SOMMARIO n. 133 Dicembre 2010
UN ALBO AL SERVIZIO DEL SETTORE TRA COMPETITIVITÀ E SICUREZZA
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Il presidente uscente del Comitato Centrale dell’Albo traccia un bilancio del 2010 di Raffaele Maria de Lipsis
AUTOTRASPORTO ALL’UNIVERSITÀ
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UN PIANO PER LA RIPRESA
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Nuove figure professionali legate al settore grazie alla collaborazione tra il Comitato Centrale dell’Albo e i principali atenei italiani
Il nuovo Piano della Logistica passa alla fase di elaborazione e attuazione in seno alla Consulta di Yari Selvetella
UN ANNO DI AUTOTRASPORTO
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UNO SGUARDO AL MERCATO
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IL FASCINO DELLA POTENZA
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Mese per mese i principali avvenimenti legati al settore
Il 2010 tra luci e ombre
Il nuovo V8 Scania, tra mito e innovazione
di Ferdinando Tagliabue
LA SICUREZZA PASSA ATTRAVERSO LA SALUTE
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VITTIME DELLA STRADA IN CALO
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“L’angolo della prevenzione”, è il titolo della campagna di Autostrade per l’Italia. E intanto parte anche il piano antineve
Dal rapporto Aci-Istat segnali incoraggianti
di Lucandrea Massaro
Editoriale
5
Fisco
37
Albo
9
Logistica
42
Consulta Europa
6
11
12
Normative In viaggio con
Costi di esercizio
38 45 47
TIR 133/2010
Scadenze e divieti di circolazione di Franco Massimelli
3
Un marchio della Daimler AG
TRUCKS. LEASING & FINANZIAMENTI. SOLUZIONI PER LE FLOTTE. ASSISTENZA & RICAMBI.
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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
mensile n. 133 Dicembre 2010
Formazione
Autotrasporto all’università
In copertina: lo Scania V8 R730, leader tra i superpotenti
UN SETTORE FONDAMENTALE
Sicurezza
Tutte le iniziative per la prevenzione Bilancio 2010
Mese per mese i principali avvenimenti legati al settore
DCOOS3417 NAZ/278/2008
Al via il nuovo Piano della Logistica
Il progetto ha l’obiettivo di restituire competitività al sistema trasportistico italiano e, in questo modo, rilanciare tutta l’economia
C
ome ogni anno in questo periodo è tempo di bilanci: quali sono stati i risultati ottenuti e quali i problemi più gravi riscontrati dall’autotrasporto italiano in questo 2010? Sicuramente è stato un anno intenso, che tutto il settore – istituzioni, rappresentanze sindacali, operatori – ha vissuto con grande partecipazione e con la volontà di uscire da una crisi che sempre di più fa sentire i suoi effetti sul sistema della mobilità delle merci. Un anno, questo 2010, in cui il confronto tra tutte le componenti del trasporto è stato il fattore chiave. Il Governo ha adottato un ruolo di mediatore stabile tra la committenza e gli autotrasportatori; ne è scaturito l’accordo del 17 giugno, poi tradotto nella legge 127/2010 in cui, oltre al sostegno a un settore decisivo per l’economia italiana, vengono fissate le sfide del futuro. La partita è ancora tutta da giocare per quel che riguarda, ad esempio, gli accordi di settore. Nell’anno che ci aspetta si vedrà se questo percorso giungerà a un compimento definitivo, proiettando il settore in una dimensione di maggiore solidità nella sfida della competitività internazionale. L’altro progetto di ampio respiro di cui diamo conto su questo numero di TIR è il Piano nazionale della Logistica, un piano
strategico per liberare l’Italia dal suo ritardo infrastrutturale e organizzativo, un piano il cui obiettivo va ben oltre le necessità del settore, ma si candida a rappresentare un fattore di sviluppo per tutta l’economia italiana. In questo contesto di grandi cambiamenti, l’Albo degli autotrasportatori vuole essere, come di consueto, protagonista di un miglioramento generale della categoria proponendo, ad esempio, percorsi di formazione sempre più articolati e prestigiosi, in collaborazione con alcuni dei più importanti atenei italiani. Proprio l’Albo è al centro di un grande rinnovamento e già dal prossimo numero inizieremo a conoscere i programmi e gli impegni del nuovo Comitato Centrale. Intanto il nostro saluto va al presidente uscente Raffaele Maria de Lipsis, ai vice presidenti Giorgio Colato e Giorgio Valletta e a tutti coloro che hanno offerto una costruttiva collaborazione per la realizzazione di questa rivista. Quella dell’autotrasportatore è una professione al servizio non solo di tante famiglie sparse su tutto il territorio italiano, ma dell’intero nostro sistema economico e anche per questo merita una considerazione sempre maggiore anche da parte dei media, piuttosto inclini, a volte, a puntare il dito contro questa categoria. Per quanto ci riguarda, continueremo a raccontare senza pregiudizi l’attualità e le prospettive di questo settore. Intanto auguriamo ai nostri lettori di passare delle serene feste e un 2011 pieno di soddisfazioni. Fabio Montanaro
La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
ANNO XII N° 133 - Dicembre 2010 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE: Raffaele Maria de Lipsis
COMPONENTI: Giorgio Colato, Giorgio Valletta, Giorgio Berruti, Giuseppina Della Pepa, Francesco Del Boca, Enrico Bossa, Alessandro Massarelli, Stefano Montiroli, Roberto Ciaccolini SEGRETARIO: Mario Allegrezza
REALIZZAZIONE ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 84131 Salerno
DIREZIONE-REDAZIONE 00198 ROMA Via Tevere 44 Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Montanaro CAPO REDATTORE Massimo De Donato REDATTORE Yari Selvetella
GRAFICA Arianna Giagoni
FOTO Luciano Tramontano SEGRETERIA Milva Pistoni
Hanno collaborato a questo numero Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Michele Latorre, Lucandrea Massaro, Franco Massimelli, Antonella Romano, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini
PUBBLICITÀ Concessionaria per la pubblicita: Nuovi Periodici Milanesi s.r.l. Via Molise, 3 20085 Locate Triulzi (Milano) Tel 029048111 - Fax 02904811210 info@nuoviperiodicimilanesi.com www.nuoviperiodicimilanesi.com Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@nuoviperiodicimilanesi.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@nuoviperiodicimilanesi.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@nuoviperiodicimilanesi.com Ugo Cisternino - Advertising ugocisternino@nuoviperiodicimilanesi.com STAMPA ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa, Salerno
EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
TIR 133/2010
EDITORIALE
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SCADENZE & DIVIETI DICEMBRE 2010/GENNAIO 2011 SCADENZE
16 DICEMBRE giovedì RITENUTA D’ACCONTO: versamento Irpef di novembre e dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR 2010; IVA: versamento mensile di novembre; VERSAMENTI: Inps per i lavoratori dipendenti e per i dirigenti d'azienda, nonché Inps, a carico dei committenti, per i collaboratori coordinati e continuativi (ed assimilati), con la consegna dei relativi moduli, tutti riguardanti i compensi percepiti in novembre; ICI: saldo 2010.
27 DICEMBRE lunedì IVA: versamento, a titolo di acconto, dell’IVA mensile di dicembre o del trimestre ottobre – dicembre. Per l’omissione dei pagamenti sono previste sanzioni penali.
29 DICEMBRE mercoledì REGOLARIZZO: (con sanzione di euro 21) dell’omessa presentazione del mod. UNICO 2010.
31 DICEMBRE venerdì ALBO AUTOTRASPORTATORI: ultimo giorno per versare il contributo all’Albo per conto terzi relativo all’anno 2011; l’importo è uguale a quello del 2010. Per informazioni sui bollettini e il pagamento è opportuno collegarsi al sito www.alboautotrasporto.it; 730 DIPENDENTI INTEGRATIVO: i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) provvedono per l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate; IRPEF acconto dipendenti: le imprese provvedono ad effettuare le eventuali trattenute integrative;
INOLTRE... REVISIONI 2011 In base alla vigente normativa, vi andranno mensilmente assoggettati i seguenti veicoli da trasporto merci, o ad uso speciale, con ptt: - superiore a 3,5 t (rev. annuale): gli autoveicoli, i rimorchi e i semirimorchi, non sottoposti a visita e prova (art. 75 del Codice della Strada) per l'accertamento dell'idoneità alla circolazione nel 2011 per i quali, nello stesso mese del 2010, risulti
INAIL: entro il 31 gennaio 2011, a determinate condizioni, può essere presentata istanza per la riduzione del tasso medio di tariffa; SISTRI: termina la contemporaneità dell’impiego del sistema cartaceo e MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) con quello elettronico (chiavetta UBS e black box). Per gli inadempienti sono previste pesanti sanzioni economiche e penali.
16 GENNAIO domenica RITENUTA D’ACCONTO: versamento Irpef di dicembre; IVA: versamento mensile di dicembre; VERSAMENTI Inps per i lavoratori dipendenti e per i dirigenti d'azienda, nonchè Inps, a carico dei committenti, per i collaboratori coordinati e continuativi (ed assimilati), con la consegna dei relativi moduli, tutti riguardanti i compensi percepiti in dicembre; MOD. 730: va presentata la richiesta di assistenza fiscale.
31 GENNAIOlunedì ALBO AUTOTRASPORTATORI: le imprese di autotrasporto per conto terzi devono presentare all’Albo (presso le Province) la prova dell’avvenuto pagamento del contributo per l’anno 2011; TASSA SULLA PROPRIETÀ: scadenza per le trascrizioni delle vendite, delle perdite di possesso e delle radiazioni, per autocarri, trattori stradali, autoveicoli ad uso speciale e per trasporti specifici e motocarri, al fine di evitare il pagamento del periodo successivo.
rilasciata per la prima volta la carta di circolazione o effettuata l'ultima revisione annuale regolare; - non superiore a 3,5 t: come revisione quadriennale, gli autoveicoli, i quadricicli a motore, i motocarri ed i rimorchi, immatricolati per la prima volta entro il 31/12/2007, o, come revisione biennale, i veicoli, appartenenti alle classi appena indicate, revisionati nell'anno 2009, con esclusione di quelli che sono stati sottoposti a visita e prova (art. 75 del C.d.S.) per l'accer-
tamento dell'idoneità alla circolazione nel 2010, o nel 2011. Il mese di riferimento è quello in cui è stata rilasciata per la prima volta la carta di circolazione nel 2007 o effettuata la revisione 2009 regolare. Tutti i veicoli per i quali venga accertata su strada la circolazione con la revisione scaduta dovranno essere sottoposti a visita e prova per l’accertamento dell’idoneità alla circolazione soltanto presso un Ufficio Provinciale del DTT, dal quale, in caso di esito favorevole, verrà restituita la carta di circolazione (e quindi, con esclusione delle officine private autorizzate, nei casi ammessi). È previsto che, in sede di revisione, sia controllata la regolarità dell’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori. CONAI Entro il 20 di ogni mese, le imprese che vi sono tenute debbono presentare la dichiarazione imballaggi relativa al mese precedente. Vi sono altri adempimenti in corso d’anno. INPS Le imprese con dipendenti debbono provvedere all’invio esclusivamente telematico dei modelli Uniemens ed a richiedere i modelli Durc riguardanti le retribuzioni corrisposte nel mese precedente. Le rateizzazioni sono concesse senza il versamento di anticipi. Vi sono disposizioni economiche per il 2011. DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) Copie molto recenti devono essere sempre tenute a bordo degli automezzi da trasporto per dimostrare, appunto, la regolarità contributiva del vettore sia alla committenza che alle Forze di Polizia nei controlli su strada. TRIBUTI dei quali è stato omesso il pagamento alla scadenza. Per il ravvedimento breve, possono essere sanati entro 30 giorni, con i relativi interessi e sanzioni. È stata ammessa anche l’Irap. CRONOTACHIGRAFO E TACHIGRAFO (Regolamenti 3821/85, 2135/98, con i loro Allegati I e IB, e 561/06). È obbligatorio esibire, nei controlli su strada, la documentazione (dischi e/o Carte del Conducente contenenti le registrazioni) riguardante, oltre a quella in corso, le ultime 28 giornate di guida che la precedono. Dal 30/09/10 (Reg. UE n. 581 del 01/07/10), tali documenti vanno trasferiti (entro 90 giorni dalle unità di bordo ed entro 28 giorni dalle “carte” del conducente) su supporti informatici esterni e custoditi in azienda. Va anche esibito il modello in formato elettronico (Gazzetta Comunitaria L 330 del 16/12/09), attestante le assenze dei conducenti per malattia, ferie, congedo o recupero (o erano in disponibilità, eseguivano altri lavori o conducevano veicoli non sottoposti a controllo per tali regolamenti). I moduli vanno conservati in azienda e dagli autisti. I controlli sono estesi su strada e presso le aziende. Per il tachigrafo, il Regolamento UE n. 1266/2009 ha emanato nuove disposizioni. SICUREZZA SUL LAVORO Le nuove norme
ITALIA DIVIETI DI CIRCOLAZIONE
5 - 12 - 19 - 26 dicembre domenica dalle 8 alle 22
25 dicembre sabato dalle 8 alle 22
23 dicembre giovedì dalle 16 alle 22
2 - 9 - 16 - 23 - 30 gennaio domenica dalle 8 alle 22
TIR 133/2010
8 dicembre mercoledì dalle 8 alle 22
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24 dicembre venerdì dalle 8 alle 22
1 gennaio sabato dalle 8 alle 22
6 gennaio giovedì dalle 8 alle 22
Per i trasporti eccezionali vigono limitazioni al transito diurno lungo le autostrade A4, A21, A13, A27.
AL 29/11/2010 (n. 149 articoli e 38 allegati) del D.Lgs. n. 106 del 03/08/09 (Supplemento Ordinario alla G.U. n. 180 del 05/08/09 e ripubblicato in Suppl. Ord. alla G.U. 180 del 05/08/09) e della Circolare INAIL n. 43 del 25/08/09 riguardano il lavoro nero, l’orario di lavoro e la sicurezza, anche con riferimento alla subvezione. Fra le sanzioni, è prevista anche la sospensione dell’attività imprenditoriale (art. 14). Inoltre, dallo 01/08/10, occorre procedere alla valutazione dell’eventuale presenza dello stress da lavoro correlato. IMPRESE DI TRASPORTO È istituito un sistema di classificazione dei rischi in base al numero e alla gravità delle infrazioni commesse per le norme sulla circolazione regolata dai tachigrafi e sulla sicurezza del lavoro. CARTA DI QUALIFICAZIONE DEL CONDUCENTE (CQC). Per il trasporto merci dal 26/04/2010 e fino al 09/09/2014, nuove disposizioni ne prevedono il rilascio in base alla sola documentazione a tutti i titolari di patente di guida delle categorie C e CE alla data del 09/09/2009. Ad essa sono assegnati ulteriori 20 punti, oltre ai 20 della patente. In caso di perdita, si ottiene il ricupero fino a 9 punti frequentando un apposito corso con esame finale; è invece indispensabile quello di revisione in caso di perdita totale del punteggio o dopo tre infrazioni con perdita di almeno 5 punti ciascuno. Resta confermata l’obbligatorietà del suo possesso per la guida di tali categorie di veicoli e la sua validità quinquennale. Per il rinnovo, rimane necessario frequentare un corso di aggiornamento di 35 ore, suddiviso in periodi di almeno 7 ore, presso i soggetti autorizzati. NUOVO ORARIO DI LAVORO degli autisti dipendenti. Per il D.L.vo 19/11/07 n. 234, in G.U. 17/12/07 n. 292 e per la Direttiva 2002/15/CE, tale orario, entrato in vigore dal 01/01/08, è di 48 ore settimanali. Le annotazioni (P per la presenza giornaliera e con l’ovvia esclusione del riposo settimanale) vanno fatte mensilmente nel Libro Unico del Lavoro (LUL) entro il 16 del mese successivo in base alle registrazioni tachigrafiche; la tenuta è di competenza dei consulenti, delle associazioni e dei datori di lavoro debitamente autorizzati. Tali annotazioni possono essere differite di un mese. Sono previste sanzioni per la mancata istituzione, omessa tenuta e registrazione (anche per la tardività), omessa esibizione e conservazione del Libro Unico. Per la tutela della sicurezza dei lavoratori sono state rese più severe le regole della sua tenuta. È previsto un visto trimestrale con l’apposizione della firma digitale del responsabile e di una marca da bollo con data stampata. CITTADINI EXTRACOMUNITARI Potranno ottenere l’attestato del conducente dalla Direzione Provinciale del Lavoro più vicina alla residenza del richiedente anche in attesa, dimostrata, del rinnovo del permesso di soggiorno. AUTOTRASPORTO PER CONTO TERZI È stato prorogato al 04/12/2011 il termine entro il quale le imprese con veicoli superiori a 1,5 t, che non vi hanno ancora provveduto perché finora esenti, debbono dimostrare, alle Province territorialmente competenti, il possesso dell’onorabilità e delle capacità professionale e finanziaria; diversamente saranno cancellate dall’Albo. Chi vorrà ottenere il ruolo di
documenti ufficiali previsti per legge e dalle norme comunitarie ed internazionali (ad esempio, la lettera di vettura internazionale Cmr, documenti doganali e di cabotaggio, il formulario per il trasporto dei rifiuti, ecc.). CONTRATTO DI TRASPORTO (L. 286/05) La normativa è stata aggiornata e parzialmente modificata. TRASPORTO RIFIUTI Il SISTRI, sistema elettronico integrato istituito per il controllo della loro tracciabilità, termina la fase sperimentale il 31/12/10 per tutte le imprese. Per l’uso, è indispensabile dotare il sistema dei dispositivi elettronici (chiavetta USB e black box) entro il 30/11/10. Nella fase transitoria, per verificarne il corretto funzionamento, è stato stabilito il contemporaneo impiego del sistema cartaceo e MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale), fino al 31/12/10. Dopo tale data devono essere impiegate soltanto le apparecchiature elettroniche. TRASPORTO MERCI IN AUTOSTRADA È stata recepita la direttiva 2006/38/CE sulla tassazione; gli importi dei pedaggi verranno decisi con successivi decreti del ministero dei Trasporti. NUOVO CODICE DELLA STRADA È già entrato
EUROPA DIVIETI DI CIRCOLAZIONE DICEMBRE 18 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24; 19 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 20 lunedì GB dalle 00 alle 07; 24 venerdì CZ dalle 13 alle 22, H dalle 22 alle 24; 25 sabato A dalle 00 alle 24, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, F dalle 00 alle 24,GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle 00 alle 24, PL dalle 08 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 26 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, H dalle dalle 00 alle 22, PL dalle 08 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 27 lunedì GB dalle 00 alle 24; 28 martedì GB dalle 00 alle 07; 31 venerdì F dalle 22 alle 24. GENNAIO 1 sabato A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 2 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 3 lunedì GB dalle 00 alle 24; 4 martedì GB dalle 00 alle 07; 6 giovedì A dalle 15 alle 24, SLO dalle 8 alle 21, E dalle 17 alle 24; 8 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24 9 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 10 lunedì GB dalle 00 alle 07; 15 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24; 16 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 17 lunedì GB dalle 00 alle 07; 22 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24; 23 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 24 lunedì GB dalle 00 alle 07; 29 sabato A dalle 15 alle 24, F dalle 22 alle 24, GB dalle 13 alle 24; 30 domenica A dalle 00 alle 22, CH dalle 00 alle 24, D dalle 00 alle 22, E dalle 17 alle 24, F dalle 00 alle 22, GB dalle 00 alle 24, CZ dalle 13 alle 22, SK dalle 00 alle 22, SLO dalle 08 alle 21; 31 lunedì GB dalle 00 alle 07;
in vigore, con i “chiarimenti” dell’apposita circolare congiunta dei Ministeri dell’Interno e dei Trasporti. Fra l’altro, è prevista la modifica delle sanzioni; per i tempi di guida e di riposo, esse saranno proporzionali alla gravità delle infrazioni ed applicabili, in molti casi, anche alla committenza. CONTRAVVENZIONI (o SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE) vanno pagate subito ai Verbalizzanti, anche mediante carte di credito, per evitare il fermo amministrativo immediato del veicolo oggetto del controllo (con spese di depositeria a carico del proprietario). Se l’interessato intende presentare successivamente ricorso, ne avvisa gli Agenti; in questo caso, la somma, leggermente maggiorata, viene incassata a titolo di deposito cauzionale. LAVORO NOTTURNO Per l’art. 7 del D.Lvo 234/07, nelle 24 ore, non possono essere superate le 10 ore, qualora 4 ore di lavoro consecutive vengano superate nella fascia oraria fra le 00,00 e le 07,00. CABOTAGGIO È entrata in vigore la nuova disciplina comunitaria (Reg. 1072 del 21/10/09). FINANZIARIA 2010 Sono utilizzabili le somme stanziate per l’autotrasporto; esse
saranno confermate anche per il 2011 ed integrate da nuove norme sui compensi, movimentazione dei pallets compresa. RIDUZIONE BOLLO AUTO Come per l’anno scorso, è stato finanziato il rimborso degli sconti (codice tributo 6829). ACCESSO ALLA PROFESSIONE È stata prorogata la vigente normativa al 04/12/2011 per l’adeguamento dei requisiti di capacità finanziaria e professionale per le imprese che esercitano l’autotrasporto esclusivamente con veicoli fino a 6 t. e con portata utile fino 3,5 t. PATENTE DI GUIDA A determinate condizioni, è stata elevata a 68 anni la possibilità di guidare complessi di veicoli di peso lordo complessivo a pieno carico superiore a 20 t. AMBIENTE Sono in corso di emanazione “norme antinquinamento”. DEBITI DELLE PMI La sospensione è stata prorogata al 31/01/11. ASSUNZIONI Per i lavoratori “svantaggiati” sono stati predisposti incentivi per l’anno 2010. RICEVUTE DI CONTRAVVENZIONI, ECC. Vanno conservate per almeno 10 anni. VALUTAZIONE GENERALE DEI RISCHI DA STRESS Dal 31 dicembre 2010 le aziende debbono avviarne l’attività di valutazione.
INOLTRE... ROMANIA Festività nazionali nel bimestre: 25 e 26 dicembre, 1, 2 gennaio. In tutta la rete stradale nazionale norme generali riguardano i veicoli superiori a 7,5 t; per i trasporti che superano i pesi e le dimensioni autorizzate, è vietata la circolazione dalle ore 06 alle ore 22 per i sabati, le domeniche e le feste nazionali. Esiste un calendario di divieti per strade, per tipi di veicoli e per la città di Bucarest con particolari norme ed orari. BULGARIA Festività nazionali nel bimestre: 24, 25 e 26 dicembre, 1, 2 gennaio. Non c’è un divieto generale per il traffico internazionale di domenica e nelle festività. Vi sono, comunque, diverse limitazioni locali per “veicoli” con pesi superiori a 15 t. ed a 10 t. In estate (dal 01/07 al 15/09), i limiti riguardano tutti i veicoli superiori a 3,5 t.. Sono stabilite norme particolari per la città di Sofia. LITUANIA Festività nazionali nel bimestre: 25 e 26 dicembre, 1 gennaio. PORTOGALLO Festività nazionali nel bimestre: 1, 8 e 25 dicembre, 1 gennaio. Vi sono limitazioni che riguardano i veicoli superiori a 3,5 t, quando trasportano merci pericolose (trasporti internazionali ADR inclusi): - divieto di transito nel ponte “25 Aprile” sul fiume TAGO, ogni giorno, comprese le domeniche e le festività nazionali, dalle ore 05,00 alle ore 02,00 del giorno seguente; - per tutto l’anno, in molte gallerie (elencate), prima delle quali l’uscita obbligatoria dalle strade è segnalata a 1500 metri dalla bretella; - dalle ore 18,00 alle ore 21,00 dei venerdì, dei prefestivi, delle domeniche e delle festività nazionali, per una serie di strade elencate;
- dalle ore 07,00 alle ore 10,00 dei lunedì (eccetto durante i mesi di luglio e agosto) nelle vie principali (elencate) di accesso dentro Lisbona e Porto. - Vi sono eccezioni e speciali autorizzazioni. - Esistono locali limitazioni orarie di traffico all’interno delle città di Lisbona e Porto. GRECIA Festività nel bimestre: dicembre 5, 12, 19 domenica dalle 15 alle 21; 24 e 31 venerdì dalle 16 alle 21; 26 domenica dalle 15 alle 22; gennaio 2, 9,16, 23, 30 domenica dalle 15 alle 21. LUSSEMBURGO Festività nel bimestre: dicembre 4, 11, 18 sabato dalle 21,30 alle 24; 5, 12, 19, 26 domenica dalle 00,00 alle 21,45; 24 e 31 venerdì dalle 21,30 alle 24; 25 sabato dalle 00 alle 24, 1 gennaio sabato dalle 00 alle 21,45, 2, 9,16, 23, 30 domenica dalle 15,30 alle 21; 8, 15, 22, 29 sabato dalle 21,30 alle 24. BELGIO Festività nazionali nel bimestre 25 dicembre, 1 gennaio. DANIMARCA: Festività nazionali nel bimestre 24, 25 26 dicembre, 1 gennaio. OLANDA: Festività nazionali nel bimestre: 25 e 26 dicembre, 1 gennaio. BIELORUSSIA: Festività nazionali nel bimestre 25 dicembre, 1 e 7 gennaio. Non si ha notizia di calendari di divieti di circolazione per CIPRO, ESTONIA, LETTONIA, MALTA. IN ALTRI STATI i divieti riguardano solo determinate zone o strade, oppure sono indicati con una specifica segnaletica stradale.
