Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Mensile - Dicembre 2017 - n. 208
#Trasporti #Innovazione #Rete
CABOTAGGIO: ALLA CONQUISTA DELL’ITALIA
NESSUNA RIDUZIONE DELLE RISORSE PER L’AUTOTRASPORTO
LA LOGISTICA AL TEMPO DELL’E-COMMERCE
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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017
TIR
MASSIMO DE DONATO direttore responsabile
L’anno che stiamo per salutare si chiude con una ventata di positività per il settore e con buoni auspici anche per il 2018. Un ottimismo dovuto a tre eventi, particolarmente importanti e attesi nel mondo dell’autotrasporto. Primo fra tutti l’incontro del 29 novembre, tra associazioni di categoria e il Governo, nel corso del quale si è trovato un importante allineamento su alcune tematiche chiave. Il Governo si è impegnato a ripristinare le risorse per l’autotrasporto, a confermare gli importi per le spese non documentate e ad assumere nuovi ingegneri per colmare la carenza di personale nelle sedi della Motorizzazione. Il 3 dicembre è l’altra data chiave. Dopo quasi due anni dalla sua scadenza e dopo lunghissime trattative, infatti, è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro della logistica e del trasporto merci: un risultato che sblocca una situazione di stallo ormai improcrastinabile. L’ultima notizia è del 5 dicembre, proprio mentre stiamo chiudendo questo numero. Come aveva più volte assicurato, il ministro Delrio, intervenendo al Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti a Bruxelles, ha ribadito fermamente la posizione espressa anche con la Road Alliance: limitare le liberalizzazioni e la concorrenza sleale puntando su regole e controlli, per un’Europa dei trasporti aperta e sicura per tutti. Segnali positivi, segnali di coesione, dunque, ma anche una riflessione. Logistica e trasporto merci vivono una fase di profondo mutamento, grazie anche alle nuove tecnologie. Quest’anno il Black Friday in Italia ha visto raddoppiare gli ordini di Amazon e incrementare ovunque consegne e traffici. Una tendenza che dovrebbe replicarsi anche per il Natale alle porte. I prossimi giorni, quindi, saranno anche un interessante banco di prova per la tenuta di tutto il sistema. Nel nuovo anno si dovrà ripartire anche da qui. Auguri a tutti.
EDITORIALE
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Mobilità Una logistica urbana integrata e condivisa
Cabotaggio Alla conquista dell’Italia La seconda indagine sul cabotaggio stradale in Italia, promossa dall’Albo, mostra una percentuale ancora molto elevata di imprese dell’Est
Politica C’è intesa tra Governo e associazioni Esito positivo per l’incontro: le risorse per il settore non saranno ridotte
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Come cambierà l’ultimo miglio: definite le linee guida che dovranno essere alla base dei nuovi piani urbani di mobilità sostenibile
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E-commerce Babbo Natale arriva con un click Il commercio digitale continua a crescere: in Italia nel 2017 il valore degli acquisti ha superato i 23,6 miliardi di euro
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TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVI N° 208 - dicembre 2017 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Vicepresidente: Silvio Faggi; Componenti: Antonio Amato, Massimo Costa, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
IN QUESTO NUMERO Cna Fita: otto tavoli per il rilancio La due giorni di lavori dell’associazione per fare il punto sulle problematiche del settore e proporre ipotesi da approfondire
Anita: quale futuro per l’autotrasporto? In un convegno organizzato dall’associazione si sono discusse le proposte della Commissione Ue sulla mobilità
Assotir: uniti per costruire il futuro Durante il congresso nazionale è arrivato l’invito alla coesione, per fare fronte comune e fare in modo che l’autotrasporto non resti marginale
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Attenzione: rischio blocco Pronto anche quest’anno il Piano Neve realizzato da Viabilità Italia: le strade a rischio e le misure utili a garantire la sicurezza delle strade
Un nuovo contratto per 700mila lavoratori Raggiunto l’accordo per il rinnovo del Ccnl logistica, trasporto merci e spedizioni: aumento medio di 108 euro e molte novità normative
Un Paese per vecchi Uno studio Acea rivela tutti i numeri del parco circolante europeo: la flotta italiana di truck ha un’età media di 13,2 anni
p.18
p.27
p.30
Editoriale p.1
Albo p.4
Fisco p.38
Europa p.10
Lavoro
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Notizie p.28
Normative
Scadenze p.46
p.42
Stampa Europea Divieti
p.36
p.45
Numeri p.47
Collaboratori. Grafici: Giuliana Caniglia (progetto), Franco Galdo. Testi: Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Emanuela Stifano, Federico Tantillo - CHIUSO IN REDAZIONE IL 6.12.2017 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Arti Grafiche Picene Srl, via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma - CF 09109161001 - Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi, via Giuseppe Caraci, 36 00157 Roma CF 97113700583 Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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ALBO
SILVIO FAGGI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
INSIEME, PER UN PERCORSO COMUNE Esito positivo per l’incontro
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con i rappresentanti del Governo sulle problematiche che affliggono il settore
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ta per terminare un anno di sfide per l’autotrasporto che ha dovuto fare fronte comune per cercare di risolvere, sia a livello nazionale, sia a livello comunitario, alcuni dei problemi del settore. Basti pensare al Pacchetto mobilità presentato dalla Commissione europea, che contiene alcune misure, come l’ulteriore liberalizzazione del cabotaggio, giudicate negative per il nostro autotrasporto che continua a subire il dumping sociale dei vettori dell’Est. O ancora all’emendamento passato in Commissione Lavori Pubblici al Senato per togliere 50 milioni di euro per tre anni al nostro settore. Nell’incontro del 29 novembre tra associazioni e Governo abbiamo però ricevuto importanti rassicurazioni: l’emendamento sarà cancellato e le risorse destinate al settore saranno ripristinate e rimarranno quelle previste nel 2016; sarà ritirato l’emendamento che tendeva a liberalizzare i trasporti effettuati con veicoli sotto 1,5 Ton, dando vita a ulteriori forme di irregolarità nell’esercizio del trasporto; dovrebbero essere confermati gli importi dello scorso anno per le spese non documentate. E per quanto riguarda il Pacchetto mobilità la delegazione governativa ha garantito che il ministro Delrio assumerà una posizione rigida su una serie di temi che stanno a cuore all’autotrasporto nazionale. Insomma abbiamo ragione di credere che, nonostante restino alcune questioni aperte, il nuovo anno si aprirà in maniera positiva per l’autotrasporto, a dimostrazione che quando c’è unità di intenti i risultati si ottengono con maggiore facilità.
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ALBO
GIUSEPPINA FERRANNINI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
UN ATTO AGGIUNTIVO PER AMPLIARE IL PROGETTO GIOVANI Programma aperto a tutti gli idonei. Definiti durata e costo dei corsi per la patente di categoria CE
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’anno che si sta chiudendo è quello in cui è entrato nel vivo “Progetto Giovani Conducenti”, l’iniziativa con cui l’Albo ha inteso favorire l’ingresso delle nuove generazioni nel mondo dell’autotrasporto professionale. Abbiamo già parlato su questa rivista delle varie tappe che hanno caratterizzato l’iniziativa, dal Protocollo di intesa del dicembre 2016, alla selezione dei primi 500 giovani, alla delibera del Comitato con cui sono stati stanziati 3 milioni aggiuntivi per favorire la massima partecipazione al progetto. Il 20 novembre l’Albo ha stipulato un atto aggiuntivo al Protocollo del 2016 nel quale è, tra l’altro, previsto che l’ammissione al percorso formativo riguarda potenzialmente l’intero numero di candidati risultati idonei, nonché quei giovani che pur essendo stati già inseriti utilmente in graduatoria non hanno potuto confermare la propria adesione a causa di impedimenti oggettivi, quali l’assenza di sedi del corso ragionevolmente limitrofe al proprio Comune di residenza. In tal senso, con l’atto aggiuntivo le associazioni delle autoscuole si sono impegnate ad assicurare la maggiore diffusione possibile dell’offerta formativa, mentre il Comitato si è riservato la possibilità di estendere, a proprio insindacabile giudizio, la partecipazione anche ad autoscuole non aderenti alle associazioni, purché afferenti a una delle Confederazioni firmatarie del Protocollo del 23 dicembre 2016. Sono stati inoltre definiti durata e costo dei corsi di conseguimento della patente di categoria CE, con cui viene ampliato il percorso formativo dei giovani partecipanti.
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ALLA CONQUISTA
LO STUDIO SUL CABOTAGGIO STRADALE MOSTRA UNA P ER COMO - BROGEDA autunno2016 estate2017 >entrata 1.566 1.977 stranieri: 617 - %39,4 571 - %28,9 <uscita 1.703 1.907 stranieri: 693 - %40,7 711 - %37,3
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TRAFORO DEL MONTE BIANCO autunno2016 estate2017 >entrata 937 1.009 stranieri: 650 - %69,4 708 - %70,2 <uscita 1.033 1.079 stranieri: 741 - %71,7 760 - %70,4
TRAFORO DEL FREJUS autunno2016 estate2017 >entrata 1.172 1.093 stranieri: 685 - %58,5 615 - %56,3 <uscita 1.337 1.145 stranieri: 608 - %45,5 536 - %46,8
BARRIERA DI VENTIMIGLIA autunno2016 estate2017 >entrata 2.370 2.312 stranieri: 1.479 - %62,4 677 - %29,3 <uscita 2.148 2.101 stranieri: 1.606 - %74,8 952 - %45,3
BRENNERO autunno2016 estate2017 >entrata 3.600 4.944 stranieri: 2.678 - %74,4 1.621 - %32,8 <uscita 3.728 4.713 stranieri: 2.778 - %74,5 1.171 - %24,8
TRAFORO DEL GRAN SAN BERNARDO autunno2016 estate2017 >entrata 71 62 stranieri: 32 - %45,1 36 - %58,1 <uscita 63 54 stranieri: 34 - %54 26 - %48,1
PASSO DEL SEMPIONE autunno2016 estate2017 >entrata 239 374 stranieri: 101 - %42,3 75 - %20,1 <uscita 209 325 stranieri: 99 - %47,4 65 - %20
PORTO DI LIVORNO autunno2016 estate2017 >entrata 64 87 stranieri: 17 - %26,6 7 - %8 <uscita 118 73 stranieri: 26 - %22 14 - %19,2
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UGOVIZZA - TARVISIO autunno2016 estate2017 >entrata 1.981 2.390 stranieri: 1.123 - %56,7 1.273 - %53,3 <uscita 1.944 2.462 stranieri: 1.439 - %74 1.040 - %42,2 VILLESSE-GORIZIA SANTʼANDREA autunno2016 estate2017 >entrata 2.779 2.320 stranieri: 1.604 - %57,7 1.502 - %64,7 <uscita 2.099 2.177 stranieri: 1.352 - %64,4 1.263 - %58
PORTO DI CIVITAVECCHIA autunno2016 estate2017 >entrata 154 109 stranieri: 32 - %20,8 10 - %9,2 <uscita 147 107 stranieri: 28 - %19 11 - %10,3
A DELL’ITALIA P ERCENTUALE DI IMPRESE DELL’EST MOLTO ELEVATA
