Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Mensile - ottobre 2018 - n. 217
#Trasporti #Innovazione #Rete
POLITICA: ATTENZIONE ALL’AUTOTRASPORTO
AFRICA-CINA: COME CRESCE LA VIA DELLA SETA
IAA 2018: UN SALONE PER GUIDARE IL FUTURO
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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017
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MASSIMO DE DONATO direttore responsabile
Il 2 ottobre è la data della prima riunione operativa fra tutte le associazioni di categoria presenti nell’Albo degli Autotrasportatori e il Governo. Un incontro che segue quello conoscitivo di luglio e che potrebbe avviare una nuova fase di dialogo. Le premesse ci sono: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in più di una occasione ha mostrato di aver compreso le richieste del settore, mentre le associazioni, da parte loro, in vista di questo appuntamento hanno sospeso ogni iniziativa di protesta. Dall’aumento dell’importo per le deduzioni forfetarie al rimborso delle accise, al dumping sociale, alla questione dei trasporti eccezionali, sul tavolo ci sono alcuni dei temi centrali, ma c’è anche l’esigenza di chiarire il ruolo dell’autotrasporto nell’impianto economico nazionale. Quello che è accaduto a Genova, con le ripercussioni che si iniziano a registrare per la portualità, la logistica, i trasporti e le imprese, rende ora ancora più evidente come l’autotrasporto sia un ingranaggio fondamentale di un meccanismo unico, complesso e delicato. Un tema, quindi, da cui non si può prescindere per affrontare le problematiche del settore da un punto di vista realmente globale. A differenza di ciò che l’autunno rappresenta nell’immaginario comune, quella appena iniziata potrebbe, quindi, segnare una stagione di ripartenza per l’autotrasporto.
EDITORIALE
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Politica Attenzione all’autotrasporto Il ministro dei Trasporti Toninelli ha assicurato il massimo impegno per la tutela della categoria. Sul tavolo del MIT temi chiave, quali il dumping sociale e le deduzioni forfettarie
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Mare Il Mediterraneo sfida i porti del Nord Secondo uno studio di Assoporti, le rotte dell’area del Mediterraneo e del Mar Nero in termini di container superano quelle del Northern Range. Ma il contributo del nostro Paese è diminuito
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Internazionale Africa-Cina: come cresce la Via della Seta Il presidente cinese ha messo sul tavolo 60 miliardi di dollari per finanziare progetti in Africa e promuovere lo sviluppo industriale e il commercio. One Belt, One Road è un tassello importante
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Tecnica IAA: un salone elettrico per guidare il futuro Hannover ha ospitato il più importante salone europeo dedicato al trasporto e alla logistica: guida autonoma, veicoli connessi, motori elettrici hanno dominato l’evento
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TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVII N° 217 - ottobre 2018 Comitato cientifico residente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
IN QUESTO NUMERO Pacchetto mobilità: i tempi stringono Per cercare di arrivare a una soluzione di compromesso, la Direzione Generale Trasporti della Ue ha elaborato proposte di mediazione
Un patto per crescere Il presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani ha proposto al Governo un accordo per un autotrasporto competitivo
La Spezia entra nella rete Uirnet Il Port Community System dello scalo ligure è con uito all’interno della PLN, che render pi efficiente il nostro sistema logistico
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Ecco come si spostano le merci in Italia Il Conto nazionale trasporti mostra l’assoluta prevalenza del trasporto su strada e dati in crescita rispetto all’anno precedente
Una strada elettrificata per i tir Il progetto pilota coinvolgerà un tratto della Brebemi: i mezzi pesanti ibridi potranno agganciarsi ai cavi e attingere l’elettricità per muoversi
Smart Road: tocca alle autostrade romane Accordo da 30 milioni di euro per trasformare il Grande Raccordo Anulare e la RomaFiumicino in autostrade digitali
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p.24
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Editoriale p.1
Stampa Europea p.36
Normative p.42
Divieti
Notizie p.47
p.45
Fisco p.38
Scadenze p.46
Numeri p.48
CHIUSO IN REDAZIONE IL 21.09.2018 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Donna Olimpia, 20 00152 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi hp10.it REALI A I NE e TAM A Arti Grafiche icene rl tabilimenti ia accareccia, 57 00071 omezia (Roma) Editore Arti Grafiche icene rl, via Donna limpia, 20 00152 Roma C 09109161001 roprietario Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi, via Giuseppe Caraci, 36 00157 Roma CF 97113700583 Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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PACCHETTO MOBILITÀ: I TEMPI STRINGONO
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n vista della fine dell’attuale legislatura, in Unione europea si tirano le somme di quello che è stato fatto e di quello che ancora non è stato portato a termine a Bru elles. Il acchetto mobilit – lanciato dalla Commissione il 31 maggio 2017 – è certamente nella lista delle priorit da realizzare. Lo è soprattutto alla luce dello stop ricevuto, lo scorso luglio, dalle proposte della Commissione trasporti dell’Europarlamento su alcuni temi chiave del acchetto (tempi di guida e riposo, accesso alla professione e al mercato e distacco transnazionale dei lavoratori). ra, per riuscire a pervenire a una soluzione di compromesso che unisca le due differenti anime della Ue, quella rappresentata dalla Road Alliance e quella del gruppo di isegrad, bisogner affrettare i tempi, considerando che le prossime elezioni sono previste per il mese di maggio 2019. roprio per ottenere il massimo della convergenza in particolare da parte dei aesi pi forti, la Direzione Generale trasporti ha ritirato la procedura di infrazione aperta contro rancia e Germania sul divieto di riposo regolare in cabina e applicazione delle regole sul distacco nei trasporti internazionali.
Per cercare di arrivare a una soluzione di compromesso, la Direzione Generale trasporti della Commissione ha elaborato una serie di proposte di mediazione sui temi più spinosi Inoltre, ha pensato una serie di proposte di mediazione per spingere il Consiglio dei ministri ad accelerarne l’esame. alvo ripensamenti le nuove proposte potrebbero essere votate fra ottobre e novembre in Commissione per andare, poi, all’assemblea plenaria in dicembre. I tempi per sono evidentemente stretti per definire le proposte prima della fine della legislatura. Discorso un po’ diverso per questioni meno spinose come la tariffazione delle infrastrutture, l’uniformazione dei sistemi di esazione pedaggi, il noleggio dei veicoli senza conducente, i trasporti combinati in questi casi la scorsa estate è
stato autorizzato un Trilogo, cioè il negoziato fra rappresentanti del arlamento, del Consiglio e della Commissione per raggiungere pi velocemente un accordo, evitando così l’iter pi lungo della lenaria. Ma anche qui è da verificare se i lavori del Trilogo potranno essere conclusi entro la fine dell’anno. Una delle prossime occasioni per tornare su questi temi potrebbe essere il 28 e il 29 ottobre nel corso di un Consiglio informale trasporti e ambiente. La Commissione europea, infatti, potrebbe decidere di inserire nella discussione anche il pacchetto mobilit , pure se in tale contesto non sar possibile prendere alcuna decisione.
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BRENNERO: L’AUSTRIA ANNUNCIA NUOVI DIVIETI
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Austria non cede sulle limitazioni al traffico lungo l’asse del Brennero. Anzi, annuncia nuovi vincoli. Il aese ha infatti comunicato che anche per il 2019 si applicher il cosiddetto Blockabfertigung, cioè il contingentamento del numero dei mezzi pesanti, che in alcune giornate non potranno superare le 300 unit all’ora, e intende estendere i divieti di circolazione notturni, anche ai veicoli Euro 6. er i mezzi pesanti di questa classe Euro i divieti avrebbero dovuto entrare in vigore solo nel 2020 ma, secondo quanto riportato dalla stampa austriaca, il governatore del Tirolo austriaco, Günther Platter, vorrebbe introdurli gi da quest’anno. I divieti di circolazione notturna dovrebbero riguardare i camion equipaggiati con motore Euro 6 delle classi a, b e c mentre potranno continuare a viaggiare di notte solo gli Euro 6 di classe d. La decisione finale dovrebbe essere comunicata proprio in questi giorni. Intanto, il Land Tirolo ha indicato
Sono 17 i giorni di contingentamento dei mezzi pesanti previsti per i primi sei mesi del 2019; intanto il governatore del Tirolo austriaco Platter vuole estendere il divieto notturno anche agli Euro 6 di alcune classi
il calendario di applicazione del sistema di dosaggio sui veicoli pesanti provenienti dalla Germania in transito sull’autostrada dell’Inntal – asse del Brennero – e diretti a ud. Le date individuate dalle autorit tirolesi riguardano per ora soltanto il primo semestre dell’anno e prevedono 17 giornate di contingentamento
a cui probabilmente se ne aggiungeranno altre pi avanti. Da sempre le associazioni di categoria si sono dette contrarie al contingentamento dei mezzi pesanti sul Brennero, che mina l’economia rendendo poco competitive le imprese. econdo uno studio realizzato da Isfort e Conftrasporto, infatti, un’ora di ritardo per l’attraversamento del Brennero costa pi di 370 milioni di euro, di cui 170 a carico dell’autotrasporto. E anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha pi volte dichiarato che le limitazioni imposte dall’Austria sono inaccettabili e danneggiano sia l’ambiente sia i fatturati delle nostre imprese.
GENNAIO/GIUGNO 2019 I GIORNI DI CONTINGENTAMENTO PREVISTI
- Me 29 maggio - Ve 31 maggio - Lu 27 maggio - Ma 28 maggio gio mag 2 Gi ile apr 29 Lu ile - Ve 21 giugno Lu 7 gen - Me 24 apr - Ve 26 apr - Ma 18 giugno - Me 19 giugno gno giu 17 Lu gno giu 13 Gi Me 12 giugno Gi 6 giugno - Ma 11 giugno -
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POLITICA
Il ministro dei Trasporti, Toninelli, ha assicurato il massimo impegno per la tutela della categoria. Sul tavolo del MIT temi chiave, quali il dumping sociale e le deduzioni forfettarie. A ottobre il primo incontro
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UN PIANO PER L’AUTOTRASPORTO C oncorrenza sleale, trasporti eccezionali, tempi di pagamento certi: temi su cui l’autotrasporto ha sempre richiamato attenzione e sui quali il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha preso ora impegni precisi. “Tengo particolarmente alla categoria che rappresentate – ha detto il Ministro intervenendo al convegno organizzato da Confartigianato Trasporti (vedi art. a pagg. 8-9) –. L’autotrasporto italiano è uno dei motori fondamentali del nostro Paese, un motore che deve girare al meglio di fronte a un mercato che cambia ponendo sfide ambientali e tecnologiche”. Per questo il Ministro ha
sottolineato la necessità di un confronto costante con il settore, attraverso una serie di incontri, il primo dei quali il 2 ottobre, durante i quali verranno affrontati argomenti chiave per il settore dell’autotrasporto. “Stiamo lavorando con il ministero dell’Economia per ottenere più risorse così da aumentare l’importo delle deduzioni forfettarie – ha annunciato Toninelli –. Spero di poter superare la soglia dei 40 euro e arrivare almeno a 42 a partire dall’esercizio 2017. Per il prossimo anno è evidente che solo 60 milioni sui 240 del fondo autotrasporto non bastano. Per questo lavoreremo per reperire maggiori risorse, anche se servono
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vincoli e paletti per evitare gli abusi”. Buone notizie anche per quanto riguarda i rimborsi delle accise sul gasolio e le compensazioni per i pedaggi autostradali. “Una ri essione è aperta sui tagli per il 2019 al rimborso delle accise sul gasolio, fra i più cari d’Europa e sulle compensazioni per i pedaggi autostradali necessarie per mantenere la competitività delle imprese , ha specificato infatti il Ministro, aggiungendo comunque che occorre muoversi verso il rinnovo graduale del parco veicolare. Accetto in tal senso la sfida del presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, sul patto per l’autotrasporto, per portare il settore verso veicoli sicuri
TIR e tecnologicamente innovativi, per raggiungere la mobilità a emissioni zero nel lungo periodo. Va anche ripensata – ha detto il Ministro – la normativa degli aiuti di Stato, notificando alla Commissione europea l’attivazione di tale misura pluriennale per ragioni ambientali”. Toninelli ha poi affrontato la questione del dumping sociale. “In attesa del Pacchetto mobilità, per il distacco dobbiamo fare come Francia e Germania, che tutelano il loro trasporto nazionale, applicando la Direttiva Ue che prevede che se un’impresa utilizza un lavoratore e lo manda in uno Stato membro, debba poi rispettare la tutela del lavoro prevista da quello Stato. Francia e Germania lo hanno fatto, sia sul cabotaggio che sui trasporti internazionali. Credo possa farlo
anche l’Italia che oggi equipara al distacco solo gli ingressi in regime di cabotaggio”. Altro tema su cui il Governo interverr è quello dei trasporti eccezionali. “Dobbiamo tornare alla norma originaria del Codice della Strada sul testo unico indivisibile – ha precisato Toninelli – ma stiamo anche ragionando sulla possibile riduzione del limite di tonnellaggio per i trasporti che non prevedono un pezzo unico”. E le tutele a favore dell’autotrasporto non sono finite. Il Ministro ha promesso anche garanzie su tempi di pagamento certi, perché il rischio di impresa non si può scaricare solo sui piccoli imprenditori, e ha sottolineato la necessità di tornare a pubblicare periodicamente i costi minimi di esercizio, costi che sono anche quelli minimi della sicurezza.
