Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Mensile - Gennaio 2018 - n. 209
#Trasporti #Innovazione #Rete
L’AUTOTRASPORTO NELLA LEGGE DI BILANCIO
CONTRATTO: CONFRONTO APERTO SULLA RATIFICA
UNA CURA PER RILANCIARE IL CARGO AEREO
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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017
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MASSIMO DE DONATO direttore responsabile
Gli eventi della Castelfrigo di Castelnuovo Rangone, con lo sciopero della fame di alcuni lavoratori della logistica, le proteste dei dipendenti di Amazon a Natale e le tante vertenze che segnano il settore ci spingono ad aprire l’anno con una riflessione. Le aziende sono chiamate sempre più a fare i conti con la necessità di essere competitive in un mercato aperto, dominato purtroppo nel caso dei trasporti da dumping e concorrenza sleale. Ma non ci può essere competitività ad ogni costo. Nel settore dei trasporti il tema domina da anni la platea di Bruxelles. La Road Alliance e il pacchetto “L’Europa in movimento” sono la dimostrazione di come questi argomenti siano il fulcro attorno al quale ruotano e ruoteranno le politiche dei trasporti da qui ai prossimi anni. L’obiettivo è di riuscire a conciliare diritti e competitività in un mondo che sta cambiando. Cambia il modo in cui si lavora, cambiano i mezzi su cui si opera, ma cambiano anche le caratteristiche e con esse le aspettative sia dei lavoratori della logistica sia degli stessi autisti, più consapevoli del proprio ruolo. In Paesi come la Spagna è sempre più difficile trovare persone che accettino di lavorare al di sotto di certe cifre, ma anche in Romania, il principale operatore di cabotaggio in Italia, si registra carenza di autisti disposti a lavorare in patria. L’alta flessibilità dell’economia non può quindi scontrarsi con la tutela dei diritti dei lavoratori: sono entrambi due paradigmi dei nostri tempi. Non a caso l’ultimo Global Competitiveness Index del World Economic Forum identifica proprio questi due elementi come motori di crescita. Purché vadano di pari passo.
EDITORIALE
Lavoro Contratto merci: le novità con il rinnovo
Albo SOS Osas
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Presentati i primi risultati dello studio commissionato dall’Albo sulla sindrome delle apnee ostruttive del sonno
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Politica L’autotrasporto nella Legge di Bilancio La manovra prevede l’assunzione di 200 ingegneri per la Motorizzazione e la nascita del Partenariato per la logistica e i trasporti
Dal ritorno del lavoro a chiamata alla classificazione degli autisti: ecco cosa cambia nell’accordo che attende la ratifica di associazioni e sindacati
p.16
Logistica Una cura anche per l’air cargo Il ministero dei Trasporti ha presentato un documento per il rilancio di un settore sempre più strategico
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p.12 TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVII N° 209 - gennaio 2018 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Vicepresidente: Silvio Faggi; Componenti: Antonio Amato, Massimo Costa, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Luigi Tarquini. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
IN QUESTO NUMERO Marebonus: arrivano i contributi agli armatori Le imprese armatrici dovranno ribaltare una quota a favore delle imprese di autotrasporto che hanno usufruito dei servizi marittimi
A2: traguardi e nuove sfide Per l’Autostrada del Mediterraneo inizia la scommessa tecnologica: 400 km completamente connessi, uno dei progetti più ampi in Europa
Mobilità urbana: non solo ZTL La logistica urbana punta verso modelli sempre più sostenibili ma ogni realtà ha ancora le sue regole: il caso di Roma
p.14
p.20
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Mercitalia a tutto ferro Nuovi investimenti, una società con sede in Svizzera e più servizi: il Polo Mercitalia cresce. Fondamentale il dialogo tra le diverse modalità
Un anno di autotrasporto Il 2017 è stato un anno ricco di eventi per il mondo dell’autotrasporto: li ricordiamo mese per mese
La strategia elettrica del Fuso Daimler Truck ha consegnato a Berlino i primi eCanter: sostenibilità ambientale e risparmi sui costi operativi
p.26
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Editoriale p.1
Albo p.4
Europa p.10
Fisco p.40
Normative
Scadenze p.46
Notizie p.36
Stampa Europea
p.42
p.45
Divieti
p.38
Numeri p.47
Collaboratori. Grafici: Giuliana Caniglia (progetto), Franco Galdo. Testi: Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Francesca Cesarale, Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Romina Rosolia, Fabrizio Serafini, Federico Tantillo - CHIUSO IN REDAZIONE IL 4.01.2018 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Arti Grafiche Picene Srl, via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma - CF 09109161001 - Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi, via Giuseppe Caraci, 36 00157 Roma CF 97113700583 Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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SILVIO FAGGI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
APNEE DEL SONNO, PREVENIRE SI PUÒ L’Albo sta conducendo attività
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di monitoraggio sugli autotrasportatori, una delle categorie più a rischio Osas
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ra i compiti dell’Albo degli Autotrasportatori c’è quello di promuovere la sicurezza in tutte le sue forme. E fra i fattori che possono compromettere la sicurezza sul lavoro, ma anche sulle strade, c’è una patologia non molto conosciuta che però affligge circa 2milioni di italiani, anche se solo una minima parte ne è consapevole. Stiamo parlando dell’Osas, la sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, che compromette la qualità del riposo con conseguenze anche sulle attività diurne e quindi sull’attenzione e sulla guida. Per questo dal 2016 l’Osas è anche fra le cause di mancato rilascio o rinnovo delle patenti di guida ed è quindi un tema particolarmente importante per noi. Da più di un anno l’Albo ha deciso di monitorare il fenomeno, con seminari, convegni e con iniziative conoscitive come la ricerca commissionata all’Università di Genova e condotta in forma anonima fra gli autotrasportatori, i cui risultati sono stati presentati a Roma, presso il Ministero, lo scorso 18 dicembre. Ciò che è emerso (vedi articolo a pagg. 6-9) non è rassicurante per la categoria e conferma come sia necessario portare avanti politiche di formazione e di informazione. Anche perché ci troviamo di fronte a una patologia che si può prevenire facilmente, intervenendo sullo stile di vita.
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ALBO
GIUSEPPINA FERRANNINI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
PEDAGGI 2016: STABILITI GLI IMPORTI DEFINITIVI L’Albo ha determinato la somma da destinare alla riduzione compensata per il 2016 e aggiornato le percentuali
Q NUOVI COEFFICIENTI 2016 Fatturato (in Euro)
Classe Veicolo
Riduzione Riduzione teorica % effettiva %
200.000-400.000 200.000-400.000 200.000-400.000
Euro V o superiore Euro IV Euro III
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3,1117 2,3338 1,5559
400.001-1.200.000 400.001-1.200.000 400.001-1.200.000
Euro V o superiore Euro IV Euro III
6 5 4
4,6676 3,8897 3,1117
1.200.001-2.500.000 Euro V o superiore 1.200.001-2.500.000 Euro IV 1.200.001-2.500.000 Euro III
8 7 6
6,2235 5,4455 4,6676
2.500.001-5.000.000 Euro V o superiore 2.500.001-5.000.000 Euro IV 2.500.001-5.000.000 Euro III
10 9 7
7,7793 7,0014 5,4455
Oltre 5.000.000 Oltre 5.000.000
Euro V o superiore Euro IV
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10,1131 8,5572
Oltre 5.000.000
Euro III
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7,0014
uest’anno l’Albo è riuscito a mettere a disposizione delle aziende di autotrasporto quasi 132 milioni di euro da destinare ai rimborsi per i pedaggi autostradali 2016. Con le delibere n. 9 del 4 dicembre 2017 e n. 10 del 6 dicembre 2017, infatti, il Presidente del Comitato Centrale dell’Albo ha rispettivamente: determinato la somma da destinare complessivamente alla riduzione compensata dei pedaggi autostradali pagati dalle imprese di autotrasporto di cose nell’anno 2016, per un importo pari a 131.636.373,35 euro al netto delle spese di procedura e del contenzioso 2016 e anni pregressi; aggiornato e rideterminato, sulla base delle disponibilità finanziarie, le percentuali di riduzione teoriche indicate – in ragione dei diversi scaglioni di fatturato globale annuo e delle classi ecologiche dei veicoli – con precedente propria delibera n. 5 del 22 giugno 2017, conformemente alla Direttiva del Ministro per il medesimo periodo di riferimento. A fianco la tabella di aggiornamento e rideterminazione.
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SOS A S S O
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L’Albo ha commissionato uno studio sulle condizioni di salute degli autotrasportatori per valutare l’incidenza della sindrome delle apnee ostruttive del sonno e informare sui rischi. Presentati i primi risultati
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a nostra è una società ad orario continuato. Crescono i lavori notturni e le attività aperte 24 ore su 24, dai supermercati alle palestre. Ma la privazione di sonno sottopone il nostro organismo a un livello di stress elevato e compromette la concentrazione e la prontezza di riflessi, fondamentali per svolgere qualsiasi attività. L’eccessiva sonnolenza diurna (Eds), ad esempio, è una delle principali cause o concause di incidenti stradali, circa il 22% per quanto riguarda l’Italia.
Molto spesso questa eccessiva sonnolenza è provocata dall’Osas, ovvero la Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, che consiste in episodi di ostruzione completa o parziale della faringe durante il sonno, che possono durare dai 10 secondi fino anche a un minuto. Tutto questo, naturalmente, peggiora la qualità del riposo con la conseguenza di un’eccessiva sonnolenza diurna. L’Osas, inoltre, è spesso associata ad altre patologie quali diabete, obesità,
NORMALE RESPIRAZIONE
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno consiste in episodi di ostruzione completa o parziale della faringe durante il sonno, che possono durare dai 10 secondi fino anche a un minuto
APNEA OSTRUTTIVA DEL SONNO
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scompensi cardiaci o insufficienza respiratoria. Tra i fattori che aumentano il rischio di sviluppare la malattia vi sono infatti la sedentarietà, l’età, il sovrappeso, il fumo o l’abuso di alcool. Insomma una malattia sconosciuta ai più ma particolarmente diffusa tra la popolazione – si stima che ne siano affetti 2 milioni di italiani, anche se i casi diagnosticati sono fermi a 100mila – soprattutto tra gli autotrasportatori che proprio per il lavoro che svolgono conducono uno stile di vita poco salutare. Si capisce quindi perché l’Albo degli Autotrasportatori attribuisca particolare importanza allo studio e al monitoraggio di questa patologia, che dal 2016 è stata anche inserita tra le cause di mancato rilascio o rinnovo delle patenti di guida. L’Italia ha infatti recepito la Direttiva Ue n. 2014/85 stabilendo che “la patente di guida non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti affetti da disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte”. Il medico monocratico deve quindi sottoporre a particolare valutazione i soggetti con sintomi riconducibili all’Osas e nel caso sussistano dubbi l’accertamento dei requisiti viene demandato alla commissione medica locale. L’Albo degli Autotrasportatori
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SOS TIR
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ha quindi commissionato una ricerca, condotta dal Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze MaternoInfantili dell’Università di Genova
FASCE DI ETÀ
18-35 anni
47-70 anni
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36-45 anni
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(DINOGMI), per scattare una fotografia sulle condizioni di salute di una delle categorie più a rischio e nello stesso tempo per sensibilizzare e informare i conducenti in merito ai rischi dell’eccessiva sonnolenza diurna e dell’Osas. Uno screening su stili
L’età media degli autotrasportatori è piuttosto elevata: il 49% del campione ha un’età compresa tra i 47 e i 70 anni. Sotto e nella pag a fianco le percentuali di consumo di bevande alcoliche, tabacco e l’indice di massa corporea registrati dal monitoraggio
di vita, abitudini e condizioni di salute degli autotrasportatori proprio per conoscere meglio l’incidenza di questa patologia nel settore dell’autotrasporto e l’eventuale correlazione tra Osas e incidenti stradali. I risultati della ricerca sono stati presentati il 18 dicembre scorso, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal dott. Sergio Garbarino, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova. Lo studio è stato condotto su un campione di circa 11mila autotrasportatori a cui è stato consegnato un questionario da compilare, in forma anonima. L’elaborazione dei dati ha portato a risultati preoccupanti: il 55% del campione potrebbe
CONSUMO BEVANDE ALCOLICHE
CONSUMO TABACCO AL GIORNO
67,2
63,3 27,2 5,4
NO
62,2 11,2
0,3
0,51 0,51-1,5 >1,51
NO GENNAIO2018
0,51 0,51-1,5
19,3
>1,51
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essere infatti a rischio Osas, ovvero presenta sintomi che potrebbero indicare la presenza della patologia, quali fascia d’età superiore a 30 anni, russamento costante, sonnolenza diurna, sovrappeso, errati stili di vita etc. Secodno la letteratura internazionale, però, l'indice sarebbe più basso: il 15% della popolazione sarebbe infatti affetto dall'Osas, percentuale che tra gli autotrasportatori salirebbe al 18%. Tornando ai dati presentati, il 49% degli intervistati ha un’età compresa tra i 46 e 70 anni e il 34% tra i 36 e i 45 anni. Solo il 17% ha un’età inferiore ai 35 anni. Inoltre il 25% ha un indice di massa corporea superiore a 30, che individua l’obesità. Per
INDICE DI MASSA CORPOREA
46,3 28,8 18,7
quanto riguarda lo stile di vita, il 33% ha dichiarato di fare uso di bevande alcoliche e il 37% di essere fumatore. Passando alle abitudini di sonno il 40% degli intervistati ha ammesso di essere in debito di sonno, ovvero di dormire meno di sei ore per notte. La qualità di sonno percepita è inoltre bassa per il 28,3% del campione. Ancora, l’11% ha problemi nella fase di addormentamento e il 28% soffre di risvegli precoci o notturni. Per quanto riguarda infine il russamento, il 22% ne soffre e il 14,8% si è accorto di avere pause respiratorie durante il sonno. Insomma gran parte degli autotrasportatori dorme poco e male con tutte le conseguenze che questo comporta per la qualità del loro lavoro e per la sicurezza stradale. Secondo l’American Academy of Sleep Medicine l’eccessiva sonnolenza diurna implica, infatti, l’incapacità di mantenere un livello adeguato di vigilanza e allerta con il verificarsi di episodi di addormentamento involontario e inappropriato. Non a caso il 21% degli intervistati ha anche dichiarato di avere avuto incidenti stradali e un 17% episodi di “near miss” (quasi
4,7 1,4 normopeso
obesità I obesità III obesità II sovrappeso GENNAIO2018
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incidenti). “Si tratta di dati molto significativi – ha commentato Maria Teresa di Matteo, presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori –. Per questo l’Albo intende favorire la formazione e l’informazione, anche tramite le associazioni di categoria, per sensibilizzare sempre più gli autotrasportatori sulla gravità del fenomeno. Il nostro obiettivo è quello indurre gli autisti a riconoscere i sintomi, in modo da poter intervenire con stili di vita più corretti. Importante, a questo proposito, anche l’iniziativa Progetto giovani conducenti avviata dall’Albo che consente di mettere in campo autisti giovani, con stili di vita più corretti o che possono essere formati a monte”. L’Osas è infatti una patologia curabile o perlomeno il quadro può essere migliorato anche nei casi più gravi, purché però venga ripristinato un sonno di buona qualità. L’attenzione deve essere concentrata sulla riduzione dei fattori di rischio, appunto fumo, sedentarietà, sovrappeso e sull’adozione di uno stile di vita sano, con regolare attività fisica e una dieta equilibrata. In alcuni casi è possibile impiegare dispositivi di ventilazione notturna; ma in quelli più gravi vi è invece la necessità di ricorrere a un intervento chirurgico a livello delle prime vie respiratorie per rimuovere le strutture responsabili dell’ostruzione.
