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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

FARMACI TRASPORTO

hio Salute a risc mo con l’abusivis

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rsi A chi rivolge per il credito

· n.165 novembre 2013

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AUTOTRASPORTO ALLA RICERCA DI NUOVE REGOLE DCOOS6423 S/CONV/144/2012

PROSEGUONO GLI INCONTRI TRA ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E GOVERNO SULLE POSSIBILI IPOTESI DI RIFORMA DEL SETTORE. L’INCOGNITA DEL TAGLIO DELLE ACCISE E IL RISCHIO FERMO


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La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO

L

PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

FARMACI TRASPORTO

o Salute a rischi o con l’abusivism

DCOOS6423 S/CONV/144/2012

ANNO XIII N° 165 - Novembre 2013 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Bruno Amoroso VICEPRESIDENTI Gabriella Gamba, Francesco Del Boca COMPONENTI Marco Cattabiani, Stefania Cippitelli, Mauro Concezzi, Giuseppina Della Pepa, Silvio Faggi, Carolina Galasso, Maurizio Longo, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Olga Eugenia Pegoraro, Isabella Pini Ferrari, Roberto Sgalla, Enzo Solaro, Mario Troisi DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it

REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it

GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Angelo Ciaravolo, Federico Cabassi, Andrea Giuli, Angela Iantosca, Michele Latorre, Camillo Lobina, Mariangela Pagano CHIUSO IN REDAZIONE IL 6.11.2013 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale PUBBLICITÀ AGB Arti Grafiche Boccia S.p.A. Via Tevere 44 – Roma Tel. +39 06.68801898 adv@rivistatir.it Concessionaria Automotive Editoriale C&C Locate di Triluzi (Milano) Tel 0290481134 servizio clienti@editorialecec.it

· n.165 novembre 2013

a riforma più radicale della politica infrastrutturale europea mai realizzata dai suoi esordi negli anni ‘80”. Leggendo i comunicati della Commissione Europea relativi alla presentazione della nuova rete europea Ten-T, avvenuta AUTOTRASPORTO ALLA RICERCA a Tallin qualche settimana fa, DI NUOVE REGOLE si ha un’idea di quanto la politica delle infrastrutture e dei trasporti sarà decisiva nel futuro dell’Europa. ZIA FONDO DI GARAN

A chi rivolgersi per il credito

PARTITO IL SISTRI

emi I dubbi e i probl delle imprese

PROSEGUONO GLI INCONTRI TRA ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E GOVERNO SULLE POSSIBILI IPOTESI DI RIFORMA DEL SETTORE. L’INCOGNITA DEL TAGLIO DELLE ACCISE E IL RISCHIO FERMO

Alla base del futuro In un momento storico caratterizzato da profondi cambiamenti, riuscire a guardare oltre l’emergenza e i problemi contingenti significa avere le idee chiare su quello che succederà non in un lontano futuro, ma dopodomani, appena ci saremo lasciati alle spalle una crisi che ha ridotto i consumi, diminuito la quantità di merci sulle strade ma anche la capacità di trasporto delle imprese italiane. Prepararsi ad affrontare il ritorno della domanda significa non solo dare una speranza alle imprese italiane di autotrasporto, alle prese con tagli significativi sugli sconti a cui hanno naturalmente diritto, come quelli sui pedaggi o sulle accise, ma anche affrontare sin da subito criticità che l’aumento di domanda porta con sè. Ecco perché le richieste di tutte le associazioni di categoria, su questo straordinariamente unite, di strumenti in grado di garantire la correttezza e la qualità delle imprese di autotrasporto, il controllo su tutta la filiera, una attenzione ai vettori esteri e alle norme sul cabotaggio, l’inclusione del conto proprio all’interno di meccanismi di registrazione e controllo che ne consentano di tenere sotto controllo la regolarità, rappresentano una garanzia per tutte le imprese di autotrasporto che vogliono operare su un mercato regolare, senza forme di dumping –interne o esterne –, nel pieno rispetto della normativa europea ed italiana. Un’utopia? Per qualcuno forse sì, ma questo non deve certo significare la rinuncia a voler dare un futuro certo alle imprese di autotrasporto in Italia. Massimo De Donato

REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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In copertina: trasporto irregolare di farmaci

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Editoriale

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Sommario Autotrasporto pronto al fermo

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n. 165 - novembre 2013

Molte le questioni aperte tra le associazioni di categoria e il Governo, dai tagli alla riduzione delle accise sul gasolio, previsti dalla legge di stabilità, alle risorse previste per il 2014 per il settore di Lucia Angeloni

Farmaci: il trasporto abusivo mette a rischio la salute

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Il trasporto dei medicinali è regolato da norme ben precise ma casi recenti di cronaca, denunciati anche dalle associazioni dell’autotrasporto, hanno messo in evidenza numerose irregolarità di Andrea Pegoraro

A Torino il trasporto merci è sempre più verde

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Firmato un protocollo che definisce le modalità della distribuzione urbana delle merci con particolare attenzione all’ambiente. Previste agevolazioni per i mezzi eco-compatibili

Fondo di garanzia: ecco a chi rivolgersi per il credito

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Mentre il Mise ha predisposto il decreto che uniforma all’80% le condizioni per l’accesso al credito delle imprese di autotrasporto, analizziamo l’attività del Fondo nei primi nove mesi 2013 di Lucia Angeloni

Il treno perde la spinta

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Dal 2008 al 2012 il traffico ferroviario delle merci in Italia è quasi dimezzato. Colpa della crisi economica, ma anche di un sistema che non sa rinnovarsi. Per invertire la tendenza basterebbero interventi poco costosi di Michele Latorre

Lavorare insieme sui problemi del settore

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Durante il convegno su “Il valore dell’associazionismo nell’autotrasporto”, a truckEmotion, le associazioni di categoria si sono interrogate sul loro ruolo. Premiata la ditta Bierreti

Ford Transit Connect: efficienza e sicurezza in città

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Il veicolo, disponibile in Italia a fine anno, si presenta nelle versioni Furgone, doppia cabina e Combi. L’amministratore delegato di Ford Italia: “Puntiamo a raggiungere il 10% in Italia entro il 2015”. di Andrea Pegoraro

Rubriche Editoriale Albo Amministrazione Scadenze e divieti Lettere

3 6 8 9 11

Europa Fisco Lavoro Normative Costi di sicurezza In viaggio con...

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Albo

di Gabriella Gamba

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Una voce comune per sostenere l’autotrasporto Al Comitato Centrale dell’Albo, come organo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e di maggiore rappresentanza del settore, spetta un compito di coesione per raggiungere soluzioni condivise proprie possibilità di crescita per imprenditori seri e consapevoli del ruolo da essi svolto. Necessità di una voce comune Le associazioni, per altro, hanno l’arduo compito di rappresentare una realtà totalmente diversa dal passato e tentare di esprimere una voce il più possibile comune, per manifestare in maniera costruttiva alla parte politica sia le esigenze ritenute primarie sia le relative soluzioni. Il Comitato Centrale, come organo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e di maggiore rappresentanza del settore, deve quindi avere un com-

Gabriella Gamba e Carolina Galasso, vicepresidente e Capo segreteria del Comitato Centrale dell’Albo, consegnano la targa alla ditta Bierreti

Pedaggi 2011: r le percentuali d

D

all’11 al 13 ottobre scorso si è svolto, presso l’autodromo di Monza, il truckEmotion. L’evento, oltre a presentare nei primi due giorni una serie di convegni nelle materie attualmente più importanti per il mondo dell’autotrasporto, ha dato anche la possibilità di presentare gli ultimi prodotti di natura tecnica e tecnologica attinenti ai camion e agli operatori del settore. La presenza del Comitato Centrale In particolare, il Comitato Centrale dell’Albo è stato invi-

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tato ad intervenire nel convegno “Il valore dell’associazionismo nel mondo dell’autotrasporto”, durante il quale sono emerse le maggiori problematiche del settore, legate sia all’attuale momento storico di crisi economica – non solo nazionale, ma anche europea e mondiale – sia alla particolare situazione in cui versa l’autotrasporto italiano. Autotrasporto che oggi più che mai ha bisogno di una sostanziale riforma, con norme tendenti a rilanciare l’economia del settore stesso. Quindi, quello che occorre non sono soltanto specifici aiuti di natura economica, ma delle vere e

Con una delibera d’urgenza, il Comitato Centrale dell’Albo ha provveduto a rideterminare le percentuali di sconto relative ai pedaggi effettuati nel 2011, alla luce degli ultimi tagli operati sui fondi a disposizione. In queste ore si sta quindi procedendo all’erogazione delle riduzioni dei pedaggi 2011, a titolo di acconto, Fatturato annuo dei pedaggi in euro da 100.000,00 a 300.000,00 da 300.001,00 a 800.000,00 da 800.001,00 a 1.500.000,00 da 1.500.001,00 a 3.500.000,00 Oltre 3.500.000,00


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Ecco le quote Albo 2014 pito di coesione, deve essere il luogo nel quale si raggiungono le soluzioni condivise. Tale funzione negli anni si è andata affievolendo, soprattutto a causa di normative di settore che hanno diminuito le competenze del Comitato stesso, trasferendole in parte alla Consulta generale per l’autotrasporto e la logistica, che aveva proprio il compito di rappresentare politicamente le esigenze del settore. Con l’abrogazione della Consulta è emersa, però, l’esigenza di ricondurre nell’Albo quei principi di rappresentanza del settore. Il premio alla Bierreti Srl Comunque, anche nella situazione attuale, il Comitato Centrale è uno dei maggiori rappresentanti delle esigenze di sicurezza del mondo dell’autotrasporto ed in tale veste ha premiato con una targa la ditta Bierreti Srl, presso la quale presta il suo servizio come autista Ion Purice, salito agli onori della cronaca per un atto di grande responsabilità civile e di sicura professionalità che ha consentito di salvare la vita di una bambina (vedi anche articolo a pag. 26). Con immenso piacere, si è potuto

: rideterminate i di sconto per l’importo di 139.006.967,00 contro i 149.035.363,00 necessari a dare attuazione alle Direttive n. 2011 e 2013. Le percentuali di sconto rideterminate, che modificano quelle indicate al punto 5 della delibera del Comitato Centrale n. 9/2012, sono le seguenti: Percentuale di riduzione presunta

Percentuale di riduzione applicata

4,33

2,8002

6,50

4,2036

8,67

5,6070

10,83

7,0038

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8,4072

constatare che non si è trattato di un caso fortuito: la vicenda trae origine dalla consapevolezza dell’importanza del proprio lavoro che segna l’attività di un’impresa giovane (e dei suoi collaboratori) che vuole operare correttamente, nel rispetto della normativa vigente della sicurezza. Con orgoglio si è potuto verificare che l’attività del Comitato Centrale, che negli ultimi anni si è prodigato per inculcare i principi di sicurezza attraverso varie iniziative (da ultimo la IV Campagna per la Sicurezza Stradale), ha portato i suoi frutti. Per tale ragione ci si è posti come obiettivo, nell’ambito di prossime iniziative del settore, di individuare e premiare imprese che si sono distinte per azioni degne di essere portate all’attenzione dei cittadini, che nel passato individuavano il camionista come un arrogante padrone della strada e non come un uomo portato ad aiutare, alla luce della sua professionalità, gli altri.

Sono al momento in corso i pagamenti delle riduzioni dei pedaggi 2011, che l’Albo ha provveduto a rideterminare a seguito dei tagli operati sui fondi

É stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 256 del 31 ottobre 2013 la delibera con cui il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori di cose per conto terzi ha stabilito le quote che le aziende iscritte all’Albo dovranno versare per l’anno 2014. Occorre ricordare che gli importi non sono cambiati rispetto a quelli dell’anno scorso. Entro il 31 dicembre 2013, le imprese iscritte all’Albo alla stessa data, dovranno versare le quote come indicato nella tabella sottostante, in base al numero, al tipo e alla portata dei veicoli. Il pagamento dovrà essere effettuato soltanto attraverso il sistema telematico operativo sul sito istituzionale del Comitato Centrale www.alboautotrasporto.it, ed esclusivamente tramite le seguenti modalità: carta di credito VISA, Mastercard, Postepay (privato o impresa), o BancoPosta (privato o impresa). Inoltre, la prova dell’avvenuto pagamento dovrà essere conservata dalle imprese per consentire i controlli da parte del Comitato Centrale. Qualora il versamento non venga effettuato entro il termine del 31 dicembre 2013, l’iscrizione all’Albo sarà sospesa con la procedura prevista dall’articolo 19, punto 3, della legge numero 298 del 6 giugno 1974.

1) Quota fissa di iscrizione da versare da parte di tutte le imprese iscritte all’Albo

30,00 euro

2) Ulteriore quota (in aggiunta a quella del punto 1), dovuta da ogni impresa in relazione alla dimensione numerica del proprio parco veicolare, qualunque sia la massa dei veicoli con cui esercitano l’attività di autotrasporto: a) imprese iscritte all’Albo con un numero di veicoli da 2 a 5

5,16 euro

b) imprese iscritte all’Albo con un numero di veicoli da 6 a 10

10,33 euro

c) imprese iscritte all’Albo con un numero di veicoli da 11 a 50

25,82 euro

d) imprese iscritte all’Albo con un numero di veicoli da 51 a 100

103,29 euro

e) imprese iscritte all’Albo con un numero di veicoli da 101 a 200

258,23 euro

f) imprese iscritte all’Albo con un numero di veicoli superiore a 200

516,46 euro

3) Ulteriore quota (in aggiunta a quelle dei punti 1 e 2) dovuta dall’impresa per ogni veicolo di massa complessiva superiore a 6 tonnellate, di cui la stessa è titolare: a) per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva da 6,001 a 11,5 tonnellate, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile da 6,001 a 11,5 tonnellate

5,16 euro

b) per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva da 11,501 a 26 tonnellate, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile da 11,501 a 26 tonnellate

7,75 euro

c) per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva oltre 26 tonnellate, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile oltre 26 tonnellate

10,33 euro


Amministrazione

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di Camillo Lobina

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C

on la nuova disciplina dell’Ue sulle condizioni da rispettare per esercitare l’attività di trasportatore di merci su strada (Reg. CE 1071/2009), l’impresa deve dimostrare di essere in possesso dei quattro requisiti da essa previsti (onorabilità, idoneità finanziaria, idoneità professionale e stabilimento) e richiedere all’Ufficio della Motorizzazione competente la necessaria autorizzazione, con l’iscrizione al Registro elettronico nazionale delle imprese che esercitano la

L’iscrizione al REN e i compiti delle Province Con una circolare, la Direzione Generale per il Trasporto Stradale detta indicazioni per assicurare il coordinamento su base territoriale tra Albo e REN professione di trasportatore su strada, più brevemente denominato REN. L’iscrizione al REN L’iscrizione al REN comporta quindi il rilascio della (virtuale) autorizzazione all’esercizio della professione di trasportatore di merci su strada. L’attuazione di questa disciplina in Italia è stata in larga parte posta in essere soprattutto nel 2012 (con i decreti dirigenziali 25 novembre 2011, 10 e 25 gennaio 2012, 20 aprile 2012 e la legge 4 aprile 2012, n. 35), tenendo conto delle diverse competenze in materia: - quelle attribuite alle Amministrazioni provinciali, di tenuta dell’Albo degli Autotrasportatori di cose per con8

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to di terzi e di controllo dei primi tre requisiti: cioè l’onorabilità, l’idoneità finanziaria e quella professionale; - quelle attribuite agli Uffici territoriali Motorizzazione (o che svolgono funzioni in materia), di verifica dello stabilimento, con il controllo della sede legale dell’azienda, la disponibilità di almeno un veicolo e dell’officina ove svolgere le operazione di manutenzione dello stesso, nonché quella di determinare l’iscrizione al REN del-

cazioni tra gli stessi debbono essere effettuate tempestivamente e solo per posta elettronica, come recentemente richiesto dalla legge 9 agosto 2013, n. 98. La circolare ministeriale fissa in particolare delle disposizioni relative al rilascio o alla revoca della Licenza comunitaria ed in genere delle autorizzazioni al trasporto internazionale di merci su strada, stabilendo nello specifico che: - in caso di cancellazione di un’impresa dall’Albo degli

In caso di cancellazione di un’impresa dall’Albo, l’amministrazione provinciale dovrà comunicarlo sia all’Ufficio della Motorizzazione sia alla Divisione 4 della DG

le imprese di trasporto, con il rilascio, a domanda, della (virtuale) autorizzazione ad esercitare la professione. Tutte queste condizioni vanno ovviamente rispettate da parte delle imprese, in particolare con il possesso dell’idoneità professionale specifica, da parte di quelle che intendono effettuare trasporti internazionali, soprattutto al fine dell’ottenimento della licenza o dei permessi per svolgere questi trasporti e coinvolgono necessariamente l’operato delle due Amministrazioni preposte. La circolare del 3 ottobre Premesso tutto ciò, va segnalato che con circolare n. 7 del 3 ottobre 2013, la Direzione Generale per il trasporto stradale ha dettato importanti indicazioni per assicurare una corretta gestione del REN, coordinando a tal fine il lavoro delle Amministrazioni provinciali, tenute alla gestione dell’Albo degli Autotrasportatori, con gli Uffici della Motorizzazione civile, che curano invece il REN, rammentando, fra l’altro, che le necessarie comuni-

Autotrasportatori, l’Amministrazione provinciale che tiene l’Albo dovrà comunicare celermente tale circostanza sia all’Ufficio della Motorizzazione che gestisce il REN sia alla Divisione 4 della stessa Direzione Generale, per i provvedimenti conseguenti: cioè, rispettivamente, l’eliminazione dell’impresa dal REN e la revoca dell’eventuale Licenza comunitaria; - nell’ipotesi di preliminare revoca dell’autorizzazione all’esercizio della professione con la cancellazione dal REN, sarà allora l’Ufficio della Motorizzazione che comunicherà tale circostanza alla Provincia e alla Divisione 4; - in caso di cambiamento della situazione relativa all’attestato d’idoneità professionale del gestore dei trasporti, da completo (nazionale e internazionale) ad attestato valido solo in campo nazionale, l’ufficio della Provincia dovrà comunicare tale circostanza alla Divisione 4, che provvederà a revocare l’eventuale Licenza comunitaria.


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novembre 2013 VEN 1 SAB 2 DOM 3 LUN 4 MAR 5 MER 6 GIO 7 VEN 8 SAB 9 DOM 10 LUN 11 MAR 12 MER 13 GIO 14 VEN 15

Scadenze e divieti

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SAB 16 DOM 17 LUN 18 MAR 19 MER 20 GIO 21 VEN 22 SAB 23 DOM 24 LUN 25 MAR 26 MER 27 GIO 28 VEN 29 SAB 30

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IVA : invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 novembre. IRPEF : pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) e al terzo trimestre ( gli autotrasportatori trimestrali versano senza la maggiorazione dell’1%). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 ottobre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%. MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di ottobre 2013 ( mensili ). BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con paesi black list nel mese di ottobre relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro. ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all'anno 2013.

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato AUSTRIA

Domenica e festivi

Notte

15.00-24.00

00.00-22.00

22.00-05.00

1 (destinaz. Germania sulla A12-A13) Tirolo - Divieto notturno perm. dal 1/11 per veicoli fino a classe EURO 5 ed EEV

Veicoli, anche vuoti: latte fresco, animali vivi, prodotti alimentari freschi (non surgelati), frutta ed ortaggi freschi, carne fresca e derivati, pesce fresco e derivati, pesce vivo. Tirolo divieto notturno: deroga solo per veicoli classe EURO 6

-

14.00-23.00

-

1

Veicoli che trasportano prodotti deperibili (carne fresca, latte fresco, pesce fresco, frutta ed ortaggi freschi); animali vivi.

22.00-24.00

00.00-22.00

-

1/11 (00.00-22.00) 2/11 (22.00-24.00) 10/11 (00.00-24.00)

Animali vivi; merci deperibili (pesci vivi, crostacei e molluschi; alimenti che richiedono refrigerazione: carne, pesce, latte e latticini, uova, verdure; succhi di frutta refrigerati; frutta; fiori recisi; piante e fiori in vaso, carcasse di animali); prodotti agricoli stagionali entro 150km.

-

00.00-22.00

-

1

-

15.00-21.00

-

-

-

1

CROAZIA

FRANCIA

GERMANIA

21.30-24.00

00.00-21.45

veicoli da Belgio e Germania diretti in Francia 23.30-24.00 veicoli da Belgio e Francia diretti in Germania

08.00-22.00

-

1-11

-

18.00-21.00

-

1 (venerdì: 18.00-21.00)

-

13.00-22.00

-

17

Veicoli pieni/vuoti: trasporti combinati; prodotti agricoli stagionali; prodotti in regime ATP (carico almeno pari al 50% del vano di carico); animali vivi.

06.00-22.00

06.00-22.00

-

30

Animali vivi; prodotti deperibili freschi e refrigerati (carico almeno pari al 50% del vano di carico); veicoli pieni/vuoti in traffico internazionale.

-

00.00-22.00

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08.00-21.00

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1

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22.00-05.00

-

00.00-22.00

-

1

REP. CECA

Merci pericolose; prodotti alimentari; animali vivi.

SLOVACCHIA

SLOVENIA

UNGHERIA

Veicoli pieni/vuoti: animali vivi, prodotti animali in qualunque stato (freschi, surgelati, ecc.); fiori recisi, piante e fiori vivi; trasporti combinati ferroviari diretti in Germania entro 200km.

PORTOGALLO*

SVIZZERA

Veicoli, anche vuoti: trasporti combinati strada-ferrovia fino a 200km stazione ferroviaria; mare-strada fino a 150km dal porto; latte fresco, carne fresca, pesce fresco, pesce vivo, frutta ed ortaggi freschi.

Veicoli che trasportano: animali vivi; merci pericolose.

POLONIA

ROMANIA

Deroghe generali

Veicoli che trasportano: latte, pesce, carne, ortaggi freschi; animali vivi.

