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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
PIANO NEVE
e Ecco le strad a rischio
SARDEGNA
Alla ricerca te di nuove rot
· n.144 Dicembre 2011
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Autotrasporto 2012: le sfide del nuovo anno DCOOS3417 NAZ/278/2008
COSTI MINIMI DI SICUREZZA E ACCESSO I PRIMI NODI DA AFFRONTARE PER IL NUOVO MINISTERO CHE RAGGRUPPA ECONOMIA, INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
anno che ci lasciamo alle spalle
Mensile
· n.144 Dicembre 2011
con questo numero di TIR è stato senza dubbio uno dei più difficili vissuti dalla nostra economia e, per quanto ci compete, dalle aziende di
La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
autotrasporto. Di sicuro, però, non è mancata da parte di tutti i
PIANO NEVE
e Ecco le strad a rischio
l’intelligenza di cercare una via d’uscita
COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi
Alla ricerca di nuove rotte
VAN OF THE
YEAR
La prima volta di un elettrico
Autotrasporto 2012: le sfide del nuovo anno
protagonisti del settore la volontà e
ANNO XII N° 144 - Dicembre 2011
SARDEGNA
DCOOS3417 NAZ/278/2008
COSTI MINIMI DI SICUREZZA E ACCESSO I PRIMI NODI DA AFFRONTARE PER IL NUOVO MINISTERO CHE RAGGRUPPA ECONOMIA, INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
alla crisi; uno sforzo che continua e si intensifica di fronte a sfide e problemi sempre più complessi. Un fatto è certo: il viaggio dell’autotrasporto deve continuare. Lo sa bene chi, pagando spesso sulla propria pelle con la fatica di un lavoro duro, affronta percorsi sempre nuovi e senza rassegnarsi. Nel nostro piccolo, ci candidiamo con il prossimo anno ad offrire un supporto sempre più intelligente a tutte le imprese di autotrasporto, moltiplicando gli sforzi per fornire informazioni
REALIZZAZIONE Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) redazione.tir@tin.it
chiare e puntuali al settore e sul settore.
Il viaggio continua
DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato CAPO REDATTORE Lucia Angeloni REDATTORE Yari Selvetella
Anche con l'aiuto di nuove tecnologie come il Qr Code,
GRAFICA Stefania Cinquini
su questo numero e che rappresenta un primo tentativo
che introduciamo in via sperimentale
FOTO Luciano Tramontano
di collegamento tra la comunicazione analogica, rappresentata dalla rivista cartacea, e quella digitale presente su internet.
SEGRETERIA Milva Pistoni
Infine gli auguri. In questi giorni in cui, per le festività natalizie, si riscopre il valore dello stare insieme, è bello dare conto
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Cristina Gimignani, Andrea Giuli, Michele Latorre, Antonella Romano, Fabrizio Serafini, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini
STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa - Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
sua invenzione, porta in giro nel mondo un messaggio di pace e speranza (www.presepioitinerante.it). Un messaggio che noi vogliamo girare anche a tutti coloro che, Il presepio itinerante
PUBBLICITÀ CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA Nuovi Periodici Milanesi s.r.l. Via Molise, 3 - 20085 Locate Triulzi (Milano) Tel 029048111 - Fax 02904811210 info@nuoviperiodicimilanesi.com www.nuoviperiodicimilanesi.com Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@nuoviperiodicimilanesi.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@nuoviperiodicimilanesi.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@nuoviperiodicimilanesi.com
di un camion particolare: da vent’anni Padre Sebastiano ha allestito un presepe all’interno di un tir e, a bordo di questa
QR Code
sui tir, trascorrono buona parte della loro vita. Un sereno Natale a tutti. Massimo De Donato dedonato.tir@alboautotrasporto.it
CHE COS’È IL QR CODE Il QR Code (Quick Response Code - codice a risposta rapida) è un codice che può essere facilmente letto da qualsiasi smartphone dotato di fotocamera e che permette di accedere a un’enorme quantità di informazioni e contenuti che arrivano direttamente da internet sullo schermo del telefonino. Per poter leggere il codice occorre installare sullo smartphone un software adatto distribuito gratuitamente per tutti gli smartphone oggi in commercio: dagli iPhone ai dispositivi Android, ai nuovi apparati Windows Mobile.
Tiratura 120.000 copie interamente distribuite
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In copertina la furgonetta Renault Kangoo ZE
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I nuovi pneumatici Pirelli Truck Serie 01 sono i migliori partner per il tuo lavoro. Costruiti per darti il massimo della qualità, offrono a tutti i camionisti l’opportunità di guidare sicuri e di concentrarsi sul loro lavoro. Inoltre, grazie all’alto livello di servizi offerti da Pirelli, la tranquillità diventa totale. Nuova Serie 01. La stabilità che hai sempre cercato per il tuo business. PIRELLI.COM
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Sommario n. 144 - Dicembre 2011
2012: nuovo anno, vecchie sfide per il settore
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Costi minimi di sicurezza e accesso alla professione i primi nodi da affrontare per il nuovo ministero che concentra Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti
Sardegna, cercando le rotte del futuro
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Una “piattaforma logistica”naturale alle prese con i danni della crisi e alla ricerca di una interazione positiva tra le varie modalità di trasporto di Yari Selvetella
Piano neve: ecco le strade a rischio
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Il Centro di coordinamento nazionale di viabilità anche quest’anno ha definito il piano per la stagione 2011-2012
Astra HD9: nuovo comfort per il cava cantiere
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Nuova cabina e nuovo comfort per la serie HD9 su Astra: la gamma come sempre ampia e articolata, sarà completata nel corso del 2012
Radio e Tv: i nuovi programmi per l’autotrasporto
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Partite in questi giorni le nuove trasmissioni radiofoniche e televisive dedicate al settore. Obiettivo: sfatare pregiudizi e false informazioni
Mercedes e Renault Truck & Van of the Year 2012
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Il nuovo Actros si è aggiudicato il riconoscimento per i pesanti. Nella categoria leggeri per la prima volta ha vinto un veicolo elettrico, la furgonetta Renault Kangoo di Ferdinando Tagliabue
Stressati al volante: quali rischi si corrono
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Secondo uno studio medico effettuato su 80 autisti oltre il 53 per cento soffre di più fattori di stress: i ritmi di lavoro e le ore di attesa le principali cause di Cristina Gimignani
Tre direzioni per la logistica lombarda
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Il Tavolo della Logistica istituito dalla Regione Lombardia prevede interventi sulle infrastrutture ferroviaria, la semplificazione amministrativa e la logistica urbana di Michele Latorre
Rubriche Editoriale Albo Amministrazione Consulta Scadenze e divieti di circolazione Europa
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Fisco Logistica Notizie Normative Costi di esercizio In viaggio con
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Albo
Bruxelles riconosce i meriti dell’Albo Le attività del Comitato Centrale considerate un esempio da seguire a livello comunitario dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti
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Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca
uello che l’Albo sta facendo nel settore del trasporto è arrivato anche a Bruxelles: il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti ha infatti preso in considerazione le nostre attività per poi pubblicarle nel suo ultimo rapporto ritenendole una buona prassi da seguire in tutta Europa. Il Consiglio ha come scopo la riduzione del numero di morti e feriti nell’UE: a tal fine individua e promuove le misure più efficaci, sulla base della ricerca scientifica internazionale e delle migliori pratiche nelle aree che offrono il maggiore potenziale di una riduzione degli incidenti nel settore del trasporto. Si tratta dunque di un’organizzazione molto importante, che fornisce una fonte imparziale di dati ed expertise alle due principali Istituzioni
«I corsi promossi dal Comitato Centrale dell’Albo hanno destato grande interesse in Europa» comunitarie (Commissione europea e Parlamento) e ai governi degli Stati membri.
QR Code * Il sito di ETSC (* vedi istruzioni a pag.3)
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Formazione aziendale, controlli e sicurezza stradale Nel quadro di un grande progetto europeo sulla prevenzione degli incidenti stradali e degli infortuni sul lavoro dei dipendenti (progetto PRAISE), il Consiglio ha deciso quest’anno di affrontare il tema della fatica negli autisti di mezzi pesanti e della normativa sociale dell’autotra-
sporto (tempi di guida e di riposo soprattutto). Alla base, lo studio si è proposto di offrire un quadro completo di ciò che fanno i datori di lavoro per ridurre/eliminare i rischi di incidenti legati alla fatica nell’attività di guida dei loro dipendenti autisti di camion. La fatica è infatti uno dei principali rischi per i professionisti. La “scommessa” era anche quella di dimostrare come in realtà la gran parte dei trasportatori si adoperi per fronteggiare il problema - anzi come spesso si facciano direttamente carico essi stessi, anche in termini economici, della formazione dei propri dipendenti. Altra questione molto discussa è stata quella dell’attività di controllo sul rispetto delle norme e della concorrenza sleale causata dalla difformità sia nell’entità delle sanzioni che nelle procedure di controllo da parte delle forze dell’ordine dei singoli paesi. Rappresentati di categoria, sindacati, funzionari delle autorità nazionali preposte ai controlli, organismi tecnici: allo studio ha partecipato un grandissimo numeri di soggetti, sia pubblici che privati, portatori di
interessi a livello sia nazionale che comunitario. Cultura della sicurezza I corsi promossi dal Comitato Centrale dell’Albo hanno destato grande interesse: non solo infatti sono rivolti a imprenditori e autisti diffondendo una “cultura della sicurezza”, ma vengono realizzati a titolo gratuito per i discenti - un vero meccanismo virtuoso, che non si riscontra altrove. Ugualmente considerato di primissimo livello e migliore prassi è stato ritenuto il progetto di formazione rivolto alle forze dell’ordine e riguardante i controlli su strada per il quadriennio 2010-2013. In sede di pubblicazione del rapporto annuale del Consiglio si è dunque deciso di menzionare espressamente l’Albo e le sue attività formative: un fatto davvero molto significativo non solo per l’immagine dell’autotrasporto italiano e del suo organismo, ma anche in considerazione dell’importanza e risonanza di tale rapporto a livello europeo. Anche Bruxelles ci dice, insomma, che la strada da noi intrapresa è quella giusta.
Riepilogo imprese iscritte all’Albo al 27/11/2011
Senza veicoli Con 1 veicolo Da 2 a 5 veicoli Da 6 a 10 veicoli Da 11 a 50 veicoli Da 51 a 100 veicoli Da 101 a 200 veicoli Oltre 200 veicoli TOTALE
N. IMPRESE 42.745 38.372 42.700 12.794 12.598 1.068 366 171 150.814
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Più formazione per competere sui mercati Nel suo primo anno di attività, il Comitato Centrale ha dato massima rilevanza ai corsi dedicati agli operatori del settore. Restano da affidare nei prossimi giorni gli ultimi 20 corsi
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nati agli operatori del Dipartimento Trasporti e delle forze dell’ordine aventi competenza in materia di controlli su strada (Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizie Provinciali, Polizie Municipali, ecc.). I nuovi 75 corsi di formazione Il 25 ottobre 201, continuando nell'attuazione del processo di formazione, è stato deliberato l’avvio di ulteriori 75 corsi di formazione varia (Formazione manageriale integrata per l’autotrasporto e la logistica e Formazione esperti giuridico-amministrativi) riservati agli Enti/Istituti di formazione già accreditati presso il Comitato (vedi approfondimento a pag. 45). Gli Istituti che hanno presentato domanda sono già stati valutati da apposita Commissione giudicatrice il cui operato è stato validato dal plenum del Comitato nella riunione del 1 dicembre 2011. I corsi, che sono indirizzati a una maggiore conoscenza e diffusione dei principi della sicurezza, sono stati affidati relativamente alle specifiche materie tecniche ad esperti docenti individuati dagli Istituti di formazione. È stata inoltre prevista l’attivazione di una o più Commissioni costituite da due funzionari ministeriali, con il compito di verifica, anche in loco, del regolare svolgimento dell’attività formativa. Da ultimo, nella riunione del 22 novembre 2011, sono stati presentati 20 corsi di formazione in attuazione del Protocollo di Intesa sottoscritto con il Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i Sistemi Informativi e Statistici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ar-
ticolati in 7 di formazione base, 6 formazione specialistica di aggiornamento e 7 di formazione per controllo su cronotachigrafo organizzati dagli Enti/Istituti di formazione già accreditati presso il Comitato e destinati agli operatori del Dipartimento Trasporti e delle forze dell’ordine aventi com-
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba
«Un’attività sempre meglio organizzata per ottenere la professionalità necessaria» petenza in materia di controlli su strada (Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizie Provinciali, Polizie Municipali, ecc.). Nei prossimi giorni anche tali ultimi corsi verranno affidati agli organismi di formazione. Si può quindi concludere manifestando soddisfazione e formulando l'augurio di una attività sempre meglio organizzata che porti la categoria degli autotrasportatori alla professionalità necessaria per competere sui mercati internazionali.
QR Code *
www.alboautotrasporto.it
iamo ormai quasi arrivati alla conclusione di questo primo anno di attività del nuovo Comitato segnato da un complesso lavoro ma anche da tanto entusiasmo. Nel corso del 2011, nonostante le grandi difficoltà di carattere soprattutto organizzativo, derivate, come più volte detto, dal suo nuovo assetto e dai nuovi compiti ad esso assegnati, il Comitato Centrale per l'Albo degli Autotrasportatori ha realizzato numerose iniziative. In particolare è stata data la massima rilevanza alla formazione dedicata agli operatori del settore. Già dal 7 aprile è stata decisa l’attivazione di 38 corsi (10 di formazione manageriale integrata per l’autotrasporto e la logistica, 10 per esperti giuridico-amministrativo, 10 per esperti tecnicologistici e 8 per esperti in telematica applicata all’autotrasporto), riservati agli Enti/Istituti di formazione già accreditati presso il Comitato Centrale che risultano attualmente in parte già portati a termine. Successivamente, con Delibera del Comitato Centrale assunta nella riunione del 16 giugno 2011 - Avviso pubblicato sulla G.U. n. 78 del 04.07.2011- sono stati attivati 18 corsi di formazione in prima attuazione del Protocollo di Intesa sottoscritto con il Dipartimento per i Trasporti, Navigazione e Sistemi Informativi e Statistici del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Questi corsi, articolati in 6 di formazione base, 6 di formazione specialistica di aggiornamento e 6 di formazione per controllo su cronotachigrafo, tenuti dagli Enti/Istituti di formazione già accreditati presso il Comitato sono desti-
(* vedi istruzioni a pag.3)
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Enrico Finocchi Direttore Generale Direzione Trasporto Stradale e Intermodalità del MIT
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Accesso alla professione: la nuova disciplina Un decreto dirigenziale fornisce le indicazioni per operare in conformità alla nuova disciplina prevista dal Regolamento Comunitario
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a necessità di attuare, entro il 4 dicembre 2011, il Regolamento (CE) n. 1071/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla disciplina per l’esercizio dell’attività di autotrasportatore su strada ha indotto il Dipartimento per i trasporti terrestri del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad emanare un provvedimento del 25/11/2009, contenente le prime disposizioni tecniche e procedurali da applicare al settore. La disciplina completa della materia sarà eventualmente definita da provvedimenti di ordine normativo e conterrà le eventuali scelte del Governo in me-
«Tra le novità vi è il Registro elettronico nazionale delle imprese autorizzate al trasporto su strada» rito agli aspetti che il Regolamento comunitario demanda ai singoli Stati membri (eventuale estensione dell’ambito di applicazione anche per chi esercita con veicoli di massa inferiore alle 3,5 tonnellate, limitazioni all’utilizzo di un gestore dei trasporti da parte di più imprese, esenzione dall’esame professionale per chi ha maturato esperienza decennale, ampliamento requisiti di capacità finanziaria). Nel frattempo il ministero ha fornito, con il suddetto decreto, le indicazioni utili agli operatori del settore nonché ai competenti uffici, al fine di garantire alle imprese di operare in con8
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formità alla nuova disciplina sull’accesso alla professione. Il Dipartimento ha tenuto conto dell’opportunità di garantire, nel rispetto dell’assetto previsto dalla normativa comunitaria, la continuità con la disciplina previgente contenuta nel D. Lgs. 395/2000, nonché di mantenere inalterate le competenze incardinate in capo alle Autorità, come le Province e le Regioni, che provvedono alla tenuta degli Albi e all’espletamento delle correlate procedure. Il citato decreto, nel recepire i contenuti del protocollo d’intesa Governo-Associazioni dell’autotrasporto sottoscritto l’11 novembre 2011, effettua una ricognizione delle procedure riguardanti l’esercizio dell’attività di autotrasportatore, prevedendo anche una dettagliata disciplina transitoria, necessaria al fine di evitare, nelle more dell’emanazione della completa disciplina, l’impasse in cui si sarebbe venuto a trovare il settore dell’autotrasporto a causa del passaggio dalle vecchie alle nuove regole. I requisiti di accesso alla professione Per quanto riguarda gli aspetti principali del provvedimento, è rimasta invariata la necessità, per chi esercita la professione sia nel trasporto merci sia nel trasporto persone, di dimostrare i tre requisiti per l’accesso alla professione. In aggiunta e conformemente a quanto stabilito dal Regolamento (CE) 1071/2009, è stato previsto l’ulteriore requisito dello “stabilimento”, il cui contenuto sarà oggetto di provvedimenti di prossima imminente
emanazione. Il requisito dell’”onorabilità”, necessario per chiunque intenda esercitare l’attività di autotrasporto indipendentemente dalla quantità e tipologia dei veicoli di cui disponga, è stato modulato sulla disciplina del D. Lgs. 395/2000; con la previsione, tuttavia, di una successiva e specifica disciplina sanzionatoria da emanarsi nell’esercizio della delega prevista dalla Legge comunitaria. Relativamente alla figura del “gestore dei trasporti”, essenzialmente ricalcata su quella del “preposto” contenuta nel-
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la vecchia disciplina, è prevista la possibilità per le aziende, in alternativa al soggetto che gestisce l’attività in posizione interna all’impresa, di ricorrere ad un gestore esterno che sia dotato dei poteri necessari all’espletamento del proprio incarico. Per quanto attiene al requisito dell’”idoneità finanziaria”, la dimostrazione avviene, nel regime della nuova disciplina, mediante produzione delle previste attestazioni, che consentano di comprovare annualmente la disponibilità da parte dell’impresa di capitali e riserve che ne garantiscano l’esercizio regolare e conforme alla disciplina normativa.
