LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
· n.179 febbraio 2015
europa
La scelta tedesca
Il salario minimo tra tutela sociale e intervento sul mercato trasporti refrigerati
Il freddo che vince la crisi
Aziende altamente specializzate per un comparto in crescita tecnica
Obiettivo risparmio
Anche la galleria del vento per migliorare l’aerodinamica dei veicoli
FONDI 2015: ACCORDO SULLE RISORSE DCOOS6423 S/CONV/144/2012
Lo stanziamento di 250 milioni di euro diventa strutturale. Concordata la ripartizione per il triennio 2015/2017. Restano aperte la questione Sistri e la vicenda Ilva
LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
e trasformazioni in atto nella nostra società e nel mondo economico impongono una riflessione profonda La scelta tedesca anche sul ruolo che deve avere Il freddo l’informazione all’interno di questi che vince la crisi processi e sulle modalità con cui Obiettivo risparmio quest’ultima deve essere diffusa. Qualche anno fa effettuammo un sondaggio tra le imprese di autotrasporto FONDI 2015: ACCORDO per capire quante di loro avrebbero SULLE RISORSE voluto un’edizione digitale della nostra rivista. Il risultato fu incoraggiante ma non sufficiente a farci intraprendere un percorso in questo senso. I tempi oggi sono ulteriormente cambiati, e anche questo settore –pur se in ritardo- sta cogliendo i frutti della nuova era telematica. PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
· n.179 febbraio 2015
europa
Il salario minimo tra tutela sociale e intervento sul mercato trasporti refrigerati
Aziende altamente specializzate per un comparto in crescita tecnica
Anche la galleria del vento per migliorare l’aerodinamica dei veicoli
La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ANNO XIV N° 179- Febbraio 2015
DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax)
DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it
REDATTORE Antonella Vicini vicini@rivistatir.it
GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
COLLABORATORI Gianluca Arnesano, Paolo Barilari, Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Francesca Mannai, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Francesca Sirimarco
CHIUSO IN REDAZIONE IL 2.02.2015 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale
CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ HP 10 Srl Milano Tel 0248003799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 84131 Salerno
Lo stanziamento di 250 milioni di euro diventa strutturale. Concordata la ripartizione per il triennio 2015/2017. Restano aperte la questione Sistri e la vicenda Ilva
Evoluzione digitale L’Albo degli Autotrasportatori avrà nei prossimi mesi un compito delicatissimo assegnatogli dalla legge: quello di costruire una banca dati incrociando i numeri di Motorizzazione, Inps, Inail e Camere di Commercio. Uno strumento attraverso il quale i committenti potranno individuare le aziende sane a cui rivolgersi con tranquillità. Non sarà certo un elenco cartaceo, come quelli che pure erano una volta presenti in alcuni uffici della Motorizzazione: sarà un database telematico, raggiungibile grazie ad un indirizzo internet e consultabile con facilità e in tempo reale da qualunque parte del mondo. Certo la tecnologia porta sempre con sè un certo grado di insicurezza e di problemi tecnici: se solo pensiamo alle tante segnalazioni arrivate in redazione e legate al pagamento telematico della quote Albo, dovremmo farci spaventare. Ma l’aspetto positivo della tecnologia è che è sempre migliorabile, tant’è vero che i tecnici sono da qualche settimana al lavoro per risolvere tutti i problemi segnalati dagli utenti. E come il nuovo database, anche la rivista Tir evolverà quest’anno verso una piattaforma digitale, in grado di trasmettere tempestivamente -e non più con cadenza mensile- tutte le informazioni normative, tecniche e sindacali necessarie alle imprese di autotrasporto in questa delicata fase di transizione economica. Un’evoluzione “accompagnata”, che ci porterà nei prossimi mesi a costruire strumenti in grado di seguire le imprese di autotrasporto nei loro viaggi: applicazioni ‘mobile’ per smartphone e tablet, piattaforme di condivisione di contenuti multimediali, ma, soprattutto, la creazione di un circuito virtuoso di conoscenza e di formazione digitale che, speriamo, possa essere utile alle imprese anche per utilizzare al meglio tutti i moderni strumenti che la comunicazione mette oggi a nostra disposizione.
Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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In copertina: la galleria del vento di Scania a Södertälje, Svezia
Editoriale
L
Sommario n. 179 - febbraio 2015
La scelta tedesca: il salario minimo fra tutela sociale e intervento sul mercato
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In vigore la legge che assicura a tutti i lavoratori dipendenti che operano in Germania una paga oraria minima di 8,50 euro di Camillo Lobina
Fondi 2015: raggiunto l’accordo sulla ripartizione
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Lo stanziamento di 250 milioni di euro presenta un’importante novità rispetto al passato: diventa infatti strutturale e la ripartizione è stata concordata per il triennio 2015-2017. Resta però aperta la questione del Sistri e il caso Ilva di Lucia Angeloni
Il Grande freddo per vincere la crisi
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Nel mercato dei trasporti refrigerati troviamo aziende altamente specializzate, in grado di offrire servizi eccellenti, che hanno superato la stagnazione economica investendo sul parco veicoli, sulla logistica integrata e sulla sicurezza di Francesca Mannai
L’internet delle cose e dei trasporti
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Nei prossimi anni gli oggetti di uso quotidiano saranno collegati tra loro e dialogheranno inviando dati e informazioni. La rivoluzione riguarderà anche il mondo automotive: entro il 2020 saranno oltre 3,5 miliardi le installazioni di device all’interno del comparto di Gianluca Arnesano
Obiettivo risparmio: con l’aerodinamica un taglio ai consumi
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I maggiori risparmi di gasolio si ottengono migliorando l’aerodinamica dei veicoli, soprattutto se viaggiano ad alta velocità su lunghe distanze. Un vademecum sugli interventi per migliorare le prestazioni del proprio mezzo di Paolo Barilari
Dakar 2015: nei truck vince ancora la Russia
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Per il terzo anno consecutivo sale sul podio la “KAMAZ_Master” ma l’Italia si è difesa molto bene: i tre equipaggi tutti italiani sono arrivati al traguardo e due camion dell’Iveco si sono piazzati tra i primi dieci di Antonella Vicini
Rubriche Editoriale Albo Amministrazione Scadenze e divieti
3 6 7 10
Numeri Fisco Lavoro Normative
15 32 34 36
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Albo
Una banca dati delle aziende virtuose Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha iniziato a lavorare alla realizzazione di un database incrociando i numeri di CED, Inps, Inail e Camere di Commercio
P
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Silvio Faggi
rosegue a pieno ritmo l’attività dell’Albo degli Autotrasportatori con il duplice obiettivo di vigilare sulla legalità delle imprese, garantendo soprattutto le aziende oneste, e nello stesso tempo, di accompagnare l’autotrasporto in questa nuova era digitale. Ricordiamo che tra i compiti che la Legge di Stabilità ha affidato al Comitato Centrale dell’Albo vi è quello di verificare l’adeguatezza e regolarità delle imprese iscritte, in relazione alle modalità concrete di svolgimento dell’attività economica e alla congruità fra il parco veicolare e il numero dei dipendenti autisti, nonché alla regolarità della copertura assicurativa dei veicoli, anche mediante l’utilizzazione dei dati presenti nel CED (Centro elaborazione dati) presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dei collegamenti telematici fra i sistemi informativi di Inail, Inps e Camere di Commercio. Cosa si intende per verifica della regolarità? Un obiettivo su cui il Comitato Centrale ha cominciato subito a lavorare, cercando di rispondere prima a una domanda fonda-
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mentale: cosa si intende per “verifica della regolarità del vettore”? Il compito è stato affidato ad un gruppo ristretto, che ha individuato alcuni pre-requisiti fondamentali per poter almeno affermare che un vettore è regolare. Questi pre-requisiti prevedono l’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori, alla Camera di Commercio, al REN, all’Inps e all’Inail e l’assolvimento degli obblighi retributivi, previdenziali e assicurativi. Su questi ultimi due punti il gruppo ristretto ha convenuto che la regolarità non possa che accertarsi tramite attestazione rilasciata, anche in via informatica, dagli uffici ed enti competenti secondo le rispettive normative e ordinamenti. Maggior approfondimento, infine, richiede l’individuazione delle modalità di accertamento della regolarità rispetto all’assolvimento degli obblighi retributivi. Incrocio dei dati Nella riunione del 21 gennaio scorso, il Comitato Centrale ha poi avviato una discussione per individuare la strada da percorrere per la costituzione di una banca dati in cui confluiscano tutti i dati in possesso del CED della Motorizzazione integrati con quelli forniti dagli Istituti, in modo da verificare che
ogni impresa iscritta all’Albo abbia anche una posizione aperta con Inail, Inps e Camera di Commercio. Non si tratta tuttavia di un lavoro semplice e diventa fondamentale individuare quali siano i dati da chiedere ai vari istituti. Tanto per fare un esempio, tra i profili contributivi previsti dall’Inps non c’è quello specifico di autista o conducente: il profilo viene determinato dal livello contributivo, individuato con i codici. Quindi l’Inps potrebbe fornire solo il numero complessivo di dipendenti di un’impresa, che però potrebbero essere non autisti ma impiegati. E ancora: l’Inail non vede assicurata la singola posizione a titolo nominativo. Il premio assicurativo è infatti complessivo per i lavoratori dipendenti dell’impresa e si riferisce alla massa retributiva dichiarata dal datore di lavoro all’Istituto e codificata per voci di rischio legate all’attività specifica di trasporto. Per questo il Comitato Centrale ha deciso di procedere alla stipula di una convenzione con Inail e Inps e di predisporre delle schede specifiche di tutti i dati che potrebbero essere interessanti per perseguire l’obiettivo. Intanto è già stata stipulata una convenzione con la fondazione Ania grazie alla quale sarà possibile verificare se i veicoli commerciali circolanti siano regolarmente coperti da assicurazione RCA. Prossime tappe La verifica del rispetto delle condizioni di base per l'esercizio della professione rappresenta solo la prima fase del lavoro cui l'Albo si sta dedicando e dovrà concludersi entrò il 30 giugno prossimo, quando sul portale dell'Albo, per legge, dovranno essere disponibili le informazioni a disposizione di tutti sulle imprese regolari. La seconda fase, che prenderà avvio subito dopo, riguarderà invece la verifica di merito sulle singole posizioni a cominciare dalla congruità dei dipendenti autisti in forza rispetto al parco veicolare in disponibilità, ma di questo avremo modo di parlarne nei mesi a venire.
Amministrazione
Idoneità finanziaria: chiarimenti sulle polizze assicurative Il ministero ha previsto alcune agevolazioni: se sottoscritte entro il 31/12/2014, possono essere utilizzate purché presentate agli uffici competenti entro il 15 febbraio
N
uovi chiarimenti per la dimostrazione del requisito di idoneità finanziaria per l’esercizio della professione di autotrasportatore per conto terzi, che, ricordiamo, consiste nel fornire prove che attestino “la disponibilità di un capitale o di riserve per un valore di 9.000 euro per il primo veicolo e di 5.000 euro per ogni ulteriore veicolo utilizzato” per tutti coloro che operano veicoli di massa complessiva superiore a 1,5 Ton. A fornirle il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con una circolare emanata il 28 gennaio scorso a firma della Direzione Generale per il Trasporto Stradale e per l’Intermodalità. Ricordiamo anche che il requisito di idoneità finanziaria può essere dimostrato tramite certificazione del revisore contabile sulla base dei conti dell’impresa o, in alternativa, mediante attestazione fideiussoria rilasciata da istituti bancari, compagnie di assicurazione o intermediari finanziari a ciò autorizzati, ovvero mediante polizza assicurativa di responsabilità professionale. Proprio a proposito di que-
st’ultimo strumento, la Legge di Stabilità 2015 (190/2014) ha disposto che le nuove imprese che dal 1° gennaio 2015 presentano domanda di autorizzazione all’esercizio della professione possono dimostrare tale requisito anche attraverso l’assicurazione di responsabilità professionale, ma solo “limitatamente ai primi due anni di esercizio della professione”. A decorrere dal terzo anno, infatti, la dimostrazione deve avvenire mediante attestazione rilasciata da un revisore contabile o per mezzo di attestazione sotto forma di garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa. Il Ministero, dopo aver preso atto che molte imprese hanno avuto difficoltà ad adeguarsi alla nuova disposizione, con la circolare in esame ha introdotto alcune agevolazioni. In particolare: - coloro che avevano già sottoscritto le polizze entro il 31 dicembre 2014, possono utilizzarle per comprovare l’ido-
neità finanziaria, purché provvedano a presentarle agli uffici competenti fino al 15 febbraio; la durata della polizza non potrà superare l’anno per le vecchie imprese, e i due anni per quelle nuove (è escluso, in ambo i casi il rinnovo espresso o tacito); - per evitare disparità di trattamento, le imprese entrate in esercizio nel 2014 avevano scelto questo strumento per comprovare l’idoneità finanziaria hanno la possibilità di utilizzare la polizza di responsabilità professionale per un ulteriore anno, con esclusione di successivo rinnovo espresso o tacito. L’eventuale polizza di responsabilità professionale utilizzata per comprovare l’idoneità finanziaria può essere integrata (mantenendo la stessa scadenza di quella principale), in caso di acquisto di un nuovo veicolo.
Accesso alla professione: novità sugli esami Con nota del 28 gennaio 2015, la Direzione Generale per il Trasporto Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato specifici chiarimenti in merito agli esami di accesso alla professione di trasportatore per conto terzi. Infatti, il 31 dicembre 2014 è terminata la possibilità per le Commissioni di esame di organizzare le prove con i vecchi quiz e le precedenti esercitazioni (gli esami “vecchie norme” previsti nel D.D. 14/1/2008). Dal 1° gennaio 2015 le Commissioni d’esame svolgeranno, quindi, le prove solo ed esclusivamente con nuovi quiz e casi concreti (gli esami “nuove norme” previsti nel D.D. 8 luglio 2013). Il testo ministeriale sottolinea, perciò, che i candidati ancora in possesso degli attestati di frequenza dei corsi iniziati prima del 1° ottobre 2013, che non hanno sostenuto le prove, potranno sostenere gli esami con i nuovi quiz ed esercitazioni dopo aver sottoscritto un atto di consapevolezza di questa circostanza. Questa procedura sarà praticabile fino al 31 dicembre 2016, quando il loro attestato di frequenza del corso perderà validità.
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Amministrazione
di Enrico Finocchi
Cabotaggio abusivo: immediata la repressione delle violazioni Ministero dell’Interno e ministero dei Trasporti hanno diramato una nuova circolare congiunta che riassume le disposizioni nazionali e comunitarie che regolamentano il cabotaggio e introduce importanti novità sul fronte dei controlli
I
l decreto legge Sblocca Italia, convertito con legge 11 novembre 2014 n.164, ha modificato l’art. 46 bis della legge n. 298/74 in materia di cabotaggio stradale, rendendo di fatto di più facile ed immediata repressione le violazioni della direttiva comunitaria. Poiché sul cabotaggio, nel corso degli anni, si sono succedute diverse normative, il ministero dell’Interno e quello delle Infrastrutture dei Trasporti hanno quindi deciso di emanare una nuova circolare che, oltre a recepire le indicazioni della legge, ricapitola le disposizioni nazionali e comunitarie in modo da garantire la massima uniformità interpretativa. Il cabotaggio Ricordiamo che per cabotaggio stradale di merci si intende la 8 TIR179-2015
possibilità per un vettore stabilito in un Paese membro dell’Unione europea di svolgere a titolo temporaneo l’attività di autotrasporto per conto terzi all’interno di un altro Paese membro. Le condizioni e i limiti sono disciplinati dal Capo III del Regolamento n. 1072/2009 (articoli da 8 a 10) dove si afferma che per poter svolgere il cabotaggio il trasportatore di merci per conto terzi deve essere stabilito in uno Stato membro o in uno degli altri Stati aderenti allo Spazio Economico Europeo e deve essere titolare di licenza comunitaria. Fa eccezione la Croazia: fino al 30 giugno 2015, infatti, le imprese di autotrasporto stabilite in Croazia non sono autorizzate ad effettuare trasporti di cabotaggio. L’autotrasportatore deve inoltre avere
con sé la copia conforme della licenza comunitaria, e se è cittadino di un Paese terzo rispetto all’Ue anche l’attestato di conducente. Non necessitano di questo attestato i conducenti cittadini di Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. L’attività di cabotaggio può avvenire in un arco temporale massimo di sette giorni durante i quali sono consentite al massimo tre operazioni. Inoltre, il vettore deve essere entrato nello Stato membro ospitante con un veicolo carico e le merci trasportate nel viaggio internazionale devono essere consegnate integralmente e prima di svolgere l’attività di cabotaggio. L’attività di cabotaggio può essere svolta anche con veicoli che operano in esenzione dalla licenza comunitaria. L’articolo 8
del Regolamento (CE) n. 1072/2009 distingue quali di questi trasporti debbano comunque essere assoggettati alla disciplina del cabotaggio e quali invece debbano essere ritenuti esenti. In particolare, l’attività di cabotaggio riferita a: trasporti postali effettuati nell’ambito di un regime di servizio universale; trasporti di veicoli danneggiati o da riparare; trasporti di merci con autoveicoli la cui massa massima a carico ammissibile, compresa quella dei rimorchi, non superi le 3,5 Ton, può essere svolta alle medesime condizioni e con gli stessi vincoli e i limiti stabiliti per i vettori muniti di licenza comunitaria. É invece liberalizzata, e non soggetta alle norme sul cabotaggio, l’attività di trasporti in conto proprio; di trasporti di medicinali,
Prove da esibire per le operazioni effettuate • Nome, indirizzo e firma del mittente; • nome, indirizzo e firma del trasportatore; • nome e indirizzo del destinatario, nonché la sua firma e la data di consegna una volta che le merci sono state consegnate; • luogo e data del passaggio di consegna delle merci e il luogo di consegna previsto; • denominazione corrente della natura delle merci e modalità d’imballaggio e, per le merci pericolose, la denominazione generalmente riconosciuta nonché il numero di colli, i contrassegni speciali e i numeri riportati su di essi; • massa lorda o quantità altrimenti espressa delle merci; • numero di targa del veicolo a motore e del rimorchio.
apparecchi e attrezzature mediche, nonché altri articoli necessari per cure mediche urgenti, in particolare a seguito di calamità naturali.
Ecco quando è ammesso il cabotaggio - A seguito di un trasporto internazionale: in provenienza da un altro Stato membro; in provenienza da uno degli altri tre Stati dello Spazio Economico Europeo; svolto da un vettore comunitario in provenienza dalla Svizzera con destinazione il territorio italiano (In quest’ultimo caso, poichè l’attività di cabotaggio è vietata ai vettori svizzeri, solo se si tratta di vettori stabiliti in uno Stato membro o in uno degli Stati aderenti allo Spazio Economico Europeo). - Solo dopo avere consegnato integralmente le merci trasportate nel trasporto internazionale in entrata. - Entro il limite massimo di tre operazioni effettuate con lo stesso veicolo con cui è stato eseguito il trasporto internazionale in entrata, oppure, nel caso di combinazione di veicoli agganciati, con il veicolo a motore dello stesso complesso veicolare. - Con il vincolo che l’ultimo scarico in regime di cabotaggio prima di lasciare il territorio nazionale avvenga entro sette giorni dall’ultimo scarico effettuato nel corso del trasporto internazionale in entrata in territorio italiano. - Il vettore può anche decidere di eseguire una, due o tutte e tre le operazioni non nello Stato di arrivo del trasporto internazionale, ma in altri Stati membri. In questo caso è consentita una sola operazione di cabotaggio in un dato Stato membro e l’operazione deve essere eseguita entro tre giorni dall’entrata a vuoto in quello Stato.
