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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

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· n.153 Ottobre 2012

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Le associazioni chiedono un confronto con il Governo DCOOS6423 S/CONV/144/2012

LE QUESTIONI DA AFFRONTARE SONO MOLTEPLICI: DAI COSTI DI SICUREZZA ALLO STANZIAMENTO DEI 400 MILIONI DI EURO. E INTANTO SI DISCUTE SUL PROTOCOLLO TRASPORTI DELLA CONVENZIONE DELLE ALPI


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PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

IVECO E FORD

Truck e Van of the Year 2013

DCOOS6423 S/CONV/144/2012

ANNO XII N° 153 - Ottobre 2012 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Daniele Caffi, Stefania Cippitelli, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi REALIZZAZIONE Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it

REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it

GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Marina Ciaravolo, Andrea Giuli, Angela Iantosca, Michele Latorre, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini CHIUSO IN REDAZIONE IL 04.10.2012 CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA Editoriale C&C srl via Molise 3 - 20085 Locate Triulzi (MI) tel 02 9048111 - fax 02 90481120 info@editorialecec.com www.editorialecec.it Paolo Cafieri - Pr Marketing & Advertising manager paolocafieri@editorialecec.com Caterina Tropea - Pr Marketing & Advertising supervisor caterinatropea@editorialecec.com Alessia Baietta - Pr Marketing & Advertising Office alessiabaietta@editorialecec.com

· n.153 Ottobre 2012

uesto mese sarà decisivo per la partita che da tempo si gioca sui costi minimi di sicurezza. Cosa succederà il 25 ottobre, quando il Tar sarà chiamato a pronunciarsi sulla vicenda, è difficile prevederlo, ma è certo che questa decisione (se verrà presa una Le associazioni chiedono decisione) influirà in modo un confronto con il Governo rilevante sugli equilibri futuri del settore. Lo hanno ribadito le associazioni di categoria, chiedendo al Governo un incontro urgente per affrontare anche le altre questioni aperte: dal Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi ai fondi stanziati per il settore, al costo del gasolio, che sta alimentando un dibattito sia interno sia esterno. Un incontro convocato per il 10 ottobre. Intanto nel Paese si torna a parlare (per fortuna) di intermodalità ferroviaria, grazie ad un “patto” siglato tra S FERROBONU

Tutto pronto o per il pagament

A SOSTA SICUR

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LE QUESTIONI DA AFFRONTARE SONO MOLTEPLICI: DAI COSTI DI SICUREZZA ALLO STANZIAMENTO DEI 400 MILIONI DI EURO. E INTANTO SI DISCUTE SUL PROTOCOLLO TRASPORTI DELLA CONVENZIONE DELLE ALPI

Chi ha paura dei costi di sicurezza? ministero dell’Ambiente e Ferrovie dello Stato, accordo che arriva dopo un lungo periodo di abbandono del comparto merci da parte di queste ultime. Tra l’altro il rilancio dell’intermodalità ferroviaria, così come di quella marittima, potrebbe essere spinto dall’applicazione puntuale dei costi minimi di sicurezza e dai controlli, che dovrebbero evitare fenomeni di concorrenza sleale e vorticosi abbassamenti dei prezzi sulla strada. Di questo e molto altro parleremo su questo numero di Tir: ci occuperemo di Ferrobonus ed Ecobonus, di controlli su strada, di aree di sosta dedicate al settore, di Registro Elettronico Nazionale. Parleremo di Hannover e delle novità tecniche che arrivano dalla più importante fiera europea del settore, ma anche dei rischi legati alla cattiva alimentazione, con uno dei nutrizionisti più noti in Italia. Ma, su tutto, vi segnalo l’intervista ad Alex Zanardi, un uomo che ha fatto della caparbietà, della ostinazione, e della voglia di superare gli ostacoli uno stile di vita. Proprio come dovrebbe fare l’autotrasporto.

Massimo De Donato

STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa - Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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In copertina: Iveco e Ford Truck e Van of the Year

Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO


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Sommario n. 153 - Ottobre 2012

Le associazioni chiedono un confronto con il Governo

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Le questioni da affrontare sono molteplici: dai costi di sicurezza allo stanziamento dei 400 milioni di euro. E alla Camera è in esame il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi di Lucia Angeloni

Ferrobonus: partono le procedure per il pagamento

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In base agli ultimi dati presentati dalla Rete Autostrade Mediterranee l’incentivo è risultato pari a circa 1,078 euro per treno-km di Giovanni Caruso e Francesca Cesarale

Sosta sicura: al via la realizzazione di cinque nuove aree

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Attualmente sono 21 le aree di parcheggio, specifiche per il settore, cofinanziate dall’Albo degli Autotrasportatori: 11 nel Nord Italia, 9 nel Centro e una in Sicilia. Presto un nuovo bando di Andrea Pegoraro

Verifiche e controlli congiunti: strategia vincente

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Negli ultimi mesi, grazie ad uno sforzo sia in termini di uomini sia di mezzi, si è arrivati a programmare otto operazioni mensili coordinate dagli uffici centrali di Paolo Sangiorgio

Camionisti: allarme calorie in cabina

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Secondo un sondaggio la maggior parte degli autotrasportatori è in sovrappeso. Una condizione che grava su salute e sicurezza. Intervista con il prof. Giorgio Calabrese di Marina Ciaravolo

Il salone dell’Euro6

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A fine settembre Hannover ha ospitato l’edizione 2012 di IAA: in mostra il meglio dell’offerta internazionale di veicoli industriali e commerciali, rimorchi, semirimorchi, ma anche logistica e servizi finanziari di Ferdinando Tagliabue

Rubriche Editoriale Albo Amministrazione Scadenze e divieti Europa

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Notizie

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Fisco

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Normative

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Costi di esercizio

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In viaggio con

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Albo

Riparte la campagna “Rimettiamo in moto l’Italia” Il significato dello slogan è chiaro: questo settore vuole essere protagonista della ripresa economica italiana con le sue oltre 100mila imprese vorano per portare a casa degli italiani tutto ciò di cui hanno bisogno, con il costo del trasporto che è legato alla qualità della vita di tutti i cittadini, come emerso anche da recenti inchieste promosse da commercianti e consumatori. In sostanza, si vuole dare un’immagine diversa dell’autotrasporto, troppo spesso dimenticato o giudicato in modo negativo. A tal proposito ci si ricorda di quanto pesa sul Pil, di quante merci sposta, solo in occasione di qualche fermo. È quando il settore decide di sospendere la sua attività che tutti ci accorgiamo di quanto sia importante nella vita quotidiana del Paese e di quanto l’economia ne possa subire i contraccolpi. L’autotrasporto ha dunque la

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca

Lo spot Rimettiamo in moto l’Italia

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itorna a metà ottobre “Rimettiamo in moto l’Italia”, la campagna istituzionale promossa dall’Albo degli Autotrasportatori con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della presidenza del Consiglio dei Ministri. Il significato dello slogan è chiaro: questo settore vuole essere protagonista della ripresa economica italiana con le sue oltre 100mila imprese. Lo spot è un invito che il mondo dell’autotrasporto rivolge ai cittadini italiani, consapevole che l’attuale crisi possa essere superata grazie all’impegno di tutti. Il settore ha l’intenzione di fare la propria parte, di essere protagonista lanciando un messaggio di speranza al Paese. “Rimettiamo in moto l’Italia”, in onda su tutte le reti televisive, ricorda che ogni giorno le aziende di autotrasporto la-

degli Autotrasportatori. Ci sono alcuni spazi sulla Rai che puntano allo sviluppo del settore grazie alla collaborazione tra l’Azienda radiotelevisiva di Stato e il Comitato Centrale dell’Albo. Un esempio è “Sulla buona strada”, la rubrica inserita nel programma “Citofonare Cuccarini” in onda su Radio1. Lorella Cuccarini darà spazio alle domande degli autotrasportatori, i quali avranno un’immediata risposta grazie ad un esperto conoscitore di questo mondo. Si tratta di un “contenitore” ricco di informazioni utili all’attività professionale degli autotrasportatori e di esperienze umane. La rubrica dura tre minuti ed è inserita nella fascia dalle 18:33 alle 18:36, esattamente dopo le anticipazioni del Gr1 e dello

“Dare un’immagine diversa dell’autotrasporto, troppo spesso dimenticato o giudicato in modo negativo” volontà di dare un esempio positivo nello svolgimento dell’attività lavorativa per far conoscere e apprezzare il suo ruolo. La prima parte della campagna, andata in onda alla fine di giugno 2012, ha riscosso un grande successo ed è stata un’occasione di dibattito tra i soggetti istituzionali, dalla politica alle associazioni di categoria, dalle aziende agli stessi cittadini. Le rubriche nella Rai “Rimettiamo in moto l’Italia” non è l’unico strumento di comunicazione utilizzato dall’Albo

spazio dell’Onda Verde, una collocazione strategica per il pubblico di riferimento. A metà settembre è poi ricominciata la stagione di Easy Driver, la storica trasmissione di Rai Uno dedicata ai motori, quest’anno ritornata nella collocazione del sabato alle 14. All’interno del programma è presente una rubrica sui veicoli pesanti, che ha l’obiettivo di dare voce alle esigenze del settore ma anche raccontarne gli aspetti in modo semplice e puntuale, restituendo agli spettatori un ritratto dell’autotrasportatore libero da pregiudizi e stereotipi.


Pedaggi: stanziati oltre 98 milioni di euro di riduzioni L’importo è stato girato dal Comitato Centrale dell’Albo alla società Autostrade per l’Italia, che erogherà l’acconto sugli sconti in proporzione alle percentuali assegnate per scaglioni di fatturato

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l Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha destinato una somma di circa 98 milioni di euro al pagamento della riduzione dei pedaggi autostradali del 2010, determinati sulla base dei fondi attualmente disponibili, per i viaggi effettuati dalle imprese cha hanno maturato il diritto al rimborso. L’importo è stato trasferito alla società Autostrade per l’Italia, che erogherà la riduzione in proporzione alle percentuali assegnate per scaglioni di fatturato. Già nel mese di giugno, inoltre, era stato trasferito ad Autostrade il saldo delle riduzioni relative ai pedaggi del 2009, per una cifra pari a 74.037.217 euro. La preparazione delle liste delle imprese aventi diritto agli sconti ha richiesto diversi mesi, anche in considerazione dell’esigenza e di eliminare le anomalie emerse dai controlli incrociati con Autostrade sulle domande pervenute. Tutto ciò ha richiesto la rielaborazione dei calcoli necessari per la definizione delle riduzioni ammesse. Un’applicazione da potenziare Le attività effettuate sui pedaggi 2011 hanno messo in evidenza la necessità di non rinviare ulteriormente il processo di potenziamento della procedura con l’acquisizione di nuovi servizi (quelli in uso risalgono al 2006) e di adeguamento del software al fine di rendere coerente, e quindi più efficiente, il sistema informatico relativo

alla riduzione dei pedaggi autostradali nonché delle quote di iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori. Infatti dall’entrata in esercizio dei pedaggi in via telematica (2006) si sono susseguite man mano una serie di modifiche, che hanno impattato direttamente sulle specifiche in base alle quali l’applicazione stessa era stata originariamente progettata (tracciati dei codici di fatturazione di Autostrade, attribuzione alle imprese dei codici supporti, ecc). A titolo esemplificativo si specifica, ad esempio, che le deviazioni obbligatorie, presenti fino al 2008, sono state eliminate negli ultimi anni, la tecnologia sulla quale è stata realizzata l’applicazione ha subito un’evoluzione notevole, specifiche funzioni dell’applicazione realizzate per la gestione delle informazioni contenute in alcuni prospetti sono state eliminate nel corso del tempo e l’hardware su cui è in esercizio l’applicazione è ormai insufficiente a sopportare i carichi di lavoro. Per questo si è già provve-

duto a modificare il software che gestisce le domande dei pedaggi (nuove procedure di caricamento dei dati sul data base centralizzato, implementazioni di nuovi controlli, ecc), mentre si sta lavorando, come anzidetto, ad una nuova progettazione dell’applicazione e ad un potenziamento dell’hardware.

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba

Percentuali per scaglioni di fatturato per il pagamento dell’acconto sugli sconti 2010, pari a circa 98 milioni di euro 2,2558 3,3862 4,5167 5,4120 6,7725

da 51.646 a 206.583 euro da 206.583 a 516.457 euro da 516.457 a 1.032.914 euro da 1.032.914 a 2.582.284 euro Oltre 2.582.284 euro TIR153-2012 7


Amministrazione

di Enrico Finocchi

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l Governo continua a seguire con molta attenzione la vicenda Ecobonus, ovvero la richiesta presso la Commissione europea di autorizzare la proroga per gli anni 2010 e 2011 degli incentivi agli autotrasportatori per l’utilizzo delle vie del mare. Lo ha sottolineato lo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, in un’audizione alla Camera nel corso della quale ha ribadito che “costituisce fermo impegno di questo Governo seguire con la massima atten-

Ecobonus: massima attenzione dal Governo

Tutti i numeri del contributo per il mare Nel triennio 2007-2009 gli autotrasportatori hanno pagato 681 milioni di euro per imbarcare i propri veicoli sulle navi mentre l’Ecobonus erogato è stato di 168,5 milioni di euro. Entrambi i dati comprendono sia le rotte nazionali sia quelle comunitarie. In particolare, nel 2007 sono state 211 milioni di euro le spese per i viaggi degli automezzi via mare. La cifra di Ecobonus erogato, invece, è stata di 45 milioni di euro. Nel 2008, l’importo pagato per trasportare la merce su nave è aumentato rispetto all’anno precedente, arrivando a 245 milioni di euro. Stesso discorso vale per gli incentivi, che sono stati quasi 63 milioni di euro. Nel 2009, i due valori sono diminuiti. Il costo delle rotte degli autoveicoli via mare è sceso a 223 milioni di euro mentre il contributo ha sfiorato i 60 milioni di euro. Per quanto riguarda il 2010, infine, il ministero ha stimato in 277 milioni di euro l’importo per i viaggi degli automezzi su nave e gli incentivi Ecobonus si attestano sui 74 milioni di euro, il 24% in più rispetto al 2009.

Il ministero dei Trasporti ha presentato una documentazione alla Ue, chiedendo l’autorizzazione all’erogazione di 60 milioni relativi al 2010

Proroga Ecobonus: invito a presentare osservazioni (articolo 108, paragrafo 2, trattato Funzionamento UE)

zione la problematica ai fini di una rapida soluzione della vicenda”. L’Ecobonus si prefiggeva di incoraggiare il trasferimento dei mezzi pesanti dalla strada alle vie marittime, a condizione che i beneficiari utilizzassero i servizi marittimi nel triennio successivo a quello di concessione dei contributi e, dunque, per gli anni 2010, 2011 e 2012. Nonostante in una fase iniziale gli uffici della Commissione europea avessero dimostrato apertura nei confronti della proroga dell’Ecobonus, si sono susseguite richieste di chiarimenti ed informazioni supplementari, culminate, come tutti sanno, nella apertura di un’indagine formale per verificare che la proroga non si sostanzi addirittura in un aiuto di Stato illegale.

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Proposta la proroga per un solo anno L’8 agosto scorso, il ministero dei Trasporti ha presentato per l’ennesima volta alla Commissione europea una corposa documentazione, chiedendo l’autorizzazione all’erogazione di 60 milioni relativi al finanziamento già a suo tempo approvato per la proroga dell’incentivo. Nella documentazione è stato precisato che con l’Ecobonus non è stata falsata la concorrenza tra operatori del trasporto e che l’incentivo è intervenuto solo sulle modalità di trasporto e non ha inciso sugli scambi tra gli Stati membri, quindi non sono state modificate le quantità, i valori né le reciproche relazioni di scambio. La misura, inoltre, ha rappresentato un beneficio per l’intera filiera delle Autostrade del Mare.

Quindi, dagli armatori agli spedizionieri, dagli agenti marittimi al servizio di manutenzione delle banchine portuali tutti hanno usufruito dell’aumento del trasporto merci via mare. Inoltre, per andare incontro parzialmente alle richieste della Commissione, è stata proposta la proroga per un solo anno (2010), con l'ulteriore obbligo a carico dei trasportatori di utilizzare le rotte marittime in luogo dei corrispondenti itinerari stradali, invece che fino a tutto il 2012, com'era stato già previsto, anche per il 2013. Al momento si è ancora in attesa di conoscere le determinazioni dell'organismo comunitario, ma è importante che tutti i soggetti interessati facciano sentire la propria voce approfittando degli strumenti previsti dalle normative europee per questi casi.


ottobre/novembre2012 GIO LUN 1 ottobre VEN MAR 2 MER 3 GIO 4 VEN 5 SAB 6 DOM 7 LUN 8 MAR 9 MER 10 GIO 11 VEN 12 SAB 13 DOM 14 LUN 15 MAR 16 MER 17 GIO 18 VEN 19 SAB 20 DOM 21 LUN 22 MAR 23 MER 24 GIO 25 VEN 26 SAB 27 DOM 28 LUN 29 MAR 30 MER 31

BLACK-LIST BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di agosto.

IMU Presentazione della dichiarazione per variazioni intervenute nell'anno precedente.

8-22

8-22

IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente; Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente.

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MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese settembre o del 3° trimestre.

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BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di settembre o del 3°trimestre.

Scadenze e divieti

1 2 SAB 3 DOM 4 LUN 5 MAR 6 MER 7 GIO 8 VEN 9 SAB 10 DOM 11 LUN 12 MAR 13 MER 14 GIO 15 VEN 16 SAB 17 DOM 18 LUN 19 MAR 20 MER 21 GIO 22 VEN 23 SAB 24 DOM 25 LUN 26 MAR 27 MER 28 GIO 29 VEN 30 SAB 31

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novembre

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8-22 IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente. Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente o al 3° trimestre.

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IRPEF INPS Ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente o al 3°trimestre e 3° acconto dei contributi dovuti sul minimale di reddito da parte degli artigiani. MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese ottobre.

