Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

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Coldiretti Alessandria - Anno 61째 numero 9 - 21/10/2014 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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Editoriale

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Manca una programmazione

L’alluvione che ha colpito l’Italia porta nuovamente alla ribalta un modello di sviluppo sbagliato e il grave problema del consumo di suolo. Determinante l’approvazione della Legge attualmente all’esame della Camera

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asta fango! Basta vedere un’italia che si sta sbriciolando sotto i nostri occhi, portata via dalla forza inarrestabile dei fiumi. Basta vedere occhi dove la paura lascia spazio alla disperazione per aver perso tutto, di nuovo, a pochi anni di distanza dall’ultima alluvione. e, in un attimo, ricordi, lavoro, progetti vengono sommersi senza nemmeno il tempo di accorgersi di quanto sta accadendo. il maltempo che si è manifestato in Liguria, in Piemonte con violente bombe d’acqua dopo un calo record di quasi l’80% delle precipitazioni, rispetto alla media nel mese scorso, conferma quanto sia vulnerabile il territorio su cui ci muoviamo, viviamo, lavoriamo. Un’alluvione, l’ennesima, che conferma la pericolosità dei cambiamenti climatici si manifestano con eventi estremi che si susseguono mettendo a dura prova la capacità di assorbimento dei terreni e favorendo quindi le inondazioni. Qualche numero? il pericolo riguarda in realtà l’intera penisola dove ci sono ben 6.633 comuni in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico (l’82% del totale) con più di 5 milioni di cittadini che ogni giorno vivono ed operano in aree considerate pericolose per frane ed alluvioni. i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con trombe d’aria, grandinate e vere e proprie bombe d’acqua, si abbattono su un terreno reso più fragile dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali, ma anche della mancanza di programmazione adeguata che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori. a questa situazione non è infatti certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata determinante nel mitigare il rischio idrogeologico. Basti pensare che ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua: questa l’incoscienza dell’uomo che non si ferma davanti a nulla! Per questo la legge sul Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, attualmente all’esame della Camera dei Deputati diventa ancora più importante proprio perché va a rappresentare un passaggio molto atteso per introdurre norme per “contenere il consumo del suolo, valorizzare il suolo non edificato, promuovere l’attività agricola che sullo stesso si svolge o potrebbe svolgersi, nonché per perseguire gli obiettivi del prioritario riuso del suolo edificato e della rigenerazione urbana rispetto all’ulteriore consumo del suolo inedificato, al fine complessivo di impedire che lo stesso venga eccessivamente «eroso» e «consumato» dall’urbanizzazione”. esigenze che risultano particolarmente pressanti anche alla luce dei fenomeni di dissesto idrogeologico che sono alla base di numerose tragedie, ultima in ordine cronologico quella che ha visto protagoniste regioni come la Liguria e il Piemonte. Un disegno di legge che auspichiamo possa avere un iter snello e breve perché le alluvioni sono tragedie che lasciano cicatrici indelebili in chi le vive o le ha vissute: il rumore assordante dell’acqua che arriva e travolge tutto difficilmente chi lo ha ascoltato riuscirà a dimenticarlo!

simone moroni Direttore

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adeguata che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori

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Periodico edito da impresa Verde alessandria

agricoltura periodico del Mondo agricolo di coldiretti alessandria

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d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni direttore resPonsabile ilaria lombardi G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, marino ravera, alberto Pansecchi, domenico Pesce, andrea Piccaluga, don ivo Piccinini, emanuele sconfienza. fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero

redazione ed amministrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

reGistrazione tribunale

n° 9 - Ottobre 2014 In COPERTInA

Maltempo: “Frane e alluvioni. Basta consumare campagna”

di alessandria n.69 del 21.1.1953

aGenzia

P u b b l i c i ta r i a

Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (cn) tel. 0172 711279 - cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

Chiuso in redazione il 21 Ottobre 2014

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ALESSANDRIA SRL

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aTTUaLiTà - nuova pac 2014-2020

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i QUaDri DirigenTi Di COLDireTTi

PiemOnTe

si preparano a gestire

gLi inVeSTimenTi

2014-2020

anno preso parte anche i dirigenti di Coldiretti alessandria all’incontro sulla nuova Pac 2014-2020 che si è svolto nella sala Conferenze della galleria d’arte moderna di Torino gremita all’inverosimile in occasione del Seminario “riforma PaC tra criticità e opportunità: un cammino da saper governare”. ad aprire i lavori il video messaggio del presidente roberto moncalvo il quale ha ripercorso in sintesi la genesi delle scelte nazionali ed il ruolo

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giocato da Coldiretti. L’introduzione al tema e ruolo di moderatore sono stati affidati al direttore della Coldiretti Piemonte antonio De Concilio che ha rimarcato la necessitò di una PaC semplificata ed accessibile senza troppa burocrazia nonché la facilitazione dell’accesso al credito per la parte a carico delle imprese agricole. Quindi l’intervento dell’assessore all’agricoltura giorgio Ferrero il quale ha voluto evidenziare il lavoro svolto da Coldiretti con le sue rappresentanze nazionali e regionali

per giungere ad una Pac con risposte positive per le aziende piemontesi. La relazione del professore angelo Frascarelli della Facoltà di agraria dell’Università di Perugia ha illustrato le istruzioni d’uso della nuova Pac. e’ emersa una grande sintonia tra le aspettative generate dalla riforma della Pac nel mondo agricolo ed è stata evidenziata l’importanza strategica ed economica dei fondi che giungeranno in Piemonte con la Pac. Di qui la ferma volontà, come più volte ribadito da Coldiretti, di desti-

autorizzati gli anticipi pac per il 2014 in seguito alle difficoltà economiche in cui versano numerose aziende, anche a causa dei problemi causati dal maltempo e dal blocco delle importazioni dei prodotti agricoli disposto dalla russia, ad agea è stato richiesto di stabilire le procedure necessarie al pagamento degli anticipi a partire dal 16 ottobre 2014, così come previsto all’articolo 6 del reg.1320/2013 (regolamento transitorio). Secondo quanto stabilito nel regolamento gli anticipi possono ammontare fino al 50% dei pagamenti. i settori che potranno essere soggetti al pagamento dell’anticipo sono il pagamento unico e l’articolo 68 con: premio per avvicendamento, premio per Danae racemosa e il premio per la barbabietola da zucchero (sono quindi esclusi i premi per il miglioramento della qualità e le assicurazioni). L’erogazione degli anticipi è subordinata alla verifica delle condizioni di ammissibilità. Di conseguenza, dovranno essere completati i controlli amministrativi ed informatici sul 100% delle domande di aiuto e dovranno

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essere effettuati i controlli in loco, al fine di evitare pagamenti eccessivi. non è possibile pagare l’anticipo, distintamente per ogni regime di sostegno previsto, qualora in una domanda di aiuto vi sia una discordanza superiore al 20 per cento tra il dichiarato e quanto effettivamente determinato/accertato. Se la discordanza è inferiore o pari al 20%, l’anticipo è calcolato, distintamente per ciascun regime di sostegno suindicato, sulla base di quanto determinato/accertato e le eventuali sanzioni saranno applicate al pagamento del saldo. in merito al Pagamento unico, date le difficoltà riscontrate da alcuni Organismi pagatori nel calcolo della percentuale di riduzione da applicare ai diritti all’aiuto assegnati, l’anticipo potrà essere pari massimo al 45% del valore dei diritti all’aiuto. relativamente al Sostegno specifico, per ogni tipologia di premio soggetto ad anticipo, sono stati determinati gli importi unitari sulla base dei quali calcolare l’anticipo. Tali importi unitari sono stati definiti

in relazione alle superfici dichiarate complessivamente nelle domande uniche presentate nel 2014 agli Organismi pagatori e comunicate poi ad agea coordinamento. Questi gli importi unitari sui quali calcolare gli anticipi: • Premio per avvicendamento: 81,31 euro per ettaro; • Premio per Danae racemosa: 5.665,72 euro per ettaro; • Premio per la barbabietola da zucchero: 386,42 euro per ettaro. L’anticipo sarà pari al 50% dell’importo unitario previsto per ogni premio (Premio per avvicendamento: anticipo pari a 40,65 euro per ettaro). ai pagamenti della campagna 2014 si applica unicamente la disciplina finanziaria. gli anticipi possono essere erogati senza tener conto delle riduzioni derivanti dall’applicazione della disciplina finanziaria; tali riduzioni saranno applicate in fase di saldo dei pagamenti.


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Foto: l’affollata sala conferenze della galleria d’arte Moderna di torino. Mentre prosegue l’iter di approvazione della nuova pac è stato determinante il contributo di coldiretti ad ogni livello: comunitario, nazionale e regionale. i pagamenti diretti valgono per l’italia 23 miliardi di euro fino al 2020. il Ministero delle politiche agricole ha pubblicato sul sito la bozza di decreto delle disposizioni attuative per la politica agricola comune. il Professor angelo Frascarelli della Facoltà di agraria dell’Università di Perugia durante la sua relazione su “Le istruzioni d’uso della nuova Pac”

nare le risorse alle imprese agricole professionali e di vigilare affinchè la black-list, ovvero l’elenco di quanti non possono accedere ai fondi Pac, non sia aggirata o, peggio ancora, non rispettata. Tra le novità annunciate durante il convegno, la bozza del Dm presentata alla Conferenza Stato-regioni del 25 settembre non approvata per l’opposizione del Veneto. Le modifiche, dopo le osservazioni della Commissione europea, sono: l’ esclusione dalla black-list delle pubbliche amministrazioni che hanno in

gestione gli usi civici (articolo 3), e la modifica del guadagno insperato (comma 2, articolo 10). il testo, trascorsi 30 giorni dal mancato accordo nella Conferenza Stato-regioni (25 ottobre), andrà in Consiglio dei ministri per l’approvazione. Un’importante novità nella programmazione 2014-2020 della nuova PaC è l’inserimento nel primo pilastro di un sostegno obbligatorio ai giovani agricoltori in aggiunta al pagamento di base. in particolare, potrà essere destinato a tale sostegno fino al 2% del massi-

male nazionale previsto per i pagamenti diretti, corrispondente a 75 milioni di euro nel periodo 2015-2020. il sostegno è previsto per un periodo di 5 anni. Da come è stato strutturato si evince chiaramente che si tratta di un sostegno volto ad accompagnare la fase iniziale della vita della nuova azienda. Sempre per i giovani il sostegno più importante, però, resta comunque quello previsto dal secondo pilastro (Sviluppo rurale). anche nel secondo pilastro il giovane agricoltore viene identificato nelle persone fisiche di età non superiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda, che si insedia in qualità di capo azienda e che, in aggiunta a quanto previsto nel primo pilastro, possiede adeguate qualifiche e competenze professionali. Le ultime novità fanno risaltare l’attenzione riservata ai giovani agricoltori sui quali Coldiretti e il sistema agroalimentare piemontese poggiano le basi per il futuro.

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riforma pac:

le opportunità per i giovani agricoltori nella nuova Politica agricola Comunitaria Un’importante novità nella programmazione 2014-2020 della nuova Pac è l’inserimento nel primo pilastro di un sostegno obbligatorio ai giovani agricoltori in aggiunta al pagamento di base. in particolare, potrà essere destinato a tale sostegno fino al 2 per cento del massimale nazionale previsto per i pagamenti diretti, corrispondente a 75 milioni di euro nel periodo 2015-2020. i soggetti che potranno usufruire del sostegno sono le persone fisiche che non hanno più 40 anni, che si insediano per la prima volta in un’azienda in qualità di capo dell’azienda o che si siano già insediate nei cinque anni che precedono la prima presentazione di una domanda per aderire al regime del pagamento di base. il sostegno è previsto per un periodo di cinque anni. Se l’insediamento è avvenuto precedentemente al 2015, il periodo in cui il beneficiario potrà ricevere il pagamento sarà proporzionalmente ridotto (se l’insediamento è avvenuto nel 2013, il giovane potrà ricevere il pagamento solo per tre anni). Da come è stato strutturato si evince chiaramente che si tratta di un sostegno volto ad accompagnare la fase iniziale della vita della nuova azienda. Secondo quanto scelto dall’italia, il pagamento è calcolato annualmente moltiplicando il numero di diritti attivati dall’agricoltore per il 25%del valore medio dei diritti all’aiuto, di proprietà o in affitto, detenuti dall’agricoltore. L’italia ha optato per questo metodo in quanto è quello che consentirebbe il maggior uso delle risorse. il numero massimo di ettari ammissibili al pagamento è stato fissato pari a novanta. in merito al massimale, l’italia ha scelto di destinare al pagamento per i giovani l’1 per cento delle risorse, corrispondente alla quantità di risorse che presumibilmente verranno utilizzate con il metodo scelto (circa 1,02% del massimale nazionale). in questo modo si eviterebbe una sottoutilizzazione delle risorse, che altrimenti tornerebbero nelle casse comunitarie. in caso di fabbisogni maggiori all’1%, si potrà accedere alla riserva nazionale per destinare al sostegno un ulteriore 1 per cento del massimale nazionale. in questo modo è comunque garantita la disponibilità massima di risorse per i giovani agricoltori. il sostegno più importante, però, resta comunque quello previsto dal secondo pilastro. anche nel secondo pilastro il giovane agricoltore viene identificato nelle persone fisiche di età non superiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda, che si insedia in qualità di capo azienda e che, in aggiunta a quanto previsto nel primo pilastro, possiede adeguate qualifiche e competenze professionali. inoltre per poter accedere al sostegno, il giovane agricoltore deve presentare un piano di sviluppo aziendale la cui attuazione deve iniziare entro 9 mesi dalla data di decisione di concedere l’aiuto. Per il sostegno ai

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giovani è inoltre necessario soddisfare il requisito di agricoltore attivo previsto nel primo pilastro. Tale requisito dovrà essere soddisfatto entro 18 mesi dalla data di insediamento. L’importo massimo del sostegno è pari a 70.000 euro per giovane agricoltore. L’importo potrà essere erogato in almeno due rate nell’arco di un periodo massimo di 5 anni. Le suddette rate possono essere decrescenti e il versamento dell’ultima rata è subordinato alla corretta attuazione del piano aziendale. gli uffici territoriali di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori approfondimenti.

