LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
TÀ MERCI IN CIT
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TECNOLOGIA
· n.174 settembre 2014
ion Arriva il cam solo da che si guida
VEICOLI
Daf, la carica degli Euro 6
ALLA RICERCA DI UNA VIA D’USCITA DCOOS6423 S/CONV/144/2012
DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE UE SUI COSTI MINIMI DELLA SICUREZZA, L’AUTOTRASPORTO TORNA AL TAVOLO DEL GOVERNO. TEMI CALDI ANCHE LE RISORSE PER IL SETTORE E LE NORME ANTI CABOTAGGIO IRREGOLARE
PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
MERCI IN CITTÀ
City logistics, ea priorità europ
DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ANNO XIII N° 174- Settembre 2014
DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax)
DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
CAPO REDATTORE Deborah Appolloni
· n.174 settembre 2014
TECNOLOGIA
n Arriva il camio solo da che si guida
VEICOLI
Daf, la carica degli Euro 6
DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE UE SUI COSTI MINIMI DELLA SICUREZZA, L’AUTOTRASPORTO TORNA AL TAVOLO DEL GOVERNO. TEMI CALDI ANCHE LE RISORSE PER IL SETTORE E LE NORME ANTI CABOTAGGIO IRREGOLARE
Ripartire dal dialogo
appolloni@rivistatir.it
REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it
GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
COLLABORATRI Angelo Ciaravolo, Barbara Gherardi, Andrea Giuli, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini,
CHIUSO IN REDAZIONE IL 5.9.2014 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale
PUBBLICITÀ Concessionaria per il settore Automotive Editoriale C&C Locate di Triluzi (Milano) Tel 0290481137 elenazoncada@editorialecec.com Concessionaria per l’extra settore Automotive HP 10 Srl Milano Tel 0248003799 mirta.barbeschi@hp10.it
Già nei mesi scorsi era partita, forte, la richiesta da parte di molte associazioni di rimettere mano al sistema dei costi minimi per trovare un meccanismo in grado di tutelare le piccole imprese italiane e la sicurezza senza stravolgere le regole del mercato. Un'aspettativa interrotta dall'attesa dell'ormai imminente sentenza della Corte di Giustizia. E oggi, a poche ore dalla sua pubblicazione, il segnale, forte, che arriva dalla principale associazione avversa ai costi minimi di sedersi a un tavolo e dialogare è un buon viatico per far sì che, questa volta, ci si riesca davvero. Del resto l'alternativa non lascia molto spazio all'immaginazione: una nuova stagione di conflitti e ricorsi davanti ai giudici, e magari una nuova richiesta alla Corte di Giustizia europea per capire se anche le tabelle elaborate dal ministero dei Trasporti - e quindi un organismo pubblico - sono incompatibili con le leggi europee. Il tutto in una stagione, quella che sta cominciando, che definire calda significa usare un eufemismo, oltre che uno stereotipo. Con una crisi economica che ha ormai colpito duramente, tensioni attorno ai grandi gruppi industriali, un taglio dei rimborsi delle accise - che è già legge - del 15% e il dibattito da avviare sui fondi per il settore su cui pesa una relazione della Corte dei Conti italiana che li giudica non idonei ad una crescita strutturale del settore, ci sono elementi di tensione tali da definire gli scenari sicuramente preoccupanti. Una considerazione che ha spinto il Governo a cercare una strada per la mediazione. Mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir, a poche ore dalla pubblicazione da parte della Corte di Giustizia europea della sentenza sui costi minimi di sicurezza dell'autotrasporto, è arrivata infatti la convocazione da parte del ministro dei Trasporti di un incontro con le associazioni di categoria per analizzare insieme la situazione. Di questo appuntamento vi daremo conto sul prossimo numero di Tir, ma la speranza è che possa essere l'inizio di un dibattito che porti fuori questo settore e le sue imprese dalle incertezze degli ultimi mesi. Massimo De Donato
REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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In copertina: il nuovo Daf Euro 6 Lf
C
hi si aspettava una decisione univoca e tranchant (per la verità ben pochi) sarà rimasto deluso, anche se c’è chi ha addirittura già organizzato seminari di approfondimento (da 800 euro + Iva) per spiegarne “gli impatti sui contratti esistenti e sui procedimenti in corso”. Se c’è invece una cosa che la sentenza della ALLA RICERCA DI UNA VIA D’USCITA Corte di Giustizia europea impone di fare, al di là dei comunicati trionfalistici dell’una o dell’altra parte, è quella di tornare ad un tavolo e riprendere la discussione sui costi minimi di sicurezza per l’autotrasporto.
Editoriale La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
Sommario n. 174 - settembre 2014
L’autunno caldo dell’autotrasporto
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Il settore riprende il confronto sui costi minimi, oggetto della sentenza della Corte di Giustizia Ue, mentre arrivano anche le indicazioni della Corte dei Conti sugli stanziamenti destinati ai Tir. Giallo sulla norma anti cabotaggio irregolare nello Sblocca Italia. Intanto il Sistri cambierà gestore
Baumgartner: riprendere il dialogo per la crescita
18
Il neopresidente di Anita dice stop a ulteriori deroghe per il cabotaggio e chiede di accelerare il processo di liberalizzazione delle ferrovie per dare slancio all’intermodalità. Gli aiuti statali ancora necessari per colmare il gap con i Paesi dell’Est
Uggè: costi minimi, accise e Albo, i temi dell’autunno
19
Il neopresidente della Fai-Conftrasporto punta il dito contro il progetto del Governo di tagliare il rimborso delle accise per l’autotrasporto. Poi avverte: “I costi minimi determinati dal Ministero rimangono validi”
City logistics, priorità europea
20
Il documento, che verrà esaminato a Milano durante il Consiglio informale dei ministri dei Trasporti Ue, esige maggiore omogeneità delle iniziative locali, massiccio impiego di tecnologie e veicoli ecologici di Deborah Appolloni
Il destino del camion: guidarsi da solo
27
Mercedes-Benz ha presentato in anteprima assoluta il truck a guida automatizzata su una (simulata) autostrada tedesca, ma si muovono anche Daf e Volvo, mentre gli Stati Uniti corrono spediti di Andrea Pegoraro
Rubriche Editoriale Albo Scadenze e divieti Lettere Europa
3 6 7 9 10
Tecnica Fisco Lavoro Normative Costi di sicurezza Solidarietà
26 30 32 34 40 42
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Albo
Albo: Silvio Faggi è il nuovo vicepresidente Continua il cammino di rinnovamento del Comitato Centrale anche attraverso la definizione dell’architettura telematica che porterà a informatizzare tutti i processi. Da settembre sarà possibile pagare le quote attraverso il Portale dell’automobilista
SLe istituzioni
e le associazioni rappresentate nel Comitato Centrale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministero degli Affari Esteri Ministero dell’Ambiente Ministero dell’Interno Ministero dell’Economia e delle Finanze PCM - Dipartimento per le Politiche Comunitarie Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero per lo Sviluppo Economico Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali PCM - Dipartimento degli Affari regionali Ministero della Giustizia Regioni Italia Nord Regioni Italia Sud Regioni Italia Centro Regioni a statuto speciale e Province autonome Trento e Bolzano Anita Confartigianato Trasporti Confcooperative Fai Fedit Fiap Fita Legacoop Sna Casa Unitai
6 TIR174-2014
L
a costituzione del nuovo Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha fatto un altro passo avanti con la nomina di Silvio Faggi (segretario generale Fiap) come vicepresidente in rappresentanza delle associazioni di categoria, avvenuta nella riunione del 15 luglio scorso. L’incontro si è aperto con il ricordo di Gianluigi Bassi, segretario generale di Confartigianato Trasporti e componente del Comitato, scomparso prematuramente. Molti i punti all’ordine del giorno della riunione. In primis, l’elezione di Faggi a cui toccherà il difficile compito di rappresentare il mondo associativo – presente all’interno del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori con dieci sigle – in un momento delicato di transizione sia per il mondo delle imprese sia per l’attività stessa dell’Albo, chiamato a nuovi compiti di verifica e controllo. “In un momento così difficile, dobbiamo trovare la più ampia condivisione possibile tra le associazioni di categoria e lavorare avendo un solo obiettivo: la tutela delle imprese italiane – ha affermato Faggi –. Per questo obiettivo l’Albo è uno strumento formidabile: con la recente riforma, fortemente voluta dalla maggioranza delle associazioni dell’autotrasporto, sono state ridisegnate le attri-
buzioni che il legislatore ha affidato a questo organismo. La verifica dell’adeguatezza e regolarità delle imprese iscritte, vecchie e nuove, ci consentirà di difendere la categoria, escludendo dal mercato le imSilvio Faggi, prese che Segretario non rispetgenerale di Fiap, tano le rerappresenterà il mondo gole. L’inassociativo presente vito che nel Comitato Centrale rivolgo a è stadell’Albo degli tutti, a ta caratterizzata dalAutotrasportatori cominciare l’esame e dalla risodai colleghi luzione di una serie di che siedono in problematiche operative questo organismo legate al fermo forzato che in rappresentanza delle ha caratterizzato questi ultimi associazioni, è di fare uno sformesi. Il comitato tecnico indizo straordinario per garantire viduato nel corso della riunioalle imprese che rappresentia- ne di giugno, allargato con mo di poter contare su un l’ingresso del vicepresidente Albo professionale all’altezza Faggi, ha lavorato alla risoludelle loro aspettative”. zione delle pendenze amminiIntanto è scaduto l’interpelstrative legate alla precedente lo interno che dovrebbe portare gestione, mentre comincia a all’individuazione del nuovo prendere forma la nuova arpresidente del Comitato Cen- chitettura telematica che catrale dell’Albo, attualmente ratterizzerà il futuro dell’Albo. guidato ad interim dal Capo Di- Da fine settembre il pagamenpartimento Trasporti Terrestri, to delle quote di iscrizione poAmedeo Fumero. Le candida- trà avvenire attraverso il Portale ture sono al vaglio del ministro dell’Automobilista (www.ildelle Infrastrutture e dei Tra- portaledellautomobilista.it), sporti, Maurizio Lupi. mentre un incontro con i tecnici delle concessionarie autoQuote e pedaggi stradali ha portato a compiL’attività degli uffici ammini- mento l’esame delle pratiche di strativi del Comitato Centrale rimborso relative al 2012.
LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE
settembre2014 scadenzeedivieti LUN 1 MAR 2 MER 3 GIO 4 VEN 5 SAB 6 DOM 7 LUN 8 MAR 9 MER 10 GIO 11 VEN 12 SAB 13 DOM 14 LUN 15
A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili
F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 20 agosto, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.
MER 17 GIO 18 VEN 19 SAB 20 DOM 21
7-23
LUN 22
7-23
MAR 23 MER 24 GIO 25 VEN 26
7-23
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di agosto 2014.
SAB 27
IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 settembre. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativi al mese precedente (contribuenti mensili).
DOM 28
7-23
LUN 29
BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con Paesi black list nel mese di agosto relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro. MODELLO UNICO 2014: invio telematico del modello Unico 2014 (comprensivo degli studi di settore), Iva e Irap. RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per sanare eventuali omissioni relative alla presentazione del modello Unico 2013 e degli studi di settore.
MAR 30
MAR 16
MER 31
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato
AUSTRIA
15.00-24.00
Domenica e festivi 00.00-22.00
Notte 22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV
Festività nazionali e altri giorni di divieto
Deroghe generali
A-E -
dal Lunedì al Sabato dal 1/05 al 31/10 (22.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00
CROAZIA
FRANCIA
GERMANIA LUSSEMBURGO
dal 15/6 al 15/9 (04.00-14.00)
Domeniche dal 15/6 al 15/9 (12.00-23.00)
-
-
22.00-24.00
00.00-22.00
-
-
A-C D-E
-
00.00-22.00
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
-
E-G
00.00-21.45
-
-
A-C E-G
-
-
A-B-G
21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia
23.30-24.00 da Belgio e Francia diretti in Germania
da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
A-E
POLONIA
-
PORTOGALLO*
-
18.00-21.00*
-
-
-
REP. CECA**
-
13.00-22.00
-
28 (Festività)
A-D F-G
06.00-22.00
06.00-22.00
-
-
A-E-I
-
00.00-22.00
-
1 (Festività) 15 (Festività)
A-B-E-G
dal 28/6 al 07/9 (08.00-13.00)*
08.00-21.00*
-
-
-
00.00-24.00
22.00-05.00
-
-
-
-
A-C-E G-H
ROMANIA SLOVACCHIA
SLOVENIA
SVIZZERA UNGHERIA
-
dal 1/09 al 30/06/2015 dal 1/09 al 30/06/2015 (22.00-00.00) (00.00–22.00)
C-D-E-G
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati
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LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili
ottobre2014 scadenzeedivieti MER 1 GIO 2 VEN 3 SAB 4 DOM 5 LUN 6 MAR 7 MER 8 GIO 9 VEN 10 SAB 11 DOM 12 LUN 13 MAR 14 MER 15 GIO 16
VEN 17 SAB 18 DOM 19 LUN 20 MAR 21 MER 22 GIO 23 VEN 24 SAB 25 DOM 26 LUN 27 MAR 28 MER 29 GIO 30 VEN 31
8-22
8-22
IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute, per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 ottobre. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 settembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.
8-22
8-22
F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di settembre 2014 (mensili), quelli con obbligo trimestrale, gli elenchi relativi alle operazioni del terzo trimestre 2014. MODELLO 730: ultimo giorno utile per i contribuenti che si avvalgono dell'assistenza fiscale per la presentazione al Caf o a un professionista abilitato, del modello 730 integrativo. BENI USUFRUITI DAI SOCI: ultimo giorno utile per l’invio telematico della relativa comunicazione. BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con paesi black list nel mese di settembre o nel terzo trimestre 2014 relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro.
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato
AUSTRIA
CROAZIA
FRANCIA
GERMANIA LUSSEMBURGO
Domenica e festivi
15.00-24.00
00.00-22.00
-
-
22.00-24.00
00.00-22.00
-
00.00-22.00
21.30-24.00
00.00-21.45
Notte 22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto notturno permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV 3 ottobre (00.00-22.00) solo veicoli diretti in Germania Dal 1/05 al 31/10 lun/sab (22.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00
Festività nazionali e altri giorni di divieto 26 (Festività)
-
8 (Festività)
-
-
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
31 (Festività)
-
3 (Festività)
Deroghe generali
A-E
A-E A-C D-E E-G
3 (dalle 23,30 del 2 alle 21,45 del 3) per i soli veicoli diretti in Germania
A-C E-G
-
-
A-B-G
18.00-21.00*
-
-
-
-
13.00-22.00**
-
28 (Festività)**
A-D F-G
06.00-22.00
06.00-22.00
-
-
A-E-I
SLOVACCHIA
-
00.00-22.00
-
-
A-B-E-G
SLOVENIA
-
da Belgio e Germania dir.Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
POLONIA
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-
PORTOGALLO
-
REP. CECA
ROMANIA
23.30-24.00
SVIZZERA UNGHERIA
08.00-21.00*
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C-D-E-G
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00.00-24.00
22.00-05.00
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dal 1/9 al 30/6/2015 (22.00-00.00)
dal 1/9 al 30/6/2015 (00.00–22.00)
-
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A-C-E G-H
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati
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31 (Festività)
domande&risposte
LETTERE AL DIRETTORE Invia le tue domande via mail: redazione@rivistatir.it via posta: TIR, Via Tevere 44 00198 Roma
Aumento portata Sono un padroncino in regola con tutti i requisiti: possiedo 4 furgoni da 35 quintali. Mi è stato prospettato un nuovo lavoro da fare con un camion oltre i 35, fino a 75 quintali a pieno carico. Vi chiedo quali sono i compiti da assolvere per poter eventualmente affrontare il cambio di categoria. Vittorio Viglino Risponde l’Avv. Federico Gallo La normativa di riferimento è rappresentata dal Regolamento Ce 1071/09 e dal Decreto-Legge n. 5 del 9 febbraio 2012, convertito dalla Legge n. 35/2012. Gli adempimenti per accedere al mercato del trasporto conto terzi con veicoli aventi massa complessiva superiore alle 3,5 tonnellate, cambiano a seconda dell’anno nel quale l’azienda è stata costituita. Se la sua azienda era già in attività prima del 31 dicembre 2007 si applicano le norme vigenti a tale data: potrà continuare ad esercitare esclusivamente con autoveicoli isolati di portata non superiore a 7 Ton e di massa complessiva non superiore a 11,5 Ton. Se, invece la sua azienda ha iniziato a esercitare l’attività di trasporto in conto terzi dopo il 31 dicembre 2007, dovrà accedere al mercato secondo la nuova disciplina (valida per le imprese di nuova costituzione dal 4 dicembre 2011): ottenere, in aggiunta ai requisiti di cui è già in possesso, anche il requisito dello stabilimento. O in
alternativa: immatricolare e avere la disponibilità di almeno un autoveicolo per il trasporto di cose di categoria non inferiore a Euro 5 e per una massa complessiva totale non inferiore a 80 ton oppure acquisire un’altra impresa che cessi l´attività di autotrasporto di cose per conto di terzi, oppure acquisire l´intero parco veicolare, purché composto di autoveicoli di categoria non inferiore ad Euro 5, da un’altra impresa, che cessi l´attività di autotrasporto di cose per conto di terzi. Dopo essersi assicurato il regolare accesso alla nuova categoria di trasporto, dovrà conseguire la patente di categoria C (o C1) e la “carta di qualificazione del conducente”.
Contrariamente a quanto si possa credere, il conto proprio non è riservato al trasporto delle merci di proprietà. Infatti, se è certo che il mezzo di trasporto debba essere di proprietà, la lettera b specifica che il trasporto non deve costituire “attività economicamente prevalente e rappresenti solo un'attività complementare o accessoria nel quadro dell'attività principale”. La lettera c, poi, chiarisce che “le merci trasportate appartengano alle stesse persone, enti privati o pubblici o siano dai medesimi prodotte e vendute, prese in comodato, prese in locazione o debbano essere da loro elaborate, trasformate,
riparate, migliorate e simili o tenute in deposito in relazione ad un contratto di deposito o ad un contratto di mandato ad acquistare o a vendere”. La differenza va individuata nel fatto che il trasporto sia complementare o meno all’attività di movimentazione e/o demolizione della vostra azienda. Se con i vostri mezzi accedete a cantieri nei quali stanno eseguendo movimentazione o demolizioni aziende terze rispetto a voi, per le quali svolgete solo il servizio di trasporto dei materiali di risulta, in tal caso riterrei corretto immatricolare il mezzo in conto terzi.
Pagamento quote
Movimento terra e demolizioni Siamo una piccola impresa che si occupa di movimento terra e demolizioni. Per svolgere questa attività abbiamo sempre immatricolato i nostri autocarri in conto terzi, ma ultimamente abbiamo notato una controtendenza: molti immatricolano in conto proprio. Vorremmo sapere che cosa dice la normativa in proposito. Lettera Firmata Risponde l’Avv. Federico Gallo La norma di riferimento è la legge 298 del 1974 che all’articolo 31, lettere a, b e c, definisce il trasporto in conto proprio.
Abbiamo visto la comunicazione del ministero dei Trasporti relativa al mancato funzionamento del sistema informatico per il pagamento delle quote di iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori. Ci chiediamo come poter regolarizzare la nostra posizione visto che il versamento della quota è indispensabile per l’esercizio dell’attività, mentre la lista dei versamenti effettuati ci serve per le pratiche burocratiche presso gli uffici provinciali. Aldo Mancini Risponde Silvio Faggi, Vicepresidente Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori A dire il vero il sistema ha funzionato fino a marzo del 2014, quindi abbondantemente dopo la scadenza di legge per il versamento (31 dicembre 2013). Chi non ha pagato la quota, pertanto, salvo rarissimi casi particolari già monitorati in cui effettivamente non è stato possibile adempiere, ha semplicemente commesso un’infrazione che, a norma di legge, va sanzionata come prevede la legge. Le polemiche scaturite da quanti sono oggi in forte ritardo dovranno tener conto di questa sostanziale inadempienza da parte delle imprese. Le regole vanno rispettate, cari amici e colleghi, altrimenti non possiamo avere alcuna credibilità quando pretendiamo il rispetto da parte degli altri, a cominciare dai nostri committenti!
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Europarlamento
I deputati italiani della Commissione trasporti Ue David Sassoli (Partito democratico) è vicepresidente del Parlamento europeo. Dal 14 luglio 2009 fa parte dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici. È nella Commissione Trasporti dal 7 ottobre 2010.
A Strasburgo un ecologista alla guida dei Trasporti A capo della Commissione trasporti del Parlamento europeo, Michael Cramer, tedesco della Renania, esponente del gruppo dei Verdi. Cinque gli eurodeputati italiani
L
o scorso luglio si è insediato il nuovo Parlamento europeo e con esso le commissioni parlamentari. Quella che si occupa di Trasporti e Turismo è stata affidata al tedesco Michael Cramer. Il nuovo presidente, che fa parte del gruppo Verdi/Alleanza libera europea, è membro di questa commissione dal 21 luglio 2004. Tra i membri, la rappresentanza italiana può contare su 5 eurodeputati, ovvero David Sassoli e Isabella De Monte del Partito democratico, Salvatore Pogliese di Forza Italia, Daniela Aiuto del Movimento 5 Stelle e Massimiliano Salini del Nuovo Centrodestra (vedi box a fianco). Cramer, originario della Renania settentrionale, è molto legato alla Federazione dei ciclisti europei (Ecf), il cui obiettivo è di ot10 TIR174-2014
tenere almeno il 10% del budget destinato alle infrastrutture dei trasporti per attenuare l’impatto del trasporto su gomma ed aereo che secondo Cramer “sarebbero responsabili del 30% delle emissioni di anidride carbonica nell’Unione europea”. Tra le ultime uscite del neopresidente, per esempio, c’è la proposta di trasformare la “Cortina di ferro” in una pista ciclabile “per far diventare – come ha spiegato Cramer - uno dei simboli della Guerra fredda un percorso turistico che promuove l'unità. Altre proposte in tema di politica dei trasporti sono il ripristino degli obiettivi del pacchetto clima-energia, che punta tra l’altro a ridurre del 20% le emissioni di gas serra entro il 2020, e l’internalizzazione dei costi esterni dei trasporti.
