Gaetano Paxia - Poesie Poems

Page 1

POESIE POEMS 1968 – 2018 di

Gaetano Paxia


Š A.V. Editoria Via B. Crespi, 1 24021 ALBINO (BG) 1^ edizione aprile 2018 Stampato in Italia A.V. Editoria è un marchio di A.V. Marketing & Comunicazione Codice ISBN 9788894854091

Venice Ghetto Novo 2018 Cover illustration by Giuseppe Paxia Translations in English by Janet Sethre


NOTTE MIA Voli di piume nere nella notte mia. La notte dipinge tele di nubi col fumo, in compagnia di passeri senza canto sul ramo. Getti d’ombra ha lasciato il sole obliquo. Tu macchia di luce lassù. L’anima sale le altezze della morte. + MY NIGHT Flights of black feathers in my night. With smoke, the night paints sheets of cloud. Night’s companions are songless sparrows perched on a branch. The slanting sun’s left puffs of shadow. You, a stain of light above. The soul climbs up the heights of death.

~ 15 ~


ARANCE NELLA NEBBIA 1989 CHIROMANTE DEL SUD Una donna nera del Sud, chiromante affamata, con occhi cauti e maliosi di serpente antico, leggendoci il futuro sul cavo della mano non ci chiese compenso, sorella mia, troppo duro le parve l’avvenire che per noi sceglieva il mondo. Dopo quell’attimo antico la mamma fu donna di tanta saggezza e tanta pena che non sapeva più dove morire. + PALMIST FROM THE SOUTH A dusky woman from the South, hungry palmist with an ancient serpent’s watchful witch-eyes, read our future in the palm of our hands. She asked no payment for her pains, sister of mine, deeming the future the world had chosen for us too harsh. In the wake of that ancient instant, our mother became a woman of great wisdom and great pain. She no longer knew where to die.

~ 39 ~


PAESE MIO E’ dolente peso raggiungerti sbadatamente posata lassù sulla collina remota, madre taciturna e schiva coronata di monumenti in rovina. Se ti cerco l’infanzia si rigenera mio malgrado: un tavolo basso e ginocci premuti in poco spazio; severo e tenero cuore dentro cose morte. Sparge il tempo pulviscolo dorato sulla morbida cedevolezza delle pietre della Badia e delle antiche chiese. Tutto ricopre un provvido silenzio e la vita si fa storia d’ombre. Il sangue non circola nelle pietre se decresce nell’uomo. Spavalderia, mitezza e pena antica ci aggravano il distacco, ci fanno senza patria. Ma sei l’unica possibile terra dove conduce la sera. Ricordo, come in un sogno legendario, il giovane che adocchia tra tante facce dietro un flusso di passi il lieve alito della propria donna uscita dalla casa angusta. Ogni vita è sempre da salvare, in te. Non esiste gentilezza del morire, sigillo della morte è il corale deliquio, protettivo tepore alla consolazione che manca. C’è sempre una lunga notte tra l’ieri e il domani, un sonnolento oblio, una sedia davanti alla porta per ripararsi dal sole o per nutrirsene. La vita è narrazione: tutto è capitato in giorni remoti. La madre continua a emanare l’odore greve del suo corpo e piange felice mentre i seni sempre più morbidi cedono, e la vita si fa impacciata nel colloquio ridicolo coi nipoti “tedeschi”; orgogliosa e smarrita ascolta il figlio che esalta la grazia dell’antica scontentezza della vita.

~ 40 ~


+ MY TOWN A sore trouble it is to reach you, perched nonchalantly on your faraway hill. Close-mouthed, you are, wary, and crowned by ancient ruins. When I search you out, my childhood revives in spite of myself: a low table, knees pressed against knees in a cramped space; your stern, tender heart closed round by dead things. Time sprinkles gold dust over the soft crumble of churches, of Abbey. A provident silence covers all things, and life becomes a shadow-tale. Blood stops running in stones if it dries up in men. Arrogance, meekness and ancient pain all aggravate our detachment. They turn us into exiles. Still, you remain the only possible land where evening’s end can lead. I recall, in dream-legend, a young man capturing the delicate breath of his beloved among myriad faces in footsteps’ flow. She has just stepped forth from her cramped dwelling. In you, each life is a life to be saved. There is no kindness in death. The seal of death is a choral swoon, tepid cradle in the absence of any real consolation. A long night stretches from yesterday to tomorrow; we drowse and forget.