VALICO DI FERNETTI autunno2016 estate2017 >entrata 1.768 2.388 stranieri: 615 - %34,8 1.532 - %64,2 <uscita 1.957 2.579 stranieri: 1.135 - %58 1.601 - %62,1 VALICO DI PESEK autunno2016 estate2017 >entrata 274 chiuso stranieri: 215 - %78,5 <uscita 301 chiuso stranieri: 230 - %76,4 VALICO DI RABUIESE autunno2016 estate2017 >entrata 837 728 stranieri: 445 - %53,2 298 - %40,9 <uscita 1.229 781 stranieri: 471 - %38,3 326 - %41,7
PORTO DI TRIESTE autunno2016 estate2017 >entrata 391 628 stranieri: 231 - %59,1 137 - %21,8 <uscita 413 423 stranieri: 254 - %61,5 181 - %42,8
L’Albo degli Autotrasportatori prosegue l’attività di monitoraggio del settore di Lucia Angeloni
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roviene dalla Romania la maggior parte dei veicoli merci stranieri che entra nel nostro Paese. Le motrici a targa rumena rappresentano infatti il 13% del totale e sono la maggioranza, seguite da quelle francesi (11,4%), bulgare (7,7%), svizzere (6,9%), polacche (6,9%) e slovene (5,9%). Tanto per avere un’idea in termini numerici, su 11 milioni di veicoli merci stranieri in transito in Italia nel 2016, 1,7 milioni erano rumeni. Lo rivela uno studio sul cabotaggio stradale promosso dall’Albo degli Autotrasportatori in collaborazione con l’Associazione Mondiale della Strada AIPCR, che si basa su due campagne di indagini dirette, una condotta a ottobre 2016 (cfr. TIR 200, pagg. 10-13) e una condotta a luglio 2017. Per sei giorni sono stati presidiati diversi punti di accesso all’Italia (12 valichi stradali/autostradali e 4 porti) e in totale sono state raccolte 2.761 interviste nell’autunno 2016 e 3.698 nell’estate 2017, prendendo in considerazione i veicoli merci con portata superiore a 3,5 Ton. La rilevazione estiva, per quanto riguarda i valichi, ha mostrato una percentuale di veicoli stranieri
PORTO DI ANCONA autunno2016 estate2017 >entrata 218 246 stranieri: 127 - %58,3 151 - %61,4 <uscita 216 245 stranieri: 107 - %49,5 153 - %62,4 DICEMBRE2017
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CABOTAGGIO
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TIR
elevata, anche se con profonde differenze tra le punte registrate al Traforo del Monte Bianco (70% circa in entrambe le direzioni), ai valichi di Gorizia, Fernetti e al Gran San Bernardo e i valori degli altri valichi, quasi sempre inferiori al 50%. Inoltre alcuni valichi hanno mostrato dati in calo rispetto alla precedente rilevazione del 2016: il fenomeno ha interessato in modo evidente quelli di Ventimiglia e del Brennero che hanno registrato riduzioni medie rispettivamente del 30% e del 45%. In diminuzione anche la quota di mezzi stranieri al Sempione, dove però i dati assoluti sono meno significativi, in entrata a Como Brogeda e in uscita a Ugovizza. Evidente infine la riduzione dei veicoli stranieri in
DEI TRANSITI DI VEICOLI STRANIERI CHE ENTRANO NEL NOSTRO PAESE, la maggior parte attraversa
il Brennero 21% e a seguire
Como Brogeda 14%
tutti i valichi portuali indagati: si deve però segnalare anche in questo caso che, ad eccezione di Trieste, i flussi complessivi sono molto contenuti. Lo studio ha anche registrato la nazionalità della targa di tutti i rimorchi di ogni motrice in transito, sviluppando così un’analisi più approfondita. Anche in questo caso, nella maggior parte dei casi i veicoli con nazionalità diverse su motrici e rimorchi avevano la targa della motrice appartenente a un Paese dell’Est Europa. E ancora una volta la percentuale maggiore appartiene ai veicoli rumeni (16,5%) anche se sono ugualmente elevati i valori relativi a mezzi sloveni (14%), polacchi (11,1%), slovacchi (9,9%) e bulgari (8,8%) per un totale che arriva al 60%. Se si analizza invece la nazionalità di
immatricolazione del rimorchio la percentuale maggiore è quella dei belgi (68,6%), seguita da olandesi (37,1%) e austriaci. La permanenza media in Italia
QUESTI VEICOLI CHE
più di 8 giorni entrano
PERMANGONO DEI TRANSITI DI VEICOLI STRANIERI NEL NOSTRO PAESE, 400.000 secondo le proiezioni resterebbero
in Italia più di 8 giorni
GENNAIO2017
con maggiore frequenza
Fernetti 39% dal Brennero 36%
da
e e in misura sensibilmente minore dagli altri punti di accesso: Tarvisio 10% e Monte Bianco 5%
HIGHLIGHTS
LAVORO
I veicoli con motrice rumena e rimorchio di nazionalità diversa che restano in Italia più di 7 giorni sono presenti in tutti i varchi oggetto di indagine. La targa della motrice dei veicoli con nazionalità del rimorchio diversa dalla motrice e permanenza in Italia superiori ai 7 giorni nella maggior parte dei casi è dei Paesi dell’Est. Tra i veicoli con targa della motrice diversa da quella del rimorchio e con una permanenza in Italia superiore ai 7 giorni quelli in transito dai porti hanno una permanenza media maggiore (14 giorni) rispetto a quelli in transito dal sistema stradale.
è pari a 3,2 giorni con una netta prevalenza (39,3%) di coloro i quali si trattengono per soli 2 giorni. L’11,4% degli intervistati ha dichiarato di fermarsi solo un giorno, il 6,4% fino a 5 giorni mentre il 10,2% ha ammesso di
restare in Italia più di cinque giorni. Il valico di gran lunga più utilizzato risulta essere quello del Brennero dal quale transita circa il 21% del traffico veicolare di scambio; risultano comunque importanti anche i valichi di Como-Brogeda (14%), Ventimiglia (11%) e Ugovizza-
Nel medesimo periodo di rilevazione sono
sanzionati dalla Polizia Stradale circa 10.000 veicoli stati
PER INFRAZIONI LEGATE ALLA PRATICA DEL CABOTAGGIO IRREGOLARE
I veicoli rumeni sono oltre 1.700.000 I mezzi provenienti da Bulgaria, Polonia e Slovenia superano il milione
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Tarvisio (10%); il valico di Fernetti soddisfa circa il 6% della domanda di scambio mentre i due trafori del Monte Bianco e del Frejus circa il 4% ciascuno.
Altre nazioni molto ben rappresentate per un totale di 2.505.000 vecoli sono: Slovacchia 950.000 Ungheria 650.000 Spagna 480.000 Francia 425.000
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EUROPA
REGOLE CERTE PRIMA DI LIBERALIZZARE Posizione ferma del ministro Delrio durante il consiglio europeo dei ministri dei Trasporti: niente ulteriori liberalizzazioni finché non saranno rafforzate alcune misure
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ome preannunciato alle associazioni di categoria durante l’incontro del 29 novembre (vedi pag. 12), il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha mantenuto una posizione ferma in Europa a proposito del Pacchetto stradale presentato dalla Commissione Ue. Durante il consiglio europeo dei ministri dei Trasporti, che si è tenuto il 5 dicembre a Bruxelles, Delrio ha portato avanti la propria posizione: niente ulteriori liberalizzazioni finché non ci saranno regole certe sui diritti dei lavoratori. “Condividiamo i passi avanti in materia di autotrasporto – ha affermato il Ministro - ma vanno rafforzati i temi dei controlli, di non avere ulteriori liberalizzazioni fino a quando non si rispettano bene
le regole sui diritti dei lavoratori, degli autisti, con il divieto del riposo settimanale in cabina, giorni limitati di cabotaggio, rivedendo le regole che oggi creano concorrenza sleale e dumping sociale. Stiamo difendendo una posizione giusta di equilibrio tra libertà di movimento delle merci e diritti
RISPETTO D ELLE REGOL E SUI DIRITT I DEI LAVORA TORI E DEGLI AU TISTI DIVIETO DE L RIPOSO SETTIMANAL E IN CABIN A GIORNI LIM ITATI DI CABOTAG GIO
sociali e sicurezza delle persone che lavorano, autisti stanchi e sottoposti a ritmi massacranti, che non sono sinonimo sicurezza nemmeno per chi viaggia. Il confronto continua e speriamo che i contributi oggi consentano alla Commissione di fare qualche passo avanti”. L’Italia ha condiviso la dichiarazione comune dei Paesi della Road Alliance (che oltre al nostro Paese comprende Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Lussemburgo, Svezia, Svizzera e Norvegia) sulla necessità di rafforzare diverse componenti del Pacchetto mobilità. Dichiarazione in cui viene evidenziata una linea di condotta fondamentale nello svolgimento delle trattative: istituire un mercato dell’autotrasporto merci su strada unico, con concorrenza leale, fissando le condizioni atte a garantire condizioni di lavoro dignitose per i conducenti sulla base del principio “pari retribuzione per pari lavoro”, tenendo nella dovuta considerazione la sicurezza dei conducenti e degli utenti della strada e rafforzando la lotta contro la frode e le pratiche illecite.
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UE: SEI PROPOSTE PER UNA MOBILITÀ PULITA
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uova tappa di “Europa in movimento”, l’iniziativa Ue sulla mobilità che racchiude una serie di misure rivolte anche al mondo del trasporto merci. Il Pacchetto stradale si arricchisce infatti di sei nuove proposte avanzate l’8 novembre: l’obiettivo è di accelerare la transizione verso veicoli a basse e a zero emissioni ponendo come vincolante al 2030 la riduzione delle emissioni di CO2 delle automobili e dei nuovi furgoni del 30% rispetto al 2021. La Commissione ha quindi proposto: - nuove norme in materia di emissioni di CO2 per sostenere i produttori a innovare e a proporre sul mercato veicoli a basse emissioni. La proposta prevede obiettivi sia per il 2025 (-15%) sia per il 2030 (-30%): le due date garantiscono che gli investimenti comincino sin da ora e che siano garantiti stabilità e un orizzonte a lungo termine; - una direttiva che promuova soluzioni per una mobilità pulita negli appalti pubblici, offrendo così un forte stimolo alla domanda e all’ulteriore diffusione di soluzioni di mobilità
L’8 novembre la Commissione europea ha presentato nuove iniziative in tema di sostenibilità ambientale che completano il Pacchetto stradale di Europa in movimento pulita; - un piano di azione e una serie di soluzioni di investimento per la diffusione a livello transeuropeo di infrastrutture per i combustibili alternativi. In quest’ottica si prevedono almeno 800 milioni di euro di nuovi investimenti; - la revisione della direttiva sui trasporti combinati, rivedendo la stessa definizione di trasporto combinato. Uno degli obiettivi è quello di rendere più semplice la richiesta di incentivi da parte delle imprese di trasporto per promuovere l’uso delle diverse modalità; - modificare la direttiva sui servizi di trasporto passeggeri effettuati con autobus per favorire lo sviluppo di collegamenti in autobus sulle lunghe distanze attraverso l’Europa e offrire alternative all’uso delle auto private grazie a
mobilità più ampia e accessibile; - infine, un’iniziativa sulle batterie affinché i veicoli, i rispettivi componenti e le soluzioni di mobilità siano concepiti e prodotti in Unione europea.
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SLOVENIA:IL PEDAGGIO SI PAGHERÀ CON IL SISTEMA DARSGO Dal 1° aprile 2018 in Slovenia il pagamento dei pedaggi autostradali per i veicoli industriali con massa superiore a 3,5 tonnellate andrà effettuato obbligatoriamente in maniera elettronica con un nuovo sistema chiamato DarsGO. Niente pagamento ai caselli, né utilizzando i supporti elettronici oggi esistenti DARS e tagABC che saranno aboliti. Le imprese di autotrasporto devono registrarsi al sistema DarsGO per ottenere il dispositivo da montare a bordo di ogni camion. Ogni unità DarsGO ha un costo di dieci euro.
