Agricoltura Alessandrina 20 maggio 2016

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Coldiretti Alessandria - Anno 63째 numero 5 - 20/05/2016 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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>LA COLDIRETTI ALESSANDRINA ESEMPIO STRATEGICO “DEL FARE” CON I SUOI ACCORDI DI FILIERA PER IL SETTORE CEREALICOLO E CORILICOLO

L’Europa non rinunci agli elevati standard di qualità raggiunti nell’agroalimentare

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

n°5 - Maggio 2016 Il Tour delle “Raegioni del cuore”, una nuova consapevolezza per ricostruire questo Paese. Intanto continuano le perplessità legate al Ttip, l’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti

Il nostro tempo del fare “La presentazione dell’accordo corilicolo alla giornata torinese del Tour 2016” Chiuso in redazione il 20 Maggio 2016

PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria D I R E T T O R E A M M I N I S T R AT I V O Leandro Grazioli DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi G R A F I C A , I M PA G I N A Z I O N E Christian Boero H A N N O C O L L A B O R AT O A Q U E S T O N U M E R O Alessandro Albertelli, Luisa Bo, Daniela Colombini, Alberto Pansecchi, Don Ivo Piccinini, Marino Ravera. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti, Christian Boero

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n queste settimane sto imparando a prendere confidenza con il territorio alessandrino. a distinguere DIRETTORE PROVINCIALE volti e nomi, conoscere le zone della provincia, le peculiarità, i punti di forza e da rafforzare. Una cosa però l’ho percepita sin da subito: il tempo del fare qui è arrivato forte e chiaro, la vivacità imprenditoriale e la volontà di trovare sempre nuove soluzioni per portare reddito alle aziende rappresentano una costante, e non solo per le nuove generazioni. La dimostrazione concreta l’ho avuta guardando negli occhi gli imprenditori che hanno abbandonato le campagne nella giornata del 5 maggio per prendere parte alla tappa torinese del tour “Le Raegioni del cuore”. Determinazione e consapevolezza, forti del fatto che l’unica traiettoria possibile di futuro è tracciata dal Progetto Coldiretti: una progettualità economica che abbraccia i Consorzi agrari quale piattaforma per “fare rete” sul territorio, passando per i mercati, gli agriturismi, le fattorie didattiche, i punti... insomma tutto quello che va sotto il grande ombrello di Campagna amica, la tutela del consumatore e del vero Made in Italy. Un progetto economico conosciuto forse più all’esterno grazie proprio alla nostra forza mediatica che all’interno dove stiamo potenziando i servizi offerti per essere ancora di più in grado di offrire al nostro socio le risposte che cerca, rapide e mai superficiali. in queste settimane ho iniziato a prendere confidenza con questo grazie a tutti voi, ai quali chiedo di continuare a supportarmi in questo mia percorso conoscenza di un territorio importante per tradizione e vocazione come quello alessandrino e piemontese, unico ma complesso. il Tour delle Raegioni d’altra parte vuole essere proprio questo per Coldiretti, un momento di crescita reciproca e di scambio di opinioni, di conoscenza dei progetti che stanno crescendo sul territorio. Così è stato per noi nel Foyer del Toro e nelle pagine della rivista potrete leggere gli interventi realizzati dai nostri due imprenditori che hanno presentato i progetti di filiera attualmente in essere in ambito alessandrino: una strada non facile ma che sta portando ad ottimi e apprezzabili risultati e che nei prossimi mesi promettono crescita in numeri e consensi. La sfida per prossimi mesi è rappresentata proprio da questo, continuare a tenere viva e fiera quella luce negli occhi che in migliaia avevano sul piazzale del Lingotto, sotto la tensostruttura mentre assistevano allo svolgersi dei lavori dell’assemblea. e’ stato soprattutto grazie a loro se l’assemblea ha ottenuto lo straordinario risultato che tutti conosciamo. e’ stato un colpo d’occhio davvero suggestivo vedere tanta carne Made in Italy essere protagonista di una maxi grigliata per ribadire che è non è sbagliata l’idea di portare in tavola la bistecca, è sbagliato non conoscere da dove proviene quella bistecca. Per questo noi di Coldiretti continuiamo ad avere le idee chiare anche sul Ttip, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, l’ accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziato tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’america. Con il Ttip, infatti, si andrebbe a dare il via libera al “pollo addizionato con ormoni o trattato con varechina”, “carne e latte provenienti da animali clonati”, “prodotti Ogm” e “sfruttamento improprio dei nomi di celebri specialità italiane”. Fa inorridire solo a pensarci! e intanto, soprattutto dopo expo, si parla sempre di più di insetti come “cibo alternativo del futuro”. Coldiretti ribadisce il suo “no” ma questa è un’altra storia, sulla quale torneremo presto.

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Speciale giornata Naz Consumi: addio

alla carne da 1

italiano su 10 Mai così poca carne in tavola dall’inizio del secolo uasi un italiano su dieci ha detto completamente addio alla carne, ma nel 2015 l'allarmismo si è fatto sentire sull’ intera popolazione con gli acquisti delle famiglie che sono crollati del 9% per il carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi, scendendo ai minimi dell’inizio del secolo. e’ quanto emerge dal dossier #bracioleallariscossa presentato dalla Coldiretti alla giornata nazionale della Carne italiana con migliaia di allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo e del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet, dentro e fuori il Centro Congressi del Lingotto a Torino a difesa della carne sotto attacco di allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento

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determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico. il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano mentre la percentuale di vegani ha raggiunto l’1% nel 2015 per un totale dell’8% di persone che non mangia carne, una percentuale in sostanziale aumento rispetto all’anno precedente (erano complessivamente il 5,9%), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati eurispes. Proprio nel 2015 - precisa la Coldiretti - la carne perde per la prima volta il primato ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e una incidenza del 22% sul totale, che rappresenta una rivoluzione epocale per le tavole nazionali. il risultato di un trend negativo in atto da anni è che non si è mai mangiata così poca carne in italia dall’inizio del

secolo con il consumo apparente degli statunitensi che - sottolinea la Coldiretti - è superiore a quello nazionale addirittura del 60%, quello degli australiani del 54%, quello degli spagnoli del 29% e quello dei francesi e dei tedeschi del 12% solo per fare alcuni esempi. Le quantità di carne portate realmente in tavola dagli italiani sono scese - precisa la Coldiretti in media a 85 grammi al giorno, ben al di sotto del limite dei 100 grammi al giorno fissato dai più accreditati istituti di ricerca. La carne e i salumi rappresentano importanti fonti di proteine ed altri micronutrienti solitamente assenti (vitamina B12) o poco rappresentati (zinco, selenio, B2, PP) o scarsamente disponibili (ferro) nei prodotti di origine vegetale. Un alimento importante soprattutto per i bambini con la carne che è uno dei primi cibi che si puo’ introdurre a partire dal periodo di svezzamento perché è fonte di nutrienti essenziali alla crescita ed è anche facilmente digeribile. L’assunzione è raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per soddisfare pienamente i fabbisogni nutrizionali del bambini dai 6 ai 23 mesi di età poiché le diete a base di soli vegetali non ne apportano a sufficienza, come hanno dimostrano recenti episodi di cronaca che hanno portato a ricoveri in ospedale. “Serve educazione e buon senso e soprattutto rispetto per tutti i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana può offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel ricordare che “proprio il rispetto dei principi della dieta mediterranea ha garantito fino ad ora all’italia una speranza di vita da record a livello mondiale di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne”.


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azionale della CARNE politica del fare: tutti insieme, con un unico obiettivo

Il tempo del “fare”

“Stiamo ricostruendo un Paese prezioso e lo stiamo facendo grazie alla nostra politica del fare e non delle chiacchiere. Da sempre noi di Coldiretti ci distinguiamo dalla rappresentanza tradizionale di questo Paese nella sostanza e nella forma. Questo è il tempo del fare, tutti assieme, con un unico obiettivo: lo sviluppo delle imprese, difendendo il valore della territorialità, bene non omologabile. abbiamo il diritto e dovere di contagiare la società sulla nostra idea di futuro e possiamo farlo perché ne abbiamo i mezzi e le capacità. in italia c’è un grande desiderio di cambiamento ma oggi prevalgono annunci vuoti. anche le iniziative più trasparenti corrono il rischio di apparire non genuine: per non perdere definitivamente l’identità del nostro Paese si deve sostituire il “solo comunicare” con il “fare”. noi di Coldiretti lo stiamo facendo già da un po’, da soli, unici ad averci messo la faccia: con il nostro Progetto economico e la nostra coerenza di fronte ai soci, alla società, alla politica e all’economia. abbiamo proposto un percorso e lo stiamo portando avanti con risultati concreti e tangibili: abbiamo costruito la migliore agricoltura del mondo, libera da Ogm, e abbiamo pensato di costruire un’italia diversa e più competitiva. Dobbiamo continuare ad impegnarci per arrivare in maniera sempre più incisiva sugli scaffali con questa agricoltura diversa e migliore, altrimenti le nostre azioni saranno usate per legittimare forme di contraffazione più o meno legale. Combattiamo per la trasparenza e la trasparenza è una questione etica: basta con il furto di identità del vero Made in Italy, con l’Italian sounding! noi ci

impegniamo a fare del nostro meglio e gli altri si appropriano del nome e della reputazione dell’agricoltura italiana: questo non possiamo più permetterlo. Ricordiamoci sempre che è il prezzo del grano che crolla, non quello della pasta! La nostra Organizzazione rappresenta l’economia reale, quella vera. e quando si parla di politica del fare ci si riferisce anche a quella parte di industria che crede in noi, che con noi vuole intraprendere percorsi e progetti di filiera - (ne sono esempi virtuosi i nostri accordi stipulati con la Saiwa/Mondelez e con la Novi-Elah-Dufour che ha visto mettere in pratica anche un importante gioco di squadra con i colleghi della Coldiretti di Asti) - non a quell’industria che oggi compra il grano dall’estero, domani magari sposterà gli stabilimenti e dopodomani magari venderà pure quelli. Quella è finanza e a noi non interessa. Coldiretti, per essere sempre più forza amica del Paese ha deciso di partire proprio dagli interessi del Paese per rappresentare gli interessi generali di tutti i cittadini: e cosa testimonia Campagna amica se non questo? Produttori che ogni giorno ci mettono la faccia con passione e determinazione per promuovere e tutelare il Made in Italy, il Km.0, la territorialità. e alla politica? alla politica abbiamo chiesto di lasciarci fare limitandosi a valutare le forze sociali non solo per quello che rappresentano ma per i modelli che scelgono e per le idee e i valori che sostengono. Da parte nostra l’orgoglio di essere una grande forza in un momento così complesso del Paese, pronti e determinati a continuare a metterci la faccia. Pres. Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino

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ACCORDO NOVI-ELAH-DUFOUR

NUOVE

OPPOrTUNITà

di crescita arrIVaNO

dai progetti di filiera n’industria del territorio ha una patria, la stessa cosa non si può certo dire delle multinazionali. Viviamo tutti un momento difficile, in grande trasformazione, però sono sicuro che se sapremo creare una solida alleanza tra gli agricoltori e le aziende che trasformano potremo affrontare e superare qualunque difficoltà perché saremo in grado di proporre e garantire ai consumatori eccellenze alimentari.” Parole pronunciate dal cavalier Flavio Repetto, presidente del gruppo novi-elah-Dufour- Baratti&milano di fronte al presidente nazionale Coldiretti Roberto moncalvo e ai cinquemila imprenditori che hanno preso alla giornata nazionale in difesa della carne italiana. Una manifestazione partita dal tema della crisi della zootecnia che ha toccato nei suoi interventi tutti i settori e presentato gli accordi di filiera in essere in casa Coldiretti. Primo fra tutti e unico partner economico proprio il gruppo novi che con Coldiretti alessandria cinque anni fa ha siglato l’accordo per promuovere il settore corilicolo, fortemente in espansione nella provincia alessandrina e ora anche in quella astigiana. “Ho sempre pensato che solo il lavoro possa creare sviluppo e ricchezza da condividere. Credo anche che non vi sia altra strada da seguire, compresa quella della finanza creativa, che possa creare il bene comune ”, ha aggiunto il cavalier Repetto invitando il presidente nazionale Roberto moncalvo a visitare lo stabilimento di novi Ligure, per poter vedere di persona con quanta cura vengono trattate le nocciole conferite dai produttori alessandrini e astigiani. Un accordo che è stato rinnovato per altri tre anni, esempio di concretezza e di rinnovamento in grado di rivolgersi alle imprese giovani e innovative con prospettive di uovo reddito. Sul palco anche il dott. guido Repetto, amministratore Delegato del gruppo novi che, in particolare, ha presentato nei suoi dettagli di massima il rinnovato ed ulteriormente migliorato accordo con i corilicoltori di Coldiretti. Soddisfatto il presidente Coldiretti alessandria Roberto Paravidino che ha accompagnato la numerosa delegazione proveniente dalla provincia sottolineando come questo sia il “tempo del fare” e non delle “vuote parole”, il tempo delle “proposte concrete” e non della “vuota demagogia”. Concetti che sono stati ribaditi durante tutta la manifestazione a salvaguarda del vero Made in Italy facendo chiarezza nei confronti di infondati allarmismi e campagne diffamatorie nei confronti della carne.

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nelle foto (in alto) una panoramica del piazzale del Lingotto colorato di giallo. (Sopra) foto di gruppo con da sinistra il Presidente Coldiretti alessandria Roberto Paravidino, il Presidente Coldiretti asti Roberto Cabiale, al centro il Cavalier Repetto, Delia Revelli Presidente Coldiretti Piemonte e il dott. guido Repetto amministratore Delegato del gruppo nOVi. (Sotto) La veduta del palco al Centro Congressi con al centro il Presidente nazionale Coldiretti Roberto moncalvo mentre “intervista” il Cavalier Repetto sulle peculiarità dell’accordo corilicolo siglato con Coldiretti.


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nella foto parte della numerosa delegazione alessandrina che ha preso parte alla giornata organizzata in difesa della “Carne italiana” al Lingotto.Tanti gli imprenditori che hanno lasciato le campagne per ritrovarsi al Centro Congressi a Torino per testimoniare l’impegno a difesa del vero made in italy e dell’Italian sounding.

COSA RAPPRESENTANO I CONSUMI

CHIUSE 12 MILA STALLE IN 5 ANNI, 1/3 CARNI straniere egli ultimi cinque anni hanno chiuso quasi 12mila stalle da carne per effetto delle importazioni dall’estero che oggi rappresentano quasi 1/3 dei consumi, con effetti sull’economia, sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare. il risultato è che in cinque anni dalla fattoria italia sono scomparsi - sottolinea la Coldiretti - circa trecentomila bovini da carne, mezzo milione di maiali e settecentomila conigli e oggi in italia sono rimasti appena 80mila allevamenti di bovini da carne, cinquemila di maiali e 4500 di polli da carne. in gioco - precisa la Coldiretti - c’è il futuro delle stalle nazionali dove sono ancora allevati 8,7 milioni di maiali, 6,1 milioni di bovini da carne e 6,5 milioni di conigli, ma risultano minacciate di estinzione ben 24 razze di bovini, 10 di maiali e 10 di avicoli sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale della precedente programmazione. Oggi - denuncia la Coldiretti - viene dall’estero il 40% della carne bovina consumata in italia e il 35% di quella di maiale mentre le importazioni sono marginali per la carne di pollo/tacchino. gli arrivi da Paesi comunitari e extracomunitari di carne a basso prezzo senza il valore aggiunto di sicurezza e sostenibilità garantiti dall’italianità provoca la chiusura delle stalle, impoverisce le attività di trasformazione e distribuzione ad esse legate e fa venir meno il presidio ambientale e di legalità di interi territori, mettendo a rischio 180 mila posti di lavoro in tutta la filiera delle carni che genera in italia un valore economico dell’ordine di 30 miliardi di

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euro con una ripartizione praticamente equivalente tra carne bovina, di maiale e di pollo/tacchino. Le carni nazionali sono - sottolinea la Coldiretti - più sane, perché magre, non trattate con ormoni (a differenza di quelle americane) e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione “Dop” che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. non a caso - precisa la Coldiretti - l’italia vanta il primato a livello europeo per numero di prodotti a base di carne “Dop”, ben 40 specialità di salumi che hanno ottenuto la denominazione d’origine o l’indicazione geografica. L’impegno degli allevatori italiani per la salvaguardia della qualità, della biodiversità e dell’ambiente è confermato dall’azione di recupero delle razze bovine italiane storiche da carne che dopo aver rischiato l’estinzione sono tornate nelle campagne italiane con un aumento del 65% nel numero di animali allevati dall’inizio del secolo nel 2000, sulla base delle iscrizioni al libro genealogico. La razza piemontese è la più diffusa e può contare su ben 240mila capi mentre sono 52mila quelli di razza marchigiana, 43mila di chianina, 13mila romagnola, 10mila maremmana e 30mila podolica per un totale di circa 388mila animali allevati. Un risultato reso possibile anche grazie, precisa la Coldiretti, a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l'adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne da parte degli allevatori attraverso le fattorie e i mercati di Campagna amica. “Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “per salvare un patrimonio culturale, ambientale ed economico del Paese è importante verificare le etichette che obbligatoriamente devono indicare la provenienza della carne fresca per scegliere la filiera italiana della carne che crea occupazione, produce ricchezza e presidia il territorio delle nostre regioni, ma garantisce anche qualità e sicurezza alimentare grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’europa”.

(sopra) la preparazione dei tagli di carne, sia quelli più pregiati che quelli meno, pronti per essere messi a cuocere sulla “maxigriglia” allestita per l’occasione al Lingotto. (sotto) non solo carne di vitello ma anche coniglio e pollo a rappresentre la sana dieta mediterranea.

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PROGETTI DI FILIERA: PReSenTaTi aL FOyeR DeL TORO aL TeaTRO RegiO

Gli interventi degli imprenditori alessandrini

nella foto particolarmente gremita la sala del “Foyer del Toro” al Teatro Regio a Torino che ha ospitato la giunta nazionale Coldiretti e i vertici delle federazioni provenienti da tutte le provincie del Piemonte. Le relazioni di apertura sono state tenute dal Presidente nazionale Roberto moncalvo e dal dott.Vincenzo gesmundo Segretario generale Coldiretti. in alto nella foto l’intervento di Valentina Binno, Delegata Regionale e Provinciale giovani impresa Coldiretti Piemonte.

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>FRANCO MARANZANA-PREDOSA

>ENZO ODDONE-GABIANO

“L’accordo del grano buono, la filiera Harmony”

Accordo di filiera con la “Novi”

accordo di filiera cerealicolo del grano Buono “Harmony” con la Saiwamondelez è un esempio importante e pragmatico di come un’industria, o meglio una multinazionale, possa trovare sul territorio forme di collaborazione con i produttori locali e promuovere il prodotto in un’ottica ampio raggio. L’accordo è in continua crescita: oggi sono 400 ettari sotto contratto per una stima di prodotto da conferire pari a circa 20.000 quintali, ma si parla di quantità quasi raddoppiate e una continua richiesta da parte della multinazionale. Un risultato che riempie di orgoglio non solo per un discorso economico, che ovviamente non va sottovalutato, ma per tutto ciò che rappresenta oggi conferire grano ad un colosso come mondelez. e’ stata una vittoria di squadra partita da Coldiretti unitamente al Consorzio agrario del Piemonte Orientale, CadirLab e molino nova. in questo contesto Coldiretti si è posizionata per sostenere la qualità dei prodotti e la competitività dei territori e del Made in Italy, contribuendo a rendere l’agricoltura protagonista di un modello di sviluppo basato sulla innovazione e sul rapporto con il territorio. Harmony è

a nostra “politica del fare” sta offrendo grandi risultati sul territorio alessandrino grazie all’accordo di filiera siglato con la novi - elah - Dufour. Da cinque anni la novi elah Dufour si è impegnata ad acquistare l’intero raccolto e non più tardi di qualche settimana fa l’accordo è stato rinnovato per altri tre anni con grande soddisfazione da parte del Cavalier Flavio Repetto chiedendoci quantitativi sempre più consistenti. abbiamo contribuito a dare nuove possibilità di reddito alle aziende che hanno trovato nella corilicoltura un’alternativa alla viticoltura. non dobbiamo dimenticare che in provincia di alessandria sono presenti noccioleti della varietà Tonda gentile Trilobata in grado di fornire produzioni di alta qualità sia per il pregio intrinseco della varietà coltivata sia per le specifiche attitudini climatiche della zona. grazie a UeCoop, la nostra l’Unione europea delle Cooperative nata in casa Coldiretti, è stata creata la Cooperativa monferrato Frutta tramite la quale siamo in grado di sostenere la miglior produzione possibile e il rispetto dei requisiti stabiliti dal Capitolato Tecnico, a programmare e coordinare le operazioni di raccolta, conferimento e pulitura delle nocciole, assicurando che siano

