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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

· n.177 dicembre 2014

Mercati digitali

eCommerce Cresce lo shopping online, cambia la logistica dei trasporti Infrastrutture

BLACK POINT La mappa dei punti più pericolosi per i tir sulle strade italiante

ORTO AUTOTRASP

settore Il futuro del Stabilità di nella Legge INCENTIVI

ati Bianchi Con i Certific armio energetico isp un aiuto al r

PIANO NEVE

Ecco le disposizioni per i veicoli pesanti in caso di emergenza meteo DCOOS6423 S/CONV/144/2012



Editoriale

M

LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO

entre chiudiamo questo numero di TIR la legge di Stabilità ha appena eCommerce ottenuto la fiducia alla Camera ed è in procinto di ritornare al Senato, dove BLACK POINT sono attesi ulteriori emendamenti. Il dibattito attorno ai provvedimenti inseriti per l'autotrasporto (contenuti all'interno dei maxiemendamenti governativi su cui si è votata la fiducia) è molto forte, con molte associazioni PIANO NEVE sulle barricate. Del resto il tema affrontato è di quelli che lasciano il segno nel settore: il superamento dei costi minimi di sicurezza e la creazione di un mercato libero regolato dal concetto di legalità. Nelle prossime settimane (l'approvazione definitiva della legge di Stabilità deve avvenire entro la fine dell'anno) sapremo se il mondo dell'autotrasporto è riuscito a far sentire la propria voce in Senato con l'inserimento di emendamenti migliorativi del testo attuale (sulla cui analisi rimandiamo alle pagine interne). Una cosa è certa, il 2015 rappresenterà comunque per il settore un anno di svolta. PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

· n.177 dicembre 2014

Mercati digitali

Cresce lo shopping online, cambia la logistica dei trasporti

Infrastrutture

La mappa dei punti più pericolosi per i tir sulle strade italiante

RASPORTO

La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

AUTOT settore Il futuro del Stabilità di nella Legge INCENTIVI

Bianchi Con i Certificati rmio energetico un aiuto al rispa

DCOOS6423 S/CONV/144/2012

ANNO XIII N° 177- Dicembre 2014

DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax)

DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

CAPO REDATTORE Deborah Appolloni appolloni@rivistatir.it

REDATTORE Andrea Pegoraro pegoraro@rivistatir.it

GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it

COLLABORATRI Nicola Capuzzo, Angelo Ciaravolo, Barbara Gherardi, Andrea Giuli, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Ferdinando Tagliabue, Franco Tanel

CHIUSO IN REDAZIONE IL 3.12.2014 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale

PUBBLICITÀ Concessionaria per il settore Automotive Editoriale C&C Locate di Triluzi (Milano) Tel 0290481137 elenazoncada@editorialecec.com Concessionaria per l’extra settore Automotive HP 10 Srl Milano Tel 0248003799 mirta.barbeschi@hp10.it

Ecco le disposizioni per i veicoli pesanti in caso di emergenza meteo

L'anno del cambiamento Una svolta, profonda, è intanto quella che sta vivendo l'Albo degli Autotrasportatori. Se su alcune tematiche le posizioni delle principali associazioni di categoria possono essere diverse, la consapevolezza che dovrà essere l’Albo a garantire questa transizione nel futuro è il comune denominatore con il mondo politico. Un percorso che prende il via in queste settimane, con l’insediamento del nuovo presidente e con l’avvio del gruppo di lavoro che dovrà costruire il primo pezzo di questa transizione, quella interconnessione con le banche dati di Inps e Inail che rappresenterà il primo, importante strumento di verifica delle situazioni di potenziale illegittimità. Ma il futuro dell’autotrasporto non può essere solo legato al concetto di legalità e controllo, quanto piuttosto a quello di evoluzione. Ecco perché diventerà sempre più importante accedere alle informazioni, utilizzare tutti gli strumenti che la telematica mette oggi a disposizione, ragionare in chiave europea (con tutto ciò che ne consegue) sfruttare tutte le occasioni di crescita e di contenimento dei costi. É un percorso lungo e complesso, che probabilmente non si esaurirà nel prossimo anno, ma il cui obiettivo finale è alla portata delle aziende italiane. A queste imprese, alle imprenditrici e agli imprenditori che le gestiscono, agli autisti e ai dipendenti che compongono una delle filiere più importanti dell'Azienda Italia, gli auguri di un sereno Natale e di un 2015 ricco di cambiamenti positivi. Massimo De Donato

REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 - 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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Sommario n. 177 - dicembre 2014

Autotrasporto, accordo in salita sulla legge di Stabilità

11

Ancora aperto il dibattito sul futuro dell’autotrasporto in vista della definitiva approvazione dei provvedimenti sul settore. Associazioni compatte nel richiedere modifiche al testo approvato dalla Camera

Infrastrutture: ecco i black point per i tir in Italia

14

In esclusiva per la nostra rivista la mappa geolocalizzata con i dati Aci/Istat dei punti dove sono avvenuti nel 2013 più incidenti che hanno coinvolto i mezzi pesanti. In calo l’incidenza dell’autotrasporto sul totale dei sinistri

Piano neve: i divieti sulla rete italiana

18

Viabilità Italia ha diramato anche quest’anno le disposizioni in caso di situazioni meteorologiche sfavorevoli. Possibile blocco della circolazione anche in caso di pioggia gelata e massima allerta sui valichi di Andrea Pegoraro

eCommerce, boom degli acquisti in Italia

20

Lo shopping on line è in continua espansione. Sugli sconti e i tempi di consegna si gioca la concorrenza sul web. Diverse le strategie dei siti specializzati e quelli di couponing. Ecco come si evolve anche il mondo dei trasporti di Barbara Gherardi

Infortuni: autotrasporto sempre più sicuro

23

Dal 2008 al 2013 gli incidenti sul lavoro sono diminuiti del 36%. Più del 50% avviene al Nord: la fascia di età più colpita è quella tra i 35 e i 49 anni. Il 14% sono lavoratori stranieri

Risparmio energetico: il settore all’anno zero

24

Una delibera dell’Autorità dell’Energia ha esteso il sistema dei certificati bianchi anche all’efficienza nei consumi di carburante dei veicoli da trasporto

Mercato in ripresa per leggeri e pesanti

27

I dati Acea mostrano un panorama ottimista per l’Italia nel 2014. Nei primi 9 mesi dell’anno le vendite sono cresciute del 16,9%, più della media europea (+9,6%). Exploit per i Van fino alle 3,5 Ton

Rubriche Editoriale

3

Numeri

5

Albo

6

Scadenze e divieti

8

Europa Tecnica Fisco Lavoro Normative Solidarietà

10 30 32 34 37 42


numeri&cifre i dati dell’economia italiana e del settore dei trasporti Case costruttrici - Eu 28+2 6-15,9T PTT

Quote di mercato delle case costruttrici nell’Ue, veicoli con peso totale a terra (ptt) tra 6 e 15,9 ton

Ecco una panoramica delle quote di mercato delle 7 case costruttrici di mezzi pesanti nell’Unione europea. Viene preso in considerazione il segmento da 6 a 15,9 ton, oltre ai veicoli industriali e ai trattori stradali con peso totale a terra uguale o superiore a 16 ton. Sotto sono indicate le variazioni del prodotto interno lordo in Italia e della produzione industriale tra giugno 2012 e giugno 2014.

Indicatori macroeconomici - Italia prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

Case costruttrici - Eu 28+2 ≥16T PTT

produzione industriale giu 2012-giu 2014 variazioni percentuali sullo stesso mese dell’anno precedente, dati corretti per gli effetti di calendario

Quote di mercato delle case costruttrici nell’Ue, veicoli con ptt uguale o superiore a 16 ton

Case costruttrici - Eu 28+2 tractors ≥16T PTT

in più... Prosegue la crescita dell’eCommerce in Italia: +17% per le vendite da siti italiani e +16% dagli acquisti dei clienti italiani (pagina 20) Dal 2008 al 2013 gli infortuni denunciati nei trasporti terrestri sono calati del 36%, passando da circa 27 mila a oltre 17 mila casi (pagina 23)

Quote di mercato delle case costruttrici nell’Ue, trattori con ptt uguale o superiore a 16 ton

Nei primi 9 mesi del 2014 sono aumentate del 16,9% le immatricolazioni di veicoli commerciali e industriali in Italia. A settembre incremento del 36,3% per i van fino a 3,5 ton (pagina 27)

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Albo

Uno strumento per il futuro del settore

Nuove competenze arrivano dallo Sblocca Italia per rendere l’Albo un organismo sempre più al servizio della legalità e delle imprese sane del settore. Auguri di buon lavoro alla nuova Presidente di Silvio Faggi*

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Silvio Faggi

C

on la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Sblocca Italia sono entrate in vigore alcune importanti disposizioni che toccano da vicino il nostro settore, e in particolare l’Albo degli Autotrasportatori (si veda anche l’articolo a pagina 37, ndr). La prima riguarda l’onorabilità dell’impresa di trasporto. Dal 12 novembre questo requisito decade qualora l’azienda abbia ricevuto un’informativa antimafia interdittiva delle attività commerciali. La novità è che questo provvedimento viene esteso anche alle imprese già iscritte e non solo in fase di prima iscrizione, come avveniva in precedenza. In questo

modo, sarà possibile verificare che lo svolgimento della professione avvenga in maniera adeguata e regolare. Ciò che è stato introdotto, in effetti, rafforza ulteriormente il di-

«Importante è che tutto sia portato avanti in modo deciso»

6 TIR177-2014

sposto del Dl 90/2014 convertito con la legge 11/08/2014 n. 114 che, all’articolo 29, richiede obbligatoriamente l’iscrizione alla White List presso le Prefetture da parte delle imprese che intendono iscriversi all’Albo. L’augurio, ovviamente, è che non si crei il solito ginepraio di norme confliggenti l’una

con l’altra che si traducono, come purtroppo spesso succede, in inutili appesantimenti burocratici a discapito solo di coloro che intendono agire correttamente. Altrettanto importante la disposizione che dal 12 novembre prevede l’obbligo di pagamenti attraverso assegni, bonifici bancari o postali a carico di tutti i soggetti della filiera, indipendentemente dall’entità dell’importo dovuto. In questo modo, assicurando la tracciabilità dei flussi finanziari, ci si difende dalle infiltrazioni criminali e dal riciclaggio del denaro proveniente da traffici illeciti. Un altro punto di grande interesse per il settore è il cabotaggio illegale, che con il nuovo provvedimento viene ancor più represso mediante l’inversione dell’onere della prova a carico del conducente del mezzo con targa estera. Ora, infatti, i documenti che certificano la validità del servizio di cabotaggio devono corrispondere con le registrazioni del cronotachigrafo, altrimenti scatterà la sanzione, prevista anche nel caso in cui la documentazione non si trovi a bordo del veicolo. Nonostante questa norma sia entrata in vigore, necessita di una circolare che spieghi alle autorità di controllo come effettuare le ispezioni e come applicarle nei casi concreti. Si tratta comunque di una disposizione che tutela i trasporti nazionali dalla concorrenza sleale dei vettori esteri. Ci sono poi due norme che diventeranno effettive durante il prossimo anno. La prima riguarda la facoltà del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori di


Nuovo Albo e sfide future Colgo l’occasione per augurare buon lavoro alla nuova presidente dell’Albo degli Autotrasportatori, Maria Teresa Di Matteo. Sono sicuro che farà proprie le esigenze delle associazioni di categoria e opererà per realizzare le nuove competenze assegnate al Comitato Centrale, tra cui quelle della legalità, dell’accesso alla professione, senza dimenticare le attività editoriali e di informazione alle imprese di autotrasporto, anche attraverso i moderni strumenti informatici e telematici. La cosa importante è che tutti i compiti vengano portati avanti in modo ancora più forte e deciso. Nel frattempo rimangono aperte alcune problematiche su cui il nuovo Albo dovrà lavorare. Tra queste, c’è quella relativa alla mancanza di personale in grado di svolgere le varie mansioni affinché la macchina organizzativa possa funzionare al meglio. *Vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria

Albo

decidere sui ricorsi verso i provvedimenti delle motorizzazioni in materia di accesso alla professione e di sanzioni disciplinari. Prima di diventare valida, però, occorrerà attendere il passaggio di competenze sulla tenuta dell’Albo dalle Province agli uffici della Motorizzazione, passaggio sul quale, in qualità di vicepresidente, mi impegno fin da ora a prestare la massima attenzione. La seconda prevede la fruizione mediante credito d’imposta dei contributi agli investimenti e di quelli alla formazione per l’anno 2014. L’obiettivo è quello di accelerare la disponibilità degli incentivi che, per quanto riguarda gli investimenti sarà diretta, mentre per la formazione occorrerà una richiesta da parte dell’impresa. Anche in questo caso, la misura diventerà concreta quando il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrà terminato le verifiche sulla realizzazione degli investimenti e dei piani formativi. Di particolare interesse, poi, la proposta iniziale avanzata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Lupi relativa alle modifiche all’art. 83 bis laddove prevedeva un ulteriore ampliamento delle attribuzioni dell’Albo con verifiche che potrebbero spaziare anche in altri ambiti e presso altre amministrazioni, oltre che in Inail ed Inps.

L’Albo verso la piena operatività Prima riunione del Comitato Centrale sotto la nuova presidenza Di Matteo. Pedaggi, banche dati e comunicazione all'ordine del giorno. Prorogato al 19 dicembre il termine per i pedaggi 2013

L

'insediamento della nuova Presidente, Maria Teresa Di Matteo, i rimborsi legati ai pedaggi ma anche la costituzione di un gruppo di lavoro per attivare gli incroci delle banche dati Inail e Inps, così come prevedono le nuove norme sull'Albo, e le iniziative sul fronte dell’informazione. Questi alcuni dei punti all'ordine del giorno della riunione di dicembre del Comitato Centrale. Per quanto riguarda il rimborso dei pedaggi 2011, sono state chiuse le procedure di pagamento e nel giro di qualche settimana le imprese del settore potranno ricevere il saldo dei contributi. Per quelli relativi al 2012, si sta lavorando per ultimare i conteggi e allo stesso tempo si sta dialogando con Autostrade per l’Italia al fine di ottimizzare il flusso dei dati. Nel frattempo, è stato prorogato al 19 dicembre il termine di presentazione delle domande per le riduzioni compensate dei pedaggi 2013. In dirittura d’arrivo, invece, le convenzioni con Inail e Inps per l’incrocio delle banche dati: un momento delicato e importante per il futuro dell’azione dell’Albo, tanto che la presidenza ha deciso di insediare un gruppo di lavoro per seguire l’evoluzione di questo processo. Infine il Comitato Centrale ha deciso di riproporre anche per il prossimo anno alcune iniziative di comunicazione: la rubrica all’interno della trasmissione di Rai1 Easy Driver e la rivista Tir, che dal prossimo anno avvierà un percorso di digitalizzazione,

che la porterà nel 2016 a un’edizione integralmente digitale. Portale dell’Automobilista Nei giorni scorsi, intanto, si è svolta una riunione sulle procedure di pagamento delle quote di iscrizione all’Albo attraverso il Portale dell’Automobilista, attivo da qualche settimana con una sezione dedicata alle quote per gli autotrasportatori. Durante l’incontro sono emerse alcune problematiche, tra le quali l’impossibilità di modificare la cifra indicata dal sistema e di correggere quindi eventuali errori. È stato deciso che le imprese che volessero modificare l’importo dovranno rivolgersi alle Amministrazioni Provinciali (in futuro alle Motorizzazioni) presentando la relativa docu-

mentazione. In questo modo saranno le Amministrazioni Provinciali a comunicare al CED (Centro Elaborazione Dati) del Ministero i dati corretti che, una volta estratti dal sistema, andranno a ricomporre la schermata sul Portale dell’Automobilista. Un’altra richiesta partita dalle associazioni di categoria è stata quella di visualizzare sul Portale anche le targhe dei veicoli, in modo che sia più facile verificare la correttezza dei dati, e di avere indicazioni più chiare relative alla situazione degli anni precedenti. Le imprese potranno comunque contattare il numero verde di assistenza (800 980 308) per ricevere informazioni e per risolvere le problematiche relative ai servizi di pagamento.

La procedura di pagamento delle quote Una volta collegata al sito www.portaledellautomobilista.it, l’impresa può registrarsi ed effettuare il login. L’applicazione è accessibile dalla sezione “Accesso ai servizi impresa”. Cliccando sul link, si può visualizzare la pagina in cui viene richiesto di inserire il proprio Codice di iscrizione Albo Autotrasportatori. Se quest’ultimo è esistente, il sistema esegue un controllo con la partita Iva associata. In caso di esito positivo, si ac-

cede direttamente alla tabella dei pagamenti. La tabella contiene il riepilogo dei versamenti già effettuati e da effettuare. Cliccando sulla voce “da pagare”, l’impresa viene indirizzata a una pagina con un bollettino precompilato, in cui sono indicati l’importo dell’anno selezionato e i dati forniti dall’azienda durante la registrazione. A questo punto si può procedere al pagamento e avere tramite email la ricevuta del versamento.

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LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE

dicembre2014 scadenzeedivieti LUN 1 MAR 2 MER 3 GIO 4 VEN 5 SAB 6 DOM 7 LUN 8 MAR 9 MER 10 GIO 11 VEN 12 SAB 13 DOM 14 LUN 15

8-14 8-22 8-22

8-22

MAR 16

A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili

MER 17

ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all'anno 2014. BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con paesi black list nel mese di ottobre relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro.

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

GIO 18 VEN 19 SAB 20 8-22

DOM 21

F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale

LUN 22 MAR 23

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2014 (mensili). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88 per cento della liquidazione relativa al quarto trimestre 2013).

MER 24 IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 dicembre. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

GIO 25

8-22

VEN 26

8-22

SAB 27 8-22

DOM 28

BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con paesi black list nel mese di novembre relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro.

LUN 29 MAR 30 MER 31

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato

AUSTRIA

15.00-24.00

Domenica e festivi 00.00-22.00

Notte 22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV dal Lunedì al Sabato dal 1/11 al 30/04 (20.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00

CROAZIA

FRANCIA

GERMANIA LUSSEMBURGO

14.00-23.00

-

22.00-24.00

00.00-22.00

-

-

00.00-22.00

Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni

00.00-21.45

-

21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia

23.30-24.00 da Belgio e Francia diretti in Germania

POLONIA PORTOGALLO*

REP. CECA**

ROMANIA SLOVACCHIA

da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania

-

08.00-22.00

-

18.00-21.00*

-

-

13.00-22.00

-

06.00-22.00

06.00-22.00

-

UNGHERIA

8-25-26 (Festività)

TIR177-2014

A-E

Tirolo (A12-A13) 6 (10.00 -14.00 per i soli veicoli diretti in Italia)

25-26 (Festività)

A-E

25 (Festività)

A-C D-E

25-26 (Festività)

E-G

25 (Festività) 26 (Festività: divieto limitato ai soli veicoli diretti in Germania)

A-C E-G

-

25-26 (Festività)

A-B-G

-

24-25-26 (Festività)

A-D F-G

-

1-25-26 (Festività)

A-E-I

00.00-22.00

-

24-25-26 (Festività)

A-B-E-G

-

08.00-21.00*

-

25-26 (Festività)

C-D-E-G

-

00.00-24.00

22.00-05.00

25-26 (Festività)

-

-

25-26 (Festività)

A-C-E G-H-I

dal 1/09 al 30/06/2015 dal 1/09 al 30/06/2015 (22.00-00.00) (00.00–22.00)

* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati

8

Deroghe generali

1-8-25 (Festività)

SLOVENIA

SVIZZERA

Festività nazionali e altri giorni di divieto


LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili

gennaio2015 scadenzeedivieti GIO 1 VEN 2 SAB 3 DOM 4 LUN 5 MAR 6 MER 7 GIO 8 VEN 9 SAB 10 DOM 11 LUN 12 MAR 13 MER 14 GIO 15 VEN 16

8-22* * Al momento

8-22*

di andare in stampa il calendario definitivo dei divieti di circolazione in Italia non è stato ancora ufficializzato

SAB 17

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2014 ( mensili ).

DOM 18

8-22*

LUN 19 MAR 20 MER 21

8-22*

GIO 22 VEN 23

8-22*

F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

SAB 14 DOM 25

8-22*

RAVVEDIMENTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 29 dicembre (gli autotrasportatori verseranno l’88 per cento della liquidazione relativa al quarto trimestre 2013), con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

LUN 26 MAR 27 BLACK LIST: invio della comunicazione mensile relativa alle operazioni effettuate con paesi black list nel mese di dicembre relative alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi di importo superiore a 500 euro.

