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PATRONATO EPACA

PENSIONI, LE NOVITÀ NELLA MANOVRA DI BILANCIO 2022

Gli articoli 16 e 16- bis del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, al fine di ridurre gli effetti negativi causati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno disposto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore delle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e birra, per i mesi di novembre 2020, dicembre 2020 e gennaio 2021. L’INPS ha predisposto le procedure per l’inoltro delle richieste di esonero; per i soci con delega Coldiretti l’attivazione delle istanze avverrà da parte degli Uffici Zonali. Coloro che non hanno la tenuta della contabilità presso la nostra Organizzazione o non hanno delega Coldiretti dovranno verificare con i propri consulenti il rispetto dei requisiti previsti dalla Legge e provvedere all’inoltro delle istanze di sgravio muniti del codice ATECO entro il termine perentorio del 3 dicembre 2021. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.

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Circola in rete, da alcuni giorni, la bozza del disegno di Legge di bilancio per il 2022, varato dal governo Draghi, il cui iter di approvazione dovrebbe partire in Senato il prossimo 9 novembre. Tra le misure sono previsti interventi sulle pensioni. Si tratta di decisioni molto attese anche in vista della scadenza a fine anno di varie deroghe al progressivo innalzamento dei requisiti minimi di età per il pensionamento introdotti con la riforma Fornero. Ricordiamo che per la vecchiaia attualmente sono richiesti 67 anni di età unitamente a 20 anni di contributi (15 anni entro il 1992). Per andare in pensione anticipata, indipendentemente dall’età anagrafica, invece servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi, per le donne. Ecco, dunque, le principali proposte contenute nella bozza di legge che, se approvate dal Parlamento, consentirebbero di anticipare l’uscita dal lavoro nel 2022. La prima ipotesi al vaglio è il passaggio da “quota 100”, il meccanismo di sconto sui requisiti di accesso dato dalla somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva (62 anni di età + 38 anni di contributi), a “quota 102”, che consentirebbe dunque il pensionamento con 64 anni di età unitamente a 38 di contributi. Si conferma anche per il 2022 la proroga di “opzione donna” e “Ape Sociale”. Quanto alla prima, si tratta della facoltà riservata alle lavoratrici di accedere alla pensione in via anticipata purché si accetti un calcolo della pensione interamente con il sistema contributivo. Il testo nella versione attuale prevede un inasprimento di due anni dei requisiti di età da maturare entro il 2021: 60 anni per le dipendenti e 61 per quelle autonome (invariati, invece, i 35 anni di contributi richiesti per l’accesso). Tuttavia, sul punto varie le proposte di modifica di cui si discute in questi giorni, tra le principali: l’estensione di questa opzione anche agli uomini, oltre a quella di mantenere gli attuali requisiti anagrafici, vale a dire 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 per quelle autonome. Quanto all’APE sociale sono ampliate le categorie dei lavoratori gravosi che possono beneficiarne e nel caso di disoccupati, la decorrenza non è più legata alla conclusione da almeno tre mesi della fruizione dell’indennità di disoccupazione. Tra le misure poi si prevede l’istituzione di un fondo per favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni, nonché di un Fondo per interventi pensionistici perequativi da garantire per tutti gli appartenenti alle Forze Armate, di Polizia e al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Novità anche per la previdenza dei giornalisti, che dal primo luglio prossimo passerà all’Inps. Dopo il consueto ciclo di audizioni, l’esame e le varie modifiche al testo varato dal Consiglio dei Ministri, il lungo iter parlamentare si chiuderà con l’approvazione della legge entro il 31 dicembre e la sua entrata in vigore il 1° gennaio.

