LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
· n.155 Dicembre 2012
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2013: quali prospettive per l’autotrasporto? DCOOS6423 S/CONV/144/2012
MOLTE LE QUESTIONI ANCORA APERTE, DAI COSTI MINIMI DI SICUREZZA ALL’ECOBONUS. INTANTO IL GOVERNO CONVOCA LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER DISCUTERE DELLA RIPARTIZIONE DEI FONDI DESTINATI AL SETTORE
PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
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COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Stefania Cippitelli, Mauro Concezzi, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi
DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it
REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it
GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Angela Iantosca, Andrea Giuli, Bruno Ranalli, Ferdinando Tagliabue, Marco Tempestini
CHIUSO IN REDAZIONE IL 07.12.2012 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale
PUBBLICITA tel 0668892416 adv@rivistatir.it
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SICUREZZA
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DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ANNO XII N° 155 - Dicembre 2012
· n.155 Dicembre 2012
‘autotrasporto italiano chiude un 2012 con luci ed ombre. È stato l’anno in cui l’impianto dei costi minimi di sicurezza ha avuto importanti conferme; in cui abbiamo assistito ad un ulteriore miglioramento dei livelli di sicurezza sulle strade; in cui sono aumentati i controlli, elemento chiave 2013: quali prospettive per l’autotrasporto? per contrastare fenomeni di illegalità e di abusivismo. E’ stato l’anno in cui il Governo ha confermato l’importanza del sostegno economico ad una categoria che sta subendo pesantemente le conseguenze della crisi; l’anno della fine del Sistri, e questa è una voce che non sappiamo proprio se inserire tra quelle positive o quelle negative visti gli ingenti investimenti – per il momento a fondo perduto – a cui sono state costrette le aziende coinvolte. ORTO AUTOTRASP
Ecco i numeriin Italia del mercato
TECNICA
Volvo FH: ner sfida per i desig
MOLTE LE QUESTIONI ANCORA APERTE, DAI COSTI MINIMI DI SICUREZZA ALL’ECOBONUS. INTANTO IL GOVERNO CONVOCA LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER DISCUTERE DELLA RIPARTIZIONE DEI FONDI DESTINATI AL SETTORE
Un percorso ancora in salita Ma in realtà nessuna delle voci elencate prima può essere considerata chiusa e conclusa: sui costi di sicurezza si attende ancora la decisione definitiva del Tar, così come le associazioni attendono risposte sul delicato tema dei controlli legati al rispetto di tali costi. Proprio mentre chiudiamo questo numero di Tir è stata convocata una riunione tecnica per definire la destinazione dei fondi italiani per il settore, mentre il futuro (e il passato) dell’Ecobonus resta appeso a decisioni europee. Anche la crisi economica, che ha colpito così duramente nel 2012, avrà una sua appendice nell’anno che verrà... Insomma il 2013 sarà ancora un anno di assestamento su tutti i fronti. Compresi quegli equilibri politici e sindacali che avranno nelle prossime elezioni politiche (e non solo) un importante momento di verifica. Anche per il 2013 la missione di Tir sarà quella di fornire alle imprese di autotrasporto ogni elemento utile per proseguire nel miglior modo possibile questa difficile attività. Fedeli a questa missione, abbiamo allegato a questo numero di Tir un manuale operativo che contiene tutte le ultime novità legate all’accesso alla professione e al mercato. Un “gadget” utile a quanti si preparano ad affrontare il nuovo anno continuando a rispettare le regole. Auguri Massimo De Donato
REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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In copertina: il nuovo Volvo FH
Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
Sommario n. 155 - Dicembre 2012
2013: quali prospettive per l’autotrasporto?
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Ancora molte le questioni aperte, dai costi minimi di sicurezza all’Ecobonus. Convocate per l’11 dicembre le associazioni di categoria per discutere della ripartizione dei fondi destinati all’autotrasporto di Lucia Angeloni
Migliora la sicurezza delle strade italiane
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Secondo l’ultimo rapporto Aci-Istat il numero degli incidenti è calato del 2,7%. Dati in positivo anche per l’autotrasporto, con oltre mille veicoli in meno coinvolti in incidenti stradali di Andrea Pegoraro
In arrivo il nuovo Piano nazionale per la sicurezza stradale 17 Intervista con Sergio Dondolini, Direttore Generale per la Sicurezza Stradale del ministero dei Trasporti
Autotrasporto: ecco in numeri del mercato in Italia
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I dati dell’Aci mostrano una riduzione delle immatricolazioni nel 2011 di quasi 9mila autocarri. Da un esame dell’Istat emerge invece che il conto terzi trasporta quasi il triplo di merce rispetto al conto proprio (ma ha 1/6 dei veicoli) di Andrea Pegoraro
Un olandese sempre più astemio
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Grazie alla cura ATe (Advanced Transport Efficiency), il DAF XF 105 è ancora più parsimonioso, con consumi contenuti e maggiori prestazioni. E in primavera arriva l’Euro6 di Ferdinando Tagliabue
Rubriche
Europa
10
Editoriale
3
Fisco
30
Albo
6
Normative
32
Lettere
8
Costi di esercizio
40
Scadenze e divieti
9
In viaggio con
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Albo
L’Albo strumento per l’unione e la crescita del settore Anche nel 2013 dobbiamo proseguire in un percorso di mediazione fra le parti, cercando soluzioni condivise ai problemi della categoria, in un’ottica di visione unitaria
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca
S
iamo alla fine di un “Annus Horribilis” sia per l’autotrasporto sia per l’intero sistema economico italiano e ancora una volta mi preme sottolineare l’importanza dell’Albo degli Autotrasportatori, soprattutto in un momento così delicato. L’Albo è l’organo di massima rappresentanza delle aziende di autotrasporto, un ente dove si prendono decisioni rilevanti sul loro futuro. È un’istituzione, che punta all’unione e alla
Riepilogo imprese al 4 novembre 2012 Numero imprese Senza veicoli Con veicoli
148.360 43.902 104.458
Imprese aventi Imprese aventi Imprese aventi Imprese aventi Imprese aventi Imprese aventi
da 1 a 5 veicoli da 6 a 10 veicoli da 11 a 50 veicoli da 51 a 100 veicoli da 101 a 200 veicoli più di 200 veicoli
78.367 12.309 12.167 1.085 351 179
crescita del settore. Un luogo dove vanno pensate le linee politiche condivise da tutti gli operatori, linee che poi vengono sostenute nei tavoli con la committenza e con i rappresentanti governativi. Questo obiettivo non sarebbe possibile senza le 13 associazioni di categoria che lo compongono. L’Albo quindi svolge un’importante funzione di confronto e di dibattito per il mondo dell’autotrasporto. L’Albo non ha solo dei compiti istituzionali previsti dalla legge, ma anche un ruolo di aiuto e di sostegno alle imprese, è una “casa” che accoglie le loro esigenze e le loro proposte. A tal proposito, occorre ricordare il grande senso di responsabilità che le associazioni hanno nei confronti delle aziende di autotrasporto, le quali stanno attraversando una grave crisi economica. Proprio in un clima globale così difficile, il Comitato Centrale ha svolto un compito di mediazione fra le parti, cercando soluzioni condivise ai problemi della categoria e le associazioni hanno cercato spesso di realizzare un percorso comune sulle problematiche del settore, proprio in un’ottica di visione unitaria. Continuità anche nel 2013 Anche per il prossimo anno l’Albo ha quindi l’intenzione di proseguire su questo percorso, un percorso fatto di investimenti, qualità, sicurezza allo scopo di diventare protagonista della ripresa economica, attraverso un settore più rispettoso della legalità e di conseguenza più proficuo per tutte le sue imprese. Nel 2013, quindi, vogliamo portare avanti questo percorso virtuoso nel segno della continuità, proseguendo nelle iniziative già attivate durante l’anno
che sta per finire. Basti pensare alla formazione, volta a migliorare la professionalità dei lavoratori, alla comunicazione, attivata attraverso una serie di campagne promozionali per far capire all’opinione pubblica il ruolo dell’autotrasportore, fino alla distribuzione di fondi a favore delle stesse imprese e alle iniziative sulla sicurezza stradale. Un impegno su vari fronti reso possibile dalla collaborazione propositiva e fattiva di tutte le associazioni. L’Albo è infatti una loro conquista, una risorsa insostituibile che deve essere curata al massimo. La tenuta dell’Albo Qui si inserisce il compito principale del Comitato Centrale, ovvero la tenuta di questo organo che punta a garantire la regolarità e la trasparenza del settore. Fondamentale è la collaborazione con il Dipartimento per i Trasporti e con le banche dati pubbliche di Inail, Inps e delle Camere di commercio. A ben vedere, l’Albo rappresenta non solo un patrimonio che può essere decisivo per le sorti dell’economia italiana, ma anche un attore in grado di incidere a livello politico e di farsi promotore degli interessi dell’autotrasporto. Anche perché la nostra categoria è un mondo frammentato in cui le varie parti diventano un unico mosaico solo all’interno di questa struttura. In definitiva, l’Albo e le associazioni proseguono l’opera di rilancio del settore e sono pronti ad affrontare con responsabilità e tenacia le sfide dei prossimi mesi, consapevoli che altrettanto dovranno fare il Governo, i partiti e le istituzioni. Nel frattempo, colgo l’occasione per augurare a tutti voi i più sinceri auguri di Buone Feste.
Bilancio (positivo) di un biennio di lavoro Nel corso degli ultimi due anni, il Comitato Centrale ha avviato molte iniziative: dalla formazione, all’attivazione di aree di sosta, all’incentivazione della sicurezza. Passando per l’informazione
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iamo arrivati alla fine del secondo anno di mandato del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori e possiamo fermamente affermare che il lavoro svolto è stato veramente di notevole valore per il settore. Nel corso del 2012, infatti, si sono attivate e concluse moltissime iniziative che hanno interessato in particolare la formazione, come ampiamente illustrato nei precedenti numeri di TIR, ma anche l’attivazione delle aree di sosta, l’incentivazione della sicurezza. Relativamente alle aree di sosta, sono stati riattivati e stanno terminando i collaudi (interrotti per un notevole lasso di tempo) delle aree di sosta cofinanziate dal Comitato Centrale dell’Albo, già attivate dal precedente Comitato Centrale, e contemporaneamente sono stati già predisposti e pubblicati i bandi di gara per ulteriori aree di servizio, per un importo pari a 2 milioni e 500 mila euro, che permetteranno di adeguare le aree cofinanziate agli standard già imposti dall’Unione europea. Le stesse aree di sosta, secondo convenzione, già stipulati con il Comitato Centrale dell’Albo, entrano a fare a parte di un sistema di messa in rete informatico, implementato sulla Piattaforma Telematica dell’Albo. Quest’ultima ha come primaria funzione e nasce come strumento per la gestione dell’infomobilità e, attualmente, è in corso un progetto d’implementazione, in collaborazione con il Dipartimento sistemi informativi e statistici, per il monitoraggio delle merci pericolose. La piattaforma contiene e gestisce inoltre, attraverso il sistema Moodle
(Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment), l’intera formazione dell’Albo. Campagna per la sicurezza Proprio in questi giorni si sta chiudendo la IV Campagna per la sicurezza che ha visto impegnato l’Albo in una fitta campagna d’informazione che si è sviluppata attraverso diversi canali, quali i veicoli brandizzati che hanno percorso le autostrade d’Italia, le radio, il sito web, i social network e la partecipazioni ad alcuni produzioni cinematografiche. Il 30 novembre, a Verona, si è tenuto un importante incontro a tema, sulla sicurezza stradale, che ha messo in risalto il significato di tutte le attività svolte che si può sintetizzare nel nome attribuito a questa campagna: “TrasportiAmo”. Nei prossimi giorni, a Roma, si svolgerà l’appuntamento conclusivo che vedrà presenti i mezzi brandizzati e che tirerà le fila di questi ultimi 2 anni, ma non chiudendo a possibili nuove iniziative. La Campagna per la sicurezza, infatti, come detto in numerose occasioni, ha già prodotto i suoi effetti positivi, attraverso la massiccia comunicazione di massa soprattutto volta a rivalutare la figura professionale dell’autotrasportatore, elemento portante dello sviluppo economico del Paese. Tale rivalutazione dell’autotrasportatore è stata anche supportata dagli spot che sono stati prodotti dall’Albo e trasmessi sulle maggiori reti televisive nazionali, nonché dalle numerose trasmissioni radio e dagli spazi tv.
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba
I prossimi appuntamenti È anche iniziata una nuova attività di programmazione delle funzioni che l’Albo degli Autotrasportatori dovrà svolgere nel corso del 2013, incentrata sulla funzione di tenuta dell’Albo, in stretta collaborazione con gli uffici del Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i Sistemi Informativi e Statistici, per il coordinamento con i dati contenuti nel Registro Elettronico Nazionale. Al momento è stata conclusa l’attività di predisposizione dei quiz relativi all’accesso alla professione da parte della
Commissione costituita nell’ambito del Comitato Centrale dell’Albo. Il lavoro verrà messo a disposizione del Dipartimento per la preparazione del Decreto dirigenziale e per le successive valutazioni, previo accordo con lo stesso Dipartimento sulle modalità di distribuzione degli stessi. Prescindendo dalle successive evoluzioni della struttura dell’Albo, comunque, l’augurio che può essere formulato è quello di un organismo che possa essere sempre più vicino alle esigenze dell’autotrasporto. TIR155-2012 7
Scrivi a Tir
Lettere Scrivete una mail a redazione@rivistatir.it oppure una lettera a TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Capacità finanziaria Ho già provveduto a dimostrare agli uffici provinciali competenti i tre requisiti in base alle disposizioni in quel momento vigenti (nel mio caso al 14/01/2009 l'art.5 del DM. 161/2005), ma ho sentito che vi sarebbe da riformulare l'idoneità al requisito della capacità finanziaria. Alfredo Serra Padova La nota del 27.4.2012 del ministero dei Trasporti ha chiarito che le imprese d'autotrasporto di merci già in esercizio alla data del 4.12.2009 (data di entrata in del reg. CEE 1071/09) hanno soltanto l'onere di dimostrare entro il 4.12.2012 il nuovo requisito di stabilimento e di chiedere alla Motorizzazione civile competente l'iscrizione al REN. Entro quella stessa data verrà effettuata d'ufficio dalle Province la verifica della sussistenza del possesso dei requisiti di capacità finanziaria ed idoneità professionale, tenendo presente che la capacità finanziaria ottenuta in base alla previgente disciplina varrà ancora fino a quel momento. Quindi, le aziende saranno tenute ad uniformarsi alla nuova disciplina comunitaria soltanto in occasione del nuovo controllo annuale della capacità finanziaria che sarà effettuato dalle province entro il 4.12.2013. IMMATRICOLAZIONI
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MEZZI EURO3 Stiamo avviando una nuova società che farà anche autotrasporto merci c/terzi. Abbiamo presentato la domanda di iscrizione all'Albo il 21/02/2012 e abbiamo acquistato all'incirca in quella data un primo trattore stradale Euro 3. In data 06/04/12 è entrata in vigore la legge n.35 che dispone che per l'accesso diretto al mercato c'e' bisogno di mezzi minimo Euro 5. Possiamo immatricolare un mezzo Euro 3 già acquistato? Giovanni Vacca Alghero Se l’azienda ha presentato domanda d’iscrizione all’Albo in data successiva all’entrata in vigore del reg. CE 1071/09 ma prima dell’entrata in vigore del d.l. 5/2012, in base al regime transitorio stabilito dalla nuova disciplina, è consentita, prima dell’entrata in vigore della legge di conversione (che è del 7 aprile 2012) alle aziende a quella data non ancora in attività e prive dell’accesso al mercato (come in questo caso) l’acquisizione di veicoli Euro 3, fermo restano l’obbligo d’immatricolare successivamente soltanto veicoli Euro 5.
Ruolo di Preposto Vorrei sapere se posso svolgere l’attività di preposto presso un’azienda di autotrasporto essendo impiegato a tempo indeterminato presso una SpA che non svolge attività di autotrasporto. Oreste Mele Catanzaro La nota ministeriale del 27.4.2012 ha precisato anche che un gestore “interno” (ossia amministratore, socio illimitatamente responsabile, titolare o collaboratore familiare o persona legata da rapporto di lavoro subordinato con l’azienda di trasporti a cui le attribuzioni sono state espressamente conferite) può rivestire in altre imprese di autotrasporto altre posizioni che non siano naturalmente quelle di gestore (tra cui anche il dipendente). Un soggetto non potrà, invece, essere designato quale gestore “esterno” in un’impresa di autotrasporto qualora ricopra in un’altra impresa di autotrasporto le posizioni sopra richiamate (tra cui, appunto, quella di dipendente). Nel nostro caso ritengo comunque che non ricorra nessuna delle incompatibilità sopra evidenziate, dato che chi vuol diventare gestore è dipendente di una società per azioni che non fa trasporto. Ovviamente bisognerà verificare se il suo contratto di lavoro consenta la doppia attività nel campo trasportistico.
Revisione tachigrafi Volevamo avere delle informazioni per quanto riguarda la nuova legge del 10-02-12 sulla revisione dei tachigrafi degli automezzi. Per l'anno in corso occorre fare la revisione o la legge è retroattiva? Silvano Mariani Torino Il Dipartimento per i Trasporti Terrestri ha già avuto occasione di precisare all’indomani dell’emanazione del decreto c.d. “Semplificazioni” che “la cadenza biennale deve essere applicata anche alle attestazioni di controllo del cronotachigrafo già rilasciate alla data di entrata in vigore del Decreto”, con la conseguenza che il termine di scadenza della revisione è di due anni dalla data dell'ultima revisione, anche se effettuata prima dell'entrata in vigore della norma.
La risposta a questi quesiti è a cura dell’Avvocato Natale Callipari, consulente giuridico del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori.
dicembre2012/gennaio2013 Scadenze e divieti MAR 1 SAB 1 8-22 dicembre gennaio MER 2 DOM 2 8-22 LUN 3 MAR 4 MER 5 GIO 6 VEN 7 SAB 8 DOM 9 LUN 10 MAR 11 MER 12 GIO 13 VEN 14 SAB 15 DOM 16 LUN 17 MAR 18 MER 19 GIO 20 VEN 21 SAB 22 DOM 23 LUN 24 MAR 25 MER 26 GIO 27 VEN 28 SAB 29 DOM 30 LUN 31
8-22 8-22
IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente.
8-22
IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente. IMU Versamento del saldo dell'imposta dovuta per l'intero anno.