Isabella De Monte (Partito democratico) fa parte dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici. In precedenza è stata senatrice e ha fatto parte di varie commissioni (affari costituzionali, agricoltura e industria).
Salvatore Pogliese (Forza Italia) è membro dal 1° luglio 2014 del Partito popolare europeo. E’ stato vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana.
Daniela Aiuto (Movimento 5 Stelle) dal 1° luglio 2014 fa parte del gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta. È anche membro della Commissione del Parlamento Ue per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere.
Massimiliano Salini (Nuovo Centrodestra-Unione di Centro) dal 1° luglio 2014 fa parte del Partito popolare europeo. È stato membro della Commissione del Parlamento Ue per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
Un italiano alla presidenza della commissione Ambiente Importanti incarichi per gli europarlamentari italiani anche in altre commissioni, comunque vicine all’autotrasporto: Giovanni La Via (Nuovo centrodestra – Unione di centro) è il presidente di quella dell’Ambiente, mentre Patrizia Toia (Partito democratico) è vicepresidente di quella dell’Industria. In quest’ultima, sono presenti anche Antonio Tajani (Forza Italia), vicepresidente del Parlamento europeo, Flavio Zanonato (Pd) che è stato ministro dello Sviluppo economico del governo Letta, oltre a David Borrelli e Dario Tamburrano (Movimento 5 Stelle), Gianluca Buonanno (Lega Nord) e Aldo Patriciello (Fi). Della Commissione Ambiente fanno parte Simona Bonafè, Enrico Gasbarra e Massimo Paolucci del Pd, Marco Affronte, Eleonora Evi e Piernicola Pedicini del Movimento 5 Stelle, Alberto Cirio ed Elisabetta Gardini di Forza Italia.
Europa
E la Germania pensa al pedaggio (ma solo per gli stranieri) Anche la Germania progetta di introdurre il pedaggio sulle autostrade a partire al 2016. La proposta, che sta già sollevando molte polemiche, è arrivata dal ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, esponente dell’Unione Cristiano-Sociale (CSU), partito in linea con quello dei Cristiano Democratici (CDU) di Angela Merkel, con l’intenzione di reperire i fondi per la manutenzione della rete stradale tedesca, tassando però solo gli stranieri che decidono di solcare il suolo teutonico. In realtà il balzello – che andrebbe da 10 euro per 10 giorni a circa 88 euro per un anno – sarebbe richiesto anche ai cittadini tedeschi che però beneficerebbero di uno sgravio fiscale a compensazione della nuova tassa. Questo aiuterebbe a fare digerire la novità ai tedeschi, che pagando già molte tasse, non vedrebbero di buon occhio il pedaggio, ma anche a far passare la misura sotto la lente di Bruxelles che potrebbe accusare la Germania di violare le norme comunitarie.
Ecotassa insostenibile: la Francia sul piede di guerra Un mediatore dovrebbe trovare l’accordo sul pedaggio che la Francia vuole introdurre dal prossimo 1° gennaio e che sta mettendo in fermento le maggiori associazioni d’oltralpe
I
l braccio di ferro tra il Governo Hollande e gli autotrasportatori sulla cosiddetta “ecotaxe” non cessa, anzi si arricchisce di un nuovo capitolo con la designazione di un mediatore, il prefetto Christian Galliard, con il mandato di dipanare l’intrigata matassa sull’introduzione del pedaggio per i mezzi pesanti. Ribattezzata “Segotaxe” dalle maggiori associazioni di settore d’oltralpe in onore al ministro dall’Ambiente Ségolène Royal che l’ha voluta, sta diventando il motivo di una vera e propria battaglia tra l’amministrazione e l’autotrasporto che la ritiene economicamente insostenibile, in particolare in un momento di profonda crisi economica come quello attuale. Si tratta
dell’introduzione di un pedaggio di circa 0,13 euro al chilometro (variabile a seconda del numero di assi del veicolo, della percorrenza e del livello delle emissioni) per i veicoli di massa superiore alle 3,5 tonnellate che la Francia vorrebbe introdurre su 4.000 chilometri di strade statali e dipartimentali di grande comunicazione a partire dal 1° gennaio prossimo. Il progetto ha già subito uno stop per un ricorso al Consiglio di Stato che però ha confermato la validità del contratto con il consorzio Ecomouv (guidato al 70% da Atlantia), ma di fatto ha imposto al Governo francese una prima riscrittura: al posto dei 15.000 km di strade che erano interessati dalla prima versione, si è sce-
si a 4.000 km. Ora, nonostante la decisione di andare avanti annunciata a inizio luglio, l’opposizione dei camionisti d’Oltralpe potrebbe portare a una nuova rivisitazione o addirittura a uno stop, anche se su quest’ultima ipotesi pesa il contratto da 850 milioni di euro con Ecomouv che lo Stato francese è costretto ad onorare. In un co-
municato congiunto le quattro associazioni francesi dell’autotrasporto più rappresentative (Fntr, Unostra, Tlf e Csd) hanno denunciato la mancanza di concertazione, il forte impatto sul traffico nazionale e l’imposizione di un calendario in netto contrasto con il tentativo di negoziazione avviato con l’individuazione del mediatore.
Operativa anche la legge contro il cabotaggio irregolare Pubblicata in Gazzetta ufficiale lo scorso 11 luglio la legge francese contro il dumping sociale e la concorrenza sleale nell’autotrasporto (legge Savary del 10 luglio 2014). In particolare è stato introdotto il divieto per i conducenti di effettuare il riposo settimanale di 45 ore a bordo del veicolo. L’impresa dovrà garantire il rispetto di questa norma: in caso contrario il legale rappresentante dell’azienda subirà un’ammenda di 30 mila euro e un anno di carcere. Stessa sanzione anche nel caso in cui l’azienda remuneri il conducente in base alla distanza percorsa o al volume di merce trasportata. La legge estende inoltre tutte le regole sul cabotaggio ai veicoli di massa complessiva inferiore alle 3,5 tonnellate. La norma è valida su tutto il territorio nazionale e si applica anche ai vettori o autisti stranieri nel momento in cui operano o percorrono strade francesi. In una comunicazione inviata alla Commissione europea, l’Iru (International road transport union) ha definito “protezioniste” le misure che alcuni Stati europei stanno adottando in tema di dumping sociale e ha giudicato “sproporzionate” le sanzioni applicate in caso di riposo all’interno della cabina. Oltre a quello francese, l’Iru fa l’esempio del Belgio dove per questa infrazione è stata decisa una multa di 1.800 euro. “Tenendo conto che la legislazione europea sul riposo settimanale non è chiara e che l’Unione europea non la considera una violazione grave – ha spiegato Michael Nielsen delegato generale dell’Iru per l’Ue – queste sanzioni sono del tutto inaccettabili”.
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Politica
Riprende il confronto sui costi minimi dopo la sentenza europea, mentre arrivano le indicazioni della Corte dei Conti sugli stanziamenti destinati ai Tir. Intanto il Sistri cambierà gestore
L’autunno caldo dell’autotrasporto È
stata un’estate di attesa quella dell’autotrasporto italiano. L’arrivo il 4 settembre scorso della sentenza della Corte di Giustizia europea sulla normativa dei costi minimi ha determinato un punto di arrivo, ma anche di partenza per il settore, convocato già per il 16 settembre dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per avviare il dialogo sulle conseguenze della decisione dei giudici del Lussemburgo che hanno dichiarato illegittimi i costi minimi della sicurezza, determinati dall’Osservatorio, ovvero l’organismo costituito in seno alla Consulta dell’autotrasporto e della logistica, abolita nel 2012 dal Governo Monti. Intanto la Corte dei Conti, nell'ambito della ordinaria attività di controllo sui vari comparti italiani, ha diffuso una relazione in cui critica la gestione dei fondi destinati al settore e dati “a pioggia” che frenano la crescita delle aziende. Su questi due punti ripartirà il dialogo autunnale che potrebbe annunciarsi caldo anche per il taglio del 15% del rimborso delle accise sul gasolio per l’autotrasporto, contenuto nel Dpcm del 20 febbraio 2014 (collegato alla legge di Stabilità 2014) che scatterebbe dal 1° gennaio 2015, e per la definizione della leg12 TIR174-2014
ge di Stabilità del prossimo anno. Invece ancora incertezze sul Sistri, mentre le associazioni tornano a chiedere maggiore attenzione sulla formazione e sul cabotaggio irregolare. Su quest’ultimo punto era previsto uno specifico provvedimento nelle bozze iniziali del decreto Sblocca Italia, decreto che però al momento di andare in stampa con questo numero di TIR non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (vedi anche pagina 15). Ma vediamo i singoli punti nel dettaglio. I costi minimi La sentenza della Corte di Giustizia europea, rispondendo a una precisa richiesta del Tar del Lazio, dichiara i costi minimi illegittimi perché determinati dall’Osservatorio, definito dai giudici come una rappresentanza di imprese private e per questo motivo non idonea a definire dei costi pubblici. Occorre ricordare che dal 2012 l’Osservatorio è stato sostituito nella elaborazione dei costi dal ministero dei Trasporti, che quindi rispetta il criterio di interesse pubblico. Nello stesso tempo l’articolo 51 della sentenza dichiara però che “Anche se non si può negare che la tu-
tela della sicurezza stradale possa costituire un obiettivo legittimo, la determinazione dei costi minimi d’esercizio non risulta tuttavia idonea né direttamente né indirettamente a garantirne il conse-
guimento”. Una sentenza che quindi lascia aperti molti interrogativi. Confartigianato Trasporti ha affermato che “è immotivato lo scalpore creato sulla sentenza della Corte di giu-
I quindici punti di Forza Ridare slancio all’autotrasporto e alla logistica in 15 mosse. É la proposta presentata da Bartolomeo Giachino, responsabile nazionale trasporti di Forza Italia, durante un incontro con le maggiori associazioni di rappresentanza del settore e inviata anche al Governo e Parlamento con l’invito a tradurla in atti concreti. “I trasporti e la logistica debbono ritornare ad essere centrali nelle politiche del Governo e Parlamento per rilanciare la competitività del nostro sistema Paese, condizione imprescindibile per ritornare a crescere in modo consistente – ha detto l’ex-sottosegretario ai Trasporti durante l’incontro che si è tenuto nella sede romana di Forza Italia –. Secondo noi bisogna uscire dalla logica per cui l’autotrasporto si occupa solo dei temi del settore: dobbiamo affrontare i problemi in modo complessivo. I trasportatori devono essere i primi interessati al fatto che si rimettano in moto gli investimenti in
infrastrutture, perché danno una spinta alla crescita del Paese e quindi anche alla domanda di trasporto”. Tra le proposte, spicca la possibilità di ridare vita alla Consulta dei trasporti e della logistica, soppressa dal Governo Monti, come luogo di concertazione. “La Consulta dovrebbe indirizzare e approvare il piano degli interventi prioritari infrastrutturali e logistico-portuali coerenti con il Piano della logistica – ha spiegato Giachino –. La sua ricostituzione potrebbe avvenire a costo zero, come è stata costituita la Consulta dell’Automotive. Servirebbe solo un decreto ministeriale e l’inserimento di alcune associazioni che prima non c’erano: spedizionieri, interporti, Uirnet, compresa la Conferenza Stato-Regioni”. Un altro passo fondamentale, secondo Forza Italia, è la riforma dell’articolo V della Costituzio-
la condiviso da altri giudici nazionali che, come nel recente caso del Tribunale di Pavia, affermano esattamente il contrario”. Confindustria ha aperto al confronto. In una nota l’associazione della committenza fa sapere che “resta disponibile a dialogare con le associazioni di autotrasporto e con il Governo per modificare la normativa nazionale coerentemente con la disciplina comunitaria e per formulare proposte di politica industriale volte al rilancio del settore”. Una posizione sostanzialmente simile a quella di Anita (si veda l’intervista a pagina 18).
stizia – ha dichiarato il presidente, Amedeo Genedani - E sono immotivate le reazioni trionfalistiche di alcune organizzazioni di committenti. La sentenza Ue non celebra il funerale dei "costi minimi",
bensì ne decreta il rinnovamento”. Fiap ammette che la sentenza è stata “una doccia fredda” per il settore, ma in una nota ricorda che il parere della Corte di Lussemburgo “a ben vedere, non è per nul-
La Corte dei Conti I fondi destinati all’autotrasporto dovrebbero essere impiegati per un maggiore sviluppo del settore. La Corte dei Conti evidenzia invece un'eccessiva frammentazione concentrata al sostegno di spese correnti. In particolare gli sconti ai premi Inail hanno – secondo la Corte – una funzione "mera-
mente perequativa della misura, tesa a ricondurre agli andamenti del mercato gli oneri assicurativi, del tutto avulsa, quindi, da una funzione di stimolo del settore". Per la formazione professionale è emerso l’accorpamento delle risorse previste per due anni, circostanza che caratterizza il ritardo nell’attuazione. Prevalgono i rimborsi dei pedaggi – fanno notare i magistrati contabili - nelle somme destinate alla sicurezza stradale e alla protezione ambientale. Il tetto massimo di contribuzione riconosciuto, pari al 13%, è comunque in linea con la normativa comunitaria. I ritardi nei pagamenti, denunciati dalle associazioni di categoria, sono legati al meccanismo che prevede la copertura di questi fondi solo a posteriori, una volta verificata la disponibilità finanziaria. Infine, sono
Italia per risollevare il settore ne al fine di rivedere i rapporti tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali in merito alle competenze sul trasporto merci e sulla logistica. La riforma dei porti appare una priorità della massima urgenza. “In questi ultimi anni, non solo non abbiamo recuperato i 500 mila/1 milione di container che vanno nei porti del Nord Europa – puntualizza Giachino – ma continuiamo a perdere altro traffico che arriva dai Paesi del Nord Africa. Rispetto a questa situazione, vogliamo assumere un’iniziativa, ad esempio una risoluzione parlamentare: i parlamentari che la presentano, chiedono al Governo una serie di interventi, ipotizzando che la risoluzione debba essere votata dalla Commissione competente, per sbloccare la logistica italiana”. Occorre agire anche sugli interporti. “La riforma portuale che è in discussione al Senato
raccoglie maggior consenso da parte degli operatori e deve andare avanti. Non è una grandissima riforma ma preferiamo che vada avanti velocemente e venga approvata piuttosto che continuare a considerare quali altri miglioramenti si possano fare”. Infine, altre misure prioritarie sono la realizzazione delle reti Ten-T e i relativi collegamenti ai porti italiani, interventi normativi per i dragaggi, maggiore efficienza nei controlli portuali, l’incentivazione della vendita franco fabbrica/franco destino, politiche di filiera: agroalimentare, automotive, distribuzione urbana delle merci (a questo proposito anche l’allargamento del Protocollo del 2012 ad altre città, si veda anche pagina 20), investimenti nella piattaforma telematica nazionale Uirnet, la riattivazione del tavolo autotrasporto/committenza per il miglioramento della norma sui costi minimi, riduzione del costo del lavoro, introduzione del “gasolio
professionale”, incentivi alla crescita dimensionale delle aziende, un ruolo più incisivo per l’Albo degli Autotrasportatori con il controllo della regolarità delle imprese anche attraverso l’utilizzo incrociato dei dati, aumento dei controlli su strada e testo unico dell’autotrasporto. Il tutto per rilanciare la competitività delle nostre aziende di trasporto. Proposte accolte con molto favore da diverse sigle dell’autotrasporto intervenute all’incontro. “In tre anni abbiamo contato 17 mila imprese di trasporto in meno – ha detto Mauro Concezzi, coordinatore nazionale di Cna-Fita – quindi le proposte avanzate da Forza Italia sono estremamente condivisibili, anche perché ricalcano i punti già delineati nel Protocollo sottoscritto a novembre tra associazioni e Governo”. Anche Paolo Uggè, presidente di Fai, è intervenuto sul pacchetto di riforme proposto da Giachino. “Dobbiamo affrontare il problema dei costi. In questi mesi
Bartolomeo Giachino
abbiamo subito un’assenza della politica italiana sul versante dei trasporti. Bisogna anche guardare all’Europa e avviare un dialogo con i nuovi parlamentari europei che si occuperanno di questi temi (si veda anche l’articolo a pagina 10, ndr)”. Infine, Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti, ha puntualizzato che “bisogna chiedere maggiore apertura del fondo di garanzia allo scopo di finanziarie anche l’acquisto di camion e carrelli. Basterebbe una finestra di tre anni. Inoltre – ha aggiunto Genedani – Uirnet deve garantire l’intermodalità senza essere un costo per le aziende. Occorre creare un sistema dove lo Stato, quindi il ministero dei Trasporti, mantenga il controllo della Piattaforma”.
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Udienza dal Papa per i quarant’anni della Cna Fita
Cinzia Franchini
emerse delle difficoltà nel quantificare le risorse destinate alla deduzione forfetaria di spese non documentate, che potrebbero non essere in linea con gli stanziamenti. La Corte suggerisce una modifica alle dichiarazioni fiscali e alla normativa primaria. Sistri Diverse le novità sul Sistri a partire dall’annuncio della Selex, la società di Finmeccanica che lo gestisce, di non voler proseguire l’attività dopo il prossimo 30 novembre, quando scade il contratto con il ministero dell’Ambiente. Anche se nel Dl competitività, convertito nella legge 116/14 in vigore dallo scorso 21 agosto, si legge che il sistema si protrarrà fino al 31 dicembre 2015, prorogando di fatto il contratto con la Selex, ma entro il 30 giugno 2015 il ministero dell’Ambiente dovrà bandire una gara europea per la concessione della gestione del servizio. Infine, slitta dal 3 marzo al 31 dicembre 2014 la data entro la quale l’Ambiente dovrà approvare ulteriori semplificazioni per il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Sull’argomento è intervenuto Paolo Uggè, Presidente di FaiConftrasporto, chiedendo l’abolizione dell’attuale sistema a beneficio di uno migliore. “Conftrasporto – ha sottolineato Uggè - non può che ribadire la propria forte e più volte dichiarata contrarietà verso un sistema costoso, non funzionante e, come era nella fase iniziale, non applicabile ai vettori esteri. La tracciabilità delle merci è per Conftrasporto una scelta irreversibile e per questo si riconfermano le disponibilità a collaborare purchè l'obiettivo sia 14 TIR174-2014
Cento imprenditori della Cna-Fita saranno ricevuti da Papa Francesco il prossimo 24 settembre. La delegazione sarà guidata dalla presidente nazionale, Cinzia Franchini, insieme a tutta la sua presidenza. L’iniziativa s’inserisce tra i festeggiamenti per i quaranta anni dalla fondazione dell’associazione. “La nostra vocazione d’imprenditori – ha dichiarato Cinzia Franchini – è quella di stare in mezzo, trasportando ogni giorno merci e persone. Questo stare al centro della mobilità nazionale credo sia la sensazione più esaltante e la responsabilità più pesante per i tanti imprenditori che rappresentiamo nella CNA-Fita. Per festeggiare i 40 anni dell’associazione 100 imprenditori porteranno al Papa il loro messaggio di speranza come fedeli e il loro impegno come imprenditori a sostegno dell’economia produttiva ed operosa ma soprattutto legale. Il 24 settembre – ha concluso Cinzia Franchini – tutta la CNA-Fita si unirà idealmente con forza e speranza al messaggio di scomunica chiaro e intransigente di Papa Francesco contro le mafie e l’illegalità”.
quello di avere uno strumento che funzioni, si applichi a tutti e che non sia oneroso per la categoria”. Formazione Rimanendo in Italia, da segnalare la presa di posizione di Fiap sulla formazione dei conducenti. Secondo l’associazione la preparazione degli autisti, dopo circa un anno dall’inizio dei corsi per il rinnovo della Cqc, sarebbe an-
cora non sufficiente. “La scarsa o l’inesistente conoscenza – si legge in una nota - delle regole fissate dal Codice della strada e dalle norme complementari, esula dall’età del conducente, ma riguarda tutti: anziani e conducenti freschi di patente”. Il dito è puntato contro i costi alti pagati dalle aziende per una formazione che non garantisce autisti preparati, in particolare sui tempi di guida e di riposo. La pro-
posta è il modello europeo. “In giro per l’Europa non mancano sicuramente esempi di scuole d’eccellenza per conducenti professionali che vedono la partecipazione diretta delle Organizzazioni professionali delle imprese di autotrasporto. Cosa osta che anche in Italia si vada in questa direzione?” Attaché Ue in Italia E intanto in tema di politiche europee, a fine luglio l’Anita ha ospitato gli “Attaché” del settore trasporti, che operano nelle rappresentanze permanenti presso l’Unione europea, in visita in Italia in occasione del semestre europeo di Presidenza italiana. “Siamo contrari ad ulteriori aperture al cabotaggio stradale – ha ricordato in quell’occasione, il presidente Thomas Baumgartner - fino a quando non sarà garantita uniformità, di regole e condizioni, fra gli operatori dei diversi Stati”, proponendo di diminuire da tre a una le operazioni effettuabili in regime di cabotaggio (si veda anche l’intervista a pagina 18). Da segnalare che l’associazione confindustriale, nella riunione del Consiglio nazionale del 9 luglio scorso ha eletto due componenti del Comitato esecutivo: Angelo Di Martino e Marcello Pigliacelli.