MER 28 GIO 29

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

VEN 30 SAB 31

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato

AUSTRIA

15.00-24.00

Domenica e festivi 00.00-22.00

Notte 22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV dal Lunedì al Sabato dal 1/11 al 30/04 (20.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00

CROAZIA

FRANCIA

GERMANIA LUSSEMBURGO

14.00-23.00

-

22.00-24.00

00.00-22.00

-

-

00.00-22.00

Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni

00.00-21.45

-

21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia

23.30-24.00 da Belgio e Francia diretti in Germania

POLONIA

-

da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania

08.00-22.00

-

Festività nazionali e altri giorni di divieto

Deroghe generali

A-E 1 (Festività) 6 (Festività)

1 (Festività) 6 (Festività) 15-23 venerdì

A-E

1 (Festività)

A-C D-E

1 (Festività)

E-G

1 (Festività)

A-C E-G

1 (Festività)

A-B-G

6 (Festività)

PORTOGALLO*

-

18.00-21.00

-

REP. CECA**

-

13.00-22.00

-

06.00-22.00

06.00-22.00

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00.00-22.00

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-

08.00-21.00

-

-

00.00-24.00

ROMANIA SLOVACCHIA

SLOVENIA*

SVIZZERA UNGHERIA

dal 1/09 al 30/06/2015 dal 1/09 al 30/06/2015 (22.00-00.00) (00.00–22.00)

1 (Festività)

-

1 (Festività)

A-D F-G

1 (Festività) 2 (Festività)

A-E-I

1 (Festività) 6 (Festività)

A-B-E-G

1 (Festività)

C-D-E-G

22.00-05.00

1 (Festività)

-

-

1 (Festività)

A-C-E G-H-I

* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati

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Europa

Trasporti intelligenti: in Europa scarse le aree di sosta 2.0, e l’eCall non decolla

Investimenti: anche i Trasporti nel piano Juncker Il nuovo presidente della Commissione europea ha presentato la sua proposta per ridare ossigeno all’economia. Un fondo garantito dovrebbe sostenere le scelte strategiche degli Stati membri

C

Il fondo europeo per gli investimenti prevede: 16 mld di euro dal bilancio Ue, 5 mld della Bei in grado di mobilitare complessivamente 315 mld nel periodo 2015-2017

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i sono anche i trasporti tra le priorità del piano di investimenti da 315 miliardi di euro presentato il 26 novembre dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker davanti al Parlamento europeo. L’obiettivo è quello di rilanciare l’economia del Vecchio Continente nei prossimi tre anni, a partire da giugno 2015. Secondo Bruxelles, dovranno essere realizzate le riforme strutturali per eliminare gli ostacoli agli investimenti in infrastrutture e sistemi di trasporto, in particola-

In Europa scarseggiano le aree di parcheggio 2.0 per i mezzi pesanti e commerciali. Quelle in grado di offrire servizi di prenotazione sono soltanto il 2%. Il dato emerge dalla relazione della Commissione europea sull’attuazione della direttiva 2010/40/Ue sugli Its (Sistemi di trasporto intelligenti), elaborata lo scorso 21 ottobre. Il documento fornisce un quadro generale sulle risorse finanziarie utilizzate e su quelle occorrenti, sulle azioni intraprese dagli Stati per le sei priorità identificate dalla direttiva, tra cui le aree di sosta per i camion, il servizio elettronico per le chiamate di emergenza in caso di incidente (eCall), e sulle intenzioni dei Paesi in materia di diffusione degli Its. Si stima che gli operatori dei parcheggi per i tir e gli enti pubblici dovranno sostenere un costo di 4 milioni di euro l’anno, su scala europea, per attuare azioni comuni sui servizi d’informazione relativi a queste aree. Nei progetti pilota per l’eCall sono stati investiti in totale 9,4 milioni di euro, 4,3 milioni nell’ambito del Programma per la competitività e l’innovazione. Altri fondi saranno necessari per adeguare le infrastrutture dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza in tutti gli Stati. Recentemente, alcuni Paesi sono stati molto attivi nell’impiego di servizi sulle informazioni in materia di sicurezza stradale e per le aree di parcheggio destinate ai mezzi pesanti. Si tratta di esempi che saranno di aiuto per altri Stati e serviranno poi per presentare proposte legislative da diffondere a livello europeo. Nelle loro relazioni, i Paesi dell’Ue hanno espresso la volontà di continuare a investire nel settore “di gestione del traffico e del trasporto merci” e in quello “dei dati relativi alle strade, al traffico e alla mobilità”. Le attività legate alle applicazioni Its per la sicurezza stradale sembrano essere più limitate e centrate su azioni specifiche (eCall e servizi d’informazione per le aree di sosta dedicate ai tir), che dispongono di regolamenti già adottati dalla Commissione europea. Infine, gli Stati hanno riconosciuto il potenziale del settore “collegamento del veicolo con l’infrastruttura di trasporto”, ma le sue attività sono ancora in fase di sperimentazione.

re quelli con dimensione transfrontaliera. Per sfruttare pienamente i benefici del mercato unico, dovrebbe essere adottato e implementato il quarto pacchetto ferroviario, così come gli obiettivi del cielo unico europeo. Il piano prevede la creazione di un fondo europeo per gli investimenti strategici a giugno del prossimo anno, che sarà finanziato con 16 miliardi di euro dal bilancio pubblico Ue, ai quali si aggiungeranno 5 miliardi della Bei che, complessivamente, saranno in grado di mobilitare 315 miliardi di euro garantiti sempre dalla Banca europea

per gli investimenti nel periodo 2015-2017. Juncker ha spiegato che per ogni euro investito dal fondo se ne potranno generare altri 15 da destinare a programmi innovativi e che i contributi degli Stati resteranno fuori dal Patto di stabilità. Il Piano punta inoltre a creare una riserva di progetti accompagnata da un programma di assistenza, per convogliare gli investimenti dove sono maggiormente necessari. Il piano ora dovrà essere approvato dal Consiglio europeo in programma per il 18 e 19 dicembre.


Politica

Ancora aperto il dibattito sul futuro dell’autotrasporto in vista della definitiva approvazione dei provvedimenti sul settore. Associazioni compatte nel richiedere modifiche al testo approvato dalla Camera

Autotrasporto, accordo in salita sulla legge di Stabilità “

L

a Presidenza Unatras riunita oggi a Roma, preso atto del testo approvato alla Camera sulle norme relative all'attività di autotrasporto, non può che sollecitare il Parlamento affinché, pur tenendo conto della sentenza emanata dalla Corte di giustizia europea, approvi in tempi rapidi modifiche che identifichino i costi di esercizio, che tengano in considerazione la sicurezza sociale e della circolazione e che siano pubblicati sul sito internet del ministero dei Trasporti”. É questo l’incipit del comunicato firmato dalle sigle che compongono Unatras (ad eccezione di Cna-Fita) a poche ore dall’approvazione dei tre maxiemendamenti che alla Camera hanno blindato con la fiducia la discussione sulla legge di Stabilità ed introdotto novità importanti anche per l’autotrasporto. “L'Unatras ribadisce, ancora una volta, che la valutazione sull'intera fase vertenziale non potrà ritenersi conclusa se non quando i provvedimenti concordati diverranno esecutivi. In particolare, dovranno trovare soluzione temi come le deduzioni forfettarie delle spese non documentate, il recupero delle accise

sul gasolio, il rimborso dei pedaggi autostradali del 2012, il potenziamento delle attività dell’Albo, quale elemento indispensabile atto a garantire la legalità, e la realizzazione di un sistema di regole certe per garantire il funzionamento del settore. Infine, risulta necessario risolvere la questione della certezza dei tempi di pagamento, con una soluzione tecnica adeguata.

Solo con il superamento dei temi sopradetti si potrà dare un giudizio complessivo sulla fase vertenziale in atto, che vede permanere lo stato di agitazione della categoria”. Anche la Cna-Fita, in un documento di poche ore prima, aveva posto alcune condizioni per l’accoglimento delle proposte del Governo chiedendo “al Ministro di modificare tempestiva-

mente alcune disposizioni”. In particolare, l’associazione guidata da Cinzia Franchini contesta la misura che introduce per la dimostrazione del requisito della capacità finanziaria, l’onere di una fidejussione non più assicurativa ma bancaria. “Ribadiamo poi che lo strumento dell’azione diretta deve essere rafforzato – si legge nella nota –: tra tutti gli strumenti legislativi in essere

Partono i lavori per il nuovo Piano della portualità e logistica Sono partiti i lavori per il nuovo Piano della portualità e della logistica voluto dal decreto Sblocca Italia entro 3 mesi dalla conversione in legge, avvenuta lo scorso 12 novembre. Il ministero ha scelto gli esperti che hanno formato il Comitato, convocati per una prima riunione il 19 novembre scorso. Si tratta di Simona Camerano, coordinatrice dell’attività di Ricerca e Studi di Cassa depositi e prestiti (CDP); Antonio Cancian, presidente e amministratore delegato di

Rete Autostrade Mediterranee; Piero Casadio, responsabile del centro analisi della sede di Roma di Banca d’Italia; Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di UIRNet Spa; Nereo Marcucci, presidente Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica); Pasqualino Monti, presidente di Assoporti; Francesca Morace (Universita di Reggio Calabria); Gianpaolo Polichetti, vicepresidente Commissione porti e infrastrutture di Confitarma; Mi-

chele Ruggieri, amministratore unico di Fedarlinea; Marco Simonetti, vice presidente di Contship Italia; Raffaele Tiscar, 58 anni, dai primi di maggio vicesegretario generale di Palazzo Chigi; Stefano Zunarelli, avvocato esperto in ambito europeo di Diritto dei trasporti e della navigazione; Enrico Pujia, responsabile della Direzione Generale per il Trasporto Marittimo e Fluviale del ministero Infrastrutture e Trasporti; Enrico Seta, capo segreteria tecnica Mit.

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Politica questo rimane il più chiaro e il più funzionale per la categoria e quindi come tale non va rivisto. Sul versante dei fondi destinati all’autotrasporto affermiamo la necessità di non toccare le spese non documentate e ricordiamo al Ministro che la valutazione conclusiva di tutti i provvedimenti normativi predisposti e contenuti nella legge di Stabilità verrà fatta a febbraio a margine dello spacchettamento delle risorse economiche”. Le previsioni della legge di Stabilità Questa dunque la situazione al momento di andare in stampa con questo numero di TIR, in attesa del passaggio al Senato della legge di Stabilità dove potrebbero essere introdotte modifiche a quanto approvato alla Camera: il 26 novembre scorso, in Commissione Bilancio, e dall’aula il 30 novembre con il meccanismo della fiducia. Ma quali sono le previsioni per l’autotrasporto approvate da Montecitorio? Eccole nel dettaglio. Le novità nella legge di Stabilità Nuove definizioni delle figure del committente e del vettore e introduzione di quella del sub vettore, disciplina della subvezione, eliminazione della scheda di trasporto, riforma dell’articolo 83 bis e limiti all’utilizzo della polizza di responsabilità professionale, per la dimostrazione della capacità finanziaria sono le novità introdotte nel pacchetto della legge di Stabilità votata alla Camera. Novità anche per il Sistri: un emendamento presentato per modificare il Ddl collegato ambientale alla legge di Stabilità, stabilisce che le sanzioni del Sistri, previste a partire dal primo gennaio 2015, slitteranno di altri dodici mesi. Sembra invece 12 TIR177-2014

rimasta intatta la dote di 250 milioni di euro a favore dell’autotrasporto stanziata sempre dalla legge di Stabilità a partire dal 2015. Fermo restando che il prezzo del trasporto viene liberamente concordato dalle parti, l’articolo 11-quinquies stabilisce che il ministero dei Trasporti pubblicherà ogni mese sul proprio sito inter-

costi del carburante sostenuti dal vettore, sostituendoli con una nuova disciplina basata sul principio generale che nel contratto di trasporto i prezzi e le condizioni sono rimesse all'autonomia negoziale delle parti, tenuto conto dei principi di adeguatezza in materia di sicurezza stradale e sociale. Il committente è però tenuto

Autotrasporto: da Marghera a Taranto emergenze da Nord a Sud Diverse le emergenze nell’autotrasporto da Nord a Sud dell’Italia. Situazione molto tesa all’Ilva di Porto Marghera, vicino Mestre, dove prosegue la protesta dei camionisti a causa delle fatture non pagate dall’azienda, che ammontano a circa 5 milioni di euro. Lo scorso 24 novembre le associazioni di categoria Confartigianato Trasporti Venezia, Fai e Cna-Fita Veneto hanno proclamato l’astensione dal servizio per tutelare il futuro di 20 aziende del settore e di circa 300 dipendenti, che da aprile attendono il pagamento degli arretrati. Gli autotrasportatori hanno bloccato i cancelli dello stabilimento, impedendo il cari-

net i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto, tenuto conto delle variazioni di prezzo del gasolio registrate mensilmente dal ministero dello Sviluppo economico. In particolare, l’articolo 11-ter adegua la normativa italiana alla sentenza Ue sui costi minimi di sicurezza, eliminando tutte le norme volte a disciplinare i meccanismi di adeguamento dei corrispettivi dovuti dal mittente per i

co e lo scarico della merce. “Le associazioni hanno avuto vari incontri con il Gruppo Ilva, che si sono risolti con un nulla di fatto, e a luglio hanno scritto due lettere al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, auspicando un incontro ma non hanno ricevuto risposta spiega Gianni Satini, vicepresidente della Fai-. Nel frattempo, sono state convocate in Prefettura a Venezia per il 5 dicembre e hanno chiesto che l’azienda corrisponda quanto dovuto agli autotrasportatori oppure presenti un piano di rientro dai debiti che dia certezza sulla tempistica dei pagamenti”. L’alternativa riguarda un provvedimento che permetta alle imprese “di sospendere i versamenti contributivi e fiscali per un periodo non inferiore a 6 mesi e di prevedere una norma che consenta alle aziende di trasporto di compensare tramite modello F24 i crediti maturati per le fatture emesse

a verificare la regolarità del vettore in relazione ai trattamenti retributivi, previdenziali e assicurativi, tramite accesso all'apposito portale internet che dovrà essere attivato con una delibera del Presidente del Comitato Centrale dell'Albo Nazionale degli Autotrasportatori entro sei mesi. Fino a quel momento, il committente è tenuto ad acquisire il documento consistente in un'attestazione rilasciata dagli enti previdenziali, di data non anteriore a tre mesi, dalla quale risulti che l'azienda è in regola con i versamenti dei contributi assicurativi e previdenziali. In mancanza di tale verifica da parte del committente

e non pagate”. Ancora calda la situazione anche a Taranto, dove dopo 5 giorni di protesta è stato temporaneamente sospeso lo sciopero degli autotrasportatori aderenti a Casartigiani, iniziato il 24 novembre, contro la decisione di Evergreen (azionista di Taranto container terminal) di bloccare le attività nel porto a causa del ritardo nei lavori di dragaggio e sulle banchine. La decisione è arrivata dopo un incontro con il presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete, che ha confermato per iscritto l’impegno, con la Prefettura e tutte le parti interessate, ad assicurare la permanenza di Tct nello scalo pugliese e a tutelare l’occupazione delle imprese di autotrasporto. Nonostante la sospensione dello sciopero, “rimane attivo lo stato di agitazione – si legge in una nota di Casartigiani Taranto – fino a risoluzione della vertenza”.

viene previsto che quest’ultimo sia obbligato in solido con il vettore, nonché con i sub-vettori, entro il limite di un anno. In caso di contratto di trasporto non scritto, se il committente non avrà effettuato le verifiche sulla regolarità del vettore, si assumerà anche gli oneri relativi all’inadempimento degli obblighi fiscali e alle violazioni del Codice della strada commesse nello svolgimento dei trasporti eseguiti per suo conto. Si prevede inoltre l'adeguamento del corrispettivo del contratto di trasporto, corrispondente a variazioni superiori al 2% del valore considerato nel contratto del costo del gasolio


Alla Camera, il 26 novembre scorso in Commissione Bilancio e in aula il 30 novembre, sono stati approvati diversi provvedimenti che riguardano il settore

per il vettore, nel caso di contratto con prestazioni da effettuare in un arco eccedente i trenta giorni. Infine, viene introdotta una sanzione amministrativa pecuniaria del 10% della fattura, con un minimo di 1000 euro, per il mancato rispetto del termine di pagamento del corrispettivo. Viene accorciata la catena logistica: il sub-vettore non può concedere “a sua volta a un altro vettore lo svolgimento della prestazione di trasporto”. In caso di violazione

il contratto è nullo. Solo in caso di accordo esplicito tra le parti “il vettore incaricato della prestazione di un servizio può avvalersi di sub-vettori”. Viene anche previsto il divieto del sub-vettore di affidare il trasporto a un secondo sub-vettore. La violazione comporta la nullità del contratto e il diritto del secondo sub-vettore a ricevere il compenso concordato dal primo sub-vettore con il proprio committente, il quale, in caso di giudizio, deve esibire la fattura a

semplice richiesta. Inoltre, in caso di inadempimento da parte del secondo sub-vettore degli obblighi assicurativi e previdenziali, il primo sub-vettore ne risponderà in solido. É prevista un’eccezione al divieto di subvezione per il trasporto di collettame con raggruppamento di più spedizioni, ciascuna di peso non superiore a 50 quintali, dopo ogni rottura di carico. Infine, scompare ogni riferimento alla scheda di trasporto.

Banche dati comuni contro il dumping sociale: le proposte di Fit-Cisl Più controlli sfruttando la tecnologia, maggior coordinamento tra i ministeri dei Trasporti e del Lavoro per l'incrocio delle banche dati, un registro nazionale dell'autotrasporto con la creazione di white list delle imprese che fanno cabotaggio e il sequestro della merce. Sono alcune delle proposte avanzate dalla Fit-Cisl durante la tavola rotonda "Cabotaggio: trovare la strada per sconfiggere il dumping sociale", che si è svolta a Roma il 12 novembre. Sono intervenuti vari esponenti delle

associazioni di categoria del settore, delle istituzioni e dei sindacati, tra cui il deputato francese Gilles Savary e il presidente della sezione autotrasporto dell’Etf, Roberto Parrillo. “Occorre lavorare sul rafforzamento delle imprese italiane e sul ruolo della committenza – ha affermato nel corso dell’incontro Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita – affinché aumenti il livello di utilizzo di vettori regolari in grado di competere in Europa”. Il segretario generale di

Conftrasporto Pasquale Russo ha sottolineato che "il vero problema non è il cabotaggio ma la somministrazione del lavoro e la base imponibile sulla quale si calcola la tassazione sul reddito". Sulla stessa linea d’onda il segretario generale di Fedit, Enzo Solaro, il quale ha spiegato che “in Europa ci sono Paesi in cui il costo del lavoro arriva a 20-24 mila euro come in Romania. Il cabotaggio è una piccola parte del problema, perché il tema più delicato è la somministrazione”.