Differenza tra cabotaggio e trasporto combinato Il trasporto combinato svolto da vettori comunitari sul territorio italiano consiste nell’effettuazione della tratta stradale iniziale o terminale di una operazione di trasporto più ampia, in provenienza da un altro Paese Ue e che preveda lo svolgimento di una parte rilevante del viaggio per ferrovia, per via navigabile interna o per mare. Anche se per il trasporto stradale si tratta di un trasporto interno è a tutti gli effetti un trasporto internazionale e quindi si applica la disciplina generale del Regolamento n.1072/2009. Dovranno quindi essere esibiti i dati del vettore che esegue il trasporto su strada, la copia conforme della licenza comunitaria e, qualora il veicolo sia condotto da un autista extracomunitario, l’attestato di conducente. Inoltre, è necessario un “documento di trasporto” che attesti l’effettivo svolgimento del “trasporto combinato”, quindi per la tratta su ferrovia o su nave l’indicazione della stazione o del porto di carico e di quello di scarico. Tale attestazione deve essere necessariamente redatta prima dell’inizio del viaggio su gomma e deve accompagnare il veicolo per tutto il tragitto. Qualora non venga scrupolosamente rispettata la disciplina specifica del trasporto combinato, il viaggio su territorio italiano svolto da un vettore comunitario si configurerà – qualora ne ricor-
rano le condizioni – come un trasporto di cabotaggio e pertanto troverà piena applicazione la normativa di cui al Regolamento (CE) n. 1072/2009. Il vettore sarà quindi tenuto a dimostrare il viaggio di ingresso e tutti gli altri elementi che comprovino la legittimità del trasporto nazionale. Se la documentazione non dimostra con certezza l’effettiva realizzazione di un trasporto combinato, e qualora il trasporto non rientri nei parametri che disciplinano le operazioni di cabotaggio, troverà sempre applicazione l’apparato sanzionatorio previsto dall’articolo 46bis della legge n. 298/1974. Inversione dell’onere della prova Come dicevamo, il decreto legge n.133 del 12 settembre 2014 (convertito con legge 11.11.2014 n.164) ha modificato l’art. 46 bis della legge n. 298/74 (cabotaggio stradale in violazione della normativa comunitaria) rendendolo di fatto più repressivo. La sanzione si applica, infatti, adesso anche nel caso di circolazione nel territorio nazionale di veicoli immatricolati all'estero, qualora sia riscontrata, durante la circolazione, la mancata corrispondenza fra le registrazioni del tachigrafo (o altri elementi relativi alla stessa circolazione come ad esempio le percorrenze autostradali) e le prove documentali che devono essere fornite a dimostrazione della corretta esecuzione del cabotaggio, nonché nel caso in cui le prove stesse non siano esibite in sede controllo. In sostanza, tutti i dati rilevanti ai fini dei controlli devono risultare da documenti tenuti a bordo del veicolo. Non è consentita nessuna produzione differita dei documenti probatori e, dunque, in ogni caso ove risulti carenza di documentazione a bordo, verrà sempre irrogata la sanzione di cui all’art. 46 bis. Lo stesso trattamento sanzionatorio è anche riservato alla mancata esibizione, in sede di controllo, dei documenti relativi all'attività di cabotaggio in corso di svolgimento o già svolta. In tutti i casi citati si provvederà con una sanzione amministrativa di una somma tra 5mila e 15mila euro e il fermo amministrativo del veicolo per un periodo di tre mesi ovvero, in caso di reiterazione nel triennio, per un periodo di sei mesi. TIR179-2015 9
LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili
febbraio2015 scadenzeedivieti DOM 1 LUN 2 MAR 3 MER 4 GIO 5 VEN 6 SAB 7 DOM 8 LUN 9 MAR 10 MER 11 GIO 12 VEN 13 SAB 14 DOM 15 LUN 16
8-22
F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale
MAR 17 MER 18 GIO 19
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) o al quarto trimestre 2014 ( contribuenti trimestrali). INAIL: versamento del saldo 2014 e acconto 2015 dei premi assicurativi. Possibile il pagamento rateale. TFR: versamento del saldo dell’imposta sostitutiva, al netto dell’acconto versato. RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 gennaio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.
8-22
8-22
VEN 20 SAB 21 DOM 22
8-22
LUN 23
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di gennaio.
MAR 24 MER 25 GIO 26 VEN 27 SAB 28
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato
AUSTRIA
15.00-24.00
Domenica e festivi 00.00-22.00
Notte
Festività nazionali e altri giorni di divieto
22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV
-
Deroghe generali
A-E
dal Lunedì al Sabato dal 1/11 al 30/04 (20.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00
CROAZIA
FRANCIA
GERMANIA LUSSEMBURGO
-
14.00-23.00
-
-
A-E
22.00-24.00
00.00-22.00
-
Sabato 7-14-21-28 (7.00-18.00 e 22.00-00.00) Domenica 8-15-22 (00.00-22.00)
A-C D-E
-
00.00-22.00
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
-
E-G
00.00-21.45
-
-
A-C E-G
-
-
A-B-G
-
-
-
A-D F-G
21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia
23.30-24.00 da Belgio e Francia diretti in Germania
da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
POLONIA
-
PORTOGALLO*
-
18.00-21.00
-
REP. CECA**
-
13.00-22.00
-
06.00-22.00
06.00-22.00
-
dal 01/01 al 31/12 dal lunedì al giovedì (6.00-22.00) ;venerdì, sabato e domenica (00. 00 -24.00)
A-E-I
SLOVACCHIA
-
00.00-22.00
-
-
A-B-E-G
SLOVENIA*
-
08.00-21.00
-
-
C-D-E-G
SVIZZERA
-
00.00-24.00
22.00-05.00
-
-
dal 1/09 al 30/06 (22.00-00.00)
dal 1/09 al 30/06 (00.00–22.00)
-
-
A-C-E G-H-I
ROMANIA
UNGHERIA
08.00-22.00
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati
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LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili
marzo2015 scadenzeedivieti DOM 1 LUN 2 MAR 3 MER 4 GIO 5 VEN 6 SAB 7 DOM 8 LUN 9 MAR 10 MER 11 GIO 12 VEN 13 SAB 14 DOM 15 LUN 16
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MAR 17
IVA : presentazione telematica dei dati Iva relativi all’anno 2014. CERTIFICAZIONE UNICA: i datori di lavoro dovranno consegnarla a coloro che hanno percepito nell’anno 2014 somme soggette a ritenuta d’acconto ( lavoratori dipendenti, autonomi, ecc.). INAIL: invio telematico del modello di autoliquidazione 2014-2015.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per la regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 febbraio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.
MER 18 GIO 19 VEN 20 SAB 21 DOM 22
F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale
8-22
LUN 23
8-22
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di febbraio.
MAR 24
INVIO DATI: i datori dovranno trasmettere i dati della certificazione unica all’Agenzia delle entrate.
MER 25 GIO 26 VEN 27 SAB 28
8-22
DOM 29
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
8-22
LUN 30 MAR 31
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato
AUSTRIA
15.00-24.00
Domenica e festivi 00.00-22.00
Notte 22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV
Festività nazionali e altri giorni di divieto
-
Deroghe generali
A-E
dal Lunedì al Sabato dal 1/11 al 30/04 (20.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00
CROAZIA
FRANCIA
GERMANIA LUSSEMBURGO
-
14.00-23.00
-
-
A-E
22.00-24.00
00.00-22.00
-
Sabato 7 (7.00-18.00 e 22.00-00.00) Domenica 8 (00.00-22.00)
A-C D-E
-
00.00-22.00
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
-
E-G
00.00-21.45
-
-
A-C E-G
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A-B-G
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-
-
A-D F-G
21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia
23.30-24.00 da Belgio e Francia diretti in Germania
da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
POLONIA
-
PORTOGALLO*
-
18.00-21.00
-
REP. CECA**
-
13.00-22.00
-
ROMANIA
-
-
-
dal 01/01 al 31/12 dal lunedì al giovedì (6.00-22.00) ;venerdì, sabato e domenica (00. 00 -24.00)
A-E-I
SLOVACCHIA
-
00.00-22.00
-
-
A-B-E-G
SLOVENIA*
-
08.00-21.00
-
-
C-D-E-G
SVIZZERA
-
00.00-24.00
22.00-05.00
-
-
dal 1/09 al 30/06 (22.00-00.00)
dal 1/09 al 30/06 (00.00–22.00)
-
15 (Revolution day)
A-C-E G-H-I
UNGHERIA
08.00-22.00
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati
TIR179-2015 11
Europa
La scelta tedesca: il salario minimo fra tutela sociale e intervento sul mercato In vigore la legge che assicura a tutti i lavoratori dipendenti che operano in Germania una paga oraria minima di 8,50 euro. Le imprese di trasporto (tranne quelle solo in transito), prima di entrare nel Paese, dovranno comunicare una serie di dati alla Bundesfinanzdirektion West di Colonia di Camillo Lobina
A
nche la Germania si è dotata di una Legge sul salario minimo, in applicazione dal 1° gennaio 2015. La soglia retributiva oraria fissata dalla legge tedesca si applica, salvo alcune eccezioni transitorie, a tutti i lavoratori dipendenti e a tutti i settori industriali, compreso quello del trasporto stradale. La normativa include i dipendenti che operano in Germania anche se il rapporto di lavoro non è instaurato in base alla legge tedesca e nel settore del trasporto stradale si applica alle imprese stabilite all’estero (Stati dell’Ue o Paesi terzi), quando inviano o distaccano lavoratori in Germania per eseguire trasporti internazionali di importazione/esportazione o interni al 12 TIR179-2015
territorio tedesco (cabotaggio). Inizialmente era prevista l’applicazione anche per i trasporti in transito, ma in seguito ad un incontro tra i ministri del Lavoro tedesco e polacco è stata decisa la sospensione per i trasporti in transito. Una situazione temporanea che si applicherà fino a quando la Commissione Europea non si pronuncerà su alcune questioni giuridiche. Pertanto, il conducente di un’impresa estera ha diritto ad una retribuzione oraria non inferiore all’importo stabilito dalla legge per le prestazioni di lavoro (guida e altre attività del tempo di lavoro, ma escluse, fra l’altro, le pause) rese nel periodo in cui opera in tale Paese. Il sistema è impostato su una soglia minima retributiva, pari a
8,50 euro (ogni due anni la Commissione “ad hoc” provvederà all’aggiornamento) e su obblighi affiancati volti a consentire la verifica da parte delle autorità tedesche del rispetto delle nuove disposizioni. Qualunque intesa volta a limitare o escludere il diritto al pagamento di tale importo è nulla. Nonostante il riferimento a una tariffa minima oraria, il lavoratore non deve, per ciò solo, essere pagato a ore, essendo ammessi salari mensili, settimanali e così via, a condizione che la paga media non sia inferiore a tale cifra. Obblighi di comunicazione preventiva e tenuta dei documenti Il sito delle dogane tedesche,
di consultazione non semplice, presenta, allo stato, spiegazioni in tedesco, inglese e francese, pur con l’avviso che queste due non sono aggiornate. In ogni caso, la consultazione attenta del sito appare sempre necessaria, anche per ogni eventuale integrazione delle notizie. Le imprese di trasporto stabilite all’estero debbono presentare alla Bundesfinanzdirektion West di Colonia, prima di eseguire attività di trasporto in tale Paese, una dichiarazione con gli estremi dell’impresa e i seguenti elementi: • il settore cui il lavoratore è destinato: • nome, cognome e data di nascita del lavoratore; • inizio e durata stimata delle operazioni di trasporto in territorio tedesco;
lario di “Pianificazione dell’attività”, includendo le informazioni sulle operazioni programmate per un periodo fino a 6 mesi, a prescindere dagli impieghi a tempo pieno o parziale. La comunicazione deve contenere la lista dei conducenti e di tutti i trasporti previsti nel periodo, che troveranno copertura nella notifica. Per quanto di poco chiara lettura, sembra che una procedura in parte differente necessiti per il ricorso ad autisti di agenzia di lavoro interinale, anch’essa responsabilizzata per l’aspetto salari. Alla trasmissione dei formulari non consegue una conferma di ricezione. Pertanto è necessario conservare il rapporto di invio del fax, quale prova del rispetto dei termini. Condizione imprescindibile della correttezza del trasporto è la notifica preventiva all’accesso in Germania, persino il giorno del trasporto, ma sempre prima dell’ingresso. I cambiamenti della programmazione notificata non richiederebbero comunicazione di modifica. Il datore di lavoro deve registrare, entro sette giorni al massimo da quando l’operazione di trasporto è stata effettuata, inizio, fine e durata oraria del lavoro svolto nel territorio tedesco.
Germania: nuove tariffe di pedaggio per gli autocarri Nuove tariffe di pedaggio elettronico, leggermente più basse dell’anno scorso, per gli autocarri superiori a 12 Ton che viaggiano sulla rete autostradale tedesca soggetta a pagamento. Dal 1° gennaio 2015 infatti le tariffe sono state ricalcolate a seguito della rimodulazione introdotta dalla Legge federale tedesca (BFStrMG), che imputa sia i costi di infrastruttura che quelli relativi all’inquinamento. Soltanto i veicoli EuroVI, per i quali è stata introdotta un’apposita classe tariffaria, pagano costi di infrastruttura ma non quelli relativi all’inquinamento. I costi di infrastruttura sono stati differenziati in funzione degli assi dei veicoli (fino a tre; con quattro o più assi) mentre i costi per l'inquinamento atmosferico aumentano in base alla classe di emissione dei veicoli, che sono inquadrati in sei categorie (dalla A alla F). Sono stati però assoggettati al pedaggio anche gli autocarri da 7,5 a 12 Ton, finora esclusi, e la rete soggetta a tariffazione è stata ulteriormente estesa.
• luogo in cui i documenti sono conservati; • l’impegno, nel caso di conservazione dei documenti fuori della Germania, che, ad eventuale richiesta delle autorità di tale Paese, il datore di lavoro fornirà le prove che al conducente è stato corrisposto un salario minimo orario conforme a quello tedesco. La comunicazione scritta, in tedesco, va resa con il formulario contraddistinto dal numero 033037 , reperibile on – line sul sito delle Dogane tedesche, all’indirizzo: www.zoll.de, seguendo il percorso: Startseite > Fachthemen > Arbeit > Meldungen bei Entsendung. Essendo il trasporto su strada attività esclusivamente mobile, la notifica si presenta con il formu-
Presentazione dei documenti di prova e sanzioni La documentazione relativa al tempo di lavoro, salario e ad ogni mezzo di prova può essere conservata presso la sede dell’impresa estera che effettua i trasporti, senza necessità di un rappresentante in Germania per produrre gli atti, trasmissibili “da remoto”. Nell’occasione il formulario di notifica va firmato anche nello specifico campo della citata dichiarazione di impegno a fornire, a richiesta, la documentazione alle Dogane. Tali adempimenti esauriscono
gli obblighi formali dell’impresa e non vi è onere per il conducente, che deve, però, essere in possesso dei documenti personali, di recare a bordo elementi di prova di rispetto della soglia di salario minimo. L’impianto normativo è assistito da sanzioni pecuniarie serie, che, per omesso invio del formulario o per compilazione non corretta, possono raggiungere 30.000 euro e, addirittura 500.000 euro, per il mancato o ritardato pagamento del salario minimo. Le prime reazioni esterne alla Germania La decisione della Germania, in prima battuta, ha generato talvolta preoccupazioni per l’aggiunta di oneri procedurali che la normativa impone anche alle imprese non tedesche, talaltra veri e propri allarmi nei settori dell’autotrasporto, specie in quei Paesi i cui salari minimi o, comunque, effettivi, si collocano a livelli distanti dalla quota minima tedesca. Sull’aggravio burocratico sono stati espressi dubbi di compatibilità con le disposizioni europee anche da associazioni di Paesi della vecchia Europa, che richiamandosi agli importi già più alti che verrebbero pagati (quindi quasi “fatto notorio” non avente necessità di certificaLa legge zione), tedesca sul salario minimo, a cui devono aderire anche le imprese straniere che operano in Germania, si riferisce ai soli lavoratori dipendenti
ritengono improprio che le loro imprese siano assoggettate all’obbligo di notifica. Viceversa, l’accusa mossa da settori del trasporto dell’Europa dell’Est (ponendosi addirittura la domanda: “Quo vadis Europa?”) è quella di intaccare il principio di libera prestazione dei servizi con TIR179-2015 13
Europa la creazione di barriere protezionistiche, accomunando, peraltro, l’iniziativa a quella precedente francese sul riposo dei conducenti nel veicolo. Da notizie diffuse via web emerge che anche il Regno Unito avrebbe fatto sondaggi presso la Commissione per verificare se il requisito introdotto dalle norme tedesche sia proporzionato e praticabile, mentre Polonia, Ungheria e altri Stati membri avrebbero contestato vivamente l’iniziativa e varie interrogazioni sono state presentate al Parlamento europeo. La Commissione è, pertanto, informata e ha ricevuto sollecitazioni a fini di valutazione della problematica sulla scorta delle quali è intervenuta per chiedere chiarimenti alla Germania. Riflessi della misura e riflessioni sul trasporto italiano Riguardo al trasporto italiano, ad un primo impatto, nel periodo immediatamente precedente all’applicazione della legge tedesca, sono emersi approcci fra loro diversi, ma anche avanzati elementi di perplessità. Può osservarsi che, almeno sulla scor-
ta del contratto collettivo di lavoro Logistica e trasporto merci, l’importo orario fissato dalla normativa tedesca non sembra porsi a livelli critici. Gli adempimenti procedurali introdotti, viceversa, richiedono certamente almeno un supplemento di impegno per gli obblighi di comunicazione, conservazione ed eventuale esibizione/trasmissione successiva della documentazione attestante l’attività. Inoltre, l’obbligo attuale di utilizzo della lingua tedesca indubbiamente non agevola. La facoltà di concentrare la comunicazione sul programma di attività per periodi semestrali, prescindendo da cambiamenti successivi, che ora sembra ammessa, rende meno pesante l’adempimento. Stante la dimensione delle sanzioni massime, è auspicabile che non si possa incappare nelle stesse per mero lieve errore procedurale/amministrativo. In ogni caso, essendo la legge riferita ai lavoratori dipendenti e non a quelli autonomi, è chiaro che la platea di interessati, stante la struttura del settore del trasporto nazionale, si riduce sensibilmente rispetto al complesso delle imprese, pur non rimanendo trascurabile. La gestione che della misura andranno a fare le Autorità tedesche (si pensi, ad es., al dubbio sulla frequenza di eventuale richiesta successiva di documenti di prova), contribuirà a inquadrarne meglio la portata.
Austria: ecco gli aumenti per i pesanti Dal 1° gennaio 2015 sono aumentati in Austria i pedaggi per gli autocarri con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 Ton che viaggiano sulle autostrade. I pedaggi variano in funzione del numero degli assi e della classe Euro del veicolo e aumentano in modo progressivo in base al grado di inquinamento e numero di assi. L’aumento della tariffa base per tutte le classi da Euro 0 a 5/EEV è dell’1,6% (per i veicoli Euro 6, si registra invece una diminuzione pari al 3,7%); su alcune tratte particolari (A12, A13, Trafori alpini, ecc) gli aumenti possono risultare di entità maggiore. Ecco le tariffe in vigore: A. Veicoli Euro 6 Due assi: 0,156 euro/km · 3 assi: 0,2184 euro/km · 4 e più assi: 0,3276 euro/km B. Veicoli EEV Due assi: 0,170 euro/km · 3 assi: 0,2380 euro/km · 4 e più assi: 0,3570 euro/km C. Veicoli Euro 4-5 Due assi: 0,188 euro/km · 3 assi: 0,2632 euro/km · 4 e più assi: 0,3948 euro/km D. Veicoli Euro 0-3 Due assi: 0,211 euro/km · 3 assi: 0,2954 euro/km · 4 e più assi: 0,4431 euro/km.
