Albo Nazionale degli Autotrasportatori
Mensile - Settembre 2017 - n. 205
#Trasporti #Innovazione #Rete
PROGETTO GIOVANI: SELEZIONATI I PRIMI 500 CANDIDATI
GUIDA AUTOMATIZZATA, TRA TECNOLOGIA ED ETICA
INVESTIMENTI: DAL 18 SETTEMBRE AL VIA LE DOMANDE
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TIR
MASSIMO DE DONATO direttore responsabile
Autonomo e sostenibile. Sono queste le due parole chiave che segneranno sempre di più il mondo dei trasporti. E non lasciatevi ingannare dal verbo coniugato al futuro: stiamo parlando del presente. Negli Stati Uniti una famosa casa automobilistica ha avviato una interessante sperimentazione insieme con un’altrettanto famosa catena di pizzerie. Così in alcune aree del Michigan se ordini una “margherita con ananas” (i gusti degli americani, si sa, sono strani) questa ti sarà consegnata da un’auto a guida autonoma che si fermerà proprio davanti casa. È in pratica la fase sperimentale di una futura consegna urbana delle merci, non con i droni - come aveva forse troppo arditamente anticipato qualche futurologo - ma con veicoli su ruote. Quello dell’autotrasporto rappresenta da alcuni anni un importante terreno di prova sia per i veicoli a guida autonoma (in grado di operare grazie alla sola tecnologia integrata sul veicolo, come sensori e gps) sia per quelli a guida automatizzata (che sfruttano anche le connessioni con l’esterno, quindi con l’infrastruttura o altri veicoli). Più in generale è l’intero mondo dei trasporti a essere interessato a questi sviluppi, come dimostra l’imminente varo della prima nave cargo priva di personale di bordo. Si tratta però di una tecnologia che porta con sè risvolti sociali ed etici profondi: come cambierà le nostre abitudini; quale sarà il nuovo ruolo degli autisti; come evolveranno i livelli di sicurezza; in caso di incidente, chi sarà il responsabile delle scelte dei veicoli autonomi/automatizzati? Non a caso, accanto ai centri di ricerca e ai gruppi di studio che analizzano le evoluzioni tecnologiche, stanno nascendo commissioni etiche che dovranno scrivere le regole “morali” della guida automatizzata. Insomma le tre leggi di Asimov sulla robotica, declinate in chiave moderna.
EDITORIALE
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Intermodalità Ferrobonus: entro il 2 ottobre le domande La durata dell’incentivo è biennale: oggetto di contributo i servizi ferroviari intermodali o trasbordati effettuati dal 31 agosto 2017 al 31 agosto 2019
p.8
Aree di crisi La logistica dell’emergenza Internazionale Cina–Europa: andata e ritorno In pochi anni gli investimenti cinesi in Europa sono lievitati, in particolare in Ungheria. Prioritarie le infrastrutture
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Senza un forte supporto della supply chain gli interventi delle organizzazioni umanitarie, come Medici Senza Frontiere, non sarebbero possibili
p.22
Veicoli autonomi Io guido da solo In vista dell’avvio in Italia delle sperimentazioni sui sistemi di guida autonoma, il punto sulle implicazioni normative ed etiche
p.26
TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVI N° 205 - settembre 2017 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo; Vicepresidente: Giuseppina Ferrannini; Vicepresidente: Silvio Faggi; Componenti: Antonio Amato, Massimo Costa, Marco Cattabiani, Giuseppina Della Pepa, Claudio Donati, Cinzia Franchini, Amedeo Genedani, Alessandro Massarelli, Paolo Melfa, Pasquale Russo, Enzo Solaro, Luigi Tarquini. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 44246008 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattore: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Adele Maddonni redazione@rivistatir.it
IN QUESTO NUMERO Sette anni con l’autotrasporto Nonostante la crisi economica, sono stati ottenuti diversi risultati importanti per la regolamentazione e lo sviluppo del settore
Rimbocchiamoci le maniche Con la ripresa dell’attività politica anche il mondo dell’autotrasporto si prepara ad affrontare le nuove sfide
Cna-Fita: inizia l’era Ricci Lotta al dumping sociale e dialogo con tutti gli attori del sistema: i principali punti del mandato del nuovo presidente
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Efficienza e sostenibilità: benefici ma anche costi Tra il 2020 e il 2030, il valore aggiunto per la nostra economia potrebbe superare i 106 miliardi. Molto è già stato fatto nei trasporti
Osservatorio di sicurezza A poco più di un anno dalla nascita dell’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine ai tir, il punto sull’attività svolta
La sfida dell’ultimo miglio Nel prossimo futuro l’80% delle consegne porta a porta saranno eseguite da veicoli automatici. Vediamo cosa cambierà
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p.16
p.30
Editoriale p.1
Albo p.4
Europa p.9
Fisco p.38
Lavoro
Notizie p.35
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Scadenze p.46
Normative
Stampa Europea p.36
p.42
Numeri p.47
Collaboratori. Grafici: Giuliana Caniglia (progetto), Franco Galdo. Testi: Giovanna Astori (Istat), Paolo Barilari, Donatella Berna (Istat), Francesca Cesarale, Angelo Ciaravolo, Andrea Giuli, Flavia Murabito, Mariangela Pagano, Fabrizio Serafini, Federico Tantillo - CHIUSO IN REDAZIONE IL 31.08.2017 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimenti Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Arti Grafiche Picene Srl, via Pietro Capparoni, 21 00151 Roma - CF 09109161001 - Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi, via Giuseppe Caraci, 36 00157 Roma CF 97113700583 Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98
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ALBO
SILVIO FAGGI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
SETTEMBRE, È TEMPO DI METTERSI AL LAVORO Concorrenza sleale, dumping sociale e
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cabotaggio continuano a essere al centro del dibattito in Europa e in Italia
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a pausa estiva rappresenta non solo un’occasione per ricaricare le pile ma anche un modo per fare il punto sui mesi trascorsi e su quanto c’è ancora da fare. Per quel che riguarda il nostro settore si ricomincia con la consapevolezza che sul tavolo restano importanti questioni da affrontare, a partire dal Pacchetto Stradale Ue, diventato argomento di dibattito in Europa e in Italia, visto che contiene punti essenziali per il futuro dell’autotrasporto. Concorrenza sleale, dumping sociale, misure sul cabotaggio sono le questioni centrali di “Europa in movimento”, su cui l’Albo e le associazioni di categoria sono chiamate a esprimersi in maniera il più possibile unitaria per rafforzare la propria posizione a livello comunitario. La Commissione Ue in questi mesi tornerà, infatti, sul tema e lavorerà anche alla stesura di nuove proposte. Ci adopereremo inoltre perché venga risolta la problematica relativa alle inefficienze degli uffici delle Motorizzazioni Civili che non dispongono ancora di un organico sufficiente a svolgere tutte le loro funzioni. Manca, inoltre, il provvedimento attuativo per il Marebonus dopo che ad agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale quello sul Ferrobonus. Ultimo punto, ma certamente non meno importante, quello relativo alla certezza dei tempi di pagamento, vera linfa vitale del settore. Fra le note positive ci preme evidenziare che, con la ripresa delle attività, le imprese interessate possono contare su due importanti decreti ministeriali pubblicati in Gazzetta Ufficiale in agosto sugli incentivi agli investimenti (vedi pag. 42) e alla formazione (pag.43).
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ALBO
GIUSEPPINA FERRANNINI Vicepresidente Comitato Centrale Albo
PROGETTO GIOVANI: SELEZIONATI I PRIMI 500 CANDIDATI Questo mese saranno interpellati dal Comitato Centrale per avere la possibilità di accettare l’avvio al percorso formativo
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rogetto Giovani Conducenti è giunto a una nuova fase operativa. Con il Decreto n. 94 del 10 agosto 2017 è stata approvata infatti la graduatoria dei primi 500 candidati ammessi all’iniziativa promossa dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, con il sostegno delle associazioni di categoria del settore, dei costruttori di veicoli industriali e delle associazioni delle autoscuole. Un progetto lanciato nei mesi scorsi per promuovere la professione di conducente di mezzi pesanti fra i giovani e per facilitare il ricambio generazionale in un settore in profonda evoluzione. Alla selezione hanno partecipato in tutto 2511 giovani, 2202 dei quali sono risultati idonei all’ammissione. I primi 500 candidati selezionati avranno accesso alla prima fase del percorso formativo che si concretizzerà attraverso corsi di qualificazione presso autoscuole o enti di formazione autorizzati per incentivare l’acquisizione della Carta di qualificazione del conducente per il trasporto di cose (CQC MERCI). Il protocollo da cui ha avuto origine il progetto prevede, inoltre, che in questa stessa fase sarà possibile seguire anche corsi per il conseguimento della patente di categoria C, se non già posseduta. Nel mese di settembre, i giovani saranno interpellati individualmente dal Comitato Centrale per avere la possibilità di accettare l’avvio al percorso formativo nella sede loro indicata, in modo da iniziare la frequenza dei corsi già a partire da ottobre. Inoltre, si procederà con lo scorrimento della graduatoria compatibilmente con l’effettiva disponibilità delle risorse aggiuntive già stanziate dal Comitato Centrale.
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AMMINISTRAZIONE
ENRICO FINOCCHI Direttore generale per il Trasporto stradale e l’Intermodalità MIT
SETTE ANNI CON L’AUTOTRASPORTO Grazie al senso di responsabilità
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delle associazioni di categoria siamo riusciti a evitare scontri e conflitti
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oco più di sette anni fa ho assunto la Direzione del settore del trasporto stradale e intermodale nell’ambito del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Sto ora lasciando per un altro incarico istituzionale e approfitto della rivista del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori per salutare tutti – autotrasportatori, associazioni di categoria e l’infinità degli operatori del trasporto e della logistica – e per ringraziare i tanti che mi hanno aiutato a capire le complessità del settore e a trovare, spesso tra mille difficoltà, il giusto punto di caduta della regolazione. Ovviamente un ringraziamento particolare va alla Direzione generale, dirigenti e dipendenti tutti, che hanno consentito il regolare svolgimento delle attività di competenza con dedizione e senza risparmiarsi. Abbiamo vissuto insieme i momenti più duri della crisi economica, ma è stato possibile superare le difficoltà senza particolari scontri. Solo il settore delle bisarche nel 2012 ha manifestato (a seguito della grave contrazione degli ordini di trasporto autovetture) e qualche strascico vi è stato col movimento dei “forconi”, ma senza che il confronto trascendesse in conflitto al di fuori delle regole. Di questo va dato atto soprattutto al senso di responsabilità delle associazioni.
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AMMINISTRAZIONE
Nel frattempo ritengo di poter affermare che siamo riusciti a raggiungere qualche risultato apprezzabile nell’ottica della corretta regolazione del settore, della regolarità del mercato, dello sviluppo dell’economia, della semplificazione e della sicurezza. Certo il da fare non manca – basti pensare alla fase ascendente in corso in Europa sul “Mobility Package” – ma sicuramente la Direzione generale saprà far fronte alle sfide con rinnovata energia.
OTTENERE “POSSIAMO DIRE DI ESSERE RIUSCITI A REGOLAMENTAZIONE DIVERSI RISULTATI IMPORTANTI PER LA E LO SVILUPPO DEL SETTORE” È stata data concreta attuazione alla disciplina sull’accesso alla professione, con l’istituzione del Registro elettronico nazionale (e conseguente “pulizia” dell’Albo), con i controlli sull’onorabilità, sulla capacità finanziaria e sul rispetto del requisito di stabilimento. È stata ritrasferita dalle Province al Ministero la gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori, per garantire ulteriore semplificazione e l’unificazione delle procedure. È stata superata la discussa normativa sui costi minimi con una nuova organica normativa che contrasta il fenomeno della subvezione, ove non fisiologico, e dà impulso alla regolarità delle imprese di autotrasporto, coinvolgendo tutta la filiera nel controllo e nelle responsabilità. Sono state rese strutturali, cioè continuative, le risorse stanziate a favore dell’autotrasporto. Ciò ha consentito di velocizzare le procedure e di dare maggiori certezze ai beneficiari (nonostante la non sempre tempestiva risposta degli organismi del ministero dell’Economia e delle Finanze preposti alla gestione di alcune misure). È stata superata almeno in parte la logica degli aiuti “a pioggia”, dirigendo
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gli interventi il più possibile verso la formazione professionale, gli investimenti rivolti alla sostenibilità ambientale e all’intermodalità, e la sicurezza stradale. Sono state introdotte disposizioni per facilitare i controlli su strada, in particolare nei confronti dei vettori stranieri che in violazione delle norme europee e nazionali svolgono servizi abusivi ponendo in essere vere e proprie pratiche di dumping sfruttando la diversità di costi e di tutele sociali a scapito della sicurezza. Sono stati posti in essere e attuati Protocolli di intesa con gli organi di controllo (Polizia Stradale e Ispettorato del lavoro) per garantire controlli più efficaci e specializzati. Sono stati implementati i rapporti internazionali e gli accordi con i Paesi extra europei contemperando la tutela delle imprese italiane e lo sviluppo di cordiali relazioni diplomatiche. Sono state introdotte – già nel 2011 – misure a favore di trasporti più sostenibili con l’utilizzo dell’intermodalità ferroviaria e marittima, e sono in avvio i nuovi incentivi denominati Marebonus e Ferrobonus. È stata realizzata – nel trasporto persone – la liberalizzazione dei servizi interregionali di linea di competenza statale.
