COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 69° numero 2 20 FEBBRAIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
2022
LA TERRA HA SETE
Peste Suina Africana, velocizzare indennizzi e depopolamento dei cinghiali
Decreto etichette “salva cibo” a tutela delle produzioni vero Made in Italy
Patronato Epaca, le novità pensionistiche inserite nella Legge di Bilancio
COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 69° numero 2 20 FEBBRAIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
2022
LA TERRA HA SETE
n.2 - Febbraio 2022 3
Peste Suina Africana, velocizzare indennizzi e depopolamento dei cinghiali
COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Bianco DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone, Gian Carlo Bassi, Davide Biglia, Emanuele Sconfienza. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA Nuova Grafica Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria
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COLDIRETTI ALESSANDRIA
Decreto etichette “salva cibo” a tutela delle produzioni vero Made in Italy
Patronato Epaca, le novità pensionistiche inserite nella Legge di Bilancio
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STOP ALLA SPECULAZIONE
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CONSUMI,
LE PROPOSTE/RICHIESTE DI COLDIRETTI AL PREMIER DRAGHI
IN GAZZETTA IL DECRETO MADE IN ITALY “SALVA SPESA”
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FAUNA SELVATICA
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SICCITÀ E CRISI IDRICA,
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SETTORE CEREALICOLO
DALLA PESTE SUINA AFRICANA AL DOCUMENTARIO-DENUNCIA
DA GOVERNARE LE EMERGENZE ALLA PROGRAMMAZIONE
PRODURRE GRANO COSTA AGLI AGRICOLTORI 400 EURO IN PIÙ
BANDI PROGRAMMA SVILUPPO RURALE AGGIORNAMENTO SU BANDI IN SCADENZA
PAC,
LE CINQUE PROPOSTE DI ECO-SCHEMA NELLA BOZZA DEL PIANO STRATEGICO
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SOLIDARIETÀ,
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PATRONATO EPACA
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LA RIFLESSIONE DEL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO,
CONSEGNATI SUL TERRITORIO OLTRE 3.000 CHILI DI CIBO AI BISOGNOSI
LEGGE DI BILANCIO, LE PRINCIPALI NOVITÀ PENSIONISTICHE
“DOVE SIAMO?”
STOP alle SPECULAZIONI Subito un Piano per salvare migliaia di allevamenti e indagine contro le pratiche sleali Fermare le speculazioni. E' la più urgente risposta alla crisi generata dall'aumento dei costi di produzione in tutti i settori, specialmente quello zootecnico. Il costo sostenuto dagli allevatori è lievitato in modo vertiginoso con incrementi non sopportabili: +70% costi dell’energia con picchi del 110% +40% costo dei mangimi +143% costo di alcuni concimi. Questa è la punta dell’iceberg di una situazione di diffusa sofferenza nell’intero settore zootecnico e che coinvolge anche gli allevatori di bovini da carne, di bufalini, di suini, di avicoli e di ovicaprini. Sui suini in particolare, oltre all’aumento esponenziale dei costi di produzione e il calo improvviso dei prezzi, preoccupa la diffusione della Peste Suina Africana che mette a rischio migliaia di allevamenti, così come l'epidemia di influenza aviaria sta mettendo in crisi quelli avicoli. E' indispensabile un piano di azioni anche per arginare una situazione del tutto insostenibile. Le imprese hanno bisogno di una stabilità per avere traiettorie di futuro. Da qui l'appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi per un intervento urgente sui Ministeri competenti che devono ancora mettere in campo tutte le azioni necessarie per agricoltori e allevatori.
COSA SERVE
LE PROPOSTE / RICHIESTE DI COLDIRETTI
LIQUIDITA' ALLE IMPRESE
STOP PRATICHE SLEALI PER GARANTIRE IL GIUSTO PREZZO
SBLOCCO FONDI PNRR PER 2,7 MILIARDI DI EURO
SBLOCCO FONDI NAZIONALI
SEMPLIFICAZIONI URGENTI
STOP DANNI DA FAUNA SELVATICA E CONTENIMENTO PESTE SUINA
RICHIESTE E SOLUZIONI
-Incentivare operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese agricole fino a 25 anni attraverso l'utilizzo della garanzia 100% copertura agricola pubblica e gratuita dell'Ismea. - Riconoscimento alla stalla di un prezzo superiore ai costi di produzione. - Indagine dell’Autorità Ispettorato del Mipaaf su tutte le industrie e le catene della GDO che stanno speculando sul prezzo del latte e degli altri prodotti. - Sblocco dei 200 milioni di euro dei fondi Mipaaf per il cibo agli indigenti con vincolo, per le aziende che partecipano ai bandi, di rispettare la normativa contro le pratiche sleali, in particolare sui costi di produzione. - Stop a contributi pubblici per aziende agroalimentari che non rispettano le norme sulle pratiche sleali e pagano il latte sotto i costi di produzione. -Sblocco immediato dei decreti attuativi Mipaaf e dei bandi per 2,7 miliardi di euro del PNRR: 1,5 miliardi di euro per pannelli fotovoltaici sui tetti, per aiutare le stalle a raggiungere l’autonomia energetica senza consumo di suolo; 1,2 miliardi di euro per Contratti di filiera, per favorire più equo riparto del valore. -Sblocco immediato dei pagamenti Agea di 26 milioni di euro per aiuti agli allevatori di bovini da latte fermi da agosto 2021. - Sblocco dei pagamenti per 90 milioni di euro dei fondi zootecnia aiuti Covid del Mipaaf. - Aiuti per gli allevatori di razze autoctone in crisi a valere sui fondi per le filiere. Dal Ministero della transizione ecologica servono: -sblocco della proroga degli incentivi al biogas e finanziamento degli impianti che hanno presentato domanda al GSE per favorire la transizione ecologica e l’economia circolare, trasformando gli sprechi in energia. Sì al digestato come fertilizzante o si rischia di fare un favore alle multinazionali straniere. È incalcolabile il danno prodotto dalla fauna selvatica in tutta Italia. La mancata gestione di questo problema oggi è anche la principale causa della diffusione della Peste suina africana in Piemonte e Liguria, che mette a rischio tutta la filiera suinicola 100% italiana. Non è più rinviabile l’intervento di modifica della legge 157 del 1992. Basta cambiare un solo articolo per migliorare la vita di migliaia di agricoltori e allevatori!
Editoriale
SIAMO STROZZATI DALLE SPECULAZIONI MA NOI AGRICOLTORI NON CI FERMIAMO
OBIETTIVO: CONTINUEREMO A BATTERCI PER DARE RISPOSTE CONCRETE ALLE IMPRESE E AL PAESE
V
i sembrerà strano vedere su questo numero un editoriale a doppia firma. La scelta è stata fatta a seguito del blitz degli agricoltori che ha toccato la nostra regione domenica 20 febbraio. Un momento di protesta che rappresenta solo il primo passo in un percorso tracciato per dare traiettorie di futuro alle aziende. Ne parliamo quotidianamente sui nostri canali social e nelle pagine di “Agricoltura Alessandrina”: seguiteci per continuare ad essere sempre informati, in modo dettagliato, su quello per cui ci stiamo battendo e che ci vedrà ancora di più in prima linea nei prossimi mesi. Lo stop alla speculazioni e alle pratiche sleali rappresentano forse l’apice di una presa di posizione che accomuna tutte le filiere: per questo chiediamo al governo trasparenza e sostegno, non indennizzi ma possibilità di coltivare e raccogliere, vendere e vivere senza il peso di una forbice che dal campo alla tavola si allarga a dismisura, senza permettere a chi coltiva e a chi acquista di poter scegliere. Dal latte alla carne bovina e suina, dalla frutta alla verdura, l’intera produzione agricola è strozzata dai bassi prezzi e dai maggiori costi dovuti al rincaro dell’energia. Ad essere contestati sono anche gli attacchi dell’Unione Europa al consumo di carne e salumi proprio nel momento in cui il settore deve affrontare la difficile emergenza della peste suina nei cinghiali. Servono subito misure di contenimento, risarcimento dei danni e vigilanza nei confronti delle speculazioni a danno degli allevamenti nonostante l’infezione sia stata accertata solo nei cinghiali. Chiediamo ai consumatori, nostri straordinari alleati di sempre, di non acquistare offerte sottocosto ma di scegliere prodotti tricolori al giusto prezzo perché dietro ai sottocosto ci sono famiglie e aziende che sono co-
strette a svendere o, ancor peggio, a chiudere perché strozzati da un sistema che non lascia possibilità di scelta. Il Covid ha stravolto le nostre vite ma anche i mercati e ora che la parte più complicata della pandemia sembra essere alle spalle, non dobbiamo permettere che sul cibo si giochi il destino di tante imprese che costituiscono un patrimonio dal valore inestimabile chiamato biodiversità. E’ per questo che in tutti i territori vengono mese in atto azioni per portare le nostre richieste alla classe politica, al Premier Draghi e a tutti coloro che possono decidere le sorti economico produttive del nostro BelPaese. Abbiamo inviato una lettera-appello proprio al Presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere interventi immediati per l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio, contro speculazioni e rincari. A scriverla sono stati il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Segretario generale Vincenzo Gesmundo: chiediamo di sbloccare in tempi brevissimi un flusso di risorse inspiegabilmente ‘fermo’ da mesi, capace di accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito, senza uccidere la capacità di investimento delle aziende. Un passo agevole, basta dare immediata e pratica attuazione alla normativa necessaria. Forti del fatto che in questo clima di incertezza economica una certezza c’è: Coldiretti metterà in campo la sua autorevolezza per puntare sempre più sull’innovazione, sulla creatività e sui nuovi stili di vita e di consumo, per andare a conquistare nuove fette di opinione pubblica, nuovi cittadini consumatori e quindi nuove imprese che condividano e scommettano sulla distintività delle produzioni per tutelare quel Made in Italy che tutto il mondo ci invidia.