Venti di fermo “Se il testo della legge di Stabilità che riguarda l'autotrasporto non cambierà al Senato, sarà inevitabile il fermo dell’autotrasporto merci. Non possiamo accettare che, dopo la crisi, sia la legge di Stabilità ad espellere dal mercato decine di migliaia di piccole imprese”. É questo il contenuto lapidario di un comunicato firmato dal presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani. Anche la Fiap non condivide le novità approvate dalla Camera. “Siamo fautori convinti, e non da oggi, della necessità di introdurre norme che garantiscano la regolarità e la legalità dell’autotrasporto – si legge in una nota – ma riteniamo doveroso ribadire che l’autotrasporto per operare nella legalità ha bisogno anche di committenti regolari che operino nella sfera del rispetto delle leggi”. "Le nuove normative approvate dalla Commissione Bilancio della Camera evitano innanzitutto l'apertura di procedimenti di infrazione da parte della Commissione europea – è il parere di Paolo Uggè, presidente della Fai –. Da un lato semplificano e dall'altro definiscono, nell'interesse dei cittadini, nuove regole, compatibili con i principi europei che privilegiano le imprese che operano nella legalità, rispetto a chi non garantisce qualità, sicurezza e professionalità". TIR177-2014 13


Dati Istat

In esclusiva per la nostra rivista la mappa geolocalizzata con i dati Aci/Istat dei punti dove sono avvenuti nel 2013 più incidenti che hanno coinvolto i mezzi pesanti. Intanto in calo l’incidenza dell’autotrasporto sul totale dei sinistri

INFRASTRUTTURE: ECCO I BLACK POINT PER I TIR IN ITALIA S

ono 21 i punti neri per i mezzi pesanti sulla rete autostradale e le maggiori arterie statali. Per la prima volta, la geolocalizzazione degli incidenti ha permesso di isolare i luoghi dove sono avvenuti il maggior numero di incidenti che hanno coinvolto il traffico commerciale. Infatti, stando ai dati forniti a TIR dall’Aci, elaborati in collaborazione con l’Istat nell’ambito dello studio “Incidenti stradali in Italia nel 2013”, i punti maggiormente pericolosi per i tir si avvicinano a 100, ma quelli che l’anno scorso hanno visto 4 o più incidenti nel raggio di un chilometro sono evidenziati nella cartina in pagina. Sia ben chiaro che anche per i camion vale il fatto che la maggior parte degli eventi accade sulle strade urbane e extraurbane secondarie, ma qui spesso la geolocalizzazione non è ancora attuata. Un fenomeno piuttosto comune per gli autoveicoli, per i quali, tra l’altro, i dati sulla localizzazione degli incidenti sono molto più diffusi e stanno dando origine anche a diverse App. La mappa Dando uno sguardo alla localizzazione dei punti più caldi, salta subito agli occhi che la maggior parte di questi si trovano alle estremità dei grandi centri. Il più critico è quello sull’A4 in prossimità della Barriera Milano Est dove in soli 100 metri si sono contati 7 incidenti di mezzi pesanti. Un altro chiarimento è d’obbligo. L’Aci e l’Istat non hanno rilevato la gravità degli eventi, ma solo il fatto che l’incidente ha visto il coinvolgimento di un mezzo per il trasporto 14 TIR177-2014

risultano 10 sinistri, tra Calenzano e Sesto Fiorentino, dal km 277 al 279, ne sono avvenuti 8, infine, alle porte di Firenze, in prossimità di Scandicci, nel raggio di un chilometro se ne sono contati 5 e vicino l’uscita Firenze Impruneta altri 6. Nel Lazio, in provincia di Frosinone, attenzione al chilometro 650 (Ceprano-Pontecorvo), tratto su cui risultano 4 incidenti nel 2013. Cambiamo autostrada. Andiamo sull’A4 Torino-Trieste. Qui ci sono tre punti da segnalare compreso quello record presso la Barriera Milano Est. Gli altri due sono, il primo in prossimità dell’uscita Desenzano (km 244) e l’altro vicino Bergamo, uscita Dalmine. In entrambi si sono contati 8 incidenti. Sempre al nord, da segnalare sulla Massima A21 Torino-Piacenza-Brescia, in allerta in tre punti prossimità dell’uscita per Credel Gra, tutti localizzati mona 4 sinistri al chilometro nella zona sud: tra le (km194). Muoviamoci verso la uscite Laurentina e A7, qui l’allerta scatta alle porArdeatina, tra la Via del te di Milano verso la diramacommerciale. Mare e la Magliana zione con le altre autostrade: 4 e in prossimità Viaggiando a bordo di incidenti in un chilometro. In Lidell’uscita 26 un tir virtuale sull’autoguria, massima attenzione alle strada del Sole, l’allerta porte di Genova, sulla A10 in prosscatterebbe da nord in Emilia simità del casello di accesso alla città Romagna: tra le uscite di Parma e (km 0-1) ben 7 incidenti, mentre sulla A12 Terre di Canossa Campegine si sono verifidopo l’uscita per Rapallo (km 30-31) si sono cati ben 9 incidenti in un solo chilometro (dal registrati 4 incidenti. Andando a sud, sulla km 121 al 122). In provincia di Bologna, l’alA3 Salerno-Reggio Calabria, attenzione lerta scatta dopo l’uscita di Rioveggio (km alle porte di Salerno, dove tra il km 2 e il 3, 227), dove se ne sono registrati 4. L’attensi sono verificati 6 incidenti. zione va mantenuta alta anche verso Firenze, Passando alle statali più importanti, abdove si incontra più di un punto caldo: dopo biamo sulla Jonica, in Calabria, tra Crotone l’uscita Roncobilaccio, dal km 247 al 249, e Isola di Capo Rizzuto un punto dove si

AO

TO


STA

A4 pross. barriera Milano Est da km 138,9-139 7 incidenti

A7 tra Milano e diram. con altre autostrade da km 2-3 4 incidenti RINO

A4 prima dell’uscia Dalmine da km 166-168 8 incidenti

A4 pross. uscita Desenzano da km 244-246 8 incidenti

TRIESTE

MILANO

A1 tra Parma e Terre di Canossa Campegine da km 121-122 9 incidenti

VENEZIA

A1 dopo uscita Rioveggio da km 227-228 4 incidenti

BOLOGNA

GENOVA A1 pross. uscita Calenzano Sesto Fiorentino da km 277-279 8 incidenti

A10 in prossimità del casello di Genova da km 0,0-1 7 incidenti A12 dopo l’uscita per Rapallo da km 30 a 31 4 incidenti

A21 pross. uscita Cremona da km 194-195 4 incidenti

A1 dopo uscita Roncobilaccio da km 247-249 10 incidenti

FIRENZE

A1 pross. uscita Firenze Scandicci da km 286-287 A1 5 incidenti pross. uscita Firenze Impruneta da km 293-294 6 incidenti

PERUGIA

GRA Roma tra l’uscita 25 e 26 da km 53-54 4 incidenti

A1 tra Ceprano e Pontecorvo Castrocielo da km 650-651 4 incidenti

L’AQUILA

GRA Roma usc. 29 via del Mare/Magliana da km 59-60 4 incidenti

ROMA

GRA Roma tra le uscite Laurentina Ardeatina da km 49-50 4 incidenti

Ss 148 (Pontina) in prossimità di Pomezia da km 31-32 4 incidenti

Tra Bologna e Firenze sono tre i punti rilevati più a rischio. 7 i black point sull’intera A1 con un totale di 46 incidenti con mezzi pesanti coinvolti verificatisi nel 2013

BARI

NAPOLI A3 tra Salerno e imbocco autostrade da km 2-3 6 incidenti

SS 16 (Adriatica) tra Bari Centro e Bari Poggio Franco da km 799-802 12 incidenti

SS 106 (Jonica) tra Crotone e Isola Capo Rizzuto da km 246-247 4 incidenti Guarda tutti i 99 punti pericolosi per i Tir rilevati dai dati Aci-Istat

CATANZARO

Nella foto il tratto della A4 in prossimità della barriera Milano Est dove l’anno scorso sono avvenuti ben 7 incidenti nel raggio di 100 metri, dal km 138,9 al 139. In generale però il coinvolgimento dei mezzi pesanti negli incidenti stradali è in calo. Nel 2013 solo il 6,4% degli eventi ha interessato il traffico commerciale. TIR177-2014 15


Infrastrutture: eco i black point per i tir in Italia sono verificati 4 sinistri. Sull’Adriatica, in Puglia, alle porte di Bari si sono registrati 12 incidenti in 4 chilometri. Sulla Pontina, alle porte di Roma, verso Pomezia, abbiamo avuto in un chilometro (km 31) 4 incidenti, mentre sembra essere la parte sud del Grande Raccordo anulare di Roma il versante più interessato dagli incidenti dei Tir: si segnalano 4 sinistri tra le uscite Laurentina e Ardeatina, tra la 25 e la 26 e al km 59 in prossimità dell’uscita 29 (tra la via del mare e la Magliana). Il trend dell’incidentalità dei pesanti Lo studio Aci/Istat ha principalmente diffuso i dati sugli incidenti stradali nel 2013. Diminuisce la percentuale di mezzi commerciali coinvolti in incidenti. L’anno scorso il traffico pesante ha inciso sull’incidentalità stradale per il 6,4%. L’indagine, che riguarda la rete viaria primaria, scardina alcuni luoghi comuni consolidati nel tempo circa la correlazione fra traffico pesante e incidentalità. Rimane l’automobile il mezzo più coinvolto negli incidenti (2 casi su tre) con il 67,5%; al secondo posto i motocicli con il 12,8% e al terzo gli autocarri con il 6,4%. Seguono le biciclette con il 5,3%, i ciclomotori al 4,5%, minicar-quadricicli 0,2% e altri veicoli con il 3,2%. Il trend del coinvolgimento dei mezzi pesanti è comunque in calo: nel 2012 rappresentavano il 6,7% degli eventi. Nel complesso, il numero di auto coinvolte negli incidenti è stato 226.185 con 150.341 decessi o feriti, mentre i mezzi pesanti interessati da sinistri sono stati 21.525 con 7.528 tra vittime e ferimenti. Alcuni dati generali. Nel 2013 in Italia

Diminuisce la percentuale di mezzi commerciali coinvolti in incidenti. In generale, nel 2013, il traffico pesante ha inciso sull’incidentalità stradale per il 6,4%

sono stati registrati 181.227 incidenti stradali con lesioni a persone: il 3,7% in meno rispetto al 2012. Il numero dei morti è di 3.385 mentre i feriti sono 257.421: rispetto al 2012 i decessi scendono del 9,8%, mentre i feriti del 3,5%. Le autovetture, i motocicli e le biciclette continuano a rappresentare i primi tre veicoli per maggior numero di persone decedute alla guida, anche se le ultime due categorie registrano diminuzioni percentuali consistenti rispetto al 2012: rispettivamente -14,5% e -14%. Su moto e bici si muore di più: lo dice l’indice di mortalità (il rapporto tra numero di

Incidenti per categoria

fonte Aci-Istat

Anno 2013, valori assoluti e composizioni percentuali Valori assoluti Veicoli Morti Feriti Autovetture 226.185 1.479 148.862 Autocarri e motrici (b) 21.525 148 7.380 Biciclette 17.748 251 16.819 Ciclomotori 14.968 125 15.042 Motocicli 43.010 724 43.317 Minicar e altri quadricicli 675 4 517 Altri veicoli (c) 10.795 105 4.250 Totale 334.906 2.836 236.187

Composizioni percentuali Veicoli Morti Feriti 67,5 52,2 63,0 6,4 5,2 3,1 5,3 8,9 7,1 4,5 4,4 6,4 12,8 25,5 18,3 0,2 0,1 0,2 3,2 3,7 1,8 100,0 100,0 100,0

(a) Il totale dei morti e dei feriti si riferisce ai soli conducenti e passeggeri morti e feriti in incidente stradale; da tale computo sono esclusi i pedoni (549 casi). (b) Sono inclusi nella categoria Autocarri e motrici: Autocarri, Autotreni con rimorchio, Autosnodati o autoarticolati, Veicoli speciali, Trattori stradali o motrici. (c) Sono inclusi nella categoria Altri veicoli: Autobus, Tram, Trattori agricoli, Motocarri o motofurgoni, Veicoli a trazione animale o a braccia, Veicoli datisi alla fuga.

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conducenti e passeggeri morti e numero di veicoli coinvolti in incidente stradale per 100), che per queste due categorie è molto più alto rispetto a quella, per esempio, di mezzi pesanti e autovetture. I motociclisti sono quelli più a rischio: l’indice è pari a 1,68 morti per 100 veicoli coinvolti, seguono i ciclisti (1,41) e i ciclomotori (0,84). Quello di autocarri e motrici è di 0,69. Sono gli uomini alla guida le vittime più ricorrenti sia sull’auto che sui mezzi pesanti, benché la differenza in termini assoluti è abbastanza rilevante: nel 2013 hanno perso la vita su un’automobile 897 uomini contro 182 donne. Sui Tir la situazione è stata la seguente: 121 uomini e 2 donne. Uno sguardo anche alle biciclette: sono 249 le persone che hanno perso la vita, mentre guidando una moto sono morti in 672. Valori più bassi per i pesanti anche per i feriti: in auto sono stati 57.804 uomini e 40.118 donne, mentre per gli autocarri si parla di 5.131 e 356. Una panoramica sui grandi comuni E’ Roma a registrare il maggior numero di incidenti: 17.716 auto contro 1.313 veicoli pesanti. A Milano, le auto coinvolte sono meno, 9.430, ma sempre molte di più rispetto agli autocarri che si fermano a 938. Al terzo posto troviamo Torino, dove risultano 4.517 autovetture contro 316 autocarri e motrici. Segue Genova con 3.285 auto e 482 gli autocarri. E Palermo dove i mezzi pesanti coinvolti in incidenti sono stati 118, mentre le autovetture 2.742. Europa Buono il trend rispetto all’Europa: il nostro Paese si colloca nella media dei 28 Stati membri, con una riduzione del 18% del tasso di incidentalità tra il 2010 e il 2013. Lo rivela uno studio dell’ETSC, European Transport Safety Council. Risultato ancora più sorprendente emerge se si prende in esa-


me il lasso di tempo dal 2001 ad oggi, che registra una notevole riduzione delle morti su strada: per l’Italia raggiunge il -52%. Inoltre, altro dato rilevante in ambito europeo, è che tra gli utenti della strada coinvolti, il numero di conducenti di mezzi pesanti rappresenta solo il 10% sul totale. Gran parte degli incidenti con i pesanti in Italia avvengono su strade extraurbane (49%), il 25% su autostrada e il 26% su strade urbane. Le strade extraurbane costituiscono la rete viaria più incidentata anche per la media europea, con il 59%: seguono le strade urbane con il 28%. In media le autostrade europee, invece, presentano un 13% di incidentalità. Il tamponamento in un incidente su tre il tamponamento il tallone d’achille del traffico pesante: su 19.842 incidenti segnalati, 6.279 avvengono per questo motivo sempre secondo lo studio Aci-Istat. Lo scontro frontale laterale lo segue da vicino con 5.974 eventi, mentre lo scontro laterale è stato segnalato 2.744 volte. Lo scontro frontale è al quarto posto, con 1.335 casi, l’investimento di pedone è avvenuto 1.130 volte, l’urto con veicolo in fermata o in arresto 1.001. Seguono fuoriuscita dalla strada (994), urto con ostacolo (318) e urto con veicolo in sosta (45). Sul fronte infrazioni, invece, stando ai dati della Polizia Stradale, i conducenti di mezzi pesanti sono stati multati principalmente per l’assenza di revisione, la mancata efficienza del veicolo e la modifica delle caratteristiche tecniche dei mezzi. I centri mobili di revisione hanno registrato anche le violazioni dei tempi di guida e di riposo e della normativa sul cronotachigrafo; l’eccesso di velocità, ma anche l’assenza di chiarezza e trasparenza nei termini di trasporto. La Polstrada ha fatto sapere che è proprio relativamente alla scheda di trasporto che sono state riscontrate gran parte delle infrazioni, e che si tratta di un fenomeno in crescita. Se si allarga l’obiettivo ai controlli effettuati dalle semplice pattuglie, si nota che è l’eccesso di velocità la violazione più diffusa. Cresce anche il trasporto abusivo, diffuso soprattutto tra il conto proprio.

Le cause dei sinistri fonte Aci-Istat Natura dell'incidente Incidenti Scontro frontale 1.335 Scontro frontale-laterale 5.974 Scontro laterale 2.744 Tamponamento 6.279 Investimento di pedone 1.130 Urto con veicolo in feramta o in arresto 1.001 Urto con veicolo in sosta 45 Urto con ostacolo 318 Urto con treno 0 Fuoriuscita 994 Infortunio con frenata improvvisa 5 Infortunio per caduta da veicolo 17 TOTALE 19.842

Sicurezza stradale: dall’Asaps un occhio attento sul settore Intervista con Giordano Biserni, presidente dell’Associazione Amici della Polizia Stradale: online i sistemi utilizzati per ingannare i controlli Come è nata l’Asaps e che cosa rappresenta oggi? L’Asaps è una delle più antiche associazioni per la sicurezza stradale. È nata nel 1991 e oggi conta sui 15mila iscritti. La maggior parte sono agenti, ma tra i tesserati abbiamo anche cittadini che si interessano all’argomento. Quali sono le vostre iniziative? Abbiamo iniziato con i testi del codice della strada, con approfondimenti e oggi abbiamo ben 18 osservatori che analizzano e segnalano fenomeni che impattano molto sulla sicurezza stradale. Raccogliamo i dati dalle cronache dei giornali, poi approfondiamo l’accaduto attraverso i nostri 600 responsabili sul territorio.

Che tipo di approccio avete verso il traffico pesante? Ritengo che il mondo del trasporto sia prigioniero della crisi economica che porta a una sistematica violazione delle norme. È per questo che abbiamo fatto lo scorso anno l’Encicolopedia dei Cronotarocchi per analizzare e rendere nota la portata del fenomeno della manomissione dei tachigrafi anche con lo scopo di informare la polizia stradale e rendere più agevoli i controlli. Un’iniziativa contro la concorrenza sleale di stranieri o anche di ditte italiane che inquinano il mercato. Contrastiamo e segnaliamo anche il fenomeno del “camion lumaca”, ovvero i Tir che di-

ventano la casa degli autisti. Tutto questo lo facciamo analizzando le cronache dei giornali e consultando le pattuglie perché è vero che solo il 7% delle vittime sono provocate dal trasporto pesante, ma non bisogna abbassare la guardia. Quali sono gli obiettivi per il 2015? Il nostro obiettivo primario è la campagna per l’introduzione del reato di omicidio stradale che già esiste nel codice penale, ma le pene devono essere più elevate.

E dalla Fiap arriva il Manuale dell’autotrasporto dopato (tutto quello che non si deve fare) Ha fatto molto scalpore il manuale firmato da Roberto Galanti, coordinatore nazionale della Fiap, e pubblicato sul numero di settembre della rivista Sistemi di Logistica, in cui vengono raggruppati per categorie molti illeciti commessi dagli autotrasportatori. “Girando l’Italia in lungo e in largo – racconta Galanti - ho iniziato ad appuntare, in base a racconti le ‘fantasie criminali di pseudo imprenditori dell’autotrasporto’ che arrecano danni incalcolabili ai colleghi onesti, all’economia e ovviamente all’immagine di un settore importante come quello dell’autotrasporto. Il manuale – precisa Galanti - non è un insieme di leggende metropolitane bensì

un elenco, seppure parziale, di fatti e misfatti supportato da documentazioni e riscontri oggettivi. Il fine che, come Fiap, ci proponiamo è quello di mandare un segnale ai tanti, troppi, furbetti che operano in questo settore”. Tra le categorie prese in esame, gli autisti dell’Est, le imprese “ghost”, le agenzie interinali, le false cooperative, i trucchi per lavorare 18-24 ore e le molte possibilità di manomettere i dischi dei tachigrafi.

Scarica il manuale

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Viabilità

Viabilità Italia ha diramato anche quest’anno le disposizioni in caso di situazioni meteorologiche sfavorevoli. Possibile blocco della circolazione anche in caso di pioggia gelata e massima allerta sui valichi

PIANO NEVE i divieti sulla rete autostradale

N

on ha subito sostanziali modifiche rispetto al 2013 il numero di tratte autostradali in cui vige il divieto di transito temporaneo per i tir in caso di neve. Erano 38 lo scorso anno e sono 39 quelle del Piano neve 2014-2015 elaborato da Viabilità Italia, la struttura istituita presso il ministero dell’Interno e presieduta dal direttore di Polizia Stradale. Il documento è consultabile all’indirizzo http://www.poliziadistato.it/articolo/vie w/34931/. Contiene anche le aree in cui attuare il fermo temporaneo dei mezzi pesanti con massa superiore alle 7,5 tonnellate e le arterie dove è obbligatorio avere pneumatici da neve o catene a bordo.

pesanti in caso di neve. La prima ha 9 tratte colpite off-limits, in particolare nella fascia compresa tra Cattolica (Rimini) e Poggio Imperiale (Foggia) e in quella tra Foggia e Mottola/Castellaneta, in provincia di Taranto. Sull’A1 la metà dei divieti sono al Nord Italia nelle tratte Piacenza-Parma, allacciamento A1/A22-Sasso Marconi e Sasso Marconi-Firenze nord. Sull’A3 Salerno-Reggio Calabria il blocco dei tir è previsto tra Buonabitacolo e Frascineto e tra Cosenza e Altilia. Ci sono poi 5 zone ai confini, di cui 2 in prossimità della Francia e le restanti vicino alla Svizzera, all’Austria e alla Slovenia (si veda anche la tabella).

Divieto di transito per neve Le autostrade A14 Bologna-Taranto e A1 Milano-Napoli sono quelle maggiormente interessate dal blocco dei mezzi

Fermo temporaneo Le zone in cui verrà attuato il fermo temporaneo dei camion possono essere sia tratte interne alla sede autostradale, sia aree di servizio e parcheggi, secondo quanto stabilito dal “Protocollo operativo per la regolamentazione della circolazione dei veicoli pesanti in autostrada in presenza di neve”. Il documento è stato sottoscritto il 14 dicembre 2005 dai ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Interno, da Anas, Aiscat e dalle associazioni di categoria degli autotrasportatori. Le aree di accumulo sono state suddivise in tre zone geografiche: nord, centro, sud e isole e verranno indicate attraverso i canali di comunicazione radiofonici e pannelli a messaggio variabili. L’elenco completo è inoltre consultabile sul sito di Viabilità Italia.

consulta il documento completo

Pneumatici invernali Nel periodo che va dal 15 novembre al 15 aprile 2015, i veicoli devono avere a 18 TIR177-2014

bordo le catene da neve o gli pneumatici invernali su alcuni tratti autostradali. Sull’A3 tra Buonabitacolo e Frascineto, però, l’obbligo sarà valido fino al 31 marzo. In Sicilia, su un tratto dell’A19 Palermo-Catania, dell’A29 Palermo-Mazara del Vallo e direzione Alcamo-Trapani, il provvedimento è entrato in vigore il 24 novembre e terminerà il 15 marzo. In Toscana, sul tratto dell’A12 LivornoSan Pietro in Palazzi l’obbligo durerà fino al 15 marzo, mentre è partito dal 1° novembre sul tratto dell’A1 Bologna-Arezzo e sui raccordi autostradali Siena-Firenze e Bettolle-Perugia. Infine, in Valle d’Aosta, sul traforo del Monte Bianco e del Gran San Bernardo e su alcune tratte dell’A5 Torino-Aosta l’obbligo ha avuto inizio già dal 15 ottobre.


