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LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

· n.186 dicembre 2015

Piano neve Le disposizioni per i veicoli pesanti in caso di emergenza

Sicurezza

Rafforzare i controlli su strada Verifiche anche per i veicoli al di sotto delle 3,5 Ton

2015: un anno di autotrasporto I principali avvenimenti che hanno segnato l’anno appena trascorso

IN VIAGGIO VERSO IL FUTURO Nella Legge di Stabilità accolte tutte le richieste avanzate dalle associazioni. Intanto l’informatica entra a pieno titolo nel settore dell’autotrasporto, con il Portale della Regolarità, l’iscrizione telematica all’Albo e l’accesso web al REN per le merci



ANNO XIV N° 186 - Dicembre 2015 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Maria Teresa Di Matteo VICEPRESIDENTE Silvio Faggi COMPONENTI Antonio Amato, Giovanni Caruso, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini DIREZIONE-REDAZIONE Via C.B. Piazza, 8 - 00161 ROMA Tel. 06 44246008 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it

REDATTORE Antonella Vicini vicini@rivistatir.it

GRAFICA Marco Banci SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it

COLLABORATORI Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Angelo Ciaravolo, Gianluca Dolcini, Andrea Giuli, Francesca Mannai, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini CHIUSO IN REDAZIONE IL 09.12.2015 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it

Editoriale

La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

È

un anno denso di eventi, di provvedimenti, di nuove sfide affrontate insieme e di altre ancora da cogliere, quello che sta per terminare. Se è vero che ogni conclusione porta con sé la necessità e il desiderio di fare bilanci finali, quest’anno vogliamo chiudere puntando avanti. Pensiamo al futuro e quindi guardiamo alla nuova Legge di Stabilità che mentre scriviamo è ancora in attesa della sua approvazione, ma che abbiamo ragione di credere conterrà tutte le disposizioni a favore del settore dell’autotrasporto, così come sono state stabilite lo scorso novembre: Provvedimenti che lasciano ben sperare per il nuovo anno, nonostante la situazione politica internazionale delinei una serie di impegni gravosi per l’intero sistema Paese.

Anno che viene, anno che va Il 2016 si apre all’insegna della sostenibilità ambientale – lo confermano alcune delle misure inserite nella Legge di Stabilità, come gli incentivi per il rinnovo del parco veicoli o quelli a favore dell’intermodalità – e di nuove battaglie per la sicurezza – come testimoniano gli incontri del Comitato Interministeriale di Sicurezza dei Trasporti Terrestri – ma il 2016 sarà soprattutto l’anno della piena operatività del database della regolarità delle imprese di autotrasporto, attivo e consultabile – per ora – sul sito www.ilportaledellautomobilista.it. Un progetto complesso, che intreccia banche dati di organismi importanti, che ha subito rallentamenti dovuti a cause tecniche – mai politiche – ma che è giunto al suo compimento nonostante le critiche spesso infondate e – forse – qualche opposizione da parte di chi lo vede come un pericolo per i propri affari. Al contrario, il database darà più forza a tutto il settore, garantendo chi, fra committenti e operatori, lavora nel pieno rispetto delle regole. Il miglior regalo di Natale per un settore che ha bisogno di combattere concorrenza sleale, cabotaggio illegale e dumping sociale. Auguro a tutti i lettori e le lettrici di Tir un sereno Natale e un 2016 ricco di nuove opportunità e soddisfazioni. Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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Sommario n. 186 – dicembre 2015

Il REN diventa consultabile anche per le merci

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Un decreto dirigenziale ha reso accessibili al pubblico i dati delle imprese di autotrasporto contenuti nella sezione “Imprese e loro gestori”. Un riepilogo su cos’è e cosa prevede di Camillo Lobina

In viaggio verso il futuro

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In attesa dell’approvazione della Legge di Stabilità, che dovrebbe contenere tutte le richieste avanzate dall’autotrasporto, le associazioni si confrontano su divieti di circolazione e contratto di lavoro di Lucia Angeloni

Piano neve: tutte le tratte a rischio

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Viabilità Italia ha diramato le disposizioni da attuare in caso di situazioni meteorologiche sfavorevoli. Tutte le indicazioni per mantenersi costantemente informati sulla percorribilità delle strade di Francesca Mannai

Ambiente e formazione nel futuro del settore

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Occupazione, carburanti alternativi, ricambio del parco veicolare: intervista con Franco Fenoglio, nuovo presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, che ci illustra le tematiche all’attenzione dell’associazione

2015: un anno di autotrasporto

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Mese per mese gli avvenimenti legati al settore che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso: dalle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2015 all’accordo tra associazioni e MIT su un pacchetto di norme da inserire nella nuova finanziaria di Antonella Vicini

Solutrans 2015, grandeur e realismo

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36mila visitatori e tre premi internazionali hanno sancito il successo della manifestazione francese: l’Eurocargo di Iveco ha portato a casa il Truck of the year mentre due riconoscimenti per i leggeri sono andati a Volkswagen e Nissan di Gianluca Dolcini

Portualità: semplificare per rilanciare

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A Sorrento una due giorni per discutere di infrastrutture e mobilità delle merci e del ruolo dell’Italia come piattaforma logistica. Molte le potenzialità ma anche tante le questioni da risolvere

Rubriche Editoriale Albo Scadenze e divieti Numeri Stampa europea

3 6 12 14 15

Europa Fisco Lavoro Normative Costi

16 32 34 36 42

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Albo

Pedaggi 2013: determinate le percentuali di sconto

al beneficio, vale a dire all’ammontare dei pedaggi che le imprese hanno sostenuto nel 2013 tenendo conto di alcuni fattori quali la classe Euro del veicolo, l’eventuale passaggio notturno, etc.

di Silvio Faggi

Meno risorse e maggiori costi hanno portato ad una riduzione delle percentuali di ristorno, ma la misura di compensazione è stata gestita con i criteri di sempre

A

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Silvio Faggi

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nche quest’anno, nonostante tutte le difficoltà, l’Albo è riuscito a mettere a disposizione delle imprese di autotrasporto risorse per oltre 134 milioni di euro relativi ai rimborsi dei pedaggi autostradali del 2013. Un’operazione, questa, che con il passare degli anni sconta sempre di più le difficoltà generate da un lato dalla costante riduzione delle risorse messe a disposizione dell’autotrasporto rammentiamo che si è passati dagli oltre 400 milioni di qualche anno fa agli attuali 260 milioni e dall’altro dal continuo aumento dei pedaggi stessi. A questo occorre inoltre aggiungere che sulla riduzione delle risorse destinate al rimborso parziale dei pedaggi ha concorso anche la scelta di destinare parte delle risorse ad incrementare la quota di finanziamento per un’altra importante misura di sostegno alle imprese di piccole dimensioni, vale a dire le spese non documentate. Meno risorse da un lato e maggiori costi dall’altro non possono che determinare una riduzione delle percentuali di ristorno.

E non è necessario essere degli esperti contabili per verificarlo. Usati gli stessi criteri di sempre Desta pertanto meraviglia e stupore il modo in cui alcune riviste specializzate hanno affrontato il tema degli sconti per l’anno 2013. Meraviglia e stupore perché da quando la misura di compensazione è stata introdotta è stata gestita sempre con i medesimi criteri: da un lato si fa il calcolo delle risorse disponibili, che per il 2013 ammontano a circa 134 milioni di euro, e dall’altro delle domande ammesse

Nessun errore di calcolo dell’Albo Se con 134 milioni di euro si copre meno del 5% dei pedaggi pagati dall’autotrasporto significa che questo settore vitale per l’economia del Paese nel 2013 ha lasciato nelle sole casse delle società autostradali qualcosa come 2 miliardi e 600 milioni di Euro. E la cifra, si badi bene, è calcolata per difetto dal momento che solo una parte delle imprese usufruisce della misura di compensazione. Questa è la notizia esplosiva sulla quale sarebbe importante ed utile aprire una riflessione per capire se si tratta di soldi ben spesi oppure no, se i servizi resi a fronte di questa montagna di soldi che ogni anno l’autotrasporto paga sono adeguati oppure no. L’Albo degli Autotrasportatori non ha fatto nessun errore e non ha dimezzato proprio un bel niente, ha semplicemente suddiviso le (ridotte) risorse fra gli aventi diritto e il risultato che ne è scaturito è frutto di una semplice operazione matematica. Il risultato finale può non piacere e su questo potrebbe essere facile convenire ma da qui a parlare di errori ce ne passa.

Le percentuali di sconto 2013 Fatturato annuo dei pedaggi

Percentuale di riduzione presunta

Da 200.000 a 400.000 euro Da 400.001 a 1.200.000 euro Da 1.200.001 a 2.500.000 euro Da 2.500.001 a 5.000.000 euro Oltre 5.000.000 euro

4,33 6,50 8,67 10,83 13,00

Percentuale di riduzione effettiva 2,1686 3,2554 4,3422 5,4240 6,5108


Albo: quali iniziative di comunicazione ami di più? La comunicazione è da sempre una delle priorità dell’Albo degli Autotrasportatori che attraverso carta stampata, Tv, radio e internet informa i propri iscritti sulle ultime novità tecnico/normative e i cittadini sull’importanza del settore. Per valutare l’efficacia di queste iniziative e di conseguenza migliorarle, l’Albo ha avviato una collaborazione con DigiLab, Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizio della Sapienza, Università di Roma. In particolare, la valutazione è affidata al laboratorio DigiLab di user experience, che prevede il coinvolgimento attivo di lettori, ascoltatori e telespettatori nella valutazione. Anche la rivista Tir è al centro della valutazione: per questo vi chiediamo di fornirci la vostra opinione, rispondendo al questionario che permetterà di capire quali contenuti ritenete più piacevoli, quali più utili e quali più adatti a rappresentare correttamente il mondo dell’autotrasporto.

Il questionario può essere inviato via fax al numero: 06.49917733 oppure scansito e inviato via mail all’indirizzo: uxdigilab@uniroma1.it Hai mai visto gli spot dell’Albo degli Autotrasportatori programmati al cinema e in TV? ❏ Li ho visti al cinema ❏ Li ho visti in tv ❏ So della loro esistenza ma non li ho mai visti ❏ Non sapevo che esistessero Se li hai visti, che giudizio ne dai? Non mi piacciono

Mi piacciono molto

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 cccccccccc

Sono inutili per l’autotrasporto

Sono utili

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Non rappresentano l’autotrasporto

Lo rappresentano bene

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Hai mai visto i servizi dedicati al settore dell’autotrasporto nella trasmissione Rai Easy Driver ❏ Li ho visti diverse volte ❏ Li ho visti qualche volta ❏ Sapevo della loro esistenza ma non li ho mai visti ❏ Non sapevo che ci fossero questi servizi all’interno di Easy Driver

Quali tipi di contenuti preferisci leggere? Indica fino a tre categorie ❏ Infrastrutture, strade e traffico ❏ Allestimenti, componenti e accessori del camion ❏ Norme, leggi e aspetti politici ❏ Modalità trasporto merci ❏ Ricerche, pubblicazioni e studi di settore ❏ Consigli su guida corretta e sicura ❏ Interviste a esperti ❏ Altro (specificare cosa) Che giudizio dai in complesso alle attività di comunicazione che abbiamo elencato? Non mi piacciono Mi piacciono molto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 cccccccccc

Sono inutili per l’autotrasporto

Sono utili

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 cccccccccc

Non rappresentano l’autotrasporto

Lo rappresentano bene

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 cccccccccc

❏ Non so giudicarle nel complesso

Se li hai visti, che giudizio ne dai? Non mi piacciono

Mi piacciono molto

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Sono inutili per l’autotrasporto

Sono utili

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Non rappresentano l’autotrasporto

Lo rappresentano bene

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 cccccccccc

Hai mai ascoltato la trasmissione #Autotrasporti su Radio24? ❏ La ascolto spesso ❏ L’ho ascoltata qualche volta ❏ So della sua esistenza ma non l’ho mai ascoltata ❏ Non sapevo che esistesse Se l’hai ascoltata, che giudizio ne dai? Non mi piace

Dove vorresti trovare le prossime iniziative di comunicazione dell’Albo degli Autotrasportatori? ❏ In tv ❏ Alla radio ❏ In un giornale su carta ❏ Su un sito internet ❏ Su Facebook ❏ Su cartelloni stradali ❏ Altro _____ Se vuoi, aggiungi un commento o un suggerimento

Mi piace molto

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È inutile per l’autotrasporto

È utile

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Non rappresenta l’autotrasporto

Lo rappresenta bene

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Che giudizio dai della rivista Tir? Non mi piace

Mi piace molto

Che incarico hai in azienda? ❏ Imprenditore ❏ Dirigente ❏ Direttore tecnico - preposto ❏ Impiegato ❏ Autista

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È inutile per l’autotrasporto

È molto utile

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Non rappresenta l’autotrasporto

Lo rappresenta bene

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È possibile anche compilare il questionario online utilizzando il QR Code oppure digitando l’indirizzo: http://goo.gl/5NEmvR TIR186-2015 7


Albo

L’iscrizione all’Albo diventa telematica di Silvio Faggi

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha istituito una procedura informatica per l’iscrizione di un’impresa all’Albo, aperta anche a studi di consulenza e associazioni di categoria

L

’informatica entra a pieno titolo nel settore dell’autotrasporto. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con un provvedimento del 10 novembre 2015, ha infatti istituito una procedura informatica denominata “prenota iscrizione Albo”, con cui può essere presentata la richiesta di una nuova impresa d’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori.

Prenota iscrizione Albo Con circolare prot. n. 25959/RU il Direttore della Motorizzazione ha fornito le istruzioni per procedere con il nuovo applicativo a tutti gli uffici provinciali Motorizzazione, nonché agli operatori professionali, quali: studi di consulenza automobilistica (le cosiddette agenzie pratiche auto) e le associazioni territoriali degli autotrasportatori presenti nel Comitato Centrale dell’Albo che, in forza della legge 11/1996, possono svolgere (al pari dei citati studi autorizzati ex lege 264/91) le diverse pratiche auto a titolo gratuito per le loro imprese aderenti. Con questo nuovo applicativo, attivo dall’11 novembre scorso, l’operatore professionale può prenotare la richiesta d’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori di una nuova im8 TIR186-2015

presa, “allegando alla stessa i documenti in formato PDF (ottenuti con la scansione della documentazione cartacea richiesta a corredo della domanda).” La domanda d’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori viene quindi caricata sul sito ministeriale www.ilportaledellautomobilista.it, al fine di prenotare la richiesta e consentire all’ufficio della Motorizzazione di avere tutti i documenti da vagliare già disponibili in via telematica. La domanda e gli allegati cartacei vanno comunque presentati (almeno in questa prima fase) “il giorno dopo in originale all’ufficio competente per territorio”. Abilitazione al sistema informatico Altra precisazione: mentre gli studi di consulenza potranno utilizzare le loro credenziali anche per questo nuovo applicativo, le associazioni degli autotrasportatori dovranno invece richiedere alla Motorizzazione di competenza di essere abilitate ad accedere al sistema informatico (S.I.) del Ministero, indicando i loro dati anagrafici (statuto e atto costitutivo), il loro codice fiscale e la loro email.

La Motorizzazione trasmetterà tale richiesta al CED - Motorizzazione e questo invierà le credenziali per e-mail alla stessa associazione. La circolare chiarisce anche che la richiesta d’iscrizione viene esaminata e validata dall’ufficio Motorizzazione che procederà, in caso di domanda completa, ad iscrivere l’impresa all’Albo degli Autotrasportatori “attraverso il caricamento automatico dei dati certificati negli archivi centrali del sistema informatico dell’amministrazione e automaticamente l’applicazione manderà una comunicazione via PEC all’impresa di avvenuta iscrizione” e che anche il numero d’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori sarà generato automaticamente dalla procedura. In arrivo nuovi chiarimenti Il provvedimento riconosce espressamente che “la procedura in questione è stata realizzata in tempi molto contenuti per consentire agli operatori del settore di usufruire presto dei benefici di tale semplificazione procedurale”, per cui avverte che saranno rilasciate a breve altre indicazioni per migliorare la gestione della nuova procedura.


Albo

Testo unico autotrasporto: prosegue l’esame della normativa Il Gruppo di lavoro sulla semplificazione legislativa del settore sta esaminando norme nazionali ed europee. Avviata anche una prima elaborazione di possibili criteri direttivi del disegno di legge delega

I

l Gruppo di lavoro incaricato della semplificazione della normativa in materia di autotrasporto, che si è insediato a fine settembre, con il fine ultimo di promuovere la redazione di un Testo unico dell’autotrasporto, prosegue la sua attività attraverso dei sottogruppi costituiti al proprio interno, che hanno operato in parallelo. I primi risultati del loro lavoro, esaminati nella riunione dell’11 novembre scorso, sembrano confortanti: procede infatti celermente quella che appare la fatica più imponente dal punto di vista quantitativo, vale a dire la ricognizione delle leggi, regolamenti e direttive vigenti in materia. Normativa nazionale In ambito nazionale è in corso una ricognizione sia cronologica, sia per macro aree tematiche, partendo dall’autotrasporto in conto terzi, per il quale è partita la verifica di tutte le regole, di rango primario ma anche secondario, inerenti l’accesso e l’esercizio della professione, l’accesso al mercato e la movimentazione delle merci. All’esito dell’analisi, saranno evidenziate le norme che risultano ancora in vigore, quelle abrogate o modificate, e quelle che, dall’evoluzione del quadro giuridico di ri-

ferimento, non hanno più ragion d’essere. Dalla Ue il 90% delle norme In ambito europeo il settore dell’autotrasporto risulta fra i più regolamentati, tanto è vero che circa il 90% delle norme provengono dalla Ue ed interessano tutti gli aspetti dell’attività, tecnici, di esercizio, fiscali. È stato intanto rilevato come le norme europee, laddove consentito e comunque nel rispetto della “ratio” che le ispira, dovrebbero trovare applicazione a livello interno nel modo più coerente possibile con gli interessi nazionali, anche per meglio valutarne l’impatto sul mercato, e tenendo conto di differenti approcci seguiti da altri Stati membri su questioni analoghe. Criteri direttivi del disegno di legge delega È anche stata avviata una prima elaborazione di possibili criteri direttivi del previsto disegno di legge delega, fra i quali possiamo intanto citare, in sintesi:  il riassetto e l’armonizzazione delle disposizioni vigenti, con il superamento della frammentarietà, delle contraddittorietà e delle criticità sia

di Clara Ricozzi*

interpretative sia applicative; la semplificazione degli adempimenti meramente formali connessi all’esercizio della professione delle imprese di autotrasporto, con snellimento delle procedure, anche mediante l’utilizzo delle moderne tecnologie della comunicazione;  la revisione della disciplina relativa ai contratti di utilizzazione dei veicoli adibiti al trasporto stradale delle merci, tenendo conto delle moderne dinamiche di mercato;  la previsione di nuove regole in materia di dimostrazione dei requisiti per l’accesso alla professione da parte delle cooperative a proprietà divisa e dei consorzi, ivi compresa la definizione delle connesse verifiche;  la revisione della normativa in materia di trasporti in conto proprio, con l’obiettivo di favorire la terziarizzazione delle operazioni di trasporto;  il miglioramento dell’efficacia dell’attività di controllo e di monitoraggio del mercato dell’autotrasporto, attraverso il potenziamento e la specializzazione degli organi competenti;  la revisione della disciplina relativa al Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. *Coordinatrice del gruppo di lavoro 

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Amministrazione

Il REN diventa consultabile anche per le merci Un decreto dirigenziale ha reso accessibili al pubblico i dati delle imprese di autotrasporto contenuti nella sezione “Imprese e loro gestori”. Un riepilogo su cos’è e cosa prevede di Camillo Lobina

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l regolamento 1071/2009, sull’accesso alla professione di trasportatore, ha imposto agli Stati membri la tenuta di un registro elettronico nazionale ove includere le imprese autorizzate all’esercizio della professione, che va a costituire, in sostanza, una parte di un iniziale registro europeo delle imprese di autotrasporto, formato con lo scopo di migliorare grazie all’interconnessione a livello europeo la cooperazione fra Stati membri e la sorveglianza delle imprese che operano nei diversi Paesi. È previsto un set di dati minimi obbligatori per ogni registro, ferma la facoltà degli Stati, in linea con le politiche nazionali di governo del settore, di arricchire i propri archivi informatici con tutte le informazioni aggiuntive atte a costituire, ove ritenuto opportuno, un registro nazionale il più completo possibile. Sommariamente, i registri debbono contenere, in primo luogo, almeno i dati di individuazione dell’impresa di trasporto, del gestore e, se del caso, di un rappresentante legale, dei titoli e mezzi in base ai quali essa opera (tipo di autorizzazione, numero di veicoli e, se titolare, numero di serie della licenza comunitaria e delle copie conformi). 10 TIR186-2015

In secondo luogo i registri nazionali recano anche dati di carattere personale sulle infrazioni e sanzioni per violazioni gravi alla normativa europea ascrivibili al gestore o all’impresa. Si tratta del numero, categoria e tipo di infrazioni gravi indicati nell’articolo 6, paragrafo 1, lettera b), del regolamento 1071/2009 da cui sia scaturita una condanna o a una sanzione negli ultimi due anni. Inoltre, vanno inseriti nel registro anche i soggetti dichiarati inidonei a dirigere le attività di trasporto, fino al ripristino dell’onorabilità. Il sistema ERRU di connessione elettronica dei registri nazionali La connessione elettronica a livello europeo si attua con il sistema ERRU (European Registers of Road Transport Undertakings), utilizzabile, ai sensi del regolamento 1213/2010, per due funzioni fondamentali: a) lo scambio di informazioni sulle infrazioni e b) il controllo del requisito di onorabilità del gestore dei trasporti (cioè per accertare se un gestore sia stato dichiarato inidoneo a dirigere le attività di trasporto in uno Stato membro, facendogli perdere, in sostanza, l’onorabilità in tutta Europa).