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INTERMODALITÀ
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FERROBONUS: ENTRO IL 2 OTTOBRE LE DOMANDE di Francesca Cesarale
La durata dell’incentivo è biennale: saranno oggetto di contributo i servizi ferroviari intermodali o trasbordati effettuati dal 31 agosto 2017 al 31 agosto 2019 8
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cade il 2 ottobre il termine per la presentazione delle domande per l’ammissione agli incentivi a sostegno del trasporto intermodale o trasbordato su ferro, cosiddetto Ferrobonus. Le domande dovranno essere inviate esclusivamente via pec, all’indirizzo incentivitrasportointermodale@ pec.mit.gov.it. Il regolamento Ferrobonus è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 16 agosto 2017 e il relativo decreto attuativo è disponibile dal 17 agosto sul sito del ministero dei Trasporti. La durata dell’incentivo è biennale: saranno oggetto di contributo i servizi ferroviari intermodali o trasbordati effettuati dal 31 agosto 2017 al 31 agosto 2019. Il procedimento finalizzato all’erogazione del contributo è articolato in tre fasi: presentazione
della richiesta (entro il 2 ottobre), presentazione della rendicontazione (rendicontazione annuale con scadenza al 31.08 2017 e al 31.08.2018, da presentare nei termini che verranno successivamente comunicati dal Ministero e dalla società RAM, soggetto attuatore della misura), e monitoraggio (dal 31.08.2018 al 31.08.2020). Il contributo verrà quantificato, dopo la presentazione della rendicontazione annuale, sulla base dei treni/km convenzionati ed effettivamente effettuati, fino a un massimo di 2,50 euro per treno/km. Potranno presentare
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la domanda le imprese che commissionano direttamente i treni/km ovvero gli operatori del trasporto multimodale (MTO) che acquistano treni per conto della loro clientela. In quest’ultimo caso gli operatori del trasporto multimodale saranno tenuti a ribaltare il 50% del contributo ricevuto a favore dei clienti. Il meccanismo di ammissione della domanda, quantificazione ed erogazione del contributo Ferrobonus 2017 ricalca il modello già utilizzato per il Ferrobonus 2010, che ha determinato un impatto favorevole sulla ripresa del trasporto ferroviario merci facendo registrare un incremento del 17% per l’anno di vigenza dell’incentivo.
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LAVORO
VIETATO IL SORPASSO Sull’Autostrada del Brennero è entrato in vigore il divieto di sorpasso sia di giorno sia di notte per i veicoli con peso superiore a 7,5 tonnellate
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uove difficoltà per gli autotrasportatori che devono percorrere l’autostrada del Brennero. Oltre alle vecchie minacce di chiusura al confine con l’Italia da parte dell’Austria e alle limitazioni della circolazione già in atto per alcune categorie di trasporti, dal 1° agosto Autostrada del Brennero SpA ha dato il via libera al divieto di sorpasso lungo tutto il tracciato della A22 da Brennero a Modena (dal km 0 al km 314) per i veicoli di massa a pieno carico pari o superiore a 7,5 Ton, anche di notte. La nota pubblicata dalla società che gestisce il tratto chiarisce che la limitazione riguarda anche “i treni costituiti da autoveicoli trainanti caravan o rimorchi” e che si applica “dalle ore 0 alle ore 24, in entrambi i sensi di marcia”. Si tratta sostanzialmente di un veto totale di 24 ore che rappresenta un’estensione del divieto di sorpasso diurno (dalle 6 alle 22) attuato già in alcuni tratti. Per questo motivo alcune delle associazioni di categoria italiane
hanno espresso dubbi circa le ripercussioni della misura sulla mobilità delle merci. Secondo l’ordinanza, però, il provvedimento sarebbe giustificato da ragioni di sicurezza. Nel 2016, infatti, si sarebbe registrato un tasso di incidentalità inferiore nelle aree in cui è stata già applicata una interdizione h24, pari al 32,11 rispetto al 47,52 delle altre tratte. Entrando più nel dettaglio del periodo estivo, stando ai dati forniti a Tir da Autostrada del Brennero SpA relativi al trimestre 2016, da luglio ad agosto scorso
INCIDENTALITÀ* BRENNERO-MODENA
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sulla Brennero–Modena il tasso di incidentalità è pari a una media di 17,24: 20,29 a luglio, 13,91 ad agosto, 17,71 a settembre. Non si conoscono però chiaramente i numeri in merito all’incidentalità provocata dai veicoli pesanti oggetto del divieto.
LUGLIO/SETTEMBRE 2016
Incidentalità Totale Incidentalità/feriti Feriti Incidentalità/morti Morti Incidentalità/danni a persona Incidentalità/solo danni a cose
LUG 20,29 6,01 10,71 0,38 0,38 6,39 13,90
AGO 13,91 4,15 7,95 0,18 0,18 4,34 9,57
SET 17,71 3,79 10,33 0,21 0,21 4,01 13,70
*Tasso di GENNAIO2017 incidentalità (n° veicoli÷veicoli Km) x 100.000.000
TOT 17,24 4,68 9,61 0,26 0,26 4,94 12,31
POLITICA
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Con gli ultimi provvedimenti normativi di agosto buone notizie sul fronte Ilva, sugli investimenti e sul Ferrobonus. Restano dubbi sui trasporti eccezionali
RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE È 10
arrivata, subito prima della pausa estiva, la notizia che attendevano le tante imprese di autotrasporto legate all’Ilva. A inizio agosto, infatti, il Parlamento ha approvato il Decreto Legge Mezzogiorno, che contiene la norma che permette la prededucibilità dei crediti degli autotrasportatori operanti con l’Ilva di Taranto. La faccenda è complessa e si trascina da molto tempo: l’acciaieria ha 25 milioni vantati dalle aziende di autotrasporto: già due anni fa, il settore aveva
chiesto di considerare privilegiati i propri crediti rispetto ad altri. Un emendamento preparato dal Governo non chiariva completamente la posizione della categoria, tanto che a giugno, il Tribunale di Milano, chiudendo lo stato passivo dell’Ilva, ha escluso gli autotrasportatori dalla prededuzione, scatenando le proteste delle associazioni di
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categoria. L’approvazione in Legge del Decreto Mezzogiorno ha però risolto ogni dubbio, visto che il comma 1 bis dell’articolo 8 riconosce in modo chiaro che i crediti vantati dalle imprese di autotrasporto che lavorano per l’Ilva sono di tipo prededucibile, ossia hanno una corsia preferenziale nel pagamento
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rispetto ai chirografari. Nel Decreto Mezzogiorno non ha invece trovato posto la norma, anche questa richiesta a gran voce dagli addetti ai lavori, che introduce il divieto di riposo regolare in cabina, già introdotto da altri Paesi europei come la Francia e il Belgio, e inserito anche nel cosiddetto Pacchetto Stradale, presentato qualche mese fa dalla Commissione europea. Con l’estate è poi entrata in vigore la direttiva sui trasporti eccezionali, esito del lavoro della apposita Commissione istituita dal ministero dei Trasporti dopo il drammatico crollo del cavalcavia di Lecco. La direttiva riordina, in base alle leggi vigenti, i principali adempimenti per i trasporti eccezionali, ma le associazioni di categoria ritengono che l’intervento non sia ancora pienamente risolutorio. Durante il mese di agosto sono giunte però altre notizie positive, come la ripartizione con decreto delle risorse
destinate agli investimenti 2017 (pag. 42) e il decreto attuativo del Ferrobonus (pag. 8), che consente la presentazione delle domande per l’ammissione agli incentivi a sostegno del trasporto intermodale o trasbordato su ferro. Insomma molta strada è stata fatta, anche se gli interventi da attuare sono ancora molti, come sottolinea anche Unatras in una lettera inviata al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, come la mancata emanazione dei provvedimenti attuativi relativi alla decontribuzione per l’anno 2016 “in regime de minimis” degli autisti impegnati in trasporti internazionali per almeno 100 giorni e il decreto attuativo Marebonus. Tutte tematiche che saranno affrontate con la ripresa dell’attività a settembre, così come l’analisi del già citato Pacchetto Stradale presentato dall’Unione europea, che contiene anche importanti modifiche sulle operazioni di cabotaggio.Associazioni e Governo hanno già iniziato a fare squadra per contrastare queste norme che potrebbero rendere ancora più dannosa la concorrenza sleale nei confronti delle nostre imprese.
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LAVORO
FAI: ANDREA MANFRON NUOVO SEGRETARIO GENERALE È Andrea Manfron il nuovo segretario generale della Fai, la federazione degli autotrasportatori che aderisce a Conftrasporto-Confcommercio. Classe 1973, ingegnere dei trasporti, amministratore delegato di Aiscat Servizi e direttore dell’area tecnica di Aiscat, vanta un’esperienza pluriennale nel campo delle infrastrutture autostradali, essendosi occupato di tutte le tematiche di carattere tecnico connesse alla pianificazione e alla gestione del sistema e della mobilità, tra cui la sicurezza stradale, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di piattaforme comuni in ambito associativo. Nel suo nuovo incarico, Manfron affiancherà il presidente Paolo Uggè e il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo nelle nazionali di Roma e Milano.
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LAVORO al dumping sociale, armonizzazione delle regole e dialogo Lotta con tutti gli attori del sistema: questi i principali punti del mandato del nuovo presidente dell’associazione
CNA-FITA: INIZIA L’ERA RICCI
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ambio al vertice per Cna-Fita. Dopo sei anni di presidenza di Cinzia Franchini, a fine luglio l’assemblea dell’associazione ha eletto alla carica di presidente Patrizio Ricci. 57 anni, Ricci è titolare dell’omonima impresa di autotrasporto con sede in provincia di Bergamo ed è stato per otto anni presidente di Cna-Fita della Lombardia e della Cna di Bergamo.
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Lotta al dumping sociale e armonizzazione delle regole sono due punti fondamentali del suo programma…. Sì, non possiamo subire la concorrenza sleale di chi sfrutta normative Ue che permettono stipendi diversi in nazioni diverse. Per fortuna alcune nazioni hanno messo dei paletti, vietando il riposo di 45 ore sui camion; in Italia questo divieto ancora non esiste ma noi lo chiediamo, così come chiediamo che l’armonizzazione degli stipendi sia fatta anche qui. Non possiamo perdere fette di mercato perché qualcuno gioca sullo stipendio dei propri dipendenti.
Lei ha parlato anche di ridefinire le responsabilità nella filiera dei trasporti. Che cosa significa? Se un’azienda non in regola combina qualcosa sulla strada, comportando così un costo sociale, questo non può essere caricato solo sull’autotrasportatore. Chi dà in affidamento un viaggio deve essere responsabile di questo tipo di costi fin dall’inizio. Per questo i controlli devono essere più capillari,
condotti presso le aziende e non affidati solo alla Polizia Stradale.
Appena eletto ha anche detto di voler avviare una nuova fase di dialogo associativo… Siamo in Unatras da parecchi anni: è la casa di tutte le associazioni, dove riusciamo a esprimere i nostri progetti. Insieme riusciamo a porci in maniera più incisiva verso tutti gli interlocutori. Dobbiamo ridare forza a questo strumento, ognuno per la sua parte.
Cna-Fita rappresenta il mondo della piccola e media impresa. È un modello ancora vincente o bisogna spingere verso una maggiore cooperazione di rete? La cooperazione va bene, ma continuo a credere che noi siamo solo la risposta del mercato. Finché il mondo dell’impresa in Italia sarà fatto da PMI, dal mondo dell’autotrasporto ci sarà risposta di PMI. Diventare grandi tante volte non è la soluzione.