La nostra autorevolezza per puntare sempre più sui giovani, sulla creatività e nuovi stili di vita per garantire traiettorie di futuro alle aziende
Mauro Bianco
Roberto Bianco
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Etichette “Salva Cibo”
COLDIRETTI HA FORTEMENTE SOSTENUTO IL PROVVEDIMENTO PER TUTELARE ECONOMIA E LAVORO
CONSUMI: IN GAZZETTA IL DECRETO SALVA SPESA MADE IN ITALY. IL VALORE DELLA TRACCIABILITÀ 6
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oddisfazione per la pubblicazione in Gazzetta del decreto salva spesa Made in Italy con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dell’ingrediente principale, dal latte ai derivati del pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta. Lo rende noto la Coldiretti che ha fortemente sostenuto il provvedi-
mento nel sottolineare che sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.32 del 08-02-2022 il Decreto Interministeriale sulla etichettatura di origine obbligatoria firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e della Salute Roberto Speranza. Il provvedimento prevede che, sul-
Obbligo di indicare in etichetta origine di latte, formaggi, pasta, riso, salumi, derivati del pomodoro le etichette dei principali alimenti, sia obbligatorio indicare la provenienza per consentire scelte di acquisto consapevoli in un momento in cui è importante sostenere l’economia, il lavoro e il territorio nazionale. “In questo modo sarà possibile distinguere - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - i veri prodotti Made in Piemonte per questo il provvedimento rappresenta un passo determinante per impedire che vengano spacciati come Made in Italy cibi di bassa qualità, provenienti dall’estero, che non rispettano i rigidi paramenti dei controlli nazionali”. L’Italia, che è leader europeo nel-
Etichette “Salva Cibo” la qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell’Ue poiché “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con
l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Ora
resta ancora anonima l’origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata o nei succhi, del grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti”.
NUMEROSA DELEGAZIONE DI COLDIRETTI ALESSANDRIA AL BLITZ ORGANIZZATO A TORINO
SPECULAZIONI: CON RINCARI 1 AGRICOLTORE SU 3 TAGLIA RACCOLTI. COSTO ENERGIA FINO A +110%
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top speculazioni: con l’esplosione dei costi energetici quasi un agricoltore italiano su tre (30%) è oggi costretto a ridurre la produzione di cibo, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/ Ixe’ diffusa in occasione del blitz degli agricoltori esasperati, provenienti da tutto il Piemonte, in piazza Vittorio Veneto, a Torino, presso il mercato di Campagna Amica che ha visto una numerosa delegazione di Coldiretti Alessandria guidata dal presidente provinciale, Mauro Bianco e dal Direttore Roberto Bianco. Tutta la nostra agricoltura è in difficoltà con questi rincari per cui serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campa-
gne e garantire continuità della produzione agricola ed alimentare. Il Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione energetica e digitale e noi siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista utilizzando al meglio gli oltre 6 miliardi di euro a disposizione per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali. In questo un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico pulito: la pubblicazione del bando, entro il 31 marzo, per accedere a 1,5 miliardi di finanziamenti per l’istallazione di pannelli fotovoltaici su migliaia di tetti di stalle e cascine, senza il consumo di suolo, è un pri-
Peste Suina Africana, ad oltre un mese da inizio emergenza mancano risposte concrete
mo importante passo avanti a sostegno delle campagne, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori. La manifestazione è stata l’occasione anche per fare il punto sulla situazione della Peste Suina Africana. E’ passato oltre un mese dal primo caso accertato proprio nella provincia alessandrina e mancano ancora risposte ed indicazioni chiare dalla Regione e dal Governo.
Sul prossimo numero di Agricoltura Alessandrina un approfondimento dedicato allo STOP speculazione e alle pratiche sleali
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Etichette “Salva Cibo”
DECRETI “SALVA CIBO”, ECCO COSA PREVEDONO
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Con questo provvedimento le disposizioni nazionali in materia di indicazione dell’origine in etichetta del riso, del grano duro per paste di semola di grano duro, dei derivati del pomodoro, delle carni suine trasformate e del latte e dei prodotti lattiero caseari sono prorogate di un anno, fino al 31 dicembre 2022. La precedente scadenza era al 31 dicembre 2021. Ecco in sintesi cosa prevedono i 5 decreti. Indicazione dell’origine in etichetta del riso In etichetta devono essere indicate le seguenti diciture: • “Paese di coltivazione del riso”: nome del Paese nel quale è stato coltivato il risone; • “Paese di lavorazione”: nome del Paese nel quale è stata effettuata la lavorazione e/o trasformazione del risone; • “Paese di confezionamento”: nome del Paese nel quale è stato confezionato il riso. Qualora il riso sia stato coltivato, lavorato e confezionato nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del riso”: nome del paese. Qualora le operazioni avvengano nei territori di più Paesi membri dell’Unione europea o situati al di fuori dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui la singola operazione è stata effettuata, anche in assenza di miscele, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “UE”, “non UE”, “UE e non UE”. Le disposizioni previste dal decreto sono entrate in vigore il 12 febbraio 2018. Indicazione dell’origine in etichetta del grano duro per paste di semola di grano duro Sull’etichetta della pasta devono essere indicate le seguenti diciture: • “Paese di coltivazione del grano”: nome del Paese nel quale è stato coltivato il grano duro; • “Paese di molitura”: nome del Paese nel quale è stata ottenuta la semola di grano duro. Qualora le operazioni avvengano nei territori di più Paesi membri dell’Unione europea o situati al di fuori dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui la singola operazione è stata effettuata, anche in assenza di miscele, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “UE”, “non UE”, “UE e non UE”. Le disposizioni previste dal decreto sono entrate in vigore il 13 febbraio 2018. Indicazione dell’origine in etichetta del pomodoro e derivati Il decreto stabilisce l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i derivati del pomodoro, in particolare: -conserve di pomodoro; concentrato di pomodoro; passata di pomodoro; pomodori disidratati; pomodori semi-dry o semi-secchi, elencati all’articolo 24 della Legge 154/2016 (il cosiddetto “Collegato agricolo” di cui vi allego l’estratto per completezza);
- sughi e salse a base di pomodoro ottenuti mescolati con altri prodotti di origine vegetale o animale e costituito per almeno il 50% dai derivati di pomodoro elencati sopra). L’indicazione di origine dei prodotti prevede l’utilizzo in etichetta della dicitura: «Paese di coltivazione del pomodoro»: nome del Paese in cui è stato coltivato il pomodoro «Paese di trasformazione del pomodoro»: nome del Paese in cui il pomodoro è stato trasformato. Qualora il pomodoro impiegato sia stato coltivato e trasformato interamente in un unico Paese, l’indicazione di origine potrà prevedere l’utilizzo della sola dicitura: «Origine del pomodoro»: nome del Paese. Qualora ciascuna delle operazioni siano avvenute nei territori di più Paesi membri dell’Unione europea o situati al di fuori dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui la singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: «UE», «non UE», «UE e non UE». Le disposizioni previste dal decreto sono entrate in vigore il 25 febbraio 2018 Indicazione dell’origine in etichetta delle carni suine trasformate I produttori sono tenuti a indicare il luogo di provenienza delle carni in maniera leggibile sulle etichette: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali)”; “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali)”; “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali)”. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”; “Origine: extra UE”; “Origine: Ue e extra UE”. Il decreto non si applica alle produzioni IGP e DOP a norma del Regolamento UE 1151/2012/ e del Regolamento UE 1308/2013 o protette in virtù di accordi internazionali. Le disposizioni del decreto entreranno in vigore il 15 novembre 2020, ma di fatto dal 1 febbraio 2021 (vedi Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 13 novembre 2020).
Etichette “Salva Cibo” Indicazione dell’origine in etichetta del latte e dei prodotti lattiero caseari In pratica riguarda l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e prevede l’utilizzo in etichetta delle seguenti diciture: “Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte; “Paese di condizionamento o di trasformazione”: nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte”: nome del Paese.
Qualora le operazioni avvengano nel territorio di più Paesi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura; “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento o di trasformazione. Per i prodotti a marchi DOP e IGP continuano ad applicarsi le disposizioni già attualmente in vigore (Regolamento UE 1151/2012), così come per il latte fresco (DM 27 maggio 2004). Il decreto è entrato in vigore dal 19 aprile 2017.
VINO: PARLAMENTO UE SALVA DIECIMILA ANNI DI STORIA
I
l Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino. E’ quanto afferma Coldiretti nel ringraziare, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti. Si salva così il patrimonio vitivinicolo della provincia alessandrina, messo a dura prova dalla pandemia con il blocco dell’export, che vanta 12 Doc e 7 Docg, con 10.544 ettari di superficie vitata per una produzione di circa 850.000 quintali e 591.633 ettolitri prodotti, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 950 quintali. A livello piemontese conta 14 mila imprese, 43 mila ettari di superficie vitata e vanta 42 Doc e 17 Docg. E’ stato respinto, infatti, il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promoziona-
li dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea. “Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. “Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
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Peste
suina
NUOVA INCHIESTA-DENUNCIA VOLUTA DA COLDIRETTI PIEMONTE
UNGULATI: EMERGENZA SUL TERRITORIO 10
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opo i documentari “Rice to Love” che denuncia la realtà dei Paesi che fanno concorrenza sleale al nostro riso italiano e “Né Tonda né Gentile” che denunciava la concorrenza sleale nei confronti della nocciola Made in Piemonte della realtà produttiva turca e lo sfruttamento della manodopera locale, il giornalista Stefano Rogliatti sta lavorando ad una nuova inchiesta dal titolo “Ungulati, emergenza sul territorio”. Si tratta di un’indagine voluta da Coldiretti Piemonte sull’eccessiva presenza del cinghiale sul nostro territorio e sulle conseguenze prodotte. L’inchiesta ha portato ad indagare e a mettere a confronto operatori del settore cercando di far emergere
le criticità e le difficoltà di chi vive di agricoltura e si trova a perdere gran parte del raccolto ancor prima di vederlo crescere. Questa inchiesta basata sulle testimonianze ha l’ambizione di rendere più chiaro e leggibile il difficile momento che stanno subendo la società, il settore agricolo e l’ambiente. “Ho incontrato agricoltori che mi hanno raccontato la loro disperazione - ha dichiarato Rogliatti - ho chiesto a veterinari di spiegarmi le criticità sanitarie, ho ascoltato il racconto di chi ha avuto danni e dolori sulle strade. Viaggiando lungo il territorio, tecnici e studiosi hanno dato il loro contributo a chiarire le difficoltà nel trovare le soluzioni. Molto è stato fatto ma, molto non è ancora stato chiarito e definito”.