I Tir siciliani ancora in tensione, ma intanto il Tar sospende l’ordinanza di Messina Per ora i mezzi pesanti potranno circolare regolarmente in alcune vie di Messina che conducono al porto e imbarcarsi per attraversare lo Stretto. Il Tar di Catania ha infatti accolto la richiesta della compagnia di navigazione Caronte & Tourist di sospendere l’ordinanza del Comune peloritano che dal 21 luglio vietava il transito dei camion lungo alcune strade cittadine dalle 7 alle 21. Il 24 settembre dovrebbe svolgersi l’udienza in cui il Tribunale esaminerà il merito della questione. Intanto il 9 settembre si svolgerà il tavolo tecnico dell’autotrasporto siciliano tra le associazioni di categoria e la Regione per discutere delle problematiche del settore, come la continuità territoriale e il mancato pagamento dell’ecobonus 2010 ad alcune imprese, motivo del fermo proclamato dal 28 al 31 luglio, poi revocato a seguito dell’intervento dell’assessore regionale Domenico Torrisi e del sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, che ha convocato il primo tavolo tecnico Stato-Regione il 31 luglio scorso. Durante l’incontro del 9 settembre si discuterà anche dell’ordinanza del Comune di Messina che ha creato non poche tensioni tra gli autotrasportatori. Questo perché il traffico pesante dovrebbe essere convogliato nel nuovo terminal Tremestieri, che si trova fuori città ma non è ancora completamente operativo. Quindi per attraversare lo Stretto i Tir diretti al porto cittadino devono comunque transitare nella rete stradale urbana.
NUOVO TUNNEL BRENNERO
Opere sbloccate con norme di semplificazione
Infrastrutture
Alta velocità / Alta capacità Napoli-Bari;
COMPLETAMENTO ASSE LECCO-BERGAMO
AEROPORTO MALPENSA
Linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina;
Trento AEROPORTO DI VENEZIA
Lecco SUPERSTRADA RHO-MONZA
Bergamo ALTA VELOCITÀ VERONA-PADOVA
Vicenza
Venezia
Milano Verona Torino
ALTA CAPACITÀ TORINO-LIONE
AUTOSTRADA MESTRE-ORTE
Cuneo MESSA IN SICUREZZA CUNEO-VENTIMIGLIA
Trieste
Padova
ALTA CAPACITÀ TERZO VALICO DEI GIOVI
INFRASTRUTTURE AEROPORTO GENOVA
Interventi infrastrutturali negli aeroporti di Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Venezia, Genova;
TERZA CORSIA AUTOSTRADA VENEZIA-TRIESTE
Bologna
Genova QUADRUPLICAMENTO LUCCA-PISTOIA
Lucca
Pistoia
Ventimiglia
Opere finanziate con condizione che siano cantierabili entro il 31 dicembre 2014
Opere finanziate con condizione che siano cantierabili entro il 31 agosto 2015
Completamento della copertura del Passante ferroviario di Torino;
Lavori di ammo dernamento ed adeguamento dell’autostrada Salerno-Reggio dallo svincolo di Rogliano allo svincolo di Attilia;
Opere finanziate con condizione che siano cantierabili entro il 30 giugno 2015
Firenze
Ecco le principali infrastrutture previste dal piano
Autostrada Orte-Mestre.
Cesena
Ancona
Livorno Perugia
QUADRILATERO UMBRIA-MARCHE
Orte
Autostrada Salerno-Reggio Calabria svincolo Lauretana Borrello;
Un lotto costruttivo della AV/AC Verona-Padova;
Adeguamento della statale 372 “Telesina” tra Caianello e Benevento;
Completamento asse viario Lecco-Bergamo;
Completamento della statale 291 in Sardegna;
Messa in sicurezza dell’asse ferroviario Cuneo-Ventimiglia;
Asse viario GamberaleCivitaluparella in Abruzzo; Primo lotto Asse viario S.S. 212 Fortorina;
ASSE GAMBERALE CIVITALUPARELLA
Civitavecchia
Quadrilatero autostradale Umbria-Marche; Messa in sicurezza dei principali svincoli della Strada Statale 131 in Sardegna.
Asse autostradale Trieste-Venezia, terza corsia.
AEROPORTO DI FIRENZE 2a PISTA
Terzo Valico dei Giovi dell'Alta velocità Milano-Genova; Continuità degli interventi per il Nuovo Tunnel del Brennero;
Quadruplicamento della linea ferroviaria Lucca-Pistoia;
AEROPORTO DI FIUMIC INO
Aeroporti di Firenze e Salerno.
Campobasso
Roma
Foggia
ASSE VIARIO SS212 FORTORINA
Sassari
ALTA CAPACITÀ NAPOLI-BARI
Benevento
ADEGUAMENTO STATALE TELESINA
Bari Napoli
Sblocca-Italia, ossigeno ai cantieri
Salerno
COMPLETAMENTO STATALE 291
Oristano
COMPLETAMENTO STATALE 131
AEROPORTO DI SALERNO
ADEGUAMENTO A3 ROGLIANO-ATTILIA
Rogliano Attilia
Cagliari
ADEGUAMENTO A3 SVINCOLO LAUREANA BORRELLO
Messina
Palermo
Il provvedimento è uscito dal Consiglio dei ministri del 29 agosto molto alleggerito: solo 3,8 miliardi i fondi certi per le infrastrutture. Nelle bozze circolate non compare la riforma dei porti, ma potrebbe essere recuperata
M
entre andiamo in stampa con questo numero di TIR, il decreto Sblocca-Italia, non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Unico modo per avere conferma delle norme relative all’autotrasporto e alla logistica. Nelle varie bozze circolate, il piano infrastrutturale è l’unica confer-
ma (sul decreto approvato è previsto un ampio approfondimento sul numero di ottobre di TIR). Il provvedimento uscito dal Consiglio dei ministri il 29 agosto scorso dovrebbe essere molto più leggero di quello presentato a fine luglio dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. Dai 43 mi-
Reggio Calabria MESSINA CATANIA SALERNO
Catania
liardi promessi, ne restano solo 3,8, di cui 841 milioni provenienti dal “fondo revoche” e gli altri dal Fsc (Fondo sviluppo e coesione) spendibili nel biennio 2016-2017, ma impegnabili da subito. Il premier Matteo Renzi ha lasciato però intendere che una dote di altri 6-7 miliardi (fino ad arrivare a 10 complesTIR174-2014 15
Infrastrutture
Il decreto ha sbloccato alcune infrastrutture attraverso una semplificazione burocratica, tra queste l’alta velocità NapoliBari
sivi) potrebbe essere recuperata nella prossima legge di Stabilità. Stralciata all’ultimo momento la riforma dei porti, compare invece il “Piano strategico nazionale della portualità e della logistica”, un documento che dovrà essere adottato entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto con l’obiettivo di prevedere le priorità per il settore. Il piano infrastrutturale Il decreto punta a dare ossigeno ai cantieri già in corso come il terzo valico (200 milioni), la Brescia-Padova (90 milioni), il tunnel del Brennero (270 milioni, per la mappa completa si veda anche pagina 15). I cantieri dovranno aprire entro dieci mesi dall’approvazione del decreto, pena il decadimento del finanziamento che verrebbe riversato su un pacchetto di opere lasciato in “lista d’attesa”, ovvero il primo lotto della Termoli-San Vittore, il completamento della rete circumetnea, la metropolitana di Palermo e di Cagliari. Il Quadrilatero Marche-Umbria ha avuto uno stanziamento di 120 milioni, 400 milioni andranno ad alcuni lotti della Salerno-Reggio Calabria e 50 milioni alla terza corsia della Venezia-Trieste. La novità è il finanziamento delle opere nelle città come la linea C e il pon-
te tra l’Eur e il collegamento per Fiumicino a Roma, il passante di Torino, la tranvia di Firenze e la metropolitana di Napoli. Una serie di norme di semplificazione burocratica hanno invece consentito di sbloccare altre opere già finanziate in modo che i cantieri possano partire in anticipo rispetto alle previsioni. È il caso della Av/Ac Napoli-Bari (6,7 miliardi) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (5,2 miliardi, apertura cantieri dicembre 2015). Con lo stesso criterio vengono sbloccati gli interventi sugli aeroporti (Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno per un valore complessivo di 4,6 miliardi) e gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra in questa fattispecie anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l'autostrada Orte-Mestre (10,4 miliardi). Infine, il ministro Lupi ha notificato a Bruxelles il piano per l'aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali attraverso la revisione e l'eventuale allungamento delle concessioni “con la contestuale moderazione – si legge in una nota ministeriale - degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali”. Il valore delle opere realizzabili con questa norma, e sulle quali si sono impegnate le società concessionarie, è di 10 miliardi circa.
È stata aperta lo scorso 23 luglio l’autostrada Brebemi (A35) che collega Milano a Brescia con un tracciato più a sud rispetto all’A4 gestita da Autostrade per l’Italia. Rispetto alla A4 il percorso della Brebemi è più breve, ma il pedaggio risulta più caro.
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Emilia-Romagna, 2,4 milioni all’intermodale L’Emilia-Romagna torna a sostenere il trasporto intermodale delle merci. Ci sarà tempo fino al 30 settembre prossimo per accedere al bando da 800 mila euro all’anno per tre anni a favore delle aziende logistiche e fluviomarittime che operano nella Regione. La delibera di Giunta che ha approvato il bando, pubblicata sul Bur del 28 luglio scorso, dà attuazione alla legge regionale 10/14 che punta a ridurre l’inquinamento ambientale, incrementare la sicurezza della circolazione e riequilibrare il sistema di trasporto delle merci sviluppando il trasporto ferroviario, sia intermodale che tradizionale, e quello lungo le vie navigabili e del mare. Entro la fine di settembre, quindi, potranno presentare le domande per contributi le imprese logistiche e armatrici che trasportano merci con destinazione o origine negli scali e porti dell’Emilia-Romagna seguendo le indicazioni del bando in corso di pubblicazione sul Bollettino regionale e sul sito internet della Regione.
Aspettando la riforma dei porti Sfumata ancora una volta (almeno dalle bozze in circolazione) la riforma portuale che avrebbe dovuto ridurre le Autorità dalle attuali 24 a 14. In realtà, al posto dell’annunciata riforma sarebbe previsto un “Piano strategico nazionale della portualità e della logistica” da adottare entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto con il fine di “migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, di agevolare la crescita dei traffici e la promozione dell’intermodalità nel traffico merci anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all’accorpamento delle Autorità portuali esistenti”. Nella bozza si prevede che le Autorità portuali presentino entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto, un elenco degli interventi più urgenti che dovranno essere coerenti con il piano nel suo insieme. La Presidenza del Consiglio, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, selezionerà gli interventi ritenuti prioritari. Nel piano vengono individuati i distretti logistici delle Autorità portuali costituiti dal complesso delle infrastrutture e dei servizi destinati a svolgere funzioni connettive di valore strategico, in particolare nei rapporti fra scali portuali e rete transnazionale dei trasporti. Infine, al fine di agevolare la realizzazione del piano, “le Autorità portuali possono fare ricorso a forme di compartecipazione del capitale privato stipulando contratti di finanziamento a medio e lungo termine con istituti di credito nazionali ed internazionali abilitati, inclusa la Cassa depositi e prestiti”.
Scioperi
proclamanti, salvo che in un caso in cui l’Autorità ha avviato un procedimento di valutazione del comportamento delle organizzazioni sindacali e relative sanzioni. Si trattava di uno sciopero indetto per il cambio di appalto per il trasporto di medicinali per conto della Omniatransit Srl, società del Gruppo Air Liquide Spa. L’anno scorso è stata anche integrata la regolamentazione di settore con l’introduzione delle attività logistiche preparatorie e/o preliminari all’effettuazione
dei servizi di autotrasporto. Sono state ritenute “strumentali” ed essenziali per lo svolgimento dell’attività di trasporto e quindi ritenute anch’esse di pubblica utilità, sottoposte quindi alle regole del settore per la proclamazione degli scioperi. Infine, la Commissione ha chiarito, su richiesta della Prefettura di Venezia, che anche il trasporto merci effettuato con imbarcazioni in ambito lagunare ricade sotto la stessa regolamentazione del trasporto merci in generale.
Aumenta la protesta, ma nel rispetto delle regole Nel 2013 la crisi alimenta le agitazioni, ma la Commissione di Garanzia riconosce la capacità dei “soggetti proclamanti” di vigilare evitando comportamenti scorretti
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n aumento la conflittualità nel settore del trasporto delle merci. La Commissione di Garanzia per lo sciopero ha registrato 36 dichiarazioni di protesta nel 2013 rispetto alle 12 dell’anno precedente. L’escalation si deve sicuramente alle manifestazioni organizzate dai Forconi, ma come esplicitamente indicato nella Relazione 2013 del Garante tra i principali fattori “assume un rilievo preminente la fase di crisi economica”. I dati prendono in considerazione i lavoratori dipendenti delle imprese di trasporto merci (su gomma e su rotaia) e i padroncini in conto terzi, in quanto anche loro assoggettati alla legge 146 del 1990 che regola lo sciopero nei servizi ritenuti di utilità pubblica. Una grande novità è rappresentata dal riconoscimento da
parte della Commissione di garanzia del ruolo delle associazioni di categoria dell’autotrasporto nel “mitigare” la conflittualità e nel far sì che le azioni si svolgessero nel rispetto delle regole (si veda anche box in pagina). Lo scorso anno i soggetti proclamanti hanno esercitato “il dovere di vigilanza sui propri associati, al fine di persuaderli all’assunzione di condotte responsabili, conformi alla regolamentazione di settore”. Una condotta che ha tenuto fuori le maggiori associazioni di categoria dell’autotrasporto da possibili interventi dell’Autorità e conseguenti sanzioni. A fronte delle 36 proclamazioni, la Commissione è intervenuta 11 volte al fine di segnalare delle irregolarità, sempre recepite dalle organizzazioni
Così il fermo nell’autotrasporto Il “codice di autoregolazione dell’esercizio di sciopero nel settore dell’autotrasporto in conto terzi” è stato sottoscritto il 20 giugno del 2001 (pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 179 del 3 agosto 2001) tra la Commissione di garanzia per lo sciopero e le sigle che allora rappresentavano il settore, tra cui Cuna, Uti e Cna-Fita (quest’ultima con riserva). L’accordo, tuttora valido, individua quattro tipologie di azioni di “autotutela” per la categoria: nazionale generale, locale o territoriale, settoriale e per specifica committenza. Fissa i tempi per la comunicazione alla Commissione, alla Presidenza del Consiglio e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della proclamazione delle proteste: 25 giorni prima per i fermi nazionali, 20 giorni per i settoriali e 15 giorni per le azioni locali. Mentre è lunga la lista dei servizi minimi da garantire duranti gli scioperi: si va dal trasporto della stampa e del materiale elettorale, a quello del latte a giorni alterni, fino al trasporto dei prodotti destinati a ospedali, farmacie ricoveri, mense, scuole, cliniche, case di cura, trasporto di animali vivi, di materiali destinati agli altiforni, dei rifiuti, acqua potabile, prodotti per l’allevamento e trasporto di carburante alla rete di approvvigionamento pubblico nella misura del 50%, che si realizzera` tramite il concorso degli automezzi in disponibilita` del conto proprio. La durata del fermo non può essere superiore a 5 giorni e non possono essere fissate proteste durante le feste natalizie (dal 20 dicembre al 6 gennaio), in concomitanza dello scioglimento delle Camere e nei tre giorni precedenti e successivi alle elezioni. Infine, non sono ammissibili blocchi stradali o altre iniziative contrarie al Codice della strada. La Commissione può comminare sanzioni che vanno da 2.500 a 50.000 euro, cifra che si può raddoppiare in caso di recidiva del comportamento (quindi 100 mila euro). TIR174-2014 17
Opinioni
Il neopresidente di Anita dice stop a ulteriori deroghe per il cabotaggio e chiede di accelerare il processo di liberalizzazione delle ferrovie per dare slancio all’intermodalità. Gli aiuti statali ancora necessari per colmare il gap con i Paesi dell’Est
Baumgartner: riprendere il dialogo per la crescita namiche del mercato, sempre più complesse Quali sono gli interventi da mettere in atto nel breve periodo per rafforzare l’intermodalità? Interventi di breve periodo oggi non ce ne sono. Il sistema ferroviario, nonostante la liberalizzazione, è ancora fortemente dominato da Trenitalia che negli ultimi anni ha dato priorità all’Alta velocità tralasciando il cargo. Dobbiamo uscire da questa impasse. Occorre completare il processo di liberalizzazione delle ferrovie prevedendo la completa scissione della rete da Trenitalia e dando più voce agli operatori ferroviari privati, incentivandone la costituzione di nuovi, affinché venga aumentata la pluralità dell'offerta ferroviaria. Per le autostrade del mare c’è più competitività e sono diventate un’alternativa su alcune tratte come quelle da nord a sud o sulle lunghe distanze.
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he cosa pensa succederà dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea sui costi minimi? Certamente si apre un nuovo capitolo nei rapporti commerciali fra le imprese, anche se la sentenza non risolve i problemi che avevano dato origine ai costi minimi. Ora il confronto avviato prima della pausa estiva deve essere ripreso, poiché credo che il dialogo sia l’unica strada percorribile per impostare insieme ogni ragionamento sul futuro del nostro settore. Noi abbiamo sempre mirato alla crescita del settore puntando su regolarità, professionalità, qualificazione delle imprese, e a mettere anche gli operatori più deboli nelle condizioni di poter sostenere le di18 TIR174-2014
Qual è la linea di confine tra la delocalizzazione fittizia e il trasferimento legittimo delle imprese? Qualsiasi delocalizzazione verso l’estero viene fatta per ottenere costi più bassi per poter sostenere la concorrenza ad armi impari effettuata dai vettori dei paesi dell'Est Europa. L’importante è che avvenga di fatto, cioè dall’Italia ci si sposti in Romania e lì si produca effettivamente con proprie strutture, con dipendenti e con camion, in piena autonomia. Per contrastare questo esodo, esiste un solo modo: rendere i costi della manodopera in Italia più competitivi. La delocalizzazione fittizia, con l’immatricolazione di mezzi fuori dai confini nazionali per poi disporli dall'Italia, è contro le regole e va sanzionata.
Non ritiene che una fetta di cabotaggio abusivo sia da attribuire a imprese italiane che hanno delocalizzato all’estero e poi rientrano targhe straniere? Le pecore nere le troviamo sia tra i vettori stranieri che nostrani. Invece, bisogna stare attenti nel chiedere il divieto del distacco e la somministrazione transnazionale dei lavoratori perché sono forme che, se attuate nel rispetto delle norme comunitarie, permettono all’azienda italiana di rendere più competitiva la produzione ed evitare la delocalizzazione con tutte le conseguenze che comporta. Quale devono essere le priorità per il nuovo Albo degli Autotrasportatori? Ritengo che l’Albo degli Autotrasportatori debba puntare tutto sulla qualificazione e sulla regolarità dei soggetti che ne fanno parte. Deve garantire alla committenza che le aziende iscritte lavorino secondo le regole. L’iscrizione deve diventare un certificato di qualità. Certamente per fare questo, l’Albo deve avere anche gli strumenti, altrimenti rimane solo un contenitore e, soprattutto, non deve solo controllare i nuovi ingressi, ma anche chi già è iscritto attraverso gli incroci delle banche dati. Chiedete di rivedere anche i divieti di circolazione… Sì, bisogna considerare che ogni divieto di circolazione è un costo per le imprese, perché la produttività del mezzo ovviamente diminuisce. Ed è un costo anche per il sistema produttivo italiano perché lo rende meno competitivo. Forse bisognerebbe fermarsi a pensare se è più importante far andare le persone in vacanza o permettere che le merci circolino in maniera ottimale. In Olanda, dove non sono previsti divieti neanche la domenica, ragionano diversamente: sanno che la logistica per loro è il primo fattore di sviluppo economico. A suo avviso, cosa ci sarebbe da ripensare nell’attuale meccanismo di finanziamento pubblico dell’autotrasporto? Fin quando il governo italiano non riuscirà ad allineare i costi fiscali e contributivi a quelli dei vettori degli altri Paesi dell'Ue, e soprattutto dell'Est Europa, il settore va sostenuto con i finanziamenti pubblici. I contributi sugli investimenti vanno indirizzati al rinnovo tecnologico, che permette più sicurezza e meno inquinamento ambientale, o all'utilizzo del sistema intermodale. Quelli per la formazione devono essere incanalati su progetti di vera formazione per aiutare le imprese a ottenere una crescita professionale, dimensionale e competitiva in un mercato sempre più europeo e globalizzato.
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nnanzitutto un commento a caldo sulla sentenza della Corte di Giustizia Ue sui costi minimi… Ho letto alcune dichiarazioni, commenti entusiastici. Non sono un giurista esperto, ma mi hanno insegnato che ciò che vale in una sentenza è quello che viene dopo questa frase: “per questi motivi la Corte decide”. Se leggo il dispositivo, dice che “i costi della sicurezza che sono frutto di accordi maturati all’interno dell’Osservatorio della Consulta non sono compatibili con gli orientamenti europei”. Questo significa che i costi elaborati invece dal ministero mantengono la loro validità. Secondo lei adesso cosa succederà? Occorre leggere il ragionamento della Corte che dà delle indicazioni su cui bisognerà riflettere per fare i giusti interventi, adeguare alcune cose che non vanno. I giudici dicono, per esempio, che non è provato che l’obiettivo di garantire la sicurezza sia raggiunto. Noi riteniamo che aver ridotto i morti del 20% sia un obiettivo che dimostra invece che questo è avvenuto.
