Tir 187 2016 01

Page 1

LA RIVISTA DELL’AUTOTRASPORTO PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Mensile

· n.187 gennaio 2016

Marebonus Il piano del Governo per favorire il traffico merci via mare

Da staccare e conservare

Calendario 2016 Con tutte le scadenze e i divieti in Italia

Logistica La piattaforma nazionale a tutela della security

VERSO UN SETTORE PIÙ COMPETITIVO Dagli incentivi a sostegno dell’intermodalità al ripristino del Fondo di Garanzia, fino a regole più restrittive sul trasporto internazionale, il 2016 porta con sè una serie di misure che danno nuovo slancio alle imprese



ANNO XV N° 187 - Gennaio 2016 COMITATO SCIENTIFICO PRESIDENTE Maria Teresa Di Matteo VICEPRESIDENTE Silvio Faggi COMPONENTI Antonio Amato, Giovanni Caruso, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini DIREZIONE-REDAZIONE Via C.B. Piazza, 8 - 00161 ROMA Tel. 06 44246008 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo De Donato

Editoriale

La rivista dell’autotrasporto Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

C

on i primi giorni dell’anno è di nuovo operativo il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. È con questa novità, a cui ha dato un importante contributo l’Albo degli Autotrasportatori, che apriamo il 2016. Dopo la sospensione lo scorso settembre, a causa della fine delle risorse, la riattivazione del Fondo introduce due nuove possibilità come l’estensione della garanzia diretta del finanziamento e l’utilizzo del Fondo per la “Sabatini bis”. L’inizio anno è, però, foriero di notizie positive per il settore anche per altre importanti misure inserite nella Legge di Stabilità sulla base dell’accordo siglato lo scorso 5 novembre con il Governo.

Novità a misura d’impresa

dedonato@rivistatir.it

CAPO REDATTORE Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it

REDATTORE Antonella Vicini vicini@rivistatir.it

GRAFICA Marco Banci SEGRETERIA Adele Maddonni redazione@rivistatir.it

COLLABORATORI Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Angelo Ciaravolo, Pier Paolo Fraddosio, Andrea Giuli, Chiara Maggi Francesca Mannai, Mariangela Pagano, Alessandra Parroni, Fabrizio Serafini, Francesca Sirimarco CHIUSO IN REDAZIONE L’11.01.2016 Tiratura: 109.300 copie interamente distribuite in abbonamento postale CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it

Dei 999 commi che compongono la finanziaria 2016, nove contengono disposizioni rivolte al mondo dell’autotrasporto: si va dai contributi a favore dell’intermodalità marittima e ferroviaria al recupero delle accise sul gasolio per i veicoli ecologici e, sempre sulla linea dell’ecosostenibilità, agli interventi per sostenere l’acquisto di mezzi di ultima generazione. A questi si aggiungono altri interventi, frutto della stessa intesa di novembre, come le nuove disposizioni per le deduzioni forfetarie delle spese non documentate e l’esonero – per tre anni, in via sperimentale – dell’80% della contribuzione per chi effettua trasporti internazionali per almeno 100 giorni l’anno e su veicoli dotati di tachigrafo digitale, tentando così di arginare il dumping sociale delle imprese dell’Europa Orientale. Una misura, quest’ultima, a cui si affianca anche l’obbligo di provare lo svolgimento del trasporto internazionale. Quello appena iniziato è anche l’anno della nuova avventura sul web della nostra rivista. Con nuovi contenuti, servizi e funzionalità, il sito di Tir si presenterà ai suoi lettori con una veste diversa che terrà conto dei vostri suggerimenti, raccolti negli ultimi mesi attraverso il questionario che abbiamo pubblicato. Il nostro nuovo sito sarà sempre più a misura dei suoi utenti e diventerà uno strumento di dialogo e di ascolto: a partire dalle indicazioni sugli argomenti da approfondire sul nostro giornale. Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) EDITORE Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

Vuoi sfogliare Tir dal tuo smartphone o dal tablet? Collegati al nostro archivio utilizzando il Qrcode oppure digita http://issuu.com/albo-autotrasporto

TIR187-2016 3



Sommario n. 187 – gennaio 2016

2016: verso un settore più competitivo

12

La Legge di Stabilità ha introdotto una serie di disposizioni che le associazioni di categoria chiedevano da tempo: da regole più restrittive per il trasporto in cabotaggio agli incentivi a favore dell’intermodalità via mare e via ferro di Lucia Angeloni

Marebonus, ecco l’ipotesi del Ministero

14

Un progetto per favorire il traffico merci via mare e ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. Stanziati per il 2016-2018 quasi 50 milioni di euro l’anno. Incentivi anche per l’intermodalità ferro-strada di Chiara Maggi

L’Anas fotografa l’Italia che si muove

16

Il nuovo Osservatorio del Traffico misura l’andamento dei flussi veicolari nel nostro Paese. I dati di novembre indicano che l’Italia si è rimessa in movimento, in particolare con i mezzi pesanti di Andrea Ferro

Per l’automotive un futuro automatizzato e connesso 18 Il neo presidente dell’Anfia, Aurelio Nervo traccia le linee guida per il prossimo futuro del comparto, con un’attenzione particolare a mobilità sostenibile e nuove tecnologie

Calendario 2016 con tutte le scadenze e i divieti in Italia

are Da stacc rvare e conse

19

La piattaforma logistica nazionale a tutela della security 28 Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di Uirnet, illustra a Tir il futuro della piattaforma, strumento di supporto anche sul fronte della sicurezza interna di Alessandra Parroni

Trasporto diVino

30

L’Italia è il primo produttore mondiale di vino: una panoramica sulla filiera, per conoscere le criticità del comparto e capire cosa succede durante il trasporto. A partire da regole e documenti di Francesca Sirimarco

Rubriche Editoriale Albo Numeri Stampa europea Europa

3 6 9 10 11

Fisco Lavoro Normative Costi

34 36 38 42

TIR187-2016 5


Albo

presa” in cui verrà visualizzata l’impresa che corrisponde ai criteri di ricerca indicati tramite una serie di informazioni di sintesi, rappresentate in forma tabellare.

Regolarità imprese: come consultare il database di Silvio Faggi

Ora tutti possono verificare la regolarità dei vettori a cui affidare i servizi di trasporto. Per usufruire dei servizi è necessario registrarsi sul Portale dell’Automobilista come “Cittadino”

C

Il vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza delle associazioni di categoria, Silvio Faggi

i siamo. Dallo scorso 16 dicembre il database dell’Albo degli Autotrasportatori sulla regolarità delle imprese di autotrasporto è pienamente consultabile da imprese e committenti sul Portale dell’Automobilista. In questa maniera abbiamo raggiunto l’obiettivo di permettere a tutti di verificare la regolarità dei vettori cui vengono affidati i servizi di trasporto. Unica condizione è aver accesso a una connessione internet. Per poter usufruire del servizio è necessario infatti navigare sul sito www.ilportaledellautomobilista.it e accedere alla sezione dedicata, dopo essersi registrati come “Cittadino”- è importante ricordare che solo il profilo Cittadino ci offre la possibilità di usufruire dei servizi - e autenticati (riempendo i campi “Utente” e “Password”). Premendo il pulsante “Accedi” si accede così alla “Home Page”. Accesso ai servizi Una volta entrati nel sistema si procede con l’identificazione dell’azienda di cui si vuole verificare la regolarità, cliccando sulla sezione a sinistra, in alto, “Accesso

6 TIR187-2016

ai servizi”: si apriranno diverse sottosezioni tra cui “Consultazione Regolarità Posizione Albo”. Cliccandoci sopra si aprirà una pagina ad hoc in cui sarà necessario inserire o i dati anagrafici e fiscali dell’impresa (codice fiscale o partita Iva) o, nel caso se ne fosse sprovvisti, altre informazioni in base alla tipologia di impresa. Ad esempio, per ricercare e verificare la regolarità di una ditta individuale è necessario indicare o il “Codice Fiscale” o il “Nome e Cognome del titolare dell’Impresa” e “Provincia e Comune” in cui è situata (entrambe le informazioni sono obbligatorie). Per ricercare e verificare la regolarità di una società, invece, i dati da indicare sono il numero di “Partita IVA” o, in alternativa, la “Denominazione e Tipo Società” e la “Provincia e Comune”. Anche in questo caso sono obbligatorie entrambe le informazioni. Obbligatorio, inoltre, indicare anche la motivazione per la quale si sta effettuando la visura di regolarità. Come risultato della ricerca si aprirà la pagina “Ricerca Im-

Attestato Visura L’ultima fase è la più importante, ed è quella relativa all’attestazione di visura. Cliccando sulla sezione in basso a destra “Attestato Visura” sarà prodotto un documento in formato PDF, stampabile, che riporta tutte le informazioni inerenti la verifica richiesta. Nel documento saranno riportati i dati riepilogativi della ricerca: richiedente della visura (“Nominativo” e “Codice Fiscale”); data e motivazione della visura; impresa oggetto della visura (“Denominazione e Provincia”); esito della visura: regolare/non regolare. Il documento prodotto ha valore ufficiale e sostituisce a tutti gli effetti il DURC che, pertanto, il committente non dovrà più richiedere all’autotrasportatore. La verifica, come già detto, potrebbe restituire due risultati: di regolarità dell’impresa oppure di non regolarità della stessa. Inoltre sull’attestato di visura potrebbe comparire anche un’annotazione del seguente tenore: “Con riferimento alla regolarità contributiva la posizione dell’impresa indicata risulta in fase di verifica istruttoria”. Qualora si verifichi questa situazione in calce all’attestato verrà riportata la nota seguente: la fase di verifica istruttoria è disposta dagli Enti competenti (Inps/Inail), a seguito della richiesta di accertamento, nella loro autonomia procedimentale, e può durare fino ad un massimo di 30 giorni. Come abbiamo avuto modo di chiarire già in passato la fase di verifica istruttoria, che dovrà comunque esaurirsi entro 30 giorni, non pregiudica la regolarità dell’impresa in quanto solo al termine del procedimento per l’impresa potrebbe scattare l’eventuale irregolarità ai fini del rilascio del DURC e, di conseguenza, anche ai fini della più ampia verifica di regolarità disposta dall’Albo degli Autotrasportatori. La verifica da parte delle imprese di autotrasporto della propria posizione in materia di regolarità che, ricordiamo, ha un contenuto informativo molto più ampio rispetto a quello che è reso visibile ai committenti, non ha subito alcuna variazione significativa rispetto alle procedure che, su questa rivista, abbiamo avuto modo, in più di una occasione, di illustrare.


bili sul capitolo 1294 (poi determinata in euro 3.150.000,00) fosse versata, a titolo di conferimento, sulla Sezione speciale autotrasporto. Dopo il portale della regolarità, che dovrà nei prossimi mesi garantire vantaggi alle imprese che rispettano tutte le regole, giunge quindi un altro segnale della vicinanza dell’Albo degli Autotrasportatori alle aziende italiane di autotrasporto, con l’obiettivo di sostenerle in un periodo di crisi duratura.

Nuova linfa al Fondo di Garanzia di Giuseppina Ferrannini

Riparte la Sezione speciale per l’autotrasporto del Fondo di Garanzia, con alcune importanti novità. E grazie anche ai fondi dell’Albo, che ha stanziato oltre 3 milioni di euro

C

La vice presidente del Comitato Centrale dell’Albo in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giuseppina Ferrannini

on il nuovo anno è ripartita anche la piena operatività della Sezione speciale per l’autotrasporto del Fondo di garanzia, grazie al rifinanziamento di 10 milioni previsto dalla Legge di Stabilità ma grazie anche ai fondi che, proprio nelle ultime settimane di dicembre, sono stati stanziati dall’Albo degli Autotrasportatori: oltre 3 milioni di euro che si aggiungono alla cifra prevista dal Governo e che daranno ancora maggiore solidità ad uno strumento che si è dimostrato nel tempo particolarmente apprezzato dalle imprese. La somma, di importo pari a 3.150.000 euro, è frutto dell’accordo stipulato tra il ministero dello Sviluppo economico, il ministero dell’Economia e delle Finanze e il Comitato Centrale per l’Albo nazionale degli Autotrasportatori che ha stabilito tale incremento. Nelle premesse dell’accordo è esplicita l’“intenzione del Comitato Centrale di garantire l’operatività della citata Sezione speciale autotrasporto senza soluzione di continuità, superando così la sospensione disposta dalla citata circolare 14/2015, attraverso il versamento di un contributo finanziario”.

Nella seduta del 29 settembre 2015, infatti, era stato deliberato che una quota delle risorse disponi-

Un settore speciale L’operatività della Sezione speciale per l’autotrasporto del Fondo era stata sospesa “a causa dell’esaurimento delle risorse” con circolare del 21 settembre 2015 n.14/2015 della Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale SpA, in qualità di mandataria del RTI Gestore del Fondo di garanzia. Una notizia che aveva toccato particolarmente il settore considerato che in circa sei anni di attività – da dicembre 2009 a settembre 2015 – solo per l’autotrasporto per conto terzi il Fondo ha ammesso alla garanzia quasi 12mila operazioni, pari a 1,3 miliardi, e a un importo garantito di 779,9 milioni di euro, consentendo alle imprese che hanno investito in organizzazione, macchine, attrezzature ed impianti di poter contare sulle garanzie prestate dallo Stato. Un sostegno fondamentale, dunque, in un momento di crisi economica.

Cos’è il Fondo di Garanzia per le Pmi Due sono le novità che porta con sé la riattivazione del Fondo: l’estensione della garanzia diretta all’80% del finanziamento e l’utilizzo del Fondo anche per garantire i finanziamenti della “Sabatini bis”, per tutti gli interventi fatti dalle imprese per l’acquisto in nuovi macchinari, impianti e attrezzature. La garanzia del Fondo è una agevolazione del ministero dello Sviluppo economico che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari a favore di imprese e professionisti. La Sezione autotrasporto del Fondo è stata istituita il 27 luglio 2009 con Decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministero dello Sviluppo Economico e con il ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Fondo è gestito per conto del ministero dello Sviluppo Economico dalla Banca del Mezzogiorno – Medio Credito Centrale SpA e da una serie di altri istituti mandanti. Per fare domanda è necessario rivolgersi a una banca per richiedere il finanziamento e la garanzia diretta sul finanziamento oppure rivolgersi ai confidi, consorzio di garanzia collettiva dei fidi, che garantiscono l’operazione. In generale per essere ammessi al Fondo l’impresa e il professionista devono essere valutati in grado di rimborsare il finanziamento garantito, sulla base di appositi modelli di valutazione che utilizzano i dati di bilancio (o delle dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi. Sarà il Comitato di Gestione del Fondo istituito presso il Medio Credito Centrale a valutare la domanda di garanzia. L’intervento è concesso, fino ad un massimo dell’80% del finanziamento, su tutti i tipi di operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine.

TIR187-2016 7


Internet

settimana ci saranno news da consultare. Verranno messi a disposizione dei servizi per essere avvertiti via email quando i nuovi contenuti di nostro interesse vengono pubblicati.

Rivistatir sempre più smart con il nuovo sito di Silvio Faggi

Più facile da usare, adatto a smartphone e tablet, sempre più ricco e interattivo: il nuovo sito della rivista Tir sarà uno strumento di informazione, ma anche di ascolto e di dialogo con i lettori

L

Il sito della rivista è raggiungibile all’indirizzo: www.rivistatir.it

a rivista Tir ha un nuovo sito. È cambiata la grafica e l’organizzazione della pagina, per renderlo più semplice da usare, sui computer ma anche su smartphone e tablet. Stanno progressivamente cambiando anche i contenuti, i servizi e le funzionalità che offriremo, per sfruttare al meglio le potenzialità del digitale. Questa trasformazione durerà alcuni mesi, al termine dei quali le nostre informazioni saranno raggiungibili da più persone, più facilmente, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo. Negli ultimi numeri Tir ha pubblicato un questionario per raccogliere i suggerimenti e i punti di vista dei lettori: molti di voi ci hanno chiesto proprio di raffor-

zare le iniziative di comunicazione su Internet, sollecitandoci a valorizzare le opportunità che la Rete ci offre. Su ogni dispositivo La nuova versione digitale della rivista sarà comodamente consultabile su ogni device, anche mobile. Nei prossimi mesi verrà messa a disposizione anche un’app per smartphone e tablet, una soluzione che ci consentirà di leggere i contenuti scaricati anche quando non abbiamo una connessione a Internet disponibile. Personalizzazione Parte della rivista Tir sarà accessibile a tutti i navigatori, ma alcuni contenuti e servizi saranno riservati alle aziende iscritte all’Albo. Sarà dunque possibile per i soggetti autorizzati ottenere una password per accedere all’area privata. Informazione a ritmi più veloci Oggi rivista Tir pubblica un nuovo numero ogni mese; la versione digitale prevede che gli aggiornamenti non siano più vincolati alla pubblicazione di un nuovo numero, ma che siano immediatamente disponibili online una volta che i contenuti vengono prodotti. Ogni

8 TIR187-2016

Diffusione in rete tutta l’impresa Oggi viene spedita una copia della rivista Tir ad ogni impresa; con la distribuzione digitale invece sarà possibile per ogni soggetto iscritto all’Albo indicare un certo numero di utenti autorizzati ad accedere all’area privata e a tutti i contenuti e servizi in essa contenuti. La rivista rimarrà così un valore aggiunto riservato agli iscritti all’Albo, ma potrà essere più facilmente condiviso con tutte le persone interessate. Multimedialità Immagini e video ci aiuteranno a raccontare meglio il nostro settore. Valorizzeremo tutte le attività sviluppate dall’Albo degli Autotrasportatori, integrando nel sito i servizi televisivi trasmessi dalla Rai, quelli radiofonici di Radio24 e tutte le altre iniziative di comunicazione dell’Albo. Interattività La nuova rivista sarà uno strumento di informazione, ma anche di ascolto e di dialogo. Numero dopo numero vi chiederemo di indicarci a quali approfondimenti siete interessati, e orienteremo la nostra attività editoriale sulla base dei risultati di questo sondaggio. In questo modo riusciremo a rispondere meglio alle vostre esigenze. Una rivista progettata attorno alle esigenze degli utenti Saranno numerosi gli strumenti attraverso cui cercheremo di capire volta per volta quali articoli vengono più letti, quali vengono apprezzati, quali servizi vengono più frequentemente utilizzati, quali strumenti risultano più difficili da usare. Sulla base di questi dati ci impegniamo a evolvere continuamente il nostro magazine, mettendoci al servizio delle esigenze manifestate dai nostri lettori. Il lancio del nuovo sito web non rappresenta dunque la conclusione di una fase di progettazione, bensì l’avvio di un percorso di collaborazione tra la redazione e i lettori. Un magazine più efficace, capace di raggiungere in maniera capillare un pubblico più ampio, sarà fondamentale per tutelare i diritti e l’immagine dell’autotrasporto e affrontare al meglio le sfide che il 2016 ci pone.


numeri&cifre i dati dell’economia italiana e del settore dei trasporti

TIR187-2016 9


Stampa europea

Cosa succede nell’Europa dell’autotrasporto? In questa pagina troverete una selezione di articoli pubblicati sulle principali riviste europee dedicate all’autotrasporto. Un panorama che vi terrà aggiornati sulle novità e le più recenti tendenze del nostro settore nei principali Paesi dell’Unione europea. Una pagina che apre un filo diretto con le diverse realtà nazionali per sapere “in diretta” quello che accade all’estero relativamente ai temi del lavoro, delle associazioni di categoria, dell’economia.