riforma pac: i nuovi impegni della Condizionalità 2014

Come verificatosi dal 2005, primo anno di applicazione della riforma Fischler, i beneficiari dei pagamenti diretti devono rispettare gli impegni della condizionalità, vale a dire gli impegni dei Criteri di gestioni Obbligatori (CgO) e quelli delle Buone Condizioni agronomiche ed ambientali (BCaa). i primi si esplicitano negli atti, mentre i secondi con le norme o Standard. L’introduzione degli impegni relativi ai Criteri di gestione Obbligatori è stata graduale fino al 2007, mentre dal 2008 gli impegni sono rimasti invariati, salvo alcune modifiche ed integrazioni, quale ad esempio tra le più importanti l’introduzione delle fasce tampone nel 2012. Vediamo allora chi sono i beneficiari, quali sono gli elementi di novità relativi al 2014 e, infine, cosa accadrà nel 2015.

gli interessati: - beneficiari dei pagamenti diretti - beneficiari delle indennità e pagamenti: • per i terreni agricoli, a favore degli agricoltori delle zone montane e delle zone caratterizzate da svantaggi naturali (diverse dalle zone montane), indennità natura 2000 e indennità connesse alla Direttiva 2000/60/Ce, ai pagamenti agroambientali, ai pagamenti per il benessere animale; • per i terreni forestali, per l’imboschimento, per l’indennità natura 2000, per i pagamenti silvo-ambientali;

- beneficiari del pagamento del premio di estirpazione vigneti, del pagamento nell’ambito dei programmi di sostegno per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, dei programmi di sostegno per la vendemmia verde; - beneficiari dei pagamenti delle Misure agroambientali, per quanto concerne i requisiti minimi per l’uso dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari.

gli eleMenti di novità della condizionalità 2014 il 22 agosto scorso agea Coordinamento ha emanato la Circolare relativa ai controlli condizionalità 2014 (con protocollo aCiU.2014.529), definendo gli impegni, gli elementi di verifica e i punteggi degli indicatori in termini di portata, gravità e durata necessari per calcolare l’esito del controllo. Come noto, la Circolare del Coordinamento dovrà essere recepita dagli Organismi Pagatori con propri provvedimenti.

la condizionalità nel 2015

La riforma della Pac 2014-2020 ha confermato, con qualche modifica, la prosecuzione del regime della condizionalità. il regolamento di riferimento, emanato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, è il 1306 del 17 dicembre 3013 che al Titolo Vi definisce la condizionalità. all’allegato ii dello stesso regolamento sono sintetizzate le regole di condizionalità, suddivise in 13 Criteri di gestione Obbligatori e 7 Buone Condizioni agronomiche ed ambientali. Tali disposizioni saranno applicate a partire dal 2015 a livello nazionale mediante l’emanazione di specifici provvedimenti da parte del ministero delle Politiche agricole alimentari e Forestali, di agea Coordinamento e a seguire degli Organismi Pagatori.


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riforma pac:

linee guida verso uno sviluppo rurale più produttivo e sostenibile

La nuova programmazione sullo sviluppo rurale pone l’innovazione nel settore agricolo tra le priorità. negli anni misure come il trasferimento di conoscenze o gli investimenti sono state programmate dalle autorità di gestione con l’obiettivo di promuovere l’innovazione, arrivando a creare le condizioni per lo sviluppo di veri e propri progetti integrati di filiera. nella nuova programmazione queste opportunità sono state potenziate con l’introduzione dell’iniziativa denominata “Partenariato europeo per l’innovazione (Pei) Produttività e sostenibilità dell'agricoltura” che, a livello nazionale e regionale, verrà sviluppata dai cosiddetti “gruppi operativi” (go). il ruolo del Pei è di colmare il divario tra la ricerca e la sua applicazione pratica in agricoltura, allo scopo di fare in modo che la ricerca si concretizzi in un’innovazione disponibile e accessibile agli agricoltori. L’iniziativa è stata pensata per fornire soluzioni ad un settore agricolo che punta ad essere più efficiente nell'uso delle risorse, produttivo e equilibrato, rispetto alle sfide ambientali e al processo di filiera. Per guidare le autorità di gestione sui meccanismi di funzionamento di questo nuovo “strumento” di sviluppo innovativo del settore agricolo, la Commissione europea ha messo a disposizione le “Linee guida per l’attuazione della programmazione sull’innovazione e del Pei Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”. Se l’innovazione è per sua natura difficile da circoscrivere, il documento tenta di dare una definizione che aiuti a individuarne i criteri per la finanziabilità nell’ambito dei fondi dello sviluppo rurale. Si apprende così il concetto di innovazione interattiva: un’idea messa in pratica con successo, quale risultato dell’interazione

della scienza abbinata alla pratica e agli intermediari (quali gli agricoltori, i servizi di consulenza, i ricercatori, le Ong...) secondo un processo dal basso verso l’alto. Le linee guidano offrono inoltre spunti su quella che deve essere la forma giuridica dei go, la loro composizione e finalità, il loro finanziamento e le tipologie di bandi di cui le autorità di gestione si possono avvalere per la loro selezione. nonostante il regolamento non intervenga in merito, una gestione finanziaria trasparente implica che i gruppi operativi godano di personalità giuridica o siano in grado di documentare come è stata attribuita la responsabilità tra i sui membri. L’attribuzione della responsabilità sarà relativamente semplice per i progetti in cui i fondi del Feasr intervengono solo rispetto costi operativi di cooperazione. Quando l’idea progettuale prevede anche un investimenti, il

gruppo operativo sarà invece chiamato a precisare chi sarà responsabile di quell’aiuto, chi si farà carico del cofinanziamento privato e chi sarà il proprietario dell’investimento una volta che il progetto sarà concluso ma l’investimento continuerà a produrre “valore”. Se da una lato i costi per l’avvio di un gruppo operativi e quelli per la realizzazione del progetto identificano 2 momenti temporalmente bene distinti quanto funzionali l’uno all’altro, dall’altro lo sviluppo rurale non può finanziare iniziative avviate prima di aver superato un bando per l’allocazione di risorse Feasr. Questo può rendere difficile per un’autorità di gestione l’impostazione del relativo sistema degli aiuti in quanto ci potrebbero, ad esempio, essere dei costi di cooperazione sostenuti per l’avvio di progetti che poi un’autorità di gestione può decidere di non finanziare. Per superare questo apparente impasse la Commissione europea propone due possibili soluzioni, dividendo l’aiuto in due fasi. relativamente ai costi di avvio, la Ce osserva che questi saranno relativamente bassi. Le autorità di gestione potrebbe quindi aprire un bando con il quale selezionare le candidature sulla base di una descrizione delle idee progettuali di massima, della sua rilevanza in termini pratici e di una prima identificazioni delle parti potenzialmente interessate. Le proposte dei go che superano la selezione, potrebbe quindi avere accesso ad un aiuto forfettario. Un secondo bando potrebbe poi essere aperto per il finanziamento del funzionamento di un gruppo operativo. in questa seconda fase dovrà essere richiesta una descrizione più approfondita del progetto e dei relativi costi, la strutturazione di un piano di lavoro e l’indicazione delle parti interessate che lavoreranno allo sviluppo dell’idea progettuale. Per gli Stati membri che, come l’italia, hanno una programmazione PSr nazionale e regionale, il documento prospetta inoltre possibili soluzioni anche per il finanziamento di gruppi operativi interregionali.

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aTTUaLiTà - programma di sviluppo rurale

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PSR 2014 2020 Regione Piemonte, le novità Molta attesa per il nuovo programma di sviluppo rurale che mira ad incrementare la produzione agricola

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uello attualmente inviato a Bruxelles è un PSr che innova sotto alcuni punti di vista, mentre prosegue gli impegni già intrapresi per altri versi, rifinanziando in modo diverso la prosecuzione delle misure precedenti. innanzitutto, il Programma di Sviluppo rurale della regione Piemonte prevede un’allocazione di risorse monetarie così suddivise tra le priorità dell’Unione europea:

priorità 1 (Trasferimento di conoscenze ed innovazione) → no allocazioni di risorse specificamente quantificate priorità 2 (redditività e competitività) → 163 milioni di euro priorità 3 (Organizzazione della filiera) → 181,8 milioni di euro priorità 4 (ambiente) → 298,7 milioni di euro priorità 5 (Cambiamento climatico) → 260,2 milioni di euro priorità 6 (Sviluppo delle zone rurali) → 148,5 milioni di euro assistenza tecnica → 40,7 milioni di euro. Per quanto concerne la Priorità 1, non è stato quantificato un ammontare di risorse destinate al finanziamento del Trasferimento di conoscenze ed innovazione in quanto si tratta di un obiettivo estremamente trasversale, raggiungibile per mezzo degli altri. La ripartizione percentuale delle risorse destinate al finanziamento delle priorità dell’Unione europea può essere rappresentata come nel grafico 1. il finanziamento delle principali misure invece, può essere rappresentato come nel grafico 2. La regione Piemonte ha lavorato molto sulla pianificazione di interventi che permettano lo sviluppo delle realtà rurali, tenendo conto dei tratti caratteristici del territorio. a riguardo, le misure del nuovo PSr proposte per la montagna e le Foreste della regione Piemonte sono state create con l’obiettivo di sfruttare i punti di forza peculiari del territorio e di porre rimedio alle debolezze che lo caratterizzano, con l’intento di promuovere obiettivi trasversali tali da consentire alle diverse realtà locali di operare secondo uno schema di rete cooperativa, grazie al quale far leva sul patrimonio di cui dispongono, coerentemente con le Priorità dell’Unione europea. Le misure proposte in quest’ottica sono state oggetto di un’allocazione di risorse così pianificata: - Misura 1: Formazione, informazione, scambi → 44,3 milioni di euro - Misura 2: Consulenza → 42,7 milioni di euro - Misura 4: investimenti nelle aziende agricole → 324,7 milioni di euro - Misura 6: insediamento giovani e avviamento micro-imprese → 58,7 milioni di euro - Misura 7: Servizi di base e rinnovamento dei villaggi → 46,1 milioni di euro - Misura 10: Pagamenti agro-climatico-ambientali → 246,2 milioni di euro - Misura 16: Cooperazione → 45,3 milioni di euro restano 285 milioni di euro che verranno allocati alle altre misure. Ciascuna misura è articolata in molteplici sottomisure. nel grafico a barre sotto riportato si evidenzia l’importanza della misura 4 (Investimenti nelle aziende agricole), a cui è stato attribuito più del 30% del plafond finanziario complessivo, segno dell’importanza strategica di questa misura nello sviluppo e nell’innovazione dell’agricoltura regionale. anche la misura 10 (Misure agro climatico ambientali) assorbono poco meno del 30% delle risorse, sia per volontà dell’Ue (che prescrive che a queste misure venga attribuita una dotazione finanziaria importante) sia per le importanti ricadute ambientali dell’applicazione diffusa di forme di agricoltura integrata ed ecocompatibile. infine le misure riguardanti l’insediamento dei giovani e la cooperazione (sia sotto forma di cooperativa, che di semplice aggregazione tra aziende) hanno anch’esse dotazioni importanti, chiaro segno della direzione verso cui la regione Piemonte intende andare. Sul prossimo numero entreremo maggiormente nel merito delle diverse misure. 1

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OrganizzaziOne- attualità

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azienDa viniCola poggio

ConfeserCenti -Dopo il suCCesso Dell’iniziativa lun’esCo

conclusa la vendemmia 2014 del timorasso:

arriva il natale in Monferrato

ottimo bilancio, alta qualità e viticoltori molto soddisfatti del prodotto raccolto

FiLO COnDUTTOre DeLL’eVenTO Sarà iL PreSePe

opo il grande successo di Lun’esco, iniziativa svoltasi il 23 agosto scorso nei nove paesi facenti parte della “core-zone” Unesco, il gruppo di imprenditori, ideatori dell’iniziativa, coordinati da Confesercenti, lancia il secondo appuntamento. Sabato 13 e domenica 14 dicembre l’associazione Lun’esco organizza il “natale in Monferrato”. gli operatori dei 9 comuni, dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, si uniscono per presentare le cose belle e buone che si trovano in questa porzione di territorio. Filo conduttore dell’evento sarà il Presepe, che andrà in scena in un’ambientazione suggestiva ed emozionante come gli infernot. Questa sarà l’occasione imperdibile per il pubblico di visitare gli infernot, che ricordiamo sono privati. al presepio e agli alberi di lun’esco si unirà un piatto forte nel nostro territorio e cioè la bagna caòda. Ogni ristorante e pubblico esercizio proporrà la propria ricetta di bagna caòda abbinata ai vini del monferrato: Barbera, Freisa e grignolino.altre occasioni di intrattenimento e realizzazioni scenografiche sono allo studio per completare un programma denso di mini eventi capaci di creare atmosfere particolari in ogni comune. Questo evento riuscirà, come sempre, solo con l’entusiasmo e l’impegno di coloro che ci credono. Poiché è prevista una intensa attività di comunicazione su tutto il territorio piemontese ed anche nel Canton Ticino, si invitano tutte le attività economiche interessate a contattare: manuela Ulandi Confesercenti 0131-232623 entro e non oltre il 31/10/2014

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piano verde: crisi pesche susine inFOrmaziOni negLi UFFiCi COLDireTTi o scorso 5 ottobre si è chiusa la vendemmia 2014 del Timorasso in Val Borbera. nonostante l'annata caratterizzata da condizioni meteo-climatiche inusuali e poco favorevoli alla viticoltura, la qualità dell'uva raccolta si è dimostrata molto buona. i viticoltori hanno visto così premiati i propri sforzi e la propria determinazione, in un'annata di cui non si ricorda eguale per piovosità e basse temperature. Dal punto di vista organolettico, le giornate di sole del mese di settembre e la notevole escursione termica tra il giorno e la notte che caratterizza il microclima della Val Borbera in questo periodo, hanno favorito la concentrazione di aromi e profumi all'interno dell'uva. Pertanto anche per l'annata 2014 nelle Terre di Libarna - sottozona della denominazione Colli Tortonesi comprendente il territorio delle valli Borbera e Spinti - ci si aspetta un Timorasso di alta qualità.