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NOLEGGIO VEICOLI VERSO LA LIBERALIZZAZIONE 10 10
La proposta, contenuta nel Pacchetto mobilità, presenta aspetti critici con possibili ripercussioni in tutto il settore. La valutazione d’impatto presentata dall’Unione
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Bruxelles proseguono i lavori per definire le nuove norme sulla mobilità legate all’iniziativa “L’Europa in movimento”. Fra le proposte inserite nel Pacchetto Ue presentato lo scorso maggio, compare una Direttiva sul noleggio per i veicoli adibiti al trasporto merci; una norma che presenta aspetti critici con
possibili ricadute importanti in tutto il settore considerando che potrebbe essere un ulteriore incentivo al trasporto in conto proprio. Secondo la Commissione europea il 10% circa dei veicoli circolanti in Europa è preso in noleggio o in leasing. Questo ha portato la DG Trasporti della Ue a proporre
una direttiva di emendamento di quella vigente e risalente a 11 anni fa (la 2006/1/CE) con l’obiettivo di liberalizzare il settore. La liberalizzazione interessa in particolare due aspetti: la possibilità di utilizzare veicoli noleggiati presi in uno Stato anche in altri Stati e in trasporto internazionale e l’eliminazione
TIR delle limitazioni per l’utilizzo di tali veicoli da parte delle imprese che trasportano in conto proprio. Attualmente diciassette Paesi prevedono limitazioni nel noleggio di veicoli all’estero con obbligo quindi di re-immatricolazione dopo tre mesi di utilizzo. Otto Paesi, invece, non prevedono limitazioni (Bulgaria, Spagna, Francia, Cipro, Olanda, Slovenia, Slovacchia e Gran Bretagna). In Italia è possibile prendere a noleggio un veicolo da parte di un’impresa che fa trasporto in conto terzi a condizione che l’impresa noleggiante sia iscritta all’Albo. I Paesi che hanno limitazioni nell’utilizzo dei veicoli noleggiati al conto proprio sono invece quattro e cioè la Grecia, l’Italia, la Spagna e il Portogallo.
AUSTRIA A partire dal 1° gennaio 2018 tutti gli autocarri, con massa superiore alle 3,5 Ton che percorrono autostrade e superstrade per l’Austria, vedranno aumentare la tariffa base dei pedaggi di circa l’1% rispetto all’anno appena trascorso. Non subirà alcuna variazione, invece, la componente dei “costi esterni” legata all’inquinamento atmosferico e acustico. Si tratta di una novità solo parziale visto che alcune tratte autostradali come la A9, la A10, la A11, la A12, la A13 e la S/16 così come il pedaggio notturno (dalle 22 alle 5) sono già a pedaggio maggiorato.
La sintesi della valutazione di impatto realizzata dalla Commissione rileva che in tutta l’Unione il conto proprio pesa in Ton/Km il 14% (in Italia questo tasso scende all’8%); i veicoli di tale tipologia che viaggiano scarichi rappresentano circa il 30%. Consentendo l’uso di veicoli noleggiati in un altro Stato membro Ue, per un periodo di tre/quattro mesi, si genererebbe, secondo la Ue, un risparmio sui costi pari a circa 83 milioni di euro. Restando in quest’ottica, la redditività per il settore del noleggio di veicoli dovrebbe aumentare di 81 milioni di euro, portando il beneficio economico complessivo a circa 240 milioni di euro all’anno fino al 2030. L’opzione scelta è destinata a creare quasi 5mila posti di lavoro aggiuntivi, di cui 2.900 nel settore del noleggio di veicoli e 1.700 nel settore del trasporto di merci su strada. L’uso di veicoli più nuovi e con migliore manutenzione dovrebbe infine migliorare in parte anche la sicurezza stradale. La nuova direttiva guarda inoltre agli effetti sull’ambiente, seppure limitati vista la dimensione ridotta del settore (riduzione delle emissioni grazie a una maggiore efficienza nel consumo di carburante).
CORTE UE: NO AL RIPOSO SETTIMANALE REGOLARE IN CABINA No al riposo settimanale regolare in cabina; sì al riposo settimanale ridotto a bordo del veicolo ma solo a determinate condizioni. È questo il risultato della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 20 dicembre scorso, che chiarisce una questione piuttosto importante per il settore dell’autotrasporto, inserita anche nel Pacchetto mobilità. La sentenza nasce da un ricorso di un’impresa di trasporto con sede in Belgio contro il Consiglio di Stato belga per un regio decreto che dà la possibilità di multare i casi in cui il conducente di un camion effettui il periodo di riposo settimanale regolare a bordo del proprio veicolo. Secondo la Corte Ue però nei suoi regolamenti il legislatore dell’Unione ha avuto l’intenzione di consentire al conducente di effettuare i periodi di riposo settimanali ridotti a bordo del veicolo e di vietargli invece di fare lo stesso per i periodi di riposo settimanali regolari. Il regolamento – chiarisce la Corte – persegue l’obiettivo essenziale di migliorare le condizioni di lavoro del personale del settore dei trasporti su strada e anche della sicurezza stradale, per questo i conducenti devono avere la possibilità di effettuare i periodi di riposo settimanali regolari in un luogo che fornisca condizioni di alloggio idonee e adeguate.
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POLITICA
L’AUTOTRASPORTO NELLA LEGGE DI BILANCIO La manovra salvaguarda le risorse destinate all’autotrasporto e prevede l’assunzione di 200 ingegneri per gli uffici della Motorizzazione. Nasce anche il Partenariato per la logistica e i trasporti
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a fine del 2017 ha portato con sé anche la fine di questa legislatura. La Legge di Bilancio 2018, varata il 23 dicembre, è stata quindi l’ultima manovra del Parlamento e del Governo che resterà in carica solo per le urgenze, in attesa delle prossime elezioni, fissate per il 4 marzo.
Una Legge che per l’autotrasporto non ha portato però grandi novità anche se a un certo punto si era paventata la possibilità di una riduzione dei fondi per il settore, 50 milioni di euro l’anno per tre anni, per destinarli al trasporto marittimo. Nel testo definitivo, invece, le risorse sono state
salvaguardate così come è stato accolto un emendamento che prevede, nei prossimi tre anni, l’assunzione di 200 ingegneri negli uffici della Motorizzazione. Una misura più volte richiesta dalle associazioni di categoria e volta a risolvere i problemi legati alla
RICONOSCERE ANCHE IL TRASPORTO MERCI COME LAVORO USURANTE Unatras, Anita e i sindacati confederali hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per chiedere il riconoscimento dell’attività di autotrasporto merci tra i lavori usuranti, come già avviene per alcune tipologie del trasporto di persone. “Da tempo – scrivono associazioni e sindacati – si richiede l’inclusione tra i lavori usuranti delle attività degli autisti che conducono veicoli adibiti al trasporto di merci, siano essi lavoratori dipendenti sia artigiani autonomi. Un primo passo è stato fatto con l’introduzione dell’Ape Social, da cui però sono rimasti esclusi in modo discriminatorio gli artigiani autonomi, anch’essi conducenti. Pertanto si ritiene necessario includere tra i lavoratori usuranti i conducenti di veicoli adibiti al trasporto merci (mezzi pesanti e camion) compresi gli artigiani autonomi, per non generare disuguaglianze sociali e a tutela della sicurezza stradale”. GENNAIO2018
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funzionalità degli uffici territoriali del ministero dei Trasporti, che da tempo bloccano le attività delle imprese di trasporto. Tra le novità vi è l’istituzione, presso il ministero
dei Trasporti, del Partenariato per la logistica e i trasporti, un organismo consultivo che dovrà svolgere “attività propositiva, di studio, di monitoraggio e di consulenza per la definizione delle politiche di intervento e delle strategie di governo nel settore della logistica e dei trasporti”. Al partenariato parteciperanno i rappresentanti dei Ministeri competenti e delle associazioni di categoria, mentre le funzioni di segretariato tecnico saranno svolte dalla società Rete autostrade mediterranee (RAM) Spa. Per il 2018 è stata autorizzata una spesa di 500mila euro mentre dal 2019 per il funzionamento del Partenariato saranno destinati 100mila euro l’anno. Ora un decreto del MIT dovrà disciplinare la composizione del Partenariato e le modalità di organizzazione e gestione delle attività.
POLITICA
Confermato anche per il 2018 il super ammortamento per l’acquisizione di nuovi autoveicoli pesanti, come autocarri, autotreni e trattori, anche se in misura inferiore rispetto all’anno precedente: quest’anno infatti la maggiorazione è fissata al 30% rispetto al 40% dell’anno scorso (vedi articolo a pag. 44). Infine è stata rimandata ancora una volta, questa volta al 2019, l’applicazione del Sistri, il sistema di tracciamento telematico dei rifiuti. Di conseguenza, anche l’applicazione delle sanzioni per le imprese che non applicano il sistema telematico continuando a utilizzare il sistema cartaceo, viene rinviata al 31 dicembre 2018. Restano comunque in vigore le sanzioni per chi non si iscrive al Sistri e per chi non ne paga il contributo annuale; sanzioni in vigore dal 2015, anche se ridotte del 50%.