Qualche settimana fa è arrivata anche la relazione della Corte dei Conti sui fondi destinati al settore. Un giudizio non proprio positivo... Anche in questo caso, secondo me la Corte va un po’ oltre le sue competenze, perché le valutazioni politiche non le spettano. Fa anche delle osservazioni di dubbia validità: quando parla delle “riduzioni compensate sui pedaggi autostradali” dice una cosa che è prevista da una norma comunitaria, il regolamento sull’Eurovignette, che prevede sconti per i grandi utenti. Per quale motivo la Corte dei conti si trova ad affrontare questo tema? Quando dice che vengono pagati in ritardo, dice la verità: noi saremmo ben contenti se li pagassero subito. Seconda grande osservazione riguarda l’intervento sull’accisa. Anche lì dimentica che c’è una direttiva comunitaria che consente ai paesi di assorbire gli incrementi verificatisi dopo il 31 gennaio 2001. Allora quali dubbi di legittimità comunitaria possono esserci se è una norma di Bruxelles che lo prevede? A proposito di accise, uno dei nodi che arriverà al pettine in queste ore
Opinioni
Il neopresidente della Fai-Conftrasporto punta il dito contro il progetto del Governo di tagliare il rimborso delle accise per l’autotrasporto. E avverte: “Questa volta non saremo in grado di contenere azioni di rivolta come un anno fa”
Uggè: costi minimi, accise e Albo, i temi dell’autunno è il taglio del 15% dei rimborsi delle accise... Io credo che il Governo dovrà prestare molta attenzione perché da un lato s’innescano i fenomeni che possono derivare da una non azione del Governo sulla questione dei costi della sicurezza e, dall’altro, si aggiunge un taglio, per quanto riguarda il recupero e la compensazione delle accise. Temo che siano due elementi abbastanza difficili da gestire. Se mi riduci il recupero, mi rendi meno competitivo, meno interessato a rifornirmi in Italia. Quindi il Governo può anche decidere di aumentare le accise sul gasolio di mille euro per mille litri: lo può fare, lo faccia, poi si prenderà le conseguenze e si auguri che ci sia qualcuno in grado di gestire il malcontento. Non sarà sfuggito che i trasportatori che operano nel settore agroalimentare o nell’esportazione con la Russia stanno ricevendo dei danni notevoli dalla politica europea. Quelli che lavorano con l’Ilva e tutto l’indotto non sono pagati da 180/200 giorni. Non c’è in giro molta tranquillità. Se poi si aggiungono questioni di carattere più generale, come queste che abbiamo appena commentato, le conseguenze le pagherà il paese intero perché si arriverà a un punto di rottura da cui non si torna indietro. Un anno fa siamo riusciti a contenere un’azione senza prospettiva, adesso non avremmo più gli stessi elementi per farlo. Ora non ci crederebbe più nessuno. Le conseguenze
possono anche arrivare spontaneamente, ci potrebbero essere dei movimenti che si aggiungono. Quale potrebbe essere il ruolo dell’Albo degli Autotrasportatori in questo momento così delicato? Potrebbe essere importantissimo, ma anche qui c’è un ritardo grave da parte del ministero dei Trasporti. C’è una responsabilità del ministro, che non ha nominato il presidente. È tutto fermo e anche questo non aiuta perché, ad esempio, non si è potuto dare l’incarico per i conteggi sui rimborsi dei pedaggi autostradali, perché non c’è chi firma. TIR174-2014 19
Logistica urbana
Il documento, che verrà esaminato a Milano durante il Consiglio informale dei ministri dei Trasporti Ue, chiede maggiore omogeneità delle iniziative locali, massiccio impiego di tecnologie e veicoli ecologici di Deborah Appolloni
City logistics, priorità europea L
definire un quadro (ad esempio, spazi di cona logistica urbana è una delle quattro segna, accessi regolamentati, controllo delstrategie individuate dalla Commissione le infrazioni ecc) atto a garantire che gli opeeuropea per raggiungere l’obiettivo di abratori privati della logistica siano incentivabattere le emissioni e il traffico nelle città. ti a investire in nuove tecnologie e soluzioLo afferma chiaramente un documento ni”. Inoltre, secondo l’Ue, il ruolo dei Goche verrà discusso al Consiglio dei ministri verni dovrebbe essere quello di “facilitare la dei Trasporti dell’Unione europea, convocato cooperazione tra i soggetti interessati, creainformalmente sotto la Presidenza italiana re le necessarie capacità a livello locale, stidell’Ue il 16 e 17 settembre a Milano. In remolare l’adozione di buone pratiche, gaaltà, “Insieme verso una mobilità urbana rantire l’interoperabilità delle soluzioni di competitiva ed efficace sul piano delle rilogistica locale basate sui sistemi sorse” è una Comunicazione deldi trasporto intelligenti e asla Commissione al Parlasicurarne l’integrazione mento europeo, al Consicon le priorità nazionaglio, al Comitato ecoli”. Da parte sua la nomico e sociale euroCommissione europeo e al Comitato pea intende a breve delle regioni datata termine, ovvero 17 dicembre 2013 La Ztl di entro quest’anche a Milano verrà Torino. La città sta no, “miglioraaffrontata nei suoi dando attuazione al re la divulgadettagli operativi. protocollo firmato nel zione e l’adoQuattro sono le 2012 con il ministero dei zione delle aree individuate da Trasporti per una migliori praBruxelles sulle quali agilogistica urbana più tiche nel re subito per abbattere la omogenea a livello campo della congestione nelle città: la nazionale logistica urbacity logistics, l’accesso regolana”. Nell’arco dei mentato e i pedaggi per le aree urprossimi due anni, inbane, lo sviluppo degli Its (sistemi di travece, intende “predisporre, con l’aiuto di sporto intelligenti) e la sicurezza stradale. Su esperti, documenti orientativi per fornire asquesti aspetti, diverse indicazioni trasversali: sistenza pratica su come migliorare l’effiin primis, il superamento degli approcci cienza della logistica urbana”. A questo proframmentati che hanno caratterizzato le posito, una gara per consulenti è già stata esperienze nel passato e l’invito agli Stati pubblicata sul sito della Commissione eumembri a intervenire in modo più deciso per ropea il 18 luglio scorso. Infine, l’obiettivo raccordare e coordinare il lavoro degli enti da mettere a punto tra il 2015 e il 2016 è locali. quello di facilitare gli appalti per veicoli puIn particolare per la logistica urbana, la liti – da utilizzare per tutti i servizi, ma in parCommissione sottolinea il ruolo fondaticolare per la consegna della posta e la racmentale del coordinamento delle varie inicolta dei rifiuti – riesaminando l’ambito di ziative. “Gli Stati membri e le autorità citapplicazione del portale “Clean Vehicle” tadine – si legge nel documento – devono 20 TIR174-2014
(www.cleanvehicle.eu). Le indicazioni sulla logistica urbana si dovranno “sposare” con le altre strategie individuate dall’Ue, ovvero l’attuazione di “regimi più intelligenti di accesso regolamentato alle aree urbane e di pedaggi urbani” per raggiungere l’obiettivo di eliminare dalle città “entro il 2050 le autovetture ali-
Milano, Napoli, Tori e Bologna: verso sis
Il Protocollo, sottoscritto nel luglio del 2012 tra l’allora Consulta dell’autotrasporto, guidata da Bartolomeo Giachino, e le città di Milano, Napoli e Torino, si arricchisce di altre sottoscrizioni (si veda anche TIR 165/2013). E’ stato infatti adottato recentemente da Roma e Bologna, mentre sarebbero in procinto di aderire anche Genova e Bari. Dopo lo scioglimento della Consulta, le competenze su questo dossier sono passate alla Direzione generale per il Trasporto stradale e l’Intermodalità L’obiettivo del Protocollo, che vede anche la partecipazione dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, è quello di dare degli input comuni sulla regolamentazione delle zone a traffico limitato, individuando standard che possano essere applicat da tutti i firmatari in termini di orari, modalità d accesso, classi ambientali dei veicoli e altri aspett di ottimizzazione dell’ultimo miglio. L’adesione al Protocollo rimane comunque su base volontaria e anche le città che lo hanno sottoscritto non sono obbligate a rispettarne tutte le indicazioni. Per il momento, solo Torino ha siglato un accordo successivo tra Comune e operatori commerciali che operano nella Ztl (si veda anche l’articolo a pagina 22) per dare seguito all’accordo de 2012. “È stato fatto un lavoro di analisi delle tipologie delle Ztl impostate in queste città – spiega Giovanni Caruso a capo della Divisione del Mit che
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E il Mit va verso il coordinamento nazionale e il coinvolgimento dei vettori I
n Italia la logistica urbana rischia di andare in ordine sparso senza un coordinamento nazionale che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta organizzando dando seguito al Protocollo firmato nel 2012 dall’allora Consulta dell’autotrasporto, guidata da Bartolomeo Giachino, sottoscritto da Napoli, Torino e Milano e ultimamente anche da Roma e Bologna. Uno sforzo che parte già con le idee chiare “coinvolgere gli operatori è fondamentale”, spiega in questa intervista a TIR, Enrico Finocchi, Direttore generale per il Trasporto stradale e l’intermodalità del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha raccolto l’eredità della Consulta.
mentate con carburanti convenzionali”. I sistemi intelligenti di trasporto che sono il condimento essenziale dell’intera comunicazione della Commissione, da applicare alle altre strategie per ottenere i risultati richiesti. Infine, il miglioramento della sicurezza stradale in ambito urbano che ancora presenta molte criticità.
no, Roma temi uniformati segue l’applicazione del Protocollo – allo scopo di definire un quadro di regole uniformi sulla tipologia dei veicoli, sugli accessi e le condizioni di vivibilità all’interno dei centri storici. Infine, è stata anche prevista la possibilità di disporre di misure incentivanti che possano accelerare il rinnovo del parco circolante”. L’accordo, in realtà, non prevede risorse, ma ogni Comune, attraverso fondi del ministero dell’Ambiente o con stanziamenti autonomi, può mettere in piedi un sistema incentivante per velocizzare l’uso di mezzi più ecologici. La Direzione generale per il Trasporto stradale e per l'Intermodalità gestisce anche il tavolo tecnico di coordinamento, a cui partecipano i comuni che hanno aderito, l’Anci e TTS Italia (quest’ultima associazione sovraintende l’upgrade tecnologico necessario per mettere in atto sistemi di logistica urbana più efficienti). Nell’ambito di questo tavolo, sono state individuate possibili modifiche normative in grado di dar maggiore slancio alle iniziative di regolamentazione delle consegne in ambito urbano. Si tratta di due norme da inserire nel Codice della strada per la regolamentazione della circolazione (modifica articolo 7) e la tutela delle aree riservate per il carico e scarico delle merci con il divieto di fermata e di sosta in determinate fasce orarie (modifica articolo 158).
La Commissione Europea ha indicato la logistica urbana come una priorità per migliorare la sostenibilità delle nostre città. Com’è la situazione in Italia? Nel nostro Paese l’entità del trasporto di merci in ambito urbano - fondamentalmente identificabile con i trasferimenti che avvengono su distanze non superiori ai 50 km - ammonta su base annua a 606 milioni di tonnellate, pari al 48,8% dell’intero autotrasporto merci nazionale. Circa l’87% è attribuibile al conto proprio. I comuni raramente collaborano tra loro, operano senza alcun coordinamento per regolare l’accesso ai centri urbani, quindi spesso con strumenti diversi e, nella maggior parte dei casi, in assenza di programmazione, spesso senza confrontarsi con gli operatori della filiera del trasporto, con conseguente aumento della conflittualità e ulteriori costi. Inoltre si sta progressivamente diffondendo l’utilizzo di piattaforme logistiche alle quali viene conferito, in alcuni casi, il diritto di operare in esclusiva, obbligando tutte le imprese di trasporto ad avvalersi di tali piattaforme prefigurando una possibile violazione delle norme sulla concorrenza. L’Europa consiglia maggiore coordinamento da parte dei Governi centrali. Come si sta muovendo il ministero dei Trasporti? Il ministero sta portando avanti gli obiettivi fissati dal Protocollo sottoscritto dall’allora Consulta dell’autotrasporto e l’Anci nel 2012 (si veda box accanto), adottato in primis dalle città di Torino, Napoli e Milano e ultimamente anche da Roma e
Enrico Finocchi
Bologna. L’obiettivo di ottimizzare gli spostamenti, favorendo nel contempo l’utilizzo di veicoli con elevati standard di eco-sostenibilità non può non passare attraverso la definizione degli ambiti esclusivi di intervento e di responsabilità, seppure nel rispetto delle autonomie locali, fra norme di indirizzo centrale fino alle singole ordinanze comunali, passando attraverso il coordinamento delle regioni, indispensabile perchè la logistica distributiva ha un bacino di applicazione specifico (comunale e/o sovracomunale), ma impatti e rilevanza nazionale. Quali sono le attività già avviate? Abbiamo già avviato la costituzione di una mappa delle esperienze più significative nei sistemi di distribuzione urbana delle merci sia in termini di fattibilità sia in termini di servizio effettivamente reso. Abbiamo fissato le linee di indirizzo per l’accessibilità delle merci in ambito urbano da condividere in modo da favorire lo sviluppo di soluzioni innovative replicabili. Stiamo avviando la ricerca di soluzioni che permettano l’autosostenibilità economica e lavorando per individuare le tecnologie più adatte per assicurare il rispetto delle regole e garantire l’intermodalità delle soluzioni locali. Che cosa è indispensabile per un buon sistema di distribuzione urbana delle merci? Innanzitutto, pensiamo che sia fondamentale coinvolgere gli operatori interessati. E’ necessario regolamentare le attività secondo criteri premianti o penalizzanti in funzione degli standard emissivi dei veicoli, stimolare il graduale rinnovo del parco veicolare, prevedere la facoltà per i mezzi più ecologici di utilizzare assi viari di scorrimento dedicati alle merci, eventualmente coincidenti con le corsie preferenziali per il trasporto pubblico delle persone e promuovere, anche attraverso l’ausilio di strumenti elettronici ed informatici, reti di piazzole per il carico/scarico delle merci su aree da rendere disponibili, liberandole dalla sosta delle auto, attraverso la realizzazione di parcheggi in struttura. TIR174-2014 21
Logistica urbana
Molti esperimenti con piattaforme logistiche hanno esaurito il loro corso con l’estinzione dei contributi pubblici. Nelle grandi città si sta affermando il Protocollo del 2012: regolazione e incentivi per il rinnovo dei mezzi
Merci in città: l’Italia a “macchia di leopardo” L
a distribuzione urbana delle merci sostenibile continua a rappresentare una sfida per le giunte comunali di molte città. Dopo il 2000, anche grazie alla spinta di bandi dell’Unione europea, sono nati diversi progetti sperimentali con la creazione di piattaforme logistiche allo scopo di razionalizzare la distribuzione delle merci in città. Molti di questi però hanno esaurito il loro corso con l’estinzione del contributo europeo, come nei casi dei progetti di Genova, Ferrara e altre piccole città. Oggi il trend sembra essersi modificato: le grandi città stanno cercando altre soluzioni, privilegiando provvedimenti normativi, come le limitazioni alla Ztl o gli incentivi per l’acquisto di veicoli commerciali sostenibili, anche sulla scia del Protocollo firmato nel 2012 (si veda anche pagina 21). È l’esempio di Roma, Milano o Torino. Ma nel quadro non mancano casi in cui i progetti più radicali sono andati avanti, modificandosi negli anni, fino a produrre modelli virtuosi. Si tratta soprattutto di piccoli comuni come Lucca, Padova o Vicenza. Ancora quasi completamente assenti le città del Sud Italia. Grandi città Il Protocollo sottoscritto nel 2012 da Milano, Napoli e Torino sta rappresentando una base di partenza per i grandi centri urbani. "Roma sta lavorando per integrarsi nel processo avviato con il Protocollo che ambisce a rendere omogenee le misure per la logistica urbana - spiega Carlo Medaglia, consigliere di Guido Improta, assessore alla Mobilità di Roma - Entro marzo 2015 con22 TIR174-2014
tiamo di rigenerare tutti i pass per le piazzole per il carico e scarico delle merci nella Ztl". Recentemente la Capitale ha aumentato il costo del permesso per accedere alla Ztl: ora si pensa a calibrarlo in base agli orari e al tempo di permanenza dei vettori nella zona a traffico limitato, con l'intento quindi di premiare chi riesce a ottimizzare
La Fai contro l’Area C di Milano Insorge la Fai di Milano contro le modifiche alla regolamentazione dell’Area C ipotizzate dalla Giunta Pisapia. “Il Comune getta la maschera: altro che ecologia, si tratta solo di far cassa - è il commento di Angelo Sirtori, presidente della Fai di Milano, riguardo al tentativo del Comune di anticipare già da quest’anno l’ingresso a pagamento nell’Area C per i mezzi a metano, gpl, ibridi. “Alla luce di tutto – continua Sartori - chiediamo ancora una volta al Comune di Milano di accantonare la politica dei divieti e delle imposizioni e di iniziare a realizzare gli interventi sulla viabilità, sulle infrastrutture, mettendo in pratica un piano per la logistica urbana di cui invece si teorizza solamente, da tanti, troppi, anni”.
le consegne. L'altro fronte su cui la Giunta capitolina sta lavorando è quello del rinnovo del parco mezzi. Lo scorso giugno è stato approvato uno stanziamento di 2,2 milioni di euro per incentivare l'acquisto di veicoli fino a 6,5 tonnellate a basso impatto ambientale (Euro 5, Euro 6, a Gpl e a metano). A Milano i veicoli merci sono soggetti a tre discipline: la prima riguarda l'intera città, la seconda la cosiddetta Area C e la terza alcune aree pedonalizzate. Nell'area compresa tra la circonvallazione filoviaria vige il divieto di circolazione per i veicoli con lunghezza superiore a 7,5 metri (con possibilità di singole deroghe). Nell’area della Cerchia dei Bastioni (Area C), vige la congestion charge rivista nel 2011 dal sindaco Giuliano Pisapia. I veicoli elettrici, ibridi, bifuel, a metano e a Gpl hanno accesso libero, mentre quelli a benzina da Euro 1 in poi e quelli diesel da Euro 4 in poi (compresi gli Euro 3 con filtro antiparticolato) devono pagare un ticket di accesso giornaliero (dalle 7:30 alle 19:30 dei giorni lavorativi). I mezzi per il trasporto delle merci hanno un regime particolare, valido dopo una registrazione. Possono scegliere se pagare 5 euro al giorno (beneficiando anche di due ore di sosta gratuite nelle strisce blu) o 3 euro, senza agevolazioni per la sosta. Oltre all'Area C, esistono quattro zone a traffico limitato in aree pedonali: Sarpi, Navigli, Garibaldi e Ticinese. In questi casi, l'accesso e la sosta dei veicoli merci è limitato a specifici orari, che variano secondo la zona e la tipologia di merce da consegnare. Inoltre, la Giunta sta lavorando anche alla nuova zona “low emission”, che ricalca in gran parte il tracciato delle tangenziali e nasce proprio per il controllo del traffico pesante e più inquinante. Bologna ha aderito di recente al Protocollo, dopo aver sperimentato il progetto Van Sharing co-finanziato dalla Regione, che prevedeva un sistema telematico di prenotazione delle piazzole carico/scarico merci. Il sistema avrebbe dovuto crescere su base volontaria, ma sono venute a mancare le adesioni ed è stato chiuso. Attualmente, l’amministrazione ha previsto situazioni incentivanti che premiano i veicoli più ecologici accordando fasce orarie più ampie per le consegne e tempi di permanenza più lunghi. Inoltre, da settembre il trasporto delle merci dal Caab (Centro Agroalimentare) al Mercato delle Erbe, in centro città, è a inquinamento zero. Pur trattandosi ancora di un esperimento, sono in servizio quattro veicoli elettrici, che utilizzano l'energia pulita prodotta dal megaimpianto fotovoltaico costruito sul tetto del Caab, tra i più grandi d'Europa con 43.750 pannelli solari e una superficie di circa 100.000 metri quadri. I quattro furgoni elettrici glass van hanno sostituito quelli a gasolio, ma l'obiettivo è più ambizioso: ''Puntiamo anche a un uso più razionale del trasporto merci - ha spiegato l'assessore alla mobilità, Andrea Colombo - facendo massa critica tra i commercianti
Torino limitazioni a seconda della sostenibilità
Milano 3 regimi di accesso in base alla zona
Genova piattaforma supportata da fondi Ue, progetto concluso
Alcuni dei progetti di logistica urbana finora sviluppati. Al sud, a parte le Ztl, ancora pochissime esperienze
Padova piattaforma Cityporto localizzata nell'interporto
Parma piattaforma Ecocity non esclusiva
Vicenza distribuzione gestita dal Comune Mestre e Venezia piattaforma LogIn con possibilità di estensione a Venezia
Bologna regimi volti a incentivare Siena i veicoli taxi ecologici merci Lucca Luccaport, piattaforma di smistamento non esclusiva
per risparmiare su viaggi e energia”. Il progetto nasce da una collaborazione pubblico-privata: oltre al Caab e al Comune, sono coinvolte Unendo Energia, Technovo, Ferst, il dipartimento di Chimica dell'Università, Proteco, Mecaprom e Logital. Torino ha siglato lo scorso anno un accordo con le associazioni di categoria per dare applicazione al Protocollo nazionale. L’intesa definisce le modalità di consegna delle merci in ambito urbano, indicando il tipo di mezzi da utilizzare e introducendo diverse limitazioni a seconda della sostenibilità del veicolo (si veda anche l’articolo su TIR 165/2013). Infine Napoli, dopo aver studiato diverse strategie rimaste però sulla carta, ha firmato il Protocollo con la Consulta dell’autotrasporto nel 2012 (si veda anche pagina 20). Le esperienze dei piccoli centri Nei comuni più piccoli sono stati avviati moltissimi progetti, quasi sempre falliti quando i contributi pubblici sono venuti meno, come per esempio quello di Genova, primo in assoluto in Italia. Oggi alcuni di questi sono ancora funzionanti. Si tratta il più delle volte di piattaforme logistiche di riferimento per la consegna dell’ultimo miglio. Tra le esperienze più significative si possono ricordare il LogIn a Mestre, un centro logistico privato per lo
Roma: rigenerazione pass Ztl in corso
Napoli: ha firmato il protocollo 2012
smistamento e la consegna delle merci nella zona a traffico limitato con possibilità di estensione a Venezia, dove subentrano sinergie con altri operatori privati muniti di imbarcazioni. A Parma c’è il sistema EcoCity dal 2008, gestito da un soggetto privato individuato dal Comune: gli operatori possono aderire liberamente al progetto per usufruire del regime agevolato di accesso al centro.
