LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
· n.181 aprile 2015
Trasporto cavalli
Corsa ad ostacoli Concorrenza sleale e illegalità le difficoltà maggiori
Furti ai tir
Fenomeno in aumento Consumi Come scegliere gli pneumatici giusti per consumare meno carburante
DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ATTENZIONE ALL’EUROPA
Cabotaggio, salario minimo, distacco transnazionale le tematiche al centro del dibattito italiano. Con un occhio attento a quello che succede nell’Unione
ubblichiamo la lettera inviata da Unatras al neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Renzi.
LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO
PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI
Mensile
· n.181 aprile 2015
Trasporto cavalli
Corsa ad ostacoli Concorrenza sleale e illegalità le difficoltà maggiori
Egregio Sig. Ministro, le imprese dell’autotrasporto merci Fenomeno italiane rappresentano un asset in aumento importante per lo sviluppo industriale e la ATTENZIONE ALL’EUROPA crescita economica del paese; esse costituiscono un elemento fondamentale di sviluppo per l’evoluzione della catena logistica e lo strumento necessario ai nostri porti per essere attrattivi e competitivi nello scenario europeo. Le imprese di autotrasporto in Italia sono più di centomila, occupano quasi un milione di addetti e generano un importante effetto moltiplicatore, in termini di valore aggiunto, per l’economia italiana. Furti ai tir
La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi
Consumi Come scegliere gli pneumatici giusti per consumare meno carburante
DCOOS6423 S/CONV/144/2012
ANNO XIV N° 181- Aprile 2015 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Maria Teresa Di Matteo VICEPRESIDENTE Silvio Faggi COMPONENTI Antonio Amato, Giovanni Caruso, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini DIREZIONE-REDAZIONE Via Tevere 44 - 00198 ROMA Tel. 06 85356494 - 06 68892416 (fax) DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it
CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it
REDATTORE Antonella Vicini vicini@rivistatir.it
GRAFICA Giuliana Caniglia SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
COLLABORATORI Gianluca Arnesano, Paolo Barilari, Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Anna Francesca Mannai, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Francesca Sirimarco CHIUSO IN REDAZIONE IL 27.03.2015 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Milano Tel 0248003799 mirta.barbeschi@hp10.it
Cabotaggio, salario minimo, distacco transnazionale le tematiche al centro del dibattito italiano. Con un occhio attento a quello che succede nell’Unione
Settore strategico per il Paese Negli ultimi cinque anni, il saldo della natimortalità delle imprese di settore ha fatto registrare una perdita di 18.000 aziende di trasporto, una riduzione complessiva di circa il 25 per cento del parco mezzi pesanti conto terzi, con la conseguente discesa dei livelli occupazionali di quasi il 30 per cento. L’effetto della crisi economica ha ovviamente contribuito a determinare questa situazione drammatica per il settore, ma non è la causa principale. Numeri così pesantemente negativi sono giustificati da un altro motivo: la continua, incessante perdita di competitività delle nostre imprese a beneficio di quelle straniere, in particolar modo di provenienza dall’est Europa. Infatti, i nostri imprenditori non solo non hanno più la possibilità di competere per la conquista dei traffici internazionali, ma sono ormai schiacciati dalla concorrenza dei vettori stranieri che arrivano sempre più numerosi in Italia. Una concorrenza estera che si basa da un lato sulla possibilità di avere un costo del lavoro molto più basso di quello italiano e, dall’altro, sul mancato rispetto dei regolamenti comunitari che disciplinano il trasporto in cabotaggio ed il distacco internazionale. A nostro avviso, Signor Ministro, è necessario affrontare immediatamente la questione, avviare iniziative forti volte al rispetto della regolarità e della sicurezza per far fronte al crescente problema del dumping sociale; riteniamo urgente, in definitiva, che il Governo italiano tuteli le proprie imprese di autotrasporto seguendo anche l’esempio di altri paesi membri dell’UE, quali Francia e Germania in primis, che hanno assunto azioni concrete a tutela delle aziende nazionali. Certi della Sua sensibilità, siamo a chiederLe un sollecito incontro per discutere le problematiche sopraindicate.
REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Via Tiberio Claudio Felice 7 84131 Salerno EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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In copertina: MAN TGX
P
Sommario n. 181 - aprile 2015
Le tematiche europee al centro del dibattito italiano
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Mentre si attende la nomina del nuovo ministro dei Trasporti, le associazioni sono concentrate sulle questioni sollevate in Europa: cabotaggio, salario minimo, copertura di sicurezza sociale uniformata di Lucia Angeloni
In ripresa il trasporto merci in Europa
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In Italia la crescita è più sostanziosa che nel resto d’Europa: nel 2013 le merci movimentate nel nostro Paese sono infatti aumentate del 2,6% contro l’1,6% dell’Ue. Crescono anche le immatricolazioni dei mezzi pesanti di Antonella Vicini
Furti ai tir: emergenza prevenzione
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In una riunione tra Polizia Stradale e associazioni di categoria sono state individuate possibili soluzioni per arginare il fenomeno, in continuo aumento. In arrivo un manuale per gli autotrasportatori
Corsa a ostacoli
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Il trasporto cavalli è un mercato di nicchia, fatto di padroncini e piccole aziende specializzate con un piccolo patrimonio di competenze. Un settore stremato dalla crisi, ma non solo, che per risollevarsi chiede maggiori controlli di Anna Francesca Mannai
Transpotec: l’autotrasporto si incontra a Verona
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Dal 16 al 19 aprile presenti al salone case costruttrici, produttori di pneumatici e componentisti, istituzioni e associazioni. E un’ampia gamma di veicoli su cui effettuare le prove in pista
Like a rolling truck
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Scegliere pneumatici a bassa resistenza al rotolamento può aiutare a consumare meno gasolio. Ma nella lotta quotidiana ai consumi sono fondamentali anche la pressione dello pneumatico e il corretto allineamento degli assali di Paolo Barilari
Rubriche Editoriale Albo Numeri Scadenze e divieti Stampa europea
3 6 7 8 10
Europa Fisco Lavoro Normative Costi Libri
11 32 34 36 40 42
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Albo
L’Albo degli Autotrasportatori entra nell’era digitale A breve prenderà forma l’architettura telematica che caratterizzerà il nuovo assetto del Comitato Centrale. Continua l’incrocio dei dati di CED, Inps, Inail e Camere di Commercio
C
Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Silvio Faggi
ontinua la strada verso un Albo 2.0 in grado di accompagnare l’autotrasporto in questa nuova era digitale, fatta di computer connessi in rete anche nei settori più lontani da quello dell’informatica, che impone a tutti nuovi regole e una nuova organizzazione. Anche l’Albo dell’Autotrasporto si adegua dunque ai tempi, sia per poter svolgere nel modo migliore possibile i nuovi compiti che gli sono stati assegnati dalla Legge di Stabilità, sia per andare incontro alle esigenze dei propri iscritti, rendendo loro la vita più facile e a portata di clic. Tra le novità anche quelle legate alla rivista Tir che, a partire dal 2016, sarà distribuita in formato elettronico. I servizi telematici A breve, quindi, prenderà forma anche l’architettura telematica che caratterizzerà il nuovo assetto dell’Albo. Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori sta già lavorando al progetto per implementare il proprio portale, www.alboautotrasporto.it, in modo da migliorare
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l’esperienza dei beneficiari dei propri servizi. Servizi che da un lato diventeranno più fruibili per gli utenti e più facili da utilizzare e dall’altro verranno ampliati, consentendo di effettuare online un numero sempre maggiore di operazioni, come ad esempio la verifica della regolare iscrizione di un’impresa all’Albo. Verrà inoltre implementato il sistema di pagamento delle quote in modo da perfezionare quello attuale e quindi consentire il superamento delle difficoltà incontrate da alcune imprese italiane. Incrocio dati CED Parallelamente, il Comitato Centrale sta lavorando per potersi dotare di tutti gli strumenti necessari per svolgere uno dei suoi compiti più importanti: verificare l’adeguatezza e la regolarità delle imprese iscritte, in relazione alle modalità concrete di svolgimento dell’attività economica e alla congruità fra il parco veicolare e il numero dei dipendenti autisti, nonché alla regolarità della copertura assicurativa dei veicoli, anche mediante l’utilizzazione dei dati presenti del CED (Centro elaborazione dati) presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dei col-
legamenti telematici fra i sistemi informativi di Inail, Inps e Camere di Commercio. Per fare ciò è necessaria una stretta collaborazione, in primis, con il ministero per consolidare il sistema informativo dell’Albo all’interno di quello del Dipartimento dei Trasporti. Occorre infatti individuare la strada da percorrere per la costituzione di una banca dati in cui confluiscano tutti i dati in possesso del CED della Motorizzazione. Accordi Inps, Inail e Camere di Commercio In secondo luogo è fondamentale stipulare una convenzione con Inail, Inps e Camere di Commercio, affinché questi istituti possano fornire i dati necessari all’Albo degli Autotrasportatori per verificare la regolarità del vettore. Tanto per fare un esempio, tramite i dati forniti dall’Inps si potrebbe verificare se un’impresa versa regolarmente i contributi ai propri autisti mentre invece quelli Inail consentirebbero di indagare sul profilo assicurativo dell’azienda nei confronti dei propri dipendenti. I tempi Il lavoro, insomma, sta procedendo a ritmo serrato, anche perché i tempi sono ristretti. Entro il 30 giugno prossimo, infatti, per legge, sul portale dell’Albo dovranno essere disponibili e a disposizione di tutti le prime informazioni, vale a dire quali sono le imprese che posseggono almeno i pre-requisiti fondamentali per poter affermare che un vettore è regolare, ovvero iscrizione all’Albo, alla Camera di Commercio, al REN, all’Inps e all’Inail e l’assolvimento degli obblighi retributivi, previdenziali e assicurativi. Poi prenderà il via la seconda fase che riguarderà la verifica di merito sulle singole posizioni a cominciare dalla congruità dei dipendenti autisti in forza rispetto al parco veicolare in disponibilità.
numeri&cifre i dati dell’economia italiana e del settore dei trasporti
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LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili
aprile2015 scadenzeedivieti MER 1 GIO 2 VEN 3 SAB 4 DOM 5 LUN 6 MAR 7 MER 8 GIO 9 VEN 10 SAB 11 DOM 12 LUN 13 MAR 14 MER 15 GIO 16
14-22 8-16 8-22 8-22
VEN 17 SAB 18 DOM 19 LUN 20 MAR 21 MER 22 GIO 23 VEN 24 SAB 25 DOM 26 LUN 27 MAR 28 MER 29 GIO 30
SPESOMETRO: invio comunicazioni operazioni Iva da parte dei contribuenti Iva mensili.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 marzo, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.
8-22
IVA: invio telematico dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute per le quali le operazioni effettuate senza applicazione di imposta sono confluite nella liquidazione con scadenza 16 aprile. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
8-22
F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale
SPESOMETRO: invio comunicazioni operazioni Iva da parte dei contribuenti Iva non mensili.
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di marzo. Gli operatori con obbligo trimestrale presentano gli elenchi riepilogativi del primo trimestre.
8-22 8-22
GASOLIO: scade il termine per la richiesta di rimborso sul gasolio consumato nel primo trimestre 2015. MUD: ultimo giorno utile per l’invio telematico del Mud alla Camera di commercio, da parte delle imprese che producono e/o gestiscono rifiuti pericolosi o speciali.
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato
AUSTRIA
15.00-24.00
Domenica e festivi 00.00-22.00
Notte 22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV dal Lunedì al Sabato dal 1/11 al 30/04 (20.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00
CROAZIA
FRANCIA GERMANIA LUSSEMBURGO
A-E
22.00-24.00
00.00-22.00
-
5 (Easter Sunday) 6 (Easter Monday)
A-C D-E
-
00.00-22.00
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
3 (Good Friday) 6 (Easter Monday)
E-G
00.00-21.45
-
3 00,00-21.45 (veicoli da Belgio e Francia diretti in Germania) 6 (Easter Monday)
A-C E-G
-
5 (Easter Sunday) 6 (Easter Monday)
A-B-G
-
3 (Good Friday) 5 (Easter Sunday) 25 (Liberation Day)
-
21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia
-
da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
08.00-22.00
18.00-21.00
dal 15/04 al 30/09 (07.00-11.00)
dal 15/04 al 30/09 (15.00-21.00)
-
ROMANIA
-
06.00-22.00
-
SLOVACCHIA
-
00.00-22.00
UNGHERIA
Si consiglia di verificare perchè potrebbero essere integrati
3 (Good Friday) 15,00-23,00 5 (Easter Sunday) 6 (Easter Monday)
-
SVIZZERA
-
-
6 (Easter Monday) dal 15/04 al 30/09 Venerdì 15.00-21.00
08.00-21.00 -
00.00-24.00
22.00-05.00
dal 1/09 al 30/06 (22.00-00.00)
dal 1/09 al 30/06 (00.00–22.00)
-
TIR181-2015
A-D F-G
dal 01/01 al 31/12 dal lunedì al giovedì (6.00-22.00) venerdì, sabato e domenica (00.00-24.00) 12 (Easter Sunday Orthodox) 06.00-22.00 13 (Easter Monday Orthodox) 06.00-22.00
A-E-I
3 (Good Friday) 6 (Easter Monday)
A-B-E-G
3 (Good Friday) 6 (Easter Monday) 27 (Day of uprising)
C-D-E-G
Dalle 22.00 del 02/04 alle 05.00 del 04/04 Dalle 22.00 del 04/04 alle 05.00 del 07/04 3 (Good Friday) 6 (Easter Monday) 5 (Easter Sunday) 6 (Easter Monday)
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati. Per alcuni Paesi, come la Spagna, esistono divieti specifici che riguardano singole strade. Per chi attraversa i Paesi non presenti nella tabella è quindi opportuno informarsi in loco.
8
A-E
-
PORTOGALLO*
SLOVENIA*
6 (Easter Monday) 3 16,00-22,00 4 10,00-15,00 5 10,00-22,00
14.00-23.00
da Belgio e Francia diretti in Germania
REP. CECA**
Deroghe generali
-
23.30-24.00
POLONIA
Festività nazionali e altri giorni di divieto
A-C-E G-H-I
LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili
maggio2015 scadenzeedivieti VEN 1 SAB 2 DOM 3 LUN 4 MAR 5 MER 6 GIO 7 VEN 8 SAB 9 DOM 10 LUN 11 MAR 12 MER 13 GIO 14 VEN 15 SAB 16
8-22
DOM 17 LUN 18 MAR 19
8-22
8-22
F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 aprile, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.
MER 20 GIO 21 VEN 22 SAB 23 DOM 24
8-22
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di aprile.
LUN 25
8-22
MAR 26 IRPEF : pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la maggiorazione dell’interesse dell’1 per cento. INPS: pagamento della prima rata 2014 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani (contributo minimo obbligatorio).
MER 27 GIO 28 VEN 29 SAB 30 DOM 31
8-22
DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato
AUSTRIA
CROAZIA FRANCIA
GERMANIA LUSSEMBURGO
15.00-24.00
Domenica e festivi 00.00-22.00
Notte
Festività nazionali e altri giorni di divieto
22.00-05.00 Tirolo (A12) Divieto permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV
1 (Labour Day) 14 (Ascension) 25 (Whit Monday)
dal Lunedì al Sabato dal 1/05 al 31/10 (22.00-05.00) Domeniche e festivi 23.00-05.00
Si consiglia di verificare perchè potrebbero essere integrati
Deroghe generali
A-E
-
14.00-23.00
-
1 (Labour Day)
A-E
22.00-24.00
00.00-22.00
-
1 (Labour Day) 8 (Armistice) 14 (Ascension) 24 (Whitsun) 25 (Whit Monday)
A-C D-E
-
00.00-22.00
Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni
1 (Labour Day) 14 (Ascension) 25 (Whit Monday)
E-G
00.00-21.45
-
1 (Labour Day) 14 (Ascension) 25 (Whit Monday) 8 00.00-21.45 (da Belgio e Germania dir. Francia)
A-C E-G
21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania
POLONIA
-
08.00-22.00
-
1 (Labour Day) 3 (Constitution Day) 24 (Whitsun)
A-B-G
PORTOGALLO*
-
18.00-21.00
-
1 (Labour Day)
-
dal 15/04 al 30/09 (07.00-11.00)
dal 15/04 al 30/09 (15.00-21.00)
-
1 (Labour Day) 8 (Liberation Day) dal 15/04 al 30/09 Venerdì 15.00-21.00
A-D F-G
ROMANIA
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06.00-22.00
-
dal 01/01 al 31/12 dal lunedì al giovedì (6.00-22.00) venerdì, sabato e domenica (00.00-24.00) 1 (Labour Day) 31 (Withsun - 06.00-22.00)
A-E-I
SLOVACCHIA
-
00.00-22.00 -
1 (Labour Day) 8 (Liberation Day)
A-B-E-G
SLOVENIA*
-
08.00-21.00
-
1-2 (Labour Day)
C-D-E-G
SVIZZERA
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00.00-24.00
22.00-05.00
Dalle 22.00 del 13/05 alle 05.00 del 15/05 Dalle 22.00 del 24/05 alle 05.00 del 26/05
-
dal 1/09 al 30/06 (22.00-00.00)
dal 1/09 al 30/06 (00.00–22.00)
-
1 (Labour Day) 24 (Whitsun) 25 (Whit Monday)
A-C-E G-H-I
23.30-24.00
REP. CECA**
UNGHERIA
* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati. Per alcuni Paesi, come la Spagna, esistono divieti specifici che riguardano singole strade. Per chi attraversa i Paesi non presenti nella tabella è quindi opportuno informarsi in loco.
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Stampa europea
Svezia Cabotaggio irregolare: le multe salgono oltre i 4.000 euro
Cosa succede nell’Europa dell’autotrasporto? In questa pagina troverete una selezione di articoli pubblicati sulle principali riviste europee dedicate all’autotrasporto. Un panorama che vi terrà aggiornati sulle novità e le più recenti tendenze del nostro settore nei principali Paesi dell’Unione europea. Una pagina che apre un filo diretto con le diverse realtà nazionali, per sapere "in diretta" quello che accade all’estero relativamente ai temi del lavoro, delle associazioni di categoria, dell’economia…
Germania Il ministro dei Trasporti fa il punto: più parcheggi, camion più lunghi e trazioni alternative Il mensile tedesco Transaktuell dedica ampio spazio ad una conversazione con Il ministro tedesco dei trasporti, Alexander Dobrindt, che ha intenzione di far costruire lungo le autostrade nazionali - entro il 2017 - 4.000 nuovi posti parcheggio per camion. “Ciò che mi sta particolarmente a cuore è la creazione di condizioni adeguate per le ore di riposo dei camionisti lungo le autostrade”, ha spiegato il ministro nell’intervista rilasciata a Transaktuell. Su un altro tema caldo, quello dei camion extra-lunghi, il ministro ritiene “decisamente positivo il risultato provvisorio dei collaudi presentato lo scorso anno dall’Agenzia Federale per le Strade. Questi veicoli si distinguono chiaramente per
una maggiore efficienza in strada. Con il loro utilizzo si risparmia la benzina, la strada è decongestionata e l’ambiente protetto”. E, continuando sul tema della protezione dell’ambiente, Dobrindt afferma che “…l’elettromobilità è sulla buona strada. Questo vale anche per i camion ibridi, che in Germania sono diventati un modello di successo”. Il governo tedesco ha l’obiettivo di introdurre su strada entro il 2020 un milione di veicoli elettrici, anche costruendo le necessarie infrastrutture per la ricarica, in particolare nelle aree di sosta delle autostrade.