Patrizio Ricci GENNAIO2017
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EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ: BENEFICI...MA ANCHE COSTI di Lucia Angeloni
Tra il 2020 e il 2030, il valore aggiunto per la nostra economia potrebbe superare i 106 miliardi di euro. Molto è già stato fatto nel settore dei trasporti
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dottare politiche volte a promuovere l’efficienza energetica consentirebbe all’Italia notevoli benefici economici, ambientali e sociali. Nello specifico, tra il 2020 e il 2030, il valore aggiunto dell’efficienza energetica alla nostra economia potrebbe superare i 106 miliardi di euro. Anche se in Italia è già stato fatto molto in termini di investimenti, per ogni euro di spesa pubblica in efficienza energetica si potrebbero ottenere 1,5 euro in termini di aumento dell’occupazione, investimenti privati, energia risparmiata e benefici ambientali. I dati sono contenuti nel “Rapporto efficienza energetica 2017”, realizzato da Confindustria insieme a Rse ed Enea, nel quale vengono identificate le tecnologie per risparmiare energia di maggior interesse per il Paese e divise per
ambiti. In sostanza, per contenere i consumi energetici, a cui dovranno contribuire tutti i principali settori, occorrerà puntare sull’utilizzo di tecnologie sempre più efficienti. Efficienza energetica può significare anche sostenibilità. A questo percorso non può sottrarsi il settore dei trasporti che pure molto ha già fatto verso una modalità sempre più sostenibile. Ma una politica dei trasporti capace di incorporare obiettivi impegnativi e consistenti, come quelli di riduzione di consumi energetici e salvaguardia dell’ambiente, pone l’esigenza di proiettarsi su orizzonti di medio o lungo termine per impostare azioni e interventi. I tempi per l’innovazione sono dunque lunghi, tanto che se al 2050 l’obiettivo complessivo di riduzione delle emissioni a livello Ue è tra l’8095% rispetto al 1990, nei trasporti SETTEMBRE2017
la riduzione è stata posta solo al 60%, con un obiettivo intermedio di riduzione al 2030 del 20%. Nel corso degli anni i consumi e le emissioni specifiche dei trasporti si sono ridotti, soprattutto in relazione ai miglioramenti tecnologici dei veicoli e al miglioramento della qualità dei combustibili. Le emissioni medie dei nuovi veicoli immatricolati, si legge nel rapporto, sono scese dai 185 g/km del 1995 ai 140 g/km del 2008. Rispetto al target di 130 g/km di CO2 al 2015, i dati indicano la presenza di veicoli mediamente a un livello pari a 123,4 g/km. Nel nostro Paese molto è già stato fatto in materia di trasporto sostenibile e le tecnologie a carburante alternativo sono molto diffuse. Secondo l’annuario statistico 2016 dell’Aci si assiste a un avanzamento nella progressiva sostituzione delle autovetture con veicoli meno inquinanti, in particolare Euro 5 o Euro 6. Su un parco circolante complessivo di 49,1 milioni di veicoli (di cui 37,3 autovetture), la somma dei sistemi ibridi bi-fuel, benzina/GPL e benzina/metano, ha raggiunto
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ENERGIA
VALORI DI EMISSIONE MEDIA
veicoli Euro 1, Euro 3 ed Euro 6 per benzina e diesel
Euro 6 CO2 120
Euro 1 CO2 190
Obiettivo europeo emissione media sul parco veicolare nuovo di ogni produttore
Valori medi
Euro 6-Post 2020 CO2 95
Euro 3 CO2 170
Obiettivo europeo emissione media sul parco veicolare nuovodi ogni produttore
Valori medi
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quota 3,1 milioni (6,4% del totale). In particolare i veicoli a GPL sono risultati 2,2 milioni, raggiungendo il 4,4% del totale circolante. I sistemi ibridi basati su due sistemi di propulsione integrati (motore elettrico e termico) e i veicoli elettrici rappresentano invece una quota ancora minoritaria del parco circolante. In Italia nel 2016 sono state vendute – al pari del 2015 – circa 1400 auto elettriche, in
controtendenza con il mercato mondiale che invece osserva decisi incrementi. Secondo il rapporto, però, l’applicazione delle tecnologie per la mobilità che utilizzano i combustibili alternativi non è attualmente generalizzabile, richiede tempi lunghi di sostituzione tecnologica e, in diversi casi, interventi infrastrutturali di base (impianti di produzione e stoccaggio e reti di
distribuzione e di alimentazione). In attesa quindi di promettenti sviluppi sul lato di combustibili più puliti e di motorizzazioni elettriche, il Centro Studi di Confindustria suggerisce quindi puntare sul ricambio del parco circolante con veicoli Euro 6, veicoli a GPL, metano, GNL e veicoli ibridi per abbattere la CO2 e gli altri inquinanti nei trasporti con effetti immediati.
EMISSIONI DI GAS SERRA PER CATEGORIA VEICOLARE, ALIMENTAZIONE E AMBITO DI PERCORRENZA Veicoli commerciali1
CO2 1990
2011
2012
2013
2014
leggeri Benzina
1.674,10
737,60
725,90
675,80
658,80
leggeri Gasolio
7.812,00
18.049,90
15.643,90
13.746,70
14.072,10
pesanti Benzina
31,9
0,70
0,80
0,80
0,80
22.842,90
20.506,30
19.507,30
18.600,20
18.725,30
pesanti Gasolio 1
Numeri espressi in gigagrammi in CO2 equivalente SETTEMBRE2017
TIR
ITALIA PRIMA PER CARICO FISCALE Nel settore del trasporto su strada, tra i maggiori Paesi Ue l’Italia ha il maggior prelivo fiscale per ogni tonnellata di emissioni di CO2 prodotta
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a lotta al cambiamento climatico è una delle priorità delle politiche internazionali sull’ambiente. Come risaputo, i trasporti rappresentano un’importante fonte di emissioni nocive che concorrono all’effetto serra: nella sola Ue contribuiscono al 24% delle emissioni di CO2; in particolare il trasporto stradale
è ritenuto responsabile di oltre il 70% delle emissioni di gas ad effetto serra provenienti da questo settore. Il Libro bianco sui trasporti del 2011 ha fissato per questo l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di almeno il 60% entro il 2050 rispetto al 1990. Elementi cardine delle politiche green sono la decarbonizzazione e gli incentivi verso forme di combustibili più sostenibili. Anche la tassazione dell’energia è uno
TASSAZIONE ED EMISSIONI DI CO2 NEL TRASPORTO SU STRADA IN UE 2016 Emissioni CO2 (t) Italia Germania Spagna Francia
100.962 152.238 76.681 127.112
Tassazione (Euro/t) 239,39 220,30 146,82 180,16
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse SETTEMBRE2017
ENERGIA LAVORO
degli strumenti utili alla tutela dell’ambiente. In molti Paesi europei è stata introdotta la cosiddetta carbon tax sui consumi di carburante. In Italia, nonostante molte proposte, non si è ancora arrivati a questo anche perché la tassazione energetica è già tra le più elevate d’Europa, così come la tassazione delle emissioni di gas serra implicita nelle accise della benzina e del gasolio. Secondo il rapporto 2017 di Confartigianato “prendendo a riferimento il gasolio, l’Italia si colloca al 10° posto tra i 19 Paesi dell’Eurozona per prezzo industriale”. Il prezzo al litro in Italia è composto da 0,510 euro per prezzo industriale e da 0,617 euro per le accise. Si tratta del valore più alto dell’Eurozona. In generale, sottolinea lo studio, “le accise rappresentano oltre la metà (54,7%) del prezzo pagato dalle imprese italiane per un litro di gasolio”. Entrando nel dettaglio del settore del trasporto su strada, l’Italia è tra i maggiori Paesi Ue al primo posto per prelievo fiscale per ogni tonnellata di emissioni di CO2 prodotta, pari a 239 euro per tonnellata di CO2, “il 19,1% in più della media di 201 euro della media dei principali quattro Paesi dell’Eurozona”.
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OSSERVATORIO DI SICUREZZA A poco più di un anno dalla nascita dell’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine ai tir, Maria Teresa Sgaraglia, Direttore del Servizio Analisi Criminale, fa il punto sull’attività svolta 16
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urti e rapine ai tir hanno raggiunto un livello preoccupante. Tanto che nel maggio 2016 è nato l’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine in danno di autotrasportatori, con lo scopo di monitorare e analizzare il fenomeno e indicare strategie di prevenzione e contrasto. Presieduto dal Vice Direttore generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale e composto dai rappresentanti delle Forze di Polizia, nonché da quelli del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, di Aiscat, di Anas e di Ania, in poco più di un anno l’Osservatorio ha portato avanti molte iniziative. Ce ne parla il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Maria Teresa Sgaraglia, Direttore del Servizio Analisi Criminale.
MONITORARE, ANALIZZARE E STUDIARE STRATEGIE DI PREVENZIONE E CONTRASTO AI FURTI E ALLE R
TIR “L’Osservatorio si è riunito più volte e ha monitorato il fenomeno in maniera approfondita. Abbiamo anche creato, sul sito istituzionale del ministero dell’Interno, un link dedicato all’organismo in modo che si possano vedere gli esiti dei lavori”. Qual è l’andamento dei furti e delle rapine in Italia? L’analisi condotta a livello nazionale ha mostrato per il 2015, rispetto all’anno precedente, un aumento dei furti ai danni di automezzi pesanti e un decremento delle rapine. Nel 2016, invece, si è riscontrato un decremento, rispetto all’anno antecedente, sia per i furti che per le rapine. Anche la rilevazione del primo semestre 2017 è positiva, infatti si registra una flessione del numero dei reati in specie commessi. Perché il fenomeno è così preoccupante tanto da aver chiesto la nascita di un Osservatorio? Perché i furti e le rapine possono causare conseguenze di natura economica e sociale, anche con possibili implicazioni di sicurezza e ordine pubblico. Siamo di fronte a reati plurioffensivi che creano danni non solo agli autotrasportatori ma anche alla collettività. Possono infatti comportare l’interruzione di un servizio pubblico essenziale ovvero danni alla salute pubblica. Si pensi, ad esempio, al furto di carburante dalle autobotti, che potrebbe comportare l’interruzione del servizio presso gli impianti di distribuzione lungo la rete autostradale. O ancora alle conseguenze sulle merci trasportate in regime di temperatura controllata (come prodotti alimentari, surgelati e prodotti farmaceutici) nei casi di interruzione della cosiddetta “catena del freddo”.
LEGALITÀ
Quali sono le iniziative portate avanti in questo anno di vita dell’Osservatorio? Oltre a monitorare il fenomeno, abbiamo avviato l’iter per la definizione di proposte normative finalizzate a inasprire le sanzioni previste per tali fattispecie criminose. Inoltre, abbiamo redatto un vademecum che suggerisce agli autotrasportatori alcune regole di condotta che possono prevenire il verificarsi di episodi delittuosi in loro danno. Ancora, è allo studio la realizzazione di un’applicazione interattiva per smartphone e tablet, che fornirà informazioni sulla geolocalizzazione delle “aree di sosta”, con l’indicazione dei servizi offerti e della presenza eventuale di sistemi di difesa passiva. A proposito del vademecum: quali sono i consigli per gli autotrasportatori? Sono regole di condotta molto semplici, improntate alla prudenza: ad esempio, non lasciare il veicolo incustodito; non divulgare la destinazione e la tipologia del carico; organizzare, ove possibile, viaggi in convoglio; utilizzare telecamere posteriori che consentano di vedere dalla cabina il retro del veicolo. E soprattutto, in caso di rapina o furto presentare immediatamente la denuncia alle Forze dell’ordine per avviare le attività investigative. Ci sono aree particolari in cui si concentra il fenomeno? I furti si verificano in egual modo sia al Nord che al Centro e al Sud, le rapine interessano in prevalenza alcune aree meridionali.