DOVE VEDERLO Un’anteprima di questa inchiesta-denuncia, ancora in corso di lavorazione, è visibile sul canale YouTube di Coldiretti Piemonte e sul sito www.alessandria.coldiretti.it
PER VELOCIZZARE INDENNIZZI E DEPOPOLAMENTO DEI CINGHIALI: PASSO IMPORTANTE
PESTE SUINA AFRICANA: LA GIUNTA RECEPISCE LE PROPOSTE DELL’ASSESSORATO ALLA SANITÀ
L
a Giunta regionale ha approvato le misure proposte dall’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, rispetto all’attivazione di un fondo di 2 milioni di euro affinché gli allevatori possano ricevere i primi indennizzi, visto che devono far fronte alle prescrizioni delle Asl per tutelarsi dalla Peste Suina Africana, e alla necessità di depopolamento, a livello regionale, con nuovi piani di contenimento dei cinghiali. “Il recepimento, da parte della Giunta, delle proposte dell’assessore Icardi è un passo molto importante per le nostre imprese che, in attesa dell’erogazione delle risorse stanziate dal Decreto Sostegni, possono avere un primo sostegno, visto l’impatto economico che questa situazione sta già generando sul territorio - hanno affermato il Presi-
dente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Bianco -. Come è urgente arrivare ad abbattere, a livello regionale, circa 50 mila cinghiali, mettendo in atto azioni di contenimento minimizzando, però, quelle attività che prevedono lo spostamento degli animali. Ora serve procedere al più presto per rendere operative queste misure”.
Un primo sostegno per le imprese, ora rendere le misure operative in tempi rapidi
Peste
suina
DOPO IL VERTICE CHE SI È SVOLTO A ROMA CON I MINISTRI SPERANZA E PATUANELLI
PESTE SUINA AFRICANA: SERVE ACCELERARE SULLE MISURE STRAORDINARIE
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ieno supporto tecnico-operativo ad Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto sperimentale Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, nominato commissario per l’emergenza relativa alla peste suina. Auspichiamo in una proficua collaborazione, come già è in atto da tempo con l’Istituto Zooprofilattico. Ora che si è trovato l’accordo sul commissario è però necessario accelerare sulle misure straordinarie per il contenimento dei cinghiali da attuare con urgenza sul territorio, oltre a definire le modalità e i criteri di distribuzione dei ristori stanziati col il decreto Sostegni Ter a favore dei nostri allevamenti”. Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco sulla nomina di Angelo Ferrari a seguito del vertice tra i ministri della Salute, Roberto Speran-
za, e delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a cui hanno preso parte il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. “Dall’operare un efficace depopolamento dei cinghiali attraverso regole nuove e omogenee in tutta la Regione al bloccare la sperimentazione sulla caccia di selezione con l’uso dei cani; dal potenziare le attività di contenimento con azioni straordinarie notturne, anche nei parchi, mediante i più moderni strumenti tecnologici che consentono di agire in sicurezza e con grande efficacia al riconoscere la possibilità a tutti i proprietari, conduttori di fondi e tutor, abilitati attraverso i corsi già svolti, di installare, anche nelle aree parco, gabbie per la cattura degli animali fino a rendere indispensabile il controllo sanitario di
Dal contenimento dei cinghiali a ristori stanziati col Sostegni Ter a favore degli allevamenti tutti i capi abbattuti, così da tutelare la salute pubblica e creare le condizioni che garantiscano continuità agli allevamenti domestici presenti a livello territoriale, sanzionando pesantemente chi lo evadesse”. Sono queste le azioni prioritarie che Coldiretti ha già inviato alla Regione Piemonte la scorsa settimana per bloccare il diffondersi della Peste Suina Africana e tutelare gli allevatori, ha sottolineato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
ALCUNE STRUTTURE HANNO DECISO DI NON RITIRARE SUINI PROVENIENTI DAL PIEMONTE
PESTE SUINA AFRICANA: STOP AD AZIONI STRUMENTALI DEI MACELLI. NESSUN CASO D’INFEZIONE TRA I MAIALI ALLEVATI
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ssolutamente un’azione strumentale ed inaccettabile che danneggia, senza alcun fondamento, il lavoro e la professionalità dei nostri allevatori che con il loro impegno quotidiano contribuiscono in maniera determinante, con oltre 1,3 milioni di suini allevati, allo sviluppo delle filiere Dop”. Questo il commento del Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco alla notizia che alcuni macelli hanno deciso di non ritirare, in via cautelativa, nessuna partita di suini provenienti dal Piemonte.
Alla luce del fatto che non ci sono stati casi di infezione tra i maiali allevati, ma la Peste Suina Africana è solo stata accertata nei cinghiali, il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco aggiunge: “Questa decisione, che non ha motivazioni sanitarie, è in contrasto, oltretutto, con le disposizioni varate, a livello ministeriale e regionale, che consentono la libera movimentazione dei capi piemontesi, tranne ovviamente quelli rientranti nella zona infetta. Metteremo in campo, se la situazione non dovesse cambiare, tutte le azioni
Siamo pronti a mettere in campo tute le azioni necessarie per tutelare i nostri allevamenti possibili a tutela dei nostri imprenditori e nell’interesse dell’economia piemontese che non merita e non può accettare tali azioni completamente immotivate”.
PESTE SUINA AFRICANA: AGGIORNAMENTO DATI L’Osservatorio epidemiologico dell’IZS del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ha diffuso i dati aggiornati dei cinghiali campionati per PSA dal 27 dicembre al 20 febbraio 2022, frutto della campagna di raccolta e analisi sulle carcasse di cinghiali recuperati morti. Su 275 cinghiali campionati (191 in Piemonte e 84 in Liguria):
41 sono positivi (22 in Piemonte e 19 in Liguria); • 260 sono negativi (169 in Piemonte e 65 in Liguria); • 21 sono da testare (10 in Piemonte e 11 in Liguria). Nell’arco di una settimana sono 7 i nuovi casi positivi rinvenuti nei selvatici, tutti all’interno della Zona Infetta che comprende 114 Comuni tra Piemonte e Liguria.
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Siccità
PREOCCUPAZIONE PER LE COLTIVAZIONI ED IL VENTO CALDO CHE ALIMENTA IL RISCHIO INCENDI
BUFERE DI VENTO: + 29% NELL’ULTIMO ANNO, DANNI IN CITTÀ E CAMPAGNA. NATURA È IN TILT 12
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ono aumentate del 29% le bufere di vento sul territorio nell’ultimo anno tra raffiche violente e trombe d’aria che hanno causato danni sia in campagna che in città. Natura in tilt anche per le temperature anomale di un inverno mite e senza pioggia che sta facendo fiorire prati e alberi fuori stagione e seccando laghi e fiumi con crescente allarme per le coltivazioni ed il vento caldo alimenta il rischio incendi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di un meteo pazzo dopo un 2021 bollente che si è classificato al decimo posto dei più caldi dal 1800 facendo segnare una temperatura superiore di ben 0,71 gradi rispetto alla media storica, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr nell’anno solare. “Sbocciano le gemme sugli alberi e fioriscono le primule nei prati mentre nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano
ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con gli irrigazioni di soccorso dove sarà possibile.” L’andamento climatico ha l’effetto di ingannare le coltivazioni favorendo un “risveglio” anticipato che le rende poi particolarmente vulnerabili all’eventuale prossimo arrivo del gelo con danni incalcolabili, a partire dagli alberi da frutto. Un eventuale brusco abbassamento della colonnina di mercurio al sotto dello zero provocherebbe un’inevitabile moria di gemme con i raccolti compromessi. “Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di ma-
Non piove e fioriscono primule nei prati. Si temono conseguenze di un improvviso ritorno del freddo nifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, siccità e alluvioni ed il rapido passaggio dal freddo al caldo che ha fatto perdere - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco - oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
Siccità / Risorse
idriche
NECESSARIO TAVOLO DI CONFRONTO REGIONALE PER DARE RISPOSTE ALLE ESIGENZE TERRITORIALI
CLIMA: CONFRONTO GESTIONE RISORSE IDRICHE, DA GOVERNARE LE EMERGENZE ALLA PROGRAMMAZIONE
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erve aprire un tavolo regionale per avviare un costruttivo confronto sul tema della gestione delle risorse idriche e, quindi, creare le condizioni per concretizzare percorsi di valorizzazione così da rispondere alle diverse esigenze in termini di utilizzo potabile, irriguo ed industriale, con ricadute importanti anche a livello ambientale”. Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco a commento dell’invio in Regione da parte di Coldiretti Piemonte di una specifica comunicazione visto il cambiamento climatico in atto e le scarse piogge che stanno portando siccità, mettendo a serio rischio la prossima campagna agraria. L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre. Il mese di gennaio è stato molto secco, si sono registrati 4.6 mm di
pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005, e ha ulteriormente aggravato la situazione nel breve periodo tanto che l’anomalia negativa di pioggia in Piemonte dall’8 dicembre 2021 ad oggi varia tra i -45 mm e i -100 mm con le zone più in affanno a nord attorno al Lago Maggiore e sui rilievi meridionali al confine con la Liguria. “Occorre non solo individuare modalità efficienti ed efficaci per governare l’emergenza, ma anche avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue e, quindi, ad incrementare la capacità di conservazione, per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Vanno coinvolti tutti i soggetti interessati, superando
L’andamento climatico sta mettendo a serio rischio la prossima campagna agraria l’attuale frammentazione anche in termini di competenze amministrative, in modo tale che sia possibile, a livello territoiriale, definire un piano strategico unitario che, nel medio termine, consenta di individuare ed attuare i necessari interventi strutturali”.