C’È INTESA TRA GOVERNO E ASSOCIAZIONI Durante l’incontro con le associazioni di categoria il Governo ha assicurato che le risorse per il settore non saranno ridotte e ribadito la volontà di difendere l’autotrasporto italiano in sede Ue
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del tiraggio, l’importo di 51 euro come già avvenuto quest’anno. Inoltre, in merito al pagamento del rimborso dei pedaggi autostradali e dei contributi per la formazione 2015/2016, la delegazione governativa ha assicurato che nella prima metà di dicembre verranno effettuati i mandati di pagamento. Sul fronte della lotta al dumping sociale e della concorrenza sleale, il Governo ha ribadito la volontà di difendere l’autotrasporto italiano in Europa, nella discussione sul Pacchetto mobilità, schierandosi quindi contro l’ulteriore liberalizzazione voluta dai Paesi dell’Est e in particolare contro la proposta avanzata sul cabotaggio che, ricordiamo, prevede operazioni illimitate condotte all’interno di cinque giorni. A questo proposito verrà anche dato vita a un tavolo di confronto permanente aperto ai contributi delle associazioni per produrre una posizione ben definita sulle varie tematiche oggetto del Pacchetto
e questioni da affrontare l’anno sottratti all’autotrasporto erano tante e di fondamentale saranno ripristinati. Il Governo si importanza per il settore. è anche impegnato a far ritirare Prima fra tutte l’emendamento, l’emendamento che prevedeva passato in Commissione Lavori la liberalizzazione dei trasporti Pubblici al Senato, che toglieva effettuati con veicoli commerciali 50 milioni di euro per i prossimi sotto 1,5 Ton destabilizzando la tre anni al trasporto su gomma concorrenza nel settore. Altro per destinarli a quello marittimo. impegno preso è stato quello Si capisce quindi come l’incontro di confermare l’ammontare del 29 novembre tra Governo, complessivo per le spese non rappresentato dal Capo Gabinetto documentate, che dovrebbe del ministero dei Trasporti, Mauro garantire, dopo la verifica Bonaretti, e associazioni di RO SOTTRATTI categoria dell’autotrasporto fosse 50 MILIONI DI EU O particolarmente atteso. E l’esito è ALL’AUTOTRASPORT TI NA SARANNO RIPRISTI stato per molti aspetti positivo IMPEGNO A CONFERMARE L’AMMONTARE anche se restano diverse COMPLESSIVO PER LE SPESE tematiche ancora aperte. NON DOCUMENTATE Innanzitutto il Governo ha RIBADITA LA VO assicurato che le risorse LONTÀ DI DIFE NDERE L’AUTOTRASPORT O ITALIANO IN EU strutturali per il settore ROPA SCHIERANDOSI CONTRO L’ULTE saranno riconfermate RI OR E LIBERALIZZAZIO NE nella Legge di Bilancio ISTITUITO UN SECONDO TAVOLO DI LAVORO per il 2018 e ha garantito CON LE ASSOCIAZIONI SULLE TEMATICHE che i 50 milioni di euro “INNOVAZIONI E SOSTENIBILITÀ”
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TIR mobilità. Sarà anche istituito un secondo tavolo di lavoro con le associazioni sulle tematiche “innovazioni e sostenibilità” nel settore, alla luce dell’approvazione in Senato della norma sulle Smart road. Le associazioni di categoria hanno poi posto la questione delle inefficienze degli Uffici territoriali, che si riscontrano soprattutto per le revisioni. Anche in questo caso Bonaretti ha confermato che oltre ai 30 ingegneri già assunti con la prossima Legge di Bilancio sarà possibile assumerne altri 100, anche se l’intenzione è quella di arrivare a 270, in modo da incrementare l’organico. Soddisfazione è quindi arrivata da parte di tutte le associazioni presenti all’incontro. “L’incontro è stato per molti aspetti positivo perché abbiamo ottenuto le risposte che aspettavamo, soprattutto la garanzia che saranno confermate tutte le risorse per il settore e la deduzione forfettaria di 51 euro per le spese non documentate – ha sottolineato Amedeo Genedani, presidente di Unatras –. Restano invece dei problemi ancora irrisolti, che abbiamo posto all’attenzione del Governo, quali la questione dei trasporti eccezionali o la discriminazione dei padroncini dalla decontribuzione
nell’autotrasporto internazionale e nell’applicazione del lavoro usurante. A proposito delle Motorizzazioni abbiamo anche riproposto il tema del servizio anche agli operatori privati, pur mantenendo le funzioni di controllo e supervisione in capo alla Motorizzazione, in attesa che vengano assunti ulteriori ingegneri”. Soddisfazione per l’esito dell’incontro è arrivata anche da Anita. “Apprezziamo l’impegno profuso dai rappresentanti del Ministero al fine di scongiurare ulteriori tagli alle risorse del settore – ha dichiarato Thomas Baumgartner, presidente di Anita –. In attesa che la Legge di Bilancio 2018 concluda il proprio iter parlamentare, è necessario mantenere la concentrazione sulle questioni europee e sulle misure che a livello nazionale servono a far recuperare competitività alle imprese, come la necessità di velocizzare l’emanazione del decreto di riparto delle risorse”. Anche Baumgartner ha poi posto l’accento sulla necessità di trovare soluzioni ai ritardi registrati nelle procedure di revisione dei veicoli
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dovuti alla persistente carenza di personale. Anche dal mondo cooperativo arrivano riscontri favorevoli. “Ci sono alcuni aspetti positivi mentre altri sono da valutare in un successivo momento – ha sottolineato Alessandro Massarelli, responsabile del comparto autotrasporto e logistica di Legacoop Servizi –. Tra gli aspetti positivi troviamo sicuramente il ripristino dei fondi per l'autotrasporto anche per cercare di garantire gli stessi importi dell'anno scorso per le spese non documentate. Restano da implementare e valutare, invece, gli interventi di contrasto alla concorrenza e al dumping sociale. Abbiamo poi chiesto al ministero dei Trasporti di riprendere in mano un progetto per noi molto importante, ovvero i controlli, insieme agli ispettori del ministero del Lavoro, sulle agenzie interinali che molto spesso fanno un uso improprio dello strumento cooperativo”.
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ue giorni di discussione e dibattito per affrontare le principali questioni che riguardano il trasporto merci su strada e per pianificare le strategie di rilancio del settore. Questo l’obiettivo dell’incontro nazionale organizzato da Cna Fita, il 24 e il 25 novembre, a Roma, coinvolgendo gli iscritti provenienti da tutta Italia che operano sul territorio e si confrontano ogni giorno con problemi concreti. All’evento sono intervenuti anche la presidente dell’Albo degli Autotrasportatori, Maria Teresa Di Matteo, e, con un video messaggio, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Il ministro ha sottolineato la necessità di portare avanti un’azione collettiva per dare più competitività al settore. La fotografia emersa attraverso l’analisi elaborata da Cna Fita, sulla base dei dati dichiarati dalle imprese all’Agenzia delle Entrate fra il 2009 e il 2015, è quella di un comparto che ha perso parte delle imprese e che al contempo ne ha visto aumentare le dimensioni, con una media di 2,7 addetti nel 2009 e di 3 nel 2015. Come ha ricordato il presidente nazionale Patrizio Ricci, “è cresciuta leggermente la struttura delle aziende
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CNA FITA: OTTO TAVOLI PER IL RILANCIO L’associazione ha organizzato due giorni di lavori per fare il punto sulle problematiche del settore e proporre una serie di ipotesi da approfondire. Sarà fondamentale il contributo dell’Albo e analogamente hanno incrementato la loro presenza anche le società di capitali” anche se “una grande fetta di mercato è stata sottratta dalle imprese estere”. L’immagine è di un segmento che dopo la crisi ha avviato una fase di cambiamento anche strutturale. Di fronte a queste trasformazioni in corso, i campi in cui agire e le azioni da intraprendere sono molteplici. Per questo la due giorni ha riunito otto diversi tavoli
Mauro Concezzi GENNAIO2017
di lavoro su politiche europee, intermodalità e portualità, politiche del credito, contratto collettivo nazionale, formazione, innovazione, trasporti eccezionali e piccole portate, proponendo una serie di di ipotesi da approfondire. L’incontro è stata anche l’occasione per fare un punto sulle politiche dell’Albo. Ricci ha rimarcato che “è lì che dobbiamo fare le domande ed è lì che dobbiamo sviluppare le competenze e trovare le soluzioni”. E in quest’ottica Maria Teresa Di Matteo ha evidenziato la rilevanza degli spunti emersi dai gruppi di lavoro. “Per noi è importante dialogare con le associazioni; lo stesso Ministero è determinato a portare avanti un confronto continuo e sistematico”, ha affermato, ricordando anche i risultati raggiunti finora sulla regolarità, con 82.601 visure effettuate fino al 21 novembre.
Patrizio Ricci
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’attivazione ll da ra su vi di e st ie Oltre 175mila rich larità. go re a ll de e al rt po l de Tra le ultime funzioni attivate dal sito dell’Albo degli Autotrasportatori anche la possibilità di controllare numeri e qualifica dei dipendenti
VERIFICHE A PIENO REGIME A due anni dal suo debutto, prosegue la politica di verifica delle condizioni delle imprese iscritte all’Albo degli Autotrasportatori attraverso il portale www.alboautotrasporto.it che permette alle imprese iscritte, registrate e abilitate, di poter consultare online anche la regolarità della propria posizione. Dal 26 ottobre, poi, attraverso la banca dati del ministero del Lavoro è possibile verificare anche il numero e la qualifica dei dipendenti delle imprese. I numeri seguenti sono aggiornati al 21 novembre 2017, data in cui il totale delle richieste di visura effettuate è 82.601. Si registra quindi una tendenza
in linea con lo scorso anno. Nel 2016 infatti sono state eseguite in tutto 50.942 richieste di visura attraverso il sito dell’Albo e 39.000 attraverso il portale dell’automobilista. Se si aggiungono anche quelle del 2015, nella primissima fase di attivazione del servizio “Regolarità imprese”, il totale delle richieste di visura effettuate sale a 175.554.
Le richieste inviate all’Inps tramite il portale sono 13.604, in crescita rispetto alle 12.416 totali del 2016. Le richieste di Durc sono in tutto 32.563; 40.920 nel 2016, 3.002 nel 2015, per un totale di 76.485. I Durc regolari ricevuti sono stati 59.209; i Durc irregolari 10.551; le richieste scartate per errori o superamento limiti 3.735. Infine, le richieste effettuate in meno di un mese attraverso il modello digitale Unilav risultano essere 286, per un totale di 267 imprese investigate (possono infatti essere effettuate più richieste per la stessa impresa). In 127 casi non è stato riportato alcun contratto di lavoro. Per le restanti 140 imprese sono emerse in tutto 1.374 contratti registrati.
175.554
RICHIESTE DI VISURA DAL 2015 AD OGGI
82.601 RICHIESTE DI VISURA NEL 2017
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LAVORO
ASSOCIAZIONI
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ANITA: QUALE FUTURO PER L’AUTOTRASPORTO? Concorrenza sleale, cabotaggio, salario minimo sono alcuni dei temi al centro del convegno organizzato da Anita per discutere le proposte della Commissione Ue sulla mobilità 16
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l Parlamento europeo ha programmato per la riunione plenaria del 7 giugno 2018 il voto sulle proposte di decisione relative al Pacchetto mobilità. Sette mesi durante i quali si deciderà il futuro del trasporto stradale sulla base di una serie di proposte presentate dalla Commissione europea che modificheranno in maniera sostanziale gli assetti attuali. Per questo Anita, il 10 novembre scorso, ha organizzato un convegno a Verona al quale hanno preso parte quattro parlamentari europei, di varie nazionalità, membri della Commissione Trasporti e relatori di alcune proposte tra le più impegnative del Pacchetto mobilità: Isabella De Monte,
Ismail Ertug, Massimiliano Salini e Jens Nilsson. Un’occasione per presentare la posizione dell’associazione e per dare vita a un ampio dibattito sul tema. Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, ha sottolineato infatti che il Pacchetto contiene una serie di proposte condivisibili come, ad esempio, l’estensione delle regole sull’accesso alla professione e al mercato anche ai veicoli sotto le 3,5 Ton. Su altri temi le proposte sono invece inaccettabili, come quella sul cabotaggio, definita dal presidente dell’associazione “una liberalizzazione di fatto, inaccettabile fino a che perdurino condizioni di dumping sociale e concorrenza sleale”. Nilsson ha però affermato che la
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Commissione è favorevole alla presentazione di nuove proposte. Da rivedere anche la proposta sul distacco, che prevede che quando il lavoratore lavori per più di tre giorni al mese in un Paese estero in cui sia previsto un salario minimo superiore, il suo stipendio venga adeguato a questo. “Una proposta non applicabile - afferma ancora Baumgartner -. Cosa bisognerebbe fare ad esempio con un autista che parte dalla Polonia verso la Spagna tutti i mesi e che a fine mese avrà lavorato per più di tre giorni in Germania, in Francia o in Spagna? Retribuirlo rispetto ai parametri di tutti e tre i Paesi?”. Il presidente dell’associazione ha anche invitato ad anticipare l’introduzione del tachigrafo intelligente, prevista per il 2034, e a riconsiderare la norma che vieta il riposo in cabina: restare sul camion molto spesso sarebbe infatti più confortevole e consentirebbe una maggior sicurezza per il carico. Una posizione condivisa anche da Isabella De Monte per la quale bisognerebbe dare al conducente possibilità di scelta, prevedendo magari il riposo in aree specifiche con servizi dedicati.