16-22 8-14 8-22 8-22 8-22
8-22
MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese novembre. Versamento da parte dei contribuenti mensili, trimestrali e trimestrali speciali dell’acconto IVA. Elenchi Intrastat - mensili BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di novembre. PAGAMENTO quota iscrizione Albo Autotrasportatori.
GIO 3 VEN 4 SAB 5 DOM 6 LUN 7 MAR 8 MER 9 GIO 10 VEN 11 SAB 12 DOM 13 LUN 14 MAR 15 MER 16 GIO 17 VEN 18 SAB 19 DOM 20 LUN 21 MAR 22 MER 23 GIO 24 VEN 25 SAB 26 DOM 27 LUN 28 MAR 29 MER 30 GIO 31
INVIO della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese precedente.
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8-22 IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente; Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS ritenute d'acconto e contributi relativi al mese precedente.
8-22 MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di dicembre o del 4° trimestre 2012
8-22
BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di dicembre e del 4° trimestre 2012. VERSAMENTO della Tassa di concessione governativa annuale. VERSAMENTO relativo alla pubblicità annuale.
Divieti di circolazione Paesi Europei dicembre AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA
sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -
domenica notte 00,00-22,00 22,00-06,00 8-25/12 00,00-22,00 00,00-22,00 25-26/12 00,00-22,00 00,00-21,45 24/12 21,30-24,00 25-26/12 08,00 - 22,00 18,00-21,00 il venerdì 18,00 - 21,00 06,00-22,00 1-25-26/12 06,00/22,00 13,00-22,00 24-25-26/12 13,00-22,00 00,00-22,00 24-25-26/12 00,00-22,00 08,00-21,00 25-26/12 8,00-21,00 00,00-24,00 22,00-05,00 25-26/12 00,00/24,00 00,00-22,00 24/12 22,00/24,00 00,00-22,00 24/12 22,00/24,00 15,00-21,00 24-25-26/12 15,00/21,00 24-31/12 15,00-23,00
gennaio* AUSTRIA GERMANIA LUSSEMBURGO POLONIA PORTOGALLO ROMANIA REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA SLOVENIA SVIZZERA UNGHERIA FRANCIA GRECIA CROAZIA
sabato 15,00-24,00 21,30-24,00 06,00-22,00 22,00-24,00 22,00-24,00 -
domenica notte 00,00-22,00 22/23-05/06 1/1 00,00-22,00 1/1 00,00-21,45 1/1 1/1 18,00-21,00 il venerdì 06,00-22,00 1/1 13,00-22,00 1/1 00,00-22,00 1/1 08,00-21,00 1/1 00,00-24,00 22,00-05,00 1/1 00,00-22,00 1/1 00,00-22,00 1/1 15,00-21,00 1/1 1/1
00,00-22,00 00,00-22,00 00,00-21,45 08,00-22,00 18,00 - 21,00 06,00-22,00 13,00-22,00 00,00-22,00 08,00-21,00 00,00-24,00 00,00-22,00 00,00-22,00 15,00-21,00 14,00-23,00
giorni di restrizione 26-30/12 00,00-22,00 30/12 00,00-22,00 25-12 00,00/24,00 26-30/12 00,00/21,45 1-8/12 18,00-21,00 24-25/12 18,00/21,00 25-26/12 00,00/22,00 25/12 00,00/22,00 25-26/12 14,00/23,00 giorni di restrizione 1-1 18,00-21,00 -
* Mentre chiudiamo questo numero di Tir non è stato ancora pubblicato il calendario 2013. I dati si basano sul calendario ancora in vigore.
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Europa
di Marco Tempestini
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n grande processo di revisione del mercato comunitario dell’autotrasporto è in corso a Bruxelles: in gioco non ci sono soltanto le norme sul cabotaggio ma l’insieme delle regole e dei rapporti fra i soggetti che in tale mercato si muovono. A tal proposito, la Commissione europea ha iniziato a tenere una serie di audizioni con i principali portatori di interessi nel settore. Sul cabotaggio da tempo si conoscono gli orientamenti dell’Esecutivo comunitario, per il momento raffreddati dal-
Queste ed altre questioni creano difficoltà ed incertezze, portando ad un’applicazione incoerente delle regole. Che il controllo delle tre operazioni di cabotaggio non sia facile è assodato, ma un conto è dire “non facile”, un altro è dire “impossibile” (come sostiene la Commissione per giustificare la sua intenzione di togliere ogni limite al cabotaggio). Bruxelles nic-
si sta parlando anche di altro. Stanno emergendo infatti orientamenti positivi per la categoria, che mostrano una sensibilità nuova da parte della Commissione, dopo anni di silenzio o almeno non schieramento: è questo il caso della co-responsabilità e del distacco degli autisti.
chia, ma che i tempi siano maturi lo negano i saggi e le principali associazioni di categoria sia nazionali che europee, oltre che i sindacati. La Commissione europea ritiene che, al fine di sostenere la cooperazione tra le autorità incaricate dell'applicazione, il registro europeo (ERRU) potrebbe costituire uno strumento utile. Inoltre, si potrebbe anche intervenire sulle condizioni di stabilimento nel quadro dei quattro criteri attualmente stabiliti nel regolamento 1071 del 2009 sull’accesso alla professione, che in realtà sono ben poco armonizzate. Tale processo di controllo sarà facilitato in futuro anche con l'integrazione nel tachigrafo digitale di una funzione GPS.
La Commissione rileva espressamente l’emergere di nuovi modelli di business, con la crescente concentrazione del settore intorno a “integratori di mercato” di grandi dimensioni (spedizionieri soprattutto) che ha portato ad una maggiore complessità nelle relazioni contrattuali tra i vari soggetti coinvolti nella filiera del trasporto. Fatto noto agli operatori, poco menzionato finora dai documenti Ue. Le aziende hanno iniziato a fare uso di nuovi accordi contrattuali per accedere ai mercati nazionali del trasporto. In particolare, lo stabilimento in Paesi a basso costo è diventato una modalità di attingere a conducenti in paesi dell’Est che poi vengono inviati a lavorare per lunghi periodi in Stati dove il costo del lavoro è più alto. In tal modo, attraverso l’im-
Autotrasporto: la Ue ripensa al mercato comunitario In gioco non ci sono solo le norme sul cabotaggio. La Commissione europea sta affrontando infatti, anche la questione della co-responsabilità e del distacco degli autisti l’ultimo rapporto dei saggi, professori nominati dal Commissario ai Trasporti Kallas che hanno sostanzialmente affermato che, alle attuali condizioni, non vi sono i presupposti per un’apertura indiscriminata. Certo le criticità non mancano anche per quanto riguarda il trasporto transfrontaliero di pallet vuoti, che in alcuni Stati membri è considerato come un trasporto internazionale che consente al trasportatore di effettuare trasporti di cabotaggio. In altri casi il trasporto nazionale di pallet vuoti da parte di un vettore straniero non residente è considerato come un trasporto nazionale di per sé e quindi come cabotaggio. La cooperazione per sostenere l’applicazione transfrontaliera della normativa, anche nel caso di recidiva, è ad oggi carente. 10 TIR155-2012
Non solo cabotaggio Oltre al cabotaggio, a Bruxelles
piego di mezzi regolarmente immatricolati nel Paese, le norme sul cabotaggio vengono eluse. A differenza del trasporto internazionale, il cabotaggio rientra nell'ambito di applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori, secondo la quale un lavoratore che fornisce servizi su base temporanea in un altro Stato membro deve beneficiare di condi-
Oltre ad alcune proposte (ad esempio l’obbligo di informare gli autisti dei loro diritti, è stata presentata una proposta di modifica alla direttiva 96 - grande novità, visto che sinora si era sempre detto che ci si doveva “arrangiare” coi soli strumenti nazionali. La Commissione parla finalmente di nuovo quadro normativo comunitario per garantire che le re-
Monte Bianco e Frejus: minori rincari e regolamento mezzi Verranno distribuiti sul triennio 2013-2015 gli aumenti tariffari per il tunnel autostradale del Monte Bianco, già previsti per il biennio 2013-2014 dalla dichiarazione bilaterale di tre anni fa. Il traforo del Frejus sarà invece trasformato in galleria di transito con una sola corsia per senso di marcia, mentre verrà regolamentata la circolazione dei mezzi pesanti. Lo prevedono due dichiarazioni ministeriali firmate in occasione del 30° vertice bilaterale Francia-Italia dal vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, e dal ministro dei Trasporti transalpino Frédéric Cuvillier. Inoltre, gli introiti previsti dagli adeguamenti tariffari del Monte Bianco potranno essere impiegati in progetti per l’intermodalità, per la sicurezza e per ridurre l’impatto ambientale di un’infrastruttura. “Con le due dichiarazioni – ha spiegato Ciaccia – intendiamo dare concreta conferma al fatto che stiamo operando per garantire la sicurezza del traffico stradale e non per aumentarlo. L’obiettivo è assicurare la continuità dei collegamenti tra Italia e Francia, anche mediante la definizione di vincoli specifici al transito delle merci”. I due Paesi hanno deciso di ratificare a breve l’Accordo sull’Autostrada ferroviaria alpina (Afa) e di rilanciare la procedura di gara per aggiudicare il servizio entro i primi mesi del 2013.
Tachigrafo digitale di futura generazione: procedono i lavori La Commissione europea ha iniziato a tenere una serie di audizioni con i principali portatori di interessi nel settore
zioni locali di lavoro. Tuttavia, per avere ciò il rapporto di lavoro tra lavoratore distaccato e azienda distaccante deve essere riconosciuto come “distacco” nel contratto, cosa che molto spesso manca. Ciò comporta la necessità di un diretto rapporto contrattuale tra l'impresa che lo invia e il lavoratore durante il periodo di distacco. Troppa distorsione della concorrenza La Commissione sta riconoscendo che troppo grave è oramai il fenomeno delle distorsioni della concorrenza sui mercati nazionali derivanti da un abuso di condizioni per l’impiego di lavoratori e di stabilimento nei Paesi in cui questi lavoratori sono assunti. Le scappatoie esistono e vengono regolarmente praticate.
gole locali vengano applicate. Si insiste su una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, che saranno chiamati a garantire che i controlli di tali disposizioni vengano effettivamente svolti - in tal caso si pensa sempre ad un raccordo con il Registro europeo. Co-responsabilità della filiera Infine, altra novità rilevantissima è la chiara menzione di nuove e ampie ipotesi di co-responsabilità di tutti i soggetti della filiera del trasporto. Disposizioni che introducono una responsabilità solidale per i caricatori e gli spedizionieri in caso di violazione durante l'esecuzione di una operazione di trasporto su strada, anche da parte del trasportatore, sono state già introdotte non solo in Italia ma anche in diversi
Dopo la votazione del Parlamento europeo sul futuro tachigrafo digitale (vedi Tir n. 152 di settembre 2012), sono iniziate le discussioni fra Stati membri (Consiglio), Parlamento e Commissione per giungere all’approvazione delle modifiche. Il dossier è molto complesso e le opinioni divergono. Per la soglia di applicazione (il PE propone 2,8 ton anziché 3,5), il Consiglio e la Commissione ritengono che si debba rimanere all’attuale soglia delle 3,5. La Commissione è poi favorevole, per evitare disparità di trattamento, al fatto che le aziende la cui attività principale non è il trasporto, ma che comunque eseguono saltuariamente anche tale attività, debbano essere soggette al Regolamento. No anche alla registrazione dell´itinerario del veicolo, che verrebbe effettuata dal tachigrafo tramite la registrazione del luogo di partenza e del luogo di arrivo. Sulla questione dell´uso dei dati registrati dal tachigrafo, il Consiglio ritiene che le disposizioni proposte non siano in linea con la legislazione sulla protezione dei dati, e ritiene quindi che non siano accettabili.
altri Stati membri. Ne parla anche la norma comunitaria, più esattamente l'articolo 10 del regolamento (CE) n. 561 sui tempi di guida e di riposo. Tali disposizioni coinvolgono i caricatori, gli spedizionieri e gli altri contraenti per l'organizzazione di trasporti di merci su strada e il rispetto della normativa in materia. Al fine di limitare “richieste ir-
ragionevoli” (così scrive testualmente la Commissione) dei committenti, le disposizioni vigenti in materia di responsabilità solidale potrebbero essere rafforzate con l'introduzione di una disposizione analoga a quella del regolamento 561 ma estese a tutte le norme sull’autotrasporto. Si tratta davvero di una piccola rivoluzione. TIR155-2012 11
Politica
di Lucia Angeloni
Anno 2013: quali nuove prospettive per il settore? Ancora molte le questioni aperte, dai costi minimi di sicurezza all’Ecobonus. Convocate le associazioni di categoria per discutere della ripartizione dei fondi destinati all’autotrasporto
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entre il 2012 si sta chiudendo, sono ancora molte le questioni che restano aperte per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto, a partire dai costi minimi di sicurezza. Ancora nessuna novità, infatti, dai giudici del Tar del Lazio, chiamati ad esprimersi sui ricorsi avversi alle delibere assunte in attuazione delle disposizioni sui costi della sicurezza. Il 15 novembre il tribunale amministrativo ha rimandato ancora una volta la decisione e al momento di andare in stampa con questo numero di Tir non è ancora arrivata nessuna risposta in merito ai costi minimi. E’ bene ricordare però che nella seduta del 25 ottobre il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva dei costi minimi, stabilendo inequivocabilmente il principio sulla prevalenza dell’interesse comune rispetto a quelli economici. Il bene 12 TIR155-2012
collettivo deve essere garantito dallo Stato e la sicurezza ne è parte. Ecobonus Ancora nessuna novità anche per quanto riguarda l’Ecobonus, per cui si è ancora in attesa delle decisioni di Bruxelles per l’erogazione degli incentivi 2010-2011. Ricordiamo che la Commissione europea, a fine luglio, ha comunicato al Governo italiano di avere avviato un’indagine formale per verificare che nella normativa sull’Ecobonus non si nasconda, in realtà, un aiuto di Stato. Da allora la Commissione europea non ha fatto più sapere niente in merito. E sull’Ecobonus è stata presentata alla Camera dei Deputati, dall’on. Vincenzo Gibiino (Pdl) insieme ad altri 35 deputati, un’interpellanza urgente per chiedere il particolare al ministro dei Tra-
sporti quali iniziative urgenti intenda adottare affinché Bruxelles eroghi gli incentivi ecobonus 20102011. L’interpellanza vuole anche "sapere dallo stesso ministro, da quello dell’Economia e dal ministro dell’Ambiente se il Governo, nell’ipotesi di un inasprimento delle posizioni di Bruxelles, intenda ricorrere ad altre forme di incentivi a favore delle imprese di autotrasporto anche per il triennio 20122014, affinché il trasporto marittimo faccia da traino per l’economia italiana in quanto volano di internazionalizzazione, investimenti infrastrutturali, di occupazione e crescita del Pil". Fondi e divieti Intanto per il prossimo 11 dicembre, il Capo Dipartimento del ministero dei Trasporti ha convocato le associazioni di categoria per
Fai-Conftrasporto: un manifesto per la sicurezza “1.194. Non è una data legata ad un evento da ricordare ma un numero per ricordare: quello delle persone che non sono morte o non sono rimaste ferite nel 2011 grazie alla legge sui costi minimi per la sicurezza del trasporto merci”. Sono queste le parole contenute in un manifesto realizzato da Fai Conftrasporto e pubblicato su alcuni giornali per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei costi minimi della sicurezza. Un numero basta più di mille parole, e il numero 1.194 ci rivela quante persone sono state salvate: non solo camionisti ma anche automobilisti, motociclisti e passeggeri di mezzi privati e pubblici. I dati più recenti rivelano infatti che nel 2011, rispetto all’anno precedente, il numero di conducenti e passeggeri di mezzi pesanti morti o feriti sulle strade è diminuito di oltre l’11 per cento. “Un numero – sottolinea Fai Conftrasporto - che dovrebbe far riflettere chi sarebbe pronto a sacrificare, sull’altare del profitto, una legge e con essa la vita di moltissime persone”.
Del Boca confermato presidente di UETR Francesco Del Boca è stato rieletto, all’unanimità, presidente di UETR, l’Unione europea dei trasportatori su strada, che riunisce 14 associazioni nazionali di categoria di 12 Paesi Ue in rappresentanza di oltre 200.000 imprese di autotrasporto in Europa, soprattutto Pmi. Del Boca ha ringraziato per la fiducia e ha ricordato che “grazie all’impegno associativo, l’autotrasporto in Italia e in Europa ha ottenuto risultati sempre piu` riconosciuti ed apprezzati. Ma siamo pronti – ha aggiunto Del Boca - ad affrontare le nuove sfide che attendono i nostri imprenditori, lavorando a Bruxelles e nei nostri Paesi per affermare i valori e tutelare gli interessi del mondo delle imprese artigiane di autotrasporto”.
italiano, e più in dettaglio le aspettative e le prospettive per il 2013.
discutere della ripartizione dei 400 milioni di euro destinati dal Governo all’autotrasporto. Una convocazione che avviene anche a seguito di una lettera in cui Unatras chiedeva un incontro urgente al ministro Passera, al viceministro Ciaccia e al sottosegretario Improta. È già stato disposto dal Dipartimento Trasporti anche il calendario dei divieti di circolazione per il prossimo anno, anche se al momento non è stato ancora reso noto. Secondo indiscrezioni sarebbero stati apportati alcuni miglioramenti rispetto al testo originalmente presentato ma ancora si deve conoscere il testo ufficiale dopo la valutazione del ministro. Sul prossimo numero di Tir, comunque, verrà pubblicato il Calendario 2013, che conterrà tutti i nuovi divieti di circolazione ed
un elenco completo delle scadenze da rispettare. Sistri È invece stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre il decreto del ministero dell’Ambiente che stabilisce la sospensione del pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’iscrizione al sistema Sistri per l’anno 2012. Nel decreto viene infatti precisato la soppressione del seguente periodo: "Per l'anno 2012 il pagamento del contributo deve essere effettuato entro il 30 novembre". Il parere delle associazioni Visto che ci stiamo avvicinando alla fine dell’anno, abbiamo chiesto ai rappresentanti delle principali associazioni di categoria un parere sul futuro dell’autotrasporto
Una chiara politica "Gli indicatori economici prospettano un 2013 ancora pieno di incertezze - ha dichiarato a Tir Giuseppina della Pepa, segretario generale di Anita -. Anche per l’autotrasporto, settore fortemente legato all'andamento economico del Paese, le prospettive non sono rassicuranti e non si vedono, per il momento, segnali di un’inversione di tendenza rispetto ad una crisi diventata ormai strutturale. Dovremo quindi affrontare ancora un anno di sacrifici, segnato dalle elezioni politiche e da un nuovo Governo. A tale proposito ci auguriamo che nella visione di chi assumerà la guida del nostro Paese vi sia una chiara politica sul sistema italiano dei trasporti – ha continuato - che tenga conto dei temi in discussione a livello europeo, quali il cabotaggio, la tassazione dell’energia e l’armonizzazione delle norme e delle condizioni. Temi determinanti sui quali si gioca il futuro dell’autotrasporto italiano".
