Annamaria Agnano
Angelo Maria Di Fede
a cura di Alessandro Boccolari
NUTRI*MENT*AZIONE Il segreto della vitalitĂ sta nelle Difese psicologiche ed immunitarie insieme.
Introduzione La scelta di un titolo composto come questo, sta nella composizione stessa riferita a tre ambiti dello sviluppo di ciascun essere umano. La parola NUTRIMENTAZIONE rappresenta più significati per noi che abbiamo pensato di trasferire la nostra esperienza in questo libro sullo sviluppo emozionale e sulla salute del corpo consapevoli Il fatto che una psicologa ed un immunologo si mettano insieme a «comporre» le loro relative esperienze , secondo noi, spiega le visioni multiple ed integrabili che il termine contiene in sé. L’altra ragione che abbiamo cercato, sta nel nostro approccio terapeutico alla persona. Infatti, per entrambi, vale l’atteggiamento personale che ci fa considerare la persona come unica. Corpo e mente uniti, nella unicità ed identità che tiene ciascuno di noi nel rapporto con se stessi, con gli altri, con il mondo. Con una coscienza che non sta nella mente, ma fuori di noi, nella relazione con l’ambiente con cui interagiamo, sviluppando la capacità adattiva che ci permette di evolverci in una forma di darwinismo sociale1 . Per esplorare questi temi che attraversano la nostra vita e vitalità, spesso trattati e spiegati con concetti e termini tecnici e teorici, abbiamo pensato di utilizzare una scrittura scorrevole ed immediata. Da qui, la scelta di comporre una sorta di collage 1
Steven Rose, biologo inglese, parla di darwinismo come di un intreccio tra biologico e sociale della vita dell’uomo.
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con interviste, interventi in conferenze, corsi e confronti :un modo originale per stimolarti nella partecipazione alla lettura e comprensione. Perché volevamo scrivere un libro come questo? Una domanda inevitabile, la cui risposta sta tutta nel nostro aforisma «La vitalità oltre alla longevità» . Quanto spesso sentiamo parlare, leggiamo, del tema della longevità? Vivere a lungo è un desiderio umano ed un’ambizione della stessa ricerca scientifica: scoprire i processi dell’invecchiamento per realizzare la longevità. Proprio di recente è stata pubblicata sulle più note riviste scientifiche internazionali, la ricerca che il biologo Walter Longo ha realizzato in America e che sta trovando applicazione in Germania. Il ricercatore punta alla longevità: un processo possibile che secondo il suo studio può avere applicazione in ambito terapeutico. Noi, però, pensiamo alla vitalità oltre la longevità. Infatti, nella parola “vitalità” troviamo una qualità che supera l’aspetto “quantitativo”. Non più quanto vivere, ma COME vivere! Perciò riteniamo urgente ed emergente l’impegno a realizzare un Modello di SALUTE E PREVENZIONE che promuova la qualità della nostra vita. Considerandola nella complessità dei nostri tempi ed entro scenari di confronti multidisciplinari all’opera, consideriamo che la salute sia una delle risposte del nostro organismo intero: globale o olistico. Un network di sistemi ben regolati, perfettamente coerenti e collaborativi, la cui risposta della salute è proprio la vitalità. Una “qualità” emergente, dunque.
