periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
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Prezzo €2,00 Coldiretti AlessAndriA
• condifesa: coldiretti è scesa in piazza • grano bio: accordo coldiretti casillo • pac: a rischio 35 miliardi di risorse
www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - spedizione in a.p. d.l. 353/03 (conv. l. 46/04) art.1 Comma 1, dCB - Alessandria
• leggi e fisco: il trasferimento dell’azienda
Anno 65° numero 05 - 31/05/2018
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sommario | IN QUESTO NUMERO n°5 - Maggio 2018
m A G A
La nostra reputazione
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per disegnare un nuovo modello di futuro
QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
PeriodiCo edito dA impresa Verde Alessandria d i r e t t o r e A m m i n i s t r At i V o Leandro Grazioli direttore resPonsAbiLe ilaria Lombardi
Chiuso in redazione il 31 Maggio 2018
ALLA PAC: 07 TAGLI inaccettabili,a rischio
G r A f i C A , i m PA G i n A z i o n e Christian boero
35 miliardi di risorse
H A n n o C o L L A b o r At o A q u e s t o n u m e r o francesco bianchi, daniela Colombini, don ivo Piccinini, marino ravera, Valerio scarrone, emanuele sconfienza.
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PSR, spazio ai giovani
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Scattano le multe
il presidente moncalvo traccia un bilancio della situazione italiana
fotoGrAfie Archivio Coldiretti, Christian boero
per chi non rispetta le indicazioni in etichetta. da 500 a 40 mila euro
redAzione ed AmministrAzione Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
reGistrAzione tribunALe di Alessandria n.69 del 21.1.1953
AGenziA
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Voucher
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Il trasferimento d’azienda
P u b b L i C i tA r i A
Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (Cn) tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it
s tA m PA
IMPORTAZIONI GRANO: 05 azzerate nel 2018 quelle dal canada per glifosato
serVizi Per LA ComuniCAzione Via michele Coppino, 154 - 10147 torino tel. 011-5537240 fax 011-0867309 www.trepuntozero.eu info@trepuntozero.eu
addio a 50 mila posti di lavoro. si punta alla digitalizzazione
aspetti civilistici fiscali
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Condizionalità risorse idriche. il punto sull’attuazione delle linee guida ministeriali
Confederazione nazionale Coldiretti federazione Provinciale Coldiretti Alessandria
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Agevolazioni contributive interessa coltivatori diretti ed imprenditori. durata e benefici
uffiCi ProVinCiALi Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria
tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria
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Patronato EPACA
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Corilicoltura
twitter.com/@ColdirettiAL
naspi. nuova assicurazione sociale per chi ha perduto il lavoro
Coldiretti Alessandria
06 COLDIRETTI/CASILLO: siglato il più grande accordo sul grano bio
il nocciolo ai tempi della cimice: monitoraggio e strategie di controllo
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ANTICIPAZIONI
SALUTE
RIFLESSIONI
SUL PROSSIMO NUMERO
scheda informativa
la parola al consigliere ecclesiastico
“ecocardiografia fetale”
“la sfida evangelica”
#stocoicontadini il villaggio coldiretti nord ovest ---------report di tutta la manifestazione
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EDITORIALE | il presidente Mauro Bianco: “La Mia straordinaria avventura si chiaMa coLdiretti”
Il nostro Progetto per tutta la società, giusto equilibrio fra etica ed economia Obiettivo promuovere un’agricoltura di alta qualità a presidio del territorio e dell’ambiente
crivo con orgoglio queste righe del mio primo editoriale da presidente. con orgoglio rappresenterò, ancora più di quanto ho fatto in questi anni da componente di giunta, gli imprenditori di coldiretti della provincia di alessandria. e con orgoglio mi farò portavoce sul territorio delle battaglie della nostra grande organizzazione. so che mi attende un compito non facile, sicuramente impegnativo, ma posso sin da ora garantire impegno e dedizione a quella che io considero a tutti gli effetti una famiglia. non è “da antichi” parlare di famiglia coldiretti e non è solo un modo di dire, perché da sempre coldiretti rappresenta un punto di riferimento determinate nella quotidianità dell’essere imprenditori. oggi, ancora di più, ci aiuta a non perderci nei meandri di una burocrazia spesso inutile mettendo al primo posto la consapevolezza della qualità di ciò che si porta in tavola nella lotta al falso made in italy. dal 2012, anno in cui sono entrato a tutti gli effetti a far parte della dirigenza come presidente di zona, abbiamo ottenuto tanto ma non abbastanza: è cresciuto il nostro impegno per far conoscere il vero agroalimentare italiano sui diversi mercati e difenderlo dall’attacco crescente del “fake”, del falso, dell’italian sounding, che cresce ogni anno di miliardi di euro, tanto che le ultime stime indicano il valore del falso made in italy attorno a 100 miliardi di euro all’anno di fatturato. somme ingenti che vengono sottratte ai veri artefici delle autentiche produzioni italiane, a cominciare dagli agricoltori e via via per tutta la filiera. a ciò si aggiunge la spietata concorrenza sia europea che mondiale che ultimamente trova sponda negli accordi commerciali della ue, con una sconsiderata apertura di frontiere e riduzione di dazi senza aver negoziato e verificando fino in fondo con i soggetti interessati, gli effetti dei trattati, senza inserire vere garanzie di equivalenza in termini di sicurezza alimentare e di rispetto dei diritti dei produttori agricoli e dei sistemi sociali, ben diversi da quelli europei ed ancor più da quelli italiani. in questo quadro la nostra organizzazione sta affrontando la fase dei rinnovi in tutto il territorio, continuando a presidiare il nostro modello produttivo e la messa a punto concreta delle idee e dei progetti sui quali si confronta con i soci e li rende evidenti ai cittadini varando un “sindacato d’impresa” chi ci vede condividere
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con quel mondo agroindustriale che come noi crede nel made in italy e nella necessità di difendere il modello produttivo italiano quella nuova progettualità che va sotto il nome di “filiera italia”. il mio impegno sarà a trecentosessanta gradi, volto a promuovere un tipo di agricoltura che guardi al presidio del territorio e dell’ambiente, di alta qualità e ben presente in tutti gli ambiti: ciò porta dritto al ragionamento sulle filiera che deve condurre a replicare e far crescere gli accordi e i contratti tenendo conto delle caratteristiche del prodotto italiano ed del suo valore intrinseco. per quanto mi riguarda credo sia determinante ribadire l’importanza del fare sinergia: un gioco di squadra fatto di persone disposte a dare seguito concreto alle idee. le parole che più ci rappresentano? coerenza,
coraggio, lealtà, trasparenza ed etica per far crescere sempre di più la nostra reputazione. in tutto questo coldiretti c’è, pronta a continuare il proprio lavoro per coltivare ogni giorno “quel grande amore che si chiama italia”. molte le sfide che ci attendono e ci vedranno protagonisti, prima fra tutte la tappa del villaggio coldiretti che si terrà a torino a metà giugno, nel frattempo non posso che dire “grazie” in anticipo a tutti coloro che mi sosterranno in questa mia nuova, straordinaria avventura!
Mauro Bianco Presidente
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grano / assicurazioni / apicoltura | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
Azzerate nel 2018 le importazioni di grano dal canada “Una vittoria tutta Coldiretti: il drastico cambiamento determinato dal fatto che in Canada il grano duro viene trattato con il glifosato” ono risultate praticamente azzerate le importazioni di grano duro dal canada nel gennaio 2018 dopo che nel 2017 erano già crollate del 29%. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti sulla base dei dati istat dalla quale si evidenzia che il paese nordamericano dopo molti anni ha drasticamente perso il ruolo di leader dei paesi esportatori di grano in italia. si tratta degli effetti del generale riposizionamento dell’industria pastaia in una situazione in cui il canada è stato fino ad ora il principale fornitore di grano duro dell’italia per un quantitativo che nel 2017 è stato pari a 720milioni di chili a fronte di 4,3 miliardi di chili prodotti in italia. in altre parole un pacco
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di pasta su sei prodotto in italia era ottenuto con grano canadese. il drastico cambiamento è stato determinato dal fatto che in canada il grano duro viene trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate in italia, come denunciato più volte dalla coldiretti. il crollo dell’import è una risposta alla domanda dei consumatori che chiedono in misura crescente la garanzia di italianità della pasta acquistata come dimostra la rapida proliferazione di marchi e linee che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, da ghigi a de sortis, da Jolly sgambaro a granoro, da armando a felicetti, da alce nero a rummo, da fdai - firmato dagli agricoltori italiani fino a
“voiello” che fa capo al gruppo barilla,e a divella che in questi anni ha avviato un percorso di filiera in puglia con grano 100% italiano frutto della ricerca sis, società leader nel settore sementiero. in questo contesto è stato siglato in italia il più grande accordo sul grano biologico mai realizzato al mondo per quantitativi e superfici coinvolte tra coldiretti, consorzi agrari d’italia, fdai (firmato dagli agricoltori italiani) e il gruppo casillo che prevede la fornitura di 300 milioni di chili di grano duro biologico destinato alla pasta e 300 milioni di chili di grano tenero all’anno per la panificazione. l’intesa ha una durata di tre anni con la possibilità di una proroga per altri due, per un totale di 5 anni.
A rIScHIo I coNtrIButI PEr lE ASSIcurAZIoNI
A rischio i contributi per le assicurazioni: agricoltori in Piazza Roma, chiesto l’intervento dell’autorità anticorruzione italia senza un’azione straordinaria rischia di perdere centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate ad un intervento strategico per l’agricoltura italiana, di fronte agli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. lo stato, infatti, è debitore nei confronti degli agricoltori di mezzo miliardo per il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazioni contro le calamità nelle campagne. per questo motivo asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) ha richiesto l’intervento del presidente dell’autorità anticorruzione, raffaele cantone. dopo la denuncia a mezzo stampa dei giorni scorsi, anche coldiretti cuneo torna sui ritardi nei pagamenti dei contributi agli agricoltori per sollecitare lo sblocco dei fondi che le aziende agricole attendono da quasi tre anni per il rimborso parziale dei costi assicurativi: per la nostra provincia, gli importi da liquidare sono di circa 5 milioni e mezzo per il 2015, quasi 9 milioni per il 2016 e 11 milioni e mezzo per il 2017. “chiedere che intervenga il presidente cantone è un’azione di grande im-
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portanza, poiché non possiamo più permettere che le nostre imprese attendano la liquidazione dei contributi risalenti, addirittura, al 2015 oltre che quelli riferiti agli anni successivi - sottolinea mauro bianco presidente coldiretti alessandria -. sono ormai ostaggio della burocrazia da troppi anni. e’ inammissibile proseguire così, perciò occorrono subito misure straordinarie per allineare i pagamenti, poiché le inefficienze
della macchina pubblica non possono continuare a ricadere sulle imprese. auspichiamo, quindi, che l’intervento dell’autorità anticorruzione possa concretamente sbloccare la situazione”. coldiretti, nel sostenere la protesta di asnacodi, ha chiamato a raccolta gli agricoltori nella capitale in occasione dell’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi a roma davanti al ministero delle politiche agricole.
APIcolturA via ai fondi per il cofinanziamento dei piani di miglioramento ia libera alle risorse nazionali per l’apicoltura. con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del 26 maggio è diventato operativo il decreto del ministero dell’economia e finanze relativo al cofinanziamento nazionale del programma per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura. lo stanziamento nazionale per il cofinanziamento ammonta a 3.045.357 euro per la campagna 2017-2018 a carico del fondo di rotazione. il mipaaf, in caso di riduzione delle risorse comunitarie operate dalla commissione, deve comunicarlo al fondo di rotazione per adeguare la quota di cofinanziamento nazionale.
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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | accordo sul grano
Scatta l’accordo coLdiretti per 600 milioni di chili di grano bio e’ stato siglato in italia il più grande accordo sul grano biologico mai realizzato al mondo per quantitativi e superfici coinvolte stato siglato in italia il più grande accordo sul grano biologico mai realizzato al mondo per quantitativi e superfici coinvolte. lo ha annunciato il presidente della coldiretti roberto moncalvo in occasione dell’incontro su “pasta da agricoltura biologica italiana: da prodotto di nicchia a prodotto di massa”. l’accordo di filiera tra coldiretti, consorzi agrari d’italia, fdai (firmato dagli agricoltori italiani) e gruppo casillo prevede la fornitura 300 milioni di chili di grano duro biologico destinato alla pasta e 300 milioni di chili di grano tenero all’anno per la panificazione. l’intesa ha una durata di tre anni con la possibilità di una proroga per altri due, per un totale di 5 anni. un accordo che rafforza la leadership dell’italia in europa nel numero di imprese che coltivano biologico con 72.154 operatori e 1.796.363 ettari, con un aumento del 20% su base annua. la crescita della domanda ha spinto l’aumento delle produzioni tra le colture con maggiore incremento ci sono proprio i cereali (+32,6%) mentre a livello territoriale la maggiore estensione delle superfici bio è registrata in sicilia con 363.639 ettari, cui seguono la puglia con 255.831 ettari e la calabria con 204.428 ettari. si tratta di una garanzia anche per sei italiani su dieci (60%) che nel 2017 hanno acquistato almeno qualche volta prodotti biologici a conferma di una decisa svolta salutista nei consumi alimentari, secondo l’indagine coldiretti/ixe’. l’intesa coldiretti/casillo è anche una risposta alla domanda dei consumatori che chiedono in misura crescente la garanzia di italianità della pasta acquistata come dimostra la rapida proliferazione di marchi e linee che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, da ghigi a de sortis, da Jolly sgambaro a granoro, da armando a felicetti, da alce nero a rummo, da fdai - firmato dagli agricoltori italiani fino a “voiello” che fa capo al gruppo barilla,e a divella che in questi anni ha avviato un percorso di filiera in puglia con grano 100% ita-
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l’intesa coldiretti-casillo è una risposta alla domanda dei consumatori che chiedono in misura crescente la garanzia di italianità della pasta acquistata. gli agricoltori sono pronti ad aumentare la produzione di grano in italia a fronte di una giusta remunerazione del proprio lavoro.
liano frutto della ricerca sis, società leader nel settore sementiero. attualmente l’italia produce 4,3 milioni di grano duro su una superfice di un milione e 350mila ettari di coltivazioni con 1,74 milioni di tonnellate importate dall’estero delle quali 0,44 dall’unione europea e 1,3 milioni da paesi extracomunitari a partire dal canada dove il grano viene trattato in preraccolta con il gli-
fosato secondo modalità vietate in italia. “gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano in italia” ha affermato il presidente della coldiretti roberto moncalvo in riferimento alla decisione di un numero crescente di operatori di non importare da paesi a rischio glifosato.