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che non fossero in possesso di tale titolo di studio, vi è la necessità di frequentare uno specifico corso di formazione presso gli organismi autorizzati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Inoltre, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia di aggiornamento professionale, viene sancita la necessità di corsi di formazione periodica, da tenersi ogni dieci anni per i titolari di attestato di idoneità professionale ovvero dopo cinque anni di mancato esercizio della direzione di un’impresa di trasporto. Il ministero delle Infrastrutture
Pertanto per tali soggetti l’esame per l’ottenimento dell’attestato di idoneità professionale per i trasporti internazionali previsto nel Regolamento (CE) 1071/2009 risulta necessario solo in caso di estensione dell’attività all’ambito internazionale. Il rilascio dell’autorizzazione L’”autorità competente” per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio della professione di trasportatore su strada è individuata negli Uffici della motorizzazione civile competenti per territorio in relazione alla sede principale dell’impresa richie-
Per esercitare la professione è stato previsto anche il requisito dello “stabilimento”
Idoneità professionale In ordine al requisito dell’”idoneità professionale”, il decreto del 25 novembre 2011 regolamenta puntualmente la disciplina relativa agli esami per il conseguimento del titolo abilitante l’esercizio della professione. La procedura relativa alla prova d’esame, che ricalca nei punti essenziali quella prevista dal D. Lgs. 395/2000, prevede la possibilità per coloro che abbiano assolto all’obbligo scolastico e superato un corso di istruzione secondaria di secondo grado di sostenere direttamente l’esame; mentre, invece, per coloro
e dei Trasporti, inoltre, sta provvedendo, in collaborazione con il Comitato Centrale per l’Albo dell’Autotrasporto, a predisporre i nuovi test di esame al fine di aggiornarli e adeguarli alla nuova normativa ed alle mutate esigenze delle imprese. è stata, inoltre, tenuta in considerazione, la necessità di garantire il proseguimento dell’attività di autotrasportatore a coloro che negli anni abbiano conseguito l’attestato di idoneità professionale valido solo per il trasporto nazionale e che di fatto esercitino limitatamente a tale ambito.
dente e, per le Regioni a Statuto speciale e per le Province autonome, nei corrispondenti Uffici degli Enti a ciò deputati.Inoltre, relativamente all’attività di trasporto di merci, è stata prevista una dettagliata procedura, che consente il rilascio dell’autorizzazione previa verifica dell’iscrizione all’Albo nazionale dell’autotrasporto e, quindi, del possesso dei requisiti per l’accesso alla professione, nonché del possesso del requisito dello “stabilimento”, il cui controllo è demandato direttamente agli Uffici della motorizzazione. A tal proposito, nel richiama-
re l’attuale disciplina relativa all’accesso al mercato che nel Regolamento (CE) 1071/2009 risulta essere strettamente connessa con l’accesso alla professione, il provvedimento precisa le modalità di utilizzo dei veicoli in virtù dei quali l’impresa può esercitare l’attività. Il Registro elettronico nazionale Tra le novità previste dal Regolamento comunitario che il decreto provvede ad attuare vi è il Registro elettronico nazionale delle imprese autorizzate al trasporto su strada, contenente la posizione anagrafica delle imprese, nonché le sanzioni comminate alle stesse, i cui dati saranno dal 1° gennaio 2013 conoscibili a livello comunitario mediante l’interconnessione con i registri degli altri Stati dell’Unione europea. L’iscrizione dell’impresa nel Registro, che nel sistema a regime sarà strettamente connessa al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, avviene in fase di prima applicazione della nuova disciplina mediante l’acquisizione dal CED del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dei dati relativi alle imprese, le quali saranno così autorizzate in via provvisoria all’esercizio dell’attività, con riserva di successiva verifica, entro sei mesi dal 4 dicembre 2011, del possesso dei requisiti da parte delle stesse. Parimenti, saranno ammesse al trasporto internazionale sia le imprese in regola con il possesso dei requisiti e, perciò, autorizzate in via provvisoria, sia le imprese in esercizio anteriormente al 1° gennaio 1978, sia quelle iscritte all’Albo tra il 1° gennaio 1978 e il 31 maggio 1987 le quali abbiano ottenuto la valutazione positiva dalla Commissione a suo tempo istituita presso il ministero, nonché le imprese iscritte all’Albo entro il 16 agosto 2005 che esercitano il trasporto di cose con veicoli di massa complessiva fino a 6 tonnellate. Il decreto, infine, prevede l’emanazione di uno specifico provvedimento che definirà le procedure mediante le quali le imprese potranno dimostrare il possesso dei requisiti per l’esercizio della professione di autotrasportatore su strada. TIR144-2011 9
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ovembre intenso per la Consulta Generale per l’autotrasporto. La parte del leone, ovviamente, è stata recitata dai nuovi costi di esercizio che l’Osservatorio sulle attività dell’autotrasporto ha deliberato nella seduta del 2 novembre, e sui quali lo stesso organismo tornerà ad occuparsi in occasione della prima verifica fissata entro il prossimo 15 dicembre, per correggere alcune imprecisioni riscontrate nell’applicazione pratica. Più precisamente, l’Osservatorio ha individuato 9 tipologie di tra-
Prima revisione per i costi di esercizio Nell’ambito dei lavori della Consulta presieduta da Bartolomeo Giachino, proposte anche modifiche delle normative su trasporti eccezionali e sul Codice della Strada
sporto per le quali ha dettato dei costi specifici, mentre per i trasporti non inquadrabili in nessuna delle predette tipologie sono stati individuati dei costi minimi in relazione alla massa del veicolo (fino a 3,5 ton; da 3,5 a 7,5 ton; da 7,5 a 11,5 ton; da 11,5 a 26 ton; oltre 26 ton). Nelle tabelle dell’Osservatorio, i costi di esercizio sono stati distinti dai costi minimi di esercizio: questi ultimi, in particolare, si segnalano per essere più bassi dei costi di esercizio, e sono stati espressamente riferiti alla subvezione svolta dall’impresa di autotrasporto, per conto di un’altra impresa iscritta all’Albo degli Autotrasportatori. Per tutte le altre ipotesi, invece, trovano applicazione i costi di esercizio. Questa distinzione ha suscitato numerose polemiche all’interno della Consulta, per cui appare molto probabile che in occasione della predetta scadenza del 15 dicembre, ci possano essere dei cambiamenti. L’adeguamento dei costi di esercizio e dei costi minimi di esercizio in relazione all’andamento del costo del carburante sarà pubblicato mensilmente sul sito del ministero dei Trasporti, glialtri costi sono quelli determinati con la delibera del 2 novembre, e adeguati entro le scadenze del 15 dicembre e del 15 giugno. Trasporti eccezionali e Codice della Strada Si sono inoltre tenute diverse riunioni del Comitato esecutivo della Consulta per mettere a
punto delle proposte di modifica delle normative in materia di trasporti eccezionali e di codice della strada. Sul primo tema, l’Esecutivo ha preso atto delle novità che sono state introdotte dalla Legge di stabilità del 2012 che ha delegato il Governo a modificare le norme sui trasporti eccezionali previste dal D.P.R 495/1992. I ministeri dei Trasporti e degli Interni presenteranno, a breve, una proposta congiunta di modifiche regolamentari, che poi sarà sottoposta al Governo per l’approvazione finale. Per quanto concerne la modifica alla norma del CdS sulla sanzione all’impresa di autotrasporto legata alle infrazioni, commesse dal conducente, dei tempi di guida e di riposo, la proposta prevede: - una sanzione meno afflittiva (da 38 a 152 euro) per le violazioni meno gravi sulla guida e sul riposo giornaliero (quindi, quelle contenute entro il 10%), e per quelle dei tempi di pausa, mentre per tutte le altre verrebbe confermato l’importo attuale (da 307 a 1228 euro); - il cumulo giuridico quando, nell’arco dei 28 giorni oggetto del controllo, vengano riscontrate più violazioni delle disposizioni in questione; - l’introduzione a vantaggio dell’impresa di trasporto, della possibilità di evitare le predette sanzioni grazie ad un’attestazione, i cui contenuti saranno individuati mediante un decreto intermininisteriale (Trasporti, Interni e Lavoro).
Giorgio Colato nuovo vicepresidente
Il sito della Consulta
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(* vedi istruzioni a pag.3)
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Per circa un decennio è stato il vice presidente dell’Albo, e per molti altri anni si è occupato di autotrasporto come rappresentante sindacale in numerosi organismi quali Camere di commercio, Unioncamere e Consigli di Amministrazione di società pubbliche. Ora Giorgio Colato – comasco, 65 anni, specialista anche del ramo assicurazioni – torna a rivestire un ruolo di primo piano negli organismi istituzionali: è stato inGiorgio Colato fatti nominato vicepresidente nazionale della Consulta dell’autotrasporto e della logistica. ”La nostra sfida sarà favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta - commenta Colato - e ripianare le divergenze del sistema economico nazionale relativamente alla movimentazione delle merci nelle diverse modalità di trasporto: mare, ferrovia, aereo e, ovviamente, strada. Nei prossimi mesi saranno molteplici gli impegni e le sfide che la Consulta è chiamata ad affrontare: dall’attuazione del Piano nazionale della logistica al confronto costante tra operatori e committenza per fornire al nuovo Governo informazioni utili sul settore”.
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Dicembre 2011 1 2 SAB 3 DOM 4 LUN 5 MAR 6 MER 7 GIO 8 VEN 9 SAB 10 DOM 11 LUN 12 MAR 13 MER 14 GIO 15 VEN 16 SAB 17 DOM 18 LUN 19 MAR 20 MER 21 GIO 22 VEN 23 SAB 24 DOM 25 LUN 26 MAR 27 MER 28 GIO 29 VEN 30 SAB 31 GIO
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16-22 IVA Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione. ANNOTAZIONE anche cumulativa, nel registro dei corrispettivi delle operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, effettuate nel mese solare precedente.
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8-22 IVA Liquidazione e versamento dell'IVA dovuta per il mese precedente; liquidazione e versamento dell' IVA dovuta per il secondo mese precedente. COMUNICAZIONE in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente. RITENUTE ALLA FONTE Versamento ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni corrisposti nel mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell'addizionale regionale all'IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell'addizionale comunale all'IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO 9a rata in acconto dell’addizionale comunale all’IRPEF relativa all’anno in corso trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. ICI Pagamento saldo per l'anno in corso. INPS Contributi previdenziali e assistenziali per lavoratori dipendenti e co.co.co.
8-22
IVA Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni e acquisti nonché prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente.
16-22 8-22 8-22
IVA Versamento acconto.
8-22 IVA Annotazione delle fatture emesse nel trimestre solare precedente per le prestazioni di servizi rese dagli autotrasportatori di cose per conto terzi; invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate nel mese precedente con soggetti aventi sede, domiciliati o residenti nei paesi c.d."Black list".
CONTRIBUTO Pagamento quota iscrizione albo autotrasportatori anno 2012.
Divieti di circolazione Paesi Europei AUSTRIA CROAZIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO INGHILTERRA ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA
Sabato Domenica 15,00-24,00 00,00-22,00 00,00-22,00 21,30-24,00 00,00-21,45 21,00-07,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 22,00-24,00 00,00-22,00
FRANCIA GRECIA
22,00-24,00 -
00,00-22,00 15,00-21,00
Notte 22/23-05/06 22,00-05,00 -
8/12 24-31/12 26/12 25-26/12 1-8-25/12 25-26-27/12 1-25-26/12 24-26/12 24-26/12 26/12 26/12 25/12
-
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Giorni di restrizione 08,00-22,00 26/12 00,00-22,00 15,00-23,00 25-26/12 14,00-23,00 00,00-22,00 08,00-22,00 05,00-22,00 21,00-07,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 00,00-24,00 26/12 00,00-22,00 31/12 08,00-24,00 16,00-21,00 26/12 15,00-22,00
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IVA Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione. ANNOTAZIONE anche cumulativa, nel registro dei corrispettivi delle operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, effettuate nel mese solare precedente. LIQUIDAZIONE e versamento dell' IVA dovuta per il mese precedente. COMUNICAZIONE in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente RITENUTE ALLA FONTE ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, corrisposti nel mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell'addizionale regionale all'IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. VERSAMENTO (rata o unica soluzione) dell'addizionale comunale all'IRPEF trattenuta ai dipendenti sulle retribuzioni del mese precedente. INPS Contributi previdenziali e assistenziali per lavoratori dipendenti e co.co.co.
8-22 IVA Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni e acquisti nonché prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente.
8-22 IVA Annotazione delle fatture emesse nel trimestre solare precedente per le prestazioni di servizi rese dagli autotrasportatori di cose per conto terzi; invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate nel mese precedente con soggetti aventi sede, domiciliati o residenti nei paesi c.d."Black list".
Divieti di circolazione Paesi Europei AUSTRIA CROAZIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO INGHILTERRA ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA
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Domenica Sabato 15,00-24,00 00,00-22,00 00,00-22,00 21,30-24,00 00,00-21,45 21,00-07,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 22,00-24,00 00,00-22,00 22,00-24,00 00,00-22,00 15,00-21,00
Notte 22/23-05/06 22,00-05,00 -
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Europa
Marco Tempestini
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econdo le stime UE il trasporto su strada contribuisce a circa un quinto delle emissioni totali in Europa di anidride carbonica (CO2), il principale gas ad effetto serra. Mentre le emissioni provenienti da altri settori sono generalmente in diminuzione, secondo Bruxelles quelle da trasporto su strada sono in costante aumento dal 1990. La Commissione europea ha intrapreso dunque tempo fa una strategia globale per raggiungere il suo consolidato obiettivo di limitare le emissioni me-
Il trasporto ‘verde’ parte dai veicoli commerciali Bruxelles ha spostato al 2025 l’obiettivo di ridurre le emissioni medie di CO2 a 120 grammi per Km e, nel frattempo, lancia una nuova consultazione pubblica sul tema
La consultazione pubblica UE
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(* vedi istruzioni a pag.3)
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die di CO2 a 120 grammi per km entro il 2012, una riduzione di circa il 25% rispetto ai livelli del 2006. In una relazione del novembre 2010 tuttavia la CE ha dovuto ammettere le scarse possibilità di raggiungimento di tale soglia, dal momento che alcune misure sono state attuate in ritardo (anche se, al di là di questioni di tempistica, forse c’è qualcosa che non va proprio nell’obiettivo in sé e nelle modalità di intervento). Bassa è dunque la probabilità di conseguire l'obiettivo nel 2012. La Commissione ha quindi ritenuto di spostare l’obiettivo al 2025. Tra le altre opzioni, vi sarà la valutazione della fattibilità del target suggerito dal Parlamento europeo di raggiungere il 70 grammi di CO2/km entro il
2025 (davvero molto molto ambizioso, per non dire utopistico). Affermazioni quali “portare la temperatura globale solo a due gradi sopra i livelli pre industriali” sono ugualmente utopistiche, secondo qualcuno meri enunciati o pii desideri. Non si capisce come inoltre tali obiettivi si possano conciliare con quelli, enunciati nella revisione del mercato interno dell’autotrasporto nell’UE, legati all’attuazione della cosiddetta “economia a 24h”: si vuole un autotrasporto che non si fermi mai, ma al contempo che non abbia emissioni. Problematiche come il trasporto urbano, la congestione, le infrastrutture restano trascurate. Tutto con un taglio delle emissioni dal trasporto del 50-70% entro il 2050 (addirittura dell’8095% per tutta l’economia).
La CE ha così lanciato una consultazione pubblica sulla riduzione delle emissioni di gas serra dal trasporto su strada. I risultati andranno ad alimentare la sua (eventuale) decisione per quanto riguarda auto, furgoni e veicoli pesanti. Naturalmente si tratta di mezzi nuovi, al momento della vendita. Per i veicoli leggeri in particolare, si dovrà dimostrare se 147 grammi per CO2 a km entro il 2020 sia tecnicamente raggiungibile o no. Qui il problema sono l’anidride carbonica (C02) il metano (CH4), il protossido di azoto (N20), il nerofumo o il particolato (PM) e l’HFC dagli impianti di condizionamento e refrigerazione. Per i veicoli pesanti non esiste attualmente alcuna normativa comunitaria sulle emissioni di gas
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News Marco Polo La Commissione europea ha pubblicato il nuovo invito a presentare proposte nel quadro del programma Marco Polo. Dotato di 56,87 milioni di euro di finanziamenti, il programma mira a spostare dalla strada un volume annuo di 20 miliardi di tonnellate chilometro. L'invito è aperto fino al 16 gennaio 2012. I progetti selezionati saranno presentati nel mese di giugno e il finanziamento potrebbe essere ultimato nel dicembre 2012, con la firma formale di un accordo dalle parti interessate.
Il Portogallo deve attuare Eurovignette II La Commissione europea ha chiesto al Portogallo di adottare le misure necessarie per conformarsi alla direttiva relativa alla tassazione di autoveicoli pesanti per l'uso di alcune infrastrutture. Si tratta della “fase” precedente alla Eurovignette III, in sostanza la versione della direttiva europea sui pedaggi che lega la tassazione solo all’usura dell’infrastruttura.
Ungheria ritarda sulla patente europea La CE ha chiesto all'Ungheria di adottare una norma nazionale sulla patente di guida europea. La direttiva è essenziale in quanto garantisce il riconoscimento reciproco delle patenti di guida all'interno dell'Unione, compreso il riconoscimento delle nuove categorie di patente. La non attuazione renderebbe difficile per gli ungheresi di scambiare la loro licenza in un altro Stato membro dell'UE, o per altri europei di scambiare la loro patente con quella ungherese.
La Commissione europea conta di tagliare le emissioni del trasporto del 50-70% entro il 2050
serra, dunque la Commissione intende presentare una strategia anche per essi, sebbene secondo recenti statistiche le emissioni dei camion rappresentano solo un quarto di quelle totali generate dal trasporto su gomma. In definitiva, se appare certamente condivisibile la volontà di garantire la sostenibilità ambientale, come spesso accade a livello comunitario certe visioni dall’alto prescindono dalla conoscenza reale del settore e si legano o a spinte demagogiche o a visioni teoriche legate a studi. Inoltre, accade (come in questo caso) che tematiche legate fra loro siano gestite da direzioni generali differenti (ad esempio la presente questione delle emissioni è stata affidata alla Direzione Generale Ambiente della CE, laddove l’altra “fetta” del-
la sostenibilità è stata inserita nel Libro Bianco del Trasporto e gestita dalla Direzione Generale Trasporti). Di conseguenza, il rischio che la mano destra non sappia bene cosa faccia la sinistra c’è, e a pagarne le conseguenze potrebbe essere un settore da tutti chiamato “la spina dorsale dell’economia”. C’è anche il problema dei costi: se è vero che
Bruxelles parla di veicoli nuovi (e dunque non dovrebbe esservi l’aspetto - almeno allo stato attuale - del retrofitting, che tanti problemi ha visto in passato, ad esempio con la direttiva sugli specchietti retrovisori dei camion), essi dovranno comunque essere immessi sul mercato ad un prezzo sopportabile da parte dell’utente finale, che poi è il trasportatore.
Iniziativa “Sistema trasporti puliti” Nella sua strategia Europa 2020 (progetto per l’economia sociale di mercato europea nel prossimo decennio, sulla base di tre settori prioritari strettamente connessi che si rafforzano a vicenda: crescita intelligente, attraverso lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione; crescita sostenibile, attraverso la promozione di un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo dell’impiego delle risorse e competitiva; crescita inclusiva, attraverso la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale) la Commissione europea propone anche una grande iniziativa finalizzata a modernizzare e decarbonizzare il settore dei trasporti, secondo la tabella di marcia stabilita dal nuovo Libro Bianco. Il fine ultimo è, a lungo termine, porre fine alla dipendenza dell’UE dal petrolio nel settore. Nell'ambito del “sistema”, la Commissione si prepara a lanciare, nel primo trimestre del 2012, una comunicazione sui carburanti alternativi per i trasporti. La comunicazione presenterà una completa strategia che copre l'intero settore (non solo stradale) ed è volta a individuare possibili azioni concrete future. Riguarderà l’ambito privato e quello pubblico, l'industria e i consumatori. L'azione dovrebbe facilitare a livello europeo la circolazione di veicoli alimentati a carburanti alternativi. Coerentemente, la CE sta pensando anche di presentare, insieme alla comunicazione, una proposta legislativa sui requisiti di infrastrutture per i carburanti, secondo quanto da sempre richiesto dalle associazioni professionali dei vari Paesi (non si può infatti pretendere di introdurre veicoli ad es. a metano senza al contempo dotare le strade e le città di una rete capillare di distributori).