CONFARTIGIANATO TRASPORTI: GENEDANI RICONFERMATO PRESIDENTE Amedeo Genedani è stato rieletto all’unanimità, per altri quattro anni, presidente di Confartigianato Trasporti. Ad affiancare Genedani nel quadriennio 2018-2021 saranno, in qualità di vice presidenti, Stefano Boco (Umbria), Aldo Caranta (Piemonte), Dario Mongodi (Lombardia) e Roberto Tegas (Toscana). Tra gli obiettivi del nuovo mandato: il recupero dei margini necessari ai bilanci dell'impresa di autotrasporto per realizzare investimenti innovativi ed ecosostenibili, armonizzazione e semplificazione delle regole, valorizzazione del vettore stradale nell'ottica dello sviluppo dell'intermodalità. Particolare attenzione e impegno saranno profusi anche a livello internazionale per contrastare la concorrenza sleale e il dumping sociale e riequilibrare le condizioni di operatività delle imprese di trasporto italiane rispetto a quelle dell'Est europeo. i god Mon e te i, Lo Mon Da sinistra: Caranta, Tegas, Boco, Genedan
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INTERMODALITÀ
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MAREBONUS: VIA AI CONTRIBUTI AGLI ARMATORI Le imprese armatrici dovranno poi ribaltarne una quota a favore delle aziende di autotrasporto che abbiano effettuato almeno 150 imbarchi l’anno di unità di trasporto ammesse al contributo Francesca Cesarale
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al 16 dicembre si possono presentare le domande per l’incentivo Marebonus 2017/2018. Sulla Gazzetta ufficiale n. 293 del 16 dicembre 2017 è stato infatti pubblicato il Decreto attuativo a firma del Direttore Generale per il trasporto stradale e l’intermodalità. Nella stessa Gazzetta, oltre che nei siti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Società Rete Autostrade Mediterranee SpA, gli interessati potranno trovare la modulistica
er entivo è de ali p n L’inc trici che pr sti a m n r e a ese nat tri e n o a s t i i no progett lle impre
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per
TIR da utilizzare per la presentazione delle domande. Ricordiamo che l’incentivo è destinato alle imprese armatrici che presentino progetti triennali per la realizzazione di nuove rotte o il miglioramento dei servizi marittimi esistenti. Le domande di accesso ai contributi dovranno pervenire al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per il trasporto stradale e l’intermodalità – Via G. Caraci, 36 00157, entro 45 giorni decorrenti dal 16 dicembre 2017. Per la gestione della misura Marebonus – come per il precedente Ecobonus e lo stesso Ferrobonus – l’amministrazione si avvarrà della collaborazione della società Rete Autostrade Mediterannee SpA la quale fornirà, sul sito o per il tramite del numero verde, tutte le indicazioni utili per la corretta predisposizione delle istanze di ammissione. I contenuti sostanziali, i presupposti per l’incentivo, le procedure di ammissione e di erogazione del contributo sono descritti nel Regolamento Marebonus n. 176 del 13 settembre 2017 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 298 del 12 dicembre 2017. Va ricordato che il Marebonus è rivolto all’attuazione di progetti per migliorare la catena intermodale che prevedano la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto
combinato delle merci o il miglioramento dei servizi su rotte esistenti, in arrivo e in partenza da porti situati in Italia. Le imprese armatrici che faranno domanda di accesso all’incentivo dovranno corredare la domanda con la presentazione di un progetto di realizzazione (nuovi servizi) o miglioramento (servizi esistenti) del servizio marittimo supportato dalla manifestazione di interesse di almeno tre imprese di autotrasporto. Una volta ricevuto il contributo gli armatori i beneficiari dovranno ribaltarne una quota parte in favore delle imprese di autotrasporto che abbiano usufruito dei servizi marittimi. L’individuazione dei servizi esistenti è contenuta nell’elenco allegato al Regolamento 176/2017; in caso di progetti che prevedano istituzione di nuovi servizi, questi ultimi dovranno essere indicati dettagliatamente in termini quantitativi, qualitativi e di analisi costi e benefici al fine di consentirne la valutazione e la successiva ammissibilità all’incentivo. La quantificazione dell’incentivo avverrà sulla base dei viaggi effettuati e calcolato fino a un massimo di 10 centesimi di euro per ciascuna unità di trasporto imbarcata moltiplicata per i chilometri via strada evitati sulla rete autostradale. La realizzazione del Marebonus riflette gli orientamenti espressi
INTERMODALITÀ
CONTRIBUTO RIBALTATO ALLE IMPRESE DI AUTOTRASPORTO Una volta ottenuto il contributo le imprese armatrici dovranno ribaltarlo, in una misura non inferiore al 70%, a favore delle imprese di autotrasporto che abbiano effettuato almeno 150 imbarchi l’anno di unità di trasporto ammesse al contributo Per quelle imprese di autotrasporto che hanno effettuato un numero di imbarchi minimo pari a 4.000 la percentuale sale all’80%.
nel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare il sistema mare e l’intero asset logistico nazionale, in chiave di rilancio per la ripresa economica del Paese e per lo sviluppo del Mezzogiorno, nonché come strumento attivo di politica euromediterranea e di promozione della sostenibilità del settore trasportistico. Ma c’è di più; con la misura si realizza concretamente, in maniera calzante e visibile, la sinergia tra il servizio marittimo e l’autotrasporto finalizzata alla effettiva transizione a modi di trasporto intermodali più efficaci e più rispettosi dell'ambiente.
la rea dei servizi lizza mar to n zione e itt m a di n r o imi i uov l ig e ro esistenti tte o il m
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CONTRATTO MERCI: LE NOVITÀ COL RINNOVO LAVORO
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Dalla nuova classificazione degli autisti al ritorno del lavoro a chiamata, alla nuova disciplina degli appalti: tutte le novità introdotte dal contratto che deve ora essere ratificato da associazioni e sindacati
U
n aumento medio di 108 euro, una somma una tantum, maggiore flessibilità nella distribuzione dell’orario settimanale di lavoro, possibilità di svolgere lavoro a chiamata, maggiori restrizioni in tema di appalti e misure più dure nei confronti dei lavoratori assenteisti. Sono questi alcuni dei punti del Contratto nazionale dei lavoratori della logistica, del trasporto merci e delle spedizioni per ora solo siglato da associazioni e sindacati ma che dovrà essere ratificato entro il 1° febbraio prossimo. Qui di seguito esaminiamo gli aspetti più significativi per il nostro settore, dall’A alla Z.
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APPALTI La disciplina attuale viene integrata per garantire maggiore legalità e trasparenza negli appalti di magazzino. Oltre all’obbligo già esistente per le imprese appaltanti di esternalizzare solo a imprese che applichino il CCNL logistica, trasporto e spedizione, sono stati inseriti: - il divieto di subappalto; - la clausola sociale che prevede che in caso di cambi di appalto l’impresa che subentra assuma, a parità di condizioni di appalto, il personale di quella uscente - purché impiegato da almeno 6 mesi continuativi – alle stesse condizioni di anzianità, trattamenti salariali e normativi. Per gli assunti prima dell’entrata in vigore del Jobs Act (7 marzo
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LAVORO
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2015) restano in vigore le tutele dell’articolo 18 in caso di licenziamento illegittimo; - la possibilità di svolgere la procedura sindacale per il cambio di appalto in sede protetta; - la certificazione di rating rilasciata alla ditta appaltatrice da società specializzate.
ASSUNZIONI
ASSENTEISMO
L’aumento concordato è riferito alla qualifica 3 super dei lavoratori al servizio negli uffici e negli impianti fissi e della nuova qualifica 3B del personale viaggiante. Sarà progressivo nel tempo e arriverà a 108 euro mensili, suddivisi in 4 step: i
Sono introdotti disincentivi economici per limitare le assenze per malattia effettuate dopo giornate non lavorative. Le misure riguarderanno i primi 3 giorni di malattia a partire dalla quarta assenza nel corso dell’anno.
Sgravi economici per le imprese che incrementano il proprio organico con nuove assunzioni a tempo indeterminato. L’operatività di tale disposizione sarà subordinata a un accordo sindacale. Incentivi anche per gli autisti neopatentati.
AUMENTI
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primi 25 euro dal 1° febbraio 2018; altri 25 euro dal 1° ottobre 2018; 25 euro dal 1° maggio 2019 e 33 euro dal 1° ottobre 2019. Le parti si sono impegnate, inoltre, a verificare a luglio 2019 la sostenibilità delle intese economiche raggiunte.
CARICO E SCARICO L’autista è tenuto a effettuare le operazioni di carico e scarico della merce trasportata; in ogni caso le modalità di svolgimento di questa attività sono oggetto di verifica da parte sindacale.
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CLASSIFICAZIONE AUTISTI E RUOLO DEI DRIVER La classificazione del personale viaggiante non è più legata alla portata dei mezzi bensì alla tipologia dei servizi svolti. Vengono chiariti, inoltre, alcuni punti relativi ai driver (conducenti impiegati per attività di logistica distributiva e di corriere espresso, in possesso della patente B, che guidano veicoli non dotati di cronotachigrafo) ai quali non si applica l’indennità di trasferta (art. 62 del CCNL). Per effettuare 44 ore ordinarie di lavoro settimanali, rispetto alle 39, è necessario stipulare prima un accordo sindacale.
TIR ore ciascuno e che era possibile variare solo tramite accordo aziendale. Il nuovo regime sarà applicabile senza necessità di accordo ma solo dopo esame col sindacato. Vediamone alcuni punti. - L’orario normale settimanale di 39 ore potrà essere spalmato su 5 o 6 giorni e sarà calcolato come media su 4 mesi, il limite giornaliero sarà minimo di 6 ore e massimo di 9. La prestazione
settimanale non potrà essere inferiore a 30 ore; - nel caso di orario su 6 giorni, le ore del sabato saranno retribuite con la maggiorazione del 20%; - la domenica potrà essere un giorno lavorativo per un massimo di 26 giorni all’anno. In
più flessibilità negli orari di lavoro
700mila i lavoratori interessati dal contratto
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Questa tipologia, prima vietata, si potrà applicare ai lavoratori con meno di 25 anni, a quelli con più di 55 e a quelli considerati discontinui (fra cui rientrano il personale viaggiante e quello addetto ai lavori di carico e scarico).
ORARIO DI LAVORO Per il personale viaggiante viene eliminato il limite delle ore 13 del sabato quale soglia del lavoro ordinario settimanale. L’orario di lavoro ordinario settimanale verrà distribuito in un massimo di 6 giorni durante la settimana e, come prima, sarà conguagliabile nell’arco di 4 settimane. Novità anche per l’orario del personale non viaggiante che era ancora basato sullo schema rigido di 39 ore in 5 giorni di 8
una tantum di 300 euro lordi
IL CONTRATTO IN BREVE 108 euro lordi di aumento mensili: 25 euro dal 1° febbraio 2018 25euro dal 1° ottobre 2018 25 euro dal 1° maggio 2019 33 euro dal 1° ottobre 2019
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regole più rigide per gli appalti
TIR questo caso sarà corrisposta la maggiorazione del 35%; - l’orario normale di lavoro sarà fissato all’inizio di ogni anno e potrà essere modificato dopo almeno 6 mesi dalla sua attivazione e una sola volta entro i 12 mesi successivi, sempre previo esame col sindacato;
reintrodotto il lavoro a chiamata
l’autista è tenuto a effettuare le operazioni di carico e scarico della merce trasportata
il personale viaggiante sarà classificato in base alla tipologia del servizio svolto e non alla portata dei mezzi
- anche qualsiasi variazione al nuovo regime di orario – in caso di programmazione di settimana lavorativa su 4 giorni, di orario giornaliero di 10 ore, di domeniche lavorate oltre le 26 settimane annue o di ulteriori modifiche nel corso dell’anno rispetto a quella consentita – dovrà essere concordata col sindacato. - È previsto inoltre che le aziende avranno a disposizione 2 tipi di flessibilità aggiuntiva: potrà essere attuata una diversa programmazione dell’orario prestabilito, previa comunicazione al lavoratore interessato e ai rappresentanti sindacali aziendali, da effettuarsi con un anticipo di almeno una settimana per un massimo di 4 settimane in un anno e dietro riconoscimento al lavoratore di una “indennità di disagio” di 50 euro settimanali; è possibile programmare un calendario quadrimestrale di flessibilità: le modalità operative saranno oggetto di accordo aziendale col sindacato. In questo quadro potranno essere richieste al lavoratore prestazioni lavorative collocate in orari diversi da quelli previsti dal normale orario dietro riconoscimento della maggiorazione del 20% sulle ore prestate in regime di flessibilità.