Il modello avviato a Padova ha permesso di avere un sistema di consegne che, nato con il contributo pubblico, da circa 5 anni sopravvive in modo autonomo con bilanci sostanzialmente in pareggio. “Cityporto” è un’attività interna all’Interporto Padova Spa, frutto di un accordo di programma tra Comune, Camera di Commercio, Aps (l'azienda comunale che gestisce il Tpl) e Interporto Padova (Spa a maggioranza pubblica). Dalla piattaforma logistica messa a disposizione dall’Interporto, che si avvantaggia della posizione strategica rispetto alla città e ne sfrutta il supporto tecnologico e organizzativo, partono ogni giorno i mezzi ecologici che si occupano della consegna nell’ultimo miglio. Il servizio è concertato con gli stessi operatori che aderiscono su base volontaria. Invece a Lucca nel 2007 è nato Luccaport, un progetto con una piattaforma logistica e una flotta di 6 veicoli commerciali elettrici che attualmente copre circa il 15%-20% delle consegne in ambito urbano. La gestione è affidata a un’agenzia di trasporti, partecipata al 100% dal Comune di Lucca, che ha messo anche i fondi per avviare il servizio. A breve ci sarà un bando che prevede la totale privatizzazione dell’agenzia. Anche Vicenza presenta un caso particolare: il centro storico è pedonalizzato con sistemi di controllo per gli accessi ed è stato avviato un progetto di logistica urbana che obbligava i vettori a consegnare le merci alla società di gestione “La Veloce”. Nel 2009 una sentenza del Consiglio di Stato, chiamato in causa da molti ricorsi, ha riconosciuto valido il modello del Comune. La vicenda ha suscitato molte proteste da parte dei corrieri, attualmente autorizzati a entrare nel centro storico a piedi, con carrelli o bici cargo. A Siena, infine, la logistica urbana può contare sui “taxi merci”, furgoni ecologici che si occupano della consegna nell’ultimo miglio, a disposizione anche del cliente privato. La flotta è gestita dalla Cotas logistica, un consorzio che mette a disposizione 12 mezzi con personale munito di licenza di accesso al centro storico anche di notte. M.C
Consegne intelligenti per città più vivibili Si fa riferimento anche alla distribuzione urbana delle merci nel testo del disegno di legge “Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana” presentato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. L’obiettivo è di predisporre un quadro normativo unitario in grado di rinnovare le leggi urbanistiche nazionali, risalenti al 1942, e individuare strategie adatte a rendere “le città più vivibili”. Sulla base di questa bozza, composta da 20 articoli, sarà avviata una consultazione on line sul sito del ministero, aperta fino al 15 settembre, per raccogliere proposte e spunti critici da parte di enti e amministrazioni del settore. Poi il testo potrà essere eventualmente corretto e iniziare l’iter parlamentare.
TIR174-2014 23
Statistiche
Alcuni indicatori cominciano a tornare positivi. I primi 5 mesi di quest’anno vedono in crescita le immatricolazioni dei veicoli commerciali e dei mezzi pesanti. Dopo una durissima crisi, incrementi anche nella produzione industriale di Barbara Gherardi
Veicoli: timidi spiragli di ripresa A
lcuni segnali di ripresa cominciano ad arrivare dall’andamento del mercato dei veicoli commerciali e dei mezzi pesanti. Secondo i dati diffusi da Anfia nei primi cinque mesi del 2014 la crescita delle vendite è tornata positiva in tutti i segmenti. Un trend confermato anche dal mese di giugno – stando ai dati sui leggeri forniti dall’Unrae – nel quale le immatricolazioni sono aumentate del 9,2%, portando la chiusura del primo semestre a un incremento delle vendite del 14,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. D’altra parte, l’Italia è il paese che dopo la Grecia nel 2011 ha registrato la flessione più pesante per quanto concerne i volumi di merci trasportate su strada: - 18,7% sul 2010, un dato che fa ben riflettere sulla gravità della crisi (nel 2012 e 2013 il trend si è mantenuto negativo), con consumi in continua contrazione, inclusi quelli alimentari, un alto tasso di disoccupazione, e la permanente stretta creditizia per imprese e famiglie. Gli ultimi dati Istat ci dicono che in aprile, l’attività produttiva del settore industriale (al netto delle costruzioni) ha mostrato un significativo incremento (+0,7%, +0,4% al netto dell’energia), risultato superiore agli aumenti registrati in Francia e in Germania (rispettivamente, +0,1% e +0,4%), ma al di sotto del sostenuto rialzo osservato in Spagna (+1,7%). Numeri positivi per il 2014 La situazione italiana nel settore dei veicoli per il trasporto merci negli ultimi anni non ha goduto di ottima salute. I dati con i quali si è concluso il 2013, seppure migliori rispetto a quelli degli anni precedenti, non erano di certo incoraggianti: il mercato dei Vcl ha registrato attorno alle 101 mila nuove immatricolazioni, con un ulteriore calo sul 2012 del 12,5%. La domanda in questo segmento 24 TIR174-2014
è tornata sui livelli di immatricolato dei primi anni 1990. Per quanto riguarda i veicoli con massa superiore alle 3,5 tonnellate, nel 2013 le immatricolazioni hanno riguardato circa 12.600 autocarri, ancora in calo dell’8,3%. Gli autocarri con ptt uguale o superiore a 16 ton, venduti nell’anno scorso, sono stati invece oltre 9.600 (-3%). Infine, i trattori stradali per semirimorchio immatricolati nel 2013 sono stati 6.224, in crescita del 5,8%. Nei primi mesi del 2014 emergono finalmente timidi segnali di lieve miglioramento della domanda nazionale, che potrebbero consolidarsi nella seconda metà del 2014. Il segmento dei leggeri ha fatto registrare un +16,1% con 49mila immatricolazioni tra gennaio e maggio di quest’anno. Gli autocarri (superiore a 3,5 ton) sono cresciuti del 6% con 5.700 vendite, di cui 4.800 sono veicoli pesanti (>16 ton) con un incremento del 19,8%. Invece, le vendite di autocarri con ptt compreso tra 3,51 e 16 ton risultano in calo del 36% con appena 800 unità. Un trend confermato anche dall’Unrae che conferma la crescita del mercato dei veicoli commerciali (autocarri con peso totale a terra fino a 3,5 ton) nei primi 6 mesi dell’anno del 14,7% sfiorando le 59.000 unità immatricolate, rispetto alle 51.396 di gennaio-giugno 2013. Il solo mese di giugno ha fatto registrare, con 10.041 veicoli venduti, un incremento pari al 9,2%. Il confronto con l’Europa Per capire come la crisi ha cambiato radicalmente l’Italia è sufficiente analizzare i dati sulle vendite dei veicoli commerciali e i mezzi pesanti dal 2007 al 2013 e confrontarli con quelli degli altri Paesi europei. Negli ultimi 7 anni le immatricolazioni di Vcl (sotto le 3,5 ton) in Italia sono diminuite del 58,2%.
La crisi ha cancellato più della metà dei furgoncini, un effetto superato solo dalla Spagna (-69%), mentre in Germania il calo è stato del 4%, in Francia e Gran Bretagna del 20% e in Belgio del 18 per cento. Per gli autocarri medi e grandi (oltre le 3,5 ton) la riduzione tra il 2007 e il 2013 è stata ancora più forte: -64,8%, superata anche qui dalla Spagna (-70,7%), mentre la Germania ha visto una contrazione solo del 18,9%, la Francia del 14,9%. La Gran Bretagna ha invece avuto una crescita del 12,8%. Infine, per i mezzi pesanti la riduzione è stata del 63,3% (si veda anche la tabella nella pagina accanto), sempre meno della Spagna che ha totalizzato -69%, ma cifre enormi se confrontate alla Polonia (-8%), alla Francia (-15,3%) o alla Germania (-19,3%).
Luci e ombre anche sul traffico La ripresa è ancora poco stabile anche per il traffico sulle autostrade, spesso visto come un indicatore fedele dell’andamento dell’economia e di conseguenza dell’autotrasporto. Secondo i dati rilevati dall’Aiscat (Associazione società concessionarie autostrade e trafori), i primi 5 mesi di quest’anno (gennaio-maggio) hanno fatto registrare un 1,5 per cento in più di veicoli in circolazione rispetto allo stesso periodo dell’anno corso, mentre il dato di maggio si ferma a uno 0,7% in più rispetto a maggio 2014. Ma se il traffico “leggero” cresce più spedito, quello pesante ancora arranca. Infatti, a incidere sul totale sono maggiormente i chilometri percorsi dai veicoli leggeri
UNIONE EUROPEA - Mercato veicoli commerciali e autocarri VAR%
TOTALE (A+B) 2.681.130 2.433.806 1.656.683 1.798.969 1.990.114 1.747.071 1.755.628
-2,3 -43,9 6,6 26,5 -8,1 5,9 -28,1 5,9 3,3
116.959
VAR%
-9,2 -31,9 8,6 10,6 -12,2 0,5 -34,5 0,5 8,6
762.696
AUTOCARRI PESANTI (>16 t. ptt) 2009 40.322 19.326 28.578 6.235 9.963 8.280 12.731 6.202 149.485 13.586 163.071
2010 48.827 20.301 28.172 9.087 8.028 10.117 12.298 5.531 154.765 21.765 176.530
2011 60.218 28.940 39.864 14.555 11.107 12.890 13.875 7.803 202.914 34.978 237.892
2012 55.167 29.023 37.465 14.389 10.569 10.589 9.919 6.822 186.931 35.247 222.178
2013 55.215 37.987 37.626 16.775 11.810 11.081 9.626 6.314 199.577 40.666 240.243
Traffico merci su strada nei principali paesi UE, volumi e var.% su 2011 su 2010 353
1,9
5
-18,7
4,3
0
200 -5 150
185,7
153,0
142,8
-10 -15
50
-20
0 FRANCIA
UK
ITALIA
mld tkm
ITALIA-Mercato Rimorchi/semirimorchi >3,5 T. Trend 2010 - 1°semestre 2014 1,200 1,000 800 600 400 200
gen 12
mar 12
set 11
lug 11
mag 11
set 10
nov 10
lug 10
mag 10
gen 10
0 mar 10
che nei primi cinque mesi dell’anno hanno visto un incremento dell’1,8%, trend che continua a crescere esaminando la variazione percentuale del mese di maggio che da solo raggiunge l’1,5% con un totale di 4.888,1 milioni di veicoli-km percorsi. Se passiamo a esaminare il traffico dei veicoli pesanti, la situazione leggermente cambia. Fino a maggio 2014 si evidenzia una variazione percentuale rispetto all’anno precedente molto contenuta, ma tuttavia positiva (0,7%), mentre prendendo in considerazione solo il mese di maggio viene introdotto il segno negativo, abbassando il flusso di veicoli sulla rete autostradale fino al -1,9% con un totale di 1.522,6 milioni di veicoli-km.
volumi
autostradale
var.% ʻ11/ʼ10
gen 11
SPAGNA
mar 11
GERMANIA POLONIA
mag 14
206,8
gen 14
207,7
mar 14
323,8
nov 11
100
set 13
-1,5
nov 13
-1,5
lug 13
250
3,4
mag 13
300
10
gen 13
2008 67.797 35.094 48.163 16.401 15.719 24.737 25.741 9.590 267.494 44.701 312.195
mar 13
2007 68.424 29.332 44.405 18.243 13.117 35.779 26.226 9.356 266.564 53.778 320.342
set 12
Germania UK Francia Polonia Paesi Bassi Spagna Italia Belgio UE15+EFTA UE10 UE27+EFTA
nov 12
-10,6 -29,4 8,9 8,0 -13,0 -0,6 -35,8 -0,6 9,7
AUTOCARRI MEDI E PESANTI (B) 438.799 428.674 240.421 256.285 324.110 297.794 315.345
lug 12
645.737
VAR%
mag 12
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 var% 2013/2007 var% 2013/2012 GEN/MAG 2014
VCL FINO A 3500 kg (A) 2.242.331 2.005.132 1.416.262 1.542.684 1.666.004 1.449.277 1.440.283
Analisi del trend “I piccoli segnali positivi mostrati dal mercato italiano – ha spiegato Marco Giorda, direttore di Anfia - possono essere ricondotti, nel complesso, a un leggero miglioramento della domanda interna. Riguardo agli autocarri, che sono passati da poco meno di 36.000 unità nel 2007 a 12.600 nel 2013 (-64,8%), la crescita del 6% nel periodo gennaio-maggio 2014 può derivare anche dall'entrata in vigore della normativa Euro VI, che già nel secondo semestre dello scorso anno ha determinato un incremento della domanda. Il mercato dei rimorchi e semirimorchi pesanti è stato pesantemente ridimensionato. Si è passati dalle 17.500 unità del var% 2007 alle 6.500 del 2007/2013 2013 con un incre-19,3 mento del 26,3% 29,5 delle vendite regi-15,3 strato nei primi 5 -8,0 mesi del 2014 a con-10,0 ferma dell'efficacia -69,0 dei rimborsi previsti -63,3 dal decreto del Mi-32,5 nistero delle Infra-25,1 strutture e dal Mini-24,4 stero dell'Economia, -25,0 per gli investimenti effettuati dalle aziende di autotrasporto. La misura, introdotta a giugno 2013, sta per essere rinnovata per il secondo anno consecutivo” (si veda anche l’articolo a pagina 34,ndr.). “Se anche nel secondo semestre dell’anno si confermasse lo stesso trend di crescita, i veicoli commerciali – ha ipotizzato Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, – rimarrebbero comunque su livelli ancora compressi rispetto all’andamento degli anni passati e rispetto al potenziale di domanda di distribuzione delle merci sul territorio italiano. Tuttavia interventi Governativi mirati, come quelli adottati dal Comune di Roma per l’acquisto di autocarri a basso impatto ambientale, potrebbero rappresentare un volano per il settore con riflessi positivi sul rinnovo del parco”.
TIR174-2014 25
Tecnica
Ho visto il futuro (e mi è piaciuto) di Massimo De Donato
È stata una full immersion nel futuro dell'autotrasporto quella proposta dalla Mercedes-Benz a Magdeburgo, tra Berlino e Hannover, dove un'autostrada in costruzione è diventata una pista di prove per il progetto Future Truck 2025: un veicolo a guida automatizzata in grado di muoversi nel traffico e “dialogare” con i veicoli vicini. Il tutto con la benedizione del Governo federale tedesco, presente con il sottosegretario ai trasporti, Katherina Reiche. Guida automatizzata Da ragazzo, la ritrovavo nei film di fantascienza e nei libri che divoravo e che lasciavano presagire un futuro praticamente automatizzato. Oggi è una realtà: già con la google car, presentata a marzo 2012, abbiamo imparato a conoscere questi veicoli in grado di muoversi da soli nel traffico grazie a radar e sensori. In Germania abbiamo visto qualcosa di diverso: un veicolo pesante - con tanto di semirimorchio - che visto dall'esterno non ha niente di diverso da un comune truck, ma che all’interno ha una tecnologia che gli consente di muoversi nel traffico, accelerare, frenare, fermarsi, addirittura dare la precedenza a macchine in servizio d'emergenza: tutto da solo, con l'autista in cabina impegnato a gestire gli affari, a prenotare lo stallo presso la stazione di servizio vicina, a dialogare con la casa madre per disporre nuovi carichi o semplicemente a rilassarsi leggendo le ultime notizie di sport o a videochattare con la famiglia. Il futuro è diventato realtà. E gli autisti? Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco: gli autisti a bordo ci saranno, dovranno essere vigili (non possono addormentarsi, per 26 TIR174-2014
legge), e sempre più bravi, perché a loro toccheranno i compiti più difficili: quando si tratterà di fare manovre millimetriche al carico e allo scarico non ci sarà macchina in grado di sostituire l'uomo. I sistemi di guida automatizzata potranno rendere più appetibile il lavoro di autista, per il quale - come hanno ammesso più volte anche i vertici governativi – esistono in questo momento in Germania forti problemi di reclutamento, anche in vista dell’imminente pensionamento di migliaia di autisti anziani. I vantaggi per l'impresa sono legati a una maggiore efficienza e ottimizzazione dei viaggi, con risparmi sul carburante pari al 5%, riduzione dell'incidentalità (a chi non si fida dei robot dobbiamo ricordare che il 90% degli incidenti stradali è causato da un errore umano). Ma a quali costi? Tecnologia alla portata di tutti La vera sfida è proprio questa: è inutile lavorare tanto su questo progetto se poi avrà costi inaccessibili per le aziende. Per questo nel corso della conferenza stampa i vertici di Mercedes hanno garantito che, a differenza dei complessi sensori studiati apposta per la google car, tutta la tecnologia utilizzata per il truck è sul mercato a costi accessibili. Per questo, pur non svelando quanto potrebbe costare a regime questo gioiellino, hanno comunque affermato che sarà un prezzo che non si discosterà di molto da quello di listino di un veicolo ordinario. Gli inquietanti interrogativi Come ogni nuova tecnologia, anche questa si porta dietro alcuni interrogativi: quando l'autista non sta guidando, sarà tecnicamente in fase di riposo? (E questo è
quello che più interessa a chi fa i conti nelle imprese di autotrasporto). E se succede un incidente (l'ipotesi che qualcuno tagli la strada ad un Tir lanciato a 80 km orari esiste) mentre sono in funzione i sistemi di guida automatizzata che quindi dovranno "scegliere" se evitare l'ostacolo, magari colpendo la macchina alla sinistra, o investendo il pedone sul marciapiede a destra, chi sarà chiamato a rispondere: i programmatori che hanno istruito la macchina, l'impresa proprietaria del veicolo o la casa costruttrice? Tutti interrogativi sui quali da mesi lavora un tavolo tecnicogiuridico istituito dal Governo federale tedesco (e da qui si capisce quanta voglia ci sia di guidare il futuro di questo settore) con i rappresentanti dell'industria, delle associazioni di categoria e dei consumatori. Un tavolo tecnicogiuridico che dovrebbe dare i suoi risultati entro la fine dell'anno, mentre a livello mondiale si sta già lavorando sulla modifica della Convenzione di Vienna dell'Onu per introdurre la possibilità di gestire i mezzi da remoto (si veda l’articolo a pag. 27). Una convenzione che in Europa aveva negli anni scorsi scoraggiato la sperimentazione di questi veicoli, ma non negli Stati Uniti, che non avendo mai recepito questa Convenzione, da anni lavorano a progetti del genere.
Se pensate che la Google Car, l’auto che “andava” da sola di qualche anno fa, vi abbia stupito, guardate cosa è in grado di fare un truck da 40 tonnellate in mezzo al traffico di un’autostrada
Secondo il ministero dei Trasporti tedesco tra il 2010 e il 2030 il volume delle merci trasportate su strada in Germania aumenterà del 40%
Il destino del camion: guidarsi da solo Mercedes-Benz ha presentato in anteprima assoluta il truck a guida automatizzata su una (simulata) autostrada tedesca, ma si muovono anche Daf e Volvo, mentre gli Stati Uniti corrono spediti di Andrea Pegoraro
I
n futuro i Tir potrebbero essere guidati in modo automatico. È difficile stabilire quanto tempo manca, ma nel frattempo sono già stati realizzati dei progetti che vanno in questa direzione. Oltre al “Future Truck 2025” della Mercedes-Benz (vedi box sotto), nel 2012 Volvo ha sperimentato in Spagna un convoglio automatizzato composto da un camion e tre automobili, mentre il prossimo anno Daf effettuerà dei test al porto di Rotterdam con mezzi pesanti che si guidano da soli. Negli Stati Uni-
ti la ricerca è molto avanti con esperimenti e progetti in diversi Stati, ma se l’America consente la guida automatizzata, in Europa ci sarà bisogno anche di un adeguamento normativo per tradurre in realtà la svolta epocale che un Tir che si guida da solo potrebbe rappresentare per il mondo dell’autotrasporto. La Convenzione di Vienna Si tratta di uno scoglio normativo alla piena realizzazione della guida automatizza-
Così si inserisce l’Highway Pilot Era un Actros 2014 il “Future Truck 2025”, ovvero il camion a guida automatizzata provato durante l’evento internazionale organizzato da Mercedes-Benz. In realtà, il mezzo è stato presentato mascherato dentro e fuori perché verrà completamente svelato al Salone dei veicoli industriali di Hannover in programma dal 25 settembre al 2 ottobre. Non si tratta però di un nuovo veicolo, ma di un sistema chiamato Highway Pilot, che integra vari equipaggiamenti elettronici (molti dei quali già in uso) per consentire la guida autonoma dei Tir. Connettività, maggiore efficienza, minori consumi e più sicurezza sono le caratteristiche principali di questo sistema, prossimo alla produzione in serie.
Come funziona
di Andrea Pegoraro
La guida autonoma è una funzione facoltativa. Dopo averla attivata, il conducente può ruotare il sedile di 45° verso destra nella posizione di lavoro o di riposo. Il posto di guida è dotato di un tablet con cui l’autista può fare varie attività. Se il sistema incontra ostacoli lungo la strada, avvisa l’autotrasportatore prima con un segnale ottico e poi con uno acustico, affinché riprenda la guida manuale del mezzo. Occorre precisare che l’autista è sempre padrone della situazione e in qualsiasi momento, se necessario, può intervenire utilizzando il volante, i freni o l’acceleratore. Il Future Truck 2025 è in grado di viaggiare a una velocità di 85 km/h, mantenendo una distanza di 60 metri dal veicolo che lo precede. E di dare strada ai veicoli di emergenza o di polizia, che dialogheranno direttamente con il sistema di bordo. Ma per le manovre di sorpasso, l’uscita dall’autostrada e i cambi di corsia nelle diramazioni c’è sempre bisogno dell’intervento dell’autista.
