LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
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AUTOTRASPORTO IN SALITA: ECCO GLI OSTACOLI DA SUPERARE DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ARRIVANO I FONDI PER IL SETTORE MA RIMANGONO DA SCIOGLIERE MOLTI NODI. IL DIBATTITO SUI COSTI MINIMI SI RIACCENDE. AI NASTRI DI PARTENZA IL NUOVO COMITATO CENTRALE DELL’ALBO
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PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
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DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ANNO XIII N° 172- Giugno 2014
DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax)
DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
CAPO REDATTORE Deborah Appolloni appolloni@rivistatir.it
REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it
GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
COLLABORATORI Federico Cabassi, Claudio Cangialosi, Nicola Capuzzo, Angelo Ciaravolo, Alfredo Cocco, Barbara Gherardi, Andrea Giuli, Ilaria Guidantoni, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Ferdinando Tagliabue CHIUSO IN REDAZIONE IL 30.05.2014 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale
PUBBLICITÀ Concessionaria per il settore Automotive Editoriale C&C Locate di Triluzi (Milano) Tel 0290481137 elenazoncada@editorialecec.com Concessionaria per l’extra settore Automotive HP 10 Srl Milano Tel 0248003799 mirta.barbeschi@hp10.it
· n.172 giugno 2014
n questo mese di giugno si riunirà il nuovo Comitato Centrale dell’Albo. Un organismo cambiato, modificato profondamente dalla legge di Stabilità che gli ha assegnato nuovi e più importanti compiti, tra i quali quello di garantire il rispetto delle regole in AUTOTRASPORTO IN SALITA: ECCO GLI OSTACOLI DA SUPERARE un mercato caratterizzato sempre di più da difficoltà e tensioni. La lotta al cabotaggio illegale – una delle principali piaghe di questo settore non solo in Italia ma anche in altri Paesi europei come testimoniano le iniziative francesi e belghe – ma anche alle tante forme di abusivismo e di illegalità che possono nascondersi dietro le ruote di un camion rappresentano le sfide che questo settore deve vincere se vogliamo ancora parlare, nei prossimi anni, di imprese italiane di autotrasporto. REPORTAGE
L’Europa vista dalla cabina
SAMOTER
Il ritorno del cava-cantiere
ARRIVANO I FONDI PER IL SETTORE MA RIMANGONO DA SCIOGLIERE MOLTI NODI. IL DIBATTITO SUI COSTI MINIMI SI RIACCENDE. AI NASTRI DI PARTENZA IL NUOVO COMITATO CENTRALE DELL’ALBO
Nasce l’Albo 2.0 E il dibattito, sindacale e politico, attorno a questo nuovo strumento non ha tardato a farsi sentire. Alcune associazioni ne hanno chiesto un ridimensionamento, o addirittura la soppressione. Molte altre hanno invece difeso una riforma voluta da tutti per contribuire a garantire un futuro a questo settore. Anche il mondo politico è intervenuto in diverse occasioni: dal vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Ivan Catalano, che proprio in un’intervista a Tir aveva parlato della necessità di ampliare il numero delle banche dati interfacciate con l’Albo per aumentare i controlli contro l’illegalità nel settore; al vicesegretario del Pd, responsabile per i Trasporti, Debora Serracchiani, che ha individuato nell’Albo lo strumento con il quale si potrebbe controllare e disciplinare il fenomeno dell’intermediazione. Su questo numero di Tir, poi, l’assessore ai Trasporti dell’Emilia Romagna Alfredo Peri, promotore di una innovativa legge regionale contro l’illegalità nei trasporti e nella logistica, chiede all’Albo di poter lavorare insieme e interagire per combattere questa difficile battaglia. Insomma la guerra contro l’illegalità e l’abusivismo è ancora lontana dall’essere vinta, ma le imprese di autotrasporto hanno adesso uno strumento in più per combatterla. Massimo De Donato
REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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In copertina: MAN TGM 13.290
Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
Sommario n. 172 - giugno 2014
Arrivano i fondi per l’autotrasporto
10
Firmato il decreto di ripartizione delle risorse 2014. Le associazioni ottengono una stretta sui tempi di erogazione dei contributi. Il ministro Lupi scrive a Padoan per le sanzioni sul mancato rispetto dei costi minimi
Serracchiani: “Usiamo l’Albo per controllare l’intermediazione”
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La responsabile del Pd per i trasporti lancia l’idea di una sezione ad hoc per disciplinare e controllare il fenomeno di Massimo De Donato
Autotrasporto: la fuga delle aziende
14
Uno studio di Confcommercio sfata alcuni luoghi comuni sulla ripartizione modale del trasporto merci. In crescita i traffici marittimi. Per i Tir aumentano pressione fiscale e gap competitivo
L’occhio dell’Emilia Romagna sui Tir
16
Una legge regionale ha l’obiettivo di creare una rete di controllo sull’autotrasporto e sulla logistica per combattere lavoro in nero e infiltrazioni mafiose. Peri: “Collaboriamo con l’Albo” di Deborah Appolloni
Flc: una fotografia della logistica italiana
23
Intervista con Clara Ricozzi, vicepresidente del Freight Leaders Council. In preparazione un quaderno sull’autotrasporto italiano atteso per settembre
Ecco come si viaggia sulle strade d’Europa
24
Il racconto di un viaggio sul tir di Iwona Blecharczyk. Dal Belgio alla Spagna, i camion visti con gli occhi di chi di solito guida l’auto: controlli inefficaci e furti, ma anche molta tecnologia di Claudio Cangialosi
Rubriche Editoriale Albo Scadenze e divieti Europa Tecnica
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Notizie Fisco Lavoro Normative Costi di sicurezza Solidarietà
30 32 34 36 40 42
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Albo
Parte l’Albo: al via le nuove competenze Convocata per metà giugno la prima riunione del Comitato Centrale. In programma l’aggiornamento del Ced, cuore digitale del sistema, e l’elezione del vicepresidente
SLe istituzioni
e le associazioni presenti nel Comitato Centrale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministero degli Affari Esteri Ministero dell’Ambiente Ministero dell’Interno Ministero dell’Economia e delle Finanze PCM - Dipartimento per le Politiche Comunitarie Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero per lo Sviluppo Economico Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali PCM - Dipartimento degli Affari regionali Ministero della Giustizia Regioni Italia Nord Regioni Italia Sud Regioni Italia Centro Regioni a statuto speciale e Province autonome Trento e Bolzano Anita Confartigianato Trasporti Fai Fedit Fiap Fita Sna Casa Unitai Confcooperative Legacoop
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I
l 18 giugno è stata convocata la prima riunione del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. L’organismo riparte quindi con le nuove competenze, dopo che si sono completate le procedure per il suo rinnovo. Ricordiamo che la legge di Stabilità ha previsto una riforma dell’Albo che prevede nuovi requisiti per entrare a far parte del Comitato Centrale e maggiori funzioni per lo stesso Comitato (vedi box). L’obiettivo è realizzare un maggior controllo sul possesso dei requisiti richiesti alle aziende per esercitare la professione e, allo stesso tempo, verificare in modo più preciso lo svolgimento della loro attività economica per evitare fenome-
ni di illegalità e preservare le aziende sane. I punti all’ordine del giorno All’ordine del giorno della prima riunione del nuovo Comitato Centrale ci sono vari punti. In primo luogo occorrerà rimettere in moto la macchina organizzativa, a partire dal Ced, il Centro elaborazione dati, il vero e proprio “cuore digitale” attraverso cui passa la gestione dei rimborsi dei pedaggi, delle quote di iscrizione all’Albo, del sito internet e di buona parte dell’attività amministrativa. Nel corso della prima riunione verrà anche eletto il vicepresidente in rappresentanza delle associazioni di categoria, mentre nelle prossime
settimane, presumibilmente entro la fine di luglio, si procederà alla nomina del presidente e del vicepresidente in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo quanto previsto dal regolamento di riorganizzazione dello stesso ministero (decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’11 febbraio 2014, numero 72), pubblicato qualche settimana fa sulla Gazzetta ufficiale (vedi articolo pagina 36). Fino alle nuove nomine, le funzioni di presidente ad interim del Comitato Centrale sono svolte da Amedeo Fumero, riconfermato qualche giorno fa a capo del Dipartimento per i Trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale del Mit.
I compiti del Comitato Centrale Ecco alcune delle principali attribuzioni assegnate al Comitato Centrale dalla attuale legislazione: - curare la formazione, la tenuta e la pubblicazione dell’Albo nazionale delle imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi; - attuare le direttive del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in materia di autotrasporto; - verificare l'adeguatezza e regolarità delle imprese
iscritte, in relazione alle modalità concrete di svolgimento dell'attività economica e alla congruità fra il parco veicolare e il numero dei dipendenti autisti, nonché alla regolarità della copertura assicurativa dei veicoli, anche mediante l'utilizzazione dei dati presenti nel Ced presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dei collegamenti telematici fra i sistemi informativi di Inail, Inps e Camere di Commercio;
- svolgere attività di controllo sulle imprese iscritte, al fine di garantirne la perdurante e continua rispondenza ai requisiti previsti per l'esercizio della professione come definiti ai sensi del regolamento CE n. 1071/2009 del 21 ottobre 2009. - curare iniziative di sostegno alle imprese di autotrasporto, anche attraverso riduzioni compensate dei pedaggi autostradali e attività legate a sicurezza, controlli, formazione. - curare attività editoriali e di
informazione alle imprese di autotrasporto, anche attraverso strumenti informatici e telematici; - svolgere funzioni di studio e di consulenza con specifico riferimento a progetti normativi, alla risoluzione delle problematiche connesse con l'accesso al mercato dell'autotrasporto e alla professione di autotrasportatore; - accreditare gli organismi di certificazione di qualità.
giugno 2014 DOM 1 LUN 2 MAR 3 MER 4 GIO 5 VEN 6 SAB 7 DOM 8 LUN 9 MAR 10 MER 11 GIO 12 VEN 13 SAB 14 DOM 15 LUN 16
Scadenze e divieti
7-23 8-22
MAR 17
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di maggio.
MER 18 GIO 19
7-23
7-23
IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 giugno. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%. IMPOSTE: versamento del saldo 2013 e del primo acconto 2014 risultanti dal modello Unico (importi rateizzabili). DIRITTI CAMERALI: versamento del diritto camerale anno 2014. IMU: versamento dell'acconto 2014, tramite il modello F24.
VEN 20 SAB 21 DOM 22
7-23
LUN 23 MAR 24 MER 25 GIO 26 VEN 27 SAB 28 DOM 29
7-23
LUN 30
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato AUSTRIA
15.00-24.00
Domenica e festivi 00.00-22.00
Notte 22.00-05.00 Tirolo** Divieto notturno perm. per veicoli fino a EURO5 ed EEV Dal 1/05 al 31/10 Lun./Sab. 22.00 - 5.00 Domeniche e festivi 23.00 - 05.00
CROAZIA
FRANCIA
04.00–14.00 (dal 15/06 al 15/09)
22.00-24.00
Domenica
12.00-23.00 (dal 15/06 al 15/09)
00.00-22.00
-
Festività nazionali e altri giorni di divieto 9 (Whit Monday) 19 (Corpus Christi) Tirolo (A12-A13) 2 10.00-22.00 per i veicoli diretti in Italia Sabato 8.00-15.00 (dal 28/06 al 30/08) su A4 dal raccordo di schwechat fino a Nickelsdorf entrambe direzioni
19 (Corpus Christi) 15.00-23.00 22 (Day of anti-fascist fight) 14.00-23.00 25 (Croatian statehood day) 14.00-23.00
LUSSEMBURGO
-
21.30-24.00
00.00-22.00
00.00-21.45
veicoli da Belgio e Germania diretti in Francia 23.30-24.00 veicoli da Belgio e Francia diretti in Germania
POLONIA
Deroghe generali Veicoli, anche vuoti: latte fresco, animali vivi, prodotti alimentari freschi (non surgelati), frutta ed ortaggi freschi, carne fresca e derivati, pesce fresco e derivati, pesce vivo. Veicoli diretti o provenienti dai terminals ferroviari di Worgl e Brennersee. Tirolo: divieto notturno deroga solo per veicolo classe EURO6 e “prodotti deperibili” (per questi ultimi è ammessa qualunque classe EURO). NB: sono considerati prodotti deperibili non soltanto quelli rientranti nell’ATP ma anche alcuni prodotti ortofrutticoli. Veicoli che trasportano prodotti deperibili (carne fresca, latte fresco, pesce fresco, frutta ed ortaggi freschi); animali vivi.
-
8 (Whitsun)
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
-
Animali vivi; merci deperibili (pesci vivi, crostacei e molluschi; alimenti che richiedono refrigerazione: carne, pesce, latte e latticini, uova, verdure; succhi di frutta refrigerati; frutta; fiori recisi; piante e fiori in vaso, carcasse di animali); prodotti agricoli stagionali entro 150km. Speciali deroghe a breve e lungo termine possono essere rilasciate dalla prefettura di confine in particolari condizioni.
9 (Whit Monday) 19 (Corpus Christi)
Veicoli, anche vuoti: trasporti combinati strada-ferrovia fino a 200km stazione ferroviaria; mare-strada fino a 150km dal porto; latte fresco, carne fresca, pesce fresco, pesce vivo, frutta ed ortaggi freschi.
9 (Whit Monday) 19 solo per i veicoli
Veicoli pieni/vuoti: animali vivi, prodotti animali in qualunque stato (freschi, surgelati, ecc.); fiori recisi, piante e fiori vivi; trasporti combinati ferroviari diretti in Germania entro 200km. Veicoli che trasportano: animali vivi; merci pericolose. Veicoli usati nel trasporto combinato; veicoli usati per il trasporto di carichi scaricati da vagoni ferroviari fino ad una distanza di 50 km dalla stazione ferroviaria.
diretti in Germania
08.00-14.00
08.00-22.00
(dal 27/06 al 31/08)
(dal 27/06 al 31/08)
-
9 (Whit Monday) 19 (Corpus Christi) Venerdì 18.00-22.00. Dal 27/06 al 31/08
-
18.00-21.00
-
10 (National Day)
13.00-22.00 15.00-21.00
-
Venerdì 15.00 - 21.00
-
8 (Whitsun orthodox) 9 (Whit Monday orthodox)
Animali vivi; prodotti deperibili freschi e refrigerati (carico almeno pari al 50% del vano di carico); veicoli pieni/vuoti in traffico internazionale.
PORTOGALLO*
REP. CECA**
Austria, corsie di sinistra vietate ai tir Nuova norma relativa alla circolazione dei mezzi pesanti sulle autostrade austriache. Dal 1° giugno i veicoli con una massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate non potranno viaggiare sulla corsia più a sinistra nelle autostrade a 3 o 4 corsie. Resta invariata la legge per le autostrade a 2 corsie: in questo caso i tir non potranno circolare solo nei tratti indicati. Il divieto è stato introdotto dall’Asfinag, la società che gestisce le autostrade austriache per limitare gli incidenti.
Vigilie festività 15.00-23.00
9 (Whit Monday) GERMANIA
BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con Paesi black list nel mese di maggio, relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro.
07.00-11.00 (dal 15/04 al 30/09)
Veicoli pieni/vuoti: trasporti combinati; prodotti agricoli stagionali; prodotti in regime ATP (carico almeno pari al 50% del vano di carico); animali vivi.
dal 15/04 al 30/09
(dal 15/04 al 30/09)
ROMANIA
06.00-22.00
06.00-22.00
-
00.00-22.00
-
-
Merci pericolose; prodotti alimentari; animali vivi; veicoli utilizzati per il trasporto combinato o per il carico o lo scarico di navi o treni sul territorio della Repubblica slovacca; Deroghe particolari della durata di 30 giorni possono essere richieste sia all’autorità regionale che al dipartimento dei trasporti, se il trasporto include più regioni.
08.00-13.00 (dal 28/06 al 07/09)
08.00-21.00
-
25 (Independence day)
Trasporti combinati, anche se tratta stradale comprende altri Paesi; prodotti alimentari refrigerati; fiori freschi; latte; prodotti agricoli stagionali.
00.00-24.00
22.00-05.00
9 (Whit Monday) Divieto ininterrotto dalle 22.00 del 7/06 alle 5.00 del 10/06
00.00-22.00 (dal 1/9 al 30/6)
-
8 (Whitsun) 9 (Whit Monday)
SLOVACCHIA
SLOVENIA*
SVIZZERA
UNGHERIA
22.00-24.00 (dal 1/09 al 30/6)
Veicoli EURO3 e superiori se impegnati in trasporti internazionali, trasporti combinati; fiori freschi e piante; veicoli pieni/vuoti: animali vivi, latte fresco, carne fresca e surgelata; ortaggi, uova e prodotti deperibili; trattori isolati fino a 7,5 Ton.
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati
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luglio 2014 MAR 1 MER 2 GIO 3 VEN 4 SAB 5 DOM 6 LUN 7 MAR 9 MER 9 GIO 10 VEN 11 SAB 12 DOM 13 LUN 14 MAR 15 MER 16
Scadenze e divieti GIO 17
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di giugno e del secondo trimestre 2014.
VEN 18 SAB 19
7-23
7-23
IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute, per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 luglio. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 giugno, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%. IMPOSTE: versamento del saldo 2013 e del primo acconto 2014 risultanti dal modello Unico (importi rateizzabili), con la maggiorazione dello 0,40 per cento. DIRITTI CAMERALI: versamento del diritto camerale anno 2014, con la maggiorazione dello 0,40 per cento.
DOM 20
7-23
LUN 21 MAR 22 MER 23 GIO 24 VEN 25 SAB 26 DOM 27
7-23
LUN 28 MAR 29 MER 30 GIO 31
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato AUSTRIA
CROAZIA
FRANCIA
Domenica e festivi
Notte
Festività nazionali e altri giorni di divieto
22.00-05.00
00.00-22.00
04.00-14.00
Domenica
-
(dal 15/6 al 15/9)
12.00-23.00 (dal 15/6 al 15/9)
22.00-24.00
00.00-22.00
-
14
(Bastille Day)
19-26 7.00 - 19.00 (19.00 - 24.00 è ammessa la circolazione)
GERMANIA
07.00-20.00 (dal 1/7 al 31/8)
*
LUSSEMBURGO
21.30-24.00
00.00-22.00
00.00-21.45
veicoli da Belgio e Germania diretti in Francia veicoli da Belgio e Francia diretti in Germania
23.30-24.00 POLONIA
-
08.00-14.00
08.00-22.00
(dal 27/6 al 31/8)
(dal 27/6 al 31/8)
-
-
18.00-21.00
-
13.00-22.00
-
PORTOGALLO*
REP. CECA**
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
07.00-13.00 (dal 1/7 al 31/8)
06.00-22.00
SLOVACCHIA
07.00–19.00
SLOVENIA*
14 00.00 - 21.45 solo per i veicoli diretti in Francia
Venerdì 18.00-22.00 (dal 27/6 al 31/8)
06.00-22.00
Veicoli anche vuoti: latte fresco, animali vivi, prodotti alimentari freschi (non surgelati), frutta ed ortaggi freschi, carne fresca e derivati, pesce fresco e derivati, pesce vivo. Veicoli diretti o provenienti dai terminals ferroviari di Worgl e Brennersee. Tirolo: divieto notturno deroga solo per veicolo classe EURO6 e “prodotti deperibili” (per questi ultimi è ammessa qualunque classe EURO). NB: sono considerati prodotti deperibili non soltanto quelli rientranti nell’ATP ma anche alcuni prodotti ortofrutticoli.
Veicoli che trasportano prodotti deperibili (carne fresca, latte fresco, pesce fresco, frutta ed ortaggi freschi); animali vivi.
Animali vivi; merci deperibili (pesci vivi, crostacei e molluschi; alimenti che richiedono refrigerazione: carne, pesce, latte e latticini, uova, verdure; succhi di frutta refrigerati; frutta; fiori recisi; piante e fiori in vaso, carcasse di animali); prodotti agricoli stagionali entro 150km. Speciali deroghe a breve e lungo termine possono essere rilasciate dalla prefettura di confine in particolari condizioni. Veicoli, anche vuoti: trasporti combinati strada-ferrovia fino a 200km stazione ferroviaria; mare-strada fino a 150km dal porto; latte fresco, carne fresca, pesce fresco, pesce vivo, frutta ed ortaggi freschi. Veicoli pieni/vuoti: animali vivi, prodotti animali in qualunque stato (freschi, surgelati, ecc.); fiori recisi, piante e fiori vivi; trasporti combinati ferroviari diretti in Germania entro 200km. Veicoli che trasportano: animali vivi; merci pericolose. Veicoli usati nel trasporto combinato; veicoli usati per il trasporto di carichi scaricati da vagoni ferroviari fino ad una distanza di 50 km dalla stazione ferroviaria.
