Tir - La rivista dell'autotrasporto

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#Trasporti #Innovazione #Rete

BRENNERO

LA COMMISSIONE EUROPEA

DÀ RAGIONE ALL’ITALIA

TRANSPOTEC L’ALBO CELEBRA I 50 ANNI E GUARDA AL FUTURO

TECNICA A LUGLIO SCATTA L’OBBLIGO PER I NUOVI ADAS

Mensile - Giugno 2024 - n. 271

di Massimo De Donato

Direttore Responsabile

Cinquant’anni

sono un traguardo importante.

Vuol dire avere un passato significativo alle spalle, ma anche un futuro tutto ancora da scrivere.

Un concetto che ben si applica anche alla storia dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori che proprio questo mese festeggia il suo primo mezzo secolo.

Celebrazioni che sono state avviate ufficialmente lo scorso maggio, nel corso dell’evento inaugurale di Transpotec 2024, e che proseguiranno, in varie forme, durante questi mesi.

L’istituzione dell’Albo, con la Legge 298 del 6 giugno 1974, è un momento spartiacque nell’evoluzione dell’autotrasporto italiano: segna il passaggio da un comparto ancora non pienamente regolamentato a un settore con requisiti e condizioni di iscrizione ben definite.

La regolarità è, infatti, nel DNA di questo organismo che in questi ultimi anni ha voluto rimarcare la sua azione in questo senso, a partire dalla creazione del nuovo portale, ormai otto anni fa, e grazie a una costante attività di verifica sulle imprese iscritte.

Un Albo che in cinquant’anni ha vissuto e accompagnato le evoluzioni in corso nelle politiche dei trasporti nazionali ed europei, assistendo a trasformazioni epocali come la nascita del mercato unico o alla presa di coscienza sempre più profonda del ruolo del trasporto merci nella transizione green. E non ha mai perso di vista la sua identità primaria: luogo di condivisione e di confronto anche intenso, ma sempre costruttivo e legato all’interesse comune.

Editoriale

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Politica

Brennero: la Ue dà ragione all’Italia

Per la Commissione europea le misure austriache limitano la circolazione delle merci. Ora l’Italia procederà a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia. La soddisfazione del MIT e delle associazioni di categoria

Transpotec

L’Albo celebra il passato e guarda al futuro

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Durante il convegno di apertura di Transpotec, a Milano, il presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Enrico Finocchi, ha raccontato le origini dell’organismo e fornito i numeri del settore

Internazionale

Mar Rosso: in cerca di alternative

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In questi mesi oltre 3mila navi hanno scelto la rotta verso il Capo di Buona Speranza, allungando i tempi di 10 giorni. Ma le opzioni sono anche altre, come i corridoi stradali e ferroviari tra Asia ed Europa

Digitalizzazione

I porti parlano la stessa lingua

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Pubblicato in Gazzetta il Decreto PNRR che prevede che entro il 30 giugno le Autorità di Sistema Portuale garantiscano l’interoperabilità dei propri Port Community System con la Piattaforma logistica nazionale

TIR - La Rivista dell’Autotrasporto - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi

ANNO XXIII N° 271 - Giugno 2024 - Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi

Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69411063/06 69308055

Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it

Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it, Paolo Travisi travisi@rivistatir.it

Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it

Corridoio di Mezzo Cina Kazakistan Turchia
Sommario 2

Pesi e dimensioni: nuove regole per la sostenibilità

Tra le proposte in discussione in Europa c’è una Direttiva che stabilisce nuovi limiti per i veicoli commerciali pesanti

Associazioni protagoniste al Transpotec

Al salone di Milano le associazioni dell’autotrasporto hanno organizzato workshop e incontri sui temi più importanti

In vetrina tecnologia e sicurezza

Presente al Transpotec una proposta ricca e articolata di servizi innovativi per le imprese: vediamo alcune novità

LaaS, un nuovo concetto di logistica

Anche la logistica sta guardando con interesse alla cosiddetta Logistics as a Service: ecco di cosa si tratta

ADAS, scattano i nuovi obblighi

Dal 7 luglio, tutti i veicoli dovranno essere dotati di alcuni sistemi avanzati di assistenza alla guida per poter essere immatricolati

Le case costruttrici si svelano al Transpotec

Tante le novità e le anteprime per il mercato italiano presentate in occasione della manifestazione

Collaboratori: Angelo Ciaravolo, Carolina D’Elia, Andrea Giuli, Marco Lasala

CHIUSO IN REDAZIONE il 24.5.2024

CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 SrlTel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it

Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terziVia Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583REALIZZAZIONE e STAMPA AGE Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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CdS: proporzionalità tra operatori professionali e altri utenti della strada

Il nuovo principio della sospensione breve della patente deve tenere in considerazione le circostanze in cui gli autisti professionisti devono operare quotidianamente

Il problema della sicurezza stradale e della predisposizione di un apparato di regole funzionali a garantire un’adeguata protezione delle persone rispetto ai pericoli scaturenti dalla circolazione dei veicoli, è un tema che riguarda tutti gli utenti della strada ma che interessa in maniera particolare chi la frequenta ogni giorno perché sede operativa e itinerante del suo lavoro.

Per questo c’è particolare attenzione ai lavori in corso sulla revisione del Codice della Strada.

Da quanto emerge, è condivisibile un maggior rigore su provvedimenti finalizzati a contenere comportamenti che mettono a serio repentaglio la sicurezza di tutti. Occorre però tenere nella debita considerazione un principio generale di proporzionalità tra operatori professionali e altri utenti della strada, dato il considerevole tempo di impegno necessario per lo svolgimento dell’attività di autotrasportatore e l’esposizione ai rischi da circolazione stradale.

Nella previsione di inasprimento delle

sanzioni, è quindi necessario considerare il fatto che un operatore professionale quotidianamente deve fare i conti con una viabilità costellata da lavori in corso, carenza di aree di sosta, tempi biblici di attesa al carico/scarico, stalli dedicati al carico/scarico delle merci spesso occupati dal parcheggio selvaggio.

In queste condizioni, è facile incappare in decurtazioni dei punti della patente per cause non direttamente imputabili alle imprese. Sarebbe pertanto paradossale che, nelle modifiche del CdS, venisse introdotto il nuovo principio della “sospensione breve” della patente (da 7 a 15 giorni) senza considerare queste ineludibili circostanze; un disposto che scatterebbe nel caso di superamento dei tempi di guida e riposo, qualora il punteggio attribuito sulla patente/CQC risultasse inferiore a venti punti. Ci auspichiamo vivamente che prevalga il buon senso e che nella predisposizione della versione definitiva del disposto sulla sospensione breve della patente siano valutate attentamente queste circostanze.

4 Albo

Pedaggi 2023: in arrivo oltre 140 milioni di euro

Il 5 giugno si apre la prima fase della procedura per ottenere i rimborsi, quella di prenotazione della domanda. La seconda fase partirà il 24 giugno

In arrivo oltre 140 milioni di euro per gli autotrasportatori per il rimborso pedaggi 2023. Dalle ore 9:00 del 5 giugno 2024 e fino alle ore 14:00 dell’11 giugno 2024 si potrà accedere alla prima fase della procedura, ovvero alla prenotazione della domanda. Alla seconda fase, che consiste invece nell’inserimento dei dati relativi alla istanza e firma e invio della stessa, si accederà dalle ore 9:00 del 24 giugno 2024 e fino alle ore 14:00 del 23 luglio 2024. Come si legge nella deliberazione n. 2 del 7 maggio 2024 del presidente del Comitato Centrale

Enrico Finocchi, “nel ‘manuale utente impresa’ l’applicativo Pedaggi elabora i dati in maniera asincrona. Ciò comporta che il termine ultimo per l’inserimento della domanda, fase 2, è il 22 luglio 2024, mentre il termine delle ore 14:00 del 23 luglio 2024 è valido per la sola firma e invio della domanda”.

Con il supporto operativo del Centro elaborazione dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e i service

provider, si potranno elaborare le percentuali di riduzione dei pedaggi autostradali pagati nell’anno 2023 dalle imprese e i corrispondenti importi da corrispondere, nel limite massimo del 13% corrispondenti alle motorizzazioni Euro 6 o a trazione alternativa, per fatturati oltre i 5 milioni di euro, come da Direttiva del Ministro adottata a maggio 2023. Ad essere maggiormente premiati saranno pertanto i veicoli meno inquinanti, le aggregazioni di imprese che possono raggiungere fatturati più importanti e i passaggi notturni, nell’ottica della riduzione delle emissioni che persegue il Ministero. È prevista infatti una ulteriore riduzione per coloro che effettuano transiti notturni ovvero con ingressi in autostrada dopo le ore 22:00 ed entro le ore 02:00 ovvero con uscita prima delle ore 06:00.

Un sostegno alle imprese di autotrasporto che si affianca alle altre iniziative che anche quest’anno l’Albo sta portando avanti.

5 Albo

PESI E DIMENSIONI: NUOVE REGOLE DALL’EUROPA

DTra le proposte in discussione in Europa c’è la revisione della Direttiva che stabilisce i limiti per i veicoli commerciali pesanti: misure che includono l’utilizzo dei sistemi modulari europei EMS. Vediamo di cosa si tratta

alle emissioni dello scarico a quelle prodotte durante la frenata, dall’inquinamento acustico alla congestione stradale, quando si parla di sostenibilità dei trasporti sono diversi gli elementi da prendere in considerazione. Per questa ragione l’Unione europea, nel corso della legislatura arrivata ora al suo termine naturale, ha avviato un imponente lavoro di revisione delle norme che regolano la mobilità per rendere più

ecologico anche il trasporto merci.

Tra le proposte ce n’è una sulla revisione della Direttiva sui pesi e le dimensioni che stabilisce i limiti per i veicoli commerciali pesanti nel trasporto internazionale su strada.

La proposta mira a promuovere ulteriormente l’uso di autocarri a emissioni zero, consentendo loro di superare i limiti di peso standard.

L’iter legislativo è stato avviato nei

mesi scorsi e dopo che lo scorso 14 febbraio la Commissione Trasporti dell’Europarlamento (TRAN) ha adottato la sua posizione favorevole, la Plenaria ha dato il suo ok in prima lettura nel mese di marzo.

Mancano ora i negoziati del Trilogo – Commissione Ue, Consiglio e Parlamento -, ma per il momento, in attesa del nuovo Parlamento e della prossima Commissione, è tutto fermo.

Vediamo però cosa è stato approvato ad

Europa
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EUROCOMBI

DA 25,5 METRI

con Eurotrailer: trattore + eurotrailer + rimorchio ad assi centrali

sull’ambiente.

Alla base della proposta c’è la necessità di maggiore armonizzazione dei requisiti per il rilascio delle autorizzazioni. Finora, infatti, le varie deroghe nazionali hanno generato un mosaico di regole divergenti, ostacolando la fluidità del trasporto transfrontaliero e determinando una perdita di efficienza operativa.

Resta comunque che ogni Stato membro dovrà recepire la nuova Direttiva e armonizzarla con le proprie regole interne.

Ma quali sono i benefici di questo tipo di trasporti?

Stando alle valutazioni di impatto presentate nella relazione dell’Europarlamento, lo scenario privilegiato dovrebbe portare a

EUROCOMBI

DA 25,5 METRI,

long trailer di tipo 3: motrice + dolly + semirimorchio

un risparmio di costi esterni per le emissioni di CO2 stimato in 3,5 miliardi di euro nel periodo che va dal 2025 al 2050 (2,1 miliardi di euro per le emissioni di inquinanti atmosferici e 0,7 miliardi di euro per le emissioni sonore), grazie ai veicoli a zero emissioni, a un maggiore trasporto intermodale e alla diminuzione del numero di viaggi dovuta all’aumento del carico utile. Per quel che riguarda il particolare caso degli EMS, le sperimentazioni effettuate nei vari Paesi europei come Spagna, Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania, Belgio e Paesi Bassi hanno dato buoni risultati. Più in generale, si evidenziano:

● calo delle emissioni di CO2 di circa il 15% grazie alla riduzione del numero di viaggi;

● minor traffico di veicoli e complessi veicolari pesanti. Soluzioni più

lunghe, occuperebbero il 27% di spazio in meno trasportando la stessa quantità di merci;

● minore impatto sull’infrastruttura stradale perché la massa dei veicoli si distribuisce omogeneamente sugli assi;

● maggiore produttività e competitività;

● sviluppo dell’intermodalità grazie all’interoperabilità con terminal logistici portuali con binari e senza e alla possibilità di trasportare 2 casse mobili (una lunga e una corta), o un semirimorchio + una cassa mobile, con una sola combinazione di veicoli;

● buona adattabilità per le merci leggere ma voluminose.