RISARCIMENTO DANNI Per il rimborso dei danni provocati dal lavoratore sarà necessario adottare prima un provvedimento disciplinare scritto. Per danni fino a 3.500 euro verrà addebitato al lavoratore l’intero
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importo; oltre i 3.500 euro potrà essere addebitato un massimo del 75% del danno con un limite di 20 mila euro; infine per danni fino a 1.000 euro si potrà ricorre alla procedura semplificata sindacale che consente una riduzione della trattenuta del danno al lavoratore.
SCIOPERO In caso di sciopero si dovrà garantire trasporto e funzionamento dell’intera filiera logistica di alcuni servizi (trasporto di carburante, medicinali, animali vivi, latte e prodotti alimentari di prima necessità) ai quali ora è aggiunto anche il trasporto di acqua potabile mediante autobotti.
TRASFERIMENTI Si precisa che le indennità economiche conseguenti al trasferimento si applicano nel caso in cui il lavoratore trasferisca la propria residenza e, in ogni caso, qualora la distanza tra l’unità produttiva precedente e la nuova risulti uguale o superiore a 20 chilometri.
UNA TANTUM Ai lavoratori già in servizio il 3 dicembre 2017 (data di stipula del contratto) dovrà essere corrisposta una “una tantum” di 300 euro lordi da erogarsi in 2 rate, 200 euro con la retribuzione di marzo 2018 e 100 euro con la retribuzione di novembre 2018. La somma sarà ridotta proporzionalmente per i lavoratori part-time e non dovrà essere considerata nel calcolo del TFR e dei vari istituti contrattuali.
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A2
FRA TRAGUARDI E NUOVI SFIDE di Romina Rosolia
Conclusi i lavori di ampliamento, per l’Autostrada del Mediterraneo inizia la grande scommessa tecnologica: 400 chilometri completamente connessi, uno dei progetti più ampi in Europa Minore impatto cantieri su viabilità
Tempi di esecuzione dimezzati
Ricadute economiche immediate
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I VANTAGGI DEL PIANO DI MANUTENZIONE
COMPLANARE TRATTO COSENZA-ALTILIA
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Nuova carreggiata sud in affiancamento ad autostrada esistente; corsia di “arrampicamento” per veicoli pesanti
Niente più cantieri inamovibili sulla autostrada
avviato nel 2016 , 1 miliardo di euro fino al
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Piano di manuten zione
Minore impatto ambientale
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2020 pe
TIR
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opo 55 anni si sono conclusi i lavori di ampliamento della Salerno-Reggio Calabria, oggi ribattezzata A2 Autostrada del Mediterraneo, ma l’Anas sta già affrontando nuove sfide. Le complesse attività di miglioramento dei 436 chilometri da Fisciano a Villa San Giovanni non hanno potuto, infatti, riguardare l’intero tratto calabro. Per questa ragione è stato già finanziato un miliardo di euro nell’ambito del “Piano di Manutenzione 2017-2020” da investire in lavori di recupero su circa 58 chilometri compresi tra le province di Cosenza e Vibo Valentia: si tratta dei 21 chilometri tra Morano Calabro e Firmo, dei 26 tra Cosenza e Altilia e degli 11 tra Pizzo Calabro e Sant’Onofrio. Da Anas confermano che del miliardo finanziato, sono stati già spesi oltre 100 milioni di euro
in lavori di rifacimento della pavimentazione, dei giunti, dei ripristini corticali dei versanti, della segnaletica verticale. La fine dei lavori è prevista nel 2020. Ma nel frattempo Anas – grazie al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sta spendendo nuove energie su un altro tratto calabro: l’A2 diramazione Reggio Calabria. Si tratta, in sostanza, della Tangenziale di Reggio Calabria, compresa tra lo svincolo di Campo Calabro e il centro abitato di Reggio Calabria. Parliamo del tratto che inizia subito dopo San Giovanni, là dove termina la SaRc. Qui verranno investiti altri 44 milioni di euro su circa 8 chilometri di strada. I lavori sono stati affidati a un’associazione temporanea di impresa che a gennaio 2018 avvierà la messa in opera. I lavori, in due anni, prevedono operazioni di restauro conservativo su alcune opere d’arte presenti lungo il
20 per 58 km di autostrada
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tracciato, la sostituzione delle barriere di sicurezza esistenti, la regimazione del sistema idraulico, la pavimentazione degli strati superficiali della piattaforma stradale, interventi di mitigazione acustica attraverso l’installazione di barriere fonoassorbenti, l’incremento delle piazzole di sosta lungo le due carreggiate. E poi c’è la grande scommessa tecnologica. Sì, perché la nuova Autostrada del Mediterraneo si prepara a diventare la prima Smart Road italiana predisposta per la prossima guida autonoma. Anas ha infatti pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre 2017, un bando di gara telematico del valore di 30 milioni di euro, per una procedura di “Accordo Quadro relativa alla fornitura di elementi funzionali secondo standard Anas per la Smart Road” e che include anche l’A90 Grande Raccordo Anulare di Roma, l’Autostrada A91 Roma-Fiumicino, l’itinerario Orte-Mestre della E45 ed E55,
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TIR
INFRASTRUTTURE
Morano Calabro
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l’Autostrada A19 Palermo-Catania e la RA15 Tangenziale di Catania. Si tratta di un importante progetto, tra i primi a livello internazionale, che interessa oltre 2.500 chilometri di strade e autostrade su tutto il territorio nazionale. I lavori prevedono la fornitura e la posa in opera di sistemi e postazioni per l’implementazione di infrastrutture tecnologiche avanzate per l’infomobilità e la sicurezza sull’intero itinerario. Un piano di interventi serrato, che si concluderà nel 2020. Si tratta di un progetto ad alto contenuto innovativo, tra i primi al mondo nel settore stradale e unico per l’estensione. La tecnologia Smart Road dota le arterie stradali di infrastrutture wireless di ultima generazione che permetteranno il dialogo autostrada–utente e autostradaveicolo e segna il passaggio da infrastruttura stradale classica a opera tecnologica attraverso due “corridoi tecnologici”. Altri 5 milioni arriveranno in Calabria proprio nell’ambito di
Firmo21km Cosenza
#stradatecnologica. Un bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale con procedura ristretta di durata triennale per l’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti tecnologici all’aperto e in galleria sulla rete stradale gestita da Anas. Si tratta di un importo di 70 milioni di euro che si aggiunge ai bandi pubblicati finora per un valore complessivo di 264,9 milioni di euro, raggiungendo così quota 335 milioni di euro. Le domande di partecipazione digitali dovranno pervenire sul Portale Acquisti di Anas www.acquisti.stradeanas.it, entro le ore 12.00 del 29 gennaio 2018. I lavori di ammodernamento della nuova autostrada sono stati, in sintesi, una grande sfida ingegneristica rispetto al contesto territoriale e geomorfologico in cui sono stati progettati: siamo di fronte, infatti, a montagne a strapiombo sul mare, salite, discese dall’Appennino lucano fino alla Sila passando per il Pollino dove l’autostrada raggiunge
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Altili a
i 1.050 metri di altitudine sul livello del mare, uno dei valichi autostradali più alti d’Europa. Un’opera che ha anche superato il primo vero banco di prova, ovvero l’esodo estivo 2017. Per Anas, il bilancio è stato positivo. A un anno dal termine dei lavori, la gestione del traffico ha retto nonostante un incremento dell’1,56% rispetto al 2016 (secondo “IMR”, Indice di Mobilità Rilevata, agosto 2017, indice medio giornaliero da 22.783 unità a 23.140). Il numero di autovetture è salito soprattutto al Sud con un +2,8% e al Centro con un +2,7%. Ma le criticità restano soprattutto in Calabria, dove persistono cantieri per lavori di pavimentazione. Da Salerno, invece, giungono critiche sui cartelloni di promozione territoriale: poco visibili e troppo distanti dalle rampe di riferimento. È così che Anas ha definito la conclusione dell’opera lanciando una campagna di comunicazione in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
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li a26km Pizzo Calabro
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Sant’Onofrio11km
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Anas investirà 44 milioni di euro sulla A2 diramazione Reggio Calabria. I lavori sono già stati affidati e dureranno due anni
e il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo. Poco prima delle principali uscite autostradali dell’A2 è stata installata un’apposita cartellonistica che indica, ad esempio, la Via dei Castelli e poi ancora del Mito,
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del Mare, dei Parchi, della Storia, della Fede, dello Sport, sulle orme di Bacco e Cerere. Come recita il claim pubblicitario: “Tra Campania, Basilicata e Calabria, c’è una strada dove ogni viaggio è una scoperta: è l’Autostrada del Mediterraneo. Buon viaggio”.
MOBILITÀ URBANA La logistica urbana punta verso modelli sempre più sostenibili, in grado di coniugare l’efficienza con l’efficacia. Ma ogni realtà ha ancora le sue regole: il caso di Roma
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he si guidi un’automobile, un pullman o un camion, entrare nei centri storici delle città è un’operazione sempre più complessa. Nelle grandi capitali o nelle cittadine minori, le politiche europee della mobilità puntano infatti oramai alla limitazione degli accessi per i mezzi a motore con l’obiettivo di ridurre il traffico, l’inquinamento ambientale e acustico. La sostenibilità in tutte le sue declinazioni è elemento chiave dei provvedimenti comunitari che mirano a promuovere sia lo sviluppo delle aree urbane sia la mobilità, limitandone però il più possibile le conseguenze negative. Ma cosa succede quando chi deve entrare in queste zone lo fa per ragioni a cui non si può rinunciare come il lavoro? È il caso ad esempio di chi fa consegne e trasporta merci. Per fare un quadro il più possibile completo sulle tendenze in corso e sulle politiche in atto
su questi temi, allegheremo al prossimo numero di Tir un volume speciale. Quasi cento pagine con gli interventi dei massimi esperti e studiosi del settore a livello internazionale e con una serie di approfondimenti sulla mobilità e la logistica urbana sostenibile, sull’evoluzione del mercato, sui veicoli a basso impatto ambientale e sulle buone pratiche. Ogni realtà ha le sue regole, le sue limitazioni e le sue modalità di accesso che dipendono dalle diverse amministrazioni locali. Prendiamo ad esempio il caso di Roma, città nota anche per le numerose difficoltà nella gestione del traffico. Secondo uno studio realizzato nel 2013 per il Comune di Roma, “in termini percentuali, si stima che il totale delle merci trasportate rappresenti il 10-15% della domanda di mobilità urbana”. A Roma il trasporto delle merci è
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Postazione per van sharing elettrico per il trasporto nel centro storico di Roma
disciplinato attraverso centri di raccolta e di distribuzione; esistono però alcune criticità legate alla presenza di ZTL diurne e notturne, zone a traffico limitato nel centro storico e in altre aree. L’accesso in questi spazi dipende da un sistema di ingresso a tariffazione stabilito sulla base della categoria dei veicoli – penalizzando quelli più inquinanti ed esonerando quelli a emissioni zero come gli elettrici. Anche le fasce orarie si differenziano sulla base della tipologia del veicolo e delle merci trasportate. Come spiega anche il sito dell’agenzia per la mobilità del Comune di Roma, il permesso può essere richiesto via fax, posta ORARI DI ACCESSO POCO CHIARI o allo sportello aperto al pubblico da chi Quando non si rispettano gli orari di svolge attività accesso alle Zone a traffico limitato di distribuzione fioccano le multe. Ma non sempre è colpa merci, in conto di chi entra nelle aree off limits. proprio o in conto Spesso può dipendere anche da una terzi, utilizzando scarsa visibilità della segnaletica. autocarri È il caso ad esempio di Roma dove con massa alcuni autotrasportatori hanno fatto complessiva fino a 3,5 Ton ricorso per le sanzioni ricevute. “Roma (se alimentato a ha diverse Zone a traffico limitato ed benzina o gasolio) è difficile districarsi tra i differenti o fino a 6, 5 Ton (se orari di accesso – spiega a Tir l’avv. alimentato a GPL, Emilio Ponticello, che difende una di a metano, ibrido o queste imprese di autotrasporto -. bimodale) o anche I comuni hanno l’onere di segnalare autocarri di massa in modo chiaro e leggibile all’utente superiore sulla base delle differenti della strada gli orari di accesso limitazioni previste. al varco e le eventuali modifiche. Questione non Altrimenti vale il divieto generale irrilevante è quella stabilito dall’art. 7 del Codice dei costi. Il Comune della Strada e l’utente può fare di Roma prevede due riferimento al principio della volontà tipologie di permessi,
inconsapevole, ovvero l’agire senza
annuale o un carnet di ingressi da 50, 100 o 200 ingressi che viene rilasciato anche online ai soggetti che si sono accreditati e che vengono scalati ad ogni ingresso. Ovviamente i costi variano sia sulla base del numero di autorizzazioni sia sulla base della classe inquinante del mezzo (vedi schema): ad esempio nel 2017 il permesso di un anno per un mezzo Euro 4 arriva a 2.032 euro mentre un ibrido costa quasi un quinto, 392 euro. Ci sono poi ulteriori limitazioni con cui fare i conti. Per quanto riguarda la fascia del Tridente, quella che definisce il cuore del centro storico capitolino, ad esempio, l’accesso, la circolazione e la sosta sono limitati fino alle 10.30 per l’ingresso e fino alle 11.30 per carico e scarico merci. Dal novembre 2016, inoltre, sono attivi anche i varchi elettronici ZTL AF1 Vam, in funzione dalle 5 alle 24, per controllare gli ingressi dei veicoli e i complessi di veicoli che superano i 7,5 metri di lunghezza. L’obiettivo finale è quello di rendere queste aree sempre più inaccessibili ai mezzi impattanti. In alternativa sono in corso una serie di progetti su scala europea per ottimizzare i processi di distribuzione urbana delle merci che mirano a ottimizzare il processo. In questa prospettiva a Roma, nel maggio 2016, è stata inaugurata la prima postazione per un van sharing elettrico per il trasporto nel centro storico. Una misura raccomandata anche nel Decreto del MIT che individua le linee guida per realizzare i PUMS (vedi Tir n. 208), ma che per essere efficace deve raggiungere entità numericamente diverse.