Secondo l’art. 16, par. 5, del regolamento 1071 l’accessibilità tramite i punti di contatto nazionali e l’interconnessione dovevano operare entro la fine del 2012 onde consentire alle autorità degli Stati membri di consultare il registro nazionale di qualsiasi Paese membro. Nei fatti l’evenienza si è realizzata finora solo per una parte (seppure numerosa) degli Stati membri a causa di oggettive difficoltà tecniche, che hanno interessato anche l’Italia, che è andata in produzione come Stato partecipante ad ERRU il 3 dicembre 2015. Il Registro nazionale italiano (REN) è costituito da due sezioni; la prima contiene gli estremi dell’impresa, del gestore e dei titoli autorizzativi (Sezione I – Imprese e gestori, regolata dal decreto 10 gennaio 2012), la seconda, invece, è destinata ai dati concernenti aspetti sanzionatori e conseguenze (Sezione II – Sanzioni). La prima sezione è improntata al principio di trasparenza onde consentire al cliente di verificare, unitamente all’identità dell’impresa, se quest’ultima sia in possesso di autorizzazione e di licenza comunitaria; dati che sono, pertanto, da rendere ac-


Il quadro normativo l

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cessibili al pubblico. La seconda, invece, è ad accesso riservato e i dati possono essere resi accessibili ad autorità diverse da quelle di rilascio delle autorizzazioni solo se investite dei poteri di controllo e di sanzione nel settore del trasporto su strada e dispongano di personale giurato o soggetto ad obbligo di segretezza. Accesso pubblico al REN e suoi limiti Il decreto 10 novembre 2015 (G.U. 19 novembre 2015, n. 270), in sostanza concretizza, secondo l’opzione organizzativa italiana, due esigenze emergenti dal regolamento 1071. In primo luogo, a fini di sola consultazione, rende pubblica tramite il Portale dell’automobilista (www.ilportaledellautomobilista.it) la Sezione I del REN anche per il trasporto di merci. È però ammesso esclusivamente l’accesso ai dati delle imprese per le quali, sulla scorta delle evidenze informatiche del Registro, è concluso l’iter dell’autorizzazione all’esercizio della professione (status di autorizzazione “attiva” nel REN e non altri status; come ad esempio “preliminare”) e a condizione, in ogni caso, che nell’Albo degli Autotrasportatori risulti un’iscrizione “definitiva”.

Più in dettaglio, i dati consultabili coincidono quasi con quelli minimi sopra citati e sono quelli che individuano l’impresa (denominazione e forma giuridica, sede legale, numero di iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori, nonché partita Iva e/o codice fiscale), nome e cognome dei gestori dei trasporti; numero di autorizzazione all’esercizio della professione (numero di iscrizione al REN), status dell’autorizzazione; tipo di autorizzazione (idoneità per il trasporto nazionale o internazionale), numero dei veicoli oggetto dell’autorizzazione e numero e data di scadenza della licenza comunitaria. Numero di iscrizione al REN, partita Iva o codice fiscale sono i criteri alternativi di ricerca previsti. In sostanza è possibile solo la ricerca precisa di un’impresa, di cui siano note le chiavi di interrogazione suddette e non sono possibili elaborazioni estranee al fine di verificare la posizione di un’impresa specifica e per i dati messi pubblicamente a disposizione. Utile in particolare è, fra l’altro, la possibilità, specie per i committenti esteri, di frequente interpellanti, di verificare direttamente che l’impresa italiana cui intendono affidare le commesse

Regolamento (CE) n. 1071/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, attività di trasportatore su strada – Art. 16 e 18; Regolamento (CE) n. 1072/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, accesso al mercato internazionale del trasporto di merci su strada – Art. 14; Regolamento (UE) N. 1213/2010 della Commissione del 16 dicembre 2010, norme comuni sull’interconnessione dei registri elettronici nazionali; Decisione della Commissione, del 17 dicembre 2009, sui requisiti minimi relativi ai dati da inserire nel registro elettronico nazionale [C(2009) 9959]; Decreto dirigenziale 25 novembre 2011, Disposizioni tecniche di prima applicazione del Regolamento (CE) n. 1071/2009 – Art. 11; Decreto dirigenziale 10 gennaio 2012, Disposizioni di attuazione del decreto 25 novembre 2011; Decreto dirigenziale 10 novembre 2015, Disposizioni in materia di Registro elettronico delle imprese di trasporto su strada.

ha un gestore abilitato per il trasporto internazionale ed è effettivamente in possesso di valida licenza comunitaria. L’accessibilità è attivata dal 20 novembre 2015, con l’avvertenza, però, indicante un adeguamento procedurale in corso per rendere le informazioni attingibili perfettamente coerenti con le disposizioni del decreto. Ridefinizione della struttura del REN Il recente decreto, in secondo luogo, perfeziona anche la struttura della Sezione II del REN, suddividendola in quattro Sottosezioni (da A a D) per una più razionale distribuzione dei dati relativi alle infrazioni commesse in altro Stato membro dalle imprese nazionali, dalle imprese nazionali in Italia e dalle imprese dell’Ue sul territorio italiano, nonché i dati riguardanti i soggetti dichiarati inidonei a gestire un’impresa, le misure di riabilitazione applicabili, ovvero i motivi per i quali la perdita dell’onorabilità non viene adottata perché sproporzionata, oppure i dati sulle dichiarazioni di inidoneità delle imprese. Va detto, in ogni caso, che il decreto si limita a ridisciplinare la sola struttura della Sezione (cioè il “contenitore”), perché le modalità e, se del caso, i termini di inserimento dei dati (il “contenuto”), salvo non già desumibili da altre norme (ad es. i regolamenti 1071, articolo 18 e 1072/2009 per le trasmissioni dall’estero) e i modi di accesso agli stessi hanno bisogno di essere meglio definiti con ulteriori disposizioni.

In sostanza, una volta completato il quadro normativo, il sistema consente di tenere conto ai fini dell’onorabilità e di provvedimenti incidenti su copie conformi o licenze, delle sanzioni o pene, ovunque irrogate nell’Ue. I Registri interconnessi rappresentano un deterrente atto a disincentivare la commissione di infrazioni gravi anche in Stati membri diversi da quello di stabilimento. Le infrazioni sanzionate valutabili ai fini dell’onorabilità sono quelle gravissime di cui all’allegato IV del regolamento 1071/2009 e lo saranno anche quelle gravi, di cui all’articolo 6 dello stesso regolamento, per le quali deve essere emanato l’apposito regolamento della Commissione che fissa un elenco di categorie, tipi e livelli di gravità delle infrazioni gravi alla normativa dell’Ue che, oltre a quelle di cui all’allegato IV, possono comportare anch’esse, a certe condizioni, la perdita dell’onorabilità. Quest’ultimo regolamento, che avrebbe già dovuto vedere la luce ed essere applicato dal 1° gennaio 2016 (ex art. 6 del regolamento 1071), è stato, invece, nuovamente votato nel Comitato per i trasporti stradali della Commissione il 30 ottobre 2015 e dovrà superare il parere positivo del Parlamento europeo (da rendere entro il termine di tre mesi dalla richiesta), che già respinse a dicembre 2014 la precedente formulazione, prima di poter essere emanato. Di conseguenza la sua applicazione decorrerà, se adottato, dalla nuova data da esso fissata. TIR186-2015 11


LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE

dicembre2015 scadenzeedivieti MAR 1 MER 2 GIO 3 VEN 4 SAB 5 DOM 6 LUN 7 MAR 8 MER 9 GIO 10 VEN 11 SAB 12 DOM 13

A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili

F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale

GIO 17 VEN 18 SAB 19 DOM 20

8-22

LUN 21

8-22

MAR 22 MER 23

8-22

GIO 24

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

8-22

LUN 14 MAR 15 MER 16

VEN 25

8-22

SAB 26

8-22

DOM 27

8-22

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2015 ( mensili ). IVA: versamento dell’acconto Iva ( gli autotrasportatori verseranno l’88 per cento della liquidazione relativa al quarto trimestre 2015).

LUN 28 MAR 29 MER 30 GIO 31

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato

AUSTRIA

CROAZIA FRANCIA

GERMANIA LUSSEMBURGO

Domenica e festivi

Notte

Festività nazionali e altri giorni di divieto

Deroghe generali

dalle 22 alle 05.00 Tirolo (A12) Divieto notturno permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV Dal 1/11 al 30/04 veicoli oltre 7,5t dal lunedì al sabato dalle ore 20 alle ore 5 Domeniche e festivi, dalle 23 alle 05.00

8 (Immaculate conception) 25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day)

14.00-23.00

-

25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day)

A-E

22.00-24.00

00.00-22.00

-

25 (Christmas day)

A-C D-E

-

00.00-22.00

Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni

25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day

E-G

00.00-21.45

-

25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day) 26 dicembre divieto non si applica per i veicoli diretti in Germania

A-C E-G

25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day)

A-B-G

15.00-24.00

00.00-22.00

-

21.30-24.00 da Belgio e Germania dir.Francia

A-E G

da Belgio e Francia diretti in Germania

da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania

POLONIA

-

08.00-22.00

-

PORTOGALLO*

-

18.00-21.00 *

-

8 (Immaculate conception) 25 (Christmas day)

-

REP. CECA

-

13.00-22.00 *

-

24 (Christmas eve) 25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day)

A-D F-G

ROMANIA

06.00-14.00 (A2) 06.00-22.00 (DN39)

12.00-24.00 (A2 e DN 22C) 6.00-22.00 (DN39)

-

23.30-24.00

1 (National Day) 25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day) Dal 01/01 al 31/12: dal lunedì al giovedì dalle 6 alle 22; dal venerdì alla domenica dalle ore 00 alle 24: DN1 Otopeni City-Ploiesti e Ploiesti-Brasov. 1-25-26 dic.: A2, DN7, DN39 giorni prefestivi dalle 16 alle 22 24 (Christmas eve) 25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day) Divieto permanente per i veicoli e combinazioni di veicoli con peso totale autorizzato superiore ai 12t *** 25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day)

A-E-I

A-B-E-G

SLOVACCHIA*

-

00.00-22.00 *

SLOVENIA*

-

08.00-21.00 *

-

SVIZZERA

00.00-24.00

22.00-05.00

25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day) Dalle 22 del 24/12 alle 05 del 26/12 Dalle 22 del 31/12 alle 05 del 02/01/2016

-

22.00-24.00 (dal 1/09 al 30/06)

00.00–22.00 (dal 1/09 al 30/06)

-

25 (Christmas day) 26 (St.Stephen’s day)

A-C-E G-H-I

UNGHERIA

-

* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati. *** Sulle strade di 3ª classe. Per alcuni Paesi, come la Spagna, esistono divieti specifici che riguardano singole strade. Per chi attraversa i Paesi non presenti nella tabella è quindi opportuno informarsi in loco.

12 TIR186-2015

C-D-E-G


LEGENDA DEROGHE CALENDARIO DIVIETI DI CIRCOLAZIONE A- Animali vivi B- Merci pericolose C- Piante e fiori D- Prodotti agricoli stagionali E- Alimentari deperibili

gennaio2016 scadenzeedivieti VEN 1 SAB 2 DOM 3 LUN 4 MAR 5 MER 6 GIO 7 VEN 8 SAB 9 DOM 10 LUN MAR MER GIO VEN SAB

8-22*

*Al momento di andare in stampa il calendario definitivo dei divieti di circolazione in Italia non è stato ancora ufficializzato

8-22*

DOM 17

F- Prodotti in regime di Atp G- Trasporti combinati H- Trattori isolati fino a 7,5 ton I - Traffico internazionale

8-22*

LUN 18

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

MAR 19 MER 20 GIO 21

8-22*

VEN 22 SAB 23 DOM 24

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2015 (mensili).

8-22*

LUN 25

8-22*

MAR 26

11 12 13 14 15 16

MER 27 RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

RAVVEDIMENTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 28 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3%.

GIO 28 VEN 29 SAB 30 DOM 31

8-22*

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE PAESI EUROPEI Sabato

AUSTRIA

CROAZIA FRANCIA GERMANIA

Notte

Festività nazionali e altri giorni di divieto

Deroghe generali

dalle 22.00 alle 05.00 Tirolo (A12) Divieto notturno permanente per veicoli fino a classe EURO5 ed EEV Dal 1/11 al 30/04 veicoli oltre 7,5t dal lunedì al sabato 20.00 - 05.00 Domeniche e festivi, 23.00 - 05.00

1 (New Year’s day) 6 (Epiphany) dal 1/01/16 divieto per veicoli fino a Euro2 e inferiori su tutte le strade delle regioni Lower Austria, Vienna, Stiria

14.00-23.00

-

1 (New Year’s day) 6 (Epiphany)

22.00-24.00

00.00-22.00

-

-

00.00-22.00 00.00-21.45

15.00-24.00

00.00-22.00

-

21.30-24.00

LUSSEMBURGO

Domenica e festivi

23.30-24.00 da Belgio e Francia diretti in Germania da Belgio e Germania dir.Francia

da Belgio e Germania diretti in Francia da Belgio e Francia diretti in Germania

A-E

1 (New Year’s day)

A-C D-E

Su alcune strade segnalate con cartellonistica, vigono alcuni divieti notturni

1 (New Year’s day)

E-G

-

1 (New Year’s day)

A-C E-G

1 (New Year’s day) 6 (Epiphany)

A-B-G E

POLONIA

-

08.00-22.00

-

PORTOGALLO*

-

18.00-21.00

-

REP. CECA*

-

13.00-22.00

-

1 (New Year’s day)

-

1 (New Year’s day) 2 (New Year’s Holiday) dal 1/01 al 31/12 dal lunedi al giovedi dalle ore 06.00 alle ore 22.00; venerdì, sabato e domenica dalle ore 00.00 alle ore 24.00: DN1 Otopeni City - Ploiesti e Ploiesti-Brasov. 1-2- gennaio: su A2, DN7, DN39 dalle 06.00 alle 22.00 nei giorni prefestivi (31/12, dalle ore 16.00 alle ore 22.00)

-

1 (New Year’s day) 6 (Epiphany) Divieto permanente per i veicoli e combinazioni di veicoli con peso totale autorizzato superiore a 12t***

ROMANIA

-

-

00.00-22.00

A-E

1 (New Year’s day) 25 April Bridge (Tagus Bridge) tutti i giorni dalle 05.00 - 02.00 Tunnels su A23 durante tutto l’anno 18.00-21.00 venerdì e vigilie festività 18.00-21.00* lunedì 07.00-10.00 sulle strade accesso per Lisbona e Porto*

-

A-D F-G A-E

A-B-E-G

SLOVACCHIA*

-

SLOVENIA*

-

08.00-21.00

-

1 (New Year’s day)

C-D-E-G

SVIZZERA

00.00-24.00

22.00-05.00

1 (New Year’s day) dalle 22.00 del 31/12 alle ore 05.00 del 02/01/2016

-

22.00-24.00 (dal 1/09 al 30/06)

00.00–22.00 (dal 1/09 al 30/06)

-

1 (New Year’s day)

A-C-E G-H-I

UNGHERIA

* I divieti indicati sono in vigore solo su alcune autostrade e strade principali. ** Solo sulle strade di 1° classe fuori dai centri abitati. *** Sulle strade di 3ª classe. Per alcuni Paesi, come la Spagna, esistono divieti specifici che riguardano singole strade. Per chi attraversa i Paesi non presenti nella tabella è quindi opportuno informarsi in loco.

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numeri&cifre i dati dell’economia italiana e del settore dei trasporti

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Stampa europea

Gran Bretagna - Camionisti, una razza in via di estinzione

Cosa succede nell’Europa dell’autotrasporto? In questa pagina troverete una selezione di articoli pubblicati sulle principali riviste europee dedicate all’autotrasporto. Un panorama che vi terrà aggiornati sulle novità e le più recenti tendenze del nostro settore nei principali Paesi dell’Unione europea. Una pagina che apre un filo diretto con le diverse realtà nazionali per sapere “in diretta” quello che accade all’estero relativamente ai temi del lavoro, delle associazioni di categoria, dell’economia.

Se in Spagna, e in molti altri Paesi, la difficile situazione economica ha costretto molte aziende di autotrasporto a licenziare i propri autisti, in Gran Bretagna sembra profilarsi una situazione esattamente opposta. Informa sulla situazione un articolo del quotidiano Daily Mirror. “I camionisti britannici sono una specie a rischio di estinzione - si legge sul Mirror -. Questo il grido di aiuto dei titolari delle aziende di trasporto nazionali, da tenere in alta considerazione perché una carenza di autisti metterebbe in crisi tutta l’economia britannica, considerando che l’85% delle merci viaggia su strada”. Perché i camionisti sono una professione a rischio? “I 600.000 camionisti attualmente registrati in Gran Bretagna hanno un’età media di 57 anni. Almeno 150.000 andranno in pensione nei prossimi dieci anni. E già oggi comunque sarebbero

necessari 60.000 autisti in più mentre sono solo 17.000 i nuovi camionisti che annualmente intraprendono la professione. E così ogni anno la situazione peggiora”. Come risolvere il problema? Cercando di invogliare un numero più alto di giovani verso un lavoro che oggi è considerato poco attraente. Ridefinendo in positivo il ruolo di camionista, informando correttamente sulle reali potenzialità di guadagno, semplificando l’intero processo di qualificazione professionale. Quella del reclutamento di molti giovani camionisti è una sfida da vincere per il settore dei trasporti e della logistica britannica, che con 2,2 milioni di addetti complessivi è quinto nella classifica nazionale per volume di lavoratori impiegati. Un settore così importante - direttamente collegato alla produzione e al consumo - che non si può fermare per mancanza di chi guida camion.

Spagna - Più posti lavoro, ma a condizioni peggiori Sempre attento alle condizioni economiche del settore, il mensile Truck fa il punto della situazione del trasporto su strada nazionale. “Con qualcosa di più di 166mila imprese di autotrasporto - si legge nell’articolo - il settore sembra godere di una leggera ripresa. Di fatto, a settembre 2015 si contavano 2.400 imprese in più attive in Spagna rispetto allo stesso mese del 2013”. Calano, anche se di poco, le percentuali dei disoccupati, in tutti i ruoli del settore. Rimangono senza lavoro quasi 39mila autisti dipendenti (-2,5%), 1.125 padroncini (-3,4%), oltre 61mila lavoratori generici del settore (-9,8%), 2.600 direttori di imprese di autotrasporto (-1,2%). Julio Villaescusa, presidente della Fenadismer, la Federazione nazionale delle associazioni del trasporto spagnole, che rappresenta 32.000 piccole imprese e più di 60.000 veicoli, dichiara sulle pagine del men-

sile Truck che “…il calo della disoccupazione messo insieme al dato della crescita delle immatricolazioni di camion sono segnali di leggera ripresa, ma siamo ancora molto lontani dai livelli raggiunti prima della crisi”. In Spagna il settore trasporto sta crescendo a ritmo doppio rispetto all’economia generale. Però, continua Julio Villaescusa “…uno dei problemi principali che sta affrontando il settore è quello dei salari troppo bassi, soprattutto a causa del dumping sociale attuato da quelle aziende spagnole che hanno delocalizzato in Paesi dell’Est europa con un costo del lavoro molto più basso e che adesso lavorano in patria con autisti pagati molto meno di quelli spagnoli potendo così offrire servizi a prezzi stracciati”. I posti di lavoro che si stanno ricreando in Spagna, conclude quindi l’articolo, purtroppo non sono di qualità e troppo spesso offrono stipendi insufficienti.