GRECIA*

LUSSEMBURGO

Festività nazionali e altri giorni di divieto

-

22.00-24.00

Trasporti combinati, anche se tratta stradale comprende altri Paesi; prodotti alimentari refrigerati; fiori freschi; latte; prodotti agricoli stagionali.

Veicoli EURO3 e superiori se impegnati in trasporti internazionali, trasporti combinati; fiori freschi e piante; veicoli pieni/vuoti: animali vivi, latte fresco, carne fresca e surgelata; ortaggi, uova e prodotti deperibili; trattori isolati fino a 7,5 Ton.

* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali.

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dicembre 2013 DOM 1 LUN 2 MAR 3 MER 4 GIO 5 VEN 6 SAB 7 DOM 8 LUN 9 MAR 10 MER 11 GIO 12 VEN 13 SAB 14 DOM 15 LUN 16

Scadenze e divieti

8-22

MAR 17 ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all'anno 2013.

GIO 19 VEN 20

16-22

SAB 21

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DOM 22

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 18 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

LUN 23

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MAR 24 COMUNICAZIONE BENI: invio telematico dei beni concessi in uso ai familiari e soci da parte di imprenditori individuali e collettivi.

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MER 18

IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 dicembre. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

MER 25

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GIO 26

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VEN 27 SAB 28 DOM 29

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2013 (mensili ). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88 per cento della liquidazione relativa al quarto trimestre 2012).

LUN 30 BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con paesi black list nel mese di novembre relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro.

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DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato AUSTRIA

Domenica e festivi

Notte

15.00-24.00

00.00-22.00

22.00-05.00

21-22 (dalle 10 alle 15 veicoli diretti in Italia su A12A13) Tirolo - Divieto notturno perm. dal 1/11 per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV

Veicoli, anche vuoti: latte fresco, animali vivi, prodotti alimentari freschi (non surgelati), frutta ed ortaggi freschi, carne fresca e derivati, pesce fresco e derivati, pesce vivo. Tirolo divieto notturno: deroga solo per veicoli classe EURO 6

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14.00-23.00

-

25-26

Veicoli che trasportano prodotti deperibili (carne fresca, latte fresco, pesce fresco, frutta ed ortaggi freschi); animali vivi.

22.00-24.00

00.00-22.00

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24-31 (22.00-24.00) 25 (00.00-22.00) 1/01/2014 (00.00-22.00)

Animali vivi; merci deperibili (pesci vivi, crostacei e molluschi; alimenti che richiedono refrigerazione: carne, pesce, latte e latticini, uova, verdure; succhi di frutta refrigerati; frutta; fiori recisi; piante e fiori in vaso, carcasse di animali); prodotti agricoli stagionali entro 150km.

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00.00-22.00

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25-26

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15.00- 21.00(dal 16/9 al 31/12)

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24-31 (16.00-21.00) 25 (15.00-21.00) 26 (15.00-22.00)

-

25-26

CROAZIA

FRANCIA

GERMANIA

21.30-24.00

00.00-21.45

veicoli da Belgio e Germania diretti in Francia veicoli da Belgio e Francia diretti in Germania

23.30-24.00

Veicoli pieni/vuoti: animali vivi, prodotti animali in qualunque stato (freschi, surgelati, ecc.); fiori recisi, piante e fiori vivi; trasporti combinati ferroviari diretti in Germania entro 200km.

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08.00-22.00

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25-26

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18.00-21.00

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1-8-25 (Venerdì e vigilie dei giorni festivi: 18.00-21.00)

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13.00-22.00

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24-25-26

Veicoli pieni/vuoti: trasporti combinati; prodotti agricoli stagionali; prodotti in regime ATP (carico almeno pari al 50% del vano di carico); animali vivi.

06.00-22.00

06.00-22.00

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1-25-26

Animali vivi; prodotti deperibili freschi e refrigerati (carico almeno pari al 50% del vano di carico); veicoli pieni/vuoti in traffico internazionale.

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00.00-22.00

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24-25-26

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08.00-21.00

-

25-26

00.00-24.00

22.00-05.00

(dalle 22 del 24/12 fino alle 5 del 27/12)

PORTOGALLO*

REP. CECA

Merci pericolose; prodotti alimentari; animali vivi.

SLOVACCHIA

SLOVENIA

SVIZZERA

Veicoli, anche vuoti: trasporti combinati strada-ferrovia fino a 200km stazione ferroviaria; mare-strada fino a 150km dal porto; latte fresco, carne fresca, pesce fresco, pesce vivo, frutta ed ortaggi freschi.

Veicoli che trasportano: animali vivi; merci pericolose.

POLONIA

ROMANIA

Deroghe generali

Veicoli che trasportano: latte, pesce, carne, ortaggi freschi; animali vivi.

GRECIA*

LUSSEMBURGO

Festività nazionali e altri giorni di divieto

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Trasporti combinati, anche se tratta stradale comprende altri Paesi; prodotti alimentari refrigerati; fiori freschi; latte; prodotti agricoli stagionali.

25-26 31/12-2/01

(dalle 22 del 31/12 fino alle 5 del 2/1)

UNGHERIA

22.00-24.00 (dal 1/9 al 30/6)

00.00 - 22.00 (dal 1/9 al 30/6)

-

* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali.

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25-26

Veicoli EURO3 e superiori se impegnati in trasporti internazionali, trasporti combinati; fiori freschi e piante; veicoli pieni/vuoti: animali vivi, latte fresco, carne fresca e surgelata; ortaggi, uova e prodotti deperibili; trattori isolati fino a 7,5 Ton.


domande&risposte

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LETTERE AL DIRETTORE Invia le tue domande via mail: redazione@rivistatir.it via posta: TIR, Via Tevere 44 00198 Roma

mento della sua azienda, preventivamente riprenda l’attività facendo istanza di revoca della sospensione, previa dimostrazione di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente (onorabilità, capacità finanziaria, idoneità professionale e, da ultimo, stabilimento). Occorre evidenziare, secondo quanto prescritto dal comma 9 dell’art. 9 del D.D. 25.11.2011, che l’azienda dovrà avere in disponibilità almeno un veicolo, sia pure in forza di un contratto di noleggio senza conducente (della durata minima di due anni).

Chiusura dell’azienda Sono un ex padroncino: avevo una Sas, ma a maggio mi è stato rubato il trattore. Mi sono rivolto ad alcune agenzie di pratiche automobilistiche che mi hanno consigliato di non chiudere la ditta perché avrei perso il conto terzi. Così l’ho sospesa per non pagare i contributi a vuoto. Ora ho deciso di vendere il conto terzi ma la Provincia dove risiedo mi chiede di rifare tutte le pratiche, tipo fideiussione bancaria da 9.000 euro, marche da bollo etc. É corretto? Antonio Battaglino Merce rubata Sono un autotrasportatore conRisposta a cura dell’Avvocato Natale Callipari, to terzi. A maggio scorso ho riceconsulente giuridico Albo vuto l'incarico di trasportare e La sospensione volontaria delconsegnare una moto per la venl’iscrizione all’Albo è consentita, dita in provincia di Reggio Calaper un periodo non superiore a bria. Il mio compito era consegnadue anni, a quelle imprese di auto- re la moto e incassare 3.500 euro, trasporto merci che intendono in- prezzo pattuito dalle parti per la terrompere momentaneamente la vendita. Il venditore aveva concespropria attività. so all'acquirente di provare prima Durante questo periodo l’impre- la moto, accendendola per verifisa non può esercitare nessuna atti- care il buono stato della stessa. vità e non deve essere in possesso Arrivato all'appuntamento, ho di autoveicoli adibiti al trasporto scaricato la moto, l'acquirente l'ha merci conto terzi. Di conseguenza accesa per provarla ed è scappato deve consegnare agli uffici della rubando la moto. Motorizzazione civile i libretti dei Ho immediatamente sporto mezzi a sua disposizione, che verdenuncia ai Carabinieri ma ora il ranno restituiti soltanto al termine committente, tramite un legale, della sospensione. mi chiede il risarcimento del danDa quanto detto si ricava che no, pari appunto a 3.500 euro. l’azienda d’autotrasporto la cui Qual è la mia responsabilità? La iscrizione sia volontariamente soresponsabilità vettoriale prevede spesa non potrà nemmeno cedere il rimborso di 1 euro al Kg? a terzi la propria posizione per l’acLuciano Santi cesso al mercato, in quanto, secondo quanto dispone la legge n. Risposta a cura dell’Avvocato Natale Callipari, 244 del 24/12/2007, art. 2 comma consulente giuridico Albo Per dare una risposta precisa, bi227, essa può essere realizzata a condizione che l’impresa possegga sognerebbe sapere che tipo una regolare ed efficace iscrizione d’istruzioni il committente ha dato all’autotrasportatore per identifiall’Albo. É quindi necessario che il nostro care l’acquirente prima della conlettore, per non disperdere l’avvia- segna del mezzo e salvaguardare

il bene trasportato dal rischio di essere fraudolentemente sottratto senza il pagamento del prezzo. Ad esempio, verrebbe da chiedersi se il committente abbia dato indicazioni all’autotrasportatore su dove effettuare la consegna del mezzo per fare eseguire la prova su strada. Se è pure vero che, secondo unanime giurisprudenza, il vettore professionale è sempre tenuto ad orientare le proprie scelte in modo da ridurre al minimo il rischio di furto del carico, è anche vero che egli non si può fare carico delle conseguenze della truffa perpetrata ai danni del proprio cliente

quando risulti dimostrato che ha eseguito le istruzioni ricevute con la cautela e la precauzione che la situazione nel caso concreto gli imponevano. Secondo quanto disposto dall’art. 1696 Codice Civile, nel testo novellato dall’art. 10 del D.Lgs. 286/2005, il risarcimento dal danno per perdita o avaria non può essere superiore a 1 euro per kg della merce perduta o avariata, salvo il caso in cui risulti dimostrato che la perdita o l'avaria della merce sono stati determinati da dolo o colpa grave del vettore o dei suoi dipendenti, preposti o ausiliari.

Deduzioni per i collaboratori familiari Sono titolare di un'impresa familiare dedita al trasporto merci conto terzi. Al momento della dichiarazione dei redditi, il commercialista mi ha riferito che non posso usufruire delle deduzioni forfettarie di costi non documentati, né delle detrazioni relative alle trasferte effettuate dai dipendenti, per quanto riguarda il mio collaboratore familiare. Per questa figura professionale non esiste nessuno sconto? Maurizio Calvani Risposta a cura di Angelo Ciaravolo, fiscalista Tir

Il suo commercialista ha ragione. Ai collaboratori familiari non spettano le deduzioni forfettarie giornaliere di spese non documentate (art. 66, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi). La circolare del ministero delle Finanze, n. 129/E del 27 giugno 2000, ha infatti chiarito che le deduzioni sono limitate soltanto ai trasporti effettuati personalmente dal titolare dell’impresa familiare, intestatario dell’autorizzazione all’autotrasporto di merci per conto terzi, e non anche da quelli eseguiti da soggetti che rivestono una qualifica diversa, tra cui il collaboratore familiare (è opportuno ricordare che l’impresa familiare, ai fini Irpef, conserva il trattamento e la natura di impresa individuale e i redditi sono attribuiti in modo proporzionale ai collaboratori nel limite massimo del 49% del reddito complessivamente conseguito). Nessun problema invece per le società di persone. Le deduzioni competono alle società in nome collettivo e in accomandita semplice, relativamente ai trasporti effettuati personalmente dai soci. Anche per quanto riguarda le deduzioni forfettarie per le trasferte effettuate fuori dal territorio comunale dai dipendenti si applica la stessa regola: al collaboratore familiare non spettano in quanto non riveste la qualifica di lavoratore dipendente. TIR165-2013 11


Europa

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Il nuovo progetto della rete Ten-T prevede la realizzazione di nove corridoi, quattro dei quali passeranno in Italia, e finanziamenti europei per 26 miliardi di euro di Andrea Pegoraro

Bruxelles presenta la nuova rete dei trasporti europea

La priorità della nuova rete dei trasporti europea è quella di rafforzare i collegamenti Est-Ovest, completando le infrastrutture esistenti e migliorando i servizi intermodali

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C

ambia in modo radicale la politica europea delle infrastrutture. Se nel passato l’attenzione era puntata sui singoli progetti, ora l’impegno è di creare una rete centrale dei trasporti formata da nove corridoi, con l’obiettivo di migliorare le connessioni Est-Ovest. All’interno della rete, in parte già esistente, verranno realizzati i progetti finalizzati alla costruzione dei collegamenti transfrontalieri mancanti. Per rag-

giungere questo obiettivo i finanziamenti europei saranno triplicati nel periodo 20142020, arrivando a 26 miliardi di euro. É la sintesi della nuova rete dei trasporti nel mercato unico europeo, presentata dalla Commissione europea a Tallinn durante le giornate Ten-T (Rete trans europea dei trasporti), che si sono svolte dal 16 al 18 ottobre. Rispetto al periodo 20072013, in cui erano stati selezio-

nati 92 progetti, Bruxelles ha deciso di concentrare la spesa su un minor numero di programmi, con un reale valore aggiunto per l’Unione europea. La rete centrale collegherà quindi 35 progetti transfrontalieri, oltre a 94 porti europei con le linee ferroviarie e stradali, 38 aeroporti con le tratte ferroviarie che conducono alle città principali e 15 mila chilometri di linee ferroviarie trasformate in alta velocità. Il completamento è previsto


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Ecco una panoramica della nuova rete dei trasporti europea. Ad ogni colore corrisponde un corridoio, descritto in dettaglio nel testo a destra. Le linee tratteggiate rappresentano i collegamenti marittimi e fluviali. Come si può notare, l’Italia è attraversata da quattro corridoi: il Baltico-Adriatico, il Mediterraneo, quello ScandinavoMediterraneo e quello Reno-Alpi

I nove corridoi della rete Ten-t Tre modalità di trasporto, tre Stati membri e due sezioni transfrontaliere sono quanto dovrà includere ogni corridoio. Sono previsti due corridoi Nord-Sud, tre Est-Ovest e quattro diagonali. Ma vediamo una breve descrizione dei nove corridoi: Baltico-Adriatico: è un asse stradale e ferroviario trans europeo che collega il Mar Baltico al Mare Adriatico attraverso zone industrializzate che vanno dalla Polonia meridionale a Vienna e Bratislava, alle Alpi orientali e all’Italia Settentrionale. La sua realizzazione comprende progetti ferroviari come la galleria di base del Semmering e la linea ferroviaria del Koralm, entrambe in Austria, e le sezioni transfrontaliere tra Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia; Mare del Nord-Mar Baltico: questo corridoio collega i porti della costa est del Baltico con i porti del Mare del Nord. In sostanza, creerà dei collegamenti stradali e ferroviari moderni tra Estonia, Lituania e Lettonia da un lato, e Polonia, Germania, Paesi Bassi e Belgio dall’altro. Il progetto più importante è il “Rail Baltic”, una ferrovia europea tra Tallinn, Riga, Kaunas e la Polonia nord-orientale; Mediterraneo: si tratta di un corridoio perlopiù stradale e ferroviario. Collega la Penisola iberica con il confine tra Ungheria e Ucraina. I principali progetti ferroviari sono i collegamenti Lione-Torino e la sezione Venezia-Lubiana; Orientale/Mediterraneo orientale: collega Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero e Mar Mediterraneo ottimizzando l’uso dei relativi porti e delle autostrade del mare. Il corridoio andrà via mare dalla Grecia a Cipro; Scandinavo/Mediterraneo: asse Nord-Sud importante per l’economia europea. Collega le principali città e i porti della Scandinavia e della Germania settentrionale ai centri industrializzati della Germania meridionale, dell’Austria e del Nord Italia e quindi ai porti italiani e della Valletta. Comprende progetti tra cui la galleria di base del Brennero e le rispettive vie di accesso;

Malta

entro il 2030 e permetterà anche di eliminare le strozzature, ovvero le differenze di qualità e disponibilità di infrastrutture tra e all’interno degli Stati membri. Inoltre, consentirà di velocizzare le operazioni transfrontaliere di trasporto per le merci in tutta l’Unione europea e di migliorare le connessioni tra modalità di trasporto, riducendo del 60% le emissioni inquinanti entro il 2050, come indicato dal Libro Bianco sui Trasporti.

La Commissione ha spiegato che la nuova rete centrale di trasporto sarà completata da una rete di linee che si collegheranno alla rete centrale a livello regionale e nazionale. L’obiettivo finale è di garantire in modo progressivo che, entro il 2050, la maggioranza delle imprese europee non disti più di 30 minuti di viaggio dai nodi della rete centrale. Siim Kallas, vicepresidente della Commissione europea e

Reno-Alpi: è una delle rotte merci più trafficate d’Europa. Collega i porti del Mare del Nord di Rotterdam e Anversa con il Mar Mediterraneo a Genova, attraversando la Svizzera. I principali progetti sono le gallerie di base in Svizzera, in parte già completate, e le loro vie di accesso in Germania e Italia; Atlantico: collega la parte ovest della Penisola iberica e i porti francesi di Le Havre e Rouen a Parigi e quindi a Mannheim e Strasburgo con linee con linee ferroviarie ad alta velocità e linee ferroviarie convenzionali parallele; Mare del Nord-Mar Mediterraneo: va dall’Irlanda e dal nord del Regno Unito fino al Mar Mediterraneo nella Francia meridionale, attraverso i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo. É un corridoio che vuole offrire non solo servizi intermodali, ma anche un’interconnessione migliore tra le isole britanniche e l’Europa continentale; Reno-Danubio: collega le regioni centrali intorno a Strasburgo e Francoforte sul Meno attraverso la Germania meridionale, a Vienna, Bratislava e Budapest per arrivare al Mar Nero. TIR165-2013 13


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Bruxelles presenta la nuova rete dei trasporti europea commissario dei Trasporti, ha sottolineato che “i trasporti sono cruciali per l’economia europea e l’Europa non potrà crescere e prosperare senza buone connessioni. La nostra politica infrastrutturale consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l’est all’ovest e sostituirà il mosaico attuale dei trasporti con una rete autenticamente europea”.

Secondo le stime della Commissione, gli investimenti necessari per la rete centrale nel periodo 2014-2020 arriveranno a 250 miliardi

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I 9 corridoi europei La rete infrastrutturale centrale sarà formata da nove corridoi, al cui interno verranno realizzate nuove infrastrutture, saranno completate quelle già esistenti e migliorati i servizi intermodali. Per coinvolgere tutti i soggetti interessati e gli Stati membri, saranno create delle “piattaforme di corridoio”, cioè delle strutture di controllo che attueranno i “piani di sviluppo di corridoio” volti a coordinare i lavori svolti lungo il corridoio in Stati membri diversi e in diverse fasi del progetto. Le piattaforme di corridoio saranno presiedute da coordinatori europei. Come detto, la priorità della nuova rete dei trasporti europea è rafforzare le connessioni multimodali Est-Ovest. Sui nove

corridoi sette si sviluppano in questa direzione ovvero il Baltico-Adriatico, quello Mare del Nord-Mar Baltico, il Mediterraneo, l’Orientale/Mediterraneo orientale, l’Atlantico, quello Mare del Nord-Mediterraneo e il Reno-Danubio. Un altro obiettivo è anche quello di collegare le regione periferiche al centro dell’Unione europea. I nove corridoi seguono proprio questi orientamenti. Basti pensare che non esistevano progetti per collegare la Polonia e la Germania, mentre ora ci sono tre connessioni nella rete centrale come Stettino-Berlino, Varsavia-Berlino e Dresda-Breslavia. Inoltre, il tratto VarsaviaBerlino fa parte anche del corridoio Mare del Nord-Mar Baltico, che va da Rotterdam a Tallinn, in Estonia. O ancora, i porti tedeschi non erano collegati da un progetto prioritario ai Paesi dell’Europa centrale (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania), mentre oggi il collegamento fa parte del corridoio Orientale-Mediterraneo orientale. Un altro esempio è quello della Slovacchia e della Repubblica Ceca, che non erano ben collegate alla Germania meridionale, mentre ora i due collegamenti principali, Praga-Norimberga-Francoforte e PragaMonaco-Stoccarda, sono inclusi nel corridoio Reno-Danubio. Infine, quest’ultimo asse, oltre a connettere meglio i due fiumi, include strade e ferrovie destinate a collegare l’Europa centrale alla Germania e alla Francia. In Italia 4 corridoi L’Italia sarà interessata da ben quattro corridoi: il Baltico-Adriatico, il Mediterraneo, quello Scandinavo-Mediterraneo e quello Reno-Alpi. All’interno del corridoio Mediterraneo, uno dei principali progetti ferroviari riguarda la Tav Torino-Lione, i cui lavori hanno avuto nuovo impulso. A questo proposito, a fine ottobre, il Consiglio dei ministri italiano ha deciso di stanziare 5 milioni di euro come indennizzo a favore delle imprese colpite dagli attacchi No Tav. La misura, contenuta in un decreto legge, prevede quindi un risarcimento per le aziende che hanno subito danneggiamenti ai loro cantieri e alle loro attrezzature. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha

spiegato che in questo modo “si conferma l’impegno del Governo a sostenere con atti concreti tutte le imprese impegnate nella realizzazione di infrastrutture strategiche”. Passando all’asse Scandinavo/Mediterraneo, tra i vari progetti è stato illustrato quello del Porto di La Spezia, chiamato “Widermos”. Il progetto, finanziato nel programma delle Autostrade del Mare, punta a un’efficienza nei servizi logistici integrati. Tra le varie attività, prevede la realizzazione di alcune piattaforme tecnologiche nei porti di La Spezia, Barcellona, Porto e Rostock, coinvolgendo Italia, Germania, Spagna e Portogallo ma anche enti ed aziende dei trasporti, della logistica e del settore marittimo. Sempre per il corridoio Scandinavo/Mediterraneo, è stato firmato un documento che assegna 2 milioni di euro, dei fondi europei delle reti Ten-T, all’Autorità portuale di Civitavecchia e all’Anas per il completamento della superstrada Civitavecchia-Orte. I finanziamenti I 26 miliardi di euro stanziati per i trasporti dal Meccanismo per collegare l’Europa (un programma della Commissione europea che mira a completare le reti di trasporto, energia e digitali), serviranno come capitale iniziale, per stimolare ulteriori investimenti da parte degli Stati membri volti a completare collegamenti transfrontalieri che altrimenti potrebbero non essere realizzati. Di questi 26 miliardi, 11,3 miliardi di euro sono riservati a investimenti effettuati negli Stati membri del Fondo di coesione, per dare priorità alle connessioni est-ovest. Secondo le stime della Commissione, gli investimenti necessari per la rete centrale nel periodo 2014-2020 arriveranno a 250 miliardi. La maggior parte degli investimenti per le infrastrutture dei trasporti proviene dagli Stati membri, i quali dovranno presentare proposte dettagliate, sulla base delle quali saranno assegnati i finanziamenti. Ciò dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2014. L’importo esatto del finanziamento europeo dipenderà anche dai dettagli delle proposte nazionali.