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approvato il Piano Verde per la concessione di contributi negli interessi su prestiti per esigenze di conduzione aziendale a seguito della crisi di mercato delle pesche e delle susine. Possono presentare domanda le piccole e medie imprese agricole condotte da imprenditori agricoli singoli e da altre forme associate composte da meno di cinque imprenditori agricoli in possesso dei requisiti di: - qualifica di i.a.P. o coltivatore diretto; - iscrizione alla C.C.i.a.a.; - regolarità contributiva in materia di previdenza agricola; - possesso di Partita i.V.a. agricola; - detenzione di fascicolo aziendale dal quale risulti una superficie utilizzata”destinata alla coltivazione del pesco e/o del susino uguale o superiore ad un ettaro. apertura Domande: dal 13 ottobre 2014 e fino al 13 novembre 2014 (termine perentorio). importo di finanziamento concesso: 4.000 euro per ogni ettaro di superficie utilizzata” destinata alla coltivazione del pesco e/o del susino fino al massimo di 50.000 euro.

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aTTUaLiTà- consorzio agrario

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Consorzio

Agr A r io de l Pi e mon t e

or i e n tA l e

“Potenziare la filiera del grano per essere piu’ competitivi” Possibilità di finanziamento Per l’acquisto di sementi e mezzi tecnici ultima volta che abbiamo incontrato i vertici del Consorzio agrario del Piemonte Orientale è stato circa un anno fa, in occasione dell’insediamento del nuovo direttore, giorgio Collina. Sono trascorsi alcuni mesi, durante i quali l’assemblea ha approvato un nuovo bilancio ed è stata stilata una rinnovata progettualità che ha come asse portante la fusione, approvata in assemblea, con i Consorzi di novara e Vercelli: fusione in grado di generare una nuova struttura di Consorzio agrario con un fatturato superiore ai 60 milioni di euro e un ingente patrimonio immobiliare capace di guardare con determinazione al futuro. Soddisfatti il presidente Franco maranzana e il direttore giorgio Collina per il percorso di cambiamento e di crescita intrapreso anche se consapevoli che le difficoltà non mancheranno e la strada sarà ancora in salita. La decisione di conoscere, e far conoscere, meglio questa progettualità è dettata dal fatto che sono stati raggiunti importanti obiettivi e avviati nuovi servizi pensati sempre mettendo al centro l’imprenditore.

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presidente Maranzana, come si pone oggi il consorzio del piemonte orientale di fronte al socio? Direi in una veste rinnovata che spero piaccia e soprattutto venga appieno compresa. abbiamo apportato significativi cambiamenti nell’ottica di migliorare servizi e contenimento dei costi. Siamo in una fase molto delicata durante la quale l’appoggio della nostra base sarà fondamentale per fare la differenza. Per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati andremo a potenziare la nostra presenza sul territorio,

filiera si potranno ottenere risultati determinati per la crescita del comparto e per le proprie aziende. e’ così?

Franco Maranzana

continuando a far crescere l’azienda: è e sarà prioritario mettere assieme le professionalità comuni per una maggiore competitività.

Sì e posso dire che il Consorzio è capofila in questo progetto. Ovviamente mi riferisco alla filiera del grano che offre possibilità di finanziamento per l’acquisto di sementi e mezzi tecnici. La scelta è stata quella di fare proposte a cui tutti possano accedere, con varietà già conosciute dagli agricoltori e con un disciplinare di produzione che rispecchi le normali pratiche agronomiche in uso: l’unico impegno è quello di consegnare il prodotto nei centri di raccolta dedicati per poter conservare il grano in purezza. a fronte di ciò sarà corrisposto un premio che va da 5 a 10 euro a tonnellata a seconda delle varietà. determinanti le proposte per la commercializzazione del prodotto… abbiamo cercato di creare le condizioni il più favorevoli possibili ai conferitori con proposte di commercializzazione del prodotto che fossero incentivanti.

giorgio collina

direttore collina, sicuramente la crisi che stiamo vivendo e il momento congiunturale sfavorevole non aiuta a crescere ma grazie ad importanti accordi di

ad esempio? Chi sottoscrive il contratto alla semina può usufruire di un finanziamento che permette di non dover pagare i mezzi tecnici alla scadenza naturale ma saranno trattenuti al momento della vendita del grano senza costi aggiuntivi. Quali opzioni proponete agli agricoltori? le vogliamo ricordare? Certamente sì! Vendita al raccolto, prezzo dato dalla media della borsa di luglio, pagamento set-


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Molte possibilità di scelta, per garantire al socio tutela e nuove possibilità di reddito? Le possibilità di scelta sono diverse: si può aderire solo ad un contratto di filiera, solo ad un contratto di commercializzazione o ad entrambi; si può anche non sottoscrivere nessun contratto e consegnare il cereale al raccolto seguendo le modalità abituali. per chi aderisce a queste proposte quali vantaggi? Sicuramente molti. La premialità della filiera, il risparmio finanziario ed il risultato di una buona gestione commerciale e gestione collettiva faranno sì che gli agricoltori possano beneficiare di un differenziale importante rispetto ai contratti in essere. per la sua importanza soffermiamoci e approfondiamo l’accordo sulla filiera del grano. Quali sono le tipologie indicate? Le varietà sono quelle più indicate per la zona in cui ci troviamo, come consigliato dal laboratorio di analisi Cadir Lab che sta “curando” il progetto grano avviato con la Camera di Commercio. abbiamo Bramante e mantegna che verranno conferite nei centri di raccolta di Quattordio, Sale, Serralunga di Crea e Oleggio; altamira nei centri di Bosco marengo, Sale e Vignale monferrato e arabia a Casalnoceto. e’ importante, e ci teniamo a ribadirlo, sottoscrivere al più presto l’accordo di filiera per non perdere importanti opportunità! insomma, un consorzio sempre più a “misura di associato”? Proprio così e ci tengo a ribadire quelle che sono le nostre priorità, soprattutto per consigliare le migliori soluzioni caso per caso e assistere con costanza e tempestività l’agricoltore in ogni aspetto della sua attività. Per questo, colgo l’occasione di questo spazio che mi piace pensare come un “filo diretto” con gli imprenditori, per ribadire l’impegno del Consorzio al fine di conseguire una molteplicità di obiettivi partendo dall’innovazione, dall’incremento e miglioramento delle produzioni agricole, nonché alla predisposizione e gestione di servizi utili all’agricoltura.

roberto paravidino

alessandrina

“i COnSOrzi nODO OPeraTiVO FOnDamenTaLe

DeL PrOgeTTO Di COLDireTTi”

Le imprese protagoniste della scena economica e sociale del territorio l Consorzio agrario del Piemonte Orientale ha nuova squadra, compatta, dalla quale riparte con slancio per proseguire nello sviluppo del territorio tramite un efficace servizio alle imprese. Per questo il Consorzio deve essere visto come uno strumento al servizio della vera agricoltura distintiva e una piattaforma di integrazione tra agricoltura, industria e distribuzione. Stiamo affrontando la prossima campagna cerealicola tenendo ben presente alcune priorità come la riforma della PaC 2014-2020 e lo sviluppo di una mangimistica totalmente italiana e Ogm free: obiettivi che vogliamo raggiungere per dare gambe al progetto della filiera agricola tutta italiana”. roberto Paravidino, Presidente Coldiretti alessandria, riassume così il suo impegno come Vice Presidente all’interno del Consorzio agrario del Piemonte Orientale. i Consorzi visti proprio come nodo operativo fondamentale del Progetto di Coldiretti, dove le agenzie sul territorio diventano una grande piattaforma logistica infrastrutturale per il prodotto italiano ottimizzando l’approvvigionamento di mezzi tecnici, capaci di fornire servizi commerciali e finanziari sia a carattere creditizio che assicurativo. Sull'argomento roberto Paravidino ha le idee chiare: “già in diverse occasioni Col-

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roberto paravidino

tembre 2015, calcolando costo dei mezzi tecnici; vendita a fine anno, prezzo dato dalla media della borsa da settembre a novembre, pagamento gennaio 2016, meno costo dei mezzi tecnici; gestione collettiva con risultato della miglior commercializzazione fatta dal Consorzio agrario, pagamento giugno 2016, calcolando costo dei mezzi tecnici.

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aTTUaLiTà- consorzio agrario

diretti ha voluto manifestare il pieno appoggio e la piena condivisione alle iniziative attuate dal Cap sul territorio per sviluppare, parallelamente a quello che è stato l’atto rituale dell’approvazione del bilancio, importanti momenti di confronto, sostenendone da sempre l’importanza strategica per il mondo agricolo. Oggi, il nostro obiettivo è far conoscere un territorio con enormi potenzialità dove agricoltura, ambiente, produzioni agroalimentari e, perché no, turismo, sono eccellenze che devono essere tutelate e promosse. il Consorzio agrario continuerà, dunque, ad agire a supporto di tutta la categoria con una politica dei prezzi concorrenziale a sostegno dei produttori con accordi di filiera per la valorizzazione dei nostri prodotti e un esempio su tutti è dato proprio da quello del grano”.

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aTTUaLiTà - maltempo

alessandrina

MalteMpo

chiesto lo stato di calamità

situazione molto

difficile, viabilità in tilt e colture compromesse

preoccupa

lo stato di FiuMi

e torrenti e la loro Messa in sicurezza danni per

milioni di euro Aziende rimaste completamente isolate senza energia elettrica Danneggiato oltre il 10% di impianto a vigneto di gavi DOCg castelletto d’orba

ancora grave la situazione nel Basso Piemonte dopo il maltempo che si è abbattuto nei giorni scorsi. Danni ancora difficili da quantificare per l’agricoltura ma ammonteranno per milioni di euro. Sono state compromesse in modo grave le strutture, campi sommersi, impianti elettrici a mollo e cantine completamente allagate. molte aziende sono rimaste completamente isolate a causa di frane che hanno cancellato strade e reso impraticabili ponti e vie di accesso secondarie. Una fotografia difficile da mettere a fuoco che si ha fatto ripiombare il Basso Piemonte nella paura del 1994. La zone più colpite il novese, in particolar modo gavi, il Tortonese e l’Ovadese. e proprio per quanto riguarda gavi si iniziano ad ipotizzare le prime stime: infatti, a causa di esondazioni di fiumi o torrenti e smottamenti di varie dimensioni è stata compromessa la viabilità e in molti casi anche i pregiati impianti a vigneto: su 1.500 ettari coltivati a vigneto Docg ne è stato danneggiato oltre il 10%. “Una situazione molto difficile alla quale si è aggiunta la mancanza di energia elettrica.- afferma il direttore della Coldiretti alessandrina Simone moroni - Tale condizione ha causato notevoli disagi alle cantine delle aziende vitivinicole che potrebbero trovarsi in condizioni difficilissime

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per la conservazione di quanto appena raccolto e conservato per l'appunto nelle seminterrati per le successive fasi di lavorazione. Problemi nelle attività commerciali del comune di gavi e nei paesi come Bosio, Parodi e Lerma dove la situazione è stata da apocalisse”. Per quanto riguarda il Tortonese le aree particolarmente colpite da esondazioni sono quelle collocate in Val grue e Val Curone dove nove strade su dieci sono inaccessibili e dove l’acqua e il fango hanno colpito duramente frutteti e capannoni, magazzini per il ricovero dei prodotti locali e scorte in generale. “Viabilità in tilt, le aziende agricole collocate a fondovalle sono a bagno con gravi difficoltà e purtroppo questa è una situazione che abbiamo già visto ripetersi nel tempo. - continua il presidente provinciale Coldiretti roberto Paravidino - Serve un adeguamento della rete di scolo delle acque che sono alla base dei problemi idrogeologici, ecco perché è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza del territorio”. in molti campi allagati era appena stato seminato il frumento mentre in altri si trovavano ingenti quantità di mais da raccogliere: tutto perduto. ancora presto per fare una valutazione. i tecnici Coldiretti stanno cercando si raggiungere le aziende più isolate e

arquata scrivia

grondona

monitorando la situazione ma si dovranno attendere le prossime ore per avere un quadro più dettagliato relativa a danni e ai problemi causati dal maltempo. i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con trombe d’aria, grandinate e vere e proprie bombe d’acqua, si abbattono su un terreno reso più fragile dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali, ma anche della mancanza di programmazione adeguata che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori.“L’erosione di terre fertili è imputabile oltre che alla sottrazione per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali anche dall'abbandono delle zone marginali, non in grado di garantire un reddito sufficiente a mantenere l’attività agricola. - affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina roberto Paravidino e Simone moroni - Lo dimostra il fatto che negli ultimi 20 anni è aumentata di circa il 20% la superficie forestale ma si è dimezzata quella di proprietà delle aziende agricole con un aumento di 300mila ettari di terreno che sono stati abbandonati per la effetto della chiusura delle aziende e si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza. Oc-


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aTTUaLiTà - maltempo

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corre difendere il terreno agricolo dal cemento nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali valorizzando quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli ai quali va riconosciuto un giusto reddito”. intanto, gli effetti del maltempo si fanno sentire sul carrello della spesa con un aumento record dei prezzi delle verdure del 4% a settembre rispetto al mese precedente, in netta controtendenza alla deflazione che colpisce l’economia generale ed anche il settore alimentare. Si tratta di un rialzo congiunturale che è il risultato della pesante ondata di maltempo che - sottolinea la Coldiretti - ha distrutto le coltivazioni nelle campagne dove sono state toccate quotazioni insostenibili per le principali produzione. in generale per il settore alimentare si registra un calo dei prezzi dello 0,2% rispetto all’anno scorso con flessioni che riguardano la frutta (4,6%), la carne suina (-0,7%) mentre aumentano leggermente i prezzi del pollame (+0,4% su base annua) e delle altre carni (0,5%). L’effetto del maltempo rischia di compromettere ulteriormente i consumi che gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20% negli anni della crisi per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione mondiale della Sanità, secondo l’analisi della Coldiretti.