5-6
(dal 1/7 al 31/8)
ROMANIA
-
Germania, stop ai mezzi pesanti il sabato In Germania i mezzi pesanti superiori alle 7,5 ton non potranno circolare tutti i sabato dal prossimo 1° luglio al 31 agosto, dalle 7 alle 20. Lo ha stabilito il ministero dei Trasporti tedesco. I divieti, che si aggiungono a quelli domenicali e festivi, riguardano alcuni tratti delle seguenti arterie: A1, A2, A3, A4/E40, A5, A6, A7, A8, A9/E51, A10, A45, A61, A81, A92, A93, A99, A215, A831, A980, B31, B96/E251.
Deroghe generali
Tirolo (A12-A13) 5 (9.00-14.00) 12-19-26 9.00 - 15.00 Sabati dal 5/7 al 30/8 8.00-15.00 Tirolo (A12) Divieto notturno perma- entrambe dir. su: B178 Loferer Straße, da Lofer fino a nente per veicoli fino a Wörgl; B320 Ennstalstraße, dal km 4,5; B177 Seefelder Straße, sull’intero tratto; B179 Fernpass Straße, da classe EURO5 ed EEV Nassereith a Biberwier; B181 Achensee Straße, Dal 1/05 al 31/10 sull’intero tratto. Tutti i sabati dal 28/6 al 30/8 dal Lun. al Sab. dalle 8.00 -15.00 su A4; Ostautobahn, in entrambe 22.00 alle 05.00 le direzioni dallo svincolo di Schwechat (zona Vienna) Domeniche e festivi, fino al confine con l’Ungheria di Nickelsdorf dalle 23.00 alle 05.00
15.00-24.00
BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con Paesi black list nel mese di giugno relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro. Analoga comunicazione per le operazioni effettuate nel primo trimestre (trasmissione trimestrale).
Venerdì 17.00 - 21.00
Veicoli pieni/vuoti: trasporti combinati; prodotti agricoli stagionali; prodotti in regime ATP (carico almeno pari al 50% del vano di carico); animali vivi.
dal 1/7 al 31/8
-
-
Animali vivi; prodotti deperibili freschi e refrigerati (carico almeno pari al 50% del vano di carico); veicoli pieni/vuoti in traffico internazionale.
(dal 1/7 al 31/8)
00.00-22.00
-
5
Merci pericolose; prodotti alimentari; animali vivi; veicoli utilizzati per il trasporto combinato o per il carico o lo scarico di navi o treni sul territorio della Repubblica slovacca; Deroghe particolari della durata di 30 giorni possono essere richieste sia all’autorità regionale che al dipartimento dei trasporti, se il trasporto include più regioni.
08.00-13.00
08.00-21.00
-
-
Trasporti combinati, anche se tratta stradale comprende altri Paesi; prodotti alimentari refrigerati; fiori freschi; latte; prodotti agricoli stagionali.
00.00-24.00
22.00-05.00
(dal 28/6 al 07/9)
SVIZZERA
UNGHERIA
dalle 22.00 del 31/7 alle 5.00 del 2/8
15.00-00.00
00.00–22.00
(dal 1/7 al 31/8)
(dal 1/7 al 31/8)
-
-
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati
8
TIR172-2014
Trasporti combinati; fiori freschi e piante; veicoli pieni/vuoti: animali vivi, latte fresco, carne fresca e surgelata; ortaggi, uova e prodotti deperibili; trattori isolati fino a 7,5 Ton.
Europa
sta dimostra di aver sforato nella ricerca di un posto sicuro dove fermasi. Un’altra nota fa considerare come il tempo passato a bordo di una nave o di un treno può essere considerato riposo. Queste note, pur avendo
Tempi di guida: si lavora alla flessibilità Un Gruppo di lavoro Ue sta emendando il Regolamento comunitario con le possibili eccezioni All’esame la possibilità di derogare per incidente
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n Europa si lavora per una maggiore flessibilità dei tempi di guida e di riposo degli autisti. Ad annunciarlo è stato il vicepresidente della commissione Ue, Antonio Tajani, durante il convegno di Confcommercio organizzato a roma il 14 maggio (si veda pagina 14). In realtà è il Gruppo affari sociali, un comitato composto da rappresentanti dell’Iru (International road transport union), dei sindacati europei e dell’Ecr (European control route), che sta ponendo le basi per rendere le indicazioni del Regolamento 561/2006 più aderenti alla vita lavorativa di chi guida un camion sulle strade europee. In particolare, nella prossima riunione, che dovrebbe essere calendarizzata dopo la tornata elettorale tra giugno e settembre, il gruppo di lavoro Ue ha all’ordine del giorno l’emissio-
ne di una nota orientativa sulle possibilità di derogare leggermente gli orari di guida e di riposo in presenza di ostacoli concreti sulla strada verso la piazzola di sosta o verso la fine del viaggio. Si esaminerà il caso di un blocco del traffico dovuto a un incidente o la possibilità di allungare il tempo alla guida a seguito di una sosta forzata per il foro di uno pneumatico. La proposta, appoggiata anche dall’Anita, vede sulla stessa linea molte associazioni europee, tra cui quelle spagnole e del nord Europa. Non sarebbe comunque la prima volta che il Comitato affronta la questione. Sono state già emesse 6 note orientative. Tra queste, vale la pena di indicare la “Guidante note 1” che invita l’organo accertatore a considerare l’eccezione ai tempi di guida se l’auti-
solo uno scopo interpretativo e indicativo, sono comunque tenute in grande considerazione dalla giurisprudenza comunitaria e consultate dai giudici in caso di controversie legate a simili argomenti.
Costi minimi, interrogazione dall’Europarlamento Lo scorso 24 aprile l’europarlamentare Franco Bonanini (NI) ha presentato un’interrogazione sui costi minimi dell’autotrasporto, in cui ha chiesto alla Commissione europea quali provvedimenti intenda adottare per garantire la compatibilità tra le regole nazionali e la legge comunitaria. Ha interpellato Bruxelles anche sull’opportunità di una normativa organica del settore e sull’importanza della sicurezza stradale nell’agenda politica. Ricordiamo che il 7 aprile si è svolta la prima udienza della Corte di Giustizia europea sulla legittimità della normativa italiana sui costi minimi rispetto all’ordinamento comunitario.
Dal Vietnam traffici su Venezia e Genova Entro la fine dell’anno verrà firmato un accordo di libero scambio tra l’Ue e il Vietnam, che punta a triplicare i traffici commerciali, puntando sul Mediterraneo. La notizia è stata data lo scorso 21 maggio dall'ambasciatore del Vietnam, Nguyen Hoang Long, durante un seminario di Confcommercio e Fedarlinea (si veda anche pagina 22). "Intendiamo raggiungere i 100 miliardi di dollari nei prossimi anni – ha spiegato Long – mentre nel 2013 lo scambio di prodotti è stato pari a 36 miliardi, con una crescita del 18%. Per noi l’Ue è il partner commerciale più importante. Ora stiamo decidendo su quali porti italiani indirizzare le merci: abbiamo già individuato Venezia e Genova. Daremo priorità agli scali del Mediterraneo perché nel trasporto si risparmia dai 7 ai 9 giorni rispetto ai porti del nord Europa".
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Politica
Firmato il decreto per le risorse 2014. Le associazioni ottengono una stretta sui tempi di erogazione dei contributi. Il ministro Lupi scrive a Padoan per le sanzioni sul mancato rispetto dei costi minimi
Arrivano i fondi per l’autotrasporto M
aggio è stato un mese molto importante per l’autotrasporto, che ha incassato la firma definitiva del decreto di ripartizione delle risorse per il 2014. Purtroppo si deve registrare ancora un taglio, pari a 11,8 milioni, che ha portato a 300,1 milioni lo stanziamento finale. Ma a fronte di queste riduzioni il Governo si è impegnato a dare attuazione in tempi brevi all’erogazione degli incentivi e degli sgravi fiscali, mentre il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha presentato nella riunione del 13 maggio scorso la bozza di un emendamento per inserire l’inversione dell’onere della prova in caso di cabotaggio irregolare. Sul tavolo anche l’ipotesi di revisione del calendario dei divieti per i Tir, con meno giornate di blocco, per dare competitività alle imprese italiane e una lettera ad Andrea Camanzi, presidente dell’Autorità per i trasporti, con l’obiettivo di chiedere l’esonero per le aziende del settore dal pagamento del contributo annuo. Intanto, stanno partendo le erogazioni degli incentivi 2013 per l’acquisto di veicoli ecologici e altri investimenti per il 10 TIR172-2014
settore (si veda box in pagina). Molto fermento si registra ancora sul tema dei costi minimi della sicurezza con varie proposte di dialogo tra le associazioni. Di assoluta importanza, la presa di posizione del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che con una lettera al collega Padoan ha nuovamente sollecitato l’applicazione delle sanzioni in caso di mancata osservanza dei costi minimi nei contratti di trasporto. Ha fatto molto discutere la proposta della Francia di vietare il riposo degli autisti in cabina per arginare la concorrenza sleale nell’autotrasporto (si veda anche pagina 38). Una strada che sta imboccando anche il Belgio. In Italia, la norma francese ha fatto riaccendere il dibattito sui tempi di guida e di riposo e sul distacco internazionale, per il quale alcune associazioni di categoria e i sindacati hanno chiesto misure urgenti. Infine, è stata pubblicata in Gazzetta la riforma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Consiglio dei ministri ha riconfermato alla guida del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale, Amedeo Fumero (si veda anche
pagina 36). Tempo di nomine anche in Anita: l’assemblea del 19 giugno dovrà votare il programma e la squadra indicata dal nuovo presidente Thomas Baumgartner. Le risorse per il 2014 Il decreto di ripartizione dei fondi a favore dell’autotrasporto è stato firmato dai due
ministri competenti – Economia e Trasporti – con la divisione delle risorse concordata tra Governo e associazioni di categoria nella riunione del 13 maggio scorso. Allo sconto per i pedaggi autostradali vanno 131,904 milioni, alle spese non documentabili 113 milioni, 22 milioni per lo sconto sul Servizio sanitario nazionale del-
Veicoli ecologici: conferme sui contributi Buone notizie per gli incentivi per l’acquisto di veicoli Euro 6, rimorchi, semirimorchi, casse mobili, container e investimenti in tecnologie per l’autotrasporto. Sono arrivate, infatti, le prime lettere sull’ammissione ai contributi relativi all’anno scorso in base al decreto ministeriale 118/2013. L’articolo 4, comma 4, di questo provvedimento prevede che le imprese in graduatoria inviino al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, qualora non l’avessero già fatto, la domanda di ammissione e una dichiarazione che attesti di non rientrare tra coloro che hanno ricevuto aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea. Se la documentazione non venisse presentata, il contributo non potrà essere erogato. L’obiettivo del ministero è di chiudere l’istruttoria entro la fine di giugno, per poter avviare i primi pagamenti. Le risorse destinate agli investimenti nell’autotrasporto sono 24 milioni di euro, come stabilito dalla ripartizione dei fondi per il settore nel 2013.
Cgil: “Intervenire prima che le aziende sane escano dal mercato” Dialogo con il Governo, sanzioni più aspre, maggiori controlli e inversione dell’onere della prova. Sono questi i punti più importanti del documento che associazioni di categoria e sindacati stanno preparando contro il distacco internazionale illegale. “Il fenomeno è molto preoccupante – spiega a Tir, Giulia Guida, segretario nazionale Filt-Cgil con delega al trasporto merci e alla logistica – in particolare nelle regioni di confine, come il Veneto, il Friuli, il Piemonte e la Liguria”. Per una volta sindacati e associazioni datoriali lavorano a un documento comune. Come è nata l’iniziativa? Abbiamo cominciato ad affrontare l’argomento già in fase di rinnovo del contratto di lavoro, chiuso nell’agosto del 2013. Le associazioni rappresentano aziende sane che hanno bisogno di condizioni di lavoro omogenee per competere. Da qui l’esigenza di unire le forze su questo problema, utilizzando anche il dialogo privilegiato che l’autotrasporto ha con il Governo.
l’Rc auto, 15 milioni agli investimenti, 10 milioni per la formazione e 8,209 al fondo di garanzia per le imprese. Proprio da quest’ultima voce sono stati sottratti 11,8 milioni che il Governo ha destinato alla copertura dell’operazione 80 euro in busta paga. L’annuncio è stato dato dal sottosegretario Del Basso De Caro, che però ha accettato la contropartita richiesta dalle associazioni dell’autotrasporto, ovvero l’immediata registrazione del decreto in modo da poter effettivamente erogare i fondi alle imprese e l’attivazione di alcune misure per permettere un recupero di competitività alle imprese, tra le quali l’eliminazione di alcune giornate di divieto di circolazione. Il sottosegretario ha poi presentato un testo normativo che prevede l’inserimento dell’inversione dell’onere della prova in caso di fermo per cabotaggio irregolare, che il Governo si è impegnato a presentare sotto forma di emendamento in un prossimo provvedimento. Molto importante la lettera firmata da Del Basso De Caro al presidente dell’Authority per i trasporti dove si ribadisce “l’estraneità dell’autotrasporto” al
Quali sono le vostre proposte per affrontare il problema? Prima di tutto c’è bisogno di un incontro con il Governo. Si tratta di un tema che va affrontato in tempi rapidi. Inoltre, noi proponiamo un inasprimento delle sanzioni che deve andare a braccetto con l’intensificazione dei controlli. Gli organi di Polizia devono avere la possibilità di verificare la retribuzione degli autisti, la tipologia di contratto. Insomma, essere in grado di individuare l’illecito anche sulla strada. Un altro punto importante è l’inversione dell’onere della prova: se il camion fermato non è in grado di dare le informazioni richieste, deve essere bloccato finché non produce la documentazione necessaria a provare che non siamo in presenza di illeciti.
contributo annuale che il nuovo ente ha richiesto alle aziende con un fatturato superiore a 80 milioni di euro. “Le imprese di autotrasporto di merci e persone – si legge nella lettera – non sono soggetti regolati dall’Autorità, pur essendo certamente utenti delle infrastrutture e beneficiari dei servizi resi dalla stessa”. Il sottosegretario invita quindi l’Autorità a rivedere la propria posizione “in sede di autotutela” anche in considerazione dell’annunciato ricorso al Tar da parte delle associazioni di categoria. Critica la posizione della Cna-Fita sul taglio delle risorse. “Auspichiamo – ha dichiarato Cinzia Franchini, presidente nazionale Cna-Fita – una decisa inversione di tendenza almeno sui temi caldi che stanno a cuore alle nostre imprese artigiane, come il rimborso delle accise, gli sconti al Telepass per calmierare, da subito, gli aumenti ingiustificati dei pedaggi di gennaio, e l'attivazione della clausola di salvaguardia sul cabotaggio”.
fronto tra le associazioni, c’è da registrare la presa di posizione del ministro Lupi, che in una lettera al collega Padoan (che fa seguito a una analoga del novembre 2013) è tornato a chiedere un intervento del ministro dell’Economia “presso l’Agenzia delle Entrate e la GdF affinché procedano quanto prima ai predetti controlli (ovvero sull’applicazione dei costi minimi, ndr): in assenza dei quali i miei uffici non possono procedere all’irrogazione delle sanzioni”.
Costi minimi Molto fermento sul tema dei costi minimi della sicurezza. Oltre a vari inviti al con-
Le associazioni Prosegue l’iter per il rinnovo della presidenza di Anita. Il Consiglio nazionale, nei giorni
Esistono già indicazioni a livello europeo? Sì, l’Europa ha già prodotto una direttiva che gli Stati membri devono recepire entro il 2016 e che contiene sanzioni più aspre e controlli mirati. Ma due anni sono troppi: con questo sistema le aziende saranno già morte. Occorre intervenire subito.
scorsi, ha approvato gli indirizzi programmatici per triennio 2014–2017 e la “squadra” dei quattro vicepresidenti designati dal nuovo presidente. Sergio Bertani, Mario Beschi, Natale Mariella e Vincenzo Motta affiancheranno Thomas Baumgartner durante il proprio mandato, dopo aver ricevuto l’investitura ufficiale dell’assemblea generale, convocata a Roma il prossimo 19 giugno. Intanto, Fai-Conftrasporto ha presentato un rapporto che sfata molti luoghi comuni sul trasporto stradale delle merci in Italia (si veda pagina 14), mentre la Fedit ha organizzato a Milano un incontro con il ministro Lupi per chiedere magTIR172-2014 11
Politica giori garanzie per il trasporto delle merci. Il presidente Fedit, Stefania Pezzetti, ha chiesto “un sistema di regole condivise fra imprenditori, cittadini e istituzioni locali per le consegne del cosiddetto ultimo miglio, vera croce del trasporto nei centri urbani dove peraltro viene prodotto il 70% del Pil europeo”. Tempi di guida e di riposo La Fiap riaccende il dibattito sui tempi di guida e di riposo. Con una nota inviata al sottosegretario Umberto De Caro lo scorso 19 maggio l’associazione sottolinea la disparità delle sanzioni applicate a carico dell’impresa per le violazioni su tempi di guida e di riposo e ha inviato due proposte di modifica della normativa. In particolare, l’associazione punta il dito contro la sanzione per l’impresa. “Complice un buco legislativo relativo all’impianto sanzionatorio – spiega Silvio Faggi segretario nazionale Fiap in un comunicato – previsto dal comma 14 dell’art. 174 del Codice della strada che punisce alla stessa stregua sia le imprese che non fanno alcuna formazione, organizzazione e controllo dei propri autisti sia quelle più attente ai problemi della sicurezza che invece hanno adottato comportamenti virtuosi”. In altre parole, la Fiap vorrebbe cancellare la possibilità di multare più volte l’impresa per la stessa infrazione causata dall’autista. “Se è giusto che ciascuna infrazione commessa dagli autisti venga loro contestata, è altrettanto giusto che l’impresa venga sanzionata una sola volta per ciascun autista alle proprie dipendenze, nei confronti dei quali sia stato accertato un difetto di formazione/organizzazione/controllo, a prescindere dal numero di violazioni 12 TIR172-2014
alle norme sui periodi di guida e di riposo poi commesse dal medesimo autista”. L’Emilia-Romagna contro l’illegalità Legacoop ha espresso molta soddisfazione per la legge che la regione Emilia Romagna ha adottato contro l’illegalità nell’autotrasporto e nella logistica (si veda pagina 16). "È un provvedimento sul quale da tempo sollecitiamo la Regione – ha detto Alberto Armuzzi, presidente di Legacoop Servizi Emilia-Romagna – non è la panacea di tutti i mali, ma è un tassello importante per riportare nell’alveo della legalità un settore nel quale sono in molti a non rispettare regole e contratti di lavoro, danneggiando i lavoratori e le imprese, come quelle a noi associate, che rispettano regole e contratti sviluppando e stabilizzando buon lavoro anche se questo comporta costi più elevati rispetto alle abitudini del mercato". Distacco internazionale Fai Conftrasporto, Fita Cna, Fedit, Confartigianato, Anita e Confetra/Trasportounito insieme a Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti contro l’abuso del distacco internazionale per gli autisti (si veda anche intervista a pagina 11). La coalizione conta di presentare al Governo un pacchetto di azioni concrete in grado di arrestare il fenomeno degli autisti rumeni o “rumenizzati”, ovvero assunti da agenzie interinali con contratti e retribuzioni da Paese dell’Est, ma impiegati da imprese italiane per viaggi in Italia. Un meccanismo che sta creando un vero e proprio “far west” competitivo per le aziende, mentre genera un ammanco notevole nel sistema previdenziale nazionale, in quanto i contributi – quando versati – vengono pagati a Bucarest. Il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, ha fatto presente la possibilità di presentare alla Commissione europea la richiesta dell’applicazione della “clausola di salvaguardia” e di sollecitare il Governo italiano per un rapido recepimento della direttiva sul distacco internazionale.
