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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Giugno 2017 - n. 203

#Trasporti #Innovazione #Rete

UE: OTTO PUNTI PER RIDISEGNARE LA MOBILITÀ

TUTTE LE STRADE DEL CIBO ITALIANO

TRACCIARE LE MERCI CON UN CHIP

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TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

I prossimi 21 e 22 giugno Cagliari ospiterà il G7 dei Trasporti. Un appuntamento atteso da tutto il settore dopo che negli ultimi due anni le politiche dei trasporti globali hanno segnato un’importante virata in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale ma anche sociale. In questo senso c’è grande attesa per il “Pacchetto Autotrasporto” presentato dalla Commissaria europea Violeta Bulc proprio mentre andiamo in stampa con questo numero. Un pacchetto che sarà sicuramente al centro del dibattito di TRASPORTIAMO L’ITALIA, l’evento dedicato all’autotrasporto organizzato per il 12 giugno dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sotto gli auspici della presidenza italiana, come momento di confronto preparatorio al G7. Come è evidente sin dai titoli di alcuni dei tavoli dei lavori che vedono assieme rappresentanti del mondo della politica, delle associazioni di categoria e stakeholder, l’uomo e l’ambiente saranno al centro del dibattito e con essi tutto ciò che contribuisce o potrà contribuire a un settore sempre più ecosostenibile ed efficiente. Si parlerà infatti di nuove tecnologie, di infrastrutture intelligenti, di ricerca scientifica, di intermodalità e di provvedimenti normativi. È ormai chiaro che ci troviamo all’interno di un sistema in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte; questo vale per tutti gli attori sul campo, a livello nazionale e ancora di più sul piano internazionale, come Cop21 e Cop22 testimoniano. I trasporti non sono più, dunque, solo movimentazione di persone o di merci ma elementi di un organismo complesso che, per funzionare bene, deve rispettare tutte le sue componenti.

EDITORIALE


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Its Tracciare le merci con un chip

Specializzati Tutte le strade del cibo italiano

di Chiara Maggi

di Lucia Angeloni

L’agroalimentare Made in Italy nel mondo vale oltre 38 miliardi di euro. La maggior parte dei prodotti viene trasferita nella Ue via gomma

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Via della Seta Una cintura tra Oriente e Occidente di Antonella Vicini

L’interscambio commerciale fra la Cina e i Paesi toccati dalla Via della Seta è di oltre 1.300 miliardi. Ecco come il Paese asiatico si sta posizionando nel Mediterraneo

I dispositivi RFId cresceranno sempre più: l’obiettivo è di arrivare a 25 miliardi di tag in 5 anni. Al costo di un centesimo

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Tecnica Il gioco delle alleanze di Paolo Barilari

Le case costruttrici di veicoli pesanti tra fusioni e joint venture: negli anni ’70 in Europa erano 40, oggi sono cinque gruppi

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p.20 TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVI N° 203 - giugno 2017 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Vicepresidente: Silvio Faggi; Componenti: Antonio Amato, Massimo Costa, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Trasporto e passione dalla Sicilia A Palermo quarta tappa per l’iniziativa dell’Albo degli Autotrasportari su formazione giovani. Circa 500 i ragazzi presenti

Puntare sulla formazione per essere competitivi Tra il 2010 e il 2016 il ministero dei Trasporti ha erogato oltre 80 milioni di euro che hanno permesso 537mila ore formative

Investimenti: crescono i mezzi finanziabili Tra le novità di quest’anno, l’aumento della cifra a disposizione per i finanziamenti e l’inserimento dei veicoli ATP

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Dopo i taxi, Uber punta alle merci Lanciata Uber Freight, app dedicata al trasporto merci su lunghe distanze. Per ora operativa solo in Usa

FS e Anas: matrimonio all’italiana Quarantamila km tra strade e ferrovie per il Polo unico dei trasporti che nascerà entro fine anno

Guida autonoma, risparmio sicuro Con i nuovi veicoli connessi e che si guidano da soli si abbasseranno i costi di esercizio per ogni singolo mezzo

p.28

p.29

p.34

di Flavia Murabito

Editoriale p.1

Albo p.4

Lavoro p.40

Stampa Europea p.36

Normative p.42

Scadenze

p.46

Divieti

Fisco p.38

p.45

Numeri p.47

Collaboratori. Grafici: Giuliana Caniglia (progetto), Franco Galdo. Testi: Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Chiara Maggi, Flavia Murabito, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Emanuela Stifano, Federico Tantillo CHIUSO IN REDAZIONE IL 1.06.2017 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi Registrazione del Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

SILVIO FAGGI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

FURTI E RAPINE: PREVENIRE SI PUÒ Per monitorare questi eventi lo scorso anno

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è nato un apposito Osservatorio. Ora arriva un vademecum per contrastare il fenomeno

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uella dell’autotrasportatore, si sa, è un’attiva complessa e impegnativa. Oltre al rispetto delle norme che caratterizzano questo settore, ci sono infatti in alcuni casi rischi legati alle condizioni di lavoro. Non solo rischi per i lunghi viaggi in situazioni climatiche spesso avverse, senza la possibilità di un riposo regolare, ma rischi derivanti dal pericolo di aggressioni, rapine e furti di merci e di gasolio. Un fenomeno particolarmente temuto che si ripercuote sulla libera circolazione delle merci e sulle imprese ma che incide anche sulla qualità del lavoro dei conducenti. Senza contare le conseguenze sulla salute pubblica di alimenti e farmaci trafugati e trasportati senza rispettare i criteri che ne garantiscano la giusta conservazione. Per citare alcuni dati che danno l’idea del fenomeno, lo scorso anno, solo in ambito autostradale sono stati registrati più di 500 furti e rapine, mentre nei primi mesi di quest’anno quasi 140. Si tratta però di dati parziali che tengono conto solo di quanto rilevato dalla Polstrada o denunciato dalle vittime. Proprio per monitorare questi eventi lo scorso anno è nato l’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine, ma di fondamentale importanza rimane la prevenzione da parte di ogni singolo autotrasportatore. Per rendere più difficile il compito dei criminali basta seguire alcune norme di buon senso (illustrate nel vademecum a pag.24) come, ad esempio, sostare in aree illuminate e possibilmente assieme ad altri tir; parcheggiare in modo da rendere più difficoltose eventuali operazioni di trasbordo, avere numeri di emergenza e, soprattutto, non dimenticare mai di denunciare tempestivamente.

GIUGNO2017


ALBO

GIUSEPPINA FERRANNINI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

GIOVANI CONDUCENTI: SEMPRE PIÙ SCUOLE ADERISCONO AL PROGETTO A maggio si sono svolte diverse giornate formative che hanno coinvolto alcune scuole di Roma, Benevento, Palermo e Bologna

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i moltiplicano le iniziative presso le scuole per presentare il progetto, promosso dall’Albo degli Autotrasportatori, dedicato ai giovani che intendono intraprendere la professione di conducenti di mezzi pesanti. Dopo le due giornate formative che si sono svolte ad aprile con i ragazzi dell’ITS LAST di Verona, a maggio gli appuntamenti sono stati diversi e hanno coinvolto scuole in tutta Italia: Roma, Benevento, Palermo (vedi pag. 6) e Bologna. Il 9 maggio si è svolto l’incontro presso l’Istituto ENDO-FAP Lazio ente Don Orione di Roma, con il coinvolgimento di Anfia: la giornata formativa è stata dedicata, nella prima parte, all’illustrazione dei percorsi utili al conseguimento delle abilitazioni richieste, patente superiore e patente professionale (CQC), e alla presentazione dei maggiori effetti della guida ecologica sulla tutela dell’ambiente, mentre nella seconda fase, grazie al supporto di Iveco, che ha messo a disposizione un nuovo Stralis, gli studenti hanno potuto prendere visione del veicolo. Il 15 e il 16 maggio è stata poi la volta di Benevento, con una due giorni rivolta agli studenti dell’Istituto Palmieri. La parte pratica si è svolta presso lo stabilimento Scania di Frosinone, dove i ragazzi hanno toccato con mano un truck di ultima generazione. Infine, il 25 maggio, circa 45 studenti di due scuole di Bologna, oltre alle sessioni informative in aula hanno potuto partecipare ad Autopromotec, il salone delle attrezzature del comparto automotive.

GIUGNO2017

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PROGETTO GIOVANI CONDUCENTI

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TRASPORTO E PASSIONE DALLA SICILIA A Palermo quarta tappa dopo Trento, Verona e Roma, per l’iniziativa voluta dell’Albo degli Autotrasportatori per promuovere la professione di autista di mezzi pesanti. 500 i ragazzi presenti

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ettere a disposizione dei ragazzi che desiderano intraprendere la professione di conducente di mezzi pesanti gli strumenti finanziari e formativi necessari per ottenere i titoli richiesti. Questo lo scopo dell’appuntamento del 19 maggio a Palermo, presso il Centro Nazionale Opere Salesiane per la Formazione e l’Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP). Grazie alla collaborazione di Unrae, i cinquecento ragazzi dell’Istituto salesiano, accompagnati da Matteo

D’Andrea, segretario nazionale Settore Automotive di CNOS-FAP, hanno anche potuto prendere confidenza con i veicoli di ultima generazione esposti dalle aziende che aderiscono all’associazione, esaminandoli sotto la guida di esperti che ne hanno loro illustrato caratteristiche tecniche e prestazionali. “Il Progetto Giovani Conducenti è stato fortemente voluto dal Comitato Centrale dell’Albo e portato avanti con l’appoggio delle associazioni di categoria dell’autotrasporto per offrire un’opportunità concreta ai giovani

IN POCHI GIORNI PRESENTATE OLTRE 2.500 DOMANDE PER PARTECIPARE

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tra i 18 e i 29 anni e fornire loro una formazione adeguata a svolgere un lavoro qualificato come l’autista di mezzi pesanti – ha sottolineato la presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Maria Teresa Di Matteo –. Il numero di domande presentate per acquisire le patenti specifiche, oltre 2.500 in pochi giorni, non fa altro che confermare la bontà della scelta fatta nell’avviare questo progetto e ci conforta nella decisione di portare avanti l’iniziativa: a partire da un rifinanziamento del programma, inizialmente previsto per soli 100 giovani”. Il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, Franco Fenoglio, ha tenuto a rimarcare come questo progetto sia “uno strumento essenziale per far recuperare al nostro Paese occupazione e trasporto qualificato nell’ambito di una maggior sostenibilità complessiva, visto che continuerà ad essere indispensabile nel futuro intermodale il ruolo del veicolo industriale, per la sua

elasticità d’impiego e versatilità nella circolazione e distribuzione delle merci. La disponibilità di personale professionalmente preparato – ha concluso – è uno strumento che consente alle imprese di autotrasporto di compiere un ulteriore salto di qualità, del quale esse hanno oggi bisogno anche per garantirsi maggior redditività e affrontare con determinazione le sfide settoriali di un futuro che è già cominciato”. L’opinione delle aziende di autotrasporto è stata manifestata da Thomas Baumgartner, presidente di Anita, che nel suo intervento ha sottolineato come “il Progetto

Giovani Conducenti è strategico per il futuro dell’autotrasporto, poiché avvicina i giovani al settore e li sensibilizza a intraprendere un percorso formativo come conducente professionale. Il coinvolgimento delle nuove generazioni, e la loro formazione, sono necessari per fronteggiare la mancanza di autisti alla quale il settore assiste ormai da tempo”. Nel concludere l’incontro, il sottosegretario ai Trasporti Simona Vicari, ha precisato che la prima domanda di ammissione ai corsi di formazione per i giovani conducenti arriva proprio da Palermo. “Vuol dire che i nostri ragazzi non vivono in attesa, non subiscono gli eventi, ma sono artefici del proprio destino, pronti a cogliere tutte le opportunità. E su di loro dobbiamo puntare per rinnovare un settore che, oggi più che mai, ha bisogno di figure nuove e altamente specializzate. La nuova figura che uscirà da questi corsi, resi possibili anche grazie alla stretta cooperazione tra Pubblica Amministrazione e mondo imprenditoriale, sarà smart, tecnologicamente preparata e pienamente consapevole della responsabilità che le viene affidata anche a livello di sicurezza stradale”.