San Gottardo: allarme chiusura 2020. La Svizzera studia una galleria alternativa

Tratte autostradali in cui vige il divieto di transito per i mezzi pesanti in caso di emergenza neve NORD T2 Aosta - traforo Gran S. Bernardo Autostrada A1 Piacenza - Parma CONFINI DI STATO Allacciamento A1/A22 Francia (A10) - Francia (A32) Sasso Marconi Austria (A22) - Svizzera (A9) Sasso Marconi - Firenze nord Slovenia (racc. autostradale 14) Autostrada A4 Ospitaletto - Desenzano CENTRO Trieste Lisert- Fernetti Autostrada A1 Autostrada A5 Chiusi - Orvieto Aosta - traforo Monte Bianco A1/Allacc. A24 - Ceprano Autostrada A6 Autostrada A14 Ceva - Altare Cattolica - Fano Autostrada A7 Ancona nord - Ancona sud Serravalle - Allacciamento A12 Giulianova - Pescara nord Serravalle Scrivia - Milano Pescara ovest - Val di Sangro Pescara ovest - Poggio Imperiale Autostrada A10 Savona - Finale Ligure Autostrada A24 Autostrada A12 Tivoli - svincolo Teramo città Deiva - Brugnato Autostrada A25 Autostrada A13 Svincolo direzionale Allacciamento Torano - Chieti A13/A14 - Ferrara sud Autostrada A14 SUD Allacciamento A14/A1 - Imola Autostrada A1 Autostrada A15 San Vittore - Caianello Allacciamento A1/A15 Allacciamento A15/A12 Autostrada A3 Buonabitacolo - Frascineto Autostrada A21 Cosenza - Altilia Villanova - Alessandria ovest Autostrada A14 Autostrada A23 Foggia - San Severo Amaro - Tarvisio Allacc. A14/A16 - Andria Autostrada A26 Bari sud - Mottola/Castellaneta Allacciamento A10 - Predosa Autostrada A16 Autostrada A27 Baiano - Cerignola ovest Vittorio Veneto sud - Belluno Autostrada A19 Autostrada A32 Caltanissetta - Enna Susa - Bardonecchia Scillato - Tre Monzelli

La galleria autostradale del San Gottardo verrà chiusa entro il 2020, a 40 anni dalla sua apertura, per consentire i lavori di risanamento. Tra le ipotesi per continuare ad assicurare il collegamento, emerge quella proposta il 13 settembre 2013 dal Consiglio federale svizzero al Parlamento per la costruzione di una seconda canna e il successivo rinnovamento del tunnel esistente, senza aumentarne la capacità. Una volta terminati i lavori, infatti, ciascuna galleria sarà aperta al traffico, ma con una sola corsia per senso di marcia (quella destra sarà di emergenza), tutelando in questo modo la disposizione della Costituzione svizzera sulla protezione delle Alpi e riducendo, allo stesso tempo, il pericolo di scontri frontali e laterali. Un sistema che consentirebbe di aumentare anche la funzionalità e la sicurezza del tunnel e di aver un’alternativa in occasione di successivi interventi. Il progetto punta a una modifica della legge federale sul transito stradale nella regione alpina, che sarà integrata dal sistema di dosaggio dei mezzi pesanti (chiamato “contagocce”), introdotto dopo il tragico incidente che si è verificato all’interno della galleria nel 2001. Questo sistema consente di limitare il numero di tir che attraversano contemporaneamente il tunnel e di mantenere tra loro una distanza minima, aumentando la sicurezza. Inoltre, per la seconda canna non è previsto un pedaggio al fine di evitare disparità di trattamento tra singole regioni e lo spostamento del traffico su tratte non soggette a pagamento. Il progetto di legge sarà sottoposto a referendum. I costi complessivi dei lavori si aggirano intorno a 2.788 milioni di franchi. A questa soluzione si è arrivati dopo aver esaminato altre varianti, tra cui quella della autostrada viaggiante, che prevede il carico su rotaia di camion e auto. E dopo aver trovato il consenso di una maggioranza risicata dei Cantoni svizzeri e dei partiti. Prima dell’apertura del secondo tunnel, il San Gottardo dovrà essere chiuso per 140 giorni, suddivisi in due tappe (50 e 90 giorni in primavera e autunno), per adottare misure transitorie all’interno della galleria. In queste giornate il traffico sarà deviato su altri valichi alpini.

L’elenco completo delle tratte, suddiviso per regione (consultabile sul sito Viabilità Italia), comprende anche le strade statali e provinciali. Pioggia gelata Uno degli eventi meteo più pericolosi è il “freezing rain”, ovvero la pioggia gelata, che provoca un’anomala scivolosità sul manto stradale e non è riconoscibile né sui parabrezza, né sull’asfalto. Per contrastare questo fenomeno, il concessionario autostradale, d’intesa con la Polstrada, può adottare una serie di interventi, tra cui la salatura ripetuta in modo continuo per evitare che lo spessore del ghiaccio aumenti e il monitoraggio costante dei dati delle centraline per rilevare la formazione di ghiaccio. Nel caso di fenomeni persistenti che non consentono il transito, verrà attuato il divieto di circolazione per tutti i mezzi. Se la pioggia gelata fosse di bassa in-

tensità, saranno predisposti dei restringimenti di carreggiata per limitare la velocità di percorrenza dei veicoli. Numeri e informazioni In tutte le fasi dell’emergenza neve, è possibile rimanere costantemente informati sulle condizioni di percorribilità di strade e autostrade chiamando il numero gratuito 1518 del Cciss oppure ascoltando le trasmissioni di Isoradio sulla frequenza 103.3 e i notiziari di Onda Verde su Radio 1, 2 e 3. Inoltre, gli utenti possono consultare il sito web cciss.it e mobile.cciss.it da smartphone e palmari, oppure utilizzare l’applicazione gratuita iCCISS per iphone. Infine, le notizie atmosferiche e di viabilità verranno trasmesse attraverso i pannelli a messaggio variabile dislocati lungo la rete autostradale. TIR177-2014 19


Logistica

Lo shopping on line è in continua espansione. Sugli sconti e i tempi di consegna si gioca la concorrenza sul web. Diverse le strategie dei siti specializzati e quelli di couponing. Ecco come si evolve anche il mondo dei trasporti di Barbara Gherardi

eCommerce, boom degli acquisti in Italia C

ontinua la crescita dell’eCommerce in Italia: +17% se consideriamo le vendite da siti italiani (verso consumatori italiani e stranieri), per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro, e +16% se consideriamo gli acquisti dei clienti italiani (da siti italiani e da siti stranieri), per un valore totale di 14,6 miliardi di euro. Il valore dell’eCommerce passa così dal 2,6 al 3,5% del totale vendite retail e cresce significativamente la penetrazione in diversi settori merceologici: nell’editoria dal 4 al 7%, nell’informatica dal 7,5 al 10,5% e nell’abbigliamento dal 2,9 a quasi il 4%. Le vendite da smartphone, per il 2014, risultano superiori a 1,2 miliardi di euro con un incremento del 100% e un peso sul mercato totale dell’e-commerce del 9%. A confermare l’ascesa dei device mobili tra i dispositivi usati per fare acquisti in rete è uno studio dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano – Netcomm. Il mercato dell’e-commerce in Italia Lo shopping on line è in continua espansione. Solo le vendite via smartphone da siti italiani sono per il 70% riconducibili a prodotti e per il 30% a servizi, con un incremento del volume d’affari di circa 2 miliardi di euro. Gli acquisti più comuni riguardano abbigliamento ed elettronica. Per quanto riguarda il couponing, invece, in testa alle spese c’è il turismo. I numeri fanno pensare a un’introduzione dell’e-commerce Made in Italy anche all’interno dei mercati stranieri già affermati, in testa ai quali ci sono quello cinese e della Corea del Sud all’80%, seguiti dal 75% di Francia e Germania e dal 20 TIR177-2014

I tempi di consegna tra le priorità dello Cosa spinge un possibile cliente a scegliere di comprare su un sito on-line? I vantaggi sono soprattutto due: la scontistica e la possibilità di avere un prodotto in meno di 48 ore e a casa propria. I portali web hanno studiato diverse metodologie di spedizione del prodotto che possano attirare il compratore attraverso promozioni, come la possibilità della spedizione in 24 ore. Il trasporto diventa quindi uno dei valori importanti dell’acquisto e la sua velocità in-

fluisce positivamente o negativamente sulla compravendita. Nel caso di un bene fisico, questo sarà trasportato da un corriere che garantisce la consegna nei tempi prestabiliti, mentre la velocità di ricezione diventa simultaneità nel caso di un servizio che sarà direttamente fruibile sulla posta elettronica del compratore in formato digitale. “La distinzione principale nel settore dei trasporti tra un e-commerce classico, come può essere ad esempio Amazon, e un sito

di couponing è l’esistenza di un magazzino - spiega Luca Bozzano, esperto di couponing e per anni Operations Director di Glamoo -. Nel primo caso la merce viene, come si dice in gergo, “messa a terra”, ovvero si usano dei magazzini dove tramite il preacquisto, nella maggior parte dei casi, è accumulata la merce che sarà successivamente venduta on line”. “Con il couponing invece – aggiunge Bozzano - il sistema è diverso: in questo caso non viene messo nes-

sun genere di merce a terra. Solo l’ultima parte del trasporto coincide con un sito classico: anche noi usavamo dei vettori per far pervenire la merce al consumatore. Ad esempio, se un iscritto a Glamoo acquistasse sul sito un telefono, quest’oggetto non sarà di proprietà dell’eCommerce, ma di un fornitore di Glamoo. Al termine della scadenza dell’offerta, e dopo un controllo


La logistica il cuore di Amazon Tarek Rajjal, responsabile di Amazon Logistica Italia apre a TIR le porte del magazzino nei pressi di Piacenza e racconta l’organizzazione delle consegne di uno dei big mondiali dell’eCommerce Come funziona l’organizzazione logistica di Amazon? In Italia abbiamo un centro logistico unico che si trova a Castel San Giovanni, a circa 20 km da Piacenza. É un sito nuovo, dove noi siamo entrati l’anno scorso. Le nostre attività logistiche sono iniziate a dire il vero tre anni fa, sempre a Castel San Giovanni, in uno spazio molto più piccolo: siamo partiti con una quarantina di persone e oggi siamo 450, più quelli che assumiamo nei picchi di stagione per riuscire a far fronte alla domanda del mercato.

o shopping on line sulla quantità di pezzi venduti, viene effettuato un bonifico al fornitore, che solo in quel momento attiva il primo vettore facendo pervenire la merce al nostro magazzino. Questo non funge da vero e proprio deposito, ma serve semplicemente per avere un luogo dove è possibile verificare che la merce sia valida e brandizzarla “Glamoo”, indirizzandola all’acquirente. A questo punto, interviene il secondo vettore”. Bozzano conclude:

“Come mai non esiste una logistica statica in un sito di couponing? Semplicemente perché non conviene. La mission tra i due e-commerce, quello classico e quello di offerte, è diversa. Amazon, per esempio, è in grado di assicurare una consegna in 24 ore, Glamoo invece è un sito di scontistica e non garantisce la consegna in tempi brevi, anzi sul sito vengono segnalati da subito i tempi di attesa del termine dell’offerta: il pacco non sarà ricevuto prima di una determinata data”.

Nel momento in cui arriva un ordine al vostro centro, qual è il meccanismo di funzionamento per la consegna e lo smistamento? Nel magazzino abbiamo due tipi di merce: quella di Amazon e quella di market placement per gli imprenditori che hanno voglia di ampliare i loro mercati. Mettiamo la nostra struttura logistica e informatica a disposizione di chi non ha possibilità di curare questi aspetti per conto proprio. A volte anche lo stesso prodotto è venduto sia da Amazon che da altri operatori… Assolutamente sì e questo è un valore vincente, di cui noi siamo molto fieri perché a favore del nostro cliente. Tornando all’aspetto logistico, abbiamo circa un quarto del sito dedicato all’inbound, dove riceviamo la merce ordinata dai nostri sistemi informatici. Una volta ricevuti, gli articoli vengono immediatamente identificati: ogni singolo item ha

un nome e un cognome, un codice, e viene immagazzinato in tempi rapidissimi. Gli articoli vengono immagazzinati, stoccati in una locazione ben identificata, messi a disposizione sul sito, quindi ordinabili. Abbiamo vari tipi di magazzino: per articoli piccoli, medi, grandi, magazzino in altezza, ad alta intensità. Quando arriva l’ordine, viene gestito dai sistemi informatici e, una volta ottenuto il benestare al pagamento, ci arriva subito la conferma. Abbiamo vari tipi di ordine: consegne standard, rapide, nello stesso giorno. A questo punto la palla passa all’outbound, che ha due squadre fondamentali: i pickers, quelli che vanno a raccogliere questi item dai vari magazzini; i packers, ovvero quelli che fanno il pacchetto. Il tutto avviene attraverso dei sistemi automatici per ottimizzare i tempi-ciclo, come in una vera e propria fabbrica. I packers inscatolano la merce, a seconda che si tratti di un ordine singolo o multiplo, e provvediamo alla spedizione nel minor tempo possibile, ovvero secondo le aspettative del cliente. Il procedimento descritto così appare quello di un operatore logistico standard. La differenza sta nell’ampio impiego di tecnologia. Fisicamente il trasporto del pacco viene effettuato solo da corrieri? Sì, abbiamo contratti con diversi operatori disponibili sul mercato. Veniamo alle prossime feste natalizie. Che cosa vi aspettate in termini di incremento percentuale di traffico? Questo periodo lo chiamiamo il “picco” e cominciamo a prepararci, a livello di inbound, quindi a “gonfiare” il magazzino da settembre. Adesso invece iniziamo con delle offerte speciali che riguardano proprio il periodo di Natale e l’attenzione si sta spostando dall’inbound all’outbound. Gli ordini stanno crescendo anno su anno e sotto Natale ancora di più. Quanti pacchi spedite in questo periodo? Lo scorso anno il picco è stato lunedì 16 dicembre, con oltre 199.000 unità, in crescita rispetto al 2012, quando il dato si è attestato a 126.000 spedizioni dal centro di distribuzione di Castel San Giovanni nel giorno di maggiore attività. Naturalmente stiamo lavorando per superare questi numeri nel 2014.

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eCommerce, boom degli acquisti

in Italia 65% di Regno Unito e Stati Uniti. Quest’anno nel nostro Paese i compratori digitali sono aumentati del 16% rispetto al 2013. Sono infatti oltre 16 milioni, pari a 14,6 miliardi di euro, di cui 10 milioni spendono almeno una volta al mese, per un totale di 1000 euro annui, su siti web fruttando il 90% del valore e-commerce b2c. Tutto questo ha fatto crescere del 100% il comparto dell’arredamento e del 30% quello del food&wine.

Aumentano i web-shopper natalizi Arrivano a sfiorare quota 10 milioni le persone (9,2 milioni per la precisione) che ritengono molto probabile il ricorso a Internet come canale di acquisto dei regali di Natale 2014: si tratta di 2 milioni in più rispetto al 2013. E’ quanto emerge dai dati di una ricerca condotta da Netcomm, in collaborazione con Human Highway, che ha analizzato la propensione all’acquisto in vista delle prossime festività. Il 18,6% degli acquirenti online di regali di Natale ha dichiarato che farà meno acquisti rispetto all’anno scorso, ma ben il 34,8% degli acquirenti online di regali di Natale ha invece affermato che acquisterà di più rispetto all’anno passato. Circa il 20% degli acquirenti prevede quest’anno di acquistarne la gran parte dei regali natalizi sul web. Si tratta di circa un terzo in più del numero stimato l’anno scorso (1,9 milioni vs 1,4 milioni): sono persone che faranno del web Acquirenti on line di regali di natale Acquirenti online (Mio) di regali di Natale

fonte Osservatorio eCommerce B2c

14.000

il canale preferenziale di ricerca e acquisto dei regali di Natale nel 2014. Le categorie che ricavano maggior impulso dagli acquisti della stagione natalizia sono, nell’ordine: prodotti di salute e benessere, attrezzatura sportiva, biglietti di viaggio, abbigliamento e scarpe, soggiorni di vacanza. Il motto di questo Natale sarà l’acquisto on line. Secondo il focus di Netcomm e Human Highway, il giro d’affari quest’anno sarà di circa 2,5 miliardi e coinvolgerà quasi 10 milioni di persone. Due milioni in più rispetto all’anno scorso. Ma non è l’unico numero positivo: il 34,8% dei compratori on line ha dichiarato che per Natale 2014 spenderà cifre più consistenti rispetto al passato, puntando principalmente al settore wellness, beauty, sport e viaggi. Per queste festività il tasso di crescita degli acquisti online subirà un’impennata. “Il 2014 è stato un anno positivo per l'e-commerce italiano – dichiara Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, Consorzio del Commercio elettronico italiano -. In vista del periodo natalizio l’aumento degli acquirenti online è una tendenza che si conferma in crescita ormai da quattro anni. Secondo i dati degli ultimi mesi, gli italiani che hanno comprato online almeno una volta nella vita sono 21,8 milioni e di questi 10 milioni sono acquirenti online abituali”.

La dinamica delle vendite eCommerce in Italia 2006-2014 fonte Osservatorio eCommerce B2c

12.000

+17%

+19% +19%

8.000

+17% +0% +14%

6.000

+23% 4.000

0

Il confronto con i principali mercati internazionali 2013-2014 * Escluse le assicurazioni Valore eCommerce* 2014 USA

Crescita* 2013-2014

Penetrazione Online 2014

329

+10%

11%

UK

76

+12%

15%

Germania

47

+11%

9%

Francia

30

+14%

7%

Italia

13

+17%

3,5%

%

%

mld€ fonte Osservatorio eCommerce B2c

le interviste agli operatori di eCommerce italiani conferma che il fattore determinante nell’indurre i web shopper all’acquisto online è il vantaggio di prezzo nei confronti dei canali tradizionali. La forte sensibilità dei clienti al prezzo ha come ovvia conseguenza una competizione molto agguerrita, potenzialmente pericolosa per la sostenibilità del business di molti operatori, che si sono quindi attivati per introdurre elementi di differenziazione del servizio, più efficaci sia nel creare fidelizzazione che nel preservare marginalità adeguate. Si stanno quindi migliorando progressivamente le prestazioni di consegna attraverso servizi aggiuntivi, come quella su appuntamento, e si offrono modalità di acquisto sempre più personalizzate e su misura per il cliente”.

+18%

10.000

2.000

L’Export italiano è in crescita Un altro dato interessante è quello dell’export che da solo rappresenta un quinto delle vendite salendo del 24% e superando i 2,5 miliardi di euro. Oltre a noi, gli stranieri, soprattutto giapponesi e russi, comprano sui nostri siti prediligendo offerte su turismo e abbigliamento. “Anche nel 2014 - afferma Riccardo Mangiaracina, responsabile della ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano - l’analisi condotta attraverso

4.107 mln €

5.032 mln €

5.754 mln €

5.772 mln €

6.779 mln €

8.081 mln €

9.565 mln €

11.305 mln €

13.278 mln €

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

22 TIR177-2014

Le Dot com superano i metodi di vendita tradizionali Sul totale delle vendite, le Dot Com, ovvero le imprese che impiegano la maggior parte delle proprie risorse nel sistema digitale, superano con il 54% il commercio tradizionale che rimane al 46%. Il dato sembra essere appannaggio di pochi: affermare la propria royalty non risulta essere un’impresa facile dato che la metà del mercato on line è generato da Amazon, Ebay, Expedia e gli altri major brand del dot com in Italia.


