LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
I COSTI MINIM
Il Tar rinvia ropea alla Corte eu
3 RISORSE 201
ono Ecco come s i d ripartiti i fon
· n.159 Aprile 2013
IONI MANIFESTAZ
Bentornato Transpotec
Rimettiamo i trasporti al centro della politica DCOOS6423 S/CONV/144/2012
RIPARTONO I LAVORI DEL PARLAMENTO. POCHI GLI ELETTI PROVENIENTI DAL SETTORE, MOLTI I DEPUTATI E SENATORI CON ESPERIENZE POLITICHE O AMMINISTRATIVE LEGATE AI TRASPORTI
PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
I COSTI MINIM
Il Tar rinvia ea alla Corte europ
DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ANNO XIII N° 159 - Aprile 2013 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Stefania Cippitelli, Mauro Concezzi, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it
REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it
GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Federico Cabassi, Andrea Giuli, Michele Latorre, Mariangela Pagano, Ferdinando Tagliabue CHIUSO IN REDAZIONE IL 3.4.2013 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale PUBBLICITÀ AGB Arti Grafiche Boccia S.p.A. Via Tevere 44 – Roma Tel. +39 06.68801898 adv@rivistatir.it Concessionaria Automotive Editoriale C&C Locate di Triluzi (Milano) Tel 0290481134 servizio clienti@editorialecec.it
· n.159 Aprile 2013
a sentenza del Tar sui costi di sicurezza, lo sblocco dei fondi per il settore, gli incontri in Europa sul cabotaggio, la rinascita del Sistri: mai come in queste ultime settimane il dibattito legato al settore dell’autotrasporto è stato così vivo, con lo sblocco di interventi Rimettiamo i trasporti ormai fermi da tempo: la vicenda al centro della politica dei costi minimi di sicurezza rimandati alla Corte di Giustizia Europea, o gli altrettanto attesi decreti sui fondi per il settore (investimenti, formazione e pedaggi). A tutto questo, come se il piatto non fosse già abbastanza sostanzioso, si sono aggiunte due notizie per l’autotrasporto italiano che avranno ripercussioni importanti nel medio futuro. RISORSE 2013
Ecco come sono ripartiti i fondi
ONI MANIFESTAZI
Bentornato Transpotec
RIPARTONO I LAVORI DEL PARLAMENTO. POCHI GLI ELETTI PROVENIENTI DAL SETTORE, MOLTI I DEPUTATI E SENATORI CON ESPERIENZE POLITICHE O AMMINISTRATIVE LEGATE AI TRASPORTI
Dialogo costante per il settore La prima è il temporaneo stop al cabotaggio voluto dall’Europa, grazie anche all’importante presa di posizione del Governo italiano. Tra l’altro sulla vicenda del cabotaggio e sulle sue ripercussioni all’interno dei singoli Paesi dobbiamo registrare una sostanziale presa di coscienza in Europa: una consapevolezza avallata anche dalla nascita di gruppi anti-cabotaggio su internet (e in Italia abbiamo di recente imparato quanto possa essere dirompente ed efficace questa nuova forma di legame di rete). L’altra notizia, che ha già scatenato le proteste di alcune associazioni di categoria, è la rinascita del Sistri, strumento che ci ha ormai abituato a nemesi improvvise, questa volta prudentemente riservato solo ad un ridotto numero di imprese di autotrasporto. Insomma, chi si attendeva una brusca accelerata sulle vicende dell’autotrasporto subito dopo le elezioni politiche non è stato deluso. Sì perché non dobbiamo dimenticare che sopra tutto questo, sopra il nostro settore - così importante per l’economia - e le vite di cittadini ed imprese, c’è in questo momento un dibattito politico fondamentale per il futuro del Paese: l’insediamento del nuovo Parlamento, le prime prove per la nascita del nuovo Governo, la nomina del nuovo Capo dello Stato. Per questo abbiamo deciso di dedicare il nostro “paginone” centrale alla composizione delle nuove Camere, alla ricerca di interlocutori con cui (continuare a) parlare di trasporti. Massimo De Donato
REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
Vuoi sfogliare Tir dal tuo smartphone o dal tablet? Collegati al nostro archivio utilizzando il Qrcode oppure digita http://issuu.com/albo-autotrasporto
TIR159-2013 3
In copertina: l’Iveco Stralis
Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
L
LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
Sommario n. 159 - aprile 2013
L’autotrasporto tra costi minimi e risorse
12
Il Tar del Lazio ha rinviato i costi della sicurezza alla Corte di Giustizia europea; nel frattempo sono stati firmati i decreti sulla ripartizione dei 400 milioni di euro per il settore. Il parere delle principali associazioni di categoria di Lucia Angeloni
Piacenza esporta la logistica
20
La città al confine tra Emilia e Lombardia vanta una lunga tradizione nell'autotrasporto che ha saputo evolversi nella fornitura di servizi logistici integrati, ospitando le piattaforme d'importanti multinazionali. di Michele Latorre
Con chi parliamo di Trasporti?
21
Nel nuovo Parlamento siedono pochi eletti che si occupano professionalmente di trasporti, ma molti deputati e senatori hanno seguito in passato questo settore per motivi politici o amministrativi. Ecco chi sono
Un sistema integrato di trasporti in Italia
26
Nel corso di una tavola rotonda nell’ambito del Transpotec, i rappresentanti del settore hanno chiesto maggior attenzione all’autotrasporto e alla logistica, investimenti in infrastrutture e un sistema integrato italiano. di Lucia Angeloni
Bentornato Transpotec
28
Dopo cinque anni, Transpotec 2013 è tornato alla sua sede originaria a Verona. Presenti non solo i costruttori di veicoli ma anche quelli di rimorchi e semirimorchi, carrozzieri e componentisti. di Ferdinando Tagliabue
Tecnologia per risparmiare
30
Per monitorare la pressione degli pneumatici, Pirelli ha messo a punto il Cyber Fleet che, attraverso il monitoraggio telematico della pressione e della temperatura, assicura alle flotte notevoli risparmi. di Ferdinando Tagliabue
La stella della distribuzione
31
Mercedes-Benz ha svelato il nuovo Atego Euro6, con una cabina completamente ridisegnata, nuovi motori BlueEfficiency Power e una grande variabilità di impiego
Rubriche Editoriale Albo Lettere Scadenze e divieti Europa
3 6 8 9 10
Fisco Lavoro Normative Costi di sicurezza Solidarietà
32 34 36 40 42
TIR159-2013 5
Albo
Costi minimi e risorse: primavera dell’autotrasporto Il Tar del Lazio ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la decisione sull’art. 83 bis, che nel frattempo resta in vigore, mentre il Governo ha firmato il decreto interministeriale di riparto delle risorse
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Francesco Del Boca
riva dalla direttiva pedaggi, firmata dal ministro negli ultimi giorni del mese, che, contrariamente agli accordi presi dal ministero con tutte le associazioni di categoria, azzera i rimborsi degli Euro 2 ma penalizza rispetto al passato i mezzi Euro 3, che rappresentano oltre il 50% del parco mezzi circolanti. A questo proposito vale la pena ricordare che gli Euro 3 sono mezzi relativamente recenti e, visto il momento di grande difficoltà del mercato trasportistico e dell’intera economia italiana, sono veramente pochi coloro che possono permettersi di investire nel ricambio dei mezzi pesanti, sia per i costi proibitivi sia per la difficoltà delle aziende di trasporto a reperire denaro dal sistema bancario e creditizio.
N
ello scorso mese di marzo sono arrivate buone notizie per il mondo dell’autotrasporto. Innanzitutto il Governo, confermando le attese del settore, ha firmato il decreto interministeriale di riparto delle risorse per l’autotrasporto che anche per il 2013 sarà di 400 milioni di euro suddivisi tra la riduzione dei premi Inail, del servizio sanitario nazionale sulle assicurazioni, delle spese non documentabili degli imprenditori mono-veicolari, i rimborsi dei pedaggi autostradali e somme più contenute a favore della formazione e degli investimenti. Tutto bene, anche se dai resoconti pubblici del ministero del Tesoro le somme spese per le spese non documentabili e S.S.N.N. non ammontano a 135 milioni bensì a 80. Direttiva pedaggi Ma la vera brutta sorpresa ar-
6
TIR159-2013
Costi minimi Molte novità anche riguardo alla telenovela concernente l’art. 83 bis. Il Tar del Lazio, il 15 marzo scorso, ha emesso un provvedimento che rinvia alla Corte di Giustizia europea – ai sensi dell’art. 267 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che ha per oggetto l’interpretazione delle norme del Trattato in materia di libertà di concorrenza e di libera circolazione delle imprese – il compito di pronunciarsi sulla compatibilità di queste norme con il regime di fissazione dei costi minimi di esercizio nel settore dell’autotrasporto, stabiliti dall’Osservatorio dei costi istituito all’interno della Consulta Nazionale della Logistica e dell’Autotrasporto. Con riferimento sempre all’art. 83 bis il Tribunale di Lucca, nell’am-
bito di una causa di opposizione al decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo emesso in forza del comma 9 dell’art. 9 bis, ha disposto, in accoglimento dell’istanza di parte opponente, la remissione degli atti alla Corte Costituzionale per verificare eventuali ipotesi di illegittimità costituzionale (vedi approfondimento a pag. 36). Premesso che, nell’attuale contesto normativo italiano in materia di autotrasporto la disposizione di cui all’art. 83 bis è pienamente in vigore, nonostante gli intervenuti rinvii alla Corte di Giustizia europea e alla Corte Costituzionale, ritengo che il Tar del Lazio sia stato influenzato dal ricorso inopportuno del Garante e abbia preferito fare come Ponzio Pilato, lasciando alla Corte di Giustizia europea il compito di pronunciarsi su tale argomento. A tal proposito, vale la pena ricordare che tale Corte si è già più volte pronunziata in passato, con riferimento alle tariffe a forcella, riconoscendo agli Stati membri il diritto di decidere, secondo le problematiche nazionali, l’opportunità o meno di introdurre norme che istituiscano tariffe minime obbligatorie e, in questo caso specifico, è necessario ricordare che stiamo parlando di costi minimi della sicurezza sociale e stradale che favoriscono la concorrenza leale e la difesa della vita delle persone. Il costo del trasporto incide in misura marginale sul costo del prodotto ma in maniera determinate sulla qualità della vita di tutti i cittadini italiani.
Una sosta sicura per le imprese di autotrasporto Negli ultimi anni il Comitato Centrale ha dato grande importanza alla realizzazione di aree destinate agli autotrasportatori e 14 sono già operative. Alcuni degli standard richiesti per realizzare le nuove aree
I
l Comitato Centrale Albo Autotrasportatori ha posto in grande rilievo, negli ultimi anni, l’attivazione della costruzione di aree di servizio attrezzate per veicoli pesanti sul territorio italiano ai fini della sicurezza. Un progetto posto in essere mediante un’operazione di cofinanziamento per la realizzazione delle aree di sosta dedicate, sia sui tracciati autostradali, sia sulla viabilità statale e principale a più elevata percorrenza. L’iniziativa del Comitato Centrale risale al 2001 e si basa sull’utilizzo di fondi espressamente destinati dalla legge alla tutela della sicurezza della circolazione stradale e dell'ambiente (Legge 40/1999 e successivamente la Legge 229/2000 e 448/2001). Attualmente, risultano finanziate 21 aree di sosta, di cui 14 già ultimate e operative, mentre le rimanenti sono in fase di realizzazione sotto il costante controllo del Comitato. La specifica tabella contenente la lista delle aree di sosta cofinanziate dal Comitato, la loro localizzazione e la situazione ad oggi è pubblicata sul sito dell’albo www.alboautotrasporto.it Le nuove aree Per una corretta individuazione di nuove aree, il Comitato Centrale ha selezionato le zone del Paese in cui mancano adeguate strutture al servizio degli autotrasportatori e, in relazione alle direttrici prioritarie dei flussi di traffico, ha definito le zone candidabili ad accoglierle. É stata quindi attivata una specifica gara - il cui iter è in
via di svolgimento - contenente una scheda tecnica, sulla base della quale le aree realizzate o in fase di realizzazione devono rispondere ad una serie di caratteristiche strutturali (ubicazione, ricettività, modalità di accesso, sicurezza ecc.) e di servizi offerti al mezzo e alla persona, che rispecchiano le cinque categorie di aree di parcheggio sicure per automezzi pesanti, elaborati e attualmente rivisitati (Proposta di Risoluzione del Consiglio sulla prevenzione e il contrasto della criminalità e danni del trasporto di merci su strada e sulla creazione di parcheggi sicuri per gli automezzi pesanti il 16 maggio 2012). Le aree destinate alla sosta dei veicoli devono comprendere sostanzialmente un determinato numero, tipologia di stalli (ADR e ATP) e consistenza dei servizi complementari offerti all’autotrasportatore (area attrezzata per la manutenzione autogestita del veicolo ed un fabbricato per servizi completi di ristorazione e mini albergo), allo scopo di migliorare il livello di sicurezza, nonché di fornire agli autotrasportatori un adeguato supporto alla programmazione del servizio. La costruzione di aree di sosta attrezzate per i veicoli pesanti sulla rete autostradale, o comunque su assi viari di particolare rilevanza, costituisce quindi per gli operatori dell'autotrasporto un elemento di grande utilità nell’esercizio del loro lavoro. Gli standard adottati Di seguito alcuni degli stan-
dard richiesti per la realizzazione delle aree, che prevedono ad esempio che l’area destinata alla sosta dei veicoli sia recintata e vigilata, e dotata di impianto di illuminazione tale da garantire, nelle ore notturne, buone condizioni di visibilità, agibilità e sicurezza. Inoltre, l’area destinata alla sosta dei veicoli deve comprendere un numero di stalli indicativamente non inferiore a 50, capaci ciascuno di ospitare un autoarticolato e almeno il 10% degli stalli deve essere dedicato alla sosta dei veicoli che trasportano merci pericolose e allocati in una zona dell’area particolarmente protetta. Nel progetto dovrà poi essere prevista una zona attrezzata per la manutenzione autogestita del veicolo e un “fabbricato servizi” ad uno o più piani, o rea-
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gabriella Gamba
lizzato tramite moduli tra loro collegati, che ospiti una zona di ristorazione, un mini albergo o foresteria; servizi igienici, docce, lavanderia a gettone; locali a servizio dell’utenza, come saletta telefoni, fax, posta elettronica. A conclusione della gara saranno cofinanziate almeno 3 aree di sosta per un importo complessivo pari a due milioni di euro. TIR159-2013 7
domande&risposte
LETTERE AL DIRETTORE Invia le tue domande via mail: redazione@rivistatir.it via posta: TIR, Via Tevere 44 00198 Roma
Tachigrafo digitale Qual è la data ultima entro la quale gli automezzi dotati di cronotachigrafo analogico con il disco cartaceo dovranno passare obbligatoriamente a quello digitale? Giuseppe lascaro Il Parlamento europeo con risoluzione legislativa del 3 luglio 2012 ha approvato la modifica del Regolamento CE n. 3821/85 disponendo che entro il 2020 tutti i veicoli non esentati dovranno essere dotati del nuovo tachigrafo. Fino a quella data resta, pertanto, in vigore la precedente disciplina in base alla quale l’obbligo di montaggio del tachigrafo digitale vale limitatamente ai veicoli immatricolati dal primo maggio 2006 in poi.
Contratto rumeno Siamo una ditta artigiana di autotrasporti conto terzi. A dicembre 2012 abbiamo licenziato per crisi 2 autisti a tempo indeterminato e ora la nostra situazione è 4 soci lavoratori e 1 autista "a chiamata". Possiamo richiedere l'intervento di un'agenzia di lavoro interinale tramite la quale farci fornire autisti assunti da loro con contratto rumeno? Sanlorenzo Trasporti S.n.c Da quanto si ricava dalla lettura del D.Lgs 276/2003 (il co8
TIR159-2013
siddetto decreto Biagi), il divieto di ricorso a personale somministrato in aziende in crisi deve ritenersi applicabile solo presso datori di lavoro che abbiano un organico superiore alle 15 unità. Per altro verso, se è vero che il D.Lgs n.72/2000 (e successive modificazioni), attuativo della direttiva 97/91/CE, ha consentito alle imprese di somministrazione stabilite in uno Stato membro dell’Ue (in questo caso, Romania) di operare nel nostro paese senza il rilascio di alcuna preventiva autorizzazione, è, però, altrettanto vero che l’articolo 3 del medesimo testo di legge ha disposto l’applicazione ai lavoratori somministrati, durante il periodo di distacco In Italia, delle medesime condizioni di lavoro previste dalle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative applicabili ai lavoratori assunti con contratto italiano, nonché dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori. Si può, quindi, osservare che molti importanti aspetti del rapporto di lavoro del dipendente somministrato dalla società estera, ferma restando l’applicazione del diritto nazionale scelto dalle parti, restano in ogni caso regolati dal diritto italiano. In particolare, si applica la legge italiana in aspetti essenziali del rapporto quali la contrattazione collettiva nazionale per quanto riguarda le tabelle retributive.
CQC sotto 35 Quintali Sono possessore di patente C dal 1978 e mi occupo di trasporto merci conto terzi dal 1985. Mi sono recato presso una scuola guida per richiedere la patente ag-
giuntiva (CQC) e con mia grande sorpresa ho saputo che non ho diritto a ricevere la patente in questione perché il mezzo che utilizzo attualmente non è superiore ai 35 Quintali. Andrea Pagni Il testo dell’art. 14 del D.Lgs 286/05, in effetti, stabilisce un nesso di strumentalità imprescindibile tra la conduzione professionale di veicoli adibiti al trasporto di persone e di merci per i quali è richiesta la patente delle categorie C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E e DE (ossia tutti quelli oltre le 3,5 Ton di massa totale a pieno carico) ed il rilascio della carta di qualificazione del conducente. Di conseguenza, se si guidano per lavoro veicoli per i quali è sufficiente la ordinaria patente B, non si fa luogo al rilascio della CQC anche se il richiedente per ipotesi è titolare di patente di categoria superiore.
Gestore trasporti e cassa integrazione La mia azienda si trova attualmente in stato di crisi ed intende porre il personale in cassa integrazione. La mia posizione di Gestore trasporti è compatibile con questo strumento nel caso l’azienda volesse comunque continuare ad operare sul mercato? Massimo D'Asta La cassa integrazione guadagni straordinaria (a zero ore o ad orario ridotto) è incompatibile con l’incarico di gestore (ossia del preposto, secondo la vecchia normativa nazionale ante Reg. CE 1071/2009) assegnato al lavoratore dipendente, in quanto tale funzione pre-
suppone necessariamente la direzione effettiva e continuativa dell’impresa (art. 2 lett. f. Reg. Cit) che, invece, verrebbe meno per effetto della sospensione o riduzione del lavoro collegata alla fruizione della prestazione previdenziale.
Licenza internazionale Sono un padroncino con licenza limitata a 115 Quintali nazionale. Vorrei sapere in che modo posso ottenere una licenza internazionale. Giorgio Tubertini Con circolare del 28 maggio 2012, n. 3, la Direzione Generale per il trasporto stradale ha chiarito che, a partire dal 4.6.2012 (e cioè decorso il periodo di transizione dalla vecchia alla nuova disciplina sull’accesso alla professione) tutte le imprese di trasporto che presentano domanda per l’ottenimento della licenza comunitaria - sia come primo rilascio, sia come rinnovo o variazione - devono essere in regola con tutti e quattro i requisiti prescritti dalla normativa ossia: onorabilità, idoneità professionale, capacità finanziaria e stabilimento in Italia. La dimostrazione dell’idoneità professionale può essere soddisfatta dall’impresa richiedente con la presentazione di copia della domanda di rilascio di attestato valido per l’internazionale, fatta da soggetto che può vantare esperienza decennale.
La risposta a questi quesiti è a cura dellʼAvvocato Natale Callipari, consulente giuridico del Comitato Centrale dellʼAlbo degli Autotrasportatori.
aprile/maggio2013 8-22 LUN 1 aprile MAR 2 8-14 MER 3 GIO 4 VEN 5 SAB 6 DOM 7 LUN 8 MAR 9 MER 10 GIO 11 VEN 12 SAB 13 DOM 14 LUN 15 MAR 16 MER 17 GIO 18 VEN 19 SAB 20 DOM 21 LUN 22 MAR 23 MER 24 GIO 25 VEN 26 SAB 27 DOM 28 LUN 29 MAR 30
Scadenze e divieti
BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di febbraio.
8-22
8-22
8-22
8-22
8-22
IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente. Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF ritenute d'acconto, dell'IVA e contributi relativi al mese precedente.
MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di marzo o del 1° trimestre. BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di marzo o del 1°trimestre. IVA Presentazione in via telematica della conunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA per l'anno 2012 (elenco clienti e fornitori) Domanda di rimborso infrannuale relativa al1° trimestre. MUD Invio telematico, da parte delle imprese che producono (o gestiscono) rifiuti pericolosi e/o speciali, del Mud, relativo al 2011, alla Camera di Commercio.
MER 1 GIO 2 VEN 3 SAB 4 DOM 5 LUN 6 MAR 7 MER 8 GIO 9 VEN 10 SAB 11 DOM 12 LUN 13 MAR 14 MER 15 GIO 16 VEN 17 SAB 18 DOM 19 LUN 20 MAR 21 MER 22 GIO 23 VEN 24 SAB 25 DOM 26 LUN 27 MAR 28 MER 29 GIO 30 VEN 31
8-22
maggio
8-22
8-22
8-22
8-22
IVA Invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d'intento ricevute nel mese precedente o del 1° trimestre. Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente o al 1° trimestre. IRPEF ritenute d'acconto, dell'IVA e dei contributi relativi al mese precedente o al 1°trimestre. Per i contribuenti trimestrali, l'IVA dev'essere maggiorata dell'1%. INPS Pagamento della prima rata 2013 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani. INAIL Autoliquidazione Pagamento rata.
MODELLI INTRA Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di aprile. BLACK-LIST Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate con paesi Black List nel mese di aprile.
I NUOVI DIVIETI DI CIRCOLAZIONE IN AUSTRIA Il ministero austriaco per il traffico ha annunciato i divieti di circolazione integrativi per i mezzi pesanti, che si aggiungono a quelli festivi, notturni e del fine settimana previsti per il 2013. I veicoli diretti in Italia non potranno circolare lungo le autostrade A/12 Inntalautobahn e A/13 Brennerautobahn il: 25 aprile dalle 10 alle 22; 9 agosto dalle 16 alle 23; 21 dicembre dalle 10 alle 15; Questi veicoli non potranno circolare
sull’A/12 e sull’A/13 nemmeno tutti i sabato dal 6 al 27 luglio e dal 10 al 31 agosto dalle 9 alle 15; 2 agosto dalle 18 alle 24 3 agosto da mezzanotte alle 15. Per quanto riguarda i mezzi diretti in Germania, il divieto vale il 3 ottobre da mezzanotte alle 22. Un altro gruppo di divieti integrativi riguarda i sabato. In questo giorno, non si potrà circolare in entrambi i sensi di marcia dal 6 luglio al 31 agosto
dalle 8 alle 15 sulle seguenti strade: B 178 Loferer Strasse, da Lofer fino a Wörgl (Tirolo); dal chilometro 4,5 della B 320 Ennstalstrasse; sull’intero tratto della B 177 Seefelder Strasse; B 179 Fernpass Strasse, da Nassereith a Biberwier (Tirolo) e sull’intero tratto della B 181 Achensee Strasse. Sempre il sabato, dal 29 giugno al 31 agosto sarà vietato circolare in entrambi i sensi di marcia dalle 8 alle 15 lungo l’autostrada A/4 Ostautobahn, dallo svincolo di
Schwechat, nella zona di Vienna, fino al confine con l’Ungheria di Nickelsdorf. Fanno eccezione i trasporti carico-scarico nei distretti di Neusiedl am See, Eisenstadt, Eisenstadtcircondario, Rust, Mattersburg, Bruck an der Leitha, Gänsendorf e Viennacircondario. Dai divieti sono esclusi i trasporti di medicinali, stampa periodica, animali vivi, trasporti combinati, che rientrano nelle deroghe previste dal calendario austriaco, e i mezzi diretti in Italia o in Germania.
TIR159-2013 9
Europa
di Andrea Giuli
L
a Commissione europea ha pubblicato le nuove “Linee guida sugli incentivi finanziari per promuovere veicoli efficienti sul piano energetico”. In sostanza, si parla di mezzi a basse emissioni di anidride carbonica (CO2). Le Linee guida si applicano a tutti i tipi di veicoli, compresi autocarri e furgoni, e riguardano ogni tipo di incentivo (sovvenzioni a fondo perduto, prestiti, sgravi fiscali). I principi da rispettare La Commissione europea ha stabilito dei principi che devo-
Ue: linee guida sugli incentivi per veicoli “green”
Serrachiani: interrogazione sul distacco dei lavoratori L’Eurodeputato Debora Serracchiani ha presentato alla Commissione europea un’interrogazione sul problema dell’uso distorto del distacco dei lavoratori, ammesso dalla Direttiva 96/71/CE, che consente al personale dei Paesi con minore costo del lavoro di operare in tutto il territorio comunitario. L’onorevole evidenzia all’Esecutivo Ue sia il fenomeno della crescente “legalizzazione” del dumping sociale che le ricadute negative sul mercato occupazionale dell’Italia, con pagamento di contributi a livello dei Paesi distaccanti (spesso dell’Est), e ricorso massiccio ad agenzie interinali in loco. L’interrogazione domanda se attraverso il rafforzamento della cooperazione transnazionale, il miglioramento della conoscenza dei vari organismi nazionali di controllo e lo scambio di informazioni a livello europeo non si possa almeno alleviare il problema del dumping sociale. Il tema è molto caldo, al punto che la Commissione, dopo molte spinte sia da istanze politiche sia da parte dei portatori di interessi europei (datoriali e sindacali), lo ha messo al centro delle discussioni sulle possibili aperture/liberalizzazioni (Bruxelles dice “revisione”) del mercato comunitario dell’autotrasporto.
Intanto in Italia, dal 14 marzo, sono operative le sovvenzioni per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Per quanto riguarda l’autotrasporto, l’incentivo è rivolto ai veicoli fino a 3,5 Ton no essere rispettati dagli Stati membri per non violare le disposizioni del trattato dell’Unione europea. Tra i principi obbligatori rientrano la non discriminazione per quanto riguarda l’origine del veicolo; il rispetto delle regole dell’Unione europea sugli aiuti di Stato; la compatibilità con la legislazione Ue in tema di omologazione; le disposizioni in tema di appalti pubblici (Direttiva 2009/33/CE) e il rispetto del riconoscimento reciproco all’atto di notifica degli incentivi (Direttiva 98/34/CE). La Commissione europea ha indicato anche dei principi in forma di raccomandazioni, tra cui il fatto che gli incentivi non dovrebbero essere limitati a certe tipologie di veicoli, come ad esempio gli ibridi o gli elettrici, e che 10 TIR159-2013
il contributo dovrebbe essere proporzionale al miglioramento delle prestazioni e non dovrebbe superare il costo addizionale della tecnologia. Gli eco-incentivi in Italia Intanto in Italia sono operativi, dal 14 marzo, gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di anidride carbonica, sulla base della pubblicazione del decreto interministeriale (Sviluppo Economico ed Economia), sulla Gazzetta Ufficiale del 12 febbraio scorso. Per quanto riguarda l’autotrasporto, l’incentivo è rivolto ai veicoli fino a 3,5 Ton. In generale, i contributi valgono per i mezzi acquistati e immatricolati a partire dal 14 marzo 2013 fino al 31 dicembre 2015. L’incentivo per il 2013 e il 2014 è pari al
20% del prezzo di acquisto: può arrivare ad un massimo di 5 mila euro per i mezzi con emissioni fino a 50 g/km; di 4 mila euro per quelli con emissioni fino a 95 g/km e di 2 mila euro per i veicoli con emissioni fino a 120 g/km. Per il 2015 l’incentivo è pari al 15% del prezzo di acquisto. In questo caso può arrivare ad un massimo di 3.500 euro per i veicoli con emissioni fino a 50 g/km; di 3 mila euro per quelli con emissioni fino a 95 g/km e di 1.800 euro per i mezzi con emissioni fino a 120 g/km. Tra le condizioni stabilite dal decreto affinchè i contributi siano erogati, vi è la rottamazione obbligatoria di un altro veicolo, che deve essere della stessa categoria e con almeno 10 anni di vita.
Politica
Il Tar del Lazio ha rinviato i costi di sicurezza alla Corte di Giustizia europea; nel frattempo sono stati firmati i decreti sulla ripartizione dei 400 milioni di euro per il settore. Il parere delle principali associazioni di categoria di Lucia Angeloni
L’autotrasporto tra c o s t i m in i m i e r is o r s e I
l mese di marzo ha portato importanti novità per l’autotrasporto. Dopo una lunga attesa, infatti, il Tar del Lazio si è pronunciato sulla questione dei costi minimi della sicurezza, rinviando alla Corte di Giustizia europea la decisione sulla compatibilità delle norme nazionali con i principi comunitari. Nel frattempo, i costi minimi restano però in vigore, perché il Tar non ha preso nessun provvedimento sospensivo (vedi approfondimento a pag. 36). L’altra importante notizia riguarda la firma dei decreti in merito alla suddivisione dei 400 milioni di euro per l'autotrasporto stanziati per il 2013. Una firma a cui sono seguiti tre decreti attuativi sull’erogazione dei contributi agli investimenti, sul finanziamento di progetti per la 12 TIR159-2013
formazione professionale e per l’operatività delle riduzioni compensate dei pedaggi autostradali (vedi approfondimento a pag. 16). A questo punto potrà quindi seguire l’erogazione dei fondi alle imprese. Ma vediamo come hanno accolto le notizie le principali associazioni di categoria, e che cosa prevedono per il futuro del settore. I costi minimi restano in vigore “Avevamo messo in preventivo la possibilità che il Tar potesse far riferimento alla Corte di Giustizia europea, com’era già successo per valutare la legittimità delle tariffe obbligatorie, su cui, ricordiamo, la Corte non ha trovato nulla da eccepire - ha commentato a Tir
Paolo Uggè, presidente di FaiConftrasporto -. In attesa che la Ue si pronunci, comunque, non cambia nulla e i costi minimi di sicurezza restano in vigore, perché, nonostante qualcuno si affanni a dire di no, sono norme di legge che devono essere applicate. Inoltre il Tar ha già respinto qualche mese fa la sospensiva e anche nell’ordinanza di rinvio alla Ue avrebbe potuto dichiarare che le delibere non avevano effetto, cosa che invece non ha fatto”. Uggè ha poi ricordato che l’associazione ha sempre ribadito la validità della riforma introdotta con la legge del 2005, la n°32, che si regge sul rispetto dei costi derivanti dal rispetto delle disposizioni sulla sicurezza sociale e della circolazione verificati da controlli mirati. “Se il Governo
è pronto a garantire questo intervento, facendo 1.200.000 controlli come in Germania, o come in Francia, a noi può andare bene. In caso contrario deve garantire il rispetto dei costi della sicurezza, che non sono costi per l’autotrasporto, ma normative che mirano a garantire la sicurezza dei cittadini”. Il presidente di Fai-Conftrasporto ha invece espresso soddisfazione per il via libera ai 400 milioni di euro per il settore. “Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che il Governo ha mantenuto l’impegno con la categoria, in un momento delicato per il Paese. Per il futuro ci confronteremo con il nuovo Governo: credo che la partita debba essere affrontata nel suo insieme, costi della sicurezza con interventi economici a favore
Perché i costi minimi restano validi di Natale Callipari*
Natale Callipari
del settore. Tuttavia non dovrà trattarsi di interventi a pioggia ma interventi mirati che riescano a stimolare anche le altre modalità di trasporto”. Li difenderemo in sede europea “Quella emessa dal Tar del Lazio è una sentenza pilatesca – ha sottolineato Mauro Peruzzi Squarcia, presidente di Confartigianato Trasporti-. Che la situazione fosse difficile lo si era capito dai continui rinvii, ma che alla fine non si giungesse ad un verdetto definitivo mi ha parecchio sorpreso. In attesa che la Corte europea si pronunci i costi minimi restano in vigore, ad ogni modo noi ci aspettiamo che il ministero dei Trasporti prenda posizione a favore dei costi minimi di fronte alla Corte di Giu-
stizia, e che sia al nostro fianco a difendere le imprese che lavorano alla luce del sole, nella piena legalità, con il solo obiettivo di creare sviluppo e lavoro”. Squarcia si dice comunque ottimista sul pronunciamento della Corte europea, e ritiene che i costi minimi verranno valutati compatibili con la normativa comunitaria, in linea con pronunciamenti espressi già in precedenza dalla Corte. Soddisfazione, invece, per la ripartizione dei 400 milioni di euro destinati al settore. “Anche il prossimo anno – ha anticipato
La prima considerazione che è possibile formulare dalla lettura dell’ordinanza del Tar Lazio, è che il Tribunale amministrativo non è ritornato sui propri passi rispetto alla sua precedente ordinanza del mese di novembre scorso, con cui aveva deciso di non sospendere gli effetti dei provvedimenti impugnati che applicano i cosiddetti “costi minimi di sicurezza”. In conseguenza di ciò, per il momento restano pienamente validi ed efficaci sia l’articolo 83 bis (il Tar non l’ha disapplicato respingendo in tal modo la richiesta dei ricorrenti) che le determinazioni mensili dei costi di sicurezza. Ciò, in altre parole, significa che non esiste alcun impedimento giuridico attuale all’emissione di decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi e di sentenze di condanna che facciano applicazione della disposizione appena richiamata riconoscendo, pertanto, il diritto dell’autotrasportatore al conguaglio di legge rispetto al nolo realmente fatturato. A tale conclusione risulta indifferente qualsiasi previsione formulabile oggi sugli esiti dello scrutinio dell’art. 83 bis da parte del giudice comunitario. Venendo poi, sia pur breve-
Squarcia – chiederemo le risorse per il settore, che dovrà ottenere almeno la stessa cifra. Almeno noi non abbasseremo le nostre richieste di un euro”. Serve un’approfondita riflessione “Il rinvio alla Corte di Giustizia era una delle possibilità che avevamo preso in considerazione come possibile esito della vicenda e quindi la decisione non ci ha colti del tutto impreparati – ha osservato Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita -. Ciò che invece ci ha colpito sono sta-
mente, al merito dei dubbi di compatibilità con l’ordinamento comunitario sollevati dal giudice amministrativo con riferimento alla disciplina in oggetto, si segnala una innegabile analogia tra le censure avanzate oggi e quanto fu contestato negli anni ‘90 al precedente regime delle cosiddette “tariffe a forcella” istituito dalla L. 298/1974, il quale fu sottoposto al vaglio della Corte di Giustizia in ben due occasioni. Com’è noto, nei due precedenti ai quali ci si riferisce (sentenza 5.10.1995 - Centro Servizi Spediporto/Spedizioni Marittima del Golfo; sentenza 1.10.1998 - Autotrasporti Librandi S.n.c. di Librandi F. & C/Cuttica Spedizioni) fu bocciata l’ipotesi di una presunta incompatibilità dell’allora regime tariffario con le norme ed i principi del diritto comunitario, sulla base della constatazione che i limiti posti dal legislatore nazionale all’autonomia negoziale delle parti erano ammissibili alla luce del prevalente interesse generale alla tutela della sicurezza stradale (cui inequivocabilmente era finalizzata quella disciplina) e della natura super partes dell’organismo pubblico chiamato a dare concreta attuazione a quella normativa (Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori). Consulente giuridico del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori
te le motivazioni, molto articolate e puntuali che dovrebbero spingere le diverse rappresentanze a fare una approfondita riflessione, tutte insieme, nell'interesse generale delle imprese. L'attesa della decisione del Tar, ed ora quella della Corte di Giustizia, ha sottratto troppo tempo al dialogo, che va ripreso in termini costruttivi”. Per quanto riguarda la distribuzione delle risorse “ci auguriamo che i tempi siano i più brevi possibile, anche perché - e questa è la novità di quest'anno - una parte delle risorse sono destinate agli TIR159-2013 13
Politica investimenti. Ciò dovrebbe dare nuovo impulso al settore – ha concluso - avviando un circolo virtuoso di cui l'autotrasporto ha davvero bisogno”. Accordo tra le parti “Stiamo ancora valutando bene la decisione del Tar – ha detto invece a Tir Alessandro Massarelli, responsabile trasporto Legacoop Servizi -. Non crediamo che la strada giusta per risolvere la questione sia il rinvio alla Corte di Giustizia europea. Noi cerchiamo ancora di andare avanti per arrivare ad un possibile accordo tra le parti, e non sappiamo bene se questa sentenza sia positiva o meno per arrivare a questo obiettivo. Adesso le cose andranno per le lunghe, ma vedremo i primi segnali a giugno, quando ci sarà la revisione dei costi minimi. Vedremo come si pone il ministero, se si atterrà ad un semplice adeguamento dei prezzi del gasolio o se verranno adeguati anche gli altri costi”. Ma ora la questione prioritaria è la distribuzione delle risorse. “Intanto ci dedicheremo a distribuire le risorse rese disponili dal Governo tra le varie imprese – ha aggiunto Massarelli -. Cercheremo di sfruttare fino in fondo i decreti e ci impegneremo con le imprese affinchè le risorse vadano finalizzate a formazione, investimenti, pedaggi. Per il futuro si vedrà. Con il nuovo Esecutivo vorremmo che continuassero i finanziamenti all’autotrasporto ma, come detto sempre, vorremmo indirizzarli in un altro modo, alle aggregazioni, e distribuirli in maniera più positiva per lo sviluppo del settore”. Concentrati sul caro gasolio “La decisione non ci sorprende, era più che prevedibile, dimostrando quanto il contenzioso tra istituzioni dello Stato sta di fatto rendendo caotica tutta la materia, ha risposto a Tir Cinzia Franchini, presidente di CNA-Fita -. Per quanto ci riguarda, il futuro lo indaghiamo giorno per giorno, cercando di 14 TIR159-2013
concentrare gli sforzi della rappresentanza di settore nella ricerca di soluzioni concrete per problemi reali. Per questo rimaniamo concentrati sul caro gasolio, sul caro pedaggi/traghetti e cerchiamo di contrastare ogni possibile aumento dei costi. E’ inutile nasconderci dietro al dito, l’attuale agone politico in perenne campagna elettorale e in essenza di interlocutori sta diventando l’unico vero problema”. Per Cinzia Franchini resta incerto anche il futuro dei fondi destinati al settore. “Date le premesse politiche, assolutamente indecifrabili, qualsiasi ipotesi non sarebbe attendibile. Bisogna guardare in faccia alla realtà, che è fatta di risorse esigue per tutti, ragion per cui sarà fondamentale capire per l’autotrasporto quali fondi rendere strutturali perché irrinunciabili e per dare al settore un minimo di certezza; il nostro impegno inoltre si concentrerà massimamente sulla qualità della spesa e quindi sulla capacità di controllare e verificare l’utilizzo delle risorse”. In caso di bocciatura troveremo un altro sistema “Il futuro dei costi minimi non è semplice da immaginare,
Ue: valutare il futuro del cabotaggio Nella riunione dell’11 marzo scorso, il Consiglio dei Ministri dei trasporti Ue ha discusso il tema della liberalizzazione del cabotaggio e ha deciso un rinvio per approfondire meglio le questioni legate all’attuazione del provvedimento. L’Italia, infatti, come anticipato nel numero scorso di Tir, ha espresso la propria contrarietà alla liberalizzazione e insieme con Austria, Belgio, Danimarca e Francia ha presentato una dichiarazione congiunta secondo cui ogni proposta legislativa per liberalizzare il cabotaggio sarebbe prematura a questo stadio e che gli sforzi dovrebbero essere concentrati nella direzione di implementare le attuali regole, in particolare per quanto concerne la legislazione sociale nel rispetto del principio "stesse regole per lo stesso lavoro” e le pratiche sull’attività di controllo. Hanno espresso parere contrario al cabotaggio anche Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Repubblica Slovacca. La Commissione ha quindi assicurato che prima di presentare qualunque proposta, valuterà scrupolosamente la situazione.
anche se io credo che la Corte europea non avrà osservazioni da fare su un sistema tariffario che ha come fine proprio la sicurezza dei cittadini – ha affermato Silvio Faggi, segretario Fiap -. In una situazione come quella che sta vivendo il nostro Paese, ho difficoltà a pensare che non resti in vigore un sistema che va a regolare la situazione. Le norme sulla sicurezza
Colato nominato presidente dell’Istituto Mario Remondini Giorgio Colato è stato nominato presidente dell'Istituto di formazione professionale per l'autotrasporto Mario Remondini. Noto rappresentante del mondo dell’autotrasporto, Colato è stato chiamato nel 2011
a ricoprire il ruolo di vicepresidente nazionale della Consulta dell’autotrasporto e della logistica e, fino al 2010, per un decennio, è stato vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori.