Il problema del cabotaggio fuori dalle regole non affligge soltanto l’Italia e il Sud Europa. Anche in Scandinavia le aziende di autotrasporto subiscono la concorrenza sleale di camionisti provenienti soprattutto dalla Polonia, da alcuni Stati dell’ex Unione Sovietica e da altri Paesi dell’Europa dell’Est. E così da qualche settimana in Svezia le autorità hanno deciso di intensificare i controlli ma soprattutto di alzare la multa da pagare fino ad un massimo di 40.000 corone, più di 4.000 euro. Ne parla diffusamente il mensile Trailer. “Erano ormai molti anni che il cabotaggio illegale era una pratica priva di rischi in Svezia - racconta il direttore di Trailer, Rutger Andersson -. Ma da quando è en-
Spagna Pagamenti: tardi, male… mai
Quanto tempo passa dal momento dell’emissione di una fattura al momento in cui si è effettivamente pagati? In Italia, lo sappiamo, i tempi possono essere biblici. Ci sono però altri Paesi dove la situazione è più o meno la stessa. Uno di questi è la Spagna. Ce lo conferma un lungo articolo pubblicato dal mensile Truck. “Tre committenti su quattro pagano oltre i 60 giorni, limite temporale massimo ammesso dalla recente legge spaSpagna gnola sul contratto di da Transporte Mundial trasporto”. Multe in funzione del limite La Ley de Condi velocità del veicolo tracto per il traIn Spagna la Dirección General de Tráfico sporto in SpaInternazionale da Fleetowner (DGT) ha lanciato una nuova strategia sulgna, del febEurotunnel l’impiego dei radar di velocità che si basa braio 2013, Controlli manuali e ritardi su alcuni punti: una tolleranza del 7% ridice che si L’8 aprile 2015 dovrebbe entrare in vispetto al limite di velocità stabilito prima dovrebbe gore il nuovo regolamento che imporrà i di prendere provvedimenti; il radar ricoessere pacontrolli manuali dei passaporti di tutti i connoscerà i diversi tipi di veicoli - autogati al masducenti che si apprestano ad attraversare mobili, furgoni e camion - per calibrare simo 30 giorl’Eurotunnel sotto la Manica. la multa secondo il limite di velocità ni dopo aver Una novità che dovrebbe inevitabilcollegato al tipo di mezzo guidato; effettuato il mente portare a un allungamento che tutte le postazioni radar siano servizio, e che dei tempi necessari all’imbarco visibili o perlomeno segnalate in in casi limite quesulle navette. un database pubblico. sti 30 giorni possono
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trata in vigore la nuova regola che intensifica i controlli e soprattutto è stata alzata la multa, le cose sono iniziate a cambiare ed i primi camionisti stranieri sono stati fermati, controllati e sanzionati con le pesanti multe da 40.000 corone”. Fino a che non sia stato effettuato il pagamento la polizia può bloccare un camion per 24 ore. “Un bel passo nella giusta direzione è stato fatto - commenta Andersson - ma molto resta ancora da fare per sconfiggere la piaga del cabotaggio illegale che negli ultimi 15 anni ha trasformato il settore in una specie di far west, con molti committenti svedesi che hanno preferito affidarsi al cabotaggio non regolare da parte dei camion stranieri per risparmiare sui costi del trasporto”.
diventare 60 previo accordo tra le parti. Tre committenti su quattro però fanno finta di non sapere. “In realtà - continua l’articolo i pagamenti mediamente sono fatti oltre 90 giorni, con punte estreme di oltre 250 giorni di ritardo. Una situazione insostenibile che ha spinto le imprese di trasporto a creare una piattaforma multisettoriale contro la morosità, della quale fa parte la Federación Nacional de Asociaciones de Transporte de España, Fenadismer, per cercare di curare questa malattia cronica attraverso proteste ufficiali e manifestazioni”. Sono molte le imprese che in Spagna si lamentano che il ritardo del pagamento da parte dei committenti impedisce loro di pianificare con regolarità i pagamenti ai fornitori. Ma la legge in Spagna è imperfetta, perché stabilisce un limite per i pagamenti senza prevedere una sanzione per chi non lo rispetta. E a pagarne le conseguenze sono le aziende di autotrasporto con i loro costi fissi da pagare quotidianamente.
Europa
l’Unione europea, prevede “lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale e l’applicazione di sanzioni, qualora tali infrazioni siano commesse con un veicolo immatricolato in uno Stato membro diverso dallo Stato membro in cui è stata commessa l’infrazione”.
Ue: più facile multare i veicoli stranieri Pubblicata la direttiva sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulla sicurezza stradale che dovrà essere recepita presto anche dall’Italia
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uidare in uno Stato diverso dal proprio, nei confini dell’Unione europea, commettere una violazione del codice della strada e proseguire senza timore di essere multati non sarà più possibile. Entro il 6 maggio, infatti, l’Italia è chiamata a recepire, assieme agli altri Paesi membri, la direttiva (Ue) 2015/413 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 marzo 2015 tesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale. Danimarca, Irlanda, Regno Unito e Irlanda del Nord potranno, però, godere di una deroga e posticipare di due anni, cioè al 6 maggio 2017, l’adeguamento alla nuova disposizione. La direttiva, si legge nel documento pubblicato il 13 marzo nella Gazzetta Ufficiale del-
Otto infrazioni La norma sostituisce la precedente sulla stessa materia, la 2011/82/Ue, che era stata annullata da una sentenza della Corte di Giustizia europea il 6 maggio 2014, e si inserisce nella politica comunitaria sulla sicurezza stradale che tende a creare un quadro di cooperazione fra Stati e a favorire un approccio integrato con l’adozione di standard di sicurezza stradale più severi. L’obiettivo è anche quello di produrre un effetto deterrente che spinga i conducenti dei veicoli a una maggiore prudenza, non fosse altro che per il timore di sanzioni pecuniarie. Le violazioni a cui si applica la direttiva sono in tutto otto: eccesso di velocità; mancato uso della cintura di sicurezza; mancato arresto davanti a un semaforo rosso; guida in stato di ebbrezza; guida sotto l'influsso di sostanze stupefacenti; mancato uso del casco protettivo; circolazione su una corsia vietata; uso illecito di telefono cellulare o di altri dispositivi di comunicazione durante la guida. Unico punto di contatto nazionale Per permettere uno scambio di informazioni in modo agile ed efficace, i Ventotto dovranno designare un unico punto di contatto nazionale che attraverso “mezzi elettronici interoperabili” fornirà, su richiesta dei Paesi membri, i dati relativi ai veicoli e ai proprietari o agli intestatari del mezzo coinvolto nelle indagini, garantendo, naturalmente, la protezione dei dati trasmessi e il loro utilizzo esclusivo nell’ambito della direttiva. A questo punto, lo Stato membro in cui è stata commessa l’infrazione deciderà se avviare o meno procedimenti re-
Le violazioni a cui si applica la direttiva sono otto, tra queste ricordiamo la guida in stato di ebbrezza o sotto sostanze stupefacenti e l’eccesso di velocità
lativi alle violazioni. In caso positivo, sarà tenuto ad inviare una lettera all’intestatario del veicolo o a chi si sospetti abbia commesso l’infrazione in cui vengono specificati tutti i dati sull’illecito contestato, il luogo e l’ora in cui sarebbe stato commesso, l’ammontare della pena pecuniaria e anche le sue conseguenze giuridiche, sulla base delle leggi dello Stato in cui è stato compiuto. Il tutto nella lingua del Paese in cui è stato immatricolato il veicolo coinvolto. La direttiva prevede, inoltre, che per facilitare la ricerca su questo tema così delicato ciascuno Stato membro trasmetta alla Commissione Ue una relazione completa delle consultazioni automatizzate effettuate dal 6 maggio 2015 al 6 maggio 2016 e che, successivamente, faccia lo stesso ogni due anni, fornendone una descrizione e le percentuali sulle infrazioni che hanno avuto seguito attraverso la lettera d’informazione. Dal 6 maggio diventa, quindi, più facile multare i conducenti comunitari più distratti o meno inclini al rispetto delle regole, fermo restando, però, che l’Unione europea mette a disposizione sul proprio sito web (http://ec.europa.eu/index_it.ht m) una sintesi in tutte le lingue ufficiali delle norme in vigore nei 28 Stati membri sulla sicurezza stradale. Grazie all’app “Going Abroad”, scaricabile da smartphone e tablet, è possibile inoltre essere informati sulle norme in materia di sicurezza stradale nei Paesi in cui ci si trova a transitare. TIR181-2015 11
Europa
Il peso dei veicoli a propulsione ibrida ed elettrica potrà aumentare di una Ton mentre la lunghezza dei veicoli per il traino di container di 15 cm
Nuovi pesi e misure per i camion europei Il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme che modificheranno la vecchia direttiva del 1996. Sono attesi benefici sulla sicurezza stradale e sul consumo di carburante
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ambiano gli standard per i camion europei che entro qualche anno avranno nuovi limiti sia per quanto riguarda il peso sia per le dimensioni. Il Parlamento europeo ha infatti dato il via libera alle nuove norme proposte dalla Commissione europea per rendere più sicuri ed ecologici i camion (direttiva 2013/0195) che andranno a modificare la direttiva attuale che risale al 12 TIR181-2015
1996 (direttiva 96/53/CE). “L’approvazione definitiva del Parlamento europeo segna l’arrivo di una tappa di avvicinamento importante verso il traguardo di migliorare i camion che circolano sulle nostre strade – ha sottolineato Violeta Bulc, commissaria dell’Unione europea per i Trasporti -. Permetterà di ridurre le emissioni e il numero di vittime della strada in Europa e di diminuire i costi del carburante per gli autotrasportatori, ma permetterà anche all’industria di pro-
durre nuovi camion rimanendo competitiva sul mercato globale. Il voto odierno consentirà agli Stati membri di progredire verso un accordo definitivo, in modo che la società possa cominciare a godere dei vantaggi di queste nuove norme”. Le nuove regole La direttiva richiede ai costruttori l’uso di cabine più arrotondate per aumentare la sicurezza stradale. L’attuale “forma a mattone” della parte anteriore della cabina riduce infatti il campo visivo dell’autista e può accrescere la gravità delle lesioni agli utenti della strada in caso di collisione. Cambiano poi le dimensioni di peso e lunghezza. Le nuove regole consentono in-
fatti di aumentare di una tonnellata il peso dei veicoli a propulsione ibrida ed elettrica, per consentire l’uso di batterie più pesanti previste dai sistemi di propulsione alternativi. Verrà anche aumentata di 15 centimetri la lunghezza massima dei veicoli per il traino di container da 45 piedi adatti al trasporto intermodale, il che consentirà la riduzione delle pratiche amministrative. Attualmente, infatti, i container che viaggiano tramite trasporto marittimo e ferroviario devono chiedere un permesso speciale per concludere il loro viaggio su strada. Grazie a questo allungamento, invece, i permessi non saranno più necessari. Verrà migliorata l’applicazione
FNTR E BGL s contro la con L’associazione di autotrasportatori francese FNTR e la sua omologa tedesca BGL hanno unito le proprie forze per contrastare la concorrenza sleale proveniente da alcuni Paesi dell’Est Europa, che hanno costi del lavoro che ammontano a meno della metà di quelli medi del resto d’Europa. “Sempre più spesso constatiamo lo stazionamento permanente di veicoli fuori dal Paese in cui sono immatricolati, ad esempio nei porti fluviali, marittimi o nei
di questi limiti attraverso l’adozione negli Stati membri di misure specifiche per individuare i veicoli che potrebbero avere superato gli standard anche attraverso sensori di bordo. I benefici Tutto questo, oltre a migliorare la sicurezza su strada, come abbiamo già visto, permetterà anche di ridurre del 710% il consumo di carburante nel trasporto su strada a lunga distanza, e di tagliare le emissioni di gas a effetto serra, apportando un contributo enorme sul piano economico e ambientale. Per i trasportatori si tradurrà in un risparmio di circa cinquemila euro l’anno in costi di carburante per un tipico automezzo attivo su lunghe distanze con una percorrenza di 100mila chilometri. Inoltre, le nuove cabine aerodinamiche
Verifiche antimafia per il rilascio della licenza comunitaria Anche la domanda di licenza comunitaria per il trasporto merci su strada verrà sottoposta alla procedura di verifica antimafia. Lo ha precisato il ministero dei Trasporti con la circolare n.1 del 10 marzo 2015, in cui ha dettato le prime disposizioni sui requisiti di onorabilità per l’accesso alla professione, in applicazione di quanto previsto dalla Legge 164/2014. L’articolo 29bis della norma prevede che il requisito di onorabilità “non sussiste o cessa di sussistere” qualora i soggetti richiedenti siano oggetto di un’informativa antimafia interdittiva. Questo significa che le imprese di autotrasporto che presentano richiesta di licenza devono allegare: l’elenco dei nominativi da sottoporre a verifica antimafia indicati dall’art. 85 del D.Lgs 159/2011, da redigere secondo l’allegato 1 della circolare ministeriale; una dichiarazione sostitutiva di certificazione antimafia per ognuno dei soggetti obbligati, utilizzando il modello allegato 2 della circolare ministeriale. Dal 1° gennaio 2015 le verifiche in questione sono effettuate accedendo al sistema SI.CE.ANT (Banca dati nazionale unica della documentazione
antimafia), in cui però alcune aree provinciali non risultano inserite. Al fine di evitare rallentamenti nell’istruttoria delle pratiche, anche nei casi di richieste di licenza già presentate, è opportuno quindi inviare al più presto possibile le dichiarazioni al ministero dei Trasporti, fermo restando che in questa prima fase di applicazione la necessità del Ministero di ottenere la comunicazione antimafia da parte delle Prefetture comporterà un allungamento dei tempi di concessione delle licenze comunitarie. La tempistica attuale, infatti, prevede 30 giorni per il rilascio della comunicazione da parte del prefetto, trascorsi i quali l’amministrazione potrà procedere al rilascio, dopo aver acquisito l’autocertificazione prevista dal codice antimafia. La circolare chiarisce, infine, che per le imprese iscritte negli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (inseriti quindi nelle cosiddette “white list”, istituite presso le Prefetture) è sufficiente che il rappresentante legale dichiari, nell’allegato 1, che l’impresa è iscritta in questi elenchi.
Cabotaggio in Croazia: Italia proroga il divieto per altri due anni
si uniscono correnza sleale terminal del trasporto combinato - si legge in un comunicato congiunto delle due associazioni -. Le misure prese negli ultimi mesi da alcuni Paesi dell’Unione europea, come l’introduzione di un salario minimo e il divieto di riposo in cabina, restano insufficienti e inefficaci senza un’azione comune a livello europeo”. Per questo, le due associazioni chiedono un intervento dell’Unione affinché distingua chiaramente tra la libera prestazione dei ser-
vizi di trasporto, che deve essere limitata ad un’attività temporanea, e l’obbligo di stabilimento, al fine di evitare “la situazione di concorrenza sleale causata da un quasi stabilimento di un’impresa straniera in un altro Stato membro, alle condizioni fiscali e salariali del Paese d’origine”. Per FNTR e BGL queste pratiche, che si concretizzano in un inaccettabile nomadismo degli autisti, possono essere contrastate anche grazie alle verifiche sui tachigrafi digitali e sugli altri documenti.
Per altri due anni gli autotrasportatori croati non potranno effettuare viaggi in regime di cabotaggio in Italia, e viceversa. Il ministero dei Trasporti italiano, infatti, si è avvalso della facoltà di prorogare il periodo transitorio di divieto di svolgimento di attività di cabotaggio stradale di merci sul territorio italiano, per i vettori stabiliti in Croazia, fino al 30 giugno 2017. Questo perché l’atto di adesione della Croazia all’Unione europea prevede la possibilità che il periodo transitorio di esclusione dei vettori croati dall’esercitare l’attività di cabotaggio possa essere prolungato per un massimo di altri due anni, a partire dalla fine del secondo anno successivo all’adesione, vale a dire dal 30 giungo 2015. Entro questa data ciascuno Stato membro può comunicare alla Commissione europea l’intenzione di sfruttare questa proroga. E così ha fatto l’Italia con una nota del 26 febbraio, notificata alla Commissione Ue il 27 febbraio. Naturalmente, questo comporta che a titolo di reciprocità, un analogo divieto esista anche per i vettori stabiliti in Italia che volessero effettuare attività di cabotaggio sul territorio croato.