EDOARDO RIXI Rixi VICEMINISTRO CON DELEGA AI PORTI E ALLA LOGISTICA Edoardo Rixi è stato nominato vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti con delega ai porti, navigazione interna, logistica ed edilizia speciale. Si completa così l’iter di assegnazione delle deleghe al MIT. Questa estate infatti erano state assegnate quelle dei due sottosegretari: Armando Siri e Michele dell’Orco. Siri si occupa di sistemi informativi e statistici e delle attività svolte dalla Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali, di piani e programmi di sviluppo del territorio e del sistema delle città e politiche urbane. Inoltre di attività svolte dalla Direzione Generale per gli aeroporti ed il trasporto aereo. Michele dell’Orco ha invece avuto la delega delle attività svolte dalla Direzione Generale Motorizzazione e dalla Direzione Generale per la sicurezza stradale. Inoltre ha la delega per i ricorsi straordinari al Capo dello Stato nonché dei ricorsi gerarchici impropri previsti dal Codice della Strada.
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POLITICA
STRUTTURA TECNICA DI MISSIONE: NOMINATI GLI ESPERTI Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha completato la nomina dei 14 esperti esterni che fanno parte della Struttura tecnica di missione del Ministero, guidata da Alberto Chiovelli. Si tratta di: ● Pasquale Pucciariello avvocato dello Stato e professore della Luiss di Diritto Processuale ● Giovanni Palatiello avvocato dello Stato ● Tammaro Maiello viceprocuratore generale del Lazio della Corte dei Conti ● Cristian Pettinari magistrato Corte dei Conti ● Marco Ponti professore in quiescenza di Economia dei Trasporti ● Paolo Beria associato di Economia applicata al Politecnico di Milano ● Riccardo Parolin consulente economia dei trasporti ● Francesco Ramella Pezza, professore di Trasporti e Logistica al Politecnico di Torino ● Alfredo Drufuca esperto pianificazione traffico e trasporti ● Pierluigi Coppola docente Gestione ed esercizio dei sistemi di trasporto Università di Tor Vergata ● Matteo Dondè architetto ● Gaetano Intrieri economista, trasporto aereo ● Francesco Parola docente di Economia e gestione delle imprese di trasporto all’Università di Genova ● Maurizio Di Stefano docente presso la Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria
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UN PATTO PER CRESCERE Nel corso della Convention nazionale, il presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani ha proposto al Governo un accordo per un autotrasporto competitivo
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impennata dei prezzi del gasolio, la concorrenza sleale delle aziende straniere, la difficile situazione in cui versano le infrastrutture sono alcune delle difficolt con cui si trovano a combattere quotidianamente l’autotrasporto e le imprese italiane. er questo c’è bisogno di un piano che rilanci la competitivit delle imprese e che permetta loro il recupero della dignit e della redditivit puntando sull’innovazione tecnologica e sulla sicurezza dei veicoli. A proporlo al Governo è stato il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, nel corso della Convention nazionale 2018 dell’associazione dal titolo Innovazione tecnologica e normativa per un moderno assetto dell’impresa di
autotrasporto . Un incontro che ha visto la partecipazione del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che nel suo discorso ha sottolineato l’importanza dell’autotrasporto per l’economia del Paese e ha fatto sapere di essere impegnato su tutte le questioni riguardanti il settore (vedi art. a pagg. 8 9). “Chiediamo – ha detto Genedani – l’istituzione di un fondo ad hoc che finanzi un piano quinquennale di incentivi per la sostituzione degli attuali camion (il 65% dei quali sono Euro 3 e classi inferiori)
con veicoli Euro 6 e a trazioni alternative. Inoltre, sul fronte della sicurezza, sollecitiamo l’affidamento delle revisioni dei mezzi pesanti alle officine private autorizzate dallo tato, l’informatizzazione del sistema viario, l’obbligo di investimenti per la manutenzione costante a carico dei concessionari. er tutelare le piccole imprese del settore, vanno garantiti tempi certi di pagamento da parte dei committenti e la ripubblicazione dei valori indicativi dei costi di esercizio . Tutti argomenti con cui il ministro si è trovato d’accordo, così come sulla necessit di aumentare l’importo di 38 euro delle deduzioni forfetarie per
Danilo Toninelli
A CIA I NI CONFTRASPORTO: il crollo del ponte costa 600mila euro al giorno all’autotrasporto
Paolo Uggè le spese non documentate. Genedani ha anche sottolineato la necessit di contrastare il contingentamento imposto dall’Austria ai camion in uscita dall’Italia, confermare per il 2019 i rimborsi agli autotrasportatori di una quota delle accise sul gasolio e le compensazioni per i pedaggi autostradali e intraprendere iniziative per contrastare la concorrenza sleale dei vettori stranieri con controlli mirati per tutelare la sicurezza stradale. Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, ha poi illustrato la complicata situazione in cui si trovano ad operare le 91.838 imprese di autotrasporto italiane (di cui oltre il 65% sono artigiane e micro imprese) che trasportano oltre 900 milioni di tonnellate di merci. La concorrenza sleale dei vettori stranieri ha fatto precipitare al 20,2% la quota di mercato degli autotrasportatori italiani nel trasporto internazionale delle merci e il prezzo del gasolio, che ad agosto è aumentato
Amedeo Genedani
uesto il danno economico per le imprese di autotrasporto provocato dal prolungamento dei percorsi a Genova (vedi anche notizia a pag. 47) dopo il crollo del onte Morandi. uesta la stima di uno studio realizzat dall’Isfort per Conftrasporto Confcommercio, che sar presentato a Cernobbio l’8 e 9 ottobre. e poi si considerano anche le possibili ricadute negative sui tempi di percorrenza dei mezzi a servizio del porto e dei veicoli che transitano complessivamente lungo il nodo di Genova, l’incremento giornaliero sale a circa 2 milioni di euro. Nelle bozze di decreto circolate in questi giorni spiega il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto aolo Uggè le agevolazioni previste per le imprese vengono ricondotte al tetto degli aiuti di tato previsti dal regime del de minimis . Tale scelta, se confermata, sarebbe catastrofica per le imprese di trasporto e di altri settori che operano nel territorio ligure, che, per via di vincoli europei, non potrebbero usufruire delle misure di sostegno e quindi si troverebbero costrette ad affrontare e tra costi oggettivamente non sostenibili .
su base annua del 25,4%, è il pi alto d’Europa, anche a causa delle accise. A questo si aggiunge la difficile situazione delle infrastrutture la spesa pubblica in opere stradali è diminuita del 10,9% in un anno e l’incidenza degli investimenti e manutenzioni sui ricavi netti da pedaggi delle autostrade in concessione è ai minimi, pari al 29,9%. La giornata si è conclusa con una tavola rotonda a cui hanno partecipato Marco Ponti, professore di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano che ha analizzato gli aspetti critici della politica dei trasporti; Stefano Zunarelli, Zunarelli professore ordinario di Diritto dei trasporti
TT BRE2018
all’Universit di Bologna che ha approfondito il tema di una nuova disciplina dell’autotrasporto per lo sviluppo del aese e Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di cania Italia. Nella seconda giornata si sono poi uniti i gruppi di lavoro, composti da oltre 100 imprenditori, che hanno fornito precisi indirizzi al gruppo dirigente sulle problematiche dell’autotrasporto. A conclusione dei lavori i presidenti dei gruppi hanno presentato in assemblea l’esito che è stato approvato all’unanimit da delegati e i cui contenuti sono stati trasmessi alla Giunta e al Consiglio Direttivo affinch vengano acquisiti quali linee strategiche di politica sindacale dell’associazione.
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TRASPORTO MARITTIMO ITALIA VERSO PAESI DEL BACI NO SLOVENIA
3.879 / 3.103 -20,0%
FRANCIA
7.945 / 7.859 -1,1%
CROAZIA
2.607 / 2.019 -22,6%
SPAGNA
ALBANIA
20.650 / 19.523 -5,5%
2.084 / 1.832 -12,1%
GIBILTERRA
GRE
2.333 / 2.258 -3,2%
12.771 / 5,
MAROCCO
1.450 / 1.497 3,2%
ALGERIA
TUNISIA
7.636 / 7.548 -1,2%
5.774 / 4.677 -19,0%
MALTA
6.742 / 6.522 -3,3%
10 LIBIA
7.865 / 6.352 -19,2%
Secondo uno studio di Assoporti, le rotte dell’area del Mediterraneo e del Mar Nero in termini di container superano quelle del Northern Range. Ma il contributo del nostro Paese è diminuito nel corso degli anni
IL MEDITERRANEO SFI D GENNAIO2017
CI NO DEL MEDITERRANEO E DEL MAR NERO UCRAINA
RUSSIA
7.107 / 8.120 14,3%
28.257 / 29.690 5,1%
ROMANIA
- / 1.027
4.514 / 4.266 -5,5%
1.077 / 1.321 22,7%
+
MAR NERO 40.955 / 44.424 8,5%
=
832 GRECIA
12.771 / 13.480 5,6%
MEDITERRANEO 139.195 / 133.822 -3,9%
GEORGIA
BULGARIA
A
(MIGLIAIA DI TONNELLATE)
TOTALE 180.150 / 178.246 -1,1%
TURCHIA
31.447 / 30.081 -4,3%
2015
LIBANO ISRAELE
EGITTO
20.406 / 21.593 5,8%
U
1.667 / 2.215 32,9% 3.939 / 3.263 -17,2%
anche agli scambi commerciali. In tutto questo l’Italia, per la sua posizione, ha rivestito e riveste tuttora con i suoi porti un ruolo centrale. A questo ruolo e alle prospettive di sviluppo del Mediterraneo è dedicato un recente studio di Assoporti, dal titolo “Il Mar Mediterraneo. Scenari geo strategici della portualità italiana
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nel quadrante Mediterraneo-Mar Nero”. L’analisi parte dal contesto geopolitico e dal presupposto che dopo la cosiddetta Primavera araba quest’area sembra stia vivendo una fase di stabilizzazione. Ciò vuol dire anche ripresa dei traffici con la sponda sud e con quella orientale e la necessità di una nuova integrazione anche attraverso la realizzazione delle reti di trasporto pan europee, TEN–T e TMN–T (Rete TransMediterranea dei Trasporti). Il percorso di apertura verso il Sud d’Europa ha avuto inizio sin dal 1995 con il Processo di Barcellona e, dieci anni dopo, si è ampliato
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n mare in mezzo alle terre, come chiarisce il suo nome. Il Mediterraneo, con i suoi 2 milioni e mezzo di chilometri quadrati lambisce infatti circa 46mila chilometri di coste e tocca ben tre continenti: Europa, Africa, Asia. E da sempre queste tre diverse sponde sono in comunicazione fra loro grazie
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I DA I PORTI DEL NORD GENNAIO2017
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GLI SCALI DEL MEDITERRANEO E DEL MAR NERO CONTRIBUISCONO PIENAM EN
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I 19 PORTI MEDITERRANEI E DEL MAR NERO NEL 2017 HANNO SUPERATO IL MILIONE DI MOVIMENTI. Nella classifica al nono e decimo posto due porti italiani: Genova con 2.622.187 Teu e Gioia Tauro con 2.448.570 Teu. Al quattordicesimo posto La Spezia con 1.473.571 Teu.
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con la 1° Conferenza Euro-MED dei Trasporti, a Marrakech, che ha determinato l’avvio del processo di cooperazione tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo proprio nel settore dei trasporti. Ora, a distanza di tredici anni e con il raddoppiamento del canale di Suez, il report sottolinea l’importanza di una politica di sistema, attraverso l’integrazione del continente africano e del sub continente medio orientale con l’economia europea. Un’attenzione particolare è rivolta alle potenzialità per il nostro Paese. Numeri alla mano, l’analisi si sviluppa a partire dai dati relativi ai transiti del Canale di Suez rilevando come, dopo i lavori di ampliamento, la media giornaliera delle navi, nel 2017, è passata a 48,08, per un totale di 17.550 navi, 5.511 delle quali con container caricati a bordo. “Nel complesso dei transiti – spiega lo studio – il 2017 è stato l’anno record per quantità di merci imbarcate con 908,56 milioni di tonnellate (+10,9% rispetto al 2016)”, un aumento registrato sia per le merci movimentate in direzione nord-sud (+19,3%), sia, seppur in misura più contenuta, per quelle transitate in direzione opposta (+2,9%). In generale, nel 2017 dai porti dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo è partito il 40,7% delle merci in transito nel canale in direzione nord-sud. Se a questa cifra si aggiungono anche le merci dei porti del Mar Nero, si supera il 58%. Osservando il fenomeno in una prospettiva più ampia, fra il 2011 e il 2017 questi stessi traffici
SETTEMBRE2018
AM ENTE ALL’ECONOMIA EUROPEA TIR JUNKER: POTENZIARE GLI SCAMBI CON L’AFRICA
LAVORO
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione europea, il presidente della Commissione Ue ha proposto un’allenza Africa-Europa per gli investimenti e l’occupazione sostenibili Di rapporti fra Europa e la sua sponda meridionale ha parlato anche il presidente della Commissione europea JeanClaude Juncker a Bruxelles, il 12 settembre, nel corso del suo discorso sullo stato dell’Unione. Intenzione della Commissione è di stimolare gli investimenti nel continente e potenziarne gli scambi commerciali, creando anche nuovi posti di lavoro. Per far questo Juncker ha proposto una “alleanza AfricaEuropa per gli investimenti e l’occupazione sostenibili”. Secondo i dati diffusi dalla Commissione, la Ue è il principale partner commerciale per l’Africa, e rappresenta il 36% degli scambi di merci, per un valore di 243,5 miliardi di euro, soprattutto per quel che riguarda le importazioni in Europa di prodotti manifatturieri e trasformati. Attualmente, l’Unione europea ha accordi commerciali con 37 nazioni africane. Il nuovo progetto intende ampliare queste relazioni con una serie di azioni chiave: promuovere gli investimenti strategici e potenziare il ruolo del settore privato; GENNAIO2017
investire nelle persone per potenziare la possibilità di occupazione; rafforzare il dialogo con i partner africani e sostenendone le riforme nel settore; concludere un vasto accordo intercontinentale di libero scambio tra l’Ue e l’Africa; mobilitare ingenti risorse finanziarie, come dimostra la proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Ue sui finanziamenti esterni che considera l’Africa una regione prioritaria. Fra le varie azioni previste, anche interventi nelle infrastrutture di trasporto per dare a 24 milioni di persone strade praticabili. Uno dei principali impedimenti allo sviluppo del continente è rappresentato infatti da una diffusa carenza infrastrutturale che oltre a penalizzare gli spostamenti delle persone limita lo sviluppo delle imprese e quindi della produttività. Per questo già nel 2007 la Ue ha lanciato il Fondo Fiduciario per le infrastrutture in Africa, gestito dalla Banca europea degli investimenti.