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Durante il suo terzo congresso nazionale, l’associazione ha invitato alla coesione per fare fronte comune e fare in modo che l’autotrasporto non resti marginale
ASSOTIR: UNITI PER COSTRUIRE IL FUTURO
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n invito all’impegno unitario, alla coesione tra le varie associazioni dell’autotrasporto per rafforzare il proprio potere di fronte alla politica e alla committenza e costruire insieme il proprio futuro. Questo il grido che si è levato il 25 novembre scorso durante il terzo congresso nazionale di Assotir, alla presenza di oltre 150 delegati, durante il quale sono stati anche riconfermati per altri quattro anni i vertici dell’associazione. “Durante i quattro anni trascorsi dal nostro ultimo congresso, nel 2013, l’autotrasporto italiano è molto cambiato - ha sottolineato Anna Manigrasso, presidente di Assotir -. Chi si trova qui oggi è riuscito a ristrutturarsi e a superare la crisi. Ma non basta, vi sono nuove sfide da affrontare: la concorrenza operata dai vettori dell’Est Europa che hanno un costo del lavoro molto inferiore a quello italiano, tempi
Claudio Donati Anna Manigrasso
di pagamento troppo lunghi, l’ulteriore liberalizzazione che l’Unione europea vuole introdurre per quanto riguarda il cabotaggio. L’autotrasporto ha bisogno di regole chiare che consentano una concorrenza leale tra gli operatori; e soprattutto ha bisogno che queste regole vengano fatte rispettare”. Per questo Assotir continua a portare avanti quattro proposte, fondamentali per sviluppare un autotrasporto sano, efficiente e trasparente: certezza dei tempi di pagamento; definizione dei costi di esercizio; contratto di trasporto scritto obbligatorio e regolarità delle imprese. “Alcuni di questi temi – ha continuato Manigrasso – sono già patrimonio di Unatras e si sono già in parte realizzati, come il Portale della regolarità dell’Albo; altri non ancora, ma se condivisi potrebbero trovare una soluzione in tempi brevi. Perché solo
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restando uniti faremo in modo che l’autotrasporto non resti marginale”. E l’idea di concentrare le forze, anche in vista della prossima campagna elettorale, è stata condivisa da tutti i partecipanti alla tavola rotonda seguita all’evento. Marco Cattabiani, vice presidente di Unitai, Claudio Donati, segretario generale di Assotir, Silvio Faggi, segretario generale di Fiap, Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti e Andrea Manfron, segretario generale di Fai hanno abbracciato le proposte di Assotir, con l’unica eccezione della definizione del contratto scritto che potrebbe portare ad un aggravio burocratico, presentando a loro volta altre proposte concrete, come la razionalizzazione delle norme in un testo unico.
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Pronto anche quest’anno il Piano Neve realizza to le strade a rischio e le misure ut
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ATTENZIONE: RIS C
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a neve quest’anno non si è fatta desiderare e con l’apertura dei primi impianti sciistici, già all’inizio del mese di novembre, è arrivato puntuale anche il Piano Neve realizzato da Viabilità Italia. Dal 15 novembre nella maggior parte delle regioni sono in vigore tutte quelle misure utili a garantire la sicurezza e la praticabilità delle strade di fronte a eventi meteorologici atmosferici avversi come la neve o la pioggia ghiacciata. Prima fra tutte, l’obbligo per gli utenti di catene a bordo o l’utilizzo di pneumatici invernali in tutti quei tratti della rete stradale e autostradale più esposti al rischio di precipitazioni nevose (vedi cartina). Ma quando si parla di Piano Neve non si
CODICI EMERGENZA NEVE
INFO CONDIZIONI PERCORRIBILITÀ STRADE ISORADIO (FM 103.3) e ONDA VERDE su Radio1/2/3 sito web www.cciss.it e mobile.cciss.it app gratuita iCCISS per iphone e My Way Truck per smartphone siti web www.poliziadistato.it e società concessionarie autostradali direttamente o attraverso www.aiscat.it
codice zero: possibili nevicate / codice
precipitazione nevosa imminente / codice precipitazione nevosa in atto / codice GENNAIO2017
precipitazione nevosa intensa /
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parla solo di comportamenti responsabili di chi si pone alla guida ma in generale di tutta una serie di procedure che riguardano i gestori delle infrastrutture. Il Piano Neve risponde infatti a una pianificazione ben più ampia, organizzata dalle Forze dell’Ordine, dalla Protezione Civile e dal ministero dei Trasporti, coinvolgendo i gestori delle infrastrutture, e realizzata attraverso operazioni di monitoraggio delle previsioni del tempo, di mappatura delle zone più critiche, di programmazione degli interventi tecnici o di comunicazione delle condizioni di percorribilità in tempo reale. In caso di condizioni avverse, potrebbero essere adottati provvedimenti di fermo temporaneo dei mezzi pesanti sopra le 7,5 tonnellate in aree apposite poste in prossimità delle tratte più a rischio.
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Una delle situazioni critiche causate dal maltempo è il cosiddetto “freezing rain”, cioè quel fenomeno che si verifica quando la pioggia toccando terra passa velocemente dallo stato liquido al congelamento, oppure quando i fiocchi di neve nel precipitare non si sciolgono completamente e ricongelano prima del contatto col suolo. In entrambi i casi l’effetto sulla pavimentazione stradale è di una scivolosità anomala, rappresentando un rischio particolarmente insidioso per chi è alla guida.
QUANDO LA PIOGGIA È GELATA Anche perché il fenomeno è difficilmente riconoscibile a occhio (non è visibile né sui parabrezza riscaldati dall’abitacolo, né sull’asfalto). In questi casi sono previsti maggiori controlli su strada e interventi di mezzi spargisale sulle strade ad alta frequenza per evitare che lo spessore del ghiaccio aumenti. In caso di fenomeni persistenti è possibile che sia vietato il transito per tutti i veicoli con la chiusura dei tratti autostradali interessati e di tutti i varchi di accesso. Il divieto di transito può essere disposto anche preventivamente. Nei casi di minore intensità invece sono previsti, fra le altre cose, restringimenti di carreggiata per limitare la velocità dei veicoli.
ASSOCIAZIONI: ATTENTI AI BLOCCHI PREVENTIVI Un primo episodio di blocco della circolazione dei mezzi pesanti si è già verificato nel mese di novembre sull’A1. Il blocco è stato deciso a scopo preventivo alle prime nevicate; una situazione che ha causato rallentamenti e disagi alla circolazione con code fino a 20 km e conseguenze naturalmente anche sul trasporto delle merci.
precipitazione nevosa in atto. Blocco del traffico in una delle carreggiate; uno o più veicoli è posto di traverso a causa del fondo stradale innevato GENNAIO2017
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LAVORO MOBILITÀ
LOGISTICA URBANA INTEGRATA E CONDIVISA 18 20
Un Decreto definisce le linee guida che dovranno essere alla base dei nuovi piani urbani di mobilità sostenibile. Si raccomanda l’introduzione di un sistema premiale per i veicoli più ecologici
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nche se profondamente diverse l’una dall’altra le città, italiane e europee, si trovano di fronte ad una sfida comune: ridisegnare una nuova mobilità urbana sempre più sostenibile ed efficiente. Oggi il 92% della popolazione mondiale vive in centri urbani e l’inquinamento atmosferico sta superando i limiti. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno 6,5 milioni di persone muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico. Per questo è ormai diventato prioritario promuovere l’utilizzo di sistemi di trasporto più ecologici, che consentano la diminuzione
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dei gas serra, e individuare nuove modalità logistiche. In quest’ottica, anche la mobilità urbana delle merci deve dare il suo contributo. Fino ad ora le politiche messe in campo dalle amministrazioni locali per limitare l’accesso ai veicoli inquinanti si sono concretizzate, a parte rare eccezioni, attraverso periodiche interruzioni della mobilità: blocco delle auto, targhe alterne, zone a traffico limitato. Questo ormai non basta. Occorre prevedere sempre più azioni di mobility management, ovvero prevedere un approccio integrato e condiviso ai problemi della mobilità urbana. Tanto per fare un
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esempio, integrare le politiche di gestione del traffico con quelle della qualità dell’aria o adottare piani di medio periodo in cui, grazie a strumenti di incentivo o penalizzazione, cittadini e imprese siano progressivamente spinti a usare veicoli ecologici all’interno delle aree urbane. Indicazioni verso una pianificazione territoriale e dei trasporti integrata sono contenute anche nel Decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4 agosto scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 ottobre, che individua le linee guida per realizzare i piani urbani di mobilità sostenibile (PUMS). A proposito della logistica urbana, le linee guida raccomandano lo sviluppo di nuovi modelli di governance per una logistica urbana efficiente, efficace e sostenibile che consenta di ottimizzare il processo di raccolta e distribuzione delle merci in ambito urbano contribuendo alla riduzione del traffico e dell’inquinamento; l’introduzione di un sistema
Cos’è il PUMS? Il Piano urbano di mobilità sostenibile è uno strumento di pianificazione strategica istituito dall’art. 22 della Legge n. 340 del 24 novembre 2000 Il PUMS è predisposto su un orizzonte temporale di 10 anni e aggiornato con cadenza quinquennale Entro ottobre 2019, 24 mesi dopo l’entrata in vigore del Decreto 4 agosto, le città devono adottare i nuovi PUMS applicando le linee guida, per poter così accedere ai finanziamenti statali di infrastrutture per nuovi interventi per il trasporto rapido di massa
premiale per i veicoli meno impattanti dal punto di vista degli ingombri (furgoni, van sharing o cargo bike); l’adozione di un sistema di regolamentazione complessivo e integrato (merci e passeggeri) da attuarsi anche mediante politiche tariffarie per l’accesso dei mezzi di carico/ scarico (accessi a pagamento,
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sconti e abbonamenti) che premi un ultimo miglio sostenibile; la razionalizzazione delle aree per il carico e scarico delle merci promuovendo e presidiando, anche attraverso l’ausilio di strumenti elettronici e informatici, reti di aree (stalli) per il carico e scarico delle merci. Sulla base di queste linee guida le città dovranno ora prevedere i propri PUMS. Di razionalizzazione e condivisione dello spazio pubblico si è parlato anche nel corso di Smart Mobility World, che si è svolto a Torino a ottobre. Con lo sviluppo tumultuoso dell’e-commerce sta cambiando la distribuzione dell’ultimo miglio - che diventa sempre meno prevedibile con flussi di volta in volta diversi - e il modo di interagire tra i corrieri e i loro clienti. Diventa quindi necessario organizzare la città dal punto di vista dei regolamenti. Per questo stakeholder e rappresentanti politici hanno auspicato l’avvio di un percorso che veda coinvolti l’Anci, l’associazione dei comuni italiani, il ministero dei Trasporti e l’Albo degli Autotrasportatori per arrivare a definire un sistema di accesso alle città armonizzato e interoperabile.
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Il commercio digitale continua a crescere: in Italia nel 2017 il valore degli acquisti ha superato i 23,6 miliardi di euro, con una crescita del 17% rispetto allo scorso anno
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Dire che l’e-commerce sta crescendo sarebbe riduttivo. Basta dare un’occhiata ai dati per rendersi conto che il commercio digitale si sta sviluppando in tutto il mondo a ritmi velocissimi rivoluzionando allo stesso tempo la logistica. Una gran parte dei beni tecnologici e informatici, dei capi di abbigliamento o dei generi alimentari acquistati non esce più infatti da un negozio per essere portata nelle nostre case
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direttamente da noi o da chi effettua consegne per conto di quell’esercizio, ma segue un percorso differente, dai magazzini centrali a quelli di distribuzione fino ai corrieri che effettuano l’ultimo miglio. I tempi e le distanze si accorciano. Come spiega il rapporto dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano presentato a novembre, dal titolo “Omnicanalità, Green e Partnership: la logistica cambia volto”, il settore della contract logistics è in buona salute e può contare per il 2017 su una previsione di fatturato di 80 miliardi di euro (+1,8% sullo scorso anno), confermando il trend in crescita degli ultimi quattro anni.
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Amazon avrebbe iniziato a sperimentare già in India, due anni fa, e ora negli Usa, per il momento nella West Coast, un proprio servizio di consegne. Il progetto, denominato Seller Flex, si propone di consegnare in due o tre giorni i pacchi, liberando così i magazzini superaffollati, senza però abbandonare per il momento i classici corrieri a cui si rivolge abitualmente il colosso di Seattle. La vera notizia però potrebbe essere che se Amazon decidesse di usare questo servizio sperimentale anche per i venditori esterni che usano la sua piattaforma, potrebbe completare la sua catena logistica basata su più di 100 centri di distribuzione nel mondo. Non è un caso che Amazon infatti abbia già un proprio servizio di “Logistica” offerto a pagamento ai rivenditori.