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preposto d’impresa dovrà frequentare un corso di 150 ore, salvo gli esenti. Il Regolamento n. 1071/2009/CE del 21/10/2009 detta nuove norme con applicazione dal 04/12/2011. SCHEDA DI TRASPORTO Devono esservi tutti i dati del vettore (obbligatoriamente identificato anche con il numero di iscrizione all’Albo degli autotrasportatori), del committente, del caricatore, del proprietario della merce, della merce trasportata (con pesatura), spazi per eventuali dichiarazioni (compresa la tentata vendita, poi provata dalla documentazione successiva allo scarico), osservazioni varie, eventuali istruzioni e l’indicazione del luogo e data di compilazione e i dati del compilatore, con la sua firma. Essa deve accompagnare qualsiasi tipo di trasporto per conto terzi. Sostituiscono la SCHEDA i contratti di trasporto scritti, contenenti tutti i dati previsti per essa, con firma in data certa (Notai o pubblici ufficiali, Agenzie delle entrate, Poste italiane ecc.); la mancanza, in essi, di alcuni di tali dati rende obbligatoria una Scheda di trasporto integrativa. La SCHEDA deve essere emessa anche per i trasporti effettuati a seguito di contratti stipulati in forma orale, nel rispetto delle tariffe minime obbligatorie. Sostituiscono la scheda di trasporto tutti i
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SCADENZE & DIVIETI DICEMBRE 2010/GENNAIO 2011
ALTRE NOTIZIE
AUSTRIA: nella A 12 vige il divieto di transito festivo per 24 ore. Per le categorie di veicoli non elencate, dal 1° novembre al 30 aprile (periodo invernale) è in vigore il divieto dalle 20,00 alle 05,00 e dal 1° maggio al 31 ottobre (periodo estivo) dalle 22,00 alle 05,00. Nella A12, dal Km 6,35 al Km. 72, in entrambe le direzioni di marcia, è vietata, dal 1° luglio 2009, la circolazione degli autoveicoli e loro complessi con peso massimo totale superiore a 7,5 t per il trasporto di determinati carichi compresi in un apposito elenco. Tale divieto verrà esteso, dal 1° gennaio 2011, anche al tratto di A12 dal Km 72 al Km 90 (è opportuno informarsi localmente). Dal 1° gennaio 2010 sulle autostrade austriache è obbligatoria l’istallazione, sui veicoli di peso lordo massimo complessivo superiore a 3,5 t, dell’apparecchiatura GOBOX di proprietà della ASFINAG (a cui ci si può rivolgere per informazioni) per il calcolo del pedaggio combinato dei chilometri percorsi e della classe inquinante del veicolo. FRANCIA: per tutto l’anno, vi sono altre limitazioni per regioni, strade o sensi di marcia e
particolari norme per il cabotaggio. GRAN BRETAGNA: è stata istituita la Low Emission Zone (LEZ) per la circolazione a Londra. I giorni e gli orari dei divieti riguardano solo la viabilità ordinaria attorno a Londra e sobborghi, nelle aree amministrate dal Piano dei trasporti della Grande Londra. In tutto lo Stato verrà richiesto su strada un campione del carburante per controlli. SLOVACCHIA: i pedaggi vanno corrisposti con vignettes, anche annuali, in vendita sul posto, presso i valichi di frontiera, gli uffici postali e le stazioni di servizio. Dal 01/01/2010, su alcuni tratti autostradali, per i veicoli con p.l.c. superiore a 3,5 t, in sostituzione delle vignettes, andranno istallati gli apparecchi OBUs (acquistabili sul posto) che permetteranno al nuovo sistema satellitare di determinare la posizione e di calcolare l’eventuale pedaggio. È vietato il trasporto di merci pericolose dalle ore 18 alle ore 21 dei venerdì, dei prefestivi e delle domeniche (è opportuno informarsi in loco).
PRINCIPALI DIVIETI QUOTIDIANI DI CIRCOLAZIONE NOTTURNA A dalle ore 22 alle ore 05, con esenzione dei veicoli e loro complessi (Ptt. superiore a 7,5 t) con contrassegno L. - In A12, dalle ore 20 alle ore 0,5, dal 1° novembre al 30 aprile, nel tratto Kufstein-Zirl, esclusi gli Euro 5 ed Euro 6 (con e senza rimorchio), per i quali il divieto inizierà, rispettivamente, il 31/10/2011 ed il 31/10/2015. CH dalle ore 22 alle ore 05. GB (per i veicoli con Ptt superiore a 18 t e per determinate strade): dal lunedì al venerdì dalle ore 21 alle ore 07 (sabato e domenica: dalle ore 13 del sabato alle ore 07 del lunedì). F per i veicoli superiori a 3,5 t e per determinate strade: dalle ore 22 alle ore 6 di tutti i giorni. NOTE A causa di possibili cambiamenti delle limitazioni alla circolazione stabilite dalle autorità locali, è sempre consigliabile informarsi adeguatamente prima della partenza. LEGENDA A = AUSTRIA; CH = SVIZZERA; D = GERMANIA; E = SPAGNA; F = FRANCIA; GB = INGHILTERRA; GR = GRECIA; CZ = REPUBBLICA CECA: autocarri superiori a 7,5 t e complessi superiori a 3,5 t; H = UNGHERIA: veicoli superiori a 7,5 t; PL = POLONIA: veicoli superiori a 12 t; SK = SLOVACCHIA: veicoli superiori a 7,5 t; SLO = SLOVENIA; RO = ROMANIA; BG = BULGARIA; LT = LITUANIA.
"Ritengo che il nostro Comitato Centrale abbia dignitosamente svolto il suo compito di struttura di formazione e di ricerca nonché di presidio di assistenza alle aziende operanti nel settore del trasporto e della logistica"
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I Gruppi Donatori costituiscono una capillare presenza sul territorio per collaborare con le strutture trasfusionali ospedaliere
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Il saluto di commiato del Presidente Raffaele Maria de Lipsis
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di Raffaele Maria de Lipsis
l Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, dott. Raffaele Maria de Lipsis lascia, dopo circa quindici anni, la guida del Comitato Centrale per lʼAlbo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi. È stato un periodo lungo, denso di cambiamenti, che si sono registrati anche nel mondo dellʼautotrasporto. Riportiamo il saluto di commiato che il presidente de Lipsis rivolge al Comitato Centrale, allʼAlbo ed a tutti gli operatori del settore: lasciando la carica di Presidente del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi, desidero inviare a tutti un cordiale messaggio di saluto, di ringraziamento e di augurio. Sono stati anni intensi e difficili quelli passati nell’esercizio della più alta responsabilità alla guida di questo Organismo: un’esperienza impegnativa, ma esaltante, che ho vissuto con entusiasmo, avendo come costante obiettivo il miglioramento dell’autotrasporto per conto terzi. Come per tutte le istituzioni, in particolare per quelle di piccole dimensioni e a contenuto generalista come la nostra, non è stato un periodo facile. Tuttavia, in piena onestà, ritengo che il nostro Comitato Centrale abbia dignitosamente svolto il suo compito di struttura di formazione e di ricerca nonché di presidio di assistenza alle aziende operanti nel settore del trasporto e della logistica. In questi quindici anni circa abbiamo cercato di rappresentare al meglio le necessità del mondo delle aziende dell’autotrasporto, le cui istanze sono apparse, a volte, trascu-
rate in altre sedi, pur deputate istituzionalmente alla gestione delle loro esigenze. Il C.C. si è mosso nel solco di scelte strategiche di rilievo che hanno costituito la necessaria premessa per affrontare, con stabilità e moderata fiducia, le sfide che la competizione, almeno quella europea, ci impone. Non è certo questa la sede per un bilancio completo e dettagliato del lavoro svolto, di cui, peraltro, ho dato conto in varie occasioni ufficiali e, specificamente, anche nelle pagine di questa rivista, ma non può revocarsi in dubbio che il C.C. può collocarsi, a pieno titolo, tra gli “organismi del fare”, specie con riferimento alle campagne per la sicurezza stradale, alla produttiva politica di intervento, destinata alle aree di sosta attrezzate, con la messa a punto di un sistema informatico per la loro gestione, all’implementazione di un sistema operativo per la valorizzazione economica dei servizi di autotrasporto, alla formazione – a livelli differenziati – per materia e per fruitori: obiettivi importanti, di cui credo possiamo andare tutti legittimamente orgogliosi. Certamente, permangono ritardi e zone d’ombra, sussistono ancora problemi da risolvere e sfide da affrontare, si registrano alcune difficoltà concertative ed una certa logica di rassegnazione, specie nel management pubblico deputato a fornire un servizio in linea con le esigenze qualitative dell’autotrasporto europeo. Mi auguro che il nuovo C.C. “organismo autonomo sotto l’egida del ministro”, possa continuare a svolgere il suo ruolo a sostegno della categoria e seguitare ad essere
un potente protagonista di atti organizzativi importanti per la categoria medesima nonché compartecipe primario di scelte essenziali per l’autotrasporto (e non già apatico organo meramente burocratico, esecutore di soluzioni da altri individuate), fornendo ancora servizi che riescano a soddisfare – nel rispetto delle procedure previste – i bisogni primari delle aziende di autotrasporto. Ringrazio i due vice-presidenti, Giorgio Valletta e Giorgio Colato, che mi hanno affiancato nel portare avanti le iniziative svolte dall’Albo. Un saluto speciale al segretario dell’Albo, Mario Allegrezza, che ha assolto al suo gravoso compito con grande senso di responsabilità e abnegazione, contribuendo così, in modo tangibile e per tutti questi anni al raggiungimento dei non pochi obiettivi che questo Organismo ha voluto perseguire. Un ringraziamento particolare va anche al prof. Rocco Giordano per la costante opera di collaborazione nella individuazione dei temi da sviluppare e di supporto nella definizione delle problematiche che, nel tempo, sono emerse. Ringrazio anche gli altri collaboratori esterni, per la loro preziosa opera. Desidero, infine, ringraziare tutto il personale dipendente, con il quale, in tutti questi anni, ho serenamente collaborato: è anche grazie alla loro disponibilità e validità che sono stati raggiunti obiettivi importanti. Chiedo comprensione per gli errori che posso avere involontariamente ed in buona fede commesso e auguro al nuovo Comitato Centrale ed all’Albo le migliori fortune. Ad Maiora! •
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Giorgio Colato e Raffaele Maria De Lipsis, vice presidente e presidente uscenti del Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori
Un percorso positivo
ALBO
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CONSULTA
UN CONFRONTO SEMPRE APERTO ra il 2005 quando venne istituita la Consulta generale per l’autotrasporto e per la logistica. Molte e ambiziose le attribuzioni previste dalla legge (dlgs 284/2005): attività propositiva, di studio, di monitoraggio, di consulenza delle autorità politiche, per la definizione delle politiche di intervento e delle strategie di governo nel settore dell'autotrasporto e della logistica, anche in materia di controlli tecnici ed amministrativi sull'esercizio dell'attività di autotrasporto. Con il governo Berlusconi e l’impegno del Sottosegretario Bartolomeo Giachino – nonché presidente della Consulta stessa – questo ente sta diventando una sede sempre più importante di confronto, pianificazione e decisione sui temi della mobilità del sistema Italia. Sicuramente l’impegno più importante è la rielaborazione del Piano nazionale della logistica (vedi articolo a pag.21), ma sono molte le competenze e i progetti in corso di realizzazione. Uno degli elementi più interessanti della Consulta è la sua caratteristica di apertura a tutte le componenti sociali, istituzionali ed economiche che assieme concor-
rono a costituire un mondo complesso com’è quello dei trasporti e della logistica.
L’osservatorio Presso la Consulta si è insediato l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, organismo decisivo per la determinazione dei costi di esercizio del settore. In base all’articolo 1 bis della legge 127/10, ha il compito di individuare i costi minimi di esercizio delle imprese di autotrasporto qualora, decorsi nove mesi dall’entrata in vigore della legge, non vi abbiano provveduto gli accordi volontari di settore. In tale ipotesi, l’Osservatorio ha trenta giorni di tempo per provvedere. Lo stesso art. 1 bis, nell’ambito della disciplina dei tempi di attesa per il carico e lo scarico della merce, prevede che sia l’Osservatorio a definire il costo orario del lavoro e del fermo del veicolo, ai fini della determinazione dell’indennizzo che, in caso di superamento del periodo di franchigia, è dovuto al vettore per ogni ora o frazione di ora di ritardo nelle operazioni. L’Osservatorio ha il compito di elaborare i dati definitivi concernenti i valori dei costi chilometrici imputabili al
consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi, ma anche quello di raccogliere e rielaborare gli elementi per la formazione degli usi e consuetudini per i contratti di trasporto non scritti, da pubblicare successivamente nei bollettini delle Camere di Commercio allo scopo di dirimere eventuali contenziosi. soprattutto l’Osservatorio, L’Osservatorio è composto da rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto e della committenza e dirigenti ministeriali.
Verso il testo unico Un altro percorso importante avviato già dal mese di ottobre riguarda il processo di semplificazione normativa. Sono più di un migliaio, infatti, e sparpagliate in moltissime leggi, le norme che regolano il trasporto stradale delle merci. Un corpus ipertrofico i cui effetti negativi sono evidenti: difficoltà non solo ad applicare la legge, ma anche a farla applicare, a tutto beneficio di chi cerca nelle lacune o nelle contraddizioni normative una scorciatoia per non rispettare le regole. La Consulta ha dunque istituito una commissione, il cui obbiettiFrancesco Del Boca vo è quello di produrre un Testo Unico sull’autotrasporto. È stata dunque deliberata la formazione di un Comitato che è formato da esperti, dirigenti ministeriali e rappresentanti dei vettori che, a titolo gratuito, nei prosLa riunione del 10 novembre del Comitato Esecutivo di Unatras ha nominato come nuovo simi quattro mesi, dopresidente dell'unione Francesco Del Boca, che sostituisce così il dimissionario Franco vranno elaborare "proCoppelli. Del Boca è già presidente di Confartigianato Trasporti e dell'unione europea delle impreposte per la semplificase di autotrasporto artigianali Uetr. Alla segreteria di Unatras è stato confermato Pasquale Russo, zione e l'armonizzazione della normativa in che è anche segretario nazionale della Fai. materia d'autotraspor“Continueremo, consapevoli della responsabilità che deriva dal rappresentare oltre l’80% delle imto, previa ricognizione prese di trasporto italiane, a lavorare per migliorare le condizioni di mercato in cui operano i nostri delle disposizioni legivettori”, ha dichiarato Del Boca. Nel Comitato esecutivo di ieri è stato inoltre deciso che le federaslative e regolamentari zioni che costituiscono l’Unatras, proporranno per la carica di vice-presidente del Comitato centraPasquale Russo vigenti". A coordinare il le e di vicepresidente della Consulta generale dell’autotrasporto candidati unici i quali, laddove fosComitato per la redaziosero eletti, avranno il compito di rappresentare, nell’ambito degli organismi citati, la linea politica scelta dall’Unatras. ne del Testo Unico è il prof. Stefano Zunarelli, ordinario di diritto dei Trasporti a Bologna.•
DEL BOCA NUOVO PRESIDENTE DI UNATRAS, RUSSO CONFERMATO SEGRETARIO
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Studio, dibattito e politiche d’intervento: il Piano della logistica e le altre priorità della Consulta per l’autotrasporto e la logistica
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Trasporto urbano di merci: la Commissione europea affronta il problema
EUROPA
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L’importanza crescente della distribuzione urbana in città porta l’Ue a discutere sulle maniere più appropriate per intervenire: molteplicità di soluzioni o scelte armonizzate? di Marco Tempestini
agioni economiche, sociali, ambientali e anche culturali creano un quadro complesso che richiede scelte sempre più difficili e competenze specifiche e settoriali sul tema. Solo nel nostro paese il trasporto urbano di merci ammonta oggi a 606 milioni di tonnellate e 12,5 miliardi di tonn-km pari, rispettivamente
più alto. Il problema del c.d. “ultimo miglio” (la difficoltà di mantenere nelle consegne al cliente finale nella catena logistica i vantaggi propri dei trasporti su lunghe distanze e con grandi volumi di carico) rimane uno dei nodi più difficili da sciogliere, ma ve ne sono di altri. La circolazione urbana delle merci ha precisi riflessi sulla sicurez-
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Nelle capitali europee è sempre più sentito il problema della distribuzione urbana delle merci
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al 48,8% ed al 7,2% dell’intero trasporto nazionale di merci su strada. La domanda di merci generata dalle città è in costante crescita a livello intra- ed inter-urbano. Oltre il 60 % dei cittadini dell’UE abitano oggi in centri urbani e secondo le previsioni entro il 2020 l'80% dei cittadini vivrà nelle città, sia sotto la spinta dei recenti fenomeni di immigrazione, sia in considerazione della tendenza di determinati gruppi socialmente esclusi a spostarsi in città per trarre beneficio dai servizi a disposizione.Gran parte del traffico urbano di merci riguarda il tratto finale della catena logistica: le consegne sono effettuate a piccoli carichi e viaggi frequenti, con un numero di veicoli-km tendenzialmente sempre
za stradale e l’inquinamento (dunque in senso più lato sulla qualità della vita dei cittadini), oltre che sulla competitività di aziende e territorio. La necessità di intervenire sul trasporto urbano di merci è emersa in modo stringente negli ultimi anni. Il Piano d’Azione sulla Mobilità Urbana della Commissione europea (2009) è il risultato più recente di un percorso iniziato nel 1995.
Un problema europeo
Bruxelles è sempre più consapevole del fatto che i problemi legati al trasporto urbano di merci hanno ormai una dimensione europea: il traffico interurbano può avere una rilevanza internazionale nel caso di città ubicate in zone transfrontaliere
(per l’Italia si pensi alle molte realtà urbane site nel Nord della penisola e prossime al confine con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia). Alla conferenza “Urban Freight Transport and Logistics” svoltasi il 16 e 17 novembre a Bruxelles la Commissione ha mostrato di voler promuovere un’ottica di consultazione dei “portatori di interessi”, fra cui in particolare gli autotrasportatori attraverso le associazioni di categoria. Dunque si dovranno avere non più (o almeno non solo) regole imposte unilateralmente “dall’alto”, ma misure il cui contenuto è deciso e approvato volontariamente da tutti. L’attuazione dovrà comunque essere garantita in maniera efficace, attraverso sanzioni severe; questo punto è stato evidenziato da varie associazioni di categoria europee che hanno posto l’attenzione ad esempio sulle sanzioni nei confronti dei “private users” (i cittadini privati con la propria autovettura) che invadono gli spazi adibiti a carico e scarico per i camion; ciò anche a rischio di essere impopolari.
Costruire un circolo virtuoso
Aree di sosta oppure orari di carico e scarico sono poi utili laddove si mettano in piedi meccanismi di controllo e sanzionatori effettivi e costanti (ad esempio telecamere, forze di polizia urbana, etc). Di riflesso, i proventi delle sanzioni pecuniarie dovranno essere reindirizzati al mantenimento degli stessi sistemi di controllo (dal punto di vista delle risorse umane e tecnologiche) e all’operatività delle misure, venendosi in tal modo a creare un circolo davvero virtuoso. Per scegliere le misure giuste si deve anche disporre di dati affidabili sui risultati ottenuti, oltre che conoscere gli esempi e i progetti che hanno funzionato
bene (ciò che in termini tecnici viene chiamata “diffusione di buone prassi”). È importante che i differenti progetti non rimangano casi isolati o “cattedrali nel deserto” ma si consolidino. Spetterà ai singoli Stati membri dunque la decisione finale. È difficile un calcolo preventivo dei costi fino a che non saranno definiti i metodi di calcolo. Lo studio su alcuni corridoi di traffico, che ha costituito la base per la proposta redatta dalla Commissione UE, prevede cinque corridoi, dei quali due interessano il nostro Paese: Milano/Lubecca e Catania/Holyead. L’aumento in generale, se si considera una media di pedaggio in Europa variante da 15 a 25 euro cents/km, si attesta sull’ordine del 25-30% con punte più elevate nei traffici transalpini per un complesso meccanismo di superpedaggio. Nelle due tratte italiane considerate per l’attraversamento alpino è considerato un costo supplementare di 5 euro/cents/km. L’orario del viaggio rappresenterà a questo punto una discriminante molto importante per l’impatto che avrà la modulazione dell’attuale pedaggio medio (+ 175%).
Una questione complessa
Una sessione interessante è stata dedicata ai veicoli puliti in città: (mezzi elettrici, a metano, biofuel, etc a seconda delle necessità). Si è anche parlato di “intermodalità urbana”. Il punto è interessante, ma di sicuro per far sì che mezzi come biciclette, tricicli elettrici, autobus o addirittura tram possano efficacemente distribuire merce in città una volta scaricata da un camion in centro di distribuzione, è necessario un piano logistico molto efficiente e risorse (in termini non solo economici) che forse poche città in Europa ad oggi hanno.
NOTIZIE UE
Le revisioni al vaglio della Commissione ne del nuovo Libro Bianco sui Trasporti, che fisseeuropea rà le linee della politica comunitaria del settore per
Sanzionare e premiare
Particolare attenzione da parte di molti portatori di interessi è stata rivolta all’introduzione di meccanismi premiali, piuttosto che meri divieti, tesi a favorire l’ingresso nei centri storici (è stato portato l’esempio della città di Parma, che ha un suo meccanismo di accreditamento). Bruxelles ha particolarmente a cuore la promozione delle nuove
il prossimo decennio. Completamento del mercato interno del trasporto, innovazione, rilancio delle infrastrutture, mobilità urbana e “decarbonizzazione” sono alcuni dei pilastri che faranno parte del documento strategico.menda che va da 535 a 2.320 euro. I veicoli leggeri non rappresentano un problema nell’autotrasporto comunitario
L’impatto in termini di concorrenza sleale dei veicoli commerciali leggeri sul mercato comunitario dell’autotrasporto non crea ad oggi particolari problemi e dunque per adesso non vi è la necessità di Il futuro Libro Bianco dei Trasporti pronto un intervento legislativo da parte di Bruxelles: queper i primi mesi del nuovo anno sta la conclusione di un recente studio commissioÈ prevista per i primi mesi del 2011 la pubblicazio- nato dall’Esecutivo comunitario sulla questione. tecnologie e dei sistemi di trasporto intelligenti: certo ciò non dovrà limitarsi a disporre di strumentazione avanzata “a bordo” ma anche incorporata nelle infrastrutture urbane. Sui costi di tutto ciò, tuttavia, ancora non si sono prese posizioni chiare.
Il programma Civitas II (iniziativa per aiutare le città a realizzare sistemi di trasporto urbano più efficienti in termini energetici, puliti e sostenibili) avrà poi una seconda fase in aprile del 2011. Altro obiettivo è quello di riuscire ad avere in tutta Europa un unico documento di trasporto per tutte le modalità Progetti per il futuro Per quanto riguarda il futuro, (ferro, gomma, acqua, aria). il prossimo anno la Commis- È stato infine annunciato che sione lancerà uno studio sul Betsufs (rete telematica per mettere in comune le conotrasporto urbano di merci.