Aspetti tecnici Highway Pilot è composto da sensori radar sul frontale e sulle fiancate del mezzo, da una telecamera stereoscopica dietro il parabrezza e da cartine tridimensionali. Inoltre, sono presenti i sistemi di comunicazione V2V (vehicle-to-vehicle) e V2I (vehicle-to-infrastructure) che permettono uno scambio di informazioni tra il camion e gli altri veicoli o tra il mezzo pesante e le infrastrutture stradali, come ad esempio le stazioni di controllo del traffico. Il veicolo dispone di un display grafico a colori, in cui a sinistra sono segnalati il livello di riempimento dei serbatoi di gasolio, il numero di giri del motore, mentre a destra sono indicati i tempi di marcia e i dati sulle attività sociali. Al centro si può visualizzare la velocità in forma digitale e analogica. TIR174-2014 27
Il destino del camion: guidarsi da solo ta ancora presente in Europa. L’accordo, sottoscritto nel 1968, punta ad aumentare la sicurezza nelle strade attraverso regole di circolazione uniformi e afferma che “ogni conducente deve avere costantemente il controllo del proprio veicolo”. Una limitazione che invece non esiste negli Stati Uniti che non hanno mai sottoscritto la Convenzione di Vienna. Ora le Nazioni Unite si stanno muovendo: una commissione di esperti sta cercando di modificare la Convenzione, allo scopo di creare i presupposti normativi alla diffusione della guida autonoma. In futuro questi sistemi saranno permessi, purché il conducente possa disattivarli o sovrapporsi a essi in qualsiasi momento. Nel caso dell’Highway Pilot di Mercedes-Benz questa possibilità fa parte della programmazione standard. Per autorizzare la guida autonoma, occorrerà inoltre intervenire su altri aspetti come la sicurezza dei dati a livello tecnico e giuridico, in particolare la loro trasmissione nelle comunicazioni tra veicoli e in internet. Stati Uniti Se in Europa si comincia a parlare di camion del futuro, in Nevada a inizio giugno è stato sperimentato un nuovo sistema di guida automatica dei Tir. In sostanza, i mezzi sono collegati via wi-fi, attraverso una tecnologia prodotta dalla Peloton Tech: il
L’esperimento che Volvo ha condotto nel 2012 con un Tir capofila che permetteva la guida automatizzata anche di tre auto connesse con dispositivi elettronici. Un filmato documenta i 200 km percorsi su un’autostrada spagnola QR code
primo guida gli altri che si accodano a 10 metri di distanza mantenendo una velocità costante, mentre i chip montati all’interno dei veicoli fungono da piloti. Tutto questo è stato possibile perché gli Stati federali americani possono emanare leggi per le prove dei mezzi a guida autonoma. Altri esperimenti sono stati condotti in California, Florida, Arizona, Michigan e Oregon. Volvo Nel 2012 la casa costruttrice svedese ha partecipato al progetto Sartre, finanziato dalla Commissione europea, che consisteva in un convoglio automatizzato formato da un Tir capofila e da tre vetture. Le auto sono state equipaggiate con videocamere, radar e connessioni wireless per rimanere in contatto con il veicolo di testa. In questo modo erano in grado di accelerare, frenare e svoltare con la stessa intensità del camion e permettevano al conducente di rilassarsi e svolgere altre attivi-
tà. I mezzi erano distanziati da 6 metri e procedevano a una velocità di 85 km/h. La carovana ha percorso circa 200 km su un’autostrada pubblica in Spagna e si è mossa senza difficoltà nel traffico. Daf All’inizio del prossimo anno in Olanda verranno effettuati dei test sui Tir a guida autonoma da parte di un consorzio formato da Daf, dal porto di Rotterdam e dall’associazione Transport en Logistiek Nederland. Il progetto rientra nel piano quinquennale annunciato dal governo olandese che punta a portare sulle strade i primi camion del futuro entro il 2019. L’esecutivo ha promesso risorse economiche, modifiche al codice della strada e la costruzione di infrastrutture per realizzare questo obiettivo, che potrebbe consentire di ridurre il traffico, il numero di incidenti e l’inquinamento.
Tecnica
La casa olandese ha presentato la nuova gamma con cabinati a due, tre e quattro assi, oltre al nuovo Lf con una versione pensata per la distribuzione urbana delle merci e una per l’edilizia e il cantiere
sente di trasportare 16 o 17 europallet. Il Construction, pensato per l’edilizia, ha una massa da 18 tonnellate e un motore Paccar Px-7 con potenze comprese tra 223 e 314 Cv.
Daf, la carica degli Euro 6
A
mpliata la gamma di mezzi Euro 6 di Daf, con una serie completa di cabinati Cf e Xf a due, tre e quattro assi, oltre al segmento della distribuzione urbana delle merci con l’Lf Aerobody e a quello edilizio con l’Lf Construction. I cabinati Cf e Xf I veicoli a due assali (4x2) vanno da 18 fino a 44 tonnellate e possono essere utilizzati per la distribuzione regionale, nazionale e internazionale. Ci sono poi i nuovi cabinati 6x2 dotati di assi retrostanti trainati (ideali per il trasporto di merci congelate e voluminose) e quelli con assali posteriori sterzanti (pensati per la raccolta rifiuti con caricatore posizionato dietro la cabina). Per l’edilizia, sono adatte le versioni 8x4 e 6x4 con un asse davanti da 8 o 9 tonnellate e un tandem dietro da 19, 21 o 26 tonnellate. Infine, i mezzi a 4 assali sono disponibili anche con un assale anteriore singolo e tre posteriori (tridem). I modelli Lf Il nuovo Lf Euro 6 presenta telaio e trasmissioni rinnovate, mentre il design dell’abitacolo e dell’esterno è stato completamente ridisegnato. Il modello Aerobody è un mezzo da 12 tonnellate con cui si può risparmiare oltre il 4% di carburante. Disponibile con i propulsori Paccar Px5 a quattro cilindri e Paccar Px-7 a sei cilindri con potenze tra 152 e 253 Cv, questo veicolo con-
Motori Ricca anche la gamma dei propulsori. I quattro motori Paccar sono: Px-5 da 4,5 litri (per il modello Lf), Px-7 da 6,7 litri (per Lf e Cf), Mx-11 da 10,8 litri (Xf e Cf) e Mx-13 da 12,9 litri (Xf e Cf), con potenze comprese tra 152 e 510 Cv. Sono tutti dotati di un’unica cinghia trapezoidale multipla e di una ventola montata sull’albero motore, che consentono di ridurre il peso e il consumo di carburante, risparmiare sui costi di manutenzione e migliorare l’affidabilità.
“Sgravi fiscali per aiutare le vendite” Intervista con Paolo Starace, ad di Daf Veicoli industriali Come sta andando il mercato in Italia? Purtroppo i dati sono falsati dai clienti che acquistano in Italia ma immatricolano all'estero: si tratta di un fenomeno che verosimilmente ha avuto crescite a due cifre negli ultimi anni e che ha modificato sostanzialmente i dati sull'immatricolato. Ciò detto la tendenza è una flessione che culmina con il primo semestre 2014, fortemente penalizzato dal passaggio Euro 5/Euro 6. In che modo si potrebbe sostenere la ripresa delle vendite dei veicoli pesanti? Defiscalizzare, introducendo il meccanismo del “pay per use”, calibrando le imposte al reale utilizzo dei veicoli. Si potrebbe, inoltre, porre l'accento sulle emissioni commisurando gli sgravi sulle accise carburanti alla categoria am-
bientale dei veicoli, così come avviene oggi per i rimborsi sui pedaggi. L'Italia "vanta" il parco circolante più vecchio d'Europa. Si parla molto di cabotaggio irregolare, quali sono le misure da mettere in campo? L'inversione dell'onere della prova, attualmente in discussione sia a livello politico che sindacale, è una misura che va nella giusta direzione. Non possiamo però tralasciare la necessità di potenziare i controlli su strada senza i quali l'efficacia della misura verrebbe ridimensionata drasticamente. Ci sono altre azioni che potrebbero aiutare il settore dell’autotrasporto? Oggi il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto quote inaccettabili, mentre il settore ha un disperato bisogno di autisti. Si potrebbero prevedere delle agevolazioni al fine di favorire la formazioni professionale e l'assunzione di giovani autisti italiani. TIR174-2014 29
COSA RICORDAR E
Fisco
di Angelo Ciaravolo
G
li autotrasportatori in affanno nell’onorare tempestivamente i pagamenti fiscali, potranno rimediare, a determinate condizioni ed entro certi limiti di scadenza, con il ravvedimento operoso, uno strumento utile per sanare spontaneamente le irregolarità commesse, prima che il fisco accenda i riflettori sulla loro posizione e richieda sanzioni salate. E
I crediti d’imposta ten ti, utilizzati indebitame nte in cominepesisnsa sanati pagando de lle sanziozione, possono essere che variano in base alla tem ni minime ci si autodenuncia.pistica con cui Anche in caso di versamen ti omessi o caren ti de lle imposte si puo ric operoso che, se fatto en troorrunere al ravvedimen to se, richiede solo il pagamen to l 3% deme l tributo omesso, se fatto suc cessivamde en al 3,5 pe r cen to. te la sanzio ne e’ pari Infine, la prese ntazio ne de lla de nuncia dei redditi in ritardo, com invece una sanzione ridotta di 32 euro peporrta hiarazione prese nte ne l mode llo ogunniifidic cato.
Ravvedimento operoso, tutte le possibilità per rimediare agli errori fiscali Da settembre si potranno sanare spontaneamente le irregolarità commesse. Per ogni correzione il fisco richiede comunque il versamento di sanzioni, seppure di entità ridotta
già a partire da questo mese, chi ha “dimenticato” di allegare il modello degli studi di settore alla precedente dichiarazione dei redditi (Unico 2013), potrà valutare la possibilità di presentare la comunicazione dei dati ai fini dell’applicazione degli studi. Vale la pena di ricordare che l’omessa presentazione del modello, oltre a un possibile accertamento induttivo, comporta una sanzione fissa nella misura massima di 2.065 euro mentre, nel caso in cui i dati compilati non siano corretti, si applica la maggiorazione delle sanzioni ordinarie 30 TIR174-2014
del 10 per cento previste nell’ipotesi di infedele dichiarazione. Tuttavia, con l’invio della dichiarazione integrativa, da presentare spontaneamente entro i termini per il ravvedimento operoso, ovvero entro la data di presentazione della dichiarazione successiva, si potrà beneficiare della riduzione delle sanzioni nella misura di un ottavo di 258,00 euro (in tal caso la regolarizzazione si perfeziona con il pagamento di 32 euro tramite il modello F24 - codice tributo 8911). Ma gli autotrasportatori potranno ravvedersi anche per sanare eventuali utilizzi di crediti d’imposta (caro petrolio) inesistenti ricordando che, con il ravvedimento operoso,
è possibile regolarizzare anche qualsiasi violazione di natura tributaria compiuta nell’assolvimento, in modo non fraudolento, degli adempimenti fiscali. In linea generale, è dunque possibile rimediare all’omesso o insufficiente versamento di imposte e tributi (Irpef, Ires, Iva, imposte sostitutive, addizionali regionali e comunali, Imu, imposta sulla vidimazione sui libri sociali, ecc.), a errori sostanziali che incidono sulla determinazione della base imponibile su cui si pagano le relative imposte, alla mancata esposizione in dichiarazione di taluni redditi, all’omessa presentazione della dichiarazione, alle violazioni formali, agli errori relativi alla compilazione del model-
Crediti inesistenti I crediti d’imposta inesistenti, utilizzati indebitamente in compensazione, possono essere sanati con il ravvedimento operoso. L’attuale sanzione va dal 100 al 200 per cento, se i crediti inesistenti sono di valore inferiore a 50 mila euro. Se il valore è superiore, la sanzione è fissata nella misura del 200%. Con il procedimento sprint, se il ravvedimento non supera i primi quattordici giorni, si pagherà una sanzione dello 0,2 per cento per ogni giorno di ritardo. Con il ravvedimento breve (dal quindicesimo al trentesimo giorno dalla scadenza originaria), si paga il 3% della sanzione massima. Sale invece al 3,75 per cento della sanzione minima, se si utilizza il ravvedimento lungo (entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata com-
Le vostre domande
lo di pagamento F24. Ecco allora in dettaglio le conseguenze e i rimedi per regolarizzare eventuali errori fiscali.
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Contributi non pagati Sono un padroncinoartigiano con un solo dipendente. Pochi giorni fa mi è stato notificato un decreto di condanna penale per non aver pagato i contributi Inps del 2009, per circa 3 mila euro. Per questo motivo sono stato condannato al pagamento di una multa di 10 mila euro. Cosa posso fare? Sergio Pucci Firenze Le conviene rivolgersi immediatamente a un avvocato di fiducia. Per opporsi e contestualmente chiedere la forma di giudizio più conveniente (immediato, abbreviato, ecc.) ha solo quindici giorni di tempo. In mancanza, il decreto diventerà esecutivo. Detrazione Imu Sono un autotrasportatore che esercita l’attività con una srl. E’ vero che è possibile dedurre interamente l’Imu pagata su un piccolo capannone
Studi di settore, indicazioni per l’autotrasporto A ridosso della scadenza dell’invio del modello Unico 2014 (entro il prossimo 30 settembre), è utile ricordare che con una circolare (protocollo n. 89828) il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto alcune modifiche alle istruzioni del modello VG68U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore delle imprese di autotrasporto. In particolare, si chiarisce che l’importo indicato al rigo RX04 del modello relativo agli studi di settore, al fine di attivare il correttivo destinato a ridurre l'impatto del costo del carburante sulla funzione ricavo, deve coincidere con il credito d'imposta relativo al caro petrolio spettante in relazione ai consumi dei quattro trimestri 2012, anziché a quello riportato nel quadro RU di Unico 2014. Ricordiamo che, per il periodo d’imposta 2012, l’Agenzia delle Entrate, dopo aver riscontrato le suddette anomalie, consentì alle imprese di autotrasporto di ravvedere le somme dovute in eccesso per effetto del ricalcolo, senza sanzioni e maggiorazioni, con l’applicazione del solo interesse legale, entro il 30 settembre 2013, termine ultimo di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2012. Sul fronte Inail, il ministero del lavoro ha ratificato recentemente la riduzione sui premi già fissata al 14,17%.
di proprietà della società? Cesare Balzi Verona La legge di stabilità 2014 prevede la deducibilità dell’Imu, ai fini Ires, per gli immobili strumentali delle imprese. In via transitoria e solo per l’anno 2013, la deducibilità è pari al 30 per cento dell’importo realmente pagato (criterio di cassa), mentre rimane indeducibile ai fini Irap. Se l’Imu non viene versata, non è deducibile. Credito d’imposta Per l’attività di autotrasporto, a luglio di quest’anno, ho effettuato degli investimenti in beni strumentali nuovi. Volevo sapere da quando posso cominciare a usufruire del credito d’imposta pari al 15 per cento delle spese sostenute. Mario Fassi Bergamo Il credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione, tramite
messa la violazione). Alle somme dovute vanno aggiunti gli interessi legali. Versamenti omessi o carenti delle imposte Chi ha saltato i pagamenti delle imposte, potrà sanare le violazioni commesse nei primi quattordici giorni dalla scadenza del versamento con una percentuale ridottissima che aumenta di giorno in giorno (dal primo fino al quattordicesimo giorno si pagherà una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo). Con quello breve, si potrà sistemare la propria posizione versando le imposte dovute dal quindicesimo giorno fino al trentesimo dalla scadenza naturale. In tal modo la sanzione da pagare è pari al 3 per cento del tributo omesso (riduzione a un decimo della sanzione ordinaria del 30 per cento), oltre gli interessi nella misura legale (al 1° gennaio 2012 fissata al 2,5% in ragione d’anno e dal 1° gennaio 2014 è scesa all’1%). In alternativa, è possibile utilizza-
il modello F24, a partire dal secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento. L’ammontare del credito va ripartito e utilizzato in tre quote annuali di pari importo. Cessazione di attività Sono un autotrasportatore che, per la persistente crisi, ha cessato l’attività a novembre dello scorso anno. Volevo sapere, essendo in contabilità ordinaria, se sono obbligato ad allegare il modello degli studi di settore all’Unico 2014, da inviare entro la fine di questo mese. Michele Centrato Rimini Per l’anno 2013, poiché si è verificata una causa di esclusione dall’applicazione degli studi di settore, deve essere utilizzato il codice “2“ al rigo RF1. Tuttavia, è obbligato comunque a compilare e allegare all’Unico 2014 il modello degli studi (nel frontespizio dovrà invece indicare il numero di mesi di attività).
re il ravvedimento lungo. In tal caso i versamenti devono essere effettuati entro il termine della presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione. La sanzione è pari al 3,75 per cento (riduzione a un ottavo della sanzione ordinaria del 30 per cento), oltre gli interessi legali. Tardiva presentazione della dichiarazione Se il ritardo non supera i 90 giorni, è possibile sanare anche l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. L’attuale sanzione, quando non sono dovute imposte, varia da 258 a 1.032 euro, aumentabile fino al doppio nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. In tal caso, quindi, si regolarizza la propria posizione fiscale presentando nei 90 giorni la dichiarazione dei redditi e versando, entro lo stesso termine, una sanzione ridotta pari a 32 euro per ogni dichiarazione presente nel modello unificato. TIR174-2014 31
usufruire dell’agevolazione introdotta dalla legge 104/1992, ovvero tre giorni al mese per assistere un disabile, anche il dipendente-parente di terzo grado in assenza di coniuge o genitori dell’assistito. Vediamo nel dettaglio le novità.
Lavoro
di Mariangela Pagano
Fondo bilaterale settoriale Il ministero del Lavoro, con un decreto del 7 febbraio 2014, pubblicato sulla Gaz-
Un fondo di solidarietà per i lavoratori in difficoltà
2/3 a carico delle aziende e 1/3 a carico dei lavoratori. A questo contributo, se ne aggiunge uno addizionale, dovuto in caso di effettivo utilizzo di tali ammortizzatori sociali, a carico esclusivamente delle imprese pari al 3% o al 4,5% delle retribuzioni perse dai lavoratori sospesi o a orario ridotto, rispettivamente per le imprese fino a 50 dipendenti e per quelle di maggiore dimensione. Ai lavoratori sospesi o a orario ridotto, che si trovino in Cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria, il fondo erogherà nei limiti delle somme disponi-
L’Inps pubblica anche la graduatoria per la piccola mobilità. Dal ministero precisazioni su prestazioni notturne e permessi per assistere i disabili
U
n fondo di solidarietà istituito presso l’Inps in attuazione della riforma Fornero con lo scopo di tamponare le situazioni di emergenza in aziende con oltre 15 dipendenti. È questa una delle novità in tema di lavoro insieme alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della graduatoria per la piccola mobilità con incentivi a favore degli imprenditori che riassumono lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo. Inoltre, sono arrivati due chiarimenti importanti dal ministero del Lavoro: in primis, il lavoratore, genitore unico affidatario di un figlio con età inferiore a 12 anni, ha il diritto di rifiutare il lavoro notturno, mentre può 32 TIR174-2014
zetta ufficiale n. 129 del 6 giugno scorso, attua le previsioni contenute nella riforma Fornero circa l’istituzione presso l’Inps di un fondo di solidarietà avente la finalità di sostenere i lavoratori sospesi o a orario ridotto, in imprese con oltre 15 dipendenti, ma non rientranti nel regime ordinario degli ammortizzatori sociali. In attesa della piena operatività di tale fondo, subordinata a un successivo intervento da parte dell’Istituto di previdenza, che dovrà definire gli aspetti operativi inerenti le modalità di versamento dei contributi, la contribuzione al fondo, già a valere dal 1° gennaio 2014, sarà pari allo 0,50% del monte salari, con esclusione del personale dirigenziale, di cui
bili una indennità di importo pari alla cassa integrazione per un periodo di 3 mesi, estendibili sino a 9. Incentivi piccola mobilità L’Inps, con una nota del 27 giugno scorso (n. 5658) ha comunicato la pubblicazione sul proprio sito internet della graduatoria delle istanze accolte, in ordine agli incentivi a favore dei datori di lavoro che abbiano assunto lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo in imprese fino a 15 dipendenti. Si rammenta che, a seguito della riforma Fornero, dal 1° gennaio 2013 non è più stata prorogata la misura che riconosceva la possibilità di iscrizione nelle liste
di mobilità per i lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende fino a quindici dipendenti (cosiddetta piccola mobilità). In sostituzione degli sgravi contributivi per le assunzioni, le proroghe e le trasformazioni effettuate nel 2013, riguardanti lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo, è stato riconosciuto un incentivo in forma capitaria. Si tratta di una cifra fissa mensile pari a 190 euro per sei mesi per i rapporti a tempo determinato e per 12 mesi per i contratti a tempo indeterminato, riproporzionata per le assunzioni a tempo parziale, a beneficio dei datori di lavoro che nel corso del 2013 abbia-
no assunto a tempo indeterminato o determinato, anche part-time o a scopo di somministrazione, lavoratori licenziati, nei dodici mesi precedenti a seguito di riduzioni, trasformazioni o cessazioni di attività. Per accedere al beneficio, le domande dovevano essere inoltrate telematicamente all’Inps, a pena di decadenza, entro il 12 aprile 2014. L’istituto di previdenza, oltre
a comunicare la graduatoria degli ammessi al beneficio ha diramato, con la sua nota, anche le procedure e le istruzioni operative per il recupero del contributo. Lavoro notturno Il ministero del Lavoro, con una nota del 26 giugno scorso, ha fornito dei chiarimenti circa la corretta interpretazione dell’articolo 11 comma 2 del decreto legislativo n. 66/2003, relativamente al diritto, della lavoratrice o del lavoratore che sia unico genitore affidatario di figlio convivente di età inferiore a dodici anni, di rifiutare di svolgere la prestazione di lavoro in orario notturno. Prima di pronunciarsi sul caso specifico, il ministero del Lavoro rammenta che destinare al lavoro notturno, nonostante il dissenso espresso dalla lavoratrice/lavoratore in forma scritta e comunicato al datore di lavoro entro 24 ore anteriori al previsto inizio della prestazione, costituisce un reato di natura contravvenzionale punito con la pena alternativa
Autotrasporto, il tachigrafo non può provare l’orario di lavoro e gli straordinari Il cronotachigrafo non può essere assunto da solo come strumento di prova per determinare l’orario di lavoro e l’eventuale prestazione straordinaria degli autisti. Occorre un altro elemento di supporto. Lo ha deciso la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10366 del 15 maggio scorso, che si è pronunciata sul tema del valore probatorio dei cosiddetti “dischi cronotachigrafi”, ossia gli strumenti in uso nel settore dell’autotrasporto utili per registrare la velocità, le distanze e i tempi di lavoro dei conducenti. Secondo la Suprema Corte, in tema di accertamento del lavoro prestato da un conducente professionale, e quindi dello straordinario eventualmente svolto, questi strumenti non possono da soli fornire piena prova, stante la preclusione sancita dall’art. 2712 c.c., né dell’effettuazione del lavoro e dell’eventuale straordinario, né della loro effettiva entità. A questo scopo occorre che la presunzione semplice costituita dalla contestata registrazione o rappresentazione anzidette sia supportata da ulteriori elementi, pur se anch’essi di carattere indiziario o presuntivo, offerti dall’interessato o acquisiti dal giudice del lavoro nell’esercizio dei propri poteri istruttori.