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pac - vendemmia verde | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
tagli inaccettabili alla Pac, a rischio 35 miliardi di risorse La spesa per la Politica agricola comune (primo e secondo pilastro) rischia di subire un taglio pesante. l bilancio 2021-2027 presentato dalla commissione europea il 2 maggio scorso prevede uno stanziamento totale di 1.279,408 miliardi di euro con un aumento di 192 miliardi e un contributo nazionale dell’1,1% del reddito nazionale lordo ue 27 (1% nella precedente programmazione). per quanto riguarda l’agricoltura, alla voce 3 del nuovo documento finanziario “Risorse naturali e ambientali” è assegnato un budget di 378,920 miliardi di cui 286 miliardi per spese di mercato e pagamenti diretti e 79 miliardi per lo sviluppo rurale, in calo rispetto all’attuale dote della pac pari a 400 miliardi. il taglio è dunque di 35 miliardi con una flessione rispetto all’attuale documento finanziario del 9,5% se si considera lo stanziamento totale e del 7% per i soli aiuti pac e misure di mercato. le risorse complessive per 1° e 2° pilastro vengono così spalmate: 53,403 miliardi nel 2021, 53,667 nel 2022, 53,974 nel 2023, 54,165
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menta della stessa ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro”. i prossimi step saranno la presentazione da parte della commissione delle proposte dettagliate quindi, dopo il via libera dal parlamento europeo, l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio. l’obiettivo è di chiudere il negoziato prima delle prossime elezioni dell’europarlamento.
ripristinato l’aiuto accoppiato per la produzione di seme
er l’anno di domanda 2018 si era paventato il pericolo di un mancato pagamento accoppiato per quelle colture per le quali è previsto il sostegno accoppiato, ma la cui produzione finale è il seme. si tratta, per esempio, del riso, del grano e della soia. per queste colture erano state eliminate le produzioni da seme per l’ottenimento del sostegno accoppiato. tuttavia, gli agricoltori al momento della presentazione della domanda non conoscono la destinazione d’uso finale della produzione che, invece, è definita al momento della raccolta in base alle caratteristiche del prodotto. questo ha portato alla reintroduzione delle superfici investite con colture per la produzione di
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nel 2024, 54,363 nel 202, 54,570 nel 2026 e 54,778 nel 2027. aiuti diretti e di mercato e sviluppo rurale restano i principali strumenti, ma sono previste alcune novità. intanto ci sarà una revisione del greening con una maggiore finalizzazione ai temi ambientali attraverso il rafforzamento della condizionalità per i pagamenti diretti.verrà costituita una nuova riserva di crisi, nell’ambito del fondo europeo agricolo di garanzia e l’accesso sarà possibile se a livello nazionale sarà messa a punto una strategia che preveda strumenti come quelli assicurativi. “a pagare il conto della brexit non può essere l’agricoltura che è un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza - ha denunciato il presidente della coldiretti roberto Moncalvo -. indebolire l’agricoltura, che è l’unico settore realmente integrato dell’unione, significa minare le fonda-
seme tra le fattispecie per le quali è possibile richiedere il sostegno accoppiato. questa notizia interessa soprattutto gli agricoltori la cui domanda di aiuto è stata chiusa quando non vi era la possibilità di richiedere il sostegno accoppiato per le superfici dichiarate come investite con colture per la produzione di seme. in tali casi l’agricoltore dovrà provvedere in tempi brevi alla modifica della propria domanda. il rischio è la perdita definitiva del sostegno accoppiato. gli uffici coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. consulta il sito www.terrainnova.it e scarica l’app terrainnova dal seguente link http://www.terrainnova.it/scarica-lapp-terrainnova/.
VENdEmmIA VErdE domande 2017-2018 a presentata secondo il calendario delle diverse regioni, la domanda per l’accesso agli aiuti comunitari ocm per la vendemmia verde 2017-2018. sono state pubblicate le istruzioni agea e dunque occorre rivolgersi al più presto al caa coldiretti per gli adempimenti. i viticoltori ammessi alla richiesta devono effettuare le operazioni di vendemmia verde entro il 15 giugno. si ricorda che sono beneficiari dell’aiuto i produttori che hanno impiantato uve classificate dalle regioni in conformità dell’accordo firmato con il mipaaf, per superfici vitate in buone condizioni vegetative impiantate da almeno 4 anni. i produttori devono aver presentato dichiarazione di raccolta e vendemmia anche nella precedente campagna. sono esclusi coloro che hanno beneficiato degli aiuti vendemmia verde nella campagna 20162017. per i viticoltori che hanno presentato anche richiesta di aiuti nell’ambito della misura 214 dello sviluppo rurale è possibile una riduzione o il non riconoscimento del contributo psr.
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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | più spazio ai giovani
moNcAlVo “nei psr più spazio ai giovani” li ultimi dati divulgati dall’eurostat assegnano all’italia il triste secondo posto in europa, dopo la spagna, per tasso di disoccupazione giovanile. una percentuale record del 32,5% che fotografa non solo una preoccupante situazione di disagio sociale ma anche la mancanza di una prospettiva di sviluppo per il futuro, che non può prescindere dal necessario ricambio generazionale. in un paese vecchio come l’italia il mancato inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è infatti una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere. in questo quadro non certo lusinghiero una flebile luce arriva proprio dal settore agricolo dove si registra un aumento del 6% nel 2017 nel numero di imprese condotte da under 35. una tendenza positiva, confermata dai circa trentamila giovani che hanno presentato fino ad ora domanda per l’insediamento in agricoltura dei piani di sviluppo rurale (psr) dell’unione europea nel 2016/17. si tratta di una richiesta superiore alle migliori aspettative che conferma l’interesse delle nuove generazioni per l’agricoltura. un interesse forte che emerge in modo particolare nelle regioni del sud italia, con il 61% delle domande presentate che possono rappresentare un’opportunità per molti giovani del territorio e per lo sviluppo di queste aree. purtroppo di questo esercito di
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“aspiranti” agricoltori solo una parte può oggi sperare di accedere ai finanziamenti. sul totale delle domande presentate, solo il 37% risultano al momento ammesse a finanziamento. se consideriamo inoltre la quota di domande che sono riuscite ad ottenere il pagamento, la percentuale si abbassa ulteriormente al 27,5% del totale, evidenziando la necessità di incidere su una semplificazione delle procedure ed una velocizzazione delle istruttorie di pagamento agli agricoltori. il problema è che molti giovani rischiano di essere esclusi non perché mancano complessivamente fondi per le politiche strutturali ma perché sono state fatte differenti scelte di programmazione. i piani di sviluppo rurale non sono però le “tavole della legge” e
nessun tecnicismo deve frenare il coraggio e l’energia di migliaia di giovani che hanno scelto di investire in agricoltura e che sono una risorsa strategica per il settore e per l’intero paese. in puglia coldiretti, con forza, ha chiesto e ottenuto una necessaria rimodulazione delle risorse ma questa opportunità dovrebbe essere colta anche nelle altre regioni dove non si riesce a finanziare le domande in graduatoria. un percorso che deve essere accompagnato da una decisa svolta verso la semplificazione con la sussidiarietà tra pubblico e privato. resta infatti la burocrazia il fattore che frena di più l’attività d’impresa, con la necessità di completare quell’opera di semplificazione avviata con alcuni importanti atti legislativi sotto il pressing della coldiretti. ma per dare sostenibilità economica alle nuove imprese occorre lavorare sulla competitività del sistema italia a partire dalla difesa della distintività delle produzioni nazionali nei confronti delle importazioni da paesi che non rispettano gli stessi standard sul piano ambientale, di tutela del lavoro e della salute. una concorrenza sleale provocata dalla mancanza di trasparenza sulla reale origine delle produzioni contro la quale occorre battersi in italia e soprattutto in europa dove occorre garantire una forte presenza nazionale. roberto Moncalvo presidente coldiretti
GIuNtA rEGIoNAlE nuove risorse psr per i giovani agricoltori oltre 13,5 milioni di euro per le graduatorie 2017 andranno a 131 giovani. “Grande attenzione per gli agricoltori del futuro”, commenta Ferrero a giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura giorgio ferrero, ha messo a disposizione altri 13,5 milioni di euro per i bandi psr 2017 destinati ai giovani agricoltori. alla misura 4.1.2, insediamento dei giovani agricoltori, vengono destinati altri 7,7 milioni di euro, in grado di dare risposta positiva ai tanti giovani che avevano presentata la domanda nel 2017 e non avevano trovato soddisfazione perché le risorse disponibili non erano sufficienti. alla misura 6.1.1 vanno altri 5,7 milioni di euro, che permetteranno a molti
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giovani agricoltori di ammodernare le proprie aziende. le nuove risorse permetteranno di soddisfare le richieste di 72 aziende di pianura
e collina, e di altre 59 di montagna e collina. e' una decisione che va incontro alle tante richieste venute da giovani che vogliono intraprendere in agricoltura o ammodernare le aziende, magari ereditate dalla famiglia”, commenta giorgio ferrero. “e’ un segnale molto positivo, che dimostra quanta attenzione diamo al ruolo dei giovani nel nostro settore.anche perché stiamo sostenendo persone, spesso animate da entusiasmo e passione, che saranno il fulcro dell’agricoltura di domani”.
VoucHEr ripensare al piu’ presto a uno strumento alternativo efficace Snellire la burocrazia della piattaforma Inps e considerare la specificità dell’attività agricola on l’abrogazione dei voucher sono stati persi almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne per giovani e pensionati durante l’ultima vendemmia. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti sugli effetti della nuova disciplina introdotta dall’art.54-bis del decreto legge n.50/2017 per sostituire lo strumento del voucher. la riforma è stata un vero flop in agricoltura dove si stima infatti che, nell’ultima vendemmia, l’utilizzo dei nuovi voucher sia risultata pari ad un valore inferiore al 2% di quello fatto registrare nell’anno precedente. “con l’abrogazione della
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disciplina del voucher il sistema agricolo piemontese ed, in particolare, quello vitivinicolo, è stato penalizzato - sottolineano fabrizio galliati vicepresidente di coldiretti piemonte e bruno rivarossa delegato confederale -. nella nostra regione, infatti, il numero dei voucher annuo utilizzati, soprattutto entro il 2015, era di circa 200 mila: hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati, eliminando il lavoro abusivo. purtroppo, la nuova piattaforma creata dall’inps, in sostitu-
zione dei voucher, prevede un eccesso di burocrazia e non tiene in considerazione le specificità dell’attività agricola. va ripensato, quindi, al più presto uno strumento per il settore che sia di facile fruizione per le imprese, già oberate dagli adempimenti burocratici, sia agile e generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati. non possiamo concludono galliati e rivarossa - permetterci di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia”.