e gli alettoni posteriori offriranno ai costruttori europei un’occasione di sviluppo di nuovi modelli favorendo la creazione di posti di lavoro e la crescita economica in Europa. Prossime tappe La tappa conclusiva è l’adozione della direttiva da parte del Consiglio dell’Unione europea. In parallelo, prima di poter commercializzare i nuovi
veicoli dovrà essere aggiornata la cosiddetta normativa sull’omologazione Ue del tipo di veicolo. È prevedibile che gli alettoni aerodinamici saranno immessi sul mercato a partire dal 2018, mentre per le cabine più sicure ed ecologiche bisognerà aspettare il 2020. Tutte le altre misure citate (relative a propulsione, controlli e intermodalità) potranno essere attuate a partire dal 2018. TIR181-2015 13
Politica
Mentre si attende la nomina del nuovo ministro dei Trasporti, le associazioni sono concentrate sulle questioni sollevate in Europa: cabotaggio, salario minimo, distacco transnazionale di Lucia Angeloni
Le tematiche europee al centro del dibattito italiano I
l ministero delle Infrastrutture e Trasporti è passato ufficialmente nelle mani del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ne ha assunto l’interim dopo le dimissioni di Maurizio Lupi. Una decisione maturata dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni consulenti del dicastero di cui è stato a capo dall’aprile 2013 in merito ai cantieri delle grandi opere. Anche se non indagato, Lupi ha rassegnato le proprie dimissioni in Parlamento. “Non sono qui a difendermi da accuse che non mi sono state rivolte – ha sottolineato – e non invoco garantismo nei miei confronti perché non ho ricevuto nessun avviso di garanzia. Ciò che mi chiama qui davanti a voi non è una responsabilità giudiziaria ma una responsabilità politica, per scelte politiche che ho fatto alla guida del ministero che mi è stato affidato”. Convocate le associazioni Intanto l’attività del ministero dei Trasporti va avanti e il 2 aprile le associazioni di categoria 14 TIR181-2015
sono state convocate dal Direttore generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità Enrico Finocchi. A chiedere l’incontro erano state il 16 marzo Unatras, Anita e Fedit, preoccupate dal fatto che a due mesi di distanza dall’incontro sulla ripartizione delle risorse messe a disposizione del settore dalla Legge di Stabilità non fosse stato ancora emanato il decreto interministeriale Trasporti e Finanze. Misure che le imprese attendono per avviare piani di investimento e progetti di formazione programmati per l’anno in corso. L’incontro ha, infatti, l’obiettivo di operare un primo esame congiunto sulle modalità di erogazione degli incentivi a favore di queste iniziative in vista dell’imminente decreto interministeriale. Le questioni ancora aperte Bisognerà invece ancora attendere per una convocazione a livello politico per affrontare alcune delle problematiche che re-
stano ancora aperte, dalle difficoltà riscontrate nel passaggio di competenze dalle Province alla Motorizzazione, alla lotta al cabotaggio illegale. A chiedere un incontro al ministro Lupi e al sottosegretario Umberto Del Basso De Caro era stata Unatras, dopo la prima riunione convocata il 4 marzo dal neo presidente Amedeo Genedani. “Continuiamo a registrare crescenti difficoltà nella gestione delle attività che sono state trasferite dalle Province agli uffici provinciali della Motorizzazione – scrive Unatras nella lettera – a causa del mancato contestuale passaggio del personale, per cui si è determinata una situazione in cui gli utenti autotrasportatori sono vittime di un rimpallo di competenze tra i due enti. Sul fronte europeo assistiamo invece ad una fervida attività di alcuni Stati membri nel regolamentare alcuni aspetti che mirano a salvaguardare alcuni comparti economici strategici come l’autotrasporto; ci riferiamo all’introduzione del salario minimo
Tra le problematiche italiane, quella del Sistri e le difficoltà nel trasferimento delle competenze dalle Province alla Motorizzazione
in Germania imposto anche alle imprese straniere o al progetto di legge con cui la Francia sta istituendo ulteriori e più stringenti limiti sul distacco transnazionale. Sarebbe necessario che anche il Governo italiano valutasse misure a difesa dell’autotrasporto nazionale, ad esempio su come arginare e controllare in maniera più incisiva i fenomeni del cabotaggio illegale e del distacco di lavoratori e far rispettare la norma sui tempi di pagamento”. Altra questione citata è poi quella del Sistri, dopo che il decreto mille proroghe ha rinviato di soli due mesi, quindi al 1° aprile, l’entrata in vigore delle sanzioni per la mancata iscrizione e quelle per il mancato versamento del contributo annuale al sistema di tracciabilità dei rifiuti. Un provvedimento che Unatras definisce “estremamente dannoso per migliaia di imprese del settore”. Lavoratori mobili: le proposte di Unatras Ma la confederazione composta da Fai, Confartiginato Trasporti, Unitai, Cna-Fita, Sna Casartigiani, Fiap e Assotir si è mossa anche su un altro fronte,
presentando delle proposte che riguardano i lavoratori mobili dell’autotrasporto. In una lettera inviata al ministero della Salute, infatti, Unatras individua alcuni degli effetti negativi della direttiva comunitaria 2002/15/CE, recepita in Italia con il decreto legislativo 19/11/2007 n°234, in merito all’orario di lavoro degli autisti, quali diminuzione del salario, penuria di conducenti e calo della redditività del settore. La direttiva – scrive la federazione - non ha affatto contribuito ad avvicinare le condizioni di concorrenza all’interno della Ue, come testimoniano i tentativi dei singoli Paesi di intervenire imponendo un salario minimo e di opporsi al cabotaggio illegale. Secondo Unatras è quindi necessario rafforzare la cooperazione tra le autorità nazionali che devono assicurare il pagamento delle sanzioni ai vettori stranieri; chiarire le definizioni di orario di lavoro e di tempo dedicato; eslcudere i lavoratori autonomi dall’applicazione della direttiva; creare una normativa integrativa tesa a rafforzare la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri e che promuova lo scambio di informazioni e buone pratiche. Unatras 0ha quindi formulato quattro proposte che prevedono: - la creazione di uno status specifico per i “lavoratori mobili” all’interno dei confini comunitari, che dovrebbe implicare un salario minimo uguale in tutta l’Unione e un’unica copertura di sicurezza sociale; - l’istituzione di un registro europeo obbligatorio e nominativo nonché trasparente dei conducenti con ruolo sociale
Riforma dell’autotrasporto: convegno a Santo Stefano Le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2015 per il settore dell’autotrasporto. Questo il tema del convegno che si è svolto il 7 marzo scorso a Santo Stefano di Magra, in provincia di La Spezia, organizzato da Cna-Fita, Confartigianato Trasporti e TrasportoUnito. Nel corso dell’evento sono state spiegate le nuove regole in vigore dal 1° gennaio scorso, dal’introduzione di nuove limitazioni alla sub vezione, all’abolizione dei costi minimi, alla soppressione della scheda di trasporto, fino alle nuove disposizioni sull’attestazione dell’idoneità
finanziaria. Nelle conclusioni, il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, ha ribadito la necessità di una forte unità di intenti tra associazioni dell'autotrasporto sottolineando tra le priorità: tempi certi dei pagamenti, lotta al cabotaggio abusivo e al distacco transazionale illegale, rapida semplificazione degli enti e delle amministrazioni che si occupano dei problemi dell'autotrasporto, soluzione delle criticità che ostacolano la piena operatività dell'Albo nazionale degli Autotrasportatori.
armonizzato (remunerazione e previdenza sociale). Questo faciliterebbe le ispezioni che sarebbero possibili semplicemente verificando l’applicazione dello “status” e quindi la corretta concorrenza tra aziende europee, con la conseguenza di una migliore tutela dei diritti sociali dei lavoratori oltre che con un più efficace e soprattutto uniforme rispetto delle regole per quanto riguarda l'applicazione dei regimi pensionistici e previdenziali obbligatori. Il registro potrà, per quanto riguarda il nostro Paese, essere integrato con il REN e con la nuova banca dati delle imprese virtuose che si sta costituendo presso il Comitato Centrale dell’Albo; - l’introduzione una deroga al regolamento (CE) n. 883/2004, che affermi, in caso di distacco /somministrazione dei lavoratori che effettuano operazioni mobili di autotrasporto, l’applicazione del sistema di sicurezza sociale unico europeo; - la creazione di un’Agenzia europea per il trasporto stradale che avrebbe il compito di garantire l'applicazione e l'interpretazione uniforme delle norme comunitarie in tutti gli Stati membri. Anita all’audizione pubblica Cese Intanto sul fronte europeo Anita ha partecipato all’audizione pubblica del Cese (Comitato economico e sociale europeo), che si è svolta a Bruxelles, per la revisione del Libro Bianco dei Trasporti 2011, che sarà realizzata tra la fine dell’anno e l’inizio del 2016. I relatori hanno affrontato i temi di maggiore attualità come il cabotaggio, il dumping sociale, il trasporto intermodale, i combustibili alternativi e la tassazione dell’energia e delle infrastrutture. Anita, in particolare, ha posto l’accento sulla mancanza di uniformazione delle norme sociali, salariali e fiscali dei vari Paesi membri, sul problema del dumping sociale che si sta facendo sempre più grave, e sulla necessità di un chiarimento in merito all’internazionalizzazione dei costi esterni. Posizioni che sono state poi ripresa dal rappresentante della Commissione Ue. TIR181-2015 15
Focus
In Italia la crescita è più sostanziosa che nel resto d’Europa: nel 2013 le merci movimentate nel nostro Paese sono infatti aumentate del 2,6% contro l’1,6% dell’Ue. Crescono anche le immatricolazioni dei mezzi pesanti di Antonella Vicini
In ripresa il trasporto merci in Europa I
l volume di trasporto merci e il trend delle immatricolazioni, insieme anche ai dati sul traffico di mezzi pesanti sulle autostrade, sono fattori utili a delineare un quadro, quello dell’autotrasporto, caratterizzato da anni di profonda crisi e in attesa ora di cogliere segnali di ripresa. Una ripresa che in Europa ha cominciato ad affacciarsi nel 2013 con una lieve crescita nel volume delle merci movimentate (+1,6%) rispetto al 2012. In Italia, questo dato si trasforma, poi, in un aumento un po’ più sostanzioso (+ 2,6%). Analizzare questi elementi significa non solo capire ciò che è successo negli anni passati, ma tentare di inquadrare le dinamiche attuali caratterizzate, fra l’altro, dalla forte presenza sul mercato di attori provenienti dall’Est Europa che stanno ridisegnando equilibri consolidati.
2009, con il 46,4%, e per calare poi nel 2012, mantenendo comunque livelli alti (44,9%). Per il 2013, i dati preliminari ci indicano una nuova ripresa, lieve ma da non ignorare, dell’1,6%, con 1.720 miliardi di tonnellate di merci per chilometro mosse su gomma da camion e rimorchi. Una tendenza resa possibile grazie alla forte presenza di Paesi dell’Est come Polonia, Bulgaria, Slovenia e Repubblica Ceca che hanno contrastato il calo di forze motrici rappresentate per anni da nazioni quali Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. La Germania nel 2013 ha continuato a dominare il settore con 305,7 miliardi di tonnellate per chilometro di merci, seguita a ruota però dalla Polonia con i suoi 247,6 miliardi di tonnellate per chilometro; un dato,
Il trasporto merci su strada Semmai fosse stata necessaria un’ulteriore conferma, l’Eurostat è intervenuto a sgomberare il terreno da dubbi: il trasporto merci in Europa avviene principalmente su strada. E il nostro Paese non fa eccezione. Il dato è andato via via crescendo dal 1995 quando, come ci spiega l’istituto statistico europeo, il 42% di tutte le merci movimentate si muoveva su strada, per arrivare al picco massimo del
Traffico merci su strada nei principali paesi Ue
Uno sguardo all’Italia Dopo sei anni - tra il 2007 e il 2013 - in cui l’Italia ha perso il 40% delle merci movimentate su strada, il 2013 ha segnato di nuovo una crescita con un +2,6%. Un elemento ancora insufficiente a recuperare il terreno perduto in periodi critici, in cui la recessione ha causato la contrazione dei consumi anche alimentari, ma i 127,2 miliardi di merci (tonnellate per chilometro), pari a quel +2,6%, sono comunque un segnale positivo che fa il paio con altri numeri e cioè quelli diffusi da Aiscat sul traffico di veicoli pesanti sulle autostrade, che nel 2014 risulta essere salito dello 0,7%, dopo un 2013 caratterizzato invece da una flessione del 2,3%. Tutto questo considerando che nel nostro Paese il calo del volume merci è stato superiore alla media Ue, con
Volumi e variazioni % 2013 su quelle 2012 Germania 305, 7 mld ton/km
Spagna 192,6 mld ton/km
Francia 171,5 mld ton/km
Regno Unito 148 mld ton/km
– 0,6%
<
-3,3%
<
+ 2,6%
<
<
– 0,4%
Italia 127,2 mld ton/km
<
Polonia 247, 6 mld ton/km +11,4%
<
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quest’ultimo, che è frutto di una crescita del 63% dal 2007 in poi, cioè dai 151 (mld Ton/km) di allora ai 247,6 (mld Ton/km). Solo nel 2013, mentre la Germania perdeva lo 0,4%, la Polonia guadagnava infatti 11,4 punti percentuale. In tutto, come si spiega nell’elaborazione effettuata da Anfia sui dati Eurostat, nel periodo che va dal 1995 al 2012, l’orientamento che si registra è un incremento del traffico merci su strada pari al 31%. Nello stesso arco di tempo, la media del traffico merci in Europa cresceva del 22,8%; media che include, oltre a quello su gomma, il trasporto ferroviario, l’aereo, quello su vie navigabili interne e quello attraverso gli oleodotti, a dimostrazione che la strada domina incontrastata il settore, a livello nazionale e internazionale.
– 6,6%
Elaborazione Anfia su dati Eurostat
Dopo sei anni - tra il 2007 e il 2013 - in cui l’Italia ha perso il 40% delle merci movimentate su strada, il 2013 ha segnato di nuovo una crescita con un +2,6%
Europa: immatricolazioni autocarri Volumi e variazioni % 2014 su quelle 2013 >3,5 Ton >16 Ton Germania
85.971 -0,9%
57.886 +6,1%
Francia
38.784 -13,7%
32.698 -13,1%
38.240 - 27, 8%
27.095 -28,3%
12.665 0,0%
9.495 -1,4%
Spagna
16.214 +23,2%
13.808 +25,6%
Belgio
7.801 +1,9%
6.307 +2,1%
Paesi Bassi
10.366 -23,3%
9.273 -21,0%
Austria
7.430 +12,3%
6.300 -8,0%
Polonia
17.711 - 4,7%
15.356 -8,2%
Regno Unito una ricaduta anche sulla vendita dei veicoli pesanti, scesi, fra il 2009 e il 2014, fino alle 16mila unità ogni anno, cioè ben 20mila in meno rispetto al decennio 1999-2008 quando si contavano 36.500 unità per anno. Da sottolineare però che, nei casi citati, le statistiche europee tengono conto solo dei veicoli di portata superiore alle 3,5 tonnellate. Il mercato dei veicoli commerciali e industriali Se si prende in considerazione tutta la gamma dei veicoli utilizzati a scopo commerciale e industriale – i commerciali leggeri, gli industriali e i rimorchi adibiti al trasporto merci su strada – Anfia fornisce i dati completi sulle vendite in Unione europea e nella European Free Trade Association (cioè la zona europea di libero scambio che include i Paesi che non fanno parte dell’Unione europea o della zona euro) relativi al 2014, rilevando in questo caso segnali contrastanti fra crescita e persistenza della contrazione. Se per quel che riguarda i veicoli commerciali leggeri troviamo una crescita a doppia cifra con un + 10,7%, la vendita degli autocarri superiori alle 3,5 tonnellate subisce ancora gli effetti della crisi economico-industriale con una media annua del –7,7% con poco più di 290mila nuovi camion venduti. A far sentire i suoi
effetti, in questi casi, è anche la normativa europea sulle emissioni Euro 6, entrata in vigore nel 2013, che dal 1° gennaio 2014 ha permesso di vendere solo camion Euro 6 o Euro 5/ EEV (cioè gli Enhanced environmentally friendly vehicle, i veicoli ecologicamente avanzati), riducendo così la potenziale offerta. Il mercato degli autocarri pesanti, superiori alle 16 tonnellate, ha totalizzato invece un –5,6%, quello dei medi un –14%. Tornando in casa nostra, ritroviamo più o meno le stesse dinamiche del resto d’Europa: crescita nella produzione dei veicoli commerciali leggeri e calo nei mezzi pesanti, ma con sorprese positive per i rimorchi e i semirimorchi. In particolare, per quel che riguarda i veicoli sotto le 3,5 tonnellate si registra un +15% nel 2013 e un +16,4% nel 2014 (con quasi 118mila nuove immatricolazioni), a conferma di un segmento in rapida evoluzione grazie anche allo sviluppo delle attività terziarie e alle trasformazioni della logistica nella movimentazione delle merci, con la progressiva chiusura delle aeree urbane ai mezzi pesanti e lo sviluppo capillare della rete di distribuzione delle merci a largo consumo. Capitolo a sé è dedicato al mercato dei veicoli leggeri con alimentazione alternativa che, anche grazie al rinnovo delle flotte,
Italia
si è ritagliato nel 2013 e nel 2014 una fetta di mercato pari all’8,3% e al 6,3% del totale. Nel settore degli autocarri si mantiene invece il trend negativo che, dopo una lieve riprese nel 2011, vede nel 2012 un –29% e un’ulteriore discesa sia nel 2013 che nel 2014. Entrando più nello specifico, emerge che a trainare il segmento è il comparto dei pesanti (superiori o pari a 16 tonnellate) che rappresentano circa il 75% dei mezzi venduti; mentre per
quel che concerne rimorchi e semirimorchi con peso superiore alle 3,5 tonnellate, alla fine del 2014 si registra una crescita del 5,3%: si tratta di cifre che in termini assoluti corrispondono a 348 veicoli in più rispetto al 2013. Numeri ancora bassi, spiega Anfia, per una crisi che ha colpito i costruttori nazionali e ha ridisegnato così gli equilibri interni del mercato e ha costretto le aziende leader del settore a fare i conti con competitor nazionali e stranieri. TIR181-2015 17
Legalità
In una riunione tra Polizia Stradale e associazioni di categoria sono state individuate possibili soluzioni per arginare il fenomeno, in continuo aumento. In arrivo un manuale della prevenzione
FURTI AI TIR: emergenza prevenzione F
ino a qualche anno fa cercavano di rubare il camion. Adesso, invece, puntano quasi esclusivamente alla merce: capi di abbigliamento firmati, cibi di valore e soprattutto medicinali. Le rapine ai danni di mezzi pesanti stanno diventando una vera e propria emergenza, tanto che nel mese di febbraio la Polizia Stradale ha incontrato le principali associazioni di categoria dell’autotrasporto per affrontare il problema e individuare possibili soluzioni. Furti in continuo aumento La situazione comincia ad essere preoccupante e le rapine sono in continuo aumento, anche a livello europeo. Soltanto lungo le autostrade italiane, nel 2014, si sono registrati 192 tra furti e rapine a danni dei mezzi pesanti, per un valore stimato di oltre trenta milioni di euro. Per questi reati, nel 2014 la Polizia Stradale ha arrestato o deferito all’autorità giudiziaria 218 persone mentre nel triennio 2012/2014 ha smantellato 42 gruppi criminali dediti al furto di merce trasportata su gomma, che operavano in particolare in Puglia, Campania, Sicilia e Lombardia. I prodotti farmaceutici sono la tipologia di merce che viene rubata di più, oltre il 20%, seguiti da cibi e bevande, sempre 20%, e da capi di abbigliamento di marca e calzature (15%). Un ulteriore 14% è invece costituito da materiale informatico, elettronico ed elettrodomestici di alta gamma, come anche strumenti tec-
nologici di ingente valore, ed un 10% da carburanti. Il restante 21%, infine, è composto da merce di altro genere. I malviventi – ha spiegato a Tir Paolo Cestra, Direttore supplente 3a divisione Servizio Polizia Stradale, che da anni segue il fenomenocolpiscono soprattutto durante i periodi di sosta dei mezzi: spesso legano il conducente e rubano la merce oppure, dopo aver eluso i sistemi di sicurezza, agganciano il semirimorchio con l’uso di un trattore e lo portano in un luogo sicuro dove scaricare la merce. In alcuni casi tuttavia ci sono stati anche dei veri e propri assalti al camion con l’uso di armi da fuoco sulle autostrade. Il manuale della prevenzione In alcuni casi, per scoraggiare i ladri basta mantenere comportamenti corretti, come ad esempio viaggiare in convoglio, o almeno in coppia, oppure parcheggiare il camion con il lato del rimorchio attaccato al muro. Proprio per suggerire ai camionisti le buone regole da tenere per contrastare il fenomeno, nel corso della riunione è stato deciso di dare vita ad un “manuale della prevenzione”, che potrebbe essere pronto già a giugno, in cui gli autotrasportatori potranno trovare i comportamenti corretti da tenere, i numeri di telefono da contattare nel caso si avesse il sospetto di essere seguiti, o ancora le indicazioni delle aree di sosta più sicure in cui potersi fermare con il proprio mezzo.
«Nel 2014 lungo le autostrade si sono registrati 192 tra furti e rapine»
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Finte società di autotrasporto e operatori non autorizzati che si muovono fuori dalle regole dell’Albo. Servizi apparentemente più economici che si rivelano, invece, essere molto più cari perché il prezzo da pagare è quello di truffe ben congeniate ai danni di committenti incauti. È questo lo scenario in cui si incappa, talvolta, quando non si valutano in modo adeguato i rischi di prestazioni low cost. Solo tra fine febbraio e inizio marzo due distinte operazioni delle forze dell’ordine hanno svelato l’esistenza di gruppi criminali che hanno realizzato frodi da milioni di euro. Nel primo caso ci troviamo fra la Lombardia e la Campania. Il meccanismo è il seguente: si accede a portali web che offrono servizi di borsa carichi utilizzando illecita-
Ecco alcuni consigli da seguire • Viaggiare in convoglio o almeno in coppia. • Comunicare alle autorità competenti gli orari e gli itinerari di transito di materiale particolarmente sensibile o di valore. • Dotare i mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci di valore con sistemi di antirapina attestati su frequenze radio non convenzionali, difficilmente azzerabili con i comuni jammer.