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La salute, nella sua essenza, emerge come capacità di vivere in continua trasformazione ed adattamento agli eventi e cambiamenti che si presentano nel corso della nostra vita. Il nostro equilibrio sta nell’incrocio tra patrimonio genetico e tra come un organismo si è adattato in modo individuale e specifico all’ambiente interno ed esterno. In altre parole, siamo ben più del corredo genetico che ereditiamo dai nostri genitori, del GENOMA. Ciò che va oltre la genetica è la nostra capacità di resistere agli urti ed accidenti che incontriamo nel percorso di vita. È la RESILIENZA, da intendersi come la capacità di resistere agli sforzi, che tiene e trattiene la vita. Questa, dunque, la modalità di lettura per collegarci ad un concetto, quello di “NUTRI- MENT(E)- AZIONE”, diventato per noi concetto chiave ed anche un’operatività: condivisa insieme a chi con me è autore di questo libro che ti appresti a leggere. Con il termine NUTRI-MENT(E)-AZIONE intendiamo i tre aspetti della vita dell’essere umano nella sua relazione con il mondo-ambiente. Perciò, la vita mente-corpo in relazione con i bisogni concreti del benessere fisico; con necessità e bisogni psicologici, relazionali; spirituali, con gli altri e con il mondo (Ben essere da intendersi come salute fisica, mentale e di competenza sociale, secondo i criteri OMS, 1948). Ambiti e settori relativi al processo che caratterizza il nostro percorso di specie umana, dal momento in cui nasciamo e lungo il percorso del nostro sviluppo, fino a quando poi invecchiamo, la nostra intera vita è attivata attraverso i processi della nutrizione. Quando parliamo di Nutrizione, ci riferiamo sia all’ alimentazione, sia alla modalità fondamentale con la quale il
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nostro sviluppo umano avviene: alle relazioni con gli altri esseri umani con cui interagiamo, all’interesse che sviluppiamo verso attività e cose/oggetti rispetto ai quali la nostra motivazione ed esplorazione ci spingono. Ed anche la nutrizione pensata come modalità attraverso cui la nostra mente si sviluppa, grazie agli stimoli che il cervello riceve, sia dal mondo esterno, sia dal mondo interno, che lo conducono a sviluppare aree funzionali evolute. le più evolute, rispetto alle altre specie presenti sul pianeta. Perciò, la parola nutri-mente ha a che vedere con le modalità attraverso cui nutriamo la mente; a come siamo consapevoli nell’arco del nostro sviluppo di poter attivare e stimolare il nostro cervello, in modo che si costruiscano aree evolute di intelligenza sociale (neo-corteccia o cervello nuovo). L’intelligenza sociale è una forma di intelligenza che caratterizza la nostra evoluzione umana rispetto ai nostri amici animali ed alle piante con cui condividiamo la vita sul pianeta. Il nostro cervello, infatti, interagisce con gli stimoli che dal mondo provengono: al mondo inteso come ambiente, sia interno, sia esterno, che viene costruito attraverso l’esperienza sensoriale e che, quindi, poi, genera il mondo stesso. Concetti oggi condivisi dalla neurofisiologia, dalla psiconeurobiologia; dalla medicina evoluzionista. Le diverse discipline che guardano nella stessa direzione. La nostra evoluzione sembra proprio essere avanzata attraverso la dimensione sociale, che ha aggiunto, infine, alla nostra specie umana quel dato così peculiare. È peculiare la modalità attraverso cui conosciamo: infatti, mentre facciamo conoscenza del mondo, siamo anche capaci di costruirlo il mondo. Lo produciamo attraverso le