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Costi
cereali
RINCARI INSOSTENIBILI, SERVONO INTERVENTI PER AIUTARE LE IMPRESE, A PARTIRE DAL CEREALICOLO
CARO ENERGIA: PRODURRE GRANO COSTA AGLI AGRICOLTORI 400 EURO IN PIÙ AD ETTARO 14
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uest’anno produrre grano costa agli agricoltori italiani 400 euro ad ettaro a causa dell’impennata dei costi energetici che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti”. Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco nell’evidenziare la necessità di interventi per aiutare le imprese rispetto a rincari ormai insostenibili, a partire dal settore cerealicolo che rappresenta uno dei simboli della situazione di difficoltà in cui versa l’agricoltura nazionale. Le sementi di grano duro registrano un balzo di almeno il 35%, mentre i chicchi di grano tenero hanno subito un incremento del 15% secondo stime Coldiretti su dati di Consorzi Agrari d’Italia. Ma se si prendono in considerazione i carburanti si arriva a rincari di circa il 50%, con un aumento dei costi ad ettaro delle operazioni agromeccaniche che oggi viene stimato in circa 1015%. L’impennata del costo del gas, dovuta ai problemi riscontrati con i Paesi esportatori, fa schizzare poi i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. “A questo occorre aggiungere l’aumento del costo dei fitosanitari, ora indicativamente del 10-15% che, in primavera, porterebbero un ulteriore sussulto, con un atro +15% secondo Col-
diretti. Il risultato è che le quotazioni attuali del grano, salite a oltre 50 euro a quintale, non andranno paradossalmente a coprire i costi di produzione. E se negli altri paesi produttori, Canada in testa, si dovesse verificare un aumento dei raccolti e, conseguentemente, una diminuzione delle quotazioni, la situazione potrebbe addirittura peggiorare”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco. Ad incidere sono il prezzo del carburante, praticamente raddoppiato nel giro di pochi mesi, il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) e carta (+70%) necessari per imbottigliamento e confezionamento. In provincia di Alessandria ricordiamo che sono circa 34.000 gli ettari di grano coltivati, frumento tenero in particolare, per una produzione media di 2,5 milioni di quintali mentre per il mais la superficie è pari a 18.689 ettari per una produzione in quintali pari a 2.336.125, la soia ricopre invece 3.500 ettari, su circa 20mila a livello regionale, impiegata soprattutto in ambito zootecnico. E non c’è pace neppure per il pomodoro. Sulla produzione di polpe, passate e sughi di pomodoro pesano, invece, i ritardi nella definizione di un accordo quadro per il 2022 fra produttori e industriali che è fondamentale considerato proprio l’aumento senza eguali dei costi di produzione per le imprese agricole costrette ad affrontare esborsi vertiginosi per tutte le operazioni colturali. In mancanza dell’intesa
La situazione potrebbe peggiorare in caso di aumento dei raccolti negli altri Paesi produttori sui prezzi le imprese agricole non possono permettersi di programmare alla cieca l’avvio delle operazioni colturali. Ricordiamo che la produzione di pomodoro per la provincia di Alessandria nel 2021, secondo rilevazioni dati Istat, è stata in totale di 1.888.600 quintali suddivisi in 29.400 destinati al consumo fresco e 1.859.200 destinati alla trasformazione. “Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione”, ha concluso il Presidente Mauro Bianco.
tecnica
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a cura di
Alberto Pansecchi
scheda vite n°67 15
Osservazioni sulla Concimazione del Vigneto
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Scheda
Pratica colturale ordinaria Mutate esigenze delle viti Vigneti in aree più fertili Mantenere gli equilibri naturali Seppure oggi, con il diffondersi dell’inerbimento permanente tra i filari è divenuta un po’ meno importante rispetto al passato, la concimazione in viticoltura è ancora intesa come una pratica colturale ordinaria. Nella viticoltura del passato, l'apporto di elementi minerali e sostanza organica al terreno aveva ragion d’essere per il compito che svolgeva di stimolo alla vegetazione, cui corrispondeva una maggiore produttività. Gli appezzamenti investiti a vigneto erano tutti molto simili: suoli poco fertili, esposti a Sud, con pendenze medie o elevate e normalmente soggetti all’aridità estiva. I vigneti, inoltre, erano più longevi e il livello medio di età era decisamente più alto. Queste caratteristiche orografiche e costitutive dei terreni, predisponevano a una vigoria mediamente bassa e questo giustificava la tendenza alla concimazione minerale ripetuta e regolare e alla somministrazione di sostanza organica a quel tempo più disponibile.
Le nuove esigenze Rispetto al passato in cui i terreni più fertili erano destinati ai seminativi, ora i vigneti sono distribuiti su molti più i tipi di suoli, con una spiccata preferenza verso quelli più agevoli per l’impiego delle macchine. Cambiando quindi gli aspetti colturali, si pongono nuovi obiettivi e opportunità per la concimazione. Le viti nel corso della stagione, mutano le proprie esigenze e l’assimilazione è proporzionata alle effettive necessità del momento. Le piante non aumentano l’intensità con la quale assorbono gli elementi nutrizionali in caso di aumentata disponibilità degli stessi né si nutrono in abbondanza solo per poter accumulare maggiori riserve. L’acquisizione dei nutrienti necessari avviene per lo più dal terreno tramite l’acqua o meglio la soluzione circolante che contiene disciolti i sali che caratterizzano la natura del terreno stesso. Non si tratta quindi più di nutrire le viti, ma di mantenere l’equilibrio originario degli elementi nell’acqua, senza alterarne la natura.
Scheda
tecnica
Governare gli equilibri Il terreno è un complesso di molti fattori e la mobilità degli elementi minerali è il risultato dell’equilibrio tra essi. L’obiettivo agronomico del viticoltore dovrebbe pertanto essere quello di governare e custodire tale equilibrio e tale ricchezza, ben sapendo tuttavia che il vigneto coltivato è molto differente da come si presenterebbe spontaneamente in natura.
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Occorre quindi, prima di procedere ad una somministrazione di fertilizzanti, valutare con attenzione il terreno e la sua fertilità (risultato di tutti i fattori che lo costituiscono). La fertilità di un suolo è evidenziata dalla vigoria che induce nella vegetazione spontanea, sia erbacea sia arborea e ogni terreno possiede così una sua propria attitudine a produrre una maggiore o minore massa vegetale.
Adattare le pratiche colturali al terreno A differenza di quanto normalmente si crede, la caratteristica di scarsa fertilità di un suolo sul quale è stato posto a dimora un vigneto non costituisce, da solo, un elemento di valutazione qualitativa positiva. La natura ha predisposto che tutti i terreni fossero colonizzati da specie vegetali, ognuno secondo le proprie caratteristiche e noi dobbiamo assecondarne tali dettami. A meno che ci si trovi in condizioni limite, per lo più i terreni sono tutti potenzialmente validi per l’impianto di un vigneto di pregio; è tuttavia necessario rispettare le caratteristiche produttive differenti di ognuno di essi. Ad esempio in un terreno definito poco fertile, non è opportuno cercare di modificarne l’attitudine somministrando grandi quantità di concimi sia minerali sia organici. Come già ribadito è l’equilibrio tra tutti i fattori che determina le caratteristiche di un suolo e definisce l’utilità stessa dei nutrienti.
Frazione minerale e sostanza organica In natura la sostanza organica è costantemente prodotta, in misura più o meno abbondante, in relazione al complesso di caratteri minerali del suolo, ossia alla capacità di stimolare la formazione di ricche masse di vegetazione. Un suolo “magro” accumula tendenzialmente poca materia organica. Ulteriori fattori che possono incidere in misura significativa sulla mobilità degli elementi minerali sono costituiti dalla natura fisico-chimica del suolo e dalla quantità di sostanza organica presente. Non è pertanto materialmente possibile modificare, senza indurre squilibri, le interazioni che vi sono tra i numerosi elementi che compongono il terreno e il sottosuolo.
Non eccedere nelle somministrazioni
La somministrazione di elementi nutrizionali deve avvenire così seguendo regole ben definite. Nel caso di un vigneto in produzione, le quantità degli elementi somministrati devono corrispondere sempre, almeno per quanto riguarda il rapporto tra gli elementi, a quelle degli asporti, senza tuttavia pensare di dover reintegrare tutto ciò che è stato asportato per produrre l’uva raccolta. Il terreno è una fonte inesauribile di elementi, e il viticoltore attento deve cercare di gestire e proteggere gli equilibri naturali presenti negli orizzonti interessati dagli apparati radicali. Per garantire il mantenimento di questi equilibri, svolge un ruolo fondamentale la sostanza organica, tuttavia essa non può essere somministrata con pari quantità e modi in tutti i terreni. La sua trasformazione dipende dall’attività microbica che è differente in ogni terreno; un terreno arido e poco fertile non potrà trasformare adeguatamente la materia e l’apporto non sarà pienamente positivo. Molto importante sarebbe cercare di non distruggere quella già presente e “funzionante”. Le lavorazioni e le tecniche di sfalcio dovrebbero essere appropriate alle differenti realtà. Anche la flora erbacea spontanea è atta a produrre il tipo di sostanza organica idonea proprio per quel terreno in cui sono presenti le popolazioni microbiche in grado di attivarne la trasformazione.