Di Matteo, Baumgartner, Fenoglio, D’Andrea

ALLA SELEZIONE, DATI CHE CONFERMANO LA VALIDITÀ DEL PROGETTO

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MINISTERO

L’AUTOTRASPORTO SI PREPARA AL G7 Il 12 giugno, presso la Sala Presidenziale della stazione di Roma Ostiense, l’evento organizzato dal ministero dei Trasporti

TRASPORTIAMO L’ITALIA LA STRADA DELLA SOSTENIBILITÀ

Tavoli di confronto sul futuro dell’autotrasporto

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Verso il G7 Trasporti

Sotto gli auspici della Presidenza Italiana del G7

12 giugno 2017

Sala Presidenziale Roma Ostiense Programma 9.30

Registrazione partecipanti

10.00

Introduzione: Mauro Bonaretti, Capo Gabinetto Ministero delle Infrastrutture e Trasporti

10.15

Avvio tavoli di lavoro: - Sostenibilità sociale (mobilità equa, diritti sociali, tempi di guida e riposo, antidumping, controlli, formazione) - Sostenibilità ambientale (co-modalità, Marebonus, Ferrobonus, incentivi e disincentivi per i veicoli) - Sostenibilità economica (Tco, tecnologie per la riduzione dei consumi, nuovi carburanti, conversione delle flotte) - Mobilità connessa (Telematica applicata ai trasporti, nuove tecnologie, fast corridor, monitoraggio digitale) - Smart Roads presente o futuro? (nuove tecnologie applicate alle infrastrutture, esperienze e risultati, prospettive)

12:00

Chiusura lavori tavoli

12:00

Presentazione report Ambrosetti – UIRNet: benefici degli ITS per la supply chain in Italia

12:30

Presentazione del risultati dei tavoli di lavoro

13.00

Conclusioni del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio Seguirà lunch

#Trasporti #Innovazione #Rete

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l 21 e 22 giugno, a Cagliari, si terrà la prossima riunione del G7 Trasporti, durante la quale verranno affrontati i temi del valore sociale delle infrastrutture e i progressi compiuti a livello internazionale sulle tecnologie avanzate per la strada e la guida. In vista di questo incontro, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha deciso di avviare una serie di eventi collaterali dedicati ai vari settori del trasporto. Dopo un incontro sulla portualità, che si è svolto ad aprile a Livorno, e uno specifico sugli aeroporti, che si è tenuto a fine maggio, il prossimo 12 giugno sarà la volta di un side event dedicato all’autotrasporto. TRASPORTIAMO l’Italia – La strada della sostenibilità inizierà alle 9.30, presso la Sala Presidenziale della stazione di Roma Ostiense, per concludersi all’ora di pranzo. Al termine dei lavori un comitato ristretto, composto dai 5 coordinatori dei vari tavoli, preparerà un documento finale da presentare al ministro Graziano Delrio. I risultati e le migliori soluzioni individuate, saranno al centro di una presentazione durante il G7 Trasporti di Cagliari.


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obilità e trasporti più moderni ed efficienti: è questo l’obiettivo con cui lo scorso 31 maggio la Commissione Ue ha lanciato un pacchetto di proposte per il settore, racchiuse nel programma “L’Europa in movimento”. Otto i punti fondamentali della nuova strategia: rendere il traffico più sicuro; incoraggiare l’adozione di sistemi di pedaggio più equi; ridurre le emissioni di CO2, l’inquinamento atmosferico e la congestione; ridurre gli oneri burocratici per le imprese; combattere il fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati. Secondo la Commissione, nel lungo termine i benefici toccheranno anche altri settori, promuovendo occupazione, crescita e investimenti. Oggi la mobilità impiega in Europa 11 milioni di persone; 5 milioni direttamente nel trasporto su strada. Per quel che riguarda il trasporto merci, in tema di cabotaggio, finora l’Ue permette di svolgere 3 operazioni di cabotaggio in una settimana, all’interno di un trasporto internazionale. Per prevenire i ritorni a vuoto, le nuove regole non pongono limiti alle operazioni di cabotaggio purché avvengano nell’arco di 5 giorni dall’ingresso nel Paese straniero. Nel distacco internazionale le nuove disposizioni puntano a garantire retribuzione più alta per quei lavoratori che operano in un altro Stato membro - con regimi salariali più elevati almeno 3 giorni al mese. Allo stesso tempo la Commissione prevede semplificazioni nelle procedure di comunicazione di distacco;

EUROPA

LA NUOVA STRATEGIA UE PER I TRASPORTI La Commissione ha lanciato 8 proposte per rendere più moderno, equo e sicuro il settore. Altre arriveranno entro dodici mesi viene meno anche l’obbligo di un referente locale. Sui tempi di guida e di riposo: oggi gli autisti di mezzi pesanti devono svolgere un riposo minimo regolare pari a 45 ore dopo 6 giorni lavorativi; con la nuova proposta gli autisti potranno effettuare due riposi consecutivi dopo 4 settimane; le compensazioni dovranno rientrare nel prossimo riposo settimanale regolare. Quest’ultimo inoltre non potrà essere effettuato in cabina. Sarà compito dell’impresa provvedere a una sistemazione per il proprio dipendente durante lo svolgimento del periodo di riposo settimanale regolare nelle operazioni di trasporto a lungo raggio. Altro tema importante riguarda le società di comodo costituite all’estero per beneficiare di una migliore imposizione fiscale e previdenziale; la Commissione punta a nuovi criteri per contrastare il fenomeno. Nei prossimi 12 mesi seguiranno altre proposte, fra cui quelle relative alle norme sulle emissioni

per autovetture e furgoni e quelle riguardanti le emissioni dei veicoli pesanti che seguono la proposta, già approvata, sul monitoraggio e la trasmissione di informazioni relative alle emissioni di CO2 e al consumo di carburante dei veicoli pesanti.

CROAZIA-ITALIA: CABOTAGGIO AL VIA Dal 1° luglio 2017, le imprese italiane potranno eseguire cabotaggio stradale di merci in Croazia e, viceversa, quelle croate potranno svolgerlo in Italia. Termina infatti il periodo di divieto transitorio deciso dal nostro Paese nel 2013, anno dell’ingresso della Croazia nella Ue, e poi esteso di altri due anni.

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AMMINISTRAZIONE

PUNTARE SULLA FORMAZIONE PER ESSERE COMPETITIVI di Francesco Benevolo*

Il ministero delle Infrastrutture investe sull’aggiornamento professionale: tra il 2010 e il 2016 erogati oltre 80 milioni di euro che hanno permesso 537mila ore formative 10

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empi di guida e riposo, uso del tachigrafo, sicurezza sui luoghi di lavoro, sviluppo di impresa, management, nuove tecnologie: sono molti e complessi gli aspetti e le normative che riguardano il mondo dell’autotrasporto nella loro continua e repentina evoluzione e per i quali i suoi addetti devono essere tenuti costantemente aggiornati. Ed è proprio in quest’ottica che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha puntato e punta ancora particolarmente sulla formazione, settore a cui dedica appositi incentivi, per la cui gestione operativa si avvale della Società in house RAM – Rete Autostrade Mediterranee SpA. Tra il 2010 e il 2016 sono stati infatti stanziati oltre 80 milioni di euro da destinare alle iniziative

per la formazione professionale nel settore dell’autotrasporto. Fondi che hanno permesso, in sei anni – i dati dell’ultima edizione 2016 non sono ancora disponibili in quanto i progetti sono ancora in corso – di realizzare circa 537.000 ore di formazione per un totale di circa 134mila partecipanti. I dati

sono stati analizzati in un Report, predisposto da RAM per conto del Ministero, con l’obiettivo di analizzare e illustrare gli impatti che le varie edizioni di incentivo alla formazione professionale nell’autotrasporto hanno avuto nel corso degli anni e più precisamente delle sette edizioni formative condotte tra il 2010 e il 2016. Il 2012 è stato certamente l’anno di picco delle iniziative formative, sia per quanto riguarda le risorse messe a disposizione sia per il numero dei partecipanti: sono state infatti erogate risorse per oltre 23

DOMANDE PRESENTATE E FINANZIATE NEGLI ANNI 434 462 575 119 121 171 213 ANNO

157 157 185 188

2010

2011

PRESENTATE GIUGNO2017

670 2012

339 251

374 430

199 202 234

302

509

374

374

2013

RENDICONTATE

2014 AMMESSE

362

2015

ND 354 368 2016

FINANZIATE


1,3 0,1

14,1

1,3

6,6

6,8 milioni di euro per un totale di quasi 300.000 ore di formazione, di cui un quinto circa erogate attraverso la FAD. Per il resto, nel 2009 e 2010 sono stati erogati circa 7 milioni di euro l’anno, nel 2013 16 milioni di euro e nel 2014 e 2015 10 milioni di euro l’anno. In linea tendenziale, va aumentando il numero di partecipanti ai percorsi formativi mentre si riduce il numero di ore pro capite erogato nelle iniziative finanziate. Occorre però sottolineare che tra il numero di domande presentate e la percentuale delle imprese effettivamente finanziate vi è stato un tasso di mortalità pari a circa un terzo: in altri termini, ogni tre domande presentate una non ha avuto seguito. In dettaglio, le domande presentate nell’intero periodo sono state circa 2.600, di cui sono risultate ammesse l’86%. Sulle domande ammesse il 70% è stato rendicontato e di queste il 93% è stato finanziato. Altro punto messo in luce nel Report sono stati i costi necessari per svolgere le attività, quali consulenze, attrezzature e materiali, trasferta, personale e ammortamento: in media, circa il 30% dei costi è stato rappresentato da docenze/tutor, il 40% dal costo del personale discente e il 20% dai costi necessari per pianificare e sviluppare il progetto formativo. Ma qual è l’identikit delle aziende interessate ai progetti formativi? Per la maggior parte si tratta di imprese di piccole dimensioni, maggiormente rappresentate nella classe di addetti tra le 20 e le 49 unità. Considerando il trend nazionale di presenza di PMI sul territorio, le piccolissime aziende hanno ottenuto un supporto alla formazione inferiore alla loro

8,2 2,2 2,7

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA IN TERMINI DI PARTECIPAZIONE

3,9 7,0 8,4

1,9 0,4

VALORI ESPRESSI IN %

12,1

4,5 1,1

2,2

NORD CENTRO

2,4

SUD

37,40

40,60 12,8

22,00 rappresentatività, mentre le aziende con oltre 20 addetti sono riuscite a cogliere appieno lo stimolo formativo offerto dal Ministero. Tra le imprese beneficiarie, la quantità maggiore, pari al 40,6%, è risultata localizzata nel Nord Italia, a seguire il Sud e le Isole (37,4%) e infine il Centro Italia (22%). La partecipazione ha riguardato un po’ tutte le regioni, con picchi per le imprese localizzate in Lombardia (14,1%), Sicilia (12,8%), Campania (12,1%), Lazio (8,4%) ed Emilia Romagna (8,2%). I soggetti attuatori che hanno erogato le attività formative sono stati nel complesso poco più di 60; per la maggior parte dei casi si è trattato di soggetti a carattere regionale che hanno svolto corsi limitatamente a un’unica regione, rispetto ad altri soggetti, invece, di maggior respiro nazionale.

Quali sono state le principali esigenze formative delle imprese? Il Report evidenzia che le tematiche prevalentemente affrontate nei progetti finanziati sono state: tutela della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, qualità dei processi e loro sostenibilità ambientale, conoscenze gestionali e amministrative, contabilità, finanza e controllo, formazione di base sul trasporto merci e relative conoscenze teoriche e operative. All’interno dei corsi è stata prevista anche attività formativa specifica (trasporto di merci pericolose e speciali, trasporto alimenti e rifiuti, sistema assicurativo, etc.) nonché trasversale in merito, ad esempio, alle conoscenze informatiche e tecnologiche e all’approfondimento di lingue straniere. * Direttore di RAM

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INVESTIMENTI

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INVESTIMENTI 2017: SI AMPLIA LA TIPOLOGIA DI MEZZI FINANZIABILI di Enrico Finocchi

Tra le novità di quest’anno, l’aumento della cifra a disposizione per i finanziamenti e l’inserimento dei veicoli ATP. Il report sugli incentivi 2015 e 2016

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U

na mobilità a sempre più basso impatto ambientale è diventata da alcuni anni una delle priorità del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le strategie trasversali adottate per favorire la salvaguardia ambientale, ridurre le emissioni inquinanti e decongestionare il traffico pesante sulle strade, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo del commercio, coinvolgono naturalmente anche l’autotrasporto. E una delle misure con cui il Ministero persegue questi obiettivi è rappresentata dagli incentivi per gli investimenti a favore delle imprese di autotrasporto. Una misura che nel corso degli anni è stata accolta con favore dalle imprese che sono così agevolate nel rinnovare il proprio parco veicolare in chiave green. Per questo il Ministero

ha deciso di ripetere l’iniziativa anche quest’anno e al momento è in corso di adozione un decreto che ricalca quello emanato lo scorso anno ma con alcune novità. Innanzitutto la cifra messa a disposizione delle aziende di autotrasporto merci in conto terzi sarà più elevata rispetto a quella dell’anno precedente, ed è di oltre 35milioni di euro. Inoltre è stata ampliata la categoria di mezzi finanziabili, con l’inclusione di rimorchi e semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori a 7 tonnellate allestiti per il trasporto da effettuarsi conformemente