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rappresentazioni che ci costruiamo grazie all’esperienza percettiva e sensoriale (Psicologia costruttivista, 1950 scuola di Palo Alto California, USA). In questo senso, la terza parola “azione” che compone l’intera parola NUTRIMENTAZIONE sta a significare la possibilità di scelta da operare attraverso un processo consapevole, tale da guidarci verso azioni “efficaci” e con esse, sviluppare uno stile di vita salutare volto al benessere.. Peraltro, ad essa corrisponde un Programma Stile di vita NUTRI-MENT-AZIONE© che proponiamo alla persona ed a gruppi, per “plasmare” nuove abitudini, modi, coping (modi di affrontare situazioni avverse), così da affrontare il proprio sviluppo emozionale salutare. Per arrivare a svilupparlo in modo consapevole, posto che la consapevolezza debba essere considerata come il nostro settimo Senso (il sesto è l’intuizione). Per procedere nel nostro percorso, riferiremo di approcci scientifici che si occupano del rapporto fra cibo, nutrimento e salute. Il cibo è da sempre ritenuto importante, se ne parlarono autori già in epoche avanti Cristo, mentre la qualità degli alimenti, intesa come medicina naturale, è stata il patrimonio della medicina cinese che riteneva il cibo fonte di «energia terapeutica». Esploreremo il tema all’alimentazione entrando nella perspicace attività medica della Dott.ssa Catherine Kousmine, considerando la sua esperienza che è stata sistematizzata in un Metodo, molto diffuso e ad oggi seguito da migliaia e migliaia di pazienti per i loro risultati conseguiti. Tutta la trama del libro si costruisce sulla materia dell’immunologia di Angelo Maria Di Fede, medico Kousminiano e co-autore del testo, la cui formazione è stata
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frutto di una visionarietà del padre, anche lui medico. Sebbene l’immunologia fosse ai suoi albori, egli la intuì come campo di sviluppo futuro, così com’è stato. A tessere intrecci con la psicologia e questa, con la sociologia e la filosofia: indivisibili perché i loro sguardi, unitamente, tendono all’uomo. Attraversate da queste materie, le nostre riflessioni si fondano su un presupposto: come trattare, concretamente e nella messa in pratica, la complessità della nostra vita organica, psichica e spirituale, se non considerandola in rete. L’altra presenza, sottile e continua, di questo libro collage è proprio quella della persona: ché sia centro del proprio cambiamento della malattia o in cerca di una possibile risposta di salute. Malattia e Salute come Risposte compresenti del nostro Sistema Immunitario: scritte indelebilmente nel nostro IO IMMUNOLOGICO! Un Io immunologico che scopriremo come il frutto di una rivoluzione culturale oltre che medico-scientifica. Pertanto, su queste ricchezze che ci arrivano come evoluzioni spinte da antiche visioni o visionarietà, ciò che a noi interessa è toccare le tematiche relative, oltre alla malattia, alla salute. Siamo motivati a scoprire le condizioni che ci permettono di promuovere e sviluppare i fattori della Salute, di cui siamo portatori potenziali. Perciò, abbiamo fatto nostro l’approccio Salutogenico che A. Aron Antonovsky, dagli anni 60 in poi, ha elaborato con importanti contributi scientifici approdando alla definizione del processo di RESILIENZA; più specificamente parliamo di “stress buono” (EUSTRESS) che siamo capaci di produrre nel corso del nostro sviluppo, attraverso modificazioni
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adattive intelligenti di resilienza (capacità di resistere agli urti). Anche questo tema sarà approfondito, opportunamente, con studi che documentano sia il tema della resilienza, sia dello sviluppo dei fattori della salute. Nel pensare a come avremmo voluto scrivere il libro, abbiamo scelto di proporre parti metodologiche oltre a quelle teoriche. Per dare a te che leggi, modelli di riferimento che possano guidarti semplicemente a sapere «come fare a fare» attraverso una scelta consapevole; verso uno stile di vitalità di vita, sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista motivazionale ed attivo, secondo i criteri della psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) più attuale. Quindi, utilizzeremo concetti metodologici della Psicologia evolutiva; prenatale e perinatale; della Comunicazione, secondo il modello più evoluto della Comunicazione pragmatica; della nuova PNEI: frutto del confronto che in una ventina d’anni ha visto “al tavolo” endocrinologia, neurofisiologia e neuropsicobiologia. I capitoli dedicati all’immunologia tratteranno il sistema immunitario, seppure con un linguaggio semplice, ma che comunque ti permetta di capire come funziona il nostro sistema di difese. Un sistema che controlla e regola le difese dell’ organismo umano per garantirgli salute e conservazione della energia che viene prodotta proprio attraverso la nutrizione basilare cellulare, base stessa della vita. D’altra parte, allo stesso modo, saranno trattati capitoli di psicologia e comunicazione che spiegano ed osservano le “difese psicologiche”. Studieremo lo stress, proprio come asse portante funzionale adattivo dell’organismo: ossia, relativo alla