La soluzione più antieconomica sembrerebbe, quindi, il trasporto con camion di 7,5 Ton, calcolando consumi quattro volte più alti di 3

Europa

DUO TRAILER

DA 31,50 METRI:

trattore

+ semirimorchio

+ dolly + semirimorchio

camion da 40 Ton. Secondo Anita, il massimo grado di redditività si raggiungerebbe con 2 camion di grande portata rispetto a 3 camion da 40 Ton. Ma non tutte le associazioni di categoria dell’autotrasporto sono d’accordo questo tipo di soluzioni.

Già, nel 2009, in Italia era stato avviato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da Anfia Progetto 18, per testare l’impiego dei complessi veicolari composti da una combinazione ottimizzata trattore-semirimorchio con lunghezza complessiva di 18 metri, rispetto a un convoglio standard.

I dati di monitoraggio della sperimentazione su 330 veicoli in circolazione hanno evidenziato un buon gradimento e una buona guidabilità da parte degli autisti. Nel 2021, intanto, il DL Infrastrutture ha di fatto liberalizzato la circolazione di autoarticolati di lunghezza massima di 18,75 metri, ma resta il tema della reale applicazione della norma, dal momento che nonostante la modifica del Codice della Strada manca la modifica del Regolamento di esecuzione.

All’estero la situazione non è

omogenea e di fronte a Paesi come la Spagna che già autorizzano queste combinazioni, ce ne sono altri, come la Francia, fermamente contrari.

Ma vediamo a questo punto quali sono le possibili combinazioni dei gigaliner, così come evidenziato da Unrae nel corso di un recente convegno sul tema.

Se i semi long trailer, con un semirimorchio da 15 metri (1,38 in più di quello standard) permettono di trasportare 37 europallet, gli Eurocombi da 25,25 metri (i long trailer di tipo 2) possono essere composti da trattore +

semirimorchio + rimorchio ad assi centrali, trasportando 33 + 19 pallet Epal.

C’è poi l’opzione Eurocombi da 25,5 metri con Eurotrailer: trattore + eurotrailer + rimorchio ad assi centrali che porta 73 + 15 pallet Epal. L’Eurocombi da 25,25 metri, long trailer di tipo 3, è composto, invece, da motrice + dolly + semirimorchio, e trasporta 19 + 33 pallet Epal.

Ma esiste anche l’opzione trattore + semirimorchio + dolly + semirimorchio per una lunghezza di 31, 50 metri.

Meno usata la combinazione semirimorchio + semirimorchio e quella motrice + rimorchio + biga.

Al via le nuove norme sulle emissioni di CO2

È arrivato al termine l’iter legislativo per le nuove norme sulle emissioni dei veicoli pesanti.

A metà maggio, anche il Consiglio Ue ha adottato formalmente il Regolamento che prevede già dal 2030 una riduzione del 45% delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli, per poi alzare la soglia al -65% a partire dal 2035 e arrivare al 2040 con un -90%.

Per il prossimo anno, invece, l’obiettivo di riduzione delle emissioni per gli autocarri che superano le 16 tonnellate resta del 15%.

L’efficacia e l’impatto del regolamento modificato saranno riesaminati dalla Commissione nel 2027.

9 Europa

BRENNERO: LA UE DÀ RAGIONE ALL’ITALIA

Secondo il parere motivato della Commissione europea le misure austriache limitano la circolazione delle merci. Ora l’Italia procederà a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia.

La soddisfazione del MIT e delle associazioni di categoria

Prima vittoria dell’Italia sul caso Brennero. La Commissione europea, nel parere motivato sul contenzioso tra Italia e Austria adottato il 14 maggio scorso, ha infatti ritenuto che i blocchi al transito dei mezzi pesanti al Brennero da parte dell’Austria limitino la libertà di movimento delle merci violando i trattati europei. Parole forti che sostengono il cambio di passo del Governo italiano che dopo ripetuti tentativi di trovare un accordo attraverso il dialogo, ha scelto di intraprendere la strada dura. Lo scorso febbraio, quindi, l’Italia ha attivato la Commissione Ue per violazione da parte dell’Austria dell’art.259 del TFUE – Trattato funzionamento Ue – in conseguenza dei diversi divieti di circolazione dei veicoli per il trasporto merci in transito sull’asse del Brennero: divieto di transito notturno, divieto settoriale, divieto di circolazione invernale e sistema di dosaggio. Il 14 maggio è quindi arrivato il parere della Commissione che ha ritenuto che le misure austriache non siano coerenti e non possano essere giustificate appieno in funzione del conseguimento degli obiettivi prefissati (tutela dell’ambiente, sicurezza stradale, fluidità del traffico o sicurezza dell’approvvigionamento). Alcune di tali misure hanno inoltre maggiori probabilità di incidere sulle imprese straniere piuttosto che su quelle austriache.

Di conseguenza la Commissione ha affermato che “l’Austria ha violato gli obblighi ad essa incombenti in forza degli articoli 34 e 35 TFUE: a) adottando i paragrafi 3 e 4 dell’ordinanza sull’autostrada A12 della valle dell’Inn, divieto notturno per i veicoli pesanti LGBl. n. 64/2010 modificata dall’ordinanza n. 141/2021, che vieta la circolazione transfrontaliera di alcuni mezzi pesanti in determinate ore notturne su un tratto dell’autostrada A12; b) adottando i paragrafi 3 e 4 dell’ordinanza sul divieto settoriale

10 Politica

di circolazione

LGBl. n. 44/2016 modificata dall’ordinanza n. 48/2023, che vieta il trasporto di talune merci su un tratto dell’autostrada A12 esentando dal divieto gli Euro 6 immatricolati per la prima volta dopo il 31 agosto 2018; c) adottando l’ordinanza sul calendario del divieto di circolazione invernale 2023, BGBl. n. 3/2023, che vieta sulle autostrade A12 e A13 la circolazione di taluni mezzi pesanti diretti in Italia o in Germania, o in un Paese da raggiungere attraverso l’Italia o la Germania, nelle giornate di sabato dei mesi invernali dalle 7:00 alle 15:00.

Ancora, l’Austria ha violato gli obblighi adottando misure che in determinati giorni limitano a un massimo di 300 veicoli l’ora il numero di autocarri che possono immettersi sull’autostrada A12 nei pressi di Kufstein, il cosiddetto sistema di dosaggio.

Il parere è stato accolto con “grande soddisfazione” dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha spiegato che l’Italia procederà ora a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia, come previsto dall’art. 259 del Trattato, per ristabilire un quadro giuridico favorevole alle imprese e tutelare il principio di libertà all’interno dell’Unione europea.

“La Commissione ha censurato in maniera inequivocabile tutti i divieti austriaci al traffico lungo il Corridoio del Brennero in quanto contrari alla libera circolazione di beni prevista dagli articoli 34 e 35 del TFUE – ha sottolineato il Ministero –. Il parere della Commissione dimostra quindi la bontà della posizione del Governo italiano”.

Soddisfazione, unita ai ringraziamenti

verso il Governo, anche da parte delle associazioni dell’autotrasporto che da anni invocavano un intervento risolutivo.

“Apprendiamo con grande soddisfazione il parere della Commissione rispetto alla controversia che da anni vede contrapposte Italia e Austria sul tema del transito delle merci attraverso l’asse del Brennero – ha affermato il presidente di Anita Riccardo Morelli –. La notizia rappresenta una vittoria significativa per il nostro Paese e per le imprese che quotidianamente muovono l’economia nazionale, portando il Made in Italy verso il Nord Europa”.

Per il presidente nazionale di Assotir, Anna Vita Manigrasso, “quanto espresso dalla Commissione europea rappresenta una grande vittoria per l’autotrasporto italiano ma più in generale per il nostro sistema Paese. Ora ci aspettiamo che le limitazioni al Brennero decadano il prima possibile e che venga ripristinata la libera circolazione delle merci per una sana competitività tra le imprese”. Risultato positivo anche per CnaFita. Per il presidente Patrizio Ricci “il pronunciamento della Commissione europea ha finalmente sancito che le limitazioni al transito imposte dal Tirolo al transito dei veicoli pesanti lungo l’asse del Brennero, sono una evidente violazione del trattato sulla libera circolazione delle merci e delle persone”.

Un plauso è arrivato anche da Confartigianato Trasporti. “Finalmente il parere della Commissione europea certifica

quanto Confartigianato Trasporti sostiene da tempo: l’Austria da anni attua misure per ostacolare la libera circolazione delle merci e frenare la concorrenza leale nel mercato unico”, ha affermato il presidente nazionale dell’associazione, Amedeo Genedani. Il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, sottolinea che si tratta di “una prima risposta che non si discosta dalla linea tenuta nel passato. Ricordo che più volte il governo austriaco è stato oggetto di pronunciamenti negativi per la politica dei divieti alla libertà di circolazione, principio sancito dalla stessa Unione europea. L’ultima ‘bocciatura’ nei confronti dell’Austria avvenne nel 2004 con il Governo Berlusconi sugli eco-punti”. Restano da chiarire alcuni punti per Alessandro Peron, segretario generale Fiap.

“È un risultato importante che conferma la solidità delle ragioni poste dall’Italia, dal Ministro Salvini, durante il confronto. Rileggeremo con la giusta puntualità tutti gli elementi contenuti nel documento, garantendo il nostro sostegno e la massima collaborazione con il Governo e le Istituzioni interessate nell’analisi e nelle valutazioni conseguenti”. L.A.

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Politica

IL MINISTRO SALVINI INCONTRA L’AUTOTRASPORTO

Investimenti in infrastrutture, carenza di autisti, necessità di rivedere il Green Deal: molti gli argomenti affrontati dal Ministro dei Trasporti duranti gli incontri con le associazioni

Dalla transizione energetica agli investimenti sulle infrastrutture, dalla carenza di autisti alle problematiche legate alle revisioni dei mezzi pesanti: sono molti i temi cari al settore dell’autotrasporto affrontati dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante alcuni incontri delle ultime settimane. Intervenendo al 50° anniversario della Fai interprovinciale Como-Lecco a Molteno, Salvini ha sottolineato l’importanza economica

degli operatori dell’autotrasporto, ricordando gli investimenti in infrastrutture che il Governo sta portando avanti, in Italia e in Lombardia. Ma non si è soffermato solo sulle infrastrutture. “Stiamo facendo miracoli per trovare le risorse e conto di approvare entro l’estate un bonus patenti per cercare di sopperire alla mancanza di autisti – ha annunciato – perché non tutti i giovani hanno le risorse necessarie per conseguire le

patenti professionali”.

Anche l’autotrasporto a DePortibus, primo festival della portualità

Intermodalità, sostenibilità, cybersecurity, grandi opere e investimenti: questi gli argomenti di cui si è parlato a DePortibus, il primo festival europeo che ha affrontato i grandi temi legati alla portualità. L’evento si è svolto a La Spezia ma si tratta di un festival itinerante che di anno in anno toccherà tutte le città portuali del nostro Paese. Tra gli ospiti il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, e il segretario generale di Unatras e Confartigianato, Sergio Lo Monte, che nel suo intervento ha rimarcato la necessità di una maggiore rappresentanza del mondo dell’autotrasporto, un segmento fondamentale per un’efficiente resa della catena logistica.

Partecipando invece ad un incontro in Cna, a Roma, in vista delle elezioni europee, il Ministro ha invece affrontato la questione della transizione energetica. “Cambiare il Green Deal è un dovere – ha sottolineato –. Il 2035 è irraggiungibile; vanno aggiunti almeno 15 anni e vanno allargate le modalità di alimentazione, col tema della pluralità tecnologica: non solo elettrico ma anche biocarburanti e idrogeno”. Il Ministro ha inoltre parlato dei problemi della Motorizzazione e in particolare dei tempi troppo lunghi per le revisioni dei mezzi pesanti, rimarcando che il Dicastero ha già avviato un piano di assunzioni per incrementare il personale.