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TIR

INVESTIMENTI

INCENTIVI 2015

590 Istanze pervenute 407 ammissibili 85% RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 9% VEICOLI ECOLOGICI 6% CONTAINER E CASSE MOBILI

INCENTIVI 2016

1.565 istanze pervenute 50,99% RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 27,66% ROTTAMAZIONE DI VEICOLI SOSTITUITI CON EURO 6 1,94% CONTAINER E CASSE MOBILI

agli accordi sui trasporti nazionali e internazionali delle derrate deteriorabili (ATP). Ricordiamo che le altre tipologie di beni, già finanziabili lo scorso anno, sono gli autoveicoli a trazione alternativa a metano (CNG), a gas naturale liquefatto (LNG) o elettrica (Full-Electric), a cui quest’anno si aggiungono i veicoli pesanti ibridi e riconvertiti in elettrico. Inoltre è previsto incentivo per rottamazione di veicoli obsoleti con obbligatorio acquisto di veicoli Euro 6 non

inferiori a 11,5 Ton ed infine incentivi per acquisto di rimorchi o semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario e marittimo e gruppi di otto casse mobili e un rimorchio o semirimorchio porta casse. Sono state sentite le associazioni di categoria e per la concreta attivazione della misura verrà emanato un decreto ministeriale a cui seguirà un decreto dirigenziale attuativo con il quale verranno dettate le modalità e i termini per la presentazione delle richieste di contributo. Intanto Rete Autostrade Mediterranee SpA, che si occupa della gestione operativa degli investimenti, ha presentato un report sugli incentivi 2015, pari a 15 milioni di euro. Nel complesso, le istanze esaminate sono state 590 delle quali 407 sono state valutate ammissibili. Nella maggior parte dei casi,

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le domande sono arrivate da imprese di piccole dimensioni, localizzate al Nord. Su 407 domande, infatti, 332 sono state presentate da piccole aziende, di cui 198 al Nord, 61 al Centro e 73 al Sud e isole. 68 sono state invece le domande presentate da imprese medie e 7 da quelle più grandi. Per quanto riguarda invece i tipi di incentivi, l’85% del totale è andato per l’acquisto di semirimorchi, il 9% per veicoli ecologici. I contributi erogati, tuttavia, sono stati inferiori rispetto a quelli stanziati e hanno raggiunto quota 9.354.074 euro. Per quanto riguarda invece le previsioni per il 2016 si registra una ripresa del settore: le istanze pervenute sono state 1.565, di cui 1.332 da imprese di piccole dimensioni (663 al Nord, 250 al centro e 419 al Sud e isole), 186 da aziende di medie dimensioni e 47 da quelle più grandi. Anche in questo caso la maggior parte degli incentivi è stata chiesta per i rimorchi e i semirimorchi, in tutto 4.699 (50,99% del totale), il 27,66% invece è stata richiesta per la rottamazione di veicoli pesanti sostituiti con Euro 6 (1.247 mezzi), il 19,41% per veicoli ecologici (395 mezzi) e l’1,94% per container e casse mobili (72 unità), per un totale di 6.413 veicoli. Il trend positivo della richiesta di contributi per veicoli ecologici incoraggia le scelte del Ministero anche in vista delle misure per l’anno corrente.

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POLITICA

ANCHE L’ITALIA SCEGLIE LA LOTTA AL DUMPING

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Con la manovrina correttiva sono arrivate alcune misure in favore dell’autotrasporto da tempo richieste dal settore, tra cui quelle volte a contrastare la concorrenza sleale

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uone notizie per gli autotrasportatori arrivano dalla “manovrina correttiva”, ovvero la manovra studiata dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per aggiustare i conti pubblici. Nel testo, approvato nel momento in cui andiamo in stampa con questo numero solo dalla Camera, è stato infatti inserito anche un emendamento che contiene

una serie di misure a favore dell’autotrasporto; misure volte a contrastare innanzitutto la concorrenza sleale nel settore e favorire la lotta all’abusivismo, sia per il cabotaggio sia sui trasporti internazionali, sull’esempio di quanto già fatto da altri Stati europei, come la Francia o la Germania. Chi effettuerà queste operazioni dovrà fornire una documentazione idonea sulla paga corrisposta e sulle modalità di rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio. Inoltre a bordo del mezzo dovrà essere presente una copia della comunicazione, notificata al ministero del Lavoro, prima dell’inizio delle operazioni di cabotaggio, con documenti che dovranno essere redatti in lingua italiana. Se durante i controlli non verrà trovata tutta la documentazione è prevista una sanzione da 1000 a 10.000 euro. Inoltre sono state inserite una serie di risorse a favore della categoria, che consentono la fruizione della decontribuzione in de minimis per il 2016 a favore degli autisti che effettuano trasporti internazionali, le riduzioni compensate

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dei pedaggi e le spese non documentate per il biennio 2017– 2018. Via libera anche ai fondi a favore dell’intermodalità: 35 milioni di euro sono stati infatti stanziati per il Marebonus e 20 milioni di euro per il Ferrobonus, per l’anno 2018. La manovra ha poi introdotto una novità molto importante: ovvero una multa automatica, che sarà inviata direttamente a casa, per chi parcheggia abusivamente nelle piazzole di carico e scarico delle merci. Con la novità dell’art. 158 e dell’articolo 201 comma 1-bis lettera G del Codice della Strada viene chiarito infatti il divieto di sosta negli stalli riservati alla movimentazione delle merci e resa non obbligatoria la contestazione immediata per gli accessi non autorizzati. In queste piazzole, dunque, potranno essere installati i dispositivi elettronici omologati di controllo che, in caso di violazioni, potranno spedire le multe direttamente a casa dei trasgressori. Infine, l’ultima novità riguarda i rimorchi e i semirimorchi usati nei trasporti intermodali che


TIR

POLITICA

ECOCOMBI, UN’OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA? Meno emissioni di CO2, riduzione del traffico e aumento della competitività del trasporto stradale. Sono questi alcuni dei vantaggi dei veicoli EMS (European Modular System), detti anche Ecocombi, ovvero i complessi veicolari che raggiungono i 25,25 metri, che in Italia però non sono autorizzati. Nel nostro Paese infatti, le dimensioni consentite sono quelle standard stabilite dalla Ue: 16,50 metri per le combinazioni di trattore con semirimorchio e 18,75 metri per gli autocarri con rimorchio. Anita ha affrontato il tema in un convegno, che si è tenuto il 17 maggio a Roma, al quale erano presenti diversi relatori provenienti da Paesi membri dell’Ue dove sono stati sperimentati e – in alcuni casi – ammessi a circolare gli EMS. “Dobbiamo aprire l’Italia alle innovazioni e cogliere le buone pratiche dagli altri Paesi dell’Unione

europea che non si sono preclusi la possibilità di sperimentare – ha sottolineato il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, aprendo i lavori –. Le imprese di autotrasporto italiane non possono restare indietro rispetto alle imprese di altri Stati Ue dove tali combinazioni vengono utilizzate”. Marco Irzik, responsabile del Gruppo di lavoro sugli Ecocombi del Federal Highway Research Institute (BASt), ha portato l’esperienza della Germania dove, dopo cinque anni di sperimentazioni, sono stati ammessi a circolare alcuni tipi di EMS. Anche i test sulle strade olandesi hanno dato ottimi risultati, così come l’esperienza svedese dove gli Ecocombi viaggiano già dal 1997. Baumgartner ha quindi proposto di istituire un tavolo di consultazione per uno studio di fattibilità della sperimentazione sugli Ecocombi. .

15 beneficeranno della stessa deroga in altezza di container e casse mobili, ovvero 4,30 metri. Già prima della manovrina, inoltre, era arrivata la definitiva sospensione della circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che prevedeva nuove procedure operative e informatiche per le revisioni dei veicoli sopra le 3,5 Ton e gli autobus. Dopo le riunioni con le associazioni di categoria che avevano sottoposto al ministero una serie di problematiche legate alle nuove disposizioni, la DG per la Motorizzazione ha quindi sospeso la circolare, ad eccezione del punto relativo alla durata minima per le operazioni di revisioni.

CONFTRASPORTO ILLUSTRA A BRUXELLES IL PROTOCOLLO COL MIUR Contribuire, attraverso gli esperti di logistica e dei trasporti di mare, terra e ferro, a preparare i futuri lavoratori di questi settori ai processi innovativi, attraverso il paradigma Industria 4.0. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa tra Conftrasporto e ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, presentato a Bruxelles dal vice presidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto Paolo Uggè al commissario europeo all’Educazione Tibor Navracsics. “Entriamo nella seconda fase del nostro progetto, iniziato nel 2016, dedicato all’alternanza scuola lavoro – ha spiegato Uggé –. Questa intesa darà un valore aggiunto ai percorsi di studio finalizzati a formare studenti per i profili richiesti dalle nostre imprese”.

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SPECIALIZZATI

TIR

TUTTE LE STRADE DEL CIBO ITALIANO di Lucia Angeloni

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L’agroalimentare Made in Italy nel mondo vale oltre 38 miliardi di euro. Due terzi delle esportazioni interessano i Paesi Ue e la maggior parte dei prodotti viene trasferito via gomma

I

l cibo italiano, si sa, è riconosciuto come il migliore al mondo. E non solo dalla gente comune, che apprezza le numerose golosità gastronomiche della nostra tavola, dalla pizza napoletana agli arancini siciliani, dal prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano, al pesto ligure. A sancire la supremazia enogastronomica Made in Italy sono anche i nutrizionisti e gli chef: uno studio ha valutato i pareri di più di 90 esperti che hanno decretato che l’Italian way of fooding è lo stile alimentare più seguito al mondo. Nel 2016, infatti, secondo i dati Istat, l’export di prodotti alimentari e bevande dall’Italia al resto del mondo è stato superiore ai 38 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente. Ogni anno 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo acquistano

LE TONNELLATE DI MATERIE PRIME E PRODOTTI ALIMENTARI TRASPORTATE SU GOMMA NEL 201


FINLANDIA 153.065.166

TIR

SPECIALIZZATI

SVEZIA 638.327.462

UK 12,9%

SPECIALIZZATI

IRLANDA 151.656.465

REGNO UNITO 3.240.423.076

PAESI BASSI 1.385.634.253 GERMANIA 6.700.585.797

FRANCIA 4.172.569.685

SPAGNA 1.436.325.889

ESPORTAZIONI DI PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI VERSO I PRINCIPALI PAESI DELLA UE composizione % sul totale dei prodotti agroalimentari Ue28- Anno 2016

POLONIA 745.997.283

GE 26,7%

FR 16,6% ALTRI STATI 6.491.304.662 25,8%

NL 5,5% ES 5,7% IE 0,6% PL FI 3% SV 0,6%

2,5%

un prodotto dell’agroalimentare italiano, dei quali 750 milioni sono consumatori fidelizzati. Il primo mercato per l’export italiano è naturalmente l’Europa - Germania e Francia in testa - con un interscambio commerciale complessivo superiore a 25 miliardi di euro. La sola Germania, con una quota del 26,7%, vale oltre 6 miliardi di euro mentre la Francia oltre 4 miliardi, ovvero il 16,6%, seguite dal Regno Unito con oltre 3 miliardi di euro (12,9%). Gli Stati Uniti sono invece il primo mercato extraeuropeo e precedono di poco l’Asia, in particolare Taiwan. Ma come viaggia il cibo italiano? In Italia e in Europa prevalentemente via gomma. Nel 2015, ultimi dati Istat disponibili, le tonnellate di materie prime e prodotti alimentari trasportate da vettori conto terzi immatricolati in Italia sono state 144.961.000. Andando ancora più nel dettaglio (vedi anche infografica a pag. 21), le derrate alimentari caricate in Italia e dirette nel resto del mondo sono state 2.545.000, di cui 2.313.000 nei Paesi Ue. Ma l’Italia

NEL 2015* DA VETTORI CONTO TERZI IMMATRICOLATI IN ITALIA SONO STATE 144.961.000 *ultimi dati Istat disponibili

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MMA … NON SOLO TRASPORTO SU GO SPECIALIZZATI

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è anche una grande importatrice di prodotti esteri: sempre nel 2015, via camion, sono entrate in Italia 2.573.000 tonnellate di prodotti alimentari, di cui 2.313.000 dai Paesi Ue. Il sistema agroalimentare è uno dei più sensibili al tema della logistica, per la natura stessa dei suoi prodotti, freschi, secchi e surgelati. I prodotti freschi deperibili, in particolare, devono essere consegnati in fretta: oltre ai tempi logistici, quindi, occorre tenere in particolare conto dei tempi biologici e quindi del mantenimento delle condizioni di qualità delle merci alla consegna. Proprio per questo il controllo e la razionalizzazione della funzione logistica hanno assunto un ruolo strategico per l’intero sistema agroalimentare e per i prodotti deperibili in particolare. Per essi, infatti, la logistica è qualcosa di più del semplice trasferimento di una merce da un luogo a un altro del territorio, ma rappresenta l’insieme di tutte quelle tecniche e funzioni organizzative che sono lo strumento essenziale per garantire la consegna del prodotto al cliente nei modi, nei tempi e ai costi desiderati da quest’ultimo. La qualità del trasporto incide sulla qualità del prodotto finale: per questo il trasporto deve seguire una normativa molto rigida, sia in materia di igiene dei trasporti alimentari, che risponde alle disposizioni del sistema HACCP, sia in materia di caratteristiche tecniche dei veicoli adibiti al trasporto di beni deperibili (vedi anche Tir

Castagne: oltre 150 tonnellate di castagne cuneesi (15% circa della produzione italiana) raggiungono Usa e Canada; il frutto autunnale è richiestissimo a New York.