Svezia - Più elasticità sui tempi di guida e di riposo È sempre stato molto facile entrare in Svezia per un camion proveniente dall’estero. Che si provenisse dalla Germania o dalla Danimarca, dalla Polonia o dai paesi Baltici, lo sbarco in Svezia di camion svedesi e stranieri richiedeva poco tempo. Da quando però il recente flusso straordinario di arrivi di migliaia di migranti - soprattutto siriani - ha messo sotto pressione il Paese e costretto il governo svedese ad alzare il livello di controlli alle frontiere, la situazione è cambiata. Lo spiega un articolo della mensile Trailer che racconta come “…l’attuale arrivo in massa di rifugiati e migranti in genere ha richiesto un maggior controllo alle frontiere e tempi più lunghi per il passaggio dei veicoli. Transportstyrelsen, l’Agenzia svedese dei Trasporti, ha chiesto

un’interpretazione più elastica delle situazioni che permettono ai trasportatori di poter derogare, se necessario, alle regole che stabiliscono i tempi di guida e di riposo dei conducenti”. È una possibilità prevista dallo stesso regolamento europeo che prevede che “il conducente possa derogare dalla norma generale relativa alla durata massima della guida per raggiungere un luogo di sosta appropriato allo scopo di salvaguardare la sicurezza delle persone, del veicolo e del suo carico e sempre che, così facendo, non venga compromessa la sicurezza della circolazione stradale”. Gli autisti, ricorda il mensile Trailer, devono comunque dichiarare accuratamente la ragione del temporaneo mancato rispetto delle regole e conservare la dichiarazione per almeno un anno insieme a dati del cronotachigrafo.

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Europa

Ue: verso un rafforzamento dei controlli Enrico Finocchi, direttore generale per il Trasporto Stradale e l’Intermodalità del ministero dei Trasporti, spiega a Tir le prossime mosse in tema di sicurezza nei trasporti su strada

G

li attacchi terroristici di Parigi hanno posto nuovamente l’attenzione sulle questioni dei controlli alle frontiere, frontiere attraversate quotidianamente anche dagli autotrasportatori e dai loro camion carichi di merce. L’Unione europea potrebbe rivedere l’articolo 7 del Trattato di Schengen sulla libera circolazione

di persone o cose nello spazio comunitario, attivando una serie di procedure restrittive e di misure per facilitare lo scambio di informazioni sugli ingressi dall’esterno dei confini dell’Unione, con registrazioni sistematiche di tutti i migranti e con controlli anche sui cittadini europei. In realtà, esiste già una clausola del Trattato di Schengen che

consente di rafforzare temporaneamente i controlli “in caso di grave minaccia per l’ordine pubblico e per la sicurezza interna”. Gli accordi di Schengen, però, riguardano i controlli delle persone agli ingressi; per quel che riguarda i carichi dei mezzi che valicano i confini il discorso si fa un po’ più complesso.

Uggé: sospendere temporaneamente il cabotaggio In seguito ai recenti fatti di cronaca, il vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto Paolo Uggè ha scritto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio sottolineando che “i drammatici eventi verificatisi in questi giorni in Francia dimostrano quanto sia indispensabile rafforzare i controlli nel settore dei trasporti. L’autotrasporto, non è un mistero, potrebbe essere un vettore scelto per far circolare in modo illegale uomini e armi”. Le proposte avanzate da Uggè riguardano anche la sospensione temporale della attività di cabotaggio per i trasportatori internazionali, tranne per chi fosse in possesso di documenti di prenotazione. “Mi rendo conto che si tratta di una richiesta abbastanza forte - spiega Uggè- , ma un buon compromesso potrebbe essere anche la norma attuata di recente dal governo austriaco, con l’obbligo di invio di una notifica elettronica relativa al viaggio che si sta per compiere”.

16 TIR186-2015


Nuovi fondi per collegare l’Europa La Commissione Ue ha indetto il secondo bando per Connecting Europe Facility (CEF). Il Meccanismo per collegare l’Europa punta ad accelerare gli investimenti sia pubblici sia privati per le reti transeuropee. In questa nuova tranche sono previsti 7,6 miliardi di fondi per progetti nel campo dei trasporti. Di questi 6,5 miliardi di euro sono per i Paesi ammessi a beneficiare del Fondo di coesione, e cioè 15 Stati che hanno un reddito nazionale pro capite più basso della media Ue (Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria). Oltre 1,1 miliardi di euro sono disponibili, invece, per tutti i 28 Stati membri per iniziative che comprendano sistemi intelligenti di trasporto o sistemi di gestione del traffico. Dal Fondo europeo sugli Investimenti Strategici (Efsi), nodo centrale del piano Juncker per il rilancio della crescita economica comunitaria arriveranno, invece, 1,050 miliardi di euro solo per l’Italia. Di questi, 650 milioni saranno destinati a tre autostrade: la pedemontana veneta, la pedemontana lombarda e fare la terza corsia della Serenissima (A4) che attraversa la pianura Padana da Torino a Trieste. Mentre 400 milioni sono rivolti al piano per lo sviluppo della banda larga.

Francia: arriva la lista nera del lavoro illegale Una nuova norma in Francia permette, dallo scorso mese di ottobre, di inasprire la lotta verso tutte le forme di lavoro illegale. Fra le pene accessorie previste, infatti, ora c’è anche la pubblicazione sul sito web del ministero del Lavoro del nome di persone o aziende che violano le norme sul lavoro, con l’obbiettivo di assicurare la massima trasparenza anche nei confronti di possibili nuovi clienti. La legge riguarda anche l’autotrasporto ed è inserita nel quadro della cosiddetta Legge Savary, del 2014, finalizzata a combattere la concorrenza sleale. La lista nera pubblicata su internet può avere la durata massima di due anni e prevede per le persone fisiche la diffusione di nome, indirizzo professionale, natura dell’infrazione e durata della pena e dell’affissione; per le società include il nome dell’azienda, l’identità del rappresentante legale, nel caso in cui sia stato anch’egli condannato, la natura dell’infrazione e la durata della pena. Si tratta di una misura fortemente dissuasiva dal momento che la lista è consultabile da chiunque.

Trasporti Ue: l’Italia non brilla in classifica

Sicurezza dei trasporti Terrestri Per discutere anche di questo si è riunito nei giorni scorsi il Comitato interministeriale di sicurezza dei trasporti terrestri (CIST). “Si va verso un rafforzamento dei controlli su strada, con la Polizia Stradale, con le pattuglie miste, con i funzionari della Motorizzazione civile, con i nostri centri mobili di revisione - spiega Enrico Finocchi, Direttore Generale per il Trasporto Stradale e l’Intermodalità del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti-. Del resto nella stessa Legge di Stabilità sarà inserita una norma per favorire i controlli in occasione del trasporto internazionale e per avere certezza sulla natura dei carichi”. “Attualmente si fanno già numerosi controlli – spiega ancora ma la volontà è quella di attivarli

anche per i cosiddetti veicoli leggeri, cioè i commerciali al di sotto delle 3,5 tonnellate, che sono moltissimi. Si vogliono individuare specifiche liste di controllo, finalizzate proprio alla security, e avviare progetti di formazione del personale; per questo stiamo coinvolgendo anche gli altri ministeri interessati”. La piattaforma logistica nazionale consente già, in realtà, la tracciabilità dei veicoli pesanti e potrebbe essere utilizzata anche per il monitoraggio dei carichi in ingresso e in uscita. “Lo stiamo facendo ad esempio con l’Agenzia delle Dogane attivando dei corridoi doganali controllati per cui sappiamo perfettamente che merce è arrivata e da dove arriva. Utilizzando in maniera più massiccia una piattaforma nazionale che già esiste ed è in funzione si potrà, quindi, ottenere maggiore sicurezza”.

Paesi Bassi, Svezia, Finlandia, Regno Unito e Danimarca: questi i Paesi comunitari più virtuosi quando si parla di infrastrutture e trasporti. A stabilirlo è la Commissione Europea che alla fine del mese di novembre ha pubblicato per il secondo anno consecutivo l’EU Transport Scoreboard, la classifica sulle prestazioni nel settore della mobilità nell’Unione. Sono 4 in tutto le categorie utilizzate per stabilire il livello di performance di ogni stato membro - mercato interno; investimenti e infrastrutture; unione energetica e innovazione; ‘persone’ – ognuna delle quali fa ricorso a 29 diversi indicatori per valutare nel dettaglio le prestazioni. Si prendono in considerazione, ad esempio, l’apertura di ogni Paese al mercato ferroviario, lo sviluppo della rete trans-europea dei trasporti TenT o la qualità delle infrastrutture per le varie tipologie di trasporto; l’utilizzo delle fonti rinnovabili o, ancora, la sicurezza stradale, il livello di presenza lavorativa delle donne nel settore dei trasporti e la soddisfazione degli utenti. Non meno importanti altri due indicatori come il grado di recepimento delle direttive Ue sulla materia e, dall’altro lato della medaglia, il numero di cause pendenti per aver invece violato le norme in vigore. È qui che giungono le note dolenti per l’Italia perché se è vero che il nostro Paese ha il numero più elevato di vetture a gas, quindi poco inquinanti, è anche vero che si attesta a un poco dignitoso 25simo posto, quart’ultima dunque, proprio a causa delle numerose infrazioni aperte per non aver ottemperato i propri obblighi comunitari. I Paesi Bassi ricevono il punteggio più alto, invece, in ben 16 categorie; fra le quali spiccano le infrastrutture. A funzionare particolarmente bene sono quelle portuali e quelle aeroportuali, anche se il Paese si colloca al secondo posto anche per l’utilizzo di veicoli a carburante alternativo. Sul podio anche la Svezia che primeggia per il ricorso alle energie rinnovabili e per la sicurezza delle strade; mentre nella vicina Finlandia le infrastrutture ferroviarie, portuali e aeroportuali ricevono il secondo miglior punteggio in tutta l’Ue.

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Politica

In attesa dell’approvazione della Legge di Stabilità, che dovrebbe contenere tutte le richieste avanzate dall’autotrasporto, le associazioni si confrontano su divieti di circolazione e contratto di lavoro di Lucia Angeloni

L’autotrasporto viaggia verso il futuro C

alendario dei divieti di circolazione, rinnovo del contratto nazionale merci e logistica, dibattito sulla semplificazione normativa: sono questi alcuni dei temi su cui si è concentrato il lavoro delle associazioni di categoria dell’autotrasporto nel corso del mese appena trascorso. Ma è soprattutto l’iter di approvazione della Legge di Stabilità ad aver catalizzato l’attenzione del settore, in vista delle norme di fondamentale importanza per l’autotrasporto che vi dovrebbero essere inserite. Come si ricorderà, infatti, il 5 novembre scorso è stata raggiunta un’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un pacchetto di norme da inserire nella finanziaria che riguardano una serie di richieste che le associazioni avanzano da tempo. Il pacchetto comprende: la conferma degli incentivi per il settore e in particolare il rimborso sulle accise del gasolio per i veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate fino al 2018, a partire dalla classe Euro 3 o superiore, il mantenimento in bilancio di 250 milioni l’anno come voce strutturale, il rifinanziamento della sezione speciale autotrasporto del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, che aveva dovuto sospendere la propria attività a fine settembre per mancanza di fondi, 18 TIR186-2015

con un importo pari a 15 milioni di euro; incentivi a favore dell’intermodalità, con 20 milioni di euro per il combinato strada-rotaia (Ferrobonus) e di 50 milioni di euro per le Autostrade del Mare (Marebonus); una decontribuzione a carico dell’impresa nella misura dell’80%, per un periodo di tre anni, per gli autisti che esercitano l’attività internazionale, a condizione che viaggino su automezzi dotati di cronotachigrafo digitale; una riscrittura dell’art. 46 ter con l’inserimento di una norma che individui una documentazione più stringente ai fini dei controlli sul cabotaggio stradale; un intervento sulle spese non documentate delle piccole imprese di autotrasporto. Divieti di circolazione Intanto Unatras e Anita hanno presentato una proposta congiunta per quanto riguarda il calendario dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti con cui vengono chieste delle modifiche rispetto alla bozza presentata dal ministero dei Trasporti, giudicata “peggiorativa” anche rispetto all’attuale calendario. Unatras e Anita hanno sottolineato che il calendario dei divieti di circolazione può rappresentare un’occasione unica per rilanciare la produttività e la competitività delle imprese del

settore autotrasporto e logistica. Per questo hanno chiesto di togliere il divieto per 5 giornate: il 29 marzo, primo giorno lavorativo dopo le festività pasquali, tre venerdì, ovvero il 25 marzo, il 29 luglio e 5 agosto, e sabato 24 dicembre. Inoltre, per quanto riguarda le giornate di sabato dei mesi di luglio e agosto, le associazioni chiedono la rimodulazione dell’inizio del divieto, portandolo alle 9. Controlli Prossime novità sono poi in arrivo sul fronte dei controlli, dove sta per essere firmato un protocollo d’intesa tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministero dell’Interno e il ministero del Lavoro per migliorarne l’efficacia. Il protocollo dovrebbe prevedere una serie di accertamenti, anche su strada, per raggiungere una serie di obiettivi: specializzare ed ottimizzare i controlli presso le imprese; semplificare le procedure di accertamento di competenza del ministero del Lavoro; ampliare la natura delle verifiche, nel rispetto delle reciproche competenze,

estendendole al rapporto di lavoro del conducente; avviare le verifiche, anche presso le sedi delle imprese, sulla regolarità dei contratti di somministrazione del lavoro; semplificare e dare maggiore efficacia al procedimento amministrativo ed al successivo momento sanzionatorio ed esecutivo di competenza del ministero del Lavoro. Inizialmente il protocollo dovrebbe essere applicato solo in Veneto, Emilia Romagna e Puglia: il periodo di prova dovrebbe durare tre mesi al fine di definire al meglio gli strumenti operativi. Gli esiti della fase sperimentale saranno poi sottoposti alle valutazioni di un apposito tavolo tecnico, al quale parteciperanno esponenti delle tre amministrazioni, che avrà il compito di individuare, anche tramite confronti con le strutture territoriali, gli stru-


menti per il miglioramento dell’efficacia nell’attuazione del protocollo d’intesa e di formulare le relative proposte. La notizia della firma di questo protocollo preoccupa però le associazioni di categoria dell’autotrasporto che da tempo chiedono di inasprire i controlli e modificare le norme per combattere il cabotaggio abusivo e la somministrazione transnazionale irregolare dei lavoratori e che vorrebbero partecipare al tavolo tecnico per la valutazione degli esiti. Del resto, lo stesso protocollo del 5 novembre siglato con il ministero dei Trasporti, prima citato, prevedeva la definizione di un protocollo per controlli integrati nel mondo dell’autotrasporto, d’intesa tra i tre Ministeri e le stesse associazioni di categoria. Omicidio stradale Perplessità anche per quanto riguarda l’introduzione del nuovo reato di omicidio stradale, su cui il Governo porrà la questione di fiducia. Il testo prevede la reclusione da 2 a 7 anni per coloro che procurano, per colpa, la morte di una persona violando la disciplina della circolazione stradale e la reclusione da 8 a 12 anni se l’omicidio colposo viene commesso sotto l’effetto di alcool o droghe.

La stessa pena si applica se l’autore del reato è un autista di professione, anche con tassi alcolemici più bassi: la pena va da 5 a 10 anni se il tasso alcolemico è superiore a 0,8 grammi e non supera 1,5 grammi per litro. Piano neve Come ogni anno, Viabilità Italia, il Centro di coordinamento nazionale in materia di viabilità istituito presso il ministero dell’Interno, ha diramato il Piano neve, da attuare in caso di situazioni meteorologiche sfavorevoli (vedi anche articolo a pagg. 20 e 21). Il piano contiene la mappatura aggiornata delle aree e dei nodi della rete autostradale più espo-

sti a criticità della circolazione stradale derivanti da precipitazioni nevose; l’elenco delle tratte stradali ed autostradali in cui sono vigenti le ordinanze che prescrivono l’uso di penumatici invernali o di avere a bordo le catene da neve; le linee guida per la gestione coordinata delle emergenze; le tratte autostradali e le aree di stoccaggio (interne o esterne all’autostrada) ove attuare il fermo temporaneo dei mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore alle 7,5 Ton. Rinnovo del contratto Nelle scorse settimane si sono inoltre tenuti i primi incontri con i sindacati per quanto riguarda il

Assotir entra a far parte dell’UETR Il 4 dicembre scorso, Assotir è entrata a far parte dell’UETR, l’organizzazione che rappresenta, in Europa, le associazioni delle piccole e medie imprese di autotrasporto. “Sentivamo forte l’esigenza di intensificare la nostra azione europea di rappresentanza e tutela delle imprese a noi associate – ha commentato Anna Vita Manigrasso, presidente di Assotir –. Ormai, infatti, la maggior parte delle regole sul trasporto stradale vengono negoziate e stabilite a Bruxelles e solo successivamente introdotte nella legislazione nazionale italiana. Per questo aderire a UETR è stato il passaggio logico per partecipare ad un più elevato livello di confronto: quello europeo”.

rinnovo del contratto collettivo di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni, che scadrà il 31 dicembre di quest’anno. Il processo di rinnovo, tuttavia, non sarà semplice. Alcune associazioni hanno infatti chiesto di aprire un tavolo autonomo mentre altre vorrebbero ritrovarsi ad un tavolo unico. Fino a questo momento l’incontro con i sindacati dei lavoratori si è tenuto a tre tavoli separati: uno con Anita e Unatras, un secondo con le associazioni cooperative, e un terzo che ha visto riunite Confetra, Fedit, TrasportoUnito, Assologistica e Fedespedi. Ma da parte dei sindacati sembra prevalere la volontà di un contratto collettivo unico. “Da parte dei sindacati dei lavoratori – scrive però Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto non sembrano esservi la condizioni per procedere all’avvio della fase di trattativa che potrebbe portare alla sottoscrizione del contratto. Non vediamo, o forse lo comprendiamo troppo bene, il motivo per il quale le federazioni considerate rappresentative del settore dell’autotrasporto non debbano essere legittimate a stipulare un contratto per le imprese che in modo comparativamente rappresentano”. TIR186-2015 19


Viabilità

Viabilità Italia ha diramato anche quest’anno le disposizioni da attuare in caso di situazioni meteorologiche sfavorevoli. Tutte le indicazioni per mantenersi costantemente informati sulla percorribilità delle strade di Francesca Mannai

Piano neve: tutte le tratte a rischio P

recipitazioni nevose e fenomeni di pioggia ghiacciata possono causare criticità sulla viabilità stradale e autostradale con conseguenze sul regolare andamento dei servizi e della mobilità del Paese. Anche per l’inverno 2015/2016 è stato, quindi, studiato un Piano Neve, quell’insieme di attività da adottare, con la massima tempestività, per garantire la transitabilità delle strade quando si prevedono eventi climatici che potrebbero causare formazione di ghiaccio o permanenza al suolo di uno strato nevoso. Il Piano Neve è gestito dal Centro di coordinamento nazionale in materia di viabilità (Viabilità Italia) istituito presso il ministero dell’Interno – Direzione del Servizio di Polizia Stradale. Il monitoraggio continuo delle previsioni atmosferiche viene elaborato, invece, dal Dipartimento della Protezione Civile, ma la decisione di attivare le operazioni di fermo temporaneo dei mezzi pesanti è prerogativa dei gestori autostradali d’intesa con i compartimenti della Polizia Stradale; successivamente viene comunicata a Viabilità Italia. Ovviamente le regole da sole non bastano. Al Piano Neve si deve affiancare, infatti, sempre un “comportamento responsabile” da parte degli utenti della strada: equipaggiamento del veicolo (catene da neve a bordo o pneumatici invernali montati), massima prudenza e osservanza della segnaletica fissa o mobile in prossimità dei punti di criticità. Il Piano Neve 2015/2016 è disponibile e consultabile sui siti web www.interno.it e www.poliziadistato.it. Per mantenersi costantemente informati sulle condizioni di percorribilità di strade e autostrade è possibile però 20 TIR186-2015

chiamare anche il numero gratuito 1518 del Cciss; ascoltare le trasmissioni di Isoradio (FM 103.3) e i notiziari di Onda Verde (su Radio 1, 2 e 3); consultare il sito web www.cciss.it e mobile.cciss.it da smartphone e palmari; o, per i più tecnologici, attivare le app “iCCISS” e “My Way Truck” per smartphone. Allerta neve: stop ai mezzi pesanti Il Piano definisce le “Linee guida per la gestione coordinata delle emergenze invernali su aree geografiche vaste con interessamento di più concessionarie autostradali”, ma include anche il “Protocollo Operativo per la regolamentazione della circolazione dei veicoli pesanti in autostrada in presenza di neve”, redatto congiuntamente da Polizia Stradale, Anas ed Aiscat. Si tratta di una mappatura aggiornata delle aree e dei nodi della rete autostradale più esposti a eventuali situazioni critiche che contiene un elenco delle tratte stradali e autostradali nelle quali si prescrive l’uso di pneumatici invernali o la presenza a bordo di catene da neve (vedi infografica, elenco n.1 per le tratte autostradali) o nelle quali vige il divieto di sorpasso per mezzi pesanti (vedi infografica, elenco n.2 per le tratte autostradali). Sono presenti, inoltre, le tratte autostradali in cui è previsto il divieto di transito per i mezzi pesanti e le tratte con aree di stoccaggio (interne o esterne all’autostrada) dove attuare il fermo temporaneo dei mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore alle 7,5 Ton (per informazioni dettagliate su queste zone e sulla capacità di sosta dei mezzi consultare la pagina di “Viabilità Italia” sul portale della Polizia di

Stato, nella sezione “Comunicati sul traffico”, “Documenti”. Le stesse indicazioni sono presenti anche sul sito del ministero dell’Interno). Le aree sono individuate a ridosso delle tratte di competenza Anas più esposte a criticità per la circolazione in caso di nevicate e integrano quelle individuate dagli altri gestori autostradali lungo le rispettive tratte di competenza, sulla base dei dati storici disponibili su precipitazioni nevose e dati di traffico. La mappatura, però, viene costantemente monitorata e aggiornata, perché si tiene conto anche delle condizioni della circolazione e dell’infrastruttura, come ad esempio la presenza di eventuali cantieri.