l’intento di violare la norma”. GENNAIO2018
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MERCITALIA A TUTTO FERRO Nuovi investimenti, una società con sede in Svizzera e più servizi: il Polo Mercitalia cresce. Resta fondamentale ora il dialogo tra le diverse modalità
A
quasi un anno dalla nascita del polo per la logistica di Ferrovie dello Stato, Marco Gosso, amministratore delegato di Mercitalia Logistics, fa il bilancio dei primi mesi di attività della società che si è data l’obiettivo di rilanciare il settore cargo del gruppo. Per far questo, l’ultimo Piano industriale ha prescritto una serie di investimenti per ammodernare il parco locomotori e carri, con un primo stanziamento di 400 milioni di euro. Nuovi servizi saranno
“
In questi 12 mesi abbiamo fatto una super-cura del ferro. Abbiamo realizzato il Polo Mercitalia, abbiamo attuato
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interventi di natura organizzativa, operativa, commerciale ma soprattutto abbiamo avviato un delicato processo di integrazione fra le diverse società che ci sta portando a operare sul mercato come se fossimo una sola grande entità. Questa
entità oggi vale più di un miliardo di euro di fatturato, dà occupazione diretta a circa 5mila persone
”
ed è presente nei principali Paesi europei
Marco Gosso
operativi già la prossima primavera. Per rendersi più competitivi anche sul piano internazionale, inoltre, dal 10 dicembre è attiva TX Logistik Switzerland, con sede a Basilea; nella sua fase iniziale garantirà 40 treni merci alla settimana fra l’Italia e Nord Europa. Quello italiano è un mercato centrato sulla gomma. In questi ultimi tempi, però, la logistica e il trasporto merci ferroviari hanno acquisito un’importanza nuova. Che cosa è cambiato? Tutte le azioni attuate sono state messe in campo per sanare una situazione deficitaria: dal 2011 al 2015 abbiamo perso mediamente 150 milioni di euro all’anno. L’obiettivo era di dare il via a un piano industriale (2017/20126) per riequilibrare molto velocemente la situazione economica e per rilanciare il segmento merci. Il piano prevede infatti di passare nei prossimi 10 anni dall’attuale miliardo di euro di fatturato a 2 miliardi. Per fare questo il gruppo ha ipotizzato di investire un miliardo e mezzo per dotarci di tutti gli strumenti necessari.
Avete lanciato nuovi servizi attraverso una società che ha sede in Svizzera. Di che si tratta? È un progetto abbastanza semplice. Una fetta molto ampia del fatturato addizionale che ci aspettiamo di fare nei prossimi 10 anni arriverà dall’attività internazionale; gran parte del nostro sviluppo internazionale, inoltre, avverrà sui corridoi transalpini, da e per l’Italia. Oggi un terzo di quello che viaggia in Europa su ferrovia passa attraverso i grandi corridoi e circa due terzi di questo viaggia sui corridoi che hanno l’Italia come origine o come destinazione. Su questo vogliamo investire molto;
ciò vuol dire dotarsi di tutti i mezzi necessari per poter offrire ai nostri clienti servizi sempre più in linea con le aspettative ed essere in grado di presidiare questi servizi qualora si verifichino dei problemi. Per questo abbiamo creato TX Logistik Switzerland, che ha proprio il compito di presidiare un tassello che se dal punto di vista della percorrenza è breve (parliamo di poco più di 200 chilometri), risulta però fondamentale perché fa parte del corridoio Reno–Alpi, il più importante corridoio merci europeo.
Come ha reagito il mercato alle nuove offerte di Ferrovie dello Stato? La nostra offerta è in una fase così iniziale da non aver potuto modificare gli equilibri del mercato ma certamente quello che abbiamo promesso finora lo abbiamo realizzato. In Italia la quota di mercato del trasporto merci ferroviario è ancora molto contenuta anche se le iniziative del ministro Graziano Delrio e del suo Ministero stanno indubbiamente cominciando a dare dei frutti. Un indicatore per tutti: dal 2014 al 2016 il mercato del trasporto merci su ferrovia in Italia è cresciuto dell’8,9% a fronte di un incremento del Pil del 2% circa. Si tratta certamente di una quota ancora molto piccola; forse abbiamo rosicchiato un po’ della quota del trasporto su gomma, ma la strada da fare è ancora lunga. Scontiamo circa 10 anni di contrazione dei volumi, ma nell’ultima parte di quest’anno la nostra quota del trasporto merci ha abbandonato questa contrazione. Stiamo vedendo quindi dei segnali di leggera ripresa.
Quanto è importante il dialogo fra modalità? Far viaggiare le merci nei vari tratti utilizzando quella più conveniente… Il tema è quello di parlare fra operatori e trovare soluzioni che evitino sprechi di risorse, tenendo conto di tutti gli elementi come la competitività economica, l’impatto sull’ambiente, le condizioni sociali. Noi riteniamo che le diverse modalità siano complementari fra loro e cioè che abbia senso utilizzare la gomma in alcune circostanze, il ferro in altre circostanze e il mare in altre ancora.
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UNA CURA ANCHE PER L’AIR CARGO
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Il ministero dei Trasporti ha presentato un documento per il rilancio del cargo aereo, un settore sempre più strategico per l’export. Tra gli interventi da attuare, lo sportello unico doganale di Lucia Angeloni
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opo la cura del ferro e la riforma della portualità arriva una nuova organizzazione anche per il cargo aereo. Se fino ad ora era stato poco considerato – tanto che anche Alitalia aveva ristretto via via il servizio – il trasporto merci via aerea sta diventando adesso sempre più centrale in un’ottica globale e da un paio d’anni sta vivendo nuovi fasti in tutto il mondo. Nel 2016 la domanda mondiale, secondo i dati della Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, è cresciuta del 3,8%, quasi il doppio rispetto alla media degli ultimi cinque anni, pari al 2%. E secondo le previsioni il 2017 si chiuderà con risultati migliori: la Iata parla di una crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente. SEGUE A PAGINA 30
GENNAIO2017 APRILE2017
Roma Fiumicino 160.904 Ton
15,4%
VOLUMI DI TRAFFICO MERCI
Bergamo 117.765 Ton
QUOTE DI MERCATO
11,3%
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Venezia 57.973 Ton
5,6%
Bologna 47.709 Ton
4,6%
I SETTORI TIPICI DEL TRASPORTO MERCI AEREO E QUELLI CHE CARATTERIZZANO IL MADE IN ITALY REATTORI NUCLEARI, APPARECCHI E CONGEGNI MECCANICI
13,46%
PERLE FINI/COLTIVATE, PIETRE PREZIOSE/SEMIPREZIOSE
9,84%
OGGETTI Dâ&#x20AC;&#x2122;ARTE
8,90%
INDUMENTI E ACCESSORI DI ABBIGLIAMENTO (NO MAGLIERIA)
8,12%
STRUMENTI OTTICI/CINEMA/FOTOGRAFIA
Milano Malpensa 548.767 Ton
52,6%
7,99%
LAVORATI E SEMILAVORATI IN CUOIO E PELLE
6,25%
MACCHINE/APPARECCHI/COMPONENTI/RICAMBI ELETTRICI
6,17%
PRODOTTI FARMACEUTICI
6,10%
CALZATURE E COMPONENTI PER... NAVIGAZIONE AEREA O SPAZIALE MAGLIERIA INDUMENTI/ACCESSORI PRODOTTI CHIMICI ALTRO
4,77% 4,35% 3,64% 3,05%
17,37%
MALPENSA IL CUORE CARGO DELL’ITALIA SEGUE DA PAGINA 30
In Italia cinque aeroporti movimentano quasi il 90% delle merci: Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bergamo Orio al Serio, Venezia e Bologna. Tra questi però
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la parte del leone la fa Milano Malpensa, che detiene il 56% della quota di mercato, seguita a grande distanza da Fiumicino con il 15,4%. Nel 2017 lo scalo lombardo ha movimentato 575mila tonnellate di merce, con un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente, confermando così un trend di crescita che va avanti da diversi anni. “Negli ultimi cinque anni le tonnellate di merci sono aumentate del 40% – ha sottolineato Giulio De Metrio, chief operating officer di SEA, la società che gestisce gli aeroporti milanesi –. Malpensa è diventata la porta privilegiata per le imprese del Made in Italy che esportano e puntano a raggiungere in tempi rapidi i mercati più dinamici del pianeta”. Malpensa può infatti contare su una
Cargo City di 500mila metri quadrati con strutture e servizi in grado di gestire tutte le categorie di merci. Ed è in continua evoluzione. In cinque anni SEA ha investito oltre 70 milioni di euro per strutture dedicate al traffico merci e altri 60 milioni sono stati investiti da altri operatori del mondo della logistica che utilizzano le aree e i magazzini merci aeroportuali. Quando le nuove strutture in costruzione saranno ultimate, inoltre, la capacità annuale dell’aeroporto aumenterà da 600mila a oltre un milione di tonnellate per anno. Ma anche Roma Fiumicino
sta programmando cospicui investimenti per potenziare l’attività cargo. L’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Ugo de Carolis, ha fatto sapere che
nei prossimi quattro anni sono già programmati investimenti per 35 milioni di euro per ampliare i piazzali di sosta e gli spazi Airside. “Nel giro di un solo anno, il traffico merci su Fiumicino è cresciuto del 15% – ha sottolineato De Carolis –. La nostra peculiarità come aeroporto a vocazione ‘Cargo belly’ ci prospetta sviluppi potenziali. Boeing stima che a livello mondiale il 57% delle merci cargo (esclusi i courier) viaggi nelle stive degli aeromobili passeggeri, un dato che secondo le previsioni può salire al 63% entro il 2035”.