Mele: più di 500 container di mele (10mila tonnellate) del Trentino vengono spedite in Emirati Arabi e Senegal

Pesche di Cesena: ogni anno 30mila tonnellate di frutta da nocciolo, come pesce e albicocche, arrivano in Emirati Arabi. Mozzarella e burro: circa 1000 tonnellate vengono esportate dalla Campania verso Cina, Giappone, Emirati Arabi. Le cifre sono destinate ad aumentare grazie alla crescita dei trasporti refrigerati

Succo d’arancia: più di 2.000 tonnellate di succo di agrumi surgelato sono arrivate in Usa, Australia e Cina dalla Sicilia

195, pagg. 16-17). Anche il settore della logistica agroalimentare tuttavia presenta delle criticità. Diverse aziende del settore hanno citato, ad esempio, la mancanza di infrastrutture idonee e la scarsa manutenzione stradale che generano costi maggiori, sia in termini di chilometraggio (si sceglie un percorso più lungo perché più sicuro, per esempio) sia in termini di costi di manutenzione dei mezzi. Criticità che incidono fortemente anche sui costi finali

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Gelato artigianale: nel 2015 sono state spedite 20 tonnellate di gelato da Torino a Hong Kong

dei beni, penalizzando in molti casi la competitività dei prodotti sui mercati. Un altro punto su cui le imprese chiedono di intervenire è la creazione di poli logistici con specializzazioni merceologiche al fine di favorire sempre più il groupage e dunque creare massa critica, efficienza e possibilità di raggiungere mercati lontani.


la vera le pesche di Cesana e a Tokyo Se a Dubai si possono gustare ità è del trasporto via aerea, modal mozzarella campana, il merito di prodotti deperibili. fondamentale per il trasporto

SPECIALIZZATI

IL FOOD CRESCE CINQUE VOLTE PIÙ VELOCE DELLA MEDIA ITALIANA

del cibo rilevato alcune tratte particolari Uno studio condotto da DHL ha prodotti più no le sono i Paesi che importa Made in Italy, individuando qua ortatori di Emirati Arabi sono grandi imp particolari. E così risulta che gli e 30 tonnellate. nno ne sono state spedite oltr pesche di Cesena: solo quest’a nellate issime le castagne: oltre 150 ton A New York, invece, sono richiest no gia viag della produzione italiana, di castagne cuneesi, circa il 15% del burro: dire della nostra mozzarella e verso Stati Uniti e Canada. E che pania Asia e Medio Oriente: dalla Cam particolarmente apprezzati in nellate di ton le mil e ed Emirati Arabi oltr viaggiano verso Cina, Giappone particolari di ita aerea, naturalmente, necess prodotti. Anche il trasporto via li variazioni to correttamente porta a notevo attenzioni: se non viene effettua portare alla Temperature estreme possono di temperatura, anche di 40 °C. immagine e di no non solo economico ma di degradazione del prodotto, dan Made in Italy. fiducia verso l’intera filiera del

L’80% dell’export italiano è rappresentato da marchi industriali di prestigio e da prodotti a denominazione protetta (Dop, Igp)

TRASPORTO SU STRADA DI DERRATE E PRODOTTI ALIMENTARI (migliaia di Ton. anni 2013-2015)

Caricati in Italia e scaricati all’estero

Effettuati in Italia

2.870 3.050

155.586 138.898 144.961

2.653 3.131

2.313 2.454

19

2013

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2015

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2014

Tonnellate di materie prime e prodotti alimentari trasportati dall’Italia verso il resto del mondo di cui la parte destinata a Ue28 nei diversi anni è circa il 90% Ue

Tutto il mondo

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2015


UNA CINTURA TRA OR I L’interscambio commerciale fra la Cina e i Paesi toccati dalla Via della Seta è di oltre 1.300 miliardi di dollari. Uno studio dell’SRM spiega come il Paese asiatico si sta posizionando nel Mediterraneo di Antonella Vicini

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DA XIA N A VE NEZIA, VIA IR AN, TU RCHIA, RUSSIA , FINO AL NORD E UROPA O D AL PORTO DI FUZHOU a nuova frontiera del commercio e dei trasporti ALL’ guarda a Oriente e alla Cina mentre la Cina guarda

L

a Occidente e al Mediterraneo. Ed è così che la leggendaria Via della Seta, su cui per secoli si è snodata la rete dei commerci mondiali facilitando comunicazioni e scambi culturali, oggi torna a rivivere in un progetto ancora più grandioso. Così come grandiose sono le ambizioni cinesi nel proporlo e le possibilità di sviluppo per i Paesi che ne faranno parte. Italia compresa. “One Belt, One Road” è il nome del progetto di Pechino, lanciato ormai 4 anni fa dal presidente della

Repubblica Popolare Xi Jinping, che punta a collegare Estremo Oriente ed Europa mediterranea attraverso una direttrice terrestre/ferroviaria che interessa la zona economica dell’antica Via della Seta e una marittima che fa un percorso più a Sud, attraverso l’Oceano Indiano. Un’unica cintura per due percorsi differenti: da Xian a Venezia, via Iran, Turchia, Russia, fino al Nord Europa

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IND


R IENTE E OCCIDENTE

LL’

ROTTERDAM

MOSCOW

DUISBURG

SILK ROAD

ALMATY BISHKEK

VENEZIA ISTANBUL

URUMQI LANZHOU XIAN

DUSHANBE

TEHERAN

CALCUTTA

DELLA POPOLAZIONE MONDIALE COINVOLTA

BEIHAI HANOI

FUZHOU QUANZHOU ZHANJIANG GUANGZHOU

HAIKOU

60

OLTRE PAESI INTERESSATI

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COLOMBO KUALA LAMPUR

1.300 MILIARDI DI DOLLARI DI SCAMBI COMMERCIALI

HUOERGUOSI

SAMARKAND

ATHENS

63%

SILK ROAD VIA MARE

NAIROBI

JAKARTA

INDIA, IND ONESIA E AF ZIA RICA, SU PER IL C ANALE DI SUEZ, GRECIA E DI NUOVO FINO A VENE o dal porto di Fuzhou all’India, Indonesia e Africa, su per il canale di Suez, Grecia e di nuovo fino a Venezia. Questo il percorso immaginato che unirà un territorio in cui abita circa il 63% della popolazione del pianeta e dove si trovano economie ben consolidate ma anche quelle in via di sviluppo.

Sulla mappa terrestre è possibile visualizzarlo in sei diversi corridoi: il nuovo ponte Eurasiatico (New Eurasian Land Bridge); i collegamenti economici Cina, Mongolia e Russia; Cina, Asia Centrale e Asia Occidentale; Cina-Penisola Indocinese;

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LAVORO

TIR

DAL MILIONE AI BILIONI

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Cina-Pakistan; Bangladesh, Cina, India, Birmania. I tempi sembrano ormai maturi e proprio per questo, il 14 e 15 maggio scorsi, i leader di 29 Paesi hanno raggiunto a Pechino Xi Jinping per la conferenza “Belt and Road Forum for International Cooperation” al termine della quale è stata adottata una risoluzione comune a sostegno del libero commercio e dei collegamenti attraverso Europa e Asia. In tutto sono 68 i Paesi e le organizzazioni che hanno firmato l’accordo di cooperazione. La struttura preposta ai finanziamenti del progetto è la AIIB, Asian Infrastructure Investment Bank, cui partecipano circa 60 Stati fra cui l’Italia. Si stima che l’interscambio commerciale fra Cina e tutti i Paesi toccati dalla Via della Seta ammonti a oltre 1.300 miliardi di dollari. “Ci impegneremo per collegare

La Via della Seta non è un’invenzione del Celeste Impero. Ai tempi di Erodoto si chiamava via Reale di Persia e arrivava nella futura Europa attraverso il Mar Egeo. Erano necessari tre mesi per percorrerla. Successivamente divenne Roma il punto di approdo finale di questo lungo reticolo terrestre, attraverso il quale la seta arrivava nella capitale dell’Impero. Questi scambi commerciali furono fondamentali per lo sviluppo delle nostre civiltà antiche e permisero di mescolare stili, tradizioni e conoscenza. E successivamente, come ci racconta anche Marco Polo nel Milione, dall’Estremo Oriente oltre a prodotti lussuosi e materie prime ricercate arrivarono anche descrizioni di panorami esotici, di cibi insoliti, ma anche di popoli fantastici che contribuirono a creare il mito della Via della Seta, che oggi rivive in un progetto miliardario.

le comunicazioni via terra con i porti marittimi, creando reti di infrastrutture lungo strade via terra e via mare”, questo il monito con

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cui il presidente della Repubblica Popolare cinese ha salutato l’evento. One Belt, One Road porta con sé, dunque, tutta una serie di progetti di sviluppo di infrastrutture di trasporto stradale, ferroviario e marittimo e della logistica,


TIR favorendo investimenti internazionali e sbocchi commerciali di produzioni cinesi che magari non trovano spazio sul mercato interno. Si tratta di una strategia su cui il Dragone ha iniziato a lavorare già da tempo e che ha come meta finale il Mediterraneo. Come si spiega nel 4° Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy” realizzato da Studi Ricerche Mezzogiorno (SRM) che sarà presentato il 21 giugno a Napoli e di cui possiamo fornire qui su Tir un’anticipazione, l’intervento della Cina nel Mare

potenziando così le sue capacità. La Cina – si sottolinea nel IV capitolo del rapporto – attraverso queste aziende ha acquisito il 67% dell’Autorità Portuale del Pireo, posizionandosi in uno dei porti d’ingresso nel Mediterraneo attraverso la futura Maritime Silk Road. Ma nel maggio dello stesso anno ha acquisito anche il 35% di uno dei terminal del porto di Rotterdam (Euromax), manifestando poi interesse anche per la concessione del terzo terminal container spagnolo di Algeciras. E intanto, sempre nei

La Cina ha acquisito il 67% dell’Autorità Portuale del Pireo, posizionandosi in uno dei porti d’ingresso nel Mediterraneo attraverso la futura Maritime Silk Road

Nostrum si sta concretizzando sempre con maggiore incisività in questa area, in particolare grazie a massicci investimenti di acquisizione di infrastrutture marittime. Basti pensare che i due grandi operatori cinesi Cosco e China Shipping, dopo una fusione avvenuta nel febbraio 2016, possono contare su una propria rete di 46 terminal portuali per il traffico di container, alcuni dei quali negli scali europei. La Cosco, fra l’altro, starebbe acquistando anche la OoclOrient Overseas Container Line,

Paesi Bassi, dallo scorso settembre è diventato pienamente operativo il servizio di trasporto merci ferroviario di 8 mila chilometri che unisce Chengdu a Rotterdam in 15 giorni, recuperando più di due settimane sulla tratta via mare, attuando già nei fatti quella che sarà parte della Via della Seta. Dal prossimo 2021, inoltre, la gestione del porto israeliano di Haifa passerà alla Shangai International Port Group Co, posizionando così il colosso orientale in un altro punto strategico lungo la Via della Seta.

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INTERNAZIONALE

Anche l’Italia non è sfuggita a questa strategia; lo scorso mese di ottobre è stato formalizzato l’accordo per la creazione di una joint venture per la gestione del futuro terminal container di Vado Ligure e del Reefer Terminal, dove si movimenta merce a temperatura controllata. Considerando la sua posizione di approdo naturale dei traffici che giungono in Europa e considerando anche che il valore dell’interscambio marittimo fra Italia e Cina nel 2016 ha superato i 27 miliardi di euro, il nostro Paese sarà di fronte a una sfida importante; una sfida innanzitutto infrastrutturale e gestionale per permettere ai nostri scali di accogliere navi e megaship e con esse anche tutto ciò che deriva in termine di pagamento di tasse e servizi portuali. Su questo si è espresso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con una nota pubblicata all’indomani del “Belt and Road Forum for International Cooperation” sottolineando proprio come la Via della Seta abbia nel Nord Adriatico e nel Nord Tirreno “i suoi terminali naturali per le grandi navi porta container che servono il Centro Europa, questo perché le grandi navi approdano nel porto più vicino alla loro meta così come accade in tutto il mondo”. La riforma dei porti è, dunque, un importante tassello in questo quadro per il miglioramento di tutta la rete logistica, compresi i collegamenti intermodali. Dati alla mano, infatti, secondo quanto riportato nel report che stiamo prendendo in esame, una megaship che attracchi in un porto e scarichi 8.000 TEU può arrivare ad attivare, fra l’altro, 14 treni, oltre 1.100 tir e 12 barge.