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capacità dell’essere umano di risolvere problemi ed adattarsi all’ambiente, che questi problemi gli pone per continuare la sua evoluzione. Un processo “paradossale”, tuttavia, quando in condizioni pervasive e permanenti non riusciamo ad adattarci, entrando nello squilibrio! Spiegheremo meglio, con i dovuti e ricercati approfondimenti in spazi dedicati, come sia paradossale un processo adattivo così evoluto. Infatti, l’elaborazione del processo di adattamento implica lo sviluppo di programmi mentali, esattamente come veri e propri programmi in rete: dei software che si determinano in aree del cervello e permettono al nostro essere di rispondere in modo intelligente, «adattandoci» all’ambiente. Il libro traccerà, quindi, come nell’affrontare le complessità dell’ambiente, interno ed esterno, e nell’ adattarci alle richieste che esso fa, il nostro organismo intelligente risponde alla condizione di stress. Vedremo come funziona lo stress e che relazione c’è tra stress e produzione di ansia; quindi parleremo dello stress ossidativo e psichico. E non solo, però! Parleremo di programmi e tecniche avanzati di discipline che, insieme a quelle psicologiche, ci portano modelli di sviluppo del nostro organismo verso forme più elevate, preservative, di adattamento evoluto. Vedremo come, nel trattare l’attività mentale, il nostro hardware, il nostro cervello, è in grado di costruire e regolare programmi; vedremo le aree funzionali in quali modi funzionano, appunto, attraverso le emozioni; con processi bioelettro-chimici ed immunologici, nell’intreccio tra queste tre dimensioni organiche: mente, cervello, corpo.
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Osserveremo, nel dettaglio, come questi software, che noi agiamo al nostro interno, vengono costruiti attraverso l’esperienza percettivo-sensoriale che, sin dalla prima modalità di sviluppo fetale, attiviamo attraverso i sensi. E’ con i sensi, infatti, che percepiamo gli stimoli già in nell’ambiente fetale, dove, sin da subito, inizia per il feto uno sviluppo “attivo”: da lì, gli stimoli materni arrivano attraverso la placenta che, collegata al cordone ombelicale, comunica con lui. Quando usiamo la parola comunica, appunto, non solo pensiamo ad una struttura anatomo-funzionale per cui il processo della gravidanza si attiva. Il feto «comunica» attivamente là, dal suo sacco, attraverso la placenta, con il mondo materno che, a sua volta, è “immerso” nel proprio ambiente affettivo relazionale. Citeremo alcuni studi, molto interessanti e di evoluta generazione, che sono stati realizzati nel contesto scientifico internazionale. In particolare, attraverso la scoperta e conoscenza del processo sensoriale- percettivo andremo a scoprire, successivamente, come, attraverso il linguaggio stesso, la nostra esperienza sensoriale sia in grado di produrre anche la nostra rappresentazione del mondo a cui ci adattiamo. A significare che, attraverso i sensi, lo vediamo; pensiamo; sentiamo; ne parliamo a noi stessi e agli altri; ne proviamo gusto o disgusto. L’altra disciplina di cui faremo uso per leggere e spiegare processi dei fenomeni di queste aree percettivo- sensoriali, in particolare, è la Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). L’esito scientifico approdato dopo lunghi anni di studio del gruppo di Palo Alto: famoso gruppo interdisciplinare, formato da studiosi che, dal 1950 in poi, ha rivoluzionato il mondo accademico e sociale con i Modelli Costruttivista e Sistemico.