Logica di sistema Una politica dei trasporti chiara è anche l’auspicio del presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè. “Auspichiamo l’avvio di una fase in cui una politica dei trasporti divenga una scelta del Governo, e non sia solo limitata alla realizzazione di infrastrutture autostradali o altro, ma che si realizzi una logica di sistema che parta da un piano dei trasporti e della logistica che è già stato fatto, approvato dal Cipe, aggiornato recentemente e abbandonato lungo la strada - ha sottolineato a Tir Uggè -. Tuttavia temo che i primi mesi dell’anno siano ancora più difficili di quelli che abbiamo vissuto, anche perché avremo un Governo che si appresta a lasciare la guida del Paese. Nei prossimi mesi il dialogo sarà quindi sempre più difficile, visto che non c’è stato dialogo nemmeno in questi mesi in cui l’Esecutivo era nel pieno delle sue funzioni. Continuerà comunque l’impegno delle associazioni nel far capire a coloro che sono chiamati a gestire il Paese quelli che sono gli interventi necessari, tipo il rispetto dei costi della sicurezza, una formazione professionale che deve esTIR155-2012 13
Politica
Unatras chiede un incontro con la Guardia di Finanza Un incontro urgente tra il Comando della Guardia di Finanza e le associazioni di categoria, al fine di conoscere il livello delle verifiche svolte sulle imprese committenti per garantire il rispetto dei costi minimi di sicurezza. E’ quanto ha chiesto l’Unatras in una lettera indirizzata al ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli. Il decreto Legge n. 95/2012 (convertito il Legge 135/2012), ha infatti assegnato alla Guardia di Finanza il compito di constatare le violazioni commesse dai committenti, in materia di riconoscimento dei costi di esercizio a favore dell’impresa di autotrasporto merci per conto di terzi. “L’Unatras, tramite le proprie associazioni – si legge nella nota - ha piu` volte sollecitato i Comandi provinciali della Guardia di Finanza affinche` fossero garantiti i controlli sul pagamento dei predetti costi, i quali rivestono un ruolo essenziale per garantire la sicurezza della circolazione sulle nostre strade. A tal fine riteniamo necessaria la convocazione di un incontro del Comando della Guardia di Finanza con le associazioni di categoria”.
sere potenziata e soprattutto l’aumento dei controlli. Già con queste tre cose – ha concluso potremo affrontare i primi mesi del 2013 in una condizione forse migliore”.
entrano ogni giorno da Suez e escono da Gibilterra. La ripresa nel settore del trasporto, ma anche dell’economia, molto dipende dalla nostra capacità di intercettare queste navi”.
Una politica diretta alle infrastrutture Al primo posto tra le aspettative di Confartigianato vi è invece di chiudere la lunga partita dell’applicazione dei costi della sicurezza. “Speriamo in un pronunciamento positivo del Tar del Lazio e che finalmente le norme vengano applicate, così come vengano effettuati i controlli- ha risposto a Tir Francesco Del Boca, presidente di Confartigianato Trasporti-. E’ il sogno di tutti noi, visto che ci abbiamo impiegato cinque anni. Le prospettive sono invece quelle di un mercato debole, senza grandi possibilità di ripresa del lavoro. Sappiamo che la maggior parte dei lavori fatti nel nostro mondo sono legati all’edilizia, che è in forte crisi, in più il Governo non fa partire le grandi infrastrutture che potrebbero aiutare. Noi non siamo una piattaforma logistica per il resto dell’Europa – ha sottolineato Del Boca - visto che i nostri porti non sono adeguati, le autostrade nemmeno, le linee ferroviarie non esistono e quelle che esistono non riescono a supportare nemmeno le persone. Ci vorrebbe finalmente da parte del Governo, dopo tante parole, una politica diretta alle infrastrutture sia marittime sia ferroviarie sia autostradali che possa portarci nelle condizioni di bloccare un po’ delle tante navi che
Risorse strutturali “Nel 2013 avremo un nuovo Esecutivo, quindi le aspettative sono tante. Anche al nuovo Governo continueremo a chiedere risorse, perché servono a controbilanciare il forte gap competitivo tra il nostro sistema di mobilità delle merci e gli standard europei- ha precisato Alessandro Massarelli, responsabile del settore trasporti del coordinamento cooperativo -. Non vogliamo risorse a pioggia, senza nessun criterio selettivo, vogliamo piuttosto rendere le risorse strutturali, come aveva promesso questo Governo. Le risorse devono essere destinate ad interventi mirati, come l’accorciamento di filiera, la formazione degli operai e degli addetti alle imprese e ad instaurare maggiori collaborazioni tra imprese”. Anche Massarelli ha sottolineato la necessità di un ragionamento serio sulle infrastrutture (dalla realizzazione della Cispadana alla E45) ma anche una semplificazione del quadro normativo, che deve diventare “snello, leggibile e soprattutto controllabile”. Infine Massarelli ha posto un quesito importante: dopo l’abolizione della Consulta, quale potrebbe essere il ruolo dell’Authority dei trasporti? Sì ai costi minimi “Stiamo aspettando che il Tar tiri fuori il coniglio dal cilin-
dro ha commentato Silvio Faggi, segretario nazionale della Fiap -. Noi siamo fermi sulla nostra posizione, e abbiamo fiducia in un risultato positivo, ma se così non fosse chiameremmo la categoria al fermo. Il mio auspicio per il nuovo anno è che ci sia almeno un po’ di ripresa dell’economica, unica cura che potrebbe funzionare per ridare fiducia alla gente che lavora. Ma purtroppo – ha concluso Faggi vedo quest’ipotesi più come un auspicio che come prospettiva”. Il fermo strumento estremo “Siamo ormai in piena campagna elettorale e come sempre l'autotrasporto rischia di essere utilizzato per altri fini. Le aspettative, da 20 anni a questa parte, non sono cambiate perché nonostante le tante parole profuse dai soliti noti stiamo ancora aspettando una riforma vera che non è mai stata fatta – ha commentato a Tir Cinzia Franchini, presidente nazionale di Cna-Fita -. La prospettiva adesso è molto angusta: con un'economia che langue, l'autotrasporto che già soffriva molto non potrà che farlo di più. Bisognerà quindi garantire le ri-
sorse stanziate senza svenderle agli interessi di bottega di chi su questa categoria continua a campare di rendita. Su tutto però una sola casa è certa: mai più fermarsi per motivi che con l'autotrasporto non hanno nulla a che vedere oppure per richieste astruse e campate in aria. Il fermo è uno strumento estremo, delicato quanto prezioso e bisogna utilizzarlo con cautela essendo sicuri di portare a casa i risultati sperati. E' ancora fresco nella memoria - ha concluso - il fermo fallimentare del gennaio scorso”. Quadro normativo certo “Purtroppo il quadro politico ed economico appare profondamente incerto anche per il 2013. Tuttavia, alle numerose variabili che potranno determinare il miglioramento o il peggioramento delle condizioni di mercato, contrapponiamo le nostre aspettative circa la possibilità di riorganizzare l’autotrasporto italiano partendo proprio dalla crisi. I nostri 10 punti – ha spiegato a Tir Maurizio Longo, segretario generale di Trasporto Unito - consegnati al Governo nei giorni scorsi, per i quali ne abbiamo annunciato il sostegno con forme di protesta, rappresentano solo un primo passo per una più ampia azione finalizzata a correggere le distorsioni normative del settore. Infatti, nonostante l’impossibilità di programmare lavoro e investimenti, è necessario restituire alle imprese di autotrasporto una quadro normativo certo e permanente, all’interno del quale la loro capacità contrattuale dovrà essere notevolmente e urgentemente rafforzata. In caso contrario la stragrande maggioranza delle imprese di autotrasporto resterà subordinata alla speculazione ed allo sfruttamento parassitario. Pertanto - ha concluso Longo - le sfide da superare sono due: la crisi economica generale per la quale è necessario assistere le imprese nel loro adeguamento e ristrutturazione; la crisi strutturale del settore per la quale sarà fondamentale rielaborare o modificare l’attuale quadro disciplinatorio”. TIR155-2012 15
Sicurezza
Secondo l’ultimo rapporto Aci-Istat il numero degli incidenti è calato del 2,7%. Dati in positivo anche per l’autotrasporto, con oltre mille veicoli in meno coinvolti in incidenti stradali di Andrea Pegoraro
Migliora la sicurezza delle strade A
ncora dei passi in avanti sulla sicurezza stradale per i mezzi pesanti. La conferma arriva dal rapporto Aci-Istat presentato recentemente. Nel 2011, l’autotrasporto ha visto diminuire il numero delle vittime e la quantità di veicoli coinvolti in incidenti stradali rispetto al 2010. Lo scorso anno sono stati 25.498 e rappresentavano il 6,6% del totale di mezzi incidentati. Nel 2010 erano stati invece il 6,7% e avevano raggiunto 26.578 unità. Nello studio i veicoli merci comprendono gli autocarri, gli autotreni, gli autoveicoli speciali, gli autoarticolati e le motrici.
Sinistri in calo del 2,7 per cento Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati registrati 205.638 sinistri con una riduzione del 2,7% rispetto al 2010. Il numero totale di morti è stato 3.860 e anche in questo caso si è verificato un calo del 5,6% confrontato a due anni fa. La categoria di veicolo più coinvolta in incidenti stradali è di gran lunga l’autovettura con il 66,1%. Al secondo posto si trovano i motocicli (14%), poi autocarri (6,6% esclusi i motocarri), ciclomotori (5,4%) e biciclette con il 4,5%. “I dati dimostrano come le nostre strade diventino ogni anno più sicure - ha precisato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci - ma c'è ancora tanto da fare: gli incidenti derivano da una scarsa cultura degli utenti della strada”. In miglioramento le autostrade Cifre più recenti confermano una tendenza positiva per l’incidentalità in autostrada. Secondo i dati della Polizia strada16 TIR155-2012
le, infatti, nei primi dieci mesi del 2012 si sono verificati 22.020 sinistri contro i 25.136 dello stesso periodo dell’anno scorso, con un calo di 3.116 incidenti pari al 12,4%. Non si può dire la stessa cosa delle vittime, che sono aumentate dell’1,2% da gennaio a ottobre di quest’anno sempre confrontate con i primi dieci mesi del
L’Italia è uno dei Paesi europei che ha continuato a registrare una diminuzione dei sinistri in tutto il decennio 2001-2011, a differenza di altri Paesi
2011. È cresciuto (+3%), anche il numero totale dei sinistri mortali, che è passato da 201 a 207. La situazione nell’Unione europea Nella sua analisi, il rapporto Aci-Istat ha considerato anche l’obiettivo fissato dall’Unione europea nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva la diminuzione della mortalità del 50% entro il 2010. L’Italia non ha ancora raggiunto questo traguardo ma nel 2011 è arrivata ad abbassare del 45,6% i morti per incidente stradale rispetto al 2001, un dato più alto del valore medio europeo pari a -44,5%. Facendo un paragone 2010/2011, la percentuale del nostro Paese tocca -5,6%. Sui 27 Stati membri dell’Ue quasi la metà sono riusciti a diminuire la mortalità, mentre la restante parte ha visto salire il numero di morti. All’interno di questo gruppo rientrano Paesi come Svezia (+19,9%), Germania (+9,6%), Finlandia (+7,4%), Polonia (+7,2%) e Regno Unito (+2,8%).
Incidentalità nell’autotrasporto dati 2010-2011 (Fonte Aci) Anno
2010
2011
differenza (2010-2011)
Veicoli merci coinvolti in incidenti stradali Veicoli totali coinvolti in incidenti stradali % di veicoli merci coinvolti in incidenti stradali Morti su veicoli merci Morti totali (con pedoni) % Morti su veicoli merci
26.578
25.498
-1.080
394.684
386.654
-8,030
6,7
6,59
-
177 4.090 4,3%
157 3.860 4,07%
-20 -230 -
I veicoli merci comprendono autocarri, autoveicoli speciali, autotreni, autoarticolati e motrici
Intervista
In arrivo il nuovo Piano nazionale per la sicurezza stradale Intervista con Sergio Dondolini, Direttore Generale per la Sicurezza Stradale del ministero dei Trasporti
E
ntro i primi sei mesi del 2013 arriverà il nuovo Piano nazionale per la sicurezza stradale, che detterà le linee guida fino al 2020. Lo ha anticipato a Tir Sergio Dondolini, Direttore Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero dei Trasporti, in un’intervista in cui ha commentato i dati positivi sulla sicurezza, affrontando anche i motivi che hanno portato al calo dell’incidentalità. “Stiamo lavorando al nuovo Piano Nazionale 2020, cercando di individuare degli obiettivi concreti. Si tratta di un processo di concertazione allargato – ha sottolineato - che coinvolge tutti i soggetti che hanno competenze sulla sicurezza stradale, e credo che sarà pronto entro i prossimi cinque-sei mesi. Nel 2011, secondo i dati Aci-Istat, il numero degli incidenti stradali in Italia, e anche dei morti, è diminuito sensibilmente…. Sì, e la cosa importante è che stiamo assistendo ad un trend decennale di riduzione. L’obiettivo fissato dall’Unione europea nel Libro Bianco 2001 prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010. Noi siamo partiti con 7.096 morti nel 2001 e siamo arrivati nel 2010, che era il periodo di osservazione, a 4.090 morti, il 43% di riduzione, quindi un dato molto buono. Nel 2011 siamo scesi ancora, sotto la soglia dei 4000 morti. E anche nel 2012, secondo i primi dati, che al momento sono ancora parziali, continua questa tendenza. Credo che per la prima volta nella storia del Paese motorizzato si sia arrivati a una diminuzione così duratura e costante. A cosa attribuisce questo calo dell’incidentalità? I motivi che hanno influito sono diversi. La sicurezza stradale infatti è una specie di mosaico fatto di tanti tasselli, su ognuno dei quali bisogna intervenire. Innanzitutto, c’è stato un approccio più sistematico e strutturato al problema sicurezza stradale di quanto non fosse stato fatto in passato. Un esempio è l’ado-
zione di un Piano nazionale della sicurezza stradale, che ha individuato delle strategie a livello nazionale che hanno costituito il punto di riferimento per gli operatori della sicurezza stradale per poter calibrare gli interventi. Accanto al Piano che individuava le linee guida, inoltre, sono stati previsti dei programmi annuali di attuazione. Sono state messe a disposizione delle risorse attraverso un processo di cofinanziamento che serviva anche per stimolare le attività dei governi territoriali e quindi Regioni, Province e Comuni a favore della sicurezza stradale. Il Piano doveva essere attivato su 10 programmi ma in concreto sono state messe a disposizione risorse solo per 5 programmi. Si tratta comunque di un incentivo importante di sviluppo visto che sono state messe a disposizione per questi 5 programmi risorse per oltre 500 milioni di euro. Inoltre, questi 10 anni sono stati caratterizzati da un’azione normativa molto più attenta, mirata e rigorosa rispetto ai comportamenti più a rischio. Il provvedimento più noto è quello dell’introduzione della patente a punti ma ce ne sono stati anche altri: dall’ampliamento dei poteri sanzionatori della Polizia Stradale a una serie di misure mirate, come ad esempio quelle sulla guida in stato di ebbrezza. E ancora, c’è stato un aumento consistente dei controlli, soprattutto rispetto ai comportamenti più a rischio. Sull’alcol, ad esempio, siamo passati da 250 mila controlli nel 2007 a quasi 2 milioni nel 2010, grazie anche all’acquisto di oltre 900 etilometri e di una serie di apparecchiature per il controllo della velocità. E poi c’è stata una forte attività di educazione ed informazione. Abbiamo fatto delle campagne nazionali, tra cui l’ultima “Sulla Buona strada”, e abbiamo cercato di darle una continuità di 2 anni con una serie di spot pubblicitari e di affissioni. Infine, attraverso i nostri uffici, abbiamo attivato una serie di iniziative con la partecipazione di sportivi e personaggi dello spettacolo.