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#StocoIcoNtAdINI irca seicentomila persone hanno visitato nei tre giorni del fine settimana il Villaggio Coldiretti a Bari, che ha portato sul lungomare imperatore augusto un chilometro e mezzo di mercati, cibo di strada contadino ed esposizioni ad hoc dove è stato possibile acquistare direttamente dagli agricoltori, le eccellenze del Made in Italy ma anche gustare piatti di altissima qualità con i menu preparati dagli agrichef di campagna amica a prezzi popolari, per dare a tutti la possibilità di vivere un giorno da gourmet. e’ il bilancio stilato dalla coldiretti e confermato dalla questura sulla rassegna #stocoicontadini che ha ospitato nel weekend, che precede la festa del primo maggio, quasi 200 stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, laboratori, trattori e nuove tecnologie e workshop, assieme a oltre ventimila agricoltori dalla puglia, calabria, basilicata e dalle altre regioni del mezzogiorno ma anche dalle aree terremotate. nella tre giorni sono state raccolte anche le firme per la campagna #stopcibofalso per chiedere alla Ue l’etichettatura d’origine su tutti i prodotti alimentari. curiosità e folla di visitatori anche per il primo “Open day dell’agricoltura” con le storie, i volti e le idee dei giovani che hanno trovato nei campi un lavoro e un progetto di vita.visitatori in puglia da ogni parte d’italia, ma anche dalla francia, dalla gran bretagna, dalla germania e dalla spagna hanno affollato le due ali di stand con centinaia di prodotti tipici, assaggiando succhi di bergamotto, salumi, formaggi, dolci, biscotti, facendo acquisti e mangiando specialità del Made in Italy al 100%. la palma di piatto più apprezzato se la sono spartita ex aequo la patata fritta di Galatina, il tipico panino con il polpo ai ferri, il pesce fritto e crudo e le orecchiette con le cime di rapa e poi le fragole del Metaponto. subito a ruota i
villaggio coldiretti a bari | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
in 600 mila all’assalto del villaggio a bari
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gustosi secondi della braceria, tra hamburger italiani di carne di manzo e di maiale, bistecchine e galletti, tutto certificato Made in Italy. curiosità ha destato l’abbinamento sperimentale del riso al primitivo di manduria, apprezzati la focaccia e i panzerotti e grande entusiasmo anche per la pasta 100% di grano duro italiano al pomodoro, con funghi cardoncelli e all’amatriciana, per la popizza con un impasto fritto dolce di farina e acqua e per la pitta ‘mpigliata, tradizionale dolce calabrese con noci, fichi, miele, chiodi di garofano, scorza d’arancia e uvetta. pieno successo si è registrato anche per gli acquisti dei prodotti esposti nei vari stands con formaggi tipici come caciocavallo di grotta, mozzarelle, erborinati e ricotte, salumi, prodotti ortofrutticoli e conserve andate a ruba che hanno costretto i produttori di campagna amica a doversi rifornire anche più volte al giorno. tra le varie aree una delle più “gettonate” è stata sicuramente la fattoria degli animali dove gli splendidi esemplari di mucche, cavalli, asini, maiali, polli, tacchini e conigli hanno attirato l’attenzione di grandi e bambini, con una notazione particolare alla rarissima pecora gentile di puglia, la pecora moscia altamurana e l’asino di martina franca che ha entusiasmato soprattutto i più piccoli. Decine di migliaia di bambini hanno invaso l’area riservata ai
piccoli che nell’agriasilo e nella fattoria didattica hanno imparato a impastare il pane, a zappettare l’orto e a riconoscere le diverse varietà di piante il tutto con l’assistenza dei tutor e delle agritate della coldiretti e di campagna amica. per i giovani l’appuntamento clou è stato, invece, al villaggio delle idee sul futuro del lavoro con i tutor che hanno spiegato come avviare un’impresa agricola, quali sono le difficoltà da superare ma anche quali sono le opportunità per chi vuole trovare un futuro con un lavoro legato alla terra. a bari la manifestazione si è svolta in modo assolutamente regolare, con i massimi livelli di sicurezza nonostante la straordinaria partecipazione di pubblico, grazie anche alle forze dell’ordine che hanno garantito un sereno svolgimento dei tre giorni e a sistemi di controllo all’avanguardia con droni e torre centrale telescopica che sale fino a 14 metri d’altezza. “il successo del villaggio contadino a bari in puglia è la testimonianza dell’enorme crescita della sensibilità degli italiani vero stili di vita sani e in equilibrio con la natura per i quali l’agricoltura nazionale può offrire i primati conquistati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare a livello europeo e mondiale” ha dichiarato il presidente della coldiretti roberto moncalvo.
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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | indicazioni in etichetta
VIA AllE multE per chi non rispetta le indicazioni in etichetta cattano le multe per silenzi e bugie sulle etichette degli alimenti. e’ quanto annuncia la coldiretti in relazione all’entrata in vigore mercoledì 9 maggio 2018 delle sanzioni, da 500 a 40mila euro, per chi non rispetta trasparenza e corretta informazioni al consumatore su quello che viene offerto sugli scaffali. la novità è prevista dal decreto legislativo 23 del 15 dicembre 2017 che “dà attuazione” alla disciplina dell’unione europea di tutela dei consumatori e riguarda sia l’indicazione di origine dell’ingrediente principale laddove prevista, ma anche la data di scadenza, la presenza di allergeni, la dichiarazione nutrizionale o le caratteristiche del prodotto come definirlo bio oppure vegan quando invece non lo è. si tratta di un risposta attesa da due italiani su tre (68%) che sono preoccupati dell’impatto di quello che mangiano sulla salute secondo quanto emerge da una analisi coldiretti/ixe’. la nuova normativa è infatti un’arma contro la concorrenza sleale a tutela dei consumatori e prevede anche una eventuale valutazione delle infrazione in sede penale per fatti delittuosi particolarmente rilevanti. il provvedimento è uno strumento per garantire i consumatori sulle informazioni sugli ali-
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menti contro le notizie “fake”, in modo da consentire scelte consapevoli, prevenendo qualunque pratica suscettibile di indurre in errore i cittadini. sono state così definite a livello europeo le informazioni che devono obbligatoriamente comparire sull’etichetta di un prodotto alimentare come ad esempio, il termine minimo di conservazione o la data di scadenza dell’alimento, la dichiarazione nutrizionale o l’elenco degli ingredienti. inoltre si dispone che sugli alimenti vadano indicate obbligatoriamente le sostanze che possono provocare allergie o intolleranze e detta
norme relative ai requisiti di etichettatura di queste sostanze: ad esempio, la loro messa in evidenza rispetto ad altri ingredienti. in questo caso, la mancata apposizione dell’indicazione obbligatoria viene punita con una sanzione amministrativa. ma anche definire, ad esempio, un prodotto come “vegano” o “vegetariano” quando non ne ha le caratteristiche costituisce una violazione delle pratiche leali d’informazione. le sanzioni vengono comminate dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari), restando comunque ferme le competenze spettanti all’autorità garante della concorrenza e del mercato per le violazioni della normativa sulle pratiche commerciali scorrette. il legislatore italiano, comunque ha predisposto una “clausola di salvaguardia” e alcune norme mitigatrici di questo panorama sanzionatorio. fa salvo, tra l’altro, quanto prodotto entro il 9 maggio: prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo, gli alimenti etichettati o immessi sul mercato che non siano conformi allo stesso decreto nazionale possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte.
APProVAto dEcrEto sulla disciplina della riproduzione animale ene il via libera alla legge che valorizza le produzioni italiane di carne e latte dalle quali derivano i primati delle eccellenze agroalimentari Made in Italy partendo dalle stalle italiane e dai milioni di animali allevati nel nostro paese. e’ quanto afferma la coldiretti in riferimento al decreto legislativo sulla disciplina della riproduzione animale approvato dal consiglio dei ministri con il quale si punta alla riorganizzazione dei servizi al settore zootecnico in particolare per quanto riguarda la selezione,
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ricostituzione e soprattutto la conservazione del patrimonio zootecnico nazionale. una necessità per rispondere a una sempre maggiore richiesta di tracciabilità, sicurezza alimentare e sostenibilità degli allevamenti. la norma oltre a confermare il ruolo degli “enti selezionatori” nella realizzazione di programmi genetici riconosce l’importanza della gestione dei libri genealogici e dei registri anagrafici per la conservazione della biodiversità e la valorizzazione delle razze autoctone. inoltre viene sta-
bilita la creazione di un comitato nazionale zootecnico per pianificare l’attività di raccolta dei dati negli allevamenti che confluiranno nella banca dati unica zootecnica a livello nazionale. “questo decreto - spiega il presidente della coldiretti roberto moncalvo - è un passo avanti importante per tutto il settore anche per non disperdere quei risultati fin qui raggiunti dalle associazioni nazionali e regionali degli allevatori che hanno portato il nostro paese ad essere tra le primissime zootecnie mondiali”.
SEEdS&cHIPS l’innovazione nel food e focus sulla canapa l futuro del cibo è stato protagonista a milano con le imprese giovani e innovative di coldiretti che hanno partecipato a “Seed & Chips”, un grande contenitore di idee e start up che vuole offrire alle nuove generazioni l’opportunità di incontrarsi per dar forma a un futuro in armonia con le risorse naturali e con il pianeta. i riflettori sono stati puntati sull’innovazione del food nell’intera catena alimentare, attraverso tutte le variabili che riguardano la produzione, la trasformazione, la distribuzione, il consumo e la comunicazione. un appuntamento al quale hanno preso parte anche i giovani imprenditori di Coldiretti Alessandria. focus sul boom della canapa in italia che nel giro di 5 anni ha visto aumentare di 10 volte i terreni coltivati, dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4000 stimati per il 2018 nelle campagne dove si moltiplicano le esperienze innovative, con produzioni che vanno dalla ricotta agli eco-mattoni isolanti, dall’olio antinfiammatorio alle bioplastiche, fino a semi, fiori per tisane, pasta, biscotti e cosmetici.a seeds&chips i giovani imprenditori
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della coldiretti hanno messo in mostra le tante varianti alimentari, dai biscotti e dai taralli al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio, le cui proprietà benefiche sono state riconosciute dal ministero della salute, dall’oms e da numerose ricerche. ma c’è anche chi usa la canapa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente di-
geribile. “il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori”, ha affermato il presidente della coldiretti roberto Moncalvo nel sottolineare che “proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese”.
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NoccIolE
nocciole - albicocche | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
vince il territorio con la sentenza del tar
l tar del lazio ha accolto il ricorso presentato, nel 2016, e sottoscritto da coldiretti piemonte contro la registrazione della dicitura «tonda gentile delle langhe» nel registro nazionale delle varietà delle piante da frutto, che di fatto autorizzava l’uso del nome geografico “langhe” in tutta italia, tranne che in piemonte, per indicare genericamente una determinata tipologia di nocciola. la sentenza definitiva del giudice ha considerato, quindi, illegittima questa iscrizione.“un risultato che arriva in risposta alle nostre sollecitazione e che fa vincere prima di tutto il territorio - commentano fabrizio galliati vicepresidente di coldiretti piemonte e bruno rivarossa dele-
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AlBIcoccHE
gato confederale -. la nocciola è uno dei nostri beni più preziosi e una delle maggiori risorse economiche piemontesi, i numeri infatti parlano chiaro: nella nostra regione, in particolare nelle province di alessandria, asti e cuneo,
la superficie complessiva coltivata è di circa 21 mila ettari di cui 15 mila sono impianti attivi. la produzione totale è di oltre 200 mila quintali e la corilicoltura si sta sviluppando anche nel torinese e nel nord piemonte. con questa sentenza si fa chiarezza anche per il consumatore che altrimenti avrebbe ritrovato sul mercato nocciole dal nome fuorviante rispetto alla loro reale provenienza. difendere, dunque, il nostro territorio - concludono galliati e rivarossa - e le imprese che ci credono ed investono è l’obiettivo primario, mettendo in atto azioni di valorizzazione affinché questa eccellenza made in piemonte sia sempre più tutelata e conosciuta anche oltre i confini nazionali”.
addio a una su tre
rolla del 30% il raccolto di albicocche in italia nel 2018 per effetto del clima pazzo che da nord a sud ha costretto a dire addio a quasi una albicocca su tre. e’ quanto afferma la coldiretti nel sottolineare che si iniziano a sentire anche sulla spesa gli effetti delle bizzarrie del tempo in un anno del tutto anomalo. il problema non riguarda solo l’italia che è il principale produttore di albicocche dell’unione europea, ma anche altri paesi come la francia (-14%), la grecia (-12%) mentre in controtendenza sarebbe la spagna che mette a segno un aumento del 9%, che dovrà essere però verificato alla luce delle recenti grandinate. il risultato è comunque una ridotta disponibilità del primo frutto dell’estate in tutto il continente dove le stime 2018 riportano la previsione di un calo del 18%, per un raccolto di circa 558mila tonnellate a livello europeo. il crollo della produzione provocherà il ridimensionamento dell’importante flusso di esportazioni della produzione nazionale oltre frontiera che nel 2017 con 44579 tonnellate aveva fatto registrare un balzo dell’80% rispetto all’anno precedente. in italia la coldiretti stima una produzione inferiore alle 200mila tonnellate raccolta principal-
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mente nell’ordine in emilia - romagna, campania, basilicata, puglia, sicilia, piemonte e calabria. si tratta dunque di un frutto diffuso lungo tutta la penisola e molto gradito dagli italiani con consumi nazionali in crescita e con circa il 70% dei nuclei famigliari che nel corso del 2017 lo hanno acquistato. un successo decretato dalle vincenti caratteristiche nutrizionali delle albicocche che al contenuto di vitamine assommano un moderato apporto di calorie, per la ricchezza in
acqua, ed una grande capacità di dissetare e restituire i sali persi con il caldo, grazie al grande contenuto di potassio. particolarmente apprezzate sono anche le proprietà “abbronzanti” alla vigilia della prova costume per l’elevata presenza di vitamina a che favorisce la produzione nell’epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore ambrato alla pelle. il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi. in queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali. le albicocche non sono purtroppo l’unico prodotto a soffrire degli effetti del maltempo che ha provocato perdite all’agricoltura per oltre 400 milioni nel primo quadrimestre dell’anno colpendo molte coltivazioni a partire dall’ulivo con almeno 25 milioni di piante danneggiate dalla puglia all’umbria, dall’abruzzo sino al lazio con danni fino al 60% in alcune zone particolarmente vocate.
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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | agea - greening - ocm vino
APProVAtA lA rIFormA dI AGEA spazio alla semplificazione a riforma agea ha tagliato il traguardo. il consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo, in attuazione del collegato agricolo, che definisce la riorganizzazione dell’agenzia dalla quale transitano 4 miliardi di interventi della politica agricola comunitaria. con la razionalizzazione e semplificazione dell’agea e degli organismi pagatori si punta a migliorare la qualità dei servizi, razionalizzare e contenere la spesa, innalzare l’efficienza del sistema di pagamenti, rivedere il modello di coordinamento degli organismi pagatori e l’attuale sistema di gestione del sian. e’ prevista anche la realizzazione di una piattaforma informatica in grado di integrare le articolazioni regionali e la struttura centrale.