E E RAPINE NEI CONFRONTI DEGLI AUTOTRASPORTATORI
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ropa 2000-2015 Eu in na Ci a ll de i tt re Investimenti di ) milioni di euro (fonte DGAP
Germania 7.905 Resto dell’Ue 16.763
Francia 9.485
Regno Unito 15.164
Italia 11.186 18
Paesi CEE (Central Europe, Eastern Europe and South Eastern Europe) 3.717 Polonia 462 Romania 741 Bulgaria 222 Rep. Ceca 207 Alri paesi 110
Ungheria 1,975
In pochi anni gli investimenti cinesi in Europa sono lievitati, in particolare in Ungheria, punto di accesso più profondo all’Europa manifatturiera. Prioritarie le infrastrutture
Cina-Europa:an d SETTEMBRE2017
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rima l’acquisizione del porto del Pireo, poi il treno che in 15 giorni copre la distanza di 8 mila chilometri da Chengdu a Rotterdam: è un dato di fatto che gli interessi economici e commerciali del Dragone siano puntati sempre più verso l’Europa. Se nel 2010, come riportato dal Financial Times, la somma degli investimenti diretti cinesi in Ue ammontava a poco più di 6,1 miliardi di euro (cioè meno di quelli di India, Islanda o Nigeria), il capitale azionario alla fine del 2012 era quadruplicato: quasi 27 miliardi di euro, secondo la Deutsche Bank. C’è chi l’ha definita la lunga marcia verso l’Europa citando un rapporto del Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR) e questo pare vero soprattutto per quel che riguarda l’area centro-orientale del Vecchio Continente. Non è un
caso probabilmente che dal 2012 ha luogo periodicamente il vertice “16+1” tra la Cina e i suoi partner dell’Europa Centrale e Orientale (Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Macedonia); un evento che si inserisce anche nella successiva iniziativa One Belt One Road di cui abbiamo parlato già su Tir (numeri 185 e 203). L’obiettivo è quello di intensificare e ampliare la cooperazione in vari settori che vanno dall’economia alla cultura alle infrastrutture alla tecnologia. E una delle priorità sono proprio le infrastrutture. Uno dei progetti simbolo è infatti la ferrovia ad alta velocità BelgradoBudapest per la quale nel 2013 il governo cinese ha predisposto un fondo da 3 miliardi di dollari. Stando a quanto riportato alla fine dello scorso anno dallo ECFR, “il
n data e ritorno GENNAIO2017
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L’Ungheria di fatto è il punto più interno a cui si può arrivare dal Pireo (67% proprietà cinese), dal porto di Costanza e da Salonicco per accedere all’Europa Centrale da Sud-Est. Si tratta di un’area che assieme alla base produttiva della Germania meridionale rappresenta il nuovo cuore manifatturiero dell’Europa
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finanziamento cinese del progetto altro non è che un prestito che dovrà essere rimborsato dai due Paesi ospitanti, utilizzando i profitti guadagnati dal funzionamento della linea”. Anche questo naturalmente si configura come tassello della nuova Via della Seta. Il progetto da 350 chilometri ha suscitato le attenzioni della Commissione europea che nei mesi scorsi ha chiesto chiarimenti tecnici sull’iniziativa per capire se i massicci finanziamenti di Pechino violino alcuni principi comunitari. Al di là di questo, però, appare evidente che i legami fra Cina, Ungheria e gli altri Paesi 16+1 siano particolarmente importanti anche se non hanno ancora toccato i livelli delle relazioni economiche con la Vecchia Europa. Come evidenzia l’analisi dal titolo “China’s inroads into Central, Eastern and South Estern Europe”, realizzato da Jacopo Maria Pepe per il think tank tedesco DGAP, gli investimenti diretti della Cina in Albania, BosniaErzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria,
Lettonia, Lituania, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Macedonia al 2015 erano ancora relativamente bassi se paragonati a quelli in Italia, Francia, Germania ad esempio. Nel 2015, però, l’Ungheria è stato il primo Paese europeo a firmare un memorandum di intesa per sviluppare infrastrutture commerciali e di trasporto; accordo di cooperazione che rientra nell’iniziativa “One Belt, One Road”. Le relazioni fra i due Stati sono storicamente buone, un trend confermato anche e soprattutto dopo l’inizio della crisi che ha investito l’Occidente e che è stata vista dalla Cina come un’opportunità da cogliere per investire in Europa, vedi il caso greco. Il governo di Budapest ha lanciato in questo periodo una nuova fase di rapporti con la parte orientale del globo inaugurando quella che è stata definita Eastern Opening. È in questo ciclo che gli investimenti cinesi nel Paese dell’ex cortina di ferro hanno raggiunto i 2,5 miliardi di dollari nel 2013, e SETTEMBRE2017
Il premie r ungherese Viktor Or ban e il mini stro degli Est eri cines e Wang Yi anche in questo caso le infrastrutture sono protagoniste strategiche. L’Ungheria è anche uno degli investitori del fondo di cooperazione fra Cina ed Europa centro-orientale (China-Central and Eastern Europe Investment Cooperation Fund) costituito con la Cina nel 2013. Secondo quanto riportato dal quotidiano cinese
TIR in lingua inglese China Daily lo scorso maggio, nel fondo saranno investiti altri 70 milioni di euro che serviranno a progetti nel settore delle telecomunicazioni, dell’energia, della manifattura e delle infrastrutture. Lo scorso novembre la Cina aveva istituito un fondo di investimento di 10 miliardi di euro attraverso la SinoCEE Financial Holdings Ltd per finanziare progetti nella stessa zona, mentre la Bank of China ha il
dell’Ungheria va considerata però soprattutto per la sua posizione geografica. “L’Ungheria di per sé è un attore che non ha un grande rilievo nella strategia economica cinese. A Budapest terminano però i due corridoi TEN-T 4 e 8 (più specificatamente si parla dei due Rail Freight Corridors 7 e 9, corridoi specifici per il trasporto merci su ferro, integrati rispettivamente nei due corridoi multi-modali del TEN-T Core Network 4 e 8, NdR) quindi l’Ungheria di fatto è il punto più interno a cui si può arrivare dal Pireo, dal porto di Costanza e da Salonicco per accedere all’Europa Centrale da Sud-Est. Si tratta di un’area che assieme alla base produttiva della Germania meridionale rappresenta il nuovo cuore manifatturiero dell’Europa”. La Cina quindi ha scelto l’Europa Centro Orientale come gateway sia contentale sia marittimo. “Il ruolo dei singoli Paesi però
Serbia, Cina e Ungheria hanno siglato un accordo per la costruzione dell’alta velocità Belgrado-Budapest
suo quartier generale regionale proprio a Budapest: tutto ciò per tratteggiare i movimenti finanziari che stanno avvenendo da qualche anno. Secondo quanto spiega a Tir Jacopo Maria Pepe - ricercatore al Robert Bosch Center e alla DGAP e professore aggiunto alla Johns Hopkins University - l’importanza
nella strategia cinese è in relazione all’intera regione, al ruolo che cioè questi Paesi giocano come potenziali hub per connettere tutta l’area. La zona che loro hanno in mente è quella delimitata dal 16+1, dal Baltico al Mar Nero col Mediterraneo Orientale, includendo l’Adriatico settentrionale con Trieste, Koper in Slovenia e Rijeka in Croazia, escludendo però Venezia e Genova - sottolinea ancora Pepe -. SETTEMBRE2017
INTERNAZIONALE
Nonostante nella retorica politica Venezia venga considerata punto finale della Via della Seta, Venezia ma anche Genova non sono nelle mire di Pechino, visto che sono parzialmente tagliate fuori dalle connessioni col Nord a causa delle montagne che impediscono un collegamento rapido”. Le mosse cinesi vanno inquadrate secondo tre diversi obiettivi. “Nel breve termine, l’Europa è considerato un mercato molto importante anche se come mercato finale è ormai abbastanza saturo; il secondo obiettivo è l’acquisto di imprese ad alta tecnologia in vari settori, ma soprattutto nel manifatturiero avanzato. Il terzo obiettivo è l’accesso al cuore manifatturiero europeo non solo attraverso la realizzazione di infrastrutture ma con la creazione di una catena logistica che permetta alle imprese cinesi di controllarla: in sostanza, avere imprese cinesi che producono e nello stesso tempo servizi logistici controllati dalla Cina permette la creazione di un sistema integrato”. Il Dragone, conclude Pepe, ha “un’idea di cluster urbano e industriale che non può essere realizzato se non in dimensione transregionale quando si guarda alla geografia europea. Considerando che alcuni Paesi chiave, soprattutto nei Balcani Occidentali e Orientali, soffrono la mancanza di infrastrutture, la Cina ha tutto l’interesse a colmare questo gap favorendo la connettività interna. L’obiettivo di lungo termine, infatti, non è solo entrare nello spazio centro europeo ma anche uscirne con propri mezzi per raggiungere mercati diversi”.
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LAVORO
Senza un forte supporto della supply chain gli inter come Medici Senza Frontiere, non sarebbero possibili. di trasporto adeguati sono fondamentali per un pron
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ia terra, via aria o via acqua, ci sono contesti in cui far arrivare materiali e prodotti può rappresentare una sfida. Pensiamo a quei luoghi colpiti da gravi disastri umanitari a causa di catastrofi naturali o di guerre in cui non esistono, o non esistono più, vie di collegamento funzionanti ma nei quali logistica e trasporti
Cliniche mobili durante il viaggio in tre località intorno a Zummar per fornire gratuitamente assistenza sanitaria.
devono funzionare al meglio possibile perché hanno un ruolo di vitale importanza nell’affrontare queste stesse emergenze. È qui, infatti, che tutto deve procedere con prontezza e precisione quasi chirurgica. Il termine non è scelto a caso perché stiamo parlando, in particolare, degli interventi di Medici Senza Frontiere che non sarebbero possibili senza un adeguato supporto del settore logistico. L’organizzazione a partire dagli anni ’80 ha potenziato fortemente questo comparto riuscendo a divenire una delle più operative, tanto da essere stata insignita nel 1999 del Premio Nobel per la Pace. Dalla gestione di ospedali, cliniche e centri nutrizionali, dalla chirurgia di guerra alla lotta alle epidemie sono numerosissimi gli aspetti legati alla logistica di cui tener conto. Non si tratta infatti soltanto di far arrivare materiale per allestire ospedali da campo o sistemi di potabilizzazione
LA LOGISTICA A Z N E G R E M E DELL’ GENNAIO2017
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LAVORO
venti delle organizzazioni umanitarie, Magazzini ben organizzati e mezzi to intervento dell’acqua ma anche garantire che vengano osservati determinati standard in tutte le fasi della supply chain, a partire dalla catena del freddo considerando che sono i farmaci i prodotti più utilizzati da MSF. La logistica dell’emergenza così si può definire - ha bisogno innanzitutto di magazzini ben attrezzati e organizzati, molto più che in altri contesti, in modo da mettere a disposizione in tempi rapidi il materiale che poi viene caricato su aerei cargo e trasportato nel giro di 24 ore nel luogo in cui agire. Kit di pronto intervento che contengono il materiale necessario a seconda dello scenario sono già predisposti infatti sia nei Paesi in cui è presente MSF sia in magazzini a Bruxelles, Bordeaux e Dubai. Questo per quel che riguarda procedure di lavoro ormai collaudate. Gestire l’emergenza dal punto di vista dei trasporti e della logistica significa però anche rompere alcuni schemi e pensare a procedure o
sistemi a volte inconsueti o inediti. Questo è successo a Mosul, in Iraq, dove a pochi chilometri dalla zona dei combattimenti fra la coalizione anti Isis e lo Stato Islamico sono stati trasportati camion trasformati in vere e proprie unità mobili di chirurgia per curare le persone ferite. Altro esempio in Africa dove i camion, oltre che per il trasporto merci, sono usati anche come cliniche mobili per analisi sull’Hiv.
A GENNAIO2017
Siria: le squadre di MSF durante un esame di prova per la clinica mobile nel deserto fuori Ruwayshid prima di arrivare al Berm. MSF ha fornito assistenza medica ai siriani nel maggio 2016 prima della chiusura dei confini
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LAVORO
Le strutture sanitarie nella Protezione delle Nazioni Unite del campo dei civili nel Bentiu in Sud Sudan. L’ospedale fornisce assistenza 24 ore su 24, Più di 100.000 persone vivono in condizioni di vita terribili
SALE OPERATORIE A BORDO DEI TIR Come si opera in aree di crisi: lo spiega Angelo Rusconi, dello staff logistico di Medici Senza Frontiere
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Che ruolo ha la logistica in un’organizzazione umanitaria? La logistica in MSF nasce per supportare l’azione di medici e infermieri, negli angoli più disparati del mondo. Molto spesso, infatti, non è possibile recuperare in loco
Angelo Rusconi
quello di cui si ha bisogno: anche all’ultimo vaccino che arriva in mezzo al deserto corrisponde un sistema di trasporto che rispetti la catena del freddo. Questo vale per il materiale medico sanitario, per il materiale per la potabilizzazione dell’acqua, o per la costruzione delle stesse strutture sanitarie. Dal punto di vista logistico quali sono le difficoltà maggiori sul territorio? Un’emergenza si gestisce così: il centro operativo cerca di identificare l’ampiezza e le conseguenze dell’emergenza e si fanno i primi riscontri sul terreno per capire se c’è già un’equipe in loco. A quel punto vengono identificate le persone che apriranno la missione. Il responsabile logistico così cerca di organizzare il materiale da inviare col primo aereo cargo. In Belgio, ad esempio, abbiamo un magazzino di 15mila metri quadrati suddiviso in sezioni con tutto il materiale specifico per ogni differente emergenza.