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Politica
Yari Selvetella
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n 2011 contrassegnato dalla crisi economica internazionale si chiude con diverse novità nello scacchiere dei governi europei. In Spagna i socialisti di Zapatero hanno perso le elezioni a vantaggio dei popolari di Mariano Rajoy; in Grecia George Papandreou ha dovuto cedere il posto all’ex vice presidente della Banca centrale europea Loukas Papadimos; e c’è infine l’Italia, con Berlusconi che ha passato il testimone al professor Mario Monti, chiamato a costituire una squadra che, in
luppo economico, le infrastrutture e i trasporti. Una scelta che, considerata in sé, è un’evidente sottolineatura dell’importanza strategica del legame tra questi tre settori. A gestire il tutto, in una sorta di superministero, è l’ex banchiere Corrado Passera. Tra sviluppo e trasporti Nato a Como nel 1954, il ministro Passera ha studiato alla Bocconi di Milano e alla Wharton School di Philadelphia (Usa). Già direttore generale del gruppo Cir, poi di Arnoldo Mondadori Edi-
zione, come magistrato alla Corte dei Conti, e incarichi ai ministeri delle Poste e Telecomunicazioni, e dei Beni Culturali. Il mondo del trasporto, in questo caso quello aereo, è nel curriculum di Guido Improta, l’unico altro sottosegretario di cui Passera disporrà, in linea con lo snellimento di cariche voluto da Mario Monti. Al momento della nomina, Improta è responsabile delle relazioni istituzionali di Alitalia. Ha inoltre diretto l’Azienda di promozione turistica di Roma, è stato vicecapo di gabinetto del mi-
2012: nuovo anno, vecchie sfide per il settore Costi minimi di sicurezza e accesso alla professione i primi nodi da affrontare per il nuovo ministero che concentra Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti fretta, riesca a sollevare l’Italia. Dicembre inizia con un Governo che ha ricevuto la fiducia da circa il 90% dei parlamentari, si è ormai insediato ed è già ai nastri di partenza di questa difficile avventura. Entro Natale, in tempi record, il Parlamento dovrà approvare una nuova manovra. Nonostante le polemiche politiche appare scontato il consenso per il decreto presentato agli inizi di dicembre, che cercherà nelle tasche degli ita liani le risorse necessarie ad accontentare le pretese europee. Anche il settore dell’autotrasporto guarda con estrema attenzione alle mosse di Mario Monti, a cominciare dalla composizione del suo Governo, in cui spicca una grande novità: un solo vertice per tre grandi temi della politica italiana come lo svi16 TIR144-2011
tore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L'Espresso, tra il 1992 e il 1996, è stato co-amministratore delegato del Gruppo Olivetti e al vertice del Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1998, su nomina del Governo Prodi, è nominato amministratore delegato delle Poste Italiane. Al termine dell’incarico, nel 2002, viene chiamato a ricoprire la carica di amministratore delegato di Banca Intesa di cui avvierà il processo di integrazione con Sanpaolo IMI, dando vita a Intesa Sanpaolo. Dall’esperienza di Intesa Sanpaolo proviene anche Mario Ciaccia, viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle Infrastrutture, 64 anni, già amministratore delegato di Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, ma con importanti esperienze anche nella pubblica amministra-
nistero dei Beni culturali nel 2007, è consigliere di Enit (l’agenzia nazionale del turismo). Toccherà a Improta, molto probabilmente, seguire più da vicino le vicende legate al trasporto merci su strada. Corrado Passera ha nominato anche il capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico nonché del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si tratta di Mario Torsello, presidente di sezione del Consiglio di Stato, che ha già ricoperto incarichi come capo di gabinetto e capo dell'ufficio legislativo dei ministri Giuliano Urbani, Vannino Chiti e Sandro Bondi. Triennio di confronto L’insediamento del nuovo Governo arriva al termine di un triennio in cui il confronto all’interno del settore è stato molto ser-
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rato. Esso ha portato, tra l’altro, all’approvazione dei costi minimi di sicurezza e si è concluso, proprio negli ultimi giorni dell’esecutivo guidato da Berlusconi, con una riunione con il precedente sottosegretario Bartolomeo Giachino in cui sono state definite le ripartizioni dei fondi destinati all’autotrasporto: 400 milioni di euro già inseriti nei capitoli di spesa. Tra risorse e riforme, ora il settore chiede al Governo di trovare una strada per il rilancio e per una ritrovata competitività a livello internazionale.
Con il nuovo anno dovrebbero partire le consultazioni con le categorie e le istanze istituzionali del trasporto
Le aspettative del settore All’inizio, quando si è diffusa la notizia della nuova formula ministeriale, la reazione delle principali associazioni di categoria è stata piuttosto favorevole. A cominciare da Anita che, in una nota del presidente Eleuterio Arcese, esprimeva il suo consenso a una scelta che può valorizzare l’autotrasporto come motore dell’economia del nostro Paese, in un momento, come quello attuale, in cui si necessita più che mai di visioni di sistema. Un po’ tutte le associazioni si sono rivolte al nuovo Governo per sottolineare le urgenze e le prospettive del settore. Arcese, che punta sul riassetto del mercato del lavoro come volano per la crescita, sottolinea la necessità di una politica industriale basata sulla competitività e la crescita dimensio-
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nale delle imprese e l’occupazione. Chiede di “riaccendere i motori dell’economia” Francesco Del Boca. Secondo il presidente di Confartigianato Trasporti, le imprese di autotrasporto merci si aspettano che sia garantita continuità al lavoro svolto dal ministero insieme con le rappresentanze degli autotrasportatori e che gli impegni già indicati e le iniziative già avviate possano trovare attuazione al fine di risollevare uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi. Da Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, arriva al Governo un monito: il settore vuole collaborare ma le regole concordate con il precedente Governo ed approvate dal Parlamento, non possono essere cambiate in modo unilaterale. Il riferimento è, ovviamente, ai costi minimi di sicurezza, operativi dagli inizi di novembre . Secondo Uggè, non essendo fissati dalle categorie interessate, i costi minimi non rientrano nei patti di cartello. E, per difenderli, non esclude alcuna iniziativa, compresa la protesta più dura. Su questa linea anche la Fiap: secondo l’associazione l’autotrasporto è decisamente una spina dorsale e nessuno può pensare di annullare con un provvedimento quanto conquistato, perché il settore è allo stremo e potrebbe risultare difficile spiegare qualche cosa che è già difficile applicare. La Cna Fita chiede discontinuità con il precedente Governo su temi cruciali per l'autotrasporto, come i costi minimi, l’accesso alla professione, i costi, il caro traghetti; solo così gli imprenditori potranno ricercare sul mercato il miglior prezzo e non condizioni economiche stabilite da cartelli oligopolisti. Secondo la Cna Fita le imprese sono allo stremo. In gioco, al di là delle iniziative sindacali che potranno essere assunte, c’è il futuro imprenditoriale di tutto il settore. Il decreto “Salva-Italia” Queste le aspettative iniziali. Alla luce delle disposizioni contenute nella manovra di Mario Monti è già il tempo delle prime valutazioni e non è invece difficile immaginare quali saranno i terreni di confronto: costi minimi di sicurezza, liberalizzazione, accesso alla professione (vedi le interviste delle associazioni di categoria a pag. 19). Altro tema fon-
damentale, legato com’è allo sviluppo economico, è quello delle infrastrutture. Agli articoli 34 e 37 di quello che il premier ha chiamato il “decreto salva-Italia”, si rintracciano le prime indicazioni. Il primo vieta, in termini generali e non riferendosi specificamente al trasporto, "l'imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi". I costi minimi di sicurezza relativi al trasporto di merci su strada non vengono citati esplicitamente né, effettivamente, si tratta di prezzi o tariffe, ma non c’è dubbio che la formulazione dell’articolo potrebbe rinfocolare vecchie polemiche. L’argomento dell’articolo 37 riguarda la liberalizzazione dei trasporti, ma nel testo si specifica che si tratta di quelli aerei, marittimi e ferroviari. Per questi comparti è prevista una super-Authority allo scopo di garantire la concorrenza e “condizioni d'accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture e alle reti ferroviarie, aeroportuali e portuali”. Allo sviluppo delle infrastrutture è dedicata una parte del Capo III. Interessante il passaggio in cui si riconosce alle autorità
portuali la facoltà di "costituire sistemi logistici che intervengono, attraverso atti d'intesa e di coordinamento con le Regioni, le Province ed i Comuni interessati nonché con i gestori delle infrastrutture ferroviarie". Potenziata inoltre l’Antitrust, che spesso ha detto la sua anche sul trasporto: viene ora legittimata ad agire in giudizio contro gli atti dell’amministrazione pubblica. Contro il caro-accise Intanto però il primo effetto della manovra è l’aumento delle accise sui carburanti. Di fronte a questa conseguenza, dal mondo dell’autotrasporto è subito partito un coro di proteste: il coordinamento Unatras chiede una convocazione da parte del Governo ”in tempi stettissimi, per discutere e trovare le migliori soluzioni nell’interesse generale e del settore”. Anita parla di “un duro colpo per le imprese”, se si considera che il gasolio ha un’incidenza che varia dal 24% al 39% dei costi totali. La Fita rilancia anche un incontro con la committenza per affrontare l’emergenza costi.
Situazione difficile Passera: “faremo di tutto per recuperare il segno positivo” La prima uscita pubblica di Corrado Passera è stata, il primo dicembre, durante gli stati generali di Confcommercio. Il ministro ha sottolineato la fase di sofferenza che sta attraversando il paese. “Siamo in un momento molto difficile – ha affermato Passera – e stiamo sicuramente rischiando di rientrare in recessione e, di nuovo, come tre anni fa per cause non nostre, ma dobbiamo fare di tutto per recuperare il più velocemente possibile il segno positivo”. “Il governo – sottolinea Passera in una lettera inviata all’assemblea di Unioncamere - farà la sua parte attivando progressivamente misure tese a favorire il rilancio della crescita sostenibile, secondo la formula che il presidente Monti ha ben illustrato alle Camere e che lega lo sviluppo al rigore e all'equità. Sono conscio della responsabilità che in questo contesto mi viene dal guidare i due dicasteri che mi sono stati affidati". "Supereremo questo momento molto critico perché - ha concluso - sapremo lavorare insieme con la capacità di realizzare bene comune che, in questo momento, passa certamente per la crescita dell'economia e dell'occupazione, soprattutto dei giovani”.
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In meno di un mese, insomma, il confronto è entrato già nel vivo. Le risorse Per quanto riguarda gli stanziamenti di risorse, la partita si era praticamente già chiusa negli ultimi giorni del precedente Governo. La notizia importante è che agli inizi di dicembre lo stanziamento della Legge di Stabilità per il trasporto merci è stato iscritto allo stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Entro il 30 gennaio bisognerà rendere operativa la ripartizione delle risorse concertata tra il precedente Governo e le associazioni: 135 milioni di euro per sgravi fiscali sul contributo al Servizio Sanitario Nazionale per le assicurazioni RCA e sulle spese non documentate degli autotrasportatori per conto terzi monoveicolari, 91 milioni di euro per la riduzione dei premi Inail, 75 milioni per i rimborsi dei pedaggi autostradali, 30 milioni per finanziare il supporto al trasporto combinato stradamare (ecobonus) relativo ai viaggi effettuati nel 2011, 34 milioni per la riduzione della tassa di possesso degli autoveicoli pesanti e 35 milioni per la ristrutturazione del settore e alle iniziative per la formazione. I prossimi appuntamenti Presentata ormai la manovra, in attesa dell’approvazione parlamentare, ci si aspetta, dopo le feste di fine anno, l’avvio di un confronto con la categorie e con
le varie istanze istituzionali del trasporto, come l’Albo e la Consulta. Andranno riannodati tutti i fili di questioni annose e di altre
nuovissime. Insomma un grande lavoro per garantire all’Italia un sistema di mobilità delle merci più efficace, nell’interesse di tutti.
Attenzione alla criminalità Un’indagine di Conftrasporto rivela un settore sotto pressione Dopo il recente protocollo sulla legalità siglato con il ministero dell’Interno, la Conftrasporto prosegue il suo impegno in difesa della correttezza del mercato e contro le infiltrazioni criminali, con un’indagine realizzata in collaborazione con Format sulla competitività delle imprese del trasporto e degli operatori portuali (terminalisti e spedizionieri). I dati che emergono dalla ricerca sono preoccupanti: oltre sei imprese di autotrasporto e della portualità su cento in Italia continuano a subire la pressione della criminalità. Una pressione che ha spinto il 3,4 per cento delle imprese a considerare il trasferimento, la cessione, o addirittura la chiusura della propria attività a causa del rischio di subire rapine, furti o estorsioni, mentre lo 0,8 per cento delle imprese si è già arresa alla criminalità e ha già deciso di trasferire altrove, cedere o chiudere la propria attività.Tra le iniziative ritenute più efficaci per contrastare i fenomeni criminali, oltre il 60 per cento delle imprese chiede pene più severe e certezza della pena, mentre per il 51 per cento del campione è necessaria una maggiore collaborazione sul territorio tra imprese e forze dell’ordine. Per il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, “l’indagine conferma la necessità di proseguire l’impegno da tempo avviato con istituzioni e forze dell’ordine lungo tre assi principali: una sempre maggiore diffusione della cultura della legalità, la prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell’economia, l’adozione di iniziative per creare un contesto sicuro per le imprese, soprattutto quelle operanti in ambiti più sensibili o esposti”.
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Politica
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al 4 dicembre 2011 è in vigore il regolamento europeo nel quale sono previste le nuove regole per l’accesso alla professione di autotrasportatore. Un decreto dirigenziale ne ha recepito i principali contenuti, lasciando però aperte alcune importanti tematiche come la liberalizzazione al di sotto dei 35 quintali e la capacità finanziaria (vedi i dettagli a pag 8 e 9). Si poteva agire prima? E cosa poteva o può fare il nuovo Governo nell’ambito delle competenze previste dal Regolamento per i singoli Stati?
Accesso alla professione: la parola alle associazioni Dopo l’entrata in vigore del Regolamento europeo che prevede nuove regole per l’accesso, l’opinione dei rappresentanti delle principali associazioni di categoria Paolo Uggé, presidente Fai Il rischio – che, se non si agisce subito, è già una realtà – è quello di avere in giro sempre più autisti di mezzi fino a 35 quintali privi di capacità professionali e senza capacità finanziaria: chi paga in caso di danni? Che fine faranno la qualità e la sicurezza del trasporto? Ci attendevamo un provvedimento di legge e invece una delle prime responsabilità che si assume il nuovo ministro Passera è quella di rendere la sicurezza subalterna agli interessi economici, con il risultato di affidare parte del trasporto di merci a soggetti non idonei alla guida professionale, magari sfruttati da grosse case o da corrieri e con mezzi che vanno a forte velocità.
Giuseppina Della Pepa, segretario generale Anita Dal nostro punto di vista il problema serio non risiede tanto nella liberalizzazione per i veicoli al di sotto delle 3,5 ton, ma nel fatto che l’entità della capacità finanziaria viene ridotta indistintamente a 9000 euro per il primo veicolo e a 5000 per i successivi. Per il bene del mercato avremmo preferito di gran lunga che, almeno per i veicoli grandi, la soglia fosse rimasta ai 50mila euro. La nostra più grande preoccupazione è che questa riduzione dei requisiti possa avere un impatto negativo in un contesto già polverizzato e problematico come quello dell’autotrasporto italiano. Francesco Del Boca, presidente Confartigianato Trasporti L’introduzione del regolamento e la mancata iniziativa del ministro Passera per noi hanno una chiave di lettura semplice e al tempo stesso preoccupante: è un via libera all’illegalità e all’abusivismo. Dopo aver fatto tanto per cercare di salvaguardare la professionalità dell’autotrasporto, anche per le piccole portate, un regolamento europeo annulla in un colpo tutti i progressi e il legislatore italiano non fa nulla. Il risultato sarà la diffusione di piccolissimi trasportatori senza preparazione e senza professionalità che verranno sfruttati dal mondo confindustriale e delle società di logistica. Tutto questo a discapito della qualità dell’autotrasporto e della sicurezza stradale e sociale. Cinzia Franchini, presidente nazionale Cna Fita Ci auguriamo che il Governo Monti possa recuperare il tempo perduto, evitando che con il requisito delle 3,5 ton si perpetui la polverizzazione del nostro sistema d’impresa ed a tal proposito abbiamo richiesto che la soglia sia abbassata, nel segno della continuità ad 1,5 ton peraltro come accaduto in altri Paesi europei. Silvio Faggi, segretario nazionale Fiap Di sicuro si poteva fare meglio. È stato perso del tempo prezioso e ci ritroviamo con delle regole che non portano a niente di buono. Sono migliaia le aziende che si trovano penalizzate dal-
l’introduzione del regolamento europeo: sono quelle che avevano ottenuto una regolarizzazione che oggi, di fatto, non esiste più. Vorremo poi capire meglio quali conseguenze avrà il requisito dello “stabilimento”. Insomma, poche idee e anche confuse. Vedremo se sarà possibile operare dei cambiamenti, pur difficili, in corsa. Certo negli anni c’è stato un atteggiamento schizofrenico: ha ragione da vendere chi ha fatto corso ed esame negli ultimi anni e ora si sente preso in giro. Alberto Armuzzi, vicepresidente Legacoop Servizi L’applicazione della normativa europea, in sé giusta, non fa invece giustizia alle aziende italiane: anzitutto perché i nostri sono servizi prevalentemente a corto raggio e poi non v’è dubbio che liberalizzare il trasporto fino ai 35 quintali non va nella direzione di una qualificazione positiva del trasporto, anche in chiave di sicurezza, così come non è equo che il preposto possa prestare il suo incarico non a una, ma a cinque aziende. Maurizio Longo, segretario nazionale TrasportoUnito Fiap È una sconfitta della rappresentanza dell’autotrasporto, che non è stata in grado di gestire in tempi utili queste importanti disposizioni, che pure si conoscevano da due anni. Noi abbiamo spinto all’interno dell’Albo degli Autotrasportatori per costruire una proposta in tempi utili, il risultato finale è che ci troviamo in ritardo, con tanta incertezza e con le imprese che si lamentano poiché in alcuni casi subiscono immediatamente le disposizioni europee ed in altri casi sono costretti a mettersi in regola in soli sei mesi. Enzo Solaro, segretario generale Fedit Crediamo che il regolamento europeo per l’accesso alla professione contenga alcuni elementi di flessibilità utili e che il nostro mondo dovrebbe saper cogliere, come il limite al di sopra delle 3,5 ton per applicare le norme sull’accesso. Sarebbe utile comunque mantenere il requisito dell’idoneità finanziaria a 9000 + 5000 e consentire l’acquisto solo a chi ha dieci anni di comprovata anzianità nel settore. TIR144-2011 19
Focus Territorio
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Una “piattaforma logistica” naturale alle prese con i danni della crisi e alla ricerca di una interazione positiva tra le varie modalità di trasporto. Giachino: aprire un tavolo sull’autotrasporto sardo Yari Selvetella
Sardegna, cercando le rotte del futuro L
o avevano capito, circa tremila anni fa, anche i mercanti fenici: la Sardegna è un’isola posta in una posizione strategica per i traffici del Mediterraneo, una “piattaforma logistica” naturale per le merci in movimento tra l’oriente e l’occidente. Karalis – l’odierna Cagliari – rappresentava allora, assieme ad altri importanti scali isolani (Nora, Sulki, Tharros), un punto fermo nelle rotte dell’antico commercio internazionale. E oggi? Trenta secoli dopo la Sardegna attraversa una crisi denunciata dalle istituzioni e dagli operatori, alla ricerca di un rilancio e di una ripresa delle sue vocazioni più profonde. Anche a livello europeo, nei progetti che dovrebbero nei prossimi anni ridisegnare la trama infrastrutturale del continente, la Sardegna appare decisamente marginalizzata. Nelle “Prospettive finanziarie 2014-2020. Un bilancio per la strategia 2020, già sottoposto alla consultazione degli Stati membri, di corridoi trans-europei con “scalo” in Sardegna non sembra esservi traccia. E questo, per la più grande isola del Mediterraneo, non è di certo un buon segnale. La congiuntura economica, intanto, sta creando preoccupazioni e problemi un po’ in tutta l’Italia ma non c’è dubbio che alcuni territori rischiano, più di altri, di rimanere staccati dalle prospettive di ripresa su cui si misura l’Europa intera; tra questi c’è anche la Sardegna. Turismo in crisi Basti pensare al comparto turistico, ormai da decenni fiore all’occhiello dell’economia 20 TIR144-2011
sarda e in particolare di quella gallurese: nella zona settentrionale della Sardegna, quella, per capirci, della Costa Smeralda, si registra un calo del 23% dei passeggeri nei tre porti di Golfo Aranci, Porto Torres e Olbia. In quest’ultimo porto il calo raggiunge il 30%. Secondo il presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, Paolo Piro, tiene, invece, il traffico merci. Pur evidenziando una forte ripercussione sulla logistica del calo di presenze, Piro afferma che “il settore delle merci su gommato nei porti di Olbia e Porto Torres resiste alla crisi generale”. Punta invece sull’interazione tra le varie modalità Piergiorgio Massidda, appena nominato al vertice dell’Autorità portuale di Cagliari: “Occorre rilanciare l’autotrasporto nella sua intera-
Oltre alle difficoltà generali dell’economia, per la Sardegna esiste anche il problema della carenza di collegamenti
zione col trasporto navale. In Sardegna è un lavoro già avviato ma va intensificato anche con l’abbassamento delle tariffe e, per fare di Cagliari un nodo strategico, con l’incentivazione del traffico ro-ro”. Collegamenti difficili “Le cose stanno andando molto male – dichiara Vittorio Fradelloni, vice presidente della sezione trasporti di Confindustria nella Sardegna meridionale e imprenditore del settore –. Oltre alle difficoltà generali dell’economia e a quelle storiche della Sardegna, nel nostro settore ci sono problemi specifici molto seri, come la carenza di collegamenti. La Tirrenia ha pian piano dismesso le navi e non ha fatto investimenti. Penso, ad esempio, alla linea Cagliari-Genova.