Tratti autostradali in cui vige l’obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo, fino al 15 aprile 2016 Tratta

Nella cartina sono indicati i tratti autostradali a rischio neve, mentre nella tabella i tratti autostradali gestiti da Autostrade per l’Italia in cui vige l’obbligo di catene a bordo e il divieto di sorpasso per i mezzi superiori a 3,5 Ton. L’elenco completo è consultabile all’indirizzo www.poliziadistato.it

A1 Milano – Napoli A4 Torino-Trieste A7 Genova Serravalle A8 Milano-Varese A8 Milano-Varese A9 Lainate-Como Chiasso A9 Lainate-Como Chiasso Dir Gallarate –Gattico A13 Bologna Padova A14 Bologna-Taranto Diramazione per Ravenna Diramazione per Padova Sud Diramazione Ferrara Sud Raccordo di Casalecchio Ramo d’adduzione Sasso Marconi A16 Napoli-Canosa A23 Udine-Tarvisio A26 Genova-Gravellona Toce A26 Genova-Gravellona Toce A26-8 Diram.Gallarate Gattico A26-7 Diram. Pedrosa-Bettolle A27 Venezia-Belluno

dal Km al Km

Direzioni

49,700-358,600 172,500-217,700 125,778-84,500 12,000-42,600 42,600-8,100 13,500-42,300 42,100-13,500 0,000-13,500 intero tratto 0,000-505,000 intero tratto intero tratto 0,000-6,270 intero tratto intero tratto 26,000-127,600 18,549-119,925 0,000-59,665 161,560-197,200 13,351-23,221 0,000-17,030 0,000-82,454

Entrambe Entrambe Entrambe Nord Sud Nord Sud Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe

Con “My Way Truck” il Piano Neve sullo smartphone Autostrade per l’Italia e Polizia di Stato, in occasione della presentazione del Piano Neve 2015-2016, hanno lanciato l’app gratuita My Way Truck, la versione ottimizzata per il trasporto professionale di “My Way”. My Way Truck offre una panoramica sulle condizioni di viabilità del tragitto impostato e, se cambia qualcosa durante il percorso, arriva una notifica push in tempo reale. Nella sezione “Autotrasporto”, poi, tutte le informazioni dedicate: notizie di infoviabilità, servizi autostradali, aggiornamenti sulle condizioni meteo, i servizi Telepass, i canali informativi da consultare, i divieti di circolazione, i transiti eccezionali, le tratte con obbligo di pneumatici invernali o catene da neve, le tratte con divieto di sorpasso per i mezzi pesanti, tutte le mappe aggiornate del Piano Neve 2015/2016.

Tratti autostradali in cui vige il divieto di sorpasso per i mezzi con massa complessiva superiore a 7,5 Ton Tratta A1 Milano – Napoli A1 Milano – Napoli D18 Diramazione Roma Nord D19 Diramazione Roma Sud A1 Milano-Napoli A7 Genova-Serravalle A11 Firenze-Pisa Nord A13 Bologna-Padova A13 Bologna-Padova A13 Bologna-Padova A13 Bologna-Padova A14 Bologna-Taranto A14 Bologna-Taranto A16 Napoli-Canosa A16 Napoli-Canosa A26 Genova-Gravellona Toce A26 Diram. Pedrosa-Bettolle

dal Km al Km

Direzioni

210,100-418,000 417,600-633,300 0,000-23,100 0,000-20,000 643,300-734,000 125,778-84,500 intero tratto 24,00-27,500 29,000-25,500 69,500-73,000 74,500-71,050 102,200-99,940 144,200-505,000 127,627-172,470 26,000-127,600 0,000-59,665 0,000-17,030

Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Padova Bologna Padova Bologna Bologna Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe Entrambe TIR186-2015 21


Intervista

Occupazione, carburanti alternativi, ricambio del parco veicolare: intervista con Franco Fenoglio, nuovo presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, che ci illustra le tematiche all’attenzione dell’associazione

Ambiente e formazione nel futuro del settore ranco Fenoglio è il nuovo presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che raggruppa i costruttori esteri che operano in Italia nella distribuzione e commercializzazione di autovetture, di veicoli commerciali e industriali, di bus, caravan e autocaravan. Tir lo ha incontrato per parlare delle principali problematiche del settore e delle questioni su cui l’associazione è maggiormente impegnata. “Il trasporto su gomma - spiega Fenoglio a Tir - in Italia è in continua crescita e ha raggiunto ormai il 90% del volume del trasporto merci. Quindi è importante parlarne in modo da poter migliorare le cose. Noi come Unrae copriamo il 70% del mercato dal momento che le marche estere sono molto diffuse nel nostro Paese”.

F

Quali sono le tematiche al centro dell’attenzione di Unrae? Stiamo combattendo la battaglia dell’occupazione. Si è parlato di Alitalia, delle acciaierie di Terni, ma non di questo settore che è strategico per il Paese, ma forse un po’ difficile da comprendere visto che è così specialistico. In questi anni di crisi, dal 2008, circa 200mila persone hanno perso il lavoro, mentre il mercato è sceso dell’80%; nonostante ciò, ogni giorno a casa nostra arriva tutto quello che ci serve per mangiare e per vivere. Eppure parliamo di questo settore solo quando ci sono disastri o incidenti. È arrivato perciò il momento di metterci attorno ad un tavolo tutti insieme per discuterne. Ad esempio, io credo che nel nostro set22 TIR186-2015

tore ci sia grande spazio per l’occupazione giovanile che può essere composta non solo da autisti ma anche da tecnici, logistici. Loro potrebbero far fare un salto al nostro Paese. In questo momento c’è mercato per questo tipo di attività? Ci sarebbe, nonostante la concorrenza dei Paesi dell’Est che arrivano con persone a volte poco preparate. Uno dei problemi però è che non si fa formazione. Io credo che sia necessario costituire università e scuole di logistica perché la logistica è una materia molto importante che, se ben gestita, potrebbe far ridurre drasticamente alcuni costi. C’è la possibilità per questo settore, ne sono convinto. Mi piacerebbe lavorare con tanti attori affinché questo si concretizzi il prima possibile. È un po’ il mio sogno questo. A proposito di riduzione dell’inquinamento, quali sono ad oggi le alternative ai carburanti tradizionali? Il GNL è una forma veramente importante di carburante che potrebbe essere un’alternativa molto valida ma purtroppo in Italia scontiamo il problema della mancanza di distributori. Attualmente ne abbiamo due. E questo impedisce ai veicoli su gomma di poter essere realmente ecologici anche se i costruttori sono tutti già pronti. Esistono poi altre alternative come l’HVO, un carburante sintetico di cui si parla molto poco. In realtà noi italiani siamo stati i primi a produrlo; l’Eni lo sta producendo a Marghera; lo esportiamo nei Paesi del Nord ma

Franco Fenoglio

non in Italia dove non è distribuito. Anche in questo caso i nostri veicoli sarebbero pronti a partire. Anzi ne approfitterei per lanciare un appello a tutte le aziende che producono e distribuiscono carburante per provare a fare alcuni incontri per allinearci sulla tecnologia dei veicoli industriali. Perché lavorando insieme potremo fare bene. Il tema del carburante alternativo è strettamente collegato a quello del ricambio del parco veicolare. Anche su questo c’è bisogno di un intervento? Assolutamente sì. È da anni che il settore dei trasporti lo richiede. Faccio presente, ad esempio, che il 72% dei veicoli industriali che circolano nel nostro Paese - sul 90% del trasporto su gomma totale - sono precedenti all’Euro 4 e che solo l’1,6-2% è Euro 6. Con questo ritmo di cambiamento e con la crisi che ha distrutto i nostri mercati saranno necessari anni; allora perché non accelerare in maniera importante il ricambio? Anche solo eliminando dalla strada i veicoli progettati in tempi passati potremmo fare grandi passi avanti nel contrastare le emissioni di C02.


Bilancio

2015: UN ANNO DI AUTOTRASPORTO Mese per mese ripercorriamo gli avvenimenti principali legati al settore che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso: dalle novità introdotte nella Legge di Stabilità 2015 all’accordo firmato a fine anno tra le associazioni di categoria e il ministero dei Trasporti su un pacchetto di norme da inserire nella nuova finanziaria di Antonella Vicini

Gennaio La Legge di Stabilita introduce una serie di provvedimenti per il 2015 che riguardano anche il mondo dell’autotrasporto. Fra questi: il superamento del sistema dei costi minimi di sicurezza, lo stanziamento strutturale di 250 milioni di euro annui, il recupero delle accise sul carburante fino al 2018, penalizzando solo i veicoli più inquinanti, il principio della corresponsabilità nella filiera per quel che riguarda la verifica della regolarità del vettore da parte del committente del trasporto, e una serie di misure per rendere la filiera del trasporto più competitiva e meno burocratizzata, come la definitiva abolizione dell’obbligo di redigere una scheda di trasporto per ogni servizio. L’Albo degli Autotrasportatori inizia a lavorare sulla banca dati sulla regolarità delle imprese per garantire alle aziende oneste di operare in un mercato sano, regolato da norme comuni e rispettate da tutti. La banca dati incrocerà i dati del CED con quelli in possesso della Camera di Commercio, di Inps e Inail. La Germania si dota di una legge sul salario minimo. Dal 1° gennaio 2015, viene definita una soglia retributiva oraria di 8,50 euro che si applica, salvo alcune eccezioni transitorie, a tutti i lavoratori dipendenti e a tutti i settori industriali, compreso quello del trasporto stradale. Il 27 gennaio si tiene un incontro fra il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, e le associazioni di categoria per discutere della ripartizione delle risorse assegnate al settore dalla Legge di Stabilità. La novità è che lo stanziamento di 250 milioni di euro diventa strutturale e continuativo. La ripartizione è stata concordata per un triennio (2015, 2016 e 2017).

Febbraio Ministero dell’Interno e ministero dei Trasporti diramano una nuova circolare che riassume le disposizioni nazionali e comunitarie sul cabotaggio, introducendo importanti novità sul fronte dei controlli e rendendo di fatto di più facile ed immediata la repressione alle violazioni della direttiva comunitaria. Particolarmente importante è l’inversione dell’onere della prova, ciò vuol dire che tutti i dati rilevanti ai fini dei controlli devono risultare da documenti presenti a bordo del veicolo. Il 10 febbraio viene eletto con voto unanime Amedeo Genedani quale nuovo presidente di Unatras. Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti, succede così a Paolo Uggè. Resta aperta la spinosa questione del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Con il decreto legge mille proroghe, le sanzioni per il mancato rispetto dell’utilizzo dei dispositivi del Sistri vengono prorogate al 1° gennaio 2016 e diversificate. Le sanzioni per la mancata iscrizione o per il mancato pagamento del contributo annuale al sistema di tracciabilità sono state rinviate solo di un mese, al 1° febbraio 2015, obbligando così le imprese a pagare subito il contributo per evitare pesanti sanzioni amministrative. Entro il 30 aprile 2015, inoltre, le imprese di trasporto di rifiuti pericolosi e le altre aziende soggette al Sistri sono tenute a versare il contributo annuale. In Parlamento si vota il decreto Ilva. Dopo un mese di proteste e di incontri fra le associazioni di categoria e il ministro dei Trasporti Lupi, e fra delegazioni di autotrasportatori e i commissari straordinari, si raggiunge l’intesa. Il 26 febbraio viene firmato un accordo

tra i commissari straordinari, Unatras e Anita, con cui l’azienda siderurgica si impegna a pagare le prossime fatture con un consistente anticipo. L’accordo, valido fino al prossimo 31 agosto, prevede che l’80% della fattura sia pagata in anticipo e il restante 20% a saldo a 30 giorni. Il “decreto Ilva” contiene anche misure di sostegno per le imprese di autotrasporto, come quella sulla pre-deducibilita dei crediti vantati dagli autotrasportatori nei confronti dell’Ilva e la sospensione dei termini dei versamenti di tributi erariali (come Iva, Irpef, Irap) a carico delle imprese di autotrasporto. Infine, si fa riferimento al Fondo di garanzia di 35 milioni di euro per le piccole e medie imprese, per agevolare l’accesso al credito dei fornitori. Il Tar del Lazio si pronuncia in merito ai costi minimi di sicurezza e, recependo le indicazioni della Corte di Giustizia europea, boccia i costi minimi definiti dall’OsservatoTIR186-2015 23


rio sulle attività di autotrasporto, salvando però quelli elaborati dal ministero dei Trasporti. Consegnato il Piano Strategico della portualità e della logistica al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Il documento contiene un’ampia parte dedicata alla governance dei porti e alla sua razionalizzazione per rendere il sistema più competitivo. Marzo Nuovo rinvio per il Sistri. Con la conversione in legge del decreto mille proroghe viene posticipato di due mesi, quindi al 1° aprile 2015, il termine per l’applicazione delle sanzioni per la mancata iscrizione e quelle per il mancato versamento del contributo annuale al sistema di tracciabilità dei rifiuti. Bocciata la richiesta di differire al 2016 l’applicazione di queste sanzioni per uniformarle e farle scattare insieme a quelle per il mancato utilizzo del sistema telematico. Il 20 marzo Maurizio Lupi si dimette da ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi assume l’incarico ad interim. Pubblicati sulla Gazzetta ufficiale i primi due provvedimenti attuativi del Jobs Act; si tratta dei decreti legislativi che istituiscono il contratto a tutele crescenti e nuovi ammortizzatori sociali. Dal 7 marzo si introduce una nuova disciplina sui licenziamenti per i contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti. Cambiano gli standard per i camion europei; entro il 2022 avranno nuovi limiti sia per quanto riguarda il peso sia per le dimensioni. Viene prorogato il divieto di cabotaggio per gli autotrasportatori croati verso l’Italia e viceversa per altri due anni. Il divieto per i vettori stabiliti in Croazia vige fino al 30 giugno 2017. Aprile Il 2 aprile Graziano Delrio giura al Quirinale come nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; nomina che segue le dimissioni di Maurizio Lupi. Il 10 aprile crolla un pilone del viadotto Himera sull’autostrada A19 Palermo-Catania rendendo di fatto impraticabile l’autostrada e obbligando i camion ad effettuare lunghi percorsi alternativi. A Verona dal 16 al 19 aprile ha luogo Transpotec Logitec, il salone dedicato ad autotrasporto e logistica. Il 18 aprile a Transpotec 2015 si svolge il convegno dal titolo “Regole, sicurezza, competitività. Il futuro dell’autotrasporto italiano nel nuovo Albo” nel quale si fa il punto sulle questioni fondamentali per la categoria: rispetto delle regole, passaggio delle competenze tra Province e Motorizzazioni in merito alla gestione degli albi provinciali, lotta al cabotaggio abusivo e alla concorrenza sleale. Proseguono i lavori per l’implementazione della banca dati per verificare la regolarità delle imprese. Maggio Dal 4 maggio le competenze sulla tenuta degli albi provinciali dell’autotrasporto pas24 TIR186-2015

sano dalle Province alla Motorizzazione. Da ora i soggetti interessati alla presentazione di pratiche relative alla gestione dell’albo provinciale degli autotrasportatori merci conto terzi devono inoltrare istanza agli uffici periferici della Motorizzazione civile. In ogni caso, per assicurare la regolare tenuta dell’Albo, fino al 6 novembre le pratiche avviate prima del 4 maggio saranno evase dagli uffici delle Province e delle città metropolitane competenti. Il 27 maggio il ministro Graziano Delrio convoca le associazioni di categoria per risolvere le problematiche per il settore del trasporto merci conseguenti alla chiusura dell’autostrada A19 Palermo-Catania. Giugno Dal 1° giugno 2015 entrano in vigore sia il nuovo elenco dei codici di identificazione dei rifiuti (Elenco Europeo dei Rifiuti) sia la nuova codifica per le caratteristiche di pericolo, come previsto dalla normativa europea. Vengono pubblicati in Gazzetta Ufficiale altri due decreti attuativi del Jobs Act, relativi al congedo parentale e alla nuova disciplina sui contratti di lavoro e le mansioni. Il primo decreto interviene prevalentemente sul testo unico a tutela della maternità e introduce misure volte a sostenere le cure parentali e a tutelare in particolare le madri lavoratrici. L’altro provvedimento riguarda la disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni, seppur non apportando novità sostanziali. Luglio Il 10 luglio, in Francia si approva la legge Macron. Dei 308 articoli uno in particolare riguarda anche l’autotrasporto: si introducono nuove regole per gli stranieri che effettuano cabotaggio sulle strade francesi: chiunque svolga servizi di trasporto stradale in Francia dovrà sottostare ai regolamenti in vigore nel Paese, soprattutto per quanto riguarda il salario minimo garantito di 9,61 euro l’ora. Il 2 luglio l’Agenzia delle Entrate comunica il taglio delle deduzioni di spese non documentate a favore delle imprese di autotrasporto, riducendo sensibilmente i rimborsi rispetto agli anni precedenti. Il 23 luglio si svolge una riunione fra associazioni di categoria e rappresentanti del ministero dei Trasporti al termine della quale si avanza l’ipotesi di uno spostamento di fondi da altri capitoli delle risorse per il settore. Stefania Pezzetti è eletta per la seconda volta presidente nazionale della Federazione Italiana dei Trasportatori (Fedit), l’associazione che riunisce 2mila corrieri italiani con aziende come Brt, TNT e Sda e tanti altri player grandi e piccoli. lI Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori dà il via alla fase di sperimentazione del portale per la verifica della regolarità delle imprese. Agosto Il 6 agosto, poco prima della pausa estiva, viene controfirmato dal ministro dell’Economia e delle Finanze il decreto sulla ripartizione


delle risorse per l’autotrasporto così come stabilito nell’incontro del 23 luglio. Il 7 agosto l’Agenzia delle Entrate rende noti i nuovi importi per le deduzioni forfettarie delle spese non documentate, sulla base del nuovo stanziamento. La trattativa con il ministero dei Trasporti ha prodotto un significativo recupero, riducendo il taglio al 20% e consentendo di recuperare l’80% delle somme riferibili allo scorso anno. Sempre il 6 agosto, il Consiglio dei Ministri dà l’ok definitivo al Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica per migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, promuovere l’intermodalità, razionalizzare le Autorità portuali esistenti: le attuali 24 Autorità Portuali saranno sostituite da nuove Autorità di Sistemi Portuali, governate complessivamente da 70 membri dei nuovi comitati di gestione. E per la semplificazione amministrativa arriverà lo Sportello Unico dei Controlli. La legge delega del 7 agosto sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione (nota anche come riforma Madia) prevede anche il trasferimento delle funzioni svolte dagli uffici del Pubblico registro automobilistico (Pra) al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, previa valutazione della sostenibilità organizzativa ed economica. L’emergenza immigrazione colpisce anche il mondo dell’autotrasporto. Dopo gli episodi che hanno visto protagonisti alcuni autisti italiani per aver trasportato sui propri mezzi alcuni migranti, il ministero degli Interni britannico ritiene opportuno ricordare le norme in vigore nel Regno Unito sulla base dell’Immigration and Asylum Act del 1999. Settembre L’11 settembre in Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il Decreto del ministero dei Trasporti con le modalità per lo svolgimento delle attività formative per l’anno 2015. Come per l’anno precedente, vengono stanziati 10 milioni di euro. Dall’11 settembre, inoltre, Italia e Svizzera riconoscono reciprocamente i titoli attestanti l’avvenuta qualificazione iniziale e la formazione periodica dei conducenti professionali provenienti dai due Paesi. Il 21 settembre viene sospeso il Fondo di Garanzia a favore delle Piccole e Medie imprese, sezione autotrasporto. Il 24 settembre entrano in vigore gli ultimi 4 decreti legislativi attuativi del Jobs Act in materia di ammortizzatori sociali, razionalizzazione dell’attività ispettiva, servizi per il lavoro e altri adempimenti. Il 23 settembre il Comitato esecutivo di Conftrasporto elegge Paolo Uggè presidente della Confederazione. Il neo presidente, subentrato a Francesco Colucci, nomina tre dei quattro vice presidenti: Giancarlo Laguzzi (Fercargo), Emanuela Bertoni (Unitai) e Michele Ruggeri (Fedarlinea). La Germania riduce gli obblighi sul salario minimo. Le autorità tedesche esentano parzialmente le imprese che effettuano cabotaggio e trasporto internazionale da/per la Germania da alcune pratiche amministrative legate alla nuova legge, entrata in vigore lo scorso 1° gennaio.