Fabrizio Bolzoni nuovo presidente di Legacoop Servizi E’ Fabrizio Bolzoni il nuovo presidente di Legacoop Servizi, l’associazione nazionale delle Cooperative di Servizi aderenti a Legacoop. Bolzoni, che succe-
de a Ferdinando Palanti, è stato eletto all’unanimità dalla Direzione Nazionale, che si è riunita a Roma il 20 marzo. La Direzione ha inoltre eletto Ange-
lo Migliarini, presidente della Legacoop Servizi Toscana, nella funzione di vicepresidente vicario in sostituzione del dimissionario Adriano Padiglioni.
incidono sul bilancio delle imprese, e se la sicurezza è un bene da salvaguardare, il conto non deve ricadere solo su qualcuno perché il beneficio finale è poi di tutti. In caso di una bocciatura da parte della Corte di Giustizia dovremmo quindi trovare un altro sistema per regolare la questione”. Anche per Faggi è poi importante ridurre al minimo i tempi per consentire alle imprese di beneficiare dei fondi per l’autotrasporto. “Occorre la buona volontà di tutti per ridurre i tempi al minimo sindacale e mettere le imprese in condizione di usufruire dei fondi, non solo per i pedaggi ma anche per investimenti e formazione. Le imprese di fronte alla crisi reagiscono in maniera diversa, ma non si può prescindere dal fatto che abbiano ne-
cessità di fare informazione e investimenti”. Occorre un sistema semplificato “Non abbiamo fiducia sulla tenuta dei costi minimi, più passa il tempo più questo meccanismo si dimostra complicato e aggredito da ogni parte: Antitrust, committenza, giudici ordinari – commenta invece Maurizio Longo, segretario generale di TrasportoUnito -. Credo quindi che il sistema vada ripensato, si basa su un impianto troppo complicato, per non parlare delle circolari interpretative che non aiutano l’applicazione. Occorre quindi impegnarsi per ricostruire un sistema semplificato e più facilmente applicabile: noi abbiamo già fatto delle pro-
I 400 milioni di euro per l’autotrasporto verranno ripartiti tra formazione professionale, riduzioni compensate dei pedaggi autostradali e investimenti
Confartigianato Trasporti: i sette punti del documento programmatico Sette riforme necessarie per ridare slancio alle aziende e per “anticipare il cambiamento”. Sono i sette punti individuati dal documento programmatico di Confartigianato Trasporti, presentato nel corso dell’assemblea generale del 23 marzo dal nuovo presidente Mauro Peruzzi Squarcia. Al primo posto ci sono i costi minimi, quindi la necessità di attuare il principio della liberalizzazione regolata dell’autotrasporto per conto terzi per garantire il rispetto della normativa sulla sicurezza stradale. Segue poi il tema dei controlli, con l’istituzione di pattuglie dedicate al trasporto merci su strada che garantiscano almeno un milione di verifiche l’anno, con il rafforzamento soprattutto dei controlli sui vettori stranieri e una piena attuazione della norma sulla corresponsabilità vettori committenti. Il terzo punto prevede una riforma dell’Albo Nazionale dell’Autotrasporto, affinchè diventi uno strumento per garantire un coinvolgimento delle associazioni nelle scelte legislative che riguardano la categoria. Un altro punto centrale è quello dei tempi di pagamento, con un adeguamento del termine massimo di pagamento dei corrispettivi di trasporto ai 30 giorni previsti dalla normativa generale comunitaria. Al quinto punto troviamo il cabotaggio: il documento chiede il mantenimento dell’attuale normativa, poiché “non è possibile liberalizzare il cabotaggio già a partire dal 2014 senza prima aver armonizzato e normalizzato le condizioni operative dei vettori europei uniformando costi e regole”. Il documento rivendica anche il diritto alla continuità territoriale delle imprese isolane e la sterilizzazione dei tempi di attesa agli imbarchi nel calcolo dei tempi di guida, individuando modalità per il contenimento dei costi generali. Infine, viene richiesta la salvaguardia del meccanismo delle autostrade del mare, il cosiddetto Ecobonus, o un provvedimento analogo per il futuro.
poste sia per quanto riguarda i settori merceologici sia per le procedure. Vedremo se verranno prese in considerazione”. Longo è critico anche per quanto riguarda la ripartizione dei fondi per l’autotrasporto. “Certamente i 400 milioni che sono stati destinati al settore ci fanno piacere, ma in realtà non sono questi fondi che possono aiutare le imprese, anche perché non vanno a modificare la loro struttura e le loro potenzialità. Le imprese oggi hanno bisogno di trovare risposte sul mercato, lavorando; sappiamo bene che i fondi, così come sono stati distribuiti, seguendo vecchi schemi, non sono caratterizzanti per il futuro delle imprese. Per le imprese serve ben altro, non in termini di soldi ma di regole, che aiutino le aziende a fare risorse e a capitalizzare”. TIR159-2013 15
Normative
di Andrea Giuli
buti alla formazione sono sempre le imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi aventi sede in Italia, iscritte all’Albo e al REN (per le imprese con mezzi fino a 1,5 Ton basta la sola iscrizione all’Albo) o i loro raggruppamenti (cooperative o consorzi) iscritti nella sezione separata dell’Albo. A differenza degli anni passati, tuttavia, ogni soggetto beneficiario potrà presentare una sola domanda di contributo (se l’impresa fa anche parte di un consorzio o cooperativa, questi ultimi dovranno dichiarare che la
formativo non può comunque superare i seguenti massimali: - 50 ore di formazione per ogni partecipante; - 120 euro di compenso per ogni ora di docenza; - 30 euro di compenso per ogni ora di tutoraggio; - 5% delle ore di formazione a distanza (FAD) sul totale delle ore di formazione. I servizi di consulenza per l’ideazione, la progettazione, l’assistenza e la rendicontazione dei piani formativi non potranno essere di importo superiore al 20%
stale con avviso di ricevimento o con consegna a mano. Nella domanda l’impresa deve indicare l’Ente attuatore dell’attività formativa, tra quelli previsti e accreditati in base al DPR 83/2009, che quest’anno – a differenza del passato – non potrà in alcun caso essere modificato. Alla domanda vanno allegati, a pena di inammissibilità: 1) il programma del corso di formazione che l’impresa, la cooperativa o il consorzio intende svolgere, con l’indicazione del-
del totale dei costi ammissibili, mentre tutte le spese inerenti l’attività didattica dovranno comunque essere pari o superiori al 40% del totale dei costi ammissibili.
le materie d’insegnamento, la durata, il numero delle ore di docenza e il numero dei destinatari dell’iniziativa; 2) il preventivo della spesa, con l’indicazione di costi totali ammissibili, suddiviso nelle seguenti voci: a) costi del personale docente; b) spese di trasferta; c) costi dei materiali e delle forniture con attinenza al progetto; ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per il progetto di formazione; e) costi relativi ai servizi di consulenza per l’iniziativa formativa programmata; f) costi del personale partecipante alla formazione e spese generali indirette; 3) il calendario del corso, con la specifica del giorno, ora e sede ove si svolgerà il corso medesimo.
Formazione: le nuove regole per accedere ai fondi Pronto il nuovo decreto per i contributi ai piani formativi 2013/2014, che circoscrive i beneficiari dell’agevolazione e l’oggetto dei corsi e limita il contributo massimo erogabile per ciascun piano
I
l ministero Infrastrutture e Trasporti ha predisposto il nuovo decreto con cui stanzia 16 milioni di euro per la concessione di contributi ai piani formativi che le imprese di autotrasporto realizzeranno tra il 15 ottobre 2013 e il 15 aprile 2014. Si tratta del Decreto 21 marzo 2013, n. 119, che tuttavia entrerà in vigore solo dopo il necessario controllo della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (previsti entro il prossimo mese di maggio). Numerose novità sono state introdotte, da un lato per circoscrivere i beneficiari dell’agevolazione e l’oggetto dei corsi sovvenzionati, dall’altro per limitare espressamente il contributo massimo erogabile per ciascun piano. Beneficiari dei contributi Soggetti beneficiari dei contri16 TIR159-2013
stessa non ha fatto richiesta di contributo tramite loro) e le iniziative formative dovranno essere rivolte ai dipendenti o addetti di tali imprese che siano inquadrati nel CCNL Autotrasporto e Spedizioni. Sono esclusi dai benefici i corsi di formazione finalizzati all’accesso alla professione e quelli diretti all’acquisizione o al rinnovo dei titoli richiesti obbligatoriamente per l’esercizio di una determinata attività di autotrasporto (come ad esempio la carta di qualificazione del conducente – CQC). Limitazione economica Altra novità del provvedimento è la limitazione economica dei piani presentabili, in base alla quale il contributo massimo concedibile per ogni impresa è fissato in 150mila euro e ogni progetto
La domanda Poste queste limitazioni, il decreto prevede, analogamente agli anni passati, che le imprese o i raggruppamenti beneficiari presentino una specifica domanda di richiesta del contributo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Direzione Generale per il trasporto stradale e l’intermodalità – via G. Caraci, 36 – 00157 Roma), per quest’anno entro il termine perentorio del 15 luglio 2013, utilizzando esclusivamente il modello previsto dall’allegato 1 al decreto e inviando la stessa per raccomandata po-
Ogni variazione del calendario (o anche del programma) va comunicata per posta elettronica (incentivoformazione@ramspa.it) alla società incaricata dal ministero di seguire l’istruttoria e lo svolgimento dei piani, vale a dire alla RAM spa. A differenza del passato, le attività formative potranno iniziare solo dopo 90 giorni dal termine di presentazione della domanda, cioè dal 15 ottobre 2013, poiché il ministero si riserva di analizzare le domande e di comunicare espressamente le eventuali inammissibilità. Tutte le domande non ritenute inammissibili saranno difatti ritenute valide per silenzio assenso dal ministero, che pertanto non invierà più ai beneficiari la lettera di finanziabilità del loro piano come negli anni precedenti. Rendicontazione Come anticipato, la formazione dovrà essere svolta nel semestre compreso tra il 15 ottobre 2013 e il 15 aprile 2014 e anche i costi ammissibili per i piani formativi dovranno essere sostenuti in tale periodo, eccetto quelli per la preparazione ed elaborazione del piano formativo, che sono ammessi purché sostenuti dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento in esame. Entro il 15 aprile 2014 l’impresa richiedente dovrà procedere ad effettuare la rendicontazione del piano formativo presentando le fatture in originale quietanzate delle spese sostenute, oppure non quietanzate ma accompagnate da una garanzia fideiussoria “a prima richiesta”, che l’impresa stipula a favore dello Stato, per il periodo di un anno, per l’esatto pagamento delle spese preventivate per sostenere l’iniziativa formativa effettuata. La rendicontazione dei costi potrà essere effettuata a firma del legale rappresentante dell’impresa beneficiaria o anche del soggetto munito di espressa delega. Dovrà inoltre essere allegata (come lo scorso anno) una relazione di fine attività dalla quale si evinca la corrispondenza con il piano formativo presentato e con i costi preventivati (o i motivi della mancata corrispondenza). Alla rendicontazione andranno infine allegati tutti i documenti ora richiesti dal nuovo
trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 11,5 Ton, conformi alla normativa antinquinamento Euro 6; b) acquisto, anche tramite locazione finanziaria, di un nuovo rimorchio o semirimorchio con telaio attrezzato per trasporto container o casse mobili, di categoria O4 di cui all’allegato II della direttiva quadro 2007/46/CE, con contestuale radiazione di un rimorchio o di un semirimorchio con più di 10 anni di età,
provvedimento, quali: l’elenco dei partecipanti; il dettaglio dei costi e la possibile dichiarazione di piccola o media impresa; i registri di presenza debitamente firmati dai corsisti e dai docenti e vidimati dall’Ente attuatore; la dichiarazione dell’impresa sul costo del personale partecipante alla formazione e quella dell’Ente attuatore circa il possesso delle competenze dei docenti rispetto alle materie oggetto del corso. Rimborsi Esaminata la rendicontazione, la Commissione redigerà l’elenco delle imprese ammesse a beneficio, che si concretizza in un rimborso diretto all’impresa pari al 25% dei costi ammissibili per la formazione specifica e al 60% del totale dei costi ammissibili per la formazione generale. Le percentuali possono essere aumentate fino all’80%, nei seguenti casi: 10% in più se la formazione è destinata a lavoratori svantaggiati o disabili; 10% in più se i contributi riguardano le imprese medie (con meno di 250 dipendenti e 50 milioni di bilancio annuo); 20% in più se i contributi riguardano le imprese piccole (con meno di 50 dipendenti e 10 milioni di bilancio annuo). L’erogazione della sovvenzione avverrà verosimilmente negli ultimi mesi del 2014 o nel primo semestre del 2015. Da ultimo giova sottolineare che, come per i decreti degli anni precedenti, anche quello in oggetto stabilisce che qualora il totale complessivo dei contributi richiesti dalle imprese fosse superiore allo stanziamento di 16 milioni di euro disponibile, la Direzione generale per il trasporto stradale provvederà a ridurre proporzionalmente i contributi spettanti a ciascun soggetto beneficiario, e che lo stesso ministero si riserva di effettuare verifiche sul corretto svolgimento della formazione e nel caso di accertate irregolarità o di mancata effettuazione del corso alla data e nella sede indicata nel calendario, procederà ad escludere la domanda dell’impresa e a revocare l’eventuale beneficio. In caso di fidejussione, il nuovo provvedimento pone obbligo all’impresa garantita di dimostrare il pagamento delle fatture coperte da fidejussione nei 30 giorni precedenti l’anno di validità della stessa.
Incentivi per Euro 6 e trasporto intermodale Per gli investimenti stanziati 24 milioni di euro. Ecco le spese finanziabili. Le domande dovranno essere presentate dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale
T
ra le iniziative finanziate con le somme stanziate per l’autotrasporto per l’anno 2013, un ruolo importante è certamente occupato da una serie di misure per incentivare investimenti per favorire – come recita il decreto interministeriale (Trasporti ed Economia) n.92 del 13 marzo 2013 sullo spacchettamento dei fondi 2013 – una maggiore strutturazione del settore. Per questi interventi il decreto ha stanziato la somma di 24 milioni di euro. Investimenti finanziabili Gli investimenti finanziabili sono stati individuati dal decreto del ministro dei Trasporti n.118 del 21 marzo 2013, nelle seguenti tipologie: a) acquisto, anche mediante locazione finanziaria, di autoveicoli nuovi di fabbrica, adibiti al
a condizione che il nuovo mezzo sia dotato di dispositivo di frenata “EBS”; c) acquisto, anche mediante locazione finanziaria, di beni capitali destinati al trasporto intermodale (combinato stradamare e strada-ferrovia), tra cui containers e casse mobili (intese quali unità di carico intermodale standardizzate in modo da assicurarne la compatibilità con tutte le tipologie di mezzi di trasporto, così da facilitare l’utilizzazione di differenti modalità di trasporto in combinazione tra di loro, senza rottura di carico, ovvero fare in modo che la merce venga trasbordata o manipolata dal vettore o dal caricatore), dispositivi di movimentazione e sollevamento merci (da intendersi quali dispositivi di sollevamento e traTIR159-2013 17
Normative
del contributo. Iniziamo dall’acquisto dei veicoli (lettera a) del paragrafo precedente). Come detto, il contributo è legato agli acquisti di automezzi industriali peMaggiori livelli santi di massa di sicurezza e migliori complessiva standard ambientali, pari o supeincremento della riore alle competitività del trasporto 11,5 Ton, sferimento delle e della logistica di categotra gli obiettivi U.T.I. nei terminal ria ecologidegli incentivi intermodali, su auca Euro 6, Euro6 tocarri, su vagoni fereseguiti a parroviari o su nave), nontire dalla pubbliché di nuovi semirimorchi cazione del provveper il trasporto combinato ferdimento in Gazzetta Ufficiale e fino roviario rispondenti alla noral 31 dicembre di quest’anno, mativa UIC 596-5; periodo nel corso del quale deve d) realizzazione, anche in forma avvenire la prima immatricolazioaggregata, di progetti d’invene del mezzo (vedi l’art.2, comma stimento per l’ammoderna2 del decreto). Inoltre, il contribumento tecnologico delle dotato non può richiedersi per i veicozioni di capitali delle imprese di li acquistati all’estero ed ivi immaautotrasporto, finalizzati al ragtricolati, anche se successivamengiungimento di maggiori livelte reimmatricolati in Italia a chiloli di sicurezza e migliori standard metri zero. L’importo del beneficio ambientali, tra i quali meccaè fissato in 7.000 euro, calcolato nismi elettronici che registrano nella misura di circa il 60% del val’attività del veicolo; lore del sovracosto rispetto alla proe) investimenti finalizzati all’eladuzione di veicoli Euro 5. Per borazione ed attuazione, in quanto riguarda gli investimenti forma aggregata, di progetti fidelle lettere b), c), d), l’ammontanalizzati allo sviluppo e all’inre dell’aiuto è fissato al 20% delcremento della competitività l’intero costo di acquisizione. Per delle imprese attive nel settogli interventi della lettera b) (quelre del trasporto e della logistili, per intenderci, diretti a finanziare ca delle merci, nei limiti delle l’acquisto di rimorchi e semirispese amministrative e notarili, morchi specifici per l’intermodalidi realizzazione dell’aggregatà, con contestuale radiazione di zione. un rimorchio o semirimorchio con Queste tipologie possono ac10 anni di anzianità), il contribucedere al contributo ministeriato è aumentato al 25% del costo, le, purché effettuate a partire dalse il nuovo mezzo è dotato, in agla data di pubblicazione del degiunta al dispositivo di frenata creto sulla Gazzetta Ufficiale e “EBS”, di sistemi di controllo eletfino al 31 dicembre 2013; retronico della stabilità. Per gli instano esclusi, pertanto, tutti gli terventi della lettera e) l’aiuto è pari investimenti sostenuti prima di al 50% dei costi ammissibili, coquesto periodo. stituiti dalle spese di consulenza per redigere il progetto per l’aggreImprese beneficiarie gazione delle imprese, compresa I beneficiari sono stati indivil’assistenza legale e notarile. duati, dall’art.2 del decreto, nelPer tutte le tipologie di aiuto, le imprese di autotrasporto merl’art.2, comma 6 del decreto preci, di qualsiasi dimensione, attive vede una maggiorazione del sul territorio italiano, in regola con 10%, applicata su richiesta deli requisiti di iscrizione al Registro l’impresa interessata nella doelettronico nazionale (REN) e almanda di ammissione, per i sogl’Albo degli Autotrasportatori di getti che rientrino nella definizione cose per conto di terzi. di piccole e medie imprese di cui all’allegato I del Regolamento Ammontare del contributo (CE) 800/2008: si tratta, ricordiaAnalizziamo ora l’ammontare mo, delle imprese che occupano 18 TIR159-2013
meno di 250 persone con un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro e/o con un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Tenuto conto della vasta gamma di beni finanziabili, e della non illimitata dotazione finanziaria a disposizione per queste misure, il comma 7, art. 2 del provvedimento prevede che l’ammontare massimo del contributo ad impresa non può superare: - per l’acquisto di veicoli nuovi di cui alla precedente lett. a), l’1,5% del contributo totale stanziato; - per gli interventi delle lettere successive, il 2,5% del contributo totale. Queste limitazioni entrano in gioco in caso di esaurimento dei fondi: infatti, sempre il comma 7, art. 2 prevede che, in questi casi, l’importo del contributo venga ridotto entro i sopracitati limiti, ai quali è possibile derogare solo in caso di accertata disponibilità delle risorse finanziarie alla data del 31.12.2013, rispetto alle richieste pervenute e dichiarate ammissibili. Presentazione della domanda Le imprese aventi titolo che si trovino ad effettuare gli investimenti ammissibili sopra descritti, possono proporre domanda per l’ammissione ai contributi in esame. La domanda deve essere redatta sul modulo allegato al decreto (allegato 1), disponibile anche in formato word sul sito del ministero dei Trasporti www.mit.gov.it - sezione “autotrasporto - contributi ed incentivi” e, a pena di nullità, deve essere redatta in tutti i campi previsti e corredata con la documentazione richiesta in calce alla domanda. Una volta compilata, la domanda completa di allegati deve essere inviata entro il termine perentorio del 31 gennaio 2014, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento Trasporti terrestri – Direzione generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità, Via Giuseppe Caraci, 36 – 00157 Roma. L’invio dovrà avvenire a mezzo di Raccomandata a/r, oppure mediante consegna a mano presso gli uffici della direzione generale. É importante sottolineare che non è ammesso l’invio delle richieste in via preventiva, quindi prima che l’investimento venga effettuato. In caso di acquisti dilazio-
nati nel tempo, l’impresa ha facoltà di presentare, dopo la prima domanda, anche una o più domande in formato semplificato, avvalendosi del modello allegato 2; tuttavia, l’impresa dovrà dichiarare di voler usufruire di questa facilitazione sin dalla compilazione della prima domanda, barrando l’apposito riquadro della sezione 1/b del modello allegato 1. Graduatoria Presentata l’istanza, l’amministrazione compirà una prima istruttoria delle pratiche tramite l’apposita Commissione ministeriale designata, per verificare la completezza della documentazione allegata e per chiedere, qualora ravvisi delle mancanze, le necessarie integrazioni entro un termine perentorio di 15 giorni, trascorso il quale la domanda viene respinta. La Commissione procederà quindi a un’istruttoria più approfondita per verificare se l’impresa ha titolo per accedere ai contributi e provvederà a stilare una graduatoria in funzione della data di trasmissione delle domande, di cui darà notizia all’impresa interessata. L’ordine di inserimento in graduatoria è molto importante, visto che le risorse saranno assegnate seguendo proprio quest’ultimo. Pertanto, il contributo sarà concesso soltanto alle imprese utilmente collocate nella graduatoria, fino ad esaurimento delle risorse; qualora all’ultimo posto utile della graduatoria figurino due o più imprese, il contributo verrà ridotto proporzionalmente fra le stesse. Peraltro, nel corso dell’anno, il ministero monitorerà le disponibilità residue dello stanziamento di 24 milioni di euro sulla base delle domande pervenute e, in caso di raggiungimento di questo limite, ne darà notizia sul proprio sito internet in maniera tale che non saranno prese in considerazione le domande trasmesse al ministero oltre quella data o comunque a risorse esaurite. Per accedere al contributo, l’impresa utilmente collocata nella graduatoria dovrà comprovare, a pena di esclusione, con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà allegata al decreto (allegato 3), di non rientrare tra coloro che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, aiuti di Stato dichiarati illegittimi dalla Commissione Ue.