Politica

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Molte le questioni aperte tra le associazioni di categoria e il Governo, dai tagli alla riduzione delle accise sul gasolio, previsti dalla legge di stabilità, alle risorse previste per il 2014 per il settore di Lucia Angeloni

A U T O T R A S P O RT O PRONTO AL FERMO M

inacce di fermo, confronti serrati tra associazioni di categoria e forze politiche e anche una decisa presa di posizione del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, a favore dell’autotrasporto sulla vicenda accise. Quello appena trascorso è stato un mese intenso per il settore, anche perché le questioni sul

Commissione Trasporti: rafforzare i controlli sul settore La Commissione Trasporti del Senato, nel rapporto sullo stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 20142016, ha preso in esame anche la riforma dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori. “In materia di autotrasporto – si legge nel rapporto – si sollecitano con urgenza interventi per ricondurre la gestione dell’Albo degli Autotrasportatori dagli ambiti provinciali al livello centralizzato nazionale, così da contrastare il fenomeno delle imprese fittizie, assegnando al Comitato dell’Albo, oggi struttura dipendente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, maggiori compiti di coordinamento sui controlli da realizzare per assicurare il rispetto delle regole, anche al fine di dare esecuzione alle indicazioni comunitarie sulla necessità di redigere liste delle imprese virtuose e di quelle meno virtuose (rispettivamente, white list e black list)”.

piatto sono molteplici e vanno dai tagli alla riduzione delle accise sul gasolio, prevista dalla legge di stabilità, alle risorse previste per il 2014 per la categoria, fino alla riforma dell’Albo degli Autotrasportatori. Novità per l’art. 83-bis Nell’ultima riunione tra il sottosegretario ai Trasporti, Rocco Girlanda, e le associazioni di categoria, che si è svolta il 6 novembre, proprio mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir, il rappresentante del Governo ha ribadito il proprio impegno a favore della categoria e ha annunciato l’emanazione di una direttiva del ministro dei Trasporti in merito all’art. 83-bis del decreto 25 giugno 2008, convertito nella legge 6 agosto 2008. La direttiva individuerà tempi di pagamento certi per il corrispettivo relativo ai contratti di trasporto merci su strada e individuerà l’Autorità a cui compete l’irrogazione delle sanzioni. Una prima bozza afferma che i comandi provinciali della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate si limitano a constatare la violazione e ad espletare l’attività istruttoria, mentre gli uffici della Motorizzazione civile emettono il provvedimento

amministrativo che ingiunge il pagamento della sanzione amministrativa correlata alla violazione. Girlanda ha anche presentato alle associazioni di categoria i testi degli emendamenti, che saranno ripresi in un futuro provvedimento normativo, riguardanti il rinnovo dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori ed i relativi compiti, che definiranno sia le procedure dei controlli che i requisiti tendenti a privilegiare le imprese virtuose. Restano poi aperte alcune questioni fondamentali: vediamole nel dettaglio. Accise Ad aggravare la situazione è stata una norma contenuta nella legge di stabilità che taglia i fondi da destinare al rimborso delle accise. Riduzione che si aggiunge al taglio già effettuato sul rimborso dei pedaggi, che ha abbassato sensibilmente la percentuale di rimborso per le imprese di autotrasporto. Sulla vicenda accise, tra l’altro, lo stesso ministro Lupi, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro dell’Economia, Maurizio Saccomanni, ha sottolineato come questo provvedimento porterebbe ad un aumento del costo del gasolio e di TIR165-2013 15


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Autotrasporto pronto al fermo chiarato a Tir Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita –. Anche perché se la legge di stabilità continuerà a prevedere il taglio dei fondi, la situazione, già abbastanza delicata, rischia di appesantirsi ancora di più e non potremo che valutare tutte le imprenditori del trasporto possibili azioni”. Soddisfazione merci, colpiti gravemente dalinvece per la decisione del Gola crisi, e non possiamo tranverno di mantenere, anche per il sigere sui tagli. Quindi se la 2014, gli stanziamenti a favore situazione non cambia siamo del settore, anche se in misura ripronti al fermo”. Genedani dotta rispetto agli anni passati. non transige nemmeno sulla “Apprezziamo lo sforzo fatto dal riforma dell’Albo degli AutoGoverno, in una situazione ecotrasportatori, a cui “occorre nomica come quella esistente. dare più poteri e la possibilità Adesso – ha aggiunto Della Pepa di effettuare controlli incro– dobbiamo vedere come verciati, al fine di aiutare le imranno ripartite le risorse. Ci auprese virtuose a stare sul guriamo che si possano mantemercato”. nere i fondi per la riduzione dei Il neo presidente di Confarpremi Inail che costituisce l’unica tigianato Trasporti ha giudiconcreta misura volta ad abbatcato positivamente gli tere il costo del lavoro. Inail e acimpegni assunti dal Governo cise sono i due argomenti più deper nuove procedure più effilicati che possono determinare caci circa l’applicazione delle vita o morte delle aziende”. Un alsanzioni ai committenti tro argomento che sta a che violano i costi cuore ad Anita è poi minimi e i termini quello delle risordi pagamento se per gli inve“rimane però stimenti. la nostra mas“Quelle messe sima vigilanin atto per il za – ha 2013 si sono concluso - afesaurite ed finchè il Goabbiamo chieverno proceda sto al sottoseAmedeo Genedani repentinamente gretario Girlanda all’attuazione degli di rifinanziare la miimpegni presi, sopratsura, per consentire alle tutto per quanto riguarda la imprese che hanno effettuato parte normativa, l’Inail e, coo sono in procinto di effettuare inme già sottolineato, il recupevestimenti, di poter accedere al ro delle accise”. beneficio”.

Amedeo Genedani: continuerò sulla strada dei mei predecessori Amedeo Genedani è, da inizio ottobre, il nuovo presidente di Confartigianato Trasporti. Titolare di un’impresa di trasporti a Fiorano, in provincia di Modena, Genedani ha ricoperto numerosi incarichi associativi a livello nazionale e locale nell’ambito di Confartigianato Trasporti. “Il mio sarà un mandato volto alla ricerca dell’unitarietà tra le varie associazioni di categoria – ha dichiarato a Tir il neo eletto presidente, annunciando le linee programmatiche del suo mandato –. Solo con le sinergie tra le varie associazioni, infatti, l’autotrasporto troverà la forza di portare avanti le proprie istanze e di ottenere risultati concreti per tutti”. Genedani ha poi sottolineato che proseguirà nella strada già intrapresa dai suoi predecessori negli ultimi anni, vigilando “sul rispetto degli impegni assunti dal Governo nei confronti della categoria”, quali la difesa dei costi minimi di sicurezza e il potenziamento dei controlli sull’attività di autotrasporto in regime di cabotaggio. “Per quanto riguarda la questione delle accise non accetteremo nessun compromesso, è necessario offrire al più presto delle risposte agli

conseguenza ad un ulteriore danno per il settore. “Il settore dell’autotrasporto è decisivo per l’economia italiana. Sarebbe un errore – ha scritto Lupi – in una fase in cui il Paese sembra iniziare a invertire la tendenza della crisi, disincentivarlo riducendo i crediti di imposta per gli autotrasportatori per il rimborso delle accise sul gasolio. Per questo mi auguro e mi sto adoperando perché con i legittimi strumenti a disposizione del Parlamento, la norma prevista in tal senso nella legge di stabilità venga corretta in sede di conversione da parte delle Camere”. Risorse Altro nodo da sciogliere è poi quello delle risorse per il settore,

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che nella legge di stabilità sono state confermate anche per il 2014, anche se in misura inferiore rispetto all’anno passato: 330 milioni di euro contro i 400 milioni del 2013. Bisognerà però attendere l’approvazione della legge di stabilità da parte delle Camere per sapere se questa somma sarà confermata e anche per sapere qualcosa di più sulla loro ripartizione. Sulle accise ci aspettiamo un esito positivo “Quello delle accise potrebbe essere un problema molto grave per le nostre imprese. Tuttavia siamo soddisfatti del pronto intervento del ministro e attendiamo l’esito del Parlamento, che ci aspettiamo sia positivo – ha di-

Pronti al fermo “Se in merito alla questione delle accise non si andrà nella direzione indicata dal ministro Lupi, il fermo è già garantito – ha sottolineato invece a Tir Silvio Faggi, segretario nazionale di Fiap – . Ci aspettiamo quindi che la norma contenuta nella legge di stabilità scompaia perché non è oggetto di trattative. Nell’ultima riunione che abbiamo avuto con il sottosegretario Girlanda ci aspettavamo qualcosa di più concreto, invece sono stati semplicemente ribaditi gli impegni presi in precedenza. Quindi, a meno che durante la prossima riunione non ci verranno presentate delle misure precise, che ci consentano di rassicurare le nostre imprese, saremo costretti a proclamare un fermo nazionale”.

Più morbida invece la posizione di Fiap per quanto riguarda i fondi di 330 milioni previsti per la categoria. “É vero che le risorse sono state diminuite rispetto all’anno precedente, ma in teoria per le tasche degli autotrasportatori non dovrebbe cambiare niente poiché non tutti gli incentivi dati sulla carta venivano effettivamente spesi. Quindi una minore disponibilità non crea un vero e proprio buco ma, solo se saremo capaci di definire i necessari accordi con gli istituti che devono poi dare questi sconti, a cominciare dall’Inail”. All’incontro con il sottosegretario Girlanda, Fiap ha anche ribadito una proposta già avanzata, vale a dire rendere indeducibili le fatture di trasporto pagate oltre i termini, non solo come costo ma anche ai fini Iva. “Il sottosegretario ci ha detto che la questione è all’esame dell’ufficio legislativo per verificarne la fattibilità. Vedremo nella prossima riunione quale sarà il risultato”. Fase interlocutoria “L’ultima riunione tra le associazioni di categoria e il sottosegretario Girlanda non ha portato ad alcuna novità, soprattutto per quanto riguarda la norma prevista dalla legge di stabilità che stabilisce il taglio dei rimborsi delle accise. É stato semplicemente ribadito l’impegno del Governo a favore della categoria – ha precisato Pasquale Russo, segretario nazionale di Fai-Conftrasporto –. Al momento siamo quindi in una fase interlocutoria e dovremo aspettare la prossima riunione per vedere se l’impegno del ministro Lupi si tradurrà in qualcosa di più concreto. In caso questo non dovesse avvenire, non ci resterà che agire di conseguenza. Abbiamo già convocato l’esecutivo Unatras per il prossimo 14 novembre, il giorno dopo il nuovo incontro con il sottosegretario Girlanda, per valutare un’eventuale proclamazione di fermo nel caso in cui non si arrivasse alle soluzioni auspicate”.


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Avviata alla Camera la riforma del Codice della Strada Il Codice della Strada, che risale ormai il 1959, si rinnova. In Commissione Trasporti alla Camera è iniziato, infatti, l’iter per la riforma del CdS, che secondo le intenzioni del Governo dovrebbe prevedere sanzioni più severe per chi guida sotto effetto di alcool e droghe, una maggiore sicurezza stradale, l’aggiornamento delle norme e una semplificazione della burocrazia. “Passeremo dal testo vigente, di difficile lettura anche per gli addetti ai lavori con 230 articoli, norme tecniche, prescrizioni e disposizioni in larghissima parte da aggiornare anche nella terminologia, ad un Codice molto più snello, chiaro e leggibile con 70-80 articoli – ha spiegato il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis –. Il nostro impegno per la riforma metterà al centro la sicurezza a tutti i livelli del cittadino utente della strada, con semplificazioni, tutele e rafforzamento dei diritti per pedoni e ciclisti. L'obiettivo principale è ridurre e fermare le stragi sulle nostre strade, mettendo fine alla leggerezza delle sanzioni per chi guida sotto gli effetti di alcool e droghe provocando morti e feriti”.

Preoccupazione per accise e fondi Inail “Siamo molto preoccupati per la questione delle accise e aspettiamo la risposta del governo alla lettera inviata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. Tra l’altro – ha affermato Alessandro Massarelli, responsabile autotrasporto Legacoop Servizi – la nostra preoccupazione è aumentata dopo l’ultima riunione con il sottosegretario Girlanda, che non ci ha presentato nessuna modifica alla legge ma solo generiche dichiarazioni su una soluzione positiva della situazione”. Per quanto riguarda la questione dei 330 milioni destinati al settore, quello che preoccupa maggiormente Legacoop Servizi non è la quantità minore di fondi rispetto all’anno precedente ma il fatto che lo spacchettamento possa non prevedere gli stessi stanziamenti per quanto riguarda l’Inail. “Come movimento cooperativo siamo preoccupati per una possibile riduzione, se non addirittura eliminazione, dei fondi destinati all’Inail, una possibilità emersa durante alcune riunioni con la parte politica”. Tregua armata “Il sottosegretario ha dimostrato una particolare disponibilità e un serio impegno a risolvere i problemi di carattere normativo di cui soffrono le imprese di autotrasporto, manifestando tale interesse con la diffusione di un documento riepi-

Franchini: alla categoria servono risultati concreti A metà ottobre si è svolto a Roma il consiglio quadriennale elettivo di CNA-Fita, durante il quale sono stati rinnovati i vertici nazionali. Alla presidenza, con il 95% dei voti, è stata riconfermata Cinzia Franchini, a cui abbiamo rivolto alcune domande sui temi principali del confronto attuale.

Una riconferma, con un consenso quasi unanime, in un momento difficile per le imprese e in particolare per quelle dell'autotrasporto…. Ogni elezione è imprevedibile e la mia scelta, fin dall'inizio, è stata quella di affidarmi ad un lavoro costante ed impegnativo di ricostruzione per superare il momento difficile che aveva diviso la nostra associazione due anni fa. Le scelte fatte ci hanno unito nel logativo dei principali proportare avanti le blemi della categoria – vere istanze ha detto a Tir Maudell'autotrarizio Longo, sesporto, in gretario generale particolare il di Trasporto Unito, tema del caspiegando il motiro gasolio vo del ritiro del fercon cui la mo che era stato CNA-Fita da proclamato dall’asCinzia Franchini me presieduta sociazione –. Inoltre la debuttò con una missione principale delmanifestazione naziola nostra organizzazione è nale il 25 luglio 2011. Abquella di provare a risolvere i probiamo visto lontano e questo è blemi di una categoria che versa in stato apprezzato. In questi due condizioni fallimentari e quindi la anni la nostra associazione ha protesta non è il fine bensì lo struavviato un profondo rinnovamento per raggiungere tali obietmento nei suoi vertici territoriali tivi. In ogni caso con un coerentemente con la generale confronto in corso, che dovoglia di cambiamento presente vrebbe concludersi a breve, abnel mondo dell'autotrasporto. biamo deciso di non protestare. É Ora più di prima bisogna insisteevidente che si tratta di una tregua re per portare alla categoria riarmata”. Longo, oltre ad esprisultati concreti come fatto in mere la propria contrarietà al taglio passato con la trimestralizzaziodelle accise, ha poi sottolineato che ne delle accise e la conferma dei le risorse, che da oltre 20 anni la cafondi stanziati per il nostro settegoria riceve, hanno rappresentore. tato “il prezzo che lo Stato ha pa-

gato per mascherare una normativa inadeguata per la categoria. Vale molto di più il pagamento, reso obbligatorio, a 30 giorni data fattura che qualsiasi altro tipo di sostegno sui costi. Così come la remunerazione dei tempi di carico/scarico o lo stop all'intermediazione parassitaria o, ancora, una buona ed applicabile disposizione relativa alla copertura dei costi di produzione dei servizi”

Nella Legge di stabilità il Governo ha rivisto i fondi da destinare al rimborso delle accise. Qual è la posizione della CNA-Fita? Un'operazione apparentemente innocua ma che potrebbe pregiudicare l'autotrasporto là dove i consumi dovessero riprendere o le stesse accise au-

mentare. L'attuale consistenza dei fondi in base alle nuove disposizioni contenute nella legge di stabilità sarebbe insufficiente e automaticamente si dovrebbe procedere con la ripartizione degli stessi. Nelle attuali condizioni economiche e con il gasolio più caro d'Europa l'autotrasporto non tollererebbe una simile decurtazione, rispetto ad un rimborso che non riesce neppure a calmierare un prezzo alla pompa fuori mercato e con la tassazione tra le più alte nell'Unione europea. Quest'anno saranno ridotti anche i fondi da destinare all'autotrasporto, non più 400 ma 330 milioni…. E’ ovvio che in questo contesto e a fronte di una riduzione delle risorse economiche, nella ripartizione delle voci di spesa vi sono delle scelte politiche che vanno chiarite e su cui la nostra associazione ha le idee molto chiare. Bisogna innanzitutto prestare massima attenzione affinché questo ridimensionamento non diventi più gravoso nel corso del dibattito parlamentare, così come per la CNA-Fita è fondamentale che non vengano assolutamente toccate le ripartizioni di spesa che non passano per le strutture di servizio e che invece arrivano direttamente alle imprese. I dati dell'Albo parlano chiaramente. In questi ultimi sei mesi hanno chiuso 25 imprese al giorno che posseggono meno di 50 mezzi e oggi, a quegli imprenditori, non possiamo far mancare i rimborsi per il SSN, le spese non documentabili e gli sgravi Inail per i dipendenti. Il sottosegretario ha anche annunciato nuove norme in merito all'Albo e ai suoi compiti. Che cosa vi aspettate? Se ne è discusso in modo generico e credo che il sottosegretario debba poter approfondire questioni tecniche di non poco conto. Per questo siamo e saremo sempre disponibili al confronto fermo restando la necessità che su gasolio e sulle voci dei fondi che le ho enunciato non si modifichi alcunché. Su questo, se necessario, siamo pronti al fermo nazionale.

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Controlli

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Il trasporto dei medicinali è regolato da norme ben precise ma casi recenti di cronaca, denunciati anche dalle associazioni dell’autotrasporto, hanno messo in evidenza numerose irregolarità di Andrea Pegoraro

Tra luglio 2012 e luglio 2013 sono state distribuite in Italia quasi due miliardi di confezioni di medicinali. Il numero di addetti alla distribuzione intermedia è di oltre dodicimila lavoratori

Farmaci: il trasporto abusivo mette a rischio la salute

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uasi 2 miliardi di confezioni di medicinali distribuite sul territorio italiano, per la precisione 1.870.735.901, nel periodo luglio 2012-luglio 2013. Un settore estremamente importante, quindi, sia perché movimenta un’enorme quantità di merci sia perché riguarda direttamente la salute dei cittadini. L’attività in questione è la distribuzione intermedia del farmaco, affidata a grossisti ma anche ad aziende di autotrasporto, che garantiscono la reperibilità dei medicinali in commercio, la puntualità nelle consegne e 18 TIR165-2013

soprattutto la corretta conservazione del prodotto. I dati riportati, elaborati da Ims Health, una multinazionale specializzata nelle informazioni di marketing per l’industria farmaceutica, si riferiscono ai medicinali distribuiti alle farmacie e alle parafarmacie e comprendono farmaci rimborsati, non rimborsati e medicinali da banco. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è registrata una lieve crescita nel numero di medicinali distribuiti, visto che le confezioni movimentate

erano state 1.866.757.043. In particolare, i medicinali distribuiti alle parafarmacie hanno avuto un incremento del 5,3%, mentre quelli consegnati alle farmacie hanno avuto una crescita minima (+0,2%). Ma quanti sono gli addetti del settore? Secondo “Indicatori Farmaceutici”, pubblicazione annuale di Farmindustria che contiene informazioni sulla produzione, sul consumo e sul commercio dei farmaci in Italia e in Europa, il numero di addetti nella distribuzione intermedia del farmaco (compreso l’indotto) è di oltre 12 mila lavoratori su un totale di 222 mila occupati nell’industria farmaceutica (cifre aggiornate a luglio 2013). Per trasportare i farmaci, le aziende devono rispettare specifiche norme, che puntano a una buona conservazione del prodotto e soprattutto al rispetto della salute. Alcuni casi di cronaca, però, hanno portato in primo piano il tema del trasporto abusivo dei medicinali, con molti trasportatori improvvisati che muovono farmaci con auto o con furgoni di fortuna. Tanto che spesso i medicinali giungono deteriorati sui banchi delle farmacie. La denuncia è arrivata per prima da Fai-Conftrasporto, che ha segnalato alcuni abusi che si sono verificati nel trasporto di medicinali e li ha portati all’attenzione dell’opinione pubblica. La normativa Il trasporto di farmaci è regolato da precise leggi che puntano a tutelare la qualità dei prodotti. La normativa fa riferimento al decreto ministeriale 6 luglio 1999, sulle linee guida in materia di distribuzione dei medicinali, e alla circolare del 13 gennaio 2000 del ministero della Sanità in materia di temperature e modalità di conservazione dei farmaci. Vi sono poi le Linee Guida europee sulle buone pratiche di distribuzione dei medicinali per uso umano, pubblicate l’8 marzo 2013 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, che sono in attesa di essere recepite nella legislazione italiana. Il decreto del 1999 stabilisce, tra l’altro, che i medicinali vanno trasportati in modo che siano al sicuro, cioè non sottoposti a calore diretto, freddo, luce, umidità, né all’attacco di microrganismi o di insetti. É vietato il trasporto promiscuo con prodotti che possano rappresentare un pericolo per la sicurezza o per l’efficacia dei farmaci ed è proibita la


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A Brescia farmaci lasciati sull’asfalto sotto il sole

contaminazione con altri materiali. Tutti i mezzi devono essere dotati di impianti idonei a garantire una temperatura alla quale non vengano alterate le caratteristiche dei prodotti, in linea con le indicazioni europee sulle prove di stabilità dei farmaci. Inoltre, i veicoli devono essere provvisti di adeguata coibentazione, che permette di mantenere diverse temperature all’interno del vano di carico, isolando due zone mediante specifici materiali. I medicinali per i quali è necessaria una temperatura di conservazione controllata, vanno trasportati con mezzi speciali refrigerati.