14 TIR179-2015
Prima di recarsi in Germania le imprese devono compilare un formulario di notifica in lingua tedesca da presentare alle Dogane
L’attesa degli esiti dell’azione della Commissione Ue e il problema dello stato del mercato del trasporto In merito all’azione della Commissione Europea, che si è comunque attivata, non è facile indovinare l’esito finale. Come sopra emerso, un salario minimo legislativamente determinato a livello dell’Unione non esiste. La Commissione ha inteso sottolineare nella sua Relazione sullo stato del mercato europeo del trasporto stradale, del 14 aprile 2014, che “Non spetta, tuttavia, all’Ue, né è un obiettivo del mercato unico, livellare i costi” (par. 7.2). Va, tuttavia, sottolineato, quanto meno ove si ricada effettivamente nelle previsioni della direttiva 96/71 sul distacco (come ad esempio, potrebbe accadere nel cabotaggio; regolamento 1072/2009, considerando 17), che il rispetto dei livelli minimi di retribuzione vigenti nel luogo in cui si svolge l’attività è già previsto. L’assoggettamento però di alcune tipologie di trasporto, sebbene esclusi, per ora, i transiti, è invece meno facile da intendere, così come è evidente che la norma tedesca risulta introdurre nuovi adempimenti a carattere generale con una normativa nazionale, potendosi inserire in una serie analoga di interventi, anche diversificati, di singoli stati membri, ma in un contesto di mercato unico. D’altro canto, va osservato, che la questione della concorrenza più o meno leale nel settore dei trasporti, specie per l’attività di cabotaggio, in un mercato aperto come quello europeo, è stata posta ripetutamente all’attenzione della Com-
missione, da vari Paesi membri più sensibili, fra cui l’Italia. Specie in questo lungo periodo di crisi sono state denunciate nuove pratiche definite di “dumping sociale” (e “fiscale”). Infatti, stimolato dal contesto economico difficile, il settore del trasporto stradale vede crescere fenomeni atti a minare le condizioni di impiego dei conducenti e ad intaccare seriamente la sana concorrenza. La gara alla conquista o al mantenimento del mercato basata solo sul massimo ribasso dei prezzi può favorire tali fenomeni, in cui sicurezza, equilibrio del settore e condizioni di lavoro degli autisti entrano in sofferenza. Esaminata in questi termini, l’iniziativa tedesca, ove in sede europea non incontri “pollice verso”, sembra porsi quale possibile strumento atto a incidere su pratiche frequentemente lamentate e, comunque, ammesso che i controlli da parte tedesca siano realmente possibili ed efficaci, pare anche suscettibile di generare cali dei flussi di accesso in Germania per lo svolgimento di trasporti su strada. Un interrogativo emerge, in ogni caso, su quali possano essere i limiti di incremento dei salari per il “tempo di lavoro” dei propri autisti in territorio tedesco che le imprese di vari Paesi largamente dipendenti dal trasporto esterno al proprio bacino nazionale possono reggere per mantenere la presenza nel mercato tedesco. E’ da chiedersi, in conseguenza, se tali imprese non pensino anche a riprogrammare, nei limiti del possibile, almeno in parte le loro attività riorientandosi verso mercati in cui i vincoli salariali e burocratici sono minori. Viceversa, appare anche chiaro perché, seppure non unanimemente, sono emersi nel settore del trasporto nazionale auspici di imitazione della decisione tedesca, vista come possibile strumento atto ad arginare una competizione valutata distorta. Ciò in assenza di percorribili strade verso un salario minimo di livello saggiamente adeguato nell’ambito dell’intera Ue.
numeri&cifre i dati dell’economia italiana e del settore dei trasporti
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Politica
Lo stanziamento di 250 milioni di euro presenta un’importante novità rispetto al passato: diventa infatti strutturale e la ripartizione è stata concordata per il triennio 2015-2017. Resta però aperta la questione del Sistri e il caso Ilva
Fondi 2015: raggiunto l’accordo sulla ripartizione L’
autotrasporto ha raggiunto il suo primo obiettivo del 2015 ed in tempi più stretti rispetto al passato. Il 27 gennaio scorso, infatti, si è tenuto un incontro tra il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, e le associazioni di categoria dell’autotrasporto per discutere della ripartizione delle risorse assegnate al settore dalla Legge di Stabilità. Uno stanziamento di 250 milioni di euro, già previsti dalla legge di Stabilità, che porta con sé un’importante novità rispetto al passato: diventa infatti strutturale e continuativo. La ripartizione è stata concordata per un triennio (2015, 2016 e 2017) anche se all’inizio del 2016 le parti si incontreranno nuovamente per verificare l’efficacia della ripartizione. “Rispetto agli anni scorsi – sottolinea il Governo in una nota - è stato dato particolare rilievo a interventi ed investimenti finalizzati allo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e ad iniziative dirette a realizzare processi di ristrutturazione e aggregazione. 16 TIR179-2015
Parimenti molte risorse sono state destinate ad interventi per la sicurezza della circolazione e l’incentivazione all’uso delle autostrade, nonché a progetti di formazione professionale. Sono state comunque rispettate le aspettative degli autotrasportatori artigiani per la deduzione delle proprie spese”. La ripartizione delle risorse L’accordo raggiunto prevede che 20 milioni di euro saranno destinati al servizio sanitario nazionale, 120 milioni andranno alla riduzione compensata dei pedaggi autostradali, 40 milioni di euro saranno invece destinati ad interventi e investimenti finalizzati allo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e ad iniziative dirette a realizzare processi di ristrutturazione e aggregazione, 60 milioni di euro andranno alla deduzione forfetaria di spese non documentate, garantendo così gli stessi importi delle deduzioni previste nel 2013. Infine, 10 milioni andranno alla formazione.
Ancora aperta la questione Sistri Archiviata la questione risorse, sono comunque ancora molte le problematiche che restano aperte, a partire dal
caso Ilva (vedi box) fino al sistema Sistri, su cui il Governo è intervenuto nuovamente con il decreto mille proroghe, scatenando le proteste di tutte le associazioni. Fino ad ora, in-
Ilva: l’autotrasporto chie Sempre più calda la situazione dell’Ilva. Da tempo, infatti, le imprese di autotrasporto e logistica, che nonostante le difficoltà della società hanno continuato a garantire la continuità dei servizi, pur in una posizione di forte esposizione finanziaria, chiedono il pagamento dei debiti pregressi. Ma la scelta del Governo di optare per l’amministrazione straordinaria rischia di ripercuotersi ancora su queste imprese. Il 30 gennaio poi, il tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza della società, accogliendo il ricorso depositato lo scorso 21 gennaio dal commissario straordinario del gruppo in base alla legge Marzano e fissando per il 29 giugno prossimo l'adunanza dei creditori per l'esame
dello stato passivo. Una decisione arrivata il giorno dopo l’incontro del 29 gennaio al ministero dello Sviluppo Economico tra le associazioni di categoria e i commissari straordinari Corrado Carrubba e Enrico Laghi, alla presenza del responsabile dell’unità per la gestione delle vertenze delle imprese in crisi, Giampietro Castano, in rappresentanza del ministro Guidi. Durante l’incontro le associazioni hanno fatto presente lo stato di particolare sofferenza delle imprese e il rappresentante del Governo ha fatto sapere che in Parlamento è stato depositato un pacchetto di emendamenti che qualificherebbe i trasportatori come
ECCO I DIVIETI PER I TRASPORTI ECCEZIONALI Come ogni anno l’Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali, ha pubblicato il calendario dei divieti di circolazione in autostrada per i trasporti eccezionali, che si aggiunge a quello per tutti i mezzi pesanti pubblicato dal ministero delle Infrastrutture / dei Trasporti prima della pausa natalizia (Cfr. TIR 178, pag. 12). Ecco i giorni di divieto:
fatti, le proroghe per l’applicazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti erano state concesse in maniera unificata e sempre con la stessa motivazione: far scattare le sanzio-
Dei 250 milioni di euro destinati all’autotrasporto, 120 milioni andranno alla riduzione compensata dei pedaggi autostradali
ni solo quando il sistema di tracciabilità fosse diventato efficiente e funzionale. Con il decreto legge mille proroghe, invece, le sanzioni sono
de interventi concreti creditori strategici del gruppo siderurgico. Un intervento apprezzabile ma insufficiente per le associazioni di categoria che a termine dell’incontro hanno emanato una nota congiunta dove hanno sottolineato che “occorrono certezze immediate in relazione ai crediti già maturati e liquidità per continuare a prestare i servizi di trasporto e salvaguardare l’attività produttiva dell’Ilva. In particolare, oltre all’approvazione di emendamenti che già risultano presentati – i quali qualificano le imprese di autotrasporto come “creditori strategici” – le associazioni chiedono che il Governo si faccia promotore di emendamenti volti a ga-
rantire il recupero dell’Iva anticipata allo Stato per fatture non ancora riscosse – e la cui riscossione non ha tempi prevedibili – nonché la possibilità di utilizzare le risorse destinate alla Sezione speciale per l’autotrasporto del Fondo di garanzia per la cessione del credito delle fatture emesse nei confronti dell’Ilva e delle società da essa controllate o partecipate. Alla luce di quanto sopra – conclude il comunicato - si rende necessaria un’immediata convocazione che preveda l’assunzione di impegni precisi da parte dei Ministeri competenti. Confidando nell’accoglimento delle richieste, le scriventi associazioni ribadiscono che in assenza dei suddetti provvedimenti le imprese non saranno più in grado di garantire i loro servizi”.
state diversificate (vedi anche articolo a pag. 39) prorogando al 1° gennaio 2016 solo l’applicazione delle multe per la mancata applicazione delle procedure di utilizzo del Sistri. Le sanzioni per la mancata iscrizione o per il mancato pagamento del contributo annuale al sistema di tracciabilità sono state inviate solo di un mese, al 1° febbraio 2015, obbligando così le imprese a pagare subito il contributo per evitare pesanti sanzioni amministrative. Immediata la protesta di tutte le associazioni di categoria per questa decisione.Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, e il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, in una lettera comune inviata ai ministri Lupi e Galletti hanno definito “incoerente e inaccettabile” tale decisione, chiedendo di intervenire nella fase di approvazione e conversione del decreto legge (n°192/2014). L’obiettivo è “riallineare la decorrenza di entrambe le sanzioni al 1° gennaio 2016, data entro la quale il sistema do-
6 gennaio 0.00-8.00 / 22.00-24.00; 3 aprile 8.00-14.00; 4 aprile 16.00-22.00; 7 aprile 8:00-22:00; 30 aprile 14:00-22:00; 30 maggio 16.00-22.00; 2 giugno 22.00-24.00; 7 giugno 22.00-24.00; 13 giugno 7.00-24.00; 14 giugno 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 20 giugno 7.00-24.00; 21 giugno 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 27 giugno 7.00-24.00; 28 giugno 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 3 luglio 16.00-24.00; 4 luglio 16.00-24.00; 5 luglio 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 10 luglio 16.00-24.00; 11 luglio 16.00-24.00; 12 luglio 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 17 luglio 16.00-24.00; 18 luglio 16.00-24.00; 19 luglio 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 24 luglio 16.00-24.00; 25 luglio 16.00-24.00; 26 luglio 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 31 luglio 22.00-24.00; 1° agosto 0.00-8.00 / 22.00-24.00; 2 agosto 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 7 agosto 22.00-24.00; 8 agosto 0.00-8.00 / 22.00-24.00; 9 agosto 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 14 agosto 16.00-24.00; 15 agosto 0.00-8.00 / 22.00-24.00; 16 agosto 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 21 agosto 16.00-24.00; 22 agosto 16.00-24.00; 23 agosto 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 28 agosto 16.00-24.00; 29 agosto 0.00-8.00 / 16.00-24.00; 30 agosto 0.00-7.00 / 22.00-24.00; 5 dicembre dalle 14.00-22.00; 24 dicembre dalle 16.00-24.00.
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Politica
un’occasione per fare il punto a tutto tondo della situazione. Le associazioni artigiane hanno apprezzato soprattutto la conferma per le risorse destinate alle spese non documentate. Archiviata la “La deduzione questione risorse forfettaria restano da affrontare le delle spese problematiche legate al non docucabotaggio abusivo, al mentate è riSistri e al caso Ilva c o n f e r-
Ripartizione delle risorse economiche Servizio Sanitario Nazionale: 20 milioni Spese non documentate: 60 milioni Rimborsi pedaggi: 120 milioni Investimenti, aggregazioni, ristrutturazione del settore: 40 milioni Formazione: 10 milioni
vrebbe essere semplificato, reso funzionante, efficiente e poco costoso per tutti gli operatori della filiera”. L’incontro con il Governo Non si sono fatte attendere le reazioni delle associazioni anche sull’incontro con il sottosegretario Del Basso De Caro che, oltre a decidere della ripartizione delle risorse, è stato anche 18 TIR179-2015
mata nel principio, garantendo gli stessi importi delle deduzioni previste nel 2013 – si legge in una nota di Confartigianato Trasporti -. Si tratta di un importante risultato ottenuto per il mondo artigiano”. E il presidente dell’associazione, Amedeo Genedani, pone anche l’accento sui 40 milioni di euro “destinati a interventi e investimenti finalizzati allo sviluppo dell’intermodalità e della logistica e ad iniziative dirette a realizzare processi di ristrutturazione e aggregazione. Su questo fondo unico – continua – si dovranno aggregare, a parere della Confartigianato Trasporti, le iniziative d’investimenti per il rinnovo e l’adeguamento tecnologico del materiale rotabile”. Anche Cna-Fita si è detta soddisfatta “per la scelta del Governo di confermare le risorse economiche per l’autotrasporto destinate alle cosiddette spese non documentate che, in questa negativa congiuntura economica, sono vitali per la sopravvivenza delle piccole e medie imprese italiane”. Ma anche per avere recepito la richiesta di estendere, ancora per almeno un anno, la possibilità di dimostrare il requisito della capacità finanziaria attraverso una polizza assicurativa
anche per le imprese che già operano sul mercato e non solo per le nuove iscritte all’Albo dell’Autotrasporto (vedi approfondimento a pagina 7). “È nostra intenzione - ha sottolineato Cinzia Franchini, presidente nazionale di Cna-Fita – di proseguire nel dialogo con l’Esecutivo nella convinzione che possa, come già sta accadendo, meglio comprendere le vere esigenze dell’autotrasporto. Ora nell’agenda Cna-Fita le priorità su cui chiediamo un tempestivo intervento al Governo sono Ilva e Sistri”. Sulle risorse destinate all’aggregazione ed alla ristrutturazione delle imprese del trasporto e della logistica intervengono anche le cooperative. “Queste risorse saranno davvero utili se le imprese saranno messe in condizione di poterle utilizzare - afferma Massimo Stronati, coordinatore dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi e Utilities -. La logistica ha notevoli potenzialità da esprimere e margini di efficienza e di produttività da recuperare, ma la filiera resta ancora troppo polverizzata. Già in passato altri Governi hanno tentato di sostenere processi di aggregazione nel trasporto, ma spesso le risorse stanziate non sono state spese perché destinate solo al recupero delle spese notarili e amministrative. Occorre premiare, attraverso procedure semplici, le imprese che creano posti di lavoro e dimostrano propensione alla crescita e all’aggregazione”. Una visione condivisa anche da Alessandro Massarelli, responsabile Trasporto Legacoop Servizi. “Riconosciamo al Governo lo sforzo di aver introdotto novità importanti per l’autotrasporto sia con il decreto mille proroghe sia con la Legge di Stabilità, così come molto importanti sono i 250 milioni di euro di risorse. Per quanto riguarda però lo spacchettamento forse potevamo fare un passo in più e mettere una cifra maggiore, almeno 50 milioni di euro, per la ristrutturazione del settore le aggregazioni e gli investimenti. Adesso comunque dobbiamo tutti, sia noi associazioni sia il ministero, fare uno sforzo affinchè le misure per la ristrutturazione del settore e le aggregazioni siano
veramente efficaci e utili per le aziende, con agevolazioni reali e procedure semplificate”. Pone invece l’accento sulle poche risorse destinare alla formazione la Fiap. “Queste ripartizioni ci rendono moderatamente soddisfatti – afferma Massimo Bagnoli, presidente di Fiap -. Non abbiamo certo nascosto la nostra delusione per le poche risorse a disposizione della formazione, a nostro parere unico modo per fare crescere professionalmente le imprese”. Bagnoli ha poi precisato che la Fiap continuerà a “portare avanti con determinazione le problematiche ancora aperte, vale a dire lotta al cabotaggio abusivo ed illegalità, Sistri, caso Ilva e tempi di pagamento con sanzioni più cogenti per chi non rispetta la legge”. Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, ha invece espresso apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti negli ultimi mesi, sia per quanto riguarda il tema della regolarità delle imprese e la riforma del settore, inserite nella Legge di Stabilità, sia per il lavoro svolto dal presidente dell’Albo degli Autotrasportatori, che pur essendosi insediato da pochi mesi, ha già portato all’attivo importanti risultati. Apprezzamento anche per la ripartizione dei fondi anche se Anita aveva chiesto di incrementare lo stanziamento a favore della formazione, sottolineando il valore strategico che la formazione assume nel processo di qualificazione e sviluppo delle imprese. Una valutazione positiva dell’incontro arriva anche da Uggè. “L’incontro ha consentito di ripartire dalle questioni risolte (un riconoscimento doveroso è stato fatto per l’impegno con il quale il ministro ha portato avanti i punti dell’intesa) e quelle da risolvere. Se è vero che i provvedimenti di legge e delle risorse importanti sono state messe a disposizione ciò che è necessario, lo abbiamo sempre detto, è la concretizzazione delle misure. Una per tutte – ha sottolineato - riguarda la funzionalità dell’Albo, per noi essenziale, in quanto molti sono i compiti delicati assegnati ad esso. Se il Comitato non funziona le misure rischiano di essere inefficaci”.