Normative
somme per completare il pagamento delle riduzioni compensate del 2010 (al quale è stato destinato un importo di 53.721.682 euro) e per erogare gli acconti del 2011 con le risorse restanti. Le novità... Per il 2012 bisogna attendere i fondi del prossimo anno, mentre per quanto riguarda le riduzioni compensate dell’anno 2013, le novità hanno interessato: - l’esclusione dei transiti au-
Pedaggi: i nuovi criteri per gli sconti del 2013 Il decreto interministeriale Trasporti ed Economia ha destinato alle riduzioni compensate dei pedaggi autostradali 134 milioni di euro. Rimborsi esclusi per gli Euro 2
U
n’altra misura fortemente attesa dalla categoria era quella delle riduzioni compensate dei pedaggi autostradali, il cui pagamento, com’è noto, è fermo agli acconti dell’annualità 2010, poiché le risorse esistenti sull’apposito capitolo di spesa del bilancio dello Stato utilizzato per questa misura non bastavano per completare i pagamenti. Per questo motivo, si è reso necessario attendere lo sblocco delle risorse, che il decreto interministeriale (Trasporti ed Economia) n.92 del 13 marzo 2013 ha destinato alle riduzioni compensate dei pedaggi autostradali, pari a 134 milioni di euro. Lo sblocco è avvenuto grazie dalla direttiva n.117 del 21.3.2013, che ha previsto l’utilizzo di queste
tostradali effettuati con veicoli ecologici di categoria Euro 2, i quali pertanto non faranno più maturare il fatturato in pedaggi utile per il calcolo delle riduzioni compensate; - la previsione di un nuovo coefficiente moltiplicatore, da applicare al fatturato in pedaggi realizzato nel 2013 con veicoli di categoria Euro 5 o superiori. Nella tabella sono riportati i nuovi moltiplicatori da applicare al fatturato in pedaggi, in funzione della categoria ecologica dei mezzi impiegati. Le fasce di fatturato, con le annesse percentuali di sconto, applicate sempre per il 2013, sono invece riportate nell’altra tabella. Confermata anche la mag-
I nuovi moltiplicatori da applicare al fatturato in pedaggi, in funzione della categoria ecologica dei mezzi impiegati
Le fasce di fatturato, con le annesse percentuali di sconto, applicate sempre per il 2013
CATEGORIA ECOLOGICA DEL MEZZO
COEFFICIENTE DA APPLICARE AL FATTURATO IN PEDAGGI
FATTURATO IN PEDAGGI in euro
EURO 3 EURO 4 EURO 5 e superiori
1,00 2,00 2,50
giorazione del 10% del fatturato di pedaggi, per i transiti effettuati di notte con ingresso in autostrada dopo le 22 ed entro le 2, o uscita prima delle 6, fermo restando il limite percentuale massimo del 13%. Iniziative per la sicurezza Passiamo ora alle altre attività che saranno finanziate con le disponibilità del cap. 1330 del bilancio dello Stato, di cui una parte, com’è noto, ai sensi della legge 40/1999, deve essere impiegata per iniziative per la sicurezza della circolazione stradale. La direttiva destina la somma di 5.537.344 euro ad una serie di iniziative per favorire la sicurezza della circolazione stra-
PERCENTUALI DI SCONTO
da 200.000 a 400.000
4,33%
da 400.001 a 1.200.000
6,50%
da 1.200.001 a 2.500.000
8,67%
da 2.500.001 a 5.000.000
10,83%
Oltre 5.000.000
13%
dale, tra cui: la manutenzione del Centri mobili di revisione (Cmr) utilizzati per i controlli tecnici e amministrativi sulla regolarità del trasporto; lo sviluppo dei controlli soprattutto nelle aree del Paese con una presenza maggiore di vettori stranieri (il Nord-Est Italia); la formazione degli operatori del dipartimento trasporti terrestri e degli operatori di Polizia impiegati nelle attività di controllo, con una particolare attenzione alle verifiche sulle imprese estere. TIR159-2013 19
Logistica
La città al confine tra Emilia e Lombardia vanta una lunga tradizione nell'autotrasporto, che ha saputo evolversi nella fornitura di servizi logistici integrati, ospitando le piattaforme d'importanti multinazionali di Michele Latorre
Piacenza esporta la logistica L
'ultimo colpo, la logistica piacentina l’ha messo a segno con il colosso dell'ecommerce Amazon, che ha annunciato il raddoppio della sua piattaforma logistica di Castel San Giovanni, aperta solamente tre anni fa. Entro la fine del 2013, lo spazio dedicato alla distribuzione nazionale salirà dagli attuali 30mila a 60mila metri quadrati e quando sarà a regime la struttura impiegherà circa mille persone. Ma la lista delle grandi imprese del commercio o della logistica per conto terzi che hanno scelto Piacenza per attivare hub nazionali ed internazionali è lunga. Comprende nomi come Ikea - che ha un enorme impianto intermodale che non serve solamente l'Italia, ma anche la Svizzera ed il Mediterraneo Orientale - Geodis, Ceva Logistics, GLS e Unieuro. Lo sviluppo della logistica nel territorio piacentino è stato piuttosto rapido - lo si può inserire nell'ultimo decennio - ma poggia su una solida tradizione nel trasporto delle merci, che è iniziata fin dal secondo dopoguerra ed è cresciuta su medie aziende e consorzi specializzati, soprattutto nel settore chimico.
Ottima posizione geografica “Le prime generazioni di autotrasportatori provenivano da famiglie di agricoltori e durante l'anno alternavano la falce al volante. Grazie alla sua posizione geografica, Piacenza consentiva loro di tornare a casa spesso tra un viaggio e l'altro per seguire anche il lavoro nei campi”, spiega Maurizio Tarasconi, titolare dell'omonima impresa di trasporto e presidente di Piacenza Intermodale Spa. La posizione geografica ha agevolato la città emiliana anche per la sua prossimità a Milano, di cui è diventata di fatto hub logistico, e la sua vicinanza ai porti liguri. Inoltre, si trova all'incrocio tra il principale asse autostradale Nord-sud (l'Autostrada del Sole) e quello 20 TIR159-2013
che connette Torino con Brescia, aprendo così l'accesso verso la Liguria e il Piemonte da un lato ed il Nord-Est dall'altro. “Quando dieci anni fa abbiamo avviato il programma per lo sviluppo logistico del piacentino, ricevemmo numerose critiche, basate sul fatto che in questa zona non esistono importanti impianti produttivi”, prosegue Tarasconi. “Ma i fatti ci hanno dato ragione e Piacenza sta crescendo più di altre città emiliane, perché le merci vanno dove hanno maggiore convenienza e non dove i pianificatori decidono di mandarle”. Il futuro nell’intermodalità Se l'autotrasporto è il fondamento dello sviluppo logistico piacentino, l'intermodalità sembra essere il futuro. Il terminal di Piacenza Intermodale – dove fanno capo anche i convogli di Hupac – gestisce oggi sette coppie di treni al giorno, dirette a Bari (con proseguimento delle unità via mare fino a Patrasso), Parigi, Zeebrugge, Bucarest, Gliwice, Wuppertal e Liegi. Ma lo spazio non basta e la stessa Hupac ha in programma la realizzazione di una struttura più grande, di circa 100mila metri quadrati, che potrà gestire fino a quindici coppie di treni al giorno. Inoltre, Piacenza sta già conquistandosi una posizione di retroporto di Genova e La Spezia e lo scorso novembre la Provincia di Piacenza e l'Autorità Portuale di Genova hanno siglato un accordo per creare nella città emiliana uno snodo strategico per lo scalo ligure. Nonostante le grandi prospettive di crescita, Piacenza non sfugge ai nodi che ostacolano l'intero comparto del trasporto italiano e che Tarasconi individua nella burocrazia e nello scarso rispetto delle regole: “L'autotrasporto piacentino non sembra beneficiare di questo sviluppo logistico ed intermodale, perché resta l'anello debole della filiera, soffocato da ta-
riffe inadeguate e dalla concorrenza estera. Per superare questi ostacoli ci vogliono soprattutto maggiori controlli sulla regolarità delle imprese e dei servizi”. L'imprenditore piacentino punta il dito anche contro le lungaggini burocratiche, che impediscono o rallentano la realizzazione d'infrastrutture vitali: “Per realizzare il terminal intermodale abbiamo impiegato dieci anni solo per ottenere il contratto di utilizzo per il raccordo con la rete ferroviaria, attività che in Germania richiede dai 10 ai 14 mesi. È evidente che in queste condizioni è difficile crescere e non si attirano certo gli investitori internazionali”.
D'ALÍ ANTONIO I senatore Pdl I 61 anni Imprenditore e proprietario di navi commerciali. Ha presentato come primo firmatario un disegno di legge sugli stanziamenti per interventi nei porti di Trapani e Marsala.
FAZZONE CLAUDIO I senatore Pdl I 51 anni Come primo firmatario ha presentato un disegno di legge sulle disposizioni per la realizzazione dell'aeroporto di Latina.
Politica
Con chi parliamo di TRASPORTI? Nel nuovo Parlamento siedono pochi eletti che si occupano professionalmente di trasporti, ma molti deputati e senatori hanno seguito in passato questo settore per motivi politici o amministrativi. Ecco chi sono
GIRO FRANCESCO M. I senatore Pdl I 49 anni Come deputato ha presentato proposte di legge sul riordino del sistema aeroportuale della città di Roma e sul riordino della legislazione in materia portuale.
ROMANI PAOLO I senatore Pdl I 65 anni Per tre volte ha fatto parte della Commissione Trasporti della Camera. Primo firmatario delle proposte di legge su: disposizioni per incentivare il trasporto ferroviario e sulle modifiche al codice della navigazione e in materia di sicurezza ed efficienza del trasporto aereo.
CALDEROLI ROBERTO I senatore Lega Nord I 56 anni E’ stato componente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni.
MATTEOLI ALTERO I senatore Pdl I 72 anni Dal 2008 al 2011 ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per 5 volte ha fatto parte della Commissione Trasporti della Camera. E’ stato componente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato dal 5 dicembre 2011 al 14 marzo 2013.
VILLARI RICCARDO I senatore Pdl I 57 anni E’ stato componente della Commissione Lavori Pubblici.
CROSIO JONNY I senatore Lega Nord I 51 anni Ha fatto parte della Commissione Trasporti della Camera.
Un autotrasportatore alla comunicazione di 5 Stelle Nicola Virzì, camionista e videomaker, sarà consulente al Senato per la comunicazione video del Movimento 5 Stelle. Chiamato Nik il Nero, Virzì avrà il compito di realizzare video e filmati sui lavori dei parlamentari grillini. Intanto, con i suoi video su Youtube è già diventato un personaggio, famoso per le sue frasi contro la casta registrate dalla cabina del suo tir. Tra i fedeli di Grillo e Casaleggio, attivista 5 Stelle da diversi anni, Virzì ha seguito il leader dei Grillini a Parma e in Sicilia, per la traversata dello Stretto di Messina e la scalata dell’Etna.
Con chi parliamo di TRASPORTI?
Camera dei FAVA CLAUDIO l deputato Sel l 55 anni Componente Commissione per la politica regionale, i Trasporti e il turismo Parlamento Europeo.
DEL BASSO DE CARO UMBERTO l deputato Pd 59 anni Componente della Commissione Urbanistica, Lavori Pubblici e Trasporti della Regione Campania.
MARTINO PIERDOMENICO I deputato Pd 49 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature
ZAPPULLA G Segretario pro sponsabile zo (Siracusa).
LAVAGNO FABIO l deputato Sel l 36 anni Si è occupato di logistica per aziende di Alessandria e provincia.
FIANO EMANUELE I deputato Pd I 49 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
MAURI MATTEO I deputato Pd I 42 anni Responsabile Infrastrutture e Trasporti Segreteria Nazionale Pd.
CAPELLI ROB cratico l 55 a Componente gione Sardeg
QUARANTA STEFANO l deputato Sel l 41 anni Ha lavorato 6 anni alla Finporto, società finanziaria dell’Autorità Portuale di Genova.
FRANCESCHINI DARIO I deputato Pd I 54 anni Ha presentato una proposta di legge sulla regolazione del settore dei trasporti.
META MICHELE I deputato Pd I 59 anni Componente e presidente Commissione Trasporti precedenti legislature. Ha presentato proposte di legge sui porti e sul materiale rotabile delle Ferrovie dello Stato. Assessore regionale Lazio ai Trasporti.
FORMISANO mocratico l 5 Componente C legislature.
BONAVITACOLA FULVIO I deputato Pd I 55 anni Componente Commissione Trasporti precedente legislatura. Presidente Porto Salerno, componente ufficio di presidenza Assoporti e presidente Med Ports Community, l’associazione fra porti italiani, spagnoli e francesi.
GASBARRA ENRICO I deputato Pd I 50 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature
PASTORELLI ORESTE I deputato Pd I 57 anni Dipendente Ferrovie dello Stato, ha ricoperto diversi incarichi all'Ufficio di Gabinetto del Ministro dei Trasporti. Dal gennaio 1997 a ottobre 1998 segretario dell’onorevole Giuseppe Albertini, sottosegretario al ministero dei Trasporti e dell'Aviazione Civile.
BOMBASSEI vica con Mon siglio di Amm Atlantia e Nu
BRANDOLIN GIORGIO I deputato Pd I 61 anni Presidente Aeroporto Friuli Venezia Giulia di Trieste-Ronchi dei Legionari.
GENTILONI PAOLO I deputato Pd I 58 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature
ROSATO ETTORE I deputato Pd I 44 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature. Ha presentato proposte di legge su agevolazioni delle tariffe doganali per le esportazioni delle imprese di logistica e trasporto merci; sulla legge portuale e su integrazione trasporto marittimo, ferroviario e aereo delle merci.
OLIARO ROB con Monti I 4 Titolare dell’o nova, vicepre diporto Genov dello scalo di
CAPODICASA ANGELO I deputato Pd I 63 anni Viceministro e Sottosegretario alle Infrastrutture governo Prodi (2006/2008).
GIACOBBE ANNA I deputata Pd I 54 anni Componente Comitato Portuale dell’Autorità portuale Savona, in rappresentanza dei lavoratori.
TULLO MARIO I deputato Pd I 53 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
VECCHIO AN con Monti I 7 Amministrato assessore Inf
CARDINALE DANIELA I deputato Pd I 31 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature
GINEFRA DARIO I deputato Pd I 45 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
VELO SILVIA I deputata Pd I 45 anni Ha fatto parte della Commissione Trasporti della Camera, prima come componente e poi come vicepresidente. Si occupa di temi legati ai porti. Ha presentato proposte di legge in tema di interporti, piattaforme logistiche e di riforma del codice della strada.
BARBANTI S mento 5 Stel Ha redatto il p sostenibile Re
COLANINNO MATTEO I deputato Pd I 42 anni Vicepresidente gruppo Piaggio.
GINOBLE TOMMASO I deputato Pd I 59 anni Assessore regionale alla Protezione Civile, ai Trasporti e alle Politiche Regionali per la Mobilità Sostenibile dell’Abruzzo.
ZAMPA SANDRA I deputata Pd I 56 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature
CARINELLI P Stelle I 32 an Ha lavorato a operativo dell che gestisce come addetta ternazionale.
DALMOROGIANPIETROIdeputatoPdI54anni Consigliere di amministrazione Aeroporto Verona Villafranca.
MARANTELLI DANIELE I deputato Pd I 60 anni Componente della Commissione Trasporti Regione Lombardia.
DECARO ANTONIO l deputato Pd l 42 anni Ingegnere dei trasporti. Ha lavorato al Dipartimento Vie e Trasporti del Politecnico di Bari e come segretario traffico dell’ACI. Impiegato all’Anas.
MARTELLA ANDREA I deputato Pd I 44 anni “Ministro ombra” Infrastrutture e Trasporti precedenti legislature.
Politica
Deputati
IUSEPPE I deputato Pd I 55 anni vinciale lavoratori trasporti Filt, rena Lentini-Carlentini-Francofonte
COZZOLINO EMANUELE I deputato Movimento 5 Stelle I 32 anni Propone di creare “un sistema italiano, meglio se europeo per far viaggiare treni e camion sempre pieni”. Vorrebbe che fossero rivisti gli accordi europei sulle merci.
BERTO l deputato Centro Demonni della Commissione Trasporti Rena.
BERGAMINI DEBORAH I deputata Pdl I 45 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
ANIELLO l deputato Centro De8 anni Commissione Trasporti precedenti
BIASOTTI SANDRO I deputato Pdl I 64 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature. Nell’azienda familiare attiva nel trasporto merci, ha sviluppato il traffico container nel porto di Genova. A metà degli anni ’90 costituisce uno dei principali gruppi italiani del settore trasporti e attività portuali.
FITTO RAFFAELE I deputato Pdl I 43 anni Da eurodeputato ha fatto parte della Commissione parlamentare per la Politica regionale, i Trasporti ed il Turismo.
PISO VINCENZO I deputato Pdl I 54 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
ALBERTO I deputato Scelta Cinti I 72 anni. Componente Conministrazione di Fiat Industrial, ovo Trasporto Viaggiatori (Ntv).
CASTIGLIONEGIUSEPPEIdeputatoPdlI49anni Consigliere di amministrazione Società Aeroporti Catania.
FONTANA GREGORIO I deputato Pdl I 49 anni Capo della Segreteria del Ministro dei Trasporti Pietro Lunardi durante la XIV legislatura (20012006).
PIZZOLANTE SERGIO I deputato Pdl I 52 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
BERTA I deputata Scelta Civica 8 anni monima casa di spedizioni di Gesidente Confetra, presidente Speva. Fa parte del Comitato Portuale Genova.
CESARO LUIGI I deputato Pdl I 61 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature. Nel 1996 tra i firmatari della proposta di legge sulla riforma della disciplina dell’autotrasporto merci e sulla nascita dell’Agenzia Nazionale Autotrasporto per conto Terzi (ANAT).
GALATI GIUSEPPE I deputato Pdl I 51 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature. Vice presidente della Sacal (Società di gestione dell’aeroporto Lamezia Terme). Ha presentato due proposte di legge sulla sicurezza portuale.
ROMANOFRANCESCOS.IdeputatoPdlI48anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
DREA I deputato Scelta Civica 3 anni re delegato Interporto Catania e rastrutture Regione Sicilia.
CRIMI ROCCO I deputato Pdl I 53 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
GAROFALO VINCENZO I deputato Pdl I 54 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature. Presidente Autorità portuale di Messina; Vice Presidente di Assoporti.
SQUERI LUCA I deputato Pdl I 51 anni E’ stato nel Consiglio di Amministrazione di Sacbo Spa, la società per la gestione dell’Aeroporto di Bergamo.