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un progetto di respiro europeo in continuo sviluppo che risponde in pieno alle esigenze del consumatore, il “Patto del grano buono”, si basa su principi quali la collaborazione con gli agricoltori, l’agricoltura sostenibile, la biodiversità e la tracciabilità dei prodotti attraverso tutta la filiera. Un sistema agricolo così rinnovato deve essere accompagnato, necessariamente, dalla acquisizione di conoscenze e competenze originali, capace di trasferire i valori dell’agricoltura al prodotto, generare valore per le imprese, produrre vantaggi per il consumatore: e la nostra politica “Ogm free” ne è uscita rafforzata.

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immediatamente rese disponibili alla novi elah Dufour una volta raccolte e essiccate. Oggi lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in monferrato è riconosciuto quale migliore alternativa e opportunità percorribile per far fronte alle crescenti difficoltà delle aziende agricole collinari a chiudere i bilanci economici in positivo, l’importante è continuare un percorso di crescita qualificata che non può prescindere dall’appoggiarsi alla competente esperienza della struttura Coldiretti che nel corso degli anni ha rappresentato un punto di riferimento prezioso e che ci supporterà con sempre maggiore professionalità nelle sfide future.


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nella foto l’agrichef Stefania grandinetti, Presidente Regionale Terranostra agriturismi di Campagna amica, ha presentato i piatti della tradizione realizzati con diversi “tagli” di carne e in occasione dell’iniziativa #bracioleallariscossa.

Consumi: arriva il tutor della carne, risparmi del 50% tagli su misura, ricette creative e spesa in stalla Se l’allevamento è di qualità tutto il prodotto è di eccellenza: le stalle “respirano” e le famiglie risparmiano on l’aiuto del tutor della carne è possibile risparmiare fino al 50% con l’acquisto di tagli alternativi meno conosciuti e più economici, ma anche più adatti alla ricetta che si vuole portare in tavola, senza rinunciare alla qualità italiana. e’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata nazionale della Carne italiana con migliaia di allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo e del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet, dentro e fuori il Centro Congressi del Lingotto a Torino dove è stata presentata la nuova figura del Tutor della carne che sarà operativo in tutte le regioni per aiutare a conoscerla, scegliere i pezzi più adatti in cucina, valorizzare le parti low cost e consigliare su dove fare acquisti di qualità direttamente dagli allevatori. Un debutto realizzato con la prima lezione all’aperto su come fare la spesa in macelleria con un tocco di fantasia nel creare e rielaborare piatti diversi in cucina. e’ infatti importante, proprio in un momento come questo - sottolinea la Coldiretti - valorizzare anche i tagli minori di carne nella consapevolezza che, per esempio, del bovino non esiste solo la richiestissima fiorentina, ma ci sono altre parti dal sapore caratteristico che appartengono alla tradizione culinaria italiana come per esempio i famosissimi bolliti piemontesi, la squisita faentina (pancia tagliata a fette e cotta alla griglia), la lingua salmistrata e la trippa in umido amata dall’intero centro sud della nostra penisola. i tagli meno pregiati del bovino da poter utilizzare in cucina - continua la Coldiretti - sono tantissimi, si va dal collo, taglio di terza categoria dalla carne gustosissima (ottima per bolliti o stracotti, ma anche per preparare polpette e ragù), alla punta di petto, taglio molto economico che può essere usato per preparare buoni arrosti, ma anche gustosissimi brodi. e ancora dal campanello, che è un piccolo taglio molto apprezzato per fare bistecche da cuocere sulla brace, ma anche per spezzatini, stracotti e stufati a cui aggiungere del vino, pomodoro e verdure, al geretto, detto anche muscolo, che - suggerisce la Coldiretti risulta particolarmente adatto per la preparazione di ossibuchi e stufati. Del maiale invece - afferma la Coldiretti - non sono solo buoni il prosciutto o l’arrosto, ma anche la cotenna (pelle ripulita e raschiata dalle setole) che viene molto spesso utilizzata, soprattutto al

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sud per insaporire sughi o minestre e viene poi mangiata come una semplice bistecchina. Le costine, che sono la parte finale delle coste, invece, risultano molto saporite se cotte alla griglia. ancora, del pollo - conclude la Coldiretti - non esiste solo il famoso petto o i fusi, ma ottime risultano anche le zampe, le ali e il collo normalmente utilizzati nella preparazione di brodi o le famose frattaglie, dette anche rigaglie che comprendono fegato, cuore e stomaco adoperate in tutte la cucine tradizionale del Bel Paese. “molto spesso per mancanza di conoscenza c’è una specie di resistenza a utilizzare tagli di carne cosiddetti minori, quasi che fossero di seconda scelta, mentre se l’allevamento è di qualità, tutto il prodotto è di qualità, in ogni sua parte”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “in

questo modo le stalle respirano e le famiglie risparmiamo perché si garantisce una più ampia diversificazione dei prezzi”.“Di fronte alla grave crisi economica che sta coinvolgendo sia le stalle che i consumatori è necessario trovare soluzioni nuove con una rete che, partendo dagli allevamenti e arrivando al bancone dei negozi, promuova la diffusione di tutti i tagli di carne, non solo di bistecche e filetti”, ha concluso moncalvo. Dalla trippa piemontese alla famosissima finanziera, dall’arrosto di collo alla lingua al bagnetto fino ai piedini di maiale con gelatina sono solo alcuni dei meravigliosi piatti tipici piemontesi realizzati con tagli poveri che la cultura gastronomica contadina - conclude la Coldiretti - ha sapientemente custodito e tramandato di generazione in generazione arricchendo le tavole tradizionali.

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5mila ristoranti nelle mani della criminalità in Italia ono almeno cinquemila i locali della ristorazione del nostro Paese nelle mani della criminalità organizzata che approfitta della crisi economica per penetrare in modo sempre più massiccio e capillare nell’economia legale. e’ quanto afferma la Coldiretti in relazione all’azione dei carabinieri di Roma che hanno confiscato beni per 80 mln di euro tra i quali bar, ristoranti, pizzerie, anche nel centro storico della Capitale a quattro imprenditori, ritenuti coinvolti in traffici gestiti dalla camorra napoletana. acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi le organizzazioni criminali hanno la possibilità di rispondere facilmente ad una delle necessità più pressanti: riciclare il denaro frutto delle attività illecite come è emerso dal Rapporto agromafie elaborato da Coldiretti, eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. il volume d’affari complessivo dell’agromafia è salito rileva la Coldiretti - a 16 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese. L’agroalimentare è divenuto una delle aree

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prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché precisa la Coldiretti - consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Le attività ristorative - osserva la Coldiretti - sono dunque molto spesso tra gli schermi “legali” dietro i quali si cela un’espansione mafiosa sempre più aggressiva e sempre più integrata nell’economia regolare. grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell’ordine - conclude la Coldiretti - svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare ed in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.

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ATTUALITÀ|POLiTiCa agRiCOLa COmUniTaRia

NUOVE DISPOSIZIONI: CiRCOLaRe agea DeL 16 maggiO CamBia La PROgRammaziOne

Pac, stop al meccanismo rotazione dei titoli Ulteriori precisazioni sul premio giovani riguardano anche le società. Uffici Coldiretti a disposizione n base a quanto indicato nella circolare agea del 16 maggio 2016, contrariamente a quanto previsto nella precedente programmazione, nella nuova Pac non è più ammesso il meccanismo della rotazione dei titoli. il regolamento di base stabilisce che un numero di diritti all’aiuto equivalente al numero totale di diritti all’aiuto non attivati per due anni consecutivi è riversato nella riserva nazionale. Se la superficie determinata è inferiore alla superficie dichiarata, per determinare quali titoli debbano essere versati nella riserva nazionale, si prende in considerazione la superficie determinata abbinandola ai titoli aventi valore più alto. Se per due anni consecutivi la superficie determinata non consente l’utilizzo di tutti i titoli a disposizione dell’agricoltore, i titoli di valore più basso sono riversati nella riserva nazionale. il presupposto della restituzione alla riserva nazionale è costituito quindi dalla mancanza di sufficiente superficie ammissibile a copertura dei titoli detenuti. Se tale condizione perdura per due anni consecutivi sono riversati nella riserva nazionale tanti titoli quanti sono quelli per i quali non vi è stata copertura di superficie; il riversamento nella riserva nazionale riguarderà in primo luogo i titoli dal valore più basso. nella circolare sono stati inseriti ulteriori chiarimenti anche sui giovani agricoltori. infatti è stato precisato che relativamente al requisito dei 40 anni richiesto per l’accesso al premio aggiuntivo per i giovani (più 25% del valore medio dei titoli di proprietà o in affitto detenuti dall’agricoltore) tale requisito deve essere posseduto dall’agricoltore nel primo anno di presentazione della domanda con richiesta di aiuto del pagamento per i giovani. Ciò vuol dire che negli anni successivi, ricorrendo tutti gli altri requisiti, l’agricoltore ha diritto alla maggiorazione del 25% per un massimo di cinque anni, anche se ha superato i 40 anni. Ulteriori precisazioni sul premio giovani riguardano anche le società. infatti se il controllo della società, successivamente alla presentazione della domanda, è esercitato da un altro soggetto che soddisfa tutti i requisiti del “giovane”, la società continua a percepire il pagamento e ai fini del calcolo dei cinque anni si considera la prima acquisizione da parte del primo giovane. Qualora invece il nuovo soggetto che controlla la società non soddisfa tutti i requisiti del giovane, la società ha diritto al pagamento del giovane solo per la campagna per la quale risulta soddisfatto il requisito, mentre per gli anni successivi la persona giuridica non ha più diritto al pagamento. Se però il controllo della società viene riacquisito successivamente da un soggetto che soddisfa tutti i requisiti del giovane agricoltore, la società potrà di nuovo percepire il pagamento fermo restando che il periodo massimo dei cinque anni è calcolato a partire dalla prima acquisizione del controllo da parte di un giovane. gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

