Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Mensile - Aprile 2017 - n. 201
#Trasporti #Innovazione #Rete
PROFESSIONE CONDUCENTE ENTRA A SCUOLA
EUROPA: UN FUTURO SMART E CONNESSO
TRASPORTO ATP: UN SETTORE IN VIA DI TRASFORMAZIONE
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TIR
MASSIMO DE DONATO direttore responsabile
60 anni di Europa, 60 anni di trasporto, elemento chiave per la realizzazione del progetto di Unione. Di trasporti si è parlato durante il Digital Day, uno degli eventi organizzati per celebrare l’anniversario dei Trattati di Roma, nel corso del quale è stata siglata una lettera d’intenti sulla smart mobility road. Nei prossimi anni veicoli autonomi e connessi saranno realtà sulle strade europee, rispondendo alla necessità di una mobilità sempre più sicura e sostenibile. Si tratta di un futuro che presenta ancora molti lati oscuri, non solo tecnici ma anche normativi e morali, ma è una strada già segnata. Questo rinnovato impegno comunitario segue l’importante capitolo scritto lo scorso gennaio, a Parigi, con la Road Alliance firmata da nove Paesi per contrastare il dumping sociale e per promuovere politiche realmente integrate nell’autotrasporto. La prossima occasione per riunirsi e programmare il futuro di questo settore, ben al di là dei confini europei, sarà di nuovo nel nostro Paese, questa volta a Cagliari, durante il G7 dei Trasporti. La Commissaria europea Violeta Bulc e i ministri dei Trasporti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Usa e naturalmente Italia torneranno su questioni già affrontate lo scorso anno in Giappone e sull’importanza delle tecnologie più avanzate nella progettazione e pianificazione delle infrastrutture e nella mobilità sostenibile. Intesa anche come sostenibilità sociale delle politiche dei trasporti, sempre più strumento di coesione e di integrazione.
EDITORIALE
Logistica
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Europa Il futuro è autonomo e connesso Firmata una lettera d’intenti sulla smart mobility comunitaria per un sistema di trasporto digitalizzato, sostenibile e sicuro
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L’isola dei divieti di Gianluca Coda
Internazionale
Passaggio a Sud-Est di Antonella Vicini
I Paesi dell’Area MENA hanno un ruolo fondamentale negli scambi economici con l’Italia e l’Europa. L’importanza dell’Iran
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Anche l’isola più esclusiva del Mediterraneo non potrebbe sopravvivere senza i trasporti che la riforniscono di tutti i beni necessari
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Specializzati
ATP in via di trasformazione di Francesca Sirimarco
A fine giugno entrerà in vigore la banca dati digitale per monitorare il settore dell’ATP. Da gennaio in vigore il regolamento sugli F-gas
p.26
TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVI N° 201 - aprile 2017 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Vicepresidente: Silvio Faggi; Componenti: Antonio Amato, Massimo Costa, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
IN QUESTO NUMERO Professione conducente va a scuola Iniziati i primi incontri informativi presso gli Istituti professionali che hanno aderito all’iniziativa dell’Albo per promuovere la professione di autisti
Ue: in arrivo proposte sul trasporto stradale Entro fine maggio la Commissione presenterà soluzioni, tra l’altro, su cabotaggio, orari di guida e riposo e accesso alla professione
Prove di dialogo
p.6
p.10
p.12
Un contratto su misura Continuano le trattative per il nuovo contratto collettivo di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni
Lotta agli angoli ciechi Uno studio spiega come modificando la linea dei veicoli industriali, e ottimizzando la visibilità, si avrebbe come effetto una diminuzione dei sinistri
Controlli di sicurezza Prima di partire per un viaggio, è sempre bene che l’autista controlli che il veicolo sia a posto, per evitare imprevisti e incidenti
p.14
p.30
p.34
Editoriale p.1
di Lucia Angeloni
Una manifestazione organizzata dal mondo dell’autotrasporto ha catalizzato l’attenzione dei cittadini sui problemi della categoria
di Paolo Barilari
Albo p.4
Lavoro p.40
Stampa Europea
Normative p.42
Scadenze
p.46
p.36
Divieti
Fisco p.38
p.45
Numeri p.47
Collaboratori. Grafici: Giuliana Caniglia (progetto), Franco Galdo. Testi: Paolo Barilari, Angelo Ciaravolo, Gianluca Coda, Andrea Giuli, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Francesca Sirimarco, Federico Tantillo CHIUSO IN REDAZIONE IL 31.03.2017 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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ALBO
LUIGI TARQUINI Capo segreteria Comitato Centrale Albo
ALBO: TROPPE IMPRESE NON IN REGOLA CON IL CONTRIBUTO ANNUALE Per l’Albo un mancato introito per
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oltre 12 milioni di euro. Nelle prossime settimane partirà un’attenta verifica
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rosegue l’attività del Comitato Centrale nella verifica della regolarità della posizione delle imprese iscritte all’Albo. Nella seduta del 23 marzo, l’attenzione si è rivolta verso le migliaia di imprese che non risultano in regola con il contributo annuale di iscrizione. La banca dati dell’Albo ha, infatti, restituito un dato allarmante: sono state rilevate ben 60.000 posizioni irregolari relative anche a una sola annualità non corrisposta: 41.694 nel 2012; 35.065 nel 2013; 35.918 nel 2014; 33.214 nel 2015 e 38.091 nel 2016, per un mancato introito complessivo pari a più di 12 milioni di euro nel quinquennio. Ma vi è un dato ancor più significativo: tra il 2012 e il 2016 sono più di 21.000 le imprese per le quali non risulta registrato alcun pagamento per alcuna delle annualità considerate. Si partirà, dunque, proprio da queste ventunomila imprese, la cui posizione di irregolarità sarà sottoposta nelle prossime settimane a una attenta verifica. Sarà richiesto, infatti, a ciascuna impresa di provvedere entro 30 giorni ai pagamenti mancanti ovvero di dimostrare l’eventuale avvenuto pagamento non registrato. Chi non provvederà a sanare la propria posizione potrà essere sottoposto alla misura della sospensione dall’Albo fino a regolarizzazione. Il pagamento deve essere effettuato sul Portale dell’Albo dove, da quest’anno, è possibile pagare tutte le annualità mancanti anche in un’unica soluzione.
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ALBO
GIUSEPPINA FERRANNINI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
PRESTO IL BANDO PER I CONDUCENTI DEL FUTURO Ecco i requisiti che devono avere i candidati per partecipare al progetto sulla formazione promosso dall’Albo
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in arrivo il bando per selezionare i giovani che prenderanno parte al progetto sulla formazione dei futuri autotrasportatori, avviato dal Comitato Centrale insieme ad altri soggetti istituzionali e agli operatori economici del settore. Potranno partecipare all’iniziativa, e quindi alla prima fase relativa ai corsi per acquisire la CQC per il trasporto di cose e contestualmente, ove non posseduta, la patente di guida di categoria C, i candidati che alla data di presentazione della domanda presentino una serie di requisiti. Vediamo quali sono: età compresa fra i 18 e i 29 anni; residenza anagrafica o “residenza normale” in Italia; possesso di patente di guida almeno di categoria B; non aver subito rinvio a giudizio o condanna penale, anche non passata in giudicato, per reati commessi in violazione delle disposizioni del CdS; non aver subito alcun provvedimento di sospensione della patente posseduta. Se il corso prevede il contestuale conseguimento della patente di categoria C, occorrerà inoltre essere in possesso dei requisiti di idoneità psicofisica alla guida di veicoli richiesti per tale categoria di patente e dei requisiti morali prescritti dall’art. 120 del CdS. Quanto ai costi: i soggetti erogatori contribuiranno applicando uno sconto del 15% sul costo praticato; il Comitato provvederà a corrispondere l’80% del residuo netto direttamente ai soggetti formatori; ciascun giovane, quindi, corrisponderà solo il 20% del costo. Le domande dovranno essere redatte tramite il form digitale raggiungibile attraverso il sito www.alboautotrasporto.it.
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ALBO
SILVIO FAGGI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
PROFESSIONE CONDUCENTE VA A SCUOLA Primi incontri informativi negli Istituti
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professionali per promuovere la professione di autisti di mezzi pesanti
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rimi appuntamenti nelle scuole per il progetto sulla formazione dei giovani che intendono intraprendere la professione di autisti di mezzi pesanti promosso dall’Albo degli Autotrasportatori. Sono partiti in questi giorni, infatti, gli incontri informativi nelle prime tre scuole che hanno aderito all’iniziativa: l’ITS di Verona e gli Istituti Professionali Don Orione e Don Bosco di Roma. Ricordiamo infatti che il progetto promosso dall’Albo, al quale hanno aderito le associazioni di categoria dell’autotrasporto, i costruttori italiani ed esteri di veicoli industriali e le associazioni delle autoscuole, oltre a sostenere mille giovani tra i 18 e i 29 anni a conseguire la patente di guida professionale e la CQC e a garantire stage formativi nelle imprese di autotrasporto, prevede anche una campagna informativa sul settore nelle scuole superiori. L’obiettivo è quello di fornire ai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori professionali una visione chiara della professione del conducente di mezzi pesanti, che negli anni ha subito un’importante evoluzione. L’autista infatti non guida semplicemente il mezzo ma è responsabile di uno strumento di lavoro sempre più complesso e tecnologicamente evoluto. Il Comitato Centrale vorrebbe quindi trasmettere ai ragazzi la consapevolezza che la professione di
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conducente possa costituire, proprio per le nuove generazioni, un’ottima opportunità, sia professionale sia economica. Il percorso formativo nelle scuole si articola in due giornate, divise in quattro moduli, per un totale di 8 ore di lezione, tra quelle in aula e quelle pratiche, in cui i ragazzi potranno “toccare con mano” quello che è stato loro spiegato, in quanto potranno salire sulle cabine di guida dei veicoli. Il primo modulo formativo, a cura del Comitato Centrale dell’Albo, ha lo scopo di avvicinare i giovani al mondo dell’autotrasporto, presentandone vincoli e opportunità. Durante queste prime ore di lezione, viene presentato il progetto e fornita una visione prospettica dello scenario nazionale e internazionale dell’autotrasporto: nuove tecnologie legate alla logistica, supply chain, industria 4.0, guida ecologica. Infine vengono descritti adempimenti e norme non soltanto nella guida del veicolo, ma in una visione responsabile e sicura della propria professione. Sempre il primo giorno, ai ragazzi viene fornita una visione del ruolo del conducente nell’impresa di autotrasporto, proprio da parte del titolare di un’impresa. 1a GIORNATA L’obiettivo di queste ore formative è offrire una Lo scenario di riferimento: testimonianza viva, reale, vissuta, di un titolare di impresa l’autotrasporto, un mondo che racconti quali sono le maggiori responsabilità e che cambia difficoltà nella professione del conducente. Si parla quindi a cura del Comitato Centrale del contesto economico delle imprese, delle licenze per Albo Autotrasportatori l’esercizio dell’attività, di diritti e doveri del conducente, di responsabilità del conducente in merito a ricevimento, Il ruolo del conducente trasporto e consegna delle merci. nell’impresa di Il secondo giorno si articola invece in due ore di lezione, a autotrasporto cura delle associazioni di rappresentanza delle autoscuole, a cura di un titolare di impresa di autotrasporto in cui viene esplicato il percorso formativo richiesto per diventare conducente professionale. L’obiettivo del modulo 2a GIORNATA è quello di illustrare in maniera semplice i percorsi utili al Il percorso formativo conseguimento delle abilitazioni richieste per svolgere la professione e presentare i principali effetti della guida richiesto per diventare ecologica. Infine, l’ultimo modulo, a cura delle associazioni conducente professionale di rappresentanza dei costruttori di veicoli industriali, si a cura di associazioni di rappresentanza svolge in un sito esterno e prevede una lezione pratica, in cui delle autoscuole i ragazzi possono prendere visione dei veicoli commerciali, Il veicolo salendo a bordo di truck di ultima generazione e, a veicolo a cura di associazioni di rappresentanza fermo, studiare la strumentazione di bordo. di costruttori di veicoli industriali
2 GIORNI NELLE SCUOLE 8 ORE DI FORMAZIONE 4 SESSIONI
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L’EUROPA DEL FUTURO È AUTONOMA E CONNESSA In occasione dei 60 anni dei Trattati di Roma, firmata una lettera d’intenti sulla smart mobility comunitaria per un nuovo sistema di trasporto digitalizzato, sostenibile e sicuro 128
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ra il 25 marzo di sessant’anni fa quando a Roma venivano gettate le basi di quella che sarebbe stata l’Unione europea; un’unione che senza la possibilità di muoversi e comunicare fra persone e nazioni sarebbe stata irrealizzabile. Oggi, dopo più di mezzo secolo, in occasione delle celebrazioni di questo anniversario si è tornato a parlare dell’importanza dei trasporti e dell’impulso che le tecnologie digitali possono dare al progetto europeo; lo si è fatto sempre a Roma nel corso del Digital Day, organizzato dalla Commissione europea
Riccardo Nencini
e dal Governo italiano, con la partecipazione dei 29 Stati membri dell’Ue e di quelli appartenenti allo Spazio economico europeo e di rappresentanti del mondo dell’università e dell’industria. Al centro
dell’incontro proprio l’idea di sfruttare al meglio l’innovazione digitale per migliorare la vita degli europei, sia fornendo competenze digitali ai cittadini sia digitalizzando il più possibile il modo dell’industria, della mobilità e delle comunicazioni. In questa prospettiva il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini ha firmato, insieme a 17 ministri europei, una lettera d’intenti sulla smart mobility comunitaria per accelerare il processo di realizzazione della mobilità connessa e automatizzata e per migliorare la sicurezza stradale e ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada; si prosegue così sul percorso già tracciato lo scorso aprile con la Dichiarazione di Amsterdam. Con questa iniziativa gli Stati si prefiggono di istituire un quadro giuridico per le prove transfrontaliere con veicoli connessi, sulla base di norme armonizzate sull’accesso ai dati, sulla responsabilità e sulla connettività.