8-22 BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di ottobre. IRPEF-IRAP Versamento del 2° o unico acconto per l'anno 2012. INPS Versamento del 2° acconto 2012 dei contributi dovuti su reddito eccedente il minimale da parte degli artigiani.

Divieti di circolazione Paesi Europei ottobre AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA

sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -

domenica notte 00,00-22,00 22,00-06,00 26/10 00,00-22,00 3/10 00,00-21,45 31/10 31/10 18,00-21,00 il venerdì 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 31/10 00,00-24,00 22,00-05,00 00,00-22,00 22-31/10 00,00-22,00 31/10 15,00-21,00 26/10 5/10

00,00-22,00 00,00-22,00 21,30-24,00 18,00 - 22,00 18,00 - 21,00 8,00-21,00 22,00-24,00 22,00-24,00 16,00- 21,00 15,00-23,00

giorni di restrizione 31/10 00,00-22,00 31/10 18,00-21,00 23/10 00,00-22,00 28/10 15,00-21,00 8/10 14,00-23,00

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novembre AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA

sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -

domenica notte 00,00-22,00 22,00-06,00 1/11 00,00-22,00 1/11 00,00-21,45 1/11 1/11 18,00-21,00 il venerdì 06,00-22,00 13,00-22,00 17/11 00,00-22,00 1-17/11 08,00-21,00 1/11 00,00-24,00 22,00-05,00 00,00-22,00 1/11 00,00-22,00 1/11 15,00-21,00 1/11

00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-21,45 08,00 - 22,00 18,00 - 21,00 13,00-22,00 00,00-22,00 8,00-21,00 00,00-22,00 00,00-22,00 14,00-23,00

giorni di restrizione 10/11 18,00-22,00 1/11 18,00-21,00 -

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Europa

di Marco Tempestini

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a Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto di norme che rivedono le attuali disposizioni in materia di revisione dei mezzi e controlli tecnici su strada, vecchie sostanzialmente di oltre trent’anni e mai state oggetto fino ad oggi di una reale e profonda riconsiderazione da parte del legislatore comunitario. Bruxelles rileva che i difetti tecnici costituiscono una delle principali cause d’incidenti su strada, circa il 6% nell’Ue con 2.000 decessi ed un numero ancora più

Revisioni: in arrivo nuove disposizioni La Commissione europea ha presentato un pacchetto di norme per tutti i tipi di mezzi in circolazione. Per i commerciali si innova su tre aspetti: controlli tecnici periodici, su strada, immatricolazione alto di feriti ogni anno. La presenza sulle strade europee di veicoli con difetti tecnici risulterebbe addirittura massiccia. Il pacchetto riguarda tutti i tipi di mezzi in circolazione (auto, moto, bus). Nello specifico, per i veicoli commerciali si innova sui seguenti aspetti: Controlli tecnici periodici; Controlli tecnici su strada (sono quelli supplementari obbligatori sullo stato tecnico dei veicoli secondo le norme dei singoli Paesi); Immatricolazione dei veicoli (documenti e relativi requisiti per il rilascio dei certificati di immatricolazione, il loro riconoscimento reciproco e l'armonizzazione del loro contenuto minimo in tutta l’Europa). Controlli tecnici periodici La CE vuole estendere il con10 TIR153-2012

trollo anche ai mezzi leggeri sotto le 3,5 tonnellate e ai motocicli a due o tre ruote (moto e scooter), categorie entrambe escluse attualmente dall'obbligo di ispezione. La proposta definisce inoltre i limiti delle esenzioni dai controlli che gli Stati potranno accordare a taluni vei-

coli, ad esempio quelli agricoli e alcuni che non vengono utilizzati nel traffico tra Stati membri con una velocità massima di progetto inferiore ai 40 km/h. Per quanto riguarda la frequenza dei controlli, saranno presi in considerazione età e chilometraggio annuo, quindi i mezzi più vecchi e con elevato chilometraggio saranno controllati più spesso (come già avviene per taxi e ambulanze). Quei mezzi che raggiungono alla data del primo controllo (dopo quattro anni) un chilometraggio superiore a 160.000 km dovranno essere sottoposti a controlli ogni anno. Controlli su strada La selezione dei veicoli dovrebbe essere basata sul profilo di rischio degli operatori ed indirizzarsi verso quelle imprese di


mazione inadeguata arriva a causare fino al 25% degli incidenti di camion. Immatricolazione I dati sui veicoli immatricolati saranno tenuti in registri elettronici nazionali. Quelli provenienti dall'omologazione del veicolo, ma non necessariamente stampati sui documenti di immatricolazione, dovranno essere messi a disposizione dell'ispettore ai fini del controllo tecnico. Attrezzature e formazione Le attrezzature da utilizzare per i controlli dovranno soddisfare alcuni requisiti minimi poiché da esse dipendono qualità ed efficacia dei controlli stessi. Attualmente la normativa comuni-

Saranno presi in considerazione, per i controlli periodici, età e chilometraggio annuo, quindi i mezzi più vecchi e con elevato chilometraggio saranno controllati più spesso

autotrasporto ad alto rischio, riducendo così – giustamente l'onere dei controlli su quelle aziende ed operatori che invece mantengono i loro mezzi in buono stato secondo le norme. La definizione dei profili di rischio si baserà sui risultati dei precedenti controlli (sia revisioni che controlli su strada), tenendo conto del numero e della gravità delle carenze rilevate, e su un “fattore tempo” che darà maggiore importanza ai controlli recenti. Anche qui si estende poi l’obbligo di controlli su strada ai veicoli commerciali leggeri sotto le 3,5 ton (oggi esclusi) dal momento che sfuggono alle molte disposizioni che invece si applicano ai veicoli più pesanti (basta solo citare l'obbligo del tachigrafo a bordo).

Il numero di controlli tecnici su strada per anno e per Stato membro sarà collegato al numero di veicoli immatricolati per trasporto conto terzi in un dato Paese al fine di creare una più equa distribuzione dei controlli fra Stati. I controlli su strada saranno effettuati in maniera graduale (prima un controllo iniziale delle condizioni generali del veicolo e sua documentazione, poi uno più dettagliato effettuabile sulla base dei risultati del controllo iniziale, e quindi controlli più approfonditi utilizzando un'unità di controllo mobile o un centro di controllo nelle immediate vicinanze). Nei controlli si intende ricomprendere anche la fissazione del carico. In questo senso Bruxelles rileva che una siste-

taria n o n contiene disposizioni in materia e dunque sussiste una grande disparità fra Paesi con conseguenze pesanti in termini di disparità di trattamento fra autotrasportatori di diversa provenienza. Bruxelles propone quindi un elenco di attrezzature richieste, con relative specifiche tecniche, definendo un periodo transitorio in modo da consentire una graduale sostituzione dei dispositivi che non soddisfano le norme. I soggetti accertatori e in generale tutti coloro che effettuano controlli e revisioni dovranno possedere un certo livello di conoscenze e competenze ed essere adeguatamente formati. Uno standard elevato dei controlli richiede un livello altrettanto elevato di qualifiche e competenze del personale. La proposta introduce le aree di conoscenze che un candidato deve possedere, un sistema di

formazione, compresa quella iniziale e periodica di aggiornamento ed i settori che la formazione deve coprire. Anche qui si definisce un periodo transitorio in modo da permettere un graduale passaggio verso il nuovo sistema. Le carenze individuate nel corso della revisione saranno valutate secondo norme comuni in relazione ai rischi connessi. La valutazione sulle condizioni tecniche del veicolo dovrebbe essere armonizzata a livello Ue e, affinché ciò sia possibile, le carenze rilevate dovrebbero essere valutate secondo una norma comune. A tal fine la Commissione aveva adottato due anni fa delle raccomandazioni per la valutazione dei difetti, che definiscono tre categorie (lievi, gravi e pericolosi) in base alle loro conseguenze per la sicurezza del veicolo. Tali disposizioni sono ora introdotte con regolamento, quindi in maniera più stringente. Infine, la garanzia di qualità del controllo svolto da organismi privati autorizzati sarà data da una supervisione nazionale e la registrazione delle letture del chilometraggio fornirà prove ufficiali per individuare eventuali falsificazioni del numero dei chilometri. La conservazione di tali dati consentirà un controllo più efficace del chilometraggio e tali informazioni potranno essere utilizzate per un ulteriore uso transfrontaliero dopo che verrà completato il collegamento fra registri nazionali. Prossimi passi Il pacchetto di proposte dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dagli Stati membri prima di diventare legge. In una prospettiva a più lungo termine, una seconda fase consisterà nel realizzare un sistema armonizzato tra Stati membri di scambio di informazioni che colleghi le banche dati esistenti e consenta un accesso a tali dati a livello Ue a fini di controllo (ad esempio per verificare, in qualsiasi momento, l'esattezza dei dati del contachilometri di un vettore straniero). Tale accesso ai dati a livello Ue potrebbe quindi potenzialmente fornire anche un riconoscimento reciproco dei certificati di revisione, una volta che sia stata raggiunta la necessaria armonizzazione a livello comunitario. TIR153-2012 11


Politica

di Lucia Angeloni

S

i fa più teso il clima tra il mondo politico e le associazioni di categoria. Le questioni sul piatto, del resto, sono diverse. A partire dalla ratifica da parte del Senato del Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, che riapre il problema dell’attraversamento delle Alpi per i veicoli pesanti e la difficoltà di trasferire le merci nei Paesi sopra l’arco alpino. Per arrivare all’attesa sentenza del Tar sui costi di sicurezza, all’Ecobonus, che la Commissione europea deve ancora autorizzare per il perio-

Le associazioni chiedono un confronto con il Governo Le questioni da affrontare sono molteplici: dai costi di sicurezza allo stanziamento dei 400 milioni di euro. E alla Camera è in esame il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi do 2010-2011, fino al continuo aumentare del costo del gasolio. Tutte questioni su cui le associazioni hanno chiesto se non un intervento, quantomeno un confronto, con l’Esecutivo. Per il momento è previsto un primo incontro tecnico il 10 ottobre. Ma vediamo le varie questioni nel dettaglio. Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi Il 18 settembre l’Aula del Senato ha approvato la ratifica del protocollo di attuazione della Convenzione sulla protezione delle Alpi relativo ai trasporti. Un Protocollo con cui i Paesi alpini si impegnano a ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dal traffico nelle Alpi, tra l’altro evitando di costruire nuove infrastrutture, e al trasferimento del 12 TIR153-2012

trasporto merci da strada a rotaia. Contro il Protocollo, che ora è all’esame della Camera, si è scagliata sia l’Anita sia Fai-Conftrasporto. “Comprendiamo le motivazioni della Convenzione che si pone l’obiettivo di tutelare e proteggere il territorio alpino dall’inquinamento - ha dichiarato il presidente di Anita Eleuterio Arcese -. Tuttavia, bisogna considerare che per il nostro Paese l’attraversamento delle Alpi è l’unica via terrestre che ci collega agli altri Paesi europei, e negarci la possibilità di costruire nuove infrastrutture - in mancanza di una valida alternativa ferroviaria – limiterebbe la nostra capacità di movimentazione delle merci nel traffico internazionale. Pertanto – ha concluso Arcese - chiediamo alla Camera di

non ratificare il Protocollo per non precluderci prospettive future di crescita”. Critico anche Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto. “La ratifica del protocollo trasporti, senza una clausola di garanzia all’interno del testo di legge, mette a rischio la possibilità di eventuali scelte future che il Paese dovesse compiere nell’interesse dell’economia nazionale. Non comprendiamo – ha sottolineato Uggè - perché nel testo di ratifica, a differenza di quanto previsto da alcuni ordini del giorno approvati in Aula, non sia stata introdotta una clausola che consenta all’Italia, in virtù del principio di sovranità nazionale, di poter realizzare all’interno del proprio territorio le infrastrutture ritenute necessarie, come invece ha fatto la


A Brescia prima tappa de “Le Piazze della Sicurezza” Brescia è stata per un giorno capitale italiana della sicurezza stradale. Il 22 settembre si è svolta la prima tappa dell'evento itinerante “Le Piazze della Sicurezza”, manifestazione che si inserisce nell'ambito del progetto europeo SOL Save Our Lives, organizzata dall'assessorato ai Lavori pubblici in collaborazione con ALOT, l’Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica, l’Associazione Noi Camionisti, la Sezione Provinciale di Brescia della FAI e con il contributo di Autoparco Brescia Est. È stato allestito un vero e proprio “villaggio della sicurezza”, con un corso teorico di sicurezza nella guida; una dimostrazione pratica con movimentazione di mezzi sul piazzale; addestramento con simulatori di guida; visita guidata ai dispositivi di sicurezza dei mezzi pesanti. Il progetto è cofinanziato dal programma europeo Central Europe e vuole promuovere una cultura della sicurezza stradale che parta dal basso, ovvero dalle singole comunità e dalle problematiche sulle cause di incidentalità riscontrate presso di esse. Per l'Italia si tratta dei territori delle province di Mantova e Brescia su cui ALOT e le rispettive amministrazioni provinciali stanno attuando, dall’inizio del 2012, delle azioni pilota sulla sicurezza stradale nell’ambito del trasporto pubblico (Brescia) e del trasporto merci (Mantova).

ziative che, come unico risultato, sta producendo l’aggravamento della crisi del comparto”.

Il Senato ha approvato il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi che riapre il problema dell’attraversamento per i veicoli pesanti

Francia. Alla Camera chiediamo l’introduzione della clausola di salvaguardia nel provvedimento di ratifica. Solo in questo modo si potrà evitare, in nome di una generica affermazione della tutela ambientale, peraltro garantita dagli altri protocolli già ratificati, di porre una grossa ipoteca sul futuro sviluppo del Paese. E ci aspettiamo che anche il Governo accolga il nostro appello”. Costi minimi C’è poi la questione dei costi minimi di sicurezza sui quali, a fine ottobre, è attesa la decisione del Tar. Nell’udienza del 28 giugno scorso, infatti, il Tribunale amministrativo del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva rinviando la discussione sul merito al 25 ottobre. Sulla questione la Fiap

non ammette mezzi termini. “Al ministro dei Trasporti, e non ai giudici – afferma l’associazione diciamo che, se saltano i costi minimi salta la tregua”. Unatras scrive al Governo Unatras intanto ha sollecitato il Governo ad un incontro “per discutere delle numerose problematiche che stanno mettendo in ginocchio il settore”. Nella lettera Unatras sottolinea infatti come la situazione sia drammatica. “Siamo consapevoli che il Governo, da solo, non può risolvere le forti criticità che interessano le nostre aziende – si legge nella lettera -; crediamo che, da parte vostra, sia doveroso aprire un confronto per trovare tutte le soluzioni possibili per far fronte alle emergenze del settore, piuttosto che proseguire nella totale assenza di ini-

Anche il coordinamento cooperativo cerca il dialogo Anche per il coordinamento cooperativo per l’autotrasporto, è importante un incontro che tranquillizzi la categoria su alcune questioni aperte. L’obiettivo è soprattutto quello di avere delle rassicurazioni in merito allo stanziamento dei 400 milioni di euro a favore del settore, e che alcune misure vengano rese strutturali come aveva promesso il Governo qualche mese fa. Il coordinamento cooperativo auspica inoltre che questi contributi siano diversamente ripartiti rispetto agli anni scorsi. CNA-Fita contro il caro gasolio La battaglia di CNA-Fita si incentra invece, soprattutto, sul caro gasolio. L’associazione ha più volte chiesto al Governo di intervenire con alcune misure, quali ad esempio l’introduzione dell’accisa mobile, ma il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, ha escluso questo tipo di intervento. Un comportamento definito “allarmante” da Cinzia Franchini, presidente nazionale della CNA-Fita. “Il Governo Monti evidentemente non comprende quanto sia insostenibile l’attuale prezzo del carburante per imprese e famiglie. Il caro carburante - ha proseguito Cinzia Franchini - sta abbattendo il potere

d’acquisto, comprimendo i consumi che si ripercuotono inevitabilmente sulle filiere produttive e logistiche. Automotive, ortofrutta e petrolifero, per citare solo alcune delle filiere più colpite, non riescono più ad assorbire la contrazione della domanda” TrasportoUnito contro il blocco del ponente genovese Dal Governo all’amministrazione comunale. TrasportoUnito è sceso in campo a fianco dei cittadini in Liguria nella protesta contro il Comune che ha introdotto attorno a Cornigliano una serie di disposizioni sul traffico che penalizzano l'attività dell'autotrasporto e gli standard di vita della cittadinanza. Nel mirino i nodi di Fegino e di Borzoli dove gli autotrasportatori fanno i conti da anni con un complesso sistema di ordinanze che limitano l’operatività del settore al tempo stesso generano un grave deterioramento ambientale e sociale. "Comprendiamo l’esasperazione dei cittadini, che è anche la nostra: le misure che l’Amministrazione ha assunto su Cornigliano sono state giustificate con l'apertura dei cantieri che interessano i nodi di Fegino e Borzoli, ma sono frutto di scelte unilaterali assunte senza un confronto con il territorio e gli operatori – afferma Trasporto Unito -. Abbiamo già incontrato i dirigenti dell’amministrazione comunale che hanno condiviso la necessità di rivedere comunque alcuni aspetti dell’ordinanza". TIR153-2012 13


N U O V O

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W W W . I V E C O . I T


Ferrovie

di Andrea Pegoraro

mirate che incentivino l’uso dei mezzi più virtuosi e con costi più contenuti come il treno”. Mobilità sostenibile Un altro punto è diffondere la mobilità sostenibile per raggiungere una maggiore competitività del sistema economico italiano. Secondo Clini e Moretti è opportuno “rafforzare il sistema di trasporto pubblico su rotaia anche nella dimensione locale, in modo da scorag-

gato delle Ferrovie dello Stato. Sull’argomento è intervenuta a Bruxelles Debora Serracchiani, europarlamentare del Partito democratico e membro della commissione Trasporti. “In Europa la qualità del servizio ferroviario è insufficiente e anche l’intermodalità continua

to come ha reagito? Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, ha detto chiaramente che “servono fatti concreti”. Un esempio può essere “la riapertura dei centri merci che sono stati recentemente chiusi oppure individuare linee dedicate con locomotori ade-

a rallentare – ha spiegato Serracchiani -. Servono finanziamenti e fiscalità adeguate alle infrastrutture, migliori condizioni per competere nel trasporto su rotaia e un nuovo sistema che assicuri al settore un appropriato controllo”. L’europarlamentare del Pd ha precisato che questi obiettivi sono stati avanzati nella proposta della Commissione europea del 17 settembre 2010, allo scopo di realizzare uno spazio ferroviario unico in ambito europeo.

guati ma anche – ha proseguito - realizzare con le imprese di autotrasporto dei contratti prevedendo delle penalità nel caso una delle parti contraenti non rispetti le regole”. Uggè ha concluso ricordando che “il rispetto dei costi di sicurezza può concorrere in modo decisivo allo spostamento di merci dalla strada alla rotaia”. Il presidente dell’associazione FerCargo, Giacomo Di Patrizi, intervenendo al Forum Mercintreno organizzato da Federmobilità, ha sottolineato che manca una politica reale dei trasporti e che “il trasporto ferroviario merci ha bisogno di un sostegno a termine, di un’azione utile a rilanciare il comparto e rendere in futuro autosostenibili i servizi e i progetti di traffico realizzato”.