Aree di sosta sicure Un altro punto toccato nel corso della riunione tra associazioni e Polizia Stradale è stato proprio come fare per rendere le aree di sosta più sicure. La Polizia ha fatto sapere di avere sottoposto all’Autorità di valutazione nazionale del Fondo europeo per la sicurezza interna 2014/2020 un’ipotesi progettuale estesa a 34 aree di sosta in autostrada, per una capienza complessiva di circa 5000 mezzi pesanti, nelle quali attivare un sistema di videosorveglianza con telecamere fisse e brandeggiabili e un sistema di riconoscimento delle targhe e analisi delle scene, per un costo di circa 14 milioni di euro. Le aree di sosta potrebbero essere individuate tra quelle che Viabilità Ita-
• Installare un sistema di monitoraggio satellitare in cabina con registrazione e ricezione diretta delle comunicazioni verbali di emergenza. • Predisporre sedute di addestramento per gli autisti dove operatori della Polizia Stradale potranno fornire MERCE indicazioni sui RUBATA comportamenti da prodotti farmaceutici tenere in caso di cibi e bevande situazioni sospette.
20% 20% capi di abbigliamento pregiati 15% materiale informatico 14% carburanti 10% altra merce 21% lia ha già ritenuto idonee per la sosta e lo stoccaggio dei mezzi pesanti in caso di emergenza neve. Cabina di regia unica Ma per poter contrastare il fenomeno è molto importante anche avere un database aggiornato sui furti e le rapine ai mezzi pesanti, che contenga i dati provenienti oltre che dalla Stradale anche dall’Arma dei Carabinieri e dalle altre forze di Polizia. Per questo è stato deciso di dare vita ad una cabina di regia unica che possa gestire tutte le informazioni consentendo anche di dare vita ad una mappatura delle zone più a rischio.
Non affidate i carichi agli sconosciuti mente credenziali di altre imprese specializzate, oppure si creano ditte di trasporto ad hoc, intestate a prestanome; si ottiene la commissione e, una volta entrati in possesso del carico, magicamente, si fanno sparire merci e società. In alcuni casi, con tanto di messaggio canzonatorio: “Il vostro carico lo abbiamo noi, denunciateci pure”. Consegne fantasma, dunque, e imbroglio assicurato. Operazione “Ghost Truck” A scoprire il traffico illecito, con l’operazione chiamata “Ghost Truck”, è stata la Procura di Nocera Inferiore assieme ai Carabinieri di Como che, già nel 2011, avevano ricevuto denuncia da un’impresa di trasporto della zona che aveva subappaltato il trasporto di bobine di teli in plastica ed era
stata derubata così di 230mila euro. Nel corso di quattro anni i componenti della banda dei “Tir fantasma” hanno messo a segno colpi da più di 2 milioni di euro truffando 46 aziende italiane e 10 straniere. Più di quaranta persone sono chiamate ora a rispondere di reati associativi finalizzati alla truffa, alla ricettazione ed alla appropriazione indebita. Il metodo utilizzato richiama quello della banda, incastrata nel 2013 dai carabinieri di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, con l’indagine denominata “Totò Truffa 62”, che collegandosi alle banche dati informatizzate del settore degli autotrasporti clonava imprese esistenti ottenendo al loro posto le commesse. Felix Cargo Si cambia scenario, invece, e ci si sposta tra
Rovigo e Brescia, per un’altra truffa che vede ugualmente protagonista il mondo dell’autotrasporto. Anche in questo caso gli inquirenti hanno scelto un nome evocativo, ma hanno optato stavolta per suggestioni latine: “Felix Cargo” è, infatti, il nome dell’operazione eseguita dalla Polizia di Stato di Rovigo, che lo scorso febbraio ha svelato l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e ricettazione. In tutto 35 le persone sottoposte a indagini, tre delle quali sono finite agli arresti domiciliari. In questo caso, diversamente dalla banda dei “Tir fantasma”, il carico veniva consegnato ma ad altri destinatari. Il gruppo criminale costituiva o acquisiva una società già operante nel settore, dopodiché con l’ausilio di autisti compiacenti dirottava la merce – di ogni genere dalla destinazione originaria per rivenderla a terzi a prezzi notevolmente inferiori; anche al 20-30% del loro reale valore. TIR181-2015 19
Specializzati
Il trasporto cavalli è un mercato di nicchia, fatto di padroncini e piccole aziende specializzate con un piccolo patrimonio di competenze. Un settore stremato dalla crisi, ma non solo, che per risollevarsi chiede maggiori controlli di Anna Francesca Mannai
CORSA AD OSTACOLI I
l trasporto cavalli, in Italia, trova nel suo percorso diversi ostacoli. Il primo, quello che sembra il più difficile da superare, è la concorrenza sleale del conto proprio. Negli ambienti di concorsi, mostre, corse o esibizioni non è ancora chiaro che trasportare animali vivi di proprietà altrui e a scopo di lucro è un conto terzi a tutti gli effetti. Accade, quindi, che i padroncini regolarmente iscritti all’Albo e dotati dei mezzi idonei e di tutte le necessarie certificazioni e competenze si vedano sottrarre gran parte del lavoro da soggetti estranei al mondo del trasporto. Soggetti radicati nel settore equestre, come scuderie o proprietari di cavalli in possesso dei veicoli, soggetti che, quindi, non svolgendo l’attività in modo professionale, possono praticare tariffe fuori mercato senza costi d’esercizio.
La guerra del conto proprio Secondo Carlo Caponi, presidente di Assotrabe, l’associazione delle imprese di trasporto bestiame, il trasporto di cavalli in Italia soffre una crisi profonda che potrebbe portarlo a estinguersi. Come in parte già successo per il settore della macellazione: un mercato comunque molto ridotto, che vede un movimento di circa 60mila capi all’anno di fronte ai 200mila che si registravano mediamente all’inizio degli anni Duemila. Resta la nicchia dei trasporti di cavalli per concorsi, mostre, corse o esibizioni, dai circoli in cui risiedono alle varie manifestazioni in giro per l’Italia e per l’Europa. Trasporti 20 TIR181-2015
che richiedono il rispetto del Regolamento europeo n.1/2005 in tema di condizioni del veicolo, presidi sanitari, tempi di guida e riposo, certificazioni e preparazione professionale degli autisti, salute degli animali. Può accadere che un proprietario di cavalli possieda un veicolo e che oltre al proprio decida di “dare un passaggio” al cavallo di un amico, niente da dire. Ma può accadere anche che una scuderia, dotata di mezzi per i trasferimenti veterinari o di corto raggio, funzionali alla manutenzione dell’animale, decida di “fare una cortesia” ai propri iscritti che vogliono partecipare a una gara, un concorso, una mostra, organizzando un transfer “fuori porta”. “Spesso è il Circolo stesso a promuovere la partecipazione alle manifestazioni e provvede a tutta la logistica: dalle pratiche burocratiche relative all’iscrizione fino al trasporto. Nella quota relativa al servizio è compreso tutto. Oppure c’è una voce nella quota di iscrizione annuale al circolo che copre tutti i trasporti che verranno eseguiti durante l’anno”, racconta a Tir un padroncino emiliano. Il pagamento di un corrispettivo che configura l’attività abusiva di conto terzi, quindi, c’è (vedi box pag. 22). Ma come dimostrarlo? Il nostro autotrasportatore si domanda, ad esempio, come mai circoli e scuderie siano così raramente sottoposti agli studi di settore: sarebbe semplice far emergere che la proprietà di mezzi sia in-
compatibile per numero e dimensioni con la sola attività interna di manutenzione degli animali. Incompatibile con un’attività di trasporto in conto proprio e molto più simile, invece, a un’attività commerciale a tutti gli effetti. Quando, durante la bella stagione, ogni weekend trenta o quaranta cavalli partono da un circolo per raggiungere una manifestazione lo scopo di lucro è molto probabile. “Non sarebbe nemmeno difficile individuare questo tipo di trasporti – spiega ancora a Tir l’autotrasportatore – perché viaggiano anche durante i giorni di divieto e se vengono fermati dicono di essere un trasporto speciale o un conto proprio”. E, in effetti, le operazioni di controllo sul trasporto animali vivi, quando avvengono, sono mirate e prevedono la presenza di un referente veterinario della Asl e una logistica pianificata in caso di sequestro del carico. “Ho partecipato a molte operazioni di Polizia, se la merce è costituita da animali vivi e l’infrazione commessa prevede il sequestro bisogna sapere bene, poi, dove portarli, non è una cosa che si può improvvisare”. A parlare è Roberto Bennati, Presidente LAV – settore Allevamento e Trasporti, che non ha dubbi sulla preparazione delle Forze dell’Ordine, ma riconosce che gli strumenti ridotti che sono a loro disposizione, soprattutto in questi casi, spesso non consentono di andare fino in fondo nelle attività sanzionatorie. Per
«L’ostacolo più difficile è la concorrenza sleale del conto proprio»
La Trasporti Ippici Pieraccini è un’azienda romana specializzata nel trasporto di purosangue inglese. A destra il suo fondatore Cesare Pieraccini
risolvere il problema alla radice “bisognerebbe prevedere che una copia della sanzione comminata da veterinari e Polizia vada direttamente alla Guardia di Finanza per far partire ulteriori controlli”, suggerisce il presidente Assotrabe. “Le aziende di trasporto sane rispettano tutte le regole e da questo comportamento virtuoso vengono troppo spesso penalizzate, non abbiamo paura dei controlli, anzi” chiude Caponi. La crisi e l’illegalità Romina Pieraccini, dell’azienda Trasporti Ippici Pieraccini, fa eco a Carlo Caponi. “A noi ci controllano, eccome! Visto che i nostri camion non sono anonimi come quelli dei privati, ma portano le insegne aziendali bene in vista, ci fermano sistematicamente, soprattutto al Nord Italia, e qualcosa per cui farci un verbale lo trovano. Fino a qualche anno fa rinnovavamo la flotta ogni due o tre anni, oggi siamo costretti ad aspettare quattro, cinque, sei anni. Anche sulla manutenzione qualche svista in più, può capitare una lampadina fulminata. Ma noi paghiamo tutto: tutte le tasse, gli autisti e poi pure le multe. Ultimamente, non facciamo altro che fare preventivi, ma poi entrano pochissimi lavori e alla fine dobbiamo litigare persino per fatturare perché i clienti non vorrebbero nemmeno pagare l’Iva”. Intorno all’ippodromo di Capannelle, a Roma, quasi la metà delle scuderie ha chiuso e molti clienti dei centri ippici si sono dotati di van per svolgere i trasporti in conto proprio. La Trasporti Ippici Pieraccini è un’azien-
da romana specializzata nel trasporto di purosangue inglese, una nicchia nella nicchia. In questo settore, infatti, non si tratta solo di avere le abilitazioni sulla carta e non si tratta solo di distinguere tra tipologie di animali vivi: cavalli, maiali, vitelli, ecc. C’è una specificità di competenze anche rispetto alle singole razze di cavallo trasportate perché ognuna ha caratteristiche, caratteri ed esigenze diverse. La filiera del trasporto cavalli custodisce, quindi, uno straordinario patrimonio di competenze
difficili da riprodurre sui banchi delle scuole guida: il fondatore di quest’azienda, Cesare Pieraccini, era prima di tutto un fantino e, come lui, il figlio Fabio. Qui, nell’ambiente delle corse, l’ostacolo non è solo la concorrenza sleale del conto proprio, la crisi ha portato nuovi problemi. “Capita che se il cavallo non vince la corsa, il committente non ci paga – ammette Romina – ma fa parte del gioco e i rapporti sono ormai tali da accettare anche questo rischio pur di non perdere il TIR181-2015 21
Corsa a ostacoli
Conto proprio o conto terzi? La domanda principe che circola nel settore equestre dal lontano 2004 è: “Il trasporto di cavalli per manifestazioni sportive, mostre o esibizioni, se eseguito da un soggetto diverso dal proprietario della merce trasportata, è un conto proprio o un conto terzi?”. Nel luglio 2004 il ministero della Salute, sollecitato dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), emanò due note esplicative in cui ribadiva il concetto che la richiesta della FISE di escludere gli equidi destinati a partecipare a manifestazioni sportive, mostre o esibizioni dall’ambito di applicazione del D.Lgs 532/92 (sulla protezione animali durante il trasporto) appariva fondata, perché non si configurava nella fattispecie lo scopo di lucro. Nonostante ciò, l’Istituzione specificava che la materia era oggetto di alcune “riflessioni ed elaborazioni scientifico-legislative a livello europeo che non tendono ad escludere queste attività dall’ambito meramente commerciale”. Quindi, fino al 2004 il trasporto cavalli per eventi ludici poteva essere, in ogni caso, eseguito anche dal conto proprio, in condizioni meno restrittive. Regolamento europeo 1/2005 Poi arrivò il Regolamento europeo 1/2005 del 22 dicembre 2004 “sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate” che modificava le precedenti Direttive 64/432/CEE e 93/119/CEE e il Regolamento CE n.1255/97. Il nuovo Regolamento ebbe un lungo e complicato iter di recepimento; entrò in vigore il 25 gennaio 2005, con l’obbligo di applicazione da parte di tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea a decorrere dal 5 gennaio 2007 e fu recepito dall’Italia con il D.Lgs n.151/2007. In particolare, l’articolo 6 (trasportatori), comma 5, entrò in vigore solo a partire dal 5 gennaio 2008 e, ancora oggi, è quello che regolamenta le condizioni in cui gli animali vanno trasportati, i requisiti dei mezzi e degli autisti. I contenuti di dubbia interpretazione sono però espressi nell’articolo 1, dove il comma 12 recita: “Il trasporto a fini commerciali non si limita ai trasporti che implicano uno scambio immediato di denaro, di beni o di servizi. Il trasporto a fini commerciali include segnatamente i trasporti che determinano o mirano a produrre direttamente o indirettamente un profitto”. Il comma 21, poi, però individua alcune deroghe: “Gli equidi registrati, come definiti all'articolo 2, lettera c) della direttiva 90/426/CEE (3), sono spesso trasportati per scopi non commerciali e tali trasporti devono essere effettuati conformemente agli obiettivi complessivi del presente regolamento. Vista la natura di tali movimenti, sembra opportuno derogare a talune disposizioni quando equidi registrati sono trasportati per competizioni, gare, eventi culturali o riproduzione (…)”. I chiarimenti del ministero della Salute Questo ha generato una serie di richieste di chiarimento tra ministeri e associazioni fino a che il 7 aprile 2008 il ministero della Salute fu finalmente esplicito e dirimente. “Il caso di trasporti di cavalli da corsa da parte di una scuderia professionale rientra per definizione tra le attività economiche e pertanto ricade pienamente nel campo di applicazione del Regolamento n.1/2005. È diverso invece il caso del trasporto di equidi per finalità culturali, ludiche, sportive e simili poiché, trattandosi di trasporti effettuati al di fuori di qualunque regime commerciale non rientra nel campo di applicazione del Regolamento. L’utilizzo culturale, ludico, sportivo o, comunque, ricreativo del cavallo, si svolge solitamente in ambito familiare o di gruppo amicale ed in molte circostanze il mezzo di trasporto o i cavalli vengono affidati o prestati a terzi senza alcuna connotazione commerciale. Si ritiene pertanto utile ed opportuno precisare che il trasporto di equidi al di fuori dei regimi previsti per l’autotrasporto merci, indipendentemente che avvengano in conto proprio o in conto terzi, quindi indipendentemente dalla proprietà del mezzo o delle cose trasportate, non rientra nel campo di applicazione del Regolamento (…). Quindi se non c’è il pagamento di un corrispettivo non è trasporto in conto terzi e non è necessario rispettare le regole dettate dal Regolamento CE 1/2005 per il conto terzi.
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cliente. E poi c’è il problema dei furti di gasolio: vengono nei piazzali, svuotano i serbatoi continuamente, a noi e ai colleghi che conosciamo. Abbiamo anche abbassato le tariffe, fino quasi a rimetterci, ma poi nel mercato entrano dei soggetti internazionali che riescono a fare prezzi bassissimi e ci mettono la metà del tempo che ci mettiamo noi. Eppure ci sono le regole sui tempi di guida e riposo, necessari all’autista, ma nel nostro caso anche al cavallo che deve poter bere, scendere e riposarsi a terra. Ma al cliente non interessa, vede il prezzo basso, il minor tempo e non vuole sapere altro”. Durante l’estate scorsa, un controllo della Polizia Stradale lungo il litorale pontino ha portato al sequestro di un camion che trasportava 15 cavalli purosangue inglese tra i 3 e i 5 anni. Il carico, partito da Varese, era diretto a Tripoli, in Libia. Cinque purosangue erano muniti di certificazione sanitaria falsa, la Polizia stradale e il medico dell’Asl competente ne hanno disposto il sequestro sanitario per l’incerta prove-
Il trasporto cavalli è disciplinato dal regolamento europeo n.1/2005 con norme stringenti in materia di salute degli animali
nienza e lo stato sanitario sconosciuto. I cavalli sono stati affidati a un centro ippico autorizzato di Anguillara Sabazia e l’autista, un italiano di 39 anni, è stato denunciato e sanzionato con una multa di 3.500 euro. Da qui è partita, poi, una serie di accertamenti da cui è emerso che l’azienda proprietaria del camion maltese faceva capo a una realtà italiana. Le indagini sono ancora in corso, nel massimo riserbo, per il coinvolgimento dello Stato di Malta, ma tra le varie piste seguite dagli investigatori c’è anche quella che porta al mercato delle corse clandestine di cavalli.