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Da uno studio recentemente condotto dall’Associazione industriali si evince chiaramente il risparmio che può generare questo collegamento: almeno 200 camion al giorno direttamente in porto a Cagliari anziché su e giù per l’isola, e poi minor traffico anche in continente. La situazione è davvero difficile. La Tirrenia è stata messa in vendita e il suo acquisto da parte di tre armatori che già operano in Sardegna sta per diventare operativo. Non vorremmo che questo creasse situazioni di monopolio con conseguenti ricadute sulle tariffe. La crescita potrebbe venire anche dalla logistica, ma so per esperienza personale quanto sia difficile superare le burocrazie e operare in questo comparto”. Legalità per lo sviluppo Per saperne di più sulla situazione attuale dell’isola, abbiamo approfittato di un importante convegno che si è svolto a Cagliari agli inizi di novembre, organizzato da una delle associazioni rappresentative degli autotrasportatori, la Fiap che, proprio in queste settimane, vi ha avviato una sua presenza più strutturata sul territorio. La partecipazione dell’ex sottosegretario Bartolomeo Giachino, proprio all’indomani della pubblicazione dei costi minimi di sicurezza, ha permesso anzi ai lavori del convegno, focalizzato attorno ai temi della legalità della sicurezza e della lotta all’abusivismo, di connettere le questioni più locali ai temi di sicuro interesse nazionale. All’evento hanno preso parte circa duecento operatori del settore. Quali sono i prin-
Il tavolo dei lavori FIAP a Cagliari con, da sinistra: L. Loddo, S. Faggi, M. Bagnoli, B. Giachino, P. Caramelli, M. Zedda, R. Galanti
cipali problemi degli autotrasportatori sardi? L’aumento del costo del gasolio e delle assicurazioni, la difficoltà di ottenere pagamenti dalla committenza, le tariffe autostradali. Insomma gran parte dei problemi che riscontrano tutti i giorni molte aziende di autotrasporto italiano. A questi però vanno ad aggiungersi questioni strettamente connesse alle peculiarità dell’isola. Per i vettori sardi, infatti, le difficoltà geografiche nella competizione europea non si limitano all’attraversamento dei valichi alpini, ma si scontano già in partenza, con traghetti troppo cari su cui è quasi impossibile assicurarsi un margine di guadagno. Un’altra delicata questione riguarda l’ecobonus. Secondo le direttive dell’Unione europea, l’incentivo all’utilizzo delle Autostrade del
mare può essere ammesso solo laddove esistano delle alternative in altre modalità: in poche parole l’Ue accetta l’ecobonus solo se “convince” il trasportatore all’utilizzo del trasporto via mare anziché via terra. Ma in Sardegna c’è poco da convincere: non c’è alternativa al traghetto, dunque l’Europa non può ammettere il beneficio, poiché sarebbe considerato un indebito aiuto statale agli imprenditori del settore. Non sfugge tuttavia la paradossale condizione degli operatori sardi per cui, a fronte di maggiori ostacoli naturali, si viene aiutati di meno rispetto ad altri con più alternative a disposizione. Una delle possibili vie d’uscita potrebbe essere, per esempio, quella di rendere l’ecobonus in Sardegna un incentivo all’utilizzo di tratte navaTIR144-2011 21
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Sardegna, cercando le rotte del futuro li più lunghe rispetto ad alternative più brevi, superando così l’ostacolo europeo. Un tavolo per la Sardegna Secondo Roberto Galanti, coordinatore nazionale di Fiap, i problemi dell’autotrasporto sardo, e non solo, vanno dall’aumento di gasolio e assicurazioni, fino al caro traghetti e alla concorrenza del conto proprio. Ma c’è anche un problema di legalità: “Assistiamo a veri e propri fenomeni di ‘banditismo’, a un’illegalità spesso proveniente da paesi stranieri in cui la fantasia criminale la fa da padrona, fino alle imprese fantasma, che vanno cancellate dall’Albo. Bisogna però abbattere il muro di omertà e isolare chi si mette al di fuori della legge”. Ma la notizia più importante è arrivata dall’ex sottosegretario Giachino che, su queste problematiche, ha promesso il suo personale impegno, sia per quanto riguarda l’ecobonus, sia per quanto concerne l’apertura di un tavolo di confronto dedicato alle infrastrutture, ai porti e ai problemi irrisolti dell’autotrasporto sardo. La proposta del tavolo di confronto dovrà ora fare i conti con la nuova fase della politica nazionale che si è aperta nella scorse settimane. Costi minimi protagonisti Giachino sottolinea l’importanza, anche per la Sardegna, della pubblicazione delle tabelle sui costi minimi. “Abbiamo fatto un la-
voro importantissimo per l’autotrasporto, perché riteniamo che sia un settore fondamentale della nostra economia. Un lavoro che ci è costato spesso le critiche da parte delle associazioni dei committenti. Con l’approvazione dei costi minimi di sicurezza diamo alle imprese uno strumento per poter stare sul mercato, ma anche le aziende devono fare la loro parte evitando giochi al ribasso. In questi tre anni e mezzo così complicati per l’economia mondiale siamo riusciti a ottenere risultati che ora vanno preservati e approfonditi”. Tocca poi a Silvio Faggi, segretario generale di Fiap, spiegare alla platea il loro funzionamento. La preoccupazione di diversi autotrasportatori presenti è la difficoltà di vederli rispettati da parte della committenza. “Ora abbiamo uno strumento in più – spiega Faggi – e soprattutto possiamo puntare agli accordi di settore”. Sensibile ai problemi degli autotrasportatori anche il sindaco di Cagliari, il trentacinquenne Massimo Zedda: “Mio nonno ha cominciato come autotrasportatore, quindi la mia famiglia sa bene quali sacrifici siano necessari per questo mestiere. E soprattutto condivido l’appello al rispetto della legalità e contro la concorrenza sleale lanciato dagli autotrasportatori sardi”. Un impegno, quello per la legalità, che si estrinseca anche in maggiori e più efficaci controlli. Piero Caramelli, dirigente della Polizia stradale del compartimento Sardegna,
garantisce che da parte degli organi di controllo c’è grande attenzione a questa tematica e che proseguiranno le verifiche per la sicurezza e contro l’abusivismo. Un altro problema molto sentito in Sardegna è quello legato alle riscossioni di Equitalia. “Non è possibile – argomenta ancora Faggi – che, per non aver pagato il canone televisivo, un imprenditore rischi il sequestro del mezzo su cui lavora”. Proprio contro Equitalia hanno manifestato a Cagliari migliaia di persone il 10 novembre: allevatori, artigiani, trasportatori, prostrati dalla crisi economica. Un settore in crisi “Le rappresentanze dell’autotrasporto devono recuperare la loro capacità di essere tra la gente – afferma Beppe Gamboni, storico rappresentante dell’autotrasporto sardo – e fornire gli strumenti per condurre lotte utili alla categoria. In questo momento ce n’è un gran bisogno”. “I costi minimi di sicurezza sono un importante passo in avanti. Ci aspettiamo un interessamento e un sostegno anche da parte della Regione Sardegna” dichiara Luigi Loddo, coordinatore regionale Fiap. “Di questo passo i trasportatori - denuncia Pietro Saiu, presidente di Cna Fita Sardegna - già in forte crisi di liquidità, non avranno nemmeno i soldi per imbarcare gli automezzi con le merci sarde destinate al continente, con tutto danno per l’economia sarda. Le navi Tirrenia sono obsolete e c’è il problema della scarsa concorrenza”. Regione “piattaforma” Sulle possibilità di valorizzare la posizione strategica della Sardegna si è svolto, il 17 novembre, un convegno a Cagliari, promosso dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall’ assessorato regionale dei Trasporti, dal titolo "Progetto Territori Snodo/2 - Sardegna piattaforma logistica del Mediterraneo". Rimane infatti questa la vera prospettiva di sviluppo strategico della Sardegna, in un contesto internazionale in cui non mancano i tentativi, da parte di altri territori, di rivestire un ruolo centrale nei traffici tra est e ovest."Dobbiamo connetterci di più e meglio - ha dichiarato l'assessore ai Trasporti Christian Solinas - guardando non solo alla Penisola ma anche ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che possono utilizzare la Sardegna come punto baricentrico rispetto ai loro traffici commerciali”. “Siamo in un'isola e le esigenze sono diverse rispetto al Continente – afferma Salvatore Plaisant, segretario della Assospedizionieri Sardegna, perplesso sul collegamento tra porto canale e rete ferroviaria –. Nell'ultimo Libro Bianco dei Trasporti l’Europa ha preso atto che il trasporto merci, sulle distanze inferiori a 300 km, continuerà ad essere effettuato per larghissima misura con autocarri. Dobbiamo rilanciare il progetto di far partire la Zona franca doganale a Cagliari”.
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Piano Neve
Piano neve: ecco le strade a rischio A
L’elenco completoi delle strade
QR Code *
(* vedi istruzioni a pag.3)
nche quest’anno, per prevenire disagi alla circolazione in autostrada a causa di precipitazioni nevose, il Centro di coordinamento nazionale di viabilità ha definito il piano operativo per la stagione 20112012 che prevede, tra l’altro, il fermo temporaneo dei mezzi pesanti per prevenire blocchi alla circolazione. Gli obiettivi del piano sono quelli di raggiungere una tempestiva attivazione degli interventi delle varie strutture in presenza di criticità; individuare
le aree fuori dalla sede autostradale per le operazioni di regolazione del traffico pesante, dove poter garantire misure di assistenza in caso di fermo prolungato; di affinare le procedure di raccordo dei Comitati Operativi per la Viabilità (COV) delle Prefetture con "Viabilità Italia" e sul territorio con gli enti locali, le Forze di polizia e i COV limitrofi in caso di criticità sulle aree estese; e ancora il perfezionamento dei flussi informativi all'utenza, tra concessionarie autostradali e con
particolare riferimento al settore dell'autotrasporto. Di seguito pubblichiamo le autostrade e i raccordi autostradali su cui è obbligatorio circolare con pneumatici da neve o con catene a bordo, e il periodo di applicazione, mentre il piano completo per la regolamentazione della “circolazione dei veicoli pesanti in presenza di neve" è riportato sul sito della Polizia di Stato al seguente link: http://www.poliziadistato.it/ articolo/view/24449/
LE AUTOSTRADE E I RACCORDI AUTOSTRADALI PER CUI È PREVISTO L’OBBLIGO
Lazio
Friuli V.G.
E. Romagna
Campania
Calabria
Abruzzo
Strada
dal km
al km
Periodo di obbligo
312 (Vicovaro-Mandela) 33,300 (Vicovaro-Mandela) 73,671 (svincolo direzione Torano)
507 (Poggio Imperiale-Lesina) 149 (Basciano/Villa Vomano) 186 (Pescara innesto A14)
dal 1/12/11 al 15/3/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
103,800 (Padula-Buonabitacolo)
194 (Frascineto)
dal 15/11/11 al 31/3/12
103,800 (Padula-Buonabitacolo) 26 0
194 (Frascineto) 127 12,5
dal 15/11/11 al 31/3/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
195,247 (Raccordo Casalecchio) 29,8 05,200 (Parma Ovest)
358,6 (Arezzo) 230 (Ancona Sud-Osimo) 91,390 (Aulla)
dal 1/11/11 al 15/4/12 dal 1/12/11 al 15/3/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
10,500 (Interconnessione A4 CAV) 0 (All. A4 Palmanova)
125,869 119,925 (Confine di Stato)
dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
AUTOSTRADE E RACCORDI
A14 Bologna-Taranto A24 Roma-Teramo A25 Roma-Pescara
AUTOSTRADE E RACCORDI
A3 Napoli-Reggio Calabria
AUTOSTRADE E RACCORDI
A3 Napoli-Reggio Calabria A16 Napoli-Canosa RA09 Benevento A16
AUTOSTRADE E RACCORDI
A1 Milano-Napoli A14 Bologna-Taranto A15 Parma-La Spezia
AUTOSTRADE E RACCORDI
A4 Torino-Trieste A23 Palmanova -Tarvisio A28 PortogruaroConegliano Veneto RA Villesse-Gorizia
0
Intero tratto 16,651
dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
33,3 (Vicovaro-Mandela) 73,671 (svincolo dir. Torano)
149 (Basciano/Villa Vomano) 186 (Pescara innesto A14)
dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
AUTOSTRADE E RACCORDI
A24 Roma-Teramo A25 Roma-Pescara
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Strada
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dal km
al km
Periodo di obbligo
Marene 84,5 (Serravalle Scrivia) 48,831 (Sestri Levante)
Savona 125,778 (Genova Bolzaneto) 75,761 (Brugnato)
dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
0 0
59,666 17
dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
143,844 (Cattolica) 312 (Porto Sant’Elpidio)
230 (Ancona Sud-Osimo) 507 (Poggio Imperiale-Lesina)
dal 1/12/11 al 15/3/12 dal 1/12/11 al 15/3/12
0 (Ascoli Piceno)
2,5 (svincolo Marino)
dal 15/11/11 al 15/4/12
Marene 0 0 0 35
Savona 6,6 59,666 17 72,385
dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/10/11 al 15/4/12
65
75
dal 12/12/11 al 16/3/12
100
130
dal 12/12/11 al 16/3/12
210,100 (Sasso Marconi) 81,300 (Lucca Ovest) 170 (Interconnessione Livorno) 282,200 05,200 (Parma Ovest) 0 0
358,600 (Arezzo) 66,890 (Massarosa) 207 (Rosignano Marittimo) 287,900 91,390 (Aulla) 56,360 19,100
dal 1/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 1/11/11 al 15/4/12 dal 1/11/11 al 15/4/12
19,090
58,470 (Ponte San Giovanni PG)
dal 1/12/11 al 31/3/12
Liguria
AUTOSTRADE E RACCORDI
A6 Torino-Savona A7 Milano-Genova A12 Genova-Roma A26 Genova VoltriGravellona Toce A26 Raccordo A26-A7
Piemonte
Marche
AUTOSTRADE E RACCORDI
A14 Bologna-Taranto RA11 Ascoli PicenoPorto d’Ascoli
AUTOSTRADE E RACCORDI
A6 Torino-Savona Raccordo di Fossano
A26 Genova Voltri-Gravellona Toce RA A26-A7 A32 Torino-Bardonecchia
Sicilia
AUTOSTRADE E RACCORDI
A19 Palermo-Catania tratto Buonfornello-Tre Monzelli
A19 Palermo-Catania tratto Caltanissetta-Mulinello
Toscana
AUTOSTRADE E RACCORDI
A1 Milano-Napoli A11 Firenze-Pisa A12 Genova-Roma tratto SS1 Aurelia I Lotto
A15 Parma-La Spezia RA03 Siena-Firenze RA06 Bettolle-Perugia
Umbria
tratto Bettolle-Castiglione del Lago
AUTOSTRADE E RACCORDI
RA06 tratto Bettolle-Perugia
AUTOSTRADE E RACCORDI
Veneto
A4 Torino-Trieste tratto Brescia-Padova tratto Padova-Venezia tratto Venezia-Trieste
A27 Venezia-Belluno
228,600 (Brescia Est) 363,724 10,5 Intero Tratto
Nodo Interconnessione A57-Bretella Marco Polo-A27
0
Valle d’Aosta
A28 PortogruaroConegliano Veneto
251,700 (Sirmione) 406,976 125,869
dal 1/11/11 al 31/3/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12 dal 15/11/11 al 15/4/12
Innesto SS51
dal 15/11/11 al 15/4/12
Intero Tratto
dal 15/11/11 al 15/4/12
Imbocco traforo
dal 15/10/11 al 15/4/12 dal 15/10/11 al 15/4/12 dal 15/10/11 al 15/4/12 dal 15/10/11 al 15/4/12 dal 15/10/11 al 15/4/12
AUTOSTRADE E RACCORDI
T1 Traforo Monte Bianco T2 Traforo Gran San Bernardo A5 Aosta-Traforo Monte Bianco RA A5 SS27 del Gran San Bernardo A5 Torino-Aosta
110,937 0 53,192
143,400 7,900 110,934
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Associazioni
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Fedit: le tre priorità del nuovo mandato
Rinnovo del contratto collettivo, distribuzione urbana delle merci e disciplina del mercato dei fornitori sono i punti su cui si concentrerà Stefania Pezzetti, neo presidente Fedit
S
ono tre i punti principali che Stefania Pezzetti, neo presidente della Fedit, l’associazione di rappresentanza dei corrieri espresso in Italia, porterà avanti con il proprio mandato: rinnovo del contratto collettivo, distribuzione urbana delle merci, e disciplina del mercato dei fornitori. In molte città sono presenti zone a traffico limitato per disciplinare il centro storico. La Ztl come si coniuga con la distribuzione urbana delle merci? La distribuzione urbana delle merci in città è una questione molto importante, che può essere affrontata soltanto attraverso specifici accordi con le Istituzioni; il problema non può essere risolto, infatti, per via impositiva consentendo l’ingresso in città solo veicoli elettrici, ma coniugando politiche ambientali con le esigenze delle imprese e la tutela della libera concorrenza, nella logica di uno sviluppo compatibile. In ogni caso il dialogo con le Istituzioni sarà un punto fondamentale del mio programma con il coinvolgimento di tutte le imprese associate alla Fedit nella ricerca delle migliori soluzioni possibili.