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GrEENING
inoltre saranno separate le funzioni di organismo di coordinamento e di organismo pagatore di agea. si realizza così una riforma che, secondo quanto prevede il “collegato agricolo”, deve favorire l’efficienza dell’erogazione dei servizi e del sistema dei pagamenti e deve ottimizzare l’accesso alle informazioni da parte degli utenti e delle pubbliche amministrazioni. “una riforma di importanza strategica per l’italia necessaria per semplificare le procedure e velocizzare i rapporti con le imprese agricole ha commentato il presidente della coldiretti, roberto moncalvo -. l’incremento dell’efficienza dei servizi alle imprese agricole, in un’ottica di semplificazione e trasparenza,è un obiettivo prioritario per consentire alle aziende
di ricevere pagamenti in tempi più rapidi e di competere sul mercato ad armi pari con i concorrenti degli altri paesi europei".
come funziona l’obbligo di mantenimento dei prati permanenti
a diversificazione delle colture è una delle tre pratiche benefiche per il clima e l’ambiente che devono essere rispettate per poter percepire il pagamento ecologico o greening e si applica alle sole aziende i cui seminativi superano i 10 ettari. il mantenimento dei prati permanenti è uno dei tre obblighi che l’agricoltore deve rispettare per poter ricevere il pagamento greening. insieme alla diversificazione e alle efa è stato introdotto con l’attuale programmazione anche se, nella precedente programmazione, la condizionalità prevedeva comunque il divieto di riduzione delle superfici a prato permanente. in base a quanto scelto dall’italia, l’obbligo prevede il divieto di conversione/aratura dei prati permanenti che ricadono nelle cosiddette aree sensibili (direttiva habitat e direttiva uccelli), mentre per i prati permanenti al di fuori delle suddette aree, la conversione deve essere autorizzata da agea coordinamento. inoltre è data possibilità alle regioni di individuare ulteriori aree sensibili al di fuori delle suddette direttive nelle quali non è possibile convertire/arare il prato permanente. l’obbligo di mantenimento si applica agli agricoltori che ricevono il pagamento di base e il
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calcolo del tasso di riferimento e del tasso annuo è effettuato considerando le superfici degli agricoltori soggetti agli obblighi di greening (non si considerano i piccoli e il biologico). i prati permanenti non possono subire una diminuzione superiore al 5% rispetto al tasso di riferimento. l’italia ha deciso di definire un livello di pre-allarme pari al 3,5per cento; in caso di diminuzione delle superfici a prato permanente oltre tale percentuale il rilascio dell’autorizzazione alla conversione è subordinato alla creazione di una superficie a prato permanente dello stesso numero di ettari. tale previsione dovrebbe evitare di raggiungere e superare la soglia di diminuzione del 5%. per verificare che l’eventuale riduzione sia superiore al limite del 5%, il tasso di riferimento è confrontato con il tasso annuale. a seguito del confronto si possono verificare tre circostanze: nessuna riduzione, riduzione oltre il 3,5% e riduzione oltre il 5%. in caso di riduzione oltre il 5%, si dovranno evitare nuove conversioni, riconvertire le superfici in prato permanente e definire un ordine di priorità tra gli agricoltori per la riconversione. l’agea deve informare gli agricoltori entro il 31 dicembre dell’anno in cui
è avvenuta la riduzione e l’obbligo di riconversione dovrà essere rispettato dall’agricoltore prima della presentazione della domanda unica per l’anno seguente. gli uffici coldiretti sono a disposizione per eventuali chiarimenti. consulta il sito www.terrainnova.it e scarica l’app terrainnova dal seguente link http://www.terrainnova.it/scarica-lapp-terrainnova/. articolo realizzato con il contributo finanziario della commissione europea nell’ambito del progetto agri 2017/0160. i pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e la ce declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in esso contenute.
ocm VINo ripartite le risorse per il 2019 stato ripartito lo stanziamento di 336.997.000 euro della ocm vino per la campagna 2018-2019. alla promozione sui mercati esteri vanno 101.997.000 euro, 150.000.000 alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, 5.000.000 alla vendemmia verde, 60.000.000 agli investimenti e 20.000.000 alla distillazione dei sottoprodotti. lo stabilisce il decreto del mipaaf relativo alla ripartizione della dotazione finanziaria 201819 del programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo. il documento precisa che la quota per le regioni e province autonome di trento e bolzano è di 286.397.900. e’ stato anche assegnato alle regioni per ristrutturazione e riconversione vigneti (10 milioni) e investimenti (15 milioni) il budget di 25.000.000 di risparmi di spesa derivanti dal taglio, nel periodo 2019-2023, del finanzia-
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mento alla misura “assicurazione del raccolto” e dalla riduzione della dote assegnata alla “vendemmia verde”. il bilancio 2019 è il penultimo della attuale programmazione che terminerà nel 2020. ma dal 2021 in poi, sebbene ancora non si conosca la dotazione finanziaria italiana e quindi la ripartizione tra le misure, le stesse
sono destinate a rimanere. i fondi ue destinati alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, agli investimenti e alla promozione dei vini hanno contribuito in modo determinante a rafforzare la competitività del vino italiano e a sostenere una filiera che vede alla base oltre 300.000 viticoltori.
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lAVoro
voucher | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
addio ai 50mila posti in estate senza voucher
ersi 50mila posti di lavoro occasionali per giovani studenti e pensionati impiegati nelle attività stagionali in campagna dove con l’avvicinarsi dell’estate sono iniziate le attività di preparazione dei terreni e di raccolta. e’ l’allarme lanciato dalla coldiretti sugli effetti della riforma dei voucher che ha di fatto praticamente azzerato questa opportunità per integrare il reddito delle categorie piu’ deboli ma anche per avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi anziani pensionati. l’estate coincide - sottolinea la coldiretti - con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne a partire dalle attività di raccolta di verdura e frutta come ciliegie, albicocche o pesche, fino ad arrivare alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre. secondo un sondaggio coldiretti/ixe’ il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta ma la nuova normativa precisa la coldiretti - è stata un vero flop in agricoltura dove ha fatto crollare del 98% in valore l’uso dei buoni lavoro per effetto di in primis di un eccesso di inutile burocrazia di cui, in parte non irrilevante, è responsabile la piattaforma informatica creata dall’inps che non tiene in considerazione le specificità del lavoro nei campi. la situazione attuale - continua la coldi-
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retti - rende di fatto inutilizzabile il nuovo strumento con pesanti effetti sull’economia e il lavoro dei territori interessati ma anche la perdita di una importante opportunità di socializzazione all’interno delle comunità locali. in difficoltà le stesse imprese agricole per l’addio ad una modalità di pagamento che - precisa la coldiretti si era dimostrato valido nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso. i voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 per la vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. nel corso degli anni successivi l’agricoltura - sottolinea la coldiretti - è stata l’unico settore che è rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) che gli altri settori non hanno mai più conosciuto fino all’abrogazione. non è un caso precisa la coldiretti - che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011. in agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno prima dell’abrogazione circa 2 milioni di voucher, piu’ o meno dei 5 anni precedenti pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro che - sottolinea la coldiretti - hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura
giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori. l’italia non puo’ permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori piu’ dinamici dell’economia”, ha affermato il presidente la coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare che il “nuovo parlamento e il governo hanno il dovere di ripensare ad uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito di cui c’è particolarmente bisogno.
NuoVI VIGNEtI presentate 25.823 domande per 63.561 ettari er il 2018 sono state presentate 25.823 domande per l’autorizzazione di nuovi vigneti per una superficie totale di 63.561,55 ettari. sono i primi dati (ancora non definitivi) resi noti dal mipaaf. fissata anche la soglia minima regionale di rilascio garantito a tutti i richiedenti di nuovi impianti. a guidare la classifica per il maggior numero di richieste è il veneto con 9.381 domande presentate, a seguire puglia (2.871), emilia (2.474) e sicilia (2.344). numeri importanti anche in friuli (1.872), piemonte (1.037), abruzzo (994) e toscana (918). agli ultimi posti umbria (70) e valle d’aosta (30). per quanto riguarda gli ettari richiesti nelle prime posizioni si collocano puglia (20.271,43 ha), sicilia (12.653,41),veneto (7.552,29), emilia (7.223,15), abruzzo (2.285,44) e lombardia
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con 2.043,40 ettari per 706 domande. a seguire il friuli (1.713,83 ha), il piemonte (1.076,44) la campania ( (1.030,34 ettari per 552 richieste) e la sardegna (1.015,55). la soglia minima garantita è di 0,50 ettari in abruzzo, basilicata, calabria, campania, lazio,
marche e piemonte. molise e trento hanno deciso 0,30 ettari, su 0,20 si è attestata la toscana, su 0,27 la puglia e 0,15 l’emilia. la soglia di veneto, valle d’aosta, sicilia, bolzano e lombardia è di 0,10 ettari. in liguria, sardegna e umbria nessun minimo garantito.
VoucHEr digitalizzazione, rafforzato il budget con 242 milioni afforzato il budget destinato ai voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese. un decreto del ministero dello sviluppo economico ha stanziato 242,4 milioni portando così le risorse disponibili a 342,5 milioni. la misura prevede per le micro, piccole e medie imprese un contributo, concesso attraverso un voucher, volto a sostenere investimenti di digitalizzazione e ammodernamento tecnologico. l’ammontare del contributo è pari al 50% dell’importo richiesto e, comunque, non superiore a 10 mila euro. a marzo è stato già pubblicato un elenco delle imprese ammesse.
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le risorse finanziarie sono attribuite in misura pari all’80% per i progetti delle imprese localizzate nelle aree del mezzogiorno e al 20% per i progetti delle imprese localizzate nelle
aree del centro-nord. le risorse sono state recuperate attraverso economie registrate nell’ambito dello strumento agevolativo dei contratti di programma.
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LEGGI E FISCO | scadenze scadenzario fiscale Mese di giUgno
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scadenza
iMposta
adeMpiMenti
soggetti obbligati
15/06/2018
iva
emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.
soggetti passivi iva
18/06/2018
iva
liquidazione e versamento dell’iva a debito del mese di maggio 2018.
contribuenti iva mensili
18/06/2018
ritenUte
versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.
contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.
18/06/2018
iMU tasi
versamento acconto imu e tasi anno 2018 (con esclusione dell'abitazione principale).
contribuenti proprietari di immobili.
18/06/2018
contribUti inps
versamento quarta rata 2017 dei contributi inps per i lavoratori dipendenti.
datori di lavoro agricolo.
25/06/2018
iva intrastat
invio telematico telematico elenchi intrastat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di maggio.
operatori intracomunitari con obbligo mensile.
30/06/2018 (rimandato al 02/07/2018)
irpef/irap
versamento delle imposte a debito irpef e irap a saldo 2017 e primo acconto per l'anno 2018 oltre che addizionali comunali e regionali e cedolare secca - prima scadenza.
contribuenti tenuti alla presentazione del modello unico e irap 2018.
30/06/2018 (rimandato al 02/07/2018)
caMera di coMMercio
versamento del diritto annuale alla camera di commercio - prima scadenza.
titolari di partita iva iscritti alla camera di commercio.