INPS, NUOVA STRETTA NELL’AMBITO DELLE INVALIDITÀ CIVILI

DANIELE SALVAGNO NUOVO PRESIDENTE EPACA

In queste settimane sta facendo molto discutere la decisione dell’Inps di includere l’inattività lavorativa tra i requisiti per l’erogazione dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali. Stiamo parlando del sussidio a carico dello Stato ed erogato dall’Inps di 287,09 euro mensili legato al reddito. L’Inps, sulla base di un orientamento giurisprudenziale, ha precisato che ora l’assegno sarà liquidato solo nel caso di inattività lavorativa, fermi restando tutti gli altri requisiti richiesti dalla Legge. Fino ad ora, l’Inps ha riconosciuto sussistente questo requisito anche in presenza di redditi da lavoro purché nel rispetto dei limiti di legge. Dal 14 ottobre, invece, ha stabilito che agli invalidi civili parziali, ai fini del diritto all’assegno mensile, è fatto obbligo di non svolgere alcuna attività lavorativa. Tante le reazioni del mondo dell’associazionismo, politico e sindacale e le richieste di intervento legislativo. La questione è dunque aperta a nuovi chiarimenti. Prendiamo spunto da questa notizia per un approfondimento dettato dalle tante richieste di informazioni ai nostri uffici Epaca sull’invalidità civile, la condizione di svantaggio sociale dovuto a patologia o disabilità, che dà diritto a benefici assistenziali, a prescindere quindi del tutto dal versamento dei contributi. Ecco qual è la procedura e cosa spetta. Presupposto per essere riconosciuti invalidi civili è l’accertamento del requisito sanitario. Il primo passo è, dunque, rivolgersi al medico per il rilascio del certificato. Solo dopo che il medico avrà trasmesso telematicamente il certificato all’Inps, il cittadino può presentare la domanda di invalidità civile all’Inps, con i consueti canali telematici, anche attraverso i Patronati. Per l’accertamento sarà successivamente sottoposto a visita presso la Commissione medica dell’Asl. A seconda del grado di invalidità riconosciuto, espresso in percentuale, spettano agevolazioni economiche, lavorative, fiscali, ecc. I benefici agli invalidi civili. A partire da un riconoscimento del 34%, si ha diritto protesi e ausili sanitari gratuiti. Con il riconoscimento di un grado di invalidità almeno pari al 46% è prevista la possibilità di iscriversi nelle liste dei disabili che agevolano nella ricerca di un lavoro. Dal 67% in poi, si può usufruire anche dell’esenzione del ticket sanitario.

Daniele Salvagno, 51 anni, è il nuovo presidente di Epaca, il più grande patronato italiano del lavoro autonomo. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento alla seduta del consiglio di amministrazione di Epaca che proprio oggi 16 novembre 2021, ha deciso di affidare a Salvagno il prestigioso incarico. Daniele Salvagno (nella foto il primo a sinistra) è titolare del frantoio Redoro a Grezzana (Verona), è un esperto di marketing agroalimentare, alla guida dal 2013 di Federdop Olio e del Consorzio Olio Extravergine Veneto Valpolicella Dop, nonché della rete di imprese Buon Gusto Italiano. Salvagno diventa Presidente Epaca dopo essere stato membro della Giunta Nazionale Coldiretti, presidente Coldiretti Veneto e Coldiretti Verona.

UN AVVENTO DI GIOIA

Preparando gli interventi di catechesi sull’avvento ho notato che il clima dell’attesa e l’annuncio della profezia è pervaso dalla speranza, dalla consolazione e soprattutto da una grande gioia. Oggi, questa è una merce rara. Non è scontata neppure tra i cristiani che sentono forse, salvati e riscattati dal nulla, ma non lo dimostrano. La gioia non va cercata in noi ma nel Signore, colui che allieta la nostra giovinezza. Il grande vescovo e pastore Sant’Agostino pregava così: Tu Signore ci hai fatti per te e il nostro sarà inquieto fino a quando non riposa in te. Conseguenza della gioia è la pazienza, l’indulgenza, la mitezza, la mansuetudine, l’affabilità: tanta roba ma tutta merce rara. Avvertiamo il bisogno di una gioia autentica; troviamo il tempo di cercare, amare, sperare. Gesù apprezza la gioia della madre che attende un figlio, degli invitati ad un banchetto, del pastore che ritrova la pecora smarrita, del padre per il ritorno del figlio. Il vero motivo e la conseguenza della gioia è la presenza del Signore. Aver cura della propria vita, realizzare i progetti che il Signore ha su ognuno di noi, rendere bella la nostra vita e la nostra persona con le virtù umane e cristiane è fonte di gioia. Questa non si può trovare altrove. Le prove diventano risorse, feritoie. Condividere, accompagnare chi fa fatica, essere perdonati e perdonare, oppure la propria vita, i propri sogni, se stessi, procura una gioia unica. Signore, fa di me uno strumento della tua pace, dove c’è tristezza. Che io porto gioia (San Francesco).