Bibliografia: Martini in vigna - E. Monticelli, 2018
Piano Sviluppo Rurale
BANDI PIANO SVILUPPO RURALE REGIONE PIEMONTE 2021-2022: AGGIORNAMENTI, SCADENZE E PROSSIME APERTURE
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rocede, da parte della Regione Piemonte, l’attivazione di tutti i bandi del PSR 2021-2022 a completamento di quelli già emessi nel 2021. Per garantire alle aziende agricole la possibilità di reperire tutta la documentazione necessaria per la richiesta di contributo, sono
state anche prorogate le scadenze di alcuni bandi: c’è tempo fino al 15 marzo per il bando a sostegno dell’agroindustria, da 21 milioni di euro, per i bandi per le reti antigrandine e gli impianti antigelo e per investimenti nella riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca
da 9 milioni di euro. Aperti anche i bandi per lo sviluppo di attività extra-agricole come agriturismo, fattoria didattica e sociale, da 5 milioni di euro; per la formazione degli addetti del settore agricole e agroalimentare, da 1 milione di euro.
Agroindustria: prorogata al 15 marzo la scadenza del bando La Regione Piemonte ha prorogato al 15 marzo 2022 la scadenza del bando 2021 a favore dell’agroindustria, del PSR 2021-2022, operazione 4.2.1 “Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli”. Il bando, con una dotazione finanziaria complessiva di 21 milioni di euro, prevede aiuti alle imprese agroin-
dustriali attive nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, che possono richiedere contributi per la realizzazione di opere edili, acquisto di macchinari, impianti e attrezzature. La spesa massima ammissibile per domanda è di 2 milioni di euro e la spesa minima di 300 mila euro.
Op 4.1.3 “Riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera” Per migliorare la sostenibilità ambientale delle attività agricole e di allevamento, sostiene le imprese agricole per interventi sulle strutture di allevamento degli animali e di stoccaggio degli effluenti zootecnici e dei digestati e per l’acquisto di attrezzature, impianti e macchine per la distribuzione in campo. Ad esempio, sono finanziabili: la realizzazione di coperture, anche
antipioggia, sopra le strutture di stoccaggio; l’acquisto di botti attrezzate per la distribuzione interrata, rasoterra e sottocotico (ammessa anche quando il semaforo antismog è acceso); la realizzazione di vasche di stoccaggio aggiuntive; la copertura dei paddock e delle corsie esterne; l’acquisto di separatori solido/liquido; l’acquisto di attrezzature per la movimentazione dei reflui (es. dumper, caricatori,
ecc; l’acquisto di spandiletame, la riduzione del consumo d’acqua nelle stalle, per i soli giovani agricoltori insediati da non più di 24 mesi, gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie. Rispetto al bando 2020, il massimale di spesa è più alto: 60.000 euro (100.000 euro se investimenti collettivi) quando l’investimento riguarda un solo intervento, 90.000 euro
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Piano Sviluppo Rurale per la copertura delle vasche con strutture fisse e per gli investimenti che comprendono più interventi (150.000 se investimenti collettivi), e la zonizzazione è stata ampliata dalle ZVN a tutta la pianura e la collina.
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Il contributo concesso è pari al 40% (50% per gli investimenti collettivi e le aziende di montagna, 60% per i giovani) della spesa ammessa. Il bando ha una dotazione finanzia-
ria complessiva di 9,2 milioni di euro ed è stato prorogato al 13 marzo 2022. L’Op. 4.1.3 ha già concesso in cinque anni oltre 14 milioni di euro di contributi a più di 700 imprese piemontesi.
Formazione in ambito agricolo, scadenza 31 marzo Il bando sostiene e finanzia interventi formativi per garantire un livello adeguato di formazione tecnico-economico alle persone e gli addetti occupati del settore agricolo ed agro-alimentare, le PMI con sede operativa in zone diverse da A operanti in zone rurali ed altri gestori del territorio. Tali interventi formativi sono riconducibili alle priorità 2 focus area 2A Competitività dell’agricoltura e priorità 4 focus area 4A, 4B, 4C - Uso efficiente delle risorse e le prestazioni ambientali. Possono partecipare prestatori di servizi di formazione
che, al momento della presentazione della domanda di sostegno, siano accreditati per la formazione professionale, ai sensi delle normative nazionali e delle disposizioni regionali vigenti. In particolare le sedi formative devono essere accreditate per le attività relative alla macrotipologia C) “formazione continua”; se prevista una metodologia di formazione a distanza, le sedi devono essere accreditate anche per la tipologia t.FaD. Il bando ha una dotazione finanziaria complessiva di € 1.000.000, la scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 31 marzo 2022.
Op. 4.2.1. Trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli Il bando prevede aiuti alle imprese agroindustriali attive nel settore della trasformazione e commercializzazione per investimenti in macchinari, impianti, attrezzature ed opere edili L’aiuto è concesso sotto forma di contributo in conto capitale (percentuale di aiuto pari al 40% della spesa ammissibile). La percentuale di aiuto concessa alle PMI per investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli (fuori allegato I del TFUE) è pari al 10 % della spesa ammissibile. Scadenza martedì 15 marzo 2022
Op. 5.1.2 Impianti di protezione con reti antigrandine. Sostiene investimenti di prevenzione dei danni da avversità atmosferiche, costituiti da Impianti di protezione con reti antigrandine. Ogni impianto di protezione con reti antigrandine deve essere realizzato per la difesa attiva di uno specifico prodotto agricolo individuato dal codice di identificazione d’uso della superficie in termini di tipo di coltura.
Il sostegno è pari al 50% del costo dell’investimento ammissibile per ciascun impianto di protezione. AGGIORNAMENTO Con D.D. n. 926 del 27/10/2021 si è disposto: di prendere atto che, a seguito dell’approvazione della Decisione C(2021)7355 del 6 ottobre 2021 della Commissione europea è confermata la dotazione di
3.000.000,00 euro per il finanziamento del bando; di prorogare il termine delle domande di sostegno del BANDO entro e non oltre le ore 23:59:59 del 15 marzo 2022, pena la non ricevibilità della domanda stessa; di modificare la tempistica di realizzazione degli interventi, definendo quale termine per la conclusione e rendicontazione degli interventi il 30 aprile 2023.
Per tutti gli aggiornamenti su apertura e proroga Bandi PSR Piemonte rivolgersi agli uffici Zona Coldiretti Alessandria
Biologico
PER SOSTENERE LO SVILUPPO DELLE PRODUZIONI BIO IN LINEA CON LE STRATEGIE DEL FARM TO FORK
LEGGE BIOLOGICO, ORA ACCELERARE L’ITER AL SENATO
L’
appello della Coldiretti è: fare presto. Dopo l’approvazione da parte della Camera, il 9 febbraio, del disegno di legge per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico (21 articoli), il provvedimento prosegue l’iter al Senato. Con gli acquisiti di prodotti Bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, mai come in questo momento storico è necessaria una legge sul biologico, per questo occorre ora accelerare l’iter al Senato. Si tratta di un provvedimento finalizzato a sostenere lo sviluppo delle produzioni bio in linea con le strategie del Farm to Fork nell’ambito del Green Deal, della Pac e del Pnrr che ha stanziato 300 milioni per contratti di filiera e distretti biologici. Numerose le novità che il ddl introduce. In primo luogo il marchio bio fortemente voluto dalla Coldiretti per distinguere i prodotti ottenuti dal materie prime made in Italy. Per favorire la tracciabilità è previsto anche l’utilizzo di sistemi informatici con l’impiego di piattaforme digitali per garantire informazioni dettagliate su provenienza e qualità. Con una delega al Governo si punta alla revisione del
sistema dei controlli. Misure poi per agevolare la conversione al biologico e sostenere l’interprofessione. Viene istituito un Fondo per lo sviluppo della produzione bio per finanziare il Piano di azione nazionale e il Piano delle sementi. Sostegno alla ricerca, allo sviluppo delle filiere e dei bio distretti che potranno avere una funzione importante anche per promuovere attività multifunzionali collegate alla produzione bio, dalla vendita diretta ad agriturismo e pescaturismo. Si tratta comunque di interventi utili e urgenti anche perché il 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo. La legge, ribadisce la Coldiretti, oggi è necessaria. Sul biodinamico si è consumata una polemica che ha messo a rischio l’approvazione del ddl. Le imprese biodinamiche devono comunque essere iscritte tra quelle bio. Il fatto che utilizzino prodotti giudicati “strani” non giustifica però gli attacchi denigratori che le hanno investite. Sono aziende che nelle loro pratiche quotidiane mettono particolare cura alla fertilità dei suoli e alla biodiversità dell’ambiente e che riescono a portare sul mercato prodotti particolarmente apprezzati dai consumatori; meritano pertanto il rispetto che è dovuto a tutti gli imprenditori agricoli.