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UOMO AVVISATO MEZZO SALVATO

LAVORO

12 consigli utili per difendere se stessi e il carico

L’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine ha preparato un vademecum in 12 punti per promuovere adeguate misure di prevenzione contro i furti, le rapine e le appropriazioni indebite nel trasporto merci. Vediamo quali sono

3

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Il veicolo non andrebbe mai lasciato incustodito. Qualora ti dovessi necessariamente allontanare dal mezzo, preoccupati di farlo in aree di sosta “sicure”, di CHIUDERE A CHIAVE LE PORTE E DI ATTIVARE I SISTEMI DI SICUREZZA

1

Destinazione, carico, consistenza delle partite, itinerario, ecc. sono tutte informazioni RISERVATE che, in quanto tali, devono rimanere all’ interno dell’azienda

2

Pianifica la sosta in aree che offrano appositi servizi per l’utenza, consultando l’app gratuita “GEOSOSTA”

4 Ove esistano, meglio accedere a parcheggi custoditi; in mancanza di tali parcheggi, è bene sempre cercare un luogo di SOSTA “SICURO”, non isolato e parcheggiare in modo che sia resa estremamente difficoltosa l’apertura forzata del portellone posteriore. Insomma posiziona il mezzo affiancandolo ad altri mezzi o ad ostacoli che rendano difficile l’eventuale trasbordo delle merci da parte di malintenzionati

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5 6

7

Evita le soste incustodite in prossimità dei recinti doganali, notoriamente esposti a maggior rischio. In caso di sosta in aree portuali e retro portuali, consulta l’app “GEOSOSTA”

Qualora, all’ arrivo nella località di consegna, per cause impreviste non fosse possibile procedere alle operazioni di scarico, È VIVAMENTE SCONSIGLIATO SOSTARE IN PROSSIMITÀ DI TALE LUOGO, al fine di evitare possibili aggressioni in luoghi inadatti alla sosta

ORGANIZZA, OVE POSSIBILE, VIAGGI IN CONVOGLIO (nel rispetto delle norme del Codice della Strada) o un sistema di vigilanza reciproca con altri trasportatori, possibilmente con connessione radio e/o telefonica tra i veicoli

8 Molto utili possono rivelarsi le TELECAMERE POSTERIORI che all’occorrenza possano rendere visibile dalla cabina il lato posteriore del mezzo (normalmente non percepibile dallo specchio retrovisore) e di verificare che cosa sta accadendo all’esterno. Particolarmente efficaci possono rivelarsi i c.d. TELI ANTITAGLIO

9

10

Utilizza, a protezione del carico, un idoneo SISTEMA ANTIFURTO di ultima generazione e ricordati, durante il viaggio, di tenere le porte chiuse e allarmate

È opportuno munirsi di LAVORO strumenti (c.d. anti-jammer) in grado di annullare l’efficacia delle apparecchiature utilizzate dai malviventi per pregiudicare la normale funzionalità di congegni elettronici come gli antifurti satellitari

11

Accertati sempre di disporre di utenze telefoniche per le emergenze

12

Nel caso, nonostante tutte le precauzioni, rimanessi vittima di reato, PRESENTA LA DENUNCIA QUANTO PRIMA (meglio se nell’immediatezza dei fatti e all’ufficio di polizia più vicino), al fine di agevolare le indagini e la conoscenza dei fenomeni e dei modus operandi UN’INIZIATIVA DI

IN COLLABORAZIONE CON

GENNAIO2017 Associazine Nazionale fra le Imprese Assicuratrici

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TIR

Nei prossimi anni i dispositivi RFId cresceranno molto, grazie anche agli incentivi previsti dal Piano Industria 4.0. L’obiettivo è di arrivare a 25 miliardi di tag in 5 anni. Al costo di 1 centestimo

di Chiara Maggi

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TRACCIARE LE MERCI CON UN CHIP

U

n sistema interconnesso in cui gli oggetti viaggiano con “una targa” che li identifica in modo univoco, comunicando ogni dato utile ai protagonisti della filiera produttiva attraverso l’Internet of Things. È questo lo scenario in cui già viviamo e che il pacchetto di agevolazioni messo a punto dal ministero per lo Sviluppo Economico, conosciuto come Piano Industria 4.0, intende incentivare con l’iperammortamento al 250% destinato agli investimenti in tecnologie digitali. Nella lunga lista dei beni ammortizzabili figurano, infatti, anche sistemi intelligenti e connessi di marcatura e tracciabilità dei prodotti come i dispositivi RFId (Radio Frequency Identification). Nella sostanza, questo piccolo strumento rivoluzionario è un’etichetta


TIR intelligente contenente un chip in grado di comunicare via onde radio a un lettore wireless tutte le caratteristiche di un oggetto, un pallet o un container in pochi istanti e con totale precisione senza nessun intervento umano. L’elemento principale del sistema RFId è un dispositivo chiamato transponder o tag ed è composto da un chip e un’antenna montati su un “substrato” che ha anche il compito di sostenerli. Un’applicazione molto nota da noi, che può aiutare a comprendere meglio la funzionalità di questo dispositivo, è il Telepass. In questo caso il tag possiede una portata di diversi metri grazie alla quale può trasmettere informazioni al casello. Vi sono anche altre tecnologie per l’identificazione automatica degli oggetti, ad esempio quella dei codici a barre. L’etichetta elettronica, però, presenta vantaggi maggiori: prima di tutto non deve essere a contatto per essere letta, nè visibile, inoltre permette di aggiungere informazioni sui chip. Anche per quanto riguarda la velocità di raccolta dati il tag è migliore perché consente l’identificazione e la verifica con tempi record: 1/10 di secondo. Infine, particolare non da poco, la comunicazione può essere in chiaro o cifrata. Sul fronte logistico il vantaggio è evidente: grazie ai varchi RFId la merce in arrivo viene automaticamente rilevata attraverso il semplice transito,

con la conseguente immediata generazione dei movimenti di carico/scarico del magazzino e con controllo incrociato del corretto rientro dei prodotti. Una pratica che consente una velocizzazione dei tempi non indifferente. La RFId è una tecnologia ormai consolidata in Italia, con un’ampia e variegata famiglia di applicazioni. Per il mondo della logistica si sfrutta il tag UHF (Ultra high frequency) che permette una “lettura massiva” e presenta i costi più bassi: attorno ai 5 centesimi. “Ma nel giro di qualche anno possiamo aspettarci l’abbattimento dei costi arrivando a un centesimo, un traguardo prefigurato già alla fine degli anni ‘90 dal Mit (Massachusetts Institute of Technology) - spiega a Tir Antonio Rizzi responsabile del laboratorio RFId dell’Università di Parma –. Tale obiettivo sarà possibile grazie soprattutto a tecnologie come l’elettronica stampata che permetterà di estendere l’applicazione del tag a ogni oggetto di largo consumo. Oggi circolano nel mondo 5 miliardi di tag all’anno: le stime parlano di 25 miliardi da qui a 5 anni”. Tutto il piano Industria 4.0 mira a questo obiettivo, ovvero sviluppare una filiera sempre più connessa e trasparente, in cui gli oggetti sono identificati e identificabili in maniera totalmente automatica, con informazioni raccolte nei Big data gestibili in tempo reale.

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ITS

Frequenze e normativa italiana Esistono numerosi tipi di tag RFId, alcuni dei quali normati da standard ISO, e bande di frequenza ben definite che variano anche a seconda dei continenti. In Italia, nel luglio 2007 con la collaborazione del ministero della Difesa, che impegna la banda UHF per alcuni ponti radio ad uso militare, il ministero delle Telecomunicazioni ha liberalizzato le frequenze UHF comprese fra 865 e 868 MHz per le applicazioni RFId (Radio Frequency Identification) ad uso civile permettendo l’installazione di apparati - sia indoor che outdoor - con una potenza di 2 watt, espandibile a 4 watt con particolari tipi di antenna.

“Ormai - conclude Rizzi -gli standard sono stati definiti a livello mondiale e gli operatori non hanno più ostacoli. La tecnologia RFId ha superato tutti gli scogli iniziali, e oggi ha prestazioni addirittura superiori rispetto alle reali necessità”.

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LAVORO LOGISTICA

TIR

DOPO I TAXI, UBER PUNTA ALLE MERCI di Flavia Murabito

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La società americana ha lanciato Uber Freight, app dedicata al trasporto merci sulle lunghe distanze.Per il momento è operativa solo negli Stati Uniti

È

il trasporto merci l’ultima frontiera di Uber. La società americana fondata da Travis Kalanick e Garrett Camp ha infatti lanciato recentemente il nuovo servizio Uber Freight, per il momento operativo solo negli Stati Uniti, dedicato al trasporto merci sulle lunghe distanze. Un sistema simile a quello lanciato nel 2010 per il trasporto di persone: attraverso una nuova app per Android e iOS, spedizionieri e autisti potranno coordinare domanda e offerta direttamente tra loro, bypassando gli intermediari.

In pochi secondi è quindi possibile, tramite smartphone, individuare un carico e prenotarlo, confrontarsi sui costi, confermare il trasporto e monitorare il transito con il GPS. Ma i servizi di Uber sono destinati a crescere ancora. Nel dicembre 2016, infatti, Uber ha rilevato la Otto, una start-up specializzata in tecnologie per la guida assistita su camion di grosse dimensioni. Durante la conferenza Elevate Summit di Dallas, Uber ha inoltre annunciato l’arrivo, entro il 2020, di velivoli a propulsione elettrica e decollo e atterraggio verticale per

Intanto in Europa... A maggio, l’avvocato generale della Corte Ue, Maciej Szpunar, nella causa intentata contro Uber da un’associazione di taxi spagnola, ha stabilito che il servizio offerto dalla piattaforma deve essere qualificato come servizio nel settore dei trasporti. Quello offerto da Uber viene infatti considerato un servizio misto che non soddisfa totalmente le condizioni per rientrare nella categoria di “servizio della società dell’informazione”, cioè quei servizi a distanza, per via elettronica e a richiesta individuale. Per Szpunar la piattaforma risponde invece all’organizzazione e alla gestione di un sistema completo di trasporto urbano su richiesta. Se la Corte europea di giustizia confermasse tale posizione sarebbe possibile imporre licenze agli autisti Uber. il trasporto delle merci, realizzati in collaborazione con Mark Moore, già responsabile della mobilità on demand della Nasa. Dallas e Dubai saranno le sedi pilota. Il mondo sta cambiando e Uber va sempre più su. Si parla già di uberizzazione della piattaforma globale ma si teme la possibilità che queste tecnologie possano danneggiare diverse categorie e creare ripercussioni in settori già consolidati, come sta accadendo per il servizio di taxi.


TIR

INFRASTRUTTURE

FS E ANAS: MATRIMONIO ALL’ITALIANA

ie... v o r r e f e trade s a r t m k la Quarantami ...e quaranta milioni di euro di risparmi per il Polo unico dei trasporti che nascerà entro fine anno

D

al polo unico della logistica a un unico polo dei trasporti su strada e su ferrovia, entro il 2017. Le ambizioni di Ferrovie dello Stato non si sono fermate alla creazione di Mercitalia, alla ristrutturazione del comparto logistico di Fs e, più in generale, ai progetti inseriti nel piano industriale 2017-2026 che vedono al centro il settore cargo. L’ad Renato Mazzoncini ha annunciato recentemente anche la prossima fusione con Anas, che era nell’aria da alcuni mesi, e che secondo i calcoli dovrebbe fruttare più di 10 miliardi di euro, con una capacità di investimenti di 7 miliardi di euro

e immobilizzazioni per circa 60 miliardi di euro. Le sole sinergie in servizi faranno risparmiare 40 milioni l’anno, 400 milioni a regime nei 10 anni del piano industriale. Oltre ai quasi 17mila chilometri di reti ferroviarie già in esercizio, il nuovo gruppo gestito da Ferrovie dovrebbe confrontarsi con altri 26mila km di strade e autostrade, svincoli e complanari. “Contiamo che Anas entri nel gruppo Fs entro fine anno”, ha dichiarato Mazzoncini lo scorso 19 maggio, parlando a margine di un incontro a Vicenza. “Stiamo partendo per risolvere due questioni aperte: il contenzioso (da circa 9 miliardi di euro NdR) e il contratto di

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programma di Anas. Per quanto riguarda la prima questione ho scritto alla direzione partecipate del Mef perché ci indichi la rosa dei nomi dei tre periti da cui sceglieremo quello che seguirà la vicenda: mi aspetto una risposta a giorni”. L’ok al progetto è giunto lo scorso 13 aprile dal Consiglio dei ministri con un’operazione contenuta nella manovrina auspicata per permettere al gruppo di porsi come entità più forte sul piano internazionale, favorendo il combinato gommaferro. Sarà necessaria anche una ricapitalizzazione di Anas mentre in merito al famoso contenzioso in essere con gli appaltatori, nella manovrina correttiva dei conti pubblici approvata il 24 aprile sarebbero state comprese misure per una sua risoluzione bonaria. L’Anas diventerà così una società del gruppo Fs ma manterrà la sua autonomia e i rapporti concessori che ha con lo Stato.

