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Vince la linea Coldiretti su nuove assegnazioni e modifiche al disciplinare ALTA LANGA: PRIME RISPOSTE DAL CONSORZIO
Si è svolto il 31 gennaio scorso l’incontro richiesto da Coldiretti presso il Consorzio dell’Alta Langa, in cui sono stati portati a casa alcuni importanti risultati a tutela di un’eccellenza della nostra vitivinicoltura, l’Alta Langa DOCG, e dei suoi produttori. Durante la lunga riunione si è discusso del bando, più precisamente dei criteri di ripartizione dei 220 ettari che il Consorzio ha intenzione di concedere come nuovi impianti per il prossimo triennio. Il punto più dibattuto è stato la superficie massima assegnabile ad azienda. La proposta originaria del Consorzio era di 4,5 ettari, poi ridotti a 3,5 dopo il primo raffronto a dicembre con Coldiretti e le altre Organizzazioni: Coldiretti è stata l’unica a richiedere l’abbassamento di questo parametro a 2-2,5 ma, non avendo avuto altri appoggi, la trattativa si è conclusa a 3 ettari. Coldiretti ha ribadito la necessità che il bando sia più aperto anche verso le piccole e medie aziende per dare la possibilità a più beneficiari di partecipare alla ripartizione degli ettari. Il Consorzio, invece, nella prima proposta dei criteri, aveva espresso l’intenzione di favorire poche aziende, grandi e “storiche”, tanto da indicare anche il parametro di 8 anni di storicità per la produzione di uva, sceso a 3 dopo l’incontro. Lo schema attuale, dunque, prevede 3 ettari di assegnazione e la riduzione da 8 a 3 anni di storicità.
Durante la riunione si è poi discusso, come chiesto da Coldiretti, delle modifiche al disciplinare “Alta Langa DOCG”, in particolare dell’operazione della sboccatura esternalizzata (obbligo di indicare la ditta e l’indirizzo di chi materialmente l’ha effettuata) prevista nell’articolo 7. Su questo punto, il più divisivo e sostanziale fra quelli proposti, si è accesa un’importante discussione, durante la quale Coldiretti ha motivato sia tecnicamente che sindacalmente la piena contrarietà a quanto proposto dal Consorzio. Tutti i presenti di parte agricola hanno condiviso le osservazioni di Coldiretti. Il Consorzio, quindi, ha deciso di soprassedere, analizzare in modo più approfondito la problematica e, come suggerito da Coldiretti, condividerla in modo più allargato con tutta la base associativa.
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