EBASTIANO I deputato Movie I 36 anni iano dei trasporti e della mobilità gione Calabria e Cosenza.
D’ALESSANDRO LUCA I deputato Pdl I 47 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
LORENZIN BEATRICE I deputata Pdl I 41 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
BUONANNO GIANLUCA l deputato Lega Nord l 46 anni Segretario Commissione Trasporti dal 22 maggio 2008 al 14 marzo 2013.
AOLA I deputata Movimento 5 ni all’aeroporto di Linate (all'ufficio a società di handling aeroportuale movimenti a terra e logistica) e export per uno spedizioniere in-
DISTASO ANTONIO I deputato Pdl I 46 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
LUPI MAURIZIO I deputato Pdl I 53 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature.
CAPARINI DAVIDE C. l deputato Lega Nord l 46 anni Componente Commissione Trasporti precedenti legislature. Ha presentato proposte di legge sulla disciplina previdenziale per gli spedizionieri doganali e sulle violazioni in materia di circolazione stradale nelle aree aeroportuali.
MISURACA SALVATORE I deputato Pdl I 55 anni Assessore al Turismo, Comunicazione e Trasporti Regione Sicilia.
CORSARO MASSIMO l deputato Fratelli d’Italia l 49 anni Assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Regione Lombardia.
PAGANO ALESSANDRO I deputato Pdl I 53 anni Ha presentato proposta di legge su sviluppo e ammodernamento dei porti e per competitività sistema portuale nazionale.
NASTRI GAETANO l deputato Fratelli d’Italia l 45 anni Ha presentato proposte di legge su interporti e piattaforme logistiche; su riqualificazione aeroporti e sulle catene da neve a bordo degli automezzi pesanti.
I due rami del Parlamento sono già pienamente operativi. Anche alla Camera sono molti i deputati con esperienze professionali, istituzionali o amministrative nel settore dei trasporti
Con chi parliamo di TRASPORTI?
URAS LUCIANO I senatore Sel I 58 anni Come consigliere regionale della Sardegna è stato componente della Commissione Assetto generale del territorio, Pianificazione territoriale regionale, Urbanistica, Viabilità e Trasporti, Navigazione e Porti, Edilizia, Lavori pubblici.
ALBERTINI GABRIELE I senatore Con Monti per l’Italia I 62 anni Componente commissione Trasporti del Parlamento Europeo. Relatore per il PPE del Rapporto sulla politica europea del trasporto sostenibile. Ha proposto emendamenti su Reti trans-europee dei trasporti, rete ferroviaria, Direttiva Eurovignette.
CARDIELLO FRANCO I senatore Pdl I 56 anni Ha presentato come primo firmatario un disegno di legge sull’istituzione del servizio di emergenza e primo intervento sui treni a lunga percorrenza.
BORIOLI DANIELE G. I senatore Pd I 55 anni Dal 2005 al 2010 è stato assessore ai Trasporti della Regione Piemonte.
DI BIAGIO ALDO I senatore Con Monti per l’Italia I 48 anni Imprenditore nel campo dei Trasporti e nel settore bio-energetico.
VICECONTE GUIDO V.C. I senatore Pdl I 53 anni Dal 2001 al 2006 è stato sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti. Dal 2006 al 2008 è stato componente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni.
FILIPPI MARCO I senatore Pd I 48 anni E’ stato due volte componente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato. Ha seguito le questioni relative ai porti. Ha presentato come primo firmatario disegni di legge sulla riforma dei porti e sulla legge quadro in materia di interporti e piattaforme logistiche.
MERLONI MARIA P. I senatrice Con Monti per l’Italia I 49 anni Ha presentato come prima firmataria una proposta di legge sull’istituzione di punti franchi nei porti di Ancona e di Livorno e nei loro retroporti, interporti e zone produttive connesse.
FLORIS EMILIO I senatore Pdl I 68 anni È stato componente del Consiglio d’amministrazione dell’Autorità Portuale di Cagliari e della SOGAER (Società di gestione dell’aeroporto di Elmas).
GUERRA MARIA C. I senatrice Pd I 55 anni Come sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali è intervenuta due volte sul disegno di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e delle microimprese.
CIOFFI ANDREA I senatore Movimento 5 Stelle I 51 anni Sul sito del Movimento afferma di volere “un rinnovato sistema di trasporto pubblico che possa ridurre fortemente l’uso del messo privato”. Tra i suoi intenti cita “la riorganizzazione del sistema dei trasporti”.
BONFRISCO ANNA I senatrice Pdl I 50 anni Ha presentato come prima firmataria una proposta di legge sulla riforma della normativa in materia di piattaforme logistiche territoriali e di interporti.
MIRABELLI FRANCO I senatore Pd I 53 anni Dal 2005 è consigliere regionale in Lombardia presso la Commissione Infrastrutture e Trasporti.
SCIBONA MARCO I senatore Movimento 5 Stelle I 45 anni Si occupa principalmente della realizzazione di impianti ferroviari. Candidato alle Regionali piemonte nel 2010, ha lavoro nel gruppo consiliare come referente all’urbanistica, trasporti, infrastrutture e tematiche ambientali.
COLUCCI FRANCESCO I senatore Pdl I 81 anni Si è occupato di provvedimenti sul trasporto merci. In particolare sull’estensione ai trasporti nazionali su strada a mezzo di autoveicoli di alcune disposizioni della convenzione CMR. Per tre volte ha fatto parte della Commissione Trasporti della Camera.
RANUCCI RAFFAELE I senatore Pd I 55 anni Nell’ultima legislatura è stato vicepresidente della Commissione Lavori Pubblici.
TAV banco di prova SANGALLI GIAN CARLO I senatore Pd I 60 anni Come presidente della Camera di Commercio di Bologna ha guidato il rilancio dell’aeroporto Marconi del capoluogo emiliano. Dal 2004 al 2007 è stato presidente di questo Aeroporto.
SONEGO LODOVICO I senatore Pd I 57 anni E’ stato consigliere e assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Friuli Venezia Giulia.
ZANDA LUIGI E. I senatore Pd I 70 anni E’ stato due volte componente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni.
Sarà la TAV, l’alta velocità Torino-Lione, uno dei primi banchi di prova per il nuovo Parlamento. Molti deputati e senatori del Movimento 5 Stelle si sono infatti espressi contro la realizzazione della TAV, e più in generale anche contro le grandi opere, come ad esempio il ponte sullo Stretto di Messina. La motivazione principale dei parlamentari del Movimento 5 Stelle è che “le grandi opere devastano territorio, economia e sistema sociale”. Ma anche dentro il Pd si sono registrate posizioni diverse sulla TAV, e alcuni esponenti hanno espresso contrarietà alla realizzazione del collegamento ferroviario tra Italia e Francia, anche se la maggior parte del partito considera l’opera un’infrastruttura strategica. È su posizioni pro-TAV invece il Pdl.
Normative
di Michele Latorre
Attivazione in due fasi Invece, il 20 marzo è arrivato l'annuncio dello “scongelamento” del Sistri, anche se la sua introduzione avverrà in due fasi: dal 1° ottobre 2013 per i soli produttori di rifiuti pericolosi che hanno più di dieci dipendenti e per gli enti e le imprese che gestiscono rifiuti pericolosi e dal 3 marzo 2014 per tutti gli altri operatori della filiera dei rifiuti industriali. La buona notizia è che resta comunque sospeso il pagamento del contributo relativo al
ria, soprattutto quelle artigiane, che hanno immediatamente contestato il riavvio del Sistri. RETE Imprese Italia – che raccoglie Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti – ha scritto al ministro Clini che “sorprende e preoccupa la decisione del ministro che appare in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei ri-
fiuti”. Dal punto di vista operativo, RETE Imprese Italia sottolinea che sfasare l'introduzione del Sistri in due tempi “rischia di generare un blocco operativo per chi, come i trasportatori, si troverà costretto a operare seguendo diverse procedure e diverse tecnologie informatiche”. Quindi, il raggruppamento chiede la sostituzione del Sistri con un nuovo sistema di tracciabilità dei soli rifiuti pericolosi più semplice, economico, trasparente ed efficiente.
Resuscita il Sistri, attivazione in due fasi L’introduzione avverrà dal 1°ottobre 2013 per i produttori di rifiuti pericolosi e dal 3 marzo 2014 per tutti gli altri operatori della filiera dei rifiuti industriali. Resta sospeso il pagamento della quota 2013
I
l ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha firmato un decreto che riattiva il sistema di tracciamento dei rifiuti. E così, un breve comunicato diffuso dal ministero ha risvegliato un incubo per migliaia di imprese produttrici ed autotrasportatori: il Sistri, ossia il sistema telematico per il tracciamento dei rifiuti industriali, che doveva entrare in vigore il 30 giugno 2012 – dopo una serie di proroghe – ma che venne sospeso all'ultimo momento perché ritenuto dallo stesso ministero inapplicabile. La sospensione dura un anno, quindi il 30 giugno 2013 il sistema avrebbe dovuto formalmente rinascere, almeno in teoria, perché in pratica molti lo davano ormai per defunto, al punto che si parlava già di possibili sostituti.
2013. Il riavvio del Sistri sarà preceduto da alcune verifiche per l'aggiornamento dei dati delle imprese che dovranno introdurlo, secondo un calendario già definito dal ministero: dal 30 aprile al 30 settembre 2013 per gli operatori che dovranno introdurlo il 1° ottobre, dal 30 settembre 2013 al 28 febbraio 2014 per quelli che partiranno il 3 marzo 2014. Pro e contro Presentando il decreto, il ministro Clini ha precisato che Confindustria condivide il suo progetto “apprezzando il grande rilievo che abbiamo voluto dare alla collaborazione con le imprese”. Un ottimismo non condiviso da altre associazioni di catego-
ADR 2013 recepito in Italia L'aggiornamento 2013 del regolamento internazionale per il trasporto stradale di merci pericolose è stato pienamente recepito dalla legge italiana attraverso la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale numero 61 del 13 marzo 2013, del Decreto ministeriale del 21 gennaio 2013. Questo atto recepisce anche gli aggiornamenti dei regolamenti RID e ADN, dedicati al trasporto di merci pericolose rispettivamente su ferrovia e su vie d'acqua interne. Ricordiamo che l'adozione delle innovazioni previste
da questi regolamenti può essere facoltativamente attuata dal 1° gennaio 2013, ma sarà obbligatoria nei trasporti nazionali ed internazionali dal 1° luglio 2013. Nell'autotrasporto, la novità principale riguarda le norme sul fissaggio dei carichi solidi, che impongono cinghie omologate e procedure operative che, anche se dovrebbero essere attuate dal caricatore, devono essere verificate dall'autotrasportatore, che è quindi corresponsabile di eventuali incidenti causati da un fissaggio irregolare.
Convegni
Nel corso di una tavola rotonda nell’ambito del Transpotec, i rappresentanti del settore hanno chiesto maggior sostegno all’autotrasporto e alla logistica, investimenti in infrastrutture e un sistema integrato italiano di Lucia Angeloni
Un sistema integrato di trasporti in Italia M
aggior sostegno allo sviluppo del settore e necessità di creare un sistema integrato italiano, tra tutti gli operatori, che permetta un sinergico confronto tra le parti. Sono queste le priorità emerse nel corso del Forum Internazionale della Logistica e dell’Autotrasporto, che si è svolto lo scorso 1° marzo a Verona, nel corso di Transpotec Logitec, e che ha visto riunita tutta la filiera italiana della logistica e dell’autotrasporto, esprimendo il bisogno di un dialogo con il Governo che sia foriero di una pianificazione condivisa a sostegno del settore. ''Chi ferma le infrastrutture, ferma il Paese - ha sottolineato Michele Perini, presidente di Fiera Milano, che ha organizzato l’evento, aprendo i lavori del Forum -. Occorre investire su di esse e abbreviare i tempi per la loro realizzazione, spesso rallentata dalla burocrazia. Oggi troppi ostacoli burocratici e lentezze decisionali determinano un aumento dei costi per la logistica e rischiano di ridurre lo sviluppo delle imprese''. Un’opinione condivisa da quasi tutti i partecipanti alla tavola rotonda, che uno ad uno hanno espresso la loro opinione sul settore, sottolineando le varie azioni da portare avanti, a partire da una maggiore agilità nel funzionamento delle dogane, un più forte orientamento allo sviluppo dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese, fino ad un appello alle istituzioni perché non dimentichino la logistica e il trasporto che sono un asset strategico per lo sviluppo del Paese. Maggior competitività Francesco Del Boca, vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, ha posto l’accento sulla disomogeneità della situazione europea del 26 TIR159-2013
trasporto, che presenta profonde differenze tra Est e Ovest, per quanto riguarda i prezzi del carburante, i costi del personale e anche l’acquisto di mezzi. “In questa situazione è impossibile per l’Italia continuare ad essere competitiva, per questo è necessario sederci tutti attorno ad un tavolo, anche con i rappresentanti delle istituzioni, per fare una mediazione e trovare dei risultati per il settore”. Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, ha spiegato quanto sia necessario pianificare una logica di sistema del trasporto. “Prima di programmare delle infrastrutture nel nostro Paese - ha sottolineato Uggè - occorre pensare a una logica di sistema che possa integrare i trasporti e la logistica, fare una scelta su quale sia la logica più utile per il Paese e poi attuare le infrastrutture necessarie. Ma occorre anche promuovere un patto nazionale per la mobilità nelle aree urbane, dove si realizza il 70% del Pil”. Nell’ottica di un sistema integrato che permetta all’Italia di sviluppare la propria competitività, Eleuterio Arcese, presidente di Anita, ha messo in luce la necessità di uno snellimento della burocrazia e di rendere l’Italia più competitiva, per non costringere le imprese italiane ad andare a fare investimenti all’estero. Arcese ha poi posto l’accento sulla necessità di creare una piattaforma comune d’intenti, a tutela dei piccoli autotrasportatori.
to come su 106.000 imprese iscritte all’Albo circa 80.000 sono composte da aziende che possiedono da 1 a 5 veicoli. “Dobbiamo investire sulle aggregazioni – ha detto – e cercare di combattere il cabotaggio, soprattutto quando viene fatto da imprenditori italiani che vanno a delocalizzare all’estero. Noi siamo pronti ad un dialogo, purchè ci siano i presupposti giusti”. E si è detto pronto al dialogo anche il presidente di Assologistica, Carlo Mearelli, con l’obiettivo condiviso di sostegno al sistema. Stefania Pezzetti, presidente di Fedit, ha invece parlato della distribuzione urbana delle merci e di come in Italia manchi un quadro di riferimento comune, che possa essere condiviso da tutti. “Occorre una regolamentazione concordata, che porti ad un sistema di accreditamento delle aziende, facilitando ad esempio l’accesso ai centri urbani alle aziende che seguono processi virtuosi, come l’utilizzo dei mezzi ecosostenibili”. Roberto Vavassori, presidente Anfia, ha proposto in conclusione di sottoscrivere un documento programmatico che possa essere condiviso tra le parti. I punti emersi riguardano la possibilità di implementare il carico di pallet sui mezzi, la condivisione di un regolamento necessario a normare l’ultimo miglio e la ZTL, e incentivi ai piccoli trasportatori. Oltre alla sessione plenaria, il Forum ha offerto la possibilità di partecipare a 6 workshop tecnici, coordinati da Rocco Giordano, docente di Politica ed Economia dei Trasporti e della Logistica. I workshop erano dedicati alla logistica sostenibile, al
«Chi ferma le infrastrutture, ferma il Paese »
Pronti al dialogo E a tutela delle imprese più piccole è intervenuto Mauro Squarcia, presidente di Confartigianato Trasporti, che ha ricorda-
trasporto aereo, all'internazionalizzazione delle imprese, alla logistica urbana, al futuro del sistema intermodale italiano e all'innovazione tecnologica nel trasporto. Nelle due giornate, l’evento ha registrato la partecipazione di oltre 600 addetti ai lavori provenienti non solo dal mondo della logistica e dei trasporti, ma anche dai principali settori dell’industria manifatturiera, per i quali l’evoluzione del sistema logistico rappresenta una carta vincente in termini di evoluzione e competitività. La presenza delle associazioni Anche all’interno del salone c’è stata una presenza imponente delle associazioni di categoria. Con una “fiera nella fiera” Fai Service, cooperativa di servizi per l'autotrasporto è stata partner strategico della manifestazione. Trucky Village, com’è stato ribattezzato lo spazio espositivo di 3000 metri quadrati, ha ospitato una serie di dibattiti e convegni, tutti dedicati ai temi centrali nella vita dell'autotrasportatore, come responsabilità condivisa, professionalità garantita, salute, trasporto intermodale, Telepass europeo e nuovi veicoli Euro 6. In vetrina anche molti servizi offerti da Fai Service, come quelli dedicati alle imprese, finanziari e assicurativi, assistenza fiscale, etc. Grande partecipazione anche per il workshop tecnico organizzato da Fiap, dal titolo “Le novità normative nel settore dell’autotrasporto, le innovazioni tecnologiche e le opportunità di finanza agevolata per il 2013, per rendere più competitive le imprese di autotrasporto italiane. Progetti di successo realizzati da Fiap negli anni e nuove opportunità per le imprese del settore”. Ad esempio è stata illustrata la case history di Euro.com Trasporti, azienda ve-
ronese che rivolgendosi all’associazioUno studio condotto ne, attraverso un bando del ministeda Anfia e Aci sul ro dei Trasporti, ha ricevuto un fitrasporto merci su nanziamento per attivare corsi di strada ha individuato formazione interni. “Abbiamo orcinque principali obiettivi ganizzato lezioni sulle normative, la da raggiungere per sicurezza, gli strumenti di controlgarantire lo sviluppo lo, la gestione - ha spiegato l'amdel settore ministratore Luciano Prolunghi - con risultati concreti a livello di riduzione delle sanzioni, rapporto con i clienti e, quindi, fatturato”. Ma la Federazione ha presentato anche la neonata struttura di servizio “Fiap Service Srl” che avrà il compito di promuovere e coordinare tutte le iniziative e servizi reali innovativi per le imprese.
Anfia e Aci: studio su criticità e potenzialità del trasporto merci Accrescere la competitività delle imprese di trasporto e dei loro servizi, per reggere la concorrenza del mercato europeo; favorire l’aumento del mercato potenziale dei veicoli industriali italiani in Italia e nel mondo; svecchiare il parco circolante italiano e ridurre l’impatto ambientale dei veicoli; aumentare la sicurezza sulle strade e ridurre drasticamente il numero degli incidenti stradali; accrescere l’efficienza logistica del sistema Paese e potenziarne le infrastrutture. Questi, in estrema sintesi, i cinque principali obiettivi da raggiungere per garantire uno sviluppo al sistema del trasporto merci italiano, individuati da uno studio condotto da Anfia e Aci sul trasporto merci su strada e presentato nel corso di Transpotec. In cinque capitoli, lo studio analizza lo scenario internazionale degli scambi di beni e servizi e del ruolo della strada; l’andamento dell’industria automotive nell’economia mondiale, europea e nazionale, descritto attraverso i dati di produzione e di mercato dei veicoli commerciali e industriali; l’analisi dell’evoluzione del parco autocarri italiano (veicoli commerciali fino a 3.500 kg, autocarri sopra i 3.500 kg, rimorchi e semirimorchi sopra i 3.500 kg); l’analisi delle condizioni di mobilità e sicurezza della rete stradale in Europa e della rete stradale e autostradale in Italia; infine, la descrizione del contesto mondiale e nazionale dell’efficienza logistica.
TIR159-2013 27
Tecnica
Dopo cinque anni, Transpotec 2013 è tornato alla sua sede originaria di Verona. Presenti non solo i costruttori di veicoli ma anche quelli di rimorchi e semirimorchi, carrozzieri e componentisti di Ferdinando Tagliabue
BENTORNATO TRANSPOTEC
Stralis e gli altri La presenza Iveco al Transpotec 2013 ha potuto contare su uno stand di oltre 2400 metri quadrati, dove il ruolo da protagonista era inevitabilmente affidato allo Stralis HiWay in esecuzione Euro 4. Due gli Stralis HiWay esposti, uno con motore Cursor 11 Euro 4 da 460 CV e cambio automatizzato Eurotronic a 12 marce, e un altro motorizzato con il Cursor 13 Euro 4 da 500 CV e cambio automatizzato Eurotronic da 12 marce. Entrambi i veicoli si presentavano con la vivace colorazione arancio, cerchi in lega, sistema Iveconnect, fari allo xeno e luci diurne al led. Completavano l’equipaggiamento il rallentatore, l’avvisatore acustico di corsia, il misuratore di pressione per pneumatici (TPMS) e l’Adaptive Cruise Control (ACC). L’affollatissimo stand era ben supportato da un’area esterna di oltre 12 mila metri quadrati, con una pista prove dedicata agli Stralis e ai Daily, che ospitava anche veicoli Astra (un mezzo d’opera HD 9 e un dumper articolato) nonché, sempre per restare in ambito cava cantiere, il nuovo Trakker, in rappresentanza della nuova gamma off road, caratterizzata da un profondo rinnovamento della cabi-
Il MAN TGX con i colori del team Ducati corse, a destra uno scorcio dello stand MAN
na. Da segnalare, infine, un EuroCargo in versione CNG mentre i leggeri erano rappresentati da tre Daily, di cui un elettrico e un Natural Power.