Fango ed acqua ad arquata scrivia

gavi parcheggio zona croce rossa

str. prov. n.120 altezza di Molo Borbera

iper di serravalle

castelletto d’orba zona bassa del paese

mappa delle precipitazioni che hanno interessato la nostra •regione nel corso della giornata di lunedì 13 Ottobre 2014. Si osservi l’area colpita dai fenomeni più significativi estendersi dalla valle stura nell'ovadese, alla valle Lemme, Piota, gorzente, Scrivia, Curone, grue, Ossona e Borbera. Dati ed elaborazione arPa Piemonte.

dalla regione stanziati 5 Milioni di euro

“La richiesta da parte della giunta regionale al governo di dichiarazione di stato di calamità per le zone danneggiate dalle violenti piogge cadute tra domenica e lunedì nell’alessandrino è un primo, ma significativo passo, per favorire il ripristino della situazione e garantire una normalità sconvolta dalla furia delle acque” e dall’incuria dell’uomo per il territorio. Così il Direttore regionale Coldiretti Piemonte antonio De Concilio ha commentato la decisione presa dal presidente della regione Sergio Chiamparino che, accompagnato dal prefetto della provincia di alessandria romilda Tafuri e dal presidente della Provincia, rita rossa, ha effettuato un sopralluogo nel territori colpiti maggiormente dall’alluvione, in particolare Castelnuovo, garbagna e novi Ligure. nel Basso Piemonte la situazione è ancora grave: danni difficili da quantificare per l’agricoltura che ammontano per milioni di euro: 64 i comuni danneggiati. Per far fronte alle maggiori emergenze la regione ha stanziato 5 milioni di euro ma la conta dei danni è appena iniziata.

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aTTUaLiTà- mepa - nocciole

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li elevati prezzi (attorno agli 11€ punto-resa) spuntati quest’anno dalle nocciole, hanno risvegliato l’interesse dei corilicoltori e la loro propensione a nuovi impianti.al materiale di propagazione (piantini) provvedono numerosi vivaisti locali e non. Si stima che in Piemonte operino almeno un paio di dozzine di loro. il materiale fornito dovrebbe essere certificato tanto dal punto di vista genetico quanto da quello sanitario. Come ovvio la cultivar dovrebbe sempre essere la tonda gentile trilobata e le barbatelle dovrebbero essere esenti dalle tipiche batteriosi del nocciolo. rispondendo a precise richieste di informazioni al riguardo, ogni vivaista non esiterà a sostenere che il suo materiale è certamente il migliore sul mercato, nonché certificato sia come cultivar sia come sanità fitopatologica. in realtà ci si potrebbe chiedere quanti vivaisti sono in grado di produrre un documento che, con tanto di analisi del Dna, certifichi che si tratta proprio di barbatelle di Tonda gentile Trilobata e, accanto ad esso, un certificato del Servizio Fitosanitario regionale sulla sanità del materiale. Spesso il corilicoltore non chiede tali garanzie e fa male! il nocciolo, come tutte le altre piante arboree da frutto, ha un ciclo poliennale. e’, ovviamente, quanto mai opportuno (o meglio indispensabile!) partire con il piede giusto.Ottenute le garanzie necessarie e, sempre nella considerazione che si tratta di un investimento che durerà nel tempo almeno 30-40 anni, non sarà proprio il caso di lesinare attenzioni sulle caratteristiche qualitative e sulla provenienza dei “piantini”. Vero è che si possono trovare a prezzi competitivi barbatelle della cosiddetta “selezione macedone”. Si tratta di barbatelle ottenute partendo da polloni prelevati, non si sa bene dove ed in quali impianti, da operai macedoni e poi allevate per un anno in vivaio. Ovviamente le sopra accennate garanzie vanno a farsi benedire tanto più che, talvolta, vengono vendute allo stesso prezzo delle barbatelle selezionate e certificate! Caro corilicoltore, occhio! a.r. - a.p.

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[a cura di alberto Pansecchi]

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• Spollonatura: impegno

gravoso • riduzione costi • Vigoria a vitalità • mantenimento caratteristiche varietali Il nocciolo è una specie tipicamente pollonifera, ossia una specie che alla base emette numerosi ricacci chiamati polloni. Essi prendono origine dalle gemme avventizie poste al colletto delle piante. L’attitudine pollonifera spiega come la forma di allevamento più diffusa per il nocciolo sia il cespuglio. La spollonatura costituisce il maggior problema che “infastidisce” il corilicoltore. Essa è, ancor oggi, spesso effettuata a mano, in una o più passaggi, con grave dispendio di tempo e di risorse. In monferrato, ove l’allevamento “monocaule” si è ormai definitivamente affermato, la spollonatura incide per circa il 18% nei costi di produzione e addirittura per il 40% nell’impegno lavorativo annuale.

polloni: pro e contro L’attitudine pollonifera permette di poter impiegare i polloni per la propagazione della specie. anche se ciò può avvenire utilizzandoli direttamente essa rimane una pratica assolutamente sconsigliabile per motivi agronomici, genetici e fitopatologici. al di là di quest’ultimo positivo aspetto, la presenza dei polloni nel noccioleto comporta numerosi aspetti negativi:

noccioli senza polloni

scheda nocciolo n.34

• Concorrenza con la funzionalità e la produttività della chioma; • Ostacolo a molte operazioni colturali • Difficoltà nella scelta delle pertiche per il rinnovo della chioma • eccessivo affastellamento della vegetazione • Perdita di parte del prodotto • Possibili traumi e ferite al colletto

Tutto ciò può venire superato con la spollonatura che tuttavia risulta particolarmente onerosa comunque la si faccia. Tra le cultivar italiane la TgT è senza ombra di dubbio la più pollonifera e la meno vigorosa. 15


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[a cura di alberto Pansecchi]

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l’attuale controllo dei polloni

L’eliminazione dei polloni che ricorre annualmente più volte (minimo 2/3 volte) può avvenire attraverso numerose metodiche: manuale (scalzatura ed eliminazione dei polloni con apposita zappetta); meccanica con decespugliatore a lama (tagli i polloni al colletto ma consente a ciascuno di loro la possibilità di ulteriori plurimi ricacci); Chimico con l’impiego di apposite sostanze attive quali Carfentrazone, Pyraflufen-ethyl e glufosinate ammonio (scarsa persistenza alla pari della spollonatura meccanica e costi elevati); Chimico con l’impiego di sali azotati altrimenti utilizzati per la fertilizzazione; Ormonale con l’impiego di acido alfa-naftalen-acetico (naa) (piuttosto persistente ma molto costoso: comporta una distribuzione professionale ed accurata con attrezzature all’uopo predisposte. La sua azione può perpetuarsi per alcune campagne); Pirodiserbo: prevede l’impiego di bruciatori alimentati a propano che dirigono la fiamma sui polloni e determinano l’allessamento dei tessuti verdi; Disbudding ossia l’eliminazione precoce prima della piantagione di tutte le gemme avventizie al colletto delle barbatelle.

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l’innesto come soluzione

Le soluzioni al problema dei polloni possono essere principalmente due: Utilizzo di cloni di nocciolo non polloniferi i cui frutti, una volta seminati, mantengono le caratteristiche del genitore: tale comportamento, riconducibile ad una mutazione genetica, è estremamente raro. nonostante ciò, in monferrato sono già state individuate una decina di piante con tale caratteristica. Utilizzo di portainnesti non polloniferi: l’idea nacque e venne applicata a livello amatoriale in Serbia almeno mezzo secolo fa; più recentemente si è iniziato a utilizzare il Corylus colurna, una delle pochissime specie del genere Corylus che non emette polloni, su larga scala innestando su di esso numerose cultivar di nocciolo italiane e straniere.

• •

i vantaggi dell’innesto L’utilizzo di Corylus colurna come portainnesto della varietà piemontese, garantisce tutta una serie di vantaggi difficilmente ottenibili altrimenti: eliminazione della pratica della spollonatura; rapida crescita delle piante; anticipo dell’entrata in produzione; riduzione degli apporti idrici e delle esigenze irrigue grazie a un apparato radicale espanso e profondo; elevato vigore vegetativo mantenuto negli anni; ritardo della senescenza; aumento di produzione; mantenimento della caratteristiche organolettiche della cultivar innestata.

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a cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica Coldiretti Alessandria


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i consigli del nutrizionista rubrica a cura del Prof. giorgio calabrese Testi tratti dal sito Fondazione Campagna amica

Fibre, le amiche

dell’intestino Si trovano in tutti i prodotti vegetali. Grazie alla sensazione di stomaco pieno che procurano, aiutano a mangiare di meno e quindi a controllare il peso

LA TOP 10 DEI CIBI RICCHI DI FIBRE 1. orzo perlato: 9,2gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 2. lenticchie: 8,3gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 3. carcioFi: 7.9gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 4. laMponi: 7,9gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 5. Fagioli: 7,8gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 6. Fave: 7,3gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 7. pane integrale: 6,5gr. di fibre ogni 100 gr. di prodotto. 8. cereali da colazione integrali: 6,5gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 9. pasta integrale: 6,4gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto. 10. piselli: 6,4gr. di fibre ogni 100gr. di prodotto.

Fibre vegetali sono

importanti per l’organismo?

Q

uante volte avete sentito dire che le fibre vegetali sono importanti per l’organismo? Bene, è arrivato il momento di capire bene il perché facciano così bene, dove possiamo trovarle e quali sono gli alimenti che ne forniscono di più. gli alimenti ricchi di fibra esercitano un effetto protettivo nei confronti dell’obesità, del diabete e della sindrome plurimetabolica. il fabbisogno quotidiano di fibra è di 30g per l’adulto e 0,5g per kg di peso corporeo nel bambino, con un rapporto tra fibre insolubili e fibre solubili pari a 3:1. Le fibre si trovano in tutti i prodotti vegetali. non ha valore energetico o nutritivo, perché non siamo in grado di digerirle. Ciò significa che percorrono tutto l'intestino senza essere assorbite. eppure sono lo stesso fondamentali perché regolano diversi meccanismi fisiologici del nostro organismo. Le fibre saziano: grazie alla sensazione di stomaco pieno che ci procurano, ci aiutano a mangiare di meno e, quindi, a controllare il peso. Le fibre creano massa nell'intestino: questo lo aiuta a funzionare meglio, a patto che insieme alla fibra si beva acqua a sufficienza. alcuni tipi di fibra si comportano da prebiotico, ovvero favoriscono nel colon la crescita di batteri utili, a discapito di quelli patogeni. Le fibre riducono il rischio di alcune patologie dell’intestino stesso, dalla diverticolosi ad alcuni tumori (in quest’ultimo caso perché riduce il tempo di contatto degli eventuali cancerogeni con la parete intestinale). Le fibre aiutano a prevenire e a controllare il diabete e le malattie cardiovascolari, perché regolano l’assorbimento di alcuni nutrienti (in particolare zuccheri e grassi) e, quindi, il loro livello nel sangue.

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patate: Buone, Ma Fanno ingrassare?

Fanno Bene

perchè contengono potassio, aMido e zucchero

l’importante è evitare di friggerle e di considerarle come un semplice contorno

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gli otto ciBi che Fanno Bene ai capelli

la caduta

stagionale

è un FenoMeno Fisiologico, Ma l'aliMentazione giusta è iMportante

per Favorire la ricrescita

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a caduta stagionale dei capelli coinvolge tutti, uomini e donne, sia in primavera (aprile/maggio) che in autunno (settembre/novembre). anche se non è ancora del tutto chiaro il perché di questo fenomeno - che da taluni viene attribuito all’eredità genetica, alla antica perdita del pelo o semplicemente allo stress quotidiano - nei periodi critici dell’anno dovremmo prestare particolare attenzione a ciò che mangiamo. Quali sono i cibi che consigliamo di introdurre frequentemente per evitare la caduta dei capelli? 1. il salmone è uno degli alimenti in prima linea perché è ricco di proteine, di vitamina B-12 e ferro di omega-3, la cui carenza comporta secchezza e opacità dei capelli. 2. verdure a foglia verde scuro come gli spinaci e anche i broccoli e le bietole, che sono un’ottima fonte di vitamine a e C, sostanze necessarie alla produzione sebo, balsamo naturale per i nostri capelli. 3. legumi come fagioli e lenticchie sono molto importanti perché aiutano la crescita ma allo stesso tempo forniscono anche ferro, zinco e biotina. raccomandiamo almeno tre tazze di legumi ogni settimana. 4. noci e nocciole contengono acido alfa-linolenico, un particolare acido grasso che contribuisce alla salute dei capelli. Sono anche una formidabile fonte di zinco come anche le arachidi e le mandorle. 5. carni bianche: pollo e di tacchino contengono proteine di alta qualità e tanto ferro che mantengono in salute dei nostri c sono uno dei principali distributori di proteine che esistano in natura e contengono anche biotina e vitamina B-12, molto importanti per i capelli. 7. cereali integrali Un prodotto da forno prepararo con a base di questi ingredienti, oltre a dare un contributo alla bellezza dei nostri capelli, fornisce anche l’energia giusta per non arrivare affamati al pasto successivo specie quelli con pochi grassi, come latte scremato o yogurt, sono una grande fonte di calcio, minerale fondamentale per la crescita dei capelli. Questi prodotti contengono anche siero di latte e caseina, due importanti risorse proteiche. Per aumentare i loro benefici, potete aggiungere allo yogurt un paio di cucchiai di semi di lino o noci per associarvi anche gli acidi grassi omega-3 e lo zinco.