Farmaci trasportati in modo abusivo, senza rispettare le norme di conservazione e, per di più, lasciati sotto il sole in una giornata di piena estate. Il fatto si è verificato a Brescia e la segnalazione è arrivata direttamente da Giuseppina Mussetola, segretario provinciale della Fai Brescia. “Tutto è successo il 7 agosto – racconta a Tir Mussetola – intorno alle ore 15 sotto i nostri uffici, quando nel parcheggio davanti al supermercato Esselunga si sono fermati tre furgoni bianchi senza insegne. Ho notato delle ceste di plastica piene di medicinali, lasciate sull’asfalto in attesa di essere spostate da un furgone all’altro. Le ceste erano sotto un sole cocente con una temperatura di oltre 35° e con lo stesso asfalto che ne aveva come minimo 40. Mi sono fermata e ho chiesto delle spiegazioni ma i conducenti dei mezzi mi hanno risposto che era tutto in regola e che avevano i relativi documenti. Io però ho preso il numero di targa, ho riscontrato che i tre furgoni appartenevano a padroncini e ho segnalato il caso sia alla Direzione Territoriale del Lavoro, che fa capo al Ministero, al cui interno è operativo un tavolo sull’abusivismo nei trasporti, sia alla Prefettura di Brescia”. Per quanto riguarda il settore farmaceutico, Mussetola ci ha spiegato che nella città lombarda esistono due cooperative, che collaborano in un’ottica di logistica integrata. La prima si occupa di preparare il prodotto mentre la seconda lo distribuisce in quasi tutto il Nord Italia, è iscritta all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e dispone di oltre 70 mezzi coibentati. “Alla Cef – prosegue la segretaria – sono associate il 98% delle farmacie di Brescia e provincia. I medicinali in questione provenivano da fuori Brescia e questo ci fa pensare che i tre furgoni facciano parte di quel 2% di farmacie che non vogliono aderire al sistema regolare di trasporto dei medicinali”.

In poco più di un anno riscontrate 323 non conformità Intervista con il comandante dei NAS di Torino, maggiore Michele Tamponi I controlli sulla produzione e la vendita di medicinali sono affidati ai Carabinieri dei NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità), che dipendono dal ministero della Sanità e hanno i poteri degli ispettori sanitari. Si occupano quindi di eseguire ispezioni in tutti i luoghi dove vi sia produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all’alimentazione umana. Nel corso degli anni hanno esteso le loro competenze ad altri settori, tra cui quello dei farmaci. Abbiamo intervistato il maggiore Michele Tamponi, comandante dei NAS di Torino, una delle sezioni più attive nei controlli sul farmaco, e gli abbiamo chiesto di fornirci alcuni dati relativi alle attività di controllo sulle aziende che trasportano medicinali. Quanti sono stati i controlli sulle aziende che trasportano medicinali in Italia nell’ultimo anno? Da gennaio 2012 ad oggi

abbiamo effettuato 1264 ispezioni, rilevando 323 non conformità ed effettuando 123 campioni per le analisi di farmaci che potevano presentare dei problemi. In relazione a queste verifiche, abbiamo denunciato all’autorità giudiziaria 213 persone ed ulteriori 111 sono state segnalate all’autorità amministrativa. In percentuale, sono state constatate irregolarità nel 25% circa dei controlli effettuati. Come avvengono i controlli sulle aziende che trasportano farmaci? I controlli vengono effettuati su tutta la filiera produttiva, che va dal sito di produzione dei farmaci, al distributore all’ingrosso, alla logistica e ai mezzi utilizzati, questi ultimi con controlli casuali sugli itinerari di distribuzione o in prossimità delle farmacie al momento della consegna dei medicinali. Le nostre verifiche avvengono quasi sempre col vantaggio

della sorpresa, che ci consente di andare ad accertare situazioni reali e non modificate dall’interessato in vista dell’ispezione. L’attività dei NAS Carabinieri si svolge spesso in sinergia con il ministero della Salute e l’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco n.d.r.), che dispongono di uffici di vigilanza farmaceutica che hanno accesso alle banche dati delle società farmaceutiche, con controlli incrociati con le catene distributive, e sono in grado di rilevare discrasie sulle forniture. Che cosa succede alle aziende di trasporto in caso di irregolarità? A seconda dell’irregolarità, possono essere comminate sanzioni amministrative o, per le violazioni più gravi, anche penali. L’ipotesi penale scatta per esempio laddove pessime modalità di trasporto abbiano danneggiato il farmaco o lo abbiano reso inefficace. Parliamo tecnicamente di “far-

maco imperfetto”. Le sanzioni amministrative comportano la sospensione temporanea o revoca delle autorizzazioni al commercio e distribuzione all’ingrosso di farmaci. Oppure, nell’ipotesi più frequente, il pagamento di sanzioni che vanno da 3.000 a 18.000 euro. Non dobbiamo però mai dimenticare che la gran parte degli operatori del settore lavora molto bene. Purtroppo accade talvolta che le imprese di distribuzione all’ingrosso di medicinali, per far fronte alle mutevoli esigenze di distribuzione sul territorio, si avvalgano con contrattualità a termine, o per brevi periodi, di piccole imprese di trasporto o padroncini i cui mezzi non sempre rispondono alle caratteristiche richieste o che, non avendo una cultura e formazione sul prodotto “farmaco”, trattano quest’ultimo come una merce ordinaria, esponendolo a rischi di contaminazione, stoccandolo in aree all’aperto o in ambienti non autorizzati.

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Mobilità urbana

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Firmato un protocollo che definisce le modalità della distribuzione urbana delle merci con particolare attenzione all’ambiente. Previste agevolazioni per i mezzi eco-compatibili

Da aprile 2014 per entrare nella ZTL Centrale di Torino, i veicoli Euro 3 ed Euro 4 (fino a 35 q.li) dovranno essere muniti del contrassegno provvisorio gratuito valido fino al 30/11/2014

di Andrea Pegoraro

A Torino il trasporto merci è sempre più verde T

orino e la distribuzione urbana sostenibile delle merci. Un binomio sancito lo scorso 27 settembre da un protocollo d’intesa, sottoscritto dal Comune, dalla Camera di Commercio e dalle associazioni di categoria di commercianti artigiani, corrieri e autotrasportatori, volto a definire le modalità di consegna in ambito urbano con particolare attenzione all’ambiente. Il patto per la logistica, unico nel suo genere, avrà durata di 5 anni e verrà applicato nella zona a traffico limitato (ZTL) centrale del capoluogo piemontese. Veicoli e piattaforme logistiche Il Comune di Torino rilascerà dei contrassegni di circolazione, da applicare sul mezzo quando scadranno i permessi attualmente in uso. Dal 1° aprile 2014 per entrare nella ZTL Centrale, i proprietari di veicoli Euro 3 ed Euro 4 (fino a 35 quintali) dovranno ritirare gratuitamente il contrassegno provvisorio. Il permesso sarà valido fino al 30 novembre 2014 per i mezzi Euro 3 e fino al 30 novembre 2017 per i veicoli Euro 4. Inoltre, dal 1° dicembre 2014 ci sarà il divieto di accesso nella ZTL per i mezzi Euro 3, mentre dal 1° dicembre 2017 il divieto di accesso coinvolgerà anche i mezzi Euro 4. L’accordo prevede anche agevolazioni per la sostituzione dei veicoli Euro 3 e Euro 4. A febbraio del prossimo anno, il Comitato di monitoraggio (composto da un rappresentante per ogni firmatario del protocollo), svolgerà un’analisi sugli incentivi reperiti dal Comune per rinnovare il parco veicolare e se i fondi stanziati non fossero idonei a sostituire i veicoli entro le scadenze del 30 novembre 2014 (Euro 3) e del 20 TIR165-2013

30 novembre 2017 (Euro 4), il Comune adeguerà gli incentivi oppure stabilirà un nuovo termine di entrata in vigore dei divieti. Gli addetti alla distribuzione delle merci con mezzi eco-compatibili, Euro 5 o superiori, e i proprietari che vorranno accreditare la propria piattaforma logistica, dovranno ritirare il contrassegno definitivo. I gestori di piattaforme logistiche devono Intervista con Enrico soddisfare una serie di requisiti per accreditare Finocchi, Direttore la propria struttura al servizio. Solo per ciGenerale per il tarne alcuni, la piattaforma si deve trovare a una distanza massima di 18 km Trasporto Stradale dal centro urbano e in corrispondenza e per l’Intermodalità delle principali linee stradali e ferrodel MIT viarie. Deve disporre di aree supplementari per eventuali ampliamenti da Enrico Finocchi Integrare le politiche di gestione della destinare allo stoccaggio delle merci o mobilità cittadina con quelle legate alla al recupero degli imballaggi, senza diqualità dell’aria e ad un piano di azione che coinmenticare la tracciabilità continua delle mervolga tutti i soggetti interessati. In questo contesto si ci lungo l’intera catena di distribuzione.

Tempi più veloci e riduzione dei consumi

Agevolazioni Euro 5 Sono inoltre previste agevolazioni per i mezzi accreditati eco-compatibili Euro 5 o superiori, che abbiano una massa totale a terra minore o uguale a 70 quintali e utilizzino dispositivi telematici che trasmettano a distanza i dati sulla localizzazione del veicolo. Le agevolazioni vanno dai contrassegni gratis per circolare nella ZTL Centrale nei primi due anni, ad un accesso per il carico e scarico delle merci dalle 6 alle 24, fino all’uso di specifiche aree destinate a queste operazioni. Infine, l’utilizzo di corsie di transito riservate ai veicoli impiegati nella distribuzione urbana delle merci.

inserisce la distribuzione urbana delle merci, un tema ripreso dal Piano Nazionale della Logistica 20122020 elaborato dal ministero dei Trasporti, e poi concretizzato nell’accordo quadro siglato il 27 settembre 2012 con le città di Milano, Napoli e Torino. Per capire l’importanza del settore, basti pensare che il 70% della popolazione dell’Unione europea vive nelle città producendo l’85% del Prodotto interno lordo, come evidenziato nel Piano d’azione europeo sulla mobilità urbana. Enrico Finocchi, Direttore Generale per il Trasporto Stradale e per l’Intermodalità del ministero, ha tracciato una panoramica sulla distribuzione urbana delle merci, anche alla luce delle nuove competenze


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Dalla Ue 4 milioni di euro per la mobilità urbana Una convenzione in materia di mobilità urbana sostenibile, che prevede un finanziamento di 4 milioni di euro per il progetto triennale “Civitas capital”. L’ha firmata a fine settembre la Commissione europea con un consorzio di istituti di ricerca europei, associazioni e imprese di consulenza. Il progetto consentirà di avviare una serie di azioni tra cui la gestione di un fondo operativo di circa 500 mila euro per sostenere la diffusione in più città delle iniziative a favore della mobilità urbana. Altri punti prevedono l’elaborazione di un’offerta formativa, che permetta opportunità di lavoro per circa 500 addetti, la creazione di 5 nuove reti nazionali e regionali e la gestione delle 5 già esistenti. Infine, Civitas consentirà di emettere delle raccomandazioni sulle priorità future in materia di ricerca e sviluppo, che serviranno alla Commissione per realizzare il programma di ricerca 2014-2020.

Le radici nel Piano nazionale della Consulta

che il ministero ha ereditato dopo la chiusura della Consulta della logistica. Quali sono le percentuali di transito nelle zone a traffico limitato di Milano, Napoli e Torino, suddivise per modalità di trasporto? Secondo un censimento realizzato lo scorso marzo, l’88% dei transiti totali viene effettuato dalle automobili, il 2% dai motocicli e un altro 2% dagli autobus. Il restante 8% degli accessi è del trasporto merci, di cui l’80% in conto proprio e il 20% in conto terzi. In che cosa consiste l’accordo quadro siglato lo scorso anno e quali sono i suoi obiettivi? L’accordo quadro, sottoscritto dal ministero dei Trasporti e dagli assessori alla Mobilità dei Comuni di Milano, Napoli e Torino, rappresenta il primo strumento di condivisione e sviluppo delle esperienze più significative in questo settore. L’obiettivo è quello di favorire non solo un primo processo di armonizzazione tra i firmatari, ma anche un più consistente e duraturo sistema di condivisione di esperienze e conoscenze, che i comuni matureranno nell’ambito delle azioni previste dall’accordo. Lo scopo generale è un coordinamento sulla distribuzione urbana delle merci in città tra il ministero dei Trasporti e le aree metropolitane. Tramite l’accordo, dunque, lo stesso ministero intende promuovere un sistema composto da misure innovative a livello urbano, da portare all’attenzione delle aree metropolitane. Il documento prevede innanzitutto un adeguamento normativo a favore degli utenti e, in secondo luogo, l’utilizzo dei sistemi di trasporto intelligenti

(ITS) per aumentare il controllo e l’efficienza nella gestione del traffico e del trasporto merci. Quest’ultimo aspetto favorisce quindi un aumento della legalità e della trasparenza nella consegna delle merci e, più in generale, nel sistema della logistica distributiva. Come si è arrivati poi al Protocollo d’intesa sulla distribuzione urbana delle merci sostenibile firmato recentemente a Torino? Dopo aver sottoscritto un accordo con l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), la Consulta Generale per l’Autotrasporto e per la Logistica ha istituito un tavolo di lavoro che ha portato alla predisposizione di una proposta operativa per rendere la distribuzione urbana delle merci un vero e proprio mercato. Sono state quindi programmate delle linee guida come strumento di supporto ai Comuni, per definire le misure necessarie a governare i flussi di traffico generati dal trasporto merci in città, considerando anche il legame tra le stesse città e il loro fondamentale contributo allo sviluppo economico e sociale del Paese. Tutto questo ha costituito una base di lavoro per la firma del successivo accordo quadro che ora si spera venga firmato anche dai comuni di altre città. A settembre una sperimentazione fatta a Torino sulla distribuzione urbana delle merci tramite il sistema di accreditamento ha portato a questi risultati: - riduzione del 20% dei consumi; - riduzione del 40% dei percorsi; - meno 47 minuti di permanenza media nelle città.

Per capire l’importanza del protocollo d’intesa firmato a Torino, bisogna partire dal Piano nazionale della logistica 2012-2020, approvato dalla Consulta Generale per l’Autotrasporto e per la Logistica, presieduta da Bartolomeo Giachino. Per la Consulta, le 4 priorità per l’efficienza logistica dell’Italia erano lo sportello unico doganale nei porti, la distribuzione urbana delle merci, la vendita franco destino (clausola del documento di trasporto in cui i rischi e le spese di spedizione sono a carico del fornitore fino all’arrivo delle merce), e la telematica come strumento di efficienza e di sicurezza della mobilità. Sulla distribuzione urbana delle merci, la Consulta progettò un protocollo che venne approvato nel luglio 2012 insieme ai Comuni di Milano, Napoli e Torino. A settembre dello stesso anno, il documento, abrogata la Consulta, venne firmato dall’allora sottosegretario ai Trasporti Guido Improta e dalle tre amministrazioni comunali. Nonostante la chiusura della Consulta, il protocollo ha prodotto i suoi effetti e la città di Torino ha lavorato per arrivare a un patto di mobilità sostenibile. Secondo Giachino, ora consigliere del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il documento dovrà essere esteso ad altre città italiane perché la distribuzione urbana delle merci è un importante fattore competitivo, oltre a poter dare risultati sulla sostenibilità ambientale attraverso il rinnovo del parco circolante. TIR165-2013 21


Imprese

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Il Mise ha predisposto il decreto che uniforma all’80% le condizioni per l’accesso al credito delle imprese di autotrasporto. L’attività del Fondo nei primi nove mesi 2013 di Lucia Angeloni

Fondo di garanzia

ecco a chi rivolgersi per il credito B

uone notizie per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Il decreto del ministero dello Sviluppo Economico, volto ad uniformare in tutta Italia all’80% le agevolazioni per l’accesso al credito delle imprese di autotrasporto, come disposto dalla Legge del Fare, è stato predisposto ed inviato al ministero dell’Economia. A breve, quindi, l’aumento della garanzia diretta diventerà realtà e le banche saranno coperte fino all’80% dal Fondo di garanzia, e quindi dallo Stato, in caso di insolvenza da parte delle imprese di autotrasporto. Non ci dovrebbe essere quindi più nessun ostacolo all’erogazione del credito da parte delle banche e, di conseguenza, episodi di banche che rifiutano il credito o che dirottano le imprese di autotrasporto verso i confidi, organismi che, ad oggi, gestiscono la maggior parte delle operazioni. E proprio per agevolare le imprese di autotrasporto ad individuare l’istituto più attivo sul Fondo di garanzia, abbiamo segnalato, nell’ambito di ogni regione italiana, le banche o i confidi che hanno accolto il maggior numero di operazioni, e quindi di finanziamenti, nei primi nove mesi del 2013, nell’ambito dell’intera attività del Fondo di garanzia (non solo, quindi, l’autotrasporto). L’andamento nei primi 9 mesi 2013 Nell’ultima riunione del Comitato di gestione del Fondo, il 23 ottobre, sono stati infatti presentati i dati del periodo gennaio-settembre 2013 che evidenziano un aumento di oltre il 30% nelle richieste di 22 TIR165-2013

accesso al Fondo, per un totale di 58.732 domande presentate contro le 44.875 dello stesso periodo del 2012. In aumento (+12,4%) anche il numero delle domande accolte, che nei primi nove mesi del 2013 sono state 50.962 rispetto alle 45.323 dell’anno precedente. I finanziamenti accolti, pari a 7,2 miliardi di euro, evidenziano un incremento del 20,7% mentre l’importo garantito, pari a 4,3 miliardi di euro, registra un incremento del 44,6%. Rispetto al complesso delle richieste accolte, gli interventi di controgaranzia rappresentano la quota prevalente (59% del totale, con 30.065 operazioni), seguite dalle domande di garanzia diretta (40,8% del totale, con 20.777 operazioni) e di cogaranzia (120 operazioni). Confrontando questi dati con il periodo gennaio-settembre del 2012, si rileva un incremento per la garanzia diretta (+43,5%) a fronte di una contrazione per la controgaranzia (-2,4%). Passando allo specifico, e quindi alla Sezione speciale autotrasporto, nei primi

nove mesi si è registrato un aumento del 14,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con i finanziamenti accolti che mostrano un incremento del 34,2%. Tra gennaio e settembre sono state infatti accolte 1.597 richieste, contro le 1.392 dell’anno scorso, ed erogati 178,8 milioni di euro contro i 132,2 milioni di euro dello scorso anno. Distribuzione geografica É ancora una volta il Nord a farla da padrone per quanto riguarda le imprese finanziate. Il 51,4% delle imprese finanziate, vale a dire 26.175 unità, è infatti localizzato nel Nord Italia, mentre il 28,3% (14.424 aziende) si trova nel Mezzogiorno e il restante, 10.363 imprese, nel Centro. Tanto per citare qualche numero, in Lombardia, nei tre trimestri del 2013, sono state accolte 9.887 operazioni, per un totale di 1.867.692.671 euro. In Piemonte le operazioni sono state invece 5.264 e in Emilia Romagna 3.667. Soggetti finanziatori Ma quali sono i soggetti che finanziano il maggior numero di operazioni? Uno dei più attivi è sicuramente Eurofidi, società consortile di garanzia fidi, che in quasi tutte le regioni del Nord si conferma tra i più dinamici. Tra le banche, fa spesso la sua comparsa il Banco di Napoli, soprattutto al Sud. In Campania le operazioni riconducibili al Banco di Napoli sono 1.139, su un totale di 4.482, in Calabria 211 e in Puglia 544. Nelle regioni del Nord è invece forte Banca Intesa San Paolo, con 507 operazioni in Lombardia e 634 in Piemonte, anche se si riscontra una sua decisa presenza anche in Sicilia, con 421 operazioni. Nella pagina a fianco riportiamo, per ogni regione, i cinque soggetti più attivi, con il numero di operazioni effettuate i finanziamenti accolti.