Le cose sono andate ancora meglio in Italia: nel biennio 20142016 l’air cargo ha registrato un incremento del 14,2% e anche nei primi nove mesi del 2017 ha riportato un aumento dell’11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre con il cargo aereo viaggiano le merci preziose del Made in Italy che vengono esportate soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in Cina e Giappone; sebbene costituisca solo lo 0,7% dei volumi extra Ue, il trasporto merci via aerea rappresenta ben il 25,8% del valore economico dei beni esportati. Secondo le stime, la logistica italiana avrà un valore di 80 miliardi di euro nel 2017. Si capisce quindi come il settore stia diventando sempre più strategico e come sia fondamentale che l’Italia accresca
TIR
le proprie infrastrutture e la qualità del servizio, snellendo ancora di più le pratiche burocratiche, che rallentano la movimentazione delle merci, e prevedendo anche nuovi investimenti. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha quindi predisposto il Position paper “Azioni per il rilancio del cargo aereo”, che si inserisce nel quadro strategico e programmatico del MIT “Connettere l’Italia”; il documento partendo da un’analisi degli elementi di criticità del settore individua alcune linee di azioni dalle quali partire. “Con il trasporto merci aereo viaggia il valore aggiunto dell’Italia, l’eccellenza del Made in Italy – ha sottolineato il ministro Graziano Delrio presentando il documento programmatico –. Il cargo aereo è in crescita, grazie a Malpensa, Fiumicino e Bergamo,
AIR CARGO
ESPORTAZIONI EXTRA UE: DISTRIBUZIONE PER MODALITÀ DI TRASPORTO ALLA FRONTIERA ITALIANA 85,8% VOLUMI TON VALORE ECONOMICO BENI
57,1%
25,8% 10,8%
16,1% 0,7%
MARITTIMO
STRADALE
AEREO
2,7%
1,1% ALTRO
57,8 milioni di tonnellate complessive e 174,5 miliardi di euro esportati extra Ue nel 2016 ma deve superare gap nelle infrastrutture e nella burocrazia per essere un sistema nazionale di qualità europea. A questo serve la road map che ci siamo dati con il Position paper firmato dal MIT e 12 organizzazioni del settore. È il passo che mancava per la riforma della logistica”. Al momento sono già stati programmati investimenti aeroportuali dedicati al solo traffico cargo per circa 157 milioni di euro nei prossimi quattro anni, che si aggiungono agli 1,4 miliardi di euro di interventi sulle infrastrutture di volo (pista taxiways, apron ecc.) di cui beneficiano sia il traffico cargo sia il traffico passeggeri. Tra gli interventi da cui partire, il documento individua l’attuazione dello Sportello unico doganale e dei controlli
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e la promozione del manifesto elettronico in modo da semplificare lo sdoganamento delle merci e consentire una migliore tracciabilità. Importante anche la creazione di Zone economiche speciali (ZES) in quelle aree del Mezzogiorno in cui oggi il trasporto merci via aerea è poco attrattivo e l’istituzione negli aeroporti a maggior vocazione cargo di agevolazioni e semplificazioni coerenti con il Codice doganale dell’Unione. Occorrerà inoltre creare delle aree attrezzate per le operazioni di logistica vicino agli aeroporti, che dovranno essere integrati anche con porti, interporti e raccordi autostradali. Sarà anche necessario individuare i principali aeroporti nazionali su cui sviluppare, tramite l’intermodalità con i mezzi su gomma, il traffico cargo aereo.
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nti Quello appena concluso è stato un anno ricco di eve ripercorriamoli mese per mese Dalla nascita del Progetto Giovani Conducenti al Pacchetto mobilità presentato dall’Unione europea, tutti gli avvenimenti legati al settore
Gennaio198
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Il primo numero di questa nuova era riporta la nascita di Progetto Giovani Conducenti, l’iniziativa dell’Albo in collaborazione con le associazioni di categoria, i costruttori dei veicoli industriali e le
C e della CQC. Previsti anche incontri nelle scuole superiori. Sullo stesso numero si racconta l’inaugurazione, dopo oltre cinquant’anni dall’inizio dei lavori, della Salerno–Reggio, ribattezzata A2- Autostrada del Mediterraneo.
unitaria sul tema del dumping sociale e della concorrenza sleale nel settore. Un’infografica disegna il nuovo assetto del sistema portuale italiano alla luce delle prime nuove nomine dei presidenti delle 15 Autorità di Sistema Portuale.
Marzo200 A Verona si svolge la nuova edizione di Transpotec Logitec.
Febbraio199 Un’Alleanza per l’autotrasporto: Italia, Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Norvegia e Svezia firmano a Parigi la Road Alliance, un memorandum per promuovere una politica
associazioni delle autoscuole, per formare una nuova generazione di autisti professionali di mezzi pesanti. Il progetto avvierà chi ha un’età compresa fra i 18 e i 29 anni al conseguimento della patente
Oltre al consueto salone espositivo, l’evento è l’occasione di una serie di incontri per analizzare il settore del trasporto merci su strada. L’Albo presenta i risultati di uno
enti per il mondo dell’autotrasporto:
x un anno studio realizzato in collaborazione con l’Associazione Mondiale della Strada sul fenomeno del cabotaggio. Per la prima volta viene scattata una fotografia che quantifica la percentuale dei veicoli stranieri in entrata e in uscita dal nostro Paese e la loro nazionalità. Emerge un alto tasso di mezzi a targa straniera,
in particolare rumena, ad ogni valico.
Aprile201 In occasione delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma, che gettavano le basi per la creazione dell’Unione
europea, nella Capitale viene firmata una lettera di intenti sulla smart mobility. I ministri di 18 Paesi europei stabiliscono così di accelerare il processo di realizzazione della mobilità connessa e automatizzata. Inizia la fase di Progetto Giovani Conducenti rivolta agli studenti. Si parte con due incontri nelle scuole superiori di Verona e Roma. Uno studio spiega poi come modificando la linea di veicoli industriali e ottimizzando la visibilità si avrebbe come effetto una diminuzione degli incidenti.
Maggio202 Il “2° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica” fa il punto proprio sull’attuazione del piano di riorganizzazione e razionalizzazione del Sistema Mare, un segmento fondamentale per l’economia nazionale. Il settore comprende tutte le attività legate al mare, compresi il trasporto, la logistica e la portualità, ma anche quelle indirettamente connesse: basti pensare che ogni euro prodotto dalla “Blue economy” ne genera quasi il doppio. Il 16 maggio gli Stati membri sono chiamati a recepire la Direttiva Ue sulla valutazione di impatto ambientale delle opere infrastrutturali che prevede anche “tempi ragionevoli” per il processo di realizzazione.
Giugno203 La Commissione europea lancia il programma “L’Europa in movimento” per rendere più equo, sicuro e moderno il settore del trasporto. L’iniziativa contiene le prime 8 proposte che toccano
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direttamente il trasporto delle merci e i tempi di guida e riposo, il cabotaggio, la lotta al lavoro nero, salari più equi, la riduzione degli oneri burocratici per le imprese, nuovi sistemi di tariffazione dei pedaggi e la riduzione di traffico ed emissione di CO2. Nella manovra correttiva del ministero dell’Economia, inoltre, vengono inserite misure volte a contrastare la concorrenza sleale e l’abusivismo, con l’obbligo di comunicare al ministero del Lavoro una serie di documenti su paga e condizioni contrattuali dei trasportatori stranieri che compiono operazioni di cabotaggio in Italia.
European House – Ambrosetti mostra che eliminando l’inefficienza logistica e implementando la Piattaforma Logistica Nazionale è possibile recuperare fra i 6,96 e i 9,89 miliardi di euro.
Luglio204
Settembre205
I ministri dei Trasporti del G7 si incontrano a Cagliari per tracciare politiche che guardino alla sostenibilità e alla tecnologia. La guida autonoma e connessa è al centro dei lavori. Precedentemente a Roma il ministero dei Trasporti aveva organizzato “Trasportiamo l’Italia”, un evento preparatorio al G7 di Cagliari per discutere proposte e una linea comune sull’autotrasporto. Lo studio realizzato da The
Durante l’estate in Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il regolamento per presentare le domande di ammissione al Ferrobonus, contributo al trasporto intermodale ferro– strada. Crescono, intanto, gli investimenti cinesi in Europa e nel Mediterraneo. L’Ungheria, in particolare, è un importante punto di accesso all’Europa manifatturiera; fondamentale in questa strategia di cui fa parte
anche la nuova Via della Seta è la costruzione di infrastrutture di collegamento. Prende il via in Europa il progetto pilota L3Pilot per testare la guida automatizzata attraverso 11 Paesi, fra cui l’Italia.
Ottobre206 Grazie al Decreto Mezzogiorno, convertito in legge ad agosto, viene decisa la nascita delle ZES, Zone Economiche Speciali, aree portuali a tassazione agevolata per attrarre investimenti e favorire lo sviluppo di attività economiche. Presentati i dati delle attività di
Dicembre208
Novembre207 Al Forum Internazionale di Conftrasporto, organizzato a Cernobbio, si fa il punto sul settore: cresce il trasporto merci in Italia ma parte della ripresa viene erosa da vettori stranieri. Anche la burocrazia e le inefficienze pesano sul pieno rilancio. Tir elettrici, autonomi, interattivi e con un’estetica rinnovata viaggeranno sulle strade già nel 2030; il car designer Mike Robinson mostra progetti e bozzetti. Gli Indici di affidabilità fiscale
controllo della Polizia Stradale nel 2015, 2016 e nei primi sei mesi del 2017: fra 2015 e 2016 calano gli incidenti con i mezzi di trasporto merci; ma l’andamento cresce di nuovo nel 2017. L’Albo stanzia altri 3 milioni di euro per Progetto Giovani Conducenti; vista la massiccia adesione (2.500 persone) si decide di ampliare l’iniziativa al conseguimento della patente E.
prendono il posto dei vecchi studi di settore: l’Agenzia delle Entrate esprime un grado di affidabilità ai contribuenti sulla base delle risultanze contabili degli anni precedenti.
L’anno si chiude con una serie di notizie attese da tempo dal mondo dell’autotrasporto. Associazioni di categoria e Governo trovano un punto di unione su questioni cruciali per il settore. Si parte con un incontro nel corso del quale si definiscono una serie di impegni fra i quali l’eliminazione dalla prossima Legge di Stabilità del taglio di 150 milioni alle
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risorse dell’autotrasporto su tre anni, la conferma degli importi per le spese non documentate e l’assunzione di nuovi ingegneri per colmare la carenza di personale nelle sedi della Motorizzazione civile. Altra questione importante è l’accordo sul contratto nazionale dei lavoratori dei trasporti, della logistica e delle spedizioni, scaduto quasi due anni fa. Infine, ma non meno importante, la posizione dell’Italia portata avanti in sede Ue dal ministro Delrio sul Pacchetto mobilità: limitare le liberalizzazioni e la concorrenza sleale puntando su regole e controlli, ribadendo quanto sottoscritto già con la Road Alliance.
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NOTIZIE
A TUTTE INFRASTRUTTURE
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Potenziamento della modalità ferroviaria, merci e passeggeri; completamento della rete centrale europea; miglioramento e completamento della rete stradale; riduzione del congestionamento urbano e metropolitano; maggiore sicurezza dell’infrastruttura, con particolare riguardo alla manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di infrastrutture ferroviarie e stradali. Sono questi gli interventi inseriti, su proposta del ministero dei Trasporti, nella Programmazione 2014-2020 del Fondo Sviluppo e Coesione, grazie all’addendum al Programma operativo infrastrutturale approvato lo scorso 22 dicembre 2017. I provvedimenti puntano a dare continuità e a rafforzare la strategia nazionale in materia di infrastrutture per il trasporto e la logistica per raggiungere gli obiettivi di Europa 2020. Circa 5 miliardi di euro sono stati invece destinati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica per opere ad Alta Velocità. Tra le misure principali, il Terzo Valico dei Giovi e il progetto definitivo della nuova linea AV/AC Verona–Vicenza–Padova.
DIVIETI 2018, ESONERO PER IL TRASPORTO DA/PER AEROPORTI Il calendario dei divieti 2018 per i veicoli superiori alle 7,5 Ton contiene buone notizie per coloro che conducono mezzi fino agli aeroporti. L’articolo 3 del Decreto Ministeriale stabilisce infatti la non applicabilità dei divieti per i mezzi adibiti esclusivamente al servizio di ristoro a bordo degli aeromobili o che trasportano motori e parti di ricambio di aeromobili. Esonerati anche coloro che effettuano trasporto di merci da e per gli aeroporti nazionali e internazionali, purché muniti di idonea documentazione attestante il carico o scarico delle medesime merci.
NIENTE PIÙ IMU PER I PORTI Dal 2020 chi, anche fra i privati, gestisce le banchine e le aree scoperte dei porti di rilevanza economica nazionale e internazionale, di competenza delle Autorità di sistema portuale, non pagherà più l’Imu. Il provvedimento è inserito nella nuova Legge di Bilancio. Tutto ciò sarà possibile iscrivendo queste strutture in una categoria catastale inferiore. A partire dal 1° gennaio 2019 gli intestatari catastali di queste strutture o i concessionari dovranno avviare le pratiche per gli aggiornamenti.