NASCE “COLDIRETTI BIO” PER UN SETTORE CHE VALE 7,5 MILIARDI
NOMINATA PRESIDENTE DELLA TASK FORCE MARIA LETIZIA GARDONI
N
asce Coldiretti Bio, la task force di aziende ed esperti per un settore che a livello nazionale vale 7,5 miliardi di euro tra consumi interni ed export. E’ quanto annuncia la Coldiretti in riferimento alla nuova associazione guidata dal presidente Maria Letizia Gardoni. Classe 1988, giovane imprenditrice, Maria Letizia Gardoni ha un’azienda di ortofrutta bio proprio a Osimo, in provincia di Ancona, città dove è nata. Laureata in Scienze e tecnologie agrarie all’Università Politecnica delle Marche, ha ricoperto l’incarico di Delegata Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa. Maria Letizia Gardoni è presidente di Coldiretti Marche e membro della giunta nazionale di Coldiretti. “Con 70mila produttori siamo il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico e che vanta ancora ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale. La nascita di Coldiretti Bio sancisce un’attenzione che Coldiretti ha sempre dimostrato nei confronti di un’agricoltura in linea con gli indirizzi europei di sostenibilità e complementare all’agricoltura tradizionale del nostro Paese. Campagna Amica sarà per noi il primo strumento di promozione del biologi-
co italiano che saprà garantire tracciabilità, identità e riconoscibilità del marchio” spiega Maria Letizia Gardoni Nell’ultimo decennio le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%) secondo dati Biobank. Il successo nel carello sostiene l’aumento della produzione nazionale su 2 milioni di ettari di terreno coltivati, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia. Un obiettivo strategico per raggiungere il quale è importante l’approvazione del disegno di legge sull’agricoltura biologica non ha ancora concluso il suo iter parlamentare. Con quasi due italiani su tre (64%) che mettono prodotti bio nel carrello occorre difendere i consumatori e garantire la trasparenza degli acquisti con anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Bisogna assicurare una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli.
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PAC
OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER LE AZIENDE
PAC: LE CINQUE PROPOSTE DI ECO-SCHEMA NELLA BOZZA DEL PIANO STRATEGICO NAZIONALE 20
A inizio settembre, in sede di tavolo di partenariato, il Ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) alimentari e forestali aveva presentato sette proposte di eco-schema da inserire nella bozza di Piano Strategico Nazionale (Psn). I lunghi mesi di lavoro si sono finalizzati il 31 dicembre 2021 con la consegna a Bruxelles del piano per l’attuazione e il coordinamento dei programmi della Pac 2023-2027. Nella bozza presentata alla Commissione la proposta iniziale è stata snellita da 7 a 5 categorie di eco-schemi nazionali a cui sarà destinato a partire dal 2023 il 25% del plafond destinato ai pagamenti diretti, per un totale che corrisponde a circa 891 milioni di euro, di cui il 42% al Eco 1, il 19% al Eco 4, il 17% sia al Eco 2 che al Eco 3 e l’ultimo 5% al Eco 5. Gli eco-schemi opereranno in sinergia con 26 interventi agro-climatico-ambientali contenuti nel secondo pilastro, con le azioni ambientali previste nell’ambito degli interventi settoriali delle organizzazioni comuni di mercato e gli investimenti ambientali del Pnrr. I 5 eco-schemi proposti operano all’interno di settori strategici per il comparto agricolo italiano, elencando una serie di pratiche facoltative per l’agricoltore e non collegate al sostegno di base. Si analizzano di seguito i 5 eco-schemi proposti: Eco 1 - Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e il benessere animale, prevede due diversi livelli di impegno, al fine di ridurre la dipendenza da
antimicrobici e migliorare il benessere animale. Il primo fa riferimento all’uso del farmaco veterinario al di sotto delle baseline nazionale e comunitaria, in cambio di un pagamento annuale per Uba. Possono accedere le seguenti categorie produttive, di cui ne sono indicati anche i probabili importi ad Uba: bovini da latte 66€/ Uba; bovini da carne 54€/Uba; bovini a duplice attitudine 54€/Uba; ovini 60€/Uba; caprini 60€/Uba; bufalini 66€/Uba; vitelli a carne bianca 24€/Uba; suini 24€/ Uba. Il secondo step coinvolge gli allevamenti che si impegnano al rispetto di obblighi specifici nel benessere animale, con adesione al sistema Sqnba, e che svolgono per l’intero ciclo o una parte di esso, pascolamento o allevamento brado di bovini (latte, carne e duplice attitudine) e suini. Gli importi previsti bovini è di 240 €/Uba, mentre per i suini è di 300 €/Uba. Il costo complessivo stimato di tale intervento è pari a circa 376,4 milioni di euro/anno. Eco 2 - Inerbimento delle colture arboree, sono ammissibili tutte le superfici occupate da colture permanenti
PAC (legnose agrarie) e altre specie arboree permanenti a rotazione rapida. Negli arboreti si deve garantire, tra il 15 settembre e il 15 maggio dell’anno successivo, una copertura vegetale erbacea spontanea o seminata nell’interfila o, per le colture non in filare, all’esterno della proiezione verticale della chioma. Oltre all’inerbimento si deve ridurre progressivamente l’suo di prodotti fitosanitari in campo, non effettuare lavori del suolo eccetto trinciatura-sfibratura della vegetazione erbacea per il mantenimento del cotico erboso. All’agricoltore che si impegna ad adottare le pratiche agricole sopra citate spetta un pagamento annuale aggiuntivo pari a 120 euro/ha ipotizzando quasi 1,3mln di ha ammissibili. Il costo complessivo stimato di tale intervento è pari a 155 milioni di euro/anno.. Eco 3 - Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico, sono ammissibili tutte le superfici olivetate di particolare valore paesaggistico e storico che hanno aderito all’Eco 2. Gli agricoltori che aderiscono all’Eco 3 devono effettuare potatura annuale delle chiome secondo criteri stabiliti con divieto di bruciatura in loco dei residui di potatura, salvo diversa indicazione. L’importo unitario dovrebbe attestarsi a 220 euro per ettaro ipotizzando oltre 683mila ha, maggiorato per le Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (Zvn) e nelle zone Natura 2000.
Eco 4 - Sistemi foraggeri estensivi, sono ammissibili tutte le superfici agricole a seminativo in avvicendamento di colture leguminose e foraggere, nonchè colture da rinnovo con l’impegno alla gestione dei residui in un’ottica di carbon sink. Su tali superfici si deve assicurare la presenza di colture leguminose e foraggere o da rinnovo, dove non è consentito l’uso di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari e nel corso dell’anno. L’eco-schema prevede un pagamento annuale compensativo, dei costi supplementari e del mancato guadagno, di 110 euro ettaro ipotizzando oltre 1,4 mln di ha ammissibili, maggiorato per le Zvn e nelle zone Natura 2000.
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Eco 5 - Misure specifiche per gli impollinatori, sono ammissibili tutte le superfici agricole utilizzate per i seminativi e per le colture arboree sulle quali sono rispettati gli impegni relativi al mantenimento, tramite la semina con metodi che non implichino la lavorazione del suolo, di una copertura dedicata con piante di interesse mellifero. Nella aree destinate a colture di interesse apistico, non è consentito l’uso di diserbanti e altri fitosanitari e operazioni di asportazione. Il costo complessivo stimato per tale intervento è pari a oltre 43 milioni di euro/anno. L’importo unitario è differenziato per le colture arboree a 250,00 euro/ha e per i seminativi 500,00 euro/ha. L’importo unitario è maggiorato per le Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (Zvn) e nelle zone Natura 2000.
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CIMICE ASIATICA: VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA. FONDAMENTALE CONSULENZA AD HOC ALLE IMPRESE 22
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a oltre 5 anni, insieme al Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, insieme allo staff dei professori Alberto Alma e Luciana Tavella, alla Regione Piemonte e a Ferrero Hazelnut Company, Coldiretti ha istituito un gruppo di lavoro per allargare e approfondire la ricerca sulle strategie di lotta biologica alla cimice asiatica che ha portato ad ottenere buoni risultati sul contenimento della problematica, soprattutto rilasciando due principali insetti antagonisti della cimice e tra questi, in particolare, i risultati si sono ottenuti con il predatore autoctono Anastatus bifasciatus che è attualmente l›insetto più presente”. Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, in seguito al costante monitoraggio dei tecnici Coldiretti che quotidianamente sono presenti nelle aziende corilicole per consulenza e pianificazione delle strategie di contenimento dell’insetto. La cimice asiatica, Halyomorpha halys, proveniente dall’estremo oriente ha trovato nella provincia di Alessandria un ambiente favorevole alla sua diffusione. In questi ultimi anni si sono registrati danni ingenti, a macchia di leopardo, su meli, peri, kiwi, noccioleti, ma
anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con perdite che sono arrivate fino al 70% delle produzioni su molte colture, dal nocciolo alla frutta. “Sicuramente abbiamo avviato una sperimentazione, precorrendo anche i tempi, che ci ha permesso di contenere il fenomeno grazie ad interventi mirati ed alla costante azione di monitoraggio dei nostri tecnici - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. In questo senso, l’attività di consulenza è fondamentale per studiare le azioni da mettere in campo al momento giusto: dal valutare quando è corretto rilasciare gli insetti antagonisti alla ponderazione delle condizioni climatiche e del terreno. La sinergia sui territori ha reso possibile l’adozione di strategie appropriate, utilizzando i metodi più sostenibili, con una particolare attenzione all’ambiente al fine di salvaguardare la qualità delle produzioni Made in Piemonte. Tutt’ora siamo parte attiva del tavolo di monitoraggio e si continuano a studiare metodi di lotta alla cimice sempre più sostenibili”. La diffusione improvvisa di questi insetti nel nostro Paese è favorita dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali, coltivati e spontanei.
In provincia di Alessandria nel corso degli anni registrati danni ingenti, dal nocciolo alla frutta
La cimice asiatica è solo l’ultimo dei parassiti alieni che hanno invaso l’Italia con i cambiamenti climatici e la globalizzazione degli scambi commerciali, dal moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che colpisce ciliegie, mirtilli e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), dall’Aethina tumida, il coleottero killer delle api, al punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus che fa seccare le palme, provocando all’agricoltura danni stimabili in oltre un miliardo a livello nazionale. Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari.
MILLEPROROGHE: VIA LIBERA AI MINI IMPIANTI DI BIOGAS
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ia libera per il 2022 agli incentivi per nuovi impianti biogas di piccola taglia fino a 300 Kw. La proroga dei sostegni è inserita con un emendamento nel decreto Milleproroghe in discussione alla Camera. L’alimentazione di questi impianti è garantita per almeno l’80% da reflui e materie derivanti prevalentemente dalle aziende agricole e di allevamento con un impatto positivo anche sull’ambiente.