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>LE MODIFICHE RIGUARDANO ANCHE SINGOLE PARTICELLE

Presentazione delle domande Pac e Psr per il 2016, scadenza il 15 giugno seguito della pubblicazione del Regolamento e del Decreto ministeriale di attuazione è stata ufficializzata la proroga dal 15 maggio al 15 giugno 2016 del termine ultimo: per la presentazione della Domanda Unica dei Pagamenti diretti (compresa la domanda di accesso alla Riserva nazionale per il 2016 e il termine ultimo per il deposito dei contratti di fornitura del pomodoro da industria); per la presentazione delle domande dello Sviluppo rurale relative alle misure a superficie e alle misure connesse agli animali; in questo caso le regioni devono recepire la proroga con proprio provvedimento. inoltre, la proroga al 15 giugno riguarda anche il termine ultimo per la comunicazione delle modifiche (senza penalità) apportate alle domande; tali modifiche possono riguardare l’aggiunta di singole parcelle agricole o singoli diritti all’aiuto, oppure modifi-

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che relative all’uso o al regime di pagamento diretto o alla misura di sviluppo rurale in relazione a singole parcelle agricole o a diritti all’aiuto già dichiarati nella domanda unica. La proroga consentirà agli agricoltori di avere più tempo a disposizione per la presentazione della domanda evitando di incorrere in errori. gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

>COLDIRETTI PIEMONTE SERVE UN RAPIDO INTERVENTO PER SBLOCCARE IL PAGAMENTO PAC 2015 ALLE AZIENDE CHE NON HANNO RICEVUTO IL SALDO

on ancora conclusa in Piemonte la questione dei pagamenti Pac 2015. a farne le spese sono, soprattutto, quelle aziende già particolarmente in difficoltà a causa, ad esempio, della loro posizione in territori svantaggiati. “Finalmente nella nostra Regione sono stati sbloccati i fondi comunitari per il pagamento della Pac 2015 a circa 20 mila aziende - ha sottolineato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte - dando loro, così, una boccata d’ossigeno. Ora, però, chiediamo alla Regione di provvedere al più presto ad erogare quanto

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spetta alle aziende che insistono nelle aree montane e a quelle che erano sottoposte al controllo oggettivo”. “Sono rimaste escluse dai pagamenti già effettuati 18 mila aziende per un totale di oltre 60 milioni di euro - ha evidenziato il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - non è ammissibile temporeggiare oltre mettendo ulteriormente a rischio la sopravvivenza delle imprese. Sbloccare questi pagamenti significa dare un impulso all’agricoltura della nostra regione ed, in particolar modo, all’economia di quei territori già in difficoltà”.


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nOTizie Di aTTUaLiTà |ORGANIZZAZIONE

>ACCORDO PER CONTRIBUTI EUROPEI

Intesa MIPAAF-BANCHE

per anticipare i contributi Pac 2016

È

stato sottoscritto l'accordo tra ministero delle Politiche agricole, associazione bancaria italiana e agea per favorire l'anticipazione dei contributi europei della Pac dal 2016 agli agricoltori beneficiari da parte degli istituti bancari. Sulla base dell'intesa agea siglerà accordi con le singole banche che potranno provvedere all'anticipo di almeno il 70% dei pagamenti di base e del greening in esenzione. Queste erogazioni sono previste di solito da agea entro il mese di novembre con una percentuale del 50%, che quest'anno la Commissione su richiesta anche dell'italia ha portato al 70%. “Con il nuovo meccanismo gli agricoltori potranno invece ricevere in tempi molto più rapidi le risorse. La platea potenziale dei beneficiari è di oltre 300 mila aziende per più di un miliardo di euro. Dopo la presentazione della Domanda unica 2016, entro il 30 giugno 2016, le aziende potranno richiedere alle banche aderenti l'anticipo previsto dal protocollo. “in ottica di semplificazione - spiega una nota del mipaaf - il meccanismo studiato per garantire la massima sicurezza dei pagamenti prevede che ogni agricoltore venga dotato di un pin relativo al diritto di pagamento e un Otr univoco che consenta una unica erogazione presso un singolo istituto bancario. Senza lungaggini burocratiche la banca potrà verificare l'effettivo diritto al pagamento attraverso il sito di agea e il pin praticamente in tempo reale”.

NUOVA SCADENZA: PROROga aL 31 DiCemBRe 2016

Vino, c’è la proroga al cyber-registro di cantina Accolta la richiesta di Coldiretti avanzata nei confronti del Ministro Martina l ministero delle Politiche agricole ha accolto la richiesta di Coldiretti di rinviare l’avvio del cyber-registro di cantina. il ministro maurizio martina ha firmato un decreto con cui si dispone la proroga della fase di sperimentazione per la digitalizzazione dei Registri vitivinicoli al 31 dicembre 2016 (il termine sarebbe scaduto il prossimo 30 giugno). Fino alla fine dell’anno, quindi, gli operatori del settore avranno il tempo di prendere confidenza nell'utilizzo dei nuovi registri telematici. il Decreto legge 91/2014 “Campo Libero” ha previsto importanti novità per il settore vitivinicolo anche con l’obiettivo di dare una forte accelerazione verso una effettiva semplificazione dei tanti adempimenti cui i produttori sono tenuti. Tra questi, una delle sfide chiave è quella della completa informatizzazione dei registri di cantina. Un processo partito nel corso del 2015 coinvolgendo un gruppo ristretto di cantine e di società di software. Purtroppo a un mese e mezzo dall’avvio della fase di sperimentazione più estesa che consente ai produttori di avvalersi in modo volontario del nuovo registro telematico, alcune funzionalità non sono ancora state definite completamente rallentando l’avvio massiccio della fase di sperimentazione. È evidente che il mondo del vino italiano è caratterizzato dalla presenza di tantissimi produttori che per la gran parte hanno dimensioni ridotte e una organizzazione aziendale di tipo familiare. il nuovo registro telematico è un cam-

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biamento epocale e dovrà interessare anche quei produttori che non sono “abituati” ad utilizzare strumenti informatici. Da qui la richiesta che Coldiretti aveva avanzato al ministero delle Politiche agricole di prorogare la fase di sperimentazione, anche al fine di poter testare adeguatamente il sistema con le operazioni di vinificazione legate alla vendemmia, consentendo così ai produttori e agli operatori di prendere sufficiente confidenza con le nuove modalità. Secondo quanto comunicato dal mipaaf, l’ispettorato repressione frodi (iCQRF) continuerà il ciclo di incontri avviato da settimane con gli operatori nelle Regioni italiane per dare la massima informazione e sostegno a tutti i produttori sul nuovo sistema.

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ATTUALITÀ| PaTenTinO TRaTTORi

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FORmaziOne|ATTUALITÀ

PATENTINO FITOFARMACI n agricoltura, l’utilizzo di prodotti fitosanitari richiede competenze specifiche e conoscenze delle possibili conseguenze che possono derivare dal loro impiego in ambito economico, sanitario e ambientale. Un loro corretto impiego rappresenta uno degli aspetti fondamentali della gestione aziendale, sia in relazione alle ricadute sulla salute degli operatori e dei consumatori, sia per i riflessi sulle coltivazioni e sull’ambiente. Consapevolezza e capacità di scelta sono quindi le competenze richieste a chi intenda applicare le nuove tecnologie nella propria attività professionale. e’ per questo motivo che la legge italiana prevede, oltre all’autorizzazione alla vendita prevista per gli esercenti, anche una speciale autorizzazione: il certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari. Per acquistare e impiegare prodotti fitosanitari è necessaria dunque un’apposita autorizzazione comunemente nota come “Patentino”, valido per 5 anni, personale e valido su tutto il territorio nazionale. inipa alessandria ha predisposto una pianificazione sul territorio, al fine di garantire un’adeguata risposta alla ingente domanda di formazione prevista dalla soddisfazione di tale normativa, agendo in maniera capillare in due direzioni. La prima attraverso la sensibilizzazione dei comuni di tutta la provincia. Una comunicazione è stata fatta pervenire a tutte le amministrazioni comunali alessandrine, sensibilizzate riguardo alla necessità di garantire ai loro “operatori ambientali” la necessaria copertura normativa. La seconda, realizzando una collaborazione operativa con il Consorzio agrario del Piemonte Orientale. anche attraverso le strutture consortili, inipa sta procedendo alla programmazione di corsi di formazione per il rilascio e per il rinnovo dei Patentini, da realizzarsi nel periodo

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nUoVa programmaZione

corsi per il rilascio e per il rinnoVo Collaborazione con il Consorzio Agrario e con i Comuni compreso tra maggio e dicembre 2016. e’ possibile quindi dare la propria adesione compilando i moduli presenti presso gli uffici Coldiretti e presso le sedi del Consorzio agrario, in modo da poter attivare i momenti formativi al raggiungimento del numero minimo di allievi. Si ricorda che tali corsi non rientrano tra quelli coperti da bando regionale e, pertanto, per la partecipazione è prevista una quota di iscrizione: per conoscere gli importi, avere maggiori informazioni o per procedere alla preadesione è possibile rivolgersi a inipa alessandria, telefonando allo 0131-235891 (int.668), oppure inviando una mail a inipa.alessandria@coldiretti.it o un fax a 0131-252144; oppure, come detto, presso gli uffici del Consorzio agrario.