~ 41 ~


We’ve set a chair outside the door to protect us from the sun, or to feed us sun. Life is a tale: everything happened so long ago. The mother exudes and exudes again her body’s pungent odor. Happily she weeps as her breasts become softer and softer, and fall, and life becomes awkward in ridiculous chatter with her “German” grandchildren. Proud and confused, she listens to her son as he exalts the grace of life’s antique malaise. TU E IO PIERROT Tu e io Pierrot. Su una strada annerita tristemente ci attardiamo a ridere. Io ho un geranio appassito all’occhiello tu in mano una rosa di carta. Assaporiamo la stessa arancia nella nebbia. E’ ammaccato l’immancabile lampione nostro e le luna è deviata. C’è di tutto: vuoto e vanità, penose sorprese, e corpi usati dalla ricchezza nel buio. Tessiamo voci al vento aggrappati ai lusinghieri affanni che ci salvano. Il senso della gioia è raffreddato anche se la coppa del sorriso è piena fino all’orlo. Siamo della stessa specie tu e io. La pena intanto fa la corte alla nostra grazie di gesso. Gioia, dolore e desiderio stanno alle radici dell’albero

~ 42 ~


da cui pende una maschera senz’ossa e occhi di perla. Nostri sono gli occhi, nostra la figura. Anche unguenti e polveri sono nostri. Pende la maschera ed è due vite, ha mammelle di donna avvizzite come il volto mio. La disperazione benedice la gioia tra un suono di flauto antico e siamo in un silenzio azzurro e rosa. Ovunque liquori, fetori, agiatezza e languori. O Cielo, i tuoi servi tristemente invocano gioia a quelli che verranno. Ridacci l’ora della nostra nascita, la casa polverosa e poco spazio sotto un cielo vasto, le labbra aperte dacci per parlare al vento. La nostra umana sostanza si sgretola nell’aria come sotto mitraglia di un’assurda guerra. + YOU AND I, PIERROT You and I, Pierrot. Sadly, on a blackened street, we tarry awhile to laugh. In my buttonhole I sport a withered geranium. In your hand you hold a paper rose. In fog we taste the same orange. Our ever-present streetlamp is dented, and the moon is off-course. It’s all here: emptiness and vanity, painful surprises, bodies consumed by the rich in darkness.

~ 43 ~


We weave the voices of the wind and clutch at the beguiling cares that save us. Joy has cooled, though the chalice of smiles is full to the brim. We’re of the same species, you and I. Constantly, pain woos our plaster grace. Joy, pain and desire lie at the roots of a tree from which hangs a stage costume, boneless, with eyes of pearl. The eyes are ours. The figure is ours. The face creams, the powders are ours as well. The hanging costume is two lives. It has the breasts of a woman, withered like my face. Despair blesses joy to the tune of an ancient flute. We stand in blue and rose silence. All around us: oozings, stinks, luxury and languor. Oh, Heaven, your servants in sadness pray, bring joy to those who follow! And give us back the hour of our birth, the dusty dwelling, a tiny spot beneath vast skies; open our lips and let them speak to the wind. In the air, our human substance crumbles as if riddled by the guns of a foolish war.