Internet
Nella pianificazione dei trasporti diventano fondamentali i database telematici che consentono di modificare itinerari e consegne scegliendo le soluzioni migliori di Gianluca Arnesano
Innovazione nei trasporti tra e commerce e Big Data C
ominciamo con una storia: un commesso viaggiatore, o potremmo dire un normale autotrasportatore, deve visitare un certo numero di clienti prima di tornare a casa. Conosce la posizione dei clienti e il tempo necessario a spostarsi dall'uno all'altro. Vuole ovviamente visitare tutti i clienti nella migliore successione in modo di sbrigare il suo lavoro e tornare a casa al più presto. Come può fare? Questo paradosso, noto come il problema del commesso viaggiatore o nella sua versione inglese Travelling Salesman Problem, è un tipico problema di routing e di scheduling che, benché formulato circa ottanta anni fa, risulta attualissimo nella pratica dei trasporti e nella continua ricerca dell’ottimizzazione delle rotte e degli itinerari. Dopo tanti anni potremmo pensare che grazie all’innovazione tecnologica il problema sia stato risolto ma non è così, benché l’innovazione sia ovunque e in continua evoluzione. In un recente studio dell’Osservatorio Contract Logistics, condotto dal Politecnico di Milano, sono state classificate le soluzioni in cinque aggregati, di cui due organizzativi - pianificazione dei trasporti e impostazione del processo di trasporto - e tre tecnologici: collaborazione di filiera, sistemi ITS (Intelligent Transportation Systems), mezzi di trasporto e imballi. Secondo la ricerca, le soluzioni organizzative
sono adottate dal 52% dei fornitori di servizi logistici e dal 35% dei committenti mentre le soluzioni tecnologiche dal 38% dei fornitori e dal 24% dei committenti. Ultimo miglio Per il futuro dei trasporti continua ad avere alta priorità il cosiddetto “ultimo miglio”,
dove alto è l’interesse anche per gli strumenti di Field Force Automation (FFA), come smartphone, per aggiornare lo stato della consegna in tempo reale o palmari evoluti per gestire anche la fatturazione della merce. Forte attenzione emerge anche sugli imballi terziari, come ad esempio l’applicazione di tecnologie RFID sui pallet. Questa soluzione ha impatti potenziali positivi sull’efficienza delle diverse parti del processo logistico. In particolare per il trasporto i maggiori benefici potenziali sono nel controllo della completezza degli ordini in uscita dal magazzino e nella gestione delle banchine di carico e scarico dei mezzi. E-commerce Ma un grande slancio alla trasformazione dei processi del trasporto viene dato anche dall’e-commerce. L’esplosione del commercio elettronico non è solo dovuta alla maggiore familiarità e maturità degli utenti ma anche alla possibilità sempre più offerta e ricercata del free-shipping. L’edizione 2014 della ricerca Pulse of Internet Shopper Study (condotta da UPS) asserisce che la spedizione gratuita è uno dei fattori più importanti nelle decisioni di acquisto. Il 58% degli intervistati ha effettuato acquisti condizionato dalla modalità di spedizione e più dell’80% ha dichiarato di essere disposto ad aspettare due giorni in più per accedere a questa modalità. Ciò che più spesso viene rilevato nelle ricerche condotte negli Stati Uniti è che la consegna gratuita è vista sempre più come un diritto e, a giudicare dagli investimenti dei maggiori retailer americani Target e Walmart, sembra che ciò debba portare ad un impatto notevole anche della logistica e dei trasporti. Si tratta di input a cui possono dare una grande mano i big data cioè la grande mole di dati di cui le aziende si trovano a poter disporre e la possibilità concreta che, nella logistica e nel trasporto, una gestione veloce e integrata dei dati può fornire. Database telematici possono ottimizzare la gestione real time e modificare itinerari e consegne sulla base dei dati che vengono processati indicando le soluzioni migliori. Forse tanti anni dopo l’eterno problema del commesso viaggiatore sembra avere trovato la soluzione. TIR181-2015 23
Internet
Dai locker ai drop point, crescono gli acquisti online e gli “e-shopper” manifestano sempre più aspettative nei confronti dei servizi offerti dalle aziende di e-commerce. Soprattutto per i tempi e le modalità di consegna di Francesca Sirimarco
La nuova logistica dell’e-commerce G
li italiani acquistano sempre di più online: servizi, smartphone, accessori per piccoli elettrodomestici, capi di abbigliamento, libri, profumi e delizie alimentari. Nel solo 2014, secondo uno studio NetComm, l’e-commerce ha movimentato circa 9,5 milioni di pacchi al mese, escluso il periodo estivo, con un incremento del 16% rispetto al 2013. Numeri molto interessanti giustificati dalla varietà dell’offerta e dalle promozioni proposte dagli operatori di e-commerce, unite alla facilità di scegliere comodamente da pc o da device mobile in qualsiasi momento. Nonostante gli acquirenti siano mediamente soddisfatti degli attuali servizi di logistica e sembrino preferire la consegna tramite corriere (l’84% dei beni fisici viene consegnato a casa mentre il 74% viene ritirato presso i luoghi di lavoro), comincia a manifestarsi una certa evoluzione anche nella logistica dell’e-commerce. Il modello della prima fase dell’e-commerce (acquisto-pago-ricevo a casa), infatti, è ormai superato. L’acquirente online si aspetta nuove e più sofisticate opzioni per la consegna e il ritiro dei beni acquistati: consegna in giornata, ritiro presso un locker, un punto vendita dell’azienda stessa, o presso un drop point, e metodi di pagamento più sicuri e più facili. Ritiri: dai drop point ai locker Segnali di crescita si registrano anche per i ritiri: nella metà dei casi avvengono attraverso i drop point, cioè edicole, tabacchi o depositi del corriere; un ritiro ogni quattro avviene in un punto vendita della stessa azienda di e-commerce, mentre in meno dell’1% dei casi il ritiro avviene presso un ufficio postale. Un fenomeno a sé è quello dei ritiri ai locker, gli armadietti blindati. Si tratta di distributori automatici dal duplice utilizzo: consegna e ritiro. In funzione tutto l’anno, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, i locker sono semplici e veloci da utilizzare: il cliente di24 TIR181-2015
In Italia sta crescendo il numero dei locker, distributori automatici in funzione 24 ore su 24 dove è possibile consegnare o ritirare il pacco digitando un codice pin
gita un pin o un codice di transazione, appone una firma per l’avvenuto ricevimento, paga in contrassegno, con carta di credito o bancomat, e ritira il pacco atteso. Nel 2014, però, meno di 10mila acquirenti online in Italia hanno effettuato dei ritiri ai locker. Ciononostante, la loro distribuzione sul territorio è in aumento, soprattutto nelle città del centro-nord. I grandi operatori di e-commerce italiani, infatti, puntano su questo servizio per offrire un’ulteriore opportunità di comfort ai propri acquirenti. Banzai, ad esempio, per e-Price e SaldiPrivati, ne ha già attivato circa 100 con InPost e ne incrementerà la copertura nei prossimi mesi a ridosso di importanti catene di supermercati e di distributori di carburante. La stessa InPost ha di recente incaricato la Gabetti di selezionare mille nuove location dove insediare altrettanti nuovi locker.
Le consegne piovono dal cielo Intanto Amazon in America con “Prime Air” e Google in Australia con “Project Wing” sperimentano le consegne con i droni per pacchi di piccole dimensioni. Questi velivoli sembrano davvero ideali per la consegna di medicinali in zone difficilmente raggiungibili con altri mezzi. In Italia l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha limitato l’uso dei droni (SAPR – Sistemi a Pilotaggio Remoto) alle sole aree non a rischio, al fine di preservare l’incolumità delle persone ed evitare danni a cose o animali per via di manovre errate. “Il drone è un futuro a cui tendere in termini di funzionalità nelle piattaforme decentrate di logistica di grandi dimensioni. Siamo ancora agli albori ma il drone riserva soprese significative – ha dichiarato a Tir il presidente di NetComm, Roberto Liscia –. Intanto stiamo assistendo ad un cambiamento della logistica dell’e-commerce e tanto si deve ancora fare soprattutto per la logistica urbana dell’ultimo miglio”.
Notizie
MAN: 100 ANNI AL SERVIZIO DEI TRASPORTI Al Truck Forum di Monaco si è svolta l’ottava edizione dei Trucknology Days, quella del centenario della casa tedesca Dal 1915 i camion e i bus MAN ne hanno fatta di strada, fino ad arrivare anche quest’anno al Truck Forum di Monaco per l’ottava edizione dei MAN Trucknology Days, quella del centenario, che si è svolta dal 19 al 21 marzo. È trascorso un secolo, infatti, da quel 21 giugno 1915 in cui venne iscritta la M.A.N.-Saurer Truck Works nel registro delle imprese di Norimberga per realizzare poi il primo camion da tre tonnellate e il primo autobus. Oggi l’azienda è diventata una delle più importanti nel settore in Europa e in Italia si è guadagnata una buona fetta di mercato, tanto da aver chiuso il 2014 con il miglior risultato da set-
te anni a questa parte e con la crescita di un punto percentuale nella propria quota di mercato. Tempo di celebrazioni, dunque, e i MAN Trucnology Days, con oltre 8mila visitatori, non potevano essere modo migliore di onorare l’importante ricorrenza tra esposizione di veicoli, colloqui con esperti, soluzioni di allestitori e fornitori, prove dinamiche, visite guidate e con una presentazione d’eccezione: il TGX 100 Years Edition, modello realizzato proprio per l’occasione. “Questo è un anno speciale per noi - ha spiegato a Tir Giancarlo Codazzi, amministratore delegato di MAN Truck & Bus Italia -. Credo che l’evoluzione di que-
sti 100 anni sia visibile a tutti qui, con l’esposizione di oltre 240 veicoli, di cui solo una parte sono camion”. Veicoli, potenza e prestazioni “Trucks. Power. Performance” è il motto dell’edizione che si è appena conclusa. Non scelto a caso, visto che protagonista indiscussa della manifestazione è stata la gamma TGX e il suo nuovo modello d’eccellenza D38, un autocarro ideale per trasporto a lunga distanza e per trazione e carico pesante. Il motore del TGX D38, 6 cilindri con cilindrata possono erogare fino a 640 CV, offre la
massima forza di trazione per qualsiasi esigenza. Inoltre, col nuovo cambio MAN TipMatic 2, dotato del Tempomat EfficientCruise, il sistema è in grado rilevare le caratteristiche del percorso stradale permettendo un notevole risparmio di carburante (fino al 6%). Sempre per restare in tema di riduzione dei costi di esercizio e di emissioni di CO2, i MAN Trucknology Days hanno permesso di apprezzare anche un’altra ammiraglia della casa tedesca, il MAN TGX EfficientLine 2. Il veicolo possiede tutta una serie di caratteristiche utili a renderlo ecologico e contenuto nei consumi: il Tempomat EfficientCruise, che sfrutta l’energia d’impulso del motore in discesa e in salita, i nuovi motori D26-TopTorque, ideali per una guida a basso regime, la funzione Speed Shifting, utile al passaggio rapido tra le marce, e il modulo di bordo MAN TeleMatics che analizza le prestazioni del veicolo e fornisce le indicazioni per migliorarne la performance.
DAF E LA STRATEGIA DEL SILENZIO L’idea è quella di distribuire merci deperibili a temperatura controllata anche nelle aree urbane più trafficate, e anche dopo il tramonto, con veicoli che siano funzionali, silenziosi e garantiscano ai consumatori prodotti consegnati nelle condizioni più idonee, freschi e salubri. Per far questo DAF e Lamberet hanno unito le proprie tecnologie, creando un mezzo perfetto per le città, in grado di proteggere la qualità della vita dei cittadini in termini di congestione del traffico e di inquinamento acustico, e con un occhio sempre puntato sui costi. La casa olandese ci ha messo il trattore con un motore a basse emissioni, il modello CF Silent, perfetto anche per il trasporto notturno,
visto il minimo livello di rumorosità; mentre, da parte sua, la casa francese specializzata nei veicoli frigoriferi ha contribuito con il semirimorchio che utilizza sistemi di refrigerazione dell’azienda Thermo King, ideati per il settore del trasporto in temperatura controllata. Insieme hanno dato vita a un prodotto proposto in Italia a marzo, nel corso di un evento intitolato non a caso “Silent”, che si è tenuto all’autodromo Tazio Nuvolari di Cervesina, in provincia di Pavia. Già presentato in occasione del Salone IAA di Hannover, il CF Silent, se impostato sulla modalità silenziosa (Silent mode), non supera i 72 dB(A), cioè l’unità di misura in decibel; rispetta quindi gli
standard del cosiddetto “Quiet Truck”. Premendo il pulsante “Silent” sul cruscotto il software del motore attiva un programma che limita la coppia e il regime del motore e le marce vengono cambiate a regimi del motore più bassi. Il suo motore MX-11 Paccar Euro 6 da 10,8 litri, del resto, è un motore già noto per i suoi minimi livelli di rumorosità. Anche, il rivestimento del cambio contribuisce alla riduzione del frastuono. Una filosofia, quella del silenzio, che si sposa con l’ultimo nato della gamma Lamberet, il modello SR2 Super City, commercializzato subito dopo il Salone di Hannover. Il connubio risponde così alle nuove sfide poste dalla
distribuzione delle merci in aree iperurbane; una delle soluzioni per una logistica efficiente si trova infatti proprio nelle possibilità di movimentare i carichi durante la notte o alle primissime ore dell’alba, a condizione però di non disturbare i sonni tranquilli dei cittadini.
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Eventi
Dal 16 al 19 aprile presenti al salone case costruttrici, produttori di pneumatici e componentisti, istituzioni e associazioni. E un’ampia gamma di veicoli su cui effettuare le prove in pista
Transpotec: l’autotrasporto si incontra a Verona prese, associazioni e tutte le realtà della filiera, per presentare le maggiori novità in termini di mezzi, prodotti e servizi, con momenti di aggiornamento, confronto e formazione. Le proposte delle case produttrici di truck e veicoli commerciali si vanno ad aggiungere a quelle di componentisti e ricambisti, di produttori di pneumatici e oli lubrificanti, di allestitori, carrozzieri e rimorchisti.
A
nche quest’anno, per la seconda volta, Verona accoglie i padiglioni di Transpotec Logitec, il salone dedicato ad autotrasporto e logistica. Dal 16 al 19 aprile 2015 la manifestazione riapre i battenti forte dei numeri registrati nell’ultima edizione, quella del 2013, che aveva segnato anche il ritorno a Verona, la sua sede originaria, dopo 5 anni di assenza. L’evento, organizzato da Fiera Milano, coinvolge operatori, im26 TIR181-2015
Le novità 2015 Transpotec Logitec 2015 è supportato da una rete di partner caratterizzata da importanti realtà istituzionali, dalle associazioni più vicine al mondo degli autotrasportatori e dai media di settore. E soprattutto dall’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, presente per illustrare le importanti novità normative che si stanno concretizzando nel settore. Internazionalizzazione, eco-sostenibilità e innovazione sono i punti di forza dell’evento di quest’anno. Grazie al potenziamento della rete di contatti internazionali e a un investimento raddoppiato, le aziende presenti e orientate all’export possono incontrare un maggior numero di buyer, provenienti dall’estero e in particolare dai Paesi dell’Est Europa, dal bacino del Mediterraneo e dal Sud Italia. Sono infatti al-
meno 100 i buyer che Fiera Milano porta a Verona. E grazie a EMP, Expo Matching Program, un avanzato sistema di business networking di Fiera Milano, già prima della manifestazione tutti gli espositori possono entrare in contatto con i compratori e creare un’agenda di appuntamenti mirati allo stand. Proposte a tutto tondo per gli autotrasportatori Sono cinque le grandi case costruttrici che salgono a bordo della mostra dell’autotrasporto: Daf, Iveco, MAN, Mercedes e Scania. Nell’area adibita ai test drive, è quindi possibile toccare con mano sia i truck sia i veicoli commerciali proposti da Citroën Italia, Isuzu Motors Limited e Peugeot Automobili Italia. Tante configurazioni, numerosi modelli e varie motorizzazioni con un solo imperativo: ridurre i consumi. Ampio spazio anche per l’offerta dei rimorchisti: tecnologie d’avanguardia e materiali innovativi per offrire robustezza, versatilità di allestimento e facilità di carico per veicoli commerciali, rimorchi e semirimorchi. Particolare attenzione viene rivolta all’offerta di veicoli isotermici, con soluzioni per i comparti food, ortofrutticolo, florovivaistico, farmaceutico e medicale. Non manca-
no tutte le altre tipologie di allestimento: dal semplice chassis ai ribaltabili, dai centinati ai cassonati. Numerose anche le proposte di componentisti e ricambisti, produttori di pneumatici e oli lubrificanti, allestitori, carrozzieri. Sono poi presenti i produttori di additivi per carburanti e di sistemi di controllo delle emissioni di gas di scarico che portano a Transpotec le loro ultime proposte, frutto di forti investimenti in ricerca e sviluppo richiesti da un mercato sempre più attento all’ambiente. Sul fronte tecnologia, produttori e distributori dei più avanzati tachigrafi e dei sistemi di geolocalizzazione satellitare dei mezzi, sono presenti con proposte collegabili direttamente agli smartphone e in grado di dialogare con tutti i dispositivi mobili via bluetooth. In mostra ci sono gli ultimi software e sistemi informatici per pianificare rotte simulando scenari di traffico, visualizzando in ogni momento posizione e movimenti di un singolo mezzo o di intere flotte da remoto via pc o tablet. La manifestazione prevede anche uno spazio dedicato all’autobus, agli allestimenti e alla componentistica specifica di questo importante comparto per il trasporto.
Tecnica
Scegliere pneumatici a bassa resistenza al rotolamento può aiutare a consumare meno gasolio. Ma nella lotta quotidiana ai consumi sono fondamentali anche la pressione dello pneumatico e il corretto allineamento degli assali
di Paolo Barilari
Like a rolling trucK S
ono l’unico punto di contatto tra il camion e la strada, l’elemento chiave che permette di far viaggiare il camion e al tempo stesso di fermarlo in tempi e spazi utili. Stiamo parlando degli pneumatici, quelle sapienti mescole di gomme e acciaio che non sono soltanto uno degli elementi essenziali per la sicurezza, ma che giocano un ruolo fondamentale anche nella lotta quotidiana per abbassare i consumi di gasolio. Due sono i punti da considerare quando pensiamo agli pneumatici in funzione dell’abbattimento dei consumi di gasolio: il primo, molto semplice, è che uno pneumatico sgonfio fa più fatica a rotolare, e di conseguenza costringe il motore ad uno sforzo e ad un consumo maggiore. Il secondo è che scegliere pneumatici specifici a bassa resistenza al rotolamento può aiutare sensibilmente a consumare di meno. Bassa resistenza al rotolamento Gli pneumatici di nuova generazione, costruiti appositamente per offrire meno resistenza mantenendo comunque tutta l’aderenza, trazione e durata necessaria, portano un risparmio consistente di gasolio, che può toccare 28 TIR181-2015
punte fino al 30% rispetto ai consumi ottenuti con pneumatici non ottimizzati. Se consideriamo la percorrenza media annua di un camion di linea, il consumo medio e il costo del gasolio, è subito evidente che scegliere le gomme giuste equivale a risparmiare molti soldi. La formula magica è dunque “LRR” che sta per Low Rolling Resistance. Le gomme LRR, che tutte le case hanno in listino, sono progettate e costruite per rotolare più scorrevolmente sull’asfalto: grazie a speciali disegni della scolpitura del battistrada e a una specifica composizione della mescola rotolano più facilmente mantenendo un alto livello di aderenza e sicurezza. Attenzione però a non montare gomme ottimizzate solo su alcuni assali, magari su quelli del trattore, perché comunque rimarrebbero sugli altri assali degli pneumatici non ottimizzati a frenare la vostra corsa verso il risparmio di carburante. Infatti, ogni singolo pneumatico contribuisce al totale della resistenza al rotolamento dell’intero veicolo. La giusta pressione Una pressione di gonfiaggio regolata male è
uno dei principali responsabili dell’usura precoce e del danneggiamento dello pneumatico e anche causa diretta di un sensibile aumento di consumi. Il concetto è molto intuitivo: uno pneumatico gonfiato a regola d’arte, seguendo le indicazioni della casa che lo ha prodotto, rotolerà molto più facilmente di uno che, un po’ sgonfio, opporrà una resistenza al movimento. I corretti valori delle pressioni di gonfiaggio sono riportati nei libretti dei veicoli e nella documentazione tecnica dei produttori di pneumatici. Questi valori si riferiscono sempre a pneumatico a freddo e quindi i controlli della pressione vanno effettuati sugli pneumatici freddi ogni due/quattro settimane. Da controllare sempre anche le ruote di scorta. Una pressione di gonfiaggio insufficiente ha come diretta conseguenza un’accentuata deformazione da rotolamento che genera un surriscaldamento irregolare, un maggiore attrito che fa durare di meno gli pneumatici e una maggiore resistenza al rotolamento con innalzamento dei consumi. Da alcuni anni ormai le case produttrici di pneumatici propongono dei sistemi di rilevamento costante della pressione degli
Gomme e consumi: primi studi alla fine dell’800 I primi pneumatici a bassa resistenza al rotolamento sono stati introdotti intorno alla metà degli anni ’90, ma in realtà lo studio dell’impatto degli pneumatici sul consumo di carburante risale a molto tempo prima. Per la precisione, alla fine del XIX secolo. Era l’agosto del 1896, quando la famosa casa automobilistica De Dion-Bouton affidò a Michelin una delle sue vetture a vapore per sapere quali pneumatici garantivano le migliori prestazioni: quelli con camera d’aria o quelli rigidi? Il verdetto fu senza appello. Per percorrere i 50 km del circuito di prova, a una velocità di crociera di 27,6 km/h, l’autovettura equipaggiata con pneumatici rigidi aveva consumato 323 litri d’acqua e 39 kg di carbone. L’automobile con pneumatici con camera d’aria aveva invece consumato solo 232 litri d’acqua e 27,5 kg di carbone, il tutto per percorrere la stessa distanza ma a una velocità nettamente superiore: 32,6 km/h.