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residente cominciamo proprio da un tema particolarmente sentito nel territorio che amministra direttamente, quello del cabotaggio illegale. Quale potrebbe essere la soluzione a questo problema così pesante, soprattutto per le imprese friulane e delle regioni di confine? Ci sono degli interventi che possono essere fatti, a mio avviso, in tempi e con logiche piuttosto ravvicinate, anche nell’interesse delle nostre imprese. Quando si parla di cabotaggio, siamo di fronte prima di tutto a un problema di mancato rispetto delle regole, che significa anche avere una maggiore quantità e qualità dei controlli. Insieme ad alcuni accorgimenti. Penso per esempio alla proposta dell’inversione dell’onere
diari, così da inquadrare meglio anche le imprese senza veicoli… Esatto. Ormai le associazioni di categoria hanno assodato che ci sono almeno 40.000 imprese ancora iscritte all’Albo dell’Autotrasporto che con l’autotrasporto hanno poco a che fare: in alcuni casi non hanno veicoli, in altri casi hanno, per così dire, un’operatività piuttosto limitata. Noi riteniamo che sia arrivato il momento di cancellare queste imprese. Inoltre, il sistema di intermediazione
importante per l’autotrasporto… Credo che il nostro mondo dell’autotrasporto si debba distinguere anche in Europa per la qualità e la capacità che ha di rinnovarsi e di fornire servizi sempre all’altezza, ma soprattutto investire nella sicurezza e nella formazione professionale. Noi abbiamo bisogno di operatori sempre più formati, più capaci di stare sul mercato globale e di rispondere a queste sfide ormai quasi quotidianamente. L’investimento nella formazione non è
genze di competitività dei nostri operatori. É una circostanza importante, che secondo me va nella direzione giusta: l’intermodalità, la connessione dei trasporti, il collegamento porti-interporti, l’intercettazione di traffici importanti che rischiamo di perdere e mandare in altri scali. In quest’ottica nasce la proposta della riforma dei porti che il Partito democratico sta portando avanti, anche grazie a un costante dialogo con il ministero. Abbiamo la necessità di razionalizzare le autorità portuali, in quanto appa-
Serracchiani: “Usiamo l’Alboper controllare l’intermediazione” di Massimo De Donato
La responsabile del Pd per i trasporti - e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - lancia l’idea di una sezione ad hoc dell’Albo per disciplinare e controllare il fenomeno. E per il cabotaggio chiede l’inversione dell’onere della prova… della prova, nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un fermo del soggetto che potrebbe aver violato la normativa. Credo che questi interventi siano assolutamente necessari. Sono avvertiti, come lei ricordava, soprattutto nelle regioni di confine. Noi abbiamo sofferto l’apertura a Est molto prima di tanti altri nel territorio nazionale e sappiamo bene cosa significhi questo tipo di concorrenza. A proposito di controllo e di lotta all’illegalità. L’Albo degli Autotrasportatori da quest’anno diventa un importante strumento per la verifica della regolarità delle imprese italiane, anche attraverso l’incrocio di banche dati. Lei ha lanciato di recente la proposta di inserire al suo interno anche una sezione per gli interme-
negli appalti lo conosciamo bene, ha dato vita al moltiplicare dei passaggi, con l’aumento dei costi molto spesso per chi poi alla fine deve effettuare il servizio. Allora abbiamo ritenuto possibile raccogliere un’istanza che viene proprio dal mondo dei trasporti: immaginare una regola che stabilisca il ruolo di questi intermediari – ammesso che debbano avere una funzione – e una volta stabilite le caratteristiche del loro lavoro, regolamentarli e iscriverli a una sezione ad hoc dell’Albo dell’Autotrasporto. Anche perché il rischio è di non avere il controllo in situazioni delicate come quelle dell’appalto del servizio di trasporto piuttosto che quello della logistica. Ha parlato di recente anche dell’importanza della formazione: un messaggio molto
un costo: credo che sia un investimento vero che darà anche una maggiore capacità di attrattiva al mondo dell’autotrasporto italiano. Un altro dibattito che sta caratterizzando queste settimane è quello legato alla riforma della portualità. Tra l’altro anche in questo caso si tratta di un dibattito che tocca da vicino il Friuli e il porto di Trieste, che ha costruito un modello di svilluppo del tutto peculiare… Diciamo che a Trieste ci sono degli operatori che sono riusciti a sfruttare al meglio il tema delle autostrade del mare: a Trieste esiste uno dei corridoi più importanti, che collega l’Italia alla Turchia, che ha permesso di togliere dalla strada molti tir, di velocizzare il trasporto e, allo stesso tempo, di rispondere alle esi-
iono uno strumento comunque datato. Sappiamo che non funzionano più come dovrebbero e, in ogni caso, non rispondono all’esigenza di dare competitività ai nostri porti. Noi vorremmo disegnare scali strategici esattamente come abbiamo fatto in Europa: 14 nodi, in questo caso si può parlare di autorità portuali, ma profondamente rinnovate e con una governance semplificata che ci permetta di rispondere alle esigenze degli operatori, delle imprese e del Paese. L’Italia deve spingere sulla portualità in pieno accordo con il mondo della logistica. Abbiamo bisogno di distretti della logistica che tengano conto dei flussi di traffico delle merci e che vengano costruiti in relazione a alle esigenze del sistema, integrati con gli interporti, le reti stradali, ferroviarie e quant’altro. TIR172-2014 13
Intermodale
Uno studio di Confcommercio sfata alcuni luoghi comuni sulla ripartizione modale del trasporto merci. In crescita i traffici marittimi. Per i Tir crescono pressione fiscale e gap competitivo
Autotrasporto: la fuga delle aziende I
tuali – di trainare la ripresa. Un segnale negail cabotaggio interno condotto da aziende estel trasporto su strada non è più la modalità tivo vista la grande prossimità tra l’andamenre è aumentato del 18,2%. Di questo, il trafpredominante per le merci sia nei traffici nato del Pil e quello dei trasporti. fico in mano agli stranieri “abituali”, ovvero franzionali che in quelli verso l’estero. La crisi sta imcesi, tedeschi, belgi ecc., è rimasto sostanzialprimendo grossi cambiamenti nello scenario delLa gomma vinta dal mare mente invariato, mentre è in continua ascesa l’autotrasporto italiano: le aziende, tartassate La quota modale dell’autotrasporto ha sula conquista del mercato da parte dei nuovi dalle imposte nazionali, “emigrano” verso perato di poco il 45% nel 2012, mentre i tracompetitors provenienti dall’Europa dell’Est. Nel Paesi più accoglienti per l’iniziativa imprendisporti marittimi hanno coperto il 48,7% del tra2007 trasportavano circa il 7% di t/km entro toriale. I segnali di ripresa sono timidissimi ma, sporto delle merci. Questa l’analisi di Coni confini nazionali, mentre nel 2012 la loro quoin assenza di interventi decisi, potrebbero anfcommercio (si veda la tabella in pagina), che ha ta è arrivata al 37,2%. Va inoltre considerato nullarsi o ritardare di molti anni. É questa in sinpreso in considerazione anche i flussi di traffico che tra il 2007 e il 2012 le tonnellate/chilometro tesi l’analisi presentata dal Centro Studi di Conche hanno origine o destinazione in Paesi stratrasportate su strada in Italia si sono ridotte del fcommercio con un titolo emblematico: “Tranieri per la parte di percorso che viene effettuata 25,3% (la diminuzione dei volumi complessisport…are la ripresa”. Il dito è puntato contro entro i confini nazionali, tanto via terra quanto vi in tutte le modalità è pari al 18%). In quele grandi inefficienze accumulate tra il 2000 e con le altre modalità. Con questo criterio, i dati sto periodo gli occupati nell’intero settore dei il 2012, che hanno mandato in fumo 24 ribaltano la visione classica, praticata da trasporti sono diminuiti di 22.400 unità, di cui miliardi di euro di Pil. Un freno Eurostat, che prende in conside22.100 solo nel trasporto su strada. allo sviluppo che deve esserazione solo i trasporti su gomre preso in considerazioma o ferro e che quindi porGap competitivo ne in un momento ta la quota dell’autotraLe aziende italiane perdono competitività come questo in cui si sporto all’85,9% oppure per i costi altissimi che si trovano a dover solotta per uscire dalquella contenuta nel stenere, per la farraginosa macchina burol’impasse della reConto nazionale delle cratica e per la forte pressione fiscale. cessione economiInfrastrutture e dei TraConfcommercio ha fatto il confronto tra ca. Innanzitutto, lo sporti che include per il i costi di un’azienda in Italia, in Slovenia, in studio cerca di sfamare solo il cabotaggio Grecia e in Spagna. Prendendo quindi in tare alcuni luoghi interno, arrivando coconsiderazione Paesi che, o per prossimità comuni sull’autoIl presidente di munque a una quota mogeografica o per situazione economica, trasporto: il trasporto Confcommercio Carlo Sangalli dale vicina al 30%. sono molto vicini all’Italia. Ebbene i costi tomarittimo ha acquisito tali per chilometro percorso vedono il nostro quote di mercato sempre Emorragia di traffici Paese in cima alla classifica con 1,225 più ampie scalfendo il posto Crescono solo i volumi trasportaeuro, seguito dalla Spagna con 0,922 euro, predominante dell’autotrati da aziende straniere. Dal 2007 al 2012 dalla Slovenia con 0,869 euro e infine la Gresporto, mentre in questi anni la pressione fiscale sul settore è aumentata, in particolare sul costo Trasporto di merci in italia per modalità del lavoro, rendendolo poco 2003 2007 2012 2015 competitivo rispetto ai vettori di molti Paesi europei. In più, Congomma 50,2 49,5 45,3 45,2 fcommercio registra un trend ferro 5,4 6,1 5,9 5,7 interessante: troppe aziende chiumare 44,3 44,4 48,7 49,0 se, una mortalità sospetta anche aereo 0,1 0,1 0,1 0,1 in tempi di crisi economica che fa altro sospettare una delocalizzazione forzata verso l’Est Europa. Intotale 100,0 100,0 100,0 100,0 somma, un settore che, pur intotale livelli in miliardi di t-km 373,4 417,5 341,1 334,8 travedendo spiragli positivi, non Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat , Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI, Unrae, Anfia è in grado – nelle condizioni at14 TIR172-2014
Perché le imprese italiane non sono competitive Nella foto sotto un momento del convegno. Da sinistra Paolo Uggè, Debora Serracchiani, Antonio Tajani, Fabrizio Forquet, Michele Elia. Nel tondo Pasquale Russo
ITALIA
GERMANIA
POLONIA
ROMANIA
pressione fiscale %
44,1
40,2
32,3
28,4
variazione pressione fiscale 2000-2014
+2,3
-2,7
-0,1
-1,9
1.185
394
685
512
170
36
38
45
attesa della sentenza per far rispettare un contratto (giorni) tempi di pagamento della PA (giorni)
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat , Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dello Sviluppo Economico, ACI, Unrae, Anfia
Dieci azioni per salvare il sistema nazionale dei trasporti Sgravi fiscali per il rinnovo del parco circolante, riforma dei porti e collegamenti efficienti tra gli scali e il territorio, rilancio delle autostrade del mare, rifinanziamento del ferrobonus, la modifica del Titolo V della Costituzione, affidando in modo esclusivo allo Stato le competenze sul settore, un Piano nazionale vincolante per i trasporti e logistica, la riattivazione della Consulta generale, soppressa con la spending rewiev di Monti e l’istituzione di un “registro internazionale” per le imprese di autotrasporto allo scopo di combattere i fenomeni di illegalità e concorrenza sleale. Sono queste le 10 azioni presentate da Confcommercio a corredo dello studio sullo stato di salute dell’autotrasporto italiano. Si tratta di richieste essenziali – secondo la Confederazione – per dare impulso ai trasporti e alla ripresa economica dell’Italia. “La politica deve avere il coraggio delle scelte – ha detto chiaramente Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio –, stabilendo delle priorità”. Tra queste, sicuramente la riforma dei porti, invocata anche da Raffaele Aiello, amministratore delegato Snav Spa che ha chiesto
una cabina di regia per i trasporti, al fine di adeguare gli scali agli investimenti degli armatori in nuove navi. Anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rfi, ha parlato di grande integrazione tra ferro e gomma, mentre Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha invocato la presentazione di un piano strategico della portualità (si veda l’intervista a pagina 12). Tra le altre priorità, l’abbassamento della pressione fiscale sul settore che spinge molte aziende a delocalizzare. “La Francia – ha detto Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto – sta difendendo con delle norme le proprie aziende (si veda pagina 39, ndr), noi crediamo che le nostre imprese debbano andare in Europa a cercare traffici, ma devono essere messe nelle condizioni di farlo”. Anche Russo ha chiesto al Governo il rispetto dei patti, a partire dal protocollo firmato lo scorso novembre. Ha messo l’accento sulla necessità di una riforma del lavoro e sulla possibilità “di privilegiare la committenza industriale che fa i camion e non i soggetti che non danno valore aggiunto all’autotrasporto”.
cia con 0,815 euro. Il costo del lavoro in Italia è circa il doppio rispetto a questi Paesi: far lavorare un camion sulla penisola costa annualmente 21 mila euro in più rispetto alla Slovenia e alla Grecia e 12 mila euro in più in confronto alla Spagna. Il costo del carburante è in linea con la media europea solo grazie allo sgravio delle accise. Inoltre, le aziende italiane sono frenate dalla macchina burocratica: attese di oltre 1.000 giorni per una sentenza che faccia rispettare un contratto e 170 giorni per un pagamento dalla pubblica amministrazione (si veda la tabella in pagina). Infine, la pressione fiscale negli ultimi 15 anni è cresciuta del 2,3%, mentre in Germania, Polonia e Romania è diminuita. Il settore versa allo Stato oltre 6 volte il proprio contributo al reddito nazionale che nel 2011 è stato dello 0,9% (incluso il conto proprio). I prezzi Il prezzo pagato da un ipotetico acquirente per il trasporto su gomma di una tonnellata di merci per chilometro è passato da 0,072 euro nel 2007 a 0,084 euro nel 2012 con un incremento del 16,6%. Si tratta dell’unica modalità che ha registrato incrementi: i prezzi sono diminuiti in ferrovia (da 0,046 a 0,038 euro), nel trasporto marittimo (da 0,013 a 0,009 euro) e in quello aereo (da 1,487 a 1,353 euro). L’esodo delle aziende Una mortalità sospetta: in due anni, tra il 2011 e il 2013, sono sparite più di 10mila imprese di autotrasporto. É vero che la crisi economica ha colpito le piccole realtà, troppo deboli per resistere su un mercato reso ancora più esigente, ma i numeri rappresentano – secondo l’analisi di Conftrasporto – il campanello di allarme di una delocalizzazione forzata che indebolisce l’intero sistema economico e previdenziale italiano. Prospettive a breve termine Solo nel 2015 si vedrà una timida ripresa dei traffici pari all’1 per cento, mente nel 2014 si attendono variazioni annuali positive per i trasporti in uscita dall’Italia e diretti verso l’estero. Guardando alla gomma per quest’anno si attende ancora una flessione dello 0,3%, mentre il 2015 vedrebbe un aumento dello 0,4%. A crescere di più sempre nel 2015 sarebbero le spedizioni via mare con un incremento dell’1,5%. TIR172-2014 15
Enti locali
La legge regionale dell’Emilia Romagna ha l’obiettivo di creare una grande rete di controllo sull’autotrasporto e sulla logistica per combattere lavoro in nero e infiltrazioni mafiose con dati e bollino per le aziende oneste di Deborah Appolloni
L’occhio dell’Emilia sui Tir L’
Emilia-Romagna s’impegna contro l’illegalità nel mondo dell’autotrasporto e della logistica, coinvolgendo sia il conto proprio che il conto terzi. Lotta al lavoro in nero, al caporalato, alle infiltrazioni mafiose con una rete di controllo telematica che dovrebbe intrecciare i dati di diverse amministrazioni, tra cui Motorizzazione, Camere di commercio, forze dell’ordine, e una “white list” che, su base volontaria, darebbe alle aziende un bollino di eccellenza da mostrare sia nei confronti della pubblica amministrazione, per usufruire di incentivi o in caso di gare d’appalto, che nei confronti della committenza come segno di certificazione di “rettitudine”. La legge regionale del 12 maggio 2014, n. 3 pubblicata sul Bur n. 139 ha avuto più di due anni di gestazione, ma si pone comunque come punto di partenza per un grosso lavoro di organizzazione. Infatti, pur essendo il risultato di grande concertazione tra il mondo industriale, sindacale e politico, la legge, per essere completamente operativa, avrà bisogno di mesi di intenso lavoro. Innanzitutto, la Regione dovrà definire accordi e protocolli con le altre amministrazioni per dare vita allo scambio dei dati necessari a creare il grande database di controllo delle aziende. Il primo atto dovrebbe essere la costituzione della Consulta regionale e l’emissione di un regolamento che dia indicazioni sul trattamento dei dati. Ma vediamo le novità nel dettaglio. White list Tra gli interventi previsti dalla legge per promuovere la legalità nell’ambito dell’autotrasporto e della logistica spicca la creazione di un elenco di merito degli operatori istituito presso la Regione. L’iscrizione, su base volontaria, viene concessa alle imprese che riescono a dimostrare diversi requisiti, tra cui 16 TIR172-2014
la regolarità contributiva tramite il Durc, la propria linearità con la normativa antimafia e, per le cooperative, la revisione del proprio ordinamento in base alle ultime normative (decreto legislativo 220/2002). Inoltre, le imprese si impegnano a redigere i contratti in forma scritta e applicare i Ccnl di riferimento ai propri dipendenti. Modalità di iscrizione e tenuta dell’elenco saranno definiti successivamente dalla Giunta regionale. La legalità verrà promossa anche attraverso la formazione rivolta alle imprese, ma soprattutto alle polizie locali per dare strumenti utili alla tutela della regolarità del lavoro. Inoltre, la Regione prevede di intensificare le attività ispettive, di supportare progetti sperimentali di emersione con particolare riferimento a situazioni che coinvolgono lavoratori stranieri o stagionali e di coordinarsi con
Associazioni e sindacati: urgente dare seguito al tavolo della legalità a livello nazionale La richiesta di una stretta sul fronte dell’illegalità nell’autotrasporto e nella logistica a livello nazionale arriva anche dai sindacati confederali, Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che, in una lettera al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno sottolineato la necessità di riattivare il tavolo della legalità, avviato il 13 febbraio scorso con un protocollo d’intesa unitamente alle associazioni datoriali Confetra, Fedit, Legacoop, Confcooperative ed Agci, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali . “Riteniamo urgente e non più rinviabile la convocazione di un incontro per dare continuità in modo strutturale al tavolo della legalità – si legge nella lettera – e per individuare un percorso concreto, a partire dal pieno riconoscimento delle regole e del contratto di lavoro, che contrasti definitivamente un sistema di dumping salariale e normativo che rende sempre più esposto il settore a fenomeni di conflitto sociale derivanti dalle tante situazioni di irregolarità presenti”.
Peri: “L’Albo ci dia una mano per contrastare l’illegalità”
Alfredo Peri
Un appello alle istituzioni centrali per contrastare l’illegalità nel trasporto merci su strada arriva da Alfredo Peri, assessore ai Trasporti della regione Emilia-Romagna, che con il collega alle Attività produttive, ha lavorato sulla legge regionale per migliorare il controllo sull’autotrasporto e la logistica.
gionale, verranno esercitate dall’Albo degli autotrasportatori post-riforma. Come pensate di interagire? La riforma dell’Albo è un fatto molto positivo. É un bene che a livello nazionale ci siano presidi e dati da incrociare. Se un’azienda opera sul nostro territorio ma ha sede legale in una regione del Sud, per esempio, noi dobbiamo essere in grado di monitorarla comunque. E questo è possibile solo con un coordinamento nazionale. Quindi, credo che l’Albo riformato possa darci una mano. Noi intendiamo agire nel pieno rispetto delle istituzioni centrali.
Assessore Peri, perché l’Emilia-Romagna ha sentito il bisogno di fare una legge di questo tipo? Siamo partiti da una fotografia del sistema delle imprese di questo settore che appare molto frammentato, composto da realtà piccole o piccolissime, molto permeabile a soggetti con livelli di legalità piuttosto bassi. Abbiamo capito che c’era il bisogno di una maggiore presenza istituzionale a garanzia degli imprenditori seri. L’iter della legge, del resto, è stato ampiamente concordato e condiviso con tutti i soggetti interessati, sia del mondo imprenditoriale che istituzionale. Ovviamente noi auspichiamo che vengano presi provvedimenti in questo senso anche a livello nazionale.
La legge ha ancora bisogno di molti passaggi per essere attuata. Possiamo immaginare i tempi? Abbiamo già tavoli di lavoro aperti e bozze di protocolli condivise. Conto, nei prossimi mesi, di rendere definitivamente funzionante il sistema indicato dalla legge.