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ATTENZIONE PARTICOLARE ALLE POTENZIALITÀ DEL NOSTRO PAESE
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segnano un aumento del 34%. In questa classifica, il nostro Paese si trova a competere principalmente con gli scali spagnoli (Valencia con 4.832.156 Teu, Algeciras con 4.380.849 Teu, Barcellona con 4.380.849 Teu), col Pireo (4.117.267 Teu) in Grecia, col marocchino Tangeri (3.312.409 Teu) e con l’egiziano Alessandria – El Dekheila (1.600.000 Teu). Per quanto riguarda la sponda sud, poi, oltre a Egitto e Marocco, si affaccia anche un nuovo competitor: l’Algeria nel 2017 ha registrato un incremento del 44,8% rispetto al 2016. Nell’arco di dieci anni, fra 2007 e 2017, la crescita è in totale del 799,8%. Queste dinamiche evidenziano in generale come il Mediterraneo e il Mar Nero abbiano conquistato una certa centralit nei traffici container superando il 59,1% dei Teu e oltrepassando, così, i porti del cosiddetto Northern Range, a dimostrazione che gli scali del Mediterraneo e del Mar Nero contribuiscono pienamente all’economia
europea. Questi porti possono rappresentare un importante driver di sviluppo anche per la nostra portualità che, però, da questo studio non esce purtroppo molto bene. Entrando nel dettaglio dei movimenti di ogni singolo scalo risulta, innanzitutto, che nei porti dove è prevalente il transhipment si è registrata una crescita tranne che a Gioia Tauro, confermando dunque una tendenza nazionale alla riduzione progressiva dei servizi di sbarco e imbarco dei container dalle navi impiegate su altre rotte. Anche se un certo equilibrio viene garantito dagli altri porti. Secondo i dati elaborati da Assoporti, si registra in generale una diminuzione del trasporto marittimo da/per l’Italia dai Paesi del bacino del Mediterraneo, ad eccezione di Libano, Egitto e Marocco. In particolare, con il Libano nel periodo 20152016 si è registrato un incremento significativo del 32,9%.
GENNAIO2017
Guardando al bacino del Mar Nero, invece, nello stesso periodo emerge un trend di crescita dell’8,5%. Dal punto di vista quantitativo Turchia, Egitto e Spagna rappresentano oltre la metà del trasporto marittimo del nostro Paese con quelli del Mediterraneo (53,2%). “Il contributo del nostro Paese – si legge nel report – al recupero di centralità del Mediterraneo è andato riducendosi, passando dal 12,2% del 2007 al 10,1% del 2017. Tra i motivi di questa riduzione vi è la maggiore crescita di altri porti nonché, presumibilmente, una riduzione dei volumi da/per l’Italia in transito nel canale di Suez”. Inoltre, c’è da considerare anche una mancata integrazione delle supply chain, che oltre alle rotte di trasporto di merci e persone riguarda anche le reti energetiche. Sempre in un’ottica di sistema, si evidenzia come le Zes (Zone Economiche Speciali per agevolare lo sviluppo degli scali del Mezzogiorno attraverso investimenti mirati e agevolazioni fiscali e burocratiche, NdR, vedi Tir 211, pagg. 24 – 25) possano rappresentare uno strumento per garantire la polifunzionalità degli scali, grazie anche alla Riforma della portualità che ha istituito le Autorità di sistema portuali.
TIR
PORTI
LA SPEZIA ENTRA NELLA RETE UIRNET l ort ommunit stem dello scalo ligure con uito all’interno della Piattaforma Logistica Nazionale, la rete digitale per rendere pi efficiente il nostro sistema logistico
I
l porto di La Spezia è ora ancora più digitale e connesso. Il Port Community System (PCS) dell’hub ligure, infatti, è con uito all’interno della Piattaforma Logistica Nazionale, la rete digitale realizzata da Uirnet per conto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per rendere pi efficiente il nostro sistema logistico. La Spezia segue così l’esempio del suo vicino ligure, il porto di Genova, che aveva già aderito alla PLN lo scorso anno. “Si tratta di un passaggio importante per il processo di digitalizzazione del porto della Spezia e dell’intero sistema portuale – ha commentato Carla Roncallo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale –. Questa iniziativa permetterà di valorizzare la piattaforma sviluppata nel porto della Spezia e integrare i servizi
della PLN per incrementare ulteriormente l’efficienza delle operazioni alla merce. Il nostro sistema portuale potrà inoltre sfruttare questa importante iniziativa nazionale per contribuire allo sviluppo del modello unico Port community systems mettendo a disposizione il proprio know how tecnologico locale che in questi anni ha contribuito a contraddistinguere il Porto della Spezia per innovazione ed efficienza . Il modello unico di port community system consentirà infatti al sistema portuale nazionale di colloquiare con l’esterno in maniera unitaria e di mettere in rete, come previsto dalla Legge 27 del 2012, i vari attori del sistema logistico nazionale, come porti, interporti e centri merce ferroviari, per fare in modo che i ussi di merce possano essere gestiti e
coordinati, in modo da aumentare l’efficienza complessiva del sistema. In questi anni diversi porti hanno sviluppato autonomamente un proprio PCS. Tra questi La Spezia che ha potuto contare anche sull’attiva partecipazione degli spedizionieri. La piattaforma ha consentito di porre in relazione tutti i soggetti del sistema logistico spezzino, a partire da terminal, agenzie e compagnie di navigazione per arrivare a spedizionieri, vettori ed enti di controllo e ha tenuto conto delle specificit dello scalo spezzino per quanto riguarda spazi, tipologie merceologiche e modalità operative. Ora questa piattaforma, attraverso la Piattaforma Logistica Nazionale, va a inserirsi in un ampio processo evolutivo che presto metterà in rete le esperienze dei maggiori scali italiani.
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AFRICA/CINA
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COME CRESCE LA VIA DELLA SETA Il di lo La
presidente cinese ha messo sul tavolo 60 miliardi dollari per finanziare progetti in Africa e promuovere sviluppo industriale e il commercio. One Belt, One Road è un tassello importante di Antonella Vicini
S
e ne incontrano in continuazione andando in giro per le strade ruandesi: sono i cantieri aperti e gestiti dalle compagnie e dagli ingegneri cinesi, impegnati per la costruzione di strade, ponti, vie di collegamento. Quelle infrastrutture che in Africa mancano e che possono fare la
differenza per chi vuole esportare e per chi ha bisogno di importare. E la Cina lo sa bene. Il caso del Ruanda è particolarmente significativo perché il Paese si trova a vivere un’importante fase di rinascita dopo la sanguinosa guerra civile, fra Hutu e Tutsi, ma è solo uno dei tanti Stati africani.
OTTOBRE2018
Lo scorso 3 e 4 settembre a Pechino si è svolto il Forum di Cooperazione Africa-Cina, summit nato nel 2000 per istituzionalizzare le relazioni sino-africane. Per l’occasione i rappresentanti del governo di Pechino hanno incontrato i delegati di 53 Paesi africani – capeggiati dal presidente
MOSCOW
ROTTERDAM
SILK ROAD
SILK ROAD VIA MARE
VENEZIA
BEIJING ATHENS
KUNMING
CALCUTTA
HANOI
COLOMBO
La nuova Via della Seta è indubbiamente uno strumento di crescita economica per la Cina che si trova ora a investire, promuovere e costruire porti, strade e collegamenti in tutte le aree di suo interesse, sia per penetrare nuovi mercati, sia per trovare nuovi hub importanti.
NAIROBI
SINGAPORE
OTTOBRE2018
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LAVORO
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ruandese Paul Kagame, a capo dell’Unione Africana - e di varie organizzazioni internazionali. E sul tavolo il presidente Xi Jinping ha messo 60 miliardi di dollari, chiedendo contributi e investimenti anche da aziende private cinesi. Considerando che queste misure puntano a promuovere sviluppo industriale e commercio, è naturale che fra gli interventi primari ci siano anche le infrastrutture. L’Africa è, infatti, ormai un tassello importante della One Belt One Road (OBOR), il progetto lanciato dal presidente della Repubblica opolare i inping, nel marzo 2013 per collegare, sia via terra sia via mare, Estremo Oriente ed Europa mediterranea, realizzando così due nuove rotte commerciali. Il percorso in via di realizzazione unirà un territorio in cui abita circa il
TIR
63% della popolazione del pianeta e dove si trovano economie ben consolidate ma anche quelle in via di sviluppo. La mappa ideale, pensata a echino, va da ian a enezia, attraverso Iran, Turchia, Russia, fino al Nord Europa o dal porto di uzhou all’India, Indonesia e Africa, su per il canale di Suez e per la Grecia e, di nuovo, fino a enezia. In generale per One Belt, One Road si stimano investimenti che vanno dai 1.000 miliardi ma che potrebbero arrivare anche a 8.000. La nuova Via della Seta è indubbiamente uno strumento di crescita economica per la Cina che si trova ora a investire, promuovere e costruire porti, strade e collegamenti in tutte le aree di suo interesse, sia per penetrare nuovi mercati, sia per trovare nuovi hub importanti.
OTTOBRE2018
Del resto, il colosso è il primo aese al mondo per traffico di container con 200 milioni di Teu. Secondo i dati del centro Studi Ricerche Mezzogiorno (SRM), gli scali cinesi concentrano il 55% dei traffici dei primi 20 porti del mondo e continuano a crescere (+6,6%). L’Africa è solo una parte di questo grande puzzle che punta ad allargarsi. Di questo ha parlato anche Luigi Merlo, presidente ederlogistica Conftrasporto, commentando i risultati del recente summit sino-africano e sottolineando come il progetto One Belt, One Road rappresenti per l’Occidente non solo un’opportunità ma anche un pericolo. “È stato necessario vedere i leader di cinquanta aesi africani riuniti a echino – ha detto – per capire i
TIR
rischi che l’Italia e l’Europa stanno correndo sul piano dell’economia, della sicurezza e soprattutto dei trasporti e della logistica”. “La nuova Via della Seta non è una rete infrastrutturale neutrale, bensì rischia di essere una rete mondiale di proprietà di una nazione che sarà “sovrana” su altre”, ha proseguito Merlo, sottolineando, inoltre, come “lo sviluppo dei mercati africani rappresenta la vera grande opportunità di sviluppo dei traffici per l’Italia . In questa stessa prosepttiva, l’Autorità di Sistema ortuale del Mar Ligure rientale ha partecipato, lo scorso 19 settembre, a due giorni di conferenze e incontri in Egitto proprio sul tema della Via della Seta nel corso dei quali è stato rimarcato il ruolo del nostro aese e dei porti liguri come gateway
naturale delle merci provenienti da Estermo Oriente. Guardando quanto accaduto finora (raccontato anche in precedenti numeri di Tir), risulta evidente l’azione di penetrazione cinese anche in Europa. I primi segnali in questo senso sono stati registrati proprio nel Mar Mediterraneo grazie ai massicci investimenti che negli anni scorsi hanno portato all’acquisizione di postazioni marittime in Grecia (la Cosco Shipping Corporation possiede il 67% dell’Autorit ortuale del ireo), in pagna (sempre la Cosco ha acquisito il 51% di Noatum ort oldings che opera a alencia e Bilbao) e in Italia (la Cosco ha il 40% del terminal container di
Evidente l’azione di penetrazione cinese anche in Europa. Massicci gli investimenti che negli anni scorsi hanno portato all’acquisizione di diverse postazioni marittime. In Italia la Cosco ha il 40% del terminal container di Vado Ligure.