~ 44 ~


AUTUNNO Adolescenti nudi di Auschwitz i tronchi. L’ultimo passero stanco di volare punge il velo opaco della stagione che muore. Ma il melo pietrificato del mio giardino non invecchia mai. + AUTUMN Tree trunks: the naked youths of Auschwitz. The last sparrow, tired of flight, pierces the murky veil of this dying season. But the petrified apple tree in my garden never grows old. VECCHIA BADIA Come farò a perdonare il tempo che con ostinazione lenta t’insidia, ti flagella, prosegue il tuo sfacelo? Riduce il tuo spazio insaziato il vento, apre rifugi per le loro gioie ai gatti. Le tue colonne s’attorcigliano corrucciate, sbilanciate, fatte smagrite deliranti braccia. Saranno infelice memoria le tue pietre? Ogni giorno sei più macilento alone del passato. E la mia voce è dimesso, inutile lamento. + OLD ABBEY How can I forgive time? Slowly, stubbornly, it snaps at your heels, then whips you, pursuing your undoing. The unsated wind gnaws at your chambers, opening hideouts for cats’ contentment.

~ 58 ~


Your columns twist and lean as they frown. They’ve become skinny arms, like the arms of the demented. Will your stones live on in sad memory? Each day you become more emaciated, mere nimbus of past times. And my voice is a meek and helpless plaint. ALLA MADRE Pesa di più ogni giorno la tua carne dentro la mia carne, un pretesto qualunque può farti cosa assente, frutto senza stagione che lo protegga. La tua vita fu un cielo in palude senza raggi di sole o di luna. L’infanzia fu ingrato oggetto, animale sopravvivenza di sottili paure; in giovinezza aggiogasti alla tua pena pazienza e memoria d’elmetti avidi di morire. Fitte e rapide passarono le ore con mio padre. Egli, lasciandoti contro voglia, ti supplicò di non scegliere la desolazione sulla bocca nella sera ingoiata dai pipistrelli. Oggi sei pietra del cortile. Tuttavia, il tuo peso s’avvicina alla leggerezza dell’anima. So che attendi salda di vederti sparire, con garbo, ridotta come sei a un’oziosa statua che il tempo non lusinga più. + TO MOTHER Each day, your flesh within my flesh weighs heavier. On any pretext at all,

~ 59 ~


you may become an absent thing, fruit with no season to protect it. Your life was a sky mirrored in swamp, devoid of sun or moonbeam; your childhood, a wretched object, animal survival of insidious fears. In your youth you yoked your pain to patience, and to memories of helmets thirsting to die. The hours with my father passed, thick and quick. As he left you, due to no will of his own in a twilight swallowed by bats, he implored you not to choose desolation for your mouth. Today you are a rock in the courtyard, though your heaviness is soon to assume soul’s lightness. I know how sturdily you await your disappearance, sweetly, with discretion, reduced as you are to a lazy unmotion of statue no longer flattered by time.

~ 60 ~


SANTUARIO Donne con i capelli sciolti si facevano largo tra le gambe dei devoti. Si trascinavano in ginocchio all'altare del Santo che tendeva loro le braccia. Intonavano cantilene antiche e litanie, cantavano i loro lamenti. Al Santo chiedevano grazia contro la catena di mali della vita. + SANCTUARY Women with their hair untied elbowed aside the legs of the pious. They crawled on their knees to the altar of the Saint spreading his arms to embrace them. They intoned ancient chants and litanies, they sang lamentations. To the Saint they asked for grace against the chain of life’s evils. HANNO SETE Hanno sete le piante del mio paese. Alle donne, in epoca antica veniva voglia di allattarle alle radici, sapendo che crescono a fatica. Quello dell'acqua al mio paese è sgomento antico. Eppure il sole sovrumano in estate ti fa cogliere, con mano ogni frutto dal ramo. + THIRSTY