Quattro camion sono serviti per operativa il più possibile combattimenti a Mosul, per dare GENNAIO2017 alle
Su cosa state lavorando ora? In Germania stiamo preparando l’allestimento di una clinica mobile su un camion. Si tratta dell’evoluzione della prima esperienza fatta già a Mosul, dove c’era l’esigenza di dare una prima assistenza chirurgica alle vittime del conflitto a circa 8 chilometri dalla linea del fronte. L’idea era di spostare un’unità operativa il più possibile vicino alla zona dei combattimenti. In quel caso abbiamo usato 4 camion; adesso stiamo studiando un’evoluzione composta da 16 camion con due sale operatorie pressoché autonome tranne per quel che riguarda i materiali di consumo. L’obiettivo è di rendere l’unità pienamente operativa in 6/10 ore una volta che avrà raggiunto i luoghi di intervento per poter curare i feriti che arrivano dalla linea del fronte.
strutturare un’unità vicino alla zona dei una prima assistenza vittime del conflitto
TIR
SERVIZI
UN OCCHIO ESPERTO SULLA STRADA Autostrade per l’Italia ha lanciato l’iniziativa Top Driver Truck, dedicata agli autotrasportatori che potranno segnalare via mail eventuali criticità rilevate durante i viaggi
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hi meglio degli autotrasportatori può essere d’aiuto per migliorare la qualità del servizio autostradale? Per questo Autostrade per l’Italia ha lanciato il progetto “Top Driver Truck”, dedicato alle esperienze di viaggio dei camionisti sulla rete autostradale che potranno adesso segnalare, via mail, eventuali criticità o osservazioni rilevate durante i viaggi sulla rete Aspi. Autostrade per l’Italia punta così a migliorare la qualità dei propri servizi: tutte le segnalazioni saranno infatti vagliate nel dettaglio e la società interverrà tempestivamente per cercare di rimuovere criticità e cause. Le segnalazioni possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica
truckdriver@autostrade.it, creato per l’occasione; possono inoltre essere di qualsiasi natura purché corredate di data e ora della tratta autostradale, del chilometro e della direzione. Le aree da monitorare vanno dall’infrastruttura viaria (tracciato autostradale, viabilità, gestione eventi su strada) alle aree di servizio, in merito ai servizi che vengono erogati (wi-fi,
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parcheggi, ristoro, servizi igienici, oil). Gli autotrasportatori possono fornire i propri giudizi anche sui servizi di infoviabilità (notiziari radiofonici, previsioni del traffico sul sito www.autostrade.it), relativamente al comportamento del personale oppure al soccorso meccanico in autostrada. Il progetto Top Driver Truck si affianca all’iniziativa Top Driver che da più di tre anni Autostrade per l’Italia, con la collaborazione delle più importanti associazioni dei consumatori, ha messo in campo per misurare il livello di qualità percepito dagli automobilisti durante i loro viaggi in autostrada. Sono arrivate oltre mille segnalazioni all’anno che hanno permesso ad Aspi di monitorare situazioni non in linea con gli standard qualitativi prefissati in tema di servizi alla clientela e di mettere in atto azioni correttive.
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In vista dell’avvio in Italia delle sperimentazioni sui sistemi di guida automatizzata, il punto sui diversi livelli di automazione esistenti e sulle implicazioni normative. Ed etiche
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IO GUIDO DA SOLO L
a guida automatizzata rappresenta l’ultima frontiera della tecnologia e anche l’ultima barriera nel divario tra la mente umana e le macchine. Presto i software saranno in grado di sostituire completamente l’uomo e auto e mezzi pesanti a guida automatizzata diventeranno una realtà. In tutto il mondo si stanno intensificando sforzi e investimenti volti a sperimentare i sistemi di guida automatizzata e
secondo uno studio pubblicato da Strategy& (gruppo PWC), il mercato della guida automatizzata nel 2021 raggiungerà il valore di circa 122 miliardi di euro. Anche l’Europa si sta impegnando in questa direzione; nella lettera di intenti sulla guida interconnessa e automatizzata firmata il 23 marzo 2017, ventisette Stati membri dell’Ue, la Norvegia e la Svizzera si sono impegnati a intensificare la cooperazione riguardante
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le sezioni, gli itinerari o i corridoi transfrontalieri su cui svolgere attività di ricerca, prove e dimostrazioni su larga scala in materia di sicurezza stradale, accesso ai dati e loro qualità nonché aspetti concernenti la responsabilità. Oggi i livelli di automazione dei veicoli sono sei, i primi quattro classificabili come livelli di guida assistita mentre gli ultimi due sono livelli di guida automatizzata.
Il livello 0 non prevede nessuna automazione, ovvero tutto è nelle mani del guidatore. Il livello 1 prevede invece la guida assistita. Ad esempio, il sistema di cruise control, che consente di mantenere una certa velocità senza tenere il piede sull’acceleratore, oppure il sistema di mantenimento della carreggiata con correzione automatica della traiettoria. Il livello 2 ha un’automazione parziale. Appartengono a questa categoria quei mezzi dotati di sistemi di frenata di emergenza o in grado di mantenersi all’interno di una corsia rilevando i limiti della carreggiata. Il livello 3, a guida autonoma condizionale, è considerato il primo livello di una vera automazione. Il sistema è capace di sostituire i guidatori per eseguire determinate manovre. Il guidatore deve però essere pronto a intervenire in caso di emergenza. Il livello 4 è invece ad alta automazione, in grado di monitorare e capire l’ambiente circostante grazie a sensori di vario tipo e a un computer di bordo, eseguendo così manovre complesse. Il livello 5, infine, prevede una guida completamente autonoma, gestita al 100% dal computer: l’uomo può fare da passeggero e non gli è richiesto alcun intervento. Attualmente le auto più sofisticate in commercio non superano il livello 2 ma tutte le case stanno già lavorando a livelli di automazione superiori e le attività di ricerca e le prove su strada si stanno intensificando. Anche le case costruttrici di mezzi pesanti hanno già realizzato diversi prototipi che potrebbero entrare in servizio a partire dal 2025. Proprio questo mese di settembre prende il via in Europa un importante progetto pilota, denominato L3Pilot, che riguarda circa 100 veicoli e oltre mille piloti che testeranno una serie di funzioni di guida automatizzata
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ad oggi i livelli di automazione dei veicoli: i primi quattro classificabili come livelli di guida assistita mentre gli ultimi due sono livelli di guida automatizzata
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attraverso 11 Paesi, tra cui l’Italia. I test saranno in tre aree: guida automatica, sicurezza stradale ed efficienza del traffico e digitalizzazione dei trasporti e della logistica. Ma anche l’Italia non perde tempo: a breve infatti il ministero dei Trasporti autorizzerà le sperimentazioni di queste nuove tecnologie, anche su strade aperte al traffico. E l’Europa si sta già preparando anche dal punto di vista normativo. A ottobre 2015 è stato istituito il gruppo GEAR 2030, composto da 12 membri, nonché da sette associazioni europee in rappresentanza dei consumatori e dei sindacati, che si occupa di affrontare le tematiche legate all’uso di tecnologie elettroniche avanzate nei veicoli, e di conseguenza anche la commercializzazione e la competitività a livello globale. Durante il 2016, GEAR 2030 ha lavorato regolarmente a questi propositi, in particolare sulle questioni legate alle assicurazioni, le responsabilità e difetti di fabbrica dei veicoli automatizzati. Ci si chiede infatti come possa sussistere una responsabilità per colpa se le azioni sono determinate da software e algoritmi, e se questa responsabilità debba esigere copertura assicurativa obbligatoria. Una cosa è certa: sui mezzi dovrà essere presente
I PUNTI PRINCIPALI DEL VADEMECUM ETICO della Lo scopo primario ata e guida automatizz di connessa è quello curezza si la re ta en increm i a guida rispetto ai mezz non assistita rietà I danni alle prop eferiti devono essere pr rsone: a quelli alle pe in situazione di ezione pericolo, la prot deve della vita umana tà essere la priori nte In caso di incide oibito inevitabile, è pr rsone classificare le pe proprie sulla base delle personali caratteristiche ndizioni (età, genere, co fisiche o mentali) ne deve In ogni situazio iaro chi essere sempre ch lità ha la responsabi l’uomo della guida, se corre o il computer. Oc ssibile che sia sempre po idando sapere chi sta gu essere Il guidatore deve liere in grado di sceg ida quali dati di gu ere intende condivid
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una scatola nera e i dati dovranno essere conservati per sei mesi. Resta infine, una questione di natura etica. Il computer di bordo potrebbe trovarsi di fronte a un dilemma e, ad esempio, dover decidere chi salvare tra pedone e passeggero. Per questo in Germania è stata istituita una Commissione etica sulla guida automatizzata, composta da 14 membri fra cui un teologo, quattro professori di etica, uno di informatica e un ex giudice costituzionale. Al momento la Commissione ha prodotto un vademecum in venti punti sul comportamento che i mezzi a guida automatizzata dovrebbero mantenere (vedi punti principali nel box). La commissione è sostenuta dall’Institute of Cognitive Science dell’Università di Osnabrück, che ha dato il via a una ricerca statistica basata sui comportamenti degli automobilisti in situazioni di criticità e che è stata condotta usando visori per la realtà virtuale. Secondo i ricercatori infatti, poiché la maggior parte degli individui ha reagito sempre alla stessa maniera, il nostro sistema di significato etico sarebbe traducibile in algoritmi e trasferibile alle macchine. Il culmine della ricerca scientifica, in questo caso, è fare in modo che la macchina possa sostituire l’uomo in tutto e per tutto, fino alla capacità di discernimento. F.M.
TIR
CONSEGNE SENZA PILOTA Dai droni ai robot alle navi, si moltiplicano i sistemi per il trasporto merci a guida automatizzata. Le ultime novità in arrivo sul mercato
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fine anno chi vive nella città di Milano potrebbe vedersi recapitare pacchi e pacchetti da un simpatico robottino su due ruote che comunicherà la sua presenza una volta giunto a destinazione e che, dopo aver riconosciuto il destinatario, aprirà il suo scrigno permettendo di prelevare ciò che è stato inviato. Viceversa sarà possibile affidargli il nostro pacco e indicargli a chi recapitarlo. L’evoluzione del drone per la consegna delle merci in versione su strada è un prototipo italiano, in grado di trasportare fino a 70 kg di peso e muoversi fino a 20 km orari su pista ciclabile e a 6 km su marciapiede. Si amplia quindi il campo delle consegne
che vedono al centro del processo l’automazione. Negli Stati Uniti, ad esempio, una famosa casa automobilistica e una popolare catena di ristorazione hanno firmato un accordo sperimentale per le consegne delle pizze a domicilio grazie a veicoli a guida autonoma. Il cliente potrà ordinare tramite app sullo smartphone e riceverà un codice che gli permetterà di aprire lo sportello dell’auto e ritirare il proprio ordine. Dopo le consegne effettuate a fine 2016 da Amazon con i droni, il gruppo di Seattle sta progettando infatti un’implementazione di questo
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tipo di metodo, grazie all’uso di un paracadute guidato a distanza. Questo per quel che riguarda l’ultimo miglio. Guardando oltre bisogna ricordare invece sia la sperimentazione dei tir connessi e automatizzati che sta proseguendo un po’ ovunque nel mondo, sia un progetto davvero nuovo con origine nord europea. È in fase di costruzione infatti la nave a guida autonoma Yara Birkeland, realizzata dalla norvegese Kongsberg Maritime. Con una lunghezza di 70 metri e una capacità fra i 100 e i 150 Teu, Yara sarà completamente ecosostenibile e funzionerà a propulsione elettrica. Secondo la tabella di marcia, nella seconda metà del prossimo anno lavorerà con la presenza del capitano e di un piccolo equipaggio; nel 2019 sarà comandata in remoto e dal 2020 sarà completamente automatizzata. Il carico e lo scarico saranno effettuati automaticamente tramite gru elettriche. La nave sarà inoltre dotata di un sistema di ormeggio automatico.