Gran Bretagna - Buone notizie per i salari dei camionisti I salari dei camionisti nel Regno Unito sono negli ultimi tempi saliti con velocità maggiori rispetto alla media degli stipendi nazionali. Leggiamo la notizia sul mensile britannico Commercial Motors, che riprende l’informazione dai dati dell’ONS, Office for National Statistics. Per gli autisti di camion il salario è cresciuto del 3,2%, un buon risultato rispetto all’incremento medio di tutti i salari nazionali, che è stato dell’1,8%. Oggi, in Gran Bretagna un camionista guadagna in media 27.313 sterline l’anno. L’aumento del salario potrà aiutare il trasporto britannico, che negli ultimi tempi ha sofferto di una crescente carenza di autisti. “Abbiamo sempre detto che la

mancanza di autisti era un problema che il Governo poteva risolvere solo in modo parziale - ha commentato James Hookham, executive director della FTA, la Freight Transport Association -. Il compito di rendere il nostro settore più appetibile per i giovani in cerca di lavoro ricade anche sulle nostre spalle. Le nostre aziende hanno fatto quello che era necessario per risolvere il problema, aumentando i salari fino al limite sostenibile”. E negli ultimi tempi il numero dei nuovi autisti in Gran Bretagna è iniziato a risalire. Anche se, spiega Hookham, “è troppo presto per rallegrarsi di questa crescita perché il numero di autisti che lascia la professione è molto alto e il bilancio non è ancora in pareggio”.

Spagna - Salgono i costi delle assicurazioni È la ATFRIE, l’associazione spagnola delle aziende di trasporto a temperatura controllata, a lanciare l’allarme. Le polizze assicurative per i veicoli pesanti in Spagna sono in poco tempo aumentate dal 67 al 100%. Dà spazio alla denuncia il mensile spagnolo Todotransporte. Il 10 TIR187-2016

segretario generale della ATFRIE, Javier de Mauricio, sottolinea come “la crescita smisurata dei costi assicurativi ha prodotto instabilità nella pianificazione economica delle imprese di autotrasporto, la maggior parte delle quali sta faticando a rimettersi in piedi dopo anni di severa crisi”.

Svezia - Controlli del tasso alcolemico nei porti di entrata La Svezia ha un curriculum da prima della classe in materia di sicurezza stradale. L’obiettivo del Paese scandinavo è, idealmente, quello di non avere più morti e feriti sulle strade. Per avvicinarsi il più possibile a questo risultato la Svezia introduce con regolarità nuove misure di controllo del traffico stradale. Una di queste nuove misure, rivelatasi molto efficace, è il controllo del tasso di alcolemia per i guidatori dei veicoli che sbarcano nei porti di entrata del Paese. Nonostante le tante campagne di comunicazione mirate, spiega il mensile svedese Trailer, l’alcol al volante è ancora un grande problema: ogni anno in Svezia sono 70 le vittime di incidenti a causa di chi guida dopo aver bevuto. E allora ecco che da qualche mese nei principali porti del Paese, Göteborg e Stoccolma, in via sperimen-

tale, ai guidatori dei veicoli che sbarcano dai traghetti viene fatto in automatico un controllo del tasso alcolemico. Spesso senza neanche scendere dal veicolo, dietro quella che in Svezia hanno chiamato la sbarra dell’alcol, basta abbassare il finestrino e soffiare nella strumentazione. La possibilità di bere alcolici sui traghetti, considerati terra franca, fa dei porti un luogo strategico per combattere la guida sotto gli effetti dell’alcol. Alta, rispetto a quella generale, la percentuale di camionisti, soprattutto stranieri, che sono stati fermati per avere tracce di alcol nel sangue. Visti i buoni risultati di questa sperimentazione, il Governo sta individuando altri porti nei quali istituire il controllo, che potrebbe diventare permanente e aiutare ad abbassare il numero degli incidenti stradali.

Francia - La piaga dei pagamenti in ritardo Il ritardo nei pagamenti è un malcostume non solo italiano. A quanto sembra, leggendo l’editoriale apparso sulla rivista L’Officiel des Transporteurs, neanche in Francia tutti pagano secondo i tempi stabiliti. “È sempre un brutto segnale per l’economia - commenta il direttore della rivista francese, Benoit Barbedette - quando si allungano i tempi di pagamento. Nell’ultimo anno i tempi di attesa sono scivolati molto al di là degli obblighi di legge, superandoli di 12 giorni per le grandi imprese e di 14 giorni per le piccole e medie imprese”. Ritardi che fanno sorridere, visti dal nostro punto di vista. Ma che sono un segnale forte di disagio in un Paese in cui

i pagamenti fino a qualche tempo fa venivano effettuati “comme il faut”, nei tempi stabiliti dalla legge: al massimo dopo 60 giorni dalla data della fattura o 45 giorni-fine mese. Secondo il ministero francese dell’Economia soltanto il 30% delle aziende paga le fatture nei tempi giusti. I ritardi pesano per 15 miliardi di euro e fanno fallire aziende che non hanno colpe. Per questo il ministero sta pianificando un inasprimento delle sanzioni civili e penali per chi non paga secondo le regole. E i nomi dei cattivi pagatori saranno resi pubblici. Grandi gruppi francesi hanno già pagato severe multe. E anche lo Stato a volte paga in ritardo. Anche in Francia.


Europa

Austria: pedaggi meno cari per i tir Ridotti i pedaggi per i mezzi pesanti in transito lungo il tratto tirolese dell’autostrada del Brennero. Segnali opposti dalla Svizzera che prevede un aumento dal 2017

I

l nuovo anno si apre con una novità positiva per chi effettua trasporti internazionali passando per l’Austria. Il governo austriaco ha stabilito, infatti, alla fine dello scorso anno, di ridurre i pedaggi per i mezzi pesanti in transito lungo il tratto tirolese dell’autostrada del Brennero a partire dal 1° gennaio. La riduzione dal Brennero a Innsbruck corrisponde al 25%; da Innsbruck al confine con la Germania è pari al 5%. Il provvedimento risponde in sostanza a una richiesta di adeguamento agli standard europei, considerando che i pedaggi autostradali per il transito in territorio austriaco sono superiori alla media Ue e che negli ultimi anni le tariffe sono aumentate di circa il 18%. In Austria, la regola prevede che sulle autostrade e sulle superstrade austriache tutti i veicoli con un peso totale massimo consentito superiore alle 3,5 tonnellate siano soggetti al pagamento di un pedaggio chilometrico in base alle classi di emissioni del mezzo. Va da sé che la tariffa di pedaggio più

conveniente sia per i veicoli meno inquinanti. I veicoli superiori alle 3,5 tonnellate devono essere equipaggiati di una “GO-Box” a bordo; un dispositivo che consente di calcolare automaticamente la cifra da corrispondere. “È una misura che elimina in parte la distorsione della concorrenza sofferta dalle merci in esportazione dall’Italia e dirette verso i Paesi dell’Europa settentrionale, rispetto alle merci circolanti tra gli altri Paesi membri - ha commentato Thomas Baumgartner, presidente di Anita -. Con un pedaggio sulla tratta Brennero-Innsbruck che di notte supera i 3,50 euro al km, alle esportazioni italiane viene applicata una tassazione sproporzionata che le rende meno competitive rispetto a quelle movimentate tra gli altri Paesi comunitari”, ha spiegato ancora Baumgartner, sottolineando come le concessionarie autostradali italiane abbiano invece “un pedaggio medio di 0,17 euro al km”.

Aumenti in Svizzera Segnali opposti giungono dalla Svizzera dove il Consiglio Federale ha approvato, lo scorso 4 dicembre, una serie di nuovi provvedimenti in vista della prossima apertura del nuovo tunnel del San Gottardo, tra i quali l’aumento dell’imposta TTPCP, la tassa federale calcolata sulla base del peso totale del veicolo, del livello delle emissioni e dei chilometri percorsi in territorio svizzero. In una nota pubblicata dall’ Ufficio federale dei trasporti elvetici si spiega che “gli autocarri delle categorie Euro 3, 4 e 5 saranno sottoposti a tariffe più elevate e lo sconto concesso per i veicoli Euro 6 sarà soppresso. La TTPCP sarà portata da 276 a 298 franchi (media ponderata) per il transito di un camion o semirimorchio attraverso la Svizzera”. L’adeguamento della TTPCP, però, richiede una decisione da parte del Comitato misto che dovrebbe pronunciarsi nel corso del 2016.

Francia: in caso di riposo in cabina sanzioni per l’autista Sulla legge francese, approvata nel 2014, che vieta il riposo in cabina degli autotrasportatori è stato emanato un chiarimento che introduce sanzioni anche per il conducente. L’autista che violi le norme sul riposo in cabina, e cioè che effettui il riposo, è soggetto infatti a una sanzione variabile da 750 a 1500 euro. La contestazione, come avviene anche in Belgio, deve essere fatta in flagranza di reato. Lo scorso maggio, il ministero dei Trasporti francese si era espresso, invece, in direzione diversa evidenziando che la sanzione non avrebbe colpito i conducenti, ma solo il legale rappresentante dell’impresa o chi ha organizzato il servizio di trasporto. Restano confermate le sanzioni economiche (fino a 30mila euro) e penali (fino a un anno di reclusione) a carico del datore di lavoro, in caso di reiterazione del reato.

TIR187-2016 11


Politica

La Legge di Stabilità ha introdotto una serie di disposizioni che le associazioni di categoria chiedevano da tempo: da regole più restrittive per il trasporto in cabotaggio agli incentivi a favore dell’intermodalità via mare e via ferro di Lucia Angeloni

2016: verso un settore più competitivo I

l 2016 si apre con una serie di novità per il mondo dell’autotrasporto. Prima della chiusura natalizia, il Parlamento ha infatti approvato la nuova Legge di Stabilità che ha introdotto una serie di disposizioni che le associazioni di categoria chiedevano da tempo e che, in gran parte, recepiscono i contenuti dell’accordo siglato il 5 novembre scorso con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (vedi anche articolo a pag. 38). È inoltre diventato pienamente operativo, e quindi consultabile anche dalla committenza, il portale dell’Albo degli Autotrasportatori per la verifica della regolarità delle imprese di autotrasporto. Uno strumento fortemente voluto dalle associazioni presenti nell’Albo, grazie al quale sarà possibile tutelare coloro che operano nel pieno rispetto delle norme (vedi art. a pag. 6). È infine stato pubblicato il nuovo calendario dei divieti di circolazione, che consente un aumento di lavoro di 64 ore per i mezzi pesanti durante tutto l’anno, grazie ad una riduzione delle ore di divieto giornaliere e a una sovrapposizione, nel corso dell’anno, di alcune festività con le domeniche. Ripristinato il Fondo di Garanzia Anche quest’anno all’autotrasporto saranno destinati 250 milioni di euro, stanziamento che l’anno 12 TIR187-2016

scorso è stato reso strutturale. Con un successivo provvedimento, poi, il ministero dei Trasporti, d’intesa con le associazioni di categoria, provvederà a suddividere le risorse nelle diverse voci di spesa. La Legge di Stabilità ha poi permesso, grazie ad uno stanziamento di dieci milioni di euro, il rifinanziamento della Sezione speciale autotrasporto del Fondo di Garanzia per le Pmi, che a partire dal 7 gennaio è quindi ritornata operativa dopo oltre tre mesi di sospensione dovuto alla mancanza di fondi. A questi 10 milioni se ne aggiungono altri 3.150.000 che sono stati messi a disposizione dall’Albo degli Autotrasportatori (vedi art. a pag. 7). Con la riattivazione le imprese potranno beneficiare di due importanti novità: l’estensione della garanzia diretta all’80% del finanziamento e l’utilizzo del fondo anche per garantire i finanziamenti della “Sabatini bis”. Accise È stato inoltre mantenuto anche per il 2016 il credito di imposta per le accise sul gasolio, anche se dal beneficio sono stati esclusi i consumi effettuati dai veicoli Euro 2 o inferiore. Dalla disposizione sono attesi significativi risparmi di spesa, pari a 160 milioni nel periodo 2016-2020. Nel caso di ulteriori risparmi, questi andranno

a vantaggio della categoria nel suo insieme: il 15% sarà infatti destinato a favorire l’acquisto di mezzi di ultima generazione per il trasporto di merci su strada.

Intermodalità Molto importanti anche gli incentivi a favore dell’intermodalità, sia via mare sia via ferro, introdotti per tre anni per quelle aziende che

Divieti di circolazione: aumentano le ore di lavoro per i tir Nel 2016 diminuiscono le ore di divieto di circolazione per i mezzi pesanti. Il nuovo calendario, reso pubblico dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prima della pausa natalizia e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 31 dicembre 2015, prevede gli stessi giorni di divieto dello scorso anno, ma i tir avranno a disposizione 64 ore di lavoro in più grazie ad un posticipo dell’inizio del divieto delle domeniche e dei giorni festivi invernali e a una sovrapposizione, nel corso dell’anno, di alcune festività con le domeniche. Da gennaio a maggio e da ottobre a dicembre, infatti, il divieto di circolazione inizierà alle 9.00 anziché alle 8:00. In totale le ore di divieto per il 2016 ammonteranno quindi a 941, un numero inferiore rispetto al 2015, quando erano 1.005 e al 2014, quando ammontavano a 1.096. Nel complesso, il calendario prevede 74 giorni con divieti, 52 di domenica (tutte le domeniche dell’anno), dieci di sabato (26 marzo, 2-9-16-23-30 luglio, 6-20,27 agosto e 29 ottobre), quattro venerdì (1° gennaio, 25 marzo, 29 luglio e 5 agosto), quattro lunedì (28 marzo, 25 aprile, 15 agosto e 26 dicembre), due giovedì (2 giugno e 8 dicembre), martedì 1° novembre e mercoledì 6 gennaio. Con il nuovo calendario, inoltre, è stata decisa la stabilizzazione della deroga per i trasporti combinati, introdotta lo scorso anno in via sperimentale. Il tratto di strada percorso in deroga al divieto non può però superare i 150 chilometri in linea d’aria, anche per i terminal ferroviari e per i soli “veicoli a carico”. Infine è stata semplificata la deroga che riguarda i trasporti a ciclo continuo, la cui domanda può essere presentata anche alla Prefettura della provincia di destinazione del trasporto.


dell’80%, per gli autisti utilizzati nei trasporti internazionali. Una norma che attua uno dei punti fondamentali dell’intesa del 5 novembre scorso e volta ad arginare la concorrenza sleale e il dumping sociale praticato dalle imprese dell’Est Europa che hanno costi decisamente inferiori rispetto ai nostri. Il Governo ha stanziato 65,5 milioni di euro per il triennio 2016-2018 grazie ai quali si potrà procedere all’esonero dell’80% dei contributi previdenziali dovuti per gli autisti che per almeno 100 giorni l’anno sono stati utilizzati in servizi di trasporto internazionale sui veicoli muniti di tachigrafo digitale.