Proprio a livello nazionale, molte funzioni che avete strutturato con la legge re-
gli “sportelli per la legalità”, già operanti presso le Camere di commercio. Banca dati La Regione diventerà un grande osservatorio del settore in collaborazione “con le strutture e con le banche dati dello Stato” con l’obiettivo di acquisire informazioni utili a monitorare l’attività degli operatori mediante accordi con le associazioni di categoria, consorzi, imprese, soggetti pubblici e privati, centri studio ecc. Tra gli obiettivi più ambiziosi della norma, il progetto di “favorire la rilevabilità dei flussi finanziari delle imprese di autotrasporto operanti nel territorio regionale” (si veda anche l’intervista). Il tutto dovrebbe confluire in un sistema informativo in grado di incrociare i dati provenienti dai vari soggetti e restituire un’immagine reale della situazione e del grado di legalità nel settore. L’articolo 11 della legge prevede la convocazione da parte della struttura regionale competente per i trasporti degli Albi provinciali almeno due volte all’anno “al fine di coordinare l’esercizio delle relative funzioni”. Consulta La Regione istituisce una Consulta composta da rappresentanti delle organizzazio-
Un’ultima cosa: la legge prevede il controllo anche sui flussi finanziari delle aziende. Una cosa molto difficile. Come intendete realizzarla? Abbiamo chiesto la disponibilità del sistema bancario e delle Camere di commercio. Chi dispone di questi dati deve metterli a disposizione altrimenti si rischia la tenuta del sistema democratico. Contiamo di ricevere dall’attuazione di questa legge un segnale importante per la legalità.
ni sindacali, delle associazioni datoriali, delle cooperative, degli enti locali, delle imprese committenti, di Federalimentare e Unioncamere. Alle sedute sono invitati anche rappresentanti del ministero del Lavoro, Inail, Inps, della Motorizzazione “nonché soggetti di volta in volta individuati in base alle questioni trattate”. La Consulta può formulare valutazioni, osservazioni e proposte per il funzionamento dell’osservatorio. Attività estrattive L’articolo 13 impone alle aziende di autotrasporto di materiale derivante da attività estrattiva di comunicare alla Regione, ai fini dell’inserimento nel data base, i dati identificativi dei mezzi di cui si avvalgono. Per il conto proprio, la comunicazione dei dati è in capo al soggetto autorizzato all’estrazione. Facchinaggio La legge prevede anche azioni sul facchinaggio. Come la promozione di accordi con altri enti per il controllo e una piattaforma telematica ad hoc. Ma la misura più importante riguarda la creazione di un elenco regionale dei prezzi per i servizi di facchinaggio, visto come strumento di supporto per la committenza pubblica e privata. TIR172-2014 17
Statistiche
La fotografia di Bruxelles: traffici e profitti in calo, aziende più vulnerabili. Italia al secondo posto per il costo del carburante. Accesso alla professione e controlli le sfide future di Andrea Pegoraro
Ue: l’autotrasporto stenta a uscire dalla crisi N
el 2012 il trasporto stradale delle merci nell’Unione europea è calato del 13% rispetto al picco raggiunto nel 2007. La quota di trasporti internazionali è invece aumentata, passando dal 30% registrato nel 2004 al 33% del 2012. Sono solo alcuni dati contenuti nella relazione della Commissione europea sul mercato del trasporto stradale, pubblicata lo scorso 14 aprile. I 4/5 dei trasporti internazionali sono effettuati da mezzi immatricolati nello Stato membro in cui avviene il carico oppure lo scarico delle merci. Un quinto viene realizzato da veicoli immatricolati in un Paese terzo (crosstrade, ovvero spedizioni estero su estero), un segmento che è cresciuto dal 4 al 7% tra il 2004 e il 2012. In quest’ultimo anno, i veicoli esteri hanno rappresentato in media il 2,5% del mercato dei trasporti nazionali per conto terzi nell’Unione europea. É alta la percentuale dei viaggi a vuoto, che arriva al 25% per i conducenti che effettuano trasporti all’interno dei confini del proprio Stato e sale a quasi il 50% per i veicoli esteri che effettuano viaggi in un Paese diverso da quello di immatricolazione. In tema di lavoro, il trasporto terrestre è l’unica modalità in cui la produttività è scesa dopo il 2001 (-0,2%), mentre un altro dato allarmante è relativo al costo del carburante: l’Italia è al secondo posto, preceduta di poco dal Regno Unito. Critica anche la situazione della professione: l’Europa registra una penuria di autisti. Il mestiere di autotrasportatore non è più allettante e l’età media è in aumento (vedi box a pagina 20). Infine, meglio l’occupazione nel 2011, dopo il trend 18 TIR172-2014
negativo nei due anni precedenti. In calo anche gli incidenti con decessi che hanno visto coinvolti veicoli pesanti. Basti pensare che in Italia hanno avuto un decremento del 14,5% tra il 2008 e il 2010. Struttura delle imprese e occupazione Nell’Unione europea l’autotrasporto per conto terzi conta circa 600 mila aziende, per un totale di quasi 3 milioni di occupati nel 2011. Si tratta in prevalenza piccole imprese
con una media di quattro dipendenti ciascuna; l’80% delle aziende ha meno di dieci dipendenti, mentre il 99% ne ha meno di cinquanta. I margini di profitto hanno subito una contrazione sia nel settore della logistica che in quello dell’autotrasporto. Le attività meno redditizie sono state subappaltate a piccole imprese e in questo modo si è allungata la catena logistica. Nonostante molte aziende siano considerate vulnerabili dal punto di vista finanziario, quelle che escono dal mercato vi
Costo del lavoro delle imprese negli Stati membri Ue-15 e Ue-12 dal 2004
Fonte: Eurostat, DG MOVE
EtĂ dei veicoli commerciali pesanti utilizzati dagli autotrasportatori dell'Ue-27 nel 2012
Il costo del lavoro è aumentato in tutta Europa: nel 2004 rappresentava tra il 10 e il 30% delle spese delle aziende, mentre nel 2013 si è posizionato tra il 20 e il 40%
(% rispetto al totale di veicoli-km) Fonte: Eurostat, DG MOVE.
Costo di 1000 litri di gasolio nei diversi Stati membri (gennaio 2014)
Fonte: Bollettino sul petrolio dell'Osservatorio del mercato dell'energia, 2014, Commissione europea, DG Energia.
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Ue: l’autotrasporto stenta a uscire dalla crisi Problemi sui quali l’Ue vuole intervenire Problema
L’Italia è all’ottavo posto nella graduatoria sugli oneri versati per l’uso delle strade con un valore di 0,21 euro/vkm (veicolo-km), una cifra di poco superiore alla media
rientrano regolarmente o sono sostituite da nuove imprese, per effetto delle basse barriere all’ingresso di nuove aziende. I cali occupazionali sono riconducibili all’effetto combinato della crisi economica e dell’elevata età media dei conducenti. La produttività del lavoro è inferiore alla media dell’economia europea ed è la più bassa tra tutte le modalità di trasporto. Nel 2010 la cifra è stata di 45.000 euro per persona occupata, contro i 144.000 euro del settore marittimo, i 63.000 euro di quello aereo, i 67.000 euro del magazzinaggio e attività di supporto e i 55.000 euro del settore trasporti. I costi In aumento i costi del carburante e del lavoro. Il rifornimento ha pesato sulle spese delle aziende europee nel 2013 tra il 24 e il 38 per cento. L’Italia nella classifica aggiornata a gennaio 2014 è al secondo posto, preceduta di poco dal Regno Unito e seguita da Svezia, Finlandia e Danimarca, considerando che il prezzo del carburante era di oltre 1.600 euro per 1.000 litri di gasolio compresa l’Iva e altre imposte indirette. Per quanto riguarda gli altri costi, continuano a esistere differenze fra gli Stati membri nei livelli di spesa per lo stabilimento, l’immatricolazione e la circolazione dei veicoli. Con un valore vicino a 600 euro l’Italia è al di sotto della media europea (1.000 euro) sulla tassa automobilistica annua per un autoarticolato standard composto da trattore stradale e semirimorchio, mentre l’Irlanda sfiora i 3.500 euro ed è al primo posto. Il costo del lavoro è aumentato in tutta Europa: basti pensare che nel 2004 rappresentava tra il 10 e il 30% delle spese delle aziende, mentre nel 2013 si è posizionato tra il 20 e il 40%. Nel periodo 2004-2012 è cresciuto più rapidamente in gran parte dell’Europa dell’Est, ovvero negli Stati che hanno aderito all’Unione europea nel 2004 e 2007. Le differenze retributive nell’autotrasporto rimangono simili alle va20 TIR172-2014
Grado di importanza
Regimi occupazionali illegali/iniqui che generano dumping sociale (comprese le società di comodo)
*****
Applicazione e controlli insufficienti
*****
L'armonizzazione sociale tra gli Stati membri dell'UE a 27 è lungi dall'esser raggiunta
****
Operazioni di cabotaggio illegali
****
Qualità del riposo e strutture dedicate
***
Tempi di guida e periodi di riposo
**
Fonte: relazione della Commissione Europea sul mercato del trasporto stradale
Allarme professione. Cercasi giovani autisti Autisti sempre più rari, più anziani e stressati dalle condizioni lavorative. É questa la fotografia della professione di autotrasportatore che emerge dalla Relazione della Commissione europea. Il mondo dell’autotrasporto in Europa sta affrontando una serie di cambiamenti: c’è penuria di conducenti, pur attenuata dalla crisi. Aumenta l’età media degli autotrasportatori e la professione non è più attrattiva per i giovani. Secondo Bruxelles, occorre migliorare le condizioni di lavoro, aumentare i controlli, migliorare il contrasto alle frodi fiscali, potenziare i livelli di formazione e applicare in modo più rigoroso la normativa sui tempi di guida e riposo. La tipologia e la quantità dei controlli continuano a rimanere disomogenee, nonostante siano state migliorate le regole comunitarie. Le condizioni di lavoro in Europa rimangono difficili e il mestiere non è considerato interessante. Ma quali sono i motivi di questa scarsa attrattività? Innanzitutto la mobilità, caratterizzata da lunghi periodi di trasferta, la solitudine, la necessità di rimanere a lungo seduti, i rischi di infortunio durante le operazioni di carico e scarico, la violenza e le aggressioni sono solo alcuni fattori evidenziati dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
riazioni dei salari medi che si registrano nell’economia europea. Questi dislivelli potrebbero avere un impatto maggiore sulla concorrenza nell’autotrasporto, vista la natura mobile delle attività del settore. I servizi di trasporto, infatti, possono essere forniti temporaneamente in altri Paesi, mantenendo in parte le condizioni retributive dello Stato di provenienza. Allo stesso
Altri elementi riguardano l’accessibilità di strutture e servizi (igienici, medici, ristorativi), il rischio di malattie infettive, l’esposizione alle vibrazioni, la crescente diffusione delle tecnologie e dei controlli a distanza e, non da ultimo, l’orario di lavoro atipico. Un fattore importante è quello legato alla gestione “just in time” (operare con il minimo di risorse per fornire solo ciò che è necessario), che sottopone i conducenti a una forte pressione affinché rispettino i termini di consegna. Un carico di stress aumentato nel corso della crisi economica, che ha inciso sulla richiesta di maggiore flessibilità, a volte ricorrendo anche a varie pratiche illegali come il superamento dei tempi di guida consentiti e il lavoro autonomo fittizio. Si tratta di problemi che richiedono un intervento legislativo insieme al dumping sociale, alla qualità del riposo, ai controlli insufficienti, alle operazioni di cabotaggio illegali. Infine, il tema della formazione. Oggi le mansioni dei lavoratori si evolvono grazie alla diffusione della tecnologia come i computer di bordo, i cronotachigrafi digitali di nuova generazione e altre apparecchiature telematiche, e quindi ci sarà l’esigenza di un continuo apprendimento da parte dei conducenti
tempo, esistono norme europee che tutelano i lavoratori non residenti che forniscono servizi temporanei. Tra queste, la direttiva 96/71/CE sul distacco dei lavoratori e il Regolamento CE 593/2008 sulle obbligazioni contrattuali che stabilisce norme internazionali per il contratto di lavoro che si applicano nel luogo in cui viene svolto il servizio.
Pedaggi L’Italia è all’ottavo posto nella graduatoria sugli oneri versati per l’uso delle strade con un valore di 0,21 euro/vkm (veicolo-km), una cifra di poco superiore alla media europea (0,18 euro/vkm). Le spese più elevate si sono registrate in Germania (0,34 euro/vkm), mentre quelle più basse in Bulgaria, Lussemburgo, Lettonia, Lituania e Romania (0,11 euro/vkm). Si tratta di dati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che si riferiscono al 2012. Il livello medio dei tributi sulle strade nazionali non sembra variare in modo significativo tra i vari Stati membri. Questo può essere dovuto in parte – è il ragionamento della Commissione – alla crescente imposizione di vignette o pedaggi da parte degli Stati membri. Una tendenza che si è sviluppata con l’adozione e le successive revisioni della direttiva 1999/62/CE (tassazione a carico di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l'uso di alcune infrastrutture), mentre la direttiva 2011/76/Ue ha introdotto il principio “chi inquina paga”, che prevede la possibilità per gli Stati di riscuotere oneri che tengano conto dell’impatto dei veicoli sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento acustico. Nel frattempo proseguono i lavori per la realizzazione del Servizio europeo di telepedaggio (Set). Le indicazioni sulla sua interoperabilità sono contenute nella Direttiva 2004/52/CE,
mentre la decisione della Commissione sugli elementi tecnici del servizio è entrata in vigore nell’ottobre del 2009. Parco veicolare Nel 2012 il 24% dei mezzi pesanti utilizzati dagli autotrasportatori dell’Unione europea aveva un’età compresa tra 4 e 6 anni. Il 18% dei tir aveva un’età compresa tra 2 e 4 anni, mentre il 17% si riferisce a mezzi con un’età compresa tra 6 e 8 anni. Solo il 4% dei veicoli pesanti aveva oltre 15 anni. L’entrata in vigore della normativa Euro 6 ha contribuito al rinnovo del parco veicolare sia nell’Ue-15 (Paesi che fanno parte dell’Ue da prima del 1° maggio 2004) sia in gran parte dei Paesi dell’Est Europa, in cui l’età media dei veicoli in circolazione è più elevata. I veicoli utilizzati per i trasporti internazionali sono più moderni di quelli che operano nei trasporti nazionali, in parte perché hanno consumi di carburante inferiori e in parte perché raggiungono rapidamente chilometraggi elevati e vanno sostituiti periodicamente. Le sfide dell’Europa Accesso alla professione e controlli. Sono queste le priorità di Bruxelles, che ha l’obiettivo di avviare una revisione dei Regolamenti 1071/2009 e 1072/2009 (accesso alla professione e al mercato internazionale del tra-
sporto merci stradale). La finalità è di semplificarli per fornire agli operatori del settore un quadro chiaro in cui svolgere la propria attività e, allo stesso tempo, permettere a chi effettua i controlli di garantire maggiore rispetto delle regole, soprattutto in merito alla frequenza e alla modalità delle ispezioni. Inoltre, gli stessi controlli potrebbero essere più efficaci grazie a una maggiore diffusione dei cronotachigrafi digitali di nuova generazione. La relazione sottolinea che alcune disposizioni dei Regolamenti 1071/2009 e 1072/2009 non sembrano applicate in modo uniforme, in particolare quelle riguardanti il cabotaggio e la sede stabile ed effettiva delle imprese. Una situazione che impedisce agli autotrasportatori di lavorare in condizioni di parità e allo stesso tempo mette in difficoltà le autorità incaricate di assicurare l’applicazione di queste norme. Secondo Bruxelles, colmando queste carenze si potrà limitare il fenomeno della delocalizzazione illegale, che incide in modo negativo sulla concorrenza e sulle condizioni di lavoro. In definitiva, la Commissione auspica che le normative sull’accesso al mercato dell’autotrasporto nell’Ue siano più chiare. É opportuna una riforma che garantisca un’applicazione uniforme delle regole in materia. In questo modo si ridurrebbero le possibilità di frode in ambito fiscale e sociale, e si favorirebbe il rispetto delle norme.
Notizie
Carburanti, arriva la prima App del ministero É la prima applicazione ufficiale sviluppata dal ministero per lo Sviluppo economico per smartphone e tablet, che permette di visualizzare i prezzi dei carburanti e scegliere il gestore più conveniente tramite il segnale Gps. É possibile scaricarla gratuitamente da Googleplay e tra breve anche su Apple Store. Le tariffe sono consultabili anche attraverso la piattaforma presente sul sito https://carburanti.mise.gov.it. Cliccando sull’icona del programma, appare una pagina con la mappa e i pulsanti che indicano quello che è possibile fare. Grazie alla modalità “in zona”, si possono trovare i distributori in un raggio di 5 chilometri. Dopo aver selezionato il tipo di carburante, sulla cartina compaiono gli impianti co-
MARE, PROFESSIONISTI INTEGRATI ANCHE NEL TRASPORTO TERRESTRE
Creare occupazione e crescita economica, a patto di formare figure professionali in grado di integrarsi lungo tutta la catena logistica. É quanto può fare il trasporto merci marittimo per affrontare le sfide del settore. Il concetto è emerso lo scorso 21 maggio a Roma nel corso del workshop "Un mare di opportunità: dai trasporti all'occupazione, dalla ricerca all'innovazione tecnologica", organizzato da Confcommercio e Fedarlinea. Secondo uno studio dell’Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti), la crescita della domanda globale di trasporto provocherà un aumento della richiesta di personale qualificato che le attuali strutture formative non sono in grado di soddisfare. Per evitare questo fenomeno, occorre costruire un percorso professionale integrato tra il settore marittimo e quello terrestre. Così il personale delle navi avrebbe la possibilità di trovare lavoro lungo tutta la catena logistica. In Italia l’industria del mare rappresenta circa il 3% del Pil e il 3,3% dell’occupazione nazionale.
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lorati in base al prezzo: il verde è il più economico, mentre il rosso è quello più caro. Con il pulsante “calcola percorso”, è possibile scegliere il combustibile e le posizioni di partenza e di arrivo. Inoltre, l’utente può visualizzare l’elenco dei gestori suddivisi per costo e avere i dettagli dell’area di servizio selezionata. L’App è stata creata in collaborazione con Unioncamere e Infocamere.
La logistica del Sud diventa un film La logistica vista con l’occhio cinematografico. É il caso del documentario “Il viaggio delle merci”, realizzato dal giovane regista Andrea Martelli e prodotto dal Pon Reti e Mobilità 20072013 nell’ambito delle attività di comunicazione promosse dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il filmato, presentato il 9 maggio scorso a Roma presso Eataly, è un denso itinerario attraverso i principali snodi logistici del Sud Italia, dal porto di Gioia Tauro a quelli di Brindisi e Catania, seguendo alcune merci, in particolare un carico di caffè anche lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Intervista
trovare sintesi e proposte di soluzione ai tanti problemi del settore. Il quaderno è atteso per settembre.
Clara Ricozzi: “questo sarà un lavoro corale. Contributi anche dal ministero”
Una fotografia della logistica italiana Intervista con Clara Ricozzi, vice presidente del Freight Leaders Council. In preparazione un quaderno sull’autotrasporto italiano atteso per settembre
U
na fotografia dell’autotrasporto a tutto campo: la committenza, i vettori, i destinatari. Passato, presente e futuro. Scattata da Clara Ricozzi, oggi vicepresidente del Freight Leaders Council (Flc), dopo una vita passata a regolare il trasporto merci su strada prima al ministero dei Trasporti, poi alla Consulta. Un viso che non si può non associare a trattative Governo-Tir, a provvedimenti e riforme negli ultimi venti anni. “Un libro che non rimanga sullo scaffale, - afferma - ma che sia un aiuto operativo per le aziende e un utile ausilio per le istituzioni”. Come è nata l’idea di un quaderno sull’autotrasporto? Il trasporto merci su strada è un settore vitale per l’economia
del Paese, molto spesso sottovalutato. Il Flc ha pubblicato finora 23 quaderni, ma mancava un focus sull’autotrasporto. Devo dire che il presidente, Antonio Malvestio, si è mostrato molto sensibile verso l’argomento. Il Flc è un “luogo” ideale dove improntare uno studio come questo. Si tratta infatti di un’associazione non schierata che raccoglie gli attori della supply chain. Qual è lo scopo di questo lavoro? Ci tengo a dire che questo è un lavoro corale. Al quaderno collaborano molti redattori, tra cui anche esponenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (si veda box, ndr). Non vogliamo fare un libro da biblioteca, ma un aiuto operativo per
Sembra un obiettivo molto ambizioso. Siamo partiti dall’ascolto: abbiamo mandato questionari a tutti i rappresentanti della supply chain, dalla committenza, ai trasportatori, spedizionieri e destinatari delle merci (si veda box, ndr). Con tre focus principali: avere informazioni sulla loro situazione attuale, sulle criticità del loro lavoro, individuare le opportunità ed eventuali proposte di soluzione. Ora siamo nella fase di sintesi. Partiamo dal presente: come appare l’autotrasporto italiano dalla vostra indagine? Non si può ancora parlare di un settore strutturato, ma quello che posso dire da una prima lettura dei questionari è che il monoveicolare puro si è molto ridotto. Questa crisi ha indotto a una, seppur minima, spinta aggregativa. E le criticità? Qui abbiamo diversi pareri anche in base alla localizzazione delle aziende. Il cabotaggio irregolare, per esempio, è vissuto come una minaccia nelle regioni di confine, mentre al Sud non viene menzionato. Si fa confusione tra dumping sociale e cabotaggio abusivo, ma il richiamo
a una maggiore frequenza dei controlli è uniforme su tutto il territorio nazionale. Un’altra questione molto sentita sono i costi minimi della sicurezza, sui quali è difficile fare una sintesi tra le diverse posizioni in campo. Una cosa però la posso dire. Confindustria, tra le proposte, ha scritto di “rivedere” e non di abolire il meccanismo dei costi minimi. Quali sono le altre proposte che il quaderno indicherà? Tra le molte proposte, ritengo di sicuro impatto per il settore la regolamentazione del contratto di logistica e intermodalità. Oggi il Codice civile contempla solo il contratto di trasporto con una visione ancora limitata delle possibilità che il mercato della logistica richiede. Inoltre, ritengo sia il momento di dare un quadro normativo migliore alla certificazione di qualità per evitare il diffondersi di figure improprie a tutela delle aziende. Un altro aspetto critico è quello dei viaggi a vuoto, che oggi rappresentano circa il 35%, con un impatto notevole sulla sicurezza e l’ambiente. Il quaderno vuole proporre un criterio diverso per l’elargizione dei fondi all’autotrasporto. Penso all’introduzione di un meccanismo premiante per quelle imprese che investono sul parco circolante e sull’organizzazione, riducendo viaggi a vuoto ed emissioni inquinanti.