Mentre si riscontra una riduzione del numero di imprese attive nella logistica conto terzi, aumenta infatti la quota di fatturato del primo 10% di operatori logistici e spedizionieri, segnale dell’aumento di concentrazione nel settore. L’incidenza della logistica conto terzi continua a crescere, raggiungendo nel 2015 una quota del 40,1% sul totale delle attività, per un valore di mercato (il fatturato diretto ai soli clienti) di 44,6 miliardi di euro (+6,3% rispetto al 2009) su un valore complessivo del comparto pari a 110,8 miliardi. Insomma, gli acquisti oggi passano per una connessione internet, un computer o uno smartphone e un click. Tanto che anche Babbo Natale sarà costretto ad adattarsi. Secondo le previsioni, per questo Natale negli Stati Uniti verranno effettuati per la prima volta più acquisti online che offline. Il fenomeno dell’e-commerce è tale da costringere a ripensare tutto l’universo che gravita attorno al mondo del commercio,
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dalle attività di vendita e acquisto a quelle di immagazzinaggio e trasporto. L’ultima notizia in questo senso arriva da Amazon che ha già avviato in India una sperimentazione per l’ultimo miglio, cercando di garantire così consegne più veloci e certe (vedi box). Stando agli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio eCommerce B2c, quest’anno il valore generato dagli acquisti online dovrebbe superare i 2.000 miliardi di euro; Cina, Usa ed Europa i mercati principali. Si tratta di una stima che forse, però, non tiene conto di quanto accaduto l’11 novembre proprio in Cina, nel cosiddetto Single Day - data preposta allo shopping online non solo per i cuori solitari - nel corso del quale Alibaba, la piattaforma di e-commerce cinese, ha battuto il record assoluto di vendite con 25,4 miliardi di dollari in 24 ore. Negli Stati Uniti, invece, nel solo Black Friday i consumatori hanno speso oltre 5 miliardi di dollari. Anche se ci muoviamo su ordini di grandezza completamente diversi, nel nostro Paese il tasso di penetrazione degli acquisti online
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turismo e trasporti
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assicurazioni
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sul totale della vendita al dettaglio ha toccato quest’anno il 5,7%, dal 4,9% del 2016. Nel 2017 in Italia il valore degli acquisti ha superato i 23,6 miliardi di euro (quasi quanto il Single Day cinese), con una crescita del 17% rispetto allo scorso anno. Il turismo resta il primo settore con 9,2 miliardi di euro (+7%), ma per la prima volta il valore degli acquisti dei prodotti ha superato quello dei servizi; il mercato legato ai prodotti ha raggiunto infatti il 52% con un valore pari a 12,2 miliardi di euro. In occasione degli sconti per il Black Friday, Amazon ha comunicato di aver avuto ordini per più di 2 milioni di prodotti, con una media di oltre 24 prodotti al secondo. È il doppio dello scorso anno, nonostante l’appuntamento sia stato segnato dallo sciopero indetto dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl nel grande stabilimento di Castel San Giovanni, a Piacenza, sia per chiedere trattamenti economici più elevati, sia condizioni di lavoro meno usuranti. L’evoluzione delle esigenze legate alla consegna pone quindi committenti e fornitori di fronte al “dilemma dell’ultimo miglio”, vale a dire seguire l’evoluzione delle esigenze dei committenti rischiando però di frazionare i flussi logistici e renderli meno efficienti oppure privilegiare alcuni servizi con cui è possibile raggiungere forti economie di scala, soddisfacendo però solo in parte le richieste del mercato? L’obiettivo è quello di raggiungere modelli più flessibili e sostenibili, anche dal punto di vista ambientale.
altri comparti
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acquisti di vario genere
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CONTRATTO
UN NUOVO CONTRATTO PER 700MILA LAVORATORI Raggiunto l’accordo per il rinnovo del Ccnl logistica, trasporto merci e spedizioni: aumento medio di 108 euro e molte novità normative. Per il momento non firmano le cooperative
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opo un confronto durato quasi due anni è stato raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizione. Il nuovo testo è stato sottoscritto il 3 dicembre, al termine di una trattativa no-stop di cinque giorni, pochi giorni prima dello sciopero del settore che si sarebbe dovuto tenere l’11 e il 12 dicembre e che grazie all’intesa è stato revocato. Il nuovo contratto, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2019 – prima però dovrà essere valutato dagli organi delle associazioni e delle imprese – riguarda oltre 700mila lavoratori che riceveranno ora un aumento medio di 108 euro e un’una tantum di 300 euro. Molte inoltre le novità normative come, ad esempio, una nuova classificazione
del personale viaggiante, che non è più legata alla portata dei mezzi ma alla tipologia del servizio svolto. Inoltre sono state introdotte nuove regole sugli appalti di magazzino, una definizione del trasferimento, una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro del personale non viaggiante, disincentivi volti a scoraggiare l’assenteismo ed è stato rimosso il divieto di lavoro a chiamata. Soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo è stata espressa sia dalle associazioni di categoria sia dai sindacati. “Il rinnovo arriva in una fase critica per il settore, tanto è vero che, con grande senso di responsabilità, le parti hanno condiviso l’esigenza di una verifica delle condizioni economiche del comparto entro il mese di luglio 2019, prima
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dell’erogazione dell’ultima rata d’incremento salariale – hanno commentato Unatras e Anita in una nota –. La novità positiva è stata certamente quella della compattezza manifestata dall’intero fronte datoriale che, evitando la tentazione di far valere i propri contingenti interessi di bandiera o di categoria, ha saputo, fino all’ultimo, confrontarsi in modo unitario con le organizzazioni sindacali”. “Il rinnovo porta elementi innovativi dal punto di vista di una nuova definizione della mansione del personale viaggiante valorizzandone la professionalità, con conseguente riconoscimento economico, e sono state create le condizioni per favorire l’occupazione giovanile al fine di contrastare il distacco e la somministrazione transnazionale”, hanno sottolineato in una nota FiltCgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. L’ipotesi di accordo non è stata ancora firmata dalle centrali cooperative, che però hanno partecipato alle prime tre giornate del tavolo. Nel prossimo numero approfondiremo tutti i punti.
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NOTIZIE
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A TORINO UN’ANTENNA PER CONNETTERE LA CITTÀ
COLLEGAMENTO A35 BREBEMI E A4: EST E OVEST PIÙ VICINI
È entrato in funzione a Torino il gateway IoT - Internet of Things - in tecnologia LoRaWAN, un protocollo per connettere dispositivi di costo contenuto (come telecomandi, sensori e contatori) e per ricevere e trasmettere piccole quantità di dati a distanza, senza l’utilizzo di connessioni Wi-Fi o di operatori mobili. L’antenna è installata da 5T, società in house della città di Torino, nel pieno centro cittadino e apre la strada a centinaia di nuove iniziative per assicurare connettività e servizi ai cittadini e, nello stesso tempo, generare, raccogliere e analizzare dati sulla qualità dell’ambiente e i consumi. Per il monitoraggio della mobilità, 5T dispone di centinaia di sensori e dispositivi connessi distribuiti sul territorio metropolitano e regionale.
Dal mese di novembre è operativa la connessione diretta tra la A35 Brebemi e la A4 nell’area di Brescia, presso la nuova barriera autostradale di Castegnato, in provincia di Brescia. Il nuovo tracciato, realizzato con 3 mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma, ha una lunghezza di circa 5,6 chilometri. Grazie a quest’opera si completa il progetto originario inserendo la A35 nel sistema autostradale nazionale e internazionale. Nonostante la mancanza del collegamento diretto con il sistema autostradale nazionale verso Brescia, la tratta è cresciuta negli ultimi tre anni del 163% rispetto al primo semestre dell’apertura nel 2014.
UNITI PER LA BLUE ECONOMY
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VIA DELLA SETA: PARTITO IL PRIMO TRENO MERCI È partito la mattina del 28 novembre, dal polo logistico intermodale di Mortara, in provincia di Pavia, il primo treno merci diretto Italia-Cina che attraverso l’Europa dell’Est, la Bielorussia, il Kazakistan, porterà prodotti Made in Italy a Chengdu, la capitale della provincia del Sichuan, e tornerà indietro con merce cinese. Il treno da 17 vagoni, in grado di caricare 34 container, percorrerà in 18 giorni 10.800 km, accorciando di quasi un mese i tempi previsti per lo stesso trasporto via mare. È un tassello importante dei collegamenti inseriti nella Nuova Via della Seta che era stato deciso lo scorso giugno con un accordo siglato con il cinese Changjiu Group. Per ora si parla di un viaggio settimanale che potrebbe triplicare il prossimo anno. DICEMBRE2017
Rendere lo spazio del Mediterraneo occidentale più sicuro, più pulito e più produttivo. Con questo obiettivo si sono riuniti, il 30 novembre a Napoli, i ministri di Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia, siglando una dichiarazione in cui si stabilisce di portare avanti azioni unitarie per rafforzare la blue economy, coinvolgendo stakeholder pubblici e privati e società civile. L’incontro fa parte dell’Iniziativa WestMed che nel 2015 ha sancito “la necessità per la regione mediterranea di utilizzare al meglio il potenziale della blue economy, per promuovere la crescita, l’occupazione e gli investimenti e ridurre la povertà, salvaguardando al contempo mari sani”.
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SCANIA PRESENTA IL NUOVO MOTORE DA 13 LITRI
MAN INVESTE SUI SITI PRODUTTIVI Oltre 2,4 miliardi di euro per ammodernare i siti produttivi di Man entro il 2020. In una nota la casa tedesca ha specificato che 1,1 miliardi di euro riguardano investimenti solo per la sede di Monaco di Baviera tra il 2015 e il 2020. Oltre alla costruzione di un nuovo impianto di cogenerazione e ad altri progetti, come l’espansione del reparto carrozzeria, è stato realizzato infatti un nuovo impianto di verniciatura cabine, per un investimento di circa 85 milioni di euro. Grazie ai processi innovativi utilizzati sarà possibile ridurre il consumo di vernice del 15% e quello energetico fino al 25%; ridotte anche le particelle di prodotti chimici nell’aria di scarico del 90%, diminuendo il consumo di acqua dell’80%. Ad Allach, sempre a Monaco, sarà inaugurato, inoltre, il Man Development Center per aggiornare la ricerca e lo sviluppo.
NOTIZIE
È stato presentato in anteprima mondiale, in occasione di Ecomondo 2017, il nuovo motore a gas da 13 litri Scania, pensato per il trasporto a lungo raggio. Si tratta di motori più silenziosi dei motori diesel e quindi particolarmente adatti anche per l’impiego in ambienti urbani. Il nuovo motore a gas - sempre combinato con Scania Opticruise, il cambio automatizzato di Scania - garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 del 15% e fino al 90% con l’utilizzo di biogas. Anche se i motori a metano ciclo Otto hanno solitamente intervalli di manutenzione più brevi rispetto ai motori diesel, gli ingegneri hanno realizzato alcuni accorgimenti che consentono di estendere gli intervalli di manutenzione. Particolarmente importanti nei motori a metano sono i serbatoi. Scania fornisce soluzioni sia con serbatoi LNG, per metano liquefatto, o CNG per metano compresso.
IL NUOVO FORD TRANSIT CUSTOM Dalla fine di quest’anno al via la produzione del Nuovo Ford Transit Custom, il veicolo commerciale da 1 tonnellata. Muta la cabina, completamente ridisegnata e più sportiva, e crescono al suo interno lo spazio, il comfort e l’ergonomia. Equipaggiato con il motore Ford EcoBlue 2.0 TDCi disponibile con potenze da 105, 130 e 170 cavalli. Il Nuovo Ford Transit Custom offre anche la declinazione ECOnetic, in grado di migliorare i parametri di efficienza nei consumi e ridurre le emissioni di CO2. Prevista per il 2019 anche la versione Plug-in Hybrid (PHEV), a zero emissioni.
DAF IL MERCATO TIENE Finalmente sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel: grazie (anche) al superammortamento (che dovrebbe essere riconfermato anche nel 2018, ma al 130 per cento) e alla Legge Sabatini, nel 2017 si è confermato il trend positivo registrato già nel 2016 e, salvo imprevisti dell’ultima ora, il mercato dovrebbe chiudere tra le 18mila e le 18.500 unità nel segmento dei pesanti, e tra le 3700 e le 3800 in quello dei leggeri. E il 2018 dovrebbe confermare queste cifre, toccando al massimo quota 19.500 nel segmento dei pesanti. Queste, in sintesi, le previsioni fatte da Paolo A. Starace, AD di DAF Italia. Per quanto attiene DAF, la mission per il prossimo anno è presto delineata: aumento di quote in Italia (nel 2017 per i leggeri è del 3,3%, per i pesanti dell’11,1%) puntando parecchio sul segmento dei carri e, naturalmente, DICEMBRE2017 puntando sul “Truck of the year”.