OTTOBRE2018
INTERNAZIONALE
Vado Ligure). Senza contare la penetrazione cinese in Medio Oriente grazie a un contratto ventennale fra la hanghai International ort Group e il porto di Haifa, per la gestione dello scalo israeliano a partire dal 2021. Anche se è Venezia, approdo finale della ia della eta, a interessare particolarmente la Cina. in dalla definizione del progetto OBOR, sono stati siglati accordi sia istituzionali sia commerciali con i porti cinesi di Ningbo e Tianjin. Sul fronte settentrionale la stessa compagnia possiede il 35% di Euromax Terminal Rotterdam (ETR) nel porto di Rotterdam dove nel 2014 ha stabilito il suo centro di controllo di tutti i servizi intra-europei. Ma l’espansione del Dragone guarda anche all’Est Europa. Dal 2012 ha luogo il vertice “16 + 1” tra la Cina e i suoi partner dell’Europa Centrale e Orientale (Albania, BosniaErzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Montenegro, olonia, Romania, erbia, lovacchia, Slovenia, Macedonia). Anche in questo caso, come per il summit con l’Unione africana delle scorse settimane, sono gli investimenti messi in campo a dare la misura dell’entità dell’interesse. Uno dei simboli di questo è il progetto di ferrovia ad alta velocità BelgradoBudapest per la quale nel 2013 il governo cinese ha predisposto un fondo da 3 miliardi di dollari. Due anni dopo, nel 2015, l’Ungheria ha firmato un memorandum di intesa per sviluppare infrastrutture commerciali e di trasporto. Solo due dei programmi di finanziamento cinese in Europa orientale.
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COME SI SPOSTANO LE MERCI IN ITALIA 20
Il Conto nazionale trasporti mostra l’assoluta prevalenza del trasporto su strada e dati in crescita rispetto all’anno precedente per quanto riguarda le merci trasportate
TRAFFICO TOTALE INTER N Dati espressi in Ton/km (milioni) Anno
2015
Autotrasporto (>50km)
95.513
Navigazione marittima di cabotaggio
51.145
Trasporti ferroviari
20.781
Trasporti aerei
1.085
Oleodotti (>50km)
8.790
Navigazione interna Totale
9
62 177.376
18
R NO DI MERCI 21
ni)
2016 92.296
2017 95.548 58.098
22.712
22.251
1.166
1.274
9.599
9.853
67
68
182.553
187.092
È
>
56.713
giunto ormai alla sua quarantaseiesima edizione il Conto nazionale italiano trasporti, che anche nell’edizione 20162017 illustra i dati delle rilevazioni statistiche per tutti gli ambiti di interesse del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dal traffico merci e passeggeri per modalit di trasporto, al mercato dell’auto, dalle spese pubbliche e private del settore alle reti trans europee, fino ai programmi nazionali ed europei di settore. Dati che – sottolinea lo stesso ministero – mettono in rilievo “il consolidamento della tanto attesa ripresa economica, con un progressivo consolidamento della fase ciclica positiva che sta caratterizzando anche i settori dei trasporti e delle costruzioni, motori e volani di sviluppo del nostro Paese e dell’Unione europea”.
LAVORO
TRASPORTO MERCI SU STRADA IN CONTO PROPRIO E CONTO TERZI* 22
Dati espressi in tonnellate (migliaia) Anno
1995
2005
2015
2016
Conto Proprio
457.665
457.523
203.886
184.392
Conto Terzi
788.687
1.051.179
753.119
717.125
1.246.352
1.508.702
957.005
901.517
Totale
Dati espressi in Ton/km (milioni) Anno
1995
2005
2015
2016
28.543
21.044
9.275
8.596
Conto Terzi
145.888
190.755
107.545
104.043
Totale
174.431
211.799
116.820
112.639
Conto Proprio
*Le quantità si riferiscono al traffiGENNAIO2017 co effettuato da veicoli oltre 3,5 Ton immatricolati in Italia
TIR
Analizziamo quindi alcuni dei dati che ci interessano maggiormente, partendo dal traffico merci interno. Nel 2016 sono state movimentate in Italia circa 183 miliardi di tonnellatechilometro, con un incremento del 2,9% rispetto all’anno precedente. I dati, che per poter fare un raffronto corretto prendono in considerazione solo le tratte superiori a 50 km, confermano l’assoluta prevalenza del trasporto su strada, che con oltre 92 miliardi di Ton/km assorbe il 50,6% delle Ton/km di merce complessivamente trasportate. Le stime, ancora provvisorie, relative al traffico interno di merci per l’anno 2017, evidenziano un totale di 187 miliardi di tonnellatekm e mettono in rilievo un aumento del 2,2% del traffico complessivo rispetto all’anno precedente. Anche nel 2017 il trasporto su strada si presenta come la modalit predominante, anzi in crescita rispetto all’anno precedente, con una quota del 51,07% (95,5 miliardi di Ton/km). Per quanto riguarda invece le
altre modalit di trasporto, la ferrovia ha movimentato 22,7 miliardi di Ton/km nel 2016 e 22,5 miliardi nel 2017 mentre l’aereo ha totalizzato 1,1 miliardi di Ton/km nel 2016 e 1,2 miliardi nel 2017. La navigazione marittima di cabotaggio, infine, ha raggiunto quota 56,7 miliardi di Ton/km nel 2016 e 58 miliardi nel 2017. Il conto nazionale riporta anche i numeri del trasporto merci su strada, effettuato da veicoli immatricolati in Italia, divisi tra conto proprio e conto terzi rilevati dall’Istat. Gli ultimi dati disponili, ovvero quelli del 2016, indicano che le tonnellate complessive trasportate sono state pari a 901.517 migliaia di tonnellate (in calo rispetto alle 957.005 migliaia del 2015), delle quali 184.392 migliaia in conto proprio e 717.125 migliaia in conto terzi. Forte la prevalenza del trasporto interno rispetto al trasporto internazionale: prendendo i dati del conto terzi, infatti, 697.797 migliaia sono le tonnellate di merce spostate in Italia mentre 19.328 migliaia sono le tonnellate che hanno riguardato il trasporto internazionale. La pubblicazione analizza anche il volume di traffico registrato sulla rete autostradale in concessione rilevato dall’Aiscat: nel 2016 si è raggiunto un volume di traffico complessivo pari a 82.024,5 milioni di veicoli-km, di cui 18.540,4 milioni, pari al
OTTOBRE2018
NUMERI
22,6%, relativi ai veicoli pesanti. Per quanto riguarda invece il 2017, il volume di traffico complessivo è stato di 83.819 milioni di veicoli-km, di cui 19.163 milioni, pari al 22,9%, relativi ai veicoli pesanti. Infine uno sguardo alle imprese. Secondo i dati ripresi da InfoCamere, nel 2017 le imprese attive nel settore “Trasporti e magazzinaggio” erano 149.958, in calo rispetto agli anni precedenti (nel 2010, ad esempio, erano 164.391): di queste, quelle relative ai trasporti terrestri e mediante condotta nel 2017 erano 117.784. “Le statistiche diffuse con il Conto nazionale italiano trasporti – sottolinea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli – rappresentano un patrimonio informativo di rilevanza strategica per la programmazione e il conseguimento degli obiettivi di adeguamento sul piano infrastrutturale, di riqualificazione urbana e del territorio più in generale, di sviluppo sostenibile a livello ambientale, dell’attivit di edilizia e di realizzazione di opere pubbliche, nel contesto del processo di riequilibrio modale a favore di sistemi di trasporto sicuri e meno inquinanti, rispondenti alla crescente domanda di mobilit e di servizi efficienti e al passo con i tempi da parte di cittadini e imprese”.
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TIR
NUOVE TECNOLOGIE
UNA STRADA ELETTRIFICATA PER I TIR Il progetto pilota coinvolgerà un tratto della Brebemi, in entrambe le direzioni: i mezzi pesanti ibridi potranno agganciarsi ai cavi e attingere l’elettricità per muoversi
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L
’Italia potrebbe essere il quarto Paese con un’autostrada elettrificata dedicata ai mezzi pesanti. Un nuovo sistema che consente di spostare le merci in piena sicurezza e anche di andare incontro all’obiettivo di riduzione delle emissioni e quindi di sostenibilità ambientale perseguito dall’Unione europea. Al momento, autostrade
elettrificate esistono gi in Germania e Svezia per quanto riguarda l’Europa, e in California, se si guarda oltreoceano. Ora però sta partendo un progetto pilota per realizzare sulla A35 Brebemi, che collega Brescia e Milano, il primo tratto autostradale elettrificato in Italia, completamente dedicato al traffico pesante. Il tratto inizialmente coinvolto
OTTOBRE2018
sarà quello tra i caselli di Romano di Lombardia e Calcio, circa 5 chilometri di strada che consentiranno di tarare il sistema. Una volta condotti tutti i test e le sperimentazioni si potrà poi procedere con la seconda fase, che prevede l’elettrificazione dell’intera A35 che diventerà un’autostrada a economia circolare, con la produzione di energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici. Un progetto ambizioso, che vede schierati oltre a Brebemi SpA, Cal (Concessioni autostradali lombarde), il gruppo tedesco Siemens, che si occuperà dell’elettrificazione, e la societ svedese Scania, che fornirà i veicoli industriali. L’autostrada sarà quindi dotata, in entrambe le direzioni, di una linea elettrica sospesa che consentirà l’alimentazione dei veicoli in circolazione, dotati di catena cinematica ibrida con motore elettrico alimentato attraverso un pantografo. Il veicolo potrà quindi collegarsi ai cavi, sull’esempio di quanto avviene per i tram, e durante il tragitto potrà ricaricare le proprie batterie, superando così anche uno dei principali problemi dei mezzi elettrici, ovvero l’autonomia. In ogni caso il camion potrà sempre staccarsi dal pantografo e uscire dalla corsia dedicata, che sarà una; in caso di sorpasso oppure di abbandono dell’autostrada per raggiungere la destinazione, il veicolo potrà infatti circolare tramite il motore elettrico, grazie alle batterie, o tramite il motore a combustione interna.
TIR
SMART ROAD: ORA TOCCA ALLE AUTOSTRADE ROMANE Firmato un accordo da 30 milioni di euro per trasformare il Grande Raccordo Anulare e la Roma-Fiumicino in autostrade digitali. Sarà Anas a occuparsi del progetto
P
rosegue in Italia il percorso di digitalizzazione delle infrastrutture stradali avviato con il Decreto mart Road. La nuova tappa è stata formalizzata nelle scorse settimane con la sigla di un accordo quadro da 30 milioni di euro per la fornitura e l’installazione di sistemi tecnologici mart Road sulle autostrade A90 Grande Raccordo Anulare di Roma e A91 Roma Aeroporto iumicino. ar Anas a occuparsi del progetto. Gli interventi tecnologici saranno avviati entro la fine dell’anno e saranno realizzati in base alle particolari condizioni e alla geometria del tracciato e al usso veicolare. Oltre a garantire i servizi di Cooperative Intelligent Transport stems (C IT ), basati sulle comunicazioni “veicolo –
TT BRE2018
ITS
infrastruttura” e “veicolo – veicolo”, le arterie saranno predisposte per integrare anche la prossima tecnologia 5G. Le due infrastrutture romane sono particolarmente importanti visti i loro volumi di traffico il GRA di Roma raggiunge, infatti, picchi di oltre 166.000 veicoli al giorno, mentre sulla Roma iumicino si calcolano quotidianamente 115.000 mezzi. La digitalizzazione e la connessione permetteranno un maggior controllo anche per quel che riguarda la sicurezza. Uno degli obiettivi della smart road (e della guida automatizzata) è infatti proprio la riduzione dell’incidentalità, oltre che maggior comfort durante i viaggi per chi guida. Dal punto di vista dei gestori delle infrastrutture, questi sistemi permettono, inoltre, il miglioramento delle condizioni di traffico e la gestione di eventi particolarmente critici. L’investimento complessivo del programma mart Road di Anas è di un miliardo di euro e verrà messo in atto in tre fasi la prima di 250 milioni di euro sarà realizzata nei prossimi tre anni e si avvarrà anche di contributi europei, nell’ambito del Programma Operativo PON Infrastrutture e Reti 2014 2020 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In questa prima fase si lavorerà anche su altri nodi stradali del aese come l’itinerario E45 E55 rte Mestre, la statale 51 di Alemagna e, pi a sud, la A2 Autostrada del Mediterraneo, la Tangenziale di Catania e la A19 Autostrada alermo Catania.