I
l ritorno alla sede originaria di Verona (dopo un’assenza di cinque anni) ha sicuramente fatto bene al Transpotec Logitec che in questa sua edizione 2013, andata in scena dal 28 febbraio al 3 marzo, ha registrato la presenza di oltre 20 mila visitatori. Buono anche il successo a livello di espositori (sono stati 195), che hanno trovato posto nei tre padiglioni e nelle sette aree esterne, per un totale di circa 28 TIR159-2013
40 mila metri quadrati di superficie espositiva. Piena soddisfazione è stata espressa non solo dagli organizzatori, come ha tenuto a precisare Giuseppe Garri, Exhibition Manager di Transpotec, che ha sottolineato il valore del risultato ottenuto “in un momento pieno di incertezze”, ma anche da parte delle aziende espositrici che hanno dato fiducia al Transpotec in versione “veronese”.
Solo Euro 6 La Casa tedesca MAN, la prima ad aderire alla nuova edizione veronese, si è presentata al Salone con l’intera gamma Euro 6, dai piccoli TGL per distribuzione fino ai pesanti della serie TGS e TGX, a conferma di come il leone (simbolo di MAN) abbia affilato i denti. Per quanto concerne gli aspetti tecnici, va ricordato che, per soddisfare i requisiti dell’Euro 6, MAN ha fatto ricorso alle due tecnologie SCR ed EGR ma anche passando attraverso il sistema SCRT per il post trattamento dei gas di scarico, tecnologia che prevede la presenza di un catalizzatore di ossidazione con un filtro anti particolato superficiale chiuso a controllo elettronico, la cui attività si svolge in combinazione con quella di un catalizzatore SCR che funziona con
additivo. Sui veicoli della gamma leggera e media, i TGL e TGM, si è fatto ricorso al sistema SCR, che ha affiancato l’EGR per soddisfare i requisiti previsti dall’Euro 6. Sui TGL è presente il motore da 4,6 (150, 180 e 220 CV con coppie massime di 570, 700 e 850 Nm) e da 6,9 litri, con potenza massima di 250 CV e coppia massima di 1000 Nm; lo stesso motore da 6,9 litri è presente anche sui medi della serie TGM, dove viene proposto con potenze di 250, 290 e 341 CV (le cui coppie massime sono rispettivamente di 1000, 1150 e 1250 Nm). Sui modelli pesanti appartenenti alle serie TGS e TGX sono stati utilizzati invece i motori D2066 (da 10,5 litri e D2676 da 12,4 litri di cilindrata), con potenze che vanno da 320 a 480 CV. Parata di stelle Ospiti d’onore dello stand Mercedes i due veicoli di più recente commercializzazione: il Citan e l’Antos. Con l’arrivo del Citan, Mercedes può disporre di una gamma vastissima, che va da 1,8 a 44 Ton, spaziando dagli impieghi di distribuzione urbana fino al settore dei pesanti da linea. Il piccolo Citan era esposto in due versioni, il 109 Furgone Long e il 109 Kombi Trend, a conferma della sua grande capacità di soddi-
sfare le più disparate esigenze della distribuzione urbana. Il nuovo piccolo con la stella è attualmente disponibile in tre differenti classi di potenza, almeno per quanto concerne i diesel (55, 66 e 81 kW, ovvero 75, 90 e 110 CV), rispettivamente con coppie massime di 180, 200 e 240 Nm. Ai brillanti turbodiesel si deve poi aggiungere un motore a benzina sovralimentato ad iniezione diretta da 1,2 litri di cilindrata (disponibile a breve) e che dispone di una potenza massima di 114 CV ( 84 kW) e di una coppia massima di 190 Nm. Fondamentale anche la presenza del Vito, ampiamente rivisto nel 2010 sotto tutti gli aspetti, dal motore, all’assetto, al frontale, per non parlare di funzionalità e comfort e dello Sprinter, il primo veicolo commerciale caratterizzato dalla presenza di un cambio automatico a 7 marce. Passiamo ora all’altra grande novità, cioè l’Antos, il primo veicolo specificamente progettato per i servizi di distribuzione pesante,
dove devono essere affrontati non solo i circuiti urbani ma anche quelli che prevedono percorsi su strade regionali e autostradali. Per l’Antos sono previsti motori Euro 6 da 175 a 375 kW (da 238 a 510 CV) dotati di cambio completamente automatizzato per tutte le versioni, con un’ampia gamma che comprende numerose versioni con autotelai di facile allestimento, proposti in esecuzione Loader che privilegia il carico utile per i trattori e in esecuzione Volumer, pensati soprattutto per un piano di carico basso.
costi di gestione e alla semplificazione delle attività commerciali. Da ricordare ancora la presenza di Continental Automotive, con il marchio VDO, che ha proposto tra l’altro il suo nuovo tachigrafo digitale DTCO 2.0 nonché diverse soluzioni telematiche per la gestione delle flotte. La presenza Pirelli era incentrata sulla serie 01Pirelli, una gamma completa composta dai modelli “W” (invernali), “H” (lungo raggio), “R” (medio-lungo raggio), “G” (strada e cantieri) e “ST” (rimorchi e semi-rimorchi).
Brandt Motors Con Brandt Motors siamo in presenza di un costruttore francese che opera nel comparto dei veicoli elettrici, caratterizzati non solo da doti di grande maneggevolezza ed economicità (1 euro/100 km) ma anche in grado di soddisfare molteplici esigenze, grazie alle numerose versioni proposte che verranno ulteriormente ampliate nell’immediato futuro. Sempre più in alto Non poteva mancare Fassi Gru, che si è presentato, attraverso il suo
A destra il nuovo Iveco Trakker e a sinistra un altro pesante off road, l’Astra HD9; accanto uno scorcio dello stand Mercedes con il nuovissimo Antos
concessionario vicentino OMC GRU srl che, in collaborazione con le Officine BPM snc di Mantova, ha allestito un veicolo cassonato Iveco Stralis, con una gru Fassi F295RA.2.26. Il veicolo, realizzato per l’impresa Carli Costruzioni srl di Malo (VI), è stato esposto nell’area delle Officine BPM nel padiglione 10.L’allestimento dello Stralis prevedeva una gru Fassi F295RA.2.26 a sei estensioni idrauliche, equipaggiata con argano idraulico e doppia attivazione supplementare per l’utilizzo di una benna per sgombero detriti e movimentazione sfusi. Questo modello, della gamma media, ha una capacità di sollevamento di 25,79 tm. Non solo gomme Tra i costruttori di pneumatici merita di essere segnalata la presenza di Continental, che ha incentrato la propria presenza al Salone con l’offerta “Conti360° Fleet Services”, rete europea specialista nel settore delle soluzioni di mobilità alle flotte, di veicoli commerciali e industriali, con proposte volte alla riduzione dei
A questi modelli si è di recente aggiunto l’ST:01 Neverending Energy (per rimorchi e semirimorchi) che rappresenta la prima linea Pirelli ad essersi aggiudicata la doppia classe A dell’etichettatura europea per resistenza al rotolamento e e aderenza sul bagnato. Autoscout24: un debutto da leader AutoScout24, sito specializzato nella compravendita online, si è presentato per la prima volta al Transpotec proponendo la propria rinnovata sezione www.truckscout24.it dedicata ai veicoli commerciali e industriali. La partecipazione al Salone veronese conferma la volontà di AutoScout24 di diventare punto di riferimento anche nel settore truck come già è avvenuto in Germania dove TruckScout24 è presente con successo da tempo. La piattaforma internazione della Società raccoglie il traffico da 14 Paesi, proponendo più di 100 mila veicoli (commerciali e industriali) che registrano oltre 15 milioni di ricerche mensili da parte degli utenti. TIR159-2013 29
Tecnica
Per monitorare la pressione degli pneumatici, Pirelli ha messo a punto il Cyber Fleet che, attraverso il monitoraggio telematico della pressione e della temperatura, assicura alle flotte considerevoli risparmi di Ferdinando Tagliabue
Tecnologia per risparmiare I
l ruolo svolto dagli pneumatici nell’economia dell’autotrasporto è enorme, anche per l’importanza che rivestono sul consumo di carburante, che rappresenta la seconda voce di costi e che, sulla media europea, rappresenta il 26%, superata solo da quella relativa al costo degli autisti (oltre il 36%). Ma ci sono altri due aspetti troppo spesso sottovalutati: temperatura e pressione di gonfiaggio degli pneumatici. E anche se si tratta di aria, questa ha il suo peso, visto che una pressione inferiore del 10% rispetto a quella corretta comporta un maggior costo in termini di consumo di carburante e pneumatici valutabile nello 0,8%, valore che però sale rapidamente al 3% nel caso in cui la pressione sia inferiore del 20% rispetto a quella corretta. Una corretta pressione comporta non solo una maggior durata dello pneumatico ma anche minori consumi (derivante dalla minor resistenza al rotolamento) e una maggior sicurezza di guida. Due modi di essere Cyber fleet E proprio per monitorare costantemente la pressione degli pneumatici, Pirelli ha messo a punto il Cyber Fleet, un dispositivo che, attraverso il monitoraggio della pressione e della temperatura, assicura alle flotte considerevoli risparmi. Nel 2012 Cyber Fleet è stato provato su 43 veicoli che hanno per30 TIR158-2013
cato all’interno della copertura e che si attiva quando il veicolo si muove o quando si riscontrano variazioni di temperatura e/o di pressione, anche a veicolo fermo. I dati relativi a temperatura, pressione e ID del sensore vengono trasmessi via RFID e consultabili e archiviabili in modalità statica o dinamica. In modalità statica i dati possono essere letti a veicolo fermo da un lettore esterno che provvede ad attivare i sensori ricevendo da ogni pneumatico le informazioni su temperatura e pressione. I dati possono poi essere trasferiti su un PC, per l’analisi e l’archiviazione. Per la modalità dinamica sono necessari componenti aggiuntivi che rilevano i singoli segnali provenienti da tutti i sensori del camion e quindi trasmettono i dati al database centrale. Le eventuali anomalie di temperatura e pressione sono segnalate sia al fleet manager sia al conducente. Oltre al Cyber Fleet, Pirelli offre una serie di servizi dedicati all’assistenza, alla manutenzione, alla gestione e alla ricostruzione degli pneumatici: FleetCheck Fleet Management, CQ24 International e Novateck.
corso circa 15 milioni di km in diversi Paesi europei e in Brasile, evidenziando un risparmio di carburante pari a circa 1000 euro/anno per ogni veicolo, cifra che, ovviamente, può variare secondo il prezzo del carburante. Il cuore del Cyber Fleet è un sensore TMS (TyreMounted Sensor) che viene appli-
La nuova etichetta degli penumatici
Il sensore TMS (TyreMounted Sensor) si attiva quando il veicolo si muove o quando si riscontrano variazioni di temperatura e/o di pressione
La parte sinistra dell’etichetta riguarda l’efficienza nei consumi. In essa sono considerate sette classi contraddistinte da lettere che vanno dalla A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente); nel caso degli autocarri le lettere arrivano fino alla F. Nella parte destra dell’etichetta è riportata invece la classe di aderenza sul bagnato; anche in questo caso vi sono sette classi contraddistinte dalle lettere, dalla A (lo spazio di frenata più corto) alla G (quello più lungo). Nella parte bassa dell’etichetta è riportata la classe di rumore esterno da rotolamento. L’etichetta riporta il numero riferito al livello di rumorosità misurato in Decibel (dB (A) e accanto tre barre; tre barre nere corrispondono allo pneumatico più rumoroso mentre una barra nera corrisponde a quello meno rumoroso.
Tecnica
Mercedes-Benz ha svelato il nuovo Atego Euro 6, con una cabina completamente ridisegnata, nuovi motori BlueEfficiency Power e una grande variabilità di impiego di Lucia Angeloni
La Stella della distribuzione V
alore, efficienza e impiego. Sono questi i tre concetti chiave su cui si basa il nuovo Atego di Mercedes-Benz, svelato il 13 marzo presso lo stabilimento di Worth del costruttore tedesco. Il nuovo Atego Euro 6, progettato per la distribuzione leggera, va a completare la nuova generazione di autocarri Mercedes-Benz, dopo l’Actros, l’Antos e l’Arocs, presentato solo due mesi fa, e si pone l’obiettivo di proseguire il successo di vendite nel segmento della distribuzione da 6,5 a 16 Ton che ha conosciuto in passato. Valore La cabina è stata rielaborata e il frontale riprende i tratti degli altri modelli del marchio appartenenti alla classe pesante. Il paraurti è stato ridisegnato e ora comprende gli indicatori di direzione e le luci diurne di serie (a richiesta anche in versione LED). Il telaio di accesso anteriore, particolarmente ampio, consente di effettuare in sicurezza la pulizia del parabrezza e gli ampi gradini laterali sottolineano la grande praticità nelle operazioni di salita e discesa, così frequenti nella distribuzione. Anche gli interni svelano soluzioni di pregio: plancia nera con display centrale di facile lettura, strumentazione analogica, volante multifunzione di serie, a richiesta anche di pelle, e sedili con poggiatesta integrato, braccioli sollevabili, con
ampia corsa di regolazione, che assicurano un ottimo comfort. Tutti equipaggiamenti che consentono di mantenere il valore del veicolo nel tempo. Per il mercato tedesco, tutti i nuovi Atego sono inoltre dotati del cambio automatizzato PowerShift 3, che nei veicoli di potenza inferiore dispone di 6 marce, mentre nel segmento superiore si presenta ad otto marce e risulta così particolarmente indicato per il traino di un rimorchio. Per chi predilige il cambio manuale sono, invece, disponibili due versioni di cambio a sei e a nove rapporti.
231 CV, mentre il secondo, da 7,7 litri di cilindrata, è disponibile in tre versioni di potenza da 238 CV a 229 CV. “Questi motori – ha spiegato Stefan Buchner, Head di Mercedes-Benz Truck – consentono, nonostante il peso supplementare dovuto all’Euro 6, un risparmio del 5% in termini di consumi, con un sensibile aumento della potenza”. Inoltre, grazie al raffreddamento del sistema di ricircolo dei gas di scarico e al compatto box di post-trattamento dei gas di scarico, i motori permettono di soddisfare le future normative. L’impiego della moderna tecnologia di depurazione dei gas di scarico BlueTec 6, infatti, ha consentito di ridurre il consumo di AdBlue del 50% rispetto ai precedenti modelli Euro5. Impiego Con l’Atego ogni esigenza del settore della distribuzione trova soddisfazione. Il veicolo è un vero trasformista, disponibile in 42 modelli, con numerose versioni di passo e quattro diverse versioni di cabina, disponibili in tre lunghezze, tutte con larghezza esterna di 2,30 metri. Per gli impieghi speciali, come il servizio antincendio, i servizi comunali o autostradali è possibile optare per l’Atego con doppia cabina a sei posti. Ma Mercedes-Benz si è occupata anche di ridurre i costi di esercizio che caratterizzano l’intera durata del veicolo. Gli intervalli di manutenzione sono più lunghi del 20%, e ora in grado di raggiungere i 120.000 chilometri, le soste in officina hanno il numero più basso del proprio segmento e i convenienti servizi di manutenzione contribuiscono a ottimizzare l’economicità di servizio.
Efficienza Il cuore del nuovo Atego sono i due motori Euro 6 BlueEfficiency Power, disponibili in due versioni, a quattro e a sei cilindri, che si basano su l’OM 934 e l’OM 936. Il primo ha una cilindrata di 5,1 litri e una potenza compresa tra i 156 CV e i
Il nuovo Atego Euro 6, progettato per la distribuzione leggera, 6,5-16 tonnellate, completa la gamma Merdedes-Benz dopo Actros, Antos e Arocs
TIR159-2013 31
trate, nel mostrare una maggiore attenzione agli strumenti telematici che consentono di aprire un canale di contatto con i contribuenti e di fornire loro servizi utili (usufruibili via web) comodamente da casa, ha messo a disposizione dei contribuenti la consultazione di alcune informazioni relative agli studi di settore. In particolare, i contribuenti abilitati, una volta entrati
Fisco
di Angelo Ciaravolo
COSA R ICOR DAR E
IL CASSE T TO F ISC AL E E’ UN SE R VIZ IO CH E P ER ME T TE DI CO NSUL TAR E SU IN TE R NE T LE P ROP RIE INF OR MA ZIONI: DA TI DELL E DIC HIARA ZIONI F ISCALI, DEI RIMBORSI, DEI VE RSAM EN TI EF FE TTUA TI E TC.
ADES SO L’A GE NZ IA DE LL E E N TR A TE HA ME SSO A DIS POSIZ IONE DE I CON TR IBUE N TI ANC HE LA CONSUL TA ZION E DI AL CU NE INF OR MA ZIONI RE LA TIVE AGLI S TUDI DI SE T TO RE. GL I S TUDI DI SE T TO RE SONO UNO S TR UME N TO US A TO DA L F ISC O P E R RILE VAR E I PA RA ME TR I F ONDA ME N TA LI DI LIBE RI P ROF ES SIO NIS TI, LA VORA TORI AU TONOMI E IMP RE SE.
Studi di settore: sul web le informazioniper l’autotrasporto Le anomalie presenti negli studi di settore, saranno comunicate tramite raccomandata ai contribuenti o tramite Entratel agli intermediari
Attraverso il Cassetto Fiscale, i contribuenti potranno accedere tramite internet ai nuovi documenti degli studi di settore e rimediare ad alcune anomalie che potrebbero portare a pesanti sanzioni
A
Il sito dell’Agenzia delle Entrate
32 TIR159-2013
nche gli autotrasportatori potranno avvalersi del servizio gratuito denominato Cassetto Fiscale per consultare le proprie informazioni (dati anagrafici, dati delle dichiarazioni fiscali, dati di condono e concordati, dati dei rimborsi, dati dei versamenti effettuati tramite modello F24 e F23, dati patrimoniali e le eventuali comunicazioni di anomalie da studi di settore). Basterà collegarsi al sito internet www.agenziaentrate.it. Il servizio è attivo 24 ore al giorno ed è disponibile per gli utenti di Fisconline, che accedono inserendo la password ed il codice pin rilasciato dall'Agenzia delle Entrate, e per quelli Entratel, che utilizzano il proprio codice personale. Da pochi giorni, l'Agenzia delle En-
nel "Cassetto", dopo aver effettuato l'autenticazione, potranno selezionare dal menù a sinistra la voce "Studi di settore" e accedere ai contenuti dei nuovi documenti di tale sezione. Le informazioni contenute nel “cassetto” Va ricordato che, al momento, si possono visualizzare le informazioni relative al solo periodo d’imposta 2010 e, in particolare, le anomalie emerse in sede di trasmissione della dichiarazione sulla base dei controlli telematici volti a verificare la coerenza dei dati indicati nel modello Unico 2011 e nel software Gerico 2011 (ad esempio, quando vi è discordanza tra il reddito di impresa indicato all'interno del quadro RG del modello Unico e lo stesso reddito
dichiarato all'interno del riquadro F del modello studi di settore). Ma non solo. Nel “cassetto” si potranno visualizzare anche gli eventuali inviti a presentare il modello degli studi di settore (è il caso dei contribuenti che, per dimenticanza, risultano non averlo inviato validamente). Gli inviti saranno indirizzati ai soli contribuenti che hanno dichiarato in Unico un codice attività per il quale risulta approvato uno studio di settore, ma che non hanno trasmesso il relativo modello né hanno indicato in dichiarazione una causa di esclusione o di inapplicabilità che avrebbe giustificato il mancato invio del modulo. Inoltre, si potranno consultare le comunicazioni delle anomalie presenti nei dati degli studi di settore, inviate ai con-
Come rimediare alle anomalie da studi di settore Le informazioni presenti nel cassetto sono davvero importanti anche per ottenere dei risparmi significativi sulle pesanti sanzioni eventualmente dovute. É il caso, ad esempio, di chi non ha presentato il modello degli studi di settore, pur essendovi obbligato. In questa ipotesi si può evitare l'applicazione delle sanzioni maggiorate, presentando una dichiarazione integrativa, anche oltre i termini previsti per il ravvedimento operoso. In merito, infatti, la circolare n. 8/E del 2012 ha chiarito che "la presentazione del modello studi di settore effettuata
Le vostre domande
tribuenti tramite raccomandata o agli intermediari tramite il canale Entratel. Generalmente si tratta delle comunicazioni volte a portare a conoscenza del contribuente eventuali possibili irregolarità relative ai dati presenti nei modelli degli studi di settore (per gli autotrasportatori, ad esempio, vengono segnalati i casi in cui non sia stato indicato il valore dei beni mobili strumentali ma risultano invece indicate le quote di ammortamento).