12 Politica
Matteo Salvini

IL PASSATO E GUARDA AL FUTURO

Durante il convegno di apertura di Transpotec, a Milano, il presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Enrico Finocchi, ha raccontato le origini dell’organismo e fornito i numeri del settore

Testatina L’ALBO
CELEBRA
Riccardo Morelli Enrico Finocchi Paolo Uggè di Lucia Angeloni

Si sono aperti ufficialmente a Transpotec Logitech 2024 i festeggiamenti per i 50 anni dell’Albo degli Autotrasportatori.

L’8 maggio, durante il convegno di apertura della manifestazione, dal titolo “Il trasporto merci e persone tra passato e futuro”, il presidente del Comitato Centrale dell’Albo, Enrico Finocchi, ha celebrato questo importante traguardo, raccontando le origini e l’evoluzione dell’Albo di fronte a un’ampia platea, alla presenza, tra gli altri, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini Istituito nel 1974, con la Legge 6 giugno n. 298, l’Albo si è trasformato nel corso di questo mezzo secolo, diventando un punto di riferimento fondamentale per gli autotrasportatori proprio per i molti compiti in capo al Comitato Centrale, da vigilare sulla regolarità delle imprese a promuovere la sicurezza, la formazione e l’innovazione. “Oggi l’Albo degli Autotrasportatori è una Direzione del Ministero dei Trasporti e nello stesso tempo un organo collegiale perché ne fanno parte oltre a vari Ministeri anche le associazioni di categoria dell’autotrasporto. È quindi una realtà importante per la concertazione, oltre che per la regolazione del settore – ha esordito il presidente Finocchi –. In questo periodo stiamo portando avanti diverse iniziative: sul fronte della sicurezza è in fase di elaborazione un bando per la realizzazione e l’upgrade di aree di sosta sicure e protette, con un finanziamento complessivo di 13 milioni di euro – ha evidenziato Finocchi –. È anche in lavorazione una nuova campagna di comunicazione per i 50 anni dell’Albo; campagna che segue quella dell’estate scorsa “Insieme per guidare il futuro”, per avvicinare i giovani alla professione

di autotrasportatore. Ci sono poi le iniziative sulla formazione, volte da un lato a superare la grave carenza di autisti che l’autotrasporto sta scontando e dall’altro a preparare gli autisti ad una guida più sicura ed ecosostenibile”.

Il presidente Finocchi ha anche evidenziato come l’autotrasporto merci sia da sempre un settore strategico per l’economia nazionale e come da quando l’Albo è diventato effettivamente operativo, nel 1978, fino ad oggi, l’aumento del numero delle imprese sia sempre coinciso con un aumento del Pil e viceversa. Nel ’78 le aziende iscritte erano 108.040 e nel 1979 erano già salite a 144.062. L’anno record per è stato il 1986, con 227.136 imprese iscritte.

“Da alcuni anni le imprese si sono attestate intorno alle 100mila e alla fine del primo trimestre 2024 quelle attive risultavano 98.860, anche a seguito del grande lavoro sulla regolarità che l’Albo sta portando avanti da diverso tempo e che proseguirà anche nei prossimi anni, fino a che non sarà verificata la totalità delle imprese”, ha continuato Finocchi, sottolineando come l’autotrasporto merci conto terzi muova ogni anno circa 900 milioni di tonnellate di merce. Con mezzi, tra l’altro, che diventano di anno in anno più ecologici e tecnologicamente avanzati. Le imprese stanno infatti investendo sempre più in mezzi di ultima generazione. Tra gli autocarri, la cui flotta è composta da 513.112 mezzi, quasi la metà è rappresentata da veicoli Euro 6: i mezzi di ultima generazione sono

infatti 250.028, pari al 48% del totale, in aumento del 60% rispetto al 2020 quando erano 156.182. “Le sfide che l’Europa ci impone, però, sono molto ambiziose, c’è quindi bisogno di dare una mano a questo settore che sta investendo e si sta strutturando sempre più. Negli ultimi quattro anni, dal 2020 al 2023, le imprese con oltre 100 mezzi sono cresciute di oltre il 15%; questo dimostra che il settore è pronto alla competizione a livello globale”, ha concluso Finocchi. Al panel introduttivo hanno preso parte anche Riccardo Morelli, presidente di Anita, e Paolo Uggè, presidente di Unatras. “Quest’anno la nostra associazione festeggia 80 anni; in questi decenni quindi abbiamo accompagnato il mondo del trasporto nella sua evoluzione – ha detto Morelli –. Il settore è profondamente mutato

Transpotec
Matteo Salvini

affiancando all’attività di trazione delle merci su strada ulteriori servizi, come spedizioni e multimodalità, ed evolvendo verso la logistica come attività integrata del sistema dei trasporti. Il nostro comparto è vivo ed è strategico per il sistema Paese ma le sfide sulla transizione tecnologica e digitale stanno mettendo le imprese in difficoltà. Occorre quindi attivare un processo di crescita inclusiva, che coinvolga tutte le imprese, a prescindere dalla dimensione aziendale, accompagnando da un lato quelle che più hanno bisogno di essere sostenute in questo cambiamento necessario, dall’altro rafforzando la spinta collaborativa necessaria per il riposizionamento competitivo del settore. Inoltre – ha concluso Morelli – è indispensabile investire sul fattore umano. Professionalità, ricambio generazionale e soprattutto nuove competenze, sono l’ago della bilancia per il futuro delle nostre imprese”. Paolo Uggè ha rimarcato l’importanza dell’autotrasporto, con il 74% delle

merci europee che si muove su strada (in Italia la percentuale è ancora più alta). “Se da un lato emerge il ruolo fondamentale dell’autotrasporto, come abbiamo visto durante l’emergenza Covid o ancora con i conflitti in corso – ha affermato Uggè – dall’altro si impone un’accelerazione sul piano dell’intermodalità e delle infrastrutture, che attualmente non risultano adeguate a reggere il peso di una domanda in aumento, con conseguenti congestioni stradali”. Uggè ha anche ricordato i vincoli imposti all’interno dell’Unione europea nei transiti delle merci, dal Bianco al Frejus, al Brennero, con le criticità e le perdite in termini economici per il rallentamento dei mezzi dovuto ai divieti austriaci o a lavori in corso. Il presidente di Unatras ha anche parlato del ruolo dell’Albo che deve diventare sempre più esecutivo e funzionale alle esigenze del settore. A chiudere la conferenza il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha ribadito ancora una volta l’importanza di una

transizione energetica vera, che passi “dalla sbornia del tutto elettrico ad un bouquet che preveda tutte le fonti di alimentazione. Siamo riusciti a inserire la neutralità tecnologica in tutti i dossier; dobbiamo far capire che la transizione necessita di tempo e di investimenti. Se sono stati cambiati 100mila mezzi in tre anni, sostituendo veicoli vecchi con quelli di ultima generazione, è perché le imprese stanno già facendo la transizione al di la delle norme”. Salvini ha poi fatto sapere che il Ministero sta cercando nuovi fondi per far fronte alla grave carenza di autisti professionisti nel nostro Paese e che al MIT sono già stati aperti diversi tavoli con l’autotrasporto, a partire da quello sui trasporti eccezionali. Infine, il Ministro ha affrontato il tema della concorrenza sleale ricordando che questo Governo è stato il primo a fare ricorso contro i divieti unilaterali imposti dall’Austria al Brennero, divieti che ledono i trattati europei sulla libera circolazione delle merci.

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Il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini inaugura il salone Transpotec 2024

ASSOCIAZIONI PROTAGONISTE AL TRANSPOTEC

Transpotec
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Grande presenza al salone di Milano delle associazioni di categoria dell’autotrasporto che hanno organizzato workshop e incontri sui temi più importanti per il settore, dalla carenza di autisti alle infrastrutture

Sostenibilità sociale ed economica, competitività, formazione e ricambio generazionale: il Transpotec 2024 è stato l’occasione per le associazioni di categoria dell’autotrasporto di portare in primo piano alcuni dei temi a cui da tempo è rivolta l’attenzione delle imprese e anche della politica. Il salone ha ospitato, infatti, anche convegni, workshop, momenti di incontro e di riflessione sulle questioni più calde per il settore, anche alla luce degli importanti impegni per la decarbonizzazione definiti dall’Unione europea che toccano in

prima persona imprese e operatori. Riflessioni condivise anche con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che, dopo essere intervenuto all’evento di apertura del salone – a cui ha partecipato anche l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori (vedi articolo a pagg. 14-16) – e aver tagliato il nastro inaugurale, ha visitato i vari stand delle associazioni di categoria per un confronto diretto con chi

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come l’accesso alla professione, la formazione degli autisti, il ricambio generazionale.

C’è poi la competitività: in questa categoria rientrano più elementi e più linee di azione. È necessario però agire innanzitutto sulle infrastrutture, da quelle dell’arco alpino alle reti TEN-T, che includono anche il Ponte sullo Stretto, fino ai porti.

Fai-Conftrasporto auspica, quindi, l’istituzione di una cabina di regia europea per la pianificazione, la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle infrastrutture strategiche.

rientrano, però, anche gli interventi di digitalizzazione e sburocratizzazione delle

conosce personalmente le esigenze e le criticità del settore.

Lo ha fatto allo stand di Fai, firmando il Manifesto per le elezioni europee nel quale la federazione ha inserito i principali temi che dovrebbero essere al centro delle politiche sui trasporti. Il documento, sottoposto al Ministro dal presidente di Fai, Paolo Uggè, si basa su quattro pilastri: persone, competitività, sicurezza e ambiente.

A illustrare i dettagli del Manifesto è stato il segretario generale della Fai, Carlotta Caponi, che ha spiegato che le quattro linee guida dovrebbero accompagnare la politica europea dei prossimi quattro anni, incentrandola prima di tutto sul ruolo delle persone. “Sappiamo – ha sottolineato – quanto gli operatori siano estremamente richiesti in questo settore, abbiamo visto anche qui al Transpotec che negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 250mila CQC, quindi dobbiamo restituire appetibilità e smalto a questo settore e trovare nuova forza lavoro”. Parlare delle persone vuol dire affrontare questioni

questo si punta l’attenzione sulla necessità Uggè e il Ministro Salvini

Nel miglioramento della competitività rientrano, però, anche gli interventi di digitalizzazione e sburocratizzazione delle procedure e l’introduzione di un quadro normativo chiaro e uniforme a livello comunitario. Altro pilastro è la sicurezza. Per questo si punta l’attenzione sulla necessità di investimenti in aree di sosta confortevoli, attrezzate e sicure su tutto il territorio nazionale ed europeo per gli autisti; uno strumento per garantire anche il rispetto delle regole comunitarie sui tempi di guida e di riposo.

Infine, ma non ultimo nella lista delle priorità, c’è la questione ambientale. L’ambiente è uno dei protagonisti del documento di Fai-Conftrasporto. Il prossimo Parlamento Ue potrà scegliere se proseguire sulle linee già stabilite dalla Commissione o se apportare alcune modifiche. In particolare, nel testo si fa riferimento alle politiche sulla neutralità tecnologica e alla necessità di valorizzare tutte le diverse tecnologie più pulite disponibili, a partire dai biocarburanti che sono un punto di forza per l’Italia.

“In Italia - si legge nel Manifesto - il 63% dell’energia elettrica utilizzata è attualmente prodotta attraverso lo sfruttamento di fonti fossili. Anche guardando alla media europea emerge chiaramente come le fonti rinnovabili contribuiscano al mix energetico complessivo ancora per poco meno del 40%. Tale dato dovrebbe bastare a ridimensionare l’apporto effettivo delle motorizzazioni elettriche rispetto al target di decarbonizzazione del trasporto”.

Transpotec 20

Altro punto è la disciplina sui pesi e le dimensioni in fase di aggiornamento (vedi art. a pag. 8-11).

I temi al centro degli interessi della categoria sono stati affrontati anche nell’intervento del Ministro Salvini al Logistic Village di Fiap, dalle infrastrutture alla permeabilità dell’arco alpino, con particolare attenzione al dossier del Brennero e al tema del Monte Bianco e della necessità del raddoppio.

Il Logistic Village ha ospitato in tutto sei panel di discussione, con la partecipazione di oltre 35 relatori, e ha contato oltre 4mila ingressi, fra imprenditori e stakeholder. Una piattaforma di confronto che, in vista delle elezioni europee, ha organizzato anche una serie di incontri con i candidati rappresentanti di tutte le forze politiche della circoscrizione nord-ovest, per approfondire argomenti con cui dovrà confrontarsi il prossimo Parlamento europeo come il Green Deal e le sfide geopolitiche in atto.