Aree di sosta sicure: a Bruxelles si discute Oltre ducento esperti dal mondo del trasporto e della logistica, organismi tecnici, decisori politici e funzionari governativi si sono riuniti a Bruxelles per fare il punto sul tema della aree di sosta sicure. Nell’ultimo anno sono quasi 12.000 gli incidenti verificatisi in aree di sosta insicure, mentre solamente 290 in quelle ben securizzate. Per quanto riguarda gli attacchi e aggressioni, ne è causa principale la mancanza di controlli adeguati o anche uno scarso coordinamento fra aree di sosta e autorità. Il 21 % di trasportatori risulta essere stato attaccato fisicamente negli ultimi 5 anni, nel 40 % dei casi all’interno di aree di sosta. Nel 35 % dei casi l’attacco ha avuto gravi conseguenze psicologiche sulla vita lavorativa del soggetto. Sempre più preoccupante il fenomeno dei criminali itineranti, bande che si spostano di paese in paese rubando il carico e poi rivendendolo subito in altri Stati. Europol afferma che il problema non è oggi affrontato in maniera sufficientemente coordinata dagli organismi pubblici e privati nell’UE a livello transnazionale e comunitario. Il problema ha anche gravi conseguenze in termini economici: su 286 casi registrati si sono avute perdite per oltre 12 milioni di euro, senza contare gli effetti personali. Il numero di aree di sosta sicure in Europa è oggi insufficiente: si è stimato in 1.2-1.5 miliardi di euro l’investimento complessivo necessario nei prossimi venti anni per colmare la lacuna. La Commissione europea ha dichiarato che nel budget per le TEN T non vi saranno risorse per le aree, dunque sarà necessario fare un ricorso ad un “mix” di aiuti statali, nazionali e locali, europei e privati. Per le aree esistenti, è emersa la necessità di creare standard europei comuni ed una procedura di certificazione standard: a questo proposito alla conferenza sono stati presentati i risultati del progetto Label per creare un “bollino” per aree sicure lungo gli assi di trasporto transeuropei TEN T e definire, implementare e valutare il processo di certificazione. L’obiettivo è arrivare ad ottenere la certificazione di almeno 70 aree di sosta in almeno 10 paesi membri dell’Unione europea e redigere uno schema condiviso fra il maggior numero possibile di portatori di interessi. Una domanda molto concreta è stata posta dalle associazioni di categoria: chi pagherà i costi della certificazione ? Altra difficoltà: molti fra i piccoli trasportatori non sono in grado di sostenere l’onere finanziario per accedere- si potrebbe dunque pensare ad una qualche forma di incentivo fiscale o deduzioni. C’è poi la mancanza, attualmente, di informazioni dettagliate ed affidabili sulle aree. Esistono degli strumenti (Truck Inform, TRANSPark) ma vanno migliorati. Dal canto loro, gli assicuratori si sono detti assolutamente favorevoli alle aree di sosta sicure ma lamentano l’assenza di statistiche affidabili e sufficienti per analizzare il problema ed “internalizzarlo” in qualche modo nelle polizze.
scenze acquisite sul campo) continuerà e che gli assi di trasporto transeuropei avranno anche una dimensione urbana.
Le problematiche
In conclusione, la Commissione europea è attiva ma non si possono non rilevare alcuni punti critici del suo approccio. In primo luogo, la generalità del Piano d’Azione, che prevede venti azioni definite “concrete”, e che invece concrete lo sono poco: si parla di un'iniziativa volta a migliorare le informazioni sugli spostamenti; di campagne di sensibilizzazione; di materiale informativo, attività promozionali e di formazione, pubblicazione di documenti di orientamento. Nel “calendario” delle venti azioni, il trasporto urbano di merci è all’ultimo posto, sia in senso cronologico (si parla di 2012) sia contenutistico (è prevista una “guida” e solo per “spiegare” alcune cose). La conferenza tenutasi a Bruxelles, oggetto di questo articolo, rientra fra le iniziative. Inoltre molte problematiche “sul campo” sono del tutto ignorate o passano in secondo piano, come i costi oppure la regolamentazione del conto proprio. Il problema di fondo è che la Commissione europea pare non riuscire a decidersi, confinata in una “zona grigia”: intervento per uniformare le pratiche in Europa oppure no? Il “principio di sussidiarietà” (Bruxelles deve intervenire solo quando un obiettivo non può essere sufficientemente realizzato da uno Stato) nel trasporto urbano di merci sembra aver condotto per adesso ad uno stallo.•
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Altro punto problematico sollevato sono i costi, spesso non alla portata delle piccole aziende. Interessante la discussione sugli appalti: gli enti locali dovrebbero promuoverli molto di più per coloro che dispongono di mezzi ecologici.
La Commissione europea intende valutare se semplificare ed armonizzare le revisioni dei veicoli e loro rimorchi a livello comunitario. In particolare, si vuole capire se e come ridurne gli oneri amministrativi a carico dei trasportatori ottenendo al contempo maggiore armonizzazione. La difformità delle pratiche, soprattutto dal punto di vista qualitativo, ha spesso gravi conseguenze sulla sicurezza stradale oltre che sulle emissioni inquinanti dei mezzi. Le differenze, spesso significative, delle procedure di revisione nazionali crea una situazione di inaccettabile disparità fra trasportatori, con precisi riflessi sulla competitività.
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ALBO
Un Albo al servizio del settore tra competitività e sicurezza Raffaele Maria de Lipsis, presidente uscente del Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori traccia un breve bilancio sull’attività del 2010 Raffaele Maria de Lipsis
ono 111.000 le aziende con veicoli riale, formazione giuridico amministratiiscritte all’Albo. Un settore impor- va, formazione tecnico–logistica, formatantissimo per tutta l’economia ita- zione conducenti. liana. Basti pensare che le imprese di Una attenzione particolare è da rivolgeautotrasporto trasferiscono, su distanze re ai Corsi Pre–Master, sviluppati in colsuperiori ai 50 km, l’80% delle merci; di laborazione con le Università Italiane fatto le aziende consentono di sostene- (vedi articolo p.19) re la crescita economica in maniera più che proporzionale rispetto al Prodotto Interno Lordo. Se è vero che la crescita dei trasporti negli anni passati è stata 1,5 volte la crescita del PIL è altrettanto significativo che negli ultimi anni si è registrato un mutamento negli indici di produttività in quanto non crescono più le tonn-km, ma i veicoli-km. Anche in tempi di crisi, dunque, si può sperare che da questo settore giungano i segnali positivi di una ripresa economica. La tutela delle aziende di mo- Corso di formazione tecnico-logistica vimentazione merci su strada è, dunque, non solo un compito istituzionale del Comitato Centrale dell’albo degli autotraLa Piattaforma telematica: sportatori, ma una priorità che va oltre i una realtà per il settore meri interessi di settore e che investe, in- L’implementazione di una piattaforma vece, l’equilibrio stesso del nostro tessuto telematica a supporto delle attività delle produttivo. aziende di autotrasporto iscritte all’Albo Un settore complesso, sottoposto a una rappresenta, indubbiamente, il “fiore alrapida evoluzione sia in termini di pro- l’occhiello” in un panorama di iniziative gresso tecnologico sia in tema di com- che si caratterizzano per essere episopetitività interna e internazionale. diche e non strutturate. L’informatica e Proprio per fare fronte a questa com- la telematica rappresenta per le aziende plessità e fornire agli operatori utili stru- di autotrasporto non solo uno strumento, menti per il consolidamento della pro- ma il mezzo per migliorare i processi fessione, Il Comitato Centrale dell’Albo produttivi su trasporti e logistica. degli Autotrasportatori, negli ultimi anni Il Comitato al confronto con l’Europa si è distinto per il notevole lavoro che ha sviluppato in termini di studi e ricerche e Con riferimento a questo settore il lavodi formazione. ro del Comitato è finalizzato a porre in Il testimone che lasciamo è caratterizza- rete le aree di sosta attrezzate per mito da un Programma formativo, che nel gliorare i livelli di sicurezza. Il software corso degli anni si è arricchito di contri- messo a punto sarà fornito a tutte le 21 buti scientifici di alto livello, grazie alla aree di sosta cofinanziate dal Comitato professionalità di docenti di alto profilo Centrale dell’Albo e “aperto” a tutte le che costituiscono il “parco formatori del- aree di sosta sia pubbliche che private l’Albo”. Le azioni di intervento sono sta- che vogliono collegarsi alla Piattaforma te quelle legate a formazione manage- del Comitato Centrale dell’Albo.
Il software è stato sperimentato in un incontro internazionale a Brescia, riguardante il Progetto SETPOS che riguarda la messa in rete delle aree di sosta attrezzate, con risultati più che lusinghieri e con un forte riscontro positivo da parte di operatori stranieri. Il programma del Comitato Centrale ha già attivato investimenti per circa 91 milioni di euro, con cofinanziamenti pari a circa 22 milioni di euro. Ha avviato un nuovo progetto centrato proprio sull’infomobilità e sul valore del network. L’Albo non si inserirà a nessun titolo nella gestione finanziaria delle imprese che decideranno di investire nelle aree, ma agirà soggetto catalizzatore dei progetti e della loro implementazione. Sono numerosi gli strumenti di cui saranno dotate le aree: una rete internet e intranet nazionale e una piattaforma telematica per la condivisione dei servizi; una banca dati georeferenziata delle aree di sosta attrezzate e dei servizi messi a disposizione; uno strumento informatico capace di rispondere alle esigenze di interrogazione degli autotrasportatori. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema capace di gestire l’informatizzazione e la messa in rete di tutte le aree di sosta attrezzate aderenti al progetto, in modo tale da rendere disponibili i loro servizi. Non meno importante l’obiettivo di fornire un servizio disponibile agli autotrasportatori per facilitarli durante il loro viaggio. Ai normali sistemi di infomobilità, il Comitato Centrale aggiunge una serie di servizi reali alle imprese come l’instradamento dei veicoli in caso di eventi di blocco del traffico con informazioni utili alla ripresa del percorso stradale, ma anche quelli di prenotazione di aree di parcheggio per automezzi pesanti e veicoli commerciali.
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di Raffaele Maria de Lipsis
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Sistema VE.GA. (Valorizzazione economica gestione aziende autotrasporto) Un software che, a partire dalla specificazione della tratta di viaggio e della filiera di riferimento, calcoli il costo finale del percorso. L’utilizzo di Vega permette di accedere a una serie di strumenti e servizi informativi che garantiscono la possibilità di una previsione puntuale sugli elementi del viaggio che si sta per affrontare. In relazione a uno specifico percorso, Vega associa non solo la distanza, ma anche il tempo di spostamento in funzione dei livelli di accessibilità territoriale, delle caratteristiche delle reti stradali e dei nodi di traffico. La rete stradale viene rappresentata graficamente: prima attraverso una divisione in settori del territorio nazionale e poi tramite l’identificazione dei nodi di traffico con i relativi parametri identificativi e le caratteristiche fisiche e funzionali. In questo modo, i livelli di servizio della rete sono rappresentativi delle condizioni operative corrispondenti al traffico
medio giornaliero. Vega procede inoltre all’elaborazione delle funzioni di capacità stradali e differenzia le tipologie di utenti, suddividendoli in abituali e non abituali. Procedimento analogo anche per le arterie stradali, raggruppate in autostrade e strade a carreggiata unica, con almeno due corsie per senso di marcia. Il sistema è in grado di fornire il calcolo dei tempi medi di percorrenza per i vari tipi di arco, sia a vuoto sia in condizioni di traffico per le diverse fasce orarie. A disposizione di Vega anche una base dati, che contiene tutti i dati di interesse del software, che è stato progettato per avere caratteristiche di usabilità e completezza. Nella valutazione dei costi spicca la caratterizzazione del modello rispetto alla variabile “distanza” e al tempo; nel calcolare il costo del trasporto di un determinato percorso, VEGA non tiene conto solo del chilometraggio percorso, ma anche del tempo di percorrenza. La variabile tempo è stata la vera sfida lanciata dal Comitato Centrale attraverso VEGA. Il sistema inoltre, in maniera in-
novativa rispetto agli studi precedenti, tiene conto delle differenti variabili che incidono sul costo del lavoro, in considerazione della normativa interna e comunitaria nonché delle specificità legate alle varie filiere. Il progetto VEGA, oggi è realizzato ed è a disposizione delle imprese di trasporto, a riprova della alacrità e della encomiabile spinta in favore delle imprese da parte del Comitato Centrale. È un’altra iniziativa realizzata ed è Il versamento può essere effettuato on line o con bonifico bancario un altro motivo di compiacimento della Presidenza del Comitato per A partire dal 7 dicembre e fino al 31, è possibile pagare le quote per l’iscrizione all’Albo relativa al 2011. aver messo a disposizione del È stata confermata la possibilità di poter adempiere al versamento della quota attraverso un sistema di mondo del trasporto uno strumenpagamento telematico con l’utilizzo di carte di credito (circuiti Visa o Mastercard), di conto Bancopoto molto utile anche per favorire sta / PostePay o mediante bonifico bancario. una soluzione agli aspetti contratDa quest’anno viene consentita la possibilità – solo con una delle predette modalità di pagamento in tuali del servizio. La sperimentavia telematica – di effettuare un versamento multiplo di quote di iscrizione all’Albo, riferito a più imprese, zione è stata già completata, sarà mediante un'unica transazione. L’effettuazione di un versamento multiplo non consente il ricalcolo delcompito del Comitato Centrale dela quota. In alternativa, l’impresa può ancora provvedere al versamento della quota presso gli Uffici pofinire in futuro le procedure di acstali, attraverso l’utilizzo di un normale bollettino di conto corrente. cesso da parte degli operatori. Nel caso in cui si ritenga che l’importo da versare non risulti corrispondente a quello calcolato dall’utente in base al parco veicolare posseduto alla data del versamento, l’utente potrà ricalcolare la quota, coSensibilizzazione sulla sicurezza municando, poi, l’effettiva composizione del proprio parco veicolare circolante all’Organismo provinstradale per l’autotrasporto ciale per la tenuta dell’Albo, nonché al competente Ufficio UMC. L’impresa non sarà più tenuta ad esiPer sensibilizzare la categoria ma bire alcuna ricevuta al competente Organismo territoriale per l’Albo. La prova dell’avvenuto pagamento anche tutti gli utenti della strada, il della quota relativa all’anno 2011 dovrà essere comunque conservata, dalle imprese, ai fini degli evenComitato Centrale realizza delle tuali controlli, sempre effettuabili da parte dei competenti Organismi provinciali per la tenuta dell’Albo. campagne di sensibilizzazione. Il versamento dovuto per la quota di iscrizione all’Albo per l’anno 2011, compiuto in una delle modaNe sono state realizzate tre nel corso lità descritte, dovrà essere effettuato entro la data del 31 dicembre 2010. degli ultimi anni e un bilancio è staIl Comitato Centrale provvederà a trasmettere ad ogni singolo Organismo territoriale per l’Albo, in forto sintetizzato nel VI Quaderno sulmato elettronico, i riscontri relativi ai versamenti effettuati, per singola impresa. la sicurezza, con la prefazione del Le imprese possono incorrere nelle procedure di sospensione dell’iscrizione all’Albo in caso di manministro delle Infrastrutture e Tracato o insufficiente versamento della quota. sporti Altero Matteoli. I punti del progetto della IV Campagna, già progettata, vogliono LE QUOTE PER IL 2011 sottolineare, rafforzare e allo stesAnche per quest'anno restano invariate le quote di iscrizione all'Albo, so tempo sostenere proprio il constabilita nelle seguenti misure: cetto delle sinergie puntando su Quota fissa di iscrizione da versare da parte di tutte le imprese comunque iscritte all’Albo: € 20,66 promozione ed educazione per disseminare i risultati e diffondere Ulteriore quota dovuta da ogni impresa in relazione alla dimensione numerica del proprio parco veicolare, le conoscenze del Comitato Cenqualunque sia la massa dei veicoli con cui esercitano l’attività di autotrasporto: Con un numero di veicoli da 2 a 5: € 5,16 trale verso il mondo esterno rafforCon un numero di veicoli da 6 a 10: € 10,33 zando il concetto “la sicurezza Con un numero di veicoli da 11 a 50: € 25,82 stradale un valore diffuso”. Con un numero di veicoli da 51 a 100: € 103,29 Per raggiungere gli obiettivi di Con un numero di veicoli da 101 a 200: € 258,23 campagna sarà necessario mobiliCon un numero di veicoli superiore a 200: € 516,46 tare le coscienze e offrire all’opinione pubblica un coinvolgimento Ulteriore quota (in aggiunta a quelle di cui ai precedenti punti 1 e 2) dovuta dall’impresa per ogni veicolo tale da sentirsi parte integrante di massa complessiva superiore a 6.000 chilogrammi di cui la stessa è titolare: Con massa complessiva da 6.001 a 11.500 chilogrammi: € 5,16 del mondo dell’autotrasporto. Con massa complessiva da 11.501 a 26.000 chilogrammi: € 7,75 Una sfida importante che l’Albo Con massa complessiva oltre i 26.000 chilogrammi: € 10,33 saprà sicuramente cogliere e valorizzare al massimo.•
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C’è tempo dal 7 al 31 dicembre per il pagamento dell’iscrizione
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ASSOCIAZIONI
Il ruolo dell’autotrasporto per rilanciare il Paese
Logistica protagonista Proprio in tema di logistica, Silvia Velo è la prima firmataria di un progetto di legge per il riordino degli interporti e delle piattaforme logistiche che, tra l’altro, propone di riordinare le competenze in materia di pianificazione per le piattaforme logistiche territoriali tra i tre livelli (Unione europea, nazionale e regionale) e di lasciare invece alle regioni il compito di autorizzare la costruzione e la gestione di un interporto, lasciando al ministero delle infrastrutture e dei trasporti il riconoscimento delle piattaforme logistiche esistenti e la localizzazione di nuove eventuali strutture. Molto significativa è stata l’introduzione del presidente nazionale Daniele Caffi, che, dopo aver toccato quelli che sono gli aspetti di maggior criticità del settore, poi ulteriormente approfonditi dalla relazione del responsabile nazionale Gianni Montali, ha lanciato un allarme su cui vale la pena soffermarsi con la massima intenzione.
“Fare chiarezza – conclude Caffi – è la parola d’ordine per garantire a chi rappresenta la categoria e sta lottando per la legalità, di non trovarsi seduto a qualche tavolo istituzionale in compagnia di chi odora fortemente di mafia”.
Da sinistra: Daniele Caffi, presidente nazionale Cna-Fita; Bartolomeo Giachino, sottosegretario ai Trasporti e Silvia Velo, vice presidente della Commissione Trasporti della Camera L’infiltrazione e il radicamento della malavita organizzata nel mondo dell’autotrasporto stanno diventando un problema che rischia di di contaminare profondamente il nostro sistema economico.
L’impegno contro la criminalità “Su questo fronte - ha detto Caffi - la Cna-Fita è impegnata da tempo a denunciare e far emergere questa gravissima situazione. Su questo argomento tutta la categoria deve un plauso al nostro dirigente Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, che è impegnato da anni in questa battaglia. Anche quando nessuno gli voleva credere o forse era più conveniente far finta di nulla, ha continuato e sta continuando la sua lotta supportato dal gruppo dirigente Fita di quella regione. È emersa una situazione criminale che di fatto sta annientando e distruggendo quelle imprese che invece vogliono operare in modo pulito, trasparente e nel rispetto delle regole. “È purtroppo una realtà che al Nord non riguarda solo l’Emilia Romagna: bisogna che la politica prenda il coraggio a due mani e accenda un potente faro per illuminare quelle aree buie dove si annida la delinquenza e l’illegalità, distruggendo le nostre sane imprese e il tessuto sociale del nostro Paese.
Il Comitato al confronto con l’Europa La relazione del responsabile nazionale di Cna-Fita Gianni Montali si è concentrata sulle problematiche e sulle prospettive dell’autotrasporto, a cominciare dalla situazione di crisi economica che coinvolge il settore: “Come autotrasportatori stiamo pagando un prezzo altissimo – afferma Montali – la nostra è una condizione di maggiore drammaticità rispetto ad altre categorie”. Un settore, tuttavia, che intende riprendere un cammino di crescita. “Chiediamo di continuare a fare il nostro lavoro con serenità – prosegue Montali, rispettando appieno le regole e senza essere costretti a prestare il fianco a comportamenti che nulla hanno a che fare con una sana imprenditorialità”. “Abbiamo dato atto al Governo degli sforzi fatti in tema di risorse, ma che di altre misure positive come quelle sui tempi di pagamento e sui pallets. Esse però si scontrano con il potere contrattuale, pressoché nullo, della nostra categoria con la committenza. Ora deve arrivare il momento ‘del raccolto’, non solo per equità e per rispetto degli accordi, ma principalmente perché le nostre imprese sono ormai allo stremo e non sono in condizione di sopportare ulteriormente quello che sta accadendo nei rapporti di mercato”. “In questo contesto – conclude Montali – non in contrapposizione ma in sinergia con gi altri attori, l’autotrasporto deve riuscire a ricavarsi quello spazio che gli compete, a cui ha diritto, direttamente proporzionale al ruolo di soggetto determinante nella mobilità delle merci e delle persone e senza il quale l’intero Paese si fermerebbe”.• Y.S.
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i è tenuta a Roma, alla fine di novembre, l'Assemblea annuale della Cna-Fita. Non si è trattato solo di un momento e di verifica del lavoro svolto nel 2010 da partte di una delle più importanti associazioni rappresentative dell’autotrasporto, ma anche di un’utile momento di riflessione per la categoria nel suo complesso. All’assemblea hanno partecipato il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino, e la vice presidente della Commissione Trasporti della Camera Silvia Velo. Il sottosegretario Giachino, in replica all’intervento di Montali ha sottolineato il sostegno alla categoria da parte del Governo: “Abbiamo rispettato gli accordi al 100%, confermando lo stanziamento di 400 milioni. Ora, se vogliamo davvero una prospettiva di sviluppo, dobbiamo sostenere il Piano nazionale della Logistica, che mette insieme tutte le politiche sulla mobilità e di cui gli autotrasportatori saranno i primi beneficiari”.
Dall’assemblea annuale di Cna-Fita una riflessione sui compiti e le aspettative del settore. Montali: “una categoria responsabile, che vuole il suo spazio ma è pronta a lavorare in sinergia”. E Caffi denuncia: ”Contrastiamo le infiltrazioni criminali”
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FORMAZIONE
Autotrasporto all’università D
La locandina del PreMitel Bologna
a anni ormai il Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori ha fatto della formazione uno dei cardini della sua attività. È forse la scommessa più importante sul futuro del settore, tanto più in un contesto in cui la competitività del mercato pone continue sfide sulla professionalità, il livello dei servizi, la sicurezza. Se l’obiettivo di fondo è quello di favorire il miglioramento dell’autotrasporto, l’impegno del Comitato Centrale si è negli ultimi diretto a promuovere iniziative formative su tutto il territorio nazionale, attivando collaborazioni con la rete delle organizzazioni e delle iniziative esistenti e sviluppando il confronto e le collaborazioni con Enti, Università e Scuole nazionali ed estere di formazione. Non si tratta di un’esigenza puramente teorica, ma di un bisogno che nasce nel vivo delle nostre realtà imprenditoriali e a cui l’Albo cerca di dare risposta nella sua veste di strumento attivo al servizio delle imprese. C’è bisogno di professionisti specializzati approfonditamente nella materia. Di qui l’idea di ampliare il ventaglio dell’offerta formativa, dai ruoli più operativi e tecnici a quelli più legati al management e alla pianificazione aziendale. Una formazione strutturata, infatti, necessita un periodo diverso di approfondimento maggiore rispetto a quello possibile in corsi strutturati su una durata di pochi giorni ciascuno. È stato dunque ritenuto necessario un passaggio dai semplici moduli ad un progetto di-
Nuove figure professionali legate al settore grazie alla collaborazione tra il Comitato Centrale dell’Albo e i principali atenei italiani di Yari Selvetella
viso in aree formative, avvicinando così il progetto ai master che vengono organizzati dalle Università italiane e tali da coniugare la parte scientifica della materia con quella applicativa-operativa ad oggi sviluppata dal Comitato Centrale. Pur essendo diverso l’approccio e la funzione di ciascuna materia, il settore dei trasporti propone infatti una serie di temi e materie molto articolati. Il percorso formativo proposto in collaborazione con queste università è dunque una sorta di prima specializzazione, xdetto Pre-Mitel (Pre-Master Imprese Trasporti e Logistica) rivolto ai laureati nelle discipline di riferimento.