scelgono di utilizzare le Autostrade del mare e la ferrovia per trasportare le merci. Lo stanziamento maggiore è dedicato al Marebonus, ovvero il combinato strada-mare, e prevede 45,4 milioni di euro per il 2016, 44,1 milioni per il 2017 e 48,9 milioni per il 2018. Per il trasporto strada-ferrovia, invece, viene autorizzata una spesa annua di 20 milioni di euro per quest’anno e per i prossimi due. La Legge prevede inoltre che si possa destinare al combinato ferroviario una parte dei 250 milioni di euro l’anno resi strutturali nel 2015. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità, il ministero dei Trasporti dovrà individuare i beneficiari dei contributi, la misura degli aiuti, le modalità e le procedure per ottenerli e notificare il provvedimento alla Commissione europea per ottenere l’approvazione. Una volta ottenuta l’autorizzazione di Bruxelles, il parere del Consiglio di Stato e le firme dei Ministri potrà poi essere emanato il relativo decreto (vedi anche articolo a pag. 14). Decontribuzione previdenziale per il trasporto internazionale A titolo sperimentale e per la durata di tre anni è stata inoltre decisa l’introduzione di una decontribuzione previdenziale, nella misura

Deduzioni forfetarie Sono salve anche le deduzioni forfetarie relative alle spese non documentate anche se la Legge di Stabilità ha previsto una nuova classificazione. Sparisce infatti la distinzione tra trasferte effettuate nella Regione in cui ha sede l’impresa o in quelle confinanti e quelle eseguite oltre tale ambito e viene introdotta una nuova classificazione: trasporti svolti all’interno del Comune di appartenenza dell’impresa e quelli eseguiti oltre l’ambito comunale. Gli importi delle deduzioni saranno indicati più avanti ma la norma precisa che i trasporti svolti all’interno del Comune avranno un beneficio pari al 35% di quello riconosciuto per i trasporti svolti esternamente. Cabotaggio Infine, la Legge di Stabilità ha introdotto una misura molto importante ai fini dei controlli sul cabotaggio stradale, che troppo spesso viene svolto illegalmente da parte di vettori stranieri. Un nuovo articolo, il 46 Ter, introduce infatti per gli autotrasportatori internazionali l’obbligo di eseguire la documentazione relativa al trasporto stesso. Durante i controlli su strada, quindi, gli autisti dovranno esibire la prova documentale di essere entrati in Italia svolgendo un trasporto internazionale, mostrando un qualunque documento di accompagnamento delle merci previsto dalla normativa internazionale (di norma la lettera di vettura internazionale) o nazionale. Se tale documentazione non risultasse presente sul camion, la norma prevede sia una sanzione amministrativa, sia il fermo del veicolo che termina quando il vettore presenta la documentazione richiesta. Le sanzioni sono decisamente consistenti: da 400 a 1.200 euro se l’impresa di autotrasporto fornisce la prova documentale richiesta entro 60 giorni dal controllo; da 2.000 a 6.000 euro se la documentazione è incompleta o non viene fornita.

La scomparsa di Fabio Montanaro Ci ha lasciati il fondatore e primo direttore della rivista Tir, il giornalista che ha dato voce al mondo dell’autotrasporto Mentre andiamo in stampa apprendiamo la notizia della scomparsa di Fabio Montanaro, fondatore e primo direttore di questa rivista. Si è spento a 72 anni, durante la notte del 9 gennaio. E alla notte lui era particolarmente legato visto che la notte gli è servita, negli anni, a far conoscere agli italiani gli aspetti più intimi di questo settore. A partire dagli anni Ottanta, Montanaro ispirò e condusse molte delle trasmissioni radiofoniche di successo sull’autotrasporto: da RadioTir, la prima striscia notturna in diretta ad aprire i microfoni ai camionisti, a Uomini e Camion passando poi agli spazi informativi dell’Albo degli Autotrasportatori su Isoradio. Proprio all’Albo degli Autotrasportatori ha legato la parte finale della sua carriera professionale con l’avventura di Tir, partita nel 1998 dopo anni di direzione del mensile dell’Aci Hp Trasporti.

Proprio quando era direttore di Hp conobbi Fabio, per caso, come avviene nelle migliori trame: un amico comune, una cena ed io – che all’epoca lavoravo per un quotidiano campano – mi ritrovai a fare anche il “corrispondente” per il Mezzogiorno per Hp. Erano gli anni dei primi lavori sulla Salerno-Reggio Calabria, della nascita del porto di Gioia Tauro, della crescita dell’autotrasporto, settore che imparai a conoscere ed apprezzare da quell’osservatorio davvero particolare. Quando poi partì l’avventura di Tir, Fabio mi fece la proposta di trasferirmi a Roma e diventarne il redattore ed io – che dopo 10 anni di lavoro nei quotidiani avevo appena ottenuto il tesserino da Professionista – decisi di salire in cabina e dedicarmi a tempo pieno a questo settore. Per i successivi 13 anni, fino a quando non è andato in pensione, ho così lavorato a stretto contatto con Fabio imparando da lui tutto ciò che oggi mi consente di dirigere il giornale che mi ha lasciato in eredità.

Per gli autotrasportatori Fabio Montanaro è l’uomo che per anni ha rappresentato i loro problemi, li ha informati e ha tenuto loro compagnia con inconfondibile serietà, senso dell’umorismo e la battuta sempre pronta. Colleghi e amici ricordano la sua indiscussa professionalità, la grande competenza in un settore del giornalismo cui ha dedicato con passione ed entusiasmo tutta la sua vita, la sua ben nota passione per la musica. Io ho la fortuna di ricordarne anche la quotidianità, le trovate, le abitudini, le manie e le tante nostre battaglie, che non sempre ci hanno visto sullo stesso fronte. Ciao Fabio. Massimo De Donato TIR187-2016 13


Intermodalità

Un progetto per favorire il traffico merci via mare e ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. Stanziati per il 2016-2018 quasi 50 milioni di euro l’anno. Incentivi anche per l’intermodalità ferro-strada di Chiara Maggi

Marebonus, ecco l’ipotesi del Ministero

i è svolta alla fine del mese di dicembre la prima riunione operativa su alcuni dei provvedimenti inseriti nella Legge di Stabilità 2016 e in particolare sul ‘Marebonus’ (ex Ecobonus), l’incentivo che dovrebbe favorire lo spostamento modale delle merci dalla strada al mare. Nel corso dell’incontro, a cui erano presenti le principali associazioni di categoria dell’autotrasporto e quelle degli armatori – Confitarma, Assoporti e Fedarlinea –, il direttore generale per il Trasporto Stradale e per l’Intermodalità Enrico Finocchi, in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha avanzato una proposta di lavoro. Nello specifico, la Legge di Stabilità prevede per l’intermodalità marittima uno stanziamento di 45,4 milioni di euro per l’anno 2016, 44,1 milioni per l’anno 2017 e 48,9 milioni per l’anno 2018. I fondi sono destinati a migliorare la catena intermodale e a decongestionare la rete viaria attraverso il potenziamento dei servizi marittimi esistenti (o l’istituzione di nuovi), che collegano porti situati in Italia, negli Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo.

S

La proposta di lavoro Secondo l’ipotesi di attuazione della norma delineata dal Mit e presentata da Finocchi, la somma potrebbe confluire in un bando unico per tutto il triennio destinato agli armatori comunitari, dopo la definizione di un obiettivo di sosteni14 TIR187-2016

bilità e di riduzione del costo sociale della mobilità; obiettivo che andrebbe declinato attraverso l’identificazione di “unità da incentivare”, come ad esempio un semirimorchio, un container se trasportato su camion, un automezzo completo purché superiore a determinate soglie di tonnellaggio, una bisarca o auto/equivalente bisarca. Ogni armatore potrebbe presentare per ciascuna rotta un solo progetto triennale che identifichi un determinato impatto ambientale (riduzione Co2, decongestionamento stradale) legato all’incentivo all’utilizzo di navi che rispettino specifici parametri di sostenibilità e operative su servizi di linea nuovi o esistenti. L’impatto ambientale dovrebbe essere alleggerito nel tempo attraverso l’aumento progressivo di carichi sulle navi, sia attraverso l’abbassamento delle tariffe, sia garantendo agli autotrasportatori spazi disponibili nella stiva. Il Mit propone, ad esempio, la creazione di “biglietti verdi” a garanzia degli impegni assunti dall’armatore. Il progetto potrebbe anche prevedere la creazione di nuove rotte o il miglioramento di quelle già esistenti, rispettando i parametri ambientali e gli equilibri concorrenziali con altre modalità di trasporto sostenibili. Infatti, nel caso in cui i traffici individuati dal soggetto promotore fossero già serviti da altri operatori, il progetto dovrebbe essere considerato ineleggibile.

Il Mit suggerisce anche la creazione di “corsie preferenziali” per quegli autotrasportatori che garantiscano determinati volumi di traffico. A esclusione dei trasporti relativi alla categoria merceologica delle rinfuse, si potrebbero inserire nel bando anche progetti in ambito fluviale. Il contributo erogabile dovrebbe essere pari al massimo al 30% dei costi di servizio del progetto, che andrebbero calcolati su base di parametri standard chilometrici per evitare di penalizzare armatori efficienti con costi di esercizio minori. Infine, una fetta del contributo ricevuto dalle compagnie di navigazione dovrebbe essere utilizzato in parte nella riduzione del nolo applicato e in parte per migliorare il servizio. Intermodalità ferroviaria Il Ministero ha predisposto incentivi anche per favorire l’intermodalità nel trasporto combinato strada-rotaia: l’importo è di 20 milioni di euro l’anno per il triennio 2016-2018. Il contributo è destinato ai servizi di trasporto ferroviario intermodale in arrivo o in partenza da nodi logistici e portuali. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità, il ministero dei Trasporti di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, dovrà preparare il Regolamento per individuare i beneficiari dei contributi, la misura degli aiuti, le modalità e le procedure per ottenerli e notificarlo alla Commissione europea per ottenere l’approvazione.


Infrastrutture

I 32 chilometri che compongono la variante corrono sotto l’Appennino parallelamente all’A1 grazie a una ricca rete di 41 gallerie e di altrettanti viadotti. Secondo le stime il 90% dei mezzi pesanti sceglierà la variante di Antonella Vicini

Aperta la Variante di Valico tra Bologna e Firenze

D

opo un decennio di lavori e 4,1 miliardi di euro di investimenti, lo scorso 23 dicembre è stata aperta al traffico la Variante di Valico, in particolare nel tratto compreso tra le località di La Quercia e Aglio. Bologna e Firenze sono adesso più vicine: la nuova infrastruttura permette infatti un risparmio in termini di tempo e di consumi, ma soprattutto offre l’opportunità di compiere un percorso meno congestionato e più moderno. Un progetto complesso La Variante di Valico è parte di un progetto di potenziamento realizzato da Autostrade per l’Italia di 59 chilometri di rete autostradale, di cui 32 in variante, per rendere più semplici i collegamenti fra le due province di Firenze e Bologna. Il territorio dell’Appennino toscoemiliano in cui si inserisce è un’area particolarmente varia e complessa dal punto di vista morfologico, caratterizzata da massicci montuosi separati da valli strette solcate da corsi d’acqua, che ha richiesto dunque il ricorso a tecnologie ingegneristiche particolarmente sofisticate e avanzate. I 32 chilometri che compongono la variante attraversano in tutto otto comuni e corrono di fatto sotto l’Appennino parallelamente all’A1 grazie a una ricca rete di 41 gallerie e di altrettanti viadotti. Chi decide di compiere questo nuovo tratto si troverà a percorrere una grande S d’asfalto con due corsie per senso di marcia più una d’emergenza – anche nelle gallerie – che per-

metteranno di far risparmiare circa 15 minuti di tempo nel tragitto grazie ad un tracciato molto più pianeggiante e alla riduzione del traffico rispetto al tratto tradizionale. La Bologna - Firenze è caratterizzata infatti da picchi di circa 89mila veicoli al giorno con punte di quasi 25mila camion e pullman; attualmente è ancora troppo presto per i primi bilanci ma secondo le previsioni i mezzi pesanti preferiranno probabilmente il nuovo tracciato. “Le stime - si legge sul sito di Autostrade per l’Italia - parlano di un 90% del traffico pesante che sceglierà la variante così come la sceglierà il 40% di quello leggero”. Secondo Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti, si tratta di un’infrastruttura molto attesa che influirà positivamente sul settore dell’autotrasporto: “è una struttura snella, scorrevole e sicuramente porrà fine a quei serpentoni a cui siamo stati obbligati”. Con il nuovo tratto, migliorando le condizioni di traffico, si prevede inoltre un cospicuo risparmio sul consumo di carburanti, per un totale di 100 milioni di litri ogni anno. Una storia lunga 3 decadi Tra progettazione esecutiva, affidamento ed esecuzione la Variante di Valico ha richiesto nove anni di lavoro effettivo, ma tra genesi e realizzazione, prima della messa in opera vera e propria, sono trascorsi circa trent’anni. L’idea

di potenziare questo tratto appenninico dell’A1 risale infatti ai primi anni Ottanta e cioè al “Piano decennale per la viabilità di grande comunicazione e misure di riassetto del settore autostradale” del 1982, voluto per ammodernare gli itinerari di grande comunicazione. Tra l’approvazione del Piano Generale dei Trasporti, nel 1986, lo studio d’impatto ambientale, la firma da parte di Società Autostrade della convenzione con i ministeri dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente, le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, l’Anas e gli Enti locali (1990), bisognerà attendere il 1996 per l’approvazione da parte del Governo dell’intervento di potenziamento della BolognaFirenze. Nel 1997 Autostrade per l’Italia firma la concessione per la gestione della rete autostradale fino al 2038 e si assume l’impegno di realizzare il potenziamento dell’A1 tra Firenze e Bologna, senza oneri aggiuntivi. Tra analisi, dibattiti e ipotesi progettuali è nel 2000, però, che si ottiene la conferma del tracciato (lo stesso che era stato già approvato da Anas e Regioni nel 1992) ed è nel 2002 che arriva l’autorizzazione definitiva, solo dopo aver costituito gli Osservatori ambientali e socio-economici per la realizzazione della Variante di Valico incaricati di valutare e vigilare l’impatto ambientale dell’intera opera. I primi lavori di potenziamento iniziano nel 2004, anche se per l’ultima autorizzazione bisognerà attendere il 2006. TIR187-2016 15


Sulla strada

L’Anas fotografa l’Italia che si muove di Andrea Ferro

Il nuovo Osservatorio del Traffico misura l’andamento dei flussi veicolari nel nostro Paese. I dati di novembre indicano che l’Italia si è rimessa in movimento, in particolare con i mezzi pesanti

È

come un sistema di nervi diffuso capillarmente sul territorio, che percepisce, registra e archivia la “pressione” esercitata lungo i nastri d’asfalto dal passaggio dei veicoli, sapendoli pure distinguere e catalogare. Una volta elaborato il dato, la pressione, massima e minima, diventa nota e quindi si potrà agire per provare a regolarla intervenendo laddove i picchi possono risultare sfavorevoli alla tenuta della rete infrastrutturale, un groviglio di arterie che dimostra i suoi anni e necessita di terapie di mantenimento appropriate se non, spesso, di qualche adeguato intervento “strutturale”. Non solo: il parametro ricavato da questo monitoraggio diventa un elemento, significativo, per valutare lo stato di salute complessivo di un sistema, un indicatore sintetico di indubbia importanza. È questo il senso, e lo scopo, del nuovo Osservatorio del Traffico battezzato da Anas con la diffusione dei primi dati del monitoraggio, quelli relativi all’anda16 TIR187-2016

mento dei flussi veicolari registrati nel corso del mese di novembre. Le 1.150 centraline, posizionate sui 25 mila chilometri di strade ed autostrade gestite dall’azienda, hanno raccontato di un’Italia che prova a tornare in movimento dopo il periodo buio della crisi, così forte da aver inciso per anni in modo eloquente sulla mobilità degli italiani. Aritmeticamente il segnale si esplicita con un +3,3% fatto segnare dal cosiddetto Indice di Mobilità Rilevata (IMR). La comparazione è stata effettuata prendendo in considerazione la stima del novembre 2014. Se invece si analizza l’aumento rispetto al mese precedente, ottobre 2015, si ricava un +1,24% (-5,4% era stata la variazione dell’IMR novembre 2014-ottobre 2014). Raddoppio per i mezzi pesanti Disgregato ancora, il dato medio fornisce elementi ulteriori di conoscenza e analisi di un

Paese “fotografato” attraverso il suo movimento, una lente che focalizza la dinamicità delle persone e delle cose. A partire dall’Indice di Mobilità Rilevata riferito ai mezzi pesanti. In questo caso l’incremento è stato più del doppio rispetto al dato di sintesi globale: +6,8%. Forse un po’ a sorpresa rispetto ad altri indicatori e fattori (compresi i problemi infrastrutturali e le difficoltà a stabilire un’effettiva continuità territoriale), è in Sardegna che si è registrato il picco: +8,2%. Comunque, in generale, è nel Sud che si sono palesati i segnali più interessanti. In questa parte d’Italia infatti l’IMR medio è stato superiore alla media nazionale: +5,2%. Un diluvio di numeri, una miniera di dati sui quali si costruisce un patrimonio di conoscenza in costante aggiornamento a disposizione di Anas. Il presidente Gianni Vittorio Armani ha spiegato così la valenza del Nuovo Osservatorio del Traffico specifi-


cando che all’origine dell’iniziativa c’è “la necessità di potenziare l’Infomobilità e offrire una maggiore trasparenza delle notizie”. Ha aggiunto di aver costituito “un team specializzato di ingegneri e di analisti del traffico” ai quali ha affidato “la realizzazione e la diffusione di bollettini mensili sui flussi e le statistiche di traffico sulla rete stradale d’interesse nazionale”. Per il presidente di Anas, “lo studio del traffico fornisce in generale preziose informazioni ai fini della programmazione di interventi di manutenzione e di potenziamento della rete, pertanto abbiamo ritenuto necessario codificarlo, attraverso l’Osservatorio, per ottimizzare la fruibilità dei dati ed al contempo per migliorare la qualità del nostro servizio”. Dati, informazioni, medie, frequenze che, proprio per la loro essenza, possono valere come barometro del Paese, del vento che tira, di umori e di tendenze. Di qui la doppia valenza dell’Osser-

vatorio, sulla quale ha insistito Gianni Vittorio Armani: strumento tecnico-operativo ma anche risorsa statistica ulteriore per l’analisi socio-economica. “L’indice di traffico mensile – ha dichiarato il presidente di Anas – potrà inoltre essere utile, in affiancamento ad altri strumenti di misurazione statistica, per valutare lo stato di ricchezza del Paese. Si tratta di un impegno e di una sfida, che segnano un ulteriore importante cambiamento dell’azienda”. Come funziona l’Osservatorio Tecnicamente l’Osservatorio è alimentato ventiquattro ore su ventiquattro dalle 1.150 stazioni di rilevamento installate lungo i 25 mila chilometri della rete gestita da Anas. In azione sensori particolarmente “intelligenti”. Claudio Arcovito, responsabile Brand e Immagine di Anas, ne ha illustrato il funzionamento. “Oltre a contare il passaggio dei veicoli, questi sensori riescono

ad intercettare la tipologia del singolo veicolo, quindi se si tratta di un’auto o di un mezzo pesante – ha spiegato Arcovito –. Questi dati vengono inviati ad un sistema centralizzato, chiamato Panama, che verifica la coerenza delle informazioni e le elabora mettendole quindi a disposizione degli operatori che possono ulteriormente analizzarli”. Con la diffusione dei dati relativi ai flussi veicolari registrati a novembre di fatto si è inaugurato un appuntamento mensile che aggiornerà sull’Italia in movimento. “La visualizzazione del quadro che si ricava dai dati sarà nazionale con focus per quattro macroaree, Nord, Centro, Sud e Sardegna-Sicilia – ha aggiunto Arcovito –. A queste vanno aggiunti ulteriori focus territoriali, specifici con l’indicazione di una serie di elementi territoriali. Per esempio le fasce e le tratte di un’arteria dove si sono registrati i picchi di flusso di traffico, anche per tipologie di veicoli.