~ 90 ~


In my town the plants are thirsty. In ancient times, the women longed to nurse them at the roots, grasping their struggle to thrive. An ancient woe, the water trouble in my town. Yet a superhuman sun in summer let us pluck all sorts of fruit from the bough. NONNA MIA Abitavi in un cortiletto umido e triste, nonna mia. La tua pazienza, nel dolore, il tuo sorriso mite di perdono per ogni ingiusta offesa, sono il tuo immenso dono, . (Ricordo quella volta ch’eri curva al focolare per cucinare cibo e amore insieme. Volevi farci ridere e per prima ridevi tu di te, come un buffone, mostrando sul tuo viso e sulle mani le brune striature di carbone.) Mi ferisce ancora ricordare i trepidi segnali della tua sera, la tua debole voce e le onde lievi del tuo petto che ansava a respirare, mentre, senza parlare, già salutavi, dilatando gli occhi, il tuo Signore. Te ne andasti, in una notte tiepida, quando l'estate s'inoltrava e la luna, come falce insanguinata, tramontava lontana sul mare. + NONNA You dwelt in a dreary courtyard, my grannie. Patience in suffering, your meek smile forgiving anyone who invented false pretence to offend: this was your grand legacy. One day, as you bent over the courtyard fire

~ 91 ~


cooking food and love together, you strove to give us laughter. You laughed at yourself. You became a clown displaying dark stains of charcoal streaking your hands. Now I hurt to remember the frightening signs of your twilight, your frail voice, the shallow waves of your breast as you gasped for breath. Without speaking, already you were saying goodbye. Your eyes opened wide as you greeted your Lord. You left on a warm night, as summer was waning. The moon, like a sickle stained with blood, went down in the distance, into the sea. GIORNI DELLA NONNA Ricordo ancora il vecchio forno per il pane, l’odore di paglia nel cortile, le galline strepitanti nel fienile. Ricordo i tuoi silenziosi sogni, dalla vita giudicata, poi, arditi: da tempo ormai illividiti. A pianterreno, dietro la porta sempre aperta o semiaccostata, sento l’eco della tua mite voce. Conosco i tuoi passi corti. Apro, e vedo lo stupore gioioso dei tuoi occhi, le tue mani minute sulle mie e il pane appena tolto dalle braci del forno. Prezioso, il ricordo di te rimane tra le umane rovine. + GRANDMA’S DAYS

~ 92 ~


I still remember the old stone bread-oven, smell of straw in the courtyard, hens bawling in the stall. I remember your silent dreams, which life decreed as bold: dreams with waxen faces, now. On the ground floor, behind your door standing ever open or ajar, I hear the echo of your placid voice. I perceive your wee footsteps. I open the door wider and behold the joyous wonder of your eyes, your tiny hands on mine, and the bread, just lifted from the oven’s coals. This precious memory of you remains amidst human ruination. A NARO, AVVOLTE A Naro, avvolte in scialli neri le donne recitavano l’Ave Maria sotto le trasparenze lunari del cielo. + IN NARO, WRAPPED In Naro, wrapped in black shawls, the women recited Hail Marys below the sky’s lunar transparency. PARADISO SULLA TERRA Secondo mio nonno il Paradiso sulla terra era un giardino di bei limoni gialli e di aranci siciliani del tipo “portualli”. Adamo ed Eva, dopo il peccato

~ 93 ~


dell’arancia, che di nascosto avevano mangiato, ormai erano gente disperata. Mandati da Dio sulla strada, vagarono qua e là per terra inesplorata. Si diedero a un lungo, triste camminare. Tutti i luoghi, ormai visti, erano cupi alberghi di dolore. Della Sicilia, del suo nitido cielo, della sua vecchia terra, della sua natura, sentivano l’arsura. Finalmente Dio lo concesse, il perdono. + EARTHLY PARADISE Grandpa thought that Paradise on earth was a garden filled with fine yellow lemons and Sicilian oranges, the “portualli”. After the sin of the orange they had eaten in secret, Adam and Eve were desperate folks. God sent them out on the road and they wandered abroad in unexplored lands, the journey long and dreary. The places they saw were all shelters of pain. They burned in thirst for their Sicily, its clear sky, and the old land, the nature. In the end, God conceded forgiveness.

~ 94 ~


ASCOLTAI Ascoltai con attenzione quasi religiosa le tue parole rivolte a me, nei primi nostri incontri. Ero pronto a tutto pur di non perdere una tua parola. Le tue parole le conservo ancora. + I LISTENED I listened almost prayerfully to the words you spoke when we first met. I was prepared to do anything to avoid losing a single word of yours. I still preserve your words. COME GABBIANI Quando c’incontrammo inventammo un nostro cielo per volare. + LIKE SEAGULLS When first we met we invented a sky where we might fly.