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EUROPA
NENCINI: ENTRO IL 2030 VEICOLI SENZA PILOTA “Il mondo è cambiato e la tecnologia si è evoluta in maniera straordinaria: abbiamo firmato un protocollo d’intesa che porterà probabilmente entro il 2030 all’uso dell’auto e di altri mezzi di trasporto su strada senza pilota. La sperimentazione è molto avanti: in Francia, a Parigi, ci sono già autobus che viaggiano su strada senza pilota e anche in Italia la ricerca è abbastanza importante”. Così il viceministro alle Infrastrutture ai Trasporti Riccardo Nencini spiega gli accordi siglati a Roma, nel corso del Digital Day. “Su tale ambito è fondamentale cooperare a livello europeo e internazionale per favorire lo sviluppo e l’introduzione sul mercato di veicoli con livelli di automazione e connettività progressivamente crescenti sino a giungere, a lungo termine, alla possibile introduzione di veicoli completamente autonomi. Credo si tratti di una grande opportunità che concorrerà a conseguire l’obiettivo primario di ridurre il numero di incidenti stradali, i fenomeni di congestione e di
Alla lettera di intenti, ha spiegato lo stesso Nencini, farà seguito anche una revisione dei codici della strada nazionali e, se necessario, delle convenzioni internazionali sulla circolazione per stabilire i principi di responsabilità che si applicheranno in caso di incidente. Il Digital Day è stata l’occasione per lanciare anche la piattaforma europea che riunisce le varie iniziative nazionali sull’Industria 4.0 per facilitare la condivisione delle migliori pratiche e garantire la cooperazione. Attualmente sono 13 i progetti esistenti in materia, fra cui l’italiano “Industria 4.0” del ministero dello Sviluppo economico.
conseguenza le emissioni da traffico stradale”. Le nuove tecnologie influenzeranno il mondo dei trasporti nei prossimi anni in maniera decisiva e rivoluzionaria perché associati a un desiderio profondo delle donne e degli uomini di muoversi. Secondo Nencini, la tecnologia è indispensabile per dare un servizio migliore, più sicurezza e anche per garantire, dal punto di vista logistico, una buona distribuzione delle merci. Le nuove tecnologie hanno un ruolo importate anche nel dialogo fra le diverse modalità di trasporto: “L’Italia deve lavorare anche su un altro piano non meno importante come quello del collegamento dell’ultimo miglio fra i porti e l’entroterra: soltanto un numero esiguo di porti italiani è collegato tramite ferrovia. Il 70% circa delle merci arriva e parte dall’Italia via mare. Quindi – ha concluso – per ragioni ambientali e per velocizzare il mondo della logistica, la cura del ferro diventa indispensabile”.
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UE: IN ARRIVO LE PROPOSTE SUL TRASPORTO STRADALE Cabotaggio, orario di guida e riposo e accesso alla professione: sono alcuni dei punti su cui entro fine maggio la Commissione Trasporti prospetterà le proprie soluzioni 12 10
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opo un lungo periodo di silenzio e riflessione, l’Europa si sta attivando con diverse iniziative sul trasporto stradale. Entro fine maggio, infatti, la Commissione Trasporti presenterà una serie di proposte riguardanti nello specifico la tariffazione stradale, l’orario di guida e riposo, il noleggio, il cabotaggio, l’accesso alla professione e al mercato. Per quanto riguarda la tariffazione stradale l’idea che sta prendendo forma è quella di aumentare i costi esterni da internalizzare, inserendo anche l’inquinamento da rumore e le spese sanitarie conseguenti all’incidentalità, con esclusione di quelle coperte dall’assicurazione. Inoltre si vorrebbe cancellare le vignette, cioè i pedaggi collegati al tempo, con l’obiettivo di pervenire prima possibile all’unica soluzione ritenuta valida, cioè il pedaggio collegato alla percorrenza e alle classi Euro dei veicoli. In merito all’orario di guida e riposo, la proposta probabilmente prospetterà una soluzione per aggirare il divieto del riposo settimanale regolare in cabina che, dopo la decisione dell’Avvocato Generale presso la Corte di giustizia di interpretare il Regolamento esistente come divieto implicito, appare non più sostenibile. La sentenza della Corte, attesa questo mese di aprile, dovrebbe far decadere quindi anche l’apertura della procedura di infrazione da parte della Commissione a carico della Francia. In più verrebbe modificato
il sistema di calcolo della settimana attualmente previsto, sostituendolo con la settimana di 7 giorni, comprendendo quindi la domenica. La proposta sul noleggio dovrebbe rendere non più opzionali per gli Stati alcune limitazioni come, in particolare, quella relativa alla possibilità di vietare la presa a noleggio in un Paese diverso da quello di residenza per effettuare trasporti nazionali. Il cabotaggio costituirà il vero problema. La DG Trasporti della Commissione Ue è orientata a eliminare il tetto dei tre viaggi, riducendo il numero dei giorni oltre il quale scatterebbe l’applicabilità delle norme sul distacco. Ancora non si sa però quale sia il numero dei giorni che verrà proposto dalla Commissione, che i Paesi della vecchia Europa caldeggiano in quattro. In merito all’accesso alla professione potrebbe essere irrigidito il criterio dello stabilimento, per evitare il fenomeno delle imprese “caselle postali”, e l’orientamento è di rendere obbligatorio anche lo spazio per il ricovero/parcheggio dei veicoli. La condizione della onorabilità dovrebbe vedere un chiarimento sulle violazioni che ne comportano la perdita mentre la capacità finanziaria dovrebbe essere interpretata in maniera più esplicita e stringente. Importante novità, infine, dovrebbe essere l’inclusione nella previsione normativa dei veicoli di massa massima fino a 3,5 Ton.
EUROPA
FRANCIA: DAL 1° APRILE NUOVI OBBLIGHI PER I LAVORATORI DISTACCATI A partire dal 1° aprile, in Francia, diventano ancora più rigorose le regole per i lavoratori distaccati. I lavoratori esteri che esercitano attività in Francia, ma sono assoggettati alla normativa in materia di sicurezza sociale di un altro Stato, in caso di controllo dovranno esibire il modello A1, rilasciato dall’Istituto previdenziale del Paese del lavoratore distaccato. In caso contrario verrà applicata una sanzione da 3mila euro. Questa normativa si applicherà anche agli autisti esteri che effettuano trasporti internazionali o di cabotaggio in Francia che in base alla cosiddetta Legge Macron vengono considerati distaccati in via transitoria in terra francese. Gli autisti italiani, quindi, prima di recarsi in Francia per trasporti di cabotaggio dovranno richiedere all’Inps il rilascio del modello A1. La sanzione non è applicabile quando al momento del controllo venga presentato in sostituzione del modello A1 un documento che attesti l’avvenuta richiesta all’Istituto previdenziale competente, purché il modello sia presentato entro due mesi alle autorità di controllo.
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POLITICA
PROVA DI MATURITÀ 12
Il mondo dell’autotrasporto ha manifestato in maniera rispettosa e pacifica, catalizzando però l’attenzione dei cittadini sui problemi della categoria. Il Tir Day in undici regioni e decine di capoluoghi di Lucia Angeloni
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na manifestazione ordinata e rispettosa ma energica, fatta di sfilate a passo d’uomo, sit-in ma anche dibattiti. Così si può riassumere il Tir Day, la giornata di mobilitazione dell’autotrasporto indetta per il 18 marzo scorso da Unatras, con lo scopo di catalizzare l’attenzione su alcuni dei principali problemi che sta vivendo la categoria. I cortei si sono svolti in moltissime città italiane, coinvolgendo undici regioni e migliaia di mezzi, e
catturando l’interesse e la curiosità dei cittadini. A Bergamo 50 tir hanno percorso la tangenziale in entrambi i sensi di marcia, a passo di lumaca; nel Bresciano 150 mezzi pesanti sono scesi dalle montagne verso valle, fino a formare una carovana per le strade della città; a Roma 200 autotrasportatori si sono dati appuntamento davanti alla sede Rai di Saxa Rubra, illustrando le ragioni della loro protesta. Ma forse la scenografia migliore è stata quella di Venezia, dove gli autotrasportatori hanno addirittura caricato un autotreno su una chiatta che ha solcato la
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laguna, attraversando il Canale della Giudecca e facendo tappa in bacino a piazza San Marco. Alla base della protesta, come dicevamo, sollecitare risposte in grado di risolvere i problemi della categoria, soprattutto su alcuni punti giudicati fondamentali, come il rispetto dei tempi di pagamento, attraverso l’adozione di norme efficaci volte a disincentivare e punire chi non li rispetta, come ad esempio l’avvio di sanzioni effettive, o ancora la determinazione dei costi minimi di esercizio dei diversi servizi d’autotrasporto. Non più rinviabile, per le associazioni che hanno indetto la protesta, anche lo sblocco delle autorizzazioni
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I cortei si sono svolti POLITICA in moltissime città italiane, coinvolgendo undici regioni e migliaia di mezzi. Una manifestazione fatta di sfilate, sit-in e dibattiti
IN ARRIVO LA DIRETTIVA SUI TRASPORTI ECCEZIONALI per i trasporti eccezionali, che da mesi vivono una situazione di paralisi, o ancora il ritorno al pieno funzionamento delle Motorizzazioni Civili. Considerata assolutamente necessaria da Unatras anche una norma che tuteli le imprese italiane rispetto alla concorrenza sleale di quelle straniere, anche attraverso l’assunzione di iniziative volte a garantire la trasparenza e la regolarità del trasporto nazionale e internazionale, in modo da supportare quanto sta facendo l’Albo degli Autotrasportatori attraverso la cancellazione delle imprese non in regola. “Il 18 marzo – ha sottolineato Amedeo Genedani, presidente di Unatras – i nostri autotrasportatori hanno dimostrato al Governo di essere una forza coesa che chiede risposte alle tante questioni rimaste in sospeso. In questi anni abbiamo assistito alla costante riduzione delle risorse
Il 21 marzo scorso si è tenuto un incontro tra Istituzioni e associazioni di categoria sui trasporti eccezionali, durante il quale è stata presentata una bozza di direttiva, pronta per essere emanata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. La direttiva intende mettere a sistema le attuali regole e garantire misure omogenee su tutto il territorio nazionale, in modo da evitare il rimpallo delle competenze. In sostanza, il provvedimento non incide sulla portata, sui pesi e sulle dimensioni dei mezzi ma definisce le linee guida per gli enti e gli amministratori delle strade sulle procedure da seguire nel rilascio delle autorizzazioni. Un primo passo per porre fine a una situazione molto difficile nella quale si trovano gli operatori dei trasporti eccezionali da quando, cinque mesi fa, il crollo del cavalcavia di Annone Brianza, ha di fatto bloccato il rilascio delle autorizzazioni. Sono poi allo studio anche soluzioni a più lungo termine, realizzabili tra qualche anno, con la creazione di un catasto e una conoscenza approfondita dello stato di salute di ponti e cavalcavia. Resta tuttavia ancora una questione da risolvere: la direttiva infatti non è una legge e di conseguenza non è vincolante.
a disposizione dell’autotrasporto, settore fondamentale per l’economia e che necessita di misure specifiche per competere sul mercato internazionale. Se
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non otterremo risposte saremo pronti, nostro malgrado, ad attuare la sospensione dei servizi in difesa degli interessi dei nostri imprenditori”.