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TECNICA

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LE CASE COSTRUTTRICI DI VEICOLI PESANTI TRA INTESE E JOINT VENTURE 30

Nei primi anni ‘70 le aziende costruttrici in Europa erano quasi quaranta. Oggi sono cinque gruppi

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e chiamano le sette sorelle. Sono le sette aziende costruttrici di camion che dominano sul mercato europeo e, spesso, anche su quello mondiale. Sono, in ordine alfabetico, Daf, Iveco, Man, Mercedes Benz, Renault Trucks, Scania e Volvo. Nei primi anni ‘70 le case costruttrici in Europa erano quasi quaranta. Nel corso degli anni tanti di quei nomi storici sono scomparsi o sono stati assorbiti da aziende più grandi. Solo per fare alcuni nomi, che ai trasportatori più anziani faranno tornare alla memoria molti ricordi, citiamo l’OM e l’Alfa in Italia, la Berliet in Francia, la Pegaso in Spagna, la Magirus in Germania. L’Industrial Vehicle Corporation, da sempre nota a tutti come Iveco, precorse i tempi. Nata nel 1975, riuniva in un’unica azienda le italiane Fiat Veicoli Industriali, OM e Lancia veicoli speciali con

la tedesca Magirus-Deutz e la francese Unic. Nel corso degli anni il processo è andato accelerando. La globalizzazione, l’obbligo di razionalizzare i costi, la necessità di raggiungere una massa critica per continuare a fare utili ha ridotto il numero delle marche europee a sette. In realtà però, i gruppi che si fanno concorrenza sul mercato europeo sono ancora di meno, soltanto cinque. Infatti Volvo e Renault formano un solo gruppo, così come Man e Scania sono insieme sotto il grande ombrello della Volkswagen. E quasi tutti questi gruppi hanno alleanze e joint-venture che li portano a contare anche su altri continenti, principalmente in America e in Asia.

TECNICA

GRUPPO C NH

Iveco Itali a Astra Itali a Magirus G e Naveco C rmania ina

GRUPPO V OLKSWAGE N Volkswa

ge Man Germ n Germania Scania Sv ania e Navistar U zia SA

GRUPPO D AIMLER Merc

edes B Kamaz Ru enz Germania s Freightlin sia er USA Mitsubish iF Western uso Giappone Star USA Sterling U S Barath Be A nz India

GRUPPO V OLVO

Volvo Tru c Renault T ks Svezia rucks Fra ncia Mack Truc k Mitsubish s USA iM UD Truck otors Giappone s Dongfeng Giappone Eicher Ind China ia

GRUPPO P ACCAR

Daf Paesi B Paccar US assi A Peterbilt USA Kenworth USA

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LAVORO

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POTENTI, LEGGERI E SOSTENIBILI Abbiamo provato la nuova generazione di Daf CF e XF: riduzione dei consumi del 7%, tara ridotta che consente un maggior carico utile e interni rinnovati

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i comincia alle 9, da Wittem, nella parte più sud dei Paesi Bassi che guarda verso il Belgio e la Germania. Sei percorsi, dai 10 ai 50 minuti, tra autostrade e strade provinciali. È il tempo sufficiente per “sentire” i nuovi veicoli Daf in produzione dal 19 giugno. La casa olandese ha presentato così alla stampa la nuova generazione di CF e XF; 11 modelli diversi in diverse combinazioni di trailer e box: CF-11 (FA 340, FT

450 LW, FT 410); CF (FTG480, FA480); XF-11 (FT 450; FT 450 LD); XF-13 (FT 480, FTG 530, FAR 530, FAR 480). Tra i segni caratteristici dei CF e XF: ottimizzazioni aerodinamiche e risparmio di carburante; peso ridotto e aumento di carico, accompagnato da una ridotta dimensione del sistema di trattamento degli scarichi, di peso e volume. La nuova gamma risponde così alle principali richieste del mercato di minor

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consumi e minor costi coniugati ad alta performance di trasporto. Si calcola infatti che questi veicoli possano assicurare fino a un -7% di carburante, con benefici anche per l’ambiente, e un +100 chilogrammi di carico. Se a ciò si aggiunge anche la possibilità di gestione delle flotte, grazie al nuovo sistema di Daf Connect, il risparmio cresce ancora. Facilità di guida e silenziosità sono il denominatore comune di tutti i modelli testati; i motori PACCAR MX-11 e MX-13, il cambio automatizzato TraXon che consente i passaggi ancora più rapidi alle marce superiori, le funzionalità EcoRoll permettono di beneficiare della fluidità della marcia soprattutto in salita. Cruise control predittivo e il regolatore di velocità come il Dynamic Cruise eliminano lo stress dei limiti e consentono di concentrarsi su altri particolari della guida o magari di ammirare gli spazi aperti delle strade della provincia di Limburgo, fra paesaggi verdeggianti e castelli nascosti dietro le colline. Anche il quadro strumenti appare rinnovato e ancora più leggibile; particolarmente fruibile nell’utilizzo del cronotachigrafo, agevolando così il controllo dei tempi di guida/ riposo che impegna ogni autista.


FLEETBOARD, OBIETTIVO LOGISTICA 4.0 Emanuela Stifano

A Monaco presentata la nuova versione della piattaforma telematica di casa Mercedes, che da più di quindici anni equipaggia i truck della Stella

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ll’ultima edizione del Transport Logistics di Monaco sono stati presentati i nuovi sviluppi di FleetBoard, che, da oggi, deve essere inteso in chiave 4.0. Dal 2000 FleetBoard equipaggia i veicoli industriali Mercedes-Benz.

Il sistema rileva un gran numero di dati, dalla posizione del veicolo ai dati di viaggio e in tempo reale li trasmette, tramite smartphone, al gestore della flotta. Al contempo, offre servizi circa la gestione dei veicoli che compongono la flotta, degli autisti e anche degli ordini (Smargo). Rilevando i percorsi di viaggio e il livello di carico, l’applicazione è in grado di consultare il motore di ricerca delle principali borse carichi europee (Fleetboard nxtload) permettendo di individuare in tempo reale gli ordini supplementari e ottimizzando i viaggi. Rispetto al passato, deve essere superato il concetto che lega – univocamente – Fleetboard con Daimler: la nuova piattaforma può essere infatti utilizzata anche su altri truck e, soprattutto, non è più soltanto il frutto del know how di Mercedes. Sono infatti state attivate numerose collaborazioni finalizzate a rendere più

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futuribile il sistema dei trasporti. In un futuro oramai prossimo, quindi, i sistemi delle flotte saranno sempre più aggiornati e la realtà virtuale non sarà un’utopia: sono già stati messi a punto occhiali con lenti HoloLens che permettono di visualizzare nello spazio proiezioni virtuali 3D e di interagire con loro. Chi gestisce le spedizioni, ad esempio, riceverà in tempo reale le informazioni relative ad autisti, veicoli e carico mediante le lenti 3D. Ma anche il platooning e la prenotazione dei parcheggi nelle aree di sosta, così come l’automatizzazione dei pallet, stanno diventando realtà: inutile dire che, presto, i destinatari della spedizione saranno aggiornati in tempo reale circa l’arrivo della merce. I documenti di trasporto saranno visualizzati in forma digitale e inviati automaticamente, a seconda dello stato di carico, allo spedizioniere, al ricevente e al reparto contabilità.

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TECNICA

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uanto ci vorrà prima che i camion operativi a guida autonoma mettano effettivamente le loro ruote su strada è ancora difficile da prevedere. È però un fatto che tutte le case costruttrici sono intensamente impegnate a sviluppare un sistema che sarà il futuro dei veicoli industriali. E sembra che su questo non ci siano dubbi. Anche l’opinione pubblica sta gradualmente accettando l’idea che un veicolo a guida autonoma, automobile o camion che sia, possa essere sicuro quanto e più di un mezzo guidato da un

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TIR umano. E c’è un’altra notizia positiva. L’entrata in servizio dei camion che si guideranno da soli, in combinazione con il rapidissimo sviluppo delle soluzioni telematiche al servizio delle aziende di autotrasporto, comporterà un immediato abbassamento del TCO, total cost of ownership, il costo di esercizio di ogni singolo mezzo. L’affermazione proviene da fonte seria e accreditata: uno studio della McKinsey&Company sul futuro del camion (Future perspectives on the global truck market) che dedica ampio spazio proprio al tema della riduzione del TCO generata dalle più recenti innovazioni tecnologiche.

GUIDA AUTONOMA, RISPARMIO SICURO di Paolo Barilari

Con i nuovi veicoli connessi e che si guidano da soli si abbasseranno i costi di esercizio per ogni singolo mezzo. Vediamo come GENNAIO2017

Un risparmio che deriva da un abbattimento di molte delle voci che compongono il TCO. Costi del personale viaggiante, della manutenzione, dei giorni di fermo in officina, dell’amministrazione generale, delle polizze assicurative. Una diminuzione delle spese che potrebbe oscillare tra il 3 e il 6%. Una percentuale non disprezzabile, che passerebbe automaticamente dalla colonna delle uscite a quella degli utili. E se l’arrivo della guida autonoma non ha ancora una data fissata sul calendario – si parla almeno di altri dieci anni di sperimentazioni – l’introduzione di massa dei sistemi di gestione delle flotte e di assistenza alla guida ha invece un ambizioso obiettivo vicino e raggiungibile: il 99% dei camion nuovi venduti in Europa saranno integralmente connessi, telematici e digitali entro il 2020. Praticamente domani…

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C P

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TIR

L’impatto dei servizi telematici di gestione della flotta sul TCO di ogni singolo mezzo (ADAS)

La guida autonoma libera grandi potenziali di ottimizzazione per l’industria del camion

PREZZO DEL VEICOLO

MANUTENZIONE

+10%

-5/-10%

ASSICURAZIONE

+/-0%

AMMINISTRAZIONE

-5/-10%

10%

8% 4%

COSTO DEL TRASPORTO

-5/-10%

16% COSTO DEL PERSONALE

-5/-10%

RIPARTIZIONE DEL TCO OGGI

Previsioni di miglioramenti significativi con i camion a guida autonoma (AV)

35%

27% RISPARMIO MEDIO

-3/-6%

FINO AL 28% DI RIDUZIONE DEL TCO per un camion da 40 ton che opera sulla lunga distanza nel passaggio dall’ADAS (Advanced Driver Assistance System) all’AV (Autonomous Vehicle)

FINO AL 5% DI RISPARMIO SUI TEMPI DI GUID A con l’ottimizzazio ne della rotta SIGNIFICANTI RISPARMI DI CAPITALE come conseguenza del 76% circa in meno di incidenti

GRANDI O deriva PPORTUNITÀ nti da gl effett i posi i tivi i altri n se esempi ttori (per o nel traspo aereo rto e assicu nelle razion i) FINO AL 60% DI RISPARMIO DI CO2 con la razionalizzazione delle missioni di trasporto

RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO FI NO AL 90%

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EURO FRANCIA

IRLANDA

ELISABETH BORNE MINISTRO DEI TRASPORTI

PRIME SENTENZE CONTRO IL CARTELLO DEI CAMION

È

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Elisabeth Borne, 56 anni, ingegnere, il nuovo ministro dei Trasporti francese. La Borne, che prenderà il posto del ministro uscente, Alain Vidalies, ha un passato nella SNCF, l’azienda delle ferrovie francesi, una esperienza come direttrice del ministero dell’Ecologia a fianco del ministro Ségolène Royal ed è stata anche alla testa della RATP, l’azienda di trasporto pubblico parigina. Profonda conoscitrice delle problematiche delle infrastrutture e del trasporto, grazie ai suoi studi ed esperienze lavorative, la Borne, che ha una fama di “workaholic” e di decisionista dal carattere forte, dovrà combinare rispetto dell’ambiente ed efficienza del sistema trasporti e avrà presto i primi incontri con i delegati delle associazioni dell’autotrasporto francesi.