I SOCCORSI SCATTANO CON L’ECALL Col nuovo anno si avvicina una nuova importante scadenza per la sicurezza di chi si muove su gomma. Dal prossimo 31 marzo scatta, infatti, l’obbligatorietà per le nuove automobili e per i nuovi veicoli commerciali leggeri di installazione del dispositivo eCall. Si tratta di localizzatori satellitari che potranno segnalare la presenza di incidenti e richiedere soccorsi. Nel momento in cui l’apparecchio rileverà un forte impatto genererà automaticamente una chiamata al numero di emergenza europeo 112, indicando la posizione del mezzo, tipo ed entità dell’intervento, direzione di viaggio (importante sulle autostrade), tipo di carburante, numero di passeggeri, se il guidatore è in stato di incoscienza o se non è in grado di effettuare una telefonata o se si sono attivati gli airbag di bordo. I costruttori hanno avuto 3 anni di tempo per adeguarsi alla nuova normativa europea; si prevede così di salvare ogni anno il 10% di vite sulle strade grazie a interventi più tempestivi.
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TIR
LA STRATEGIA ELETTRICA DEL FUSO Daimler Truck ha consegnato a Berlino i primi eCanter: oltre alla sostenibilità ambientale offrono risparmi sui costi operativi fino a mille euro per 10mila km
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allo scorso 14 dicembre, alcune delle principali società di trasporti e logistica tedesche utilizzano Fuso e-Canter completamente elettrici per le consegne. A Berlino, infatti, è avvenuta la consegna dei veicoli dell’ottava generazione del Fuso – eredi più moderni del Canter EcoHybrid del 2005 – a quattro clienti: Deutsche Post DHL; DB Schenker; Rhenus Group e Dachser. Silenziosi e a zero emissioni, i mezzi elettrici rispondono alle
sempre più stringenti richieste di mobilità e di logistica urbana sostenibile a cui le case costruttrici, come la Daimler Trucks in questo caso, si stanno adeguando. Nei prossimi anni, infatti, tutti i modelli di camion e autobus offriranno una variante elettrica. L’evento è stata l’occasione per illustrare la strategia verde del gruppo. L’azienda ha in programma di consegnare in tutto 500 truck di nuova
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TECNICA
generazione a una serie di clienti selezionati. Nel 2019, inoltre, avvierà una produzione su larga scala. Caratteristica dell’eCanter, oltre alla sostenibilità ambientale, è la sostenibilità economica: rispetto a un tradizionale tir diesel offre infatti risparmi sui costi operativi fino a 1.000 euro per 10mila chilometri. Dal punto di vista della capacità di carico, invece, Fuso eCanter può arrivare fino a 4,5 tonnellate. Il powertrain elettrico del veicolo, inoltre, contiene sei batterie agli ioni di litio ad alta tensione, ognuna con 420 V e 13,8 kWh. Un propulsore elettrico, con un potente motore a magneti permanenti, eroga 129 kW (pari a 180 CV) tramite una trasmissione a ingranaggi singoli nell’asse posteriore. La velocità massima è limitata a 80 chilometri all’ora, limite imposto a questo genere di veicoli. Le batterie, dal peso totale di circa 600 chilogrammi, consentono infine un’autonomia di oltre 100 chilometri e superano in molti casi la distanza giornaliera da coprire in questo tipo di distribuzione.
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EURO L
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SPAGNA
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MERCATO DEGLI AUTISTI IN CRESCITA
IL PROBLEMA DEL TRANSITO ATTRAVERSO IL TIROLO
’aumento del traffico merci e la mancanza di autisti è il tema lanciato dal titolo di copertina del mensile spagnolo Truck. Il trasporto merci è finalmente in costante aumento e le flotte sono tornate a cercare nuovi camionisti e personale per il settore della logistica, spiega la giornalista Raquel Arias nel suo articolo. Eppure la percentuale dei disoccupati non scende, rimanendo, con il 17%, ben al di sopra della media europea. I dati ufficiali spagnoli dichiarano che nel Paese ci sono 312.600 autisti di camion professionali, un numero non più sufficiente in questo momento di ripresa dell’economia. Ma è difficile trovare chi voglia di mettersi al volante di un camion. “Non si trovano autisti quando il salario è basso – spiega Emilio Cardero del sindacato UGT –. Durante gli anni di crisi le aziende hanno abbassato gli stipendi. Ora però dovrebbero offrire contratti migliori, perché non sono solo i camionisti spagnoli a rifiutare un lavoro mal pagato, ma iniziano a dire di no anche i gli autisti bulgari o rumeni”. Un autista con dieci anni di anzianità percepisce un salario lordo secondo la regione di appartenenza. Le differenze sono grandi. Un conducente può passare dai 25.000 euro lordi nel Paese Basco ai 16.000 di Granada. E in alcune zone, in Estremadura o nelle Canarie, il salario può essere ancora più basso. La bassa retribuzione può essere dunque il motivo principale che spiega la mancanza di autisti, ma anche le aziende che pagano bene stanno incontrando più difficoltà rispetto al passato. “Non è solo il salario basso a scoraggiare nuovi camionisti – dichiara Carmelo Gonzales dell’azienda Conetrans –. Lo stress e le tante notti passate fuori di casa scoraggiano soprattutto i giovani”.
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a Commissione europea vuole giungere a una rapida soluzione al problema del transito dei camion attraverso la provincia austriaca del Tirolo. Il Tirolo ha infatti iniziato a limitare – in alcuni periodi – il transito di camion ad un massimo di 300 veicoli l’ora, con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e di garantire aria più pulita ai tirolesi. Il blocco è già stato attivato dal Tirolo il 4 e il 27 ottobre, il 2 novembre, e il 9 dicembre scorso. Germania, Austria, Italia e le regioni della Baviera, del Tirolo e dell’Alto Adige hanno quindi discusso dell’argomento a Monaco di Baviera. Germania e Italia si oppongono alla restrizione giudicandola come un ostacolo alla libera circolazione delle merci, considerato uno dei capisaldi dell’Unione europea. Il summit di Monaco è stato preceduto da una riunione a Bruxelles. Di fonte al Commissario europeo ai trasporti, Violeta Bulc, si sono seduti intorno al tavolo delle trattative i ministri dei Trasporti di Austria, Italia e Germania e il governatore tirolese Günther Platter. Il ministro dei Trasporti tedesco Christian Schmidt ha dichiarato che “l’Austria con queste limitazioni sta violando chiaramente il principio della libera circolazione delle merci” e ha chiesto la fine del blocco. Diversa, ovviamente, la posizione del governatore tirolese. “In Tirolo il volume di traffico di camion ha superato il limite massimo, a danno delle persone, della natura e delle stesse infrastrutture e il limite è stato ormai raggiunto – ha dichiarato Günther Platter –. Chiediamo l’introduzione di un pedaggio nel corridoio tra Verona e Monaco e lo spostamento di parte delle merci dalla strada alla ferrovia”.
NEWS GRAN BRETAGNA
FRANCIA
PARCHEGGI NOTTURNI PROIBITI
STATI GENERALI DEL TRASPORTO FRIGORIFERO
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archeggiare camion e semirimorchi lungo alcune strade statali inglesi può essere pericoloso per gli altri utenti della strada e inizia a essere vietato in alcune zone del Paese. Tra le prime contee a limitare la possibilità di parcheggi tra le 8 di sera e le 7 del mattino c’è il Kent. Per i trasgressori ci saranno 70 sterline di multe alla prima violazione e il veicolo bloccato alla seconda. La RHA, Road Haulage Association, ha però definito le nuove norme troppo severe, inutili e da modificare al più presto, perché il divieto di parcheggio lungo alcune strade, in mancanza di un numero sufficiente di posti di parcheggio autorizzati, avrà come conseguenza di forzare i camionisti a continuare la guida, aumentando il rischio di incidenti.
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irca 50 aziende specializzate in trasporti frigoriferi si sono riunite in Francia, a fine 2017. Obiettivo di quelli definiti “Stati generali” del settore, individuare le problematiche più evidenti e cercare soluzioni. Le aziende riunite, indipendenti o aderenti alla UNFT – Union Nationale du Trasport Frigo, hanno discusso di processi semplificati di consegna presso la media e grande distribuzione, di buone pratiche di carico dei prodotti surgelati, della necessità del riconoscimento di una minima tolleranza sulla temperatura al momento della consegna. Ai costruttori di veicoli industriali hanno chiesto uno standard comune per la trasmissione dei dati relativi al carico ed efficaci sistemi antifurto.
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SVIZZERA
BREXIT: DUBLINO CENTRALE NEI NEGOZIATI
A BERNA IN PRIMA LINEA LE TRAZIONI ALTERNATIVE
’Irlanda chiede che le venga riconosciuto il naturale ruolo strategico che può, e deve giocare, nella ridefinizione dei rapporti di commercio e trasporto tra la Gran Bretagna della Brexit e l’Unione europea. Le associazioni dei trasportatori e quelle degli industriali irlandesi sottolineano infatti che, proprio per la posizione geografica dell’isola, ogni trasporto da e per l’Irlanda deve obbligatoriamente passare per il territorio britannico. Questa realtà deve quindi mettere Dublino e i suoi rappresentanti in una posizione centrale nel corso dei difficili negoziati per la separazione della Gran Bretagna dall’Europa.
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l mensile Swiss Camion di dicembre pubblica un ampio articolo sulla nona edizione di Transport VH, il salone specializzato in veicoli da trasporto che tradizionalmente si svolge a Berna. In prima linea i veicoli con motorizzazioni alternative, offerti ormai da tutte le case costruttrici. Nel corso della manifestazione Jürg Röthlisberger, direttore dell’Office Fédéral des Routes, l’ente che si occupa della rete stradale, ha messo in evidenza le carenze del sistema di trasporto pubblico svizzero, e il conseguente aumento del traffico privato. In Svizzera code e imbottigliamenti lungo le strade costano più di un miliardo di franchi l’anno e rendono difficile il trasporto delle merci.
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FISCO
FISCO PIÙ FACILE CON LA FATTURA ELETTRONICA di Angelo Ciaravolo
Nel 2019 arriva la e-fattura per tutte le operazioni business to business e per quelle tra privati per cui è prevista la sola emissione della fattura, e non dello scontrino o ricevuta 40
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conto alla rovescia per la fattura elettronica, un documento informatico che consente alle imprese di abbandonare definitivamente il supporto cartaceo e di risparmiare i relativi costi di stampa e conservazione. La Legge di Bilancio 2018 ha ormai fissato l’obbligo della e-fattura per tutte le operazioni b2b (business to business), a partire dal 1° gennaio 2019. Ma sempre dal prossimo anno, l’obbligo della fattura elettronica verrà esteso anche ai privati per le operazioni per cui è prevista la sola emissione della fattura e non dello scontrino o della ricevuta fiscale. A questo punto, le imprese di autotrasporto dovranno attrezzarsi prima possibile, sempre che non l’abbiano già fatto, adeguando il proprio sistema
operativo oppure rivolgendosi a una società specializzata. Ma, come vedremo tra poco, ci si può affidare anche al software gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (una soluzione molto valida soprattutto per chi emette poche fatture). È utile ricordare che, relativamente all’invio e al formato della e-fattura, attualmente, non vi sono obblighi particolari da osservare (la e-fattura può essere infatti emessa e ricevuta in un qualunque formato elettronico). Sempre ad oggi, il ricorso alla fattura elettronica richiede tuttavia il consenso alla ricezione del documento elettronico da parte del destinatario. Dal 2019, invece,
TIR cambierà tutto o quasi: in tutti i rapporti b2b sarà previsto soltanto il formato Xml (un linguaggio informatico che consente di definire e controllare facilmente il significato degli elementi contenuti in un documento, verificando in tal modo le informazioni utili per effettuare i controlli previsti dalla legge), mentre per l’invio del documento diventerà obbligatorio l’utilizzo del Sistema di interscambio (Sdi), gestito dall’Agenzia delle Entrate. Ma vediamo in dettaglio cosa bisogna fare per usufruire gratuitamente del servizio on line offerto dalle Entrate per gestire le operazioni commerciali concluse tra privati o con la pubblica amministrazione. Sul sito Internet, all’indirizzo www.agenziaentrate.it, alla pagina “Fatture e corrispettivi”, dopo essersi autenticati con le stesse credenziali utilizzate per i servizi telematici dell’Agenzia (Fisconline o Entratel), di Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o della carta nazionale dei servizi (Cns), è possibile accedere alla nuova versione del servizio web utile per generare, trasmettere e conservare, in modo molto semplice, le fatture elettroniche (l’applicazione può essere utilizzata sia per le fatture destinate a privati, b2b, sia per quelle indirizzate alla pubblica amministrazione). In tal modo sarà possibile creare e archiviare i documenti fiscali e decidere quando e come inviarli ai propri clienti. Ricordiamo che chi ha optato per la trasmissione dei dati delle proprie fatture (emesse e ricevute) all’Agenzia delle Entrate potrà contare su una
serie di vantaggi e semplificazioni nella relazione diretta con l’amministrazione finanziaria. Ad esempio, è esonerato da alcuni obblighi come l’invio dello spesometro 2018, delle comunicazioni delle operazioni con i Paesi inseriti nella Blacklist e dal dover comunicare i dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing, nonché dalla trasmissione dei modelli Intrastat, limitatamente agli acquisti di beni e alle prestazioni di servizi ricevute. Inoltre, potrà beneficiare di alcune facilitazioni, come i rimborsi Iva che verranno eseguiti, in via prioritaria, entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e della riduzione di un anno dei termini di accertamento in materia di Iva e imposte dirette.