Molti i motivi che hanno influito, secondo Dondolini, sul calo dell’incidentalità: dall’adozione di un piano nazionali ai controlli su strada
Parliamo in maniera più specifica di autotrasporto. Anche in questo caso si è registrata una diminuzione abbastanza importate dell’incidentalità. A cosa possiamo attribuirla? Anche per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto sono stati fatti interventi normativi importanti. Un esempio su tutti è l’introduzione della CQC, la Carta di qualificazione del conducente, che è stata rivolta soprattutto al processo di formazione dei conducenti. Nei decenni passati la formazione era sottovalutata, adesso invece stiamo intraprendendo un nuovo percorso che attribuisce un valore molto più importante alla formazione degli autisti. Anche l’azione normativa è stata importante, basti pensare agli interventi che sono stati fatti per quanto riguarda i tempi di guida e di riposo, così come importante è stato il coinvolgimento delle associazioni di categoria e la loro attenzione specifica ai temi della sicurezza. State pensando a nuove iniziative da adottare? Al momento stiamo lavorando al nuovo Piano Nazionale che detterà le linee guida fino al 2020, cercando di individuare degli obiettivi concreti per avvicinarci sempre più all’obiettivo finale, che è quello della mortalità zero. Man mano che si va avanti la riduzione diventa sempre più difficile, ma credo che ci siano ancora delle aree di incidentalità in cui è possibile intervenire. Il 90-91% della mortalità si concentra nelle aree urbane e extraurbane, mentre l’ambiente autostradale è ridotto ad un 9%. Bisognerà quindi intervenire soprattutto nelle prime due aree. Si tratta comunque di un processo di concertazione allargato che coinvolge tutti i soggetti che hanno competenze sulla sicurezza stradale, e credo che sarà pronto entro i prossimi cinque-sei mesi. TIR155-2012 17
Sicurezza stradale
D
opo Napoli, la IV Campagna per la sicurezza stradale TrasporTiAmo, promossa dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, è arrivata a Verona, con un convegno su “La sicurezza dell’autotrasporto: i controlli su strada”. Molti e qualificati i relatori che si sono trovati d’accordo su punto molto importante: l’impossibilità di elaborare e attuare strategie volte ad incidere efficacemente sulla sicurezza stradale deriva soprattutto dall’incertezza dei dati. E così, dopo il saluto del presidente dell’Albo,
imprecisi e discordanti. Giordano ha poi proposto di costituire proprio a Verona un appuntamento annuale di controllo e di verifica dei dati sulla sicurezza stradale, per superare questa impasse e affinare sempre di più le procedure di ricerca e le tecniche di analisi, di cui c’è bisogno in particolare, per la sua complessità, nel settore dell’autotrasporto. Il ruolo chiave dei controlli Il dirigente dell’ufficio controllo sull’autotrasporto del ministero delle Infrastrutture e dei Tra-
to come ad essere controllati debbano essere non solo gli autotrasportatori ma tutti i soggetti della filiera. Uggè ha poi ribadito l’importanza dei costi minimi di sicurezza, specificando che nella composizione del prezzo a cui viene offerto il servizio di autotrasporto vi sono dei costi «incomprimibili» direttamente connessi alla sicurezza, perché incidono sulle condizioni «minime» di sicurezza in cui il trasporto viene effettuato (i costi di manutenzione, i pedaggi autostradali ecc.) e che l’attuale legge, contestata dalla
sporti, Paolo Sangiorgio, ha sottolineato il ruolo chiave delle verifiche e dei controlli su strada per incrementare la sicurezza, ricordando l’impegno profuso sia dal ministero, sia dalle forze dell’ordine. I controlli su strada richiedono, oltre ai Centri mobili di revisione, una serie di competenze degli operatori (per i quali sono stati avviati proprio dall’Albo corsi di formazione) che devono essere in grado di individuare le numerose violazioni alle regole del mercato: dal cabotaggio abusivo alla falsificazione dei permessi CEMT, che consentono la circolazione in tutti i Paesi europei, alla guida in stato psicofisico alterato. Quanto tali violazioni incidano sulla sicurezza della strada è stato evidenziato anche da Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, che ha anche sottolinea-
committenza, rispetta - come riconosciuto anche dal TAR del Lazio - la priorità dell’interesse sociale (la sicurezza) su quello economico (il libero mercato) e che è possibile modificare la norma vigente unicamente attraverso un dialogo aperto tra le parti. Proprio sulle ipotesi di modifica della norma in discussione è intervenuto Maurizio Riguzzi, docente di Diritto europeo dei Trasporti presso l’Università di Verona e componente del Comitato scientifico della disciolta Consulta per la logistica e l’autotrasporto per suggerire di percorrere un’ipotesi che permetta l’applicazione dei «costi minimi» unicamente ai contratti verbali, riservando ai contratti scritti una serie di facilitazioni e garanzie per gli autotrasportatori che li accettano.
Più certezza dei dati per migliorare la sicurezza La IV Campagna per la sicurezza stradale dell’Albo degli Autotrasportatori è sbarcata a Verona con un convegno su “La sicurezza dell’autotrasporto: i controlli su strada”
Il sito della Campagna della Sicurezza Albo
Bruno Amoroso, il coordinatore della campagna e responsabile dell’Ufficio Studi e sicurezza dell’Albo, Rocco Giordano, ha sottolineato che a tutt’oggi sfuggono al controllo sia la gran parte del parco circolante per il trasporto in conto proprio (solo 450 mila su più di 3 milioni e mezzo di veicoli leggeri operano in conto terzi, è iscritto all’Albo ed è quindi soggetto ad obblighi e verifiche), sia i dati sul cabotaggio, sia molti altri indici di rilevazione in grado di determinare con maggior precisione le cause reali degli incidenti. All’origine di tale incertezza, una raccolta di dati ancora poco dettagliata che, peraltro, non tutti gli organismi incaricati delle rilevazioni inviano tempestivamente ai database centrali. Anche questi ultimi, infine, sono diversi e non omogenei e, quindi, producono dati spesso
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In cifre
I dati dell’Aci mostrano una riduzione delle immatricolazioni nel 2011 di quasi 9mila autocarri. Da un esame dell’Istat emerge invece che il conto terzi trasporta quasi il triplo di merce rispetto al conto proprio (ma ha 1/6 dei veicoli) di Andrea Pegoraro
Autotrasporto: ecco i numeri del mercato in Italia C
ome sta andando il mercato dell’autotrasporto italiano? Quali sono le regioni che trainano l’economia? Nel trasporto dei prodotti domina il conto proprio o il conto terzi? Queste domande trovano una prima risposta con le tabelle dell’Aci sulle immatricolazioni del 2011. Lo scorso anno sono stati 163.032 gli autocarri immatricolati, quasi 9 mila in meno rispetto al 2010, quando erano 171.864. L’Istat ha invece studiato il trasporto merci su strada, sempre relativo al
2011. Qui emerge con chiarezza un dato: il valore complessivo delle merci trasportate per conto terzi è quasi il triplo di quello movimentato dal conto proprio. La prima tipologia raggiunge 977.157.306 tonnellate contro le 362.791.836 della seconda. Con una particolarità: il conto terzi dispone di 1/6 dei veicoli rispetto al conto proprio. Immatricolazioni per regione Nelle analisi elaborate dall’Aci, per autocarro
Trasporti complessivi per gruppo merceologico - Anno 2011 CONTO TERZI
GRUPPO MERCEOLOGICO
Trasporti locali Trasporti Totale - ton fino a 50 km - ton medio/lunghe - ton
Prodotti agricoltura, caccia e pesca 20.511.629 Carboni fossili, petrolio greggio e gas naturale 1.206.304 Minerali metalliferi, sale, pietre e ghiaia 136.273.157 Prodotti alimentari, bevande e tabacchi 24.505.603 Prodotti dell’industria tessile e dell’abbigliamento 1.953.537 Legno e prodotti in legno 12.598.240 Coke e prodotti petroliferi raffinati 11.339.229 Prodotti chimici, articoli in gomma e materie plastiche 5.535.856 Vetro, prodotti ceramici e in porcellana, materiali da costruzione 82.360.317 Metalli e manufatti in metallo 28.770.019 Macchine e apparecchi meccanici 5.216.283 Mezzi di trasporto 1.735.019 Mobili 1.666.459 Rifiuti urbani e altri rifiuti 46.903.481 Posta, pacchi 706.356 Container, casse mobili usati, pallet e materiali d’imballaggio 4.939.177 Merci trasportate nell’ambito di traslochi 226.414 Merci raggruppate 3.518.940 Merci non individuabili 1.225.352 Altre merci 40.081.593 TOTALE 431.272.966
20 TIR155-2012
47.319.694 67.831.323 7.266.535 8.472.839 48.307.482 184.580.639 63.351.926 87.857.529 6.886.476 8.840.013 30.785.265 43.383.505 41.000.816 52.340.044 26.863.503
32.399.359
75.584.244 157.944.561 55.959.876 84.729.895 6.416.217 11.632.500 4.720.462 6.455.481 4.699.294 6.365.753 37.999.127 84.902.608 2.423.217 3.129.573 7.418.827 12.358.005 319.667 546.081 17.198.867 20.717.807 3.873.758 5.099.110 57.489.086 97.570.679 545.884.340 977.157.306
si intende sia i veicoli commerciali e i furgonati sia i mezzi di grande portata. Durante il corso degli ultimi cinque anni, il numero complessivo di immatricolazioni è diminuito, ad eccezione del 2010 quando era salito di 800 unità rispetto all’anno precedente. Un rallentamento che è andato di pari passo con l’accentuarsi della crisi economica e che ha interessato tutte le regioni italiane, in particolare tra il 2010 e il 2011. Hanno incrementato le immatricolazioni solo Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lazio, con quest’ultima che ha avuto una crescita di 12 mila unità. Nemmeno i numeri di quest’anno fanno sorridere il settore. Nei primi nove mesi, infatti, secondo i dati dell’Anfia, le immatricolazioni di autoveicoli con peso totale superiore a 3,5 tonnellate sono scese del 30,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Non va certamente meglio ai veicoli commerciali che, monitorati dall’Unrae nell’arco temporale gennaio-ottobre, hanno subito una riduzione del 32,7%. L’associazione che rappresenta le case estere operanti sul mercato italiano ha fatto notare che “senza segnali concreti da parte degli enti di Governo, il settore non riuscirà ad avere un’inversione di tendenza nel breve periodo”. Lombardia locomotiva d’Italia Ritornando ai dati Aci dello scorso anno, si nota come la Lombardia risulti la locomotiva d’Italia grazie a 40.649 veicoli immatricolati, che rappresentano un quarto del totale nazionale di autocarri iscritti al Pra (Pubblico registro automobilistico). A seguire ci sono il Lazio, con 32.242 automezzi registrati, e più staccata la Toscana, con 17.302. Nei primi posti si trovano due regioni del Nord come Piemonte (14.386) ed Emilia Romagna con 13.586. Nell’Italia settentrionale le immatricolazioni sono state maggiori rispetto al Mezzogiorno.
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA 2011
5 1 8. 4
In Italia ogni anno vengono immatricolati meno di 15mila veicoli sopra le 16 Ton (quest’anno saranno circa 12mila). I dati Istat tengono invece conto delle immatricolazioni di tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dalla loro massa totale 8 9 2. 2
NORD
6 3 5. 9
94 6 .0 4
8 0 2. 5
2010 103.075 2011 92.762 differenza -10.313 2010 2011 differenza
1
6 8 5.
6 8 3. 4
CENTRO
31
4 8 2. 2
50.764 57.863 +7.099
SUD
35 4. 2
2 0 3. 71 1 3 4. 1
18.025 12.407 -5.618
1 1 9. 1 20 3
2 4 2. 23
2 3 7. 2
3 0 6. 3
Sono solo 3 le Regioni che nel 2011 hanno registrato un aumento delle immatricolazioni: Valle dʼAosta, Trentino Alto Adige, Lazio. La Lombardia nel 2011 pur avendo registrato 1/4 delle immatricolazioni totali è la regione che ha subito la maggiore riduzione di immatricolazioni rispetto allʼanno precedente ovvero 7.258 unità in meno
2010 2011 differenza
20 5
2 2 2. 2 Nelle analisi elaborate dall’Aci, per autocarro si intende sia i veicoli commerciali e i furgonati sia i mezzi di grande portata
••
3 2 9. 3
Autocarri Rimorchi e semirim. Motrici trasp. merci trasp. merci 2010 2011 2010 2011 2010 2011 Piemonte 16.555 14.386 286 474 648 940 Valle d’Aosta 3.201 5.208 2 2 1 3 Lombardia 47.907 40.649 2.162 2.672 2.592 3.395 Liguria 3.070 2.284 42 32 39 73 Friuli Venezia Giulia 2.813 2.298 118 243 138 153 Trentino Alto Adige 3.934 4.815 231 430 607 892 Veneto 10.734 9.536 353 431 294 517 Emilia Romagna 14.861 13.586 445 470 557 645 Toscana 19.198 17.302 544 488 362 397 Umbria 2.087 1.431 38 54 60 59 Marche 3.415 2.453 78 83 40 56 Lazio 20.121 32.242 178 206 229 258 Abruzzo 2.622 1.911 75 73 26 98 Molise 491 302 11 6 4 6 Campania 5.361 3.603 394 474 207 296 Calabria 2.145 1.647 65 52 49 34 Puglia 4.283 2.732 89 112 89 74 Basilicata 764 502 28 17 2 3 Sicilia 5.472 3.923 197 204 131 104 Sardegna 2.830 2.222 81 122 37 24 TOTALE 171.864 163.032 5.417 6.645 6.112 8.027
7 4 6. 1
Immatricolazioni per regione
dati immatricolazioni: in aumento in calo
Fanalino di coda della classifica è il Molise, che fa segnare 302 autocarri registrati. Anche la Basilicata non raggiunge i 1000 veicoli immatricolati, arrivando a 502. Poco più in alto si piazzano l’Umbria (1.431), la Calabria (1.647) e l’Abruzzo con 1.911 automezzi. Nei dati dell’Aci vengono anche riportate le immatricolazioni di rimorchi e semirimorchi, oltre alle motrici. A differenza degli autocarri, entrambi i gruppi hanno avuto una crescita ri-
spetto a due anni fa: i rimorchi sono passati da 5.417 immatricolazioni nel 2010 a 6.645 nel 2011 mentre i trattori stradali sono aumentati da 6.112 a 8.027 registrati lo scorso anno. Per quanto riguarda i rimorchi, la Lombardia si conferma leader con 2.672 immatricolazioni. Le altre regioni faticano a starle dietro. Basti pensare che Toscana, Piemonte, Campania ed Emilia Romagna non riescono a superarla mettendo insieme le loro immatricolazioni. Stesso discorso vale per le motrici. Qui la Lombardia totalizza quasi 3.400 immatricolazioni staccando Piemonte (940), Trentino Alto Adige (892) ed Emilia Romagna (645), che sommate non la raggiungono. Tipologia di merce trasportata Le statistiche elaborate dall’Istat, che si riTIR155-2012 21
Autotrasporto: ecco i numeri del mercato in Italia Trasporti per regione di origine - Anno 2011 DESTINAZIONE Piemonte Valle D’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
CONTO PROPRIO Tonnellate Km medi 30.427.604 35,9 806.830 22,3 5.222.457 42,9 87.891.131 31,7 17.883.100 21,9 43.780.049 42,3 8.565.718 41,6 31.155.631 45,9 23.204.568 45,6 8.831.813 32,5 12.514.072 34,1 13.900.511 44,4 8.899.906 47,0 3.651.378 32,4 15.377.935 31,1 15.661.990 42,0 2.205.526 48,5 7.752.373 53,3 18.725.215 38,2 5.906.006 37,4
CONTO TERZI Tonnellate Km medi 82.751.344 144,9 978.874 80,5 29.628.224 152,9 199.391.113 117,7 33.585.518 104,7 123.173.679 117,8 23.367.398 158,6 148.305.894 112,1 73.879.442 124,8 28.926.049 124,2 23.324.684 127,5 52.514.755 104,1 20.607.176 163,0 4.357.006 112,8 33.686.539 145,0 25.388.846 248,9 4.411.197 268,8 13.593.391 116,9 29.736.791 95,5 13.230.385 85,7
Nord Centro Mezzogiorno
225.732.520 58.450.964 78.180.329
36,1 40,9 40,0
641.182.045 178.644.929 145.011.330
122,3 119,0 150,3
ITALIA ESTERO TOTALE
362.363.813 428.022 362.791.836
37,7 229,6 37,9
964.838.304 12.319.002 977.157.306
125,9 620,1 132,1
Trasporti per regione di destinazione - Anno 2011 DESTINAZIONE Piemonte Valle D’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
CONTO PROPRIO Tonnellate Km medi 30.037.514 35,0 923.463 41,6 5.081.976 50,4 89.026.071 32,0 17.808.565 21,9 41.978.680 39,8 8.495.232 40,7 31.575.728 42,9 23.290.810 43,3 8.802.356 34,0 12.449.522 32,3 13.707.827 49,3 8.203.462 37,6 3.365.237 36,3 15.839.093 44,2 14.353.203 40,0 4.181.914 39,3 7.820.911 57,1 18.850.546 40,1 5.945.173 39,8
CONTO TERZI Tonnellate Km medi 85.868.230 142,0 1.397.553 122,5 25.906.898 135,4 197.361.296 117,8 35.465.431 107,0 122.530.934 111,3 19.266.742 147,1 152.241.665 101,3 68.991.861 123,5 27.151.587 116,5 24.259.462 134,6 59.630.700 133,9 19.420.380 166,8 4.865.716 130,3 34.265.478 160,2 22.409.320 258,7 3.872.754 245,9 15.614.092 182,3 30.161.628 107,1 13.416.015 94,2
Nord Centro Mezzogiorno
224.927.230 58.250.515 78.559.536
35,4 40,9 42,1
640.038.749 180.033.611 144.025.382
116,9 127,4 162,8
ITALIA ESTERO TOTALE
361.737.281 1.054.555 362.791.836
37,7 112,7 37,9
964.097.742 13.059.564 977.157.306
125,7 606,6 132,1
feriscono agli automezzi di portata superiore ai 35 quintali, forniscono alcune informazioni sui flussi di trasporto tra le regioni italiane, nonché sulla tipologia e la quantità di prodotti trasportata e sulle relazioni di traffico con l’estero. Analizzando la quantità di beni trasportati divisi per gruppo merceologico, si nota che i minerali metalliferi, il sale, le pietre e la ghiaia sono le merci più consistenti in termini di peso con 184.580.639 tonnellate. Il vetro, la ceramica, la porcellana e i materiali da costruzione ottengono la seconda posizione con 157.944.561 tonnellate seguite dalla voce “altre merci” che si attesta a 97.570.679 tonnellate. Staccati da questi gruppi si trovano gli alimenti, le bevande e i tabacchi con 87.857.529 tonnellate e i rifiuti con 84.902.608 tonnellate. Prodotti che non sviluppano molto traffico sono i mobili (6.365.753 tonnellate), i pacchi postali (3.129.573 tonnellate) e le merci trasportate nell’ambito di traslochi, molto al di sotto delle altre con 546.081 tonnellate. Tutti questi dati comprendono sia i viaggi locali fino a 50 chilometri di distanza sia i percorsi medio-lunghi. In particolare, nei tragitti brevi dominano il sale, le pietre e la ghiaia grazie a 136.273.157 tonnellate trasportate. Sulla medio-lunga distanza la fanno da padrone il vetro, la ceramica, la porcellana e i materiali da costruzione che arrivano a 75.584.244 tonnellate. E il conto proprio? Viene sfruttato per brevi tragitti e per quantità di merce molto inferiore al conto terzi. Basti pensare che il numero di tonnellate di vetro, ceramica e porcellana del conto proprio è meno della metà (74.256.298) rispetto a quello del conto terzi. I minerali metalliferi, sale, pietre e ghiaia comandano anche nel conto proprio con 151.005.483 tonnellate. Oltre a questi due gruppi di merce, pochi altri superano i 10.000.000 di tonnellate trasportate come i rifiuti (25.335.345), i prodotti di agricoltura, caccia e pesca (14.853.044), i beni alimentari (13.819.093) e i metalli (12.399.117). Flussi di traffico merci Un altro dato osservato dall’Istat è il traffico complessivo diviso in regione di origine e in regione di destinazione della merce per conto terzi. In entrambi i casi comandano le classifiche Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto mentre agli ultimi posti si trovano Basilicata, Molise e Valle D’Aosta. Questa tendenza si mantiene anche per il trasporto in conto proprio. Per farsi un’idea, solo la merce in conto terzi che proviene dalla Lombardia, con 199.391.113 tonnellate, supera quella di origine da tutto il Mezzogiorno (145.011.330 tonnellate) e da tutto il centro Italia (178.644.929 tonnellate) considerati separatamente. Al Sud emergono i risultati di Campania e Sicilia, le quali hanno la meglio nel trasportare i prodotti “da” e “verso” la propria regione. Nei trasporti complessivi sono evidenziati anche i flussi di traffico con l’estero. In particolare, dagli altri Paesi arrivano 12.319.002 tonnellate di prodotti mentre vengono trasportate 13.059.564 tonnellate fuori dalla nostra penisola. TIR155-2012 23
Tecnica
Grazie alla cura ATe (Advanced Transport Efficiency), il DAF XF105 è ancora più parsimonioso, con consumi contenuti, minor impatto ambientale e maggiori prestazioni. Senza però rinunciare al comfort di Ferdinando Tagliabue
Un olandese sempre più astemio
P
rima di addentrarci nella descrizione del veicolo in prova, il DAF XF 105 ATe, è necessario spiegare che cosa significa ATe nel linguaggio DAF. ATe sta ad indicare Advanced Transport Efficiency, ovvero efficienza del trasporto avanzato. Dietro questa sigla si nasconde una “filosofia” che si basa però su aspetti estremamente concreti e volti non solo ad accrescere le prestazioni ma anche a contenere consumi e ridurre l’impatto ambientale. Per fare ciò i tecnici DAF sono intervenuti sul motore Paccar MX di 12.9 litri, con delle innovazioni su pistoni, ottimizzando l’iniezione carburante, adottando un collettore di scarico esclusivo (completamente incapsulato).