Il dato riguarda anche i giorni: feriali, prefestivi, festivi”. In questa ottica, sulla base delle prime risultanze, si è stabilito, per esempio, che a novembre il record di veicoli in transito è stato registrato sul Grande Raccordo Anulare di Roma: in particolare, venerdì 6 novembre, sono transitati 157.604 totali. Lungo la stessa arteria, lunedì 9 novembre è stato registrato il picco relativo ai mezzi pesanti: 10.052 passaggi. Anche questo un record nazionale. Numeri interessanti pure dalla Sicilia. L’apertura, avvenuta a novembre del bypass del viadotto Himera (pericolante dopo la frana dell’aprile scorso) ha consentito una riduzione di 25 minuti dei tempi di percorrenza lungo la A19, Palermo-Catania tra i chilometri 10 e 110. Per effetto della nuova bretella, i flussi di veicoli leggeri sono aumentati del 15%, quelli dei veicoli pesanti del 5% rispetto agli indici registrati durante la settimana antecedente l’apertura.


Mercato

Il neo presidente dell’Anfia, Aurelio Nervo, che sarà alla guida dell’associazione fino al 2018, traccia le linee guida per il prossimo futuro del comparto con un’attenzione particolare a mobilità sostenibile e nuove tecnologie

Per l’automotive un futuro automatizzato e connesso

È

Aurelio Nervo il nuovo presidente di Anfia: l’associazione nazionale filiera industria automobilistica ha nominato la sua nuova guida per il triennio 2016-2018 nel corso dell’assemblea generale degli associati che si è svolta a Roma, lo scorso dicembre. Tre le categorie che sintetizzano l’intervento del neo presidente e tracciano le linee guida per il prossimo futuro del comparto: veicoli autonomi, guida automatizzata e connessa e Industria 4.0. Alcuni Paesi europei hanno già avviato le sperimentazioni per i primi due casi: sperimentazioni per cui si rende necessario un sistema adeguato di infrastrutture in grado di ‘dialogare’ con i dispositivi digitali posti sui veicoli. Si tratta, comunque, di due dei pilastri fondamentali della rinascita del comparto dell’automotive, strettamente legata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”, cioè la rivoluzione prodotta dalla digitalizzazione dell’industria e dall’interconnessione che determinerà un cambiamento dei processi produttivi, mettendo al centro il know-how di chi vi opera e le esigenze dei sin18 TIR187-2016

goli consumatori o dei diversi partner commerciali. Sistemi di trasporto intelligenti e nuove tecnologie Partendo dal presupposto che la crescita demografica e della popolazione urbana è destinata ad aumentare (tra il 2015 e il 2030 si stima che la popolazione mondiale passerà dai 7,3 agli 8,4 miliardi), Aurelio Nervo ha individuato le priorità del settore di fronte a uno scenario di estensione della motorizzazione globale, soprattutto nei Paesi emergenti. “Nel 2022 – ha sottolineato il neo presidente Anfia nel corso della sua relazione di inizio mandato – il parco circolante delle autovetture raggiungerà il miliardo di unità, con un incremento di oltre 200 milioni di auto, la metà delle quali attribuibili alla Cina”. È per questo che un’attenzione particolare dovrà essere rivolta alla mobilità sostenibile e alle tecnologie. “Come potremo integrare tutti questi aspetti dando risposte flessibili ed efficienti alla domanda di

mento dei trailer mobilità in uno per l’ottimizzascenario così zione dei carichi complesso?”, trasportati”. si è chiesto Nervo. Altro tema Una quequello della fiscastione di prolità del settore fonda attualità, “troppo onerosa” e questa, che è stata al degli investimenti. Aurelio Nervo centro anche della confe“La sola incrementalità renza di Parigi sul clima. Per questo della misura sul credito d’imposta e occorrerà puntare su soluzioni intella ancora poca chiarezza sulle ligenti e “dare nuovo sostegno allo norme sul Patent box rappresensviluppo di piattaforme digitali di ultano ancora degli ostacoli agli intima generazione e infrastrutture vestimenti in ricerca da parte delle condivise, che facilitino l’adozione aziende”. della produzione intelligente diffusa, Strumento efficace in questo nonché lo sviluppo di competenze senso è il Fondo di Garanzia per le Pmi, esteso al finanziamento dei digitali adeguate e di una regolamezzi di trasporto, senza dimentimentazione più smart”. care la nuova Legge Sabatini e i suLa sostenibilità, del resto, è ormai perammortamenti introdotti con la protagonista delle politiche euroLegge di Stabilità 2016 insieme alpee dei trasporti e anche dei recenti l’innalzamento delle soglie di deprovvedimenti del Governo italiano duzione per le vetture aziendali. in tema di mobilità. Per mantenere un buon livello di Le priorità di Anfia competitività, ha concluso Nervo, In tema di efficienza logistica, ha è necessario “innovare e rendere spiegato Nervo, “sarebbe opporsempre più efficienti i processi, tuno valorizzare e rendere norma di anche per poter adeguare i prodotti ai rapidi mutamenti delle rilegge le sperimentazioni già in corso chieste di mercato”. e proposte da Anfia sull’allunga-


PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

Le foto del calendario sono state gentilmente fornite da Fabrizio Colella. I testi delle didascalie sono a cura di Pier Paolo Fraddosio

Le scadenze di questo calendario sono state elaborate sulla base dei dati disponibili a dicembre 2015. Si consiglia di verificare eventuali variazioni mensili sull’ultimo numero di Tir o sul sito www.rivistatir.it

www.rivistatir.it


FIAT BALILLA 4 MARCE, Anni di produzione 1934 1937, Motore 4 cilindri benzina, Cilindrata 995 cc, Potenza 24 cv, Velocità max 90 Km/h, Portata 300, Peso trasferito a terra 1201

7 CERTIFICAZIONE UNICA - Invio telematico delle certificazioni all’Agenzia delle Entrate 16 IVA Liquidazione dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente TASSA LIBRI SOCIALI Versamento della tassa annuale CC.GG. da parte delle società di capitali 25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente

MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 9-22

9-22

9-22

14-22 9-16 9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22 9-22

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB

&

) '

",

18 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente

26 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente e del I trimestre 2016

OM TITANO, Anni di produzione 1937 1939, Motore 6 cilindri gasolio, Cilindrata 11540 cc, Potenza 137 cv, Velocità max 45 Km/h, Portata 7500, Peso trasferito a terra 14000


27 RAVVEDIMENTO - Sanatoria per regolarizzare l’acconto Iva non eseguito entro il 28 dicembre

25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese di dicembre o del 4° trimestre 2015

18 IVA - Liquidazione e versamento dell’imposta da parte dei contribuenti mensili IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente

15 RAVVEDIMENTO - Ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti non eseguiti entro lo scorso 16 dicembre

FIAT 15 TER, Anni di produzione 1913 1922, Motore 4 cilindri benzina, Cilindrata 4398 cc, Potenza 30 cv, Velocità max 45 Km/h, Portata 1500, Peso trasferito a terra 3500

VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN

) ' ",

FIAT 18 BL Anni di produzione 1914 1921, Motore 4 cilindri benzina, Cilindrata 5655 cc, Potenza 38 cv, Velocità max 26 Km/h, Portata 3000, Peso trasferito a terra 6000

29 INAIL Scade il termine per l’invio della dicharazione delle retribuzioni 2015. Ultimo giorno per richiedere la riduzione del tasso medio di tariffa CERTIFICAZIONE UNICA Consegna delle certificazioni ai dipendenti e ai lavoratori autonomi IVA Presentazione per via telematica della comunicazione dei dati relativi all’anno 2015. TFR Versamento a saldo dell’imposta sostitutiva

25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente

16 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente o del 4° trimestre 2015 IRPEF Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente. INPS Versamento della quarta rata 2015 dei contributi sul reddito minimale da parte degli artigiani INAIL Scade il termine per l’autoliquidazione e il versamento del saldo 2015 e dell’acconto 2016. Possibile il versamento rateale

1 GASOLIO Scade il termine per la richiesta di rimborso sul gasolio consumato nel 4° trimestre 2015

&


OM LEONCINO, Anni di produzione 1951 - 1955, Motore 4 cilindri gasolio, Cilindrata 3770 cc, Potenza 54 cv, Velocità max 80 Km/h, Portata 2500, Peso trasferito a terra 5000

7 730 Pre compilato o ordinario - presentazione all’Agenzia delle Entrate o consegna ai Caf o professionisti abilitati. 18 Iva - Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente IRPEF IRES IRAP Versamento del saldo e dell’acconto con la maggiorazione dello 0,40% CCIAA Pagamento dei diritti alle Camere di Commercio con la maggiorazione dello 0,40% INPS Pagamento del saldo 2015 e 1° acconto 2016 dei contributi dovuti sul reddito eccedente il minimale da parte degli artigiani con la maggiorazione dello 0,40% 25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente o del II trimestre

VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 8-16 7-22

8-16 7-22

8-16 7-22

8-16 7-22

16-22 8-22 7-22

8-22

14-22 7-22

7-22 8-22

8-16 7-22

8-16 7-22

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER

&

) '

",

1 Gli adempimenti fiscali ed i versamenti che scadono tra il 1° ed il 20 di agosto, possono essere effettuati entro il giorno 20 dello stesso mese, senza nessuna maggiorazione MODELLO 770 Invio telematico del relativo modello IVA Richiesta di rimborso infrannuale relativo al 2° trimestre, se consentito dalla legge GASOLIO Scade il termine per la richiesta di rimborso sul gasolio consumato nel 2° trimestre 2016

22 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente o al 2°trimestre IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente INPS Versamento della 2° rata 2016 e dei contributi dovuti sul minimale di reddito da parte degli artigiani

25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente

ALFA ROMEO 950, Anni di produzione 1955 1958, Motore 6 cilindri gasolio, Cilindrata 9500 cc, Potenza 130 cv, Velocità max 53 Km/h, Portata 7400, Peso trasferito a terra 14000


25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente

16 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente o al 1° trimestre IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente INPS Pagamento della prima rata fissa 2016 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani

2 SPESOMETRO Presentazione in via telematica della comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA per l’anno 2015 (elenco clienti e fornitori) da parte dei contribuenti menisili e trimestrali IVA Domanda di rimborso infrannuale relativa al 1° trimestre MUD Invio telematico, da parte delle imprese che producono (o gestiscono) rifiuti pericolosi e/o speciali, per l’anno 2015, alla Camera di Commercio GASOLIO Scade il termine per la richiesta di rimborso sul gasolio consumato nel 1° trimestre 2016

ISOTTA FRASCHINI D 80, Anni di produzione 1939 1949, Motore 6 cilindri gasolio, Cilindrata 7273 cc, Potenza 100 cv, Velocità max 46 Km/h, Portata 7600, Peso trasferito a terra 14000

DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

7-22

7-22

7-22

7-22

8-22

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO

) ' ",

FIAT 640 N, Anni di produzione 1949 1952, Motore 6 cilindri gasolio. Cilindrata 6032 cc, Potenza 72 cv, Velocità max 62 Km/h, Portata 4000, Peso trasferito a terra 8500

27 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei Modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente

16 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente INPS Pagamento del saldo 2015 e 1° acconto 2016 dei contributi sul reddito eccedente il minimale da parte degli artigiani IRPEF IRES IRAP Versamento del saldo 2015 e dell’acconto 2016 Unico/2016, senza maggiorazione CCIAA Pagamento del diritto annuale alle Camere di Commercio

&


LANCIA ESAGAMMA 516, Anni di produzione 1962 1967, Motore 6 cilindri gasolio, Cilindrata 10521 cc, Potenza 127 cv, Velocità max 70 km/h, Portata 7200, Peso trasferito a terra 14000

16 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente o al 3°trimestre IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente INPS Versamento della 3° rata 2016 dei contributi dovuti sul minimale di reddito da parte degli artigiani. 25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente 30 IRES - IRPEF - IRAP Versamento del 2° o unico acconto per l’anno 2016. INPS versamento del 2° acconto 2016 dei contributi dovuti sul reddito eccedente il minimale da parte degli artigiani

MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22

9-22 9-22

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB

&

) '

",

16 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente IMU E TASI Versamento del saldo 2016

27 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precente IVA Versamento dell’acconto

31 ALBO AUTOTRASPORTATORI Pagamento della quota iscrizione 2017

FIAT 170/35, Anni di produzione 1975 1978, Motore 8 cilindri gasolio, Cilindrata 17174, Potenza 352 cv, Velocità max 115 km/h, Peso rimorchiabile 36.000


26 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente

16 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto dei contributi relativi al mese precedente

LANCIA ESATAU B, Anni di produzione 1958 - 1962, Motore 6 cilindri gasolio, Cilindrata 11500 cc, Potenza 150 cv, Velocità max 60 Km/h, Portata 7500, Peso trasferito a terra 14000

GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 7-22

7-22

7-22

7-22

9-22

9-16

9-22

9-22

9-22

9-22

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN

) ' ",

OM TIGRE, Anni di produzione 1959 - 1965, Motore 4 cilindri gasolio, Cilindrata 6870, Potenza 120 CV, Velocità max 60 km/h, Portata 6000, Peso trasferito a terra 12000

31 GASOLIO Scade il termine per la richiesta di rimborso sul gasolio consumato nel 3° trimestre 2016 IVA Richiesta di rimborso infrannuale relativo al 3° trimestre, se consentito dalla legge BENI AI SOCI - Comunicazione all’anagrafe tributaria dei dati dei soci o familiari che hanno ricevuto in godimento beni dell’impresa

25 INTRASTAT Presentazione per via telematica dei modelli INTRA relativi alle operazioni del mese precedente o del 3° trimestre

17 IVA Liquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente. IRPEF INPS Versamento delle ritenute d’acconto e dei contributi relativi al mese precedente

&


PERIODICO DEL COMITATO CENTRALE DELL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI DI COSE PER CONTO DI TERZI

REALIZZAZIONE Arti Grafiche Picene Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) DIREZIONE - REDAZIONE Via C.B. Piazza 8 - 00161 Roma redazione@rivistatir.it - www.rivistatir.it


Ricerca

Un progetto del Centro di ricerca sulla Logistica (C-Log) dell’Università Cattaneo LIUC di Castellanza aiuta le aziende del settore nel valutare le alternative più convenienti per il rifornimento del carburante

Carburanti: come ottimizzare i rifornimenti L

e più recenti stime dimostrano come l’incidenza media del costo del trasporto e, più specificatamente del carburante, sia elevata. È chiaro quindi come il tema del “rifornimento del carburante” sia un’assoluta priorità per le imprese del settore dell’autotrasporto. A questo proposito il Centro di ricerca sulla Logistica (C-Log) dell’Università Cattaneo LIUC di Castellanza ha intrapreso un progetto di ricerca dal titolo OSCAR “Osservatorio sulle strategie di rifornimento del carburante da parte delle imprese dell’autotrasporto”, con l’obiettivo di supportare le aziende del settore nel valutare le alternative più convenienti per il rifornimento del carburante. Oltre 250 aziende di autotrasporto, dotate di oltre 6.000 veicoli per un totale di 540 milioni di km/annui, hanno risposto ad un questionario on-line predisposto dai ricercatori. Rifornimento tramite cisterna È risultato che più del 50% del campione adotta un modello di rifornimento del carburante tramite cisterna (il 71% è una cisterna mobile, inferiore a 9.000 litri, mentre il rimanente 29% è interrata di grandi dimensioni). Sebbene la cisterna venga considerata come una soluzione vantaggiosa, bisogna ricordare che esistono oneri connessi alla gestione di una cisterna: dalla manutenzione (circa il 69% delle imprese intervistate effettua almeno un’attività di manutenzione nell’arco di due anni) alla sorveglianza, dal controllo del rifornimento agli oneri amministrativi. Non sono da trascurare i rischi connessi alla pericolosità del gasolio, quale la

dispersione nell’ambiente della sostanza, o il rischio di furti. Confrontare i costi I costi di rifornimento delle 18 aziende analizzate nello studio sono stati valorizzati con il metodo del costo pieno aziendale (TCO: Total Cost of Ownership) che comprende il costo annuo equivalente dell’investimento per la cisterna, i costi di manutenzione e sicurezza, i costi opportunità connessi all’occupazione di spazio nei piazzali, i costi amministrativi (relazioni con i fornitori, tenuta del registro oli, verifica fatture) e i costi connessi al rifornimento, incluse le extra-percorrenze e gli oneri finanziari. Dall’applicazione del modello di costo sembrerebbe sussistere una “correlazione” tra il

costo di gestione della cisterna e il numero di litri erogati all’anno. Si evince quindi come la strategia di rifornimento con cisterna interna penalizzi in maniera significativa le piccolemedie imprese di autotrasporto, con un extra-costo aggiuntivo rispetto al costo di acquisto del carburante di circa 4 cent di euro al litro. Gravano invece sulle aziende di grandi dimensioni anche gli oneri di manutenzione in virtù dell’elevata complessità degli impianti (cisterne grandi) e dei continui rifornimenti di centinaia di mezzi al giorno. In conclusione, dai risultati di questa ricerca sarà possibile per le aziende di autotrasporto di diversa natura e dimensione, confrontare i propri costi rispetto a quelli del campione, valutando oggettivamente la soluzione migliore tra le diverse strategie di rifornimento.