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un Paese 30
In uno studio Acea tutti i numeri de
per vecchi Paolo Barilari
La flotta italiana di truck ha 13,2 anni di anzianità media, molto più alta di Germania, Francia e Gran Bretagna. Per numero di camion siamo tra i primi nella classifica Ue, con 900mila unità
V
ehicles in use Europe è il titolo della pubblicazione che ogni anno è realizzata dall’Acea, l’associazione delle case costruttrici europee. In poche pagine dense di numeri si conosce la consistenza del parco veicolare, nazione per nazione e per tipo di veicolo. E l’età media del parco circolante, un altro elemento fondamentale pe tastare il polso dell’autotrasporto dei diversi Paesi. Tanti i veicoli su strada nell’Unione europea. In media possediamo 494 automobili ogni mille abitanti. In Italia la situazione è più pesante, con 616 veicoli per mille abitanti. Nella Ue circolano anche 31 milioni di van, 6 milioni di camion e poco più di 700.000 autobus e pullman. L’Italia è in testa alla classifica per numero di camion, con 900.000 unità in servizio, a pari merito con due giganti del trasporto di diversa natura, la Germania e la Polonia. Il dato preoccupante della grande
i del parco circolante europeo
flotta di veicoli industriali italiani è quello dell’età media: 13,2 anni, 17 mesi in più di anzianità della media Ue, ma ben 5 o 6 anni in più sulle spalle rispetto ai camion delle flotte tedesche, britanniche e francesi. Peggio di noi fanno solo quasi tutti i Paesi dell’Est: la Repubblica Ceca con un’età media di 13,9 anni; la Croazia con 14,3; la Polonia con 16,7. In fondo alla classifica, con un parco circolante pronto per il museo c’è la Grecia con 18,7 anni di anzianità media. Tutti Paesi, a cominciare purtroppo dall’Italia, dove troppi camion vecchi non aiutano di certo né sul piano della sicurezza né sul piano della protezione ambientale. Il futuro da fantascienza che ci viene fatto balenare davanti, con camion elettrici e connessi che si guidano da soli, si scontra con la realtà di veicoli vecchi in servizio permanente effettivo.
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fotografia dei veicoli in europa milioni 6,2
veicoli su strada
+
milion
GERMANIA, POLONIA E ITALIA AL PRIMO POSTO, CON LO STESSO NUMERO DI CAMION IN CIRCOLAZIONE. La Polonia
conferma così il ruolo dominante che ha conquistato nel cabotaggio e nel trasporto internazionale. Abbiamo messo anche la Russia. Non fa parte dell’Unione europea, ma è interessante vedere che la flotta russa è più di quattro volte quella tedesca.
milioni
Russia 4,0 Germania 0,9 Italia 0,9 Polonia 0,9 Francia 0,5 Gran Bretagna 0,5
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densitÀ dei veicoli norvegia
113
francia
100
Portogallo
120
IN EUROPA, UN RAPPORTO INTERESSANTE È QUELLO TRA NUMERO DI ABITANTI E VEICOLI IN CIRCOLAZIONE.
Non considerando il Lussemburgo, troppo piccolo per essere rilevante, la nazione con più motori per abitante è proprio l’Italia. Circolano nel nostro Paese 616 automobili ogni mille abitanti mentre la media europea è di 494. Nella cartina qui a lato ci sono invece i dati relativi al rapporto circolante abitanti per van, truck e bus. L’Italia, con 81 veicoli da lavoro ogni mille abitanti, è anche in questo caso sopra la media europea, di 69 veicoli. E in Germania sono solo 41.
europa= 74 spagna
110
italia
81
gracia
102
x 1000
G
a 31 milioni
+
ilioni 0,7
252
+ milioni = 289,9 milioni
31 MILIONI I VAN IN SERVIZIO IN EUROPA.
milioni
Francia 6,0 Gran Bretagna 4,0 Spagna 4,5 Italia 3,9 Polonia 2,4 Germania 2,3
SONO TANTE LE AUTOMOBILI IN EUROPA, SENZA DUBBIO. CHI VA IN CAMION LO SA.
In testa la Francia, da sempre il mercato più ricco per i veicoli fino a 3,5 Ton, anche grazie alla facilità con cui un veicolo può passare da autocarro ad automobile. Di contro, la Germania è in fondo alla classifica tra i mercati più grandi. La tradizione vuole che i tedeschi preferiscano trasportare con veicoli sopra le 3,5 Ton. Fino a qualche anno fa, in Germania, con la patente B si guidavano mezzi fino a 7,5 Ton.
Dall’alto della cabina le lunghe file di macchine sono un panorama frequente, all’interno del quale non è facile disimpegnarsi con tanti metri e tante tonnellate da tirarsi dietro. Nel complesso le automobili in Europa sono 252 milioni: AL PRIMO POSTO troviamo LA GERMANIA CON 45 MILIONI e al SECONDO L’ITALIA CON 37. Non è una sorpresa ma il dato colpisce: l’Italia, con meno abitanti di Francia e Gran Bretagna, mette su strada più veicoli.
EtÀ media dei veicoli
Alimentazione +
Germania 7,3 Francia 8,3 Gran Bretagna 8,5 Italia 11,9 Spagna 12,1 Polonia 16,0
anni
nella media di anzianità europea con le automobili (10,7 anni), un po’ sotto la media con i van (11,9), molto sotto la media con i camion. La flotta italiana ha infatti 13,2 anni di età media. Germania, Francia e Gran Bretagna viaggiano con mezzi più giovani di 4-6 anni.
Gas 0,5% (in Italia 0,7%) Elettrica 0,3% Ibrida 0,04% Altro 2,5%
Gasolio 95,5%
Benzina 8,8%
Francia 7,5 Germania 8,0 Gran Bretagna 8,8 Italia 13,2 Romania 13,8 Polonia 16,7
LE MERCI VIAGGIANO A GASOLIO, LE MOTORIZZAZIONI ALTERNATIVE SONO ANCORA UNA MINIMA PERCENTUALE.
Gas 1,1% (in Italia 2,1%) Elettrica 1,2% Ibrida 0,01% Altro 1,0%
Benzina 1,1%
11,7anni
+
anni
10,7anni
ETÀ DEI VEICOLI E SICUREZZA STRADALE. UN RAPPORTO DIRETTO INDISCUTIBILE. L’Italia è esattamente
Gasolio 87,8%
In Italia hanno successo i motori a gas, con percentuali sopra la media europea.
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TIR
TECNICA
LA STELLA CON I MUSCOLI Emanuela Stifano
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Nato per il construction, oggi Arocs è versatile e multifunzionale, tanto da essere perfetto per diverse applicazioni, tra cui i trasporti eccezionali
P
er comprenderlo appieno, bisogna guardarlo con occhi diversi. Non solo come mezzo d’opera, ma come veicolo poliedrico e multifunzionale. Sì, perché quest’anno Arocs si presenta con importanti novità. Sono nove le versioni disponibili:
da ribaltabile a motrice per i trasporti eccezionali (versione SLT, 250 Ton di peso complessivo, 625 cavalli), dalla configurazione 4x2 alla 8x8. Una sorta di tutto fare, che si adatta a diverse applicazioni grazie a una serie infinita di opzioni e di tecnologia: sospensioni meccaniche o pneumatiche, telaio per uso stradale oppure per uso off road, tanti passi, cabine di guida diverse (due larghezze, tre lunghezze, due altezze, per un totale di 9 versioni, dalla S alla L) tetti ribassati, un nuovo impianto idraulico di ribaltamento (già in primo equipaggiamento da aprile 2018), impianto di controllo della pressione pneumatici (a richiesta), nuove motorizzazioni. Il tutto è stato oggetto di Arocs Performance Days, le prove in cava svoltesi nei pressi di Worth. In estrema sintesi, sono tre le caratteristiche che gli si devono riconoscere: versatilità, potenza - è nuova la gamma di motori, che
conta i nuovi sei cilindri da 7,7, 10,7, 12,8 e 15,8 litri, per un totale di 18 livelli di potenza, da 238 a 625 cavalli - e robustezza. Robustezza, in questo caso, fa rima con Turbo Retarder Cluctch (TRC), il dispositivo che riunisce, in un unico gruppo, la frizione idraulica di avviamento e retarder, che si traduce in una potenza frenante di 350 kW e in partenze e manovre nelle condizioni più disparate e disperate. In altre parole, sicurezza, che si configura anche nello sterzo servoassistito da Servotwin, nel sistema di mantenimento della distanza, nel sistema di assistenza alla frenata d’emergenza, che ora sono realtà anche su Arocs. Al Predictive Powertrain Control (PPC), che seleziona le marce e regola la velocità in modo automatico in funzione delle caratteristiche del percorso, è demandato il ruolo di riduttore dei costi. Infine, almeno un cenno meritano i veicoli speciali preconfezionati in fabbrica: Arocs Loader, dal peso contenuto e dall’elevato carico utile e Arocs Grounder per gli impieghi particolarmente gravosi.
NI AZIO Z Z I R MOTO NOVE UOVE N VERSI TO BALTAMEN ONI - NUOV O IMPIANTO IDRAULICO DI RI
GENNAIO2017
TRUCK, VAN E PICK UP OF THE YEAR: TIR
I nuovi DAF CF e XF si sono aggiudicati il premio per quanto riguarda il truck, il Daily Blue Power di Iveco ha vinto nella categoria van e tra i pick up ha trionfato l’Amarock V6 di Volkswagen
D
AF, Iveco e Wolkswagen: queste le tre case costruttrici che hanno trionfato quest’anno al salone Solutrans a Lione ottenendo per il loro prodotti il riconoscimento, rispettivamente, di Truck, Van e Pick up of the Year. Ad assegnare i premi una giuria indipendente formata da giornalisti specializzati nel trasporto su strada, provenienti da 23 Paesi europei. Il titolo di Truck of the Year è andato ai nuovi veicoli DAF CF e XF, entrati in produzione nell’estate 2017, ed è stato ritirato dal
LAVORO
the winner is. . presidente di DAF Trucks, Preston Feight. Una catena cinematica completamente nuova; il risparmio di carburante fino al 7% grazie (anche) alla nuova aerodinamica; nuove configurazioni che permettono una riduzione della tara fino a 300 chilogrammi e nuovi assali posteriori con rapporti più veloci sono le principali caratteristiche dei due mezzi, premiati per “i nuovi standard di efficienza della trasmissione e in generale delle prestazioni”. Il premio Van of the Year 2018 è invece andato a Iveco, con il Daily Blue Power: per il veicolo commerciale torinese si tratta della terza vittoria dopo i riconoscimenti già ottenuti nel 2000 e nel 2015. Secondo i giudici questa nuova gamma di veicoli commerciali leggeri mette a disposizione
GENNAIO2017
del mercato “una scelta altamente sostenibile di soluzioni efficaci e reali, volte a ridurre gli impatti ambientali degli operatori”. La gamma è composta da tre modelli: Daily Electric, il furgone elettrico in grado di garantire un’autonomia di 200 km orari, Daily Euro 6 RDE 2020 Ready e Daily Hi-Matic Natural Power. Infine, per quanto riguarda i pick up, il riconoscimento è andato a Volkswagen, con l’Amarock V6: anche in questo caso si tratta di una riconferma visto che aveva già ottenuto il premio dalla giuria nel 2010.
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EURO I
“
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SPAGNA
GERMANIA
TORNANO LE FRONTIERE, L’AUTOTRASPORTO SOFFRE
PASSAGGIO ALL’ELETTRICO? I FILI LA STRADA PIÙ VELOCE
l trasporto merci libero tra i Paesi membri inizia a fare acqua da tutte le parti”. Di frontiere e di libertà di movimento delle merci in pericolo parla l’editoriale di Javier Pedroche, direttore del mensile spagnolo Truck. “Aumentano i confini legislativi, con regolamenti restrittivi che ogni Paese giustamente cerca di imporre per proteggere le rispettive compagnie di trasporto e ora iniziano ad apparire anche le barriere politiche, contrarie allo spirito di unità che ha finora contraddistinto l’Europa”. La Brexit è stato il primo forte avvertimento. Per l’autotrasporto spagnolo la lunghezza e difficoltà dei negoziati tra Gran Bretagna e Ue porterà a un periodo di forte incertezza, non solo per chi trasporta in Gran Bretagna ma anche per chi lavora con l’enorme flusso di merci in arrivo e partenza da Gibilterra. “Ma questo - continua Pedroche - non è l’unico fronte aperto per l’autotrasporto spagnolo. Un altro, forse ancora più complicato, è quello interno con la Catalogna. L’indipendenza catalana comporterebbe il cambiamento dello status quo per le società di trasporto che hanno sede nella regione e creerebbe difficoltà anche al passaggio dei camion spagnoli in rotta verso l’Europa, per i quali la Catalogna è quasi un passaggio obbligato”. Per questo motivo, è sorprendente il silenzio della maggior parte delle associazioni del settore su un tema così preoccupante e che coinvolgerebbe direttamente moltissime tra le loro aziende associate. Secondo i dati forniti da Fenadismer, l’unica associazione del settore che si è pronunciata sul “problema catalano”, sono 4.405 le aziende di trasporto catalane che svolgono la loro attività in ambito europeo che, in caso di secessione, potrebbero prendere in considerazione il trasferimento verso un’altra regione della Spagna.