Con decreto del 29 settembre 2015, il ministero dei Trasporti emana disposizioni per la concessione degli incentivi per lo sviluppo di determinati investimenti, da parte delle imprese di autotrasporto. Previsto uno stanziamento di 15 milioni di euro. Due le novità: l’esclusione degli Euro 6 e l’accettazione di tutte le domande, senza più l’ordine cronologico. Sempre il 29 settembre presso il Comitato Centrale si costituisce un tavolo tecnico di lavoro per la stesura del Testo Unico dell’autotrasporto; il gruppo di lavoro, partendo dalla ricognizione delle norme esistenti, dovrà individuare quelle da abrogare e da semplificare, arrivando ad un robusto accorpamento normativo. Infine, il Comitato Centrale decide una proroga di 45 giorni della fase sperimentale per verificare la regolarità della posizione delle imprese iscritte all’Albo degli Autotrasportatori. Ottobre “Il Fondo di garanzia (per l’autotrasporto) è uno strumento efficace di ausilio per l’autotrasporto”, così il ministro dei trasporti, Graziano Delrio, comunica che il Governo ha attivato i canali presso il Mise per il ripristino del fondo. Si svolge a Cernobbio, il 12 e 13 ottobre, il primo Forum internazionale di Conftrasporto che fa il punto sulle infrastrutture e i trasporti in Italia. L’immagine è quella di un Paese ‘disconnesso’ che viaggia a due velocità, con Nord e Sud ancora divisi. Il 26 ottobre, il Comitato Centrale approva le quote che le imprese devono versare per l’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori per il 2016: restano invariati gli importi confermando anche le stesse modalità per il loro pagamento, esclusivamente in via telematica entro il 31 dicembre 2015. Novembre Il 5 novembre le associazioni di categoria del settore dell’autotrasporto e rappresentanti del Governo siglano un accordo su un pacchetto di norme da inserire nella prossima finanziaria. Otto i punti che riguardano il mondo dell’autotrasporto e che entreranno nel disegno di Legge di Stabilità 2016. Si va dai 250 milioni di euro di risorse per l’autotrasporto ai rimborsi delle accise sul gasolio autotrazione ai 15 milioni di euro per rifinanziare la Sezione autotrasporto del Fondo di Garanzia delle Pmi (che era stata sospesa); dagli incentivi per l’intermodalità e per il rinnovo del parco veicoli con mezzi di nuova generazione ai provvedimenti per garantire migliori controlli sul cabotaggio. Ci sono anche le deduzioni per le spese non documentate delle piccole imprese e, ultimo ma non meno importante, un consistente intervento per chi opera nei trasporti internazionali, prevedendo riduzioni sino all’80% del costo del lavoro. L’accordo è firmato da Unatras, Anita, Fedit e Aci Servizi. È Giuseppina Ferrannini la nuova vice presidente del Comitato Centrale in rappresentanza del ministero dei Trasporti. Affiancherà, come prevede la normativa sull’Albo, il vice

presidente espressione delle realtà associative, Silvio Faggi. Sempre in questo mese Ennio Cascetta diventa Coordinatore della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’Alta sorveglianza del ministero dei Trasporti. Partono le trattative per il rinnovo del contratto merci e logistica. Dicembre Si attende il voto sulla Legge di Stabilità che prevede una serie di misure dedicate al settore dell’autotrasporto. TIR186-2015 25


Tecnica

36mila visitatori e tre premi internazionali hanno sancito il successo della manifestazione francese: l’Eurocargo di Iveco ha portato a casa il Truck of the year mentre due riconoscimenti per i leggeri sono andati a Volkswagen e Nissan di Gianluca Dolcini

Solutrans 2015, grandeur e realismo D

a quando si chiamava Salon de la Carrosserie e presentava il meglio degli allestitori francesi ne ha fatta di strada. Il Solutrans di Lione è diventato un appuntamento importante per il mondo europeo del veicolo industriale, fino a ospitare quest’anno la consegna di tre premi: camion, furgone e pick-up dell’anno. L’edizione di quest’anno (17-21 novembre) ha occupato 75mila metri quadri, con 900 espositori di cui il 23% internazionali e accolto 36mila visitatori (10% stranieri). Ha vinto l’Eurocargo Erano presenti cinque costruttori di pesanti su sette. Nulla di strano, se non che mancava proprio il gruppo che ha a Lione una delle sue sedi: AB Volvo (Volvo Trucks e Renault Trucks), solitamente presente in forze e con stand molto spettacolari. Daf mostrava l’intera gamma Euro 6 e una particolare attenzione a cantieristica e trasporto rifiuti: due LF e un CF avevano cassoni scarrabili a sponde alte. Interessante l’LF con motore Paccar PX7 da 310 CV e peso totale di 19 tonnellate (nel resto d’Europa sarebbero 18), dedicato a chi fa distribuzione di materiali pesanti: in questo settore, di solito, si impiegano i veicoli del segmento superiore come il CF, che comportano però un aggravio di tara. Iveco ha portato a casa il Truck of the Year con il nuovo Eurocargo, la quarta serie di un modello nato nel 1991; a convincere la giuria sono stati il restyling della cabina, ora molto simile a un ufficio mobile, e la gamma di motori, Euro 6 senza EGR o a metano. Presentata anche una versione limitata dello Stralis top di gamma, con motore Cursor 13 da 560 CV e finiture esclusive. Stella dello stand Man era il TGX Efficeint Line 2 con mo26 TIR186-2015

Dall’alto l’Iveco Eurocargo, vincitore del Truck of the Year; una veduta del salone Solutrans, con gli stand degli allestitori; tore da 440 CV, EBA di il ribaltabile Cabreta seconda generazione e Excalibur e cella Chereau cruise control predittivo; la su Renault D. casa puntava molto anche sui

servizi come la manutenzione proattiva Man Service Care e il servizio di coaching in tempo reale via telefono: l’autista può contare su un contatto telefonico con l’istruttore per confrontarsi con lui. Mercedes-Benz ha presentato il nuovo motore OM 471 da 12,8 litri, seconda generazione di Euro 6; promette una riduzione dei consumi del 3% rispetto alla prima generazione. Tra i cava-cantiere, l’Arocs con trazione idrostatica sull’avantreno. Allo stand Scania, autocarri e trattori a metano gassoso (P280), metano liquido (G340) e ibrido (soluzione disponibile da quest’anno, sulle gamme P e G con motori da 320 CV) e la serie speciale Red by BRM. Realizzata in collaborazione con l’omonima casa di orologeria e il preparatore svedese Svempa, si ispira alla grafica degli orologi sportivi ed è nera con finiture rosse tanto fuori quanto dentro; è limitata a 30 esemplari, che saranno consegnati con una cerimonia nello stabilimento Scania di Angers. Navigatore satellitare e sistema telematico di bordo sono di serie. Insieme al trattore i fortunati possessori riceveranno un cronografo automatico BRM con il logo Scania e il proprio nome inciso sul rotore di carica. Meno passionali ma pratici i preallestiti, rappresentati quest’anno dal citato P280 a metano (con allestimento isotermico Chereau) e da un P410 con gru retrocabina Palfinger. I due riconoscimenti per i leggeri sono andati a Volkswagen e Nissan: la sesta generazione del Transporter è l’International Van of the


che, escavatori, veicoli ferrotranviari, moduli di navi e travate di ponti. Tra i moduli ci sono testate di rimorchi con gancio, colli d’oca per semirimorchi, allungamenti telescopici e tre tipi di moduli di asse: a quattro e otto ruote con sterzatura a pendolo, a semiassi indipendenti (Twin Axle II) o con sterzatura a fusello. Collegabili al telaio con una sola interfaccia, sono tutti omologati per velocità massime di almeno 30 km/h e formano combinazioni da 50 a 250 tonnellate di portata. Per l’innovazione sostenibile, tra gli allestitori il premio è andato a Durisotti, specialista delle trasformazioni totali di leggeri e medioleggeri (furgoni integrali, veicoli speciali per consegne, autonegozi). La carrozzeria allestita su Renault Master è riciclabile al 100% grazie a pannelli sandwich, resine termoindurenti e materiali innovativi come le fibre di lino; l’ingegneria dell’assemblaggio è stata completamente rivista per ridurre le emissioni ambientali.

Year per il 2016, il NP300 Navara ha vinto l’International Pick-up Award. I premi ai carrozzieri Una giuria di esperti ha assegnato otto premi per l’innovazione a quattro carrozzieri e quattro componentisti. Tra i primi ha vinto l’oro Chereau con la serranda posteriore Smart Open C a movimento elettrico, che si apre verso l’alto scorrendo in un alloggiamento sul tetto, disegnato esternamente per ottimizzare l’aerodinamica; mantenendosi al suo interno, gli elementi della saracinesca non si sporcano. La facilità di movimento permette la chiusura della cella frigo dopo ogni scarico, limitando così la dispersione del freddo. Il movimento ha la certificazione olandese Piek (rumore sotto i 63 dB) che permette l’utilizzo nelle ore notturne; in caso di guasto può essere movimentato manualmente. Lo Smart Open C è compatibile con la divisione in scomparti multi temperatura. L’argento è andato a Gruau, specializzato in commerciali e medioleggeri, per il sistema di moduli di carico Home Delivery Solution in combinazione con la gamma Electron, un 3,5 Ton elettrico realizzato sulla base del Fiat Ducato, con pacco batterie anteriore o posteriore. Il belga Faymonville ha vinto il bronzo con il CombiMax, sistema flessibile per la composizione di rimorchi o semirimorchi per trasporti eccezionali come torri eoli-

Innovazione nei componenti Il sistema a doppio piano Xtra Deck è la proposta della svedese Forankra, vincitrice del primo premio tra i componentisti. È composto di rotaie a incasso che nella versione ATD vengono montate sull’allestimento al momento della costruzione; in queste vengono incastrate barre trasversali in alluminio (su un semirimorchio a lunghezza piena possono starcene 23) che permettono di posizionare un secondo livello di pallet. La versione DPA si applica alla parete del veicolo ed è quindi adatta all’installazione aftermarket. Sistemi come questi permettono di sfruttare meglio (sino al doppio) lo spazio di veicoli su cui il carico non satura la portata, e permettono di ridurre sensibilmente il numero di viaggi. L’azienda svedese ha presentato anche l’AirgoStrap, cinghia di fissaggio che si gonfia per mantenere la giusta tensione. La valvola è simile a quella di uno pneumatico e integra un sensore che manda in cabina un segnale d’allerta se la pressione cala. L’argento è andato a Cox, allestitore specializzato in ribaltabili, per la sua sponda scorrevole. Destinata a cassoni ribaltabili per la piccola cantieristica e il trasporto di merci su pallet, scorre verso il basso anziché basculare grazie a un sistema idraulico. Si risparmia così spazio per il carico con carrelli elevatori, e si riducono sensibilmente gli sforzi degli operatori; diventa inoltre possibile costruire cassoni senza piantoni laterali intermedi. Medaglia di bronzo tra i componentisti, i profili Briks di Pommier proteggono la merce e, nel contempo, servono da fissaggio per le cinghie grazie ai ponticelli integrati. Sono realizzati in plastica riciclabile (ABS) e hanno una resistenza meccanica di 300 kg. Ogni elemento, integrabile con i terminali inclinati per eliminare possibili zone d’urto con la merce, offre 74 fori per il fissaggio con viti e rivetti. Il premio per l’innovazione sostenibile è andato a Carrier Transicold, che presentava un semirimorchio con gruppo frigo con refrigerante naturale R744, cioè l’anidride carbonica. La CO2 è il futuro della refrigerazione, ma il premio non è andato a questo protoTIR186-2015 27


tipo quanto alla strategia ambientale dell’azienda che, dagli ultimi mesi di quest’anno, sta consegnando i gruppi Vector (per semirimorchi) e Supra (per autocarri) con il nuovo gas R452A, che riduce del 45% il In alto a sinistra, potenziale di riscaldamento la serie speciale Scania globale rispetto all’attuale R730 Red by BRM. A destra, R404. L’azienda è anche gruppo Thermo King montato impegnata nelle riconversu un Daf LF. In basso, sioni dei gruppi dal vecchio al nuovo gas. semirimorchio Schmitz S.Ko

sfano le norme igieniche Haccp e i parametri Pharmaserv. Il tendalino PoCool con gruppo frigo Non premiati, ma molto wersheet dell’olandese della stessa casa. interessanti Knapen Trailers pensa invece I semirimorchi frigo Schmitz le operazioni di copertura e scoS.Ko Cool con pacchetto Executive lipertura degli allestimenti per il traberano l’operatore dai problemi connessi alla sporto di materiali sfusi. Mosso da un braccio gestione. La loro telematica di bordo comrotante ed estensibile, muove il telone di coprende geolocalizzazione, controllo costante pertura, lo srotola e lo va ad agganciare alla della temperatura (con vari sistemi di messponda opposta del cassone. Copertura e saggistica per gli alert), gestione dei dati rescopertura avvengono in 30 secondi, elimilativi al viaggio, manutenzione proattiva e full nando il rischio che l’autista, specie a cassone service estendibili a tutto il ciclo di vita del veivuoto, decida di partire senza richiudere il colo. telo con pesanti svantaggi sui consumi. Sono basati sul top di gamma dell’allestiL’operazione completamente telecomantore tedesco, con struttura autoportante e data da terra (le funzioni sono integrabili cella in Ferroplast con pareti salvaspazio. Il sullo stesso telecomando che aziona, per gruppo frigo, prodotto dalla stessa Schmitz, esempio, il piano mobile) aumenta il livello di garantisce un raffreddamento molto rapido e sicurezza delle operazioni e l’installazione del una riduzione del 50% dei tempi dei cicli di pulpito per il controllo sulla testata anteriore. defrost; una sensibile riduzione dei costi Dedicato a leggeri e medioleggeri, il ribaltaenergetici è assicurata dal compressore a cibile trilaterale Excalibur del carrozziere Calindrata variabile (lavorano soltanto i cilindri breta viene fornito pronto per il montaggio necessari). Gli S.Ko Cool sono omologati ATP con pistone di ribaltamento a cinque sfili, pain classe FRC (trasporto surgelati) e soddirafanghi e sponda anteriore paracabina/porta

scala; può avere sponde in acciaio o alluminio, intercambiabili e stampate con un disegno arrotondato. I ripari in plastica e gomma per i bordi sono optional, mentre la sponda posteriore ha un sistema anticaduta che la mantiene in posizione se si decide di ribaltare posteriormente mantenendola in basso. Al cassone può essere integrato un armadio porta-attrezzi; la struttura è trattata in cataforesi e verniciata a polvere. Freddo sotto controllo Tra i finalisti anche il sistema Pharma Solutions di Thermo King. Lo specialista dei gruppi frigoriferi ha pensato alla logistica dei materiali farmaceutici, tuttora problematica: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 25% dei vaccini è danneggiato da errori nella catena del freddo, il 30% delle mancate vendite di farmaceutici è colpa della logistica e il 20% dei danni ai medicinali nasce nella fase di trasporto. Il pacchetto di servizi Pharma Assistance permette all’operatore di non occuparsi più direttamente di tutti gli aspetti che fanno nascere queste inefficienze: offre localizzazione (anche per contrastare i furti), controllo costante della temperatura e invio dei relativi codici di allarme, calibrazione dei sensori, manutenzione proattiva degli apparati di bordo e verifiche periodiche, controllo delle perdite di gas refrigerante e validazioni dei processi GDP (buona pratica nella distribuzione), stabiliti dall’Unione europea e obbligatori. Webasto, attiva nel settore gruppi frigo grazie all’acquisizione dell’italiana Diavia, ha partecipato alle finali con la nuova versione del gruppo frigo Top 10, dedicato a veicoli leggeri e medioleggeri con vani fino a 18 metri cubi. Può essere montata a tetto su furgoni coibentati o frontalmente sulle celle isotermiche. Può riunire motore, condensatore e compressore su uno stesso telaio; utilizza gas refrigerante R404A e ha una potenza di 1108 W, con regolazione automatica della temperatura e defrost in due fasi.


Tecnica

Molti debutti nel settore degli allestimenti: Italiana Rimorchi presenta una novità per ognuno dei tre marchi, Lamberet frigo innovativi e Libner un originalissimo concept per l’ultimo miglio

Italia-Francia, sfida continua nell’innovazione R

ipartita l’attività sotto il nuovo gruppo Italiana Rimorchi, controllato dalla polacca Wielton, i tre marchi ex CIR presentano le loro prime novità, tutte realizzate nello stabilimento di Tocco da Casauria (PE), personalizzabili con vari accessori e soluzioni costruttive e trattati in cataforesi; tutte hanno di serie l’EBS a due sensori e due modulatori. I settori sono quelli tradizionali: un centinato per Viberti, un portacontainer per Merker e un ribaltabile per Cardi. Il Viberti 38S20 PR è un classico tre assi da linea da 38 tonnellate di PTT, con collo da 120 mm (aggancio per piano ralla tra 1100 e 1200 mm) e carrozzeria alla francese (centinatura senza sponde) e punta sulla leggerezza: 6250 kg la tara nella versione base a tre assi fissi. Sospensioni pneumatiche, assi singoli da 9 Ton con freni a disco da 430 mm di diametro con pneumatici 385/55 o 385/65 R22,5 sono la dotazione di serie. Tra gli optional, il primo asse sollevabile, il terzo autosterzante, l’omologazione ADR, i ganci per il trasporto in nave, porta pallet e portalistelli e anche un giro di sponde in alluminio da 80 cm di altezza.