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UN CONTRATTO SU MISURA
Si punta ad un contratto che ponga a
TIR Continuano le trattative per arrivare a un rinnovo del contratto collettivo di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni
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più di un anno dalla scadenza del contratto collettivo di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni, prosegue il confronto tra le parti per arrivare a un rinnovo. Nelle prossime settimane si terranno alcuni incontri tecnici considerati decisivi perché riguardano temi di fondamentale importanza, che sono già stati individuati nelle precedenti riunioni con le organizzazioni sindacali. Ricordiamo che il CCNL è scaduto nel dicembre del 2015 e le associazioni degli autotrasportatori e le associazioni cooperative hanno presentato disdetta a suo tempo, manifestando quindi la loro volontà di non rinnovare il testo ma di prepararne un altro
completamente nuovo che sia più adeguato al nuovo contesto economico e sociale, anche in considerazione del fatto che il CCNL di settore accorpa filiere molto diverse tra di loro dove, le imprese che forniscono i servizi, hanno esigenze molto diverse dai committenti che richiedono i servizi. Conseguentemente si sono aperti 3 tavoli di negoziato, ma le trattative si sono subito presentate difficili proprio per il fatto che il contratto collettivo riunisce un mondo molto variegato, che va dal settore dell’autotrasporto a quello degli spedizionieri, dagli artigiani alle cooperative: è quindi importante lavorare perché si trovino le risposte adatte ai vari comparti. Inoltre, le parti stanno cercando di realizzare un tipo di contratto innovativo, che ponga al centro la qualità del lavoro, anche attraverso una generale riqualificazione dei lavoratori, in grado di adeguare il settore dell’autotrasporto e della logistica a quello che già avviene in altri settori. Parimenti, il sistema cooperativo chiede — ad esempio — di approfondire e aggiornare la classificazione con l’introduzione di nuove figure polivalenti, modificare il regime dell’orario di lavoro al momento troppo rigido per le esigenze del mercato attuale e per le
CONTRATTO
tipologie di prodotto trattato e movimentato. L’obiettivo comune è recuperare spazi di mercato anche a livello europeo per far sì che le imprese italiane possano tornare ad essere competitive. Si sta perseguendo questo intento attraverso la proposta di un nuovo approccio contrattuale che sia innovativo ed esigibile, improntato ad un superamento di alcuni vincoli ed automatismi. Sono stati individuati i temi di stretto interesse del settore dell’autotrasporto che verranno affrontati nel corso dei prossimi incontri tecnici. Verrà affrontata, tra l’altro, anche la questione dei livelli di inquadramento dei lavoratori. Oggi il contratto distingue il livello di inquadramento, e conseguentemente di retribuzione, a seconda del tipo di mansione svolta e in particolare, per l’autotrasportatore, a seconda del veicolo utilizzato e quindi di patente. Con il nuovo contratto si punta invece a inquadrare il conducente sulla base della professionalità, sul tipo di lavoro svolto e della merce trasportata e retribuirlo di conseguenza. Una volta risolte queste problematiche tecniche si passerà poi a temi di più ampio respiro, come la retribuzione e la rappresentanza sindacale. Ma questo è un altro capitolo.
a al centro la qualità del lavoro APRILE2017
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OCCHI APERTI Distrazione alla guida, uso dei cellulari, furti e rapine ai tir sono alcune delle minacce alla sicurezza su strade e autostrade. Ne parla Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato 16
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elocità, distrazione e, in particolare, uso dei cellulari sono le principali cause di incidenti stradali. Il numero delle vittime, purtroppo, è ancora drammaticamente alto e gli obiettivi Ue di dimezzamento della mortalità entro il 2020 sembrano ancora lontani. “Particolarmente allarmante è il fenomeno dell’utilizzo, quando si è alla guida, della tecnologia e dei cellulari – sottolinea Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato –. La presenza di molte applicazioni facilmente accessibili anche con l’uso di una sola mano sta ampliando i fattori di rischio di sinistri stradali per condotte di guida incerte, rallentate o per manovre improvvise che richiedono una rinnovata attenzione, sia sotto il profilo preventivo sia repressivo. Nel 2016 sono state 60.809 (dati Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) le infrazioni relative al non corretto utilizzo di smartphone e cellulari alla guida, con un aumento del 25,3% rispetto al 2015. Sono diversi gli studi che hanno esaminato gli effetti dell’utilizzo del cellulare durante la guida. Ne è emerso che il rischio di incidente per chi utilizza tale dispositivo durante la guida è fino a 4 volte superiore rispetto a chi non ne fa uso”.
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I SULLA STRADA Qual è la situazione dell’incidentalità in Italia e quali le prospettive rispetto agli obiettivi europei sul tema? Nel 2015, dopo 13 anni di costante diminuzione degli incidenti, e soprattutto delle vittime, il nostro Paese ha visto un’inversione di tendenza, con un aumento delle morti per incidente stradale dell’1,4%. Il 2016, secondo il dato di Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri, evidenzia una nuova inversione di tendenza, con una diminuzione delle vittime del 5% rispetto al 2015 (87 morti in meno). Una parziale conferma di tale tendenza positiva si è avuta con la stima preliminare dell’Istat, riferita al primo semestre dell’anno passato (vedi Tir 198). Questo trend parrebbe proseguire anche nel 2017: infatti, nel primo bimestre di quest’anno si è registrata un’ulteriore diminuzione del 5,5% delle persone decedute, rispetto allo stesso periodo del 2016. Resta comunque difficile raggiungere in tre anni l’obiettivo europeo del dimezzamento delle vittime e dei feriti, e non solo per l’Italia.
Roberto Sgalla GENNAIO2017
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È da poco nato un sistema digitale per raccogliere dati e informazioni sulle scene degli incidenti. Di cosa si tratta? Nell’ultimo decennio, la Polizia Stradale ha sperimentato varie soluzioni nella ricerca di una strumentazione che consenta un più rapido e preciso rilievo degli incidenti stradali. L’obiettivo è quello di eseguire rilievi in sicurezza, in modo veloce, preciso, semplice e completo, per permettere di acquisire, con un unico sopralluogo, tutte le informazioni necessarie alla ricostruzione dell’evento.
Il Topcrash-PS è l’apparecchiatura idonea a tali scopi. Si tratta di una strumentazione nata per i rilievi topografici in ambito professionale civile che si basa sull’utilizzo di un dispositivo palmare, wwo tablet, collegato a un ricevitore di segnali trasmessi dai satelliti che forniscono posizionamento geo-spaziale a copertura globale (GPS, Glonass, Galileo). Il Topcrash-PS permette anche a un solo operatore di acquisire punti con precisione centimetrica e di decidere l’ordine di priorità degli elementi da rilevare, in modo da sgomberare la sede stradale il prima possibile.
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A4 TORINO-TRIESTE
GRAVELLONA
MILANO
TRIESTE
BRESCIA
Regioni più colpite: PIEMONTE VENETO EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA
VERONA TORINO
DI GASOLIO
MESTRE
AOSTA
PIACENZA ALESSANDRIA BOLOGNA GENOVA
RIMINI
A26 GENOVA-GRAVELLONA A14 BOLOGNA-TARANTO
A21 TORINO-BRESCIA
PESCARA
FOGGIA
TARANTO
300 SOTTRAZIONI
DI MERCE
Regioni più colpite: PIEMONTE PUGLIA ABRUZZO LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA
TIR La strumentazione è già stata utilizzata con ottimi risultati nel rilievo e ricostruzione di numerosi incidenti gravissimi avvenuti in varie parti d’Italia.
Passiamo all’autotrasporto. Il tema del cabotaggio irregolare richiede una costante attività di controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Quali forze mettere in campo per evitare forme di dumping sociale? La Polizia Stradale è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto ai fenomeni di abusivismo nell’autotrasporto, con il duplice obiettivo di tutelare la sicurezza della circolazione e garantire il rispetto delle regole che disciplinano la concorrenza tra le imprese. Il decreto Sblocca Italia del 2014 ha introdotto una novità importante come l’inversione dell’onere della prova sulla legittimità del trasporto effettuato in regime di cabotaggio stradale; spetta infatti al conducente o al vettore dimostrare che le incongruenze riscontrate in sede di controllo non siano riconducibili a irregolarità passibili di sanzione. Un altro passaggio avverrà quando tutti saranno dotati di tachigrafi intelligenti di nuova generazione; sarà ancora più facile compiere queste verifiche visto che forniranno una completa georeferenziazione del viaggio, indicando in modo esatto il percorso del veicolo. Un importante ambito in cui effettuare controlli per contrastare il cabotaggio abusivo è quello del trasporto combinato; per tale motivo si è dato maggiore impulso all’attività di controllo nei pressi di stazioni ferroviarie o porti. Molto utile anche la ricerca realizzata dall’Albo sul cabotaggio in Italia (vedi Tir 200). Inoltre, per contrastare il dumping sociale e i fenomeni di sfruttamento della manodopera, il ministero dell’Interno ha sottoscritto un protocollo d’intesa con quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello del Lavoro per la programmazione di attività di controllo su strada e presso le imprese di autotrasporto, controlli effettuati congiuntamente da operatori di Polizia
SICUREZZA
Stradale, della Motorizzazione e da personale ispettivo del ministero del Lavoro.
Abbiamo assistito negli ultimi mesi a una recrudescenza del fenomeno dei furti e delle rapine ai danni dei tir. Quali le cause e quali i sistemi per frenare questo fenomeno? La recrudescenza del cosiddetto cargo crime ha significative ripercussioni di natura economica e sociale, oltre a possibili implicazioni di sicurezza e di ordine pubblico e anche sulla salute del cittadino. Basti pensare alle conseguenze sulle merci trasportate in regime di temperatura controllata nei casi di interruzione della catena del freddo. Nel 2016, in autostrada, i furti e le rapine ai danni dei mezzi pesanti sono stati 511, di cui 300 hanno riguardato la sottrazione di merci e 211 il furto di gasolio da mezzi commerciali. Dei primi 300 episodi, 273 sono furti di merce mentre i restanti 27 sono rapine. Le aree geografiche maggiormente interessate da episodi di furti di gasolio sono il Piemonte (86), il Veneto (48), l’Emilia Romagna (24) e il Friuli Venezia Giulia (17), pertanto le arterie autostradali più colpite sono la A-4, A-14, A-21 e A-26; mentre le regioni più interessate da episodi di cargo crime sono Piemonte (58 furti e 3 rapine), Puglia (38 furti e 9 rapine), Abruzzo (29 furti e 1 rapina), Lombardia (24 furti) ed Emilia Romagna (23 furti). Le tratte più interessate sono quindi l’A-4, l’A-5 e l’A-14. Elettronica di consumo (televisori, tablet, smartphone, computer, piccoli elettrodomestici), pneumatici, alimentari, abbigliamento, cosmetici, prodotti igienici e farmaci sono le merci più aggredite che rispondono a una crescente domanda del mercato nero o del mercato parallelo. Raccogliendo una sollecitazione del mondo dell’autotrasporto, il 2 maggio 2016, è stato istituito presso il Dipartimento di pubblica sicurezza l’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine in danno di autotrasportatori, di cui fa parte fra gli altri anche il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori che si pone l’obiettivo di fare analisi, monitoraggio e individuare in modo coordinato strategie di prevenzione e contrasto di questi fenomeni criminali.