Inail

MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE NEL TRASPORTO TERRESTRE E MEDIANTE CONDOTTE ANNI MANIFESTAZIONE 2009-2013

Infortuni: autotrasporto sempre più sicuro Dal 2008 al 2013 gli incidenti sul lavoro sono diminuiti del 36%. Più del 50% avviene al Nord: la fascia di età più colpita è quella tra i 35 e i 49 anni. Il 14% sono lavoratori stranieri

È

diminuito del 36% il numero di infortuni denunciati nei trasporti terrestri tra il 2008 e il 2013, passando da circa 27 mila a oltre 17 mila casi. I numeri sono contenuti nell’ultimo periodico statistico dell’Inail pubblicato nel mese di ottobre. In questo ambito sono comprese le attività di trasporto passeggeri e merci su strade e ferrovie, oltre a quello delle merci mediante condotte. Il 44% degli infortuni indennizzati dall’Istituto nell’intero comparto trasporti e magazzinaggio si è verificato in quelli terrestri: 3 casi su 4 riguardano i trasporti pesanti (legname, bestiame, rifiuti) e 1 caso su 4 quello passeggeri in aree urbane e suburbane. Dal punto di vista anagrafico, la classe di età maggiormente

Fonte: Inail-Istat

Unità di lavoro nel settore trasporti e magazzinaggio in italia, per comparto e anno (valori in migliaia) COMPARTO 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Trasporti terrestri 925,6 921,1 921,8 922,0 nd nd Trasporti aerei 19,1 17,1 17,5 17,0 nd nd Trasporti mare/acque int. 29,1 29,4 29,5 32,3 nd nd Servizi postali e corrieri 131,0 128,4 124,6 120,3 nd nd Magazzinaggio e supporto 352,1 332,2 324,2 333,4 nd nd Trasporti e magazzinaggio 1.456,9 1.428,2 1.417,6 1.425,0 1.400,6 1.382,4 Totale Industria e Servizi 24.938,5 24.227,4 23.966,9 24.002,5 23.745,9 23.295,4 Fonte: Inail-Istat

Infortuni indennizzati nel trasporto terrestre e mediante condotte per ripartizione geografica - anni evento 2009-2013 RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole ITALIA

2009

2010

2011

2012

2013

6.191 5.590 4.791 4.907 21.479

6.141 5.569 4.491 4.947 21.148

5.599 5.239 4.128 4.518 19.484

4.979 4.546 3.626 4.088 17.239

4.291 3.766 2.957 3.459 14.473

2013/2009 Var.% -30,7% -32,6% -38,3% -29,5% -32,6%

Fonte: Inail-Istat

coinvolta è quella fra 35 e 49 anni (46%), seguita da quella fra 50 e 64 anni (29%). A livello territoriale, più della metà degli infortuni è concentrata nelle regioni settentrionali dell’Italia, in particolare il 29% nel Nord-Ovest e il 26% nel Nord-Est, mentre il rimanente 45% è distribuito tra Centro, Sud e Isole. Tra il 2009 e il 2013 nei trasporti terrestri si sono dimezzati gli infortuni mortali indennizzati, passati da 81 a 41 casi. Rispetto al complesso del settore trasporti e logistica, la loro percentuale è salita al 73% e si è concentrata soprattutto nel comparto merci su strada con 8 decessi su 10. Il 13,9% degli infortuni sono capitati a lavoratori stranieri: nel quinquennio hanno avuto

un calo del 29%, minore rispetto a quello degli italiani (34%). Il 72% dei casi è avvenuto al Nord, il 20% al Centro e l’8% al Sud. Le malattie professionali denunciate hanno avuto un trend crescente fino al 2011 per poi diminuire del 12% tra il 2011 e il 2013. A differenza degli infortuni, le denunce sono avvenute maggiormente nel Sud (45%) e nel Centro (28%). Nel 2011 il settore trasporti e magazzinaggio occupava 1,4 milioni di lavoratori, di cui quasi due terzi nei trasporti terrestri, poco meno di un quarto in attività di magazzinaggio e supporto, poco più dell’8% nei servizi postali e corrieri, oltre il 2% nel comparto marittimo e lacustre e l’1% circa nel trasporto aereo. TIR177-2014 23


Costi

Una delibera dell’Autorità dell’Energia ha esteso il sistema dei certificati bianchi anche all’efficienza nei consumi di carburante, aprendo quindi alle aziende di trasporto di Deborah Appolloni

Risparmio energetico: l’autotrasporto all’anno zero S

i tratta di un campo ancora quasi totalmente inesplorato dall’autotrasporto italiano, eppure carico di potenzialità anche per questo settore. Parliamo dei certificati bianchi, ovvero il meccanismo di incentivazione al risparmio energetico che, dallo scorso marzo, una delibera dell’Autorità dell’Energia (Deliberazione 13 marzo 2014 107/2014/R/Efr) ha esteso anche ai trasporti. Il sistema, che in Italia esiste dal 2004, é stato infatti molto usato in ambito industriale, probabilmente anche da qualche azienda di trasporti che ha efficientato gli uffici o i magazzini con pannelli solari o impianti ad hoc. La novità del momento é che il risparmio energetico legato al minor consumo di carburante é diventato “bancabile”, ovvero gli é stato riconosciuto un valore che può essere riscosso attraverso i certificati bianchi, a tutti gli effetti dei titoli, emessi dal ministero dello Sviluppo economico e negoziabili su un mercato ad hoc. Una novità che interessa molto le aziende di trasporto, notoriamente “energivore” sul fronte dei carburanti, tanto che qualcosa si sta muovendo nell’ambito del trasporto pubblico delle persone: l’Enea, super-consulente del ministero dello Sviluppo economico sulle tematiche del risparmio energetico, ha già pubblicato una guida sui certificati bianchi per il trasporto pubblico locale. “Per l’autotrasporto – dice a TIR Domenico Santino, responsabile servizio efficenza energetica di Enea – non abbiamo avuto input, seppure il settore presenti molte potenzialità”. 24 TIR177-2014

L’iter Gli step per accedere agli incentivi sono gli stessi richiesti per il settore industriale. Occorre in primis individuare un progetto valido di risparmio energetico, in questo caso in grado di limitare il consumo di carburante. Successivamente, l’impresa può scegliere di proseguire autonomamente attraverso il proprio Energy manager oppure rivolgersi a una Esco (Energy System Company), aziende nate con l’obiettivo di investire sul risparmio energetico che spesso si accollano l’onere dell’investimento e seguono l’intero processo fino all’acquisizione dei certificati bianchi con i quali rientrano delle spese. Ma la Esco può anche fare solo la parte burocratica per ottenere il via libera dal Gse, il Gestore dei servizi energetici, per ottenere l’incentivo. Una volta ottenuto il benestare del Gse, l’innovazione aziendale può partire: il primo monitoraggio dura 12 mesi, alla fine dei quali si conta il risparmio e vengono emessi i primi certificati. Generalmente la rendicontazione al Gse viene fatta per 5 anni e deve superare la soglia minima di risparmio attuato pari a 20-30 Tep (tonnellata equivalente petrolio) a seconda del progetto. In base ai Tep ottenuti vengono emessi i titoli che possono essere venduti sul mercato apposito. Generalmente – stando alle stime dell’Enea – il rapporto é di uno a tre tra il valore dell’investimento e quello dei certificati ottenuti. Come risparmiare Quali sono i progetti di risparmio energetico che permettono di accedere all’incenti-

vo? “Sono quelli che producono – risponde Santino – un risparmio più ampio rispetto alla tecnologia attualmente disponibile sul mercato. In altre parole, se acquisto un camion Euro 6, attualmente obbligatorio per legge, non ottengo un risparmio da certificato bianco. Devo andare oltre, ad esempio con l’elettrico, con l’ibrido o con una serie di tecnologie per il risparmio energetico”. “Il tema é talmente innovativo – afferma Stefano Soliano, consigliere delegato di Drive2go – che fino ad ora non credo, o almeno non ne sono a conoscenza, che siano stati presentati progetti da aziende di trasporto relativi all'incremento di efficienza energetica basati sul miglioramento dello stile di guida attraverso apparati tecnologici, formazione, pneumatici, ecc.”. Le tecnologie Alcune indicazioni però possono essere prese dalla guida dell’Enea per il Tpl (pubblicata sul blogcertificatibianchienea.weebly.com nella sezione “Guide settoriali”). In primis, l’indicazione delle tecnologie in


Un’occasione per le imprese italiane di Gabriella Messina* L’azienda che vuole richiedere i Certificati Bianchi deve presentare una Proposta di Progetto e Programma di Misura (PPPM) in cui specifica l’intervento che vuole fare e qual è la metodologia con la quale misurerà i risparmi ottenuti a valle della realizzazione dell’intervento. I due aspetti fondamentali della proposta sono la “Baseline”, cioè il consumo energetico rispetto al quale misurare il risparmio iniziale di carburante, e poi il progetto di misura, per misurare i consumi. Il problema specifico è proprio definire il consumo di riferimento. Si può stimare rispetto ai consumi dell’azienda, che però devono essere attendibili e confrontati con aziende simili che hanno comunque un livello di consumi accettabile, altrimenti si va a riconoscere un risparmio che non

www.autorita.energia.it www.sviluppoeconomico.gov.it

Come orientarsi nel web

Ecco alcuni siti internet dove è possibile reperire informazioni e approfondimenti sul meccanismo dei Certificati Bianchi

www.gse.it

www.federesco.org

www.enea.it

www.efficienzaenergetica.enea.it

è addizionale rispetto a buone pratiche. Non dimentichiamo infatti che è proprio su questo delta tra il consumo di riferimento e quello post intervento che vengono riconosciuti i titoli. Il risparmi di carburante conseguito a seguito della realizzazione di questo intervento si traduce immediatamente per le aziende in un risparmio economico. Il meccanismo dei Certificati Bianchi, inoltre, mette a disposizione delle aziende che adottano tecnologie innovative e ottengono dei risparmi energetici un ulteriore contributo economico. Perseguire l’efficenza energetica è quindi sicuramente un’opportunità da non sottovalutare sopratutto nel periodo di crisi economica che sta vivendo il nostro paese. *Responsabile servizio mobilità sostenibile di Enea

grado di efficientare il consumo di carburante. Il documento parla di “veicoli a trazione ibrida o elettrica”. Una categoria diffusa anche nel trasporto delle merci come pure i sistemi di recupero energia. “Esistono sul mercato tecnologie – si legge nella guida – che, installate a bordo dei veicoli, consentono di risparmiare carburante; tra queste i sistemi Stop & Start per i mezzi con motori a combustione interna e i sistemi per il recupero dell’energia spesa in frenata, comuni a tutti i veicoli a trazione elettrica”. Inoltre, la guida dell’Enea richiama l’attenzione sui sistemi di manutenzione della flotta, con controlli specifici (non deve essere manutenzione programmata) che assicurino l’efficienza dei motori e l’attenzione alla qualità dei carburanti. Altri aspetti possibili sono quelli degli pneumatici “Energy saving”, dei corsi di ecodriving per gli autisti, del cambio automatico, dei carburanti a bassa viscosità, dei limitatori di velocità. Si tratta, con ogni evidenza, per la maggior parte, di possibilità presenti anche nell’ambito del trasporto delle merci su strada.

blogcertificatibianchienea.weebly.com TIR177-2014 25


Notizie

Prezzi dei camion: la Ue sospetta le case di cartello Un presunto cartello tra varie aziende produttrici di camion di media e grande portata, che viola le norme Ue sulla concorrenza. È quanto sospetta la Commissione europea, che lo scorso 20 novembre ha informato le società coinvolte di aver aperto un’indagine. In sostanza, Bruxelles teme che le imprese si siano accordate sulla loro politica dei prezzi dei mezzi pesanti nello Spazio economico europeo (See). Se accertato, questo comportamento violerebbe l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Ue e l’ar-

ticolo 53 del See, che vietano i cartelli e le pratiche commerciali restrittive. La Commissione europea ha effettuato le ispezioni a sorpresa nelle aziende coinvolte il 18 gennaio 2011. Le parti interessate potranno esaminare i documenti contenuti nel fascicolo dell’indagine e rispondere alle obiezioni di Bruxelles. Dopo questo passaggio, se la Commissione dovesse accertare che vi siano prove di violazione, le aziende rischiano una multa fino al 10% del loro fatturato mondiale annuo.

Roma verso una logistica più green È un esempio di logistica green per la distribuzione urbana delle merci nel centro storico di Roma. Stiamo parlando di Citylogin, una start-up nata dalla collaborazione di Fm Logistic e Mag-Di, che hanno così concretizzato il progetto Logeco creato da Unindustria Lazio, in collaborazione con l’amministrazione comunale, Agenzia Roma Mobilità e il ministero dell’Ambiente. Citylogin, che è stato presentato nella Capitale il 20 novembre scorso, movimenta circa 40 mila quintali di merce all’anno nel centro storico, utilizzando mezzi elettrici e bimodali. Il modello è basato su un certo numero di aree di prossimità che permettono di avvicinare la merce al destinatario e di ridurre la distanza finale percorsa dai mezzi. Inoltre, viene utilizzato un sistema di geo-posizionamento, attraverso il quale è possibile monitorare i veicoli e tracciarli, insieme a un software per ottimizzare i percorsi di consegna e i carichi. “Si tratta di un progetto pilota - ha spiegato a TIR Ugo Lemorini, direttore generale di Fm Logistic Italia che ci serve a testare una soluzione di logistica urbana nel dettaglio, in un’area complessa come quella di Roma. Qui, infatti, è maggiore la priorità di avere una distribuzione delle merci efficiente. Anche a Praga abbiamo fatto lo stesso tipo di iniziativa. La nostra idea è che, una volta consolidato a Roma, il progetto possa essere esportato in altre città, come ad esempio Madrid”.


Veicoli fino a 3,5 tonnellate (inclusi bus e pullman)

di Andrea Pegoraro

Mercato

fonte Acea

set.’14 2014

Mercato in ripresa per leggeri e pesanti I dati Acea mostrano un panorama ottimista per l’Italia nel 2014. Nei primi 9 mesi dell’anno le vendite sono cresciute del 16,9%, piu della media europea (+9,6%). Exploit per i Van fino alle 3,5 tonnellate

E

xploit per il mercato italiano dei veicoli commerciali e industriali. Secondo i dati dell’Acea, l’Associazione dei costruttori europei di automobili, che per l’Italia si basano sulle statistiche di Anfia, nei primi nove mesi del 2014 le immatricolazioni sono cresciute del 16,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (da 82.128 a 96.008), mentre a settembre sono aumentate del 33%, passando dalle 9.009 dello stesso mese del 2013 a quasi 12 mila. Identico andamento per l’Unione europea, che nei primi nove mesi di quest’anno ha fatto registrare un incremento del 9,6% e a settembre del 13,2%. Spulciando i dati dei singoli Paesi, si può notare una crescita nel numero di immatricolazioni in quasi tutti gli Stati. In Francia è stata, seppur minima, dello 0,4% nei

primi nove mesi del 2014 e dell’11,8% a settembre. In Germania l’aumento percentuale è stato quasi uguale nei due periodi: +7,5% tra gennaio e settembre e +7,9% in quest’ultimo mese. Nel Regno Unito le cose sono andate ancora meglio con un progresso rispettivamente del 12,4% e del 10,6%. In Spagna c’è stata una performance più netta in quanto nei primi nove mesi il mercato ha avuto un rialzo del 32,4% (da 70.288 unità a 93.038) e a settembre del 20,2%. Nel resto del mondo, stando sempre alle rilevazioni Acea, da segnalare il calo del 6,4% delle immatricolazioni in Cina nel 2013 e anche quello dell’India del 15,6%, mentre i numeri positivi sono quelli di Giappone (+2%), Corea del Sud (+4,8%) e Stati Uniti (+1,7%).

AUSTRIA BELGIUM BULGARIA CROATIA CYPRUS CZECH REPUBLIC DENMARK ESTONIA FINLAND FRANCE GERMANY GREECE HUNGARY IRELAND ITALY* LATVIA LITHUANIA LUXEMBURG NETHERLANDS POLAND PORTUGAL ROMANIA SLOVAKIA SLOVENIA SPAIN SWEDEN UNITED KINGDOM EUROPEAN UNION

set.‘13 2013

2,610 2,431 3,873 3,616 376 289 296 311 148 100 1,037 1,120 2,382 2,037 273 194 931 977 33,161 29,009 19,362 17,289 308 266 1,284 913 1,355 813 11,000 8,069 175 192 150 130 248 266 4,214 3,701 4,049 3,336 1,946 1,285 904 651 459 428 507 556 7,993 6,451 4,061 3,467 49,123 43,066 152,225 130,963

%

gen/set 2014

gen/set 2013

%

7.4% 23,710 23,035 7.1% 41,099 41,989 30.1% 2,883 2,532 -4.8% 4,181 3,701 48.0% 879 697 -7.4% 9,185 8,239 16.9% 19,988 17,265 40.7% 2,156 2,044 -4.7% 7,947 7,931 14.3% 269,813 265,029 12.0% 164,193 151,539 15.8% 3,374 2,607 40.6% 10,915 7,466 66.7% 14,532 9,790 36.3% 85,026 71,493 -8.9% 1,833 1,478 15.4% 1,478 1,222 -6.8% 2,481 2,320 13.9% 40,547 39,574 21.4% 32,098 29,280 51.4% 17,569 10,961 38.9% 6,833 6,003 7.2% 4,029 3,713 -8.8% 5,370 4,893 23.9% 81,880 61,120 17.1% 30,240 26,985 14.1% 242,071 205,004 16.2% 1,126,310 1,007,910

2.9% -2.1% 13.9% 13.0% 26.1% 11.5% 15.8% 5.5% 0.2% 1.8% 8.4% 29.4% 46.2% 48.4% 18.9% 24.0% 20.9% 6.9% 2.5% 9.6% 60.3% 13.8% 8.5% 9.7% 34.0% 12.1% 18.1% 11.7%

* Stime Anfia, basate su dati del ministero dei Trasporti

Van fino a 3,5 tonnellate L’ottimo risultato dell’Italia è ancora più evidente nel segmento dei mezzi fino a 3,5 tonnellate (l’Acea include in questo segmento anche autobus e pullman), in cui il mercato italiano si piazza al quarto posto della classifica europea dopo Francia, Regno Unito e Germania. Nei primi nove mesi di quest’anno, i commerciali leggeri hanno fatto registrare un aumento del 18,9% (da 71.493 a 85.026 unità), mentre a settembre del 36,3%. In quest’ultimo caso, le immatricolazioni sono passate dalle 8.069 di settembre 2013 alle attuali 11 mila. Un trend confermato anche dalle recenti rilevazioni dell’Unrae per ottobre: l’incremento in questo segmento è stato del 22,6%, mentre nei primi 10 mesi dell’anno il mercato è cresciuto del 20,5%. Stesso andamento, e si torna ai dati Acea, anche in Europa: tra gennaio e settembre c’è stato un rialzo dell’11,7%, replicato dal +16,2% di settembre. Spiccano i risultati della Spagna, che ha avuto aumenti del 34% nei primi nove mesi (si

è passati da 61.120 mezzi immatricolati a 81.880 unità), e del 23,9% a settembre. Trend in salita anche in Germania (+8,4% tra gennaio e settembre e +12% in quest’ultimo mese), e in Francia (+1,8% nei primi nove mesi e +14,3% a settembre). Degna di nota anche la performance del Regno Unito che ha visto aumentare le immatricolazioni del 18,1% tra gennaio e settembre, mentre in quest’ultimo mese sono cresciute del 14,1% (da 43.066 unità a 49.123). Mezzi oltre le 3,5 tonnellate L’Italia mantiene un ritmo di crescita anche nel mercato dei veicoli superiori a 3,5 tonnellate (esclusi autobus e pullman). Nei primi nove mesi, le nostre immatricolazioni hanno avuto un rialzo del 4,6%, accompagnate dal +19,2% di settembre. In controtendenza, il dato relativo all’Ue, che ha fatto registrare una minima riduzione sia tra gennaio e settembre (-0,4%), sia in quest’ultimo mese (-0,1%). La stessa evoluzione si è riscontrata in Francia, dove il mercato ha avuto dei cali del 9,6% nei primi TIR177-2014 27


Mercato Nei mezzi superiori a 16 tonnellate il nostro Paese è al sesto posto in Ue. Nei primi nove mesi dell’anno ha realizzato una crescita del 12,6%

nove mesi (le immatricolazioni sono scese da 31.380 a 28.360) e del 4,5% a settembre. Diminuzioni ancora più marcate per il Regno Unito: nei due periodi considerati le immatricolazioni sono scese rispettivamente del 21,4% e del 9,5%. In altri Paesi, come Germania e Spagna, si è registrata una crescita tra gennaio e settembre (+5,8% nel primo e +23,2% nel secondo, dove si è passati da 7.910 unità a 9.743) e una diminuzione in quest’ultimo mese (-0,6% nel primo e -3,8% nel secondo). In Polonia e nei Paesi Bassi c’è stata invece una recente inversione di tendenza: al decremento nei primi nove mesi dell’anno (-0,1% nel primo e -9,2% nel secondo) ha fatto da contraltare la crescita di settembre (+2% nel primo e +22,5% nel secondo).

Veicoli oltre le 16 tonnellate Nel segmento dei mezzi superiori a 16 tonnellate (esclusi autobus e pullman) il nostro Paese è al sesto posto considerando il mercato dei primi nove mesi dell’anno, in cui ha realizzato una crescita del 12,6% (si è passati da 6.676 veicoli a 7.515). Appena più contenuto l’aumento di settembre, che è stato del 10,2%. Il trend si è mantenuto positivo anche per l’Ue che, al +3% tra gennaio e settembre, ha fatto seguire un rialzo del 2,7% in quest’ultimo 28 TIR177-2014

mese. Nel comparto dei mezzi pesanti va evidenziato il quarto posto della Polonia, in cui le immatricolazioni hanno avuto un incremento dell’1,7% nei primi nove mesi (passando da 10.648 a 10.832 unità) e del 3,5% a settembre. Non sorprende invece il primo posto della Germania che ha registrato un mercato in salita del 14,6% tra gennaio e settembre (38.780 a 44.436 unità) e del 9,1% in quest’ultimo mese. Francia e Regno Unito hanno seguito l’evoluzione registrata nel segmento oltre le 3,5 tonnellate con cali consistenti nei due periodi analizzati. Il Paese transalpino ha fatto segnare una diminuzione dell’8,3% nei primi nove mesi e del 3,6% a settembre, mentre in Gran Bretagna le riduzioni sono state del 22% tra gennaio e settembre (si è passati da 22.169 veicoli immatricolati nello stesso periodo del 2013 a 17.289), e del 10,1% in quest’ultimo mese. All’opposto la Spagna ha avuto un exploit del 26,9% nei primi nove mesi ma un decremento del 6,1% nel mercato di settembre.