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UN SALONE ELETTRICO
PER GUIDARE
IL FUTURO 26
Hannover ha ospitato il piÚ importante salone europeo dedicato al trasporto e alla logistica: guida autonoma, veicoli connessi, motori elettrici e nuove soluzioni per la distribuzione urbana hanno dominato l’evento
U
na settimana abbondante dedicata a tutto quanto fa trasporto e logistica. Il 27 settembre 2018 si sono chiuse le porte del 67mo IAA di annover, il pi importante salone europeo del settore. I numeri testimoniano la rilevanza dell’evento 280.000 metri quadrati di esposizione, 2.100 aziende espositrici provenienti da 50 aesi e numerose prime mondiali. arole chiave della fiera sono state quelle che da qualche tempo definiscono il futuro del trasporto merci guida autonoma, veicoli connessi, motori elettrici e nuove soluzioni per la distribuzione urbana. Secondo Bernard Mattes, presidente della DA, l’associazione tedesca dei costruttori dell’industria automobilistica l’IAA copre l’intera catena della logistica e del trasporto. L’evento del 2018 ha testimoniato le profonde trasformazioni dell’intero settore. Lo slogan dell’evento è stato quest’anno Guidare il futuro sottolineando come l’industria e le aziende stiano diventando sempre pi digitali e innovative . L’enorme crescita delle vendite online è un fenomeno che ha in uenzato l’intera atmosfera dello IAA quest’anno. Moltissime infatti le aziende produttrici che hanno esposto prodotti e idee adatte all’ultimo miglio, veicoli a motore elettrico, soluzioni intelligenti per lo stoccaggio e la
consegna rapida, porta a porta, di piccole merci. Sicuramente però, la notizia più importante è stata la nascita ufficiale di un nuovo gigante nel settore dei veicoli pesanti Traton, il marchio che riunisce definitivamente le operazioni di cania, Man, della olks agen Trucks brasiliana, della statunitense Navistar, della giapponese ino e della cinese inoTrucks. Un gruppo che sar attivo sui mercati di tutti i continenti, lanciando la sfida all’altro grande gruppo globale, quello di Daimler. gni marchio all’interno di Traton si specializzer soprattutto in un tipo di veicoli e in alcuni mercati specifici. L’obiettivo in termini di vendite nel prossimo futuro sfiorer , secondo i piani di Andreas Renschler, e responsabile di Daimler Trucks Buses adesso alla guida del nuovo gigante del settore, un milione di pezzi l’anno. E per uno IAA che ha chiuso a settembre ci sar , a breve, un Transpotec Logitec che riaprir le sue porte, alla fiera di erona, dal 21 al 24 febbraio del 2019. Nei cinque mesi che separano la pi grande esposizione europea del settore dalla più grande manifestazione italiana, le aziende del nostro aese si troveranno ad affrontare come d’abitudine sfide quotidiane che richiedono la messa in campo delle migliori energie umane e le migliori soluzioni tecnologiche. I saloni servono anche a trovare gli strumenti adatti per vincere queste sfide.
280.000 2.100 50
mq di esposizione
aziende espositrici provenienti da Paesi Numerose prime mondiali
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TRASPORTO URBANO SOSTENIBILE LA EC NDA GENERA I NE DI CAMI N ELETTRICI DI RENAULT TRUC C IERATA AL C M LET allo stand del costruttore francese ad annover. Il Master E, la serie D E e la ide D E. Una gamma dalle 3,1 alle 26 tonnellate per rispondere alle necessit del trasporto urbano a inquinamento zero. Mentre il van dovrebbe essere disponibile in concessionaria prestissimo, in sei varianti, quattro furgonati e due telai cabina, con 300 km di autonomia, per i veicoli pi grandi si dovr aspettare il 2019. I veicoli della serie D elettrica saranno soprattutto allestiti per il servizio di raccolta dei rifiuti e per la distribuzione urbana, anche di prodotti a temperatura controllata. Il raggio di autonomia è tra i 200 e i 300 km, rispettivamente per il modello da 16 e 26 tonnellate.
UNA STORIA LUNGA 90 ANNI
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DA AD ANN ER A E TEGGIAT I U I 90 ANNI DI ITA. L ,C e presenti in molte versioni. L’ anche in una versione speciale per celebrare l’anniversario full optional, motore da 530 cavalli accar M 13, interni in pelle, e il logo storico di Daf piazzato su tutti i lati della cabina. Come per le altre case di veicoli industriali, per , il veicolo che mostra la strada del futuro della Daf è stato un camion elettrico, il C . Un trattore 4 2 da 40 tonnellate per la distribuzione in aree urbane. Il mezzo utilizza la E o er technolog realizzata dalla DA. Un motore elettrico da 210 k che assicura un’autonomia di 100 km. Ricarica rapida parziale in 30 minuti, ricarica totale in 90 minuti. Il C elettrico dovrebbe iniziare le sue prove su strada con alcuni clienti selezionati entro la fine di quest’anno.
ELETTRICO E LNG PER GLI SVEDESI A ARTIRE DAL 2019 L TRUC INI IER A ENDERE CAMI N ELETTRICI IN EUR A A. Così come gi avvenuto nel settore degli autobus, dove olvo ormai produce solo autobus urbani elettrici, anche nel settore dei camion la casa svedese punta sulla riconversione pi ampia possibile dal diesel alle motorizzazioni alternative. La gamma pi adatta al motore elettrico è da impiego urbano. Ad annover olvo Trucks ha esposto un E Electric per la raccolta dei rifiuti realizzato in collaborazione con la aun, uno dei maggiori produttori europei di allestimenti di questo tipo. ltre che sull’elettrico olvo punta anche al gas naturale liquefatto LNG per trasporti a medio e lungo raggio. isto allo stand un LNG con motore da 420 o 460 cv.
PAROLA D’ORDINE: TRAZIONE ALTERNATIVA DIE EL REE. UE T IL TEMA CELT DALL’I EC ER IL AL NE DI ANN ER. viluppato in collaborazione con la hell, lo stand Iveco ha presentato soltanto veicoli a trazione alternativa elettrica a CNG e LNG. eicoli per ogni tipo di missione corto, medio e lungo raggio per il trasporto delle merci e per il trasporto passeggeri. Presenti due Eurocargo NP con alimentazione a gas naturale liquefatto per la distribuzione urbana conformi. er la distribuzione su raggio pi ampio, una motrice tralis N 400 da 26 tonnellate con allestimento refrigerato, che impiega la tecnologia CNG Carrier upra per alimentare l’impianto di raffreddamento. uesto modello ha il certificato iek, adatto anche al rifornimento notturno dei supermercati in centro citt e offre un’autonomia di mille chilometri. er il trasporto di linea, Iveco ha portato al alone sei versioni dello tralis N , pi una allestita con betoniera elettrica della Cifa.
UN IBRIDO PLUG-IN PER LA DISTRIBUZIONE
IAM NEL IEN DI UN CAMBIAMENT DI GRANDE RTATA NEL ETT RE DEL TRA RT E ANTE. cania ha l’obiettivo di aprire la strada a tutti i veicoli a emissioni zero e a basse emissioni necessari alle aziende per effettuare le diverse operazioni di trasporto . Le parole di Alexander Vlaskamp, senior vice president e capo di cania Trucks confermano che anche per il costruttore svedese il futuro è del trasporto non inquinante. Ad annover cania ha portato tutta la sua la gamma, mettendo in evidenza un veicolo ibrido plug in per la distribuzione. Un motore diesel da 9 litri, 5 cilindri in linea che pu funzionare a (olio vegetale idrotrattato) o diesel, lavora in parallelo a un propulsore elettrico con una potenza di 130 k (177 C ) e
una coppia di 1.050 Nm. La batteria ricaricabile agli ioni di litio è da 7,4 k h, per assicurarne la massima durata. I veicoli possono funzionare anche in modalit completamente elettrica, per una distanza massima di 10 km. Il veicolo ibrido elettrico plug in si potr ordinare a partire dal 2019.
EMISSIONI ZERO NEI CENTRI URBANI DUE GLI BIETTI I DI MAN ER I R IMI ANNI EMI I NI ER all’interno dei centri urbani e massimizzazione dell’efficienza energetica e della riduzione della C 2 nel lungo raggio. La casa tedesca sta investendo fortemente nell’elettrico come trazione principe nel medio lungo periodo ed è per questo che ad annover ha esposto, oltre alla classica gamma diesel, due veicoli ad emissioni zero. er l’ultimo miglio il furgone eTGE 4.140, entrato in produzione a giugno in olonia. a un’autonomia di circa 160 chilometri, un volume utile di 11 mc per una portata che va da 1 a 1,75 Ton. La ricarica delle batterie da punto di carica a corrente continua da 40 chilo att richiede 45 minuti per raggiungere l’80%. er i trasporti pi impegnativi l’eTruck realizzato sulla base del TGM 6 2, con 26 Ton di ptt, ha una potenza di 264 k e una coppia di 3,100 Nm. Autonomia di circa 200 km. .
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UN UNICO VEICOLO PER PASSEGGERI E MERCI
LA TAR DELLA GRANDE AREA CCU ATA DAL GRU DAIMLER ALL IAA TAT ICURAMENTE IL NU E ANTE ACTR (approfondimento a pagg. 32 33). In esposizione anche un concept vehicle molto interessante. Un mezzo da trasporto leggero che supera la barriere che esiste tra il settore del trasporto passeggeri e quello del trasporto merci. ision Urbanetics è composto di tre elementi un telaio elettrico di poco pi di cinque metri, sul quale si potranno montare, secondo la necessit , un parallelepipedo per il trasporto di 10 europallet o un abitacolo per 12 passeggeri. Elettrico e a guida autonoma, l’Urbanetics, sul quale la Mercedes Benz sembra puntare per una futura produzione, potr viaggiare 24 ore al giorno, trasportando, ad esempio, passeggeri durante il giorno e merci durante la notte.
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UNO SGUARDO AL FUTURO RD N N A LTANT LANCIAT UN’A A I NANTE IDA a tutti i tradizionali costruttori europei di veicoli industriali, presentando l’ Ma , il nuovissimo modello di camion che ha vinto il premio International Truck of the ear 2019. a anche spinto lo sguardo al futuro del veicolo pesante, esponendo un prototipo affascinante, l’ ision uture Trucks. Come d’obbligo per tutti i prototipi attuali, l’ ision è elettrico, totalmente connesso e quindi a guida autonoma di quarto livello, quella che entra in funzione in determinate condizioni di relativa facilit di guida. A impatto zero, il camion del futuro di casa ord vuole prendersi cura dell’uomo all’interno dalla sua cabina, l’autista, così come di tutte le persone che passeranno lungo la sua strada, con emissioni zero e sicurezza totale. UNA NUOVA GAMMA ELETTRICA L AGEN A DEDICAT L’INTERA RE ENTA I NE ALLA TAM A alla sua nuova, integrale gamma di veicoli da trasporto a motore elettrico. Il messaggio della casa tedesca è stato chiaro il futuro del trasporto in citt è a emissioni zero, e a olfsburg ci credono davvero. Ecco la nuova gamma elettrica si parte da una bicicletta, la Cargo e Bike, 25 km/h di velocit massima e 210 kg di carico utile, stivato su una piattaforma frontale. i sale di peso con l’ABT e Cadd , sviluppato in collaborazione con l’azienda tedesca ABT e Line. Basato su un Cadd Ma i, ha spazio per cinque passeggeri e il carico. Autonomia di 220 km. In vendita dalla met del 2019. Categoria superiore quella dell’ABT e Transporter. Un T6 elettrico con autonomia tra i 208 e i 400 km, secondo il pacco di batterie montato. Anche il pi grande dei furgoni olks agen, il Crafter, avr due versioni ad emissioni zero l’e Crafter a motore elettrico, gi disponibile, e un pi futuribile Crafter Motion con motore a celle combustibili, con un’autonomia di 500 km. E parlando di futuro, l’ultima delle novit olks agen è l’I.D. Buzz Cargo, un prototipo elettrico che riprende, attualizzando, le linee dello strico Bulli. In produzione dal 2022, promette autonomie fino a 500 km.
A FORD E PSA IL TRUC E AN T E EAR I prestigiosi riconoscimenti sono stati assegnanti al Ford F-MAX, per quanto riguarda i mezzi pesanti, e alla nuova generazione dei veicoli commerciali leggeri del gruppo PSA, che comprende Peugeot, Citroën e Open/Vauxhall
il ord MA il vincitore del Truck of the ear 2019 mentre la nuova generazione di veicoli commerciali del gruppo A ha ottenuto il premio an of the ear. i tratta dei titoli pi ambiti per i mezzi pesanti e per i veicoli commerciali rispettivamente, assegnati da una giuria composta da giornalisti specializzati provenienti da 23 aesi europei. L’ MA , lanciato proprio al salone IAA di annover, è prodotto in Turchia, da ord Trucks, ed è destinato a diventare uno dei principali attori nel settore dei trasporti internazionali. Tra le sue caratteristiche una cabina di 2,5 metri di lunghezza e una potenza del motore di 500 cavalli l’aerodinamica superiore e le specifiche tecniche di trasmissione riducono il consumo di carburante del 6%. Inoltre il nuovo trattore riduce i costi di manutenzione fino al 7% e offre intervalli di manutenzione pi lunghi, garantendo un costo totale di propriet inferiore. La nuova generazione di eugeot
artner, Citro n Berlingo an, pel Combo e au hall Combo derivano da un programma trasversale e sono stati progettati per offrire sistematicamente le prestazioni più adeguate alle esigenze dei clienti professionisti, sia in termini di praticit e aiuti alla guida che di sicurezza. viluppati sulla base della piattaforma EM 2, questi nuovi modelli sono dotati di gruppi motopropulsori e di equipaggiamenti di aiuto alla guida di ultima generazione e propongono ai clienti professionisti prestazioni ai migliori livelli del mercato abitabilit , modularit e volume di carico che arriva fino a 1.000 chili. er coprire tutti gli utilizzi, questi veicoli commerciali leggeri sono proposti in due lunghezze e sono disponibili nella configurazione a 2, 3 e 5 posti. ono anche proposti due equipaggiamenti unici sul mercato l’indicatore di sovraccarico con l’ verload indicator e il miglioramento della visione posteriore periferica grazie al urround rear vision.