~ 133 ~


CANTICO Canterò per te il cantico dell'amore. Guarderò nei tuoi occhi e un canto di cielo mi sorprenderà. Vita e grazia sono in te un tutt'uno.Grande e forte il tuo cuore, come il tuo vasto oceano, che ti vide germoglio. Se spio dal tuo viso i tuoi pensieri, li trovo non estranei ai tuoi sogni. Porti i tuoi figli sulle ali, pronti al loro balzo nella vita. Sei poco avvezza a dare amore di parole, se dentro non fa peso il cuore. + CANTICLE I shall sing for you a song of love. Then, surprised, I shall see in your eyes a corner-song of sky. Life and grace are at one in you. Your heart is big, your heart is strong, like the vast ocean that saw you born. If in your face I perceive your thoughts, I find them akin to your dreams. You carry your children on your wings as they prepare for their great leap in life. You are not attuned to giving love in the form of words, unless words carry the weight of heart.

~ 134 ~


TI SEDESTI Tu ti sedesti accanto a me quel giorno. Ti vidi. Mi creasti il deserto attorno. + YOU SAT DOWN You sat down beside me that day. I saw you. All around me you created a desert. IN BIBLIOTECA Diversi per lingua, tu e io, e forse per credenze, in biblioteca, nel severo silenzio di una delle stanze immense del convento antico, nacque improvviso il nostro sentimento. + IN THE LIBRARY We spoke different tongues, you and I. Perhaps our beliefs diverged as well. In the library, in the gloom of a vast and ancient convent, suddenly a feeling was born.

~ 135 ~


SFOGLIAVI UN LIBRO Sfogliavi un libro, cercavi una pagina che non trovavi. Fingevi di leggere. Io ti guardai, ti girai attorno. Non sapevo come essere vicino alla tua pena. Eri vestita di chiaro. Mi prendesti la mano. Ti asciugasti le lacrime con le mie dita. Mi dicesti sĂŹ, piano perchĂŠ non sentisse nessuno. Tutto avveniva come nel fondo di un sogno in cui tu eri la santa e io il devoto. + YOU WERE TURNING PAGES You were turning the pages of a book, searching for a page eluding you. You pretended to read. I watched you. I walked around you. I did not know how to stay close to your pain. Your clothes were pale in color. You took my hand. With my fingers you dried your tears You said yes very softly so that no one could hear. All this unfolded as at the heart of a dream where you were a saint, and I, the devoted.

~ 136 ~


CANCELLO ARRUGGINITO Ero oltre il vecchio cancello, chiuso e arrugginito. Io stesso mi sentivo un ricordo del lontano passato, un vecchio castello in luoghi solitari. Ti pregai di tenere un segreto per tua e mia consolazione. Tu inventasti un mare di dolcezza. Stelle apparvero sull'acqua di Venezia. + RUSTY GATE I’d passed beyond the old gate. It was closed, rust-eaten. I, too, felt like a memory of a past long gone, ancient castle in a lonely place. I begged you to keep a secret for your consolation and mine. You invented a sea of sweetness. Stars appeared upon the waters of Venice. M’INCANTAVA M'incantava come inclinavi il capo. Guardavo la tua ombra che si rifletteva sul muro e come mi guardavi quando io non ti guardavo. + I DELIGHTED I delighted in the way you tilted your head. I watched your shadow cast on the wall, and the way you watched me when I was not watching you.