Cosa ne pensa del sistema infrastrutturale del nostro Paese? Sarete impegnati anche su quel fronte? Quella delle infrastrutture è una delle note dolenti del nostro Paese, poichè sono insufficienti ed inadeguate rispetto alle modificate esigenze di mobilità, delle persone e delle merci. Sono indispensabili investimenti mirati e qualificati, tanto per la rete stradale che per quella ferroviaria. Nonostante le grandi difficoltà indotte dall’attuale crisi economica, ritengo che il Governo debba trovare le risorse necessarie per modernizzare la rete infrastrutturale italiana e che questa sia una scelta prioritaria per qualsiasi politica di sviluppo. In questo senso, l’aver riunito sotto un’unica guida Sviluppo economico, Trasporto e Infrastrutture mi sembra rappresenti un passo nella giusta direzione: sono tre concetti indissolubilmente consequenziali e intrinsecamente connessi.
Un altro problema è quello della responsabilità solidale, vale a dire il fatto che l’azienda appaltante è responsabile in solido con l’impresa appaltatrice per le sue inadempienze retributive e contributive. Lei è favorevole? Il principio della responsabilità solidale potrebbe anche essere di per sè condivisibile. La Fedit chiede, però, che siano dati strumenti di controllo alle aziende appaltanti, così che possano verificare, in modo adeguato, la correttezza delle retribuzioni (e dei relativi contributi previdenziali) corrisposte dalle imprese appaltatrici ai propri dipendenti. Qualora l’impresa appaltante sia in grado di dimostrare di aver verificato quanto di sua competenza, dovrebbe essere esclusa dalla responsabilità solidale. Altrimenti si rischia di continuare a non tutelare chi si attiene alle previsioni di legge. Cosa cambia con i costi minimi? Devo premettere che ritengo che la legge non dovrebbe limitare o impedire la libera contrattazione tra le parti e che un surplus di burocrazia non sia di sostegno allo sviluppo delle imprese. Di conseguenza, non siamo entusiasti della norma che ha introdotto i cosiddetti “costi minimi”. Trattandosi, però, di una legge dello Stato, abbiamo cercato di trovare soluzioni equilibrate e accettabili per tutti. Penso che le tabelle definite lo scorso 2 novembre dall’Osservatorio dell’autotrasporto vadano in questa direzione.
Stefania Pezzetti, presidente dell’associazione di rappresentanza dei corrieri espresso in Italia
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http://www.fedit.it
Quali saranno le altre priorità da affrontare durante il suo mandato? In primo luogo saremo impegnati in una difficile trattativa per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro; vorremmo, inoltre, meglio disciplinare il mercato dei fornitori. Il nostro obiettivo è quello di definire, in
entrambi gli ambiti, un sistema di regole condivise che introducano più elevati livelli di flessibilità, assieme a maggiori tutele per chi lavora, evitando così un eccessivo aumento dei costi, non sostenibile in questo momento dalle nostre imprese. Occorre uno “sforzo di fantasia” da parte di tutti, ad esempio individuando nuove formule contrattuali. Anche il Governo dovrà fare la sua parte, con misure che riducano il costo del lavoro e favoriscano l’emersione di quelle zone “grigie” ancora presenti nel settore.
(* vedi istruzioni a pag.3)
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Due veicoli pesanti (anche se molto differenti tra loro) della stessa Casa, sullo stesso percorso e con lo stesso dispositivo (l’Optiroll) pensato per risparmiare carburante Ferdinando Tagliabue
Renault: con Optiroll obiettivo risparmio Magnum
I
l trasporto pesante stradale per Renault ha due nomi, entrambi amati e apprezzati, uno più giovane e meno originale, l’altro più anziano (e forse anche ormai prossimo al pensionamento) ma sicuramente più originale e unico nel panorama del veicolo pesante stradale europeo. I due camion, Premium e Magnum, sono stati recentemente aggiornati e arricchiti con il sistema Optiroll, un dispositivo che lavorando sul cambio Optidrive+ permette l’inserimento della funzione ruota libera controllata che sfrutta l’inerzia del veicolo allo scopo di ridurre il consumo di carburante e che porta immediatamente il regime di rotazione a 500 giri/mi. Cos è Optiroll Il pack Optiroll di Renault è disponibile esclusivamente su veicoli Euro5 dotati di Optidrive+. La funzione Optiroll, che si trova nell’omonimo pack e che può essere attivata o disattivata mediante un interruttore posto sulla plancia, consente l’inserimento automatico della cosiddetta funzione “ruota libera controllata” del cambio Optidrive+ e conseguentemente di impiegare in maniera ottimale l’inerzia del veicolo con evidenti vantaggi in termini di consumo di carburante. Questa funzione, che è disponibile in modalità regolazione della velocità, si attiva quando non vi sono richieste di accelerazione o di frenata da parte del regolatore di velocità. In questi casi, si ha l'apertura della catena cinematica per effetto dell'attivazione della funzione "ruota libera controllata" che comanda il relais del cambio Optidriver+; in questo caso il motore inizia a girare al minimo e così i tratti di percorrenza lunghi in lievissima pendenza vengono sfruttati in modo ottimale. Nel momento in cui le condizioni non sono più favorevoli al risparmio di carburante o anche quando si verifica un intervento dell’autista (nel caso di una frenata o dell’uscita dalla modalità di regolazione della velocità) la funzione Optiroll si disattiva automaticamente con il contemporaneo inserimento del rapporto più adatto. Soft Cruise e Soft Cruise+ Soft Cruise e Soft Cruise+ sono dei regolatori di velocità “intelligenti” il cui scopo è di ridurre il consumo di carburante; infatti il mantenimento in ogni situazione (ed in special modo in salita) di una velocità impostata può richiedere quantità di energia (e di gasolio) relativamente importanti rispetto al reale vantaggio ottenuto mentre con Soft-Cruise Control e Soft Cruise+, il veicolo calibra la velocità per mantenere un regime motore adeguato alla fascia di velocità utilizzata e con il migliore rapporto coppia/rendimento; in certi casi la velocità reale del veicolo può risultare inferiore alla velocità impo-
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stata di 2 km/h sul Premium DXi11 (Soft Cruise) e di 3 km/h sul Magnum (Soft Cruise+).
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Un veicolo unico, l’altro meno ma…. Il Renault Magnum è stato un veicolo di riferimento per il segmento del veicolo industriale anche se mai imitato, proprio per la sua unicità. La sua cabina è stata per tanti la più spaziosa del mercato con un’altezza interna di quasi 2 metri, pavimento completamente piano, una eccezionale volumetria di stivaggio (di quasi 1100 litri) con tre vani con anta di chiusura, un vano centrale con apertura a saracinesca e una cappelliera a tre scomparti. Notevole anche la zona notte, non solo incredibilmente spaziosa ma anche accurata fin nel dettaglio e particolarmente ac-
L’Optiroll si attiva quando non sono richieste accelerazioni o frenate dal regolatore di velocità
La modalità Power Con la modalità Power si va a modificare la strategia di passaggio dei rapporti del cambio Optidriver+ (passaggio rapporti a un regime più elevato, scalata, ecc.) quando l'autista supera il punto duro del pedale dell'acceleratore; con questa modalità si va a migliorare la mobilità ma nel contempo aumentano i consumi di carburante; questa funzione può essere esclusa proprio per evitare eccessivi consumi. Allo scopo di sfruttare al meglio tutta la coppia motore messa a disposizione dal DXi13 Euro5, sul Magnum il comando del cambio Optidriver+ è stato ulteriormente ottimizzato e il software, specifico per questo veicolo, consente di passare i rapporti del cambio 50 giri/min prima, in fase di accelerazione o 50 giri/min dopo in decelerazione. In prova doppia Come già accennato in precedenza i pesanti stradali della Casa francese sono due e se da un lato è vero che entrambi sono destinati allo svolgimento dello stesso tipo di missione è anche altrettanto vero che defferiscono notevolmente tra loro. Il Magnum è stato un veicolo a dir poco rivoluzionario sullo scenario europeo per tanti anni mentre il più “normale” Premium è stato pensato su un ampio spettro di impieghi, non solo quello del pesante stradale (Premium strada), ma anche per gli scenari urbani e regionali (Premium distribuzione) e persino per la cantieristica e la distribuzione in cantiere(Premium Lander). Quindi nessun punto in comune se non l’appartenenza allo stesso marchio, un po’ poco per una prova confronto. Ma non è così, visto che per entrambi i pesanti stradali è stato pensato il sistema Optiroll che, sfruttando l’inerzia del veicolo, consente sensibili risparmi sul carburante.
Premium
cogliente, con un materasso in tre zone da 140 mm di spessore, lungo quasi 2 metri e largo 75 cm. Il Premium è sicuramente un veicolo molto più normale rispetto al Magnum ma anche più moderno, con comandi perfettamente a portata di mano, un cruscotto avvolgente e funzionale, spazi di custodia ampi ma non certo da record ma comunque ben accessibili. Il Premium poi offre un’eccellente visibilità sulla strada e anche sui dintorni grazie ad un parabrezza di ampie dimensioni perfettamente sgombro e dai cristalli laterali che scendono molto in basso, dai generosi retrovisori anti vibrazione e un ante visore di tutta sicurezza.
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Ranault: con Optiroll obiettivo risparmio
La scala di accesso tando intelligentemente La cabina del Premium ofalla cabina del Magnum l’inerzia del veicolo, un’inerfre a conducente e passegè estremamente zia che (ce ne siamo accorgero spazio, comfort e lioriginale, ampia e ti nel corso della prova) bertà di movimento grazie composta da quattro l’occhio e la sensibilità di chi anche all’assenza della leva gradini, di cui l’ultimo sta alla guida non è in gradel cambio sulle versioni Opspostato sulla do di sfruttare e percepire. tidriver+, ai sedili a sospensinistra Anche su un percorso appasione pneumatica (ci sono anche rentemente pianeggiante come la quelli gran comfort riscaldati e Torino Milano, sia in una direzione sia con contenimento lombare) nonché in quella opposta, in condizioni apparenteun’ampia serie di allestimenti. Le postazioni mente pianeggianti, la sensibilità dell’Optidi guida dei due veicoli sono molto simili, enroll percepiva la possibilità di sfruttare l’inertrambe con un cruscotto ergonomico in cui zia del veicolo portando immediatamente il sono raggruppati gli elementi necessari alla guida ed i comandi al volante del cambio Opimotore a 500 giri/min a tutto vantaggio dei tidriver+, di serie sul Magnum e in alternaconsumi e senza nessuna penalizzazione (se tiva ad altri sette cambi (4 meccanici e 3 ronon minima) per la media oraria. botizzati) per il Premium. Due motori, una filosofia Optiroll+ e Optiroll: una soluzione I motori che equipaggiano i due veicoli in ottimale prova sono tra loro differenti anche se molL’efficienza del cambio robotizzato Optito simili. Il Magnum della prova è equipagdriver+ è sicuramente nota e ci è stata ultegiato con il DXi 13 nella versione più potente, riormente confermata nel corso di questa duquella da 520 CV (ma viene proposta anche plice prova dove con entrambi i veicoli è stacon 440 e 480 CV) che dispone anche delto possibile constatare non solo l’eccellente la coppia più elevata (2600 Nm a 1050/1430 giri/min) garantendo nel contempo maggior comfort di guida ma anche la capacità di tenere sotto controllo i consumi di carburanregolarità alla velocità commerciale. te. Optidriver+ fa riferimento ad una cenIl DXi 13, analogamente al DXi 11 è un sei tralina che provvede a selezionare e inserire cilindri in linea, rispettivamente di 12,8 e 10,8 via via il miglior rapporto in base al regime litri, turbo compressi con waste gate. Endel motore e del cambio. Nel caso si voglia trambi i propulsori si avvalgono del sistema intervenire manualmente in maniera errata SCR di post trattamento per rispondere alla la manipolazione viene inibita in modo tale normativa Euro5. Entrambi i motori, Euro5 da escludere ogni possibilità di fuorigiri; EEV, possono avvalersi dell’iniezione ad alta inoltre, grazie alla presenza di un minor nupressione (2000 bar) per iniettori pompa di mero di pezzi meccanici in movimento riseconda generazione regolati elettronicamente, 24 valvole, alberi a camme in testa spetto ad un cambio tradizionale, si riduce la manutenzione e nel contempo cresce la due distribuzione posteriore. rata della frizione. Nonostante la considerevole differenza di Le eccellenti prestazioni fornite da Optipotenza (520 CV contro 460 CV) le prestadriver+ sono solo l’anticipazione a quanto ofzioni sul tratto da Arluno a Courmayeur di ferto dalla funzione Optiroll che è associata quasi 200 km, risultano leggermente a favore al cambio Optidriver+ e che permette di ridel Premium che copre il percorso in 2 ore e durre ulteriormente e in maniera sensibile i 31 minuti ad una media di 78,55 km/h con consumi di carburante semplicemente sfrutun consumo di 2,72 km/lt contro il Magnum
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che copre il I fari (la cui parte interna è cromata) sono percorso in 2 integrati nel paraurti e ore e 35 misovrastati dai riflettori nuti ad una aerodinamici e media di antisporco 76,52 km/h e con un consumo di 2,58 km/lt. Al ritorno però i risultati si capovolgono e vedono primeggiare il Magnum che viaggia ad una media di 82,3 km/h con un consumo di 4,13 km/lt mentre il Premium si deve accontentare di coprire il percorso ad una media inferiore di quasi un km (81,4 km/h) anche se con un consumo di 4,21 km/lt. Si tratta di risultati sicuramente notevoli specie se consideriamo che nel tratto tra Verres e Chatillon viaggiamo su una sola corsia ed inevitabilmente rallentati. Quello che è doveroso sottolineare è l’eccellente silenziosità di entrambi i veicoli anche se, anche sotto questo aspetto il Premium ci sembra migliore; alla pari anche il livello di comfort. I due veicoli sono entrambi eccellenti, la visibilità è sempre molto buona anche se ci sembra leggermente migliore quella offerta dal Magnum, almeno in termini di visibilità anteriore mentre quando ci si trova con strade più strette e soprattutto traffico cittadino, il Premium offre qualche cosa di più in termini di visibilità laterale. Risultato di perfetta parità invece per quanto concerne la frenata anche perché entrambi i pesanti oltre all’eccellente Optibrake mettono a disposizione il potente rallentatore idraulico Voith V115 da 500 kW comandato mediante la leva al volante da 5 posizioni e freni a disco su tutti gli assi. E per concludere proprio sulla parità ci dobbiamo soffermare a causa dei tanti pregi (e pochi difetti) che questi due pesanti possono vantare anche se dobbiamo ammettere una certa preferenza, seppur minima, nei confronti del Premium.
Tecnica
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Nuova cabina e nuovo comfort per la serie HD9 di Astra. La gamma, come sempre ampia e articolata, sarà completata nel corso del 2012
Ferdinando Tagliabue
Astra HD9: nuovo comfort per il cava cantiere L’
Astra, società del gruppo Iveco dal 1986, è un grande specialista nel campo dei veicoli cava cantiere e per gli impieghi più gravosi. E gli impieghi cui sono destinati i veicoli è confermato dalla sigla che identifica i suoi mezzi d’opera: HD ovvero Heavy Duty. La serie più recente si chiama HD9 e quando sarà completa, comprenderà veicoli a due, tre e quattro assi, a trazione semplice o integrale, con omologazioni a pesi legali ed eccezionali e tutti con motorizzazioni Cursor 13 Euro5 a gestione elettronica. Le possibilità di personalizzazione sono pressoché illimitate e permettono di costruire un veicolo in grado di soddisfare le più specifiche esigenze nel mondo del cava cantiere, della cantieristica, delle costruzioni o del trasporto eccezionale. Acciaio per la cabina La nuova gamma Astra si caratterizza per numerosi aspetti innovativi, ma l’aspetto sicuramente più evidente è rappresentato dalla cabina che, dopo anni in materiale composito, ha lasciato il posto all’acciaio trattato. Proposta in versione con guida a destra o sinistra, rappresenta un perfetto equilibrio tra comfort e prestazioni elevatissime e mantiene la struttura a quattro sospensioni meccaniche completamente regolabili nel precario, in modo da assicurare un corretto comfort di guida per l’operatore su qualsiasi tipo di fondo. Inoltre, grazie all’adozione di rinforzi sotto scocca e di nuovi attacchi, nonché cinematismi ridisegnati, le sospensioni della cabina possono lavorare non solo in maniera più fluida ma anche azzerandone i movimenti laterali.
Visibilità ottimale Il design è sicuramente aggressivo e pur senza discostarsi dalla serie precedente mostra un’aria da veicolo speciale. Le finestrature sono particolarmente ampie e i nuovi retrovisori, proposti in esecuzione motorizzata e / o riscaldata, assicurano una visibilità ottimale. I passaruota sono stati ridisegnati per poter ospitare varie gommature, dalle classiche 13R22.5 alle 16.00R20. Salita e discesa dalla cabina non sono semplicissime, ma maniglie e corrimano sono di grande aiuto così come l’apertura delle portiere a 90°. Internamente si apprezzano i nuovi rivestimenti dei sedili, la completezza della strumentazione, il sistema di diagnosi integrata nel display LCD a colori, posizionato tra gli elementi del cruscotto. La pulsantiera centrale si raggiunge agevolmente, così come le rinnovate bocchette di areazione. La driveline I motori Cursor in varie tarature assicurano agli HD9 elasticità di marcia ed elevata potenza frenante, fondamentali nell’impiego cantieristico. La scelta dei cambi è ampia e prevede la possibilità di scelta tra cambi meccanici (tra cui il nuovo ZF Ecosplit da 4 a 16 marce), l’automatizzato “Astronic” a 16 marce e il completamente automatico Allison 4700. Secondo il tipo di impiego più o meno gravoso, vi è la possibilità di equipaggiare i mezzi con assali e motoassali anteriori da 8 - 8,5 o 9 ton. arrivando anche ad offrire una versione rinforzata con portata di 10 ton. sui motoassali dei modelli 6x6 e 8x6, per impieghi estremi, su fondi poco compatti o cedevoli, come sabbia o fango o ancora alle-
La nuova cabina della serie HD9 risulta molto più grintosa della serie precedente.