Chi ha risposto al questionario Per la Committenza e i destinatari: Confindustria, Confcommercio, Assologistica e Anfia. Per gli autotrasportatori: FAI-Conftrasporto, Confartigianato Trasporti, Anita, Alleanza Cooperative Italiane, Fiap (Cna-Fita e TrasportoUnito, interpellate, non hanno al momento in cui scriviamo, ancora inviato le risposte). Per gli spedizionieri e corrieri: Confetra e Fedit. Sono state interpellate anche Anas e Aiscat.
I contributi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Finocchi, Direttore generale della Direzione generale per il Trasporto Stradale e per l'Intermodalità Camillo Lobina, Dirigente 4° divisione della Direzione generale per il Trasporto Stradale e per l'Intermodalità Paolo Sangiorgio, Dirigente 5° divisione della Direzione generale per il Trasporto Stradale e per l'Intermodalità
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Reportage
Abbiamo chiesto ad un giornalista di raccontarci il viaggio che ha fatto sul tir di Iwona Blecharczyk. Dal Belgio alla Spagna i camion visti con gli occhi di chi di solito guida l’auto: controlli inefficaci e furti, ma anche molta tecnologia e aree di sosta attrezzatissime
N O Ecco come THE D A si viaggia RO sulle strade d’Europa di Claudio Cangialosi
I
l mondo del trasporto merci europeo sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia. Per le aziende di trasporto, a causa dell’attuale crisi economica e della concorrenza (a volte sleale) dei vettori dell’Est, restare sul mercato diventa ogni giorno più complesso. E in questa lotta tra singole aziende o giganti della logistica, anche gli autisti si trovano costretti a vivere una vita fatta di sacrifici, mesi interi lontani dalle famiglie e mille difficoltà. Per cercare di conoscere meglio questo universo, che ogni anno in Europa trasporta almeno l’85% delle merci, e comprendere come funziona la logistica in Europa, ci siamo trasformati in “veri e propri camionisti” viaggiando per 5 giorni al fianco di Iwona Blecharczyk, una camionista polacca diventata famosa in tutta Europa grazie ai social network e alla sua estrema passione per questo lavoro. Abbiamo deciso di effettuare il nostro “on the road” oltralpe, per osservare da vicino come funziona il mondo del trasporto negli altri Paesi della Comunità europea. Gli oltre 2.800 chilometri percorsi tra Genk e Reus ci hanno portato a osservare le strade, i servizi e i controlli di polizia presenti in Belgio, Francia e Spagna. Il nostro viaggio, infatti, prende inizio dalla piccola cittadina di Genk, in Belgio, quartier generale dell’azienda di logistica europea dov’è assunta con un contratto biennale rinnovabile la nostra compagna di viaggio. Stiamo parlando di una realtà con oltre 1.050 camion dislocati in tutta Europa, che ci permette subito di comprendere dove sta andando il mercato. Arriva-
ti in azienda ritiriamo i documenti che ci autorizzeranno a viaggiare in cabina e ci accorgiamo subito che il camion di Iwona è targato PL (Polonia), ma in realtà sappiamo che lei è arrivata in Belgio, come noi, in aereo: “I camion che guidiamo noi autisti polacchi sono targati PL e fanno capo alla sede polacca dell’azienda dove siamo formalmente assunti – ci spiega Iwona – ma spesso restano in Belgio”. Ecco, quindi, uno dei metodi che adottano le grandi aziende europee per contenere i costi e avvalersi di personale low cost: aprono sedi distaccate nei Paesi dell’Est (Polonia, Romania, Ucraina, Slovacchia ecc.), assumono là gli autisti, ma poi di fatto i camion circolano e stazionano in tutta Europa. Un sistema che ormai è diventato di routine nell’Europa senza dogane. Anche per questo motivo, molti Governi europei, insieme alla Ue, stanno lavorando a soluzioni che riportino ordine nel settore. Il più attivo in questo senso è il Governo francese che addirittura vorrebbe sanzionare con multe sino a 30.000 euro (e un anno di reclusione) le imprese che costringono gli autisti a svolgere il riposo settimanale in cabina lungo la rete stradale francese. Si tratta ancora di una proposta di legge, ma è la cartina tornasole di quanta tensione vi sia attualmente nel sistema del trasporto merci europeo (si veda anche pagina 38).
«mesi interi lontani dalle famiglie e mille difficoltà»
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Il dialogo azienda-autista Di norma un camionista che viaggia sulle tratte internazionali lavora quattro settimane e poi gode di una settimana di riposo. Considerato
che starà su strada per circa un mese, il dialogo a distanza con l’autista diventa fondamentale. Monitorare il carico, segnalare eventuali problemi o richiedere assistenza sono tutte operazioni che, nelle grandi società, avvengono tramite un sistema computerizzato costantemente collegato alla centrale operativa. Iwona ci mostra quello adottato dalla sua azienda: si tratta del Transics, uno speciale sistema di messaggistica, dotato di ampio display e tastiera alfanumerica, che viene posizionato alla destra dell’autista. È qui che riceveremo, durante il nostro on the road, istruzioni e comunicazioni da parte del centro di controllo: “Tutte le comunicazioni avvengono solo attraverso questo sistema, come vedi abbiamo una tastiera con la quale possiamo rispondere e dialogare con chi gestisce la flotta. Da quando sono stata assunta, l’azienda non mi ha mai chiamata al cellulare, qui usiamo solo questo sistema perché ogni comunicazione resta registrata e non c’è il rischio che qualcuno ti chieda di fare qualcosa non in regola”. Prima di metterci in viaggio, però, ci tocca passare dall’ufficio risorse umane per scaricare i dati della carta tachigrafica di Iwona: “Inserendo la card in questo lettore scarico i dati relativi ai tempi di guida e riposo dell’ultimo turno di lavoro, così la società li può conservare nei server aziendali e utilizzare in caso di necessità”. Completata questa operazione, passiamo a prelevare il Cmr (Convention on the Contract for the International Carriage of Goods by Road) relativo al nostro primo viaggio. Si tratta di un grosso carico di mangime che dovrà arrivare in Spagna già caricato sul rimorchio n. SH1787. Ci mettiamo così alla ricerca del nostro rimorchio tra le decine presenti negli immensi parcheggi dell’azienda. Eccolo disperso in una fit-
Iwona Blecharczyk, la camionista venuta dall’Est
ta fila di oltre 30 mezzi. Lo apriamo per ispezionare il carico e ci accorgiamo subito che lo stesso va messo in sicurezza: “Proteggere il carico con le cinghie è fondamentale, non solo perché in molti Paesi europei stanno diventando sempre più attenti a questo aspetto, ma soprattutto per la nostra e altrui sicurezza. È un lavoro lungo e stancante, ma è bene farlo. So che non tutti i camionisti lo fanno, ma la trovo una scelta sbagliata”. E così la nostra avventura da camionista inizia con un impegno preciso: aprire il camion da entrambi i lati (operazione che sarà più lunga del solito a causa di un aggancio del telone totalmente bloccato dalla ruggine), rimuovere tutte le barre laterali di legno, assicurare il carico con le cinghie, stringere bene i cricchetti di sicurezza e rimontare il tutto in ordine inverso. Un lavoro davvero faticoso al quale non ci sottraiamo, ma che ci porta via più tempo del previsto. E così, puntuale, arriva il primo messaggio dell’azienda che chiede spiegazioni sul perché non siamo ancora partiti. Iwona digita il problema avuto con il rimorchio e il conseguente intervento dell’assistenza tecnica. Tutto ok, l’azienda registra e adesso possiamo partire alla volta di Reus (Spagna), distante ben 1.551 chilometri. Però, contrariamente a come si potrebbe pensare, scopriamo che il nostro viaggio non sarà solo autostradale, ma percorreremo moltissime strade nazionali senza pedaggio. Questo perché, per risparmiare sui costi, l’azienda preferisce far viaggiare i propri mezzi lontani dalle strade a pagamento.
I controlli e le strade in Europa Il viaggio on the road è anche l’occasione per scoprire quanti e quali controlli avvengono sulle strade europee. Tuttavia, nonostante i quasi 2.000 chilometri percorsi tra Belgio, Francia e Spagna, sono davvero poche le pattuglie che incontriamo. Quasi tutti i posti di blocco che incontriamo sono dedicati esclusivamente alle vetture. Solo in un’occasione (in Spagna) scorgiamo controlli mirati sui mezzi pesanti. Iwona ci spiega che la Spagna ha recentemente iniziato a multare gli autisti impegnati a parlare al cellulare o a mangiare durante la guida. Una presa di posizione drastica per migliorare la sicurezza delle strade, ma che non viene vista di buon occhio da chi trascorre giornate intere al volante: “Qui in Spagna stanno esagerando, adesso multano anche chi parla al cellulare con l’auricolare o il vivavoce. Che differenza c’è tra il parlare al vivavoce e dialogare con un passeggero? Spiegatemelo voi. Va bene la sicurezza stradale, ma sembra quasi che vogliano trovare un modo per fare cassa”. Ed effettivamente la misura appare quantomeno singolare. In merito ai controlli quasi assenti per i mezzi pesanti, la nostra compagna di viaggio ci spiega che dipende dalle settimane. “A volte capita di trovare sul percorso un grosso dispiegamento di mezzi e uomini che controllano tutti i veicoli in transito e ci costringono a passare per una sola corsia a bassa velocità. Sono controlli sporadici, ma quando li fanno sono molto stringenti. Sembrano però servizi mirati che avvengono solo
«la Spagna multa chi parla al telefono e mangia alla guida»
Iwona Blecharczyk nasce a Przemyśl (Polonia) il 24 settembre del 1987. Mani curate e viso raggiante, sembra tutto tranne che il prototipo della donna camionista. Inizia a girare l’Europa e a macinare oltre 14.000 km al mese a bordo dei tir a soli 23 anni. Figlia di due presidi delle scuole primarie, inizialmente segue le orme dei genitori. Ma già durante gli studi, a soli 19 anni, nel tempo libero guida i mini-bus che dalla Polonia portano i turisti sino in Inghilterra. In questo modo, riesce a guadagnare i soldi utili a coronare il suo sogno: conseguire la patente Ce e diventare una camionista professionista. Per un anno, fa l’insegnante di inglese per i bambini, ma decide di mollare tutto e di seguire il suo istinto. Così inonda la Polonia di Cv e, dopo una lunga ma tenace ricerca, trova lavoro. Pur consapevole delle fatiche e dei rischi legati a questo mestiere, specie per una donna, non ha paura e si lascia trascinare dalla sua passione. Adora ammirare e fotografare i paesaggi che incontra durante il suo lavoro e anche per questo ha il computer pieno di foto e video. È un po’ la reporter di se stessa, Iwona. Per il futuro, ha le idee chiare: “Guiderò in Europa per un altro paio d’anni al massimo, poi voglio andare negli USA e stare lì per alcuni anni. Adoro i camion americani e il loro design, così come le immense strade statunitensi. Sogno da sempre di guidare in questi luoghi e l’America sarà una tappa obbligatoria. Fra circa 5 anni, vorrei rientrare definitivamente in Polonia, acquistare il mio primo camion e fondare una compagnia di trasporto.
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Ecco come si viaggia sulle strade d’Europa in determinati giorni. Non vi è una periodicità specifica, ma posso dirti che in questi tre anni di esperienza sono stata fermata 4-5 volte al massimo”. Così, approfittando degli oltre 500.000 chilometri percorsi da Iwona sulle strade europee, le chiediamo un suo giudizio sui controlli effettuati nei Paesi che conosce meglio: Germania, Francia, Belgio, Spagna e Olanda. “La Germania è il paese dove i controlli sono più meticolosi e frequenti. Sono attentissimi alle condizioni dei mezzi e non sfugge davvero niente. Anche per questo motivo solo i camion e i rimorchi nelle condizioni migliori vengono mandati lì, mentre i mezzi meno efficienti vengono smistati negli altri Paesi a seconda della sensibilità delle forze dell’ordine. In Francia, per esempio, si concentrano prevalentemente sul tachigrafo, mentre non prestano molta attenzione alla sicurezza del carico o del mezzo in generale. Ma, in compenso, sono bravissimi a gestire eventuali incidenti: quasi mai in Francia se accade un sinistro sulle autostrade c’è traffico. Non so come facciano, ma gestiscono tutto benissimo, mentre in Germania, paradossalmente, succede sempre un disastro”. Ed effettivamente è vero, all’altezza di Montelimar, sull’Autoroute du Soleil (A7), un pannello autostradale ci annuncia un incidente a 16 km, ma quando passiamo il traffico scorre senza problemi. “In Spagna, come dicevo, sono ormai attentissimi al cellulare, ma pongono anche grande interesse a chi guida dopo aver bevuto o senza rispettare i tempi di guida e riposo. Mentre l’attenzione per le condizioni dei mezzi è lasciata alla sensibilità dell’agente in servizio. In Belgio, sembra che attualmente siano ispirati dai colleghi tedeschi e stanno diventando sempre più attenti e scrupolosi, specialmente sulla sicurezza del carico. I loro colleghi olandesi, invece, si concentrano molto sulle condizioni del mezzo, mentre non si curano se il carico è in sicurezza. Anche i controlli specifici solo per i mezzi pesanti sono piuttosto rari in Olanda”. E per l’Italia? “Ho viaggiato in Italia poche volte, quindi non posso esprimere un giudizio, ricordo però che per trovare un posto sicuro dove dormire è stato un vero e proprio incubo”. Mentre Iwona ci racconta tutto ciò incontriamo un po’ di asfalto irregolare e il camion, con oltre 24.500 kg di carico alle spalle, sobbalza leggermente. Ci rendiamo così conto di quanto sia importante viaggiare su strade perfette per mantenere sicurezza e confort di guida. Fortunatamente, durante i quasi 2.000 km percorsi in Belgio, Francia e Spagna, i momenti in cui viaggiamo sullo sconnesso si contano sulle dita di una mano. Quasi tutte le strade che incontriamo, persino le nazionali piene zeppe di mezzi pesanti, sono ben asfaltate, con segnaletica verticale e orizzontale in ordine e una pulizia svizzera. Solo i guardrail restano ancora bassi e poco sicuri per i mezzi pesanti, un problema evidentemente ancora non risolto anche negli altri Paesi europei. Le aree di sosta e i servizi per i camionisti Uno degli aspetti più importanti per autisti e aziende di trasporto sono gli spazi in cui i ca26 TIR172-2014
ONE THAD RO mion trascorrono le pause previste dai tempi di guida e riposo. Che siano semplici aree di sosta attrezzate, o vere e proprie stazioni di servizio con bar, negozi e servizi, è la sicurezza l’elemento più importante. Sono, infatti, i furti e i danneggiamenti gli incubi peggiori di questo settore. Non bastano le estenuanti ore di lavoro (già molto dure se si è in regola, parola di chi lo ha vissuto sulla sua pelle), i pasti veloci che ti costringono a ripartire con ancora la bocca piena, gli imprevisti lungo il tragitto: per i camionisti, quello che dovrebbe essere il momento più atteso della giornata (il meritato riposo), spesso si trasforma in un incubo. Ce ne accorgiamo già alla prima pausa prevista dopo 4,5 ore di guida. Siamo già in Francia e più esattamente alla stazione di servizio l’aire de l’Ombrion che si trova vicina al confine con il Belgio. Per via dei pochi parcheggi liberi per i mezzi pesanti (sono circa le 2:00 del pomeriggio), siamo costretti a lasciare il camion in una zona poco visibile: così il nostro pranzo lo passiamo a controllare il mezzo ogni 5 minuti. “Prima c’erano Paesi più sicuri di altri, tipo la Francia. Ma adesso si rischia dappertutto. È sempre un terno al lotto quando si fa la sosta. Ti rubano oggetti dalle cabine in un lampo, ormai sono diventati sempre più esperti. Il vero incubo è il furto del gasolio o delle merci trasportate. In teoria, l’autista sarebbe sempre responsabile del suo mezzo, ma è oggettivamente impossibile vigilare sul camion h24, specialmente quando dormi. A me hanno rubato il gasolio già un paio di volte, ma capita a tutti prima o poi. Per fortuna, la mia società è assicurata, quindi non ho mai dovuto risarcire di tasca mia, però nelle piccole aziende spesso l’autista è costretto a pagare. Parliamo di centinaia di litri di carburante, quindi vi lascio immaginare che danno. Infine, può capitare che ti taglino il telone del rimorchio per provare a rubarti qualcosa. Io di norma trasporto merci pesanti o pericolose, quindi con me gli è sempre andata male”. E infatti per limitare al massimo il rischio, l’azienda, quando arriva il momento di fare gasolio, ci invia un messaggio dove ci invita a mettere solo 150 litri (così si evita di viaggiare inutilmente con tanto carburante a bordo). Per fortuna, durante il nostro viaggio non subiamo furti e incontriamo sempre aree di sosta e stazioni di servizio ben attrezzate (anche con docce), pulite e piene di verde. Le migliori le frequentiamo in Francia, dove lungo le autostrade è possibile trovarne una ogni circa 1520 km, mentre in Spagna sono più rare (ogni 30-40 km), ma sempre pulite, attrezzate e di norma molto spaziose. Colpisce però che in nessuna di queste, anche le più moderne, vi siano sistemi di videosorveglianza nonostante il risaputo rischio di furti. Grazie alla capillare presenza di aree dedicate per i camionisti, non incontriamo mai mezzi in sosta nel-
Iwona Blecharczyk, la giovane camionista polacca durante le fasi di rifornimento e di controllo, prima della partenza, delle cinghie che assicurano il carico
le piazzole di emergenza; fenomeno pericoloso e molto diffuso in Italia dove le aree di sosta per i mezzi pesanti non sono sufficienti, specialmente al Centro-Sud.
Nelle immagini diversi momenti del del percorso dal Belgio alla Spagna. A destra, in territorio francese, uno dei pochi posti di blocco incontrati durante il viaggio
Dumping sociale e rischi per la sicurezza Da quando sul mercato del lavoro sono arrivati gli autisti low cost provenienti dall’Est Europa, le aziende di trasporto occidentali hanno subìto una concorrenza poco leale. Questo sta creando uno squilibrio sempre più forte tra le varie aziende di trasporto presenti sul mercato e anche tra gli autisti europei. Se, infatti, in passato un camionista arrivava a guadagnare anche 3.000 euro netti al mese, oggi i colleghi provenienti dall’Est si accontentano di soli 1.200/1.400 euro. Così le aziende, per abbassare i costi, attingono da questo grosso bacino sapendo di poter contare su manodopera low cost e più disponibile a lavorare ben oltre le ore previste dai tempi di guida e riposo, perché ogni ora in più spesa sulla strada aumenta i profitti abbassando pericolosamente il livello di sicurezza stradale. Durante il nostro viaggio, infatti, incontriamo alcuni di questi camionisti ormai abituati a guidare sino a 30 ore o a fare uso di anfetamine pur di restare svegli. Molti di loro vivono come dei nomadi nelle aree di sosta europee, in attesa di sapere quale sarà la loro prossima destinazione. Alcuni fortunatamente hanno smesso di fare questa vita, ma in passato “o facevi così, oppure a casa”. Uno di loro ci spiega anche come facevano a eludere i controlli della polizia: “Usavamo più carte, in modo che il tachigrafo registrasse le attività di più autisti invece di uno. Poi, quando ci fermavano, dicevamo che il collega si era fermato in qualche motel per dormire. Certo non sempre ci è andata bene, ma sono i rischi del mestiere”. Avere in mano più di una card è semplice: “Si tratta del duplicato di qualche collega complice o di quella del datore di lavoro, alcuni fanno in modo che nella stessa famiglia vi siano più titolari di card, quando invece a guidare è solo uno”. Oltre al dumping sociale, però, esiste un altro fenomeno altrettanto preoccupante che affligge il settore: il disadattamento sociale degli autisti. Molti di loro sono già divorziati o hanno grosse difficoltà a stare in famiglia e preferiscono vivere da soli trascorrendo le pause dentro le case-cabine dei camion (secondo uno studio europeo condotto da TruckerLife.com il 18% dei camionisti soffre di malattie psicologiche). Anche l’arrivo delle nuove tecnologie ha contribuito a questo isolamento: tablet, tv satellitari e smartphone. “Quasi mai trascorriamo le pause con altri colleghi, si preferisce stare in cabina a vedere un film o a navigare su Internet, anche perché c’è sempre una certa competizione tra autisti occidentali e dell’Est”. TIR172-2014 27
Tecnica
A sinistra uno scorcio dello stand MAN, presente anche nell’area esterna con un TGS 18.440 equipaggiato con HydroDrive. A destra il piccolo Bonetti 4x4.