I
l mensile tedesco Transaktuell dedica un lungo articolo alle dichiarazioni di Matthias Scheffer, funzionario del ministero dell’Ambiente responsabile del progetto “Strade elettriche”, partito in Svezia e presto replicato anche lungo alcuni brevi tatti delle autostrade tedesche. Secondo Scheffer è questa l’opzione più conveniente e più velocemente disponibile per diminuire l’inquinamento da gas di scarico. In Germania le emissioni di gas serra causate dai trasporti sono salite enormemente dopo la riunificazione e l’ingresso dei Paesi orientali nell’Unione europea. Secondo il “Piano d’azione per il clima 2050” redatto del governo federale, entro il 2050 il traffico dovrebbe essere quasi a impatto zero nella produzione dell’effetto serra. In Germania il più grande inquinatore nell’area della mobilità è l’automobile, con quasi 100 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra nel 2014. Al secondo posto ci sono veicoli commerciali pesanti con circa 40 milioni di tonnellate. E la tendenza è in aumento. Mentre le autovetture offrono già soluzioni commercializzabili per una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare con l’elettromobilità, i veicoli commerciali pesanti sono rimasti finora indietro. Al momento, secondo Scheffer, le autostrade elettriche con la corsia di destra attrezzata con pali e fili e i camion collegati con un pantografo è la soluzione più rapida a disposizione. In un secondo momento anche le altre corsie potrebbero essere allestite per fornire energia elettrica ai veicoli, non utilizzando pali e fili ma con un sistema di approvvigionamento alloggiato sul fondo stradale, per far marciare ogni tipo di veicolo.
NEWS PAESI BASSI
FRANCIA
IN OLANDA SI PARLA DELLA NOSTRA SALARIA
AUTOTRASPORTO: SI PREVEDE BEL TEMPO
P
er il rifacimento della Salaria, da Porto d’Ascoli a Roma stanziati 650 milioni di euro. Se ne parla sul mensile olandese Truckstar che informa che lungo il percorso di 208 chilometri, risalente al 1928, saranno allagati vari punti per eliminare i passaggi pericolosi, saranno riparati i danni derivanti dal terremoto dello scorso anno, controllati e rinforzati ventinove tra ponti e viadotti. Una mega operazione, la definisce Truckstar che avvisa i camionisti di stare attenti per non incappare nelle possibili code che si formeranno nei pressi dei cantieri. Non è ancora chiaro però quando il lavoro sarà completato, commenta con preoccupazione l’articolo olandese.
I
l barometro della FNTR, la Fédération Nationale des Transports Routiers, prevede tempo sereno per l’autotrasporto francese. La congiuntura economica del terzo trimestre del 2017 è stata positiva e le previsioni per i mesi a venire sono ugualmente positivi. La produzione industriale ha fatto segnare un +3%; commercio al dettaglio e grande distribuzione sono cresciuti del 4%. Il quadro generale vede il PIL francese crescere del 2,2%. Elementi negativi, invece, l’impatto dell’aumento del prezzo del gasolio (+5,5%), il timore che il governo abolisca il CICE, il credito di imposta per la competitività e il lavoro, e la penuria di autisti professionali proprio ora che aumenta il volume di merci da trasportare.
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I
SVIZZERA
ROMANIA
CHIASSO-BROGEDA: FACILITARE LE OPERAZIONE DOGANALI
MANCANO GLI AUTISTI PER IL TRASPORTO NAZIONALE
ntrodurre il sistema di gestione del traffico denominato “Transito” anche al valico di ChiassoBrogeda. È la richiesta della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni svizzera per agevolare le operazioni doganali in Ticino. Il sistema Transito, già in vigore dal 2013 presso il valico tedesco-elvetico di Basilea-Weil, ha ridotto in modo significativo gli ingorghi all’ufficio doganale. La situazione a Chiasso è invece problematica, i tempi di attesa sono lunghi. Il sistema Transito prevede corsie separate e cabine sopraelevate ai caselli di frontiera, per consentire ai camionisti di effettuare la dichiarazione doganale seduti al volante evitando di posteggiare e scendere dal veicolo.
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entre l’Italia soffre per il cabotaggio rumeno (vedi art. pag. 6), in Romania c’è penuria di autisti. Secondo il mensile Tranzit, uno dei maggiori problemi che affligge il trasporto in Romania è quello della carenza di autisti disposti a lavorare in patria. La soluzione potrebbe essere guardare a Est: in Moldavia e in Ucraina ci sono autisti pronti a varcare il confine per lavorare. Il primo passo che un datore di lavoro deve fare è presentare una richiesta all’Ispettorato dell’Immigrazione per ottenere un “avviso di posto vacante”. In Romania è possibile impiegare cittadini extra-comunitari solo se i posti di lavoro non possono essere occupati da cittadini rumeni o della Ue. Per il 2017 era stato fissato un numero massimo di 5.500 lavoratori stranieri ammessi sul mercato del lavoro romeno.
TIR
FISCO
INDICI DI AFFIDABILITÀ: COME COMPILARE IL MODULO di Angelo Ciaravolo
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la bozza provvisoria del modello per il settore del trasporto merci su strada. Chi supera la sufficienza riceverà importanti agevolazioni 38
T
utto pronto per gli indici di affidabilità fiscale (Isa) relativi al periodo d’imposta 2017. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è stata pubblicata la bozza provvisoria del modello per il settore dell’autotrasporto merci su strada e servizi di trasloco, con la neonata denominazione “ AG68U”. La nuova struttura del modello, utile per la trasmissione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, si presenta più leggera rispetto al vecchio modello degli studi di settore grazie alla sensibile riduzione delle notizie extracontabili, prima richieste. In particolare, il modulo si compone di solo cinque riquadri contabili, oltre al frontespizio, in cui vanno indicati i dati anagrafici e fiscali del trasportatore.
Il primo (quadro A) è relativo al personale addetto, a tempo pieno e parziale, ai collaboratori coordinati e continuativi, ecc.; il secondo (quadro B) dovrà essere utilizzato per segnalare il numero e l’ubicazione delle unità locali; il terzo (quadro C) è destinato ai dati relativi agli elementi specifici dell’attività (merci trasportate, tipologia di servizio offerto, tipologia di utenza, costi specifici e altri elementi contabili); il quarto (quadro D) servirà per indicare il numero dei beni strumentali, divisi tra veicoli e trattori isolati e l’ultimo (quadro E) dovrà essere utilizzato per trasmettere i dati e le informazioni rilevanti ai fini della revisione dei modelli che, secondo legge, dovrà avvenire ogni due anni. Da una recente analisi condotta dal Sose (società
che, tra l’altro, si è occupata della realizzazione e dell’aggiornamento degli studi di settore) i nuovi indici non dovrebbero preoccupare più di tanto gli autotrasportatori, ai
QUADRO QUADRO
Va indicato il personale addetto, il tempo pieno e parziale, i collaboratori coordinati e continuativi
Dovrà essere utilizzato per segnalare il numero e l’ubicazione delle unità locali
TIR fini del raggiungimento del regime premiale (la statistica dice infatti che ben l’85% delle imprese di autotrasporto artigiano supera il punteggio di otto anche se tutto il comparto, complessivamente inteso, è al di sotto di tale limite). Ricordiamo che il regime premiale si raggiunge superando la sufficienza su una scala di valori compresa tra 1 e 10 (e gli artigiani-autotrasportatori, sempre secondo la Sose, la superano con un punteggio di 6,30). È utile rammentare che chi raggiunge il traguardo beneficerà di alcune rilevanti agevolazioni: verrà escluso dagli accertamenti basati su presunzioni semplici, verrà esonerato dall’apposizione del visto di conformità per compensare crediti non superiori a 50 mila euro annui per l’Iva o 20 mila euro per le imposte dirette e Irap, ecc. Chi, invece, non riesce a raggiunge il limite della sufficienza potrà alzare l’asticella del proprio indicatore, adeguando i ricavi direttamente in dichiarazione attraverso la casella “ulteriori componenti positivi per migliorare il profilo di affidabilità fiscale”.
QUADRO
QUADRO
Conterrà i dati relativi agli elementi specifici
Destinato al numero dei beni strumentali, divisi tra veicoli e
dell’attività
trattori isolati
FISCO
LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE È “FAI DA TE” Anche gli autotrasportatori potranno approfittare della nuova versione per rottamare le cartelle esattoriali, relativamente ai debiti col Fisco, comprese le multe stradali (in caso di adesione dei Comuni). La riapertura della sanatoria contenuta nel Decreto fiscale (in corso di approvazione definitiva) prevede infatti la possibilità di chiudere i conti col Fisco, risparmiando sanzioni amministrative e interessi di mora (per le multe invece lo sconto è relativo solo agli interessi e alle maggiorazioni). Con la platea ampliata dei beneficiari, rientrano non solo i soggetti che hanno saltato i primi due versamenti di luglio e settembre 2017 previsti dalla precedente rottamazione, ma anche coloro che, nella passata edizione, si sono visti respingere la richiesta di adesione perché non in regola con le rate in scadenza il 31 dicembre 2016, relative ai piani di dilazione in essere al 24 ottobre 2016 (in tal caso, chi vuole aderire alla nuova rottamazione dovrà ripresentare la domanda entro il 31 di questo mese mentre i pagamenti dovranno essere saldati entro il mese di maggio 2018). Inoltre, tutti coloro che non hanno mai fatto nulla potranno presentare ora regolare domanda per chiudere i conti dal 2000 al 30 QUADRO settembre 2017 (quelli che invece hanno aderito prima potranno estendere la domanda della sanatoria anche al periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2017). Ricordiamo infine che sul sito dell’Agenzia delle Entrate è Da usare per disponibile gratuitamente un software informazioni denominato “Fai D.A. te” che, senza rilevanti ai fini pin e password, consente di richiedere della revisione dei modelli che, l’elenco delle cartelle rottamabili secondo legge, e presentare la relativa domanda dovrà avvenire di sanatoria entro il 15 maggio del ogni due anni prossimo anno.
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LAVORO
TIR
SGRAVI PER I TRASPORTI INTERNAZIONALI: COME OTTENERLI di Mariangela Pagano
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Emanata la circolare Inps che permette di godere della decontribuzione per gli autisti che effettuano trasporti internazionali per almeno cento giorni l’anno
A
distanza di quasi due anni dall’entrata in vigore della Legge 28 dicembre 2015, n. 208, l’Inps, lo scorso 10 novembre, ha emanato la circolare che definisce le modalità operative per fruire dell’esonero contributivo per i conducenti che effettuano trasporti internazionali. La Legge di Stabilità 2016 ha infatti previsto, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e a titolo sperimentale per tre anni, una decontribuzione a favore dell’impresa nella misura dell’80% dei complessivi contributi previdenziali (esclusi premi e contributi Inail, il contributo destinato ai fondi di formazione interprofessionale) a carico del
datore di lavoro sulle retribuzioni degli autisti che esercitano servizi di trasporto internazionale per almeno 100 giornate annue con veicoli che rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento (CE) n. 561/2006 equipaggiati con tachigrafo digitale. L’agevolazione vale per tutte le imprese, comprese le cooperative che instaurano con i soci lavoratori un rapporto di lavoro in forma subordinata, a prescindere dal settore economico o produttivo in cui operano (non limitato quindi al solo trasporto di merci in conto di terzi). L’Inps chiarisce che: - il calcolo delle 100 giornate deve
essere effettuato a partire dal 1° gennaio 2016; - nel computo delle 100 giornate vanno conteggiate anche le giornate impiegate interamente in tratte nazionali di un trasporto internazionale, nonché quelle impiegate in viaggi internazionali tra Stati diversi dall’Italia; - nel caso in cui il trasporto internazionale sia effettuato da più autisti (multipresenza), che si susseguono alla guida dello stesso veicolo, l’esonero contributivo spetta per tutti i conducenti impiegati in tale trasporto; - il beneficio contributivo non è cumulabile con altre
TIR
agevolazioni di carattere normativo o economico. L’agevolazione è riconosciuta dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze e può essere fruita dai datori di lavoro interessati a decorrere dalla data di raggiungimento, da parte dei singoli conducenti, dei 100 giorni di trasporto internazionale. I datori di lavoro che intendano fruire del beneficio devono inoltrare una domanda di ammissione all’esonero attraverso l’apposita procedura telematica “TRAS.INT.” L’Inps, di norma entro 48 ore dalla ricezione della domanda, verificati i requisiti e la disponibilità e capienza delle risorse darà un riscontro positivo alla richiesta, autorizzando il datore di lavoro alla fruizione dell’esonero. II datore di lavoro la cui istanza telematica verrà accolta riceverà l’indicazione della misura massima complessiva dell’esonero spettante, che potrà essere fruito a partire dal mese successivo al raggiungimento delle 100 giornate di trasporto internazionale fino al periodo di paga di novembre 2018, ferma restando la permanenza del rapporto di lavoro.