Lo scarico alto (che sovrasta il serbatoio dell’AdBlue) è molto apprezzabile nell’ambito di lavori stradali e con personale a terra.
stimenti speciali, con carichi concentrati sull’asse anteriore (è il caso di verricelli, gru, strutture per la perforazione o altro ancora). Un telaio molto apprezzato Il telaio è sicuramente uno dei punti di forza degli HD9; è realizzato in acciaio speciale ad altissima resistenza, con un elevato limite elastico, ed è costituito da due longheroni piani e paralleli per l’intera lunghezza con sezione a C da 320 x 90 x 10mm e uniti tra loro da traverse. Si tratta di un telaio capace di sopportare carichi gravosi in ogni condizione di terreno, riducendo al massimo gli stress torsionali e assicurando grande stabilità anche con baricentri molto alti. Sospensioni paraboliche a tutto comfort Per la gamma HD9 sono previste balestre paraboliche anteriori e posteriori che assicurano non solo un miglior comfort ma anche una maggiore silenziosità. N el caso di allestimenti particolari con baricentri alti e utilizzi particolarmente gravosi, sono disponibili come optional le balestre semiellittiche; per entrambe le soluzioni, sono disponibili le barre stabilizzatrici. TIR144-2011 31
Comunicazione
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Radio e Tv: i nuovi programmi per l’autotrasporto Partite in questi giorni nuove trasmissioni radiofoniche e televisive dedicate al settore. Obiettivo: sfatare luoghi comuni e pregiudizi
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l Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha avviato una fase di grande rilancio delle sue attività di comunicazione e informazione. Alcuni progetti innovativi e di grande impatto sul pubblico sono infatti partiti nei giorni scorsi, altri scaldano i motori per le prossime settimane: nuove trasmissioni, radiofoniche e televisive, realizzate con il contributo dell’Albo, sui canali della Rai. Con una grande
“Riparte il dialogo diretto con il pubblico italiano sul tema dell’autotrasporto” novità. Ad ospitare i nuovi programmi, stavolta, sono le “ammiraglie” del servizio pubblico italiano: Rai Uno per quanto ri-
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guarda la tv e Radio Rai Uno per quanto riguarda il servizio radiofonico. Va già in onda, ogni venerdì alle 12.35 su Radio Rai Uno, il programma “Sulla buona strada…l’Italia in movimento”: un interessante viaggio nel settore dell’autotrasporto e nel territorio italiano. La trasmissione, della durata di circa mezz’ora, ha un ampio spazio dedicato a informazione e comunicazioni di servizio utili alla categoria (è previsto anche un “giornale radio Tir”), ma anche alla musica e ai momenti di intrattenimento. In ogni puntata una giornalista inviata in tutta Italia darà voce agli autotrasportatori e alle loro famiglie, per poi concludere con un ospite famoso, che racconterà delle sue esperienze di viaggio e anche del suo rapporto con gli autotrasportatori. Ma, per quanto riguarda la radio, l’offerta informativa dell’Albo non finisce qui: tutti i giorni,
sempre su Radio Rai Uno, vengono trasmesse finestre quotidiane alle ore 17.50, con “pillole” di informazione all’interno del programma “Tornando a casa”, condotto da Enrica Bonaccorti. Partirà tra breve anche un altro importante progetto. E stavolta l’autotrasporto entrerà direttamente, grazie alla Tv, nelle case degli italiani, nell’ambito del programma di Rai Uno Easy Driver, storico appuntamento in tv per il mondo dei motori, in una fascia oraria – quella della domenica mattina – che, secondo le recenti rilevazioni, convoglia davanti al video, su Rai Uno, circa tre milioni di persone. Insomma un intervento che finalmente permette di dialogare in modo ampio e ragionato con il pubblico italiano, sfatando pregiudizi, proponendo approfondimenti e diffondendo l’immagine di una categoria professionale che può fornire un contributo decisivo alla ripresa dell’economia italiana.
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Premio
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l titolo di “Truck Of The Year 2012”, come era facilmente prevedibile, è stato conferito al nuovo Mercedes-Benz Actros in occasione del Salone “Trailer 2011” di Kortrijk, in Belgio. La giuria, composta da giornalisti specializzati del settore appartenenti a 24 Paesi europei, ha premiato l’Actros per la quarta volta (dopo i successi del 1997, 2004 e 2009) mentre per Mercedes quello del 2012 è l’ottavo titolo (l’ultimo era stato quello dello scorso anno con l’Atego) che fa della Casa tede-
Mercedes e Renault Truck & Van of the year Per la quarta volta il Mercedes-Benz Actros si è aggiudicato il riconoscimento. Nella categoria veicoli leggeri per la prima volta ha vinto un veicolo elettrico, la furgonetta Renault Kangoo sca la più premiata da questo concorso.
Il premio Van of the Year 2012 è andato alla furgonetta elettrica Renault Kangoo ZE
Vittoria schiacciante L’Actros si è aggiudicato il premio con 161 punti staccando in maniera molto netta il secondo arrivato, il Tatra Phoenix con 67 punti che a sua volta ha sorprendentemente superato lo Sca-
Il Mercedes-Benz Actros eletto vincitore del titolo “Truck of the Year” da una giuria di giornalisti specializzati
nia Euro 6 che si è fermato a 50 punti. Secondo i criteri stabiliti dalla giuria, il riconoscimento “Truck Of The Year”, premia ogni anno il veicolo che è in grado di offrire il migliore contributo in termini di redditività, emissioni, sicurezza, guidabilità e comfort nel trasporto su strada. “Siamo orgogliosi che la giuria di “Truck Of The Year” abbia confermato il nostro impegno conferendoci questo prestigioso riconoscimento ha commentato Hubertus Troska, responabile Mercedes-Benz Trucks -. Per oltre 10 anni l’intero team si è dedicato con impegno, passione, anima e cuore alla creazione del nuovo Actros, che è destinato ad affermarsi come protagonista nel panorama dei veicoli industriali nei prossimi anni” Ancora migliore Il nuovo Mercedes Actros è stato completamente riprogettato e proprio ciò ha permesso un ulteriore perfezionamento di un veicolo già di altissimo livello; il nuovo modello offre anche considerevoli vantaggi economici, grazie a sensibili risparmi di carburante e un migliore comfort di guida, attribuire soprattutto ai miglioramenti introdotti in termini di maneggevolezza. Da ricordare, infine che i nuovi Actros rispettano gli standard sulle emissioni Euro VI e sono in grado di offrire consumi inferiori (rispetto al modello precedente) del 6-7% in versione Euro5 e del 3-4% in esecuzione Euro6. La prima volta di un elettrico Nella categoria dei veicoli leggeri, il premio Van of the Year 2012 è andato alla furgonetta elettrica Renault Kangoo ZE che ha fatto il suo debutto presso le concessionarie francesi il 28 ot-
tobre scorso. È la prima volta che un veicolo completamente elettrico conquista l’ambito il titolo, e il piccolo Renault lo ha fatto conquistando 104 punti (su 168 disponibili) e distanziando in maniera netta gli altri concorrenti: l’Iveco Daily, il Fiat Ducato ed il Volkswagen Caddy. Volumi non penalizzati Il Kangoo Z.E. ha lo stesso volume di carico di un normale Kangoo Express (da 3 a 4,6 mc secondo la versione) grazie alla soluzione della batteria posizionata sotto il pianale; il veicolo viene proposto in 2 lunghezze e 3 versioni, Kangoo Z.E., Kangoo Z.E. Maxi 2 posti e Kangoo Z.E. Maxi 5 posti; tutte le versioni sono realizzate sulle stesse linee del Kangoo termico, anch’esso prodotto nell’impianto francese MCA di Maubeuge. Il Kangoo Z.E. è già in vendita in Francia a 20 mila euro più iva a cui però vanno tolti i 5 mila euro di bonus statale; la batteria viene noleggiata ad un costo di 72 euro mensili per una percorrenza di 10 mila km/anno. Il Presidente della giuria, Pieter Wieman, si è così espresso: “Con Kangoo Z.E., Renault rende accessibile la proposta elettrica agli utenti di furgonette in Europa, offrendo un contributo essenziale all’ambiente”. Jean-Marie Hurtiger Direttore della Divisione Veicoli Commerciali di Renault, ha dichiarato: “Questo premio ricompensa il lavoro delle donne e degli uomini di Renault, impegnati da anni nel progetto Kangoo Z.E., uno dei quattro veicoli elettrici di Renault. Tutti i settori dell’azienda hanno partecipato a questa avventura: dalla progettazione, allo stabilimento di Maubeuge, senza dimenticare la divisione commerciale”. TIR144-2011 33
È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.
Studio medico
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Cristina Gimignani
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utotrasporto e stress è un connubio che, a quanto pare, va di pari passo. Oltre la metà degli autotrasportatori italiani, infatti, è stressato e incline a problemi fisici ben più gravi, che possono colpire sia l’apparato cardiovascolare sia quello muscolo- scheletrico. Lo rivela un recente studio medico realizzato dai responsabili dell’Ambulatorio stress e lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo, nell’ambito del progetto “Tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori dipen-
stress mentre solo il 21,7% non ha individuato la presenza di fattori di stress. Tra il restante 78,3% invece il 60,5% degli interpellati ha indicato nei ritmi di lavoro (ore di attesa, traffico ed elevati livelli di pressione in relazione al tempo) la principale causa di stress, il 28,8% negli orari troppo lunghi e imprevedibili, il 12,9% nella mancanza di carriera, l’11,6% nei rapporti interpersonali sul lavoro (rapporti limitati con il superiore, conflitto e mancanza di supporto sociale).
Stress a parte, spesso per gli autotrasportatori sono state diagnosticate anche malattie come ipertensione arteriosa, diabete, ma anche prostatite. “Il mestiere del camionista è usurante – spiega il dott. Luigi Basile, medico del lavoro – e i maggiori danni si registrano all’apparato locomotorio e agli arti superiori. I camionisti, così come i ciclisti, possono inoltre essere soggetti al tumore alla prostata, a causa del protrarsi di una certa posizione per molte ore”.
Seguono la lontananza dalla famiglia e le difficoltà nell’organizzazione. Sono state positive, invece, le motivazioni per la scelta professionale: il 38% degli autisti ha dichiarato di aver scelto la strada per passione. “Tutto questo pone la questione su come intercettare questi lavoratori e offrire loro risposte concrete ed efficaci – ha commentato Giovanni Mosconi. Gli autisti sono impegnati per molte ore al giorno, durante le quali alternano la guida con le attività di carico e scarico e con i tempi di attesa. Queste persone vivono molte ore in solitudine, con poco tempo da poter dedicare a affetti, sport, hobby, interessi vari, con ore di sonno ridotte e un’alimentazione poco regolare”.
Malattie correlate Un altro studio, sempre condotto dal dipartimento di medicina del Lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo, ha invece analizzato per un intero anno la salute di 226 trasportatori per riscontrare malattie correlate al lavoro. Sugli autisti sono stati condotti esami medici, test di laboratorio, come esame della vista, test alcolimetrico ed esame del sangue. E i risultati hanno portato a rilevare malattie correlate in 11 casi, di cui 8 casi di problemi all’udito a causa della prolungata esposizione al rumore e tre casi di mal di schiena. In 22 casi (il 9,7%) è stato inoltre necessario applicare alcune restrizioni all’idoneità fisica per il lavoro a causa di malattie all’apparato cardiovascolare e muscolo-scheletrico.
Stressati al volante: quali rischi si corrono Secondo uno studio medico effettuato su 80 autisti, oltre il 53 per cento soffre di più fattori di stress: i ritmi di lavoro e le ore di attesa le principali cause denti di società di autotrasporti”, promosso da Ebitral e Fai di Bergamo, che si è occupato proprio di individuare le principali cause di disagio per chi compie questo lavoro.
L’Ospedale di Bergamo
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I fattori di stress Lo studio, realizzato sotto la guida di Giovanni Mosconi, direttore della Divisione di Medicina del Lavoro, e di Simonetta Spada, responsabile della Divisione di Psicologia Clinica, ha coinvolto 80 autisti di 14 imprese e si è sviluppato attraverso una serie d’interviste, dalle quali è emerso che i ritmi di lavoro, la mancanza di carriera, la lontananza dalla famiglia, l’inadeguata manutenzione del mezzo sono spesso causa di frustrazione. Il 53% degli intervistati ha individuato più di un fattore di
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Fisco
Angelo Ciaravolo
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titolari di partita Iva sono chiamati alla cassa per il versamento dell’acconto sull’Iva di dicembre o del quarto trimestre dell’anno 2011. Ma non tutti ne sono obbligati. E chi lo è, ha tuttavia la possibilità di ridurre l’importo da pagare entro il prossimo 27 dicembre. Va ricordato che l’acconto non è dovuto soltanto se l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro. Il versamento del debito Iva, arrotondato al centesimo di euro, non può essere rateizzato ma deve essere effettuato in un’unica so-
Partita Iva: è il momento di versare l’acconto Non è dovuto solo se l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro. Per rimediare a errori è possibile avvalersi del ravvedimento operoso che consente di abbattere l’importo
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luzione esclusivamente tramite il consueto modello F24 on line utilizzando il codice 6013, per i contribuenti mensili e il codice 6035, per i contribuenti trimestrali. È opportuno ricordare che chi vanta crediti nei confronti del Fisco, risultanti dal modello Unico e dalle denunce previdenziali, potrà utilizzarli per compensare l’importo dovuto a titolo di acconto Iva (in tal caso il modello F24 va
Acconto IVA – Cosa ricordare SCADENZA 27 DICEMBRE 2011 CODICE TRIBUTO 6013, PER I CONTRIBUENTI MENSILI CODICE TRIBUTO 6035, PER I CONTRIBUENTI TRIMESTRALI
Ravvedimento operoso SANZIONE: CODICE TRIBUTO 8904 INTERESSI: CODICE TRIBUTO 1991
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presentato obbligatoriamente anche con delega zero). Per chi invece è a corto di liquidità e non ha la possibilità di rispettare l’appuntamento, c’è sempre l’opportunità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso (breve o lungo) che consente di abbattere dal 30 al 3% la sanzione per il ritardato versamento. Ma vediamo in dettaglio i metodi tra i quali scegliere quello più conveniente, ricordando innanzitutto i soggetti che non devono pagare. Chi non deve pagare l’acconto Non sono obbligati al versamento dell’acconto Iva gli autotrasportatori che si trovano in una delle seguenti situazioni: - devono un ammontare inferiore a 103,29 euro;
- hanno iniziato l’attività nel corso del 2011; - hanno cessato l’attività entro il 30 novembre 2011 (mensili) o entro il 30 settembre 2011 (trimestrali); - nell’ultimo periodo del 2010 risultavano a credito oppure presumono di esserlo per l’anno 2011. Come calcolare l’acconto Gli autotrasportatori potranno scegliere il metodo più conveniente tra tre sistemi di calcolo (storico, analitico e previsionale). Con il primo metodo, che è il più semplice e più comunemente utilizzato, è richiesto il versamento dell’88% di quanto pagato nel mese di dicembre dello scorso anno (contribuenti mensili) o nel quarto trimestre del 2010 (contribuenti trimestrali).
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LA SCHEDA
babilmente, una scelta obbligata per molti imprenditori, considerata la situazione economica attuale caratterizzata da una forte crisi. Va segnalato che questo metodo è tuttavia un po’ rischioso in quanto eventuali errori di calcolo potrebbero comportare ulteriori ripercussioni sul piano economico. Ricordiamo infatti che chi omette o versa un acconto insufficiente è soggetto ad una sanzione pari al 30% delle imposte dovute più gli interessi di mora. Ravvedimento operoso Per rimediare a errori e omissioni c’è comunque la possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso che consente di abbattere l’importo richiesto del 30%. Se infatti il versamento avviene entro trenta giorni dalla scadenza naturale e quindi dal 28 dicembre ma entro il 27 gennaio 2012, la sanzione si riduce al 3%. Aumenta al 3,75%, se il versamento viene effettuato invece dopo il 27 gennaio 2012 ed entro la data di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno in cui è stata commessa la relativa violazione. Oltre alla sanzione vanno verIl versamento del debito Iva non può essere rateizzato ma effettuato in un’unica soluzione
Col secondo metodo, quello “analitico”, viene richiesto il versamento della differenza tra l’imposta sulle fatture passive e l’imposta relativa alle operazioni fatturate nel periodo 1-20 dicembre 2011 (mensili) e 1° ottobre-20 dicembre 2011 (trimestrali). In pratica, con questo sistema, non si paga l’88% ma il 100% dell’importo della liquidazione anticipata che va riportata sui registri Iva. Va ricordato che se dalla liquidazione anticipata dovesse risultare un credito a favore del contribuente, non va eseguito alcun versamento in acconto. Con l’ultimo metodo, quello “previsionale”, l’acconto è pari all’88% dell’imposta che si presume dovuta per la liquidazione periodica di dicembre o del quarto trimestre 2011. Questo sistema di calcolo sarà, pro-
Acconto IVA
Che cos’è I titolari di partita Iva dev ono versare l’acconto sul l’Iva di dicembre o del quart o trimestre dell’anno 20 11. Chi è esonerato Non deve pagare l’accon to chi deve un ammonta inferiore a 103,29 euro; re ha iniziato l’attività nel 2011; ha cessato l’attività entro il 30 novembre 2011 (m ensili) o entro il 30 settembre 2011 (trimestrali); nell’ul timo periodo del 2010 risultav a a credito oppure presum e di esserlo per l’anno 2011 . Come pagare meno Per rimediare ad errori e omissioni c’è la possibilità avvalersi del ravvedimento di operoso che consente di abbattere l’importo richiest o. Se il versamento avvien e entro il 27 gennaio 2012, la sanzione si riduce al 3% .
sati gli interessi legali che, dal 1° gennaio 2011, sono pari all’1,5 %. Gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello della scadenza originaria (27 dicembre 2011) fino al giorno in cui si esegue materialmente il versamento. È opportuno quindi ricordare che contestualmente all’acconto Iva, tramite il modello F24 (sempre in modalità telematica), vanno versate le sanzioni e gli interessi. Chi si ravvede deve quindi ricordarsi di inserire nella delega di pagamen-
to il codice tributo 8904 (sanzione pecuniaria Iva) ed il codice tributo 1991 (interessi sul ravvedimento Iva). Modello Iva Va ricordato che in sede di dichiarazione Iva annuale, bisognerà indicare il tipo di metodo prescelto per determinare l’acconto (codice 1, se si è utilizzato il criterio storico; codice 2, se si è utilizzato il previsionale e codice 3, se si è utilizzato il criterio effettivo o analitico).
Foto di famiglia con il nuovo redditometro Sarà utilizzato per verificare tutte le posizioni fiscali È disco verde per il nuovo redditometro. Dal prossimo anno sarà utilizzato per verificare tutte le posizioni fiscali, a partire dalle dichiarazioni dei redditi per l’anno 2009. Lo strumento di controllo del Fisco, con un apposito software, farà una vera e propria radiografia a oltre cento voci di spesa applicate a gruppi omogenei di famiglie, differenziati per aree geografiche. L’obiettivo è duplice: scovare gli evasori fiscali (in pratica tutti quelli che spendono più di quanto dichiarano al Fisco) e orientare i contribuenti alla “coerenza” del reddito dichiarato rispetto alla capacità di spesa effettiva. Per la stima del reddito finiranno sotto la lente di ingrandimento le abitazioni (quella principale, altre abitazioni, i mutui, i collaboratori domestici, le utenze, ecc.); i mezzi di trasporto (auto, caravan, moto, barche, ecc.); i contributi e le assicurazioni (contributi previdenziali, responsabilità civile, incendio e furto, vita, ecc.); le spese di istruzione (asili nido, scuola per l’infanzia, primaria e secondaria, corsi di lingue straniere, ecc.); le attività sportive e ricreative e la cura della persona (sport, iscrizioni a circoli, abbonamenti pay-tv, ecc.); le altre spese significative (oggetti d’arte e antiquariato, gioielli, ecc.) e gli investimenti immobiliari e mobiliari netti (con valutazione separata fra biennio precedente e anno di stima). Dopo i test sperimentali (previsti fino al mese di febbraio del prossimo anno) si passerà alla fase operativa dove ogni contribuente sarà messo in condizione di poter valutare autonomamente il grado di coerenza tra il reddito familiare consumato e quello dichiarato. Così, ad esempio, chi risulta intestatario di un veicolo con più di 21 cavalli fiscali dovrebbe dichiarare, secondo i dati forniti dall’agenzia delle entrate, almeno 40 mila euro. Tuttavia, l’intestatario che dichiara redditi inferiori, potrebbe evitare controlli soltanto se riesce a dimostrare che l'auto è di fatto posseduta e utilizzata da un altro soggetto che invece dichiara un reddito adeguato alle attese del Fisco. Ricordiamo che, a partire dal 1° gennaio 2012, scatta la nuova tassazione dei beni assegnati ai soci a titolo gratuito o per un corrispettivo inferiore al valore di mercato. Inoltre, i dati relativi ai beni della società o dell’impresa, in godimento a soci o familiare dell’imprenditore nel 2011, devono essere obbligatoriamente comunicati all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2012, pena l’applicazione di pesanti sanzioni. Il Fisco, subito dopo la comunicazione, effettuerà controlli “sistematici” sulla posizione fiscale degli utilizzatori.