Il progetto con le università Una formazione d’eccellenza da realizzare in collaborazione con le università su tutto il territorio italiano, rivolta ai laureati in diverse materie. Il Comitato Centrale dell’Albo ha dunque avviato nuove forme di interazione con alcune dei principali atenei italiani per formare, anche attraverso corsi di specializzazione, nuove figure professionali legate al settore dei trasporti. In questa prima parte del progetto sono state coinvolte le università di Bologna, Castellanza, Genova, Napoli, Roma, Salerno, Trieste e Verona. I nuovi corsi, gratuiti, si svilupperanno entro la fine dell’anno, e saranno destinati a studenti delle facoltà di economia, ingegneria, giurisprudenza, scienze politiche, informatica, che abbiano conseguito la laurea, triennale e specialistica, negli ulti-
mi due anni con una votazione non inferiore a 100/110. Il percorso formativo ideato offrirà una prima specializzazione, che darà ad alcuni allievi la possibilità di avvicinarsi a realtà aziendali attraverso uno stage di tre mesi presso imprese di autotrasporto individuate dal Comitato Centrale per l’Albo. L’obiettivo è quello di costituire un collegamento tra la preparazione accademica e quella aziendale: si tratta ormai di un legame che viene ritenuto indispensabile sia dalle imprese che dalle istituzioni. Sul sito ufficiale dell’Albo www.alboautotrasporto.it, nella sezione dedicata alla formazione sarà possibile rintracciare tutti i contatti e le informazioni di dettaglio su questa iniziativa.
Docenti qualificati L’Albo ha intanto ampliato il numero dei suoi insegnanti, rivolgendosi a professionisti i cui requisiti garantiscano ai partecipanti un percorso formativo molto qualificato. Si va così costituendo un team specialistico in grado di trasferire non solo gli elementi di analisi e valutazione di settore, ma anche le metodologie idonee a interpretare e approfondire le evoluzioni delle singole materie trattate. L’obiettivo è quello di diffondere, all’interno delle aziende, figure la cui preparazione consenta un miglioramento sia in termini di qualità d’impresa sia per quanto riguarda più in generale la qualità del settore del trasporto merci.•
Anita Servizi, la struttura di formazione e servizi alle imprese di Anita e Confindustria, ha recentemente presentato i dati sulle sue attività: oltre settecento lavoratori formati in un anno e circa trenta aziende di autotrasporto coinvolte in sette regioni. L’83% dell’offerta formativa è stata di tipo tecnico specialistico, il 17% manageriale e gestionale. Tale incidenza si spiega con la preponderanza di autisti, addetti alle operazioni di carico e scarico di merci e disponenti, nella partecipazione ai corsi.
“Il nostro piano formativo avviato attraverso il Fondo interprofessionale Fondimpresa, è il frutto del primo accordo quadro siglato nel settore da Anita, con le rappresentanze sindacali – ha affermato Alfonso Trapani, Amministratore delegato di Anita Servizi –. L’obiettivo del progetto è quello di favorire una formazione continua alle imprese e ai loro addetti per agevolarne la crescita, lo sviluppo, l’efficienza e la qualità dei servizi”.
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I DATI DI ANITA SERVIZI
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UN PIANO PER LA RIPRESA Dopo la presentazione alla Commissione Trasporti, il nuovo Piano della logistica passa alla fase di elaborazione e attuazione in seno alla Consulta: infrastrutture, servizi, regole per ridare slancio alla competitività del paese di Yari Selvetella
ià da qualche anno l’Italia sta presieduto dal prof. Rocco Giordano. provando a dotarsi di strumenti Si tratta in buona sostanza di un nuovo Contro la “tassa” logistica progettuali per migliorare il fun- piano, che tiene conto di tutti gli elemen- “È un piano di 46 azioni verificate attrazionamento della logistica delle merci e ti di complessità scaturiti dalla congiun- verso più di 50 incontri e audizioni che per trarne vantaggio in termini di com- tura economica e focalizza su alcuni te- proseguiranno anche nelle prossime petitività internazionale e razionalizza- mi chiave le necessità degli interventi. settimane” ha ricordato il presidente zione delle risorse. Nel 2005 fu ampia- Sono poi proseguiti, nelle settimane Giachino alla Consulta. mente condiviso un “patto” tra le istitu- successive, i momenti di confronto e di “Diversi studi quantificano in 40 miliardi zioni e i principali attori nel settore delle apertura ai suggerimenti e ai contributi il nostro ritardo logistico nei confronti infrastrutture dei trasporti, da cui degli altri Paesi europei. Quella che, scaturì, nel 2006, un Piano naziocon efficace sintesi giornalista, è nale in cui venivano indicate le stata chiamata la ‘tassa’ logistica. priorità per liberare il paese dallo Noi non solo volgiamo ridurre quesvantaggio di un sistema trasportista tassa, ma siamo fermamente stico inadeguato e trasformare la convinti che la logistica possa e logistica in un’occasione di crescidebba essere un fattore di sviluppo. ta. Il Piano non è un libro da leggere, Trascorso all’incirca un quinquenper trarne nozioni o cultura, ma per nio da quel progetto, che fu poi sosbloccare l’inefficienza logistica del stanzialmente accantonato negli Paese e la Consulta può essere il anni successivi, il Governo ha decisoggetto attuativo di questo progetso di rimettervi mano e aggiornarlo to”. alle esigenze di una situazione Sono moltissimi i progetti previsti con economica profondamente modifil’intento, tra l’altro, di integrare e racata e di un contesto europeo in zionalizzare le varie iniziative già procui è sempre più accesa la sfida mosse negli ultimi tempi. Tra i vari della competitività. Dopo varie diesempi, quello delle varie piattaforLa valorizzazione delle infrastrutture portuali avrà un ruolo importante nel nuovo Piano della Logistica chiarazioni d’intenti e moltissime me telematiche finanziate col contrioccasioni di condivisione con gli buto pubblico e destinate al mondo operatori e gli enti territoriali (più di dei trasporti, come il Sistri, Uirnet e il cinquanta incontri), avvenuti nel corso di di tutti i soggetti della filiera, fino alla riu- progetto dell’Albo degli autotrasportatori, questi mesi, da ottobre la revisione del nione della Consulta del 17 novembre in che dovrebbero essere ricondotte nell’alPiano è entrata nel vivo, ed entro la me- cui è stata presentata una bozza che veo di un solo progetto e di un solo dispotà di dicembre è attesa la sua approva- rappresenta l’esito di un percorso parte- sitivo elettronico. Come si legge nelle prezione in seno alla Consulta generale cipato e di cui si attende ora l’approva- messe alle linee politiche di attuazione dell’autotrasporto e della logistica. zione. Sarà poi la stessa Consulta la se- del Piano, uno dei grandi temi della politiIn questo senso la Consulta diviene un de in cui proseguirà l’elaborazione e l’at- ca economica, che viene costantemente organo chiave, anche per mettere al ri- tuazione del piano. Nel 2006, nonostan- sottolineato, è il debito pubblico che ogni paro il progetto da qualsiasi turbolenza te l’approvazione del piano da parte del anno costa al Paese oltre 80 miliardi di inpolitica. E proprio la Consulta in questi Cipe, il mutato equilibrio parlamentare teressi. Meno presente nel dibattito politimesi ha preso nuovo slancio e il suo produsse una brusca frenata, fino a co il maggior costo provocato dalla mobilità per viaggiatori e merci, pari a 100 mipresidente, nonché sottosegretario ai bloccarne l’esecuzione. Trasporti Bartolomeo Giachino, ha pre- L’intenzione, stavolta, è quella di garan- liardi di euro l’anno; 40 miliardi per la logisentato alla Camera dei Deputati le tire una prosecuzione del progetto che, stica e trasporti, 60 miliardi per la mobilità analisi e le linee di attuazione elaborate nell’interesse del Paese, vada oltre le dei viaggiatori in termini di maggiori costi economici e sociali. con il contributo del Comitato scientifico contingenze politiche.
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Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, e Presidente della Consulta, Bartolomeo Giachino
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Dunque il danno causato dall’inefficienza logistica, secondo la Consulta, è ancora più alto di quello generato dal debito pubblico.
Consolidare il ruolo dell’Italia “Ho più volte ribadito che saremmo partiti dal lavoro fatto nel 2006 con l’aggiornamento del Patto e del Piano della Logistica (che era stato apprezzato e condiviso dalla committenza di Confindustria) – ha affermato Giachino nel corso dell’audizione del 20 ottobre alla Commissione trasporti della Camera. L’obiettivo è ritrovare un consenso allargato an-
efficienza del sistema. Ci vogliamo porre l’obiettivo di recuperare 1/10 del gap logistico (40 miliardi di euro) l’anno. Un recupero che via via sarà valorizzato dalla realizzazione delle nuove infrastrutture e dalla risoluzione di criticità evidenti. Siamo anche convinti che il recupero di efficienza logistica, dai porti a tutto il sistema logistico, ci porterà un incremento della crescita”. “Il Paese, attraverso una serie di misure apprezzate da tutti gli organismi internazionali, ha retto la grave crisi economica mondiale. Ora dobbiamo lavorare tutti alla ripresa e la logistica è una delle carte strategiche più importanti per recuperare competitività ma soprattutto per avere una spinta nuova alla crescita economica del Paese”. Sono le stesse istituzioni europee a chiederci di adottare una chiara pianificazione. Come si legge nel Rapporto europeo sulle politiche dei trasporti (2000-2008), l'Italia è un Paese in cui il
fattori. Anzitutto si generano maggiori costi per il sistema delle imprese industriali; in secondo luogo si producono congestione e inquinamento (con l’effetto di gravi costi economici e non solo). Infine è evidente come un sistema logistico obsoleto abbia difficoltà ad attirare scambi commerciali. Una mancanza ancor più grave se si considera che un paese come l’Italia, per la sua collocazione al centro del Mediterraneo, ha una posizione particolarmente vantaggiosa per l’attività logistica e capace di produrre valore aggiunto. Le carenze del sistema italiano si traducono in dati significativi: il differenziale per il settore delle merci rispetto alla media europea è infatti di 4 punti percentuali. Questo divario si allarga se operiamo il raffronto solo con la Germania dove l’incidenza dei costi di trasporto e logistica rispetto al fatturato di settore è del 15% contro il 20,5% dell’Italia. A causa
C. Ricozzi, segretaria della Consulta, B. Giachino, presidente e R. Giordano, coordinatore scientifico del Piano
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che attraverso la partecipazione degli Enti Locali, delle Autorità portuali, degli Interporti e degli operatori del settore. Restano infatti fermi i capisaldi del Piano della Logistica e cioè: politiche infrastrutturali, intermodalità, regole e mercato, sicurezza e controlli, nella considerazione e convinzione che il quadro di contesto si è completamente modificato in questi anni e che le prospettive sono sempre più condizionate da processi economici e politici non più di scala nazionale, né tantomeno europea. Il nostro spirito deve essere innanzitutto orientato a consolidare il nostro ruolo in Europa, cercando di cogliere le nuove opportunità che si aprono sia nell’EstEuropa che nel Bacino del Mediterraneo e allo stesso tempo dobbiamo incrementare la quota del nuovo traffico Far East-Europa”.
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Non sarà un libro dei sogni “Non sarà un libro dei sogni – afferma ancora Giachino - sarà un Piano operativo che attraverso le azioni condivise e concertate con il territorio darà vita a un recupero, giorno per giorno, punto logistico per punto logistico, di
mercato dei trasporti si è significativamente evoluto dagli anni novanta a oggi e dove, tuttavia, il conseguimento degli obiettivi è molto spesso limitato dall'assenza di una chiara strategia di lungo periodo. E già vengono indicate le prime calendarizzazioni. Nel mese di novembre sono state individuate, in ordine di priorità, le scelte per ridurre l’inefficienza del sistema a partire dal 2011 e per attrarre traffici ai nostri porti e ai nostri aeroporti. Si tratterà comunque di un piano a lunga gittata, che copre un arco d’azione di circa un decennio, ma di cui sarà possibile una valutazione degli effetti già nei primi 3 anni. Secondo le prime stime della Consulta, se si riuscisse ad abbassare le quote dei maggiori costi del 10% all’anno, sarebbe possibile recuperare per i primi tre anni ben dodici miliardi di euro.
Un fattore chiave Ma perché la logistica può essere letta come un elemento fondamentale per affrontare gli effetti della crisi? Nella sintesi presentata dal governo, la responsabilità delle inefficienze logistiche viene declinata in tre fondamentali
di queste inefficienze, il nostro Paese perde traffico via mare e via aerea, per un valore di 3-4 miliardi di euro l’anno.
Confronto aperto L’impostazione del Piano della Logistica si basa sul costante confronto non solo con gli operatori trasportistici, logistici, con gli enti territoriali e con le autorità preposte alla gestione dei vari segmenti della filiera logistica. Importante il canale di comunicazione istituito con tutti i ministeri a vario titolo coinvolto. Un approccio sintetizzato dallo slogan “la politica entra nell’anima delle politiche governative”. Si va da protocollo sottoscritto dai ministri Matteoli (Infrastrutture e Trasporti) e Maroni (Interno) per contrastare l’abusivismo e promuovere i controlli su strada. Con gli Affari esteri è stato definito un programma con l’obiettivo dei collegamenti con il Nord Africa e per promuovere l’immagine logistica del Paese. Decisivo il confronto con il ministero dell’Ambiente, alla ricerca di soluzioni efficenti ed ecocompatibili e con il ministero dell’Economia per sostenere una politica industriale del trasporto di merci. In un momento in cui occorre sempre essere bene attenti alla com-
esportazioni e “franco destino” per le importazioni: la regìa dell’attività di logistica lasciata agli operatori esteri rappresenta una perdita di fatturato stimata nell’ordine di 10 miliardi di euro all’anno, che il nostro sistema economico non può più permettersi.
L’azione n°25 prevista dal Piano della Logistica riguarda i corridoi Ten-T, con le relative priorità e date operative. Si tratta di un tema che è già entrato di gran carriera nella stretta attualità. L’ultimo atto importante riguarda il Parlamento italiano che, con voto pressoché unanime, ha approvato i programmi del Governo sulla Torino-Lione come parte del Corridoio 5 che collegherà Lisbona a Kiev. “Sono felice di aver dato il mio apporto perché tutte le forze politiche votassero le cinque mozioni a favore della Tav – afferma il Sottosegretario Giachino, che ha parlato all’aula a nome del Governo. Con un voto così ampio si boccia ogni possibile ipotesi di alternativa di tracciato che, passando da Ventimiglia a Genova, taglierebbe fuori il Piemonte dallo sviluppo futuro”.
La Torino-Lione è una delle opere strategiche più importanti nel piano delle reti TEN. Le prime deliberazioni dell’Europa, secondo il progetto Delors, risalgono al 1995. L’ultima, innovata proprio dall’Italia con il progetto presentato dal Presidente Berlusconi nel semestre di Presidenza italiana 2003, è stata approvata nel 2004. Il piano delle reti TEN, che sarà realizzato prevalentemente su ferro, è ritenuto a livello europeo l’azione più importante per la diminuzione delle emissioni di CO2 entro il 2020, secondo gli obiettivi decisi al vertice di Kyoto. Dopo le forti proteste che bloccarono nel 2005 la prima ipotesi progettuale, nel 2006 venne istituito l’Osservatorio per rispondere dapprima ai quesiti sulla capacità della linea storica
patibilità tra le norme nazionali e quelle europee, molto importante anche la collaborazione delle Politiche Comunitarie. Anche con il ministero delle Politiche Agricole è stato coinvolto per cercare di ottimizzare la filiera dell’agroalimentare, così come le Attività Produttive saranno attivate per concordare le politiche di filiera. Infine con il ministero del Welfare si apre un confronto a cui le aziende di autotrasporto sono molto interessate e che risulta essere uno dei temi più sensibili: la riduzione del costo del lavoro, per evitare la delocalizzazione delle più importanti imprese di trasporto italiane.
sulla domanda di traffico sull’intero arco alpino, poi alle problematiche del nodo di Torino e, infine, in merito alle alternative di tracciato in val di Susa, che trovano una formalizzazione nell’accordo di Pra Catinat, validato dal tavolo istituzionale di palazzo Chigi del 29 luglio 2008. Da quel momento, l’Osservatorio è incaricato della governance del progetto complessivo della parte comune di competenza di LTF e della parte nazionale di competenza di RFI, garantendo l’unitarietà di ispirazione di indirizzi. A tal fine, l’Osservatorio ha elaborato sette specifiche tecniche per la territorializzazione del progetto. Si è così arrivati ad un progetto preliminare che prevede un tunnel di base di 57 chilometri, di cui 45 in Francia e 12 in Italia.
Un assetto da modificare Uno spazio importante, nelle analisi proposte dal Governo, è occupato dalla necessità di incrementare l’utilizzo di modalità alternative al tutto-gomma. L’obiettivo è da un lato stimolare forme di co-modalità e dall’altro porre le basi per una politica industriale di settore che, oltre ad agire sulla qualificazione dell’offerta logistica, includa azioni di accompagnamento per la logistica di distretto e di filiera ed indirizzi per l’integrazione di sistema intelligenti facilmente accessibili. Ma si pone fortemente anche la questione del rispetto delle regole. L’esecutivo intende agire attraverso l’intensificazione, già avviata, di una forte e rinnovata politica dei controlli e contestualmente puntare a politiche che rendano sempre più competitiva la nostra offerta trasportistica. Ma forse l’aspetto più rilevante, da un punto di vista economico, è l’intenzione del nuovo Piano della Logistica di individuare soluzioni in grado di superare le abitudini commerciali degli operatori italiani nelle transazioni con l’estero. Si lavora con la clausola “franco fabbrica” per le
Criticità ai valichi Le stime elaborate nel 2008 sulle previsioni di traffico ai valichi alpini vanno oggi aggiornate alla pesante crisi economica ma, in ogni caso, i flussi attesi per il 2020 evidenziano criticità dei valichi ferroviari e stradali. Da uno studio promosso dal Comitato Centrale dell’Albo, emergono con chiarezza le difficoltà attuali dei nostri vettori e quelle che dovranno sopportare in relazione alle politiche adottate da paesi come l’Austria e la Svizzera, in termini di maggiori costi e tempi per attraversare le Alpi Si tratta dunque di un tema di grande importanza su cui si cercheranno nuove soluzioni.•
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TORINO-LIONE: IL PARLAMENTO HA DETTO Sì
Una rete da ridisegnare Uno degli aspetti più sentiti da parte degli attori del sistema è la necessità di ristrutturare la rete infrastrutturale portante del sistema e che il Piano della Logistica definisce nella sua struttura base. Il nostro sistema logistico e trasportistico oggi, a causa del deficit infrastrutturale e delle inefficienze del nostro sistema portuale (le dogane, ma non solo), oltreché della congestione del traffico nelle grandi aree metropolitane ha un gap, rispetto ai Paesi che guidano l’Europa, di almeno 40 miliardi di euro all’anno. Intanto, sul piano della riduzione delle spese, sono state indicate una serie di azioni, a costo zero per l’Amministrazione, previste a partire dal 2011. Si va dallo sportello unico doganale al decreto sui tempi d’attesa al carico e allo scarico, all’autonomia delle autorità portuali. Verranno adottati disincentivi per ridurre i viaggi a vuoto e premiare l’outsourcing logistico. Si lavorerà sulla distribuzione urbana delle merci, con un sistema a rete degli interporti e a un Piano nazionale per i sistemi intelligenti di trasporto. Il Piano della Logistica trova, tra l’altro, nelle linee generali, piena rispondenza con il Programma infrastrutture e strategie del ministero delle Infrastrutture e Trasporti: programmare il territorio, le infrastrutture, le risorse. Rispetto invece all’obiettivo di lungo termine del 2020, i temi di riferimento sono di grande respiro, ossia i grandi fattori che possono modificare la geografia dei flussi e di riflesso l’impatto sui luoghi, ovvero sul territorio, come l’energia, gli assetti finanziari, i temi ambientali e climatici, la concorrenza a scala mondiale, la sicurezza. Con questa impostazione nel corso del programma di sviluppo e attuazione del Piano saranno tenuti costantemente aperti i canali di comunicazione tra i diversi gruppi di lavoro attivati anche con gli altri Ministeri, con lo scopo di dare valenza di politica industriale al settore dei trasporti e della logistica.
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BILANCIO 2010
Governo e Associazioni riparte il confronto Scongiurato il fermo dei servizi che, in prossimità del Natale, avrebbe rischiato di bloccare il Paese, l’autotrasporto italiano affronta una fase che tutti si augurano di confronto costruttivo per la competitività del settore e per risolvere alcuni problemi strutturali. Al centro il tavolo tecnico voluto dal sottosegretario ai Trasporti Bartolomeno Giachino, che dovrebbe diventare una stabile sede di confronto tra le associazioni degli autotrasportatori, i committenti e il Governo. Durante il mese di dicembre gli autotrasportatori hanno guardato con interesse a quanto accadeva nei palazzi della politica nell’elaborazione della legge finanziaria, che è in via di definitiva approvazione mentre. Sul piano della verifica degli impegni assunti dal Governo col protocollo del primo dicembre, va segnalato anzitutto il percorso intrapreso con la seduta della Commissione bilancio della Camera dei Deputati del 3 dicembre: l’Esecutivo ha mantenuto l’impegno assunto con la categoria presentando un emendamento alla Finanziaria 2010 che stanzia 400 milioni di euro in favore del settore autotrasporto. Il 17 dicembre scorso, sono stati avviati i lavori del tavolo tecnico che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Associazioni di autotrasporto, della committenza e del Governo. Molti sono stati i temi messi in agenda, tutti decisivi per il settore, che verranno via via affrontati nel corso delle successive riunioni: si va dal costo del lavoro alle misure fiscali contro l’illegalità, dalla riduzione della filiera del trasporto agli accordi tra autotrasportatori e committenti.
FEBBRAIO
Missione sicurezza. Meno vittime sulle strade italiane Guardare alle prospettive del trasporto merci, nel tentativo di andare oltre gli ostacoli del quotidiano, significa anzitutto confrontarsi con due grandi temi: l’ambiente e la sicurezza.
Mese per mese i principali avvenimenti legati al settore riportati da Tir di Massimo De Donato
Per quanto riguarda il primo fattore, gli esiti della conferenza mondiale svolta recentemente a Copenaghen non autorizzano certo a considerare chiusa la partita. Per quanto concerne la sicurezza, molto è cambiato negli ultimi anni e molto deve ancora cambiare nel prossimo futuro. Mettendo a confronto i dati relativi all’infortunistica nel 2008 e quelli che riguardano il 2009, si evince che gli incidenti sono diminuiti complessivamente del 9,4%; il 13% in meno sono i sinistri con esito mortale e le persone decedute sono state 2.539 contro le 2.981 dell’anno 2008: 442 morti in meno (-14,8%). Il totale degli incidenti mortali con il coinvolgimento di veicoli superiori a 3,5 t è di 237, con 265 persone decedute. Cifre comunque impressionanti: in Italia i morti per incidenti stradali risultano all’incirca dieci volte più numerosi dei deceduti per cause delittuose. L’impegno per contrastare l’incidentalità nel trasporto stradale è un obiettivo comunitario e nazionale. Come bene evidenziato dal recente Quaderno VI dell’Albo dedicato proprio a questi temi, l’Unione europea già da vent’anni ha individuato il tema della sicurezza stradale come fondativo nella costruzione della nuova comunità internazionale. Il settore dell’autotrasporto può essere considerato come una sorta di “sorvegliato speciale”, sia per le caratteristiche intrinseche della movimentazione merci su strada, sia per l’attenzione mediatica, che non risparmia niente al camion, e semmai ne fa spesso un capro espiatorio. Non bisogna trascurare altri aspetti altrettanto importanti ed estremamente insidiosi per la sicurezza. Su tutti l’uso dell’alcol e delle droghe. Occorre individuare sanzioni specifiche nel caso di poli-assunzione contemporanea di alcol e droghe, fenomeno ad
oggi sottostimato ma molto diffuso e che rappresenta un micidiale cocktail con effetti facilmente immaginabili sulla sicurezza della circolazione stradale.
MARZO
Fondo di garanzia a quota 6 milioni Sono già decine, alla fine del mese di febbraio, le pratiche approvate dalla sezione autotrasporto del Fondo di Garanzia, operativa da fine dicembre. A circa sei milioni di Euro ammonta la cifra totale dei prestiti garantiti dal fondo alle piccole e medie imprese del settore, distribuiti uniformemente sul territorio nazionale. “Le imprese dell’autotrasporto, in genere contrassegnate da carenza di liquidità, stanno mostrando difficoltà sul fronte dell’accesso al credito, con ovvie ripercussioni che minacciano di compromettere la loro stessa esistenza – spiega Gianluigi Bassi, rappresentante per l’autotrasporto all’interno del comitato di gestione del fondo –. Il Fondo di garanzia rappresenta uno strumento in grado di aiutare le imprese a qualificarsi e a rimanere sul mercato finanziando non solo gli investimenti, ad esclusione di quelli per la sostituzione dei veicoli che rappresentano ancora la unica limitazione peraltro di carattere comunitario, ma anche operazioni di liquidità e di consolidamento delle passività”.
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GENNAIO
Un anno di autotrasporto
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A sbloccare la possibilità per le imprese di autotrasporto di accedere al fondo era stato il ministero dei Trasporti con un decreto ministeriale del 27 luglio scorso, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e il ministero dello Sviluppo.