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di Antonella Vicini
I Paesi dell’Africa mediterranea e mediorientali hanno un ruolo fondamentale negli scambi economici con l’Italia e l’Europa. In questo quadro l’Iran gioca un’importante partita
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on è più il tempo di caravanserragli, tempeste di sabbia e pericolosi attraversamenti marittimi, ma fra sponda Sud e sponda Nord del Mediterraneo e fra Mediterraneo e Medio Oriente le rotte commerciali non sono poi così diverse da quelle del passato. Mutate le condizioni di infrastrutture e mezzi di trasporto, resta però invariata la crucialità delle relazioni fra queste aree del mondo che vedono l’Italia al centro degli equilibri Nord-Sud ed Est-Ovest. Equilibri che a causa della situazione politica di Stati nordafricani e mediorientali sono inevitabilmente in via di evoluzione. Le cosiddette economie dell’Area MENA (Middle East and North Africa) si sviluppano a un ritmo sostenuto, un +2,5%, nonostante gli stravolgimenti seguiti alla Primavera Araba e la crisi del prezzo del petrolio. Secondo
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l’ultimo rapporto annuale di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno – dal titolo “Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo”, l’interscambio manifatturiero tra l’Italia e questi Stati è di oltre 49 miliardi di euro, cifra che nel 2018 si prevede possa raggiungere i 54 miliardi; mentre è di 41 miliardi l’export dell’Italia verso quest’area. In generale, il Sud Italia rappresenta il 20% dell’interscambio totale, quasi 14 miliardi di euro. In questo contesto generale, un ruolo fondamentale è giocato dalle rotte via mare, considerando che oltre il 76% delle merci scambiate con il Nord Africa e il Medio Oriente viaggia in questa modalità e che il bacino del Mediterraneo concentra il 19% del traffico marittimo mondiale, il 25% dei servizi di linea container e il 30% del traffico petrolifero. Per non perdere il suo ruolo centrale nell’area, la politica
PASSAGGIO A SLOVAKIA
IL RUOLO CENTRALE DEL MEDITERRANEO
19% 25%
del traffico mondiale
30%
del petrolio
dei servizi di linea container
Oltre il 76% dell’interscambio fra Italia e Paesi del Nord Africa e Medio Oriente viaggia via mare
economica ed estera italiana è improntata inevitabilmente alla cooperazione attraverso una serie di iniziative bilaterali che toccano anche il settore delle infrastrutture e dei trasporti. Fra le ultime, in ordine di tempo, ricordiamo l’incontro fra il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio e il suo omologo iracheno Kadhum Finjan Al Hamami per un contributo italiano al Piano generale dei trasporti iracheno, in particolare nella portualità, nel trasporto marittimo e nella sicurezza e gestione degli aeroporti e del trasporto aereo. Ma se l’Iraq è un Paese ancora in fase di ricostruzione postbellica, afflitto da una nuova recrudescenza militare, diverso è il caso di un altro Paese dell’area del Golfo Persico come la Repubblica Islamica dell’Iran che, mai come ora, punta ad avere un ruolo sempre più centrale nell’asse delle
SUD-EST AREA MENA: MIDDLE EAST AND NORTH AFRICA L’interscambio italiano con l’Area Mena, al netto dei prodotti energetici, ha superato i 49 miliardi di euro. Inclusa la componente energetica l’interscambio è pari a 66,5 miliardi. Il Mezzogiorno produce il 20% dell’interscambio totale, quasi 14 miliardi di euro, con i Paesi dell’Area Mena
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LAVORO
Condivisione di esperienze e modelli di gestione alla base delle relaz
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relaziono fra Oriente e Occidente. Non a caso, lo scorso anno il Governo italiano e quello iraniano hanno firmato una road map che prevede numerosi accordi e progetti, anche nel campo delle infrastrutture e dei trasporti, rinsaldando relazioni di vecchia data che sono state messe in difficoltà dagli ultimi anni di embargo contro l’Iran. Con un Pil che corrisponde all’1,2% di quello mondiale (390 miliardi di dollari), l’Iran è dopo l’Arabia Saudita la seconda economia dell’area. Nonostante il lungo periodo di embargo e sanzioni ne abbia rallentato l’economia e gli scambi, l’Italia e la Germania restano i suoi principali partner europei. Il nostro Paese offre il 3,1% delle importazioni manifatturiere, l’8,6% di prodotti meccanici, il 17% dei metalli. Quel che più importa però sono le previsioni. Sempre secondo le elaborazioni SRM, nel 2018 le esportazioni di
prodotti manifatturieri italiani potrebbero crescere di più del 30%: ovviamente maggiori traffici commerciali significano maggiori trasporti. Come ricorda a Tir anche l’Iru – International Road and Transport Union – il percorso fra Iran ed Europa passa necessariamente attraverso la Turchia. Per raggiungere l’Italia i vettori iraniani utilizzano lo scalo turco di Mersin e da lì, attraverso linee Ro-Ro, si arriva al porto di Trieste. Esiste però anche la possibilità di una tratta tutta terrestre che prevede il passaggio di camion attraverso l’Iran, la Turchia e infine la Bulgaria su cui sono state fatte sperimentazioni anche da parte dell’Iru. Nel 2010, l’associazione internazionale, assieme all’Economic Cooperation Organization (organizzazione regionale intergovernativa che prevede la cooperazione fra gli Stati come Iran, Pakistan, APRILE2017
Afghanistan e Turchia), ha deciso infatti di dare nuovo impulso alla Via della Seta con un progetto chiamato Iru-Eco Silk Road Truck Caravan 2010, per sviluppare i traffici commerciali euro-asiatici via terra. Con lo stesso obiettivo, l’Iru ha lanciato anche il progetto sperimentale Nelti, la New Eurasian Land Transport Initiative, che nella sua fase 3 si è sviluppato proprio nel versante occidentale e centrale dell’Asia, dal Pakistan alla Turchia, passando per l’Iran e infine in Europa attraverso la Bulgaria. Avviato nel giugno 2011, Nelti3 si è ormai concluso, come ricorda Kazem Asayesh dell’Iru. Si è entrati ora in una successiva fase di sperimentazione, Nelti4, che riguarda la regione araba; l’obiettivo finale è rendere più intensi e veloci i traffici dall’Estremo Oriente al Vecchio Continente.
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TRIESTE
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IL COMMERCIO VIEN DAL MARE
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Potrebbero giungere dal mare novità interessanti nelle relazioni commerciali fra Italia e Iran. In particolare da Trieste e da Bandar Abbas
ioni commerciali tra Italia e Iran L’autorità portuale di Trieste e l’Organizzazione iraniana dei Porti sono in contatto da quando è stato firmato il Memorandum di Intesa fra i due Paesi e sono state effettuate visite mirate al porto di Shahid Rajaee, a Bandar Abbas, finalizzate a replicare nello scalo iraniano il modello di intermodalità ferro-nave del Porto di Trieste. Accordi riguardano la condivisione di modelli e modalità di gestione del demanio e delle concessioni, con particolare riferimento ai partner privati; il trasferimento di know how e buone pratiche sull’integrazione tra le attività terminalistiche e quelle ferroviarie e intermodali; la condivisione di esperienze e modelli di gestione delle zone franche. Fra le compagnie italiane che potrebbero aggiudicarsi importanti commesse è segnalata Messina Line e, indirettamente, anche la Msc che entrerà a far parte del gruppo con una acquisizione del 49%. Entrambe le compagnie non sono nuove ai porti iraniani. La Msc, dopo aver interrotto i servizi nel 2012 a causa delle sanzioni, ha ricominciato parzialmente nel 2014. Nel 2015 con una nave da 9.400 Teu sono ricominciati traffici più regolari. Dall’altro lato, sono previsti anche per la compagnia di bandiera IRISL (Islamic Republic of Iran Shipping Lines) nuove rotte per l’Italia. Sempre da Trieste, inoltre, è partito lo scorso febbraio il primo treno che unisce mar Adriatico e mar Baltico. Si tratta di un servizio intermodale a lunga percorrenza che espande la possibilità di collegamento dello scalo triestino verso Nord ma anche verso Est e, attraverso la Turchia, anche verso il Medio Oriente.
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Nello scalo iraniano di Bandar Abbas verrà replicato il modello di intermodalità ferro-nave del porto di Trieste
Con oltre trentamila ingressi nel 2016, i veicoli di tutti i beni necessari. Ma i trasporti devono
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Con cime di media altezza, come il Monte Solaro con i suoi 589 metri e il Monte Tiberio di 334 metri, e vasti altopiani interni, tra cui quello di Anacapri, su cui si estende il Comune da cui prende il nome, Capri presenta una struttura morfologica complessa. Tutto su 10 km.
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ome ogni anno con l’arrivo della bella stagione le località balneari e le isole italiane diventano meta obbligata dei vacanzieri. Con l’afflusso dei turisti nelle isole, però, cresce anche il bisogno di approvvigionamento di beni e prodotti. Capri non fa eccezione. La popolazione isolana passa dai 7mila residenti invernali a quasi 30mila in estate, facendo aumentare l’esigenza di rifornimento degli esercizi
commerciali. Stando ai dati della Guardia Costiera, nel 2016 sono arrivati sull’isola in tutto 30.760 camion; nei primi 3 mesi di quest’anno siamo a quota 2018. Le poche strade carrozzabili di modeste dimensioni e le ampie aree pedonali costituite da stretti vicoletti, che come un dedalo collegano la famosa Piazzetta alle aree residenziali del centro storico, rendono il settore logistico di difficile gestione.
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commerciali hanno rifornito l’isola di Capri fare i conti con orari rigidi e limitazioni Non a caso in estate scattano divieti di accesso e di transito che riguardano anche i veicoli commerciali. I mezzi pesanti provenienti dalla terraferma non possono circolare per le loro dimensioni, oltre che per divieto imposto da apposita ordinanza comunale e, una volta sbarcati, stazionano nei piazzali loro dedicati per il tempo necessario allo scarico merci. Il blocco vige nelle fasce orarie 10.30-14.00 e 15.00-18.00. Sono esclusi dal divieto i veicoli dei residenti di piccole dimensioni, che con la loro circolazione, soprattutto in alta stagione, congestionano ulteriormente il traffico dell’isola azzurra. Proprio per ovviare alle limitazioni che rendono ancora più difficile il trasporto delle merci, a partire dal mese di maggio sarà introdotta una corsa notturna della nave che collega Napoli a Capri, consentendo l’arrivo dei veicoli adibiti al trasporto merci fuori dalle ore più trafficate. Se i trasporti isolani sono caratterizzati dai rigidi orari di imbarco e sbarco imposti ai mezzi pesanti, l’ultimo miglio è affidato alle
due cooperative di facchini locali. Sono loro i veri professionisti della logistica, che gestiscono con piccoli carrelli elettrici, e la sola forza delle loro braccia, le consegne di qualsiasi bene, da quelli alimentari agli esercizi commerciali, ubicati tra gli stretti vicoli del centro storico, agli effetti personali dei residenti nelle inaccessibili case arroccate su ogni pendice. Con i loro carrelli elettrici, gli operatori svolgono quindi il lavoro duro e provvedono anche al ritiro della raccolta differenziata, che sull’isola si svolge da ormai 10 anni. Anche le 180 licenze comunali dei carrelli elettrici sono regolamentate da severi orari di circolazione, a seconda dell’utilizzo. Quelli destinati ai servizi sociali e al trasporto bagagli dei turisti godono di orari più elastici, gli altri sono confinati alle ore notturne, alle prime ore del mattino e al tardo pomeriggio. Il quartiere di Tiberio rappresenta l’ostacolo più difficile del complesso sistema logistico isolano. L’area, scelta un tempo dall’imperatore romano per governare tutto l’impero ed edificare la sua reggia,
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è oggi il territorio pedonale più vissuto dai residenti e dista ben 40 minuti a piedi dalla Piazzetta, limite massimo carrozzabile del Comune. Da qui in poi tutto viene trasportato con i carrelli o a mano e i negozi di alimentari, souvenir e abbigliamento più lontani sono i più difficili da raggiungere. L’efficiente sistema logistico garantisce consegne in qualsiasi periodo dell’anno e condizioni climatiche, gestendo tempi e modalità in base ai rigidi orari imposti al traffico commerciale. A completare il quadro della situazione ci pensa il settore turistico privato, oggi dotato di minibus prodotti su misura per le strade di Capri da diverse case costruttrici. Se si pensa alle contenute dimensioni dell’isola e al numero di mezzi che quotidianamente la attraversano si capisce come la macchina sia ben rodata e tutto funzioni come un orologio.
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ATP IN VIA DI TRASFORMAZIONE A fine giugno sarà operativa la banca dati digitale per monitorare il settore dell’ATP. Intanto da gennaio è in vigore il nuovo regolamento sugli F-Gas, i gas fluorurati a effetto serra di Francesca Sirimarco
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Senza sistema di rilevamento perdite
Con sistema di rilevamento perdite
Compresa tra ≥ 5 Ton e <50 Ton
almeno una volta ogni 12 mesi
almeno una volta ogni 24 mesi
Compresa tra ≥ 50 Ton e <500 Ton
almeno una volta ogni 6 mesi
almeno una volta ogni 12 mesi
≥ 500 Ton
almeno una volta ogni 3 mesi
almeno una volta ogni 3 mesi
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resto anche l’Italia avrà una banca dati digitale per monitorare in modo più efficiente e veloce il settore dell’ATP (Accord Transport Perissable), che disciplina il trasporto internazionale stradale e ferroviario delle derrate alimentari deteriorabili e delle merci da trasportare in regime di
temperatura controllata, compresi i prodotti farmaceutici. La digitalizzazione dei certificati ATP in Italia, prevista da una circolare del ministero dei Trasporti del 2016, consentirà la gestione centralizzata di tutte le verbalizzazioni, delle omologazioni e del rilascio degli attestati ATP che certificano le
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furgonature isotermiche. Il programma prevede l’accesso ai documenti elettronici attraverso il Portale dell’Automobilista, sostituendo la documentazione cartacea. L’operatività della nuova procedura è stata prorogata al 30 giugno 2017 per consentire il completamento dei test e l’adeguamento delle stazioni di prova. Grazie a questo sistema sarà più semplice contrastare il fenomeno dei falsi certificati ATP, anche se resta ancora da risolvere la principale problematica legata al settore e cioè la diversità di applicazione del trattato da parte dei singoli Stati firmatari, all’interno
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SPECIALIZZATI
Con la digitalizzazione sarà più semplice cont
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del proprio territorio. Infatti, mentre l’Italia, ad esempio, applica l’ATP ponendo l’attenzione sul concetto di trasporto e sui mezzi utilizzati, in Francia l’attenzione è posta sulle merci deperibili. Giocoforza sono diverse anche le Autorità competenti: in Italia e nei Paesi che applicano l’ATP sulla base del trasporto la competenza è del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per la Francia, invece, del ministero dell’Agricoltura. Questa diversità di regole è dovuta al fatto che l’Unione europea non introduce in modo coattivo l’ATP tra le leggi comunitarie e pertanto ciascun Paese regolamenta in modo autonomo il trasporto degli alimenti all’interno del proprio territorio.