Un patto per il trasporto merci su rotaia A sottoscriverlo il ministro dell’Ambiente, Clini, e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Moretti. In Italia solo il 10% delle merci viene trasportato su ferro

A

umentare il trasporto di merci su rotaia e sviluppare una politica di mobilità sostenibile. E’ uno degli obiettivi del Patto sottoscritto tra il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, durante il convegno internazionale “Nostra madre terra” di Assisi. Secondo i dati del documento, in Italia circa il 10% delle merci viene trasportato su ferro, la metà della media europea. Il ministro dell’Ambiente ha sottolineato che “abbiamo bisogno di più ferrovia, di più reti veloci per il trasporto urbano e interurbano oltre che di mezzi ibridi ed elettrici”. Moretti ha poi affermato che “occorrono scelte selettive per investimenti eco-compatibili e politiche

giare l’utilizzo dei veicoli più inquinanti”. Il dirigente del gruppo Fs ha quindi ribadito che il significato del patto “è scommettere sul futuro e chiedere una forte inversione di cultura, economica e industriale. Green economy e Ict (Information and communication technology) devono diventare per l’Italia bussole per poter rinnovare in questi settori”. In sostanza, per Clini e Moretti è quindi fondamentale avviare politiche dei trasporti sul modello di altri Stati come la Germania ma anche “stimolare, provocare, per quanto possibile, reazioni positive in tutta la catena della mobilità”. E poi “mettere in piedi una valutazione di costo complessivo sui servizi di trasporto” come ribadito dall’amministratore dele-

Le reazioni dell’autotrasporto L’accordo arriva al termine di un periodo di forte ridimensionamento delle strutture ferroviarie dedicate alle merci. E il mondo dell’autotraspor-

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Ferrobonus

di Giovanni Caruso e Francesca Cesarale

Ferrobonus: partono le procedure per il pagamento In base agli ultimi dati presentati dalla Rete Autostrade Mediterranee le imprese che hanno diritto al pagamento dell’incentivo per il trasporto combinato strada-rotaia sono 64

È

previsto per questo mese di ottobre l’avvio delle procedure per il pagamento del Ferrobonus, l’incentivo per il trasporto combinato strada-rotaia destinato alle imprese di trasporto intermodale. In base agli ultimi dati presentati dalla RAM (Rete Autostrade Mediterranee) il 26 settembre scorso, sono 64 le imprese che hanno diritto al pagamento del Ferrobonus mentre per il calcolo del contributo treno-chilometro l’incentivo è risultato pari a circa 1,078 euro per treno-chilometro. In totale le domande pervenute alla RAM sono state 94, di cui 91 sono state ammesse a contributo sulla scorta delle domande presentate. Tra queste, 66 società hanno prodotto la rendicontazione dei 16 TIR153-2012

treni/chilometro effettuati, per un totale di 23,3 milioni di euro, e 64 imprese avranno diritto al contributo. Un esame dettagliato delle istanze risultate ammissibili rivela che 51 sono state presentate da imprese operatori del trasporto combinato e/o trasbordato, pertanto sono tenute a destinare a favore dei propri clienti una riduzione del corrispettivo annuo pari al 40% dell’ammontare dei contributi percepiti. I destinatari del Ferrobonus Ma in cosa consiste il Ferrobonus e chi poteva farne richiesta? L’incentivo è stato disposto dall'art. 3 del Decreto Ministeriale n. 592 del 4 agosto 2010, poi modificato dal Decreto Ministeriale n. 750 del 14

ottobre 2010. Si tratta, in pratica, di un incentivo nazionale destinato alle imprese utenti di servizi di trasporto ferroviario che abbiano commissionato servizi di trasporto combinato o trasbordato con treni completi sul territorio nazionale per il periodo 15 ottobre 2010-14 ottobre 2011. L’obiettivo è, in sostanza, di incentivare quei trasporti che utilizzano treni completi ed in cui la parte iniziale o terminale del tragitto venga effettuata su strada e l’altra per ferrovia. Restano esclusi, quindi, i trasporti ferroviari diretti da stabilimento a stabilimento. A questo scopo il decreto mille proroghe per l’anno 2010 ha consentito di utilizzare le risorse residue dell’incentivo Ecobonus (stimate in circa 25,7 mi-

lioni di euro) per interventi a sostegno del trasporto combinato e trasbordato. Da questa legge, attraverso i provvedimenti attuativi, l’Amministrazione ha mutuato le procedure all’incentivazione del trasporto marittimo, ponendo particolare attenzione al sistema dei controlli. L’ammontare del contributo è stato fissato in un massimo di 2 euro per ogni treno-chilometro di trasportato combinato o trasbordato effettivamente percorso sulla rete nazionale nei dodici mesi decorrenti appunto dal 15 ottobre 2010. Se l’impresa richiedente è un operatore del trasporto combinato o trasbordato occorre inoltre che questa si impegni a ridurre, di una quota pari ad almeno il 40% dei contributi


Traffico nazionale treni completi Anno

Tonnellate (Var.% rispetto all’anno precedente) 2007 - 0,4 2008 -7,4 2009 -31,4 2010 (primo semestre) -4,3

Tonnellate/chilometri (Var.% rispetto all’anno precedente) -0,2 -5,6 -32,7 -10,3

Fonte : elaborazione Centro Studi Confetra su dati UIC (Union Internazionale des Chemins de fer)

che, con un regime di sostegno ben concepito, sia possibile garantire un trend positivo”.

L’incentivo è destinato alle imprese che hanno commissionato servizi di trasporto combinato o trasbordato per il periodo 15/10/2010 14/10/2011

Ferrovie in difficoltà Gli ultimi cinque anni hanno rappresentato uno dei periodi peggiori per l’economia in generale e per i trasporti in particolare. La crisi economico-finanziaria ha determinato un vistoso calo della domanda sia di semilavorati sia di prodotti finiti e ha portato ad un incremento della richiesta di flessibilità, polarizzando il trasporto sulla modalità stradale, che nel 2010 ha movimentato il 61,9% delle tonnellate km di merce complessivamente trasportata. Il trasporto merci ferroviario, al contrario, ha registrato un grave stato di sofferenza. Se nel 2007, come rivelano gli ultimi dati forniti dal Conto Nazionale Trasporti 2010-2011, venivano trasportate tramite ferrovia 25.285 milioni di tonnellate km di merce, nel 2009 si è scesi a 23.831 milioni e nel 2009 (l’anno peggiore) a 17.791. Il

2010 e il 2011 hanno invece fatto registrare un lieve incremento, con 18.616 e 18.240 milioni di tonnellate km di merce rispettivamente. Questo anche perchè il trasporto ferroviario presenta aspetti di investimenti e rigidità operative che lo espongono a molteplici costi economici aggiuntivi, che incidono nelle transazioni commerciali orientando verso altri modi di trasporto, quale quello stradale, che da una parte presenta una maggiore flessibilità ma dall’altra comporta costi che sono sostenuti da tutta la società ma non possono essere presi in considerazione dalle parti della transazione. Sull’argomento è pertanto importante sottolineare che l’effetto incentivante del Ferrobonus, quantificato nella misura di 1,07 euro - rapportando la disponibilità finanziaria al numero complessivo di treni km riscontrati - si è concretizzato in un incremento del 173% dei treni km effettuati (raffronto dati 2010-2011 con i dati del 2009-2010).

percepiti, il corrispettivo da applicare alla clientela finale. Il parere dell’Europa La Commissione europea, nell’autorizzare il Ferrobonus, ha osservato che “i criteri di attribuzione dell’aiuto sono stati elaborati in modo tale da generare una tendenza sostenibile verso il trasferimento modale (i beneficiari sono tenuti a mantenere il livello di traffico per un determinato periodo di tempo). È inoltre opportuno sottolineare che, negli ultimi anni, il trasporto ferroviario in Italia ha mantenuto la propria quota all’interno del sistema di trasporto interno delle merci, nonostante l’andamento negativo in termini di costi. È pertanto fondato ritenere TIR153-2012 17


Sosta Sicura

Attualmente sono ventuno le aree di parcheggio cofinanziate dall’Albo degli Autotrasportatori: undici si trovano nel nord Italia, nove nel centro e una in Sicilia. Presto un bando per nuove aree di Andrea Pegoraro

Al via la realizzazione di altre cinque aree di sosta C

ontinua l’impegno dell’Albo degli Autotrasportatori per rafforzare la sicurezza stradale, in tutte le sue forme. Per rendere la guida meno pericolosa, e allo stesso tempo per consentire un più agevole rispetto dei tempi di guida e di riposo, il Comitato Centrale ha posto tra i suoi obiettivi quello di cofinanziare delle aree di servizio per la sosta degli automezzi e dei veicoli commerciali, sia sui tracciati autostradali sia sulla rete statale a più elevata percorrenza. E da poco sono iniziati i lavori per la costruzione di cinque nuove aree lungo il territorio nazionale: una a Novara nord, una vicino allo scalo merci ferroviario di Lecco Maggianico, una terza in località San Lazzago allo svincolo di Como sud dell’A9, una quarta in località San Felice al casello di Brescia centro ed infine una a Colleferro, in provincia di Roma al chilometro 49 della via Casilina. Tutte le aree confinanziate dall’Albo Attualmente sono 21 le aree di parcheggio cofinanziate dall’Albo: di queste 11 si trovano nel nord-Italia, 9 sono situate nel centro della Penisola, una è in Sicilia. Per il momento sono già operative 13 aree di sosta. In Emilia-Romagna ve ne sono tre: quella di Fiorenzuola d’Arda nel tratto Piacenza-Bologna dell’A1, quella dell’A14 BolognaTaranto tra il capoluogo emiliano e Rimini sud e quella di Piacenza, in via Coppalati. Altrettante sono situate nelle Marche: a Fano nella zona industriale Bellocchi tra la E78 e la A14, in località Selvagrossa all’uscita 18 TIR153-2012

del casello di Pesaro e Urbino della A14 e a San Benedetto del Tronto all’uscita dell’A14, in provincia di Ascoli Piceno. Due aree sono ubicate nel Lazio ovvero Mascherone est, sul tratto Fiano RomanoSan Cesareo dell’A1 in provincia di Roma e quella all’interno della piattaforma logistica di Latina Scalo. Tornando al nord, una si trova nell’area doganale interna del porto mercantile di La Spezia, precisamente tra l’innesto dell’A15 in località Fornola e svincolo Stagnoni, un’altra al casello autostradale di Brescia est sull’A4 e un’altra all’Interporto di Torino sulla tangenziale del capoluogo piemontese. Scendendo al centro Italia, in Umbria è stata costruita l’area di sosta di Giove ovest, sul tratto Chiusi-Orte dell’A1 in provincia di Terni. Infine, in Sicilia è situata un’area all’interno del polo logistico dell’Interporto di Catania. Situazione a parte merita il sito di Caselle di Sommacampagna, in provincia di Verona, più precisamente la zona di via Aeroporto che costeggia l’A14 e l’A22. Qui i lavori sono stati completati ma l’area risulta parzialmente operativa. La commissione nominata dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, infatti, deve controllare le strutture realizzate mentre il Comune dovrà procedere al collaudo tecnicoamministrativo. Infine ci sono due aree in fase di completamento ovvero Prenestina est nel tratto Fiano-San Cesareo sull’A1 in provincia di Roma e Civitanova Marche vicino alla zona industriale di Santa Maria Apparente, in provincia di Macerata.

L’area di sosta di San Benedetto del Tronto, una delle tredici aree cofinanziate dal Comitato Centrale dell’Albo e già operative

I progetti per le nuove aree di sosta Nel frattempo, il Comitato Centrale ha pubblicato un bando per cofinanziare la realizzazione di nuove aree di sosta o ampliare e adeguare quelle già esistenti. In particolare sono state individuate dieci zone dell’Italia dove costruirle. Tre si trovano nel nord: il tratto UdinePordenone-Venezia, quello Reggio EmiliaParma-Modena e Pavia. Altrettante sono situate al centro ovvero la fascia di territorio compresa fra Massa-Carrara, Pisa e Livorno, quella tra Lucca, Pistoia, Firenze e Arezzo e la zona di Terni. Stesso numero al sud: il tratto Salerno-Potenza, quello Napoli-Caserta e l’area di Cosenza. Infine, i progetti dovranno puntare sulle zone di valico. Gli autotrasportatori non dovranno attendere molto per vederle completate. Una delle condizioni essenziali affinchè il progetto sia valutato dal Comitato riguarda i tempi di realizzazione, che non dovranno essere superiori a 3 anni più un’eventuale proroga di sei mesi. Nel prossimo numero di Tir il tema verrà approfondito più nel dettaglio. Connessione internet Il Comitato Centrale ha promosso un progetto che prevede la costruzione di una rete in grado di connettere le aree di sosta, sia sulla rete autostradale sia sulla viabilità statale e a più elevata percorrenza. L’obiettivo è quello di fornire informazioni in tempo reale ai conducenti degli autoveicoli ma anche permettere loro di sostare in condizioni di sicurezza e di comfort, rispettando i tempi di guida e di riposo.


In particolare, i siti sono dotati di una rete internet e intranet nazionale, di una banca dati con le indicazioni geografiche delle aree di sosta attrezzate, di un sistema che permette l’instradamento dei mezzi in caso di blocco del traffico con i suggerimenti utili alla ripresa del percorso stradale e di un dispositivo informatico capace di rispondere alle esigenze di viaggio del conducente. Questa piattaforma telematica consente dunque di avere un sistema di trasporto intelligente per attuare le linee d’azione strategiche previste dalla Commissione europea per gli Its (Intelligent transport systems), ritenute di primaria importanza nella politica dei trasporti dell’Ue. Nel dettaglio, il sistema facilita l’uso di nuove tecnologie per garantire la sicurezza stradale sia sul veicolo sia sulle infrastrutture e punta a ridurre i livelli di inquinamento da emissioni nocive attraverso l’impiego di metodi innovativi per gestire la mobilità. Più in generale, l’autotrasportatore può fruire delle informazioni legate ai servizi disponibili sulle aree di parcheggio attrezzate. Al servizio possono accedere utenti interni ed esterni. Nel primo gruppo rientrano naturalmente i trasportatori, i quali possono scambiare le informazioni con gli addetti alla logistica, pianificare l’itinerario, segnalare le emergenze e ricercare le aree di parcheggio. Gli utenti esterni, come le istituzioni e gli

operatori dei siti, possono interagire con i sistemi della piattaforma telematica. I controllori dei Cmr (Centri mobili di revisione), ad esempio, hanno la possibilità di ottenere indicazioni per programmare i controlli, allo scopo di ridurre il numero di incidenti nelle aree che risultano rischiose dalle elaborazioni. I siti sono identificati da un determinato numero e da una tipologia di stalli, che può essere Adr o Atp a seconda del tipo di merce trasportata. Nel primo caso si tratta di merce pericolosa o infiammabile, nel secondo di merce deperibile. Gli spazi comprendono una zona per la manutenzione autogestita dell’autoveicolo e un fabbricato con servizi di ristorazione e mini albergo. Progetto del 2001 Il progetto del Comitato Centrale di cofinanziarle risale al 2001, attraverso i fondi previsti dalla legge 40/1999 e successivamente integrati con la legge 229/2000 e la 448/2001. Le convenzioni stipulate con gli esecutori prevedono quattro stralci di esecuzione. In ciascuna di queste fasi viene erogata una parte del contributo, in particolare la cantierizzazione, il raggiungimento del 50% dell’investimento, la realizzazione dell’80% e il momento del verbale di collaudo.