APRILE
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Albo: Pronti alla qualità Favorire un miglioramento qualitativo delle aziende di autotrasporto è uno degli obiettivi strategici perseguiti dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. Sono molte le iniziative che vanno in questa direzione: corsi di formazione e aggiornamento, creazione di piattaforme telematiche, informazione, campagne di sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale. Già dal 2008 è diventato operativo il percorso nato con la legge delega n. 32 del 2005, che prevede un sistema volontario di certificazione della qualità per le imprese di autotrasporto per alcuni settori merceologici specifici: farmaci, rifiuti industriali, merci pericolose, agro-alimentare. Il Comitato Centrale ha perfezionato nel
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tempo gli strumenti operativi necessari alla certificazione, ovvero la check-list (lista di controllo), il modello del certificato finale e il rapporto di audit. Sono state selezionate cinquanta aziende che proprio in queste settimane si stanno preparando gratuitamente all’iter della certificazione. Tra le quattro filiere coinvolte dalla certificazione volontaria, a rispondere maggiormente è stata quella dell’agroalimentare, seguita da imprese addette al trasporto rifiuti e poi da aziende di autotrasporto di prodotti chimici e merci varie. La caratteristica particolare del percorso intrapreso per la certificazione dell’autotrasporto è che, a differenza di Iso9000 e Iso14000, si tratta di un modello pensato e realizzato appositamente per questo settore e dunque tiene conto di tutta la sua complessità e di tutte le impli-movimentazione delle merci.
MAGGIO
Infrastrutture: a che punto siamo? I ritardi nella realizzazione delle opere infrastrutturali sono noti a tutti. Ma non tutti sanno che in passato gli italiani hanno primeggiato nella costruzione di tunnel, strade ed autostrade. Diverse le cause che hanno determinato questa parabola discendente: risorse inadeguate e a singhiozzo, procedure lunghe e farraginose di allocazione dei finanziamenti, vincoli ambientali, leggi contraddittorie che rendono particolarmente complicata la progettazione, timidi investimenti privati. La conseguenza è stata la perdita di competitività del nostro Paese in un settore importante per la crescita economica e la coesione territoriale. L'esigenza di moderne ed efficienti infrastrutture è stata avallata dal governo
Berlusconi, che nel 2008 ha rilanciato la politica delle grandi opere con l'obiettivo di colmare il gap infrastrutturale dell'Italia e sostenere contemporaneamente il settore occupazionale. Le opere appaltate e cantierate dal maggio 2008 ammontano a 26,8 miliardi di euro. Degli 11,2 miliardi resi disponibili con la delibera Cipe del 26 giugno 2009, ne sono già stati assegnati 6,6.
GIUGNO
Albo: Formazione diffusa I progetti del Comitato Centrale dell’Albo nell’ambito della formazione si adattano alle necessità delle aziende: non si tratta di semplici corsi pensati senza tenere conto delle esigenze di chi dovrà prendervi parte, ma di progetti che vogliono, sempre di più, rappresentare un valore per le imprese incidendo il meno possibile sulla loro quotidianità.
In questa direzione possono essere lette le recenti decisioni dell’Albo in questo ambito. Anzitutto la scelta di decentrare lo svolgimento dei corsi. Per il 2010, infatti il Comitato Centrale non si pone più come struttura direttamente coinvolta nell’organizzazione, ma come istituzione che accredita strutture e docenti su tutto il territorio italiano per la realizzazione dei corsi stessi. Sempre con l’obiettivo di favorire la partecipazione ai corsi senza pesare troppo sulle pratiche quotidiane delle aziende, tanto più in un momento di crisi come quello che sta vivendo la nostra economia, il Comitato Centrale sta pensando anche ad altre iniziative. Partiranno in autunno, infatti, i primi esperimenti di formazione a distanza o, come suol dirsi, di e-learning. I primi due corsi realizzati con questa modalità saranno dedicati al management e alla telematica applicata. Di pari passo con l’obiettivo di diffondere sempre di più le conoscenze e le buone pratiche relative all’autotrasporto, è nata l’esigenza di formare dei professionisti specializzati approfonditamente nella materia. Una formazione d’eccellenza da realizzare in collaborazione con le università su tutto il territorio italiano, rivolta ai laureati in diverse materie.
LUGLIO
Siglato l’accordo tra Governo e associazioni L’autotrasporto italiano si predispone ad affrontare la pausa estiva e poi l’avvio del prossimo anno con una maggiore serenità: dopo quattordici riunioni improntate al confronto serrato tra associazioni rappresentative della categoria,
l’autotrasporto non vengono inseriti nel testo. La delusione della categoria è palpabile e la pace sociale rischia di saltare ancor prima di cominciare. Nella fase di approvazione del decreto è poi intervenuta, bocciandone alcuni contenuti, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nota come Antitrust. Nonostante le difficoltà, comunque, il decreto passa prima al Senato il 21 luglio e poi, alla fine del mese, alla Camera. Viene così attuato il contenuto dell’intesa siglata il 17 giugno e si conclude l’iter di questo confronto iniziato nel dicembre del 2009.
Pronti a ripartire Un luglio caldo mitigato da quello che, almeno per ora, sembra a tutti gli effetti un lieto fine. Sono stati approvati subito prima della pausa estiva i provvedimenti in favore delle aziende di autotrasporto e ora si guarda alla ripresa delle attività con riconquistato ottimismo. Gli autotrasportatori incassano nuove norme sui costi minimi, sui tempi di pagamento, sui tempi di carico e scarico, sulla corresponsabilità del vettore, sulla gestione pallets.
Albo: un network per le aree di sosta Molte aree di servizio italiane ed europee soffrono spesso di irriconoscibilità e di mancanza di servizi aggiuntivi tanto che – utilizzando una categoria coniata dall’antropologo francese Marc Augé – potremmo definire le autostrade e gli spazi adiacenti come dei non luoghi della modernità. L’impegno del Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori è invece quello di contribuire a connotare positivamente queste aree, trasformarli cioè
SETTEMBRE
Rimane aperta la questione di fondo e cioè quanto morderà ancora la crisi in quest’ultimo scorcio del 2010 e quanto le imprese riusciranno a rimanere a galla o addirittura a trasformare questa congiuntura negativa in un’occasione di crescita strutturale del settore. Nel percorso con il quale si è giunti all’acordo, tuttavia, non sono mancati i colpi di scena. Il primo intoppo arriva nella seconda settimana di luglio, in sede di approvazione del maxi-emendamento alla manovra economica del Governo. A sorpresa, infatti, i provvedimenti sul-
OTTOBRE
NOVEMBRE
Ferrobonus: i lavora sugli incentivi L’allarme rosso per il trasporto ferroviario di merci in Italia è stato lanciato da tempo dalle associazioni dei vettori, degli spedizionieri e degli autotrasportatori: i traffici calano e il principale operatore nazionale, Trenitalia, sta tagliando servizi nel nome della redditività economica. La crisi della rotaia italiana è strutturale e non è più coperta dall’alibi della congiuntura economica. Uno dei provvedimenti – seppure non l’unico – per invertire la tendenza è fornire incentivi per il trasferimento di veicoli o unità di carico dalla strada alla rotaia. È il cosiddetto Ferrobonus, che il Governo ha già istituito attraverso un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma il testo originario ha suscitato le proteste degli autotrasportatori e degli operatori intermodali, che non hanno condiviso le modalità d’erogazione. Il sottosegretario Giachino ha ascoltato le obiezioni ed ha incaricato i funzionari del ministero di effettuare alcune modifiche, che sono entrate in uno specifico decreto, già firmato dal ministro Matteoli ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La prima importante novità riguarda i soggetti che possono accedere al Ferrobonus: oltre alle imprese che hanno effettuato trasporto combinato negli ultimi dodici mesi (ossia nel secondo semestre 2009 e primo semestre 2010), hanno diritto al contributo anche quelle che hanno avviato nuovi servizi, offrendo così un ulteriore incentivo al trasferimento di traffico dalla strada alla rotaia. La seconda innovazione va incontro alle obiezioni degli autotrasportatori, che sono quelli che conferiscono le unità di carico ma che rischiavano di non accedere all’incentivo: il decreto correttivo impone alle imprese di trasporto intermodale che ottengono il contributo di girare almeno il 40% della somma ai loro clienti che operano sulla strada.•
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committenti ed Esecutivo, il tavolo trilaterale fortemente voluto dal sottosegretario Bartolomeo Giachino incassa, alla quindicesima mossa, il risultato sperato. Le principali associazioni degli autotrasportatori hanno dato il loro via libera ai punti proposti dal Governo, assicurando un periodo di pace sociale fino al 31 dicembre del 2011. L’intesa è stata siglata il 16 giugno, con l’evidente soddisfazione del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli. La trattativa è stata sicuramente complessa e non sono mancati i momenti d’incomprensione e i rischi di naufragio di tutta l’iniziativa. Mancano ancora le firme di Confetra e Assologistica, e Confindustria. Tra gli autotrasportatori manca invece la firma di Trasportounito. L'intesa è stata firmata da Unatras, Anita, Fedit e Movimento Cooperativo. Il sottosegretario Giachino ha annunciato che i provvedimenti saranno inseriti nel decreto legge sulla manovra Finanziaria (78/2010), che è attualmente in discussione al Senato e che dovrà essere confermato entro il 31 luglio. L’intesa prevede anche l’azione diretta del vettore finale per rivalersi rispetto al pagamento del corrispettivo. L’azione potrà essere esercitata, così come già accade in Francia, nei confronti di tutti coloro che hanno ordinato il trasporto, salvo diverse pattuizioni basate su accordi di settore. Probabilmente il punto più significativo, almeno dal punto di vista della volontà di giungere davvero a un definitivo rinnovamento del settore, riguarda la decisione delle associazioni di sottoscrivere una tregua sindacale fino al 31 dicembre 2011.
in luoghi in cui – grazie anche al decisivo apporto delle tecnologie – all’utente viene offerta la possibilità di curare al meglio sé e il proprio carico di merci e di rimanere sempre in contatto col mondo che lo circonda. Forte già di un programma che ha attivato investimenti per circa 91 milioni di euro (con un cofinanziamento di 22 milioni), il Comitato Centrale dell’Albo rilancia il suo progetto sulle aree attrezzate predisponendo un vero e proprio network della sosta per gli autotrasportatori. Non solo, quindi, la possibilità di utilizzare le pause dal proprio lavoro in modo degno, sicuro e utile, ma anche l’occasione di un confronto dinamico con queste infrastrutture, grazie all’utilizzo della telematica. Il tema delle aree di sosta è uno dei capitoli principali nelle strategie dell’Albo, che così raccoglie un’esigenza fortemente avvertita dalla categoria e di certo utile alla sicurezza di tutti gli utenti della strada. Il progetto Aree di Sosta Attrezzate nasce con lo scopo di fornire un supporto ai trasportatori in transito sulle strade ed autostrade italiane.
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Uno sguardo sul MERCATO ANALISI
Dopo un 2009 decisamente negativo, il 2010 è stato caratterizzato da luci e ombre. Italia in lieve miglioramento
L
di Ferdinando Tagliabue
’andamento del mercato del veicolo industriale, dopo un 2009 da dimenticare, non ha fatto registrare risultati entusiasmanti, ed è stato seguito da un 2010 che potremmo definire quanto meno balbettante. I dati che riportiamo sono quelli forniti da Roberto Giorgi, AD di Daf Veicoli Industriali. I risultati finanziari dei vari gruppi, con le sole eccezioni di Paccar e Scania, sono stati tutti contrassegnati dal segno meno: per quanto concerne Paccar va sottolineato un miglioramento nei primi 9 mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009 sia dei ricavi consolidati (passati da 5.850 a 7.240 milioni di $) e che hanno visto un crescente peso del mercato europeo (dal 29 al 35%) e del resto del mondo (passato dal 14 al 20%) sia dei profitti (da 65,8 a 287,8 milioni di $).
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Situazione europea Le previsioni per la crescita del PIL nel 2010 nell’Europa dei 27+2 è dell’1,4% a fronte di un -4,2% nel 2009. La crescita è comunque stata molto diversa da paese a paese. Per quanto concerne il periodo 2011-2014, si prevede una modesta crescita, tra l’1 e il 2% e per il mercato del veicolo industriale di molti paesi si attende una progressiva ripresa, con il raggiungimento dei livelli abituali, non prima del 2012. Nel comparto trattori, Daf ha ulteriormente rafforzato il proprio primato europeo con una quota superiore al 20%, mentre nei veicoli di peso superiore alle 15 t (carri e trattori), la classifica vede primeggiare Mercedes, seguito da MAN e Daf.
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Italia migliora (ma poco) Il totale dell’immatricolato del mercato Italia oltre le 6 t (valori a tutto il mese di ottobre elaborati da Unrae) fanno segnare un leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2009 (da 10.228 a 10.358). A questa modestissima variazione si contrappongono invece mutamenti in termini di penetrazione delle diverse Case. Iveco è passata dal 41% del 2009 al 41,7% del 2010; Mercedes è passata dal 12,7 al 10,3%, al pari di Daf che però nel 2009 era a quota 7,1%. Miglioramenti anche per Renault (passata dall’8,7 al 9,7). In leggero peggioramento invece Sca-
nia e Volvo (rispettivamente all’8,1 e 8,3% del 2010 rispetto all’8,4% che avevano entrambe lo scorso anno) con MAN passata dal 7,1 al 6,1%. L’immatricolato dei veicoli da 6 a 15 t ha subito una contrazione, passando da 3.814 unità dei primi 10 mesi del 2009 a 3.320 dello stesso periodo 2010. Iveco resta nettamente in testa in questo segmento con una quota del 58,4% (rispetto al 59,8% del 2009), seguita dal gruppo dei costruttori giapponesi (Isuzu, Nissan, Mitsubishi ecc.) e poi da Mercedes e Renault. MAN ha mantenuto invariata la quota del 2,8%, mentre Daf è passata dal 2,7 al 3,1% e Volvo è peggiorata passando dall’1,4 all’1,1%.
Chi sale e chi scende Nel segmento oltre le 15 t l’immatricolato Italia vede un miglioramento della quota Iveco passata dal 34 al 36,4%, seguita da Daf, passata dall’8,8 al 12,6%. Migliorata anche la penetrazione Renault, (dall’8,4 al 9,8%) mentre gli altri sono peggiorati. Se guardiamo all’immatricolato dei carri oltre le 15 t, Iveco rimane saldamente in testa con una quota del 43,7% (nel 2009 era di 40,6%). Mercedes è all’11,7% (aveva il 14% lo scorso anno); Renault è passata dal 6,9 all’8,7% mentre la posizione di Volvo è rimasta invariata (8,4%).
Scania è passata dal 9,1 all’8,3% mentre Daf ha guadagnato 2 punti passando dal 5,6 al 7,6% che gli hanno permesso di superare MAN che si è fermata al 7,1%. Decisamente più equilibrato il segmento trattori, che ha fatto registrare un aumento delle unità immatricolate, passate da 4.115 a 4.681 dei primi 10 mesi del 2010. Anche in questo comparto la quota Iveco è migliorata, passando dal 24,3 al 27,5% ma quello che maggiormente sorprende è il secondo posto di Daf, leader in Europa e che in Italia si attesta al secondo posto con una quota del 18,7% (in precedenza era al 13,2%).
Le previsioni Fare previsioni in una situazione come quella attuale è sicuramente molto difficile: il 2010 dovrebbe chiudersi con un mercato Italia di 18 mila veicoli superiori alle 6 t, di cui 4.500 nella fascia bassa da 6 a 15 t ed i restanti 13.500 nel segmento oltre le 15 t. Abbastanza sostanziosa la crescita prevista per il 2011, almeno per quanto concerne i pesanti, che dovrebbero raggiungere le 16.500 unità
mentre per il segmento inferiore (da 6 a 15 t) si potrebbe arrivare a 5.000 unità, che nel 2012 potrebbero crescere ancora per arrivare a quota 5.500. Per il 2012 invece il segmento dei pesanti dovrebbe registrare un incremento sostanzioso fino a raggiungere le 21.000 unità il che porterebbe a chiudere l’anno con un totale di 26.500 veicoli superiori alle 6 t. Insomma c’è di che ben sperare e augurarsi che queste previsioni possano essere il più possibile veritiere.•
COMUNICARE CON DAF TELEMATICS
Daf Telematics System (DTS) è un sistema di comunicazione dei dati che permette all'operatore dei trasporti di ottimizzare la gestione della flotta e dei processi aziendali. Le sue caratteristiche consentono un agevole accesso ai dati e sono di semplice uso. Tutte le funzioni del DTS sono integrate in una sola unità a tutto vantaggio di affidabilità ed efficienza; inoltre il nuovo portale offre maggiori opzioni per l'utilizzo e il reporting. Tra le nuove funzioni vi è il "geofencing", che consiste nell'inviare un
report quando il veicolo si trova in un raggio precedentemente specificato rispetto all'indirizzo di arrivo in modo che il destinatario riceva una notifica sull'imminente consegna. Dalla base si possono riunire i percorsi più economici e inviarli al veicolo; inoltre è stato ampliato anche il numero di opzioni di reporting. Il DTS non solo fornisce un panorama dettagliato del consumo di carburante di un veicolo ma può anche generare altri report, come ad esempio sulle ore che il motore è rimasto acceso con veicolo fermo.
PROVA SU STRADA SCANIA V8 730 L’imponente cabina dello Scania 730 con le caratteristiche finiture cromate sul frontale e sulle prese d’aria. A lato i sedili, in pelle nera e gli accurati rivestimenti interni delle portiere
Il fascino della potenza
Lo Scania lb 140 con motore 8V da 14 litri e ben 350 CV (era il 1969)
di Ferdinando Tagliabue
sate e la potenza massima più che rad- notare i contorni scuri dei fari allo xenon doppiata, raggiungendo il valore record (opzionali), gli accentuati deflettori aerodi(almeno per il momento) di 730 CV. namici frontali e un vistoso terminale del tubo di scarico con copertura cromata. L’interno non è da meno ed il 730 ribadiIl V8 piace Il motore V8 rappresenta, da sempre, sce il suo ruolo di primo della classe, prouna soluzione molto amata dal costrut- ponendo insistentemente il logo V8 che tore svedese e le ragioni sono da ricer- impreziosisce il cruscotto, il telecomando, carsi nelle sue doti di potenza, di cop- il profilo antiscivolo del bordo cabina e le pia, di consumi contenuti, di facilità di portiere, in compagnia del classico simbolo del grifone. I pedali in metallo hanno guida e di prontezza di risposta. Da qui il costante aggiornamento cui è una protezione antiscivolo in gomma, il stato sottoposto questo tipo di motore, volante nero, in legno e pelle e i sedili in che oggi si avvale di soluzioni come pelle nera e il tappetino (optional), anl’iniezione common rail Scania XPI e la ch’esso in pelle nera con rilievo V8 al cenpossibilità di utilizzare bio-diesel mante- tro della cabina, conferiscono all’abitacolo nendo comunque un elevato rendimento. una nota elegante e personale.
Esame estetico Il nuovo Scania V8 730 è di quei veicoli che colpiscono immediatamente, anche per le ragguardevoli dimensioni, l’imponenza della cabina e la ricercatezza del dettaglio. Del resto chi acquista un veicolo di questo tipo non intende certo passare inosservato, cosa che abbiamo potuto constatare personalmente nel corso della prova su strada del veicolo ogni volta che ci siamo fermati per una sosta. Il 730 è facilmente identificabile ed esternamente presenta targhette Scania, modello e V8 con finitura cromata sul frontale e con bordo cromato attorno alle prese d’aria; il logo V8 si ripropone anche sulle minigonne laterali. La griglia anteriore è in nero brillante con un particolare disegno della rete. Sul frontale si possono immediatamente
Un motore potente e pulito Il nuovo motore V8 da 730 CV si basa su quella piattaforma (modulare) che è stata presentata da Scania nel 2007 sui motori in linea e dispone del sistema di iniezione Scania XPI ad altissima pressione e che stato utilizzato in questo caso per la prima volta su un motore V8. Questa soluzione permette non solo l’esecuzione di iniezioni indipendenti dalla posizione dell’albero a camme ma anche iniezioni multiple; tutto ciò si traduce in un miglioramento dei consumi di carburante e al tempo stesso in un più efficiente controllo delle emissioni. Lo sviluppo graduale della gamma V8 ha previsto l’armonizzazione di tutte le componenti del veicolo, a tutto vantaggio degli utilizzatori, dell’assistenza tecnica e della disponibilità di ricambi.
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camion superpotenti sono sempre piaciuti. La loro utilità è stata spesso messa in discussione, ma la possibilità di disporre di un’imponente “cavalleria” ha da sempre suscitato un grande fascino. In pochi casi i superpotenti hanno incontrato grandi successi commerciali; nonostante ciò la caccia al record di potenza ha coinvolto più o meno tutti i costruttori europei che si sono via via avvicendati in questa corsa alla ricerca di cavalli in più. Nel lontano 1969 un motore V8 Scania da 14 litri, con i suoi 350 CV, era il motore per autocarri più potente esistente in Europa. E oggi quel record appartiene ancora ad un V8 Scania, che però nel frattempo è stato sottoposto ad una vigorosa cura ricostituente: il risultato è una cilindrata di 16,4 litri, con emissioni enormemente abbas-
Tra mito e innovazione il nuovo V8 Scania, per fanatici del camion
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PROVA SU STRADA SCANIA V8 730
Una gran bella coppia L’aspetto che a nostro avviso è apprezzabile, oltre l’elevata potenza, è il valore di coppia massima che, con i suoi 3500 Nm, supera di gran lunga i migliori concorrenti e contribuisce a rendere la guida del veicolo semplice e piacevole in ogni condizione. Inoltre la catena cinematica è stata adattata in modo da poter permettere un’agevole gestione di questi valori. Il cambio è stato potenziato, si tratta del nuovo Scania Opticruise mentre gli altri componenti della catena cinematica, grazie all’erogazione fluida della potenza, sono rimasti sostanzialmente identici. Nonostante i 730 CV fornito dall’8V è possibile utilizzare un asse posteriore a riduzione singola in modo da ridurre al minimo la perdita di potenza e migliorare i consumi.
Su strada Dopo la breve scalata alla cabina ci si trova in un ambiente che se da un lato mette un poco in soggezione per la raffinatezza, dall’altro fa sentire davvero bene. I materiali sono piacevoli al tatto e contribuiscono a rendere gradevole la permanenza a bordo di questo mezzo che trasmette una immediata sensazione di potenza anche da fermo. Basta accendere il motore ed ecco che questa sensazione di potenza si traduce in realtà. Il suono del motore è pieno e vigoroso anche al minimo. Ci muoviamo nel traffico intenso della tangenziale ovest di Milano e, pur consapevoli dei 730 CV a disposizione, apprezziamo la dolcezza nell’erogazione di potenza e la risposta del motore; anche viaggiando al minimo la coppia disponibile è tanta e la risposta pronta. La silenziosità in cabina è molto buona ma basta accelerare per Sembra nuovo ma... Il motore da 730 CV Scania può essere “sentire” il motore ruggire e tutti quei caconsiderato come un equilibrato mix di tra- valli pronti a spingere. dizione e di innovazione e se il design risulta decisamente nuovo, altri aspetti presen730 CV che spingono ti, come ad esempio l’angolo di inclinazio- Nel tratto pianeggiante che ci porta verne trasversale a 90° del cilindro, sono so- so Genova si viaggia con il piede leggeluzioni ampiamente collaudate, presenti da ro sull’acceleratore; non c’è bisogno di tempo e che contribuiscono a fornire un fare sforzi per sentire la spinta di questo eccellente equilibrio a garanzia della carat- motore ma è quando iniziamo il tratto in teristica regolare erogazione di potenza, salita che riusciamo a percepire appieno peraltro ulteriormente valorizzata dal com- che cosa significhi in pratica avere a diportamento dell’Opticruise. sposizione 730 CV sotto il paviIl motore è comunque stato adeguatamen- mento. La potenza trasmessa è pote irrobustito per consentire pressioni di derosa ma regolare, quasi inarrecombustione più elevate pur mantenendo stabile e dobbiamo far mente locacaratteristiche tradizionali, come teste sin- le per ricordarci che questo mezzo gole, albero a camme sul lato superiore del è in grado di fornire una coppia basamento e ingranaggi di distribuzione massima di 3500 Nm, una coppia molto elevata già al minimo che può arrivare posteriori o il filtro dell’olio a centrifuga. Un primo piano del volante nero, in legno e pelle, ospita i numerosi comandi multifunzionali
al massimo già dai 1000 giri/min. La diminuzione della coppia ai regimi più alti si adegua in maniera progressiva all’aumento della potenza, aspetto apprezzabile soprattutto in salita con un’erogazione della potenza sempre molto fluida, indipendentemente dai regimi.