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Generando profondi cambiamenti nell’ambito della clinica psicoterapeutica e non solo. Tale modello ha influenzato una vasta attività di ricerca e studi con pubblicazioni internazionali, i cui risultati hanno concorso anche allo sviluppo delle risorse della persona e dei gruppi in diverse aree e settori della società. Evolvendo la conoscenza del processo della comunicazione umana, riformulandola come attività determinante e generante, performante, lo sviluppo stesso della nostra intelligenza adattiva e della vita umana. Relativamente allo sviluppo delle risorse della persona, lo osserveremo sin dalla sua tenerissima formazione fetale, nel grembo materno, e poi, successivamente, nell’evoluzione delle età di crescita. Considerando le modalità (coping) con le quali l’adattamento avviene, tra differenze e competenze che la persona è in grado di attivare per rispondere alle richieste dell’ambiente; adattandosi in modo più o meno funzionale e producendo stati di salute o, invece, stati di malattia. Faremo anche riferimenti pratici, per promuovere azioni che mettono un organismo in «salute» secondo i criteri della bilancia immunitaria, ossia dell’attività che il sistema immunitario è in grado di generare. Considerando le risposte di salute come l’esito di un determinato stile di vita che, come spesso afferma Angelo Maria Di Fede, “produca il carburante verde che a quella risposta immunitaria conduca”. La cura dei materiali scientifici e delle parti tecniche sono a cura di Alessandro Boccolari, un compagno e collega che ci ha supportato ed integrato ad ogni passo con la sua vena creativa. Ringraziamo, infine, tutte le persone che in questo periodo di divulgazione (due anni circa), attraverso la loro partecipazione alle conferenze, incontri e percorsi, hanno reso possibile che
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noi trasmettessimo la nostra esperienza ed approccio. Le ringraziamo una ad una, perchĂŠ attraverso la presenza di ciascuna di esse ci siamo rafforzati nel nostro impegno scientifico ed umano. Senza mai dimenticarci di mettere in gioco la curiositĂ , che rende vitale la nostra ricerca sul campo con le persone che insieme a noi collaborano.
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CAPITOLO 1°
MANGIARE O NUTRIRSI? Il primo capitolo che ti appresti a leggere è basato sulla scrittura dell’argomento che trattiamo (il cibo ed il nutrimento), arricchita dal racconto dei momenti esperienziali e dal vivo che abbiamo voluto trasmettere, proprio come caratteristica di questo testo. A partire da interviste, come queste che seguono. Nei capitoli successivi racconteremo momenti dal vivo di seminari e conferenze realizzate nel percorso di un anno. Ci auguriamo di risultare semplici e fluidi anche nella lettura, così come lo è stata l’intenzione che ci ha motivato ad usare questa tecnica di scrittura.
Il confronto tra la psicologia e l’immunologia è arrivato dopo una prima conoscenza personale e poi, un confronto tra le nostre discipline. Una scoperta dei due autori avvenuta attraverso esperienze concrete di collaborazione (casi seguiti insieme, conferenze e partecipazioni a convegni, eccetera), avendo così modo di confermare le intuizioni personali sulla stretta, formidabile, relazione tra le emozioni e la risposta immunitaria che possono concorrere allo sviluppo di una malattia; così come di un recupero della salute; oppure del mantenimento di uno stato salutare. Tale relazione é ampiamente dimostrata dalla immunologia degli ultimi vent’anni: una disciplina che, esattamente al pari della psicologia, si occupa delle cause delle malattie. La prima, l’immunologia, cerca le cause esplorando le funzioni del sistema immunologico. La psicologia conosce le funzioni della
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psiche nell’intreccio con la vita relazionale. Nel metterle a confronto, la nostra aspettativa è stata quella di realizzare visioni comuni di due sistemi che sono dentro ad una rete sistemica: lo PSICORGANISMO. Non solo un corpo da una parte e la mente dall’altra! Mente e corpo unitari dentro ad una fitta rete di informazioni che coinvolge tessuti, organi, cellule. Entrando nel vivo dell’immunologia e per rendere bene l’idea di che cosa sia per noi il sistema immunitario, lo possiamo paragonare ad una bilancia sui cui piatti sono scritte sia la risposta della salute, sia quella della malattia. Infatti, un buon sistema immunitario costituisce un sistema di “ dispositivi di sicurezza “ per produrre una risposta di salute”. Tale sistema si costruisce attraverso una fitta rete di informazioni tra fattori evolutivi e fattori genetici; predisposta ed integrata dalle caratteristiche personali di ciascuno di noi. A proposito di tali caratteristiche, A. Aaron Antonovsky, sociologo clinico, considerato il padre della Salutogenesi2, un approccio che propone e promuove lo sviluppo dei fattori della Salu te, ci ha d imo strato ch e p er l’essere u man o lo stato di salute è possibile anche in situazioni estreme. I suoi lunghi studi hanno dimostrato che le donne sopravvissute all’olocausto mantenevano uno stato di salute nel corso della menopausa, rispetto ad altre donne colpite da malattia o da 2