Alcune associazioni hanno fatto quadrato attorno al tema per giungere a una serie di accordi multi-laterali riuscendo a coinvolgere anche le Autorità competenti di numerosi Paesi. Così, a fine 2014, sono stati formulati sette accordi multilaterali, ancora però da sottoscrivere. I contenuti di tali accordi spaziano dalla proposta di metodo di rinnovo a 6 e 9 anni delle attrezzature ATP non autonome alla proposta per il limite di età per la ripetizione del test di rinnovo (aggiungendo una procedura per le attrezzature con meno di 12 anni), dall’obbligo di accreditamento delle stazioni di prova secondo la norma ISO 17025 alla definizione, in modo univoco,
CRITICITÀ E POSSIBILI AZIONI
della marcatura esterna delle attrezzature multi-temperatura. Inoltre, riguardano la modifica del modello del verbale dei gruppi frigoriferi per aggiungervi una data limite di 6 anni e la definizione in modo uniforme della posizione delle pareti nelle attrezzature multi-temperatura. Infine, l’attenzione è posta anche sulla validità dei certificati delle attrezzature destinate all’esportazione, cosa per la quale si propone che l’autorità che rilascia il certificato iniziale sia quella del Paese di produzione e il periodo di validità del certificato sia limitato a 6 mesi.
Clara Ricozzi
Sono diverse le criticità che ancora restano da superare per quanto riguarda l’ATP. Per comprenderle meglio e individuare possibili azioni per superarle, Tir ha interpellato Clara Ricozzi, presidente di OITA, l’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti “A livello nazionale – spiega Ricozzi – la principale carenza riguarda il mancato censimento dei veicoli attrezzati ATP, ed è tuttora irrisolto il nodo inerente il rischio di rottura della catena del freddo nei Centri di distribuzione dei prodotti soggetti al regime ATP. Sul piano internazionale, invece, sussiste la disomogeneità nella durata delle autorizzazioni provvisorie per l’export delle attrezzature ATP, e ritarda ancora la sottoscrizione di sette importanti accordi multilaterali, promossi da associazioni dei trasporti frigoriferi di Italia, Francia e Spagna e condivisi dalle autorità competenti dei Paesi europei”. Quali, allora, le azioni possibili? “A breve vogliamo attivare il censimento dei veicoli attrezzati ATP, da incrociare con il parallelo censimento delle imprese di trasporto stradale di alimenti, dando vita a un tavolo permanente fra FederAlimentari e Grande distribuzione, per garantire il mantenimento della catena del freddo. A medio termine – ha concluso Ricozzi – andrebbero promosse anche alleanze con altri Paesi europei per spingere la Commissione Ue a porre allo studio un ATP comunitario”.
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SPECIALIZZATI LAVORO
rastare il fenomeno dei falsi certificati ATP
F-GAS: da gennaio in vigore il nuovo regolamento I veicoli per il trasporto ATP, come autocarri frigorifero e rimorchi frigorifero, impiegano quantità considerevoli di gas fluorurati a effetto serra. Al riguardo, il 1° gennaio 2017 è entrato a regime il Regolamento europeo 517/2014 che ha esteso l’ambito di applicazione della normativa già vigente anche alle attrezzature “mobili”, cioè in transito durante il funzionamento. Le novità introdotte dal nuovo Regolamento – come riferisce a Tir Manlio Ceccherini, presidente ANEA, l’associazione esperti ATP – comportano l’obbligo dei controlli e della compilazione del registro dell’apparecchiatura, che ora si basa sul parametro delle tonnellate di CO2 equivalenti e non più sulla quantità di F-gas contenuta nel circuito. Ciò significa che se in ambito ATP un veicolo ha un valore di F-gas pari o superiore a 5 Ton di CO2 equivalente, deve essere sottoposto a controlli periodici per verificare le
perdite, in caso contrario ne è esentato. La periodicità varia in funzione degli scaglioni di tonnellate di CO2. Il Regolamento comporta anche l’obbligo del recupero degli F-gas per i circuiti di raffreddamento delle unità di refrigerazione di autocarri e rimorchi frigorifero durante le operazioni di manutenzione o di radiazione, la certificazione annuale del controllo e l’adozione di un sistema di controllo delle perdite degli F-gas negli impianti di raffreddamento. Tutto chiaro ma in Italia manca ancora il decreto di attuazione del Regolamento europeo che definisca il sistema di certificazione, di attestazione e le modalità sanzionatorie: il ministero dell’Ambiente sta predisponendo un nuovo decreto sostitutivo dell’attuale Decreto 43/2012, con tutto il disagio dell’attesa che ne consegue per la categoria degli autotrasportatori ATP, per i costruttori e per gli installatori di macchine frigorifere.
CLASSIFICAZIONE VEICOLI ATP
IN ISOTERMICO NORMALE
In questa classe di omologazione rientrano solo i veicoli idonei al trasporto di derrate alimentari soggette a temperature non inferiori a 0 °C, come il Frigorifero Normale di classe A (FNA) o di classe D (FND).
IR ISOTERMICO RINFORZATO
A seconda della potenza del gruppo frigorifero, rientrano in questa categoria i mezzi di trasporto Frigorifero Rinforzato di qualunque classe: FRA, FRB, FRC, FRD, FRE, FRF, e quindi idonei al trasporto di tutte le derrate deteriorabili fresche, congelate o surgelate da 0 °C fino a -20°C.
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Uno studio spiega come modificando la linea dei veicoli industriali e ottimizzando la visibilità, si avrebbe come effetto una diminuzione dei sinistri e una limitazione delle conseguenze degli incidenti
IL FRONTALE DEL CAMION IN FASE DI PARTENZA
di Paolo Barilari
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LOTTA AGLI ANGOLI CIECHI
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amion più lunghi, con una cabina più aerodinamica e senza angoli ciechi sono gli elementi fondamentali per una maggiore sicurezza stradale, soprattutto nei confronti degli utenti più deboli della strada: pedoni, ciclisti e motociclisti. Lo rivela uno studio realizzato da Jac Wisman, professore presso la Chalmers University of Technology di Göteborg, responsabile del
centro studi “Safer - Vehicles and Traffic Safety”. Secondo l’analisi condotta, tra i primi provvedimenti da prendere per incrementare la sicurezza vi è quello di aumentare la lunghezza dei camion, rendendo il frontale della cabina meno piatto e pericoloso in caso di impatto, e di eliminare progressivamente gli angoli ciechi. Per Jac Wisman, delle GENNAIO2017 APRILE2017
combinazioni trattoresemirimorchio o autocarrorimorchio più lunghe dei limiti attuali (16,5 e 18,75 metri rispettivamente) possono essere più sicure. Se il frontale di un camion potesse essere allungato anche di soli 30 cm con una dovuta struttura di protezione e assorbimento di
IL LATO DEL VEICOLO, SOPRATTUTTO DAL LATO DEL PASSEGGERO, DURANTE MANOVRE DI CAMBIO CORSIA E DURANTE LE SVOLTE
LA CODA NELLE MANOVRE DI RETROMARCIA
31 Una diversa progettazione della cabina consentirebbe di avere dei parabrezza più ampi, riducendo quindi gli angoli ciechi intorno alla cabina
la mussata del Una forma s e di ale consent parte front i effetti limitare gl con collisioni i l a u t n e v e di vando clisti, sal pedoni e ci no i vite l’an centinaia d Posizionare una crash b ox nella punta anteriore del camion può ridurre l’impatto i n caso di incident e con altri utenti dell a strada APRILE2017
Secondo i dati forniti dall’European Transport Safety Council, il 58% degli incidenti con coinvolgimento di camion in Europa, avviene in zone extraurbane, mentre il 28% ha luogo nelle zone urbane. Solo il 14% dei sinistri si verifica in autostrada. Analizzando più nel dettaglio i dati, si può vedere che la maggior parte degli incidenti che hanno come conseguenza danni al camionista avvengono in aree rurali ed extraurbane o lungo strade con limiti di velocità di 70 o più km/h. La maggioranza degli incidenti nei quali subiscono danni gli automobilisti, invece, avviene su strade extraurbane o sulle superstrade. Infine, il 60% delle collisioni tra camion, pedoni e biciclette avviene in città. 2/3 degli incidenti tra camion e motociclette avvengono su strade rurali o extraurbane. Dal 2001 il numero di vittime da incidenti con camion è calato a un ritmo del 6% annuo. Le vittime raramente sono i camionisti (15-20% del totale), più frequentemente sono gli automobilisti (50%), i pedoni (15%), i ciclisti (7%) e i motociclisti (6%). Il 50% degli incidenti con conseguenze sugli autisti vede coinvolto un solo camion. Il 30% degli incidenti con conseguenze sugli autisti vede coinvolti due camion con una predominanza dei tamponamenti rispetto agli scontri frontali. La collisione più pericolosa è quella frontale tra un camion e un’autovettura.
32 energia le conseguenze degli incidenti sarebbero molto meno gravi. In Europa, pesi e lunghezze massime dei camion sono stabiliti dalla Direttiva 96/53/EC. Il testo è stato però rivisto nel 2015 allo scopo di introdurre deroghe ai fini del miglioramento dell’aerodinamica dei veicoli, le cosiddette “extended cabs”. Alla base del cambiamento anche la convinzione che cabine allungate incrementino la sicurezza, riducendo gli angoli morti e permettendo di aggiungere al frontale del camion delle strutture che assorbano l’energia e che riducano la forza dell’impatto tra frontale del camion e qualsiasi altro ostacolo, dal
pedone all’automobile. L’articolo 9 del testo di revisione della Direttiva europea su pesi e misure dei camion prevede che per il 27 maggio del 2017 la Commissione elabori i requisiti tecnici per permettere l’allungamento del frontale della cabina tenendo in considerazione tre punti fondamentali: ridurre la resistenza aerodinamica; diminuire il rischio in caso di impatto con altri utenti della strada; la sicurezza e il comfort del guidatore. Generalmente, le cause più frequenti di incidenti tra un camion e un utente non protetto (pedone, ciclista, motociclista) accadono nelle fasi di attraversamento della strada (pedoni) o al momento in cui un camion sta curvando
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(ciclisti, motociclisti). Nei Paesi Bassi, ad esempio, il 18% di tutte le vittime di incidenti che vedono coinvolti mezzi pesanti sono causate da camion che stanno svoltando, coinvolgendo i pedoni (7%), i ciclisti (46%) e altri utenti della strada (47%). Questi dati indicano chiaramente che una delle principali cause di incidente sono i blind spot, gli angoli ciechi. I principali angoli ciechi sono: il lato del veicolo, soprattutto dal lato del passeggero, durante manovre di cambio corsia e durante le svolte; la coda nelle manovre di retromarcia e il frontale del camion in fase di partenza. Il regolamento UNECE 46, che riguarda i dispositivi per la visione indiretta e la loro installazione, è stato recentemente aggiornato per ridurre gli angoli ciechi soprattutto sul lato destro dei camion, rendendo obbligatorio lo specchio frontale e aprendo alla possibilità di sostituire i tradizionali specchi con delle retrocamere. Ma ancora molto può essere fatto. Requisiti di legge per migliorare la visibilità dal posto di guida, infatti, potrebbero diventare obbligatori
a sicurezz i d i m e ra i sist ati dal Alcuni t u d i v i d aci in atories r o b a L più effic rch t Resea r Y o p s n a Tr ERGENC
M MOUS E O N O T ) • AU G (AEB N I K A R B T P ASSIS E E K E • LAN AMERAARCIA C E L E T • TROM DONI E PER RE P E I T S E CICLI R O S N E INTURE C •S O C I T US ALE AC IATE N G E S • LACC NON AL E TEZION O R P E • BARR CASTRO ANTIN
William Haddon e la rivoluzione del 1968 non soltanto per le future cabine allungate ma per tutti i camion. A un elenco di modifiche per migliorare la visibilità dalla cabina sta lavorando tra gli altri enti il TRL, Transport Research Laboratories. Si ragiona sul montaggio di telecamere e sensori che individuino gli ostacoli meno visibili. I risultati di questi studi sono attesi per la fine del 2017. Si è però già stabilito che l’abbassamento della cabina, spesso citato come uno dei cambiamenti che potrebbe aumentare la sicurezza di guida, non è invece un elemento positivo perché elimina la visione a lungo raggio.