Tra le vittime accertate della Norman Atlantic, il traghetto che ha preso fuoco durante la rotta Igoumenitsa-Ancona, anche due camionisti italiani che trasportavano pesce. Vediamo quali sono i traffici principali tra i due Paesi
Italia/Grecia: ecco cosa si trasporta tra i due Paesi
Dall’Ue 12 milioni di euro per il progetto Adriamos Tra i progetti più recenti in ambito europeo volti a potenziare gli scambi commerciali via mare tra Italia e Grecia, c’è “Adriamos”, l’Adriatic Motorway of the Sea. Obiettivo specifico: incrementare il servizio di trasporto marittimo di rotabili tra il porto di Venezia e quelli della costa occidentale della Grecia (Igoumenitsa e Patrasso). In tutto sono stati concessi dall’Unione europea 12 milioni di euro: nella città lagunare i fondi hanno contribuito alla realizzazione del nuovo terminal ro-ro a Fusina (Marghera), nel porto greco di Igoumenitsa, invece, sono stati realizzati gli studi preliminari per costruire un polo logistico.
so anno sono però il coke e i prodotti petroliferi raffinati: circa 525mila Ton. Gli stessi beni, in esportazione, sono invece 115mila Ton. Ma rasportavano prodotti ittici Giovanni Rinalnoi abbiamo importato dalla Grecia anche Le esportazioni dirette dalla Grecia nel nostro di e Michele Liccardo, i due giovani auto41mila Ton di minerali metalliferi e altri prodotti Paese riguardano principalmente i prodotti deltrasportatori campani morti nel rogo del tradelle miniere e delle cave, torba, uranio e torio la metallurgia, dell'acciaio, dei laminati, del ceghetto Norman Atlantic, scoppiato il 28 dicembre e ne abbiamo esportate 91mila. I prodotti del mento, dell'alluminio e quelli dell'agricoltura (olio scorso mentre la nave si trovava al largo delle cosettore metallo, invece, ammontano a circa di oliva, frumento, tabacco) e della pesca, ste albanesi. Lavoravano per la Eurofish di Vol17mila Ton. per quanto riguarda l'import; menmentre i flussi provenienti dall’Italia si spostano la (Napoli), così come Carmine Balzano, il cui cortre ne abbiamo esportati circa 158mila. su abbigliamento e accessori, mobili, mezzi di po non è ancora stato recuperato e che al moAncora, via mare sono arrivate in Italia quatrasporto, attrezzature industriali e macchine mento in cui scriviamo risultato disperso. Quel si 10mila Ton di prodotti chimici, fibre sintetiche utensili; a questi si aggiungono i settori agro-aligiorno, per ragioni logistiche, avevano dovuto e artificiali, articoli in gomma, materie plastiche mentare, materiali da costruzione, telecomuniprendere la Norman Atlantic, che sarebbe doe combustibili nucleari mentre per gli stessi procazioni, tessile, prodotti chimici e vuta arrivare ad Ancona, anche se con i loro tir dotti le esportazioni sono state decisamenprodotti di largo consumo. carichi di pesce operavano regolarmente sulla te maggiori, pari a 75mila Ton. Ma anche Analizzando i dati nel rotta Igoumenitsa-Bari a bordo dei traghetti deli prodotti alimentari italiani sembrano dettaglio, le importala società SuperFast. Un viaggio di routine per piacere particolarmente ai greci: il setzioni per il settore loro, così come per molti altri autotrasportatotore alimentari, bevande e tabacchi, dell’agricoltura, cacri, visto che Italia e Grecia intrattengono ottime in esportazione, ha raggiunto cia, silvicoltura e relazioni commerciali. 16mila Ton mentre i prodotti greprodotti della pesca ci importati sono stati pari a 667 hanno raggiunto le Scambi Italia-Grecia Ton. Seguono poi materie prime se192mila Ton menLa Norman Secondo gli ultimi dati Istat disponibili sugli condarie e rifiuti per 606 Ton in entre le esportazioni Atlantic, varata scambi commerciali via mare tra i due Paesi (gentrata; mentre in uscita ne sono dall’Italia verso la Renel 2009 nei cantieri naio-settembre 2014), le navi che percorrono state registrate 798 Ton. pubblica ellenica per Visentini le rotte tra i porti italiani e quelli greci hanno imTra le altre voci figurano poi gli stessi beni ammontano di Porto Viro, veniva portato nel nostro Paese quasi 800mila Ton di i mezzi di trasporto, importati a circa 11mila Ton. Le merusata sulla rotta per 160 Ton circa contro merci mentre le esportazioni hanno quasi ragci maggiormente importate tra Grecia e Italia un’esportazione di circa 377 giunto le 500mila Ton. via mare dalla Grecia solo da Ton; prodotti del legno e derivati da gennaio a setun anno (28mila Ton esportate e 75 Ton imtembre dello scorportate); prodotti del settore macchimerci ne meccanica e informatica (49 Ton in imimport portazione e 194 in esportazione); prodotti delexport l'industria tessile e dell'abbigliamento ( 44 Ton di merce inviate nel nostro Paese e 127 esporGrecia Italia tate). Infine l'Italia ha esportato 15mila Ton per 800mila ton Italia Grecia la sezione prodotti della lavorazione di minerametallurgia, acciaio, laminati, cemento, 500mila ton alluminio agricoltura, pesca li non metalliferi, ma per la stessa voce non riabbigliamento e accessori, mobili, mezzi di trasporto, attrezzature industriali e macchine utensisultano importazioni dalla Grecia.
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li; a questi si aggiungono i settori agro-alimentare, costruzione, telecomunicazioni, tessile, prodotti chimici e prodotti di largo consumo.
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Specializzati
Nel mercato dei trasporti refrigerati troviamo aziende altamente specializzate, in grado di offrire servizi eccellenti, che hanno superato la stagnazione economica investendo sul parco veicoli, sulla logistica integrata e sulla sicurezza di Francesca Mannai
Il grande freddo per vincere la crisi di Paolo Barilari
I
l mercato del trasporto alimentari vale oltre due miliardi di euro ed è quello che ha risentito meno della crisi. In Italia, i principali player in grado di fornire un trasporto a temperatura controllata sono circa una cinquantina. Tolti gli storici big internazionali e le cronache di fusioni societarie, resta un tessuto di aziende italiane che sono partite dalla tipica dimensione familiare della nostra piccola e media impresa e che negli ultimi cinque anni sono riuscite a crescere. Hanno abbracciato una filosofia manageriale che le ha proiettate nel libero mercato europeo dove oggi competono a pieno titolo. All’alba della crisi economica internazionale e, ancora prima, del mercato comune transfrontaliero, le prospettive erano due: adattarsi o chiudere. Investire per esplorare nuovi mercati o cercare di resistere e sopravvivere a fronte di un crescente aumento dei costi d’esercizio. Fare un salto verso una conformazione manageriale o mantenere dimensioni e mentalità “familiare”. Chi ha fatto sempre la prima scelta è stato ripagato. Obiettivo eccellenza Bizzarro Trasporti è un’azienda specializzata nel trasporto del fresco e del secco: cinque 20 TIR179-2015
anni fa aveva sul piazzale circa 90 camion e un centinaio di semirimorchi, oggi ha oltre 200 trattori (il 90% Euro 5) e quasi 270 trailer. Torello Trasporti conta invece su una flotta di circa 400 mezzi e Catone Logistica circa 350. Per tutti e tre il ciclo di vita dei mezzi è di 5 anni sui trattori e 6-7 anni sui semirimorchi. Una flotta giovane quindi. Secondo le ultime statistiche
In Italia, i principali player in grado di fornire un trasporto a temperatura controllata sono circa una cinquantina. Molte sono partite come Pmi e negli ultimi 5 anni sono riuscite a crescere
pubblicate dall’Anfia sul parco circolante italiano, infatti, l’età media dei veicoli industriali è di quasi 8 anni per i trattori e 22 anni per i semirimorchi. Dati ACI riportano che, in Italia, quasi il 47% dei veicoli industriali e più del 60% dei rimorchi e dei semirimorchi ha più di 10 anni. “Nel trasporto a temperatura controllata un fermo per un guasto meccanico può provocare un ritardo inaccettabile nella consegna, fino a danneggiare le merci estremamente deperibili – spiega Salvatore Bizzarro
–. Avere dei mezzi perfettamente efficienti è quindi la base di un servizio di qualità”. Nulla può essere lasciato al caso, ogni strumento, ogni macchina utilizzata viene scelta con estrema cura e poi controllata continuamente, da qui la presenza in ognuna di queste aziende di un’officina interna. D’altra parte se non lo fa l’azienda, lo fanno i clienti, che sono costantemente presenti nelle varie sedi con ispettori e funzionari. “Siamo sempre attenti alle innovazioni del mercato automotive, gli investimenti sui dispositivi di sicurezza, ad esempio, non sono una voce da trascurare o rimandare, perché ci consentono di prevedere ed evitare i costi occulti causati dalle avarie”, ribadisce Antonio Torello. Secondo Corrado Vitrano e Antonio Marotta (Catone Logistica), sono proprio questi costi occulti a fare la differenza tra un trasporto eccellente e uno di scarsa qualità. “Abbiamo calcolato che i costi occulti derivati da rotture di colli, perdite di bancali, merce bagnata o ritardi nelle consegne possono arrivare a rappresentare un aggravio di spesa che raggiunge il 60% per i clienti. Fornire un servizio di trasporto senza sorprese ci costringe a formulare tariffe più alte del 30%, è vero, ma noi cerchiamo di spiegare alla clientela che il prezzo, alla fine, è comunque un risparmio per loro. I nostri bilanci costantemente in crescita, anno dopo anno, dimostrano che i committenti seguono il ragionamento e premiano la qualità”. L’importanza dei clienti Anche secondo Antonio Torello la piena soddisfazione del cliente è la chiave del
successo. Nel trasporto a temperatura controllata non basta garantire determinati standard di legge, bisogna superarli, perseguendo un livello di specializzazione massima che non riguarda solo i mezzi, ma tocca anche l’organizzazione logistica. “Ci è capitato che qualche cliente abbia tentato di risparmiare rivolgendosi alla concorrenza dell’Est Europa. Sono tornati tutti da noi perché si sono resi conto che avevano risparmiato sul trasporto, ma poi complessivamente avevano speso molto di più sui costi occulti. La concorrenza sleale a fronte di tariffe bassissime non è in grado di garantire nemmeno gli standard minimi. Il personale impiegato non ha nessuna formazione, magari di notte gli autisti spengono il gruppo frigo perché fa rumore e non riescono a dormire. Oppure la gestione flotte fa orari d’ufficio e non garantisce assistenza h24 come possiamo fare noi. Il carico che ci viene affidato – continua Torello - è costantemente monitorato, in qualunque momento puoi sapere dov’è e a quale temperatura sta viaggiando”. Gli input che arrivano dal cliente, quindi, sono fondamentali per uno sviluppo sano del settore e innescano un circolo virtuoso. Se il cliente ha la premura di preservare il valore della sua merce sarà più sensibile a pagare il giusto prezzo per avere un servizio eccellente. Se il cliente paga il giusto prezzo l’azienda di trasporto sarà in condizioni di rispettare tutte le normative e di andare addirittura oltre investendo sulle infrastrutture e sul personale. Il perso-
nale, soprattutto gli autisti, valorizzato e gratificato contribuirà a sua volta al compimento dell’impresa. L’importanza degli autisti “La prima cosa che spieghiamo al nostro personale all’inizio del rapporto di lavoro è che, quando si carica, l’autista rappresenta l’immagine della nostra azienda verso il cliente; quando si scarica diventa l’immagine del cliente verso il destinatario – racconta Corrado Vitrano –. Per questo deve essere sempre educato, professionale, pulito e si deve presentare con un mezzo sempre perfettamente in ordine. Anche questo aspetto fa parte della qualità del servizio che vogliamo offrire. Investire sugli autisti è investire
Catone Logistica può contare su una flotta di circa 350 mezzi. Dopo aver raggiunto il controllo di tutta la filiera della catena del freddo punta all’intermodalità
sulla nostra immagine, garantire agli autisti la giusta retribuzione e fornire loro tutti gli strumenti per svolgere al meglio il loro lavoro ci garantisce il mantenimento di determinati standard di qualità in tutte le fasi della filiera”. I costi occulti legati all’insoddisfazione del personale sul fronte retributivo o sulle condizioni di lavoro possono sfociare in una perdita di carburante o di bancali, questioni molto delicate che possono incidere fortemente sui costi d’esercizio che vengono monitorati anche con una severa gestione flotte. I costi occulti legati all’impiego TIR179-2015 21
Il grande freddo per vincere la crisi
di personale poco qualificato oltreché un problema di immagine causano un ben più grave danno economico su eventuali danni ai mezzi o al carico. La specializzazione In un mondo del trasporto estremamente complesso e, a volte, spietato, come quello di oggi, la specializzazione può rappresentare una delle chiavi per sopravvivere, diventare “estrema” e raggiungere tali livelli di eccellenza da trasformarsi quasi in una missione. La “missione” del freddo e del fresco non è facile né economica, ma è un settore che premia la qualità e stimola le aziende a una crescita continua e a un rapporto molto stretto con la clientela. Nel rispetto delle severe normative ATP, alcune soluzioni di trasporto vengono studiate ad hoc e ogni azienda ha le sue “ricette” e le sue preferenze che, in alcuni casi, restano addirittura segrete. Catone, ad esempio, usa solo semirimorchi isotermici con casse separate dai telai “per22 TIR179-2015
Bizzarro Trasporti cinque anni fa aveva sul piazzale circa 90 camion e un centinaio di semirimorchi, oggi ha oltre 200 trattori e quasi 273 trailer
ché non possiamo permetterci dei semirimorchi che non siano perfettamente efficienti, non li adoperiamo per più di cinque, sei anni, mentre la vita di un telaio è praticamente doppia: generalmente, ogni nostro telaio, nella sua vita “sopporta” due casse isotermiche. D’altra parte, i clienti controllano anche sui semirimorchi”. La maggior parte dei semirimorchi destinati al trasporto del fresco (temperatura a +5) è progettato per l’installazione del doppio pianale. “Li facciamo costruire – dice Vitrano – con la possibilità di trasformarli in un doppio pianale, per sfruttare l’intero vo-
lume utile. Molti dei prodotti freschi che trasportiamo non possono essere impilati in pallet troppo alti (per esempio i formaggi o gli yogurt), il prodotto alla base non reggerebbe il peso. Il sistema che noi preferiamo è quello delle sbarre di alluminio che possono essere allestite in pochissimi minuti dall’autista, questo ci permette di caricare 66 europallet e di riempire il semirimorchio. Altra prerogativa dei nostri rimorchi e semirimorchi – continua Vitrano – è quella della doppia temperatura. Spesso allo stesso destinatario dobbiamo portare merce che necessita di due temperature diverse, per esempio la frutta e il latte; allora abbiamo una paratia mobile, anche in questo caso allestibile in pochissimi minuti”. Quando la gestione di un’azienda è manageriale, il passo successivo all’efficientamento dei trasporti è la logistica integrata. La corsa alla soddisfazione del cliente arriva fino all’acquisizione di magazzini di stoccaggio per poter certificare tutta la filiera, dallo scaffale del magazzino al punto vendita. La logistica Nel trasporto a temperatura controllata i clienti sono spesso i grandi gruppi internazionali del food&beverage o del settore farmaceutico. Abbiamo detto che nel settore la crisi si è sentita meno, ma si è sentita. Se prima i pagamenti erano a 30 o 60 giorni,
La dura legge della catena del freddo
Torello Trasporti è in grado di monitorare costantemente il carico e garantisce alla propria flotta assistenza 24 ore su 24
ora sono a 90 o 120 giorni ed è necessaria una vera e propria attività di recupero crediti. “C’è meno liquidità – ha commentato Antonio Torello – e tutti cerchiamo di lavorare con i grossi clienti che magari sono più solvibili”. Ma le migliori aziende vogliono il meglio e bisogna darglielo, anche se non è mai facile. Per esempio, per i gelati e i surgelati occorre sempre mantenere una temperatura intorno ai 27°C per essere sicuri che, poi, durante tutta la catena del carico, dello stivaggio e della distribuzione, non salga mai oltre i -18°C imposti dalla legge. Quando il prodotto è finito, viene prelevato dallo stabilimento e stoccato provvisoriamente in un magazzino distante soltanto pochi chilometri; da qui viene prelevato da una serie di “navette” (trattori con semirimorchio isotermico) che lo trasportano al magazzino centrale, dove esistono gigantesche celle con temperature costanti a -27 gradi. Nei passaggi, è fondamentale evitare il cosiddetto “shock termico”, quindi tutto deve essere fatto con estrema velocità. Il pavimento del semirimorchio di “transito” è dotato di rulli che si congiungono con quelli della rulliera nell’anticella (0 – 4°C) del magazzino di stoccaggio. I pallets “scivolano” velocemente, lo scarico dura circa 2 minuti, poi vengono caricati dai muletti, registrati, portati nelle celle e, dopo massimo 15 minuti, devono essere stivati nei posti pallet pre-assegnati. Il trasporto intermodale Bizzarro Trasporti è in una fase di crescita orientata al raggiungimento di una certa dimensione del parco veicolare, all’ac-
La comune associazione tra “catena del freddo” e surgelati è esatta e indica il mantenimento dei prodotti surgelati a una temperatura costante e comunque inferiore ai -18°C lungo tutto il percorso dalla produzione alla vendita, comprese le fasi di trasporto, stoccaggio ed esposizione. Evitare processi di scongelamento e ricongelamento è fondamentale per scongiurare il deterioramento delle proprietà organolettiche degli alimenti. Ogni rottura della catena del freddo favorisce lo sviluppo di microrganismi, in modo più o meno grave a seconda della temperatura e della durata e riduce la durata del prodotto inficiando la data di scadenza indicata nell'etichetta. Insomma, ridurre l'intensità degli shock termici vuol dire difendere e preservare la qualità degli alimenti e il valore dei prodotti. Anche per questo i produttori hanno tutto l’interesse a vigilare sulla corretta conservazione nella fase di produzione, ma anche nella fase di stoccaggio in piattaforme refrigerate, nel trasporto, fino ai magazzini di vendita. Il valore del prodotto integro va preservato, ecco spiegato perché i clienti delle aziende di trasporto ATP sono così esigenti. Ogni prodotto che, nel percorso dal produttore al consumatore deve essere mantenuto a una data temperatura, ha una sua catena. L'espressione "catena del freddo" viene applicata, ad esempio, anche ai prodotti farmaceutici, che devono essere mantenuti a temperature costanti superiori allo zero (molti vaccini devono essere conservati a 2/8°C), e ad altri prodotti alimentari non surgelati (carni a +7°C, burro a +6°C, prodotti freschi a +5°C, latte a +4°C, pesce a +2°C e gelati a -22°C).
La normativa italiana Interessi economici, ma anche tutela della salute pubblica: i trasporti a temperatura controllata sono i più regolamentati. Le normative sono più o meno le stesse in tutta Europa, in recepimento dell’accordo internazionale A.T.P. (Accord Transports Perissable) sui trasporti internazionali delle derrate deteriorabili sui mezzi speciali da usare per tali trasporti. In Italia, le norme sono tra le più severe e osservate, anche perché il nostro è un Paese caldo ed è facilissimo che, soprattutto d’estate, la merce possa deperire o guastarsi. In generale, i mezzi di trasporto di alimenti a temperatura controllata (isotermici, refrigerati, frigoriferi, caloriferi) per essere autorizzati al trasporto in ambito nazionale e all’interno degli Stati internazionali devono rispondere alle disposizioni ATP. Con la legge n. 264 del 2 maggio 1977, il Parlamento italiano ha ratificato e reso esecutivo l’accordo A.T.P. varandone il regolamento d'applicazione con DPR 29 maggio 1979 n. 404. La nostra normativa principale relativa alla catena del freddo è contenuta, poi, nel Decreto n. 493 del 25 settembre 1995 e nel D.lgs 110/92. Il primo è il Regolamento di attuazione delle direttive 92/1/CEE (sul controllo delle temperature degli alimenti surgelati) e 92/2/CEE (modalità di campionamento e metodo di analisi per il controllo delle temperature). Secondo la legge italiana, quindi, i mezzi di trasporto di alimenti surgelati e refrigerati devono essere dotati di un termometro, installato esternamente alla cella di carico, che deve segnalare costantemente la temperatura rilevata all’interno del vano. Deve essere presente inoltre un termoregistratore che registri con cadenze inferiori a 20 minuti la temperatura dell’aria interna alla cella.
quisizione di magazzini stoccaggio (inaugurata nel 2008 la sede di Parma con 100mila mq coperti) e all’esplorazione di nuovi mercati (Est europeo). Torello Trasporti, stabilizzata la dimensione sia per quanto riguarda il parco veicolare sia per quanto riguarda le filiali e i nuovi mercati (con sedi anche in Romania e Slovenia), sperimenta nuovi settori (moda, fiori) e investe in logistica (magazzini di stoccaggio e ultimo miglio). Catone Spa, dopo aver raggiunto il controllo di tutta la filiera della “catena del freddo”, dallo stabilimento di produzione al punto vendita, in Italia e nell’Europa dell’Est
(base in Ungheria) compresa la distribuzione, si pone come obiettivo l’intermodalità. Due anni fa, in collaborazione con Unilever, Trenitalia e ministero dell’Ambiente, ha inaugurato il primo collegamento ferroviario in Europa interamente dedicato al trasporto dei gelati. Tre treni a settimana partono dallo scalo merci di Marcianise (CE) e vanno al deposito Unilever di Parma, eliminando dalla strada 75 bilici settimana, 3.500 l’anno. Sullo stabilimento di Pastorano (CE) esiste il progetto di uno scalo ferroviario che colleghi la sede campana a quella di Parma, inaugurata nel 2010 TIR179-2015 23
Internet
Nei prossimi anni gli oggetti di uso quotidiano saranno collegati tra loro e dialogheranno inviando dati e informazioni di ogni tipo. La rivoluzione riguarderà anche il mondo automotive: entro il 2020 saranno oltre 3,5 miliardi le installazioni di device all’interno del comparto di Gianluca Arnesano
L'internet delle cose e dei trasporti
sicurezza e condizionamento, alle nostre auto, velocità, consumi, usura dei componenti. Dai nostri vestiti, misura della temperatura, misurazione del movimento, ai nostri accessori quotidiani quali orologi, smart band. L’internet delle cose coinvolgerà sia il mondo consumer sia il business e molti sono gli ambiti di applicazione nell’industria automotive, dalla quale ci si aspetta un grande input ed una forte accelerazione e sviluppo. Le previsioni infatti indicano che saranno oltre 3,5 miliardi le installazioni di device all’interno del comparto automotive entro il 2020.