Con l’occasione, Fiap ha presentato le proprie proposte per la Nuova Europa, documento che verrà presentato anche nelle altre circoscrizioni, che si concentra su questioni quali la libera circolazione delle merci; il contrasto alle pratiche di concorrenza sleale; il sostegno all’innovazione nel settore; la neutralità tecnologica; lo sviluppo e il supporto di infrastrutture sostenibili e l’armonizzazione normativa.

“Il prossimo Parlamento europeo avrà il compito di guidare l’Europa attraverso le sfide del nostro tempo, avvicinandoci agli obiettivi del New Green Deal - ha detto il segretario generale della Fiap, Alessandro Peron -. In un’epoca segnata da incertezze geopolitiche e da una necessità impellente di sostenibilità ambientale, il dialogo con i futuri legislatori europei diventa non solo opportuno, ma indispensabile. Fiap, come sempre, si pone al centro di questo dialogo strategico, facilitando un confronto costruttivo e proattivo.”

Ma il momento certamente più rilevante dal punto di vista politico è stata la lettera del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che inviando il proprio saluto ha ricordato la centralità dell’autotrasporto e della logistica per l’economia nazionale e ha assicurato il sostegno del Governo

IL PRESIDENTE MELONI SOSTIENE L’AUTOTRASPORTO

Una funzione nevralgica; un comparto che consente alle famiglie di ricevere quotidianamente i prodotti e i beni di consumo di cui hanno bisogno e che contribuisce alla produttività del sistema nazionale: così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito il settore dei trasporti e della logistica nella lettera inviata al segretario generale di Fiap Alessandro Peron

“Voi – ha scritto – rappresentate un pezzo di quell’economia reale per cui il Governo sta lavorando per difendere e sostenere, ad ogni livello”. Fra i tanti temi all’ordine del giorno, sui quali il dialogo è aperto, c’è la necessità di indicare una direzione più giusta e più equa alla transizione energetica ed ecologica, che cammini di pari passo con la sostenibilità sociale e con la sostenibilità economica delle imprese. Ma ci sono anche le criticità per la percorribilità dei valichi alpini; un tema ricorrente.

Nel testo si evidenzia anche come il comparto sia strategico, anche e soprattutto, nella promozione e nella diffusione del Made in Italy.

“Per questo – scrive ancora il Presidente – credo che sia necessario lavorare insieme per rafforzare l’italianità della logistica e dell’autotrasporto, da cui dipendono sia la capacità di esportazione del nostro sistema produttivo che la capacità di rispondere al fabbisogno del mercato interno”.

Infine, uno sguardo ai prossimi passi e una rassicurazione per le imprese: “Il nostro obiettivo è trovare, insieme, le soluzioni più efficaci per promuovere la crescita del comparto, delle sue aziende e dei suoi lavoratori”.

Giorgia Meloni

Transpotec

Salvini inaugura il Logistic Village con Peron, a sinistra, e Scarpa, presidente Fiap

per promuovere la crescita del comparto (vedi box a pagina precedente). Come emerso sin dalla cerimonia inaugurale, fra le questioni che hanno tenuto banco nel corso del salone c’è quella della carenza di autisti. In Italia mancano oltre 20mila autisti; una situazione che si riflette anche nel resto d’Europa e in gran parte dei Paesi industrializzati.

Anita ha quindi voluto accendere i riflettori sulla problematica presentando l’Osservatorio “Giovani Autotrasporto e Logistica”, costituito proprio per contribuire a proporre soluzioni concrete e lanciato a Milano Fiera nel corso della seconda giornata del salone. Secondo uno studio di Unioncamere – Excelsior presentato da Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, tra il 2019 e il 2023, il disequilibrio fra domanda e offerta di lavoro nel settore è salito del 15%, passando al 30,6%.

La figura dell’autista è fra quelle più difficili da trovare; nel 2023 si è attestata al secondo posto della classifica fra i ruoli di difficile

L’Albo ha previsto, ad esempio, un bando rivolto agli studenti dei Centri reperimento. direzione.

Negli ultimi anni sono state messe in campo una serie di misure in questo senso, sia a livello nazionale, sia locale, con fondi pubblici per sostenere le nuove generazioni ad acquisire i titoli necessari a svolgere questa professione, come la patente C e la CQC. Anche l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori è impegnato in tale

Intervenendo all’evento organizzato da Anita, il Vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo, Roberto Di Marco, ha spiegato che “l’Albo sta puntando molto sulla formazione, in particolar modo per sviluppare nei giovani la consapevolezza che questo è un mestiere che può essere scelto e che può dare prospettive di carriera lunga.

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Fontanili, Diamante, Di Marco, Mariella al convegno di ANITA

di istruzione per gli adulti, che prevede un importante finanziamento di un milione di euro per l’erogazione di borse di studio di 2mila euro per conseguire la patente CE e la Carta di Qualificazione del Conducente”.

Ma non sono necessari soltanto incentivi economici, è fondamentale agire anche sull’immagine e sull’appeal di questa professione, sempre più legata alla tecnologia e ad un alto livello di specializzazione.

“L’estate scorsa abbiamo dato vita alla campagna di comunicazione ‘Insieme per guidare il futuro’ per promuovere la professione di autotrasportatore “, ha proseguito Di Marco, sottolineando anche che, accanto alle iniziative che mirano ad incidere sul percepito, ci sono quelle come la campagna Guidiamo Sicuro, che propone moduli teorici e pratici per una guida sicura ed ecosostenibile.

Ma non sono necessari soltanto incentivi di comunicazione ‘Insieme per guidare il , ha

Il Vicepresidente di Anita, Natale Mariella spiegato inoltre le finalità dell’Osservatorio.

L’incontro organizzato da Cna-Fita con Fantinato, Concezzi, Ricci e Guarnieri

equo e inclusivo, capace di accoglierli quale elemento

“Nel nostro ruolo di osservatore privilegiato, vogliamo metterci al servizio dell’industria dell’autotrasporto merci, della logistica e delle istituzioni per individuare soluzioni, creare sinergie e suggerire politiche utili ad intraprendere un percorso che possa portare le imprese ad attrarre i giovani in un ambiente informato, equo e inclusivo, capace di accoglierli quale elemento fondamentale per il comparto”.

percezione della professione nei giovani degli Istituti

L’Osservatorio intende agire su tre diversi livelli: avviando un’indagine su base empirica rispetto alla percezione della professione nei giovani degli Istituti Tecnici Superiori diffusi sul territorio e aderenti al sistema nazionale di istruzione; informando gli stessi giovani sulle potenzialità del settore, oltre gli stereotipi; stimolando la promozione di politiche attive per il lavoro in maniera strutturale.

Allo stand di Cna-Fita, infine, si è dato spazio ai servizi rivolti alle imprese.

Il presidente nazionale Cna-Fita, Patrizio Ricci, e il responsabile nazionale Cna-Fita, Mauro Concezzi, hanno presentato assieme ai presidenti di Colsea e Craav, Massimiliano Guarnieri e Paolo Fantinato, Fita Rete Servizi; un’aggregazione tra i tre consorzi di riferimento dell’associazione che offrono servizi

alle imprese di autotrasporto come Colsea, Craav e Fitacom.

Fra i servizi disponibili ci sono il pagamento dei pedaggi,

in Italia e in Europa; la tracciatura e localizzazione della propria flotta in tempo reale; report dettagliati sull’attività dei singoli mezzi; la segnalazione di soste non previste e allontanamento da un’area geografica; i

dati aggiornati sul traffico; il controllo carburante e della temperatura del vano di carico.

Ma anche il servizio carburante, con carta abbinata alla targa del mezzo; sconti personalizzati in base alle nazioni, e il servizio di noleggio dei veicoli industriali e commerciali.

Per sviluppare sinergie e dare valore aggiunto al loro operato, i tre consorzi hanno scelto il contratto di rete “Soggetto” in modo da preservare la loro autonomia ma sostanziare e dare concretezza all’iniziativa tramite il riconoscimento di una soggettività giuridica, un organo di controllo, un fondo patrimoniale comune e l’iscrizione alla Cciaa. A.V.

Transpotec
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ha invece riguardato i sistemi di pagamento pedaggi: AS 24, filiale della compagnia TotalEnergies, ha infatti reso operativo anche in Italia il dispositivo di riscossione PASSango, già attivo in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Svezia, Danimarca, Austria, Germania, Polonia e Bulgaria. Si tratta di un dispositivo multifunzionale e interoperabile per l’esazione dei pedaggi in Europa che, oltre a facilitare la gestione delle tasse e dei pedaggi, consente la geolocalizzazione in tempo reale della flotta, l’acquisizione rapida dei dati relativi ai tragitti, la programmazione e l’ottimizzazione dei costi. Il dispositivo è anche in grado di avvisare in caso di tragitti più onerosi, vietati o con anomalie riguardanti la classe di pedaggio e la stazione di ingresso, di segnalare l’accesso ai parcheggi custoditi e prevede un servizio di assistenza 24 ore su 24 in 16 lingue. “Stiamo terminando la fase di VRS, quella conclusiva, che prevede la verifica della regolarità del servizio con il concessionario autostradale e stiamo avviando la fase di commercializzazione di PASSango anche in Italia - ha spiegato a Tir

mettere a punto un altro dispositivo, più piccolo, che non prevede la geolocalizzazione, che sarà destinato a cinque Paesi mediterranei, tra cui l’Italia, che sarà operativo a fine anno”.

Un’altra delle novità di AS 24 Italia è la creazione del consorzio Mobility & Services, nato con lo scopo di riunire i trasportatori per abbattere i costi e acquistare beni a prezzi più vantaggiosi. “Questo consorzio è molto importante per AS 24 che diventa anche autotrasportatore.

di AS 24 Italia, già diventata service provider -. Inoltre stiamo finendo di ma solido , Italia.

sui prodotti ma anche sulla costruzione di un rapporto solido e duraturo con partner e clienti”, ha sottolineato Marco Berardelli managing director di DKV Mobility Italia.

la

Abbiamo appena iniziato a raccogliere soci e io credo che arriveremo a 3mila unità molto rapidamente”, ha aggiunto Cassago.

Transpotec ha fatto anche da cornice alle celebrazioni per i 90 anni dalla fondazione di DKV Mobility, specializzata in servizi di pedaggio ma anche in carte carburante e di ricarica e nella gestione delle flotte.

“Dalla nascita a oggi siamo cresciuti molto e abbiamo lavorato non solo

L’azienda ha presentato tutta la gamma DKV Card, dalla standard, per il pagamento del rifornimento di carburante classico e alternativo e di servizi stradali, alla DKV Card +Charge, soluzione pensata per le flotte elettrificate che consente di ricaricare il veicolo a un numero sempre più elevato di colonnine in tutta Europa. Ultimamente si è aggiunta anche DKV Card NGO, specifica per le organizzazioni no-profit. Ampio spazio anche ai box del pedaggio: DKV Box Europe, per permettere agli autotrasportatori di viaggiare in tutta Europa e saldare il pedaggio senza interruzioni né disagi dovuti a sistemi diversi; DKV Box Italia, per gli autotrasportatori che si muovono per lo più sul territorio nazionale, e DKV Box Italia Fleet, la OBU specifica per i veicoli sotto le 3,5 tonnellate grazie a cui i clienti di flotte miste possono utilizzare il pedaggio lungo l’intera rete autostradale italiana.

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Marco Cassago, managing director Da sinistra: Paolo Starace, Carlotta Gallo, Enrico Finocchi, Alessio Sitran Marco Berardelli Marco Cassago

Kazakistan

esportazioni agroalimentari italiane, che complessivamente ammontano a un valore di circa 6 miliardi di euro.

Corridoio di Mezzo

Cina

Per questo è importante valutare, dove possibile, rotte alternative. L’Iru, l’Unione internazionale dei trasporti su strada, ha puntato l’attenzione su più di una delle soluzioni a disposizione degli operatori, partendo dai corridoi stradali che collegano la Cina e l’Asia Centrale attraverso il Mar Caspio o l’Iran alla Turchia e all’Europa.

rispetto allo stesso periodo del 2022, superando 1,6 milioni di tonnellate.

Ma si tratta di alternative adeguate?

Un trasporto dal Mar Giallo, in Cina, alla Turchia e ai vicini Paesi europei dura tra i 13 e i 23 giorni, quindi meno della rotta marittima attraverso il Canale di Suez che richiede tra i 35 e i 45 giorni.