Il primo approccio sistematico alla prevenzione degli incidenti stradali è stato l’Haddon Matrix, uno studio elaborato da uno dei guru della sicurezza stradale, l’americano William Haddon Jr. nel 1968. Lo studio per la prima volta spostava il focus dal comportamento del conducente a uno studio più complessivo delle cause dell’incidentalità. L’Haddon Matrix identificò le responsabilità in tre elementi generali, conducente, veicolo e infrastrutture, e in tre fasi, pre-incidente, incidente e post incidente.
Fase
Fattore Umano
Fattore veicolo ed equipaggiamento
Fattore ambientale
Pre-crash
Informazioni Attitudini Defaillance fisica Regole/controlli di polizia
Luci Freni Velocità Manutenzione
Condizioni della strada Limiti di velocità Infrastrutture protezione pedoni
Crash
Cinture Defaillance fisica
Protezione passeggeri Elementi di protezione su strada Altri sistemi di sicurezza passiva Robustezza anti crash
Facilità di accesso Post-Crash Primo soccorso Disponibilità medici Rischio incendio
APRILE2017
Possiblità di salvataggio Condizioni di traffico
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CONTROLLI DI S Prima di partire per un viaggio, è sempre bene che l’autista controlli che il veicolo sia a posto. Una routine di pochi minuti che può evitare imprevisti e incidenti
SISTEMA DI SCARICO E FUMI
A motore accesso è bene controllare la quantità e il colore dei gas di scarico. Eventuali anomalie vanno immediatamente segnalate.
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PERDITE DI LIQUIDI
Camminando intorno al camion controllare se ci sono perdite visibili, macchie lasciate a terra durante la sosta. Goccia dopo goccia si potrebbe rimanere senza olio motore o senza freni.
I
piloti di linea, prima di salire a bordo, fanno un giro di controllo intorno all’aereo. Una volta in cabina, percorrono passo dopo passo una routine di qualche centinaio di controlli prima di decollare. Lo stesso, con le dovute proporzioni, devono fare gli autisti di camion. Non si può salire a bordo senza prima aver controllato
PNEUMATICI
A parte la giusta pressione – ormai molti pneumatici comunicano automaticamente quando hanno bisogno di essere gonfiati – il controllo visivo di tutte le gomme consente di individuare danni e di verificare bulloni e battistrada.
I SICUREZZA CARICO
VETRI E SPECCHI RETROVISORI
La corretta sistemazione del carico all’interno del rimorchio o del semirimorchio evita pericolose spinte sul trattore e sbilanciamenti della combinazione trattoresemirimorchio.
Un camion si guida controllando costantemente i retrovisori. Questi devono essere puliti e ben posizionati, così come puliti devono essere tutti i vetri. La visibilità deve essere sempre perfetta.
AGGANCIO TRATTORESEMIRIMORCHIO
Non è solo l’aggancio trattoresemirimorchio attraverso la ralla che deve essere perfetto, ma anche il collegamento tra tutti i cavi e tubi che mettono in comunicazione i due elementi del veicolo. Un attento controllo è necessario prima di ogni viaggio
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TELAIO E SOSPENSIONI
Il giro intorno al veicolo consente di controllare visivamente telaio, serbatoi e sospensioni. Durante il giro ci si accorge anche di possibili infiltrazioni e ruggine.
che il camion sia a posto. Non si può accendere il motore prima di aver passato in rassegna tutti i potenziali punti deboli del veicolo e aver verificato che tutto sia in perfetto ordine. Solo allora può scattare la luce verde e la giornata di lavoro può iniziare in sicurezza. Quei pochi minuti di controlli, che presto diventano un’abitudine
FRENI
Tante tonnellate da trasportare e da frenare in sicurezza, per molte volte, ad ogni viaggio. Il controllo della funzionalità dei freni è un must assoluto.
irrinunciabile, non servono solo a diminuire il numero di imprevisti che possono causare un incidente. Un camion controllato ogni giorno dal suo autista, o da più autisti che si alternano alla guida, è più affidabile, consuma di meno e manterrà un più alto valore residuo al momento della permuta. Questo non è un elenco completo
LUCI
Controllare tutte le luci di trattore e semirimorchio, se funzionano, se sono pulite. Vedere e farsi vedere è fondamentale.
di tutti i controlli da effettuare su un camion prima di partire ma solo una selezione di alcune delle cose più importanti da verificare. Ogni autista esperto aggiungerà altri elementi a questa lista. La cosa più importante è però che il controllo, intorno al veicolo e in cabina, sia fatto a ogni inizio di giornata di lavoro.
EURO GRAN BRETAGNA
SPAGNA
LA BREXIT E LA CATENA ALIMENTARE
TRA SPAGNA E FRANCIA AUTOSTRADE SU ROTAIA
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a Brexit potrebbe danneggiare seriamente il sistema di approvvigionamento della catena di distribuzione alimentare in Gran Bretagna a causa del previsto aumento dei tempi di attesa alle frontiere. La problematica viene analizzata sul periodico specializzato Transport News, che riporta la posizione della RHA, Road Haulage Association: se il governo britannico non sarà in grado di negoziare attentamente le procedure di controllo alle frontiere una volta che l’uscita del Paese dall’Unione europea sarà definitiva, la “supply chain” del settore alimentare potrebbe uscirne seriamente danneggiata. Richard Burnett, chief executive della RHA, ricorda come “circa il 30% di tutto il cibo consumato in Gran Bretagna provenga da altri Paesi europei e sia trasportato con i camion”. Al momento, con il Paese ancora ufficialmente all’interno dell’Unione, il trasporto è effettuato senza difficoltà. Una volta firmati i trattati definitivi di uscita dall’Unione però, se le trattative non saranno state condotte con la massima attenzione, il sistema di approvvigionamento alimentare britannico potrebbe soffrire di un eccessivo rallentamento dei ritmi. La RHA teme che si formerebbero rapidamente lunghe file di camion nei porti di imbarco, in attesa di passare i controlli di frontiera, e che non ci sarebbero strutture e personale sufficienti a gestire la situazione. Il rischio, nell’attesa, è che i prodotti alimentari freschi possano marcire. Il sistema di controlli di frontiera che adesso funziona senza problemi per un volume di traffico relativamente contenuto rischierebbe di cedere sotto la spinta di milioni di camion targati Ue che ogni anno passano dai porti di collegamento tra la Gran Bretagna e il continente.
I
l ministero dello sviluppo economico spagnolo sta negoziando con il suo omologo francese per l’attivazione di una serie di collegamenti ferroviari rapidi per il trasporto delle merci, le cosiddette autostrade viaggianti. L’obiettivo è quello di incrementare il trasporto intermodale tra i due Paesi, in modo da eliminare un consistente numero di camion dalle autostrade, facendoli salire sui vagoni dei treni. La notizia è riportata dal mensile spagnolo Transporte Profesional. Íñigo de la Serna, ministro spagnolo per lo sviluppo economico, ha recentemente comunicato i dati aggiornati relativi alla ripartizione modale del traffico merci tra la Spagna e l’Europa: 60,7 milioni di tonnellate viaggiano in mare, 35,3 milioni su strada e soltanto 2,3 milioni di tonnellate sono trasportate lungo la ferrovia. Il 27 marzo scorso si è quindi tenuto un incontro ufficiale tra le delegazioni dei ministeri dei trasporti di Spagna e Francia per gettare le basi del progetto, che comporterà importanti investimenti infrastrutturali e consistenti acquisti di treni e locomotori. A partire da questa prima riunione i due Paesi analizzeranno la posizione delle industrie ferroviarie interessate a fornire il materiale rotabile e l’interesse delle imprese ad utilizzare questi nuovi e rapidi corridoi ferroviari. Il ministro spagnolo ha comunque negato che il Governo stia pianificando l’introduzione di una vignetta per far pagare il transito dei veicoli pesanti sulla rete autostradale nazionale, misura che potrebbe rendere più competitivo il trasporto ferroviario, e ha aggiunto che non sarebbe in calendario la trasformazione delle autostrade gratuite in autostrade a pedaggio.
NEWS FRANCIA
SVEZIA
PARIGI SENZA DIESEL: 2017 ANNO DELLA SVOLTA?
DONNE AL VOLANTE, RISPARMIO GARANTITO
P
rima della fine del 2017 nell’area all’interno del boulevard périphérique di Parigi la distribuzione urbana delle merci dovrebbe essere effettuata al 50% da veicoli con motori non alimentati a gasolio. I trasportatori, commenta Benoit Barbedette nell’editoriale del mensile l’Officiel des Transporteurs, saranno costretti a riorganizzare la logistica e ad acquistare veicoli a carburanti alternativi. La FNTR, Fédération Nationale Transports Routiers, ha dichiarato che l’obiettivo, deciso nel 2014, è impossibile da raggiungere in così breve tempo. “Ma è pur vero – commenta l’editoriale – che politica e opinione pubblica hanno messo nel mirino i motori diesel e che la tendenza non può più essere ignorata”.
A
l volante di un camion le donne rendono di più e fanno spendere di meno. Questi i risultati di uno studio condotto dall’Istituto centrale di statistica norvegese, riportati dal mensile svedese Trailer. Motivo principale della maggiore produttività? Le donne che guidano camion hanno meno incidenti dei loro colleghi uomini. Dei 3.678 incidenti con camion verificatisi sulle strade norvegesi nel 2016, solo poco più di 1.200 hanno visto coinvolte delle camioniste. E gli incidenti “con camioniste” costano meno di quelli provocati dai camionisti: circa 1.000 euro di media contro i 4.000 necessari per riparare i danni prodotti da un incidente con un uomo alla guida. E le donne consumano anche meno gasolio, pneumatici e freni.
BENELUX
GERMANIA
VIAPASS IN BELGIO: PEDAGGI SOTTO LE PREVISIONI
NOVITÀ SUI PEDAGGI: PAGHERANNO ANCHE I LEGGERI?
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i chiama Viapass il sistema di pedaggio che il Belgio ha introdotto per i veicoli pesanti da aprile 2016. Il governo sperava così di disincentivare il traffico di mezzi pesanti sulla rete autostradale e di fare cassa, indirizzando i proventi del pedaggio alla manutenzione di strade e autostrade. I proventi però sono stati inferiori a quelli previsti: 400 milioni di euro contro i 500 preventivati. Il perché lo ha spiegato Ben Weyts, ministro belga della mobilità: sono molti di più del previsto i camion Euro 6, che pagano un pedaggio inferiore a quello richiesto ai mezzi più inquinanti, e molti trasportatori hanno iniziato a utilizzare veicoli con peso massimo di 3,5 tonnellate, esenti dall’obbligo del Viapass.
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ancano pochi mesi alle elezioni politiche in Germania e l’argomento pedaggi autostradali è di quelli da trattare con attenzione. Potenzialmente fa guadagnare o perdere moltissimi voti. Eppure, l’attuale ministro dei trasporti Alexander Dobrint ha presentato un progetto di estensione dei pedaggi e delle vignette anche alle automobili, anche straniere. I maggiori proventi andrebbero direttamene alla manutenzione e miglioramento della rete autostradale. E alcune novità riguarderebbero anche i pullman, che inizierebbero a pagare il pedaggio, e i veicoli dalle 3,5 alle 7,5 tonnellate che sarebbero obbligati all’acquisto della vignetta così come fanno i veicoli pesanti.