Small

Medium

<300,000 l/Anno

<300,000 l/Anno

Installazione Cisterna Manutenzione e sicurezza

Large

Extra Large

1-3 l/Anno

>3 mlnl/Anno

Occupazione Spazio Amministrazione Oneri di rifornimento

Valore medio e composizione % del TCO (Total Cost of Ownership-costo pieno aziendale) medio delle aziende delle 4 categorie dimensionali in base ai litri erogati dalla cisterna in un anno

TIR187-2016 27


Logistica

Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di Uirnet, illustra a Tir il futuro della piattaforma, strumento di supporto fondamentale per risolvere la questione della competitività del nostro Paese di Alessandra Parroni

La piattaforma logistica nazionale a tutela della security L

a Piattaforma Logistica Nazionale costituisce uno strumento di supporto fondamentale per risolvere l’importante questione della competitività del nostro Paese”. Non ha dubbi Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di Uirnet, società incaricata della realizzazione del sistema di gestione della logistica nazionale, sul futuro della piattaforma. “A breve, con l’apertura del Gottardo, verrà meno l’ultima barriera per arrivare facilmente in Italia e dunque sarà fondamentale gestire i flussi perché i grandi operatori del settore trasporti scenderanno senza problemi da Nord a Sud, mentre ben più difficile sarà la risalita da Sud a Nord”. La Piattaforma della Logistica Nazionale (PLN) - il sistema tecnologico-telematico concepito per raccogliere dati ed erogare servizi a tutti gli operatori e stakeholder della logistica e dei trasporti - rappresenta infatti lo strumento di riferimento per l’interconnessione, la gestione dei dati e dei processi per porti, interporti e centri logistici. Ma, oggi, in piena emergenza terrorismo, potrebbe rappresentare anche qualcosa di più. “

Tutela della security La PLN potrebbe avere infatti un ruolo molto importante nella delicata questione legata alla sicurezza in Italia. “La Piattaforma nasce anche dall’esigenza di contrastare le attività illegali ed ha in sé, fin dalle fasi progettuali, gli strumenti per far fronte al problema che viene solitamente definito di “security”, per distinguerlo dalla tutela della sicurezza stradale (safety), altro tema sul quale la Piattaforma potrà incidere allineando – ad esempio – l’indice di rischio legato al trasporto di merci pericolose nel 28 TIR187-2016

nostro Paese ai livelli della media europea”. Un esempio di come la Piattaforma agisca per entrambe le necessità di safety e security è dato dal sistema già sperimentato a Gioia Tauro, grazie ad un progetto del PON sicurezza realizzato in accordo con le dogane e con tutti gli organi di polizia. “In questo caso si tratta di un’attività testata ma che ci sembra essere importante complessivamente per la sicurezza nazionale. Il progetto ha previsto lo sviluppo e l’integrazione dei sistemi infrastrutturali di security sia dell’area portuale che dell’area ampia di Gioia Tauro con i sistemi di analisi di rischio doganali”. È stato così possibile estendere il controllo sulle attività sia lato mare sia lato terra, monitorando il trasporto delle merci in uscita ed in ingresso al porto fino alla destinazione finale ed includendo anche altre informazioni, già dal momento in cui le navi porta-container partono dai porti situati in Estremo Oriente per arrivare a Gioia Tauro. I dati della PLN nel cloud del MIT Ma qual è oggi lo stato dell’arte della Piattaforma? “Un importante risultato è stato raggiunto con il completamento del collaudo del “blocco base” della PLN – spiega il Presidente di Uirnet – . Abbiamo scelto un gestore provvisorio in attesa di completare la gara in project financing di servizi per l’individuazione del gestore definitivo, che avrà la concessione per venti anni e che avrà il compito di estendere la piattaforma e commercializzare i servizi. Inoltre è stata completata la migrazione della piattaforma dalla server farm di Selex ES (capo del raggruppamento temporaneo di impresa), al cloud del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quindi in una struttura dedicata. Il ministero

applica a questi dati le stesse regole di accesso che applica ai dati del CCISS”. La posizione dell’Antitrust A supporto della corretta gestione dei dati della piattaforma è intervenuta anche l’Antitrust che, previa l’ottemperanza di alcune prescrizioni, ha espresso parere positivo a procedere con i lavori. “Si è ritenuto opportuno ricorrere all’Autorità garante della concorrenza e del mercato perché, sebbene i dati siano conservati presso il Ministero, nel raggruppamento temporaneo d’impresa per la gestione della Piattaforma è presente anche un operatore di mercato e dunque è stato necessario fugare ogni dubbio in merito ad una eventuale distorsione della concorrenza”. A sostegno della maggiore trasparenza possibile, si sta inoltre cercando di fare rientrare nel raggruppamento promotore anche altre società di servizi delle associazioni di categoria, in maniera tale che l’autotrasporto possa essere opportunamente rappresentato. “Questi tre fatti insieme, vale a dire il dato controllato e sistemato in luogo sicuro, il fatto che l’Antitrust ci abbia dato delle prescrizioni a cui noi ottempereremo ma, in buona sostanza, abbia concesso l’ok a procedere e la possibilità che ci sia una platea più ampia di operatori di settore all’interno del raggruppamento, dovrebbe far sì che non si verifichi l’accesso da parte di alcuni a dati che altri non hanno e che quindi non sussista una distorsione della concorrenza”. I progetti legati alla PLN Grande attenzione anche all’area del Mezzogiorno.“Utilizzando i fondi europei, abbiamo realizzato specifici moduli della Piattaforma, portando avanti quattro progetti all’interno del


PON reti e mobilità, tutti ovviamente nel Mezzogiorno – sottolinea De Dominicis –. Il primo progetto, che è anche quello che si è completato prima, è la Piattaforma della Logistica Regionale Puglia, e ha previsto la messa a punto di un modulo che mette in connessione il sistema logistico pugliese. Questo esempio è trasferibile in maniera semplice a tutte le altre regioni dell’obiettivo 1 e, completate le regioni meridionali, il modello potrebbe essere esteso anche alle aree del Nord”. Rimanendo nell’area pugliese, è stato realizzato il Port Community System (PCS) di Taranto, la soluzione telematica per integrare la grande quantità di servizi che gravitano attorno a un porto...

“Questo risultato così importante è stato ottenuto con il minimo impiego di risorse e, ancora una volta, si tratta di un esempio che potrà essere riutilizzato altrove nell’ambito del “riuso” consentito dalla legge. A breve – ha anticipato De Dominicis – verrà sottoposto ad approvazione del Ministero un accordo stipulato con Assoporti attraverso Assoporti Servizi, per mettere a punto in maniera ufficiale il cosiddetto modello unico di Port Community System. Il terzo progetto è Picoge, realizzato per conto del Ministero: è il programma cappello di tutti i progetti nazionali sul tracciamento delle merci pericolose. In questo stesso conte-

sto si colloca lo sviluppo del PON che si è chiamato Calabria-Sicilia in cui viene fatto il monitoraggio in Calabria e Sicilia delle merci pericolose attraverso un sistema di telecamere che supporta il sistema di controllo di bordo. Ultimo progetto, ma non meno importante, è quello di Catania Bicocca riguardante le aree di sosta per i mezzi pesanti. Il progetto PON prevede la gestione integrata di aree di sosta intese come aree per la gestione ottimale dei flussi da/verso i nodi del sistema logistico e dove attendere, compatibilmente con le merci trasportate, lo snellimento del carico operativo presso i nodi logistici primari, ad esempio porti e interporti”. TIR187-2016 29


Specializzati

L’Italia è il primo produttore mondiale di vino: una panoramica sulla filiera, per conoscere le criticità del comparto e capire cosa succede durante il trasporto, senza trascurare regole e documenti di Francesca Sirimarco

Trasporto diVino N

otizia incoraggiante per il comparto: secondo i dati recenti di Coldiretti, il Bel Paese è il primo produttore mondiale di vino con una quantità stimata in 48,9 milioni di ettolitri, seguito dalla Francia con 46,6 milioni di ettolitri e dalla Spagna con 36,6 milioni di ettolitri. In Italia il vino è il prodotto di un comparto molto eterogeneo e articolato e interessa un po’ tutte le regioni, con vigneti posti in ambienti estremamente diversificati. La filiera va dalla lavorazione dei vitigni, alla trasformazione dell’uva in mosto e poi in vino, all’imbottigliamento e alla commercializzazione del prodotto finito nel punto vendita. In tutti questi passaggi, il trasporto funge da anello vitale e la filiera non deve mai perdere di efficienza per la qualità stessa del prodotto. “La produzione del vino in Italia ha delle similitudini per dimensioni di impresa con quella del mondo del trasporto. Da una parte abbiamo circa 130 – 140mila aziende, che producono vino con una capacità di produzione media di un ettaro e mezzo, dall’altra ci sono circa 140mila aziende di trasporto con una capacità di trasporto pari a un camion e mezzo – spiega a Tir Damaso Zanardo, vice presidente di Assologistica e amministratore delegato della Zanardo Servizi Logistici –. Questa frammentazione nella produzione del vino comporta vendite altrettanto frammentate e piccoli quantitativi, al punto che si parla di cartoni per punti di destino. I grandi produttori, che producono diversi milioni di bottiglie di vino all’anno, infatti, sono circa una trentina. Per il resto parliamo di produttori medi e piccoli. Uno scenario simile lo si trova nel mondo dei trasporti, dove a fronte di una trentina di 30 TIR187-2016

aziende con oltre 100 mezzi e altre 170 che hanno dai 20 ai 100 mezzi, la maggioranza è composta da realtà con un parco al di sotto dei 20 mezzi”. Proprio a causa di questo scenario così frammentato, le aziende di produzione grandi e medie si affidano a realtà di servizi di logistica e trasporto specializzate. I piccoli produttori, invece, in alcuni casi scelgono le aziende di logistica e in altri si rivolgono ai corrieri espressi, con il conseguente impatto economico sul costo euro/bottiglia, soprattutto per consegne di ordini dell’ultimo minuto. “Il trasporto del vino, quindi – continua Zanardo – presenta diversi fattori di criticità, quali la dimensione dei volumi complessivi di una cantina e dei volumi per singola consegna (drop medio), la conservazione, la riduzione dei passaggi e la tracciabilità, perché è importante sapere in qualsiasi momento dove si trova la merce e chi la trasporta”.

Ma come si tutela la qualità del vino da trasportare? “Sicuramente con l’efficienza, l’economicità del trasporto e della logistica e la qualità, perché il vino va conservato entro certe temperature. Inoltre, con la qualità dei mezzi, possibilmente isotermici, la disponibilità di capannoni con una coibentazione appropriata e per alcune categorie di vini addirittura con delle zone refrigerate. Infine, con il minor numero di passaggi di mano non controllabili”. Naturalmente tutto questo non basta. Occorre anche che l’autista a cui viene affidata la merce sia formato rispetto al prodotto che trasporta. “La selezione del personale deve essere molto accurata: si cerca personale qualificato e competente per poi offrire una formazione mirata. L’autista e la qualità del servizio offerto durante la consegna – con-


clude Zanardo – rappresentano anche il biglietto da visita della cantina per la quale si effettua il servizio di consegna. A bordo del veicolo, l’autista trova il manuale con tutte le informazioni, l’organigramma aziendale, la descrizione delle mansioni per il suo specifico ruolo e la descrizione di tutte le procedure a cui deve attenersi”. Regole e normative Sulla qualità del prodotto finale incide anche un’accurata pulizia delle cisterne che, se non garantita, può pregiudicare la qualità del prodotto. Per queste ragioni, anche la catena di produzione e distribuzione del vino deve seguire le norme in materia di igiene dei prodotti alimentari, che rispondono alle disposizioni del sistema HACCP, e adottare un approccio di prevenzione verso l’insorgenza di possibili pericoli o non conformità. Da un punto di vista tecnico, invece, il trasporto del vino deve rispondere alla normativa ATP. I veicoli adibiti al trasporto del vino, come per le altre derrate alimentari, infatti, devono essere sottoposti a collaudi periodici presso i centri prova della Motorizzazione civile. L’aspetto igienico sanitario, infine, rimane di esclusiva competenza del ministero della Salute, tramite le Asl. Documenti per il trasporto Il trasporto di prodotti vitivinicoli deve essere scortato da un documento di accompagnamento. Dal 1° agosto 2013 (Decreto del Mipaaf n. 7490 del 2 luglio 2013) è in

vigore il modello MVV, in aggiunta ai modelli e-AD, al “Documento di riserva” e al DAS. Il modello MVV (dal francese Movimento prodotti VitiVinicoli) si utilizza quando il vino circola esclusivamente sul

Temperatura e vibrazioni fattori di stress per il vino I vini Made in Italy, sinonimo di eccellenza, vengono esportati in tutto il mondo anche con viaggi intercontinentali, che possono comportare momenti di stress per il vino. Tir ha voluto approfondire il tema con Riccardo Manzini, professore di logistica presso la Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna e direttore del Food Supply Chain Center. “La filiera del vino è strategica. Il vino è imbottigliato nei luoghi di origine per raggiungere i consumatori in tutto il mondo. Lungo questo viaggio, che può durare anche 20 o 40 giorni, la catena d’imballo può essere esposta a significativi stress fisico-ambientali anche per via delle condizioni climatiche cui un container può essere esposto. Perciò, se non si adottano soluzioni di contenimento della temperatura, in un viaggio intercontinentale via nave il vino può essere esposto a temperature dell’ordine dei 50-60°C”. Con quali effetti? Gli effetti che si possono registrare a fronte dell’esposizione a picchi di temperatura e umidità variano da vino a vino. Sicuramente oltre i 30°C la temperatura è critica, come hanno dimostrato alcune analisi sensoriali e chimico-fisiche condotte su campioni di vini diversi, esposti a stress di temperatura, che abbiamo monitorato lungo viaggi dall’Italia e poi simulato fedelmente all’interno delle camere climatiche di cui è attrezzato il nostro laboratorio. Ci è capitato di scoprire, ad esempio, alterazioni al gusto. Quali sono i fattori di stress per il trasporto su gomma? Oltre alla temperatura e all’umidità, tra i fattori di stress si aggiungono lo shock meccanico e le vibrazioni. Stiamo parlando di prodotti vivi o comunque deperibili. L’effetto delle vibrazioni sul vino e su numerosi altri prodotti deperibili è un aspetto che vogliamo studiare e ricostruire ricorrendo a piattaforme vibrazionali, così da correlare gli effetti, alle vibrazioni e allo shock subiti lungo specifici trasporti su strada.