Pensiamo ai cosiddetti Corridoio di Mezzo e Corridoio Meridionale. Stando ai dati di Iru, già nel 2022, il cosiddetto Corridoio di Mezzo ha registrato una crescita record dei volumi di transito del 150% rispetto al 2021.

Come spiega un report della Banca Mondiale dello scorso novembre, le ragioni sono anche nell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha dato nuovo slancio al Corridoio dopo che spedizionieri e operatori europei hanno scelto di non ricevere o inviare merci attraverso il territorio russo.

Da gennaio ad agosto 2023, i volumi di merci dalla Cina all’Europa lungo il Corridoio di Mezzo sono aumentati dell’84%

In quest’ottica, il China-Europe Railway Express, inaugurato nel 2011 nell’ambito della One Belt One Road, sta guadagnando spazio.

Kang Yingfeng, vicedirettore generale di China Railway International Multimodal Transportation, ha reso noto che dall’inizio di quest’anno si è registrato un notevole aumento delle richieste di informazioni sul servizio di trasporto merci CinaEuropa.

Il China-Europe Railway Express avrebbe movimentato 2.928 treni fra gennaio e febbraio 2024, trasportando 317mila container di merci, con una crescita del 9%.

Ma Iru mette in evidenzia anche altre rotte scelte degli operatori,

come quella che passa per i porti marittimi di Sohar e Salalah, in Oman, e di Jeddah e Dammam in Arabia Saudita, per proseguire poi via camion attraverso la regione, passare nuovamente a una tratta marittima e continuare il viaggio. C’è poi un’altra delle tratte via terra, già sperimentata lo scorso anno, che unisce Europa e Medio Oriente - attraversando 13 Paesi - in nove giorni, invece di 40 via mare.

Le merci sono partite dalla Lettonia e hanno attraversato la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria, la Turchia, il porto di Bandar Abbas in Iran, gli Emirati Arabi Uniti con una nave Ro-Ro e infine l’Arabia Saudita per arrivare in Kuwait. Percorsi facilitati dal sistema TIR – eTir in particolare – per i trasporti internazionali che rende più veloci i passaggi transfrontalieri.

Internazionale 27

LaaS, UN NUOVO CONCETTO DI LOGISTICA

Analogamente a quanto sta accadendo per la mobilità delle persone, anche la logistica sta guardando con interesse alla cosiddetta Logistics as a Service: vediamo di cosa si tratta e quali possono essere i vantaggi

Tutto nasce nel mondo dell’information technology, quando dall’hardware - le parti solide dei computer - si è passati alla diffusione del software, programmi immateriali al servizio delle aziende. Il passaggio successivo è stato quello che si chiama - As a Service (Aas) - un processo reso possibile dall’avvento del cloud computing. Un’impresa, anziché, acquistare licenze di software, le acquista per un periodo determinato, cioè le noleggia. Dall’informatica, la rapidità con cui la filosofia del cloud si è diffusa ha permesso la traslazione del concetto anche ad altri settori industriali, tra cui quello della mobilità: la cosiddetta

mobility as a service - MaaS. Nelle nostre città è possibile utilizzare diversi mezzi – dal monopattino all’automobile, passando per le biciclette - attraverso la formula della condivisione, o sharing. La mobility as a service consente una maggiore agilità in città e può contribuire a ridurre i costi totali per chi decide di non acquistare un’auto, con benefici anche per l’ambiente grazie alla riduzione di emissioni inquinanti dell’impatto ambientale.

L’evoluzione del concetto della mobilità intesa come servizio ha contagiato anche uno dei settori industriali economicamente più

importanti per il sistema Paese, la logistica, che, prendendo in prestito l’acronimo informatico, è divenuta Logistica As a Service (LaaS), strettamente correlata al modello imperante dell’e-commerce. Questo nuovo ecosistema, di fatto, è fondato su una gestione digitale del processo di scelta dei servizi legati alla logistica, accedendo ad una piattaforma online che permette alle imprese di gestire al meglio il servizio, quindi di massimizzare il livello di profitto. Tornando al concetto primitivo mutuato dall’informatica, affinché si configuri la LaaS è necessario che tutte le informazioni digitali relative al flusso logistico siano disponibili in cloud, consultabili e fruibili da remoto, attraverso un qualsiasi dispositivo connesso alla rete. Chiaro è che per il raggiungimento dello scopo è necessaria una perfetta comunicazione

Logistica 30

tra le parti e il coordinamento tra tutte le attività di intralogistica e i fornitori dei servizi di trasporto, con una circolazione delle informazioni quasi in tempo reale. Di fatto quello che l’utente può trovare sulle piattaforme digitali di LaaS comprende i veicoli disponibili per il trasporto - tra cui mezzi elettrici e droni - magazzini, depositi e hub di smistamento merci.

Ad accelerare questo processo trasformativo nella logistica, dal vecchio al nuovo, ci ha pensato il Covid, che ha reso indispensabile l’e-commerce e il massiccio ricorso a servizi on demand; cambiamenti che hanno portato - e lo stanno facendo tuttora - la nuova modalità di business, quindi all’evoluzione di uno scenario nei processi di

consegna.

L’intero sistema, fondato su un modello di tipo “push”, cioè basato sulle scelte dei produttori e degli operatori di logistica, sta per essere superato dalla spinta di una domanda orientata verso un modello di tipo “pull”, che comprende anche le esigenze del cliente, cioè del mercato, proprio grazie ai servizi on demand, che stanno spingendo verso sistemi di mobilità interconnessi.

Ed ecco che per rimanere competitivi su un mercato sempre più complesso, dove la componente tecnologica sta diventando sempre più centrale, i fornitori di servizi logistici si stanno adattando a sistemi più flessibili ed efficienti. È evidente che - in questo contesto - per consegnare le merci il più rapidamente possibile, non è solo la vicinanza delle stesse a fare la differenza, ma anche la digitalizzazione delle informazioni, al fine di condividerle per

semplificare i vari step che fanno parte della Supply Chain.

Se le logistiche più evolute già dispongono di tecnologie per gestire i flussi di dati (cosiddetti big data), l’obiettivo di questa condivisione di dati è proprio quello di consentire, in prima battuta, una pianificazione più efficace, e di contribuire all’informatizzazione e robotizzazione delle attività connesse al processo logistico. A questo si aggiunge un ulteriore tassello evolutivo della LaaS, quello dei magazzini condivisi tra diversi operatori, chiamati Warehouse as a Service, una realtà sempre più diffusa, così come si stanno imponendo modelli di Crowd Sourced Delivery, in cui le consegne sono affidate a collaboratori occasionali.

I vari elementi del puzzle che compongono il panorama complesso della Logistics as a Service sono sempre più intrecciati. Con le continue innovazioni in gioco diventeranno ancora più intricati, facendo parte di un processo di cambiamento per certi aspetti rivoluzionario; un cambiamento che si spera abbia un impatto benefico sull’ambiente, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento. La progressiva fusione di Mobility

As a Service, per la mobilità urbana, e Logistics As a Service, per il trasporto delle merci, può portare infatti a uno smaltimento del traffico, specie nelle aree più congestionate, arrivando a migliorare la qualità della vita delle persone nelle grandi città e, contemporaneamente, a ridurre sia i tempi di consegna delle merci per le imprese dell’autotrasporto, sia i costi. Un vantaggio per tutti.

31 Logistica

ADAS, SCATTANO I NUOVI OBBLIGHI

Dal 7 luglio, tutti i veicoli, compresi i mezzi pesanti, dovranno essere dotati di alcuni sistemi avanzati di assistenza alla guida per poter essere immatricolati. L’obiettivo della Ue è quello di garantire la massima sicurezza in strada

L’obiettivo, ambizioso ed epocale, è garantire la massima sicurezza in strada, eliminando le vittime degli incidenti stradali in tutta Europa, entro il 2050. Si chiama Vision Zero, il progetto europeo che intende azzerare il numero di morti e feriti gravi sulla strada nel lungo periodo e ridurli del 50% già entro il 2030. Uno degli step per raggiungere questa finalità, preziosa in termini di vite umane salvate, è il Regolamento 2019/2144, detto General Safety Regulation (GSR), a cui poi è seguito il Regolamento delegato 2022/545 della Commissione del 26 gennaio 2022 (ad integrazione del 2019/2144), che stabilisce “norme

dettagliate sulle procedure di prova e i requisiti tecnici specifici per l’omologazione dei veicoli a motore relativamente ai registratori di dati di evento e per l’omologazione di tali sistemi come entità tecniche”.

A partire dal 7 luglio 2024, tutti i veicoli delle categorie M, N e O non potranno essere immatricolati se privi dei dispositivi ADAS, acronimo di Advanced Driver Assistance Systems. Dunque, più tecnologia a bordo, per aumentare la sicurezza stradale; negli ultimi anni, infatti, in Europa sono diminuiti i numeri sugli incidenti stradali, ma l’Ue stima che le nuove normative eviteranno almeno 25mila vittime della strada entro il 2038.

Sistema rilevamento di sonnolenza

Le modifiche richieste

riguardano i sistemi e i componenti di assistenza alla guida concepiti e costruiti per tutti i veicoli a motore, autovetture, van e veicoli pesanti, e contemplano per la prima volta, oltre alla sicurezza degli occupanti del veicolo, anche

Tecnica
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di Paolo Travisi

destro, dove il conducente non riesce a vedere.

Sistema di informazioni in partenza: un sistema che avverte il conducente della presenza di utenti della strada vulnerabili davanti al veicolo prima di partire o durante la marcia a bassa velocità.

Interfaccia di installazione di sistemi di tipo Alcolock: un’interfaccia che semplifica l’installazione di questi dispositivi che registrano il tasso alcolemico del guidatore e in caso di superamento di un certo limite impedisce l’accensione del veicolo.

tecniche e

Rilevamento di sonnolenza e attenzione: sistemi di sicurezza per valutare lo stato di attenzione del conducente che, ad esempio, monitorano da quanto tempo una persona è alla guida e avvisano della necessità di una pausa.

di un insieme di implementazioni

tecnologiche che hanno lo scopo di supportare al meglio la guida degli autisti, riducendo una serie di criticità.

Sono 8 i dispositivi di sicurezza che dovranno essere attivi sui veicoli pesanti a partire dal 7 luglio 2024, mentre altri tre seguiranno nel 2026 e nel 2029.

Vediamo quindi quali sono e che funzioni hanno questi dispositivi di sicurezza.

Segnale di arresto di emergenza: una luce di stop lampeggiante (o simile) che segnala agli altri utenti della strada dietro al camion che il

mezzo sta rallentando rapidamente o sta frenando bruscamente.

Informazioni per la retromarcia: tecnologia, come telecamera o sensori, che offre al conducente una panoramica degli oggetti e delle persone che si trovano dietro l’autocarro.

Sistema di monitoraggio della pressione pneumatici: un sistema che monitora gli pneumatici e segnala al conducente un’eventuale perdita di pressione in tempo reale.

Assistenza intelligente per la velocità: un sistema che la monitora attivamente e avvisa il conducente se supera il limite, per invitarlo a rallentare.

Sistema di informazioni sugli angoli ciechi: un sistema basato su telecamere che rilevano la presenza di un pedone o un ciclista a fianco del mezzo, in particolare sul lato

Riconoscimento e prevenzione delle distrazioni: un sistema di avvisi di sicurezza in grado di riconoscere il livello di attenzione che un conducente presta a una situazione e di avvisarlo, se necessario; l’attuazione del sistema è prevista per il 2026.

Visione diretta migliorata del posto di guida: requisiti specifici per migliorare la “visione diretta”, cioè quello che vedono gli autisti direttamente dai finestrini del proprio veicolo.

Le nuove norme mirano a consentire ai conducenti di vedere ciclisti e pedoni più facilmente, ma le dotazioni saranno obbligatorie nel 2029.

Registratore dati evento in caso di incidente: si tratta della “scatola nera” che registra i dati dell’incidente, ma anche questa sarà prevista a bordo nel 2029.