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e patate sono il piatto forte della cucina italiana e soprattutto del nord europa. ma negli Stati Uniti in questi ultimi tempi sta girando un’idea balzana: l’obesità è causata dall’uso delle patate! Persino quella infantile, non sarebbe causata dagli eccessi alimentari dovuti all’uso continuo di hamburger o donuts. in america guardano solo al sostantivo patate, mentre si dovrebbe mettere in risalto l’aggettivo: fritte. il governo federale vorrebbe diminuire la presenza di patate nelle mense scolastiche sotto diverse forme: frittelle,“french fries” o grandi quantità di purea. Le patate non sono invece colpevoli: contengono una buona dose di potassio, che fa bene ai muscoli e al cuore, e di amido, zucchero complesso che dà gradevolezza, sazietà ed energia senza appesantire. il vero problema è che loro le mangiano quasi sempre fritte, mai lessate, mai al forno, mai grigliate, tecniche di cottura molto più salutari. in italia, invece, abbiamo un altro problema: alcune mamme le considerano una verdura, come la lattuga, la rucola, gli spinaci, i finocchi. non lo sono! Le patate sono dei tuberi ricchi di amidacei e l’amido è uno carboidrato simile a quello che si trova nella pasta e nel pane e nei legumi. Sono quindi da considerarsi come un primo piatto, ottimo per i bambini, specie se al forno, alla griglia o lesse. Sfruttando la gradevolezza delle patate, le mamme potrebbero metterle in tavola associandole alle carote, carciofi o altri ortaggi, il tutto condito con un filo di buon olio extravergine di oliva, e si accorgeranno che i giovani impareranno a mangiare sano e, soprattutto, con gusto. Le patate spesso sono anche escluse erroneamente dalle diete a basso indice glicemico, per gli zuccheri presenti; in realtà il loro indice glicemico si altera e cambia a seconda della loro varietà, della loro origine, della preparazione e del metodo di cottura.

Funghi, Meglio cotti che crudi

poche calorie e tanto gusto

Ma attenzione

alla raccolta Fai-da-te che, senza controlli, può riservare Brutte sorprese

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fine estate si iniziano a mangiare i funghi, che quest’anno abbondano dopo le copiose piogge estive. Sono gradevoli e, se consumati freschi con moderazione, appagano il palato e non fanno ingrassare. ma bisogna stare attenti che non siano velenosi, perché purtroppo si continua ancora a morire dopo aver consumato dei funghi raccolti in proprio e non fatti controllare dalle autorità competenti che permettono di evitare proprio questo tipo di tragedie. i funghi in vendita nei negozi di generi alimentari sono certificati dalle asl di zona mentre ai mercati generali i Vigili sanitari controllano prima della vendita. i funghi non sono sempre velenosi, ma vanno trattati con molta attenzione perché potrebbero divenirlo a causa dell’incrocio che avviene, col vento nei campi, tra le spore di quelli velenosi con quelli non velenosi. i funghi provocano spesso allergie e intolleranze, per cui bisogna consumarne sempre una modica quantità e con una frequenza non ripetuta nella settimana. Per rendere commestibili i funghi bisogna limitare l’abitudine di mangiarli crudi; le condizioni di cottura consigliate sono quelle che prevedono un tempo non inferiore ai 15 minuti di bollore, per consentire con certezza il raggiungimento, anche all’interno della fetta, di temperature intorno ai 70-80°C. in quasi tutti i funghi crudi, infatti, risiedono elementi tossici per cui questa abitudine crudista dovrebbe essere abolita o, quanto meno, circoscritta a una cerchia molto limitata di specie fungine. Questi vegetali sono chiamati anche “carne vegetale” perché appagano come una bistecca e spesso sono veramente una prelibatezza. ma questa nomea non risponde a verità perché le proteine che un etto di funghi edibili contiene sono proprio poche - dal 3% al 6% - e in gran parte sono composte da micosina, che è una proteina non assimilabile dall’organismo umano. i funghi contengono tantissima acqua (dal 90% al 95%), c'è una discreta dose di fibra vegetale utile al miglior funzionamento dell'intestino, ci sono anche un pò di zuccheri e quasi nessuna presenza di grassi, oltre a un po' di vitamina C, calcio, fosforo, ferro, steroli ed ergosterina. Un etto di ovulo edule fornisce solamente 11 calorie mentre il prataiolo coltivato ne fornisce 23, il porcino 22 mentre se si usano funghi secchi le calorie, per un etto, si decuplicano, arrivando anche a 300 kcal.


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vegetazione anticipata su susino

preMessa il giallume europeo delle drupacee (european stone Fruit Yellows, esFY) comprende una serie di sindromi che colpiscono diverse specie di drupacee e che una volta venivano considerate separatamente e denominate in modi diversi (accartocciamento fogliare clorotico dell’albicocco, leptonecrosi del susino cino-giapponese, deperimento del susino europeo, accartocciamento fogliare clorotico del pesco, giallume, giallume europeo e deperimento del pesco, giallume e deperimento del mandorlo). Dal 1994 però è noto che queste affezioni sono associate allo stesso agente patogeno, ovvero un fitoplasma che oggi viene chiamato “Candidatus Phytoplasma prunorum”. il giallume europeo delle drupacee è diffuso in tutto il continente europeo, ed in particolare nei Paesi del bacino mediterraneo. Segnalazioni recenti ne riportano la presenza anche in Turchia e azerbaigian. in italia è presente su tutto il territorio nazionale, con incidenza diversa a seconda dell’intensità di coltivazione delle specie sensibili.

scopazzi e clorosi fogliari su susino

accartocciamento fogliare su pesco

agente patogeno L’agente causale del giallume europeo delle Drupacee (Candidatus Phytoplasma prunorum) è un fitoplasma appartenente al gruppo tassonomico 16SrX degli Scopazzi del melo (aP), sottogruppo B. È attualmente indicato con l’acronimo di eSFYP (European Stone Fruit Yellow Phytoplasma). •i fitoplasmi sono dei microrganismi privi di parete cellulare che vivono nel floema delle piante creando degli scompensi al normale flusso della linfa elaborata e degli squilibri ormonali. •Considerando che nelle drupacee, a differenza di quanto avviene nelle pomacee, i tubi cribrosi sono funzionanti duranti tutto l’anno, il fitoplasma è sempre presente nella parte aerea seppure con una fluttuazione stagionale: la concentrazione è massima nei mesi estivi ed autunnali e molto bassa in primavera (aprile-maggio). •il patogeno attacca in natura varie specie del genere Prunus ed in primo luogo le piante di albicocco, di susino cino-giapponese e di pesco mentre le cultivar di susino europeo sono di solito tolleranti.

arrossamenti fogliari

arrossamento fogliare su pesco

gialluMe europeo delle drupacee

scheda candidatus phytoplasma prunorum n.40

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sintoMi

danni al floema

accartocciamento fogliare

accartocciamento fogliare

L’intensità e la frequenza dei sintomi sulle specie coltivate sono fortemente influenzati dalla sensibilità varietale, dal portainnesto e dalle condizioni ambientali. La manifestazione dei sintomi può interessare l’intera chioma o più frequentemente solo una parte di essa (di solito una o più branche). arrossamenti e accartocciamenti fogliari

la trasmissione e l’insetto vettore sintomi primaverili •nelle piante di albicocco, susino cino-giapponese e, meno frequentemente di pesco, le piante affette dal fitoplasma presentano una ripresa vegetativa anticipata rispetto alle piante sane, con comparsa di vegetazione talvolta già nei mesi invernali. •La fioritura risulta scarsa e contemporanea all’emissione delle foglie. La percentuale di allegagione è generalmente molto bassa e molti frutticini cadono prematuramente. a primavera inoltrata le foglie appaiono clorotiche e di dimensioni ridotte, con nervature sempre clorotiche o necrosate.

•L’unico vettore attualmente riconosciuto in grado di trasmettere il fitoplasma agente causale dell’eSFY è l’omottero psillide cacopsylla pruni. Particolarmente efficaci come vettori risultano gli adulti svernanti. La trasmissione è di tipo persistente propagativa, ovvero il fitoplasma si moltiplica all’interno del corpo dell’insetto e la psilla, una volta che ha acquisito il fitoplasma, rimane infettiva per tutta la sua vita. •il fitoplasma del giallume europeo delle drupacee si trasmette anche mediante materiale di propagazione infetto sia in vegetazione, sia in stato di riposo invernale. Tale fitoplasma non si trasmette per seme, né mediante gli arnesi di potatura.

sintomi estivi •La vegetazione delle parti colpite tende a rimanere clorotica, con foglie di dimensioni tendenzialmente ridotte. Su pesco queste manifestazioni sono molto ridotte. •Con l’avanzare della stagione i margini della lamina fogliare tendono a curvarsi verso l’alto e la foglia assume una consistenza cartacea in seguito all’ispessimento dei tessuti. Su pesco tali alterazioni sono visibili solo a fine estate e le foglie assumono spesso una forte colorazione rossa o aranciata con torsione all’indietro della foglia, portamento pendulo e forte ingrossamento del rachide e delle nervature principali. Le foglie colpite tendono a cadere prematuramente. •i frutti che rimangono sulla pianta generalmente risultano piccoli, malformati, poveri di succo e con suberificazioni interne. vegetazione anticipata arrossamento fogliare e vegetazione anticipata

sintomi autunnali e invernali

lotta

Forma giovanile di c.pruni

adulto di c.pruni

attualmente non si dispone di mezzi di lotta diretti contro il fitoplasma, per cui si ricorre a criteri di lotta preventiva che consistono in: •ricorso a materiale vivaistico sicuramente sano. •individuazione e impiego di cultivar e portainnesti più tolleranti al fitoplasma. •utilizzo di portinnesti poco polloniferi o un accurata spollonatura nel frutteto, in quanto tali organi sono molto appetiti da C.pruni e potrebbero costituire la via d’introduzione del patogeno nelle specie coltivate. •eliminazione precoce delle piante infette che permette la riduzione delle fonti di inoculo all’interno del frutteto. i trattamenti contro il vettore hanno finora dato risultati discordanti come forma di contenimento della malattia, restano da verificare l’efficacia dei principi attivi disponibili e l’esatto posizionamento dei trattamenti.

•Si può assistere allo sviluppo di gemme a legno che producono germogli portanti foglie piccole e clorotiche, possibile formazione di scopazzi portanti foglie piccole clorotiche e saltuaria emissione di fiori. •La mancata entrata in riposo vegetativo, in seguito a temperature invernali particolarmente rigide, può determinare la necrosi di porzioni più o meno ampie del floema, osservabile dalla colorazione rosso brunastra che compare rimuovendo la corteccia. •Su albicocco e susino la malattia può causare la morte della pianta in 2-5 anni. il decorso della malattia dipende molto dal portinnesto utilizzato: in generale i soggetti più sensibili appartengono alla specie P. persica, franco di albicocco, l’ibrido gF677, e il clone mrS 2/5.

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Bibliografia: http://www.arca.regione.lombardia.it/shared/ccurl/912/955/aL_20090412_3886_schesfy0808_agr_mS.pdf http://www.infokeeper.it/keeperfiles/creso/attach/nota%20fitoplasmi.pdf


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DOnne imPreSa - 60° anniversario

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anChe COLDireTTi aLeSSanDria ha ParTeCiPaTO aLLa DUe giOrni Che Si È SVOLTa a rOma Per CeLeBrare L’imPegnO DeLLe DOnne in agriCOLTUra

un’azienda agricola su tre è rosa:

i 60 anni di donne iMpresa Decisamente interessante la prima mostra sui business delle tradizioni allestita con i ricordi del passato dagli agricosmetici agli abiti anallergici

a presenza innovativa delle donne è maggiormente diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino”. Così graziella Boveri, responsabile regionale e provinciale Donne impresa, ha commentato la due giorni organizzata a roma per festeggiare le 60 candeline di Donne impresa Coldiretti. infatti, il 60esimo anno dalla nascita del movimento, è stato ricordato a roma con un convegno e con la prima mostra sul business della tradizione con le innovazioni che hanno trasformato i ricordi del passato in moderne idee imprenditoriali. “Dall’analisi di Coldiretti Donne impresa sui dati Unioncamere relativi al secondo trimestre del 2014, l’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana - precisa Simone moroni direttore di Coldiretti alessandria - è

stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. Sono salite a 220.079 le imprese agricole guidate da donne in italia (circa 22.000 in Piemonte). Ormai nelle campagne quasi una azienda agricola su tre (28,9%) è rosa anche grazie all’allargamento delle attività che è stato recentemente riconosciuto anche nel ricalcolo del Pil.” Decisamente interessante la prima mostra sui business delle tradizioni che trasformano le esperienze del passato in idee imprenditoriali che creano occupazione e contribuiscono alla ripresa economica. Dal ritorno dei tessuti naturali che dal baco da seta approdano all’atelier attraverso la sapiente tessitura su un telaio di 200 anni fa ai giochi contadini antichi ma azionati da un particolare impianto ad energia solare, dagli accessori country sempre più richiesti dalle nuove generazioni agli agridetersivi ecologici che sfruttano le mille proprietà delle erbe aromatiche, dall’originalissima linea di agribomboniere e l’innovativo servizio di “wedding

planner green” agli abiti anallergici con tinture vegetali ma anche la riscoperta delle conserve della nonna e il recupero di bevande antiche che non temono la crisi sono solo alcuni dei suggerimenti dei nonni che alimentano il business della tradizione, censiti dalla Coldiretti. Si tratta di piccoli grandi segreti gelosamente custoditi nelle campagne ed oggi trasmessi dalle nuove generazioni di imprenditrici agricole desiderose di mettere il loro sapere a disposizione di tutte le donne moderne e non solo. L’inventiva delle imprenditrici della Coldiretti che dimostra concretamente che la tradizione può rappresentare un vero e proprio business è davvero notevole ed è presente in tutte le regioni d’italia. Prepotente ritorno del desiderio di uno stile di vita più sano ritorna anche la riscoperta delle conserve della nonna: è così che nasce l’idea imprenditoriale in molte aziende di svelare i trucchi del mestiere e offrire consigli e suggerimenti ad hoc per conservare al meglio i sapori della frutta e della verdura per tutto l’anno. “La capacità di coniugare innovazione con la tradizione è oggi una delle caratteristiche principali del modello di sviluppo agricolo in italia” ha affermato gra-

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DOnne imPreSa - 60° anniversario

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nella Foto il suggestivo momento dell’offertorio. il cesto dei doni portato dalle imprenditrici tra cui graziella Boveri (a destra) responsabile regionale e Provinciale Donne impresa a Sua eminenza angelo Card. Comastri, Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

ziella Boveri, responsabile regionale e provinciale di Donne impresa Coldiretti nel sottolineare che “un contributo importante viene dalle donne che in agricoltura hanno saputo cogliere meglio di tutti le opportunità che vengono dalla multifunzionalità che ha arricchito il settore agricolo”. “Dopo quello del commercio il settore agricolo è sottolinea roberto Paravidino, presidente provinciale Coldiretti alessandria - quello in cui la presenza femminile è maggiore tra le diverse attività economiche. L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento, la numero 228 del 18 maggio 2001, fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali”. “Questa multifunzionalità, che è la caratteristica principale delle aziende agricole condotte da donne, genera più occupazione perche sviluppa attività particolari che si affiancano a quella principale per fornire un prodotto o un servizio particolare. - concludono Paravidino e moroni - La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell’ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura è una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne”.