territorio nazionale, il modello DAS quando viene esportato verso i Paesi europei e il modello e-AD (formato elettronico o documento di riserva in formato cartaceo) quando viene esportato al di fuori dell’Unione europea. Per le spedizione al di fuori dell’Unione europea, il modello MVV accompagna il trasporto del vino fino alla partenza da una dogana italiana, mentre se la partenza avviene dalla dogana di un altro Stato europeo si utilizza il modello e-AD o il documento di riserva. Questo vale con eccezione per i cosiddetti piccoli produttori, per i quali il modello MVV accompagna tutte le spedizioni, sia quelle sul territorio nazionale sia quelle verso i Paesi europei ed extra europei, agevolando così l’esportazione dei loro vini. Tecnicamente, al modello MVV viene assegnato un codice univoco progressivo, costituito dalla dicitura MVV, dal numero Icqrf assegnato all’azienda, dal numero progressivo e dall’anno di riferimento. La trasmissione del documento deve avvenire entro quindici ore dal trasporto, tramite casella Pec dello speditore verso la casella Pec dell’ufficio dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi prodotti agroalimentari (Icqrf) competente del luogo di spedizione (Decreto del Capo dell’Icqrf, n. 1021 del 17 giugno 2014, in vigore dal 1 settembre 2014). Inoltre, lo speditore deve riportare sul retro del documento la stampa del messaggio di avvenuta consegna, trascrivere la dicitura “convalida ex art.26, comma 1, lettera d), punto ii, secondo trattino” nella casella 18 e apporre la data del messaggio di notifica e la firma del responsabile. TIR187-2016 31


Tecnica

A pochi giorni dall’accordo di Parigi sul clima, Scania fa il punto sulle proprie politiche sull’ambiente. Trasporto più intelligente, efficienza energetica, carburanti alternativi ed elettrificazione sono i principi cardine

Rispettare l’ambiente si può R

iduzione delle emissioni nocive per porre fine al surriscaldamento climatico che sta mettendo a rischio l’integrità del pianeta e delle specie vegetali e animali che lo abitano, fra cui l’uomo: è questo l’obiettivo dell’intesa sottoscritta a Parigi durante le due settimane di COP21, il summit internazionale sul clima che si è svolto lo scorso dicembre. L’impegno è globale, ma anche dei singoli Stati e delle diverse realtà economico-industriali che hanno un ruolo attivo nella produzione di gas serra. Anche per questo Scania ha partecipato a COP21 e, a poche settimane dall’accordo di Parigi, ha fatto il punto sulle proprie politiche sull’ambiente. Il trasporto incide, infatti, circa per il 14% nella produzione di emissioni di gas serra, una quota che rischia di innalzarsi ulteriormente in vista dell’aumento della domanda di trasporto per il futuro e della crescita della popolazione nelle aree urbanizzate. Il recente accordo sul clima prevede che l’aumento del surriscaldamento globale ogni anno resti al di sotto dei 2°, proseguendo gli sforzi per limitarlo a 1,5°: è necessario quindi che il settore del trasporto a livello mondiale dimezzi le emissioni di carburanti fossili puntando su carburanti bio, energie alternative e nuove tecnologie. “La buona notizia è che le alternative non fossili per il trasporto pesante sono già disponibili, qui e ora”, ha spiegato Henrik Henriksson, vice presidente esecutivo e responsabile del reparto Sales and Marketing di Scania. I tre imperativi green Delle nuove sfide da affrontare ha parlato anche Franco Fenoglio, amministratore delegato di Scania Italia, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno, sottoline32 TIR187-2016

attualmente disponibili sul mercato”. L’anno appena iniziato sarà però anche quello dell’elettrificazione, con l’avvio di un progetto pilota nelle strade di due città svedesi. Sperimentazioni in questa direzione (connettività, automazione ed elettrificazione) puntano all’intero sistema infrastrutturale. La connettività mostra, inoltre, la via per la progettazione di veicoli autonomi, un passaggio che contribuirà a rendere il sistema del trasporto ancora più efficiente. Attualmente Scania ha circa 160 mila veicoli connessi già funzionanti e circolanti. ando come la sostenibilità sia una delle priorità del Grifone. Tre i principi cardine per ridurre l’inquinamento ambientale: “trasporto più intelligente, efficienza energetica, carburanti alternativi ed elettrificazione”, ha spiegato. Sul fronte dei combustibili alternativi, l’azienda svedese sta portando avanti un’attività di ricerca che ha prodotto motori adatti all’utilizzo di biodiesel al 100% in tutte le fasce di potenza, dai 9 ai 16 litri. Attualmente, tutti i motori diesel Scania sono certificati per essere alimentati con HVO, l’olio vegetale idrotrattato in grado di ridurre le emissioni di CO2 di circa il 90%. In generale, l’azienda possiede tutta la tecnologia necessaria a una riduzione del 90% delle emissioni di CO2 dei mezzi pesanti attraverso l’uso del bioetanolo. Secondo Andreas Foller, responsabile della sezione sostenibilità dell’azienda, grazie alla ricerca e all’innovazione di Scania è stato possibile “eliminare in modo totale - o quasi ogni differenza, in termini di efficienza del motore e di performance, tra i nostri veicoli alimentati con carburanti alternativi e i normali diesel “, gestendo “tutti i biocarburanti

Mezzi ibridi Altro capitolo è quello dedicato ai mezzi ibridi. Il Grifone ha da poco lanciato il primo autocarro ibrido Euro 6 in grado di viaggiare in modalità solo elettrico - quindi in modalità silenziosa ed ecologica - o con biocarburanti FAME o HVO, riducendo fino al 92% le emissioni di CO2. Simili mezzi, oltre ad affrontare i problemi legati all’inquinamento e all’efficienza energetica, offrono anche nuove opportunità relative alla logistica urbana e alla circolazione in zone sensibili, 24 ore su 24; una questione piuttosto dibattuta e sentita nelle politiche della mobilità. Per realizzare trasporti realmente sostenibili, però, non basta concentrarsi solo sui mezzi ma è necessario guardare all’intero sistema logistico ottimizzando, ad esempio, carichi/scarichi e collaborando con gli operatori per ridurre gli sprechi. Si tratta di un approccio integrato. Per questo Scania ha attivato diversi programmi dedicati ai trasportatori; grazie alla formazione e al monitoraggio del loro comportamento alla guida è possibile infatti risparmiare fino al 10%-15% di carburante.


Notizie

Il Consorzio Nissan: Trasportatori record storico Artigiani compie in Italia nel 2015 trent’anni

Grande festa a Campi Bisenzio (Prato) per i trent’anni del CON.TR.AR. (Consorzio Trasportatori Artigiani). CON.TR.AR. è uno dei più importanti operatori della mobilità della Toscana centrale, con un’attività che spazia tra il trasporto, il magazzinaggio e la logistica. Qualche dato: 90 veicoli di cui il 75% attrezzati con cassoni frigo per il trasporto di alimenti; 120 addetti tra consorzio e soci; 800.000 Km al mese, per un totale di 10 milioni di Km all’anno percorsi sulle strade italiane ed europee; circa 4.000 pancali al giorno movimentati dai mezzi del Consorzio, per un totale annuo di 1milione e 200 mila pallets. Il principale cliente di CON.TR.AR. è la catena di supermercati PAM – Panorama di cui cura in esclusiva la distribuzione delle merci ai supermercati e negozi del centro Italia. I clienti, oltre a PAM – Panorama, sono produttori agricoli e centri di confezionamento di prodotti alimentari. Il Consorzio cura inoltre il trasporto dei fiori dal mercato di Pescia alla grande distribuzione, svolge i suoi servizi per cartiere ed industrie varie delle province di Prato, Firenze e Pistoia. Le aziende socie sono 12. Tra loro c’è ancora chi ha costituito il Consorzio ma anche imprenditori che hanno iniziato da poco l’attività. Una miscela di esperienza e novità che rappresenta anche il fondamento di un futuro sicuro per l’attività del Consorzio.

Nel 2015 Nissan si è confermata tra i primi dieci marchi del mercato italiano e, per quanto riguarda i veicoli commerciali, ha aumentato la sua quota fino al 4,3%. Un record storico per la casa giapponese, che ha immatricolato 5.687 van, con un incremento del 32,8% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo di riferimento il mercato è cresciuto del 12,2%. Tra i veicoli che hanno contribuito maggiormente al consolidamento della posizione, i veicoli elettrici e, tra i commerciali, l’e-NV200 van 100% elettrico, che coniuga la propulsione elettrica di Nissan LEAF, eletta “World Car of the Year 2011”, con il volume di carico e la praticità di Nissan NV200, “International Van of the Year 2011”. Il veicolo, ideale per le mission urbane, sta riscuotendo sempre più interesse per i bassi costi della manutenzione programmata (in assenza di olio motore, cinghie, scatole del cambio e frizione) e i bassi costi di rifornimento. L’alimentazione elettrica consente di percorrere 100 km con una spesa fino a tre/quattro volte inferiore a quella diesel. In Europa, il 35% dei mezzi delle flotte che si avvalgono di van non percorre mai più di 120 km/giorno e il restante 65% fa registrare una media di 100 km/giorno. L’autonomia omologata dell’elettrico Nissan varia da 163 a 170 km a seconda della versione.

Fiat Professional, la super rottamazione di gennaio FCA Italy ha aperto il 2016 con la “SuperRottamazione”, un programma d’incentivi su tutti i marchi del Gruppo, compreso Fiat Professional. La promozione dura un mese, fino al 31 gennaio, e prevede la rottamazione di qualsiasi veicolo targato, senza nessuna eccezione e nessun vincolo di anzianità. Unici requisiti la proprietà da almeno 3 mesi, la targa e la carta di circolazione. Mentre per gli autoveicoli l’incentivo è pari a 2mila euro, Fiat Professional prevede un bonus fino a 2.500 euro, Iva esclusa, per i veicoli in pronta consegna. Qualora il veicolo venga

acquistato con il finanziamento “SuperRottamazione”, sviluppato da FCA Bank, inoltre, lo sconto può arrivare a 3mila euro. Porte aperte nelle concessionarie 23 e 24 gennaio per illustrare in dettaglio il piano commerciale dedicato a clienti privati, liberi professionisti e aziende.


Fisco

Cosa ri Cordare

di Angelo Ciaravolo

La Legge di Stabilità prevede un super ammortamento del 140% sugli acquisti di beni strumentali nuovi, tra cui autocarri e autovetture, comprati tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016

il super a riguarda l 'a mmortamento del 14 cquisto di b 0 nuovi, in p eni strumen % ta r acquisiti ne oprietà o in leasing, li l periodo d s al 15 otto e 2015 al 31 b d re sono esclu icembre 2016 si dall 'ag e investimenti in fabbricati volazione gli in aerei, in beni strume e costruzioni, ntali nuovi coefficiente co d al 6,5%, in i ammortamento inferio n r beni immate usati. riali e in b e eni

Arriva il super ammortamento per gli investimenti

P

er gli autotrasportatori è in arrivo il super ammortamento del 140% sugli acquisti di beni strumentali nuovi (autocarri, autovetture, motoveicoli, ecc.). Lo prevede la Legge di Stabilità 2016, definitivamente approvata. L’agevolazione comporterà un notevole risparmio economico per effetto della maggiore deduzione dal reddito imponibile sia per le ditte individuali (Irpef) sia per tutti gli altri tipi di società, comprese le società di capitali (Ires). Gli investimenti materiali strumentali nuovi riguardano quelli retroattivamente acquisiti nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2015 ed il 31 dicembre 2016. Ma non tutti gli acquisti di beni rientrano nell’agevolazione: ne sono infatti esclusi i fabbricati, le costruzioni e tutti i beni con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%. Ma vediamo in dettaglio a chi spetta il bonus e 34 TIR187-2016

quali requisiti bisogna rispettare per poter usufruire correttamente di questa agevolazione.

della proprietà, o di altro diritto reale, si verifica a partire dallo scorso 15 ottobre 2015).

Soggetti beneficiari Possono godere dell’agevolazione fiscale tutte le ditte individuali, le società di persone (Snc e Sas) e le società di capitali (Sapa, Srl e SpA.), titolari di redditi d’impresa, che, dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi (o mai usati). Per gli acquisti effettuati prima del 15 ottobre 2015 (quindi anche in presenza di eventuali acconti corrisposti in data anteriore), occorre verificare il rispetto del criterio della consegna del bene (nell’agevolazione rientrano infatti solo i beni la cui consegna o spedizione avviene a partire dal 15 ottobre oppure quei beni il cui effetto traslativo o costitutivo

Beni oggetto dell’agevolazione Sono agevolati tutti i beni materiali strumentali nuovi (o mai usati prima) per acquisto diretto in proprietà o tramite contratti di locazione finanziaria (leasing). Oltre gli autocarri, trattori stradali e autoarticolati anche le autovetture aziendali, i motocicli ed i ciclomotori, tenendo conto delle limitazioni di spesa previste dall’art. 164 Tuir (ad esempio, il limite di rilevanza fiscale relativamente alle autovetture, con le agevolazioni aumenta da 18.075,99 a 25.306,39 euro su cui vanno calcolati gli ammortamenti o i canoni di leasing. Quello invece per i motocicli è di 4.131,66 euro e per i ciclomotori è di 2.065,83 euro). Inoltre, l’agevolazione spetta,


Le vostre domande

TIR risponde ai vostri dubbi in materia di normativa fiscale ed amministrativa. Scrivete a redazione@rivistatir.it oppure TIR, Via C. B. Piazza, 8 - 00161 Roma

Mancato versamento acconto Iva Sono un padroncino che, lo scorso mese di dicembre, non ha effettuato il versamento dell’ acconto Iva. Cosa posso fare per pagare il minimo delle sanzioni, avendo incassato di recente una fattura da un mio cliente? Sandro Lugari Genova Per sanare la sua posizione fiscale può approfittare dello strumento del ravvedimento operoso che da quest’anno è più leggero a seguito della riduzione degli interessi e delle sanzioni. Se paga infatti entro l’11 gennaio, dovrà versare la sanzione giornaliera dello 0,1% (in luogo dello 0,2%), oltre gli interessi legali dello 0,2% annuo dal 1° gennaio 2016 (dal 28 al 31 dicembre 2015 sono invece dovuti nella misura dello 0,5%). Oppure, dal 12 al 27 gennaio, con la sanzione dell’ 1,5%, oltre gli interessi legali.

senza alcun limite di spesa, anche nel caso in cui i veicoli vengono assegnati ai lavoratori dipendenti in uso promiscuo (ovvero sia per fini privati sia per lavoro) per la maggior parte del periodo d’imposta così come previsto dall’art. 164 Tuir, I comma, lettera b-bis. Ricordiamo che nel caso di leasing (fermo restando che la durata del contratto non deve essere inferiore alla metà del periodo di ammortamento), l’agevolazione viene applicata sulla quota capitale inclusa nel canone. Inoltre, nessuna agevolazione è prevista per i noleggi, compresi quelli a lungo termine. Beni esclusi Sono esclusi dall’agevolazione gli investimenti in fabbricati e costruzioni, in aerei, in beni strumentali nuovi con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%, in beni immateriali e in beni usati.

Il bonus L’agevolazione prevede la possibilità di usufruire della maggiore percentuale del 40% del costo fiscalmente riconosciuto dei beni strumentali nuovi. In tal modo si consente di imputare al periodo d’imposta quote di ammortamento o canoni di locazione più elevati ai fini delle imposte dirette (Ires e Irpef). Resta fuori dall’agevolazione soltanto l’Irap. Le deduzioni del modello Unico Calcolata la maggiorazione del 40% sul costo ammortizzabile, comprensivo anche degli oneri accessori di diretta imputazione, occorre effettuare una variazione in diminuzione nel modello Unico al fine di determinare la base imponibile su cui pagare l’Ires o l’Irpef (ai fini Irap non ha alcuna rilevanza fiscale). Se invece la maggiore deduzione del 40% determina una

Beni strumentali 2014 Sono un autotrasportatore in contabilità ordinaria che a luglio del 2014 ha acquistato beni strumentali per circa 100 mila euro. Vorrei sapere quando posso utilizzare il relativo credito d’imposta. Daniele Cortoni Roma Dal primo gennaio di quest’anno potrà utilizzare in compensazione, con il nuovo codice tributo 6856, la prima quota di credito d’imposta spettante a chi ha fatto investimenti in beni strumentali nuovi dal 25 giugno al 31 dicembre 2014. Compenso amministratore srl Sono socio di una srl che esercita l’attività di autotrasporto. In sede di approvazione del bilancio, con regolare verbale, la maggioranza approvò anche il compenso dell’amministratore. Fiscalmente è

perdita fiscale, le società di capitali possono riportare in avanti la perdita in un periodo d’imposta illimitato nel tempo a condizione di portarla in diminuzione del reddito fiscale degli esercizi successivi in misura non superiore all’80% del reddito imponibile di ciascun esercizio e per l’intero importo della perdita che trova capienza in tale ammontare (art. 84 comma 1 del Tuir). Per l’Irpef invece si seguono le vecchie regole (per le perdite d’impresa generate da soggetti in contabilità ordinaria, il riporto a nuovo avviene entro un quinquennio e per l’intera capienza dei redditi d’impresa del singolo socio mentre per le perdite d’impresa generate da soggetti in contabilità semplificata il riporto a nuovo delle perdite non è consentito, ma la compensazione è eseguibile con tutti i redditi prodotti nello stesso esercizio di formazione della perdita).

regolarmente deducibile dalle imposte? Fausto Zaccagna Reggio Calabria Purtroppo no. Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione la determinazione del compenso dell’amministratore, per essere regolarmente deducibile dall’Ires, deve essere determinata nello statuto della società oppure deve essere deliberata preventivamente dall’assemblea. Studi di settore Sono un padroncino che per motivi di salute ha svolto l’attività di autotrasporto solo per una parte dell’anno 2014. Per questo motivo sono risultato non congruo agli studi di settore nell’Unico 2015. Cosa posso fare? Maurizio Nari Alessandria Per chiarire la sua posizione può approfittare del software messo a disposizione dell’Agenzia delle entrate al fine di comunicare elementi, fatti e circostanze che giustificano la sua incongruità agli studi di settore per il periodo d’imposta 2014.