Le aree di sosta dell’Albo Lecco Maggianico (Lecco) Casello autostradale Brescia Est Autostrada A4

Loc. S. Lazzago (CO) Novara Area Nord Brescia Centro, Loc. S. Felice

14. Caselle di Somma Campagna, Via Aeroporto Piacenza, Via Coppalati

Orbassano (TO) Interporto sito di Torino TG

Fiorenzuola d'Arda A1 Milano Napoli (tratto Piacenza / Bologna

Area doganale interna porto mercantile La Spezia (innesto A15 Fornola / SP svincolo Stagnoni)

A 14 Bologna Bari Taranto (tratto Bologna / Rimini Sud) A14 Uscita casello Pesaro Urbino - Loc. Selvagrossa Fano - Z.I.- Bellocchi E 78/A 14 Civitanova Marche (MC) Z.I. Loc. S. Maria Apparente

A1 Milano Napoli (tratto Chiusi / Orte)

S. Benedetto del Tronto (AP) Uscita A14 Prenestina Est – A1 Km 566,100 Roma A1 Milano Napoli (tratto Fiano Romano / S.Cesareo) Colleferro (RM), via Casilina Lazio Interno piattaforma logistica Latina Scalo

Aree di sosta operative Aree di sosta concluse ma non operative Aree di sosta in fase di completamento Le arre di sosta nel sito dell’Albo

Aree di sosta in cui sono stati avviati i lavori

La rete di aree di sosta cofinanziate dall’Albo consente: rispetto dei tempi di guida e riposo, sosta sicura ed adeguato comfort per i conducenti

Interno Polo Logistico Interporto Catania

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Sulla strada

Negli ultimi mesi, grazie ad uno sforzo sia in termini di uomini sia di mezzi, si è arrivati a programmare otto operazioni mensili coordinate dagli uffici centrali, a cui sono da aggiungere i dispositivi organizzati nei singoli territori di Paolo Sangiorgio

Controlli congiunti: strategia vincente Q

uando si parla dei controlli sull’autotrasporto un contributo fondamentale è costituito dai servizi congiunti svolti dal ministero dei Trasporti insieme alla Polizia Stradale, soprattutto per l’alto grado di specializzazione richiesto. Non si tratta di verifiche di routine, ovvero servizi ordinari che vengono comunque svolti in modo capillare su tutto il territorio, bensì di controlli che hanno obiettivi specifici, coordinati e che corrispondono ad una strategia condivisa tra i due Ministeri. Negli ultimi anni è stato fatto uno sforzo ragguardevole, sia in termini di uomini sia di mezzi, già nella fase di programmazione dei servizi, che sono arrivati ad otto operazioni mensili coordinate dagli uffici centrali a cui sono da aggiungere i dispositivi organizzati nei singoli ambiti territoriali. Rammento, in proposito, e per citare un solo esempio, il protocollo d’intesa sottoscritto a Trieste ed in base al quale sono realizzati interventi di alta professionalità in tutta la regione Friuli Venezia Giulia, anche con la partecipazione delle altre forze di polizia. Ma l’aspetto di maggior rilievo è senz’altro nella metodologia applicata ai controlli congiunti che riguarda tutti gli aspetti che concorrono all’esecuzione dell’attività di autotrasporto; in primo luogo il conducente, a cominciare dalla verifica sull’eventuale uso di alcool o sostanze stupefacenti, per passare ai tempi di guida e di riposo ed alla regolarità del rapporto di lavoro. La sicurezza intrinseca dei veicoli, tramite i centri mobili di revisione che accertano la regolarità del funzionamento dei dispositivi di sicurezza, il carico e gli altri elementi connessi alla sicu20 TIR153-2012

rezza stradale, con un occhio attento anche all’inquinamento. Ultimo e senza dubbio il più complesso, il controllo sulla regolarità nello svolgimento dell’attività di autotrasporto, dunque tutti quegli elementi – scheda di trasporto, autorizzazioni internazionali, filiera – che consentono di svolgere le verifiche sul rispetto delle regole del mercato. Attività complessa e articolata Si tratta di un’attività in primo luogo complessa, in quanto svolta in un medesimo contesto, su strada e spesso in condizioni difficili, ad esempio per le avversità atmosferiche; articolata, poiché è necessario organizzare bene tutte le fasi del controllo e svolgerle congiuntamente per ottimizzare i tempi ed avviare il necessario coordinamento tra le competenze dei funzionari delle due amministrazioni che, in ogni caso, sono perfettamente integrate. Infine, è una funzione che presuppone un alto grado di professionalità che si consegue con la formazione e l’esperienza, ma anche con l’entusiasmo ed il giusto spirito di servizio e sacrificio. I risultati conseguiti sono ragguardevoli, soprattutto sotto il profilo della specializzazione nei control-

L’obiettivo della specializzazione dei controlli è stato enunciato dalla normativa europea che ha ulteriormente disciplinato il modus operandi

li congiunti, nell’ambito dei quali, ad esempio, oltre il 30% delle verifiche sono svolte sui veicoli ed imprese estere. Il controllo sull’autotrasporto internazionale è il più complesso, sia per la vastità ed eterogeneità della normativa che lo disciplina e che deve essere conosciuta ed applicata su strada, sia per le obiettive difficoltà che si incontrano nei singoli casi, dalla lingua fino alla comprensione della relazione di traffico che il veicolo sta effettivamente eseguendo. Non di rado una singola verifica porta via diverse ore con l’impegno di più operatori. L’obiettivo della specializzazione dei controlli è stato chiaramente enunciato dalla normativa europea che nelle ultime direttive, recepite in Italia e negli altri Paesi, ha ulteriormente disciplinato il modus operandi, al fine di armonizzare le attività e di favorire lo scambio di informazioni e dati, anche mediante l’istituzione presso ogni Stato membro dell’Unione di un ufficio di coordinamento. Con le più recenti normative comunitarie – che, tra l’altro, hanno incrementato il numero dei controlli minimi da assicurare per il rispetto della normativa sociale – sono stati introdotti nuovi principi organizzativi dei controlli su strada e presso le imprese, l’obbligo di dotarsi di stru-


mentazioni informatiche per le verifiche dei tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali e di realizzare un’adeguata formazione del personale.

ANNO 2007 (1 gen. - 31 dic.)

ANNO 2012 (1 gen. - 31 ago.)

VARIAZIONI %

20.613

22.673

------

21%

31%

+ 10%

MEDIA CONTROLLI PER SEDUTA 12,6

16,6

+ 4%

TOT. VEICOLI CONTROLLATI % CONTROLLI ESTERI

se a disposizione degli operatori del ministero dei Trasporti e della Polizia Stradale, sia realizzando un articolato programma formativo destinato agli stessi operatori. Il progetto – che è ancora in fase di esecuzione – ha consentito di incrementare i controlli sul rispetto della normativa sociale secondo la previsione europea e di poter contare su oltre 1.000 operatori delle due amministrazioni ed anche delle altre forze dell’ordine, con un alto grado di professionalità. Ed è proprio l’impegno sulle professionalità che ha consentito di conseguire ragguardevoli risultati per i controlli in generale, soprattutto con riferimento alla specializzazione ed alla qualità dei controlli stessi, come evidenziato nella tabella che mette a confronto i dati del 2007 – anno nel quale si è completata l’attuale configurazione del sistema dei controlli, anche con l’acquisizione dei nuovi CMR – con quelli dei primi 8 mesi del 2012. Si pensi che in tale periodo sono stati effettuati più controlli che i tutti i 12 mesi del 2007.

Controlli su strada (EasyDriver 22/09/2012)

Copertura di tutto il territorio nazionale Sotto il primo profilo, l’aspetto di maggior rilievo correlato ai controlli su strada è che devono essere organizzati in modo da garantire una sufficiente copertura di tutto il territorio nazionale anche in funzione della tipologia delle strade ed in modo da prevenire eventuali aggiramenti delle postazioni; inoltre, non devono essere operate discriminazioni in funzione della nazionalità del veicolo e dell’impresa. I controlli congiunti svolti in Italia corrispondono in pieno agli obiettivi prefigurati dall’Europa: le postazioni – i CMR, le altre unità mobili ed i servizi più snelli realizzati con le sole pattuglie – sono dislocate su tutto il territorio e vengono attivate secondo una specifica pianificazione che tiene conto dei principi sopra enunciati e, naturalmente, dei flussi di traffico che caratterizzano il nostro Paese. Il 30% di verifiche sulle imprese e veicoli esteri è in piena coerenza con l’esigenza di non agire in modo discriminatorio. Per il secondo aspetto, negli ultimi anni è stato avviato – grazie alle sinergie messe in campo con l’Albo degli Autotrasportatori – un progetto che ha permesso di utilizzare al meglio le risorse finanziarie del bilancio dello Stato destinate agli interventi in materia di sicurezza stradale e di controlli, sia acquisendo le dotazioni informatiche che sono state mes-

Controlli svolti:confronto2007-2012

TIR153-2012 21



Salute

di Marina Ciaravolo

pante se si pensa che la maggior parte è in sovrappeso e, circa il 38 per cento, è addirittura obeso. Questa condizione, oltre a gravare sulla loro salute, compromette anche la sicurezza al volante. I camionisti obesi sono, infatti, ad alto rischio: dormono meno di sei ore a notte, sono assonnati di giorno, poco attenti alla cura dei propri mezzi e, sempre più spesso, con una maggiore propensione all’apnea notturna. Questa patologia mina alla sicurezza stradale al punto che una commissione europea vuole in-

cui siano sempre presenti la frutta e la verdura. Un soggetto obeso, che sta per ore al volante di un camion, quali rischi corre? Di avere troppa sonnolenza con decadimento del sensorio e quindi rischi di carenza di riflessi con possibili conseguenti incidenti stradali. Ci sono dei controlli ai quali sottoporre soggetti a rischio obesità? Sì, la glicemia, l'insulinemia e

e quindi ad avere un cervello pronto. Inoltre, non si formano grassi autonomamente. Anche gli esercizi fisici possono aiutare a prevenire il rischio sovrappeso? Certamente sì. Fare esercizi aerobici sarebbe la cosa migliore. Ma un utile rimedio potrebbe essere quello di avere una bici a portata di mano. Dopo aver consumato un pasto sano, si dovrebbe pedalare almeno trenta minuti al giorno. Oppure fare lunghe pas-

Camionisti: allarme calorie in cabina Secondo un sondaggio la maggior parte degli autotrasportatori in è sovrappeso. Una condizione che grava su salute e sicurezza. Intervista con il prof. Giorgio Calabrese

L

o stile di vita dei camionisti finisce sotto i riflettori. Un tempo la presenza dei camion all’esterno di una trattoria era un marchio di garanzia che attraeva, all’ora di pranzo, le persone che percorrevano quella strada o quell’area di servizio, ma oggi non è più così. La dieta dei conducenti di tir è cambiata radicalmente e, purtroppo, in peggio: cibo spazzatura dal bassissimo valore nutrizionale con elevati livelli di grassi idrogenati e zuccheri, panini super-imbottiti e ricchi di salse di ogni tipo o i supercalorici snacks da fast-food, sembrano le scelte più gettonate. La conferma arriva anche da un recente sondaggio americano: sul podio dei “lavoratori più ciccioni” i conducenti di autotreni si aggiudicano tristemente la medaglia d’oro. Un dato preoccu-

serirla fra quelle discriminanti per ottenere l'idoneità alla guida. Giorgio Calabrese, docente di alimentazione e nutrizione umana presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Università degli studi di Torino, visiting professor presso la Boston University of Medicine, non ha nessun dubbio: “I camionisti si muovono poco e mangiano troppi zuccheri e grassi, specie di tipo saturo. In questo modo, il metabolismo si abbassa favorendo l’accumulo adiposo, per cui loro ingrassano”. Cosa si può fare per combattere questo fenomeno e, soprattutto, come prevenirlo? Muoversi di più e razionalizzare almeno cinque pasti al giorno, non abbondanti ma molto vari in

A sinistra il prof. Giorgio Calabrese, docente di alimentazione e nutrizione umana presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, e volto noto della Tv

l'emoglobina glicata che sono dei markers giusti per valutare subito il loro stato energetico di attenzione del cervello. Per quanto riguarda l'alimentazione, quali utili consigli possiamo dare a chi effettua viaggi, soprattutto all'estero, ed è costretto a rimanere molti giorni fuori casa? Cinque o sei piccoli pasti, sempre abbondanti di frutta, verdura, legumi e cereali e poco alcol. Esiste una dieta ideale per i camionisti? No, ma il frazionamento dei pasti aiuta a bruciare l'insulinemia

seggiate, a passo svelto, senza fermarsi. Chi invece non ha problemi alla schiena e alle ginocchia, può optare per una corsa lenta ma costante. Ma seguire una dieta sana ed equilibrata non basta. Occorre anche dedicare un tempo sufficiente ad ogni pasto, consumandolo possibilmente seduti, ma soprattutto facendo in modo che il pasto diventi un momento di vero relax e non di stress. E poi occorre garantire l’assunzione di adeguate quantità di liquidi nella dieta quotidiana, (si consiglia di bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno) evitando l’introduzione di bevande alcoliche sia durante la guida sia in corrispondenza delle pause pranzo. TIR153-2012 23


Tecnica

Hannover ha ospitato l’edizione 2012 di IAA: in mostra il meglio dell’offerta internazionale di veicoli industriali e commerciali, rimorchi, semirimorchi, ma anche logistica e servizi finanziari di Ferdinando Tagliabue

IL SALONE DELL’EURO6 Iveco

In apertura lo stand Iveco, nel tondo il nuovo Trakker e a destra lo Stralis HI-Way, vicitore dell’International Truck of the Year 2013

24 TIR153-2012

D

al 20 al 27 settembre Hannover ha ospitato l’edizione 2012 di IAA, il più grande Salone Internazionale a livello europeo dedicato al settore dell’autotrasporto. Negli ampi spazi del Salone si sono dati appuntamento più di 2000 espositori in rappresentanza del meglio dell’offerta internazionale di veicoli industriali e commerciali, rimorchi, semirimorchi, allestimenti, componentistica, accessori ma anche logistica e servizi finanziari. Naturalmente il Salone tedesco è stato l’occasione per fare il punto della situazione sui nuovi motori Euro 6 che diverranno obbligatori a partire dal gennaio 2014 (gennaio 2013 per le nuove omologazioni) e per proporre soluzioni, anche avveniristiche, per contenere i consumi, sempre nuovi e più accurati servizi per la gestione, soluzioni per la sicurezza. Insomma, un vero e proprio Salone che ha saputo ancora una volta guardare al futuro, senza dimenticare il presente. DAF XF: consuma poco ed è pulito La grande novità proposta da DAF all’IAA riguarda il suo modello più pesante e prestigioso, ovvero l’XF, che è stato completamente riprogettato a partire dal motore, quel Paccar MX da 13 litri, tanto apprezzato in Europa e negli Usa, che ora si presenta in una nuova generazione Euro 6. Per la realizzazione del nuovo propulsore i tecnici sono ricorsi alla combinazione di tecnologie ampiamente consolidate e di innovazioni tecnologiche e così questo Euro 6 dispone di iniezione Common Rail, turbina a geometria variabile, ricircolo dei gas di scarico; il post-trattamento dei gas di scarico si avvale di un convertitore catalitico DeNOx e del filtro attivo antiparticolato. Tutto ciò ha consentito di ottenere la massima efficienza a temperature ottimali, migliorare la composizione dei gas di scarico, mantenendo al tempo stesso bassi consumi di carburante con valori pressoché analoghi a quelli (peraltro già eccellenti) degli Euro 5. Tre i livelli di potenza disponibili (410 – 460 e 510 CV) con coppie massime da 2000 a 2500 Nm ottenuti in un’ampia fascia di regimi (da 1000 a 1425 g/min). Riprogettati anche i cambi, Zf, manuali e automatici, a 12 e 16 marce, con gli automatici dotati di EcoRoll e FastShift che, con la loro presenza, contribuiscono fattivamente alla ri-


DAF

A sinistra il nuovo DAF XF con motore Paccar MX da 13 litri Euro 6 aggiornato profondamente nell’estetica e, negli accurati interni

duzione dei consumi (e delle emissioni), migliorando nel contempo il comfort di guida. Oltre al nuovo motore l’XF si presenta all’utenza con un limitato aumento di peso (90 kg), un nuovo telaio, serbatoi fino a 1500 lt, nuove sospensioni cabina e sugli assali che assicurano un’eccellente stabilità del veicolo, costi di esercizio contenuti resi possibili da intervalli di assistenza fino a 150.000 km, eccellente raffreddamento e flusso d'aria ottimizzato, nuovi assali e nuovi rapporti nonché il Driver Performance Assistant di serie su tutti i modelli. Da segnalare anche l’introduzione di diverse soluzioni allineate con il programma ATe per la riduzione dei costi operativi e delle emissioni tra cui ricordiamo l’ottimizzazione del circuito di raffreddamento (minori interventi della ventola), nuove funzioni dei cambi Paccar Zf, nuovi rapporti sull’assale posteriore nonché il controllo graduale della velocità di crociera. Iveco: il camion dell’anno La presenza di Iveco al Salone di Hannover (oltre 2500 mq di esposizione), ha avuto come grande protagonista lo Stralis HiWay, peraltro vincitore dell’International Truck of the Year 2013. Il nuovo pesante Iveco, presentato a luglio, ha fatto il suo debutto al pubblico proprio in occasione di questa manifestazione accanto a tutti gli altri veicoli del costruttore, dai piccoli Daily al nuovo Trakker per il cava-cantiere, nonché i motori Euro 6 FTP Industrial dotati del sistema di riduzione catalitica HI-eSCR. Gli Stralis Hi-Way proposti ad Hannover (in esecuzione Euro 5 ed Euro 6) hanno tra i loro punti di forza doti di potenza, comfort, ergonomia e sicurezza a cui si deve aggiungere un’importante riduzione (fino al 4%) dei costi di esercizio. Le motorizzazioni disponibili sono i 6 cilindri in linea Cursor FTP proposti nelle tre differenti cilindrate di 8, 10 e 13 litri Euro 5 e di 9, 11 e 13 litri nel caso degli Euro 6, con otto livelli di potenza che vanno da 310 a 560 CV. Gli Euro 6 sono caratterizzati dalla presenza del sistema HI-eSCR realizzato da FTP Industrial. La soluzione messa a punto da FPT ha permesso di accrescere l'efficienza del motore riducendo al tempo stesso il particolato che viene prodotto dal-

MAN ha rinnovato estetica e motorizzazioni delle sue gamme TG, pesanti, medi e leggeri. Sotto, il trattore MAN Concept S con semirimorchio Krone Aeroliner

la combustione, a causa dell'assenza dei gas di scarico ricircolati. Il particolato rimanente viene ridotto nel filtro DPF, mentre gli ossidi di azoto vengono ridotti nell'impianto di scarico; tutto ciò consente di migliorare i consumi, le prestazioni e l’affidabilità. Va inoltre sottolineato che il sistema Hi-eSCR di FPT riduce i livelli di ossido di azoto di oltre il 95%. Questa tecnologia di post-trattamento messa a punto da FTP Industrial per i motori Euro 6, è unica ed esclusiva in quanto utilizza solamente il sistema SCR e permette di rispettare i limiti delle emissioni di ossido di azoto, grazie al solo sistema di riduzione catalitica, senza che sia necessario fare ricorso al ricircolo dei gas di scarico. Sempre per la gamma Stralis va segnalata la presenza del modello LNG Natural Power con alimentazione a gas naturale liquido destinato a servizi di distribuzione, notturna e su tratte medie, la cui commercializzazione a livello europeo è già iniziata. A completare la gamma dei pesanti ricordiamo l’anteprima mondiale del nuovo Trakker, ampiamente rinnovato nella cabina e pro-

MAN TG posto con le motorizzazioni Cursor 8 e 13 Euro 5, che ha subito una cura di contenimento dei costi di esercizio. E per restare nell’ambito dei mezzi d’opera e dei veicoli destinati all’Off Road ad Hannover è stata presentata anche la nuova versione dell’astra HD9 vero e proprio punto di riferimento per gli impieghi gravosi del cava cantiere. MAN: rinnovata tutta la gamma GT MAN ha colto l’occasione dell’IAA per presentare la propria gamma completamente rinnovata nell’estetica e nei motori. Per i suoi motori Euro 6 ha deciso di adottare la soluzione del ricircolo regolato dai gas di scarico e dal post trattamento dei gas di scarico con SCRT, quindi iniezione Common Rail, sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddato e regolato, sovralimentazione bistadio e post trattamento dei gas di scarico mediante SCR con catalizzatore di ossigenazione e filtro CRT. Punti fermi nella progettazione dei nuovi motori sono stati il contenimento del consumo a parità di potenza, il posizionamento ottimizzato dei componenti di depurazione dei gas di scarico, carico utile, affidabilità e semplicità di manutenzione. Anche con l’Euro 6 il TGX EfficientLine si TIR153-2012 25


Il Salone dell’Euro6

Mercedes

Sopra il nuovo Mercedes Actros si è arricchito delle nuove versioni Loader e Volumer, naturalmente con motori Euro 6.