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ACTROS: RIVOLUZIONE ALLA GUIDA La nuova generazione del veicolo Mercedes-Benz vanta molte novità, alcune delle quali introdotte per la prima volta nei veicoli di serie, come la MirrorCam e il nuovo Active Drive Assist
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ono oltre 60 le innovazioni del nuovo Actros, il veicolo di punta di MercedesBenz Truck, svelato alla stampa in anteprima a Berlino, qualche settimana prima del salone internazionale IAA di Hannover (vedi art. a pagg. 28-32). E soprattutto alcune di queste fino ad ora non erano mai state introdotte in veicoli di serie ma solo nei prototipi. La principale è la MirrorCam, ovvero una telecamera che sostituisce gli ampi specchi retrovisori esterni, offrendo grandi vantaggi sia dal punto di vista della sicurezza,
PREDICT POWERTRAIN CONTROL NUOVE LUCI DI POSIZIONE E NOTTURNE ELECTRONIC PARKING BRAKE WITH HOLD FUNCTION
perché assicura una visibilità su tutti i lati decisamente migliorata, sia in termini di consumo di carburante, in quanto le telecamere digitali compatte presentano notevoli vantaggi in termini di aerodinamica. Le telecamere sono installate a destra e sinistra sul telaio del tetto. Le immagini riprese sono visualizzate con una risoluzione di 720 x 1.920 pixel su due display da 15 pollici installati sui montanti anteriori della cabina. Numerose funzioni di assistenza della MirrorCam supportano il conducente: il sistema ha infatti la visione notturna quando si fa buio, quando si procede in retromarcia consente una visione grandangolare, mentre in caso di motrici con semirimorchio, durante la marcia in curva l’immagine del display interno alla curva si orienta di conseguenza, fornendo una visuale ottimale dell’intero rimorchio.
MIRRORCAM
PLANCIA MULTIMEDIALE
ACTIVE BRAKE ASSIST 5
TRAFFIC SIGN ASSIST
NEW REAR AXLE RATIO
Un’altra novità è costituita dall’Active Drive Assist che, a differenza di altri sistemi che funzionano solo a partire da una determinata velocità, consente di viaggiare in modalità semi autonoma in tutti i range di velocità. L’Active Drive Assist rallenta il truck quando si avvicina eccessivamente a un veicolo che precede e accelera nuovamente fino al raggiungimento della velocità precedentemente impostata. Inoltre, mantiene attivamente il veicolo all’interno della propria corsia. Se il veicolo tende involontariamente a uscire dalla corsia, l’Active Drive Assist interviene, sterzando autonomamente per riportare il mezzo in carreggiata. A questo riguardo, la distanza rispetto al veicolo che precede e la posizione del veicolo all’interno della corsia possono essere impostate su diversi livelli attraverso il menu relativo ai sistemi di assistenza alla guida. Ulteriormente sviluppato anche il sistema di assistenza alla frenata d’emergenza, ovvero l’Active Brake Assist. Il sistema supporta il conducente in caso di rischio di tamponamento o collisione con una persona che attraversa la strada davanti al veicolo, sopraggiunge in senso opposto o si trova nella medesima corsia di marcia. La novità di questa nuova generazione è rappresentata dal fatto che il sistema ricorre a una combinazione costituita da sistema radar e telecamere. In questo modo, il sistema è in grado di monitorare ancora meglio lo spazio davanti al veicolo e di reagire alla presenza di persone
con maggiore efficienza. Grazie a queste innovazioni, e a molte altre, come ad esempio il Predictive Powertrain Control, il sistema intelligente di gestione del Tempomat e del cambio, il nuovo Actros registra consumi ancora più bassi rispetto al modello precedente. Le riduzioni arrivano fino al 3% in autostrada e al 5% in ambito urbano. Merita attenzione anche la nuova plancia multimediale rielaborata, completamente rinnovata: due display a colori, ciascuno con una diagonale dello schermo di 10 pollici, mettono a disposizione del conducente tutte le informazioni di base importanti ai fini della guida e molto altro ancora, tra cui le segnalazioni dell’Active Drive Assist. È possibile selezionare le principali funzioni, come luci, riscaldamento, climatizzazione o telefonia, direttamente mediante appositi tasti di accesso rapidi. Il conducente, inoltre, può visualizzare in qualsiasi momento le condizioni del veicolo, come pressione degli pneumatici o carico sugli assi. Infine, un’occhiata al design esterno. Anche sotto questo aspetto, l’Actros propone una serie di innovazioni che vanno a vantaggio della sicurezza e agevolano il conducente nella guida di tutti i giorni: la nuova firma luminosa’ ondulata, posizionata all’altezza del bordo superiore del gruppo ottico, rende il nuovo Actros inconfondibile di notte. Di giorno, invece, le luci di marcia diurna a LED di serie, anch’esse nuove, aiutano gli altri utenti della strada ad accorgersi meglio della presenza dell’Actros.
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TO R PO SE S RA PAE T TO SEX U L’A PAE
TIR
SLOVACCHIA
DAI SALARI PIÙ BASSI….
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partire dal suo ingresso nell’Unione europea nel 2004, la Slovacchia ha registrato una crescita economica sostenuta e regolare. Allo stesso modo è cresciuto il trasporto merci su strada che al momento si posiziona al 12° posto in Europa e al 6° per quanto riguarda l’internazionale, che pesa l’85% sul volume totale trasportato con oltre 30.440 milioni di Ton/Km di merce trasportata. Secondo un rapporto del CNR, le esportazioni di beni e servizi rappresentano il 94% del Pil che ha riportato aumenti costanti, superiori al 3% annuo, negli ultimi tre anni. Un peso particolare presenta il cabotaggio che posiziona la Slovacchia al 9° posto tra i principali Paesi cabotatori. I mercati più cabotati sono nell’ordine Germania, Belgio, Italia e Francia. Anche nel Paese il cabotaggio è aumentato e ha ora una penetrazione del 2%. La rete stradale è molto estesa con 43.414 km (463 i km autostradali) e ha permesso alla strada di divenire negli anni predominante, con la ferrovia (3.676 km) a una percentuale
L’internazionale pesa per l’85% sul volume totale trasportato con oltre 30 miliardi di tonnellate chilometro. Le imprese di autotrasporto sono circa 9mila superiore a quella europea (20%). Le vie navigabili sono praticamente inesistenti (di poco superiori al 2%), quasi tutte sui 172 km del Danubio. Molte le imprese della vecchia Europa che hanno impiantato in lovacchia le loro filiali, per potersi avvalere di autisti a salari più bassi, anche se il costo unitario è aumentato del 3% annuo negli ultimi sei anni. Anche in Slovacchia però comincia a farsi sentire la mancanza di autisti alla quale suppliscono salariati ucraini e ungheresi ai quali vengono offerti salari più alti rispetto a quelli del loro Paese. Le imprese di autotrasporto sono circa 9mila, con un totale di 302.883 veicoli a motore e 40.000 dipendenti. Il chilometraggio annuale è di 142.000 km spalmati su 257 giorni lavorativi con un costo
medio del conducente di 27.934 euro/anno. Di questi solo 11.040 euro sono di salario mentre il resto è rappresentato da indennità di trasferta. Il salario minimo è di 480 euro al mese (dal 1° gennaio 2018) mentre il salario orario del conducente è di circa 14,20 euro. Molto elevata la tariffazione stradale che pesa sulle imprese (16.300 euro/anno) così come la tassa sugli assi (equivalente alla nostra tassa di proprietà) circa 1.738 euro/anno, ma non viene pagata se il veicolo non circola in Slovacchia per un intero anno.
9.000 IMPRESE DI AUTOTRASPORTO 40.000 DIPENDENTI 30.440 MILIONI DI TON/KM IL TRASPORTO INTERNAZIONALE
TIR
BELGIO
…A QUELLI PIÙ ELEVATI Proiettato verso l’internazionale, il trasporto merci avviene soprattutto con Francia, Olanda e Germania. Le imprese di trasporto sono quasi 9mila
C
on oltre 11 milioni di abitanti e una superficie di 30.528 chilometri quadrati, il Belgio è uno dei Paesi più densi d’Europa, secondo solo ai Paesi Bassi. er la sua posizione geografica è da sempre proiettato verso l’estero. Nel 2016 ha registrato un notevole aumento del Pil
(+1,5%) superiore a quello della media europea, in particolare per gli scambi con l’estero. Di conseguenza, sottolinea uno studio del CNR (Comité national routier) francese, anche la situazione delle imprese di trasporto merci è notevolmente migliorata dopo il 2016 anche se la concorrenza da parte di imprese stanziate nei Paesi della nuova Europa (comprese le belghe che hanno aperto sedi in quei Paesi) si è fatta sempre più pressante e l’avvio della tassa chilometrica non ha certo agevolato il lavoro delle imprese. Con 30.865 milioni di tonnellate/kilometro trasportate, l’autotrasporto
belga rappresenta circa l’1,7% del trasporto su strada dei 28 Paesi Ue. Proiettato verso l’internazionale, che conta circa il 40%, per un totale di 12.057 milioni di Ton/km, il trasporto merci avviene soprattutto con Francia, Olanda e Germania, per il 95% in importazione e per il 93% in esportazione. Le imprese di autotrasporto, al 1° gennaio 2018, risultano essere 8.897, per un totale di 64.714 veicoli a motore e circa 100mila dipendenti che producono circa l’8% della ricchezza del Paese. La percorrenza media annua è di 117.000 chilometri, con un costo dell’autista che è tra i più elevati d’Europa (56.284 euro l’anno che rappresentano 0,48 euro/km) e un costo al chilometro (esclusi i costi di struttura) di 1,08 euro. Il salario minimo di un conducente di veicoli pesanti è di 11,6474 euro l’euro. Anche in Belgio la mancanza di autisti è un problema grave per le imprese di autotrasporto; secondo uno studio di Fabetra (Fédération royal belge des transporteurs et des prestaires de services logistiques) l’età media dei conducenti è superiore a 45 anni. Il peso del trasporto stradale è pari al 64,2%, con le vie navigabili al 21,6% (con 1.532 km di lunghezza) e il ferro al 14,7%. Una particolare menzione merita il porto di Anversa, che si pone al secondo posto in Europa, con 14.500 navi l’anno, e al 17° posto a livello mondiale.
8.897 IMPRESE DI AUTOTRASPORTO 100.000 DIPENDENTI 12.057 MILIONI DI TON/KM IL TRASPORTO INTERNAZIONALE
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GRAN BRETAGNA
LE TARIFFE UNGHERESI DEVONO SALIRE
BREXIT: SI TEME UNA MAGGIORE CARENZA DI AUTISTI
l sito polacco Trans.info punta l’obiettivo sulla situazione dell’autotrasporto ungherese. Il contenuto dell’articolo, per noi che in Italia soffriamo della competizione a prezzi stracciati da parte delle aziende dell’Europa dell’Est, è molto interessante. In Ungheria il prezzo del servizio di trasporto deve assolutamente aumentare se non si vuole correre il rischio di un fallimento della maggior parte delle aziende di autotrasporto. La tesi è sostenuta da due delle maggiori associazioni ungheresi, la Federazione dei Vettori Privati, NiT Hungary, e l’Associazione Ungherese dei Trasporti Stradali, MKFE. E, continuano le due associazioni, anche i salari degli autisti devono aumentare. In Ungheria negli ultimi anni i costi per le aziende di trasporto sono aumentati sensibilmente: le assicurazioni sono tre o quattro volte più care, il prezzo del carburante è raddoppiato, i pedaggi crescono continuamente. Il profitto medio del settore supera di poco il 2%. Sono soprattutto le aziende che effettuano trasporti internazionali a soffrire della situazione, mentre per quanto riguarda i trasporti nazionali le aziende ungheresi soffrono della concorrenza a basso prezzo dei Paesi vicini che non fanno parte dell’Unione europea. Risultato, almeno un migliaio di aziende hanno chiuso. Il 95% circa delle aziende di autotrasporto ungheresi è di piccole e piccolissime dimensioni. Difficile resistere alle sollecitazioni che provengono sia dalla concorrenza più economica sia da quella più organizzata. In Ungheria la soluzione del problema è la maggiore strutturazione delle imprese e un più alto salario per gli autisti, che spesso vanno a lavorare all’estero per ottenere una paga più interessante.
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ra gli organismi che, in Gran Bretagna, stanno cercando di dipanare la matassa dell’uscita dall’Unione europea c’è anche il Migration Advisory Committe, MAC, un comitato che deve decidere sull’arrivo dei lavoratori stranieri sul territorio britannico. Tra le ultime proposte del MAC c’è quella di autorizzare soltanto l’arrivo di lavoratori specializzati e con un alto grado di istruzione, lasciando fuori dalle frontiere tutti gli altri. Una posizione, questa del MAC, che fa discutere e preoccupa tutte le associazioni dell’autotrasporto britannico. Per questo Richard Burnett, rappresentante della Road Haulage Association, RHA, chiede che “… si continui a permettere l’ingresso di lavoratori stranieri a qualsiasi livello, perché il settore della logistica e dei trasporti ha bisogno anche di personale meno specializzato, ad esempio i magazzinieri, gli operatori ai muletti e gli autisti”. Basti sapere ad esempio che in Gran Bretagna, al momento, nonostante la presenza di lavoratori stranieri, mancano più di cinquatamila autisti di camion. Anche da parte della FTA (Freight Transport Association) si contesta la possibile decisone per un restringimento delle frontiere. “Il Migration Advisory Committe – ha dichiarato Sally Gilson, responsabile del dipartimento professioni del trasporto – sbaglia a non riconoscere l’importanza dell’arrivo di lavoratori stranieri non specializzati, che svolgono compiti fondamentali anche se semplici, in settori dove la competizione per ricercare personale è già molto alta a livello internazionale. Bloccare l’arrivo di questi lavoratori metterebbe a rischio la filiera logistica che deve essere attiva 24 ore al giorno sette giorni su sette”.