RINNOVO DEL PATENTINO il patentino viene rinnovato ogni 5 anni su richiesta dell’interessato. Per ottenere il rinnovo è necessario frequentare un corso di aggiornamento di 12 ore presso un ente di formazione accreditato, con frequenza minima obbligatoria del 75%. il semplice rinnovo non prevede un esame finale, essendo sufficiente l’attestazione di frequenza ai corsi specifici. La domanda di rinnovo dovrà essere corredata da una marca da bollo da 16 euro; fotocopia di un documento di identità.

RILASCIO DEL PATENTINO Chi sia in possesso di diploma di istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie è esentato dall’obbligo di frequenza al corso di formazione di base ma deve sostenere un esame presso una commissione composta da ente competente, azienda asl e arpa; chi non possieda il suddetto titolo di studio deve frequentare un corso della durata di 20 ore (con frequenza obbligatoria minima del 75%) presso un ente di formazione accreditato, al termine del quale dovrà sostenere l’esame suddetto. La domanda di rilascio del patentino dovrà essere corredata da: 2 marche da bollo da 16 euro; 2 fotografie formato tessera; fotocopia di un documento di identità; fotocopia del codice fiscale.

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[a cura di Daniela Colombini]

ATTUALITÀ| SCaDenze

SCADENZA

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IMPOSTA

MAGGIO

IVA

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IVA

MAGGIO

ADEMPIMENTI emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione

SOGGETTI OBBLIGATI

soggetti passivi di iVa.

liquidazione e versamento dell’iVa a debito del mese di maggio 2016

contribuenti iVa mensili.

16 MAGGIO

IRPEF/ IRAP

Versamento delle imposte a debito iRPeF e iRaP a saldo 2015 e primo acconto per l'anno 2016 oltre che addizionali comunali e regionali e cedolare secca.

contribuenti tenuti alla presentazione del modello Unico 2016.

16 MAGGIO

RITENUTE

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.

16 MAGGIO

IMU/ TASI

Versamento acconto imu e Tasi anno 2016 (con esclusione dell'abitazione principale).

contribuenti proprietari di immobili.

invio telematico telematico elenchi inTRaSTaT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di maggio.

operatori intracomunitari con obbligo mensile.

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IVA/ INTRASTAT

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nOCCiOLO N.42|SCHEDA

• Controllo umidità dei frutti • Rapido deperimento • influenza del clima • irrancidimento e aflatossine I requisiti merceologici in base ai quali viene definita la qualità delle nocciole riguardano la forma, la resa allo sgusciato, l'umidità, il calibro, la pelabilità ed il contenuto in grassi. Oltre a queste importantissime caratteristiche, è da tenere in grande attenzione la presenza del cosiddetto “avariato”. Questa degenerazione può avvenire in diversi momenti nelle fasi che vanno dalla maturazione del frutto al suo effettivo utilizzo. Anche la nocciola presenta infatti le problematiche di conservazione tipiche della frutta secca, legate alla suscettibilità della componente grassa all’ossidazione e a degenerazioni più o meno accentuate. Occorre quindi conoscere le corrette procedure di raccolta e conservazione al fine di scongiurare un rapido deterioramento della nocciola.

la doppia raccolta

Di doppia raccolta si è cominciato a parlare solo alcuni anni orsono. nelle cultivar di nocciolo coltivate in italia, raggiunta la maturazione del frutto, le brattee che avvolgono il frutto si dilatano lasciando cadere a terra le nocciole. Spesso in questa fase le nocciole sono ancora ricche di umidità e, se la caduta a terra dei frutti coincide con una stagione caratterizzata da un clima con connotazioni già autunnali, invece di ridursi, l’umidità subisce un ulteriore incremento accentuando e accelerando il processo degenerativo interno delle mandorle. Procedere ad una prima raccolta quando circa il 50% dei frutti è caduto a terra, procedendo poi ad una seconda raccolta a distanza di pochi giorni, quando l’intera produzione si è staccata dalla pianta, costituisce un presupposto fondamentale alla produzione di nocciole di qualità.

La cONSErVazIONE dELLE NOccIOLE

[pagine a cura di alberto Pansecchi]

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SCHEDA|N.42 nOCCiOLO

l’umidità relativa atmosferica

Le nocciole non necessitano di particolari pratiche pre-conservative. Se non sono destinate al consumo fresco, una volta raccolte sono indirizzate alla pulitura a secco e ad un’eventuale essiccazione, con la quale il tenore di umidità viene portato a valori prossimi al 14% in guscio corrispondente ad un’umidità della mandorla non superiore al 6%. Un’umidità relativa dell’ambiente superiore al 70% porta il prodotto a riassorbire acqua dall’atmosfera, promuovendo l’inacidimento idrolitico di natura enzimatica operato dalla lipasi che, liberando acidi grassi, facilita i fenomeni di auto-ossidazione.

la conservazione in guscio

Le nocciole possono essere conservate con o senza guscio, allo stato fresco o essiccato. maggiori garanzie di conservazione esistono se le nocciole, portate ad un tenore di umidità relativa non superiore al 14%, vengono conservate ancora in guscio in ambienti sottoposti al controllo dell’umidità (<70%) e della temperatura (3-5°C): in questa condizioni le caratteristiche ottimali vengono mantenute per lunghi periodi (da 6 mesi a 2 anni). Lo stoccaggio deve essere eseguito in contenitori e cataste che consentano il ricircolo di aria, utile a mantenere omogenei i livelli di temperatura ed umidità: in ambienti areati artificialmente occorrono 20-30 ricircoli per ora per un minimo di 4 - 6 ore al giorno, eseguiti ad intervalli regolari.

nocciole sgusciate

Solitamente, per gli utilizzi dell’industria dolciaria, le nocciole sono stoccate sgusciate e semidisidratate. Le nocciole, in queste condizioni, sono caratterizzate da un basso tenore di umidità residua ed un’attività respiratoria molto debole anche a temperatura ambiente mantenendo pertanto un’ottima serbevolezza. Poste all interno di buste o big-bag (sacche con volumi di capienza molto elevata, dell’ordine di 500-1000 Kg), le nocciole possono essere mantenute sottovuoto per 9 mesi a 3-4°C previo flussaggio con azoto e successiva termosaldatura delle confezioni. nel caso di conservazione a temperatura ambiente, la durata è ridotta a 7 mesi. i contenitori adoperati per il sottovuoto assicurano un ottimo isolamento dall’ambiente esterno e sono generalmente composti dal semplice materiale plastico o dalla sovrapposizione di più strati di materiale differente (es.: polietilene, nylon ed alluminio).

all’interno di una nocciola

Le problematiche di conservazione riguardano principalmente 1’irrancidimento dei grassi, la crescita di muffe (aspergilìus) produttrici di aflatossine e l’infestazione da insetti. La contaminazione da aspergilli può avvenire in vari stadi del ciclo produttivo compresa la crescita in campo, ma soprattutto può insorgere durante la conservazione in condizioni non igieniche, in ambienti scarsamente ventilati, caldi e umidi. Tra le nocciole naturali e tostate si rilevano profonde differenze: infatti con la tostatura si ha un forte decremento qualitativo del prodotto durante la conservazione; questo è dovuto alla rottura degli oleosomi contenenti la frazione lipidica che, liberandosi nel mezzo, entra in contatto con i promotori dell’ossidazione. il controllo sull’irrancidimento dei lipidi è di vitale importanza ai fini qualitativi, in quanto non solo deteriora irreversibilmente i caratteri organolettici, ma è anche causa di scadimento nutrizionale e salutistico (perdita di acidi grassi essenziali,Vitamina e, distruzione di antiossidanti e accumulo di radicali liberi e perossidi). 16 AGRICOLTURA A. |n°05 • MAGGIO 2016


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anaRSia N.49|SCHEDA

[pagine a cura di alessandro albertelli]

[ ] CLASSIFICAZIONE E PIANTE OSPITI

anarsia (anarsia lineatella) lepidottero tipico delle drupacee

L’anarsia (anarsia lineatella) è un lepidottero tipico delle drupacee ed in particolare del pesco. Il lepidottero è diffuso in tutta l’Europa temperata, nella zona circummediterranea, in Nord Africa, nel Vicino Oriente, nel Nord America e in Australia. In Italia è comune ovunque.

ciclo biologico

Adulto

aNarSIa

Anarsia del Pesco

Classe: insetti Ordine: lepidotteri Sottordine: eteroneuri Famiglia: gelechidi genere: anarsia Specie: a. lineatella Zeller Piante ospiti: drupacee, in particolare pesco.

• l’anarsia sverna a stadi di larva giovane, in caratteri-

stiche nicchie costruite a livello del sottoscorza dei rametti, in zona corticale. Questi ricoveri sono collegati all’esterno con un piccolissimo imbuto formato da escrementi e rosure tenuti insieme da secreti e formazioni sericee.

• a fine inverno le larve possono già uscire da questi ri-

coveri per cominciare la loro attivtà; esse entrano nelle gemme a fiore e continuano successivamente l’attacco ai germogli ed ai gruppi fogliari. in questa fase il danno è particolarmente grave per le piante in allevamento e per quelle appena innestate, a causa della perdita del germoglio da innesto.

gli adulti sfarfallano in maggio - giugno (1°volo) ed ovidepongono o sulle foglie o sui giovani frutti allegati. Le larve di questa 1°generazione danneggiano i germogli e i piccoli frutti.

gli adulti del 2° volo sfarfallano in Luglio-agosto ed originano una seconda generazione larvale che colpisce soprattutto i frutti.

gli adulti del 3° volo compaiono a settembre originando le larve di 3° generazione destinate a svernare. L’anarsia compie pertanto tre generazioni all’anno. n°05 • MAGGIO 2016| AGRICOLTURA A. 17


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SCHEDA|anaRSia N.49

identiFicaZione

• gli adulti sono farfalle di medie dimensioni, apertura

alare di 12-15 mm, con ali anteriori di colore grigio scuro con striature lineari chiare e scure; le ali posteriori sono di colore ocraceo.