Il Merker M642.60 è un portacontainer telescopico a sfili meccanici: per estendere la parte centrale o lo sbalzo posteriore bisogna quindi tirarlo con il trattore stradale. Può portare Qui sopra, le tre novità un container da 20” sulla Italiana Rimorchi: dall’alto, sella, bilanciato o a filo postecentinato Viberti, riore, due da 20’ un 30’, un portacontainer Merker e delle pareti sono di 7 e 40’ o 45’ Iso o Hi-cube. I 2,5 mm rispettivamente bloccaggi di serie sono mecribaltabile Cardi. In basso, ma possono variare secanici, quelli elettropneumatici semirimorchio frigo condo le esigenze del optional. Il tridem ha assi a Lamberet. cliente. La porta posteriore ruote singole con pneumatici di serie è a bandiera con te385/55 R22,5 montati su cerchioni nuta stagna, ma possono essere con offset 120 mm. La tara è di 5400 realizzate varie versioni. Le versioni a kg; il peso totale ammesso è di 38000 kg sponde alte sono pensate principalmente per tranne che nella configurazione con container materiali leggeri ad alta scorrevolezza come i da 20” caricato a filo posteriore, caso un cui cereali (cui è dedicata la finestrella posteriore scende a 32000. Monta di serie la predisposioptional), quelle di cubatura più bassa sono zione per i generatori necessari al trasporto di ideali per ghiaino, sabbia, fanghi e rottami container frigo; il primo e il terzo asse sollevabili, metallici leggeri. Il fondo del cassone è piano, il terzo autosterzante, il segnalatore di usura papallettizzabile; esiste anche una versione con stiglie e l’equipaggiamento ADR sono optional. lamiera inclinata di rinforzo tra pareti e fondo, Cardi è invece il marchio specializzato nei ripriva della capacità di trasportare pallet. Il baltabili; la sua novità è il posteriore Stone Lion primo asse sollevabile è di serie; tra gli optioSL6. Basato su un telaio in acciaio alto resinal, il terzo sterzante, l’indicatore di usura pastenziale S700, ha una cassa in allumistiglie e l’impianto ADR. nio con pareti a doghe; è disponibile in diverse altezze, Lamberet, il freddo versatile con capacità da 24 a l costruttore francese è uno dei pochi 64 m3 e spessori impegnati su tutta la linea, dai veicoli del fondo commerciali leggeri ai grandi veicoli per e trasporto di linea, con cella isotermica o coibentazione per i furgoni. Tra le sue ultime novità ci sono una coibentazione per il Peugeot Boxer a tetto e passo medi (L2H2) e due semirimorchi serie SR2 che aumentano le possibilità di carico senza limitare il trasporto della classica merce pallettizzata. Il Superduplex ha la possibilità di dividere verticalmente in due la cella, caricando quindi 66 pallet, grazie a travi da una tonnellata ciascuna di portata, con regolazione trasversale di 25 mm, che si TIR186-2015 29


incastrano in binari completamente incassati nelle pareti. Nonostante la presenza di questi, la cella mantiene l’isolamento rinforzato. Posteriormente ci possono essere un portellone a due chiavistelli con quadro in acciaio inox, ideale per i lavori in cui apertura delle porte e accostamento ai moli di carico sono frequenti, oppure uno a quattro chiavistelli con quadro leggero o una serranda rientrata con meccanismo silenzioso certificato Piek (emissione massima 54 dB). Il telaio Superstable con longheroni alti 180 mm e carreggiata allargata aumenta sensibilmente la stabilità: la velocità di ribaltamento è superiore del 10,5% rispetto a un veicolo tradizionale. Il Super Beef, con ventilazione interna a 4 canali, pensa invece al trasporto di carni appese; ha il tetto irrobustito e rinforzi angolari tra parete e testata e tra tetto e pareti. I ganci possono scorrere su guidovie scorrevoli; i binari possono essere sino a sei, con o senza ritorno per quelli inutilizzati. Sono anche disponibili le guidovie a doppio binario con tre diversi diametri e raccordo amovibile per le tubovie del magazzino, con scambi posteriori optional. La terza possibilità sono le tubovie, con scambi posteriori e fissaggio di sicurezza con cinghie. La lunghezza del telaio è una sola, ma possono essere realizzati due differenti passi. L’altezza interna utile va dai 2700 ai 2800 mm a seconda delle versioni; l’aggancio è previsto per trattori con piano ralla da 1100 a 1150 mm. La versione omologata per 38 tonnellate di PTT può comporre autoarticolati da 44 t come quelli normalmente utilizzati in Italia. Il Superduplex ha la possibilità di dividere verticalmente in due la cella, caricando quindi 66 pallet, grazie a travi da una tonnellata ciascuna di portata, con regolazione trasversale di 25 mm, che si incastrano in binari completamente incassati nelle pareti. Nonostante la presenza di questi, la cella mantiene l’isolamento rinforzato. Posteriormente ci possono essere un portellone a due chiavistelli con quadro in acciaio inox, ideale per i lavori in cui apertura delle porte e accostamento ai moli di carico sono frequenti, oppure uno a quattro chiavistelli con quadro leggero o una serranda rientrata con meccanismo silenzioso certificato Piek (emissione massima 54 dB). Il telaio Superstable con longheroni alti 180 mm e carreggiata allargata aumenta sensibilmente la stabilità: la velocità di ribaltamento è superiore del 10,5% rispetto a un veicolo tradizionale. Il Super Beef, con ventilazione interna a 4 canali, pensa invece al trasporto di carni appese; ha il tetto irrobustito e rinforzi angolari tra parete e testata e tra tetto e pareti. I ganci possono scorrere su guidovie scorrevoli; i binari possono essere sino a sei, con o senza ritorno per quelli inutilizzati. Sono anche disponibili le guidovie a doppio binario con tre diversi diametri e raccordo amovibile per le tubovie del magazzino, con scambi posteriori optional. La terza possibilità sono le tubovie, con scambi posteriori e fissaggio di sicurezza con cinghie. La lunghezza del telaio è una sola, ma possono essere realizzati due differenti passi. L’altezza interna utile va dai 2700 ai 2800 mm a seconda delle versioni; l’aggancio è previsto per trattori con piano ralla da 1100 a 1150 mm. 30 TIR186-2015

lungo poco meno della larghezza del Sopra, il Lamberet SR2 camion. Regolando le soLa versione omologata per spensioni, i cassoni di Bil Super Beef pensato per il 38 tonnellate di PTT può Station e Bil Truck si allitrasporto di carni appese. comporre autoarticolati da 44 neano permettendo di In basso, l’allestimento Ton come quelli normalmente traslare dall’uno all’altro e il micro-camion elettrico utilizzati in Italia. parte della merce (pacchi sfusi, pallet o un Bil del sistema Bil, proposto Libner, camion da riporto Box), grazie a una rulliera da Libner. Si chiama Bil, Base intelligente integrata nel pavimento e per la logistica, pensa all’ultimo miglio simile a quelle usate per il tradella distribuzione e nasce da idee che non sporto di pallet aerei. La Bil Station sono inedite. Esistono già sia il veicolo per il carico arriva dalla piattaforma logistica alle porte dei e scarico a bordo, come i carrelli elevatori centri storici, dove viene parcheggiata. “tascabili”, posti sulla testata posteriore del Il Bil Truck viene caricato e sfilato e compie semirimorchio, sia gli allestimenti che vengono l’ultimo miglio per raggiungere i destinatari. lasciati in un punto della città e serviti da L’impiego di un sistema come questo aumenta piccoli veicoli ecologici. la tara del veicolo (peraltro in un settore che difMa a integrare le due cose e adattarle alla ficilmente satura la portata) ma elimina l’utilizzo distribuzione cittadina non ci aveva ancora di strumenti manuali come carrettini, transpalpensato nessuno. L’ha fatto Libner, con tre let e roll-pallet, con i relativi problemi di ergonoelementi: l’allestimento per autocarri e mia, caduta dei carichi, danni alla semirimorchi Bil Station, il camioncino elettrico pavimentazione e igiene (il cassone del Bil Truck da 800 kg di portata Bil Truck e il modulo di è ben alto da terra). trasporto Bil Box; lo sta sperimentando in Allo stesso modo riduce il transito nelle zone Francia DB Schenker. centrali di veicoli inquinanti e con un’elevata La Bil Station, fino all’ultima ruota del capressione sul suolo, come i commerciali e gli inmion o del semirimorchio è una normale cendustriali medioleggeri. Il Bil Truck può operare tina; oltre, la struttura si abbassa molto vicina all’interno di magazzini e centri commerciali a terra. In questa zona ribassata trova posto il e, grazie ai Bil Box con chiusura, può conseBil Truck, parcheggiato trasversalmente e gnare anche a negozio chiuso.


Camion storici

Giovanni Barale ed il suo fedele OM Taurus 340 si fusero nel 1949, per viaggiare e lavorare insieme. Dal 2000, quel camion ha un nuovo proprietario, che gli ha dato una seconda vita, più riposante ma sempre “in ruota” di Pier Paolo Fraddosio

Il piccolo, infaticabile passo del Toro L

Produzione: dal 1949 al 1951; Motore: 4 cilindri a iniezione diretta (licenza Saurer); Cilindrata: 5.320 cc; Potenza: 67 CV; Regime di potenza massima: 1800 giri; Cambio: 5 rapporti + retromarcia, non sincronizzato, senza riduttore; Pneumatici: 8.25/20; Tara: 40 q.li; Portata: 38 q.li; Peso a pieno carico: 78 q.li; Passo: 340 cm (da tale dato deriva la sigla del modello, accorciato da 380 cm a 340 cm); Massa rimorchiabile: 75 q.li; Velocità massima: 62,5 km/h, con rimorchio agganciato.

’OM Taurus 340 di cui si tratta restò in servizio fino al 1993, sempre condotto da Giovanni Barale, autotrasportatore di Roccaforte Mondovì in provincia di Cuneo, che lo aveva utilizzato in configurazione autotreno. Tale singolare binomio percorse ogni tre settimane la distanza tra Cuneo e Trento per consegnare piatti per conto di una fabbrica di Mondovì e, al rientro, per caricare a Bassano del Grappa taniche di liquidi usati per la lavorazione della ceramica, oltre ad effettuare settimanalmente un paio di viaggi a Milano e a Pavia e frequenti tragitti fra Torino e Aosta. Giovanni Barale era particolarmente legato al proprio autocarro, che considerava come simbolo di una vita di lavoro e di sacrifici. Nel corso degli anni, si procurò altri due esemplari di Taurus, che gli sarebbero serviti per rifornirsi di ricambi, difficilmente reperibili in tempi brevi. Grazie ai trapianti meccanici, Giovanni, valente autotrasportatore ed abile meccanico, divenne via via più autonomo nella gestione del proprio lavoro e del proprio tempo. Quando andò in pensione, mise a riposo anche il proprio OM, in un magazzino sotto casa, affinché vi restasse custodito nel migliore dei modi e gli fosse evitata la demolizione come crudele, repentina e forzata conclusione di un memorabile rapporto di virtuosa collaborazione tra uomo e mezzo meccanico.

Di lì a qualche tempo, un appassionato collezionista di mezzi di trasporto d’epoca, Luca Isoardi, a conoscenza della storia dell’ormai anziano autotrasportatore, lo contattò per sapere quale sorte fosse toccata al suo glorioso camioncino. Il Barale gli rispose che, fino a quando fosse vissuto, non si sarebbe per nulla al mondo separato dal suo fido OM, anche solo per il piacere di poter scender nella rimessa ad osservarlo, a sentirne il “profumo” e a ricordare le avventure affrontate insieme. L’Isoardi si recò più volte dal tenero anziano, da cui gli piaceva udir narrare alcune delle vicende trascorse a bordo dell’OM ed esaltarne i consumi contenuti e la robustezza della carrozzeria, e descriverne il principale difetto: la fragilità dei semiassi, cui era possibile rimediare portandone sempre un paio di scorta sotto la cuccetta, per potere sostituirli durante i viaggi, con un’operazione che ri-

chiedeva circa tre quarti d’ora di lavoro per una persona capace ed esperta. (Fino a qualche decennio fa, infatti, gli autotrasportatori erano in grado di sopperire personalmente e su strada, con le proprie conoscenze tecniche e la loro abilità manuale, a tutta una serie di inconvenienti che li avessero colti improvvisamente durante i loro tragitti). Barale riuscì a catturare l’attenzione e la curiosità di Isoardi e, avendone constatato ed apprezzato la sincera passione per i mezzi di trasporto storici e la tenacia nel voler fare nuovamente girare su strada gli pneumatici del Taurus, nel 2000 gli cedette di buon grado il proprio mezzo, corredato di numerosi ricambi e completo di rimorchio, ad un prezzo simbolico in cambio della promessa di un pronto e serio restauro e della conseguente partecipazione con esso ad eventi riguardanti i camion d’epoca. Da allora, il Barale accompagnò l’Isoardi a svariati raduni, fungendo da navigatore, rivivendo con gioia e con commozione tante sensazioni già note e provandone di nuove, lui che non aveva mai occupato prima di allora il posto del passeggero. Giovanni Barale non è più fra noi, ma rivive nell’utilizzo del suo Taurus 340 e nei ricordi di tanti colleghi camionisti: proprio come egli avrebbe desiderato dopo avere dedicato la propria vita al trasporto su strada superando con genuina passione tutte le asperità climatiche e gli inconvenienti grandi e piccoli derivanti da un lavoro duro ed onesto. TIR186-2015 31


Fisco

Cosa ri Cordare

il 28 dice m per il vers bre è il termine ultim amento dell o gamento d eve avvenir 'iva. il pae tramite F utilizzando 24 il c o d ic e contribuen ti mensili, 6013, per i 6035, per i contribue ed il codice nti trimest rali. Per chi è a sempre l 'o corto di liquidità c p lo strumen portunità di utilizz 'è ar to roso che c del ravvedimento o e peonsente di sanzione p er il manca abbattere la to pagamen to.

di Angelo Ciaravolo

Ultimi giorni per il versamento dell’acconto Iva Il pagamento deve avvenire entro il 28 dicembre, non può essere rateizzato e deve essere effettuato in un’unica soluzione esclusivamente tramite il modello F24

I

l 28 di questo mese (poiché il 27 cade di domenica) scatta l’ultimo appuntamento fiscale per gli autotrasportatori. I titolari di partita Iva dovranno fare i conti con il consueto versamento dell’acconto sull’Iva di dicembre o del quarto trimestre dell’anno 2015. Ma non tutti ne sono obbligati. Chi lo è, ha tuttavia la possibilità di ridurre l’importo da pagare. È opportuno ricordare che il versamento del debito Iva, arrotondato al centesimo di euro, non può essere rateizzato ma deve essere effettuato in un’unica soluzione esclusivamente tramite il consueto modello F24 on line utilizzando il codice 6013, per i contribuenti mensili, e il codice 6035 per i contribuenti trimestrali (l’acconto non è dovuto soltanto se 32 TIR186-2015

l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro). Tuttavia, chi vanta crediti nei confronti del Fisco, risultanti dal modello Unico e dalle denunce previdenziali, potrà utilizzarli per compensare l’importo dovuto a titolo di acconto Iva (in tal caso il modello F24 va presentato obbligatoriamente anche con delega zero). Per chi invece è a corto di liquidità e non ha la possibilità di rispettare l’appuntamento, c’è sempre l’opportunità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso (sprint, breve o lungo) che consente di abbattere la sanzione per il ritardato versamento. Ma vediamo in dettaglio i metodi tra i quali scegliere quello più conveniente, ricordando innanzitutto i soggetti che non devono pagare.

Chi non deve pagare l’acconto Iva Non sono obbligati al versamento dell’acconto Iva gli autotrasportatori che si trovano in una delle seguenti situazioni: - devono un ammontare inferiore a 103,29 euro; - hanno iniziato l’attività nel corso del 2015; - hanno cessato l’attività entro il 30 novembre 2015 (mensili) o entro il 30 settembre 2015 (trimestrali); - nell’ultimo periodo del 2014 risultavano a credito oppure presumono di esserlo per l’anno 2015. Come calcolare l’acconto Gli autotrasportatori potranno scegliere il metodo più conveniente tra tre sistemi di calcolo (storico, analitico e previsionale). Con il primo metodo,


Ravvedimento operoso Per rimediare ad errori e omissioni è possibile avvalersi del ravvedimento operoso che consente di abbattere l’importo richiesto del 30%. Se infatti il versamento avviene dal primo giorno di ritardo fino al quattordicesimo si pagherà una lieve sanzione pari allo 0,2%, per ogni giorno di ri-

Le vostre domande

che è il più semplice e più comunemente utilizzato, è richiesto il versamento dell’88% di quanto pagato nel mese di dicembre dello scorso anno (contribuenti mensili) o nel quarto trimestre del 2014 (contribuenti trimestrali). Col secondo metodo, quello “analitico”, viene richiesto il versamento della differenza tra l’imposta sulle fatture passive e l’imposta relativa alle operazioni fatturate nel periodo 1-20 dicembre 2015 (mensili) e 1° ottobre 20 dicembre 2015 (trimestrali). In pratica, con questo sistema, non si paga l’88% ma il 100% dell’importo della liquidazione anticipata che va riportata sui registri Iva. Va ricordato che se dalla liquidazione anticipata dovesse risultare un credito a favore del contribuente, non va eseguito alcun versamento in acconto. Esiste poi un ultimo metodo, quello definito “previsionale”, in base al quale l’acconto è pari all’88% dell’imposta che si presume dovuta per la liquidazione periodica di dicembre o del quarto trimestre dell’anno in corso. Questo sistema di calcolo sarà, probabilmente, una scelta obbligata per molti imprenditori considerata la perdurante situazione economica caratterizzata da una forte crisi. Va segnalato che questo metodo è tuttavia un po’ rischioso, in quanto eventuali errori di calcolo, potrebbero comportare ulteriori ripercussioni sul piano economico. Ricordiamo infatti che chi omette o versa un acconto insufficiente è soggetto ad una sanzione pari al 30% delle imposte dovute più gli interessi di mora.

TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via C. B. Piazza, 8 - 00161 Roma

Modello 770 Sono un autotrasportatore che ha dimenticato di presentare il modello 770/2015. Volevo sapere se è possibile rimediare. Nicola Sommario Pesaro Chi non ha presentato il modello 770 semplificato e ordinario entro lo scorso 21 settembre potrà farlo fino al prossimo 21 dicembre. In tal caso, utilizzando il ravvedimento operoso, si pagherà soltanto una sanzione ridotta di 25 euro. Mancata chiusura partita Iva Mio padre ha svolto l’attività di autotrasportatore fino all’anno 2010. Tuttavia, non ha mai chiuso la partita Iva. Volevo sapere se è possibile sanare questa omissione. Sergio Lupoli Lecce Purtroppo, non è più possibile rimediare alla mancata chiusura

tardo (cosiddetto ravvedimento sprint); dal quindicesimo fino a trenta giorni dalla scadenza naturale la sanzione si riduce al 3% (ravvedimento breve). L’ammenda aumenta invece al 3,75%, se il versamento viene effettuato dopo il 28 gennaio 2015 ed entro la data di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno in cui è stata commessa la relativa violazione (ravvedimento lungo). Oltre alla sanzione e all’imposta, vanno versati gli interessi legali, nella misura dello 0,5% in ragione d’anno.

ACCONTO IVA – COSA RICORDARE SCADENZA 28 DICEMBRE 2015 CODICE TRIBUTO 6013, PER I CONTRIBUENTI MENSILI CODICE TRIBUTO 6035, PER I CONTRIBUENTI TRIMESTRALI RAVVEDIMENTO OPEROSO SANZIONE: CODICE TRIBUTO 8904 INTERESSI: CODICE TRIBUTO 1991

della partita Iva inattiva di suo padre. Attualmente, occorrerà aspettare una comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate che provvederà d’ufficio alla cessazione della partita Iva, comminando una sanzione da 516 a 2.065 euro. Tuttavia, se la somma dovuta viene pagata entro 30 giorni dalla richiesta, la sanzione viene ridotta a 172 euro. Reddito d’impresa per snc Oltre ad essere un lavoratore dipendente, detengo una partecipazione in una società di autotrasporto (snc). Quest’anno, su consiglio di un amico, ho provveduto regolarmente alla presentazione del modello 730. Volevo sapere se è regolare il mio comportamento. Michele Leonardi Torino In realtà, lei non poteva presentare il modello 730 ordinario o precompilato, in quanto ha percepito un reddito

Modello Iva Va ricordato che in sede di dichiarazione Iva annuale, bisognerà indicare il tipo di metodo prescelto per determinare l’ac-

d’impresa in forma di partecipazione ad una snc e doveva quindi presentare il modello unico persone fisiche. Ora, per sanare la sua posizione, dovrà presentare un modello unico correttivo, provvedendo a dichiarare la sua partecipazione e ravvedendo i versamenti ancora dovuti. Mancato versamento dell’Iva Sono un padroncino che, per motivi di liquidità, non ha versato l’Iva del primo trimestre di quest’anno. È possibile utilizzare il ravvedimento operoso, versando soltanto le sanzioni e gli interessi senza versare l’imposta dovuta? Antonio Tozzi Genova Purtroppo ciò non è possibile. Per sanare la violazione correttamente con il ravvedimento operoso, dovrà effettuare contestualmente il versamento dell’Iva dovuta, delle sanzioni ridotte e degli interessi calcolati al tasso legale.

conto (codice 1, se si è utilizzato il criterio storico; codice 2, se si è utilizzato il previsionale e codice 3, se si è utilizzato il criterio effettivo o analitico).

Legge di stabilità: le prime novità In attesa della conferma definitiva del provvedimento contenente la Legge di Stabilità 2016, anche gli autotrasportatori dovranno fare i conti con le novità in arrivo per detrazioni e tasse da pagare dal prossimo anno. Tra le novità più gradite, spicca l’abrogazione della Tasi sulla prima casa e la proroga degli sgravi fiscali Irpef del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per il risparmio energetico che consentiranno anche per il 2016 di beneficiare di importanti risparmi sugli interventi edilizi, oltre che sull’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici. Verrà inoltre alleggerita l’Ires, l’imposta sul reddito delle società, che scenderà di 3,5 punti percentuali. Altra importante novità, della quale però non potranno beneficiarne le aziende di autotrasporto, riguarda l’innalzamento della soglia per utilizzare il denaro contante per le transazioni commerciali (in pratica, si passerà dagli attuali 999,99 euro a 2.999,99 euro). Infine, verranno riconosciuti, con il super ammortamento, sconti fiscali per coloro che acquistano beni strumentali nuovi tra il 15 ottobre 2015 ed il 31 dicembre 2016.

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mente precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale.