nave Nei cantieri norvegesi è in fase di costruzione la prima le tenibi ecosos e tament a guida autonoma, a propulsione elettrica e comple
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LA SFIDA DELL’ULTIMO M TIR
A conferma delle tendenze in atto sul fronte dell’automazione, uno studio indica il futuro delle consegne porta a porta. Vediamo cosa cambierà
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TIR
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grandi network dei corrieri espresso nazionali e internazionali già lo sanno. È in atto una rivoluzione nel modo di effettuare le consegne porta a porta. E tutti, aziende piccole, medie e grandi, dovranno fare i conti con il drastico cambiamento del modus operandi della distribuzione business to consumers. Le consegne effettuate entro le 24 ore dall’ordine cresceranno del 20-25% nei prossimi anni. Lo conferma un approfondito studio della McKinsey&Company, che ha analizzato gli sviluppi futuri dei mercati per i corrieri espresso. La sfida per le aziende di trasporto e logistica sarà come gestire una mole impressionante di consegne ultra rapide senza investire somme ingenti per adeguare le risorse operative. Come risolvere questo problema? Con l’automazione delle consegne. Lo studio consiglia di prepararsi a lavorare in un mondo in cui l’80% delle consegne porta a porta saranno eseguite da veicoli automatici. Vediamo quindi cosa cambierà. Almeno il 25% dei clienti pagherebbe un sovraprezzo - circa 3 euro - per una consegna rapida, entro le 24 ore
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dall’acquisto on-line. Ma questa percentuale è destinata ad aumentare nel futuro con l’arrivo sul mercato delle nuove generazioni. Una consegna rapida è elemento fondamentale della soddisfazione del cliente. Su questo terreno si scontreranno i corrieri tradizionali e le start up, che puntano proprio sulla rapidità e la personalizzazione del servizio. Le consegne standard, senza sovraprezzo e con ritmi di esecuzione più tranquilli, continueranno comunque a rappresentare più dei due terzi del volume globale per molti anni ancora. Piccoli veicoli a guida autonoma, droni e biciclette: questo mix di passato e futuro formerà la spina dorsale delle consegne B2C (Business to consumer) nel giro di 10-15 anni. I mezzi tradizionali saranno ancora i preferiti per le consegne B2B (Business to business), con volumi grandi e ritmi di approvvigionamento regolari. Nel B2C la maggior parte delle consegne sarà fatta dagli AGV, Autonomous Ground Vehicles, attrezzati con box contenitori separati per ogni cliente. Gli AGV, che permetteranno un risparmio del 40% rispetto alle tradizionali consegne porta a porta, saranno i mezzi adatti per le consegne rapide, per le consegne in finestre di tempo stabilite e anche per quelle
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effettuate durante i giorni festivi. Le consegne rapide richiederanno però dei piccoli magazzini di stoccaggio diffusi sul territorio, il più vicino possibile ai clienti. Lo sviluppo di queste nuove modalità autonome di consegna (droni, AGV…) richiederà nuove regole per gestire il traffico di superficie e aereo. Secondo lo studio della McKinsey, una nuova legislazione ad hoc potrebbe formarsi nel giro di 10 anni, sviluppandosi di pari passo con le innovazioni introdotte nel settore della distribuzione. I droni che inizieranno a volare sopra le nostre teste potrebbero sembrare i mezzi di trasporto più difficili da far accettare dall’opinione pubblica, per motivi di sicurezza. Tuttavia il 60% del campione intervistato dalla McKinsey si dichiara indifferente o a favore dello sviluppo del trasporto via drone. Il futuro dell’ultimo miglio offrirà grandi opportunità nel settore
Il modello attuale Una persona addetta alle consegne carica il pacco presso un punto di raccolta e consegna direttamente a casa del cliente. Mezzi utilizzati, di solito, i grandi furgoni. Droni Piccoli velivoli senza pilota a bordo. Oggi hanno un limite di carico di 5 kg, estendibile a 15 kg nel futuro. Hanno il vantaggio di viaggiare in linea retta dal punto di partenza a quello di arrivo. Ci sarà bisogno di un controllore di volo ogni 8 droni in viaggio. AGV Autonomous Ground Vehicles Piccoli mezzi di trasporto terrestri, che viaggiano senza pilota a velocità molto basse e per distanze brevi. Possono avere delle cassette, ognuna delle quali contiene un pacco. Anche in questo caso, così come per i droni, sarà necessario almeno un supervisore ogni 8 AGV.
CONSEGNE SU APPUNTAMENTO I tempi di consegna sono un elemento fondamentale per la soddisfazione del cliente. E, come stabilito dalla recente indagine dalla McKinsey, i clienti vogliono consegne sempre più rapide, entro le 24 ore. Ma un’altra modalità che potrà prendere piede è quella su appuntamento. In questo caso non sarà tanto la velocità a rendere felice il cliente, quanto la certezza che il pacco sarà recapitato a casa in un intervallo temporale breve e stabilito di comune accordo. Ad esempio tra le 8 e le 9 del mattino, o tra le 14 e le 15 del pomeriggio. In questi casi, più importante della velocità è la certezza di far incontrare, al tempo concordato, la persona che consegna con la persona che riceve. Un sistema che eviterebbe i passaggi a vuoto e i secondi giri di distribuzione, ma che comporta una notevole riorganizzazione della logistica. SETTEMBRE2017
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Corrieri in bicicletta Sempre più presenti nelle nostre città, i corrieri in bicicletta hanno una limitata capacità di trasporto ma una grande flessibilità per le consegne point-to-point. Categorie più trasportate in bicicletta sono i documenti e la spesa alimentare. Veicoli a guida semi autonoma Sono i tradizionali furgoni, ma capaci di guida autonoma. Potrebbero arrivare su strada nel prossimo futuro. La tecnologia è pronta, manca invece il quadro normativo e assicurativo di riferimento. Sarà sempre necessario un uomo a bordo, ma potrebbe svolgere per una parte del tempo lavori organizzativi e amministrativi. Droidi Più piccoli degli AGV, i droidi, con velocità limitate a 5-10 km/h, porteranno un solo pacco direttamente a casa del cliente. Viste le dimensioni e la bassa velocità potrebbero addirittura viaggiare sui marciapiedi. Anche questi veicoli automatici avranno bisogno di una supervisione umana, ma vista la bassa velocità e le piccole dimensioni potrebbe essere sufficiente un solo umano ogni 50-100 droidi.
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dell’express delivery, sia per la aziende tradizionali sia per le start up. È fondamentale però pianificare una strategia che tenga in considerazione il posizionamento della propria azienda all’interno di un panorama competitivo che vede in lotta tre diverse tipologie di business: i grandi player tradizionali, le aziende di e-commerce e le dinamiche e rivoluzionarie start up. In Germania alcune aziende di ciascuno di questi gruppi hanno iniziato a spingere forte sulla sperimentazione di nuove forme di distribuzione: piccoli veicoli a guida automatica, droni e veicoli a guida semiautomatica, con l’autista prevalentemente impegnato in attività diverse da quelle della guida. E se le aziende più grandi e strutturate hanno avuto finora un forte vantaggio competitivo, non possono dormire sugli allori, per non correre il rischio di perdere quote di mercato a favore di nuovi concorrenti, più agili e innovativi.
DRONI: QUANDO IL PACCO ARRIVA DAL CIELO Una cosa sembra certa: i droni prima o poi diventeranno parte integrante del panorama sopra le nostre teste. Droni che aiuteranno a consegnare piccoli colli in maniera automatica e senza rimanere bloccati nel traffico di superficie. Saranno impiegati soprattutto nelle consegne in zone rurali, scarsamente popolate. Tra i punti deboli dei droni la capacità di carico, oggi limitata a 5 kg. E la necessità di costruire una rete di piccoli spazi – almeno 2 metri quadri – dedicati all’atterraggio. Si stima comunque che in Germania le consegne con i droni saranno il 13% del totale, circa 500 milioni di pacchi nel 2025: per le aziende che consegnano tutto questo si traduce nella necessità di avere piloti di droni, per non rimanere tagliati fuori da questo segmento di mercato. SETTEMBRE2017
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IL CITY TRUCK ALLESTIMENTO CHIAVI IN MANO di Andrea Coen Tirelli
Nello stabilimento portoghese di Daimler Truck i Fuso Canter vengono allestiti direttamente con cassoni Scattolini. Tir ha provato la versione da 35 quintali 34
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ono arrivati in Italia i primi esemplari del Fuso Canter di Daimler Trucks, allestiti con cassoni Scattolini montati direttamente nello stabilimento portoghese di Tramagal. Tir ha partecipato a un test su strada in città, che ha riguardato la versione da 35 quintali. La maneggevolezza in spazi angusti fa di questo city truck uno dei più versatili negli spostamenti cittadini. Nella configurazione standard il mezzo offre una compattezza record per la categoria: 1,70 metri di larghezza sia davanti sia dietro. In tal senso il Canter diventa un grande alleato soprattutto per il raggio di sterzata che, nella versione con passo 2.500 millimetri, raggiunge i 4,5 metri, simile cioè a quello di una Smart. Il motore diesel da 3 litri common
rail è disponibile a tre livelli di potenza: 130, 150 e 175 cv in grado di fornire una coppia elevata già ai bassi regimi. Il metodo di depurazione dei gas di scarico – sottolinea Mercedes – lo rende conforme alla normativa anti-inquinamento Euro V/ EEV prevista per i veicoli con massa superiore alle 3 tonnellate e mezzo. Per ridurre l’emissione inquinante, a richiesta è presente anche la funzione start & stop del motore, disponibile sia con il cambio manuale sia con il cambio Duonic. Grazie alla funzione “marcia lenta” poi si apprezza
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l’abilità del Canter nelle manovre più ostiche in entrambe le direzioni. Nello stabilimento di Tramagal confluiscono i componenti provenienti per oltre la metà da lavorazioni europee e gli allestimenti per uso commerciale. Infatti la controllata di Daimler Trucks ha deciso di collaborare in stretto contatto con l’allestitore italiano Scattolini per realizzare in un unico processo produttivo uno dei city truck di maggior successo. L’accordo fa sì che sui mercati europei sia disponibile un veicolo commerciale leggero chiavi in mano, interamente garantito dal costruttore e riparabile, anche negli allestimenti a cassone rigido e ribaltabile, presso gli oltre 800 punti della rete d’assistenza in Europa. In questo modo Fuso assicura tempi d’attesa ridotti per la consegna dei nuovi veicoli (circa un mese) oltre che la garanzia su tutti i servizi e i lavori di manutenzione e riparazione con uno standard di procedure uniforme.
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ULTIMO MIGLIO: 3 GIORNI DI CONTROLLI IN ITALIA
TRUCK AND BUS 2017: 10MILA MEZZI PESANTI CONTROLLATI IN TALIA Si è conclusa con più 10mila mezzi pesanti controllati sulle strade italiane la nuova edizione della campagna europea Truck and Bus, organizzata dal 24 al 31 luglio da Tispol, il network europeo delle Polizie Stradali. Secondo i dati forniti a Tir, i mezzi con targa italiana sottoposti a controlli sono stati 8.086; quelli europei 1.654 e quelli dei Paesi extra Ue 286. Quasi un terzo, 3.583, i veicoli che sono stati sanzionati. Tra le principali violazioni riscontrate 604 sono relative alla velocità, mentre per quel che riguarda infrazioni specifiche del settore dell’autotrasporto le più frequenti sono state quelle relative all’uso del tachigrafo (885 in tutto).
FERROVIA DEL RENO CHIUSA PER 7 SETTIMANE A rischio i collegamenti fra Italia e la zona della Ruhr, in Germania, e il Benelux. Dallo scorso 12 agosto, infatti, risulta interrotto il principale collegamento che unisce il nostro Paese con il Nord Europa. A comunicarlo una nota di Anita che spiega che l’interruzione della linea ferroviaria nei pressi di Rastatt, nella valle del Reno, in seguito ad un problema infrastrutturale, durerà 7 settimane e “metterà in seria difficoltà tutto il settore produttivo italiano e soprattutto le aziende che effettuano trasporti intermodali”. Secondo l’associazione, con la ripresa delle attività a pieno ritmo, si sono registrate le prime conseguenze negative: una riduzione del traffico intermodale ferroviario di circa il 70%.
NOTIZIE
Si è svolta dal 28 al 30 agosto, in tutte le province italiane, l’operazione della Polizia di Stato “Ultimo Miglio”. Tre giorni durante i quali sono stati effettuati controlli antiterrorismo su bus e mezzi pesanti che facevano ingresso nei centri storici delle città. L’attività ha portato al controllo di oltre 27mila furgoni, camion e bus, e a un totale di 24 arresti, 114 denunce e 157 mezzi sequestrati.
CONTRIBUTI PER GLI AUTOTRASPORTATORI Circa 14 mila euro a favore di piccole e medie imprese, consorzi o cooperative che si occupano di autotrasporto, con sede nei territori di Livorno e Grosseto. È quanto stanziato dalla Camera di Commercio di Grosseto per risarcire parzialmente gli autotrasportatori che tra il 10 luglio e il 2 settembre hanno sostenuto le spese di pedaggio autostradale a causa di una deviazione forzata che ha toccato l’Aurelia e l’Emilia. Anche in Friuli Venezia Giulia è stato autorizzato il rifinanziamento delle misure a favore dell’autotrasporto per uno stanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro.
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TRUCK VILLAGE A COLLEFERRO Una nuova area di sosta e di servizio a un chilometro dal casello autostradale A1 di Colleferro - 50 chilometri sud-est da Roma - è in funzione dal 16 settembre per gli autotrasportatori che si trovano a transitare in questa zona. Truck Village racchiude un’area truck attrezzata con stalli per sosta videosorvegliata 24 ore su 24 per 55 mezzi, di cui 12 veicoli Adr e 12 Atp; in previsione a breve la realizzazione di altri 120. Completano l’area una stazione di rifornimento Q8, un supermercato, un bar, un ristorante, un albergo, una lavanderia e un’area servizi dove è possibile usufruire di bagni e servizi docce. Il Truck Village è accessibile gratuitamente.