Monica Eriksson, Bengt Lindstrom Folkhälsan Research Centre, Health Promotion Research 1979. Vedi anche in “The salutogenic approach to the making of HiAP/healthy public policy: illustrated by a case study Bengt Lindström1 and Monica ErikssonIUHPE – Global Health Promotion Vol. I6, No. 1 2009http://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1177/1757975908100747 ultima consultazione 10 febbraio 2017
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disturbi, pur non avendo vissuto particolari traumi. Questi risultati lo portarono a parlare di FATTORI DI SALUTE e nel corso degli altri studi con il suo gruppo di collaboratori, lo studioso sviluppò l’approccio della Salutogenesi. Quindi possiamo parlare di genetica, si, ma anche della risposta personale di un dato organismo, frutto di interazioni che esso produce nel suo rapporto con l’ambiente. Infatti, sin dalle prime settimane di gravidanza, l’ambiente nel quale il piccolo feto si sviluppa all’interno del grembo materno costituisce, unitamente al patrimonio genetico, “un potenziale patrimonio” per nuove risposte adattive già in questo luogo «formativo» d’origine. Disponiamo di un corredo genetico, il genoma appunto, con il quale costruiamo e sviluppiamo in maniera programmata il nostro Essere3. Tuttavia, l’ambiente che ci accoglie influenza profondamente le risposte adattive che andremo a produrre in modo del tutto personale. Quindi, se è vero che un determinismo genetico predispone la nostra vita, è anche vero che attraverso l’interazione con l’ambiente siamo in grado, noi stessi, di influenzarlo e determinarlo: esattamente attraverso un processo di relazione in cui siamo “attivi” perché “interattivi”. Siamo, dunque, in grado di influenzare la nostra risposta della salute attraverso condizioni che ci permettano di sviluppare i meccanismi positivi potenziali di cui disponiamo. Nel 1948, la stessa organizzazione mondiale di sanità (OSM) definisce queste condizioni, descrivendo una «performance del benessere» da realizzare attraverso un corretto stile alimentare, dell’attività fisica, delle relazioni. Intendendo la realizzazione 3
Essere costituito da corpo, mente e coscienza in un intreccio di sistemi che comunicano tra essi costituendo un unico sistema Olos
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della salute psicofisica della persona ed includendo, qualche anno dopo, anche il concetto di spiritualità.
1.1 Il cibo che cura. La medicina cinese da 4000 anni non solo si è avvalsa di metodologie integrate alternative, naturali, per curare la malattia; essa ha utilizzato l’alimentazione come la «cura della malattia » Forse ispirato dall’ antica cultura medica cinese, il Dott. Colin Campbell, medico nutrizionista, ha compiuto uno degli studi più ampi ed esaustivi sull’alimentazione cinese4 Studio, in verità, molto contrastato dalla medicina tradizionale, ma anche ben accolto dalla comunità più diffusa della medicina integrativa. D’altronde, come non considerare i dati riportati dall’ampio studio del nutrizionista americano con le sue conclusioni, quando esse sono condivise dagli attuali approcci nutrizionali? La loro visione comune sostiene sempre più fortemente l’utilizzo di cibi vegetali, suggerendo di limitare, quanto meno, quelli di derivazione animale. Così come viene praticato diffusamente l’uso di cibi combinati quali integratori alle cure convenzionali chemioterapiche in persone malate di cancro. Al convegno “Pianeta e Nutrizione & integrazione (Expo Milano) uno dei relatori, il dott. Paolo Bellingeri, medico kousminiano e nutrizionista del reparto di oncologia dell’ospedale di Torino, ha parlato di integrazione di aromi e radici nella cura integrativa oncologica. Presso il suo reparto è 4
Lo Studio è del 2005, basato su dati epidemiolgici sui quali il ricercatore mette in relazione cibo malattie cardiovascolari,cancro e diabete. Nel 2012 è stato pubblicato come “The China Study da Macrolibrarsi
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stato formalizzato, con un protocollo specifico, un programma di integrazione alimentare che prescrive una dieta ricca di vegetali e legumi; con l’uso di curcuma combinata alla piperina e di zenzero. A distanza di alcuni anni di utilizzo di questa pratica, i casi dei pazienti testimoniano uno dei risultati più evidenti: il loro aumentato livello di tolleranza alle cure chemioterapiche ed una risposta immunitaria più elevata. Questo protocollo è tuttora in fase di studio sui pazienti che ricevono cure chemioterapiche. D’altronde, l’uso delle piante, già da millenni, ha permesso alla cultura cinese di approfondire concetti che solo oggi, sembra, noi scopriamo nella nostra cultura occidentale. L’oncologo Franco Berrino5 primario di dip. Epidemiologia dell’Istituto dei tumori di Milano, ritiene fondamentale lo stile alimentare di cibi a prevalenza integrali non trasformati, per la nutrizione sia dei bambini, sia degli adulti, nella prevenzione dei tumori; delle patologie di sovrappeso correlate all’insorgenza del diabete infantile.