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Tecnica
Sistema di informazione sugli angoli ciechi

LE CASE COSTRUTTRICI SI SVELANO AL TRANSPOTEC

Tante le novità e le anteprime per il mercato italiano presentate in occasione della manifestazione, la più importante in Italia per quanto riguarda l’autotrasporto. Vediamo le proposte delle otto sorelle

Quattro padiglioni, uno in più rispetto alla precedente edizione e tanti approfondimenti su temi attuali, quali la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione. L’edizione 2024 del Transpotec, che si è tenuta dall’8 all’11 maggio alla Fiera di Milano, è stata un vero successo anche perché per la prima volta ha ospitato tutte le cosiddette otto sorelle, le case costruttrici di mezzi pesanti, che hanno presentato le loro proposte e soprattutto molte anteprime e novità.

di Marco Lasala le . Un

Tra i camion più attesi al salone, il nuovo Mercedes Benz eActros 600, presentato in anteprima nazionale allo stand Daimler Trucks elettrico che punta alla leadership nel proprio segmento di mercato, il truck a zero emissioni sarà commercializzato entro la fine dell’anno. L’eActros 600 nasce per le lunghe distanze, ha un carico utile di circa 22 tonnellate e un peso complessivo combinato fino a 44 tonnellate. Due i motori elettrici, presente anche una trasmissione a quattro velocità appositamente realizzata per questa versione. La potenza complessiva di picco è di 600 kW, quella continua è di 400 kW. Fondamentale su di un truck di questa portata è il sistema di

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Daimler Trucks - eActros 600

recupero dell’energia in frenata; il pilota può selezionare cinque diversi livelli di intervento. Prevista anche la modalità “One Pedal”. Per l’autonomia, il nuovo Mercedes-Benz eActros 600 dispone di tre pacchi batteria per una capacità complessiva di oltre 620 kWh (3x207 kWh). Grazie alla loro composizione al litioferro-fosfato, il brand tedesco assicura una durata di oltre 10 anni per più di un milione di chilometri. Durante questo intero periodo le batterie hanno una capacità superiore all’80%. In termini di autonomia, la punta di diamante del marchio di Stoccarda è in grado di percorrere fino a 500 km con un solo pieno di energia. La potenza di ricarica supportata arriva a 400 kW in corrente continua; ciò consente in presenza di una presa elettrica MCS, di passare dal 20% all’80% della capacità massima del livello della batteria in meno di 30 minuti. Nella cabina, figura il nuovo Multimedia Cockpit Interactive in grado di fornire al conducente una serie di utili informazioni, dalla carica residua della batteria all’autonomia, fino al consumo energetico in tempo

reale.

Anche

Ford Trucks - La nuova gamma F-Line

Ford Trucks Italia ha presentato per la prima volta a livello nazionale la nuova gamma trattori e motrici F-Line e una versione a tiratura limitata, la F-MAX Select, con solo 400 esemplari numerati in tutto il mondo. Il design della cabina della serie F-LINE, ispirato a F-MAX, è stato sviluppato per migliorare l’ergonomia, il comfort e l’efficienza. Il display multimediale da 9 pollici e i pulsanti di controllo consentono ad esempio al conducente di gestire molte funzioni direttamente dalla postazione di guida. La nuova gamma è composta da 3 linee di prodotto: la Serie Trattori è caratterizzata da una cabina più

compatta rispetto

alla versione trattore F-MAX e permette quindi di venire incontro alle diverse necessità di trasporto, la Serie Motrici Road è studiata per integrarsi con i più vari allestimenti, dall’ecologia agli impianti scarrabili e la Serie Motrici Construction, è perfetta per affrontare le sfide nelle cave e nei cantieri.

Tra le novità dell’Ovale Blu il nuovo motore Ford Ecotorq Gen1.5, propulsore che consente un risparmio di carburante fino al 5,5% e una nuova trasmissione Ecotorq a 16 rapporti. Il Ford F-Max Select, grazie al nuovo propulsore Ecotorq, ha una potenza di 500 cavalli per 2.500 Nm di coppia massima. È un truck progettato per le lunghe distanze, dalla dotazione particolarmente completa.

Lorenzo Boghich, amministratore delegato di Ford Trucks Italia, ha anche fatto il punto sulla situazione del mercato in Italia sottolineando che “il parco circolante dei veicoli Ford Trucks immatricolato in Italia ha raggiunto più di 2mila veicoli e più di 700 clienti”, e che l’obiettivo è quello di avere una quota di mercato

Tecnica
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complessiva totale del 5%.

Novità assolute per il mercato italiano anche in casa Renault Trucks, che ha esposto i veicoli pesanti 100% elettrici adibiti al trasporto regionale E-Tech T e per l’approccio cantiere E-Tech C.

Con una massa complessiva ammessa fino a 44 tonnellate, i Renault Trucks E-Tech T e C possono essere equipaggiati con pacchi batteria agli ioni di litio da 390 a 540 kWh. Le batterie sono ricaricabili in corrente alternata fino a 43 kW o in corrente continua fino a 250 kW. Si tratta di autocarri che sono in grado di percorrere fino a 300 km con una carica completa e fino a 500 km con una ricarica rapida intermedia da un’ora (250 kW). Per chi opera nei centri cittadini è disponibile il Trafic 100% elettrico, un furgone compatto perfetto per il trasporto e la distribuzione e consegna delle merci.

La casa francese ha anche svelato in anteprima nazionale Nuovo Renault Master, che cambia look e

punta su affidabilità, sicurezza e robustezza. Il nuovo logo e la firma luminosa a forma di C (C-Shape), ma anche i nuovi fari full LED di generose dimensioni contribuiscono a dare al veicolo commerciale francese un look moderno. Il suo coefficiente di resistenza aerodinamica è stato ridotto di oltre il 20%, valore che lo colloca ben al di sotto della precedente generazione e di tutti i competitor.

Il nuovo Renault Master propone quattro diverse motorizzazioni Diesel Blue dCi, con potenze da 105, 130, 150 e 170 cv: motori che offrono notevoli vantaggi a livello di consumi (-1,5 l/100 km in media) ed emissioni di CO2 (-39 g/km), restando così al di sotto dei 200 g/km.

Le versioni 100% elettriche offrono due motorizzazioni, da 96 o 105 kW, entrambe in grado di erogare una coppia di 300 Nm, con una batteria dalla capacità rispettivamente di 40 kWh (180 km di autonomia in ciclo WLTP) e 87 kWh (fino a 460 km di autonomia su

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Renault Trucks - L’elettrico E-Tech T Volvo Trucks - La nuova gamma Aero

versione N2 in ciclo WLTP).

Anche Volvo Trucks

Italia ha scelto il Transpotec per esporre per la prima volta in Italia le principali novità, a partire dall’attesissima Gamma Aero, fiore all’occhiello del marchio scandinavo. Grazie all’aerodinamica migliorata e alle nuove tecnologie, come il nuovo Camera Monitor System, FH Aero può ridurre il consumo energetico e le emissioni fino al 5%. La nuova gamma è disponibile in quattro versioni: diesel/ biocarburanti; gas; versione elettrica; FH16 780. Al salone era possibile ammirare il nuovo FH Aero Diesel, truck alimentato a diesel/biocarburanti (incluso l’HVO), con una potenza di 500 cavalli con I-Save, il motore più efficiente di sempre, progettato per ridurre il consumo di carburante nelle operazioni a lungo raggio mantenendo i più elevati standard in termini di guidabilità e una qualità superiore per incarichi impegnativi a lungo raggio. Ha debuttato al Transpotec anche il nuovo FH Aero Electric, camion a zero emissioni capace di una potenza complessiva di ben 666 cavalli e con un MTC (massa totale combinazione) pari a 44 tonnellate. La sua autonomia arriva fino a 350 km.

anche l’eTruck, il camion 100% elettrico di MAN Truck & Bus Italia, che grazie alla predisposizione alla ricarica con standard MCS (acronimo di Mega Charging System) è in grado di percorrere fino a 800 km al giorno con una sola ricarica di energia. Gli altri pesanti esposti erano il TGS 41.540 e il TGM 18.320 4x2 entrambi nella versione telaio per mostrare la facilità di allestimento. Nell’area esterna sono inoltre stati messi a disposizione due TGX per testare in modo significativo l’utilità delle telecamere che sostituiscono i tradizionali specchi retrovisori. Oltre 250 persone hanno svolto i test. Per quanto riguarda invece i furgoni la casa costruttrice ha presentato in anteprima mondiale il nuovo TGE

Next Level, con i suoi numerosi aggiornamenti in termini di comfort e sicurezza, al cospetto di Friedrich Baumann, ceo di MAN Truck & Bus SE, Daniel Holbein, head of VAN di MAN Truck & Bus SE e Marc Martinez, managing director di Man Truck & Bus Italia. “Dopo un’assenza di cinque anni dalle principali manifestazioni fieristiche, sono particolarmente

I nuovi modelli Aero verranno lanciati sul mercato durante il 2024-2025. Le vendite sono già aperte, con le prime consegne previste a giugno 2024.

All’interno di uno spazio espositivo di oltre 1.400 mq, ha fatto il suo debutto nazionale

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Aero
MAN Truck & Bus - eTruck

di Scania Italia con un V8 da 660 CV. La grafica evidenzia due date, il 1974 e il 2024: il 28 giugno 1974 è stato immatricolato infatti ufficialmente il primo veicolo Scania in Italia.

Nell’area test drive il Grifone ha mostrato due dei migliori camion mai realizzati: un Super 460 R vincitore del Green Truck Award 2024 e l’elettrico 45 S. Quest’ultimo, con 450 kW di potenza (610 CV), una coppia di 3.500 Nm e una capacità installata di 624 kWh, impegnato in un tour europeo tra Svezia, Danimarca, Germania, Svizzera, Italia e Olanda, è l’ultima generazione elettrica sviluppata da Scania.

felice di aver riportato MAN al Transpotec 2024 – ha sottolineato Martinez –. I numeri della manifestazione indicano chiaramente il successo che abbiamo avuto, giustificato non solo dalle vendite dei nuovi eTruck, ma anche dai numerosi contratti firmati sullo stand per i nostri veicoli diesel di ultima generazione”. In occasione della kermesse milanese, Scania si è presentata con due livree speciali del motore V8. La prima, Scania V8 Fire Edition, personalizzata dal designer svedese Svempa Bergendahl e dal suo braccio destro Jan Richter è ispirata allo Svempa show truck Frostfire. La serie sarà prodotta in sole 100 unità suddivise tra 50 Frost Edition, esemplari già ritirati e consegnati al cliente e 50 Fire Edition, già ordinabili. La variante Fire si caratterizza per la grafica esclusiva e per lo stile accattivante; rispetto al Frost, è dotata inoltre di una nuova interfaccia digitale per l’autista, lo Scania Smart Dash.

La seconda livrea è volta a celebrare il 50° anniversario

DAF Veicoli industriali ha invece esposto al salone la nuova generazione di truck XF e XG, mezzi dai bassi consumi ed emissioni ma dall’elevata efficienza. Disponibile in diverse versioni di cabine, la serie è denominata Efficiency

Champions è equipaggiata con motori PACCAR MX11 o MX-13 con nuovo software dedicato. La nuova serie è particolarmente interessante per gli operatori che intendono avvalersi di veicoli a basso TCO (Total Costs of Ownership) con particolare riguardo a coloro che, operando all’estero, desiderano abbattere i costi dei pedaggi autostradali grazie alla classe 3 VECTO. La nuova generazione è compatibile anche con il biocarburante HVO.

Presente in fiera anche il nuovo XD 100% elettrico: funzioni di sicurezza avanzate, trasmissione all’avanguardia, comfort di guida eccezionale, cabina ribassata sono alcune delle caratteristiche distintive che fanno dell’XD Electric il veicolo ideale per la distribuzione regionale e urbana. La commercializzazione dei primi veicoli è già iniziata e alcuni esemplari, come ha sottolineato l’amministratore delegato Paolo Starace sono stati venduti anche in Italia.

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460 R vincitore del Green DAF Veicoli industriali Scania - V8 Fire Edition

quanto concerne le motorizzazioni, l’Eurocargo è equipaggiato con la nuovissima generazione di motori Tector 7CNG da 6,7 litri e potenze da 220 a 280 cavalli. Rispetto alla versione Tector 7 diesel, le emissioni sono inferiori fino al 10%. Migliorata anche la sua capacità di carico, introdotto un serbatoio da 115 litri che consente di non penalizzare il volume di carico, le bombole hanno una capacità fino a 1.110 litri di gas. Altra novità di grande interesse presente al Transpotec è il nuovo Iveco S-Way, il più efficiente di sempre. Dotato del nuovo motore XCursor 13, nella versione alimentata con gas naturale. Sprigiona una potenza fino a 500 cavalli per 2.200 Nm di coppia massima, il tutto a fronte di una riduzione del consumo di carburante fino all’11%.