Renault Trucks

Nel tondo Renault Premium Strada Optitruck. In questa foto al completo, la gamma Clean Tech, con propulsioni alternative

mantiene ai vertici per consumi ed efficienza, inoltre per questi modelli è prevista la presenza di serie del MAN TeleMatics (per la gestione flotta) e i primi 500 acquirenti potranno disporre gratuitamente del software per 4 mesi. Esteticamente i nuovi modelli TGX e TGS si presentano con un frontale completamente ridisegnato che evidenzia la nuova mascherina del radiatore e gli ampi deflettori laterali con convogliatori d’aria; il bordo superiore del cofano anteriore è stato spostato più in basso liberando spazio per i copri tergicristalli. Nuovo anche il logo, con un leone rimodernato, liberato della cornice e posto sopra la scritta MAN. Il rinnovamento ha coinvolto anche i veicoli della serie TGL e TGM, e sopratutto l’abitacolo, i materiali interni, e il cruscotto, ora più funzionale e di facile lettura; nuovi comandi anche per riscaldamento e climatizzatore, più vi26 TIR153-2012

sibili e illuminati. Ricordiamo infine che tutti i veicoli delle nuove gamme TG sono già ordinabili e saranno disponibili a partire dalla prossima primavera. Mercedes Benz: distribuzione pesante e servizi Una superficie espositiva di circa 10 mila metri quadrati dove hanno trovato posto 70 veicoli, tra autocarri, commerciali e autobus, con i marchi Mercedes Benz, Fuso e Setra. Questa in estrema sintesi la presenza del Gruppo tedesco, che ha occupato interamente il padiglione 14/15 dove peraltro è stato dedicato ampio spazio anche ai numerosi servizi proposti e ad alcuni veicoli di costruttori di altri continenti ma appartenenti al gruppo, come l’esemplare nordamericano Western Star 4900 EX "Wanted" e due autocarri dell’indiana Bharat Benz: il cassonato LDT 914R e il ribaltabile HDT 3128.

All’ingresso del padiglione erano esposti anche due interessanti studi, l’Aerodynamics Trailer e l’Aerodynamics Truck di Daimler Trucks, esempio concreto di come sia possibile, ricorrendo a sofisticati accorgimenti aerodinamici, abbattere considerevolmente i consumi di carburante, a tutto vantaggio delle aziende, delle risorse e dell’ambiente. È doveroso sottolineare che entrambe le soluzioni non sono esercizi futuristici ma studi che consentono, in maniera realista e soprattutto praticabile, un considerevole risparmio di carburante (4,5% nel caso di un nuovo Actros che traina un Aerodynamics Trailer e 3,5% per l’Aerodynamics Truck) valori emersi dai primi test su strada. Tra i protagonisti dell’esposizione i nuovi modelli Actros (anche nelle nuove versioni Loader e Volumer) e Antos, l’Econic con alimentazione LNG, lo Sprinter con cambio automatico a 7 marce, gli elettrici Vito E-CELL


Uno scorcio dello stand Mercedes Benz, dove la Casa ha presentato l’intera gamma nonché i più recenti modelli della gamma Fuso Canter

Kombi e Sprinter E-CELL, il Citan Euro 6 e il Fuso Canter 4x4. Da segnalare anche l’intera e ampia gamma di motori Euro 6, dal compatto 4 cilindri fino ai grandi 6 cilindri; il sistema di assistenza alla frenata d'emergenza "Active Brake Assist 3" la cui presenza accresce ulteriormente il già elevato livello di sicurezza degli autocarri della Casa di Stoccarda nonché il Predictive Powertrain Control (PPC) che collega i dati GPS con la gestione della catena cinematica e ancora gli assi leggeri destinati ai semirimorchi. Concludiamo ricordando l'area dedicata ai numerosi servizi proposti (FleetBoard, CharterWay, Mercedes-Benz Bank, ricambi originali, Service 24h, Mercedes-Benz MobiloVan, MercedesServiceCard, Mercedes-Benz Truck Gestione manutenzione e Telediagnosi) dedicati agli autocarri e ai commerciali della Casa tedesca.

non solo la tecnologia sviluppata per i suoi motori Euro 6 ma anche le diverse soluzioni tecniche adottate per il contenimento dei consumi e per la massima efficienza del trasporto. Allo stand della Casa francese abbiamo visto l’ultima versione del Premium Optifuel, il Premium Lander con sistema OptiTrack per il settore delle costruzioni, il Midlum pack Optifuel, un Master Euro 5 ottimizzato per il contenimento dei consumi, un Maxity Elettrico, un Premium in versione distribuzione a metano ed un altro in versione Hybrid nonché un Midlum elettrico. Per i modelli di gamma alta Renault ha predisposto un nuovo motore sei cilindri di 11 litri (il DTI 11 con tre livelli di potenza 380, 430 e 460 CV e coppie massime rispettivamente di 1800, 2050 e 2200 Nm). Tra le soluzioni adottate per questo Euro 6 ricordiamo il sistema di post trattamento delle emissioni SCR: per garantire prestazioni ottimali il sistema deve lavorare a temperature abbastanza elevate e perché ciò avvenga i tecnici della Renault si sono orientati verso la combinazione di diverse soluzioni tra cui il riutilizzo dei gas di scarico nella fase di avviamento del motore, l’uso regolato di valvole di aspirazione e scarico. Il sistema di post trattamento è poi completato da un filtro antiparticolato. La stessa tecnologia è stata adottata anche nella realizzazione del nuovo sei cilindri da 13 litri che si differenzia per la presenza di un sistema elettronico di iniettori pompa, più adatti alla cilindrata maggiore e alle potenze disponibili (440, 480 e 520 CV con coppie di 2200, 2400 e 2550 Nm). Per la gamma dei veicoli medi è stato realizzato un quattro cilindri di 5 litri, il DTI 5 in versione da 210 e 240 CV con 800 e 900 Nm di coppia che si affiancano al DTI 8, un sei cilindri di 8 litri, con tre livelli di potenza (250, 280 e 320 CV). Questi motori da 5 e 8 litri (con iniezione tipo common rail) utilizzano un sistema EGR per il riciclo

Renault: motori puliti per risparmiare Come per gli altri grandi costruttori di veicoli industriali, IAA 2012 è staA destra ta anche per Renault Trucks l’ocnel tondo, casione per presentare in anuno scorcio dello teprima al grande pubblico

stand Scania; il costruttore svedese ha presentato la sua rinnovata gamma con le nuove motorizzazioni Euro6

di parte dei gas di scarico nella fase di combustione che riduce gli ossidi di azoto prodotti dal motore; i rimanenti ossidi di azoto vengono eliminati successivamente per catalisi mediante il sistema SCR. Da segnalare anche un interessante studio di design industriale per un veicolo da lunga distanza che si avvale di materiali nobili, eccellente aerodinamica e una serie di innovazioni tecnologiche volte al contenimento dei consumi. Il veicolo CX/03 ha una calandra con una struttura in fibra di carbonio con alluminio; la sezione centrale presenta un pannello scorrevole a scomparsa che scende nella parte inferiore con l’aumento della velocità incrementando ulteriormente l’aerodinamica mentre più in basso uno spoiler fa la stessa cosa riducendo in questo modo la distanza dal suolo. Scania: Euro 6 per tutte le potenze Le nuove soluzioni proposte da Scania sono principalmente incentrate sulla componentistica ed i motori ovviamente Euro 6, in particolare, con quattro motori da 9 litri che si avvalgono della tecnologia EGR/SCR (con potenze di 250 e 280 CV) e della sola tecnologia SCR (le potenze in questo caso sono di 320 e 360 CV). Per i motori da 13 litri è stata invece adottata solo la combinazione delle tecnologie EGR/SCR che sviluppano potenze di 440 e 480 CV. Completano le novità motoristiche due nuovi motori Euro 6 a gas destinati a nuove applicazioni e con prestazioni e coppie del tutto paragonabili a quelle dei motori diesel. I nuovi motori Euro 6 dispongono di una coppia particolarmente elevata a bassi regimi che assicurano manovrabilità e consumi contenuti equivalenti a quelli dei motori Euro 5. Tutti i motori in linea adottano lo stesso silenziatore compatto che “ospita”un catalizzatore ossidante, un filtro antiparticolato, due catalizzatori SCR e due altri catalizzatori che neutralizzano i residui di ammoniaca; questa soluzione rende disponibile uno spazio tale da consentire una riserva di carburante di 1500 lt. Passiamo ora al cambio: quello realizzato da Scania a 12 rapporti con sezione range è stato sviluppato allo scopo di gestire coppie fino a 2350 Nm che, rispetto all’unità con 2 marce ridotte, si risparmiano circa 35 kg. Questo cambio a 12 marce è indicato per trasporti a lungo raggio meno impegnativi e soprattutto quando è necessario contenere i pesi. Grande rilievo anche ai servizi e a questo proposito vanno ricordate le soluzioni pensate per facilitare il lavoro come Scania Comunicator, dotato di serie sulla maggior parte dei veicoli Scania venduti in Europa; si tratta di una “scatola nera” che rende possibili nuove funzioni come il collegamento con il veicolo attraverso il portale Scania Fleet Mana-

Scania TIR153-2012 27


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Il Salone dell’Euro6

Volvo

Il nuovo Volvo FH, gamma completamente rinnovata, ora Euro6: a destra, in alto uno scorcio dell’interno, anch’esso ampiamente rinnovato e sotto, l’ampio stand

gement. Sempre per restare in tema di servizi va segnalato il tool che facilita la pianificazione della manutenzione e la comunicazione con l’officina. Da ricordare ancora la app per smartphone e tablet dedicata al monitoraggio delle flotte in tempo reale, riproducendo le funzioni essenziali del pacchetto Control. C’è anche l’app Scania Dealer Locator che assiste i conducenti in difficoltà verso la ricerca (automatica) del più vicino centro Scania. Volvo FH: solo il nome è vecchio Il nome non è cambiato ma tutto il resto si. Stiamo parlando del nuovo Volvo FH che pur mantenendo lo stesso nome del prestigioso e famoso predecessore, è un veicolo completamente nuovo sotto tutti gli aspetti. Completamente ridisegnato, il nuovo FH si propone non solo con la prima motorizzazione Euro 6 della Casa svedese (un sei cilindri in linea di 13 litri da 460 CV) ma anche un’estetica profondamente rinnovata e piacevolmente aggressiva e una grande attenzione al comfort, all’ergonomia e alla sicurezza. L’aspetto innovativo più evidente è costituito dalla cabina, alta, imponente, con i montanti ad A ed una linea generale che dà, anche da fermo, una sensazione di movimento ed una griglia decisamente aggressiva. La nuova cabina è anche più spaziosa della precedente e all’interno si gode di un buon metro cubo in più, di un’altezza maggiore rispetto alla precedente e di un vano aggiuntivo da 300 litri. Il motore è un Euro 6 da 460 CV e 2800 Nm che, secondo i tecnici della Casa svedese assicura anche una riduzione dei consumi (circa il 10%). Per poter soddisfare i requisiti Euro 6, il motore è dotato anche di un sistema di abbattimento dei gas di scarico EGR e di un filtro antiparticolato per diesel (DPF), soluzioni già ampiamente utilizzate da Volvo Trucks negli Stati Uniti e in Giappone. Un ulteriore contributo al risparmio di carburante deriva poi dalle prestazioni assicurate da I-Torque che si avvale non solo di una

coppia elevata ma anche di un cambio I-shift 2 con doppia frizione. Da segnalare anche la presenza del sistema I-See, che provvede ad ottimizzare la marcia sui percorsi con frequenti saliscendi. Il nuovo Volvo FH è anche un veicolo estremamente sicuro, anzi, in base ai test effettuati da Volvo si tratta della cabina più sicura e robusta mai prodotta dal costruttore svedese, collaudata in migliaia di test di collisione simulati ed un centinaio di crash test reali. La grande sicurezza di questa cabina deriva da molteplici fattori, tra cui le barre ad assorbimento di energia delle collisioni e l’impiego nelle portiere di materiali ad elevata resistenza, quali acciai a doppia fase, pannellatura della cabina realizzata in acciaio al boro altamente resistente, termoindurito e pressopiegato.

Da novembre in vendita il Citan, il commerciale della Mercedes Leggero, dinamico, colorato, facile da guidare e con un marchio di garanzia, la stella Mercedes-Benz. È il Citan, con il quale Mercedes-Benz Van copre tutta la gamma dei veicoli commerciali piantato a terra.

Leggero, dinamico, colorato, facile da guidare e con un marchio di garanzia, la stella Mercedes-Benz. È il Citan, con il quale MercedesBenz Van copre tutta la gamma dei veicoli commerciali. Dopo la prova su strada a Copenaghen e la presentazione ufficiale al Salone di Hannover, da novembre sarà in vendita in tutta Europa, con prezzi e finanziamenti differenti per ogni Paese. Il Citan, che nasce dalla collaborazione con il gruppo Renault, sulla base di un accordo siglato nel corso del 2010, coniuga in sé la praticità e la concretezza della Renault con la cura e al pregio di Mercedes. Tre propulsori diesel Previste tre differenti tipologie di carrozzeria e tre lunghezze; tre propulsori diesel (conformi alla norma antinquinamento Euro5) con

potenze comprese tra 75 e 110 cavalli ed un motore benzina sovralimentato da 114 cavalli: per quest’ultimo è disponibile di serie il pacchetto BlueEfficiency, versione con la quale il consumo è di soli 4,3 litri/100 km. Viene proposto con trazione anteriore e con trasmissioni manuali a sei e a cinque marce. Notevole il vano di carico che raggiunge i 3,8 m³ e un carico utile massimo di 800 kg. Design accattivante Accattivante il design con la Stella cromata posta al centro della maschera del radiatore, la forma affusolata del cofano motore, i fari anteriori in vetro trasparente che alternano parti in grigio opaco ed elementi cromati lucidi. Con i cerchi in lega da 15”, disponibili a richiesta, che chiudono esternamente a filo con il vano ruota, il Citan appare ben

Massimo comfort Controllato e collaudato da un team della Stella, il Citan offre al conducente e al passeggero sedili dotati di imbottitura rigida ma confortevole. Sul lato del passeggero della versione Furgone, in combinazione con la parete divisoria a griglia orientabile a richiesta, è montato un sedile ribaltabile. Il volante, regolabile in altezza, è disponibile anche in pelle. Il quadro strumenti comprende tachimetro, contagiri e indicatori della temperatura del liquido di raffreddamento e del livello carburante. Con la sua versatilità e capacità di adattamento, il nuovo Citan offre soluzioni per le più svariate esigenze di trasporto urbano. Come Furgone, Mixto e Kombi in tre lunghezze e con diverse varianti di porte, copre tutte le necessità di impiego professionale in questa categoria. Alla base dell’ampia gamma il Furgone, disponibile in tre lunghezze da 3,94 m (Compact) a 4,32 m (Long) fino a 4,71 m (Extralong). A.I. TIR153-2012 29


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Tecnica

I premi, assegnati durante il salone di Hannover da due giurie composte da giornalisti internazionali, sono andati al nuovo Iveco Stralis Hi-Way e al Ford Transit Custom di Ferdinando Tagliabue