Mezzi pesanti 16 tonnellate e oltre fonte Acea

set.’14 2014

AUSTRIA BELGIUM BULGARIA CROATIA CYPRUS CZECH REPUBLIC³ DENMARK ESTONIA FINLAND FRANCE GERMANY GREECE HUNGARY IRELAND ITALY* LATVIA LITHUANIA LUXEMBURG NETHERLANDS POLAND PORTUGAL ROMANIA SLOVAKIA SLOVENIA SPAIN SWEDEN UNITED KINGDOM EUROPEAN UNION

set.‘13 2013

%

gen/set 2014

gen/set 2013

%

510 575 599 529 n.a n.a 51 51 0 0 804 649 372 335 55 58 190 141 2,886 2,993 5,008 4,592 14 6 397 290 92 144 583 529 66 119 269 382 78 71 1,083 868 1,544 1,492 302 137 342 389 307 320 125 65 856 912 461 381 3,757 4,177 20,751 20,205

-11.3% 13.2% n.a 0.0% 0% 23.9% 11.0% -5.2% 34.8% -3.6% 9.1% 133.3% 36.9% -36.1% 10.2% -44.5% -29.6% 9.9% 24.8% 3.5% 120.4% -12.1% -4.1% 92.3% -6.1% 21.0% -10.1% 2.7%

4,971 4,935 n.a 551 7 5,371 2,345 527 1,467 23,740 44,436 149 3,008 1,262 7,515 766 1,607 752 6,353 10,832 1,491 2,597 2,288 959 7,956 3,430 17,289 156,604

4,693 4,340 n.a 314 24 4,400 2,265 550 1,702 25,902 38,780 111 2,685 1,038 6,676 882 2,200 593 7,062 10,648 1,060 2,002 2,130 651 6,269 2,915 22,169 152,061

5.9% 13.7% n.a 75.5% -70.8% 22.1% 3.5% -4.2% -13.8% -8.3% 14.6% 34.2% 12.0% 21.6% 12.6% -13.2% -27.0% 26.8% -10.0% 1.7% 40.7% 29.7% 7.4% 47.3% 26.9% 17.7% -22.0% 3.0%

gen/set 2013

%

3,262 3,133 4.1% 29,695 28,607 4,699 4,336 8.4% 48,093 48,079 376 289 30.1% 2,883 2,532 354 374 -5.3% 4,982 4,231 151 100 51.0% 897 729 1,994 2,015 -1.0% 16,321 14,395 2,858 2,445 16.9% 22,891 20,109 329 262 25.6% 2,799 2,711 1,200 1,205 -0.4% 10,453 10,481 36,978 33,068 11.8% 302,691 301,525 27,133 25,154 7.9% 232,856 216,566 337 291 15.8% 3,790 2,884 1,721 1,234 39.5% 14,509 10,732 1,507 990 52.2% 16,262 11,185 11,983 9,009 33.0% 96,008 82,128 260 324 -19.8% 2,809 2,579 471 543 -13.3% 3,394 3,728 350 346 1.2% 3,445 3,109 5,420 4,676 15.9% 48,159 47,901 5,924 5,142 15.2% 45,668 42,600 2,286 1,462 56.4% 19,619 12,405 1,474 1,100 34.0% 10,428 8,815 843 801 5.2% 6,952 6,364 656 635 3.3% 6,584 5,713 9,313 7,746 20.2% 93,038 70,288 4,655 4,024 15.7% 35,031 31,306 54,902 49,626 10.6% 272,153 242,232 181,436 160,330 13.2% 1,352,410 1,233,934

3.8% 0.0% 13.9% 17.7% 23.0% 13.4% 13.8% 3.2% -0.3% 0.4% 7.5% 31.4% 35.2% 45.4% 16.9% 8.9% -9.0% 10.8% 0.5% 7.2% 58.2% 18.3% 9.2% 15.2% 32.4% 11.9% 12.4% 9.6%

* Stime Anfia, basate su dati del ministero dei Trasporti

Totale dei veicoli immatricolati fonte Acea

Mondo Nel 2013 in Cina e in India la domanda di veicoli commerciali e pesanti ha frenato rispettivamente del 6,4% e del 15,6% rispetto al 2012. Più basso ancora il calo percentuale della Russia, che è stato dell’1,1%. Le immatricolazioni sono invece cresciute in Corea del Sud (+4,8%), Giappone (+2%) e Stati Uniti (+1,7%). La sola Cina detiene il 45,4% delle quote del mercato mondiale, avendo immatricolato quasi 5,7 milioni di veicoli. Una cifra che supera di gran lunga quella di altri 11 Paesi asiatici. Solo per fare qualche esempio, nel 2013 il mercato del Giappone è stato pari a 813 mila mezzi e quello dell’India ha totalizzato 687 mila unità.

Nei primi 9 mesi del 2014 le immatricolazioni di mezzi commerciali sono cresciute del 9,6% in Europa e del 16,9% in Italia, dove a settembre le vendite hanno registrato un +33%

set.’14 2014

AUSTRIA BELGIUM BULGARIA CROATIA CYPRUS CZECH REPUBLIC DENMARK ESTONIA FINLAND FRANCE GERMANY GREECE HUNGARY IRELAND ITALY* LATVIA LITHUANIA LUXEMBURG NETHERLANDS POLAND PORTUGAL ROMANIA SLOVAKIA SLOVENIA SPAIN SWEDEN UNITED KINGDOM EUROPEAN UNION

set.‘13 2013

* Stime Anfia, basate su dati del ministero dei Trasporti

%

gen/set 2014


Notizie

DAF CRESCE IN EUROPA E in Italia exploit dei ricambi Crescono le quote di mercato di Daf nell’Unione europea tra il primo e il secondo trimestre di quest’anno. Nel segmento da 6 a 16 tonnellate è passata dal 6,3% all’8,8%, mentre per i mezzi superiori alle 16 tonnellate è salita dal 12,2% al 12,9%. La casa costruttrice olandese ha tracciato un bilancio del 2014 sul mercato, sul business e sulle novità di prodotto. Al di fuori dell’Unione europea le vendite sono cresciute

del 13% mentre il Brasile la casa costruttrice ha recentemente aperto una filiale. In Europa, il 1° dicembre sarà inaugurata una filiale in Turchia, mentre nella sede di Westerlo in Belgio verrà aperta una nuova fabbrica di cabine. In tema di business, occorre sottolineare un dato importante: il 15% del fatturato di Daf è rappresentato dai centri TRP gestiti dai concessionari, che vendono i ri-

cambi per tutti i marchi. Il prossimo anno apriranno due punti vendita anche a Roma e a Piacenza che si aggiungono ai 4 già aperti quest’anno in Italia. Tra le novità di prodotto, da segnalare il Cf silent distribution truck, il modello ultra silenzioso Euro 6 che è stato presentato all’ultimo Salone di Hannover e che consente una ridotta emissione di rumore (<72 dbA).

Paolo A. Starace, Amministratore Delegato di DAF Veicoli Industriali S.p.A.

ECOMONDO: UNO SGUARDO AL FUTURO…VERDE Diciottesima edizione per Ecomondo, fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. Alla manifestazione, hanno preso parte diversi costruttori del settore del veicolo commerciale e industriale, tutti legati dal comune filo conduttore della lotta alle emissioni e ai consumi di carburante. CNH Industrial ha presentato uno stand improntato alla propria eccellenza tecnologica con un Nuovo Daily, a gas naturale. Mercedes Benz ha portato un’interessante selezione della sua produzione, tra cui un Atego 1321 LKO in versione spazzatrice, l’Econic NGT equipaggiato con un 6 cilindri Euro VI BlueEfficiency Power alimentato a gas metano con potenza di 299 Cv e il Fuso Canter, in versione ibrida che, secondo quanto affermano i tecnici, consente, rispetto ad un modello convenzionale, un risparmio di carburante del 23% circa. Il motore ibrido si compone di un turbodiesel a 4 cilindri da 110 kW (150 Cv) con coppia massima di 370 Nm e di un motore elettrico da 40 kW e coppia massima di 200 Nm. Fortemente impegnata nella prote-

zione dell'ambiente (vedi veicoli 100% elettrici come il LEAF e l’eNV200), Nissan ha presentato i commerciali NT 400 e NT 500, veicoli particolarmente indicati per rispondere alle esigenze delle aziende che operano nel settore del riciclo e della gestione dei rifiuti. L’impegno di Renault Trucks in tema di soluzioni alternative al gasolio si concretizza con due modelli della gamma distribuzione compatibili con il biodiesel. Ciò significa che i motori di questi veicoli possono essere alimentati al 100% da biodiesel, un combustibile prodotto da energie rinnovabili e costituito esclusivamente da oli vegetali o da grassi animali. Le due motorizzazioni sono il DTI 5 da 240 Cv e il DTI 8 da 320 Cv. Le miscele utilizzate prevedono una percentuale di Biodiesel contenuto nel gasolio al 30% (B30) o al 100% (B100). Nello stand Scania era esposto un P340 LA4X2MNA, un Euro 6, spinto da un propulsore a gas di ultima generazione, una soluzione innovativa con la stessa guidabilità dei motori diesel, grazie alla coppia elevata disponibile già a bassi giri, ma con emissioni, rumorosità e costi più bassi di un corrispettivo a gasolio.

TIR177-2014 29


Tecnica

Il mercato italiano dei van fino alle 3,5 tonnellate continua a crescere anche sulla spinta delle numerose novità che hanno caratterizzato il 2014. Dopo esserci occupati dei piccoli e dei medi, è la volta dei più pesanti della categoria di Ferdinando Tagliabue

Commerciali, capienti e tecnologici N

el numero di ottobre ci siamo occupati dei commerciali medi (fino a 1100 kg) sottolineando quanto, nel corso del 2014 le varie case, quasi senza eccezione, avessero introdotto nuovi modelli o quanto meno aggiornato quelli esistenti. Questa politica è stata applicata anche al segmento dei commerciali più pesanti, quelli al limite delle 3,5 tonnellate (ma che in certi casi hanno peso totale a terra anche di 7 t). La categoria maggiormente diffusa tra l’utenza professionale è nelle flotte. Inoltre, proprio in virtù della maggior massa totale a terra, questi veicoli sono quelli che meglio di altri si prestano ad essere carrozzati sia da allestitori sia direttamente dai costruttori, con vantaggi in termini di costo, rapidità di consegna, completa garanzia della Casa. Il Jumper di Citroen Il rinnovamento della gamma dei commerciali Citroen ha interessato anche il grande Jumper con versioni van che vanno da 8 a 17 m3, a doppia cabina (7 posti), autotelai (a cabina singola o doppia) e pianali. Esteticamente il nuovo Jumper è cambiato specialmente nella parte anteriore grazie a un restyling che ha interessato cofano, gruppi fari, mascherina e paraurti. Sono rimaste inalterate le lunghezze complessive (da 4963 a 6363 mm). Il carico utile arriva a 1.945 kg, la lunghezza utile fino a 4,07 m e l’altezza massima a 2,16 m. L’equipaggiamento di serie comprende Abs+Afu, airbag conducente, alzacristalli elettrico e chiusure centralizzate, paratia inamovibile lamierata, porte posteriori a doppio battente (larghezza 1.422 mm e altezza m. Dall’alto, 2,03). Inoltre, la sospensione i nuovi pneumatica posteriore permodelli del mette di abbassare la soNissan NV 400 glia di carico di 7 cm. I cabstar, consumi e le emissioni di dell’Opel Co2 sono tra le migliori Movano della categoria grazie alla e del Renault tecnologia micro-ibrida eMaster HDi e i motori 2.2 e-Hdi (an30 TIR177-2014

che con tecnologia Stop&Start) da 110 – 130 e 160 Cv e il motore 3.0 e-Hdi da 180 Cv. I motori sono Euro 5 con intervalli di manutenzione che arrivano fino a 48 mila km. Il Fiat Ducato Quella del Fiat Ducato è una tra le gamme più ampie nel panorama del veicolo commerciale. La versione furgone è proposta in 3 passi, 4 lunghezze e 3 altezze, 8 volumetrie (da 8 a 17 m3), 3 dimensioni di porta laterale scorrevole e di porta posteriore e 2 differenti mecca-

niche, Ducato e Ducato Maxi con sospensioni rinforzate e ruote da 16”. Accanto alla gamma furgone, troviamo il Crew Cab (può ospitare fino a 7 persone) in 3 lunghezze e 2 altezze, Ptt da 33 e 35 q, portate tra 12 e 15 q, lunghezza interna da 1480 a 2515 mm, volumetrie da 5,5 a 10,5 m3. La versione autocarro prevede 4 passi e 5 lunghezze, cabina singola o doppia, 8 dimensioni di cassone con superficie da 4,9 a 8,5 mq e 2 differenti meccaniche (Ducato e Ducato Maxi). Ricordiamo, infine, la versione autocarro ribaltabile trilaterale, con struttura in acciaio, realizzato e garantito direttamente da Fiat Professional disponibile in 2 passi, Ptt da 33 e 35 q, portate comprese tra 927 e 1162 kg. Il cassone ribaltabile ha una superficie compresa tra 5,1 e 6,8 mq. Le motorizzazioni sono 4, tutte Euro5+. C’è il 2 litri da 115 Cv con coppia massima di 280 Nm a 1500 g/min. Ci sono poi 2 versioni da 2287 cc da 130 e 148 Cv (con coppia massima rispettivamente di 320 a 1800 g/min e 350 Nm a 1500 g/min) ed il più potente 3 litri da 177 Cv con coppia massima di 400 Nm a 1400 g/min. Il Ford Transit Quasi sinonimo di veicolo commerciale (almeno lo è stato per tanti anni), il Ford Transit, giunto al suo cinquantesimo compleanno, è stato ampiamente rivisto e aggiornato. Il nuovo Transit è un vero e proprio concentrato di tecnologie data la presenza del sistema di chiamata automatica d’emergenza, dell’Acc (il controllo della velocità di crociera adattivo), il Curve Control per la sicurezza in curva o la Smart Regenerative Charging che permette ai nuovi e potenti motori del Transit una miglior efficienza in termini di consumi e di emissioni. Il Transit dispone anche di tanto spazio per le merci: in base al modello, è possibile caricare oggetti fino a 3, 3.5 e 4.2 m di lunghezza e fino a


Nella pagina a sinistra il Ducato di Fiat. Accanto il Jumper di Citroen cassonato. Sotto il Boxer di Peugeot e il Ford Transit

Il Daily è uno dei veicoli più noti nella sua categoria e nel 2014 ha subito un processo di restyling

4 europallet (5 nel modello L4 jumbo) grazie alle porte laterali e posteriori molto grandi. Le motorizzazioni (TDCi da 2.2 litri) prevedono 3 livelli di potenza (100, 125 e 155 Cv) e fino a 385 Nm di coppia massima. Ricordiamo infine che il Transit è disponibile con trazione anteriore, posteriore e (tra i pochi nella categoria) 4x4. Il nuovo Daily di Iveco Venduto in oltre 2,6 milioni di esemplari in tutto il mondo, il Daily è sicuramente uno dei veicoli più noti nella sua categoria e nel 2014 ha subito un processo di profondo rinnovamento. Nonostante più dell’80% dei componenti sia stato ridisegnato, il nuovo Daily mantiene inalterata la sua classica struttura a telaio. Per l’esattezza i nuovi Daily sono due: un cabinato rinnovato e un furgone con modelli da 18 e 20 m3 e una versione da 10,8 m3. Inoltre, grazie all’adozione di passi allungati e sbalzo posteriore ridotto, è stata sensibilmente migliorata la guidabilità. Sulle sospensioni anteriori è stato adottato il Quad-Leaf, standard per i modelli da 3,5 t che rappresenta una sintesi tra le precedenti versioni per ruota singola e gemellata, garantendo maggior portata per la prima e l’altezza e il carico ammissibile per la seconda. Sui modelli a ruota singola, è stata rivista anche la sospensione posteriore che ha permesso di ridurre l’altezza del piano di carico di circa 55 millimetri e il sovrasterzo, a tutto vantaggio della stabilità. Le motorizzazioni sono a metano (da 136 Cv) e diesel (2286 cc con 106, 126 e 145 Cv) e 3 litri da 145, 170 e 204 CV), passi da 3000 a 4100 ecc.

Il Nissan NT400 Cabstar È un vero e proprio piccolo camion con tanto di telaio e cabina avanzata posta sopra il motore. Dotato di grande maneggevolezza (il diametro di sterzata è di 4,8 m), sospensioni anteriori indipendenti, cremagliera e pignone dello sterzo elettrici, ha anche una sorprendente capacità di carico. Può essere fornito allestito con cassone trilaterale e sponde in alluminio o con furgonature con capacità che vanno da 16,5 a 20 m3 (rispettivamente 6 o 7 europallets). I passi sono tre (2,5, 2,9 e 3,4 m). Il veicolo, disponibile con cabina singola o doppia, viene proposto con Ptt di 2,8, 3,2 e 3,5. L’Opel Movano Recentemente rinnovato come il fratellino Vivaro, è il grande furgone di casa Opel, proposto in oltre 400 soluzioni con trazione anteriore o posteriore, ruote singole o gemellate e 3 motorizzazioni. Il furgone ha una porta scorrevole da 1270 mm di larghezza che permette il passaggio di euro pallet. Volendo è disponibile anche una seconda porta laterale scorrevole. I portelloni posteriori delle versioni H1 e H2 sono a tutta altezza, la superficie del vano di carico ha una lunghezza massima di 4383 mm. Da segnalare anche la versione doppia cabina da 7 posti con 3 passi, 3 livelli di potenza e 3 altezze. Tutti i motori Euro5 (con distribuzione a catena per intervalli di manutenzione più lunghi) sono da 2,3 litri con potenze di 100, 125 e 146 Cv.

Il cambio è manuale a 6 marce ma in alternativa è disponibile, per i 2 motori più potenti, il cambio automatizzato Easytronic a 6 rapporti con modalità di guida invernale. Il Boxer Peugeot Giunto a 20 anni di vita, viene proposto in una gamma di versioni decisamente ampia che oltre al classico furgone comprende anche furgonature frigorifere, gran volume, cassonati fissi e ribaltabili. In termini di sicurezza va segnata l’adozione dell’Esp abbinato al Load Adaptive Control (il controllo elettronico di stabilità che tiene conto del carico e della sua ripartizione), l’Asr e l’Hill Assist. Da ricordare ancora l’Intelligent Traction Control che ottimizza la motricità su fondi stradali a scarsa aderenza sfruttando l’Hill Descent Control (regolazione della velocità in discesa attiva tra i 25 e i 30 km/h su pendenze di oltre l’8%), l’indicatore di perdita di pressione degli pneumatici, l’Asl che avvia l’involontario superamento delle linee di carreggiata. Per le motorizzazioni c’è da scegliere tra i 2.2 Euro 5 e-HDi FAP da 130 e 150 Cv con dispositivo Stop&Start o il 3 litri HDi FAP da 177 Cv. Il Renault Master Oggetto di una serie di miglioramenti che hanno interessato il comfort di guida, i consumi e il volume di carico. Disponibile con trazione anteriore o posteriore e adotta motori DCI da 2,3 litri di cilindrata con un ventaglio di potenze piuttosto ampio (110, 125, 135, 150 e 163 Cv) con omologazione Euro5b+, accoppiati a un cambio meccanico. Le masse totali a terra vanno da 2,8 a 3,5 mentre i volumi di carico vanno da 8 a 17 m3 con altezze interne della furgonatura da 1700 a 2144 mm e passi da 3182 a 4332 mm. Il Master in versione telaio cabinato, anch’esso con trazione anteriore o posteriore, ruote singole o gemellate, adotta motori Euro5b+ da 125, 135 e 163 Cv. La cabina può essere semplice o doppia e i passi sono gli stessi della versione furgone. TIR177-2014 31


Fisco

di Angelo Ciaravolo

A

utotrasportatori alla cassa per l’ultimo appuntamento fiscale dell’anno. I titolari di partita Iva dovranno fare i conti con il consueto versamento dell’acconto dell’Iva di dicembre o del quarto trimestre dell’anno 2014. Ma non tutti ne sono obbligati. Chi lo è, ha tuttavia la possibilitĂ di ridurre l’importo da pagare entro il prossimo 29 dicembre (poichĂŠ il 27 cade di sabato). Il versamento del debito Iva, arrotondato al centesimo di euro, non può essere rateizzato ma deve essere effet-

2 */)+3(8+ :+83/4+ /2 <+89'3+4:5 *+22’'))54:5 *+ ;2:/35 6+8 22’ <' 9/' 6+8 ). / <+89' 3+ 49/23+4:+ + :8/3+ 9:8'23+4:+ 2 )5*/)+ :8/(;:5 6+8 / 68/3/ +’ 6+8 / 9+)54*/ 54 9545 5((2/-':/ '2 <+89'3+4 <' -2/ ';:5 :8'9658:':58/ :5 *+22’'))54:5 3+45 */ +;85 .'445 /4/). + */)./'8'45 @/ 4+2 )5895 *+2 566;8+ 2’.':5 2’'::/</:'’ '4 +4:85 /2 / / (3+49/2/ 45 )+99':' /2 / / (:8/3+9:8'2/) 56 ) 5 +4:85 6+8/5*5 *+2 8/9;2:'<'45 '6;8+ 4+22’;2:/35 )8+*/:5

Acconto Iva: istruzioni per l’ultimo appuntamento fiscale dell’anno La data per il versamento è il 29 dicembre, ma in caso di scarsa liquiditĂ si può ricorrere al ravvedimento operoso. Non tutti sono obbligati al pagamento tuato in un’unica soluzione esclusivamente tramite il modello F24 on line utilizzando il codice 6013, per i contribuenti mensili ed il codice 6035, per i contribuenti trimestrali (l’acconto non è dovuto soltanto se l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro). Ăˆ opportuno ricordare che chi vanta crediti nei confronti del fisco, risultanti dal modello Unico e dalle denunce previdenziali, potrĂ utilizzarli per compensare l’importo dovuto a titolo di acconto Iva (in tal caso il modello F24 va presentato obbligatoriamente anche con delega zero). Per chi invece è a corto di liquiditĂ e non ha la possibilitĂ di rispettare l’appuntamento, c’è sempre 32 TIR177-2014

l’opportunità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso (sprint, breve o lungo) che consente di abbattere la sanzione per il ritardato versamento. Ma vediamo in dettaglio i metodi, tra i quali scegliere quello piÚ conveniente, ricordando innanzitutto i soggetti che non devono pagare. Chi non deve pagare Non sono obbligati al versamento dell’acconto Iva gli autotrasportatori che si trovano in una delle seguenti situazioni: devono dichiarare un ammontare inferiore a 103,29 euro; hanno iniziato l’attività nel corso del 2014; hanno cessato l’attività entro il 30 novembre

2014 (mensili) o entro il 30 settembre 2014 (trimestrali) oppure nell’ultimo periodo del 2013 risultavano a credito o presumono di esserlo per l’anno 2014. Come calcolare l’acconto Gli autotrasportatori potranno scegliere il metodo piĂš conveniente fra tre sistemi di calcolo: storico, analitico e previsionale. Con il primo metodo, che è il piĂš semplice e piĂš comunemente utilizzato, è richiesto il versamento dell’88 per cento di quanto pagato nel mese di dicembre dello scorso anno (contribuenti mensili) o nel quarto trimestre del 2013 (contribuenti trimestrali). Col secondo metodo, quello “analiticoâ€?, viene ri-


Ravvedimento operoso Per rimediare a errori e omissioni è possibile avvalersi del ravvedimento operoso che consente di abbattere l’importo richiesto del 30 per cento. Se, infatti, il versamento avviene dal primo giorno di ritardo fino al quattordicesimo si pagherà una lieve sanzione pari allo 0,2 per cento, per ogni giorno di ritardo (ravvedimento sprint); dal quindicesimo fino a trenta giorni dalla scadenza naturale la sanzione si riduce al 3 per cento (ravvedimento breve). Aumenta invece al 3,75 per cento, se il versamento viene effettuato invece dopo il 28 gennaio 2015 ed entro la data di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno in cui è stata commessa la relativa violazione (ravvedimento lungo). Oltre alla sanzione vanno versati gli interessi legali che, dal 1° gennaio 2012 fino al 31 dicembre 2013, sono pari al 2,5 per cento mentre dal 1° gennaio 2014 all’1

Le vostre domande

chiesto il versamento della differenza tra l’imposta sulle fatture passive e l’imposta relativa alle operazioni fatturate nel periodo 1-20 dicembre 2014 (mensili) e 1°ottobre – 20 dicembre 2014 (trimestrali). In pratica, con questo sistema, non si paga l’88 per cento ma il 100 per cento dell’importo della liquidazione anticipata che va riportata sui registri Iva. Va ricordato, che se dalla liquidazione anticipata dovesse risultare un credito a favore del contribuente, non va eseguito alcun versamento in acconto. Con l’ultimo metodo, quello “previsionale”, l’acconto è pari all’88 per cento dell’imposta che si presume dovuta per la liquidazione periodica di dicembre o del quarto trimestre 2014. Questo sistema di calcolo sarà, probabilmente, una scelta obbligata per molti imprenditori considerata la perdurante situazione economica caratterizzata da una forte crisi. Va segnalato, però, che questo metodo è tuttavia un po’ rischioso in quanto, eventuali errori di calcolo, potrebbero comportare ulteriori ripercussioni sul piano economico. Ricordiamo infatti che chi omette o versa un acconto insufficiente è soggetto a una sanzione pari al 30 per cento delle imposte dovute più gli interessi di mora.

TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma

Sgravi accise Sono un padroncino a cui l’Agenzia delle Dogane ha notificato un verbale di controllo documentale per la riduzione dell’accisa sul gasolio. In pratica, mi è stato contestato di aver utilizzato il credito prima dei 60 giorni dal ricevimento della domanda e per questo intendono recuperare l’indennità di mora e degli interessi legali. Ho invece le prove di aver agito correttamente. Mi conviene fare ricorso? Alessandro Gamma Piacenza Nessun ricorso contro il processo verbale di constatazione. Dovrà solo dimostrare all’ufficio (entro 60 giorni dalla notifica del verbale) che sono spirati i canonici 60 giorni dalla data di richiesta del rimborso (attraverso la ricevuta della raccomandata, ecc.). L’ufficio, nel riesaminare la pratica, provvederà ad

per cento. Gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello della scadenza originaria (29 dicembre 2014) fino al giorno in cui si esegue materialmente il versamento. E’ opportuno quindi ricordare che contestualmente all’acconto Iva, tramite il modello F24 (sempre in modalità telematica), vanno versate le sanzioni e gli interessi. Chi si ravvede deve quindi ricordarsi di inserire nella delega di pagamento il codice tributo 8904 (sanzione pecuniaria Iva) e 1991 (interessi sul ravvedimento Iva). Modello Iva Va ricordato che in sede di dichiarazione Iva annuale, bisognerà indicare il tipo di metodo prescelto per determinare l’acconto: codice 1, se si è utilizzato il criterio storico; codice 2, se si è utilizzato il previsionale e codice 3, se si è utilizzato il criterio effettivo o analitico.

annullare il verbale se ritiene corretto il suo operato. Studi di settore Esercito l’attività di autotrasporto con una ditta individuale. L’Agenzia delle Entrate mi ha invitato presso i suoi uffici per chiarimenti sugli studi di settore. Cosa rischio se non mi presento? Giacomo Lini Forlì Secondo una recente sentenza della Cassazione, il contribuente che non si presenta all’invito dell’ufficio, rinuncia a far valere le sue ragioni e contribuisce a motivare una realtà economica non allineata agli studi di settore. In tal caso, rischia un avviso di accertamento motivato legittimamente solo sulla base dell’applicazione dei parametri difficile da smontare in sede di contenzioso. Crediti Pa Posso compensare le somme iscritte a ruolo con

crediti che vanto nei confronti dell’amministrazione finanziaria? Mario Tomin Latina Sì, è possibile qualora i crediti relativi alle imposte non sono stati richiesti a rimborso. Versamento Imu Dopo un controllo contabile, mi sono accorto di aver versato negli anni passati un importo maggiore dell’Imu per gli uffici relativi all’attività di autotrasporto. Entro quando e a chi devo richiedere il relativo rimborso? Antonio Esposito Caserta Deve presentare una richiesta di rimborso al Comune, in carta semplice, entro il termine di cinque anni dal pagamento o dalla data in cui è stato definitivamente accertato il diritto al rimborso.

Soglia più elevata per le comunicazioni alle black list Novità fiscali al via. Dal prossimo primo gennaio entreranno in vigore le norme contenute nel decreto legislativo, approvato definitivamente lo scorso mese di ottobre. Si parte col 730 precompilato che comporterà per i sostituti d’imposta l’onere di inviare le certificazioni uniche all’Agenzia delle Entrate entro il 7 marzo 2015. Altra importante novità è l’azzeramento degli adempimenti per i rimborsi fino a 15 mila euro con l’eliminazione della garanzia per le restituzioni a favore dei contribuenti “non a rischio”. È stato innalzato, inoltre, il limite di detraibilità Iva per gli acquisti di omaggi non rientranti nell’attività di impresa (da euro 25,82 a euro 50,00), mentre l’obbligo dell’invio dei dati contenuti nelle lettere d’intento relative a operazioni senza applicazione dell’Iva non grava più sui fornitori, ma direttamente sugli esportatori abituali. Novità anche per le comunicazioni alle black list: dal prossimo anno, la soglia di esonero delle operazioni da includere si innalza da euro 500 ad euro 10 mila, con adempimento annuale per tutti i contribuenti. Infine, cambiano anche gli elenchi Intrastat in relazione alle prestazioni di servizi cosiddette generiche: in pratica, si dovranno indicare i numeri di identificazione Iva delle controparti, il valore totale delle transazioni suddette, il codice identificativo del tipo di prestazione resa o ricevuta e il Paese di pagamento.

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Lavoro

di Mariangela Pagano

Dirigenti nel mirino dei licenziamenti collettivi La legge comunitaria recepisce una sentenza europea che accomuna i dirigenti agli altri dipendenti. La normativa sui licenziamenti collettivi si applica alle imprese con più di 15 dipendenti

L

icenziamenti collettivi anche per i dirigenti. La legge comunitaria, pubblicata il 10 novembre scorso sulla Gazzetta ufficiale, equipara, infatti, i dirigenti agli altri dipendenti recependo le indicazioni di una sentenza della Corte di Giustizia europea. Sul fronte dei contratti di solidarietà difensivi, il ministero del Lavoro torna a sottolineare che è possibile, durante il periodo del trattamento, trasformare un contratto a termine in uno a tempo indeterminato o assumere un apprendista. Infine, dimissioni ammesse senza preavviso per i genitori entro il primo anno di vita del bambino. Licenziamenti collettivi anche per i dirigenti La legge 30 ottobre 2014, n. 161, pubblicata sulla Gazzetta uf34 TIR177-2014

ficiale n. 261 del 10 novembre 2014, ha dato attuazione alla sentenza della Corte di Giustizia europea del 13 febbraio 2014 nella causa C-596/12, estendendo la disciplina dei licenziamenti collettivi, di cui all’articolo 24 della Legge 23 luglio 1991, n. 223, anche al personale con qualifica dirigenziale equiparandolo, a tal fine, alle altre categorie di lavoratori. La normativa sui licenziamenti collettivi si applica alle imprese con più di 15 dipendenti, nel caso si effettuino 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni. Ora, anche i dirigenti dovranno essere conteggiati sia ai fini della dimensione aziendale che quantitativo-temporale. Rimane obbligatoria l’osservanza della procedura: le comunicazioni al sindacato dei dirigenti per svolgere l’esame congiunto, che potrà

tenersi in appositi incontri, nell’ambito del periodo massimo di 75 giorni previsto dalla legge. Mentre il datore di lavoro non è tenuto a versare per i dirigenti interessati dalla procedura di licenziamento collettivo il cosiddetto contributo di ingresso alla mobilità. Nel caso in cui l’impresa non rispetti la procedura, ovvero i criteri di scelta da adottare per licenziare i dirigenti (articolo 5 legge n. 221/1993), incorre in una sanzione pari a una somma che va da 12 a 24 mensilità, salva diversa pattuizione nell’ambito dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Nel caso in cui il vizio del licenziamento derivi dalla mancanza della forma scritta, anche al dirigente si applica la tutela della reintegrazione nel posto di lavoro di cui all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.


Solidarietà: una nota sui contratti difensivi Le precisazioni del ministero sulla possibilità di convertire un contratto a termine in uno a tempo indeterminato

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l Ministero del Lavoro, con una nota del 7 novembre 2014, ha fornito alcuni chiarimenti sul contratto di solidarietà difensivo, previsto dall’articolo 5, comma 5, del decreto legge n. 148/1993. In particolare, le precisazioni del ministero riguardano la possibilità, durante

Dimissioni padre-madre lavoratore Sollecitato di nuovo sulla materia, il Ministero del Lavoro fornisce dei chiarimenti (Interpello 7 novembre 2014, n. 28) circa la possibilità riconosciuta a favore della lavoratrice madre o del lavoratore padre, durante il primo anno di vita del bambino, di rassegnare le proprie dimissioni senza dover però osservare i termini di preavviso stabiliti dall’articolo 2118 del codice civile. Per effetto delle modifiche introdotte dalla Riforma Fornero, la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro o la richiesta di dimissioni presentata dalla lavoratrice durante la gravidanza e dalla lavoratrice o dal lavoratore nel corso dei primi tre anni di vita del bambino deve essere convalidata dal servizio ispettivo del ministero del Lavoro. Tuttavia, rispetto all’obbligo di preavviso nel caso di dimissioni, non si applica solo nei casi in cui sussiste il divieto di licenziamento e cioè fino al compimento di un anno di età del bambino. Viceversa, nel caso di dimissioni rassegnate entro il terzo anno di vita del bambino i lavoratori dovranno rispettare i termini di preavviso, prima di veder risolto il loro rapporto di lavoro.

il contratto di solidarietà, di convertire un contratto a termine in contratto a tempo indeterminato e confermare un apprendista che abbia terminato il periodo di formazione in costanza di solidarietà. Questo tipo di contratto di solidarietà, detto anche di tipo b, è rivolto alle imprese non rientranti nel campo di applicazione della disciplina ordinaria sulla Cassa integrazione guadagni straordinaria che, al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale, nel corso della procedura di licenziamento collettivo, o al fine di evitare licenziamenti plurimi individuali per giustificato motivo oggettivo, stipulano tale intesa con il sindacato. In questo caso, viene riconosciuto alle imprese, per una durata non superiore a due anni, un contributo, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, corrispondente al 25% del monte ore retributivo da esse non dovuto a seguito della riduzione dell’orario. Lo stesso contributo è riconosciuto al lavoratore che, per fruire dell’integrazione salariale, deve avere un’anzianità aziendale non inferiore a novanta giorni alla data di inizio del programma di solidarietà. La circolare ministeriale sottoli-

Ebilog: al via la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro Ebilog, l’Ente bilaterale nazionale del settore Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, avvia la formazione a distanza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’iniziativa rientra nell’ambito del piano di attività approvato per l’anno 2014, che prevede una serie di interventi, quali studi e ricerca sul settore, iniziative di solidarietà per i lavoratori colpiti da eventi luttuosi o invalidanti in occasione della loro prestazione lavorativa, la stampa del Ccnl aggiornato con tutti i rinnovi degli ultimi anni. Infatti, Ebilog ha reso disponibile, per i lavoratori delle imprese regolarmente iscritte, una piattaforma telematica per l’erogazione a distanza (Fad) della formazione generale in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il corso è fruibile accedendo al portale internet www.ebilog.it. Al termine del corso, se positivamente superato, verrà rilasciato un attestato valido a tutti gli effetti ai fini dell’adempimento dell’obbligo aziendale di formazione dei dipendenti sui temi salute e sicurezza sul lavoro, di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

nea anche la possibilità, nel corso delle ore di astensione dal lavoro, di far effettuare attività formativa ai lavoratori a condizione (devono sussistere congiuntamente) che la stessa venga fatta per consentire di svolgere il lavoro a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione, nel caso vengano assegnate mansioni diverse da quelle precedenti. La formazione deve prevedere una coerente combinazione tra aspetti teorici e pratici e deve essere presidiata da un tutor. Il contratto di solidarietà può essere stipulato per una durata massima continuativa di ventiquattro mesi; se ne si vuole proseguire la durata, sempre nell’ambito dei trentasei mesi nell’arco di un quinquennio, è necessario che tra il primo ed il secondo contratto ci sia uno stop di almeno 1 mese. La riduzione dell’orario di lavoro non può eccedere il 60%, per singolo lavoratore, dell’orario contrattuale a tempo pieno e su base annua. È riconosciuta, la possibilità di modificare l’individuazione dei singoli lavoratori ai quali si applica la riduzione dell'orario di lavoro, fermo restando il tetto massimo numerico dei lavoratori previsti nel primo accordo. È comunque necessario stipulare un altro accordo sindacale contenente i nominativi dei lavoratori ai quali viene applicata Ia riduzione dell'orario di lavoro, senza riattivare, se del caso, la procedura di mobilità. In caso di trasferimento di ramo di azienda, è possibile che il contratto di solidarietà giunga sino alla sua naturale scadenza dall’azienda cessionaria, a condizione che questa sottoscriva un apposito accordo con i sindacati e che presenti un’autonoma istanza. Durante il regime di solidarietà è vietato licenziare (anche con la mobilità), salvo che per giusta causa, sia i lavoratori in solidarietà che gli altri eventuali dipendenti dell'impresa, pena la perdita per l’azienda della propria quota di contributo in relazione a tutti i dipendenti in solidarietà. TIR177-2014 35


Lavoro

Disposizioni del Garante Considerando i rischi per la vita privata del dipendente legati all’uso di questi sistemi, il Garante ha stabilito alcune disposizioni per l’impresa. Innanzitutto, dovranno essere adottare delle misure idonee volte a garantire che le informazioni utilizzabili dall’applicazione si riferiscano soltanto ai dati di geolocalizzazione, oltre a impedire l’eventuale trattamento di informazioni diverse come quel-

vranno essere informati in modo chiaro e completo sulla natura dei dati trattati e sulle caratteristiche del dispositivo. Dovranno poi essere adottate le misure di sicurezza al fine di preservare l’integrità dei dati trattati e prevenire l’accesso agli stessi da parte di soggetti non autorizzati.

le sul traffico telefonico, sugli sms e sulla posta elettronica. Inoltre, l’azienda dovrà configurare il sistema affinché sullo smartphone venga posizionata un’icona che indichi quando la localizzazione è attiva. Questa figura “dovrà essere sempre chiaramente visibile sullo schermo del dispositivo, anche quando l’applicazione lavora in background”. L’impresa dovrà poi notificare al Garante il trattamento dei dati relativi alla geolocalizzazione e informare i dipendenti sulle ipotesi in cui si può disattivare questa funzione durante l’orario di lavoro e sulle eventuali conseguenze qualora la disattivazione avvenga con modalità non consentite. In generale, i lavoratori do-

trasporto, che da tempo utilizza sistemi di tracciamento e geolocalizzazione dei carichi e delle merci. Questi sitemi migliorano la gestione e il coordinamento del lavoro delle imprese ottimizzando l’impiego dei lavoratori sul territorio. Inoltre, il sistema di tracciamento è utile non tanto per monitorare il dipendente, quanto per avvertire il destinatario della merce su eventuali ritardi nelle consegne. E in caso di incidenti, consente l’invio tempestivo di eventuali soccorsi soprattutto in zone lontane o non facilmente raggiungibili. Allo stesso tempo, però, verrà tutelata la vita privata del lavoratore in quanto tali applicazioni non dovranno avere interazioni con i dati attinenti alla privacy.

Le ripercussioni per l’autotrasporto La delibera del Garante ha delle implicazioni anche per l’auto-

Privacy, ok all’App per geolocalizzare i dipendenti Una delibera del Garante ha stabilito la possibilità di installare sugli smartphone aziendali sistemi in grado di migliorare organizzazione e sicurezza del lavoro. Le ripercussioni per il settore

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on serve il consenso del dipendente per attivare la geolocalizzazione sullo smartphone aziendale purché l’applicazione garantisca un’organizzazione del lavoro migliore e maggiore sicurezza. Lo ha stabilito una delibera del Garante della Privacy del 9 ottobre scorso, che ha accolto una richiesta di verifica preliminare presentata lo scorso 28 maggio da un operatore telefonico, in relazione al trattamento dei dati personali dei propri dipendenti, controllati a attraverso un’App, installata sui dispositivi mobili in dotazione per uso promiscuo (aziendale/privato). Il Garante ha ritenuto “lecite” le finalità evidenziate dalla società di telecomunicazioni per geolo36 TIR177-2014

calizzare i dipendenti. Da quanto risulta dalla delibera, le motivazioni dell’azienda erano quelle “di ottimizzare la gestione e il coordinamento degli interventi, incrementandone la tempestività e migliorando la qualità del servizio, di rafforzare le condizioni di sicurezza del lavoro, permettendo di supportare più rapidamente i lavoratori in caso di difficoltà”. Il Garante ha quindi dato il via libera, ma sottoponendolo a una serie di condizioni e al rispetto di quanto previsto dall’articolo 4, comma 2, della legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) in materia di accordi con le rappresentanze sindacali aziendali per il controllo a distanza dei dipendenti, ovvero l’ok da parte dei sindacati.


Normative

di Andrea Giuli

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olte norme importanti per l’autotrasporto nella legge dell’11 novembre 2014, n. 164 di conversione del decreto legge n. 133/2014, meglio conosciuta come Sblocca Italia. Alcune di queste sono entrate in vigore contestualmente alla legge, quindi dal 12 novembre scorso, come ad esempio l’esclusione del requisito dell’onorabilità in capo ai soggetti raggiunti da un’informativa antimafia o l’obbligo di pagamenti tracciabili a carico di tutta la filiera logistica, indipendentemente dall’ammontare dell’importo dovuto. La norma contro il cabotaggio abusivo, pur avendo effetto immediato, necessita di op-

portuni chiarimenti per la sua piena attuazione. Infine, le ultime due disposizioni troveranno applicazione solo nel corso del prossimo anno e dopo il verificarsi di alcune condizioni preliminari. Si tratta in particolare della fruibilità come credito d’imposta degli incentivi agli investimenti 2014 e alla formazione 2014/2015, nonché della norma che assegna al Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori la competenza di decidere sui ricorsi verso i provvedimenti adottati dalle Motorizzazioni provinciali in materia di tenuta dell’Albo. Esaminiamo in dettaglio la portata delle nuove norme, secondo l’ordine della loro efficacia.