Sicuri anche in discesa Anche se la salita è pur sempre impegnativa, questo Scania sembra non accorgersene e procediamo speditamente al massimo consentito dal Codice della Strada. È questo sicuramente il punto di forza di questo veicolo: sapere mantenere velocità di crociera elevatissime in qualsiasi condizione, in salita sfruttando quasi tutta la potenza a disposizione ma anche in discesa, dove il freno motore mostra di avere tutte le carte in regola per tenera a bada l’esuberanza di questo 8V e la tenuta si mostra all’altezza della situazione. Tornando ai tratti pianeggianti, ci divertiamo ad apprezzare l’utilità dei sistemi di bordo che contribuiscono ad accrescere la sicurezza. Lo Scania V8 730 CV è facilmente identificabile per il logo V8 ampiamente proposto sul frontale e anche sulle minigonne laterali
a schend tec ica V8 730
SCANIA
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Motore: DC16 21 8 cilindri a V di 90° a iniezione diretta con turbocompressore a geometria variabile, intercooler, EMS, di 16,4 litri a 4 valvole per cilindro; sistema di iniezione ad alta pressione Scania XPI e sistema di riduzione catalitica selettiva dei gas di scarico SCR; cilindrata 16,4 litri; rapporto di compressione 17.4:1; rapporto di compressione 17.4:1; controllo delle emissioni Scania SCR. Livello emissioni Euro5 ed EEV; Potenza massima: 730 CV (537 kW) a 1900 giri/min; Coppia massima: 3.500 Nm a 1000-1350 giri/min; Freno motore massimo: 320 kW a 2400 giri/min; Freno motore: 320 kW a 2400 giri/min. Scania Retarder (opzionale); Frizione: monodico a secco con dispositivo di protezione; Cambio: GRSO925 (12+2) o Scania Opticruise completamente automatizzato o con pedale della frizione (opzionale);
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I chilometri non pesano, il comfort è dei migliori, le sospensioni lavorano in maniera egregia e la silenziosità, tranne quando si pigia forte sull’acceleratore, ci permette di parlare come in un salotto, cosa del resto non troppo lontana dalla realtà. Insomma il 730 è sicuramente un veicolo interessante anche se non per
TUTTI I V8 DI SCANIA
MOTORI MODULARI Anche il nuovo motore V8 da 730 CV appartiene alla piattaforma di motori con iniezione di carburante common rail che venne introdotta nel 2007 sui motori in linea. Il nuovo design è più robusto e consente pressioni di combustione più elevate pur mantenendo caratteristiche tradizionali e componenti comuni agli altri motori 8V Euro 5 e a quelli in linea. Anche la corsa è rimasta invariata così come è rimasta inalterata la geometria nella parte inferiore del motore; l’alesaggio è stato incrementato di 3 mm, e ciò ha comportato un aumento di cilindrata di circa 0,8 litri. Poiché l’alesaggio è lo stesso dei motori in linea, è possibile utilizzare gli stessi pistoni, le canne dei cilindri, le testate ecc. per tutti i motori common rail di 9,3, 12,7 e 16,4 litri. Gli alberi a camme (nuovi) sono montati nella stessa posizione (nel blocco cilindri) soluzione che consente di utilizzare aste delle punterie corte e stabili.
1 1 Il motore V8 viene attualmente proposto con quattro diversi livelli di potenza di 500, 560, 620 e 730 CV; 2 Il motore 8V del 730 CV visto in trasparenza. Questo propulsore vanta l’incredibile coppia massima di 3500 Nm;
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La gamma di autocarri della Casa svedese equipaggiati con motori V8 offre una tra le più vaste scelte del mercato in termini di potenze disponibili, con una gamma che va dal “piccolo” 500 CV per arrivare al 730 CV, tutti Euro 5 con anche EEV per il 730. Tutto ciò permette di beneficiare non solo di motori rispettosi dell’ambiente ma anche molto potenti, che facilitano la guida (grazie agli elevati valori di coppia massima), con consumi di carburante contenuti e con il particolare “stile” V8, indipendentemente dal livello di potenza che, ricordiamo, può essere di 500, 560, 620 e 730 CV. 500 CV Cilindrata: 15,6 litri. Potenza massima: 500 CV (368 kW) a 1.800 giri/min. Coppia massima: 2.500 Nm a 1.000-1.350 giri/min. Controllo delle emissioni: SCR Scania. Livello di emissioni: Euro 5. 560 CV Cilindrata: 15,6 litri. Potenza massima: 560 CV (412 kW) a 1.900 giri/min. Coppia massima: 2.700 Nm a 1.000-1.400 giri/min. Controllo delle emissioni: SCR Scania. Livello di emissioni: Euro 5. 620 CV Cilindrata: 15,6 litri. Potenza massima: 620 CV (456 kW) a 1.900 giri/min. Coppia massima: 3.000 Nm a 1.000-1.350 giri/min. Controllo delle emissioni: SCR Scania. Livello di emissioni: Euro 5.
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Sterzo: sistema di sterzo a 1 circuito; Sbalzo posteriore: 800 mm; Passo: 3550 (3700); Lunghezza massima: 5808 mm (5958 mm); Massa su asse anteriore: 7.500 kg; Massa su asse posteriore: 11.500 kg; Massa trattore: 18.000 kg; Massa autoarticolato: 44.000 kg; Assale anteriore: AM 740 con balestre paraboliche 2x32, ammortizzatori e barra stabilizzatrice; Ponte posteriore: ADA 1100 in acciaio con depuratore olio magnetico, sospensioni pneumatiche a 2 e 4 soffietti; Comando elettronico: livello sospensioni con comandi sul cruscotto; Serbatoio carburante: sul lato sinistro da 570 e 600 litri; Freni a disco: su tutti gli assi.
tutti, visti i costi e, quando si chiamano a raccolta, anche i consumi. Per contro è un veicolo in grado di assicurare elevatissime velocità commerciali in ogni condizione, anche la più impegnativa, o sulle rotte più difficili, dove disporre di quei cavalli in più può significare un risparmio considerevole di tempo.•
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730 CV Cilindrata: 16,4 litri. Potenza massima: 730 CV (537 kW) a 1.900 giri/min. Coppia massima: 3.500 Nm a 1.000-1.400 giri/min. Controllo delle emissioni: SCR Scania. Livello di emissioni: EEV, Euro 5.
UNA CODA DI BARCA PER RISPARMIARE Scania Transport Laborator y, consociata Scania che esegue test e valutazioni delle caratteristiche e delle prestazioni dei veicoli, ha avviato una serie di prove (in Svezia e Danimarca) su un deflettore posteriore dell’aria, conosciuto come “coda di barca”, in grado di ridurre del 2% il consumo di carburante, con un risparmio annuale (su un veicolo che percorre 200 mila km) che potrebbe aggirarsi sui 1.200 litri di carburante e 3 t di emissioni di CO2. Lo spoiler posteriore è montato su un normale semirimorchio 3 assi, la cui lunghezza risulta cresciuta di 30 cm pari alla lunghezza extra consentita per una sponda idraulica o analoghi dispositivi di sollevamento che assecondano la direttiva 97/27 EC dell’Unione Europea. In merito alla direttiva 97/27 EC vi è stata una recente proposta che vorrebbe modificarla in modo tale da consentire l’alloggiamento del deflettore d’aria posteriore allungando la lunghezza della combinazione di 30 cm.
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3 Pelle e cromature contribuiscono a rendere l’interno dello Scania 730 elegante e al tempo stesso aggressivo; 4 I due pedali (manca ovviamente quello della frizione) in metallo con protezione antiscivolo in gomma.
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SICUREZZA
Autotrasporto: la sicurezza passa attraverso la salute
“L’angolo della prevenzione”, è il titolo della campagna di Autostrade per l’Italia. E intanto parte anche il piano antineve
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di Massimo De Donato
’obiettivo è quello di fornire agli autotrasportatori in viaggio sulla rete di “Autostrade per l’Italia” un servizio innovativo e gratuito per il monitoraggio dello stato generale di salute. L'iniziativa sulla sicurezza di Autostrade dedicata ai camionisti fornirà il servizio, tramite il Gruppo Internazionale Axa Assistance, per un periodo sperimentale di 6 mesi mettendo a disposizione 2 postazioni multimediali dotate di dispositivi medicali avanzati in due delle principali aree di servizio della rete italiana sull’A1 Milano-Napoli, situate in snodi nevralgici del traffico pesante: ad Arda ovest (zona Piacenza) in direzione sud e a Prenestina est (zona Roma) in direzione nord. “Ci piace essere un passo avanti nel nostro impegno per la sicurezza e con 'L’angolo della prevenzione' ancora una volta ci riusciamo. Dopo il Telepass, che ha aumentato la fluidità del traffico, il Tutor che ha dimezzato la mortalità, i Benzacartelloni, che hanno fanno chiarezza sui prezzi
dei carburanti, l’asfalto drenante, il caffè gratis di notte, la Consulta sulla Sicurezza, ora abbiamo ideato 'L’angolo della prevenzione' nell’assoluta consapevolezza che una guida sicura non possa prescindere da un buono stato di salute del conducente”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa tenutasi agli inizi di novembre a Roma, alla presenza del ministro della Salute Ferruccio Fazio, del presidente Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Mario Valducci, del presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato Luigi Grillo e del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti con delega all’Autotrasporto, Bartolomeo Giachino. Le postazioni multimediali saranno attive dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17 e permetteranno agli autotrasportatori, grazie all’assistenza in loco di personale qualificato Axa, l’auto-misurazione di alcuni parametri fisiologici di base (pressione san-
ALCOL ZERO PER TUTTI
guigna massima e minima, frequenza cardiaca e pressione parziale di ossigeno nel sangue) nonché l’effettuazione delle analisi ematochimiche principali (es.: Psa – controllo della prostata, la malattia professionale degli autotrasportatori – glicemia, trigliceridi, colesterolo totale, Hdl e Ldl, etc). Grazie alla videocomunicazione, inoltre, sarà offerta l’assistenza del Personale Medico Specializzato della centrale operativa Axa che illustrerà, nel rispetto della privacy, i risultati delle analisi effettuate, fornendo consigli su alimentazione, dieta, attività fisica e visite più approfondite, rivolgendosi al proprio medico di base. “L’angolo della prevenzione – ha sottolineato Castellucci - non vuole e non può sostituirsi alle indispensabili tecniche diagnostiche del Sistema Sanitario Nazionale, ma vuole puntare il faro sulla prevenzione, un aspetto necessario per la sicurezza di chi guida e di tutti gli utenti della strada e attivare un alert da approfondire, laddove risultasse necessario”. “L’angolo della prevenzione”
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Non sono solo i professionisti del volante a dover rispettare le nuove regole del tasso alcolemico zero
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I giovani e il consumo di alcol è un tema che da sempre suscita apprensione e richiede interventi concreti per favorire la conoscenza dei rischi e prevenire gli incidenti. “O bevi o guidi”, questo il titolo incisivo per la campagna mirata a informare i neopatentati sui rischi del consumo di alcol per chi si mette alla guida e sulle nuove norme del codice della strada. La campagna torna con una seconda edizione ricca di novità. Dopo aver contribuito all'inserimento nei quiz d'esame, dal 3 gennaio 2011, di alcune domande dedicate al tema alcol e guida, l'iniziativa firmata AssoBirra e
Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi consulenza automobilistica), quest'anno è in programma in 3.000 autoscuole e anche nei più rappresentativi atenei italiani. “Il messaggio di responsabilità della campagna - si legge in una nota - si rivolge oggi anche ai giovani che hanno preso la patente da meno di tre anni e che sono interessati dal provvedimento della guida a 'tasso alcolemico zero'. "Rimanere al di sotto del limite di legge - dichiara Piero Perron, presidente di AssoBirra non vuol dire essere esenti da rischi, tanto che gli studi scientifici in materia dimostrano che
L'angolo della prevenzione: istruzioni per l'uso Il servizio “Angolo della Prevenzione” viene erogato e gestito direttamente da Inter Partner Assistenza Servizi S.p.A., società facente parte del gruppo internazionale AXA Assistance. Il servizio è finalizzato a fornire consigli e suggerimenti sullo stato di benessere dell’autotrasportatore al momento dell’automisurazione, pertanto, non è un servizio diagnostico e/o terapeutico, poiché non vengono erogate prestazioni sanitarie, ma si limita ad automisurazioni di parametri fisiologici e valori ematici che hanno un valore limitato. I consigli e suggerimenti del personale medico hanno valore non vincolante per l’autotrasportatore. Il personale medico presente in videocomunicazione non fornisce diagnosi cliniche e/o terapeutiche e non rilascia prescrizioni mediche e/o ricette, fornisce unicamente “consigli” sull’attuale situazione di benessere. Il processo di automisurazione potrà eventualmente essere supportato dal personale di accoglienza presente sul posto. È importante sottolineare che l'autotrasportatore è libero di recepire o meno gli eventuali suggerimenti del personale medico. La brochure informativa dell’Angolo della Prevenzione
anche assumendo un quantitativo di alcol inferiore al limite legale di 0,5 g/l, il rischio di incidente aumenta comunque del 40% rispetto a quando si guida da sobri. Secondo AssoBirra l'unico modo efficace di eliminare il rischio per la propria incolumità è quello di non bere prima di mettersi alla guida". L'iniziativa si fa strada anche nelle facoltà universitarie allo scopo di spiegare ai giovani direttamente interessati le novità introdotte con il nuovo Codice della strada. 'O bevi O guidi', da gennaio a marzo 2011, coinvolgerà 9 tra gli atenei più rappresentativi distribuiti dal nord al sud Italia. Il terzo
Sicurezza d'inverno: il piano antineve Durante l'inverno sono molti i fattori che mettono alla prova gli automobilisti e che rendono i viaggi molto più pericolosi. Autostrade per l'Italia, per fronteggiare le precipitazioni nevose e garantire la percorribilità delle tratte di sua competenza mette a punto ogni anno un complesso piano antineve. Quest'anno sono stati messi in campo: 9 sale radio e un centro multimediale nazionale, per il monitoraggio degli eventi neve e il coordinamento del personale e dei mezzi antineve; 140 sedi operative, denominate Posti Neve, distribuite lungo tutta la rete di Autostrade per l'Italia, in cui sono dislocati i mezzi operativi per lo sgombero della neve e lo spargimento di sale sull'asfalto; 1.300 lame spazzaneve; 450 spargitori di sale; 120 innaffiatrici di cloruri di sodio; 150 motopale per caricare il sale; 3000 persone; 4 "safety stock" dotati complessivamente di circa 15.000 tonnellate di sale, dislocati in punti strategici lungo la rete autostradale, per fronteggiare eventuali emergenze con spargimento preventivo. Le condizioni meteo vengono costantemente monitorate attraverso una serie di fonti informative: a cominciare dai bollettini trasmessi dalla Protezione civile fino ad arrivare al portale ad hoc che raccoglie le informazioni meteo in tempo reale dalle centraline dislocate sulla rete gestita da Autostrade per l'Italia, e le previsioni del tempo a breve, medio e lungo termine, riservate ad Autostrade per l'Italia da siti internet specializzati. Sulla base delle informazioni raccolte vengono elaborate da Autostrade per l'Italia delle previsioni a 30, 60, 90 e 120 minuti che permettono di organizzare, tempestivamente, gli interventi e le risorse per fronteggiare le precipitazioni nevose. L'attivazione delle risorse avviene attraverso un sistema di convocazione telefonica automatica che permette di ridurre al minimo i tempi di intervento, in quanto gli operatori possono avere in tempo reale il quadro completo delle risorse convocate, di quelle pronte ad operare e di quelle già operative.
lunedì del mese, negli appositi corner predisposti all'interno delle facoltà, esperti di Unasca spiegheranno ai minori di 21 anni e a chi ha conseguito la patente da meno di 3 anni, che per guidare il loro tasso alcolemico dovrà essere pari a zero. Inoltre, nelle scuole guida aderenti torneranno le lezioni per spiegare quali sono gli effetti e i rischi che si corrono in caso di guida in stato di ebbrezza. Inoltre, verranno consegnati 10.000 alcol-test per l'auto-misurazione del grado alcolemico nel sangue e 20.000 manifesti che lanciano il messaggio della campagna.
SICUREZZA E COMUNICAZIONE In un recente convegno Roberto Sgalla, direttore del servizio di Polizia Stradale, ha voluto mettere in luce alcuni degli elementi che a suo avviso dovranno essere presenti nel nuovo codice della strada. "È necessario aggiungere due elementi nuovi inseriti nella legge 120 - ha spiegato Sgalla - uno è l'introduzione dell'obbligo di catene o pneumatici invernali per coloro che viaggiano su quei tratti di strada particolarmente pericolosi, dove l'ente concessionario con un'ordinanza ha, appunto, stabilito i periodi nei quali è obbligatorio per i viaggiatori avere le catene a bordo dell'auto o montare i pneumatici invernali. In questo modo si limitano le 'avventure' di automobilisti che impegnano strade di montagna storicamente interessate da forti nevicate e si evitano incidenti e interventi per strade bloccate". "Il secondo elemento è il potenziamento della comunicazione in modo tale che l'automobilista sia costantemente informato sulle condizioni meteo e di traffico e possa decidere, in maniera responsabile, se e quando partire". Tutti i mezzi utilizzati per lo svolgimento delle operazioni invernali (lame, spargitori, innaffiatrici) sono, inoltre, dotati di sistema per il tracciamento satellitare, che permette di individuare con esattezza la posizione occupata in ogni istante da ogni singolo mezzo, di conoscerne l'operatività e di intervenire con azioni specifiche. Per la sicurezza dei viaggiatori, soprattutto in caso di nevicate, vengono adottati, inoltre, diversi canali per la diffusione di informazioni relative alle condizioni meteo e di viabilità, veicolate, insieme all'indicazione di eventuali itinerari alternativi, tramite il Call center viabilità, chiamando il nº 840-04.21.21, sul sito internet www.autostrade.it e, se si è in viaggio, tramite le emittenti radio, Isoradio 103.3 e RTL 102.5. È presente inoltre il servizio di informazione supportato da specifici messaggi trasmessi sui pannelli a messaggio variabile, che avvertono delle condizioni meteo e stradali dei tratti interessati dalle precipitazioni nevose.
Pioggia e asfalto Autostrade per l’Italia ha inoltre incrementato la copertura di asfalto drenante (antipioggia) portandola a fine 2009 all’81,6% della propria rete rispetto al 16% del 1999 (anno prima della privatizzazione), migliorando le condizioni di guida in caso di pioggia.•
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ha già ottenuto un riscontro preventivo favorevole da parte dei rappresentanti nazionali dei principali Consorzi degli autotrasportatori (Fai, Contir, Fitalog, Consap) che si sono impegnati a diffondere l’iniziativa presso tutti i loro associati.
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ACI
Vittime della strada: dal 2001 ad oggi – 40.3% l dato principale che è emerso dalla presentazione dell’annuale rapporto redatto da Aci e Istat sulle morti sulle strade in Italia è questo: nel 2001 (anno di inizio del rilevamento su scala europea) i morti sulle strade sono stati 7.096, nel 2009 (i dati del rapporto si riferiscono naturalmente all’anno scorso) sono stati 4.237. Il 40% in meno, un risultato di grande rilevanza, perché al di là di ogni considerazione economica – pur importante – siamo di fronte a persone, vittime a volte di se stesse, a volte delle azioni altrui, ma pur sempre persone, donne, uomini, soprattutto giovani. È lo stesso presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, che – in forza dei risultati positivi dell’ultimo triennio – si azzarda a dire che “se con i dati 2010 si confermerà la diminuzione del 10% delle vittime sulle strade, allora l’Italia centrerà l’obiettivo europeo”. Gelpi si riferisce alla campagna, fortemente voluta dall’Unione Europea, per la sicurezza sulla strada, la prima causa di morte nei territori comunitari, con circa 60 mila decessi all’anno. È stato lanciato così un forte investimento politico ed economico per far sì che le strade non siano più un luogo in cui si rischia la vita e scommettendo sul dimezzamento degli incidenti mortali entro il 2010 nei territori Ue.
Noi e il resto d’Europa L’Italia, dopo performance altalenanti, ha infilato una serie molto importante di abbattimenti di questo triste bilancio con -9,5% nel 2007, -7,9% nel 2008 e il tondo -10,3% l’anno scorso, che ci ha permesso di arrivare ad un indice di mortalità sulle strade pari al 2% e posizionando il nostro Paese al 10° posto nella classifica europea generale, ma 4° in quella dei paesi più grandi e – di conseguenza – più trafficati. La fotografia dell’Ue nel 2009 vede infatti una “virtuosa” Lettonia che ha più che dimezzato i suoi morti sulle strade (-54,5%), registrando 254 morti a fronte dei 558 del 2001, ma è logico intuire che sia più semplice rendere efficiente e sicura una viabilità di un paese
Dal rapporto annuale Aci-Istat segnali incoraggianti sulla sicurezza. Ma c’è ancora da lavorare… di Lucandrea Massaro
che ha tre milioni e mezzo di abitanti. Molto interessante invece è la diminuzione dei morti sulle strade sul secondo paese nella lista: la Spagna. I governi spagnoli sono riusciti nel medesimo arco temporale a portare la diminuzione da 5.517 morti nel 2001 ai 2.605 dell’anno scorso, con risultato percentuale di 52.8%. Al quinto posto la Francia, che aveva un numero di morti superiore a quello italiano e lo ha portato ad un 47.5%, segno che i controlli a tappeto che si fanno sulle strade d’Oltralpe hanno avuto un esito concreto e percepibile: meno vittime. Nono posto alla Germania con un numero assai basso di morti nelle strade (confrontandolo con la sua popolazione, la più grande d’Europa) e che comunque è riuscito, come noi, ad abbatterlo del 40% in circa dieci anni. La media Ue a 27 nel miglioramento della sicurezza sulle strade è, purtroppo, lontana dall’obiettivo di dimezzamento imposto da Bruxelles, siamo infatti ad un pallido: -35.1%. Questo risultato fa pensare che a livello comunitario non si riuscirà ad arrivare al traguardo del 2010, ma lo sforzo fatto è comunque degno di attenzione e dei mezzi impiegati.