SPAGNA SANZIONI CONTRO I MOROSI

I

l ritardo nel pagamento delle fatture è comune a molti Paesi europei e mette in crisi le piccole imprese. In Spagna il partito politico Ciudadanos ha presentato in parlamento una proposta di legge per aumentare - e rendere certe le sanzioni per chi non rispetta tempi stabiliti dall’Unione europea per il pagamento delle prestazioni. L’obiettivo è di proteggere la parte più debole di un contratto, che spesso è l’autotrasportatore, nei confronti della grande committenza. La proposta di Ciudadanos porta a termine l’iniziativa dell’associazione Fenadismer, che da tempo lamenta questi ritardi. Fenadismer aggiorna costantemente un osservatorio della morosità che conferma che i tempi di pagamento in Spagna - per il settore dell’autotrasporto sono in media di 90 giorni.

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ono in arrivo le prime sentenze relative alle cause contro il cartello dei costruttori di camion. Saranno emesse in Irlanda, dove la class action dei trasportatori irlandesi è in rapida dirittura d’arrivo. Lo apprendiamo da un articolo del mensile Fleet Transport, che spiega come l’azione legale abbia avuto accesso a una procedura veloce, risultato del recepimento anticipato di una direttiva europea che entrerà in vigore in tutta Europa alla fine del 2017. La decisione della Corte irlandese farà da apripista alle sentenze attese negli altri Paesi europei. Come si ricorderà, fu la Man a svelare che era stato stabilito un accordo segreto di cooperazione tra i costruttori, durato dal 1997 al 2011, per gestire il mercato, stabilire in comune i prezzi da pagare per la componentistica e per influenzare il calendario di introduzione di nuovi motori ecologici. Tranne la Scania, per la quale le indagini sono ancora in corso, tutte le altre principali case costruttrici erano coinvolte: Daimler, Daf, Iveco, Volvo Trucks e Renault Trucks. Un cartello che rappresentava 9 camion su dieci venduti in Europa. La Commissione europea ha inflitto alle case una mega multa di 2,93 miliardi di euro. Le più pesanti quelle per la Daimler (quasi un miliardo di euro) e per la Daf (circa 750 milioni di euro). L’unica casa a non essere colpita da una multa è stata proprio la Man, graziata per aver svelato i dettagli dell’accordo. Le prossime sentenze irlandesi, previste per fine luglio, le prime in Europa a essere stabilite da una corte di giustizia, saranno un precedente importante per la conclusione delle class action iniziate in altri Paesi europei da autotrasportatori singoli e associazioni di aziende.


NEWS SPAGNA

GRAN BRETAGNA

ALLACCIATE LE CINTURE

SI CERCANO CAMIONISTE

L

a Dirección General de Tráfico spagnola ha dichiarato aperta la guerra a chi guida senza le cinture allacciate. In azione 225 telecamere che filmeranno il passaggio dei veicoli e fotograferanno la targa di chi non rispetta questa elementare ed efficacissima misura di sicurezza. Ne dà notizia il mensile spagnolo Transporte Profesional, sottolineando che il problema riguarda più gli automobilisti che i camionisti. Questi ultimi, in Spagna, sono molto attenti alla sicurezza – l’obbligo di allacciare le cinture a bordo dei veicoli oltre le 3,5 tonnellate è in vigore in Spagna dal 2006 – ma comunque saranno passati al setaccio dagli occhi delle telecamere e rischieranno una multa di 200 euro e la perdita di tre punti sulla patente.

ROMANIA EVASIONE FISCALE: AZIENDA ITALIANA SOTTO INCHIESTA

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mpio lo spazio dedicato dal mensile romeno Tranzit al caso di evasione fiscale scoperto al termine di una complessa indagine dalla Guardia di Finanza di Torino e che ha coinvolto un’azienda di autotrasporto italiana, accusata di aver frodato il fisco – fatture false e omesse dichiarazioni – e di aver impiegato illegalmente 79 autisti romeni. L’inchiesta ha preso il via proprio esaminando i rapporti tra la società italiana e le due aziende romene. La prima commissionava alle seconde i servizi di autotrasporto, che esse svolgevano con autisti assunti in Romania, con stipendi e oneri sociali notevolmente inferiori a quelli italiani.

È

ufficialmente aperta in Gran Bretagna, come avevamo già anticipato sul numero 195 di Tir, la campagna per il reclutamento di camioniste. Ne parla un articolo della rivista britannica Trucking, ma l’argomento è alla ribalta di tutti i mezzi di informazione. Anche la BBC ha infatti dedicato ampio spazio e servizi televisivi al ruolo che le donne potrebbero, o meglio dovrebbero, avere nel settore dell’autotrasporto. La Midland Expressway LTD, gestore del tratto autostradale M6 nei pressi di Birmigham, ha lanciato la sua campagna HerGV, in collaborazione con la RHA, Road Haulage Association, per incoraggiare le donne a prendere in considerazione il mestiere di conducente di mezzi pesanti. “Siamo perfettamente consapevoli della carenza di camionisti in Gran Bretagna – ha dichiarato James Hodson, direttore della M6 – e che le donne sono pochissime in questo settore”. Attualmente le donne al volante di un tir in Gran Bretagna sono solo il 2% del totale, mentre molti uomini che negli ultimi decenni hanno formato la spina dorsale del trasporto britannico sono ormai vicinissimi all’età della pensione. L’età media è quindi molto elevata e solo l’1% dei conducenti ha un’età inferiore ai 25 anni. Nuova linfa e il contributo femminile sono quindi una soluzione necessaria a quello che potrebbe diventare un problema per l’intera catena logistica del Paese. La campagna continuerà fino al mese di settembre di quest’anno ed è collegata a un concorso che premierà il miglior video autoprodotto da una donna che vuole diventare camionista e che spiegherà il perché della sua scelta. Come premio riceverà 3.000 sterline (circa 3.600 euro) e il corso gratuito per l’ottenimento della patente professionale.

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TIR

FISCO

IMPOSTE: PIÙ TEMPO PER IL VERSAMENTO di Angelo Ciaravolo

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Quest’anno sono stati allungati i termini di pagamento: entro il 30 giugno, oppure entro il 31 luglio con una maggiorazione dello 0,40%. Versamento solo in via telematica

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utotrasportatori alla cassa per il pagamento delle imposte (saldo e acconto Irpef, Ires, Irap, addizionali, Iva e contributi previdenziali) risultanti dal nuovo modello denominato “Redditi 2017”. Novità di quest’anno è l’allungamento dei termini di pagamento: entro il 30 giugno, senza alcuna maggiorazione, oppure dal 1° al 31 luglio (poiché il 30 cade di domenica), con la maggiorazione dello 0,40%. Ricordiamo che nulla è dovuto al Fisco nel caso in cui le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi non superino ciascuna l’importo di euro 12,00 per le somme dovute a titolo di Irpef e addizionali regionali e comunali o

se è inferiore a 10,33 euro per le somme da versare a titolo di Iva e Irap. Gli autotrasportatori, inoltre, sono obbligati a effettuare i versamenti esclusivamente in via telematica: direttamente (mediante il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate, Entratel o Fisconline, oppure ricorrendo ai servizi di home banking delle banche e di Poste Italiane o anche utilizzando i servizi di remote banking offerti dal sistema bancario). In alternativa è possibile tramite gli intermediari abilitati al servizio telematico Entratel (commercialisti, Caf, ecc.). Ma attenti alle compensazioni con i crediti d’imposta: dallo scorso 24 aprile, sono entrate in vigore

regole più stringenti, come vedremo di seguito. Gli autotrasportatori hanno la facoltà di compensare nei confronti dei diversi enti impositori (Stato, Inps, Enti Locali, Inail) i crediti e i debiti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive. Da quest’anno però scattano nuove regole per i titolari di partita Iva. Dal 24 aprile, per compensare qualunque credito, ad eccezione del bonus Renzi, anche se il saldo del modello F24 è diverso da zero, hanno l’obbligo di utilizzare esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione del Fisco. Potranno quindi farlo


TIR

FISCO

I PRIN CIPALI CODICI 4001: TRIBUT IRPEF O S A LDO 4

033: I RPEF A CCONTO 4034: PRIMA IRPEF RATA ACCONT O SECO O ACCO NDA RA NTO IN 6099: TA U N ICA SO IVA AN LUZION NUALE E 1668: S A L DO INTERE SS IMPORT I PAGAMENT O DILA I RATE 3801: Z I Z Z A B ADDIZI ILI SE IONATO. ONALE Z. ERA 3844: REGION RIO ADDIZI A L E ONALE 3843: COMUNA ADDIZI LE ONALE COMUNA LE ACC ONTO

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direttamente, con i servizi “F24 web” o “F24 online” dei canali telematici Fisco on line ed Entratel oppure, in alternativa, tramite gli intermediari autorizzati (Caf, commercialisti, ecc.) con i servizi “F24 cumulativo” o “F24 addebito unico” di Entratel. Inoltre, sempre dallo scorso 24 aprile, non va dimenticata la riduzione da 15 a 5 mila euro annui del limite oltre il quale la compensazione di un credito annuale (Iva, Irpef, Ires, Irap,ecc.) è possibile solo con l’apposizione del visto di conformità di un professionista sulla dichiarazione da cui emergono i relativi crediti (chi omette di richiedere il visto rischia una sanzione del 30% sulle somme utilizzate irregolarmente).

Un recente comunicato dell’Agenzia delle Entrate, escludendo qualsiasi sanzione fino al 31 maggio, ha chiarito che i sostituti d’imposta potranno continuare a utilizzare il canale bancario privato (home banking) per compensare il bonus di 80 euro mensili spettante ai lavoratori dipendenti e i crediti rimborsati a seguito della liquidazione del modello 730. I contribuenti possono versare anche in rate mensili le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte (compresi i contributi risultanti dal quadro RR relativi alla quota eccedente il minimale), ad eccezione dell’acconto di

novembre che deve essere eseguito tassativamente in un’unica soluzione. In ogni caso il pagamento rateale deve essere completato entro il prossimo mese di novembre. La rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi ma può riguardare anche soltanto alcune delle imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni (sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi mensili nella misura dello 0,33%). Ricordiamo infine che il versamento della prima rata può essere eseguito entro il 30 giugno 2017, ovvero entro il 31 luglio 2017, maggiorando l’importo dovuto dello 0,40% a titolo d’interesse corrispettivo.


LAVORO

TIR

MENO TASSE SUI PREMI DI RISULTATO di Mariangela Pagano

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Torna la decontribuzione a favore dei datori di lavoro. Il presupposto è un contratto collettivo di secondo livello con forme di partecipazione dei lavoratori

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itorna a distanza di due anni, seppur in versione light, la decontribuzione sui premi di risultato a favore dei datori di lavoro che adottano forme di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. A stabilirlo è il Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50 (Manovra correttiva dei conti pubblici) che introduce un incentivo per le imprese, sotto forma di sgravio contributivo, al fine di favorire la contrattazione di secondo livello che eroga premi di produttività. Alle condizioni già previste per la fruizione del beneficio fiscale, la riduzione contributiva è di 20

punti percentuali dell’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro su un massimo imponibile annuo di 800 euro e una decontribuzione totale a favore del lavoratore. In discontinuità con il passato, sull’importo decontribuito non viene più garantita al lavoratore la copertura pensionistica da parte dello Stato. I benefici sono riconosciuti a condizione che venga sottoscritto, successivamente al 24 aprile 2017 (data di entrata in vigore del decreto legge), secondo le regole contenute nella Legge di Stabilità 2016 e nel successivo Decreto interministeriale 25 marzo 2016, un contratto collettivo di secondo

livello nel quale si prevedano specifiche forme di partecipazione dei lavoratori e che nell’arco di un periodo congruo definito nell’accordo sindacale venga realizzato l’incremento di almeno uno degli obiettivi di miglioramento delle performance aziendali. Il decreto ha già definito le modalità con le quali i contratti collettivi di secondo livello possono disciplinare il coinvolgimento paritetico dei lavoratori. In sostanza il personale deve essere coinvolto in maniera attiva nei processi organizzativi, realizzando incrementi di efficienza, produttività e di miglioramento della qualità di vita e del lavoro. Non si realizza la condizione per


TIR accedere ai benefici contributivi nel caso in cui la costituzione dei gruppi di lavoro abbia finalità di semplice consultazione, addestramento o formazione. Resta confermato in 4.000 euro il tetto massimo dell’importo del premio di risultato detassabile a favore dei lavoratori, per i contratti di secondo livello stipulati prima del 24 aprile 2017, sempre per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Tutta l’impalcatura dei premi di risultato “classici” resta inalterata e quindi nel limite di un importo massimo di 3.000 euro di premio, a favore del lavoratore si applica una imposta agevolata del 10%, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali, sulle somme riconosciute a titolo di premio di risultato sulla base di accordi sindacali aziendali o territoriali che prevedano il raggiungimento di obiettivi variabili legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione produttiva. Altresì restano valide tutte le agevolazioni nel caso in cui negli accordi sindacali vengano stabilite forme di welfare aziendale. È opportuno ricordare che, ai fini della possibile fruizione delle agevolazioni contributive e fiscali, è sempre necessario procedere al deposito, con modalità esclusivamente telematiche ed entro i 30 giorni successivi alla sua sottoscrizione, del contratto collettivo presso le sedi dell’Ispettorato del Lavoro competenti per territorio unitamente alla dichiarazione di conformità alle disposizioni contenute nel D.M. 25 marzo 2016.