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Licenziamento ingiustificato Ho un’azienda di autotrasporti con meno di 15 dipendenti. Volevo sapere cosa rischia il datore in caso di licenziamento ingiustificato di un lavoratore. Dario Alberti Roma In caso di licenziamento ingiustificato, vi è l’obbligo, per il datore di lavoro di riassumere il dipendente entro tre giorni. In alternativa, è possibile risarcire il danno con un’indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità.
Sì, è corretto se l’assemblea, in prima convocazione, viene convocata entro il 30 aprile (salvo il rinvio di 180 giorni per esigenze particolari). Così, se dovesse andare deserta la prima adunanza, è valida l’assemblea fissata successivamente al 30 di aprile. Perdite sui crediti Nella contabilità della mia azienda (volume d’affari di 600 mila euro) emerge un credito di 15 mila euro, prescritto nell’anno 2012. Posso dedurlo dal mio reddito? É vero che le perdite su crediti più modesti ci sono particolari agevolazioni? Fabio Piconi Ancona
porti non superiori a 2.500 euro (importo elevato a 5.000 euro per le imprese con ricavi non inferiori a 300 milioni di euro), si possono dedurre a partire dai bilanci 2012. La perdita è interamente deducibile decorsi sei mesi dalla scadenza di pagamento.
Versamenti Inps Sono un autotrasportatore artigiano regolarmente iscritto all’Inps. Quest’anno non ho ricevuto i bollettini di versamento relativi ai contributi dovuti per l’anno 2013. Come posso fare? Michele Chiriaco Reggio Calabria
Convocazione soci Srl Esercito l’attività di autotrasporto con una Srl di cui sono amministratore. É corretto convocare i soci per l’approvazione del bilancio, in seconda convocazione, oltre il termine di 120 giorni previsto dallo statuto? Marco Pullo Salerno
Sì, potrà dedurlo integralmente, indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa, a condizione che si tratti di un credito effettivamente caduto in prescrizione. In tal caso, sussistono gli elementi certi e precisi richiesti dall’attuale normativa. Le perdite su crediti, invece, per im-
Da quest’anno, gli autotrasportatori artigiani, per conoscere gli importi dei contributi 2013 da pagare all’Inps entro il 16 maggio, 20 agosto, 18 novembre 2013 e 17 febbraio 2014, dovranno collegarsi sul sito dell’istituto cliccando sul "Cassetto previdenziale artigiani e commercianti", accessibile tramite pin rilasciato dall’Inps.
oltre i termini previsti per il ravvedimento, ma prima dell'inizio di attività di controllo, comporterà l'applicazione delle sanzioni ordinariamente previ-
ste per la specifica violazione commessa, senza l'incremento introdotto dalle lettere b), e), f) e g) in commento". Così anche nel caso delle comunicazioni di anomalie (il contribuente, essendo a conoscenza delle suddette situazioni di irregolarità,
potrà correggere il proprio comportamento nelle successive dichiarazioni, ovvero, potrà chiarire la propria posizione con le opportune giustificazioni evitando di incorrere in futuro in eventuali sanzioni o in potenziali attività di controllo).
Trasporto rifiuti: il MUD entro aprile Anche quest’anno gli autotrasportatori dovranno fare i conti con il MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale). Ricordiamo che sul supplemento ordinario n. 213 della Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha approvato il relativo modello e le apposite istruzioni per la presentazione delle comunicazioni entro il prossimo 30 aprile 2013, con riferimento all'anno 2012. Per l’invio telematico del file contenente il MUD, basterà collegarsi al sito internet www.mudtelematico.it. Il dichiarante dovrà spedire un file, denominato mud2012.000, generato dal software Unioncamere o da altri software che rispettino i tracciati record stabiliti dalla legge (ogni file può contenere più dichiarazioni anche di diversi dichiaranti, riferite ad Unità Locali della stessa provincia). Per effettuare l’invio telematico, occorre essere registrati al sito www.mudtelematico.it e disporre di una firma digitale (va bene anche quella dell'associazione di categoria, del consulente, del professionista o di altri soggetti che curano, per conto del dichiarante, la compilazione). Vanno inoltre pagati i diritti di segreteria che ammontano a 10 euro per ciascuna dichiarazione, esclusivamente con carta di credito o con Telemaco Pay (https://telemaco.infocamere.it).
Soggetti obbligati Diversi sono i soggetti tenuti all’invio telematico della dichiarazione alla Camera di commercio territorialmente competente. Tra loro, le imprese e gli enti che effettuano a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti; i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione; le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti; le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi; le imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a 8.000 euro; le imprese e gli enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi (così come previsto dall'articolo 184 comma 3 lettere c, d e g). Per quanto riguarda invece la comunicazione di veicoli fuori uso, ne sono obbligati i soggetti che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali.
Lavoro
di Mariangela Pagano
A
l contratto di trasporto non si applica il regime della responsabilità solidale. Lo sottolinea l’Agenzia delle Entrate che, con la circolare n. 2/E del 1° marzo, fornisce nuove precisazioni sul tema della responsabilità solidale per le ritenute Irpef e Iva nell’ambito dei contratti di appalto e subappalto. L’Agenzia delle Entrate ricorda che la previsione in esame è stata introdotta dall’articolo 13 ter del Decreto Legge n. 83/2012 (Decreto Sviluppo), che ha previsto una responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore per il ver-
nuto adempimento degli obblighi richiesti. La dichiarazione sostituiva deve contenere il periodo nel quale l’Iva è stata liquidata, indicando se dalla liquidazione è scaturito un versamento di imposta, ovvero, se è stato applicato il regime dell’Iva per cassa o la disciplina del reverse charge, il periodo nel quale le ritenute sui redditi di lavoro dipendente sono sta-
cui operano le parti contraenti; - sono escluse dalla norma le tipologie contrattuali diverse dal contratto di appalto e subappalto e viene chiarito che al contratto di trasporto non si applica il regime della responsabilità solidale; - le disposizioni in commento trovano applicazione per i contratti di appalto e subappalto
te versate, gli estremi dell’F24 con cui sono stati effettuati i versamenti dell’Iva e delle ritenute non scomputate e l’affermazione che l’Iva e le ritenute versate includono quelle riguardanti il contratto di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione è resa. In assenza di questa documentazione, sia l’appaltatore che il committente possono sospendere il pagamento del corrispettivo dovuto fino all’esibizione della documentazione stessa.
stipulati a decorrere dal 12 agosto 2012 e viene precisato che l’eventuale rinnovo del contratto deve ritenersi equivalente a una nuova stipula. Pertanto, per i contratti rinnovati successivamente al 12 agosto 2012 è applicabile, a partire dalla data di rinnovo, la disciplina in esame; - i contratti di appalto e subappalto devono essere conclusi da soggetti che stipulano i contratti nell’ambito di attività rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto e sono escluse dall’ambito applicativo della norma, per espressa previsione normativa, le stazioni appaltanti di cui all’articolo 3, comma 33, del codice dei contratti pubblici, nonché, per carenza del requisito soggettivo, le persone fisiche;
Responsabilità solidale: chiarimenti delle Entrate Il principio si applica a tutte le prestazioni di servizi rese in esecuzione di contratti di appalto e subappalto. Sono escluse le altre tipologie contrattuali e non si applica al contratto di trasporto samento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dell’Iva, ed una sanzione in capo al committente, tra i 5mila e i 200mila euro, qualora questi effettui il pagamento del corrispettivo dovuto senza acquisire la documentazione attestante che i versamenti fiscali, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, siano stati correttamente eseguiti dal subappaltatore/appaltatore. La documentazione La documentazione, che permette di escludere la responsabilità solidale e l’applicazione delle sanzioni, può consistere nella asseverazione rilasciata dai Caf o da professionisti abilitati, ovvero in una dichiarazione sostitutiva, resa ai sensi del DPR n. 445/2000, con cui l’appaltatore/subappaltatore attesta l’avve34 TIR159-2013
Precisazioni L’Agenzia delle Entrate fornisce poi le seguenti precisazioni: il regime della responsabilità solidale si applica a tutte le prestazioni di servizi rese in esecuzione di contratti di appalto e subappalto intesi nella loro generalità, a prescindere dal settore economico in
Autorizzazioni CEMT: approvata la graduatoria Sulla Gazzetta Ufficiale n.65, del 18 marzo 2013, è stato pubblicato il Decreto dirigenziale 28 febbraio 2013 con il quale il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha reso nota la graduatoria di merito per l’assegnazione delle autorizzazioni multilaterali CEMT per il 2013. Le autorizzazioni multilaterali assegnate all’Italia per il 2013, utilizzabili con veicoli di categoria almeno Euro3, sono 268, di cui 144 per rinnovo. Delle 268, 90 non hanno limitazioni, sei non sono valide per trasporti nella sola Grecia e 172 non solo valide per trasporti sia in Grecia, sia in Austria. Inoltre, 144 autorizzazioni sono state attribuite come rinnovo ad imprese di autotrasporto che nell'anno precedente avevano già questo tipo di autorizzazione, mentre le altre sono state attribuite secondo la graduatoria allegata al decreto dirigenziale del ministero dei Trasporti.
duti al momento del successivo accreditamento delle somme al beneficiario. Appalto di opere e servizi Sempre in materia di appalti e per completezza di informazione, si ricorda che l’articolo 29 della Legge Biagi (D.Lgs. n. 276/2003) prevede che in caso di appalto di opere o di servizi, il committente è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto.
- in caso di più contratti intercorrenti tra le medesime parti, la certificazione può essere rilasciata in modo unitario e anche con cadenza periodica, fermo restando che, al momento del pagamento, deve essere attestata la regolarità di tutti i versamenti relativi alle ritenute Irpef e all’Iva scaduti a tale data, che non siano stati oggetto di precedente attestazione; - con riferimento ai pagamenti effettuati mediante bonifico bancario o altri strumenti che non consentono al beneficiario l’immediata disponibilità della somma versata a suo favore, occorre attestare la regolarità dei versamenti fiscali scaduti al momento in cui il committente o l’appaltatore effettuano la disposizione bancaria e non anche di quelli sca-
Lavoratori extracomunitari stagionali: la domanda online Fino al 31 dicembre 2013 è possibile presentare in via telematica la domanda relativa ai flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali nel territorio dello Stato italiano. Il Decreto del Presidente del Consiglio del 15 febbraio 2013 relativo a queste domande è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 71 del 25 marzo 2013. L’istanza, valida per quest'anno, si può compilare all’indirizzo https://nullaostalavoro.interno.it/Ministero/index2.jsp
Normative
di Andrea Giuli
atti di causa alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Inoltre, già a febbraio il Tribunale di Lucca ha sollevato la questione di legittimità costituzionale del citato art.83-bis per presunto contrasto con gli articoli 41 e 3 della Carta costituzionale, mentre il Tribunale di Milano con un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, in applicazione dell’azione diretta, ha condannato il committente in soli-
“che la normativa interna si ponga in contrasto con la normativa comunitaria […] e, per completezza d’esame, anche con le norme in tema di libertà di stabilimento e di liberta di prestazione di servizi”. “Più volte – ha argomentato il Tribunale – la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha avuto modo di affermare che sono compatibili con le norme comunitarie in materia di libertà di
do con il primo vettore al pagamento dei costi minimi al sub-vettore che ha effettuato i servizi di trasporto della merce su strada. Ma procediamo con ordine.
stabilimento e libertà di prestazioni di servizi, di libertà di concorrenza e di trasporti, provvedimenti legislativi e/o amministrativi, direttamente riferibili allo Stato membro, che per ragioni diverse di interesse generale introducono tariffe minime (e/o anche massime)”. Al riguardo, l’ordinanza cita espressamente le decisioni della Corte di Giustizia sulle tariffe minime degli avvocati, nonché quelle relative al precedente sistema italiano delle cd. tariffe a forcella (cause C-96/94 e 38/97). Sulla seconda questione, invece, il Tribunale di Lucca ritiene che l’articolo 83-bis contrasti, da un lato, con l’articolo 41 della Costituzione sulla libertà d’iniziativa economica e, dall’altro, con l’articolo 3 del principio di eguaglianza.
Costi minimi: decide la Corte di Giustizia europea Il Tar del Lazio ha sospeso ogni decisione, mantenendo nel frattempo in vigore i costi minimi di sicurezza. Nel frattempo, il Tribunale di Lucca ha sollevato il dubbio di incompatibilità con la Costituzione
I
mportanti pronunce giurisprudenziali sono arrivate nei mesi scorsi riguardo i costi minimi, cioè l’articolo 83-bis della Legge 133/2008, che garantisce al vettore, che effettua servizi nazionali di autotrasporto di cose per conto di terzi, il riconoscimento di un corrispettivo che copra almeno i suoi costi minimi di esercizio. L’ultima è il pronunciamento del Tar del Lazio del 13 marzo, sulla causa avviata da talune associazioni imprenditoriali della committenza (Confetra, Confindustria, Federdistribuzione, Conad, ecc…), sulla validità delle determinazioni amministrative con cui sono stati stabiliti i costi minimi di esercizio in determinati periodi. Pronunciamento con cui il Tar ha deciso di sospendere ogni decisione in proposito, inviando gli 36 TIR159-2013
Legittimità costituzionale Con ordinanza emanata nei primi giorni di febbraio, il Tribunale di Lucca ha accolto la richiesta di una committente che, nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo di pagamento, provvisoriamente esecutivo, ottenuto da un vettore nei suoi confronti, ha dubitato che le disposizioni recate dall’articolo 83-bis siano compatibili con il diritto comunitario e con la nostra Costituzione. Relativamente alla prima questione, lo stesso Tribunale di Lucca ha espressamente escluso
La parola spetta ora alla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi tenendo conto dell’esatta portata della disposizione e di quelle che sono le sue finalità, sintetizzate nella sua rubrica: “tutelare la sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell’autotrasporto di cose per conto di terzi”. TAR del Lazio Nel frattempo, lo scorso 13
marzo il Tar del Lazio ha deciso di rinviare ogni decisione sul merito della controversia avviata nel dicembre del 2011 dalle principali associazioni imprenditoriali del mondo della committenza, che hanno chiesto l’annullamento delle delibere sui costi minimi adottate dall’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, nel periodo novembre 2011/giugno 2012. Il Tar ha infatti disposto di sospendere ogni decisione in proposito, inviando gli atti di causa alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, alla quale sono stati posti tre quesiti: - se la tutela della libertà di concorrenza, della libera circolazione delle imprese, della libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi ( di cui agli artt. 4 (3) TUE, 101 TFUE,
49, 56 e 96 TFUE) sia compatibile, e in che misura, con disposizioni nazionali degli Stati membri dell’Unione prescrittive di costi minimi di esercizio nel settore dell’autotrasporto, implicanti fissazione eteronoma di un elemento costitutivo del corrispettivo del servizio e, quindi, del prezzo contrattuale; - se, e a quali condizioni, limitazioni dei principi citati siano
giustificabili in relazione ad esigenze di salvaguardia dell’interesse pubblico alla sicurezza della circolazione stradale e se, in questa prospettiva funzionale, possa trovare collocazione la fissazione di costi minimi di esercizio secondo quanto previsto dalla disciplina di cui all’art. 83-bis del DL n.112/2008 e successive modificazioni ed integrazioni; - se la determinazione dei costi minimi di esercizio, nell’ottica menzionata, possa poi essere rimessa ad accordi volontari delle categorie di operatori interessate e, in subordine, ad organismi la cui composizione è caratterizzata da una forte presenza di soggetti rappresentativi degli operatori economici privati di settore, in assenza di criteri predetermi-
nati a livello legislativo. Nell’ordinanza, il Tar ha ravvisato dei possibili profili di illegittimità delle delibere impugnate e, più in generale, del sistema dei costi minimi che, a detta del giudice amministrativo, potrebbe confliggere con la normativa comunitaria in materia di concorrenza, di libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. Tuttavia, aderendo a una richiesta fatta dalla committenza nel corso del giudizio, ha disposto l’invio degli atti della controversia davanti alla Corte di Giustizia, affinché quest’ultima verifichi la compatibilità con le norme del trattato Ue in materia di concorrenza, stabilimento e libertà di prestazione dei servizi, del regime di fissazione dei costi minimi nel settore dell’autotrasporto. Il rinvio fa tirare un sospiro di sollievo al settore dell’autotrasporto, tenuto conto che, prevedibilmente, i tempi tecnici per le pronunce della Corte di Giustizia non saranno brevi mentre, nel frattempo, continueranno ad essere efficaci non solo il sistema attuale dei costi minimi previsto nell’ultima versione dell’art. 83-bis (in cui questi costi vengono determinati ogni mese dal ministero dei Trasporti dopo che, nell’estate scorsa, è stata abrogata la Consulta generale per l’autotrasporto ed il suo organismo, l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto, al quale la competenza era stata assegnata), ma anche le delibere del già citato Osservatorio oggetto di impugnativa davanti al Tar, tenuto conto che il giudice amministrativo non ne ha sospesa l’efficacia. Azione diretta Più conforme alla legge istitutiva appare la pronuncia sull’azione diretta. Con decreto ingiuntivo, il Tribunale di Milano ha riconosciuto ed attuato la possibilità prevista dall’articolo 7-ter del Decreto Legislativo 286/2005, che il vettore possa esercitare azione diretta per il pagamento del corrispettivo relativo ai servizi di trasporto da esso svolti nei confronti di tutti coloro che
Il Tribunale di Milano ha riconosciuto la possibilità che il vettore possa esercitare azione diretta nei confronti di tutti coloro che hanno ordinato i medesimi servizi
hanno ordinato i medesimi servizi. E ciò non solo in materia di mancato pagamento dei trasporti, per il quale una prima pronuncia si era registrata già lo scorso 31 ottobre da parte dello stesso Tribunale, ma anche in caso di pagamenti inferiori al sistema dei costi minimi previsti dal menzionato articolo 83-bis. Con decreto ingiuntivo emesso nei primi giorni di marzo, il Tribunale ha condannato a pagare le differenze tra le fatture e i costi minimi di esercizio, ammontanti ad alcune decine di migliaia di euro, sia il primo vettore, dal quale aveva ricevuto direttamente l’ordine di svolgere i trasporti, sia il committente iniziale che ha ordinato i servizi e per conto del quale i trasporti sono stati svolti. Questa pronuncia riveste un’importanza particolare, non solo in quanto conferma la possibilità di esercitare appieno l’azione diretta, che è stata introdotta nel nostro ordinamento ad agosto del 2011, ma soprattutto perché consente di utilizzare questo valido strumento legale anche per il riconoscimento dei costi minimi che tutelano la regolarità del mercato dell’autotrasporto. Ulteriore effetto benefico dell’azione diretta è, infine, quello di contribuire ad accorciare la filiera del trasporto, con un più diretto rapporto tra committente e vettore, incrementando quindi la redditività di ogni singolo trasporto. TIR159-2013 37
Normative
di Fabrizio Serafini
rimorchi a partire da quelli immatricolati (o reimmatricolati) dall’entrata in vigore del DPR attuativo, le nuove disposizioni sarebbero dovute entrare in vigore dal 20 febbraio scorso, stante quanto previsto dal citato comma 8, che ha rinviato di 90 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 22 novembre) l’efficacia delle norme tecniche sulle nuove targhe.
avuto problemi, avendo già corrisposto il prezzo previsto da quest’ultimo decreto senza dover sottoscrivere nessuna dichiarazione di sorta. Per coloro che, invece, hanno immatricolato (o reimmatricolato) dei rimorchi dal 20 febbraio scorso e che hanno pagato un importo inferiore per la nuova targa, si pone il problema del versamento della differenza. Chi ha versato un importo in-
lità per danno erariale con conseguente trasmissione degli atti alla Corte dei Conti.
feriore sarà chiamato dall’UMC di zona (direttamente o tramite lo studio di consulenza automobilistica con il quale ha effettuato le pratiche di immatricolazione) a versare l’integrazione sul ccp 121012 e a consegnare l’attestazione di versamento al medesimo UMC. Queste operazioni andranno effettuate entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento dell’invito della Motorizzazione: si tratta di un termine perentorio che, se non osservato, produce conseguenze pesanti di tipo penale, visto che il trasgressore viene punito ai sensi dell’art. 615 del codice penale (per inosservanza di un provvedimento dell’autorità – arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 206 euro), ed amministrativo, configurandosi nei suoi confronti una responsabi-
zia la serie alfanumerica con la lettera X. Infine, appare opportuno ricordare che l’eliminazione della targa ripetitrice, a seguito della commercializzazione delle nuove targhe, comporta riflessi importanti anche per quanto concerne l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada non contestate immediatamente. Infatti, la riforma del CdS del 2010 ha opportunamente integrato l’art. 196 (principio di solidarietà), stabilendo che, in caso di complessi veicolari, la responsabilità in solido con l’autore dell’infrazione (quindi, con il conducente) viene estesa anche al proprietario del rimorchio che, pertanto, diventa responsabile insieme al proprietario della motrice.