dell’arresto da due a quattro mesi o dell’ammenda da 516 a 2.582 euro. Ciò premesso, il ministero del Lavoro ritiene che la situazione prospettata dall’istante, ovvero quella del genitore vedovo di figlio convivente di età inferiore a dodici anni, rientri tra le possibili figure di “unico genitore affidatario” e pertanto, anche in questo caso vale il diritto di rifiutare lo svolgimento della prestazione lavorativa, pena l’applicazione delle sanzioni di cui sopra prospettate. Permessi assistenza disabili Il ministero del Lavoro, con una nota del 26 giugno scorso, si è espresso in ordine alla corretta interpretazione dell’articolo 33, comma 3, della Legge n. 104/1992, concernente il diritto del lavoratore dipendente di fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito per l’assistenza al familiare con handicap in situazione di gravità. In particolare, il ministero ha chiarito la possibilità di estendere il diritto di assistere il disabile al parente entro il terzo grado, pur in presenza nella famiglia dell’assistito di parenti di primo e secondo grado che siano nelle condizioni di assisterlo. In questo caso, deve essere esclusivamente comprovata una delle particolari condizioni del coniuge e/o dei genitori della persona in situazione di gravità richieste dalla norma. Il ministero del Lavoro ricorda che la disposizione prevede che “a condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa”. TIR174-2014 33
Normative
di Fabrizio Serafini
F
in dallo scorso mese di luglio, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato sul proprio sito i decreti per la concessione dei contributi alla formazione e agli investimenti 2014-2015 (anticipati da TIR sullo scorso numero) e la nuova direttiva sugli sconti autostradali firmati dal ministro Maurizio Lupi. Ecco le novità nel dettaglio.
pongono sostanzialmente le stesse disposizioni che hanno regolato la concessione dei benefici alla formazione dell’anno precedente, tra cui: l’obbligo di allegare alla domanda il programma del corso, il calendario delle lezioni e un preventivo spese; la necessità di osservare dei massimali (sul costo delle docenze, dei tutoraggi, delle ore massime di formazione a distanza), il limite di una sola domanda per impresa, con il tetto di
sibilità di rendicontare il piano formativo entro la settimana successiva al termine ultimo per le attività formative, cioè entro e non oltre il termine perentorio del 29 maggio 2015, rinviato al 28 giugno 2015 per effetto del Dm di proroga del 7 agosto 2014 . L’eliminazione dell’obbligo di presentare, tra la documentazione finale, le copie dei documenti di tutti gli allievi e infine una maggiore severità nella rendicontazione delle
150mila euro di contributi richiedibili, e infine la regola del silenzio-assenso, per cui tutte le domande non dichiarate espressamente inammissibili per il 28 dicembre 2014 (termine fissato dal decreto di proroga), saranno ammesse alla formazione, che potrà svolgersi nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 21 giugno 2015. Tra le novità, la riduzione della percentuale del beneficio al 10%, in forza del nuovo regolamento Ue 651 del 2014, che prevede il contributo massimo dal 50 al 70% dei costi ammissibili rendicontati (mentre fino allo scorso anno si andava dal 60 all’80%). La riduzione da 50 a 30 delle ore di lezione di formazione erogabili per ciascun partecipante. L’eliminazione del rapporto del 40% tra le voci di spesa attinenti alla formazione e il totale dei costi ammissibili. La pos-
spese: queste dovranno difatti essere comprovate con fatture in originale o copia conforme, accompagnate da idonea documentazione contabile attestante la prova certa del loro pagamento, oppure con proforma di fattura unitamente a una garanzia fideiussoria “a prima richiesta”, che l’impresa stipula a favore dello Stato, per il periodo di un anno, per l’esatto pagamento delle spese rendicontate (comprensive di Iva) e non ancora pagate.
Formazione, investimenti e pedaggi: ecco i decreti sblocca-fondi In attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, ma già firmati da Lupi, i tre provvedimenti di incentivi a favore dell’autotrasporto Formazione Per la formazione quest’anno sono stati stanziati complessivamente 10 milioni di euro (sei in meno rispetto al 2013). A beneficiare dei contributi, previsti dal decreto 19 giugno 2014, sono le imprese di autotrasporto di merci ai cui dipendenti viene applicato il Ccnl autotrasporto e spedizione, che presentano specifica domanda entro il prossimo 15 ottobre. Da notare che un Decreto ministeriale pubblicato sul sito internet del Mit il 7 agosto ha prorogato tutte le scadenze del provvedimento sul sostegno alla formazione di 30 giorni. Quindi il termine per le domande che precedentemente era fissato al 15 settembre, ora è stato spostato al 15 ottobre (si veda anche la tabella in pagina). I nuovi provvedimenti ripro34 TIR174-2014
Investimenti Appuntamento anche per il 2014 con i contributi agli investimenti per i quali sono stati stanziati 15 milioni. Gli incentivi possono essere chiesti dalle imprese di autotrasporto di merci attive in Italia, in regola con i requisiti di iscrizione al Registro elettronico na-
zionale (R.E.N) e all’Albo degli Autotrasportatori. Rispetto allo scorso anno, sono state introdotte alcune novità che interessano, in primo luogo, i beni che danno diritto al contributo. Infatti, l’articolo 1 del decreto ha previsto l’incentivo per le acquisizioni – anche tramite locazione finanziaria - effettuate dalla data di pubblicazione
l’importo base del contributo ammonta al 20% del costo di acquisizione, che sale al 25% - con un tetto massimo di 6.000 euro se il nuovo mezzo è dotato di pneumatici di classe C3 con coefficiente di resistenza al rotolamento inferiore a 8 kg/g (classe di efficienza energetica da A a E di rolling resistance), dotati di Tyre Pressure MonitoI coefficienti moltiplicatori ring System (Tpms) da applicare al fatturato in pedaggi oppure contestualmente all’acCategoria Veicolo Coefficiente quisto vi sia la raEuro 3 1,00 diazione di un riEuro 4 2,00 morchio o semirimorchio con più Euro 5 e superiori 2,50 di 10 anni di età. In tal caso, la radiaLe fasce di fatturato in pedaggi zione (o la dichiae le percentuali di sconto razione del demolitore di impegnarFatturato (euro) Sconti si a richiederla), doDa 200.000 a 400.000 4,33% vrà essere datata Da 400.001 a 1.200.000 6,50% successivamente alla pubblicazione Da 1.200.001 a 2.500.000 8,67% in Gazzetta del deDa 2.500.001 a 5.000.000 10,83% creto. Rispetto allo Oltre 5.000.000 13,00% scorso anno, risaltano due importanti differenze.
superare i 500mila euro. La domanda di ammissione deve essere redatta sul modello allegato al decreto pubblicato in Gazzetta o, in alternativa, utilizzando il formato word pubblicato sul sito internet del Mit www.mit.gov.it. L’invio, da effettuare tramite raccomandata a/r o consegna a mano al seguente indirizzo: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento dei Trasporti Terrestri – Direzione Generale per il trasporto stradale e l’intermodalità, Via Giuseppe Caraci, 36 – 00157 Roma, deve essere fatto entro il prossimo 30 novembre, mentre per il completamento dell’investimento ci sarà tempo fino al 31 maggio 2015 o, addirittura, al 30 novembre 2015 per quei beni che non figuravano omologati alla data di pubblicazione del decreto. Peraltro, se le risorse dovessero terminare prima di quella data, il Ministero ne darà notizia sul proprio sito internet, e tutte le richieste di ammissione inviate successivamente o, comunque, a risorse terminate, non verranno prese in esame. L’impresa deve allegare alla domanda – a
Formazione: ecco le nuove scadenze
Termini Dm 19/6/14 Presentazione domanda al Mit 15 settembre Ammissibilità della domanda 28 novembre Periodo della formazione 1 dicembre/22 maggio 2015 Rendicontazione finale 29 maggio 2015
del provvedimento sulla Gazzetta ufficiale, di autoveicoli per il trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico da 3,5 a 7 tonnellate, a trazione alternativa a gas naturale o biometano. L’importo del contributo è pari a 2.400 euro (si tratta del 40% del valore del sovracosto rispetto ai veicoli con alimentazione diesel). Per gli autoveicoli di massa pari o superiore a 16 tonnellate, a gas naturale o biometano, l’importo del contributo ammonta a 9.200 euro (40% del valore del sovracosto rispetto ai veicoli con alimentazione diesel). Infine, è possibile sostenere l’acquisto di semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa Uic 596-5 e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa Imo. Per questi beni,
Non sono più finanziabili gli acquisti di veicoli a motore Euro 6, tenuto conto che questa categoria ecologica è obbligatoria dal 1° gennaio di quest’anno e le norme comunitarie ne vietano la sovvenzione, mentre il contributo non è stato previsto per le acquisizioni di casse mobili, a seguito di alcune criticità evidenziate dal Mit su questa tipologia di beni. Per tutti gli investimenti, occorre aggiungere che è prevista, come lo scorso anno, una maggiorazione del 10% per coloro che rientrino nella definizione europea di piccole e medie imprese. L’applicazione della maggiorazione va espressamente richiesta nella domanda per ottenere il beneficio. Vale la pena di evidenziare che sono esclusi dagli incentivi i veicoli acquisiti e immatricolati all’estero, anche se successivamente reimmatricolati in Italia e che l’importo massimo ammissibile per singola impresa, non può
Nuovi termini Dm 7/8/14 15 ottobre 28 dicembre 1 gennaio/21 giugno 2015 28 giugno 2015 pena di inammissibilità – la copia del contratto di acquisizione del bene acquisito in cui risulti il prezzo convenuto. All’esame delle domande provvede una Commissione di nomina ministeriale che redigerà un elenco delle imprese ammesse, secondo l’ordine di spedizione o di consegna a mano delle domande. La Commissione può inoltre chiedere all’impresa di integrare la domanda quando, durante l’istruttoria, ravvisi delle lacune sanabili, fissando in proposito un termine non superiore a 15 giorni, a pena di esclusione dal contributo. Le imprese ammesse dovranno rendere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, in cui dichiarino di non rientrare tra coloro che, in passato, hanno ricevuto e non rimborsato (o depositato in un conto bloccato) aiuti dichiarati incompatibili dalla Commissione Ue. Infine, il decreto specifica che il contributo non potrà essere
erogato alle imprese che, nel 2014 o nel 2015, per le stesse tipologie di beni, beneficino o abbiano beneficiato di contributi di importo pari o superiore a quanto stabilito dal decreto in esame. Pedaggi In base al decreto di ripartizione delle risorse destinate all’autotrasporto per il 2014, i fondi a favore della riduzione della spesa per i pedaggi (quantificati in 131.904.230 euro) saranno utilizzati in via prioritaria per completare il pagamento delle annualità 2011 e 2012, mentre per quanto concerne il 2013 si impiegheranno gli stanziamenti del 2015. Nella direttiva, il Ministro ha fissato i principi per poter richiedere, a tempo debito, le riduzioni compensate dei pedaggi dell’anno in corso. I coefficienti moltiplicatori, le fasce di fatturato e le percentuali rimangono in linea con le indicazioni dello scorso anno. Anche le categorie ecologiche dei veicoli ammessi al rimborso sono le stesse, tenuto conto che, anche a seguito del perdurare della crisi economica, il Ministero ha rinviato al prossimo anno l’introduzione di penalizzazioni per gli Euro 3. E’ stata confermata anche la maggiorazione del 10% del fatturato in pedaggi per i transiti effettuati di notte con ingresso in autostrada dopo le 22, ma entro le 2, o con uscita prima delle 6, fermo restando il limite percentuale massimo del 13%. Per quanto concerne la sicurezza stradale e i controlli sui mezzi pesanti (a cui viene destinato il 10% dei fondi strutturali del capitolo 1330 del bilancio dello Stato pari a 5.809.006,3 euro), la direttiva prevede una serie di iniziative che fanno capo al Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. Tra queste, l’aggiornamento, in collaborazione con il Dipartimento trasporti del Mit, del Protocollo d’intesa del 27 Dicembre 2010, che prevede l’assegnazione alle Direzioni generali territoriali delle risorse necessarie per sviluppare i controlli dei mezzi pesanti soprattutto nel Nord Est, dove sono maggiori i fenomeni di abusivismo da parte dei vettori esteri. Prevista anche la collaborazione con il Dipartimento per iniziative di formazione e aggiornamento professionale degli operatori addetti ai controlli e delle Forze di Polizia e il sostenimento degli oneri di manutenzione dei Centri mobili di revisione (Cmr). TIR174-2014 35
Normative
gistrazioni delle revisioni, al fine di uniformare la procedura su tutto il territorio nazionale e di dematerializzare la documentazione da presentare agli sportelli della Motorizzazione. Le disposizioni sono contenute in due circolari, la prima del 20 giugno (prot. 2083) e la seconda dell’11 luglio (prot. 15684). Vediamo le novità nel dettaglio.
Revisioni: rivoluzione telematica per i veicoli pesanti Dal 14 luglio scorso è obbligatorio stampare immediatamente l’aggiornamento. Due circolari del Mit mandano in pensione il vecchio timbro sul libretto
S
volta telematica nei processi per le revisioni dei veicoli oltre le 3,5 tonnellate. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ritenuto opportuno aggiornare le modalità di inserimento delle operazioni tecniche e delle re-
Via il timbro Dal 14 luglio scorso non è più possibile attestare una revisione con il timbro dell’officina autorizzata e successivamente inserire nel sistema informativo l’esito della prova tecnica, ma occorre stampare l’aggiornamento della carta di circolazione attraverso Internet. La revisione, inoltre, deve essere necessariamente prenotata in anticipo, altrimenti il sistema non è in grado di stampare il tagliando. Per le sedute tecniche fuori sede, l’officina autorizzata (entro un’ora dal termine della seduta di revisione o di collaudo) deve entrare nel sito www.ilportaledellautomobilista.it, richiamare l’applicazione “Revisioni” per inserire l’esito dell’operazione e stampare il tagliando di aggiornamento della carta di circolazione. Qualora ciò non fosse possibile per problematiche tecniche nel collegamento, in attesa della stampa del tagliando di aggiornamento, gli operatori possono rilasciare un’attestazione sostitutiva valida 7 giorni, redatta secondo il modello riportato in allegato alla nota ministeriale dell’11 luglio. Le revisioni “urgenti” Le procedure d’urgenza
possono essere autorizzate in via del tutto eccezionale, solo in presenza di motivate e giustificate esigenze ed esclusivamente per operazioni da eseguire presso la Motorizzazione, anche tenuto conto delle disponibilità degli uffici. Gli operatori professionali possono prenotare le sedute di revisione/collaudo per via telematica. Per le pratiche presentate allo sportello da parte di studi di consulenza non collegati o da privati, prima di procedere alle operazioni tecniche gli addetti dell’Umc (Ufficio motorizzazione civile) devono inserire la prenotazione del veicolo all’interno del sistema informativo. In Sicilia, Friuli Venezia Giulia e nelle province di Aosta, Trento e Bolzano, alla prenotazione telematica effettuata dall’operatore professionale devono essere associati i pagamenti sul c/c 9001 e sul c/c 4028 (per i collaudi), con gli importi previsti dalle tariffe vigenti. Allo scopo di unificare le attività degli Umc in tutta Italia, la circolare obbliga a inserire gli estremi di pagamento sui predetti conti corrente anche per le operazioni di revisione e collaudo prenotate allo sportello. Infine, per le operazioni di revisione e collaudo prenotate per via telematica, gli operatori professionali non devono più presentare allo sportello le attestazioni dei pagamenti. È fatta salva la facoltà degli UMC delle Regioni Sicilia e Friuli Venezia Giulia e delle province di Aosta, Trento e Bolzano, di organizzare la presentazione e la verifica delle certificazioni dei pagamenti delle pratiche presentate dagli operatori professionali con le modalità più opportune.
Russia, carnet Tir prorogato al 30 novembre Ancora una piccola proroga per l’ingresso in Russia utilizzando il carnet Tir. Il Servizio federale delle Dogane della Confederazione russa (Fcs Rf) ha comunicato che i veicoli pesanti potranno utilizzare il carnet Tir fino al 30 novembre prossimo, anziché fino al 30 giugno come era stato precedentemente indicato. Le autorità russe hanno recepito le ri-
36 TIR174-2014
chieste di proroga arrivate da diversi fronti, tra cui l’Iru (International road transport union) che sta chiedendo alla Russia di ripensare la decisione di sospendere il riconoscimento dei permessi. Un’eventualità che porterebbe gravi disagi nel trasporto stradale con l’allungamento dei tempi delle procedure doganali.
Normative
N
ei mesi scorsi sono stati emanati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diversi provvedimenti che hanno introdotto molte novità sulle modalità di svolgimento dei corsi per il rilascio e il rinnovo della carta di qualificazione del conducente (Cqc). Pur contenendo numerose disposizioni e istruzioni operative finalizzate ad agevolare l’utenza, le nuove norme si sono stratificate, rischiando di confondere i conducenti professionali dei mezzi pesanti, che per esercitare la loro professione de-
e con il fermo amministrativo del veicolo di 60 giorni. Ottenimento La Cqc si consegue in due modi: d’ufficio per i conducenti “senior” oppure attraverso la frequenza di un corso e il superamento dell’esame di merito. Il conseguimento d’ufficio è stato riconosciuto (dalla direttiva Ce 2003/59 e dal nostro decreto legislativo 286/2005) come diritto acquisito per tutti coloro in possesso della patente di guida di categoria C alla data del 9 settem-
ficio, è stata rilasciata per la prima volta – indipendentemente da quando hanno presentato la domanda - con il periodo di validità dal 10 settembre 2009 al 9 settembre 2014. Mentre il documento ottenuto con l’esame è valido 5 anni a partire dal giorno di superamento della prova. Sulla validità della prima Cqc per il trasporto merci rilasciata d’ufficio sono poi intervenuti i decreti 6 agosto 2013, 10 luglio 2014, nonchè la circolare del 14 agosto scorso, che attuando quanto previsto nella direttiva Ce
Nuova Cqc: ecco tutto quello che c’è da sapere Una guida pratica per districarsi tra le numerose novità che hanno interessato la carta di qualificazione del conducente vono comunque possedere, rinnovata e valida, la Cqc per trasporto di cose. Con questa guida pratica ci proponiamo di sintetizzare tutto quello che c’è da sapere sul possesso e il rinnovo del documento, riorganizzando informazioni che, in alcuni casi, TIR ha già pubblicato. Possesso Dal 10 settembre 2009 la guida professionale dei mezzi adibiti al trasporto di merci di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate è subordinata al possesso, da parte del conducente, oltre che della necessaria patente di guida, anche della carta di qualificazione del conducente. La sua mancanza è sanzionata dal codice della strada (articolo 116, commi 15 e 17) con una multa pari a 159 euro
bre 2009, previa domanda per il rilascio del documento alla motorizzazione di residenza (questa possibilità scade il 9 settembre 2014). L’ottenimento attraverso un corso con esame finale è invece la via obbligatoria per tutti i giovani autisti che hanno conseguito la patente C dopo il 10 settembre 2009. Costoro hanno l’obbligo di frequentare un corso di qualificazione iniziale di durata variabile, tra le 140, se di tipo accelerato, e le 280 ore, se di tipo ordinario, e superare, entro un anno dalla fine del corso, il relativo esame. Si tratta di due prove a quiz: ciascuna con 60 quesiti, per superare ogni prova non si possono commettere più di 6 errori. Validità La Cqc è valida 5 anni. Per coloro che l’hanno conseguita d’uf-
2003/59 (possibilità per gli Stati membri di far durare da 3 a 7 anni la prima Cqc rilasciata per diritto acquisito) ha prorogato di due anni la validità della stessa: dal 9 settembre 2014 al 9 settembre 2016. Questa proroga è stata applicata automaticamente per la circolazione nel territorio nazionale (aggiornando direttamente le date di scadenza risultanti nell’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida), mentre i conducenti che intendono far valere anche all’estero la loro Cqc fino alla nuova scadenza hanno l’obbligo di chiederne un duplicato (si veda anche prossimo punto). Unificazione della Cqc con la patente Dal 3 maggio 2013, in applicazione dei decreti legislativi n. 59 TIR174-2014 37
Normative 35 ore, da svolgersi in aula secondo un programma che prevede 5 moduli da 7 ore ciascuno, sono le modalità previste per il rinnovo della Cqc
del 2011 e n. 2 del 2013 di recepimento delle ultime direttive comunitarie sulle patenti (2006/16 e 2011/94), l’Italia ha stabilito – al pari della maggior parte dei Paesi comunitari – che la carta di qualificazione del conducente venga unificata con la patente di guida, mediante l’inserimento della dicitura codice unionale armonizzato “95”. Quanto sopra è stato attuato per i soli conducenti titolari di patente di guida italiana, mentre gli autisti con patenti estere (alle dipendenze di imprese italiane), continuano ad avere la Cqc in formato card autonomo. Le prime “patenti Cqc” sono state quindi emesse fin da maggio dello scorso anno, in occasione del rinnovo di validità e hanno riportato sul retro la dicitura codice unionale “95”, che testimonia il possesso 38 TIR174-2014
della Cqc, con a fianco indicata la data di scadenza della stessa. La “patente Cqc” può essere richiesta anche in caso di denuncia per deterioramento (a parte le normali procedure per smarrimento, furto o distruzione). Si evidenzia infine che su tutte le patenti emesse a partire dal 25 luglio 2013 è stato poi riportato (sul retro e nel campo 12) il codice “71”, con il numero della patente precedente intestata allo stesso soggetto. In tal modo non è più necessario per i conducenti che ottengono il rinnovo o duplicato della patente (che riporta quindi un nuovo numero) procedere a rinnovare la carta tachigrafica (quella per registrare i tempi di
settembre 2014). In base all’ultimo decreto ministeriale (20 settembre 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 115 del 20 maggio 2014), il conducente può iniziare a frequentare il corso fin dai tre anni e mezzo prima alla scadenza e ciò consente – anche se il corso è stato svolto con molto anticipo - di ottenere una Cqc rinnovata di 5 anni dalla scadenza. Il corso di rinnovo può eccezionalmente essere frequentato anche nei due anni successivi alla scadenza della carta: in questo caso la Cqc sarà rinnovata solo dalla data dell’attestato di frequenza al corso e nel periodo intercorrente tra la scadenza e il rilascio dell’attestato,
guida e di riposo) solo per cambiare il numero di patente già registrato.
il conducente non può guidare i veicoli adibiti al trasporto di cose. Qualora il corso di rinnovo venga frequentato oltre i due anni dalla scadenza della Cqc, il conducente avrà anche l’obbligo di superare l’esame di merito per poter rinnovare la stessa.