Quando si perde l’agevolazione L’agevolazione si perde se i beni vengono venduti prima della fine del periodo di ammortamento. In tal caso, va restituito al Fisco il bonus ricevuto attraverso la deduzione del super ammortamento (in pratica si dovrà fare una rettifica agli ammortamenti e restituire le somme risparmiate sotto forma di maggiore plusvalenza o minore minusvalenza). Acconti Va rilevato che il bonus non produce alcun effetto sulla determinazione dell’acconto dovuto per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015. La determinazione quindi dell’acconto 2016 deve essere effettuata considerando l’imposta del periodo precedente, ovvero quella che si sarebbe determinata senza alcun beneficio. TIR187-2016 35


Lavoro

di Mariangela Pagano

Cassa integrazione: le novità per il 2016 Prime precisazioni dell’Inps: per beneficiare della Cigo i lavoratori devono avere un’anzianità presso l’unità produttiva aziendale di almeno 90 giorni di lavoro

L

’Inps, con la circolare n. 197 dello scorso 2 dicembre, ha fornito le prime indicazioni in ordine alle novità contenute nel Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 148, di riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali, soffermandosi in particolare sulla parte relativa ai trattamenti di integrazione salariale ordinaria e straordinaria. La normativa sulla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria e Straordinaria è stata estesa anche ai lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante. Viene chiarito che gli apprendisti alle dipendenze di imprese che possono accedere alle integrazioni salariali sia ordinarie che straordinarie sono de36 TIR187-2016

stinatari esclusivamente dei trattamenti di integrazione salariale ordinaria, mentre se in forza di imprese che possono accedere alle sole integrazioni salariali straordinarie, saranno destinatari di tale trattamento ma limitatamente al caso in cui l’intervento sia stato richiesto per la causale di crisi aziendale. Alla ripresa dell’attività lavorativa, il periodo di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro determina il prolungamento del contratto di apprendistato in misura equivalente all’ammontare delle ore di integrazione salariale fruite. L’obbligo del versamento contributivo viene esteso anche ai lavoratori con contratto di apprendistato professionalizzante ed a tal proposito una successiva circolare dell’Inps definirà le modalità operative per il loro versafruire delle mento. Per prestazioni di sostegno al reddito, tutti i lavoratori devono possedere, presso l’unità produttiva per la quale è richiesto il trattamento, un’anzianità di “effettivo lavoro” di almeno 90 giorni de-

correnti dalla data di presentazione della domanda di concessione; nel computo dell’anzianità sono ricompresi anche i periodi di sospensione dal lavoro derivanti da ferie, festività, infortuni, astensione obbligatoria per maternità. Durata ridotta a 24 mesi La durata massima dei trattamenti di integrazione salariale, per ciascuna unità produttiva, è stata ridotta a 24 mesi nell’arco di un quinquennio mobile (prima 36 mesi). La contribuzione addizionale, da versare per i lavoratori in cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, è stata rimodulata sulla base di 3 distinte aliquote legate non più alla dimensione aziendale ma alla durata di utilizzo dell’istituto. Il contributo non è dovuto in caso di cassa integrazione ordinaria riconosciuta per eventi oggettivamente non evitabili, nonché alle imprese sottoposte a procedura concorsuale. L’Inps, con un successivo messaggio, fornirà le indicazioni in


Naspi estesa fino a 24 mesi Nuovi chiarimenti dell’Inps dopo le modifiche operate dai Decreti di riordino degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro L’Inps ha fornito alcune precisazioni in merito al calcolo della durata dell’indennità Naspi e le prime indicazioni della condizionalità della partecipazione alle politiche attive del lavoro ai fini della fruizione della stessa. Precisazioni che si sono rese necessarie in considerazione delle novità contenute nei decreti legislativi n.148 e 150 del 14 settembre 2015, attuativi della legge delega cosiddetta “Jobs act”, inerenti il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro. La Naspi è riconosciuta ai lavoratori che si trovino in stato di disoccupazione ed abbiano, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione almeno 13 settimane di contribuzione, e che possano far valere 30 giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. L’indennità è corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, senza considerare i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione. L’Inps precisa che la durata della indennità Naspi sarà fino ad un massimo di 24 mesi anche per gli eventi di disoccupazione che si verificheranno dal 1° gennaio 2017 per i quali, in precedenza, la durata di fruizione della prestazione sarebbe stata limitata a un massimo di 78 settimane. Individuate le sanzioni L’Inps con la circolare n. 194 del 27 novembre 2015, altresì, individua le sanzioni, in termini di decurtazione del riconoscimento dell’indennità Naspi, nei casi in cui il percettore della stessa, senza giustificato motivo, non partecipi alle misure di politica attiva. Ridotti gli incentivi per i datori di lavoro; infatti al datore di lavoro che assumerà a tempo pieno e indeterminato lavoratori che fruiscono dell’indennità spetterà, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo mensile pari al 20% (prima era 50%) dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore.

merito alle modalità del versamento di tale contributo, anche con riguardo alla sua decorrenza. Come già in uso, di regola, il pagamento delle integrazioni salariali, alla fine di ogni periodo di paga, viene anticipato dall’impresa ai dipendenti interessati che poi porterà a conguaglio nella denuncia contributiva mensile l’importo anticipato. Per i trattamenti richiesti dopo il 24 settembre 2015 ovvero quelli richiesti prima ma non ancora conclusi entro tale data, viene introdotto un termine di decadenza pari a 6 mesi entro il quale sono ammesse le operazioni di conguaglio, decorrente dalla fine del periodo di paga in corso alla scadenza del termine di durata della concessione o dalla data del provvedimento di concessione se successivo. Per “provvedimento di concessione” si intende la delibera dell’Inps territorialmente competente per quanto riguarda le integrazioni salariali ordinarie, e il decreto ministeriale per le integrazioni salariali straordinarie.

Difficoltà finanziarie dell’impresa In casi di documentate difficoltà finanziare dell’impresa, la stessa potrà richiedere il pagamento diretto dall’Inps, la cui domanda va presentata al ministero del Lavoro nel caso di Cigs ed all’istituto previdenziale in caso di Cigo. In materia di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, entro i limiti massimi di durata, che non sono cambiati, non saranno comunque autorizzate ore di integrazione salariale ordinaria eccedenti il limite di un terzo delle ore ordinarie lavorabili nel biennio mobile, con riferimento a tutti i lavoratori dell’unità produttiva mediamente occupati nel semestre precedente la domanda di concessione dell’integrazione salariale. La domanda di concessione deve essere presentata in via telematica all’Inps, entro il termine di 15 giorni dall’inizio della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.

Entrate: nuovi chiarimenti sui rimborsi chilometrici L’Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti in ordine al riconoscimento dei rimborsi chilometrici ai dipendenti in trasferta, soffermandosi in particolare al caso in cui tale indennità chilometrica venga corrisposta al lavoratore per il tragitto dalla sua abitazione alla località di trasferta e tale percorso sia maggiore rispetto a quello calcolato dalla sede di lavoro alla località di trasferta. L’amministrazione finanziaria ha chiarito che nel caso in cui la distanza percorsa dal dipendente per raggiungere, dalla propria residenza, la località di trasferta risulti maggiore rispetto a quella calcolata dalla sede di lavoro, con la conseguenza che al lavoratore viene erogato, in base alle tabelle ACI, un rimborso chilometrico di importo maggiore rispetto a quello calcolato dalla sede di servizio, la differenza è da considerarsi reddito imponibile ai sensi dell’art. 51, comma 1, del TUIR. Viceversa, se la distanza percorsa dal dipendente per raggiungere, dalla propria residenza, la località di trasferta, risulti inferiore rispetto a quella calcolata dalla sede di lavoro, e quindi, al lavoratore è riconosciuto, in base alle tabelle ACI, un rimborso chilometrico di minor importo, quest’ultimo è da considerarsi non imponibile. L’Agenzia delle Entrate ricorda che i rimborsi chilometrici, in caso di prestazione lavorativa svolta in un comune diverso da quello della sede di lavoro, sono esenti da imposizione, se, in sede di liquidazione, l’indennità chilometrica sia calcolata secondo le tabelle ACI, tenuto conto della percorrenza, del tipo di automezzo e del costo chilometrico per il tipo di autovettura.

TIR187-2016 37


Normative

di Andrea Giuli

Stabilità: tutte le novità per il settore Dai contributi per favorire l’intermodalità marittima e ferroviaria a norme più restrittive per quanto riguarda l’attività di cabotaggio: recepiti tutti i punti dell’intesa firmata a novembre

A

nche per il 2016, la Legge di Stabilità contiene novità importanti per l’autotrasporto. Sono stati infatti recepiti i contenuti del verbale d’intesa siglato lo scorso 5 novembre dal ministro Delrio con le associazioni di categoria su una serie di aspetti rilevanti per lo svolgimento dell’attività. La Legge si compone di un unico articolo e di ben 999 commi. Riportiamo di seguito i testi delle disposizioni che interessano da vicino l’autotrasporto con un breve commento, con la promessa che torneremo ad occuparcene più avanti non appena le amministrazioni coinvolte avranno emanato i provvedimenti consequenziali (decreti e circolari). 38 TIR187-2016

Recupero delle accise sul gasolio per autotrazione – esclusione dei veicoli di categoria ecologica euro 2 o inferiore 645. A decorrere dal 1° gennaio 2016 il credito d’imposta relativo all’agevolazione sul gasolio per autotrazione degli autotrasportatori, di cui all’elenco 2 allegato alla legge 27 dicembre 2013, n. 147, non spetta per i veicoli di categoria euro 2 o inferiore. I risparmi conseguenti all’attuazione del primo periodo sono valutati in 160 milioni di euro dal 2016 al 2020, in 80 milioni per l’anno 2021 e in 40 milioni per l’anno 2022. Con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono stabilite, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modalità di monitoraggio delle risorse derivanti dall’attuazione della misura di cui al periodo precedente. Qualora si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto agli importi stimati, l’Agenzia delle Dogane entro il

31 ottobre di ciascun anno comunica il valore dello scostamento al ministero dell’Economia e delle Finanze e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tali somme sono quantificate con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze. Qualora si verifichino maggiori risparmi rispetto a quanto stimato, i corrispondenti importi sono assegnati, anche mediante riassegnazione, allo stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Qualora si verifichino minori risparmi rispetto a quanto stimato, il ministro dell’Economia e delle Finanze, sentito il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, provvede, con proprio decreto, alla rideterminazione delle dotazioni finanziarie delle risorse assegnate agli interventi di cui ai commi 371, 372-quater, 372-quinquies, 372-septies, 372-octies, 372undecies, 372-duodecies, 496, oppure di altre spese rimodulabili iscritte nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in modo da assi-


ranno utilizzati per le finalità descritte nel successivo comma 646.

curare la neutralità rispetto ai saldi di finanza pubblica. Il minstro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. La norma evita la paventata eliminazione della misura prevedendo, tuttavia, che a partire dal 1° gennaio 2016 il beneficio non potrà più richiedersi per i veicoli di categoria ecologica Euro 2 e inferiori.Da questa disposizione sono attesi significativi risparmi di spesa: si tratta di 160 milioni nel periodo 2016–2020, di 80 milioni per il 2021 e di 40 milioni per il 2022. Qualora i risparmi preventivati non fossero ottenuti, il Governo provvederà a rivedere gli stanziamenti previsti per le iniziative di cui ai successivi commi 372 quater e quinquies (per favorire il combinato marittimo e ferroviario), 372 septies (riattivazione della sezione speciale autotrasporto del Fondo di Garanzia per le Pmi) e 372 octies (decontribuzione Inps per gli autisti impiegati in trasporti internazionali). Se, invece, dovessero esserci ulteriori risparmi di spesa, questi sa-

Contributi all’acquisto di mezzi di ultima generazione per l’autotrasporto merci, e a favore del trasporto pubblico locale 646. Gli eventuali maggiori risparmi accertati di cui al comma 372-bis sono assegnati: a) fino al 15% a interventi per favorire l’acquisto di mezzi di ultima generazione destinati al servizio dell’autotrasporto di merci su strada. Con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stabilite le modalità attuative della disposizione di cui alla presente lettera. L’efficacia di tale disposizione è subordinata alla preventiva notifica alla Commissione dell’Unione europea, ai sensi dell’articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea; b) fino all’85% al Fondo cui al comma 496. Come già anticipato nel paragrafo precedente, gli eventuali maggiori risparmi di spesa rispetto a quelli preventivati nel comma 372 bis, saranno destinati: - fino al 15% a interventi per favorire l’acquisto di mezzi di ultima generazione destinati al servizio dell’autotrasporto di merci su strada; - fino all’85% al Fondo destinato all’acquisto, alla riqualificazione elettrica o al noleggio dei mezzi adibiti al Trasporto Pubblico locale e regionale. Le modalità di attuazione della misura saranno stabilite con successivo decreto interministeriale (Trasporti e Economia) ed è, in ogni caso, subordinata al benestare della Ue. Iniziative per favorire l’intermodalità marittima e ferroviaria 647. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è autorizzato a concedere contributi per l’attuazione di progetti per migliorare la catena intermodale e decongestionare la rete viaria, riguardanti l’istituzione, l’avvio e la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci o il miglioramento dei servizi su rotte esistenti, in arrivo e in partenza da porti situati in Italia, che collegano porti situati in Italia o negli Stati membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo. A tal fine è autorizzata la spesa annua di euro 45,4 milioni per l’anno

2016, 44,1 milioni di euro per l’anno 2017 e 48,9 milioni di euro per l’anno 2018. 648. Per il completo sviluppo del sistema di trasporto intermodale, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è altresì autorizzato a concedere contributi per servizi di trasporto ferroviario intermodale in arrivo in partenza da nodi logistici e portuali in Italia. A tal fine è autorizzata la spesa annua di euro 20 milioni per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. Agli stessi fini potrà essere utilizzata quota parte delle risorse di cui all’articolo 1, comma 150, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. 649. L’individuazione dei beneficiari, la commisurazione degli aiuti, le modalità e le procedure per l’attuazione degli interventi di cui ai commi 372-quater e 372-quinquies sono disciplinate con regolamento adottato, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, da sottoporre, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, a notifica preventiva alla Commissione dell’Unione europea, ai sensi dell’articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Riattivazione della sezione speciale per l’autotrasporto del fondo di garanzia per le Pmi 650. Per consentire l’operatività della sezione speciale per l’autotrasporto istituita nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con il decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti 27 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 233 del 7 ottobre 2009, per l’anno 2016 è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro. Viene riattivata la sezione speciale autotrasporto del Fondo di Garanzia per le Pmi, ferma dallo scorso mese di settembre dopo che il Medio Credito Cooperativo (in qualità di gestore dello strumento) ha annunciato l’esaurimento delle risorse. Tra l’altro, con la riattivazione di questa sezione, le imprese di autotrasporto potranno beneficiare di due importantissime novità introdotte di recente con decreti del ministero dello Sviluppo Economico del 29 settembre e dell’11 novembre scorso. Si tratta: - dell’estensione della garanzia diretta all’80% del finanziamento; - dell’utilizzo del Fondo anche per garantire i finanziamenti della

cosiddetta “Sabatini bis”. In questo caso, la banca che ha concesso il finanziamento a cui è collegata la “Sabatini bis”, provvederà a valutare il merito creditizio dell’impresa. Decontribuzione previdenziale, nella misura dell’80%, per gli autisti utilizzati nei trasporti internazionali 651. A decorrere dal 1° gennaio 2016, a titolo sperimentale per un periodo di tre anni, per i conducenti che esercitano la propria attività con veicoli a cui si applica il regolamento (CE) n. 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, equipaggiati con tachigrafo digitale e prestanti la propria attività in servizi di trasporto internazionale per almeno 100 giorni annui, è riconosciuto, a domanda, l’esonero dai complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nella misura dell’80% nei limiti di quanto stabilito dal presente comma. A tal fine è autorizzata la spesa di 65,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018. L’esonero contributivo di cui al primo periodo è riconosciuto dall’ente previdenziale in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande; nel caso di insufficienza delle risorse indicate al secondo periodo, valutata anche su base pluriennale con riferimento alla durata dell’esonero, l’ente previdenziale non prende in considerazione ulteriori domande, fornendo immediata comunicazione anche attraverso il proprio sito internet. L’ente previdenziale provvede al monitoraggio delle minori entrate, valutate con riferimento alla durata dell’incentivo, inviando relazioni mensili al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al ministero dell’Economia e delle Finanze. La norma attua uno dei punti fondamentali dell’intesa del 5 novembre, per tentare di arginare il dumping delle imprese estere soprattutto dell’Est Europa che, come ben noto, hanno costi decisamente inferiori a quelli dei nostri operatori. Per tentare di ridurre questo gap, viene introdotto in via sperimentale per un periodo di tre anni, uno sgravio dell’80% sui contributi previdenziali dovuti dal datore di lavoro per gli autisti che, per almeno 100 giorni annui, sono stati utilizzati in servizi di trasporto internazionale TIR187-2016 39