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Importante il suo studio Diana che ha visto la relazione tra cibo, attività fisica ed indice glicemico. Il progetto Diana da lui iniziato il promosso dall’Istituto italiano dei tumori, 16 anni fa, è lo studio per la prevenzione delle recidive del tumore al seno attraverso l’alimentazione e lo stile di vita.Altri riferimenti dello studio si trovano in Lega Vita & salute Dir. Scientifico F. Berrino
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1.2 Nutrienti fondamentali della vita cellulare e nutrigenomica Cibo terapeutico! È questa la rappresentazione che ci arriva dalle esperienze citate che hanno in comune la cura alimentare nel trattamento di patologie come il cancro. A quanto pare, l’esperienza della medicina cinese si sta sempre meglio integrando alla prassi terapeutica della medicina occidentale. Con esperienze di cura; studi; protocolli; pratiche condivise, che evidenziano una realtà dell’attuale approccio terapeutico nel quale i cibi e le loro combinazioni; sono sempre più presenti all’interno di programmi e protocolli di cura della malattia. D’altra parte, il mangiare stesso rappresenta una dimensione vitale, perciò non sorprende che mangiare “cosa” e “come” possa essere curativo. Se poi aggiungiamo gli aspetti affettivi e simbolici che si generano nell’atto stesso del mangiare, ciò diventa più chiaro. A partire dal fatto di essere nutriti sin da piccoli, all’interno dei contesti relazionali e sociali; senza escludere che tali aspetti emotivi e simbolici intervengono nelle relazioni terapeutiche tra il curante ed il curato. Per tutto ciò, la cura attraverso l’alimentazione diventa una prospettiva importante, sia per combattere la malattia, sia per prevenire stati di malattia. Di ciò che mangiamo il nostro organismo si ammala, si nutre e si cura ! Siamo “produttori di energia” elaborata proprio grazie alle sostanze che il cibo contiene. In particolare, l’organo che realmente produce questa energia è l’intestino. Già 4000 anni fa, con un approccio avanzato e preventivo, la medicina cinese riteneva l’intestino come la fornace in cui veniva prodotta l’energia, attraverso la quale il nostro organismo poteva funzionare in modo efficace e salutare.
