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TRASPARENZA DELLE FILIERE STOP PRATICHE COMMERCIALI SLEALI

GRANDE RISULTATO RAGGIUNTO GRAZIE AL PRESSING COLDIRETTI

IL GOVERNO APPROVA DEFINITIVAMENTE LA NUOVA LEGGE: STOP SULLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI

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“Arriva lo stop alle speculazioni sul cibo che sottopagano i produttori agricoli in un momento in cui sono costretti ad affrontar e pesanti rincari dei costi di produzione dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame”. E’ quanto afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco nell’esprimere apprezzamento per l’approvazione definitiva nel Consiglio dei Ministri della direttiva sulle pratiche commerciali sleali su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli alla quale la Coldiretti ha dato massimo supporto. Con il nuovo provvedimento scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. “Si realizza così – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - un percorso virtuoso finalizzato a garantire un’equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera. L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire una più equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera”. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole che in controtendenza all’andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione. Le pratiche sleali rappresentano una pietra miliare per un percorso di trasparenza nelle filiere agroalimentari. In questo modo la Coldiretti ha incassato un risultato importante. E’ importante far leva sulla consapevolezza del danno che l’illegalità comporta. Il contrasto a tutti i fenomeni illegali contribuisce a garantire, per chi invece produce in modo lecito e legale, una maggior copertura di reddito. Il tema centrale in agricoltura in questo momento è quello del reddito, un tema su cui anche il Ministro Stefano Patuanelli ha assicurato che si sta lavorando molto. Dalle progettualità del Pnrr alle risorse messe in campo dalla nuova legge di Bilancio: 526 milioni contro i 284 del 2021. Fondamentale rilanciare la necessità di puntare sugli investimenti in infrastrutture che possono diventare un presidio anche per il controllo delle filiere. La trasparenza, infatti, è indispensabile anche per sconfiggere la piaga del caporalato perché se non c’è il rispetto del lavoro delle imprese agricole si favorisce l’illegalità: tutte le filiere devono essere trasparenti perché senza trasparenza ci sono rischi non solo per la tenuta economica del Paese, ma anche per la salute.

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE HA FIRMATO I PROVVEDIMENTI

CONSUMI: ECCO I DECRETI SALVA SPESA, DALLA PASTA A LATTE

Arrivano i decreti che salvano la spesa Made in Italy con l’obbligo di indicare in etichetta dal primo gennaio 2022 la provenienza dell’ingrediente principale, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta.

E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’annuncio al XIX Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’Alimentazione del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, che ha firmato i provvedimenti.

Si tratta di un passo determinante per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali.

La firma dei decreti garantisce trasparenza sulla reale origine su prodotti base della dieta degli italiani che rappresentano circa ¾ della spesa ma resta ancora anonima l’origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata o nei succhi, del grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti. Il provvedimento risponde alle richieste di quell’80% di italiani che, secondo il rapporto Coldiretti/Censis, verifica gli ingredienti di cui si compongono gli alimenti da acquistare, scorrendone quella sorta di carta d’identità istantanea che è l’etichetta. Poiché nel quotidiano l’alimentazione è uno dei motori del benessere soggettivo, gli italiani sono sempre a caccia delle informazioni che rendono possibile per un determinato prodotto alimentare la tracciabilità, intesa come la trasparenza su provenienze e connotati dei processi produttivi e distributivi.

L’Italia, che è leader europeo nella qualità, ha infatti il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell’Ue poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei.

Non a caso sono ben 1,1 milioni le firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa dei cittadini dell’Unione Europea “Eat original! unmask your food” promossa dalla Coldiretti, da Campagna Amica e da altre organizzazioni europee, da Solidarnosc a Fnsea, per l’estensione dell’obbligo di etichettatura con l’indicazione dell’origine su tutti gli alimenti.

L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2002 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia.

MIGRANTI: DECRETO FLUSSI 2022 SALVA RACCOLTI

Per salvare i raccolti e cogliere nel settore agroalimentare le opportunità che vengono dalla ripresa economica è importante l’emanazione del decreto flussi 2022 in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri nonostante la crescita di interesse tra gli italiani. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio ministro del Lavoro Andrea Orlando nel suo intervento al Forum Internazionale dell’Agroalimentare organizzato dalla maggiore organizzazione agricola europea. Una necessità per garantire la programmazione di fronte alle crescenti di difficoltà di spostamento tra le frontiere a seguito della pandemia. Per sostenere la crescita è necessario garantire la presenza di lavoratori in un settore come quello agricolo dove un prodotto su quattro viene raccolto da mani straniere.

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