85 Km/h per risparmiare A richiesta la velocità massima del veicolo è impostata a 85 km/h (normalmente è di 89 km/h). Va comunque precisato che questa pur modesta differenza velocistica nelle applicazioni su lunghe percorrenze permette di risparmiare un buon 2-3% di carburante. Un ulteriore contributo al risparmio di carburante va attribuito al sistema di arresto automatico del motore (di serie) che entra in azione dopo 5 minuti di funzionamento al minimo. Da segnalare anche la presenza sul display integrato della visualizzazione delle informazioni riguardanti il consumo di carburante effettivo totale; ciò dovrebbe influenzare il conducente ad adottare uno stile di guida improntato alla massima efficienza. Tra le altre soluzioni ATe vanno poi ricordate la trasmissione ottimizzata con uno speciale software AS-Tronic che contribuisce a ridurre i consumi di carburante e l’Adaptive Cruise Control (ACC) con sistema anticollisione (FCW) che assicura il mantenimento della distanza di sicurezza dal veicolo che precede. Il veicolo Esteticamente l’XF 105 ATe risulta facilmente riconoscibile per la sigla ATe posta nella parte frontale e laterale della cabina che, nel caso specifico è la Space Cab con sospensione meccanica, spoiler tetto regolabile, fender laterali da 2,55 m e minigonne. Pur trattandosi di una cabina non recentissima, l’insieme risulta ancora decisamente gradevole e curato, con pannello luci, paraurti e gradino cabina del colore della cabina. L’accesso all’abitacolo è molto agevole, grazie alla limitata altezza da terra del primo gradino e agli appositi appigli che facilitano salita e discesa. L’altezza interna permette la posizione eretta anche a persone molto alte e la posizione di guida, grazie alle ampie possibilità di regolazione di sedile, risulta naturale e rilassante.
Spoiler tetto e laterali, minigonne, insomma c’è tutto quello che serve per migliorare l’aerodinamica e che va in aiuto al motore già poco assetato
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C’è spazio per tutto Tanto spazio anche per gli oggetti personali. Sotto il lettino inferiore (che dispone di un materasso a molle dello spessore di 150 mm) c’è un vano portaoggetti da 150 litri e una scatola aperta da 60 litri; sul lato destro, una scatola aperta da 150 litri e una scatola da 85 litri a cui si aggiunge una sca-
Sicurezza di marcia Tratta Assago Ovest – Barriera Mi-To Barriera Mi-To - Carisio Carisio - Biella Biella - Cavaglià Cavaglià - Santhia Santhià – Barriera Mi - To Barriera Mi – To – Assago Ovest
km 16,1 67,14 19,27 17,59 6,13 76,77 14,7
tempo 15’ 50’ 21’ 22’ 6’ 58’ 11’
litri 5,461 16,623 10,476 4,84 1,46 15,84 2,76
Km/h 64,39 80,568 55,05 47,97 61,30 79,41 80,18
Km/lt 2,94 4,03 1,89 3,63 4,19 4,84 5,32
tola da 25 litri con portabottiglie, nella parte centrale. Il motore (Euro5/EEV) è una vecchia conoscenza, il Paccar MX 6 cilindri da 12,9 litri che sviluppa una potenza massima di 340 kW (460 CV) a 1500/1900 giri/min e con una coppia massima di 2300 Nm a 1000/1410 giri/min, accoppiato ad un cambio AS-Tronic Full a 12 marce che include il sistema Hill Start Aid. Il comparto sospensioni è improntato alla tradizione e si presenta anteriormente con balestre paraboliche con ammortizzatori e stabilizzatori mentre posteriormente siamo in presenza di sospensioni pneumatiche a gestione elettronica con 4 cuscini pneumatici, ammortizzatori e stabilizzatore. La prova Per la prova del DAF XF 105 ATe è stato utilizzato un percorso misto che prevedeva tratti in tangenziale, autostrada e strada statale. Punto di partenza l’area di sosta di Milano Assago Ovest da dove ci muoviamo in direzione della barriera della Milano Torino che si presenta abbastanza trafficata anche se non eccessivamente. Riusciamo a viaggiare ad una media di quasi 65 km/h con un consumo leggermente inferiore ai 2,95 km/lt, valore tutto sommato abbastanza buono. Ci immettiamo in autostrada in direzione Torino e il tratto fino a Carisio, grazie al traffico poco intenso, viene percorso ad una media di poco superiore agli 80 km/h con un consumo di 4,03 km/lt, valore decisamente molto buono. Usciamo dall’autostrada per immetterci sulla viabilità ordinaria in direzione Biella e qui ci troviamo letteralmente immersi nel traffico. Frenate e riprese hanno fatto salire considerevolmente i consumi. Se poi teniamo in considerazione il fatto che questo tratto si presenta con una leggera ma costante salita il dato che emerge non deve stupire più di tanto: poco più di 55 km/h la media e di poco inferiore a 1,9 km/lt il consumo, un dato che risulta anomalo rispetto a tutti gli altri registrati nel corso della prova. Grande maneggevolezza Le cose vanno molto meglio successivamente anche perché il traffico è sensibilmente diminuito, e in più la strada è in leggera discesa. I risultati lo mostrano infatti: nonostante la media non esaltante di quasi 48 km/h (attraversamenti urbani e semafori sono comunque presenti), il consumo si attesta ad un valore di 3,63 km/lt. Il percorso mette in evidenza non solo la notevole manovrabilità del mezzo ma soprattutto l’efficienza del freno motore (freno motore MX
Le ampie porte facilitano l’accesso; sulle porte sono presenti alcuni comandi; la strumentazione è ben raggruppata e facilmente raggiungibile
FORMAZIONE ECODRIVE Il conducente riveste il ruolo più importante per ottenere i consumi di carburante più bassi. Ed è proprio per questa ragione che DAF propone una specifica formazione per i conducenti nella quale ogni partecipante impara a guidare in maniera economica, con risparmi medi, nel breve termine, che possono oscillare tra il 5 ed il 10% e che in pratica si traducono in un risparmio di carburante permanente del 3-5%. Oltre alla formazione professionale EcoDrive vi sono alcuni comportamenti che possono anch’essi contribuire alla riduzione dei consumi e, conseguentemente, delle emissioni, come ad esempio un frequente controllo della corretta pressione degli pneumatici, l’allineamento degli assali, l’ottimale posizionamento degli spoiler, l’impostazione del limitatore su 85 km/h. Da ricordare ancora l’importanza del mantenimento di una velocità costante evitando inutili accelerazioni, ricorrere, quando è possibile, al regolatore di velocità, mantenere la distanza di sicurezza, guidare restando nella zona verde del contagiri e con la marcia più alta inserita, limitare l’uso del kickdown ai casi di assoluta necessità, spegnere l’impianto di condizionamento ogni volta che non serve, utilizzare luci supplementari o altre utenze elettriche solo se necessario.
e freno motore allo scarico) che a 1500 giri/min raggiunge i 210 kW che diventano 320 a 2100 giri/min. Le numerose rotonde, anche se affrontate a velocità contenuta, ci fanno apprezzare la precisione dello sterzo e la facilità di guida di questo mezzo. Il fondo stradale non è certamente dei migliori ma il comfort è buono e le asperità trasmesse in cabina molto contenute. Contenuto anche l’inevitabile ondeggiamento che si riscontra nell’affrontare le numerose rotonde di rallentamento. Il motore risponde molto bene, la coppia è davvero tanta e la rapidità del cambio notevole; ciò ci permette di mantenere una buona media anche in presenza di rallentamenti dovuti al traffico intenso. Rientrati in autostrada a Santhià ci dirigia-
mo verso Milano. Il traffico è scorrevole e riusciamo ad ottenere una media di pochissimo inferiore agli 80 km/h con un eccellente consumo (4,84 km/lt) che nel tratto successivo, una tangenziale pressoché deserta viene ulteriormente migliorato con un valore di 5,32 km/lt e una media di 80,18 km/h. I valori emersi dalla prova confermano ancora una volta la meritata fama di modesto bevitore del pesante DAF che, dopo la cura ATe, è ancora più parsimonioso senza però rinunciare al comfort. La media generale è stata superiore ai 71 km/h e il consumo di 3,78 km/lt, valore che poteva essere ancora migliore se non fosse stato per il traffico tra Carisio a Biella che con i continui arresti e ripartenze, ci ha fatto ottenere un consumo di 1,89 km/lt. TIR155-2012 25
Tecnica
Il veicolo DAF, che arriverà in Italia a partire dalla primavera del 2013, utilizza il nuovo motore Paccar MX-13 Euro 6 e presenta una cabina più spaziosa con interni migliorati
Ed è in arrivo l’XF Euro6
N
uovo motore Paccar MX-13 Euro 6, nuovo telaio, cabina più spaziosa, design esterno aerodinamico. Daf ha presentato il suo nuovo modello XF, che entrerà in produzione a partire dalla primavera del 2013. Le parole d’ordine sono costi d’esercizio molto bassi e prestazioni ottimizzate. Il motore MX-13 Euro6 Per raggiungere questi traguardi, l’azienda olandese ha lanciato una nuova generazione di motori Euro 6, che garantisce ridotti consumi di carburante ed è caratterizzata da consolidate tecnologie d’avanguardia tra cui il common rail, il turbo a geometria variabile e il ricircolo dei gas di scarico. Il nuovo motore Paccar MX-13 Euro6 è tarato nelle potenze di 300 kW/410 CV, 340 kW/460 CV e 375 kW/510 CV, con coppie elevate da 2.000 a 2.500 Nm, disponibili da 1.000-1.425 giri/min. Durante la fase di realizzazione del propulsore, è stato previsto di mantenere il consumo di carburante allo stesso livello dei motori ATe (sigla inglese che significa Efficienza del trasporto avanzato) Euro5 (vedi articolo pagina precedente). Il telaio Anche il telaio è stato progettato in modo completamente nuovo per avere la massima efficienza. L’assale posteriore è più leggero e può sostenere fino a 44 tonnellate mentre nelle sospensioni viene utilizzata una struttura Stabilink, che integra la funzione della barra antirollio, riducendo il peso e dando un’elevata stabilità. La diminuzione del peso si ottiene anche con un nuovo vano per le batterie e con una nuova piastra di montaggio della ralla. Altre due novità riguardano il serbatoio di AdBlue, che può contenere fino a 1.500 litri ed è posizionato sotto la cabina, e le stesse batterie che si possono montare nella parte posteriore all’interno del telaio.
Il nuovo motore Paccar MX 13 Euro6 garantisce ridotti consumi di carburante e utilizza tecnologie d’avanguardia, tra cui il ricircolo dei gas di scarico
26 TIR155-2012
La cabina La cabina, con un volume interno di 12,6 metri cubi, offre un comfort ottimale per il conducente: l’altezza del pavimento è rimasta invariata, consentendo un maggiore campo visivo e un’ottima accessibilità con tre gradini in alluminio. Gli interni presentano diversi miglioramenti. Il posto di guida offre nuovi sedili con più regolazioni, una nuova posizione dei pedali mentre il volante e il cruscotto sono stati ridisegnati. Design esterno ed equipaggiamenti Il design esterno risulta aerodinamico grazie ai paraurti in acciaio galvanizzato e ai gruppi ottici che includono fari con illuminazione a LED, luci diurne di serie e luci di angolazione (fornite come optional). Tra i servizi in linea con il programma ATe, ci sono il circuito di raffreddamento ottimizzato, il controllo della velocità di crociera e il Driver Performance Assistant (DPA), una funzione che permette di avere informazioni dettagliate sui risparmi di carburante e di aumentare l’efficienza di guida. Inoltre è disponibile di serie il Vehicle Stability Control (VSC), il controllo della stabilità del veicolo.
Tecnica
Cinque anni di lavoro e ogni superficie esaminata nei minimi dettagli per il nuovo Volvo FH. Realizzate soluzioni in grado di unire design e funzionalità
FH: sfida per i progettisti «Uno dei nostri principali compiti era ideare soluzioni in grado di combinare design e funzionalità» Rikard Orell, Design Director presso Volvo Trucks
SCHEDA TECNICA VOLVO FH Motore D 13 (C e K) rispettivamente Euro 5 EEV e Euro 6 di 12,8 litri D 13K 6 cilindri in linea a iniezione Common Rail; con EGR non raffreddato e SCR; livello emissioni Euro 6. D13 C potenza massima di CV (kW): 420 (309) a 1400-1900 g/min - 460 (338) 1400-1900 g/min - 500 (368) 14001900 g/min e 540 (397) 1450-1900 g/min; D13 K potenza massima: 460 CV (338 kW) a 1400-1800 g/min; coppia massima 2300 Nm a 1000-1400 g/min. Motore D 16 G (Euro 5 EEV) di 16,1 litri. Potenza massima: CV (kW) 540 (397) a 1450-1900 g/min; 600 (441) a 1500-1900 g/min – 700 (515) a 1550-1800 g/min e 750 (551) a 1600-1800 g/min. Cambio I Shift a 12 rapporti automatizzato (6 modelli) e manuale a 14 rapporti con selettore di gamma e splitter (6 modelli). Freno motore VEB+ fino a 375 kW (510 CV) sul D 13 e fino a 425 kW (578 CV) sul D16. Freni a disco a controllo elettronico (EBS). Serbatoi carburante in alluminio o acciaio da 150 a 900 lt. Serbatoi AdBlue da 32 a 90 lt. Cabina: lunga; Globettrotter e Globetrotter XL.
P
iù sicuro, più grande, più ergonomico, in grado di unire design a funzionalità, con una cabina più ampia e specchietti retrovisori più sottili. E’ il nuovo modello di Volvo FH, la cui progettazione ha richiesto oltre cinque anni. “La sfida di design che abbiamo dovuto affrontare – spiega Rikard Orell, direttore del design di Volvo Trucks – consisteva nel creare qualcosa di nuovo ed esclusivo, mantenendo inalterati tutti gli elementi più apprezzati del modello precedente”. La prima fase del processo è stata quella creativa, con l’obiettivo di ricercare un’identità e una modalità di espressione per il nuovo veicolo. Si è partiti dai disegni realizzati con penna e blocco note per poi passare ai modelli generati dal computer. In un secondo momento il gruppo di lavoro ha utilizzato alcuni modelli fisici in argilla, sia in scala sia a grandezza naturale. “Il computer – sottolinea Asok George, capo del design – consente ai progettisti di utilizzare al meglio le proprie capacità analitiche ma i modelli in argilla offrono maggiori emozioni. Secondo me il design perfetto nasce dalla combinazione di questi due approcci”. Intervistati oltre duemila trasportatori Oltre all’aspetto estetico, bisogna tener conto anche dei requisiti tecnici del veicolo: a questo proposito Volvo ha presentato dei questionari ai conducenti e li ha fatti accomodare nei modelli del nuovo Volvo FH per capire le loro esigenze. Nell’arco di cinque anni sono stati intervistati oltre 2.000 autotrasportatori presso le aree di sosta a loro dedicate in tutta Europa. La richiesta più comune è stata un maggior numero di vani portaoggetti di dimensioni superiori, quindi una cabina più grande e il montante anteriore raddrizzato. I progettisti hanno studiato come arrivare a questi effetti, ottenendo una cabina con un metro cubo di volume aggiuntivo e 300 litri di spazio in più, per aumentare livello di comfort e sicurezza del guidatore. “Il risultato è un veicolo schietto, semplice, privo di elementi non necessari – conclude Orell -. Sebbene il mezzo sia stato quasi completamente modificato, abbiamo conservato l’eredità del precedente modello FH e, al tempo stesso, dato al nuovo camion un carattere più composto e sicuro di sé”. TIR155-2012 27
Adr
di Bruno Ranalli
I
l 1° gennaio 2013 entrerà in vigore la normativa internazionale ADR 2013 per il trasporto di merci pericolose su strada, normativa che sostituirà la precedente ADR 2011. Ricordiamo che in Italia l’entrata in vigore di questa normativa viene accompagnata da un periodo transitorio di sei mesi. Diverse le novità contenute in questa normative rispetto all’ADR 2011, a partire dalla formazione degli addetti alla gestione delle merci pericolose effettuata dal Consulente per la Sicurezza dei Trasporti, formazione che deve es-
l’inclusione delle merci pericolose confezionate in “Quantità limitata” (trasporto in esenzione totale) tra le materie pericolose soggette a restrizione in gallerie di categoria E. In particolare le unità di trasporto con a bordo merci pericolose in “quantità limitata” in quantitativi superiori a 8 tonnellate non potranno passare attraverso gallerie di categoria E. È stata inoltre inserita una parte nuova relativa alle disposizioni speciali applicabili a colli, veicoli e containers contenenti materie che presentano un rischio di asfissia
Caratteri UN e ONU Non meno importante risulta la modifica riguardante le dimensioni dei caratteri UN e ONU in funzione delle dimensioni dei colli. Finalmente sono state definite anche le dimensioni minime della marcatura dei colli. Questa nuova norma entrerà in vigore dal 1/1/2014 per gli imballaggi e al successivo controllo periodico per le bombole con una capacità in acqua non superiore a 60 litri. Altra modifica portata da questa nuova norma si riscontra
ADR 2013: tutte le novità della nuova normativa Entro il prossimo mese di giugno anche l’Italia dovrà rendere operativi i cambiamenti introdotti dal 1° gennaio. Molti i contenuti nuovi rispetto alla precedente ADR 2011 sere costantemente aggiornata a seguito delle revisioni della norma. Ogni aggiornamento della formazione deve essere opportunamente documentato e anche se non richiesto esplicitamente della normativa, sarebbe opportuno effettuare dei test per verificare l’efficacia dell’apprendimento degli addetti. Un altro punto saliente riguardo il caso in cui si verifichi un incidente durante la fase di carico, di riempimento, di trasporto o di scarico delle merci pericolose. Il Consulente per la Sicurezza deve redigere la relazione di incidente e consegnarla alla autorità competente entro un mese e non più entro il termine precedente di 45 giorni. Merci confezionate in “Quantità limitata” Una delle novità è costituita dal28 TIR155-2012
Tra le novità la formazione degli addetti alla gestione delle merci pericolose effettuata dal consulente per la sicurezza dei trasporti che deve essere sempre aggiornata
quando utilizzate a scopo di refrigerazione o di condizionamento, per esempio ghiaccio secco, l’azoto liquido refrigerato oppure argon liquido refrigerato. Tali colli, inoltre, devono essere trasportati in veicoli e container ben ventilati. A valle di numerosi incidenti riguardanti l’inadeguato fissaggio dei carichi, l’ADR 2013 impone che le attività di movimentazione e fissaggio siano conformi alla norma tecnica EN 12195-1:2010, che fornisce precise istruzioni circa l’ancoraggio sicuro delle merci sui veicoli e nei container per i carichi con massa totale superiore ai 3500 kg. Il fissaggio delle merci dev’essere effettuato con cinghie, funi, catene ecc. Inoltre è necessario inserire negli spazi vuoti e negli interstizi materiali idonei per garantire la stabilità del carico.
sugli obblighi e responsabilità dello speditore, che deve fornire al trasportatore informazioni e dati in una maniera tracciabile e se necessario i documenti di trasporto ed i documenti di accompagnamento richiesti in regime ADR. È stata revisionata anche la classe 8, relativa alle materie corrosive, e sono stati meglio schematizzati i criteri di assegnazione del gruppo di imballaggio alle materie corrosive, inserendo una tabella riassuntiva dei criteri. Per migliorare la visibilità riguardante la dotazione di bordo degli estintori, è stato riscritto il testo sotto forma di tabella. L’aggiornamento della normativa, effettuato ogni due anni, contribuisce a ridurre al minimo gli incidenti ed accrescere la sicurezza.