L’agevolazione contributiva potrà essere fruita mediante conguaglio operato sulle denunce contributive, a partire dal flusso Uniemens di competenza del mese di novembre 2017. Eventuali arretrati spettanti, maturati nel periodo compreso tra gennaio 2016 e ottobre 2017, potranno essere recuperati nei mesi di novembre, dicembre
LAVORO
documentazione di trasporto (lettera di vettura internazionale o documento di trasporto di cose in conto proprio), la carta tachigrafica del conducente da cui possa emergere il territorio attraversato e l’attività di guida effettuata, nonché le buste paga dei lavoratori per i quali si intende godere dell’esonero contributivo.
COME INOLTRARE LA DOMANDA La domanda di ammissione all’esonero deve essere inviata in via telematica attraverso l’apposita procedura telematica “TRAS.INT.”, messa a disposizione dall’Istituto all’interno dell’applicazione “DiResCo - Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, sul sito internet www.inps.it. Nella domanda occorre indicare: ● il lavoratore che ha effettuato almeno 100 giorni annui di trasporto internazionale; ● la data di inizio e di raggiungimento dei 100 giorni di trasporto internazionale; ● l’importo della retribuzione mensile media; ● l’aliquota contributiva datoriale applicata.
2017 e gennaio 2018. La verifica dei presupposti legittimanti la fruizione dell’agevolazione verrà effettuata mediante attività di controllo da parte dell’Inps, anche in collaborazione con l’Agenzia Ispettiva Nazionale e con il ministero dei Trasporti. A titolo meramente esemplificativo, per le verifiche, gli organi preposti al controllo esamineranno la
La decontribuzione è finanziata con 65,5 milioni di euro per il 2016, 500 mila euro per il 2017 e 500 mila euro per il 2018. L’agevolazione è riconosciuta nei limiti degli aiuti “de minimis”, che prevedono un tetto di 200 mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari ridotto a 100 mila euro per le imprese di trasporto merci in conto di terzi.
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NORMATIVE
TIR
SUPER E IPER AMMORTAMENTO: CHIARIMENTI SUGLI ACQUISTI IN LEASING Primi passi concreti anche in Italia verso la possibilità di identificare (e sanzionare), in maniera rapida, gli autori di violazioni del Codice della Strada alla guida di veicoli immatricolati in altro Paese della Ue, per le quali non si sia proceduto alla contestazione immediata.
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Agenzia delle Entrate è tornata a occuparsi del super e dell’iper ammortamento, relativamente all’acquisizione di un bene in leasing. La Legge di Bilancio 2017 ha previsto l’operatività delle due misure fino al 31 dicembre 2017 con proroga entro il 30 giugno (per il super ammortamento) e il 30 settembre 2018 (per l’iper ammortamento). La condizione è però che l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto in pagamento di acconti in misura non inferiore al 20% del costo di acquisto. Ora all’attenzione dell’Agenzia è stato posto un caso particolare dove un soggetto, dopo aver scelto di acquistare un bene in proprietà entro il 31 dicembre 2017 (con ordine accettato dal venditore e pagamento di acconti effettuato in misura non inferiore al 20% del costo di acquisto), prima che si perfezioni l’investimento decida di modificare la sua decisione iniziale, optando per l’acquisizione dello stesso bene con la formula del leasing; il tutto entro il periodo di proroga. L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 132 del 24 ottobre scorso, ha dato parere positivo a questa eventualità, in base al principio di non discriminazione degli investimenti in base alla modalità di effettuazione degli stessi (richiamato nella circolare 4/E del 30 marzo 2017). Peraltro, affinché l’operazione sia ammissibile, occorre che l’investitore
ponga in essere una delle due scelte seguenti: - compensazione dell’acconto versato al fornitore del bene, con il maxicanone iniziale da corrispondere alla società di leasing che, nel frattempo, ha acquistato quel bene dal medesimo fornitore. Per cui, in questo caso, a seguito della compensazione, l’acconto si trasforma sostanzialmente in un maxicanone; - restituzione da parte del fornitore dell’acconto versato. Anche in questo caso l’operazione si ritiene ammissibile purché, in sede di restituzione dell’acconto da parte del fornitore e di stipula del contratto di leasing, al locatore venga corrisposto un maxicanone in misura almeno pari all’acconto, e venga inserito nel contratto di leasing un riferimento all’ordine originariamente effettuato con il fornitore del bene. Naturalmente, la scelta di acquisire in leasing può essere compiuta sin dagli inizi, entro il 31 dicembre prossimo, con consegna del bene al locatario o esito positivo del collaudo che avvengano successivamente a questa data ed entro il 30 giugno 2018. In questo caso, la Risoluzione dell’Agenzia ricorda che, entro il 31 dicembre 2017, è necessario che: il contratto di leasing venga sottoscritto da entrambe le parti; sia effettuato il pagamento di un maxicanone in misura almeno pari al 20% della quota capitale complessivamente dovuta al locatore.
TIR
Nuova Sabatini: ecco quando gli acconti incidono sulla misura
I
mportante chiarimento del Mise sulla Nuova Sabatini. Il ministero dello Sviluppo Economico, rispondendo ad alcuni quesiti, ha affrontato la questione del pagamento di acconti sul prezzo di vendita del bene per il quale venga chiesto il finanziamento oggetto della Nuova Sabatini: questi acconti incidono o meno sul riconoscimento della misura? All’attenzione del Mise sono state sottoposte due fattispecie: nella prima l’impresa, successivamente alla presentazione della domanda per accedere alla Nuova Sabatini, provvede a versare un acconto sul prezzo finale di vendita, comprovato da fattura. Il Mise ha affermato che il versamento di un anticipo è compatibile con la misura, in quanto non contravviene alla condizione fondamentale prevista dal paragrafo 6.5 della circolare del 15 febbraio 2017, che afferma che l’investimento deve essere inderogabilmente avviato dopo la trasmissione alla Banca/intermediario finanziario, a mezzo PEC, della domanda di accesso all’agevolazione. L’azienda otterrà l’agevolazione sull’intero importo del finanziamento ottenuto, senza considerare eventuali acconti corrisposti; nella seconda fattispecie, l’acconto (comprovato da fattura) viene concesso prima di richiedere la Nuova Sabatini. In questo caso, l’azienda non può ottenere l’agevolazione visto che, contrariamente a quanto prescritto dal paragrafo 6.5, l’investimento risulterebbe avviato a fronte del versamento dell’acconto e dell’emissione di fattura, prima della data di trasmissione via PEC della domanda di accesso. Per saperne di più visita il sito www.rivistatir.it, anche tramite QrCode
NORMATIVE
Motori ibridi: come accedere ai contributi agli investimenti
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on l’ultimo Decreto ministeriale sui contributi agli investimenti nel settore dell’autotrasporto vengono sovvenzionate anche le acquisizioni di nuovi autoveicoli a motorizzazione ibrida, cioè aventi propulsione sia diesel che elettrica. Viene previsto un contributo di 4.000 euro per gli autoveicoli di massa compresa tra 3,5 e 7 Ton e un beneficio di 20.000 euro per gli autoveicoli di massa superiore a 7 Ton, acquisiti tra il 2 agosto 2017 e il 15 aprile 2018 (D.M. 20 giugno 2017, n. 305). Il contributo è subordinato, oltre che alla domanda da parte dell’impresa (da effettuare in via telematica entro il 15 aprile 2018), anche alla presentazione di una specifica attestazione tecnica da parte del costruttore dell’autoveicolo, sulle caratteristiche tecniche del motore ibrido di cui è dotato il veicolo da sovvenzionare. Al riguardo, la Direzione Generale del Trasporto Stradale ha chiarito (con nota del 9 novembre 2017) che l’attestazione non deve necessariamente certificare “che i due motori, quello termico e quello elettrico, sono alimentati in modo indipendente e trasmettono energia allo stesso albero motore”, come indica il Decreto attuativo 17 luglio 2017, ma è sufficiente che certifichi che “il veicolo è munito, per la propulsione, di almeno due diversi convertitori di energia e di due sistemi di immagazzinamento dell’energia a bordo del veicolo”. Quest’ultima attestazione è ritenuta valida per la prova della sussistenza dei requisiti tecnici per l’ammissione ai contributi, in quanto conforme a ciò che prevede il punto 2.21.1 del Reg. UNECE 83, in materia di disposizioni uniformi relative all’omologazione dei veicoli per quanto riguarda le emissioni inquinanti in base al carburante utilizzato dal motore.
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NORMATIVE
Rifiuti internazionali: si possono usare veicoli in cessione temporanea
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ello svolgimento dei trasporti transfrontalieri dei rifiuti i vettori comunitari, compresi quelli italiani, potranno ora utilizzare anche veicoli presi in cessione temporanea da altre imprese iscritte all’Albo dei gestori ambientali. Lo ha stabilito il Comitato nazionale, con la delibera n. 9 del 9 ottobre 2017, consentendo di risolvere la differenza tra le forme di disponibilità degli automezzi in alcune legislazioni comunitarie e quella italiana. I vettori comunitari hanno infatti invocato la possibilità - prevista nei loro ordinamenti giuridici e riconosciuta anche dal Reg. Ue 1071/2009 - di utilizzare veicoli in cessione temporanea da parte di una diversa impresa, quale “altra forma di disponibilità” degli automezzi. Nel nostro ordinamento, invece, le forme di disponibilità sono tassative e in particolare nella normativa ambientale, in cui si prevede una disponibilità esclusiva dei veicoli, con indicazione tassativa degli stessi nel provvedimento d’iscrizione all’Albo. La nuova delibera supera questo vincolo, consentendo nei soli trasporti transfrontalieri (cioè nei trasporti internazionali) di utilizzare automezzi in cessione temporanea, a precise condizioni ed entro ben definiti limiti di esercizio. Innanzitutto, la cessione deve svolgersi tra due imprese comunitarie, iscritte all’Albo nazionale dei gestori nella categoria 6 (trasporti transfrontalieri) o anche nelle categorie 1 (trasporto rifiuti urbani), 4 (trasporto rifiuti speciali) e 5 (trasporto rifiuti pericolosi) ma in questi casi solo per i trasporti internazionali. L’impresa cedente non deve essere sospesa dall’Albo; i veicoli temporaneamente ceduti non devono essere oggetto di ulteriori procedimenti d’iscrizione o variazione e possono trasportare solo rifiuti appartenenti ai codici EER di quelli per cui entrambe le imprese (cedente e cessionario) sono abilitate a movimentare.
TIR
Eccezionali: le autorizzazioni rilasciate solo via Pec
L
’Anas ha completato l’aggiornamento della piattaforma informatica gestionale TEWEB, alla quale sono state aggiunte delle funzioni che permetteranno di realizzare la cosiddetta dematerializzazione dei titoli autorizzativi. Tra le nuove funzioni inserite nella piattaforma anche la firma digitale dei provvedimenti (autorizzazioni e nulla osta tecnici), la spedizione tramite PEC dei provvedimenti rilasciati e l’invio telematico delle fatture in formato pdf. Pertanto, a partire dal 15 novembre, tutte le autorizzazioni al transito di veicoli eccezionali e di trasporti in condizioni di eccezionalità rilasciate saranno sottoscritte con firma digitale, protocollate in modo automatico e quindi inviate al richiedente tramite PEC, insieme agli allegati previsti. La digitalizzazione della procedura implica una serie di adempimenti da parte delle imprese di autotrasporto, descritti nella “Guida per i clienti” che è stata predisposta dall’Anas. La dematerializzazione dei titoli autorizzativi comporta necessariamente l’adeguamento dell’attività di controllo. Per questo con una nota del 16 novembre, il ministero dell’Interno ha fornito le istruzioni agli operatori di Polizia stradale, per rendere possibile il controllo su strada dei titoli autorizzativi rilasciati come sopra. In particolare, la nota evidenzia che gli agenti potranno avvalersi di una delle seguenti modalità: - esibizione dell’autorizzazione originale tramite l’applicazione TEWEB APP presente sul dispositivo del conducente; - verifica dell’autorizzazione tramite la sala operativa (numero di ordine nazionale e codice di verifica alfanumerico). Il Ministero ha inoltre comunicato che è in corso di definizione l’analisi delle procedure che permetteranno, agli agenti di Polizia, di verificare le autorizzazioni in esame tramite i dispositivi tablet in dotazione.
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2017 (mensili). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88% della liquidazione relativa al quarto trimestre 2016).
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
RAVVEDIMENTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 27 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2017 (mensili).
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
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RPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) o al quarto trimestre 2017 (contribuenti trimestrali speciali). INAIL: versamento del saldo 2017 e acconto 2018 dei premi assicurativi. Possibile il pagamento rateale.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 gennaio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di gennaio 2018.
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IVA: presentazione telematica, dal 1° febbraio al 30 aprile, della dichiarazione Iva relativa all’anno 2017.
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