A
bbiamo impiegato alcuni decenni per sico e tutto l’ambiente che ci circonda sta comprendere appieno Internet e le diventando un sistema di informazione atsue potenzialità (più di 25 da quando Sir traverso sensori ed attuatori che, incorTim Barners Lee presentò al CERN la sua porati in semplici oggetti di uso quotiidea di Web), e per farlo entrare di diritdiano, sono collegati attraverso la rete into nella vita quotidiana usandolo in maternet e forniscono continue informaniera intensa in ogni suo aspetto. Quella zioni. Il sistema creato dalla connessione che abbiamo vissuto è stata però la prima di questi oggetti diventerà strumento di ondata dell’Internet, quella che connetcomprensione della complessità e perteva singoli computer in misura sempre metterà un’analisi ed una risposta immecrescente. diata. Ora stiamo vivendo la seconda rivoL’internet delle cose (Internet of Things) luzione web, quella che mette collegherà, secondo le stime di Golin collegamento milioni di dman Sachs, oltre 28 miliardi di Ecco come dispositivi mobili e ci preoggetti entro il 2020, che diacresceranno fino pariamo - senza saperlo logheranno tra loro inviando al 2020 le installazioni - per la terza incredibidati ed informazioni di ogni di dispositivi informatici le ondata: l’Internet tipo. Dagli apparati presennel settore automotive, delle cose. Il mondo fiti nelle nostre case, sistemi di in quello consumer, generic business e vertical business
30,000
25,000
20,000 automotive
consumer
generic business
vertical business
15,000
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Installazioni nella logistica e nei trasporti Per quanto riguarda le installazioni nel settore della logistica e dei trasporti si fa presto ad immaginare la moltitudine di applicazioni: esse possono essere collegate a veicoli, quali camion, veicoli commerciali, container, navi ma anche all’interno di siti specifici, cioè nei luoghi dove le merci transitano o vengono immagazzinate (porti, magazzini, dogane, strade ed autostrade). Queste tecnologie possono essere associate agli oggetti in movimento durante lo stoccaggio all’interno di pallets, container intermodali, unit load devices, cisterne e così via. La grande quantità di dati può essere successivamente integrata con le informazioni che già attualmente vengono rilevate attraverso tecnologie RFID e arricchire le informazioni che arrivano da sensori che misurano variabili come temperatura, shock, vibrazioni o umidità. Il risultato può portare un grande vantaggio in termini di controllo dei flussi e di sicurezza. Ad esempio un trasporto sensibile alla temperatura genera un messaggio di allerta quando rileva un’escursione termica eccessiva, permettendo di intervenire e preservare il carico ed i trasportatori prima che venga compromesso. Un embrione di questa trasformazione è già presente nell’industria del trasporto, basti pensare al tachigrafo digitale, che permetterà l’integrazione dei dati provenienti da sensori interni con dati di localizzazione GPS in grado di fornire numerose indicazioni circa sicurezza e prevenzione di abusi.
Internet
Sono sempre più gli italiani che utilizzano internet, anche per acquistare un’auto nuova. I venditori di camion e i costruttori devono quindi rivedere la propria organizzazione e dare vita a un reparto dedicato al digitale di Francesca Sirimarco
Il digitale: da sfida a opportunità I
taliani sempre più connessi ma soprattutto sempre più mobile. Secondo Audiweb, con dati riferiti al mese di settembre, sono 40 milioni gli italiani che accedono a Internet da qualsiasi luogo e strumento, con una crescita del 6,8% negli ultimi anni, grazie alla diffusione di smartphone e tablet. Si utilizza internet per consultare quotidiani e magazine online, per accedere ai social network, per informarsi su prodotti e servizi di ogni genere, per lavorare, per trovare un ristorante, per fare acquisti e anche per scegliere un veicolo, nuovo o usato, da acquistare. Con uno scenario come questo, Internet e gli strumenti digitali possono quindi fare la differenza anche in concessionaria e questa consapevolezza cresce sempre più tra gli operatori della distribuzione. Lo hanno testimoniato alcuni venditori digitali e alcuni costruttori in occasione della sesta edizione di Internet Motors 2014, organizzata da DriveK a Milano. Il comportamento dei clienti Nell’80% dei casi, coloro che acquistano un’auto nuova iniziano la ricerca sul web, tanto che le visite in concessionaria negli ultimi anni sono passate da 5 a 1, e non solo in Italia. Secondo una ricerca della McKinsey & Company, intitolata “Innovation Automotive Retail”, i clienti sono insoddisfatti del livello generale di conoscenza dei prodotti, delle caratteristiche aggiuntive e dei servizi offerti in concessionaria. Ne consegue che gli automobilisti sono sempre meno fedeli tanto che, secondo DriveK, il 65% è aperto all’acquisto di diversi brand, la fedeltà al marchio è scesa del 15% negli ultimi 4 anni e i potenziali clienti vanno dove trovano servizi migliori e
risposte più celeri e coerenti con quanto proposto sui siti internet. Insomma, il comportamento di acquisto da parte dei clienti è mutato e i dealer che vogliono stare sul mercato non possono ignorarlo.
processo di business, facendo leva proprio sulle opportunità offerte da Internet.
Il digitale nel settore dei truck Marco Marlìa, amministratore delegato di DriveK e autore del manuale “Il metodo DeaIl lead come opportunità lerK”, è chiaro: il digitale apre una grande opSia che si tratti di venditori (auto, portunità per le case costruttrici e distributrimoto, truck), di costruttoci di truck che si muoveranno in modo più ri o di aziende di sersmart sul web, come già sta avvenendo nel È ormai vizi, è necessario mondo dell’auto e delle moto. indispensabile quindi rivedere la I dealer di truck sono una nicchia evoper le case costruttrici propria organizzaluta e preparata all’utilizzo delle nuoavere dei siti consultabili zione e dare vita a ve tecnologie, mobile incluso. Ma aveattraverso i dispositivi un reparto dedire dei siti responsive (cioè conmobili ma anche un cato al digitale, sultabili anche attraverso diprocesso strutturato con personale spespositivi mobili) compatisu cui formare cializzato nell’utilizbili con tutti i sistemi i venditori zo delle nuove tecoperativi e con contenologie per la gestionuti che si adattino ne dei lead (contatti). automaticamente Perché il contatto alle dimensioni e alla generato da Interrisoluzione di smarnet è una preziosa tphone e tablet, per opportunità per conquanto indispensaquistare un nuovo bile, non basta. Occliente che, altrimenti, corre anche un prosi rivolge alla concorrencesso strutturato e defiza. In Italia, purtroppo, il nito su cui i dealer vengalead viene gestito con leggeno formati e campionati afrezza e affidato come “punizione” finché il digitale possa essere utial venditore meno performante tanto che lizzato per dare informazioni che portino alla raramente il cliente viene ricontattato. La vendita del veicolo e quindi all’acquisizione di media italiana per la gestione di un lead, un nuovo cliente. Ma in Italia si sta fermi ad con risposta al potenziale cliente, infatti, si osservare cosa fanno gli altri, prima di agire. aggira tra le 8 ore e una giornata, contro i Qualcuno invece deve invertire la spirale e cre15 minuti dell’America. È necessario, perdere nel digitale perché, senza investimenti, tanto, introdurre elementi di innovazione nel il web non può portare ritorni positivi. TIR179-2015 25
Logistica
E
fficienza e sostenibilità sono le due leve “collaborative” su cui deve concentrarsi la filiera italiana del largo consumo - che ogni anno movimenta circa 3 miliardi di colli - per ridurre i costi del sistema industria-distribuzione, a vantaggio dell’ambiente e del consumatore. Lo confermano i dati presentati al convegno “La logistica collaborativa: una leva sempre più strategica”, organizzato da GS1 Italy Indicod-Ecr a Milano lo scorso 28 gennaio. Secondo i dati della Commissione Europea, sulle nostre strade
frammentazione che la caratterizza e arrivando all’adozione di modelli di condivisione da parte di tutti gli attori della stessa filiera. Importanti, a tal proposito, gli studi su “La logistica per la creazione di valore nella filiera del largo consumo”, dedicati alla re-ingegnerizzazione dei processi di filiera che Ecr Italia ha svolto in collaborazione con il Centro di Ricerca sulla Logistica di LIUC Università Cattaneo con il Politecnico di Milano. L’indagine si è focalizzata su tre attività principali: la mappatura dei flussi logistici, per
fornire una chiave di lettura nuova e aggiornata dell’attuale composizione della supply chain dei beni di largo consumo; l’analisi dei costi della mancata ottimizzazione, attraverso un vero e proprio Simulatore di Riordino Ottimo di filiera (SI.RI.O.), infine, su un atlante della logistica, cioè una mappa geografica aggiornata e un censimento dei principali nodi logistici presenti sul territorio italiano, con l’obiettivo di fornire una visione della rete distributiva nazionale ed evidenziare le opportunità di ottimizzazione lungo la filiera.
Maggiori risparmi con la logistica collaborativa In Europa gran parte dei tir viaggia vuoto in fase di ritorno con un impatto notevole sui costi e sull’inquinamento ambientale. Uno spreco che potrebbe essere trasformato in opportunità il 25% dei camion viaggia completamente scarico mentre il 50% dei mezzi in circolazione ha ancora spazio disponibile per altra merce, con un impatto notevole sui costi e sull’inquinamento ambientale. Un vero spreco che potrebbe essere trasformato in opportunità ricorrendo alla logistica collaborativa. Unità di carico efficienti e una saturazione dei mezzi di trasporto prossima al 100% consentirebbero, infatti, un potenziale risparmio in tutta la filiera del largo consumo di circa 750 milioni di euro, con 600 milioni di km percorsi in meno e una riduzione del 47% delle emissioni di CO2, che equivalgono a 510 mila tonnellate all’anno. Numeri di tutto rispetto che sottolineano il valore della collaborazione nella logistica; una pratica che apporterebbe benefici più ampi alla filiera italiana del largo consumo superando così la 26 TIR179-2015
Istat: i “minerali metalliferi” le merci più trasportate dai tir Sono i minerali metalliferi e i prodotti delle miniere e delle cave i protagonisti, in termini di peso, del trasporto su strada in Italia nel 2013. A dircelo sono rilevazioni Istat che forniscono il quadro delle principali categorie merceologiche trasferite su gomma. La categoria “Minerali metalliferi ed altri prodotti delle miniere e delle cave”, che con il 18, 08% di merci trasportate guida la top ten, comprende sia le materie prime che sono utilizzate per l’ottenimento di metalli come oro, platino, argento, piombo o ferro, sia materiali come gesso, sabbia, silice o marmi. A seguire, nella classifica stilata, i “prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi” (al secondo posto con il 15,43% sul totale delle merci), i “prodotti alimentari, bevande e tabacchi” (10,72%), le “materie prime secondarie, rifiuti urbani e altri rifiuti” (pari al 9,5%), i “prodotti dell’agricoltura, della caccia e della selvicoltura” (il 6,98%) e, ancora, i “metalli e manufatti in metallo” (6,4%), i “prodotti petroliferi raffinati” (4,37%), “legno e prodotti in legno e sughero” (4,36%) e i “prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali” (3,18%). A chiudere, infine, la macrocategoria “altre merceologie” che riunisce un insieme eterogeneo di merci che compongono il 20,98%, per un totale di poco più di un milione di tonnellate (precisamente 1.023. 872,269) di merci. Cifre consistenti che confermano la tendenza italiana al trasporto su gomma, frutto anche di un trend positivo nelle esportazioni registrato sempre nel 2013, nonostante la crisi.
Notizie
40 CANDELINE PER LA STELLA IN ITALIA Mercedes-Benz Italia festeggia un compleanno importante e chiude un 2014 di successi: nonostante la contrazione del mercato dei veicoli industriali, l’azienda ha registrato un aumento delle vendite dell’11% Primi quarant’anni di attività per Mercedes-Benz Italia, anni in cui la Stella ha venduto nel nostro Paese oltre 1,5 milioni di veicoli, con 300 mila mezzi industriali. Un compleanno importante che festeggia quattro decadi di passione, successi e obiettivi sempre più ambiziosi raccontate attraverso un Autoritratto, un libro che vede protagonisti persone, modelli ed eventi che hanno lasciato un segno nella storia della Stella in Italia. Una storia che inizia a metà degli anni ‘70 a Roma, in via degli Abruzzi 3, quando la casa di Stoccarda fonda MercedesBenz Italia per la vendita di veicoli commerciali e industriali per poi ampliare la gamma negli Anni ’80, mentre nel 1982 riunisce in un’unica organizzazione la commercializzazione di veicoli industriali, commerciali e delle vetture. Il cammino prosegue di anno in anno e si conferma con i record di fatturato ed immatricolazioni del 1991/1992 e i risultati del primo decennio del Duemila, al punto che l’Italia diventa il secondo mercato di esportazione per Mercedes-Benz dopo gli Stati Uniti. Nel frattempo, nel 1995 a Roma, in via Giulio Vincenzo Bona, viene inaugurata la nuova e attuale sede. Nasce anche il Mercedes-Benz Advanced Design Studio a Como, il primo design center in Italia di un marchio straniero. Compleanno con staffetta Dunque davvero tanti motivi per festeggiare un traguardo prestigioso.
AutoRitratto, un libro che vede protagonisti persone, modelli ed eventi che hanno lasciato un segno nella storia della Stella in Italia
L’anniversario coincide anche con una staffetta importante: il nuovo corso della Stella in Italia è ora nelle mani di Roland Schell, già direttore generale Mercedes Benz Cars in Italia, nominato presidente della società al posto di Alvin Epple, che ritorna a Stoccarda per ricoprire l'importante carica di coordinatore di Transforming Europe. Nuova riorganizzazione anche per Mercedes-Benz Truck, con una nuova e maggiore sinergia tra il comparto vendita e il post-vendita. A MauriL’alta cucina incontra la zio Pompei, responsabile delsicurezza stradale. Dala divisione, rispondono due vide Oldani, chef ricapiarea: Mario Ferrari Agnomato, ambasciagradi per l’area commerciale tore di Expo 2015 e nord e Andrea De Perini per della Stella, per il centro-sud. Mercedes-Benz ha Nel 2014, nonostante la proposto “il menù contrazione del mercato dei del camionista”: veicoli industriali oltre le 6 insalata di spaTon, (11.500 unità), Merceghetti cacio e pepe des-Benz Truck Italia ha regial profumo di limone strato un aumento di vendie verdura e frutta aute dell'11% e un aumento di Davide Oldani tunnale arrostita. quota di mercato dello 0,9% Due piatti semplici, leggeri, rispetto al 2013. di gusto e dall’apporto calorico perfettamente biIl 2015 non vedrà nuovi lanciato, ideali per le esigenze di autisti ed auprodotti della Stella ma il totrasportatori, soprattutto se al volante di un completamento delle gamme truck da oltre 40 tonnellate. e il rafforzamento del rapporto col cliente e il territorio.
DAF rinnova il sito web per gli allestimenti
Oldani: il menù del camionista
DAF Trucks ha completamente rinnovato il proprio sito internet dedicato al settore dell'allestimento (www.DAFBBI.com). La piattaforma online ora è disponibile in tredici lingue e consente agli allestitori di ottenere ancora più facilmente consigli e linee guida su come montare gli allestimenti sui telai DAF nel modo più efficiente. Il nuovo sito include infatti schede tecniche, disegni CAD dei componenti e disegni dei telai ancora più dettagliati. Inoltre tramite il sito gli allestitori possono richiedere l'accesso al sito DAF BodyBuilder Information Plus, che include informazioni sulle linee guida per gli allestitori per i veicoli Euro 6, informazioni ancora più dettagliate sui prodotti, articoli interessanti sulle novità, informazioni sulle direttive UE e la documentazione sull'omologazione del veicolo completo.
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Tecnica
Obiettivo risparmio: con l’aerodinamica un taglio ai consumi di Paolo Barilari
I maggiori risparmi di gasolio si ottengono migliorando l’aerodinamica dei veicoli, soprattutto se viaggiano ad alta velocità su lunghe distanze. Ecco un vademecum sugli interventi per migliorare le prestazioni del proprio mezzo
U
n trattore con semirimorchio che viaggia a 50 km/h impiega poco più del 40% dell’energia prodotta dal motore per vincere la resistenza aerodinamica. La percentuale sale però al 60-70% se la velocità di marcia passa dai 50 agli 80 km/h. Per questo motivo l’aerodinamicità di un camion condiziona molto di più, in negativo o positivo, i veicoli che viaggiano soprattutto in autostrada, ad alta velocità costante piuttosto che, ad esempio, i mezzi da distribuzione. Guidando sulle lunghe distanze, anche una piccola ottimizzazione della linea del mezzo può trasformarsi in un sensibile miglioramento dei consumi. È difficile stabilire esattamente quanto un singolo miglioramento nell’aerodinamica di un camion possa influire sui consumi: il risultato dipenderà da una serie di fattori combinati quali la massa del veicolo, l’area frontale, la distanza, la velocità, la strada percorsa, il peso trasportato. Ma è certo che ogni intervento teso a migliorare il coefficiente aerodinamico porterà un risultato positivo, e che la spesa per montare un deflettore, una minigonna, un fender o uno spoiler si ripagherà rapidamente. Inoltre un ca28 TIR179-2015
mion più aerodinamico non solo consumerà di meno, ma si guiderà più facilmente perché avrà una maggiore stabilità in marcia e si sporcherà anche di meno. Aerodinamica su misura I miglioramenti aerodinamici dipendono da specifici interventi secondo la tipologia di veicolo. Ci sono infatti le regole aerodinamiche per gli autocarri singoli, per gli autocarri con rimorchio, per i trattori con semirimorchio, per i mezzi d’opera con allestimento tipper. Ogni configurazione ha i suoi specifici punti deboli, quelle zone intorno al veicolo dove l’aria si ferma, si infila, crea vortici e mulinelli che rallentano la marcia e aumentano i consumi. Sono i posti dove è necessario intervenire per rendere il camion il più possibile simile ad un’unità senza soluzione di continuità, avvicinando il veicolo alla forma di una cuneo, di una goccia. Un esempio specifico? I camion con allestimenti tipper seguono delle regole ben precise in fatto di aerodinamica. Test svolti in Inghilterra hanno stabilito che viaggiare con un cassone tipper vuoto e scoperto aumenta di molto la tur-
IL TUNNEL DEL VENTO The answer my friend is blowin’ in the wind… Il vento, quello che corre intorno al vostro camion, porta la riposta alla vostra domanda: quanto consumerò? L’aerodinamica del veicolo incide sui consumi ed è per questo che tutti i nuovi camion sono sottoposti al severo test del tunnel del vento, devono passare come un cuneo attraverso il potente getto d’aria sparato attraverso il wind-tunnel. Uno dei più avanzati è quello che usa la Scania nella sua fabbrica di Södertalje, in Svezia.
bolenza e di conseguenza i consumi. Aggiungendo all’allestimento un telo di copertura azionato elettricamente il risparmio medio rilevato di gasolio è stato del 9%. Ma, come abbiamo detto, i maggiori risparmi di gasolio si ottengono migliorando la penetrazione aerodinamica di grandi veicoli che viaggiano ad alta velocità su lunghe distanze e su strade esposte ai venti. Regola numero uno: eliminare gli spazi vuoti Quasi l’80% della massima ottimizzazione ae-
Da fare e da non fare
tipo di veicolo Tetto arrotondato del semirimorchio Deflettore per cabina
articolato autocarro rigido articolato autocarro con rimorchio Carenatura per cabina autocarro rigido articolato autocarro con rimorchio Carenatura e pannellature laterali cabina articolato autocarro con rimorchio Angoli cabina ottimizzati autocarro rigido articolato autocarro con rimorchio Spoiler frontale sotto cabina autocarro rigido articolato autocarro con rimorchio
Ecco un elenco delle prime cose da fare e da non fare per avere un camion che viaggi più aerodinamicamente, per consumare e inquinare di meno. Da fare 1. Considerare le caratteristiche del proprio camion, dell’allestimento e il tipo di missione prima di decidere quali accessori montare. 2. Ridurre al minimo le distanze e i vuoti tra cabina e rimorchio e tra assali della combinazione. 3. Mantenere teso al massimo il telone dell’allestimento 4. Coprire il tipper con un telone se viaggia scarico 5. Riparare al più presto danni alla carrozzeria e possibili fori nel telone Da non fare 1. Scegliere una cabina con una superficie frontale ampia e poco arrotondata 2. Accoppiare alla cabina un rimorchio più alto 3. Montare accessori sul tetto quali trombe e fari supplementari (fino al 2% in più di consumo)
riduzione consumi % 7,0 2,4 2,4 1,2 4,8 3,7 2,3 6,5 3,2 0,5 0,3 0,3 0,7 0,3 0,3
Angolazione del tetto del semirimorchio
MA QUANTO RISPARMIO? La tabella indica la media del risparmio che si può ottenere montando accessori aerodinamici. Attenzione: non si possono sommare tutte le percentuali di risparmio. L’abbinamento di più elementi diminuisce il peso specifico del vantaggio conseguibile dai singoli accessori. Il risparmio aumenta ad ogni aggiunta, ma non secondo una semplice somma matematica.