Fisco
di Angelo Ciaravolo
sione comporta una violazione di tipo formale che non inficia l’applicazione del nuovo regime per cassa). E a fine anno i titolari di partita Iva sono chiamati alla cassa per il consueto versamento dell’acconto sull’Iva di dicembre o del quarto trimestre dell’anno 2012. Ma non tutti ne sono obbligati. E chi lo è, ha tuttavia la possibilità di ridurre l’importo da pagare entro il prossimo 27 dicembre. Va ricordato che l’acconto non è dovuto soltanto se l’im-
sempre l’opportunità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso (sprint, breve o lungo) che consente di abbattere la sanzione per il ritardato versamento. Ma vediamo in dettaglio i metodi tra i quali scegliere quello più conveniente, ricordando innanzitutto i soggetti che non devono pagare. Chi non deve pagare l’acconto Iva Non sono obbligati al versamento dell’acconto Iva gli autotrasportatori che si trovano in
dicembre dello scorso anno (contribuenti mensili) o nel quarto trimestre del 2011 (contribuenti trimestrali). Col secondo metodo, quello “analitico”, viene richiesto il versamento della differenza tra l’imposta sulle fatture passive e l’imposta relativa alle operazioni fatturate nel periodo 1-20 dicembre 2012 (mensili) e 1° ottobre – 20 dicembre 2012 (trimestrali). In pratica, con questo sistema, non si paga l’88% ma il 100% dell’importo della liquidazione anticipata che va ri-
Appuntamento con l’acconto dell’Iva di fine anno L’acconto non è dovuto solo se l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro. Intanto dal 1° dicembre debutta la nuova Iva per cassa che permette di differire l’esigibilità dell’imposta
A
l debutto la nuova Iva per cassa. Dal 1° dicembre è scattato infatti il nuovo regime per le imprese con un volume di affari fino a due milioni di euro. Gli autotrasportatori interessati al nuovo sistema (in contabilità ordinaria o semplificata) potranno così differire sia l’esigibilità dell’imposta, al momento del relativo incasso della fattura emessa, sia la detraibilità dell’imposta, al momento del pagamento della fattura ai fornitori (vedi anche pag.33). È opportuno ricordare che chi sceglie l’Iva per cassa è obbligato ad indicare nelle fatture emesse che si tratta di un’operazione con Iva a esigibilità differita o “Iva per cassa”, ai sensi dell’art. 32 bis, decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 (ai fini sanzionatori, l’eventuale omis30 TIR155-2012
porto da versare è inferiore a 103,29 euro. Il versamento del debito Iva, arrotondato al centesimo di euro, non può essere rateizzato ma deve essere effettuato in un’unica soluzione esclusivamente tramite il consueto modello F24 on line utilizzando il codice 6013, per i contribuenti mensili ed il codice 6035, per i contribuenti trimestrali. È opportuno ricordare che chi vanta crediti nei confronti del Fisco, risultanti dal modello Unico e dalle denunce previdenziali potrà utilizzarli per compensare l’importo dovuto a titolo di acconto Iva (in tal caso il modello F24 va presentato obbligatoriamente anche con delega zero). Per chi invece è a corto di liquidità e non ha la possibilità di rispettare l’appuntamento, c’è
una delle seguenti situazioni: - devono un ammontare inferiore a 103,29 euro; - hanno iniziato l’attività nel corso del 2012; - hanno cessato l’attività entro il 30 novembre 2012 (mensili) o entro il 30 settembre 2012 (trimestrali); - nell’ultimo periodo del 2011 risultavano a credito oppure presumono di esserlo per l’anno 2012. Come calcolare l’acconto Gli autotrasportatori potranno scegliere il metodo più conveniente tra tre sistemi di calcolo (storico, analitico e previsionale). Con il primo metodo, che è il più semplice e più comunemente utilizzato, è richiesto il versamento dell’88% di quanto pagato nel mese di
portata sui registri Iva. Va ricordato che se dalla liquidazione anticipata dovesse risultare un credito a favore del contribuente, non va eseguito alcun versamento in acconto. Con l’ultimo metodo, quello “previsionale”, l’acconto è pari all’88% dell’imposta che si presume dovuta per la liquidazione periodica di dicembre o del quarto trimestre 2012. Questo sistema di calcolo sarà, probabilmente, una scelta obbligata per molti imprenditori considerata la situazione economica attuale caratterizzata da una forte crisi. Va segnalato che questo metodo è tuttavia un po’ rischioso in quanto, eventuali errori di calcolo, potrebbero comportare ulteriori ripercussioni sul piano economico. Ricordiamo infatti che chi omette o
DAL P RIMO DICEMBR E P ER LE IMP RESE CO N VOL UME D’AF FAR I F INO A 2 MILIONI DI EURO E’ AT TIVO IL REGIME DI IVA P ER CASSA CON CUI E’ POSSIBILE DIF F ER IR E SIA L’ESIGIBILI TA’ SIA LA DE TRAIBILI TA’ DELL’IMPOSTA. I TITOLAR I DI PAR TIT A IVA SONO INOLT RE CHIAMATI AL LA CASSA P ER IL VE RSAMEN TO DELL’IVA DI DICEMBR E O DEL QUAR TO TR IMES TR E DELL’AN NO. L’ACCON TO IVA NON E’ DOVU TO SE L’IMPOR TO DA PAGA RE E’ INF ER IOR E A 103,29 EURO.
Le vostre domande
COSA R ICOR DAR E
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Vecchie controversie fiscali Sono un autotrasportatore in lite col Fisco per un ingiusto avviso di accertamento a cui feci ricorso diversi anni fa. La controversia, dopo 15 anni, è ancora pendente in Commissione tributaria centrale (ho vinto in primo ed in secondo grado). Cosa posso fare per chiudere definitivamente questo giudizio? Francesco Giuli Roma L’agenzia delle entrate, con una recente circolare, ha chiarito che le vecchie controversie fiscali, pendenti presso la commissione tributaria centrale, si chiudono, addirittura, automaticamente anche nel caso in cui l’amministrazione finanziaria sia risultata sconfitta solo in parte. Nel suo caso, essendo una controversia che risale a oltre 10 anni, non ci sono dubbi sull’estinzione automatica del giudizio (non deve pagare alcunché e non deve presentare alcuna istanza). Omessa comunicazione al Fisco Ho dimenticato di comunicare al Fisco le spese pluriennali sostenute per lavori finalizzati al risparmio energetico. Mi è stato
versa un acconto insufficiente è soggetto ad una sanzione pari al 30% delle imposte dovute più gli interessi di mora. Ravvedimento operoso Per rimediare ad errori e omissioni è possibile avvalersi del ravvedimento operoso che consente di abbattere l’importo richiesto del 30%. Se infatti il versamento avviene dal primo giorno di ritardo fino al quattordicesimo si pagherà una lieve sanzione pari allo 0,2%, per ogni giorno di ritardo (ravvedimento sprint); dal quindicesimo fino a trenta giorni dalla scadenza naturale la sanzione si riduce al 3% (ravvedimento breve). Aumenta invece al 3,75 per cento, se il versamento viene effettuato dopo il 27 gennaio 2013 ed entro la data di pre-
sentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno in cui è stata commessa la relativa violazione (ravvedimento lungo). Oltre alla sanzione vanno versati gli interessi legali che, dal
1° gennaio 2012, sono pari al 2,5%. Gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello della scadenza originaria (27 dicembre 2012) fino al giorno in cui si esegue material-
ACCONTO IVA – i codici tributo SCADENZA 27 DICEMBRE 2012 CODICE TRIBUTO 6013, PER I CONTRIBUENTI MENSILI CODICE TRIBUTO 6035, PER I CONTRIBUENTI TRIMESTRALI RAVVEDIMENTO OPEROSO SANZIONE: CODICE TRIBUTO 8904 INTERESSI: CODICE TRIBUTO 1991
detto che c’è la possibilità di rimediare entro il 31 dicembre, per non incorrere nelle sanzioni. Angelo Ingrao Potenza Purtroppo, questo tipo di irregolarità, non è possibile sanarla con l’attuale sanatoria. In questo caso è dovuta la sanzione per l’omessa comunicazione mentre non si decade dal diritto di detrarre il 55 per cento. Con la sanatoria si possono tuttavia rimediare altri inadempimenti formali con un versamento di 258 euro. Incentivi Inps Sono un padroncino con tre dipendenti. Uno di questi è stato assunto con un rapporto di lavoro a termine. E’ vero che, in caso di assunzione definitiva, c’è la possibilità di ottenere degli incentivi da parte dell’Inps? Andrea Mannini Lucca Sì, è vero. L’incentivo è pari a 12mila euro e potrà essere richiesto dai datori di lavoro che entro il 31 marzo 2013 scelgono di stabilizzare i rapporti di lavoro a termine, di collaborazione coordinata (anche in modalità progetto) e di associazione in partecipazione con apporto di lavoro (maggiori dettagli sono disponibili sul sito Internet dell’istituto previdenziale).
mente il versamento. E’ opportuno quindi ricordare che contestualmente all’acconto Iva, tramite il modello F24 (sempre in modalità telematica), vanno versate le sanzioni e gli interessi. Chi si ravvede deve quindi ricordarsi di inserire nella delega di pagamento il codice tributo 8904 (sanzione pecuniaria Iva) ed il codice tributo 1991 ( interessi sul ravvedimento Iva). Modello Iva Va ricordato che in sede di dichiarazione Iva annuale, bisognerà indicare il tipo di metodo prescelto per determinare l’acconto (codice 1, se si è utilizzato il criterio storico; codice 2, se si è utilizzato il previsionale e codice 3, se si è utilizzato il criterio effettivo o analitico). TIR155-2012 31
elevato il volume d’affari prima indicato, portandolo a 2 milioni di euro, rinviando ad un successivo decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze l’individuazione delle modalità di attuazione di questa normativa. Il decreto in questione è stato firmato l’11 ottobre scorso e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 5 dicembre 2012, ma ciò è comunque sufficiente per consentirci di affermare che l’operazione “Iva per cassa” è in rampa di lancio.
Normative
di Andrea Giuli
passare anche svariati mesi; la disciplina dell’Iva per cassa vuole proprio porre rimedio a questa sfasatura temporale, rinviando la liquidazione dell’imposta al momento in cui il corrispettivo viene effettivamente incassato evitando, così, all’impresa debitrice di dover versare un’imposta su un corrispettivo teorico, non ancora incassato. In altre parole, le operazioni Iva svolte con il regime “per cassa”, vengono computate nella liquidazione periodica (trimestrale per l’au-
Iva per cassa, un vantaggio anche per il settore Può essere utilizzata dalle imprese con un giro d’affari inferiore a due milioni di euro e consente di pagare l’Iva solo quando viene incassato effettivamente il corrispettivo
N
egli ultimi tempi, tra le innumerevoli novità di carattere fiscale che stanno caratterizzando la vita delle imprese, si è fatto un gran parlare dell’Iva per cassa. In realtà, questa misura è stata prevista qualche anno fa con il Decreto Legge 185 del 29 novembre (cd decreto anticrisi) e con il successivo decreto ministeriale attuativo del 26 marzo 2009; tuttavia, nella fase iniziale non si presentava molto appetibile visto che il suo campo d’applicazione era stato delimitato ai soggetti passivi Iva con un volume d’affari non superiore a 200.000 euro. L’interesse per questa misura è invece aumentato repentinamente grazie al Decreto Legge 83 del 22 giugno scorso (convertito in Legge n. 134 del 7 agosto), che ha
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L’impresa interessata ad avvalersi dell’Iva per cassa deve espressamente dichiararlo secondo le modalità chiarite dall’Agenzia delle Entrate
Inoltre, con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 21 novembre, sono state dettate le regole per l’esercizio dell’opzione a favore dell’Iva per cassa. La novità dell’Iva per cassa Ma qual è la novità più importante di questo istituto? La regola in materia di esigibilità dell’Iva è quella per cui essa coincide con l’emissione della fattura (art. 6 del D.P.R 633/1972). Tuttavia, l’esperienza soprattutto degli ultimi anni (dove un ruolo importante, purtroppo, è stato ricoperto dalla crisi economica), dimostra che dal momento dell’emissione della fattura a quello dell’effettivo incasso del corrispettivo possono
totrasporto) nella quale viene incassato il corrispettivo a prescindere, quindi, dall’emissione e dalla registrazione della fattura, oppure, al più tardi, trascorso un anno da quando è stata effettuata l’operazione. È evidente la notevole portata di questo istituto, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. Analizziamo quindi i presupposti che devono ricorrere, affinché le imprese possano fruire di questa opportunità. Presupposti per usare l’Iva per cassa L’art. 32 bis del Decreto Legge 83/2012, prima citato, stabilisce che possono optare per il regime dell’Iva per cassa i soggetti che nell’anno solare precedente hanno realizzato (o, in
tori. Questo parallelismo, pecaso di inizio attività, prevedoraltro, non riguarda i commitno di realizzare) un volume tenti che non hanno optato per d’affari non superiore a 2 miil regime dell’Iva per cassa, i lioni di euro. quali, pertanto, posPer chi esercita questa sono detrarre l’Iva opzione: L’Iva per - l’Iva a debito sugli acquisti al cassa permette il diviene esigibimomento in pagamento dell’Iva le al momensolo nel momento to del pagain cui l’azienda ha mento del effettivamente ricevuto corrispettivo il corrispettivo e, comunque, della fattura trascorso un emessa anno dal momento di effettua-
zione dell’operazione salvo che il cessionario o committente, prima che scada questo termine, venga assoggettato a procedure concorsuali. - L’Iva a credito sugli acquisti di beni o servizi può portarsi in detrazione soltanto al momento in cui viene pagato il corrispettivo annesso o, comunque, decorso un anno da quando l’imposta è esigibile secondo le regole ordinarie. Pertanto, per l’impresa che effettua la scelta dell’Iva per cassa, si viene a creare una sorta di parallelismo tra il rinvio dell’Iva a debito e la detrazione dell’Iva a credito, visto che può detrarre l’Iva sugli acquisti soltanto dopo il pagamento dei corrispettivi dovuti ai forni-
cui effettuano l’operazione, a prescindere da quando paghino il corrispettivo. Chi è escluso dall’Iva per cassa Veniamo alle operazioni escluse da questo regime. Esse sono state individuate all’art.2 del D.M, nelle seguenti: a) operazioni effettuate nell’ambito di regimi speciali di determinazione dell’imposta sul valore aggiunto; b) cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di soggetti che non agiscono nell’esercizio di imprese, arti o professioni; c) operazioni effettuate nei confronti di soggetti che assolvono l’imposta con il meccanismo del reverse charge; d) operazioni di cui all’art.6,
comma 5, secondo periodo, del D.P.R 633/1972 (si tratta delle operazioni svolte verso alcuni soggetti pubblici, in cui l’imposta diventa esigibile al momento in cui vengono pagati i corrispettivi). A proposito delle operazioni di cui alla citata lettera a), taluno ha posto l’interrogativo se fosse ricompreso anche il regime speciale di cui gode l’autotrasporto a norma dell’art. 74, comma 4 del D.P.R 633/1972, a pro-
posito della registrazione e della liquidazione dell’imposta; agevolazione in forza della quale le imprese di autotrasporto registrano le fatture nel trimestre successivo a quello di emissione, provvedendo poi a liquidare l’Iva entro la scadenza prevista per il trimestre di registrazione. In realtà, l’esclusione prevista alla già citata lettera a) non si applica all’autotrasporto tenuto conto di una serie di considerazioni: - la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 20/2009, nel commentare questi regimi speciali, ne ha espressamente individuati tre, ovvero il regime monofase (editoria, vendita di sale e tabacchi, ecc..), il regime del margine per beni usati e quello delle
agenzie di viaggio e turismo. Nulla ha detto, invece, a proposito dell’autotrasporto che, pertanto, non può ritenersi incluso in questa definizione. - Il regime previsto per l’autotrasporto non introduce regole specifiche per la determinazione dell’imposta (che, infatti, segue le ordinarie regole), quanto, invece, per la registrazione (e la conseguente liquidazione) dell’operazione che, come già spiegato, avviene nel trimestre successivo a quello di emissione della fattura. Vantaggi per l’autotrasporto Quindi, per l’autotrasporto, questo regime comporta indubbi vantaggi, tenuto conto che per un servizio svolto, ad esempio, nel maggio 2013, per il quale la fattura viene registrata nel settembre 2013, qualora l’impresa incassi il corrispettivo nel dicembre 2013 è chiamata a versare l’Iva a debito entro il 16 febbraio 2014 (liquidazione Iva 4° trimestre). L’impresa interessata ad avvalersi di questa opzione deve espressamente dichiararlo, con modalità che sono state ancora divulgate dall’Agenzia delle Entrate con un provvedimento del 21 novembre scorso. In particolare, l’opzione a favore dell’Iva per cassa avviene in maniera implicita, nel momento in cui l’interessato annota sulla fattura che si tratta di operazione con “Iva per cassa”, ai sensi dell’art. 32 bis del d.l. 22.6.2012, n. 83; tale scelta va comunque comunicata all’Agenzia delle Entrate, nella prima dichiarazione annuale Iva successiva al momento in cui è stata compiuta. La scelta vincola l’interessato per un triennio, nel corso del quale deve applicare questo regime a meno che il suo volume d’affari sia superiore ai 2 milioni di euro perché, in questo caso, decade automaticamente da questo regime per rientrare in quello ordinario. Dopo il triennio, il rinnovo dell’opzione avviene anno per anno, fatto salvo il diritto dell’interessato a revocare questa scelta, con comunicazione effettuata nella prima dichiarazione annuale successiva alla decisione. TIR155-2012 33
I
Normative
l ministero dei Trasporti ha preso atto delle difficoltà registrate dalle imprese di autotrasportato nell’utilizzo degli strumenti volti a dimostrare il requisito di capacità finanziaria ed ha quindi emanato una nuova nota esplicativa. La nota ha data 26 novembre 2012 ed è a firma del Direttore Generale della Direzione per il trasporto stradale e l’intermodalità, Dott. Enrico Finocchi. Le difficoltà, per quanto concerne le fidejussioni, vanno ricondotte ai costi elevati ed alle problematiche sol-
Capacità finanziaria: nuovi chiarimenti Il ministero dei Trasporti indica quale documentazione non può essere utilizzata per comprovare il requisito. Accettata in via transitoria la polizza di responsabilità levate dagli istituti di credito, mentre per la certificazione del revisore contabile devono attribuirsi alla situazione patrimoniale negativa che, complice la perdurante crisi economica, caratterizza gran parte delle imprese del settore. La situazione è ancora più complicata per le imprese nuove, visto che non possiedono una documentazione contabile di riferimento né un adeguato avviamento commerciale. Documentazione inadatta Per questo motivo, e al fine di garantire una maggiore uniformità di giudizio delle amministrazioni provinciali sulla valutazione degli strumenti diretti comprovare la capacità finanziaria, il ministero ha chiarito che la documentazione di seguito evidenziata non è utilizzabile per comprovare il requisito: 34 TIR155-2012
- Polizze assicurative o attestazioni di polizze assicurative rilasciate da compagnie estere, non in regola con la normativa europea e nazionale in materia assicurativa ovvero non contenenti gli elementi richiesti per la validità dell’attestazione stessa (la provincia potrà effettuare le opportune verifiche presso l’Isvap); - Fidejussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa previste obbligatoriamente per le imprese che svolgono attività di raccolta e trasporto rifiuti, ai sensi dell’art. 212, comma 10, del. D.lgvo 152 del 3 aprile 2006; - Polizze assicurative obbligatorie di responsabilità civile, rilasciate ai sensi dell’art. 122 del D.lgvo 7.9.2005, n. 209; - Fidejussioni o attestati di fidejussione rilasciati da intermediari finanziari iscritti nell’elenco spe-
ciale ex art. 106 T.U.B, che non risultino abilitati dalla Banca d’Italia al rilascio delle specifiche tipologie di garanzie richieste per la dimostrazione del requisito; - Garanzie rilasciate dai confidi che non sono abilitati al rilascio delle garanzie nei confronti del pubblico. In via del tutto transitoria, il ministero ha ammesso che l’idoneità finanziaria possa essere dimostrata anche con un’attestazione di vigenza di polizza di responsabilità del vettore stradale, previamente convalidata dalla compagnia, trattandosi di uno strumento collegato al contratto di trasporto ed alla responsabilità che, ai sensi dell’art. 1693 c.c., incombe in capo al vettore. In ultimo, il ministero ha precisato che la capacità finanziaria non può essere dimostrata cumulando i mezzi di dimostrazione.