NEWS GERMANIA
BELGIO
AUMENTARE GLI SFORZI PER RIDURRE LE EMISSIONI
PARCHEGGI CHIUSI UN PROBLEMA APERTO
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industria dei trasporti e della logistica dovrà aumentare in modo significativo i suoi sforzi per combattere il cambiamento climatico. Lo ha recentemente dichiarato Gerhard Schulz, sottosegretario ai Trasporti del governo tedesco. L’obiettivo in Germania è di ridurre del 40% circa le emissioni di CO2 prodotte dai trasporti entro il 2030. La Germania è stato il primo Paese in Europa a includere il livello di inquinamento atmosferico nei pedaggi autostradali. Secondo Schultz, pagare per quanto si inquina è un buon sistema per dare una spinta al rinnovo del parco circolante e contemporaneamente il governo tedesco vuole finanziare il passaggio di un quantitativo importante di merci dalla strada alla ferrovia.
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ati contrastanti arrivano dal settore trasporti e logistica in Gran Bretagna. Nel 2017 gli utili non distribuiti – la frazione degli utili conseguiti da un’impresa nel corso dell’esercizio, non distribuita in dividendi ma reinvestita nel patrimonio sociale – sono calati del 96% rispetto al 2016 (fonte Credisafe). In crescita anche il volume di debiti dovuti dal settore trasporti, che ha raggiunto oltre 2,8 milioni di sterline (+74,1% in tre mesi) così come è aumentato del 70% il monte di crediti che il settore reclama verso i fornitori che non pagano. Nonostante questi dati negativi il ritmo di chiusura delle aziende è rallentato e il numero delle aziende in attività ha raggiunto il volume più alto da oltre un anno, a quota 128.583 (+34,3%).
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FRANCIA
TRASPORTATORI MOLDAVI LAVORANO SOTTO COSTO
IN ARRIVO LA TASSA SUI CAMION PESANTI
l mensile romeno Tranzit apre una finestra sulla vicina Moldavia. I prezzi bassi del trasporto sono tra i principali problemi delle aziende di autotrasporto moldave. A volte si chiedono anche 0,60 euro/km per i trasporti internazionali. Prezzi che non tengono conto dell’aumento del gasolio in Moldavia e dei costi del carburante all’estero. Altro problema del settore in Moldavia sono le fatture di trasporto nazionale non pagate. Un vettore moldavo può trasportare dalla Romania a Milano per 800 euro. Un prezzo al di sotto delle spese. Ma in Moldavia molte aziende preferiscono lavorare anche sotto costo piuttosto che lasciare i camion fermi sul piazzale.
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e recenti dimissioni di Nicolas Hulot, ministro francese per la Transizione Ecologica, date a fine agosto in diretta sulla stazione televisiva France Inter, riportano alla ribalta il tema di una futura tassa per la circolazione dei camion pesanti. Quando entrerà in carica, il nuovo Ministro troverà sul suo tavolo il testo di questa nuova imposizione da firmare. Una tassa che ha sollevato vigorose reazioni di tutte le associazioni di categoria che sperano di poter convincere il nuovo Ministro a un ripensamento sulla decisione del governo. In Francia il ministero della Transizione Ecologica lavora ora a stretto contatto con il ministero dei Trasporti, secondo la riorganizzazione dei dicasteri voluta dal presidente Emmanuel Macron.
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FISCO
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COMPENSAZIONI A RISCHIO Sotto la lente le compensazioni sospette: l’Agenzia delle Entrate potrà sospendere per trenta giorni le deleghe di pagamento, attraverso i modelli F24, per poter effettuare i dovuti controlli
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ta per partire una massiccia caccia alle compensazioni a rischio frode. Dal 29 di questo mese i furbi avranno le ore contate grazie alla recente definizione dei criteri e delle modalità per sospendere l’esecuzione delle deleghe di pagamento, attraverso i modelli F24, che contengono compensazioni sospette. Nella rete del isco finir , ad esempio, chi non ha correttamente utilizzato i crediti o chi nel passato è già stato pizzicato per aver compensato indebitamente crediti d’imposta inesistenti. In tali casi, l’Agenzia delle Entrate provveder a sospendere, fino a trenta giorni, l’esecuzione della delega di pagamento. Così, se a seguito dei controlli, il credito non è stato correttamente utilizzato, l’ufficio finanziario annulla il modello e i versamenti, con l’inevitabile conseguenza che le compensazioni si considerano come non effettuate. In caso
contrario, decorsi i trenta giorni, il Fisco accende la luce verde e procede a dare esecuzione al relativo pagamento. Ricordiamo che la nuova procedura, esplicando i suoi effetti dal 29 di ottobre, si applicherà ai prossimi versamenti, con compensazione, della liquidazione Iva del mese di ottobre o del terzo trimestre di quest’anno nonché degli acconti di novembre. Ma vediamo in dettaglio quali sono i criteri che l’amministrazione finanziaria utilizzerà per selezionare i modelli 24 che presentano un profilo di alto rischio. A seguito della definizione dei criteri da utilizzare, i ri ettori del Fisco si accenderanno sui tipi di debiti pagati e dei crediti compensati, sulla coerenza dei dati indicati nel modello F24, sui dati presenti nell’anagrafe tributaria (o resi disponibili da altri enti pubblici) relativi ai soggetti indicati nell’F24, sulle analoghe compensazioni effettuate in
precedenza dai soggetti indicati nell’F24 e sui pagamenti di debiti iscritti a ruolo (in quest’ultimo caso, è stato stabilito che, dal 29 di questo mese i
relativi modelli F24 dovranno essere presentati esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto della delega di pagamento). Ricordiamo inoltre che la sospensione della delega trasmessa attraverso i servizi telematici dell’Agenzia (Entratel
TIR o Fisconline) riguarderà l’intero contenuto della stessa e verrà comunicata attraverso un apposito messaggio a chi ha inviato il modello F24, con l’indicazione della data in cui il termine della sospensione scadrà che, per legge, non potrà superare i trenta giorni dalla data in cui è stata inviata la delega. Nel corso del periodo della sospensione, l’eventuale saldo riportato sull’F24 non viene addebitato e, in caso di utilizzo di crediti inesistenti o non correttamente utilizzati, il Fisco annullerà la delega di pagamento attraverso le ordinarie procedure telematiche. Ma, attenzione. Il
contribuente avrà comunque la facoltà di poter inviare le opportune informazioni per sbloccare l’eventuale delega sospesa. In tal modo, se dopo le ulteriori verifiche si accerterà che il credito non è stato correttamente utilizzato, l’Agenzia, con apposita ricevuta, comunicherà lo scarto dell’F24 con la relativa motivazione a chi ha proceduto all’invio del file con la conseguenza che i pagamenti e le compensazioni si considerano omesse a tutti gli effetti. Viceversa, se il credito risulta correttamente utilizzato, la delega si considera effettuata
LE DISPOSIZIONI HANNO EFFETTO DAL 29 OTTOBRE - L’Agenzia delle Entrate può sospendere fino a giorni l’esecuzione delle deleghe di pagamento modello F24 - Se dopo il controllo il credito risulta utilizzato correttamente la delega si considera effettuata nella data indicata nel file inviato - Se dopo il controllo il credito non risulta utilizzato correttamente la delega di pagamento non è eseguita e i versamenti e le compensazioni si considerano non effettuati
FISCO
nella data indicata nel file inviato in caso di F24 a saldo zero, l’Agenzia ne comunica l’avvenuto perfezionamento; in caso di F24 con saldo positivo, l’Agenzia invia la richiesta di addebito sul conto indicato, dandone notizia a chi ha trasmesso il file. Nel caso in cui il modello F24 presenti un saldo “zero” o un debito, per effetto delle compensazioni (e non più solo le deleghe superiori a 5 mila euro), va ricordato che il modello va trasmesso esclusivamente utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate oppure per il tramite di un intermediario autorizzato. Relativamente invece alle cosiddette compensazioni “verticali”, ossia a quelle di debiti e crediti della stessa imposta (per esempio Iva con Iva), è possibile l’invio del modello F24 direttamente dal contribuente, attraverso i servizi di internet banking. Tuttavia, una volta considerate le compensazioni “verticali”, se nel modello F24 dovesse risultare un ulteriore importo a credito utilizzato in compensazione orizzontale con altri tributi, occorre utilizzare esclusivamente i servizi telematici delle Entrate (Fisconline o Entratel).
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STIPENDI: STOP AL PAGAMENTO IN CONTANTI Il divieto è in vigore da luglio e ora l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha fornito le istruzioni per verificare l’osservanza degli obblighi. Pesante sanzione per chi viola la norma 40
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o scorso 1° luglio è entrato in vigore il divieto di pagamento delle retribuzioni dei lavoratori con strumenti che non siano tracciabili. Il provvedimento, che mira a eliminare forme di pagamento non regolari, era stato inserito nell’ultima Legge di tabilit . ra, con una nota dello scorso 10 settembre l’Ispettorato nazionale del lavoro è tornato sulla questione, fornendo al personale ispettivo alcune indicazioni sulle modalit di verifica dell’osservanza degli obblighi introdotti. Innanzitutto, si ricorda che tale divieto non si applica alle somme dovute al lavoratore estranee alla retribuzione, come il rimborso per le spese sostenute (viaggi, vitto, alloggio) mentre sono comprese le indennit di
trasferta. In questo caso, infatti, in considerazione della sua natura mista (risarcitoria e retributiva), si ritiene comunque necessario l’obbligo di tracciabilit . Rientrano tra gli strumenti di pagamento, oltre a bonifici e agli accrediti sulla carta di credito prepagata, anche pagamenti in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento. In particolare, la circolare evidenzia che del “pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di rappresentanza” l’INL ritiene valido anche quello eseguito su conto corrente ordinario del
datore di lavoro, perché viene comunque assicurata la finalit antielusiva della norma e la possibilit di verifica in quanto il pagamento è effettuato dalla banca e risulta tracciabile. Stesso discorso per i vaglia postali e cambiari e gli assegni circolari. In questo caso, si chiarisce la necessit di riportare nella causale i dati essenziali
TIR dell’operazione (del datore di lavoro che effettua il versamento e del lavoratore/ beneficiario, data e importo dell’operazione e mese di riferimento della retribuzione). Le verifiche ispettive sono finalizzate a escludere il pagamento della retribuzione in contanti attraverso l’acquisizione di prove anche documentali. In particolare gli ispettori sono tenuti a seguire alcune formalit . In caso di corresponsioni dubbie, gli ispettori possono procedere a controlli ulteriori e differenti a seconda dello strumento di pagamento utilizzato. In particolare, l’istanza di
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verifica deve essere rivolta – preferibilmente tramite PEC – alla filiale di banca in cui il datore di lavoro è titolare del conto corrente utilizzato per pagare i lavoratori con bonifico, strumenti di pagamento elettronico o in contanti. Nel caso di assegno, se i codici ABI e CAB della banca negoziatrice sono forniti direttamente dal lavoratore, il personale ispettivo potr rivolgere l’istanza di verifica direttamente a quest’ultima banca, senza dover passare per forza da quella datoriale. La sanzione legata a questa infrazione ammonta 1.666,66 euro per ciascuna mensilit , a prescindere dal numero di lavoratori coinvolti. A titolo esemplificativo –
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spiega la nota dell’INL – qualora la violazione si sia protratta per tre mensilit in relazione a due lavoratori, la sanzione calcolata ai sensi dell’art. 16 della L. n. 689/1981 sar pari a euro 1.666,66x3 = euro 5.000. Per quanto sopra chiarito, il medesimo importo sar così calcolato qualora, per lo stesso periodo (tre mensilit ), i lavoratori interessati dalla violazione siano in numero minore o maggiore”. Inoltre, nel caso in cui il personale che compie le ispezioni riscontri pagamenti mensili di stipendi in contanti di importo pari o superiore a 3.000 euro viene prevista la segnalazione alle Ragionerie territoriali dello Stato competenti.
OBBLIGO
SÌ
Retribuzione Indennità di trasferta
NO
Rimborsi (viaggi, vitto, alloggio)
STRUMENTI DI PAGAMENTO PERMESSI • bonifico, • assegno bancario o circolare, • contanti presso sportello bancario o postale, • carta di credito prepagata, • vaglia postali e cambiari.
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TIR
NORMATIVE
DISTACCO: COME COMPORTARSI IN CASO DI SOSTITUZIONE DI UN LAVORATORE Una sentenza del settembre scorso, emessa dalla Corte di Giustizia europea, chiarisce alcuni punti sulle regole per il distacco dei lavoratori. L’occasione per il pronunciamento è una richiesta della Corte amministrativa austriaca su un caso di 250 lavoratori distaccati in Austria da una società ungherese fra il 2012 e il 2014.