RISTRUTTURAZIONE DEI VIGNETI: DOMANDA DEI CONTRIBUTI ANTICIPATA AL 29 APRILE
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a domanda dei contributi per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti va presentata entro il 29 aprile, in anticipo rispetto alla data del 31 maggio. La scadenza “ravvicinata” vale solo per la campagna 2022/2023. Il termine per la definizione della graduatoria di ammissibilità delle domande di aiuto è fissato al 30 novembre 2022.
Mezzi Agricoli
DIVIETI, LIMITAZIONI E AUTORIZZAZIONI DA RICHIEDERE PER I MEZZI PESANTI
MEZZI AGRICOLI ECCEZIONALI: PERMESSI DI CIRCOLAZIONE 2022
U
n vademecum per predisporre le domande di richiesta autorizzazioni al transito per i mezzi agricoli eccezionali. Ecco nel dettaglio le casistiche più ricorrenti. Autorizzazioni al transito Sono eccezionali le trattrici agricole, le attrezzature portate o semiportate e le macchine agricole operatrici trainate che superano i metri 2,55 di larghezza; sono considerate anche eccezionali le attrezzature che superano il 90% della lunghezza del trattore se posteriori o il 60% se anteriori. La lunghezza massima consentita per un convoglio agricolo è passata da 16,50 a 18,75 metri. L’autorizzazione è rilasciata dall’ANAS per le strade statali e dall’Amministrazione provinciale di Alessandria per le strade provinciali e comunali che ricadono sotto la Provincia di Alessandria e le altre Province del Piemonte. Le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Alessandria o e dall’ANAS potranno essere rinnovate e/o rilasciate con scadenza biennale; restano a scadenza annuale le autorizzazioni relative alle trattrici munite di attrezzatura per attività di manutenzione territorio (ad esempio, sgombraneve). Dovranno sempre essere versati gli oneri per la maggiore usura della strada (art. 18 Reg. Codice della Strada) per tutte quelle macchine agricole o i complessi agricoli eccezionali che superano le 14 tonnellate, se non sono Mother Regulation e 18 tonnellate per quelle in Mother Regulation. Tale indennizzo è dovuto sia quando si transita su strade statali che su strade di competenza della Provincia di Alessandria. Le autorizzazioni rilasciate sia dalla Provincia sia dall’ANAS con “usura strade” avranno validità pari al periodo versato di usura (ad esempio quattro mesi, sei mesi, ecc.). È importante ricordare che la Provincia di Alessandria autorizza il transito solamente nelle ore diurne ma, se ec-
cezionalmente si deve transitare nelle ore notturne, le macchine agricole dovranno essere precedute da scorta tecnica (indipendentemente dalle misure del veicolo e/o del convoglio) ed essere dotate di cartello luminoso di 90x90 cm. dotato di quattro luci lampeggianti gialle applicato alla parte posteriore del convoglio (mietitrebbiatrici) e per i soli complessi agricoli eccezionali (trattrice più attrezzo portato), in alternativa al cartello luminoso, possono essere posti all’estremità laterali della parte posteriore del convoglio due luci lampeggianti del tipo omologato. Limitazioni alla circolazione Le macchine agricole e i complessi agricoli eccezionali possono circolare tutti i giorni festivi dell’anno e su tutte le strade, comprese quelle d’interesse nazionale (ANAS), senza autorizzazione in deroga rilasciata dalla Prefettura. Deroghe al divieto di circolare Il divieto non trova applicazione per i veicoli che trasportano esclusivamente le seguenti tipologie di merci (tra gli altri), anche se circolano scarichi: • prodotti alimentari deperibili che devono essere trasportati in regime di ATP; • prodotti agricoli che, pur non richiedendo il trasporto in regime ATP, sono soggetti ad un rapido deperimento e pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita, quali frutta fresca, ortaggi, fiori recisi, semi vitali non ancora germogliati, uova da cova con specifica attestazione all’interno del documento di trasporto, pulcini destinati all’allevamento, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivanti dalla macellazione di animali. Detti veicoli devono essere muniti di
E’ importante seguire le disposizioni previste dal Codice della Strada per evitare sanzioni cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 metri di base e 0,40 metri di altezza, con impressa in nero lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 metri, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. Il divieto non trova applicazione anche per le autocisterne adibite al trasporto di latte fresco e alimenti per animali da allevamento. Sono inoltre esclusi dal divieto, purché muniti di autorizzazione prefettizia, e solamente per motivi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza, i seguenti trasporti (tra gli altri): • trasporto di prodotti agricoli al fine di evitarne il deterioramento, a condizione che tali esigenze siano riferibili a situazioni particolari debitamente documentate, temporalmente e spazialmente limitate e quantitativamente definite; • trasporto di alimenti destinati agli animali da allevamento al fine di consentirne il continuo approvvigionamento a condizione che tali esigenze siano riferibili a situazioni particolari debitamente documentate, temporalmente e spazialmente limitate e quantitativamente definite. Anche questi veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 metri di base e 0,40 metri di altezza, con impressa in nero lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 metri, fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. Tutto ciò, considerando che la particolare situazione emergenziale ancora in atto potrebbe apportare modifiche.
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Solidarietà
“I PIÙ DEBOLI NEL NOSTRO CUORE”, ECCELLENZE MADE IN ITALY PER SOSTENERE LE FASCE PIÙ DEBOLI
SOLIDARIETÀ: CONSEGNATI SUL TERRITORIO OLTRE 3.000 CHILI DI CIBO ALLE REALTÀ PIÙ BISOGNOSE 24
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ono stati consegnati anche sul territorio di Alessandria e provincia i pacchi della solidarietà, un’iniziativa promossa da Coldiretti, Campagna Amica e Filiera Italia sul tutto il territorio nazionale con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del Paese per dare un segnale di speranza alle fasce più deboli della società, soprattutto in questo momento di nuovi timori per il futuro con l’emergenza Covid che continua a far paura per la variante Omicron. In provincia sono stati distribuiti 100 i pacchi, da circa 30 Kg l’uno,
Per motivi di spazio la rassegna fotografica continuerà sul prossimo numero
consegnati alle associazioni di volontariato grazie alla collaborazione dei Comitati provinciali di Giovani Impresa e Donne Impresa di Coldiretti. Un segno concreto e tangibile della solidarietà della filiera agroalimentare italiana verso le fasce più deboli della popolazione, che purtroppo sono tra quelle più duramente colpite dagli effetti della pandemia. I pacchi permetteranno alle famiglie economicamente meno fortu-
nate di mettere in tavola i migliori prodotti agroalimentari Made in Italy: dalla pasta all’olio extra vergine d’oliva, dai salumi al Parmigiano Reggiano, dalla passata di pomodoro fino ad arrivare agli omogenizzati per i bambini. “Di fronte ad una situazione sociale così pesante che non si vedeva dal
Solidarietà dopoguerra stiamo realizzando uno sforzo corale che dimostra la capacità dell’Italia di unirsi e mobilitare risorse per uscire insieme dalla crisi, nella consapevolezza di essere una comunità nazionale che ha potenzialità e capacità a tutti i livelli per far ripartire il Paese. Un segno tangibile verso le famiglie in difficoltà che, a causa della pandemia, faticano a riempire il carrello della spesa”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Un’iniziativa che coniuga solidarietà e valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentari dimostrando ancora una volta che Coldiretti non è solo un’associazione di categoria
ma anche una realtà molto attenta al sociale e al benessere della persona. “L’obiettivo è dare la possibilità anche ai più poveri di gustare il meglio della gastronomia nazionale per ricordare che, insieme all’emergenza sanitaria, bisogna combattere quella economica ed occupazionale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. È un’iniziativa a cui teniamo molto che ci permette di entrare realmente in contatto con il territorio e per cui ci siamo messi a completa disposizione delle famiglie in difficoltà per non lasciarle sole in questo duro momento di crisi. Vogliamo
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ringraziare le associazioni del territorio provinciale che hanno deciso di supportarci nello smistamento dei pacchi e, oltre al messaggio di solidarietà, è per noi importante attirare l’attenzione sulla situazione emergenziale che il nostro Paese sta vivendo: una crisi non solo sanitaria ma anche economica e occupazionale che non deve lasciare indifferenti”. I destinatari dei pacchi solidali sono individuati dalle associazioni caritatevoli del territorio.