Normative
A
due anni di distanza dall’ultima, organica, riforma del Codice della Strada, attuata con la Legge n. 120 del 29/7/2010, alcune delle novità previste da questo provvedimento sono ancora in attesa di entrare in vigore, perché in attesa dei decreti attuativi di rinvio. Tra di esse, fino a qualche giorno fa, figuravano anche le disposizioni relative all’eliminazione della targa ripetitrice dai rimorchi e dai semirimorchi (prevista dall’art. 100, comma 4 del CdS, introdotto dall’art.11,
Codice della Strada: scattano le nuove regole La targa ripetitrice viene abolita in via automatica per i rimorchi e semirimorchi immatricolati a partire dal 20 febbraio 2013. Al via anche l’obbligo di annotare i cambiamenti di possesso del veicolo
comma 2 della Legge 120), ed all’annotazione delle modifiche del possesso del veicolo al fine di individuare il soggetto che, in un determinato momento, ne ha la materiale disponibilità (art.94, comma 4 bis del CdS, introdotto dall’art. 12, comma 1 della Legge 120). Ora queste novità sono state rese operative con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 273 del 22/11) del D.P.R 198 del 28 settembre scorso, che ha dettato gli adeguamenti al testo del regolamento di esecuzione del Codice della Strada (D.P.R 495/1992), resi necessari dalle norme che le hanno introdotte. Targa ripetitrice Per quanto concerne l’eliminazione della targa ripetitrice dai rimorchi e dai semirimorchi, le disposizioni del D.P.R 198 che se ne occupano (dall’art. 2 al 7) prevedono adeguamenti di disposizioni del D.P.R 495/1992 sulle caratteristiche costruttive delle targhe dei rimorchi e degli alloggiamenti che le contengono, mentre non introducono ulteriori formalità legate all’eliminazione della targa ripetitrice. Pertanto, occorre rifarsi al testo dell’art.11, comma 2 della Legge 120/2012, il quale stabilisce che la targa ripetitrice sarà eliminata in via automatica su tutti i rimorchi ed i semirimorchi immatricolati a partire dal 20/2/2013 (90 giorni dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale), data di entrata in vigore del D.P.R 198; per quelli immatricolati prima di questa data, invece, la targa ripetitrice continuerà ad essere presente a meno che gli stessi non vengano reimmatricolati dal diretto interessato.
Cambiamenti nel possesso del veicolo Più complesso è invece il discorso relativo all’annotazione dei mutamenti nel possesso del veicolo per i quali, fino a questo La momento, non vi era nesviolazione sun obbligo di tracciabidell’obbligo di lità secondo le norme annotazione dei inserite nel Codice delcambiamenti di possesso la Strada. Queste, codel veicolo viene punita m’è noto, hanno limidal ritiro del libretto tato la tracciabilità alle di circolazione ipotesi previste al come da una multa ma 1, art. 94 del CdS, rappresentate dal trasferimento di proprietà, dalla costituzione dell’usufrutto e dall’acquisto in leasing, nelle quali il
nuovo possessore del mezzo veniva annotato sulla carta di circolazione e trascritto al Pubblico registro automobilistico (P.R.A.), su richiesta dell’interessato. Tuttavia, esistono anche altre vicende che determinano il passaggio del possesso del mezzo ad un soggetto diverso dall’intestatario (si pensi, ad esempio, alla locazione del veicolo senza conducente) che, per ragioni di sicurezza della circolazione stradale e di certezza del diritto, sono state ritenute meritevoli di essere tracciate. Ed è per questo motivo che, in attuazione dei principi stabiliti al comma 4 bis, art. 94 del CdS, l’art. 1 del D.P.R. 198 ha stabilito che: - ogni mutamento della titolarità del mezzo per motivazioni estranee a quelle previste dal comma 1 dell’art. 94 del CdS (trasferimento in proprietà, usufrutto e leasing) deve essere annotato sulla carta di circolazione da parte del competente ufficio del dipartimento Trasporti, su istanza dell’interessato. Ciò anche nel caso in cui l’intestazione risulti modificata a seguito di un’operazione di trasformazione o di fusione societaria, dove non si sia dato luogo alla creazione di una nuova entità. - nel comodato del veicolo per periodi superiori ai 30 giorni, occorre far aggiornare la carta di circolazione con l’intestazione del comodatario. Lo stesso dicasi in caso di affidamento del mezzo in custodia giudiziale, in cui l’annotazione sul libretto riguarderà il nominativo dell’affidatario. - Nella locazione senza conducente, l’interessato deve chiedere all’Ufficio competente del dipartimento Trasporti, di aggiornare al C.E.D. del ministero dei Trasporti la maschera dell’intestazione del mezzo. Pertanto, non si fa luogo ad alcuna modifica sulla carta di circolazione. - In ogni caso, ogni fatto diverso da quelli sopraelencati che comporti un mutamento nel possesso del veicolo per periodi superiori a 30 giorni, comporta l’obbligo di aggiornamento della carta di circolazione. Va rilevato che la violazione di questi obblighi viene punita con le sanzioni stabilite al comma 3, art. 94 del CdS (sanzione pecuniaria da un minimo di 669 euro ad un massimo di 3.345 euro), seguite dal ritiro del libretto di circolazione. TIR155-2012 35
I
Normative
l Comitato Centrale ha fissato la quota dovuta dalle imprese per l’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori del 2013. In merito all’importo della quota, il Comitato ha ritenuto di dover applicare, dopo dodici anni in cui la stessa era rimasta invariata, un piccolo aumento per la parte fissa, che è stata incrementata di 9,34 euro, passando dai precedenti 20,66 a 30,00 euro per impresa. Sono invece rimaste invariate le parti aggiuntive relative al parco veicolare e alla capacità di carico dei singoli auto-
Pagamento solo on line per la quota Albo 2013
istruzioni in esso reperibili. È una grossa novità rispetto agli anni precedenti, in cui il pagamento poteva essere corrisposto anche con il bollettino postale o con bonifico bancario. Sistemi cui ricorreva la maggior parte delle imprese, ma che non davano un pronto riscontro allo stesso Comitato Centrale circa il numero e l’identità delle aziende che pagavano la quota, non consentendogli quindi di effettuare i dovuti controlli e comunicare alle Province competenti la sospensione. Versamento entro il 31 dicembre Per il resto la quota 2013 è identica a quella degli anni precedenti e va corrisposta entro il 31 dicembre 2012. L’impresa
La quota 2013 PARTE FISSA, dovuta da tutte le imprese iscritte all’Albo
A Stabilite le quote per l’iscrizione all’Albo: la parte fissa quest’anno è stata aumentata di 9,34 euro, mentre sono rimaste invariate quelle aggiuntive mezzi, che costituiscono la percentuale maggiore della quota, per cui l’aumento della prima non determina un aggravio per le aziende iscritte. Pagamento solo in via telematica Altra novità deliberata dal Comitato Centrale è quella riguardante il pagamento della quota, che da quest’anno dovrà essere effettuato soltanto attraverso il sistema di pagamento telematico, operativo sul sito istituzionale del Comitato Centrale (www.alboautotrasporto.it) ed esclusivamente con una delle seguenti modalità: - carta di credito Visa/Mastercard; - Postepay (privato o impresa); - BancoPosta (privato o impresa) per l’importo visualizzabile sul sito stesso e seguendo le 36 TIR155-2012
dovrà comunque conservare la prova dell’avvenuto pagamento (o mediante la risultanza cartacea derivante dal sito al momento del pagamento o con l’estratto conto della carta di credito Visa/Mastercard, della Postepay o del BancoPosta) anche al fine di consentire i controlli esperibili da parte del Comitato Centrale e/o delle competenti strutture provinciali.
30,00 euro
PARTE AGGIUNTIVA parco veicolare, che si somma alla parte a) secondo i seguenti importi:
B
NUMERO VEICOLI
IMPORTO
Da 2 a 5
5,16 euro
Da 6 a 10
10,33 euro
Da 11 a 50
25,82 euro
Da 51 a 100
103,29 euro
Da 101 a 200
258,23 euro
Oltre i 200
516,46 euro
PARTE AGGIUNTIVA SULLA CAPACITÀ DI CARICO dei veicoli in dotazione (per i mezzi superiori a 6 tonnellate di massa complessiva) che si somma alle parti a) e b), secondo i seguenti importi:
C
per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva tra 6,001 ed 11,5 ton, e per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 6,001 ad 11,5 ton per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva tra 11,501 e 26 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 11,501 a 26 ton
5,16 euro
7,75 euro
per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva superiore a 26 10,33 euro ton, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile oltre 26 ton
Lavoro
mo rapporto di lavoro tra il datore ed il lavoratore e può avere una durata non superiore ai 12 mesi (rispetto ai 36 mesi di quello ordinario), non prorogabili. 2) La modifica dei termini massimi di prosecuzione del rapporto lavorativo (sconfinamenti), trascorsi i quali il rapporto è trasformato a tempo indeterminato. Per i contratti di durata inferiore a 6 mesi, la prosecuzione oltre la scadenza originariamente pattuita nel contratto è consentita fino a 30
dell’impresa in cui opera il lavoratore, prima della scadenza del termine inserito nel contratto. Le modalità di comunicazione sono state fissate con il decreto del ministero del Lavoro del 10/10/2012 (su Gazzetta Ufficiale n. 251 del 26 ottobre), e rinviano alle procedure UniLAV previste nel d.m. del 30/10/2007 sulle comunicazioni obbligatorie. Con una circolare del 31/10, il ministero ha poi informato di aver aggiornato il modello unificato UniLAV, con l’inserimento di due campi nel quadro “Proroga”: si tratta della “Data
ed a 30 giorni, in presenza di particolari ragioni organizzative, individuate: - nell’avvio di una nuova attività; - nel lancio di un prodotto o di un servizio innovativo; - nell’implementazione di un rilevante cambiamento tecnologico; - nella fase supplementare di un significativo progetto di ricerca e sviluppo; - nel rinnovo o nella proroga di una commessa esistente. Per le stesse ragioni, il ministero del Lavoro può sopperire al-
Lavoro: le novità della Riforma Fornero Con le modifiche introdotte dal ministero del Lavoro è possibile stipulare contratti a tempo determinato anche in assenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo
L
a riforma del mercato del lavoro, attuata con la Legge n. 92 del 28/6/2012 (meglio nota con il termine “Riforma Fornero”), ha modificato profondamente la normativa sul mercato del lavoro, per tener conto anche delle evoluzioni registrate in materia dopo che erano trascorsi 9 anni dall’ultimo intervento complessivo attuato con la Legge Biagi (D.lgvo 276/2003). Le principali novità In particolare, le novità hanno riguardato i contratti a tempo determinato e prevedono: 1) L’introduzione del contratto a tempo determinato anche in assenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo. Questa forma contrattuale è utilizzabile soltanto per l’instaurazione del pri-
giorni, mentre per quelli di durata superiore a 6 mesi è permessa per non più di 50. 3) La modifica dell’interruzione che deve intercorrere tra un contratto a termine ed il successivo onde evitare, anche in questo caso, che si abbia un contratto a tempo indeterminato. L’interruzione ora ammonta a 60 giorni per i contratti di durata fino a 6 mesi e a 90 giorni per quelli con durata maggiore ai 6 mesi. Lo sconfinamento I chiarimenti che sono arrivati dal ministero del Lavoro hanno riguardato gli aspetti descritti ai numeri 2) e 3). In particolare, per gli sconfinamenti di cui alla lett. 2), la riforma Fornero ha previsto che vadano comunicati al Centro per l’impiego competente per la sede
Dopo 9 anni dall’ultimo intervento complessivo di riforma del mercato del lavoro è stata modificata profondamente la normativa
fine proroga/prosecuzione di fatto” e della “Prosecuzione di fatto”, nei quali il datore deve inserire la nuova scadenza del contratto a termine prima, come già detto, della scadenza originaria. Interruzione Per quanto riguarda, invece, la novità del numero 3) (allungamento dell’interruzione tra un contratto a termine ed il successivo), il ministero del Lavoro ha fornito un importante chiarimento con una circolare del 7/11. In pratica, l’art. 9, comma 1, lett. h) della riforma Fornero ha previsto che gli intervalli temporali prima indicati - almeno 60 giorni per i contratti di durata fino a 6 mesi, e 90 giorni per quelli di durata maggiore - possono essere ridotti dalla Contrattazione collettiva portandoli, rispettivamente, fino a 20
l’assenza di intervento dei contratti collettivi, dettando le condizioni per far scattare questa riduzione. Peraltro, l’intervento della contrattazione collettiva (inclusa quella territoriale ed aziendale) è stato rafforzato con l’art. 46 bis del decreto legge 83/2012; ed è a questo proposito che è intervenuto il ministero del Lavoro con la nota del 7/11, nella quale ha chiarito che la contrattazione collettiva può individuare anche ragioni organizzative diverse da quelle prima elencate nella Legge, rispetto alle quali disporre la riduzione dell’intervallo di tempo tra due contratti a termine; il potere del ministero del Lavoro di sostituirsi all’iniziativa delle parti sociali, in caso di inerzia di queste ultime protrattasi per un anno, è invece limitato alle ragioni organizzative sopra elencate. TIR155-2012 37
date presso la Direzione Territoriale del Lavoro competente (DTL) o il centro per l’impiego competente, che in attesa di chiarimenti ministeriali, potrebbe essere sia quello del luogo di lavoro che quello ove ha residenza/domicilio il lavoratore. Sempre dal 18 luglio 2012, per la restante platea di lavoratori le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, sono sospese nell’efficacia sino alla convalida effettuata presso le DTL/centro
Lavoro
di Mariangela Pagano
scrizione, il datore di lavoro, entro massimo trenta giorni, deve comunicare per scritto l’invito al lavoratore di procedere alla convalida o apporre la sottoscrizione; decorsi 7 giorni, senza che sia intervenuta la convalida o la sottoscrizione, il rapporto di lavoro si intende comunque risolto. Diversamente, sempre decorsi trenta giorni, nel caso in cui le dimissioni non siano state convalidate o confermate ed il datore di lavoro non abbia provveduto ad inviare al lavoratore l’invito a presentarsi per
Dimissioni: cosa cambia con la riforma del lavoro La riforma Fornero ha cambiato anche la procedura per la convalida delle dimissioni. Un’ulteriore novità riguarda il diritto del lavoratore a revocare entro sette giorni le dimissioni presentate
P
er contrastare il fenomeno delle “dimissioni in bianco”, che talvolta ha visto i lavoratori costretti a sottoscrivere contestualmente alla lettera di assunzione il foglio delle dimissioni, la riforma del lavoro Fornero, ha reintrodotto una procedura stringente per la convalida delle dimissioni, già prevista nel 2007 e poi abrogata. Convalida delle dimissioni La Legge 28 giugno 2012, n.92, entrata in vigore lo scorso 18 luglio 2012, ha previsto che le dimissioni, o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro della lavoratrice dal momento della gravidanza e della lavoratrice e del lavoratore sino a 3 anni di vita del bambino, abbiano efficacia solo se convali38 TIR155-2012
Se entro trenta giorni dalla data di presentazione le dimissioni non vengono convalidate o confermate si considerano prive di efficacia
per l’impiego, ovvero presso le sedi individuate dai contratti collettivi (il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione allo stato attuale non ha previsto nulla in tal senso), o in alternativa tramite la sottoscrizione di una apposita dichiarazione apposta dal lavoratore in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione obbligatoria di cessazione del rapporto di lavoro. Il ministero del Lavoro con la circolare del 18 luglio 2012, n. 18, ha chiarito che tale procedura non è richiesta nelle ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro che rientri nell’ambito di una procedura di riduzione del personale effettuata in sede sindacale o istituzionale. Nell’ipotesi in cui non si proceda alla convalida o alla sotto-
la convalida o la conferma, le dimissioni si considereranno definitivamente prive di efficacia. Revoca delle dimissioni Ulteriore novità riguarda il diritto di ripensamento del lavoratore. Entro sette giorni dall’invito del datore di lavoro a presentarsi per la convalida, infatti, il lavoratore può revo-
tuisca più dell'80% dei corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco dello stesso anno solare; c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. Si evidenzia che il riferimento agli otto mesi deve essere valutato nell’arco di un biennio.