• Le larve sono tipicamente zonate con fasciature seg-

mentali rossastre e zone intersegmentali giallo ocraceo chiaro. il capo è scuro e la lunghezza di circa 15 mm.

danni

danni sui fiori: i danni sui fiori di verificano all’inizio della primavera, sono determinati dalle larvette che entrano nei boccioli e li distruggono.

• danni sui germogli: i danni sono gravi per le piante

in allevamento, le larve penetrano al loro interno e scavano gallerie centrali e longitudinali nella zona del midollo. i germogli appassiscono con perdita del cimale. Le larve attaccano anche la base dei gruppi fogliari riuniti a rosetta provocando la necrosi degli stessi.

• danni sui frutti: Le larve scavano gallerie prima su-

perficiali, poi più profonde; spesso si evidenziano dei grumi di gomma che escono nei punti attaccati. i frutti cadono e/o marciscono per azione di patogeni secondari.

lotta

• la lotta contro l’anarsia lineatella segue

i criteri della lotta guidata ed integrata; essa si esegue mediante il monitoraggio della popolazione e i campionamenti sui germogli allo scopo di stabilire la densità di popolazione e la% di infestazione per stabilire il momento d’intervento. Con la tecnica del campionamento si interviene quando i germogli infestati sono almeno il 10% dei germogli controllati, mentre la tecnica del monitoraggio consiste nell’utilizzo di trappole con feromoni sessuali. La soglia d’intervento è 7 catture per trappola a settimana; 10 catture per trappola in due settimane. Contro le larve delle prima generazione intervenire dopo circa 15gg. dal superamento della soglia; per le successive generazioni intervenire dopo circa 6gg tenendo in considerazione i trattamenti effettuati contro la Cidia.

• gli insetticidi ammessi lella lotta all’anarsia. • Si raccomanda quando possibile l’applicazione del metodo della confusione sessuale ove le caratteristiche del

frutteto lo consentono. Occorre collocare gli erogatori prima dell’inizio del volo degli adulti di prima generazione; controllare, quando possibile, il rilascio della quantità di feromone. intensificare la densità degli erogatori sulle fasce perimetrali, in particolare su quella di provenienza dai venti dominanti, in modo da interessare l’intero frutteto con la nube feromonica.

i principi attivi ad azione insetticida insetticidi ammessi nella lotta all’anarsia facendo riferimento alle norme Tecniche 2016 di lotta integrata sono i seguenti: Bacillus thuringiensis etofenprox (2) metoxifenozide (2) Fluvalinate (1) (*) in alternativa agli altri piretroidi Triflumuron (2) e solo in prefioritura tiacloprid (2) (*) 1 solo nel caso si utilizzi un altro indoxacarb (2) neonicotinoide (imidacloprid, acetamiprid, tiametoxam). Spinosad (3) emamectina benzoato (2) e’ consigliabile non impiegare la s.a prima dell’inizio di giu- Clorantraniliprole (2) gno se in precedenza è stato utilizzato un altro neonico- (1) (2) limite di interventi complessivo all’anno tinoide (imidacloprid,tiametoxam o acetamiprid). indipendentemente dall’avversità. bibliografia:

FeRRaRi m., maRCOn e., menTa a. (1992) - Fitopatologia ed entomologia agraria, 498-499. POLLini a. (1998) - manuale di entomologia applicata, 525. RegiOne PiemOnTe (2016) - norme tecniche di Produzione integrata, 163.

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COLTiVa La SaLUTe|SCHEDA

in collaborazione con www.gruppocdc.it

COLTIVA

LA TUA

SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regio-

d

nale: a Torino, Biella, Cuneo, novara, Vercelli e Verbania. grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera associativa Coldiretti/ epaca, oppure tramite il SSn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-epaca possono prenotare visite

mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il Pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

essenziale iniziare il trattamento fisioterapico tempestivamente. La Rieducazione del Colpo di Frusta, che è preceduta da una valutazione effettuata dal Terapista, prevede un ciclo di sedute individuali articolate in diverse tecniche: terapia manuale, rieducazione dei disturbi sensitivi-motori, rieducazione vestibolare, rieducazione della coordinazione oculo-cervicale, riposizionamento chinestesico cervicale, etc.

1. rotazione del collo con busto fermo (prima a dx, poi a sx); 2. estensione e flessione del capo; 3. flessioni laterali del capo (prima a dx, poi a sx); 4. flessione ed estensione dei muscoli del collo; 5. flessione del capo (con l’aiuto delle mani); 6. estensione del capo (con l’aiuto delle mani); 7. flessione ed estensione del collo (con l’aiuto delle mani).

TEMA DEL MESE:

RIEDUCAZIONE

DEL COLPO DI FRUSTA la rieducazione del colpo di Frusta è finalizzata a offrire al Paziente con problematiche cervicali conseguenti a un colpo di frusta un percorso riabilitativo individualizzato e mirato, in cui la valutazione fisioterapica e la strategia di trattamento tengono conto della complessità e natura eterogenea dei sintomi. il colpo di frusta (Whiplash associated Disorders - WaD) è una problematica muscolo-scheletrica complessa che comprende diversi sintomi fisici e psicologici generalmente non considerati dalla maggior parte dei trattamenti impiegati nella pratica clinica. il sintomo più frequente del colpo di frusta è il dolore, a cui possono associarsi rigidità, vertigine, perdita di equilibrio, disturbi visivi, debolezza, formicolii, difficoltà di concentrazione e perdita di memoria, che può comparire pochi giorni dopo il trauma e persistere nella fase cronica. altri possibili sintomi del colpo di frusta sono i disturbi della percezione del posizionamento e del controllo del movimento del collo, della coordinazione del movimento tra occhi e testa e dell’equilibrio. Queste disfunzioni, che sono presenti soprattutto nei soggetti con maggiore dolore e limitazione nei movimenti, non si risolvono spontaneamente, se non trattate in maniera specifica e quindi, per evitare che si strutturino e perdurino nel tempo (portando a episodi di cervicalgia), risulta

torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino Vallette lucento moncalieri rivoli Venaria reale asti biella cuneo novara novara Verbania Vercelli

via Cernaia, 20 via antonio Fabro 12/b via Raimondo montecuccoli 5f via Don grazioli 11/a via Livorno38/d via Villarbasse 27/a piazza Santa Rita 8 Corso Toscana 139/1 via martiri della Libertà 11 via Fratelli Piol 63 via iV novembre 16 Corso galileo Ferraris 4/a via antonio Bertodano 11 piazza Duccio galimberti 4 via San Francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via Sergio Bocci 11 via San Cristoforo 10

10122 Torino 10122 Torino 10122 Torino 10137 Torino 10144 Torino 10138 Torino 10136 Torino 10151 Torino 10024 moncalieri 10098 Rivoli 10078 Venaria Reale 14100 asti 13900 Biella 12100 Cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 Verbania 13100 Vercelli

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>Donne Impresa Alessandria

A PRALORMO RASSEGNA MESSER TULIPANO

ATTUALITÀ| DOnne imPReSa - agRimeRCaTO CaSaLe mOnFeRRaTO

OGNI LUNEDÌ A CASALE

Una giornata trascorsa tra la bellezza di tulipani e narcisi

campagna amica piace sempre di più!

Al pomeriggio visita organizzata all’agrigelateria e fattoria didattica “San Pè” di Poirino per scoprire i segreti del gelato a km.0

• Foto con i vertici Coldiretti della zona di Casale monf.to, alcuni imprenditori agricoli di Campagna amica e i rappresentanti del Comune in occasione dell’inaugurazione.

S

stata Pralormo, la visita al Castello e alla nuova edizione di messer Tulipano la mèta della gita organizzata da Donne impresa alessandria lo scorso, 27 aprile. e’ stata l’occasione per ammirare le esposizioni dedicate al “linguaggio dei fiori” seguendo un percorso sviluppato in collaborazione con collezionisti, artisti, stilisti, vivaisti e flower designer che ogni anno si rinnova richiamando un pubblico sempre più numeroso. Le imprenditrici di Coldiretti alessandria hanno potuto ammirare quadri naturalistici, preziosi kimono vintage dedicati ai fiori, ascoltare la storia delle “gelsominaie”, scoprire i segreti del castello della duchessa di Pralormo e tantissimo altro ancora, il tutto immerso in una spettacolare fioritura di migliaia di tulipani e narcisi. La giornata è proseguita nel pomeriggio a Poirino all’azienda agricola “San Pè”, dove la

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delegazione di Donne impresa è stata guidata in un percorso didattico per conoscere i segreti della prima e più rinomata agrigelateria: nata nel 2001 in casa Coldiretti, oggi è diventata un vero e proprio punto di riferimento sia come fattoria didattica sia come luogo di eventi legati al Km.0 e alla genuinità delle produzioni. “e’ stata un’occasione importante per confrontarci, trascorrere una giornata all’insegna dell’aggregazione e visitare qualcosa di particolare come la rassegna di Pralormo - ha affermato la responsabile regionale e provinciale Donne impresa Graziella Boveri. Per questi motivi riteniamo molto importante creare momenti di dialogo, per crescere e per riuscire a diventare sempre più competitive, non solo per garantire reddito alle nostre aziende ma per portare ancora più valore aggiunto all’Organizzazione”.

iamo soddisfatti del bilancio della prima giornata del nuovo agrimercato a Casale monferrato in zona ospedale, una zona importante per raggiungere un numero sempre maggiore di cittadini che scelgono acquisti consapevoli e ‘rintracciabili’. - ha affermato gianluigi gaglione presidente provinciale associazione agrimercato - Ogni nuovo mercato rappresenta una sfida che noi accogliamo volentieri perché quando si parla di qualità, sicurezza e stagionalità Coldiretti non può che essere in prima linea. Un nuovo appuntamento settimanale con il mercato di Campagna amica con l’auspicio che possa diventare una piacevole consuetudine, esattamente come quello del giovedì mattina in piazza Castello o del sabato in zona Oltreponte. “il nostro giudizio non può che essere positivo - ha affermato il vice sindaco di Casale monferrato angelo Di Cosmo - ho conosciuto e degustato le specialità dei produttori di Campagna amica e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente conquistato. Sono convinto che questo connubio, Coldiretti e amministrazione Comunale di Casale monferrato, con questo nuovo mercato settimanale, continuerà a regalare soddisfazioni ad entrambi, una nuova sfida che il nostro territorio ha colto come una grande opportunità”.