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AZIENDE POCO ATTIVE NELLA FORMAZIONE DEGLI AUTISTI
RECORD NEGATIVO 28 ORE DI GUIDA SENZA RIPOSO
n Spagna la quasi totalità dei responsabili di imprese di autotrasporto, il 91% per l’esattezza, è preoccupato per il dilagante uso del cellulare da parte degli autisti al volante. I cellulari, tra l’altro, non sono utilizzati solo per parlare ma anche per inviare messaggi o navigare su internet. La notizia è pubblicata sul mensile spagnolo Solo Camión, che riporta i risultati di un’indagine a campione svolta intervistando circa quattrocento imprese. La stessa indagine rivela però un altro lato della medaglia: solo il 58% delle imprese infatti organizza corsi di formazione per aggiornare gli autisti sulla normativa e indirizzarli verso un comportamento più responsabile mentre sono alla guida del proprio mezzo. Poco impegno nella formazione, quindi, nonostante il 48% delle imprese riconosca che gli autisti coinvolti in incidenti si traducono in una grande perdita economica, sia per i danni sia per la perdita di produttività del veicolo. Insomma, le imprese di autotrasporto spagnole sono preoccupate, ma allo stesso tempo poco attive nel correggere i comportamenti sbagliati dei propri autisti. Almeno il 30% dichiara infatti che non ha attivato nessun programma di valutazione degli autisti per quanto riguarda lo stile di guida, anche se negli ultimi anni è aumentato sostanziosamente il numero di imprese che montano sui propri camion i sistemi di assistenza alla guida. Secondo l’Istituto Nacional de Salud en el Trabajo, in Spagna gli incidenti sul lavoro degli autisti professionali sono una tra le cause di morte in costante aumento. Anche per questo una maggiore comunicazione sulla sicurezza tra aziende e autisti svolgerebbe un ruolo fondamentale per diminuire il rischio di incidenti e di vittime sulla strada.
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volte non c’è nessun motivo per andare fieri di un proprio record. È questo il caso di un autista dell’Est Europa alla guida di un camion irlandese, fermato mentre guidava sulle strade del Galles. Il suo cronotachigrafo aveva registrato due sessioni di guida rispettivamente di 16 e 28 ore, con un solo intervallo di riposo. L’autista aveva tentato di falsificare il tachigrafo, ma non sufficientemente bene per ingannare gli agenti della polizia britannica. Anche il camion non era in regola, con un disco dei freni rotto e un problema al sistema ABS. Automatica la multa, di 2.000 sterline con contemporaneo blocco del camion per costringere l’autista a riposare il giusto numero di ore.
SVIZZERA AREE DI SOSTA INVASE DAI CAMPER
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posti dove parcheggiare il proprio camion non sono sufficienti per l’aumentato traffico merci. E la situazione peggiora durante l’estate, quando molti posti vengono occupati da camper e caravan. Il problema è particolarmente sentito in Svizzera, come si può leggere sulla rivista Swiss Camion. La situazione è ormai insostenibile in un’area di servizio lungo l’autostrada tra Avenches e Berna, quella di Wileroltigen, monopolizzata non solo dalle case su ruote dei turisti ma anche dai caravan dei lavoratori itineranti, le “gens du voyage”, secondo la definizione francese. I Cantoni stanno però studiando misure per risolvere il problema.
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GRAN BRETAGNA
FRANCIA
ASSICURAZIONI CONTRO IL TERRORISMO
DRONI DELLA POLIZIA LUNGO LE AUTOSTRADE
el recente passato abbiamo assistito ad attacchi terroristici portati a termine usando i veicoli pesanti come delle vere e proprie armi. Camion tolti con la forza dalle mani del legittimo autista e lanciati a grande velocità contro la folla. Il mensile britannico Trucking racconta che in Gran Bretagna alcune grandi aziende di autotrasporto si sono incontrate per discutere il grave problema e hanno organizzato un seminario dal titolo “Zone affollate, prepararsi e proteggersi” con l’intervento di esperti dell’antiterrorismo. Le indicazioni degli esperti devono essere poi trasferite al personale che lavora con i camion, e soprattutto agli autisti che oggi hanno una pesante responsabilità in più, quella di evitare che il loro mezzo si trasformi in un’arma del terrorismo. Un ruolo fondamentale lo devono svolgere però anche le case costruttrici, individuando soluzioni tecniche al grave problema. Volvo e Scania, ad esempio, stanno studiando possibili contromisure, specialmente dopo l’attacco terroristico al centro di Stoccolma, portato a termine proprio con un mezzo pesante. Una potrebbe essere quella di utilizzare i sistemi di frenatura di emergenza, con la possibilità di attivarli anche dall’esterno. E di operare, sempre da remoto, sulla centralina elettronica del veicolo. Un rimedio trovato grazie alla tecnologia sarebbe anche a impatto zero per l’opinione pubblica, che se da una parte richiede maggiore protezione, dall’altra soffrirebbe l’effetto negativo dell’installazione di barriere protettive nei punti più a rischio. Una soluzione, quest’ultima, non solo psicologicamente pesante da accettare ma anche molto difficile da attuare su larga scala.
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ra una proposta, adesso è diventata una realtà. In Francia i droni stanno iniziando a essere usati dalla polizia lungo le autostrade per controllare il traffico e per sanzionare chi non rispetta il codice della strada. I primi test effettuati lungo il tratto della A10 L’Aquitaine, circa 550 km che collegano Parigi a Bordeaux, hanno dimostrato che i droni sono efficaci e, naturalmente, molto più economici degli elicotteri. Controllati da remoto e con una telecamera a bordo, in queste prime fasi i droni hanno soprattutto sanzionato, con una multa pari a 90 euro, i camion che non rispettano le distanze di sicurezza (50 metri).
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ROMANIA UN MILIARDO DI EURO DALLA BEI PER IL TRASPORTO
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l mensile romeno Tranzit riporta la notizia di un sostanzioso prestito, pari a un miliardo di euro, concesso alla Romania dalla BEI, la Banca Europea degli Investimenti, per migliorare le proprie infrastrutture di trasporto. La Romania potrà quindi seguire le direttive del grande piano di ammodernamento (2014-2020) deciso dal governo. Gli investimenti si concentreranno sulla promozione del trasporto sostenibile, soprattutto sviluppando la multi-modalità, e punteranno a eliminare le strozzature presenti nelle reti di infrastrutture di trasporto stradali e ferroviarie. Il prestito è stato concesso per un periodo di 25 anni, a tasso fisso o variabile.
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DICHIARAZIONE DEI REDDITI: VADEMECUM CONTRO GLI ERRORI di Angelo Ciaravolo
C’è tempo fino al 31 ottobre per inviare i moduli in forma telematica. Un decalogo delle sviste più frequenti e i consigli per correggerle 38
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er i contribuenti è in dirittura d’arrivo l’operazione dichiarazioni dei redditi. Dopo i pagamenti di giugno e di luglio-agosto, c’è tempo fino al prossimo 31 ottobre per provvedere all’invio dei moduli “Redditi, Irap e studi di settore 2017” in forma telematica. Ricordiamo che gli autotrasportatori potranno farlo direttamente, tramite Internet o Entratel, oppure attraverso gli intermediari autorizzati (commercialisti, CAF, associazioni di categorie, ecc.). L’omessa o la ritardata presentazione della dichiarazione è sanzionata con un importo variabile da 258 a 1.032 euro (se non è dovuta imposta) e dal 120 al 240% (se invece è dovuta imposta da pagare). Con il ravvedimento operoso è comunque possibile sanare la violazione nel termine di 90 giorni dalla scadenza
naturale, versando l’importo di 25 euro per ogni dichiarazione presentata in ritardo. Ma, prima di inviare definitivamente i moduli al Fisco, attenti ad eventuali sviste e/o distrazioni nella trascrizione dei diversi campi del modello. Alcuni di questi errori potrebbero infatti costare molto cari poiché andrebbero a riflettersi sull’ammontare dell’imponibile e quindi sulle tasse da pagare. Altri, invece, sono da evitare perché comunque sanzionati. Ecco allora un utile decalogo delle sviste più frequenti e i consigli per correggerle. Accade spesso di non riportare l’esatto ammontare delle spese sanitarie o addirittura di ritrovare copia dei giustificativi soltanto successivamente all’invio della dichiarazione dei redditi. Fortunatamente non ci sono problemi. Non appena sarà
possibile recuperare una copia delle ricevute o delle fatture smarrite, basterà presentare una dichiarazione integrativa per rettificare o integrare i dati esposti nella precedente dichiarazione (l’integrativa può essere presentata in via telematica, direttamente o tramite un intermediario). Altro controllo da fare, oltre all’ammontare dei rimborsi ricevuti nel 2016, è quello dei familiari a carico che deve essere riportato con precisione unitamente al codice fiscale, per non subire i controlli del Fisco e le relative sanzioni. Va ricordato che se il contratto d’affitto è cointestato, ad esempio, ad entrambi i coniugi, la detrazione è al 50% e spetta ad entrambi (tranne nel caso in cui uno dei due coniugi è a carico fiscalmente dell’altro). I coniugi devono riportarne quindi la quota parte di competenza. Inoltre, sono in molti quelli che non dichiarano i canoni di affitto non percepiti dagli inquilini morosi (va ricordato che, se manca la convalida dello sfratto al momento della dichiarazione dei redditi, gli importi vanno comunque dichiarati, anche se non incassati).
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Le imprese di autotrasporto dovranno controllare la correttezza dei dati contabili esposti nel quadro RU, relativamente ai crediti d’imposta spettanti (recupero del contributo SSN, formazione professionale, caro petrolio, ecc.). Ricordiamo che i suddetti crediti possono essere utilizzati in compensazione orizzontale (possono quindi servire per diminuire le imposte da pagare. Va ricordato inoltre che non concorrono alla formazione del reddito). Oltre al quadro RU, un occhio particolare anche al quadro RS. Nel modulo, occorre indicare obbligatoriamente la modalità di conservazione delle scritture contabili nel periodo d’imposta 2016 (in particolare, va indicata la casella 1, se il contribuente ha conservato in modalità elettronica almeno un documento rilevante ai fini tributari oppure la casella 2, se non ha conservato alcun documento in modalità elettronica). Per l’ultimo anno gli autotrasportatori dovranno prestare attenzione agli studi di settore. In particolare, dovranno controllare la completezza dei dati contabili incrociandoli con i vari modelli comunicati (ad esempio, con i ricavi riportati nel quadro RF o RG). La sezione VII è utile per esercitare
COSA CONTROLLARE PRIMA DI PRESENTARE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI FRONTESPIZIO visto di conformità, firma dell’organo di controllo, codice fiscale
QUADRO RU ammontare dei crediti d’imposta spettanti e relative compensazioni
QUADRO RS rideterminazione degli acconti, perdite pregresse, conservazione documenti
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o revocare l’opzione per modalità speciali di determinazione della base imponibile (società di persone e persone fisiche). Un’attenta verifica merita anche il credito Ace al fine di controllare l’indicazione delle eccedenze trasformate in credito d’imposta con indicazione dei crediti riportati e relativi utilizzi. Tutti i documenti giustificativi delle spese che danno diritto a detrazioni e/o a deduzioni, dovranno essere conservati fino al quinto anno successivo a quello di presentazione (per i redditi 2016, fino al 31 dicembre 2022).