Carenatura anteriore del semirimorchio Carenatura o deflettore per cabina
Angolazione del tetto dell’allestimento
Parasole
Minigonne laterali per il semirimorchio
Minigonne laterali per il trattore
Angoli cabina ottimizzati Pannellature laterali per il trattore
Arrotondamento angoli vivi della cabina Pannellature laterali lati telaio
Consumi: conta anche la posizione del carico Spoiler frontale
Per migliorare le prestazioni aerodinamiche e quindi i consumi è meglio mettere il peso del carico il più vicino possibile alla cabina
Fender cabina
rodinamica di un camion si può ottenere installando tre accessori: un deflettore sul tetto della cabina, dei fender laterali a prolungamento del retro della cabina e/o del frontale del semirimorchio che avvicinino tra loro i due elementi; uno spoiler sotto il paraurti per incanalare il passaggio dell’aria sotto il veicolo. Se il vostro camion non ha già questi accessori è una buona pratica pensare di rimediare al più presto. L’investimento in aerodinamica si ripaga più rapidamente grazie al gasolio risparmiato. L’obiettivo è quello di far passare fluidamente l’aria intorno al veicolo senza che trovi ostacoli e fessure dove bloccarsi e imbizzarrirsi. È consigliabile quindi identificare i punti deboli dell’aerodinamica del vostro veicolo; selezionare gli accessori adatti alle vostre necessità calcolando costi e benefici; montare gli accessori seTIR179-2015 29
Obiettivo risparmio: con l’aerodinamica un taglio ai consumi condo una pianificazione stabilita e misurare con costanza i risultati in termini di minor consumo. I dispositivi aerodinamici pieghevoli in coda al rimorchio: potrebbero iniziare a vedersi quando cambieranno le regole sulle lunghezze
Platooning: tutti in fila per consumare il 5% in meno Al Giro d’Italia per fendere l’aria i ciclisti si mettono in fila indiana e il campione viene risucchiato e tirato dalla scia dei gregari di fronte a lui. Lo stesso sistema si può utilizzare con i camion, per risparmiare gasolio in autostrada. Già oggi, se si viaggia in gruppo, con altri veicoli della stessa azienda, la pratica di limitare al minimo la distanza tra i veicoli - sempre nel rispetto della sicurezza - riduce i vortici d’aria che si creano tra la coda del veicolo che precede e il muso del veicolo che segue. Lo sviluppo della guida automatica e della comunicazione interattiva tra camion potrebbe però permettere nel futuro la pratica estrema del “platooning”: una fila di camion con il primo veicolo che comanda tutti quelli che seguono, ad una distanza minima di 4 metri l’uno dall’altro, a 80 km/h di velocità di crociera, accelerando e frenando all’unisono seguendo i comandi dell’autista del primo camion, e con gli altri autisti che possono rilassarsi e riposare in attesa di riprendere il volante. Le case costruttrici e le grandi flotte stanno testando il platooning per valutarne un possibile utilizzo reale nel prossimo futuro. In Europa gli studi e i test pratici di platooning sono portati avanti da Scania, Volkswagen e altri partner tecnici internazionali grazie ai finanziamenti del progetto europeo Companion. I risultati dei test su strada hanno confermato che il platooning, riducendo la resistenza aerodinamica consentirebbe un risparmio del 5% di gasolio.
Ecco quindi come intervenire Ridurre la distanza tra cabina e allestimento Il primo intervento è ridurre la distanza tra la cabina e il semirimorchio - o tra l’autocarro e il rimorchio - minimizzando le correnti d’aria e i mulinelli. Più è grande lo spazio che separa i due elementi della combinazione e più aria verrà spinta tra le parti del veicolo, aumentando la pressione sul frontale dell’allestimento. Nei veicoli refrigerati le unità frigo montate sul frontale del semirimorchio aiutano a interrompere il flusso d’aria e a “unire” trattore ed allestimento. Un deflettore per il tetto della cabina è probabilmente il singolo pezzo che ha il più forte impatto sull’aerodinamica del veicolo. Può essere montato ad angolature diverse per raggiungere l’altezza del rimorchio. È intuitivo che meno differenza di quota c’è tra i due elementi del veicolo, minore sarà la resistenza aerodinamica. Il deflettore deve però essere abbassato in posizione piatta se si guida il trattore senza rimorchio. Un pezzo utile e leggero che può servire anche per ripetere il nome e il logo della propria azienda in una posizione ben visibile. Al posto di un deflettore si può anche decidere di montare una carenatura integrale del tetto della cabina, un altro popolare modo di eliminare il gap tra il tetto della cabina e quello del semirimorchio. La carenatura è una buona scelta se si guida sempre con lo stesso tipo di semirimorchio al seguito. Arrotondare il perimetro frontale della cabina La resistenza aerodinamica del camion può essere ridotta eliminando i bordi squadrati e arrotondando il perimetro della cabina. I camion di più recente generazione sono stati tutti disegnati tendendo conto dell’effetto positivo della mancanza di spigoli per facilitare il deflusso dell’aria. E, a proposito di spigoli e di angoli troppo pronunciati , l’aggiunta di deflettori proprio agli angoli sotto il livello del parabrezza giocano un importante ruolo non solo nel migliorare la penetrazione aerodinamica ma anche nel limitare la formazione di sporco sul lato della cabina. Infine, sotto la cabina, ormai quasi sem-
Tre cabine aerodinamiche: due già circolanti, di Renault e Daf e una futuribile, quella del Future Truck Mercedes che guida da solo
montare soprattutto se si viaggia sempre con lo stesso tipo di allestimento. Ancora più utili se in combinazione con un deflettore sul tetto della cabina. Scendendo di quota è importante montare le minigonne o grembialature laterali che co-
Lunghezza limitata: la legge potrebbe cambiare 16 e 50 e 18 e 75. Queste le insuperabili colonne d’Ercole, i limiti di lunghezza che in molti paesi d’Europa sono obbligatori per mezzi articolati e autocarri con rimorchio. Le cose potranno però cambiare, anche se non in tempi brevi. Il Consiglio e il Parlamento europei hanno infatti raggiunto un accordo sulle modifiche alla Direttiva 96/53/CE che riguarda i pesi e le dimensioni dei veicoli pesanti. Gli Stati membri hanno accettato l’introduzione delle nuove regole che permetteranno di costruire nei prossimi anni camion più lunghi e con linee
pre di serie, ci sono gli spoiler che avvicinano il frontale del camion al livello della strada, facendo girare il flusso d’aria sotto a cabina ad una quota rasoterra ed evitando che incontri le superfici irregolari, gli ostacoli, gli avvallamenti e le sporgenze tipiche del sotto telaio. Lavorare sui lati del trattore: fender e minigonne Anche i fender montati sui lati, dietro la cabina, riducono al minimo la distanza tra cabina e semirimorchio con positivi effetti sull’aerodinamica impedendo che il flusso d’aria si infili tra le due parti della combinaLe cabine zione e sono moldi 4 prototipi, to utili anche in dalle forme innovative, presenza di venper ora impossibili to laterale. Da
più aerodinamiche. Il percorso legislativo durerà dal 2015 al 2022 anno nel quale i primi veicoli progettati secondo i nuovi criteri potrebbero cominciare a circolare sulla strada. Le nuove norme consentiranno cabine con forma arrotondata e dispositivi aerodinamici pieghevoli sul retro del rimorchio, per migliorare l'aerodinamica dei veicoli e risparmiare carburante. Secondo la Commissione europea le modifiche proposte potrebbero consentire una riduzione del 7-10% del consumo e di emissioni di gas serra.
prono il voto tra i due assi del trattore limitano il passaggio dell’aria sotto il veicolo, specie in presenza di vento laterale. Le minigonne tra l’altro migliorano anche la sicurezza per pedoni e ciclisti. Sul telaio del trattore Una pannellatura che ricopra la parte superiore del telaio del trattore è utile quando c’è una grande distanza tra la cabina e il semirimorchio. Tra i positivi effetti collaterali può facilitare il raggiungimento del retro della cabina o del frontale del semirimorchio ma, di contro, potrebbe limitare l’accesso a parti meccaniche. Intervenire sul semirimorchio Grande è lo spazio che separa l’asse posteriore del trattore dai tre assali del semirimorchio. Tutto spazio che risucchia l’aria sotto al veico-
lo e che incide negativamente sull’aerodinamica della combinazione. Una coppia di belle minigonne laterali, utili anche in presenza di vento laterale, risolve il problema e aumenta il grado di sicurezza nei confronti di pedoni, ciclisti e automobili. Oltre che sui lati bassi del semirimorchio si può intervenire anche sul frontale, sul tetto e sulla coda. Esistono carenature fatte apposta per arrotondare e compattare il frontale del rimorchio. Possono essere posizionate sul perimetro del rimorchio o possono coprire l’intero frontale. Deviano il flusso dell’aria che riesce ad infilarsi tra cabina e allestimento sui lati e sul tetto del rimorchio. E proprio su tetto del semirimorchio si inizia a lavorare per far scorrere più velocemente il flusso aerodinamico. La resistenza aerodinamica causata dall’angolo retto che si forma tra il tetto e il lato dei portelloni dell’allestimento può essere attenuata affusolando l’ultimo tratto del tetto, smussandolo e facendolo scendere di quota, riducendo così la superficie sulla quale fa pressione l’aria. Questa modifica può però far perdere una piccola parte del volume utile di carico. Nel futuro, se cambieranno le normative sulla lunghezza massima dei veicoli, potranno anche essere montate delle appendici aerodinamiche in coda al semirimorchio. Così come per la coda del trailer, anche per il frontale si può decidere di avere una curvatura sul tetto che migliori la penetrazione aerodinamica. Una variante che deve essere richiesta al momento dell’ordine del semirimorchio, se il carico da trasportare permette un leggero abbassamento dell’altezza utile interna. Ne derivano consistenti risparmi di gasolio. Cambiare i rapporti Una volta migliorata l’aerodinamicità del veicolo, a parità di velocità e di condizioni servirà meno potenza. È allora il momento di provare a consumare ancora di meno cambiando i rapporti delle marce che più frequentemente si usano a velocità di crociera. L’officina autorizzata della marca del vostro camion dovrebbe essere in grado di aiutarvi a identificare il rapporto giusto. Aerodinamica all’interno del vano di carico A migliorare le prestazioni aerodinamiche del vostro camion contribuisce anche una buona disposizione del carico. La regola è di posizionare il carico il più possibile vicino alla cabina, senza naturalmente superare il peso massimo consentito sugli assali. Otterrete più o meno lo stesso effetto generato dall’aver avvicinato il rimorchio alla cabina.
da produrre per le limitazioni alla lunghezza massima consentita
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COSA RICORDAR E Il ravvedimento operoso serv ea le vio lazioni tributarie (ome rego larizzare ssi e irregolarita’ commesse in versame nti sede di dichiarazione fiscale) e permette di ridur re le sanzioni; i pagame nti possono essere eff ettuati con i modelli F23, F24 o F24 EL IDE;
Fisco
di Angelo Ciaravolo
Il contribue nte deve versare contes le imposte, le sanzioni e gli tualmente interessi.
Ravvedimento operoso: più tempo per regolarizzare La Legge di Stabilità 2015 ha apportato diverse modifiche: sono aumentati i termini per integrare o rettificare i redditi dichiarati e si potranno sanare anche le violazioni già contestate nei processi verbali di constatazione
C
ambia il rapporto tra Fisco e contribuenti. Da quest’anno porte aperte al dialogo e alla collaborazione tra le parti per favorire la correzione spontanea di errori o omissioni. Con il nuovo ravvedimento operoso, nella versione riveduta e corretta dalla legge di Stabilità 2015, si potranno sanare infatti anche le violazioni già contestate nei processi verbali di constatazione (Pvc). In pratica, per i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate non sarà più preclu32 TIR179-2015
sivo all’utilizzo del ravvedimento il fatto che la violazione sia già stata contestata ovvero che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività di accertamento, delle quali i soggetti interessati abbiano avuto formale conoscenza. Inoltre, ci sarà più tempo per regolarizzare (si va dai quattro o cinque anni, in caso di omessa presentazione della dichiarazione e, in alcuni casi, anche fino a dieci anni). Gli unici impedimenti saranno rappresentati dalla noti-
fica dell’avviso di accertamento o liquidazione oppure da una comunicazione di irregolarità (avviso bonario). Ma la regolarizzazione impone anche scelte di convenienza sull’opportunità di utilizzare o meno l’istituto del ravvedimento (uno dei punti deboli è rappresentato dall’obbligo di versare in un’unica soluzione le somme dovute). Vediamo dunque in dettaglio i diversi tipi di “sanatorie” che consentono di ridurre la salata sanzione del 30%, per gli omes-
Cosa si può sanare Con questo strumento, gli autotrasportatori potranno sanare, ad esempio, eventuali utilizzi del credito d’imposta (carbon tax o caro petrolio) non spettante o spettante in misura inferiore. La regolarizzazione dovrà però avvenire entro determinati limiti di tempo e bisognerà versare le imposte dovute sulle quali vanno calcolate le sanzioni ridotte. Intanto va ricordato che con il ravvedimento operoso è possibile regolarizzare ogni e qualsiasi violazione di natura tributaria compiute nell’assolvimento, in modo non fraudolento, degli adempimenti fiscali. In linea generale è possibile quindi rimediare all’omesso o insufficiente versamento di imposte e tributi (Irpef, Ires, Iva, ritenute sui redditi da lavoro e sui redditi da capitale, imposte sostitutive, addizionali regionali e comunali, Ici, Imu, Tasi, imposta sulla vidimazione sui libri sociali, ecc.), ad errori sostanziali che incidono sulla determinazione della base imponibile su cui si pagano le relative imposte, alla mancata esposizione in dichiarazione di taluni redditi, all’omessa presentazione della dichiarazione, alle violazioni formali, comunicazioni obbligatorie omesse o effettuate in ritardo, agli errori relativi alla compilazione del modello di pagamento F24 e F23. Come ottenere la riduzione delle sanzioni Con il ravvedimento sprint, il pagamento delle somme dovute deve essere effettuato entro 14 giorni successivi alla scadenza (in tal caso, la sanzione è pari allo 0,2 % per ogni giorno di ritardo). Con quello breve, il pagamento deve avvenire dal 15° al 30° giorno, con il pagamento di una sanzione del 3%. Se invece il pagamento avviene entro 90 giorni, la sanzione è del 3,33% (dal 31° giorno fino al 90° giorno successivo alla scadenza). Con il ravvedimento trimestrale, per rate omesse dopo la prima, per concordato, conciliazione, adesione agli inviti, ecc., la sanzione è pari al 3,75%, se il pagamento avviene entro novanta giorni. Con
Le vostre domande
si o parziali versamenti, e le altre sanzioni piene, in caso di omesse dichiarazioni o comunicazioni.
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Mancata presentazione F24 Vantavo un credito risultante dall'Unico 2014 che ho compensato con il versamento dell'acconto Iva di dicembre. Ho però dimenticato di presentare il modello F24 a saldo zero. È vero che rischio una multa per l’omissione? È possibile regolarizzarla con il ravvedimento operoso? Angelo Rosati - Biella
Sì, è consentito il pagamento delle somme iscritte a ruolo per imposte erariali e relativi accessori compensando i crediti relativi alle stesse imposte, se non siano stati richiesti a rimborso. Va ricordato che questa possibilità è preclusa qualora esistano debiti iscritti a ruolo, di ammontare superiore a 1.500 euro, il cui termine di pagamento è già scaduto.
Sì, rischia una sanzione di 154 euro. Tuttavia, la violazione può essere sanata con il ravvedimento operoso. Occorrerà presentare il modello F24 indicando la sanzione in misura ridotta con il codice tributo 8911 e, come anno di riferimento, quello in cui è stata commessa la violazione.
Dichiarazione Iva Sono un autotrasportatore che generalmente presenta la dichiarazione Iva in forma autonoma entro il 28 febbraio. È vero che posso presentare la dichiarazione Iva anche dopo tale data ed evitare l’invio della comunicazione dei dati Iva? Sergio Antonioli - Bologna
Crediti amministrazione finanziaria Sono un padroncino che vanta crediti nei confronti dell’amministrazione finanziaria. Volevo sapere se posso compensarli con le somme iscritte a ruolo. Marco Scandurra - Cagliari
No, non è così. Se la dichiarazione Iva viene presentata in forma autonoma ma nei termini (quest’anno scade il prossimo 2 marzo) si evita l’invio della comunicazione annuale Iva. Altrimenti, occorre presentare la comunicazione Iva e successivamente (non oltre il
quello lungo, il pagamento deve avvenire dal 91° giorno ma entro un anno dalla scadenza (in tal caso la sanzione è del 3,75%). Con il biennale la sanzione è del 4,29%, se il pagamento avviene dopo un anno, ma entro due anni dalla data dell’omissione o dell’errore. Ed infine, con l’ultrabiennale la sanzione è del 5%, se il pagamento avviene dopo due anni dalla data dell’omissione o dell’errore. Va ricordato che, oltre alle somme dovute, va versata contestualmente la sanzione ridotta e gli interessi legali, da calcolare all’1%annuo dal primo gennaio fino al 31 dicembre 2014 e allo 0,50% dal primo gennaio di quest’anno (il ravvedimento operoso non è valido se si omette anche uno solo degli importi dovuti per l’imposta, gli interessi e le sanzioni ridotte). Il versamento può essere effettuato utilizzando i tre modelli di pagamento, scelti a seconda della tipologia del tri-
buto dovuto. Con il modello F24 ordinario, per le imposte sui redditi, le imposte sostitutive, l’Iva, ecc.; con l’F23, per l’imposta di registro e gli altri tributi indiretti e con l’F24 elide ( elementi identificativi), per i versamenti dell’imposta di registro, dell’imposta di bollo, ecc. Il ravvedimento e le alternative Va innanzitutto ricordato che non è possibile dilazionare gli importi dovuti con il ravvedimento spontaneo. Se, ad esempio si tratta di un omesso versamento ed il contribuente non ha la disponibilità finanziaria per eseguire il pagamento integrale, è costretto ad attendere la notifica del cosiddetto “avviso bonario”, con il quale sono dovute le imposte, oltre gli interessi, e le sanzioni nella misura del 10% (gli importi richiesti sono tuttavia rateizzabili fino a sei o a venti rate trimestrali per importi dovuti inferiori o supe-
30 settembre), si potrà inviare la dichiarazione Iva con il modello Unico 2015.