LAVORO

APE SOCIALE: RESI PIÙ AGEVOLI I REQUISITI RICHIESTI AI LAVORATORI Nell’attesa che vengano emanati i due decreti con le disposizioni attuative per rendere operative le misure dell’APE (anticipo pensionistico agevolato), la cosiddetta “Manovrina correttiva” (Decreto Legge 24 aprile 2017 n. 50), ha rimodulato, rendendoli più agevoli, i requisiti relativi allo svolgimento dell’attività usurante ai fini dell’accesso al beneficio pensionistico. Si ricorda che l’APE sociale è una misura intesa ad agevolare la transizione verso il pensionamento per soggetti svantaggiati o in condizioni di disagio, quali: a) disoccupati che abbiano finito integralmente di percepire, da almeno tre mesi, la prestazione per la disoccupazione loro spettante; b) lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave; c) invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; d) lavoratori che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente usurante, tra cui i conducenti di mezzi pesanti. Proprio in merito a quest’ultimo punto è intervenuto il Governo, stabilendo che ai fini dello svolgimento dell’attività usurante in via continuativa per sei anni vale anche l’ipotesi in cui la stessa abbia subito delle interruzioni per un periodo complessivo non superiore a 12 mesi.

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TIR

NORMATIVE

LOCALIZZAZIONE E PRIVACY ECCO COSA BISOGNA SAPERE

Sempre di più le imprese di autotrasporto avvertono l’esigenza di installare sui propri veicoli sistemi di geolocalizzazione, per molteplici motivazioni legate all’ottimizzazione dei viaggi, alla sicurezza del conducente e dell’automezzo. Questi sistemi, tuttavia, implicano un controllo a distanza dell’attività del lavoratore.

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per questo motivo che la normativa vigente detta delle prescrizioni sia in materia di diritto del lavoro che di tutela della privacy, con l’obiettivo di contemperare tutti gli interessi coinvolti in questa tematica. In particolare, l’art. 4 dello Statuto dei lavoratori subordina l’installazione di questi sistemi a un accordo con le rappresentanze sindacali o, se queste ultime fossero assenti in azienda, all’autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro competente. La richiesta di autorizzazione (soggetta all’imposta di bollo di 16 euro) deve essere rivolta al competente Ispettorato del lavoro. Sul fronte privacy, invece, entra in ballo il Garante, al quale deve essere sempre notificata l’installazione di questi sistemi, qualora consentano di rilevare la posizione geografica dei singoli lavoratori. La notifica non è richiesta invece se le informazioni relative alla gestione della flotta aziendale sono trattate senza poter essere riconducibili a lavoratori specifici. In estrema sintesi, ai fini della tutela della privacy dei lavoratori e del rispetto della normativa sul lavoro, l’impresa che intende installare un sistema di geolocalizzazione sui veicoli aziendali

deve necessariamente: - effettuare la notificazione al Garante, ai sensi dell’art. 37, comma 1, lett. a) del Codice privacy; - fornire ai dipendenti della società coinvolti nel trattamento, un’informativa comprensiva di tutti gli elementi contenuti all’art. 13 del citato Codice (tipologia di dati, finalità e modalità del trattamento, compresi i tempi di conservazione nell’ambito delle durate prima specificate); - adottare le misure di sicurezza previste dagli artt. 31 e ss. del Codice privacy, allo scopo di preservare l’integrità dei dati trattati e prevenire l’accesso agli stessi da parte di soggetti non autorizzati; - stipulare un accordo con le rappresentanze sindacali o, in assenza, richiedere l’autorizzazione all’Ispettorato del lavoro I trattamenti di dati di localizzazione che possono coinvolgere soggetti terzi rispetto ai lavoratori devono essere oggetto di verifica preliminare da parte dell’Autorità Garante della privacy. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite Qr Code


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NORMATIVE

ECCESSO DI VELOCITÀ E GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: LE SENTENZE DELLA CASSAZIONE

L’accertamento della violazione dei limiti di velocità eseguito con strumenti di rilevazione mobili può essere segnalato anche con pannelli stradali ad installazione fissa e permanente. Lo ha confermato la II sezione civile della Corte di Cassazione, con sentenza n. 10298 del 26 aprile scorso.

A

d avviso della Corte, la presenza di questi pannelli “è sufficiente a dimostrare l’assolvimento del dovere di segnalazione dell’esistenza di dispositivi di rilevamento elettronico della velocità”, senza che occorra adottare dei segnali di tipo mobile. Altra questione che si pone rispetto a questi pannelli di avvertimento, è se esistono delle distanze minime e massime da rispettare, in relazione al punto dove è collocata l’apparecchiatura di rilevamento. In questo caso ci viene in aiuto la sentenza n. 7949 del 28 marzo scorso che, per quanto concerne la distanza massima, afferma che “è necessario che non vi sia tra il segnale e il luogo di effettivo rilevamento una distanza superiore a quattro Km”. Per quanto riguarda la distanza minima, la normativa vigente non pone invece particolari prescrizioni, fermi restando i principi generali secondo i quali la segnaletica va installata “con adeguato anticipo rispetto al luogo ove viene effettuato il rilevamento della velocità”. Passiamo a un altro argomento: l’accertamento del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica tramite prelievo del sangue effettuato in una struttura ospedaliera, su richiesta dell’autorità di Polizia giudiziaria. Con la Sentenza n.

21885 depositata il 5 maggio, la Cassazione ha stabilito che il ricovero in pronto soccorso del conducente coinvolto in un incidente non basta per far scattare il presupposto previsto dall’art. 186, comma 5 del CdS, per poter eseguire il prelievo di sangue a prescindere dall’assenso dell’interessato: ovvero, quello delle “cure mediche” prestate al conducente. Pertanto se, dopo la visita al pronto soccorso, i sanitari non prestino delle cure mediche ma decidano di procedere al prelievo di sangue solo per evadere la richiesta formulata dalla Polizia giudiziaria, è indispensabile che il diretto interessato sia preventivamente informato di ciò e della facoltà di nominare un avvocato. Il prelievo effettuato in difetto di tale informativa “è inutilizzabile ai fini dell’affermazione di responsabilità per una delle ipotesi di reato previste dall’art. 186, comma 2 del CdS”.

Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite Qr Code

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TIR

NORMATIVE

CONTROLLI TECNICI SU STRADA E REVISIONI: RECEPITE LE DIRETTIVE UE

Il ministero dei Trasporti ha pubblicato sul proprio sito internet due provvedimenti che recepiscono normative comunitarie. Il primo è il Decreto n. 214 del 19 maggio 2017, in attuazione della Direttiva europea 2014/45/Ue del 3 aprile 2014, sui controlli tecnici periodici dei veicoli a motore e loro rimorchi, in vigore dal 20 maggio 2018.

I

l secondo è il Decreto n. 215 del 19 maggio 2017, attuativo della Direttiva 2014/47/Ue del 3 aprile 2014, sui controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali in circolazione nella Ue, in vigore anche questa dal 20 maggio 2018.

44 Il primo decreto riscrive le formalità legate alle revisioni tecniche dei veicoli leggeri e pesanti e, in linea di massima, ricalca la normativa attuale con alcune aggiunte. Di particolare interesse appaiono: - la classificazione delle carenze contenute all’art. 7, in lievi (non hanno conseguenze significative sulla sicurezza del veicolo o ripercussioni sull’ambiente), gravi (che possono compromettere la sicurezza del veicolo o dell’ambiente o degli altri utenti della strada) e pericolose (che hanno un rischio diretto o immediato per la sicurezza stradale, tali da giustificare il divieto di utilizzo sulle strade pubbliche); - il rilascio di un certificato di revisione al termine delle operazioni. Particolarmente importante appare l’indicazione, su questo certificato, del chilometraggio segnato dal contachilometri del veicolo, che dovrà essere messo a disposizione degli ispettori per via elettronica.

Il secondo provvedimento è riservato ai controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali adibiti al trasporto merci di massa superiore alle 3,5 Ton (e loro rimorchi); per il trasporto persone, si applica ai veicoli con più di 8 posti a sedere, oltre il conducente. Il decreto attua le prescrizioni in materia di controlli tecnici su strada previste dalla Direttiva Ue 2014/47, introducendo importanti novità tra cui: - la previsione di un sistema di classificazione del rischio legato alle irregolarità tecniche dei mezzi pesanti. In particolare, l’allegato 1 prevede la costruzione di un sistema legato a una serie di parametri (numero e gravità delle carenze riscontrate; numero di controlli tecnici su strada, periodici e volontari; fattore tempo), utile per selezionare i veicoli sui quali gli Ispettori devono eseguire le verifiche tecniche su strada; - la possibilità, durante queste verifiche, di accertare la corretta fissazione del carico affinché non interferisca con la guida sicura del veicolo o non rappresenti una minaccia per la vita, la salute, le cose o l’ambiente. Eventuali irregolarità gravi potranno rilevare nell’ambito del sistema di classificazione del rischio di cui al precedente punto.


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DIVIETI DA RICORDARE 2017


SCADENZE E DIVIETI GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2017 www.rivistatir.it

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.

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RIMBORSO GASOLIO: gli autotrasportatori dovranno predisporre ed inviare la domanda di rimborso sui quantitativi di gasolio consumati nel corso del secondo trimestre 2017. IMPOSTE SUI REDDITI: pagamento del saldo 2016 e del primo acconto 2017, con la maggiorazione dello 0,40%. DIRITTI CAMERALI: versamento del diritto camerale anno 2017, con la maggiorazione dello 0,40%.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di giugno e del secondo trimestre 2017.

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LUGLIO

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 giugno, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

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IMPOSTE SUI REDDITI: pagamento del saldo 2016 e del primo acconto 2017, senza maggiorazioni.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di maggio.

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GIUGNO

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

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Ritaglia la pagina, piega lungo le linee tratteggiate, unisci e incolla i lembi bianchi

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di luglio 2017.

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AGOSTO

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) e al secondo trimestre (contribuenti trimestrali). INAIL: gli autotrasportatori dovranno effettuare il versamento della terza rata dei premi di autoliquidazione Inail 2016-2017, con la maggiorazione degli interessi RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 luglio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%. IMPOSTE: i titolari di partita Iva versano la rata per imposte e contributi e la rata dell’Iva relativa all’anno 2016 risultante dalla dichiarazione Iva 2017. INPS: Gli autotrasportatori artigiani versano la seconda rata per il 2017.


LAVORO

TIR

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GIUGNO2017


TIR

PORTI

LA NUOVA PORTUALITÀ ITALIANA MARE ADRIATICO SETTENTRIONALE Venezia

Conclusa la fase di nomina dei presidenti delle Autorità di sistema portuale. Ecco tutti i nomi

MARE ADRIATICO ORIENTALE Trieste

Presidente: Pino Musolino

MAR LIGURE OCCIDENTALE Genova

Presidente: Zeno D’Agostino

MAR LIGURE ORIENTALE Presidente: Paolo Emilio Signorini La Spezia

MARE ADRIATICO CENTRO-SETTENTRIONALE Ravenna

Presidente: Carla Roncallo

Presidente: Daniele Rossi

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MARE ADRIATICO CENTRALE Ancona

MAR TIRRENO SETTENTRIONALE Livorno

Presidente: Rodolfo Giampieri

Presidente: Stefano Corsini

MARE ADRIATICO MERIDIONALE Bari Presidente: Ugo Patroni Griffi

MAR TIRRENO CENTRO-SETTENTRIONALE Civitavecchia Presidente: Francesco Maria Di Majo

MAR TIRRENO CENTRALE Napoli Presidente: Pietro Spirito

MARE DI SARDEGNA Cagliari

MAR JONIO Taranto Presidente: Sergio Prete

MARI TIRRENO MERIDIONALE, JONIO E DELLO STRETTO Gioia Tauro Presidente: Francesco Russo*

Presidente: Massimo Deiana

MARE DI SICILIA OCCIDENTALE Palermo Presidente: Pasqualino Monti*

MARE DI SICILIA ORIENTALE Catania Presidente: Andrea Annunziata* GIUGNO2017

*È in fase di completamento l’iter amministrativo per la nomina




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