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La compagnia ferroviaria austriaca AgroFreight Spedition (del Gruppo Rail Cargo Austria) ha avviato un convoglio settimanale per speciali container da 30 piedi destinati ai trasporti agroalimentari, che collega lo scalo di Parma con il terminal WienCont di Vienna. Questi contenitori, progettati dalla stessa AgroFreight Spedition, sono specializzati per il carico di granaglie sfuse, ma possono trasportare anche 22 europallet. Offrono un volume utile di 54 metri cubi e si possono sovrapporre fino a quattro livelli.
Navetta container tra Savona e Mortara Un nuovo servizio di treno blocco per contenitori marittimi connette il porto di Vado Ligure con l’Interporto di Mortara, tramite cinque corse settimanali in entrambe le direzioni. Dallo scalo, partono tank container carichi di prodotti chimici, che dal terminal lombardo vengono inoltrati, sempre via treno, verso l’Europa settentrionale, o consegnati su strada ai destinatari del Nord Italia. In direzione opposta, partono sottoprodotti dell’industria siderurgica, che a Vado Ligure s’imbarcano verso la Sardegna. Il servizio, aperto a tutti gli operatori, è gestito dalla compagnia ferroviaria FerNet. I carri consentono il carico di container da 45 piedi e High Cube, nonché di casse mobili da 13,60 metri.
Alleanza porto-interporto a Bari Dopo la revisione delle reti comunitarie Ten-T, che prevede il passaggio a Bari del Corridoio Uno, le realtà intermodali del capoluogo pugliese stanno organizzandosi per sviluppare le infrastrutture. A tal fine, l'Autorità Portuale del Levante e l'Interporto Regionale della Puglia hanno siglato un accordo per acquisire finanziamenti e avviare nuovi progetti comuni. Il primo passo prevede il potenziamento delle strutture dedicate al trasporto intermodale, con la costruzione di una nuova strada tra le due strutture, che sarà dedicata ai veicoli industriali. Intanto, il porto di Bari ha avviato i lavori per la colmata di Marisabella, mentre l'Interporto ha siglato un accordo con Ferrovie dello Stato per gestire uno scalo ferroviario intermodale.
Logistica
Un treno per l’agricoltura
Container frigo sull’asse Adriatico-Baltico A febbraio 2012 partirà un nuovo collegamento ferroviario per container tra i porti di Trieste e di Rostock (Germania settentrionale). In una prima fase saranno avviati due convogli settimanali, gestiti da Alpe Adria e che ospiteranno in prevalenza container frigoriferi. Questo collegamento si affiancherà all’autostrada viaggiante fra Trieste e Salisburgo, che è stata recentemente rifinanziata anche per il 2012 dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia con 1,1 milioni di euro.
Venezia collabora col porto indiano Nava Sheva L’Autorità Portuale dello scalo veneto ha siglato un protocollo d’intesa con il Jawaharlal Nehru Port Trust per consolidare la collaborazione già avviata con il servizio container tra i due porti da Shipping Corporation of India. L’accordo prevede l’attivazione di progetti e interventi per aumentare il traffico di contenitori. Tra le azioni già definite, ci sono la formazione di operatori portuali, l’armonizzazione dei sistemi per la gestione della comunità portuale e lo scambio d’informazioni sulla gestione del porto e i collegamenti con il retroterra.
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Logistica
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assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha riconvocato il 9 novembre una nuova riunione plenaria del Tavolo della Logistica, la seconda dopo quella introduttiva dello scorso marzo. Tra i due incontri, si sono svolte sessioni ristrette dedicate soprattutto a tre temi, ritenuti prioritari per sviluppare il trasporto di merci nella Regione: infrastrutture, semplificazione e logistica urbana. E proprio questi tre argomenti sono stati al centro della riunione di novem-
tanto importanti interventi minori. Il Tavolo si è impegnato a produrre entro marzo 2012 un documento, che sarà sottoscritto anche da RFI, dove saranno descritti gli interventi necessari, con le risorse per attuarli. Entro il giugno successivo, poi, definirà un programma per aumentare la capacità retroportuale dell’intero retroterra ligure, coinvolgendo anche le Regioni Liguria e Piemonte. I partecipanti non hanno trascurato l’intermodalità fluviale e considereranno azioni per sviluppare traffici merci per
de differenza delle regole imposte dai vari Comuni per accedere ai centri urbani e regolamentare l’attività nelle ZTL. Inoltre, le regole vengono imposte senza programmazione e sono difficili da conoscere. Per affrontare questo nodo, il Tavolo ha deciso di attivare due momenti di concertazione - uno per Milano ed il suo hinterland, l’altro per gli altri capoluoghi - per trovare intese tra enti locali ed operatori. Anche in questo caso, è stato stabilito un termine preciso: entro la fine di giugno
i porti dell’alto Adriatico attraverso le vie d’acqua interne.
2012, verrà diffuso un pacchetto di linee guida sulla logistica urbana, che servirà come indirizzo comune per l’applicazione di regolamenti locali in Lombardia. La Regione Lombardia ha anche aderito al progetto City Logistic Brescia, dedicato alla distribuzione di merci nella città lombarda, stanziando 50mila euro per l’avvio della fase sperimentale. Il programma d’attuazione prevede la condivisione del progetto con tutte le associazioni di categoria, l'introduzione di mezzi a basso impatto ambientale, di un'ordinanza restrittiva per gli accessi all'interno della ZTL e l'individuazione di piazzole per il carico e scarico delle merci. Tra gli obiettivi, c’è anche l'introduzione di sistemi innovativi per verificare lo stato delle consegne in tempo reale.
Tre direzioni per la logistica lombarda Il Tavolo della Logistica istituito dalla Regione Lombardia prevede interventi sulle infrastrutture ferroviarie, la semplificazione amministrativa e la logistica urbana bre, da cui sono emerse alcune azioni concrete, che la Regione attuerà nei prossimi mesi.
Tavolo Logistica Regione Lombardia
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Infrastrutture Il Tavolo si è focalizzato sulle infrastrutture ferroviarie, in un’ottica d’intermodalità. Si prevede, infatti, che nei prossimi 10-15 anni il traffico ferroviario che farà capo alla Lombardia aumenterà, sia per l’avvio del nuovo tunnel del Gottardo, sia per l’aumento della movimentazione nei porti italiani. Però oggi la rete regionale non può rispondere alla domanda futura anche perché la programmazione dei centri d’interscambio merci è in buona parte inattuata, come dimostrano i casi di Bergamo Montello, Lecco Bione e Brescia. Ma le carenze non riguardano solamente le grandi opere: sono altret-
Semplificazione Riguardo alla semplificazione amministrativa, il Tavolo ha definito i tempi per l’applicazione dello Sportello Unico Doganale alla cargocity di Malpensa, dove finora viene attuato a livello sperimentale: Cattaneo ha annunciato che sarà operativo a pieno regime entro il 2014. Ha anche anticipato che nel 2012 la Regione avvierà programmi per la formazione logistica e l’innovazione tecnologica delle imprese. Logistica urbana Il terzo tema affrontato è la distribuzione urbana delle merci. I partecipanti hanno analizzato le principali difficoltà rilevate dagli operatori. La prima è la gran-
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l 19 settembre è stato siglato un Protocollo d’intesa tra ministero dell’Interno e della Salute, per dare nuovo impulso all’attività di controllo nel trasporto internazionale degli animali vivi. L’accordo prende atto di tutta una serie di problematiche che impongono lo svolgimento di controlli mirati per questa tipologia di trasporti, quali: l’allargamento dell’Unione europea e l’incremento degli scambi commerciali, che hanno determinato l’aumento dei veicoli che trasportano su strada animali vivi in
animale oppure per attuare il fermo amministrativo del mezzo.
Il Protocollo Queste esigenze sono state tradotte all’interno del Protocollo, prevedendo: - l’intensificazione dei controlli svolti normalmente dalla Polizia stradale, ottenuto con il coinvolgimento del ministero della Salute per gli specifici aspetti inerenti il rispetto della normativa sul benessere animale; - l’attivazione di pattuglie miste formate da personale della Polizia di Stato e del ministero della Salute (che si avvarrà degli uffici dell’UVAC o promuoverà in-
Le contestazioni L’art. 5 del Protocollo si occupa delle modalità di contestazione delle irregolarità nei trasporti internazionali di animali vivi. In pratica, per le infrazioni accertate nei controlli congiunti Polizia/Servizi veterinari, la prima redige il verbale con la sanzione amministrativa, i servizi quello di accertamento di cui all. 5 del predetto D.Lgvo; per le violazioni accertate soltanto dagli agenti del-
tese con le altre autorità competenti), nelle aree del territorio dove è più elevata la probabilità di riscontrare infrazioni alle disposizioni sul trasporto internazionale di animali vivi. Aree che saranno individuate a seguito di apposita rilevazione fatta dai competenti uffici del ministero della Salute e della Polizia stradale, a partire dalla data del protocollo; - l’attivazione di un programma di formazione specifico per il personale da impiegare in questa tipologia di controlli, da svolgersi sia in ambito locale sia presso il centro di addestramento di Cesena della Polizia di Stato; - l’individuazione di strutture specifiche a cui ricorrere per il ricovero temporaneo degli animali, quando si renda necessario per motivi di sanità o benessere
la stradale, invece, questi ultimi redigono entrambi i sopracitati verbali. Nei controlli svolti con l’UVAC, il destinatario dei proventi delle sanzioni è lo Stato, mentre gli eventuali scritti difensivi andranno rivolti all’UVAC medesima; in tutti gli altri casi, i proventi delle sanzioni sono destinati all’autorità sanitaria esplicitamente prevista in ambito regionale, mentre l’UVAC resta sempre competente a ricevere gli scritti difensivi. Peraltro, lo stesso articolo precisa che per tutte le contestazioni che implichino la valutazione dello stato di stress/benessere animale o salute degli animali, la Polizia deve sempre chiedere l’intervento dei servizi veterinari e, in particolare, dell’UVAC territorialmente competente per i trasporti internazionali.
Trasporto animali vivi: nuovi controlli Previsto l’impiego di pattuglie miste tra personale della Polizia Stradale e del ministero della Salute e un programma di formazione specifico per i controllori
QR Code * Il sito dell’UVAC (* vedi istruzioni a pag.3)
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Italia; l’emanazione del Decreto Legislativo n. 151 del 25.7.2007, con il quale sono state individuate le sanzioni legate all’inosservanza della normativa europea sul trasporto degli animali vivi, contenuta nel Regolamento UE 1/2005, che estende il fermo amministrativo previsto all’art. 207 del Codice della Strada agli automezzi immatricolati all’estero; la necessità di uniformare sul territorio nazionale i controlli su strada, che rende necessaria un’azione sinergica tra la Polizia stradale e il ministero della Salute – Direzione Generale della Sanità animale, con la predisposizione di servizi congiunti; la necessità di concentrare i controlli in aree particolarmente sensibili del Paese, dove si realizzano i maggiori volumi di traffico.
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L’autotrasporto nella Legge di stabilità 2012 La Legge prevede l’aumento delle accise sui carburanti, modifiche ai trasporti eccezionali e la possibilità di avvalersi di autovelox e tutor per verificare la regolarità della copertura assicurativa del veicolo
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http://www.camera.it/465?area=27&tema=499&Legge+di+stabilità+2012
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(* vedi istruzioni a pag.3)
a Legge di stabilità del 2012 (Legge 183 del 12 novembre 2011, pubblicata sul Supplemento ordinario n. 234 alla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2011) contiene alcune norme che interessano da vicino anche il settore dell’autotrasporto. In primo luogo, l’art.33, comma 10, conferma anche per il 2012 lo stanziamento di 400 milioni di euro per finanziare delle misure di sostegno del comparto. L’individuazione di queste misure avverrà con un decreto interministeriale (Trasporti ed Economia) da emanarsi entro il 31 gennaio 2012 (ovvero 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge, prevista per il 1 gennaio 2012), anche se si è già svolta una riunione tra il Sottosegretario ai Trasporti del Governo uscente, Bartolomeo Giachino, con le associazioni del settore, nella quale è stata abbozzata una prima suddivisione che, tuttavia, per diventare operativa, andrà confermata dal nuovo Esecutivo. Un’altra disposizione con la quale dovranno fare i conti gli auto-
trasportatori è contenuta all’art. 34, comma 4, che prevede l’aumento delle accise sui carburanti per fronteggiare i maggiori oneri per la finanza pubblica, derivanti dalla previsione come strutturale della deduzione forfettaria per i gestori degli impianti di distribuzione. Per quanto riguarda il gasolio, l’aliquota che sarà applicata dal 1 gennaio è pari a 473,20 €/1.000 litri, con un ulteriore incremento di 50 centesimi dal 1 gennaio 2013, quando l’aliquota si attesterà a 473,70 €/1000 litri. Gli autotrasportatori potranno recuperare la differenza tra l’accisa del settore (403,21391 €/1000 litri) e gli importi sopracitati, limitatamente al gasolio consumato sui mezzi di massa non inferiore alle 7,5 ton, presentando la consueta istanza di recupero all’Agenzia delle Dogane entro il 30 giugno dell’anno successivo. Trasporti eccezionali Altra materia di cui si è occupata la Legge è quella dei trasporti eccezionali, nella quale il Governo è stato delegato dall’art.
14, comma 16 a emettere un D.P.R di modifica alle norme del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada (D.P.R. 495/1992) che si occupano delle autorizzazioni per questo particolare settore, semplificandone il rilascio. In quest’ottica, la norma della Legge di stabilità modifica il comma 9 bis, art. 10 del CdS , fissando dei principi che dovranno essere rispettati nell’ambito delle modifiche regolamentari, tra i quali spiccano: l’aumento della durata di tutte le tipologie autorizzative; per le autorizzazioni periodiche, l’eliminazione di qualsiasi riferimento alla natura e alla tipologia della merce trasportata; la possibilità di rinnovare le autorizzazioni, anche se scadute per non più di tre volte, per un periodo massimo di tre anni. Infine, molto importante è anche la disposizione che estende la possibilità di avvalersi degli strumenti di rilevazione automatica delle infrazioni ai limiti di velocità (autovelox e tutor) e, addirittura, delle registrazioni effettuate dalle telecamere poste all’ingresso della ZTL, per verificare la regolarità della copertura assicurative del veicolo. In pratica, la norma (art.13, comma 5) permette di incrociare le targhe rilevate da queste apparecchiature con i dati delle polizze emesse dalle assicurazioni; qualora emergessero delle irregolarità, l’interessato sarà invitato a produrre il certificato di assicurazione obbligatoria con le modalità, e le sanzioni, previste dall’art. 180, comma 8 del CdS ma, nel frattempo, il suo veicolo verrà sequestrato in applicazione dell’art. 13 della Legge 689/1981. TIR144-2011 43
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i amplia la gamma degli interventi della sezione speciale “autotrasporto” del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Questo strumento adesso comprende anche il rilascio delle fidejussioni bancarie richieste dai Consorzi ai rispettivi consorziati, per poter usufruire dei benefici legati alle riduzioni compensate dei pedaggi autostradali e all’incentivo per le autostrade del mare (cosiddetto ecobonus). In particolare, il Comitato di gestione del Fondo ha rilasciato pa-
Ecobonus e pedaggi per il Fondo di Garanzia Nuove possibilità offerte dalla Sezione autotrasporto del Fondo. Intanto le operazioni approvate a fine novembre sono 2.649 per complessivi 307 milioni di euro rere positivo affinché la garanzia del fondo si estenda anche a queste operazioni. Al Comitato era stato chiesto infatti un parere sull’ammissibilità delle fidejussioni bancarie
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rilasciate a favore di raggruppamenti di imprese (generalmente consorzi) aventi la finalità di massimizzare i contributi governativi per il parziale rimborso dei pedaggi autostradali e per gli ecobonus per l’utilizzo delle cosiddette Autostrade del Mare. Pedaggi autostradali Fra i benefici economici e fiscali previsti nel corso degli anni dalla normativa nazionale per le imprese di autotrasporto, uno dei più significativi è il parziale rimborso (divenuto oramai strutturale) dei pedaggi autostradali. Sulla base del fatturato aziendale annuo è stabilita la percentuale di sconto, che può arrivare fino al 13 % (tetto fissato a livello comunitario). Pertanto, associarsi consente di accedere, grazie all’aggregazione dei volumi di traffico a livello nazionale, alla fruizione del beneficio del rimborso dei pedaggi. Ciò rappresenta in realtà la motivazione principale che spinge un’azienda di autotrasporto ad entrare nella cooperativa. Nella prassi le società cooperative, prima dell’attivazione del servizio, richiedono a garanzia dei pagamenti una fidejussione pari al valore di un certo numero di mensilità degli oneri complessivi per traffico autostradale dell’impresa di autotrasporto richiedente. La fidejussione bancaria deve essere rilasciata da un Istituto di Credito scelto dall’impresa. L’ecobonus Per sostenere la diffusione e l’uso delle Autostrade del Mare, il Governo ha predisposto un sistema di rimborso economico fino al 30% del costo dei biglietti marittimi (chiamato ecobonus) per gli autotrasportatori che scel-
gono le Autostrade del Mare. La normativa di riferimento prevede un funzionamento di questi contributi analogo a quello dei rimborsi dei pedaggi autostradali, stabilendo delle premialità al raggiungimento di determinati volumi di tratte utilizzate. Costituendo dei raggruppamenti, si ha la possibilità di sommare le tratte utilizzate da tutte le imprese consorziate. Posto che la fatturazione dei biglietti marittimi avviene in capo al consorzio, che quindi ne risulta obbligato al pagamento, l’impresa associata è tenuta a rilasciare fidejussione bancaria a garanzia del regolare pagamento del traffico effettuato. Ciò premesso, considerata la finalità attinente all’esercizio dell’attività imprenditoriale e sulla base dell’orientamento condiviso dalla struttura operativa, si ritengono ammissibili all’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI fattispecie del tipo di quelle prospettate. Gli ultimi dati Uno sguardo, infine, alle attività del Fondo. L’ultimo aggiornamento disponibile a novembre 2011, mostra un costante aumento delle richieste accolte, pari a 2.649 operazioni per complessivi 307 milioni di euro. Di queste, la maggioranza sono state presentate da imprese del Sud Italia mentre, per quanto riguarda le Regioni, emergono i dati del Piemonte e della Lombardia. In merito, invece, ai tipi di operazioni ammesse, un posto di primo piano è occupato dagli interventi per la controgaranzia. Quanto alla durata, la preferenza è per le operazioni a medio e lungo termine.