Avviso di accertamento Sono un autotrasportatore a cui la regione Lazio ha inviato verso la fine di dicembre dello scorso anno (tuttavia il plico mi è stato consegnato nei primi giorni di quest’anno), a mezzo servizio postale, l’avviso di accertamento relativamente all’omessa tassa di circolazione per l’anno 2011. Devo pagare o è prescritta dopo tanto tempo? Vincenzo Serra - Viterbo Ai sensi dell’articolo 5 del D.L. 353/1982, il recupero della tassa automobilistica, deve avvenire entro la fine del terzo anno successivo a quello in cui sarebbe dovuto avvenire il pagamento. Pertanto, se lo ha ricevuto nei primi giorni del 2015, l'atto impositivo potrebbe essere annullato dal giudice tributario per intervenuta prescrizione.
riori a cinque mila euro). Se il contribuente, malgrado l’avviso, continua a non pagare, il debito viene trasferito all’agente della riscossione (Equitalia), che notificherà l’odiata cartella esattoriale. In tal caso, le sanzioni verranno applicate nella misura piena (30%). Tuttavia gli importi iscritti a ruolo potranno essere dilazionati in 72 rate, oppure, nei casi di comprovata difficoltà, si potrà richiedere un piano straordinario per pagare in 120 rate. Per chi è ha corto di liquidità, l’alternativa potrebbe essere il ricorso al ravvedimento parziale (in pratica si può dilazionare il pagamento dell’imposta, pagando di volta in volta anche i relativi interessi e le sanzioni ridotte). Ricordiamo infine che per tutto l’anno 2015, per i contribuenti già sottoposti a verifica, si potrà scegliere la strada che porta all’istituto di adesione al processo verbale di constatazione, se più favorevole al ravvedimento. TIR179-2015 33
Lavoro
di Mariangela Pagano
Legge di Stabilità: cosa cambia per il lavoro Dal bonus 80 euro al TFR in busta paga, fino alle agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato, ecco tutte le novità in vigore dal 1° gennaio 2015
S
ono molte le novità attinenti la sfera del lavoro introdotte dalla Legge 23 dicembre 2014, n. 190, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre scorso e meglio nota come Legge di Stabilità 2015, entrata in vigore il 1° gennaio 2015. Vediamole nel dettaglio. Bonus “80 euro” Il bonus di 80 euro che fu introdotto nel 2014 dal Governo Renzi diventa, a partire da quest’anno, definitivamente strutturale. Potranno usufruire di questa agevolazione i lavoratori dipendenti e parte di lavoratori che percepiscono redditi assimilati al lavoro dipendente che hanno un reddito complessivo non superiore a 24.000 euro. Superata la soglia dei 24.000, il credito 34 TIR179-2015
d’imposta pari a 960 euro annui, diminuisce fino ad azzerarsi, quando il reddito complessivo arriva al tetto dei 26.000 euro. Restano esclusi dal beneficio i pensionati ed i contribuenti “incapienti”, ossia quelli che possiedono redditi pari o inferiori a 8.000 euro e che determinano una imposta lorda negativa, cioè inferiore alle detrazioni per lavoro dipendente spettanti. Non è cambiato nulla per quanto riguarda le modalità operative per il riconoscimento del bonus ai lavoratori, così come per la procedura per recuperare in compensazione tali somme tramite il modello F24. Ticket Restaurant La soglia di esenzione fiscale e contributiva, per i soli buoni pa-
Flussi d’ingresso 2015: quasi 18mila posti Per il 2015 la quota di ingresso per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo consentita per i cittadini extracomunitari e di 17.850 unità. Il Governo ha pubblicato infatti sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014, il DPCM 11 dicembre 2014, recante la Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2015. Le imprese interessate all’assunzione dei lavoratori extracomunitari dovranno presentare apposita domanda al Ministero dell’Interno, in via telematica e tramite il sito istituzionale www.interno.gov.it, entro il 30 agosto 2015. Le domande verranno valutate in ragione dell’ordine cronologico di presentazione delle stesse.
sto in formato elettronico, viene elevata a 7 euro giornalieri, a far data dal prossimo 1° luglio 2015. Resta, invece, inalterato il tetto di esenzione di 5,29 euro giornalieri per i ticket restaurant in formato cartaceo. Riduzione del cuneo fiscale e contributivo A partire dal 2015, il costo del lavoro dipendente a tempo indeterminato potrà essere dedotto interamente dalla base imponibile Irap. L’efficacia di tale misura è, tuttavia, subordinata alla
previa autorizzazione della Commissione Europea. Agevolati anche quei soggetti che non hanno lavoratori dipendenti, i quali potranno beneficiare di un credito d’imposta nella misura del 10%. Risale dal 3,5% al 3,9% l’aliquota prevista ai fini della determinazione del tributo da parte della generalità delle imprese e degli esercenti arti e professioni soggetti all’Irap. TFR Il lavoratore dipendente, in forza con lo stesso datore di la-
lavoratore abbia richiesto o meno la monetizzazione della quota di TFR in busta paga, l’aliquota dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni del TFR, a partire dal corrente anno, viene portata dall’attuale 11% al 17%.
voro da almeno sei mesi, potrà richiedere la liquidazione mensile direttamente in busta paga della quota di TFR maturata, per il periodo compreso tra il 1° marzo 2015 ed il 30 giugno 2018. Oltre alla quota di trattamento di fine rapporto maturata, il lavoratore potrà richiedere che venga monetizzata anche la quota già destinata alla previdenza complementare. La quota di TFR costituisce retribuzione ordinaria e non dovrà essere assoggettata a contributi previdenziali ma solo a tassazione ordinaria Irpef; tale somma, anticipata in busta paga, non è assoggettata a tassazione separata unitamente alle indennità corrisposte al momento della cessazione del rapporto di lavoro. La quota di TFR non incide sul raggiungimento del limite reddituale per aver diritto al bonus di 80 euro. Il datore di lavoro sarà tenuto a liquidare tale somma, ad eccezione del caso in cui l’impresa versa in stato di crisi, ai sensi dell’articolo 4, della Legge 29 maggio 1982, n. 297, ovvero sia sottoposta a procedure concorsuali. Per alleggerire l’impatto economico sui datori di lavoro di mi-
Piccola mobilità Validi gli sgravi contributivi a favore dei datori di lavoro con meno di 15 dipendenti, che abbiano assunto lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, entro il 31 dicembre 2012. Lo sgravio del 10% sulla quota di contribuzione a carico del datore di lavoro vale sia per le assunzioni a tempo determinato che indeterminato (la durata è rispettivamente pari a 12 e 18 mesi). Tale misura è finanziata con 35,5 milioni di euro. Quanto sopra supera le precedenti indicazioni fornite dall’Istituto di previdenza sociale, il quale riteneva che dal 1° gennaio 2013 l’agevolazione non fosse più riconosciuta anche per le assunzioni effettuate precedentemente.
nori dimensioni è disposto che le aziende con meno di 50 dipendenti, che non intendano corriSgravio contributivo spondere immediatamente la per i neoassunti quota maturanda del I datori di lavoro che assuTFR, possono acmeranno lavoratori con Il dipendente cedere ad un contratto a tempo inpotrà richiedere la apposito fideterminato, nel peliquidazione mensile in nanziamenriodo ricombusta paga della quota di to garantipreTFR maturata, per il to da uno periodo compreso specifico tra il 1° marzo 2015 fondo Inps. ed il 30 giugno In tal caso, 2018 l’azienda potrà chiedere ad una banca convenzionata con l’ABI di anticipare la somma al lavoratore, la quale verrà restituita alla fine del rapporto di lavoro con un tasso dell’1,5% oltre allo 0,75% del tasso di inflazione. Le modalità operative della misura, i criteri ed i termini entro so tra il i quali il lavoratore dovrà mani1° gennaio ed 31 dicembre 2015, festare la sua scelta, che una volpotranno fruire di un esonero ta effettuata non potrà essere più contributivo sulla quota di conrevocata sino al 30 giugno 2018, tribuzione previdenziale. Infatti, saranno definiti da un successivo per un periodo massimo di 36 decreto. mesi e per un importo massimo Sempre in tema di trattamenpari a 8.060 euro su base annua to di fine rapporto, sul versante è riconosciuto uno sgravio confiscale, indipendentemente se il
tributivo a loro favore. La misura non avrà alcun effetto sul calcolo delle pensioni dei lavoratori interessati in quanto il periodo decontribuito sarà interamente coperto dallo Stato tramite contributi figurativi. L’agevolazione non spetta se l’assunzione è stata fatta con contratto di apprendistato. Il datore di lavoro non potrà fruire del beneficio contributivo, altresì, nel caso di assunzioni di lavoratori che nei 6 mesi precedenti siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi altro datore di lavoro, ovvero per quelli in forza a tempo indeterminato con il medesimo datore di lavoro, anche in società controllate o collegate, nei 3 mesi precedenti il 1° gennaio 2015. L’esclusione opera anche per quei lavoratori per i quali il beneficio sia già stato usufruito in relazione ad una precedente assunzione a tempo indeterminato. L’esonero non è cumulabile con altre agevolazioni contributive e non si applica ai premi e contributi dovuti all’Inail. Con l’introduzione di tale misura viene abrogato, a partire dal 1° gennaio 2015, l’articolo 8, comma 9, della Legge n. 407/1990, che prevedeva benefici contributivi a favore dei datori di lavoro che assumevano lavoratori disoccupati o cassaintegrati da almeno ventiquattro mesi. Sgravi contributivi per la contrattazione di secondo livello Lievemente ritoccate in ribasso le somme destinate a finanziare la contrattazione di secondo livello. Per l’anno 2015 ci sono 208 milioni di euro che scendono a 200 milioni di euro per l’anno 2016. Lo sgravio contributivo, nei limiti prestabiliti, è riconosciuto al datore di lavoro, con riferimento alle somme corrisposte in attuazione di contratti collettivi aziendali e territoriali, ovvero di secondo livello. L’impresa beneficia di una riduzione dell’aliquota contributiva nella misura massima di 25 punti percentuali, mentre per il lavoratore l’esenzione contributiva è totale. TIR179-2015 35
Normative
di Andrea Giuli
Codice della Strada: sanzioni più care Prezzi aggiornati dello 0,80% dal 1° gennaio 2015. Si tratta di un aumento tecnico che viene effettuato ogni due anni sulla base dei prezzi al consumo accertati dall’Istat. Ecco tutti i nuovi importi
D
al 1° gennaio 2015 sono aumentate le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada. L’incremento è stato disposto con decreto del ministro della Giustizia del 16 dicembre 2014, di concerto con i ministri dell’Economia e dei Trasporti, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di fine anno
Sono state aggiornate tutte le violazioni previste dal Codice della Strada, tranne quelle che sono state introdotte nel corso dell’ultimo biennio
36 TIR179-2015
(G.U. n. 302 del 31.12.2014). Non si tratta tuttavia di un aumento politico o finanziario, ma del consueto aggiornamento tecnico degli importi delle sanzioni, che ogni due anni deve essere effettuato in base all’articolo 195 dello stesso Codice della Strada. L’articolo stabilisce infatti che “la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'Istat, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”. In considerazione quindi della variazione, misurata dall’Istat nel biennio 1° dicembre 2012 - 30 novembre 2014, gli importi delle sanzioni al Codice della Strada sono stati aggiornati dell’0,80% (nel biennio precedente l’incremento fu del 5,4% a causa di un’inflazione più alta). L’aggiornamento si è applicato a tutte le violazioni previste dal Codice della Strada, tranne che a quelle che sono state introdotte nel corso dell’ultimo biennio, per le quali non è ancora trascorso il periodo minimo di adeguamento (come ad esempio quelle relative alle patenti di guida, modificate con Decreto legislativo n. 2 del 2013). Il provvedimento di aggiornamento è stato, inoltre, commentato da una specifica circolare del 31 dicembre 2013 del ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che per comodità ha sintetizzato in due tabelle sia gli importi minimi e massimi delle vecchie e nuove sanzioni, con gli articoli del Codice in cui si trovano, sia l’elenco delle disposizioni escluse dall’aggiornamento. Per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto merci si ritiene utile fornire di seguito un elenco delle più importanti violazioni al Codice della Strada, con l’indicazione dei vecchi importi minimi e massimi e di quelli in vigore dal 1° gennaio 2015. Si ricorda anche che in caso di pagamento della sanzione entro il sessantesimo giorno dalla sua violazione o dalla sua notifica, l’interessato è ammesso al pagamento ridotto, cioè al minimo dei due importi previsti, mentre se si paga nei 5 giorni c’è lo sconto del 30%, come previsto fin da agosto 2013, in base alla legge 98/2013, tranne che per le sanzioni che non ammettono il pagamento in misura ridotta e quelle per le quali è prevista la sospensione della patente.
VIOLAZIONI CHE SI AP ALLE IMPRESE DI AUT Norma violata
Art. 6 comma 12 (circolazione nelle giornate di divieto) Art. 72 comma 13 (mancanza o irregolarità dei dispositivi di equipaggiamento dei veicoli a motore e dei rimorchi- tra cui le strisce retroriflettenti ed i paraspruzzi per i veicoli di massa superiore a 3,5 ton.) Art. 80 (omessa revisione del veicolo) Art. 146 comma 3 (passaggio col semaforo rosso) Art. 148 comma 15 (sorpasso a destra) Art. 148 comma 16 (divieto di sorpasso) Art. 168 comma 8 (Trasporto di merci pericolose in mancanza di autorizzazione, quando prescritta) Art. 168 comma 9 e 9 bis (violazione di alcune disposizioni sul trasporto di merci pericolose) Art. 168 comma 9 ter (violazione delle restanti disposizioni sul trasporto di merci pericolose) Art. 172 comma 10 (mancato utilizzo delle cinture di sicurezza quando prescritte) Art. 179 e in particolare: - comma 2: veicolo privo di cronotachigrafo o che circola con tachigrafo non funzionante o non conforme alla omologazione - Comma 2 bis: veicolo privo di limitatore di velocità o con limitatore non funzionante o non conforme alla omologazione - comma 3: sanzione nei confronti dell’impresa titolare del mezzo nell’ipotesi di cui al comma 2bis Art. 180 comma 7 (mancanza a bordo dei documenti di circolazione) Art. 193 coma 2 (veicolo sprovvisto di assicurazione)
PLICANO OTRASPORTO
VIOLAZIONI CHE SI APPLICANO ALLA FILIERA DEL TRASPORTO
Vecchi importi in euro Al 31.12.2014
Nuovi importi in euro Dal 1° gennaio 2015
Norma violata
Vecchi importi in euro Al 31.12.2014
Nuovi importi in euro Dal 1° gennaio 2015
Da 419 a 1.682
Da 422 a 1.695
Art. 61 (sagoma limite)
Da 419 a 1.682
Da 422 a 1.695
Da 772 a 3.115
Da 778 a 3.140
Da
Art. 62 ( massa limite in correlazione art. 10,c. 18)
Da
Da 84 a
335
85 a
338
Art. 142 (supermento limiti di velocità con autocarri, autotreni e autoarticolati): - comma 7 fino a 10km/h oltre il limite
41 a
168
Da
41 a 169
674
Da 169 a
Da 168 a
674
Da 169 a 679
- comma 8 da 10 a 40 km/h oltre il limite
Da 168 a
Da 162 a
646
Da 163 a 651
- comma 9 dal 40 a 60 km/h oltre il limite
Da 527 a 2.108
Da 531 a 2.125
Da
80 a
323
Da
81 a 326
- comma 9-bis oltre 60 km/h rispetto al limite
Da 821 a 3.287
Da 828 a 3.313
84 a 335
Da
646
Da 163 a 651
Art. 164 (errata sistemazione del carico)
Da
Da 162 a
Da
41 a
168
Da 41 a
169
Da
84 a
335
Da 85 a
338
Da 168 a
674
Da 169 a
679
Da 1.988 a 7.953
Da 403 a 1.617
Da 162 a
Da
646
80 a 323
Da 841 a 3.366
Da 939 a 3.758
Da 808 a 3.234
Da 41 a 168
Da 841 a 3.366
Da 2.004 a 8.017
Da 406 a 1.630
Da 163 a 651
Da
81 a 326
Da 848 a 3.393
Da 947 a 3.788
Da 814 a 3.260
Da 41 a
169
Da 848 a 3.393
Art. 167 (sovraccarico) e in particolare: - Trasporti effettuati con veicoli di massa superiori a 10 ton: a)Sovraccarico fino a una tonnellata b)Sovraccarico fino a due tonnellate c)Sovraccarico fino a tre tonnellate d)Sovraccarico oltre tre tonnellate - Trasporti eseguiti con mezzi di massa superiore a 10 ton: a)Eccedenza non superiore al 10% b)Eccedenza non superiore al 20% c)Eccedenza non superiore al 30% d)Eccedenza superiore al 30% Art.174 Mancato rispetto dei tempi di guida o di riposo: - Superamento dei tempi di guida a) fino al 10% b) dal 10 al 20% c) oltre il 20% - Inosservanza interruzioni di 45 minuti
679
85 a 338
Da 419 a 1.682
Da 422 a 1.695
Da 41 a
168
Da
41 a 169
Da 84 a
335
Da
85 a 338
Da 168 a
674
Da 169 a 679
Da 419 a 1.682
Da 422 a 1.695
Da 40 a 160 Da 316 a 1.265 Da 422 a 1.684
Da 40 a 161 Da 319 a 1.275 Da 425 a 1.699
Da 163 a
Da 164 a
653
663
- Inosservanza periodi di riposo giornalieri: a) fino al 10% b) dal 10 al 20% c) oltre il 20%
Da 211 a 843 Da 369 a 1.467 Da 422 a 1.686
Da 213 a 850 Da 372 a 1.488 Da 425 a 1.699
- Inosservanza periodi di riposo settimanale: a) Fino al 10% b) Dal 10 al 20% c) Oltre il 20%
Da 264 a 1.054 Da 369 a 1.476 Da 422 a 1.686
Da 266 a 1.062 Da 372 a 1.488 Da 425 a 1.699
TIR179-2015 37
Normative
D
al 1° gennaio scorso, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni della Legge di Stabilità 2015 (in particolare, con l’art. 1, comma 247, lett. c della Legge 190 del 23 dicembre 2014), è stata soppressa la scheda di trasporto. Come si ricorderà, questo documento era stato introdotto dal luglio del 2009 con l’obiettivo di permettere l’identificazione di tutti i soggetti della filiera del trasporto per attivare, nei loro confronti, la responsabilità condivisa per le infrazioni al Codice della Strada, previste dall’art. 7 del decreto legi-
conseguenza, gli agenti devono astenersi dal chiederla all’autista. Diversamente, sul mezzo deve trovarsi la documentazione obbligatoria per legge per finalità fiscali, di sicurezza o per altre finalità (documenti per trasporto rifiuti, animali vivi, carburanti, merci pericolose, ecc); - restano pienamente valide ed efficaci le sanzioni per la mancanza della scheda di trasporto applicate fino al 31 dicembre 2014, anche se non ancora notificate o estinte per pagamento;
cherà la sanzione prevista per questa infrazione (da 419 euro a 1.682 euro). La circolare, inoltre, evidenzia che l’assenza a bordo delle istruzioni (o la loro incompatibilità con il rispetto della disposizione violata del CdS), continua a determinare le conseguenze previste sempre dal citato comma 4, art. 7 del d.lgvo 286/2005: si tratta della responsabilità del committente (al quale, pertanto, sarà notificato il relativo verbale di accertamento) per le violazioni del CdS contestate all’autista del camion, in materia
Scheda di trasporto: chiarimenti sulla soppressione Una circolare del ministero dell’Interno precisa il provvedimento della Legge di Stabilità: la Polizia chiederà al vettore di fornire le generalità del committente slativo 286/2005 e successive modifiche. Purtroppo, l’esperienza ha dimostrato che la scheda di trasporto non è riuscita ad assolvere questo compito e, anzi, si è rivelata un appesantimento burocratico per le imprese di autotrasporto che, infatti, da tempo ne sollecitavano l’eliminazione. Queste istanze sono state ora accolte con l’ultima Legge di Stabilità che, per l’appunto, ha previsto l’abrogazione della norma che la istituiva (l’art. 7 bis del d.lgvo 286/2005). Questa novità è stata comunicata dal ministero dell’Interno al proprio personale su strada con una circolare del 31 dicembre 2014 (prot. 300/A/9221/ 14/108/44), nella quale sono contenute le seguenti precisazioni: - dal 1° gennaio scorso, la scheda di trasporto non deve più trovarsi a bordo del veicolo e, di 38 TIR179-2015
- l’individuazione del committente del trasporto, potrà avvenire in due modi: a) attraverso le istruzioni fornite al vettore che devono trovarsi a bordo del veicolo, tenuto conto che la norma che prescrive questo adempimento per i contratti non stipulati in forma scritta ai sensi del d.lgvo 286/2005 (si tratta del comma 4, art. 7 del predetto d.lgvo) non è stata abrogata ed è ancora pienamente efficace; b) in mancanza delle istruzioni, la Polizia chiederà al vettore di fornire le generalità del committente, con la procedura prevista all’art. 180, comma 8 del CdS. Di conseguenza, il vettore si vedrà recapitare l’invito a comunicare queste generalità al comando di Polizia, entro un certo termine (generalmente 30 giorni); se l’invito non è raccolto, a quel punto la Polizia notificherà un secondo verbale al vettore, con il quale gli appli-
di limiti di vel o c i t à (art.142) e di tempi di guida e di riposo (art. 174). Infine, non è più sanzionabile la condotta del committente che, in assenza di contratto scritto, non consegni al vettore la dichiarazione di aver verificato il numero di iscrizione all’Albo del trasportatore, attraverso la carta di circolazione. Infatti, la sanzione applicabile era quella prevista al comma 4 dell’art. 7 bis sulla scheda di trasporto, oramai abrogato.