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LEGGI E FISCO | trasferimento azienda / imu e tasi
Il trasferimento dell’azienda agricola: aspetti civilistici e fiscali er continuare l’argomento del trasferimento dell’azienda agricola, ci si vuole occupare in questa sede del passaggio generazionale dell’impresa, in particolare a titolo non oneroso dell’azienda che, tradizionalmente, prevede figure negoziali accomunate dal medesimo fine di preservare l’attività produttiva, di assicurare la continuità dell’azienda e che il passaggio generazionale dell’impresa sia definito nell’ambito della continuità familiare dal titolare ai suoi eredi. nel delicato momento del passaggio generazionale dell’impresa è possibile, fra i vari istituti, ricorrere alla donazione d’azienda rispetto alla quale il legislatore fiscale, in linea di principio, è abbastanza “favorevole” assicurando un regime di neutralità ai fini delle imposte dirette e di esenzione ai fini delle imposte di donazione, purché, in entrambi i casi, ricorrano precise condizioni. ma analizziamo prima di tutto un aspetto più civilistico. l’istituto della donazione, in generale, è inteso come il contratto con il quale un soggetto, detto il donante, arricchisce per spirito di liberalità (e cioè senza pretendere alcuna controprestazione) un altro soggetto, detto il donatario, trasferendogli un proprio diritto o assumendo un obbligo nei suoi confronti. elemento essenziale della donazione è la forma: infatti, essa deve essere conclusa per atto pubblico alla presenza di due testimoni; pertanto, l’intervento del notaio è necessario al fine di disporre dei propri beni a titolo di donazione. la necessità dell’atto pubblico si giustifica con l’importanza dell’atto di donazione e per gli effetti sul patrimonio del donante che deve essere, oltre che capace d’intendere di volere, pienamente consapevole dell’atto che sta compiendo e di tutte le conseguenze che ne derivano. pertanto, a differenza di altri istituti giuridici per il trasferimento dei beni o dell’azienda, in questa fattispecie è importante e assolutamente necessaria la consulenza del notaio. in particolare, la donazione di azienda o di ramo
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d’azienda è una delle modalità mediante le quali può essere trasferita l’azienda e risulta una soluzione particolarmente interessante, non solo per la sua semplicità, ma anche per il regime fiscale favorevole di cui beneficia. e’ un’operazione che comporta sicuramente il subentro del donatario in tutti gli obblighi relativi all’azienda donata e che presuppone una valutazione del donante sulla opportunità di tenere conto del passaggio aziendale in capo a tutti i suoi eredi legittimi. la donazione dell’azienda può essere effettuata anche verso una pluralità di soggetti che, ricevendo l’azienda in donazione, decidono di proseguire l’attività del donante dando vita tra loro ad una società. la neutralità fiscale è data dalla possibilità, per l’imprenditore donante, di trasferire il complesso aziendale senza che l’operazione determini l’emersione di plusvalenze imponibili ai fini delle imposte dirette. infatti, la donazione dell’azienda è un’operazione fiscalmente neutrale, in quanto al momento della donazione, i beni continuano ad avere gli stessi valori fiscalmente riconosciuti in capo al donante. la donazione dell’azienda è un’operazione esclusa dal campo di applicazione dell’iva ma beneficiario
aliquota applicabile
franchigia
coniuge; parenti in linea retta
4%
con franchigia di un milione di euro ciascuno
fratelli sorelle
6%
con franchigia di 100 mila euro ciascuno
soggetta alle imposte indirette che sono quelle proprie delle successioni: effettivamente nel caso della donazione si parla di successione tra vivi (inter vivos), da non confondere con la successione mortis causa che ha luogo in quanto il subingresso di un soggetto ad un altro nella titolarità dei rapporti consegue al decesso della persona. con particolari condizioni, abbiamo detto fin dall’inizio, l’operazione in esame può essere esente anche sul fronte dell’imposizione indiretta. infatti, mentre in linea generale è applicabile l’imposta sulle successioni e sulle donazioni in base alle tariffe correnti, se i beneficiari della donazione sono coniuge o discendenti del donante e questi decidono per la prosecuzione dell’attività d’impresa per un periodo di almeno cinque anni dalla data del trasferimento, l’operazione è esente. in caso contrario l’imposta è dovuta nei modi ordinari. salvo quindi i casi di esenzione, l'imposta si determina applicando le aliquote riportate nella tabella seguente, differenziate in base al grado di parentela esistente tra beneficiario e donante, al valore globale dei beni e dei diritti oggetto di donazione, al netto dell’eventuale franchigia: altri parenti fino al 4° grado; affini in linea retta; affini in linea collaterale fino al 3° grado
portatori tutti di handicap gli altri ai sensi della soggetti l.104/92
6%
4%, 6%, 8% a seconda del rapporto di parentela
8%
senza franchigia
con franchigia di 1.500.000 euro ciascuno
senza franchigia
Imu E tASI scadenza al 18 giugno l mese di giugno, ormai è noto, è un momento fondamentale per il calcolo delle imposte comunali sui fabbricati e sui terreni. come ogni anno, infatti, anche il 2018 prevede che venga effettuato entro il giorno 18 (la scadenza naturale del 16 cade di sabato) il versamento delle imposte iMU e tasi a titolo di acconto. per il mese di dicembre, poi, è previsto il termine per il versamento del saldo delle medesime imposte a titolo di conguaglio, salvo i casi in cui si sia proceduto al versamento in unica soluzione al
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18 giugno, scelta però sconsigliata perché i comuni non hanno ancora deliberato le aliquote definitive per l’anno in corso. come sempre, occorre prestare attenzione ad eventuali variazioni intercorse in termini di possesso di immobili o variazioni nella loro gestione (ad esempio, compravendite, stipula od interruzione di comodati o di affitti), in quanto alcuni fatti possono essere rilevanti ai fini del corretto calcolo dell’imposta. il pagamento deve essere effettuato, come di consueto, mediante Modello f24, prestando attenzione
alle modalità di versamento (telematico, allo sportello...) sulla base di eventuali compensazioni di crediti che possono essere anche utilizzati per versare queste imposte comunali. per il resto, non si rilevano, al momento, grandi novità in tema di calcolo e di versamento delle imposte imu e tasi rispetto al 2017. naturalmente, come scritto anche all’inizio, sarà necessario un aggiornamento in sede di calcolo del saldo a dicembre, al fine di prendere atto di eventuali mutamenti legislativi e di variazioni di aliquote deliberate dai comuni.
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vigneti / donne impresa| ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
eletta ReSPONSaBIle ReGIONale dONNe ImPReSa
APErto Il BANdo il 29 maggio si è aperto il bando Ristrutturazione e Riconversione Vigneti 2018/2019 d essa potranno accedere tutte le aziende che svolgono attività agricola e conducono unitità vitate o che detengono all’atto della presentazione della domanda un’autorizzazione al reimpianto. le novità rispetto agli altri anni sono le seguenti: •Termine delle opere entro il secondo anno successivo alla finanziabilità, ovvero entro il 20 giugno 2020; •Il rittochino viene riammesso a contributo a condizione che venga effettuato un’inerbimento del vigneto a partire dal primo anno dell’impianto, che l’impianto venga effettuato entro il 2019. Le aziende che effettueranno reimpianti a rittochino non potranno presentare domande a collaudo ma solo con anticipo con costituzione di polizza fideiussoria. Nel caso che l’impianto abbia una pendenza superiore al 20% sarà necessario produrre una perizia asseverata redatta e firmata da un professionista iscritto all’albo professionale che motivano le necessità gestionali e agronomiche che motivano la scelta del rittochino. •Sarà l’ultima campagna di ristrutturazione vigneti in cui si potranno richiedere contributi per autorizzazioni che derivino da un diritto di reimpianto acquistato o da allineamento dello schedario. In questo caso si potranno presentare domande che prevedano solo impianti con diritti in portafoglio. •Necessaria una casella di posta elettronica certificata attiva. •Si potranno riutilizzare oltre ai pali intermedi in cemento anche quelli in acciaio •In caso di estirpi, sovrainnesti e miglioramento tecniche gestionali (sostituzione pali e fili e/o abbassamento forme allevamento) questi, per facilitare eventuali controlli in loco, dovranno essere effettuati solo a partire dal 10 ottobre 2018. la scadenza della presentazione delle domande è fissata inderogabilmente entro il 30 giugno 2018
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Silvia Beccaria: “E’ un’opportunità per valorizzare e promuovere i progetti di filiera” L’obiettivo è tutelare le eccellenze del nostro patrimonio enogastronomico e far crescere dal punto di vista economico il tessuto imprenditoriale piemontese ilvia beccaria è la nuova responsabile donne impresa di coldiretti piemonte, eletta all’unanimità durante il coordinamento regionale elettivo svoltosi a palazzo svolta, a torino. succede a graziella boveri e, con la vice responsabile maria bono, guiderà il gruppo con entusiasmo e l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’imprenditoria agricola femminile made in piemonte. laureata in scienze politiche, con il fratello davide e la sorella laura conduce l’azienda vitivinicola di famiglia situata ad ozzano, nel monferrato casalese, in provincia di alessandria. barbera, freisa, grignolino, malvasia e cortese sono i vini che produce, ma non solo. si occupa, infatti, anche della promozione, in italia e all’estero, dei suoi prodotti e, nella sua attività, crede nel giusto mix tra tradizione ed innovazione. “sono onorata di poter rappresentare tutte le imprenditrici piemontesi grazie alla fiducia che mi è stata accordata - afferma la neo responsabile regionale silvia beccaria -. e’ una grande opportunità quella di poter proseguire il percorso fatto fino ad oggi da chi mi ha preceduta ed il lavoro sarà mirato alla valorizzazione e promozione dei progetti di filiera, al fine di tutelare le eccellenze del nostro patrimonio enogastronomico e far crescere dal punto di vista economico il tessuto imprenditoriale piemontese. continueremo, inoltre, a portare avanti i temi più vicini al mondo femminile, dalla prevenzione alla corretta alimentazione”. nel 2017, d’altronde, sono nate quasi 7 mila imprese guidate da donne, complessivamente sono circa 98 mila e rappresentano il 22,4% delle imprese registrate in piemonte, operano prevalentemente
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nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alle persone e l’11,8% sono amministrate da under 35. e’ quanto emerge dai dati di unioncamere piemonte del mese di marzo 2018. “delle oltre 80 mila imprese che conta coldiretti piemonte, 25 mila sono guidate da imprenditrici che hanno avuto la lungimiranza di vedere nell’agricoltura prospettive di crescita e futuro - commentano fabrizio galliati vicepresidente di coldiretti piemonte e bruno rivarossa delegato confederale - le imprese femminili piemontesi operano soprattutto nei comparti del vino, del riso, della frutta e dei trasformati e le imprenditrici, si occupano in particolare, anche grazie alla conoscenza di più lingue straniere, dell’ambito commerciale e di promozione dei prodotti. le imprese rosa hanno una forte e duratura tenuta economica che garantisce solidità anche al patrimonio dell’enogastronomia Made in piemonte”.
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FORMAZIONE | per giovani imprenditori
lA NuoVA AGrIcolturA per soddisfare le esigenze dei giovani imprenditori
Al via un programma di formazione per i giovani agricoltori Avviato il programma di selezione di 250 giovani imprenditori agricoli per un percorso di formazione sui temi dell’innovazione, dell’internazio nalizzazione e della sostenibilità. Il bando Ismea - Mipaaf è rivolto a ditte individuali con imprenditore ti tolare o rappresentante di età infe riore a 41 anni e società semplici, in nome collettivo, di capitali e coope rative in cui l’imprenditore agricolo under 41 sia rappresentante legale dell’azienda. Le domande vanno in viate on-line. Per l’ammissione delle aziende sarà’ stilata una graduatoria con l’attri buzione di un punteggio in base ad alcuni criteri di selezione che vanno dalla formazione scolastica e pro fessionale alle performance finanzia rie, dal grado di innovazione a quello di internazionalizzazione fino alla qualità’ delle produzioni e all’organizzazione commerciale. Il punteggio minimo è di 40 punti.
la formazione è elemento indispensabile per la crescita della nostra agricoltura e delle nostre imprese. abbiamo più volte constatato l’esigenza di seguire, nella formazione come in tanti altri ambiti, un percorso di sviluppo delle iniziative condiviso con le istituzioni, affinché sia sempre garantita la massima con-
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Informazioni negli uffici Coldiretti
sapevolezza su che cosa rappresenta oggi la nuova agricoltura e quali sono le esigenze di giovani imprenditori. e’ questo un approccio che intendiamo seguire anche rispetto ad un recente corso di formazione promosso da mipaaf e ismea “promuovere lo spirito e la cultura di impresa”, dedicato a giovani imprenditori agricoli aperti all’innovazione, all’internazionalizzazione e al modello di sviluppo sostenibile e fortemente motivati ad acquisire nuove competenze in tali ambiti. e’ un’occasione che i nostri giovani imprenditori dovranno saper cogliere e che può rappre-
sentare un ulteriore momento per trasmettere loro i nostri valori e le nostre progettualità. siamo certi pertanto che gli imprenditori di coldiretti giovani impresa saranno anche questa volta i protagonisti oltre che i principali beneficiari dell’iniziativa ismea / mipaaf. più nel dettaglio, il programma prevede la selezione di circa 250 giovani imprenditori agricoli che vogliano partecipare a due sessioni formative - un week end in estate e uno in autunno - in una delle tre città individuate come sede: roma, bologna, bari (come specificato nell’ingombro qui sotto).