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>Orto didattico

PROTAGONISTI I BAMBINI - SCUOLA “ANGELO MORBELLI”

ORTO DiDaTTiCO SCUOLa mORBeLLi |ATTUALITÀ

Nel piatto frutta e verdura dell’orto a Km.0, seminate e raccolte dai piccoli agricoltori “Si rafforza il progetto di Educazione alla Campagna Amica sul territorio”. Gli studenti della Morbelli hanno iniziato il percorso nell’autunno di tre anni fa

n orto che è una meraviglia, curato nei dettagli dove nulla è lasciato al caso e l’aspetto grafico ha una sua importanza. e poi la novità, una serra, costruita non solo con l’aiuto delle insegnanti ma anche di qualche volonteroso genitore. Questo è l’orto didattico della scuola materna ed elementare “angelo morbelli” ad alessandria, dove da tre anni alunni ed insegnanti, seguiti dalla Coldiretti, hanno realizzato un vero e proprio esempio di produzione a km.0 dove qualità e conoscenza dell’importanza della stagionalità vanno di pari passo. Sicuramente non è cosa da tutti giorni vedere alunni delle scuole materne ed elementari impegnati a coltivare un vero e proprio orto. Un’esperienza didattica che sta entusiasmando quelli che saranno i consumatori di domani e che, al tempo stesso, li sta rendendo più consapevoli dell’importanza della stagionalità e della qualità di ciò che si mangia. i piccoli coltivatori hanno rac-

U

colto parte dei frutti di un anno di lavoro, in particolare fave, insalate e fragole che verranno “cucinate” direttamente dall’aristor, il servizio che si occupa della refezione scolastica. e così, prendendo alla lettera la “filosofia” di Coldiretti i risultati stanno migliorando di anno in anno, come ha sottolineato l’assessore alle politiche di genere del Comune di alessandria maria Teresa gotta questa mattina presente alla raccolta dei prodotti dell’orto fa parte dei piccoli coltivatori. “Un grazie speciale a tutte le insegnanti, in particolare alla maestra Cristina Ferrarino, che da tempo ha sposato la progettualità di Coldiretti ottenendo risultati che devono essere un esempio per tutti. - ha affermato il presidente Coldiretti alessandria Roberto Paravidino - Quello di questa mattina è stato un ulteriore passo avanti nel percorso della sana e corretta alimentazione. i nostri imprenditori hanno messo a disposizione la loro preparazione ed esperienza di fattoria didattica

per far in modo che ai bambini arrivino messaggi importanti per vivere meglio e in forma: ossia la necessità di recuperare i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale”. Coldiretti è da sempre in prima linea ogni qual volta si parli di educazione alimentare e valorizzazione della dieta mediterranea per ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.“Obiettivo del laboratorio didattico è, infatti, quello di avvicinare, in modo divertente, i bambini alla conoscenza dell'ambiente e della natura: un viaggio alla scoperta dei ritmi delle stagioni, della ciclicità della natura e delle caratteristiche dei suoi prodotti”, ha continuato Paravidino. Dall’orto al piatto non solo chilometro zero ma la certezza di aver seguito passo passo tutte le fasi: gli studenti della “morbelli” hanno iniziato il percorso l’autunno di tre anni fa quando hanno piantato con giorgio Daffunchio dell’azienda agricola “Daffunchio” di Viguzzolo un albicocco, un melo ed un ciliegio ed hanno così imparato a conoscere i segreti e l’importanza della potatura degli alberi da frutto. ma non solo. grazie alla collaborazione con Stefania grandinetti dell’agriturismo “Le Piagge” e con Fabrizio e Paola dell’azienda agricola “Della Valle” di mirabello.

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ATTUALITÀ|giORnaTa RegiOnaLe Dei PenSiOnaTi

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Legge Di ORienTamenTO |ORGANIZZAZIONE

18 MAGGIO 2001: COLDiReTTi Ha SCRiTTO La RinaSCiTa DeLL’agRiCOLTURa iTaLiana

Con la legge di Orientamento, in 15 anni “rivoluzionato” il lavoro delle campagne Ha allargato i confini dell’imprenditorialità e offerto nuove opportunità occupazionali agli agristilisti che realizzano abiti dal campo alla passerella alle farmbeauty con cosmetici naturali, dalle agritate alle fattorie didattiche che si prendono cura dei bambini in campagna ma anche gli agrichef, la pet-therapy o il boom della farm adoption con la possibilità di “adottare” dai maiali agli ulivi, dalle mucche ai frutteti anche in diretta web sono solo alcuni dei nuovi mestieri dell’agricoltura che con un aumento record del 48% in tre anni hanno fatto salire a ben 113mila le aziende “multifunzionali” quelle cioè che svolgono attività connesse all’agricoltura. e’ quanto emerso dal Dossier presentato dalla Coldiretti a L’aquila dove la riscossa della Pecora è stata scelta come simbolo della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) approvata esattamente 15 anni fa, che ha spinto la rinascita dell’agricoltura italiana allargando i confini dell’imprenditorialità ed aprendo a nuove opportunità occupazionali nell’agribenessere, nella tutela ambientale, nel risparmio energetico, nelle attività sociali, nella trasformazione aziendale e nella vendita diretta. Sono oltre 15 milioni gli italiani che acquistano direttamente dagli agricoltori nelle fattorie e nei mercati di Campagna amica che è diventata in pochi anni la più vasta rete organizzata controllata dagli agricoltori con oltre diecimila punti di vendita. Si è verificata una vera esplosione delle aziende agricole che aggiungono servizi o prodotti al-

d

l’attività di coltivazione e allevamento tanto che in soli tre anni sono aumentate di sei volte quelle che producono energie rinnovabili (+603%), sono praticamente raddoppiate quelle che trasformano direttamente i loro prodotti (+97,8%), ma un vero boom - rileva la Coldiretti - si registra anche per la vendita diretta e per iniziative del tutto innovative dall'agribenessere alla moda, dalla tutela ambientale come gli agricustodi e il recupero degli scarti, dagli agrichef fino alle attività sociali come gli agriasilo o la pet-therapy. Un percorso reso possibile dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana dove

una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità. “il successo dell’agricoltura italiana è il risultato di un percorso di crescita sostenibile reso possibile dall’approvazione della legge di orientamento fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha rivoluzionato l’agricoltura allargandone i confini dell’attività con nuove e creative opportunità, che un numero crescente di giovani stanno dimostrando di saper cogliere”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che gli effetti si fanno sentire nella sostenibilità, nella straordinaria qualità con caratteri distintivi unici che non hanno uguali nel mondo”. Una svolta che è particolarmente apprezzata dagli italiani che per il 59% sarebbero felici se il proprio figlio/a sposasse un agricoltore secondo il Rapporto Coldiretti/Univerde su “gli italiani e l’agricoltura” realizzato da iPR Marketing. Tra le attività più gradite secondo il Rapporto ci sono con l’83% i farmers market dove acquistare prodotti locali a chilometri zero, con l’82% la produzione di energie rinnovabili e con l’80% le fattorie didattiche dove i bambini di città si avvicinano concretamente alla campagna. L’88% degli italiani ritiene che per il lavoro prezioso di tutela del territorio svolto per la collettività gli agricoltori debbano essere incentivati economicamente mentre il 70% ritiene addirittura che la cura del verde pubblico dovrebbe essere affidata a loro.

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ATTUALITÀ| agRiTURiSmO - HaCCP

L’Ospitalità Rurale Familiare è un “Home restaurant in campagna” Una nuova forma di ricettività agrituristica

a qualche anno ormai fa tendenza “mangiare a casa d’altri”, tendenza partita nel 2006 a new york, e diffusasi in europa da 2009 grazie ai social, ma ancora non legalmente riconosciuta in italia. La prima forma di “home restaurant” regolarmente normata per legge, a livello italiano, possiamo dire a tutti gli effetti, che possa essere riconducibile all’Ospitalità Rurale, una nuova forma di ricettività agrituristica che ben si colloca, nella crescente domanda, di un pubblico sempre alla ricerca di esperienze e scorci di vita vera. in fondo, però, mangiare a casa del contadino era il principio di base, con il quale negli anni settanta, nasceva la prima forma di ospitalità agrituristica, un desiderio “bucolico” che esprimeva, in maniera spontanea e non organizzata, l’esigenza di trascorrere una vacanza esperienziale nel verde. La domanda di agriturismo, negli ultimi anni, si è notevolmente modificata e la legge agrituristica del Piemonte n.2 del 23.02.2015 ha anticipato le tendenze, istituendo una nuova forma di ricettività, l’Ospitalità Rurale Familiare, anche

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per rispondere ad una più semplice ricettività che permetta, all’imprenditore agricolo professionale (iaP) e ai suoi familiari, di operare, esclusivamente, nella parte abitativa del fabbricato rurale. mangiare con il contadino sarà quindi la regola nelle attività di Ospitalità rurale familiare, perché la ricettività e la somministrazione di pasti sono limitate ad un massimo di dieci persone al giorno, (venti nei comuni montani) eventualmente, alloggiate in famiglia, nelle camere dell’abitazione. L’alleggerimento burocratico più grosso è legato essenzialmente alla possibilità di utilizzare la cucina dell’abitazione, permettendo così alle piccole aziende agricole di poter, in ambito familiare, con piccoli adeguamenti strutturali, attivare il “nuovo agriturismo”, prezioso per il sostegno ai redditi agricoli ma, anche importante, per contribuire al consolidamento dell’occupazione in agricoltura, e alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, soprattutto in aree marginali. Per informazioni contattare gli uffici di Terranostra: 0131-235891

CORSO HACCP a gRanDe RiCHieSTa aPeRTURa Di Un CORSO SULL’aUTOCOnTROLLO igieniCO SaniTaRiO

artirà a fine maggio un corso di base sull’ “autocontrollo igienico sanitario e la gestione Haccp aziendale”. il corso con sede ad alessandria sarà tenuto dalla D.ssa Del Treppo responsabile qualità europa di Eataly ed è volto a dare gli strumenti basilari per poter costruire e gestire in autonomia il proprio manuale, le principali procedure di lavoro, un corretto piano di pulizia e di gestione dei punti critici, la gestione della rintracciabilità dei prodotti e il ritiro del prodotto nel caso di non conformità. il corso è organizzato dall’associazione agrituristica Terranostra grazie all’ente formatore accreditato di Coldiretti, iniPa e si rivolge sia alle strutture agrituristiche che effettuano attività di somministrazione pasti in agriturismo, sia alle aziende agricole e vitivinicole che fanno attività di trasformazione e vendita diretta, che non abbiano ancora effettuato la formazione, come previsto dalla normativa vigente. Le aziende interessate possono richiedere informazioni e la modulistica all’Ufficio Terranostra oppure iniPa chiamando 0131-235891.