Normative
E
nnesimo colpo di scena nell’annosa questione del sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti pericolosi (Sistri). Con l’ultimo decreto legge “mille proroghe” viene difatti disposto un rinvio per l’applicazione delle sanzioni previste in caso di inosservanza della disciplina del Sistri ma, a differenza delle precedenti volte, in cui la proroga riguardava in maniera unificata tutte le sanzioni previste dall’articolo 260-bis del testo unico ambientale, in questa occasione il rinvio è stato concesso in maniera diversificata.
Sistri: rinvio diversificato per le sanzioni Rimandate di un anno, al 2016, le sanzioni per il mancato rispetto dell’utilizzo dei dispositivi mentre sono slittate di un mese quelle per la mancata iscrizione al sistema e per l’omesso pagamento
Lombardia: un bando per adeguare i vecchi diesel La Regione Lombardia ha aperto un bando, che si chiuderà il 30 giugno 2015, per incentivare la diffusione di dispositivi per l’abbattimento del particolato rilasciato dalle motorizzazioni diesel. Il bando è destinato ai soggetti che svolgono attività di trasporto merci e persone, escluso il trasporto pubblico locale, con sede legale o operativa in Lombardia. Il contributo ammonta a 10 milioni di euro e riguarda, nello specifico, l'acquisto e l'installazione di dispositivi antiparticolato che garantiscano emissioni di categoria Euro 5 su veicoli commerciali diesel. I veicoli devono essere diesel di categoria N1, N2, N3 e M2, M3 e di classi emissive Euro 2 ed Euro 3. L’entità del contributo è così distribuita: 1.000 euro a dispositivo per autoveicoli di categoria N1; 1.500 euro a dispositivo per autoveicoli di categoria N2 ed M2; 2.000 euro a dispositivo per autoveicoli di categoria N3 e M3. Per usufruire del contributo è necessario compilare la richiesta in via telematica accedendo al sito web gefo.servizirl.it nella sezione dedicata al bando.
L’articolo 9, comma 3, del decreto legge 31 dicembre 2014, n. 192, ha stabilito in particolare che: - le sanzioni per il mancato rispetto dell’utilizzo dei dispositivi Sistri (previste dai commi 3 a 9 dell’articolo 260-bis del testo unico ambientale), cioè la tenuta in modalità elettronica dei registri di carico e scarico e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati (mediante le cd. Black-box e le token USB), sono rinviate di un anno, al 1° gennaio 2016; - le sanzioni per la mancata iscrizione al sistema e quelle per l’omesso pagamento dei contributi (indicate rispettivamente nei commi 1 e 2 dello stesso articolo 260-bis) sono state invece rinviate di un solo mese, dal 1 gennaio al 1° febbraio 2015. Per effetto di questa proroga le imprese tenute ad applicare il Sistri dovranno quindi mettersi in regola fin da subito, iscrivendosi al sistema e versando i contributi annuali previsti per il suo funzionamento, soprattutto quello per il 2014, altrimenti potranno incorrere, dallo scorso 1° febbraio 2015, nella gravosa sanzione amministrativa prevista nei primi due commi del citato articolo 260-bis, che prevede il pagamento di una somma che va da 15.500 a 93.000 euro. Contributo annuale entro il 30 aprile Nel corso del corrente anno, inoltre, le imprese di trasporto di rifiuti pericolosi e le altre aziende soggette al Sistri dovranno versare il contributo annuale entro la scadenza del 30 aprile. Contributo espressamente richiesto dal decreto del ministero dell’Ambiente 18 febbraio 2011, n. 52, per la costituzione e soprattutto “per il funzionamento del Sistri”, anche se il sistema non risulta funzionante. Proprio per tale ragione l’applicazione delle sanzioni previste per chi non lo applica è stata rinviata, con l’ultimo decreto legge mille proroghe, di un anno intero, dal 2015 al 1° gennaio 2016, in attesa che venga approvato ed entri in vigore un nuovo sistema di controllo della
Entro il 30 aprile di quest’anno, inoltre, le imprese di trasporto di rifiuti pericolosi e le altre aziende soggette al Sistri dovranno versare il contributo annuale
tracciabilità dei rifiuti, più semplice, funzionale, efficiente ed anche economico. Questa incongruenza normativa è stata messa in evidenza dalle maggiori associazioni di categoria, sia ai Ministri competenti, che al Parlamento, per cui non è da escludere un’eventuale modifica della disposizione che la prevede, nella fase di conversione in legge del decreto mille proroghe. Al momento in cui scriviamo, e fino a quando non verrà convertito in legge il decreto, la norma è però pienamente vigente e penalizza fortemente i vettori specializzati nel trasporto dei rifiuti, che come contributo annuale versano sia la quota prevista per ciascuna impresa iscritta al Sistri (che non va oltre le mille euro per impresa), sia una quota per ogni veicolo (di 150 euro per la blackbox installata sull’automezzo e altre 150 euro per la token USB da usare abbinata al veicolo), con punte di 20 o 25mila euro di contributi annui, per le imprese con numerosi automezzi. La proroga contraddice infine la stessa volontà del Governo e del Parlamento, i quali con la legge di conversione del cd. Decreto sblocca-Italia (art. 14, legge 116/2014 – modifiche urgenti per semplificare il sistema di tracciabilità dei rifiuti), avevano stabilito che “entro sessanta giorni (quindi già da ottobre 2014 NdR) il sistema di tracciabilità dei rifiuti è semplificato … in via prioritaria, con l’applicazione dell’interoperabilità e la sostituzione dei dispositivi token usb, senza oneri per la finanza pubblica”. TIR179-2015 39
Normative
U
n’interessante sentenza della Commissione Tributaria della Provincia di Brescia, del 10 giugno 2014 (pubblicata in questi giorni), ha stabilito un principio molto importante a favore dei trasportatori monoveicolari: nella struttura dell’impresa monoveicolare manca il requisito fondamentale affinché scatti l’obbligo di pagamento dell’Irap, ovvero quello dell’autonoma organizzazione, per cui è stata accolta la richiesta del trasportatore di restituzione dell’Irap pagata negli anni dal 2008 al 2011.
Imprese monoveicolari escluse dall’Irap? Secondo una sentenza della Commissione Tributaria di Brescia l’impresa che esercita l’attività con un unico mezzo di proprietà e il solo lavoro del titolare non è tenuta al pagamento dell’Irap La vicenda processuale ha avuto inizio dopo che l’Agenzia delle Entrate aveva respinto la richiesta del trasportatore di restituzione dell’Irap, pagata nelle predette annualità. Contro questa decisione, l’impresa proponeva ricorso davanti alla Commissione Tributaria di Brescia, in cui sosteneva che nella sua attività di artigiano esercente l’attività di trasporto per conto di terzi mancava il requisito dell’autonoma organizzazione; ciò in quanto l’attività veniva svolta soltanto con l’apporto della propria opera personale, senza dipendenti e per conto di un solo committente. Mancanza di un’autonoma organizzazione La Commissione Tributaria ha dapprima verificato se, nell’attività del trasportatore, fosse o meno 40 TIR179-2015
configurabile l’esistenza di un’autonoma organizzazione. Proprio questo requisito è stato ritenuto essenziale dalla Corte Costituzionale quando, nel 2001 (con sentenza n°156 del 10 maggio), ha ritenuto legittima l’Irap in quanto essa non colpisce qualsiasi attività produttiva ma solo quelle “autonomamente organizzate”. Ma quand’è che, secondo la giurisprudenza, si configura un’autonoma organizzazione? Nel corso di questi anni sono state emanate delle pronunce molto interessanti, dalle quali è possibile ricavare alcuni elementi che fanno presumere l’esistenza di questo requisito. In particolare, esso ricorrerebbe quando il contribuente: a) sia, sotto qualsiasi forma, il re-
sponsabile dell’organizzazione e non sia quindi inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità e interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti, secondo la comune esperienza, il minimo indispensabile per esercitare l’attività senza un’organizzazione; c) si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui. A quest’ultimo elemento la giurisprudenza della Cassazione ha da sempre annesso notevole importanza, tanto è vero che con la sentenza 9790/2014 ha statui-
Il ricorso al Prefetto si fa con la PEC Il ministero dell’Interno ha riconosciuto la possibilità di avvalersi della posta elettronica certificata (PEC), per l’invio al Prefetto dei ricorsi contro i verbali di accertamento di infrazioni al Codice della Strada. Lo ha fatto con una circolare dell’11 novembre 2014 (prot. 0017166), in risposta ad una serie di segnalazioni fatte anche da parte di cittadini, che si sono lamentati che su vari siti istituzionali delle Prefetture – Uffici territoriali del Governo questa possibilità o non viene menzionata tra le modalità di invio dei ricorsi, oppure viene escluso l’impiego generico della posta elettronica. Il ministero ha spazzato gli ultimi dubbi che ancora resistevano in alcune Prefetture sulla possibilità di utilizzare questo strumento, richiamando le disposizioni sulla posta elettronica certificata (in particolare, l’art. 48 del decreto legislativo n. 82/2005), nelle quali viene stabilita l’equivalenza tra la trasmissione del documento realizzata attraverso gli standard della PEC e l’invio tramite raccomandata con avviso di ricevimento. Di conse-
La Commissione tributaria ha rilevato che quando mancano i requisiti per considerare l’attività autonomamente organizzata l’imposta Irap non è dovuta
to che “deve ritenersi di per sé integrativo del requisito dell’autonoma organizzazione, non rilevando che la struttura posta a sostegno e potenziamento dell’attività professionale del contribuente sia fornita da personale dipendente o da un terzo in base ad un contratto di collaborazione” (compreso un contratto di fornitura di servizi – telefonia, segreteria – in forma rilevante e non occasionale, ma continuativa – vedi Cassazione 2010/51). La sentenza Ebbene, la Commissione Tributaria di Brescia ha rilevato che dagli elementi forniti dal contribuente (quindi, come detto agli inizi, il fatto di svolgere l’attività con l’apporto della sola propria opera personale, senza dipendenti e per conto di un
solo committente), unitamente ad altre considerazioni quali “l’assenza di utilizzo di prestatori d’opera dipendenti e/o autonomi, la tipologia monotematica dell’attività, lo stretto legame delle quote d’ammortamento all’unico bene investito quale l’autocarro”, si evince la mancanza di un’autonoma organizzazione quanto, piuttosto, di un’organizzazione “dipendente da volontà e discrezionalità altrui (l’unico committente)”. Quindi, sulla base di questi elementi, il Collegio ha ritenuto “insussistenti le caratteristiche ed i requisiti per considerare l’attività autonomamente organizzata e, quindi, non dovuta l’imposta Irap così come liquidata negli anni considerati. L’imposta stessa deve quindi essere rimborsata.”
guenza, conclude il ministero, posto che l’art. 2013 CdS non esclude espressamente questa modalità di invio, la presentazione dei ricorsi contro i verbali di violazione del CdS mediante PEC deve ritenersi consentita, purché siano sottoscritti con firma digitale autenticata della persona legittimata o, in alternativa, rechino in allegato, in formato pdf, il testo del ricorso firmato. Pertanto, il ministero ha invitato tutte le Prefetture ad aggiornare i rispettivi siti internet istituzionali, inserendo anche questa modalità di invio dei ricorsi. Ricordiamo che i termini per ricorrere contro i verbali di infrazione del codice della strada, sono diversi a seconda se il ricorso è indirizzato al Prefetto oppure al Giudice di Pace. Infatti, il decreto legislativo n. 150 del 1 settembre 2011, all’art. 7 ha portato il termine per ricorrere davanti al Giudice di Pace a 30 giorni dalla data di contestazione della violazione o di notifica del verbale di accertamento (60 giorni quando il ricorrente risiede all’estero). Per il ricorso al Prefetto, invece, il termine è quello più lungo di 60 giorni.
Ritardati pagamenti: 8,05% di interessi di mora I corrispettivi dei servizi di trasporto su strada delle merci vanno pagati entro il termine massimo di 60 giorni dall’emissione della fattura da parte del vettore. Lo stabilisce il comma 12, dell’articolo 83- bis della legge 133 del 2008, prevedendo (al successivo comma 13) che “in caso di mancato rispetto del termine di cui al comma 12, il creditore ha diritto alla corresponsione degli interessi moratori di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 9/10/2002, n. 231”. Questo particolare interesse moratorio è stato fissato con la stessa disposizione (nei primi dieci commi dell’articolo 83-bis) che aveva introdotto il regime dei costi minimi per i servizi di autotrasporto e qualcuno ha posto in dubbio che possa essere ancora vigente, dato che i costi minimi sono stati superati, a partire dal 1/1/2015, con l’ultima Legge di Stabilità (cfr. articolo sul precedente numero di TIR). Ma da un lato, la Legge di Stabilità 2015 (legge 23/12/2014, n. 190) non ha minimamente toccato i commi 12 e 13 del menzionato articolo 83-bis, dall’altra il ministero dell’economia (MEF), con proprio comunicato, pub-
blicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16/1/2015, ha confermato che ai servizi di trasporto di merci su strada pagati oltre il termine di 60 giorni si applica l’interesse moratorio previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo 231/2002 (come modificato dal D.Lgv. 192/2012) che è pari al tasso di riferimento della BCE, maggiorato di otto punti. Dal 1° gennaio al 30/6/2015 – continua quindi il comunicato del MEF – l’interesse moratorio è per ciò pari all’8,05%. L’interesse si applica a partire dal 61° giorno, fino a quello dell’effettivo pagamento. Nel caso in cui il pagamento tardi oltre il 90° giorno scatta poi la sanzione prevista dal comma 14 dello stesso articolo 83-bis, nella versione modificata con la Legge di Stabilità 2015, secondo cui al debitore moroso si infligge una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 10% dell’importo della fattura e comunque non inferiore a mille euro. Quest’ultima sanzione deve essere accertata e constatata dalla Guardia di Finanzia o dall’Agenzie delle Entrate, in occasione dei controlli ordinari e straordinari effettuati presso le imprese. TIR179-2015 41
Rally
Per il terzo anno consecutivo sale sul podio la "KAMAZ-Master" ma l’Italia si è difesa molto bene: i tre equipaggi tutti italiani sono arrivati al traguardo e due camion dell’Iveco si sono piazzati tra i primi dieci
e cioè di nuovo a Buenos Aires. 9mila chilometri in 14 giorni, con una sola pausa, però, non è un’impresa alla portata di tutti, nonostante negli ultimi anni le tecnologie abbiano reso più sicura la famosa traversata. Vittoria russa nei truck Dei 420 concorrenti che hanno fatto mangiare la polvere ai blocchi di partenza, solo 216, infatti, hanno toccato la linea del traguardo: 79 moto, 18 quad, 68 automobili e 51 camion. Lo spagnolo Marc Coma, in sella alla sua due ruote non ha deluso le aspettative iniziali, aggiudicandosi per la quinta volta il trofeo in una delle categorie più rappresentative e certamente più amate; a fargli compagnia sullo stesso gradino il qatariota Nasser Al-Attiyah, per le auto, il polacco Rafal Sonik nei quad e il russo Airat Mardeev nei camion. E se ad avere la meglio, nella categoria truck, sono stati gli equipaggi della squadra "KAMAZ-Master", una casa che è salita sul podio per il terzo anno consecutivo, anche gli altri marchi (11 in tutto) hanno dato del filo da torcere ai favori-
di Antonella Vicini
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Dakar 2015: nei truck vince ancora la Russia
H
a quasi quarant’anni, ma non ha perso nulla del suo fascino, neanche quando dalle atmosfere insidiose del deserto africano ha traslocato in Sud America: stesso carattere intenso e coinvolgente, stesse sfide contro se stessi e l’ambiente, stesso epilogo al cardiopalma. Il Rally Dakar 2015 (passato alla storia come “Parigi – Dakar e giunto ormai alla sua 37a edizione), non ha risparmiato, come di consueto, sorprese e momenti drammatici, come la morte del motociclista polacco Michal Hernick a 1200 chilometri da Buenos Aires. E proprio dall’Argentina è partita il 4 gennaio una delle corse più famose al mondo, attraversando anche Cile e Brasile. Tre nazioni che, nel corso di due settimane, hanno accolto auto, moto, camion e quad provenienti da tutto il mondo (ben 53 nazioni). Veicoli diversi con un unico obiettivo: arrivare fino in fondo,
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L’arrivo del vincitore a Buenos Aires e alcuni momenti della spettacolare competizione. Tra i primi dieci classificati troviamo anche Iveco
ti, considerando la presenza di nomi come MAN, Mercedes, Daf, Iveco e Renault Trucks, al suo debutto nel rally raid con tre team. Bene anche glli ita alia ani Ma è andata molto bene anche per Iveco che ha affrontato la lunga maratona con due Trakker e un Powerstar, creature da 900cv e più di 9 tonnellate. I team Iveco sono riusciti a vincere diverse tappe e due camion si sono piazzati comunque tra i primi dieci. Restando in casa nostra, sono tre gli equipaggi tutti italiani che hanno preso parte alla gara, su Ginaf e Mercedes, e tutti e tre sono riusciti a varcare la linea d’arrivo. Insieme a loro altri sei dei nostri connazionali che hanno affrontato notti insonni e paesaggi ostili in una categoria, forse meno nota al grande pubblico, ma che non delude certo gli appassionati e dà altrettante soddisfazioni, permettendo di vivere a pieno la filosofia del lavoro in team. È questo il grande fascino dei giganti su gomma che per due settimane si stagliano nel deserto, attraversano territori paludosi o incrociano orizzonti urbani; potentissimi truck allestiti per affrontare tutti gli ambienti; robusti e pesanti e, allo stesso tempo, quasi leggiadri nella loro incredibile capacità di volare lungo il percorso, verso il traguardo.