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coltiva la salute | BENESSERE
www.gruppocdc.it
COLTIVA LA TUA SALUTE
ECOCARDIOGRAFIA FETALE accurato studio del cuore utile al riconoscimento in utero di malformazioni e cardiopatie congenite del cuore e cardiopatie congenite sono le anomalie più frequenti alla nascita e rappresentano la causa del 25% della mortalità perinatale e del 50% della mortalità infantile dovuta a malformazioni congenite. circa l’1% dei bambini nascono con malformazioni cardiache e sul 20% dei bambini ai quali vengono riscontrati problemi cardiaci alla nascita non è stata effettuata una diagnosi prenatale. risulta quindi evidente che lo studio accurato del cuore fetale è estremamente importante. la diagnosi prenatale è fondamentale per escludere patologie che mettano in pericolo la vita del bambino alla nascita e per evitare che la gestante partorisca in strutture che non possiedono un reparto cardiologico pediatrico. l’ecocardiografia fetale non è un esame invasivo e dura in media dai 20 ai 40 minuti. in genere l’esame si esegue tra la 18° e la 22° settimana, appena dopo l’ecografia morfologica, periodo in cui le dimensioni cardiache cominciano a consentire una accettabile definizione diagnostica. e’ stato ampiamente dimostrato che nelle cardiopatie più gravi, che sono anche quelle di più frequente riscontro neonatale, la diagnosi prenatale riduce in modo importante non solo la mortalità operatoria ma anche i gravi danni cerebrali, renali ed altro, che talora possono complicare il decorso post-operatorio dei piccoli pazienti. l’ecocardiografia fetale consente inoltre l’identificazione ed il trattamento di eventuali aritmie nel feto tramite la somministrazione di farmaci antiaritmici per via transplacentare (somministrati alla mamma). lo studio
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Centro UniFiCAto PrenotAZioni Prestazioni in regime Privato o Convenzionato con Enti Privati
accurato del cuore fetale è necessario in tutte le gravidanze anche in assenza di specifici fattori di aumento del rischio di occorrenza delle car-
diopatie congenite. le indicazioni classiche all’esecuzione dell’esame in presenza di fattori di rischio materni o fetali sono:
•precedente figlio affetto da cardiopatia congenita •familiarità per cardiopatie congenite •anomalie genetiche fetali •anomalie extra cardiache fetali •gemellarità •fecondazione assistita •assunzione materna di farmaci teratogeni (come anticonvulsivanti, alcol, litio), ma soprattutto di derivati della vitamina a (acido retinoico e derivati) •malattie materne come il diabete, in particolare quello insulino-dipendente, la fenilchetonuria e le malattie autoimmuni •infezioni materne come la rosolia ed il citomegalovirus e la toxoplasmosi •sospetto di cardiopatia congenita all’esame morfologico di base •sospetto di aritmia fetale •test della translucenza nucale positivo con translucenza nucale aumentata. in particolare i feti con nt > 95° centile e corredo cromosomico normale hanno un rischio aumentato di difetti cardiaci maggiori che si incrementa in maniera esponenziale con l’aumentare dello spessore della nt. •presenza di idrope fetale non immunologica. condizione caratterizzata dalla presenza di abbondante liquido nel tessuto cutaneo, sottocutaneo e nelle cavità sierose. torino centro torino centro torino centro torino Mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino vallette lucento Moncalieri rivoli venaria reale asti biella cuneo novara novara verbania vercelli
via cernaia, 20 via antonio fabro 12/b via raimondo montecuccoli 5f via don grazioli 11/a via livorno38/d via villarbasse 27/a piazza santa rita 8 corso toscana 139/1 via martiri della libertà 11 via fratelli piol 63 via iv novembre 16 corso galileo ferraris 4/a via antonio bertodano 11 piazza duccio galimberti 4 via san francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via sergio bocci 11 via san cristoforo 10
10122 torino 10122 torino 10122 torino 10137 torino 10144 torino 10138 torino 10136 torino 10151 torino 10024 moncalieri 10098 rivoli 10078 venaria reale 14100 asti 13900 biella 12100 cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 verbania 13100 vercelli
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RISORSE IDRICHE | condizionalità
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coNdIZIoNAlItà ex ante risorse idriche
Il punto sull’attuazione delle linee guida ministeriali o stato di avanzamento delle azioni intraprese per il soddisfacimento della “condizionalità ex-ante” del settore risorse idriche è stato al centro di un incontro promosso dal ministero delle politiche agricole, congiuntamente al ministero dell’ambiente, con le regioni e le associazioni agricole. diverse azioni in essere, infatti, riguardano il rispetto di quanto previsto dalla nota ares (2017) 5687550 del 21 novembre 2017 della commissione europea sul soddisfacimento, per l’italia, della condizionalità ex ante 5.2 - settore risorse idriche, ovvero sulle condizioni minime di carattere normativo, amministrativo e organizzativo previste dalla nuova pac che lo stato membro deve rispettare per assicurare l'efficienza e l'efficacia nel raggiungimento degli obiettivi della politica di sviluppo rurale. detto ciò, la condizionalità ex ante per le risorse idriche prevede: la realizzazione di una politica dei prezzi dell'acqua che contempli adeguati incentivi per l’uso efficiente delle risorse idriche. in pratica, la politica dei prezzi è considerata un sistema di controllo per evitare sprechi; un adeguato contributo al recupero dei costi dei servizi idrici a carico dei vari settori di impiego dell'acqua per gli investimenti sostenuti dai programmi, ad un tasso stabilito nei piani di gestione dei bacini idrografici approvati (art. 9 della direttiva quadro acque). in tale contesto, proprio ai fini del rispetto di queste condizioni, con il d.m. 39 del 24 febbraio 2015 è stato emanato un regolamento per la definizione del costo ambientale e della risorsa per i vari settori di impiego dell’acqua; la definizione degli utilizzi (usi e servizi) interessati; la differenziazione fra concetto di copertura e internalizzazione del costo, oltre a fornire un primo riferimento sugli strumenti utili all’internalizzazione del costo. in attuazione delle previsioni del decreto ministeriale citato, il ministero dell’ambiente ha avviato la predisposizione dell’analisi economica che, sulla base delle caratteristiche ambientali e socio economiche del distretto e dell’impatto delle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sulle acque sotterranee, dovrebbe individuare le misure efficaci e sostenibili per l’ottenimento degli obiettivi ambientali, le politiche dei prezzi che incentivino un utilizzo efficiente e promuovere il pieno recupero dei costi (full cost recovery) con un adeguato contributo dei diversi settori di impiego. in occasione dell’incontro, quindi, i ministeri hanno presentato le linee di riferimento del manuale in corso di predisposizione per la citata analisi economica, evidenziando come tali adempimenti siano necessari al fine di rispondere adeguatamente alle contestazioni formulate dalla commissione europea nell’ambito dell’eu pilot 7304/2015. in tale ambito, infatti, la commissione aveva richiesto
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chiarimenti circa il monitoraggio e la valutazione dello stato della qualità delle acque; l’adozione di metodologie per la valutazione delle tendenze circa la concentrazione degli inquinanti nelle acque sotterranee; l’indicazione delle ragioni di eventuali esenzioni; maggiori informazioni sui costi dell’acqua per il settore agricolo e l’identificazione di programmi e di misure, tenuto conto dell’analisi di pressioni e impatti. nell’incontro con i ministeri è stata sottolineata la necessità di cogliere le osservazioni della commissione non solo come prescrizioni cui adempiere ma anche come una opportunità, per garantire una adeguata considerazione di tutti gli impieghi della risorsa idrica, per definire un sistema unitario per la raccolta delle informazioni e disegnare un sistema di pianificazione integrato e coordinato ai diversi livelli istituzionali. si tratta, ancora, di individuare le misure che effettivamente sono funzionali al conseguimento degli obiettivi ambientali ed un adeguato contributo per i diversi utilizzi al recupero dei costi. coldiretti valuta positivamente il metodo di analisi adottato e, in particolare, l’accoglimento della richiesta di includere, nell’ambito del manuale per l’analisi economica, anche la valutazione e quantificazione delle esternalità positive connesse all’impiego dell’acqua in agricoltura in modo da ottenere un bilancio netto tra costi e benefici. coldiretti ha altresì richiesto al gruppo di esperti costituito presso il ministero per l’elaborazione del manuale, di predisporre alcune simulazioni concrete, in attuazione dei criteri adottati, per settori e per ambiti territoriali di riferimento, in modo da poter concretamente verificare che l’adozione del metodo scelto non conduca ad aumento degli oneri a carico delle imprese agricole, con riferimento all’impiego della risorsa idrica a fini
produttivi. nel corso dell’evento si è anche proceduto ad una analisi sul livello di attuazione delle disposizioni regionali in recepimento delle linee guida del ministero delle politiche agricole e forestali, approvate con dm 31 luglio 2015, sulle modalità di quantificazione dei volumi idrici (altra azione necessaria ai fini dell’adempimento della condizionalità exante), con particolare riferimento all’individuazione delle banche dati regionali e al coordinamento con il sistema informativo nazionale per la gestione delle risorse idriche in agricoltura (sigrian) per la determinazione dei prelievi in autoapprovvigionamento, l’installazione progressiva dei misuratori e l’integrazione e aggiornamento dei dati di monitoraggio, nonché dell’aggiornamento del sistema sigrian stesso. a tutt’oggi si riscontra un recepimento normativo delle line guida da parte di tutte le amministrazioni, con la regione marche che ha provveduto, per ultima, all’emanazione della legge regionale di recepimento nel giugno del 2017. meno incoraggianti i progressi in merito alla trasmissione dei dati regionali dei volumi irrigui al sigrian (ad esempio, per quanto riguarda l’irrigazione collettiva, solo 20 enti irrigui su 570 oggetto di monitoraggio hanno fornito dati sui volumi utilizzati) e all’adozione delle metodologie di stima condivisa (documento approvato in Conferenza Stato-Regioni nell’agosto del 2016). su questo ultimo punto si ricorda che le regioni avrebbero dovuto individuare e comunicare al sigrian gli strumenti operativi per il calcolo dei fabbisogni irrigui a livello di distretto irriguo tra quelli proposti dal documento sulle metodologie di stima ed individuare le aree pilota su cui effettuare i test di verifica, in coordinamento con il crea. a tutt’oggi, tuttavia, nessuna regione ha ancora provveduto a questo adempimento.
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rISorSE
dal viigneto al punto vendita | RISORSE
dal vigneto al punto vendita per promuovere tutta la filiera
Come degustare tutto il Monferrato in un bicchiere Mauro e Paolo Angelini:“Tradizione e innovazione al servizio di un territorio unico” l nostro mestiere, la nostra passione”: sono queste le parole che contraddistinguono e riassumono l’azienda vitivinicola dei fratelli mauro e paolo angelini. una realtà nata e cresciuta ad ozzano monferrato, viticoltori da quattro generazioni, da sempre con un unico obiettivo: produrre vini buoni e sani unendo tradizione e innovazione al fine di ottenere dai vigneti adagiati sulle coline del monferrato casalese il vino migliore. 40 ettari impiantati a vigneto distribuiti su terreni che variano dai più calcarei a quelli più argillosi per continuare a raccontare una storia che da oltre cent’anni vive e cresce tra le colline del monferrato, situata nel cuore del piemonte. la cantina, recentemente rinnovata, insieme a tecniche di produzione indirizzate ad esaltare la tipicità di ogni singolo vitigno, permette di avere una gamma di vini molto varia e strettamente legata al territorio. “la storia ci ha insegnato il rispetto per i vitigni classici del monferrato, quali sono la barbera ed il grignolino, mentre la curiosità ci ha fatto osare con viognier e syrah” non si stancano di ripetere, vignaioli da quattro generazioni, per un futuro con radici che affondano in 100 anni di storia ed esperienza. l’azienda nasce nel dopo guerra per volontà del nonno di paolo e passa di generazione in generazione sino a fine del ventesimo secolo quando paolo, che aveva sempre lavorato all’interno, la rileva dal padre e dagli zii. in quel momento l’impresa conta 15 ettari di vigneti e l’attività di vendita quasi totalmente rivolta alla clientela privata con vendita in cantina, prevalentemente damigiane e taniche. i risultati non tardano ad arrivare e l’impegno di paolo viene premiato: grazie all’impianto di uva autoctona e vitigni internazionali l’azienda raggiunge 40 ettari di vigneto. l’amore per le sue vigne coinvolge principalmente mauro, suo figlio che ha seguito le orme del padre e che impone una visione più giovane, con la modernizzazione della cantina, con nuove attrezzature idonee a produrre vini più rispondenti al mercato moderno, ampliando inoltre la dotazione di recipienti in legno di piccole e medie dimensioni. a questo punto, l’azienda che sino a quel momento vendeva una buona quantità della produzione come uve e come vino all’ingrosso, ha dovuto gioco forza ampliare la vendita del vino sia verso i privati che verso l’horeca, aumentando la quota del prodotto imbottigliato, partendo dal fatto che il mercato della vendita di vino sfuso ai privati sta attraversando un momento di crisi. l’azienda ha iniziato quindi a vendere nei mercati locali, nazionali ed internazionali, impegnando parte delle risorse nella promozione verso paesi terzi e aderendo all’ocm promozione, che finanzia queste attività. consapevole che il mercato locale riveste sempre un interesse primario e che nel monferrato vi è un
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movimento turistico anche straniero. l’azienda angelini si è resa conto dell’importanza di avvicinare la produzione al consumatore finale, riducendo la filiera, investendo nella promozione locale aprendo a marzo 2018 un punto vendita e sala degustazione completamente in bioedilizia, con un’enorme capacità di autosufficienza energetica, quindi attenta alle problematiche ambientali e costruita in mezzo ad alcune vigne di loro proprietà, minimizzando anche l’impatto paesaggistico. la struttura fa suo il concetto di “naturale” che l’azienda vuole trasmettere, così come risulta dalle analisi dei suoi vini che non hanno la certificazione biologica ma mantengono una naturalità “uva - vino - consumatore”. il punto vendita dispone di dieci vasche da 20 ettolitri ciascuna, con impianto a saturazione di azoto
per la conservabilità del vino, dotati di spillatori adatti al riempimento di damigiane e fustini propri del clienti. inoltre si possono trovare tutti i prodotti imbottigliati nei vari formati e vari vini in bag in box, con la possibilità di assaggiarli nel nuovo locale degustazione. “abbiamo voluto portare in questa nuova realtà la tradizione vitivinicola famigliare dell’azienda hanno aggiunto in casa angelini - che si basa da sempre su spiccati metodi tradizionali, con selezione delle migliori partite di uve, a cui si aggiunge sapiente e scrupolosa cultura vinicola con l’impiego di tecnologie avanzate nella vinificazione e nell’affinamento dei vini. e’ questo che sapremo offrire ai nostri amici, vecchi e nuovi, che avremo il piacere di ospitare nel punto vendita, ovviamente di fronte ad un buon bicchiere di vino”.