Al Samoter di Verona quest’anno circa quarantamila visitatori. MAN e Mercedes i big: la prima con un trattore con tecnologia HydroDrive, mentre per l’altra tedesca prove sul campo e un Arocs ancora più potente di Ferdinando Tagliabue
Riparte la vetrina del cavacantiere M
AN e Mercedes protagonisti dell’edizione n. 29 del Samoter. Il Salone, quest’anno in coabitazione con Ashaltica l’esposizione delle soluzioni tecnologiche per le pavimentazioni stradali, ha attirato oltre quarantamila visitatori - secondo i dati forniti dagli organizzatori - di cui il 15% stranieri provenienti da 55 Paesi.
MAN I due costruttori tedeschi, pur senza gli stand faraonici delle passate edizioni, hanno optato per una duplice presenza sia nel padiglione 11, quello di Asphaltica, sia all’esterno, seppur in modo profondamente differente. MAN ha allestito una rampa in terra in un’area esterna di fronte ai padiglioni, dove ha messo al lavoro un trattore TGS 18.440 equipaggiato con HydroDrive, la tecnologia di trazione idrostatica anteriore supplementare, che contribuisce ad accrescere la versatilità dei veicoli e si rivela di grande utilità in tutte quelle occasioni in cui un veicolo carico di materiali edili o un articolato con semirimorchio ribaltabile ha bisogno di maggiore potenza, oppure quando si presenta ai raccordi tra strade asfaltate e accessi sterrati a cantieri. Il sistema HydroDrive è composto da una pompa idraulica collegata con una flangia al cambio e da motori alloggiati nei mozzi dell'asse anteriore. Sebbene rispetto a un autocarro a trazione posteriore, un veicolo con HydroDrive pesi poco di più, rispetto a un mez28 TIR172-2014
zo a trazione integrale pesa diverse centinaia di chili in meno, ha un carico utile maggiore, un baricentro più basso (quindi migliori prestazioni stradali), minori consumi, tanto da rendere superfluo l'acquisto di un ulteriore autocarro a trazione integrale.
Actros in esecuzione mezzo d’opera, caricati “all’italiana” e tutti (tranne un Meiller) con allestimenti ribaltabili italiani. I veicoli sono stati messi a disposizione dei visitatori per un test in cava su un percorso peraltro abbastanza impegnativo che preve-
Arocs, nuova potenza con il sistema VIAB I nuovi Arocs Mercedes sono disponibili, a richiesta, con un nuovo sistema integrato per partenza e rallentamento, senza usura. Il sistema, denominato VIAB e messo a punto da Voith, ha la capacità di combinare tutti i vantaggi dell’idrodinamica con un’elevata efficienza tipica della trasmissione meccanica. Il sistema VIAB offre incredibili vantaggi in partenza, ma anche in fase di frenatura, nelle manovre, quando si viaggia a bassissime velocità, nella marcia normale o ci si ferma. Per gli utilizzatori tutto ciò si traduce in un maggior comfort grazie a partenze e manovre sensibili, assenza di usura, stabilità termica, massimo sforzo di trazione alla partenza, anche a basso regime, pieno utilizzo della coppia motore, maggior durata della frizione, minori consumi rispetto a soluzioni con convertitore, retarder integrato che peraltro consente la massima potenza frenante anche a basse velocità con un perfetto funzionamento anche in retromarcia. Grazie alle sue caratteristiche il sistema VIAB risulta particolarmente indicato non solo per veicoli cava cantiere ma anche per i traini eccezionali, autogru e veicoli speciali.
Mercedes Decisamente diversa la presenza di Mercedes che, oltre allo stand in cui erano esposti staticamente due veicoli, ha portato presso la Cava Prati, nelle vicinanze del quartiere espositivo, otto
deva anche salite (e relative discese) del 55%, che hanno permesso di mettere in luce la grinta e la stoffa del nuovo Arocs. Il “fuori salone” di Mercedes ha messo a disposizione di clienti e operatori 8 veicoli, di cui sette carri e un trattore, anch’esso mezzo d’opera, per l’esattezza
A sinistra il Fuso Canter 6C18 4x4 disponibile con motori Euro 5b+ ed Euro 6; la betoniera Cifa Energya E9 il cui tamburo è da un motore ad induzione elettrica.
A destra in alto uno scorcio dello stand Isuzu con i suoi commerciali della serie N con motorizzazioni Euro 5B+ ed Euro 6. Sotto, De Angelis, specialista dei carrelloni per trasporto di macchine operatrici.
Mercedes era presente al Samoter anche con un proprio campo prova allestito presso la cava Prati dove erano a disposizione ben 8 Arocs in esecuzione mezzo d’opera.
un 3351 S 6x4/4 con cambio PowerShift. Il cambio PowerShift 3 equipaggiava anche altri cinque veicoli, con motori da 430, 480 e 510 CV. Solo due i modelli con cambio manuale, entrambi 8x4 ma con motorizzazione da 480 e 510 CV. Accanto a questi specialisti “normali” anche un 8x8/4 mezzo d’opera (4151 AK) dotato dell’innovativa frizione con turbo retarder (si veda il box). “Il risultato di questa iniziativa – ha dichiarato Enrico Ferraioli, responsabile marketing trucks di Mercedes Benz – è andato oltre le aspettative. Abbiamo deciso di partecipare a Samoter nonostante la crisi perché come Mercedes crediamo che questo sia il Salone della svolta per il comparto. Siamo molto soddisfatti perché abbiamo lavorato a tempo pieno, organizzato oltre 300 test drive in cava e realizzato molti contatti commerciali”. A metà strada tra i grandi e i piccoli il Fuso Canter, veicolo best seller venduto dalla rete Mercedes, era presente alla cava Prati, anche se in un solo esemplare, il 6C18 4x4, in compagnia dei grandi Arocs. Il Fuso Canter, già conforme alle norme antinquinamento Euro 5b+ ed Euro 6, era rappresentato da un modello equipaggiato con cabina Comfort da 2 metri di larghezza e con una motorizzazione in grado di sviluppare una potenza massima di 129 kW (175 CV). Questo modello, come quelli di maggior portata, è caratterizzato dalla trazione integrale inseribile, una soluzione che si traduce in consumi contenuti in ambito stradale, viaggiando in modalità 4x2,
ma anche in una grande rapidità di reazione alle variazioni di terreno: qualsiasi terreno, come peraltro abbiamo avuto modo di constatare proprio in occasione dei test a Verona, dove abbiamo anche potuto apprezzare l’efficienza del differenziale autobloccante sull’asse posteriore con un’azione bloccante fino al 70%. I piccoli: Isuzu e Bonetti Per i “piccoli” erano presenti Isuzu e Bonetti. Isuzu, rappresentata in Italia da Midi Europe disponeva con uno stand di circa 500 metri quadrati, condiviso con le mini macchine da cantiere di Takeuchi, dove erano esposti i modelli di veicoli commerciali della serie N equipaggiati con motorizzazioni Euro 5B+ ed Euro 6. Decisamente più specialistico l’approccio di Bonetti che, dal lontano 1974, dedica le proprie energie ai veicoli speciali 4x4 e che, nella sua più recente produzione, il modello F100X 4x4, propone un veicolo non solo robusto e affidabile, ma anche compatto e tecnologicamente avanzato, in grado di affrontare qualsiasi tipo di intervento grazie anche alla sua larghezza di soli 1650 mm, alla trazione integrale 4x4 caratterizzata da una centralina elettronica che permette di ripartire la coppia motrice su entrambi i ponti, grazie anche alla presenza del differenziale centrale. I trainati Modesta anche la presenza dei trainati, settore che, purtroppo, non vive un momento particolarmente favorevole. Tra gli
Edilizia, verso un nuovo inizio: più ristrutturazioni e recupero Timidi spiragli di ripresa per l’edilizia. Secondo uno studio condotto dal Cresme, commissionato da alcune associazioni di categoria tra cui Ascomac, Ucomesa/Anima-Aisem e FederUnacoma, si cominciano ad intravvedere una serie di segnali economici positivi dell’intero comparto, nonché alcuni dati che evidenziano segnali di crescita nella vendita di macchine e attrezzature per il settore delle costruzioni. Nei primi tre mesi del 2014 è stato registrato un significativo +11,4% di appalti pubblici. Insomma sembra proprio che si riaprano i cantieri, ma con una serie di profondi cambiamenti: nel corso del 2013 sono stati spesi 113 miliardi di euro per interventi legati alla ristrutturazione e al recupero, contro i circa 50 miliardi destinati alle nuove costruzioni, di cui quasi 20 miliardi destinati all'edilizia residenziale.
espositori ricordiamo Pris-Mag con il suo sistema omologato per il trasporto di carrozzerie intercambiabili, che permette di avere a disposizione un veicolo multifunzionale grazie allo scarramento della carrozzeria dal telaio, con lo scopo di cambiare allestimento. Tra i pochi espositori, in questo comparto uno specialista nel trasporto di macchine operatici, la Bertoja, con i suoi immensi carrelloni ribassati, ad alto grado di specializzazione. Sicuramente degna di segnalazione la betoniera Cifa Energya E9, caratterizzata dalla soluzione brevettata di movimentazione del tamburo mosso da un motore a induzione elettrica invece che dal consueto impianto idraulico. Il motore a induzione è alimentato da una batteria agli ioni di litio che può essere ricaricata con tecnologia plug-in connettendola semplicemente alla rete elettrica. TIR172-2014 29
Notizie
Iveco contro i colpi di sonno
Ford: arriva il Transit Courier Completato il rinnovo dei veicoli commerciali Ford. Lo scorso 22 maggio è stato presentato a Francoforte l’ultimo e il più piccolo della gamma Transit: il Courier. Il mezzo, lanciato in Italia a partire da questo mese, è adatto a coloro che trasportano merci in città ma anche ad artigiani, elettricisti, idraulici che necessitano di un veicolo agile ed efficiente nel traffico urbano. Il Courier è disponibile nelle motorizzazioni diesel 1.6 e 1.5 TDCi, rispettivamente da 95 e 75 CV, e con l’EcoBoost 1.0 benzina da 100 CV. Il vano di carico ha un volume di 2,3 m3 e supera del 10% quello dei modelli concorrenti: può ospitare un intero Europallet ed è in grado di trasportare fino a 660 chilogrammi. Gli interni sono stati pensati come un ufficio grazie ai vani portaoggetti tra cui una consolle centrale, una mensola sot-
totetto e un cassetto sotto il sedile. Al centro della plancia è sistemato “MyFord Dock”, una postazione dove alloggiare e ricaricare smartphone, tablet e navigatori satellitari. Tra le tecnologie, è disponibile il Sync a comandi vocali con Emergency Assistance, che chiama automaticamente il 112 in caso di incidente. Di serie si può avere il programma elettronico di stabilità Esc, che include il sistema di assistenza in salita, il controllo della trazione e quello antiribaltamento. Nel primo quadrimestre del 2014, Ford Italia ha raggiunto una quota di mercato pari al 5,7%, con una crescita dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La casa costruttrice si è piazzata al 6° posto nella classifica divisa per marca (segmento veicoli commerciali inferiori alle 3,5 Ton).
A fianco il nuovo Transit Courier presentato a Francoforte e adatto al traffico urbano. Sotto la versione speciale del Volvo FH ispirata alla Ocean Race
Si chiama “Iveco Check Stop” la nuova campagna per la sicurezza stradale ideata dalla casa costruttrice torinese. L’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Associazione italiana medicina del sonno e con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, partirà a metà giugno e consiste in controlli gratuiti sullo stato fisico dei conducenti e sui veicoli. Sono previste cinque tappe in altrettanti interporti: a Novara dal 16 al 20 giugno, a Verona dal 23 al 27 giugno, a Bologna dal 30 giugno al 4 luglio, a Civitavecchia il 9 e 10 luglio e a Nola dal 14 al 18 luglio. In ogni area ci sarà uno Stralis Hi-Way, su cui saranno visitati gli autotrasportatori per escludere eventuali malattie legate al sonno. Sempre all’interno del mezzo, gli autisti potranno usufruire di una zona comfort e di una postazione internet mentre attendono il loro turno. All’esterno sarà allestito uno spazio dove si potranno controllare i dispositivi di illuminazione del veicolo, sostituire gratuitamente le lampadine non funzionanti e verificare la pressione degli pneumatici. Recenti studi confermano che la sonnolenza diurna provoca il 22% degli incidenti stradali ed è una delle principali cause di sinistri mortali in autostrada.
Volvo: camion da regata Edizione speciale per i camion Volvo Trucks. Sono state presentate le versioni speciali del Volvo FH e del Volvo FH16 ispirate alla Volvo Ocean Race, la regata che prenderà il via il prossimo 4 ottobre. "Si tratta di veicoli esclusivi con una "marcia in più", destinati a quei trasportatori per i quali il proprio camion è motivo di or-
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goglio - spiega Nigel Atterbury, designer in Volvo Trucks Abbiamo integrato il dinamico design a onde di Volvo Ocean Race con le linee originali del camion per dare vita a un'espressione di forza e armonia". I veicoli Volvo FH e Volvo FH16 nell'edizione speciale Volvo Ocean Race sono caratterizzati da "The Splash"
(la particolare grafica Volvo Ocean Race) sui lati della cabina, nonché dal logo Globetrotter Volvo Ocean Race, dai simboli Volvo Ocean Race all'interno e all'esterno. Per la cabina, è possibile scegliere tra due colori appositamente selezionati: il blu scuro Dark Knight Pearl e il grigio Millennium Silver Metallic.
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Dietro la sigla Slt si nascondono i Mercedes Actros e Arocs equipaggiati con il motore OM 473 da 3000 Nm di coppia massima e frizione turbo retarder. L’elettronica sofisticata li rende super sicuri di Ferdinando Tagliabue
Il trasporto diventa eccezionale
freddamento del motore e della frizione turbo retarader, ma che ospitano anche l’impianto idraulico, il serbatoio dell’aria compressa e del gasolio. Un’altra differenza estetica che salta immediatamente all’occhio è l’elemento centrale del paraurti con supporto anteriore per il gancio di traino rinforzato che può essere utilizzato nel caso di interventi di spinta. Gli interni, particolarmente spaziosi, sono improntati alla massima praticità e facilità di pulizia, la strumentazione è di facile lettura, il display è a colori, il volante multifunzionale e il sedile a sospensione pneumatica. La zona riposo prevede un letto da 220 cm di lunghezza per 75 di larghezza (a richiesta è disponibile anche il secondo letto). Su strada con 21 metri Provati su un percorso stradale molto impegnativo, con frequenti saliscendi anche di una certa entità, i quattro veicoli, tutti con motore da 625 CV, hanno avuto modo di mettere in luce, anche con il considerevole carico, tutta la loro forza e una coppia che già a 800 giri/min mette in mostra i muscoli. In ogni
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l trasporto eccezionale ha due nuovi importanti attori, già famosi interpreti nel settore stradale e in quello del cava cantiere: i Mercedes Actros e Arocs, identificati con la sigla Slt (acronimo tedesco di veicolo per trasporti pesanti). Si tratta di veicoli improntati alla massima robustezza e affidabilità, con quella frizione turbo retarder, che già abbiamo avuto modo di conoscere in cava Prati a Verona in occasione del Samoter (si vedano le Nelle foto i pagine 28-29), nonché la nuova monuovi veicoli torizzazione OM473 da 15,6 litri con eccezionali di Mercedes 625 CV di potenza massima e con motorizzazione Cabina una coppia di ben 3000 Nm. OM473 da 15,6 litri “GigaSpace” Un convoglio di 12 assi, 4 di mocon 625 Cv di Se il veicolo è eccetrice e 8 di trainato (di cui 7 a sterpotenza massima zionale la cabina non zatura comandata), a cui si age una coppia può essere certo da giungono un Ptt di 170 tonnellate e di 3000 Nm meno e infatti la postauna lunghezza complessiva di 21 mezione di lavoro dell’Actros tri. A ridare quella giusta dose di sicu4163 a disposizione per le prorezza che il lavoro impone, ci pensano ve è la GigaSpace, che vanta un’altezza interna un’elettronica sofisticatissima, soluzioni spedi 213 cm, con tantissimo spazio per riporre cificamente pensate per l’impiego estremo e tutti quegli oggetti indispensabili per svolgeun motore con una riserva di potenza inere un lavoro assai impegnativo. Esteticamensauribile. te, all’esterno, il veicolo si differenzia per gli ampi rivestimenti laterali della torre di raffreddamento (posta dietro la cabina) con le ampie prese d’aria sul lato destro che prolungano la cabina e che provvedono al raf-
caso, fa una certa impressione pensare di essere su un Actros con un peso più che quadruplicato. Il cambio per questi veicoli è il 16 marce G 280-16 con PowerShift Mercedes 3, mentre la frizione é quella idraulica turbo retarder, utilissima in fase di partenza e di manovra, che poi lascia il posto a quella tradizionale a secco. Il motore è sempre silenzioso e in tutta tranquillità si arriva a un tratto in discesa dove si imposta una velocità di 20 km/h e il motore che sale a 1500 giri. L’inevitabile calore prodotto fa entrare in funzione anche il raffreddamento supplementare che crea una certa rumorosità, ma prima di giungere a fondo della discesa si disattiva il limitatore e si accelera per affrontare il tratto in salita con il cambio che comincia a scalare, situazione che si ripete anche per i tratti successivi.
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ono 29 le prossime scadenze fiscali che, in buona parte, anche gli autotrasportatori sono tenuti a onorare tra il mese di giugno e luglio. L’appuntamento più importante riguarda le imposte e i contributi risultanti dal modello Unico 2014 (Irpef, Ires, Irap, addizionali, Iva e contributi previdenziali). Per queste tasse, c’è tempo fino al prossimo 16 giugno (salvo proroga) per effettuare i ver-
COSA R ICOR DAR E
C’EE’ TE MP O F INO A L 16 GIUG NO P E R E F F E T TUAR E I VE R SA ME N TI A SA L DO, C OMP R E SI QUE L LI R ELA TI VI A L P R IMO A CC ON TO, C HE R ISUL TA NO DA L LA DIC HIAR A Z IONE DEI R E DDI TI.
P OSSIBILI TA’ DI VE R S AR E L E IMPOS TE DE R I VA N TI DA UNICO 2014 E N T RO IL PAGAME N TO AL 16 L UGLIO, C ON LA MA GGIOR A Z I ONE DEL LO 0,40 %,, A TI TOLO DI IN TE R E SSE COR R ISP E T TI VO . L E S P E SE E F F E T TU A TE NE L 201 3 P OS S ONO E S SE R E DE DUC IBIL I O DE T R A IBIL I. GL I ON E R I C ONSE N T ONO DI DE T R A R R E DA L L’IIMP OS TA U NA P E R C E N TUA L E DE L LA SP E S A SOS TE NU TA, QUE L L I DE DUC IBIL I C O NSE N TONO I N VE C E DI R IDUR R E IL R E DDI TO SU C UI SI C A L C OLA L’IIMP OS TA.
Unico 2014: ecco come alleggerire le tasse Giugno e luglio da bollino rosso con 29 scadenze fiscali. É possibile anche pagare a rate e usufruire di bonus e sconti. Versamenti solo telematici samenti a saldo, compresi quelli relativi al primo acconto, che risultano dalla dichiarazione dei redditi. Tuttavia è possibile differire il pagamento al 16 luglio, con la maggiorazione dello 0,40 per cento, a titolo di interesse corrispettivo. Ricordiamo che nulla è dovuto al fisco nel caso in cui le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi non superino ciascuna l’importo di 12 euro per le somme dovute a titolo di Irpef e addizionali regionali e comunali o se inferiore a 10,33 euro per le somme da versare a titolo di Iva e Irap. Gli autotrasportatori sono obbligati a effettuare i versamenti direttamente per via telematica mediante il servizio utilizzato per la presentazione delle dichiarazioni fiscali, oppure ricorrendo all’home banking delle 32 TIR172-2014
banche e di Poste Italiane o anche utilizzando i servizi di remote banking offerti dal sistema bancario. In alternativa, è possibile pagare tramite gli intermediari abilitati al servizio telematico Entratel (commercialisti, Caf, ecc.). Nel compilare il modello F24 si deve tener presente che gli interessi relativi agli importi a debito rateizzati di ciascuna sezione vanno esposti separatamente dall’imposta, utilizzando l’apposito codice tributo. Va ricordato inoltre che, per presentare in via telematica le dichiarazioni (redditi, Iva e Irap), c’è tempo fino al prossimo 30 settembre. Versamenti a rate Le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte (compresi i contributi risultanti
dal quadro RR relativi alla quota eccedente il minimale), si possono versare anche in rate mensili ad eccezione dell’acconto di novembre che deve essere versato tassativamente in un’unica soluzione. In ogni caso, il pagamento rateale deve essere completato entro il prossimo mese di novembre. La rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi ma può riguardare anche soltanto alcune delle imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni. I dati relativi alla rateizzazione devono essere inseriti nello spazio “Rateazione/Regione/Provincia” del modello di versamento F24 on line. Sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi mensili nella misura dello 0,33 per cento annuo, da calcolarsi secondo il metodo commerciale,
Compensazione tra imposte e contributi Come di consueto gli autotrasportatori hanno la facoltà di compensare nei confronti dei diversi enti impositori (Stato, Inps, Enti Locali, Inail) i crediti e i debiti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive. Il modello F24 va comunque presentato anche se, per effetto della compensazione, il saldo finale è uguale a zero.