Truck&Van: i vincitori 2013

Iveco Stralis Hi-Way

Ford Transit Custom

I

l nuovo Iveco Stralis Hi-Way è il vincitore del“Truck of the Year 2013”. L’annuncio del prestigioso riconoscimento è avvenuto in occasione della serata di gala al Salone di Hannover. Il Truck of the Year viene assegnato da una giuria internazionale composta da 25 giornalisti appartenenti ad altrettanti Paesi europei. Al nuovo Stralis Hi-Way, che ha vinto con 138 punti, è stato riconosciuto di aver fornito il miglior contributo per l’efficienza del settore del trasporto su gomma, in termini di riduzione dei consumi, sicurezza, guidabilità, comfort e ridotto impatto ambientale. Il nuovo Stralis dispone di un sistema frenante particolarmente efficiente che si avvale di numerosi sistemi di sicurezza quali l’EBS che integra le funzioni ABS, ASR ed EBL; il sistema combina l'azione del freno motore e dell’intarder, che vengono azionati in maniera automatica aumentando in questo modo l’efficacia e minimizzando contemporaneamente l’utilizzo dei freni di servizio. L’equipaggiamento è completato dal sistema Hill Holder per le partenze in salita e l’ACC, Adaptive Cruise Control, il sistema “intelligente” che mantiene costante la velocità di crociera scelta dal conducente, ed è in grado di valutare l’eventuale eccessiva vicinanza al veicolo che precede; nel caso in cui la distanza di sicurezza non venga mantenuta, entrano in azione automaticamente freno motore, intarder e freno di servizio. L’AEBS, disponibile per i veicoli con motore Euro 6, rilevando la possibilità di una collisione, aziona automaticamente i sistemi di frenatura; da ricordare ancora il Lane Departure Warning System che segnala acusticamente quando il veicolo esce dalle linee di delimitazione della corsia di marcia (quando non sono azionati gli indicatori di direzione) e il Driver Attention Support, un sistema che monitora costantemente il livello di attenzione dell’autista e rileva eventuali stati di sonnolenza attivando segnali acustici e visivi. Al secondo posto, con 107 punti, si è piazzato il Mercedes Antos, seguito dal Ford Otosan New Cargo e dal Fuso Canter 4x4. Il Ford Transit Custom vince tra i Van Nella stessa serata è anche stato assegnato il“Van of the Year 2013” che è andato al Ford Transit Custom che si è aggiudicato il riconoscimento conquistando 117 punti sui 133 messi a disposizione dalla giuria internazionale di 24 giornalisti europei. Al nuovo Transit, che si era aggiudicato il premio anche nel 2001 e nel 2007, sono state riconosciute doti di carattere estetico ma anche di guidabilità, capacità di carico e costi di esercizio e manutenzione contenuti grazie ad un consumo che gli consente percorrenze che arrivano a 6,4 l/100 km. La serie Transit, nata nel lontano 1965, ha conquistato innumerevoli successi, divenendo uno dei commerciali più diffusi. Il veicolo si è costantemente evoluto nell’estetica e nella tecnica; oggi adotta un motore 2.2 DTCi Euro 5con turbina a geometria variabile, intercooler e iniettori a 8 fori. Il nuovo Transit ha lasciato alle sue spalle il Dacia Dokker Van e il Mercedes Citan. TIR153-2011 31


Notizie

Torino, Milano e Napoli: protocollo sulla distribuzione urbana delle merci

Traspo Day: in mostra anche l’Actros decorato

e la logistica, guidata da Bartolomeo Giachino. “La distribuzione urbana delle merci è un tema di competitività delle nostre città, dove si produce quasi il 70% del Pil del nostro Paese e dove per la carenza di infrastrutture vi è un costo da congestione del traffico stimato in 10 miliardi di euro l'anno oltre al problema dell'inquinamento – ha commentato Giachino. Con la firma del protocollo questo problema che sino a ieri veniva affrontato singolarmente dalle città, ognuna per conto suo con oltre 100 delibere diverse, sarà finalmente affrontato insieme nell'interesse comune di diminuire la congestione, di diminuire l'inquinamento e di rendere più competitive le nostre città”. Il protocollo sottoscritto è il primo passo per la creazione di un sistema di confronto e scambio di esperienze in materia di logistica e gestione della distribuzione di merci in città. L'obiettivo è un controllo efficiente e sostenibile del trasporto delle merci dai magazzini dove sono stoccate alle sedi di destinazione.

A metà settembre si è svolto il Traspo Day, la Fiera dei Trasporti e della Logistica. Allo svincolo Autostradale A1 Capua, su una superficie complessiva di 50.000 mq, di cui 15.000 coperti, in mostra camion, macchine d’epoca, van, tecnologie all’avanguardia per i trasporti e la logistica, aziende di produzione, di commercializzazione e di autotrasporto provenienti da tutte le regioni italiane. A partecipare all’evento moltissime persone che hanno fatto visita alle 121 aziende di settore presenti. La manifestazione, patrocinata dal ministero dell’Ambiente, Regione Campania, Provincia di Caserta, è stata animata anche da momenti di confronto e dibattito, da convegni che hanno permesso di approfondire tematiche importanti come quello dell’intermodalità quale vantaggio competitivo. Mercedes-Benz ha scelto proprio il Traspo Day a chiusura del tour nazionale dell’ultima versione del Mercedes-Benz Actros, decorato con i camion d’epoca più importanti prodotti dalla Stella.

Bartolomeo Giachino

Le città di Torino, Milano e Napoli hanno sottoscritto con il Governo un accordo sulla distribuzione urbana delle merci al fine di armonizzare le normative e le procedure per l'accesso dei veicoli merci nelle aree cittadine e sviluppare nuove modalità per la logistica urbana. Il protocollo era stato redatto e promosso nei mesi scorsi dalla Consulta per l'autotrasporto

Parte la nuova fase del progetto LOGeco

Parte questo mese a Roma la seconda fase di LOGeco, il progetto sperimentale di logistica sostenibile sviluppato da Unindustria Lazio in collaborazione con Roma Capitale e il supporto dell’Università La Sapienza. L’obiettivo è arrivare a un nuovo modello per la distribuzione urbana delle merci che, grazie all’uso di veicoli a zero emissioni, diminuisca l’impatto del traffico nel centro di Roma. Il progetto prevede la realizzazione di un punto di transito provvisorio nel parcheggio di Villa Borghese e l’utilizzo di tre Renault Kangoo Z.E. (due dei quali in versione maxi, più lunghe di 40 cm) per testare i percorsi e le necessità logistiche nel centro storico attraverso vari servizi di consegne. La prima fase del progetto, che è iniziato lo scorso maggio, prevedeva invece un transit point transitorio in via di Principessa Clotilde. Per testare i percorsi erano state utilizzate sempre due camionette Kangoo, e sono stati registrati significativi risparmi in termini di consumi e di emissioni inquinanti. 32 TIR153-2012


Notizie di logistica

La Svizzera approva l'ampliamento della ferrovia per i semirimorchi Nell'ambito del trasporto combinato transalpino, sta crescendo la domanda di trasferimento su rotaia di semirimorchi non accompagnati sulle lunghe distanze tra l'Italia e l'Europa centro-occidentale. Una domanda che però deve fare i conti con infrastrutture ferroviarie inadeguate, perché non consentono il passaggio di unità alte 4 metri che sono le più adatte al trasporto intermodale grazie alla loro elevata capienza. È un problema che emerge soprattutto nell'attraversamento della Svizzera, dove esiste il corridoio per la sagoma P400 solo lungo il nuovo asse del Lötschberg-Sempione, mentre le attuali gallerie del San Gottardo del Monte Ceneri pongono limiti inferiori. Tali limiti saranno superati con l'apertura delle nuove gallerie di base, attualmente in costruzione lungo questa direttrice, ma ciò non basta, perché bisogna adeguare l'intera linea ferroviaria in Svizzera ed in Italia, almeno fino al nodo di Milano. In concreto, bisogna ampliare la sagoma delle gallerie minori, adeguare linee elettriche, segnaletica e pensiline e sovrappassi. Sul versante svizzero, tutto ciò è stato recentemente programmato dal Consiglio Federale del Governo elvetico che, per adeguare l'asse ferroviario Basilea-San GottardoChiasso e la linea per Luino al passaggio dei semirimorchi alti 4 metri, ha stanziato 940 milioni di franchi ed ha stabilito il termine di fine lavori nel 2020, ossia l'anno di completamento della galleria del Ceneri. Il programma dei lavori è già pronto. L'intervento più impegnativo consiste nella costruzione di una galleria completamente nuova al Bözberg, nel Cantone Argovia, mentre altri interventi minori sono previsti tra Basilea e Chiasso e lungo la linea di Luino fino a Ranzo. Ma, precisa una nota del Consiglio Federale svizzero, “il previsto ampliamento potrà esplicare tutti i suoi benefici solo se sarà proseguito sul versante italiano in modo che i semirimorchi possano essere trasportati a

lunga distanza su rotaia ossia non solo da confine a confine, bensì da terminale a terminale”. In particolare, per il transito dei semirimorchi da 4 metri sono necessari lavori di ampliamento tra Chiasso e Milano e tra Ranzo e Gallarate. A tale proposito, lo stesso Consiglio Federale ha compreso nella somma di 940 milioni di franchi, una parte di 230 milioni per il prefinanziamento dei lavori in Italia. Un provvedimento che però non piace alla Fai di Como il cui presidente, Giorgio Colato, ha dichiarato al Corriere di Como che “gli svizzeri non possono decidere tutto da soli”. Colato precisa che “quando si parla d'infrastrutture sovranazionali bisogna agire a livello di concertazione ed evidentemente gli svizzeri non sono riusciti a mettere sul piatto argomenti allettanti per convincere gli italiani a intervenire nel modo che loro ritengono opportuno. Nella valutazione della situazione bisogna tenere conto anche degli interessi delle nostre Ferrovie dello Stato e non solo di quelli elvetici”.

Hupac: nuovo collegamento ferroviario La compagnia svizzera Hupac ha avviato a ottobre un nuovo collegamento ferroviario per semirimorchi con sagoma P400 dall'Interporto di Novara al terminal tedesco di Ludwigshafen KTL, che viene attuato lungo l'asse del Lötschberg. Dalla stazione tedesca, le unità di carico possono proseguire, sempre sulla rotaia, fino ad Anversa, Zeebrugge e Terneuzen. La frequenza iniziale del servizio prevede quattro partenze la settimana in entrambe le direzioni. Un secondo collegamento internazionale per semirimorchi è partito dal porto di Trieste per il terminal di Bettembourg, nel Lussemburgo. Questo servizio è indirizzato soprattutto ai semirimorchi che sbarcano allo scalo giuliano dai traghetti provenienti dalla Turchia e che proseguono verso l'Europa centrale ed occidentale. Le partenze hanno frequenza trisettimanale in entrambe le direzioni.

NASCE LA FLOTTA SARDA Il Consiglio Regionale della Sardegna ha approvato il decreto legge che istituisce una nuova compagnia marittima a capitale interamente pubblico – denominata Flotta Sarda – che avrà il compito di effettuare i collegamenti tramite traghetti dal continente verso la Sardegna. Il capitale iniziale della nuova società è di dieci milioni di euro e riceverà venti milioni l'anno per il prossimo quinquennio. Flotta Sarda intenderebbe noleggiare otto traghetti che dovrebbero coprire quattro rotte: Porto Torres-Genova, Olbia-Civitavecchia, Cagliari-Civitavecchia e Cagliari-Livorno. TIR153-2012 33


Fisco

di Angelo Ciaravolo

R

iflettori puntati sulle nuove procedure negoziali messe a disposizione dal decreto sviluppo (concordato preventivo, piani attestati di risanamento e ristrutturazione dei debiti) al fine di evitare la liquidazione delle aziende o, addirittura, il fallimento di quelle con i bilanci in profondo rosso a causa della situazione di crisi profonda. A tal proposito è stata infatti introdotta una specifica disciplina per i concordati con “continuità aziendale”, ossia per quei concordati il cui piano preveda la

Inoltre, occorre allegare la relazione di un professionista, il quale deve attestare la fattibilità del piano concordatario. Ma non solo, deve anche attestare che la prosecuzione dell’attività d’impresa è funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori. Con questi requisiti sarà quindi possibile ottenere un differimento, fino ad un anno dall’omologazione del concordato, del pagamento dei creditori privilegiati, un autentico toccasana per le magre casse degli imprenditori.

il fallimento della propria impresa. Con le nuove norme il debitore è obbligato a delle formalità davvero minime. Deve infatti depositare in tribunale il solo ricorso contenente la domanda di concordato, unitamente agli ultimi tre bilanci approvati, con la riserva di depositare successivamente la proposta, il piano e i documenti previsti dalla legge (successivamente sarà il tribunale a fissare un termine compreso tra 60 e 120 giorni per il relativo deposito). Il ricorso, entro il giorno successivo, verrà pubblicato nel

E nel decreto non mancano le novità fiscali in tema di deduzione dal reddito d’impresa delle perdite su crediti. Dal periodo d’imposta 2012, la deduzione diventa automatica quando è decorso un periodo non inferiore a sei mesi dalla scadenza di pagamento del credito. Deve però trattarsi di un credito di modesta entità (non superiore a 5 mila euro per le imprese di rilevanti dimensioni e non superiore a 2.500 euro per le altre imprese). Ma vediamo in dettaglio come accedere alle nuove procedure per risolvere la crisi delle imprese.

Registro delle imprese, con la conseguenza che verranno bloccate tutte le azioni esecutive e cautelari nei confronti del debitore. Altro effetto è che l’imprenditore potrà compiere tutti gli atti di ordinaria amministrazione (mentre per quelli di straordinaria amministrazione bisognerà chiedere l’autorizzazione al tribunale).

Crisi: gli strumenti per salvare le imprese Il decreto sviluppo ha introdotto nuove procedure negoziali a favore delle aziende, per evitare la liquidazione o il fallimento: concordato preventivo, piani attestati di risanamento e ristrutturazione dei debiti prosecuzione dell’attività d’impresa da parte del debitore (cessione dell’azienda in esercizio, ovvero il conferimento dell’azienda in esercizio in una o più società anche di nuova costituzione). La nuova norma si riferisce all’ipotesi in cui la proposta concordataria, anziché predisporre che la soddisfazione dei creditori avvenga con i proventi derivanti dalla liquidazione dei beni sociali, preveda la continuazione dell’attività in modo da soddisfare i creditori con i redditi futuri. Ed è per questo motivo che il debitore è tenuto a riportare, nel piano concordatario, un’analitica indicazione dei costi e dei ricavi attesi dalla prosecuzione dell’attività d’impresa nonché le risorse finanziarie necessarie e le relative modalità di copertura. 34 TIR153-2012

Concordato preventivo Chi si trova in difficoltà finanziarie può tentare la strada del concordato preventivo per evitare

Approvazione del concordato Il tribunale, dopo aver accolto la domanda di concordato, fissa una data per l’adunanza dei creditori per l’approvazione a maggioranza della proposta. Ai fini del raggiungimento della maggioranza si ritengono consenzienti i creditori che abbiano espresso voto favorevole nonché


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La nuova norma si riferisce all’ipotesi in cui la proposta concordataria, preveda la continuazione dell’attività in modo da soddisfare i creditori con i redditi futuri

tutti coloro che non abbiano esercitato il voto, nÊ in adunanza nÊ per telegramma, per lettera, telefax o per posta elettronica, nei venti giorni successivi alla chiusura del verbale. Omologazione Nel caso in cui non sono state proposte opposizioni, il tribunale, dopo aver verificato la regolarità della procedura e l’esito della votazione, omologa il concordato con decreto motivato non soggetto a gravame. La nuova normativa, al fine di evitare un utilizzo illegittimo e distorto del concordato preventivo, ha previsto che la domanda debba essere dichiarata inammissibile se il debitore, nei due anni precedenti, abbia già depositato la sola domanda di con-

cordato preventivo senza essere stato ammesso oppure, non abbia ottenuto l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione. Ăˆ utile ricordare che questo strumento consente inoltre la possibilitĂ di utilizzare la “transazione fiscale“ per chiudere definitivamente sia i tributi sia i contributi previdenziali e assistenziali. Piani attestati di risanamento Possono ricorrere tutte le imprese in difficoltĂ finanziarie. Attraverso un piano redatto da un professionista (nominato direttamente dall’imprenditore) si deve dimostrare che è possibile il risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa ed il riequilibrio della situazione finanziaria. Tale strumento, tuttavia,

Le vostre domande

TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma

Mediazioni col Fisco Sono un autotrasportatore in difficoltà nei pagamenti delle imposte. In pratica ho saltato un versamento dell’Irpef e ho ricevuto una cartella di pagamento per circa 13 mila euro, comprensive delle sanzioni. Cosa posso fare per ottenere una riduzione delle sanzioni? Marco Serio Bologna

è legittima.

Ravvedimento operoso Ho sanato un tardivo versamento dell’Iva con il ravvedimento operoso, versando però gli interessi di mora in misura inferiore a quella dovuta. Per questo motivo l’ufficio ha ravvisato la nullitĂ del ravvedimento e mi ha richiesto il pagamento delle sanzioni nella misura del 30 per cento. Volevo sapere se la richiesta

Chi ha saltato l’appuntamento dello scorso 1° ottobre, ha tempo altri novanta giorni per trasmettere tardivamente il modello, evitando le pesanti sanzioni per omissione. Chi si ravvede entro il 30 dicembre, deve pagare soltanto una multa di 25 euro, per ciascuna dichiarazione tardivamente presentata, nell’ipotesi di situazione di credito o di imposte versate correttamente.

non consente la possibilitĂ di utilizzare la “transazione fiscaleâ€?.

depositare in tribunale il ricorso, unitamente alla richiesta di omologa. Ăˆ utile ricordare che questo strumento consente di utilizzare la transazione per i tributi e per i contributi previdenziali e assistenziali.