Il quadro italiano Andando nello specifico del quadro italiano, emergono alcuni dati che confermano alcune empiricità: luglio come mese nero degli incidenti stradali, così come all’interno della settimana sia il sabato ed in generale i week end i giorni più pericolosi; l’orario di maggior pericolosità le 18, quando si torna a casa dal lavoro; la notte con meno incidenti ma più pericolosi, con gli “under 25” come le principali vittime della strada. Il maggior numero di incidenti avviene in città, ma quelli più gravi nelle strade extraurbane. Il luogo più sicuro sono le autostrade. Un dato “singolare”, ma di sicuro interesse, sono i tratti che la ricerca di Aci e Istat ha indicato come quelli di maggior pericolosità e soprattutto come quelli dove più frequentemente accadono incidenti, sintomo di una criticità
nel sistema viario che si concentra in alcuni tratti di strade statali e alcuni tratti autostradali. La maggior parte dei tratti pericolosi delle statali si trova nel Lazio (5 sulle prime 10) e sono localizzati nelle strade consolari (dalla più “pericolosa” alla meno): l’Aurelia, la Tiburtina, la Pontina, l’Appia e la Salaria in cui su tratti specifici c’è un discreto di incidenti ricorrenti. Anche tratti come la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, nei pressi di Lecco, oppure come la Paullese (Cremona) e la Statale della Valle Caudina a Napoli, hanno delle criticità. Dal punto di vista delle autostrade e dei raccordi, di nuovo il GRA, a Roma, così come l’A1 all’altezza di Frosinone e poi a quella di Firenze. La Messina-Palermo ha un altro tratto ad alta incidentalità nei suoi primi 60 km da Messina. In generale attorno alle grandi città del Nord, come Genova, Bologna e Milano, ci sono alcuni tratti in cui il picco di incidenti mortali è tale da pretendere una maggiore attenzione nei controlli o nel miglioramento della viabilità in modo da rendere il traffico più fluido e meno pericoloso. Le cause sono per lo più dovute a mancato rispetto delle norme di precedenza (17.5%), a guida distratta (15.7%) e a velocità elevata (11.5%); due terzi dei veicoli coinvolti sono auto (66.9%) e solo il 6.8% dei veicoli coinvolti in incidenti sono ascrivibili alla categoria “autocarri e motocarri”, a conferma delle grandi capacità di chi guida “i bisonti della strada”. In conclusione, la sicurezza sulla strada è un agglomerato di fattori che vede al centro di tutto il guidatore, il suo comportamento, la sua esperienza e la sua attenzione, ma anche una questione di politiche. Politiche di controllo delle strade, politiche di contrasto della guida in stato di ebbrezza, politiche di investimento nella sicurezza delle strade e della segnaletica, politiche di miglioramento dei dispositivi salva-vite nei mezzi di trasporto. Molte strategie per un'unica missione, un'unica sfida che va assolutamente vinta: quella della salvaguardia della vita.•
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I controlli su strada sono un elemento decisivo per la sicurezza
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FISCO
Autotrasportatori alla cassa I
di Angelo Ciaravolo
titolari di partita Iva sono chiamati alla cassa per il versamento dell’acconto sull’Iva di dicembre o del quarto trimestre dell’anno 2010. Ma non tutti ne sono obbligati. Chi lo è, ha tuttavia la possibilità di ridurre l’importo da pagare entro il 27 dicembre. Va ricordato che l’acconto non è dovuto soltanto se l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro. Il versamento del debito Iva, arrotondato al centesimo di euro, non può essere rateizzato ma deve essere effettuato in un’unica soluzione esclusivamente tramite il consueto modello F24 ACCONTO IVA – COSA RICORDARE on line utilizSCADENZA 27 DICEMBRE 2010 zando il codice 6013 per i conCODICE TRIBUTO 6013, PER I CONTRIBUENTI MENSILI tribuenti menCODICE TRIBUTO 6035, PER I CONTRIBUENTI TRIMESTRALI sili ed il codice 6035 per i conRAVVEDIMENTO OPEROSO tribuenti trimeSANZIONE: CODICE TRIBUTO 8904 strali. Non va INTERESSI: CODICE TRIBUTO 1991 dimenticato che chi vanta crediti nei confronti del Fisco, risultanti dal modello Unico e dalle denunce previdenziali, potrà utilizzarli per compensare l’importo dovuto a titolo di acconto Iva (in tal caso il modello F24 va presentato obbligatoriamente anche con delega zero). Per chi invece è a corto di liquidità e non ha la possibilità di rispettare l’appuntamento, c’è sempre l’opportunità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso (breve o lungo) che consente di abbattere dal 30 al 2,5 per cento la sanzione per il ritardato versamento. Ma vediamo in dettaglio i metodi tra i quali scegliere quello più conveniente, ricordando innanzitutto i soggetti che non devono pagare. Gli autotrasportatori potranno scegliere il metodo più conveniente per il calcolo: storico, analitico e previsionale
mento dell’acconto Iva gli autotrasportatori che si trovano in una delle seguenti situazioni: - devono un ammontare inferiore a 103,29 euro; - hanno iniziato l’attività nel corso del 2010; - hanno cessato l’attività entro il 30 novembre 2010 (mensili) o entro il 30 settembre 2010 (trimestrali); - nell’ultimo periodo del 2009 risultavano a credito oppure presumono di esserlo per l’anno 2010.
scelta obbligata per molti imprenditori, considerata la situazione economica attuale caratterizzata da una forte crisi. Va segnalato che questo metodo è tuttavia un po’ rischioso in quanto, eventuali errori di calcolo, potrebbero comportare ulteriori ripercussioni sul piano economico. Ricordiamo infatti che chi omette o versa un acconto insufficiente è soggetto ad una sanzione pari al 30 per cento delle imposte dovute più gli interessi di mora.
Come calcolare l’acconto Gli autotrasportatori potranno scegliere il metodo più conveniente tra tre sistemi di calcolo (storico, analitico e previsionale). Con il primo metodo, che è il più semplice e più comunemente utilizzato, è richiesto il versamento dell’88 per cento di quanto pagato nel mese di dicembre dello scorso anno (contribuenti mensili) o nel quarto trimestre del 2009 (contribuenti trimestrali). Col secondo metodo, quello “analitico”, viene richiesto il versamento della differenza tra l’imposta sulle fatture passive e l’imposta relativa alle operazioni fatturate nel periodo 1-20 dicembre 2010 (mensili) e 1° ottobre - 20 dicembre 2010 (trimestrali). In pratica, con questo sistema, non si paga l’88 per cento ma il 100 per cento dell’importo della liquidazione anticipata che va riportata sui registri Iva. Va ricordato che se dalla liquidazione anticipata dovesse risultare un credito a favore del contribuente, non va eseguito alcun versamento in acconto. Con l’ultimo metodo, quello “previsionale”, l’acconto è pari all’88 per cento dell’imposta che si presume dovuta per la liquidazione periodica di diChi non deve pagare cembre o del quarto trimestre l’acconto IVA 2010. Questo sistema di calNon sono obbligati al versa- colo sarà, probabilmente, una
Ravvedimento operoso Per rimediare ad errori e omissioni c’è comunque la possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso che consente di abbattere l’importo richiesto del 30 per cento. Se infatti il versamento avviene entro trenta giorni dalla scadenza naturale e quindi dal 28 dicembre ma entro il 27 gennaio 2011, la sanzione si riduce al 2,5 per cento. Aumenta al 3 per cento, se il versamento viene effettuato invece dopo il 27 gennaio 2011 ed entro la data di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno in cui è stata commessa la relativa violazione. Oltre alla sanzione vanno versati gli interessi legali che, dal 1° gennaio 2010, sono pari all’un per cento. Gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello della scadenza originaria (27 dicembre 2010) fino al giorno in cui si esegue materialmente il versamento. È opportuno quindi ricordare che contestualmente all’acconto Iva, tramite il modello F24 (sempre in modalità telematica), vanno versate le sanzioni e gli interessi. Chi si ravvede deve quindi ricordarsi di inserire nella delega di pagamento il codice tributo 8904 (sanzione pecuniaria Iva) ed il codice tributo 1991 (interessi sul ravvedimento Iva).•
TIR 133/2010
Per l’ultimo appuntamento fiscale dell’anno la scadenza è il 27 dicembre
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NORMATIVE
C.q.c.
Tutte le novità
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rivisto, con due decreti dirigenziali, la disciplina sulla carta di qualificazione del conducente
C
di Andrea Giuli
TIR 133/2010
tutte le C.q.c. per il trasporto merci rilasciate per documentazione, cessano di essere valide dalla data del 9 Settembre 2014. Per ottenerne il rinnovo occorrerà seguire dei corsi
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on due decreti dirigenziali del 22 ottobre 2010, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 4 novembre scorso, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rivisto la disciplina sulla Carta di qualificazione del conducente, ovvero l’abilitazione professionale introdotta dal capo II del D.lgvo 286/2005 ed obbligatoria dal 9 settembre 2009, che comprova la formazione ricevuta dall’autista di mezzi pesanti; contestualmente, lo stesso ministero ha emanato una circolare esplicativa che riepiloga le disposizioni sulla C.q.c., anche alla luce delle modifiche introdotte dai sopracitati decreti dirigenziali e dalla Legge 120/2010 sulle modifiche al C.d.S. Il primo dei due decreti del ministero si occupa del rilascio della Carta di qualificazione del conducente, mentre il secondo disciplina la gestione del punteggio e dei corsi per il recupero dei punti (che, come si ricorderà, è una delle novità introdotte dall’ultima riforma del C.d.S.). Occupiamoci del primo dei due decreti. L’art. 3 riepiloga i soggetti ai quali la C.q.c. viene rilasciata per documentazione, senza sostenere la formazione iniziale di 280 ore (140 se si opta per quella accelerata), tra i quali compaiono: - alla lettera b), i titolari di patente di guida rilasciata in Italia non oltre la data del 9 settembre 2009, delle categorie C o C+E; - alla lettera d), i conducenti, dipendenti con la qualifica di autista da un’impresa avente sede in Italia, titolari di patente di guida rilasciata da uno Stato extracomunitario o non appartenente allo Spazio Economico Europeo (che comprende, ricordiamo, la Norvegia, l’Islanda ed il Liechtenstein).
successivamente, richiedere Rispetto al precedente D.D. alla Motorizzazione compedel 7 febbraio 2007, rimasto in vigore fino a qualche giorno fa, tente il rilascio di un duplicai conducenti residenti in uno to della C.q.c.. Stato dell’Unione europea ma b) il conducente dipendente alle dipendenze di un impresa di impresa italiana, titolare di autotrasporto italiana, non di patente extracomunitaria compaiono più tra gli obbligati ottenuta prima del 9 settembre 2009, può guidare a chiedere il rilascio della sulle nostre strade con la C.q.c. per documentazione. predetta patente estera fiNon si tratta di una dimentino a quando non trascorra canza ma, molto più sempliceun anno da quando ha acmente, della soluzione di un quisito la residenza nel equivoco in cui era incorso il nostro Paese; nel frattemministero che, così facendo, po, egli deve rivolgersi in ha disatteso la norma sul reciMotorizzazione per otproco riconoscimento delle tenere la C.q.c. italiana per C.q.c. rilasciate dagli Stati documentazione, la quale, membri, contenuta all’art.10, durante quell’anno, servirà comma 2, della direttiva U.E. 2003/59; norma per effetto delsoltanto a dimostrare la la quale questi soggetti posformazione ottenuta in sono legittimamente guidare conformità al dettato della nel nostro Paese con la C.q.c. direttiva U.E. 2003/59. Trascorso l’anno, l’autista ottenuta nel loro Stato europeo è obbligato a far convertire di provenienza. la sua patente estera nel Questa anomalia è stata finalcorrispondente documenmente risolta dal decreto in to italiano, dopodiché otesame, dove viene ora stabiliterrà un duplicato della to che il presupposto fondaC.q.c., con scadenza idenmentale per ottenere la C.q.c. tica a quella della carta riin Italia, è il possesso di una lasciatagli per documenpatente di guida italiana. tazione, sul quale opererà Di conseguenza: il punteggio parallelo per a) l’autista titolare di una le infrazioni commesse alpatente di guida ottenuta la guida del camion. Se, in uno Stato della U.E. o dello Spazio economico nel frattempo, la patente di europeo, non ha bisogno guida convertibile dovesse della C.q.c. italiana per essere scaduta, il soggetto guidare nel nostro Paese; deve sostenere l’esame tuttavia, nel caso fosse inper conseguire la patente italiana, usufruendo delteressato a beneficiare l’agevolazione introdotta dello schermo salva punti con l’ultima riforma del della patente di guida (per C.d.S., contenuta al comeffetto del quale, com’è noma 7 bis, art. 22 del D.lgvo to, la C.q.c. è stata dotata 286/2005: egli, pertanto, di uno specifico monte sosterrà direttamente l’epunti, sul quale gravano le same per la patente C o decurtazioni di punteggio C+E in deroga ai criteri di per le infrazioni al codice propedeuticità (che, altridella strada commesse almenti, lo avrebbero obblila guida del veicolo pegato ad ottenere dapprima sante), allora egli deve la patente B e ad attendere dapprima far riconoscere o convertire la sua patente sei mesi, prima di poter estera nel corrispondente conseguire la categoria C), titolo di guida italiano e, e, una volta superato, si
lare del ministero, il duplicato può emettersi soltanto dopo l’emissione del duplicato della patente). Eccezionalmente, sulla base di quanto già detto, il duplicato può essere chiesto anche per le C.q.c. rilasciate per documentazione ai possessori di patente extracomunitaria, trascorso un anno da quando sono residenti in Italia. Occupiamoci ora del secondo dei due decreti dirigenziali del 22 Ottobre, sulla gestione dei punti della C.q.c., sui corsi di recupero e sul superamento dell’esame finale. L’art. 1 del provvedimento fissa i due principi cardine in materia punti della C.q.c.: il meccanismo dell’art. 126 bis si applica solamente alle C.q.c. di soggetti titolari di patente di guida italiana; la carta rilasciata per il trasporto di cose ha un punteggio autonomo da quella per il trasporto persone, con il conseguente divieto di cumulo. L’art. 2 si occupa dell’esame di revisione della C.q.c., stabilendo che va sostenuto sia in caso di perdita dell’intero punteggio sulla carta, sia nella nuova ipotesi introdotta
caso, la carta è rinnovata dal giorno di rilascio dell’attestato di formazione periodica, in attesa del quale deve astenersi dal guidare il mezzo pesante. Trascorsi due anni dalla scadenza della C.q.c. senza che questa sia stata rinnovata, l’autista dovrà sostenere il corso di formazione periodica con l’esame finale non potendo, fino a quel momento, guidare il camion. Per quanto concerne il rilascio del duplicato della C.q.c., le nuove disposizioni lo prevedono soltanto per le carte rilasciate in Italia, nelle seguenti ipotesi: rinnovo di validità, al termine del quinquennio e previo svolgimento del corso di formazione periodica; deterioramento; distruzione o smarrimento; variazione del numero della patente che ne ha costituito il presupposto (in questo caso, precisa la circo-
questa estate dalla Legge di riforma del C.d.S.: quando, dopo aver commesso un’infrazione sanzionata con la perdita di 5 punti, l’autista compia in un anno altre due violazioni del C.d.S. che comportino la sottrazione di almeno 5 punti ciascuna. Anche in questo caso, l’esito positivo dell’esame di revisione non influisce sul punteggio della patente posseduta, e viceversa. Gli art. 3 e seguenti disciplinano i corsi per il recupero dei punti e le formalità legate all’esame finale che, una volta superato, consente di riottenere 9 punti sulla C.q.c.. I corsi di recupero possono essere tenuti dai soggetti indicati al comma 1 dell’art. 3: autoscuole; centri di istruzione automobilistica, titolari di nulla osta per l’espletamento dei corsi di formazione iniziale per conseguire la C.q.c.; enti autorizza-
ti allo svolgimento del predetti corsi, sia per il trasporto di cose che di persone, ancorché solo per la parte teorica dei rispettivi programmi. Questi corsi hanno una durata di 20 ore, e si articolano in una parte comune ed una speciale; la parte comune prevede l’insegnamento di materie coma la segnaletica stradale (1 ora), le norme di comportamento sulla strada (4 ore), le cause degli incidenti stradali (2 ore), lo stato psicofisico dei conducenti, con particolare riguardo all’abuso di alcol o droghe (3 ore), le nozioni di responsabilità civile e penale e l’omissione di soccorso (1 ora), le disposizioni sanzionatorie (3 ore), gli elementi del veicoli rilevanti per la sicurezza stradale (2 ore) e, infine, i tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali (2 ore). La parte speciale, invece, prevede l’insegnamento della responsabilità nel trasporto di cose (per il recupero di punti sulla cqc per trasporto di cose -2 ore), ovvero nel trasporto persone (per la relativa C.q.c.). L’avvio di questi corsi va comunicato al competente Ufficio della Mot con un preavviso di almeno 7 gg, mentre la conclusione deve avvenire entro 4 settimane dall’avvio. Ogni lezione non può avere durata superiore alle 3 ore giornaliere, e devono essere tenute nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 23), ed il sabato dalle 8 alle 14. L’allievo può assentarsi fino ad un massimo di 5 ore, dopodiché deve ripetere l’intero corso. È possibile iscriversi al corso soltanto dopo aver ricevuto la comunicazione di decurtazione del punteggio, inviata dall’Anagrafe degli abilitati alla guida; l’ente erogatore del corso ritira la comunicazione al momento dell’iscrizione, per poi restituirla al titolare in caso di non ammissione o di esito negativo dell’esame (il conducente è ammesso a ripetere la prova
anche più volte nel periodo di un anno da quando ha svolto il primo esame, a cadenze non inferiori a 30 gg), oppure in caso di esito favorevole. Per ogni comunicazione di decurtazione punti è consentito frequentare un solo corso, ed è vietata la contemporanea frequenza di due corsi per il recupero punti sulla C.q.c., oppure di un corso C.q.c. e di uno per il recupero punti della patente. Se la revisione della C.q.c. viene comunicata prima del superamento dell’esame per il recupero dei punti, il conducente è ammesso a sostenere soltanto l’esame di revisione della carta. Particolarmente importante appare poi l’art. 10 del D.D., sulle disposizioni transitorie e finali. Infatti, le norme appena viste sugli esami al termine dei corsi di recupero, diventeranno operative soltanto una volta emanato il Decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti previsto dall’art. 22, comma 2, della riforma del C.d.S.. Fino a quel momento si applicherà la disciplina transitoria dettata dal predetto articolo, a seguito della quale: a) sono consentite al massimo 6 ore di assenza, pena la ripetizione dell’intero corso. In ogni caso, l’allievo deve recuperare le assenze effettuate entro questo limite, altrimenti non ottiene l’attestato di frequenza. b) Al termine del corso, i soggetti che lo hanno erogato comunicano al sito internet del Portale dell’automobilista, i dati identificativi di coloro ai quali è stato rilasciato l’attestato di frequenza, per l’aggiornamento dei punti all’Anagrafe degli abilitati alla guida. c) Se anteriormente al rilascio dell’attestato di frequenza, dall’anagrafe degli abilitati dovesse risultare che il conducente titolare della C.q.c. deve sottoporsi ad esame di revisione, egli non recupera i punti ma deve sostenere questo esame.•
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vedrà rilasciato il duplicato della C.q.c.. Lo stesso discorso vale anche per gli autisti extracomunitari titolari di patenti non convertibili, in quanto rilasciate da Stati con i quali non esistono degli accordi in tal senso: trascorso un anno, anche questi devono superare l’esame per conseguire la patente italiana, con l’agevolazione prima descritta, al termine del quale otterranno una nuova patente ed un duplicato della C.q.c.. Appare importante evidenziare che tutte le C.q.c. per il trasporto merci rilasciate per documentazione, cessano di essere valide dalla data del 9 Settembre 2014. Il corso per ottenerne il rinnovo potrà essere sostenuto: - nei 12 mesi precedenti alla scadenza della C.q.c.. In tal caso, la carta è rinnovata a partire dal primo giorno successivo a quello di scadenza del documento rinnovato. - entro 2 anni dalla scadenza della C.q.c.. In questo
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NORMATIVE
NUOVI INCENTIVI PER AGGREGAZIONE E FORMAZIONE NELL’AUTOTRASPORTO Approvato il decreto con le modalità e i termini per i contributi del 2011
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Il Governo ha deciso di sostenere la strutturazione delle aziende di autotrasporto favorendo i processi aggregativi e i momenti dedicati all’aggiornamento professionale
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In attuazione della legge 1° ottobre 2010, n. 163 (vedasi articolo sul precedente numero di TIR), il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ora approvato il decreto che fissa le modalità e i termini per sovvenzionare ulteriori progetti di aggregazione fra le imprese piccole e medie e l’avvio di nuovi piani formativi nel settore dell’autotrasporto. Le risorse per soddisfare tali attività sono pari a 7 milioni di euro, salvo ulteriori economie che dovessero realizzarsi nei progetti 2010 non ultimati o pagati in misura inferiore a quanto preventivato, nonché ulteriori stanziamenti che dovessero scaturire dalla nuova legge di stabilità 2011. Questo decreto attuale stabilisce le condizioni per presentare le nuove domande di ammissione ai due tipi di benefici, i termini da rispettare e le procedure per rendicontare le attività svolte, prevedendo infine uno specifico potere di verifica e controllo da parte della Direzione Generale per il Trasporto Stradale. Il contributo per l’aggregazione Possono beneficiare dei contributi previsti per i processi di aggregazione: le piccole e medie imprese risultanti da fusioni o destinatarie di conferimenti da parte di imprese di autotrasporto; le piccole e medie imprese che aderiscono a raggruppamenti già esistenti; i raggruppamenti di imprese risultanti da processi di aggregazione fra piccole e medie imprese di autotrasporto; i raggruppamenti che, avendo le caratteristiche delle piccole e medie imprese, provvedano a fondersi tra loro. Sono finanziabili le operazioni di aggregazione sopra indicate, effettuate dal 5 ottobre 2010 (data di entrata in vigore della legge 163/2010) oppure le operazioni di aggregazione già avviate a tale data, ma non ancora concluse. I soggetti richiedenti devono dimostrare di avere sede in Italia, di essere iscritti all’Albo degli Autotrasportatori di cose per conto di terzi e devono comprovare il processo
di aggregazione mediante idonea certificazione della Camera di Commercio cui appartengono. L’intensità massima del contributo è pari al 50% delle spese riconosciute ammissibili. Domanda e ammissione Le imprese interessate a questo tipo di incentivo devono presentare specifica domanda, su modulo conforme a quello allegato 1 al decreto, entro novanta giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta (cioè entro fine febbraio o i primi di marzo del 2011). La domanda va inviata per raccomandata postale al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per il Trasporto Stradale e l’Intermodalità – via G. Caraci, 36 – 00157 Roma o consegnata a mano allo stesso ufficio. Alla domanda l’impresa o il raggruppamento dovrà allegare una dichiarazione di atto di notorietà attestante le spese per le quali è richiesto il contributo, risultanti dalle fatture indicate in apposito elenco. Le spese ammissibili al contributo sono: le prestazioni di consulenza relative al processo di aggregazione concluso; l’assistenza legale e le spese notarili dell’aggregazione, l’avviamento delle nuove strutture aziendali, nonché le spese per l’introduzione di sistemi di gestione aziendale riferiti all’operazione. L’istruttoria delle domande e quella per la gestione dei contributi verranno svolte, come per lo scorso anno, da parte della RAM SpA (Rete Autostrade Mediterranee). L’erogazione avverrà come sovvenzione diretta all’impresa, dopo il periodo previsto per la presentazione degli originali delle fatture e dell’atto notarile di aggregazione, fissato al 30 settembre 2011. Il contributo per la formazione Possono beneficiare dei contributi previsti per la formazione le imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi aventi sede in Italia ed iscritte all’Albo nazionale degli Au-
totrasportatori, i cui titolari, soci, amministratori, dipendenti o addetti partecipino a piani formativi o di aggiornamento professionale, generale o specifico. Soggetti beneficiari dei contributi sono anche i raggruppamenti d’imprese di autotrasporto, cioè le cooperative a proprietà divisa, i consorzi e le società consortili o cooperative di aziende di autotrasporto, purché iscritti nell’apposita sezione dell’Albo degli Autotrasportatori, prevista dal DPR 155 del 1990. Attività incentivabili Sono incentivabili i progetti di formazione, generale o specifica, avviati dopo la presentazione della domanda di ammissione al contributo e comunque dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto e realizzati entro il 30 settembre 2011, consistenti in piani formativi aziendali; piani formativi interaziendali; piani formativi territoriali: quali piani formativi aperti ai dipendenti (compresi dirigenti ed imprenditori) delle aziende di autotrasporto di cose per conto di terzi di uno stesso territorio, come ad esempio il Comune, la Provincia, la Regione o un gruppo di Regioni confinanti; piani formativi strutturati per filiera: si tratta di piani formativi aperti ai dipendenti (compresi dirigenti ed imprenditori) delle aziende di autotrasporto di cose per conto di terzi di una stessa filiera, anche se dette aziende sono situate in territori diversi. Tipologia ed entità del contributo Il contributo si concretizza in una sovvenzione diretta all’impresa beneficiaria o al raggruppamento di imprese, che verrà erogata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al termine del piano formativo e successivamente alla sua rendicontazione finale. Ciascun piano formativo ammesso al beneficio potrà ottenere un contributo pari al 25% dei costi
ammissibili per la formazione specifica e al 60% per la formazione generale. Dette percentuali possono essere aumentate fino al 80%, nei seguenti casi: 10% in più se la formazione è destinata a lavoratori svantaggiati o disabili; 10% in più se i contributi riguardano le imprese medie; 20% in più se i contributi riguardano le imprese piccole. Soggetti attuatori della formazione I soggetti che realizzeranno i piani formativi e che dovranno essere indicati nelle domande di contributo, sono gli Enti o Istituti di formazione di diretta emanazione delle Associazioni degli autotrasportatori presenti nel Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori o quelli delle loro associazioni territoriali. Modalità e termini per l’ottenimento dei contributi Le imprese o i raggruppamenti beneficiari debbono presentare, anche per il tramite dell’Ente attuatore delegato, una specifica domanda di richiesta del contributo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione generale per il Trasporto Stradale e l’Intermodalità – via G. Caraci, 36 – 00157 Roma), entro 90 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto (cioè entro fine febbraio o i primi giorni di marzo 2011).