15%
L’esperto risponde… Cinque domande a Daniel Gainza Quanto gasolio si può risparmiare scegliendo pneumatici a bassa resistenza al rotolamento? Il risparmio medio con gli pneumatici di ultima generazione è del 7%, ma può salire anche al 14-15% se compariamo le prestazioni di uno pneumatico di nuova generazione con uno di vecchia concezione costruito senza pensare al fattore LRR (low rolling resistance). Tanti assali, tante gomme? Bisogna cambiare tutti gli pneumatici per ottenere il risultato? Un piccolo risparmio si ha già cambiando gli pneumatici sull’assale anteriore, ma se vuole avere l’intero vantaggio vanno cambiati tutti gli pneumatici, anche quelli del rimorchio che spesso viene dimenticato.
25%
Come si costruisce uno pneumatico a bassa resistenza al rotolamento? Si parte dalla geometria dello pneumatico e poi si passa allo studio della mescola adatta. Serve la combinazione di questi due elementi per far sì che lo pneumatico mantenga la sua flessibilità evitando però flessioni e frizioni non neccessarie. I vari elementi dello pneumatico sono tutti vulcanizzati insieme ma restano componenti diverse che devono lavorare in sinergia senza punti di frizione che aumentano il calore e fanno perdere efficienza. Anche controllare la pressione degli pneumatici è fondamentale… Verissimo, non è lo pneumatico che sopporta il peso del veicolo ma è l’aria ad alta pressione che contiene.
Solo alla giusta pressione lo pneumatico funziona come si deve. Se la pressione non è giusta aumentano i consumi e diminuisce la sicurezza. Gli pneumatici LRR costano di più? Ormai tutti i nuovi prodotti sono a bassa resistenza al rotolamento, e comunque l’eventuale differenza di prezzo si recupera rapidamente con il risparmio di gasolio.
60%
Resistenza al rotolamento e posizione degli assi La proporzione di resistenza al rotolamento per ciascun asse corrisponde alla proporzione del peso del carico per ciascun asse (sterzante, trattivo e del rimorchio). Il disegno qui sotto chiarisce come l’asse sterzante (15%) e quello trattivo (25%) incidono sulla resistenza al rotolamento meno della combinazione di pneumatici presenti sugli assi del rimorchio (60%). Anche il corretto allineamento degli assi può contribuire a far consumare di meno. Qui a destra, nel disegno, è mostrato il corretto allineamento degli assali: nel disegno al centro un allineamento obliquo che può portare a consumare quasi il 5% in più di gasolio. Situazione davvero fuori controllo quella del disegno a destra, quando il non allineamento non è neanche parallelo: in questo caso potreste stare bruciando quasi il 20% di gasolio di quanto sarebbe necessario con un allineamento corretto degli assi.
Allineamento corretto
Allineamento obliquo
Allineamento non parallelo
consumi +4,5%
consumi +18,5%
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Like a rolling truck
Cosa offre il mercato Pirelli Serie 01 La Serie 01 Revolution della Pirelli è stata studiata per garantire un elevato livello di prestazioni per la sostenibilità ambientale, chilometraggio e bassi costi di esercizio. Come tutti gli pneumatici della Serie 01, anche le nuove linee utilizzano la più recente generazione della tecnologia SATT che fornisce durata del prodotto, alta ricostruibilità, resistenza all’usura, minor consumo di carburante. Mescole e battistrada sono progettati e ottimizzati in funzione delle prestazioni richieste nelle diverse applicazioni. In particolare l’FH 01 per assi sterzanti e il TH0 per gli assi motori hanno nuove mescole arricchite di silice e nanocomponenti per bassa resistenza al rotolamento e alta resa chilometrica.
Michelin X-Line La linea Michelin per abbassare i consumi si chiama X-Line ed è stata lanciata ormai un paio di anni fa. La Casa francese dichiara una vita operativa più lunga, dal 12% (rimorchio) al 20% (assale anteriore) e un risparmio di circa 500 litri l’anno per veicoli che percorrano circa 130.000 km. Tre i modelli: l’X Line Energy Z, per tutte le posizioni; l’X Line Energy D, per assale a motore, marcato M+S e 3PMSF per una maggiore aderenza sul terreno scivoloso; l’X Line Energy T, per assale trainato. In particolare la X Line Energy serie 80 & 65 è adatta alle
lunghe percorrenze per assali multiposizione e assali motore e fa risparmiare 0,99 l/100 km secondo i risultati di un test Michelin.
Continental Eco-Plus Tra le proposte della Continental per abbassare la resistenza al rotolamento c’è la Generazione 3 della linea di pneumatici Eco-Plus disponibile in tre versioni: per asse sterzante (HS3), asse trattivo (HD3) e per assali del rimorchio (HT3). Nell’HS3 il battistrada è a doppia mescola con una forma ottimizzata delle scanalature anche per il bagnato. Lo pneumatico per l’asse sterzante garantisce una maggior percorrenza dell’8%. Nell’HD3 il bordo smussato dello pneumatico riduce l’ampiezza delle deformazioni nella zona del fianco e del tallone abbassando la resistenza al rotolamento. I risparmi di carburante rispetto a pneumatici non ottimizzati possono arrivare fino al 14-15%. Per ultimo l’HT3, con aggiunta di maggior battistrada nelle zone a minore deformazione, abbassa i consumi fino ad un 26% rispetto ad una gomma non ottimizzata. Con la tecnologia della carcassa AirKeep, che mantiene più a lungo (fino al 50%) la pressione di gonfiaggio, si riduce l’usura del materiale.
Si chiama Ecopia la gamma di pneumatici LRR (bassa resistenza al rotolamento) proposta dalla Bridgestone. Per l’asse direzionale c’è l’H-Steer 001, per l’asse trattivo l’H-Drive 001 e per gli assi del rimorchio l’H-Trailer 001. Rispetto alla serie precedente, la diminuzione nel consumo di carburante arriva fino al 5% senza compromettere la durata dello pneumatico. Un miglioramento raggiunto con la tecnologia NanoPro-Tech che diminuisce l’attrito interno tra i diversi elementi della mescola, il che comporta una considerevole riduzione della dispersione di energia e quindi delle resistenza al rotolamento.
Hankook E-Cube
Due le linee di pneumatici che la Goodyear propone per ridurre il consumo di carburante. La Kmax che garantisce una lunga durata e massimo chilometraggio (circa il 35% in più) e, soprattutto, la Fuelmax che massimizza l’impiego del ga-
È la e-Cube la gamma di pneumatici Hankook specificamente studiati per ridurre il consumo di carburante, abbattendo la resistenza dello pneumatico al rotolamento. E-Cube significa Energia più Economia più Ecologia. Ci sono il TL10+ e-cube Max e il TL20 e-
pneumatici, che segnalano ogni variazione di pressione e di temperatura all’interno delle gomme, comunicandolo immediatamente a chi è al volante del camion. Un sistema che permette di avere tutte le gomme sempre alla giusta pressione, diminuendo i consumi e aumentando la sicurezza. Il corretto allineamento degli assali Un altro controllo fondamentale per evitare di consumare più gasolio del necessario è quello dell’allineamento degli assali del rimorchio. Questi devono essere tutti perfettamente perpendicolari alla direzione di guida in modo da avere gli pneumatici cor-
cube Blue ad elevata resa chilometrica per rimorchi di veicoli per trasporto a lungo raggio. Le due scanalature principali sul battistrada diminuiscono sensibilmente il consumo di carburante garantendo comfort di guida. I cordoli laterali rinforzati sulla spalla garantiscono stabilità e prevengono l'usura irregolare. E poi i DL10+ e-cube MAX per l'asse trattivo per l'uso nella lunga percorrenza e gli AL10+ e-cube MAX per tutte le posizioni per l'uso nella lunga percorrenza.
Marangoni Marix Ecoenergy ed Energeco
Bridgestone Ecopia
Goodyear Kmax e FuelMax
«Una pressione di gonfiaggio regolata male è uno dei principali responsabili dell’usura» 30 TIR181-2015
solio grazie alla minima resistenza al rotolamento (-15% di consumo). Della gamma Fuelmax la Goodyear offre la versione Fuelmax S per asse sterzante, quella Fuelmax D per asse motore, e la Fuelmax T per gli assi del rimorchio. Fuelmax D ha le marcature M+S e 3PMSF per operare in condizioni invernali molto rigide. Recenti test degli esperti esterni della TÜV hanno provato che con queste gomme si risparmiano circa 1.200 euro a veicolo di linea considerando una percorrenza media per la missione specifica.
Anche gli pneumatici ricostruiti possono essere progettati per avere una bassa resistenza al rotolamento. La Marangoni, nome leader nel settore, propone le linee di penumatici, la Marix Ecoenergy e la Energeco per lunghe distanze. Con un battistrada dal disegno ottimizzato e una mescola senza olii e maggiore contenuto di gomme naturali, la linea Marix propone 56 prodotti in 33 diverse misure per ogni tipo di applicazione e asse del veicolo. La linea RDG100 per assi trattivi è disponibile nelle misure 315/80R22.5, 315/70R22.5 e 295/80R22.5. La gamma RDG100 è stata progettata per fornire soluzioni mirate per le diverse condizioni delle strade durante l’inverno, una combinazione di superfici bagnate, asciutte e innevate tipiche dell’Europa Centrale. Questa gamma di profili battistrada di nuova generazione unisce quindi ottime prestazioni su neve e ghiaccio con eccezionale trattività e durata chilometrica.
rettamente indirizzati verso la direzione di marcia. Un lieve spostamento dell’allineamento di anche uno degli assali causa una sensibile resistenza al rotolamento e un conseguente aumento dei consumi. Un errato allineamento degli assali può infatti far consumare dal 4 al 18% in più di carburante e produce un più rapido e irregolare consumo del battistrada. L’influenza degli pneumatici di rimorchi a tre assi sulla resistenza al rotolamento complessiva del veicolo incide fino al 55%, mentre l’incidenza degli pneumatici può arrivare sull’asse trattivo sino al 30% e sull’asse anteriore fino al 15%.
Fisco
COSA R ICO R DAR E Modelli e softw a gia’ disponibil re per le dich iarazioni dei r ed i sul sito de ll’Age nzia de diti sono (www.age nziae lle Entrate ntrate.it). Unico 2015: so n agevo lazioni, co o state confermate tutte le e quelle di tra me le spese per oneri non do vecch ie cumentati sferta. Per le trasfer te proprio reddit nazionali, e’ possibile de tra o r di 59,65 euro un importo forfe ttario gio re dal r m n di spese di via e ntre per quelle all’ester aliero o, al ne tto ggio e traspor to nella misura d i 95,80 euro. , e’ rimasto invariato
di Angelo Ciaravolo
Redditi: confermate le misure per l’autotrasporto Ribadite le vecchie agevolazioni, come le deduzioni relative alle indennità di trasferte e le deduzioni forfettarie di costi non documentati, anche se gli importi non sono stati ancora determinati
È
Il sito dell’Agenzia delle Entrate QR code
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disco verde per le dichiarazioni dei redditi. Sul sito internet all’indirizzo www.agenziaentrate.it sono disponibili gratuitamente i modelli, le istruzioni e il software per le dichiarazioni dei redditi. Nelle istruzioni del nuovo Unico 2015 (persone fisiche, società di persone e di capitali) sono state praticamente riconfermate tutte le vecchie agevolazioni concesse agli autotrasportatori di cose per conto terzi come le spese per oneri non documentati, trasferte, ecc. Così sul fronte Irap (imposta regionale sulle attività produttive): per gli autotrasportatori, anche per il periodo d’imposta 2014, valgono le deduzioni relative alle indennità di
trasferte (previste contrattualmente) erogate dalle imprese di autotrasporto iscritte al relativo Albo per la parte che non concorre a formare il reddito del dipendente ai sensi dell’articolo 51, comma 5, del TUIR, qualora contabilizzate nella voce B9 del conto economico. E sempre ai fini Irap, oltre alla deduzione dei contributi previdenziali e per le assicurazioni obbligatorie, sono state riconfermate quelle forfettarie di 7.500 o 15.000 euro, per ciascun dipendente assunto a tempo indeterminato. Gli importi sono stati incrementati a 13.500 e 21.000 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché quelli di età inferiore a 35 anni. Riconfermata inoltre la
deduzione di 1.850 euro per ciascun dipendente fino a un massimo di cinque. Trasferte Nessuna novità di rilievo, rispetto allo scorso anno, per le detrazioni relative alle trasferte effettuate dai propri dipendenti fuori del territorio comunale. In tal caso, anziché dedurre i costi effettivamente sostenuti per le trasferte nazionali, è possibile detrarre dal proprio reddito un importo forfettario giornaliero di 59,65 euro. L’importo deducibile per le trasferte effettuate all’estero, al netto di spese di viaggio e trasporto, è rimasto invariato nella misura di 95,80 euro. La deduzione spetta a tutte le imprese autorizza-
Oneri non documentati Sono state riconfermate le deduzioni forfettarie di costi non documentati, previsti dall’art. 66, comma 5, del Testo unico delle imposte sui redditi. Per l’anno d’imposta 2014 gli importi, tuttavia, non sono stati ancora determinati (presto verranno comunicati con un provvedimento del ministero delle Finanze). Come si ricorderà, per il 2013, un comunicato delle Finanze del 30 maggio dello scorso anno stabilì la misura dell’agevolazione in 56,00 euro giornalieri per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore fuori del comune in cui l’impresa ha sede (ma nell’ambito della regione di residenza o delle regioni con questa confinanti) e in 92,00 euro giornalieri per i trasporti eseguiti in regioni che non confinano con la propria. Inoltre, lo stesso comunicato, determinò in 19,60 euro l’agevolazione prevista per gli imprenditori che effettuano trasporti personalmente all’interno del comune in cui ha sede l’impresa (si rammenta che le deduzioni dal reddito d’impresa spettano una sola volta per ogni giorno di effettuazione del trasporto, indipendentemente dal numero dei viaggi eseguiti). È opportuno ricordare che chi intende avvalersi di questa agevolazione deve obbligatoriamente predisporre e conservare un prospetto sottoscritto dal dichiarante contenente, per ciascun trasporto, la data, la località di partenza e di destinazione nonché gli estremi del documento di trasporto. Il prospetto non va allegato alla dichiarazione ma va conservato (fino al 31 dicembre 2019) al
Le vostre domande
te all’autotrasporto di merci, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime di contabilità adottato. In particolare, anche ai soci di cooperative di autotrasporto, qualora queste ultime non deducano, per le trasferte effettuate, le spese analiticamente sostenute o forfettarie ai sensi dell’art. 62 della legge 342/2000. Va ricordato che le deduzioni forfettarie non hanno alcuna rilevanza ai fini Irap e, pertanto, l’ammontare usufruito ai fini della determinazione del reddito d’impresa non è deducibile ai fini di tale imposta.
TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via Tevere 44 - 00198 Roma
Debiti con Equitalia Sono un autotrasportatore che, per la forte crisi del settore, lo scorso anno non è riuscito ad onorare i debiti con Equitalia, quantunque rateizzati. Cosa posso fare per mettermi in regola? Gianmarco Giusti Pisa Fortunatamente sono stati riaperti i termini per accedere ad un nuovo piano di rateazione dei debiti fiscali. Facendo una semplice richiesta, entro il prossimo 31 luglio, può riavere il beneficio perso entro lo scorso 31 dicembre 2014. In questo modo potrà bloccare le azioni esecutive. Mancato invio certificazioni uniche La segretaria della mia piccola azienda di autotrasporto ha dimenticato di inviare telematicamente le certificazioni uniche dei miei due dipendenti. Cosa posso fare per regolarizzare la mia
posizione ed evitare le eventuali sanzioni? Stefano Salerno Rieti Purtroppo, per sanare la sua posizione non può fare più nulla. Non può neanche utilizzare il ravvedimento operoso per evitare la sanzione di 100 euro per ogni certificazione errata od omessa. Oltre la scadenza del 9 marzo, possono essere inviate, senza il rischio sanzione, soltanto le certificazioni che attestano redditi che non confluiscono nel 730 precompilato. Recupero accise Sono un autotrasportatore artigiano possessore di due automezzi, uno dei quali Euro 0. È vero che per quest’ultimo automezzo non posso più fare richiesta per recuperare le accise sul gasolio? Dario Pucci Sarzana Sì, dal 1° gennaio di quest’anno, sono esclusi dal
beneficio i veicoli di categoria Euro 0 e quelli inferiori. Pertanto, entro il 30 di questo mese, potrà presentare la richiesta per il recupero delle accise sul gasolio consumato nel primo trimestre di quest’anno solo per gli automezzi superiori ad Euro 0. Dichiarazione Iva Sono un autotrasportatore che ha presentato regolarmente la dichiarazione Iva lo scorso 28 febbraio. Poiché emerge un credito di sette mila euro, volevo sapere quando posso utilizzarlo per il pagamento di altre imposte. Manuel Bianco Pesaro Avendo presentato la dichiarazione Iva in forma autonoma, il suo credito, poiché di importo superiore a 5 mila ed inferiore a 15 mila, potrà essere utilizzato da subito per effettuare il pagamento di altre imposte e/o contributi.
PROSPETTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE DEDUZIONI DELLE SPESE NON DOCUMENTATE DATA 09.01.2012
CLIENTE/LOC. ROSSI
DATA....................................
fine di poterlo esibire o trasmettere agli uffici finanziari nel caso in cui ne venga fatta richiesta. I benefici sono riservati alle imprese autorizzate all’autotrasporto merci per conto terzi che si trovano in regime di contabilità semplificata (con ricavi non superiori a 400.000 euro) o in contabilità ordinaria per scelta, pur potendo avvalersi della semplificata. Queste detrazioni spettano altresì alle cooperative e alle società di persone (s.n.c. e s.a.s.) per i viaggi svolti dai loro soci. Ricordiamo inoltre che le
PARTENZA/ORE NAPOLI/H.10
LOC. ISERNIA
ARRIVO/ORE H.13
DDT CONDUCENTE AC 230591 BIANCHI
FIRMA....................................
imprese in contabilità semplificata dovranno indicare gli importi relativi nel rigo RG22, colonna 8 del modello Unico 2015, mentre quelle in contabilità ordinaria nel rigo RF 55, codice 3. Alle imprese di autotrasporto spetta anche un’ulteriore deduzione forfettaria annua di 154,94 euro per ciascun motoveicolo e autoveicolo utilizzato nell’attività, avente massa complessiva a pieno carico non superiore a 3.500 chilogrammi. Di questa agevolazione non possono però beneficiare le imprese in contabi-
lità ordinaria per opzione o per obbligo. Inoltre, questa deduzione è cumulabile con quella forfetaria e spetta sui veicoli effettivamente posseduti, anche a titolo diverso dalla proprietà. E sempre per le imprese di trasporto, resta confermata la deducibilità integrale dal reddito della spesa relativa all’acquisto (ammortamenti, leasing, ecc.) e all’utilizzo dei telefonini installati a bordo dei veicoli adibiti al trasporto di cose. La deduzione integrale è concessa per un solo impianto telefonico. TIR181-2015 33
Lavoro
di Mariangela Pagano
Jobs Act: ecco i nuovi contratti a tutele crescenti Per gli assunti a partire dal 7 marzo 2015 si applicano le nuove regole: reintegro previsto nei casi di licenziamento nullo e discriminatorio oppure per motivi disciplinari se il giudice stabilisce che il fatto non sussiste
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marzo 2015: una data importante per il mondo del lavoro poiché indica, nella sostanza, il superamento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015, infatti, è stato pubblicato il Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 23, primo decreto attuativo della Legge Delega n. 183/2014, il “Jobs Act”, che introduce una nuova disciplina sui licenziamenti per i contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti. Viene quindi creato un doppio regime, in quanto agli assunti a partire dal 7 marzo 2015 vengono applicate le nuove regole, mentre ai lavoratori assunti antecedentemente si continuerà ad applicare l’articolo 18 nella sua formulazione originaria, così come modificata dalla Riforma Fornero. Campo di applicazione Il contratto a tutele crescenti si applica ai lavoratori con qualifica di operaio, impiegato o quadro, assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indetermina34 TIR181-2015
to dal 7 marzo 2015, e nei casi di conversione, sempre successivi a tale data, di contratto a tempo determinato o di apprendistato in contratto a tempo indeterminato. L’unica eccezione di applicazione delle nuove disposizioni anche ai vecchi assunti riguarda l’ipotesi in cui il datore di lavoro, in conseguenza di assunzioni a tempo indeterminato successive al 7 marzo 2015, raggiunga la fatidica soglia dei 15 dipendenti. Il nuovo regime sui licenziamenti si applicherà a tutti i datori di lavoro a prescindere dalle dimensioni aziendali. Licenziamenti discriminatori, nulli e intimati in forma orale In queste ipotesi resta confermato il reintegro nel posto di lavoro ed il lavoratore avrà diritto ad un risarcimento di almeno 5 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR. In sostituzione del reintegro, il lavoratore può chiedere un’indennità, non assoggettata a contribuzione, pari a 15 mensilità.