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Alla base di questo processo, essa aveva già compreso come costruire la condizione essenziale per garantire la produzione energetica sia alla singola cellula, sia a tutta la comunità cellulare di cui il nostro corpo è costituito. Comprendendo quanto oggi ci arriva dagli studi più avanzati della NUTRIGENOMICA. Concetti rivoluzionari, oggi, che ci dimostrano come l’equilibrio cellulare deve essere raggiunto grazie alla presenza di cibi che attraverso il processo metabolico, devono fornire alla cellula le proteine, i grassi, gli zuccheri necessari per produrre ossigeno e glucosio: due nutrienti vitali senza i quali il nostro cervello si fermerebbe. Evidenziano che tale processo è “individualizzato”, ossia è il frutto di una funzionalità propria con la quale un determinato organismo risponde e si regola nel processo di adattamento all’ambiente esterno ed interno. Una differenza che deve essere valutata, quando pensiamo proprio all’interazione così specifica della persona con il suo ambiente! Glucosio ed ossigeno, quindi, sono basilari per il processo dinamico che fluisce costantemente nella vita stessa dell’organismo. Se questi nutrienti non fossero sufficienti a garantirci la vitalità cellulare ed il suo equilibrio, il nostro intero sistema entrerebbe in crisi e rischieremmo quindi di ammalarci gravemente; e se poi non intervenissimo per ripristinarlo, rischieremmo la morte. Quando si parla del sistema cellulare, dobbiamo pensare alla intera comunità di cellule di cui siamo fatti, sia rispetto ai differenti organi, sia ai nostri sistemi nervoso, cardiocircolatorio, linfatico. Pertanto, l’alimentazione che nutre va considerata essa stessa proprio come un sistema in
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equilibrio, in cui i vari ingredienti interagiscono per nutrire, conservare e proteggere le nostre cellule, affinché si producano le energie fondamentali per la vita stessa. Possiamo ritenere, quindi, che quando l’equilibrio di questi nutrienti viene raggiunto, il nostro sistema immunitario, proprio come la bilancia che regola, consente che le modalità con cui i processi nutrizionali sono attivati siano appunto regolatori del nostro equilibrio funzionale. Garantendoci così la vitalità delle cellule, la comunicazione cellulare e l’interazione funzionale intercellulare ed extracellulare.
1.3 Alimentazione e Bilancia Immunitaria Sempre meglio, dunque, l’attenzione scientifica è rivolta all’alimentazione, riferendola come nutrizione in rapporto alla bilancia immunitaria. Ovverosia, evidenziando la relazione che c’è fra la nutrizione e il nostro singolo sistema immunologico (Io immunologico), descrivibile anche attraverso l’immagine di una “bilancia” immunitaria. Se immaginiamo questo tipo di legami anche con un po’ di fantasia, potremmo allora pensare di scoprire nella parola “ALI. MENT. AZIONE” una mente che, per così dire, metta le ali: spaziando così all’interno di una cultura della nutrizione ed agendo differentemente quando si tratta di nutrirsi”; di una cultura che tenga conto delle memorie e della presenza di un territorio, quello del nostro paese, così ricco di saperi e sapori. E qui ci riferiamo alla cucina mediterranea. Lo stile alimentare italiano, sicuramente, grazie alla storia e alla cultura di questo paese, include una varietà di cibi che oggi vengono ritenuti fondamentali per la cura delle patologie e negli ultimi tempi, anche quando si parla di prevenzione.
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Teniamo in considerazione che il nostro paese si presenta con territori e zone autoctone che caratterizzano i cosiddetti “prodotti tipici” all’italiana. La presenza di una variazione di prodotti locali, doc e dop, la produttività e la fertilità del terreno e dei luoghi, hanno sicuramente, e fortemente, inciso sulla nostra cultura alimentare. Che dire poi della dieta mediterranea! Essa risponde pienamente ai criteri fondamentali della ricerca nutrizionale che evidenzia caratteristiche organolettiche di alimenti quali il pesce, la frutta, le verdure, i legumi. Sono questi i cibi le cui proprietà vengono identificate come basilari, sia se parliamo di cura della malattia, sia se puntiamo alla prevenzione di patologie degli adulti, ma anche dei bambini che oggi sono proprio i soggetti più esposti al cibo spazzatura. Anche l’ immunologia riconosce il valore nutrizionale della dieta mediterranea, poiché le sue sostanze nutrienti concorrono alla regolazione equilibrata del sistema immunitario. Infatti, è proprio la regolazione equilibrata lo scopo dell’alimentazione “di qualità”. Superando le definizioni-opinioni della “cattiva e/o buona” alimentazione, noi dovremo orientarci, sempre meglio, verso lo stile alimentare attraverso il quale ricavare tutte le sostanze nutrizionali di cui il nostro organismo “salutare” ha bisogno. ........... ...........
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