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TIR
FISCO
MODELLO REDDITI E NON PIÙ UNICO di Angelo Ciaravolo
Si chiama Redditi 2017 il nuovo modello che devono utilizzare le persone fisiche per presentare la propria dichiarazione dei redditi. Ecco tutti gli sconti per gli autotrasportatori 38
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utto pronto per la dichiarazione dei redditi che si presenta all’appuntamento con un’importante novità. Da quest’anno infatti niente più Unico, ormai orfano dei modelli 770, Irap e Iva. Il nuovo modello che devono utilizzare le persone fisiche per presentare la propria dichiarazione dei redditi, relativa all’anno 2016, si chiama semplicemente “Redditi 2017”. Oltre al nome sono però tante le novità apportate ai diversi quadri, prospetti e righi, a seguito delle numerose disposizioni fiscali introdotte recentemente. Alcune di carattere specifico (toccano in particolare le persone fisiche) altre invece riguardano solo le imprese. Per ridurre il carico fiscale, gli autotrasportatori di cose per conto
terzi potranno quindi contare, per il periodo d’imposta 2016, sui vecchi bonus previsti per il settore (spese per oneri non documentati, trasferte, ecc.) e sulle altre agevolazioni contenute nel modello Redditi 2017 come maxi ammortamenti, supercanoni di leasing, Ace, rivalutazione dei beni d’impresa e partecipazioni. Sempre relativamente all’autotrasporto, sul fronte Irap (imposta regionale sulle attività produttive), le imprese potranno avvalersi, anche per il periodo d’imposta 2016, delle deduzioni relative alle indennità di trasferta (previste contrattualmente) erogate dalle imprese di autotrasporto iscritte al relativo albo per la parte che non concorre a formare il reddito del
dipendente ai sensi dell’articolo 51, comma 5, del TUIR, qualora contabilizzate nella voce B9 del conto economico. Per le detrazioni relative alle trasferte effettuate dai propri dipendenti fuori del territorio comunale, rispetto allo scorso anno, non si registrano novità di rilievo. Come di consueto, anziché dedurre i costi effettivamente sostenuti per le trasferte nazionali, le imprese di autotrasporto potranno continuare a detrarre dal proprio reddito un importo forfettario giornaliero di 59,65 euro. L’importo deducibile per le trasferte effettuate all’estero, al netto di spese di viaggio e trasporto, è rimasto invariato nella misura di 95,80 euro. Tale deduzione spetta
TIR IL MODELLO REDDITI È IL NUOVO MODELLO PER PRESENTARE LA DICHIARAZIONE FISCALE RELATIVA AI REDDITI 2017
PF INDIVIDUA LA CATEGORIA DELLE PERSONE FISICHE
SCADENZE PRESENTAZIONE: DAL 2 MAGGIO AL 30 GIUGNO 2017 SE LA PRESENTAZIONE VIENE EFFETTUATA IN FORMA CARTACEA TRAMITE UFFICIO POSTALE; ENTRO IL 2 OTTOBRE 2017 SE VIENE EFFETTUATA PER VIA TELEMATICA, DIRETTAMENTE DAL CONTRIBUENTE O TRASMESSA DA UN INTERMEDIARIO ABILITATO
a tutte le imprese autorizzate all’autotrasporto di merci, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime di contabilità adottato. In particolare, anche ai soci di cooperative di autotrasporto, qualora queste ultime non deducono, per le trasferte effettuate, le spese analiticamente sostenute o forfettariamente ai sensi dell’art. 62 della Legge 342/2000. Va ricordato che le deduzioni forfettarie non hanno alcuna
rilevanza ai fini Irap e, pertanto, l’ammontare usufruito ai fini della determinazione del reddito d’impresa non è deducibile ai fini di tale imposta. Sono state riconfermate anche quest’anno le vecchie deduzioni forfettarie di costi non documentati, previsti dall’art. 66, comma 5, del Testo unico delle imposte sui redditi. Tuttavia, gli importi, al momento in cui andiamo in stampa, non sono stati ancora determinati per il
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periodo d’imposta 2016 (presto, verranno comunicati con un provvedimento del ministero delle Finanze). Come si ricorderà, per il 2015, fu un comunicato delle Finanze del 5 luglio dello scorso anno a stabilire gli importi spettanti per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa con l’importante novità che, ai fini del bonus, erano rilevanti solo due categorie di trasporti: quelli effettuati personalmente dall’imprenditore, oltre il territorio del Comune in cui ha sede l’impresa e quindi a prescindere se all’interno della regione o delle regioni confinanti ovvero oltre tale ambito, e quelli effettuati al suo interno. Nel primo caso, sempre per il periodo d’imposta 2015, spettava una deduzione forfettaria di 51 euro mentre, per i trasporti effettuati all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, l’importo spettante era pari soltanto a 17,85 euro (35% di 51 euro). Ricordiamo che questi benefici vanno indicati nei quadri RF e RG del modello “Redditi”. In particolare, gli autotrasportatori in contabilità ordinaria dovranno utilizzare i codici 43 (trasporti all’interno del Comune) e 44 (trasporti oltre il Comune) del rigo RF55 mentre quelli in regime di contabilità semplificata i codici 16 e 17 oltre il codice 19 (rigo RG22) per l’ulteriore deduzione forfettaria annua di 154,94 euro per ciascun motoveicolo e autoveicolo utilizzato nell’attività, avente massa complessiva a pieno carico non superiore a 3.500 chilogrammi.
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LAVORO
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RESPONSABILITÀ SOLIDALE ARRIVANO NUOVE REGOLE di Mariangela Pagano
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Ora il committente potrà essere chiamato in causa anche prima dell’appaltatore e pagare al lavoratore tutti i crediti. In seguito potrà agire per ottenere il rimborso
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orse nessuna materia ha subito tante modifiche nel corso degli ultimi anni come quella sulla responsabilità solidale negli appalti. Il cuore della norma è contenuto nell’articolo 29 della Legge Biagi (Decreto Legislativo n. 276/2003), il quale prevede che in caso di appalto di opere o di servizi, il committente è obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto
di appalto. Resta escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo il responsabile dell’inadempimento. Ora il Governo ha varato un decreto (25/2017) che modifica parzialmente la disciplina sulla responsabilità solidale negli appalti, togliendo alle parti sociali, nell’ambito dei contratti collettivi nazionali di lavoro, la possibilità di intervenire su tale materia e disciplinarla in maniera derogatoria rispetto alla legge. C’è da dire che questa facoltà era prevista da tempo ma in nessun contratto collettivo, e in particolare quello dei trasporti della logistica e spedizione, il sindacato ha mai dato attuazione della delega legislativa, in
quanto la normativa di riferimento era ed è sempre solo quella dell’articolo 29 della Legge Biagi. La responsabilità solidale, limitatamente ai soli aspetti retributivi, quindi, stando così le cose, può essere solo derogata attraverso accordi sindacali aziendali ovvero territoriali alla luce delle disposizioni dell’articolo 8 della Legge Sacconi, meglio nota come Manovra di Ferragosto (Legge n. 148/2011). La seconda novità introdotta dal Governo riguarda la possibilità per il committente di richiedere in giudizio il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore. Prima, infatti, il committente poteva richiedere il
TIR
COSA È LA RESPONSABILITÀ SOLIDALE IN CASO DI APPALTO DI OPERE O DI SERVIZI, IL COMMITTENTE RISPONDE IN SOLIDO CON L’APPALTATORE, E CON CIASCUNO DEGLI EVENTUALI SUBAPPALTATORI, PER I CREDITI RETRIBUTIVI, QUELLI CONTRIBUTIVI E PER I PREMI ASSICURATIVI MATURATI NEL PERIODO DI ESECUZIONE DEL CONTRATTO DI APPALTO
PRIMA IL COMMITTENTE POTEVA CHIEDERE CHE FOSSE L’APPALTATORE, CIOÈ IL RESPONSABILE DEI MANCATI PAGAMENTI O VERSAMENTI NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI, A DOVER PAGARE PER PRIMO
ADESSO IL COMMITTENTE IMPRENDITORE O DATORE DI LAVORO POTRÀ ESSERE CHIAMATO IN CAUSA ANCHE PRIMA DELL’APPALTATORE E DOVRÀ PAGARE DIRETTAMENTE AL LAVORATORE TUTTI I CREDITI. DOPO AVER PAGATO, POTRÀ AGIRE PER OTTENERE IL RIMBORSO DALL’APPALTATORE
beneficio della preventiva riscossione del credito dell’appaltatore e dei subappaltatori. In tal caso, l’azione esecutiva del lavoratore poteva essere promossa nei confronti del committente (imprenditore o datore di lavoro) solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore e dei subappaltatori. Rimaneva invariata la responsabilità comune del committente e dell’appaltatore. Oggi, con l’abrogazione della norma, il committente può essere chiamato in causa anche prima dell’appaltatore, dovendo pagare direttamente al
lavoratore tutti i crediti, salvo il diritto di agire per ottenere il rimborso dall’appaltatore di quanto pagato. In ogni caso il committente che esegue il pagamento in luogo dell’appaltatore o del subappaltatore risulta tenuto, ove previsto, ad assolvere gli obblighi del sostituto di imposta ai sensi del DPR n. 600/73 fermo restando che può esercitare l’azione di regresso nei confronti del coobbligato secondo le regole generali. L’obbligo per il committente, di operare la ritenuta fiscale, sussiste anche nel caso in cui esegua il
pagamento delle retribuzioni dei lavoratori impiegati nell’appalto dall’appaltatore a seguito di accordo ovvero transazione tra le parti. Quanto alla determinazione della ritenuta da applicare, l’Agenzia delle Entrate sostiene che trova applicazione il secondo comma dell’articolo 23 del DPR 600/73, compresa l’applicazione delle aliquote degli scaglioni di reddito, “sulla base degli elementi conosciuti dallo stesso committente ovvero in base ai dati desumibili da eventuali sentenze o altri atti dell’autorità giudiziaria”. Qualora le somme da erogare siano riferite ad annualità precedenti e risultino corrisposte per effetto di sentenze e/o di atti amministrativi successivi, andrà applicato l’articolo 17 comma 1 lettera b) del Testo Unico Sulle Imposte e dei Redditi e cioè la tassazione separata. Il committente è soggetto terzo rispetto al rapporto di lavoro e quindi, nel caso in cui risulti effettivamente difficile accertare l’ammontare delle somme percepite nei due anni precedenti dal lavoratore dell’appaltatore, il committente potrà applicare, ex articolo 23 comma 2 lettera c) del Testo Unico Sulle Imposte e dei Redditi, l’aliquota del primo scaglione di reddito. Infine, sul codice tributo da applicare in caso di versamento delle ritenute fiscali, l’Agenzia delle Entrate precisa che, trattandosi comunque di somme legate al reddito da lavoro dipendente, anche il committente potrà utilizzare il codice tributo 1001, relativo alle “ritenute su retribuzioni, pensioni, trasferte, mensilità aggiuntive e relativo conguaglio”.
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TIR
NORMATIVE
TACHIGRAFO: ECCO QUANDO LE IMPRESE NON SONO RESPONSABILI
Nuove precisazioni sui corsi di formazione sul tachigrafo e sugli oneri di informazione e controllo che competono alle imprese di autotrasporto. Questa volta si è pronunciata la Direzione Centrale della Polizia Stradale del ministero dell’Interno, con una circolare del 24 marzo 2017.
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n particolare la circolare ha affrontato il tema della responsabilità oggettiva che ricade sulle imprese in forza dell’art. 174, comma 14, del Codice della Strada, sottolineando che non è ritenuta responsabile per le infrazioni commesse dai propri conducenti l’impresa in grado di dimostrare, nell’immediatezza dei controlli, di aver adempiuto agli obblighi di formazione. Questo almeno per quanto riguarda le infrazioni più lievi. La Polstrada, infatti, come si legge nella circolare, ritiene apertamente che “la responsabilità dell’impresa, per le infrazioni commesse dai conducenti, può essere del tutto esclusa allorché unitamente a tali oneri, la stessa impresa abbia organizzato la loro attività in modo che essi possano rispettare le disposizioni del regolamento Ue 165/204 e del Capo II del regolamento Ue 561/2016”. Questa buona organizzazione dell’attività dei conducenti viene però riconosciuta automaticamente solo nel compimento delle infrazioni minori al Regolamento Ue 561/2006, che sostanzialmente sono quelle del superamento dei tempi di guida (giornalieri, settimanali o bisettimanali) o del non rispetto delle pause o dei periodi di riposo (giornalieri
e settimanali) della percentuale minima prevista dallo stesso articolo 174 del Codice della Strada (ad esempio aver superato i tempi massimi di guida fino al 10% del limite massimo delle 9 ore, o delle 10 ore nei due casi settimanali in cui ciò è consentito). In tali casi, precisa la circolare, “la decisione di non contestare all’impresa l’art. 174, comma 14, CdS, può essere adottata direttamente dall’organo di Polizia stradale qualora si dia prova, nell’immediatezza del controllo e comunque prima della redazione del verbale, anche dell’adempimento degli oneri di formazione, istruzione e controllo attraverso i documenti previsti dal Decreto dirigenziale in esame”. La circolare specifica inoltre che “in tutti gli altri casi, invece (di infrazioni gravi o molto gravi), si procederà alla contestazione dell’art. 174, comma, 14, CdS, rimettendo la valutazione in ordine alla responsabilità dell’impresa al Prefetto o al Giudice di Pace in sede di ricorso ex articoli 203 e 204-bis, CdS”. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite Qr Code
TIR
La manomissione del tachigrafo ha rilevanza penale
U
n’importante sentenza della Corte di Cassazione del 22 marzo ribadisce la responsabilità penale del datore di lavoro in caso di manomissione del cronotachigrafo, che di conseguenza diventa punibile anche ai sensi dell’art. 437 del codice penale. La norma sanziona la rimozione o l’omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro con la reclusione da 6 mesi a 5 anni – da 3 a 10 anni se dal fatto deriva un disastro o un infortunio –. Questo orientamento era stato affermato per la prima volta dalla Cassazione con sentenza del 9 novembre 2016, con cui la Corte aveva ritenuto penalmente responsabile l’amministratore di una società che aveva ordinato la sistematica manomissione dei cronotachigrafi installati sugli automezzi dell’impresa, senza ravvisare incompatibilità di nessun genere con la contestuale applicazione della sanzione amministrativa stabilita, sempre per questa fattispecie, dall’art. 179 del CdS (norma che, ricordiamo, sanziona in via amministrativa l’impresa per l’avvenuta manomissione del tachigrafo, con un importo che va da un minimo di 808 euro fino a un massimo di 3.234 euro). Le motivazioni alla base del pronunciamento di novembre sono state tutte riconfermate con quest’ultima sentenza. In particolare, la Corte ha confermato che non vi sono motivi di contrasto tra l’applicazione della norma penale e quella amministrativa, escludendo che il rapporto tra le due disposizioni sia improntato al principio di specialità di cui all’art. 9 della Legge 689/1981; principio che, laddove applicabile, avrebbe determinato la prevalenza della norma amministrativa su quella penale, tenuto conto che quest’ultima ha carattere generale mentre la prima sanziona espressamente le manomissioni in materia di cronotachigrafo.