Licenziamenti viziati nella forma e nella procedura In tali casi è prevista esclusivamente una tutela risarcitoria consistente nella corresponsione di un’indennità, non assoggettata a contribuzione, di importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 2 e non superiore a 12 mensilità.
della reintegra, un’indennità pari a 15 mensilità.
Licenziamenti disciplinari, per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa Per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione nel posto di lavoro si applicherà esclusivamente nel caso in cui in giudizio venga accertata "l’insussistenza del fatto materiale contestato"; in questo caso il lavoratore avrà diritto anche ad un risarcimento del danno massimo pari a 12 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR. Il lavoratore può chiedere, in sostituzione
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo (licenziamenti economici) Nelle imprese con oltre 15 dipendenti, negli altri casi in cui il giudice accerti che non ricorrano gli estremi del licenziamento per giustificato motivo oggettivo o per giustificato motivo soggettivo o giusta causa, viene introdotta una tutela risarcitoria certa, commisurata all’anzianità di servizio e sottratta alla discrezionalità del giudice. La regola applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risar-
Ammortizzatori sociali: ecco NaspI, ASDI e DIS-COLL Il Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n° 22, pubblicato sempre sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015, riguarda invece la “Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI), che sostituirà le prestazioni di ASpI e miniASpI, con riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° maggio 2015. Sono inoltre stati introdotti, in via sperimentale, l’assegno di disoccupazione (ASDI), la DisColl ovvero l’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi (anche a progetto) ed istituito il contratto di ricollocazione. NASpI L’indennità è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, rassegnato le dimissioni per giusta causa e nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro intervenuta nell'ambito della procedura di conciliazione innanzi alla Direzione Territoriale del Lavoro. La NASpI è riconosciuta ai lavoratori che si trovino in stato di disoccupazione ed abbiano, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno 13 settimane di contribuzione, e possano far valere 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. La NASpI è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente convenzionale pari a 4,33. Nei casi in cui la retribuzione mensile, così determinata, sia pari o inferiore, nel 2015, all'importo di 1.195 euro, l'indennità mensile è pari al 75% della retribuzione; l’indennità mensile non può in ogni caso superare nel 2015 l'importo massimo mensile di 1.300 euro. L’indennità è corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà di quelle di contribuzione degli ultimi quattro anni, senza considerare i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione. Per gli eventi di
cimento in misura pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mesi; l’indennità risarcitoria non è assoggettata a contribuzione previdenziale. Licenziamenti collettivi Per i licenziamenti collettivi (almeno 5 in 120 giorni), in caso di violazione delle procedure o di applicazione dei criteri di scelta, non scatterà più la sanzione del reintegro, ma verrà garantito il medesimo regime dell’indennizzo
disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio 2017 la durata di fruizione della prestazione è in ogni caso limitata a un massimo di 78 settimane. Il lavoratore decade dalla fruizione della NASpI, qualora perda lo stato di disoccupazione, inizi un'attività lavorativa subordinata o autonoma senza provvedere alle comunicazioni prescritte, raggiunga i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato ovvero acquisisca il diritto all'assegno ordinario di invalidità, sempre che non opti per la NASpI. Assegno di disoccupazione Dal 1° maggio 2015 è istituito, in via sperimentale per l’anno 2015, l’assegno di disoccupazione (ASDI), con la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito dei lavoratori percettori della NASpI, che ne abbiano fruito per l’intera sua durata senza trovare occupazione e si trovino in una condizione economica di bisogno in base ai parametri ISEE. L’operatività della misura è subordinata all’emanazione di un successivo decreto del ministero del Lavoro, che ne dovrà determinare le modalità operative. Dis-Coll Sempre in via sperimentale per il 2015 e con riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio 2015, viene riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi (esclusi amministratori e sindaci), anche a progetto, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, non pensionati e privi di partita Iva, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, un’indennità di disoccupazione mensile chiamata Dis-Coll. Contratto di ricollocazione Questo strumento, finanziato con 50 milioni nel 2015 e 20 nel 2016, dovrà costituire il principale strumento di reinserimento nel mercato del lavoro per chi abbia perso il posto di lavoro.
monetario, come per i licenziamenti individuali (da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità). In caso di licenziamento collettivo intimato senza l’osservanza della forma scritta la sanzione resta quella della reintegrazione.
- la reintegra resta solo per i casi di licenziamenti nulli, discriminatori o intimati in forma orale. Negli altri casi di licenziamenti ingiustificati è prevista un’indennità di 1 mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6.
Piccole imprese Anche per le piccole imprese che non raggiungono i 15 dipendenti in ciascuna sede/filiale nel quale ha avuto luogo il licenziamento, o che nello stesso Comune occupano meno di 15 dipendenti, ovvero che hanno un organico totale inferiore a 60 unità
Conciliazione facoltativa incentivata In luogo della procedura obbligatoria di conciliazione davanti alle Direzioni Territoriali del Lavoro, introdotta dalla Riforma Fornero, è stata prevista la possibilità di fare ricorso alla nuova conciliazione facoltativa incentivata in sede sin-
dacale o presso le Direzioni Territoriali del Lavoro, ovvero nelle sedi delle commissioni di certificazione dei contratti di lavoro. Il datore di lavoro potrà offrire al lavoratore, con assegno circolare, una somma, esente da imposizione fiscale e contributiva, pari ad 1 mese per ogni anno di servizio, e comunque non inferiore a 2 e sino ad un massimo di 18 mensilità (per le piccole imprese da 1 a 6 mensilità). Con l’accettazione dell’assegno il lavoratore rinuncia all’impugnativa del licenziamento ed il rapporto di lavoro si intende estinto. TIR181-2015 35
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ri al conducente per l’esercizio della sua professione e che sono utilizzati esclusivamente entro un raggio di cento Km dal luogo dove si trovi l’impresa e a condizione che la guida del veicolo non costituisca l’attività principale dell’impresa”. La circolare circoscrive l’ambito di operatività di questa deroga all’ipotesi in cui “vengono trasportate attrezzature, materiali e/o macchinari finalizzati all’utilizzo degli stessi nell’ambito della professione che costituisce l’attività prin-
di Andrea Giuli
anche i beni, quali i materiali da costruzione o i cavi, necessari all’esecuzione dei lavori che rientrano nell’attività principale del conducente del veicolo. Una siffatta attività che…. non può consistere nella guida del veicolo, deve costituire l’attività principale dello stesso conducente e non dell’impresa considerata”. Seconda possibile deroga Il secondo caso per cui il nuovo Regolamento Ue prevede l’esenzione sono i “veicoli o
Tempi di guida e riposo: ecco le possibili esenzioni I ministeri dell’Interno e dei Trasporti hanno emanato una circolare esplicativa in cui approfondiscono le novità introdotte con il nuovo regolamento Ue in materia di cronotachigrafo
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uovi chiarimenti per quanto riguarda il Regolamento Ue n°165/2014 in materia di cronotachigrafo. Il 2 marzo scorso sono entrate infatti in vigore alcune disposizioni (vedi Tir 180, pag. 37) che vanno ad incidere su due ipotesi di esenzione dal rispetto dei tempi di guida e di riposo e dal montaggio del cronotachigrafo che sono state approfondite dal ministero dell’Interno e dei Trasporti con una circolare del 27 febbraio. Prima esenzione Il nuovo regolamento Ue prevede l’esenzione dai tempi di guida e riposo per i “veicoli o combinazioni di veicoli di massa massima autorizzata non superiore a 7,5 tonnellate, impiegati per il trasporto di materiali, attrezzature o macchinari necessa36 TIR181-2015
cipale del conducente”. In altre parole: la deroga può essere invocata solo se il soggetto che guida il mezzo è lo stesso che, poi, si avvarrà dell’attrezzatura trasportata per lo svolgimento della sua professione; non può essere invocata, invece, quando il conducente si limita a guidare il veicolo senza utilizzare le attrezzature sul mezzo (anche nel caso in cui queste ultime vengano impiegate dagli altri dipendenti dell’impresa, diversi dal conducente, presenti sul mezzo). Per rafforzare il concetto, la circolare richiama una decisione della Corte di Giustizia nella causa C 128/04, emanata in vigenza del precedente Regolamento sui tempi di guida e di riposo (n.3820/85), in cui si stabiliva che “i termini materiale o attrezzatura…riguardano
combinazioni di veicoli di massa massima autorizzata non superiore a 7,5 tonellate, impiegati dai fornitori di servizi universali di cui all’art.2, paragrafo 13, della direttiva 97/67/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 Dicembre 1997, concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità del servizio per la consegna di spedizioni nell’ambito del servizio universale”. Per questa deroga, la circolare si limita a ribadire che opera limitatamente ai veicoli impiegati dai fornitori dei servizi universali. Modello di attestazione attività del conducente La circolare non ha toccato, invece, un argomento al quale le imprese di autotrasporto sono
decisamente interessate: si tratta delle sorti del modello di attestazione attività del conducente che, com’è noto, viene utilizzato per motivare la mancanza, a bordo del mezzo, delle registrazioni dei tempi di guida e di riposo dell’autista degli ultimi 28 giorni, se riconducibili ad una serie di eventi (malattia, ferie, congedo, ecc..). Ebbene, alcune interpretazioni hanno messo in dubbio che la compilazione di questo modello sia ancora obbligatoria, tenuto conto che
trasportatori. La seconda, più restrittiva, circoscriveva l’agevolazione alle imprese di autotrasporto autorizzate iscritte all’Albo per la prima volta nel 2014, che avevano dimostrato l’idoneità finanziaria attraverso la polizza di responsabilità professionale.
Idoneità finanziaria: chiarimenti del ministero L’uso della polizza di responsabilità professionale per il 2015 è ammesso anche per le imprese iscritte per la prima volta all’Albo nel 2014 che hanno dimostrato l’idoneità tramite questo strumento l’art. 34 del Regolamento Ue 165/2014 (in vigore anch’esso dal 2 marzo scorso) stabilisce che “gli Stati membri non impongono ai conducenti l’obbligo di presentazione di moduli che attestino le loro attività mentre sono lontani dal veicolo”. Queste interpretazioni non hanno ancora trovato riscontro in nessun atto ufficiale dei ministeri dell’Interno e dei Trasporti, per cui consigliamo alle imprese di autotrasporto di continuare a compilare questo modello come hanno fatto fino ad oggi (e a conservarlo in azienda per un anno), tenuto anche conto che le sanzioni previste in caso di trasgressione vanno da un minimo di 155 ad un massimo di 621 euro, con obbligo di esibire il modello ai sensi dell’art.180, comma 8 del Codice della Strada.
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n risposta ad una richiesta di chiarimenti formulata da un’associazione di categoria, il ministero dei Trasporti ha fornito un’importante precisazione su uno dei passaggi più controversi contenuto nella circolare prot. 1807 del 28 gennaio scorso sull’utilizzo, anche per il 2015, della polizza di responsabilità professionale per dimostrare il requisito dell’idoneità finanziaria da parte delle imprese iscritte all’Albo degli Autotrasportatori nel 2014 e che, per quell’anno, avevano fatto uso di questo strumento. In particolare, il passaggio controverso della circolare ministeriale era il seguente: “si precisa che alle imprese in regola con la dimostrazione del requisito di idoneità finanziaria
che al 1 gennaio 2015 risultavano aver dimostrato tale requisito solo per il primo anno di esercizio è consentita la produzione di polizze assicurative di responsabilità professionale per un ulteriore anno, con esclusivo di successivo tacito o espresso rinnovo”. Due interpretazioni opposte Questo periodo ha dato vita a due interpretazioni opposte. La prima, di carattere più estensivo, sosteneva che questa agevolazione andasse riconosciuta a tutte le imprese di autotrasporto che, nel 2014, avevano dimostrato l’idoneità finanziaria con la polizza di responsabilità professionale, a prescindere dall’anzianità di iscrizione all’Albo degli Auto-
I chiarimenti del Ministero Con la circolare n. 5686 del 16 marzo il ministero dei Trasporti ha fatto chiarezza sul punto, sostenendo che l’interpretazione corretta è quella più restrittiva. Pertanto, le imprese di autotrasporto iscritte all’Albo degli Autotrasportatori ed autorizzate all’esercizio della professione al 31 dicembre 2014, possono dimostrare l’idoneità finanziaria nel 2015 mediante la polizza di responsabilità professionale, purché ricorrano le seguenti condizioni: - l’anno 2014 è stato il primo di esercizio in quanto in esso si sono iscritte all’Albo e hanno conseguito l’autorizzazione all’esercizio della professione; - nel 2014 hanno dimostrato l’idoneità finanziaria attraverso questo strumento. Di conseguenza, questa agevolazione non può essere sfruttata dalle imprese di autotrasporto che, nonostante abbiano utilizzato la polizza di responsabilità professionale nel 2014 per dimostrare l’idoneità finanziaria, non sono “nuove” in quanto erano iscritte all’Albo prima del 2014. La motivazione addotta dal Ministero va ricercata nella “ratio” della normativa che, com’è noto, consente l’utilizzo di queste polizze alle imprese “nuove” del 2015, per un biennio (art.1, comma 251, Legge 190/2014 – Legge di Stabilità 2015). Trattandosi di un’eccezione alla regola generale sulla dimostrazione dell’idoneità finanziaria (che, invece, vieta l’impiego di questo strumento), l’operatività va limitata alle imprese nuove del 2014 che ne avevano fatto uso per quell’anno; di conseguenza a queste imprese, alla stessa stregua di quelle nuove 2015, si permette di dimostrare l’idoneità finanziaria tramite questo strumento anche per il 2015, quindi per un periodo complessivo di due anni (2014 e 2015). TIR181-2015 37
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Sabatini-bis: ecco come ottenere il finanziamento
ti (portato a 5 miliardi di euro dalla Legge di Stabilità per il 2015 – Legge 190/2014). Questo finanziamento può essere assistito fino all’80% dell’importo dal Fondo di garanzia per le PMI, deve essere di durata non superiore a 5 anni e di importo compreso tra 20.000 e 2 milioni di euro; - in un contributo in conto interessi da parte del ministero dello Sviluppo Economico, che copre parte dell’interesse sul finanziamento bancario. Il contributo consiste in un “rimborso” pari all’abbattimento del 2,75% degli interessi pagati dall’impresa sul finanziamento ottenuto.
Come ottenere il finanziamento Queste imprese devono: - accedere al sito web www.mise.gov.it ed entrare nella sezione Beni Strumentali (Nuova Sabatini); - scaricare e compilare in formato elettronico gli appositi moduli e sottoscriverli con la firma digitale; - inviare i moduli esclusivamente da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo PEC della banca a cui si chiede il finanziamento. Occorre ricordare, in proposito, che non tutte le banche permettono di richiedere la misura, ma soltanto quelle che hanno siglato un’apposita convenzione con la Cassa Depositi e Prestiti; pertanto, prima di attivare
Chi vi può accedere Le imprese che possono accedere alla misura sono quelle che, alla data di presentazione della domanda: - hanno una sede operativa in Italia e sono regolarmente iscritte nel Registro delle imprese; - non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; - non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti considerati illegali dalla Commissione Ue; - non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
la pratica, è consigliabile verificare se la propria banca fa parte di quelle che hanno siglato la convenzione, direttamente dal sito internet del Mise. Una volta presentata la domanda, l’iter prevede quanto segue: 1. la banca verifica l’esistenza dei requisiti formali e concede il finanziamento; 2. l’impresa può acquistare i beni dal giorno successivo all’invio della domanda alla banca a mezzo PEC. In ogni caso, l’acquisto va eseguito entro dodici mesi dalla stipula del contratto di finanziamento con la banca; 3. ad investimento concluso,
Con il nuovo Regolamento comunitario, l’agevolazione è stata estesa all’acquisto di mezzi per il trasporto merci. Vediamo quali aziende possono accedere alla misura e qual è l’iter da seguire
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el corso del precedente numero, vi abbiamo parlato dell’estensione della Sabatini bis alle imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi, per il finanziamento di mezzi ed attrezzature di trasporto. Visto l’interesse mostrato sull’argomento da molte imprese del settore, proviamo ad analizzare un po’ più nel dettaglio questa misura. La cosiddetta Sabatini bis consiste in un’agevolazione per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali. La misura è in vigore dallo scorso anno (precisamente, il termine iniziale per l’invio delle domande è scattato dal 31 marzo 2014) e, com’è noto, fino a 38 TIR181-2015
qualche mese fa non consentiva l’acquisto di mezzi ed attrezzature di trasporto da parte delle imprese per conto di terzi, a causa della formulazione del precedente Regolamento Ue di esenzione n. 800/2008. La modifica di questo Regolamento, avvenuta grazie al Regolamento 651/2014, ha aperto invece la strada anche a questa tipologia di investimenti che, quindi, non sono più limitati alle imprese in conto proprio. In cosa consiste il finanziamento La Sabatini bis si articola: - in un finanziamento concesso dalla banca o dalle società di leasing, utilizzando il plafond messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Presti-
entro 60 giorni l’impresa deve attestarne il completamento al ministero dello Sviluppo Economico, con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa e dal Presidente del Collegio sindacale o, in assenza di quest’ultimo, dal revisore legale iscritto nel relativo registro. La dichiarazione deve contenere l’elenco dei beni oggetto di agevolazione e, per ciascuno di questi, una serie di informazioni tra cui: il numero di matricola/identificativo del bene; la descrizione; il costo (iva esclusa); la fattura/verbale di consegna del bene (fornitore, n°, data); la sede operativa di ubicazione. 4. il ministero dello Sviluppo Economico eroga il contributo sugli interessi direttamente all’impresa, in quote annuali secondo il piano di erogazioni riportato nel decreto di concessione. L’impresa beneficiaria, dopo la ricezione del decreto, dovrà compilare la richiesta di erogazione della prima quota di contributo ed i relativi allegati esclusivamente in formato digitale, inoltrandoli poi al Mise mediante l’apposita piattaforma informatica disponibile al-
l’indirizzo https://benistrumentali.incentivialleimprese.gov.it/Imprese, nella quale dovrà inserire le credenziali trasmesse dal Mise all’indirizzo PEC dell’impresa. Contestualmente, una comunicazione informativa sull’avvenuto invio delle suddette credenziali è trasmessa all’indirizzo e-mail del “referente da contattare per eventuali comunicazioni” indicato nel modulo di domanda. Con riferimento alle richieste di erogazione delle quote di contributo successive alla prima, saranno rese disponibili sul sito le modalità di inserimento in piattaforma della documentazione necessaria.