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EPACA | interventi e incentivi
AGEVolAZIoNE coNtrIButIVA PEr NuoVE AttIVItà AGrIcolE
Interessa coltivatori diretti e imprenditori Per quanto riguarda la durata e misura del beneficio la Legge ha stabilito un esonero totale (100%) er i giovani che scelgono o hanno scelto di intraprendere l’attività agricola, oltre agli interventi e incentivi previsti dal piano di sviluppo rurale, è prevista anche una agevolazione contributiva di rilievo, della quale non tutti potrebbero essere a conoscenza, si tratta di una norma introdotta sperimentalmente dalla legge 232/2016 solo per l’anno 2017, ma che è stata prorogata a tutto il 2018 con la legge n. 205/2018. con tale provvedimento al fine di promuovere nuove forme di imprenditoria in agricoltura viene riconosciuto l’esonero dal pagamento della contribuzione ivs dovuta all’inps. i destinatari del beneficio sono i coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali anni che iniziano o hanno iniziato, una nuova attività imprenditoriale agricola, nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2018 e che non abbiano compiuto quaranta anni alla data d’inizio della nuova attività. ulteriore condizione è che il giovane non sia già stato iscritto negli elenchi previdenziali in qualità di titolare, e successivamente cancellato, nei dodici mesi precedenti l’inizio della nuova attività per la quale viene richiesto il beneficio. l’esonero contributivo, come detto sopra, riguarda la contribuzione dovuta all’inps per la quota di assicurazione per invalidità, vecchiaia e superstiti i.v.s., conseguentemente sono esclusi dall’agevolazione: il contributo di maternità, dovuto da ciascuna unità attiva se coltivatore diretto, e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella gestione previdenziale, e il contributo inail dovuto dai soli coltivatori diretti. per quanto riguarda la durata e misura del beneficio la legge ha stabilito un esonero totale (100%) per i primi 36 mesi, esonero del 66% per gli ulteriori 12 mesi e del 50% per altri 12 mesi, quindi per una durata complessiva di 5 anni. l’agevolazione non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquota, per cui nei casi di concorrenza di più esoneri previsti da altre normative ad es. agevolazioni contributive per le unità attive ultra 65enni, riduzioni per iscritti con età inferiore a 21 anni, riduzioni aliquota per zone agricole svantaggiate ecc., sarà applicabile in sede di tariffazione, l’agevolazione più favorevole per il contribuente. per ottenere l’esonero è necessario inoltre, il regolare adempimento degli obblighi
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contributivi, e degli altri obblighi di legge, riguardanti l’osservanza delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro e degli accordi e contratti collettivi ad ogni livello, provinciale regionale nazionale, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, dei datori di lavoro e dei lavoratori, inoltre è necessario il rispetto dei limiti previsti dal regolamento ue n.1407/2013 e n.1408/2013 del 18 dicembre 2013, relativi all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'unione europea agli aiuti «de minimis» pari, per il settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, a €15.000. al fine della verifica del contenimento del beneficio entro il limite dei 15.000 euro, si tiene conto degli esoneri e delle riduzioni contributive applicabili nei due anni precedenti la domanda (2017 e 2016), dell’anno in corso (2018) e dei due anni successivi (2019 e 2020). con riferimento agli aiuti “de minimis”, a partire dall’entrata in vigore del registro nazionale degli aiuti di stato di cui all’articolo 52 della legge 234/2012, l’inps provvederà al riconoscimento dell’incentivo solo dopo aver consultato il suddetto registro ed accertato che vi sia disponibilità, nel limite del regime “de minimis”, dell’intero importo concedibile dell’agevolazione, tuttavia come previsto dalla circolare inps n. 32/2018, con riferimento al limite di cui trattasi, il coltivatore diretto ha fa-
coltà di richiedere il beneficio per l’intero nucleo familiare o, se il limite viene superato, solo per se stesso o per se stesso ed alcuni componenti del nucleo diretto coltivatore.ai fini dell’ammissione al beneficio i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali - una volta concluso il processo d’iscrizione alla gestione previdenziale autonomi agricoli, con conseguente comunicazione dell’avvenuta attribuzione del relativo codice azienda - devono inoltrare all’inps una domanda telematica di ammissione all’incentivo. la presentazione dell’istanza si effettua, nell’ambito dei servizi telematici del cassetto previdenziale per autonomi agricoli, dove è disponibile il modello telematico “esonero contributivo nuovi cd e iap anno 2018 (cd/iap2018)”. la domanda deve essere inoltrata all’inps esclusivamente in via telematica, avvalendosi dei moduli disponibili all’interno del cassetto previdenziale per autonomi agricoli. l’inps, mediante i propri sistemi informativi centrali, effettuerà le verifiche in merito al possesso dei requisiti per l’accesso all’esonero e comunicherà l’eventuale ammissione al beneficio esclusivamente in modalità telematica. nella comunicazione di ammissione al beneficio sarà, altresì, indicato, per ciascun anno, l'importo del beneficio presuntivamente spettante. nell’ipotesi di mancata ammissione, sarà comunicato il diniego all’istanza con indicazione della motivazione. per le iscrizioni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali per le quali vi è comunque l’attribuzione del codice azienda, ma non ancora perfezionate in quanto incomplete di tutte le informazioni necessarie, le domande di ammissione al beneficio saranno acquisite e poste nello stato di “sospese”. una volta acquisiti tutti gli elementi, la domanda di ammissione al beneficio sarà automaticamente elaborata e l’esito attribuito all’istanza sarà visualizzabile all’interno del cassetto previdenziale per autonomi agricoli (ammissione/rigetto).
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naspi | EPACA
SoStEGNo Al rEddIto PEr cHI HA PErduto INVoloNtArIAmENtE Il lAVoro
“NASPI”, nuova assicurazione sociale per l’impiego l decreto legislativo n.22/2015 aveva introdotto nuove “disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183”. la naspl, come i precedenti istituti, ha la funzione di fornire un sostegno al reddito dei lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, i beneficiari sono: • lavoratori dipendenti; • apprendisti; • soci di cooperativa purchè abbiano instaurato un rapporto subordinato; • personale artistico sempre se a contatto subordinato.
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anno
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non possono beneficiare della naspl; gli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato, per i quali continua a trovare applicazione la disciplina dell’indennità disoccupazione agricola; • i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni. la durata e la misura dei trattamenti sono rapportati alla pregressa storia contributiva del lavoratore e non più alla età anagrafica del lavoratore, come previsto dalla disciplina previsto dalla disciplina previgente. reqUisiti la naspl è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
retribuzione mensile
1) siano in stato di disoccupazione; 2) possano far valere, nei quattro anni prece denti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione; 3) possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contri butivo, a prescindere dal minimale contribu tivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. la naspl viene riconosciuta anche ai lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa e negli altri casi previsti dalla legge. MisUra la indennità è calcolata sulla base della retribuzione imponibile ai fini previdenziali dei lavoratore negli ultimi quattro anni.
importo naspi
2018
retribuzione mensile sia pari o inferiore all’importo di 1208,15€
è pari al 75% della retribuzione mensile
2018
la retribuzione mensile sia superiore all’importo di 1208,15€
è pari al 75% di 1208,15€ incrementato di una somma pari al 25% della differenza tra la retribuzione mensile e il predetto importo di 1208,15€
l’importo massimo naspi 2018 non può superare i 1.314,30 euro al mese. dUrata la naspl viene corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione. decorrenza della prestazione. la domanda di naspl deve essere presentata all’inps in via telematica entro sessantotto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro e l’indennità spetta a decorrere dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro o, qualora la domanda sia presentata successivamente a tale data, dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda. decadenza. il la-
voratore decade dalla fruizione della naspl nei seguenti casi: - perdita dello stato di disoccupazione; - inizio di un’attività lavorativa subordinata o di un’attività lavorativa in forma autonoma o di impresa individuale senza provvedere alle previste comunicazioni all’inps; - raggiungimento dei requisiti per il pensiona mento di vecchiaia o anticipato; - acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità, salvo il diritto del lavoratore di optare per la naspl. Gli Uffici del Patronato Epaca sono a disposizione per ogni chiarimento in merito e per l’inoltro delle domande di NASPI.
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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | la nocciola a lu
EdIZIoNE 2018 dEllA SAGrA dEllA NoccIolA: ottImo BIlANcIo
“Il nocciolo ai tempi della cimice”: monitoraggio e strategie di controllo Ricetta per una coltura di qualità: buon prodotto, risultato del gioco di squadra on ci sono dubbi: la nocciola è ormai una protagonista importante dell’economia agricola del territorio alessandrino, con ottime prospettive di sviluppo. una terra, quella monferrina, ricca di iniziativa che vede premiato questo suo coraggio imprenditoriale grazie ad un continuo aumento delle superfici interessate alla corilicoltura. lu, un territorio vitale che ha espresso nel gemellaggio con cuccaro la volontà di abbandonare i campanilismi nel nome di una crescita reciproca. un successo consolidato da parte degli espositori e un numero di partecipanti in continua crescita: si può riassumere così l’ottimo bilancio dell’undicesima edizione della sagra della nocciola di lu che rappresenta ormai un appuntamento fisso, la terza settimana di maggio, nel calendario degli eventi a livello regionale per addetti ai lavori e appassionati del settore. una vetrina per il monferrato dove, ogni anno, vengono analizzate e presentate le novità tecniche di rilievo che riguardano il settore corilicolo: dai trattamenti alla meccanizzazione, dall’innovazione in campo ai progetti per un prodotto trasformato in sintonia con le richieste del mercato. un’innovazione che si traduce in “buon prodotto”, “sperimentazione” e “tutela del territorio”: la giusta ricetta per offrire garanzie di prezzo e di collocazione del prodotto. “il nocciolo ai tempi della cimice”: è stato questo il tema del convegno che ha richiamato un numeroso pubblico nella sala cinematografo. ad aprire i lavori il sindaco di lu, Michele filippo fontefrancesco, che ha sottolineato come la valorizzazione del territorio rappresenti la carta vincente per essere competitivi e affrontare le sfide future. un esempio concreto l’accordo di filiera con il gruppo novi-elah-dufour e la crescita dei soci aderenti alla cooperativa Monferrato frutta che rappresenta l’anello di congiunzione per “migliorare le condizioni economiche dei soci per promuovere il perfezionamento della produzione agricola, e corilicola in particolare, organizzando in forma cooperativistica il rifornimento delle scorte, il miglioramento delle colture e delle vendite collettive dei prodotti agricoli, nonché attuando le iniziative necessarie per dare nuova centralità all’impresa e garantire giusto reddito al settore” come ha sottolineato ringraziando il presidente della cooperativa monferrato frutta, dino bertolè presente in sala, per la nuova progettualità che coinvolge anche il territorio astigiano. una ricetta di sicuro successo che
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negli anni ha sempre visto in prima linea la cooperativa corilu, ottenendo, non solo sul territorio provinciale e regionale, ampi consensi. a seguire gli interventi tecnici di lara bosco dell’università degli studi di torino su “halymorpha halys: biologia, monitoraggio e strategie di controllo”, di alberto pansecchi agronomo e responsabile corilicolo provin-
ciale coldiretti su “il controllo della cimice in provincia di alessandria”, di Maria corte di agrion su “nocciolo - linee tecniche per una corilicoltura sostenibile 2018”, considerazioni finali affidate a giuseppe concaro di cadirlab-sata mentre le conclusioni sono state affidate a al presidente provinciale coldiretti Mauro bianco il quale si è soffermato sul-
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la nocciola a lu | ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA
l’impegno di coldiretti nel sostenere la corilicoltura e la vitalità imprenditoriale della terra monferrina “ricca di iniziativa che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici interessate “a nocciola”. un territorio che manda segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di riuscire a realizzare sempre nuovi progetti. negli ultimi tempi in provincia di alessandria si è assistito ad un continuo aumento delle superfici interessate a nocciola. la qualità della tonda gentile è assoluta, le sue caratteristiche ne fanno un prodotto di pregio apprezzato e ricercato, il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra in questa direzione per portare la terra monferrina ad essere conosciuta sempre di più, esattamente ciò che sta accadendo grazie all’accordo che abbiamo con novi”. coldiretti sa quanto possano essere importanti per il futuro gli accordi di filiera, per l’economia agricola e per l’ambiente, ecco perchè ha scelto di tutelare e “combattere” la concorrenza, in questo caso corilicola, non firmata made in italy.
PIEmoNtE costituito l'osservatorio cimice asiatica er far fronte comune contro la grave emergenza per le colture agrarie, e in particolare per il nocciolo, rappresentata dalla cimice asiatica halyomorpha halys è stato costituito l'osservatorio cimice asiatica. l'osservatorio cimice asiatica, nato sotto gli auspici dell'assessorato all'agricoltura della regione piemonte, riunisce in un unico gruppo di lavoro alcuni dei principali attori della filiera agricola regionale, particolarmente colpiti dalla diffusione di questo nuovo insetto. in particolare, siedono al tavolo di lavoro ricercatori dell'università di torino (disafa entomologia), che assicurano il coordinamento scientifico; tecnici della coldiretti piemonte e fondazione agrion, referenti del monitoraggio e del trasferimento dei risultati; rappresentanti di ferrero
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e tecnici dei servizi fitosanitari e tecnico-scientifici della regione piemonte, che garantiscono l'integrazione di tutte le attività nell'ambito di un'azione corale di difesa e di ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse. le attività di ricerca e divulgazione sono sostenute finanziariamente dalla divisione hazelnut company del gruppo ferrero, dalla fondazione cassa di risparmio di cuneo e dalla regione piemonte. l'osservatorio cimice asiatica persegue il duplice obiettivo di minimizzare i danni causati dall'insetto nella stagione 2018 (breve periodo) e di individuare e mettere in atto soluzione efficaci e durature (lungo periodo). le attività in svolgimento possono essere così suddivise in due categorie: quelle più di ricerca che mirano ad accrescere la comprensione del comporta-
mento e delle dinamiche di popolazione della cimice asiatica per individuare le possibili soluzioni (es. risposta ai feromoni, utilizzo di antagonisti naturali e/o sostanze battericide) e quelle più applicate di mitigazione dell'impatto della cimice sulla produzione della stagione corrente (es. monitoraggio in tempo reale della diffusione, emissione di bollettini alle organizzazioni tecniche e di produttori per l'esecuzione dei trattamenti volti a ottimizzarne efficacia ed efficienza). si rende noto che nel mese di maggio le attività dell'osservatorio cimice asiatica previste per la stagione 2018 sono state impostate e regolarmente avviate. al termine della stagione sulla base dei risultati conseguiti sarà quindi possibile programmare il piano degli interventi per la stagione seguente.