una festa del cuore: la celebrazione del 60° di delle donne impresa

fondazione

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gni anello di questa storia straordinaria ha formato una catena di generazioni di donne che con la loro sensibilità e talento femminile hanno preso coscienza non solo della loro dignità ma anche del peso della loro presenza organizzata, soggetti attivi e corresponsabili della famiglia e dell’impresa agricola. in sessant’anni le donne in campagna hanno migliorato la loro immagine, hanno conquistato nuovi spazi legati a pieno titolo alla professionalità e alla partecipazione alla vita sociale. Un anniversario è sempre festa della memoria storica, un ritorno alle radici e le radici ci richiamano l’albero che continua a portare frutti di vita e di azione nelle nostre campagne. La storia non è solo un susseguirsi di anni ma anche il luogo dove il tempo racconta qualcosa di noi, del nostro innesto in un popolo con la sua identità e tradizione. Una navigazione lunga quella di Donne impresa e grande e benemerita è stata la forza di sacrificio, il bisogno di giustizia delle sue rematrici. aver deciso di andare al largo coscienti della propria capacità e dignità, è stato un atto di coraggio, intelligente ed operoso, fondato sui principi della scuola sociale cristiana, una bussola sicura che ha favorito il progresso economico e sociale del mondo rurale come fattore di civiltà. Una preziosa eredità che non può andare dispersa ma che va continuamente arricchita con la fierezza di essere parte di un’opera grande con il contributo del genio creativo e generoso di tante donne coltivatrici che hanno protetto e coltivato l’alleanza feconda con la terra. Un grazie riconoscente e sincero alla missione della donna nel mondo agricolo, soggetto oggi insostituibile nella conduzione dell’azienda agricola. Un plauso al grande albero di Coldiretti che ha donato uomini e donne che hanno fatto storia e che hanno promosso un’agricoltura amica del Paese.

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Don Paolo Bonetti Consigliere Ecclesiastico Nazionale

nelle Foto (in alto) foto di gruppo per Donne impresa Piemonte, responsabili e coordinatrici, con il Presidente nazionale roberto moncalvo, Bruno rivarossa Capo area Organizzazione e Servizi e la responsabile nazionale Donne impresa Lorella ansaloni. (sotto) foto di gruppo delle imprenditrici nella Basilica di San Pietro in occasione della S.messa di ringraziamento, con il Cardinal Comastri, Don Bonetti e la Coordinatrice nazionale Donne impresa Silvia Bosco.


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FOrmaziOne - corsi inipa

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Europa Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione A) Formazione in campo agricolo

cambiamenti climatici, risorse idriche e biodiversità

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ell’ambito del Piano di Sviluppo rurale 2007-2013 la misura 111.1, sottoazione a, prevede all’interno del regolamento Ce 74/2009 “nuove sfide health Check”, interventi che mirano alla formazione degli imprenditori agricoli e degli addetti del settore agricolo e alimentare. Più specificatamente, l’attività propone una serie di tematiche di grande interesse quali quelle che riguardano i cambiamenti climatici, la gestione delle risorse idriche e la biodiversità. inipa Piemonte, sempre attenta alle esigenze e alle necessità degli imprenditori agricoli e alla loro voglia di non perdere il contatto con le nuove normative e i nuovi metodi produttivi, ha in programma una serie di corsi di formazione, che andranno a realizzarsi nel prossimo periodo autunnale, e che potranno essere particolarmente utili per la crescita e lo sviluppo delle aziende del nostro territorio. ricordiamo che tutti i corsi predisposti da inipa Piemonte sono destinati agli imprenditori agricoli regolarmente iscritti al registro delle imprese della Camera di Commercio e ai loro coadiuvanti aziendali e dipendenti. i corsi che inipa propone sono completamente gratuiti con finanziamento da parte della regione e potranno essere attivati al raggiungimento del numero minimo di partecipanti previsto dal bando regionale. a fianco, vengono proposti i temi posti in calendario, per i quali inipa invita a procedere rapidamente all’iscrizione:

corsi sui caMBiaMenti cliMatici titolo: gestione boschiva in sicurezza per prevenire incendi e calamità naturali. sede: acqui Terme durata: 12 ore

corsi sulla gestione delle risorse idriche titolo: Tecnologie di risparmio idrico applicate a colture industriali. sede: novi Ligure durata: 9 ore

corsi sulla Biodiversità titolo: Tecniche di produzione integrata per la riduzione dei fertilizzanti azotati. sede: acqui Terme durata: 8 ore titolo: antichi cereali: la loro coltivazione, le peculiarità nell’alimentazione, il loro utilizzo. sede: Cassine durata: 14 ore titolo: La condizionalità per un’agricoltura sostenibile. sedi: Casale monferrato, Tortona durata: 6 ore

Per ricevere maggiori informazioni riguardo al contenuto dei diversi percorsi formativi e per manifestare il proprio interesse ai temi proposti e la propria volontà a prenderne parte, è possibile contattare il numero telefonico della Segreteria Inipa Piemonte, sede di Alessandria, allo 0131-235891, interno 668; inviare una e-mail a inipa.alessandria@coldiretti.it; inviare un fax a 0131-252144; oppure rivolgersi ai rispettivi uffici di zona.

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ePaCa - novità pensionistiche

[pagina a cura di marino ravera]

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Malattie da lavoro, nuovo

certiFicato Medico e più tutele epaca recupera oltre 2,7 milioni L di euro di pensioni non erogate e malattie professionali si differenziano dagli infortuni sul lavoro in quanto sono originate da una causa lenta e prolungata nel tempo (es. il lento processo di assorbimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo), al contrario dell’infortunio sul lavoro che si caratterizza per una causa violenta e improvvisa (es. una caduta dall’alto). il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’inail oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. Le malattie di origine professionale riconosciute dalla Legge sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata rientra in questo elenco il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Dal 27 settembre scorso questo elenco è stato aggiornato con il riconoscimento di nuove malattie tra cui quelle determinate da agenti fisici con riferimento alle patologie muscolo scheletriche. Sono comunque indennizzabili dall’inail anche le malattie non presenti nella tabella di Legge: in tal caso, però, spetta al lavoratore dimostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto. rientrano ad esempio tra le malattie professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare, le protusioni, causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: uso di trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, ecc...; malattie da sovraccarico degli arti superiori:

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tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ecc. Dal 1°settembre scorso è in vigore il nuovo certificato medico ai fini della richiesta di riconoscimento delle prestazioni assicurative, adeguato anche alle specificità del settore navigazione. Per maggiori informazioni, data la complessità della materia e le possibili ricadute per le aziende è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato epaca. gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad invitare il lavoratore per la stesura del certificato e contestualmente a preparare ed inviare il materiale necessario all’inaiL, in via telematica, onde evitare la perdita dei benefici economici e offrendo al contempo un servizio gratuito di consulenza amministrativa e medico legale qualificata. gli uffici del Patronato epaca sono a disposizione per chiarimenti.

É indubbiamente migliorata la vita dei centinaia di pensionati che si sono rivolti agli uffici epaca della Coldiretti, il Patronato per i servizi alla persona, scoprendo di avere diritto ad arretrati da record nei confronti dell’inps. grazie al lavoro degli uffici, è stata recuperata la cifra record di 2,678 milioni di euro, ma la stima tiene conto dei soli due casi più eclatanti per ogni provincia di italia dal 2009 ad oggi. Un esempioè quello di una signora della provincia di ancona, che quest’anno è riuscita a recuperare 67.130,00 euro di arretrati di una pensione dimenticata. ma c'è anche il caso di un anziano che, semplicemente rivolgendosi all’Ufficio epaca di enna, si è visto liquidare più di 60 mila euro di arretrati di pensione, o l’altro pensionato di Savona con i suoi oltre 51 mila euro. Come loro, tutti gli altri che si sono rivolti al patronato hanno visto l’inps accogliere le loro richieste e oltre alle somme arretrate, hanno avuto anche un congruo aumento della pensione in pagamento mensilmente. e’ questo il risultato del lavoro certosino di analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti che quotidianamente porta gli operatori epaca al recupero, su tutto il territorio nazionale, di importi rilevanti, tanto più preziosi in un periodo così difficile. La prova tangibile che epaca svolge un ruolo determinante per l'assistenza e la tutela dei pensionati, lavoratori e in generale di tutti i cittadini. L’importanza dell’operato delle strutture epaca è tanto maggiore perché riferito per lo più a soggetti con importi di pensione modesti che, senza l’intervento del patronato della Coldiretti, avrebbero continuato a percepire l’importo della propria pensione senza sapere che la stessa,


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OrganizzaziOne- agricoltura sociale

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in qualche caso da anni, era pagata con importi non corretti. i pensionati che hanno ricevuto queste somme importanti, si sono affidate con fiducia al Patronato epaca e, sicuramente, se ne ricorderanno a lungo. il lavoro della struttura epaca è ancora in pieno svolgimento e non si escludono casi di prossima definizione con importi altrettanto significativi rispetto a quelli fin qui ottenuti. L’invito, quindi, per i pensionati continua ad essere quello di rivolgersi agli sportelli del Patronato epaca presenti in tutta italia per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale. Per conoscere informazioni rivolgersi agli uffici zonali o provinciali del Patronato epaca. perMessi a Favore di persone con disaBilità grave art.33 legge 104/1992 L’art.24 della legge 183 del 2010 aveva introdotto nuove disposizioni sui permessi retribuiti a favore dei dipendenti che assistono familiari con disabilità grave, riepilogano per opportuna conoscenza la normativa. disposizioni generali • ristretta è la platea dei soggetti che possono usufruire dei permessi per assistere persone in situazioni di disabilità grave; • non è ammessa l’alternativa tra i più beneficiari, in quanto i permessi possono essere accordati soltanto ad un unico lavoratore. La sola eccezione è prevista per i genitori di figli con disabilità grave ai quali è riconosciuta la possibilità di fruire dei permessi in argomento alternativamente, sempre nel limite dei tre giorni per persona disabile; • non sono più richiesti i requisiti della convivenza, della continuità ed esclusività dell’assistenza; • il lavoratore ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere; • in caso di accertamento di insussistenza dei requisiti richiesti dalla normativa in materia è prevista la decadenza dal diritto alle agevolazioni.

soggetti aventi diritto i lavoratori legittimati a fruire di detti permessi sono: • Il dipendente in situazione di disabilità grave • I dipendenti genitori che assistono figli di età inferiore ai tre anni in situazione di disabilità grave • Il dipendente per assistere ciascun familiare in situazione di disabilità grave, ivi compresi i dipendenti genitori che assistono figli di età superiore ai tre anni. hanno pertanto diritto ai permessi retribuiti per assistere un soggetto in situazione di disabilità grave, oltre il coniuge, i parenti e gli affini entro il 2° grado. in casi particolari le agevolazioni possono essere estese ai parenti e affini di 3° grado delle persone da assistere nel caso in cui il coniuge e/o i genitori della persona in situazione di disabilità grave abbiano particolari problematiche. Le modalità di fruizione dei permessi sono a gironi o ad ore. gli operatori del patronato epaca sono a disposizione per ogni chiarimento. Nella tabella riportiamo alcuni esempi esplicativi parenti 1° grado genitori e figli parenti 2° grado nonni, fratelli, sorelle, nipoti affini 1° grado suocero/a, nuora, genero affini 2° grado grado cognati.

Finanziamenti inail per l’innovazione tecnologica

in

agricoltura

s

i rende noto che l’inaiL ha messo a disposizione delle imprese agricole un apposito finanziamento per l’adeguamento delle macchine agricole attraverso un bando (cd. Bando FIPIT) pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 165 del 18 luglio 2014. L’iniziativa si propone di intervenire su uno dei maggiori fattori di rischio per la salute e la sicurezza degli addetti del settore agricolo, anche in vista dell’obbligo di revisione delle macchine agricole previsto per il mese di giugno 2015. relativamente alla regione Piemonte, lo stanziamento previsto dal Bando è pari a complessivi € 1.857.239 di cui: • € 979.606 per il finanziamento dei progetti del settore Agricoltura; • € 581.449 per il finanziamento dei progetti del settore Edilizia; • € 296.184 per il finanziamento dei progetti del settore estrazione e lavorazione dei materiali lapidei. Sulla base di quanto previsto dalla norma nazionale, il contributo, in conto capitale è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65% dei costi, al netto dell’iva, sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa, nel rispetto del regime “de minimis”, non potrà superare l’importo di € 50.000. il contributo minimo ammissibile è pari a € 1.000. i termini per la presentazione delle istanze sono stati fissati nel periodo compreso tra le ore 00,00 di lunedì 3 novembre 2014 e le ore 18 di mercoledì 3 dicembre 2014 mediante invio da posta elettronica certificata di tutta la documentazione prevista.alla richiesta di finanziamento deve essere allegato, a pena di esclusione, un modulo rilasciato e redatto dall’ente bilaterale o dall’organismo paritetico che attesti l’efficacia del progetto in termini di replicabilità e miglioramento della salute e sicurezza.

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aTTULiTà- fattorie didattiche

alessandrina

ILLUSTRATA LA NUOVA GUIDA DELLE FATTORIE DIDATTICHE DI COLDIRETTI ALESSANDRIA

percorsi

formativi

per insegnare la sana

alimentazione e il rispetto dell’ambiente

Presentato il concorso per le scuole dal titolo “3,2,1...Expo! Ci siamo!”