Locazione e comodato senza conducente: gli elementi essenziali Il ministero dei Trasporti ha riepilogato in una circolare tutte le ipotesi
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on una circolare del 16 marzo scorso (prot. 5681), il ministero dei Trasporti ha effettuato un riepilogo delle ipotesi in cui sono consentiti la locazione e il comodato di veicoli senza conducente. Dopo aver evidenziato che il noleggio e il comodato di veicoli commerciali di massa superiore alle 6 Ton non sono consentiti nell’ambito del trasporto in conto proprio (non rientrando tra le forme di disponibilità del veicolo ammesse per questo tipo di trasporto, dall’art. 31, comma 1, lett. a della Legge 298/1974), per quanto riguarda l’autotrasporto di cose per conto di terzi i chiarimenti più importanti sono stati forniti su queste tematiche.
Locazione Veicoli di massa complessiva non superiore a 6 Ton, immatricolati per uso di terzi per finalità di locazione previste dall’art.82, comma 5, lett. a) del CdS, da parte di soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività di locazione. Questi veicoli possono essere concessi in locazione ad imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi, purché l’impresa locataria sia iscritta all’Albo degli Autotrasportatori e – se esercita con veicoli di massa superiore alle 1,5 Ton – al Registro elettronico nazionale (REN). Le medesime società di noleggio possono concedere in locazione veicoli di massa complessiva superiore a 6 Ton ad imprese di autotrasporto merci per conto di terzi, a condizione che siano iscritte all’Albo e al REN (ricordiamo che l’art. 84, comma 3 del CdS ammette il noleggio di veicoli di massa superiore alle 6 Ton solo tra imprese di autotrasporto merci in conto terzi). Veicoli di qualunque massa
complessiva a pieno carico, immatricolati per uso di terzi per servizi di trasporto di cose per conto terzi, da parte di un’impresa di autotrasporto in conto terzi. È ammessa la locazione tra imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi, in regola con le disposizioni sull’accesso alla professione e al mercato (art.84, comma 3 del CdS). Per quanto riguarda le formalità legate a questa tipologia contrattuale, la circolare richiama il D.M. 16 febbraio 1994, n. 213 e l’art. 12 del D.Lgs 286/2005. Di conseguenza, il contratto di locazione deve essere redatto in forma scritta e contenere almeno questi elementi essenziali: - nome dell’impresa locatrice e di quella locataria; - data e durata del contratto; - dati di identificazione del veicolo locato. A bordo del mezzo, ai fini dell’esibizione in occasione di un
eventuale controllo su strada, il conducente deve avere con sé il contratto, il certificato di iscrizione all’Albo (o al REN, per le imprese autorizzate all’esercizio della professione con veicoli di massa superiore a 1,5 Ton) e, qualora il conducente sia diverso dal locatario, l’originale o copia autentica del contratto di lavoro o dell’ultima busta paga. Comodato Per quanto concerne il comodato di veicoli senza conducente, l’operazione è ammissibile tra imprese in conto proprio (fino ad un tonnellaggio massimo di 6 Ton) e tra imprese in conto terzi (senza limiti di tonnellaggio). Quanto alle formalità legate a questa figura, viene richiamata la circolare n.4 del 7 dicembre 2011, emessa dal ministero all’epoca dell’entrata in vigore delle nuove norme sull’accesso alla professione (Reg. Ue 1071/2009 e D.D. 25.11.2011). Pertanto, i contratti di comodato, debitamente registrati e di qualunque durata essi siano, devono essere esibiti (in originale o in copia conforme) agli Uffici della Motorizzazione civile competenti per la sede principale dell’impresa che ne chiede l’immissione in circolazione che ne verificano la regolarità; se il controllo dà esito positivo, la Motorizzazione rilascia la copia vistata della dichiarazione di cui all’allegato 3 della citata circolare n.4/2011. A bordo del mezzo, il conducente dovrà avere con sé la copia vistata della dichiarazione e, se soggetto diverso dall’impresa comodataria, l’originale o la copia autentica del contratto di lavoro o dell’ultima busta paga.
Entro il 30 aprile la dichiarazione MUD 2015 Ricordiamo che a fine dicembre è stato pubblicato sulla G.U. n°299 il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 17/12/2014 “Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2015”. Questa dichiarazione è obbligatoria fino a quando il Sistri sarà pienamente operativo. Entro il 30/4/2015 è quindi tenuto ad inviare la dichiarazione MUD chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti; commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione del rifiuto stesso; imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti; imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi; imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con volume di affari annuo superiore a 8.000 euro; imprese ed enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e della depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi. TIR181-2015 39
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Costi di esercizio: la nuova tabella del Ministero In base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, il ministero dei Trasporti ha pubblicato i valori di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto conto terzi
Il ministero dei Trasporti ha pubblicato sul proprio sito internet l’aggiornamento del costo del carburante per il mese di febbraio, ricavato partendo dalle rilevazioni del costo del gasolio rese disponibili dal ministero dello Sviluppo Economico. Il costo del carburante, infatti, è uno dei valori di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto di cose per conto terzi, che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha iniziato a pubblicare in attuazione a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2015 (art.1, comma 250, Legge 23 dicembre 2014, n° 190). Un’attività che nasce dall’esigenza di coniugare l’abrogazione di qualsiasi sistema tariffario obbligatorio con l’esigenza di garantire che le operazioni di trasporto si svolgano nel rispetto delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale e sociale. Impostazione metodologica Per garantire la sicurezza sociale va tenuta in considerazione la velocità commerciale media, le necessarie pause dei tempi di guida e di conseguenza la percorrenza annua del vei-
colo. Considerato che le ore di guida a settimana non possono superare le 45, valutando una velocità commerciale sulle medie e lunghe percorrenze pari a circa 60 km/ora, per 46 settimane la percorrenza complessiva annua consentita può essere stimata intorno ai 120.000 km. Fondamentale è anche il costo del carburante sostenuto dal vettore: si dovrà tenere conto, oltre che del consumo che varia a seconda del veicolo, degli sconti sull’accisa per i veicoli superiori a 7,5 Ton, nonché dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete). Nei costi di esercizio va tenuto inoltre conto delle tariffe autostradali: il costo dei pedaggi va determinato sulla base di una stima delle percorrenze medie in autostrada a seconda delle diverse classi del veicolo e dei costi delle diverse tratte autostradali. Vanno anche tenuti in considerazione gli accordi contrattuali, la tipologia di impresa (artigiana, con dipendenti ecc.) e del parco veicolare. A seconda dell’anzianità del veicolo, ovviamente, cambiano ed aumentano i
Veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 ton e veicoli di massa complessiva fino a 7,5 ton Il prezzo mensile al consumo del carburante (1.387,26) è espresso, dal M.I.S.E., in euro per 1.000 litri. Lo stesso valore può essere espresso in euro per litro dividendolo per mille. Tale valore va successivamente scorporato dell’IVA corrente dividendolo ulteriormente per 1,22 essendo l’IVA attualmente applicata pari al 22%. s Nel caso dei veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate si deve tener conto anche degli sconti degli eventuali maggiori oneri delle accise. Poiché l’accisa nel mese di Gennaio 2015, pari a 617,40 euro per 1000 litri, è tornata (come risulta da nota prot. 147797 – RU del 31.12.2014 dell’Agenzia delle Dogane) al valore precedente di Febbraio 2014, ne consegue che lo sconto delle accise per litro torna ad essere pari a 0,21418609 euro per litro, come stabilito dalla Determinazione dell’Agenzia delle Dogane prot. RU-114075 del 27 settembre 2012. Pertanto, nel caso in questione, il dato mensile che interessa, verrà ricavato come segue: Valore del costo unitario per litro del Gasolio= (1,40039/1,22) – 0,21418609 = 0,933674565 = 0,933 (arrotondato alla 3°cifra) s Nel caso specifico dei veicoli sotto le 7,5 tonnellate, invece, non si tiene conto degli sconti degli eventuali maggiori oneri delle accise. Perciò il dato mensile che interessa, verrà ricavato come segue: Prezzo al consumo per litro= 1.400,39/1000 = 1,40039 Valore del costo unitario per litro del Gasolio= 1,40039/1,22 = 1,147860 = 1,147 (arrotondato alla 3°cifra )
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costi di manutenzione e i consumi di carburante mentre diminuisce, fino ad azzerarsi, il valore del veicolo stesso in considerazione della vita media del veicolo e del relativo ammortamento. Valori di riferimento Lo scopo della pubblicazione è quello di fornire all’impresa di autotrasporto e al committente gli elementi (valori di riferimento) utili per l’individuazione dei costi del servizio di trasporto ed agevolare così l’incontro tra domanda ed offerta a prezzi e condizioni adeguate. Per fornire un’esemplificazione indicativa, per i costi relativi al veicolo, il ministero dei Trasporti ha preso in considerazione i costi di un veicolo generico, composto da trattore e semirimorchio, di massa complessiva a pieno carico superiore a 26 tonnellate. Questa tipologia di veicolo, infatti, per la percorrenza annua possibile nel rispetto delle norme sui tempi di guida e di riposo (circa 120.000 km per trasporti di media e lunga percorrenza) e per i costi di gestione, si colloca in posizione mediana tra i veicoli più leggeri (fino a 26 tonnellate) e gli altri veicoli pesanti con allestimenti particolari (cisternato, frigorifero, ecc.). Inoltre è stata presa in considerazione un’impresa mediamente strutturata, con dipendenti, capace di un’efficiente ottimizzazione delle risorse ed in grado di operare in sicurezza.
Per quanto riguarda il parco veicolare, tenuto anche conto delle nuove regole di accesso al mercato (che impongono l’acquisto di veicoli Euro 5 o superiori), vengono presi in considerazione veicoli di nuova costruzione. In caso di sub-vezione, i costi di esercizio sarebbero calcolati senza i costi di organizzazione che restano a carico del primo vettore. In caso di trazionismo, ovvero dei servizi di trasporto svolti con complesso veicolare in cui solo il trattore sia in disponibilità del vettore, i costi di esercizio sarebbero composti dalle seguenti voci: costo trattore, manutenzioni, costo del lavoro, costo assicurazioni, costo pneumatici, costo pedaggi autostradali, costo carburante. Aggiornamento L’adeguamento dei valori di riferimento sarà effettuato con cadenza mensile e pubblicato sul sito internet del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per quanto riguarda il costo del carburante, ricavato partendo dalle rilevazioni del costo del gasolio rese disponibili dal ministero dello Sviluppo Economico. Per l’aggiornamento dei costi diversi dal carburante si procederà, ove necessario, con cadenza annuale, fatti salvi eventuali sviluppi e ampliamenti dei valori di riferimento a seguito di analisi aggiuntive e dell’acquisizione di ulteriori elementi da parte dell’Amministrazione.
Costo per litro del gasolio per autotrazione al netto di IVA e/o dello sconto del maggior onere delle Accise: mese di riferimento Febbraio 2015 Prezzi Medi Nazionali Mensili del 2015 (Fonte M.I.S.E.) GASOLIO AUTO I valori indicati sono espressi in Euro per 1000 litri. Mese Prezzo Prezzo al Industriale Iva Accisa Consumo Febbraio 530,46 252,53 617,40 1.400,39
Rilevazionifebbraio2015
Veicoli generici con massa complessiva a pieno carico superiore a 26 Ton
euro
note
costo acquisto trattore valore residuo dopo 6 anni costo trattore da considerare Valore indicativo annuo del costo (ammortamento)
95.000 20.000 75.000 12.500
costo di acquisto semirimorchio valore residuo dopo 10 anni costo semirimorchio da considerare Valore indicativo annuo del costo (ammortamento)
30.000 6.000 24.000 2.400
ammortamento 10 anni per i primi 10 anni di vita
Valore indicativo annuo del costo per manutenzioni
10.000
**
costo del lavoro annuo di un conducente 3° livello super Valore indicativo orario del costo del lavoro
33.820 15,64
vedi box in pagina
Valore indicativo costo orario lavoro straordinario
20,33
vedi box in pagina
Valore indicativo costo giorno trasferta territorio nazionale
41,00
vedi box in pagina
4.300
***
4.200 0,035
circa 350 euro a pneumatico Utilizzo circa 120.000 km
Valore indicativo annuo del costo di assicurazioni e bollo costo medio 12 pneumatici Valore indicativo km del costo pneumatici Valore indicativo tariffa km media autostrade Valore riferimento del costo litro gasolio autotrazione Costo organizzazione
0,17863 0.933 ---------
* ammortamento 6 anni per i primi 6 anni di vita
**** Febbraio 2015 (vedi box pag precedente) Valore di riferimento non stimabile dipendente da tipologia impresa
* Costi medi indicativi ricavati da dati in possesso della Direzione Generale. ** Definito in ragione di una percorrenza annua di 120.000 km e come media annua dei costi di manutenzione sostenuti nel periodo di ammortamento (sei anni). *** Definito considerando costo per bollo trattore (euro 700) e spese assicurative medie (RCA, polizza merci, infortuni, ecc. euro 3.600). Eventuale copertura aggiuntiva Kasco (circa euro 1.000) **** Tariffa media 2015 pesata sul traffico 2013 (Classe 3 euro 0,10666 / Classe 4 euro 0,16105 / Classe 5 euro 0,19155) - Fonte AISCAT
Valori indicativi Costo del lavoro La retribuzione lorda di un conducente professionale, inquadrabile nel livello 3° S, è pari ad euro 1667,65/ mese, corrisposta per 14 mensilità, con un costo del lavoro annuo a carico dell’azienda pari ad euro 33.819,92. L’orario di lavoro ordinario è pari a 47 ore settimanali, usufruibili, al netto delle assenze per ferie, permessi e festività, per 46 settimane/anno, con un totale di ore di lavoro ordinario pari a 2162/anno. Il costo del lavoro orario di un conducente, determinato sulle ore di effettiva prestazione, è, di conseguenza, pari ad euro 15,64. L’effettivo costo del lavoro deve, in ogni caso, tenere conto di due ulteriori Indennità di trasferta fattori: il lavoro straordinario e l’indennità di trasferta. Il lavoro straordinario, se dovuto, deve essere corrisposto con le seguenti maggiorazioni: - lavoro straord. feriale + 30% - lavoro straord. reso dopo le ore 13.00 del sabato + 50% - lavoro straord. festivo + 65% - lavoro straord. notturno festivo + 75%
Trasferte
Il costo del gasolio mensile
Pubblicazione valori indicativi di riferimento costi di esercizio impresa di autotrasporto per conto di terzi
Qr Code
Territ. nazionale
Territ. estero
dalle 6 alle 12 ore
21,80
29,94
dalle 12 alle 18 ore
33,02
43,05
dalle 18 alle 24 ore
41,16
60,49
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Libri
Cacciavite Robot e Tablet: ripartire dopo la grande crisi
Opzione zero, il virus che tiene in ostaggio l’Italia
In un mondo globalizzato, in cui anche le crisi economiche sono globali, le soluzioni per superare i problemi non sono mai esclusive di un unico settore. Come vasi comunicanti, settori apparentemente slegati si trovano infatti ormai a essere strettamente connessi. Lo sanno bene le imprese dell’autotrasporto che negli ultimi anni hanno pagato fortemente il prezzo di questa lunga recessione. La domanda ora è quale sia il modo migliore per imboccare la strada della ripresa e, guardando alle questioni interne, quale sia la strategia giusta per rilanciare la politica industriale italiana. Di questo si parla nel volume edito da Il Mulino dal titolo “Cacciavite Robot e Tablet”, firmato dal giornalista del “Corriere della Sera”, Dario Di Vico, e dal docente di Economia dell’Università di Bari, Gianfranco Viesti. “L’industria è, e deve restare, il motore dell’economia italiana ma oggi sono evidenti i pericoli di un drastico ridimensionamento. Ci siamo trovati pienamente d’accordo nell’individuare il problema e poi ci siamo divisi nel cercare di delineare le soluzioni”, spiegano gli autori del saggio.
Un testo né ottimista né pessimista ma realista, come rivela l’autore sin dalle prime pagine. “Opzione Zero” è il titolo del pamphlet pubblicato da Rubettino e scritto da Francesco Delzìo, manager, scrittore, docente universitario e giornalista, che in poco più di cento pagine sintetizza i tratti di un male tutto italiano. Si tratta del virus definito “Opzione Zero”, un morbo che si è manifestato dopo un boom che “aveva dimostrato al mondo intero come si può costruire un modello industriale vincente” e “dopo 20 anni di declino economico e sociale” e che, ora, veste gli abiti dell’immobilismo e dell’incapacità di prendere decisioni assumendosene i rischi collegati. L’Opzione Zero è la scelta di non decidere, a cui si accompagna un’altra sindrome definita “sindrome del Palio di Siena”, anch’essa tipicamente italiana, che equivale all’inabilità nel fare gioco di squadra. Il virus dell’Opzione Zero colpisce la politica, la Pubblica Amministrazione, il lavoro, la lotta all’evasione fiscale e la cultura. Fra analisi storico-economiche e racconti di episodi di vita professionale e privata, Francesco
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Un cronista e un economista a confronto che arrivano a conclusioni opposte: una più liberista, con l’idea di delegare la politica industriale a banche, fondi d’investimento privati e multinazionali, e una di matrice più statalista che auspica il rilancio di un’azione pubblica che sappia rispondere alle sfide imposte dalla globalizzazione. Unico punto in comune è nella consapevolezza che, in questa difficile congiuntura, le nuove tecnologie hanno guadagnato un ruolo ormai imprescindibile nei sistemi di produzione; una rivoluzione che, si legge nel testo, “ha cambiato non solo i nostri meccanismi di comunicazione ma sta generando riflessi antropologici profondi”. Da qui il titolo evocativo “Cacciavite Robot e Tablet” che lega due mondi apparentemente distanti, ma invece fortemente collegati.
Cacciavite Robot e Tablet. Come far ripartire le imprese di Dario Di Vico e Gianfranco Vieste Ed. Il Mulino, www.ilmulino.it Collana: Contemporanea, Serie: Bianconero. La battaglia delle idee Anno 2014; pagg. 140 Prezzo: 12 euro
Delzìo si rivolge direttamente al lettore (al “caro lettore”), lo chiama in causa e lo conduce in modo lieve, a tratti ironico, in un’Italia che ha molte questioni da affrontare, ma in cui non tutto è perduto. La Scossa dei 40 – titolo dell’ultimo capitolo – può essere infatti la soluzione per uscire dallo stallo. Per i 40 s’intendono i quarantenni che hanno conquistato “spazi di potere in politica e in economia”; una generazione, cui appartiene lo stesso autore, che ha battuto “il cupo pessimismo che la circondava e la gerontocrazia che la opprimeva” e che “deve dimostrare di aver fatto tesoro di (almeno) vent’anni di fallimenti” e “giustificare il suo potere riempiendolo di contenuti, comportamenti e stili innovativi”.
Opzione zero. Il virus che tiene in ostaggio l’Italia di Francesco Delzìo Ed. Rubbettino, www.rubbettinoeditore.it Collana: Problemi aperti Anno 2014; pagg. 112 Prezzo: 10 euro