Le vostre domande
tenendo conto del periodo decorrente dal giorno successivo a quello della scadenza della prima rata fino alla data di scadenza della seconda (gli interessi da rateazione non devono essere cumulati all’imposta, ma devono essere versati separatamente). É utile ricordare che è possibile effettuare il pagamento della prima rata entro il 16 giugno 2014, ovvero entro il 16 luglio 2014, maggiorando l’importo dovuto dello 0,40 per cento a titolo d’interesse corrispettivo. Chi versa la prima rata entro il 16 giugno, deve effettuare il pagamento della seconda rata entro il 16 luglio 2014 con l’applicazione degli interessi dello 0,33 per cento. Chi invece versa la prima rata entro il 16 luglio, con la maggiorazione dello 0,40 per cento, deve versare la seconda rata entro il 20 agosto 2014, sempre con l’applicazione degli interessi dello 0,33 per cento. Sugli importi da versare con le rate mensili successive, si applicano gli interessi dello 0,33 per cento in misura forfettaria, a prescindere dal giorno in cui viene eseguito il versamento.
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Unico 2014 Sono un padroncino in contabilità semplificata, regolarmente iscritto all’Albo degli autotrasportatori di cose per conto terzi. Vorrei sapere dove vanno indicati gli importi delle spese forfettarie per oneri non documentati, nel modello Unico 2014. Ciro Lattanzi Caserta
e come recuperare questi soldi. Maurizio Lati Cisterna (Lt)
Gli importi complessivi delle spese non documentate, per i trasporti effettuati personalmente dall'imprenditore, vanno indicati all'interno del modello Unico 2014. Le imprese individuali, in contabilità semplificata, devono indicarli al rigo RG 22, col. 4 e 6, di Unico PF/2014, mentre le società di persone, in contabilità semplificata, al rigo RG 22, col. 5 e 7, di Unico SP/2014.
Contratti d’inserimento Esercito l’attività di autotrasporto e ho assunto, nel 2010, due impiegate con contratti d’inserimento, usufruendo delle agevolazioni contributive. É vero che occorre ripresentare una nuova dichiarazione delle retribuzioni di quell’anno? Natale Pizzo Catania
Bonus fiscale Sono un autotrasportatore con cinque dipendenti a cui ho erogato il bonus di 80 euro. Vorrei sapere quando
Sì, entro il 30 giugno di quest’anno, tutti i datori di lavoro che hanno usufruito delle agevolazioni contributive relative all’assunzione delle donne con
Come alleggerire il peso delle tasse Gli autotrasportatori potranno ridurre il peso delle tasse, oltre che con le agevolazioni riservate al settore, anche con gli sconti e i bonus previsti nel quadro RP del modello Unico 2014. Per pagare di meno, occhio alle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni.
Occorre ricordare però che, per essere deducibili o detraibili, le spese devono essere state sostenute nell’anno 2013. In pratica gli oneri possono essere fatti valere in due diversi modi: quelli detraibili consentono di detrarre dall’imposta una percentuale della spesa sostenuta, quelli deducibili consentono invece di ridurre il reddito su cui si calcola l’imposta. Inoltre, le spese devono essere state a carico del dichiarante. Per alcune tipologie, la deduzione è concessa anche quando è sostenuta nell’interesse di familiari fiscalmente a carico, ossia con un reddito inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Va anche ricordato che la relativa documentazione (ricevute, fatture e scontrini fiscali) deve essere conservata fino al 31 dicembre 2018. Tra i principali oneri che riducono il reddito, ricordiamo i contributi previdenziali e assistenziali (obbligatori e/o facoltativi), l’Inail versata per le casalinghe, ecc. Sono inoltre interamente deducibili le spese mediche gene-
I principali codici tributo 4001: Irpef saldo 4033: Irpef acconto prima rata 4034: Irpef acconto seconda rata o acconto in unica soluzione 6099: Iva annuale saldo 1668: Interessi pagamento dilazionato. Importi rateizzabili Sez. Erario 3801: Addizionale regionale 3844: Addizionale comunale 3843: Addizionale comunale acconto
Potrà farlo immediatamente attraverso la compensazione delle somme complessivamente anticipate, utilizzando il modello F24 con il codice tributo “1655“. La compensazione sarà possibile anche oltre il limite di 700mila euro annui.
contratti di inserimento nel corso degli anni “2009-2012” devono trasmettere via Pec, alla sede Inail competente per territorio, una nuova dichiarazione delle retribuzioni.
Errori in Unico 2013 Ho ricevuto dall’Agenzia delle Entrate una comunicazione con la quale mi sono stati contestati alcuni errori del modello Unico 2013. Ho riscontrato tuttavia che era tutto regolare. Cosa posso fare? Cinzia Messi Mondovì (Cn) Ha trenta giorni di tempo per chiarire e dimostrare la correttezza dei dati indicati nel suo modello Unico. Per farlo, potrà avvalersi del canale di assistenza online Civis, della posta elettronica certificata (Pec) oppure potrà contattare telefonicamente (848 800 444) i centri di assistenza multicanale.
riche e di assistenza specifica per i portatori di handicap, gli assegni periodici corrisposti al coniuge in caso di separazione, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, le erogazioni liberali a favore delle organizzazioni non governative, ecc. Tra gli oneri che invece riducono l’imposta vanno rammentate le spese sanitarie per un importo di spesa che eccede 129,11 euro (sono interamente deducibili le spese sanitarie sostenute per i disabili), le spese per acquisto e riparazione veicoli per i disabili (spesa massima detraibile per un solo veicolo è pari a 18.075,99 euro), le spese per l’acquisto di cani guida dei non vedenti (senza limite di importo), le spese per l’istruzione secondaria e universitaria. Sono infine detraibili, tra le altre, tutte quelle spese sostenute nell’interesse del contribuente quali le spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria pubblica, le spese funebri, le spese per intermediazione immobiliare, le spese veterinarie. TIR172-2014 33
smo sanzionatorio. La multa sarà pari al 20% della retribuzione complessiva per il primo superamento nella singola unità produttiva, che arriva alla metà della retribuzione per i casi successivi.
Lavoro
di Mariangela Pagano
Jobs Act: più snelli i contratti a termine e l’apprendistato Nei trasporti e nella logistica il 35% dei lavoratori potrà essere atipico. Novità anche nella formazione per gli apprendisti
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l Jobs Act è legge. É stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 114 del 19 maggio scorso la conversione del decreto legge n. 34/2014 nella legge n. 78 del 16 maggio 2014. Tra le principali novità, le modifiche ai contratti a tempo determinato e al contratto di apprendistato professionalizzante. Contratti a termine Non si dovrà più apporre la causale giustificatrice per ricorrere alla stipula di un contratto a termine, nonché a quello di somministrazione lavoro a tempo determinato, anche detto interinale. Il contratto “acausale” potrà essere stipulato, per iscritto, per una durata massima di 36 mesi e, in 34 TIR172-2014
tale limite, sono ammesse 5 proroghe, a condizione che siano riferite alla stessa attività lavorativa per cui il contratto, a termine o interinale, è stato inizialmente stipulato. Il numero complessivo dei contratti a termine stipulabili, rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, non potrà superare il 35%, tetto fissato anche dal Ccnl trasporto merci, logistica e spedizione. In realtà, la legge ha delegato ai contratti collettivi la possibilità di prevedere un limite differente rispetto a quello legale fissato invece nel 20%. In ogni caso i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti potranno stipulare un solo contratto a tempo determinato. In luogo della trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, qualora venga superato il tetto massimo di cui sopra, è stato introdotto un meccani-
Apprendistato In relazione al contratto di apprendistato professionalizzante le novità più rilevanti riguardano la conferma, in sede di conversione in legge, della forma scritta del Piano formativo individuale (Pfi), redatto anche in forma semplificata, il quale dovrà essere inserito nell’ambito del contratto di apprendistato. Viene ripristinata la formazione pubblica (di base e trasversale) di competenza delle Regioni, le quali devono comunicare al datore di lavoro, entro 45 giorni dall'instaurazione del rapporto di lavoro, le modalità di svolgimento dell’offerta formativa pubblica. In assenza di tale comunicazione, il datore di lavoro potrà non integrare la formazione aziendale con quella regionale. Solidarietà La legge n. 78 si occupa anche del contratto di solidarietà, uniformando al 35% la riduzione della contribuzione previdenziale per i datori di lavoro che stipulano questa tipologia di contratti con una riduzione dell’orario di lavoro superiore al 20%, ma su questo aspetto bisognerà attendere un successivo decreto attuativo.
Premi di produttività: detassazione anche nel 2014 Confermata anche per quest’anno la detassazione dei premi di produttività. Sulla Gazzetta ufficiale n. 98 del 29 aprile è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 febbraio 2014 che sblocca l’operatività della misura per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2014. Come l’anno scorso, per tutto l’anno 2014 le somme, erogate a titolo di retribuzione di produttività, in attuazione di contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale, da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale,
sono assoggettate al regime fiscale agevolato. Tali somme, in luogo dell’applicazione dell’aliquota Irpef ordinaria, potranno essere assoggettate all’imposta sostitutiva sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 10%. La tassazione agevolata può essere applicata entro un importo imponibile non superiore a 3.000 euro lordi (l’anno scorso il limite era 2.500 euro) a favore dei titolari di reddito di lavoro dipendente che non abbiano superato, nell’anno 2013, la soglia di 40 mila euro (tale tetto è ri-
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Lavoro
rriva in busta paga il bonus fiscale da 80 euro. Sulla Gazzetta ufficiale n. 95 del 24 aprile è stato pubblicato il decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, con il quale viene riconosciuto, ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi ad esso assimilato, un bonus fiscale di 80 euro al mese. Il beneficio, che per l’anno 2014 è pari a 640 euro, spetta ai lavoratori aventi un reddito complessivo, nell’anno in corso, non superiore a 24.000 euro e, in caso di superamento di tale li-
Bonus fiscale: ecco come inserirlo in busta paga
mite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro annuali. I sostituti d’imposta Ai fini di erogare il bonus agli aventi diritto, dovranno utilizzare l’ammontare complessivo delle ritenute fiscali disponibili in ciascun periodo di paga, quali le ritenute Irpef, le addizionali regionali e comunali, le ritenute relative all’imposta sostitutiva sui premi di produttività e al contributo di solidarietà e, in caso di loro incapienza, potranno agire sui contributi previdenziali. Il credito è riconosciuto in via automatica da parte dei sostituti d’imposta, i quali dovranno ripartire l’importo del bonus in quote mensili, riconoscendolo a partire dalla busta paga del mese di maggio, ed ove non sia possibile per ragioni esclusivamente tecniche legate alle procedure di pagamento delle re-
tribuzioni, il credito si dovrà riconoscere a partire dalle retribuzioni erogate nel successivo mese di giugno, ferma restando la ripartizione dell’intero importo tra le retribuzioni dell’anno 2014. L’importo dovrà essere indicato nel CUD. Il credito non concorre alla formazione del reddito e pertanto non costituisce retribuzione del lavoratore e non deve essere considerato ai fini del calcolo della base imponibile Irap del sostituto d’imposta. Il codice Tributo L’Agenzia delle Entrate, con una risoluzione del 7 maggio 2014, ha istituito il codice tributo (codice 1655) che consente ai sostituti d’imposta, che erogano il bonus Irpef, di utilizzare in compensazione, tramite modello F24, le somme riconosciute in busta paga ai lavoratori dipendenti e assimilati aventi diritto. Inoltre, l’Agen-
In Gazzetta il decreto che sblocca gli 80 euro al mese di sgravio Irpef per i redditi da lavoro dipendente non superiori a 24mila euro masto invariato rispetto all’anno scorso). Restano confermate, per l’anno corrente, le modalità di applicazione dell’agevolazione già in atto nell’anno 2013. Il provvedimento del 19 febbraio prevede esplicitamente che le voci retributive detassabili siano le medesime di quelle previste dal Dpcm dello scorso anno (22 gennaio 2013). Pertanto, il regime fiscale agevolato può essere applicato sulle somme erogate, in esecuzione di accordi sindacali, con espresso riferimento a indicatori di produttività, redditività, qualità o, in alternativa, sulle voci retributive previste sempre in esecuzione di accordi sindacali che com-
portino l'attivazione di minimo una misura in almeno tre delle aree di intervento di seguito indicate: a) ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribuzione con modelli flessibili; b) introduzione di una distribuzione flessibile delle ferie; c) adozione di misure volte a rendere compatibile l'impiego di nuove tecnologie per facilitare l'attivazione di strumenti informatici, indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative; d) attivazione di interventi in materia di fungibilità delle mansioni e di integrazione delle competenze, anche funzionali a processi di innovazione tecnologica. I datori di lavoro sono tenuti a depositare presso la Direzione Territoriale del Lavoro competente gli
accordi collettivi, corredati da un’autodichiarazione di conformità alle disposizioni dello stesso Dpcm. Tale deposito dovrà avvenire secondo delle tempistiche differenti. Gli accordi sottoscritti prima del 14 maggio 2014 (data di entrata in vigore del Dpcm) dovranno essere depositati entro il 12 giugno 2014. Gli accordi sottoscritti successivamente al 14 maggio 2014 dovranno essere depositati entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, mentre gli accordi già depositati, a qualsiasi titolo, non dovranno essere depositati nuovamente. In questo caso sarà sufficiente inviare, sempre entro il 12 giugno 2014, alla Direzione Territoriale (anche tramite posta elettronica certificata) la sola autodichiarazione di conformità contenente gli estremi dell’accordo già depositato.
zia delle Entrate e l’Inps, con proprie circolari del 14 e 12 maggio 2014, hanno fornito ulteriori chiarimenti circa la corretta applicazione della misura e in particolare si sono soffermate sul riconoscimento del credito ai lavoratori non residenti fiscalmente in Italia, a quelli in aspettativa non retribuita, ai lavoratori cui sia stato erogato il PDR dopo la cessazione del rapporto di lavoro, ai lavoratori in cassa integrazione e mobilità, agli eredi del lavoratore deceduto e in caso di assunzione nel corso dell’anno 2014 di un lavoratore che abbia intrattenuto un precedente rapporto di lavoro nel medesimo anno ovvero che abbia in corso contemporaneamente più rapporti di lavoro. TIR172-2014 35
Normative
La Direzione generale per il trasporto stradale e l’intermodalità ha le competenze sull’autotrasporto. La Motorizzazione gestisce le merci pericolose
di Andrea Giuli
1. Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali; 2. Direzione generale per l'edilizia statale e gli interventi speciali; 3. Direzione generale per la condizione abitativa; 4. Direzione generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza nelle infrastrutture stradali; 5. Direzione generale per la regolazione e i contratti pubblici; 6. Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche e elettriche; 7. Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali; 8. Direzione generale per i sistemi informativi e statistici.
Mit: ecco il nuovo assetto del nostro ministero
DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE, I SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI
Pubblicato in Gazzetta il Dpcm di riorganizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Otto Direzioni generali nel Dipartimento per i Trasporti guidato da Amedeo Fumero
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È
stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 105 dell’8 maggio il nuovo Regolamento di riorganizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in vigore dallo scorso 23 maggio. Confermata la divisione in due Dipartimenti: uno per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici e l’altro per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale. Il Consiglio dei ministri del 16 maggio ha inoltre nominato i responsabili dei due dipartimenti: Amedeo Fumero rimane alla guida dei trasporti, mentre alle infrastrutture è stato designato Paolo Emilio Signorini (si veda anche pagina10). Ai Dipartimenti, l’art.2.2 del Regolamento affida compiti finali su grandi aree di materie omogenee, con poteri di indirizzo e coordinamento delle unità di gestione, 36 TIR172-2014
di organizzazione delle risorse strumentali, finanziarie e umane ad essi attribuite. I Dipartimenti si articolano in 16 Direzioni generali e assicurano l’esercizio organico e integrato delle funzioni del Ministero. Nell’ambito del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale, sono state individuate otto Direzioni generali (si veda infografica). La Direzione generale per il trasporto stradale e l’intermodalità ha i seguenti compiti: - Trasporti nazionali e internazionali di persone e cose, trasporto intermodale e multimodale; - Licenze e autorizzazioni per trasporto nazionale e internazionale di persone e cose in conto terzi; - Interventi finanziari e incentivi per il settore e a favore dell’intermodalità; - Normativa di settore nazionale e
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internazionale, armonizzazione e coordinamento con l’Unione europea; Accesso alla professione e al mercato del trasporto di persone e cose; Tenuta e gestione del Registro elettronico nazionale (Ren) delle imprese di autotrasporto su strada, e punto di contatto nazionale ai sensi degli artt.16 e 18 del Regolamento Ue 1071/2009; Programmazione e coordinamento delle attività di controllo previste dalla normativa comunitaria; Monitoraggio e statistiche sull’attività di trasporto, anche intermodale, di persone e cose; Relazioni e accordi internazionali anche al di fuori dello spazio economico europeo nel settore del trasporto su strada e del trasporto intermodale; Programmi e interventi nel settore interportuale e logistico e per la realizzazione della piattaforma logistica nazionale; Raccordo con il Comitato Centrale per l’Albo degli autotrasportatori;
- C o o rd i n amento in materia di trasporto terrestre e marittimo di merci pericolose; - Contenzioso amministrativo e giurisdizionale. Proprio a proposito del Comitato Centrale per l’Albo, il provvedimento lo inquadra nell’ambito del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale. Alla sua direzione è preposto un dirigente generale. In merito alle competenze delle altre Direzioni generali, segnaliamo che quella per la Motorizzazione si occupa, tra l’altro, anche del trasporto di merci pericolose su strada (normativa, omologazione e approvazione dei veicoli e dei recipienti), del trasporto di derrate in regime di temperatura controllata, dei controlli periodici del parco circolante e della tenuta e gestione degli archivi nazionali dei veicoli e dei conducenti (Centro elaborazione dati Motorizzazione). La Direzione generale per la sicurezza stradale si
Due dipartimenti: Trasporti e Infrastrutture
DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI, LA NAVIGAZIONE, GLI AFFARI GENERALI E IL PERSONALE
1. Direzione generale del personale e degli affari generali; 2. Direzione generale per la motorizzazione; 3. Direzione generale per la sicurezza stradale; 4. Direzione generale per il trasporto stradale e per l'intermodalità; 5. Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie; 6. Direzione generale per i sistemi di trasporto ad impianti fissi e il trasporto pubblico locale; 7. Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne; 8. Direzione generale per gli aeroporti e il trasporto aereo. occupa anche dell’adozione e dell’attuazione del piano nazionale della sicurezza stradale, delle campagne informative ed educative per la prevenzione degli incidenti e la sicurezza stradale e del coordinamento nazionale e dell’attuazione della disciplina in materia di infomobilità e di trasporti intelligenti (ITS). Per quanto riguarda l’organizzazione periferica del ministero, l’art. 10 ha individuato 4 Direzioni generali territoriali (D.G.T.): Nord– Ovest per gli uffici con sede in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria, e Milano. Nord–Est per gli uffici di Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche e Venezia. Centro per gli uffici di Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Sardegna e Roma. Sud per gli uffici di Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia e Napoli.
Le competenze delle D.G.T sono state fissate all’art.11. Tra di esse segnaliamo i seguenti ambiti di intervento: - Attività in materia di collaudi e revisione dei veicoli in circolazione; - Attività in materia di conducenti: rilascio di patenti, certificati di abilitazione professionale; - Attività in materia di immatricolazione dei veicoli; - Circolazione e sicurezza stradale; - Rapporti con le Regioni, Province e con gli enti locali; - Funzioni di certificazione di qualità, ispezione e controllo tecnico; - Espletamento dei servizi di polizia stradale; - Attività in materia di autotrasporto, autorizzazione all’esercizio della professione e provvedimenti connessi, controlli.