Lavoro

di Mariangela Pagano

Congedo parentale: precisazioni dell’Inps L’ente previdenziale fornisce anche ulteriori chiarimenti in ordine all’esonero contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso dell’anno 2015

N

uove precisazioni da parte dell’Inps sia per quanto riguarda il congedo parentale su base oraria sia in merito all’esonero contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2015. Come noto, con il Decreto Legislativo 15 giugno 2015 n. 80 è stata introdotta la possibilità per i genitori lavoratori dipendenti di fruire del congedo parentale, in aggiunta a quello su base giornaliera, anche su base oraria. L’Inps aveva già precisato che, in assenza di contrattazione collettiva, la fruizione del congedo parentale nella singola giornata di lavoro è pari alla metà dell’orario medio giornaliero contrattualmente previsto. Quindi, considerato che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Trasporto Merci, Spedizioni e Logistica non disciplina le modalità per la fruizione del congedo parentale su base oraria, esso può essere fruito ad ore in misura pari alla metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga quadri settimanale o mensile immediata-

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Permessi non cumulabili Con il messaggio n. 6704 del 3 novembre 2015, l’Inps ritorna sul tema delle modalità di fruizione del congedo parentale su base oraria, soffermandosi in particolare sulla possibilità di cumulare tali permessi con altri previsti dal Testo Unico sulla maternità e paternità. In particolare, l’istituto previdenziale precisa che il genitore lavoratore dipendente che si astiene dal lavoro per congedo parentale ad ore non può usufruire nella medesima giornata né di un altro congedo parentale ad ore per un altro figlio, né dei riposi orari per allattamento anche se richiesti per altri figli e nemmeno dei riposi orari giornalieri previsti per l’assistenza ai figli disabili gravi in alternativa al prolungamento del congedo parentale, anche se richiesti per bambini differenti. Tali casistiche di incumulabilità possono essere derogate o meglio disciplinate in maniera differente nell’ambito di accordi sindacali aziendali, visto che il CCNL di settore non disciplina le modalità per la fruizione del congedo parentale su base oraria. Tali ipotesi di incumulabilità rispondono all’esigenza di conciliare al meglio i tempi di vita e di lavoro utilizzando il congedo in modalità oraria essenzialmente nei casi in cui il lavoratore intenda assicurare, nella medesima giornata, una (parziale) prestazione lavorativa. Permessi compatibili con congedo parentale su base oraria Sono invece compatibili con la fruizione del congedo parentale su base oraria gli altri permessi o riposi disciplinati da disposizioni normative diverse dal Testo Unico sulla maternità e paternità, quali ad esempio i permessi di cui all’art. 33, commi 3 e 6, della legge 5 febbraio 1992, n.104, quando fruiti in modalità oraria (assistenza familiari). Si rammenta che il lavoratore dovrà preavvisare il datore di lavoro, in caso di fruizione del congedo parentale ad ore, con un termine di preavviso non inferiore a 2 giorni ed entro i termini previsti dalla contrattazione collettiva nazionale, che nel nostro caso sono pari a 15 giorni (fruizione a giornate). Tali termini possono essere mo-

dificati qualora venga stipulato un accordo sindacale aziendale che disciplini in maniera differente le modalità di applicazione della fruizione del congedo parentale. Esonero contributivo per nuove assunzioni Sempre con una circolare dello scorso 3 novembre, l’Inps ha fornito degli ulteriori chiarimenti in ordine all’esonero contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso dell’anno 2015. Sembrerebbero dei chiarimenti che valgono sì per quest’anno ma utili anche per l’anno prossimo, in quanto nel disegno di Legge di Stabilità per l’anno 2016, in fase di discussione al Parlamento, è contenuta la proroga, seppur in maniera ridotta, di tale incentivo; infatti, la decontribuzione varrà per un periodo massimo di 24 mesi e nel limite del 40% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 3.250 euro annui. Ritornando al contenuto della circolare dell’istituto previdenziale, in prima battuta rammenta che la misura dell’esonero è pari all’ammontare dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro,


Ammortizzatori sociali: chiarimenti dal Ministero

con esclusione dei premi e contributi Inail, nel limite massimo di 8.060 euro su base annua, da riproporzionarsi per i part time, e vale per un periodo massimo di 36 mesi a partire dalla data di assunzione. Restano fermi i criteri per accedere all’agevolazione, tra cui quello che l’assunzione incentivata riguarda la platea dei lavoratori che nel corso dei sei mesi precedenti all’assunzione non risultassero occupati in forza con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Il periodo di godimento dell’agevolazione può essere sospeso nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, consentendo il differimento temporale del periodo di fruizione dei benefici. Quando viene consentito o meno l’esonero Nello specifico l’Inps chiarisce che: - l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato all’estero, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non consente la fruizione dell’esonero contributivo; - per le assunzioni di lavoratori part time, l’esonero spetta anche nei casi in cui il lavoratore sia assunto da due diversi datori

di lavoro in relazione ad ambedue i rapporti, purché la data di decorrenza dei rapporti di lavoro sia la medesima; - l’esonero non spetta nel caso in cui il precedente rapporto di lavoro, intercorso nei sei mesi precedenti l’assunzione, sia stato risolto per mancato superamento del periodo di prova ovvero per dimissioni del lavoratore; - nelle ipotesi di cessione del contratto a tempo indeterminato ex art. 1406 c.c. con passaggio del dipendente al cessionario, la fruizione del beneficio già riconosciuto al datore di lavoro cedente può essere trasferita al subentrante per il periodo residuo non goduto; altresì la fruizione dell’esonero è trasferibile nei confronti del cessionario per il periodo residuo non goduto dal cedente in virtù di quanto disposto dall’art. 2112 c.c., ovvero in caso di cessioni di ramo, trasferimento di azienda o fusioni societarie. L’Inps, inoltre elenca quali sono le forme di contribuzione sulle quali si applica e quelle escluse dall’esonero contributivo, nonché evidenzia tutte le altre tipologie di esoneri ovvero riduzioni contributive con le quali è cumulabile quello in commento, tra le quali quelli di natura economica.

Il dicastero del Lavoro è intervenuto in particolare in merito alle crisi aziendali e alle modalità di presentazione delle istanze di proroga di trattamenti Cigs. Sulla scorta delle novità introdotte dal Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 148, in materia di riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali, il ministero del Lavoro, con sua nota dello scorso 9 novembre, fornisce alcuni chiarimenti in merito alla corretta applicazione dell’istituto della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. In particolare viene precisato che in caso di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, attivata utilizzando la causale “crisi per cessazione di attività”, i lavoratori, di quella unità produttiva cessata, che hanno già usufruito della integrazione salariale in base alla previgente normativa, non potranno più accedere ad un nuovo trattamento di Cigs, qualunque sia la causale. In merito alla presentazione delle domande di Cigs, viene chiarito che alle istanze presentate successivamente al 24 settembre 2015, relative a proroghe di trattamenti di integrazione salariale, sia nell’ambito di programmi di ristrutturazione o di riorganizzazione sia per i contratti di solidarietà, si applicheranno le vecchie disposizioni, comprese quelle relative al procedimento amministrativo, alla contribuzione addizionale e al trattamento di fine rapporto. In particolare, con riferimento alla presentazione delle istanze di proroga di trattamenti Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, relativi a programmi di ristrutturazione, riorganizzazione e conversione aziendale, di durata iniziale pari a 24 mesi, già avviati al 24 settembre 2015, si applicherà il termine già previsto dei 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso al termine della settimana in cui ha avuto inizio la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro, per presentare la domanda di accesso al trattamento di integrazione salariale. Diversamente, alle domande riferite al primo anno del programma di riorganizzazione e ristrutturazione o dei contratti di solidarietà, presentate dopo il 23 settembre 2015, si applica la nuova normativa anche nel caso in cui l’accordo sindacale sia stato sottoscritto e l’inizio delle sospensioni avvenga prima di tale data.

Incentivi 2016 per l’assunzione di donne Il ministero del Lavoro con decreto dello scorso 13 ottobre, pubblicato sul proprio sito internet, ha individuato, per l’anno 2016, i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomodonna, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’Istat sulla media annua relativa al 2014. Tale determinazione ministeriale è necessaria al fine del riconoscimento degli incentivi all’assunzione previsti dalla Legge Fornero. infatti, la Legge n. 92/2012 ha introdotto un incentivo pari alla riduzione del 50% dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico del datore di lavoro, in caso di assunzione di donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. In caso di assunzione a tempo indeterminato la riduzione contributiva spetta per 18 mesi, mentre vale per 12 mesi in caso di assunzione a tempo determinato; tuttavia se il rapporto viene trasformato a tempo indeterminato la riduzione è riconosciuta per complessivi diciotto mesi, a condizione che la trasformazione avvenga entro 12 mesi dall’assunzione. L’incentivo spetta anche in caso di proroga del rapporto a tempo determinato, fino al limite complessivo di dodici mesi. Gli incentivi sono subordinati al rispetto degli obblighi e normativa in materia contributiva, all’osservanza delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro, al rispetto degli accordi aziendali ovvero territoriali ed alle disposizioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro (l’incentivo è soggetto alla normativa in materia di aiuti di Stato).

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Normative

di Fabrizio Serafini

Investimenti 2015: come richiedere i contributi Le domande per la richiesta dei benefici devono essere presentate entro il 31 marzo 2016. Abolito il meccanismo dell’ordine cronologico: tutte le domande regolari saranno accolte

N

el mese di novembre, il ministero dei Trasporti ha emanato gli ultimi provvedimenti per disciplinare la concessione di incentivi agli investimenti 2015 a vantaggio delle imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi. Dopo il decreto ministeriale 29 settembre 2015, che ha fissato le regole generali ed individuato i beni da sovvenzionare, il ministero ha diramato il decreto dirigenziale 21 ottobre 2015, con le relative disposizioni di attuazione, gli aspetti gestionali, le modalità ed i termini per la presentazione delle domande, nonché la circolare 19 novembre 2015 con gli ultimi chiarimenti e le istruzioni operative. Illustriamo quindi la disciplina completa per la richiesta dei contributi, entrata in vigore il 4 no36 TIR186-2015

vembre 2015: data di pubblicazione in Gazzetta di entrambi i decreti. Risorse disponibili e beni sovvenzionabili Per il 2015 le risorse complessivamente disponibili ammontano a 15 milioni di euro. Ricordiamo che con tali fondi il Ministero interviene per sovvenzionare le acquisizioni, in proprietà o a leasing, delle seguenti tre tipologie di beni: - autoveicoli adibiti al trasporto di merci a trazione alternativa, alimentati cioè a metano (CNG) o a gas naturale liquefatto (LNG), delle seguenti masse complessive a pieno carico: da 3,5 a 7 tonnellate, oppure da 16 tonnellate in su; - semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario (rispondenti alla normativa UIC 596-5) o per il combinato marittimo (dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO), a condizione che siano equipaggiati con almeno uno dei seguenti dispositivi innovativi, volti a conseguire maggiori standard di sicurezza e di efficienza energetica,

quali: spoiler laterali e/o appendici aerodinamiche posteriori ammesse dal Reg. UE n.1230/2012; sospensioni a controllo elettronico con sistemi intelligenti di distribuzione del carico sugli assali; pneumatici di classe C3 con coefficiente di resistenza al rotolamento RCC inferiore a 8,0 Kg/t dotati di Tyre Pressure Monitoring System (TPMS); telematica indipendente collegata al sistema denominato EBS (Electronic Braking System), in grado di valutare l’efficienza dell’utilizzo dei semirimorchi e lo stile di guida e di frenata del veicolo; - container o casse mobili, quali unità di carico standardizzate per il trasporto intermodale (UTI). Agli autoveicoli a trazione alternativa vengono destinati 6,5 milioni dello stanziamento complessivo; ai semirimorchi altri 6,5, mentre alle acquisizioni di UTI (casse mobili e container) sono riconosciuti solo i 2 milioni di euro residui. Il decreto del 29 settembre prevede peraltro che questa ripartizione potrà successivamente


Per le ultime due tipologie di beni sovvenzionabili (semirimorchi ed UTI) la disciplina degli incentivi di quest’anno prevede che le PMI possano chiedere una maggiorazione del 15% se aderiscono ad una rete di imprese, dimostrando la vigenza del relativo contratto stipulato in conformità alla legge 9 aprile 2009, n. 33.

essere rimodulata, laddove per una o più tipologie di beni non venisse chiesta l’intera disponibilità e che qualora i fondi non bastassero per soddisfare i contributi richiesti, quest’ultimi saranno proporzionalmente ridotti. Contributi, costi ammissibili e possibili maggiorazioni Per gli autoveicoli a trazione alternativa viene previsto un contributo massimo pari a 4.000 euro per ciascun mezzo leggero (di massa complessiva da 3,5 a 7 tonnellate), e di 9 o 13 mila euro per gli automezzi più pesanti (da 16 tonnellate in su), rispettivamente se a metano o a gas naturale liquefatto. Nel caso in cui il beneficio spetti a una piccola o media impresa (PMI), cioè ad un’azienda con meno di 250 dipendenti e fatturato annuo fino a 50 milioni, l’importo del contributo massimo viene maggiorato del 10% (arrivando quindi a 4.400 euro per gli autoveicoli leggeri, a 9.900 per i mezzi pesanti a metano e a 14.300 per quelli a gas naturale liquefatto).

I benefici per i semirimorchi e le UTI sono invece riconosciuti solo in favore delle PMI. Nel caso di semirimorchi, l’importo del contributo massimo viene determinato nel limite del 20% del costo totale di acquisizione per le imprese piccole (con massimo 50 dipendenti e fatturato annuo fino a 10 milioni) e del 10% per le imprese medie (con dipendenti tra 50 e 250, fatturato annuo tra 10 e 50 milioni), con un tetto massimo di 6.000 euro per ogni semirimorchio sovvenzionato. Alle imprese con dimensioni maggiori delle PMI, il beneficio è concesso fino al 40% del costo del dispositivo innovativo sopra indicato (e in presenza di più dispositivi - precisa il DM 29 settembre - si prende in esame quello di costo maggiore). Anche per le casse mobili o i container il contributo è individuato nel limite del 20% del costo di acquisizione per le imprese piccole e del 10% per le imprese medie, con un importo massimo del beneficio di 2.000 euro per ogni UTI.

Domanda e documentazione da allegare Le domande per la richiesta dei benefici vengono ammesse se presentate dallo scorso 5 novembre, a condizione però che l’investimento sia stato ultimato e perfezionato, e fino al termine ultimo del 31 marzo 2016. Le istanze vanno redatte utilizzando, a pena di inammissibilità, il modello predisposto dal Ministero (disponibile anche in formato word, sul relativo sito istituzionale) ed inviate per raccomandata postale AR o consegnate a mano alla Direzione generale per il trasporto stradale, via G. Caraci, 36 – 00157 Roma. A differenza degli anni precedenti, l’ammissione al contributo 2015 non viene effettuata in funzione dell’ordine cronologico di consegna o spedizione della richiesta, fino ad esaurimento dei fondi, ma ciascuna domanda, se completa della relativa documentazione, viene accolta e in caso di insufficienza dello stanziamento complessivo, gli importi dei contributi massimi prima indicati verranno ridotti in proporzione. Le imprese interessate ai contributi hanno quindi tutto il tempo necessario per perfezionare l’investimento sovvenziona-

bile e corredare la domanda della documentazione prevista, anche perché la nuova disciplina prevede che ciascuna impresa, anche se inserita in uno o più raggruppamenti, può presentare una sola domanda in tale senso. Non è quindi possibile presentare domande incomplete – chiarisce la circolare del 19 novembre – ed in nessun caso l’impresa sarà ammessa a trasmettere, in un secondo momento, la documentazione che aveva l’onere di produrre all’atto della presentazione della domanda. Nella domanda, l’impresa può anche indicare di aver effettuato due o più tipologie d’investimenti, sempre con il limite massimo, specificato dalla circolare, di 400mila euro di contributi complessivamente richiedibili. La circolare chiarisce anche che i beni sovvenzionabili devono essere nuovi di fabbrica (quindi non usati o a immatricolati all’estero e reimmatricolati in Italia chilometri zero). Quelli oggetto del finanziamento devono rimanere nella disponibilità del beneficiario per almeno tre anni: cioè sino al 31 dicembre 2018. Per quanto concerne la documentazione da allegare all’istanza, va evidenziato che viene chiesta a pena di inammissibilità: 1) per gli autoveicoli a trazione alternativa: - l’indicazione del numero di targa o copia della richiesta d’immatricolazione, con il numero di protocollo della Motorizzazione competente, - la dichiarazione del costruttore attestante le caratteristiche tecniche previste; - copia del contratto di acquisto dell’autoveicolo o di leasing;

ART: il TAR del Piemonte sospende il pagamento La vicenda del contributo richiesto dall’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) per i suoi oneri di funzionamento, segna un’importante svolta a favore delle imprese di autotrasporto. Infatti, nel decidere sulla richiesta avanzata da alcune associazioni del settore, il TAR del Piemonte ha sospeso le richieste di pagamento inviate alle imprese di autotrasporto provvedendo, addirittura, a sollevare la questione di legittimità costituzionale a proposito della norma istitutiva dell’obbligo (art. 37, comma 6, lett. b del decreto legge 201/2011), la quale, ricordiamo, ha posto il versamento a carico dei “gestori delle infrastrutture e dei servizi regolati”. L’inclusione delle imprese di autotrasporto (codice ATECO 49.41.00) nel novero degli obbligati, venne decisa dall’Autorità con la delibera n. 10/2014, approvata dal Governo con D.P.C.M del 12.2.2014, ed è stata immediatamente contestata dalle principali associazioni di categoria che, in questa battaglia, hanno trovato aperto sostegno da parte del ministro dei Trasporti dell’epoca (Maurizio Lupi) e del sottosegretario ai Trasporti De Caro.

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- copia della fattura di acquisto quietanzata o del pagamento dei canoni pagati per il leasing fino al momento della presentazione della domanda (copia dei bonifici di pagamento); 2) per i semirimorchi: - il numero di targa o copia della richiesta d’immatricolazione, con il numero di protocollo della Motorizzazione competente; - la dichiarazione del costruttore, sulla rispondenza dei semirimorchi alla normativa UIC 5965 per il trasporto combinato ferroviario, ovvero circa la presenza di ganci nave rispondenti alla normativa IMO per il trasporto combinato marittimo; - l’attestazione del costruttore sull’avvenuta installazione di almeno uno dei dispositivi tecnici innovativi summenzionati; - copia del contratto di acquisto o di leasing; - copia della fattura di acquisto quietanzata o del pagamento dei canoni pagati per il leasing fino al momento della presentazione della domanda (copia dei bonifici di pagamento); Alle imprese che non rientrano nella categoria delle PMI, viene chiesto di documentare i costi sostenuti per il dispositivo innovativo, al fine di poter calcolare l’importo del contributo in ragione del 40% dei citati costi. 3) Per le UTI: - documentazione da cui risulti che la consegna del bene è avvenuta non prima del 5 novembre 2015 (verbale di consegna); - attestazione rilasciata dal costruttore su carta intestata, sulla sussistenza dei requisiti tecnici delle UTI e la rispondenza alla normativa internazionale in materia; - copia del contratto di acquisto o di leasing; - copia della fattura di acquisto quietanzata o del pagamento dei canoni pagati per il leasing fino al momento della presentazione della domanda (copia dei bonifici di pagamento). In tutti i casi di documentazione in lingua estera (ad es. fattura estera di vendita), questa va accompagnata dalla relativa traduzione in italiano. Lo stesso modello di

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domanda ricorda poi alle imprese di allegare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, circa la sussistenza dei requisiti per essere definita PMI e ottenere la relativa maggiorazione, o di produrre il contratto di rete, in caso di maggiorazione del 15% su semirimorchi e UTI. In caso di più investimenti, viene anche richiesto di redigere un elenco per ciascuno dei beni acquistati, che ne riepiloghi le informazioni essenziali (es. targa, data del contratto, costo di acquisizione, pagamenti effettuati, dichiarazioni o attestazioni fornite). Istruttoria ed erogazione dei contributi L’istruttoria delle domande presentate verrà svolta dalla RAM (Rete Autostrade Mediterranee SpA – società che opera per conto del Ministero su espressa convenzione con questo), mentre l’ammissibilità delle istanze sarà decisa da un’apposita Commissione ministeriale. Qualora la documentazione allegata fosse incompleta o in presenza di lacune sanabili (quale ad esempio la mancanza della traduzione in italiano di documentazione estera), la Commissione potrà richiedere le opportune integrazioni, fissando un termine perentorio non superiore a 15 giorni, trascorso il quale, in assenza di riscontri soddisfacenti, l’istruttoria verrà conclusa in base alla documentazione disponibile. Nel caso di documentazione essenziale mancante, invece, il Ministero rigetterà l’istanza con PEC motivata di risposta all’interessato. Tutte le domande complete saranno ammesse a contributo attraverso una specifica comunicazione PEC del Ministero all’impresa, che indicherà anche l’importo preciso del beneficio spettante. L’ e r o g a zione

Sabatini Bis: nuove procedure per richiedere il contributo Novità per richiedere l’erogazione della prima quota del contributo in conto interessi, meglio noto come “Sabatini bis”. Si tratta, com’è noto, del beneficio introdotto dal decreto legge 69/2013 a vantaggio delle PMI che richiedano finanziamenti alle banche per l’acquisizione di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Il ministero dello Sviluppo Economico ha infatti pubblicato un aggiornamento della guida per richiedere l’erogazione della prima quota dell’incentivo (che si articola in sei quote annuali), e della modulistica da allegare alla domanda. Ricordiamo che il contributo: è pari all’ammontare degli interessi sul finanziamento, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni; a partire dallo scorso mese di marzo, può richiedersi anche per i finanziamenti sull’acquisto di mezzi ed attrezzature di trasporto da parte delle imprese operative nel settore del trasporto merci su strada e del trasporto aereo (vedi il n° 181 della rivista). L’erogazione della prima quota può essere richiesta dopo che l’impresa interessata abbia: ricevuto il decreto di concessione del contributo; completato l’investimento; comunicato il completamento dell’investimento al Mise, entro 60 giorni. Le richieste di erogazione della prima quota, insieme agli allegati (tra cui il modello di dichiarazione sostitutiva sul completamento dell’investimento), devono essere inviate al Mise attraverso la piattaforma digitale predisposta dallo stesso Ministero, accessibile all’impresa tramite le credenziali inviategli via PEC al seguente link: https://benistrumentali.incentivialleimprese.gov.it/Imprese.

del beneficio avverrà normalmente mediante credito d’imposta che l’impresa potrà utilizzare in compensazione dei debiti fiscali (ai sensi della legge 164 del 2014), oppure in via residuale e su espressa richiesta dell’impresa beneficiaria, con accredito diretto sul conto corrente bancario dell’impresa. Considerati i tempi finali per la presentazione delle domande, le attività istruttorie sulla documentazione della RAM e

quelle della Commissione sulle ammissibilità e la possibile riparametrazione degli importi, tenuto anche conto delle medie lavorative di analoghi benefici degli ultimi due anni, è verosimile che le imprese potranno ottenere gli incentivi agli investimenti 2015 non prima dell’ultimo trimestre 2016.