Lavoro
care le dimissioni presentate, senza che il datore di lavoro possa opporsi a tale scelta del lavoratore. Il ministero del Lavoro, con la nota del 12 ottobre scorso, ha chiarito il momento a partire dal quale decorre, per il datore di lavoro, l’obbligo di comunicare al centro per l’impiego competente la cessazione del rapporto di lavoro entro i cinque giorni successivi, pena l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 100 a 500 euro. In caso
Partita Iva: quando è lavoro subordinato Se la collaborazione dura più di otto mesi, se il corrispettivo è superiore all’80% del reddito del lavoratore, o se dispone di una postazione fissa si considera lavoro subordinato di risoluzione consensuale o di dimissioni, i cinque giorni decorrono da quello in cui le parti intendono far decorrere giuridicamente la risoluzione del rapporto (ad es. lettera di dimissioni presentata il 1° giugno, con data di ultimo giorno di lavoro il 30 giugno; i 5 giorni decorreranno dal 1° luglio). Qualora, in fase di accertamento da parte degli organi ispettivi, emerga che la mancata convalida o conferma delle dimissioni nasconda l’esistenza di un foglio firmato in bianco dal lavoratore e quindi sveli il fenomeno delle “dimissioni in bianco”, il datore di lavoro può incorrere nella sanzione amministrativa pecuniaria da 5 mila a 30 mila euro, salvo che il fatto costituisca reato.
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mascherare il lavoro subordinato travestito da partita Iva è uno degli obiettivi della riforma Fornero. Per combattere il fenomeno, la riforma ha introdotto dei criteri presuntivi, in base ai quali le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due di tre presupposti. Vale a dire: a) che la collaborazione abbia una durata complessivamente superiore a otto mesi nell'arco dell'anno solare; b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione costi-
Quando non si applica la presunzione La presunzione non opera qualora la prestazione lavorativa presenti i seguenti criteri, che devono sussistere congiuntamente: a) sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell'esercizio concreto di attività; b) sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore a circa 19 mila euro per l’anno 2012. In alternativa a queste ipotesi, la presunzione legale che farebbe rientrare il lavoro auto-
nomo nell’alea delle collaborazioni a progetto, è esclusa qualora si riferisca a prestazioni lavorative che siano svolte nell’ambito di attività professionali per le quali è richiesta l’iscrizione a ordini professionali, albi, registri o ruoli, subordinatamente a specifici requisiti e condizioni che saranno individuati da un successivo decreto del ministero del Lavoro. Nel caso in cui il titolare di posizione Iva viene qualificato come collaboratore coordinato e continuativo, è tenuto a versare direttamente, salvo possibile rivalsa nei confronti del committente, la contribuzione alla gestione separata Inps. Tuttavia, data la mancanza e genuinità del progetto di lavoro, il suo rapporto verrà poi considerato quale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sin dalla sua data di costituzione. Applicabilità delle regole Tali nuove regole si applicano ai contratti stipulati dopo il 18 luglio 2012, data di entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro, e a decorrere dal 18 luglio 2013 per i contratti in essere alla data del 18 luglio 2012, al fine di consentire a questi ultimi gli adeguamenti necessari. In merito alla applicabilità della norma anche ai trasportatori monoveicolari, anche in assenza di uno specifico chiarimento ministeriale, vista la collocazione della norma nell’ambito della Legge Biagi, nonchè per l’esplicito riferimento nel corpo della stessa alla prestazione lavorativa svolta da soggetto titolare di un reddito da lavoro autonomo, si ritiene che tali soggetti imprenditoriali siano fuori dal campo di applicazione di tale disciplina. TIR155-2012 39
Costi
Costi minimi di sicurezza La Direzione Generale per il Trasporto stradale ha elaborato i costi di esercizio delle imprese di autotrasporto, relativi al mese di ottobre 2012
Anche per il mese di ottobre la Direzione Generale per il Trasporto stradale ha elaborato i costi di esercizio. Intanto, il mese di novembre conferma una progressiva, anche se ancora troppo modesta, discesa del prezzo medio del carburante alla pompa, come si evince chiaramente dalle rilevazioni mensili effettuate dal ministero dell’Economia. Una propensione a scendere che già nel mese di ottobre si era manifestata rispetto ai picchi raggiunti dal gasolio per autotrazione nel precedente mese di settembre. A favorire questa riduzione contribuiscono due voci: il costo industriale, che rispetto al mese di ottobre cala di circa 27 euro ogni mille litri e, conseguentemente, l’Iva che passa da 302,98 euro ogni mille litri di ottobre a 297,27 euro registrati a novembre. Poca cosa si dirà, ma è già un dato significativo che non vi siano Le nuove tabelle integrali
stati ulteriori aumenti nel corso degli ultimi due mesi, dopo un settembre che non lasciava presagire niente di buono e lo sfondamento di quota 1,80 pareva ormai cosa fatta. Il calo del costo alla pompa, che passa dai 1.764,22 euro di settembre ai 1.745,65 di ottobre, per arrivare, infine, ai 1.712,85 euro per mille litri di carburante acquistato che si registrano a novembre, come è ormai noto a tutti, trova riscontro anche nelle tabelle dei costi di esercizio che, proprio per attutire gli effetti generati dalle variazioni di costo del carburante, ogni mese vengono aggiornate. Il 19 novembre scorso il Direttore generale del trasporto stradale e dell’intermodalità del ministero dei Trasporti ha reso pubbliche le tabelle dei costi di esercizio rielaborate sulla base del costo del gasolio del mese di ottobre e, da una attenta analisi delle stesse, si evince che, ad esempio, per quanto riguarda il veicolo generico di massa complessiva superiore alle 26 ton. (autoarticolato), a fronte di un calo di 18,57 euro ogni mille litri di gasolio acquistato, nel mese di ottobre rispetto al precedente mese di settembre il costo di esercizio al km subisce un decremento - nella fascia oltre i 500 Km - di 0,05 euro.
Per quanto riguarda, invece, l’aggiornamento delle altre voci di costo prese in considerazione, come abbiamo già più volte ricordato, la normativa vigente prevede che tale verifica venga effettuata due volte all’anno: al 15 di giugno e al 15 di dicembre. Nello scorso mese di giugno, della revisione dei costi si fece carico l’Osservatorio, in quanto, a quella data, tale organismo della Consulta era ancora nel pieno dei suoi poteri. Con la soppressione della Consulta e, di conseguenza, dell’Osservatorio, tale incombenza, il prossimo 15 di dicembre, sarà a carico del ministero dei Trasporti che dovrà provvedervi attraverso i propri uffici. Fra le più importanti voci di costo che incidono in maniera rilevante sui costi di esercizio è, senza ombra di dubbio, da annoverare il costo del lavoro. A questo proposito può essere utile rammentare che proprio in questi giorni sono programmati una serie di incontri fra le Associazioni datoriali e il sindacato dei lavoratori per definire il rinnovo del CCNL. A questo rinnovo difficilmente si arriverà prima del 15 di dicembre prossimo, per cui gli eventuali maggiori oneri che ne deriveranno per le imprese troveranno riscontro sui costi
fino a 3,5 t. km costo km incidenza carburante %
da 7,5 a 11,5 t.
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,621 23,232
di esercizio, presumibilmente, solo a partire dal mese di giugno 2013 quando si provvederà alla ulteriore revisione. Per quanto riguarda gli altri costi l’Osservatorio a suo tempo aveva realizzato, come peraltro prevede la legge, un’indagine conoscitiva ad ampio spettro avvalendosi anche del supporto del Comitato scientifico della Consulta. Ora occorrerà fare altrettanto e verificare se e quali scostamenti vi sono stati nel semestre 15 giugno/15 dicembre ed eventualmente trasporli nelle tabelle di calcolo. Il prossimo 15 dicembre i funzionari del ministero si troveranno ad affrontare per la prima volta questa tematica si dovrà verificare se la metodologia di calcolo che l’Osservatorio a suo tempo ha adottato verrà confermata, come è avvenuto per la metodologia di revisione mensile legata alle variazioni di prezzo del gasolio, oppure se vi saranno variazioni tali da incidere sulla struttura stessa dei costi. Quelle che seguono sono una sintesi delle tabelle approvate dalla Direzione Generale per il Trasporto Stradale. Le tabelle originali possono essere scaricate dal sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti o, sul tablet, grazie al Qrcode a sinistra.
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,670 21,516
0,752 19,170
0,841 17,151
1,021 14,117
costo km incidenza carburante %
0,918 24,342
1,057 21,148
1,161 19,246
1,386 16,124
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,561 0,640 incidenza carburante 25,718 22,525
0,702 20,535
0,761 18,954
0,931 15,481
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,757 0,818 incidenza carburante 29,519 27,318
0,937 23,857
1,031 21,672
1,236 18,081
da 3,5 a 7,5 t. km costo km incidenza carburante %
da 11,5 a 26 t.
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,833 24,727
0,963 21,399
1,042 19,770
1,251 16,463
costo km incidenza carburante %
1,085 25,176
1,229 22,227
1,337 20,431
1,600 17,071
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,676 0,743 incidenza carburante 7,393 5,383
0,863 3,478
0,932 2,146
1,111 0,900
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,889 0,955 incidenza carburante 30,730 28,603
1,089 25,085
1,187 23,013
1,430 19,101
40 TIR155-2012
0,756 27,237
0,847 26,382
1,009 27,075
Costi di sicurezza ottobre 2012
Il costo chilometrico è dato dalla somma di voci quali: costo di acquisto del veicolo, manutenzioni, costo km del lavoro, costo km delle assicurazioni, costo km di pneumatici, pedaggi, costo km del carburante, costi di organizzazione.
superiore a 26 t. Collettame e messaggerie
superiore a 26 t. km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
1,344 30,472
1,656 24,732
1,817 22,551
1,945 21,065
costo km incidenza carburante %
1,258 32,555
1,406 29,129
1,518 26,993
1,793 22,850
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,116 1,194 incidenza carburante 36,719 34,298
1,466 27,936
1,617 25,341
1,735 23,615
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,046 1,118 incidenza carburante 39,178 36,630
1,256 32,607
1,348 30,398
1,593 25,719
costo km incidenza carburante %
1,256 32,625
superiore a 26 t. Trasporto in ATP
superiore a 26 t. Trasporto cisternato adr km
1,176 34,845
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,384 29,611
1,560 26,267
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,234 1,390 incidenza carburante 33,212 29,481
1,739 23,552
1,549 26,440
1,903 21,524
1,703 24,051
2,050 19,984
1,830 22,386
costo km incidenza carburante %
1,444 28,374
1,601 25,582
1,707 24,000
1,814 22,582
2,095 19,559
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,284 1,421 incidenza carburante 31,910 28,822
1,517 27,007
1,614 25,380
1,835 22,331
superiore a 26 t. Cisterna trasporto petroliferi superiore a 26 t. Trasporto cisternato alimentare km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,394 29,398
1,565 26,183
1,739 23,552
1,908 21,467
2,310 17,738
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,244 1,395 incidenza carburante 32,945 29,375
1,549 26,440
1,708 23,980
2,090 19,605
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,519 0,270
1,704 0,240
1,816 0,226
2,218 0,185
2,552 0,161
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,349 1,514 incidenza carburante 0,304 0,271
1,616 0,253
1,998 0,205
2,282 0,180
superiore a 26 t. Cassone ribaltabile superiore a 26 t. Trasporto mangimi in cisterna km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,337 30,643
1,501 27,296
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,187 1,331 incidenza carburante 34,515 30,783
1,651 24,818
1,461 28,046
1,787 22,927
1,587 25,817
2,232 18,354
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,309 31,306
1,502 27,271
1,565 26,173
1,810 22,636
2,433 16,840
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,159 1,342 incidenza carburante 35,359 30,522
1,395 29,362
1,620 25,292
2,163 18,942
1,982 20,668
superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio1 km
superiore a 26 t. Leganti idraulici sfusi in cisterna km costo km incidenza carburante %
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,347 30,415
1,511 27,115
1,661 24,669
1,797 22,799
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante
1,471 27,856
1,597 25,655
2,242 18,272
1,992 20,565
1,109 36,936
1,182 34,665
1,387 29,539
1,640 24,982
1) che rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente
superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio Adr 2 km
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,197 1,341 incidenza carburante 34,227 30,553
1,088 37,658
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km
0,941
1,003
1,104
1,286
1,510
incidenza carburante
43,549
40,838
37,099
31,848
27,130
2) che non rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente
TIR155-2012 41
In viaggio con...
di Angela Iantosca
perso o ai parenti”. State continuando a registrare ottimi risultati: da cosa dipende? “La gente è sempre più interessata all’informazione e ai programmi che su questa si basano, sia che si tratti di politica sia di cronaca, soprattutto se la cronaca viene trattata in maniera seria, senza spettacolarizzazione…”.
conciliare il lavoro di madre con quello così impegnativo di giornalista? “Sarebbe peggio fare altro…”. Come è cambiata la sua visione del mondo da quando conduce questa trasmissione? “Le storie di cui ci occupiamo ci danno uno spaccato di vita
Con quali mezzi ama spostarsi? “Prima di tutto il treno, poi per spostamenti brevi scelgo il motorino e la bici. Ma adoro "viaggiare" con i pattini... sul ghiaccio”. Ha mai sognato da bambina di guidare un camion? “Un camion no, ma il mio so-
Cosa evitate nella scelta dei temi da approfondire e nell'approccio ad essi?
Il camion: un mestiere che richiede sacrificio Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”, un programma che da anni si occupa di casi irrisolti
Per Federica Sciarelli, che da anni conduce il programma “Chi l’ha visto?”, sarebbe utile se anche in Italia, come negli Stati Uniti, si potessero affiggere sui camion le foto delle persone scomparse
C
’era una volta la trasmissione che cercava solo di riportare a casa persone scomparse. Oggi “Chi l’ha visto?” è un programma di inchiesta a tutti gli effetti: si occupa di misteri, casi irrisolti e, spesso, lavora in collaborazione con le Forze dell’ordine. Alla guida la giornalista Federica Sciarelli. Cosa le sta insegnando questa esperienza televisiva? “Siamo alla nona edizione da me condotta e questo lavoro mi avvicina sempre di più alla grande umanità delle persone: ho scoperto il senso civico e la voglia di aiutare che hanno i nostri telespettatori, persone che intervengono - e non solo quando siamo in diretta - telefonando per dare una mano a chi si è 42 TIR155-2012
“Evitiamo accuratamente i casi di chi ha scelto in piena consapevolezza di andar via: non ci occupiamo dei casi di scomparsa volontaria, salvo quando c’è preoccupazione da parte dei familiari”. Vorrebbe mai cambiare genere? “Se dovessi cambiare, tornerei al giornalismo politico”. Cosa la spinge ad andare avanti? “La rabbia e il dolore delle famiglie che si rivolgono a noi, chiedendo aiuto”. Ha mai subìto pressioni? “Ovviamente sì, ma quando arrivano… diamo ancora più battaglia!”. Quanta energia ci vuole a
che spesso non arriva sulle pagine dei giornali ed è una realtà che diversamente non vedremmo mai”. Quali sono le domande che la fa la gente quando, per esempio, la incontra in un Autogrill? “Mi chiedono che fine hanno fatto Denise Pipitone e Angela Celentano. Mi chiedono di Roberta Ragusa. Mi chiedono notizie sui nostri scomparsi”. Per le vostre inchieste attraversate l’Italia: lei che rapporto ha con il viaggio? “Ho sempre sognato di viaggiare, sin da bambina e oggi, quando posso, compatibilmente con i miei impegni di lavoro, per le mie vacanze parto sempre per un breve o lungo viaggio”.
gno da bambina era di guidare un camper. E anche oggi il mio sogno è la "casa viaggiante"…”. Quali considerazioni ha fatto in merito alle condizioni di lavoro dei camionisti? “Credo che le condizioni di vita di chi fa questo lavoro siano difficili: è certamente un mestiere che richiede molti sacrifici. Sono solidale con loro”. In alcuni Paesi i camionisti si mettono a disposizione nella ricerca delle persone scomparse. Che ne pensa? “È vero, accade in America, dove i camionisti affiggono sui loro mezzi le foto delle persone scomparse: sarebbe bello e utile se si potesse fare anche in Italia”.