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SETTORE CORILICOLO
A GABIANO INCONTRO DEDICATO ALLE QUALITÀ ORGANOLETTICHE DELLA TONDA GENTILE
L’ANNATA 2020: TANTE NOCCIOLE DI BUONA QUALITÀ, MA IL PREZZO…?
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“Dal punto di vista qualitativo e quantitativo l’annata 2020 sarà da ricordare, episodi di cascola ridotti e “attacchi” di cimici contenuti rispetto al 2019. A preoccupare sono invece le quotazioni con prezzi di mercato che non soddisfano le aspettative dei produttori ma, soprattutto, non valorizzano equamente le peculiarità qualitative riconosciute alla nocciola della varietà piemontese rispetto a quelle prodotte in Italia e in altre parti del mondo”. Così Mauro Bianco, Presidente Coldiretti Alessandria, durante il suo intervento alla diciottesima edizione della Fiera Mercato della Nocciola Piemonte che si è svolta alla Piagera di Gabiano, in Val Cerrina, in collaborazione con Coldiretti Alessandria, in totale sicurezza, nel pieno rispetto delle regole anti Covid. Stiamo parlando di un prodotto, ovvero la nocciola Igp Piemonte e la Tonda Gentile, che tutto il mondo identifica come un’eccellenza e che coinvolge 2000 aziende piemontesi con 23mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali. Per la provincia di Alessandria sono 450 le aziende coinvolte nella corilicoltura per una produzione totale media di 20.000 quintali su 5.000 ettari di cui 1.000 in piena produzione. “Nella coltivazione, fondamentale è la qualità che deve essere mantenuta ad un livello molto alto per continuare a produrre corilicoltura di pregio. Per questo auspichiamo che si possano costruire le basi di una solida crescita per il settore, con l’impegno serio dell’intera filiera e il riconoscimento da parte di tutti gli attori della qualità delle nocciole e del lavoro di chi in campo produce eccellenza”, ha aggiunto Bianco. E’ stato il sindaco, Avv. Domenico Priora, ad aprire i lavori al convegno “Annata corilicola 2020, cosa dobbiamo aspettarci?”, al quale hanno preso parte il presidente della Cooperativa “Corilu” Dino Trisoglio e, per la parte tecnica, il
Bilancio rassicurante, ridotti episodi di cascola e attacchi di cimice asiatica. Preoccupazione per i tentativi di speculazione, l’accordo con la Novi dolciaria esempio di trasparenza ed eticità
responsabile corilicolo di Coldiretti Alessandria Alberto Pansecchi che ha fatto il punto sull’annata in corso sottolineando gli aspetti tecnici. “Una stagione partita in salita che i corilicoltori sono riusciti a recuperare: infatti, a causa del clima abbastanza mite, si è registrato un anticipo nel germogliamento rispetto al 2019 - ha sottolineato Pansecchi -. A fine marzo si è avuto un repentino abbassamento termico accompagnato da piovosità abbondante ad aprile e maggio: entrambi fattori che hanno fatto temere una possibile caduta dei frutti nei mesi successivi. Per fortuna così non è stato: l’inizio della cascola verificatasi a partire da metà giugno si è fermata il mese successivo lasciando le piante ancora ben cariche di prodotto. Purtroppo a ridosso della raccolta, in alcune zone della provincia si sono verificati violenti temporali che in alcune zone hanno compromesso un’importante parte del raccolto. Per quanto riguarda la diffusione della cimice asiatica, quest’anno, in base alle catture nelle trappole ed ai risultati ottenuti con i frappage, sembra essersi molto ridotto il danno sull’intero comparto corilicolo ma l’attenzione rimane sempre molto alta con continui monitoraggi”. “Le prospettive del settore corilicolo, valutate in un arco di 20 anni,