~ 144 ~


RIVIVAN LE TUE OSSA “Prendi il tuo lettuccio e va a casa tua” Luca 5,24 Esitò a guardarti l'uomo calato dal tetto, allacciò le sue mani alle tue e nel silenzio dei tuoi occhi frugasti nelle sue ossa fra segreti pensieri e sospetti. E come adolescente voglioso d’aria nella trasparenza del sole in aprile, volò via. + MAY YOUR BONES LIVE AGAIN “take up your cot and go home” Luke 5,24 The man who came down from the roof hesitated to look at you. He entwined his hands with yours, and in the silence of your eyes you rummaged through his bones amidst secret thoughts and suspicions. And like an adolescent gasping for air in sun’s April clarity, he flitted away. DUBBI Ogni verità ha i suoi dubbi. + DOUBTS Every truth possesses its own doubts.

~ 184 ~


ASSENZA DI DIO L'assenza di Dio è sempre una cattiva notizia. + GOD’S ABSENCE God’s absence is always bad news. LUNGA STRADA Qualche volta seguiamo una lunga strada per imboccare un abisso. + LONG ROAD Sometimes we journey down a long road to enter an abyss. IL PASSATO CI INSEGUE Non è lecito possedere il tempo. Il passato ci insegue, segue la verità di ciò che siamo. E’ difficile sentirsi in comunione con il destino, qualunque esso sia. + THE PAST PURSUES US We are forbidden to possess time. The past pursues us, chases after the truth of what we are. It is hard to feel at one with our fate, whatever that may be.

~ 185 ~


4 Morte e dintorni

TUTTI CORRONO La mattina, già all'alba la città è un deserto in movimento, segue un miraggio che non sa. + EVERYBODY RUNS In the morning, as dawn breaks, the town becomes a moving desert following a mirage unknown to it. LA VECCHIA SIGNORA Conosco la vecchia signora che passa per strada di buonora. Nasconde nel cappotto il viso intirizzito, trascina i passi, inciampa, cade, e talora si fa male. Eppure, da giovane, dice, era dritta come la guglia della cattedrale. Ieri, a sorpresa, con aria pensosa, mi ha detto: la vita, caro, dura quanto il profumo di una rosa che l’aria disperde. + OLD LADY I know the old lady who walks down my street in the early hours. She hides her chilled face in her overcoat, she drags her feet, trips, and sometimes she gets hurt. Yet, she says, when she was young, she was straight as the cathedral’s spire. Yesterday, surprising me

~ 190 ~


with a pensive air, she said: Life, my dear, lasts as long as the rose’s perfume wafting away on the air. QUANDO MI PREPARERO’ Penso a quando mi preparerò a partire da te. Sarò come un raggio che si stacca da una stella e non dà più luce. + WHEN I PREPARE I think of when I shall prepare to leave you. I shall be a lightless ray cut away from a star. VECCHIAIA Vecchiaia, impresaria beffarda delle nostre care illusioni estinte, nostra sospirata compagna, nostra sapiente amica, nostra straziante nemica, testimone impietosa sei, nella frana silenziosa della nostra vita. + OLD AGE Old age, jeering impresario of our dear extinct illusions, you are our long-awaited companion, our wise friend, our brutal enemy: ruthless witness to the silent ruination of our life.

~ 191 ~


CHI CI CONDURRÀ? Chi ci condurrà oltre il flusso che ci unisce? Chi ci guiderà oltre il limite del tempo? Come dimenticarmi, anche in quel luminoso mistero, gli sguardi e le parole di un tempo? Vorrei ritrovare l’eco dei tuoi passi, conclusa la sapienza e l’ebbrezza del vivere, e vedere le tue orme accanto alle mie. + WHO WILL LEAD US? Who will lead us beyond the flow uniting us? Who will guide us beyond the limits of time? How could we forget, even in the throes of that luminous mystery, the glances and the words of past times? I hope to recover the echo of your footsteps, when the wisdom and ecstasy of living have ended, and see your footprints alongside mine. LUMINO L’età avanza e imploro ancora la tua vicinanza. Per starti accanto, concluso il mio cammino, mi basterebbe diventare sul tuo marmo un piccolo lumicino. + VOTIVE CANDLE The years go by and still I implore your presence. To be near you, once my road has ended, I’d need only to be a votive candle upon your slab of marble.

~ 203 ~


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.