STUDI DI SETTORE dati contabili incrociati con quelli indicati nei quadri RG e RF
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TIROCINI: ARRIVANO LE NUOVE LINEE GUIDA di Mariangela Pagano
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Tra le novità l’ampliamento dei soggetti promotori e la durata che adesso è per tutti 12 mesi. Le disposizioni riguardano solo i tirocini extracurriculari
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distanza di 4 anni sono state riviste le linee guida in materia di tirocini extracurriculari. La Conferenza Stato-Regioni ha adottato le nuove linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento che aggiornano e sostituiscono le precedenti del 2013. Ora la palla passa alle regioni che dovranno recepirle entro il 25 novembre. Il tirocinio consiste in un periodo di orientamento al lavoro e di formazione che non determina la costituzione di un rapporto di lavoro. Si realizza sulla base di un progetto formativo individuale (PFI), concordato fra soggetto promotore, soggetto ospitante e tirocinante, che definisce gli
obiettivi formativi da conseguire e le modalità di attuazione. Oggetto delle Linee guida sono i tirocini extracurriculari (formativi, di orientamento, di inserimento/ reinserimento) rivolti a: - soggetti in stato di disoccupazione, compresi coloro che hanno completato percorsi di istruzione secondaria superiore e terziaria; - lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro; - lavoratori a rischio di disoccupazione; - soggetti già occupati che siano in cerca di altra occupazione; - soggetti disabili e svantaggiati, ad es. vittime di violenza e di
grave sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali. Il tirocinio si attiva con una convenzione tra il soggetto promotore e quello ospitante, a cui deve essere allegato il piano formativo individuale del tirocinante. Tra i soggetti promotori, oltre a scuole e Università, sono state ricomprese anche le associazioni di categoria e gli enti bilaterali autorizzati a svolgere questa attività. Il piano formativo individuale deve contenere una serie di informazioni tra cui l’identificazione di un tutor e quella del numero di ore giornaliere e settimanali, che non possono essere superiori a quanto previsto dai singoli contratti nazionali di lavoro. L’azienda ospitante: - deve essere in regola con la normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; - non deve avere procedure di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria o in deroga in corso per attività equivalenti a quelle del tirocinio e nella stessa unità produttiva; - non deve avere procedure concorsuali in corso. Inoltre, non è possibile attivare tirocini se il soggetto ospitante prevede nel piano formativo attività equivalenti a quelle per cui ha effettuato, nella medesima unità operativa e nei 12 mesi precedenti, licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o collettivi. La durata massima dei tirocini, comprensiva di proroghe, non può essere superiore a 12 mesi (per i disabili può arrivare sino a 24 mesi), mentre la durata minima non può essere inferiore a 2 mesi. Al termine del tirocinio viene
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LAVORO
IL NUMERO DI TIROCINI ATTIVABILE
FINO A
5 DIPENDENTI 1 TIROCINANTE TRA
OLTRE
20 DIPENDENTI
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TIROCINANTI IN MISURA NON SUPERIORE AL DEI DIPENDENTI rilasciata un’attestazione finale a condizione che il tirocinante abbia partecipato almeno al 70% della durata prevista nel PFI. Con le nuove linee guida è stato confermato il diritto per il tirocinante di ricevere una indennità non inferiore a 300 euro lordi mensili e sono state introdotte nuove forme di premialità per le aziende con più di 20 dipendenti a tempo indeterminato che trasformino
il tirocinio in rapporto di lavoro subordinato con una durata di almeno 6 mesi. Se nel corso delle verifiche il tirocinio non risulterà conforme alle linee guida e alla relativa regolamentazione regionale di riferimento, il personale ispettivo procederà a riqualificare il rapporto come di natura subordinata con applicazione delle sanzioni amministrative
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2 TIROCINANTI
previste in tale ipotesi. La mancata corresponsione dell’indennità di partecipazione comporterà una sanzione amministrativa il cui ammontare è proporzionato alla gravità dell’illecito commesso, in misura variabile da un minimo di 1.000 a un massimo di 6.000 euro. È stata anche aggiunta la sanzione dell’intimazione alla cessazione del tirocinio e l’interdizione per 12 mesi ad attivarne altri in caso di violazioni non sanabili. Viceversa qualora si tratti di violazioni sanabili (es. non corretta esecuzione del piano formativo) vi sarà una intimazione alla regolarizzazione e nel caso in cui tale invito non venga adempiuto la violazione si intende non sanabile con le conseguenti sanzioni. Per saperne di più visita il sito Rivista Tir, anche tramite Qrcode
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NORMATIVE
INVESTIMENTI 2017: DAL 18 SETTEMBRE LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Sono in vigore i provvedimenti per la richiesta dei contributi agli investimenti dell’autotrasporto per l’annualità 2017. I nuovi provvedimenti stanziano quasi 36 milioni di euro per incentivare quattro tipologie d’investimento, che vengano effettuate da imprese di autotrasporto merci attive in Italia e iscritte al REN o da loro raggruppamenti, nel periodo che va dal 2 agosto 2017 al 15 aprile 2018.
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li importi massimi dei contributi per ciascun investimento sono i seguenti: per gli autoveicoli a trazione alternativa di massa compresa tra 3,5 e 7 Ton, si va dai 4.000 euro - per quelli alimentati a metano CNG e per la motorizzazione ibrida (diesel + elettrico) fino ai 10.000 euro per quelli ad alimentazione totalmente elettrica; per quelli di massa pari o superiore a 7 Ton, si va dagli 8 mila a veicolo - per quelli alimentati a metano CNG - sino ai 20.000 per quelli alimentati a gas naturale liquefatto LNG o ibridi (diesel + elettrico). Per i dispositivi di riconversione a veicolo elettrico è previsto il contributo fisso di 1.500 euro. Relativamente agli Euro 6, si va dai 5.000 euro per gli autoveicoli di massa compresa tra 11,5 e 16 Ton, fino ai 10.000 euro per quelli di massa pari o superiore a 16 Ton. Sui rimorchi e S/R per trasporto combinato, si va dal 10% al 20% del totale del loro costo, con un tetto massimo di 5mila euro, rispettivamente per le imprese medie e per quelle piccole di autotrasporto. Per le acquisizioni fatte da imprese grandi (con oltre 250 dipendenti o 50 milioni di bilancio) il beneficio è stato determinato nella cifra fissa di 1.500 euro. L’acquisizione del gruppo di 8 casse mobili
e un portacasse viene infine sovvenzionata con 8.500 euro. Per gli investimenti fatti da imprese medie o piccole (PMI) è infine prevista (tranne che per i rimorchi e semirimorchi) una maggiorazione degli importi del 10%. Analoga maggiorazione viene praticata anche per le acquisizioni fatte dalle imprese unite da un contratto di rete. In merito alle modalità per la presentazione delle domande, il decreto dirigenziale stabilisce che le istanze vanno inviate esclusivamente in via telematica e con firma digitale, tramite il sito www.ilportaledellautomobilista.it, dal 18 settembre 2017 a tutto il 15 aprile 2018. Ogni impresa può presentare una sola domanda, allegando tutta la documentazione richiesta per la tipologia del o degli investimenti effettuati. Le specifiche modalità per l’invio telematico delle domande sono pubblicate sul sito del Ministero (www.mit.gov.it) a partire dall’11 settembre 2017. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite QrCode
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Idoneità finanziaria: le ultime precisazioni del ministero dei Trasporti
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recisazioni da parte del ministero dei Trasporti sulla dimostrazione del requisito dell’idoneità finanziaria, condizione di accesso alla professione di autotrasportatore. Con una circolare del 3 agosto è stata data risposta alle richieste di chiarimenti seguite alla modifica del Testo Unico Bancario (riforma del Titolo V), entrato in vigore nel 2015. La nota sottolinea che per la dimostrazione della sussistenza del requisito di idoneità finanziaria da parte delle imprese di trasporto su strada sono ritenute valide soltanto le attestazioni relative a garanzie emesse dalle banche, dalle compagnie di assicurazione e dagli intermediari finanziari, inclusi i confidi, purché siano iscritti all’apposito Albo previsto dall’art. 106 del Testo Unico Bancario. Questi intermediari sono infatti sottoposti a un regime di vigilanza pari a quello delle banche e sono autorizzati da Banca d’Italia all’esercizio dell’attività di concessione di finanziamento sotto qualsiasi forma, compreso rilascio di garanzie. Non sono ritenute valide quindi le garanzie emesse da finanziarie o confidi minori non autorizzati. La circolare ricorda, inoltre, che “le attestazioni devono riguardare garanzie fideiussorie di copertura dell’idoneità finanziaria effettivamente sottoscritte e rilasciate dai soggetti autorizzati” e devono essere in corso di validità. Per soddisfare il requisito di idoneità l’impresa deve dimostrare di disporre ogni anno di un capitale proprio pari o superiore a 9.000 euro per il primo autoveicolo e di 5.000 euro per ogni autoveicolo successivo (esclusi rimorchi, semirimorchi e veicoli sino a 1,5 Ton).
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Dieci milioni di euro per la formazione, domande dal 25 settembre
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l ministero dei Trasporti ha emanato il provvedimento per la concessione dei contributi alla formazione per il 2017-2018. Il nuovo decreto stanzia 10 milioni a favore delle imprese di autotrasporto che ne facciano richiesta, specificando il piano formativo che vogliono svolgere, il calendario delle lezioni, il preventivo dei costi e l’ente attuatore del progetto. Le domande vanno presentate in via telematica sul sito www.ilportaledellautomobilista.it, con la compilazione online degli elementi richiesti e la sottoscrizione, con firma digitale, dell’azienda o della cooperativa o consorzio proponente. I termini per presentare le istanze vanno dal 25 settembre al 27 ottobre 2017. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda; in caso di più domande, quelle presentate successivamente vengono escluse. L’importo massimo del contributo è stato ridotto quest’anno, dai 150 ai 140mila euro. L’entità del contributo varia in funzione della tipologia dell’azienda e dei costi ammissibili preventivati, nella seguente percentuale: 50% alle imprese grandi, con almeno 250 dipendenti o il cui fatturato supera 50 milioni; 60% alle imprese medie (con organico inferiore a 250 persone o un fatturato non superiore a 50 milioni) e 70% alle imprese piccole, il cui organico sia inferiore a 50 persone o il cui fatturato annuale non superi 10 milioni di euro. In caso di partecipazione alla formazione di lavoratore svantaggiato o disabile, si ha un aumento della percentuale del 10%, con un massimo di 70%. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite QrCode
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NORMATIVE
TIR
ADR 2017 recepito anche in Italia: ecco le novità
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a luglio scorso è diventata operativa anche in Italia (e lo sarà per i prossimi due anni) l’ultima versione dell’accordo sul trasporto di merci pericolose su strada (ADR 2017). Sono state inserite alcune novità importanti per l’autotrasporto a partire dall’apertura all’utilizzo dei veicoli a motore alimentati a gas LNG (gas naturale liquefatto), CNG (gas naturale compresso) e GPL (gas di petrolio liquefatto), fatta eccezione per gli esplosivi. I gas devono però essere contenuti in serbatoi o in bombole fisse direttamente collegate al motore o all’equipaggiamento ausiliare, oppure in recipienti a pressione trasportabili conformi alle normative appropriate. Sempre per questi contenitori, viene stabilita la capacità totale massima (1080 Kg per LNG e CNG, 2250 litri per il GPL) e la necessità dell’approvazione ai sensi del Regolamento ECE ONU 110 (per i gas CNG e LNG) e 67 (per il GPL). Tra le novità anche lo svolgimento degli esami dei conducenti per il conseguimento del certificato di formazione professionale, che deve essere costantemente monitorato per scongiurare manipolazioni o frodi. Viene prevista la possibilità di far svolgere le prove scritte con l’ausilio di strumentazioni informatiche che prevedano la registrazione e la valutazione delle risposte, purché si osservino alcune condizioni. La costruzione e approvazione dei veicoli in regime ADR vede invece l’eliminazione dei veicoli di categoria OX e l’introduzione di specifiche legate alla possibilità di utilizzare mezzi alimentati a gas per il trasporto delle merci pericolose. Per saperne di più visita il sito RivistaTir, anche tramite QrCode
Simulatori di guida: il MIT fissa gli standard di qualità
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l ministero dei Trasporti ha definito gli standard di qualità e le caratteristiche tecniche dei simulatori usati nei corsi di qualificazione iniziale e formazione periodica per conducenti professionali, ai fini del conseguimento della carta di qualificazione del conducente (CQC). Il nuovo decreto integra quanto già previsto dal precedente DM del 20 settembre 2013 che individuava la misura massima consentita di impiego del simulatore nei corsi per il conseguimento della CQC. L’utilizzo dei simulatori di guida è necessario per consentire esercitazioni in situazioni di traffico difficili o in condizioni ambientali e di aderenza stradale particolarmente critiche, difficoltose da realizzare in ambiente reale o che, comunque, potrebbero comportare alti rischi di incidente. Il decreto prevede l’obbligo di omologazione di ogni simulatore presso il Centro superiore ricerche e prove autoveicoli e dispositivi (CSRPAD) del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale. Nell’allegato tecnico sono individuate le due possibili configurazioni del simulatore (autovettura e autovettura con rimorchio, ovvero autocarro, autotreno o autoarticolato, cisterna, autobus, autobus con rimorchio), gli elementi hardware, la funzionalità del software, la grafica e gli strumenti didattici di cui deve essere fornito il simulatore stesso per poter essere utilizzato per la formazione dei conducenti. In ultimo, è descritta la procedura di approvazione del simulatore, oltre a fissare il principio che l’Amministrazione possa svolgere controlli per accertare il rispetto dei livelli di prestazione previsti dal decreto stesso.
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SCADENZE E DIVIETI SETTEMBRE/OTTOBRE/NOVEMBRE 2017
RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 21 agosto, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di agosto 2017.
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www.rivistatir.it MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di settembre 2017 (mensili ); quelli con obbligo trimestrale, gli elenchi relativi alle operazioni del terzo trimestre 2017. MODELLO 730: ultimo giorno utile per i contribuenti che si avvalgono dell’assistenza fiscale per la presentazione al Caf o a un professionista abilitato, del modello 730 integrativo.
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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).
RIMBORSO GASOLIO: gli autotrasportatori dovranno predisporre e inviare la domanda di rimborso sui quantitativi di gasolio consumati nel corso del terzo trimestre 2017.
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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 18 settembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.
www.rivistatir.it ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all’anno 2017.
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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di ottobre 2017 (mensili).
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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 ottobre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.
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NOVEMBRE
IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) e al terzo trimestre (gli autotrasportatori trimestrali versano senza la maggiorazione dell’1%).
Ritaglia la pagina, piega lungo le linee tratteggiate, unisci e incolla i lembi bianchi
TIR
INCIDENTALITÀ STRADALE DEI MEZZI PESANTI 2015-2016
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SETTEMBRE2017
TIR
LA MAPPA DELLE PATENTI C E CE IN ITALIA
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Sul portale del MIT sono disponibili gli open data relativi alla diffusione delle patenti guida in Italia. Ecco la distribuzione delle patenti C e CE. I dati sono aggiornati al mese di maggio. SETTEMBRE2017