Attività del Fondo nel complesso nei primi nove mesi Nell’infografica a fianco riportiamo, per ogni regione, il numero di operazioni approvate dal Fondo di garanzia nel suo complesso (quindi non solo la sezione autotrasporto) nei primi nove mesi del 2013, e il totale in euro dei finanziamenti concessi. Per ogni regione sono stati indicati i cinque soggetti che hanno finanziato il maggior numero di operazioni: in rosso il numero delle operazioni e in blu i finanziamenti concessi


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VALFIDI EUROFIDI CONFIDI CTS VALLE D' AOSTA UNICREDIT INTESA SANPAOLO

93 18 7 6 2

3.782.371 1.879.700 304.170 1.425.000 100.000

EUROFIDI UNIONFIDI PIEMONTE INTESA SANPAOLO BANCA SELLA MEDIOCREDITO ITALIANO

2.570 693 634 261 139

7-11-2013

EUROFIDI CONFAPI LOMBARDA FIDI INTESA SANPAOLO CREDITO VALTELLINESE B. POPOLARE DI MILANO

344.337.100 84.294.316 63.849.321 30.297.025 80.341.510

12:24

3.797 543 507 443 432

Pagina 23

556.387.912 50.774.906 66.612.203 126.430.450 109.208.500

CONFIDIMPRESA TRENTINO EUROFIDI CREDITO VALTELLINESE UNICREDIT B. DI TRENTO E BOLZANO

49.359.728

131

finanziate

9.887 finanziate

10.210.141

FRIULI VENEZIA GIULIA

VENETO

1.867.692.671 939.561.703

117.313.847

5.264

finanziate

786.017.050

EMILIA ROMAGNA

LIGURIA

3.677

finanziate

692

finanziate

570.122.235

98.120.570

MARCHE TOSCANA UMBRIA

4.995

EUROFIDI 386 47.110.195 B. SELLA 76 7.577.000 MEDIOCREDITO ITALIANO 36 18.900.765 DEUTSCHE BANK 34 2.369.000 CONFARTIGIANATO FIDI PIEMONTE E NORD OVEST 23 1.985.000

finanziate

2.703

finanziate

362.325.359

469.747.403

1.024

finanziate

127.278.615

ABRUZZO

LAZIO

finanziate

1.320

1.225 1.156 967 889 380

181.306.438 44.220.965 104.548.894 52.172.176 60.610.410

1.641 finanziate

245

finanziate

254.577.828

EUROFIDI B. POPOLARE DI ANCONA CAG MARIO PIERUCCI FIDIMPRESA MARCHE C. DI RISP. DI ASCOLI PICENO

994 431 229 209 154

112.655.845 86.283.320 6.021.500 13.088.000 21.775.700

EUROFIDI COSEFIR CENTROFIDI TERZIARIO COSEFIR GREEN UNICREDIT

375 51.768.547 167 5.127.000 131 5.757.450 105 4.133.264 34 11.789.000

EUROFIDI CASSA DI RISP. DI ASCOLI PICENO B. POP. DELL'EMILIA ROMAGNA BCC DI CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO E PIANELLA B.POP. DI ANCONA

219 121 117

29.778.500 20.470.363 12.772.500

117 110

11.020.000 15.771.800

MOLISE

181.276.860 EUROFIDI CENTROFIDI TERZIARIO FIDI TOSCANA ARTIGIANCREDITO TOSCANO CONFIDI IMPRESE TOSCANE

213.718.060 25.573.098 68.169.500 12.276.125 27.516.603

1.203 184.034.972 EUROFIDI UNIFIDI EMILIA ROMAGNA 1.130 80.700.905 B. POP. DELL'EMILIA ROMAGNA 168 53.402.500 COFITER 126 5.452.399 87 50.758.000 MEDIOCREDITO ITALIANO

719

finanziate

5.582

finanziate

PIEMONTE

1.465 481 384 346 339

EUROFIDI 180 32.428.795 C. DI RISP. FRIULI VENEZIA GIULIA 158 10.050.691 MEDIOCREDITO ITALIANO 50 23.748.000 UNICREDIT LEASING 44 5.028.196 CONFIDI FRIULI 43 5.380.000

223

finanziate LOMBARDIA

5.084.000 4.571.110 2.835.000 2.779.500 1.091.000

EUROFIDI SVILUPPO ARTIGIANO NEAFIDI CONFIDI VENETO C. DI RISP. DEL VENETO

TRENTINO ALTO ADIGE

VALLLE D’AOSTA

51 48 21 18 15

23.750.309

B. POP. DI ANCONA C. DI RISP. DI ASCOLI PICENO B. ETRURIA B. POP. DELL'EMILIA ROMAGNA CONFIDI MUTUALCREDITO

83 38 25 14 14

6.453.400 5.575.000 1.340.000 618.500 573.000

CAMPANIA PUGLIA

SARDEGNA

EUROFIDI COOPFIDI B. IMPRESA LAZIO FIDIMPRESA LAZIO ARTIGIANCREDITO TOSCANO

818

finanziate

80.844.813

934 308 141 74 53

4.482

152.084.235 20.943.270 32.365.969 16.810.000 4.929.040

finanziate

588.450.160

BASILICATA

2.393

finanziate

291.198.639

224

finanziate

31.740.453 BANCO DI NAPOLI B. POP. DI ANCONA GA.FI. SUD CONFIDI REGIONE CAMPANIA B. SELLA

B. DI CREDITO SARDO SARDAFIDI CONFIDI SARDEGNA ARTIGIANCASSA DEUTSCHE BANK

1.139 410 322 306 259

146.594.882 55.653.480 49.837.190 37.623.300 14.184.000

B.CARIME BANCO DI NAPOLI BCC DI SASSANO B. PULIA COMMERCIO E FINANZA LEASING E FACTORING

370 22.082.979 187 17.934.546 104 14.891.770 22 470.000 21 6.382.000

55 42 14 13 13

B. CARIME BANCO DI NAPOLI B. NAZIONALE DEL LAVORO EUROFIDI COMMERCIO E FINANZA LEASING E FACTORING

945

finanziate

606.942

354 18.326.709 211 20.419.247 66 6.427.700 58 6.479.500 38

3.997

finanziate

301.849.908 495 480 421 395 350

CALABRIA

80.079.815

SICILIA

CONFESERFIDI UNIPOL BANCA INTESA SANPAOLO CONFIDI FIDEO CONFCOMMERCIO CREDIMPRESA

2.929.300 5.788.000 1.068.000 817.000

1.185.720

BANCO DI NAPOLI B. SELLA CO.FIDI PUGLIA B. CARIME B. POPOLARE DI MILANO

544 448 302 207 91

55.233.026 16.840.534 30.821.224 36.864.119 14.702.494

14.662.210 26.466.430 44.627.821 20.440.352 17.154.250

TIR165-2013 23


Ferrovie

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Dal 2008 al 2012 il traffico ferroviario delle merci in Italia è quasi dimezzato. Colpa della crisi economica, ma anche di un sistema che non sa rinnovarsi. Per invertire la tendenza basterebbe attuare interventi poco costosi di Michele Latorre

Il treno perde la spinta L’

allarme più recente sull'andamento del trasporto ferroviario delle merci arriva dalla nota congiunturale elaborata da Confetra per il primo semestre 2013: in Italia, il traffico espresso in termini di tonnellate per chilometri è calato del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ma il vero problema è che non si tratta di un episodio congiunturale, bensì della prosecuzione di una tendenza iniziata da molto tempo. I dati ufficiali più recenti sulla rotaia sono relativi al 2011 e li troviamo sull'ultima edizione del Conto Nazionale dei Trasporti. In realtà sono dati parziali, perché la fonte degli estensori del Conto è il Gruppo Ferrovie dello Stato, quindi le cifre riguardano la movimentazione di Trenitalia Cargo e non comprendono quella delle imprese private, che negli ultimi anni mostrano una costante crescita (anche se una parte rilevante della loro attività avviene nel trasporto internazionale). Secondo il Conto Nazionale dei Trasporti nel 2011, in ambito nazionale, il vettore pubblico ha trasportato 46,3 milioni di tonnellate di merci, pari a circa 13 miliardi di tonnellate chilometri. In termini di volumi, rispetto all'anno precedente, la flessione non appare preoccupante: circa mezzo milione di tonnellate. Ma ampliando l'intervallo di tempo agli anni precedenti, la tendenza negativa è impressionante: nel 2004 si 24 TIR165-2013

è raggiunto il picco con 83,6 milioni di tonnellate, per poi precipitare a 75,9 milioni l'anno successivo. Poi una lieve ripresa nei due anni seguenti (77,4 e 77,7 milioni rispettivamente nel 2006 e 2007), la discesa a 72,5 milioni nel 2008 e infine il crollo, causato anche dalla crisi economica: 49,5 milioni nel 2009, 46,5 milioni nel 2010 e 46,1 milioni nel 2011. Crescono le compagnie private Un'altra rilevazione viene da FerCargo, Nel primo l'associazione semestre 2013, in che raccoglie le Italia, il traffico compagnie espresso in termini di ferroviarie tonnellate per chilometri private, sulla è calato del 7,4% rispetto base non allo stesso periodo tanto del tondell'anno nellaggio traprecedente sportato, quanto dei treni/chilometro. Nel 2012, tale valore è ammontato a 43.206.000, con una quota di Trenitalia pari al 66,34% e delle associate FerCargo al 31,28% (il 2,8% riguarda altre compagnie). Se confrontiamo tale dato con quelli degli anni precedenti, emergono due fenomeni: il crollo della ferrovia in generale e la forte crescita delle compagnie private. Nel 2008, infatti, i treni/chilometro erano ben 70.743.130, con una quota di Trenitalia pari all'88,83%. L'an-

Mentre al Nord i servizi ferroviari intermodali stanno aumentando, grazie anche ad operatori stranieri, al Sud sono saltuari

no successivo sono emerse già le dure conseguenze della crisi economica, con un totale di 56.009.775 treni/chilometri, di cui l'84,59% in quota Trenitalia. Entrambe le statistiche mostrano senza ombra di dubbio che la rotaia è sempre meno importante nel trasporto nazionale delle merci. Secondo le fonti, la quota di trasporto ferroviario in Italia varia dal 7 al 12%. In entrambi i casi è una cifra irrisoria, tenendo conto delle risorse pubbliche che il sistema ferroviario assorbe ogni anno e delle potenzialità offerte da un Paese che si estende per oltre mille chilometri. Disuguaglianze Nord-Sud Ma nella ferrovia è sempre bene specificare l'ambito geografico, perché mai come in questo caso l'Italia è disunita. Così, mentre al Nord i servizi ferroviari intermodali stanno aumentando, soprattutto nelle relazioni internazionali e grazie ad operatori stranieri (o società italiane controllate dall'estero), al Sud i collegamenti sono saltuari, nonostante ci sia una potenziale domanda proveniente sia dai committenti – che cercano un'alternativa all'autotrasporto – sia dagli stessi autotrasportatori strutturati, che così cercano di affrontare i nodi dei tempi di guida e dei crescenti costi di gasolio ed autostrade. È una domanda che riguarda soprattutto i convogli intermodali, che trasportano casse mobili, semirimorchi o container. Però, se guardiamo la mappa delle relazioni lungo la Penisola, a sud di Roma la maggior parte dei collegamenti si ferma a Napoli e Bari (dove sono attivi vettori privati). Scendendo, troviamo gli scali di Lamezia Terme e Catania, dove però


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Andamento traffico merci in treni/km Totale Treni/km Anno 2008 - 70.743.130 FerCargo 2008 4.81% Trenitalia 2008 88.83% Altri 6.36% Totale Treni/km Anno 2009 - 56.009.775 FerCargo 2009 9.65% Trenitalia 2009 84.59% Altri 5.76% Totale Treni/km Anno 2010 - 55.048.085 FerCargo 2010 16.62% Trenitalia 2010 78.48% Altri 4.9% Totale Treni/km Anno 2011 - 59.012.613 FerCargo 2011 19.80% Trenitalia 2011 75.58% Altri 4.62% Totale Treni/km Anno 2012 - 43.206.000 FerCargo 2012 31.28% Trenitalia 2012 66.34% Altri 2.38% Fonte FerCargo

il treno trova grandi difficoltà dovute ad un insieme di cause: elevati costi, mancanza di carichi di ritorno, carenze infrastrutturali. Queste ultime non si limitano alla linea, ma interessano anche i terminal, come spiega Giovanni Agrillo, presidente della Fai Sicilia e amministratore della Esperia, una società di trasporto attiva anche nell'intermodalità: “A Catania abbiamo una vera e propria emergenza furti all'interno dello scalo ferroviario. Praticamente tutti i convogli subiscono un ammanco, che a volte può arrivare ad un quarto del carico di una cassa mobile o di un carro. E non si tratta di ladruncoli occasionali, bensì di operazioni organizzate. Per esempio, recentemente sono spariti otto bancali di batterie per autoveicoli, che richiedono mezzi di sollevamento e di trasporto. Questo fenomeno limita l'utilizzo della ferrovia, perché nessuno può permettersi di perdere migliaia di euro a viaggio, tenendo anche conto che le assicurazioni impiegano fino a due anni per rimborsare i danni”. Servono incentivi Che per sviluppare il trasporto ferroviario non siano necessarie grandi opere, bensì interventi mirati e relativamente economici lo spiega Giacomo Di Patrizi, presidente di FerCargo, l'associazione che raccoglie quattordici compagnie ferroviarie private: “Per prima cosa, bisognerebbe riattivare gli incentivi a chi utilizza l'intermodalità ferroviaria, poi potenziare la capacità e la disponibilità dell'infrastruttura. Quest'ultima oggi mostra forti limiti sulla ca-

pacità assiale dei carri, sulla portata e sulla lunghezza complessiva dei convogli e sulle manovre all'interno dei porti. Basti pensare che dall'estero giungono in Italia convogli da duemila tonnellate, che poi però devono essere divisi perché a sud di Bologna non possono circolare treni superiori a 1300 tonnellate. Per superare questi ostacoli sono spesso sufficienti lavori di piccola entità, come per esempio razionalizzare i binari negli scali”.

Quando si parla d'incentivi, viene in mente il Ferrobonus, che però è stato attuato in maniera episodica: nel 2002 e nel 2011. “Incentivi validi per un solo anno non servono certo a sviluppare il trasporto su ferrovia – prosegue Di Patrizi –. Quello da 28 milioni di euro del 2011 ha comportato una ripresa, che però è svanita già l'anno successivo. Ci vogliono interventi che durino almeno due o tre anni”. Durante un'audizione alla Commissione Trasporti della Camera dello scorso maggio, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi aveva accennato ad un eventuale nuovo Ferrobonus, dopo aver ammesso le carenze del trasporto ferroviario italiano, specialmente nel Mezzogiorno. Ma da allora, della proposta non si hanno più tracce. Sulle risorse, Di Patrizi avanza la proposta di utilizzare parte dei 130 milioni che ogni anno Trenitalia Cargo riceve dallo Stato come contributo per il servizio universale: “Tale somma va messa a gara anche tra gli operatori privati e potrebbe essere usata pure come contributo per gli utilizzatori finali del servizio”. La visione dell'operatore pubblico è stata recentemente espressa da Mario Castaldo, direttore della Divisione Cargo di Ferrovie dello Stato in un convegno dedicato proprio al trasporto ferroviario delle merci. Castaldo ha sottolineato i ritardi dell'Italia e l'influenza della deindustrializzazione italiana sul calo della rotaia, soprattutto sul traffico convenzionale (mentre sull'intermodale, il Gruppo FS manterrebbe le posizioni). Per quanto riguarda la competitività del servizio, Castaldo pone l'accento sulla parte finale del trasporto, ossia porti e terminal. A proposito degli scali marittimi, sottolinea che un container può impiegare da tre a undici giorni per uscire dal porto, contro una media di 24 ore nel Nord Europa. Secondo Castaldo, il ritardo italiano dipenderebbe dalla burocrazia e dall'inadeguatezza delle infrastrutture ferroviarie e degli scali marittimi. Le idee, come si vede, non mancano, ma bisognerebbe farle marciare sui binari.

Uggè: alle ferrovie il triplo degli aiuti rispetto alla gomma “Si parla tanto di aiuti all’autotrasporto ma se provassimo a confrontarli con quanto destinato alle ferrovie, scopriremmo che il rapporto tra quanto riconosciuto alla gomma, rispetto a quanto messo a disposizione per il ferro, è di uno a tre”. E’ la denuncia di Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, che sottolinea così come gli aiuti economici siano maggiori per le ferrovie e a fronte di un traffico decisamente inferiore. “Sul tema delle risorse da destinare al settore - ha precisato Uggè - ci sono state dure prese di posizione che hanno definito superflui gli aiuti economici. E questo non è accettabile, soprattutto alla luce dei dati diffusi dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica NdR), secondo i quali nel 2011 per il servizio universale merci sarebbero stati assegnati a Trenitalia Cargo 128 milioni di euro a fronte di un traffico complessivo di 13 miliardi di tonnellate per chilometro (ton/km), di merci su rotaia. Ovvero poco meno di 10 milioni di euro per ton/km sviluppata. Applicando il medesimo principio all’autotrasporto su gomma – ha continuato Uggè - alle imprese che, sempre nel 2011 hanno sviluppato 115 miliardi di ton/km di traffico interno, si dovrebbe riconoscere un contributo di circa 1 miliardo e 150 milioni di euro. Il triplo della cifra che l’autotrasporto si attende”. Il presidente di Fai Conftrasporto ha concluso affermando che “nessuno disconosce che si debba privilegiare una politica che sviluppi l’intermodalità rispetto al trasporto merci tutto strada, ma con questo non ci si deve dimenticare che il trasporto su gomma è, e resterà per decenni, indispensabile”. TIR165-2013 25


Associazioni

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Durante il convegno su “Il valore dell’associazionismo nell’autotrasporto”, a truckEmotion, le associazioni di categoria si sono interrogate sul loro ruolo. Premiata la ditta Bierreti Trasporti di Andrea Pegoraro

Lavorare insieme sui problemi del settore

L

e associazioni dell’autotrasporto devono lavorare in modo unitario per risolvere i problemi del settore, puntando sulla qualità e sulla professionalità delle imprese iscritte. É questa la sintesi di quanto emerso durante il convegno “Il valore dell’associazionismo nell’autotrasporto”, che si è svolto il 12 ottobre all’interno di truckEmotion, l’evento dedicato ai veicoli industriali ospitato all’autodromo di Monza. L’appuntamento è stato l’occasione per approfondire in che modo sono cambiate le associazioni del settore e come si relazionano nei confronti dei loro iscritti, ma anche per assegnare un premio 26 TIR165-2013

speciale all’azienda Bierreti Srl, dove lavora Ion Purice, l’autista rumeno che ha salvato la vita a una bambina vittima di un incidente stradale sull’autostrada A4. Gabriella Gamba, vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, insieme alla rivista Tir, ha conferito una targa ai rappresentanti dell’azienda, oltre al materiale con le opere d’arte di “TrasporTiAmo”, la campagna sulla sicurezza stradale promossa dallo stesso Comitato. Anche Paolo Uggè ha voluto riconoscere il merito dell’azienda, conferendole i simboli celebrativi del 50° anniversario dalla nascita della Fai.

Il ruolo delle associazioni Gabriella Gamba ha ricordato l’importanza del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori “un’istituzione in cui sono presenti quasi tutte le associazioni di categoria. Il Comitato – ha sottolineato – deve essere un luogo in cui risolvere questioni tecniche e, in parte, politiche, attraverso il dialogo e portando avanti il principio di un autotrasporto unitario. I litigi e il protagonismo possono diminuire il ruolo del Comitato: è necessario invece trovare una voce univoca al suo interno e presentare soluzioni comuni”. Di unità ha parlato anche Pasquale Russo, segretario generale di Fai-Conftrasporto: “La nostra associazione cerca di annullare le diversità a favore dell’unità. I problemi dell’autotrasporto sono uguali per tutte le associazioni, diversa è invece la loro valutazione. Oggi dobbiamo cercare di capire le possibili risposte da dare alle imprese e avere il coraggio di accompagnare le imprese in un percorso di chiarezza e responsabilità”. Maurizio Longo, segretario generale di TrasportoUnito, ha evidenziato che “è necessario ricostruire una politica dei trasporti, sia dal punto di vista delle risorse economiche sia sul piano normativo, perché questo sistema non ci porta da nessuna parte. Per fare ciò, occorre che le associazioni abbiano una visione generale della categoria e che non puntino solo a tutelare i propri associati”. “La nostra rappresentanza deve avere un peso maggiore a livello europeo – ha sostenuto invece Natale Mariella, vicepresidente di Anita –. Le associazioni devono capire che è importante una presenza politica in Europa. E per competere su questo piano, dobbiamo puntare sulla qualità e sulla professionalità delle aziende di autotrasporto. Qualità che si ottiene con la formazione, un settore su cui abbiamo investito molto in termini di risorse economiche”. Il contesto economico Secondo Stefano Ciccone, amministratore delegato di Renault Trucks Italia, “ciò che sta soffocando il nostro Paese è la competitività” poiché in Italia vengono immatricolati molti meno veicoli rispetto agli altri Stati europei, come Francia, Germania e Regno Unito. E “100 veicoli che non circolano nel nostro Paese – ha spiegato Ciccone – costano all’Erario 8 milioni di euro di mancato gettito fiscale. Questo valore è in stretto rapporto con l’andamento dei veicoli immatricolati in Italia. Basti pensare che nel 2007 si immatricolavano 37 mila mezzi industriali, oggi se ne immatricolano 10 mila. Si è registrato quindi un calo di 27 mila veicoli immatricolati, che equivale a 2 miliardi di euro che non circolano nel nostro sistema”.