Nel numero di ottobre vi avevamo informato dell’avvio, che all’epoca pareva imminente, del nuovo incentivo per favorire il trasporto combinato e trasbordato su ferrovia, destinato agli operatori che commissionino dei treni completi. Nell’articolo vi avevamo altresì dato conto delle perplessità sollevate dal mondo dell’autotrasporto, dovute al fatto che solo pochissime imprese di questo settore riescono ad organizzare dei treni completi; con la conseguenza, quindi, che questa condizione finiva di fatto con l’escludere dal beneficio la quasi totalità delle imprese del settore. Queste perplessità sono state raccolte dal ministero delle Infra- strutture e dei Trasporti, che ha rivisto la bozza di Decreto Dirigenziale presentata per la prima volta lo scorso mese di settembre, stabilendo che se il beneficiario del contributo non è l’utente del trasporto (quindi colui che, materialmente, fa viaggiare su ferrovia i propri rimorchi, casse mobili, ecc..), quest’ultimo ha diritto a ricevere dal primo almeno il 40 % dell’incentivo incassato, applicando delle ridu- zioni tariffarie corrispondenti. Al momento di andare in stampa, il D.D. non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, per cui è possibile che il testo definitivo contenga qualche piccola correzione rispetto alla bozza che stiamo commentando. In ogni caso, le prescrizioni più importanti contenute nella bozza di d.d., hanno riguardato: - le condizioni di accesso. In particolare, possono richiedere la misura sol-
tanto coloro che a partire dal 15 ottobre 2010 e fino al 14 ottobre 2011, effettuino servizi di trasporto combinato e/o trasbordato su ferrovia con treni completi, obbligandosi con il ministero ad effettuare un volume di treni* Km, in Italia, non inferiore all’80% di quello fatto registrare nel periodo 1 luglio 2009 – 30 giugno 2010, e con l’impegno di mantenere questo volume anche l’anno seguente. Peraltro, il ministero ha voluto includere tra i potenziali beneficiari anche coloro che, fino al giugno di quest’anno, non abbiano effettuato trasporti combinati e/o trasbordati con treni completi, purché nel periodo in cui la misura sarà operativa commissionino almeno 48 coppie di treni completi, con l’impegno di mantenerle anche per l’anno successivo. La presentazione delle domande avvalendosi della modulistica allegata al D.D. in esame, per la quale gli interessati avranno 60 gg di tempo dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. Tra i documenti che vanno allegati, segnaliamo: la dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa richiedente, circa i treni completi ed i treni*Km effettuati dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2010, e sui treni completi ed i treni*Km che si impegna ad eseguire dal 15 ottobre u.s al 14 ottobre 2011; la dichiarazione del legale rappresentante dell’operatore del trasporto combinato, diverso dal cliente finale, con cui questi si impegna a ridurre le tariffe applicate al cliente in misura non inferiore al 40%. L’importo massimo del contributo, che ammonta a euro 2,00 per ciascun treno*Km. A questo proposito, il D.D. prevede che il ministero conceda un anticipo pari al 20% del beneficio richiesto, calcolato in base ai treni*Km che il richiedente si è impegnato ad effettuare nella domanda di ammissione; in questo caso, l’impresa deve rilasciare una fideiussione di pari importo. La rendicontazione dei servizi effettuati, che dovrà avvenire entro il 28 ottobre p.v., mentre nei 12 mesi seguenti il ministero verificherà il mantenimento dei volumi di traffico da parte dell’impresa che ha ottenuto il contributo, sotto forma di treni*Km o di coppie di treni (per quelle che, nel 2009, non avevano svolto servizi di trasporto combinato); in caso di inosservanza di questi volumi, il ministero procederà al recupero del contributo erogato.
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Avanti con il Ferrobonus
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LOGISTICA
Più spazio ai container in Croazia Anche la Croazia vuole inserirsi nelle rotte marittime dei container che transitano nel Mediterraneo e punta sul porto di Rijeka (Fiume). Il primo passo consiste nel potenziamento dei collegamenti tra le banchine e l’interno del Paese. A tal fine, l’Autorità Portuale di Rijeka e la compagnia ferroviaria privata austriaca Cargo Center Graz hanno stilato un accordo per realizzare una piattaforma intermodale di un milione di metri quadrati nei pressi di Zagrabia. Servirà come centro per lo smistamento verso l'intera Europa dei container che sbarcheranno nel porto.
Un po’ di Russia a Jesi
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L’Ente Doganale russo Rostek ha aperto un ufficio operativo nell’Interporto delle Marche per facilitare gli scambi commerciali tra Italia e Russia attraverso pratiche doganali più semplici e veloci. È la prima volta che Rostek apre una sede all’estero e lo ha fatto nelle Marche in seguito ad una visita all’interporto marchigiano da parte dell’ambasciatore russo in Italia. Rostek è una società statale autonoma che ha ricevuto dal Servizio Doganale Federale il compito di gestire le pratiche doganali relative all’intera Federazione Russa. L’ufficio di Jesi potrà espletare le formalità per l’import-export tra i due Paesi.
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APONTE ENTRA IN GRANDI NAVI VELOCI L’armatore campano ha acquisito la metà del capitale sociale di Grandi Navi Veloci, riportando così un operatore nella compagine azionaria della compagnia genovese. Infatti, dopo l’uscita di Grimaldi, l’intero capitale era rimasto nelle mani d’investitori finanziari. L’ingresso di Gianluigi Aponte avviene attraverso
la Marinvest ed è stato accolto positivamente dall’amministratore delegato di GNV, Roberto Martinoli. Ad Aponte fa già capo un’altra importante compagnia operante nelle autostrade del mare, la Snav. Inoltre, l’armatore opera nel container con MSC, la seconda compagnia marittima al mondo in questo settore.
Treno intermodale tra Milano e Lille La compagnia Inter Ferry Boats ha avviato un collegamento ferroviario per container tra l’Italia settentrionale e gli scali atlantici di Le Havre e Anversa. I convogli hanno frequenza bisettimanale e scalano nel terminal di RFI di Segrate sul versante italiano ed in quello di Douvres (Lille) sul versante francese.
LOGISTICA DEL LIBRO A PAVIA
Ceva Logistics ha inaugurato a Stradella, in provincia di Pavia, una piattaforma multicliente dedicata alla distribuzione di libri che ha richiesto un investimento di 65 milioni di euro. L’impianto ha una capacità annuale di 90 milioni di unità, pari alla metà di quelli attualmente venduti nel nostro Paese. Da questa struttura transitano le spedizioni che Ceva Logistics effettua per importanti editori verso 4000 punti vendita italiani. Il magazzino ha anche un impianto solare fotovoltaico formato da 35mila pannelli, che produce annualmente 3780 Mwh di elettricità.
Da quest’ultimo scalo, i container proseguono per i porti su altri treni. La trazione ferroviaria viene svolta da SNCF Fret in territorio francese e da SBB Cargo in quello svizzero ed italiano. In futuro, la frequenza potrebbe diventare trisettimanale.
RIFINANZIATA ALPE ADRIA Due milioni di euro per rilanciare la società intermodale giungono dal Comitato Portuale di Trieste attraverso un prestito. La decisione si è resa necessaria a causa della crisi finanziaria che ha colpito la compagnia e che ne avrebbe compromesso l’operatività. Alpe Adria è fondamentale per il funzionamento del porto, perché gestisce alcuni treni per container e casse mobili diretti in Italia ed in Europa. All’inizio del 2011 dovrebbe essere deciso un aumento di capitale.
DISTRETTO DELLA LOGISTICA A BARI
La regione Puglia ha istituito il Distretto della Logistica di Bari, che raccoglie 158 realtà, tra imprese, associazioni, istituzioni, sindacati e centri di ricerca e formazione. La nascita del Distretto ha come scopo aumentare la competitività del settore nell’intera Regione, favorire l’innovazione tecnologica e attuare l’internazionalizzazione delle attività.
NASCE LA COMPAGNIA ITALIANA DI NAVIGAZIONE
Ökombi aumenta la capacità al Brennero La compagnia austriaca di trasporto intermodale ha potenziato il servizio in partenza da Trento verso Austria e Germania, attraverso il Brennero. Complessivamente, Ökombi offre su queste tratte 10mila posti in più, che si distribuiscono su 26 convogli da 18 posti ciascuno sulla tratta Wörgl-Brennero, 22 convogli da 21 posti ciascuno sulla rotta Wörgl-Trento e sei treni con 21 posti ciascuno sulla rotta Regensburg-Trento. La decisione arriva dopo i risultati incoraggianti ottenuti su questo collegamento, che nel terzo trimestre del 2010 ha visto un incremento del 10,6%. Ökombi ha anche rilevato giudizi positivi da parte degli autisti, interpellati attraverso un sondaggio: l'83% degli intervistati consiglierebbe l'utilizzo dell’autostrada viaggiante ai colleghi ed il 50% preferisce usare il treno sulle lunghe distanze. In complesso, l'indice di soddisfazione è migliorato da 2,3 a 2,7.
Autostrada del mare per la Turchia
Più container a Padova
L’Interporto di Padova ha raddoppiato lo spazio dedicato al terminal per il trasferimento di unità di carico dalla strada alla ferrovia. Ora, la struttura copre 240mila metri quadrati e può ricevere convogli ferroviari lunghi fino a 750 metri. L’ampliamento del terminal intermodale ha richiesto un investimento di dieci milioni di euro. Grazie a questa opera, l’Interporto raggiunge una capacità annua di un milione di teu.
TIR 133/2010
Triplice alleanza nel mondo armatoriale italiano per partecipare alla gara per la privatizzazione della Tirrenia: Gianluigi Aponte, Emanuele Grimaldi e Vincenzo Onorato hanno costituito una nuova compagnia, denominata Compagnia Italiana di Navigazione. Sarà autonoma rispetto alle società dei tre fondatori ed avrà una propria dirigenza. L’amministratore delegato è Ettore Morace, che è stato tra i fondatori di Ustica Lines e della compagnia spagnola Balearia.
La compagnia turca UND Deniz, controllata da un’associazione di autotrasportatori, ha avviato un collegamento per veicoli e semirimorchi tra lo scalo di Tekirdag ed il porto di Trieste. Il servizio viene svolto dal traghetto Beachy Head, che offre una stiva di 2600 metri lineari. La nave opera con frequenza di un viaggio la settimana e a Trieste attracca al Terminal Parisi del Molo Sesto. UND Deniz ha già attivato in precedenza un collegamento fra Tekirdag e il porto francese di Tolone, dove s’imbarcano solo i veicoli, mentre gli autisti viaggiano in aereo.
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IN VIAGGIO CON
Lino Banfi di Antonella Romano
Quattro chiacchiere con uno dei più popolari attori del cinema e della tv, amico degli autotrasporatori…
Cosa può dirci di questa nuova avventura televisiva? “Questa fiction segnerà un passo avanti nella commedia perché da tempo quelle in onda sulle varie reti televisive sono sempre all’insegna della Polizia, dell’infermeria, dei dottori, ci sono sempre disgrazie, si piange, si va in coma. Questa è una commedia simile ai film degli anni ’50 di Monicelli o Risi dove finalmente, viva Dio, non si racconta di malattie e di disgrazie ma si ride continuamente. È una commedia di buoni sentimenti. Che rapporto ha con il viaggio? Non viaggio molto, quando lo faccio cerco di scegliere be-
ne, nel modo più comodo possibile. In genere viaggio in treno o in aereo perché sono pigro e non mi va di guidare; vado in macchina solo se guida mio figlio.
Nei suoi viaggi le sarà capitato d’incontrare camionisti; ha mai avuto occasione di parlarci? Quando viaggio in macchina mi informo subito dove vanno a mangiare i camionisti, quali sono le trattorie e i ristoranti migliori. Hanno sempre un grande affetto per me. A volte anche se sono in ritardo mi fermo a chiacchierare con loro, invitandoli ad accostarsi e dicendo loro che è una buona scusa per riposarsi cinque minuti. Dopo la chiacchierata riprendono il cammino, e anch’io. È un mestiere che mi piace, che ho sempre considerato perché capisco il loro sacrificio.
Ha un episodio che ricorda in modo particolare? Una volta verso Reggio Emilia ho incontrato una donna camionista e diventammo amici; era anche una donna piacente, sposata e con figli. La cosa che mi colpì molto furono le sue parole: “ma come mai un attore così importante come
lei si ferma Lino Banfi e Lino a parlare Toffolo in una scena con me?” della fiction “Tutti Le risposi: i padri di Maria”. “Io vengo Sotto: l’attore pugliese come voi con Giulio Scarpati in dalla stra- “Il medico in famiglia” da, dalla terra, dal marciapiede, dalla fatica, mio padre e mia madre erano agricoltori”. Quando ascoltano queste parole vedo che sono contenti per la disponibilità, mentre i personaggi che sfuggono non sono amati dalla gente. Nella fortunata serie de “Il medico in famiglia” è il nonno più popolare d’Italia. Forse il segreto del suo successo e questo suo modo di porsi nei riguardi della gente? Non lo so se questo modo di fare paga alla fine, a me fa piacere intrattenermi a parlare con tutti…
Quando viaggia ascolta qualcosa? Adesso mi piace viaggiare in treno, vedo che si usa molto il computer perché sulle carrozze c’è l’attacco diretto e credo di prenderne uno in futuro, così potrò darmi delle arie facendo finta di fare qualcosa...•
TIR 133/2010
A
nche Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, è un amico dei camionisti: “hanno sempre un grande affetto per me, che io ricambio volentieri”. Banfi è uno degli attori comici più amati dal pubblico italiano, un grande protagonista che, dopo gli esordi a teatro, è diventato un principe della “commedia all’italiana” e poi un campione del piccolo schermo. Ha ottenuto innumerevoli successi recitando ruoli esilaranti, con gag a fianco delle donne più belle del cinema italiano, ma anche commuovendo con la sua umanità. Il suo nuovo progetto in tv è la fiction “I padri di Maria”, in cui interpreta un ruolo che ci ha raccontato con grande entusiasmo.
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COSTI CHILOMETRICI
Elaborazione novembre 2010
A
COSTI CHILOMETRICI
lla chiusura di questo numero di TIR (prima settimana di dicembre 2010) sono disponibili, sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.mit.gov.it) le tabelle che si riferiscono ai costi chilometrici medi del consumo di gasolio, aggiornati all’ ottobre 2010. Si tratta della consueta elaborazione periodica del ministero concernente gli indici di costo del carburante per autotrazione.
Ai soli fini didattici e rimandando il lettore alle tabelle ufficiali, intendiamo anche questo mese presentarvi una nostra rielaborazione sulle modalità di calcolo dei “costi minimi di sicurezza”, basata sul costo medio del prezzo del gasolio alla pompa nel mese novembre 2010, i cui valori sono disponibili sul sito del ministero dello Sviluppo Economico, (www.dgerm.sviluppoeconomico.gov.it)
e che – lo ricordiamo – riguardano i soli contratti di trasporto stipulati verbalmente. Nell’intento di sviluppare un’attività d’informazione/formazione rispetto al vigente quadro normativo, anche se solo per la tipologia dei veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 tonnellate, ripercorriamo i calcoli delle nostre rielaborazioni per la tratta di percorrenza dei 251 chilometri.
Costo chilometrico medio relativo al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi Spetta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elaborare, nelle more delle nuove disposizioni che stabilirà l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, sentite le organizzazioni associative delle imprese di autotrasporto e della committenza, gli indici di costo del carburante per chilometro e le relative quote di incidenza. Tali dati devono tener conto delle diverse tipologie di veicoli e della percorrenza chilometrica.
A tal fine, si pubblicano i valori dei costi chilometrici imputabili al consumo di gasolio delle imprese di autotrasporto per conto terzi, distinti sulla base di cinque tipologie di veicolo, e per diverse percorrenze chilometriche, tenuto anche conto delle proposte pervenute da associazioni di vettori e di committenti, nonché delle indicazioni contenute negli studi elaborati da organismi operanti nel settore.
Al riguardo, va evidenziato che il metodo di calcolo adottato è fondato su basi empiriche e tiene conto dell’esigenza di dare tempestiva attuazione alle disposizioni legislative sopra richiamate, fermo restando che studi scientificamente più approfonditi potranno essere condotti dall’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, al quale spettano le definitive determinazioni in ordine all’individuazione degli elementi in questione.
Si precisa, inoltre, che: a. i dati relativi al prezzo del gasolio sono riferiti all’ultima rilevazione disponibile (mese di novembre 2010) sul sito del ministero dello Sviluppo Economico; b. per i veicoli di massa complessiva pari o superiore alle 26 tonnellate, e per quelli di massa complessiva inferiore alle 26 tonnellate e superiore alle 7,5 tonnellate, i dati relativi al prezzo del gasolio sono stati depurati dell’IVA e dello sconto sull’accisa, pari a 19,786 euro/1.000 litri; c. per i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 tonnellate, i dati stessi sono stati depurati della sola IVA; d. non si è tenuto conto dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete);
TIR 133/2010
e. non sono stati elaborati i dati relativi alle percorrenze chilometriche al di sotto dei 51 Km, tenuto conto della marginalità dell’attività di autotrasporto per conto di terzi sulle brevissime percorrenze, che non veniva preso in considerazione neanche dalla disciplina tariffaria vigente prima del decreto legislativo 286/05.
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COSTI CHILOMETRICI
Elaborazione novembre 2010
Prezzo al consumo ministero dello Sviluppo Economico
1.242,84
Media nazionale mensile mese di novembre 2010 Veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)
Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km
Lunghezza tratta Km
Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante
Costo medio al km 1,51 Totale costi minimi per tratta €
Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €
2,8
1,017
0,363
da 51 a 150
20,2%
18,518
75,855
94,373
1,85
91,622
103,00%
2,8
1,017
0,363
da 151 a 250
21,7%
54,829
205,528
260,357
1,72
252,211
103,23%
2,8
1,017
0,363
da 251 a 350
24,2%
91,140
298,901
390,041
1,55
376,500
103,60%
2,8
1,017
0,363
da 351 a 500
30,2%
127,451
313,504
440,955
1,26
422,019
104,49%
2,8
1,017
0,363
oltre 501
32,4%
181,917
406,013
587,929
1,17
560,902
104,82%
Il costo del gasolio al netto dell’IVA e, quando previsto, al netto del rimborso delle accise, varia in base al consumo medio per chilometro per ogni tipologia di veicolo. Nel caso considerato, il consumo medio riportato nelle tabelle predisposte dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per i veicoli di massa complessiva pari o superiore a 26 tonnellate, la percorrenza per ogni litro di gasolio è pari a 2,8 km determinando così un costo di 0,363 €/l/km come calcolato di seguito:
€/ l 1,017 : 2,8 km = 0,363 €/ l / km
La parte del corrispettivo riguardante il carburante per l’esecuzione del trasporto è pari al prodotto tra il costo chilometrico, determinato nel mese precedente a quello del trasporto stesso, e la distanza considerata. Questa parte di costo assume rilievo perché le variazioni intervenute nel prezzo del gasolio superiori al 2% del valore preso a riferimento alla definizione del contratto, formeranno oggetto di conguaglio. Nel caso specifico moltiplicando il numero dei chilometri corrispondenti alla tratta considerata determiniamo il costo di carburante necessario pari a € 91,140.
0,363 €/ l /km x 251 km = € 91,140
La parte rimanente dei costi di gestione che contribuisce alla formazione del prezzo deve corrispondere ad una quota dello stesso corrispettivo che, fermo restando quando dovuto per il costo del carburante, sia almeno pari a quella identificata come corrispondente a costi diversi da quelli del carburante. Per questa valorizzazione il quindicesimo giorno dei mesi di giugno e dicembre l’Osservatorio, con riferimento alle tipologie dei veicoli, determina il totale dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi con l’incidenza percentuale da cui si rileva anche quella rappresentata dai costi del carburante. In attesa che l’Osservatorio svolga questo compito riportiamo il valore iniziale della parte diversa dai costi del carburante che, salvo errori ed omissioni, era di € 298,901 per la tipologia del veicolo considerato in corrispondenza della tratta di 251 km.
€ 298,901 + € 91,140 = € 390,041
Con la somma del costo storico al nuovo costo del carburante si determina la nuova percentuale riferita alla complessità dei costi e ricavando così l’incremento degli stessi per ogni tipologia di veicolo e per ogni fascia di percorrenza. Nel caso specifico della tratta di 251 km la percentuale ottenuta relativa al totale dei costi è pari a 103,60%.
€ 91,140 : 24,2% = X : 103,60%
Moltiplicando gli estremi e dividendo per il valore medio noto otteniamo il costo complessivo dell’incognita X, che nel caso specifico è pari a € 390,041.
X=
€ 91,140 x 103,60% 24,2%
= € 390,041
Suddividendo il totale dei costi per la fascia dei 251 chilometri possiamo calcolare altresì il nuovo costo chilometrico complessivo di € 1,55.
TIR 133/2010
€ 390,041 : 251 km = 1,55 €/km
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I risultati dei calcoli rappresentati potrete trovarli nelle rispettive colonne della tabella dei veicoli di massa complessiva pari o superiori a 26 tonnellate per la lunghezza tratta di 251 Km. Seguendo la stessa metodologia potrete facilmente ricostruirli per ogni fascia chilometrica e per ogni tipologia di veicolo rappresentata nelle tabelle di seguito pubblicate.
COSTI CHILOMETRICI
Elaborazione novembre 2010
Veicoli di massa complessiva compresa tra 11,5 e 26 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)
Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km
Lunghezza tratta Km
Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante
Costo medio al km 1,38 Totale costi minimi per tratta €
4
1,017
0,254
da 51 a 150
14,8%
12,963
76,392
89,354
1,75
87,429
102,20%
4
1,017
0,254
da 151 a 250
16,9%
38,380
193,822
232,202
1,54
226,500
102,52%
4
1,017
0,254
da 251 a 350
19,5%
63,798
272,283
336,081
1,34
326,602
102,90%
4
1,017
0,254
da 351 a 500
22,1%
89,215
327,316
416,531
1,19
403,277
103,29%
4
1,017
0,254
oltre 501
24,5%
127,342
411,847
539,188
1,08
520,269
103,64%
Veicoli di massa complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA Km/l e sconto accise)
Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km
Lunghezza tratta Km
Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante
Costo medio al km 1,31 Totale costi minimi per tratta €
1,017
0,216
da 51 a 150
13,2%
11,032
74,392
85,425
1,67
83,786
101,96%
4,7
1,017
0,216
da 151 a 250
15,9%
32,664
177,996
210,660
1,40
205,807
102,36%
4,7
1,017
0,216
da 251 a 350
18,0%
54,296
255,627
309,923
1,23
301,856
102,67%
4,7
1,017
0,216
da 351 a 500
18,3%
75,928
349,353
425,281
1,21
414,000
102,72%
4,7
1,017
0,216
oltre 501
21,7%
108,376
406,017
514,393
1,03
498,292
103,23%
Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA) Km/l
Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km
Lunghezza tratta Km
Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante
Costo medio al km 1,26 Totale costi minimi per tratta €
Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €
4,9
1,036
0,211
da 51 a 150
13,2%
10,780
72,757
83,536
1,64
81,964
101,92%
4,9
1,036
0,211
da 151 a 250
15,9%
31,916
174,072
205,988
1,36
201,333
102,31%
4,9
1,036
0,211
da 251 a 350
19,3%
53,053
230,172
283,225
1,13
275,488
102,81%
4,9
1,036
0,211
da 351 a 500
19,5%
74,190
317,233
391,423
1,12
380,602
102,84%
4,9
1,036
0,211
oltre 501
20,7%
105,895
421,935
527,830
1,05
512,386
103,01%
Veicoli di massa complessiva inferiore a 3,5 t Consumo Prezzo medio medio di gasolio €/ l carburante (al netto di IVA) Km/l
TIR 133/2010
Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €
4,7
Veicoli di massa complessiva compresa tra 3,5 e 7,5 t
50
Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €
Costo medio di carburante per Km di percorrenza €/Km
Lunghezza tratta Km
Costo medio al km 1,15
Altri costi Quota % dei Costo costi di esercizio carburante originari rappresentata per tratta € al netto del carburante dai costi del per tratta € carburante
Totale costi minimi per tratta €
Totale costi Totale costi Nuova % totale costi minimi minimi per minimi tratta €/Km originari per tratta € per tratta €
8,5
1,036
0,122
da 51 a 150
8,1%
6,214
71,562
77,776
1,53
76,870
101,18%
8,5
1,036
0,122
da 151 a 250
10,2%
18,399
164,790
183,189
1,21
180,506
101,49%
8,5
1,036
0,122
da 251 a 350
11,6%
30,584
237,554
268,137
1,07
263,677
101,69%
8,5
1,036
0,122
da 351 a 500
12,3%
42,768
311,126
353,895
1,01
347,657
101,79%
8,5
1,036
0,122
oltre 501
13,5%
61,045
400,936
461,981
0,92
453,078
101,97%
Prezzo medio del gasolio al netto dell’IVA aggiornato al mese di novembre 2010: 1,036 euro