su veicoli muniti di tachigrafo digitale. La misura non si estende ai premi e ai contributi dovuti all’Inail. In attesa che l’agevolazione diventi operativa, occorre evidenziare che le richieste di ammissione saranno soddisfatte fino ad esaurimento delle risorse (65,5 milioni per ciascuna delle annualità 2016, 2017 e 2018), per cui diventa essenziale l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Riordino delle deduzioni forfetarie delle spese non documentate per le trasferte delle imprese minori 652. A decorrere dal 1° gennaio 2016 le deduzioni forfetarie delle spese non documentate disposte dall’articolo 66, comma 5, del testo unico sulle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, e dall’articolo 1, comma 106, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, spettano in un’unica misura per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il territorio del comune in cui ha sede l’impresa e, nella misura del 35% di tale importo, per i trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del comune in cui ha sede l’impresa, nei limiti delle dotazioni di bilancio previste per lo scopo. Le nuove disposizioni fanno venir meno il criterio di divisione applicato fino ad oggi per le trasferte svolte dall’imprenditore fuori dal Comune di appartenenza dell’impresa: ovvero, quello tra le trasferte effettuate nella Regione in cui ha sede l’impresa o in quelle confinanti, e quelle eseguite oltre tale ambito. Al suo posto viene introdotta una nuova classificazione, tra i trasporti effettuati oltre l’ambito comunale in cui ha sede l’impresa e quelli eseguiti nel Comune di appartenenza. Gli importi delle deduzioni saranno stabiliti più avanti e, in ogni caso, viene confermato il principio che la deduzione forfettaria per i trasporti nel Comune di competenza è pari al 35% dell’importo della deduzione per le trasferte effettuate oltre questo ambito. Obbligo di provare lo svolgimento del trasporto internazionale 653. Dopo l’articolo 46-bis, alla legge 6 giugno 1974, n. 298, è inserito il seguente: «ART. 46-ter. – (Documentazione relativa allo svolgimento di trasporti interna40 TIR187-2016

zionali). – 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 46-bis della presente legge, chiunque, durante l’effettuazione di un trasporto internazionale di merci, non è in grado di esibire agli organi di controllo la prova documentale relativa al trasporto stesso, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.200. All’atto dell’accertamento della violazione è sempre disposto il fermo amministrativo del veicolo, che è restituito al conducente, al proprietario o al legittimo detentore, ovvero a persona da essi delegata, solo dopo che sia stata esibita la predetta documentazione e, comunque, trascorsi sessanta giorni dalla data dell’accertamento. Il veicolo sottoposto a fermo amministrativo è affidato in custodia, a spese del responsabile della violazione, ad uno dei soggetti individuati ai sensi del comma 1 dell’articolo 214-bis del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni. Si applicano le disposizioni degli articoli 207 e 214 del medesimo codice. 2. La prova documentale di cui al comma 1 può essere fornita mediante l’esibizione di qualsiasi documento di accompagnamento delle merci previsto, per i trasporti internazionali, dalle vigenti norme nazionali o internazionali. 3. Fatta salva l’applicazione degli articoli 44 e 46 della presente legge, qualora il veicolo sia stato posto in circolazione privo della prova documentale di cui ai precedenti commi, ovvero questa sia stata compilata non conformemente alle norme di cui al comma 2, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 2.000 a 6.000 euro. Se l’omessa o incompleta compilazione determina l’impossibilità di verificare la regolarità del trasporto internazionale di merci oggetto del controllo, si applicano le sanzioni di cui all’articolo 46, commi primo e secondo, della presente legge. Si osservano le disposizioni dell’articolo 207 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni». Anche questa era una disposizione molto attesa dalla categoria, grazie alla quale gli operatori di Polizia saranno finalmente in grado di sanzionare quei vettori esteri che non forniscano una documentazione idonea a dimostrare il trasporto internazionale

Requisiti per la circolazione su strada delle piattaforme semoventi Sulla Gazzetta Ufficiale n. 283 del 4 dicembre 2015 è stato pubblicato il Decreto del MIT del 9 ottobre 2015, n. 192 sui requisiti e le formalità per la circolazione su strada delle piattaforme eccezionali semoventi. Esse sono state definite all’art. 1 come veicoli eccezionali con caratteristiche atipiche, destinate a trasportare su strada, a velocità non superiore a 20 Km/h, manufatti o carichi indivisibili su percorsi autorizzati dall’ente proprietario della strada, e costituite da: - un gruppo motopropulsore di potenza abbinato a una o più unità, di tipo modulare, munite di piano di carico, ovvero: - un gruppo motopropulsore di potenza incorporato in una unità munita di piano di carico (tipo cosiddetto “monolitico”). Queste piattaforme sono state assimilate ai veicoli della categoria N3, di cui all’art. 47, comma 2, lett. C del Codice della Strada: si tratta quindi di veicoli destinati al trasporto di merci, di massa massima superiore a 12 Ton. Esse sono soggette a verifiche periodiche annuali, da parte dei competenti uffici delle D.G.T. del ministero dei Trasporti, su tutti i moduli che compongono il veicolo. Per la circolazione su strada pubblica (o aperta al pubblico passaggio), è necessaria: - l’immatricolazione del veicolo, che riguarda il gruppo motopropulsore e i moduli, in maniera tale da avere almeno 4 assi a terra. Ogni gruppo motopropulsore è dotato di targa di circolazione; - l’autorizzazione dell’ente proprietario della strada. In particolare, il transito è consentito soltanto sui percorsi autorizzati dal predetto ente e con la scorta tecnica. Le piattaforme autorizzate alla circolazione alla data di entrata in vigore del decreto possono ancora circolare per un anno, dopodiché saranno assoggettate alla nuova normativa.

in corso di svolgimento. In questi casi, la nuova disposizione prevede: - una sanzione amministrativa da 400 a 1.200 euro e il fermo del mezzo fino a quando questa prova non venga fornita e, in ogni caso, per non più di 60 giorni; - una sanzione amministrativa da 2.000 a 6.000 euro quando la documentazione di cui sopra non sia stata fornita o presenti delle irregolarità nella compilazione. Qualora ricorressero gli estremi per la contestazione, si applicheranno anche gli artt. 44 e 46 della Legge 298/1974. Si applicano inoltre le sanzioni dell’art. 46, commi primo e secondo della Legge 298/1974 se, a causa dell’assenza di questi documenti, diventi impossibile accertare la regolarità del trasporto internazionale oggetto del controllo. Per il pagamento si applica il meccanismo previsto per gli stranieri dall’art. 207 CdS, che prevede il versamento nelle mani dell’agente accertatore o, in mancanza, l’obbligo di prestare una cauzione a pena del fermo del mezzo fino ad un massimo di 60 giorni. Come di consueto, per la concreta operatività della misura oc-

correrà attendere le istruzioni operative del ministero dell’Interno. Accanto a queste disposizioni che di specifico interesse per l’autotrasporto, la Stabilità contiene altre norme che, comunque, influenzeranno l’attività delle imprese. Si tratta in particolare: - della possibilità di accertare in automatico, tramite apposite apparecchiature e senza l’obbligo di contestazione immediata, anche le violazioni del Codice della Strada in materia di revisioni, sovraccarico e copertura RCA (comma 597); - del venir meno dell’obbligo per tutti i soggetti della filiera del trasporto, di pagare con strumenti tracciabili i corrispettivi dei contratti di trasporto conclusi ai sensi del D.Lgs. 286/2005 (comma 903). Pertanto, sarà nuovamente possibile l’utilizzo del contante entro la nuova soglia di 3.000 euro, fissata dal comma 898 della Legge; - della circostanza che la definitiva esportazione all’estero del veicolo sia possibile solo ai fini della successiva reimmatricolazione, da comprovare con l’esibizione della copia della documentazione doganale di esportazione o, nel caso di cessione intracomunitaria, dalla documentazione comprovante la radiazione dal PRA.


Normative

Sistri: anno nuovo, sistema vecchio Il decreto legge mille proroghe ha portato con sé un nuovo rinvio: fino al 31 dicembre 2016 si mantiene quindi in vigore il vecchio sistema con una nuova moratoria delle sanzioni al 1° gennaio 2016 sarebbe dovuto entrare in vigore un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi (Sistri). Lo aveva previsto la Legge 30 ottobre 2013, n. 125, il cui articolo 11 stabiliva che entro il 30 giugno 2015 il ministero dell’Ambiente avrebbe avviato le procedure per l’affidamento della concessione del nuovo sistema Sistri mediante una gara europea gestita dalla Consip, con l’applicazione della normativa sugli appalti e con l’osservanza dei principi di economicità, semplificazione, interoperabilità tra sistemi informatici e costante aggiornamento tecnologico. La gara si sarebbe dovuta concludere ben prima della fine del 2015, sia per dar modo all’impresa che l’avrebbe vinta di poter sperimentare il nuovo sistema e

D

garantirne la funzionalità e l’efficacia al massimo dal 1° gennaio del corrente anno, sia in quanto la stessa legge 125/2013 prorogava il contratto con il vecchio gestore, la Selex SE (del gruppo Finmeccanica), sino al 31 dicembre 2015, sia infine perché con la successiva Legge 11 agosto 2014, n. 116 (articolo 14) si prevedeva di eliminare i dispostivi di controllo del Sistri, cioè le token USB (cosiddette chiavette) e di conseguenza le black-box (scatole nere) da montare a bordo dei veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti pericolosi, entro settembre 2014. Al 31 dicembre 2015 veniva da ultimo prorogato il termine del cosiddetto doppio binario: cioè la vigenza del sistema cartaceo di tracciabilità dei rifiuti, composto dal formulario di accompagnamento in quattro copie (da tenere a bordo del mezzo durante il trasporto) e dai registri di carico e scarico (da conservare in azienda), unitamente alla scheda Sistri di movimentazione dei rifiuti, scaricata dal sistema telematico, che tuttavia non dava prova di funzionalità (cfr. comma 3-bis, art. 11, legge 125/2013, come modificato dall’articolo 9, della legge 27 febbraio 2015, n. 11). Fino alla fine dello scorso anno venivano inoltre sospese le sanzioni per la mancata applicazione del sistema Sistri (non quelle per la mancata iscrizione ed il pagamento del relativo contributo, in vigore dal 1° aprile 2015). Pubblicato un pre-bando Ma cosa è successo e perché non è ancora partito il nuovo Sistri? Da un lato, una vera gara di appalto non è stata mai espletata. La Consip si è limitata a pubblicare, sulla Gazzetta Europea di fine giugno 2015, un “pre-bando” con cui fissava dei requisiti molto selettivi per i soggetti che avessero voluto parte-

cipare alla vera e propria gara. Queste manifestazioni d’interesse dovevano arrivare entro il 5 agosto 2015 alla stessa Consip che, nella più completa “riservatezza”, ha poi scritto agli interessati aventi i titoli di far pervenire le loro offerte, per la gestione del nuovo sistema, entro il 5 dicembre 2015. Da allora non è dato sapere altro. D’altro lato, non è stata mai minimamente modificata la vecchia disciplina Sistri. Per cui il soggetto che ha presentato l’offerta più vantaggiosa dovrà necessariamente elaborare un sistema identico al vecchio, con gli ormai obsoleti dispositivi di controllo (token USB e blackbox) e le procedure inefficienti di inserimento delle chiavette dapprima nei pc dei produttori, poi in quelli delle black-box sui mezzi ed infine nei computer degli impianti di destinazione finale dei rifiuti. Nuovo rinvio Conseguenza finale di questa grave situazione è stata l’emanazione di un nuovo rinvio, presentato nell’ultimo decreto legge “mille proroghe”, con cui si mantiene in vigore ancora per un anno e sino al 31 dicembre 2016 il vecchio sistema, con il cosiddetto doppio binario per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi e una nuova moratoria delle sanzioni per la mancata osservanza del sistema telematico di tracciabilità. Ancora per tutto il 2016 viene prorogato il contratto di gestione del vecchio sistema alla Selex, con i relativi indennizzi per le spese sostenute. Per il 2016 le imprese di trasporto dovranno ancora pagare (entro il 30 aprile) un contributo d’iscrizione e mantenimento di un sistema che non funziona e, se vorranno adibire nuovi veicoli al trasporto di rifiuti pericolosi, dovranno versare nuovi importi per le chiavette e far installare altre black-box a proprie spese. TIR187-2016 41


In base a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2015, il ministero dei Trasporti ha pubblicato sul proprio sito i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto conto terzi. Ecco il costo per litro del gasolio di novembre

La legge 23 dicembre 2014, n°190, ovvero le Legge di Stabilità 2015, all’articolo 1, comma 250, stabisce che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è tenuto a pubblicare e ad aggiornare nel proprio sito internet i “valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto per conto di terzi”. Il Ministero ha provveduto alla pubblicazione in data 24 febbraio 2015 e successivamente alla pubblicazione, con cadenza mensile, del valore aggiornato del costo del gasolio. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con parere n. S 2136, ha però voluto segnalare i potenziali effetti distorsivi sulle dinamiche concorrenziali che potrebbero prodursi per effetto della pubblicazione di cui sopra. Il Ministero, quindi, preso atto di quanto rappresentato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha inizialmente provveduto a sospendere la pubblicazione dell’aggiornamento dei valori in parola. In seguito però, al fine di dare comunque attuazione alla norma di legge evitando anche solo potenziali effetti negativi sulla concorrenza nel settore, ha deciso di provvedere ad una nuova pubblicazione ai sensi dell’articolo 1, comma 250 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 attenta a non creare gli effetti distorsivi della concorrenza segnalati dall’Autorità. La presente pubblicazione, pertanto, annulla e sostituisce la precedente.

Veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 Ton e veicoli di massa complessiva fino a 7,5 Ton Il prezzo mensile al consumo del carburante (1.340,52) è espresso, dal Mise, in euro per 1.000 litri. Lo stesso valore può essere espresso in euro per litro dividendolo per mille. Tale valore va successivamente scorporato dell’IVA corrente dividendolo ulteriormente per 1,22 essendo l’IVA attualmente applicata pari al 22%. • Nel caso dei veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate si deve tener conto anche degli sconti degli eventuali maggiori oneri delle accise. Poiché l’accisa nel mese di Gennaio 2015, essendo pari a 617,40 euro per 1000 litri, è tornata (come risulta da nota prot. 147797 – RU del 31.12.2014 dell’Agenzia delle Dogane) al valore precedente di Febbraio 2014, ne consegue che lo sconto delle accise per litro torna ad essere pari a 0,21418609 euro per litro, come stabilito dalla Determinazione dell’Agenzia delle Dogane prot. RU-114075 del 27 settembre 2012. Pertanto, nel caso in questione, il dato mensile che interessa, verrà ricavato come segue: Valore del costo unitario per litro del Gasolio= (1,34052/1,22) – 0,21418609 = 0,88460079 = 0,884 (arrotondato alla 3°cifra) • Nel caso specifico dei veicoli sotto le 7,5 tonnellate, invece, non si tiene conto degli sconti degli eventuali maggiori oneri delle accise. Perciò il dato mensile che interessa, verrà ricavato come segue: Prezzo al consumo per litro= 1.340,52/1000 = 1,34052 Valore del costo unitario per litro del Gasolio= 1,34052/1,22 = 1,0987868 = 1,098 (arrotondato alla 3°cifra)

I costi effettivi dei servizi di trasporto di merci per conto di terzi sono suscettibili di variare notevolmente a seconda della tipologia di impresa (monoveicolare, artigiana o strutturata), della tipologia del veicolo (massa, allestimento, vetustà) e della tipologia di trasporto (generico, ADR, ATP, ecc.). Per rispettare il dettato normativo e al contempo tenere conto delle segnalazioni dell’AGCM, pertanto, la presente pubblicazione non può che fornire all’impresa di autotrasporto ed al committente elementi utili per la autonoma individuazione dei costi del servizio di trasporto. Per un’esemplificazione indicativa, per i costi relativi al veicolo si prende in considerazione solo il caso di un veicolo generico, composto da trattore e semirimorchio, di massa complessiva a pieno carico superiore a 26 tonnellate. Nella nuova tabella, pubblicata sul sito internet del ministero dei Trasporti, vengono quindi riepilogati, a titolo indicativo, i valori di riferimento dei costi di un’impresa di trasporto di merci su strada per conto di terzi (vedi QR code in basso). Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti procederà, con cadenza mensile, alla pubblicazione sul proprio sito internet del costo per litro del gasolio per autotrazione al netto di IVA e/o dello sconto del maggior onere delle accise, ricavato partendo dalle rilevazioni del costo del gasolio rese disponibili dal ministero dello Sviluppo Economico.

Costo per litro del gasolio per autotrazione al netto di IVA e/o dello sconto del maggior onere delle Accise: mese di riferimento Novembre 2015 Prezzi Medi Nazionali Mensili del 2015 (Fonte Mise) GASOLIO AUTO I valori indicati sono espressi in Euro per 1000 litri. Mese Prezzo Prezzo al Industriale Iva Accisa Consumo Novembre 481,38 241,73 617,40 1.340,52

Il sito del MIT

Costi

Costi di esercizio novembre 2015

QR code 42 TIR187-2016




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.