Manifestazioni

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All’autodromo di Monza si è chiusa la seconda edizione della manifestazione, che ha visto la partecipazione delle associazioni di categoria, delle case costruttrici e di un folto pubblico di appassionati

TruckEmotion: tra prove su pista e convegni

to il confronto tra reti di assistenza, costruttori e clienti sul rilievo di questo comparto.Più consistente la seconda giornata, in cui si sono svolti convegni sul valore delle associazioni (vedi altro articolo a pag. 24), sui finanziamenti, sulla telematica e sull’Euro 6. L’incontro sui finanziamenti ha cercato di dare delle riposte alle difficoltà delle imprese nell’accesso al credito per sviluppare la loro attività e rinnovare il parco veicoli. Il dibattito sull’Euro 6 ha sviluppato delle considerazioni in merito alle nuove norme sui limiti anti inquinamento e alle prospettive del metano anche nel lungo raggio. Di stretta attualità anche il convegno sulla telematica, in cui è stato sottolineato come questo settore cambi la logica dei trasporti e ci si è interrogati sul suo futuro e sui sistemi più moderni. Prove su pista e altre attività Uno dei momenti più attesi è stato quello delle prove su pista. Le case costruttrici hanno schierato i loro mezzi, compresi i modelli che arriveranno sul mercato nel prossimo futuro, tutti Euro 6. Erano pre-

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rove su pista, convegni, premi, esposizioni di veicoli e intrattenimento. Il programma offerto da truckEmotion, l’evento rivolto al mondo dell’autotrasporto, non ha di certo annoiato il pubblico appassionato. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, si è svolta dall’11 al 13 ottobre all’autodromo di Monza e ha visto la partecipazione delle associazioni di categoria, delle case costruttrici ma anche di enti, aziende e società che hanno a che fare con i motori. L’evento è stato anche l’occasione per assegnare il Premio Speciale truckEmotion a Ion Purice, l’autista rumeno che ha salvato la vita a una bambina sull’autostrada A4. Il riconoscimento è stato consegnato dal sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda, mentre Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, gli ha conferito un analogo premio da parte della Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale. Convegni Le tematiche affrontate dai convegni sono state varie, a partire dalla debolezza del sistema dei trasporti, tema su cui sono intervenuti il sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda e il presidente di FaiConftrasporto Paolo Uggè. Durante il dibattito è stato inquadrato il difficile momento che sta vivendo il settore, derivante da una serie di carenze a livello strutturale, logistico e strategico. Lo scenario presentato dai relatori ha evidenziato l’urgenza di una strategia integrata, che possa realmente risolvere i problemi lungo tutta la filiera dell’autotrasporto.

A seguire, truckEsenti Daf, Iveco, motion ha proposto Man, MercedesUno dei due incontri sul Benz, Renault Trucks momenti più attesi tema della sicue Scania. Ognuna didella manifestazione è rezza stradale e sponeva di tre veicoli: stato quello delle prove sul ruolo dei serun trattore e due trattori su strada: le case vizi nell’autotracompleti di semirimorchio. costruttrici hanno sporto. Nel priNon sono mancati i momenti schierato i loro mezzi, mo si è discusso di intrattenimento come la sfilata dei tutti modelli sulla necessità di tir in pista, il montaggio e lo smonEuro6 una visione globale taggio di ruote e catene, il tiro al cadel settore, in partimion. All’interno dell’area di truckEmotion colare sui sistemi e le miera presente un angolo benessere, in cui sure di prevenzione degli incidenti, che non i maestri di fitness mostravano agli apsolo abbattono i rischi ma generano valore passionati gli esercizi aerobici più adatti al per un’azienda. Durante il secondo, sono proprio stile di vita. In particolare, i constate analizzate le diverse attese sui servizi, ducenti di mezzi pesanti hanno potuto citra chi li offre (reti e costruttori) e chi inmentarsi in mini programmi di allenavece li riceve (cliente). Subito dopo, si è mento, che potranno poi eseguire durantenuta una tavola rotonda che ha favorite le pause di lavoro. TIR165-2013 27


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Il veicolo, disponibile in Italia a fine anno, si presenta nelle versioni Furgone, Doppia cabina e Combi. L’Amministratore Delegato di Ford Italia: “Puntiamo a raggiungere il 10% in Italia entro il 2015” di Andrea Pegoraro

Ford Transit Connect

Efficienza e sicurezza in città

Il nuovo Ford Transit Connect, veicolo commerciale dell’anno 2014. A destra una parte dell’abitacolo con il sedile ripiegabile

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fficienza è la parola chiave che contraddistingue il nuovo Ford Transit Connect sia dal punto di vista del motore, sia da quello dei dispositivi di sicurezza e della capacità di carico. E proprio sul fresco vincitore del “Van of The Year 2014”, disponibile nel nostro Paese a fine anno, Ford punta per salire nella graduatoria delle quote di mercato. “Entro il 2015 – ha sottolineato Domenico Chianese, amministratore delegato di Ford Italia nel corso di un evento a Monaco – vorremmo raggiungere in Italia il 10% delle quote di mercato per quanto riguarda i veicoli commerciali (attualmente è del 6% n.d.r.), mentre in Europa puntiamo ad arrivare al 13% entro il 2016”. Ford Italia conta di crescere anche nel segmento furgonette, scalando alcuni posti in graduatoria rispetto all’ottavo posto che ricopre adesso. “Nel 2012 abbiamo 28 TIR165-2013

venduto 1010 unità, pari al 3,5% del totale, mentre tra gennaio e settembre 2013 abbiamo raggiunto quota 487, con una percentuale del 2,8%, ma contiamo di aumentare le nostre vendite”. Motori Il Transit Connect si presenta nelle versioni Furgone, Furgone Doppia cabina e Combi N1 e per ognuna di queste nel passo corto e nel passo lungo. L’offerta di motori comprende il diesel TDCi 1.6 nelle versioni da 75, 95 e 115 cavalli, l’EcoBoost 1.0 a benzina da 100 cavalli e l’EcoBoost 1.6 benzina da 150 cavalli. L’EcoBoost 1.0, vincitore del titolo di Motore dell’Anno 2012 e 2013, permette di ottenere consumi di 5,6 l/100 km e 129 g/km di emissioni di anidride carbonica. Su tutta la gamma Ford è presente anche il modello Econetic, che rispetto al mo-

dello precedente è più efficiente del 34% in termini di consumi. Tra le varie tecnologie, Econetic comprende lo Start&Stop, che spegne e riaccende automaticamente il motore quando si è fermi al semaforo o in caso di ingorghi stradali, il limitatore di velocità e il sistema di gestione della batteria. Inoltre, assicura una sterzata precisa, trasmettendo una sensazione di naturalezza e affidabilità. Tutti i modelli sono dotati di servosterzo elettrico EPAS, dell’indicatore di cambio marcia e del sistema EcoMode, che esamina lo stile di guida e offre consigli personalizzati su come migliorarlo. Sistema di sicurezza Per quanto riguarda i sistemi di sicurezza, il nuovo Transit Connect è dotato dell’ESC di nuova generazione, standard su tutta la gamma. Il sistema include ABS più TCS (controllo elettronico della trazione), assistenza alla partenza in salita, assistenza alla frenata di emergenza, luci di emergenza in caso di frenata, controllo della stabilità del rimorchio e controllo adattivo del carico. Quest’ultimo regola le risposte del sistema per compensare le condizioni di carico del veicolo, reagendo in modo intelligente agli input del volante e garantendo controllo e stabilità in tutte le condizioni di guida. Carico Il mezzo è dotato di soluzioni innovative per la gestione dello spazio e l’accessibilità. Basti pensare che l’area di carico ha un volume totale di 2,9 m3 nel passo corto e 3,6 m3 nel passo lungo con la paratia divisoria installata, che diventano rispettivamente 3,7 m3 e 4,4 m3 con la paratia rimossa. La versione Furgone ha una capacità di carico di 1.000 kg. Grazie a un’apertura nella paratia divisoria, è possibile trasportare tubi e altri oggetti lunghi fino a 3 metri nella versione a passo corto, e lunghi fino a 3,4 metri in quella a passo lungo. Il nuovo Transit Connect offre una serie di soluzioni intelligenti che comprendono un LED ad alta luminosità per il vano di carico e punti di fissaggio laterali a più altezze per installare cinghie di fissaggio o scaffalature. L’abitacolo è stato pensato come un ufficio mobile: il sedile centrale per il passeggero può essere ripiegato sia in orizzontale, creando una superficie per scrivere, sia in verticale, dando luogo a un vano portaoggetti aggiuntivo.


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Arrivano le due nuove motorizzazioni del van Mercedes: una a benzina, il 112, e l’altra diesel, il 111 CDI. E a primavera debutterà sul mercato anche la versione a 7 posti, adatta soprattutto per utilizzo professionale

Il veicolo della Mercedes è disponibile ora con quattro diverse motorizzazioni e nelle tre differenti versioni: Furgone, Mixto e Kombi

di Federico Cabassi

Citan: il piccolo Mercedes si fa in quattro D

opo gli ottimi risultati di vendita, con più di 7.000 unità acquistate nel 2012 e una previsione raddoppiata per quest'anno, il Citan Merceds si arricchisce oggi di due nuove versioni. Durante il TecForum tenutosi a Francoforte il 17 ottobre scorso, la casa tedesca ha infatti presentato il 111 CDI, equipaggiato con un propulsore diesel da 81kW (110 cv), e il 112 che, alimentato da un motore a benzina, è capace di erogare 84 kW pari a 114 cv. Insieme al lancio delle nuove propulsioni, Merceds ha anche presentato il nuovo Citan Kombi Extralong, veicolo a 7 posti che dovrebbe debuttare sul mercato già a partire dalla primavera. Il Citan è quindi ora disponibile con quattro diverse motorizzazioni, insieme con i già collaudati 108 CDI e 109 CDI, e nelle tre diverse versioni: Furgone, Mixto e Kombi. Nato per essere un assistente per commercianti, artigiani e professionisti, il Citan non rinuncia ad incarnare la filosofia Mercedes, con una plancia, sedili e comandi estremamente curati che lo rendono utilizzabile anche per un uso misto, professionale e privato. Le motorizzazioni Il Citan 111 CDI è stato progettato per offrire buone prestazioni e consumi contenuti. Con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in

12,3 secondi e una velocità massima di 170 km/h, il 111 CDI strizza l'occhio all'aspetto dei consumi tanto che, in modalità ECO su un percorso combinato, può arrivare a coprire 100 chilometri con meno di 4,4 litri. Diversamente il 112 benzina, grazie ad un motore da 1.192 cm3 e 114 cv, offre consumi un po' meno contenuti, con 6,1

litri per 100 chilometri, ma garantisce un alto comfort di marcia, silenziosità e prestazioni più brillanti. I due nuovi modelli sono dotati di un cambio a sei marce, ad elevata spaziatura dei rapporti, che garantisce una velocità più elevata a un minor numero di giri motore. A ognuno il suo Per l'ultimo nato della famiglia non esistono equipaggiamenti impossibili. Grazie alla collaborazione con i “van partner”, allestitori che hanno ottenuto la certificazione della casa di Stoccarda, ogni cliente può progettare il suo Citan rendendolo perfettamente adatto alle proprie esigenze, originale e soprattutto in linea con i severi standard che caratterizzano il marchio tedesco.

Lo Sprinter cambia veste Mercedes rifà il look allo Sprinter, lanciando sul mercato il suo primo “large van” dotato di cambio automatico, a 7 rapporti, e tecnologia da ammiraglia. Il nuovo Sprinter, che ha alle spalle oltre un milione di esemplari venduti in meno di sette anni, è stato presentato al mercato italiano il 10 ottobre, a Montalcino. Ora il veicolo è hi-tech, con nuovi interni e un look più grintoso. Anche le motorizzazioni sono state riviste per garantire la massima efficienza con il minor consumo possibile. In quest'ottica tutti i propulsori, sia quelli diesel che il bivalente, benzina-metano, e il monovalente, solo metano, sono stati aggiornati e omologati ai nuovi standard Euro 6. La fabbrica di Stoccarda ha introdotto sul nuovo Sprinter il pacchetto BlueEfficiency: quello base (990 euro) prevede l’Eco start&stop e garantisce un risparmio di carburante pari a 0,5 litri ogni 100 km. Ma lo Sprinter è anche tecnologia e sicurezza. Il large van tedesco contribuisce attivamente alla riduzione degli incidenti stradali attraverso l'adozione dei sistemi di “Crosswind Assist”, che installato di serie garantisce una perfetta tenuta di strada anche in presenza di forte vento laterale, e di “Collision Prevention Assist”, tecnologia che garantisce il mantenimento della distanza di sicurezza in ogni condizione. Ma a richiesta può disporre anche di “Blind Spot Assist”, ovvero il controllo dell'angolo cieco, e delle ultime tecnologie “Highbeam Assist” e il “Lane Keeping Assist”, rispettivamente il controllo dei fari abbaglianti e il mantenimento della corsia.

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Omar Rimorchi ha realizzato un semirimorchio compatto, che può caricare container da venti piedi e casse mobili fino a 7,45 metri. Dispone anche di una sponda montacarichi da venti tonnellate di Michele Latorre

Semirimorchio compatto e flessibile D

opo avere sostituito in numerose attività di autotrasporto l'autotreno, il semirimorchio sta ora invadendo anche il campo della motrice singola, grazie a unità molto corte che si districano facilmente anche nel traffico urbano. È il caso, ad esempio, di modelli da otto metri e mezzo con singolo o doppio asse, acquistati soprattutto dalle imprese che effettuano il rifornimento dei supermercati. Soprannominati city trailer – o più familiarmente bancalini – queste unità di carico assicurano una manovrabilità simile a quella delle motrici, offrendo in più la flessibilità operativa dell'autoarticolato, ossia la possibilità di usare il trattore con altri semirimorchi (anche più lunghi). Il veicolo della Omar Rimorchi In tale ottica, la Omar Rimorchi ha creato per un operatore logistico di Battipaglia, la Motta S.p.A., un'evoluzione di questo concetto che finora è unica: un semirimorchio da 7,058 metri che può caricare sia un container da venti piedi, sia casse mobili da 6250 mm, 7150 mm e 7450 mm e, per di più, equipaggiato con una sponda montacarichi posteriore lunga 1600 millimetri e in grado di sollevare fino a due tonnellate. “Per l'attività logistica che forniamo all'Enel nel Centro e Sud Italia dobbiamo inviare nei cantieri veicoli che siano molto maneggevoli e autonomi nello scarico”, spiega Vincenzo Motta, direttore dell'impresa campana. “Finora abbiamo usato motrici che caricano casse mobili da 7450 millimetri, ma i trattori stradali ci permettono di migliorare la gestione della flotta perché si possono liberamente scambiare tra semirimorchi. Avere poi un semirimorchio che porta casse mobili è il massimo in termini di flessibilità”. Sfida progettuale In teoria, realizzare un bancalino da sette 30 TIR165-2013

metri non è difficile, perché si può prendere come base un semirimorchio per trasporto di container da venti piedi. Ed è quello che hanno fatto alla Omar Rimorchi, che ha avuto il compito di costruire questo particolare veicolo. “Ma il cliente ci ha posto una sfida progettuale in più, ossia inserire in uno sbalzo posteriore di soli 800 millimetri una sponda caricatrice lunga 1600 millimetri”, precisa Luca Biagetti, direttore commerciale della Omar. In effetti, montare una sponda posteriore su un semirimorchio è inusuale, ma per Motta è una necessità perché deve consegnare anche

componenti voluminosi e pesanti, come le bobine di cavi elettrici, in posti che non hanno neppure un muletto. La scelta è caduta su una sponda Dhollandia DHRM20 del tipo obliquo e a doppio ripiegamento. Nonostante il piatto di carico lungo 1600 mm e largo 2300 millimetri, la sponda è entrata nello sbalzo, anche se, aggiunge Biagetti “abbiamo dovuto sagomare il telaio”. I due assali sono standard e comprendono le sospensioni pneumatiche – necessarie per scarrare la cassa mobile senza l'ausilio di attrezzature esterne – e ruote con pneumatici 385/65R22.5 e freni a disco. La massa del semirimorchio a pieno carico è di 28 tonnellate. Motta sta sperimentando questa configurazione in modalità pienamente operativa e, se soddisferà le attese, il piccolo semirimorchio potrà sostituire parte delle motrice della sua flotta.


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COSA R ICOR DAR E

Fisco

di Angelo Ciaravolo

Acconto di dicembre: ecco come calcolarlo

IL 2 DICEMBR E E’ L’U LTIMO GIOR NO UTILE P ER IL VE RSAMEN TO DE LLA SE CONDA O UNICA RA TA DE GL I AC CON TI DI IMPOS TA RE LA TIVI AL L’E SE RC IZ IO IN CORSO. DE VE PAGARE L’A CC ON TO IR P EF E IR AP CHI HA P RE SE N TA TO O AVRE BBE DOVU TO P RE SE N TAR E IL MO DE LLO UNICO 2013 P ER IL P ER IODO D’IMP OS TA P RE CE DE N TE E HA INDICA TO UN DE BI TO D’IMP OS TA SUP ER IOR E A 51,65 EURO. I CON TR IBUEN TI PO SSONO COMP ENSARE E VE N TUAL I CR EDITI IR P EF, IR ES, IRAP E IVA, RISUL TA N TI DAL LA DIC HIARAZIONE UNIF ICA TA RE LA TIVA AL L’A NNO P RE CE DE N TE, E I CR EDITI CON TR IBU TIVI AMME SSI A COMP ENSA ZIONE CO N L’IR P EF DOVU TA IN ACCON TO.

Scade il 2 dicembre il termine per il versamento della seconda, o unica rata, degli acconti delle imposte sui redditi. Ecco chi deve pagare e come comportarsi in caso di mancato versamento degli acconti

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er effetto del rincaro, dal 99 al 100%, della percentuale dovuta dalle persone fisiche, si fa più complicato il calcolo della seconda o unica rata degli acconti delle imposte sui redditi (l’aumento produce effetti esclusivamente sulla seconda o sull’unica rata di acconto Irpef e Irap). Buone notizie invece per le società di capitali la cui percentuale di computo, dopo un lieve aumento, non è ulteriormente rincarata ed è rimasta fissata al 101% (Ires e Irap). Pochi giorni in più invece per il versamento. Quest’anno, infatti, il consueto appuntamento slitta al prossimo 2 dicembre, poiché il 30 novembre cade di sabato. Ricordiamo che l’acconto è obbligatorio anche se il contribuente non ha presentato la dichiarazione dei redditi (Unico 32 TIR165-2013

2013) e che il versamento del secondo acconto non è in alcun caso rateizzabile. Ecco allora come calcolare gli importi dovuti al Fisco anche per effetto delle disposizioni che impongono il ricalcolo dell’Irpef relativa all’anno 2012 sulla quale commisurare l’acconto 2013. Ma accanto a queste novità, vediamo in dettaglio le possibili vie d’uscita in caso di mancato versamento degli acconti nei termini ordinari. Chi deve pagare Sono obbligati al versamento dell’acconto Irpef e Irap tutti coloro che hanno presentato, o comunque avrebbero dovuto presentare, il modello Unico 2013 per il periodo d’imposta precedente e che hanno indicato un debito d’imposta su-

periore a 51,65 euro per l’Irpef e per l’Irap. Chi non deve pagare Non sono obbligati al versamento dell’acconto i contribuenti che si trovano nelle seguenti condizioni: - nel 2012 non hanno avuto reddito (ad es. per inizio di un’attività d’impresa); - nel 2013 non hanno avuto, o non avranno, redditi per cessata attività; - non hanno presentato il modello Unico per l’anno precedente, perché non obbligati; - hanno versato a giugno o ad agosto, per libera scelta o per errore, l’intero acconto anziché soltanto la prima rata (chi ha versato più del dovuto ora potrà approfittare per scala-


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re l’eventuale eccedenza dalla rata d’acconto). Come si calcola l’acconto Ai fini Irpef, la quota di acconto complessivo, a carico delle persone fisiche, è pari al 100% dell’importo che risulta alla voce “Differenza” del modello Unico 2013. L’importo eventualmente pagato come prima rata (40% del 99%) va sottratto da questo importo e la differenza va versata entro il 2 dicembre. Ricordiamo che, se la prima rata è stata versata con la

Le vostre domande

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TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma

Omessi versamenti Equitalia Sono un autotrasportatore con problemi di liquidità. Per tale motivo ho già saltato due rate consecutive di pagamento a Equitalia. Volevo sapere due cose: se potevo allungare i termini della rateazione e se, per gli omessi versamenti, rischio la decadenza dalla dilazione che mi è stata concessa. Salvatore Pinto Ragusa In base alle nuove disposizioni, può estendere la rateazione presso l'agente della riscossione fino a un massimo di 120 rate mensili. Per gli omessi pagamenti, si decade invece dal beneficio della dilazione solo se non versa otto rate, anche non consecutivamente. Spesometro Sono un padroncino alle prese con lo spesometro, in scadenza nel mese di novembre. Poiché mi avvalgo della facoltà

maggiorazione dello 0,40%, questo importo deve essere scomputato. Chi invece ha versato dopo il 20 agosto, sfruttando il ravvedimento operoso e ha pagato la sanzione relativa, non deve sottrarre alcunché perché le sanzioni e gli interessi andavano pagati con codice tributo a parte. Va ricordato che se al rigo “Differenza” l’importo non è superiore a 51,65 euro, non è dovuto alcun acconto. Se invece è superiore a 51,65 euro ma non a 257,52 euro, il versamento è dovuto in unica soluzione al 2 dicembre. Ai fini Ires, la quota di acconto complessivo, a carico delle società di capitali, è pari al 101% dell’imposta evidenziata al rigo “Ires dovuta” del modello Unico 2013 (la prima rata non andava versata se non superiore a 257,52 euro).