“U

na guida pensata e realizzata per far avvicinare i bambini alla campagna e per far loro conoscere le ricchezze presenti nel territorio piemontese, per promuovere, sostenere e diffondere, in un quadro di nuovi ed equilibrati rapporti tra ambiente, agricoltura, turismo e cultura, la fattoria didattica e la valorizzazione dei mondo rurale, attraverso iniziative ed attività ispirate alla difesa della natura, del territorio agrario e del patrimonio forestale, al fine di creare migliori rapporti tra uomo ed ambiente, agricoltura e turismo, imprenditori agricoli e consumatori, mondo rurale e mondo urbano”. Parole usate dal presidente provinciale Coldiretti roberto Paravidino in apertura di presentazione della nuova guida delle fattorie didattiche della provincia alessandrina alla stampa e al mondo della scuola che si è svolta il 9 ottobre alla fattoria didattica “Cascina galeazzo” di graziella Boveri a Vopeglino. all’incontro, di fronte a rappresentanti delle istituzioni, è stato sottolineato come questo volume sia “uno strumento di lavoro prezioso rivolto a chi si occupa di attività di formazione-informazione e di educazione dei bambini, ovvero genitori e insegnanti, ma anche di rintracciabilità dei prodotti agricoli. - ha aggiunto graziella Boveri, referente regionale e provinciale fattorie didattiche - e’ questo, infatti, un modo per far riconoscere, apprezzare e amare come propria la campagna, con i suoi ritmi, l'alternanza delle stagioni e la fatica che il rapporto

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nella Foto il Presidente Provinciale Coldiretti roberto Paravidino con giovanni nervo in rappresentanza della Provincia di alessandria e il Direttore Provinciale Codiretti Simone moroni.

nella Foto primo piano per graziella Boveri referente regionale e Provinciale Fattorie Didattiche, titolare dell’azienda “Cascina galeazzo” a Volpeglino dove si è svolta l’iniziativa.

fra uomo e natura racchiude”. in questo ambito le fattorie permettono, attraverso vari itinerari didattici, di utilizzare i sensi - dalla vista all'udito, all'olfatto, al tatto, al gusto, come veicoli per incontrare e fare propri saperi e sapori antichi e nuovi. il messaggio che si vuole trasmettere sia tramite la formazione scolastica sia nelle fattorie didattiche, è che l'agricoltura è vita, economia, ambiente e cultura. in questo modo, la terra, i prodotti agricoli, gli animali e il lavoro agricolo non rischiano di essere, per i ragazzi, solo realtà virtuali. “grazie a questa pubblicazione speriamo di offrire uno strumento di lavoro in più a chi già conosceva le nostre fattorie didattiche - ha continuato Stefania grandinetti, presidente regionale e provinciale dell’associazione agrituristica Terranostra - ma anche di riuscire a far avvicinare una nuovo “pubblico” al progetto nazionale di educazione alla Campagna amica e rendere i bambini partecipi dei ritmi di vita dell’azienda agricola, del suo rapporto con l’ambiente e dell’impegno, che già da diversi anni, le imprese Coldiretti stanno portando avanti per la tutela delle produzioni con cui giornalmente ci alimentiamo”. L’impegno di Coldiretti alessandria per divulgare quelli che sono i concetti fondamentali di un corretto e sano stile di vita ha le radici in un mirato programma didattico che, attuato in collaborazione con il mondo della scuola, si basa sulle fattorie didattiche con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il principio di mangiare in modo equi-

librato vivendo nel rispetto dell’ambiente. “Le fattorie didattiche, in realtà, non sono una scoperta recente. infatti, - ha sottolineato Simone moroni, direttore provinciale Coldiretti alessandria - ogni coltivatore ha, da sempre, avuto un ruolo educativo ma oggi più che mai c’è l’esigenza di tornare un po’ alle origini, non per una questione di rimpianto o nostalgia, ma per non perdere tutto quello che rende grande il nostro territorio: le caratteristiche ambientali, le tradizioni, le peculiari differenze che ogni regione offre”. Le attività proposte nelle “fattorie didattiche”, dunque, spaziano dall’ambiente ai metodi di coltivazione, dal mondo animale alla conoscenza degli antichi e nuovi mestieri, fino all’apprendimento della cucina tipica. il metodo consiste nel coinvolgere al massimo i bambini rendendoli attivi: dalla raccolta dei frutti per preparare le marmellate da gustare a merenda alla costruzione di giochi con gli elementi semplici offerti dal territorio. Dalle pagine di questa nuova pubblicazione queste pagine emerge chiaro l’obiettivo delle fattorie didattiche, ossia far avvicinare i consumatori di domani al mondo rurale, trasmettendo valori e conoscenze, innovazioni comprese. nella società attuale è fondamentale sollecitare nei giovani la consapevolezza del territorio, l’idea di responsabilità per il futuro dell’ambiente. Ogni tanto abbandonare “la modernità” può far bene, per riscoprire, così, il piacere di costruire una casa sull’albero, di realizzare una bambola con le zucche o il granoturco, ma


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aTTULiTà- fattorie didattiche

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anche semplicemente di camminare scalzi su una distesa di verde. Un volume che aiuterà a conoscere meglio, e forse in maniera diversa, alcuni grandi “itinerari” del territorio alessandrino che costituiscono alcune delle tappe fondamentali del “vivere l’agricoltura”. La conferenza stampa è stata l’occasione anche per lanciare il concorso riservato alle scuole primarie dal titolo “3,2,1...expo! Ci Siamo! il mondo ha fame di made in italy”.

concorso

per le scuole primarie della provincia COLDireTTi aLeSSanDria inViTa Le SCUOLe Primarie DeLLa PrOVinCia a ParTeCiPare aL COnCOrSO

“3,2,1…expo! ci siamo!” Il mondo ha fame di Made in Italy

l’invito che rivolgiamo agli studenti vuole essere uno spunto di riflessione partendo proprio dalla grande opportunità rappresentata dall’expo per rimarcare l'importanza di una tradizione agroalimentare come quella italiana che vuole parlare al mondo con il meglio dei suoi prodotti. Quelli che ci aspettano saranno mesi strategici per il nostro Paese: dobbiamo essere in grado di sviluppare contatti commerciali e culturali che restino anche dopo la grande esposizione. expo, una vetrina aperta sul mondo. La premiazione si terrà nel mese di maggio.Verrà selezionato il miglior lavoro per ciascuna categoria (gli elaborati potranno essere disegni, foto, temi...) e, le classi vincitrici, saranno invitate a visitare un’azienda agrituristica che svolga attività didattica per vivere una giornata a diretto contatto con il mondo dei campi. ecco le categorie: •per la sezione ciBo: “Cibo e favole, tra magia e realtà” per un giro attorno al mondo fatto con alimenti e specialità locali che diventano denominatore comune con cui raccontare le diverse culture e proprietà dei frutti della terra.

nelle Foto (sopra) un momento della conferenza stampa di presentazione. in piedi Stefania grandinetti Presidente regionale e Provinciale Terranostra durante il suo intervento. (sotto) alcuni dei numerosi insegnanti e rapppresentanti delle istituzioni che hanno preso parte all’evento. •per la sezione cultura: “Grande guerra, grande fame” nella ricorrenza dell’anniversario dell’inizio della Prima guerra mondiale 1914-1915 saranno messe in calendario celebrazioni che serviranno da spunto per parlare di questo triste capitolo della storia italiana anche puntando l’attenzione sulla scarsità di cibo, degli attrezzi e della vita dei contadini in quegli anni. •per la sezione creatività: “Il menu dei capolavori” dalla tavola alla tela, dall’ortaggio alla natura morta, realizzando menu curiosi abbinati a capolavori d’arte. Un modo diverso per conoscere la propria terra e il suo patrimonio. •per la sezione caMBiaMento: “Sono biodiverso”, giochi e ricerche per sviluppare attività sostenibili, anche con l’aiuto di nuove tecnologie e per celebrare l’importanza della biodiversità per la conservazione del nostro pianeta.

al momento della consegna del materiale, rivolgiamo l’invito alle maestre di voler allegare l’elenco nominativo degli alunni delle classi (o per lomeno il numero di alunni per ogni classe) che hanno partecipato al concorso, al fine di favorire e rendere più agevoli le modalità di consegna dei premi. i lavori dovranno pervenire, entro e non oltre il 15 aprile 2015, all’Ufficio Provinciale Coldiretti alessandria corso Crimea 69, 15121 alessandria (2° piano).

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OrganizzaziOne - campagna amica

alessandrina

risorsa aliMentare

caMpagna aMica a Murisengo

i ceci, dalla Merella

direttamente sui mercati

di campagna amica a Fiera nazionale del Tartufo di murisengo nata nel lontano 1967, fonda le sue radici nell’antica tradizione agricola commerciale risalente al 1530 con la fiera di San martino, il santo per antonomasia del mondo agricolo. già principale punto di riferimento per il commercio dell’intera Valcerrina e del monferrato Casalese dai tempi più remoti, il recente prestigioso fregio di fiera nazionale, la rende molto attesa anche per il turista fuori porta, dove passo a passo, percorrendo l’antico borgo, invaso dal profumo del Tuber magnatum Pico e dei Tuber melanosporum tra enogastronomia e artigianato piemontese, il turista sarà condotto nel cuore del più tipico monferrato. Piazza Boario anche quest’anno si colorerà di giallo, per proporre in grande stile il mercato settimanale del lunedi mattina con formaggi, frutta e verdura di stagione, salumi e quanto più caratterizza i mercati di Campagna amica. La Fiera nazionale del Tartufo di murisengo, rappresenta così una speciale occasione per gustare i sapori contadini di una terra dove, la tradizione è ancora una sincera consuetudine.

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sagra della zucca di carrosio Complimenti all’azienda di mirko Bovone che ha vinto il primo premio per “la zucca più lunga”; all’azienda Daniela Ferrando per aver conquistato sia il terzo premio con “la zucca più originale” (ranocchio) che per “la zucca più bella” (ape Maya)

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ceci, straordinaria risorsa alimentare in un’economia contadina semplice e frugale, nell’alessandrino ed in particolare nelle regioni della merella e della Fraschetta, vi si coltivano da sempre e da sempre sono apprezzati dagli intenditori per la loro bontà. Ciò che costituisce la tipicità del Cece di merella PaT è soprattutto il sapore, la consistenza e la finezza della polpa, oltre all’insieme delle sensazioni al palato che ne fanno davvero un prodotto non comune, unico nel suo genere. i ceci della merella, della tipologia cicer ariatinum, devono la loro specificità principalmente nella natura del terreno. Le terre di Frascheta e merella, sono un “dono” dello Scrivia, terra “da mattoni”, fatta di argilla e di sassi, arida e di per sé non fertile, ma sicuramente ricca di elementi che arricchiscono di qualità peculiari tutto ciò che vi si coltiva. il cece di merella è stato coronato da poco, dal comune di novi Ligure, della De.Co. denominazione comunale, in quanto merella ne è frazione storica, dedicandovi anche una sagra a doc nel periodo estivo, il momento della battitura del cece. il cece in realtà diventa però protagonista sulle tavole al giorno dei morti. in questo periodo dell’anno una volta faceva veramente freddo, e allora si ammazzava il maiale. Le parti meno nobili, come la testa del maiale, erano usate per insaporire legumi e zuppe. i legumi secchi erano molto usati ed in particolare i ceci costituivano un gradito contorno quando d’inverno non c’erano verdure fresche. ed ecco allora che il musetto di maiale trova la “morte sua” nella zuppa che appariva il 2 novembre sulle tavole di qualsiasi ceto sociale. Ceci e farina di ceci si possono trovare sui mercati di Campagna amica e prenotare direttamente. cascina Folletto Str.Veneziana 9/1, Bettole di Tortona Tel. 0143-417224 www.cascinafolletto.it info@cascinafolletto.com

garbelli alberto Cascina Scannata 9, Sale Tel.0131-84979 cascinascannata@gmail.com cascinascannata@gmail.it

Bovone Mirco Via Cascinotti Lungotti 5, Pozzolo Formigaro alessandria Tel.348-9121363 paoletta55@gmail.com

Molino Moretti di moretti manuela reg.Cavalli 2, Fraz.Turpino - Spigno monferrato alessandria Tel.019-599686 molinimoretti@libero.it


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OrganizzaziOne - terranostra

[pagine a cura di Luisa Bo]

alessandrina

agriturismo di campagna amica vallenostra grattone roberto Fr.Vergagni mongiardino Ligure (aL) Tel.0143-94131 www.vallenostra.it - info@vallenostra.it

in foto: a sinistra carolina semino Bracco mentre riceve il riconoscimento

“...L’è propi cul là!!” Il Montebore dell’Agriturismo Vallenostra

è propi cul là!!” ...e’ iniziata così l’avventura di agata e roberto grattone ormai 15 anni fa, con l’entusiasmo della gente che ritrovava in quel formaggio, il formaggio di un tempo, della propria infanzia, dei ricordi di bambino. ecco che da allora Vallenostra ha lasciato il segno, facendo diventare mongiardino, garbagna, Dernice e si può dire tutta la Val Borbera, un puntino importante sulla carta geografica, perché il montebore, con tanta fatica, con l’aiuto di Slow Food e Coldiretti è l’unico vero formaggio PaT della provincia di alessandria, che porta il nostro territorio ovunque nel mondo. roberto e agata dell’agriturismo Vallenostra, per tanti anni ne sono stati i soli coraggiosi protagonisti e Vallenostra è infatti il caseificio da cui il sogno è partito, quando Carolina Bracco di Dernice ha trasmesso i segreti e soprattutto l’esperienza di una vita, di quello che per tradizione o forse per esigenza di un tempo è diventato il “castelletto” di oggi.