Normative

Guida e riposo: tutte le note Ue Sono otto i chiarimenti emanati dalla Commissione europea per risolvere gli aspetti più controversi della disciplina: ecco un riepilogo dei contenuti più importanti on le ultime due note dello scorso mese di ottobre, sono saliti ad otto i chiarimenti emanati dalla Commissione Ue su alcuni degli aspetti maggiormente controversi della normativa sui tempi di guida, pausa e riposo di cui al Regolamento (CE) 561/2006. Di seguito, riepiloghiamo i contenuti più importanti di queste note che peraltro, nella maggior parte dei casi, sono stati ripresi dal ministero dell’Interno nelle sue circolari interpretative destinate agli operatori di Polizia.

C

Deroga ai tempi di guida e riposo La nota n.1 si occupa dell’art. 12 del Regolamento, il quale prevede che “a condizione di non compromettere la sicurezza stradale e per poter raggiungere un punto di sosta appropriato, il con-

ducente può derogare alle disposizioni degli articoli da 6 a 9 (quindi, ai tempi di guida, pausa e riposo), nei limiti necessari alla protezione della sicurezza delle persone, del veicolo e del suo carico. Il conducente indica a mano sul foglio di registrazione dell’apparecchio di controllo, nel tabulato dell’apparecchio di controllo o nel registro di servizio il motivo della deroga a dette disposizioni al più tardi nel momento in cui raggiunge un punto di sosta appropriato”. La nota precisa che questa deroga è applicabile in presenza di eventi imprevedibili, non preventivabili all’inizio del viaggio ed indipendenti dalla volontà del conducente, che impediscano il rispetto della normativa sui tempi di guida, pausa e riposo senza mettere in pericolo la sicurezza delle persone, del veicolo e del suo ca-

rico. La nota evidenzia quali comportamenti devono porre in essere l’impresa e gli agenti addetti al controllo, per valutare la legittimità (o meno) della scelta operata del conducente. In particolare: l’impresa è chiamata a pianificare attentamente il viaggio, tenendo conto anche dei possibili ingorghi, delle condizioni climatiche, dell’esistenza di punti di sosta appropriati, proprio per mettere in condizione i suoi autisti di poter rispettare il Regolamento. Gli agenti, dal loro canto, devono verificare: se, nei 28 giorni precedenti al controllo, il conducente aveva commesso altre violazioni delle disposizioni in esame; la presenza di circostanze eccezionali idonee a giustificare la scelta dell’autista (ad esempio incidenti stradali, condizioni meteorologiche estreme, deviazioni stradali, assenza di aree di sosta). La nota, infine, precisa che l’inosservanza delle norme sull’orario di guida, non deve portare ad una riduzione delle pause e dei riposi (giornalieri e settimanali). Multipresenza La nota n.2 si occupa delle interruzioni nell’ambito della cosiddetta multipresenza, ed è stata diffusa dal ministero dell’Interno con una circolare del 20 giugno 2012. In pratica, in essa si afferma che in un trasporto con a bordo due conducenti, un periodo di 45 minuti del tempo di disponibilità trascorso in cabina dal secondo conducente senza assistere attivamente l’autista alla guida può essere considerato “interruzione” ai sensi dell’art. 7 del Regolamento 561/2006 . Spostamento del mezzo durante la pausa La nota n.3 si occupa degli spostamenti del veicolo durante la pausa e o il riposo giornaliero, ed è stata analizzata dal ministero dell’Interno con una circolare del 1° giugno 2011. L’interruzione della pausa o del riposo (giornaliero o settimanale) per spostare il mezzo è autorizzata per alcuni minuti, in presenza di circostanze straordinarie, ragioni di oggettiva emergenza oppure di un ordine specifico impartito da organi di Polizia o altra autorità. Pertanto, essa viene consentita: all’interno di un terminal, se la richiesta viene fatta dal responsabile per sgomberare prontamente l’area interessata dalle operazioni di carico/scarico e, allo stesso tempo, il terminal non disponga di autisti propri per provvedervi; in altri luoghi (es nei par-

cheggi, ai valichi di frontiera o in casi di emergenza), quando ragioni oggettive di emergenza o altra autorità (es vigili del fuoco, enti gestori della strada e autorità doganali) impongano lo spostamento del camion. In tutti questi casi, prima di rimettersi in viaggio, il conducente deve annotare sul foglio di registrazione o sulla stampa del tachigrafo digitale il motivo che ha determinato l’interruzione, facendolo poi vistare dall’organo di Polizia o dall’autorità (es l’ente che gestisce il terminal) che ha ordinato lo spostamento. In mancanza di questo visto, il conducente deve integrare l’annotazione con i dati identificativi dei soggetti che hanno impartito l’ordine, per gli opportuni riscontri. Tolleranza per chi ha tachigrafo digitale La nota n. 4 (anch’essa analizzata nella sopra indicata circolare degli Interni del 1° giugno 2011) affronta un problema che è stato risolto grazie ai tachigrafi di nuova generazione, in commercio dal 1° ottobre 2011. Infatti, gli apparecchi montati prima di quella data presentano l’inconveniente di arrotondare al minuto tutti gli spostamenti di durata superiore ai 5”, per cui il tempo di guida registrato non coincide con quello effettivamente trascorso al volante. Gli apparecchi di nuova generazione, invece, considerano come periodo di guida soltanto gli spostamenti di durata superiore ai 30”, per cui i microspostamenti compresi in questa tempistica non vengono registrati. Di conseguenza, i possessori di tachigrafo digitale ante ottobre 2011 finivano con l’essere discriminati rispetto ai conducenti forniti di tachigrafo analogico; per questo motivo, la nota ha stabilito che nelle attività caratterizzate da frequenti soste o ripetute operazioni di carico e scarico, gli organi di controllo debbano applicare una tolleranza a vantaggio dei possessori di tachigrafo digitale, sottraendo un minuto per ciascun periodo di guida continuato, dopo una sosta, per un massimo di 15 minuti su un periodo di quattro ore e mezza. Questa tolleranza non si applica alle interruzioni e ai riposi giornalieri. Attestazione di attività del conducente La nota n.5 si occupa dell’attestazione di attività del conducente (introdotta, nella sua ultima versione, con decisione della ComTIR186-2015 39


missione Ue del 14 dicembre 2009), la quale va esibita agli agenti per motivare la mancanza sul veicolo di una o più registrazioni dei tempi di guida e di riposo degli ultimi 28 giorni, dovuta a malattia, ferie, congedo o recupero, guida di un veicolo non rientrante nel campo di applicazione del Reg. 561/2006, lavoro diverso dalla guida, disponibilità. La nota sancisce due principi importanti: - tutte le attività che possono essere registrate dal tachigrafo, non devono essere documentate tramite l’attestazione. Proprio per questo motivo, con una circolare del 15 giugno 2010, il ministero dell’Interno ne ha escluso la compilazione per documentare il riposo settimanale, tenuto conto che: in presenza di un tachigrafo analogico, lo svolgimento del riposo è provato dal fatto che, per quel periodo, non sono stati forniti fogli di registrazione; con il tachigrafo digitale, l’autista che sta per riprendere servizio è chiamato a confermare che il periodo intercorso tra l’estrazione della carta tachigrafica e il

successivo reinserimento, deve considerarsi riposo. Il modello di attestazione è obbligatorio per tutti coloro che guidino un mezzo con il cronotachigrafo, a prescindere se siano o meno conducenti professionali ed anche se vengono effettuati spostamenti brevi. Trasporto accompagnato La nota n.6 si occupa del periodo trascorso dal conducente in traghetto o in treno nell’ambito di un trasporto accompagnato, ricordando che esso, ai sensi dell’art. 9.2 del Regolamento, non vale come riposo o interruzione a meno che il conducente disponga di una branda o di una cuccetta. Il riposo in questione può essere interrotto al massimo due volte, per non più di un’ora complessivamente e, nel riposo giornaliero frazionato (3+9 ore), tali interruzioni si riferiscono al periodo complessivo di riposo (quindi le 12 ore), non ai singoli spezzoni. Decorrenza del periodo di 24 ore La nota n. 7 affronta il pro-

blema della decorrenza del periodo di 24 ore entro il quale il conducente deve completare un nuovo periodo di riposo giornaliero quando, nelle precedenti 24 ore, questi non abbia completato il periodo di riposo giornaliero (ordinario o ridotto). In questo caso, la Commissione ritiene che il successivo periodo di 24 ore decorra dal momento in cui il conducente riprende a guidare, dopo aver terminato il suo periodo di riposo di durata complessiva di almeno 9/11 ore. Ciò significa che se una parte di quel riposo viene completato quando sono già trascorse 24 ore dalla fine del precedente periodo, fermo restando che il conducente è sanzionabile per non aver osservato le disposizioni sul riposo giornaliero, il successivo periodo di 24 ore si calcola comunque dal momento in cui l’autista riprende la marcia. Nuovo tachigrafo La nota n.8, infine, si occupa dell’art. 29 del Regolamento 164/2014 sul nuovo tachigrafo (corrispondente all’attuale art. 16 del Regolamento 3821/1985), in

vigore dal 2 marzo 2016, il quale stabilisce che nei casi di danneggiamento, cattivo funzionamento, smarrimento o furto della carta del conducente, il conducente deve chiederne la sostituzione entro sette giorni di calendario. La nuova carta deve essere rilasciata entro otto giorni lavorativi (cinque giorni fino al 1° marzo 2016), mentre il conducente può continuare a guidare senza per quindici giorni di calendario, o per un periodo più lungo se ciò è indispensabile per riportare il veicolo in sede, purché egli possa dimostrare l’impossibilità di esibire o di utilizzare la carta tachigrafica. Ebbene, la nota evidenzia che l’autista può sfruttare questa possibilità, purché abbia richiesto l’emissione della nuova carta entro sette giorni di calendario. Infatti, pur condividendo la necessità di garantire la continuità delle operazioni dell’impresa di trasporto, la Commissione ritiene tuttavia indispensabile che vengano rispettate tutte le altre formalità (come i documenti stampati e le registrazioni manuali) richieste per la guida senza carta del conducente.


Logistica

A Sorrento una due giorni per discutere di infrastrutture e mobilità delle merci e del ruolo dell’Italia come piattaforma logistica. Molte le potenzialità ma anche tante le questioni da risolvere

Portualità: semplificare per rilanciare R

iduzione dei tempi e dei costi dei singoli processi, coordinamento tra soggetti pubblici e privati, investimenti nell’intermodalità e nella comunicazione fra i diversi sistemi di trasporto merci. Sono queste alcune delle proposte emerse al termine di “Sorrento Meeting”, la due giorni organizzata dall’Osservatorio Banche - Imprese di Economia e Finanza dal titolo “Mezzogiorni d’Europa e Mediterraneo”, per rilanciare e migliorare la piattaforma logistica nazionale e renderla più competitiva di fronte alle sfide poste da un’economia globale. L’Italia, con il suo Mezzogiorno, è da sempre una piattaforma logistica naturale in cui i porti rivestono un ruolo fondamentale. Anche per questo, spiega Antonio Corvinio, direttore generale OBI – Osservatorio Banche Imprese, “quest’anno abbiamo pensato che fosse il caso di soffermarci sulla logistica perché a nostro avviso la logistica è un mezzo essenziale di simmetria e armonia del sistema e quindi è uno strumento per favorire la crescita del nostro sistema economico e produttivo”.

Confronto con il Nord Europa “Ci siamo chiesti, ad esempio - sottolinea ancora Corvinio - perché i porti del Nord Europa riescono ad attrarre questi traffici che passano per il Mediterraneo, escono da Gibilterra e arrivano direttamente nel Nord Europa”. E la risposta è che “nel Nord esiste un sistema della logistica attrezzato”. Diverso il caso italiano. “In Italia abbiamo un sistema portuale ramificato; abbiamo una costa infinita, ma mancano le connessioni. Molto spesso assistiamo anche a delle sovrapposizioni. Per cui troviamo una situazione a ‘gruviera’: in

alcuni punti non c’è niente, in altri c’è tutto, molto, anche le duplicazioni e i campanilismi”. Secondo Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale di Salerno, presente a Sorrento, per rilanciare la piattaforma logistica mediterranea e nazionale è fondamentale la semplificazione nel pubblico e nel privato. “Pare che il ministro Delrio sia su questa linea – ha detto -. Con i decreti attuativi parleremo di semplificazione a tutti i livelli; parlo dei dragaggi più veloci, dei piani regolatori”. Le proposte di OBI Fra le soluzioni proposte per accelerare il processo di smistamento delle merci compare il cosiddetto “preclearing” (cioè la pratica di sdoganamento anticipato delle merci presso gli uffici doganali portuali), l’introduzione di corridoi doganali che permettano di presentare la documentazione più velocemente e l’ampliamento del “Fast Corridor Ferroviario”, che prevede la movimentazione di container dal punto di sbarco fino al magazzino di temporanea custodia presso un nodo logistico di destinazione. Si parla anche dell’istituzione di zone economiche speciali (Zes) nei porti di Taranto e Gioia Tauro, ossia aree di lavorazione di merci in transito e di sostegno logistico alle “supply chain” e alle reti distributive delle attività produttive già insediate nel Mezzogiorno. In questa prospettiva un ruolo fondamentale è attribuito all’innovazione e alle

tecnologie. Secondo i dati illustrati a Sorrento, l’11% delle imprese italiane non si giudica all’altezza della concorrenza a causa dei modesti tassi di innovazione tecnologica e di una scarsa capacità di cooperazione. Per il 2015 si prevede che il 64% delle imprese investirà proprio in innovazione e formazione. “Dobbiamo cominciare a ragionare sulle infrastrutture tecnologiche - spiega, infatti, ancora Antonio Corvinio -. Non è immaginabile che si voglia giocare un ruolo importante nel transhipment se poi noi non siamo in condizione di comunicare in tempo reale con i diversi centri che esistono a livello mondiale”. Altro punto nodale riguarda l’intermodalità: il documento preparato da OBI suggerisce di incoraggiare gli scambi sugli assi ferroviari Nord-Sud e di concentrare gli investimenti su porti, terminal intermodali e aeroporti già capaci di attrarre traffico e di svolgere una funzione positiva nel trasporto delle merci. TIR186-2015 41


In base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, il ministero dei Trasporti ha pubblicato sul proprio sito i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto conto terzi. Ecco il costo per litro del gasolio di ottobre

La legge 23 dicembre 2014, n°190, ovvero le Legge di Stabilità 2015, all’articolo 1, comma 250, stabisce che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è tenuto a pubblicare e ad aggiornare nel proprio sito internet i “valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto per conto di terzi”. Il Ministero ha provveduto alla pubblicazione in data 24 febbraio 2015 e successivamente alla pubblicazione, con cadenza mensile, del valore aggiornato del costo del gasolio. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con parere n. S 2136, ha però voluto segnalare i potenziali effetti distorsivi sulle dinamiche concorrenziali che potrebbero prodursi per effetto della pubblicazione di cui sopra. Il Ministero, quindi, preso atto di quanto rappresentato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha inizialmente provveduto a sospendere la pubblicazione dell’aggiornamento dei valori in parola. In seguito però, al fine di dare comunque attuazione alla norma di legge evitando anche solo potenziali effetti negativi sulla concorrenza nel settore, ha deciso di provvedere ad una nuova pubblicazione ai sensi dell’articolo 1, comma 250 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 attenta a non creare gli effetti distorsivi della concorrenza segnalati dall’Autorità. La presente pubblicazione, pertanto, annulla e sostituisce la precedente.

Veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 Ton e veicoli di massa complessiva fino a 7,5 Ton Il prezzo mensile al consumo del carburante (1.348,40) è espresso, dal Mise, in euro per 1.000 litri. Lo stesso valore può essere espresso in euro per litro dividendolo per mille. Tale valore va successivamente scorporato dell’IVA corrente dividendolo ulteriormente per 1,22 essendo l’IVA attualmente applicata pari al 22%. • Nel caso dei veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate si deve tener conto anche degli sconti degli eventuali maggiori oneri delle accise. Poiché l’accisa nel mese di Gennaio 2015, essendo pari a 617,40 euro per 1000 litri, è tornata (come risulta da nota prot. 147797 – RU del 31.12.2014 dell’Agenzia delle Dogane) al valore precedente di Febbraio 2014, ne consegue che lo sconto delle accise per litro torna ad essere pari a 0,21418609 euro per litro, come stabilito dalla Determinazione dell’Agenzia delle Dogane prot. RU-114075 del 27 settembre 2012. Pertanto, nel caso in questione, il dato mensile che interessa, verrà ricavato come segue: Valore del costo unitario per litro del Gasolio= (1,34840/1,22) – 0,21418609 = 0,89105981 = 0,891 (arrotondato alla 3°cifra) • Nel caso specifico dei veicoli sotto le 7,5 tonnellate, invece, non si tiene conto degli sconti degli eventuali maggiori oneri delle accise. Perciò il dato mensile che interessa, verrà ricavato come segue: Prezzo al consumo per litro= 1.348,40/1000 = 1,34840 Valore del costo unitario per litro del Gasolio= 1,34840/1,22 = 1,1052459 = 1,105 (arrotondato alla 3°cifra)

I costi effettivi dei servizi di trasporto di merci per conto di terzi sono suscettibili di variare notevolmente a seconda della tipologia di impresa (monoveicolare, artigiana o strutturata), della tipologia del veicolo (massa, allestimento, vetustà) e della tipologia di trasporto (generico, ADR, ATP, ecc.). Per rispettare il dettato normativo e al contempo tenere conto delle segnalazioni dell’AGCM, pertanto, la presente pubblicazione non può che fornire all’impresa di autotrasporto ed al committente elementi utili per la autonoma individuazione dei costi del servizio di trasporto. Per un’esemplificazione indicativa, per i costi relativi al veicolo si prende in considerazione solo il caso di un veicolo generico, composto da trattore e semirimorchio, di massa complessiva a pieno carico superiore a 26 tonnellate. Nella nuova tabella, pubblicata sul sito internet del ministero dei Trasporti, vengono quindi riepilogati, a titolo indicativo, i valori di riferimento dei costi di un’impresa di trasporto di merci su strada per conto di terzi (vedi QR code in basso). Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti procederà, con cadenza mensile, alla pubblicazione sul proprio sito internet del costo per litro del gasolio per autotrazione al netto di IVA e/o dello sconto del maggior onere delle accise, ricavato partendo dalle rilevazioni del costo del gasolio rese disponibili dal ministero dello Sviluppo Economico.

Costo per litro del gasolio per autotrazione al netto di IVA e/o dello sconto del maggior onere delle Accise: mese di riferimento Ottobre 2015 Prezzi Medi Nazionali Mensili del 2015 (Fonte Mise) GASOLIO AUTO I valori indicati sono espressi in Euro per 1000 litri. Mese Prezzo Prezzo al Industriale Iva Accisa Consumo Ottobre 487,84 243,15 617,40 1.348,40

Il sito del MIT

Costi

Costi di esercizio ottobre 2015

QR code 42 TIR186-2015




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