Come pagare di meno L’art. 2 della Legge 23.03.1977, n. 97, consente ai contribuenti di commisurare l’acconto sull’imposta che presumibilmente è dovuta per l’anno 2013, al netto delle detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto. In pratica, chi quest’anno ha cessato la propria attività, o comunque ha conseguito ricavi inferiori rispetto al 2012 o prevede di dichiarare una minore imposta nella prossima dichiarazione dei redditi, può calcolare l’acconto di novembre sull’Irpef che prevede sia dovuta per l’anno 2013, anziché sulla base di quanto si è pagato per i redditi del 2012. In questo caso, però, il calcolo del minor acconto deve essere effettuato con molta attenzione, per evitare di incorrere nella sanzione del 30%, oltre al pagamento degli interessi di mora, applicata nel caso di versamento insufficiente. Compensazione e versamenti È opportuno ricordare che la compensazione tra crediti e de-

di registrare le fatture emesse nel trimestre successivo, volevo sapere come devo comportarmi per le operazioni dell’ultimo trimestre 2012, registrate a gennaio 2013. Luca Marchini Terni L’Agenzia delle Entrate ha confermato che per gli autotrasportatori iscritti all’Albo, la comunicazione potrà far riferimento alla data di registrazione dell’operazione ai fini della compilazione ed invio della stessa. Comunicazioni Agenzia delle Entrate Esercito l’attività di autotrasporto con una s.n.c., in contabilità semplificata. Negli anni passati un socio ha effettuato un finanziamento alla società. Volevo sapere se va comunicato all’Agenzia delle Entrate il prossimo 12 dicembre. Lorenzo Salvemini Bergamo Nella comunicazione, vanno

biti è sempre ammessa. Pertanto, i contribuenti possono compensare eventuali crediti Irpef, Ires, Irap e Iva (entro certi limiti), risultanti dalla dichiarazione unificata relativa all’anno precedente, nonché i crediti contributivi ammessi a compensazione con l’Irpef dovuta in acconto. Inoltre, è consentito ripartire liberamente le somme a credito tra importi a rimborso e importi da compensare. Va ricordato che gli importi a credito che il contribuente intende utilizzare in compensazione non devono essere necessariamente utilizzati in via prioritaria per compensare i debiti risultanti dalla dichiarazione. La compensazione deve essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazione successiva. Gli importi delle compensazioni dovranno essere esposti nel consueto modello di pagamento F24. Acconto Irap L’acconto complessivo, ai fini Irap per le persone fisiche e le società di persone, è del 100%. L’acconto Irap dovuto va de-

indicati i finanziamenti ricevuti dalla società nell’anno 2012. Tutti quelli ricevuti negli anni precedenti, non vanno invece comunicati. È opportuno ricordare che nella comunicazione vanno riportate solo le somme versate dai soci (persone fisiche) alla società e non viceversa e soltanto se superiori a 3.600 euro. Omessa presentazione Unico 2013 Una mia dipendente, per motivi di salute, non ha inviato nei termini il modello Unico 2013. Volevo sapere cosa posso fare per rimediare. Giulio Fini Livorno L’omessa presentazione dell’Unico 2013 può essere sanata (in assenza di imposte dovute) con una mini sanzione di 25 euro per ciascuna dichiarazione omessa, entro il prossimo 30 dicembre (il 29 cade di domenica). Le dichiarazioni fiscali presentate dopo questo termine si considerano omesse a tutti gli effetti di legge.

terminato e versato con le modalità e nei termini previsti per le imposte sui redditi (art. 30, D.Lgs. 446/1997). Pertanto, il contribuente dovrà calcolare l’acconto nella misura del 100% del debito d’imposta risultante dalla dichiarazione relativa al periodo d’imposta precedente (sempre che tale importo sia superiore a euro 51,65) ed effettuare il versamento dello stesso in due rate (la prima rata, dovuta nel termine dei versamenti a saldo dell’Unico per l’anno precedente; la seconda rata, che scade il 2 dicembre). Come rimediare a errori o versamenti omessi È utile ricordare che in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento dell’acconto si applica una sanzione amministrativa del 30% degli importi non versati, oltre gli interessi di mora. Tuttavia, per ridurre il peso delle sanzioni, il contribuente ha la facoltà di utilizzare il ravvedimento operoso di cui all’art. 13 del D.Lgs. 472/1997 (sprint, breve e lungo). TIR165-2013 33


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l distacco è un istituto che rientra a pieno titolo nel panorama delle nostre fonti giuridiche e che quindi può esser ben utilizzato da ciascuna impresa. Il distacco, o comando, è previsto dall'articolo 30 del decreto legislativo n. 276/2003, meglio conosciuto come legge Biagi, e si perfeziona quando un datore di lavoro (distaccante), per un proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori (distaccati) a disposizione di un altro soggetto (distaccatario) per l'esecuzione di una deter-

tà del rapporto di lavoro. Il distacco è, invece, consentito solo qualora sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive, nel caso in cui, per effetto del distacco, il lavoratore venga trasferito ad una unità produttiva distante più di 50 km da quella in cui era adibito. Il consenso del lavoratore, ai fini della genuinità del distacco, è necessario solo nel caso in cui, durante o prima di porre in essere il distacco, vi sia un suo mutamento di mansioni.

o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa. In questa fattispecie l’interesse della parte distaccante sorge automaticamente in forza dell’operare della rete. In caso di distacco, il datore di lavoro distaccante rimane responsabile nei confronti dei propri dipendenti distaccati, sia per quanto riguarda il trattamento economico e normativo sia per quello

Distacco di personale: le regole per le imprese Previsto nella legge Biagi, l’istituto si perfeziona quando un datore di lavoro pone, temporaneamente, uno o più lavoratori a disposizione di un altro soggetto per una determinata attività lavorativa minata attività lavorativa. Per essere legittimo, il distacco deve rispondere al requisito della temporaneità e avere come condizione il soddisfacimento di un interesse del datore di lavoro distaccante. Il concetto della temporaneità, come chiarito anche da giurisprudenza autorevole, coincide con quello della non definitività e quindi dura fino a quando persiste l'interesse del distaccante a far svolgere al proprio dipendente l'attività lavorativa presso il terzo soggetto. Il distacco di personale, che in linea generale può esser attuato anche in assenza di comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive, può coinvolgere lavoratori assunti a tempo indeterminato o determinato, purché il distacco avvenga entro il periodo di validi34 TIR165-2013

Per essere legittimo, il distacco deve rispondere alla temporaneità e avere come condizione il soddisfacimento di un interesse del datore di lavoro

La novità del decreto Lavoro Una particolarità di questo istituto è stata introdotta recentemente per effetto del decreto Legge n. 76/2013, meglio noto come decreto Lavoro, nel caso in cui il distacco di personale avvenga tra aziende che abbiano sottoscritto un contratto di rete di impresa. Per contratto di rete di impresa si intende quel contratto attraverso il quale più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere individualmente e collettivamente la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e, a tal fine, si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni

contributivo (ciò significa che il lavoratore continuerà a percepire la retribuzione dal distaccante). Contributi Inps Gli oneri contributivi Inps vanno adempiuti in base al settore d'inquadramento dell'azienda distaccante, mentre la contribuzione da versare all’Inail è calcolata con riferimento alla tariffa e ai premi del soggetto presso cui il lavoratore è distaccato. Il potere disciplinare rimane in capo al datore di lavoro distaccante, salvo diverso accordo tra le imprese che ne preveda la delega al distaccatario. I lavoratori distaccati, essendo ancora da considerarsi a tutti gli effetti dipendenti del datore di lavoro distaccante, devono essere iscritti nel libro unico del lavoro di tale soggetto. L’utilizzatore (o distaccatario) dovrà indicare esclusivamente nel


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libro unico del lavoro solo alcuni dati, quali il nome, cognome, codice fiscale, qualifica, livello di inquadramento contrattuale del lavoratore e il riferimento dell’azienda distaccante. Per i distaccati l’iscrizione dei lavoratori nel libro unico del lavoro potrà avvenire per tutti i mesi di durata del distacco o, in alternativa, solo nel mese di ingresso in azienda purché, oltre ai dati sopra descritti, sia indicata anche la data di inizio e di fine della missione o del distacco. É comunque ammessa la possibilità che le regi-

strazioni vengano effettuate nel solo mese di ingresso e di uscita dei lavoratori dall’azienda. Ai fini dell’assolvimento delle comunicazioni obbligatorie di assunzione (Cot), il datore di lavoro distaccante deve procedere a tali comunica-

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zioni, al centro per l’impiego competente, in via telematica, entro 5 giorni dal distacco. Distacco transnazionale Una fattispecie, largamente discussa, riguarda il distacco transnazionale la cui fonte giuridica si rinviene nella Direttiva europea 96/71/Ce, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 72/2000. Per distacco comunitario s’intende l’istituto che riguarda l’invio di lavoratori da parte di un’azienda di un diverso Stato membro presso una propria filiale situata in Italia o presso un’azienda italiana appartenente al medesimo gruppo di impresa, ovvero nell’ambito di un contratto commerciale stipulato con un committente avente sede legale o operativa sul territorio italiano. La ratio della norma comunitaria è tesa a garantire una sostanziale parità di trattamento tra lavoratori comunitari e lavoratori nazionali: infatti al lavoratore distaccato devono essere applicate le “medesime condizioni di lavoro” previste da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, nonché le disposizioni dei contratti collettivi applicabili nel luogo di esecuzione dell’attività lavorativa. Sul distacco transnazionale si è espresso anche il ministero del Lavoro, il quale ha chiarito che il trattamento retributivo minimo da garantire, da considerarsi al lordo dei trattamenti previdenziali e fiscali, è costituito da tutte le voci retributive che vanno a comporre il reddito da lavoro dipendente così come individuato dalla legislazione italiana e, nello specifico, dai contratti collettivi nazionali di settore. Oltre che per il distacco, tale interpretazione è valida anche nelle ipotesi di lavoro somministrato da agenzie comuni-

tarie che inviano lavoratori somministrati presso imprese utilizzatrici italiane; infatti, il lavoratore interinale ha diritto ad un trattamento economico e normativo “complessivamente” non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello dell’utilizzatore e sussiste una responsabilità solidale di quest’ultimo per l’adempimento dei crediti retributivi e previdenziali. Imponibile previdenziale Per quanto riguarda la determinazione dell’imponibile previdenziale da prendere a riferimento su cui calcolare i contributi, il ministero chiarisce che il regime di previdenza contributiva ed assistenziale obbligatoria da considerarsi è quello previsto dalla legislazione del Paese di invio del lavoratore e non il regime italiano, fermo restando che la retribuzione su cui calcolare l’imponibile e la relativa contribuzione è determinata secondo il principio di parità

di trattamento come sopra specificato. Al fine di contrastare una pratica distorsiva della norma commentata, il dicastero del Lavoro ha specificato che, qualora vengano accertate violazioni alle garanzie del trattamento economico equivalente, il personale ispettivo può adottare la diffida accertativa, ex art. 12 D.Lgs. 124/2004. Tale provvedimento, avente ad oggetto il differenziale retributivo accertato in sede ispettiva, da cui derivino crediti patrimoniali in favore dei lavoratori, potrà essere notificato sia al datore di lavoro (impresa comunitaria distaccante) sia all’impresa committente stabilita in Italia, in quanto responsabile in solido del credito retributivo (sia ipotesi di distacco che di somministrazione). Da ultimo si precisa che ai fini della genuinità del distacco deve sussistere sempre il requisito della temporaneità e dell’interesse del datore di lavoro distaccante così come previsto in Italia.

Merci e logistica: scatta il pagamento dell’una tantum Con la retribuzione di novembre, dovrà essere erogata la prima tranche di una tantum, pari a 44 euro lordi, decisa con l’accordo di rinnovo del CCNL logistica, trasporto merci e spedizione del 1° agosto 2013. L’accordo infatti prevede che, a copertura del periodo 1 gennaio - 31 maggio 2013, ai soli lavoratori in servizio alla data dell’1 agosto 2013 dovrà essere corrisposta una somma una tantum uguale per tutti di 88 euro da erogarsi in due rate uguali di 44 euro ciascuna, di cui la prima con la retribuzione di novembre 2013 e la seconda con la retribuzione di febbraio 2014. L’una tantum dovrà essere proporzionalmente ridotta per i lavoratori part-time e per quelli assunti dal 1 gennaio 2013 e non dovrà essere considerata ai fini del calcolo del TFR e dei vari istituti contrattuali. Di seguito il prospetto riepilogativo dei minimi contrattuali in vigore, aggiornato anche sulla base dei futuri aumenti che dovranno essere corrisposti.

Livello

Paga base Dicembre 2012

Aumento Giugno 2013

Paga base Giugno 2013

Aumento Ottobre 2014

Paga base Ottobre 2014

Aumento Ottobre 2015

Paga base Ottobre 2015

Quadro 1 2 3S 3SJ 3 4S 4J 5 6S 6J

1.970,12 1.849,62 1.699,32 1.534,37 1.499,50 1.494,05 1.420,60 1.383,21 1.355,15 1.265,37 1.164,54

44,81 42,16 38,71 35,00 34,20 33,94 32,35 31,55 30,76 28,90 26,51

2.014,93 1.891,78 1.738,03 1.569,37 1.533,70 1.527,99 1.452,95 1.414,76 1.385,91 1.294,27 1.191,05

44,81 42,16 38,71 35,00 34,20 33,94 32,35 31,55 30,76 28,90 26,51

2.059,74 1.933,94 1.776,74 1.604,37 1.567,90 1.561,93 1.485,30 1.446,31 1.416,67 1.323,17 1.217,56

48,65 45,77 42,03 38,00 37,14 36,85 35,12 34,26 33,39 31,38 28,79

2.108,39 1.979,71 1.818,77 1.642,37 1.605,04 1.598,78 1.520,42 1.480,57 1.450,06 1.354,55 1.246,35

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del CdS: “La validità della patente di guida è confermata dal competente ufficio centrale del dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, che trasmette per posta al titolare della patente di guida un duplicato della patente medesima, con l’indicazione del nuovo termine di validità” . Questa disposizione è rimasta sulla carta per 3 anni fino ad oggi quando, sulla Gazzetta Ufficiale n. 231 del 2 ottobre, è approdato il decreto del ministro dei Trasporti del 9 agosto 2013 che ha fissato

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di Andrea Giuli

novato di validità; - luogo e data della visita medica; - espressione del giudizio di idoneità con l’indicazione specifica, se del caso, del termine ultimo di validità del rinnovo, se inferiore rispetto alla durata ordinaria stabilita dal CdS per la categoria posseduta. - eventuali prescrizioni relative al conducente o a modifiche del veicolo, da indicarsi con i prescritti codici armonizzati unionali o nazionali (es. codice 01 quando il soggetto

Patenti e assicurazioni: ecco tutte le novità Codice della Strada: con il rinnovo della patente scomparirà il tagliandino adesivo mentre entro il 2015 i contrassegni assicurativi dovranno diventare telematici

A

rrivano importanti novità sul Codice della Strada, in materia di procedure per il rinnovo di validità della patente di guida, di possibilità di ottenere una patente della categoria C o CE in deroga all’età minima di 21 anni e di contrassegni assicurativi. Rinnovo patente Per quanto concerne il rinnovo della patente, è stato emanato il decreto del ministro dei Trasporti che segna l’avvio dell’iter che dovrà portare all’abbandono del tagliando adesivo, a vantaggio della spedizione mediante il servizio postale di un duplicato della patente. Il venir meno del tagliando era stato previsto nella riforma del Codice della Strada del 2010 (avvenuto con Legge 120 del 29 luglio), che aveva così modificato il comma 8, art. 126 36 TIR165-2013

Il provvedimento assegna alle compagnie assicurative il compito di aggiornare in tempo reale la banca dati delle polizze assicurative r.c.a

i contenuti e le procedure per renderla operativa. In pratica, l’art. 1 del provvedimento pone al centro della nuova procedura di rinnovo la figura del medico (o della commissione medica locale, quando il CdS ne prevede l’intervento) che ha accertato l’idoneità fisica del conducente alla conduzione di veicoli a motore. In particolare, all’esito positivo della visita medica, il medico deve trasmettere in via telematica all’Ufficio centrale operativo del dipartimento trasporti del ministero (U.C.O), una comunicazione con i contenuti del certificato medico in cui devono risultare le seguenti informazioni: - cognome, nome, luogo e data di nascita del soggetto visitato; - numero e categoria della patente posseduta; - indirizzo presso il quale inviare il duplicato della patente, rin-

debba portare gli occhiali durante la guida). Insieme a questa comunicazione, il sanitario deve inviare anche la foto con la firma del titolare della patente. A questo punto ha inizio una procedura telematica presso l’U.C.O, volta a verificare se esistano o meno motivi ostativi al rinnovo della patente. Se la verifica da esito positivo, il sistema informatico del ministero provvede a generare una ricevuta con i dati anagrafici del titolare della patente, il numero e la categoria della stessa, le eventuali prescrizioni da osservare durante la guida e la nuova data di scadenza del titolo di guida. Questa ricevuta viene stampata in carta semplice dal medico che ha eseguito la visita ed è immediatamente consegnata al diretto interessato, il quale potrà utilizzarla in attesa di ricevere, via


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Trasporto di soggetti estranei al trasporto in corso Infine, segnaliamo una sentenza di Cassazione civile (sez VI), n. 10853 dell’8 maggio, che si è occupata dell’annoso tema della possibilità, con un veicolo immatricolato autocarro, di trasportare soggetti estranei al trasporto in corso di svolgimento. Ebbene la Cassazione ha affermato che questa eventualità va esclusa anche se il soggetto estraneo al trasporto faccia parte della stessa impresa familiare del conducente del mezzo. In particolare, muovendo dalla definizione di autocarro dettata dall’art. 54, lett. d) del CdS (veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse), la Suprema Corte ha affermato che occorre dimostrare che la presenza su veicolo di soggetti diversi dal guidatore sia collegata allo svolgimento di operazioni accessorie al servizio di trasporto in corso di svolgimento (ad esempio, per l’esecuzione delle operazioni di carico/scarico della merce). Né questa prova può essere desunta dalla circostanza che la persona estranea è un familiare del conducente oppure fa parte della stessa impresa familiare in quanto, se così non fosse, si darebbe via libera all’utilizzo di un autocarro per finalità diverse dal trasporto merci, soltanto grazie all’artificio di intestarne la proprietà a più soggetti, in numero anche elevato. Pertanto, in mancanza della prova, il trasgressore dovrà essere sanzionato ai sensi dell’art. 82, comma 8 del CdS (pagamento di una somma di denaro, da un minimo di 80 a 318 euro).

posta, il duplicato della patente e, comunque, per non più di 60 giorni dalla data di rilascio. Questa procedura – è bene precisare - non è ancora operativa in quanto necessita di un ulteriore decreto interministeriale (Trasporti e Salute) per la definizione degli ultimi aspetti applicativi (circostanza, questa confermata dal ministero dei Trasporti con una circolare del 16 ottobre scorso). Patente C e CE in deroga ai limiti di età Sempre in tema di patenti di guida, va segnalato il chiarimento fornito lo scorso 9 ottobre dal ministero dei Trasporti (con nota a firma del Direttore Generale della Motorizzazione, Maurizio Vitelli), sul rilascio delle patenti C e CE in

deroga ai limiti di età stabiliti dalla nuova normativa in materia (D.lgvo 2/2013, di modifica del D.lgvo 59/2011, attuativo della normativa comunitaria sulle patenti di cui alla direttiva U.E2006/126/CE), in vigore dal 19 gennaio scorso. Limiti in forza dei quali, ricordiamo, la patente C e quella CE non possono essere conseguite prima dei 21 anni, a meno che l’aspirante guidatore non ottenga una carta di qualificazione del conducente (CQC) all’esito di un corso di qualificazione ordinario (come prescrive ora l’art. 18 del d.lgvo 286/2005, dopo le modifiche introdotte dal d.lgvo 2/2013). In attesa di compiere 21 anni, si possono conseguire soltanto le patenti: - C1, per la guida di mezzi di massa fino a 7,5 Ton con rimorchio non superiore a 750 Kg; - C1E, per la guida di veicoli formati da una motrice di categoria C1 e da un rimorchio o semirimorchio di massa superiore a 750 Kg, a patto che la massa del complesso non superi le 12 Ton. Ora, nella nota esplicativa del 29 gennaio 2013 (prot. 2613), il ministero aveva lasciato intendere

che la procedura per ottenere la patente C o CE in deroga ai limiti di età, fosse già operativa. Quindi, tenuto conto che sempre dal 19 gennaio scorso è possibile iscriversi ad un corso di qualificazione per la CQC senza aver prima ottenuto l’annessa patente di guida, il candidato minore di anni 21 poteva: 1. iscriversi ad un corso di qualificazione ordinario per la CQC; 2. chiedere di sostenere l’esame di teoria per la patente C e, in caso di esito positivo, ottenere il foglio rosa per l’esercitazione alla guida; 3. completare il corso di qualificazione iniziale di tipo CQC e superare il relativo esame; 4. accedere alla prova pratica per l’esame della patente C. In realtà, questa possibilità è ancora del tutto teorica visto che, come ha fatto sapere ora il ministero con la nota del 9 ottobre, è ancora in corso di registrazione il decreto ministeriale che deve disciplinare, tra le altre cose, i requisiti ed i criteri che devono soddisfare i soggetti erogatori dei corsi, nonché i programmi e le procedure di esame per il rilascio di una CQC propedeutica al conseguimento di una patente C o CE in deroga ai limiti di età prima indicati. Pertanto, fino a quando questo decreto non entrerà in vigore, non è possibile in nessun modo derogare all’età minima di 21 anni per ottenere una patente C o CE. Per questo motivo il minore di anni 21 che, alla data del 18 gennaio scorso, aveva superato l’esame di teoria per ottenere

la patente C, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti di età è stato costretto a ripiegare sulla patente C1 o C1E. Tuttavia, proprio per venire incontro a questi soggetti che, comunque, avevano già sostenuto l’esame di teoria per la patente C, il ministero ha stabilito che a partire dal momento in cui entrerà in vigore il d.m prima citato, essi potranno ottenere una CQC con le modalità che saranno ivi definite e conseguire la patente C o CE senza dover ripetere la prova teorica già sostenuta ma effettuando, direttamente, quella pratica. Contrassegni assicurativi Proseguendo il nostri excursus in materia di Codice della Strada, va segnalato anche il decreto del ministero dello Sviluppo economico del 9 agosto 2013 sulla cosiddetta dematerializzazione dei contrassegni assicurativi r.c.a: si tratta della sostituzione dei contrassegni cartacei con sistemi di verifica della regolarità della copertura assicurativa di tipo elettronico o telematico, la quale, sebbene prevista da più di un anno dall’art. 31 del decreto legge 1/2012, è rimasta fino ad ora priva di attuazione per una serie di problemi tecnici. Il decreto ministeriale sopra indicato (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 232 del 3 ottobre) rappresenta un tassello importante per l’avvio del nuovo sistema, anche se bisognerà attendere affinché esso diventi pienamente operativo (infatti, la data ultima per l’abbandono del contrassegno cartaceo, è quella del 18 ottobre 2015). Il provvedimento assegna alle compagnie assicurative il compito di aggiornare in tempo reale la banca dati delle polizze assicurative r.c.a, all’atto del rilascio del certificato di assicurazione e, in ogni caso, entro il termine di decorrenza della copertura assicurativa, nonché al momento della sospensione o dell’eventuale scadenza anticipata delle coperture assicurative r.c.a. Come detto, il decreto fissa una serie di passaggi intermedi entro i quali gli uffici della motorizzazione civile dovranno completare le formalità necessarie alla piena attuazione di quanto descritto, tra cui spicca il completamento della banca dati prima citata che, ai sensi dell’art. 4, lett. e del d.m, dovrà avvenire entro il 18 aprile 2015 (18 mesi dall’entrata in vigore). TIR165-2013 37


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occorre sottolineare: - l’estensione del Sistri ai vettori esteri che effettuano trasporti di rifiuti speciali pericolosi all’interno del territorio nazionale o trasporti transfrontalieri in partenza dal territorio; - la precisazione che il sistema si applica solo ai rifiuti speciali pericolosi e che, in caso di trasporto intermodale, sono obbligati ad aderire al Sistri i

I problemi segnalati dalle imprese L’avvio del Sistri non ha, tuttavia, risolto le numerose criticità segnalate in passato dalle imprese di trasporto, che dovendo osservare le sue prescrizioni hanno ora lamentato, con maggior vigore, il malfunzionamento del sistema ed il fatto che lo stesso rallenta la loro operatività, provocando un notevole aggravio dei costi.

soggetti ai quali sono affidati i rifiuti in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell'impresa navale o ferroviaria o dell'impresa che effettua il successivo trasporto; - il rinvio dell’applicazione delle sanzioni sul Sistri, di cui agli artt. 260-bis e 260-ter del D.Lgs. 152 del 2006, per i dieci mesi successivi alla data del 1° ottobre 2013; - la previsione dell’applicazione del sistema cartaceo (con i formulari e i registri di carico e scarico) per tutti i dieci mesi di non applicazione delle nuove sanzioni del Sistri. In questi dieci mesi si applicheranno invece le vecchie sanzioni sui formulari e registri redatti in maniera incompleta o irregolare.