Caratteristiche delle nuove targhe Uno sguardo alle caratteristiche tecniche delle nuove targhe dei rimorchi: si tratta di una targa posteriore per autoveicoli (priva quindi della parte per l’anteriore) che, a differenza delle targhe per le motrici, ini-
La soluzione adottata La distribuzione di queste targhe è partita dal 20 febbraio,
Nuove targhe dei rimorchi: caratteristiche e prezzi É operativo il decreto che fissa a 23,85 il prezzo delle targhe. Chi ha versato un importo inferiore sarà chiamato dall’UMC di zona a versare l’integrazione onde evitare conseguenze di tipo penale
S
i completa il quadro normativo per l’entrata a pieno regime della novità introdotta in occasione della riforma del Codice della Strada del 2010, a proposito dell’eliminazione della targa ripetitrice dai rimorchi, accompagnata dall’introduzione di un nuovo modello di targa per questi veicoli. L’iter del provvedimento Nel numero di dicembre della rivista, vi avevamo informato dell’emanazione del DPR 198 del 28 settembre 2012 che, tra le altre cose, ha disciplinato le caratteristiche tecniche delle nuove targhe dei rimorchi. Tenuto conto che l’art.11, commi 2 e 8 della Legge 120/2012 (riforma del Codice della Strada) sopprime la targa ripetitrice dei 38 TIR159-2013
per i rimorchi immatricolati o reimmatricolati da quella data; in attesa di conoscerne il prezzo definitivo, l’interessato avrebbe dovuto versare una somma identica al costo delle precedenti targhe dei rimorchi (18,98 euro) sul conto corrente postale 121012 della Tesoreria provinciale di Stato, Il decreto sui prezzi di queste targhe è ora operativo (Decreto del ministro dei Trasporti del 19 febbraio 2013), essendo stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 14 marzo scorso e, per quanto riguarda i rimorchi, ha fissato un prezzo finale di 23,85 euro (di cui 15,9 euro per costi di produzione e 7,95 euro come quota di maggiorazione). Pertanto, chi ha immatricolato (o reimmatricolato) un rimorchio dal 15 marzo non ha
Normative
Maria Giovanna Rizzi*
l’Albo fino al 6/04/2012 con autoveicoli di massa complessiva superiore a 1,5 Ton e fino a 3,5 Ton. Le imprese di nuova costruzione, invece, che intendono esercitare con autoveicoli di massa superiore a 1,5 Ton, per avere accesso al mercato dell’autotrasporto devono, in alternativa, aver acquisito: • altra impresa che cessi l´attività di autotrasporto di cose per conto di terzi, per cessione di azienda; • intero parco veicolare di altra impresa che cessi l´attività di au-
fici della Motorizzazione Civile a volere trasferire l’autorizzazione al trasporto di merci conto terzi di padre in figlio attraverso l’istituto del “patto di famiglia”, introdotto con la legge 14 febbraio 2006, n. 55. Il patto di famiglia è un contratto con cui un imprenditore può trasferire, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie può trasferire, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti, introducendo con gli artt. 768 bis – 768 octies Codice Ci-
i beni in natura assegnati a favore degli altri legittimari (non assegnatari dell'azienda) "sono imputati alle quote di legittima loro spettanti", cioè sono da considerarsi un anticipo sulla futura successione. Non contendendo quindi il patto di famiglia trasferimenti in denaro, appariva in contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente, che parla per l’appunto di acquisto. I chiarimenti del ministero A sciogliere il dubbio interpretativo è stato il ministero delle In-
vile una deroga al divieto dei patti successori ex art. 458 Codice Civile. Il nuovo articolo 768 quater prevede che il contratto contenente il patto di famiglia, a pena di nullità, deve essere stipulato per atto pubblico, e che vi devono partecipare coloro che sarebbero legittimari (cioè eredi che la legge prevede non possano essere esclusi, come ad esempio il coniuge e i figli) ove in quel momento si aprisse la successione nel patrimonio dell'imprenditore. Il patto deve prevedere che i beneficiari “compensino” gli altri partecipanti al contratto con il pagamento di una somma corrispondente al valore delle quote riservate ai legittimari; i contraenti possono convenire che la liquidazione, in tutto o in parte, avvenga in natura; in questo caso
frastrutture e dei Trasporti con una nota del 07.02.13, dando parere favorevole al trasferimento di un’azienda di autotrasporto per conto terzi attraverso l’istituto del patto di famiglia, ritenendo che: “Il trasferimento in questione è classificabile come cessione di azienda e quindi il requisito è trasferibile all’impresa cessionaria, purché l’impresa cedente sia regolarmente iscritta alla Camera di Commercio e all’Albo degli Autotrasportatori per conto terzi al momento della cessione e che la stessa si cancelli da entrambi, dopo la cessione stessa, per garantire all’impresa cessionaria il trasferimento del requisito dell’accesso al mercato dell’autotrasporto”.
Sì alla cessione d’azienda col patto di famiglia Il ministero dei Trasporti, rispondendo ad un quesito della Fiap, ha dato parere favorevole in quanto classificabile in toto come una cessione di azienda, con la particolarità di non contenere trasferimenti di denaro
I
l cambio generazionale anche nelle imprese di trasporto diventa più semplice. Il ministero dei Trasporti, rispondendo ad un quesito avanzato dalla Fiap, ha infatti dato parere favorevole al trasferimento di un’azienda di autotrasporto per conto terzi ceduta attraverso l’istituto del “patto di famiglia”. Ma andiamo con ordine. I requisiti per l’accesso In base alla Legge n.35/2012, anche le imprese iscritte “ante '78” devono dimostrare i requisiti di onorabilità, idoneità finanziaria e professionale per l’accesso alla professione, e documentare il requisito di Stabilimento, unitamente all’iscrizione al REN. I requisiti devono essere dimostrati anche dalle imprese che già esercitavano o che si sono iscritte al-
totrasporto di cose per conto di terzi, a condizione che tali autoveicoli siano di categoria non inferiore a Euro 5; • aver acquistato almeno due veicoli Euro 5, se si intende esercitare l’attività con veicoli di massa complessiva fino a 3,5 Ton, ovvero veicoli di massa complessiva totale non inferiore a 80 Ton di categoria non inferiore a Euro 5. Il patto di famiglia Tale stravolgimento normativo ha comportato numerosi dubbi interpretativi. In particolare, a sollevare dubbi è stato l’accesso al mercato dell’autotrasporto per cessione di azienda o per conferimento di azienda di autotrasporto conto terzi. Il problema si era posto a fronte della perplessità di alcuni Uf-
*Avvocato del pool legale della Fiap TIR159-2013 39
Costi minimi
Costi minimi di sicurezza Oltre alle tabelle di riferimento esistono anche altri costi disciplinati da normative: quelli per le soste
Le tabelle sui costi minimi di sicurezza che mensilmente la Direzione generale per il trasporto stradale provvede ad aggiornare, sulla base delle variazioni del costo del carburante registrato nel mese precedente, non esauriscono, di per sé, la casistica dei costi normativamente regolamentati. Infatti, fra i costi che il vettore ha diritto a vedersi riconosciuti vanno annoverati anche quelli relativi alle soste eccedenti la franchigia di 2 ore. La delibera dell’Osservatorio con cui l’ammontare del costo orario della sosta è stato determinato, risale al 12 aprile 2011 e, con Decreto del Direttore generale del Dipartimento Trasporti del 23 aprile 2011 è stata resa esecutiva dal 13 aprile 2011. La delibera è fondamentale per due ragioni sostanziali: primo perché in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 6 bis del Decreto legislativo 21 novembre 2005 n. 286, l’Osservatorio fissa il valore della franchigia a 2 ore Le nuove tabelle integrali
per ogni operazione di carico e/o scarico e il costo da riconoscere al vettore per le ore eccedenti la franchigia pari ad euro 40 l’ora; secondo perché nella determinazione dell’importo orario sono stati utilizzati parametri di costo che poi hanno segnato il percorso anche per quanto concerne la successiva elaborazione dei costi minimi di sicurezza. Esaminiamo nel dettaglio quali elementi di costo all’epoca vennero ritenuti congrui dall’Osservatorio per la determinazione del costo per le soste oltre la franchigia di 40 euro l’ora. Innanzitutto, il costo orario delle soste non è stato elaborato tenendo conto delle diverse tipologie di veicoli nè delle diverse distanze sulle quali vengono utilizzati. Si tratta quindi di un valore unico, applicabile sia nel caso di uno sforamento della franchigia realizzato con un veicolo di massima portata, sia nel caso di un veicolo generico di fascia inferiore. Precisazione è fondamentale, poiché i valori che l’Osservatorio a suo tempo ha preso a riferimento sono valori “medi”. Costo del lavoro costituito da: Salario + contributi Trasferte e straordinari Totale 45.000,00 euro annui Costo orario 20,83 euro La determinazione delle ore lavorative è stata fatta tenendo
conto delle norme in materia di tempi di lavoro e di riposo, delle norme contrattuali, del calendario sui divieti di circolazione etc. In sostanza è stato determinato che un conducente lavora mediamente 45 ore a settimana per 48 settimane per un totale di 2.160 ore annue. Suddividendo il costo annuo di 45.000 euro per 2.160 ore lavorate è stato determinato il valore del costo orario. Il costo è comprensivo di tredicesima, quattordicesima, trasferte, fuori orario, ed è aggiornato all’ultimo rinnovo contrattuale vigente al 12 aprile 2011. A questo vanno poi aggiunti i costi annui: - i costi di ammortamento, pari a 20.833 euro, calcolati su 6 anni in base alla vita media di un veicolo con valore residuo pari a 0 e con prezzo medio calcolato su preventivi di vendita in base ai quali 75.000 euro sono stati imputati al trattore stradale e 50.000 al semirimorchio con carrozzeria di media specializzazione. - assicurazioni e bolli pari a 11.000 euro. Bollo 1.400 e assicurazioni RCA + assicurazione vettoriale 9.600. - manutenzioni pari a 9.000 euro. La somma di questa seconda tranche di costi ammonta a 40.833 euro annui per un costo orario determinato
fino a 3,5 t. km costo km incidenza carburante %
Quelle che seguono sono una sintesi delle tabelle approvate dalla Direzione Generale per il Trasporto Stradale. Le tabelle originali possono essere scaricate dal sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti o, sul tablet, grazie al Qrcode a sinistra.
da 7,5 a 11,5 t.
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,617 22,759
come nella voce precedente pari a 18,90 euro. La somma del costo orario del lavoro pari a 20,83 euro l’ora e degli altri costi pari ad 18,90 porta alla cifra di 39,73 euro totali arrotondati a 40 euro orari. La votazione finale, come si evince dal verbale dell’Osservatorio del 12 aprile 2011, vedrà tre voti favorevoli (il rappresentante del ministero dei Trasporti e gli esperti indicati dalle associazioni della committenza) mentre tutti gli esperti per motivazioni diverse si astennero (come alcuni esperti indicati dalle associazioni dell’autotrasporto secondo i quali alcuni dei valori di costo erano troppo bassi e, in base ai loro calcoli, il costo orario delle soste avrebbe dovuto attestarsi a 43 euro). Anche tra gli esperti indicati da una delle grandi organizzazioni della committenza (Confetra) vi furono due astenuti con motivazioni che non contestavano nel merito i valori presi a riferimento per il calcolo ma altri aspetti della problematica.
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,666 21,069
0,748 18,760
0,837 16,775
1,018 13,796
costo km incidenza carburante %
0,911 23,768
1,050 20,629
1,154 18,762
1,379 15,703
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,557 0,636 incidenza carburante 25,211 22,062
0,698 20,103
0,757 18,547
0,928 15,135
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,750 0,811 incidenza carburante 28,870 26,698
0,930 23,291
1,024 21,144
1,229 17,620
da 3,5 a 7,5 t. km costo km incidenza carburante %
da 11,5 a 26 t.
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,828 24,233
0,957 20,954
1,037 19,350
1,246 16,099
costo km incidenza carburante %
1,076 24,589
1,220 21,689
1,328 19,925
1,591 16,631
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,671 0,738 incidenza carburante 7,453 5,422
0,857 3,500
0,927 2,158
1,106 0,904
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,880 0,946 incidenza carburante 30,066 27,966
1,080 24,500
1,178 22,461
1,421 18,620
40 TIR159-2013
0,751 26,711
0,840 25,777
1,000 26,459
Costi di sicurezzafebbraio2013
Il costo chilometrico è dato dalla somma di voci quali: costo di acquisto del veicolo, manutenzioni, costo km del lavoro, costo km delle assicurazioni, costo km di pneumatici, pedaggi, costo km del carburante, costi di organizzazione.
superiore a 26 t. Collettame e messaggerie
superiore a 26 t. km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
1,332 29,810
1,644 24,152
1,804 22,007
1,932 20,548
costo km incidenza carburante %
1,246 31,869
1,394 28,485
1,505 26,379
1,780 22,301
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,103 1,182 incidenza carburante 35,993 33,594
1,454 27,308
1,604 24,751
1,722 23,054
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,033 1,106 incidenza carburante 38,432 35,904
1,244 31,921
1,335 29,738
1,580 25,124
costo km incidenza carburante %
1,243 31,939
superiore a 26 t. Trasporto in ATP
superiore a 26 t. Trasporto cisternato adr km
1,163 34,136
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,371 28,960
1,547 25,663
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,221 1,377 incidenza carburante 32,519 28,832
1,727 22,991
1,537 25,833
1,891 20,998
1,691 23,482
2,037 19,486
1,817 21,845
costo km incidenza carburante %
1,431 27,740
1,589 24,989
1,694 23,432
1,801 22,038
2,082 19,070
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,271 1,409 incidenza carburante 31,231 28,182
1,504 26,392
1,601 24,790
1,822 21,791
superiore a 26 t. Cisterna trasporto petroliferi superiore a 26 t. Trasporto cisternato alimentare km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,381 28,751
1,552 25,581
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,231 1,382 incidenza carburante 32,255 28,728
1,727 22,991
1,537 25,833
1,896 20,943
1,696 23,413
2,297 17,284
2,077 19,115
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,507 0,264
1,692 0,235
1,803 0,220
2,206 0,180
2,539 0,156
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,337 1,502 incidenza carburante 0,297 0,264
1,603 0,248
1,986 0,200
2,269 0,175
superiore a 26 t. Cassone ribaltabile superiore a 26 t. Trasporto mangimi in cisterna km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,324 29,979
1,488 26,677
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,174 1,318 incidenza carburante 33,809 30,118
1,638 24,237
1,448 27,417
1,774 22,377
1,574 25,220
2,219 17,888
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,296 30,635
1,490 26,653
1,553 25,570
1,797 22,091
2,420 16,404
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,146 1,330 incidenza carburante 34,645 29,860
1,383 28,714
1,607 24,703
2,150 18,464
1,969 20,158
superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio1 km
superiore a 26 t. Leganti idraulici sfusi in cisterna km costo km incidenza carburante %
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,334 29,755
1,498 26,499
1,648 24,090
1,784 22,251
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante
1,458 27,229
1,584 25,060
2,229 17,807
1,979 20,056
1,096 36,208
1,169 33,957
1,374 28,889
1,627 24,398
1) che rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente
superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio Adr 2 km
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,184 1,328 incidenza carburante 33,523 29,891
1,075 36,924
costo km incidenza carburante
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,928 42,779
0,990 40,082
1,092 36,370
1,274 31,170
1,497 26,514
2) che non rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente
TIR159-2013 41
Solidarietà
Da 10 anni la Fiap porta generi alimentari, vestiti e giocattoli a Capljina, un comune vicino a Medjugorje, dove vivono circa 200 profughi fuggiti da Sarajevo, dalla guerra e dalla pulizia etnica di Andrea Pegoraro
Una speranza per i profughi bosniaci
ffrire aiuto e un po’ di speranza ai profughi della ex Jugoslavia. É quello da dieci anni si propone di fare la Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali (Fiap), operando in Bosnia per portare generi alimentari, vestiti e giocattoli a Capljina, un comune vicino a Medjugorje, sede del noto santuario dedicato alla Madonna, e nelle zone limitrofe. Roberto Galanti, coordinatore nazionale della Federazione, che si è recato nella località bosniaca tra Natale e l’Epifania, ci ha raccontato questa esperienza. “Vorrei sottolineare che non ci interessa fare pubblicità alla nostra iniziativa – precisa Ga42 TIR159-2013
Che cosa vi ha colpito maggiormente durante il vostro viaggio? Durante il primo viaggio capii che, anche se il conflitto era finito, in quelle zone sopravvivere era comunque una lotta. Avevo davanti anziani abbandonati e bambini che non sapevano cosa volesse dire la parola “futuro”, ma nello stesso tempo un popolo dotato di una dignità incredibile. Nonostante non potessero dimostrare la propria identità anagrafica perché non avevano documenti, queste persone accettavano tutti gli aiuti che arrivavano. Mi hanno colpito in particolare i bambini, nati già adulti, in quanto hanno dovuto rinunciare a ogni cosa fin dalla nascita. Da quella prima esperienza tornai traumatizzato e decisi di coinvolgere la mia Federazione. Iniziai a sensibilizzare un numero sempre maggiore di autotrasportatori associati, i quali di volta in volta provvedevano alla raccolta di tutto quello che poteva servire in quei luoghi.
lanti – ma far capire alla gente che quelle terre hanno bisogno di un sostegno”.
Dopo il primo viaggio, quando siete ritornati in Bosnia? Dal 2006, tre o quattro volte l’anno parto con i furgoni, insieme ad alcuni autotrasportatori e a qualche medico amico della Federazione, per raggiungere i campi profughi. Gli anziani e i bambini, che nel frattempo sono diventati adulti, vivono con quello che rimane delle loro famiglie in case di quattro metri quadrati, dove non ci sono i servizi igienici. Il responsabile del campo, Ivan, l’unico che parla italiano e abita come gli altri nelle mini baracche, è la persona che si preoccupa di distribuire in modo equo quello che portiamo. Nelle ultime visite ho notato che i profughi sono rassegnati e fortemente preoccupati perché non hanno delle sicurezze sul loro futuro.
Come e quando è nata l’idea di intraprendere un viaggio in Bosnia per solidarietà? L’idea di intraprendere il primo viaggio in Bosnia è nata nel 2003. In occasione di alcune assemblee del nostro settore, sentii che alcuni autotrasportatori si recavano spesso in questo Stato per portare solidarietà e aiuti ai profughi. Rimasi sconvolto nel sapere che, a distanza di anni dalla fine della guerra, potessero ancora esistere uomini e don-
Quali sono gli obiettivi di questa iniziativa? L’obiettivo che vorremmo raggiungere è solo quello di continuare a portare la nostra solidarietà, coinvolgendo anche coloro che non conoscono la situazione. Sono certo che, avendo visto con i propri occhi i luoghi di cui ho parlato, queste persone potranno aumentare il senso di fratellanza nei confronti di chi ha avuto poco dalla vita, oltre alle privazioni causate dalla guerra.
Roberto Galanti (primo a sinistra) mentre consegna generi di prima necessità ai profughi. A destra con Ivan, il responsabile del campo
O
ne abbandonati al loro destino e senza prospettive. Quindi, nell’agosto del 2003, decisi di fare il primo viaggio esplorativo in Bosnia insieme ad alcuni amici autotrasportatori, che andavano ai campi profughi di Capljina. In questa località vivono circa 200 profughi fuggiti da Sarajevo, dalla guerra e dalla pulizia etnica.