NORMATIVE
Albo Gestori: nuova modulistica e chiarimenti per l’iscrizione e il rinnovo
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ontinuano le disposizioni del Comitato Nazionale sull’iscrizione all’Albo dei gestori ambientali, sul rinnovo e sui requisiti delle imprese per iscriversi nelle diverse categorie dell’Albo. L’iscrizione è obbligatoria per tutti i vettori in conto terzi che intendano trasportare rifiuti urbani, speciali o pericolosi. Con delibera n. 2 del 22 febbraio, il Comitato ha approvato il nuovo modello di domanda per l’iscrizione nelle categorie: 1 (raccolta e trasporto rifiuti urbani), 4 (rifiuti speciali non pericolosi) e 5 (rifiuti speciali pericolosi). Con la stessa delibera è stato anche definito lo schema di dichiarazione di accettazione dell’incarico del Responsabile tecnico, che ogni impresa deve avere per svolgere regolarmente la propria attività, nonché il modello di autocertificazione per il rinnovo quinquennale dell’iscrizione. Riguardo la domanda va sottolineato che sia l’iscrizione sia il rinnovo va fatto in bollo e in via telematica in quasi tutte le sezioni regionali dell’Albo gestori. Con nota ministeriale del 24 febbraio il Comitato ha poi fornito chiarimenti sull’applicazione della delibera n. 5/2016, in merito ai requisiti per l’iscrizione nelle categorie 1, 4 e 5. Sono sei chiarimenti riguardanti prevalentemente l’iscrizione nella categoria 1 e nelle sue nuove sottocategorie che, nella maggior parte dei casi, non riguardano il trasporto professionale e per conto terzi. Relativamente a questi ultimi, il Comitato ha precisato che nel caso di impresa iscritta in più di una categoria, ma con differenti termini di durata, ogni iscrizione è separata dall’altra, per cui ciascuna ha una sua scadenza autonoma.
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NORMATIVE
TIR
ASSICURAZIONI: LA CASSAZIONE AMPLIA L’OPERATIVITÀ DELL’INDENNIZZO DIRETTO
La Corte di Cassazione ha ampliato l’ambito di operatività dell’indennizzo diretto previsto dall’art. 149 del codice delle assicurazioni, ammettendolo anche quando il sinistro coinvolga più di due mezzi. Ciò è avvenuto grazie a un’ordinanza della terza sezione civile della Suprema Corte.
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ell’ordinanza viene affermato che “la procedura di indennizzo diretto prevista dall’art. 149 del codice delle assicurazioni private è ammissibile anche in caso di collisione che abbia riguardato più di due veicoli, con esclusione della sola ipotesi in cui, oltre al veicolo istante e a quello nei cui confronti questi rivolge le proprie pretese, siano coinvolti ulteriori veicoli (i cui conducenti siano) responsabili del danno”. Si tratta di un’interpretazione decisamente innovativa visto che sin dal 1° febbraio 2007 (data di entrata in vigore del codice delle assicurazioni private), la lettura che veniva data alla disposizione ammetteva l’indennizzo diretto – quindi la possibilità di chiedere il risarcimento rivolgendosi alla propria compagnia assicurativa – soltanto in caso di incidente tra due veicoli. Interessante è anche l’analisi delle motivazioni fornite dalla Cassazione a sostegno di questa conclusione. In particolare, la Corte ha fondato il suo convincimento nell’art. 1, comma 1, lett. d) del regolamento di esecuzione del codice delle assicurazioni private (DPR 18 Luglio 2006, n. 254), il quale prevede che l’indennizzo diretto si applichi in caso di “collisione avvenuta nel territorio della Repubblica tra due veicoli a motore identificati e assicurati per la
responsabilità civile obbligatoria dalla quale siano derivati danni ai veicoli o lesioni di lievi entità ai loro conducenti, senza coinvolgimento di altri veicoli responsabili”. La norma, quindi, non esclude automaticamente il ricorso all’indennizzo diretto nei sinistri stradali con il coinvolgimento di più di due veicoli; anche in questa situazione si può attivare la procedura in esame, a condizione che nessuno degli altri mezzi coinvolti nell’evento abbia avuto delle responsabilità nel causare l’incidente. D’altronde, prosegue la Corte, questa conclusione appare coerente con le ragioni che, all’epoca, portarono all’introduzione della procedura dell’indennizzo diretto: ovvero, quella di semplificare gli adempimenti per ottenere il risarcimento dei danni a cose e/o danni lievi a persone a seguito di un incidente stradale, consentendo ai danneggiati di rivolgere la richiesta direttamente alla propria compagnia assicurativa.
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18
MER
MAR
24
LUN
31
23
DOM
29 30
LUN
28
22
SAB
27
DOM
26
21
VEN
25
SAB
24
GIO
25
LUN
23
VEN
22
MER
24
DOM
21
GIO
20
GIO
16 /2 2 8/ 22
MAR
23
MAR
9/ 22 22
SAB
19
9/ 22
VEN MER
DOM
GIO
MER
LUN 21
VEN
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MER
DOM 19
GIO
18
MAR
18
8/ 16 7/ 22
LUN
17
MER
7/ 22
DOM
17
9/ 22
SAB
LUN VEN
DOM MAR MER MAR
13
LUN
12
DOM
30
GIO
29
7/ 22
SAB MER
SAB
SAB
17
VEN
16
16
MAR
15
GIO LUN
9/ 22
VEN
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16
9/ 22
VEN MAR
GIO
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28
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27
MER
DOM
26
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25
MAR
SAB
24
GIO
8/ 16 7/ 22
7/ 22
DOM
14
9/ 22
23
MAR
GIO LUN
31
8/ 16 7/ 22
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14
9/ 22
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LUN
LUN
24
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MER
23
MAR
31
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15
9/ 22
9/ 22
30
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DOM 7/ 22
29
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20
DOM
28
MAR
GIO
MAR 9/ 22
14
9/ 22
9/ 22
SAB
DOM
27
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25
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MER
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24
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24
18
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23
17
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MAR
22
12
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13
9/ 22
LUN
22
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DOM
21
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20
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MER
VEN
19
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GIO
18
DOM
MAR
17
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16
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21
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GIO
20
15
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LUN
19
11
9/ 22 9/ 22 18
14
SAB
13
VEN
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15
MER
12
MER
SAB
14
MER
17
13
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20
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GIO
16
8/ 22
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LUN
8/ 16 7/ 22
14
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MER
19
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VEN
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MER
18
LUN
17
13
MER
12
DOM
16
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GIO
11
10
GIO
MAR
9/ 22
11
GIO
VEN
13
MAR
14 /2 2 9/ 16
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9/ 22
9/ 22
12
LUN
14
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MAR 13
DOM
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SAB
11
VEN
10
MAR
LUN 9/ 22
MAR
DOM
11
9
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MAR
10
SAB
MER
10
SAB
GIO
11
6
LUN
7/ 22
10
SAB
9
VEN
8
MER
7
GIO
6
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MER
LUN 8/ 22 7/ 22
9
VEN
8
MAR
12
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VEN
7/ 22
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DOM
10
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MER
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9
SAB
DOM 10
7
GIO
LUN
9/ 22
5
7
GIO
LUN
9
SAB
8
GIO
8
DOM
5
MAR
4
9/ 22
3 9
SAB
10
LUN
2 8
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MAR
9
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9/ 22
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GIO
DOM
6
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5
MAR
7
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6
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5
5
MER
6
MER
4
MER
SAB
MAR
MER
LUN
8
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MER 6
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GIO
LUN 8/ 16 7/ 22
5
VEN
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4
VEN
4
MER
4
LUN
3
MAR
DOM
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3
DOM
2
MAR
9/ 22
2
SAB
1
9/ 22
3
MAR
2
GIO
DOM
5
GIO
4
MAR
6
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9/ 22
LUN
3
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DOM 4
LUN
1
LUN
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VEN
SAB 3
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9/ 22
5
MAR
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GIO
LUN 7/ 22
DOM
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2
LUN
5
MER 14 /2 2 8/ 22 7/ 22
4
VEN
DOM
3
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5
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4
DOM
SAB
2
GIO
VEN
1
MAR
9/ 22
8/ 14 9/ 22 9/ 22 9/ 22
9/ 22
9/ 22
9/ 22
9/ 22
NOVEMBRE DICEMBRE
2 2
LUN
LUN
3
SAB
MER
DOM
2
VEN
8/ 16 7/ 22
SETTEMBRE OTTOBRE 1 1
DOM
SAB
AGOSTO
3
VEN
MAR
2
GIO
16 /2 2 8/ 22
LUGLIO 1
1
MAR MER
9/ 22
GIUGNO
2
MER
LUN 9/ 22
DOM
9/ 22
LUN
MAGGIO 1
GIO
SAB
APRILE 1
9/ 22
DOM
7
SAB
SAB
6
VEN
VEN
5
GIO
GIO
4
MER
3
1
MER
2
LUN
9/ 22
FEBBRAIO MARZO
1
DOM
9/ 22
GENNAIO
DIVIETI DA RICORDARE 2017
SCADENZE E DIVIETI APRILE /MAGGIO/GIUGNO 2017
9/ 22
DOM
SAB
VEN
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MER
MAR
LUN
DOM
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GIO
MER
MAR
LUN
DOM
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VEN
GIO
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MAR
SAB
*essendo un giorno festivo, la scadenza è prorogata al 2 maggio
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 LUN
8
VEN
9/ 22 7
DOM
6 GIO
MER
LUN
4 5 MAR
3
DOM
9/ 22 2
SAB
APRILE
14 /2 9/ 2 16 9/ 22 9/ 22
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
SPESOMETRO: ultimo giorno utile per l’invio dello spesometro relativo al 2016 (contribuenti mensili).
1
SPESOMETRO: ultimo giorno utile per l’invio dello spesometro relativo al 2016 (contribuenti trimestrali).
*MUD: ultimo giorno utile per l’invio telematico del Mud alla Camera di commercio, da parte delle imprese che producono e/o gestiscono rifiuti pericolosi o speciali.
9/ 22
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 marzo, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
*GASOLIO: scade il termine per la richiesta di rimborso sul gasolio consumato nel primo trimestre 2017.
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di marzo (contribuenti mensili) e del 1° trimestre (contribuenti trimestrali).
9/ 22
www.rivistatir.it
www.rivistatir.it RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 aprile, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
9/ 22
9/ 22
MER
MAR
LUN
DOM
SAB
VEN
GIO
MER
MAR
LUN
DOM
SAB
VEN
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MER
MAR
LUN
DOM
SAB
VEN
GIO
LUN
LIQUIDAZIONI IVA: primo invio della comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche Iva relative al primo trimestre 2017 da parte dei contribuenti mensili e trimestrali.
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 MER
8
MAR
7 DOM
9/ 22 6 SAB
MER
4 5 VEN
3
GIO
2 MAR
9/ 22 1 LUN
MAGGIO
INPS: pagamento della prima rata 2017 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani (contributo minimo obbligatorio).
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di aprile.
9/ 22
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la maggiorazione dell’interesse dell’1%.
ROTTAMAZIONE CARTELLE: l’agente della riscossione comunica ai richiedenti l’importo delle somme dovute e quello delle singole rate per gli anni dal 2000 al 2016.
www.rivistatir.it
7/ 22
7/ 22
VEN
GIO
MER
MAR
LUN
DOM
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VEN
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DOM
SAB
VEN
GIO
MER
MAR
LUN
GIO
IMPOSTE SUI REDDITI: pagamento del saldo 2016 e del primo acconto 2017, senza maggiorazioni.
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 DOM
MER
7/ 22 8
SAB
7
VEN
6 MAR
LUN
SAB
4 5 DOM
3
VEN
7/ 22
16 /2 2 8/ 22 2
GIO
GIUGNO
1
MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di maggio.
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
Ritaglia la pagina, piega lungo le linee tratteggiate, unisci e incolla i lembi bianchi
TIR
LAVORO
47
GENNAIO2017
LAVORO
TIR
48
GENNAIO2017