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ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA | confermata stafania grandinetti
aSSemBlea elettIva teRRaNOStRa aleSSaNdRIa - aGRItuRISmI dI CamPaGNa amICa
Stefania Grandinetti confermata al vertice: la multifunzionalità per una moderna concezione dell’agricoltura sostenibile Fondamentale la figura dell’agrichef, ambasciatrice delle produzioni agricole di qualità tefania grandinetti, imprenditrice agricola di ponzone, titolare dell’agriturismo di campagna amica e fattoria didattica “le piagge”, è stata confermata alla guida di terranostra alessandria, l’associazione che riunisce gli agriturismi di coldiretti. stefania grandinetti, che è presidente delle aziende agrituristiche di campagna amica alessandria dall’aprile del 2012, rimarrà in carica per altri cinque anni; vicepresidente è stata designata elisa gastaldi, titolare dell’azienda agricola multifunzionale “elilu” di castelnuovo scrivia. “ringrazio il consiglio per la fiducia che mi ha accordato, e sono sicura che insieme continueremo a fare un buon lavoro per far crescere il settore. - sottolinea la presidente stefania grandinetti - la mia idea di agriturismo ha, da sempre, canoni diversi rispetto ad una semplice azienda agricola, qualcosa di meglio, una struttura attrezzata per soddisfare il desiderio di evasione e di vita sana: insomma, un’azienda multifunzionale, che deve avere in cantiere molti progetti con l’obiettivo divulgare la cultura del “km.0” anche attraverso momenti di formazione. gli agriturismi infatti sono un potente strumento per scoprire i tesori della nostra provincia, a cominciare da quelli della tavola fino ad arrivare a quelli naturalistici e culturali, lontano dallo stress della vita quotidiana. fondamentale in questo senso è la figura dell’agrichef, destinata ad essere sempre più qualificata e a diventare vera ambasciatrice delle produzioni agricole di qualità del territorio provinciale”. “siamo lieti - ha aggiunto il direttore di coldiretti alessandria leandro grazioli - della riconferma di stefania grandinetti, che in questi anni si è dedicata con impegno e attenzione a terranostra e al bene di questo settore. l’attività agrituristica rappresenta per noi una sorta di biglietto da visita, la punta più in vista dell'organizzazione. e’ un orgoglio per
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in foto: l’agrichef stefania grandinetti, confermata al vertice di terranostra alessandria - agriturismi di campagna amica. tra le prime ad avere conseguito il diploma di agrichef: orgoglio per alessandria.
coldiretti alessandria il fatto che stefania sia stata tra le prime ad avere conseguito il diploma di agrichef”. “noi agrichef siamo cuochi-agricoltori impegnati nella valorizzazione dei prodotti agricoli, riportando sulle tavole vecchi sapori ma anche rivisitando antiche ricette in chiave innovativa. - ha aggiunto stefania grandinetti - una nuova figura professionale che è espressione dell’impresa agricola e riveste in pratica un ruolo doppio: da un lato è un agricoltore e dall’altro è promotore del cibo del territorio che cucina e propone negli agriturismi, ma anche in occasione di manifestazioni”. “mangiare in agriturismo o fare la spesa direttamente dal produttore è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”, ha affermato Mauro bianco
presidente coldiretti alessandria, nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini e delle fattorie che in italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”. per trovare l'agriturismo giusto il consiglio è quello di preferire aziende accreditate e di consultare il sito www.campagnamica.it e di utilizzare l’unica l’app farmersforyou, in versione italiana e inglese, che permette di scegliere gli agriturismi dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana, ma anche i mercati di campagna amica, le fattorie e le botteghe dove poter comprare il vero Made in Italy agroalimentare e i ristoranti che offrono menù con prodotti acquistati direttamente dagli agricoltori.
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filiera / nuovo ministro / pac / giovani | ATTUALITÀ’
Al VIA ProGEtto dI FIlIErA Su cArNE BoVINA. rIlANcIo dEllE StAllE Modello virtuoso di green economy. Il progetto punta ad aumentare nel nostro Paese la quota di carni provenienti da capi nati e allevati in Italia. Il punto di forza è il coinvolgimento di tutte le fasi produttive n progetto di filiera bovina sostenibile che si presenta come un modello virtuoso di green economy. e’ il contratto di filiera “firmato” coldiretti, inalca, bonifiche ferraresi e filiera bovini italia che prevede lo sviluppo di allevamenti di carne con capi al 100% made in italy. l’iniziativa è stata illustrata alla conferenza internazionale “la green economy nella regione appenninica” promossa dall’università di camerino. il progetto punta ad aumentare nel nostro paese la quota di carni provenienti da capi nati e allevati in italia. in questo modo si garantisce ai consumatori un prodotto sano, sicuro e di qualità, si sostiene un’attività che può offrire nuove opportunità di lavoro nelle aree interne e del mezzogiorno, con un prezzo minimo garantito agli allevatori, e si offre un contributo al sistema paese con la riduzione delle importazioni (il tasso di autoapprovvigionamento è del 55%) e il mantenimento del territorio. in 5 anni la produzione dovrebbe essere di 125mila bovini e l’impegno di 4.200 allevatori. il punto di forza del nuovo
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contratto è il coinvolgimento di tutte le fasi produttive, dall’allevamento alla macellazione, lavorazione e confezionamento fino alla commercializzazione, realizzando così una vera filiera. inoltre in questo modo si valorizzano sia le aree agricole marginali del sud vocate all’allevamento estensivo della linea vacca-vitello, sia le regioni padane del nord adatte alle fasi successive di allevamento intensivo.
la sostenibilità è un altro elemento cardine del progetto che persegue benessere nelle stalle, gestione sostenibile dei pascoli, mantenimento dell’occupazione, miglioramento della genetica. i consumatori, da parte loro, sono anche disposti a pagare di più un prodotto di qualità e 100% italiano (quasi il 40% è pronto a spendere il 5% in più e il 31,4% fino al 20%).
GIAN mArco cENtINAIo nuovo ministro dell’agricoltura
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on la nomina di gian marco centinaio a ministro delle politiche agricole proprio nel giorno in cui l’unione europea ha presentato la riforma della politica agricola, inizia una dura battaglia per difendere il primato dell’agricoltura italiana in europa per valore aggiunto, qualità, sicurezza alimentare ed ambientale”. e’ quanto ha affermato il presidente della coldiretti roberto moncalvo che si congratula con il neo ministro e con l’intero esecutivo guidato dal premier giuseppe conte e assicura “piena collabora-
zione nella difesa e valorizzazione del made in italy agroalimentare, oggi minacciato dalla visione omologante del cibo rappresentata in europa dai paesi del nord”. “sovranità alimentare, etichettatura di origine obbligatoria di cibi e bevande, un nuovo approccio nei trattati di libero scambio con i paesi terzi e il ripensamento delle scelte fatte sui voucher la cui cancellazione ha creato tanti disagi al settore, sono da sempre al centro dell’azione di coldiretti e ora trovano riscontro anche nel contratto di governo” ha precisato moncalvo.
PAc l’europarlamento dice no ai tagli
GIoVANI ImPrESA cambio al vertice
o alla rinazionalizzazione della politica agricola comune, più strumenti per aiutare gli agricoltori a sostenere le crisi e per attrarre nuovi operatori, meno burocrazia, ma soprattutto una bocciatura netta ai tagli di bilancio e un invito a sostenere finanziamenti equi per contrastare la scomparsa delle aziende agricole europee a conduzione familiare. queste le linee guida per la prossima riforma della pac approvate il 30 maggio dal parlamento ue. positiva la presa di posizione di strasburgo che con questa risoluzione risponde alla comunicazione della commissione sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione tenendo conto che la nuova politica agricola dovrà essere approvata da parlamento e consiglio con la procedura della co-decisione. gli europarlamentari sono favorevoli a una maggiore flessibilità che non si traduca però in una rinazionalizzazione della pac che “deve basarsi su una serie comune di obiettivi, norme, strumenti e controlli”.tra le priorità il sostegno alle aziende agricole perché continuino a produrre alimenti sicuri e di qualità a prezzi accessibili e con garanzie sempre maggiori di sostenibilità ambientale e di integrazione nell’economia circolare. il parlamento ue chiede che i pagamenti diretti continuino a essere finanziati dal bilancio europeo, che si escludano i settori più sensibili dai negoziati commerciali e che si assicuri più sostegno ai giovani e agli agricoltori colpiti dalla volatilità dei redditi e dei prezzi. e, ancora, metodi più efficaci per garantire che i contributi siano destinati agli agricoltori, un sistema che elimini gradualmente i criteri storici nel calcolo dei pagamenti diretti e meno denaro per le aziende più grandi.
danilo merlo il nuovo delegato di giovani impresa coldiretti piemonte, eletto all’unanimità durante l’assemblea elettiva che si è tenuta, presso palazzo svolta a torino, alla presenza del vice presidente della federazione regionale fabrizio galliati che, nel suo saluto d’apertura, ha tracciato il percorso della nuova coldiretti di questi ultimi anni. imprenditore agricolo di Monastero Bormida, in provincia di asti, ventiseienne, sucdanilo Merlo delegato cede a valentina binno che per cinregionale giovani impresa que anni ha guidato il gruppo con dedizione ed impegno. l’impresa di danilo è un vero esempio di realtà multifunzionale: dall’allevamento, soprattutto, di bovini e suini alla vendita diretta, dalla fattoria didattica fino all’agriturismo di campagna amica dove le ricette tipiche del territorio vengono preparate rigorosamente con i prodotti aziendali.“sono onorato ed emozionato per la fiducia che mi è stata accordata da tutta l’assemblea e accolgo questo incarico con l’obiettivo di proseguire quanto è stato fatto fino ad oggi mirando ad implementare le progettualità che possano dare un vero riscontro economico al territorio”, ha commentato il delegato danilo Merlo -.
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le inserzioni | ANNUNCI ECONOMICI
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ORGANIZZAZIONE | don ivo - nuovo libro a colloquio con il consigliere ecclesiastico
LA SFIDA EVANGELICA pagani elogiavano i primi cristiani perchè si distinguevano dagli altri. essi si volevano bene, vivevano nel mondo senza essere del mondo, mettevano in comune i beni e la tavola ma non il talamo, non esponevano i figli non graditi come facevano loro. oggi i cristiani sono messi sotto accusa perchè non si distinguono dagli altri. siamo rimproverati, come cristiani, di non comportarci secondo la nostra fede e di non avere la faccia dei salvati, come diciamo di essere. eletto papa, francesco ci ha regalato una straordinaria esortazione apostolica a chiusura dell’anno della fede, l’anno della sua elezione (2013) dal titolo: evangelii gaudium, la gioia del vangelo. la gioia è la conseguenza del regno di dio. nella misura in cui egli riuscirà a regnare
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tra di noi, la vita sociale sarà uno spazio di fraternità, di giustizia, di pace, di dignità per tutti (n.180). parole profetiche scritte cinque anni fa. nell’ultima esortazione apostolica “gaudete ed exultate” il papa sottolinea che il cristiano, nonostante croci e sofferenze, non può che essere gioioso, addirittura l’umorismo è tra i segni tipici della santità. come dire che a prendersi troppo sul serio si rischia. sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà dell'ora presente. stiamo vedendo di tutto e di più. la nostra risposta è la coerenza del vangelo. e le sue promesse: “non temere piccolo gregge, io ho vinto il mondo”. (gv. 16,33)
Mons. ivo piccinini
NUOVO LIBRO DI NUNZIO PRIMAVERA la gente nei campi e il sogno di bonomi a gente dei campi e il sogno di bonomi” è il titolo del nuovo libro di nunzio primavera che ripercorre la storia della coldiretti dalla fondazione alla riforma agraria. il testo, con una prefazione di carlo petrini, è pubblicato per le edizioni laurana. nell’autunno del 1944 in italia rinascono partiti lico di famiglia contadina, fonda la coldiretti. realizza il sogno di dare dignità economica, politica e sociale alle famiglie coltivatrici: oltre otto milioni di italiani senza diritti e tutele sociali e mai considerati giuridicamente ed economicamente come categoria lavoratrice. la riforma agraria di bonomi, osteggiata da comunisti e latifondisti, riassegna le terre ai contadini creando - di fatto - la più grande redistribuzione di ricchezza mai realizzata in italia. giornalista esperto sui temi sindacali, economici e agroalimentari, nunzio primavera fin dagli anni settanta è stato redattore de “il coltivatore”, “il coltivatore italiano” e “campagna amica” per la coldiretti.tra gli altri testi pubblicati, paolo bonomi e il riscatto delle campagne, insieme a padre francesco occhetta, per i cento anni della nascita del fonda
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tore della coldiretti, sacre & profane. Viaggio tra cibi e fede nell’Italia delle sagre e La storia cambiata, cronache fra due millenni.
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