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GIOVANI IMPRESA

Bando ISMEA. Semplificazione e innovazione digitale

NUOVE MISURE PER L’INGRESSO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA

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Con legge n. 120 del 11 settembre 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 228 del 14 settembre 2020, è stato definitivamente approvato, con modificazioni, il decreto-legge n. 76/2020 “ Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”; tra le novità introdotte vi è anche l’introduzione di misure per favorire l’ingresso in agricoltura di giovani imprenditori. Il provvedimento, prevede la concessione di mutui agevolati, a un tasso pari a zero e di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile, per gli investimenti della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile in favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile. Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni. Il Soggetto gestore di tale tipologia di intervento è ISMEA. Al momento è necessario attendere il decreto del MIPAAF, (da adottare di concerto con il MEF, entro trenta giorni dal15 settembre 2020), con il quale saranno definite le misure attuative. Allo stato attuale tale misura agevolativa presenta la seguenti caratteristiche:

Soggetti beneficiari: micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, con i seguenti requisiti: - subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; - ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

Spesa massima ammissibile: _ 1.500.000,00

Tipologia interventi ammissibili: progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare: a. la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell›investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell›investimento da realizzare; b. le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; c. la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell›ammissibilità non deve superare il 40% dell›investimento da realizzare; d. per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l›acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell›intervento; e. la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell›azienda agricola oggetto dell›intervento.

Spese non ammissibili: diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

OBBLIGHI COMUNICAZIONE PEC A CAMERA DI COMMERCIO

Per completare il processo di digitalizzazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, l’art. 37 del Decreto Legge n. 76/2020 ha previsto l’obbligo per tutte le imprese di comunicare telematicamente al Registro imprese il proprio domicilio digitale (già PEC), entro il 1° ottobre 2020, se non vi abbiano già provveduto. In caso di mancata comunicazione del domicilio digitale al Registro Imprese, sono previste sanzioni per gli inadempienti. In mancanza di un domicilio digitale (ex PEC) attivo, occorre richiederlo ad un gestore autorizzato e comunicarlo al Registro Imprese. Cogliamo l’occasione per precisare che la presente comunicazione NON RIGUARDA le imprese che usufruiscono del nostro servizio di Posta Elettronica Certificata.

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