Oscar Mazzucco Bari

Purtroppo, la Suprema Corte di Cassazione ha sostenuto che l’errore nel calcolo degli interessi moratori rende nullo il ravvedimento del contribuente. L’Agenzia delle Entrate è quindi legittimata a pretendere il pagamento delle sanzioni in misura piena e dei maggiori interessi moratori rispetto a quelli calcolati e versati dal contriPer ottenere la riduzione del- buente. le sanzioni al 40% dell’importo richiesto, dovrĂ ricorrere al Mancata presentazione nuovo istituto della mediazione modello Unico tributaria, essendo il valore delSono un padroncino con un la controversia di ammontare unico automezzo. Ho dimenticainferiore a 20 mila euro. to di presentare il modello Unico In tal modo potrĂ conclude- che chiude con un credito a mio re col Fisco un accordo di me- favore. Vorrei sapere se e come diazione che preveda l’integra- posso rimediare. le pagamento delle imposte e la Andrea Vannucci riduzione della sanzioni. Pistoia

Ristrutturazione dei debiti Questa forma di accordo deve essere stipulata con tanti creditori che rappresentino almeno il sessanta per cento dell’ammontare dei crediti e deve essere corredata dalla relazione di un esperto il quale dovrà attestare l’attuabilità dell’accordo, ed in modo particolare, l’idoneità di quest’ultimo ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei all’accordo, in forma integrale. L’accordo deve essere pubblicato nel registro delle imprese e, per sessanta giorni, nessun creditore potrà intraprendere o proseguire azioni esecutive sul patrimonio del debitore. Chi sceglie questo strumento deve

Contenuto dell’accordo Da una parte devono essere riportate le modalitĂ proposte dal debitore (dilazioni di pagamenti, rinunce totali o parziali agli interessi o di una parte del capitale, ecc.) dall’altra, l’accordo può prevedere che l’attivitĂ d’impresa continui ad operare in capo al debitore o ad un terzo. Si può, tra l’altro, stabilire che l’imprenditore in crisi ceda in tutto o in parte i beni ai creditori o che provveda alla sua liquidazione. TIR153-2012 35


Normative

di Andrea Giuli

già in esercizio con i requisiti di onorabilità, idoneità finanziaria e professionale, secondo le disposizioni previgenti all’applicazione del Regolamento (CE) 1071/2009, la documentazione del requisito di stabilimento (da presentare unitamente alla richiesta di autorizzazione all’esercizio, con il modello Allegato 1 alla circolare 4/2011, come sostituito con nota prot. N. 3382 del 9/2/2012 della Direzione Generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità), va presentata entro il 4 /12/2012”. Assoggettate a quest’ultimo

siste la documentazione dello stabilimento e la richiesta di autorizzazione all’esercizio dell’attività per l’iscrizione al REN? Stabilimento Com’è noto, lo stabilimento è il nuovo e quarto requisito richiesto dall’Unione europea con il Regolamento 1071/2009 per verificare che le imprese che esercitano l’autotrasporto di merci, o intendono aprire l’attività, dispongano di una sede legale ed effettiva, di almeno un autoveicolo adibito a tale servizio e di una sede

continuativa la manutenzione dei mezzi, presso una sede operativa situata in Italia. La sede Relativamente alla sede effettiva, l’articolo 2 del Decreto stabilisce, in via generale, che tutte le imprese dimostrano di avere una sede effettiva quando hanno il possesso di uno o più locali ad uso ufficio a titolo di proprietà, usufrutto, leasing, locazione o comodato (in questi ultimi due casi, con contratto regolarmente registrato). Questo articolo prevede, altresì,

Scade il 4 dicembre il termine per lo Stabilimento Il requisito è fondamentale per completare l’iscrizione nel nuovo Registro Elettronico Nazionale. Le imprese che non si adegueranno saranno cancellate dall’Albo

E

ntro il 4/12/2012 tutte le imprese già in esercizio, con piena iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori, devono documentare alla Motorizzazione competente il proprio requisito di stabilimento e chiedere espressamente di essere autorizzate all’esercizio dell’attività, ai fini del completamento dell’iscrizione nel nuovo Registro Elettronico Nazionale (REN), istituito in forza del regolamento comunitario 1071/2009. È quanto prevede la nuova disciplina sull’accesso alla professione di autotrasportatore di merci per conto di terzi, adottata in base al menzionato Regolamento Ue (D. D. 25 novembre 2011; D.D. 25 /1/ 2012; Legge 4/4/2012, n. 35), ed in particolare la circolare ministeriale 30/4/2012, che espressamente stabilisce: “Per le imprese 36 TIR153-2012

adeguamento risultano pertanto essere sia le imprese a regime, che sono pienamente iscritte nella sezione ordinaria dell’Albo degli Autotrasportatori avendo dimostrato i menzionati tre requisiti prima del 4 dicembre dello scorso anno, sia le cooperative ed i consorzi di imprese a proprietà divisa dei mezzi, che operavano alla stessa data, in forza dell’iscrizione nella sezione speciale dello stesso Albo, prevalentemente od esclusivamente con i veicoli in disponibilità delle imprese socie. Le imprese che non provvederanno ad espletare questo adeguamento entro il 4/12/2012 verranno cancellate dall’Albo degli Autotrasportatori e non potranno completare la pratica di iscrizione al citato REN, cui sinora erano state virtualmente inserite (art. 11, comma 6-ter, della legge 35/2012). Ma in cosa con-

Per le imprese in esercizio con gli altri tre requisiti, la documentazione del requisito di stabilimento va presentata entro il 4 dicembre 2012

operativa nella quale svolgere la manutenzione ordinaria dei propri veicoli. Tutto ciò, al fine di evitare il fenomeno delle imprese fantasma che, senza alcuna sede o veicolo, per tanto tempo hanno operato nel mercato. Sulla scorta della disposizione comunitaria, l’articolo 1 del Decreto Dirigenziale 25/1/2012 (G.U. n. 28 del 3/2/2012), stabilisce che l’impresa soddisfa il requisito dello stabilimento quando: a) dispone di una sede effettiva e stabile in Italia, dove conserva la documentazione attinente alla sua attività; b) ottenuta l’autorizzazione all’esercizio della professione con l’iscrizione al REN, abbia in disponibilità almeno un veicolo rientrante nel campo di applicazione del Reg. 1071/2009; c) svolga in maniera efficace e

una serie di eccezioni per la dimostrazione del requisito, per tener conto di alcune specificità dove, oggettivamente, appare difficile per l’impresa disporre di locali da dedicare all’esercizio dell’autotrasporto, quali: - per le imprese individuali, la sede effettiva coincide con la residenza anagrafica del titolare; - per le società di persone, coincide con la residenza anagrafica italiana del legale rappresentante; - per le società a responsabilità limitata unipersonali, con la residenza anagrafica italiana di un amministratore se questi è anche l’unico socio; - per le imprese iscritte a consorzi o a cooperative a proprietà divisa, con la sede del citato raggruppamento a condizione che l’elezione di domicilio venga


confermata dal legale rappresentante della cooperativa o del consorzio, utilizzando il modello allegato B allo stesso Decreto. Presso la sede effettiva l’impresa deve conservare: a) i documenti contabili; b) i documenti fiscali sull’assolvimento delle imposte dirette e dell’Iva (registri delle fatture emesse e delle fatture d’acquisto); c) i documenti di gestione del personale (Libro unico per i lavoratori subordinati); d) i documenti sui tempi di guida e di riposo dei conducenti, quali i fogli di registrazione

del tachigrafo analogico e i supporti informatici per quello digitale; e) i documenti di trasporto come, ad esempio, l’originale della licenza comunitaria ed f) qualsiasi altra documentazione utile per verificare le condizioni del reg. 1071/2009. Conservazione della documentazione Anche per la conservazione della documentazione, il Decreto introduce alcune agevolazioni: consente che i documenti indicati nelle precedenti lettere a, b, c, possono conservarsi anche presso la sede di un domiciliatario fiscale, mentre la documentazione sui tempi di guida e di riposo (lett.d) può conservarsi anche presso la sede di una delle associazioni provinciali di categoria degli autotrasportatori presente in Comitato Centrale, oppure presso la sede di un’impresa di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, di cui alla legge 264/1991. Per le imprese iscritte a consorzi o a cooperative a proprietà divisa, tutti i documenti prima elencati possono essere custoditi presso la sede del raggruppamento di appartenenza, il quale dovrà a sua volta rendere la dichiarazione Allegato B al decreto (nei casi in cui anche dette cooperative o consorzi si avvalgano di un domiciliatario fiscale, il decreto vieta alle imprese so-

cie sia di avvalersi dello stesso domiciliatario, sia di utilizzare gli uffici del medesimo raggruppamento). Riguardo al veicolo in disponibilità, l’impresa deve documentare di poter disporre di veicoli immatricolati per il trasporto di cose in conto terzi, esibendo le copie dei libretti di circolazione. Per i consorzi e le cooperative privi di mezzi, il requisito è dimostrato con gli autoveicoli immessi in circolazione dalle rispettive imprese consorziate o associate. In merito, infine, alla sede operativa, il requisito è soddisfatto quando l’impresa abbia in disponibilità un locale riconosciuto come officina interna (che può coincidere anche con la sede effettiva). Altrimenti, la sede operativa può essere individuata presso un’officina di riparazione esterna che esercita l’attività ai sensi della Legge 122/1992, almeno per la sezione meccanica-motoristica ed elettrauto. Tutte queste indicazioni vanno rese, per documentare lo stabilimento, dal legale rappresentante dell’impresa (o della cooperativa o consorzio) su un modulo per autocertificazione conforme a quello allegato A al decreto in questione, barrando i casi e le situazioni attinenti alla propria realtà imprenditoriale. La dichiarazione sostitutiva di atto notorio, debitamente compilata e sottoscritta e accompagnata da copia

Direttiva pedaggi per gli sconti 2012 Novità importanti per la direttiva del ministro dei Trasporti sull’utilizzo dei fondi destinati, per il 2012, alle riduzioni compensate dei pedaggi autostradali per l’autotrasporto ed agli interventi per migliorare i controlli e la sicurezza della circolazione stradale. Infatti, recependo le osservazioni svolte in più di un’occasione dagli uffici della Commissione Ue, la direttiva interviene drasticamente sui coefficienti applicabili al fatturato in pedaggi maturato dall’impresa, riducendo quello che, fino alla scorsa annualità, è stato applicato ai veicoli di categoria ecologica euro 2, ed aumentando quello dei veicoli euro 4 e superiori. In particolare, i nuovi coefficienti sono quelli riportati nella seguente tabella: Categoria Coefficiente da applicare ecologica euro al fatturato in pedaggi Euro 2 0,5 Euro 3 1,5 Euro 4 e superiori 2 Pertanto, le novità appena viste rendono difficilissimo l’accesso alla misura con veicoli di categoria euro 2, tenuto conto sia del dimezzamento del fatturato utile (diretta conseguenza del nuovo coefficiente 0,5, rispetto a quello in vigore nel 2011 che ammontava ad 1),

sia dell’incremento della soglia di fatturato minima per l’accesso al beneficio (200.000 euro contro quella del 2011, fissata in 100.000 euro). Viene confermato l’incentivo per i transiti notturni (con ingresso in autostrada dopo le 22 ed entro le ore 2.00, o uscita prima delle 6), in base al quale la riduzione compensata viene aumentata del 10% per le imprese che hanno realizzato almeno il 10% del loro fatturato durante queste fasce orarie. La direttiva si occupa inoltre dell’utilizzo di quella parte dei fondi del cap 1330 dell’Albo che, per Legge, vengono destinati ad iniziative per favorire la sicurezza stradale. Sotto questo aspetto, si prevede l’assegnazione di risorse alle Direzioni generali territoriali del ministero dei Trasporti, per sviluppare i controlli su strada dei mezzi pesanti. Questi controlli dovranno svolgersi con personale adeguatamente formato anche grazie ai corsi attivati dal Comitato Centrale, mediante le pattuglie miste (formate da personale del ministero dei Trasporti e degli Interni) ed i Centri mobili di revisione. L’attività di controllo dovrà concentrarsi soprattutto in quelle aree del Paese interessate dalla presenza di un maggior numero di vettori esteri, come ad esempio il Nord- Est.

del documento di riconoscimento del firmatario, va presentata, entro il 4/12/2012 all’Ufficio Provinciale della Motorizzazione dove l’impresa (cooperativo o consorzio) ha la propria sede legale. Da ultimo giova segnalare che le eventuali modifiche dei dati dichiarati, in particolare quelle della sede effettiva, della sede operativa, nonché la cessazione del rapporto di domiciliazione/conservazione della documentazione, vanno comunicate all’Ufficio provinciale della motorizzazione competente, entro 30 giorni dal loro verificarsi. Iscrizione al REN Sempre per effetto del regolamento comunitario 1071/2009 e del decreto dirigenziale 25/11/2011, l’impresa di autotrasporto, anche se già esercente l’attività, deve chiedere espressamente di essere autorizzata ad esercitare l’autotrasporto di cose per conto di terzi. La domanda va redatta in carta da bollo e su modello conforme a quello predisposto dal Dipartimento Trasporti Terrestri, con propria nota prot. n. 3382 del 9/2/2012. Con tale domanda, l’impresa fa presente di essere già iscritta all’Albo degli Autotrasportatori (le cooperative e i Consorzi a proprietà divisa dei mezzi, nella sezione separata), di aver documentato lo stabilimento, indicando espressamente la persona che svolge il ruolo di gestore dei trasporti. Dopo le opportune verifiche, l’Ufficio Motorizzazione cui è stata presentata la domanda, rilascia la nuova autorizzazione, che comporta l’automatica iscrizione dell’impresa (cooperativa o consorzio) nel Registro elettronico nazionale (REN) delle imprese autorizzate all’esercizio dell’attività, con successiva attribuzione di specifico certificato con numero e data della nuova iscrizione. Circa l’istituzione del REN, si segnala che la circolare ministeriale n. 7 del 25/7/2012, nel riportare le istruzioni agli Uffici Motorizzazione sugli aspetti operativi d’inserimento dati nel nuovo Registro, afferma che lo stesso è in linea fin da 27/7/2012, che contiene i dati dello stabilimento e quelli dell’attestato d’idoneità professionale del gestore dei trasporti, mentre è non ancora possibile, al momento, inserire i dati delle copie conformi delle Licenze Comunitarie tenute dalle imprese abilitate ai trasporti internazionali. TIR153-2012 37


Per la Corte di Cassazione, poiché il trasporto per conto di terzi ha contenuto più ampio, può essere considerato comprensivo anche del conto proprio

C

on una sentenza che sta già facendo discutere, la seconda sezione civile della Corte di Cassazione (sentenza n. 13725 del 31 luglio scorso) ha affermato che il trasportatore che svolge l’attività di autotrasporto di cose in conto terzi è abilitato a svolgere anche il conto proprio senza dover ottenere la specifica licenza richiesta, per questa tipologia di trasporto, dall’art. 32 della Legge 298/1974. La vicenda analizzata in Cassazione ha origine da un ricorso presentato dal ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Sondrio contro una sentenza del Giudice di Pace di Morbegno, che aveva già affermato il principio poi ribadito dalla Suprema Corte. La Cassazione ha affermato che “per l'esercizio dei due tipi di attività (trasporto in conto terzi ed in conto proprio) sono effettivamente previsti, dalla Legge 298/1974, artt. 31 e ss, provvedimenti abilitativi distinti. Tuttavia, come ha osservato il Giudice di Pace, quello relativo al trasporto per conto di terzi ha contenuto più ampio ed è subordinato a condizioni e requisiti più rigorosi. Può quindi essere considerato senz'altro comprensivo anche del trasporto per conto proprio, che rappresenta un minus, sicchè risulta ultroneo pretendere che chi ha già ottenuto il titolo "maggiore" si debba munire anche dell'altro, per poter svolgere una attività che l'art. 31, lett. b) della legge citata definisce come "complementare o accessoria nel quadro dell'attività principale". Decisione innovativa Si tratta di una decisione in38 TIR153-2012

novativa che supera definitivamente l’orientamento del ministero dei Trasporti, contenuto nella circolare n. 212/1985 del 27 dicembre dello stesso anno, nella quale il Dicastero negava all’impresa iscritta all’Albo degli Autotrasportatori di cose in conto terzi, la possibilità di effettuare in contemporanea anche il trasporto in conto proprio. In particolare, il ministero affermava che l’impresa che intendeva usufruire di questa possibilità, avrebbe dovuto dotarsi della licenza in conto proprio e munirsi di uno specifico parco veicolare da destinare a questo tipo di attività, distinto da quello utilizzato per il conto terzi. L’unica eccezione in cui l’impresa in conto terzi poteva svolgere attività in conto proprio senza la specifica licenza, era quella del trasporto occasionale di cose proprie per uso esclusivo della stessa impresa, non connesso ad altra attività imprenditoriale; in tal caso, tuttavia, l’impresa di autotrasporto era chiamata a redigere la dichiarazione di trasporto occasionale di cui all’allegato 2, art. 10 del D.P.R 16 settembre 1977, n. 783. La decisione della Cassazione amplia, quindi, il ventaglio dei possibili utilizzi del veicolo immatricolato in conto terzi: questi, ad esempio, potrà essere impiegato senza dover ottenere una licenza specifica o altre formalità, anche per spostare un rimorchio o un semirimorchio vuoto, per posizionarlo in una località diversa da quella di stazionamento per un successivo trasporto in conto terzi, oppure per sostituire un veicolo in avaria.