Nello stand era presente anche un simulatore di guida per riprodurre l’esperienza di guida su veicoli DAF di ultima generazione molto realistica. Iveco ha presentato la sua ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti. Il nuovo Daily conferma la sua vocazione di veicolo che pone al centro dell’attenzione le esigenze dei clienti, dalla produttività all’esperienza di guida, senza tralasciare la sostenibilità e connettività. Un modello disponibile con alimentazione biodiesel HVO, elettrica e a biometano. Presente in fiera anche l’Eurocargo, con una delle più avanzate versioni di sempre. Completamente progettata partendo da zero è la strumentazione full digital. Nuovi gli ADAS, migliorati il comfort di guida e l’efficienza. Sotto il profilo tecnico, nuovo è anche il cambio automatico ZF a 8 rapporti. Per

Tecnica
DAF - FT XF 480 Efficiency Champions Iveco - Il nuovo S-Way

Imposte 2024: le novità per le rateizzazioni

Nuovi termini per il pagamento a rate delle somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto delle tasse. Stop all’invio di comunicazioni e inviti da parte del Fisco nei mesi di agosto e dicembre

principali istruzioni agli uffici periferici in tema di misure di semplificazione e razionalizzazione previste dal D. Lgs n. 1/2024, in attuazione della Delega fiscale. Nella circolare si chiarisce innanzitutto che, a partire da quest’anno, non sarà più possibile inviare comunicazioni e inviti ai contribuenti durante i mesi di agosto e dicembre. Inoltre, si chiarisce che, sempre da

Aridosso delle dichiarazioni

fiscali (730, Redditi, Iva, Irap, Isa e contributi Inps), è tempo di pensare alle diverse modalità di versamento per far fronte agli importi dovuti. Va ricordato innanzitutto che, grazie all’introduzione di alcune recenti disposizioni, da quest’anno non mancano alcune importanti novità. Quella principale riguarda la possibilità di beneficiare di una maggiore flessibilità nel caso di pagamento rateizzato delle tasse. In pratica, già a partire dai versamenti dovuti in sede delle prossime dichiarazioni dei redditi, sarà possibile spalmare su più di Angelo Ciaravolo

mensilità il saldo e il primo acconto. L’alternativa, per chi non è a corto di liquidità, è invece quella di pagare eventuali debiti, entro giugno, senza alcuna maggiorazione oppure con lo 0,40%, se il versamento viene effettuato entro la fine di luglio (gli autotrasportatori, in quanto soggetti sottoposti agli Isa, potranno invece pagare fino al 31 luglio, senza alcuna maggiorazione).

E le scadenze quindi cambiano per chi sceglie di rateizzare le imposte e i contributi, anche alla luce della recente circolare n. 9/E dello scorso 2 maggio, con la quale l’Agenzia delle Entrate è intervenuta per dettare le

40 Fisco
PAGAMENTO

quest’anno, entrano in vigore nuovi termini per il pagamento a rate delle somme dovute a titolo di saldo e del primo acconto delle imposte e dei contributi.

Per effetto di queste misure, cambia quindi il calendario delle scadenze per chi sceglie di rateizzare le imposte. In pratica, tutti i contribuenti (titolari e non di partita Iva) e coloro che hanno una posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate dall’Inps hanno la facoltà di rateizzare il saldo e il primo acconto (ad eccezione dell’acconto Iva) delle imposte e dei contributi risultanti dalle dichiarazioni fiscali. Per effetto di questi benefici si potrà scegliere di rateizzare il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap oppure il saldo e il primo acconto dei contributi Inps o anche il saldo dell’imposta sul valore aggiunto. Ma non solo. Si potrà anche decidere il numero delle rate, con l’obbligo di versare quelle successive alla prima entro il giorno 16 di ogni mese e di perfezionare la rateizzazione

non oltre il 16 del prossimo mese di dicembre (prima, il termine ultimo era fissato al 30 novembre). Quest’anno, quindi, tenuto conto dello slittamento al 20 di agosto delle scadenze di versamento e dello slittamento, al primo giorno lavorativo successivo, di quelle che cadono il sabato e la domenica, un soggetto Irpef che intenda rateizzare nella misura massima possibile il saldo relativo all’anno 2023, potrà spalmare l’importo complessivamente dovuto in sette rate di pari importo (il numero di rate è pari al numero di mesi che

vanno da giugno a dicembre). Potrà quindi versare l’importo della prima rata, senza interessi, entro il 1° luglio 2024 (poiché il 30 giugno cade di domenica) e versare l’importo delle sei rate successive, maggiorate degli interessi del 4% annuo, rispettivamente, entro il 16 luglio, il 20 agosto, il 16 settembre, il 16 ottobre, il 18 novembre ed il 16 dicembre 2024.

Ricordiamo infine che l’opzione per il pagamento rateale e il numero di rate prescelte è effettuata in occasione del primo versamento tramite il modello F24.

Processi verbale di contestazione: ecco come chiuderli

Dallo scorso 30 aprile, i contribuenti che ricevono il cosiddetto processo verbale di constatazione (pvc), per le violazioni riguardanti l’Irpef e l’Ires e le relative ritenute e addizionali, imposte sostitutive, Iva, contributi previdenziali, Irap, ecc., da parte dell’ Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza, possono scegliere di definire gli importi contenuti nello stesso, integralmente o anche con un’adesione condizionata nel caso in cui risultano errori manifesti, beneficiando dell’applicazione di sanzioni in forma ridotta, secondo quanto previsto dal nuovo articolo 5-quater del D. Lgs n. 218/1997, recentemente introdotto in attuazione della riforma dell’accertamento (D. Lgs n. 13/2024). Per aderire, basterà presentare (anche tramite Pec o per raccomandata A/R), una comunicazione all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente per il periodo d’imposta oggetto di definizione e all’organo verificatore, entro trenta giorni successivi a quello della consegna del processo verbale di constatazione. Il relativo modello di adesione è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate che, in caso di opzione per l’adesione condizionata, richiede di indicare gli errori manifesti di cui si chiede la rimozione. In tal caso, l’organo verificatore, entro dieci giorni dalla data di ricezione della comunicazione, potrà correggere gli errori segnalati, inviando all’indirizzo del contribuente e alla Pec del competente ufficio dell’Agenzia, una comunicazione in cui sono indicati i motivi dell’accoglimento nonchè la correzione dell’errore manifesto o, eventualmente, il diniego ad accogliere la relativa richiesta.

Fisco
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Targhe prova: le disposizioni per il rilascio e l’utilizzo

La Direzione Generale della Motorizzazione ha illustrato in maniera completa e approfondita la nuova disciplina volta a introdurre semplificazioni amministrative e a evitare abusi e raggiri

Con la circolare del 2 maggio 2024, la Direzione Generale della Motorizzazione ha illustrato in maniera completa e approfondita la nuova disciplina del rilascio e utilizzo delle targhe prova, in vigore dal 29 febbraio di quest’anno, per effetto delle modifiche recate dal DPR 229/2023 alla norma base, costituita dal DPR 474 del 2001.

La nuova disciplina si fonda su due punti fondamentali: da un lato introdurre ulteriori misure di semplificazione amministrativa, prevedendo che i procedimenti di rilascio, rinnovo e revoca delle autorizzazioni alla circolazione di prova debbano essere gestiti in via

esclusivamente telematica, secondo le modalità stabilite dalla stessa Motorizzazione; dall’altro, evitare abusi ed elusioni alle disposizioni relative alla circolazione stradale, agli obblighi assicurativi e ai regimi fiscali conseguenti al rilascio in misura spropositata e non regolata delle autorizzazioni alla circolazione con targa prova.

Ne è scaturita una copiosa circolare ministeriale, di quasi venti pagine, con cui vengono forniti i seguenti chiarimenti:

● la condizione fondamentale che determina la circolazione di prova è “l’esigenza di effettuare prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimenti”. Questa condizione – sottolinea il Ministero – ha carattere perentorio ed è quindi inderogabile.

● Tra i soggetti che possono ottenere l’autorizzazione alla circolazione di prova, compaiono, oltre alle fabbriche costruttrici di veicoli a motore e di rimorchi, ai commercianti autorizzati (Concessionarie dirette o rivendite) e alle officine, anche le “aziende che esercitano attività di trasferimento su strada di

veicoli non ancora immatricolati da o verso aree di stoccaggio e per tragitti non superiori a 100 km”. Questa limitazione di percorrenza – chiarisce la Motorizzazione – riguarda solo le aziende che effettuano l’attività di spostamento dei mezzi e non anche tutti gli altri operatori che la norma individua come legittimati alla circolazione di prova.

● Per quanto riguarda la titolarità

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di Andrea Giuli
X02768

dell’autorizzazione, essa è in capo alla persona giuridica e non alla persona fisica che la rappresenta, agendo in nome e per conto della stessa.

● In merito al numero massimo di autorizzazioni rilasciabili, che il nuovo DPR 229/23 ha fissato in una autorizzazione ogni cinque addetti, costituiti dalla somma dei dipendenti (con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato) e dei collaboratori (con contratto di agenzia non inferiore a 12 mesi), la circolare ha chiarito che, se la somma dei dipendenti e collaboratori è inferiore a 5, viene comunque rilasciata una sola autorizzazione, mentre il numero massimo di autorizzazioni di cui può essere titolare un’impresa è pari a 100.

La circolare ha anche precisato che questa limitazione è in vigore dal 29 febbraio 2024, per cui, a partire da quella data, non vengono più rilasciate nuove autorizzazioni o rinnovate autorizzazioni già rilasciate in sovrannumero rispetto a questo limite. In particolare, la verifica del rispetto dei nuovi requisiti sarà fatta all’atto del rinnovo dell’autorizzazione: per cui l’impresa si vedrà disporre dall’UMC il diniego di rinnovo (e la revoca delle autorizzazioni in sovrannumero, rispetto al rapporto 1 autorizzazione ogni 5 dipendenti/collaboratori) man mano che queste vengano a scadenza.

■ Per quanto riguarda la nozione di “collaboratore con contratto di agenzia” che rientra nel calcolo delle autorizzazioni rilasciabili, la nota ministeriale

ha precisato che si tratta della “persona fisica (agente) che, a norma dell’art. 1742 cod. civ, assume contrattualmente e stabilmente l’incarico di promuovere, per conto dell’impresa e su provvigione, la conclusione di contratti di vendita in una zona determinata”. Tuttavia –prosegue la circolare – “se l’agente è dotato, a sua volta, di una propria organizzazione imprenditoriale, il collaboratore con contratto di agenzia può essere un dipendente dell’agente stesso”. Il contratto di agenzia deve avere durata di almeno 12 mesi.

■ Nella nozione di dipendente (“persona fisica che presta la propria attività sulla base di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato”), rientrano anche: i collaboratori familiari (nelle imprese familiari); i soci lavoratori (nelle società di persone); i soci accomandatari (nelle società in accomandita semplice o per azione).

● L’autorizzazione alla circolazione con targa prova ha validità annuale ed è soggetta a rinnovo a partire dai sei mesi precedenti alla scadenza, a pena di restituzione della stessa all’UMC.

● Quanto all’utilizzo dell’autorizzazione, la Motorizzazione ricorda che: ■ l’autorizzazione è utilizzabile per la circolazione di un solo veicolo per volta e deve essere tenuta a bordo dello stesso; ■ sul veicolo munito di targa prova deve essere presente

il legale rappresentante o il preposto che rappresenta l’impresa titolare dell’autorizzazione. In alternativa, è ammessa la presenza di un dipendente dell’impresa o del collaboratore che partecipa stabilmente all’attività in base a un contratto di agenzia di durata non inferiore a 12 mesi, munito di delega rilasciata dal rappresentante legale dell’impresa titolare dell’autorizzazione.

■ Con gli autoveicoli e i rimorchi per il trasporto di cose, nuovi di fabbrica, muniti di targa prova rilasciata alla fabbrica costruttrice o a un concessionario, viene specificato che durante la circolazione effettuata a scopo di prova tecnica può essere trasportato un carico utile di proprietà della fabbrica stessa, al posto della zavorra. I commissionari e gli agenti di vendita possono utilizzare l’autorizzazione alla circolazione in prova anche per i veicoli usati, compresi quelli ritirati in permuta, ma sempre per gli scopi previsti per la targa prova.