Rinnovo Tutti i conducenti titolari di Cqc devono rinnovarla prima della sua scadenza, frequentando obbligatoriamente un corso di formazione in aula e ottenendo il relativo attestato di frequenza. Il termine di validità quinquennale della Cqc così rinnovata viene calcolato a decorrere dalla data di presentazione dell’istanza di rinnovo al competente ufficio provinciale della motorizzazione (circolare ministeriale 3
Corso per il rinnovo Il corso di formazione per il rinnovo della Cqc consiste in un aggiornamento professionale, al fine di perfezionare le conoscenze di guida, in particolare sulla sicurezza stradale e la razionalizzazione del consumo di carburante. La du-
Il conducente può frequentare il corso fino a tre anni prima della scadenza
rata del corso è di 35 ore, da svolgersi tutte in aula, secondo un programma che prevede 5 moduli da 7 ore ciascuno: due svolti da un insegnante di scuola guida (dispositivi del veicolo e norme di comportamento del conducente), un modulo è impartito da un medico (quello sui rischi professionali della guida), gli ultimi due sono a carico di un esperto di organizzazione delle imprese di autotrasporto merci (carico e scarico della merce e normativa del trasporto di cose). In base alle nuove disposizioni (Dm 20/9/2013 e circolari 3 aprile e 29 maggio 2014), dal 4 giugno 2014, i corsi di rinnovo possono avere al massimo 35 partecipanti e, seppur svolti con l’ausilio di materiale didattico multimediale, dovranno sempre prevedere la presenza in aula di docenti competenti per materia (i quali per almeno due ore dovranno comunque verificare lo stato di apprendimento dei corsisti). I corsi vanno poi svolti interamente, per le 35 ore della loro durata, nell’arco di tempo comunicato al competente ufficio provinciale della Motorizzazione. Non ha difatti ancora trovato attuazione – al momento in cui andiamo in stampa – la proposta di diluire le 35 ore del programma nei 5 anni della validità della carta, svolgendo ad esempio 7 ore per ogni anno. Durante la frequenza del corso, il conducente dovrà firmare il registro di presenza e non potrà essere assente per un numero di ore superiore a 10, pena la ripetizione dell’intero corso. Rispetto ai corsi precedenti, nei quali il numero delle assenze consentite era di massimo 3 ore, le nuove disposizioni hanno ora posto l’obbligo al corsista assente per più di tre ore, di recuperare tutte le ore di assenza. Un particolare regime di rilevazione e comunicazione delle assenze è stato ora previsto dalla nuove disposizioni (si veda anche punto successivo). Sede del corso e verifica del suo effettivo svolgimento Oltre che nelle sedi autorizzate delle autoscuole, dei centri d’istruzione accreditati o degli enti di formazione delle associazioni degli autotrasportatori presenti nel Comitato Centrale, il nuovo decreto consente lo svolgimento dei corsi anche
presso le sedi delle imprese di autotrasporto merci, purché aventi un’aula idonea (di almeno 25 metri quadri) con servizio igienico annesso. In questo caso, i corsi vanno riservati esclusivamente ai dipendenti dell’impresa stessa. Le lezioni devono avere una durata giornaliera non inferiore a due e non superiore a sette ore, in un arco temporale che va dalle ore 8 alle ore 22, dal lunedì al venerdì, e dalle ore 8 alle ore 15 del sabato (in precedenza il sabato si andava dalle ore 8 alle ore 14, per massimo 6 ore, ma ciò impediva di esaurire completamente le ore di un modulo che, come sopra indicato, sono pari a 7). Ferme restando le specifiche attività di verifica da parte dell’ufficio provinciale della Motorizzazione, i nuovi provvedimenti impongono ai responsabili dei corsi di inviare alla Motorizzazione competente una comunicazione di rilevazione delle assenze, entro 15 minuti dall’inizio della lezione giornaliera e poi, in caso di lezione con durata maggiore di 2 ore, una comunicazione ogni due ore. Tale comunicazione può anche essere inviata via mail. Ciò consente un’attenta azione di controllo dell’effettivo svolgimento dei corsi.
Codice della strada, più alti i costi per i ricorsi
1.998 euro e fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi. In caso di recidiva anche la confisca del mezzo). Rilievi dell’Unione europea e validità della Cqc rinnovata Il ministero dei Trasporti ha ribadito recentemente che la Cqc è sempre valida 5 anni, quindi quelle rinnovate nel 2014 avranno scadenza al 2019, contrariamente a quanto asserito l’anno scorso con decreto dirigenziale 6 agosto e circolare ministeriale 7 agosto 2013 che avevano allungato al 9 settembre 2021 i rinnovi del 2014. Su questo punto è intervenuta l’Unione europea che ha espressamente diffidato l’Italia dal rilasciare documenti comprovanti una validità superiore a 5 anni. Nell’adeguarsi alle direttive comunitarie, la nostra Motorizzazione ha iniziato – già da giugno 2014 – a emettere i rinnovi della Cqc con scadenza 2019, mentre per i pochi autisti che avevano già avuto il documento rinnovato al 2021, ha preferito – per non gravare maggiormente i costi dell’attività amministrativa e quelli a carico dell’utenza – non richiamare le carte già rinnovate.
Il documento vale sempre cinque anni. Lo ha ribadito anche l’Unione europea
Circolazione con Cqc scaduta La guida professionale dei veicoli adibiti al trasporto di cose con carta di qualificazione del conducente scaduta è sanzionata dal codice della strada (art. 126, comma 11) con una multa di 155 euro e il ritiro della stessa Cqc. Se la violazione è commessa da un autista titolare di “patente Cqc”, non potendo ritirare allo stesso anche la patente di guida in corso di validità, l’agente verbalizza che la Cqc si intende ritirata per successivo rinnovo. Al conducente che guida nonostante il “virtuale” ritiro del documento si applica la sanzione maggiore prevista dall’articolo 216, comma 6 del codice della strada (multa di
I punti sulla Cqc L’articolo 23 del decreto legislativo 286/05 ha esteso la disciplina dei punti-patente anche alla carta di qualificazione del conducente: in particolare ai titolari di patente italiana, ma anche - su loro espressa richiesta – agli autisti con patente rilasciata da altro Stato Ue o extra-Ue, se dipendenti di impresa di autotrasporto italiana. I
Il decreto legge sulla Pubblica amministrazione (n. 90 del 24 giugno 2014) contiene due disposizioni che interessano anche le imprese di autotrasporto. In primis, l’articolo 29 che obbliga le pubbliche amministrazioni ad acquisire l’informativa antimafia consultando, anche per via telematica, l’apposito elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a infiltrazione mafiosa, istituito presso ogni prefettura per le attività particolarmente a rischio, tra le quali compare il trasporto di cose per conto terzi, il trasporto di materiale in discarica per conto terzi, il trasporto e lo smaltimento di
punti si perdono con le stesse modalità previste dall’articolo 126-bis del codice della strada per la patente di guida, ma esclusivamente quando gli illeciti sono commessi alla guida dell'autoveicolo per cui è prevista la carta di qualificazione del conducente e nell'esercizio dell'attività professionale (nella guida privata i punti si perdono dalla patente). Poiché il punteggio (anche minimo) è necessario per il regolare esercizio dell’attività di guida, è indispensabile che ogni autista controlli – almeno ogni due mesi – qual è la sua dotazione, chiamando il numero verde del Mit (848-782782) o collegandosi al sito internet, www.ilportaledellautomoblista.it. In caso di azzeramento del punteggio sulla Cqc scatta l’esame di revisione, che può creare gravi problemi ai conducenti delle imprese per il periodo di tempo necessario a superarlo (nel quale non possono ovviamente condurre automezzi adibiti a trasporto merci). Al fine di evitare l’azzeramento del punteggio, i conducenti possono peraltro seguire uno specifico corso di recupero punti, della durata di 20 ore, con cui “ricaricare” sino a 9 punti. Sulla disciplina del corso recupero punti Cqc, i nuovi provvedimenti hanno: - confermato che gli enti abilitati a svolgerli sono gli stessi auto-
rifiuti in conto terzi, l’estrazione, la fornitura e il trasporto di terra e materiali inerti. Mentre l’articolo 53 aumenta l’importo del contributo unificato per i ricorsi al giudice che interessa anche le impugnazioni davanti al giudice di pace contro i verbali di violazione del codice della strada. I nuovi importi sono i seguenti: 43 euro per le controversie di valore sino a 1.100 euro, 98 euro da 1.100 a 5.200 euro, 237 euro da 5.200 a 26.000 euro, 518 euro da 26.000 a 52.000 euro, 759 euro da 52.000 a 260.000 euro, 1.214 euro da 260.000 a 520.000 euro e 1.686 euro per i valori superiori a 520.000 euro.
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rizzati ad effettuare i corsi di qualificazione iniziale o di rinnovo Cqc; richiesto che la comunicazione di avvio corso venga fatta nei sette giorni lavorativi precedenti ed eventuali variazioni entro le ore 13 del giorno lavorativo precedente; previsto che il responsabile del corso coincida con il legale rappresentante dell’ente abilitato o persona dallo stesso delegata; stabilito che le lezioni giornaliere hanno durata massima di 3 ore (e vanno svolte dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 23 ed il sabato dalle 8 alle 14) e che non vi è numero massimo di presenze al corso; fissato un numero massimo di 6 ore di assenza, con l’obbligo di recuperarle tutte, mentre quando verrà introdotto l’esame finale di verifica del corso di recupero punti – previsto fin dalla legge 120 del 2010 ma non ancora operativo – le ore di assenza diminuiranno a 5, ma non dovranno essere recuperate. prescritto, come per i corsi di rinnovo Cqc, che le assenze vanno annotate nei primi 15 minuti della lezione giornaliera, ma non è stato invece imposto l’obbligo della comunicazione della stessa alla motorizzazione. TIR174-2014 39
Costi minimi
Costi minimi di sicurezza Nonostante la decisione di molti giudici di attendere la sentenza della Corte di Giustizia europea, nuovi pronunciamenti hanno segnato l’estate
Le nuove tabelle integrali
Non è diminuito il contenzioso nei tribunali italiani sui costi minimi della sicurezza anche in vista della sentenza della Corte di Giustizia europea (si veda l’articolo a pagina 12). Molte cause però sono rimaste in sospeso in quanto i giudici hanno preferito non pronunciarsi, aspettando la decisione dei colleghi di Lussemburgo. C’è inoltre, e non va dimenticato, anche il ricorso alla Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi sull’articolo 83bis. Un
altro motivo che ha provocato incertezza nei tribunali italiani che hanno preferito attendere anziché pronunciarsi. Proprio per questo sono da registrare un paio di sentenze che hanno riacceso il dibattito durante l’estate. Il Tribunale di Lecce a metà luglio ha emesso un decreto provvisoriamente esecutivo a favore di un vettore al quale erano state applicate tariffe al di sotto dei costi minimi per un importo di 70mila euro. “Si tratta di una piccola azienda di autotrasporto – racconta a TIR l’avvocato Maria Giovanna Rizzi che ha seguito il caso – con un rapporto di lavoro che durava dal 2007 per una grande azienda committente. Il problema non erano solo i costi minimi, ma soprattutto le fatture non pagate per le quali però il Tribunale ha emesso un decreto non provvisoriamente esecutivo e quindi sospeso per l’opposizione del committente. Così abbiamo chiesto il riconoscimento dei costi minimi ottenendo il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Una piccola vittoria”. L’altro caso è una sentenza emessa dal Tribunale di Pavia il
fino a 3,5 Ton km costo km incidenza carburante %
20 maggio scorso, ma resa nota solo alla fine di agosto, con la quale i giudici hanno respinto la richiesta di un committente di sospendere la validità di un decreto ingiuntivo che lo condannava a pagare 460mila euro per trasporti effettuati nell’arco di quasi un anno, mentre hanno accolto la richiesta di sospensiva per un altro decreto ingiuntivo di circa 600 mila euro relativo a viaggi su distanze inferiori a 50 chilometri. Interessanti le motivazioni del rifiuto alla sospensione: “i costi minimi – scrivono i giudici - sono un elemento imprescindibile, senza il quale anche le ulteriori forme di controllo da parte delle autorità a ciò adibite non potrebbero avere alcuna effettiva e reale incidenza”.
Quelle che seguono sono una sintesi delle tabelle approvate dalla Direzione generale per il Trasporto stradale. Le tabelle originali possono essere scaricate dal sito del ministero delle Infrastrutture e Trasporti o, sul tablet, grazie al Qrcode a sinistra.
da 7,5 a 11,5 Ton
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,616 21,751
0,707 18,943
0,781 17,152
0,852 15,734
1,026 13,055
costo km incidenza carburante %
0,833 24,520
0,906 22,561
1,047 19,523
1,153 17,724
1,382 14,788
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,556 incidenza carburante 24,098
0,637 21,023
0,701 19,108
0,762 17,593
0,936 14,310
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,743 incidenza carburante 27,489
0,806 25,360
0,927 22,051
1,023 19,976
1,232 16,589
da 3,5 a 7,5 Ton km costo km incidenza carburante %
da 11,5 a 26 Ton
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
0,747 25,616
0,825 23,190
0,957 19,996
1,039 18,433
1,252 15,291
costo km incidenza carburante %
0,991 25,206
1,068 23,378
1,215 20,564
1,325 18,858
1,592 15,693
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,667 incidenza carburante 28,687
0,735 26,028
0,857 22,329
0,929 20,616
1,112 17,217
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 0,871 incidenza carburante 28,679
0,938 26,617
1,075 23,243
1,175 21,266
1,422 17,570
40 TIR174-2014
Costi di sicurezzaluglio2014
Il costo chilometrico è dato dalla somma di voci quali: costo di acquisto del veicolo, manutenzioni, costo km del lavoro, costo km delle assicurazioni, costo km di pneumatici, pedaggi, costo km del carburante, costi di organizzazione.
sup. a 26 Ton, Trasporto collettame e messaggerie
superiore a 26 Ton km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
1,227 30,543
1,317 28,450
1,633 22,950
1,795 20,870
1,926 19,452
costo km incidenza carburante %
1,147 32,674
1,231 30,439
1,381 27,122
1,495 25,067
1,774 21,117
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,087 incidenza carburante 34,478
1,167 32,107
1,443 25,973
1,595 23,487
1,716 21,832
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,017 incidenza carburante 36,852
1,091 34,345
1,231 30,426
1,325 28,283
1,574 23,800
costo km incidenza carburante %
superiore a 26 Ton, Trasporto cisternato alimentare km
sup. a 26 Ton, Trasporto in ATP km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,365 27,458
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,215 incidenza carburante 30,849
1,538 24,367
1,368 27,395
1,714 21,853
1,524 24,577
1,885 19,873
1,685 22,231
2,295 16,328
2,075 18,060
costo km incidenza carburante %
1,415 26,481
1,574 23,797
1,682 22,281
1,790 20,928
2,074 18,066
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,255 incidenza carburante 29,858
1,394 26,869
1,492 25,120
1,590 23,561
1,814 20,655
sup. a 26 Ton, cisterna per prodotti petroliferi sup. a 26 Ton, Trasporto mangimi in cisterna km
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,308 28,646
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,158 incidenza carburante 32,357
1,474 25,421
1,304 28,736
1,626 23,047
1,436 26,096
1,764 21,241
1,564 23,958
2,215 16,914
1,965 19,066
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,491 0,251
1,678 0,223
1,791 0,209
2,198 0,170
2,535 0,148
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,321 incidenza carburante 0,284
1,488 0,252
1,591 0,235
1,978 0,189
2,265 0,165
sup. a 26 Ton con cassone ribaltabile sup. a 26 Ton, Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,318 28,429
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,168 incidenza carburante 32,080
1,484 25,250
1,314 28,517
1,636 22,906
1,446 25,916
1,774 21,122
1,574 23,806
2,225 16,838
km
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante %
1,280 29,280
1,476 25,389
1,540 24,331
1,788 20,956
2,418 15,496
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,130 incidenza carburante 33,168
1,316 28,477
1,370 27,351
1,598 23,448
2,148 17,444
1,975 18,969
superiore a 26 Ton, Sola trazione semirimorchio Adr 1 km
sup. a 26 Ton, Trasporto cisternato ADR km costo km incidenza carburante %
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 1,355 27,661
subvettore per altra impresa iscritta all’Albo costo km 1,205 incidenza carburante 31,105
1,533 24,446
1,363 27,496
1,714 21,853
1,524 24,577
1,880 19,925
1,680 22,297
2,031 18,444
1,811 20,684
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150
costo km incidenza carburante
1,059 35,366
1,081 34,649
1,155 32,429
1,364 27,470
1,621 23,110
superiore a 26 Ton, Sola trazione semirimorchio1 km costo km incidenza carburante
oltre 500 351J500 251J350 151J250 101J150 0,911 41,116
0,975 38,434
1,078 34,761
1,263 29,657
1,491 25,122
1) che rientra nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore-committente
TIR174-2014 41
Solidarietà
“The European Dream Road to Bruxelles” è la mostra fotografica, sostenuta da Fai Service e dall’Unhcr, che a bordo di un Tir ha percorso l’Italia fino a Bruxelles per documentare l’immigrazione clandestina e le rotte dei viaggi della speranza
Un camion di foto per sognare l’Europa U
na mostra fotografica itinerante a bornevra (30 giugno), Strasburgo (2 luglio), Brudo di un Tir, che in dieci tappe ha racxelles (3 luglio) e Cuneo (8-9 luglio). contato i temi dell’immigrazione percorrenIl progetto, che ha ricevuto il patrocinio del do, dal 17 giugno al 17 luglio, tutta l’Italia Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, ha fino a Bruxelles. Stiamo parlando dell’iniziaripercorso le storie di ragazzi provenienti dal tiva “The European Dream Road to BruxelMedio Oriente e dall’Asia centrale che les” realizzata dal fotoreporter Alessandro scappano da guerre, repressioni, malattie, Penso (vincitore del World Press Photo 2014) e tentano di raggiungere l’Europa attraverso e sostenuta da Fai Service e dall’Agenzia per la Grecia, dove restano bloccati a causa dei i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr). La pririgidi controlli ma tappa è stata Bari da dove l’esibizione ha di sicureziniziato il suo itinerario che si è concluso a Corza. tona per l’inaugurazione del “Festival della fotografia in viaggio” (altro promotore delNella la mostra). Tra questi due punti, sono foto accanto da state molte le fermate intermedie: sinistra il direttore del Ancona (18 giugno), Roma (20-26 Festival, Antonio Carloni, giugno), Firenze (27 giugno), Miil fotografo Alessandro lano (28-29 giugno), GiPenso e l’amministratore delegato di Fai Service, Primo Santini. A fianco l’interno della mostra
42 TIR174-2014
Il progetto Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare il pubblico sul fenomeno dell’immigrazione via terra, di portare alla luce i rischi di un viaggio clandestino, di far conoscere le leggi europee in materia e di abbattere i pregiudizi che dividono l’Europa dal resto del mondo. La mostra era composta da fotografie sulla vita e sulle difficoltà dei ragazzi in fuga dalle loro terre e da video-interviste con le loro esperienze. Dopo aver subito persecuzioni di natura religiosa, etnica e politica, i protagonisti degli scatti si nascondono per scappare dalla polizia greca, perché non riescono a ottenere lo status di rifugiati nell’Unione europea. “Una mostra all'interno di un camion che trasporta un messaggio di uguaglianza e integrazione – ha sottolineato Primo Santini, amministratore delegato di Fai Service - è stato il volano che ci ha spinto a sostenere il progetto del fotoreporter Alessandro Penso. Il percorso è spesso quello di tanti giovani rifugiati che rischiano la vita nascondendosi nei rimorchi o tra gli assi degli automezzi con il sogno di poter vivere in condizioni dignitose”. Negli ultimi anni, Penso si è concentrato sul tema dell’immigrazione nel Mediterraneo, in particolare sui centri di detenzione a Malta, sulla situazione dei lavoratori agricoli nel Sud Italia e sui giovani clandestini in Grecia. Nel 2012 è stato testimone di un brutale attacco contro un gruppo di immigrati a Corinto, in cui un ragazzo è stato investito da una macchina. L’esperienza vissuta in prima persona ha ulteriormente motivato il fotoreporter a dedicare il proprio lavoro a questi temi, anche per dare un contributo alla lotta contro il razzismo e la xenofobia.