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...e proprio qualche settimana fa grazie alla fattiva partecipazione del territorio guidati dal sindaco di garbagna Fabio Semino e dal sindaco di Dernice Carlo Buscaglia, si è svolta la prima festa in onore del montebore; finalmente una vera sagra, volta a promuovere un prodotto, un territorio e la sua gente culminata con la consegna di un riconoscimento a chi a reso possibile tutto questo Carolina Bracco.

il cappone di Mussano Fiorella allevamento esemplare a guazzolo Mussano Fiorella Via Torino 48 fr. guazzolo Castelletto merli (aL) Tel.0141-918139 info@pollodelmonferrato3g.com

Per capire l’importanza del cappone basti pensare a renzo nei Promessi Sposi, quando si presenta dall’avvocato azzeccagarbugli con in dono 4 capponi vivi. nei secoli passati il cappone era una forma di regalo prestigioso che, data la sua prelibatezza, veniva offerto dalle persone umili a quelle di rango per averne favori e protezione e, ancora oggi, nonostante la crisi è protagonista indiscusso sulle tavole, durante il periodo natalizio. mussano Fiorella, ci crede da sempre e per questo qualche anno fa decide di ampliare l’allevamento di guazzolo (piccola frazione di Castelletto merli), un’azienda di grande tradizione nell’allevamento del pollame, il Pollo del monferrato 3g, specializzandosi nella produzione di capponi. g come “gustoso”, perché, i capponi Kabir rossi vengono allevati a terra 7 mesi nel rispetto del benessere animale; g come “genuino” perché i capponi ma anche i polli e le ovaiole sono nutriti con cereali misti, a seconda della stagione; g come “garantito” perché la macellazione e la vendita avvengono direttamente nello spaccio aziendale, oppure su richiesta e con eventuale servizio aggiuntivo di consegna a domicilio. La capponatura dei galli praticata fin dai tempi della antica grecia, per far fronte alle difficoltà pratiche di tenere più galli in uno stesso pollaio, permette a Fiorella di allevare gli animali a terra in ampi paddok alberati, dove i capponi possono razzolare ottenendo il prodotto tenero e saporito, che contraddistingue il marchio Pollo del monferrato 3g. in tempo di crisi si riscoprono i valori del passato e regalare un cappone a natale non è forse un regalo originale ma è certamente molto gradito.

agriturisMo repetto di repetto marco Loc.Prato 15060 Cantalupo Ligure (aL) Tel.0143-90896 - agriturismorepetto@libero.it

zuppa di ceci di merella Ingredienti per 4 persone: • 250g di ceci di Merella • 2 foglie di alloro • 1 rametto di rosmarino • 100g di lombo di maiale • 1 carota • 1 canna di sedano • 2 cucchiai di salsa di pomodoro • sale e pepe • crostini o fette di pane casereccio tostato • olio evo

Preparazione: La sera precedente mettere i ceci in ammollo in una ciotola con acqua in abbondanza. Al mattino successivo scolare i ceci e inserirli in una pentola con acqua, aromi, salsa di pomodoro, sale e pepe, la carne e le verdure. Lasciare cuocere per almeno 2 ore, al termine, dopo averli assaggiati, togliere la carne e passare la metà dei ceci al passaverdure (non con il mixer, come ho fatto io!) insieme alla carota e al sedano, far bollire fino alla densità del brodo voluta. Servire calda con crostini o fette di pane casereccio tostato. E’ possibile, tenendolo un poco liquido, far cuocere una pasta piccola, tipo ditalini.

La riCeTTa DeL meSe

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OrganizzaziOne - coldiretti a sostegno del made in italy

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i parlaMentari alessandrini a sostegno del settore vitivinicolo

prioritario snellire la Burocrazia parlamentari alessandrini hanno accolto con favore l’iniziativa messa in campo dalla Coldiretti, alla Camera dei Deputati, per aiutare le imprese agricole italiane “a difendersi” dalla burocrazia, specialmente nel settore vitivincolo. L’obiettivo di riordinare la normativa per il settore, condividendo sotto taluni profili quanto previsto nella analoga iniziativa presentata dall’On. Sani, ma tenendo altresì conto delle osservazioni formulate, in particolare da Coldiretti, nelle audizioni svolte in Commissione agricoltura. L’italia in base ai recenti dati dell’Organizzazione mondiale del Vino e della Vite (OiV) si classifica come primo esportatore mondiale di vino: nel 2013 il nostro Paese è stato anche il primo produttore mondiale con circa 49 milioni di ettolitri davanti alla Spagna con 44,7 milioni di ettolitri e la Francia con 41,5. nonostante la grave crisi dei consumi interni, queste evidenze dimostrano che il settore è stato in grado di creare reddito e occupazione in italia, puntando sulla qualità, sulla distintività e sul legame con il territorio e creando le condizioni per una valorizzazione sul mercato, nazionale ed estero, dove è diventato uno dei simboli del Made in Italy. il settore vitivinicolo, nel suo complesso, produce un giro d’affari di oltre 14 miliardi di euro e, con oltre 5 miliardi di euro di valore, il vino costituisce la maggiore voce dell’export agroalimentare italiano. Questi dati confermano l’importanza del prodotto anche in termini di valorizzazione del Made in Italy e rendono pertanto indispensabile un approccio globale alla revisione della normativa in materia, che deve costituire elemento di sostegno in vista di un ulteriore sviluppo. in un settore così rilevante ed in espansione pesano tuttavia delle procedure burocratiche che creano disagio a tutti gli imprenditori della filiera, che sono impegnati ad investire in qualità e non possono spendere più tempo e denaro per eseguire

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adempimenti, spesso inutili, o subire ripetuti controlli, piuttosto che produrre e commercializzare il prodotto. Dall’impianto del vigneto alla vendita della bottiglia devono essere svolte oltre 70 attività burocratiche. Sono coinvolti nei procedimenti 20 diversi soggetti, fra pubblici e privati: ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, regioni, Provincie, Comuni, agea, Organismi pagatori regionali, agenzia delle Dogane, asl, Forestale, ispettorato Centrale qualità e repressione frodi (icqrf), nac, guardia di Finanza, nas, Camere di Commercio, organismi di controllo (Valoritalia, Toscana Certificazioni agroalimentari, Siquria, imc, Ceviq, 3a Parco Tecnologico agroalimentare ambiente Umbria, agroqualità, istituto regionale della Vite e del Vino Sicilia), consorzi di tutela, laboratori di analisi. Le imprese devono applicare oltre 1000 norme di settore, per un totale di 4000 pagine tra Direttive, regolamenti, comunicazioni, note e decisioni del Consiglio e della Commissione europea, leggi, decreti, provvedimenti, note, circolari e delibere nazionali e regionali. La burocrazia nel vino incide in media per 100 giornate di lavoro all’anno pari ad oltre il 20% del tempo lavoro dell’impresa vitivinicola. ma l’effetto più preoccupante della burocrazia, che rischia di far tornare indietro il settore rispetto ai rilevanti traguardi produttivi e di visibilità internazionale conquistata, si registra a livello di mutamento delle scelte aziendali. Tra il 2007 e il 2011 la superficie vitata destinata a produrre vini a DOCg e DOC si è ridotta del 10% mentre quella destinata a igT è aumentata del 28% e la tendenza è ancora in atto. il messaggio fatto arrivare ai parlamentari è stato chiaro: lo scivolamento verso produzioni senza legame con il territorio di produzione comporta il rischio concreto di contribuire alla delocalizzazione delle superfici vitate e alla svalutazione del Made in Italy.

gli incontri con i vertici coldiretti

cristina Bargero Onorevole del PD componente Vi Commissione (Finanze).

daniele Borioli Senatore gruppo PD, Viii Commissione Permanente (Lavori Pubblici, Comunicazioni).

Fabio lavagno Onorevole gruppo misto componente Vi Commissione (Finanze) e Commissione per la Semplificazione.

renato Balduzzi oggi nuovo Direttore dell’Ufficio Studi del CSm, Onorevole, Scelta Civica per l’italia.


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A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo

“vicini alle ferite dell’uomo” on la veglia e la messa di domenica 5 ottobre in piazza San Pietro con Papa Francesco è iniziato il Sinodo dei Vescovi dedicato alla famiglia. già abbiamo parlato (o meglio scritto) del sinodo e delle sue problematiche su questo giornale e torneremo a parlarne. La famiglia, per noi credenti è troppo importante e non si può certo passarla sotto silenzio. Ci aspettiamo, viste le premesse e le risposte pervenute al sondaggio preparatorio, un sinodo coraggioso. Un sinodo capace di stare vicino alle “ferite dell’uomo”. Ferite che passano attraverso la famiglia. Siamo certi che l’assise dei vescovi saprà regalare alla chiesa parole nuove per una ricchezza antica. il nostro è un tempo in cui è richiesto un esercizio di creatività. Un esercizio che porterà la chiesa a raccontare al nostro tempo l’amore di Cristo attraverso l’amore di due sposi. nell’omelia del 2 giugno di quest’anno in Santa maria, il Papa, a proposito del sacramento del matrimonio ha indicato linee essenziali: fedeltà, perseveranza, fecondità. L’esempio di fedeltà, perseveranza, fecondità ci viene da Cristo. gesù è il fedele. il suo amore per la chiesa è fedele, perseverante, fecondo. Seguire i lavori del Sinodo sulla famiglia e fare nostre le conclusioni è un passo importante per sentirsi ed essere chiesa.

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aTTUaLiTà - consigliere ecclesiastico

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iscriviti a

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egui Coldiretti alessandria su Twitter all’indirizzo @ColdirettiaL. Una scelta dettata dall’essere al passo con i tempi, per adeguarci ad una comunicazione sempre più immediata e fruibile, in particolar modo dalle nuove generazioni, nella prospettiva di sviluppare ancora di più il dialogo tra i soci, i consumatori, i cittadini e l’Organizzazione: il tutto in tempi rapidi e costruttivi.

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•ovada in zona S.Lucia bosco ceduo di mq. 70.520 (mappale unico). zona piana di Lercaro, terreno di mq.25.000, in 2 mappali confinante a strada asfaltata. edificabile per operatori settore agricolo. Tel.340-9783316 •trattore 110cv Landini, rotopressa Wolvo, aratro bivomero rivoltino, spandiconcime, brentone, spollonatrice. Tel.0143-876052 •recinto zincato per bovini o cavalli, altezza 1,50mt. lunghezza 100ml componibile nuovo smontato. Disco nardi larghezza 2,70mt. alt. dischi 62 cm, peso 19 q.li (nuovo usato 2 giorni). Tel.335-6743596 •diritti reiMpianto vigneto ha 0,5863 in zona Lu monferrato. Tel.347-1123580 •pressa da Ballette Jhon Deere 332, macchina da seminare granturco monosem pneumatica. Tel.338-4243800 •trattore landini 8500DT cabinato, aratro rivoltino monovomere, idraulico e bivomero meccanico. erpice a dischi. Tel.335-5693951

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Affitto

•alloggio Milano arredato, zona Famagosta, monolocale, richiesti €500.Tel.338-4243800 •Bilocale e trilocale ammobiliati a 30km da alessandria fra le colline dell’alto monferrato anche solo nei mesi estivi.Tel.338-1230567 •alloggio a recco ammobiliato a 15mt dal mare. Tel.339-3146883 (ore serali) •alloggio Valenza 7° piano (e ultimo) cucina tinello corridoio, 2 camere da letto bagno balcone posto auto in cortile 90m2 libretto 350€ mensili. Tel.3890617805 (dalle 18,00 alle 20,00)

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[pagina a cura di Daniela Colombini]

alessandrina

scadenza

iMposta

adeMpiMenti

soggetti oBBligati

iva

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione.

Soggetti passivi IVA

iva

Liquidazione e versamento dell’IvA a debito del mese di ottobre 2014.

Contribuenti IVA mensili

iva

Liquidazione e versamento dell’IvA a debito del del 3° trimestre 2014.

Contribuenti IVA trimestrali

iva

Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente.

ritenute

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute

2014

iva

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di ottobre.

Operatori intracomunitari con obbligo mensile

01 Novembre

irpeF/irap

Versamento dell'unico o secondo acconto Irpef e Irap per l'anno 2014

iva

Comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese di ottobre nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori black list.

15 Novembre

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Contribuenti che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali

Contribuenti che presentano la dichiarazione Unico 2014 e Irap 2014

Contribuenti IVA

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aTTUaLiTà - necrologi

alessandrina

giornata aliMentazione: ColDiretti, spreCato 1/3 Del CiBo

in italia il 95% delle imprese agricole sono familiari

u

n terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. e’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della giornata mondiale dell’alimentazione che la Fao ha dedicato quest’anno all’agricoltura familiare che in italia rappresenta il 95 per cento del settore per un totale di 1,53 milioni di aziende secondo l’ultimo censimento. non è eticamente sostenibile – sottolinea la Coldiretti - il fatto che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30 per cento

Lutti

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della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. “La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una piu’ attenta ge-

stione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare

l’importanza di promuovere modelli di consumo piu’ sostenibile. in italia con la crisi si è registrata una storica inversione di tendenza, con quasi tre italiani su quattro (73 per cento) che hanno tagliato gli sprechi a tavola secondo l’indagine Coldiretti/ixe’. Tra chi ha tagliato gli sprechi l’80 per cento fa la spesa in modo piu’ oculato magari nei mercati delle imprese agricole familiari di Campagna amica dove i prodotti sono piu’ freschi e durano di piu’, il 37 per cento guarda con più attenzione la data di scadenza e il 26 per cento ha ridotto le dosi acquistate, mentre sono il 56 per cento quelli che riutilizzano quello che avanza. La tendenza al contenimento degli sprechi - conclude la Coldiretti - è forse l’unico aspetto positivo della crisi in una situazione in cui ogni persona in italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno.

Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. ✟

✟ 19/10/1922 - 19/09/2014 ✟

La Dirigenza e la Struttura di Coldiretti Alessandria si uniscono al dolore di Maria Giovanna La Cava, collega Impresa Verde di Castelnuovo Scrivia per la perdita del caro

Giungano le più sentite condoglianze da parte della Coldiretti provinciale a Valerio Scarrone, responsabile vitivinicolo, per la scomparsa del caro

La Coldiretti di Alessandria si unisce al dolore della famiglia Roggero, per la perdita del caro

PAPà

SUOCERO

Sentite condoglianze

Sentite condoglianze

✟ 06/09/1923 - 18/09/2014 ✟

✟ 1931 - 2014 ✟

Sentite condoglianze da parte della Coldiretti alessandrina alla famiglia Bisoglio per la scomparsa della cara

La Dirigenza e la Struttura di Coldiretti Alessandria si uniscono al dolore di Gianni Chiarlo collega Impresa Verde Zona di Cerrina per la perdita del caro

Coldiretti Alessandria prende parte al dolore delle famiglie Scala e Cancellier, in particolare della figlia Antonella, per la scomparsa della cara

LEONILDE

PAPà

gIOvANNA

Socia di Solero

Socio di Murisengo

PIETRO Socio di Fubine

Socia di San Giuliano Nuovo


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