Don Ivo Piccinini

RIFIUTI NUCLEARI: NO A DEPOSITO SU TERRENI AGRICOLI. VALUTARE TERRITORI GIÀ COMPROMESSI

“La scelta deve tutelare la vocazione del territorio in una provincia come quella di Alessandria a forte vocazione cerealicola, corilicola, vitivinicola e orticola. Un allarme arrivato negli ultimi 25 anni, solo per la nostra provincia, a qualcosa come meno 26.450 ettari: oltre il 28% della superficie agricola utilizzabile. Le nostre osservazioni tecniche bocciano tutti i 6 siti individuati in provincia di Alessandria come possibile sede del deposito nazionale di scorie nucleari non sono idonei”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Il Piemonte è la regione che detiene il maggior quantitativo di radioattività in Italia, nei sei impianti realizzati in passato. “Ribadiamo, il nostro NO nella convinzione che vadano contrastate le scelte che penalizzano sempre e solo l’agricoltura – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Ci sono siano tante aree industriali, abbandonate e dismesse, site più o meno vicino alle grandi città, che potrebbero servire benissimo allo scopo. La continua espansione di superfici artificiali, a lungo andare, rischia di avere pesanti conseguenze su più fronti, oltreché possibilità di non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare, in un momento peraltro di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”.

COLTIVA LA TUA SALUTE

TEMA DEL MESE: MALATTIE OCULARI: GLAUCOMA

Il glaucoma è una malattia oculare dovuta generalmente a un aumento della pressione all’interno dell’occhio.

Secondo alcune fonti colpisce oltre 55 milioni di persone sulla Terra ed è una delle principali cause di disabilità visiva dopo la cataratta.

In Italia si stima che circa un milione di persone ne siano affette, ma si calcola che la metà dei malati non ne siano a conoscenza.

Si possono distinguere due principali forme di questa malattia: il Glaucoma Primario ad Angolo Aperto ed il Glaucoma Primario ad Angolo Chiuso.

Il Glaucoma ad Angolo Aperto è la prima causa di cecità irreversibile nel mondo, ed ha sintomi solo in fase avanzata di compromissione del campo visivo.

Il Glaucoma Primario ad Angolo Chiuso ha una sintomatologia clamorosa ed è una urgenza da trattare in brevissimo tempo, ma nella maggior parte dei casi è prontamente reversibile instaurando le adeguate terapie.

La cecità e l’ipovisione provocate dal glaucoma si possono prevenire purché la malattia sia diagnosticata e curata tempestivamente.

I principali fattori di rischio per l’insorgenza e lo sviluppo del glaucoma sono: età e familiarità, ipertensione arteriosa, diabete mellito, asma, vasospasmo, utilizzo di terapie cortisoniche per periodi prolungati, miopia o ipermetropia elevata, ridotto spessore corneale, etc.

L’elevato numero di fattori di rischio rende essenziale una visita oculistica di controllo annuale, soprattutto al di sopra dei 40 anni.

Per info www.gruppocdc.it - Numero Verde per prenotazioni 800 237380 Alessandria Corso Cento Cannoni, 8 - Casale Monferrato Viale Ottavio Marchino 28/d

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