Lo Sblocca Italia è legge: ecco tutte le novità per il settore Il requisito dell’onorabilità decade dopo un’informativa antimafia, controlli con l’inversione dell’onere della prova contro il cabotaggio abusivo, pagamenti tracciabili, credito d’imposta per i contributi e ricorsi al Comitato Centrale contro i provvedimenti delle Motorizzazioni

Onorabilità Modificando l’articolo 5 del decreto legislativo 395/2000, che tuttora disciplina alcune parti dell’accesso alla professione, l’articolo 29-bis della legge 164/2014 introduce un ulteriore caso (rispetto agli otto già previsti dalla disposizione iniziale) per il quale non sussiste, o cessa di esistere, il requisito dell’onorabilità, necessario per l’iscrizione all’Albo e per svolgere l’attività di autotrasporto. Ovvero quando la persona che dirige l’impresa di trasporto (sia il titolare dell’impresa individuale o familiare, uno dei soci illimitatamente responsabili delle società di persone, l’amministratore unico, uno dei membri delle società di capitali, dei consorzi o delle cooperative) o il gestore dei trasporti sia stato oggetto di un’informativa antimafia interdittiva delle attività commerciali, ai sensi dell’articolo 91 del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione previste dal decreto legislativo 159 del 2011. Per completezza, giova ricordare che detta condizione veniva già verificata, da oltre un anno, dagli uffici delle diverse Amministrazioni provinciali, in fase di prima iscrizione delle imprese all’Albo degli Autotrasportatori. La portata della nuova disposizione è ora quella di rendere sistematico tale controllo e di estenderlo anche alle imprese già iscritte, in fase di mantenimento e verifica delle condizioni di iscrizione all’Albo, così che le imprese che verranno successivamente raggiunte da informativa interdittiva non potranno continuare ad esercitare regolarmente la professione di autotrasportatore. Tracciabilità dei flussi finanziari Dal 12 novembre scorso tutti i soggetti della filiera dei trasporti (committente, spedizioniere, primo vettore, sub-vettori, ecc.) devono effettuare il pagamento dei corrispettivi delle prestazioni derivanti da un contratto di trasporto merci su strada utilizzando strumenti elettronici di pagamento (bonifici, carta di credito, bancomat, ecc.) o il canale bancario o quello postale (assegni semplici o circolari, postapay, ecc.) indipendentemente dall’amTIR177-2014 37


Normative

razione nel triennio, per un periodo di sei mesi.” La nuova disposizione aggiunge il comma 1-bis, con il quale stabilisce che: “le sanzioni di cui al comma 1 si applicano nel caso di circolazione nel territorio nazionale di veicoli immatricolati all’estero qualora sia riscontrata, durante la circolazione, la mancata corrispondenza fra le registrazioni del cronotachi-

vizio di cabotaggio, quali la documentazione del viaggio internazionale attraverso il quale è giunto in Italia, nei sette giorni che precedono l’esecuzione del cabotaggio oggetto di accertamento (come ad esempio la lettera di vettura Cmr o un documento doganale), i precedenti documenti di cabotaggio in Italia, il documento di cabotaggio del servizio in

colare esplicativa alle forze dell’ordine su come effettuare gli accertamenti e applicarla nei casi concreti.

grafo o altri elementi relativi alla stessa circolazione e le prove documentali che devono essere fornite ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 3, del regolamento CE n. 1072/2009, nonché nel caso in cui le prove stesse siano conservate a bordo ed esibite ad ogni controllo”. Questa nuova disposizione comporta una maggior repressione del cabotaggio stradale illegale, mediante l’inversione dell’onore della prova a carico del conducente del veicolo con targa estera. Questi dovrà ora, per evitare la sanzione, esibire tutte le prove e i documenti che attestino la regolarità del ser-

questione: gli atti devono coincidere con le registrazioni dei tachigrafi o con altri elementi di circolazione. Nel caso in cui non coincidano e il vettore comunitario non riesca a spiegare i motivi dell’incompatibilità, scatterà una sanzione di 5.000 euro e il fermo del veicolo per tre mesi. La stessa multa – conclude la nuova norma – è prevista anche quando la documentazione non si trovi a bordo del veicolo. Si tratta quindi di una disposizione molto importante a difesa dei trasporti nazionali, ma che, pur essendo chiara nella formulazione, si ritiene necessiti di una cir-

euro e che riguardano prevalentemente l’acquisizione di semirimorchi per l’intermodalità) e alla formazione 2014/2015 (per i quali il Dm 19 giugno 2014 prevede 10 milioni di euro) sotto forma di credito di imposta, da utilizzare con il modello F24 a compensazione di tasse, imposte e contributi previdenziali vari. Tutto ciò con una differenza: mentre per gli incentivi agli investimenti, la fruibilità del beneficio come credito d’imposta costituirà la regola generale (con l’eccezione dell’impresa che espressamente chiederà di avere il contributo come assegno diretto), per la formazione varrà in-

Credito d’imposta Con il comma 2 dell’articolo 32bis si introduce la possibilità di erogare gli incentivi agli investimenti per il 2014 (quelli per i quali il Dm 3 luglio di quest’anno ha stanziato 15 milioni di

montare dell’importo dovuto. Quindi, anche per pagamenti fino a mille euro, che la legislazione italiana consente di effettuare in contanti è stato ora introdotto per l’autotrasporto, primo fra tutti i settori economici, l’obbligo di utilizzare gli strumenti elettronici e di tracciabilità ai fini – si legge nel comma 4, dell’articolo 32bis della legge 164/2014 - di assicurare la piena tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata alla completa prevenzione delle infiltrazioni criminali del riciclaggio del denaro derivante da traffici illegali. In caso di trasgressione di questa disposizione, si applica l’articolo 51 del decreto legislativo 231/2007, recante norma antiriciclaggio, che prevede la segnalazione del trasgressore alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate per le verifiche di conseguenza. Repressione del cabotaggio illegale Con il primo comma dell’articolo 32bis si interviene per modificare l’articolo 46-bis della legge 298/74, che già in precedenza puniva il cabotaggio stradale in violazione della normativa comunitaria, affermando che: “qualora un veicolo immatricolato all'estero effettui trasporti di cabotaggio in violazione delle disposizioni di cui al regolamento Cee n. 3118/93 - ora corretto in regolamento Ce 1072/2009 nonché della relativa disciplina nazionale di esecuzione, si applicano la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 15.000, nonché la sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo del veicolo per un periodo di tre mesi ovvero, in caso di reite-

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vece il contrario: il credito d’imposta potrà essere utilizzato solo dall’impresa che ne farà espressa richiesta. Questa disposizione, che mira a semplificare e velocizzare la fruibilità dei contributi, sarà applicabile solo dal 2015, quando il ministero dei Trasporti avrà portato a termine l’iter di assegnazione, avrà fatto le opportune verifiche circa la realizzazione degli investimenti

e dei piani formativi, effettuato la prova del loro pagamento e le istruttorie. Per l’utilizzo del credito d’imposta, la nuova norma stabilisce infatti che l’impresa debba ricevere la lettera di “utilizzabilità” del credito da parte del Mit. E il ministero sarà in grado di farla solo dopo aver comunicato all’Agenzia delle Entrate gli elenchi delle imprese ammesse a beneficio, con i relativi importi. Competenza del Comitato Centrale sui ricorsi Il comma 3 dell’articolo 32bis

prevede che il Comitato Centrale abbia anche la competenza di decidere sui ricorsi proposti dagli interessati verso i provvedimenti adottati dagli Uffici provinciali della motorizzazione in materia d’iscrizione, sospensione, cancellazione e radiazione dall’Albo degli Autotrasportatori, nonché verso i provvedimenti di applicazione delle sanzioni disciplinari. Tutto ciò non è ancora applicabile, al momento, in quanto manca il passaggio delle competenze sulla tenuta dell’Albo dalle Province, che attualmente le detengono, agli

Uffici della Motorizzazione. Passaggio che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi e che costituisce condizione preliminare per l’esercizio di questa nuova competenza del Comitato Centrale, simile a quella già prevista dall’articolo 25 della legge 298/74, in cui però il il ricorso al Comitato Centrale aveva effetto sospensivo del provvedimento impugnato, mentre in quella attuale, inserita nello Sblocca Italia, l’effetto non sussiste e quindi le pronunce del Comitato Centrale dovranno essere immediate e repentine.

IN SINTESI LE NOVITÀ DELLO SBLOCCA ITALIA

Nella legge dell’undici novembre 2014 n 164 di conversione del decreto legge n. 133/2014 meglio conosciuta come “Sblocca Italia” ci sono diverse novità per l’autotrasporto, ma anche il progetto di riforma dei porti e della logistica. Il Governo dovrà presentare un piano entro tre mesi dalla conversione in legge del decreto. Un comitato di esperti è già al lavoro per la stesura del documento

MISURA

RIFERIMENTO NORMATIVO

ATTUAZIONE

ENTRATA IN VIGORE

Onorabilità

Articolo 29-bis della legge 164/2014

Il requisito decade in presenza di un’informativa antimafia interdittiva verso il titolare. L’azienda non potrà più esercitare l’attività di autotrasporto

12 novembre 2014

Flussi finanziari

Articolo 29-bis della legge 164/2014

Tutti i componenti della filiera logistica sono obbligati a pagare i corrispettivi dei contratti di trasporto attraverso mezzi tracciabili, anche importi inferiori ai 1.000 euro

12 novembre 2014

Inversione dell’onere della prova

Articolo 32bis, comma 1, della legge 164/2014

Il vettore straniero sottoposto a controllo delle forze dell’ordine dovrà dimostrare la regolarità del viaggio di cabotaggio, in caso contrario incorrerà in una multa di 5mila euro e il fermo del veicolo per 3 mesi

Teoricamente dal 12 novembre 2014, ma si attende una circolare esplicativa a beneficio delle forze di polizia

Credito d’imposta

Articolo 32 bis, comma 2, della legge 164/2014

E’ possibile usufruire degli incentivi per gli investimenti e formazione direttamente come credito d’imposta. Per gli investimenti è diretto, per la formazione occorre fare richiesta

Dal 2015, alla fine delle istruttorie per i contributi

Competenza Comitato Centrale per i ricorsi

Articolo 32 bis, comma 3, della legge 164/2014

Il Comitato Centrale acquisisce la competenza sui ricorsi verso i provvedimenti delle Motorizzazioni relativi alle iscrizioni all’Albo

Dopo il passaggio delle competenze dalle Province agli Uffici locali della Motorizzazione

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Sentenze

Veicoli

Cause per risarcimento, avvio solo dopo la negoziazione

Tempi di guida e riposo: vale sempre il Codice La Cassazione ha escluso il ricorso alla normativa sul diritto del lavoro in caso di sanzioni per il superamento dei tempi al volante

C

on un’ordinanza del 7 ottobre scorso (n. 21062), la Corte di Cassazione ha escluso che le violazioni in materia di tempi di guida e di riposo di cui al Regolamento Ue 561/2006, vadano notificate secondo la normativa del diritto del lavoro piuttosto che ai sensi delle disposizioni del Codice della strada. Gli autori del ricorso sostenevano, l’applicabilità del termine di contestazione previsto dall’articolo 14 della legge 689/1981 (90 giorni dall’accertamento del fatto), in luogo di quello dell’articolo 201, comma 1 del Cds che, all’epoca dei fatti, era di 150 giorni, poi ridotto a 90 dalla Legge 120/2010, visto che il Regolamento europeo richiama in più di un’occasione l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti. Al di là del fatto che, al giorno d’oggi, questa mo40 TIR177-2014

tivazione è sostanzialmente priva di pregio in quanto, come detto, i due termini di contestazione sono identici (90 giorni dall’accertamento del fatto), l’Ordinanza si segnala per aver confermato la legittimità della prassi codificata dal ministero dell’Interno nella circolare congiunta (Interno/Trasporti) del 22 Luglio 2011, secondo la quale gli addetti ai controlli possono “scaricare” i dati dal tachigrafo digitale (quelli degli ultimi 28 giorni) e controllarli successivamente in ufficio. In questo caso, ricorda la Cassazione, il download dei dati deve essere formalizzato – in quanto atto di accertamento – ai sensi dell’articolo 13 della Legge 689/1981 e, da tale data, decorre il termine per la notificazione al conducente e all’obbligato in solido dell’eventuale verbale di contestazione.

Il decreto legge n. 132 del 12 settembre 2014 (convertito con la legge n. 162 del 10 novembre scorso) ha stabilito che, per alcuni tipi di controversie, l’avvio della causa è possibile dopo l’invito a stipulare una “convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati”. Se la controparte non raccoglie l’invito, si può procedere in tribunale. Tra queste controversie, rientra anche il risarcimento danni da circolazione di veicoli e natanti e la richiesta di pagamento, a qualsiasi titolo, di somme fino a 50 mila euro (fatti salvi i procedimenti per decreto ingiuntivo e le conseguenti opposizioni). Se l’invito a stipulare la convenzione non viene formulato, la causa è ritenuta improcedibile e pertanto deve essere eccepita dalla parte interessata o rilevata dal giudice d’ufficio non oltre la prima udienza. Altra novità di un certo interesse, inserita nel corso della conversione in legge del provvedimento, riguarda il pignoramento degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. In particolare, il nuovo articolo 521 bis del codice di procedura civile stabilisce che il pignoramento si esegue mediante notifica al debitore e successiva trascrizione di un atto con gli estremi identificativi del mezzo, l’ingiunzione ex art. 492 c.p.c, l’intimazione a consegnare entro 10 giorni i beni pignorati e la documentazione sulla titolarità del veicolo all’Istituto vendite giudiziarie del luogo di residenza o dove ha sede il debitore. Decorso inutilmente questo termine, gli organi di Polizia che accertassero la circolazione del mezzo provvedono a ritirarne la carta di circolazione e il certificato di proprietà, e lo consegnano all’Istituto vendite giudiziarie del luogo dove la Polizia ha eseguito l’accertamento.

Eccezionali

Abilitazione alle scorte non obbligatoria per l’autista Il ministero dell’Interno con una circolare del 5 novembre ha approfondito una delle novità del nuovo disciplinare sulle scorte tecniche dei veicoli eccezionali (decreto dei ministri dei Trasporti e Interno del 27 agosto scorso, si veda anche il numero di novembre di TIR) che sta facendo discutere gli operatori del settore. Si tratta della nuova lettera a 2 bis, comma 1, art. 10 che ha aumentato il numero di persone da adibire alla scorta (portandolo a due – il conducente e una persona abilitata al servizio) sulle strade a doppio senso, con una corsia per senso di marcia, per i trasporti eccezionali con le seguenti dimensioni: larghezza nei limiti dell’art. 61 c.d.s e lunghezza superiore a 29 m oppure larghezza superiore a 2,70 m e lunghezza non superiore a 21 m oppure larghezza non superiore a 3,20 m e lunghezza nei limiti dell’art. 61 c.d.s. Per questi trasporti, la circolare dell’Interno ha chiarito che il conducente adibito alla guida della vettura può anche essere privo dell’abilitazione alle scorte tecniche di cui, invece, deve essere in possesso l’altra persona presente sul mezzo. La novità non riguarda le autorizzazioni al trasporto eccezionale rilasciate fino allo scorso 1° ottobre o per le quali, comunque, l’istruttoria era stata completata alla predetta data. In questi casi, fino al 30 gennaio 2015, continuano a valere le precedenti disposizioni.


Normative

tere in discussione molti regolamenti locali sulla Tari. Secondo la nota ministeriale tutto ciò è attuabile anche perché i regolamenti comunali prevedono la possibilità per l’ente locale di “individuare ulteriori aree escluse dall’assimilazione, e quindi dalla tassazione” per evitare il rischio di incorrere in “ingiustificate duplicazioni di costi” (prima di questi chiarimenti, molti comuni invece hanno assimilato alcuni rifiuti speciali a quelli urbani, facendoli rientrare nel campo di applicazione del tributo a tutto danno delle imprese). A questo punto i co-

gazzini, “indipendentemente dall’esistenza di un collegamento funzionale con le aree di lavorazione industriale”, a condizione che non si producano in quei magazzini rifiuti ordinari.

muni dovrebbero innestare la retromarcia ed esonerare dall’ambito della tassazione gli spazi utilizzati per i quali l’azienda provvede autonomamente allo smaltimento dei rifiuti speciali sostenendo costi a volte considerevoli. Tutto questo per evitare un inutile e defaticante contenzioso fra le aziende e le amministrazioni comunali. E a proposito di contenzioso, la nota ministeriale cita diverse sentenze della Cassazione (la n. 9631 del 13 giugno 2012, la n. 23390 del 4 novembre 2009 e la n. 30719 del 3° dicembre 2011) per ribadire che i suddetti principi generali di non assoggettabilità valgono anche ai fini della Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) delle superfici destinate a ma-

duazione delle caratteristiche (non solo qualitative), ma anche quantitative dei rifiuti speciali costituisce premessa necessaria della deliberazione comunale di assimilazione di essi a quelli solidi ordinari, perché non è dato valutare l’impatto igienico ed ambientale di un materiale di scarto a prescindere della sua quantità”. Alla luce di queste affermazioni la nota del dipartimento conclude che “la potestà di assimilazione non può essere esercitata senza tener conto della quantità dei rifiuti che il Comune può effettivamente gestire con efficienza, efficacia ed economicità, assicurando al contempo sia la realizzazione delle finalità di evitare disequilibri ambientali sia di rendere più equa l’applicazione del tributo”.

Rifiuti speciali non pericolosi Relativamente invece alla delibera di assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi a quelli urbani da parte dei comuni, il Dipartimento delle Finanze fa espressamente riferimento alla sentenza n. 30719/2011 della Corte di Cassazione che ha affermato che “la concreta indivi-

Stop alla Tari per magazzini e aree scoperte Il Dipartimento delle Finanze ha chiarito che non possono essere tassati gli spazi intermedi che producono rifiuti speciali, già smaltiti autonomamente dalle imprese

S

ono arrivati gli attesi chiarimenti sulla contestata Tari (tassa sui rifiuti) relativamente alla tassabilità delle aree scoperte e dei magazzini. Chiarimenti che interessano da vicino anche gli autotrasportatori titolari di spazi scoperti che, per i rifiuti speciali, sono stati costretti a far fronte (come tante altre imprese) oltre al prelievo comunale, anche al sostenimento di costi per lo smaltimenti in proprio degli stessi rifiuti. Il Dipartimento delle Finanze è quindi intervenuto per bloccare quei Comuni che hanno finora agito in maniera “irregolare”. In particolare, le Finanze hanno precisato che non sono assoggettabili a tassa “i magazzini intermedi di produzione e quelli adibiti allo stoccaggio dei prodotti finiti in quanto produt-

tivi di rifiuti speciali”, per i quali le imprese devono dimostrare di averli smaltiti per proprio conto, certificando che vi hanno provveduto in conformità alla normativa vigente. La nota del Dipartimento delle Finanze (protocollo n. 38997 dello scorso 9 ottobre), nel rispondere ad una richiesta di chiarimento avanzata da una società bergamasca, ha chiarito inoltre che la suddetta esenzione vale anche per le aree scoperte (asservite al ciclo produttivo) che risultano produttive, in via continuativa e prevalente, di rifiuti speciali non assimilabili. La retromarcia dei Comuni La risposta ministeriale fissa dunque un principio generale valido su tutto il territorio nazionale ed è destinata a rimet-

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Solidaretà

In occasione dei 70 anni dell’associazione, sono state vendute fotografie storiche per devolvere il ricavato a favore della Peter Pan Onlus che accoglie a Roma i piccoli malati di cancro e le loro famiglie

Anita, un’asta per sostenere i bambini

Da sinistra Vincenzo Motta, vicepresidente Anita, Gian Paolo Montini, direttore generale Peter Pan Onlus e Ludovico Ventriglia di Anita durante l’asta di beneficenza

zo Motta, da Francesco Corsi, storico dirigente di Anita e da Ludovico Ventriglia, della segreteria generale di Anita, era presente anche Gian Paolo Montini, direttore generale della onlus. L’associazione Peter Pan è impegnata dal 1994 nel sostegno e nell'accoglienza delle famiglie con bambini malati di cancro che vengono a curarsi a Roma da tutta Italia e dal resto del mondo (sono circa 1600 ogni anno). Ha creato “La grande casa di Peter Pan”, un polo di accoglienza, alle pendici del Gianicolo, costituito da 3 strutture per un totale di 33

A destra l’atto costitutivo di ANITA del 1944. In alto da sinistra trasporto di sampietrini con asini e due immagini di sbarco merci nel porto di Livorno dello stesso periodo

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ipercorrere la storia attraverso le immagini e guardare al futuro aiutando i bambini in difficoltà. Si può sintetizzare così l’azione messa in campo da Anita per celebrare i 70 anni dalla fondazione. L’associazione ha infatti allestito una ricca mostra fotografica con le immagini più significative della propria vita e delle aziende associate: una panoramica che ha dato la possibilità di ricordare volti, momenti e storie del passato, ma anche di ripercorrere le tappe dell’autotrasporto e dell’evoluzione della professione. Un “tesoro” storico che è stato battuto all’asta proprio nel giorno del compleanno - il 6 novembre scorso – con lo scopo di devolvere 42 TIR177-2014

il ricavato all’associazione Peter Pan Onlus, impegnata nell’accoglienza a Roma dei bambini malati di cancro e delle loro famiglie. “Abbiamo organizzato questa mostra fotografica per ripercorrere, insieme alle imprese associate, le fasi storiche che hanno caratterizzato il settore dell’autotrasporto dal 1944 a oggi – ha commentato Thomas Baumgartner, Presidente di Anita – da qui, è nata la voglia di tramutare questa occasione in qualcosa di tangibile ed abbiamo deciso di aiutare la Peter Pan Onlus organizzando un’asta di beneficienza per la raccolta dei fondi.” All’asta, battuta dal vicepresidente Vincen-

unità abitative e spazi comuni. Dal 2000, anno di apertura della prima casa, ha accolto oltre 600 famiglie. Il 78% dei bambini e adolescenti accolti è o è stato in cura presso l’Ospedale Bambino Gesù e il restante 22% al Policlinico Umberto I. Le famiglie ospitate provengono per l’80% da altre regioni italiane e, per il restante 20%, dall’estero. L’organizzazione si basa esclusivamente sull’apporto di volontari che oggi sono diventati 240 e vive grazie a una rete di sostenitori privati che ne condivide la mission.




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