Nuova Cqc, corsi anche in sede Gli autotrasportatori dovranno svolgere la formazione periodica entro il 9 settembre 2016. Elevato da tre a dieci il numero massimo delle ore di assenza richiesto per la validità del corso Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 maggio scorso il decreto del ministro dei Trasporti 20 settembre 2013, contenente nuove disposizioni sui corsi per la carta di qualificazione del conducente (Cqc). In vigore dal 4 giugno, il testo costituisce, insieme alla circolare esplicativa della Motorizzazione del 3 aprile scorso, un unico e organico provvedimento per la disciplina della Cqc. Il nuovo decreto disciplina difatti tutti gli aspetti dei corsi: la qualificazione iniziale agli esami per il primo rilascio della carta, i corsi di formazione periodica (per il rinnovo quinquennale) e i soggetti abilitati a svolgerli. Tra le novità, si segnalano quelle sulla sede e sui docenti, che riguardano tutti i corsi, mentre la formazione periodica, a seguito della proroga biennale di validità, decretata dal ministero nell’agosto scorso, dovrà essere svolta entro il 9 settembre 2015 per la Cqc trasporto persone e il 9 settembre 2016 per la Cqc trasporto di cose. É consentito svolgere i corsi, oltre che presso l’ente di formazione, anche nelle sedi delle imprese di autotrasporto merci, purché aventi un’aula idonea. In questo
caso, i corsi vanno riservati solo ai dipendenti dell’impresa stessa. Vengono poi ammessi, come docenti, anche gli insegnanti e gli istruttori di scuola guida che non hanno i tre anni di esperienza negli ultimi cinque anni lavorativi (che invece venivano richiesti in precedenza). In ordine alla formazione periodica, si sottolinea che viene elevato da 3 a 10 il numero massimo delle ore di assenza richiesto per la validità del corso, con l’obbligo – tuttavia – di recuperare le assenze superiori alle 3 ore sulle 35 di durata del corso. É inoltre consentito svolgere 7 ore di lezione nella giornata di sabato (dalle ore 8 alle ore 15), in modo da esaurire un intero modulo formativo (in precedenza veniva previsto al massimo 6 ore). Fissato a 35 persone il numero massimo dei partecipanti al corso mentre, nei casi di corsi effettuati con supporto multimediale, almeno 2 ore, di ogni modulo da 7, vanno svolte con la presenza fisica del docente in aula. Infine, è stata prevista una disciplina particolare per la rilevazione delle assenze, mediante una periodica comunicazione dei soggetti mancanti (per Pec ogni due ore di lezione) tra l’ente erogatore del corso e l’ufficio della Motorizzazione competente. TIR172-2014 37
Normative
guida e di riposo. Questa misura antidumping – al momento in cui scriviamo – non è ancora entrata in vigore, in quanto la procedura legislativa di accoglimento della proposta non è ancora giunta al termine, anche se è verosimile che lo divenga entro breve termine, essendo stata difatti approvata, seppure in due testi diversi tra loro, tanto dall’Assemblea nazionale quanto dal Senato della Repubblica francese (una Commissione mista di sette deputati e sette senatori ha
in sosta”, nulla dice circa la possibilità di svolgere in cabina anche il riposo settimanale regolare (si veda anche box in pagina seguente). Probabilmente questa possibilità è stata ritenuta fattibile da tutti gli Stati comunitari – in passato anche dalla Francia – poiché le cabine dei moderni automezzi appaiono adeguate per effettuare il riposo settimanale regolare. La stessa Francia, nel legiferare ora in materia e introdurre il relativo divieto, non lo
Francia: lotta al cabotaggio illegale Verso il divieto di svolgere il riposo settimanale in cabina. Ai trasgressori un anno di prigione e 30mila euro di multa
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er contrastare la concorrenza sleale tra le imprese di autotrasporto, in particolare fra quelle che svolgono trasporti internazionali o di cabotaggio, la Francia ha intenzione di vietare ai conducenti di svolgere il proprio riposo settimanale normale (quello di 45 ore) nella cabina degli autoveicoli, con una pesante sanzione penale, che prevede un anno di reclusione e un’ammenda pari a 30mila euro. La stessa sanzione verrà applicata anche alle imprese di autotrasporto che organizzino il lavoro dei conducenti costringendoli a trasgredire o li retribuiscano in funzione della distanza percorsa o della quantità della merce trasportata, qualora suscettibili di compromettere la sicurezza stradale o incoraggiare infrazioni al regolamento sui tempi di 38 TIR172-2014
In Francia una sanzione verrà applicata anche alle imprese di autotrasporto che organizzino il lavoro dei conducenti costringendoli a trasgredire
il compito di formulare una conciliazione tra i due testi e, qualora non vi riuscisse, il testo varato dal Senato il 6 maggio scorso dovrà essere di nuovo approvato dall’Assemblea). Una volta in vigore come legge nazionale, la stessa costituirà comunque il primo esempio di divieto di riposo settimanale normale a bordo del mezzo in uno Stato comunitario, giacché – per quanto ci risulta – nessun altro Paese dell’Unione ha sinora legiferato in materia. Al riguardo, occorre fare presente che il regolamento 561 del 2006, nel prevedere che “in trasferta, i periodi di riposo giornaliero e quelli settimanali ridotti possono essere effettuati nel veicolo, purché questo sia dotato delle opportune attrezzature per il riposo dei conducenti e sia
giustifica come riposo insoddisfacente ai fini della sicurezza stradale, ma lo ritiene un fatto che determina una concorrenza sleale tra le imprese e lo approva come misura antidumping. Altra considerazione da fare è quella sulle modalità di accertamento dell’illecito ai trasgressori. Se da un lato appare verosimile che la violazione potrà essere contestata in tutto il territorio francese, ai conducenti di qualsiasi nazionalità che a bordo di veicoli comunitari effettuino il riposo settimanale regolare in Francia, dall’altra si reputa che la stessa debba essere contestata al momento, su strada aperta al traffico (o in un’area di sosta pubblica) e solo per illeciti commessi nello stesso territorio francese. Non si ritiene difatti che – come per la
dimostrazione da parte dei conducenti dei giorni in cui non hanno guidato – gli autisti debbano giustificare ai gendarmi francesi se il riposo settimanale normale goduto in precedenza sia stato effettuato in cabina o in un luogo diverso, soprattutto se il riposo si è svolto fuori dal territorio francese. Se poi il conducente fruisce del riposo settimanale in un’area privata (ad esempio nel parcheggio di una ditta francese, collega di quella per la quale la-
Il riposo in Europa di 24 ore, purché nell’arco di due settimane consecutive il conducente svolga anche un periodo di riposo settimanale regolare e le ore di riposo effettuate in meno, nel riposo settimanale ridotto, siano dallo stesso recuperate entro la fine della terza settimana successiva a quella in cui ha riposato meno.
La definizione di riposo settimanale è contenuta nel regolamento Ue 561/2006. Il provvedimento distingue tra il “periodo di riposo settimanale regolare”, ogni tempo di riposo di almeno 45 ore, e il “periodo di riposo settimanale ridotto”, un tempo di riposo inferiore a 45 ore, che può essere ridotto a una durata minima
Ecco come funziona in Italia timanali, è previsto il ritiro immediato della patente e carta di circolazione del veicolo da parte dell’organo accertatore, che intima al conducente di non proseguire il viaggio se non dopo avere effettuato i prescritti periodi di riposo e dispone che – con tutte le cautele – il veicolo sia condotto in un luogo idoneo per la sosta, ove dovrà permanere per il periodo necessario. Nel verbale sarà indicato il comando o l'ufficio, dal quale dipende l'organo accertatore, presso il quale il conducente, completati i riposi prescritti, dovrà recarsi per ottenere la restituzione dei documenti precedentemente ritirati. Chiunque circola durante il periodo in cui è stato intimato di non proseguire il viaggio, è punito con la sanzione amministrativa da 1.865 a 7.460 euro. Anche l’impresa da cui è dipendente l’autista inadempiente viene chiamata in causa ed è soggetta alla sanzione da 324 a 1.294 euro per ogni dipendente che non rispetta i tempi di guida e di riposo, salvo l’applicazione della legge penale, ove il fatto costituisca reato. L'impresa è inoltre responsabile in solido con il conducente del pagamento delle sanzioni da questi dovute.
Con le modifiche introdotte nel Codice della strada dalla legge 120 del 2010, l’originale sanzione per il mancato rispetto dei periodi di riposo è stata graduata, in base alla gravità, in tre fasce, a secondo che la violazione sia compresa nel 10%, vada dal 10 al 20%, oppure superi il 20% del riposo non effettuato. La violazione compresa nella fascia fino al 10% comporta solo una sanzione amministrativa pecuniaria e, a ben vedere, per il mancato rispetto del periodo di riposo settimanale fino al 10% non è nemmeno prevista la sanzione pecuniaria, mentre a quelle che rientrano nelle altre due fasce si aggiunge la sanzione accessoria della decurtazione dei punti (da 2 a 5 a seconda della gravità), nonché l'obbligo del pagamento immediato nelle mani dell'agente, circostanza che preclude la possibilità di presentare ricorso contro il verbale. In alternativa, lo stesso importo potrà essere versato a titolo di cauzione (con specifica annotazione sul verbale) e, in tal caso, è ammesso il ricorso (la cauzione sarà restituita in caso di accoglimento). Va inoltre segnalato che ogni volta che non vengono effettuati i sufficienti periodi di riposo set-
Così il Codice della strada Infrazione
Riposo settimanale regolare (45 ore)
Riposo settimanale ridotto (24 ore)
Sanzione pecuniaria
Decurtazione punti
Fino al 10% di riposo non svolto
Aver riposato fino a 40 ore e 30 minuti
Aver riposato fino a 21 ore e 36 minuti
---------------
---------------
Dal 10 al 20% di riposo non svolto
Aver riposato oltre 36 ore ma non oltre 40 ore e 29 muniti
Aver riposato oltre 19 ore e 12 min. ma non oltre 21 ore e 36 min.
Da 369 a 1.476 euro
3
Oltre il 20% di riposo non svolto
Aver riposato meno di 36 ore
Aver riposato meno di 19 ore e 12 min.
Da 422 a 1.686 euro
5
vora), egli non dovrà giustificare nulla, in quanto su detta area privata i gendarmi non possono elevare sanzioni al codice della strada, dove questo divieto – secondo la proposta di legge francese – verrà contenuto. Un simile divieto potrà essere
applicato anche in altri Paesi comunitari e in particolare in Italia? Al momento in cui scriviamo, non abbiamo alcuna notizia di quanta eco abbia avuto la proposta di legge francese negli altri Stati comunitari, per cui appare difficile che – almeno per il corrente
anno – un’analoga misura si diffonda nei restanti paesi dell’Unione europea. In Italia, invece, vista la vicinanza geografica al territorio francese e soprattutto il fatto che molte delle nostre imprese, soprattutto quelle del Centro-Nord, svolgono trasporti da e
per la Francia, la notizia del divieto ha trovato subito ampia diffusione, tanto che alcune associazioni vorrebbero introdurlo anche nel nostro ordinamento. Una simile ipotesi appare tuttavia non percorribile, soprattutto in tempi brevi. In primis, perché le sanzioni per il mancato rispetto del periodo di riposo settimanale sono previste dall’articolo 174 del Codice della strada (si veda la tabella), che per essere modificate necessitano di un atto avente forza di legge. E per far ciò – eccetto che con provvedimento d’urgenza – sono necessari sicuramente molti mesi, se non anni. Inoltre, molte imprese e associazioni italiane sembrano contrarie all’introduzione di un simile divieto in Italia. Infine, perché nel nostro territorio non abbiamo né la stessa quantità, né tantomeno la stessa qualità e severità dei controlli fatti dalla Francia. TIR172-2014 39
Costi minimi
Costi minimi di sicurezza In calo anche ad aprile il prezzo del gasolio, ma crescono le altre voci di spesa per le aziende di autotrasporto. A metà giugno la revisione delle tabelle ministeriali
Le nuove tabelle integrali
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato come di consueto l’aggiornamento dei costi minimi ricalcolati sulla base delle variazioni del prezzo del gasolio intervenute nel corso del mese di aprile 2014. Come sta avvenendo ormai da oltre un anno, il costo del gasolio continua a scendere e, conseguentemente, calano i costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto rapportati a questa unica voce. Nel mese di aprile 2014, il costo medio al litro, al netto dell’Iva e del rimborso delle accise, è stato pari a 1,118 euro al litro, leggermente al di sotto del prezzo pagato a gennaio 2011, quando
il costo salì a 1,126 euro al litro. L’anomalia, come abbiamo ripetutamente segnalato anche su queste pagine, è data dal fatto che, mentre il prezzo del gasolio, seppure lentamente, continua a scendere, altrettanto non succede per gli altri costi di esercizio che incidono per oltre il 70% del totale, quali il costo del personale, pedaggi, manutenzioni, ammortamenti etc. Su questi costi, da luglio 2012 non è stata operata alcuna revisione nonostante, nel frattempo, alcuni di questi siano aumentati in maniera considerevole: solo a titolo di esempio, citiamo i costi del personale, per effetto del rinnovo contrat-
fino a 3,5 t. km costo km incidenza carburante %
Quelle che seguono sono una sintesi delle tabelle approvate dalla Direzione Generale per il Trasporto Stradale. Le tabelle originali possono essere scaricate dal sito del ministero delle Infrastrutture e Trasporti o, sul tablet, grazie al Qrcode a sinistra.
da 7,5 a 11,5 t.
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,615 21,675
tuale, e i pedaggi autostradali. Il risultato di tutto ciò è che il costo di esercizio appare in calo, ma si discosta sempre più dalla realtà dei fatti che vede, invece, in aumento tutte le altre voci. Questo meccanismo va ovviamente a discapito delle imprese interessate. La prossima occasione per riallineare le tabelle arriverà a metà giugno quando, in base alla vigente normativa, scatterà l’obbligo di rivedere l’ammontare e l’incidenza di tutti i costi diversi dal gasolio.
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,707 18,874
0,781 17,088
0,851 15,674
1,026 13,004
costo km incidenza carburante %
0,905 22,467
1,046 19,439
1,152 17,646
1,381 14,721
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,555 0,637 incidenza carburante 24,017 20,949
0,701 19,039
0,761 17,528
0,936 14,255
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,742 0,805 incidenza carburante 27,382 25,259
0,926 21,959
1,022 19,890
1,231 16,515
da 3,5 a 7,5 t. km costo km incidenza carburante %
da 11,5 a 26 t.
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,825 23,111
0,956 19,925
1,038 18,365
1,251 15,233
costo km incidenza carburante %
1,067 23,282
1,213 20,477
1,323 18,776
1,590 15,622
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,666 0,735 incidenza carburante 28,595 25,942
0,856 22,251
0,928 20,543
1,111 17,153
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,870 0,937 incidenza carburante 28,569 26,512
1,073 23,147
1,173 21,177
1,420 17,492
40 TIR172-2014
0,746 25,530
0,832 24,421
0,990 25,105
Costi di sicurezzaaprile2014
Il costo chilometrico è dato dalla somma di voci quali: costo di acquisto del veicolo, manutenzioni, costo km del lavoro, costo km delle assicurazioni, costo km di pneumatici, pedaggi, costo km del carburante, costi di organizzazione.
sup. a 26 Ton Trasporto collettame e messaggerie
superiore a 26 t. km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
1,315 28,341
1,631 22,855
1,793 20,782
1,924 19,368
costo km incidenza carburante %
1,229 30,325
1,379 27,017
1,493 24,966
1,772 21,028
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,085 1,165 incidenza carburante 34,357 31,991
1,441 25,870
1,593 23,391
1,714 21,741
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,015 1,089 incidenza carburante 36,728 34,224
1,229 30,313
1,323 28,175
1,572 23,703
costo km incidenza carburante %
1,225 30,430
superiore a 26 t. Trasporto cisternato alimentare km
1,145 32,557
sup. a 26 Ton, Trasporto in ATP km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,363 27,352
1,536 24,268
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,213 1,366 incidenza carburante 30,735 27,289
1,712 21,762
1,522 24,478
1,883 19,787
1,683 22,138
2,293 16,255
2,073 17,980
costo km incidenza carburante %
1,413 26,377
1,572 23,701
1,680 22,189
1,788 20,840
2,072 17,987
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,253 1,392 incidenza carburante 29,746 26,764
1,490 25,019
1,588 23,464
1,812 20,568
sup. a 26 Ton, cisterna per prodotti petroliferi sup. a 26 Ton Trasporto mangimi in cisterna km
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,306 28,537
1,472 25,320
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,156 1,302 incidenza carburante 32,240 28,626
1,624 22,952
1,434 25,993
1,762 21,152
1,562 23,861
2,213 16,839
1,963 18,983
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,489 0,250
1,676 0,222
1,789 0,208
2,196 0,170
2,533 0,147
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,319 1,486 incidenza carburante 0,283 0,251
1,589 0,235
1,976 0,189
2,263 0,165
sup. a 26 Ton con cassone ribaltabile sup. a 26 Ton Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,316 28,320
1,482 25,149
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,166 1,312 incidenza carburante 31,963 28,408
1,634 22,811
1,444 25,813
1,772 21,033
1,572 23,709
2,223 16,763
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,278 29,169
1,474 25,288
1,538 24,233
1,786 20,867
2,416 15,426
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,128 1,314 incidenza carburante 33,050 28,368
1,368 27,244
1,596 23,352
2,146 17,367
1,973 18,887
superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio Adr 1 km
sup. a 26 Ton Trasporto cisternato ADR km costo km incidenza carburante %
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,353 27,554
1,531 24,347
servizi di trasporto altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,203 1,361 incidenza carburante 30,991 27,389
1,712 21,762
1,522 24,478
1,878 19,840
1,678 22,204
2,029 18,363
1,809 20,596
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante
1,057 35,244
1,079 34,528
1,153 32,311
1,362 27,364
1,619 23,015
superiore a 26 t. Sola trazione semirimorchio1 km costo km incidenza carburante
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,909 40,987
0,973 38,308
1,076 34,640
1,261 29,545
1,489 25,021
1) che rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente
TIR172-2014 41
Solidarietà
Il taglio del nastro durante l’inaugurazione delle nove residenze che garantiscono un’alta qualità della vita degli ospiti
Casainsieme è il progetto di residenze per anziani e disabili nell’area nord di Modena realizzate grazie al contributo di molte aziende aderenti all’Anita e di soggetti privati
I Tir in soccorso dei terremotati
I
l mondo dell’autotrasporto corre in aiuto delle popolazioni terremotate dell’EmiliaRomagna. Grazie al contributo delle imprese aderenti ad Anita, lo scorso 2 aprile è stata inaugurata “Casainsieme”, la nuova residenza per anziani e disabili parzialmente autosufficienti che si trova a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, uno dei comuni colpiti dal sisma nel maggio del 2012. Si tratta di una struttura formata da sei mini alloggi in legno, antisismici, ecosostenibili e privi di barriere architettoniche. Il progetto, sostenuto da Confindustria Modena e dal Gruppo Giovani Imprenditori, ha coinvolto le associazioni provinciali del Centro-Nord a maggiore rilevanza manifatturiera. Inoltre, sono arrivate più di 150 donazioni da parte di aziende modenesi e di altre province, e raccolte di fondi spontanee da parte di lavoratori e privati cittadini. 42 TIR172-2014
Come è nato il progetto “Casainsieme” rientra in un programma più ampio promosso dall’Azienda pubblica di servizi alla persona dei comuni modenesi (Asp). L’iniziativa ha previsto la costruzione di 9 residenze per anziani e disabili nell’area nord della città emiliana. Subito dopo il terremoto, c’è stata la necessità di sistemare le fasce deboli della popolazione all’interno di nuove abitazioni. . Eliambrosetti, azienda torinese che si occupa del trasporto di automobili, è uno dei tanti soggetti che hanno contribuito a “Casainsieme”. L’amministratore delegato, Roberto Volpato, ha spiegato a Tir i motivi dell’adesione: “Nell’ultima assemblea di Anita, il presidente, aveva invitato le associazioni di categoria e le imprese a impegnarsi nella solidarietà e noi abbiamo raccolto questo richiamo. C’è poi un motivo personale che mi lega all’Emilia: ho dei parenti in queste zone e La struttura quindi ho sentito il bisogno di è dotata di spazi sostenere il progetto”. individuali e servizi Sulla stessa lunghezza condivisi. d’onda anche Mario BuzOgni nucleo dispone zatti, titolare dell’omonima di un alloggio azienda bellunese, speciaper l’operatore lizzata nel trasporto euroche offre peo di silos alimentari e inassistenza dustriali: “Abbiamo risposto a una richiesta del presidente Arcese, che ci chiedeva di aiutare queste persone in un momento così difficile. E così mi è sembrato giusto aderire all’iniziativa”. Le residenze L’obiettivo di “Casainsieme” è migliorare la qualità di vita degli ospiti, prevenendo l’isolamento e l’emarginazione e favorendo le relazioni interpersonali. La struttura è dotata di spazi individuali (camere), ma anche di servizi condivisi (cucina, bagni), oltre alla sala da pranzo e al soggiorno, utilizzato per le attività collettive. Ogni residenza dispone di un alloggio per l’operatore che offre assistenza agli anziani e ai disabili, il quale è in contatto costante con la rete locale dei servizi di sostegno. Questi appartamenti permettono di rimanere in un contesto familiare, controllato e protetto, di ricevere aiuto durante tutta la giornata e di socializzare grazie ad attività ricreative e occupazionali.