Patronato Epaca |
a cura di
Gianni Mario Stoppini
LE INDICAZIONI IN CAMPO PREVIDENZIALE E ASSISTENZIALE
LEGGE DI BILANCIO 2022: LE PRINCIPALI NOVITÀ Pensione Quota 102
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La norma introdotta dal DL 4/2019, cosiddetta “Quota 100”, è stata modificata limitatamente alla parte in cui si prevede, per il solo anno 2022, la possibilità di accesso alla pensione anticipata in presenza di almeno 64 anni di età e 38 anni di contribuzione. Non varia nulla in ordine a: incumulabilità con redditi da lavoro di qualsiasi natura; cumulabilità con redditi da lavoro occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui; possibilità di accesso alla pensione in Quota 102 anche successivamente al 31 dicembre 2022 a condizione di aver maturato i requisiti entro tale data; budget annuale previsto per l’accesso a tale prestazione. Pensione Quota 100 È stato previsto un budget di spesa anche per l’anno 2022 nei confronti di coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021 ma non hanno ancora richiesto l’accesso alla pensione. La previsione è quella di “coprire” l’intero anno corrente. Opzione Donna È stata prorogata la possibilità di accesso alla pensione di anzianità con scelta del pagamento in forma con-
tributiva (Opzione Donna) per tutte coloro che hanno compiuto 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti pubbliche o private, o 59 anni di età, se lavoratrici autonome o miste, in presenza di almeno 35 anni di contribuzione senza l’utilizzo di contribuzione da malattia o disoccupazione entro il 31 dicembre 2021. Si continua ad applicare la finestra di 12 mesi, se lavoratrici dipendenti pubbliche o private, o 18 mesi, se lavoratrici autonome o miste. La norma non è applicabile in regime di computo o cumulo. Dipendenti scolastici Coloro che, essendo dipendenti della scuola, vogliono accedere dal 1° settembre 2022 alle prestazioni pensionistiche sopra definite, devono comunicare telematicamente la cessazione del rapporto di lavoro tramite POLIS online entro il 28 febbraio 2022 e contemporaneamente presentare domanda di pensione. Ape sociale È stata prorogata la possibilità di accedere alla prestazione di accompagnamento alla pensione di vecchiaia per coloro che nel 2022 compiono 63 anni di età e rientrano tra le seguenti categorie:
TIPOLOGIA
ANNI DI CONTRIBUZIONE RICHISTI
NOTE Non sono più richiesti i 3 mesi di inoccupazione successivamente alla conclusione del periodo di disoccupazione Continua ad essere previsto il requisito del 74% di invalidità civile riconosciuta Continua ad essere prevista la necessità di convivenza da almeno 6 mesi
Inoccupati
30 anni
invaclidi
30 anni
Caregivers
30 anni
LAVORI GRAVOSI - operai edili, ceramisti (classificazione ISTAT 6.3.2.1.2) e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione ISTAT 7.1.3.3)
32 anni
Novità introdotta dal 2022
LAVORI GRAVOSI – tutti gli altri
36 anni
Sono state introdotte nuove tipologie di lavori gravosi
Disoccupazione NASPI Per le disoccupazioni nate dal 1° gennaio 2022 in poi non sarà più previsto il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la cessazione e la riduzione del 3% mensile (cosiddetto decalage) decorrerà dal 6° mese di percezione della NASPI (8° mese per i soggetti ultra55enni). Dal 1° gennaio 2022 in poi sarà prevista la NASPI anche per gli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasforma-
Patronato Epaca no, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci di cui alla Legge n. 240 del 1984 con le medesime modalità per la richiesta (68 giorni dalla cessazione; 13 settimane di lavoro nei 4 mesi precedenti la cessazione).
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Disoccupazione DIS-COLL Per gli eventi di disoccupazione dal 1° gennaio 2022 in poi la DISCOLL verrà riconosciuta per un periodo massimo di dodici mesi anziché sei mesi e la riduzione del 3% mensile (cosiddetto decalage) decorrerà dal sesto mese di percezione. Maternità lavoratrici autonome A decorrere dal 1° gennaio 2022 sono riconosciuti ulteriori tre mesi di indennità di maternità nei confronti delle lavoratrici autonome, parasubordinate e libere professioniste in aggiunta alle cinque mensilità attualmente previste. Eventuali periodi di maternità facoltativa potranno essere richiesti dopo che siano trascorsi sei mesi dalla nascita del bambino (due mesi ante parto + tre mesi post parto + tre mesi previsti dalla Legge di Bilancio 2022). L’incremento dei tre mesi si applica per le nascite dal 1° gennaio 2022 in poi e per le nascite antecedenti tale data e per le quali è ancora in corso il periodo di maternità al 1° gennaio 2022 (nascite dal 1° ottobre 2021 in poi).
Contratto d’espansione È stato prorogato per tutto il 2022 per le aziende con almeno 50 lavoratori dipendenti. È applicabile a coloro che entro 5 anni dalla data di accesso al contratto maturano il diritto a pensione anticipata o di vecchiaia. La richiesta di accesso al contratto di espansione è di esclusiva competenza del datore di lavoro. Decontribuzione under 40 È stata prorogata anche per il 2022 la norma che prevede la decontribuzione totale per 2 anni nei confronti delle aziende agricole di nuova costituzione con la titolarità di soggetti che non hanno ancora compiuto 40 anni di età. È ammessa anche nei confronti delle imprese agricole che effettuano il cambio di titolarità a condizione che si evidenzi una miglioria in ambito aziendale (cambio colture o allevamento, acquisto terreni o bestiame, acquisto macchinari, costruzione nuove strutture per l’attività agricola, ecc.). Che cos’è la NASPI ? La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI) è un’indennità mensile di disoccupazione, istituita dall’art. 1 del D.Lgs. 22/2015, che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASPI e MiniASPI. La NASPI spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione, compresi: apprendisti; soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative; personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. A partire dal 1° gennaio 2022, la prestazione spetta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato. Non possono accedere alla prestazione: dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni; operai agricoli a tempo determinato; lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale per i quali resta confermata la specifica normativa; lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato; lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASPI.
Coltiva
la salute
COLTIVA LA TUA SALUTE 28
CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA TERZA E QUARTA ETA’ Invecchiare è un percorso soggettivo, che ha inizio e si costruisce in età adulta. Ogni esperienza che viviamo, fisicamente e mentalmente, incide in modo positivo o negativo sui processi di invecchiamento sia a livello fisico che psicologico. Le nostre relazioni, lo stile di vita, le capacità motorie e cognitive si modificano con l’invecchiare e possono portare ad un maggiore livello di autoconsapevolezza e saggezza, ma possono anche generare sofferenza e frustrazione. Per tutte queste ragioni è fondamentale affrontare per tempo le difficoltà legate ai cambiamenti della terza età, al fine di consentire di mantenere alte le capacità psichiche, fisiche e strettamente cognitive, l’autostima e la progettualità personale. CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA TERZA E QUARTA ETA’: CHE COS’E’? La Consulenza Psicologica nella Terza e Quarta Età si deve richiedere nel caso in cui la persona che invecchia, o un suo familiare, si accorga di un cambiamento dell’umore, del carattere e/o delle abilità quotidiane. La Consulenza Psicologica nella Terza e Quarta Età è finalizzata a: • Comprendere la natura delle difficoltà lamentate dal soggetto, valutandole all’interno del suo contesto di personalità e di vita. • Valutare l’assetto cognitivo attuale attraverso opportuni strumenti valutativi (test) • Individuare i punti di forza e di debolezza del soggetto, sia dal punto di vista cognitivo che emotivo e relazionale • Individuare e condividere con l’utente ed i suoi familiari possibili interventi di sostegno e potenziamento delle capacità attuali: programmazione di percorsi di riabilitazione per le aree di fragilità e riflessione sull’eventuale necessità di un invio ai servizi pubblici per la terza età. CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA TERZA E QUARTA ETA’: COME SI SVOLGE? La Consulenza Psicologica nella Terza e Quarta Età prevede il seguente percorso diagnostico-terapeutico: • Colloquio con il soggetto • Colloquio con l’eventuale familiare • Valutazione (test) • Colloquio di restituzione in cui si propone un percorso di potenziamento cognitivo o psicoterapia • Percorsi riabilitativi multidisciplinari progettati con l’equipe (psicologo, logopedista, fisioterapista, fisiatra) • Percorso di potenziamento o sostegno delle abilità residue in cui si suggeriscono degli esercizi per le funzioni cognitive. • Psicoterapia, ovvero un percorso di cura fondato sul colloquio.
www.gruppocdc.it
Consigliere Ecclesiastico
NON MIGLIORI, MA DIFFERENTI La celebrazione dei sinodi minori delle singole diocesi sta mettendo a fuoco i problemi – tanti – della chiesa del XXI secolo. Cominciamo dai sacerdoti, sentinelle vigili del p o - polo di Dio. Oggi i sacerdoti sono oberati e... qualche volta stanchi. Diminuiti di numero e con pochissime new entry. Con questi numeri, le diocesi, soffrendo, si stanno organizzando in unità pastorali. Fino a ieri a una comunità – parrocchia corrispondeva un sacerdote parroco. Oggi, con le comunità pastorali a fronte di più parrocchie ci saranno alcuni sacerdoti che comunitariamente le accompagneranno pastoralmente. Ieri parrocchie – sacerdoti 1 a 1. Oggi 10 a 3. Con la speranza che cominci la risalita del numero di nuove vocazioni sacerdotali. Le parrocchie patiscono particolarmente questa situazione e la pandemia ha aggravato la situazione. La crisi di fede, il crollo delle nascite e della frequenza dei fedeli hanno impoverito materialmente e spiritualmente le parrocchie. Gesù ci ha assicurato di non abbandonarci. “Non temere
piccolo gregge”. Noi sappiamo di non essere abbandonati. Sappiamo anche che dobbiamo pregare come se tutto dipendesse da Dio e lavorare come se tutto dipendesse da noi. Per ricostruire e rivitalizzare le nostre chiese prendiamoci cura dei nostri sacerdoti, interessandoci alla loro salute fisica e spirituale. Solleviamoli dalle incombenze prettamente materiali. Come dice la didachè (antico catechismo dei primi cristiani) cerchiamo di procurare loro gioie spirituali perchè il gregge sia la gioia dei pastori. Ai pastori diciamo: animo. Scoprite la gioia della vostra vocazione e date fiducia al vostro popolo, disposto a farsi carico della vita e dell’organizzazione della comunità. Per gettare semi di novità per il presente e il futuro. Invece di chiederci dove andremo a finire, chiediamoci: oggi dove siamo? P.S. Agli amici lettori che hanno pensato che questo sia un articolo per difendere la causa dico: è proprio così, l’ho scritto per difendere la (nostra) causa! Don Ivo Piccinini
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Mercatino Febbraio 2022
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Le richieste di inserzione devono riportare il numero di tessera in corso di validità. Il testo può essere consegnato in tutti gli Uffici Zona di Coldiretti oppure inviato tramite posta elettronica a ufficiostampa.al@coldiretti.it