Normative

Conto terzi abilitato al conto proprio

lo almeno due conducenti. Per la prima ora di multi presenza la presenza di un secondo conducente è facoltativa, ma per il resto del periodo è obbligatoria”. Sempre nella multipresenza, prosegue il Regolamento (art. 8, comma 5), il periodo di riposo giornaliero deve essere di almeno 9 ore nell’arco di un periodo di tempo di 30 ore dal termine del precedente periodo di riposo giornaliero o settimanale. La questione affrontata dal ministero attiene alla possibilità, da parte del secondo conducente, di effet-

Tempi di guida e riposo: nuove precisazioni Il Viminale si è occupato anche, con delle note emanate a giugno, della documentazione da tenere sul mezzo a dimostrazione del rapporto di lavoro e delle responsabilità dell’impresa

D

urante il mese di giugno il ministero degli Interni ha emanato delle note in risposta a quesiti formulati da alcune associazioni di categoria, con le quali si è occupato di tematiche di stretto interesse del settore. Analizziamole più approfonditamente. Interruzioni alla guida nella multipresenza La multipresenza, com’è noto, ricorre a norma dell’art.4, comma 1, lett.k del Regolamento comunitario n. 561/2006 sui tempi di guida e di riposo dei conducenti dei mezzi pesanti, “quando, durante un periodo di guida compreso fra due periodi di riposo giornalieri consecutivi o fra un periodo di riposo giornaliero e un periodo di riposo settimanale, ci sono a bordo del veico-

tuare la pausa obbligatoria di 45 minuti con il veicolo in movimento. Finora era opinione comune che nella multipresenza, alla stessa stregua del riposo, la pausa dovesse essere presa con il veicolo fermo in quanto dedicata al ristoro della persona fisica, dopo che questa aveva guidato per un periodo massimo di 4 ore e 30 minuti. Tuttavia la Commissione europea, tenuto conto delle specificità della multipresenza, con la nota di orientamento n. 2 ha mutato questo orientamento, affermando che il conducente che ha appena terminato il proprio periodo massimo di guida continuato di 4 ore e 30 minuti, può recuperare le energie anche con il veicolo in movimento purché, ovviamente, nel frattempo non assista attivamente chi guida. Ora il ministero


dell’Interno ha preso atto di questo orientamento e, con la nota (n. 300/A/4655/12/111/20/3 del 20 giugno) indirizzata al ministero dei Trasporti, si è detto favorevole affinché anche l’Italia si adegui a questa interpretazione, chiedendo a quest’ultimo Dicastero di esprimere la propria opinione al riguardo. I Trasporti ancora non si sono espressi ma, con ogni probabilità, recepiranno questo orientamento, tenuto conto, soprattutto, che c’è un preciso indirizzo in materia della Commissione europea.

teva considerarsi come una pausa intera ma come frazionata, la quale, a norma del secondo comma dello stesso art. 7, si articola in un primo periodo di almeno 15 minuti seguito da un secondo periodo di almeno 30 minuti (da eseguire al termine del periodo di 4 ore e mezza di guida). Pertanto, questi compartimenti ritenevano che la pausa di 45 minuti presa in anticipo valesse come un primo periodo di interruzione frazionata (pari, come detto, ad almeno 15 minuti), alla quale avrebbe dovuto far seguito una seconda in-

Pausa intera effettuata prima delle 4 ore e mezza In questo caso, l’intervento del ministero (con la nota n. 300/A/4661/12/111/20/3 del 20 giugno) ha posto fine ad un’interpretazione errata dell’art. 7, primo comma, del Regolamento 561/2006, fornita da alcuni compartimenti di Polizia Stradale, a proposito dell’interruzione di almeno 45 minuti che, stando alla lettera di questa disposizione, va effettuata dopo un periodo di guida di 4 ore e mezza. Questi compartimenti hanno fornito un’interpretazione eccessivamente rigida della norma, sostenendo che quando l’interruzione di 45 minuti viene effettuata prima del completamento di un periodo di 4 ore e 30 minuti di guida (quindi, ad esempio, dopo aver guidato il mezzo per un’ora), essa non po-

terruzione di almeno 30 minuti al termine delle 4 ore 30 di guida. Il ministero ha ora smentito questa interpretazione, sostenendo che la pausa anticipata di 45 minuti non comporta un’interruzione frazionata ma deve considerarsi in maniera unitaria, con la conseguenza che quando l’autista si rimette al volante scatta un nuovo periodo di 4 ore e 30 minuti in cui non è costretto a fermarsi. Responsabilità dell’impresa Altro argomento scottante sul quale è intervenuto il ministero dell’Interno è la sanzione prevista per l’impresa dal comma 14, art. 174 del CdS, quando un proprio conducente violi le disposizioni comunitarie sui tempi di guida e di riposo. Questa sanzione è di tipo

pecuniario (pagamento di una somma di denaro da un minimo di 307 euro ad un massimo di 1228 euro) e, stando ad un’interpretazione fornita nel 2010 dal ministero del Lavoro, va applicata per ogni dipendente e per ciascuna violazione accertata delle predetta normativa. Quindi, ad esempio, se in occasione di un controllo su strada l’agente accerti 10 infrazioni alle norme sui tempi di guida e di riposo (circostanza possibile tenuto conto che, com’è noto, la verifica riguarda non solo la giornata in corso ma può estendersi anche alle 28 precedenti), il verbale nei confronti dell’impresa ammonterà, nel minimo, a 3070 euro. Si comprende quindi il motivo per cui le imprese di autotrasporto, che notoriamente sono particolarmente sensibili a questo argomento, stanno chiedendo una revisione di questa disposizione che attualmente viene applicata dagli organismi accertatori (la Polizia su strada e le direzioni territoriali del lavoro in azienda) come una forma di responsabilità oggettiva che esclude qualsiasi prova contraria da parte dell’impresa. Con la nota in esame (n. 300/A(4688/12/111/20/3 del 20 giugno) il ministero dell’Interno, pur riconoscendo la rigidità di questo meccanismo, ha affermato che stando alle norme vigenti, “da ogni violazione riscontrata non può non riscontrarsi un difetto di organizzazione dell’attività, ovvero un’assenza o insufficienza di formazione e/o controllo. Resta salva la possibilità per l’impresa di dimostrare il contrario in sede di ricorso giurisdizionale o amministrativo”. In altre parole, l’agente di Polizia (ma lo stesso discorso vale anche per l’ispettore del lavoro che esegue l’accertamento in azienda), una volta riscontrata su strada la violazione in tema di tempi di guida e di riposo, non può esimersi dal sanzionare l’impresa datore di lavoro ai sensi del comma 14 dell’art. 174; ciò anche se quest’ultima, in questa prima fase, dovesse dimostrare di aver intrapreso tutte quelle iniziative utili affinché i propri conducenti si attenessero alle norme in materia (ad esempio facendogli frequentare dei corsi di formazione, sanzionando queste condotte sotto il profilo disciplinare, ecc). Queste iniziative potranno essere fatte valere in un secondo momento davanti al Prefetto o al Giudice di

Pace, nel giudizio attivato con l’impugnazione del verbale di accertamento, e saranno valutate da questi organismi. Documentazione da tenere sul mezzo Con questa nota (n. 300/A/4362/12/108/13/1 del 6 giugno), il ministero dell’Interno è tornato sulla questione della documentazione da tenere a bordo del mezzo, per comprovare il rapporto di lavoro che lega il conducente all’impresa, ricordando un concetto già espresso negli anni passati: l’obbligo di portare a bordo questa documentazione si configura solamente quando il veicolo è impiegato nel trasporto di cose in conto terzi, essendo stato introdotto dalla normativa di riferimento del settore (si tratta dell’art. 12 del Decreto Legislativo 286/2005), mentre un obbligo dello stesso tipo non sussiste nel trasporto in conto proprio. Di conseguenza, nel conto terzi, la mancanza sul veicolo di questa documentazione (es. contratto di lavoro non anteriore a 6 mesi o l’ultima busta paga) comporta, se accertata su strada, l’immediata applicazione della sanzione stabilita al comma 7 dell’art. 180 CdS (che ammonta nel minimo a 39 euro) e l’invito ad esibirla in un termine che, generalmente, viene fissato in 30 giorni, al più vicino comando di Polizia; se questo invito non viene rispettato, a quel punto viene applicata la sanzione più elevata di 398 euro, dopodiché l’Ufficio di Polizia comunicherà il fatto alla Direzione territoriale del lavoro competente per le verifiche del caso. Nel conto proprio, invece, non essendovi nessun obbligo in tal senso, l’assenza di questa documentazione sul veicolo non fa scattare nessuna sanzione immediata; ciò non toglie, tuttavia, che l’agente accertatore possa ugualmente chiedere al conducente di esibirla entro 30 giorni e a quel punto, qualora ciò non accadesse, scatterebbe nei confronti del trasgressore la sanzione prevista al comma 8 dell’art. 180. In ultimo, la nota del ministero afferma che per la contestazione dell’art. 46 della Legge 298/1974, l’Ufficio a cui appartiene l’agente accertatore dovrà verificare l’inesistenza o l’irregolarità del rapporto di lavoro. TIR153-2012 39


Costi di sicurezza

I nuovi costi minimi

La Direzione Generale per il Trasporto stradale ha elaborato i costi di esercizio delle imprese di autotrasporto, dopo che la legge Spending Review ha portato alla soppressione della Consulta dell’Autotrasporto e la Logistica e di conseguenza a quella dell’Osservatorio sui costi

Le nuove tabelle integrali

La soppressione della Consulta generale per il trasporto e la logistica, dal 28 luglio scorso ai sensi dell’art. 12. comma 20 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, denominato “Spending Review, ha avuto come conseguenza la soppressione dell’Osservatorio, vale a dire l’organismo deputato alla revisione mensile e semestrale dei costi di esercizio. Dopo l’ultima riunione tenutasi il 10 luglio 2012, nel corso della quale i costi di esercizio sono stati aggiornati sulla base del prezzo medio del gasolio registrato nel mese di giugno, l’attività dell’Organismo è di fatto cessata e gli aggiornamenti relativi ai mesi di luglio ed agosto sono stati elaborati direttamente dalla Direzione Generale per il Trasporto stradale. Infatti con Decreto Dirigenziale n. 86 del 12 settembre 2012 il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha chiarito che le competenze a determi-

nare i citati costi dovevano intendersi trasferite dall’Osservatorio della Consulta alla Direzione Generale per il Trasporto Stradale. Il decreto è stato adottato per consentire la periodica definizione dei costi di esercizio di cui all’articolo 83 bis della legge 133/2008. Nel decreto dirigenziale si evidenzia inoltre che la Direzione Generale per il trasporto stradale definirà mensilmente l’adeguamento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto per conto di terzi, in relazione all’andamento del costo del carburante, quale rilevato dal MISE, attraverso l’applicazione della formula matematica di cui alla Determinazione dell’Osservatorio sull’ attività di autotrasporto n. 18 del 13 giugno 2012. Anche per quanto riguarda la pubblicazione dei costi di esercizio, non essendo più attivo il sito della Consulta, la novità è che gli stessi verranno postati

fino a 3,5 t. km costo km incidenza carburante %

sul sito del Ministero (www.mit. gov.it) per anno solare di riferimento, mentre quelli dell’anno precedente verranno archiviati in apposita sezione, per consentirne comunque la visione agli interessati. Nel merito delle tabelle, aggiornate con i costi del gasolio di agosto, si rileva come la forte e per molti versi inspiegabile impennata del costo del prodotto alla pompa (+4,24% nel mese di agosto 2012 rispetto al precedente mese di luglio) abbia inciso pesantemente anche sull’aumento, quantomeno figurativo, dei costi di trasporto.

Quelle che seguono sono un condensato delle tabelle approvate dalla Direzione Generale per il Trasporto stradale. Le tabelle originali possono essere scaricate dal sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

da 7,5 a 11,5 t.

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

0,618 22,934

0,668 21,234

0,750 18,911

0,838 16,913

1,019 13,915

costo km incidenza carburante %

0,843 26,049

0,914 24,026

1,053 20,862

1,157 18,979

1,382 15,892

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,558 incidenza carburante % 25,398

0,638 22,233

0,700 20,263

0,758 18,698

0,929 15,263

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,753 incidenza carburante % 29,162

0,814 26,977

0,933 23,546

1,027 21,381

1,232 17,827

da 3,5 a 7,5 t. km costo km incidenza carburante %

da 11,5 a 26 t.

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

0,753 26,905

0,830 24,416

0,959 21,118

1,039 19,505

1,248 16,233

costo km incidenza carburante

1,004 26,736

1,080 24,852

1,224 21,931

1,332 20,152

1,595 16,829

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,673 incidenza carburante % 7,430

0,740 5,408

0,859 3,492

0,929 2,154

1,108 0,903

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,884 incidenza carburante % 30,365

0,950 28,253

1,084 24,763

1,182 22,709

1,425 18,836

40 TIR153-2012


Costi di sicurezza agosto 2012

Il costo chilometrico è dato dalla somma di voci quali: costo di acquisto del veicolo, manutenzioni, costo km del lavoro, costo km delle assicurazioni, costo km dei pneumatici, pedaggi, costo km del carburante, costi di organizzazione.

superiore a 26 t. Collettame e messaggerie

superiore a 26 t. km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

1,249 32,248

1,337 30,108

1,649 24,412

1,810 22,251

1,938 20,780

costo km incidenza carburante %

1,169 34,455

1,251 32,178

1,399 28,775

1,511 26,655

1,786 22,548

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,109 incidenza carburante % 36,320

1,187 33,911

1,459 27,590

1,610 25,016

1,728 23,306

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,039 incidenza carburante % 38,768

1,111 36,231

1,249 32,229

1,341 30,035

1,586 25,391

costo km incidenza carburante %

superiore a 26 t. Trasporto in ATP

superiore a 26 t. Trasporto cisternato adr km

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,377 29,253

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,227 incidenza carburante % 32,831

1,553 25,935

1,383 29,124

1,732 23,243

1,542 26,106

1,896 21,234

1,696 23,737

2,043 19,709

1,823 22,088

costo km incidenza carburante %

1,437 28,025

1,594 25,255

1,700 23,687

1,807 22,282

2,088 19,289

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,277 incidenza carburante % 31,536

1,414 28,469

1,510 26,668

1,607 25,055

1,828 22,034

superiore a 26 t. Cisterna trasporto petroliferi superiore a 26 t. Trasporto cisternato alimentare km

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,387 29,042

1,558 25,852

1,732 23,243

1,901 21,178

2,303 17,488

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,237 incidenza carburante % 32,565

1,388 29,019

1,542 26,106

1,701 23,668

2,083 19,335

costo km incidenza carburante %

1,512 0,266

1,697 0,237

1,809 0,223

2,211 0,182

2,545 0,158

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,342 incidenza carburante % 0,300

1,507 0,267

1,609 0,250

1,991 0,202

2,275 0,177

superiore a 26 t. Cassone ribaltabile superiore a 26 t. Trasporto mangimi in cisterna km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante

1,330 30,278

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,180 incidenza carburante % 34,127

1,494 26,955

1,324 30,417

1,644 24,498

1,454 27,700

1,780 22,624

1,580 25,488

2,225 18,097

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,302 30,937

1,495 26,931

1,558 25,841

1,803 22,336

2,426 16,600

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,152 incidenza carburante% 34,966

1,335 30,158

1,388 29,005

1,613 24,967

2,156 18,679

1,975 20,387

superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio1 km

superiore a 26 t. Leganti idraulici sfusi in cisterna km costo km incidenza carburante %

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,340 30,052

1,504 26,776

1,654 24,350

1,790 22,497

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,334 30,189

1,464 27,511

1,590 25,328

2,235 18,016

1,985 20,285

1,102 36,536

1,175 34,276

1,380 29,181

1,633 24,660

1) che rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente

superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio Adr 2 km

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,190 incidenza carburante % 33,840

1,081 37,255

costo km incidenza carburante %

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,934 43,126

0,996 40,422

1,097 36,698

1,279 31,475

1,503 26,791

2) che non rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente

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In viaggio con...

di Angela Iantosca

A

lex Zanardi è sempre il numero uno. Non solo a bordo di un’auto o di un Cart, ma anche pedalando con le mani. Lo ha dimostrato alle Paralimpiadi di Londra dello scorso settembre, quando ha conquistato due ori e due argenti, diventando un simbolo paralimpico. Ad ottobre, poi, è tornato in tv come voce narrante del programma di RaiTre “Sfide”.

con i tuoi pensieri, mentre sei lì, tu, il volante e quello spazio che ti sta attorno e che rappresenta il tuo piccolo regno, il tuo piccolo feudo, la tua casa. Oggi probabilmente il

Cosa non ti convince, poi? “Il tutor: raccontiamoci pure che, grazie a lui, si sono ridotte le morti. Ma quando vedi che, nel tratto tra Firenze a Roma ad un certo punto, nei

Uno come te, in continuo movimento, che rapporto ha con il viaggio?

Servono più controlli a tutela dei camionisti Alex Zanardi campione di Formula1 che da piccolo sognava di fare il camionista, in una foto di Iwan Palombi

Alex Zanardi, da bambino, sognava di guidare i camion, lui campione di F1, Cart e handbike. Oggi si interroga sulle difficoltà di chi tutti i giorni è costretto, per lavoro, a trascorrere su strada molte ore “Tutti i piani e i progetti vanno un po’ per aria quando trovi la coda… Ma a parte gli imprevisti, a me piace molto viaggiare. Soprattutto in auto, quando ho modo di guidare da solo, perché in quel caso il viaggio diventa un’occasione per pensare, ragionare e magari costruire nuovi progetti o in qualche modo trovare un modo per chiarirmi le idee su quella che è la strada da percorrere”. La macchina al primo posto. Ma non hai mai pensato di guidare un camion? “Io da piccolo sognavo di fare il camionista. Mi affascinava l’idea di prendere il camion, guidarlo, andare di notte, quando il traffico è meno intenso, quando resti da solo 42 TIR153-2012

mestiere del camionista è diventato molto meno affascinante perché la concorrenza impone dei ritmi che sono poco piacevoli, oltre che fisicamente debilitanti. In più si aggiungono il traffico, gli obblighi e la concorrenza sleale. Le regole dovrebbero essere condivise. Perché dai Paesi dell’Est arrivano mezzi tecnicamente superati. Li vedi attraversare l’Appennino, emettendo colonne di fumo nero e questa cosa mi fa domandare se anche i freni hanno lo stesso stato di efficienza degli iniettori del motore. Probabilmente non hanno neanche le stesse limitazioni in merito alle tabelle sui tempi di guida… Credo che sia un problema che i nostri professionisti vivono anche come una grande ingiustizia”.

pressi di Arezzo dove ci sono le due corsie non c’è e ricompare quando tornano le tre corsie, che ti fanno venir voglia di schiacciare sull’acceleratore, la domanda che mi pongo è: il tutor serve per salvare la vita o per far cassa?”. Di cosa avrebbero bisogno le nostre strade? “Vorrei vedere più pattuglie della Stradale, non per puntare il dito contro di loro, perché li conosco e sono persone di coscienza, straordinarie che non hanno né mezzi, né risorse per operare. Però vorrei più pattuglie preposte al controllo di quei mezzi che hanno tutto il diritto di circolare, ma che lo devono fare secondo le stesse regole a cui sono assoggettati i nostri professionisti del camion”.


SICUREZZA, POTETE CONTARE SU MICHELIN

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*Fonte interna Michelin


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