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l testo stabilisce due precetti particolarmente importanti; uno sul modello A1 (il documento che certifica che il lavoratore distaccato rimane assicurato ai fini previdenziali nel Paese Ue in cui ha sede l’impresa distaccante o in quello di esercizio abituale dell’attivit lavorativa autonoma) e uno sulla legislazione da applicare nel caso di sostituzione di lavoratore distaccato con un altro lavoratore distaccato da parte di un altro datore di lavoro. Relativamente alla prima questione la Corte ha dichiarato che un modello A1 emesso dall’ente competente di uno tato membro vincola sia le istituzioni di sicurezza sociale sia i giudici dello tato membro in cui è svolta l’attivit , finch tale certificato non sia stato ritirato o dichiarato non valido dallo tato membro in cui è stato rilasciato. Ci vale anche quando le autorit competenti dei due Stati membri hanno deferito la questione a una commissione amministrativa in tale ambito che ha stabilito che questo certificato era stato rilasciato erroneamente e avrebbe dovuto essere ritirato. La sentenza definisce anche il ruolo della stessa commissione amministrativa che è quello di conciliare i punti di vista delle autorit
competenti degli tati membri che le hanno sottoposto la questione; le sue conclusioni hanno pertanto valore di parere. Il giudizio evidenzia anche che un certificato A1 pu applicarsi retroattivamente. ul secondo punto la Corte dichiara che se un lavoratore distaccato dal suo datore di lavoro in un altro tato membro viene sostituito da un altro lavoratore distaccato da un altro datore di lavoro, quest’ultimo lavoratore non pu continuare a essere assoggettato alla legislazione dello tato membro in cui il suo datore di lavoro esercita abitualmente le sue attivit . Il legislatore comunitario, infatti, ha previsto solo a determinate condizioni che un lavoratore distaccato possa continuare a essere soggetto al regime della sicurezza sociale dello tato membro in cui il suo datore di lavoro svolge abitualmente le sue attivit . uesta condizione non è prevista nel caso in cui il lavoratore distaccato sostituisca un’altra persona. Il fatto che i datori di lavoro dei due distaccati abbiano la loro sede nello stesso Stato membro o il fatto che questi intrattengano eventuali legami sotto il profilo personale o organizzativo sono irrilevanti al riguardo.
TIR
Patenti: chiarimenti del MIT sulle controversie più frequenti
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a Direzione Generale Motorizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha diramato una circolare sui contenziosi giuridici che seguono i provvedimenti di sospensione o revoca della patente per carenza dei requisiti psico fisici. Il testo vuole fornire alcuni indirizzi giurisprudenziali su alcune delle controversie pi frequenti. Il primo caso è relativo alla mancanza di legittimazione del MIT in caso di impugnazione del solo giudizio della Commissione medica. In alcuni contenziosi, infatti, si ricorre contro la valutazione resa dalla Commissione medica locale, chiamando in giudizio il Dicastero. Ma la circolare chiarisce che non esiste alcun legame tra il Ministero e le commissioni mediche, che sono organismi del tutto autonomi dal punto di vista decisorio, organizzativo e funzionale. er questo non è possibile disattendere, modificare o annullare i loro giudizi. Il secondo punto riguarda proprio la discrezionalit tecnica del giudizio delle Commissioni mediche locali. La circolare evidenzia che le valutazioni tecniche per la verifica dei requisiti psichici e fisici per l’abilitazione alla guida sono espressione di discrezionalit tecnica basate su nozioni scientifiche e su dati di esperienza di carattere tecnico discrezionale che, in quanto tali, non possono essere sindacati nel merito a meno che non ci si trovi di fronte ad alcuni casi specifici. Il terzo aspetto è relativo alla documentazione medica prodotta dal ricorrente. In alcuni casi l’utente presenta ulteriori accertamenti che attestano la sua idoneit alla guida. La circolare ricorda che gli organi sanitari competenti non sono vincolati alle valutazioni mediche espresse da altre strutture sanitarie.
NORMATIVE
ATP: ecco le nuove norme per i rinnovi
N
uova precisazione della Direzione Generale Motorizzazione del ministero dei Trasporti sul tema dell’AT , l’Accord Transport erissable, che regola in tutto il mondo il trasporto di merci deperibili. Con una circolare, la Direzione Generale ha inteso infatti riordinare i compiti e le modalit operative degli esperti AT , la cui figura è prevista dalla Legge 2 maggio 1977. Nel testo vengono abrogate le precedenti circolari che indicavano i tempi limite per i rinnovi degli attestati da parte degli stessi esperti AT . Adesso i mezzi potranno ottenere tre rinnovi triennali dell’autorizzazione per i veicoli RC e 4 per i mezzi NA. i specificatamente, quindi, d’ora in poi il quadro sar il seguente dopo la scadenza dei primi sei anni, gli esperti posso procedere al rinnovo degli attestati AT per i veicoli NA (frigoriferi normale classe A con veicolo omologato al trasporto di alimenti fino ad una temperatura di +0 C) fino a tre rinnovi consecutivi triennali (6 + 3 + 3 + 3) per i veicoli RC (frigoriferi rinforzata classe C per trasporti di alimenti deperibili con veicolo è omologato al trasporto di alimenti fino ad una temperatura di 20 C e oltre) fino a due rinnovi consecutivi triennali (6 + 3 + 3). uperati, rispettivamente, i 15 anni e i 12 anni, tali rinnovi dovranno essere invece obbligatoriamente effettuati presso i C A, i centri prova AT . In questo modo si viene a sanare un’anomalia italiana che prevedeva un utilizzo limitato dei veicoli in regime AT con un declassamento automatico dei veicoli diversamente a quanto previsto dagli altri aesi aderenti all’accordo dove questi mezzi hanno sempre avuto un’esistenza pi lunga.
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NORMATIVE
TIR
GARANTE: IL GPS AZIENDALE DEVE ESSERE CONFORME ALLE NORME SULLA PRIVACY I servizi di geolocalizzazione dei veicoli aziendali tramite dispositivi GPS devono essere adottati in conformità alle norme sulla tutela della privacy. Questo, in estrema sintesi, quanto affermato dal Garante in un chiarimento pubblicato recentemente, in cui ha fornito anche le indicazioni a cui la società fornitrice e l’impresa devono attenersi.
I 44
n particolare, il Garante ha ritenuto che le modalit di raccolta delle informazioni da parte del sistema non fossero proporzionate rispetto agli scopi evidenziati dall’utente, tra cui quelli di consentire la rapida individuazione del veicolo in caso di richiesta di intervento, di rendere pi efficiente la gestione del parco aziendale e di rafforzare la sicurezza dei dipendenti e dei beni aziendali. econdo il Garante infatti la distanza dei rilevamenti della posizione del veicolo (ogni 120 secondi) è troppo ravvicinata ed è in contrasto con il provvedimento del Garante del 4 ottobre 2011 secondo il quale “nel rispetto del principio di necessit la posizione del veicolo di regola non dovrebbe essere monitorata continuativamente dal titolare del trattamento, ma solo quando ci si renda necessario per il conseguimento delle finalit legittimamente perseguite . Anche il periodo di conservazione dei dati raccolti, ovvero 365 giorni, è eccessivo e si risolve, nella sostanza, in un monitoraggio dell’attivit dei dipendenti in contrasto con la disciplina sui controlli a distanza (art. 4 della Legge 300/1970, come modificato dal D. Lgs. 151/2015, che prevede la necessit di un accordo con le rappresentanze sindacali o, in mancanza, dell’autorizzazione dell’Ispettorato del
Lavoro competente). Inoltre, altro elemento oggetto di contestazione alla societ di servizio è quello della mancata adozione di un dispositivo che permetta al conducente di disattivare la posizione geografica del veicolo, durante le pause consentite dell’attivit lavorativa (cosiddetta funzione privac ). er queste ragioni, il Garante ha ritenuto che il sistema fosse in concreto idoneo a realizzare il monitoraggio continuo dell’attivit del dipendente, in violazione dei principi di necessit , pertinenza e non eccedenza , ritenendo quindi illecito il trattamento dati effettuato dall’impresa utilizzatrice. La societ fornitrice è stata quindi chiamata a rivedere il servizio di localizzazione informando i clienti sulla possibilit di modificare il sistema rispetto all’impostazione standard per adeguarlo alle finalit perseguite, e sull’attivazione della funzione privac e configurando la versione standard dei servizi offerti con il sistema di localizzazione, con modalit proporzionate rispetto al diritto di riservatezza degli interessati, in particolare con riferimento agli intervalli temporali di rilevamento della posizione, ai tempi di conservazione dei dati e alla messa a disposizione delle mappe dei percorsi effettuati.
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DIVIETI DA RICORDARE 2018
SCADENZE E DIVIETI OTTOBRE/NOVEMBRE/DICEMBRE 2018
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 settembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di settembre 2018 (mensili); quelli con obbligo trimestrale, gli elenchi relativi alle operazioni del terzo trimestre 2018.
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
RIMBORSO GASOLIO: gli autotrasportatori dovranno predisporre e inviare la domanda di rimborso sui quantitativi di gasolio consumati nel corso del terzo trimestre 2018. DICHIARAZIONI DEI REDDITI: invio telematico del modello redditi, Irap, studi di settore e 770/2018.
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SPESOMETRO: invio dati fatture emesse e ricevute II trimestre 2018. SPESOMETRO: invio dati fatture emesse II semestre 2018, per chi aderisce all’opzione semestrale. COMUNICAZIONI: invio dati liquidazioni periodiche Iva relative al secondo trimestre 2018.
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di ottobre 2018 (mensili).
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ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all’anno 2018.
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) e al terzo trimestre (gli autotrasportatori trimestrali versano senza la maggiorazione dell’1%).
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2018 (mensili). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88% della liquidazione relativa al quarto trimestre 2017).
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
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NOTIZIE
GENOVA: INAUGURATO IL PERCORSO ALTERNATIVO PER I TIR Come previsto, dopo il crollo del viadotto Polcevera dello scorso 14 agosto, il 19 settembre ha aperto il percorso alternativo per consentire ai tir di entrare e uscire dal porto di Genova e non congestionare la viabilità urbana. Nell’attesa che la viabilità rientri nella norma, il presidente dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini ha fatto sapere che il crollo di ponte Morandi sta causando conseguenze negative sui traffici del porto, dove durante il mese di settembre è stato registrato un calo significativo di merce movimentata. “Non abbiamo ancora il dato relativo ai volumi – ha detto – ma stimiamo che le tasse portuali raccolte, in crescita nella prima parte dell’anno, a settembre caleranno del 35% (rispetto a settembre 2017)”.
LA FRANCIA PREPARA IL TRENO A GUIDA AUTONOMA Guida autonoma anche per il trasporto merci ferroviario. La compagnia francese Sncf ha annunciato la creazione di un consorzio formato da Alstom, Altran, Ansaldo e Apsys. Il progetto di Sncf è stato sviluppato un anno fa e punta a una graduale automazione del sistema di navigazione della sua otta. Attualmente la sperimentazione si trova a un livello 1 di automazione, sui quattro previsti. Il primo riguarda l’automazione della velocità di crociera; il secondo l’accelerazione e la frenata automatica ma richiede l’attenzione costante del conducente per rilevare gli ostacoli. Nella terza fase, il guidatore non è sempre richiesto in cabina. E dovrebbe essere attuata nel trasporto merci nel 2025. Nella quarta, ultima, la presenza umana non è più necessaria. Non si tratta dell’unico progetto: in Australia nei mesi scorsi infatti è partita la sperimentazione di un treno a guida autonoma con tecnologie satellitari di comunicazione. Restando sul tema delle nuove tecnologie per i trasporti, in Germania è stato lanciato il primo treno a idrogeno. Coradia iLint è stato realizzato da Alstom e per il momento copre due tratte nel nord del Paese, a ovest di Amburgo. Si tratta di un mezzo che oltre a produrre zero emissioni emette bassissimi livelli di rumore. Per il momento è in funzione solo come treno passeggeri.
OTTOBRE2018
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE: IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA IL TAR Il Consiglio di Stato ha sospeso l’esecutività della sentenza emessa dal Tar del Lazio lo scorso 22 maggio sul calendario dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti per l’anno 2018. L’ordinanza, pubblicata il 21 settembre, ha fissato, inoltre, la discussione per il merito al 17 gennaio 2019. Di conseguenza, per quest’anno la sentenza del Tar non avrà nessun effetto sul rilascio delle autorizzazioni alla circolazione in deroga prefettizie fermo restando, come sottolinea la sentenza, che “è rimesso al cauto e prudente apprezzamento del Prefetto valutare la sussistenza delle condizioni per concedere la deroga”. Nell’ordinanza, il Consiglio di Stato evidenzia che a un primo esame del Decreto sui divieti esso è apparso sufficientemente specifico nel fissare i criteri a cui i prefetti devono attenersi nell’accordare la deroga al divieto di circolazione, tenuto conto delle variabili legate a situazioni e circostanze contingenti non previamente prefigurabili .
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TIR
PRINCIPALI PAESI ESPORTATORI E IMPORTATORI DI PRODOTTI ALIMENTARI E ABBIGLIAMENTO PRODOTTI ALIMENTARI Paesi esportatori
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L’Unione europea risulta prima nella classifica dei aesi esportatori e importatori di prodotti alimentari anche se, nell’arco temporale considerato, la quota scende considerevolmente. Tra i aesi esportatori di abbigliamento invece in prima posizione risulta la Cina con una quota raddoppiata tra il 2000 e il 2016 superando il 36% del totale.
OTTOBRE2018