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ella seduta del 25 ottobre 2011, il Comitato Centrale ha deliberato di sovvenzionare, principalmente con i fondi della sicurezza del bilancio 2011, ulteriori 75 corsi di formazione destinati gratuitamente al personale delle imprese di trasporto e logistica iscritte all’Albo, compresi i conducenti di queste, che maggiormente necessitano di un supporto formativo per comprendere le principali novità normative ed operative emerse nel corso dell’ultimo biennio. A differenza di quelli svolti
Partono i nuovi corsi aperti ai conducenti I corsi saranno 75 con tematiche completamente nuove, rivolte ad approfondire il trasporto dei rifiuti, i tempi di guida e riposo e la normativa del settore
I 75 corsi dell’Albo
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(* vedi istruzioni a pag.3)
sino ad oggi, i nuovi corsi avranno una durata minore, di sole 24 ore, anziché 40 o 44, e potranno essere articolati dagli Enti di formazione nelle giornate e negli orari più comodi ai partecipanti. Completamente nuove rispetto al passato sono le tematiche di questi nuovi corsi, che non riguardano più la formazione manageriale, la specializzazione giuridico-normativa e quella tecnico-logistica dei responsabili delle imprese o la telematica applicata al settore, ma, rivolgendosi direttamente ai dipendenti ed ai conducenti, come specifici focus aziendali, sono rivolti ad approfondire una di queste tre materie: 1) il trasporto dei rifiuti, il sistema di controllo telematico degli stessi, compresi cenni sulla firma digitale e l’utilizzo della PEC
e le nuove disposizioni sulle merci pericolose; 2) i tempi di guida e di riposo dei conducenti, l’uso del tachigrafo digitale, il codice della strada e la sicurezza nei luoghi di lavoro anche ai fini della certificazione di qualità; 3) la normativa del settore: l’accesso alla professione, l’accesso al mercato, le condizioni ed i prezzi dei servizi di autotrasporto, nonché la sicurezza nei luoghi di lavoro anche ai fini della certificazione di qualità. Al fine di mantenere una linea di continuità con la formazione svolta in precedenza, il Comitato Centrale ha deliberato che, per ciascun tipo di corso, sei ore specifiche vengano dedicate a particolari materie, proprie del settore autotrasporto, quali: - la riforma del settore dell’Autotrasporto (3 ore) e la valorizzazione economica dei servizi e processo del sistema VEGA (3 ore), nei primi due corsi; - la gestione e la struttura organizzativa delle imprese (3 ore) e l’impatto delle norme e dei processi evolutivi sulle strutture aziendali (3 ore). Sicurezza Inoltre, per garantire la corrispondenza diretta con i fondi destinati a coprire l’attività formativa, il Comitato ha anche deciso che un quarto delle ore di formazione dovrà essere destinato ad approfondire materie attinenti alla sicurezza: la normativa del trasporto dei rifiuti, nel primo tipo di corso; i tempi di guida e di riposo dei conducenti e il codice della strada, nel secondo, ed infine le problematiche sulle con-
dizioni e i prezzi dei servizi di autotrasporto nell’ultimo dei corsi sovvenzionati. L’avviso per l’assegnazione dei nuovi 75 corsi è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (5^ serie Speciale - Contratti pubblici) del 4 novembre 2011, ed ha previsto un termine di scadenza per le domande degli Enti di formazione delle Associazioni presenti nel Comitato Centrale, di soli 15 giorni: scaduti il 21 novembre 2011. L’aggiudicazione dei corsi agli Enti richiedenti verrà effettuata, previa graduatoria svolta da apposita Commissione in base alla qualità ed ai contenuti dei progetti formativi presentati, al corpo docenti indicato ed alle metodologie d’insegnamento utilizzate, ai primi 25 corsi di ciascuna area tematica, in mo da garantire anche una loro diffusione equilibrata nelle tre aree geografiche previste dal bando: Area geografica Nord: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Liguria, Area geografica Centro: Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Sardegna, Area geografica Sud: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. Da ultimo il Comitato ha deciso, anche in considerazione delle nuove materie di insegnamento, che i docenti non siano necessariamente presi tra quelli da esso stesso accreditati, ma che possano essere scelti direttamente dagli Enti di formazione, a condizione che dallo specifico curriculum vitae si evincano le competenze richieste. TIR144-2011 45
Costi di sicurezza
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I nuovi costi minimi dell’Osservatorio L’
Osservatorio sulle attività di autotrasporto, nella riunione del 2 novembre 2011, ai sensi dell’articolo 83 bis legge 6 agosto 2008, n.133 di conversione del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i., ha assunto le determinazioni di cui ai commi 1 e 2 ed ai commi4 e 4-bis, dell’articolo stesso, e ha deliberato che l’adeguamento dei costi di esercizio e dei costi minimi di esercizio che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi, in relazione all’andamento del costo del carburante, così come rilevato dal
Ministero dello Sviluppo Economico, dovrà essere pubblicato mensilmente dal Ministero dei Trasporti, sul sito del Ministero stesso, secondo la seguente formula: costo carburante per km incidenza = x100 altri costi + costo carburante per km
Si precisa, inoltre, che: a. i dati relativi al prezzo del gasolio sono riferiti all’ultima rilevazione disponibile (mese di ottobre 2011) sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico; b. per i veicoli di massa complessiva pari o superiore alle 26 ton-
nellate, e per quelli di massa complessiva inferiore alle 26 tonnellate e superiore alle 7,5 tonnellate, i dati relativi al prezzo del gasolio sono stati depurati dell’Iva e dello sconto sull’accisa, pari a 19,786 euro/1000 litri, più il rimborso di 49,200 euro/litri di cui alla legge 75/2011; c. per i veicoli di massa complessiva inferiore alle 7,5 tonnellate, i dati stessi sono stati depurati della sola Iva; d. non si è tenuto conto dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete).
Veicoli massa superiore a 26 ton.
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altra impresa anch’essa iscritta all’Albo degli autotrasportatori per conto di terzi senza vincoli e limitazioni (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,386
20,093
1,921
0,386
22,559
1,711
da 151 a 250 km
0,386
21,529
1,793
0,386
24,232
1,593
da 251 a 350 km
0,386
23,641
1,633
0,386
26,754
1,443
da 351 a 500 km
0,386
29,226
1,321
0,386
32,970
1,171
oltre 501 km
0,386
31,331
1,232
0,386
35,348
1,092
Veicoli massa superiore a 26 ton. Frigoriferi da 101 a 150 km
0,386
16,238
2,377
0,386
18,232
2,117
da 151 a 250 km
0,386
20,616
1,872
0,386
23,082
1,672
da 251 a 350 km
0,386
22.454
1,719
0,386
25,244
1,529
da 351 a 500 km
0,386
24,466
1,578
0,386
27,616
1,398
oltre 501 km
0,386
27,072
1,426
0,386
30,493
1,266
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato adr - a/r da 101 a 150 km
0,386
19,049
2,026
0,386
21,369
1,806
da 151 a 250 km
0,386
20,536
1,880
0,386
22,981
1,680
da 251 a 350 km
0,386
22.497
1,716
0,386
25,299
1,526
da 351 a 500 km
0,386
25,131
1,536
0,386
28,259
1,366
oltre 501 km
0,386
28,386
1,360
0,386
31,905
1,210
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato adr - andata da 101 a 150 km
0,386
11,906
3,242
0,386
13,356
2,890
da 151 a 250 km
0,386
12,835
3,007
0,386
14,363
2,687
da 251 a 350 km
0,386
14,061
2,745
0,386
15,812
2,441
da 351 a 500 km
0,386
15,707
2,458
0,386
17,662
2,186
oltre 501 km
0,386
17,741
2,176
0,386
19,941
1,936
46 TIR144-2011
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Costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi - costi minimi di esercizio che garantiscano il rispetto dei parametri di sicurezza (Articolo 83 bis, commi 1 e 2, commi 4 e 4-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133 di conversione del Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 e s.m.i.) Fonte Osservatorio sui costi presso Consulta Autotrasporto e Logistica
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - a/r
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altra impresa anch’essa iscritta all’Albo degli autotrasportatori per conto di terzi senza vincoli e limitazioni (commi 4 e 4 bis, art. 83 bis, L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,386
16,886
2,286
0,386
18,684
2,066
da 151 a 250 km
0,386
20,481
1,885
0,386
22,913
1,685
da 251 a 350 km
0,386
22,497
1,716
0,386
25,299
1,526
da 351 a 500 km
0,386
25,050
1,541
0,386
28,156
1,371
oltre 501 km
0,386
28,179
1,370
0,386
31,644
1,220
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto cisternato alimentare - andata da 101 a 150 km
0,386
10,554
3,657
0,386
11,678
3,305
da 151 a 250 km
0,386
12,801
3,015
0,386
14,320
2,695
da 251 a 350 km
0,386
14,061
2,745
0,386
15,812
2,441
da 351 a 500 km
0,386
15,656
2,466
0,386
17,597
2,194
oltre 501 km
0,386
17,612
2,192
0,386
19,777
1,952
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - a/r da 101 a 150 km
0,386
17,400
2,218
0,386
19,610
1,968
da 151 a 250 km
0,386
21,769
1,773
0,386
24,536
1,573
da 251 a 350 km
0,386
23,579
1,637
0,386
26,604
1,451
da 351 a 500 km
0,386
25,955
1,487
0,386
29,305
1,317
oltre 501 km
0,386
29,171
1,323
0,386
32,900
1,173
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna - andata da 101 a 150 km
0,386
10,875
3,549
0,386
12,256
3,149
da 151 a 250 km
0,386
13,606
2,837
0,386
15,335
2,517
da 251 a 350 km
0,386
14,737
2,619
0,386
16,627
2,321
da 351 a 500 km
0,386
16,222
2,379
0,386
18,316
2,107
oltre 501 km
0,386
18,232
2,117
0,386
20,536
1,877
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna - a/r da 101 a 150 km
0,386
17,479
2,208
0,386
19,710
1,958
da 151 a 250 km
0,386
21,892
1,763
0,386
24,693
1,563
da 251 a 350 km
0,386
23,724
1,627
0,386
26,861
1,437
da 351 a 500 km
0,386
26,131
1,477
0,386
29,530
1,307
oltre 501 km
0,386
29,393
1,313
0,386
33,183
1,163
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna - andata da 101 a 150 km
0,386
10,924
3,533
0,386
12,319
3,133
da 151 a 250 km
0,386
13,683
2,821
0,386
15,433
2,501
da 251 a 350 km
0,386
14,828
2,603
0,386
16,788
2,299
da 351 a 500 km
0,386
16,332
2,363
0,386
18,456
2,091
oltre 501 km
0,386
18,370
2,101
0,386
20,739
1,861
TIR144-2011 47
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Costi di sicurezza dicembre 2011 Veicoli superiori a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi -a/r
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, calcolati con riferimento all’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altro vettore così come definito dall’art. 2 del decreto legislativo 286/2005 senza vincoli e limiti di esercizio (commi 4 e 4-bis L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,386
15,768
2,543
0,386
17,641
2,273
da 151 a 250 km
0,386
18,148
2,210
0,386
20,154
1,990
da 251 a 350 km
0,386
22,186
1,807
0,386
24,947
1,607
da 351 a 500 km
0,386
23,649
1,696
0,386
26,633
1,506
oltre 501 km
0,386
26,547
1,51
0,386
29,913
1,341
Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi -andata da 101 a 150 km
0,386
9,486
4,069
0,386
10,613
3,637
da 151 a 250 km
0,386
10,918
3,535
0,386
12,125
3,183
da 251 a 350 km
0,386
13,348
2,892
0,386
15,008
2,572
da 351 a 500 km
0,386
14,228
2,713
0,386
16,023
2,409
oltre 501 km
0,386
15,971
2,417
0,386
17,996
2,145
9 Complessi
veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione - a/r
da 101 a 150 km
0,386
22,911
1,685
0,386
25,823
1,495
da 151 a 250 km
0,386
27,006
1,429
0,386
30,410
1,269
da 251 a 350 km
0,386
31,521
1,225
0,386
35,590
1,085
da 351 a 500 km
0,386
34,749
1,111
0,386
39,355
0,981
oltre 501 km
0,386
37,222
1,037
0,386
42,093
0,917
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione - andata da 101 a 150 km
0,386
14,319
2,696
0,386
16,139
2,392
da 151 a 250 km
0,386
16,878
2,287
0,386
19,006
2,031
da 251 a 350 km
0,386
19,701
1,959
0,386
22,244
1,735
da 351 a 500 km
0,386
21,718
1,777
0,386
24,597
1,569
oltre 501 km
0,386
23,264
1,659
0,386
26,308
1,467
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione di veicoli ADR - a/r da 101 a 150 km
0,386
19,429
1,987
0,386
20,629
1,871
da 151 a 250 km
0,386
22,482
1,717
0,386
24,250
1,592
da 251 a 350 km
0,386
25,776
1,498
0,386
28,325
1,363
da 351 a 500 km
0,386
27,806
1,388
0,386
31,276
1,234
oltre 501 km
0,386
28,849
1,338
0,386
33,417
1,155
Complessi veicolari di massa complessiva sup. a 26 ton. Sola Trazione di veicoli ADR - andata da 101 a 150 km
0,386
12,143
3,179
0,386
12,893
2,994
da 151 a 250 km
0,386
14,051
2,747
0,386
15,156
2,547
da 251 a 350 km
0,386
16,110
2,396
0,386
17,703
2,180
da 351 a 500 km
0,386
17,379
2,221
0,386
19,548
1,975
oltre 501 km
0,386
18,031
2,141
0,386
20,885
1,848
Veicoli massa sup. a 26 ton. Ribaltabili da 101 a 150 km
0,386
16,023
2,409
0,386
18,045
2,139
da 151 a 250 km
0,386
21,611
1,786
0,386
24,184
1,596
da 251 a 350 km
0,386
25,039
1,542
0,386
28,143
1,372
da 351 a 500 km
0,386
26,107
1,479
0,386
29,275
1,319
oltre 501 km
0,386
30,041
1,285
0,386
34,011
1,135
48 TIR144-2011
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Veicoli massa sup. a 26 ton. Trasporto collettame e messaggerie
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi (commi 1 e 2, art. 83 bis, L. 133/2008)
Costi minimi di esercizio, che garantiscono il rispetto dei parametri di sicurezza normativamente previsti, calcolati con riferimento all’impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attività di subvezione per conto di altro vettore così come definito dall’art. 2 del decreto legislativo 286/2005 senza vincoli e limiti di esercizio (commi 4 e 4-bis L. 133/2008)
costo carb. per km % costo carburante Costo km totale costo carb. per km
% costo carburante Costo km totale
da 101 a 150 km
0,386
21,818
1,769
0,386
24,599
1,569
da 151 a 250 km
0,386
25,837
1,494
0,386
29,154
1,324
da 251 a 350 km
0,386
27,916
1,383
0,386
31,313
1,233
da 351 a 500 km
0,386
31,262
1,235
0,386
35, 260
1,095
oltre 501 km
0,386
33,507
1,152
0,386
37,769
1,022
Veicoli da 11,5 a 26 ton. da 101 a 150 km
0,257
16,235
1,585
0,257
18,186
1,415
da 151 a 250 km
0,257
19,461
1,322
0,257
21,951
1,172
da 251 a 350 km
0,257
21,188
1,215
0,257
23,949
1,075
da 351 a 500 km
0,257
24,024
1,071
0,257
27,343
0,941
oltre 501 km
0,257
25,916
0,993
0,257
29,478
0,873
Veicoli da 7,5 a 11,5 ton. da 101 a 150 km
0,211
15,389
1,368
0,211
17,284
1,218
da 151 a 250 km
0,211
18,444
1,142
0,211
20,814
1,012
da 251 a 350 km
0,211
20,327
1,036
0,211
22,990
0,916
da 351 a 500 km
0,211
23, 537
0,895
0,211
26,500
0,795
oltre 501 km
0,211
25, 243
0,834
0,211
28,296
0,744
da 101 a 150 km
0,175
14,351
1,220
0,175
16,210
1,080
da 151 a 250 km
0,175
17,321
1,011
0,175
19,436
0,901
da 251 a 350 km
0,175
18,796
0,932
0,175
21,056
0,832
da 351 a 500 km
0,175
21,832
0,802
0,175
24,590
0,712
oltre 501 km
0,175
24,142
0,725
0,175
27,134
0,645
Veicoli da 3,5 a 7,5 ton.
Veicoli fino a 3,5 ton. da 101 a 150 km
0,123
12,262
1,000
0,123
13,474
0,910
da 151 a 250 km
0,123
14,966
0,819
0,123
16,813
0,729
da 251 a 350 km
0,123
16,780
0,731
0,123
18,844
0,651
da 351 a 500 km
0,123
18,903
0,649
0,123
21,190
0,579
oltre 501 km
0,123
20,464
0,599
0,123
22,742
0,539
TIR144-2011 49
In viaggio con...
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7-12-2011
Antonella Romano
16:22
Pagina 50
55
anni, romano, Giulio Scarpati inizia la sua carriera a 12 anni al Teatro delle Muse di Roma. Il suo esordio cinematografico risale agli anni ’90 con Roma, Paris, Barcelona e La Riffa con Monica Bellucci. Nel 1994 interpreta il ruolo di Rosario Livatino ne Il giudice ragazzino che si aggiudica il David di Donatello. Ma la popolarità arriva nel 1998 con la fiction Un medico in famiglia, dove interpreta il personaggio di Lele Martini. Per un periodo di tempo si allontana dalla
ma vorrei fare qualcosa di più breve, non seriale, e interpretare personaggi diversi.
Cosa ti piace di Lele Martini? La sua capacità di avere tantissime persone dentro casa ed essere sempre tranquillo, cosa che io non riesco a fare. A casa dei Martini più confusione c’è, più c’è amore, gioia di vivere. La confusione è vissuta come un fattore positivo non negativo.
spesso i camionisti ti rincorrevano per strada, mentre guidavi o mentre sorpassavi. Era un affetto carino per cui diventava anche divertente. Nei viaggi spesso e volentieri mi è capitato di fare l'autostop e di essere caricato anche da camionisti, sia in Italia sia all'estero... ma quelli erano altri tempi!
Che tipi erano quelli con cui hai viaggiato? A me è andata sempre bene. Prima era normale fare l’autostop
Giulio Scarpati: un medico in viaggio Noto a tutti come Lele Martini di Un medico in famiglia, l’attore racconta a Tir i suoi progetti e le sue esperienze di viaggio fortunatissima serie per ricoprire ruoli di figure come Don Luigi di Liegro e Don Zeno Saltini, ma nelle ultime edizioni torna a rivestire i panni del medico della Asl. Tutto senza abbandonare mai la sua prima passione: il teatro. Da qualche anno ha creato una scuola, “Percorsi d’autore”, una vera fucina per giovani talenti, con corsi di recitazione per le nuove generazioni. Una scuola che - come ci ha confidato - lo entusiasma molto, soprattutto per il contatto diretto con i giovani ai quali racconta il mondo magico della recitazione.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni? Mi piacerebbe fare qualcosa a teatro perché ultimamente ho fatto tanta televisione. Certo, non escludo di fare altra televisione,
50 TIR144-2011
Che rapporto hai con Lino Banfi? Nell’ultima serie mi è mancato, ma capisco le sue ragioni professionali. Le scene tra me e lui mi divertivano sempre, c’era un’intesa straordinaria, bastava guardarci negli occhi. Era una cosa molto carina!
Viaggiando ti è mai capitato di incontrare dei camionisti? Come no! Quando vai in tourneé e il camionista fa la sosta, la fai anche tu perché sai che in quella trattoria, anche se magari si presenta male, si mangerà benissimo. Durante le tourneé teatrali ci si sposta di notte tra una città e l’altra e si frequenta molto la strada. Quando andava in onda la prima serie del Medico in famiglia c’era un’euforia tale che
adesso è diventato più difficile, spesso si ha paura degli autostoppisti. I tempi sono cambiati molto, è un mondo diverso, fatto di persone che girano per le strade di notte, trasportano questi tir da un capo all'altro dell'Italia con degli orari piuttosto faticosi. É un mestiere che in sé ha anche il fascino della solitudine, con la radio a farti compagnia durante le lunghe ore di cammino.
Ti piace viaggiare e con quale mezzo lo fai? Il viaggio è sempre bello. Per viaggi brevi in genere vado con la macchina ma spesso prendo anche l’aereo. Ho fatto anche un bel viaggio in camper. Mi piace molto viaggiare con un mezzo che mi dia la possibilità di fermarmi, piuttosto che essere condotto direttamente a destinazione.
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