezione ferroviaria, che ora ha un'asta di 500 metri dove in venti minuti si può caricare o scaricare un convoglio senza spezzarlo. È stata ampliata l'area di attesa dei treni, che ora ha un fascio di 14 binari connessi
34 TIR149-2012
alla linea Milano-Venezia. Sogemar ha ristrutturato anche l'accesso dei veicoli industriali, che ora avviene attraverso sei corsie automatizzate aperte dalle 5:00 alle 22:00 da lunedì a venerdì e la mattina del sabato (5:00-12:00). Nel terminal c'è anche una nuova palazzina, che ospita gli uffici di Sogemar, quelli della Dogana Milano Est ed alcuni servizi aperti all'esterno, come il bar, il ristorante e una zona riposo per i macchinisti. Questo potenziamento aumenta la capacità del terminal di Melzo a 240 teu l'anno.
La società del Gruppo Contship Italia ha ottenuto il Certificato di Sicurezza e può quindi avviare le attività sulla rete ferroviaria italiana. Nella fase iniziale opera con sei locomotori monofase, ma stanno arrivando due locomotori multitensione, che possono viaggiare sull'intera rete europea. Il parco rotabile comprende anche 370 carri per il trasporto di container. Oceanogate Italia è presente nei porti di Genova, La Spezia, Livorno e Ravenna e nei terminal interni di Rho, Melzo, Rivalta Scrivia, Dinazzano Po, Bologna e Padova. Le linee già attivate partono di porti di Genova (con Melzo e Padova), La Spezia (con Rho, Melzo, Dinazzano Po e Bologna), Livorno (con Padova) e Ravenna (con Melzo). Inoltre, il terminal di Melzo opera anche come hub internazionale, attraverso collegamenti con Parigi, Rotterdam e Monaco. Oceanogate Italia fa parte dell'Italian Freight Alliance, l'aggregazione italiana che comprende anche Compagnia Ferroviaria Italiana, GTS Rail ed Interporto Servizi Cargo di Nola.
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