Da ultimo occorre evidenziare che mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir, il Ministero dell’Interno ha emanato una nota con cui porta a conoscenza gli operatori di polizia stradale dei contenuti della circolare della Motorizzazione, effettuando talune precisazioni utili ai fini dei controlli su strada e sulle connesse sanzioni per uso irregolare della stessa targa prova.

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Eccesso di velocità: multe valide solo con autovelox omologati

La Corte di Cassazione con un’ordinanza di aprile ha stabilito che non sono valide le multe per eccesso di velocità se l'apparecchio di rilevazione non è omologato, ma solo approvato

Affrontiamo l’argomento multe, in particolare quelle elevate per eccesso di velocità accertate tramite degli apparecchi di rilevazione automatica (autovelox e simili).

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza dello scorso 18 aprile, ha chiarito infatti in maniera incontrovertibile che, per essere ritenuti validi, gli accertamenti in questione devono essere stati eseguiti con apparecchiature debitamente omologate e non semplicemente approvate. Secondo un orientamento fino ad oggi

prevalente, l’equipollenza tra l’omologazione e l’approvazione troverebbe fondamento in alcune disposizioni del Codice della Strada. Più precisamente, nonostante l’art. 142 CdS, al comma 6, stabilisca che “per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità, sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate anche per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati..”, sempre nel Codice della Strada, esistono altre norme nelle quali l’approvazione e l’omologazione dell’apparecchiatura sembrano porsi sullo stesso piano, in particolare, nell’art. 45, comma 6 e 201 comma 1 ter del CdS, oltre che nell’art. 4, comma 3 del D.L. 121/2002, dove sono prescritte in maniera indifferente. Non solo: anche l’art. 192, comma 2 del Regolamento di esecuzione del CdS prevede che il prototipo di mezzi tecnici per l'accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni venga omologato qualora se ne

verifichi la rispondenza alle prescrizioni stabilite nello stesso testo normativo, mentre in assenza di prescrizioni il prototipo viene approvato seguendoper quanto possibile - il procedimento dettato per l'omologazione. Proprio questa incertezza ha spinto in passato il Ministero dei Trasporti a emettere una serie di note interpretative (parere del 22 marzo 2007, nota del 31 maggio 2017 e circolare n. 8176/2020), in cui è stato affermato che i termini “approvazione” e “omologazione” devono considerarsi come sinonimi o equivalenti. L’ordinanza in esame ha fatto finalmente chiarezza su questo punto, confermando la motivazione della sentenza impugnata del giudice di merito che era pervenuta ad identiche conclusioni. La Cassazione ritiene che approvazione e omologazione consistono in due procedimenti con caratteristiche, natura e finalità

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differenti, dal momento che:

- l’omologazione ministeriale “autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio, con attribuzione della competenza al Ministero per lo Sviluppo economico (n.d.r.: ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy)”;

- l’approvazione, invece, “consiste in un procedimento che non richiede la comparazione del prototipo con caratteristiche ritenute fondamentali o con particolari prescrizioni previste dal regolamento”.

Pertanto – prosegue la Cassazione –l’omologazione è “finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l'attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato, requisito, questo, che costituisce l'indispensabile condizione per la legittimità dell'accertamento stesso, a cui pone riguardo la norma generale di cui al comma 6 dell'art. 142 CdS”.

Di fronte a una contestazione del contravventore sul perfetto funzionamento dell’apparecchiatura, spetta alla Pubblica amministrazione da cui dipende l’organo accertatore l’onere di fornire la prova contraria. In particolare, l’ordinanza ricorda una recente sentenza sempre della Suprema Corte (Cassazione, n. 3335/2024), in cui è stato affermato che di fronte a una contestazione sull’affidabilità dell’apparecchio di misurazione della velocità, è compito

del giudice accertarsi se le verifiche sul corretto funzionamento siano state fatte e questa prova “non può essere fornita con mezzi diversi dalle certificazioni di omologazione e conformità né la prova dell'esecuzione delle verifiche sulla funzionalità e sulla stessa affidabilità dello strumento di rilevazione elettronica è ricavabile dal verbale di accertamento”. Pertanto – conclude la Corte – non è corretto affermare che l’art. 45, comma 6 del CdS equipari l’approvazione all’omologazione degli strumenti diretti alla rilevazione automatica della violazione al CdS. Infatti, per quelli dedicati al controllo in automatico della velocità (autovelox e simili), l’art. 142 comma 6 del CdS richiede specificatamente l’omologazione dell’apparecchiatura, mentre per altri è sufficiente la semplice approvazione. Sempre in merito all’accertamento in automatico della violazione dei limiti di velocità, segnaliamo anche l’Ordinanza della Corte di Cassazione n. 12314 dello scorso 7 maggio, dove

si ricorda che la sentenza della Corte Costituzionale n. 113 del 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del sopracitato art. 45, comma 6 del CdS, nella parte in cui “non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura". Di conseguenza, a fronte di precise contestazioni effettuate dal ricorrente sul malfunzionamento dell’apparecchiatura, spetta all’Amministrazione fornire la prova positiva dell’iniziale omologazione e della successiva periodica taratura dello strumento, producendo in giudizio tutte le pertinenti certificazioni; queste ultime non possono essere sostituite da una semplice attestazione degli agenti accertatori, che dichiarino di aver preventivamente verificato il corretto funzionamento dello strumento, contenuta nel verbale di contestazione, non rivestendo quest’ultimo fede privilegiata.

Mezzi d’opera: nuove modalità di pagamento dell’indennizzo d’usura

Il MIT ha reso noto che il pagamento dell’indennizzo d’usura per le strade previsto per i mezzi d’opera può avvenire anche con bonifico bancario. Il bonifico va eseguito sull'IBAN IT06R0100003245348015366400, specificando nella causale la descrizione seguente: “indennizzo usura per mezzo d’opera targa ……” seguita dal numero di targa del mezzo. Gli importi dell’indennizzo non hanno subito modifiche. Dal 1° luglio 2024, il versamento dell’indennizzo d’usura tramite conto corrente postale non sarà più consentito. Nei prossimi mesi, una volta perfezionata l’adesione alla Piattaforma Incassi per le Amministrazioni dello Stato, saranno attivati ulteriori canali di pagamento, come PagoPa e Lottomatica.

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Cronotachigrafo: obbligo di pubblicazione delle officine autorizzate

In Gazzetta Ufficiale il Regolamento Ue 2024/1230: la comunicazione alla Commissione Ue viene sostituita con la pubblicazione su un sito internet delle liste degli installatori e delle officine autorizzate

Gli Stati membri dell’Unione europea dovranno pubblicare obbligatoriamente l’elenco degli installatori e delle officine autorizzate all’installazione, alla riparazione e all’ispezione dei cronotachigrafi e delle carte delle officine ad essi rilasciate. È questo l’effetto della pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea dello scorso 29 aprile, del Regolamento (Ue) 2024/1230 del 24 aprile scorso, che interviene su questo tema dopo aver constatato i limiti manifestati dall’attuale sistema di comunicazione alla Commissione Ue, da parte di ciascun Pese membro, dell’elenco delle officine

autorizzate a queste attività. Come evidenziato nelle premesse del provvedimento, il sistema in vigore fino ad oggi si è rivelato inidoneo allo scopo a causa di una serie di problematiche, legate alla validità annuale delle carte dell’officina e alle caratteristiche intrinseche della comunicazione che, in quanto tale, offre solo un’istantanea delle officine autorizzate e delle carte valide loro rilasciate. Ciò ha fatto sì che, nel corso dell’anno successivo, una percentuale sempre maggiore delle carte dell’officina pubblicate sul sito internet della Commissione non fosse più valida.

Ai sensi del nuovo Regolamento, la comunicazione viene sostituita con la pubblicazione su un sito internet accessibile al pubblico messo a disposizione da ciascun Stato membro, delle liste degli installatori e delle officine autorizzate, incluse le carte delle officine loro rilasciate. Già oggi alcuni Stati hanno provveduto in modo autonomo a pubblicare queste informazioni, compresa l’Italia, che le ha rese disponibili sul sito internet metrologialegale.unioncamere.it . La Commissione europea, a sua volta, provvederà a pubblicare l’elenco dei siti internet nazionali sul proprio sito internet.

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di maggio.

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 giugno, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.

DICHIARAZIONE REDDITI: ultimo giorno per pagare i tributi e i contributi risultanti dal modello Redditi 2024. Gli autotrasportatori, obbligati alla compilazione del modello Isa, verseranno gli importi dovuti senza alcuna maggiorazione.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di giugno.

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 luglio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di luglio.

SCADENZE E DIVIETI GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2024 7/22 7/16 7/22 8/167/22 AGOSTO2024 GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB 16/22 16/228/22 8/227/22
8/16 8/16 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 7/22 GIUGNO2024 SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM 7/22
7/22 7/22 7/22 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 8/167/22 8/16 16/228/16 LUGLIO2024 LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER 8/167/22
7/22 7/22 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

Rassegna stampa internazionale

ANCHE IN SPAGNA MANCANO AUTISTI

PROFESSIONISTI

In Spagna c’è carenza di operatori nel settore dell’autotrasporto e della logistica, tanto che in tutto il Paese si stanno cercando circa 2mila addetti da impiegare già entro l’estate. Ma non sono poche le difficoltà da parte delle aziende nel reperire nuovi autisti qualificati. I profili più difficili da trovare nella logistica, fa sapere il sito spagnolo Transporte 3, sono i responsabili di magazzino e gli addetti ai processi di automazioni, mentre nel settore dei trasporti mancano autisti di camion, corrieri, responsabili del traffico. Inoltre molte aziende spagnole lamentano un grande squilibrio - difficile da colmare - tra la formazione necessaria per lavorare e il livello formativo dei lavoratori; importante anche il fattore digitalizzazione, visto che nella logistica sono sempre più utilizzati software di intelligenza artificiale nella gestione di ordini e trasporti, motivo per cui ai candidati viene richiesta un’adeguata preparazione sul fronte tecnologico.

PARLAMENTO UE: OK ALLA COOPERAZIONE SU INFRAZIONI TRANSFRONTALIERE

Il 40% delle infrazioni stradali transfrontaliere resta impunito, secondo le stime fornite dal Parlamento Ue, che ha recentemente approvato un testo normativo che prevede il rafforzamento della cooperazione tra Stati membri nel trovare i responsabili di condotte illecite alla guida, e quindi combattere comportamenti imprudenti sulle strade europee. Le nuove norme - quando diverranno operativeobbligheranno le autorità nazionali a raccogliere le informazioni necessarie e rispondere alle richieste di un altro Paese dell’Ue entro due mesi. Nell’elenco delle infrazioni, sottolinea il sito

Transporte Profesional, sono inclusi il superamento dei limiti di velocità, la guida in stato di ebbrezza, i parcheggi pericolosi, i sorpassi imprudenti e la fuga dopo una collisione. Su richiesta dello Stato membro in cui è stato commessa l’infrazione al codice della strada, il Paese di residenza dell’infrazione potrà occuparsi della riscossione della sanzione, purché l’importo sia superiore a 70 euro. Ma l’iter del testo normativo non è ancora concluso; dovrà passare ancora una volta dal Consiglio Ue per l’approvazione formale e una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue, gli Stati membri avranno 30 mesi per prepararsi all’attuazione.

BIO-GNL: IL GAS PUÒ DIVENTARE IL

CARBURANTE DEL FUTURO?

Il Bio-GNL è un combustibile composto da metano in forma liquida e, a differenza del gas tradizionale, si ottiene da fonti naturali e rinnovabili, ma non ha origine fossile, motivo per cui è ritenuto un’alternativa ecologica anche per l’alimentazione dei veicoli, come scrive il sito tedesco Verkehrs Schundau. Portare il Bio-GNL alla stazione di servizio sarebbe un’alternativa ecologica, ma trattandosi, per lo più, di una miscela di carburante fossile e di origine naturale la produzione nella forma pura si scontrerebbe con i costi, che al momento sono ancora alti. Ma come si produce il Bio-GNL? In 2 modi: usando il letame, che naturalmente rilascia il metano e il gas raccolto, pulito e liquefatto viene utilizzato come Bio-GNL - ma questo metodo è poco sostenibile perché richiederebbe l’allevamento di animali su ampia scala - oppure attraverso la fermentazione di rifiuti e residui.

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