sono rassicuranti: le industrie dolciarie che ritirano il 95% del prodotto, manterranno nel tempo la domanda e la trattativa sulla remunerazione sarà garantita garantendo trasparenza dei prezzi, assistenza agli associati, concorsi a premi Il 95% della nocciola viene utilizzato per i prodotti dolciari e il 70% della sua produzione mondiale proviene dalla Turchia, il resto o poco più dall’Italia che è il secondo produttore a livello globale con una quota di mercato di circa il 12%. La Turchia, nel 2019, ha esportato le nocciole in 121 paesi per circa 320 mila tonnellate con un reddito di oltre 2 miliardi di dollari. L’Italia è al primo posto tra i paesi importatori facendo arrivare circa 84 mila tonnellate di nocciole turche con un valore di 548 milioni di dollari, seguono la Germania, leader degli ultimi 9 anni (73.476 tonnellate) e la Francia (22.719 tonnellate). E’ quanto emerge dal documentario “Né Tonda né Gentile” del giornalista Stefano Rogliatti, nato da un’idea di Coldiretti Piemonte e presentato alla stampa presso lo Starhotels Majestic a Torino. “Dare voce a chi voce non ha mi fa credere nella mia professione, necessaria e utile sempre. Questa volta il viaggio mi ha portato in Turchia sulle coste del Mar Nero, nella capitale della produzione di nocciole. Qui nel mese di agosto arrivano
sEttorE corilicolo sulla qualità e pagamenti tempestivi”, ha sottolineato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo che, presente all’iniziativa ha ribadito come, purtroppo, “una grande quantità di prodotto viene importata anche in Italia. L’accordo con la Novi, realmente interessata a un prodotto di qualità, premia i produttori con un sistema che prevede un prezzo garantito al momento del conferimento e, soprattutto, una sua rivalutazione durante l’annata nel caso in cui il mercato registrasse un aumento del valore delle nocciole.” Pubblico numeroso e grande interesse anche per lo spazio dedicato più di 350000 lavoratori stagionali. A vederli da lontano sembrano persone serene, individui intenti a lavorare come tutti. Ma avvicinandomi inizio a scorgere che oltre agli uomini ci sono anche donne e minori tra gli alberi di nocciole, mani e ginocchia a terra 10 ore al giorno. Mi chiedono «secondo te ne vale la pena?» Non ho la risposta pronta ma dentro di me penso proprio di no. Testimoniare e accendere i riflettori sulla situazione precaria e disumana di centinaia di migliaia lavoratori gratifica il mio impegno. È solo un pezzo del nostro mondo ma drammaticamente situazioni simili non rimangono casi isolati”, afferA livello nazionale, il Piemonte gioca un ruolo importante nell’ambito corilicolo con la nocciola Piemonte Igp, una eccellenza del patrimonio gastronomico piemontese e, dal punto di vista organolettico, di elevata qualità con numeri importanti: 2000 aziende con 23mila ettari di superficie coltivata, per una produzione totale media di oltre 200mila quintali. Per la provincia di Alessandria sono 450 le aziende coinvolte alle novità della meccanizzazione in netta contrapposizione alla nocciola coltivata all’estero, spesso risultato di condizioni lavorative di sfruttamento, così come testimoniato dal video-documentario del regista Stefano Rogliatti, divulgato da Coldiretti Piemonte.
Concorso premio qualità “Il gusto della nocciola 2020”
1°) Fabio PRETE - Valenza
2°) Roberto BRUSA - Moncestino
Il 70% della produzione mondiale di nocciole avviene in Turchia con condizioni di sostanziale schiavitù
ma Stefano Rogliatti. 3°) Daniela IBERTI - Lu
nella corilicoltura per una produzione totale media di 20.000 quintali su 5.000 ettari di cui 1.000 in piena produzione. Dietro ai dolci che mangiamo c’è un lavoro molto rischioso, senza tutele, senza contratto e svolto in condizioni di sostanziale schiavitù: è questo ciò che emerge forte e chiaro dal documentario di Rogliatti e che deve far riflettere.