Chi usa FISCO l elettro a ricevuta ni ottener ca potrà e vantagg alcuni i - Esone ro dall ’invio dello s pesomet ro 2018 - Esone ro dall a trasmis sione d ei modelli Intrast a per acq uisti d t, i e prest beni azioni ricevut e - Esone ro dei dati relativ i ai co nt stipula ti dall ratti e socie di leas tà ing
STOP AGLI INDICI DI AFFIDABILITÀ FISCALE Il Fisco fa marcia indietro sugli Indici di affidabilità fiscale (Isa) che, salvo ulteriori ripensamenti, dovrebbero partire dal 2019. Conseguentemente, gli autotrasportatori dovranno fare i conti, ancora per un altro anno, con i vecchi studi di settore. Ricordiamo che la decisione del rinvio è arrivata qualche giorno dopo il via libera al primo pacchetto di 70 indicatori, tra cui quelli previsti per gli autotrasportatori, e della bozza del modello denominato “AG 68U”. Ufficialmente, l’operazione è slittata in quanto sarebbe complicato gestire contemporaneamente le nuove 70 pagelle fiscali ed i restanti studi di settore.
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CISTERNETTE: NUOVA REGOLA TECNICA PER LA PREVENZIONE INCENDI Novità importante per le cisterne mobili di capacità fino a 9 metri cubi, utilizzate anche dalle imprese di autotrasporto per rifornire di gasolio i propri automezzi. Dal 5 gennaio 2018 scatta la nuova regola tecnica di prevenzione incendi contenuta nel Decreto del ministero dell’Interno del 22 novembre 2017.
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a nuova regola sostituisce quindi quella dell’analogo Decreto Ministeriale del 12 settembre 2003. Particolare attenzione andrà prestata ai contenitori-distributori soggetti alle nuove disposizioni: in particolare, l’art. 4 del Decreto ne prevede l’applicazione ai contenitori installati dal 5 gennaio 2018 e a quelli esistenti alla stessa data a meno che, per questi ultimi, non ricorra una delle seguenti eccezioni (indicate all’art. 4.2 del provvedimento): possesso di atti abilitativi riguardanti anche la sussistenza dei requisiti antincendio, rilasciati dalle autorità competenti; possesso del certificato di prevenzione incendi in corso di validità o presentazione della segnalazione certificata di inizio attività, ai sensi dell’art. 4 del D.p.R. 1 agosto 2011, n. 151; installazione (pianificata o in corso) di contenitori-distributori sulla base di un progetto approvato dal Comando competente dei vigili del fuoco. Uno sguardo, infine, alle prescrizioni della nuova regola tecnica riportate nell’allegato al Decreto. Insieme a molte conferme delle regole attuali, troviamo anche delle novità tra cui: - la previsione di una distanza minima reciproca
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di 0,8 m, nel caso la capacità geometrica massima di 9 metri cubi venga raggiunta tramite l’installazione di più componenti (2.2); la fissazione di precise caratteristiche tecniche dei serbatoi, sia a doppia parete che a parete singola (4.1.1); la distanza minima dello sfiato del tubo di equilibrio, fissata in 1,5 m, dai fabbricati o dai depositi di materiale combustibile e/o infiammabile (4.8); la possibilità di installare questi contenitori in box prefabbricati incombustibili, assicurando una distanza dalle pareti tali da garantire l’accessibilità per le operazioni di manutenzione e ispezione (4.10). In questi casi, il tubo di equilibrio deve sfociare all’esterno (4.8); la possibilità di ridurre le distanze di sicurezza fino alla metà, tramite interposizione di elementi di separazione con caratteristiche di resistenza al fuoco EI 60, altezza maggiorata di 0,5 m rispetto a quella della cisternetta e lunghezza “pari alla dimensione maggiore dei contenitori distributori più vicini, a seconda dell’orientamento degli stessi, maggiorata di 0,5 m”; l’obbligo per il personale addetto al riempimento del deposito distributore di attenersi alle norme sul trasporto di merci pericolose in regime ADR.
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NORMATIVE
CASSAZIONE: L’AUTOTRASPORTATORE NON È UN TRASFERTISTA Nuovo intervento della Cassazione sul trattamento fiscale e contributivo delle indennità riconosciute al personale in trasferta che, per quanto riguarda quelle rivolte agli autisti, ne chiarisce definitivamente l’esclusione dalle disposizioni meno favorevoli previste per i cosiddetti trasfertisti.
L
e indennità di trasferta degli autisti delle imprese di autotrasporto sono da sempre tassate ai sensi della disposizione dell’art. 51, comma 5 del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR), tenuto conto che – come ha chiarito la Cassazione nel suo ultimo intervento - la norma di interpretazione autentica del cosiddetto regime fiscale dei trasfertisti (contenuto nel successivo comma 6 della disposizione del TUIR) ha portata retroattiva, applicandosi quindi anche agli eventuali contenziosi in essere con l’Agenzia delle Entrate. È questo il succo dell’intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 27093/2017, hanno confermato la legittimità e, soprattutto, l’efficacia retroattiva della norma di interpretazione autentica del comma 6, art. 51, del Testo Unico delle imposte sui redditi (contenuta nel Decreto Legge 193/2016). Per effetto di questa norma l’applicazione del regime fiscale e contributivo – meno favorevole per il contribuente – previsto per i cd “trasfertisti”, richiede la presenza contestuale delle seguenti condizioni: a) la mancata indicazione nel contratto e/o lettera di assunzione della sede di lavoro; b) lo svolgimento di un’attività lavorativa che
richiede la continua mobilità del dipendente; c) la corresponsione al dipendente, in relazione allo svolgimento dell’attività lavorativa in luoghi variabili e diversi, di un’indennità o maggiorazione di retribuzione in misura fissa, attribuiti senza distinguere se il dipendente si è effettivamente recato in trasferta e dove la stessa si è svolta. La mancanza di una soltanto di queste condizioni comporta l’applicazione automatica del trattamento fiscale, più favorevole per il contribuente, previsto al comma 5, art. 51 del TUIR che, com’è noto, prevede l’imponibilità delle indennità di trasferta per la parte eccedente 46,48 euro al giorno, elevate a 77,47 euro per le trasferte all’estero. Per l’autotrasporto, l’intervento rappresenta un chiarimento essenziale, tenuto conto che alcune Sentenze sempre della Suprema Corte (utilizzate da alcuni Uffici delle Entrate, nel corso di verifiche fiscali) affermavano che le somme corrisposte per lo svolgimento della prestazione lavorativa fuori dalla sede aziendale – a prescindere dalla continuità o meno dell’erogazione – dovevano essere tassate sempre in misura del 50% (con l’applicazione, quindi, del regime meno favorevole).
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NORMATIVE
Super ammortamento: maggiorazione ridotta al 30%
L 44
a Legge di Stabilità del 2018, pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 62 alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2017, ha confermato l’agevolazione del super ammortamento anche per l’anno 2018 ma soltanto per l’acquisizione di nuovi autoveicoli pesanti, quali autocarri, autotreni, trattori, rimorchi, semirimorchi e autoveicoli a uso speciale o per trasporti specifici. L’agevolazione viene quindi confermata per tutti gli investimenti in veicoli destinati al trasporto di merci che verranno effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018, nonché per quelli perfezionati entro il 30 giugno 2019 a condizione che entro la fine del 2018 i relativi ordini risultino accettati dal venditore, con il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione. Tuttavia la Legge di Stabilità ha apportato alcuni ritocchi alla misura. A differenza del super ammortamento del 2017, infatti, l’agevolazione confermata per il 2018 prevede la riduzione della maggiorazione, dal 40% al 30%, dell’importo deducibile a titolo di ammortamento o di canoni leasing (solo quota capitale). Questa leggera riduzione, oltre a determinare un maggior introito per le casse dello Stato, consentirà per tutto il 2018 alle aziende di autotrasporto di continuare gli investimenti in beni strumentali necessari per la loro attività, nonché per un indispensabile ricambio del proprio parco veicolare, per adeguarlo ai nuovi standard di sicurezza stradale e di inquinamento ambientale. Da sottolineare inoltre che la Legge di Bilancio ha prorogato per il nuovo anno anche l’iper ammortamento, che riguarda investimenti in tecnologie 4.0, e che resta al 250% come per l’anno precedente.
TIR
Conseguimento congiunto di patente C e CQC: nuove regole
A
rrivano nuove disposizioni per il conseguimento congiunto della patente C e della relativa CQC merci. In seguito ad alcune segnalazioni pervenute dagli uffici periferici, infatti, la Direzione Generale della Motorizzazione ha ritenuto necessario emanare una nuova circolare (la n. 25813 dell’11 dicembre 2017) in cui detta nuove istruzioni che abrogano quelle della precedente circolare del 27 gennaio 2017. Le tre nuove ipotesi sono quindi le seguenti: il candidato di età inferiore a 21 anni (o 24 anni) che ha presentato istanza di conseguimento della patente di categoria C (o D) e della relativa qualificazione CQC, e che non abbia compiuto la predetta età prima della conclusione dell’iter di conseguimento di entrambe le abilitazioni, non potrà essere ammesso a sostenere l’esame pratico per il conseguimento della patente se non ha già terminato l’iter di conseguimento della qualificazione CQC; il candidato di età inferiore a 21 anni (o 24 anni) che ha presentato istanza per il conseguimento della categoria C (o D) e della relativa qualificazione CQC, ma compie detta età dopo la presentazione dell’istanza stessa, può comunque, dopo aver sostenuto l’esame di teoria, sostenere l’esame pratico per il conseguimento della patente di guida, anche prima di completare le procedure d’esame per il conseguimento della qualificazione CQC; il candidato che ha presentato istanza per il conseguimento della categoria C (o D) e della relativa qualificazione CQC quando aveva già compiuto 21 anni (o 24) anni di età, può sostenere l’esame pratico per il conseguimento della patente, prima di completare le procedure d’esame per il conseguimento della qualificazione CQC.
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DIVIETI DA RICORDARE 2018
SCADENZE E DIVIETI GENNAIO/FEBBRAIO/MARZO 2018 www.rivistatir.it RAVVEDIMENTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 27 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2017 ( mensili ) o del quarto trimestre 2017 ( trimestrali).
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di gennaio 2018.
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INAIL: presentazione telematica del modello delle retribuzioni relative all’anno 2017. SPESOMETRO: comunicazione per correggere i dati delle fatture emesse e ricevute del primo semestre 2017. IVA: comunicazione dati delle liquidazioni periodiche Iva del quarto trimestre 2017.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 gennaio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) o al quarto trimestre 2017 (contribuenti trimestrali speciali, tra cui gli autotrasportatori, eseguono il versamento senza maggiorazione). INAIL: versamento del saldo 2017 e acconto 2018 dei premi assicurativi. Possibile il pagamento rateale.
Dal 1° febbraio al 30 aprile 2018 è possibile presentare la dichiarazione Iva, per l’anno 2017, in forma autonoma.
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 18 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di febbraio.
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Ritaglia la pagina, piega lungo le linee tratteggiate, unisci e incolla i lembi bianchi
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CU: ultimo giorno utile per consegnare ai dipendenti il modello di certificazione unica delle retribuzioni corrisposte nel 2017 (prorogato al 3 aprile).
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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 febbraio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
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PRODUZIONE MONDIALE AUTOCARRI >3,5 TON 2007/2016
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