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[pagine a cura di Luisa Bo]

TeRRanOSTRa/CamPagna amiCa |ATTUALITÀ

©2014 Domenico Rota ©edoardo mazzucco ©Silvano ghirardo

A CELLAMONTE TRa Le DOLCi COLLine DeL mOnFeRRaTO iL PaSSaTO TORna aLLa memORia

AGRITURISMO

CA’NOVA UN INFERNOT PATRIMONIO DELL’UNESCO sservare il lavoro dei nonni nelle vigne era la passione di marco, che sin da piccolo ha imparato da loro e dal padre a potare, scegliendo il nuovo tralcio per la produzione dell’annata successiva. Con questi insegnamenti e tanti ricordi, nonostante altri impegni professionali, marco Bellero con la mamma, ha dato vita qualche anno fa alla produzione del primo vino, firmato Ca’ nova e dal 2015 all’agriturismo. La Cà nova, affonda le sue radici in un terreno fertile, in cui si coltiva la vite dalla notte dei tempi, a Cella monte, terre di re e marchesi, nel monferrato Casalese, cuore del Patrimonio Unesco. La denominazione della cantina, risalente alla fine del XVii secolo, deriva dalla “Canova”, nome dell’ antico cascinale della famiglia materna, già appartenente ai conti gazzone a cui si rifà lo stemma dell’azienda: tre torri d’argento sormontate da un tetto dorato su cui poggiano frontalmente due gazze. a Cà nova si custodisce un tesoro sotterraneo: l’infernot. Si tratta di uno dei nove infernot tipici di Cellamonte, vani ipogei interamente scavati nella pietra arenaria marnosa - calcarea da Cantoni da abili scavatori, (tra il 1700 e la prima metà del 1900), esclusivi di queste pittoresche colline, uno spazio pensato per la conservazione del vino e degli

O

alimenti grazie alla sua capacità di mantenere una temperatura costante nel corso delle stagioni, come fosse un frigorifero naturale. Si tratta di un’appendice della cantina, priva di luce ed aerazione naturale, ubicata comunemente sotto le case e i cortili, vere e proprie opere d’arte, capolavori architettonici, nati dalla tradizione e dal sapere contadino, realizzati nei lunghi inverni di riposo dal lavoro dei campi, intorno al quale si celano tanti aneddoti, tradizioni e una bonaria rivalità tra famiglie, per contendersi di anno in anno l’infernot più bello... e certamente quello realizzato dai bisnonni di marco, nella

seconda metà dell’800, è uno dei più caratteristici. Laggiù, tra bottiglie e tavoli di pietra marco, attuale erede dell’azienda di famiglia, ha voluto conservare ancora gli attrezzi che i suoi avi usavano nelle cascine e nei vigneti. accanto, le targhe con i nomi originali in dialetto piemontese, a testimonianza di un passato che ha ancora molti esempi da offrirci. Forte di una tradizione solenne, con passione marco produce tipi diversi di vini tra i quali Barbera d’asti, grignolino del monferrato Casalese, monferrato Freisa che si possono degustare nel piccolo agriturismo abbinati a piatti tipici della sua terra.

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Dolce

pappagioia (frittelle di fiori di acacia)

Dolce povero delle merende sinoire contadine in primavera preparazione:

Togliere il picciolo dai grappoli dei fiori di acacia, immergere i fiori nella pastella preparata con tutti gli ingredienti sopra indicati. immergere i fiori nella pastella, porli a macerare per circa 30 minuti in un liquore molto dolce come il Rosolio. Prima di immergerli nella pastella scolarli accuratamente. Friggere i fiori in abbondante olio ben caldo. a fine cottura spolverarli con zucchero a velo.

rataFia’ di FrUtta Varia

Ricavate un litro di succo di frutta varia (lamponi, fragole, more, ciliegie rosse) tutta ben matura, aggiungete un kg di zucchero, mescolate finchè lo zucchero non sia sciolto, aggiungete quattro quinti di un litro di alcool a 90°, 5 chiodi di garofano, un grammo di cannella e di noce moscata. Ponete tutto in un vaso, chiudete e lasciate riposare per 4 mesi, trascorso questo tempo filtrate e imbottigliate.

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a COLLOQUiO COn iL COnSigLieRe eCCLeSiaSTiCO

NESSUNO DEVE VERGOGNARSI DI DIRE COME SI CHIAMA a Coldiretti piemontese e aostana ci hanno regalato a Torino un 5 maggio (napoleone e la famosa poesia di manzoniana memoria, quella che tra l’altro recita: “bella immortal, benefica fede ai trionfi avvezza”...non c’entrano) straordinario, col “Tour delle Raegioni”: un confronto sui problemi dei produttori agricoli e dei consumatori. Se nessun giorno è qualunque, quel giovedì 5 maggio al Lingotto di Torino, oltre a non esser qualunque, è entrato nel cuore e nel calendario di tutti noi. ed eravamo tanti! e tutti abbiamo gustato la certezza e la gioia di sentirci famiglia nella condivisione degli stessi ideali, delle stesse fatiche e preoccupazioni e della stessa fede. Una fede non fine a se stessa ma che entra nelle scelte concrete della vita e della professione, quella agricola, la più nobile delle professioni. Quella dell’agricoltore lo è perchè lo associa a Dio Creatore e lo rende testimone delle sue meraviglie. Le imprese agricole sono depositarie della fedeltà della terra, dell’acqua, dell’aria, nella difesa della verità e della genuinità dei prodotti. Come nessuno deve vergognarsi di dire come si chiama e non si va con chi non vuole dire chi è (Oscar Farinetti), così ogni consumatore ha il diritto - dovere di “scartare” i prodotti che “si vergognano di dire come si chiamano” e non rispettano quello che viene scritto sulle loro etichette. Per rispettare chi consuma e chi produce. Se non sempre è stato così, si può sempre cominciare partendo dal Lingotto di Torino, il 5 maggio! don ivo

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COnSigLieRe eCCLeSiaSTiCO |ORGANIZZAZIONE

SUL PROSSIMO NUMERO

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Speciale giornata regionale dei pensionati che si sVolgerà nella città di acqUi terme Tutte le foto che caratterizzeranno l’evento che vedrà una numerosa partecipazione di coltivatori diretti provenienti da tutta la regione.

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UE: STORiCO Via LiBeRa DeL PaRLamenTO aLL’ORigine Dei CiBi in eTiCHeTTa

Metà della spesa degli italiani resta anonima Coldiretti continua la sua battaglia, no al riconoscimento della Cina come economia di mercato. Importante fermare l’inganno dei prodotti alimentari stranieri spacciati per vero Made in Italy l Parlamento europeo ha adottato una storica risoluzione per l’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto nonché ai prodotti lattiero-caseari e ai prodotti a base di carne. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che dal Parlamento europeo, oltre al no al riconoscimento della Cina come economia di mercato, viene un pronunciamento rivoluzionario anche per fermare l’inganno dei prodotti alimentari stranieri spacciati per Made in Italy, approvato con 422 voti a favore, 159 contrari e 68 astensioni. Oc-

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corre introdurre senza esitazione in italia l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti poiché oggi quasi la metà della spesa dei cittadini italiani ed europei è anonima con prodotti importati dall’estero che vengono spacciati come italiani perché non è obbligatoria alcuna indicazione in etichetta. La posizione del Parlamento europeo invita la Commissione a dare applicazione all’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto nonché ai prodotti lattiero-caseari e ai prodotti a base di carne, e a valutare la possibilità di

estendere l’indicazione obbligatoria del Paese di origine o del luogo di provenienza ad altri prodotti alimentari mono-ingrediente o con un ingrediente prevalente, elaborando proposte legislative in questi settori. Si tratta di un cambiamento che incontra il favore del 96,5% dei consumatori italiani che ritiene necessario che l’origine degli alimenti debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta secondo la consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche agricole (mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti.

LUTTI Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. ✟ 1924 - 2016 ✟ ✟28/01/1943 - 30/03/2016 ✟

Coldiretti Alessandria prende parte al dolore di Aldo Amisano, per la scomparsa della cara moglie

Sentite condoglianze da parte di tutta la Coldiretti alla famiglia De Giorgis, in particolare al figlio Pier Guido, per la scomparsa del caro papà

gIOvANNI DE gIORgIS Socio di San Salvatore Monferrato

ENRICA fRANSCAROLO

Socia di Frescondino Frazione di San Salvatore Monferrato

La Coldiretti tutta si unisce al dolore delle famiglie Ferrari e Bergaglio, per la scomparsa del caro

bERgAgLIO PIERO LUIgI Socio di Capriata d’Orba

✟ 14/05/1938 - 12/05/2016 ✟

✟ 28/10/1927 - 27/04/2016 ✟

Coldiretti Alessandria si unisce al dolore della famiglia Prati, per la perdita del caro

La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti alessandrina, esprimono sentite condoglianze a Marco Olivieri, per la perdita della cara nonna

TERESIO gIUSEPPE

SANTINA MARTINI

Socio di Castellazzo Bormida

30 AGRICOLTURA A. |n°05 • MAGGIO 2016

Socia di Pozzolo Formigaro


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