Vediamo di seguito le maggiori segnalazioni fatte dalle imprese di trasporto dei rifiuti pericolosi. Aggiornamento delle blackbox e dei token USB: premesso che la maggior parte dei vettori hanno sospeso le carte SIM inserite all’interno delle scatole nere (black-box), montate sui loro automezzi per operare con il Sistri durante i tredici mesi della sua sospensione legale (disposta dalla legge 134/2012), e non hanno nel frattempo utilizzato affatto i token USB (le cosiddette chiavette), le procedure ora necessarie per riabilitare le black-box e le chiavette sono lunghe e farraginose e non consentono di avere un parco veicolare sufficiente alle esigenze del mercato prima di un mese o due. Inserimento nuovo automezzo nel parco veicolare: anche per l'in-

L’avvio del Sistri tra dubbi e problemi per le imprese Con la conversione in legge del decreto, introdotte importanti novità, tra cui lo stop all’applicazione delle sanzioni per dieci mesi. Intanto, ad un mese dall’entrata in vigore, ecco le principali difficoltà per le aziende

I

l 1° ottobre 2013 è entrato in vigore il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, meglio conosciuto con la sigla Sistri. Il sistema è stato circoscritto ai rifiuti speciali pericolosi e avviato in forza della disposizione urgente contenuta nell’articolo 11 del decreto legge 101/2013 che – proprio mentre andiamo in stampa con questo numero della rivista – è stato convertito in legge con modifiche dal Parlamento, nella seduta del 29 ottobre 2013. Modifiche importanti, soprattutto perché vanno nella direzione chiesta dalle Associazioni di categoria, che si erano opposte al modo in cui il sistema era stato configurato in precedenza. Le principali modifiche Tra le principali modifiche 38 TIR165-2013


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stallazione della black-box sui nuovi automezzi, i tempi sono estremamente lunghi, arrivando nella migliore delle ipotesi a 5 settimane dal pagamento di forti contributi al sistema; ciò costringe le imprese di trasporto a lasciare inutilizzati automezzi e personale, con gravi conseguenze sia sul piano economico sia sul piano commerciale. Riparazione o sostituzione

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temporaneo lavoro di stampa e firma delle schede area movimentazione. Una sola persona, vista la lentezza del sistema, non è quindi in grado di compiere il lavoro da sola come avveniva in precedenza. Lentezza delle procedure e firme telematiche: la compilazione delle schede-area movimentazione continua ad essere troppo lunga e laboriosa. A tut-

Decisa l’estensione del Sistri ai vettori esteri che effettuano trasporti di rifiuti speciali pericolosi in Italia o trasporti black-box e t’oggi, ogni sintransfrontalieri token USB: gola operazione in partenza dal per riparare o prevede tra le due e nostro paese sostituire i dile otto firme per il

spositivi elettronici necessari per operare con il Sistri, permangono i soliti problemi strutturali e le difficoltà di avere risposte in tempi brevi. Tutto ciò anche se nel manuale operativo Sistri è previsto che il gestore del sistema, su segnalazione dell’impresa, provvede a propria cura e spese alla rimozione del malfunzionamento e/o alla sostituzione dei dispositivi entro 24 ore dalla comunicazione di malfunzionamento, se i vizi riguardano il software, ed entro 72 ore se i vizi riguardano l’hardware. Mancanza del token USB multifunzione: fino ad oggi, il sistema Sistri non permette il con-

completamento della transazione, con un dispendio di tempo pari anche a quarantacinque minuti, contro i quattro o cinque del sistema cartaceo. Aumento dei tempi e dei costi: con il Sistri, quando si digitano rapidamente nome utente e password, il sistema dà frequentemente "errore" e non consente di procedere. Al momento dell’inserimento del nominativo e della password, inoltre, il sistema inspiegabilmente restituisce il messaggio "impossibile firmare la scheda"; salvo che, dopo qualche minuto, richiamando il metodo di firma con gli stessi parametri, segnala che la procedura è andata

a buon fine. I problemi strutturali generati dal sistema Sistri continuano dunque a creare serie difficoltà nell’attività giornaliera, comportando continue verifiche sul buon fine delle operazioni, che generano di conseguenza una disastrosa dilazione dei tempi di lavoro di tutti gli operatori e dei mezzi della filiera. Incompletezza dell’interoperabilità: a) il sistema di interoperabilità non permette, a tutt’oggi, di scaricare in pdf le registrazioni cronologiche, pur essendo obbligatorio per legge avere tale registro (è attualmente possibile solo sul sito Sistri); sullo stesso sito è possibile la geolocalizzazione (dei percorsi), mentre utilizzando l’interoperabilità non si possono ottenere i percorsi che obbligatoriamente, ad eccezione della micro-raccolta, devono essere indicati nelle schede-area movimentazione; c) ad oggi l'interoperabilità non è stata mai ufficializzata con decreto, pertanto le software house e le imprese che utilizzano i loro applicativi non hanno garanzie della veridicità delle informazioni inviate al Sistri; d) l’attuale sistema d’interoperabilità consente di gestire un numero troppo limitato di registrazioni cronologiche e ciò blocca l’attività ordinaria di tutti gli interessati al trasporto e alla ricezione di micro-raccolta. Difficoltà delle procedure per cambio autista e cambio automezzo: attualmente, per queste operazioni, che nel trasporto dei rifiuti accadono normalmente, sono previste procedure troppo farraginose e lunghe, che costringono all'annullamento delle schede e alla loro nuova emissione, con un notevole con allungamento dei tempi e la necessità che la scheda Sistri venga emessa dalla sede dell’azienda e che il conducente passi a riprenderla. Cambio destinatario: anche per l’ipotesi che il rifiuto non vada più portato ad una prima discarica, ma ad una seconda, è prevista una procedura lunga e farraginosa che comporta annullamento delle schede e la loro successiva ri-trascrizione. Casi di micro raccolta: a) trasbordi: nel caso della micro raccolta è stata correttamente pre-

vista la non obbligatorietà d’inserimento dei dati riguardanti l’automezzo, l’autista, il numero dei colli, il peso, l’orario previsto del ritiro (i dati vengono manualmente inseriti dall'autista al momento del prelievo e pertanto non sono presenti nella scheda-area movimentazione trasmessa al Sistri e al destinatario). Pertanto, non essendo stata inserita nella scheda informatica predisposta dal trasportatore e inoltrata al Sistri e al destinatario la targa del mezzo, sarà sufficiente annotare sul cartaceo, nella voce annotazione, il cambio mezzo senza costringere l'autista a trascrivere manualmente 130/140 schede in duplice copia. Quando il trasportatore registrerà lo scarico, verranno da lui inseriti i dati mancanti e la targa del mezzo con cui ha conferito i rifiuti al destinatario. Questa comunque rimane un’ipotesi poiché né la norma, né i manuali operativi prevedono il trasbordo programmato, che è una prassi molto frequente in micro raccolta; b) cambio-autista: la stessa procedura dei trasbordi. Non essendo un dato inviato al Sistri al momento della compilazione della scheda-area movimentazione e non essendo un dato inviato al destinatario, sarà sufficiente annotare la variazione sul cartaceo. Procedure attualmente non chiarite: a) ritiri effettuati nella giornata prevista e prenotati al destinatario: qualora il trasportatore non sia riuscito ad effettuare il prelievo nella giornata prevista, non si sa se le schede restano valide senza ulteriori adempimenti; b) conferimento al destinatario in giornata non contestuale al ritiro, come ad esempio il caso del ritiro del rifiuto dal produttore in serata e conferimento alla discarica al mattino successivo: il manuale attualmente non contempla tale caso. Queste segnalazioni sono state portate all’attenzione del ministero dell’Ambiente, che già nella riunione del tavolo tecnico sul Sistri del 7 ottobre 2013 ha promesso di dare adeguata risposta, anche attraverso un sistema di FAQ da riportare sul proprio sito istituzionale (www.minambiente.it). TIR165-2013 39


Costi minimi

Costi minimi di sicurezza

Le continue richieste di chiarimenti sul tema dei costi minimi di sicurezza non arrivano solo dai lettori. Questa volta pubblichiamo la risposta del ministero dei Trasporti ad un quesito posto da un’associazione di categoria La Direzione Generale del ministero dei Trasporti, in risposta ad un quesito posto da un’associazione di categoria, la Fedit, è tornata a dare indicazioni sulla corretta gestione dei costi minimi di sicurezza. In particolare, è stato chiesto al ministero se fosse compatibile con il dettato normativo dell’art. 83-bis della legge 133/2008 un calcolo per scaglioni del costo minimo complessivo, in cui quest’ultimo viene dato dalla somma dei costi minimi previsti per ognuna delle fasce chilometriche comprese nella tratta da percorrere. Esemplificando, l’associazione ha chiesto al ministero se il calcolo del costo minimo del viaggio, ad esempio di 650 chilometri, dovesse eseguirsi moltiplicando il costo minimo per 650 ovvero sommando i singoli costi di ogni fascia di percorrenza fino a concorrenza dei 650 km. Le nuove tabelle integrali

Quesito importante Il quesito che è stato posto è tutt’altro che ininfluente poiché a seconda dell’interpretazione della norma il risultato finale per il vettore cambia sostanzialmente. Proviamo a fare un calcolo per ognuno dei due metodi, prendendo come base le tabelle del mese di settembre. In un viaggio di 350 chilometri, se il calcolo venisse effettuato prendendo a base i costi minimi di questa fascia (1,637 euro/km) il vettore dovrebbe percepire almeno 572,95 euro. Al contrario, se il calcolo venisse effettuato per singole fasce (da 101 a 150 – da 151 a 250 – da 251 a 350) il vettore percepirebbe 434,29 euro. La differenza fra i due costi è notevole ed è determinata in larga misura dal fatto che, nell’effettuare il calcolo per singole tratte, i primi 100 km percorsi non possono essere presi in considerazione, essendo lasciati alla libera contrattazione fra le parti. Come si può ben vedere, quindi, le due procedure

restituiscono dei valori complessivi sensibilmente diversi e un chiarimento ministeriale era quanto mai necessario. La risposta del ministero dei Trasporti Con una nota del 21 ottobre scorso, il ministero ha quindi affermato che “…… fermo restando il concetto di tratta quale risultante dalla deliberazione dell’Osservatorio sulle attività di autotrasporto del 13 giugno 2011, e la necessità di dover fare riferimento ad un viaggio utilizzando il medesimo veicolo per conto dello stesso committente, la scrivente Amministrazione esprime l’avviso che l’indice di costo chilometrico debba essere definito in funzione della fascia di percorrenza coerentemente con la lunghezza complessiva della tratta. É appena il caso – prosegue la nota – di evidenziare che ogni differente impostazione (e segnatamente quella che qui si respinge) costituisce una forzatura

fino a 3,5 t. km costo km incidenza carburante %

Quelle che seguono sono una sintesi delle tabelle approvate dalla Direzione Generale per il Trasporto Stradale. Le tabelle originali possono essere scaricate dal sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti o, sul tablet, grazie al Qrcode a sinistra.

da 7,5 a 11,5 t.

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,615 22,520

del dato normativo e delle deliberazioni dell’Osservatorio, posto che ogni singola fascia di percorrenza esprime una differente incidenza dei costi in relazione alla lunghezza della tratta, che risulterebbe snaturata ove si operasse una sommatoria di valori di costo riferiti ad ogni singola fascia di percorrenza”. Detto in altri termini le norme attuali non consentono un calcolo per scaglioni del costo minimo complessivo, il quale, invece, deve essere determinato per l’intera tratta chilometrica da percorrere.

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

0,664 20,843

0,747 18,553

0,835 16,585

1,016 13,635

costo km incidenza carburante %

0,907 23,463

1,046 20,353

1,151 18,506

1,375 15,481

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,555 0,634 incidenza carburante 24,955 21,829

0,697 19,885

0,755 18,342

0,926 14,960

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,746 0,807 incidenza carburante 28,523 26,368

0,926 22,990

1,021 20,863

1,225 17,376

da 3,5 a 7,5 t. km costo km incidenza carburante %

da 11,5 a 26 t.

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,748 26,445

0,836 25,454

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

0,825 23,984

0,955 20,729

1,034 19,138

1,243 15,916

costo km incidenza carburante %

0,996 26,131

1,072 24,276

1,216 21,403

1,324 19,656

1,587 16,398

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,668 0,735 incidenza carburante 29,611 26,921

0,855 23,155

0,924 21,416

1,103 17,935

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,876 0,942 incidenza carburante 29,711 27,626

1,076 24,188

1,174 22,168

1,417 18,365

40 TIR165-2013

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Costi di sicurezzasettembre2013

Il costo chilometrico è dato dalla somma di voci quali: costo di acquisto del veicolo, manutenzioni, costo km del lavoro, costo km delle assicurazioni, costo km di pneumatici, pedaggi, costo km del carburante, costi di organizzazione.

sup. a 26 Ton Trasporto collettame e messaggerie

superiore a 26 t. km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

1,325 29,457

1,637 23,843

1,797 21,718

1,925 20,273

costo km incidenza carburante %

1,239 31,503

1,387 28,141

1,498 26,051

1,774 22,009

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,096 1,175 incidenza carburante 35,604 33,218

1,447 26,973

1,597 24,437

1,715 22,755

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,026 1,099 incidenza carburante 38,032 35,516

1,237 31,554

1,328 29,385

1,574 24,807

costo km incidenza carburante %

1,236 31,572

superiore a 26 t. Trasporto cisternato alimentare km

1,156 33,756

sup. a 26 Ton, Trasporto in ATP km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,374 28,405

1,545 25,260

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,224 1,375 incidenza carburante 31,886 28,382

1,720 22,692

1,530 25,510

1,889 20,663

1,689 23,110

2,290 17,043

2,070 18,854

costo km incidenza carburante %

1,425 27,401

1,582 24,673

1,688 23,130

1,795 21,748

2,075 18,810

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,265 1,402 incidenza carburante 30,869 27,840

1,498 26,064

1,595 24,475

1,815 21,504

sup. a 26 Ton, cisterna per prodotti petroliferi sup. a 26 Ton Trasporto mangimi in cisterna km

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,318 29,625

1,482 26,347

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,168 1,312 incidenza carburante 33,431 29,762

1,631 23,927

1,441 27,081

1,768 22,084

1,568 24,902

2,213 17,640

1,963 19,887

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,500 0,260

1,685 0,232

1,797 0,217

2,199 0,178

2,533 0,154

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,330 1,495 incidenza carburante 0,294 0,261

1,597 0,244

1,979 0,197

2,263 0,173

sup. a 26 Ton con cassone ribaltabile sup. a 26 Ton Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,328 29,402

1,492 26,171

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,178 1,322 incidenza carburante 33,147 29,537

1,641 23,781

1,451 26,895

1,778 21,960

1,578 24,744

2,223 17,561

km

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante %

1,289 30,276

1,483 26,323

1,546 25,249

1,790 21,801

2,413 16,174

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,139 1,323 incidenza carburante 34,262 29,507

1,376 28,369

1,600 24,389

2,143 18,211

1,973 19,786

superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio1 km

sup. a 26 Ton Trasporto cisternato ADR km costo km incidenza carburante %

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,364 28,613

1,540 25,342

servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,214 1,370 incidenza carburante 32,148 28,486

1,720 22,692

1,530 25,510

1,884 20,718

1,684 23,179

2,031 19,222

1,811 21,557

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150

costo km incidenza carburante

0,921 42,365

0,984 39,675

1,085 35,979

1,267 30,808

1,491 26,185

superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio Adr 1 km costo km incidenza carburante

oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,069 36,530

1,090 35,818

1,162 33,579

1,368 28,542

1,621 24,087

1) che rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente

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In viaggio con...

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di Angela Iantosca

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nosciuto tantissime persone con storie incredibili e dolorose, ma non ne ho mai approfittato per produrre quella tv del dolore che non mi corrisponde. E continuerò a farlo. Per questo ho anche deciso di tagliarmi il compenso. Dietro di me ci sono persone affaticate e in difficoltà. Bisogna saperlo. E bisogna dare un contributo. Me lo ha insegnato mio padre”. La tv è un viaggio, come la vita: che rapporto ha con il viaggio? “Viaggio meno di quello che vor-

Aspirante carabiniere con un passato da camionista Flavio Insinna durante la trasmissione Affari tuoi (Foto Agi per gentile concessione dell’ufficio stampa Rai)

Alla guida di “Affari Tuoi” torna, dopo cinque anni Flavio Insinna. In questa intervista ci racconta di quando, durante il servizio militare, guidava camion e carri armati

F

lavio Insinna è tornato ad “Affari Tuoi”, la trasmissione di RaiUno che lo ha reso popolare e che nel 2008 abbandonò. Ha deciso di prendere di nuovo il timone del programma, portando in trasmissione l’esperienza accumulata in questi 5 anni, non solo lavorativamente. “Ritorno ad “Affari tuoi” con un rinnovato entusiasmo, come Ulisse che arriva ad Itaca dopo un lungo vagare. E con la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad un Paese in difficoltà. Per questo il mio binario è doppio: da una parte voglio provare a portare leggerezza con la mia ironia e l’improvvisazione, dall’altra voglio tenere per mano chi decide di sedersi accanto a me e di tentare questo viaggio che spero lo aiuti un po’. Nei due anni in cui ho condotto questo programma (stagioni 2006-2008, n.d.r.) ho co42 TIR165-2013

rei. Preferisco il treno all’aereo. Viaggiare in aereo, onestamente, comincia ad essere una fatica: la cintura di sicurezza, i controlli per il check in. Il treno è più comodo anche perché ti permette di entrare in centro città. Comunque vorrei viaggiare di più e soprattutto andare al mare. Ma devo lavorare, quindi resto a Roma”. E per i suoi spostamenti in città? “Ho una macchina del 2001… Non sono un grande appassionato: l’importante è che funzioni”. Quando la gente la ferma per strada o in Autogrill, cosa le dice? “La cosa che più mi fa piacere è quando mi dicono: “Tu ceni a casa mia”, che non è uno scroccare il cibo, ma ti dà l’idea di un

afflato, di un’intesa. Anche se a distanza. E mi piace molto quando ti fermano per strada con l’approccio da amico: ti toccano un braccio, ti danno una pacca sulla spalla. E poi ti chiedono scusa, perché si rendono conto di averti trattato da conoscente e non da estraneo. Ma quando fai tv popolare per le famiglie e scatta questo meccanismo, vuol dire che stai lavorando bene. E mi mette allegria. Anche se mi sorprende sempre. Anche quando mi chiedono l’autografo. E finché ti sorprendi è bello. Quando dai per acquisito tutto, non ti stai godendo niente. Sono tutti doni della vita e li devi sempre apprezzare. Io me li godo sempre, anche questa intervista che non è detto ci sarà anche domani”. Qualche anno fa, al suo de-

butto alla “Corrida” aveva detto: “Io sono un conducente, ho la patente B. Quest’anno cerco di prendere la patente C, la corrida”. Ma la patente C in realtà ce l’ha da molto tempo.. “Da giovane avrei voluto diventare carabiniere. Mio padre non era molto contento di questa decisione, mi avrebbe voluto vedere avvocato. Nel mio anno di servizio militare divenni ufficiale di complemento: ero istruttore e insegnavo a pilotare i carri armati. Ero molto bravo. Guidavo anche i camion, ma sono passate molte lune sul villaggio. Ero giovane, avevo 21 anni. Mi divertivo. Ricordo il rumore dei motori, quel movimento sussultorio. Comunque alla fine ho lasciato perdere l’Arma dei Carabinieri, che ho ritrovato sul set con “Don Matteo”, non senza emozione”.


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